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[post_content] => FASSATHERM® DNA è il sistema di isolamento termico esterno di nuova generazione firmato Fassa Bortolo, sviluppato per superare i limiti tecnici dei tradizionali sistemi ETICS. Frutto della sinergia tra l’esperienza nell’ambito degli intonaci e la tecnologia dei sistemi a cappotto, FASSATHERM® DNA garantisce una struttura irrobustita, eccellente resistenza meccanica e massima libertà progettuale nelle finiture.
Componenti del sistema
Il cuore tecnologico del sistema FASSATHERM® DNA risiede in una combinazione di nuovi materiali e accessori ad alte prestazioni:
FASSA DNA HP: intonaco idraulico minerale ad alte prestazioni meccaniche, ideale per rivestimenti rigidi modulari;
FASSA DNA LIGHT: intonaco idraulico alleggerito, adatto a una vasta gamma di finiture;
FASSANET DNA 450: rete d’armatura bidirezionale bilanciata in fibra di vetro alcali-resistente;
FASSA TOP FIX 2G: tasselli ad avvitamento per il fissaggio di lastre isolanti nei sistemi ETICS;
FASSA ROND 170: rondella distanziatrice in plastica speciale a tre spessori per supportare elevati spessori d’intonaco.
Punti di forza
Flessibilità estetica: consente l’applicazione di qualsiasi finitura, anche quelle più pesanti e decorative, inclusi colori scuri e materiali naturali.
Elevata resistenza agli urti: ottima performance meccanica contro sollecitazioni accidentali e agenti atmosferici come la grandine.
Prestazioni igrotermiche avanzate: migliore sfasamento termico e riduzione delle condense superficiali, con minore rischio di formazione di alghe e muffe.
Nessun effetto vuoto: maggiore solidità acustica e strutturale percepita.
FASSATHERM® DNA è la scelta ideale per progetti architettonici che richiedono elevate performance tecniche ed estetiche, con particolare attenzione alla durabilità del sistema e alla libertà creativa del progettista.
Evoluzione naturale dei sistemi a cappotto, FASSATHERM® DNA rappresenta un prodotto innovativo, testato dal Fassa I-Lab, che combina know-how tecnico e visione contemporanea dell’edilizia.
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[post_content] => Fassa Bortolo amplia i suoi servizi nel mondo del consolidamento e rinforzo strutturale con il lancio del nuovo software FassaStruttura uno strumento applicativo, pensato per le verifiche sezionali di elementi strutturali esistenti, da rinforzare con prodotti e tecnologie Fassa Bortolo.
Tre moduli di calcolo per diverse esigenze progettuali
Il software FassaStruttura è suddiviso in tre moduli di calcolo, ciascuno progettato per affrontare specifiche tematiche progettuali:
Modulo per elementi strutturali in muratura
Modulo per soluzioni antiribaltamento
Modulo per interventi su strutture in calcestruzzo
Un Supporto completo per i progettisti
FassaStruttura è progettato per semplificare il lavoro dei progettisti, guidandoli passo dopo passo nel processo di inserimento dei dati fino al calcolo dello stato di fatto e di progetto. L'output di verifica è chiaro e indica i materiali Fassa Bortolo necessari per interventi con compositi FRCM, CRM e FRP, aggiornati alle normative vigenti.
Report personalizzati e condivisione facilitata
Ogni progetto realizzato con FassaStruttura genera un report personalizzato, esportabile ed editabile per una massima flessibilità di utilizzo; inoltre, è possibile condividere non solo il report, ma anche il file di lavorazione tra diversi progettisti che utilizzano il software, facilitando il lavoro di team anche nei progetti più complessi.
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Lo storico prodotto KB13 di Fassa Bortolo, che 25 fa ha ottenuto la certificazione ANAB n°1 per la bioedilizia permettendo all'azienda di imporsi sul mercato come punto di riferimento dell’architettura sostenibile e dell’innovazione in Europa, si presenta ancora più efficace, performante e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente.
Grazie agli studi innovativi condotti nel Fassa I-Lab, KB13 EVOLUTION, biointonaco di fondo a base di calce aerea è migliorato nella composizione della materia prima e nella formulazione complessiva.
La calce utilizzata è calce aerea italiana naturale al 100%, classificata CL-90-S (n. EN 459) e oltre ad essere traspirabile e antibatterica, si contraddistingue per tre caratteristiche:
elevata finezza: che fornisce all’impasto una migliore lavorabilità
superficie specifica: che accresce l'uniformità e l'omogeneità della carbonatazione nel tempo
estrema purezza: che, abbinata alla peculiare formulazione, aumenta la naturale traspirabilità e la compatibilità dell’intonaco con murature vecchie e nuove.
La formula impiega anche fibre, necessarie a evitare microcavillature delle superfici in fase di asciugatura.
Le composizione di KB13 EVOLUTION rende adatto il suo impiego sia in nuove costruzioni che in ristrutturazioni del patrimonio esistente, sia in interno che in esterno. Viene venduto sfuso o in sacchi da 25 kg.
https://youtu.be/-jnWg6c-RrQ?si=ukmaCS2oDX2VVVmx
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[post_content] => NOVANTICA® è la calce ecologica priva di cemento sviluppata da Fassa Bortolo per realizzare interventi di restauro sostenibili e reversibili volti a valorizzare il patrimonio storico.La calceNOVANTICA® soddisfa la necessità di intervenire su murature antiche grazie all'utilizzo di materiali compatibili e alla totale assenza di cemento, in linea con le normative vigenti. Questa soluzione sfrutta le proprietà della calce aerea in combinazione con materiali pozzolanici volgendo uno sguardo al futuro e alle più moderne esigenze di ecocompatibilità e tutela dell’ambiente.
Caratteristiche della linea NOVANTICA®
I prodotti della linea NOVANTICA® sono realizzati con una miscela a base di calce aerea, classificata secondo la norma EN 459, eco-pozzolane di risulta da altre lavorazioni e inerti calcarei e selezionati tra le migliori rocce carbonatiche.
Si tratta di una soluzione estremamente pura, con tassi non rilevabili di metalli pesanti, e fine, con una conseguente ottimizzazione nella lavorabilità dell’impasto; inoltre, l’alta superficie specifica garantisce una più efficace reazione pozzolanica nel corso del tempo.
La miscela tra eco-pozzolane e calce aerea a contatto con l’acqua genera un ottimo legante idraulico migliorano le resistenze meccaniche della malta nel tempo e non apportano ulteriori sali nocivi alle strutture. Aspetti che rendono NOVANTICA® perfetta per il restauro storico, assieme alla possibilità di rimozione dello strato successivamente all'applicazione, senza lasciare danni.
La calce NOVANTICA® garantisce, poi, elevata traspirabilità e l’alcalinità della calce funziona come antibatterico naturale creando un ambiente sfavorevole alla formazione di muffe e funghi.
La linea si compone di quattro tipologie di malte specifiche:
BIO-RINZAFFO con spessore di applicazione di 4-5mm per favorire l’adesione del BIO-INTONACO DI FONDO alla muratura
BIO-INTONACO DI FONDO altamente traspirante con spessore minimo di applicazione 10 mm da utilizzare su murature in mattoni o pietra, sia vecchie che nuove
BIO-INTONACO FINE usato come intonaco di finitura ad effetto marmorino per la finitura civile di interni ed esterni, dotato di ottima lavorabilità e altamente traspirante
LC7 BIOLISCIO usato come lisciatura per interni ed esterni grazie all'estrema finezza e all'ottima lavorabilità
Vantaggi offerti dalla calce NOVANTICA
L'utilizzo della calce NOVANTICA® genera molteplici vantaggi:
Restauro rispettoso e non invasivo degli edifici storici, data la totale assenza di cemento nella formulazione
Compatibilità chimico-fisica con i materiali storici vincolati
Reversibilità, ovvero possibilità di rimozione dopo l'applicazione senza arrecare danno al supporto esistente
Ottima lavorabilità, grazie all’elevata finezza della calce contenuta nell’impasto
Elevata traspirabilità data dalla naturale e diffusa porosità che permette di regolamentare maggiormente l’umidita interna degli ambienti aumentando il benessere abitativo
Azione antibatterica naturale generata dall’elevata alcalinità della calce aerea, generando un’ambiente sfavorevole alla proliferazione di muffe e funghi
Scarica la brochure della linea NOVANTICA®
https://youtu.be/g3l-MLTRC3A
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[post_content] => Fassacol Easylight S2 è un collante alleggerito altamente deformabile monocomponente disponibile nelle versioni bianca o grigia e utilizzato per l'applicazione di pavimenti e rivestimenti indoor e outdoor.Fassacol Easylight S2 è un prodotto altamente performante, classificato C2E S2 secondo EN 12004, che risponde perfettamente alle richieste degli applicatori più esigenti grazie alla formulazione esclusiva che conferisce un’elevata lavorabilità e capacità bagnante.
[caption id="attachment_695484" align="aligncenter" width="680"] Posa di Fassacol Easylight S2[/caption]
Questa soluzione supporta la posa di grandi formati e lastre sottili fino a 320x160 cm e garantisce una resa fino all’80% superiore rispetto agli altri adesivi bicomponenti S2. E' adatta per il fissaggio di piastrelle ceramiche di ogni tipo e formato, ricomposti a base cemento o materiale lapideo, in ambienti ad alto traffico, sottoposti a forti sollecitazioni meccaniche, termiche o vibrazioni, e per la posa su qualsiasi parete o pavimento.
Fassacol Easylight S2 e la sostenibilità
Fassacol Easylight S2 rispetta gli standard più severi in materia di emissioni nocive, garantendo una maggiore salubrità dell’aria sia per gli operatori che per l’utente finale.
Si contraddistingue, infatti, per le bassissime emissioni di composti organici volatili nell’aria (VOC), come certificato dall’ottenimento del marchio GEV EMICODE EC 1Plus e dalla Classificazione A+ riportati nella confezione.
[post_title] => Fassacol Easylight S2: collante alleggerito altamente deformabile monocomponente
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[post_content] => Fassa Thermobenessere è l'intonaco termoisolante a base di legante idraulico alleggerito con sfere di polistirolo.Viene utilizzato come intonaco di fondo su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, murature miste, ecc. e fornito in sacchi speciali con protezione dall'umidità del volume di circa 6 kg.
Fassa Thermobenessere è sottoposto ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
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[post_content] => Fassa propone una gamma completa di resine e sigillanti per il rispristino del calcestruzzo, soggetto all'azione di agenti esterni che possono comprometterne la resistenza e le prestazioni nel tempo.
Gamma completa di resine e sigillanti
FASSA EPOXY 100
[caption id="attachment_687719" align="aligncenter" width="500"] Resina epossidica bicomponente fluida[/caption]
FASSA EPOXY 100 è una resina epossidica bicomponente fluida per primerizzazione e iniezioni, caratterizzata da una bassissima viscosità e da un'elevata capacità di penetrazione nel supporto.
Trova impiego nei seguenti campi di applicazione:
consolidamento e ripristino della monoliticità di manufatti cementizi lesionati tramite iniezione;
sigillatura di microfessure non passanti su superfici orizzontali tramite colatura;
ancoraggio di strutture metalliche e armature;
primerizzazione del supporto in sistemi di natura epossidica e poliuretanica.
Fornitura:
5,2 kg (3,9 kg Comp. A + 1,3 kg Comp. B)
FASSA EPOXY 300
[caption id="attachment_687720" align="aligncenter" width="500"] Resina epossidica bicomponente FASSA EPOXY 300[/caption]
FASSA EPOXY 300 è una resina epossidica bicomponente per riprese di getto strutturali e sigillatura di fessure.
Polimerizzando senza ritiro e sviluppando elevate prestazioni meccaniche, trova impiego nei seguenti campi di applicazione:
realizzazione di riprese di getto tra calcestruzzo fresco e calcestruzzo indurito;
sigillatura di fessure nel calcestruzzo (superiori ad 1 mm) anche in combinazione con spezzoni di barra da armatura ad aderenza migliorata (tecnica della "cucitura");
sigillatura delle fessure nei massetti.
Fornitura:
5 kg (4 kg Comp. A + 1 kg Comp. B)
FASSA EPOXY 400
[caption id="attachment_687721" align="aligncenter" width="500"] Stucco epossidico FASSA EPOXY 400[/caption]
FASSA EPOXY 400 è lo stucco epossidico per la regolarizzazione di superfici, l'incollaggio strutturale e per la realizzazione di sistemi di rinforzo FASSAPLATE CARBON SYSTEM. Grazie all'elevata tixotropia e agli elevati valori di adesione e durabilità, trova impiego nei seguenti campi di applicazione:
incollaggio di lamine pultruse in fibra di carbonio della linea FASSAPLATE CARBON nel sistema di rinforzo strutturale FASSAPLATE CARBON SYSTEM;
regolarizzazione del supporto in calcestruzzo per ottenere la planarità, prima dell'esecuzione di un ciclo di rinforzo strutturale con sistemi a matrice epossidica;
incollaggio di elementi di calcestruzzo indurito su calcestruzzo indurito;
installazione nel calcestruzzo e nella muratura di barre di acciaio e carbonio;
stuccatura e sigillatura di fori dei distanziatori nelle casseforme e fori di fissaggio dei casseri rampanti;
fissaggio di elementi di scarico frontale e verticale per sistemi impermeabilizzanti;
fissaggio di bandella in TPE per la sigillatura e l'impermeabilizzazione elastica di giunti.
Fornitura:
6 kg (4,5 kg Comp. A + 1,5 kg Comp. B)
FASSA ANCHOR V
[caption id="attachment_687722" align="aligncenter" width="373"] Fissaggio chimico a base di resina vinilestere[/caption]
FASSA ANCHOR V è il fissaggio chimico a base di resina vinilestere senza stirene per carichi strutturali, impiegato per l'ancoraggio chimico di barre metalliche entro fori praticati su materiali edili quali calcestruzzo, pietra, mattone pieno/semipieno/forato e legno.
Il prodotto è omologato per ancoraggi secondo ETAG 001:
Parte 5 (ETA-16/0649): Opzione 1 per installazione in calcestruzzo fessurato di barre da M10 a M20 e Opzione 7 per installazione in calcestruzzo non fessurato di barre da M8 a M24;
TR023 (ETA-16/0651): per post-installazione di barre ad aderenza migliorata da Ø8 a Ø24 in calcestruzzo armato.
Il prodotto è omologato per fissaggi ad asse orizzontale o verticale con profondità variabile di ancoraggio e può essere utilizzato su calcestruzzo asciutto, umido o in foro allagato (foro allagato solo per barre filettate).
Adatto per fissaggi elettricamente isolati, FASSA ANCHOR V permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l'effetto delle correnti vaganti.
FASSA ANCHOR V può essere impiegato anche per l'ancoraggio nella muratura di connettori strutturali in fibra FASSAWRAP GLASS e FASSAWRAP CARBON, opportunamente preparati secondo le procedure riportate nelle relative schede tecniche.
FASSA ANCHOR V viene applicato mediante pistola specifica per l'applicazione di FASSA ANCHOR V.
Fornitura:
Cartucce da 400 ml con miscelatore statico (12 pezzi per scatola)
FASSAFOAM
[caption id="attachment_687724" align="aligncenter" width="627"] Cordone in polietilene espanso a cellule chiuse[/caption]
FASSAFOAM è un cordone in polietilene espanso a cellule chiuse, utilizzato a supporto dei sigillanti elastomerici per il corretto dimensionamento dei giunti orizzontali e verticali, all'interno e all'esterno.
FASSAFOAM può essere utilizzato ad esempio per giunti di pavimentazioni industriali, in ceramica o in pietra naturale e viene anche utilizzato per il corretto dimensionamento tra elementi prefabbricati (per es. pannelli prefabbricati) e tra infissi e struttura portante.
Fornitura:
Scatole diametro da 6 mm confezione 550 m
Scatole diametro da 10 mm confezione 550 m
Scatole diametro da 15 mm confezione 550 m
Scatole diametro da 20 mm confezione 350 m
Scatole diametro da 25 mm confezione 200 m
Scatole diametro da 30 mm confezione 160 m
FASSALASTIC TIXO PU 40
[caption id="attachment_687725" align="aligncenter" width="600"] Sigillante poliuretanico monocomponente tixotropico[/caption]
FASSALASTIC TIXO PU 40 è un sigillante poliuretanico monocomponente tixotropico a basso modulo elastico, utilizzato per la sigillatura di giunti di dilatazione e frazionamento orizzontali e verticali, situati all'interno e all'esterno e soggetti a movimenti fino a 25% in:
facciate di edifici ad uso civile e industriale;
pavimentazioni industriali;
pavimentazioni civili e terrazze;
elementi prefabbricati;
pareti in calcestruzzo;
canali di scolo dell'acqua e strutture idrauliche generiche a contatto con l'acqua;
perimetri di aperture (finestre, porte…).
Fornitura:
Salsicciotti da 600 ml (20 pezzi per scatola)
FASSA PRIMER 100
[caption id="attachment_687727" align="aligncenter" width="508"] Primer poliuretanico monocomponente per superfici porose[/caption]
FASSA PRIMER 100 è il primer poliuretanico monocomponente per superfici porose, utilizzato per promuovere l'adesione dei sigillanti poliuretanici FASSALASTIC TIXO PU 40 su superfici porose.
FASSA PRIMER 100 è un promotore di adesione adatto per il pretrattamento di diversi materiali porosi come calcestruzzo, cemento, legno, ecc.
Fornitura:
Latta in metallo da 1 l
FASSA TPE 170
[caption id="attachment_687728" align="aligncenter" width="600"] Bandella per la sigillatura e l'impermeabilizzazione elastica di giunti[/caption]
FASSA TPE 170 è la bandella in TPE per la sigillatura e l'impermeabilizzazione elastica di giunti su supporto in tessuto non tessuto in polipropilene, per un incollaggio facile e sicuro. E' indicato per la sigillatura e l'impermeabilizzazione di giunti soggetti a movimenti fino a 5 mm di ampiezza.
FASSA TPE 170 può essere utilizzato ad esempio per:
Sigillatura di giunti strutturali e giunti soggetti ad ampi movimenti di lavoro.
Impermeabilizzazione elastica di giunti di gallerie e opere stradali.
Giunti di tenuta per opere idrauliche.
Sigillatura di giunti tra pannelli prefabbricati.
Fornitura:
FASSA TPE 170 è disponibile nella larghezza di 170 mm e fornita in rotoli da 30 m.
FEEL TECH è la linea ideata da Fassa costituita da una speciale finitura impiegata per la pulizia e il trattamento di superfici interne come intonaci e cartongessi.FEEL TECH MASK - Finitura coprimacchia al solvente inodore
Impiego: FEEL TECH MASK è indicato per la copertura ed isolamento di macchie di nicotina, fuliggine, grasso, aloni di umidità asciutta. Può essere applicata su intonaci civili a base calce-cemento, supporti in gesso e cartongesso opportunamente trattati. Sopra supporti precedentemente verniciati purchè coerenti e ben adesi.
Fornitura:
Confezioni da 10 l, scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: bianco
[post_title] => LINEA FEEL TECH: PRODOTTI PER IL TRATTAMENTO DI SUPERFICI INTERNE
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[post_content] => FEEL METAL è la linea di smalti all'acqua e al solvente per la protezione e il trattamento di ferro, legno e superfici in genere.
Linea FEEL METAL
FEEL METAL ADHERENCE
FEEL METAL ADHERENCE è il primer universale anticorrosivo per superfici difficili, usato come ancorante universale per cicli di verniciatura con smalti sintetici tipo FEEL METAL ALUR o idrodiluibili tipo FEEL METAL TOUCH. Trova impiego su manufatti esterni e interni in ferro, acciaio, lamiera zincata, lega leggera e PVC, in quanto la sua elevata aderenza garantisce l'adesione dei successivi strati di finitura. Può essere utilizzato anche come fondo di preparazione su superfici in legno che non siano a diretto contatto con l'acqua o il terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: grigio
FEEL METAL ALUR GLOSS
FEEL METAL ALUR GLOSS è lo smalto alchidico uretanizzato antiruggine lucido, applicato all'esterno e all'interno, su supporti ferrosi trattati e non, e su manufatti in legno preventivamente preparati che non siano a diretto contatto con l'acqua o il terreno. Idoneo anche all'applicazione su supporti in leghe leggere e PVC opportunamente preparati.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL ALUR SATIN
FEEL METAL ALUR SATIN è lo smalto alchidico uretanizzato antiruggine satinato, applicato all'esterno e all'interno, su supporti ferrosi trattati e non, e su manufatti in legno preventivamente preparati che non sia a diretto contatto con l'acqua o il terreno. Idoneo anche all'applicazione su leghe leggere e PVC opportunamente preparati.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL OXI
FEEL METAL OXI è l'antiruggine sintetica al fosfato di zinco, usato come fondo antiruggine essiccante ad aria di ottima adesione su manufatti in ferro esterni e interni, indicato per manutenzioni e per carpenteria in genere, riverniciabile con smalti sintetici al solvente FEEL METAL ALUR o all'acqua FEEL METAL TOUCH.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 lTinte: grigio
FEEL METAL MICHE F
FEEL METAL MICHE F è lo smalto ferromicaceo anticorrosivo grana fine, indicato per manufatti esterni e interni, vecchi o nuovi, quali cancellate, infissi metallici, grate, ecc. Esso garantisce un'elevata resistenza sia all’abrasione che alla degradazione dovuta all'umidità, alle piogge acide, ai raggi ultravioletti e all'ambiente salino.
La composizione del legante consente, inoltre, un'ottima adesione non solo su ferro ma anche su superfici zincate.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL MICHE G
FEEL METAL MICHE G è lo smalto ferromicaceo anticorrosivo grana grossa, indicato per manufatti esterni e interni, vecchi o nuovi quali cancellate, infissi metallici, grate, ecc. Esso garantisce un'elevata resistenza sia all’abrasione che alla degradazione dovuta all’umidità, alle piogge acide, ai raggi ultravioletti e all'ambiente salino.
La composizione del legante consente, inoltre, un'ottima adesione non solo su ferro ma anche su superfici zincate.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL TOUCH GLOSS
FEEL METAL TOUCH GLOSS è lo smalto acrilico idrodiluibile lucido, dotato di facile applicabilità, rapida essiccazione e forma un film di buona elasticità non ingiallente, presenta buona resistenza al "blocking", alla luce e agli agenti atmosferici.
È uno smalto idoneo come finitura di alta qualità sia all'interno che all'esterno, in funzione della tinta scelta (vedi capitolo avvertenze), su un gran numero di superfici opportunamente preparate come: ferro, lamiera zincata, leghe leggere, plastica e legno che non sia a diretto contatto con l'acqua o il terreno.Inoltre, grazie alla particolare formulazione all'acqua trova applicazione su superfici murali, anche interne.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL TOUCH SATIN
FEEL METAL TOUCH SATIN è lo smalto acrilico idrodiluibile satinato, dotato di facile applicabilità, rapida essiccazione e forma un film di buona elasticità non ingiallente, presenta buona resistenza al "blocking", alla luce e agli agenti atmosferici.
È uno smalto idoneo come finitura di alta qualità sia all'interno che all'esterno, in funzione della tinta scelta (vedi capitolo avvertenze), su un gran numero di superfici opportunamente preparate come: ferro, lamiera zincata, leghe leggere, plastica e legno che non sia a diretto contatto con l'acqua o il terreno. Inoltre, grazie alla particolare formulazione all'acqua trova applicazione su superfici murali, anche interne.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL METAL UNIK
FEEL METAL UNIK è il primer di adesione universale anticorrosivo idrodiluibile, ideale per cicli di verniciatura con lo smalto all’acqua FEEL METAL TOUCH dove sia richiesta una bassa emissione di solventi. Trova impiego su manufatti interni ed esterni in ferro, lamiera zincata, lega leggera e PVC, in quanto la sua elevata aderenza garantisce l'adesione dei successivi strati di finitura.
Può essere utilizzato anche come fondo di preparazione su superfici in legno che non siano a diretto contatto con acqua e terreno. Non idoneo per applicazioni su ghisa.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: bianco e grigio
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[post_content] => FEEL WOOD è la linea di impregnanti e finiture, all'acqua e al solvente, per il trattamento e la cura di manufatti in legno.
Gamma FEEL WOOD
FEEL WOOD BASITE
FEEL WOOD BASITE è il fondo opaco per tutti i tipi di manufatti in legno, interni ed esterni, prima della verniciatura con gli smalti sintetici al solvente FEEL METAL ALUR o all'acqua FEEL METAL TOUCH. Viene impiegato come fondo di preparazione su legno nuovo o già verniciato, non a diretto contatto con acqua e terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: bianco
FEEL WOOD LIFE
FEEL WOOD LIFE è la finitura ad effetto cerata con filtri UV idrodiluibile, indicata per la protezione di manufatti in legno interni ed esterni, nuovi o già verniciati, tipo infissi, perlinature, sottotetti, steccati, balconi, che non siano a diretto contatto con acqua e terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL WOOD PRIME
FEEL WOOD PRIME è un impregnate per legno ad alta penetrazione, indicato per la protezione di manufatti in legno interni ed esterni tipo infissi, perlinature, sottotetti, steccati e balconi nuovi, che non siano a diretto contatto con acqua e terreno. Viene anche utilizzato per ravvivare le superfici già trattate in precedenza con impregnante.
Per aumentare la durata del ciclo impregnante, FEEL WOOD PRIME può essere rifinito con una finitura cerata al solvente FEEL WOOD WAXES, all'acqua FEEL WOOD LIFE o con una vernice trasparente FEEL WOOD TOP. Il trattamento del legno con il solo impregnante FEEL WOOD PRIME deve essere ripetuto ogni anno.
Fornitura:
Confezioni da 16 l, scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL WOOD TOP GLOSS
FEEL WOOD TOP GLOSS è la vernice protettiva trasparente idrodiluibile lucida, idonea per il trattamento di manufatti in legno, interni ed esterni, nuovi o già verniciati, che non si trovino a diretto contatto con acqua e terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: trasparente
FEEL WOOD TOP SATIN
FEEL WOOD TOP SATIN è la vernice protettiva trasparente idrodiluibile satinata, idonea per il trattamento di manufatti in legno, interni ed esterni, nuovi o già verniciati, che non si trovino a diretto contatto con acqua e terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: trasparente
FEEL WOOD WAXES
FEEL WOOD WAXES è la finitura protettiva ad effetto cerata con filtri UV e indicata per la protezione di manufatti in legno interni ed esterni, nuovi o già verniciati, tipo infissi, perlinature, sottotetti, steccati, balconi, che non siano a diretto contatto con acqua e terreno.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL WOOD WET
FEEL WOOD WET è l'impregnate per legno idrodiluibile, indicato per la protezione di manufatti in legno interni ed esterni tipo infissi, perlinature, sottotetti, steccati e balconi nuovi, che non siano a diretto contatto con acqua e terreno. Viene anche utilizzato per ravvivare le superfici già trattate in precedenza con impregnante.
Per aumentare la durata del ciclo impregnante, FEEL WOOD WET può essere rifinito con una finitura cerata all'acqua FEEL WOOD LIFE, al solvente FEEL WOOD WAXES o con una vernice trasparente FEEL WOOD TOP. Il trattamento del legno con il solo impregnante FEEL WOOD WET deve essere ripetuto ogni due anni.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico Fassa
FEEL WOOD WHITE
FEEL WOOD WHITE è l'impregnante di finitura bianco idrodiluibile, ideale per il trattamento decorativo di manufatti in legno interni ed esterni, opportunamente protetti dall'azione diretta degli agenti atmosferici, e che non siano a diretto contatto con acqua e terreno.
Per aumentare la durata del ciclo impregnante, FEEL WOOD WHITE può essere rifinito con la vernice trasparente FEEL WOOD TOP.
Fornitura:
Scatole da 2 pezzi da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 0,75 l
Tinte: bianco
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[post_content] => Sistema Colore nella linea SFIDE D'ARTE® include soluzioni decorative per interni e esterni.Sistema Colore Fassa Bortolo comprende soluzioni tecniche e soluzioni decorative, per interni e per esterni che permettono di individuare facilmente il prodotto più giusto per le proprie esigenze.
Fa parte del Sistema Colore la nuova linea di decorativi per interni SFIDE D'ARTE®, pensata per arricchire e personalizzare la qualità degli ambienti.
Serie RICORDI®
[caption id="attachment_675383" align="aligncenter" width="680"] SFIDE D'ARTE® - Confezione da 20 kg[/caption]
La serie RICORDI è disponibile in 4 varianti:
Ricordi Materia
Ricordi Marmo
Ricordi Stucco
Ricordi Calce a Pennello
RICORDI MATERIA
RICORDI MATERIA è la finitura decorativa minerale alla calce, adatta per realizzare effetti materici all'interno su intonaci di finitura o rasanti a base di leganti idraulici, calce o gesso, purché consistenti e ben rifiniti; inoltre può esser applicato su un primo strato uniformante di RICORDI MATERIA.
È possibile applicarlo anche su superfici lisce tipo cartongesso, purché opportunamente primerizzate con fissativo in microemulsione all'acqua, solvent-free a forte penetrazione tipo MIKROS 001 e regolarizzate con il fondo pigmentato riempitivo di preparazione FX 526.
Fornitura:
Confezioni da 20 kg, 5 kg e 2,5 kg
Tinte: bianco. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
https://youtu.be/ZQzljxwPJj8
RICORDI MARMO
RICORDI MARMO è la finitura decorativa minerale alla calce, con finissima polvere di marmo, ad effetto marmorino, applicata all'interno su RICORDI MATERIA, intonaci di finitura e rasanti a base di leganti idraulici o a base di calce, purché consistenti e ben rifiniti.
Può essere applicato anche su superfici lisce in cartongesso, purché opportunamente primerizzate con fissativo in microemulsione all'acqua, solvent-free a forte penetrazione tipo MIKROS 001 e regolarizzate con fondo pigmentato riempitivo di preparazione FX 526.
Fornitura:
Confezioni da 20 kg, 5 kg e 2,5 kg
Tinte:bianco. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
RICORDI STUCCO
RICORDI STUCCO è la finitura decorativa minerale alla calce, ad effetto stucco lucido, applicata all'interno su RICORDI MATERIA, intonaci di finitura e rasanti a base di leganti idraulici o a base di calce, purché consistenti e ben rifiniti.
Può essere applicato anche su superfici lisce tipo cartongesso, purché opportunamente primerizzate con fissativo in microemulsione all'acqua, solvent-free a forte penetrazione tipo MIKROS 001 e regolarizzate con fondo pigmentato riempitivo di preparazione FX 526.
Fornitura:
Confezioni da 20 kg, 5 kg e 2,5 kg
Tinte: bianco. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
RICORDI CALCE A PENNELLO
[caption id="attachment_675390" align="aligncenter" width="680"] Ricordi Calce a Pennello[/caption]
RICORDI CALCE A PENNELLO è la finitura decorativa minerale, dall’effetto liscio opaco, usata all'interno e all'esterno, su bio-intonaci di finitura a base di pura calce naturale tipo S 605, su bio-rivestimenti murali tipo RF 100 e RB 101 (LINEA BIO-ARCHITETTURA), su intonachino minerale I 133 e su intonaci di finitura a base di calce idraulica naturale tipo FINITURA 750 (LINEA EX-NOVO).
L'impiego di RICORDI CALCE A PENNELLO è ideale negli interventi di restauro su edifici di pregio storico-artistico, realizzando decorazioni con effetti sfumati e antichizzati, tipici del prodotto minerale.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 l, 4 l e scatole da 6 flaconi da 1 l
Tinteggiabile con il sistema ColorLife
RICORDI PIETRA FINE
[caption id="attachment_675403" align="aligncenter" width="680"] Ricordi Pietra Fine[/caption]
RICORDI PIETRA FINE è l'intonachino minerale fino alla calce modellabile, caratterizzato da un'altissima traspirabilità, è principalmente indicato per la decorazione di interni ed esterni di edifici anche di pregio storico.
Viene impiegato bianco o colorato su intonaci di fondo ben rifiniti a base di calce o calce-cemento (tipo KB 13, KC 1, KS 9, KI 7, ecc...), su intonaci di finitura a base di leganti idraulici e su superfici in cartongesso; all'interno può essere impiegato anche come rasante su fondi lievemente irregolari prima dell'applicazione di spatolati alla calce tipo, RICORDI STUCCO e RICORDI MARMO.
RICORDI PIETRA FINE non va applicato su "Malta Fina", in quanto il prodotto a spessore, caratterizzato da una certa durezza, può provocarne il distacco dall'intonaco di fondo. Inoltre, può trovare impiego come finitura, preferibilmente ad effetto intonachino, su cicli di intonacatura con sistemi macroporosi deumidificanti.
Fornitura:
Confezioni da 20 kg e 2,5 kg
Tinte: bianco. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
Serie DESIDERI®
DESIDERI VELLUTO
[caption id="attachment_671135" align="aligncenter" width="600"] Prodotto decorativo per esterni[/caption]
DESIDERI VELLUTO è un prodotto decorativo per esterni che permette di ottenere una finitura liscia su rivestimenti plastici a spessore applicati sopra rasature armate a base calce\cemento, per una visione contemporanea e una lisciatura dall'aspetto minerale potenziata ai silossani.
Fornitura:
Confezioni da 20 kg e 2,5 kg
Tinte: bianco/pastel. Selezione di tinte chiare fornite esclusivamente da stabilimento.
DESIDERI LUCE è la finitura decorativa dall’aspetto madreperlaceo e metallico che può essere applicata su intonaci di finitura, rasanti (a base di leganti idraulici, calce o gesso), cartongesso e su superfici già tinteggiate. Questi supporti devono presentarsi consistenti, ben rifiniti ed opportunamente regolarizzati.
Verificare preventivamente l'adesione al supporto di pitture lavabili di natura organica prima dell'applicazione del prodotto decorativo. DESIDERI LUCE può essere anche utilizzato come effetto decorativo su RICORDI MATERIA e RICORDI MARMO al fine di impreziosire il risultato finale della decorazione interna.
Fornitura:
Confezioni da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 1 l
Tinte: argento 2,5 l e 1 l; oro solo 1l. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
https://youtu.be/hHJ5tFteBdA
DESIDERI PERLA
DESIDERI PERLA è la finitura decorativa cangiante, dall’effetto liscio-setoso, che può essere applicata su intonaci di finitura fini e lisciature (a base di leganti idraulici, calce o gesso), cartongesso e su superfici già tinteggiate. Questi supporti devono presentarsi consistenti, ben rifiniti ed opportunamente regolarizzati.
Sulle superfici che presentano pitture lavabili di natura organica va verificata preventivamente l'adesione per l'applicazione del prodotto decorativo. DESIDERI PERLA può essere anche utilizzato come effetto decorativo su RICORDI MATERIA al fine di impreziosire il risultato finale della decorazione interna.
Fornitura:
Confezioni da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 1 l
Tinte: argento. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
https://youtu.be/XUesVh0q-wg
DESIDERI CRISTALLO
DESIDERI CRISTALLO è la finitura decorativa ad effetto sabbiato metallescente, applicata su intonaci di finitura e rasanti (a base di leganti idraulici, calce o gesso), cartongesso e su superfici già tinteggiate. Questi supporti devono presentarsi consistenti, ben rifiniti ed opportunamente regolarizzati.
Sulle superfici che presentano pitture lavabili di natura organica va verificata preventivamente l'adesione per l'applicazione del prodotto DESIDERI CRISTALLO.
Fornitura:
Confezioni da 2,5 l e scatole da 6 pezzi da 1 l
Tinte: argento. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
https://youtu.be/pSSsxg75GI8
DESIDERI MINERALE
DESIDERI MINERALE è la finitura decorativa opaca, ruvida, dalle sfumature satinate, usata su intonaci di finitura e rasanti (a base di leganti idraulici, calce o gesso), cartongesso e su superfici già tinteggiate. Questi supporti devono presentarsi consistenti, ben rifiniti ed opportunamente regolarizzati.
Sulle superfici che presentano pitture lavabili di natura organica va verificata preventivamente l'adesione per l'applicazione del prodotto DESIDERI MINERALE.
Fornitura:
Confezioni da 5 l e scatole da 6 pezzi da 1 l
Tinte: bianco/pastel. Selezione tinte solo con sistema tintometrico ColorLife
https://youtu.be/KfM4BlZd_oc
DESIDERI VELO
DESIDERI VELO è la finitura decorativa ad effetto antichizzante usata su intonaci di finitura e rasanti a base di calce, calce-cemento, calcestruzzo, sia nuovi che già decorati con pitture lavabili o rivestimenti organici.
Fornitura:
Confezioni da 5 l e scatole da 6 pezzi da 1 l
Tinte: Selezione tinte per esterno solo con sistema tintometrico Colorlife
DESIDERI PROTETTIVO è il protettivo trasparente per prodotti decorativi, utilizzato per conferire maggiore protezione e resistenza alle superfici impreziosite con RICORDI MATERIA e con i decorativi della linea DESIDERI, senza alterare particolarmente l'effetto estetico originale.
GLITTER SFIDE D'ARTE® è l'additivo in pasta ad uso interno, particolarmente indicato in combinazione con i prodotti decorativi della linea desideri (Minerale, Cristallo e Luce) applicati a pennello.
Fornitura:
Confezioni da 100 ml in scatole da 10 pezzi
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[post_content] => Il Sistema Finiture di Fassa Bortolo comprende una vasta gamma di soluzioni per il rivestimento e decorazione di ogni tipo di muratura e parete, sia per interni che per esterni, che si adattano a una grande varietà di ambienti.Indice:
Assicurano inoltre la massima durabilità delle costruzioni, siano esse nuove o ristrutturate, senza tralasciare l'elevato valore estetico che il sistema deve anche conferire.
[caption id="attachment_675981" align="aligncenter" width="680"] FASSA K-OVER PLUS 3.30[/caption]
FASSA K-OVER PLUS 3.3 è il rasante ed intonaco di compensazione fibrorinforzato bianco per la regolarizzazione ed il restauro di superfici interne ed esterne.
Viene usato come rasante e come intonaco di compensazione per regolarizzare e restaurare murature in laterizio, murature miste con parti in calcestruzzo, superfici intonacate di vecchi e nuovi edifici. È possibile impiegare FASSA K-OVER PLUS 3.30 per la rasatura armata di pitture e rivestimenti consistenti, ben adesi al fondo e sufficientemente assorbenti.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 25 kg
MALTA FINA
[caption id="attachment_675982" align="aligncenter" width="600"] MALTA FINA[/caption]
MALTA FINA è la malta fine a base di calce per intonaci interni, impiegata come intonaco di finitura ad uso civile per interni su intonaci di fondo a base di calce e cemento (ad esempio i nostri prodotti KB 13, KC 1, KS 9, ecc.).
Per applicazioni all'esterno si consiglia di aggiungere il 7-10% circa di cemento, a seconda delle resistenze meccaniche desiderate. Inoltre l'aggiunta di circa il 5% di AG 15 migliora le caratteristiche di adesione al supporto.
Fornitura:
Sacchi da ca. 24,7 kg
GRASSELLO DI CALCE
[caption id="attachment_675983" align="aligncenter" width="600"] GRASSELLO DI CALCE[/caption]
GRASSELLO DI CALCE è una pasta di calce idrata impiegata principalmente come rasante sulla "Malta Fina" quando si vogliono ottenere particolari finiture, come stucchi, "marmorini", decorazioni lisce in genere, ecc.
Viene anche utilizzato come legante per preparare malte tradizionali.
Fornitura:
Sacchi da ca. 20 e da 33 kg
Intonaco di finitura IB 15
[caption id="attachment_675984" align="aligncenter" width="680"] Intonaco di finitura IB 15[/caption]
IB 15 è un intonaco di finitura a base di calce usato come finitura a civile su intonaci di fondo a base di calce e cemento (ad esempio KC 1, KS 9, KP 3, ecc.), su intonaci a base di calce (KB 13) oppure su intonaci a base gesso (ZF 12).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
LC7 RASOLISCIO è un intonaco di finitura liscio a base di leganti idraulici selezionati, utilizzato per la finitura liscia, all'interno e all'esterno, di intonaci a base di calce e cemento e di superfici in calcestruzzo, prima della decorazione con pitture.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 20 kg
Sacchetti da ca. 4 kg in scatole da 5 pezzi
Intonaco di finitura a base di calce IF 18
[caption id="attachment_675990" align="aligncenter" width="680"] Intonaco di finitura a base di calce IF 18[/caption]
IF 18 è l'intonaco di finitura a base di calce e cemento bianco usato come finitura a civile su intonaci di fondo a base di calce e cemento (ad esempio KC 1, KS 9, ecc.) e su intonaci a base di calce (KB 13).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
Intonaco di finitura IG 21
[caption id="attachment_675992" align="aligncenter" width="680"] Intonaco di finitura IG 21[/caption]
IG 21 è l'intonaco di finitura bianco o grigio, per esterni ed interni viene usato come finitura a civile su intonaci di fondo a base di calce e cemento (ad esempio KC 1, KS 9, KI 7, ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
Intonaco di finitura IP10
[caption id="attachment_675994" align="aligncenter" width="680"] Intonaco di finitura IP10[/caption]
IP 10 è un intonaco di finitura a base di calce e cemento per esterni ed interni, usato come finitura a civile su intonaci di fondo a base di calce e cemento (ad esempio KI 7, KC 1, KS 9, ecc.).
L'intonaco di finitura IP 10 limita maggiormente l'evidenziarsi di fenomeni di microcavillature rispetto alle finiture lisce (tipo "Malta Fina", ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg
Intonaco di lisciatura ZL 25
[caption id="attachment_675995" align="aligncenter" width="679"] Intonaco di lisciatura ZL 25[/caption]
ZL 25 viene usato come intonaco di lisciatura su intonaci interni a base di calce e gesso; nel caso di intonaci a base di calce e cemento, questi devono essere sufficientemente stagionati. In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l'uso di ZL 25; in tal caso si consiglia l'applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg e 5 kg
SUPER STUCCO
[caption id="attachment_674092" align="aligncenter" width="650"] Stucco rasante riempitivo[/caption]
SUPER STUCCO è uno stucco rasante riempitivo a base di gesso per pittori e decoratori, usato come materiale di lisciatura su intonaci interni a base di calce e gesso per la realizzazione di superfici lisce. Può essere, inoltre, utilizzato per la lisciatura di intonaci a base di calce e cemento purché sufficientemente stagionati e per la sola lisciatura di cartongesso.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 5 kg (disponibile in Italia e Francia)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 10 kg (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg (disponibile in Francia)
Soluzioni per rasature
Rasante edile A 64
[caption id="attachment_675997" align="aligncenter" width="679"] Rasante edile A 64[/caption]
A 64 è il rasante edile a base di calce e cemento bianco, usato per rasare superfici di intonaco con imperfezioni e con deboli caratteristiche meccaniche, per rasare pannelli di sughero nei sistemi di isolamento "a cappotto" e per annegare reti di armatura.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
A 64 R-EVOLUTION
[caption id="attachment_675998" align="aligncenter" width="679"] A 64 R-EVOLUTION[/caption]
A 64 R-EVOLUTION è un rasante minerale fibrorinforzato idrofugato, da applicarsi su superfici di elevate resistenze meccaniche, a base di calce e legante idraulico, per interno ed esterno.
Questo rasante minerale per interni ed esterni ad elevata stabilità dimensionale è usato per rasare superfici irregolari assorbenti ed inassorbenti particolarmente consistenti (tipo calcestruzzo, intonaci particolarmente resistenti, rivestimenti plastici ben aderenti, ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Prodotti complementari
Dispersione di resine sintetiche AG 15
[caption id="attachment_676000" align="aligncenter" width="678"] Dispersione di resine sintetiche AG 15[/caption]
AG 15 viene usato come isolante, fissativo o stabilizzante del fondo prima dell'applicazione dei rivestimenti murali a base minerale (RF 100, RM 200, RG 300 sia bianchi che colorati, RB 101, RB 201, RB 301, RB 401) e dei prodotti della Linea Decorcalce (I 133, SD 111, RC 155, PC 144).
AG 15 viene inoltre utilizzato per strati di ancoraggio su superfici in calcestruzzo liscio e per confezionare boiacche cementizie adesive per riprese di getto di calcestruzzo (calcestruzzo fresco su vecchio) e per massetti ancorati.
Fornitura:
Contenitori da ca. 20 kg e da ca. 5 kg
Idrorepellente silossanico IS 510
[caption id="attachment_675961" align="aligncenter" width="680"] Idrorepellente silossanico IS 510[/caption]
IS 510 è un idrorepellente silossanico utilizzato per conferire maggiore idrorepellenza nel trattamento di supporti quali mattoni faccia a vista, piccole opere in calcestruzzo e materiali lapidei in genere. Per le superfici in marmo si consiglia una prova preliminare su una piccola superficie ai fini di verificarne la compatibilità.
Può essere impiegato anche come protettivo di finitura per applicazioni all’esterno di stucchi decorativi a base calce o di rivestimenti murali minerali tipo RF 100, RM 200, RG 300, dopo almeno un mese dalla loro posa.
IS 510 non modifica la traspirabilità del supporto sul quale viene applicato. Penetra all’interno del manufatto trattato e, non formando alcun film, ne mantiene inalterato l’aspetto.
IS 510 è conforme alla norma EN 1504-2:2005 (sistemi di protezione della superficie di calcestruzzo) per la classe Impregnazione idrofobica (H) secondo i principi 1.1 (protezione contro i rischi di penetrazione, PI), 2.1 (controllo dell’umidità, MC), 8.1 (aumento della resistività, IR), criterio di attestazione in sistema 4, prospetto ZA.2.
Fornitura:
Latte da ca. 5 l e 20 l
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[post_content] => Il Sistema Muratura include malte di allettamento tradizionali e specifiche per rispondere a qualsiasi tipo di bisogno in cantiere.Indice:
Le malte di allettamento Fassa sono in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza: dalle semplici malte cementizie a quelle termoisolanti, malte a base di calce idraulica naturale e malte a base calce purissima, per murature faccia a vista, mattoni pieni o forati, blocchi in cemento cellulare espanso o blocchi di gesso.
Consolidamento per iniezione:
[caption id="attachment_688767" align="aligncenter" width="437"] Malta MK 222[/caption]
MK 222 viene usata come malta per l’esecuzione di murature in laterizio alveolato o blocchi in argilla espansa.
Fornitura:
Sfusa in silo.
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da 30 kg ca.
MI 216
[caption id="attachment_688768" align="aligncenter" width="437"] Malta MI 216[/caption]
MI 216 viene usata come malta per l'esecuzione di murature in laterizio alveolato o blocchi in argilla espansa.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg
Prodotti tradizionali
MP 220
[caption id="attachment_688769" align="aligncenter" width="437"] Malta MP 220[/caption]
MP 220 viene usata come malta per murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, ecc. dove si richiedono alti valori di resistenza meccanica.
Fornitura:
Sfusa in silo.
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 25 kg
MM 100
[caption id="attachment_688771" align="aligncenter" width="437"] Malta MM 100[/caption]
MM 100 viene usata come malta per murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, ecc. dove si richiedono alti valori di resistenza meccanica.
Fornitura:
Sfusa in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Malta per muratura
[caption id="attachment_688772" align="aligncenter" width="357"] Malta cementizia per muratura[/caption]
MALTA PER MURATURA viene usata per murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, tramezze, ecc.
Fornitura:
Sfusa in silo.
MM 30
[caption id="attachment_688773" align="aligncenter" width="437"] Malta per murature MM 30[/caption]
MM 30 viene usata come malta per murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, ecc. e per piccole riparazioni dove si richiede una lavorazione simile alla malta tradizionale.
Fornitura:
Sacchetti speciali con protezione dall'umidità da ca. 5 kg in scatole da 5 pz
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
MS 20
[caption id="attachment_688774" align="aligncenter" width="437"] Malta MS 20 [/caption]
MS 20 viene usato come malta per murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, ecc. e come intonaco di fondo da utilizzare a mano e a macchina su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc.
L'applicazione a macchina, come intonaco, viene consigliata per superfici non estese, valutate in funzione delle condizioni ambientali, considerata la maggiore rapidità di asciugamento rispetto ad un intonaco premiscelato, quale per esempio il KC 1.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
MV 40
[caption id="attachment_688779" align="aligncenter" width="437"] Malta MV 40[/caption]
MV 40 viene usata come malta per l'esecuzione di murature faccia a vista.
Fornitura:
Sfusa in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Fassa Firewall
[caption id="attachment_688775" align="aligncenter" width="500"] Malta refrattaria Fassa Firewall[/caption]
Fassa Firewall è la malta per muratura refrattaria cementizia monocomponente ad indurimento rapido, adatta ad utilizzi dove sia richiesta un'elevata resistenza alle alte temperature, come ad esempio il montaggio e la stuccatura di caminetti, forni, barbecue, canne fumarie, cappe, mattoni refrattari. Può essere utilizzata anche per finiture a rasatura dei manufatti precedentemente citati.Fornitura:
Sacchetti speciali con protezione dall'umidità da ca. 5 kg in scatole da 5 pz
Adesivi/rasanti per blocchi in calcestruzzo cellulare e blocchi in gesso
A 81
[caption id="attachment_688776" align="aligncenter" width="437"] Adesivo rasante A 81[/caption]
A 81 è l'adesivo e rasante bianco usato per incollare e rasare blocchi in cemento cellulare espanso (tipo Gasbeton etc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg ca.
Fassakoll
[caption id="attachment_688777" align="aligncenter" width="437"] Malta adesiva Fassakoll[/caption]
FASSAKOLL è la malta adesiva usata per il montaggio di blocchi in gesso, lastre in laterogesso e pannelli in gesso fibro-rinforzato in genere.Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[post_title] => SISTEMA MURATURA - Malte di allettamento
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[post_content] => Il Sistema Intonaci di Fassa è una soluzione esclusiva per proteggere i muri dall'azione deteriorante degli agenti atmosferici (es. pioggia). Indice:
Un sistema all'avanguardia, flessibile e facile da applicare, adatto a qualsiasi tipo di muratura, dal laterizio al calcestruzzo (grezzo, liscio o in blocchi).
Come finitura, per completare il ciclo, è possibile scegliere tra i prodotti del Sistema Colore: con la sua vasta gamma di prodotti per esterni ed interni, in continua evoluzione, di elevata qualità e pronti a soddisfare ogni richiesta.
Linea Puracalce
[caption id="attachment_688251" align="aligncenter" width="437"] Bio-intonaco di fondo a base di calce[/caption]
KB 13 è il Bio-intonaco di fondo a base di calce, ad effetto marmorino, per interni ed esterni, usato come intonaco di fondo su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura:
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SP 22
[caption id="attachment_688252" align="aligncenter" width="437"] Rinzaffo a base cementizia[/caption]
SP 22 è il rinzaffo a base cementizia usato su supporti in laterizio e superfici in calcestruzzo a parete e a soffitto prima dell'applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Intonaco termoisolante
FASSA THERMOBENESSERE
[caption id="attachment_688255" align="aligncenter" width="437"] Intonaco termoisolante a bassa conducibilità termica[/caption]
FASSA THERMOBENESSERE è l'intonaco termoisolante a bassa conducibilità termica da applicare a macchina o a mano, per esterni ed interni, su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, murature miste, ecc.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità del volume di ca. 6 kg
Prodotti tradizionali
KC 1
[caption id="attachment_688256" align="aligncenter" width="438"] Intonaco di fondo a base di calce e cemento[/caption]
KC 1 è l'intonaco di fondo a base di calce e cemento, per esterni ed interni, usato su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
KS 9
[caption id="attachment_688257" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo a base di calce e cemento[/caption]
KS 9è l'intonaco di fondo a base di calce e cemento usato su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura:
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
KD 2
[caption id="attachment_688260" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo KD 2[/caption]
KD 2 viene usato come intonaco di fondo all'interno e all'esterno su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
KR 100
[caption id="attachment_688259" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo KR 100[/caption]
KR 100 viene usato come intonaco di fondo, su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. qualora siano richieste caratteristiche meccaniche elevate, ad esempio per la posa all'esterno di rivestimenti ceramici, in pietra naturale, clinker, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
KZ 35
[caption id="attachment_688261" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo nella fascia di zoccolatura[/caption]
KZ 35 viene usato come intonaco di fondo nella fascia di zoccolatura su murature in laterizio, blocchi, ecc., anche qualora siano presenti tracce di solfati nella muratura. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore. KZ 35 viene indicato quale sottofondo ideale all'esterno per i rivestimenti murali a base minerale.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
KI 7
[caption id="attachment_688263" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo su murature in laterizio[/caption]
KI 7 viene usato come intonaco di fondo su murature in laterizio, anche alveolato, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, in argilla espansa, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
KI 7 viene indicato quale sottofondo ideale all'esterno per i rivestimenti murali a base minerale e per l'intonaco di finitura IP 10 disponibile nella granulometria 1 mm.
Vantaggi ottenuti con la maggiore protezione all'acqua:
Maggiore durabilità dell'intonaco
Muratura asciutta e quindi migliore isolamento termico
Maggiore stabilità dimensionale e quindi minore tendenza alla formazione di cavillature
Minore risalita per capillarità
Fornitura:
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Intonaci resistenti al fuoco
KF 4
[caption id="attachment_688264" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo antincendio[/caption]
KF 4 viene usato come intonaco di fondo dove sia previsto l'impiego di un intonaco protettivo antincendio su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura:
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg).
Z 150
[caption id="attachment_688265" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo monostrato[/caption]
Z 150 viene usato come intonaco di fondo monostrato per interni su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc.
Può anche essere utilizzato come intonaco di fondo in applicazioni in due strati. In questo caso sarà successivamente lisciato con prodotti di finitura a base gesso (ZL 25 e ZM 136).
Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore. In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l'uso di Z 150; in tal caso si consiglia l'applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
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[post_content] => La filosofia Fassa passa innanzitutto attraverso l’idea di Sistema Integrato, fondato sull’azione sinergica di un’ampissima gamma di prodotti, di competenze, ricerca e servizi. In un’ottica di efficienza edilizia e nel rispetto dell’ambiente, Fassa propone ilSISTEMA DEUMIDIFICANTE.La riduzione delle risorse rinnovabili richiede infatti il recupero di strutture esistenti anziché la nuova costruzione. Il SISTEMA DEUMIDIFICANTE presenta le tecnologie Fassa per rispondere al problema dell’umidità di risalita per capillarità.
Troverete all’interno 4 tipi di soluzioni:
INTONACI DEUMIDIFICANTI CON PURA CALCE IDRATA
INTONACI DEUMIDIFICANTI CON CALCE IDRAULICA NATURALE NHL
INTONACI DEUMIDIFICANTI CON LEGANTI IDRAULICI RESISTENTI AI SOLFATI
[caption id="attachment_688238" align="aligncenter" width="437"] Rinzaffo nel risanamento di murature umide[/caption]
S 641 viene usato come rinzaffo nel risanamento di murature umide, coadiuvando l'azione antisale dell'intonaco di risanamento S 627. Il prodotto favorisce inoltre l'adesione di intonaci a base di calce e cemento alla muratura.Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
S 627
[caption id="attachment_688239" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo a mano o a macchina[/caption]
S 627 viene usato come intonaco di fondo a mano o a macchina per il risanamento di murature umide.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Sistema Deumidificante - Due in uno
RisanaFacile
[caption id="attachment_688244" align="aligncenter" width="437"] Bio-intonaco macroporoso alleggerito[/caption]
RisanaFacile è il bio-intonaco macroporoso alleggerito bianco fibrato usato come intonaco da rinzaffo e di fondo a mano e a macchina per il risanamento di murature umide.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
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[post_content] => SISTEMA UNDERGROUND è la linea di prodotti, realizzati da Fassa Bortolo per il consolidamento di terreni e gallerie.Indice:
Soluzioni specifiche, che nascono dalle ricerche sui materiali sviluppate nel Centro Ricerche Fassa per il consolidamento, il ripristino e l’integrazione di fondazioni esistenti, per la realizzazione di tiranti e micropali, per interventi di riassetto e bonifica del territorio come il ripristino di scarpate stradali, la sistemazione di frane, il consolidamento di argini e per molti altri tipi di intervento.
La Linea Consolidamento si compone di prodotti innovativi, come quelli per la tecnologia dei micropali, BETONCINO RS 20, BETONCINO RS 30 e BETONCINO RS 40, e per la sistemazione delle volte di gallerie, SB 568.
Consolidamento dei terreni - Pali e micropali
BETONCINO RS 20
BETONCINO RS 20 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia, Svizzera, Spagna e Portogallo)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
BETONCINO RS 30
[caption id="attachment_688786" align="aligncenter" width="448"] Betoncino premiscelato BETONCINO RS 30[/caption]
BETONCINO RS 30 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere, micropali, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
BETONCINO RS 40
[caption id="attachment_688787" align="aligncenter" width="448"] Betoncino premiscelato BETONCINO RS 40[/caption]
BETONCINO RS 40 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere, micropali, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
GEOACTIVE LEGANTE
[caption id="attachment_688788" align="aligncenter" width="438"] Legante cementizio espansivo[/caption]
GEOACTIVE LEGANTE è il legante cementizio espansivo superfluido per il confezionamento di calcestruzzi, betoncini e malte a ritiro compensato e per l’utilizzo come boiacca superfluida priva di bleeding e di ritiro e caratterizzata da un prolungato tempo di lavorabilità.
GEOACTIVE LEGANTE miscelato con sabbia, aggregati ed acqua consente di ottenere calcestruzzi fluidi con un basso rapporto acqua/cemento, ad elevate prestazioni meccaniche anche alle brevi stagionature, pompabili, non segreganti e durevoli agli agenti aggressivi dell’ambiente.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 25 kg
BETONCINO RS 30 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere, micropali, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
BETONCINO RS 40
[caption id="attachment_688787" align="aligncenter" width="448"] Betoncino premiscelato BETONCINO RS 40[/caption]
BETONCINO RS 40 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere, micropali, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
Tiranti e ancoraggi
RT 35
[caption id="attachment_688789" align="aligncenter" width="438"] Malta da iniezione per l'ancoraggio dei tiranti[/caption]
RT 35 è usata come malta da iniezione per l'ancoraggio dei tiranti e per il riempimento di cavità e fessurazioni presenti tra roccia, terreno e calcestruzzo.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg (non disponibile in Francia)
Gallerie - Recupero di rivestimenti
GEOACTIVE TOP B 525
[caption id="attachment_688791" align="aligncenter" width="437"] Malta cementizia monocomponente[/caption]
GEOACTIVE TOP B 525 è la malta cementizia monocomponente, tixotropica, fibrorinforzata, a ritiro compensato, contenente cemento solfatoresistente, spruzzabile, per la riparazione e ricostruzione di strutture in calcestruzzo.
GEOACTIVE TOP B 525 è indicato per lavori di ripristino del calcestruzzo ammalorato, per interventi di rinforzo strutturale con rete metallica elettrosaldata e dove sia necessaria una protezione del calcestruzzo dall'attacco solfatico.
Inoltre, GEOACTIVE TOP B 525 viene utilizzato per la riparazione di spigoli di travi e di pilastri, per il ripristino di cornicioni, e di balconi ammalorati causa degrado del calcestruzzo, per lavori di ricostruzione degli strati di copri ferro in opere di cemento armato.
Si applica su strutture in calcestruzzo, in spessori superiori a 10 mm. Non si utilizza su superfici un gesso, verniciate e, in generale, su supporti meccanicamente deboli e carbonatati.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SB 568
[caption id="attachment_688792" align="aligncenter" width="448"] Malta secca premiscelata per gunitaggio[/caption]
SB 568 è la malta secca premiscelata per gunitaggio usata in particolare per il consolidamento e rivestimento di gallerie, tunnel e terreni.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg).
Sfuso in silo
Gallerie - Riempimento di cavità e vuoti
BETONCINO RS 40
[caption id="attachment_688787" align="aligncenter" width="448"] Betoncino premiscelato BETONCINO RS 40[/caption]
BETONCINO RS 40 è il betoncino premiscelato usato come malta per riempimento di cavità di murature e in lavori di consolidamento in genere, micropali, ecc.
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg.(Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg)
Gallerie - Protezione delle superfici
AQUAZIP MO 660
[caption id="attachment_688793" align="aligncenter" width="462"] Malta specifica per l’impermeabilizzazione rigida[/caption]
AQUAZIP MO 660 è una malta specifica per l’impermeabilizzazione rigida di superfici in calcestruzzo o in muratura anche ad elevata pressione idrostatica positiva e in controspinta fino a 2,5 atm.
AQUAZIP MO 660 è idoneo al contatto con acqua potabile in accordo alle disposizioni del Decreto Ministeriale n. 174 del 6 Aprile 2004.
Indicata per l’applicazione a spatola, a pennello o con macchina intonacatrice dotata di idoneo allestimento, garantisce ottima lavorabilità e adesione anche su superfici verticali e su diversi tipologie di substrato, come ad esempio calcestruzzo, malte cementizie e murature in mattoni. Particolarmente indicato dove viene richiesta una buona resistenza alla spinta idraulica negativa.
Di seguito i principali campi di utilizzo:
impermeabilizzazione di serbatoi o cisterne di acqua potabile;
impermeabilizzazione di canali di irrigazione;
impermeabilizzazione di muri di fondazione o contro terra;
impermeabilizzazione o trattamento di superfici interne ed esterne in locali scantinati;
impermeabilizzazione di vani ascensori, cunicoli o pozzetti;
impermeabilizzazione di supporti cementizi soggetti alla presenza di acqua anche in controspinta;
impermeabilizzazione di fontane e vasche ornamentali.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 25 kg
Consolidamento di versanti e frane
RR 32
[caption id="attachment_688795" align="aligncenter" width="437"] Malta cementizia RR 32[/caption]
RR 32 è la malta cementizia per il consolidamento di versanti e per l'intonacatura di murature e di pannelli in polistirolo armati.
RR 32 viene usato per lavori di consolidamento in genere, per es. consolidamento di versanti, e per operazioni di intonacatura dove sia richiesta un'elevata resistenza meccanica.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia, Svizzera, Spagna e Portogallo)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
RT 35
[caption id="attachment_688789" align="aligncenter" width="438"] Malta da iniezione RT 35[/caption]
RT 35 è usata come malta da iniezione per l'ancoraggio dei tiranti e per il riempimento di cavità e fessurazioni presenti tra roccia, terreno e calcestruzzo.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg (non disponibile in Francia)
SB 568
[caption id="attachment_688792" align="aligncenter" width="448"] Malta secca premiscelata[/caption]
SB 568 è la malta secca premiscelata per gunitaggio usata in particolare per il consolidamento e rivestimento di gallerie, tunnel e terreni.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg).
Sfuso in silo
Geotermia
FASSAGEO 100
[caption id="attachment_688797" align="aligncenter" width="400"] FASSAGEO 100[/caption]
FASSAGEO 100 viene usato come boiacca da iniezione nel campo della geotermia (pozzi, cavità per sonde geotermiche, ecc.).Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
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[post_content] => Il Sistema Bio-Architettura di Fassa Bortolo comprende una gamma completa di prodotti: bio-tradizionali (malte e intonaci), bio-risananti (rinzaffi e intonaci), bio-rivestimenti murali bianchi e colorati con diverse granulometrie e bio-finiture (intonaci e stucchi).Una risposta concreta ad una nuova filosofia del costruire e dell’abitare che risponde alle esigenze del “bios”, della vita. Soluzioni pregiate per risanare murature con problemi di umidità e per rendere più salubre e vivibile qualsiasi realtà abitativa, sia edifici di nuova costruzione che ristrutturazioni e recuperi.
Scopri i prodotti del Sistema Bio-Architettura:
KB 13 è il bio-intonaco di fondo a base di calce per interni ed esterni ad effetto marmorino. Viene usato come intonaco di fondo su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
Fornitura:
Sfuso in silo.
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Fassa Bortolo risolve il problema di degrado degli edifici grazie alla proposta di soluzioni all’avanguardia studiate per consolidare e restaurare le murature ammalorate e sottoposte all’azione sismica.Grazie a queste soluzioni è possibile intervenire strutturalmente su qualsiasi tipo di muratura, sia esternamente che internamente, utilizzando malte e diverse tipologie di reti capaci di agire in maniera semplice ed efficace, andando a sopperire alla mancanza di capacità portante della struttura.
Gamma dei sistemi FRP e prodotti complementari
FASSATEX CARBON SYSTEM
[caption id="attachment_687652" align="aligncenter" width="600"] Sistema di rinforzo strutturale FRP[/caption]
FASSATEX CARBON SYSTEM è il sistema di rinforzo strutturale FRP composto da un tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza e da una resina epossidica per l'impregnazione e l'incollaggio. Viene impiegato come sistema di rinforzo strutturale di elementi in calcestruzzo armato, calcestruzzo armato precompresso o muratura.
Le principali tipologie di impiego di FASSATEX CARBON SYSTEM riguardano gli interventi di rinforzo di strutture la cui capacità portante non risulti più adeguata ad adempiere alle funzioni statiche e dinamiche di utilizzo, ad esempio a seguito di progressivo degrado dei materiali costituenti, danneggiamenti strutturali dovuti ad eventi sismici, incendi o cedimenti delle fondazioni, modifiche del sistema strutturale in seguito a nuove esigenze architettoniche o di utilizzo.
A titolo esemplificativo, in un elenco non esaustivo degli interventi di rinforzo realizzabili con il sistema, ricordiamo:
Incremento della resistenza a flessione e taglio di travi;
Incremento della capacità portante e della duttilità di pilastri mediante confinamento;
Incremento della capacità portante di solai in laterocemento;
Consolidamento di strutture voltate e archi;
Cerchiature esterne di strutture murarie.
Fornitura:
FASSATEX CARBON UNI 300: rotoli con lunghezza 20 m e larghezza 10 e 20 cm e rotoli con lunghezza 50 m e larghezza 10-20-25-30 e 50 cm
FASSATEX CARBON UNI 600: rotoli con lunghezza 50 m e larghezza 10-20-25-30 e 50 cm
[caption id="attachment_687653" align="aligncenter" width="600"] Sistema di rinforzo FASSATEX GLASS SYSTEM[/caption]
FASSATEX GLASS SYSTEM è il sistema di rinforzo strutturale FRP composto da un tessuto unidirezionale in fibra di vetro e da una resina epossidica per l’impregnazione e l’incollaggio, impiegato per il rinforzo strutturale di elementi in muratura o calcestruzzo armato.
Le principali tipologie di impiego di FASSATEX GLASS SYSTEM riguardano gli interventi di rinforzo di strutture la cui capacità portante non risulti più adeguata ad adempiere alle funzioni statiche e dinamiche di utilizzo, ad esempio a seguito di progressivo degrado dei materiali costituenti, danneggiamenti strutturali dovuti ad eventi sismici, incendi o cedimenti delle fondazioni, modifiche del sistema strutturale in seguito a nuove esigenze architettoniche o di utilizzo.
A titolo esemplificativo, in un elenco non esaustivo degli interventi di rinforzo realizzabili con il sistema, ricordiamo:
Consolidamento di strutture voltate e archi;
Cerchiature esterne di strutture murarie;
Incremento della capacità portante di pilastri mediante confinamento;
Incremento della resistenza a pressoflessione e taglio di elementi in cemento armato.
Fornitura:
FASSATEX GLASS 300: rotoli con lunghezza 50 m e larghezza 10-20 e 30 cm
[caption id="attachment_687654" align="aligncenter" width="600"] Sistema di rinforzo FASSAPLATE CARBON SYSTEM[/caption]
FASSAPLATE CARBON SYSTEM è il sistema di rinforzo strutturale FRP composto da una lamina pultrusa in fibra di carbonio ad aderenza migliorata e da un adesivo epossidico per l’incollaggio, impiegato per il rinforzo strutturale di elementi in calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso.
Le principali tipologie di impiego di FASSAPLATE CARBON SYSTEM riguardano gli interventi di rinforzo di strutture la cui capacità portante non risulti più adeguata ad adempiere alle funzioni statiche e dinamiche di utilizzo, ad esempio a seguito di progressivo degrado dei materiali costituenti, danneggiamenti strutturali dovuti ad eventi sismici, incendi o cedimenti delle fondazioni, modifiche del sistema strutturale in seguito a nuove esigenze architettoniche o di utilizzo.
A titolo esemplificativo, in un elenco non esaustivo degli interventi di rinforzo realizzabili con il sistema, ricordiamo:
Incremento della capacità portante di solai in latero-cemento;
Incremento della resistenza a flessione di travi;
Rinforzo di solette di viadotti;
Rinforzo di rampe carrabili in edifici civili e industriali;
Rinforzo di strutture ad ampio raggio di curvatura.
Fornitura:
FASSAPLATE CARBON HHM, HM e S: rotoli con lunghezza 25 m e larghezza 5-10 cm
[caption id="attachment_687655" align="aligncenter" width="600"] Resina epossidica bicomponente FASSA EPOXY 100[/caption]
FASSA EPOXY 100 è una resina epossidica bicomponente fluida per primerizzazione e iniezioni, caratterizzata da una bassissima viscosità e da un'elevata capacità di penetrazione nel supporto, trova impiego nei seguenti campi di applicazione:
consolidamento e ripristino della monoliticità di manufatti cementizi lesionati tramite iniezione;
sigillatura di microfessure non passanti su superfici orizzontali tramite colatura;
ancoraggio di strutture metalliche e armature;
primerizzazione del supporto in sistemi di natura epossidica e poliuretanica.
[caption id="attachment_687658" align="aligncenter" width="600"] Adesivo epossidico per l’impregnazione e l’incollaggio[/caption]
FASSA EPOXY 200 è un adesivo epossidico per l’impregnazione e l’incollaggio nei sistemi di rinforzo FASSATEX CARBON SYSTEM e FASSATEX GLASS SYSTEM e per l’impregnazione dei connettori della linea FASSAWRAP
Viene impiegato come impregnante a saturazione e come adesivo di tessuti unidirezionali, in fibra di carbonio e di vetro, nella realizzazione in situ dei sistemi di rinforzo strutturale FASSATEX CARBON SYSTEM e FASSATEX GLASS SYSTEM.
FASSA EPOXY 200 viene inoltre impiegato come impregnante a saturazione dei connettori in fibra di vetro FASSAWRAP GLASS e dei connettori in fibra di carbonio FASSAWRAP CARBON.
Fornitura:
[caption id="attachment_687659" align="aligncenter" width="600"] Stucco epossidico FASSA EPOXY 400[/caption]
FASSA EPOXY 400 è uno stucco epossidico per la regolarizzazione di superfici, l’incollaggio strutturale e per la realizzazione di sistemi di rinforzo FASSAPLATE CARBON SYSTEM, caratterizzato da elevata tixotropia ed elevati valori di adesione e durabilità.
Trova impiego nei seguenti campi di applicazione:
incollaggio di lamine pultruse in fibra di carbonio della linea FASSAPLATE CARBON nel sistema di rinforzo strutturale FASSAPLATE CARBON SYSTEM;
regolarizzazione del supporto in calcestruzzo per ottenere la planarità, prima dell’esecuzione di un ciclo di rinforzo strutturale con sistemi a matrice epossidica;
incollaggio di elementi di calcestruzzo indurito su calcestruzzo indurito;
[caption id="attachment_687660" align="aligncenter" width="600"] Connettore strutturale in fibra di carbonio FASSAWRAP CARBON[/caption]
FASSAWRAP CARBON è un connettore strutturale in fibra di carbonio ad alta resistenza, utilizzato per la realizzazione di connessioni strutturali in abbinamento ai sistemi di rinforzo strutturale FRP.
Grazie alla sua elevata resistenza a trazione, all’ottima resistenza alla fatica e all’elevata durabilità anche in ambienti aggressivi (es. presenza di idrossidi alcalini), consente di incrementare la connessione dei sistemi di rinforzo strutturale delle linee FASSAPLATE CARBON SYSTEM o FASSATEX CARBON SYSTEM al supporto in calcestruzzo armato, calcestruzzo armato precompresso o muratura.
Fornitura:
Confezioni da 10 m con diametri 8 mm, 10 mm e 12 mm
[caption id="attachment_687661" align="aligncenter" width="433"] Barra pultrusa in fibra di carbonio ad alta resistenza[/caption]
FASSABAR CARBON S è la barra pultrusa in fibra di carbonio ad alta resistenza, utilizzata in abbinamento a FASSA EPOXY 400 per la riparazione ed il rinforzo strutturale di elementi in muratura e calcestruzzo. Rispetto ad un analogo rinforzo con barre metalliche, FASSABAR CARBON S consente una maggior durabilità dell’intervento.
A titolo esemplificativo, in un elenco non esaustivo degli interventi di rinforzo realizzabili FASSABAR CARBON S, ricordiamo:
Chiodature e micro cuciture;
Riduzione delle deformazioni ai carichi di servizio;
Aumento della capacità portante;
Incremento della reistenza a fatica.
Fornitura:
Confezioni da 3 m con diametri 8 mm, 10 mm e 12 mm
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[post_content] => Contro il degrado statico degli edifici, Fassa Bortolo propone formule all'avanguardia per consolidare e restaurare le murature ammalorate e sottoposte a sollecitazioni sismiche.Soluzioni che consentono di intervenire strutturalmente su qualsiasi tipo di muratura sia esternamente che internamente utilizzando malte e diverse tipologie di reti per agire in maniera semplice ed efficace andando a sopperire alla mancanza di capacità portante della struttura.
Gamma di malte e accessori per il consolidamento
MALTA STRUTTURALE NHL FINO
[caption id="attachment_734415" align="aligncenter" width="525"] Bio-malta fibrorinforzata ad alte prestazioni meccaniche[/caption]
MALTA STRUTTURALE NHL FINO è una malta strutturale a grana fine a base di calce idraulica naturale specifica come matrice inorganica per sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in muratura di mattoni, pietra e tufo in abbinamento al tessuto in fibra di acciaio inox FASSATEX STEEL 650.
Si usa come malta per la riparazione di opere murarie in interventi di scuci-cuci e ristilatura e per l’installazione nei giunti di malta della barra elicoidale FASSA ELIWALL da 6 mm e per regolarizzare il paramento murario prima della realizzazione di sistemi FRP.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
MALTA STRUTTURALE NHL 712
[caption id="attachment_687668" align="aligncenter" width="438"] Bio-malta fibrorinforzata ad alte prestazioni meccaniche[/caption]
MALTA STRUTTURALE NHL 712 è una bio-malta fibrorinforzata ad alte prestazioni meccaniche a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, usata come malta da intonaco e muratura per la regolarizzazione e la riparazione, anche a seguito di eventi sismici, di murature, volte in laterizio, mattoni, pietra, tufo, in presenza di reti di armatura sia metalliche sia in fibra di vetro.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SISMA NHL FINO
[caption id="attachment_687669" align="aligncenter" width="438"] Malta strutturale a grana fine[/caption]
SISMA NHL FIN è una malta strutturale a grana fine a base di calce idraulica naturale utilizzata per la riparazione di opere murarie in interventi di scuci-cuci e ristilatura e per l'installazione nei giunti di malta della barra elicoidale FASSA ELIWALL da 6 mm.
Può inoltre essere impiegata per regolarizzare il paramento murario prima della realizzazione di sistemi FRP.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SISMA R2
[caption id="attachment_687670" align="aligncenter" width="438"] Malta cementizia monocomponente[/caption]
SISMA R2 è la malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata ad elevata adesione specifica, usata per la realizzazione di sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in muratura (maschi murari, volte, ecc.) di mattoni, pietra e tufo e nel consolidamento di tamponature e partizioni di laterizio.
La malta viene applicata in abbinamento alla rete in fibra di vetro alcali-resistenti FASSANET ZR 185.SISMA R2 viene inoltre utilizzato per la riparazione e la regolarizzazione di superfici in calcestruzzo ruvide e di paramenti murari.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SISMA R4
[caption id="attachment_687673" align="aligncenter" width="438"] Malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata[/caption]
SISMA R4 è la malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata ad elevata adesione, usata per la realizzazione di sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in calcestruzzo in abbinamento ai tessuti in fibra di acciaio della linea FASSATEX STEEL.
Il prodotto viene inoltre impiegato per la riparazione, la rasatura e la protezione del calcestruzzo sia per interventi localizzati che su superfici estese negli spessori riportati in tabella. SISMA R4 è formulato per consentire sia l'applicazione manuale che mediante macchina intonacatrice.
SISMA R4 può essere utilizzato per:
rinforzo FRCM di elementi in calcestruzzo, travi, pilastri, pareti, ecc.
riparazione di elementi strutturali quali travi e pilastri;
riparazione di cornicioni, frontalini di balconi, intradosso di solette;
riparazione di manufatti in calcestruzzo facciavista;
riparazione di infrastrutture quali ponti, viadotti, gallerie.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
FASSAWRAP GLASS
[caption id="attachment_687678" align="aligncenter" width="600"] Connettore strutturale in fibra di vetro[/caption]
FASSAWRAP GLASS è un connettore strutturale in fibra di vetro AR unidirezionale ad alta resistenza, utilizzato per la realizzazione di connessioni strutturali in abbinamento ai sistemi di rinforzo strutturale FRP o FRCM.
Grazie alla sua elevata resistenza a trazione, all'ottima resistenza alla fatica e all'elevata resistenza alla corrosione (es. presenza di cloruri), consente di incrementare la connessione dei sistemi di rinforzo strutturale delle linee FASSATEX GLASS SYSTEM o FASSANET ZR al supporto in calcestruzzo armato o muratura.
Fornitura:
Confezioni da 10 metri con diametro 10 mm
FASSA GLASS CONNECTOR L
[caption id="attachment_687675" align="aligncenter" width="600"] Connettore preformato a forma di L[/caption]
FASSA GLASS CONNECTOR L è un connettore preformato a forma di L costituito da fibre di vetro e resina epossidica, irruvidito con quarzo minerale selezionato al fine di garantire una perfetta adesione alla matrice inorganica. Viene impiegato per collegare gli strati di malta rinforzati con rete in fibra di vetro FASSANET ARG PLUS o FASSANET ZR 185 agli elementi da rinforzare (murature e volte in pietra, mattoni e tufo).
Fornitura:
50 pezzi per scatola
FASSA ELIWALL
[caption id="attachment_687676" align="aligncenter" width="318"] Barra elicoidale in acciaio inossidabile[/caption]
FASSA ELIWALL è la barra elicoidale in acciaio inossidabile AISI 304 o AISI 316 trafilata a freddo per il montaggio a secco e la stilatura armata dei giunti, impiegata per la riparazione, il rinforzo strutturale e la limitazione di stati fessurativi di manufatti in muratura.
A seconda delle modalità di installazione e del diametro sono possibili diverse applicazioni:
le barre di diametro 8 e 10 mm, installate a secco, previa realizzazione di un foro pilota, consentono la connessione di pannelli murari scollegati (ad esempio in muratura a doppia fodera) o non ben ammorsati, il collegamento di solai in legno a pareti in muratura e la cucitura di lesioni. Le barre possono essere impiegate su murature di mattoni, blocchi di calcestruzzo e pietra naturale.
le barre di diametro 6 mm, installate nei giunti di malta delle murature, sono impiegate per la cucitura di lesioni o per la stilatura armata. Nel secondo caso, si prevede l'utilizzo del prodotto fornito in bobina.
Fornitura:
Fasci da 10 pezzi da 1 metro di lunghezza per i diametri 6 mm, 8 mm e 10 mm
Bobina da 10 metri per il diametro da 6 mm
Accessori per Fassa Eliwall:
Adattatore spingibarre
kit per estrusione
cazzuola per stilatura
retina in acciaio inox
clip
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[post_content] => Fassa Bortolo propone una gamma di soluzioni per il ripristino e l'impermeabilizzazione del calcestruzzo, garantendo resistenza e durata nel tempo.
Gamma di soluzioni per il rispristino del calcestruzzo
C 285 BETON-E
[caption id="attachment_688226" align="aligncenter" width="428"] Pittura monocomponente all'acqua C 285 BETON-E [/caption]
C 285 BETON-E è una pittura monocomponente all'acqua, che filma in superficie mediante luce naturale, utilizzata come finitura protettiva e decorativa su strutture in calcestruzzo, proteggendole dalla carbonatazione, oppure come finitura su intonaci a base calce/cemento che presentano microfessurazioni (ampiezza massima 0,3 mm).
C 285 BETON-E, dopo asciugatura, possiede un'ottima resistenza all'invecchiamento, al gelo e ai sali disgelanti; è conforme alla EN 1504-2:2005 (sistemi di protezione della superficie di calcestruzzo) per la classe rivestimenti (C) secondo i principi 1.3 (protezione contro i rischi di penetrazione, PI), 2.2 (controllo dell'umidità, MC), 8.2 (aumento della resistività, IR) criterio di attestazione in sistema 2+, prospetto ZA.2.
Fornitura:
Confezione da ca. 14 l
Tinte: selezione di grigi dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
[caption id="attachment_688228" align="aligncenter" width="430"] Idropittura protettiva e decorativa per esterni[/caption]
PE 224 ELAST è una idropittura protettiva e decorativa per esterni dotata di buona elasticità ed elevata idroreppellenza.
È un prodotto adatto ad essere applicato su qualsiasi intonaco a base calce-cemento quando si richiede una finitura atta a prevenire o minimizzare l'evidenziarsi nel tempo di microcavillature (ampiezza massima 0,3 mm). Per la soluzione delle microcavillature esistenti vanno applicati almeno 2 strati di prodotto al fine di raggiungere uno spessore secco di almeno 150 micron.
Fornitura:
Confezione da ca. 14 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
[caption id="attachment_688229" align="aligncenter" width="430"] finitura liscia per esterni[/caption]
PG 288 PROTECT è una finitura liscia per esterni particolarmente adatta ad essere applicata per decorare e proteggere intonaci di finitura perfettamente stagionati a base calce e calce/cemento, sia nuovi che già colorati. PG 288 PROTECT è inoltre usata come idropittura decorativa per calcestruzzo, con funzione di barriera alla CO2, secondo gli usi previsti dalla UNI EN 1504-2 con sistema di attestazione della conformità di tipo 4.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
[caption id="attachment_688230" align="aligncenter" width="592"] Guaina elastica cementizia bicomponente[/caption]
AQUAZIP GE 97 è una guaina elastica cementizia bicomponente per l’impermeabilizzazione di coperture, pavimentazioni esterne e per la protezione di strutture in calcestruzzo.
Impiego:
Impermeabilizzazione di lastrici solari, terrazzi e balconi prima della posa in opera di nuove piastrelle in ceramica o simili.
Impermeabilizzazione di strutture idrauliche come piscine, serbatoi, canali e bacini.
Impermeabilizzazione di superfici esposte agli agenti atmosferici trattate con prodotti idonei a resistere all’irraggiamento solare.
Impermeabilizzazione e protezione di pareti in calcestruzzo soggette ad elevata pressione idrostatica positiva.
Impermeabilizzazione e protezione dalla carbonatazione di strutture in calcestruzzo soggette a sollecitazioni strutturali e deformazioni flessionali.
Protezione impermeabile di superfici orizzontali, verticali e/o a geometria complessa sottoposte a sollecitazioni strutturali e/o deformazioni flessionali.
Ottima adesione su vari tipi di substrato (calcestruzzo, malte, massetti, vecchie pavimentazioni, pietra, ceramica, mattoni e legno multistrato).
Fornitura:
Kit (A+B) da 33,3 kg:
Componente A: sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_688231" align="aligncenter" width="600"] Rete di armatura FASSANET 160[/caption]
FASSANET 160 è la rete di armatura da 160 g/m² in fibra di vetro alcali-resistente, utilizzata per rinforzare gli strati di rasanti applicati su intonaci o su lastre per l'isolamento termico, prima dell'applicazione della finitura. Viene inoltre utilizzata per la stesura di malte impermeabilizzanti tipo AQUAZIP.
Tale accorgimento, nel caso in cui il prodotto venga applicato in zone molto sollecitate o comunque in presenza di ampie fessurazioni, minimizza i rischi di comparsa di microcavillature che possono pregiudicare la tenuta della guaina.
La rete FASSANET 160 ha la funzione di conferire al sistema un'adeguata capacità di resistere agli urti, nonché di contrastare le tensioni dovute agli sbalzi termici e ai fenomeni di ritiro, prevenendo la formazione di crepe o cavillature.
Fornitura:
Rotoli di lunghezza 50 m e di larghezza 1 m.
Approfondisci il prodotto nel Sistema Cappotto - Lastre e pannelli per isolamento termico
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[post_content] => Fassa Bortolo propone una gamma completa di malte per il ripristino e la finitura del calcestruzzo, materiale soggetto al manifestarsi di problematiche che ne compromettono la resistenza nel tempo.Il calcestruzzo è un materiale che necessita di protezione in quanto sensibile agli attacchi di sali presenti nell’acqua di mare e nell’aria in prossimità delle coste, di acidi dei fumi industriali e al fenomeno della carbonatazione; risente inoltre, delle variazioni di temperatura. Nel caso del calcestruzzo armato è bene assicurare la protezione anche dell’acciaio.
Gamma di malte per il ripristino e la finitura
GEOACTIVE EASY REPAIR 500
[caption id="attachment_687700" align="aligncenter" width="437"] Malta cementizia monocomponente rapida[/caption]
GEOACTIVE EASY REPAIR 500 è la malta cementizia monocomponente rapida, tixotropica, fibrorinforzata, a bassissimo ritiro, per la riparazione, ricostruzione e protezione di strutture in calcestruzzo.
È particolarmente indicata per interventi di ripristino strutturale del calcestruzzo in cui si necessiti di una presa rapida e di elevate prestazioni meccaniche. Il prodotto è specifico per interventi di riparazione localizzati, anche con cestello.
GEOACTIVE EASY REPAIR 500 può essere utilizzato ad esempio per:
riparazione di elementi strutturali in calcestruzzo armato quali travi, pilastri;
riparazione di cornicioni e frontalini di balconi;
riparazione di elementi prefabbricati in calcestruzzo;
regolarizzazione di aree di calcestruzzo con difetti superficiali come nidi di ghiaia, fori dei distanziatori, riprese di getto, ecc.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_687701" align="aligncenter" width="438"] Malta cementizia monocomponente GEOACTIVE TOP B 525[/caption]
GEOACTIVE TOP B 525 è una malta cementizia monocomponente, tixotropica, fibrorinforzata, a ritiro compensato, contenente cemento solfatoresistente, spruzzabile, per la riparazione e ricostruzione di strutture in calcestruzzo.
E' indicata per lavori di ripristino del calcestruzzo ammalorato, per interventi di rinforzo strutturale con rete metallica elettrosaldata e dove sia necessaria una protezione del calcestruzzo dall'attacco solfatico. Inoltre, GEOACTIVE TOP B 525 viene utilizzato per la riparazione di spigoli di travi e di pilastri, per il ripristino di cornicioni, e di balconi ammalorati causa degrado del calcestruzzo, per lavori di ricostruzione degli strati di copriferro in opere di cemento armato.
GEOACTIVE TOP B 525 si applica su strutture in calcestruzzo, in spessori superiori a 10 mm. Non si utilizza su superfici un gesso, verniciate e, in generale, su supporti meccanicamente deboli e carbonatati.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
GEOACTIVE FLUID B 530 C
[caption id="attachment_687702" align="aligncenter" width="438"] Malta cementizia a reologia controllabile[/caption]
GEOACTIVE FLUID B 530 C è una malta cementizia a reologia controllabile da fluida a superfluida, espansiva, ad elevate prestazioni meccaniche, per il ripristino e il rinforzo di strutture in calcestruzzo armato e per ancoraggi di precisione di macchinari e strutture metalliche
Impastata a consistenza fluida è indicato per lavori di ripristino del calcestruzzo ammalorato, per interventi di rinforzo strutturale con armatura integrativa, per lavori di ripristino dove sia necessaria una protezione del calcestruzzo dall'attacco solfatico e in generale in tutti i casi in cui gli spessori e la configurazione della struttura richiedano l'utilizzo di una malta colabile ad elevate prestazioni.
Viene inoltre utilizzato per il ripristino e per la ricostruzione degli strati di copriferro in opere in calcestruzzo armato e per il ringrosso di pilastri in calcestruzzo armato.
GEOACTIVE FLUID B 530 C, portato a consistenza superfluida, è indicato per ancoraggi di precisione (per spessori centimetrici) grazie alla sua elevatissima fluidità e capacità di scorrimento e grazie alla totale assenza di fenomeni di bleeding e segregazione.
L'elevata capacità di scorrere in spazi ristretti e con geometrie articolate, garantendo il perfetto riempimento dei vuoti, lo rende adatto in particolare ad applicazioni difficili come ancoraggi di precisione sottopiastra.
GEOACTIVE FLUID B 530 C si applica su strutture in calcestruzzo, in spessori superiori a 10 mm. Non si utilizza su superfici in gesso, verniciate e, in generale, su supporti meccanicamente deboli e carbonatati.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SPECIAL WALL B 550 M
[caption id="attachment_687703" align="aligncenter" width="438"] Malta cementizia monocomponente SPECIAL WALL B 550 M[/caption]
SPECIAL WALL B 550 M è una malta cementizia monocomponente, tixotropica, fibrorinforzata, a ritiro controllato, contenente cemento solfatoresistente, spruzzabile, per la riparazione ed il rinforzo di strutture in calcestruzzo, murature miste, murature storiche e tamponamenti.
E' indicata per interventi di consolidamento o rinforzo strutturale con rete metallica elettrosaldata di strutture in muratura e in calcestruzzo. Viene inoltre impiegato per la riparazione di spigoli di travi e pilastri, per il ripristino di cornicioni e di balconi ammalorati e per lavori di ricostruzione degli strati corticali in opere di cemento armato quando sono richieste delle resistenze meccaniche di media entità.
SPECIAL WALL B 550 M si applica in spessori superiori a 10mm. Non si utilizza su superfici in gesso, verniciate e, in generale, su supporti meccanicamente deboli e carbonatati.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
RENOVA BR 575
[caption id="attachment_687708" align="aligncenter" width="437"] Malta cementizia monocomponente RENOVA BR 575[/caption]
RENOVA BR 575 è una malta cementizia monocomponente, tixotropica, fibrorinforzata, a presa rapida, a ritiro controllato, usata per la riparazione di elementi in calcestruzzo degradati. È particolarmente indicato per interventi di ripristino corticale del calcestruzzo in cui si necessiti di una presa rapida.
RENOVA BR 575 può essere utilizzato ad esempio per:
riparazione di cornicioni e frontalini di balconi;
riparazione corticale di elementi in calcestruzzo armato quali travi, pilastri;
riparazione di elementi prefabbricati in calcestruzzo;
regolarizzazione di aree di calcestruzzo con difetti superficiali come nidi di ghiaia, fori dei distanziatori, riprese di getto, ecc.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
A 64 R-EVOLUTION
[caption id="attachment_687709" align="aligncenter" width="437"] Rasante minerale fibrorinforzato idrofugato A 64 R-EVOLUTION[/caption]
A 64 R-EVOLUTION è un rasante minerale fibrorinforzato idrofugato, da applicarsi su superfici di elevate resistenze meccaniche, a base di calce e legante idraulico. E' un rasante minerale per interni ed esterni ad elevata stabilità dimensionale e caratteristiche meccaniche, che è usato per rasare superfici irregolari assorbenti ed inassorbenti particolarmente consistenti (tipo calcestruzzo, intonaci particolarmente resistenti, rivestimenti plastici ben aderenti, ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
GEOACTIVE FINE B 543
[caption id="attachment_687710" align="aligncenter" width="437"] Rasatura cementizia rapida GEOACTIVE FINE B 543[/caption]
GEOACTIVE FINE B 543 è la rasatura cementizia rapida, fibrorinforzata, idrofugata, bianca e grigia per calcestruzzi, murature, rivestimenti plastici e intonaci.
Questa malta ad elevate prestazioni è indicata per stuccare e rasare superfici in calcestruzzo, o come rasante per prodotti di ripristino del calcestruzzo come ad esempio GEOACTIVE TOP B 525, GEOACTIVE RAPID B 548, GEOACTIVE FLUID B 530 C, RENOVA BR 575 ecc.
GEOACTIVE FINE B 543 è indicato anche per la rasatura di intonaci o rivestimenti plastici in genere purchè resistenti e ben aderenti al fondo.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
LC7 RASOLISCIO
[caption id="attachment_687711" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di finitura liscio a base di leganti idraulici selezionati[/caption]
LC7 RASOLISCIO è l'intonaco di finitura liscio a base di leganti idraulici selezionati, utilizzato per la finitura liscia, all’interno e all’esterno, di intonaci a base di calce e cemento e di superfici in calcestruzzo, prima della decorazione con pitture.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da ca. 20 kg
GEOACTIVE LEGANTE
[caption id="attachment_687712" align="aligncenter" width="437"] Legante cementizio espansivo superfluido[/caption]
GEOACTIVE LEGANTE è un legante cementizio espansivo superfluido per il confezionamento di calcestruzzi, betoncini e malte a ritiro compensato e per l'utilizzo come boiacca superfluida.
Miscelato solo con acqua consente di ottenere boiacche superfluide, prive di bleeding e di ritiro, caratterizzate da un prolungato tempo di lavorabilità; miscelato con sabbia, aggregati ed acqua consente di ottenere calcestruzzi fluidi con un basso rapporto acqua/cemento, ad elevate prestazioni meccaniche anche alle brevi stagionature, pompabili, non segreganti e durevoli agli agenti aggressivi dell'ambiente.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
FASSAFER MONO
[caption id="attachment_687713" align="aligncenter" width="500"] Trattamento cementizio monocomponente[/caption]
FASSAFER MONO è il trattamento cementizio monocomponente usato per la protezione dei ferri d'armatura dalla corrosione, prima dell'applicazione di malte per il ripristino del calcestruzzo.
Fornitura:
Confezione da kg 5.
BF 501
[caption id="attachment_687714" align="aligncenter" width="431"] Trattamento cementizio bicomponente BF 501[/caption]
BF 501 è il trattamento cementizio bicomponente usato per la protezione dei ferri d'armatura dalla corrosione, prima dell'applicazione di malte per il ripristino del calcestruzzo.
Fornitura:
II prodotto è disponibile in confezioni del peso totale (Componente A + Componente B) di kg 3.
GEOACTIVE JET T BLACK
[caption id="attachment_687716" align="aligncenter" width="437"] Malta cementizia monocomponente rapida[/caption]
GEOACTIVE JET T BLACK è la malta cementizia monocomponente rapida, di colore nero, tixotropica, fibrorinforzata, ad elevate prestazioni, per il posizionamento dei chiusini e il fissaggio degli arredi urbani anche a basse temperature.
E' indicata per tutti i lavori di manutenzione urbana in cui sono necessarie elevate prestazioni meccaniche a breve termine anche a bassa temperatura (fino a 5°C) e consente la pedonabilità e la riapertura al traffico gommato dopo circa due ore dall'applicazione del prodotto con una temperatura di +20°C.
GEOACTIVE JET T BLACK può essere utilizzato ad esempio per:
Riparazione localizzata di marciapiedi stradali;
Fissaggio di recinzioni e di arredi urbani;
Fissaggio di segnaletica verticale e pali di illuminazione;
Ancoraggio di paracarri e barriere di protezione;
Fissaggio di chiusini fognari e pozzetti di ispezione.
Gli spessori di applicazione variano a seconda della tipologia di intervento: per la riparazione di marciapiedi stradali, lo spessore massimo sarà di 50 mm, mentre per il fissaggio di chiusini e pozzetti, lo spessore massimo sarà di 100 mm (per spessori superiori a 70 mm, prevedere un'armatura di rinforzo).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
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[post_content] => Negli spazi abitativi interni il colore acquisisce valori che vanno ben oltre l’aspetto estetico in quanto, pur coinvolgendo in primo luogo l’arredo, arriva ad influenzare il benessere psicofisico stesso delle persone.Il colore è soprattutto emozione - e in un soggiorno, in una camera da letto o in qualsiasi altro ambiente - è la cosa che più di ogni altra può offrirci le sensazioni che desideriamo provare quando ci troviamo in quel determinato ambiente.
Ancora di più quando parliamo del colore delle superfici murali le quali, non fosse altro che per la loro dimensione, risultano essere l’elemento preponderante in ogni tipo di locale.
[caption id="attachment_629227" align="aligncenter" width="600"] Precious – Intensi, ricchi e preziosi: morbidi abbracci di calore orientale[/caption]
Selezione di tinte in-living per il benessere della casa
Per queste ragioni Fassa Bortolo ha creato in-living, un progetto dedicato specificamente al colore ed alle finiture da interno che si avvale anche del contributo di specialisti del settore quali architetti, interior designers, arredatori.
[caption id="attachment_629225" align="aligncenter" width="600"] Sunny – Esotiche ispirazioni fra sole, spezie e frutti tropicali[/caption]
in-living è una selezione di tinte - estratte dai quasi 2.000 colori realizzabili con il sistema tintometrico ColorLife Fassa Bortolo - che nel pieno rispetto del concetto “colore = emozione = sensibilità individuale” propone suggestioni e armonie cromatiche fra le quali trovare quelle in cui ognuno può riconoscersi.
[caption id="attachment_629226" align="aligncenter" width="600"] Fresh – Puri come l’acqua, freschi come una brezza primaverile[/caption]
La cartella presenta 9 sezioni di colori, suddivise in Pure, Light, Sunny, Fragrance, Fresh, Land, Natural, Precious e Tech. Uno strumento ideale per progettisti, imprese e applicatori.
In piena libertà, oltre ogni stile d’arredo.
Le tinte selezionate in-living sono riproducibili con i prodotti LV 207 VELVET, Gypsopaint, PL 215, PT 213 e PB 260 Hygiene, tutti prodotti del Sistema acrilico
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[post_content] => Il Sistema Integrato Fassa Bortolo è sinonimo di completezza ed efficienza anche durante le fasi di lavoro in cantiere.Al fine di garantire la massima qualità Fassa ha ideato il servizio Assistenza: un team di tecnici competenti e qualificati a completa disposizione dell’operatore per ogni esigenza.
Il team di Assistenza Fassa si serve di personale esperto che sappia consigliare gli strumenti ottimali e convenienti per ottenere i risultati più soddisfacenti sia nel grande che nel piccolo cantiere.
L'assistenza comprende la guida all’uso di un prodotto o di un’attrezzatura, la risoluzione di problemi, consigli e suggerimenti, dimostrando la piena affidabilità dell'azienda che, grazie al personale qualificato, ti aiuta a risparmiare tempo e migliora la qualità del lavoro.
[caption id="attachment_631056" align="aligncenter" width="600"] Rete di armatura per sistema a cappotto[/caption]
Grazie ad Assistenza Fassa l’impresa può contare su un supporto e un intervento rapido e costante.
Contattando un numero verde predisposto, attraverso l’assistenza telefonica può:
richiedere il ritiro dei macchinari o delle attrezzature elettriche;
richiedere la risoluzione di un problema attraverso l’assistenza di un tecnico;
nel caso il problema non sia risolvibile telefonicamente, è possibile concordare l’intervento direttamente in cantiere
Il Sistema Integrato Fassa Bortolo è strutturato in diverse sezioni:
MACCHINE
RICAMBI ED ACCESSORI PER INTONACATRICI
ATTREZZATURE ED ACCESSORI PER INTONACATORI
COMPONENTI PER SISTEMA CAPPOTTO
ATTREZZATURE ED UTENSILI PER POSATORI DI PIASTRELLE
ATTREZZATURE PER POSATORI DI MASSETTI
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UTENSILI VARI
[post_title] => SISTEMA ATTREZZATURE FASSA - Gamma prodotti, attrezzature, macchine e ricambi
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[post_content] => Le finiture GREEN VOCation sono studiate secondo la più moderna concezione nel rispetto del privato utilizzatore, degli applicatori e dell’ambiente.Formulate con basso tenore di sostanze organiche volatili, risultano inodori sia in fase applicativa che successivamente.
A differenza delle tradizionali idropitture non è necessario areare a lungo i locali prima di soggiornarvi. Garantiscono inoltre elevate prestazioni con risultati finali di alta qualità.
Rappresentano infatti una eccezionale sintesi delle migliori caratteristiche tecnico applicative: copertura, resa, punto di bianco, facilità di applicazione, assenza di odore.
GREEN VOCation: perché è solvent free
Solvent Free perchè nella formulazione dei prodotti GREEN VOCation non vengono aggiunti solventi organici, plastificanti e donatori di formaldeide.
I prodotti GREEN VOCation sono a bassissimo contenuto di COV, composti organici volatili conosciuti anche come VOC (dall’inglese Volatile Organic Compounds), contenuti nei prodotti vernicianti.
Data la loro natura chimica, essi sono responsabili di alcuni fenomeni di inquinamento atmosferico e possono avere effetti nocivi sulla salute.
Per queste ragioni sia l’Unione Europea sia gli Stati Membri hanno deciso di fissare dei limiti massimi del contenuto di COV al fine di diminuirne la quantità emessa nell’aria.
I prodotti della linea GREEN VOCation contengono quantità < 0,1 g/l di COV, molto inferiore al limite previsto dalla normativa.
Gamma GREEN VOCation
Idropittura EOS 001
[caption id="attachment_675375" align="aligncenter" width="680"] Idropittura EOS 001[/caption]
EOS 001 è un'idropittura altamente traspirante per interno a bassissimo VOC, usata su qualsiasi supporto murario fine anche di tipo macroporoso a base di: calce o calce-cemento finito a civile, malta fina, gesso, cartongesso ecc.
Disponibile sia bianca che colorata, conferisce alle pareti eccezionali doti di omogeneità, coprenza ed un piacevole aspetto estetico. Facile da applicare, la sua formulazione altamente traspirante risulta ottimale per tutti gli ambienti ad elevata frequentazione. EOS 001 è inodore sia durante che dopo la tinteggiatura, per cui i locali sono immediatamente agibili e non necessitano di particolari arieggiature.
La sua formulazione a basso contenuto di sostanze organiche volatili, permette di soddisfare le esigenze dei clienti più attenti alla salute e all'ambiente.
Fornitura:
Confezioni da ca. 4 e 12 l.
Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
Smalto murale EVOC MATT
[caption id="attachment_674998" align="aligncenter" width="675"] Smalto murale EVOC MATT[/caption]
EVOC MATT è lo smalto murale all'acqua per interni opaco, idrodiluibile e a bassissime emissioni di VOC, testato secondo la norma UNI 11021. Risulta particolarmente indicato per tinteggiare pareti e soffitti di ambienti interni in genere, locali pubblici compresi quelli ad igiene controllata e ad alta frequentazione umana, che debbano rispettare i requisiti del protocollo HACCP.
EVOC MATT è applicabile come prodotto protettivo e decorativo, bianco o colorato su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso opportunamente preparati.
Fornitura:
Confezioni da ca. 10 e 2,5 l
Smalto murale EVOC SATIN
[caption id="attachment_675001" align="aligncenter" width="669"] Smalto murale EVOC SATIN[/caption]
EVOC SATIN è lo smalto murale all'acqua satinato per interni, idrodiluibile e a bassissime emissioni di VOC, testato secondo la norma UNI 11021. Risulta particolarmente indicato per tinteggiare pareti e soffitti di ambienti interni in genere, locali pubblici compresi quelli ad igiene controllata e ad alta frequentazione umana, che debbano rispettare i requisiti del protocollo HACCP.
EVOC SATIN è applicabile come prodotto protettivo e decorativo, bianco o colorato su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso opportunamente preparati.
Fornitura:
Confezioni da ca. 10 e 2,5 l
Fissativo murale MIKROS001
[caption id="attachment_674987" align="aligncenter" width="680"] Fissativo murale MIKROS001[/caption]
MIKROS001 è un fissativo murale in microemulsione all'acqua, usato come fissativo di superfici murali interne ed esterne, prima dell'applicazione dei prodotti di finitura delle linee GREEN VOCATION, SFIDE D'ARTE, ACRILICA e ACRIL-SILOSSANICA.
Le particelle polimeriche ultrafini conferiscono al prodotto caratteristiche di elevata penetrazione ed impregnazione del supporto. MIKROS 001 riduce e uniforma l'assorbimento del supporto, migliorando la facilità di applicazione e l'uniformità di tinta nelle mani successive dei prodotti di finitura.
Fornitura:
Confezioni da ca. 12 l e 4 l
Idropittura SPHAERA 001
[caption id="attachment_674994" align="aligncenter" width="652"] Idropittura SPHAERA 001[/caption]
SPHAERA 001 è l'idropittura per interni con microsfere di ceramica cave usata all'interno, come pittura protettiva e decorativa, bianca o leggermente colorata su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso, su superfici sia nuove che già tinteggiate.
Le particolari microsfere di ceramica cave aumentano sensibilmente l'effetto fonoassorbente e contemporaneamente riducono la condensa superficiale, migliorando di conseguenza il comfort abitativo.
L'azione sinergica tra le proprietà conferite dalle microsfere di ceramica cave e l'azione protettiva del prodotto, aiuta a rallentare la proliferazione di muffe sulle pareti migliorando la qualità interna, in particolare in ambienti umidi o sottoposti a condensa superficiale quali cucine, bagni, lavanderie, cantine, ecc.
Fornitura:
Confezioni da ca. 12 e 4 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
Idropittura PHOTOS 003
[caption id="attachment_674990" align="aligncenter" width="649"] Idropittura PHOTOS 003[/caption]
PHOTOS 003 l'idropittura per interni anti-inquinamento che dona alle superfici trattate un particolare aspetto coprente "super matt". Viene applicata su supporti quali intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso, sia nuovi che già tinteggiati.
Il suo impiego va oltre la protezione e la decorazione dei supporti, infatti è una pittura ad alto contenuto tecnologico che, grazie all'innovativa formulazione, capta e trasforma la formaldeide presente all'interno degli ambienti in composti più stabili e meno volatili.
La formaldeide è tra i principali COV presenti all'interno delle abitazioni nonché tra i più dannosi: aiutare ad abbatterne la sua concentrazione migliora sicuramente la qualità dell'aria, a tutto vantaggio del benessere abitativo. È quindi una pittura "intelligente": i test effettuati presso un laboratorio indipendente dimostrano che una superficie trattata con POTHOS 003 riduce fino al 70% la formaldeide libera presente nell'ambiente con efficacia prolungata nel tempo.
Fornitura:
Confezioni da ca. 4 e 10 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife.
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[post_content] => Gli adesivi per ilSistema Posa Pavimenti e Rivestimentidi Fassa Bortolo permettono ai professionisti di rispondere a tutti i bisogni applicativi delle pavimentazioni garantendo elevate performance.Gli adesivi per pavimenti e rivestimenti vengono selezionati e testati nel Centro Ricerche interno e presso centri accreditati garantendo sempre un lavoro eseguito a regola d'arte.
Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Gamma di adesivi per la posa di pavimenti e rivestimenti
Adesivo monocomponente AD 8
[caption id="attachment_676596" align="aligncenter" width="649"] Adesivo monocomponente AD 8[/caption]
AD 8 è l'adesivo monocomponente bianco e grigio per pavimenti e rivestimenti sia interni che esterni, usato per incollare piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, cotto, ecc. su intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate ed esenti da freccia.
In accordo con la Norma di posa UNI 11493, per tutti gli impieghi in cui è previsto l'impiego di un collante classificato C2 secondo EN 12004, utilizzare il lattice elasticizzante LATEX DE 80 (classificazione C2E S2 secondo EN 12004).
Fornitura:
AD 8 Bianco: sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg e sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
AD 8 Grigio: sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo monocomponente ADYS
[caption id="attachment_676598" align="aligncenter" width="628"] Adesivo monocomponente ADYS[/caption]
ADYS è l'adesivo monocomponente extra-bianco e grigio per pavimenti e rivestimenti sia interni che esterni, usato per incollare piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, cotto, ecc. su intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate.
Particolarmente indicato per ancoraggi su superfici irregolari, senza necessità di rettifica, fino a spessori di 15 mm.
Per tutti gli impieghi in cui è stato necessario incrementare l'elasticità e la deformabilità del collante, utilizzare il lattice elasticizzante LATEX DE 80.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
AP 71 PERFORMANCE
[caption id="attachment_676601" align="aligncenter" width="651"] AP 71 PERFORMANCE[/caption]
AP 71 PERFORMANCE è un adesivo monocomponente bianco e grigio a media elasticità, antiscivolo e a tempo aperto allungato, per pavimenti e rivestimenti sia in esterno che interno.
Grazie alla sua formulazione, è particolarmente indicato per la posa, sia in interno che in esterno, su pareti e pavimenti, di piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, gres porcellanato, cotto e pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità. Idoneo per la posa di formati fino a 3600 cm2 con lato maggiore inferiore a 90 cm.
I supporti possono essere: intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, cartongesso, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450, FASSAFLOOR THERM o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM, su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP e su lastre del sistema a cartongesso GYPSOTECH.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo monocomponente AP 71 TECH
[caption id="attachment_676602" align="aligncenter" width="633"] Adesivo monocomponente AP 71 TECH[/caption]
AP 71 TECH è l'adesivo monocomponente bianco e grigio, antiscivolo e a tempo aperto allungato, per pavimenti e rivestimenti sia in esterno che interno. viene applicato in interno e in esterno, su pareti e pavimenti.
Questo adesivo viene utilizzato per incollare piastrelle in ceramica, mosaico ceramico assorbente, klinker, gres, gres porcellanato, cotto, ricomposti a base cemento, pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità. I supporti possono essere: intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450, FASSAFLOOR THERM o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM e su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo monocomponente AZ 59 FLEX
[caption id="attachment_676607" align="aligncenter" width="621"] Adesivo monocomponente AZ 59 FLEX[/caption]
AZ 59 FLEX è l'adesivo monocomponente a buona elasticità, bianco e grigio, per pavimenti e rivestimenti sia in esterno che interno.
Questo adesivo viene utilizzato per incollare piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, gres porcellanato, cotto, ricomposti a base cemento, pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità. I supporti possono essere: intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, cartongesso, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento, su sistemi di isolamento termico a cappotto e piscine.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM, su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP, su lastre del sistema a cartongesso GYPSOTECH.
Fornitura:
AZ 59 FLEX bianco e grigio: sacchi speciali con protezione dall'umidità da 25 kg ca.
AZ 59 FLEX bianco: sacchetti da 5 kg ca. in scatole da 5 pezzi
Superadesivo monocomponente AT 99 MAXYFLEX
[caption id="attachment_676614" align="aligncenter" width="650"] Superadesivo monocomponente AT 99 MAXYFLEX[/caption]
AT 99 MAXYFLEX è il superadesivo monocomponente ad elevata elasticità, extra-bianco e grigio, per pavimenti e rivestimenti sia in esterno che interno.
Questo adesivo ad alte prestazioni, grazie alla sua versatilità, è particolarmente indicato per la posa di rivestimenti di tutte le dimensioni, dai grandi formati anche a basso spessore fino al mosaico. Ideale per incollare materiali quali piastrelle in ceramica, mosaico ceramico e vetroso, klinker, gres, gres porcellanato, gres laminato, cotto, ricomposti cementizi, pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità.
I supporti possono essere: intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, cartongesso, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento, su sistemi di isolamento termico a cappotto, piscina ed in ambienti con forti sollecitazioni meccaniche e vibrazioni.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM, su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP, su lastre del sistema a cartongesso GYPSOTECH.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg ca.
Adesivo monocomponente SPECIAL ONE
[caption id="attachment_676618" align="aligncenter" width="621"] Adesivo monocomponente SPECIAL ONE[/caption]
SPECIAL ONE è un adesivo monocomponente autobagnante, deformabile con buona elasticità, grigio, per pavimenti sia in interno che in esterno. Grazie alla sua formulazione, e all'elevato potere bagnante, è particolarmente indicato per la posa di rivestimenti evitando la tecnica della doppia spalmatura.
Questo adesivo viene applicato a pavimento, sia in interno che in esterno, per incollare piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, gres porcellanato, cotto, ricomposti a base cemento, pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità. I supporti possono essere: massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM e su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo autobagnante SPECIAL RAPID
[caption id="attachment_676620" align="aligncenter" width="657"] Adesivo autobagnante SPECIAL RAPID[/caption]
SPECIAL RAPID è l'adesivo autobagnante grigio a presa rapida per pavimenti sia in esterno che interno che, grazie alla sua formulazione e all'elevato potere bagnante, è particolarmente indicato per la posa di materiali lapidei naturali ed artificiali moderatamente sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità.
SPECIAL RAPID è idoneo per la rasatura e la posa su superfici orizzontali o lievemente inclinate, come per es. pendenze di scolo. Ideale per la posa di pavimenti evitando la tecnica della doppia spalmatura, per interventi di rifacimento, riparazione e posa in cui sia richiesta una rapida messa in esercizio dei locali per qualsiasi destinazione d'uso.
SPECIAL RAPID viene utilizzato per incollare, sia in interno che in esterno, a pavimento: piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, gres laminato, gres porcellanato e cotto. I supporti possono essere: massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM e su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo monocomponente RAPID MAXI S1
[caption id="attachment_676624" align="aligncenter" width="667"] Adesivo monocomponente RAPID MAXI S1[/caption]
RAPID MAXI S1 è l'adesivo monocomponente a presa rapida, dotato di buona elasticità, extra-bianco e grigio, per pavimenti e rivestimenti sia in esterno che interno. Grazie alla sua formulazione è particolarmente indicato per la posa di materiali lapidei naturali ed artificiali moderatamente sensibili alla macchiatura e stabili all'umidità. Ideale per interventi di rifacimento, riparazione e posa in cui sia richiesta una rapida messa in esercizio dei locali per qualsiasi destinazione d'uso.
Inoltre, questo adesivo viene utilizzato per incollare, sia in interno che in esterno, su pareti e pavimenti, piastrelle in ceramica, mosaico, klinker, gres, gres porcellanato e cotto. I supporti possono essere: intonaci di fondo a base di calce, cemento, gesso e malte bastarde, massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, cartongesso, guaine cementizie e pavimenti esistenti. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento e piscine.
Altamente indicato, vista la perfetta compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX, massetti realizzati con legante FASSACEM, su impermeabilizzanti della linea AQUAZIP, su lastre del sistema a cartongesso GYPSOTECH.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Adesivo cementizio CRISTAL-TECH
[caption id="attachment_676625" align="aligncenter" width="665"] Adesivo cementizio CRISTAL-TECH[/caption]
CRISTAL-TECH è un adesivo cementizio extra-bianco usato per posare all'interno e all'esterno elementi in vetromattone su strutture verticali. La malta può anche essere utilizzata per la sigillatura degli stessi elementi in vetromattone, per realizzare giunti da 2 a 25 mm di spessore.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pz
Adesivo e rasante A 81
[caption id="attachment_676627" align="aligncenter" width="675"] Adesivo e rasante A 81[/caption]
A 81 è l'adesivo e rasante bianco usato per incollare e rasare blocchi in cemento cellulare espanso (tipo Gasbeton... etc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
Adesivo bianco FASSAFIX
[caption id="attachment_676630" align="aligncenter" width="643"] Adesivo bianco FASSAFIX[/caption]
FASSAFIX è un adesivo bianco in pasta pronto all'uso per l'incollaggio a parete di piastrelle ceramiche di medio formato in interni.
FASSAFIX è ideale per applicare gres e gres porcellanato, piastrelle ceramiche e piastrelle assorbenti, sopra intonaci a base gesso, calce e cemento, malte bastarde, cartongesso e compensato marino. Idoneo per applicazioni in ambienti umidi come bagni, docce con impermeabilizzazione delle fughe.
Utilizzare in situazioni dove almeno uno dei due elementi, o il rivestimento o il supporto, siano adeguatamente assorbenti; in quanto trattandosi di un adesivo in dispersione la presa avviene per la sottrazione dell'acqua in esso contenuta.
Fornitura:
Contenitori da 25 e da 10 kg ca.
Adesivo epossipoliuretanico AX 91
[caption id="attachment_676633" align="aligncenter" width="625"] Adesivo epossipoliuretanico AX 91[/caption]
AX 91 è un adesivo epossipoliuretanico bicomponente, bianco e grigio, ad altissima flessibilità, per interni ed esterni, particolarmente indicato per incollare materiali quali piastrelle in ceramica, mosaico, klinker, gres, gres porcellanato, gres laminato, ricomposti cementizi e resinosi, pietre naturali sensibili alla macchiatura e all'umidità.
I supporti possono essere: intonaci e massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, cartongesso, guaine cementizie, pavimenti esistenti (superfici in ceramica, metallo, legno, PVC) e asfalto. Idoneo per la posa su intonaci e massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento e in ambienti con forti sollecitazioni meccaniche e vibrazioni.
Altamente indicato, vista l'ottima compatibilità dei materiali, su massetto SA 500, E 439, SM 485, SL 416, SV 472, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX e massetti realizzati con legante FASSACEM.
Fornitura:
Confezioni speciali con protezione dall’umidità da 10 kg (9,4 kg di Comp. A e 0,6 kg di Comp. B).
Adesivo bicomponente ADYWOOD 2K
[caption id="attachment_676638" align="aligncenter" width="675"] Adesivo bicomponente ADYWOOD 2K[/caption]
ADYWOOD 2K è l'adesivo bicomponente epossipoliuretanico per l'incollaggio di pavimenti di legno.
Grazie all'elevata tenacità e alla buona elasticità, garantisce incollaggi performanti di rivestimenti in legno su diverse tipologie di supporto.
È un adesivo per l'incollaggio di pavimenti in legno di qualsiasi essenza e formato, per esempio legno massiccio o mosaico, tavole di legno con incastro, pavimenti predefiniti multistrato, legno massiccio a lamelle (industriale).
I supporti possono essere: massetti a base cemento o anidrite ben stagionati ed asciutti, solette in calcestruzzo ben stagionate, pavimenti esistenti, ecc. Idoneo per la posa su massetti con impianto di riscaldamento/raffrescamento.
Altamente indicato, vista la perfetta conpatibilità dei materiali, su massetto SA 500, SM 485, SL 416, FASSAFLOOR THERM, SV 472 P, SR 450 o LEGEO MIX e massetti realizzati con legante FASSACEM.
Fornitura:
Vasi da ca. 10 kg (Comp. A 9 kg + Comp. B 1 kg)
Adesivo monocomponente ADYWOOD MS
[caption id="attachment_676641" align="aligncenter" width="633"] Adesivo monocomponente ADYWOOD MS[/caption]
ADYWOOD MS è un adesivo monocomponente silanico per legno, che trova utilizzo per l'incollaggio di pavimenti in legno prefiniti su massetti cementizi, di anidrite, o su pavimenti preesistenti non assorbenti, tipo piastrelle ceramiche, marmo, palladiane, supporti legnosi.
Fornitura:
Vasi da 15 kg ca.
Adesivo epossi-poliuretanico ADYTEX 2K
[caption id="attachment_676642" align="aligncenter" width="670"] Adesivo epossi-poliuretanico ADYTEX 2K[/caption]
ADYTEX 2K è un adesivo epossi-poliuretanico bicomponente per rivestimenti resilienti, che può essere applicato in interno e in esterno su pavimenti. È usato per l'incollaggio di rivestimenti in PVC, moquette, gomma e agglomerati, rivestimenti con supporti in lattice espanso, juta, linoleum e LVT (Luxury Vinyl Tile) su sottofondi cementizi, a base anidrite e preesistenti non assorbenti (marmo, piastrelle, palladiana, supporti vetrosi, metallo, etc.) e su asfalto. Idoneo per la realizzazione di campi sportivi in agglomerato di gomma e piste di atletica.
Fornitura:
Secchi speciali da 10 kg (Comp. A + B)
Adesivo acrilico ADYTEX RS
[caption id="attachment_676643" align="aligncenter" width="650"] Adesivo acrilico ADYTEX RS[/caption]
ADYTEX RS è un adesivo monocomponente a base acrilica ad elevata presa iniziale per l'incollaggio di pavimenti e rivestimenti in PVC, moquettes, agugliati, rivestimenti con supporti in lattice espanso, juta e linoleum in teli su sottofondi assorbenti in interni.
Fornitura:
Secchi speciali da 10 kg
Primer consolidante PRIMER ADW
[caption id="attachment_676646" align="aligncenter" width="658"] Primer consolidante PRIMER ADW[/caption]
PRIMER ADW è un primer consolidante e impermeabilizzante per massetti a base di poliuretani in solvente, con un'elevata capacità di penetrazione in supporti porosi come massetti cementizi o in anidrite. È, inoltre, utilizzabile come barriera contro l'umidità del massetto fino ad un valore massimo del 4%.
Fornitura:
DILUENTE ADW è un diluente per il consolidante poliuretanico PRIMER ADW. DILUENTE ADW miscelato con PRIMER ADW in rapporto 1:1 nei massetti autolivellanti, o 1:2 nei massetti a consistenza semi-umida, ne abbassa la viscosità facilitando la penetrazione della miscela nella porosità del massetto.
Fornitura:
Vasi da 9 kg
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[post_content] => Le soluzioni impermeabilizzanti del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti offrono ai professionisti dell’edilizia una gamma completa di prodotti per l'impermeabilizzazione di pavimentazioni, murature e coperture.Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime vengono rigorosamente selezionate e controllate.
[caption id="attachment_671139" align="aligncenter" width="592"] Guaina elastica cementizia bicomponente[/caption]
Guaina elastica cementizia bicomponente per l'impermeabilizzazione di manufatti in calcestruzzo o murature sottoposti a spinta idrostatica positiva e negativa.
Impiego:
Impermeabilizzazione di superfici in calcestruzzo sottoposte a pressione idrostatica positiva e negativa fino a 1,5 bar.
Protezione del calcestruzzo dalla carbonatazione e dall'ingresso di cloruri e solfati.
Impermeabilizzazione di strutture idrauliche come piscine, serbatoi, canali e bacini.
Impermeabilizzazione di muri di fondazione.
Impermeabilizzazione di cantine e locali interrati.
Impermeabilizzazione di bocche di lupo, fosse ascensore e strutture interrate in genere.
Fornitura:
Kit (A+B) da 30 kg
-Componente A: sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 20 kg
-Componente B: barattoli da ca. 10 kg
[caption id="attachment_677336" align="aligncenter" width="619"] Malta cementizia monocomponente AQUAZIP MO 660[/caption]
Malta cementizia monocomponente osmotica per l'impermeabilizzazione di strutture in muratura e calcestruzzo, idonea al contatto con acqua potabile
AQUAZIP MO 660 è specifica per l'impermeabilizzazione rigida di superfici in calcestruzzo o in muratura anche ad elevata pressione idrostatica positiva e in controspinta fino a 2,5 atm.
AQUAZIP MO 660 è idoneo al contatto con acqua potabile in accordo alle disposizioni del Decreto Ministeriale n. 174 del 6 Aprile 2004. Indicata per l'applicazione a spatola, a pennello o con macchina intonacatrice dotata di idoneo allestimento, garantisce ottima lavorabilità e adesione anche su superfici verticali e su diversi tipologie di substrato, come ad esempio calcestruzzo, malte cementizie e murature in mattoni.
Particolarmente indicato dove viene richiesta una buona resistenza alla spinta idraulica negativa.
Di seguito i principali campi di utilizzo:
impermeabilizzazione di serbatoi o cisterne di acqua potabile;
impermeabilizzazione di canali di irrigazione;
impermeabilizzazione di muri di fondazione o controterra;
impermeabilizzazione o trattamento di superfici interne ed esterne in locali scantinati;
impermeabilizzazione di vani ascensori, cunicoli o pozzetti;
impermeabilizzazione di supporti cementizi soggetti alla presenza di acqua anche in controspinta;
impermeabilizzazione di fontane e vasche ornamentali.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_677340" align="aligncenter" width="677"] Guaina elastica cementizia AQUAZIP GE 97[/caption]
Guaina elastica cementizia bicomponente per l'impermeabilizzazione di coperture, pavimentazioni esterne e per la protezione di strutture in calcestruzzo.
Impiego:
Impermeabilizzazione di lastrici solari, terrazzi e balconi prima della posa in opera di nuove piastrelle in ceramica o simili.
Impermeabilizzazione di strutture idrauliche come piscine, serbatoi, canali e bacini.
Impermeabilizzazione di superfici esposte agli agenti atmosferici trattate con prodotti idonei a resistere all'irraggiamento solare.
Impermeabilizzazione e protezione di pareti in calcestruzzo soggette ad elevata pressione idrostatica positiva.
Impermeabilizzazione e protezione dalla carbonatazione di strutture in calcestruzzo soggette a sollecitazioni strutturali e deformazioni flessionali.
Protezione impermeabile di superfici orizzontali, verticali e/o a geometria complessa sottoposte a sollecitazioni strutturali e/o deformazioni flessionali.
Ottima adesione su vari tipi di substrato (calcestruzzo, malte, massetti, vecchie pavimentazioni, pietra, ceramica, mattoni e legno multistrato).
Fornitura:
Kit (A+B) da 33,3 kg:
Componente A: sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_677348" align="aligncenter" width="660"] Guaina elastica cementizia monocomponente AQUAZIP ONE[/caption]
Guaina elastica cementizia monocomponente impermeabilizzante per superfici in calcestruzzo e simili anche soggette a deformazioni sotto carico, come rasatura elastica impermeabile di intonaci micro fessurati, come guaina impermeabilizzante per interni ed esterni prima della posa di piastrelle ceramiche.
Anche in sovrapposizione su pavimenti esistenti per ottimizzare i costi di ristrutturazione e le tempistiche in cantiere.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 20 kg
[caption id="attachment_677351" align="aligncenter" width="680"] Guaina impermeabilizzante elastica AQUAZIP RDY[/caption]
Guaina impermeabilizzante elastica in pasta pronta all'uso, ad asciugamento rapido, per l'interno e l'esterno.
AQUAZIP RDY può essere applicato in interno e in esterno, su superfici verticali ed orizzontali. Questa guaina è idonea per l'impermeabilizzazione prima della posa di piastrelle ceramiche, mosaici e pietre naturali su calcestruzzo, massetti cementizi o a base anidrite, intonaci cementizi o a base gesso, su pareti in cartongesso, rivestimenti esistenti di piastrelle ceramiche e pietre naturali all'interno e all'esterno. Ideale per l'impermeabilizzazione di bagni e docce, terrazze, balconi e locali umidi.
Fornitura:
[caption id="attachment_677354" align="aligncenter" width="660"] Legante idraulico FASSABLOCK[/caption]
Legante idraulico a presa ultrarapida per bloccare infiltrazioni d'acqua usato per bloccare infiltrazioni d'acqua anche in pressione, in opere in calcestruzzo e in muratura, per sigillare giunti rigidi tra solette e pareti, per chiudere crepe e tappare fori.
Fornitura:
[caption id="attachment_677355" align="aligncenter" width="664"] Tessuto non tessuto macroforato FASSATNT 80[/caption]
Tessuto non tessuto macroforato in polipropilene utilizzato come armatura per rinforzare i sistemi impermeabilizzanti tipo AQUAZIP®. Tale accorgimento, nel caso in cui il prodotto venga applicato in zone molto sollecitate o comunque in presenza di ampie fessurazioni, minimizza i rischi di comparsa di microcavillature che possono pregiudicare la tenuta della guaina.
Il tessuto-non-tessuto FASSATNT 80 ha la funzione di migliorare nel sistema la capacità di resistere agli urti, nonché di contrastare le tensioni dovute agli sbalzi termici e ai fenomeni di ritiro, prevenendo o comunque contrastando la formazione di crepe o cavillature.
Fornitura:
FASSATNT 80 è fornita in rotoli di lunghezza 25 m e di larghezza 1 m.
AQUAZIP JOINT
[caption id="attachment_677357" align="aligncenter" width="670"] Giunto idroespansivo AQUAZIP JOINT[/caption]
Giunto idroespansivo a base di bentonite sodica naturale idoneo come waterstop in costruzioni civili e industriali:
Sigillatura di riprese di getto orizzontali e verticali in strutture di calcestruzzo;
Sigillatura di corpi e/o elementi passanti inseriti nei getti di calcestruzzo.
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Scarica qui il Depliant Sistema Posa Pavimenti e RivestimentiLibretto LEED – Sistema PosaScarica qui la scheda tecnica dello Scarico verticale per Sistema AQUAZIPScarica qui la scheda tecnica dello Scarico frontale per Sistemi AQUAZIP
Gamma di fondi e massetti
FASSAFLOOR THERM
Massetto a base cementizia ad elevata resistenza meccanica e conducibilità termica, ad essiccazione veloce e ritiro controllato, per pavimenti interni ed esterni, pompabile a macchina.
[caption id="attachment_665941" align="aligncenter" width="601"] Massetto FASSAFLOOR THERM[/caption]
FASSAFLOOR THERM è un massetto cementizio a consistenza semi-umida, a presa ed essiccazione veloce, utilizzato come strato di ripartizione di carico, in ambienti interni ed esterni, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.), materiali lapidei, piastrelle in ceramica e resinosi.
Grazie alle ottime prestazioni meccaniche, FASSAFLOOR THERM è adatto per le seguenti destinazioni d'uso:
Ambienti ad uso residenziale (alberghi, locali di abitazione e relativi servizi)
Ambienti ad uso commerciale (negozi, magazzini, librerie, centri commerciali, ecc.)
Zone pedonali e carrabili a traffico leggero in ambienti ad uso commerciale/industriale.
Inoltre, per la sua buona conducibilità termica, è particolarmente indicato per l'applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento senza l'utilizzo di additivi aggiuntivi.
Rispetta le indicazioni delle principali norme di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, UNI 11714-1, UNI 11515-1, UNI 10966, ecc.).
ST 444 è il sottofondo alleggerito termoisolante a base di cemento e polistirolo usato per interni prima della posa di massetti continui o galleggianti.
[caption id="attachment_665943" align="aligncenter" width="601"] Sottofondo ST 444[/caption]
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 11 kg
Sottofondo alleggerito a base cementizia usato come strato intermedio tra il solaio ed il massetto finale per realizzare spessori con basso carico statico e per incrementare le caratteristiche di isolamento termico.
[caption id="attachment_665948" align="aligncenter" width="600"] Calcestruzzo cellulare[/caption]
Fornitura:
LEGANTE CEMENTIZIO: sfuso in silo
ADDITIVO PER CELLULARE: taniche da ca. 25 kg e cisternette da ca. 1.000 kg
SILENS STA 10 è l'isolamento acustico al calpestio di solai in conformità a quanto previsto dal DPCM 05.12.97, mediante la realizzazione di un massetto galleggiante destinato alla successiva posa di rivestimenti quali ceramica, legno, materiale lapideo, resilienti e tessili.
[caption id="attachment_665949" align="aligncenter" width="600"] Isolante acustico SILENS STA 10[/caption]
La pavimentazione di tipo galleggiante, se realizzata correttamente, consente di isolare la struttura superiore del solaio (quella che riceve l'urto) dalle altre strutture dell'edificio, riducendo così la trasmissione delle vibrazioni a quest'ultima.
Fornitura:
SC 420 è un massetto di fondo che viene usato come strato di sottofondo, in ambienti interni ed esterni, per pavimenti di legno, vinilici, linoleum, moquettes e piastrelle in ceramica.
[caption id="attachment_665960" align="aligncenter" width="600"] Massetto a base cementizia SC420[/caption]
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg (solo stabilimenti di Spresiano e Mazzano)
LEGEO MIX è un massetto cementizio leggero a consistenza semi-umida, utilizzato come strato di ripartizione di carico, in ambienti interni ed esterni residenziali, per la posa di rivestimenti in legno, materiali lapidei, piastrelle in ceramica.
[caption id="attachment_665961" align="aligncenter" width="600"] Massetto LEGEO MIX[/caption]
Grazie alle proprie caratteristiche è adatto nella ristrutturazione per la realizzazione di massetti in ambiente residenziale.
Particolarmente indicato per realizzare strati di ripartizione del carico su solai deboli e che non riescono a supportare elevati carichi statici.
Ideale per la realizzazione dello strato di pendenza (massetto delle pendenze) in copertura per la successiva applicazione dell'elemento di tenuta, quando si renda necessario limitare il carico statico sul solaio.
Fornitura:
Sacchi speciali resistenti all'umidità da ca. 25 kg
FASSACEM è un legante che, in aggiunta a sabbie di opportuna granulometria ed acqua, permette di ottenere un massetto a consistenza semi-umida che può essere utilizzato come strato di ripartizione di carico in ambienti interni ed esterni, per la successiva posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.), materiali lapidei, piastrelle in ceramica e rivestimenti resinosi.
[caption id="attachment_665966" align="aligncenter" width="600"] Legante per massetti FASSACEM[/caption]
È particolarmente indicato per confezionare un massetto caratterizzato da ridotti tempi di essiccazione, conservando al tempo stesso una lavorabilità simile a quella ottenuta con un massetto di tipo tradizionale.
I tempi di essiccazione del massetto dipendono dal dosaggio di FASSACEM; a titolo di esempio, un massetto realizzato con FASSACEM, dosato a 250 kg/m³ con 1.800 kg/m³ di inerte essiccato ed assortito 0-8 mm, può essere pedonabile dopo 12 ore. La posa di ceramica o comunque rivestimenti non sensibili all’umidità è possibile dopo 24 ore, mentre la posa di parquet o rivestimenti sensibili all'umidità dopo circa 4 gg. Per quanto riguarda invece le resistenze meccaniche, si rimanda alla consultazione della tabella Dati Tecnici.
FASSACEM può essere anche utilizzato come legante per il confezionamento di massetti da impiegarsi sui sistemi di riscaldamento e raffrescamento a pavimento senza aggiunta di ulteriori additivi.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da 25 kg.
Massetto a base cementizia, ad essiccazione veloce e ritiro controllato, per pavimenti interni ed esterni, pompabile a macchina.
[caption id="attachment_677393" align="aligncenter" width="614"] Massetto a base cementizia SV 472[/caption]
SV 472 è un massetto cementizio a consistenza semi-umida, a presa ed essiccazione veloce, utilizzato come strato di ripartizione di carico, in ambienti interni ed esterni, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc), materiali lapidei, piastrelle in ceramica e resinosi.
Grazie alle buone prestazioni meccaniche, SV 472 è adatto per la realizzazione di massetti in ambiente residenziale e commerciale. Può essere utilizzato su impianti di riscaldamento/raffrescamento senza l'utilizzo di additivi aggiuntivi.
Rispetta le indicazioni delle principali norme di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, UNI 11714-1, UNI 11515-1, UNI 10966, ecc).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg (solo stabilimento di Spresiano)
SR 450 è un massetto cementizio a consistenza semi-umida, a presa ed essiccazione rapida, utilizzato come strato di ripartizione di carico, in ambienti interni, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.), materiali lapidei, piastrelle in ceramica e resinosi.
[caption id="attachment_665968" align="aligncenter" width="600"] Massetto SR 450[/caption]
Ideale per rappezzi e rifacimenti di massetti in sistemi di posa rapidi e per interventi in cui sia richiesta l'agibilità dei locali in tempi brevi. Indicato anche per l'applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento senza l'utilizzo di additivi aggiuntivi.
Rispetta le indicazioni delle principali norme di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, UNI 11714-1, UNI 11515-1, UNI 10966, ecc).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
SL 416 viene usato per livellare all'interno, senza imperfezioni, fondi irregolari o vecchi pavimenti in ceramica, con spessore di impiego da 1 a 10 mm, quando sia richiesto un tempo breve di presa per permettere una successiva veloce posa dei pavimenti. Ideale per la posa di rivestimenti in legno, lapidei e piastrelle in ceramica.
[caption id="attachment_665969" align="aligncenter" width="600"] Lisciatura autolivellante SL 416[/caption]
Per le sue elevate qualità autolivellanti, SL 416 è particolarmente indicato per la rettifica di fondi destinati alla successiva posa di pavimenti sopraelevati e rivestimenti a basso spessore quali resilienti (tipo linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.) e rivestimenti resinosi.
Grazie alle ottime prestazioni meccaniche, SL 416 è adatto per le seguenti destinazioni d'uso:
Ambienti ad uso residenziale: (alberghi, locali di abitazione e relativi servizi);
SM 485 è una lisciatura autolivellante a presa rapida, fibrorinforzata, per spessori da 3 a 30 mm per pavimenti interni.
[caption id="attachment_665970" align="aligncenter" width="600"] Lisciatura autolivellante SM 485[/caption]
Viene usata per livellare all'interno fondi irregolari o vecchi pavimenti in ceramica, con spessori di impiego da 3 a 30 mm, quando sia richiesto un tempo breve di asciugatura per permettere una successiva posa dei pavimenti rapida. Ideale per la posa di rivestimenti in legno, lapidei, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.), piastrelle in ceramica e rivestimenti resinosi. Per le sue elevate qualità autolivellanti SM 485 non lascia imperfezioni.
Grazie alle ottime prestazioni meccaniche SM 485 è adatto per le seguenti destinazioni d'uso:
Ambienti ad uso residenziale (alberghi, locali di abitazione e relativi servizi);
Ambienti ad uso commerciale (negozi, magazzini, librerie, centri commerciali, ecc.)
SM 485 è particolarmente indicato per applicazioni su sistemi di riscaldamento/raffreddamento ribassati con fluido termovettore o di tipo elettrico in ambienti interni ad uso residenziale.
Rispetta le indicazioni delle principali normative tecniche di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, UNI 11515, UNI 11714-1, UNI 10966, ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
PRIMER DG 74 è il primer all'acqua a base di resine sintetiche, usato come promotore di adesione prima di posare piastrelle di ceramica, gres, pietre naturali, su supporti costituiti da intonaci di gesso, lastre in cartongesso o massetti in anidrite con gli adesivi: AD 8, AP 71 TECH, AZ 59 FLEX, ADYS, AQ 60 STONE e AT 99 MAXYFLEX.
[caption id="attachment_665972" align="aligncenter" width="600"] Primer all'acqua PRIMER DG 74[/caption]
Fornitura:
PRIMERTEK 101 è un promotore di adesione che può essere impiegato a parete e a pavimento in interno. Si presenta come una soluzione grigia pronta all'uso applicabile a pennello o a rullo.
[caption id="attachment_665973" align="aligncenter" width="600"] Aggrappante monocomponente PRIMERTEK 101[/caption]
Grazie alla speciale formulazione e alla facile lavorazione PRIMERTEK 101 fornisce la superficie ideale per l'aggrappo di adesivi per ceramica, autolivellanti a basso spessore e rasature. I fondi sui quali questo prodotto trova maggior impiego sono supporti in calcestruzzo, pavimentazioni preesistenti interne di ceramica o pietre naturali particolarmente lisci e poco assorbenti.
Fornitura:
PRO-MST è uno stabilizzante, consolidante anti spolvero per massetti cementizi.
[caption id="attachment_665974" align="aligncenter" width="600"] Stabilizzante PRO MST[/caption]
PRO-MST trova utilizzo nel:
trattamento consolidante di sottofondi cementizi o con proprietà scadenti anche in profondità;
trattamento di superfici di sottofondi cementizi con tendenza allo sfarinamento dovuto ad una rapida asciugatura o ad una carenza di legante.
GAPER 3.30 è la malta cementizia semi-rapida tixotropica, fibrorinforzata, extra-bianca e grigia, per interni ed esterni.
[caption id="attachment_665975" align="aligncenter" width="600"] Malta cementizia GAPER 3.30[/caption]
Viene usata per la regolarizzazione e la rasatura di superfici non planari in interno e in esterno, in orizzontale e in verticale, con spessori da 3 a 30 mm.
È idonea anche per ripristinare gradini, avvallamenti e buche dei massetti. In breve tempo i supporti saranno adeguati per la posa di ceramica, materiale lapideo o guaine impermeabilizzanti (tipo AQUAZIP GE 97 ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
LEVEL 30 è il rasante cementizio extra-bianco e grigio a presa normale, tixotropico, fibrorinforzato, usato per la regolarizzazione di superfici sia irregolari che assorbenti in interno e in esterno, in orizzontale e in verticale.
[caption id="attachment_665976" align="aligncenter" width="600"] Rasante cementizio LEVEL 30[/caption]
E' idoneo per conferire planarità a pareti fuori piombo, intonaci irregolari o danneggiati, prima della posa di piastrelle ceramiche o guaine impermeabilizzanti (tipo AQUAZIP GE 97 ecc.).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
FIBER MST 20 viene utilizzato per aumentare la tenacità e la duttilità di massetti. Permette, inoltre, di ridurre notevolmente le crepe dovute a fenomeni di ritiro plastico e di conservare una resistenza residua dopo la prima fessurazione.
[caption id="attachment_665979" align="aligncenter" width="600"] Fibre polimeriche FIBER MST 20[/caption]
FIBER MST 20 può costituire una valida alternativa all'utilizzo di reti metalliche come rinforzo ad adeguati dosaggi.
Inoltre riduce i problemi dovuti alla corrosione e presenta una forte resistenza agli alcali prodotti dall'idratazione delle paste cementizie risultando immune a fenomeni di tipo corrosivo.
Fornitura:
CR 90 è un legante idraulico cementizio a presa ultra rapida, usato per fissaggi rapidi su superfici in muratura e calcestruzzo.
[caption id="attachment_665980" align="aligncenter" width="600"] Legante idraulico CR 90[/caption]
E' idoneo per sigillare condutture in cemento, per posare falsi telai in legno e metallo, per il fissaggio di guaine e scatole elettriche, per fissare tubazioni, sanitari, cardini, zanche, tasselli in legno, per bloccare piccole perdite d'acqua, ringhiere, paraspigoli ecc..
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
FASSANET FLOOR è una rete di armatura per il rinforzo dei massetti; può essere impiegata in tutte le applicazioni per cui sia richiesto un incremento della resistenza a trazione.
[caption id="attachment_665981" align="aligncenter" width="600"] Rete d'armatura FASSANET FLOOR[/caption]
È particolarmente idonea per massetti con impianto radiante perché ne contrasta le dilatazioni termiche prevenendo la generazione di fessurazioni e cavillature.
FASSANET FLOOR può essere impiegata per ridurre il ritiro idraulico soprattutto in presenza di geometrie particolarmente irregolari, tutto ciò si traduce in una diminuzione delle fessurazioni che potrebbero manifestarsi durante la maturazione.
FASSANET FLOOR è facile da maneggiare e da tagliare rendendo le operazioni di installazione più veloci.
Fornitura:
FASSANET FLOOR viene fornita in rotolo di lunghezza 50 m e di larghezza 1 m.
Scarica la scheda tecnica di FASSANET FLOOR
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[post_content] => I prodotti complementari vengono utilizzati in situazioni particolari e completano la gamma del Sistema Colore.Tutti i prodotti complementari sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Scarica il depliant di FASSA Cover UpScarica qui il depliant del Sistema ColoreScarica la brochure in-living: finiture per interni
Gamma di prodotti complementari
Idrorepellente silossanico IS 510
[caption id="attachment_675961" align="aligncenter" width="680"] Idrorepellente silossanico IS 510[/caption]
IS 510 è un idrorepellente silossanico utilizzato per conferire maggiore idrorepellenza nel trattamento di supporti quali mattoni faccia a vista, piccole opere in calcestruzzo e materiali lapidei in genere. Per le superfici in marmo si consiglia una prova preliminare su una piccola superficie ai fini di verificarne la compatibilità.
Può essere impiegato anche come protettivo di finitura per applicazioni all'esterno di stucchi decorativi a base calce o di rivestimenti murali minerali tipo RF 100, RM 200, RG 300, dopo almeno un mese dalla loro posa.
IS 510 non modifica la traspirabilità del supporto sul quale viene applicato. Penetra all'interno del manufatto trattato e, non formando alcun film, ne mantiene inalterato l'aspetto.
IS 510 è conforme alla norma EN 1504-2:2005 (sistemi di protezione della superficie di calcestruzzo) per la classe Impregnazione idrofobica (H) secondo i principi 1.1 (protezione contro i rischi di penetrazione, PI), 2.1 (controllo dell'umidità, MC), 8.1 (aumento della resistività, IR), criterio di attestazione in sistema 4, prospetto ZA.2.
Fornitura:
[caption id="attachment_675963" align="aligncenter" width="680"] Stucco in pasta FAST 299[/caption]
FAST 299 è uno stucco in pasta per interni, pronto all'uso, ad elevato potere riempitivo. Viene utilizzato come materiale per la stuccatura e lisciatura di superfici di intonaco e calcestruzzo e per la sola lisciatura di superfici in cartongesso, prima dell'applicazione della finitura decorativa (es. linea Green Vocation, linea Acrilica).
Fornitura:
[caption id="attachment_675964" align="aligncenter" width="680"] Aggrappante a base di resine sintetiche PAC 272[/caption]
PAC 272 è l'aggrappante a base di resine sintetiche usato per migliorare l'adesione degli intonaci a base di gesso e calce-gesso su supporti in calcestruzzo.
[caption id="attachment_675965" align="aligncenter" width="621"] Soluzione detergente ACTIVE ONE[/caption]
ACTIVE ONE è la soluzione detergente per la pulizia di superfici murali che manifestano uno stato di degrado dovuto alla presenza di macchie e sporco persistenti di vario genere, nonché di ausilio per la rimozione meccanica della muffa dalle pareti.
Fornitura:
Scatola con 2 taniche da ca. 5 litri/cad.
Scatola con 12 flaconi da ca. 0,5 litri/cad.
Scarica la scheda tecnica di ACTIVE ONE
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[post_content] => I prodotti Fassa Bortolo del Sistema Elastomerico risultano particolarmente indicati per ripristini e ristrutturazioni di facciate esterne.Grazie alla loro struttura elastica sono la soluzione più adatta per minimizzare l’evidenziarsi di una microcavillatura e conferire alla facciata protezione e maggior resistenza all’attacco di muffe e alghe.
[caption id="attachment_675874" align="aligncenter" width="677"] Fondo elastomerico FOND-ELAST 223[/caption]
FOND-ELAST 223 è il fondo elastomerico uniformante ad effetto intonaco fine per esterni dotato di elevato potere riempitivo ed idrorepellenza. È adatto ad essere applicato su qualsiasi intonaco di finitura a base calce-cemento, allo scopo di minimizzare l'evidenziarsi nel tempo di microcavillature superficiali (ampiezza massima 0,3 mm).
Può essere applicato a uno o più strati, sia a scopo preventivo sia come soluzione ad un problema già evidenziatosi, prima dei cicli di pitturazione con pittura elastica PE 224 ELAST.
[caption id="attachment_675875" align="aligncenter" width="680"] Rivestimento elastomerico RI-ELAST 225[/caption]
RI-ELAST 225 è il rivestimento elastomerico rustico usato come speciale rivestimento protettivo e decorativo per esterni, su intonaci di fondo a base calce-cemento quando si richiede una finitura atta a minimizzare l'evidenziarsi nel tempo di microcavillature superficiali (ampiezza massima 0,3 mm).
Può essere applicato sia a scopo preventivo sia come soluzione ad un problema già evidenziatosi.
[caption id="attachment_675876" align="aligncenter" width="679"] Finitura elastomerica PE 224 ELAST[/caption]
PE 224 ELAST è la finitura elastomerica riempitiva protettiva e decorativa per esterni, dotata di buona elasticità ed elevata idrorepellenza. È un prodotto adatto ad essere applicato su qualsiasi intonaco a base calce-cemento quando si richiede una finitura atta a prevenire o minimizzare l'evidenziarsi nel tempo di microcavillature (ampiezza massima 0,3 mm).
Per la soluzione delle microcavillature esistenti vanno applicati almeno 2 strati di prodotto al fine di raggiungere uno spessore secco di almeno 150 micron.
Fornitura:
Confezione da ca. 14 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
Scarica la scheda tecnica di PE 224 ELAST
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[post_content] => Con il sistema acril-silossanico Fassa Bortolo ha innovato una soluzione che unisce l’affidabilità delle tradizionali formulazioni acriliche agli esclusivi vantaggi dell’idrosiliconico.
Ideale per chi ha già sperimentato l’efficacia del Sistema Acrilico, l’Acril-Silossanico rappresenta l’opportunità di ottenere risultati ancora più performanti e di maggior durata.Scarica qui il depliant del Sistema ColoreScarica la brochure in-living: finiture per interniScarica il depliant di FASSA Cover Up
Gamma completa del sistema acril-silossanico
Fondo di ancoraggio FX 526
[caption id="attachment_675861" align="aligncenter" width="651"] Fondo di ancoraggio FX 526[/caption]
FX 526 è il fondo di ancoraggio pigmentato universale usato all'interno e all'esterno come fondo di ancoraggio riempitivo che, grazie al suo potere coprente e uniformante, crea una superficie colorata e omogenea. Viene utilizzato su intonaci di finitura e rasanti a base di calce e calce-cemento prima dell'applicazione di rivestimenti a spessore all'acqua, quali RAR 256, RTA 549, RSR 421, RX 561, FASSIL R 336 e idropitture.
La presenza di un inerte fino migliora l'ancoraggio del prodotto di finitura sia nei Sistemi a Cappotto che su supporti murali già verniciati. Inoltre, FX 526 trova impiego come fondo di preparazione nei cicli decorativi eseguiti con i prodotti della linea SFIDE D'ARTE.
Fornitura:
[caption id="attachment_675862" align="aligncenter" width="638"] Finitura acril-silossanica PX 505[/caption]
PX 505 è la finitura acril-silossanica riempitiva usata come pittura decorativa e protettiva per esterni, bianca o colorata su intonaci di finitura ad uso civile, sia nuovi che vecchi, a base di calce-cemento, calcestruzzo, ecc.
Può essere applicata anche su vecchie pitturazioni e rivestimenti, sempre che risultino ben adesi, coerenti e non sfarinanti.
Fornitura:
[caption id="attachment_675863" align="aligncenter" width="668"] Rivestimento acril-silossanico RX 561[/caption]
RX 561 è il rivestimento acril-silossanico rustico usato all'esterno come rivestimento per la decorazione e protezione delle facciate e, grazie alla natura delle materie prime impiegate nella formulazione, conferisce alle superfici un aspetto rustico.
RX 561 trova impiego su intonaci di fondo a base di calce-cemento, su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali resistente e sul sistema per l'isolamento termico a cappotto FASSATHERM.
Fornitura:
[caption id="attachment_675864" align="aligncenter" width="675"] Rivestimento acril-silossanico RX 561 Ribbé F[/caption]
RX 561 Ribbé F è il rivestimento acril-silossanico ad effetto Ribbé usato all'esterno su superfici verticali come rivestimento protettivo e decorativo ad effetto graffiato.
RX 561 Ribbé F trova impiego su intonaci di fondo a base di calce-cemento, su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali resistente e sul sistema per l'isolamento termico a cappotto FASSATHERM.
Fornitura:
Confezione da ca. 25 kg
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
Scarica la scheda tecnica di RX 561 Ribbé FCertificato ETA 07/0280
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[post_content] => Con il Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti, Fassa Bortolo offre ai professionisti dell'edilizia una vasta gamma di soluzioni per tutti i bisogni applicativi delle pavimentazioni.Sottofondi, adesivi, impermeabilizzanti e riempitivi per fughe, con prodotti performanti, selezionati e testati nel Centro Ricerche interno e presso centri accreditati, per rispondere così ai requisiti di un'edilizia di sempre maggior qualità e certificata. Per garantire sempre un lavoro eseguito a regola d'arte.
Scarica qui il depliant del Sistema Posa
Il Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti è costituito della 4 linee:
Scarica il libretto LEED – Sistema PosaScarica qui la scheda tecnica dello Scarico verticale per Sistema AQUAZIPScarica qui la scheda tecnica dello Scarico frontale per Sistemi AQUAZIP
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[post_date] => 2012-10-09 17:22:20
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[post_content] => L’attenzione di Fassa Bortolo alla qualità oggi si concretizza nella nuova linea EX NOVO Restauro Storico, una gamma completa di prodotti a base di calce idraulica naturale NHL e cocciopesto, caratterizzata anche da prodotti specifici per il risanamento di murature umide.
Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Linea EX NOVO® Bio-Restauro Storico
Calce idraulica naturale NHL 3.5
[caption id="attachment_675304" align="aligncenter" width="680"] Calce idraulica naturale NHL 3.5[/caption]
La calce idraulica naturale NHL 3.5 è impiegata nella preparazione in cantiere di malte per muratura e intonaci per interni ed esterni. Le caratteristiche meccaniche, l'elevato grado di porosità e il basso contenuto di sali idrosolubili delle malte realizzate con la calce idraulica naturale NHL 3.5 ne consigliano l'uso nel restauro, nelle ristrutturazioni e nella Bioedilizia.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Malta di allettamento 770
[caption id="attachment_675306" align="aligncenter" width="680"] Malta di allettamento 770[/caption]
Questa bio-malta per muratura a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni viene usata come malta per l'esecuzione di murature in mattoni o blocchi in laterizio e su murature esistenti oggetto di interventi di scuci-cuci. Può essere utilizzata come intonaco di fondo per ripristini localizzati.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Legante per iniezioni 790
[caption id="attachment_675310" align="aligncenter" width="680"] Legante per iniezioni 790[/caption]
Si tratta di un bio-legante per iniezioni resistente ai solfati a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per murature storiche, usato come malta da iniezione per il consolidamento di fondazioni e murature di edifici storici, comprese le porzioni che sono state oggetto di scuci-cuci.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Malta faccia a vista 767
[caption id="attachment_675312" align="aligncenter" width="680"] Malta faccia a vista 767[/caption]
Si tratta di una bio-malta per muratura faccia a vista idrofugata a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, usata come malta per l'esecuzione di murature faccia a vista e su murature esistenti oggetto di interventi di scuci-cuci.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Malta strutturale NHL 712
[caption id="attachment_675315" align="aligncenter" width="680"] Malta strutturale NHL 712[/caption]
Si tratta di una bio-malta fibrorinforzata ad alte prestazioni meccaniche a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, usata come malta da intonaco e muratura per la regolarizzazione e la riparazione, anche a seguito di eventi sismici, di murature, volte in laterizio, mattoni, pietra, tufo, in presenza di reti di armatura sia metalliche sia in fibra di vetro.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg (non disponibile nel Regno Unito)
Malta strutturale NHL 777
[caption id="attachment_675317" align="aligncenter" width="680"] Malta strutturale NHL 777[/caption]
Si tratta di una bio-malta fibrorinforzata strutturale a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, usata in abbinamento con idonee reti di armatura, sia in fibra di vetro che metalliche, per la regolarizzazione, il consolidamento e il rinforzo di murature e volte in laterizio, mattoni, pietra e tufo (interventi di placcaggio diffuso). Nel caso di murature non particolarmente tenaci, l’impiego del prodotto è preferibile rispetto a malte con maggiore resistenza meccanica.
Il prodotto viene inoltre utilizzato come malta per la riparazione di opere murarie in interventi quali lo scuci-cuci e la ristilatura dei giunti.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
FASSANET SOLID SYSTEM
[caption id="attachment_694469" align="aligncenter" width="680"] FASSANET SOLID SYSTEM per il rinforzo strutturale[/caption]
FASSANET SOLID SYSTEM è impiegato per il rinforzo di strutture in muratura mediante la tecnica dell’intonaco armato CRM. In considerazione delle proprie caratteristiche, il sistema FASSANET SOLID SYSTEM trova larga applicazione negli interventi da eseguire su edifici storici e monumentali dove può coniugare le esigenze conservative con i livelli di sicurezza strutturale richiesti.
Di seguito un elenco non esaustivo degli interventi di rinforzo realizzabili con il sistema FASSANET SOLID SYSTEM:
FASSANET ARG SOLID: rotoli con lunghezza 50 m e larghezza 120 cm
FASSA ARG-ANGLE: scatole da 10 pezzi
FASSA GLASS CONNECTOR L: scatole da 50 pezzi
FASSA ANCHOR V: cartucce da 400 ml con miscelatore statico (12 pezzi per scatola)
MALTA STRUTTURALE NHL 777 e MALTA STRUTTURALE NHL 712: sfuso in silo (disponibile in Italia) e in sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Rinzaffo 720
[caption id="attachment_663954" align="aligncenter" width="437"] Rinzaffo 720[/caption]
Si tratta di un bio-rinzaffo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 usato come rinzaffo nel risanamento di murature umide, coadiuvando l'azione antisale dell'INTONACO MACROPOROSO 717, per interni ed esterni.Il prodotto favorisce inoltre l'adesione di intonaci a base di calce idraulica, ad esempio l'INTONACO 700, alla muratura.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Intonaco 700
[caption id="attachment_675319" align="aligncenter" width="680"] Intonaco 700[/caption]
Si tratta di un bio-intonaco di fondo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, usato come intonaco di fondo a mano o a macchina su murature in mattoni e/o pietra, vecchie e nuove.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Si tratta di un bio-intonaco di fondo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 usato come intonaco di fondo a mano o a macchina per il risanamento di murature umide per interni ed esterni.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Finitura idrofugata 756
[caption id="attachment_675322" align="aligncenter" width="680"] Finitura idrofugata 756[/caption]
Si tratta di un bio-intonaco di finitura idrofugato a base di calce idraulica naturale NHL 3,5, usato come finitura decorativa per esterni ed interni, su intonaci di fondo a base di calce idraulica naturale tipo INTONACO 700 e INTONACO MACROPOROSO 717.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Prodotto disponibile in diverse colorazioni (fare riferimento alla Cartella colore Finitura 750)
Finitura 750
[caption id="attachment_675325" align="aligncenter" width="680"] Finitura 750[/caption]
Si tratta di un bio-intonaco di finitura a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 traspirante, usato come intonaco di finitura ad effetto marmorino per interni ed esterni. Può essere usato come intonaco di finitura a completamento di cicli di risanamento di murature soggette ad umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi, come nel ciclo della linea EX NOVO costituito da RINZAFFO 720, INTONACO MACROPOROSO 717 e FINITURA 750.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
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[post_content] => Bio-Architettura PURACALCE®di Fassa Bortolo è una linea di prodotti ecocompatibili, a base di calce idrata, materia prima estremamente naturale utilizzata fin dall’antichità.La linea comprende cicli completi di prodotti ad elevata porosità e traspirabilità che grazie alla loro funzione di regolatore termo-igrometrico, creano un ambiente più salubre e più confortevole.
PURACALCE® comprende una gamma completa di prodotti:
bio-tradizionali (malte e intonaci),
bio-risananti (rinzaffi e intonaci),
bio-rivestimenti murali bianchi e colorati, con diverse granulometrie,
bio-finiture (intonaci e stucchi).
Una risposta concreta ad una nuova filosofia del costruire e dell’abitare che risponde alle esigenze del “bios”, della vita. Soluzioni pregiate per risanare murature con problemi di umidità e per rendere più salubre e vivibile qualsiasi realtà abitativa, sia edifici di nuova costruzione che ristrutturazioni e recuperi.
Scarica il depliant del sistema Bio-ArchitetturaScarica il depliant Fassa per il recupero del costruito
Prodotti certificati ANAB e ICEA
Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) e ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) hanno certificato con il loro prestigioso marchio i prodotti della Linea Bio-architettura Fassa Bortolo. Un riconoscimento che ne attesta il pieno rispetto dell'ambiente in tutte le fasi della lavorazione e la massima rispondenza ai più rigorosi criteri della moderna architettura biocompatibile.
Scarica il certificato ANAB ICEA
MB 60 è la bio-malta per muratura faccia a vista bianca per interni ed esterni, usata come malta per l'esecuzione di murature faccia a vista, dove si richiede l'assenza di cemento Portland grigio ed una colorazione chiara.
Fornitura:
Sfusa in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675023" align="aligncenter" width="659"] Malta MB 60 Colorata[/caption]
MB 60 COLORATA è la malta per muratura faccia a vista colorata da utilizzare a mano per interni ed esterni. Viene impiegata come malta per l'esecuzione di murature a faccia vista, dove sia richiesta una colorazione particolare.
Le differenze di tonalità e la non uniformità cromatica sono una caratteristica peculiare del prodotto dovuta alla naturalità delle sostanze utilizzate, e dipendono dalle condizioni di asciugamento dello stesso.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675280" align="aligncenter" width="680"] Bio-intonaco K 1710[/caption]
K 1710 è il bio-intonaco tradizionale di fondo, ad azione pozzolanica, fibrorinforzato, a base di pura nano-calce per interni ed esterni.
Viene usato come intonaco di fondo su murature vecchie e nuove in pietre, mattoni, tufo, ecc. Le caratteristiche di elasticità dell'intonaco e la presenza delle fibre lo rendono particolarmente adatto, secondo le indicazioni riportate in seguito, su supporti meccanicamente deboli, tipo le murature di sassi e/o mattoni (lavori di restauro in generale).
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675282" align="aligncenter" width="680"] Intonaco LC7 BIOLISCIO[/caption]
LC7 BIOLISCIO è l'intonaco di finitura liscio a base di calce e pozzolana privo di cemento, utilizzato per la finitura liscia di superfici intonacate interne ed esterne. Può essere impiegato anche a completamento di cicli di intonacatura deumidificanti basati sul principio della macroporosità.
È particolarmente indicato su intonaci a base calce aerea (PURACALCE) e calce idraulica naturale (EX NOVO) e in tutti i casi in cui si richieda un'elevata traspirabilità delle finiture.
La sua composizione lo rende ideale per il restauro di fabbricati di pregio storico e artistico tutelati dalle Soprintendenze per i Beni Architettonici e Paesaggistici.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 20 kg
[caption id="attachment_675283" align="aligncenter" width="680"] Bio-rinzaffo S 650[/caption]
S 650 è il bio-rinzaffo bianco per il risanamento di murature umide per interni ed esterni, usato come rinzaffo di risanamento per murature umide, per favorire l'adesione tra la muratura e l'intonaco di risanamento S 639 coadiuvando l'azione antisale di quest'ultimo.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675285" align="aligncenter" width="680"] Bio-intonaco S 639[/caption]
S 639 è il bio-intonaco macroporoso bianco per il risanamento di murature umide ad effetto marmorino per interni ed esterni, usato come intonaco di fondo a mano o a macchina per il risanamento di murature umide.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675288" align="aligncenter" width="680"] Bio-intonaco S 605[/caption]
S 605 è il bio-intonaco di finitura bianco, traspirante ad effetto marmorino per interni ed esterni, usato come intonaco di finitura traspirante ad effetto marmorino per interni ed esterni.
Può essere usato come intonaco di finitura a completamento di cicli di risanamento di murature soggette a umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi, come nel ciclo della linea PURACALCE costituito da S 650, S 639 e S 605.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675289" align="aligncenter" width="680"] Bio-intonaco IM 560[/caption]
IM 560 è ilbio-intonaco di finitura a base di calce extra-bianco per interni, usato come intonaco decorativo per interni. Si consiglia l'applicazione su intonaci di fondo a base di calce e cemento (KC 1, KS 9, ecc.), su intonaco a base di calce (K 1710 e KB 13) oppure su intonaco a base gesso (ZF 12).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
[caption id="attachment_675291" align="aligncenter" width="680"] Bio-rivestimento RF 100[/caption]
RF 100è il bio-rivestimento murale bianco a base minerale ad effetto marmorino per esterni ed interni usato come intonaco decorativo per esterni ed interni su intonaci di fondo a base di calce-cemento o su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali-resistente.
Per applicazioni esterne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento contenenti materiale idrofugo come KI 7. Per applicazioni interne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento (KB 13, KC 1, KS 9, ...).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675293" align="aligncenter" width="680"] Bio-rivestimento RM 200[/caption]
RM 200 è il bio-rivestimento murale bianco a base minerale per esterni ed interni, usato come intonaco decorativo per esterni ed interni e su intonaci si fondo a base di calce-cemento e su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali-resistente.
Per applicazioni esterne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento contenenti materiale idrofugo come KI 7. Per applicazioni interne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento (KB 13, KC 1, KS 9).
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675296" align="aligncenter" width="680"] Bio-rivestimento RB 101[/caption]
RB 101 è il bio-rivestimento murale extra bianco a base minerale ad effetto marmorino per esterni ed interni, usato come intonaco decorativo per esterni ed interni su intonaci di fondo a base di calce-cemento o su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali-resistente.
Per applicazioni esterne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento contenenti materiale idrofugo come KI 7. Per applicazioni interne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento (KB 13, KC 1...).
Può essere usato come intonaco di finitura a completamento di cicli di risanamento di murature soggette a umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675298" align="aligncenter" width="680"] Bio-rivestimento RB 201[/caption]
RB 201 è il bio-rivestimento murale extra bianco usato come intonaco decorativo per esterni ed interni su intonaci di fondo a base di calce-cemento o su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali-resistente.
Per applicazioni esterne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento contenenti materiale idrofugo come KI 7. Per applicazioni interne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento (KB 13, KC 1, KS 9, ...).
Può essere usato come intonaco di finitura a completamento di cicli di risanamento di murature soggette a umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_675300" align="aligncenter" width="680"] Bio-rivestimento RB 301[/caption]
RB 301 è il bio-rivestimento murale extra bianco a base minerale per esterni ed interni, usato come intonaco decorativo per esterni ed interni su intonaci di fondo a base di calce-cemento o su rasature armate con rete d'armatura in fibra di vetro alcali-resistente.
Per applicazioni esterne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento contenenti materiale idrofugo come KI 7. Per applicazioni interne si consigliano intonaci di fondo a base di calce e cemento (KB 13, KC 1, KS 9, ...).
Può essere usato come intonaco di finitura a completamento di cicli di risanamento di murature soggette a umidità di risalita realizzati con intonaci macroporosi.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg).
Scarica la scheda tecnica di RB 301
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[post_content] => La materia prima per la produzione delle lastre GYPSOTECH® viene estratta nel cuore del giacimento di Calliano dove il gesso è particolarmente puro e pregiato, e prelevato in profondità, senza movimenti di materiale a cielo aperto.Mantenendo i consueti standard qualitativi, Fassa Bortolo si è fatta promotrice di scelte produttive ecosostenibili utilizzando cartone riciclato al 100%, additivi non tossici, acqua controllata dall’acquedotto del Monferrato, amido di mais per migliorare l’adesione del cartoncino e fibra di vetro per una miglior coesione del gesso.
Il risultato è un’offerta completa di prodotti per soddisfare le più diverse esigenze applicative.
Oltre alle lastre Gypsotech Standard, sono disponibili le lastre con alta resistenza al fuoco, le lastre con un basso coefficiente di assorbimento d’acqua e lastre con barriera vapore in alluminio. Oltre a queste l'Azienda Fassa ha introdotto sul mercato una lastra ad alta densità e molto resistente agli urti .
Per migliorare l’isolamento termico o acustico l’ideale sono le lastre accoppiate GYPSOTECH Duplex, dove il cartongesso è abbinato con diversi materiali isolanti (polistirene espanso ed estruso, lana di vetro, lana di roccia), ed il “pannello parete” con anima in cartone a nido d’ape (Gypsotech Alveum).
Ma non è tutto: il sistema prevede anche la fornitura di tutti gli accessori metallici e dei prodotti in polvere indispensabili per il corretto montaggio delle lastre e la realizzazione di controsoffitti, contropareti e pareti: profili, stucchi, nastri, viti, ecc.. Il tutto conforme alle più rigide normative internazionali.
Approfondisci il Sistema produttivo GYPSOTECH®
Gamma di lastre GYPSOTECH®
GYPSOTECH® DUPLEX LANA DI ROCCIA
[caption id="attachment_663927" align="aligncenter" width="600"] Pannello in lana di roccia[/caption]
GYPSOTECH® DUPLEX LANA DI ROCCIA è pannello accoppiato per la formazione di contropareti. Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimemento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX LANA DI VETRO
[caption id="attachment_663930" align="aligncenter" width="600"] Pannello in lana di vetro[/caption]
GYPSOTECH® DUPLEX LANA DI VETRO è il pannello accoppiato per la formazione di contropareti. Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimemento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® STD TIPO A
[caption id="attachment_676236" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® STD TIPO A[/caption]
GYPSOTECH® STD ZERO TIPO A è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti. Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® STD ZERO TIPO A
[caption id="attachment_676237" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® STD ZERO TIPO A[/caption]
GYPSOTECH® STD ZERO TIPO A è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® GypsoPOCKET STD TIPO A
[caption id="attachment_676239" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® GypsoPOCKET STD TIPO A[/caption]
GYPSOTECH® GypsoPOCKET STD TIPO A è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® FOCUS TIPO DFI
[caption id="attachment_676242" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® FOCUS TIPO DFI[/caption]
GYPSOTECH® FOCUS TIPO DFI è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® FOCUS ZERO TIPO DFI
[caption id="attachment_676248" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® FOCUS ZERO TIPO DFI[/caption]
GYPSOTECH® FOCUS ZERO TIPO DFI è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazioni di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® GypsoARYA HD TIPO DI
[caption id="attachment_676250" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® GypsoARYA HD TIPO DI[/caption]
GYPSOTECH® GypsoARYA HD TIPO DI è la lastra in cartongesso utilizzabileper la formazioni di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® GypsoLIGNUM TIPO DEFH1IR
[caption id="attachment_676253" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® GypsoLIGNUM TIPO DEFH1IR[/caption]
GYPSOTECH® GypsoLIGNUM TIPO DEFH1IR è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazioni di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® GypsoLIGNUM ZERO TIPO DEFH1I
[caption id="attachment_676256" align="aligncenter" width="680"] Lastra in cartongesso GYPSOTECH® GypsoLIGNUM ZERO TIPO DEFH1I[/caption]
GYPSOTECH® GypsoLIGNUM ZERO TIPO DEFH1I è una lastra in cartongesso utilizzabile per la formazioni di pareti, contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX dB
[caption id="attachment_676265" align="aligncenter" width="680"] Pannello accoppiato GYPSOTECH® DUPLEX dB [/caption]
GYPSOTECH® DUPLEX dB è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazione di contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX dB-LIGNUM
GYPSOTECH® DUPLEX dB-LIGNUM è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazione di contropareti e controsoffitti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX ESTRUSO è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazione di contropareti.
Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX POLIURETANO
[caption id="attachment_676271" align="aligncenter" width="680"] Pannello accoppiato GYPSOTECH® DUPLEX POLIURETANO[/caption]
GYPSOTECH® DUPLEX POLIURETANO è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazionie di contropareti.
Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimemento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore. Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX ESPANSO è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazione di contropareti.
Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® DUPLEX EPS GRAFITE 31
[caption id="attachment_676283" align="aligncenter" width="680"] Pannello accoppiato GYPSOTECH® DUPLEX EPS GRAFITE 31[/caption]
GYPSOTECH® DUPLEX EPS GRAFITE 31 è il pannello accoppiato utilizzabile per la formazione di contropareti.
Nel caso ci dovesse essere la presenza di condensa interstiziale si potrà prevedere l'inserimemento di una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore. Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® EXTERNA LIGHT
[caption id="attachment_663945" align="aligncenter" width="600"] Lastra in cemento GYPSOTECH® EXTERNA LIGHT[/caption]
GYPSOTECH® EXTERNA LIGHT è la lastra in cemento utilizzabile per la formazioni di pareti, contropareti e controsoffitti anche verso l'esterno. Le lastre dovranno essere rigorosamente posate perpendicolarmente alle orditure metalliche con il lato taglio a vista, i giunti dovranno essere sfalsati come nelle normali applicazioni dei rivestimenti a secco.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
GYPSOTECH® GYPSO Pb-RX
GYPSOTECH® GYPSO Pb-RX è la lastra in cartongesso utilizzabile per la formazione di pareti e contropareti.
Per una corretta applicazione si consiglia di consultare sempre il Manuale Tecnico.
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[post_content] => Fassa Bortolo propone una linea completa di intonaci che include soluzioni per la finitura interna delle murature.Tutta la linea di intonaci è sottoposta ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Il Sistema Intonaci include:
Intonaci di fondo: intonaci di fondo a base di gesso, calce e perlite per interni con ottima lavorabilità. Disponibile certificazione EI per particolari tipologie costruttive in abbinamento all’intonaco Z 150.
Scagliole di Gesso: intonaco e lisciatura a base di gesso per applicazione manuale.
Lisciature di Gesso: lisciature a base di gesso per interni per ottenere un risultato estetico super fino.
Soluzioni del Sistema Intonaci
SCAGLIOLA
[caption id="attachment_688302" align="aligncenter" width="437"] Soluzione per intonaco e lisciatura[/caption]
SCAGLIOLA è la soluzione per intonaco e lisciatura a base di gesso da applicare manualmente, impiegata come strato di lisciatura o come intonaco di fondo, applicata in più mani successive.
Fornitura:
sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg circa.
[caption id="attachment_688303" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo e lisciatura SCAGLIOLA PRONTA[/caption]
SCAGLIOLA PRONTA è la soluzione a base di gesso impiegata come strato di lisciatura o come intonaco di fondo, applicata in più mani successive.
Fornitura:
sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg circa.
[caption id="attachment_688306" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo a base di gesso e perlite[/caption]
Z150 è l'intonaco di fondo a base di gesso e perlite usato come intonaco di fondo monostrato per interni su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Può anche essere utilizzato come intonaco di fondo in applicazioni in due strati. In questo caso sarà successivamente lisciato con prodotti di finitura a base gesso (ZL 25 e ZM 136).
Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore. In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l'uso di Z 150; in tal caso si consiglia l'applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
Sfuso in silo (disponibile in Italia, Francia e Svizzera)
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
[caption id="attachment_688308" align="aligncenter" width="437"] Intonaco a base di gesso e perlite Z 161[/caption]
Z 161 è l'intonaco a base di gesso e perlite usato come intonaco di fondo per interni su murature in laterizio, blocchi in calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore. In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l’uso di Z 161; in tal caso si consiglia l’applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
sfuso in silo, sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg circa.
[caption id="attachment_688309" align="aligncenter" width="437"] Intonaco a base di gesso ZB 23[/caption]
ZB 23 è l'intonaco a base di gesso usato come intonaco di fondo per interni su murature in laterizio, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore. Si sconsiglia l’uso in locali umidi.
Fornitura:
sfuso in silo; sacchi speciali con protezione dall’umidità da 25 kg circa
[caption id="attachment_688311" align="aligncenter" width="437"] Intonaco di fondo ZF 12[/caption]
ZF 12 è l'intonaco a base di gesso e calce usato come intonaco di fondo per interni su murature in mattoni, blocchi in calcestruzzo, calcestruzzo grezzo, ecc. Per sottofondi speciali bisogna osservare le istruzioni del fornitore.
In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l’uso di ZF 12 e si consiglia l’applicazione degli intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
sfuso in silo; sacchi speciali con protezione dall’umidità da 40 kg circa.
[caption id="attachment_688312" align="aligncenter" width="438"] Intonaco ZM 136[/caption]
ZM 136 è l'intonaco a base di gesso usato come intonaco di lisciatura per interni. Può essere, inoltre, utilizzato come intonaco monostrato sui vari tipi di murature. In locali umidi (bagni, cucine, garage) è da evitare l'uso di ZM 136; in tal caso si consiglia l'applicazione di intonaci a base di calce e cemento.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg
Massima versatilità di applicazione sui vari supporti, facilità di messa in opera e resistenza agli agenti atmosferici. Vastissima selezione, fino a 1950 tinte NCS per ogni esigenza.
Tutti i prodotti della linea acrilica sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Gamma di soluzioni del sistema Acrilico Fassa Bortolo
Fassa Home Active
[caption id="attachment_668267" align="aligncenter" width="601"] Idropittura traspirante Fassa Home Active[/caption]
Fassa Home Active è un'idropittura traspirante con film protetto usata come pittura per interni dall'aspetto opaco su qualsiasi supporto murario fine anche di tipo macroporoso a base di: calce o calce-cemento finito a civile, malta fina, gesso, cartongesso ecc..
PB 260 ACTIVE è l'idropittura con film protetto, utilizzata negli interni come speciale idropittura opaca e traspirante qualora fosse necessario avere un prodotto protetto contro lo sviluppo di un ampio spettro di specie di muffe.
Grazie alla sua facilità di applicazione, il suo impiego è adatto su qualsiasi tipo di supporto murario, anche di tipo macroporoso, finito a civile a base di calce, calce-cemento e calce idraulica naturale, ed anche su supporti quali gesso e cartongesso.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 e 5 l
Tinte: Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
Fissativo FA 249
[caption id="attachment_668271" align="aligncenter" width="400"] Fissativo per sistemi acrilici FA 249[/caption]
FA 249 è il fissativo per sistemi acrilici dotato di elevata compatibilità con intonaci a base calce-cemento e viene usato sia all'interno che all'esterno come isolante, fissativo o stabilizzante del fondo prima dell'applicazione dei prodotti di finitura del SISTEMA ACRILICO e ACRIL-SILOSSANICO, sia pitture che rivestimenti.
Fornitura:
Confezioni da 16 l, 5 l e scatole da 12 pezzi da 1 l
PIGMENTO 013
[caption id="attachment_668272" align="aligncenter" width="400"] Fondo pigmentato PIGMENTO 013[/caption]
PIGMENTO 013 è il fondo pigmentato usato come fondo di preparazione per interni, bianco o colorato, su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso, prima dei cicli di pitturazione. PIGMENTO 013, essendo pigmentato, conferisce una buona e preventiva copertura del supporto.
Tale caratteristica consente talvolta il risparmio di una mano della pittura finale, velocizzando il lavoro con ottimi risultati finali.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 e 5 l
Bianco e tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
Fondo F263A
[caption id="attachment_668273" align="aligncenter" width="400"] Fondo riempitivo F263A[/caption]
F 263A è il fondo riempitivo ad effetto intonaco fine che trova impiego in esterni ed interni come fondo riempitivo bianco. Per tali ragioni è particolarmente indicato per uniformare piccole imperfezioni su superfici murali, donando un aspetto estetico simile all'intonaco civile (fine).
Su superfici lisce, come il cartongesso, costituisce un fondo ideale per irruvidire il supporto e prepararlo per la successiva applicazione di velature ad effetto antichizzante.
LV 207 VELVET è l'idropittura superlavabile vellutata usata come pittura protettiva e decorativa per interni, bianca o colorata su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e su cartongesso, donando alle superfici trattate un aspetto estetico vellutato.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 l, 4 l e scatole da 6 flaconi da 1 l
Tinte: Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
GYPSOPAINT
[caption id="attachment_668275" align="aligncenter" width="400"] Idropittura mascherante GYPSOPAINT[/caption]
GYPSOPAINT è l'idropittura mascherante per cartongesso usata come pittura opaca per interni su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso.
Fornitura:
Confezioni da 5 e 14 l
Tinte: Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
PL 215 è l'idropittura lavabile usata come pittura semiopaca per interni, adatta per qualsiasi tipo di supporto murario finito a civile (calce o calce-cemento), "Malta Fina", gesso, cartongesso, ecc. È una pittura dotata di elevata copertura e dona alle superfici trattate una buona protezione.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 e 5 l
Idropittura ad alta copertura PT 213
[caption id="attachment_668278" align="aligncenter" width="400"] Idropittura ad alta copertura PT 213[/caption]
PT 213 è l'idropittura ad alta copertura usata come pittura opaca per interni e dotata di un'ottima traspirabilità, adatta per qualsiasi tipo di supporto murario anche di tipo macroporoso, finito a civile (calce o calce-cemento), "Malta Fina", gesso, cartongesso, ecc. Conferisce alle pareti omogeneità, un gradevole aspetto estetico ed un'ottima copertura.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 e 5 l
Tinte: Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife
PG 288 PROTECT è la finitura superlavabile liscia opaca particolarmente adatta ad essere applicata per decorare e proteggere intonaci di finitura perfettamente stagionati a base calce e calce/cemento, sia nuovi che già colorati.
PG 288 PROTECT è inoltre usata come idropittura decorativa per calcestruzzo, con funzione di barriera alla CO2, secondo gli usi previsti dalla UNI EN 1504-2 con sistema di attestazione della conformità di tipo 4.
Fornitura:
confezioni da 14 l
C 285 BETON-E
[caption id="attachment_668281" align="aligncenter" width="400"] Finitura elastomerica C 285 BETON-E[/caption]
C 285 BETON-E è la finitura elastomerica protettiva per calcestruzzo. Si tratta di una pittura monocomponente all'acqua, che filma in superficie mediante luce naturale, utilizzata come finitura protettiva e decorativa su strutture in calcestruzzo, proteggendole dalla carbonatazione, oppure come finitura su intonaci a base calce/cemento che presentano microfessurazioni (ampiezza massima 0,3 mm).
C 285 BETON-E, dopo asciugatura, possiede un'ottima resistenza all'invecchiamento, al gelo e ai sali disgelanti; è conforme alla EN 1504-2:2005 (sistemi di protezione della superficie di calcestruzzo) per la classe rivestimenti (C) secondo i principi 1.3 (protezione contro i rischi di penetrazione, PI), 2.2 (controllo dell'umidità, MC), 8.2 (aumento della resistività, IR) criterio di attestazione in sistema 2+, prospetto ZA.2
Fornitura:
Confezione da ca. 14 l
Tinte: selezione di grigi dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
PA 202 ACTIVE
[caption id="attachment_668282" align="aligncenter" width="400"] Finitura protettiva PA 202 ACTIVE[/caption]
PA 202 ACTIVE è una finitura protettiva riempitiva per esterni dotata di elevata idrorepellenza e resistenza agli alcali. Per tali ragioni, viene usata come pittura protettiva e decorativa, bianca o colorata su qualsiasi intonaco di finitura a base calce-cemento per esterni. Può essere applicata anche su vecchie pitturazioni e rivestimenti, sempre che risultino ben aderenti, coerenti e non sfarinanti.
Fornitura:
Confezione da ca. 14 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
MR 287 è l'idropittura ad alto riempimento per esterni utilizzata bianca o colorata su intonaci di finitura a base di calce-cemento. Può essere applicata anche su vecchie pitturazioni e rivestimenti, sempre che risultino ben adesi, coerenti e non sfarinati.
MR 287 risulta di facile applicazione e, grazie al suo effetto "microrivestimento", permette di ottenere una finitura coprente, uniforme e leggermente ruvida.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 e 5 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
RTA 549 è il rivestimento acrilico idoneo per superfici termo coibentate, principalmente usato come speciale rivestimento protettivo e decorativo per esterni su pareti coibentate con il Sistema Cappotto.
La natura delle materie prime impiegate, permette l'applicazione di RTA 549 anche su normali intonaci a base di calce-cemento nel caso si voglia ottenere una finitura con caratteristiche superiori rispetto ai tradizionali rivestimenti acrilici.
Fornitura:
Confezione da ca. 25 kg
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
FASSA HOME 3.0
[caption id="attachment_668289" align="aligncenter" width="400"] Idropittura traspirante FASSA HOME 3.0[/caption]
FASSA HOME 3.0 è l'idropittura traspirante idrorepellente usata come pittura per interni su qualsiasi supporto murario fine anche di tipo macroporoso a base di: calce o calce-cemento finito a civile, malta fina, gesso, cartongesso ecc.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 l, 5 l e scatole da 6 flaconi da 1 l
Tinte realizzabili con sistema tintometrico ColorLife e presenti nella mazzetta in-living paints
FASSA COVER-UP è l'idropittura opaca traspirante per interni di facile applicazione, adatta per qualsiasi tipo di supporto murario finito a civile (calce o calce-cemento), "Malta Fina", gesso, cartongesso, etc. Grazie alla sua copertura, conferisce alle pareti omogeneità ed un elevato punto di bianco.
FASSA EASY 2.0 è l'idropittura traspirante professionale per interni che può essere utilizzata come finitura molto opaca su qualsiasi supporto murario finito a civile (calce o calce/cemento, "malta fina", cartongesso, gesso, ecc.).
Grazie al gloss molto basso restituisce alle pareti un aspetto vellutato ed omogeneo. È particolarmente adatta per applicazioni di tipo professionale su grandi superfici.
Fornitura:
Confezioni da ca. 14 l
Tinte: bianco
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[post_content] => Il sistema ai silicati include finiture minerali particolarmente indicate per la decorazione dei centri storici e per ottenere effetti di pregio. Caratteristiche del sistema ai silicati:
Aspetto opaco
Prodotti minerali
Traspiranti
Per edifici di interesse storico artistico e centri storici
Gamma completa del sistema ai silicati
Fissativo FASSIL F 328
[caption id="attachment_675867" align="aligncenter" width="676"]Fissativo FASSIL F 328[/caption]
FASSIL F 328 è il fissativo minerale ai silicati usato come isolante, fissativo o stabilizzante del fondo prima dell'applicazione dei prodotti di finitura del SISTEMA AI SILICATI, sia pitture che rivestimenti.Consente di regolare l'assorbimento del supporto e garantisce l'ancoraggio delle mani di finitura, in modo speciale su intonaci sfarinanti, senza diminuire la traspirabilità della muratura.
[caption id="attachment_675014" align="aligncenter" width="668"]Fondo riempitivo FASSIL F 357S[/caption]
FASSIL F 357S è il fondo riempitivo minerale ad effetto intonaco fine per esterni ed interni, particolarmente indicato per uniformare piccole imperfezioni su superfici murali, donando un aspetto estetico simile all'intonaco civile (fine) prima dell'applicazione della pittura FASSIL P313.Inoltre crea un ponte di aperta tra supporti trattati con pitture di natura minerale e le pitture ai silicati, mantenendo il passaggio per la rete capillare essenziale.Fornitura:
FASSIL P 313 è l' idropittura minerale ai silicati liscia come pittura minerale protettiva e decorativa, bianca o colorata su intonaci di finitura esterni ed interni.
La natura delle prime impiegate consenti di proteggere gli intonaci di fondo mantenendo la traspirabilità delle murature.
Fornitura:
Confezione da ca. 5 e 14 l
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 UN ANNO DI COLORI
[caption id="attachment_675870" align="aligncenter" width="675"]Rivestimento minerale FASSIL R 336[/caption]
FASSIL R 336 è il rivestimento minerale ai silicati rustico usato come rivestimento minerale protettivo e decorativo, bianco e colorato su intonaci di fondo a base di calce-cemento per esterni ed interni, intonaci macroporosi, intonaci termici e sistemi di isolamento a cappotto.La natura delle prime impiegate consenti di proteggere gli intonaci di fondo mantenendo la traspirabilità delle murature.Fornitura:
FASSIL F 328, FASSIL P313, FASSIL R 336 sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
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[post_content] => Il top della gamma Fassa Bortolo. Ottime performance: elevate proprietà di idrorepellenza, permeabilità al vapore, grande protezione per una lunga durata nel tempo.L’unione di queste caratteristiche rende i prodotti del Sistema Idrosiliconico particolarmente idonei per la decorazione di intonaci di risanamento, su sistema cappotto FASSATHERM e per ogni esigenza di prolungata protezione.
Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Scarica qui il depliant del Sistema ColoreScarica la brochure in-living: finiture per interniScarica il depliant di FASSA Cover Up
Soluzioni del sistema idrosiliconico
Fondo fissativo FS 412
[caption id="attachment_675952" align="aligncenter" width="680"] Fondo fissativo FS 412[/caption]
FS 412 è il fondo fissativo per cicli idrosiliconici usato come isolante, fissativo o stabilizzante del fondo su intonaci a base di calce-cemento, prima dell'applicazione dei prodotti di finitura del SISTEMA IDROSILICONICO, senza modificare la traspirabilità del supporto.
Fornitura:
[caption id="attachment_675953" align="aligncenter" width="680"] Rasante in pasta F 482I[/caption]
F 482I è il rasante in pasta ad effetto intonaco fine per esterni, usato come fondo riempitivo bianco adatto ad essere applicato su intonaci di finitura a base calce cemento.
Grazie al suo potere riempitivo risulta particolarmente indicato per uniformare piccole imperfezioni su superfici murali, donando un aspetto estetico simile all'intonaco civile (fine) prima dei cicli di pitturazione con PS 403 o SKIN 432.
Fornitura:
[caption id="attachment_675954" align="aligncenter" width="680"] Finitura altamente traspirante PS 403 [/caption]
PS 403 è una pittura dall'aspetto minerale, traspirante e decorativa per esterni. La natura delle materie prime impiegate rende PS 403 adatta ad essere applicata su qualsiasi tipo di intonaco di finitura per esterni, in special modo sui sistemi di risanamento (compresi quelli deumidificanti) e quando si richiedono caratteristiche di elevata traspirabilità, idrorepellenza e buona resistenza all'esterno.
Fornitura:
[caption id="attachment_675955" align="aligncenter" width="680"] Finitura silossanica protettiva SKIN 432[/caption]
SKIN 432 è la finitura silossanica protettiva usata come pittura protettiva e decorativa ad elevate prestazioni per esterni, bianca o colorata su intonaci di finitura, sia nuovi che vecchi a base calce, calce-cemento, calcestruzzo, ecc.
L'ottima traspirabilità e la buona idrorepellenza consentono un'applicazione versatile del prodotto che è idoneo, oltre che su supporti nuovi, anche su vecchie pitturazioni e rivestimenti, sempre che risultino ben adesi, coerenti e non sfarinanti.
La speciale formulazione rende SKIN 432 particolarmente adatta anche al trattamento delle facciate coibentate con sistema a cappotto, sopra i tradizionali rivestimenti a spessore RSR 421, RTA 549 e RX 561. Grazie ad una bassa presa di sporco, questo trattamento permette alle facciate di sporcarsi di meno rispetto alle tradizionali finiture per esterni.
Fornitura:
[caption id="attachment_675957" align="aligncenter" width="680"] Rivestimento idrosiliconico rustico RSR 421 [/caption]
RSR 421 è il rivestimento idrosiliconico rustico usato come rivestimento protettivo e decorativo, bianco e colorato su intonaci di fondo a base calce-cemento per esterni compresi quelli deumidificanti e su sistemi di isolamento termico a cappotto, in particolar modo dove risulta necessario avere contemporaneamente elevata traspirabilità e basso assorbimento d'acqua.
Fornitura:
Confezione da ca. 25 kg
Tinte: selezione dalla mazzetta 365 A YEAR OF COLORS
Scarica la scheda tecnica di RSR 421ETA fassatherm classic 07/0280
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[post_content] => I sigillanti per fughe fanno parte del sistema di posa dei Pavimenti e Rivestimenti ideato da Fassa Bortolo per offrire ai professionisti dell'edilizia una vasta gamma di soluzioni atte a soddisfare ogni esigenza applicativa di pavimentazioni.I prodotti del sistema sono selezionati e testati nel Centro Ricerche Fassa Bortolo e presso centri accreditati, rispondendo ai requisiti di un'edilizia di qualità e certificata per garantire sempre un lavoro eseguito a regola d'arte.
Tutti i prodotti della linea sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i Fassa laboratori. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Gamma di sigillanti per fughe
FASSAFILL RAPID
Sigillante cementizio a presa rapida, idrofugato, con alte resistenze meccaniche ed elevata resistenza all'abrasione, resistente a muffe e alghe, per stuccature di fughe da 2 a 20 mm.
[caption id="attachment_679003" align="aligncenter" width="680"] Sigillante FASSAFILL RAPID[/caption]
FASSAFILL RAPID è un sigillante cementizio impiegato per stuccare fughe con larghezza da 2 a 20 mm tra piastrelle ceramiche di ogni tipo: bicottura, monocottura, gres, gres porcellanato, gres laminato, klinker e cotto, marmi, graniti, agglomerati e mosaici vetrosi, in ceramica o in marmo.
FASSAFILL RAPID si utilizza per le stuccature all'interno e all'esterno, di pavimenti e rivestimenti, in tutti gli ambienti non soggetti ad elevata aggressione chimica. Inoltre, è idoneo per la stuccatura in presenza di impianti di riscaldamento/raffrescamento e per piscine.
Fornitura:
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
Tinte: disponibile in 16 colori (vedere tabella colori)
FASSAFILL SMALL
Sigillante cementizio idrofugato, con alte resistenze meccaniche ed elevata resistenza all'abrasione, resistente a muffe ed alghe, per stuccare fughe da 0 a 5 mm.
[caption id="attachment_679006" align="aligncenter" width="680"] Sigillante cementizio FASSAFILL SMALL[/caption]
FASSAFILL SMALL è un sigillante cementizio impiegato per stuccare fughe con larghezza da 0 a 5 mm tra piastrelle ceramiche di ogni tipo: bicottura, monocottura, gres, gres porcellanato, gres laminato, klinker e cotto, marmi, graniti, agglomerati e mosaici vetrosi, in ceramica o in marmo.
FASSAFILL SMALL si utilizza per le stuccature all'interno e all'esterno, di pavimenti e rivestimenti, in tutti gli ambienti non soggetti ad elevata aggressione chimica.
In tutte le applicazioni per cui è richiesto un incremento delle prestazioni in termini di resistenza meccanica, impermeabilità ed adesione, come ad esempio per stuccature in piscina, il prodotto va impastato con il lattice LATEX DR 843 in totale sostituzione dell'acqua.
Fornitura:
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
Tinte: disponibile in 28 colori (vedere tabella colori)
FASSAFILL MEDIUM
Sigillante cementizio idrofugato, con alte resistenze meccaniche ed elevata resistenza all'abrasione, resistente a muffe e alghe, per stuccare fughe da 2 a 12 mm.
[caption id="attachment_679008" align="aligncenter" width="680"] Sigillante cementizio FASSAFILL MEDIUM[/caption]
FASSAFILL MEDIUM è un sigillante cementizio impiegato per stuccare fughe con larghezza da 2 a 12 mm tra piastrelle ceramiche di ogni tipo: bicottura, monocottura, gres, gres porcellanato, gres laminato, klinker e cotto, marmi, graniti, agglomerati e mosaici vetrosi, in ceramica o in marmo.
FASSAFILL MEDIUM si utilizza per le stuccature all'interno e all'esterno, di pavimenti e rivestimenti, in tutti gli ambienti non soggetti ad elevata aggressione chimica.
In tutte le applicazioni per cui è richiesto un incremento delle prestazioni in termini di resistenza meccanica, impermeabilità ed adesione, come ad esempio per stuccature in piscina, il prodotto va impastato con il lattice LATEX DR 843 in totale sostituzione dell'acqua.
Fornitura:
Sacchetti da ca. 5 kg in scatole da 5 pezzi
Tinte: disponibile in 28 colori (vedere tabella colori)
FASSAFILL LARGE
Sigillante cementizio idrofugato, con alte resistenze meccaniche ed elevata resistenza all'abrasione, resistente a muffe e alghe, per stuccare fughe da 5 a 20 mm.
[caption id="attachment_679010" align="aligncenter" width="437"] Sigillante FASSAFILL LARGE[/caption]
FASSAFILL LARGE è un sigillante cementizio impiegato per stuccare fughe con larghezza da 5 a 20 mm tra piastrelle ceramiche di ogni tipo: bicottura, monocottura, gres, gres porcellanato, gres laminato, klinker e cotto, marmi, graniti, agglomerati e mosaici vetrosi, in ceramica o in marmo.
FASSAFILL LARGE si utilizza per le stuccature all'interno e all'esterno, di pavimenti e rivestimenti, in tutti gli ambienti non soggetti ad elevata aggressione chimica.
In tutte le applicazioni per cui è richiesto un incremento delle prestazioni in termini di resistenza meccanica, impermeabilità ed adesione, come ad esempio per stuccature in piscina, il prodotto va impastato con il lattice LATEX DR 843 in totale sostituzione dell'acqua.
Fornitura:
Sacchi speciali con protezione dall'umidità ca. 25 kg
Tinte: disponibile in 14 colori (vedere tabella colori)
https://www.youtube.com/watch?v=_TR_JD1BznE&feature=emb_imp_woyt&ab_channel=FassaBortolo
https://www.youtube.com/watch?v=AyEmg9WOAzY&ab_channel=FassaBortolo
LATEX DR 843
LATEX DR 843 è il lattice elastico per sigillanti per fughe per interni ed esterni.
[caption id="attachment_679013" align="aligncenter" width="500"] Lattice LATEX DR 843[/caption]
Impastando LATEX DR 843 con FASSAFILL SMALL, FASSAFILL MEDIUM e FASSAFILL LARGE si ottiene una malta sigillante con elevate resistenze meccaniche e resistente all'abrasione, che garantisce un'ottima impermeabilità delle fughe.
Il prodotto viene utilizzato per la sigillatura di rivestimenti in aree di forte traffico, dove sono presenti elevate sollecitazioni meccaniche e di usura, in piscine e vasche.
Fornitura:
Confezioni da ca. 5 e 20 kg
FASSA CLEAN PLUS
FASSA-CLEAN PLUS è il detergente acido concentrato usato per rimuovere incrostazioni, tracce di cemento, calce e residui di materiali cementizi da superfici in ceramica e da pietre naturali resistenti agli acidi (non su marmi, travertini, pietre calcaree, ecc.).
[caption id="attachment_679014" align="aligncenter" width="500"] Detergente FASSA CLEAN PLUS[/caption]
FASSACLEAN PLUS è indicato per la pulizia di fughe colorate a base cementizia da eventuali efflorescenze saline o calcaree senza alternarne la colorazione. Può inoltre essere impiegato per rimuovere incrostazioni su materiali ed attrezzi abitualmente usati in cantiere.
Fornitura
Bottiglie da ca. 1 l. in scatole da 24 pezzi.
Taniche da ca. 5 l.
Malta adesiva e sigillante epossidico FE 838
[caption id="attachment_679018" align="aligncenter" width="557"] Malta adesiva e sigillante epossidico FE 838[/caption]
FE 838 è la malta adesiva e sigillante epossidico bicomponente, antiacido, per fughe di almeno 3 mm, usato per la stuccatura all'interno ed esterno di pavimenti e rivestimenti in ceramica o pietre naturali, di pavimenti e rivestimenti antiacido nelle industrie alimentari, nei laboratori chimici, nei caseifici, macelli, macellerie, pescherie, cantine, e comunque in locali dove sia richiesto un alto grado di igiene, nelle vasche con acque aggressive, nei casi di industrie dove sia richiesto un elevato grado di resistenza meccanica e all'aggressione chimica, per l'incollaggio antiacido di piastrelle.
Fornitura:
Confezioni speciali con protezione dall'umidità da 10 kg (9,4 kg di Comp. A e 0,6 kg di Comp. B)
Tinte: disponibile in 1 colore
FASSAFILL EPOXY
[caption id="attachment_689857" align="aligncenter" width="680"] Sigillante decorativo e adesivo epossidico FASSAFILL EPOXY[/caption]
FASSAFILL EPOXY è il sigillante decorativo e adesivo epossidico antiacido colorato bicomponente, conforme ai requisiti della norma EN 13888 come malta reattiva per fughe (classe RG) e usato per la sigillatura all'interno ed esterno di pavimenti e rivestimenti in ceramica (anche lastre sottili e/o di grande formato), mosaico vetroso dove sia richiesto un elevato valore estetico e un alto grado di igiene, in ambienti ad uso civile, commerciale e industriale.
FASSAFILL EPOXY è marcato come adesivo reattivo migliorato (classe R2) secondo la norma EN 12004 e può essere utilizzato come adesivo per l'incollaggio antiacido all'interno ed esterno di pavimenti e rivestimenti in ceramica, mosaico vetroso, pietre naturali e di pavimenti e rivestimenti antiacido, in ambienti ad uso civile, commerciale e industriale.
Tipici esempi applicativi sono l'incollaggio e la sigillatura di bagni, docce, piscine, saune e ambienti termali, centri well-ness, vasche contenenti acque marine, salmastre o comunque aggressive, pavimenti radianti o ambienti sottoposti a traffico intenso.
FASSAFILL EPOXY permette di realizzare ambienti conformi al sistema HACCP ed ai requisiti del regolamento CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari.
Fornitura:
Confezioni speciali con protezione dall'umidità da 3 kg (2,7 kg di Comp. A e 0,3 kg di Comp. B)
Tinte: disponibile in 31 colori (vedere tabella colori)
FASSASIL NTR PLUS
Sigillante siliconico neutro, a reticolazione alcossilica, a basso modulo elastico protetto dallo sviluppo di un ampio spettro di muffe e alghe.
[caption id="attachment_679022" align="aligncenter" width="437"] Sigillante FASSASIL NTR PLUS[/caption]
FASSASIL NTR PLUS è un sigillante monocomponente neutro, non corrosivo, per giunzioni di tipo elastico tra vetro, metalli, ceramiche, cemento, plastiche rigide, legno.
FASSASIL NTR PLUS è idoneo per applicazioni a parete e pavimento pedonabile, in interno ed esterno, per realizzare giunti perimetrali, di controllo e dilatazione di terrazze, balconi, lastrici solari, pavimentazioni esterne, giunti in corrispondenza di raccordi tra elementi prefabbricati, ecc.. Il prodotto può essere applicato in facciata, su superfici vetrate, ambienti sanitari e zone soggette a camminamenti pedonali.
FASSASIL NTR PLUS è classificato F25LM e G25LM secondo EN ISO 11600.
FASSASIL NTR PLUS è conforme alle norme EN 15651 (Parte 1, 2, 3 e 4).
Fornitura:
Scatole con n. 12 cartucce speciali da 300 ml cad.
Tinte: disponibile in trasparente e 17 colori (vedere tabella colori)
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[post_content] => Fassa Bortolo propone una gamma di massetti autolivellanti per la posa di pavimenti e rivestimenti.Tutti i prodotti sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Gamma di massetti autolivellanti
Massetto autolivellante SA 500
[caption id="attachment_678993" align="aligncenter" width="437"] Massetto autolivellante SA 500[/caption]
SA 500 è il massetto autolivellante a base cementizia per pavimenti civili che, grazie alla particolare formulazione, può essere utilizzato per la realizzazione di massetti in ambienti interni, con la funzione di strato di ripartizione di carico, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.) e piastrelle di ceramica.
Grazie alle buone prestazioni meccaniche, SA 500 è adatto per le seguenti destinazioni d'uso:
Ambienti ad uso residenziale (alberghi, locali di abitazione e relativi servizi);
Particolarmente indicato per l'applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento grazie all'elevata compattezza con conseguente bassa inerzia termica.
Rispetta le indicazioni delle principali normative tecniche di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, ecc.).
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 25 kg.
Massetto autolivellante E439
[caption id="attachment_678994" align="aligncenter" width="437"] Massetto autolivellante E439[/caption]
E439 è il massetto autolivellante a base anidrite per pavimenti civili che, grazie alla particolare formulazione, può essere utilizzato per la realizzazione di massetti in ambienti interni con la funzione di strato di ripartizione di carico, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.) e piastrelle in ceramica. Grazie alle elevate prestazioni meccaniche, E439 è adatto per diverse destinazioni d'uso, quali ambienti ad uso residenziale e pubblici, uffici ed attività commerciali.
Particolarmente indicato per realizzare grandi superfici data l'elevata stabilità dimensionale e per l'applicazione su impianti di riscaldamento grazie alla bassa inerzia termica.
E 439 non necessita di rete metallica.
Rispetta le indicazioni delle principali normative tecniche di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, UNI 11515-1, UNI 10966, ecc).
Idoneo per la posa di rivestimenti resinosi (consultare l'Assistenza Tecnica Fassa ad area.tecnica@fassabortolo.it).
Fornitura:
Sfuso in silo
Sacchi speciali con protezione dall'umidità da ca. 30 kg. (Prodotto soggetto ad una graduale sostituzione del confezionamento da 30 kg a 25 kg).
Visualizza gli altri prodotti del Sistema Posa – Fondi
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[post_content] => FASSATHERM® è il sistema a cappotto esclusivo che nasce dall'esperienza secolare di Fassa Bortolo nell'edilizia. Un marchio leader, con oltre 300 anni di storia e molteplici linee prodotto evolute sempre secondo la stessa filosofia: la qualità eccellente.Un'azienda impegnata costantemente nella ricerca e nella sperimentazione dei materiali, sensibile alla tutela dell'ambiente, efficiente e tempestiva nella logistica. Un'azienda attenta alle esigenze: di privati, rivenditori e professionisti, del piccolo e del grande cantiere.
Fassa Bortolo da sempre si distingue nel settore per il valore del suo "sistema integrato". Una gamma completa di soluzioni che spazia in tutte le necessità di intervento: dai materiali tradizionali alle linee bio e al cartongesso, prodotti per costruire, restaurare, risanare e colorare.
Ma anche una gamma integrata di servizi: dalla fornitura di prodotti in silos, macchine e attrezzature, all'assistenza direttamente in cantiere, dalla consulenza alla formazione.
Perché FASSATHERM® di Fassa Bortolo?
Perché non è solo un sistema cappotto. È il sistema cappotto completo: tre modalità di isolamento con lastre dalle tipologie diverse, nate dalla consapevolezza che gli edifici non sono tutti uguali, così come le esigenze di chi li abita o vi lavora.
Tre tipologie di Sistemi a Cappotto FASSATHERM®corredati da una vasta scelta di collanti, rasanti, accessori e rivestimenti in varie tonalità cromatiche del Sistema Colore Fassa Bortolo. Più di un prodotto: è l'intervento completo e il punto di riferimento unico.
Tre soluzioni differenti
Il Sistema Cappotto FASSATHERM® è realizzabile in tre soluzioni diverse, che tengono conto delle differenti esigenze dell'edificio:
un sistema base, per l'isolamento che interpreta gli standard più comuni;
un sistema più evoluto, per ottenere maggiori protezioni;
un sistema naturale, per chi cerca una scelta che rispetti anche l'ambiente.
Gypsotech® è il sistema di stucchi e malte ricavate dal gesso estratto, lavorato ed unito a carta riciclata attraverso trattamenti complessi effettuati nello stabilimento di Calliano.Dalla lavorazione del gesso si ottengono lastre accuratamente controllate che danno vita a sistemi altamente prestazionali, in grado di rispondere ad ogni esigenza progettuale e applicativa.
I prodotti della linea Gypsotech® sono conformi alle più rigide normative internazionali e sono sottoposti ad accurato e costante controllo presso i laboratori Fassa Bortolo. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Gamma di stucchi e malte Gypsotech®
Stucco per cartongesso FASSAJOINT 1H
[caption id="attachment_676551" align="aligncenter" width="613"] Stucco per cartongesso FASSAJOINT 1H[/caption]
FASSAJOINT 1H viene usato per il trattamento di giunti di lastre in cartongesso in presenza di bande di rinforzo. Può essere anche utilizzato per la rasatura completa di lastre in cartongesso e per piccole riparazioni di parti in gesso o cartongesso ammalorate.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 5 e 10 kg con protezione dall'umidità.
Stucco per cartongesso FASSAJOINT 2H
[caption id="attachment_676553" align="aligncenter" width="620"] Stucco per cartongesso FASSAJOINT 2H[/caption]
FASSAJOINT 2H viene usato per il trattamento di giunti di lastre in cartongesso in presenza di bande di rinforzo. Può essere anche utilizzato per la rasatura completa di lastre in cartongesso e per piccole riparazioni di parti in gesso o cartongesso ammalorate.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 5, 10 e 25 kg con protezione dall'umidità.
Stucco per cartongesso FASSAJOINT 3H
[caption id="attachment_676554" align="aligncenter" width="645"] Stucco per cartongesso FASSAJOINT 3H[/caption]
FASSAJOINT 3H viene usato per il trattamento di giunti di lastre in cartongesso in presenza di bande di rinforzo. Può essere anche utilizzato per la rasatura completa di lastre in cartongesso e per piccole riparazioni di parti in gesso o cartongesso ammalorate.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 25 kg con protezione dall'umidità.
Stucco per cartongesso FASSAJOINT 8H
[caption id="attachment_676555" align="aligncenter" width="624"] Stucco per cartongesso FASSAJOINT 8H[/caption]
FASSAJOINT 8H viene usato per il trattamento di giunti di lastre in cartongesso in presenza di bande di rinforzo. Può essere anche utilizzato per la rasatura completa di lastre in cartongesso e per piccole riparazioni di parti in gesso o cartongesso ammalorate.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 25 kg con protezione dall'umidità.
Stucco per cartongesso FASSAJOINT EXTRA
[caption id="attachment_676556" align="aligncenter" width="584"] Stucco per cartongesso FASSAJOINT EXTRA [/caption]
FASSAJOINT EXTRA viene usato nei giunti tra lastre con bordo assottigliato con l'utilizzo della banda di rinforzo, nei giunti tra lastre con bordo mezzo arrotondato e bordo mezzo arrotondato assottigliato senza l'utilizzo della banda di rinforzo.
È comunque sempre consigliato l'uso della banda di rinforzo anche nei giunti tra lastre con bordo mezzo arrotondato e con bordo mezzo arrotondato assottigliato per una migliore qualità del giunto.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 10 kg con protezione dall'umidità
Stucco in pasta ARYAJOINT
[caption id="attachment_676558" align="aligncenter" width="645"] Stucco in pasta ARYAJOINT [/caption]
ARYAJOINT è lo stucco in pasta specifico per sistema ARYAindoor per il trattamento dei giunti con nastro di rinforzo. Oltre che per il trattamento dei giunti, è idoneo anche per rasare a piena superficie pannelli in cartongesso. Viene utilizzato anche su supporti quali intonaco e mattone.
E' uno stucco ad alto contenuto tecnologico che, grazie all'innovativa formulazione, capta e trasforma la formaldeide presente all'interno degli ambienti in composti stabili ed innocui.
I test eseguiti presso un laboratorio indipendente dimostrano che una superficie trattata con ARYAJOINT riduce fino al 73% la formaldeide libera presente.
Fornitura:
Confezioni da ca. 10 kg
Stucco per cartongesso FASSAFLASH
[caption id="attachment_676559" align="aligncenter" width="631"] Stucco per cartongesso FASSAFLASH [/caption]
FASSAFLASH viene usato per il trattamento di giunti di lastre in cartongesso in presenza di bande di rinforzo. Può essere anche utilizzato per la rasatura completa di lastre in cartongesso e per piccole riparazioni di parti in gesso o cartongesso ammalorate.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 5 kg con protezione dall'umidità.
Stucco in pasta per cartongesso GYPSOFILLER
[caption id="attachment_676562" align="aligncenter" width="630"] Stucco in pasta per cartongesso GYPSOFILLER[/caption]
GYPSOFILLER è un prodotto specifico per il trattamento dei giunti con nastro di rinforzo. Oltre che per il trattamento dei giunti, è idoneo anche per rasare a piena superficie pannelli in cartongesso.
Viene utilizzato anche su supporti quali calcestruzzo, intonaco e mattone.
Fornitura:
Confezioni da 10 kg e 25 kg
Malta adesiva per cartongesso GYPSOMAF
[caption id="attachment_676563" align="aligncenter" width="645"] Malta adesiva per cartongesso GYPSOMAF[/caption]
GYPSOMAF viene utilizzato per incollare lastre in cartongesso e pannelli Gypsotech Duplex a delle murature esistenti.
Fornitura:
Sacchi speciali da ca. 10 e 25 kg con protezione dall'umidità.
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Scegliere la migliore pittura per esterni non è semplice, soprattutto perché esiste una grande varietà di prodotti, ciascuno con le proprie caratteristiche. In ogni caso, si tratta di una scelta che, prima o poi, deve essere fatta, in quanto le facciate degli edifici sono esposte agli effetti degli agenti atmosferici, del sole e del passaggio del tempo, tutti fattori che causano il loro graduale deterioramento.
Quando si tratta di rinnovare la facciata di una casa o di un edificio, la scelta della pittura per esterni è fondamentale non solo per l’estetica, ma anche per la durata nel tempo e la protezione dalle intemperie. Oltre alla funzione decorativa, infatti, la pittura per esterni è una barriera protettiva contro gli agenti atmosferici, la polvere, l’umidità e i raggi UV.
Effettuare una corretta e regolare manutenzione delle facciate e della loro finitura è fondamentale per assicurare l’integrità dello strato più superficiale, necessario a preservare le strutture dell’edificio e a caratterizzarlo da un punto di vista estetico. Il periodo dell’anno perfetto per questi interventi è la bella stagione, quando tinteggiare le pareti esterni risulta più semplice ed efficace.
Una volta deciso di effettuare l’intervento, però, arriva il momento della scelta della pittura. Scegliere la pittura per esterni, infatti, è una decisione che dipende dalle caratteristiche che ricerchiamo e dal contesto in cui dobbiamo applicarla.
Ecologiche, lavabili, traspiranti, ad oggi esistono in commercio un’infinità di pitture specifiche, e spesso risulta difficile distinguere un prodotto dall’altro e soprattutto capire quali caratteristiche possiede e in quali situazioni è più indicato utilizzarlo.
In questo articolo, esploreremo le diverse tipologie di pitture per esterni, come scegliere la più adatta alle proprie esigenze, e daremo uno sguardo ai costi aggiornati nel 2025.
Le migliori pitture per facciate esterne
La scelta della migliore pittura per esterni dipende da fattori legati alla facciata oggetto di intervento e dalle prestazioni che si ricercano nel prodotto di rivestimento.
[caption id="attachment_751027" align="aligncenter" width="1200"] Sistema fassaColour® di Fassa Bortolo[/caption]
Il sistema fassaColour® di Fassa Bortolo va incontro alle richieste, sempre più numerose, di tinte per esterni particolarmente intense, nei toni neutri del grigio e del marrone, quando non addirittura del nero e accessi del rosso o del giallo. FASSADVANCE PROTECTION è una finitura per esterni ad alta protezione, sviluppata per poter scegliere quei colori saturi e di particolare impatto che, proprio per queste caratteristiche, tendono a subire un degrado più rapido a causa dell’azione del sole. Salvaguarda le facciate e garantisce una maggiore resistenza all’azione degradante degli agenti atmosferici, quali irraggiamento solare, pioggia e gelo. L’elevata idrorepellenza consente, inoltre, alle gocce d’acqua di defluire più facilmente, penetrando in misura minore ed asciugando così più velocemente la parete.
Le pitture per facciate esterne devono rispondere a criteri di resistenza, traspirabilità e protezione dagli agenti atmosferici.
Ecco i principali tipi tra cui scegliere
La pittura a base di calce è un prodotto naturale, perfetto per gli edifici storici e la bioedilizia. Si usa moltissimo tempo, è traspirante e resiste a muffe e parassiti.
Le pitture ai silicati offrono una protezione durevole e sono indicate per edifici storici o in zone con alte temperature. Questo tipo di pittura è in grado di traspirare e resistere all’umidità, ma è più adatta a superfici minerali.
La pittura al quarzo è un prodotto a base di polimeri organici, molto versatile e adatto a qualsiasi tipologia di intonaco. È idrorepellente e resistente, in quanto le particelle di quarzo permettono di uniformare le superfici e resistere agli agenti atmosferici.
Lepitture silossaniche sono altamente traspiranti, resistenti all’umidità e agli agenti atmosferici e quindi ideali per le zone più umide o per gli edifici esposti a condizioni climatiche severe
La pittura elastomerica è un prodotto riempitivo e si distingue per l’elevata elasticità, che le permette di resistere alle sollecitazioni meccaniche e di temperatura.
Le pitture acriliche, anch’esse molto resistenti e facili da applicare, ideali per ambienti dove è necessaria una buona protezione all’umidità, pur rimanendo esteticamente gradevoli.
Pitture speciali, ad esempio quelle mangia smog, pitture fotocatalitiche in grado di eliminare gli inquinanti presenti in atmosfera, o quelle autopulenti, che creano particolari film protettivi sulla facciata. Alcune di queste pitture realizzano un particolare film protettivo sulla parete che impedisce allo smog di depositarsi sulla facciata, così da farlo lavare via facilmente dall’acqua e mantenerle pulite più a lungo. Inoltre, alcuni prodotti sfruttano l’azione fotocatalitica delle particelle che contengono e sono in grado di ridurre in modo attivo il livello degli inquinanti in atmosfera. Le sostanze nocive sono trasformate in altri prodotti innocui, grazie solo ai raggi solari.
[caption id="attachment_751020" align="aligncenter" width="667"] Pitture per esterno Little Greene[/caption]
Disponibili in tutta la palette cromatica di Little Greene, le finiture includono pitture gloss e eggshell per legno e metallo, disponibili sia in sistemi a base d’olio che a base d’acqua, nonché Limewash tradizionale e Masonry Paint per mattoni, pietra e intonaco. Le tendenze decorative per gli esterni seguono molto da vicino quelle che osserviamo negli interni, con toni ricchi, caldi e marroni, e colori naturali terrosi, accolti accanto ai più tradizionali blu costieri e verdi marini. Anche l’uso di verdi foresta, smeraldo e foglia, come ‘Hopper’, ‘Goblin’ e ‘Mid Azure Green’, sta crescendo, con spazi di transizione e aree giardino immersi in splendidi verdi. Usare il verde come sfondo per le piante consente di estendere e amplificare la sensazione di essere avvolti dal mondo naturale.
Come scegliere la pittura per esterni
Pitture silossaniche o ai silicati: quali scegliere?
Entrambe le pitture sono ideali per esterni, ma differiscono per le loro caratteristiche tecniche. La pittura silossanica è particolarmente adatta per ambienti con umidità elevata, in quanto respinge l’acqua pur permettendo alla superficie di “respirare”.
Le pitture silossanichesono composte da resine ricavate dalla silice – tramite polimerizzazione – e resine siliconiche, o in alternativa altri prodotti organici, a seconda della specificità che si vuole ottenere dal prodotto.
[caption id="attachment_699140" align="aligncenter" width="650"]Saint-Gobain propone, con il marchio Weber, la pittura colorata ai silossani webercote AcSilcover L ad elevata resa specifica che garantisce un’ottima traspirabilità ed un elevato grado di resistenza agli agenti atmosferici. E' impermeabile e si caratterizza per facilità applicativa e vasta gamma di colori stabili alla luce.[/caption]
La peculiarità di queste pitture è proprio l’elevata idrorepellenza combinata alla traspirabilità: grazie alla particolare struttura reticolare questa pittura impedisce le infiltrazioni d’acqua dall’esterno, assicurando il passaggio del vapore attraverso la parete.
[caption id="attachment_699130" align="aligncenter" width="610"]Kerakover Kompact Pittura è una idropittura di Kerakolla base acrilica e silossani idrofobizzanti, riempitiva ad effetto compatto, organica minerale, coprente e opaca. Kerakover Kompact Pittura con additivi antibiodeteriogeni, è superlavabile, riempitiva, di pregiato aspetto estetico, con ottima copertura. Tra i plus assicura alta idrorepellenza ed è resistente agli agenti atmosferici.[/caption]
Hanno inoltre una buona resistenza alla corrosione dovuta all’inquinamento o all’attacco di muffe e microrganismi, resistono alle piogge acide e ai raggi ultravioletti e sono stabili agli sbalzi termici.
D’altro canto, la pittura ai silicati è più stabile nel tempo e offre un aspetto più naturale, ma è adatta solo alle superfici minerali come calcestruzzo o intonaco. La pittura per esterni ai silicati è adatta sia in caso di ristrutturazione che di nuova costruzione ed è contemporaneamente traspirante e idrorepellente, permeabile al vapore e impermeabile all’acqua, il che la rende maggiormente resistente agli agenti atmosferici e più duratura nel tempo. La componente chimica della pittura per esterni ai silicati non la rende sempre adatta agli interventi sugli edifici storici, che vanno attentamente valutati sulla base della natura dei materiali su cui si effettua l’applicazione.
La scelta dipende quindi dalle condizioni ambientali della zona e dalla tipologia di supporto da trattare.
Naturalezza e sostenibilità: pittura per esterni alla calce
La pittura a calce è un prodotto naturale privo di elementi plastici e agenti chimici, utilizzato in edilizia da moltissimo tempo, forse è la più antica forma di tinteggiatura per gli edifici architettonici. L’assenza totale di elementi plastici o tossici rende questa pittura un materiale totalmente naturale. Proprio per questo è la soluzione adatta quando si realizzano interventi di bioedilizia o quando si vuole prestare particolare attenzione ad aspetti come la salubrità, la sostenibilità e la naturalezza della propria casa.
L’elemento di base di questa pittura per esterni è il grassello di calce, ottenuto dallo “spegnimento” della calce viva, a cui si uniscono acqua, borace, caseina e terre naturali. È altamente traspirante, resiste agli sbalzi di temperatura ed è un biocida naturale, resistente a muffe e parassiti, risulta quindi molto indicata per l'isolamento delle pareti.
La pittura a calce spesso viene scelta per gli interventi di ristrutturazione degli edifici storici, in quanto non è aggressiva ed è compatibile con la maggior parte delle superfici architettoniche, pur adattandosi con maggior facilità a supporti porosi come intonaci a calce, pietre naturali o laterizi.
È una pittura adatta sia agli ambienti interni che esterni e può essere applicata sulla maggior parte delle superfici architettoniche, pur adattandosi con maggior facilità a supporti porosi come intonaci a calce, pietre naturali o laterizi.
Durabilità e facilità di applicazione: pittura al quarzo per esterni
Le pitture al quarzo sono ideali se si cerca un prodotto resistente alle intemperie, facile da applicare e che abbia una buona durata nel tempo. La pittura al quarzo per esterni sono composte da piccolissimi granelli di quarzo, resine sintetiche ed acqua.
Sono proprio le particelle di quarzo a rendere la pittura resistente e a darle una capacità riempitiva in grado di uniformare le eventuali irregolarità presenti sulla superficie. Questo tipo di pittura per esterni possiede inoltre ottime caratteristiche di idrorepellenza. Per queste sue proprietà la pittura al quarzo viene spesso scelte per la finitura di terrazze, balconi e cornicioni. Facile da applicare, questa pittura per esterni è altamente coprente e si ancora ad ogni tipo di supporto, garantendo una lunga durata nel tempo.
Differenze tra pittura acrilica e quarzo per esterni
La pittura acrilica è uno dei prodotti più versatili per esterni: offre una buona protezione, è facile da applicare e resiste all'umidità. D’altro canto, la pittura al quarzo è composta da una base di resina e sabbia, che la rende molto resistente agli urti e ai graffi, oltre ad essere particolarmente durevole nel tempo. La pittura acrilica è una soluzione resistente ma economica; la pittura al quarzo, invece, rappresenta una protezione extra e, pur essendo più costosa, offre una maggiore durata.
Aderenza alle pareti e proprietà riempitive: pitture elastomeriche
Le pitture elastomeriche sono a base di speciali polimeri elastomerici in dispersione acquosa e sono particolarmente indicate per la loro capacità di riempire fessure, micro fessure e crepe.
[caption id="attachment_564619" align="aligncenter" width="450"] La pittura elastomerica PE 224 ELAST fa parte della gamma del Sistema Elastomerico di Fassa Bortolo particolarmente adatta per interventi di manutenzione e ripristini e per minimizzare eventuali microcavillature delle facciate.[/caption]
La loro peculiarità è quella di possedere un’elevata elasticità, grazie alla quale sono in grado di subire sollecitazioni elastiche e di temperatura senza deformarsi. Sono anche molto resistenti e garantiscono un’aderenza al supporto eccezionale. Il rivestimento elastico che si forma sulle superfici ha inoltre un ottimo potere riempitivo ed un’alta resistenza alle microscrepolature. È un materiale idrorepellente, con un’elevatissima resistenza agli agenti atmosferici ed agli alcali, oltre che molto duraturo.
Come pitturare l’esterno casa fai da te
È possibile pitturare l’intonaco della propria abitazione in autonomia, ma è necessario seguire precisi passaggi.
Preparazione
Per prima cosa è necessario pulire bene la facciata e rimuovere eventuali tracce di muffa o sporco e ovviamente riparare eventuali crepe se presenti.
Scelta della pittura
La scelta della pittura per esterni in Italia dipende molto dal clima e dalle condizioni ambientali della zona geografica. Le caratteristiche da considerare includono umidità, esposizione al sole, salsedine, escursione termica e inquinamento.
Per il nord Italia i tipi di pitture consigliate sono le pitture silossoniche, con elevata traspirabilità e resistenti a umidità e muffe; le pitture ai silicati, ideali per climi freddi e muri minerali (es. case in pietra); e addittivi antimuffa e antialga da aggiungere alla pittura. Nelle aree centrali, con clima temperato ed escursioni termiche più moderate, si possono utilizzare le pitture acril-silossaniche, buon compromesso tra traspirabilità e resistenza e le pitture elastomeriche, consigliate per pareti con microfessure. Infine al sud, dove l’esposizione ai raggi UV è molto elevata, si possono utilizzare le pitture acriliche UV-resistenti, con ottima resistenza ai raggi solari; le pitture al quarzo: molto coprenti e resistenti agli agenti atmosferici, ma anche i rivestimenti elastomerici, per proteggere da crepe dovute alla dilatazione termica. E nelle zone costiere sono indicate le pitture resistenti alla salsedine.
Altri elementi da valutare sono le piogge, se molto abbondanti è opportuno utilizzare pitture silossaniche o ai silicati, finiture idrorepellenti e traspiranti e trattamenti antimuffa e antialga preventivi. Per la scelta dei colori, sono da preferire le tnalità chiare nelle zone molto soleggiate (riflettono il calore). E nelle zone esposte al traffico e all’inquinamento, si possono prediligere le pitture autopulenti o resistenti allo smog
Applicazione
È opportuno utilizzare un pennello o un rullo per stendere la pittura in modo uniforme, lavorando in sezioni. Se necessario, applicare due mani per una copertura ottimale.
[caption id="attachment_751023" align="aligncenter" width="1200"] Alpha BL Top Farbe, di Sikkens[/caption]
Alpha BL Top Farbe, di Sikkens, è una pittura murale all’acqua per esterno, particolarmente indicata per la realizzazione di tinte scure, brillanti, sature; a base di resina acrilica in dispersione acquosa, inerti silicei fini e pigmenti solidi alla luce ed agli alcali. Presenta un’ottima resistenza agli agenti atmosferici. Ha aspetto opaco ed è applicabile sia su prospetti intonacati che su cemento armato. Rappresenta, inoltre, una buona protezione contro la crescita di funghi e alghe.
Tipologie e caratteristiche delle pitture per esterni
Il primo passo da compiere è quello di valutare lo stato di conservazione della facciata. Infatti, le vernici sono prodotti di finitura, da utilizzare solo come ultimo strato a protezione dell’intonaco, e prima di tinteggiare è necessario assicurarsi dell’integrità del supporto sottostante. Coprire crepe, evidenti segni di umidità o altre forme di degrado semplicemente con un nuovo strato di pittura per esterni, senza indagarne cause e motivi, non è la scelta migliore. In questi casi, il supporto deve essere ripristinato.
Dopo di che, si valutano le caratteristiche e le prestazioni offerte dalla pittura, in base al risultato che si vuole ottenere e alla tipologia di facciata da rivestire. Ad esempio, se prevalgono sugli altri problemi di umidità si userà una pittura diversa rispetto a quando la principale criticità è quella dell’accumulo di polvere e sporco. In sostanza, per rispondere alla domanda qual è la migliore pittura per esterni, si può solo dire che la scelta giusta è il prodotto adeguato alle proprie necessità. Per ogni facciata, esiste una pittura per esterni perfetta.
Pitture traspiranti per esterni umidi
Per le zone ad alta umidità, è fondamentale scegliere pitture traspiranti che permettano al muro di “respirare”, evitando la formazione di muffa e condensa. Le pitture silossaniche e ai silicati sono le più adatte in questi casi, in quanto non sigillano la superficie ma la lasciano traspirare, mantenendo un ambiente sano e asciutto. Nel panorama dei rivestimenti murali per esterni, le pitture silossaniche e quelle ai silicati rappresentano due soluzioni di alta gamma, particolarmente apprezzate nell’ambito dell’architettura contemporanea e nel restauro di edifici storici, grazie alle loro eccellenti proprietà tecniche e alla compatibilità con i supporti minerali.
Come abbiamo visto la scelta tra pittura silossanica e ai silicati dipende fortemente dal contesto architettonico, dalle condizioni ambientali e dalla natura del supporto. Le silossaniche offrono una soluzione versatile e performante per edifici nuovi o ristrutturazioni in ambito urbano. Le pitture ai silicati, invece, restano il riferimento per interventi conservativi e bioarchitettura, grazie alla loro origine minerale e alla totale compatibilità con i materiali tradizionali.
[caption id="attachment_751024" align="aligncenter" width="489"] Façade Topcoat Matt di Sigma Coatings[/caption]
Da Sigma Coatings, Façade Topcoat Matt con tecnologia Quick Rain Resistance che già dopo soli 20 minuti dall’applicazione, protegge la superficie dal passaggio dell’acqua delle precipitazioni. A differenza delle pitture tradizionali, il prodotto è applicabile in tutte le stagioni (tra 2°C e 35°C), anche senza utilizzo di primer, ed è estremamente resistente agli agenti atmosferici. Il prodotto ha di recente sviluppato la propria formulazione introducendo materie riciclate e riducendo le emissioni di CO2.
Pittura bianca per esterno resistente
La pittura bianca per esterni è una delle opzioni più popolari per la sua capacità di riflettere la luce, mantenendo freschi gli ambienti interni. Una pittura bianca di buona qualità, come quella silossanica o acrilica, offre anche una resistenza eccellente agli agenti atmosferici e all’inquinamento.
È importante scegliere una vernice resistente ai raggi UV, per evitare che il colore svanisca nel tempo.
Pitture termoriflettenti per esterni
Le pitture termoriflettenti sono una novità interessante nel mercato delle pitture per esterni. Questi prodotti sono progettati per riflettere i raggi solari, riducendo l’assorbimento di calore e migliorando l’efficienza energetica degli edifici. Ideali per climi caldi, le pitture termoriflettenti possono ridurre il fabbisogno di aria condizionata e contribuire a mantenere l’ambiente interno più fresco.
[caption id="attachment_751026" align="aligncenter" width="500"] THERMOGEL PAINT di Ama Composites[/caption]
Ama Composites propone THERMOGEL PAINT, una linea di vernici formate da pitture termoriflettenti a base di Aerogel e altri pregiati componenti nanotecnologici. Si tratta di particolari vernici che riescono a ridurre i ponti termici e la formazione di muffe.
Costo del rifacimento della facciata con pittura
Il rifacimento completo di una facciata con pittura può variare in base alla tipologia di pittura e alla superficie da trattare. In generale, il costo totale per il rifacimento di una facciata con pittura professionale oscilla tra 30 e 60 euro al mq, a seconda dei materiali utilizzati e della difficoltà del lavoro. È importante affidarsi a professionisti esperti, in quanto la preparazione del muro è cruciale per un risultato duraturo.
Colori delle facciate nell’architettura attuale
Nel design moderno, i colori delle facciate stanno diventando sempre più audaci, con tendenze che vanno dal bianco e grigio per le case più minimaliste, ai toni pastello o naturali per un effetto più caldo e accogliente. Il grigio antracite, il beige sabbia, il blu navy e il bianco puro sono tra le scelte più popolari per una facciata elegante e contemporanea.
[caption id="attachment_751017" align="aligncenter" width="707"] Acrisyl Light di San Marco: protagonisti i colori Palermo e Trento della palette Deep Beauty, parte dei nuovi Color Trends 2025[/caption]
Contraddistinto da un’inedita leggerezza e indicato sia per superfici nuove che su vecchi intonachini, Acrisyl Light di San Marco è formulato con una materia prima alleggerente che garantisce alte prestazioni. Disponibile in due grane diverse, questa soluzione per esterni è caratterizzata da una speciale struttura microcellulare che determina un peso specifico inferiore rispetto ad un intonachino di pari grana. Il comportamento elastico di Acrisyl Light permette una maggiore compressione ed un migliore assorbimento degli urti; il rivestimento dona inoltre una texture molto compatta, indicata anche per le superfici disomogenee grazie al suo alto potere uniformante. Acrisyl Light assicura anche ottima idrorepellenza e traspirabilità al vapore acqueo: ostacola così l’assorbimento dello sporco, regalando esterni e facciate curate e pulite nel tempo.
Di recente il brand ha inoltre presentato Acrisyl Stone, che permette di riprodurre sulle facciate un'ampia gamma di effetti materici dal forte impatto visivo. Questa particolare soluzione consente infatti di replicare finiture strutturate che evocano la matericità della pietra e i toni della terra e, in combinazione con altri prodotti del brand, dare vita a scenografici effetti.
FAQ Pitture per esterni
Quali sono i colori più resistenti alla luce solare?
I raggi UV del sole possono danneggiare i colori, facendoli sbiadire più rapidamente rispetto a quelli meno resistenti. La scelta del colore giusto è quindi fondamentale non solo per l’aspetto estetico, ma anche per la sua durata nel tempo. I colori più resistenti alla luce solare sono generalmente quelli chiari e neutri, ma ci sono alcune sfumature da considerare: bianco e toni chiari, i colori chiari, come il bianco, il beige e il grigio chiaro, riflettono la luce solare e tendono a resistere meglio al calore e ai danni da UV. Sebbene tendano a sporcarsi più facilmente, i loro effetti di rifrazione aiuteranno a ridurre l’accumulo di calore sulla facciata; toni neutri, grigio, sabbia, crema e altri colori neutri sono anche resistenti ai raggi UV e ben tollerati dal calore. Questi colori si adattano facilmente alla maggior parte degli stili architettonici e rimangono esteticamente gradevoli nel tempo; colori scuri, seppure l’uso di colori scuri come il blu navy, il verde scuro o il marrone possa sembrare esteticamente interessante, questi tendono a sbiadire più rapidamente quando esposti alla luce diretta del sole. I pigmenti scuri assorbono maggiormente il calore, accelerando il processo di deterioramento della pittura.
È possibile pitturare esternamente in inverno e in estate?
Le temperature estreme e l’umidità possono influire sulla qualità e sulla durabilità della pittura. Pitturare in estate può sembrare una scelta ovvia, grazie alle temperature più calde e ai cieli sereni. Tuttavia, è importante evitare giornate troppo calde (oltre i 30°C), poiché il calore eccessivo può asciugare troppo rapidamente la vernice, impedendo una stesura uniforme. Inoltre, l’eccessiva esposizione alla luce solare diretta può compromettere l’adesione della vernice alla superficie. L’ideale è pitturare durante le prime ore del mattino o la sera, quando le temperature sono più miti.
Anche se la stagione invernale può sembrare poco adatta per i lavori di pittura, in alcune zone più temperate, questo periodo può essere ideale. L’umidità elevata o la presenza di piogge frequenti possono ostacolare il processo di asciugatura e compromettere la qualità della pittura. Tuttavia, con le giuste precauzioni, come l’utilizzo di vernici specifiche per basse temperature (dai 5°C ai 10°C), è possibile pitturare anche in inverno. L’importante è evitare di dipingere in condizioni di umidità troppo alta o con temperature sotto lo zero, che potrebbero danneggiare la vernice.
In generale, la primavera e l’autunno sono le stagioni più adatte per pitturare gli esterni, poiché le temperature sono moderate e l’umidità è sotto controllo.
Quanto costa far pitturare una casa esterna da un professionista?
Il costo per pitturare l’esterno di una casa varia significativamente in base a diversi fattori: le dimensioni della superficie da trattare, il tipo di pittura utilizzata, la complessità dell’operazione e la zona geografica in cui si trova l’edificio. In media, il costo di pittura esterna si aggira tra i 15 e i 30 euro per metro quadrato, ma i prezzi possono salire per lavori complessi o per pitture di alta qualità. La vernice resistente ai raggi UV, ad esempio, è più costosa rispetto alle pitture tradizionali. Se la casa richiede una preparazione preliminare, come la pulizia della facciata, la rimozione della vecchia vernice o la riparazione di crepe e fessure, i costi aumenteranno. Inoltre, se sono necessari lavori di edilizia, come il ripristino di intonaci, si dovrà aggiungere il costo dei materiali e della manodopera. Le pitture di alta qualità, resistenti ai raggi UV e alle intemperie, sono ovviamente più costose rispetto a quelle standard. È importante valutare il rapporto qualità-prezzo, considerando che una pittura di alta qualità avrà una durata maggiore, risparmiando così su interventi futuri di manutenzione.
Nel complesso, pitturare l’esterno di una casa da parte di un professionista può costare tra i 2.000 e i 5.000 euro, ma è sempre consigliabile richiedere preventivi personalizzati per avere un'idea precisa dei costi, in base alla superficie da trattare e alla tipologia di pittura scelta.
Articolo aggiornato
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Il controsoffitto è una struttura che, mobile o fissa, si trova sopra il soffitto originale di un edificio, nasce principalmente con lo scopo di “nascondere” impianti elettrici, idraulici, di illuminazione e di ventilazione, o di migliorare l'estetica, le caratteristiche e le performance della struttura esistente.
Nel mondo delle costruzioni, il controsoffitto è una delle opere che spesso solleva dubbi in merito alle detrazioni fiscali perché può rientrarvi ma a condizione che venga realizzato nell’ambito di una ristrutturazione edilizia. Se il controsoffitto è destinato a migliorare la funzionalità dell’immobile o ad aumentare la sua efficienza energetica, è possibile beneficiare delle detrazioni previste dal Bonus Ristrutturazioni o da altre misure fiscali specifiche.
Il controsoffitto è una componente fondamentale nella progettazione di ambienti moderni e ben funzionali. Le sue principali funzioni vanno dall’isolamento acustico e termico, al miglioramento estetico, fino alla protezione degli impianti tecnologici e al miglioramento della sicurezza.
Con l’evoluzione delle tecnologie e dei materiali, il controsoffitto si conferma una soluzione molto efficace in edilizia: risponde alle esigenze sempre più sofisticate di comfort, efficienza energetica e design. Inoltre, in un’epoca in cui la sostenibilità e la funzionalità sono al centro della progettazione architettonica, il controsoffitto rappresenta una scelta strategica per ottenere ambienti migliori, più isolati, ben illuminati e più sicuri.
Tipologie di controsoffitti
Il controsoffitto è formato da una struttura orizzontale, posta ad una quota inferiore del solaio o aderente ad esso, che nasconde la struttura a cui si fissa e diventa il “soffitto visibile” di un ambiente. Può assolvere diverse funzioni e comporta una riduzione dell’altezza della stanza, che comunque non può essere inferiore a 2,70 metri.
Costruire un controsoffitto non comporta lavori invasivi, può essere infatti realizzato in qualsiasi momento, anche dopo la realizzazione dell’edificio. La posa del controsoffitto è abbastanza semplice e veloce, così come lo è la sua rimozione, anche nel caso di un controsoffitto fisso. Si tratta dunque di un intervento non invasivo che offre interessanti vantaggi.
Vi sono diverse tipologie di controsoffitti: il controsoffitto in cartongesso è il più comune e versatile, è adatto a qualsiasi tipo di ambiente, con una finitura liscia che può essere verniciata o decorata a piacere.
Il controsoffitto in pannelli, composto da pannelli modulari, spesso in materiali fonoassorbenti, è principalmente utilizzato in uffici e sale conferenze per migliorare l'acustica. Il controsoffitto metallico, utilizzato per la sua robustezza e resistenza, è ideale per ambienti industriali o commerciali dove la sicurezza e l'estetica sono fondamentali. Il controsoffitto in legno, viene impiegato per creare un’atmosfera calda e accogliente, molto apprezzato in ambienti residenziali e di design.
Cartongesso per controsoffitti
Come dicevamo, per quanto riguarda gli elementi di tamponamento, è la tipologia più diffusa e versatile, realizzata con pannelli in cartongesso rivestiti da una lastra in gesso e utilizzata sia per ragioni estetiche, abbassando il livello del solaio per limitare l’ambiente, che funzionali per l'inserimento degli impianti e principalmente per la realizzazione di sistemi continui. Questa tipologia, che è fissa, è quella più utilizzata nei casi dell’edilizia civile, in quanto esteticamente più gradevole e uniforme al resto dell’ambiente e il controsoffitto in questo caso può essere intonacato in modo uniforme al resto delle superfici che delimitano gli ambienti.
[caption id="attachment_749574" align="aligncenter" width="1200"] Saint Gobain - Gyproc 4Pro®[/caption]
Gyproc 4Pro® di Saint-Gobain è una lastra in gesso rivestito, ideale sia per la nuova edilizia che per le ristrutturazioni, grazie alle proprietà di isolamento acustico, di resistenza al fuoco e ai vantaggi applicativi. È costituita da quattro bordi assottigliati, nel confronto con le tradizionali lastre, la presenza del ribassamento anche sui bordi trasversali evidenzia importanti vantaggi pratici ed estetici. Nella preparazione dei giunti, i bordi longitudinali e trasversali assottigliati di Gyproc 4Pro® sono già pronti ad accogliere lo stucco, senza richiedere operazioni preliminari quali la svasatura. Inoltre, il riempimento del giunto e l’applicazione del nastro di armatura risultano agevoli e veloci, non necessitando di aggiunte di materiale.
Tra i vari vantaggi i controsoffitti in cartongesso assicurano isolamento termico e acustico se accoppiati a materiali isolanti, nascondono cavi e tubazioni, possono ospitare punti luce, sistemi audio e permettono grande versatilità di posa. Lo svantaggio è quello di avere una struttura più difficilmente ispezionabile. I controsoffitti in cartongesso si caratterizzano per estrema leggerezza e flessibilità e possono essere tinteggiati con varie tecniche.
Il controsoffitto con componenti in gesso può essere: a orditura semplice (aderente), ovvero una singola applicazione, aderente al soffitto, generalmente utilizzata in ambienti piccoli; ad orditura doppia, detta anche sospesa, pannelli posati in modalità ortogonale, che di solito ribassano l’altezza degli ambienti e sono utilizzati soprattutto per migliorare le prestazioni isolanti; autoportanti, ossia realizzati su guide di metallo laterali.
Il controsoffitto in cartongesso viene intonacato e può assumere forme e colori diversi, così come i pannelli prefabbricati possono avere caratteristiche materiche e cromatiche in base alle necessità. Un’alternativa è il controsoffitto trasparente o leggero, grazie all’uso di pannelli coibentati forati o grigliati. In questo caso è possibile creare particolari soluzioni di illuminazione, scegliendo moduli trasparenti che diventano luminosi grazie alla luce che li trapassa.
Il costo al mq varia a seconda delle finiture scelte (liscio, decorato, ecc.) e della complessità della struttura, ma in generale si aggira intorno ai 30/50 euro/mq.
L'installazione di un controsoffitto in cartongesso è un processo che richiede precisione e attenzione ai dettagli. Bisogna misurare con precisione l'area del soffitto dove verrà installato il controsoffitto, quindi fissare le guide perimetrali ai muri lungo la linea segnata e i montanti verticali ai soffitti, distanziandoli di circa 60 cm l'uno dall'altro; vanno poi installati i profili trasversali tra i montanti per creare una griglia di supporto stabile; naturalmente i pannelli di cartongesso vanno fissati alla struttura metallica con viti per cartongesso, posizionate a circa 20-30 cm di distanza l'una dall'altra; si stende poi lo stucco per cartongesso sulle giunzioni e sui fori delle viti, una volta asciugato lo si leviga con una carta abrasiva fine per ottenere una superficie liscia. Una volta asciutto e levigato, il controsoffitto è pronto per essere dipinto o decorato secondo le proprie preferenze
Controsoffitti antisismici
Il controsoffitto è un elemento non strutturale degli edifici, tuttavia, il suo danneggiamento durante gli eventi sismici si riflette su ingenti perdite economiche. Alcune aziende hanno pertanto ideato speciali sistemi antisismici.
[caption id="attachment_749579" align="aligncenter" width="1200"] Knauf Sisma[/caption]
Knauf Sisma e Knauf Sisma Plus sono due sistemi antisismici omposti da un elemento verticale rigido (puntone) e quattro elementi obliqui (che lavorano a trazione) posizionati diagonalmente. I due sistemi sono versatili e flessibili. Utilizzando gli stessi accessori e variando solo la tipologia di diagonali si ottengono due diverse soluzioni tecnologiche pensate per adattarsi alle esigenze progettuali e di installazione.
Materiali e tipologie dei controsoffitti: come scegliere
Ogni controsoffitto è costituito da due elementi principali: la struttura di sostegno e il tamponamento. Questi due componenti possono essere realizzati con diversi materiali, a seconda delle caratteristiche che si vogliono ottenere e dell’aspetto che si vuole abbia il controsoffitto.
La struttura di sostegno, che può essere fissata direttamente al solaio o appesa ad esso, viene generalmente realizzata con dei profili metallici o in legno.
Il materiale scelto per il tamponamento definisce la percezione del controsoffitto e dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi si tratta di elementi opachi, che possono essere neutrali oppure introdurre elementi formali e cromatici particolari.
Oltre ai sistemi continui esistono i controsoffitti discontinui e mobili, che sono molto utilizzati sia in ambienti industriali che in attività dedicate al terziario, come gli uffici. Si ricorre ad appositi moduli, disponibili sul mercato in diversi materiali, che vengono montati a secco e possono essere facilmente rimossi quando necessario. L’ispezionabilità in questi luoghi ha un peso maggiore, in quanto generalmente il controsoffitto ospita impianti più complessi e maggiori anche in numero. In ogni caso, è importante ricordare che il colore, la texture e il materiale che si scelgono per un controsoffitto determinano la percezione che si ha dell’intero ambiente e sono quindi da valutare in base al luogo in cui ci si trova.
Requisiti per ottenere la detrazione del controsoffitto
Per ottenere la detrazione del controsoffitto, è necessario che l’intervento rientri nelle categorie previste dalla normativa fiscale. In particolare, deve trattarsi di una ristrutturazione edilizia e deve essere finalizzato al miglioramento delle condizioni abitative o alla conservazione dell’immobile. È fondamentale che i lavori siano eseguiti da imprese specializzate, che vengano rispettati i requisiti di legge e che le fatture siano regolarmente emesse e pagate tramite bonifico bancario o postale.
“La legge di Bilancio 2025 ha stabilito che per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2033 l’aliquota di detrazione è ridotta al 30%, mentre è pari al 50% per le spese per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione. Tuttavia, per le spese sostenute nel 2025, la detrazione spetta nella misura del 50% in caso di abitazione principale e 36% per le seconde case su un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare; invece, per quelle degli anni 2026 e 2027, la detrazione è del 30% (36% in caso di abitazione principale), sempre su un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Da questo trattamento sono esclusi gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”. - Fonte Agenzia delle Entrate
La detrazione per il controsoffitto rientra nel Bonus Ristrutturazioni?
Il Bonus Ristrutturazioni include le spese per il rifacimento del controsoffitto, purché l’intervento sia effettuato all’interno di un progetto di ristrutturazione edilizia. La detrazione fiscale è pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro. La detrazione è spalmata su 10 anni e può riguardare anche la realizzazione di controsoffitti in cartongesso o con materiali isolanti.
Per richiedere la detrazione fiscale per il controsoffitto, è necessario fornire una serie di documenti, tra cui: la fattura o il documento equivalente che attesti l’effettivo pagamento delle spese; la certificazione di conformità dei lavori eseguiti; la dichiarazione di pagamento tramite bonifico bancario o postale con causale specifica. In alcuni casi (dipende dalle amministrazioni territoriali), è necessario fornire anche una comunicazione di inizio lavori (CIL) o una dichiarazione di fine lavori, a seconda della tipologia di intervento.
Quando il controsoffitto è considerato manutenzione straordinaria
Un aspetto fondamentale per poter usufruire delle detrazioni fiscali riguarda la tipologia di intervento. Se il lavoro di installazione del controsoffitto viene effettuato nell’ambito di una manutenzione straordinaria, si può accedere al Bonus Ristrutturazioni. La manutenzione straordinaria include, infatti, tutti quegli interventi che vanno oltre la semplice riparazione o rinnovamento, e che incidono sul miglioramento e sull’adeguamento funzionale degli spazi.
In generale, se l’intervento implica una modifica significativa della struttura e degli impianti, e se il controsoffitto è parte di un’opera di ristrutturazione, si può considerare come manutenzione straordinaria.
Bonus Edilizio per controsoffitto con illuminazione LED
Un’opportunità interessante riguarda il Bonus Edilizio per l’installazione di illuminazione a LED integrata nei controsoffitti. Questo tipo di impianto, oltre a essere altamente efficiente dal punto di vista energetico, rientra nelle categorie di intervento che possono beneficiare delle detrazioni fiscali. La combinazione di controsoffitto e illuminazione LED consente di migliorare l’efficienza energetica della casa, con conseguenti vantaggi anche in termini di risparmio sui consumi elettrici.
L’integrazione di sistemi di illuminazione intelligenti nei controsoffitti può rientrare nel Bonus Ristrutturazioni se l’intervento viene effettuato in un contesto di riqualificazione energetica. I benefici fiscali per questo tipo di lavoro sono legati anche al tipo di impianto e alla documentazione che certifica il risparmio energetico derivante dall’intervento.
Come funziona la detrazione per il controsoffitto in un immobile commerciale?
La detrazione per il controsoffitto in un immobile commerciale segue gli stessi principi applicati agli immobili residenziali, ma con alcune differenze. Nel caso di immobili ad uso commerciale, le agevolazioni fiscali possono variare in base alla tipologia di intervento. Se il controsoffitto è parte di una ristrutturazione che migliora l’efficienza energetica o la funzionalità del locale, è possibile usufruire delle detrazioni, ma è necessario che l’intervento rispetti le normative fiscali e che vengano eseguiti tutti i pagamenti tramite strumenti tracciabili.
Perché realizzare un controsoffitto
Il controsoffitto è una soluzione architettonica che ha guadagnato popolarità negli ultimi decenni, grazie alla sua capacità di migliorare l’estetica, l’efficienza energetica e la funzionalità degli spazi interni. Esso svolge diverse funzioni cruciali che vanno oltre il semplice aspetto estetico nella progettazione di ambienti moderni.
[caption id="attachment_749582" align="aligncenter" width="1200"] Che sia a gole o a velette, il controsoffitto in cartongesso è una soluzione così versatile che permette di risolvere innumerevoli situazioni, estetiche e funzionali, è per questo che è così frequente nelle ristrutturazioni. L’architetto Gianluca Bugeia (GB+S | Gianluca Bugeia Studio), è una soluzione che utilizza molto nei suoi progetti, per nascondere le imperfezioni, isolare gli ambienti, donare un tocco di originalità.[/caption]
Estetica e design
Una delle funzioni più evidenti del controsoffitto è quella estetica. Grazie alla varietà di materiali, finiture e design disponibili, il controsoffitto contribuisce a migliorare l’aspetto di un ambiente, creando linee pulite e moderne. È particolarmente utile per nascondere impianti tecnici, come cavi elettrici, condotti di ventilazione, tubature e sistemi di illuminazione. Questo permette di mantenere l’ambiente ordinato e privo di elementi visivamente ingombranti, dando un aspetto più elegante e uniforme agli spazi. Può uniformare il soffitto ma anche ritmarne lo sviluppo in maniera da compattare visivamente lo spazio, se necessario (controsoffitto frammentato). Inoltre può servire a migliorare l’equilibrio architettonico e le proporzioni dello spazio.
[caption id="attachment_749583" align="aligncenter" width="1200"] La tecnica detta affresco digitale è stata ideata da Demart per realizzare decorazioni artistiche di alta qualità, replicando e sostituendosi alla tecnica pittorica dell’a-fresco. Si tratta del trasferimento diretto del colore alla superficie, è una tecnica utilizzata negli interni e ha una durata illimitata.[/caption]
Sempre più spesso i controsoffitti vengono realizzati in ambienti esterni, è per esempio il caso di piani pilotis, pensiline, porzioni di edificio aggettanti, loggiati, sotto balconi. In questi casi è molto importante scegliere sistemi capaci di resistere alle diverse condizioni atmosferiche, di vento, umidità ed esposizione ad agenti corrosivi.
Si tratta dunque di una soluzione versatile e semplice da realizzare, che permette di risolvere diverse necessità, la tecnologia esistente offre soluzioni per ogni esigenza, più o meno ispezionabili. Non va infine dimenticato che il controsoffitto può essere utilizzato per creare effetti di design, come forme, colori o texture, per arricchire l'estetica dell'ambiente e creare un'atmosfera unica.
Isolamento Acustico
Un’altra funzione fondamentale del controsoffitto è quella di migliorare l’isolamento acustico. In ambienti in cui il rumore è un problema, come uffici, sale riunioni o luoghi pubblici, il controsoffitto può essere progettato con materiali fonoassorbenti che riducono la propagazione del suono. L’uso di pannelli acustici aiuta a limitare l’inquinamento acustico, migliorando il comfort e la qualità dell’ambiente di lavoro o residenziale.
Isolamento Termico
Il controsoffitto svolge anche una funzione di isolamento termico, contribuendo a migliorare l’efficienza energetica degli ambienti. L’installazione di materiali termoisolanti può ridurre la dispersione di calore in inverno e mantenere gli ambienti freschi in estate. Questo non solo migliora il comfort termico, ma può anche portare a una significativa riduzione dei consumi energetici, con vantaggi economici per l’utente finale e per l’ambiente.
Nascondere impianti e cavi
Una delle funzioni più pratiche del controsoffitto è quella di nascondere impianti tecnologici e strutturali, come tubature, cavi elettrici, condotti di climatizzazione e sistemi di sicurezza. Questo permette di migliorare l’estetica senza compromettere la funzionalità. Inoltre, il controsoffitto rende più facili gli interventi di manutenzione, poiché i pannelli possono essere rimossi facilmente per accedere agli impianti nascosti.
Sicurezza antincendio
I controsoffitti possono anche essere progettati per rispondere a specifiche normative di sicurezza antincendio. I materiali ignifughi e i sistemi di protezione contro il fuoco contribuiscono, infatti, a rallentare la diffusione delle fiamme, aumentando la sicurezza degli edifici. Alcuni controsoffitti sono dotati di caratteristiche speciali per garantire che in caso di incendio, l’ambiente sia protetto per un periodo sufficiente a consentire l’evacuazione in sicurezza.
Ottimizzazione dell’illuminazione
Il controsoffitto offre la possibilità di integrare sistemi di illuminazione in modo strategico. Utilizzando luci incassate o sospese, si possono ottenere effetti luminosi che migliorano l’illuminazione complessiva dell’ambiente. Inoltre, i controsoffitti con particolari caratteristiche riflettenti possono ottimizzare la distribuzione della luce, riducendo il consumo energetico associato all’illuminazione artificiale.
[caption id="attachment_749584" align="aligncenter" width="1200"] Progetto dell’architetto Maurizio Grassi nel settore contract e hotelerie che integra nel cartongesso le componenti per l’illuminazione.[/caption]
Facilità di manutenzione e accesso
Molti controsoffitti sono progettati per consentire un facile accesso agli impianti sottostanti. Ciò facilita interventi di manutenzione e riparazioni senza la necessità di danneggiare le strutture o gli elementi decorativi dell’ambiente. I pannelli rimovibili, ad esempio, rendono semplice l’accesso ai cavi e ai condotti, evitando lavori invasivi e costosi.
Sostenibilità ambientale
L’adozione di controsoffitti in materiali sostenibili, come pannelli in fibra di legno riciclato, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale degli edifici: grazie alle funzioni di isolamento termico e acustico, i controsoffitti possono contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, riducendo la necessità di riscaldamento o raffreddamento artificiale e quindi abbattendo le emissioni di CO2.
FAQ Controsoffitto
Che cosa si intende per controsoffitto?
Un controsoffitto è una struttura installata sotto il soffitto originale di un edificio, con l’obiettivo di ottenere una serie di vantaggi funzionali, estetici e tecnici. Questo tipo di soluzione viene adottata in vari ambienti, sia residenziali che commerciali, e viene realizzata con una varietà di materiali, tra cui cartongesso, materiali fonoassorbenti, legno, metallo, e tessuti.
Quali sono le principali funzioni del controsofitto?
Estetica e design: il controsoffitto consente di migliorare l’aspetto estetico di un ambiente, nascondendo impianti, cablaggi elettrici, condotti di ventilazione e altri sistemi tecnici visibili. Questo tipo di finitura consente di creare linee pulite e moderne, o di personalizzare gli spazi secondo specifici stili.
Isolamento acustico: una delle funzioni più importanti di un controsoffitto è l’assorbimento del suono. In ambienti come uffici, studi, teatri o sale riunioni, un controsoffitto ben progettato aiuta a ridurre il rumore e migliorare la qualità acustica dell’ambiente.
Isolamento termico: i controsoffitti possono offrire un’ulteriore barriera termica, contribuendo a mantenere una temperatura stabile nell’ambiente sottostante, specialmente se combinati con materiali ad alta capacità di isolamento termico.
Impianti tecnologici e sicurezza: in molte situazioni, il controsoffitto viene utilizzato per occultare impianti tecnologici (come impianti di climatizzazione, luci, cablaggi elettrici) e per ospitare sistemi di protezione contro incendi. È un’ottima soluzione per un’installazione ordinata e sicura.
Manutenzione e accessibilità: la struttura del controsoffitto consente di avere un facile accesso agli impianti e ai cablaggi, facilitando la manutenzione e la riparazione senza dover intervenire direttamente sul soffitto originale o distruggere pareti.
Il rifacimento di un controsoffitto rientra nelle agevolazioni edilizie?
Il rifacimento di un controsoffitto può rientrare nelle agevolazioni edilizie, ma solo se l’intervento è classificato come ristrutturazione edilizia. Se il lavoro riguarda la semplice manutenzione ordinaria, potrebbe non essere detraibile, mentre in caso di interventi più invasivi o mirati al miglioramento energetico o funzionale dell’immobile, è possibile usufruire delle detrazioni fiscali previste.
Qual è l’aliquota della detrazione per un controsoffitto?
L’aliquota della detrazione per il controsoffitto è pari al 50%, come stabilito dal Bonus Ristrutturazioni. Ciò significa che, per esempio, se l’importo è di 10.000 euro per il rifacimento del controsoffitto, si può ottenere una detrazione di 5.000 euro, suddivisa in dieci rate annuali da 500 euro ciascuna.
Il controsoffitto con isolamento termico è detraibile?
Sì, il controsoffitto con isolamento termico può beneficiare della detrazione fiscale. Infatti, se l’intervento di ristrutturazione include l’installazione di un controsoffitto che migliora l’efficienza energetica dell’edificio, l’intervento può rientrare nel Bonus Ristrutturazioni. La detrazione spetta nella misura del 50% per le spese sostenute nell’anno in corso.
Il controsoffitto in cartongesso è detraibile?
Il controsoffitto in cartongesso è detraibile, purché rientri in un progetto di ristrutturazione edilizia. Il cartongesso, infatti, è uno dei materiali più utilizzati per realizzare controsoffitti, e se l’intervento è finalizzato al miglioramento della funzionalità o dell’aspetto dell’immobile, si può beneficiare delle detrazioni fiscali previste dal Bonus Ristrutturazioni.
Quanto costa il controsoffitto al mq?
Il costo per la realizzazione di un controsoffitto dipende da una serie di fattori come la dimensione, il materiale e la tipologia di struttura che si decide di costruire. Ad esempio, un controsoffitto fisso in cartongesso avrà un costo inferiore rispetto ad uno mobile con moduli prefabbricati. In generale, comunque, la costruzione di un controsoffitto può avere un costo che oscilla tra i 30 e i 60 euro al metro quadro, inclusa la manodopera.
Qualsiasi sia la soluzione che fa al proprio caso, è sempre opportuno rivolgersi ad un’impresa specializzata, in modo che l’installazione e lo studio dell’opera siano fatti con la giusta professionalità, così da essere certi dei risultati che si otterranno.
Pannelli per controsoffitti? Ecco i migliori
Af Systems - AF Cover Light
[caption id="attachment_690451" align="aligncenter" width="600"] AF Cover Light[/caption]
AF COVER LIGHT è una protezione flessibile per la riqualificazione di controsoffitti in fibra minerale REI 120 collaboranti, facile da applicare, studiata da AF Systems e certificata secondo la norma EN 1365-2. E' formata da un tessuto di vetro, la parte esterna alluminizzata, quella interna trattata con una speciale vernice intumescente.Tale protezione permette l’inserimento di punti di illuminazione su controsoffitti EI, assicurando la resistenza al fuoco, migliorando inoltre l’isolamento termico e acustico del controsoffitto.
Semplice da applicare, è disponibile in forme e misure differenti in grado di adattarsi a plafoniere e faretti di varie forme e misure. E' inoltre facile da rimuovere e reinstallare.
Eterno Ivica - Pannelli Quadro+
[caption id="attachment_724065" align="aligncenter" width="1200"] Pannelli Quadro+[/caption]
I pannelli Quadro+ fanno parte della gamma di pannelli fonoisolanti Phonolook Design Eco di Eterno Ivica, sono studiati per risolvere il problema del riverbero acustico negli ambienti chiusi e sono particolarmente indicati per applicazioni a controsoffitto garantendo un originale effetto estetico e di design, ottimi livelli di fonoassorbimento e facile posa.
L'installazione prevede la rimozione dei pannelli del controsoffitto esistente e la loro sostituzione con i pannelli Quadro Plus che vengono semplicemente inseriti nel vano preposto grazie alle apposite alette di ancoraggio.
Quadro è formato da un telaio in legno, un’anima in fibra di poliestere e il rivestimento di tessuto in Trevira CS su entrambe le facce, che si può personalizzare su richiesta con una stampa inkjet ad alta risoluzione.
Sono disponibili in diversi spessori (3, 5 e 7mm) a seconda delle performance di fonoassorbimento ed effetto estetico desiderati.
Fassa Bortolo - Sistema GYPSOTECH
[caption id="attachment_724033" align="aligncenter" width="1200"] Fassa Bortolo - Sistema GYPSOTECH[/caption]
Tra le soluzioni per i controsoffitti, sia in ottica funzionale sia con obiettivo antisfondellamento, disponibili online nel manuale tecnico per l’uso del sistema GYPSOTECH® per interni, Fassa Bortolo propone un controsoffitto antisfondellamento in aderenza a singola orditura e singolo rivestimento.
Protagonista di questo intervento è la lastra in cartongesso a coesione del nucleo di gesso GYPSOTECH® FOCUS BA 15 (tipo DFI secondo EN 520), con prestazioni migliorate nei confronti dell'incendio, grazie agli additivi speciali presenti nel nucleo di gesso, fibra di vetro e vermiculite.
L’orditura metallica viene realizzata con profili metallici in lamiera d’acciaio zincato da 6/10 di spessore conformi a UNI EN 14195.
Le guide orizzontali a U 28/16/28 mm sono solidarizzate meccanicamente sul perimetro tramite accessori di fissaggio posti a interasse massimo di 400 mm. I montanti a C 15/48/15 mm, sono posti a interasse massimo di 400 mm e posizionati perpendicolarmente al senso dei travetti.
[caption id="attachment_724035" align="aligncenter" width="1200"] Controsoffitto antisfondellamento in aderenza[/caption]
Le orditure vengono poi fissate mediante ganci distanziatori foro passanti posti in alternanza sui travetti o ad un interasse non superiore a 1000 mm e vengono fissati al solaio con idonei tasselli a seconda del tipo di supporto.
Nel caso si volesse ribassare il sistema è possibile utilizzare le staffe registrabili da controsoffitto in sostituzione ai ganci distanziatori con lo stesso interasse. Si possono usare viti autoperforanti fosfatate poste ad interasse massimo di 200 mm e idonei tasselli in base al tipo supporto per la sospensione del controsoffitto al solaio.
Fassa consiglia anche l’utilizzo dello stucco FASSAJOINT, conforme a UNI EN 13963 (per il trattamento dei giunti e la stuccatura degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura) e il nastro di rinforzo in carta GYPSOTECH® per il trattamento dei giunti.
In caso di ambienti con particolari condizioni igrometriche, è possibile sostituire la lastra FOCUS BA 15 con la GypsoLIGNUM BA 15, che oltre alle proprietà antincendio (classificata come DEFH1IR secondo la norma EN 520), vanta una ridotta capacità di assorbimento dell’acqua e una resistenza meccanica migliorata.
Rockfon Color-all®
[caption id="attachment_672734" align="aligncenter" width="680"] Rockfon Color-all - courtesy of Rockfon[/caption]
“Rockfon Colours of Wellbeing”, è la palette di colori sviluppata da Rockfon per l'interior design, da cui è nata la gamma di pannelli e controsoffitti Rockfon Color-all®, indicata per i settori uffici, commercio, sport e tempo libero, e sanitario.
La serie comprende 34 nuovi colori ispirati alla natura che offrono soluzioni acustiche a soffitto e a parete, capaci di regalare sensazioni di benessere e comfort acustico negli spazi interni e completano le esigenze stilistiche nel design e in architettura.
[caption id="attachment_672735" align="aligncenter" width="680"] Rockfon Color-all® tendenza Colours of Wellbeing Biophilic Awareness - courtesy of Rockfon[/caption]
Rockfon Color-all® è una linea di pannelli in lana di roccia dai toni tenui e attuali, con finitura liscia e opaca, che si abbinano con armonia con i colori e i materiali dei moderni arredi.
E' possibile dar libero sfogo alla creatività grazie alla vasta gamma di bordi e alla possibilità di fare abbinamenti cromatici tra pannelli o tra pannelli e strutture.
I pannelli fonoassorbenti Rockfon Color-all® sono certificati per le ottime prestazioni di assorbimento acustico, e sono disponibili in molti colori contemporanei, che aiutano nella progettazione di interni confortevoli, capaci di migliorare la creatività e la produttività nei luoghi di lavoro e di apprendimento, oppure ridurre i tempi di ricovero in ambito sanitario.
Data creazione articolo luglio 2019 - Articolo aggiornato
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L’edilizia e l’architettura si confrontano quotidianamente con aspetti quali la sicurezza sismica degli edifici, importante per l’intero territorio nazionale. Sono state diverse, ormai, le emergenze che hanno dimostrato l’importanza di costruzioni sicure, adeguate e in grado di rispondere correttamente agli eventi sismici.
Una casa antisismica è in grado di resistere a scosse di terremoto anche superiori a magnitudo 7 e a scosse in successione, mantenendo le proprie caratteristiche antisismiche e senza subire danneggiamenti consistenti.
Questo non significa che non si possano verificare danneggiamenti, ma che questi sono di entità limitata e facilmente riparabili, senza inficiare la sicurezza per le persone che vivono quegli edifici.
Va ricordato che molti edifici in Italia sono stati realizzati prima che fossero definite precise norme relative alla sicurezza sismica e che è fondamentale prevenire i problemi sugli immobili esistenti grazie prima di tutto alla diagnostica.
Normativa antisismica: creare standard di sicurezza elevati
I terremoti sono fenomeni naturali che causano movimenti violenti del suolo, con sollecitazioni anomale sulle strutture degli edifici e un’intensità che può variare in base alla localizzazione dell’epicentro. La materia non è certamente banale e, il primo passo, è stato quello di introdurre norme e standard specifici, elevando il livello di sicurezza richiesto all’edilizia.
L’Italia affrontò il tema delle zone sismiche già all’inizio del secolo scorso, a seguito dei terremoti di Reggio Calabria e Messina del 1908.
Inizialmente la mappa sismica era frutto degli eventi registrati in quegli anni, evidenziando zone a rischio sismico quelle in cui in quel periodo si erano effettivamente registrati eventi e indicando come prive di rischio zone che, in realtà, erano sismiche. Da questa mappatura, nasceva un obbligo di rispetto della normativa antisismica dell’epoca.
Chiaramente, le evoluzioni normative che si sono susseguite in un secolo di storia sono state notevoli. Le origini delle regole in vigore oggi si possono trovare nella Legge n. 64 del 1974, che offriva un quadro di riferimento per la classificazione del territorio e per redigere di conseguenza tutte le norme tecniche necessarie.
Un altro importante cambiamento è stata l’ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003, successiva al terremoto che colpì il Molise e la Puglia. Da quel momento, tutto il territorio nazionale è stato classificato come sismico, distinguendo 4 differenti zone. Vanno da 1 a 4 e rappresentano diversi livelli di pericolosità decrescenti, eliminando in questo modo la presenza di comuni esclusi dal tema della sicurezza sismica. Le Regioni hanno poi avuto la facoltà di modificare la classificazione del proprio territorio, senza andare sotto il livello minimo previsto a livello nazionale per quell’area. In alcuni casi, ad esempio, non si è utilizzata la classe 4, ovvero quella che indica la minor pericolosità, oppure si sono introdotte delle sottoclassi per specificare meglio le caratteristiche del luogo.
[caption id="attachment_646036" align="aligncenter" width="600"] I sistemi di consolidamento di Bossong con ancoraggi a iniezione controllata: attraverso l’inserimento di elementi metallici all’interno di strutture in muratura miglirano la resistenza e il comportamento globale delle strutture.[/caption]
Portò anche alla nuova disciplina antisismica, con il DM 14 settembre 2005, che introduce le Norme tecniche per le costruzioni, un unico testo di riferimento per il settore, prevedendo un periodo transitorio durante il quale era possibile applicare la normativa precedente. Ciò porto ad una loro scarsa applicazione, visto che il DM 14 gennaio 2008 approvò le NTC 2008, poi aggiornate nel 2018. Nel febbraio 2019 sulla GU è stata poi pubblicata la Circolare con le istruzioni per l’applicazione dell’Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”. Secondo quanto indicato da queste norme, per ogni edificio si individua un valore di accelerazione di picco da utilizzare nei calcoli per la costruzione, che si ricava grazie alle coordinate specifiche del luogo. Infatti, al di là di quale sia la classe del comune di riferimento, il territorio si è suddiviso in una maglia che individua per ogni punto un valore di pericolosità. Questa maglia è fatta di quadrati di 5 km di lato e copre l’intero Paese.
[caption id="attachment_646021" align="aligncenter" width="600"]Blocchi Taurus Bio per muratura armata di Gruppo Stabila. E' microporizzato con farina di legno vergine, in grado di assorbire le tensioni trasmesse dalle barre verticali. E' un sistema antisismico che aiuta a realizzare una muratura resistente alle sollecitazioni.[/caption]
Un ultimo riferimento da considerare sono le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni del 2020, che trattano anche le modalità per attestare l’efficacia degli interventi effettuati.
In conclusione, emerge un’attenzione sempre più elevata per la sicurezza, con la richiesta di progettare e costruire con consapevolezza della vocazione sismica del territorio italiano. Il concetto chiave è quello di “prevenzione”: lo scopo è prevenire il ripetersi di eventi drammatici accaduti in passato, tramite costruzioni adeguate.
L’antisismica negli edifici esistenti
Nel caso di edifici esistenti l’approccio è differente, in quanto si interviene su strutture e materiali già in essere e acquisisce particolare significato il tema della compatibilità tra nuove soluzioni e costruito. Anche in questo caso, ovviamente, rimane fondamentale la competenza e la professionalità dei tecnici.
Inoltre, un importante punto da chiarire riguarda l’obiettivo dell’intervento: si parla di miglioramento sismico quando si vuole migliorare la risposta di un edificio ad un evento sismico, mentre di adeguamento sismico se si mira al raggiungimento delle prestazioni previste dalle NTC per le nuove costruzioni.
Cambia, quindi, il livello di riduzione del rischio raggiungibile. La scelta, non è sempre libera, in quanto in caso di sopraelevazioni, ampliamenti con opere connesse alle strutture esistenti, variazioni di destinazione d’uso e trasformazione radicale della costruzione, è obbligatorio l’adeguamento sismico.
Edifici sismicamente sicuri: le soluzioni disponibili
Un edificio antisismico deve assicurare resistenza e rigidezza sufficienti a sopportare le azioni trasmesse dal sisma e le strutture devono essere progettate secondo il criterio della gerarchia delle resistenze, che rallenta il collasso dell’edificio, grazie ad una maggior duttilità della struttura.
Poi, sulla base dell’analisi geologica effettuata, la progettazione antisismica viene realizzata attraverso alcune tecniche e pratiche specifiche. Tra queste, c’è il ricorso a nuclei di irrigidimento, ovvero dei setti o degli elementi tridimensionali, come un vano tecnico, che sono rigidamente collegati con la struttura e che hanno lo scopo di assorbire le azioni orizzontali causate dal terremoto.
Tutti i nodi strutturali devono essere progettati con molta attenzione ed è meglio optare per piante e geometrie regolari, in cui sviluppare a tutta altezza gli elementi rigidi verticali. Per interrompere la continuità della struttura, si possono utilizzare degli appositi giunti. Anche le fondazioni sono un elemento particolarmente importante, in quanto devono essere progettate e realizzate in modo da evitare che, in conseguenza ad un sisma, si verifichino spostamenti permanenti.
Inoltre, nelle NTC del 2008 si impone il rispetto degli Stati Limite, ovvero è necessario fare in modo che ogni componente della struttura garantisca la sicurezza delle persone, subendo danni ma senza crollare. Infine, nei punti più delicati o esposti alle sollecitazioni, è possibile collocare dei dissipatori di energia, in grado di assorbire le azioni deformanti e preservare la struttura.
Gli isolatori sismici, invece, possono essere posizionati tra le fondazioni e la struttura verticale, in modo da isolare la frequenza della struttura da quella del terremoto e trasmessa attraverso le fondazioni.
Che si tratti di costruire un nuovo edificio o di intervenire su uno esistente, la tecnologia offre soluzioni e materiali adeguati ad ogni esigenza.
Il mercato, infatti, ha visto un’importante evoluzione in termini di attenzione al tema antisismico, in parte dovuto alle indicazioni sempre più restrittive delle norme, ma in parte proprio per la crescente cultura sul tema. Per eseguire opere resistenti o realizzare interventi di consolidamento delle murature o dei solai, di ancoraggio delle strutture, installare connettori, la combinazione vincente è sempre un buon progettista, con un buon prodotto o materiale.
Migliori materiali per costruire case antisismiche
Sicurezza sismica e isolamento termico
Assicurare la sicurezza sismica di un edificio non significa dimenticare il complesso di esigenze connesso alle buone costruzioni.
Si affiancano, così, due tematiche di grandi attualità: l’antisismica e l’efficienza energetica. Il risultato è la nascita di prodotti in grado di fornire prestazioni elevate in entrambi i casi. Ne è un esempio Agrisol, il cappotto sismico di Bioisotherm: un sistema modulare costituito da una serie completa di blocchi cassero preassemblati in EPS.
[caption id="attachment_739110" align="aligncenter" width="1200"] Posa cappotto sismico di Bioisotherm[/caption]
Questi elementi si possono utilizzare per realizzare pareti portanti in calcestruzzo armato gettato in opera, con prestazioni di isolamento termico elevato. Una volta realizzata la parete, non resta che eseguire la finitura finale. Agrisol può essere applicato anche in aderenza agli edifici esistenti, così da costituire una struttura esterna a quella esistente sismo resistente, isolando anche l’edificio.
L’edificio viene rinforzato con una struttura continua che sopporta le azioni sismiche e la sua seconda pelle assicura valori di trasmittanza inferiori a 0.22 W/m²K e un’elevata inerzia termica.
Altri vantaggi, poi, riguardano la gestione del cantiere, che non richiede l’esecuzione di opere invasive sull’esistente. Si procede realizzando uno scavo di sbancamento a fianco della fondazione esistente, per crearne una nuova in c.a., collegata con ferri di ancoraggio, anche alle pareti sismo-resistenti in Agrisol che si sviluppano in verticale. La posa, poi, è uguale a quella dei blocchi tradizionali.
Anche Isotexpunta sulla parete efficiente e propone il blocco Isotex Air per la realizzazione di una parete ventilata integrata: struttura, isolamento e ventilazione in un’unica posa.
[caption id="attachment_739112" align="aligncenter" width="1200"] Blocco Isotex Air[/caption]
La trasmittanza termica (U= 0,19 W/m²K), la resistenza al fuoco (REI120) e l’isolamento acustico (53 dB) sono dei punti di forza di questo cassero in legno cemento. La geometria classica dei blocchi Isotex è stata appositamente ridisegnata: in un’unica posa semplice e veloce si ottiene la parete estesa debolmente armata, gettata all’interno dei blocchi cassero, la facciata ventilata, l’isolamento termico in EPS con grafite, protetto dal legno cemento del blocco (“cappotto protetto”). Inoltre, speciali blocchi a corredo eliminano ponti termici e acustici.
La posa "tutto in uno" riduce i tempi e i costi di cantiere ed elimina la necessità di manodopera specializzata, tipica della realizzazione delle facciate ventilate, che richiedono anche il coordinamento di più maestranze. Il blocco ventilato Isotex AIR fa risparmiare costi di materiale e di manodopera, riduce i tempi in cantiere e non richiede manodopera specializzata.
Solette che resistono al sisma con connettori certificati
Nel recupero di un edificio a pochi passi dal Duomo di Milano, la tecnica della soletta collaborante con connettori certificati Tecnaria MINI CEM-E si è rivelata una soluzione efficace. Tale tecnica ha permesso di conferire ai piani la rigidità necessaria per dotare l’edifico del così detto “comportamento scatolare” e al contempo di incrementare la portata dei solai fino a raggiungere i carichi di progetto.
La necessità di contenere la cappa di rinforzo in alcuni punti fino a soli 3 cm al fine di rispettare la quota delle soglie, ha visto nel connettore MINI CEM-E il prodotto ideale, poiché studiato proprio per questo scopo. Tra i vantaggi emerge anche la possibilità di inserirlo in travetti sottili, quali erano appunti i travetti in questione. L’ambito di utilizzo rientrava quindi a pieno nei criteri della certificazione per il quale il connettore è stato studiato.
La prima fase d’installazione ha previsto un preforo di 8 mm di diametro e la punta a quattro taglienti abbinata alla fornitura, in grado di perforare indifferentemente acciaio e calcestruzzo, ha permesso agli operai una rapida ed agevole esecuzione. La fase successiva, consistente nell’avvitamento, è avvenuta tramite un avvitatore ad impulsi, quindi senza l’impiego di collanti chimici.
Rinforzo strutturale e adeguamento sismico con malta specifica
Nel caso in cui si debba intervenire sugli edifici esistenti per attuare opere di rinforzo strutturale o adeguamento sismico, è possibile ricorrere anche a prodotti specificatamente pensati per lo scopo, come FM55 di Ferri.
Si tratta di una speciale malta strutturale traspirante che, grazie a prestazioni eccellenti e versatilità d'uso, si pone come una soluzione particolarmente interessante e innovativa.
La combinazione di resistenza e flessibilità che la caratterizzano, la rendono una scelta versatile e affidabile per ingegneri e architetti impegnati nella protezione e rafforzamento delle strutture esistenti. È un materiale particolarmente adatto per riparazioni e consolidamenti di murature portanti e di tamponamento, oltre che per la realizzazione di intonaci strutturali, il rinforzo di volte o coperture piane e come sottofondo per rivestimenti di facciata.
Inoltre, grazie alla speciale formulazione a base di calce idraulica naturale NHL 3.5, rappresenta una scelta ecologica e sostenibile, eccellente sia nel settore del greenbuilding, che del restauro storico.
Anche Fassa Bortolopropone con il sistema Consolidamento e rinforzo strutturale prodotti specifici per consolidare e restaurare le murature ammalorate e sottoposte a sollecitazioni sismiche.
[caption id="attachment_739187" align="aligncenter" width="875"] SISMA R4 malta cementizia monocomponente di FASSA[/caption]
SISMA R4, in particolare, è la malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata ad alta adesione, utilizzata per la realizzazione di sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in calcestruzzo in abbinamento ai tessuti in fibra di acciaio della linea FASSATEX STEEL.
FAQ - Costruire case antisismiche: soluzioni tecnologiche e materiali
Quali materiali sono più sicuri per le costruzioni antisismiche?
La corretta progettazione della struttura e la scelta dei materiali sono fondamentali per garantire la sicurezza antisismica degli edifici; a tale proposito è necessaria una cultura professionale di livello, in grado di selezionare e individuare le migliori soluzioni specifiche per l’intervento da eseguire.
E' fondamentale, quindi, rivolgersi a ingegneri specializzati, con elevata conoscenza anche dei meccanismi che si innescano durante un sisma e capaci di eseguire una progettazione di qualità e sicura, ricorrendo alle migliori pratiche disponibili per permettere agli edifici di resistere alle sollecitazioni del sisma, senza distruggersi.
I materiali scelti per le costruzioni devono essere di elevata qualità e, in Italia, si prediligono l’acciaio, usato anche per le strutture portanti, e il calcestruzzo armato, ampiamente diffuso sia per la realizzazione delle fondazioni, che delle strutture portanti dell’edificio. E' infatti duttile e ha una buona capacità di assorbire le sollecitazioni sismiche. Tra gli altri vantaggi del calcestruzzo c’è la durata del materiale, che si deteriora in un periodo di tempo molto lungo.
Nel caso si scelga questo materiale, però, è necessario rispettare la classe di resistenza minima e le modalità di armatura previste dalle Norme Tecniche, oltre a prestare molta attenzione nella realizzazione di ogni parte strutturale.
Anche il legno, poi, è considerato un materiale con buon comportamento sismico, in quanto è molto elastico e resiste alle scosse. Chiaramente, la scelta dipende molto dal contesto e dalla tipologia di edificio che si vuole costruire. Questo materiale è elastico e resiste alle scosse sismiche, ma il rischio è che si creino fessurazioni in superficie, che espongono la struttura in legno a eventuale deterioramento.
Sempre più spesso si prevede l'uso di materiali naturali, in grado di garantire sicurezza antisisimica. Non è certamente un caso che in un paese come il Giappone soggetto a terremoti continui e anche molto forti, l'architettura tradizionale antisismicasi basi molto sull'uso di materiali naturali particolarmente elastici quali il legno e il bambù, cui si è poi affiancata un'edilizia che prevede l'uso di materiali più tradizionali ed occidentali, a partire dal cemento lavorato con innovative tecnologie che riescano ad assorbire le scosse.
A livello progettuale, poi, ogni componente dell’edificio richiede dovute attenzioni, a partire dalle fondazioni, che devono essere solide e robuste, studiate in modo specifico anche per la tipologia di terreno su cui si collocano, fino ai collegamenti con elementi verticali e orizzontali.
Infine, gli edifici costruiti con carpenteria metallica garantiscono un’ottima risposta ai terremoti, in quanto in grado di assorbire molto bene le sollecitazioni sismiche.
Come funzionano gli isolatori sismici nelle abitazioni?
Il posizionamento degli isolatori sismicialla base degli edifici permette di isolare la struttura portante dagli effetti del terremoto disaccoppiando in orizzontale la struttura dal terreno di fondazione. Questi dispositivi permettono, quindi, di limitare gli spostamenti della struttura.
L'utilizzo di questi dispositivi è regolato dalle NTC 2018, all'interno delle quali si parla di “dispositivi di controllo delle vibrazioni” definendoli come "elementi che contribuiscono a modificare la risposta sismica, o in generale dinamica, di una struttura, ad esempio incrementandone il periodo fondamentale, modificando la forma dei modi di vibrare fondamentali, incrementando la dissipazione di energia, limitando la forza trasmessa alla struttura e/o introducendo vincoli permanenti o temporanei che migliorano la risposta sismica o dinamica."
Nello specifico possono essere realizzati isolatori antisismici integrali, capaci di assorbire tutta l’azione sismica, e parziali e possono essere integrati con smorzatori laterali che entrano in azione solo se si registrano spostamenti della struttura oltre il limite fissato.
Come si rafforzano le strutture esistenti per renderle antisismiche?
Esistono diversi tipi di interventi che è possibile eseguire sulle strutture esistenti al fine di renderle antisismiche. Tra questi una tecnica efficace ed economica coincide con l'utilizzo dei tiranti, elementi che ottimizzano i collegamenti tra le parti portanti dell'edificio.
Un'altra importante tecnica di intervento che agisce direttamente sulle fondazioni è la realizzazione di una serie di micropali lungo la parete esterna che scongiurano il manifestarsi di cedimenti del terreno di fondazione.
Le fasciature in FRP o con fibre in acciaio inox ad altissima resistenza meccanica assorbono, invece, gli sforzi gravanti sulla struttura in caso di terremoto, alleggerendo la muratura nelle zone di maggiore sollecitazione.
Anche i solai devono essere correttamente consolidati, poiché collegati alle pareti portanti nei vari piani, sovrapponendovi una soletta in c.a. a basso spessore da collegare alle travi sottostanti mediante connettori per creare un gruppo collaborante in modo uniforme.
Esistono incentivi fiscali per la costruzione di case antisismiche?
Gli interventi di riqualificazione in edifici esistenti che contemplino anche un recupero sismico, hanno diritto al sismabonus che prevede per le spese sostenute nel 2025 una detrazione pari al 50% per interventi realizzati sulle abitazioni principali e al 36% negli altri casi. Nel 2026 e 2027 la detrazione sarà pari al 36%, per le abitazioni principali e al 30% negli altri casi.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 3 dicembre 2019
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[post_excerpt] => La sicurezza sismica degli edifici non può che essere una priorità per l’edilizia italiana: normativa, materiali e tecnologie non mancano. Fondamentale anche la competenza dei tecnici.
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La ricerca industriale e le sollecitazioni ambientaliste hanno ridefinito il comparto delle vernici per la casa e amplificato la sensibilità dei progettisti verso di esse. Nelle pitture per interni c’è una grande varietà tra cui scegliere e in fase progettuale i criteri sono molteplici, non si tratta più solo di cercare le giuste tonalità cromatiche e di ottenere abbinamenti decorativi, le quinte di un interno favoriscono relazioni, tra chi le vive e tra ambiente interno e contesto esterno. La chimica è molto attenta al ciclo di vita e propone prodotti prodotti ecologici al 100% o bio based, rispettosi della direttiva europea in materia di VOC, facili da applicare e da manutenere, prodotti specifici per i diversi ambienti della casa, che concorrono alla qualità dell’ambiente domestico e di quello naturale, combattono l’umidità e la muffa grazie all’alto coefficiente di traspirabilità e collaborano al risparmio energetico.
E ulteriori innovazioni arrivano dalle materie prime naturali.
Nell’era della transizione ecologica, in edilizia, anche le pitture per interni hanno ridefinito la propria funzione e il proprio ruolo e le novità in materia aprono a soluzioni differenti: alle idropitture e alle idrorepellenti lavabili si affiancano le pitture isolanti e termoriflettenti, i prodotti a base di calce, colla vegetale, resine naturali.
Dipingere casa nel 2025 non è solo una questione estetica, ma anche etica.
Le vernici ecologiche, tra salubrità dell’aria e impegno per la sostenibilità
Il desiderio di connettersi con la natura e ritrovare il proprio equilibrio quando varchiamo la soglia di casa non è solo deputato a fattori estetici, ma, parlando di materiali per architettura, è spesso il riflesso di precise scelte etiche. Le vernici ecologiche sono diventate la scelta preferita di molti consumatori, non solo per l’impegno ambientale che comportano, ma anche per la loro salubrità. Le vernici tradizionali, infatti, possono contenere solventi e sostanze chimiche volatili, che rilasciano vapori nocivi per la salute e l’ambiente. Al contrario, le vernici ecologiche sono realizzate con ingredienti naturali o a bassa tossicità, riducendo l’impatto sull’aria interna e sull’ambiente.
Caratteristiche delle pitture ecologiche
Le autentiche vernici ecologiche sono quelle che sono composte esclusivamente da elementi naturali, quindi oli vegetali, resine naturali e minerali. Questi componenti non solo riducono l’impatto sull’ambiente, ma spesso offrono una qualità di finitura superiore rispetto alle vernici tradizionali. Se non assenti del tutto, i COV, ovvero composti organici volatili devono presentarsi in bassissima percentuale: le vernici ecologiche sono formulate per ridurre al minimo queste sostanze nocive, rendendo l’ambiente domestico più salubre. In merito alla durabilità e alla manutenzione, le vernici ecologiche non solo sono più sicure, ma offrono anche una maggiore resistenza. Molti produttori propongono soluzioni che non necessitano di frequenti ritocchi, riducendo così la necessità di nuove applicazioni e il consumo di risorse. A fronte dei bassi contenuti di sostanze chimiche, molte vernici ecologiche sono, inoltre, ipoallergeniche. Per valutare questi parametri è utile verificare quali certificazioni possiedono: diverse vernici ecologiche sono certificate da enti indipendenti, come Blue Angel (tedesca) e Green Seal (americana), che garantiscono l’aderenza a rigorosi standard ambientali e di salute.
[caption id="attachment_711245" align="aligncenter" width="600"] Weber - webercote calcecover L[/caption]
La pittura traspirante a calce webercote calcecover L del marchio Weber di Saint Gobain è una soluzione colorata in pasta a base di grassello di calce, ad effetto nuvolato o marmorino. E' adatta in particolare per l’applicazione con intonaci da risanamento e per edifici di interesse storico. Assicura un effetto estetico "nuvolato" tipico dei prodotti alla calce.
Come scegliere le pitture ecologiche
La scelta della vernice ecologica giusta dipende da diversi fattori, tra cui la superficie da trattare, il tipo di ambiente e il risultato estetico desiderato. Le pareti di gesso, legno o muratura richiedono prodotti specifici, le vernici a base di calce o silicato, ad esempio, sono perfette per superfici porose, mentre quelle a base di resine naturali sono ideali per le pareti più lisce.
[caption id="attachment_732088" align="aligncenter" width="748"] Boero - Painting Natural Protective[/caption]
La linea di Boero, di cui fanno parte Sanya Smalto Murale e Sanya Pittura, è composta da elementi igienizzanti batteriostatici a base di ioni d’argento che penetrano nel nucleo delle cellule batteriche che si depositano sulle superfici trattate e ne bloccano i sistemi di sopravvivenza, impedendo la crescita e la riproduzione.Lo smalto murale è indicato per ambienti in cui è richiesto un alto grado di igiene: ospedali, cliniche, ambienti medici, case di riposo e scuole, negozi, ma anche camerette dei bambini, studi, ingressi, corridoi. Può utilizzare il sistema tintometri, ottenendo colori personalizzati.
La scelta dei colori dipende poi dalla stanza in cui si intende applicare la vernice, per esempio, nei bagni e nelle cucine, è importante optare per vernici che siano resistenti all’umidità e facili da pulire. Inoltre, le vernici ecologiche sono disponibili in diverse finiture, da quelle opache a quelle lucide, le finiture opache sono ideali per ambienti più rilassanti, mentre quelle lucide offrono maggiore luminosità e sono più facili da pulire.
[caption id="attachment_748022" align="aligncenter" width="1200"] Le pitture ecologiche de La Banca della Calce - Credit @Elenora Ondola e Carlo Favero[/caption]
Calcelatte è una linea di pitture ecologiche de La Banca della Calce a calce per interni ed esterni a base di ingredienti naturali e grassello di calce invecchiato. La pittura a calce elimina le muffe e i batteri, non rilascia sostanze tossiche e rispetta l’ambiente, perché la calce nel suo processo di carbonatazione assorbe CO2.
Le certificazioni ecologiche
Le certificazioni ecologiche delle pitture per interni sono strumenti che attestano l’impatto ambientale ridotto di un prodotto, garantendo che siano stati rispettati criteri di sostenibilità, salute e sicurezza. Queste certificazioni sono particolarmente importanti per chi vuole ridurre l’esposizione a sostanze chimiche nocive e per chi cerca prodotti più sostenibili, sia in fase di produzione che di utilizzo. Ecco quali sono le principali.
Ecolabel UE (EU Ecolabel)
È uno dei marchi più riconosciuti in Europa per prodotti a basso impatto ambientale. Certifica i bassi livelli di emissione di sostanze nocive del prodotto e i processi di produzione responsabili dal punto di vista ambientale. Un prodotto certificato Ecolabel quindi presenta bassi livelli di emissioni di composti organici volatili e deriva da un processo produttivo etico.
Nordic Swan
È un marchio di certificazione ecologica nordico che si concentra su un ciclo di vita del prodotto sostenibile. Le pitture con questo marchio devono rispettare severi criteri ambientali e di salute. Il Nordic Swan valuta l’intero ciclo di vita della pittura, dal processo produttivo fino al fine vita del prodotto, considerando la composizione e la biodegradabilità.
Green Seal
Green Seal è un organismo di certificazione statunitense che si concentra sulla sostenibilità dei prodotti e dei servizi, tra cui le pitture. Le pitture devono rispettare limiti rigorosi sui COV e altre sostanze dannose. Negli Stati Uniti è un marchio autorevole e conosciuto, e garantisce che il prodotto sia sicuro per l’ambiente e per la salute.
Cradle to Cradle (C2C)
Questo standard certifica che un prodotto sia stato progettato per essere completamente sicuro per l’ambiente e la salute, oltre che per favorire il riciclo completo dei materiali a fine vita. Le pitture che ottengono questa certificazione devono essere prive di sostanze tossiche e in grado di essere riutilizzate o riciclate senza impatti negativi sull'ambiente. Si tratta di un approccio alla progettazione che contempla lo smaltimento delle diverse componenti del prodotto ancor prima che sia ultimata la sua realizzazione.
Blaue Engel
È un marchio tedesco che certifica prodotti a basso impatto ambientale, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza.
Scendendo ancora più a fondo nelle sigle delle etichette, laddove sia segnalato, EPD è una dichiarazione ambientale certificata di prodotto, che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025. Si basa su uno studio LCA (Life Cycle Assessment), che definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’am- biente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. E PEF (Product Environment Footprint), indica le prestazioni ambientali di un prodotto durante il suo ciclo di vita.
Comunicazione commerciale e green claim
È importante verificare la presenza delle certificazioni ecologiche per sapersi orientare in un mercato che spesso abusa del “green claims”, ovvero della pubblicità a sfondo ambientale, utilizzando termini e diciture talvolta fuorvianti e poche indicative dei prodotti.
Per venire in aiuto dei consumatori Assovernici si è fatta portavoce di una campagna informativa che mira a distinguere le informazioni reali del prodotto da quelli che sono invece i messaggi promozionali.
Vernici resistenti all’umidità: la grande sfida
Nel settore delle pitture, tra le sfide più difficili c’è quella della resistenza all’umidità, una delle principali cause di degrado delle superfici. L’umidità, infatti, può compromettere l’integrità dei materiali, causando macchie, deformazioni e, nei casi più gravi, la formazione di muffa e funghi. In questo contesto, le vernici resistenti all’umidità emergono come soluzioni cruciali per garantire la durata e la bellezza delle superfici in ambienti particolarmente soggetti a condense o esposizione a umidità elevata, come bagni, cucine, soffitte, scantinati e spazi esterni.
[caption id="attachment_748023" align="aligncenter" width="933"] SICURA G3[/caption]
SICURA G3 di Fassa Bortolo è una idropittura decorativa ultra opaca, con basso contenuto di VOC e assenza di formaldeide in formulazione; crea un film protettivo alla formazione delle muffe. Inoltre, grazie alla certificazione secondo norma UNI 11021:2002, è idonea anche per ambienti con presenza di alimenti e rispetta i requisiti minimi ambientali richiesti dal decreto CAM Edilizia. Presenta, inoltre attestato EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), che fotografa il ciclo di vita del prodotto.
Come funzionano le vernici resistenti all’umidità
Le vernici resistenti all’umidità si basano su formulazioni avanzate che impediscono l’assorbimento di acqua e la penetrazione di umidità nelle superfici trattate. Queste vernici non solo proteggono le pareti e le strutture da danni causati dall’umidità, ma agiscono anche come barriera protettiva contro la formazione di muffa, che è frequentemente causata dalla condensa in ambienti umidi. Una delle caratteristiche di queste vernici è l’utilizzo di resine speciali, come quelli a base di silicone o acrilico, che offrono una protezione duratura e che, a differenza delle vernici tradizionali, sono altamente impermeabili. Questi materiali creano uno strato invisibile e traspirante, che permette all’umidità di evaporare senza compromettere l’aspetto o l’integrità del supporto.
[caption id="attachment_748025" align="aligncenter" width="1024"] Linea di idropitture Dursilite di Mapei[/caption]
Le formulazioni delle idropitture Dursilite di Mapeisono state ottimizzate per ridurre al minimo le emissioni di componenti organici volatili e, come prevede il protocollo 2.5.13 dei CAM (Criteri Minimi Ambientali) per le pitture e vernici, le idropitture Dursilite sono prive di metalli pesanti, quali arsenico, piombo, mercurio.
Tipologie di vernici resistenti all’umidità
Le vernici a base di silicone sono ideali per ambienti con alta esposizione all’umidità, come esterni o bagni. Sono pitture durature e resistenti alle condizioni climatiche più avverse, e creano una superficie che respinge l’acqua, mantenendo però la traspirabilità.
Un’altra tipologia sono le vernici acriliche, molto comuni per applicazioni interne, in ambienti come cucine e lavanderie. Offrono una buona resistenza all’umidità, pur rimanendo relativamente economiche rispetto ad altre soluzioni più specialistiche. La loro versatilità le rende adatte anche per ambienti domestici a rischio di condensa. Molti prodotti vernicianti sono arricchiti con agenti antimuffa, che prevengono la formazione di muffa sulle pareti. Queste vernici sono particolarmente utili in ambienti chiusi con scarsa ventilazione, come scantinati, dove l’umidità può facilmente causare problemi a lungo termine.
Vantaggi delle vernici resistenti all’umidità
Oltre alla resistenza e alla durabilità, le vernici idrorepellenti conferiscono alle pareti altri vantaggi, come la facilità di manutenzione di queste, che risultano meno soggette alle infiltrazioni e quindi allo sporco; inoltre le vernici resistenti all’umidità fungono anche da isolanti, impedendo la penetrazione di acqua e la formazione di condensa e favoriscono quindi il risparmio energetico.
[caption id="attachment_748026" align="aligncenter" width="1000"] Linea Abitare il Benessere di San Marco[/caption]
Linea Abitare il Benessere di San Marco, composta da pitture inodori ed esenti da VOC. Ne fanno parte Sildomus Sana, Arum, Antica Calce e Antica Calce Elite, tutte certificate con il riconoscimento Eurofins Indoor Air Comfort Gold (dimostra la conformità del prodotto con criteri di bassa emissione di VOC stabiliti in Europa).
[caption id="attachment_748027" align="aligncenter" width="1200"] Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens[/caption]
Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens. Certificati: test emissioni IAC Gold; contenuto VOC; test assenza metalli pesanti. Il prodotto è coerente con i diversi requisiti ambientali richiesti dai protocolli di sostenibilità degli edifici, quali LEED, BREEAM e WELL, e i criteri ecologici obbligatori nelle procedure di gare d’appalto pubbliche (Criteri Ambientali Minimi - CAM Edilizia).
FAQ Pitturare casa
Come scegliere la giusta pittura?
Il supporto è fondamentale per la scelta della vernice giusta, come sottolinea il manuale di Assovernici “Pitture e Vernici per Edilizia”. Se la parete è nuova non ci sono particolari restrizioni alla scelta della pittura, solo utilizzare per il primo strato un prodotto con abbondante quantità di legante, in quanto questo primo strato fungerà da base per un numero indeterminato di successivi interventi manutentivi che faranno affidamento, per l’adesione alla parete, su questa applicazione iniziale.
Per le pareti in cartongesso sono ideali le idropitture formulate con una buona quantità di legante. È consigliabile, pertanto, utilizzare prodotti particolarmente “riempitivi” ed opachi, nei quali la presenza di cariche non finissime contribuisce a dare “struttura” al film finale.
Se invece siamo in presenza di un supporto in gesso, essendo un materiale molto assorbente, è opportuno tinteggiare le pareti con prodotti di qualità e a granulometria fine. Lo stesso per le pareti a stucco.
Nel caso, invece di ristrutturazioni, quindi di supporti già trattati, bisogna fare un’analisi delle materie preesistenti, ma l’ideale è pulire a fondo il supporto (carteggiatura e stuccatura) e riportalo alle sue condizioni originali.
Se il supporto ha una morfologia disomogenea è consigliato effettuare cicli a “spessore” in grado di uniformare l’aspetto e mascherare i difetti più evidenti presenti sulla superficie. Si fa ricorso a trattamenti con prodotti fondo/finitura di granulometria medio-alta (fino a 700/800 μm) o a effetti decorativi dotati delle stesse caratteristiche.
Come si sceglie la pittura a seconda della stanza?
Oltre all’etichetta e al supporto nella fase di scelta si si deve far riferimento alle caratteristiche del contesto. Per i locali di servizio sono indicate le tempere, sono le più economiche e sono più soggette all’usura; per il bagno e la cucina, invece, sono più appropriate le idropitture traspiranti, che combattono la formazione della muffa. Per gli ambienti asciutti, soggiorno e camere sono molto adatte le pitture lavabili. Per tutte le superfici a contatto con l’acqua sono ideali anche le pitture idrorepellenti, utilizzate anche negli ambienti che ospitano attività di gruppo, come le camerette dei bambini, possono essere, infatti, facilmente pulite con un panno umido. Anche le acriliche (in finitura lucida o opaca), grazie all’alto fattore coprente sono utilizzate in bagno e in cucina al posto delle piastrelle. E in questi stessi ambienti si possono utilizzare le pitture autopulenti.
Quanto costa mediamente pitturare una casa di dimensioni standard?
Il range di prezzo per pitturare casa è molto ampio, dipende sostanzialmente da tre varianti: qualità dei prodotti, dimensioni della struttura e condizioni della casa.
Una buona pittura standard lavabile ha un costo medio di 7 euro al mq, quindi un appartamento di 100 mq può essere pitturato al costo di circa 700 euro. Per gli smalti il costo sale di qualche euro (10/12 euro al mq).
Le pitture a tempera sono le più economiche, si aggirano intorno a 2 euro al mq; mentre poco più costose sono le idropitture: 2/5euro al mq e possono salire fino a 7/8 euro al mq se offrono funzione antimuffa. Al costo dei prodotti si aggiunge quello dell’imbianchino che si attesta intorno ai 10 euro al mq.
4/09/2023
Guida passo passo per pitturare casa da soli
Pitture multifunzione che decorano, proteggono, concorrono all’economia domestica, rispettano i principi del lifecycling e permettono di tinteggiare facilmente e con rapidità gli interni. Ecco come rinfrescare gli ambienti di casa con prodotti innovativi, che guardano all’ambiente
C'è bisogno di preparare le pareti prima di pitturare?
Il primo passaggio quando si pittura casa da soli (dopo essersi procurati gli strumenti necessari e i prodotti in base alla dimensione della superficie da tinteggiare) è quello di preparare l’ambiente: togliere lampade, arredi e complementi oppure proteggerli accuratamente con appositi teli di plastica. Sono, inoltre, da mettere in sicurezza tutte le parti che non devono essere pitturate, come le porte e i telai delle finestre (si può usare lo scotch carta). A questo punto va preparata la superficie: deve essere liscia e pulita, quindi deve essere stroninata bene con la carta vetrata e poi ripulita con un panno per non lasciare residui; bisogna accertarsi anche che sia ben asciutta. Adesso sono necessari altri due passaggi per la preparazione: la copertura di eventuali fori o irregolarità con lo stucco e, successivamente, l’applicazione di un prodotto antimuffa se il contesto lo prevede.
Preparazione del prodotto
Sempre nel manuale di Assovernici si specifica che la preparazione del prodotto è fondamentale per una eccellente resa finale dell’opera, in particolare il passaggio della diluizione che oggi avviene a base di acqua con quasi tutte le pitture: “Le diluizioni devono essere chiaramente indicate dal produttore e devono essere scrupolosamente seguite allo scopo di non incorrere in problematiche applicative o post applicative. Oltre alla documentazione cartacea, molti produttori permettono la consultazione e il download di materiale tecnico direttamente dal sito web aziendale. Generalmente, le pitture richiedono una diluizione maggiore rispetto ai prodotti a spessore in pasta, i quali sono solitamente pronti all’uso o necessitano di una minima diluizione”.
Come si passa la vernice?
Se si utilizza il rullo si procede dall’alto verso il basso, dal soffitto al pavimento. Il movimento con il rullo deve essere obliquo, come tracciando una V.
Quante mani di vernice si passano?
Si applicano generalmente due mani di vernice, facendo passare alcune ore tra l’una e l’altra (bisogna assicurarsi che la prima sia perfettamente asciutta, dipende quindi dal clima dal fattore di areazione, dalla temperatura).
Quanto tempo ci vuole per completare la pittura di una casa?
Le tempistiche dipendono da tanti fattori: dalla stagione, dal tipo di vernice, dal numero di mani che si applicano. Possiamo approssimativamente dire che tinteggiare un appartamento di 80/100 mq richiede mediamente una settimana.
Quali sono le precauzioni di sicurezza da seguire durante il lavoro di pittura?
Quando si utilizza il rullo è importante non saturarlo di vernice, quindi assicurarsi che non perda gocce e non fare troppa pressione sulla parete, per non lasciare segni.
Quali attrezzi sono necessari per pitturare casa in modo professionale?
Gli strumenti di base per pitturare casa sono: la vernice, lo stucco, un prodotto antimuffa, pennelli di diverse dimensioni (quelli più piccoli sono molto utili per gli angoli), una scala, uno scotch di carta, un rullo.
Articolo aggiornato
[post_title] => Pitturare casa tendenze colori e vernici ecologiche
[post_excerpt] => Pitturare casa: la scelta delle pitture per le pareti va ponderata attentamente tenendo conto di diversi fattori, tra cui lo stile personale, le dimensioni della stanza, la luminosità e, sempre più spesso, la qualità degli elementi che compongono le pitture.
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L’organizzazione degli spazi interni a casa deve essere debitamente gestita e progettata, per assicurare che gli ambienti domestici siano perfettamente adeguati alle esigenze di chi li vive. Che si tratti di una nuova costruzione o di una ristrutturazione, la fase in cui si definisce come suddividere gli ambienti è molto delicata, in quanto incide sulla funzionalità, ma anche sull’estetica.
Le scelte possono essere diverse, non solo da un punto di vista distributivo, ma anche in termini di materiali e flessibilità. La muratura tradizionale è stata a lungo la soluzione prevalente, ma oggi esistono numerose alternative con vantaggi in termini di velocità di installazione, flessibilità progettuale, isolamento termico e acustico, oltre che esteticamente interessanti.
Una “muratura” leggera: il cartongesso
Il cartongessoè senza dubbio uno dei materiali più utilizzati, come alternativa alle classiche murature, per la realizzazione di tramezzi e l’organizzazione degli ambienti interni. Si tratta di una soluzione molto versatile che offre numerosi vantaggi. È composta da un nucleo di gesso rivestito da particolari fogli di cartone, che possono essere rifiniti e verniciati una volta installati. Si utilizza per creare anche soluzioni di arredo o elementi decorativi, proprio per la sua facile installazione, che non richiede nemmeno tempi lunghi di realizzazione.
Altri importanti vantaggi riguardano senza dubbio la sua leggerezza e la sua modularità, che lo rendono adatto ad applicazioni in qualsiasi contesto, senza porre particolari vincoli progettuali o di configurazione. Positive anche le sue prestazioni in termini di isolamento termico e acustico, soprattutto se utilizzato per creare contropareti o tramezzi con cavedi interni che possono essere riempiti con materiali per la coibentazione. In questi spazi, poi, possono trovare posto anche tutte le componenti impiantistiche, sia elettriche che idrauliche.
Chiaramente, la sua resistenza non può essere paragonata ad una muratura, non ha capacità portanti e, se non gestito correttamente, può essere sensibile all’umidità.
[caption id="attachment_747220" align="aligncenter" width="1200"]Gypsotech® Duplex dB-Power HD di Fassa Bortolo è una lastra in cartongesso per sistemi a secco, progettata per garantire isolamento acustico di alto livello. Sul retro è applicata una membrana polimerica antivibrante ad alta densità, che riduce la trasmissione delle vibrazioni e incrementa il fonoisolamento fino a +23 dB rispetto alle pareti in laterizio. La lastra ha un nucleo in gesso con additivi per resistenza meccanica, fibra di vetro per maggiore robustezza e sostanze idrorepellenti, il che la rende adatta anche ad ambienti con umidità. È particolarmente indicata per pareti, contropareti e controsoffitti in contesti residenziali e lavorativi dove il comfort acustico è prioritario. [/caption]
Utilizzare un materiale naturale, perché scegliere il legno
Il legno è un materiale naturale, in grado di coniugare risultati estetici di alto livello, con la sostenibilità. Può essere lavorato e utilizzato in diversi modi, a seconda delle specifiche esigenze. Da un punto di vista estetico, è possibile distinguere colori e texture in base alle essenze, che saranno più o meno indicate per gli utilizzi pensati, oltretutto gli elementi in legno possono essere trattati superficialmente in modo da rispondere in modo più preciso alle necessità del caso. La lavorazione e l’installazione sono semplici e veloci, oltre al fatto che sono molto buone anche le prestazioni termiche. Il limite di questo materiale è principalmente rappresentato dal fatto che, per evitare un deterioramento indesiderato, è necessario occuparsi in modo attento della sua manutenzione.
Come divisorio per interni, può essere utilizzato in diverse forme, non necessariamente in pannelli che costituiscono pareti opache continue. Di tendenza, ad esempio, è la scelta di creare elementi che rendono gli ambienti più permeabili, dividendo fisicamente due stanze, ma lasciando aperta la visuale. Ecco, allora, che possono essere installati listelli di legno, elementi traforati e decorati, di misure, forme, colori e aspetto completamente diversi.
Il vetrocemento per favorire la luminosità interna
Molto spesso suddividere gli ambienti interni pone il problema di garantire un adeguato livello di luminosità interno, ottenuto grazie ad una grande preponderanza di luce naturale. In questi casi, una scelta interessante è rappresentata dal vetrocemento, che assicura un design particolare e permette il passaggio della luce, pur garantendo un certo livello di privacy.
Le pareti in vetrocemento sono composte da blocchi di vetro, ottenuti mediante la pressione di due lastre con una camera d’aria interna, assemblati con giunti di malta. Oltre alla semi trasparenza di questa soluzione, è molto interessante anche il fatto che si possono utilizzare blocchi di diversi colore e dimensione, rispondendo in modo abbastanza flessibile a diversi gusti. Non vi sono problemi di umidità, è un materiale resistente e può essere utilizzato per creare intere pareti di forme e dimensioni differenti. L’installazione, però, risulta più complessa di altre soluzioni.
Divisori in vetro per la massima eleganza
Oltre al vetrocemento, il vetro può essere utilizzato anche per realizzare divisori completamente trasparenti. È un materiale sempre più utilizzato per le pareti interne, proprio per la sua eleganza e versatilità. Esso consente di creare ambienti luminosi, sfruttando al massimo la luce naturale e riducendo la necessità di illuminazione artificiale.
Le pareti divisorie in vetro sono particolarmente adatte per spazi moderni e contemporanei, sia in uffici e negozi, che nelle abitazioni, poiché favoriscono un senso di apertura e connessione tra le stanze. È possibile personalizzarle con vetri trasparenti, satinati o decorati per garantire diversi gradi di privacy. Inoltre, il vetro temperato o stratificato offre resistenza e sicurezza, rendendolo ideale anche in contesti ad alta frequentazione. Questi divisori sono facili da mantenere e contribuiscono ad ottenere un ambiente esteticamente gradevole. Le opzioni di profili sottili o senza telaio aggiungono un tocco minimalista. I costi di realizzazione, soprattutto per grandi elementi, possono essere molto significativi.
Pareti mobili, arredi e divisori modulari
Se la priorità è suddividere gli ambienti, senza rinunciare alla massima flessibilità, il consiglio è quello di optare per soluzioni mobili. Si può andare dalle pareti scorrevoli e mobili, fino all’utilizzo degli arredi per creare separazioni interne che, a necessità, possono esse modificate. Del resto, la versatilità di questi elementi si sposa con la velocità con cui oggi cambiano le esigenze delle persone e permettono di ottenere ottimi risultati, ma con possibili cambiamenti a costi contenuti.
Le pareti mobili sono una soluzione innovativa, ideale per diversi ambienti, anche polifunzionali. Possono essere realizzate in vari materiali, come vetro, legno o metallo. La scelta, in termini di finiture e design, è sicuramente ampia e dipende principalmente dalle esigenze del caso e dal carattere degli ambienti in cui si devono installare.
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[post_excerpt] => Ci sono tante soluzioni per le pareti interne alternative alla muratura che permettono di suddividere gli spazi. Dal cartongesso, al legno, al vetro.
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“Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli.” (Wikipedia)
A partire da questa definizione iniziamo a parlare di muffe, descrivendole come un agglomerato di miceli il cui aspetto e colore variano in relazione alla tipologia di spore coinvolte e alle condizioni ambientali in cui avviene tale proliferazione.
La formazione della muffa sui muri è da ricondursi alla migrazione di minuscole spore prodotte da funghi che, trasportate dall’aria principalmente in estate e in autunno, si depositano sulle superfici di ambienti per loro “ospitali”, caratterizzati da umidità in eccesso e scarsa ventilazione.
È in queste condizioni che le spore, dopo essersi stabilite, germinano e danno inizio al processo di moltiplicazione mostrando inizialmente una serie di puntini scuri che degenerano, successivamente, in macchie scure e spugnose, dette miceli.
Sebbene l’abitudine ci porti a pensare principalmente alla formazione di muffasulle pareti della casa è importante sapere che questi microrganismi sono capaci di adattarsi a ogni tipo di superficie che presenti le giuste condizioni, come indumenti, libri, divani ecc.
È bene, quindi, cercare di arginare il fenomeno dell’umidità, o eliminarlo qualora sia manifesto, onde evitare che possa diffondersi in maniera incontrollata aggravando le condizioni di comfort ambientale e quindi di salute per gli inquilini.
Un’altra importante considerazione riguarda la capacità delle muffe di insediarsi in profondità, compromettendo seriamente la qualità e la durabilità degli oggetti, ma soprattutto degli edifici.
Umidità e conseguente crescita di muffa sono problematiche abbastanza diffuse nelle case, data la correlazione tra ambienti ad elevata percentuale di vapore acqueo nell’aria e proliferazione di microrganismi fungini.
Come identificare la presenza di muffa in casa?
Una quantità costante di umidità nell’aria superiore al 50-60% riduce il grado di comfort abitativo, ma soprattutto favorisce la formazione di muffe fungine e la proliferazione di colonie batteriche sulle superfici. L’umidità, a contatto di zone dalla temperatura più fredda – ad esempio quelle di intersezione tra murature e solai –, infatti condensa e si deposita, formando un velo d’acqua: la condizione ideale per lo sviluppo della muffa. Che, oltre ad essere inestetica, causa problemi alle vie respiratorie (infiammazioni, asma, reazioni allergiche) e alla pelle delle persone stabilmente occupanti un ambiente umido.
Le superfici architettoniche si ricoprono così di macchie scure e di aloni, mentre l’alternanza ciclica di bagnamento e di asciugatura dei materiali ne accelera il processo di degrado, favorendo inoltre l’eventuale rilascio di sostanze nocive per l’uomo.
[caption id="attachment_735124" align="aligncenter" width="1029"] Home Gateway di Gewiss[/caption]
La placca terminale dell’impianto elettrico di ultima generazione Ego Smart di Gewissè programmabile e gestibile da remoto con la app Home Gateway. In continuo dialogo con i dispositivi e i sensori smart della casa, permette di rilevare stato e funzionamento di impianti e livello di comfort, inclusa la percentuale di umidità, segnalando eventuali anomalie.
Isolamento termico e condensa
La presenza di aree superficiali significativamente più fredde, rispetto ad altre, all’interno di una abitazione, nella gran parte dei casi dipende dai cosiddetti “ponti termici”, ossia “discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)” come riporta il Dlgs 192 del 2005 relativamente al contenimento dei consumi energetici degli edifici. Zone, spesso localizzate sui muri perimetrali e/o all’intersezione tra questi ultimi e la soletta superiore, caratterizzate da materiali costruttivi dal coefficiente di conduzione del calore significativamente maggiore rispetto a quello circostante.
Esemplari in tal caso gli elementi strutturali di cemento armato oppure i tamponamenti poco isolati: se non opportunamente coibentati, infatti, durante la stagione fredda non riescono ad evitare il raffreddamento della superficie interna all’edificio, su cui condensa l’umidità in eccesso.
È necessario risolvere, quindi, le dispersioni in questi punti critici per poter conseguire un maggiore risparmio energetico, tradotto in minori spese di riscaldamento e raffrescamento, e un risparmio sulle spese di manutenzione dovuto a un incremento della durata della struttura e dei suoi elementi esenti dal degrado causato dall’umidità.
Per evitare il fenomeno, portatore sul lungo termine di muffa, antiestetica e insalubre, è necessario agire sull’involucro architettonico. Grazie all’analisi termica del sistema costruttivo – attuabile con una strumentazione specifica (termografi, lettori a infrarossi delle temperature superficiali) si possono evidenziare i nodi cruciali su cui intervenire, che solitamente, oltre ai ponti termici, includono gli infissi. I primi si correggono con cappotto o intonaco termoisolante e traspirante esterno, oltre che con pittura interna isolante; i secondi vanno invece migliorati dal punto di vista delle prestazioni, aumentandone l’isolamento con telai a taglio termico e vetri ad hoc (doppi, tripli, selettivi).
[caption id="attachment_668485" align="aligncenter" width="600"] Testo - Kit Muffa[/caption]
Il kit per muffa di Testoè costituito dagli strumenti della linea Smart Probes che permettono di individuare facilmente il rischio di muffa, prevenendone la formazione. Il kit comprende il Termoigrometro testo 605i e il Termometro a infrarossi testo 805i per misurare la temperatura ambiente, l’umidità relativa e la temperatura di superficie.
Il Termoigrometro testo 605i può essere utilizzato in abbinamento a una termocamera come testo 872 che garantisce ottima sensibilità termica e offre immagini di altissima qualità.
[caption id="attachment_668467" align="aligncenter" width="367"] Saint Gobain - webersan thermo evoluzione[/caption]
webersan thermo evoluzione, del marchio Weber di Saint Gobain, è un intonaco termo-deumidificante di ultima generazione per il risanamento e l'isolamento termico di murature, che svolge la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante. Utilizzabile in interno, esterno e in ambienti interrati. Unisce infatti l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico, migliorando le prestazioni termiche della muratura umida ed evitando così la formazione di condensa superficiale.
Consigli per case senza muffa
Ridurre il contenuto di umidità nell’aria è indispensabile per prevenire la formazione della muffa.
Il metodo più immediato consiste nell’agiredirettamente sulla qualità dell’aria interna, sfruttando i deumidificatori, che modificano un solo parametro, o in alternativa i climatizzatori, che regolano umidità e temperatura.
In base alle probabili cause tuttavia, esistono delle soluzioni preventive più efficaci.
Ventilazione forzata contro l’umidità
Per ovviare a un insufficiente ricambio d’aria all’interno dei locali, si devono aprire con più frequenza le finestre durante il giorno (azione che grazie alla domotica può essere programmata nel tempo senza la nostra presenza).
Le soluzioni più avanzate demandano il tutto all’automatizzazione: appositi sistemi di ventilazione meccanica controllata sono infatti in grado di immettere sempre aria nuova, in base alle condizioni interne, e di espellere quella esausta, regolando nel contempo umidità, temperatura e qualità ambientale.
[caption id="attachment_735127" align="aligncenter" width="606"] Sistemi MORE di RBM[/caption]
I sistemi integrati per la gestione e il controllo del clima interno MORE (divisione di RBM) si focalizzano su temperatura, umidità, qualità dell’aria, al fine di andare oltre anche ai benefici della ventilazione meccanica controllata. Silenziosi e mirati al comfort, risolvono l’insalubrità di ambienti dalle buone performance energetiche ma dall’ermeticità tale da portare problemi di muffa, condensa, accumulo di sostanze inquinanti.
Attenzione alle infiltrazioni d’acqua
L’umidità da infiltrazione può essere di diversi tipi e, nonostante possa essere causata dalla presenza di acqua nel terreno a contatto con le murature esterne, è bene fare attenzione a non confonderla con l’umidità di risalita.
Come già detto una delle cause riguarda il contatto diretto dei piani seminterrati, non adeguatamente impermeabilizzati, con terreno contenente acqua; vi sono, poi, altri fattori scatenanti, come l’esposizione alla pioggia degli edifici posti a piano terra o eventuali rotture o perdite di condotte idrauliche che agiscono negativamente sulle pareti a causa dei fenomeni di umidità che ne derivano. In sintesi il fattore scatenante è da ricondurre alla penetrazione dell'acqua nei muri o nel solaio.
Anche in caso di umidità da infiltrazione si potrà notare l’insorgenza di macchie scure sui muri dei piani interrati, con conseguente formazione di muffa ed evidenti danni alle pareti, o sollevamenti, ossidazioni e zone opache sulla pavimentazione.
Ovviamente, per prevenire la formazione di muffa derivante da umidità da infiltrazioni d’acqua da tubazioni danneggiate o da guaine impermeabilizzanti ammalorate di terrazzi, balconi, coperture, bisogna considerare periodiche indagini diagnostiche (e successive eventuali opere di riqualificazione sia degli impianti sia dei componenti guasti).
[caption id="attachment_735128" align="aligncenter" width="1200"] Pluvia di Geberit[/caption]
Lo scarico delle acque piovane per tetti Pluvia di Geberit evita problemi di infiltrazioni e necessità di pendenza grazie a un sistema sifonico che sfrutta il principio della depressione generata tra differenza di altezza tra tetto e punto di scarico. In questo modo il flusso di scarico è molto maggiore pur con diametri di tubazioni inferiori, che si riempiono completamente creando una colonna di acqua piena aspirata dal tetto appunto per depressione. Inoltre, l’elevata velocità di portata assicura una autopulizia del sistema.
Risalita capillare di umidità
Indagini ed eventuali lavori di risanamento valgono anche per l’umidità da risalita, ma la questione risulta più insidiosa e non di così immediata soluzione.
Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nelle modalità di costruzione dell’edifico che viene spesso lasciato in contatto diretto con il terreno, senza la posa di un adeguato strato impermeabilizzante nel solaio contro terra. Vi sono, poi, casi di abitazioni non ventilate al piano terreno o collocate a piani interrati privi di scannafosso.
L’umidità di risalita si manifesta mediante la formazione di muffa sull’intonaco e distacco dello stesso, minacciando la stabilità dell’edificio e generando problemi per la salute e danni economici dovuti alla dispersione di calore.
[caption id="attachment_604422" align="aligncenter" width="600"] Volteco - Triplezero[/caption]
TRIPLEZERO di Voltecoè un’emulsione cremosa pronta all'uso particolarmente indicata in caso di umidità di risalita perché forma uno scudo che funge da barriera chimica. E' un sistema veloce ed economico adatto sia all’uso esterno che interno, per superfici in mattoni, pietra, tufo, cls e legno.
La muffa in tal caso si manifesta alla base di setti murari affondati nel terreno, privi di adeguato isolamento.
Un problema il più delle volte tecnicamente complicato (e oneroso) da risolvere con la medesima tecnica e per il quale si possono attuare strategie differenti:
realizzazione di una barriera fisica alla base del muro, interposta longitudinalmente, o chimica (imbibendo la muratura con apposite soluzioni idrorepellenti, metodo meno efficace del primo ma più sicuro dal punto di vista statico) a interromperne la continuità e dunque il passaggio capillare dell’acqua;
rifacimento dell’intonaco al piede dell’edificio, con prodotti in grado di bloccare la migrazione salina e nel contempo di aumentare la traspirazione e l’evaporazione dell’umidità in eccesso (mediante sottostante rinzaffo particolarmente poroso e strati successivi a base calce, da stendere a regola d’arte e fino ad una altezza ponderata con un tecnico per un risultato ottimale);
posa in opera di una barriera elettrofisica, che grazie alle onde elettromagnetiche inibisce la capillarità di risalita.
Come eliminare muffa e umidità dai muri interni
Cosa fare in presenza di muffa sui muri? Una volta che la muffa inizia a comparire sulle pareti, la soluzione più semplice e immediata per rimuovere le macchie superficiali (ma non la successiva riformazione) è quella di usare un panno (o una spugna) imbevuto di una soluzione di acqua e candeggina, risciacquando con acqua pulita al termine dell’operazione.
Esistono tuttavia diverse ulteriori opzioni, in base soprattutto all’entità della muffa stessa: per lievi quantità sono perfetti i rimedi naturali, per gradi invasivi maggiori meglio rivolgersi a un tecnico professionista, che utilizzerà prodotti chimici più efficaci.
Rimedi naturali contro la muffa sui muri
Tra gli agenti naturali per rimuovere la muffa rientrano l’aceto bianco, antifungino e antibatterico, il bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino, e l’acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione, tutti da diluire con l’acqua e da passare con un panno, poi risciacquando e lasciando asciugare.
Rimedi chimici
Queste soluzioni si trovano comunemente in commercio al dettaglio e vanno utilizzate seguendo le istruzioni riportate sulle diverse etichette. Se però il problema è diffuso e importante, bisogna coinvolgere un tecnico, fornito delle conoscenze e delle attrezzature più adatte per debellare definitivamente la muffa.
[caption id="attachment_747911" align="aligncenter" width="546"] Sistema Active di FILA Solutions[/caption]
Il sistema Active di FILA Solutions mantiene pulito e salubre ogni ambiente. Il detergente specifico Active1 rimuove la muffa grazie alla formula a base di cloro attivo e tensioattivi: viscoso, quindi adatto anche ad applicazioni in verticale o a soffitto, evita la dispersione delle spore, prevenendo eventuali proliferazioni altrove. Active2, a base acqua, invece ne ostacola la riformazione, con una protezione attiva e preventiva applicato anche dopo aver tinteggiato.
Come intervenire in presenza di umidità di risalita
L’umidità di risalita definisce una situazione di criticità importante in quanto potrebbe compromettere la stabilità dell’edificio; per questo motivo si consiglia il tempestivo intervento di professionisti che possano mettere in atto la soluzione più adeguata.
Per combattere l’umidità di risalita è possibile procedere con la realizzazione di una barriera chimica generata mediante iniezione nel muro di miscele chimiche che formano uno strato protettivo che rappresenta una vera e propria barriera contro l’acqua, ostacolandone la risalita e proteggendo i muri.
Un'altra possibile soluzione è l’intervento con l’elettrosmosi; una soluzione che, mediante l’inserimento di due o più elettrodi all’interno della muratura, permette di applicare un campo magnetico opposto rispetto a quello naturale imponendo la migrazione dell’acqua infiltrata verso il polo negativo; generando, quindi l’attrazione verso il terreno e l’allontanamento dalla muratura.
Infine per contrastare l’umidità di risalita è possibile scegliere l’applicazione di un vespaio areato: questo approccio prevede la realizzazione di un’intercapedine orizzontale disposta in corrispondenza delle fondazioni così da bloccare la risalita di umidità e al tempo stesso ridurre lo sbalzo termico.
Rimedi contro l'umidità da infiltrazione
Come già detto l’umidità da infiltrazione può essere causata da perdite d’acqua causate dalla rottura o dalla perdita di impianti sanitari o di riscaldamento; in queste situazioni è necessario richiedere l’intervento di professionisti che saneranno i danni riscontrati.
È bene prevenire queste situazioni scegliendo materiali resistenti e posando adeguatamente gli isolanti durante le fasi di realizzazione o ristrutturazione dell’edificio.
Nel caso in cui i problemi di infiltrazione interessino il piano terra è possibile evitare l’attacco di muffe realizzando un vespaio dotato di intercapedini vuote permettendo la corretta areazione del pavimento.
Come intervenire in presenza di umidità da condensa
Dal momento che tra le principali cause dell’umidità da condensa figura la presenza di ponti termici strutturali l’indicazione più corretta è l’intervento di realizzazione di un adeguato cappotto termico per arginare la dispersione di calore.
Tuttavia è possibile attuare approcci meno invasivi quali l'utilizzo di intonaci macroporosi, la stesura di tinteggiature impermeabili al vapore, in grado di proteggere e risanare i muri con eccesso di umidità, o l’incremento della ventilazione d’aria mediante installazione di un impianto di ventilazione forzata o di deumidificazione.
[caption id="attachment_668487" align="aligncenter" width="700"] Rehau - AIR MICRO[/caption]
La nuova gamma AIR MICRO di Rehauper la VMC a doppio flusso con recupero di calore, è una soluzione specifica per residenziale in unità abitative di piccole dimensioni, garantisce infatti massimo comfort abitativo e un costante ricambio di aria. Il sistema previene la formazione di muffa grazie all’attento controllo del grado di umidità relativa ed è disponibile in due modelli adatti per abitazioni di 70/80 mq.
Prevenire la ricomparsa della muffa dopo la sua rimozione
Una volta rimossa meccanicamente, la muffa può ricomparire se non si eliminano le cause che hanno portato alla sua formazione. Controllo della percentuale di umidità presente negli ambienti, ventilazione costante, eventuale deumidificazione, asciugatura della condensa su strutture architettoniche e arredamento sono i primi passi per rendere più salubre un ambiente umido in modo efficace.
[caption id="attachment_668486" align="aligncenter" width="517"] Fassa - Active one + Home Active[/caption]
Fassaper risolvere il problema della muffa in casa propone la combinazione di 2 prodotti. Active one è una soluzione acquosa per la pulizia della superficie sia in interno che in esterno laddove ci siano macchie. FASSA HOME ACTIVE è un'idropittura traspirante per interni che contiene un legante in emulsione acquosa, cariche fini attentamente selezionate, biossido di titanio e particolari additivi, che aumentano l'idrorepellenza superficiale alle pareti e aiutano a proteggere dallo sviluppo di muffe.
In aiuto vengono anche appositi prodotti antimuffa, da applicare alle pareti, che ne impediscono il ritorno; alcune pitture poi, particolarmente coprenti, risolvono gli inestetismi delle macchie comunque rimaste dopo la pulizia.
[caption id="attachment_735131" align="aligncenter" width="643"] Sfera Plus e Idrosan K Plus di Univer[/caption]
Sfera Plus di Univerè una pittura anti-condensa opaca che, grazie alla speciale formulazione con microsfere di vetro, riduce la formazione di condensa sulle pareti. Certificata da GFC Chimica, può essere stesa successivamente a uno strato di Idrosan K Plus, soluzione pretrattante per superfici murali contaminate da muffe o alghe.
Sistemi di VMC e recuperatori di calore rappresentano un aiuto sia per combattere la muffa che per prevenirne la formazione.
[caption id="attachment_750316" align="aligncenter" width="1200"] I recuperatori di calore VORT MONO di VORTICE assicurano la ventilazione delle singole stanze e ricambio dell'aria senza dispersione energetica. Disponibili in 8 i modelli, sono facili da installare e aiutano a prevenire umidità, muffa e microrganismi nocivi per la salute.[/caption]
L'umidità in casa può danneggiare l’arredamento?
Una percentuale troppo elevata di umidità non solo risulta dannosa per la salute, ma anche pericolosa per gli arredi, soprattutto se realizzati con materiali naturali, come il legno. Questo materiale infatti può gonfiarsi, deformando mobili, complementi e addirittura parquet.
Una vulnerabilità alla condensa da umidità che caratterizza anche altre materie prime sempre di origine naturale, come pelle, carta, tessuto.
Più resistenti in tal senso gli arredi di plastica e di vetro o i tessili sintetici, che tuttavia la muffa può annerire o macchiare.
[caption id="attachment_735132" align="aligncenter" width="1200"] Zero.Drip di Faber[/caption]
Con i nuovi piani a induzione, che scaldano velocemente le pentole creando uno shock termico sulle superfici di pensili e cappe, il tasso di umidità cresce e si forma della condensa che alla lunga può intaccare la bellezza della cucina. La soluzione Zero.Drip di Faberla raccoglie in un vassoio apposito integrato nella cappa, impedendo che ricada sul piano cottura, o, nella versione Plus, la fa evaporare al contatto con una apposita termo-resistenza.
I materiali per l’edilizia più resistenti all'umidità
Come per ogni manufatto, di origine sia naturale sia artificiale, anche per i materiali da costruzione ciò che determina la resistenza all’umidità è la bassa permeabilità all’acqua. Quanto più è elevata infatti la capacità di non assorbimento, minore è la possibilità che si formino muffa e funghi, oltre che inizino fenomeni di degrado del materiale stesso.
I materiali più prestazionali in tal caso sono quelli sintetici, utilizzati anche come barriera stessa al passaggio dell’acqua e per questo particolarmente resistenti anche agli agenti atmosferici: polivinilcloruro, polietilene, polipropilene, solo per fare degli esempi, che troviamo soprattutto in forma di tubi e di guaine impermeabilizzanti.
A seguire i prodotti ceramici – piastrelle e lastre di gres porcellanato – di pavimentazioni e rivestimenti, che, grazie alla superficie non porosa, impediscono all’acqua di penetrare.
Anche la pietra e il marmo hanno una bassa permeabilità, il cui grado dipende molto però dalla struttura del materiale (più è compatta meglio è) e dalla lavorazione superficiale.
La resistenza all’umidità di un materiale si può anche aumentare, trattandolo o mutandone la composizione con prodotti ad hoc: esemplare il legno (generalmente teak, dalla struttura di per sé compatta e resistente) utilizzato nella nautica, che impregnanti e vernici impermeabilizzanti rendono adatto anche al contatto continuativo con l’acqua salata. Oppure i mix cementizi, resi impermeabili con speciali additivi o con trattamenti superficiali una volta in opera.
[caption id="attachment_735140" align="aligncenter" width="1200"] Rockpanel di Rockwool[/caption]
I pannelli di rivestimento esterno Rockpanel sono composti da basalto naturale, roccia vulcanica sostenibile poiché facilmente disponibile in natura, compresso e con un legante organico. Combinando i vantaggi della roccia con la lavorabilità del legno, risultano estremamente stabili dimensionalmente, insensibili alle variazioni di temperatura e di umidità
FAQ - Umidità e muffa in casa: cause e rimedi
Quali sono le principali cause dell'umidità in casa?
L’umidità, ovvero la quantità di acqua presente nell’aria di un ambiente, ha conseguenze negative per tutti, oltre che per l’involucro architettonico e l’arredamento, se presente in quantità non adeguate.
L'eccesso di umidità, infatti, può causare la formazione di muffa sulle pareti durante i mesi invernali, con il raggiungimento in questo periodo di percentuali elevate a causa della marcata differenza di temperatura tra interno ed esterno. Ne consegue la formazione di punti di condensa che causano la formazione di goccioline di acqua sulle murature.
Quali sono, quindi, i valori accettabili di umidità nell'aria? Il range ideale di umidità dovrebbe rientrare tra il 50-60%, misurabile con un igrometro, apparecchio che può, a seconda della tipologia, rilevarne la percentuale nell’aria oppure individuare la presenza di condensa e la quantità di acqua in un materiale. Informazioni che, unitamente alla temperatura sia dell’aria sia delle superfici, risultano indispensabili per conoscere l’origine dell’umidità.
Le cause di formazione di muffa non sono, comunque, riconducibili alle sole temperature invernali più rigide; infatti, l'eccesso di umidità, nello specifico, può derivare da diverse cause:
ricambio d’aria insufficiente, in particolare in ambienti come cucina e bagno, dove si crea il vapore acqueo derivato dalla preparazione dei cibi, dall’asciugatura dei vestiti, da docce e vasche ristagni;
infiltrazioni d’acqua da impianti danneggiati o da superfici impermeabilizzate ammalorate di coperture e terrazzi;
risalita per capillarità sulle murature, quando queste (solitamente perimetrali) si trovano a contatto del terreno senza adeguato isolamento.
Quali sono i rischi per la salute causati dalla muffa?
I rischi per la salute umana associati alla muffa sono principalmente di natura respiratoria.
Le spore delle muffe, infatti, possono essere inalate, provocando reazioni allergiche o infezioni ai polmoni. Ai sintomi più blandi, simili a quelli di un raffreddore, possono però aggiungersi anche asma, polmonite, bronchite, soprattutto nelle persone più fragili (come bambini e anziani) e dal sistema immunitario indebolito.
La muffa può inoltre dare problemi alla pelle, causando dermatiti con intensi pruriti ed eruzioni cutanee, e provocare congiuntiviti con infiammazioni e lacrimazione eccessiva degli occhi.
Possono, inoltre, manifestarsi malesseri più generalizzati con mal di testa, affaticamento, nausea e difficoltà di concentrazione.
Quali materiali favoriscono l'umidità nelle case?
L'utilizzo di materiali caratterizzati da una maggiore percentuale di porosità favorisce la presenza di umidità all’interno delle pareti domestiche. Ma quali sono questi materiali? Per lo più malte, laterizi, mattoni e altri tipi di pietre che si trovano, però, alla base della costruzione di opere murarie.
Questi materiali, a causa della loro struttura, favoriscono in particolar modo il movimento ascendente dell’acqua, causando umidità di risalita nei locali situati al piano terra o al piano interrato.
La soluzione, ovviamente, non risiede nella sostituzione di questi materiali fondamentali per la realizzazione di opere di edilizia, ma nella corretta progettazione dei manufatti con adeguata realizzazione di fondazioni dotate di vespaio aerato e isolamenti, sia orizzontali che verticali, correttamente dimensionati e posati a regola d'arte.
Ricordiamo, inoltre, che è fondamentale praticare una corretta e regolare ventilazione degli ambienti della casa per scongiurare l'accumulo di una eccessiva umidità nell'aria e la conseguente formazione di muffa.
Esistono metodi naturali per combattere l'umidità e la muffa?
Come già detto sopra, tra i metodi utilizzati per la rimozione della muffa, esistono anche rimedi naturali come l'utilizzo di:
aceto bianco, caratterizzato da proprietà antifungine e antibatteriche,
bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino,
acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione.
Tutti questi rimedi sono da utilizzarsi previa diluizione con acqua e, successivamente, vanno passati sulle zone interessate con un panno. La fase finale prevede risciacquo e asciugatura.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 23 febbraio 2017
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L’utilizzo dell’intonaco accompagna la realizzazione degli edifici da molti decenni e nel corso del tempo, grazie alle innovazioni che hanno interessato il mondo dell'architettura, il mercato ha accolto sempre più varianti con spessori, costi e tempi di posa anche molto differenti, da scegliere in base alle necessità dell’edificio oggetto di intervento.
Che cos’è l’intonaco?
Quando si parla di intonaco si fa riferimento allo strato di rivestimento più esterno del pacchetto che definisce la muratura.
Si tratta di un materiale composto da più sostanze, essendo una miscela di acqua, leganti e inerti, e per la sua realizzazione si usano generalmente sabbia, acqua, calce e cemento a cui si possono aggiungere differenti additivi capaci di alterarne e modificarne prestazioni e funzioni.
Ogni quantità deve essere attentamente rispettata, per ottenere un impasto adeguato alla posa, che si presenti morbido e pastoso.
A rappresentare la parte predominante è, comunque, l’inerte, costituendo il 65-70% della miscela. La sua presenza è fondamentale in quanto permette di frenare il fenomeno del ritiro e riduce il rischio della formazione di crepe.
Intonaci per interno e intonaci per esterno
Per comprendere l’importanza delle diverse proprietà che possono avere gli intonaci, basti pensare a quanto sia diverso posare un intonaco all’esterno di un edificio, piuttosto che al suo interno.
Le proporzioni dei componenti che costituiscono l’intonaco devono essere attentamente definite e una variazione o l’aggiunta di un additivo, può portare a risultati anche molto differenti.
Gli intonaci possono essere classificati in base agli utilizzi o anche in base alla composizione, ricordando che questi due aspetti sono strettamente connessi tra loro.
[caption id="attachment_746157" align="aligncenter" width="680"]Xella Italia propone Ytong LR100, un intonaco alleggerito fibrorinforzato e idrofugato per applicazioni esterne, composto da materiali naturali.[/caption]
Partendo da una macro-categorizzazione, è appunto possibile distinguere innanzitutto tra:
Intonaci da esterno, che devono essere resistenti agli agenti atmosferici e proteggere la muratura sottostante.
Intonaci da interno, a cui non è richiesta la resistenza agli agenti atmosferici e il cui scopo è quello di dar vita a superfici levigate per stendere la finitura finale. Si usa molto spesso un intonaco a base di gesso per la rasatura del muro.
Quando si sceglie quale intonaco posare, quindi, è molto importante assicurarsi che il prodotto selezionato sia adeguato al contesto di posta.
Come intonacare un muro
L’applicazione dell’intonaco richiede innanzitutto la preparazione della superficie, che deve risultare pulita, e in alcuni casi può essere necessario procedere anticipatamente con la stesura di un primer, per favorire l’adesione.
E’ importante applicare correttamente l'intonaco per evitare l’insorgere di problemi come scarsa consistenza o compattezza, che renderebbero difficile la stesura, resistenza delle pitture di finitura, screpolature da ritiro, distacchi tra i vari strati o efflorescenze.
La stesura dell'intonaco classico avviene mediante utilizzo di cazzuola, mentre l'intonaco a gesso viene steso utilizzando il frattazzo di metallo o sistemi a spruzzo con pompe e miscelatori automatici.
L’intonaco è applicato in più strati:
Primo strato - Si tratta del rinzaffo, strato a contatto diretto con la muratura che serve proprio a permettere l’adesione alla parete e viene applicato dal basso verso l'alto riempiendo attentamente giunti e fessure;
Secondo strato - Il secondo strato è costituito dall’arriccio, con spessore maggiore dello strato precedente, ed è necessario al livellamento della parete e alla copertura delle irregolarità. L’arriccio ha resistenza meccanica maggiore ed è resistente all’acqua.
Strati di finitura - Gli ultimi strati sono finiture più sottili, detti intonachino o rasatura, e definiscono la superficie finale desiderata, liscia e uniforme, mediante una granulometria più fine ed esteticamente più gradevole. Lo strato di finitura deve essere applicato a rasare e lisciato con frattazzo in senso circolare.
La finitura dell’intonaco può essere realizzata mediante una tinteggiatura, che ne determina un miglior aspetto estetico. Prima di procedere, spesso si eseguono operazioni quali lisciatura e spazzolatura.
Intonacare muro esterno
Se si vuole intonacare un muro esterno occorre prestare attenzione al rapporto tra malta e miscela di leganti, che deve essere di 1 a 3, e alle tipologie di cemento e calce utilizzate.
E’ possibile scegliere tra differenti tipi di calce:
calce mista a cemento per assicurare la massima protezione contro la pioggia e la grandine,
calce e pozzolana per garantire resistenza all’umidità,
calce mista ad argilla per ottimizzare l’adesione e garantire massima protezione contro gli sbalzi di temperatura.
Anche la scelta del tipo di cemento ha un’influenza sulla resa finale dell'intonaco incrementando o riducendo la resistenza che si desidera ottenere.
L’applicazione della miscela prevede, come nel caso dell’intonaco per interni, la posa di tre strati di prodotto da lisciare con il frattone in sequenza lasciando solidificare prima di passare al successivo.
Il primo strato funge da base, il secondo costituisce lo spessore e il terzo rappresenta la finitura in tre strati.
La posa e la lisciatura dello strato di finitura sono finalizzate ad ottenere effetti decorativi mediante utilizzo di pennello, spatola da decoratore o spatola dentata per ottenere differenti effetti e disegni.
Intonaco premiscelato: di cosa si tratta?
L’intonaco premiscelato garantisce una granulometria costante grazie alla macinazione delle sabbie e, al contempo, una riproducibilità e una continuità d'applicazione.
A differenza dell’intonaco civile tradizionale, infatti, l’intonaco premiscelato è fornito in sacchi pronti all’uso. In questi casi, quindi, non è necessario realizzare al momento l’intonaco, ma è sufficiente mescolare all’acqua quanto presente nella confezione.
Si tratta di un prodotto adatto a tutti i tipi di muratura e il mercato ne propone diverse tipologie che differiscono per le caratteristiche in grado di rispondere alle varie necessità degli edifici.
I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’intonaco premiscelato riguardano la rapidità di esecuzione e la semplicità di utilizzo, nonché il mantenimento delle medesime caratteristiche per tutta la durata dell’utilizzo sulle diverse murature, dal momento che la malta in polvere non varia nel tempo.
Anche da un punto di vista dei costi l’intonaco premiscelato risulta essere più vantaggioso del tradizionale intonaco civile; i prezzi sono molto accessibili e il suo utilizzo permette di risparmiare notevole tempo sul cantiere e, di conseguenza, di risparmiare su ulteriori costi.
Prezzi intonaci al mq
Il costo dell’intonacatura al mq utilizzando un intonaco tradizionale e tenendo conto del costo medio di posa comprensivo di materiale e rasatura oscilla generalmente tra i 12 e i 18€.
Se si utilizza un intonaco premiscelato, invece, il costo varia dai 10 ai 12€/mq.
Nel caso di intonaci premiscelati che offrono particolari prestazioni, come intonaci deumidificanti o fonoassorbenti, i prezzi salgono considerevolmente, superando i 20€/mq.
Tipi di intonaco e loro utilizzi
A seconda della composizione principale e degli additivi inseriti è possibile ottenere diverse tipologie di intonaco che, in base alle loro funzioni, si prestano per differenti ambiti e utilizzi.
Sulla base del legante utilizzato, è possibile fare una prima distinzione tra intonaci a base di calce, cementizi e a base di gesso.
Intonaco di cemento
E' il più comune e viene realizzato miscelando sabbia, acqua e cemento. È molto resistente, dura a lungo ed è adatto anche alle applicazioni in esterno.
Intonaco a base di calce
Si presenta flessibile e adeguato ad usi anche in ambito storico, poiché assicura traspirazione delle pareti e compatibilità con i materiali esistenti. Ha ottime prestazioni anche in ambienti umidi.
[caption id="attachment_746159" align="aligncenter" width="875"]KB13 EVOLUTION è il biointonaco di fondo a base di calce aerea di Fassa Bortolo, ad effetto marmorino, per interni ed esterni.[/caption]
Intonaco di gesso
Come anticipato viene usato solo in ambienti interni, può essere levigato e dipinto molto facilmente. Inoltre, la sua composizione e la sua densità, gli permettono di agire come “correttore acustico”.
Intonaco termoisolante
Ha proprietà isolanti e viene utilizzato in quegli edifici in cui è necessario limitare le dispersioni di calore. Non è sicuramente equiparabile a un reale strato di coibentazione, ma può essere utile in alcuni contesti in cui non si può procedere in altro modo o per rafforzare le performance di un sistema esistente. Le proprietà isolanti sono date dall’inserimento nella miscela di materiali isolanti quali il polistirene espanso.
Questi intonaci possono essere utilizzati sia per edifici esistenti che di nuova costruzione, completando ad esempio un sistema di isolamento a cappotto, e sono generalmente composti da leganti idraulici, fibre e additivi speciali.
Intonaco deumidificante
Si caratterizza per un’elevata traspirabilità, grazie alla quale permette di disperdere l’umidità contenuta in una parete. Chiaramente, se applicato su un muro bagnato, non sarà in grado di asciugarlo, a semplicemente non blocca l’umidità. In ogni caso, è un prodotto perfetto in quegli ambienti in cui si hanno problemi di umidità o anche all’esterno, quando a causa del contatto con il suolo si hanno problemi di umidità di risalita.
L’intonaco deumidificante garantisce l’evaporazione dell’acqua presente nel muro e blocca l’umidità di risalita. Prima dell’applicazione è importante rimuovere l’intonaco esistente, pulire le murature e asciugarle.
Va specificato, inoltre, che l’intonaco ha la capacità di favorire il risanamento della muratura, ma non può eliminare la causa che provoca la formazione di umidità. Per un intervento efficace, quindi, è necessario prima intervenire sul problema della formazione di umidità e poi risanare le murature.
[caption id="attachment_746160" align="aligncenter" width="1200"] L'intonaco deumidificante bianco del marchio Weber di Saint Gobain, webersan evoluzione 220, nasce per il risanamento della muratura umida, sia interna che esterna[/caption]
Intonaco ignifugo
Un intonaco resistente al fuoco ha la funzione di proteggere le murature – e in generale le strutture – da possibili incendi. L’intonaco ignifugo, grazie ai componenti utilizzati per la sua produzione, ha la capacità di mantenere più a lungo nel tempo delle caratteristiche meccaniche delle strutture, aumentando la resistenza al fuoco. Si tratta di rivestimenti protettivi, assolutamente privi di qualsiasi sostanza tossica o che possa emanare gas o produrre fumo.
L’intonaco ignifugo deve garantire sicurezza e resistenza meccanica, evitando possibili crepe o rotture, che possono portare anche a distacchi pericolosi.
[caption id="attachment_746163" align="aligncenter" width="602"]Intonaco ignifugo FS67 premiscelato a base di gesso anidro e perlite di Ferri per la protezione dal fuoco. Specifico per incrementare la resistenza al fuoco di elementi strutturali in acciaio, laterizio, cemento armato normale e precompresso[/caption]
Intonaco mangia smog
Grazie all’inserimento di speciali additivi è in grado di eliminare le particelle inquinanti presenti nell’aria, principalmente grazie a reazioni fotocatalitiche.
Intonaco fibrorinforzante
Perfetto per il ripristino delle murature esistenti e applicabile sia all’interno, che all’esterno. Questi intonaci speciali, che contengono additivi e sostanze che permettono una miglior distribuzione degli sforzi, sono indicati principalmente per quelle situazioni in cui è necessario ripristinare l’intonaco esistente e la parete è soggetta a sollecitazioni, che portano a fessurazioni e rotture.
Un’alternativa è l’intonaco armato, in cui viene inserita un’armatura a contatto con la parete, composta da una rete a maglie fitte. Questa rete permette di contenere eventuali distacchi o rotture dell’intonaco ed è particolarmente indicata nel caso di interventi di ristrutturazione.
Intonaco impermeabile
Gli intonaci impermeabilizzanti proteggono le strutture dall’acqua, impedendone il ristagno o bloccando l’umidità di risalita. Si tratta di intonaci che contengono dell’acqua e appositi componenti chimici, necessari a rendere impermeabile la superficie.
Oltre che per le pareti, questi prodotti sono spesso utilizzati anche per altri elementi strutturali, come le fondazioni, le strutture interrate o i solai.
[caption id="attachment_746161" align="aligncenter" width="1208"]CALIBRO NHL e CALIBRO Plus Evaporation di Volteco permettono di risanare murature umide creando una barriera anti-umidità.[/caption]
Intonaci fonoassorbenti
Gli intonaci fonoassorbenti sono un’ottima soluzione per quando si ristruttura casa e si vuole migliorare il comfort acustico. Gli intonaci fonoassorbenti sono prodotti premiscelati composti da leganti idraulici ed inerti che garantiscono le proprietà fonoassorbenti e fonoisolanti.
Questi prodotti favoriscono la riduzione del riverbero, in quanto assorbono parte dell’onda sonora. Le proprietà degli intonaci fonoassorbenti li rendono molto adatti anche a luoghi destinati al lavoro o agli eventi.
Intonaci completamente naturali per la bioedilizia
Quando si parla di bioedilizia si intendono tutti quegli edifici costruiti facendo ricorso a materiali e tecniche a basso impatto ambientale.
Nel caso degli intonaci, ci sono diverse soluzioni completamente naturali e che offrono ottime prestazioni. Gli intonaci per la bioedilizia sono completamente privi di sostanze chimiche e si compongono di materiali come la calce, la sabbia e l’acqua, aggiungendo poi altri elementi naturali o anche derivanti da scarti di diverso tipo.
Si possono aggiungere all’impasto elementi come vecchi cocci polverizzati, la canapa, scarti dall’agricoltura come la lolla di riso o anche la carta da riciclare. In molti casi, la scelta di questi materiali segna anche un ritorno alla tradizione dell’intonaco di calce idraulica naturale e dell’argilla.
FAQ - Guida alla scelta dell'intonaco giusto per ogni esigenza
A cosa serve l’intonaco?
Scegliere l’intonaco è un’operazione importante anche per assicurare il benessere della casa. Intonacare una parete permette di proteggere le strutture dagli agenti atmosferici, come vento, acqua e sole, ma anche di renderla più stabile e uniforme, risolvendo eventuali vuoti o disomogeneità che si hanno sugli elementi al rustico.
L’intonaco, inoltre, ha lo scopo di definire l’aspetto estetico dell’edificio, grazie alla scelta di texture e colori che più piace.
Le funzionalità, però, possono essere molte altre, soprattutto quando si ricorre ad intonaci con particolari proprietà e caratteristiche. Per questo è fondamentale porsi sempre la domanda su qual è l’intonaco migliore da scegliere ogni volta.
Esistono intonaci rinforzati, resistenti al fuoco, isolanti e molti altri con altrettante peculiarità e per scegliere dobbiamo capire qual è la nostra esigenza.
Che tipo di intonaco usare per interni?
Per intonacare un muro interno è necessario preparare un impasto composto da 10 parti di sabbia fine, tre di calce ed una di cemento; dopo aver mescolato queste componenti asciutte si aggiunge l'acqua.
Gli intonaci da interno non devono possedere caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, ma il loro scopo è realizzare superfici levigate sulle quali stendere la finitura finale.
Generalmente per l’applicazione all’interno dell'edificio si utilizzano intonaci a base di gesso che, grazie alla struttura cristallina a micro e macro pori, regolano l'umidità dell'aria in base alle necessità e funzionano ome correttore acustico.
Cosa si intende per intonachino?
L’intonachino è una pasta pigmentata, già pronta per l'utilizzo, contenente additivi specifici, terre coloranti, inerti di vario spessore e fini granulati di marmo, applicabile su intonaci civili o su vecchie pitture a calce con fini decorativi.
Questa miscela può contenere al suo interno anche del cocciopesto che conferisce un caratteristico colore rosato e favorisce l’indurimento della calce. Ne risulta un composto più resistente all’umidità e all’azione degli agenti atmosferici.
L’intonachino è un prodotto colorato che assume caratteristiche differenti in base alla sua applicazione all’interno o all’esterno dell’edificio.
Nello specifico l’intonachino colorato applicato all’interno è altamente traspirante e piuttosto poroso, mentre quello prodotto per uso esterno è altamente resistente agli agenti atmosferici e protegge le pareti permettendo loro di respirare.
Quanti anni dura l’intonaco?
La durata di un intonaco applicato con le giuste modalità e tecniche, privo di rigonfiamenti o crepe, è di circa 20-25 anni.Articolo aggiornato, prima pubblicazione 22 dicembre 2020
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Il legno, materiale naturale per eccellenza, è largamente utilizzato nell'edilizia e nella produzione di mobili, grazie alle sue proprietà estetiche, isolanti e strutturali. Tuttavia, la sua origine organica lo rende vulnerabile agli attacchi di agenti biologici come funghi e insetti, che possono comprometterne la resistenza, la funzionalità e l’estetica. Il biodeterioramento del legno non solo riduce la durata dei manufatti ma può anche comportare costi significativi per la manutenzione e il restauro.
In questo articolo, approfondiamo le cause principali di biodeterioramento, analizzando i diversi agenti, le loro caratteristiche e i metodi di prevenzione e trattamento del legno.
Durabilità e resistenza del legno all'attacco di agenti biologici
Ogni tipo di legno ha un grado di durabilità naturale che ne determina la resistenza al degrado provocato da organismi biologici, come i funghi xilofagi, insetti lignivori e organismi marini perforatori. Questi organismi si nutrono dei componenti chimici della parete cellulare del legno o delle sostanze di riserva contenute nelle cellule parenchimatiche, come zuccheri e amidi.
Chi opera nel settore del legno deve conoscere la durabilità delle varie specie legnose e identificare i principali organismi che possono rappresentare una minaccia. Questo è particolarmente rilevante anche perché la durabilità è regolamentata dalla Direttiva Prodotti da Costruzione 89/106/CEE e dal più recente Regolamento Prodotti da Costruzione.
Per il legno massiccio, la classe di durabilità naturale è da tempo documentata e indica la capacità di una determinata specie legnosa, a volte in base alla provenienza, di resistere all’azione degradante degli organismi lignivori. In particolare, si può fare riferimento alla norma UNI EN 350.
Il legno e le sue classi di utilizzo: le norme di riferimento
La norma UNI EN 350 fornisce una classificazione della durabilità naturale del legno massiccio, che si riferisce alla sua resistenza intrinseca agli attacchi di insetti e funghi. In particolare, la norma suddivide il legno in cinque classi di utilizzo:
Classe 1: legno utilizzato in ambienti interni, protetto dalle intemperie (es. pavimenti, mobili).
Classe 2: legno utilizzato in ambienti interni, ma potenzialmente esposto a rischi di umidità localizzata (es. carpenteria, elementi di copertura, bagni, cucine).
Classe 3: legno utilizzato all’esterno, soggetto a rapidi cambiamenti tra condizioni umide e secche (es. finestre, porte esterne, rivestimenti esterni).
Classe 4: legno utilizzato all’esterno e sottoposto a umidità permanente (es. recinzioni, pali, ponti, passerelle esterne).
Classe 5: legno in contatto diretto con acqua di mare (es. moli, banchine, opere marittime).
Differenze di funghi che colpiscono il legno
I funghi costituiscono una delle minacce più diffuse per il legno, specialmente per le strutture esposte all'umidità. Le condizioni ambientali favorevoli, come elevati livelli di umidità superiori al 20%, temperature comprese tra i 20 e i 30 gradi Celsius e una scarsa ventilazione, favoriscono il loro sviluppo.
Tra i principali tipi di funghi che attaccano il legno, troviamo i funghi della marcescenza bianca, i quali degradano selettivamente la lignina, lasciando dietro di sé una struttura fibrosa e biancastra. Questi funghi attaccano principalmente legni teneri come il pioppo e il faggio e sono particolarmente comuni in ambienti molto umidi.
Un altro tipo di fungo, la marcescenza bruna, si nutre della cellulosa e dell’emicellulosa del legno, causando una significativa riduzione della resistenza del materiale e una struttura friabile. Questo tipo di marcescenza si manifesta con una colorazione marrone del legno e una diminuzione del volume, ed è spesso riscontrabile in specie come pino e abete.
Infine, i funghi della marcescenza morbida si sviluppano principalmente sulla superficie del legno, penetrando gradualmente negli strati più profondi. Questo processo di deterioramento è generalmente più lento rispetto a quello causato dai funghi della marcescenza bruna o bianca.
Insetti xilofagi, quali sono
Gli insetti xilofagi, comunemente noti come "mangiatori di legno," comprendono diverse specie di coleotteri e termiti, costituendo una delle principali minacce per il legno utilizzato in costruzioni e arredi. Questi insetti si nutrono della cellulosa e della lignina presenti nel legno, scavando gallerie che provocano danni strutturali significativi e compromettono l'integrità del materiale.
Tra le più famose ci sono le termiti, che si trovano principalmente nelle regioni a clima caldo, rappresentano un ulteriore pericolo. Questi insetti sociali attaccano il legno dall'interno, rendendo difficile la loro individuazione. L’attacco delle termiti è particolarmente insidioso, poiché possono distruggere interi elementi strutturali prima che i danni diventino visibili. La loro presenza richiede quindi attenzione e misure preventive adeguate per proteggere il legno da questi nemici silenziosi.
Ma ugualmente famosi ci sono gli anobidi, o più conosciuti come tarli, che spiccano per la loro diffusione. Questi insetti sono noti per le piccole gallerie che scavano nel legno. Gli adulti depongono le uova nelle fessure del legno, e le larve, una volta schiuse, si nutrono della cellulosa per diversi anni prima di emergere. I danni causati dai tarli spesso diventano evidenti solo dopo un lungo periodo, manifestandosi con piccoli fori di uscita sul legno.
Un altro gruppo di insetti xilofagi è rappresentato dai cerambicidi, conosciuti anche come capricorni delle case. Questi insetti attaccano prevalentemente il legno tenero, come l'abete, e sono in grado di provocare danni significativi a travi e strutture portanti. Le larve scavano ampie gallerie, riducendo drasticamente la resistenza meccanica del legno e rendendo le strutture vulnerabili.
Come proteggersi dai funghi
La prevenzione è fondamentale per proteggere il legno dai funghi, e diverse misure possono essere adottate a tal fine. Innanzitutto, è essenziale controllare i livelli di umidità, mantenendoli al di sotto del 20%. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una buona ventilazione degli ambienti, l’utilizzo di deumidificatori e l’implementazione di misure per prevenire infiltrazioni d’acqua.
Inoltre, l’applicazione di trattamenti protettivi, come fungicidi e impregnanti specifici, può creare una barriera efficace contro le spore fungine. Molti di questi prodotti contengono sostanze biocide che inibiscono la crescita dei funghi, offrendo un ulteriore livello di protezione.
[caption id="attachment_745528" align="aligncenter" width="600"]FEEL WOODè la linea di impregnanti e finiture di Fassa, all’acqua e al solvente, per il trattamento e la cura di manufatti in legno.[/caption]
Un altro aspetto cruciale è la scelta del legno. Alcune specie, come il teak e il cedro, possiedono oli naturali che rendono il legno meno suscettibile agli attacchi fungini. Optare per queste essenze in ambienti umidi può contribuire a ridurre il rischio di biodeterioramento.
Qualora si verifichi già un attacco fungino, è fondamentale intervenire tempestivamente per limitare i danni. La rimozione delle parti danneggiate e l’applicazione di trattamenti fungicidi specifici possono aiutare a contenere la diffusione dei funghi e proteggere il legno rimasto.
Prevenzione contro gli insetti xilofagi
Prevenire gli attacchi di insetti xilofagi richiede una strategia che combina trattamenti specifici e precauzioni ambientali. Un approccio efficace è l'uso di trattamenti antitarlo e termiticidi, ovvero prodotti chimici progettati per trattare il legno e prevenire la proliferazione di questi insetti. Questi prodotti possono essere applicati tramite iniezioni o spruzzature, e in alcuni casi, mobili o travi possono essere sottoposti a trattamenti in apposite camere a gas, per garantire una protezione approfondita.
Un altro aspetto importante della prevenzione è l'essiccazione e la stagionatura del legno. Il legno ben essiccato e stagionato risulta meno suscettibile agli attacchi degli insetti, poiché questi tendono a preferire materiali freschi e umidi. Assicurarsi che il legno sia adeguatamente essiccato prima del suo utilizzo può ridurre notevolmente il rischio di infestazione.
In aggiunta, l'implementazione di barriere fisiche può contribuire a proteggere il legno. Tecniche come l'uso di schermi o reti protettive sono particolarmente utili per impedire l'accesso degli insetti in zone a rischio di attacco, come quelle più esposte.
Nel caso in cui il legno risulti già infestato, i metodi di trattamento variano in base alla specie di insetto e al tipo di danno subito. In alcune situazioni, potrebbe essere necessario sostituire le parti gravemente danneggiate. In alternativa, si possono adottare trattamenti chimici o termici, come il trattamento a microonde, per eliminare larve e uova, contribuendo così a ripristinare l'integrità del legno.
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I materiali per l’isolamento acustico sono utilizzati negli interventi per il miglioramento e l’ottimizzazione delle prestazioni acustiche di un immobile. L’isolamento acustico garantisce il massimo comfort da un punto di vista sonoro ed è un tema di grande rilievo sia in contesti residenziali, che lavorativi, in quando rumore e cattivo isolamento possono compromettere il benessere e, anche, la possibilità di svolgere in modo adeguato una serie di attività.
Basti pensare alla difficoltà di svolgere lavori che richiedono concentrazione in uffici molto disturbati, o ancora, le problematiche che spesso si creano in condominio, quando vicini rumorosi compromettono il comfort all’interno di casa.
Per evitare questo genere di criticità, quindi, è fondamentale scegliere i giusti materiali isolanti, da applicare in modo corretto in corrispondenza di pareti, solai e impianti rumorosi.
FAQs isolamento acustico
Cosa si intende per isolamento acustico?
L'isolamento acustico rappresenta uno dei passaggi fondamentali da ottimizzare quando si ristruttura un ambiente. Questo campo della tecnica si concentra sulla limitazione della diffusione del suono e del rumore, utilizzando varie tecniche di isolamento acustico e materiali specifici.
L'obiettivo principale è ridurre i disturbi sonori provenienti dall'esterno, come il rumore del traffico, o da altre fonti interne all'edificio, come il calpestio dai piani superiori. Per raggiungere un efficace isolamento acustico pareti, pavimenti e soffitti vengono trattati con materiali fonoassorbenti innovativi, come pannelli fonoassorbenti ad alta prestazione. Le soluzioni variano da approcci più economici, come l'isolamento acustico economico con materiali di base, a sistemi più sofisticati utilizzati per l'isolamento acustico di studi di registrazione, dove la qualità sonora è di primaria importanza.
Quando è necessario l’isolamento acustico?
L’isolamento acustico è necessario per ridurre disagi dovuti a rumori e suoni sgraditi negli ambienti domestici e in quelli dedicati al lavoro.
L'isolamento acustico diventa indispensabile in diverse situazioni, soprattutto in ambienti residenziali, lavorativi e pubblici dove è fondamentale ridurre il rumore per garantire comfort e privacy. È necessario, ad esempio, in edifici situati in zone ad alta densità di traffico o in prossimità di infrastrutture rumorose come aeroporti e ferrovie.
Allo stesso modo, l'isolamento acustico è essenziale in condomini e uffici per limitare la trasmissione del rumore tra diverse unità abitative o spazi di lavoro, migliorando la qualità della vita e la produttività. Anche teatri, studi di registrazione e sale conferenze richiedono trattamenti acustici specifici per ottimizzare l'ascolto e prevenire interferenze sonore. Inoltre, in linea con le normative vigenti, come il DPCM 5 dicembre 1997, è obbligatorio intervenire per garantire che gli edifici rispettino i requisiti minimi di isolamento acustico per il benessere abitativo e la protezione dai disturbi esterni.
[caption id="attachment_744779" align="aligncenter" width="682"]Isolmant IsolTile è la soluzione per l’isolamento acustico a basso spessore (2 mm) per applicazioni sotto massetto e sotto pavimento[/caption]
L’isolamento va previsto sia in corrispondenza delle strutture che confinano con l’esterno, che nei divisori e nei solai interni. Una precauzione necessaria per proteggere l’edificio dai rumori esterni, ma anche dal passaggio di suoni tra diversi appartamenti o tra locali adibiti a differenti funzioni (parliamo in questo caso di isolamento acustico interno).
Quali sono i vantaggi dell'isolamento acustico nelle abitazioni?
L'isolamento acustico per case sta diventando sempre più rilevante per il benessere nelle nostre abitazioni, rispondendo a una crescente esigenza di tranquillità e privacy in un mondo sempre più rumoroso.
In primo luogo, l'isolamento acustico garantisce una maggiore privacy, permettendo agli abitanti di vivere liberamente senza preoccuparsi di disturbare o essere disturbati. Un vantaggio fondamentale dell'isolamento acustico è il miglioramento della qualità del sonno. Nelle aree urbane, dove il caos della città è una costante, optare per delle ottimali soluzioni di isolamento acustico che possono aiutare nella riduzione del rumore del traffico può garantire un ambiente confortevole e riposante.
Per le famiglie con bambini, l'isolamento acustico crea un ambiente più adatto allo studio e al gioco, favorendo la concentrazione e lo sviluppo. Allo stesso modo, per chi lavora da casa o ha necessità di spazi dedicati come home theater, l'isolamento acustico diventa un elemento essenziale per godere appieno di queste aree senza interferenze.
Qual è la differenza tra isolamento acustico e isolamento termico?
L'isolamento termico regola il flusso di calore tra interno ed esterno dell'edificio, contribuendo a mantenere una temperatura costante e piacevole in ogni stagione. Oltre a ridurre i costi energetici, previene problemi come muffa e condensa, migliorando la salubrità degli spazi interni.
L'isolamento acustico, invece, crea una barriera contro i rumori indesiderati, sia esterni che interni, garantendo un ambiente tranquillo e rilassante.
La scelta dei materiali e delle tecniche per entrambi i tipi di isolamento richiede un'attenta analisi delle esigenze specifiche dell'abitazione e del contesto in cui essa si trova. Non esiste una soluzione universale: ogni situazione richiede un approccio su misura. È quindi indispensabile effettuare uno studio dettagliato che consideri fattori come la struttura dell'edificio, l'esposizione, il clima locale e le fonti di rumore circostanti.
Quanto costa l'isolamento acustico?
Il costo dell'isolamento acustico di un edificio è una questione complessa che dipende da numerosi fattori, rendendo difficile fornire una stima universale. La varietà di materiali disponibili sul mercato offre un'ampia gamma di opzioni, ciascuna con le proprie caratteristiche, prestazioni e fasce di prezzo.
Mentre online si possono trovare stime indicative che partono da circa 60 euro al metro quadrato per l'insonorizzazione di una parete, con costi potenzialmente più elevati per interventi sul soffitto, è importante sottolineare che questi sono solo punti di riferimento generici. Il costo effettivo può variare significativamente in base a fattori quali la qualità e il tipo di materiali scelti, la complessità dell'intervento, le dimensioni dell'area da trattare e le specifiche esigenze acustiche dell'ambiente.
Data la complessità della materia e l'importanza di un isolamento acustico efficace per il comfort abitativo, il consiglio più saggio è quello di rivolgersi a professionisti o aziende specializzate nel settore. Un esperto può effettuare una valutazione accurata dell'immobile, considerando aspetti come la struttura dell'edificio, l'ambiente circostante e le specifiche necessità degli occupanti.
Le caratteristiche dei materiali per l’isolamento acustico
Esistono diverse tipologie di materiali per l’isolamento acustico utilizzabili in edilizia, che si distinguono per caratteristiche, prestazioni e costi differenti. Una varietà ampia, che permette di rispondere a differenti esigenze e situazioni, sia che si tratti di nuove costruzioni, che di riqualificazioni dell’esistente.
In ogni caso, ciò che accomuna tutti questi materiali è la capacità di isolare gli ambienti e renderli adeguati considerando qualità sonora e comfort.
Una prima distinzione da fare, quando si parla di caratteristiche degli isolanti, riguarda i materiali fonoisolanti e i materiali fonoassorbenti. I primi sono funzionali agli interventi di isolamento acustico, finalizzati ad impedire alle onde sonore di passare da un ambiente ad un altro. I materiali per l’isolamento acustico sono capaci di ridurre la pressione sonora rispetto ad una sorgente, tanto che si parla di indice di riduzione del suono, grazie alla loro struttura.
I secondi, invece, hanno uno scopo differente, che riguarda il comfort in relazione a suoni e rumori prodotti direttamente all’interno di quell’ambiente. In questo caso, si parla di assorbimento acustico, ossia della capacità di assorbire e attutire le onde sonore generate, migliorando notevolmente l’acustica interna di un locale.
Le onde sonore, infatti, colpiscono tutte le superfici circostanti e, se non sono adeguatamente assorbite, generano un effetto riverbero, in quanto continuano a muoversi in quell’ambiente, “rimbalzando” da una superficie ad un’altra. In ambito si tende ad intervenire per favorire l’isolamento acustico tra differenti unità immobiliari, mentre in un luogo pubblico o di lavoro è essenziale anche assicurare un buon livello di assorbimento acustico.
Qual è il miglior isolante acustico
Per rispondere alla domanda “qual è il miglior isolante acustico” è necessario fare una doverosa premessa: le prestazioni di un materiale sono oggettivamente misurabili, ma la giusta scelta dipende anche da fattori connessi al locale o all’edificio su cui questi prodotti devono essere installati. Scegliere il miglior isolante acustico, significa anche capire quale è il prodotto che in quella specifica circostanza può rispondere al meglio a tutte le necessità che si presentano. Banalmente, gli isolanti acustici si possono distinguere anche per dimensioni e consistenze, che li rendono più o meno adatti a diverse applicazioni, al di là del loro potere isolante.
Oltre al tema del fonoassorbimento e dell’isolamento acustico, un’altra differenziazione che si può fare riguarda la composizione dei materiali, che possono avere natura minerale, vegetale, sintetica. Inoltre, si trovano isolanti in pannelli, in rotoli o anche in forma sfusa. La scelta, quindi, deve essere fatta in modo attento rispetto alla tipologia di installazione da effettuare e al problema da risolvere.
Le tipologie di isolanti acustici
Scegliere il materiale giusto per l’isolamento acustico è importante per ottenere le giuste prestazioni e assicurare un buon risultato a seguito dell’intervento, che deve sempre essere progettato nella sua complessità. Una delle prime scelte da fare, ad esempio, dipende dal fatto che si abbia bisogno di un materiale isolante o fonoassorbente. Valutando i materiali, quindi, si dovranno prendere in considerazione caratteristiche come il tempo di riverberazione e il coefficiente di assorbimento.
Volendo distinguere i materiali isolanti in categorie, se ne possono principale trovare 3, sulla base della loro composizione:
Materiali isolanti minerali, molto utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico e hanno anche ottime proprietà di isolamento termico. Ne sono un esempio la lana di roccia e la lana di vetro, disponibili in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli o materassini, che rendono questi materiali porosi una buona scelta in diverse circostanze, oltre al fatto che sono tendenzialmente abbastanza economici, durevoli nel tempo, resistenti a muffa e umidità, biodegradabili e sicuri anche in caso di incendio. Questi prodotti sono spesso scelti per i solai, il sottotetto, le coperture e le pareti perimetrali in quanto offrono anche ottime prestazioni in termini di isolamento termico. Si tratta di una soluzione durevole nel tempo e “green”: scegliere questi minerali significa optare per una soluzione eco sostenibile, riciclabile e biodegradabile in linea con i principi della bioedilizia, senza contare che anche il loro costo è competitivo. Sotto forma di rotoli e feltri, si usano molto anche per i pavimenti.
La lana di vetro è ottenuta dal vetro che durante la lavorazione viene legato alla sabbia, da qui poi si formano le fibre. Il prodotto subisce poi successive lavorazioni ad alta temperatura e con l’ultimo processo di surriscaldamento, acquisisce le proprietà di resistenza e stabilità, che lo fanno diventare un ottimo isolante acustico oltre che termico. La lana di vetro la si trova sia in rotoli che in pannelli.
Altri esempi sono i feltri minerali, adeguati per i pavimenti, con capacità antivibranti e un’elevata resistenza alla compressione. In generale, comunque, tutti i materiali minerali sono molto durevoli nel tempo e resistenti, anche a muffe e funghi.
Materiali vegetali, come il sughero e la fibra di legno, sono generalmente porosi e fibrosi e hanno ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Ne sono degli esempi i pannelli in fibra di legno, la lana di pecora, la canapa o il sughero. Anche in questo caso, la maggior parte dei materiali offre buone proprietà di isolamento termico, permettendo allo strato isolante installato di svolgere contemporaneamente una doppia funzione. Questi prodotti si distinguono indubbiamente per la loro naturalezza, riciclabilità e compatibilità con l’ambiente, senza rinunciare a durevolezza e resistenza. Le applicazioni sono diverse, tra cui pareti, coperture e solai per prevenire i rumori da calpestio, oltre al fatto che vi sono prodotti esteticamente pensati per essere installati a vista, come elementi decorativi.
Il sughero è un materiale riciclabile, leggero, compatto e nonostante la sua naturalezza, è resistente alla formazione di muffe e umidità. Viene utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore, in quanto la sua struttura gli garantisce la capacità di assorbire le onde sonore e migliorare il comfort acustico. La fibra di legno si compone di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno ed è completamente riciclabile e biodegradabile. Questo materiali viene generalmente usato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento per il rumore da calpestio.
Materiali sintetici, che derivano dalla lavorazione del petrolio. Alcuni esempi molto utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene che si distinguono per un costo particolarmente vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Vengono spesso utilizzati per riempire le intercapedini e il poliuretano è particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.
Tutti questi prodotti, infine, possono distinguersi anche per la propria densità, che incide notevolmente sulle prestazioni garantite. Il consiglio, in conclusione, è quello di affidarsi sempre a tecnici competenti, che si occupino di una corretta progettazione acustica dell’intervento e che guidino la committenza nella scelta del miglior materiale per l’isolamento.
Come isolare acusticamente una parete o un solaio
Per isolare acusticamente un ambiente e assicurare il massimo comfort è necessario analizzare in prima battuta le fonti di eventuali rumori indesiderati e la tipologia di costruzione, così da procedere con la progettazione del corretto isolamento. In base alla problematica rilevata e alle caratteristiche dell’edificio, quindi, si procede con la scelta del giusto materiale isolante per qualla specifica installazione.
Ad esempio, nel caso si intervenga su costruzioni esistenti, il modo più diffuso per isolare le pareti è quello di realizzare una controparete con del materiale fonoisolante, così da ridurre al massimo il passaggio dei suoni da una stanza all’altra. Si possono utilizzare prodotti quali la lana di vetro o di roccia, in pannelli, da posare direttamente a ridosso della parete. Nel caso dei nuovi edifici, lo strato isolante fa parte del pacchetto tecnologico che compone la parete e può essere posizionato anche all’interno, in un’intercapedine. Nel caso si realizzi un nuovo cappotto esterno, invece, si consiglia di scegliere l’isolante termico anche in base alle prestazioni acustiche, così da proteggere l’edificio dai rumori esterni. Per isolare i solai si possono realizzare dei controsoffitti, mentre per limitare i rumori dovuti al calpestio è possibile intervenire sul pavimento. Generalmente, infatti, si inserisce del materiale isolante, sottoforma di materassini e feltri, al di sotto dello strato di finitura, dando vita ad una sorta di pavimento galleggiante.
Per isolare gli impianti tecnici, infine, che possono essere un vettore di trasporto del rumore, si possono utilizzare materassini flessibili o anche isolanti sottoforma di schiuma, come avviene nel caso del poliuretano. Si parla di impianti di climatizzazione o areazione, ma anche idrici o meccanici, come gli ascensori e i montacarichi.
Materiali fonoassorbenti per studi di registrazione
Come migliorare l’isolamento acustico di uno studio di registrazione? Insonorizzare uno studio di registrazione è un passo essenziale per garantire una qualità del suono professionale, ma è importante ricordare che i suggerimenti che offriamo qui sono generici e devono essere adattati alle specifiche esigenze dello spazio. L'obiettivo principale è ridurre al minimo i rumori indesiderati provenienti dall'esterno, come il traffico o i suoni ambientali, e ottimizzare l'acustica interna per evitare eco o riverberi. Un metodo comune per migliorare l'isolamento acustico è ispessire le pareti. Aggiungere massa e densità ai muri aiuta a "bloccare" la propagazione del suono. Un'opzione efficace è l'uso di lana di roccia, inserita tra il muro esistente e una nuova parete in cartongesso, creando una barriera che assorbe il rumore. A questo si possono aggiungere pannelli fonoassorbenti o tappetini in schiuma, che riducono il rumore interno e impediscono anche a quello esterno di influire sulle registrazioni.
10/06/2022
Isolamento acustico: come progettarlo
L’isolamento acustico è fondamentale per assicurare il comfort interno, tanto quanto l’isolamento termico. Per un risultato efficace e proteggere le persone dai rumori esterni o provenienti da ambienti confinanti, è necessaria una buona progettazione e la scelta del giusto materiale considerando il tipo di rumore e l’elemento strutturale su cui si interviene
a cura de La RedazioneIndice degli argomenti:
L’isolamento acustico, che ha lo scopo di limitare il trasferimento delle onde sonore negli ambienti, è importante per assicurare il comfort interno. Proprio come per l’isolamento termico, anche la progettazione dell’isolamento acustico e la scelta dei materiali sono fondamentali per un risultato efficace. I rumori che possono disturbare la nostra tranquillità sono molti, alcuni esempi tipici sono il rumore del traffico urbano, il calpestio proveniente dai piani superiori suoni causati dal funzionamento degli impianti o dalla presenza di vicini nell’appartamento accanto al nostro.
Ma come si propagano le onde sonore? Quando l’onda incontra una parete, una parte si propaga di là dalla parete colpita, un’altra viene nell’ambiente da cui proviene e infine parte dell’onda è assorbita dalla parete sotto forma di energia termica.
Isolamento acustico: normativa di riferimento
La normativa di riferimento parla di inquinamento acustico e di requisiti acustici passivi minimi degli edifici, affrontando la materia nella Legge 447/1995 e nel DPCM del 5 dicembre 1997. Le prestazioni che un edificio deve garantire, secondo queste norme, dipendono dalla sua destinazione d’uso e, a seconda della tipologia di rumore, si definiscono anche i valori minimi e massimi in Decibel.
Le principali grandezze e gli indici introdotti dalla normativa sono:
R’w: indice di potere fonoisolante apparente delle partizioni (pareti divisorie e solai interni);
D2m,ntw: indice dell’isolamento acustico normalizzato della facciata;
L’nw: indice del livello di pressione sonora da calpestio;
LASmax: livello massimo di pressione sonora prodotto da impianti tecnologici a servizio discontinuo;
LAeq: livello equivalente di pressione sonora prodotta da impianti ad uso continuo, come il riscaldamento.
Per rispettare i valori stabiliti dalla normativa, si ricorre all’isolamento acustico che, appunto, impedisce il propagarsi delle onde sonore grazie all’uso di materiali specifici, che si distinguono in pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti.
Nel primo caso, l’isolante ha la capacità di riflettere il suono che lo colpisce, impedendone il passaggio e proteggendo gli ambienti dai rumori esterni I pannelli fonoassorbenti, invece, sono in grado di assorbire l’energia sonora e di ridurre il riverbero (quindi l’effetto eco), grazie ad alcune caratteristiche come la loro geometria, la porosità e la densità.
Detrazioni fiscali per l’isolamento acustico degli edifici
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali destinate a chi è intenzionato a procedere con interventi di isolamento acustico degli edifici, ci sono diverse possibilità.
La principale riguarda sicuramente il Bonus Ristrutturazione, previsto per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazioni, restauri e risanamenti. Anche per il 2022, si conferma la percentuale di detrazione del 50% e il massimale di spesa pari a 96.000 euro. Riconfermato anche l’Ecobonus 65% per gli interventi di efficientamento energetico, come ad esempio la posa di un cappotto. La percentuale cresce e arriva all’85% per i condomini. In questi casi, l’isolamento acustico deve necessariamente assicurare anche requisiti di isolamento termico e migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
Restando sempre nel campo dell’isolamento termoacustico, un’ultima possibilità è quella di optare per il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio, per il quale l’isolamento termico (e quindi anche acustico, se coincidono) è proprio un intervento trainante. Attenzione, in questo caso, alle scadenze. Per gli edifici residenziali unifamiliari la scadenza è per il 31 dicembre 2022, ma solo se si effettua il 30% dei lavori entro giugno. Tempi più rilassati per i condomini, che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023.
L’isolamento acustico delle pareti
Isolare le pareti significa fare in modo che il rumore non si propaghi attraverso di esse. Nel caso delle pareti divisorie interne lo scopo dell’isolamento acustico è quello di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti..
Questo tipo di intervento non è invasivo, garantisce l’insonorizzazione delle pareti e molto spesso è combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.
Nel caso delle pareti perimetrali, invece, è importante scegliere bene l’isolante termico quando si decide di installare un cappotto, in quanto svolgerà la doppia funzione di isolamento termico e acustico.
Spesso, soprattutto nei condomini costruiti prima del DPCM 5/97 (che stabilisce che le partizioni verticali che separano le unità immobiliari devono essere dimensionate con un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB per la classe III – prestazione acustica “di base” e rispettivamente di 53 e 56 dB per le classi II e I - prestazioni acustiche “buone” e “molto buone”), non c’è un buon isolamento tra le pareti confinanti e gli inquilini sono disturbati dai rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.
Nel caso di nuove costruzioni l’utilizzo di blocchi di muratura fonoassorbenti aiuta a rispettare i requisiti necessari, sia per l’isolamento acustico che per quello termico.
L’isolamento acustico del solaio: soffitto e pavimento
Isolare il solaio significa risolvere problemi quali il rumore da calpestio e la trasmissione di suoni tra differenti piani dell’edificio. Un aspetto spesso trascurato, ma essenziale per il comfort interno.
In questi casi, le opzioni sono principalmente due: isolare il soffitto o/e il pavimento, quindi intervenendo a intradosso o a estradosso del solaio.
Per isolare il pavimento è necessario predisporre appositi materiali isolanti, generalmente disponibili in rotoli, al di sotto del pavimento e del massetto. Si tratta di materassini assorbenti a basso spessore, di cui esistono tipologie adeguate ai diversi pavimenti (ad esempio ci sono prodotti specifici per il parquet).
Se, invece, si decide di intervenire per l’isolamento acustico del soffitto, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine
[caption id="attachment_649005" align="aligncenter" width="600"] I pannelli Phonolook di Eterno Ivica correggono le problematiche legate al riverbero acustico negli ambienti chiusi Sono disponibili in tante combinazioni di forme, colori e personalizzazioni.[/caption]
Realizzare un controsoffitto significa ridurre l’altezza dei locali e questo non sempre è possibile. In questi casi, si valutano dei pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero. Sicuramente, si tratta di una soluzione veloce e reversibile.
Le migliori soluzioni per l'isolamento acustico
Eterno Ivica - Biwood
[caption id="attachment_668074" align="aligncenter" width="600"] Eterno Ivica - Biwood[/caption]
Il pannello BIWOOD fa parte della linea Acusticadi Eterno Ivica e assicura ottime prestazioni anche negli ambienti dalle problematiche particolarmente difficili. E' formato da un doppio strato di fibra di legno, ha uno spessore di 10 mm e contiene un elemento fonoassorbente in fibra poliestere riciclata dello spessore 20 mm. E' adatto in particolare alla realizzazione di pareti stratificate con laterizi pesanti. E' traspirante e leggero e, a parità di ingombro, assicura isolamenti acustici superiori rispetto al solo utilizzo di materiali fibrosi.
Fassa Bortolo - Gypsotech Duplex dB
[caption id="attachment_696677" align="aligncenter" width="680"] Gypsotech Duplex dB di Fassa[/caption]
Gypsotech Duplex dBche fa parte del Sistema Cartongesso di Fassa è una lastra di cartongesso ad alte prestazioni, accoppiata ad un pannello di poliuretano riciclato di 10mm di spessore, rivestito su entrambi i lati con un tessuto non tessuto. La lastra è particolarmente adatta per la formazione di contropareti e controsoffitti, garantendo ottime prestazioni acustiche in un minimo spessore.
Ferri - Intonaci acustici
[caption id="attachment_696678" align="aligncenter" width="300"] Intonaco acustico FS68 Sonophone di Ferri[/caption]
Ferri propone una gamma di intonaci speciali nell'ambito del sistema FerriMix ad elevate performance. Nell'immagine l'intonaco acustico FS68 Sonophone a base di gesso e cellulosa ad alto assorbimento, adatto in particolare per la correzione di ambienti riverberanti.
Fornaci Laterizi Danesi - Normablok® Più
[caption id="attachment_668078" align="aligncenter" width="600"] Normablok® Più di Danesi[/caption]
Danesi propone Normablok® Più, la linea di blocchi isolanti che si caratterizza per ottime prestazioni termoacustiche, resistenza statica, isolamento acustico e protezione dal fuoco. I blocchi sono adatti alla realizzazione di pareti monostrato portanti o di tamponamento nelle diverse zone sismiche e mantengono le prestazioni inalterate nel tempo.
Isolmant TOP
[caption id="attachment_744782" align="aligncenter" width="576"] Isolmant TOP[/caption]
Isolmant TOP è il materassino isolante in materiale viscoelastico termoconduttivo ad alta densità, ideale per l’installazione flottante di parquet e laminati, compresi quelli su pavimenti radianti a bassa inerzia e ridotto spessore. È rivestito con uno strato di PET alluminizzato che funge da barriera contro l’umidità ascendente.
Il sistema acustico Isolmant Top è stato concepito appositamente per l’installazione flottante di pavimenti rigidi come laminati e parquet. Si tratta di una soluzione di elevata qualità, progettata per attenuare il rumore da calpestio e quello riflesso. Isolmant TOP è studiato per proteggere i sistemi di incastro di queste pavimentazioni anche sotto carichi elevati.
Rockwool -Acoustic 225 Plus
[caption id="attachment_586393" align="aligncenter" width="500"] Rockwool - Acoustic 225[/caption]
Acoustic 225 Plus è un pannello rigido in lana di roccia proposto da Rockwool, adatto per l’isolamento termico e acustico. E' disponibile in diversi spessori e vanta un valore di conduttività λD=0,033 W/(mK); grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia assicura inoltre un aumento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui viene installato.
Saint Gobain - Ecophon Solo™
[caption id="attachment_696679" align="aligncenter" width="600"] Saint Gobain - Ecophon Solo[/caption]
La famiglia di pannelli fonoassorbenti Ecophon Solo™- marchio distribuito da Saint-Gobain Italia - in lana di vetro ad alta densità, è formata da una ricca gamma di unità libere sospese utilizzate in particolare per l’isolamento acustico di edifici in cui sia difficile la realizzazione del controsoffitto da parete a parete o nei casi in cui sia necessario mantenere il volume originario. Il sistema con pannelli sospesi , dallo spessore da 40 mm, è disponibile in diverse forme, colori e dimensioni. Le unità libere sono disponibili anche in tessuto nella versione Ecophon Solo™ Textile e nella gamma Akutex HS resistente all’acqua.
Sogimi - Fonosphera
[caption id="attachment_668141" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Fonosphera[/caption]
Fonosphera® di Sogimi è un composito formato da una massa a base polimerica e cariche minerali accoppiata ad uno strato di polietilene a calotte sferiche che ottimizza le performance di isolamento acustico nell’unione con altri materiali ed evita l'insorgere di ponti acustici durante il montaggio. E' particolarmente indicato per l’isolamento acustico per via aerea e per l’attenuazione delle vibrazioni su strutture metalliche, in vetroresina, laminati plastici, multistrati lignei e muratura.
STIFERITE - Pannelli in schiuma polyiso
[caption id="attachment_668664" align="aligncenter" width="680"]STIFERITE GT in schiuma polyiso[/caption]
I pannelli STIFERITEin schiuma polyiso garantiscono, in spessori inferiori rispetto a quelli previsti da materiali meno performanti, efficienza, sicurezza e durata nel tempo. Disponibili in un'ampia gamma, in grado di soddisfare le diverse necessità, assicurano ottimo isolamento termico e acustico. Lo spessore ridotto inoltre garantisce diversi vantaggi, tra cui maggiore spazio abitativo, minori costi di trasporto e messa in opera.
I pannelli STIFERITE sono leggeri e quindi non contribuiscono in modo significativo alla massa delle strutture, che rappresenta, per quelle monolitiche, il parametro principale per l’isolamento acustico. Nonostante ciò ricerche ed analisi di laboratorio, condotte su strutture edilizie mediamente leggere, hanno evidenziato come gli isolanti termici STIFERITE possano essere performanti, anche per la protezione acustica, in funzione della stratigrafia considerata.
URSA TERRA 70 SPRING
[caption id="attachment_696680" align="aligncenter" width="680"] URSA TERRA 70 SPRING[/caption]
URSA TERRA 70 SPRING è un pannello idrofobo semirigido idrorepellente realizzato in lana minerale trattata con speciali resine termoindurenti. Fa parte della gamma URSA TERRA, che si caratterizza per alte performance e attenzione alla sostenibilità grazie al legante ecocompatibile a base organica di origine vegetale. 70 SPRING nasce per l’edilizia dei sistemi a secco ed è particolarmente indicato per gli interventi di isolamento termico e acustico di pareti esterne, pareti interne di separazione e divisorie, controsoffitti, garantendo anche un ottimo livello di protezione passiva al fuoco.
Xella - Y-ACU
[caption id="attachment_668140" align="aligncenter" width="659"] Xella - Y-ACU[/caption]
Il blocco in calcestruzzo aerato autoclavato Y-ACUdi Xella, un elemento per muratura sottile (sp.10, 12 e 15 cm, di densità 600 kg/m3), vanta prestazioni acustiche eccezionali testate in laboratorio.
Il nuovo sistema di pareti divisorie tra differenti unità immobiliari, massimizza il modello “massa-molla-massa” tramite l’uso di due murature dotate di diverso spessore e di diversa densità, con interposizione di un materassino isolante Y-ACUBOARD che smorza le frequenze del rumore che lo attraversa. L’uso del blocco Y-ACU ad alta densità, unito al blocco classico Ytong Y-PRO, permette di evitare l’intonaco interno tra le murature.
Prove di laboratorio hanno dimostrato che le pareti in calcestruzzo cellulare vantano prestazioni acustiche insuperabili.
Guarda il convegno organizzato da Infoweb "La corretta progettazione dell'isolamento acustico"
https://www.youtube.com/watch?v=cSL1e-WK_RM&ab_channel=Infobuild.it
Articolo aggiornato
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Chiunque abbia mai affrontato una ristrutturazione o una nuova costruzione ha sentito parlare di massetto e sottofondo, due differenti strati che insieme ad altri elementi strutturali compongono i solai, che spesso vengono confusi o utilizzati, almeno per nome, in modo equivalente.
Per realizzare correttamente un solaio è fondamentale conoscere adeguatamente tutti gli elementi che lo compongono e assicurare le migliori prestazioni in termini di resistenza, stabilità, sicurezza e isolamento.
Ma cosa sono esattamente massetto e sottofondo? Quando e dove vengono utilizzati? Perché sono così importanti? In questo articolo cercheremo di capire a cosa servono e come scegliere il tipo giusto per le proprie esigenze.
Che cosa sono il massetto e il sottofondo?
La principale differenza tra massetto e sottofondo consiste proprio nel fatto che le due parole hanno un significato differente e indicano due strati diversi della struttura del solaio.
Il massetto è uno strato di materiale cementizio, spesso realizzato con cemento, sabbia e additivi, applicato sopra il sottofondo per creare una superficie piana e stabile su cui posare il pavimento definitivo. Il sottofondo, invece, è lo strato inferiore, che si trova tra la componente strutturale e il pavimento e funge da base strutturale, garantendo stabilità e isolamento.
In generale, si parla di sottofondo bistrato quando si sovrappongono proprio il sottofondo e un massetto, monostrato quando invece questi due strati diventano un unico elemento.
Entrambi gli elementi massetto e sottofondo possono avere spessori differenti, a seconda del solaio e delle caratteristiche strutturali dello stesso. Infine, quando si interviene su un edificio esistente, spesso si consiglia di demolire e ripristinare il massetto, per poi procedere con la posa di una pavimentazione.
Il sottofondo, invece, viene generalmente lasciato inalterato. Ma ora, vediamo nel dettaglio entrambi gli elementi.
Sottofondo: che cos'è e a cosa serve
Il sottofondo, spesso definito come la base o strato di supporto e posizionato tra la struttura grezza dell'edificio e il massetto, è un elemento fondamentale nel settore delle costruzioni, essenziale per garantire la stabilità, l'isolamento e la durabilità dell'intero pavimento.
La funzione del sottofondo non è strutturale, ma la sua funzione primaria è quella di distribuire uniformemente il carico della struttura sovrastante, prevenendo cedimenti e garantendo la sicurezza e la durabilità dell'edificio.
Il motivo per cui viene realizzato è principalmente quello di livellare in modo adeguato il solaio, oltre che favorire l’isolamento termico (contribuisce infatti a mantenere una temperatura interna confortevole, riducendo i costi di riscaldamento e raffreddamento), ospitare eventuali elementi impiantistici, senza gravare sul peso della struttura.
Il sottofondo può anche essere progettato per migliorare l'isolamento acustico, riducendo il rumore tra i piani di un edificio. Si parla, molto spesso anche di strato di alleggerimento o di compensazione. Il compito del sottofondo è anche quello di distribuire il peso del massetto e del pavimento, oltre che di pareggiare tutte le eventuali irregolarità del solaio e permette la miglior posa possibile di massetto e pavimento.
[caption id="attachment_743037" align="aligncenter" width="903"]RÖFIX 831 è un sottofondo alleggerito, termoisolante e fonoassorbente. E' formato da un legante speciale, un inerte leggero e da alcuni additivi che ne migliorano la lavorazione[/caption]
Un sottofondo ben progettato aiuta a prevenire la risalita dell'umidità dal terreno, proteggendo il massetto e il pavimento finale da danni legati all'umidità, come muffa e deterioramento. Materiali impermeabili o barriere al vapore possono essere integrati nel sottofondo per migliorare questa funzione.
Nel sottofondo possono essere alloggiate diverse tipologie di tubazioni, ad esempio dell’impianto elettrico, piuttosto che della distribuzione dell’acqua calda sanitaria. Fanno eccezione, invece, le tubazioni dei sistemi di riscaldamento radiante. In questo caso, i pannelli radianti sono posti al di sopra del sottofondo, che funge da valido e importante supporto.
In ogni caso, anche se non ha funzione strutturale, è importante realizzare il sottofondo nel modo corretto, in quanto potrebbe causare problematiche sia da un punto di vista tecnico, ma anche termico. Uno strato, quindi, che non deve essere sottovalutato.
Come si realizza un sottofondo e che materiali si devono scegliere
La scelta dei materiali per la realizzazione del sottofondo dipende proprio dalle prestazioni che questo strato deve assicurare. Scegliere il sottofondo giusto dipende da diversi fattori, tra cui le esigenze di isolamento termico e acustico, il tipo di pavimento finale, e le condizioni strutturali dell'edificio.
Ecco, allora, che una prima caratteristica importante riguarda sicuramente il peso dei materiali, in quanto il sottofondo deve assicurare leggerezza. Inoltre, vanno attentamente prese in considerazione anche le capacità isolanti, escludendo i buoni conduttori di calore. Chiaramente, poi, hanno il loro peso anche aspetti quali l’economicità di un prodotto e la facilità di posa in opera. La scelta dello spessore di questo strato dipende dall’intera stratigrafia del solaio, in quanto è necessario assicurare un minimo spessore tra la struttura del solaio e la pavimentazione, bilanciando gli elementi intermedi.
[caption id="attachment_743033" align="aligncenter" width="523"]FZ300 ACUMIX di Ferri è un sottofondo acustico alleggerito termoacustico già miscelato. E' formato da polimeri riciclati e legante cementizio.[/caption]
Il sottofondo si presenta come un prodotto fluido premiscelato. La maggior parte dei prodotti è a base cementizia, anche se si sono sperimentate soluzioni alternative, ad esempio con l’argilla. Il sottofondo può contenere anche dell’isolante, per ridurre la conducibilità termica del solaio e favorire il livello di isolamento. Il sottofondo è spesso considerato un manufatto minore, che non merita particolari attenzioni nell’esecuzione in opera; se eseguito male, però, può arrecare inconvenienti o compromettere la funzionalità di tutti i sistemi associati ad esso.
[caption id="attachment_743034" align="aligncenter" width="845"]PERLICAL® è il sottofondo alleggerito termoisolante premiscelato di Perlite, a base di perlite espansa[/caption]
Tipologie di sottofondi
Tra le diverse tipologie di sottofondi possiamo trovare:
sottofondo in sabbia e cemento: questo tipo di sottofondo è realizzato in sabbia e cemento è utilizzato per raggiungere rapidamente la quota di progetto e procedere alla posa del pavimento vero e proprio;
sottofondo autolivellante: questo sottofondo speciale permette, in maniera più accentuata rispetto agli altri sottofondi, di garantire una distribuzione equa e il livello alla quota desiderata;
Sottofondo isolante - Progettato specificamente per migliorare l'isolamento termico e acustico dell'edificio
sottofondo alleggerito: questa soluzione, in cemento cellulare e con ottimo isolamento termoacustico, è ideale per quei pavimenti nei quali verrà inserito il sistema di riscaldamento degli stessi. Esistono diverse varianti di sottofondo alleggerito con l’aggiunta di diversi materiali, come sughero, polistirolo o perlite, che valorizzano alcune caratteristiche tecniche;
sottofondo industriale: è realizzato in calcestruzzo ed è indicato per i pavimenti dei capannoni industriali e dei piazzali.
sottofondo a secco, realizzato senza leganti o acqua, realizzato in differenti materiali, tra cui anche lastre di ripartizione di carico. Molto utilizzato nelle case prefabbricate in legno, ma anche nel caso delle ristrutturazione degli edifici storici.
Che cos’è il massetto e che spessore deve avere
Quando si parla di massettosi intende quell’elemento utilizzato subito sopra al sottofondo, per assolvere diverse funzioni tecniche e creare una superficie piana e stabile su cui posare il pavimento definitivo. In linea di massima, il massetto ha uno spessore variabile tra i 4 e gli 8 cm e viene gettato al di sopra del sottofondo.
Qualunque tipo di rivestimento si scelga, il massetto deve essere liscio, planare, pulito, privo di fessure, compatto, stagionato, dimensionalmente stabile e meccanicamente resistente. Può essere chiamato ‘di finitura’ e quindi essere supportato da uno strato di alleggerimento-isolamento compensazione.
Il massetto è composto principalmente da una miscela di cemento, sabbia e acqua. A seconda delle necessità specifiche del progetto, possono essere aggiunti vari additivi per migliorare determinate proprietà, come l'elasticità, la resistenza all'acqua o la capacità di isolamento termico e acustico.
Il massetto alleggerito viene utilizzato soprattutto negli interventi di riqualificazione, quando sono necessari bassi spessori e tempi di lavoro abbastanza rapidi. In questo caso va posto uno strato superiore rinforzato, in grado di sopportare le varie sollecitazioni meccaniche.
[caption id="attachment_666383" align="aligncenter" width="601"] Massetto a base cementizia FASSAFLOOR THERM di Fassa ad alta resistenza meccanica e conducibilità termica, a presa ed essiccazione veloce. E' indicato sia in ambienti interni che esterni. E' adatto per l’applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento senza l’utilizzo di additivi aggiuntivi[/caption]
In alcuni casi si sceglie di realizzare dei massetti desolidarizzati o galleggianti. Questi termini, innanzitutto, indicano che l’ultima parte di solaio – composta appunto da massetto e pavimentazione – è svincolata dal resto della struttura.
I solai desolidarizzati possono essere realizzati mediante l’interposizione di uno strato aggiuntivo che separa il solaio dal sottofondo, ad esempio tramite un telo in PVC che può fungere anche da barriera al vapore. Un solaio galleggiante, invece, prevede la posa di uno strato isolante al di sotto del massetto, sia termico che acustico. Questa soluzione viene spesso utilizzata nei solai interpiano per eliminare le problematiche dovute al rumore di calpestio.
[caption id="attachment_743036" align="aligncenter" width="1200"]Weberplan MR81 metal è il massetto premiscelato di Weber (Saint-Gobain Italia) costituito da fibre di metallo ad elevata conducibilità termica specifico per applicazioni su impianti radianti a pavimento.[/caption]
In ogni caso, è importante fare attenzione alla posa del massetto per evitare eventuali rotture e incollare il pavimento una volta che il massetto è completamente maturato. Inoltre bisogna conoscere i tempi di asciugatura del massetto scelto: un massetto non completamente asciutto può compromettere la qualità del pavimento finale.
Il massetto assolve diverse importanti funzioni:
livellamento del pavimento: Una superficie perfettamente piana è fondamentale per la posa corretta del pavimento finale, sia esso in piastrelle, parquet, laminato o altri materiali
aiuta a distribuire uniformemente il carico delle strutture sovrastanti
aiuta a proteggere gli impianti sottostanti, come tubazioni, cavi elettrici e sistemi di riscaldamento a pavimento
a seconda del tipo di massetto e degli additivi utilizzati, il massetto può anche contribuire all'isolamento termico e acustico dell'edificio
[caption id="attachment_743039" align="aligncenter" width="600"]Topcem Pronto di Mapei è una malta premiscelata pronta all’uso, a elevata conducibilità termica che asciuga più rapidamente dei normali massetti sabbia-cemento.[/caption]
Tipologie di massetti
Tra le diverse tipologie di massetti troviamo:
massetto a base naturale: è realizzato con calce pura naturale, ideale per le ristrutturazioni di edifici storici;
massetto autolivellante: si tratta di un prodotto realizzato con cemento, sabbia e additivi chimici, che, unito all’acqua, diventa molto fluido e facilmente livellabile;
massetto a secco: è quella tipologia di massetto che garantisce le medesime prestazioni dei massetti tradizionali, ma con un consumo energetico più basso.
massetto in sabbia e cemento: è il massetto classico realizzato direttamente in cantiere con sabbia, cemento e acqua;
massetto in argilla espansa: è un prodotto premiscelato molto leggero che assicura un’ottima resa sia a livello acustico che termico.
E' ovvio, ma vale la pena ripeterlo, che affidarsi a un professionista per la scelta e l'applicazione di massetti e sottofondi è fondamentale. Un esperto può valutare correttamente le esigenze specifiche del proprio progetto e consigliare le soluzioni migliori.
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[post_excerpt] => Massetto e sottofondo sono elementi distinti che assolvono diverse funzioni e, quindi, richiedono e possiedono differenti caratteristiche.
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Il cartongesso, diffusosi prima negli Stati Uniti e poi nel Nord Europa, è ormai uno dei protagonisti dell’edilizia anche in Italia. È un materiale di cui sentiamo parlare molto in edilizia, ma spesso ci sfuggono i suoi molteplici utilizzi e di certo non immaginiamo in quanto di ciò che ci circonda, negli spazi che viviamo e frequentiamo ogni giorno, sia presente.
Che cos’è il cartongesso? Introduzione al cartongesso e alla sua composizione
Il cartongesso è un materiale da costruzione utilizzato per la realizzazione di differenti elementi costruttivi ed è spesso protagonista dell’edilizia a secco, che prevede di costruire tramite fissaggi meccanici e non attraverso leganti idraulici. Il termine cartongesso viene utilizzato per indicare prodotti che, in commercio, sono disponibili sotto forma di lastre e pannelli, composti da un “cuore” di gesso contenuto tra particolari fogli di cartone.
Lo spessore di queste lastre varia, anche se tra i più utilizzati ci sono quelli da 12-13 mm, così come le loro caratteristiche. Sono spesso abbinate ad altri materiali, come ad esempio degli isolanti, per la realizzazione di elementi quali contropareti o controsoffitti, ma anche pareti divisorie e componenti d’arredo, come librerie a muro o piccole nicchie.
La composizione e lo spessore delle lastre, quindi, possono variare in base all’utilizzo previsto e alle prestazioni che si vogliono garantire con il prodotto, in quanto oltre all’isolamento termico, possono essere necessarie particolari prestazioni in termini di isolamento acustico, resistenza all’acqua e all’umidità, resistenza meccanica o ancora antincendio.
Sono solo alcuni esempi, in quanto l’utilizzo del cartongesso in edilizia è ormai davvero consolidato e questo materiale è usato per molti scopi eterogenei.
Il successo di questo materiale da costruzione dipende dalle sue caratteristiche, oltre che dal prezzo contenuto, dalla facilità e velocità di posa: si applica velocemente e facilmente può essere rimosso, costa poco e ai progettisti piace molto perché è estremamente versatile e può essere modellato, assecondando così l’aspetto creativo del loro linguaggio. Inoltre si tratta di un materiale apprezzato anche per le buone caratteristiche termoisolanti.
L’evoluzione del cartongesso in edilizia
Il cartongesso non è un materiale da costruzione di recente introduzione, anzi. Il gesso è utilizzato in edilizia da moltissimo tempo, tant’è che anche le popolazioni più antiche ne facevano largo uso per applicazioni decorative o per realizzare intonaci e leganti per le costruzioni.
L’abbinamento al cartone, che ha dato origine al cartongesso, è un’idea nata negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, grazie anche alla diffusione delle tecniche di produzione industriale. Non è un caso che la nascita di questo prodotto avvenga proprio in un luogo in cui l’edilizia a secco vanta una lunga e consolidata tradizione.
Dopo di che, la versatilità del prodotto ha fatto sì che la sua diffusione aumentasse in modo esponenziale in tutto il mondo, fino al vero e proprio brevetto delle lastre in cartongesso, nei primi decenni del secolo scorso. Nel tempo, si sono susseguite ricerche e innovazioni, che hanno portato allo sviluppo di materiali diversi e con prestazioni sempre migliori. Inoltre per soddisfare tutte le esigenze del mercato, esistono anche produzioni ad hoc che rendono possibile la realizzazione di superfici curve e di forme irregolari e personalizzate. La costante ricerca di innovazione ha infatti contribuito ad apportare continue migliorie nel prodotto, agevolando ancor più la posa in opera da parte del cartongessista. Naturalmente è possibile dipingerlo o carteggiarlo per ottenere una finitura liscia e uniforme.
Al momento, sono molti i produttori presenti sul mercato che propongono soluzioni che, negli anni, hanno sempre cercato di rispondere alle nuove esigenze del settore. Una tendenza particolarmente significativa, ad esempio, è quella della sostenibilità, che porta le aziende ad investire su prodotti a impatto ambientale ridotto. Il cartongesso, in questo senso, ha buone prospettive di sviluppo, in quanto parte già da una composizione che prevede l’utilizzo di materiali naturali. Le prestazioni di sostenibilità possono essere ulteriormente migliorate, ad esempio ricorrendo al riuso e al riciclo dei materiali, sfruttando a pieno le cosiddette materie prime seconde.
Le applicazioni principali del cartongesso
Il cartongesso può essere utilizzato come materiale da costruzione per differenti scopi, tra cui i più diffusi sono sicuramente quelli connesse alla realizzazione di pareti divisorie, contropareti, controsoffitti. In tutte queste applicazioni, le lastre in cartongesso sono posate a secco e spesso combinate ad altre materiali, come isolanti termici ed acustici.
Si tratta di un prodotto da costruzione che può offrire importanti vantaggi sia nella realizzazione di nuovi edifici, che in caso di ristrutturazioni. Le pareti in cartongesso sono posate mediante la predisposizione di una struttura metallica di sostegno a cui fissare le lastre, mentre le intercapedini possono essere utilizzate sia per contenere dell’isolante, che per ospitare gli impianti, realizzando pareti o controsoffitti attrezzati. Le applicazioni cartongesso, però, non si limitano a quelle relative alla costruzione dell’edificio, in quanto questo materiale viene spesso utilizzato anche per realizzare elementi d’arredo, come ad esempio librerie e ripiani. Permette di ottenere ottimi risultati, donando agli ambienti interni un aspetto moderno ed elegante.
Infine, grazie all’evoluzione tecnologica, si sono sviluppate lastre in cartongesso adatte anche alle applicazioni in ambienti esterni, che ampliano ulteriormente il ventaglio di possibilità offerte da questo prodotto.
I vantaggi del cartongesso nell’edilizia moderna
Il cartongesso viene utilizzato tanto proprio in virtù dei numerosi vantaggi che offre, molti dei quali sono proprio riconducibili all’edilizia a secco. Il cartongesso vanta una facilità di posa considerevole, che permette applicazioni molto veloci e non richiede l’impiego di manodopera particolarmente specializzata. Questo non significa che chiunque sia in grado di posare correttamente le lastre, ma che non sono richieste competenze eccessivamente specialistiche. Per un lavoro svolto adeguatamente, è chiaramente essenziale rivolgersi ad operatori del settore.
Grazie a questo materiale da costruzione si possono ottenere superfici lisce e pronte per essere rifinite in tempi molto brevi. Inoltre, tra i vantaggi del cartongesso ci sono senza dubbio anche la sua leggerezza e la sua flessibilità, tanto che può essere utilizzato anche per la realizzazione di superfici curve.
Si tratta di un materiale naturale e proprio per questo suo essere ecologico viene spesso utilizzato anche per la realizzazione di edifici ecosostenibili.
In aggiunta, soprattutto se prevista la combinazione con altri materiali, assicura anche buoni livelli di isolamento acustico e termico. Infine, come anticipato, è composto da materiali sostenibili, così da poter essere utilizzato senza problemi anche nei progetti di bioedilizia.
Le lastre cartongesso sono utilizzate anche per ridurre i problemi di umidità, migliorando il microclima interno. Oltre a tutti questi vantaggi, va indicato anche il principale limite di questo materiale da costruzione, ovvero la scarsa resistenza meccanica a reggere elementi come mensole o altri oggetti d’arredo. Proprio per questo alcune aziende hanno sviluppato pannelli fibrorinforzati che vantano ottima resistenza meccanica.
E' interessante ricordare che è possibile nascondere nelle pareti o soffitti in cui viene utilizzato il cartongesso impianti elettrici, idraulici e di climatizzazione. Una parete in cartongesso offre il vantaggio di poter realizzare un divisorio di spessore contenuto, in quanto questa struttura raggiunge generalmente gli 8-10 cm.
Le lastre di gesso rivestite di cartone (le cosiddette lastre sandwich, dagli Stati Uniti, principale paese produttore e commercializzatore) sono alte 2 o 3 metri e larghe 1,2 metri.
Normative e standard per l'utilizzo del cartongesso
Quando si parla di cartongesso e normative, è possibile distinguere tra le indicazioni relative alla fabbricazione e posa del prodotto e quelle connesse alle opere edili che si vogliono realizzare.
Per quanto riguarda il materiale, infatti, esistono delle norme UNI tecniche di riferimento per gli operatori del settore, a partire dalla EN 520 “Lastre di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova”.
Vi sono poi la UNI 13195 “Pannelli prefabbricati di lastre di cartongesso con nido d'ape di cartone - Definizioni, requisiti e metodi di prova”, che specifica caratteristiche, prestazioni dei pannelli prefabbricati in cartongesso con cartone a nido d’ape per l’edilizia e modalità di prova.
O ancora, la UNI 11424:2015 “Gessi - Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartongesso) su orditure metalliche - Posa in opera” relativa proprio alla realizzazione dei manufatti con le lastre di gesso rivestito su orditure metalliche.
Se, invece, l’attenzione si posta sulle opere che si vogliono realizzare con il cartongesso, allora si parla di titoli abilitativi, tipici dell’edilizia. Ad esempio, realizzare una libreria con il cartongesso rientra nell’edilizia libera e non richiede permessi, ma costruire delle pareti divisorie interne è più complesso. Si parla, in questo caso, di manutenzione straordinaria, che in alcuni casi può richiedere una CILA o in altri una SCIA.
Faq Cartongesso
Quali sono le tipologie di pannelli in cartongesso?
Lo spessore cambia in base alla tipologia:
cartongesso termoacustico, con un lato di polistirolo o polistirene in diversi spessori;
cartongesso idrorepellente, lastre a bassissimo assorbimento di acqua per cucine, bagni, lavanderie;
cartongesso per isolamento acustico, lastre con all’interno speciali colle antiacustiche, per camere d’albergo, ospedali, uffici, scuole;
cartongesso resistente ai carichi, speciali lastre che servono per strutture resistenti ai carichi (controsoffitti portanti, piani lavello o tramezzi);
Ci sono anche lastre cartongesso additivate di fibre di vetro e legno; cartongesso flessibile, lastre con spessore ridotto con particolari caratteristiche di flessibilità, per realizzare superfici curve. Tanto per citarne alcune. Ed esiste anche il cartongesso per esterno, ovvero lastre realizzate con cemento alleggerito per strutture all’aperto.
Come abbiamo anticipato questo materiale viene anche utilizzato per la realizzazione di pareti divisorie che permettono di risolvere problemi di spazio o semplicemente ricavare utili nicchie.
Come si fissa il cartongesso al muro?
Per quanto sia sempre consigliabile affidarsi a un professionista, realizzare una parete in cartongesso è abbastanza semplice.
Per realizzare una parete interna in cartongesso, si posa una struttura metallica (generalmente in acciaio zincato) di sostegno, a cui fissare le lastre con apposite viti. Una volta fissate, le lastre vengono rifinite con intonaco. L’intercapedine che si crea tra le due lastre, viene spesso riempita con del materiale isolante.
Un altro uso diffuso è quello che prevede la realizzazione di contropareti attrezzate, che possono ospitare impianti, cavi e tubi di diversa misura. In questo caso, le lastre vengono fissate direttamente alla parete esistente ad una distanza che risponda alle esigenze del caso.
Questo fissaggio viene effettuato con apposite colle o con giunzioni metalliche. Anche nel caso dei controsoffitti, è necessario realizzare un telaio di sostegno in alluminio che, formando una griglia, regge i pannelli. Molto spesso, oltre a migliorare l’isolamento termico e acustico e ad ospitare gli impianti, i controsoffitti in cartongesso vengono integrati con sistemi di illuminazione composti di faretti e punti luce di diversa natura.
Quanto costano i pannelli in cartongesso?
Le opere in cartongesso hanno un costo minore rispetto a quelle realizzate con materiali più tradizionali, in quanto sono contenute le spese sia per la materia prima, che per la manodopera del cartongessista. I pannelli possono essere facilmente realizzati in diverse forme e la loro posa semplice non richiede grandi investimenti per la manodopera necessaria all’esecuzione dei lavori.
Il costo di una struttura in cartongesso dipende dall’acquisto del materiale e e dalle dimensioni delle pareti o dei soffitti in cui verrà utilizzato. Se di dimensioni standard e senza particolari trattamenti di eventuali materiali isolanti e dei supporti metallici per il fissaggio dei pannelli, si aggira intorno ai 20 euro al mq. A questi costi, va poi aggiunta la manodopera. In generale, una parete in cartongesso base può costare tra i 30 e i 40 euro al metro quadro. I costi aumentano nel caso di pareti isolanti, anti-umidità o REI.
Cartongesso, lastre e pannelli. Rassegna prodotti
Bioisotherm - BioGips
[caption id="attachment_721874" align="aligncenter" width="600"] Bioisotherm - BioGips[/caption]
Le lastre prefabbricate in gessofibrato BioGips di Bioisotherm vengono utilizzate per la realizzazione di pareti divisorie autoportanti e contropareti, con ottime caratteristiche termiche, acustiche e di protezione al fuoco (raggiungono la prestazione al fuoco EI 120/180).
Sono formate da gesso ceramico fibrorinforzato, con incastro maschio/femmina presente su tutti i bordi perimetrali e assicurano ottime prestazioni meccaniche e resistenza agli urti.
La lastra, nella versione standard o idrorepellente, è particolarmente adatta agli ambienti più umidi.
Tra i vantaggi il sistema è realizzato in gesso, materiale 100% naturale in grado di assorbire l'umidità e che svolge funzione antibatterica. La posa è facile e veloce.
BioGips si può utilizzare sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione con isolamento dall'interno.
Ediltec - GIBITEC PLUS
Il pannello semisandwich prefabbricato GIBITEC PLUS di Ediltec è formato da una lastra di cartongesso di spessore 13 (o 10) mm accoppiata ad un pannello POLIISO PLUS® rivestito in carta metallizzata multistrato. E' indicato per l'isolamento di pareti e soffitti dall'interno.
I pannelli hanno dimensioni standard pari a 1200 x 3000 mm (o 2000 mm) e sono disponibili in vari spessori.
Eterno Ivica: GIPSLINE TXT
Acustica è la linea di Phonolook Acoustics by Eterno Ivica dedicata al fonoisolamento. Grazie all’esperienza pluriennale acquisita nel mercato la linea Acustica propone prodotti innovativi e durevoli di elevata qualità, assicurata anche dall'approfondita conoscenza dei materiali. I prodotti della linea Acustica coprono diverse funzioni: anticalpestio, sottopavimento, pannelli intercapedine e altri accessori.
[caption id="attachment_742019" align="aligncenter" width="837"] Lastra fonoisolante GIPSLINE TXT[/caption]
Una parete sottile può essere isolata facilmente? L’ultima tendenza negli interventi di ristrutturazione impone la costruzione di pareti divisorie leggere e di ridottissimo spessore, e la stessa esigenza si ripresenta per pareti e solai esistenti che devono essere risolti in pochi centimetri.
La lastra fonoisolante GIPSLINE TXT, marcata CE secondo la norma UNI EN 14190, è adatta per la realizzazione di contropareti e controsoffitti in cartongesso al fine di migliorare l’isolamento acustico di pareti e solai; può essere utilizzata sia in aderenza che con apposite strutture metalliche.
[caption id="attachment_742012" align="aligncenter" width="583"] Lastra fonoisolante GIPSLINE TXT[/caption]
Il prodotto è composto da una lastra SOUNDBLOCK, pannello in gesso rivestito a bordi assottigliati, con cuore ad alta densità e rinforzato con fibre di vetro, di spessore 12,5 mm e da un elemento fonoimpedente in TXT. Svolge funzione fonoisolante ma anche estetica grazie al rivestimento di una faccia con cartoncino color bianco, tanto da essere spesso utilizzata come finitura a vista del pacchetto acustico.
Il prodotto TXT con uno spessore di 7 mm, sovrapposto al SOUNDBLOCK, è realizzato in materia prima riciclata e nuovamente riciclabile a fine vita del fabbricato; è costituito da cascame di tessuti di colore bianco, ottenuto da una miscela igienizzata e sterilizzata di filamenti di cotone, lino e lana, mantenuto in lastre per mezzo di collante polipropilenico.
Per migliorare l’isolamento acustico di pareti esistenti in laterizio e ristrutturare un’abitazione, GIPSLINE TXT è la soluzione più semplice ed efficace nell’applicazione di lastre fonoisolanti accoppiate a cartongesso in aderenza alla muratura, senza struttura metallica, prestando attenzione nella verifica del supporto: che sia continuo, piano e privo di asperità.
Il prodotto è dotato di certificazione secondo Italian CAM Edilizia e French VOC Regulation che ne convalida le bassissime emissioni di VOC in ottica di un’elevata qualità dell’aria nell’ambiente interno.
Gypsotech® GypsoSIMPLY di Fassa Bortolo
La nuova lastra di Fassa Bortolo è frutto di una speciale formulazione che la rende estremamente leggera: pesa 7,8 kg/m2, ossia il 15% in meno di un prodotto standard. Una caratteristica che la rende ancora più maneggevole da parte degli operatori, sia in fase di movimentazione, che di montaggio.
[caption id="attachment_742009" align="aligncenter" width="1200"] Lastra Gypsotech® GypsoSIMPLY di Fassa Bortolo[/caption]
Operazioni facilitate anche grazie ai bordi assottigliati che assicurano un’avvitatura più facile e resistente. Gypsotech® GypsoSIMPLY, inoltre, ha una durezza superficiale migliorata e prestazioni meccaniche pari di una lastra marcata NF, è conforme ai CAM ed è sostenibile, anche perché per realizzarla serve un minore consumo energetico.
Tra i punti di riferimento del settore col suo sistema Gypsotech®, Fassa Bortolo offre anche una serie di interessanti soluzioni dedicate ai sistemi a secco per esterni.
Gli involucri stratificati a secco non solo soddisfano puntualmente i requisiti prestazionali standard (meccanico, termico, acustico antincendio), ma permettono di ottenere elevati livelli di efficienza energetica, sostenibilità economica ed ambientale, oltre a comportare indubbi vantaggi costruttivi.
Ad esempio, un involucro a secco pesa circa 1/3 rispetto a una parete in laterizio e abbatte i costi delle opere di fondazione, dei volumi di scavo e di getto.
L’elevato isolamento termo-acustico assicura prestazioni energetiche e di comfort molto elevati. Grazie all’industrializzazione del processo edilizio i tempi di costruzione si abbattono del 50 – 60%; trattandosi di una costruzione a secco sono eliminati i quotidiani problemi ed i lunghi tempi di asciugatura e maturazione, e anche gli impianti vengono integrati più facilmente nelle intercapedini che caratterizzano il sistema. L’involucro è altamente personalizzabile ed aggiornabile nel tempo a fronte di nuove esigenze (ad esempio il cambio della destinazione d’uso).
Per semplificare l’approccio di progettisti e applicatori a questa tecnica costruttiva, Fassa Bortolo ha recentemente pubblicato anche un manuale tecnico per l’uso del sistema GYPSOTECH® per esterni, scaricabile gratuitamente del sito dell’azienda, una guida dettagliata per la scelta e la posa in opera dei sistemi a secco, in grado di fugare qualsiasi dubbio.
Una prima sezione del manuale è dedicata alle norme e alle certificazioni, fondamentali per gli appalti pubblici, ma importanti anche per gli utenti sempre più attenti alle tematiche ambientali.
Segue una descrizione del sistema per esterni con la presentazione delle tipologie di lastre e componenti disponibili e la proposta delle soluzioni tecniche specifiche per pareti, contropareti e controsoffitti esterni, ricche di utili dettagli su prestazioni e comparazione tra le varie soluzioni, in modo da scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. C'è infine un'ultima parte dedicata a istruzioni operative e procedure di installazione.
IsolGypsum Special di Isolmant
IsolGypsum Special è la soluzione di Isolmantspecifica per il risanamento termico e acustico in basso spessore delle pareti, composto da una lastra in cartongesso accoppiata su un lato con Isolmant Special 10 mm colore #rossoisolmant. Grazie alla tecnologia “salvamuro” agisce migliorando l’efficienza acustica della parete e diminuendo il rischio di formazione di condensa e muffa, aumentando così anche la prestazione energetica e la salubrità dell’ambiente.
[caption id="attachment_742010" align="aligncenter" width="1200"] IsolGypsum Special di Isolmat[/caption]
Le sue caratteristiche tecniche e di salubrità assicurano il rispetto dei CAM-Edilizia per i materiali per l’isolamento acustico e termico. La sua ampia versatilità la rende adatta sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.
Disponibile anche nella versione Isolmant Special Super Green: un’innovativa lastra in cartongesso con una percentuale di riciclato del 35% (la più alta presente sul mercato) accoppiata a Isolmant Special Fossil Free (lo speciale polietilene Isolmant di origine non fossile).
Saint-Gobain – Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®
[caption id="attachment_721657" align="aligncenter" width="640"] Saint-Gobain – Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®[/caption]
Saint-Gobain è un'azienda particolarmente attenta all'ambiente e alla sostenibilità, oltre che alla qualità dei prodotti: la lastra in cartongesso Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air® del marchio Gyproc, si caratterizza per il più alto contenuto sul mercato di materiale riciclato certificato. Il 35% della lastra ad alte prestazioni, proviene infatti dagli scarti di cartongesso. Ma non solo, coerentemente con la filosofia aziendale di attenzione all'economia circolare, la lastra è riciclabile al 100% limitando in questo modo il proprio impatto lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.
Gli utilizzi della lastra sono molteplici, in soluzioni a parete, controparete e controsoffitti, garantendo in caso di parete divisoria ottime prestazioni in termini di potere fonoisolante Rw = 58 dB, resistenza al fuoco di EI 90 (Hmax=5 m) e resistenza agli urti .
[caption id="attachment_721656" align="aligncenter" width="1200"] La parete divisoria Gyproc SA 125/75 L DG ECO STD è formata da due lastre Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®, due lastre in gesso rivestito Gyproc Wallboard e uno strato di materiale isolante in lana di vetro Isover AcustiPAR 4+, da inserire nell’intercapedine tecnica tra i montanti della struttura metallica.[/caption]
Activ’Air®, la tecnologia di cui è dotata la Gyproc DuraGyp ECO, garantisce alla lastra l'assorbimento e la neutralizzazione fino al 70% della formaldeide che si trova negli ambienti interni. Activ’Air® è in grado di metabolizzare e rendere inerti a lungo le sostanze chimiche senza che poi vengano rimesse in ambiente.
In termini di rispetto ambientale, la lastra è certificata Eurofins Indoor Air Comfort Gold in quanto rispetta i più rigidi standard europei ed internazionali di ridotte emissioni nell’aria di VOC. E' inoltre conforme ai requisiti fissati dal D.M. 11 ottobre 2017 sui Criteri Ambientali Minimi e si può dunque utilizzare nelle costruzioni green. La lastra concorre a ottenere i crediti per raggiungere i principali standard e protocolli di sostenibilità ambientale degli edifici, quali LEED, WEEL e BREEAM.
STIFERITE RP
[caption id="attachment_721709" align="aligncenter" width="1200"] Pannelli STIFERITE RP per l'isolamento termico a soffitto o parete da interno[/caption]
STIFERITE ha sviluppato un prodotto specifico per risolvere gli eventuali problemi che possono sorgere negli interventi di riqualificazione quando sia necessario l’isolamento termico dall’interno di pareti o soffitti. Si tratta di interventi che provocano una riduzione dei volumi e delle superfici utili che è necessario limitare il più possibile con soluzioni efficienti.
STIFERITE RP è un pannello formato da una lastra in cartongesso da 13 mm di spessore accoppiata ad uno strato isolante in schiuma polyiso che, sul lato caldo a contatto della lastra in cartongesso, è dotato di un rivestimento che funziona da schermo al vapore, che evita la formazione di condense interstiziali, mentre dall’altro lato la schiuma è protetta da un rivestimento adatto all’incollaggio diretto sui vari materiali che si possono usare per le pareti.
STIFERITE RP assicura ottime prestazioni isolanti e valori di conducibilità termica molto bassi (lD = 0,022 W/mK) che garantiscono, a parità di isolamento ottenuto, di limitare in maniera significativa lo spessore di isolante utilizzato. Più nel dettaglio il pannello assicura la medesima prestazione termica dei materiali isolanti alternativi ma con spessori del 30-40% inferiori.
Tra i molti vantaggi i pannelli STIFERITE RP sono leggeri e vengono forniti già accoppiati a lastre in cartongesso. La posa in opera, sia a parete che a soffitto, è semplice e veloce, anche tramite incollaggio diretto senza l’utilizzo di orditure metalliche. Inoltre è possibile realizzare i pannelli con la medesima altezza delle superfici da coibentare, limitando in questo modo il numero dei giunti e i tempi di lavorazione per la loro sigillatura.
I Pannelli sono realizzati nel rispetto ambientale e sono conformi ai CAM - Criteri Ambientali Minimi, garantiscono ottime prestazioni di reazione al fuoco con classificazione B s1 d0.
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Pitturare casa – per rinfrescare, cambiare aspetto o sanificare situazioni problematiche – è una operazione che si può eseguire anche da soli, a patto di utilizzare gli strumenti e le tecniche più adatti. Con un’adeguata preparazione e la corretta esecuzione delle diverse fasi necessarie, infatti, è semplice ottenere un risultato professionale e soprattutto duraturo.
Come dipingere casa da soli?
Pitturare casa diventa facile se prima di iniziare si progetta il lavoro e ci si dota di tutto l’indispensabile. Avere una idea di cosa si abbia intenzione di fare – quali pareti o soffitti verniciare, che mobili siano da spostare, quanto tempo si voglia dedicare all’opera di rinnovamento – è il primo passo per un buon risultato.
Una volta scelte le palette cromatiche con l’ausilio dei campioni e delle mazzette colori disponibili dai rivenditori, oltre che delle intelligenti app che simulano la situazione finale, si possono iniziare a calcolare le dimensioni delle superfici da rinfrescare.
Prendere le misure
I metri quadrati da dipingere sono fondamentali per capire quanto prodotto ci serva. Alla superficie totale delle pareti (calcolata moltiplicando base per altezza) e dell’eventuale soffitto bisogna sottrarre quella dei vuoti di porte interne e serramenti esterni.
La cifra ottenuta va poi moltiplicata generalmente per due se si vogliono passare due mani di colore, al fine di coprire perfettamente ogni difetto e soprattutto avere una superficie cromaticamente omogenea e profonda.
Per quanto riguarda invece gli strati di preparazione – come il fissativo – in genere basta una sola passata, a seconda però di quanto indicato sulle confezioni dei prodotti scelti. Confezioni che in tutti i casi riportano la resa, ovvero quanti metri quadrati si riescano a coprire con il contenuto delle stesse.
Proteggere arredamento e pavimenti
Quando si debba pitturare casa in ambienti già abitati, conviene proteggere arredi e pavimenticon apposito materiale, fissato alle superfici con il nastro adesivo di carta, che non lascia aloni alla rimozione. Si possono usare giornali e cartone di vecchie scatole aperte, oppure i teli e i rotoli in commercio, realizzati con feltro di riciclo oppure plastica di differenti spessori e resistenza.
Lo stesso nastro di carta è utile per proteggere le placche degli interruttori (che sarebbe meglio rimuovere), i profili di porte e finestre, i battiscopa, i bordi a contatto con la muratura dei davanzali interni.
Quale è il periodo migliore per imbiancare?
La stagione migliore per pitturare casa è la primavera, poiché la temperatura esterna è gradevole e permette di aprire le finestre per arieggiare, senza sbalzi termici nocivi alla stesura e all’asciugatura della vernice.
Anche l’inizio autunno è ideale, solo però se non piovoso, poiché l’umidità allunga i tempi di attesa per le superfici asciutte.
Tutto il necessario per dipingere casa
Gli attrezzi in questo caso sono fondamentali per la buona riuscita del lavoro: pennelli e rulli devono essere adatti a ciò che si deve dipingere (pareti, soffitti, radiatori…) e di qualità, affinché la stesura della pittura sia uniforme, senza imperfezioni. E impegno e di conseguenza tempo si riducano, velocizzando il traguardo.
Una dotazione standard può contemplare:
rullo con asta telescopica per le zone alte delle pareti e per il soffitto
pennello di grandi dimensioni
pennellessa per rifinire gli angoli
pennello angolare per verniciare aree nascoste e caloriferi
vaschetta sagomata per eliminare la pittura in eccesso sul rullo.
[caption id="attachment_736482" align="aligncenter" width="980"] La linea Dexter di Leroy Merlin include il rullo per pareti Pro, per superfici lisce, con manico in plastica riciclata, il set di tre pennelli piatti universali, tutti con manici in plastica riciclata, e il set rullo e vassoio.[/caption]
Ovviamente in aggiunta servono poi una scala, dei contenitori puliti per diluire eventualmente i preparati, degli stracci e una spatola per eliminare le irregolarità preesistenti sulle superfici.
Cosa fare prima di dipingere una parete?
Lo stato preesistente determina la qualità finale dell’imbiancatura: se infatti la parete ha dei difetti – in rilievo o in incavo – questi saranno evidenti anche dopo la stesura dei nuovi strati di pittura.
Prima di dipingere è necessario dunque controllare le superfici, rimuovendo con una spatola eventuali residui di vecchie pitture (o di carta da parati) e successivamente stuccando fori, crepe, lievi infossamenti, carteggiando il riempitivo una volta asciugato, al fine di riportare il piano a uno stato perfetto.
Scegliere la pittura giusta
Le soluzioni per pitturare casa oggi disponibili sono tante, ma è importante che la scelta ricada su un prodotto in linea con le diverse esigenze funzionali ed estetiche, i possibili tipi di supporto (intonaco, cartongesso, cemento, legno), le eventuali prestazioni aggiuntive desiderate (ad esempio isolamento dagli sbalzi termici o trattamento anti muffa).
Idropitture
Solitamente per gli interni si utilizzano le idropitture, a base acqua (con aggiunta di resine, pigmenti, additivi), poiché inodori.
Le tipologie più comuni sono:
traspiranti, ideali per ambienti con umidità o soggetti a formazione di condensa
lavabili, con un panno umido e un detergente delicato
[caption id="attachment_736437" align="aligncenter" width="658"] Idropittura lavabile e traspirante di BigMat[/caption]
A base acqua, da interni, l’idropittura lavabile e traspirante di BigMat è a base di copolimeri vinilici in emulsione, pigmenti selezionati e cariche minerali ad elevata copertura. Dopo l’asciugatura forma un film particolarmente resistente allo sfregamento, dalla buona permeabilità al vapore e dall’ottima copertura.
[caption id="attachment_736438" align="aligncenter" width="1200"] Pittura Design Color di OBI[/caption]
La pittura da interni Design Color di OBI (qui in tinta Vintage Green) ha un elevato grado di copertura, è antigoccia e resistente all’usura.
[caption id="attachment_736440" align="aligncenter" width="871"] Alphamat SF di Sikkens[/caption]
Alphamat SF di Sikkens, idropittura lavabile opaca, ad elevata resa e altrettanta copertura, dall’aspetto opaco, è a base di resina in dispersione acquosa, pigmenti e cariche selezionate. Certificata EPD-Dichiarazione ambientale di prodotto (ISO 14025 e EN 15804), è colorabile con il sistema tintometrico Acomix di Akzo Nobel.
Pitture speciali
Per situazioni problematiche, si può poi optare per prodotti antimuffa, anticondensa, molto coprenti (per macchie più scure), consolidanti (contenenti fondo di preparazione per superfici che tendono a sfaldarsi) e addirittura igienizzanti (capaci di creare barriere antibatteriche).
[caption id="attachment_736441" align="aligncenter" width="1080"] Mapecoat Act Satin di Mapei[/caption]
Lo smalto murale per interni a base acrilica, con speciali agenti di protezione biologica ad ampio spettro d’azione, Mapecoat Act Satin di Mapei è in grado di contrastare il deposito e la proliferazione di muffe, virus e batteri sulle superfici, anche in caso di frequenti lavaggi e di disinfezione. All’aspetto liscio e satinato, ha una bassissima presa di sporco e quindi adatto anche ad ambienti in cui sia richiesta particolare igiene.
[caption id="attachment_736442" align="aligncenter" width="1098"] Z14 di Saratoga[/caption]
L’idropittura traspirante Z14 di Saratoga è altamente resistente alla muffa, poiché additivata con FungHalt, funghicida che impedisce la crescita di batteri e funghi e muffe, prevenendo le antiestetiche macchie nere che si sviluppano in presenza di umidità. Inoltre, titanio e una apposita miscela di cariche assicurano un ottimale punto di bianco dalla vellutata morbidezza visiva. Lavabile, è facile da stendere a pennello, a rullo, a spruzzo.
Pitture decorative
Per effetti particolari esistono invece le pitture decorative, che riportano sulle superfici texture e marezzature, quasi al pari di una carta da parati: effetto cemento, pietra, metallo, glitterato, madreperlaceo o sabbiato… Risultati un tempo ottenibili solo con l’ausilio di bravi professionisti del settore, a causa della difficoltà di riuscita, che oggi, grazie all’innovazione delle soluzioni disponibili, sono alla portata di tutti.
[caption id="attachment_736443" align="aligncenter" width="668"] Sabi di La Calce del Brenta[/caption]
Finitura dalla texture sabbiosa e granulare, dall’effetto materico volutamente imperfetto, Sabi di La Calce del Brenta (in tutte le colorazioni a catalogo del marchio) necessita di una sola mano di applicazione a pennello, in modo facile e veloce, nonostante la sofisticazione dell’effetto finale.
Pitture ecologiche
Inoltre, l’attenzione diffusa per sostenibilità e rispetto ambientale, oltre che salute umana, ha portato le aziende a commercializzare pitture murali a basso contenuto di composti organici volatili (VOC), prive di formaldeide, ipoallergeniche. Alcune sono anche certificate, ad esempio Ecolabel (a ridotto impatto sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita) o per la bioarchitettura.
[caption id="attachment_736444" align="aligncenter" width="667"] SICURA G3 Sistema Colore Fassa Bortolo[/caption]
L'idropittura decorativa ultra opaca, SICURA G3 del Sistema Colore di Fassa Bortolo dona un aspetto vellutato e “caldo” alle superfici. Il nome suggerisce la sicurezza della sua formulazione, a bassissimo contenuto di VOC e anti-muffa, oltre che certificata EPD e in latta di plastica riciclata
[caption id="attachment_736445" align="aligncenter" width="992"] Daily Matt Protex di Univer[/caption]
Daily Matt Protex di Univer è una pittura traspirante e colorabile in tinte pastello, con una buona lavabilità e un’ottima copertura. Finitura E.L.F (COV <1g/l) è esente da solventi, rispetta l’ambiente e la salute umana ed è certificata A+ secondo la normativa Grenelle II.
[caption id="attachment_736446" align="aligncenter" width="844"] ResinArredo della linea Spaziocontinuo di Litokol[/caption]
ResinArredo della linea Spaziocontinuo di Litokol, finitura decorativa da interni, è realizzata con tecnologia Zherorisk: non corrosiva, atossica, sicura per la salute dell’uomo e per l’ambiente. Infatti è a bassissima emissione di VOC (certificata EC1 PLUS secondo GEV Emicode e A+ per le normative francesi), con materie prime rinnovabili e di riciclo, a basso impatto di consumi energetici e emissioni di CO2.
Tecniche per pitturare casa
Le diverse modalità per applicare le vernici sulle pareti dipendono dallo strumento scelto, anche se per un effetto veloce e ottimale, in particolare se si è alle prime armi, conviene optare soprattutto per il rullo. Il pennello grande può servire per verniciare i bordi della superficie da rinfrescare – a soffitto, agli spigoli, vicino al battiscopa – mentre il resto della campitura si completa appunto con il rullo, partendo dall’alto verso il basso (in modo che eventuali gocciolature possano essere facilmente corrette).
Esiste anche la pittura a spruzzo, che è veloce e uniforme ma, a parte la necessità di dotarsi dell’attrezzatura ad hoc, richiede una certa esperienza.
Manualmente si possono poi realizzare effetti decorativi, con l’ausilio di piccoli strumenti: frattazzo ridotto per lo spatolato, rullo con texture per geometrie e sovrapposizioni, spalter (sottile pennello a spatola) per la velatura, spugna per lo spugnato, guanto per il nuvolato, tampone per il marezzato… In questi casi si utilizzano due tonalità cromatiche differenti ma in nuance, con cui predisporre un fondo uniforme su cui poi andare a creare movimento e profondità con le mani successive del secondo colore.
Qualunque sia il risultato desiderato, è importantissimo lasciare asciugare completamente uno strato, prima di passarcene sopra un secondo, e procedere in modo razionale con il lavoro, pulendo regolarmente gli attrezzi perché non lascino sulle superfici grumi di tinta agglomerata.
Quanto costa pitturare casa?
L’importo di spesa per l’imbiancatura di una abitazione dipende molto dalla quantità di superficie da ricoprire e dalla tipologia di vernice scelta, oltre che dall’eventuale aggiunta di particolari tecniche di lavorazione.
In generale si può considerare qualche centinaio di euro a stanza, per ambienti di medie dimensioni e dalle geometrie regolari.
Idee per rinnovare casa con la pittura
Il colore è un elemento importante per definire il carattere di un ambiente, entrando in risonanza con l’arredamento e trasmettendo sensazioni positive a chi ne varca la soglia.
A seconda della destinazione funzionale di una stanza e dell’importanza o meno di focalizzare l’attenzione verso una precisa prospettiva, si può decidere per una sola tinta o un originale effetto a contrasto, sfruttando magari scenograficamente anche il soffitto.
[caption id="attachment_736447" align="aligncenter" width="667"] Sistema 1831 – Il colore italiano di Boero[/caption]
Il sistema 1831 – Il colore italiano di Boero include quasi 1.400 tinte per la decorazione delle pareti negli interni. La palette di tendenza Caffè macchiato “Pomeriggio” – di sei individuate in collaborazione con IED –, giocata su toni neutri e muschiati, include un caldo marrone Caffè macchiato NT-0424, il Verde ricordo desaturato NT-1423 e il Prototipo in tortora GR-0613.
Colore unico
È la scelta più classica e semplice: in tal caso meglio optare per una palette neutra – giocata sui toni freddi del bianco e del grigio o su quelli più caldi del rosa e del beige – da utilizzare per l’intera casa. Soffitti bianchi aiutano a rendere più luminoso e avvolgente l’insieme, rendendo nettamente percepibili anche le tinte più soft.
[caption id="attachment_736448" align="aligncenter" width="1063"] Absolute di Kerakoll[/caption]
La pittura decorativa Absolute di Kerakoll, all’acqua e inodore, per pareti e soffitti, ha una finitura naturale extra-opaca ad elevata profondità cromatica, grazie a una elevata concentrazione di pigmenti, olii e principi attivi. La texture elegante richiama lo stile delle pitture naturali a calce ed è traspirante.
Colori più decisi, oggi di tendenza – come il verde, il blu, l’ottanio –, dinamizzano lo spazio, ma devono essere ben calibrati con il resto degli elementi d’arredo, affinché non li sovrastino con una incombenza esasperata. In questo caso si può osare anche un total look, dipingendo nella stessa tonalità anche i soffitti, magari solamente delle stanze di rappresentanza (area living, sala pranzo), per un effetto inedito e sbalorditivo.
[caption id="attachment_736449" align="alignnone" width="962"] Ben Interior di Benjamin Moore[/caption]
Ben® Interior di Benjamin Moore, qui nella finitura Matte – fascia superiore Cascade Mountains 862, inferiore River Blue 2057-10 – dalla finitura liscia e uniforme, con una applicazione facile garantisce risultati impeccabili, dalla estrema semplicità di ritocco e dalla eccellente copertura.
Contrasti cromatici
Soluzione da progettare con cura, l’accostamento di colori a contrasto può risultare utile per angoli particolari della casa o spazi da rendere più interessanti. Da una semplice parete in tinta diversa rispetto al bianco delle altre – per inquadrare un mobile importante o dare rilievo a un’opera d’arte – al soffitto decisamente più scuro, dall’effetto optical del bianco e nero allo stile vagamente retrò della complementarietà di giallo e viola, ogni occasione sperimenta il potere comunicativo del colore. E la semplicità che il pitturare casa offre di cambiare totalmente aspetto agli spazi di tutti i giorni.
[caption id="attachment_736450" align="aligncenter" width="1200"] Color Trends 2024 di Novacolor[/caption]
Open mint, Endless kurkum, Wild rosemary, Boho cinnamon, York lavender, Jazz juniper: sono le sei moodboard cromatiche Color Trends 2024 di Novacolor. Individuate dall’architetto Gian Paolo Venier di OTTO Studio, si tratta di palette comprendenti ciascuna quattro nuances, “per ricordarci che una tinta non è mai piatta, ma è la somma di vibrazioni”. Denominatore comune la sostenibilità, con formulazioni a bassa emissione di composti volatili e a biomasse.
8/09/2022
Pitturare casa: i consigli per una tinteggiatura perfetta
Dipingere casa significa rinnovare gli ambienti, scegliendo colori e texture per ogni stanza. E' bene che ciò avvenga con cadenza più o meno regolare, preferibilmente durante la stagione primaverile. Per una tinteggiatura perfetta, però, è importante scegliere la tipologia di pittura, il colore e l’effetto giusti. Le pitture per interni maggiormente utilizzate risultano essere le idropitture, ma sono sempre più scelte anche le pitture a calce, per la loro salubrità. Ma prima di procedere è bene sapere come preparare il supporto, tramite operazioni quali pulizia e carteggiatura delle pareti. Ecco come orientarsi nella scelta della pittura per interni più appropriata alla tinteggiatura dei propri ambienti.
a cura di Gaia MussiIndice degli argomenti:
Dipingere casa è un’operazione che a tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di dover affrontare, con la ricerca di operatori che si occupano di tinteggiare case nelle zone, costi della pittura e idee per colori e tipologia di vernice. Tinteggiare casa è un’operazione che andrebbe fatta con una certa regolarità, perché oltre a rinfrescare e rinnovare gli ambienti domestici, dando loro un nuovo aspetto, assicura al contempo una giusta conservazione delle murature.
Si tratta di un’operazione che può essere affidata a personale esperto, ma è anche possibile cimentarsi con il fai date. Può sembrare un lavoro banale, ma si dovrebbe porre molta attenzione alla scelta della tipologia di pittura, oltre che al colore e/o all’effetto da riprodurre. Innanzitutto perché oggi esistono differenti prodotti per gli interni, alcuni dei quali con proprietà specifiche e particolari per aiutare a risolvere le principali problematiche delle pareti, come la presenza di umidità. In secondo luogo, il colore e la texture delle superfici possono cambiare radicalmente l’atmosfera e la percezione di uno spazio, tanto quanto l’arredo.
In questo articolo approfondiremo le principali tipologie e soluzioni di pitture moderne per interni, considerando gusti e preferenze tra pareti bianche o tinte neutre e perché no la voglia di stupire con qualche parete super colorata, scegliendo il colore più adatto al proprio arredo
Vediamo, allora, quali sono i principali tipi di pittura presenti sul mercato, come scegliere il colore e quali effetti si possono ottenere.
Come preparare le pareti per la tinteggiatura: consigli fai da te
Prima di dipingere casa mettendosi alla prova con un po’ di fai da te è fondamentale ricordare che il supporto, quindi le pareti da tinteggiare, devono essere verificate e adeguatamente preparate.
Questo significa che è necessario accertarsi che non ci siano fenomeni di degrado sulle pareti, che la superficie sia uniforme e regolare e, anche, ben pulita. La preparazione delle pareti può richiedere tempo, impegno e provocare molta polvere e sporco. Infatti, a seconda delle pareti, sarà necessario eseguire una spazzolatura o una carteggiatura prima di tinteggiare casa.
Spazzolare le superfici da dipingere serve per eliminare polvere e sporco, eventualmente abbinata ad un lavaggio delle pareti con spugne e detersivi delicati o sapone con acqua. La carteggiatura, invece, serve a lisciare le pareti ruvide. Se la pittura da rimuovere è a rilievo, allora è opportuno utilizzare un prodotto per la sverniciatura o un attrezzo a vapore che si usa per staccare anche la carta da parati, che ammorbidisce lo strato esistente e ne permette la rimozione. Altre possibili operazioni riguardano la chiusura di crepe e fessure, che si può fare con stucco e spatole di differenti dimensioni, la rimozione delle muffe con soluzioni fungicide e la posa di appositi rasanti.
Come carteggiare una parete? Quali attrezzi servono? Carta vetrata quale scegliere e come usarla
La carteggiatura di una parete, che si effettua mediante carta vetrata, viene effettuata dopo un’adeguata pulizia e su un supporto completamente asciutto. Per carteggiare è necessario scegliere una carta vetrata a grana fine, che non danneggi il supporto, ma che permetta di rimuovere tutte le imperfezioni presenti. Chi non vuole usare la carta abrasiva, può acquistare una levigatrice orbitale.
Prima di cominciare, il consiglio è quello di coprire tutto l’arredo presente e il pavimento con dei teli di plastica, evitando che la sporcizia e la polvere possano danneggiarli. Se si usa carta vetrata è bene iniziare con quella con rugosità maggiore, generalmente non superiore a 150, e poi rifinire le superfici con carta abrasiva più fine, anche 220. Chi usa una levigatrice, invece, dovrà prestare attenzione a non fare eccessiva pressione, altrimenti si correrebbe il rischio di rovinare la parete. Terminato il lavoro, è bene spolverare la parete con uno straccio e rimuovere eventuali residui di polvere.
Togliere la carta da parati, carteggiatura e preparazione della parete
Nel caso in cui la parete che si vuole tinteggiare al momento sia ricoperta da carta da parati, è necessario procedere con la sua asportazione. Molto spesso, è sufficiente bagnarla finchè non si “scoglie” e si rimuove facilmente. Per questa operazione si può utilizzare un pennello, una spugna o anche una macchina a vapore.
Per la rimozione della carta da parati, una volta bagnata e resa molle, è sufficiente utilizzare una spatola. Se, invece, il prodotto installato è idrorepellente e resiste all’acqua, per ammorbidire la colla e assicurare il distacco di tutta la carta è necessario utilizzare un prodotto specifico. Infine, per ripulire del tutto la parete ed eliminare ogni residuo, è possibile procedere con un lavaggio della parete, una veloce carteggiatura e poi una spolveratura del supporto una volta asciugato. In questo modo, la parete sarà pronta per essere ridipinta.
Come scegliere la pittura per tinteggiare casa
In commercio esistono davvero moltissime pitture tra loro differenti, che possono essere raggruppate in base ad alcuni criteri. La maggior parte delle pitture, infatti, è composta da un legante, dei pigmenti che danno il colore e un diluente, più eventuali additivi.
Un esempio, quindi, è distinguerle in base al contenuto (resina acrilica, calce, resina vinilica, silicato, ecc…) o, in alternativa, in base alle caratteristiche e all’utilizzo che se ne fa (lavabile, traspirante, antimuffa, ecc…).
Pitturare casa con l’idropittura
Dipingere casa con l’idropittura significa scegliere uno dei prodotti disponibili sul mercato più utilizzati. L’idropittura è così chiamata perché viene allungata con acqua prima di essere utilizzata. Può contenere resine viniliche o acriliche e ulteriori elementi addensanti, come le argille. Aggiungendo gli additivi, poi, si ottengono idropitture con particolari proprietà, perfette per ogni ambiente ed esigenza. Gli elementi detti cariche, come argille, talco, caolino, conferiscono resistenza al prodotto e lo rendono più traspirante. Tra le caratteristiche la traspirabilità è quella che rende l’idropittura murale per interni perfetta per il bagno, la cucina e i locali più soggetti ad umidità.
[caption id="attachment_711242" align="aligncenter" width="400"] Fa parte della gamma Acrilica di Fassa l'idropittura lavabile vellutata LV 207 VELVET. Si tratta di una pittura protettiva e decorativa per interni, bianca o colorata, da usare su su intonaci di finitura a calce, calce-cemento, gesso e su cartongesso. E' composta da copolimeri acrilici, inerti selezionati, biossido di titanio, pigmenti ed additivi specifici per migliorare l'applicabilità e la dilatabilità. [/caption]
Pitturare casa con le pitture a tempera
Tinteggiare con pitture a tempera, invece, permette di risparmiare sul costo d’acquisto del prodotto. Si tratta di polveri di pigmenti da diluire in acqua, ma sono poco coprenti e poco resistenti e proprio perché tendono a scrostarsi, devono essere tolte ogni volta che si desidera tinteggiare i muri. Per questi motivi, l’uso dei prodotti a tempera si è notevolmente ridotto.
Vernici idrorepellenti, l’ideale per ambienti umidi
Scegliere le vernici idrorepellenti è utile soprattutto negli ambienti umidi, come bagni e cucine, in quanto sono molto resistenti all’acqua e impediscono la condensa. Tra queste ricordiamo la pittura con resina per pareti senza fughe. Ci sono anche le vernici ecologiche che decorano e riducono l’impatto sull’ambiente.
[caption id="attachment_711243" align="aligncenter" width="600"]weberpaintè linea di idropitture per interni a marchio Weber di Saint Gobain di alta qualità, che si caratterizza per versatilità, facilità di impiego e comprende numerose tinte. weberpaint protect è un'idropittura traspirante idrorepellente resistente a muffe e funghi.[/caption]
Per ottenere la massima lavabilità, oltre alle idropitture lavabili, si possono scegliere gli smalti. Al contrario delle idropitture (solo opache) presentano diverse rese estetiche: opaco, lucido, satinato. Generalmente sono a base acquosa con resine acriliche. Si usano spesso in cucina, al posto delle comuni piastrelle in ceramica, per esempio.
Le pitture a calce, una scelta green
Per una scelta green ci sono le pitture a calce, spesso utilizzate per la bioedilizia, o altre tipologie di vernici ecologiche, realizzate con ingredienti completamente naturali (si usano anche uova, oli naturali, cere, ecc…).
[caption id="attachment_711244" align="aligncenter" width="680"] Fa parte della linea GREEN VOCation® di Fassa l'idropittura EOS 001 a bassissimo VOC e applicabile su intonaci di finitura a calce, calcecemento, gesso e cartongesso.[/caption]
Pitture elastomeriche per il recupero degli intonaci
Le pitture elastomeriche sono adatte per il recupero degli intonaci danneggiati da fessurazioni, cavillature e deformazioni, in quanto si si caratterizzano per elasticità, resistenza e ottima aderenza al supporto.
Idropitture con additivi: dalla pittura lavabile a quella antimuffa
L’idropittura è il prodotto più utilizzato per pitturare casa, anche se costa un po’ di più, perché ha ottime prestazioni, una buona durata ed è disponibile in diverse versioni, che la rendono adatta a tutte le necessità.
Vediamo le principali:
L’idropittura traspirante, adatta per gli ambienti maggiormente esposti all’umidità, come bagni e cucine, è permeabile al vapore e non provocano la formazione di condensa.
L’idropittura lavabile è resistente agli strofinamenti e può essere pulita dalle macchie in modo abbastanza semplice, grazie alla struttura a pori chiusi che la contraddistingue. È più costosa delle altre e per prestazioni migliori si può optare per prodotti super lavabili.
L’idropittura antimuffa, formulata con elementi antimicrobici, per evitare la formazione di muffe e funghi;
Pitture idrorepellenti termoisolanti, specifiche per evitare punti di condensa, in quanto riescono a ridurre i ponti termici, grazie a degli additivi che ne abbassano la conducibilità termica.
Come dipingere casa: le tecniche da utilizzare
Vi sono diverse tecniche di pitture murali per pitturare casa. Tutte prevedono che la superficie su cui vengono stese sia asciutta e liscia. Se la tinteggiatura avviene su pitture preesistenti a tempera è necessario togliere il vecchio prodotto prima di applicare il nuovo.
La pittura a rullo
La più comune tecnica per pitturare casa è la pittura a rullo unita alla pennellessa. Prevede la semplice applicazione della pittura in più strati. Se passata accuratamente risulta uniforme ed omogenea. E con un rullo speciale (con forme e applicazioni) si possono anche realizzare stampe a tema.
La pittura a spruzzo
In alternativa si può optare per la pittura a spruzzo, con l’utilizzo di un’apposita pistola ad aria compressa. Il colore risulta liscio e uniforme, ma le particelle di prodotto vengono liberate nell’aria, bisogna dunque utilizzare qualche accorgimento. È un’ottima tecnica per le grandi superfici.
Tinteggiatura a spalato
Un effetto completamente liscio, anche al tatto, si ottiene con la tinteggiatura a spalato. Si esegue applicando il colore con una spatola in metallo o plastica ed è utilizzata prevalentemente in ambienti dal carattere classico.
Tecniche di pittura a velatura
Per pitturare casa mediante la pittura con straccio si effettua applicando un primo strato di pittura e andando a picchiettarlo successivamente con uno straccio appallottolato e intinto nella stessa vernice o in una di altro colore. Rientra nelle tecniche di pittura a velatura, come la tinteggiatura ad effetto spugnato che si effettua con una spugna. Infine vi sono altre tecniche mirate a conferire un carattere decorativo alle pareti, è il caso dello stile rigato che si ottiene graffiando la superficie con una spatola. Interessante l’effetto di movimento orizzontale o verticale che ne risulta, ricorda lo stile vintage anni Sessanta e Settanta.
Pareti colorate: qualche idea per la scelta del colore
Dipingere casa significa anche scegliere i colori e, di conseguenza, l’aspetto che avranno gli ambienti domestici. La tonalità delle pareti, infatti, incide moltissimo sulla percezione che si ha di una stanza, che può sembrare addirittura più piccola o più grande.
Da un lato, infatti, i colori possono avere effetto sulle emozioni e gli stati d’animo delle persone. Non è un caso che negli ambienti dedicati al riposo si consigli sempre di scegliere tonalità non troppo accese e vivaci, che invece si possono utilizzare in ambienti dedicati ad attività da svolgere durante il giorno. Se una stanza è molto luminosa, poi, si possono utilizzare anche colori più scuri, mentre per sopperire alla mancanza di luce naturale è sempre meglio scegliere tinte molto chiare.
Poi, sono sempre più di moda le pareti con più colori, ad esempio utilizzando una tonalità per la parte inferiore del muro ed un’altra per quella superiore o realizzando decorazioni geometriche
. In questo caso, conta la superficie e l’altezza della stanza, in quanto diversi effetti ottici possono amplificare o ridurre la percezione che si ha dell’ambiente in termini di dimensioni.
Attenzione, infine, anche alla combinazione tra colore e texture. Infatti, si possono realizzare pareti con aspetti particolari, ad esempio con l’effetto cemento, metallizzato, sabbia, marmoreo, glitterato o lavagna, per i quali è fondamentale scegliere la tonalità corretta.
Quando conviene pitturare casa e quanto costa?
La maggior parte dei prodotti può essere posata anche a basse temperature, partendo da circa 5°C, in ogni caso è bene considerare attentamente alcuni fattori prima di iniziare a pitturare.
Durante i mesi invernali nei posti più freddi spesso aumenta l’umidità ed è più complicato anche areare i locali, proprio per le basse temperature. Questo potrebbe provocare anche una durata più lunga dei lavori e, addirittura, compromettere la buona riuscita della tinteggiatura. Ecco perché in alcune località è consigliato procedere in primavere e in estate.
Ma quanto costa pitturare casa?
I costi del lavoro variano in base ai diversi contesti e situazioni: tipologia e condizione del muro, presenza di oggetti più o meno fissi, architettura e orientamento degli ambienti. Più, ovviamente, la tipologia di pittura scelta, che da sola può oscillare da 5 a 15 euro/mq (circa), per applicarla però spesso è necessario carteggiare la parete ed effettuare una rasatura, in caso di muri non uniformi. Inoltre, anche la tecnica da utilizzare può influire sul prezzo finale.
Complessivamente possiamo dire che pitturare un appartamento di 60 mq, potrebbe costare 800 euro per un lavoro base, ma anche il doppio se ci sono lavori preliminari da eseguire e si scelgono prodotti e finiture particolari.
Articolo aggiornato
[post_title] => Pitturare casa: cosa e come fare per un risultato professionale
[post_excerpt] => Pitturare casa dona anima all’ambiente o a una determinata stanza. Proponiamo qui una guida alla scelta per la tinteggiatura ideale.
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La malta è un materiale edilizio utilizzato comunemente per la costruzione di fabbricati. Si compone di una miscela di leganti e inerti, che possono variare a seconda della tipologia di prodotto che si vuole ottenere. Conoscere le tipologie e le caratteristiche delle differenti tipologie di malte è importante per eseguire lavori di qualità e ottenere le massime prestazioni.
Come si compone una malta
La composizione della malta è ciò che determina prestazioni e caratteristiche dei prodotti, che vengono di conseguenza classificati e suddivisi in tipologie. Gli elementi principali sono tre: i leganti, gli inerti e l’acqua.
I leganti sono ciò che determina la presa della malta e la sua resistenza e tra i più utilizzati ci sono il cemento, la calce e il gesso. È evidente che si tratta di materiali inorganici, che mescolati con l’acqua danno vita al composto plastico che caratterizza le malte. Il termine legante deriva proprio dalla necessità di usare un materiale che mantenga unita la miscela, rendendola uniforme.
Gli inerti, invece, occupano gran parte del volume della malta e si distinguono in base alla loro provenienza, che può essere naturale o artificiale, e alla loro granulometria, che incide sulla resistenza meccanica della malta. Si chiamano inerti in quanto, generalmente, non partecipano alla reazione di indurimento della malta.
Questi componenti vengono mescolati tra loro, con aggiunta di acqua, fino ad ottenere una miscela con consistenza omogenea e adatta ad essere lavorata. Anche le proporzioni dei differenti componenti devono essere attentamente gestite, in quanto una loro variazione altera in modo significativo il prodotto finale. Una scelta che, nella maggior parte dei casi, dipende dalle specifiche applicazioni per cui si sta preparando la malta.
Le differenti tipologie di malte
La principale suddivisione che è possibile fare quando si parla di malte, dipende dalla tipologia di legante che viene utilizzato per la sua composizione. Per questo motivo, la principale classificazione riguarda:
La malta cementizia, che, come indica il nome, è ottenuta miscelando cemento in polvere, acqua e sabbia;
La malta di calce, ricavata da calce e acqua e che a sua volta può distinguersi in malta di calce aerea e malta di calce idraulica;
La malta bastarda, che si compongono di più leganti differenti, aggiunti ad acqua e sabbia.
[caption id="attachment_731377" align="aligncenter" width="525"]Fassa propone la MALTA STRUTTURALE NHL 777, bio-malta fibrorinforzata base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per interni ed esterni, particolarmente indicata per la regolarizzazione e la riparazione[/caption]
Un’ulteriore distinzione può riguardare anche le modalità di preparazione delle malte, individuando ad esempio le malte premiscelate, ossia già composte, in modo da semplificare la fase di miscelatura e rendere le proporzioni precise e accurate. Chiaramente possono essere premiscelate diverse tipologie di malte.
[caption id="attachment_731378" align="aligncenter" width="600"]MTM10 è la malta malta premiscelata di allettamento di Danesi utilizzata per realizzare murature portanti in zone sismiche. Vanta elevata resistenza meccanica e garantisce ottimo isolamento termico[/caption]
In aggiunta, oltre a quanto già visto, è bene sottolineare che esistono diverse tipologie di additivi che possono essere integrati nell’impasto per donare le caratteristiche desiderate o rendere la malta adatta ad usi speciali.
Sono le cosiddette “malte addittivate”, che ad esempio possono contenere sostanze antigelo, alleggerenti, ritardanti o acceleranti (per alterare i tempi di indurimento), impermeabilizzanti.
Le caratteristiche delle malte e come sceglierle
La scelta della malta dipende principalmente dall’ambito di applicazione, inteso sia da un punto di vista tecnologico, che di contesto ambientale. Per scegliere il prodotto giusto, però, è essenziale conoscerne le caratteristiche.
La malta cementizia, ad esempio, ha un’elevata resistenza meccanica ed è molto impermeabile, per cui viene spesso utilizzata per applicazioni esterne o in ambienti che richiedono specifiche caratteristiche. Tende a ritirarsi e spesso viene utilizzata con additivi che ne migliorano la lavorabilità.
La malta di gesso, invece, è al contrario altamente lavorabile e liscia, ha una grana fine e viene spesso scelta per l’esecuzione di opere quali la rifinitura dell’intonaco interno. La sua porosità, però, fa sì che assorba il vapore e l’umidità, per cui è bene tenerne conto quando si deve scegliere la malta per opere in ambienti umidi.
Anche la malta di calce area è plastica e porosa, perfetta per le applicazioni interne, in quanto non resiste alle intemperie e al gelo.
La malta di calce idraulica, invece, ha una maggiore resistenza meccanica, ma è comunque molto lavorabile. Infine, la malta bastarda può presentare diverse caratteristiche, proprio perché la sua composizione può variare di caso in caso. Per usi speciali, come visto in precedenza, si utilizzano le malte addittivate con appositi componenti che ne migliorano le prestazioni.
Per cosa viene utilizzata la malta in edilizia
La malta viene utilizzata per diverse applicazioni in edilizia, tra cui la realizzazione degli intonaci, ma anche come legate per costruire elementi quali pareti e pavimenti. Tra gli usi più diffusi, infatti, c’è proprio quello di utilizzare la malta come legante per i mattoni, quando è necessario costruire una muratura in laterizi, sia essa in ambienti interni che esterni, da rivestire o da lasciare a vista.
Nel caso dei pavimenti, viene utilizzata anche per realizzare i massetti e i sottofondi, strati di alcuni centimetri che precedono lo strato di finitura con le piastrelle o altri materiali. Inoltre, grazie anche agli additivi, vi sono malte specifiche per scopi quali il consolidamento statico, tramite iniezioni in murature e strutture degradate. Allo stesso modo, può essere utilizzata anche per ripristinare gli intonaci esistenti.
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[post_excerpt] => La malta è un materiale usato in edilizia per la costruzione di strutture e intonaci. A seconda della miscelazione le tipologie sono diverse.
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Progettare e riqualificare con criteri antisismici è un dovere per garantire la sicurezza delle persone e la tutela del patrimonio edilizio, soprattutto in un territorio da questo punto di vista fragile come il nostro, ma richiede specifiche competenze tecniche, normative, di materiali e di intervento.
Con questo obiettivo Prospecta Formazione e Infobuild.ithanno proposto la giornata tematica “Criteri di progettazione e riqualificazione antisismica” che ha unito a un convegno accreditato gli interventi di 4 aziende specializzate nel settore, che hanno approfondito tecniche e materiali innovativi e raccontato alcuni casi studio di successo.
Una giornata di lavori, condotta come sempre da Alessandro Bertocchi, che ha coinvolto e interessato la platea: il convegno accreditato del mattino, in cui si sono succeduti 3 relatori di ISI -Ingegneria Sismica Italiana, con 3.000 partecipanti ha visto il sold out della piattaforma prima ancora che l’evento avesse inizio, a dimostrazione dell’interesse per l’argomento della messa in sicurezza e riqualificazione antisismica. Ma anche i 4 webinar pomeridiani hanno raccolto una media di circa 750 spettatori.
Il Direttore dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana Ing. Davide Trutalli ha introdotto il convegno spiegando di cosa si occupa ISI. L’associazione è composta da 3 anime: un comitato scientifico, formato da professori e università, le aziende produttrici e fornitrici e i professionisti e coinvolge l’intera filiera della sismica con l’obiettivo di fare cultura della protezione sismica e promozione del lavoro degli associati, cercando di coinvolgere le istituzioni sui temi di maggiore attualità. Le attività sono tante e diversificate, dai corsi di formazione all’aggiornamento del prezzario DEI nell’ambito dei monitoraggi e delle prove dui materiali, dall’avvio di progetti pilota al nuovo format “Piazza ISI”, punto di incontro per professionisti ed esperti organizzato con molto successo in occasione di alcuni eventi come il SAIE di Bologna 2022. Per festeggiare il decennale l’Associazione ha pubblicato un volume cartaceo ricco di contenuti tecnici che interessano la messa in sicurezza e la tutela del patrimonio edilizio e strutturale.
Il progetto pilota in un borgo storico
L’Ing Corrado Prandi – coordinatore del gruppo di lavoro Edifici Storici di ISI, ha raccontato un progetto pilota realizzato nel borgo storico di Castiglione del Terziere in Lunigiana, spiegando quanto è stato fatto fino ad ora, soprattutto relativamente a rilievi e indagini su terreni e fabbricati, trattandosi di un aggregato, e anticipando quello che andrà fatto in futuro.
In particolare il gruppo di lavoro, cui hanno partecipato diverse persone con varie competenze professionali (storici, accademici, geometri ingegneri e architetti ), ha messo a punto una serie di operazioni applicative che hanno permesso di realizzare una traccia che si potrà impiegare in futuro, con le eventuali e necessarie varianti, sui passaggi corretti da seguire in tutte le fasi in questi interventi, nel pieno rispetto della normativa.
Il percorso è stato sviluppato in 3 fasi: rilievi su terreni e fabbricati; modellazione, durante la quale saranno impiegati i dati e le proposte progettuali.
Il borgo antico di Castiglione è circondato da valli delimitate ai lati da crinali ed è caratterizzato da un’importante vegetazione, che non lo rende facilmente raggiungibile.
[caption id="attachment_725216" align="aligncenter" width="1200"] Dall'immagine si vede che le costruzioni sono ben tenute e incuneate in maniera armoniosa, dalla vista aerea è riconoscibile l’articolazione delle coperture.[/caption]
L’Ing. Prandi ha evidenziato che recuperare i dati storici è stato necessario e impegnativo: nella zona si sono susseguiti diversi episodi sismici cui sono seguite successive ricostruzioni di ampliamento e miglioramento, fino al 1920 quando si è avuto l’ultimo grande evento.
Il borgo nel tempo ha perso di rilevanza con il trasferimento delle funzioni amministrative in una località a fondo valle, con una conseguente decrescita demografica e solo in tempi recenti si è deciso di intervenire con opere di riparazione e manutenzione.
Il rilievo inizialmente è stato piuttosto sommario ed è stato fatto con tecniche tradizionali: a una prima livellazione fatta per definire le quote relative sul perimetro dell’aggregato sulla parte di borgo interessata dalla ricerca, sono seguite le fotografie dei vari fabbricati.
E’ stato poi fatto un rilievo con laser-scanner con drone che ha permesso di avere dati molto più precisi e la geometria completa dell’aggregato in fase di analisi.
Successivamente si è passati alla fase di caratterizzazione dei terreni che ha previsto anche indagini dirette.
Il passaggio successivo è stato quello della caratterizzazione delle murature e in particolare delle arenarie della Lunigiana (probabilmente i sassi impiegati provenivano dalla Cava di Montereggio). Per una caratterizzazione più completa e accurata dei paramenti murali è stato utilizzato il metodo IQM, indice della qualità muraria, a partire dalla disponibilità di una serie di schede presenti nella regione. Un lavoro complesso che ha permesso di raccogliere informazioni importanti per le fasi successive della modellazione, ovvero i valori per la capacità a compressione, alle azioni taglianti e il modulo elastico.
Sono state quindi raccolte le schede catastali che hanno permesso di comporre le unità immobiliari tra loro incuneate e la distribuzione delle pareti interne.
L’ultima fase di raccolta dei dati è stata fatta per valutare l’esposizione sismica del sito.
Cosa si farà nella seconda fase?
Il gruppo di lavoro procederà alla modellazione per riconoscere la vulnerabilità e pericolosità del terreno dei fabbricati e sito, i dati saranno utilizzati per la modellazione della pericolosità, in modo da definire le modalità per realizzare interventi di miglioramento sismico nei fabbricati e di mitigazione all’esposizione sismica del borgo, proporre nuove dotazioni impiantistiche e servizi esterni al borgo.
Indagini diagnostiche su edifici in muratura, come procedere
L’Ing Alessandro Battisti, associato individuale di ISI ha dedicato il suo intervento alla diagnostica strutturale e di monitoraggio dinamico in grado di identificare le caratteristiche principali di un edificio, con attenzione in particolare a quelli in muratura.
Alla base di qualsiasi indagine diagnostica, ci ha spiegato l’Ing. Battisti, è necessaria la conoscenza preliminare che, a partire dalle indicazioni delle NTC 2018, deve prevedere 2 livelli: analisi storica e controllo approfondito delle geometrie, cui segue l’analisi della caratteristiche meccaniche dei materiali.
Viene definita in fase preliminare una campagna diagnostica che prevede un certo numero di prove, realizzate da ditte specializzate o da laboratori, e sufficienti a ottenere il modello di conoscenza desiderato.
La muratura esistente
Le murature sono differenti sia dal punto di vista planimetrico che tridimensionale e prevedono più materiali con caratteristiche diverse. Proprio per questo le indagini consolidate sulle murature, che permettano di classificarle facendole rientrare nelle tabelle di muratura esistenti per poterne utilizzare i parametri definiti, sono spesso complesse.
Ci sono varie indagini che si possono utilizzare sulla muratura esistente.
L’indagine visiva con l’individuazione delle tessiture murarie e ammortamento è fondamentale. Si parte da un’analisi termografica passiva o attiva per individuare le diverse tessiture, la presenza di vuoti, di elementi in calcestruzzo....
Seguono poi una serie di scoperture di intonaco sia planimetriche che negli angoli che permettono di ricavare i parametri principali (la % di malta, la presenza di fori, di elementi estranei…) per arrivare alla possibilità di riferirsi a schede tipologiche di comprovata qualità (vedi le schede IQM).
Quando la tessitura è chiara si passa all’esecuzione di alcune prove per la caratterizzazione meccanica della muratura: la prova più importante è il martinetto piatto che può essere singolo o doppio e aiuta a misurare la sollecitazione di compressione nelle varie zone della muratura.
Una volta individuata la conformazione planimetrica della muratura si dovrà identificare quella stratigrafica trasversale attraverso l’analisi endoscopica accoppiata a carotaggio, in modo da vedere gli strati della muratura in profondità.
In questo processo normalmente sono più prelevati i blocchi di laterizio di calcestruzzo, malte di calce e cemento. Spesso vengono effettuate anche prove chimiche mineralogiche che permettono di individuare la presenza di sali, molto pericolosi per la muratura e la composizione mineralogica, la presenza della componente porosa e la granulometria.
Ci sono poi prove meno ricorrenti tra cui la prova penetrometrica di carattere qualitativo che si può eseguire su grandi superfici e permette di dare risposta sulla qualità della malta lungo tutta la muratura, aiutando a identificare strati più o meno omogenei.
L’ing. Battisti ha ricordato anche la prova di resistenza al taglio del letto di malta o “Show test” che consente di valutare la bontà del letto di malta e la resistenza al taglio in funzione della posizione e del carico verticale, soprattutto in edifici storici.
Esiste anche l’indagine GPR: con un georadar a bassa frequenza e alta penetrazione, si possono arrivare a identificare le geometrie di elementi in muratura, se a frequenze più alte si possono valutare caratteristiche geometriche.
Anche la prova sonica e la tomografia permettono di raccogliere informazioni qualitative sull’omogeneità della muratura di spessore non molto alto e sull’eventuale presenza di vuoti o lesioni. Si esegue su superfici ampie ed è piuttosto complessa.
Infine il monitoraggio dinamico che rileva le accelerazioni che derivano da una fonte esterna, si può distinguere in monitoraggio vibrazionale per danno alle strutture e per comfort abitativo e permette di comprendere quanto siano probabili gli eventuali danni. Riesce a identificare i principali parametri modali di una struttura attraverso la tecnica chiamata O.M.A (operational Modal Analysis ) che aiuta ad individuare le caratteristiche modali di una struttura in condizioni di operatività. I dati poi vengono riportati all’interno di un software.
L’ing Battisti ha concluso il suo intervento presentando un’interessante case history rappresentativa di quanto la caratterizzazione modale di una struttura possa aiutare. Si tratta del progetto del Casello autostradale di Autovie Venete, molto complicato da un punto di vista strutturale. Realizzato in struttura metallica, l’obiettivo era determinare le caratteristiche modali dei primi 4 modi di vibrare, per poi creare un modello 0 dinamico modale con l'obiettivo di attuare negli anni un piano di controllo per la manutenzione della struttura. Sono stati posti in 9 posizioni accelerometri singoli e in coppia, fino all’ottenimento di un modello semplificato inserito nel software di elaborazione.
Intervento di miglioramento sismico negli edifici in aggregato, aspetti tecnici e normativi
Molti spunti di riflessione ha suscitato l'intervento dell'Ing. Ennio Casagrande dell'omonimo Studio e socio individuale di ISI, che ha approfondito il tema del miglioramento sismico degli edifici in aggregato, considerando aspetti normativi e tecnici.
L'Ing. Casagrande, con l'obiettivo di dare indicazioni pratiche, ha fatto un vero e proprio excursus a partire dall'individuazione di un'unità strutturale, passando a illustrare le possibili semplificazioni e gli interventi attuabili.
Che cos'è un aggregato? Le definizioni dei vari parametri che utilizza la normativa sono naturalmente importanti, ma il problema è che in Italia a volte si contraddicono. E così se nel 2014 l'aggregato strutturale veniva definito come insieme di edifici non omogenei che possono interagire sotto un'azione sismica; nel 2016 in un documento del Commissario straordinario della ricostruzione, si parla di aggregati edilizi come di un insieme di almeno 3 edifici interconnessi tra loro.
C'è poi la definizione di edificio che nel 2017, sul Focus della ricostruzione dopo il sisma in centro Italia, viene definito come unità strutturale con continuità da cielo a terra per quanto concerne il flusso dei carichi verticali "delimitata da spazi aperti o da edifici strutturalmente contigui ma tipologicamente diversi".
L'unità strutturale secondo le NTC 2018 (paragrafo 8.7.1) spiega che deve avere continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali; una circolare del 2019 invece parla di "comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali e deve garantire con continuità il trasferimento dei carichi di fondazione".
Già da queste definizioni si genera confusione perché identificare un edificio per i carichi verticali o per quelli orizzontali è diverso. Ma non finisce qui, c’è infatti un’ulteriore definizione amministrativa, che la descrive come unità minima di intervento e quella della legge catastale che considera unità immobiliare ogni fabbricato o porzione di fabbricato che appartenga allo stesso proprietario e dà la definizione di aggregato edilizio, modificando in qualche modo una parte dell'aspetto tecnico.
Il lavoro dei tecnici diventa quindi particolarmente complesso nel comprendere di volta in volta quale siano metodologie e concetti da seguire, valutando tutti gli aspetti. Bisogna prima di tutto, ha spiegato l'Ing. Casagrande, capire a quale scala di lavoro si sta lavorando tra territoriale, urbana, aggregato o edificio.
Una volta compresa la scala di lavoro si dovrà procedere con l'analisi storica dell'aggregato che può essere effettuata anche con ricerche poco onerose partendo dai dati catastali in modo da capire la trasformazione nel tempo, i dissesti, i fenomeni di degrado.
Non sempre l'analisi storica è possibile, in questo caso si deve procedere attraverso valutazioni e indagini per identificare la composizione degli elementi costruttivi.
Quando si interviene sugli aggregati edilizi naturalmente le problematiche da tenere in considerazione sono molte e variano a seconda dei casi e l'Ing. Casagrande ha presentato diversi casi utili a comprendere come affrontare le diverse casistiche, considerando l'aspetto tecnico, quello normativo e quello civilistico dell'aggregato, per quest'ultimo la circolare congiunta del Commissario straordinario alla ricostruzione e dell'Agenzia delle Entrate specifica che "ai fini dell'applicazione del Superbonus per l'aggregato edilizio si applicano le medesime disposizioni previste per i condomini in relazione al trattamento delle parti comuni".
Per concludere, è chiaro in ogni caso che alla base del lavoro debba esserci un buon metodo di indagine, che parta dalla valutazione precisa dell'aggregato e debba poi considerare anche l'inquadramento civilistico per capire se ci siano elementi in comune e se questi nel tempo siano stati modificati. A quel punto si potranno proporre gli interventi, naturalmente nel rispetto della normativa e considerando i possibili bonus. Senza dimenticare, ci ha ricordato l'Ing. Casagrande, il monitoraggio strutturale.
Stabila - Dallo studio di fattibilità all’us built, come fare
Molto interessante l'intervento dell'Ing. Michele Destro, Head of Research and Development di Stabila, e dell'Ing. Ennio Casagrande che ci hanno spiegato che la fattibilità parte dall'analisi delle caratteristiche del progetto avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere, di elevata durabilità, ottime prestazioni meccaniche, termiche, acustiche e di reazione al fuoco e basso impatto ambientale. In funzione delle peculiarità del progetto si possono scegliere i materiali e il sistema costruttivo, che devono saper rispondere alle prestazioni richieste e devono essere supportati dalle conformità e possono essere legati anche al BIM.Il materiale, lo ripetiamo, deve essere certificato e attestato, “ci deve essere una sorta di vademecum - ha spiegato l’Ing. Destro - con tutte le indicazioni che caratterizzano il materiale o il sistema, che deve rispondere a delle specifiche precise, che considerino lo spessore del muro, l'altezza, la tipologia costruttiva e la zona sismica in cui ci si trova”.Un altro aspetto importante è quello della conformità a livello ambientale: i materiali devono incidere il meno possibile sul territorio, creare pochi rifiuti, essere riciclabili. I produttori devono attestare, attraverso enti terzi, che i materiali utilizzati siano conformi ai CAM e agli EPD.
Una volta scelto il materiale si entra nel progetto e in questo caso si può optare per il tamponamento in zona sismica, "la struttura portante è data dall'elemento pilastro e il tamponamento chiude. La parte strutturale è un elemento che subisce la natura sismica del terremoto".
Sono disponibili diverse tipologie di blocco a seconda dei parametri richiesti, anche energetici.
I muri realizzati con i blocchi richiedono poi una verifica di stabilità. L'applicativo WallEng di Stabila, validato dall'Università di Padova, prevede anche la verifica dei tamponamenti.
Una volta fatte tutte le analisi e le verifiche si può passare al cantiere dando all'impresa tutti i dettagli e le specifiche, così da garantire un "us Built" comprensibile e senza problemi.
Anche per la muratura armata sono necessarie verifiche preliminari: molti progetti infatti, ha spiegato l'Ing. Destro, possono ricondursi al capitolo 7.8.1.9 delle NTC 201 "Costrizioni semplici" riducendo a una semplice operazione la verifica della muratura.
La muratura armata traduce quello che normalmente si usa in cantiere, quindi malta, elemento in laterizo, blocco e armatura, in un sistema costruttivo equiparabile quello in calcestruzzo con l’agevolazione di realizzare in un’unica operazione l’intero sistema, senza avere i ponti termici materici. Uno schema semplice che Stabila consegna al progettista per la realizzazione del progetto esecutivo.
Il supporto del portale WallEng
Il portale delle applicazioni Stabila WallEng è liberamente accessibile e al suo interno si trovano vari set applicativi: dal tamponamento in zona sismica al calcolo delle prestazioni e della quantità dei materiali in zona sismica, dal calcolo della trasmittanza termica e del potere fonoisolante alla resistenza al fuoco.
E’ stato recentemente introdotto un applicativo molto semplice con una funzione esecutivo, che il progettista può utilizzare per calcolare le quantità di blocco, malta e armatura in un progetto di muratura armata. A breve sarà inserito un applicativo in cui saranno inseriti i costi, in modo da avere un computo metrico del fabbricato.
Si tratta di un software di semplice utilizzo in cui dopo aver compilato i dati si avranno tutti i calcoli relativi ai prodotti da utilizzare, con un approccio di costo dell'edificio in muratura armata e la possibilità di stampare una relazione con tutti i dati.
L'ing. Ennio Casagrande ha approfondito i vantaggi di progettare con la tecnologia della muratura armata, sia a livello di cantiere che di collaudo. Si tratta di strutture che si possono tranquillamente utilizzare in zona sismica. La muratura è una tecnologia che ben si adatta sia alle costruzioni semplici, che come ha detto l'Ing. Destro, assicurano molti vantaggi, che in edifici articolati, facendo in questo caso i giusti calcoli con le modalità previste dalla normativa. Conclusa la parte strutturale della muratura armata il telaio del calcestruzzo nella maggior parte dei casi viene tamponato in laterizio. La normativa prescrive l’obbligo di verifica del tamponamento e anche in questo caso il portale WallEng offre un valido aiuto perché, tra i molti servizi, comprende un applicativo per la verifica dei tamponamenti richiesta dalla normativa.
L'Ing. Casagrande nell'ultima parte del suo intervento ha presentato interessanti casi studio.
Uretek - I vantaggi delle resine espandenti per il consolidamento
L'Ing. Simone Pavan dell'Ufficio Tecnico Uretek Group nella prima parte del suo intervento ha ricordato i vari bonus che interessano gli interventi di consolidamento del terreno di fondazione, per poi spiegare come progettare tali interventi, presentando alcuni casi pratici progettati con un software Uretek, con l'uso di resine espandenti.
Sono 3 i bonus possibili per gli interventi di consolidamento del terreno di fondazione:
Supersismabonus- Con aliquota al 110% fino al 31/12/22 e ridotta al 90% (tranne in specifici casi in cui rimane al 110: i condomini in cui sia stata fatta la delibera assembleare entro il 18/11/22 e CILAS depositata entro il 31/12/22 o delibera tra il 19 e il 24 novembre) per gli interventi, realizzati in condominio fino al 31 dicembre 2023, in edifici in zone sismiche 1, 2 e 3, purché sia dimostrata la messa in sicurezza statica e la riduzione del rischio sismico del fabbricato. Per le villette l'aliquota del 90% è riconosciuta solo per lavori realizzati sulle “abitazioni principali” e solo per i soggetti con reddito sino a 15.000 euro. L’aliquota scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Sono previste 5 rate e la spesa massima per unità immobiliare è di 96.000 euro.
Sismabonus ordinario - Introdotto nel 2013 e pensato sempre per edifici in zona sismica 1, 2 e 3, per interventi relativi a misure antisismiche e messa di insicurezza antistatica, con una spesa massima di 96.000 euro per unità abitativa da recuperare in 5 anni. L'aliquota varia dal 50% all'80% a seconda del salto di classe ottenuto.
Bonus ristrutturazione al 50% - Valido fino al 31/12/2024 per condomini e unità monofamiliari, è confermato fino al 31 dicembre 2024, con una spesa massima per unità di 96.000 euro da recuperare in 10 anni per interventi di manutenzione ordinaria solo nei condomini, manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione per condomini e unifamiliari. Dal 2025 l'incentivo potrebbe scendere al 36%.
In tutti e tre i casi ricordiamo che cessione del credito e sconto in fattura da qualche settimana sono stati stoppati, ma sono richiesti asseverazione e visto di conformità.
Le tecnologie di Uretek permettono di ripristinare e consolidare terreni e murature in maniera rapida, in tutti gli ambiti edilizi, e senza interferire con l'attività delle persone. Si tratta di interventi che accedono al super-sismabonus.
Le resine espandenti per gli interventi di consolidamento
Gli interventi di consolidamento dei terreni Uretek Deep Injectons® realizzati con le resine espandenti poliuretaniche permettono di irrigidire il terreno riducendo le oscillazioni della struttura, assicurando un minor rischio di caduta degli elementi strutturali.
In questo caso il software esclusivo di Uretek SIMS 2.0 conferma la messa in sicurezza statica obbligatoria per accedere al supersismabonus, calcolando il miglioramento del terreno in quanto a resistenza e rigidezza a seconda della resina iniettata e fa un'analisi della riduzione del rischio sismico a seguito dell'intervento in caso di terremoto. Inoltre viene dimostrata la riduzione del rischio sismico: il terreno non è completamente rigido, ha spiegato l'Ing. Pavan, è un mezzo flessibile che ricorda una molla, "con l'intervento di consolidamento con resine si va ad irrigidire il terreno" riducendo le oscillazioni, gli spostamenti della struttura e gli sforzi sugli elementi strutturali.
Per progettare un intervento di consolidamento si deve partire dallo stato in cui si trova l'edificio, comprendere le cause del cedimento, che può per esempio essere dovuto all'essicamento degli strati superficiali in caso di terreno argilloso che ne provoca una riduzione dello spessore, o a una differente composizione del terreno, ma anche alla rottura di tubazioni delle acque superficiali o, ancora, agli scavi effettuati vicino ai fabbricati che possono provocare un detensionamento del terreno a lato delle fondazioni.
Una volta comprese le cause va studiato nel dettaglio il progetto considerando il volume di terreno da trattare, il miglioramento richiesto, il tipo di resina espandente da utilizzare (differenti in base al tempo di espansione) a seconda delle caratteristiche del terreno e la quantità di resina che viene iniettata, con delle specifiche cannule "multipoint" dotate di più fori laterali, che assicurano un trattamento omogeneo. Una volta raccolti tutti i dati il software SIMS 2.0, a seconda dei parametri inseriti, permetterà di calcolare il miglioramento del terreno e la quantità dei resina da iniettare.
Sulla base dei dati si procede con la fase operativa in cantiere che prevede la perforazione della fondazione, la posa delle cannule, l'iniezione della resina per garantire la stabilizzazione del terreno e il sollevamento della pavimentazione. Tutte le operazioni vengono monitorate in maniera rigorosa anche con prove penetrometiche per sondare la resistenza del terreno prima e dopo i lavori.
L'Ing. Simone Pavan ha poi presentato un interessante caso studio progettato con il software e realizzato in un condominio a Mezzago (MB) con un problema di cedimento del terreno di fondazione e un abbassamento di circa 20-40mm, in cui sono stati trattati in 13 giorni 112 metri di fondazione nastriforme e 12 plinti per uno spessore di 4 metri.
Fassa Bortolo e le soluzioni per il recupero e miglioramento del costruito esistente
L'Ing. Michele Fava di Fassa Bortolo ha trattato il tema degli edifici esistenti e della modalità di miglioramento strutturale degli stessi che può avvenire con sistemi CRM e presidi per la messa in sicurezza finalizzati per esempio all'antisfondellamento e all'antiribaltamento.Fassa Bortolo offre, infatti, un sistema integrato che consente di operare in gran parte degli ambiti per risolvere le esigenze di cantiere, tra questi i sistemi di rinforzo strutturale e consolidamento.
Il punto da cui partire è la vulnerabilità dal punto di vista sismico del nostro territorio, vulnerabilità che è importante considerare per la salvaguardia degli edifici e per garantire la sicurezza di cose e persone.
Nel corso del webinar sono stati presi in esame edifici in muraturaea telaio in calcestruzzo armato con tamponamenti in laterizio.
Gli edifici in muratura possono presentare criticità globali o locali, con singoli elementi strutturali che possono manifestare comportamenti anomali. La linea guida che permette di individuare le soluzioni da utilizzare sono le NTC, nello specifico si considerano al punto 4 i criteri per gli edifici in muratura.E' possibile intervenire con operazioni localizzate o con interventi più invasivi e più efficaci. Esistono interventi in cui sono coinvolti singoli prodotti, che devono rispondere a determinate normative, oppure più soluzioni integrate e, quindi, sistemi veri e propri. Non si parlerà più di marcatura CE, caratteristica del singolo prodotto, ma di certificazioni relative all'intero sistema.
Gli interventi con i singoli prodotti possono prevedere iniezioni con miscele leganti con boiacca a base NHL, malte a consistenza variabile o combinazioni di malta + armatura per incrementare la resistenza della muratura; in questi casi si riesce a salvaguardare l'effetto di eventuali murature faccia a vista, mantenendo l'estetica.
In caso di interventi complessi si utilizzano sistemi formati da più prodotti che includono sempre un elemento di rinforzo (rete o tessuto) ed elementi che inglobano questo rinforzo. Nello specifico il webinar si è concentrato sulla presentazione dei sistemi con reti in fibra di vetro annegate in matrice inorganica (FRCM o CRM).
Sistemi CRM ad alto spessore e FRCM a basso spessore
Il sistema di rinforzo attraverso intonaco armato CRM nasce dall'evoluzione di quello che veniva fatto con malta cementizia e rete elettrosaldata. La normativa definisce l'intonaco armato come sistema costituito da rete preformata da connettere alla muratura con presenza di elementi di connessione della stessa natura della fibra e a completamento una matrice che avvolge il sistema di rinforzo, in questo caso una malta.
La normativa definisce anche altri elementi, a volte obbligatori altre opzionali, che includono sempre la matrice inorganica e l'elemento di rinforzo; a fare la differenza è il fatto che l'elemento di connessione non è più obbligatorio, lo diventa solo all'occorrenza.Se facciamo un parallelismo tra i due sistemi notiamo che l'ingombro occupato è differente: il classico intonaco armato occupa dai 3 ai 5 cm, mentre i sistemi FRCM hanno un limite di spessore che va dai 5 ai 15 mm. Gli spessori variabili impongono una tipologia di rinforzo a maglia variabile.
La linea guida consente di lavorare con fibre di diversa natura (vetro, carbonio ecc.) e per i sistemi FRCM possono essere utilizzati anche i tessuti.
Fassa Bortolo propone, per la tecnica di intervento con sistema armato CRM, il sistema Fassanet Solid System, composto da diverse tipologie di malte a base di calce idraulica naturale a diversa prestazione in abbinamento a una rete bidirezionale bilanciata in fibra di vetro offrendo ottima resistenza agli ambienti aggressivi che possono potenzialmente alterare il sistema di rinforzo.
Per quanto riguarda i sistemi di rinforzo FRCM viene proposto Fassanet ZR System che permette di lavorare anche su supporti in calcestruzzo. La rete utilizzata è in fibra di vetro e la malta non è più a base calce ma a base cementizia.
L'elemento di connessione in questo caso diventa facoltativo in funzione del tipo di intervento e del contesto in cui si opera e può essere preformato in fibra di vetro, come la rete, oppure a fiocco.
Nel caso sia necessario operare su elementi non strutturali Fassa propone la famiglia di sistemi Fassa Protection, sia che si tratti di elementi orizzontali che verticali. Si tratta di sistemi antiribaltamento e antisfondellamento che prevedono la possibilità di intervenire sia su supporti intonacati che nell'ambito di interventi su supporto stonacato.
Il presidio antiribaltamento della famiglia Fassa Protection evita che in caso di terremoto vi siano disgregazione e distaccamento dell'elemento di tamponamento dall'elemento strutturale con ribaltamento. Fassa ha sviluppato sia un sistema con malta cementizia che a base di calce idraulica naturale per rispondere a ogni esigenza e ha testato entrambe i sistemi in laboratorio, dimostrando l'efficacia con un confronto tra muratura con presidio e muratura senza presidio.
La tecnologia Argisol per l'adeguamento antisismico e miglioramento energetico in un'unica fase
L'Ing. Denis Trovò di Bioisotherm presenta il sistema Argisol, una tecnologia ad armatura diffusa, frutto di un'esperienza di realizzazione di più di 35 anni. Si tratta di un blocco cassero utilizzato per la realizzazione di edifici ad alte prestazioni, ma nel corso del webinar il focus è stato l'applicazione del sistema all'esistente per il miglioramento antisismico.
Questo sistema garantisce, quindi, un miglioramento combinato di sicurezza antisismica ed efficientamento dal punto di vista energetico.
Le criticità degli edifici in muratura presenti in Italia
La maggior parte degli edifici presenti sul nostro territorio, caratterizzati da struttura in muratura, sono di vecchia data e presentano delle criticità che tendono ad accentuare la vulnerabilità sismica. Un esempio è dato dalla mancata connessione tra il cordolo di piano e la parete, che crea cinematismi di ribaltamento della parete fuori dal piano.
La muratura, inoltre, non ha adeguata resistenza agli sforzi di taglio e questo genera, in caso di sisma, oscillamento dei maschi murari lungo il lato di massima estensione, a differenza di quanto avviene negli edifici a telaio dove l'energia viene dissipata attraverso i nodi di collegamento.
Vi è, poi, il problema delle pareti snelle, cioè pareti in muratura nelle quali i maschi murari vanno in sofferenza a causa di altezze di interpiano maggiori rispetto a quelle usuali.
Il problema si manifesta anche negli edifici a telaio, dove lo scheletro formato da travi e pilastri subisce il danneggiamento dei nodi una volta avvertito il sisma, in quanto questi hanno ormai dissipato tutta la loro energia.
Gli edifici possono manifestare anche espulsione dei tamponamenti, soprattutto se costruiti quando non era previsto un collegamento tra di essi. Eventualmente si possono verificare anche distacchi dei paramenti esterni non fissati.
I problemi da considerare negli edifici di vecchia data non sono solo strutturali, ma anche energetici con presenza di diversi ponti termici.
Come riqualificare un edificio esistente con tecnologia Argisol?
La tecnologia Argisol consiste nell'incrementare il numero di pareti resistenti rendendo l'edificio più flessibile e capace di dissipare più energia, con spostamenti controllati, oppure di resistere ad accelerazioni maggiori con pareti di controventamento.Le pareti devono essere disposte lungo il perimetro dell'edificio, per non creare eccentricità, o creare un esoscheletro di controventamento ad avvolgere l'intero edificio: ho minore forza in gioco e comportamento migliore delle forze.
Le nuove pareti sono realizzate con casseri isolati; si tratta di lastre isolanti in EPS neopor tenute assieme in modo equidistante mediante distanziali in lamiera zincata, di diversi spessori e tipologie. Si tratta di un sistema certificato ETA, valutazione tecnica europea.
La tecnologia, cosiddetta tecnica del cappotto sismico, è definita da un pacchetto che include struttura portante esistente, con cordoli e fondazioni, parete esistente, casseforme Argisol e fissaggi puntuali.
La realizzazione è totalmente in opera, previo dimensionamento strutturale. Le connessioni tra esistente e nuova struttura possono avvenire con ancoraggi di tipo meccanico o chimico.
Questa soluzione genera diversi vantaggi:
sicurezza sismica, grazie al getto in c.a.
efficientamento energetico, grazie al doppio strato isolante
ridotta invasività, si può agire solo dall'esterno senza interrompere le attività nell'edificio
facilità di posa
scelta delle finiture.
Caso studio di edificio milanese, zona sismica 2 e fascia climatica E
L’Ing. Denis Trovò ha poi presentato vari casi studio tra cui vi raccontiamo un intervento di Milano, realizzato su due edifici gemelli caratterizzati da 4 piani fuori terra e sottotetto, sottoposti a riqualificazione energetica e strutturale con Superbonus 110%.In questo caso sono state utilizzate due linee di prodotto separate: Argisol, per l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza da un punto di vista sismico, e il cappotto BioKP, per il miglioramento energetico delle parti rimanenti di edificio.
Sono stati introdotti setti in c.a., successivamente isolati, e pareti Argisol in affiancamento all'edificio esistente. Le parti scoperte dal sistema Argisol sono state isolate con cappotto. E' stata poi irrobustita la pilastratura centrale e rinforzato il sistema dei solai.
Il nuovo cordolo della copertura è stato realizzato nella parete Argisol per non appesantire la parete esistente e incrementare la stabilità e la sicurezza sismica della parete nuova, scarica dal punto di vista gravitazionale, aiutando il momento stabilizzante.
[post_title] => Progettazione e riqualificazione antisimica: materiali, tecniche e normativa
[post_excerpt] => La giornata tematica “Criteri di progettazione e riqualificazione antisismica” ha unito un convegno accreditato e gli interventi di 4 aziende specializzate nel settore, che hanno approfondito tecniche e materiali innovativi.
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[post_content] => La trasformazione del tetto in terrazzo richiede un lavoro accurato, soprattutto nella valutazione dell’isolamento e dei carichi, ma il risultato è enormemente vantaggioso, anche per il valore commerciale della struttura. E se il terrazzo è un giardino è possibile risparmiare anche sulla bolletta dell’energia elettrica. Ecco l’iter da seguire e un esempio molto ben riuscito di terrazzo/giardinoIndice degli argomenti:
Se si ha a disposizione una porzione di spazio calpestabile sul tetto di casa un’idea vantaggiosa è quella di ricavare una terrazza, non solo perché si aumenta lo spazio vivibile dell’abitazione con una “stanza all’aperto” ma anche perché si conferisce alla struttura un ulteriore fattore di isolamento e un valore aggiunto sul piano commerciale.
I passaggi tecnici
Il primo intervento da realizzare riguarda l’impermeabilizzazione della soletta in cemento armato: occorre prevedere una guaina isolante e teli impermeabilizzanti, per la prima si può optare per una pellicola in plastica spessa circa 2 mm, per lo strato impermeabilizzante vi sono diverse opzioni, l’ideale è un prodotto traspirante al vapore e impermeabile all’acqua.
[caption id="attachment_697659" align="aligncenter" width="677"]AQUAZIP GE 97che fa parte del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti di Fassaè una guaina elastica cementizia bicomponente per l’impermeabilizzazione di pavimentazioni esterne prima della posa in opera di nuove piastrelle.[/caption]
La membrana deve avere uno spessore di circa 3/4 mm. Infine si livella il terreno con il massetto e quindi si può posare il pavimento.
[caption id="attachment_697660" align="aligncenter" width="350"]Roof System S-30 Forte è la copertura piana di Saint-Gobain - Isover con isolante minerale e membrana in doppio strato ad elevate resistenze meccaniche. Ha la certificazione Bureau Veritas.[/caption]
Se il terrazzo non è a pozzo di luce è necessario realizzare un parapetto di protezione. Anche qui le opzioni sono molteplici: si va dal ferro battuto al cemento, all’acciaio inox, fino al legno e al vetro.
[caption id="attachment_697656" align="aligncenter" width="680"] E' di Schücoil parapetto minimale, completamente in vetro AR FG 300Aluminium Railing Full Glass 300. Ha una struttura modulare e può essere installato in diverse soluzioni: a pavimento, consente di limitare al massimo i lavori di muratura; a fronte soletta, permette di mantenere in vista dall’interno solo il vetro, senza interventi di muratura; a incasso nel pavimento, sottolinea il design minimale del parapetto, con il vetro come principale protagonista.[/caption]
La pavimentazione
Uno degli elementi più importanti in questo intervento è la scelta della pavimentazione perché da questa dipenderà anche lo stile e il livello del progetto. Una soluzione di alta qualità sono i pavimenti in gres porcellanato che creano continuità con i rivestimenti interni e sono resistenti.
[caption id="attachment_697658" align="aligncenter" width="600"]Keopepresenta Percorsi Smart la una collezione di pavimenti per interno ed esterno in grès porcellanato effetto pietra, che si caratterizza per resistenza all’usura, al calpestio e allo scivolamento[/caption]
Ma le opzioni sono davvero varie e si può optare anche per alcuni tipi di parquet trattati appositamente per outdoor.
Normativa
Il rifacimento del tetto e la sua trasformazione in terrazzo è un intervento che rientra nei lavori di edilizia e quindi richiede un permesso di costruzione presso il comune di riferimento.
La realizzazione del parapetto è un lavoro regolato dal D.m. 236/89: l’altezza del parapetto deve essere di almeno 100 cm e la sua superficie verticale deve tale da non poter essere attraversata da una sfera di 10 cm di diametro.
Costi
Difficile dare una cifra esatta per un lavoro di questo tipo perché le varianti sono molteplici, sia nella scelta dei materiali che nella tipologia di terrazza che si va a realizzare le terrazze a tasca per esempio non necessitano di parapetto. Senza poi parlare degli arredi, dei complementi e di piante e aree verdi la cui presenza e tipologia è ovviamente a discrezione del proprietario.
Possiamo indicativamente dire che l’impermeabilizzazione del terrazzo, cioè guaina e strato impermeabilizzante hanno un prezzo di circa 40 euro al mq; il massetto oscilla tra 10 e 25 euro al mq; e poi c’è il grande range della pavimentazione che varia in base alla tipologia: gres, 10/20 euro al mq più posa in opera 15 euro circa; legno, 40 euro al mq circa; pietra naturale da 20 a 70 euro al mq.
Tetti e cappotti verdi
Una soluzione molto interessante, se il contesto lo permette, è la realizzazione di un tetto verde, un giardino con diversi spazi funzionali e prevalenza di aree verdi.
Un intervento siffatto rappresenta un vero e proprio cappotto verde e consente di ridurre in estate la temperatura di 3°C e di ridurre il flusso termico di circa il 50%. È quanto emerge da una recente ricerca dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile (ENEA), documentata con un dossier dal titolo “Infrastrutture “verdi” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane”. Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica, ha spiegato che l’Agenzia, attraverso una sperimentazione avviata nel 2013, ha potuto verificare che le coltri vegetali messe a copertura del solaio e delle pareti esterni dell’edificio prototipo presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, vicino a Roma, sono in grado di mantenere le temperature superficiali al di sotto dei 30 °C ed evitano le variazioni termiche che si verificano a livello delle superfici di tetti e pareti privi di vegetazione, che raggiungono picchi di temperatura di oltre 50 °C nelle ore più calde I risultati della sperimentazione evidenziano, inoltre, che si possa ottenere una riduzione dei consumi elettrici di circa 2 kWh/m², ovvero un risparmio di energia elettrica di circa 200 kWh per la climatizzazione estiva di un’abitazione di 100 mq.
Per la realizzazione di un tetto verde non serve il permesso di costruire.
Il progetto di tetto verde
Un esempio mirabile di tetto verde adibito a giardino ce lo fornisce l’agronomo e paesaggista Luigina Giordani con questo lavoro realizzato nelle Marche (a Massignano, in provincia di Ascoli Piceno) che lei ha chiamato, appunto “terrazzo/giardino” perché ha tutti gli elementi del giardino ma si trova sul terrazzo di un edificio adibito per metà a vivaio e per metà ad abitazione.
Il committente è il titolare del vivaio, nonché proprietario dell’edificio. Al secondo piano il dell’edificio aveva un piccolo terrazzino rettangolare (20 mq circa) con un gazebo. Aderente a questo ha realizzato 200 mq di uffici facendo il tetto piano e mantenendo il collegamento con il vecchio terrazzo.
In pratica, dal vecchio terrazzo si salgono tre gradini e si arriva su quello nuovo. Nel vecchio terrazzo si sviluppa un angolo super attrezzato con cucina, tavolo, barbecue e pergolato, poi si salgono pochi gradini e ci si trova nel “salotto” (zona conversazione, living), ancora qualche gradino e si cammina nell’area verde con alberi e arbusti e una vasca idromassaggio.
“Fare un terrazzo di questo genere è come pensare ad un giardino, è necessario creare gli ambienti per poter vivere appieno lo spazio”, spiega la progettista. “L’elemento più complesso è stato quello di recuperare un metro di dislivello tra vecchio e nuovo terrazzo, adesso la superficie su cui si passeggia è molto fluida, grazie al recupero delle quote attraverso gradini morbidi e attraverso la divisione degli spazi. Non ci sono stati problemi di carichi perché l’edificio è nuovo”.
L’impermeabilizzazione realizzata non è quella con il catrame ma è in EPDM (una gomma sintetica elastica e resistente agli agenti atmosferici e ai raggi UV), poi c’è uno strato di feltro a protezione dell’impermeabilizzazione, poi ancora un alveolare e infine un sottile foglio di strato drenante.
La criticità maggiore in lavori come questo è valutare bene il carico che l’edificio può sopportare, in genere si parla di 200 kg a mq, ma ogni contesto è a sé stante. Sulle strutture nuove è facile perché si struttura il solaio in maniera da tollerare un determinato peso, ma nelle strutture non nuove va valutato con grande attenzione.
Per la realizzazione del verde pensile non ci si può improvvisare, bisogna seguire scrupolosamente la normativa di riferimento UNI 11235:2015 che fornisce tutti i passaggi nel dettaglio su come realizzare la stratigrafia e guida alla scelta dei materiali.
Verde isolante è sinonimi di risparmio energetico.
Difficile dare un prezzo a lavori di questo tipo, possiamo solo dire che per la realizzazione degli spazi vegetali, se si opta per un verde estensivo, con substrato più basso (15/20 cm circa), il costo è minore; se invece ci orientiamo verso aree a verde intensivo, con gli alberi (fino 60 cm), il costo è maggiore.
L’opera è stata realizzata da Harpo.
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[post_excerpt] => Un terrazzo sul tetto permette di riqualificare l’intera struttura dell’edificio se realizzato seguendo scrupolosamente tutti i passaggi necessari.
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[post_content] => Scegliere il rivestimento interno delle pareti di casa, quando si costruisce casa o durante laristrutturazione è importante per soddisfare requisiti funzionali ed estetici. La scelta può ricadere su differenti materiali. Carta da parati o pittura? Due soluzioni diverse, ma entrambe interessanti, per la finitura degli ambienti interni, ciascuna con i propri pregi e difetti. Ma ci sono anche altre soluzioni
Indice degli argomenti:
Scegliere il rivestimento interno per le pareti non è sempre così semplice, entrano in gioco fattori estetici e di gusto, ma anche funzionali e prestazionali
. Scegliere le finiture è un’operazione fondamentale sia in una ristrutturazione, che in una nuova costruzione. In ogni caso, quanto scelto, sarà tra i principali elementi caratterizzanti di ciascun ambiente.
Vediamo ora le principali soluzioni tra cui scegliere per rivestire le pareti di casa, individuando i vantaggi di ciascuna soluzione.
Tinteggiatura per le pareti: quale pittura scegliere?
La pitturarappresenta la soluzione in assoluto più utilizzata per rifinire le superfici delle pareti interne. Del resto, si tratta di una soluzione rapida, economica e comunque in grado di soddisfare le diverse esigenze, grazie alla varietà di prodotti ormai disponibili in commercio. Quando si dipinge casa si deve scegliere tra alcuni principali prodotti, come:
le idropitture, che deve essere allungata con l’acqua prima dell’utilizzo;
gli smalti, composti da vernici acriliche diluite e possono essere lavabili e idrorepellenti;
le pitture a tempera, più economiche, ma meno coprenti;
pitture speciali, con aggiunta di additivi, ad esempio per ottenere prodotti traspiranti, lavabili, antimuffa o anche termoisolanti.
Oltre a scegliere il colore giusto, quindi, è opportuno rivolgersi a dei professionisti per acquistare il prodotto più idoneo all’utilizzo che se ne deve fare.
[caption id="attachment_686560" align="aligncenter" width="680"] Per il 2022 gli specialisti del colore del Fassa I-Lab propongono il colore Liberty 40 un blu riflessivo che richiama la serenità, con tracce di verde pino, grigio e turchese. Sfumature che evocano la natura, i colori del cielo e del mare, per sentirci protetti e liberi allo stesso tempo.[/caption]
Scegliere il rivestimento interno delle pareti di casa è importante per soddisfare requisiti funzionali ed estetici. La scelta può ricadere su differenti materiali.
La carta da parati: una lunga tradizione rivisitata in chiave moderna
La carta da parati vanta una lunga tradizione e ha vissuto negli ultimi anni un nuovo e importante slancio, con diverse rivisitazioni in chiave moderna. Non solo per quanto riguarda il design, ma anche per le prestazioni che i prodotti di oggi sono in grado di assicurare.
Ad esempio, alcune carte da parati sono resistenti all’umidità e di conseguenza adeguate ad essere posate anche in ambienti come il bagno e la cucina. La carta da parati può presentarsi con colori e fantasie di ogni genere, tant’è che non mancano esempi di importanti collezioni di design che vedono questo materiale come uno strumento per decorare e “vestire” gli ambienti.
Le modalità cui viene realizzata questa tipologia di rivestimento non sono cambiate: la carta da parati viene prodotta con materiali come la carta e la stoffa, per poi aderire alla parete grazie ad appositi prodotti adesivi e colle. Per migliorare le prestazioni di resistenza, poi, alcuni prodotti sono realizzati anche la fibra di vetro. Se, invece, l’attenzione si sposta alla sostenibilità, allora si può valutare un prodotto interamente ecologico e naturale.
I vantaggi della carta da parati sono principalmente legati al suo importante carattere decorativo e al fatto che sono coprenti, rimediando ad eventuali imperfezioni della muratura e dell’intonaco sottostante soprattutto se si scelgono prodotti con spessori un po’ più elevati. Inoltre, la carta da parati ha il pregio di garantire una lunga durata. Un aspetto fondamentale che ha reso questa soluzione adatta anche all’applicazione su facciate esterne.
Carta da parati e pittura a confronto: quale scegliere?
Il dilemma tra carta da parati e pittura non è raro. Partendo dal tema economico, va detto che la carta da parati, soprattutto se realizzata con materiali di alta qualità e trame decorative particolari, può avere costi molto superiori rispetto alla pittura.
Chiaramente, la differenza di costo non sempre c’è o non sempre è importante, dipende dal prodotto specifico che si decide di acquistare. Se la pittura che scegliamo ha proprietà particolari e facciamo realizzare dei decori a mano, i costi potrebbero essere maggiori rispetto alla carta da parati. Invece, è più alto il costo della manodopera, che generalmente è minore per la tinteggiatura. La posa della carta da parati, la cui aderenza alla parete deve essere ottima, precisa e senza bolle d’aria, va effettuata con molta attenzione, in quanto un eventuale errore potrebbe comportare interventi anche costosi per rimediare. L’intervento per la tinteggiatura, invece, è più semplice. In ogni caso, anche se l’intervento può avere un costo maggiore, viene ricompensato da una maggiore durata del prodotto.
Per quanto riguarda il rinnovo delle pareti, nel caso esse siano tinteggiate l’intervento è più semplice, in quanto sarà sufficiente dare una nuova mano di prodotto. Rimuovere la carta da parati è più complicato, ma in alcuni casi è possibile utilizzare la carta esistente come base per un nuovo rivestimento. Se si vuol procedere con la tinteggiatura sopra una carta da parati esistente, invece, si dovranno utilizzare prodotti specifici per fissare la pittura. In alternativa, se la carta da parati vecchia è ancora ben incollata, si può decidere di posare sopra di essa nuova carta da parati. In generale, comunque tutti gli interventi di rivestimento al di sopra di una carta esistente, vanno attentamente valutati in base alle condizioni del supporto.
Un ultimo punto riguarda le condizioni delle murature. Nel caso siano presenti problemi legati a umidità e muffe, allora è preferibile la scelta della pittura che, per quanto non del tutto, è più traspirante della carta da parati e permette anche un riscontro visivo per tempo all’insorgere di eventuali problemi nella muratura.
In conclusione, possiamo dire la scelta non è sempre semplice e dipende molto dal gusto personale. È sicuramente d’aiuto richiedere differenti preventivi, così da poter confrontare le alternative e scegliere con tutte le informazioni necessarie.
La resina, sia per pavimenti che per pareti
La resina è un prodotto molto resistente, disponibile in più colori e sfumature, sia lucida che opaca, anche in grado di dare un prezioso aspetto materico alle pareti. La texture può variare molto e soddisfare tutti i gusti. Si tratta di un rivestimento continuo, usato anche per i pavimenti, con caratteristiche differenti a seconda di dove la si vuole posare.
È un materiale idrorepellente e può rivestire le pareti esistenti, rendendo il supporto uniforme. Tra gli svantaggi, c’è il fatto che nel tempo il colore può leggermente modificarsi, a causa della presenza di alcune materie plastiche al suo interno.
Le piastrelle: scelte soprattutto in cucina e in bagno
Le piastrelle sono una buona soluzione da prendere in considerazione per rivestire le pareti di ambienti umidi o dove sono possibili frequenti schizzi d’acqua, quali il bagno e la cucina. La ceramica per parete, oggi, è disponibile in differenti colori e texture.
Si possono ricreare disegni geometrici, effetti che richiamano materiali come il legno o il cemento e anche dar vita a rivestimenti tridimensionali. Un prodotto molto utilizzato è il gres porcellanato, perfetto per il bagno, in quanto è resistente, molto facile da pulire, non richiede particolare manutenzione e la posa può essere realizzata senza fughe.
[caption id="attachment_686568" align="aligncenter" width="600"]Eclecticè la collezione di Ceramiche Keope in gres porcellanato dal design moderno ed elegante caratterizzata da eleganti venature unite a un prezioso grafismo. Nell'immagine finitura Mistiq White 120x278 - 120x120.[/caption]
Il materiale che piace di più: boiserie, mattoni, pietra
In ogni caso, per rivestire le pareti di casa è sempre bene scegliere il materiale che più piace, soprattutto se si parla di ambienti come soggiorno, camere da letto o studi, che non richiedono particolari caratteristiche in termini igienico sanitari.
I rivestimenti possono essere realizzati in pietra, in mattoni o anche in legno, dando vita a eleganti boiserie. In questo caso, il principale criterio con cui scegliere, una volta noti i costi dei materiali e della manodopera necessaria per la posa, è sicuramente l’aspetto estetico e il carattere che questi rivestimenti danno alle pareti e agli ambienti. Si ricerca un’atmosfera elegante? Rustica? Che richiami l’ambiente industriale? A seconda dell’obiettivo, si sceglie il materiale, il colore e la texture del rivestimento.
[caption id="attachment_686572" align="aligncenter" width="680"]SanMarco Terreal propone HABITAT, un'innovativa linea di rivestimenti per l’interior design in terracotta, con texture e colori di impatto: Bianco di Carrara, Nero Lavico, Oro Brillante, Rosa del Deserto, Cortèn. Facili da posare arredano gli ambienti con eleganza e originalità.[/caption]
Articolo aggiornato
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[post_content] => Il bagno cieco è una necessità nelle case che dispongono di una superficie ridotta. Ma spesso questo ambiente è colpito dall’umidità e dalla formazione di muffe. Come fare per prevenire l’umidità? Nel corso di questo approfondimento tratteremo proprio il problema della formazione della muffa in un bagno cieco, dando alcuni pratici suggerimenti per combatterla ed eliminarla.
Indice:
Acquistare una casa è il sogno di molti, specie quando si parla di un appartamento di moderna costruzione. Molto spesso le abitazioni costruite in tempi recenti hanno spazi sempre più ridotti in questi casi l’ottimizzazione diventa una virtù preziosa da mettere in campo per poter sfruttare la superficie disponibile nel modo più funzionale possibile.
Una delle esigenze più incalzanti per una famiglia è di avere a disposizione un secondo bagno: un nuovo ambiente da bagno è un’ancora di salvezza che facilita molto l’iter quotidiano di una famiglia. Ma come fare se i mq sono pochi? In molte abitazioni per guadagnare spazio utile per le altre camere si tende a realizzare un bagno privo di finestre, in altre parole il famoso “bagno cieco”.
Avere a disposizione poco spazio non significa rinunciare al sogno e alle comodità di una casa moderna: proprio per questo il bagno cieco diventa una delle soluzioni pratiche e funzionali per dotare la propria abitazione di un ambiente bagno in più.
Garantire la circolazione di aria
Un bagno cieco per definizione non ha le finestre. Ma è possibile migliorare la circolazione d’aria in questo ambiente chiuso. Cercate di lasciare aperta la porta del bagno ogni giorno per fare in modo che la condensa evapori. Alla stessa maniera ricordatevi di aprire le ante del box doccia così da consentire alle pareti di asciugarsi. Ovviamente non si tratta di una soluzione definitiva, ma i piccoli gesti (specie se ripetuti quotidianamente), possono dare una mano a prevenire la formazione della muffa in bagno.
Un altro suggerimento è quello di avere a disposizione un deumidificatore, uno strumento utile per aumentare il flusso di aria in un bagno cieco e ridurre la formazione di muffa.
Non possiamo fare a meno di considerare in questo frangente una soluzione meno immediata, ma estremamente efficace: la ventilazione meccanica controllata.
[caption id="attachment_669064" align="aligncenter" width="680"]AIR MICRO di REHAU è il sistema di ventilazione meccanica residenziale a doppio flusso con funzione di recupero di calore ad alto rendimento.[/caption]
Questa soluzione prevede l'installazione di un impianto completo a servizio dell'intera abitazione, atto a garantire salubrità in tutta la casa e, di conseguenza anche nel bagno cieco, e a preservare la salute degli abitanti della casa, con il massimo dell’efficienza energetica.
Muffa e umidità, grandi nemici del bagno cieco
Come anticipato, ogni bagno cieco deve purtroppo combattere contro un grande “nemico”: l’umidità. La configurazione di un bagno di questa tipologia prevede che non vi siano finestre che garantiscono il naturale ricambio di aria. La mancanza di aerazione comporta la formazione di muffe e di cattivo odore, dei problemi sgradevoli che purtroppo affliggono la maggior parte delle case.
La muffa: cause e tipologie
Prima di passare ai suggerimenti pratici, è necessario comprendere la nascita del “fenomeno muffa”, il fastidioso organismo pluricellulare che intacca i nostri ambienti domestici.
La muffa nasce e prolifera laddove sono presenti ambienti umidi, con insufficiente isolamento termico e con scarsa ventilazione, un esempio su tutti è proprio quello del bagno cieco, locale che per antonomasia non prevede finestre. I locali umidi sono terreno fertile per le spore che si stabiliscono e germinano fino ad intaccare inesorabilmente le pareti dell’abitazione. La presenta di ponti termici complica ancora di più questa situazione: diventa necessario individuarne la presenza per risolvere in modo efficace le dispersioni termiche legate alla presenza di tali punti critici.La formazione di muffa in casa, oltre a rovinare pareti e mobilio, è un rischio per la salute da non sottovalutare. Ecco perché diventa fondamentale arginare la formazione di umidità per evitare che i batteri proliferino indisturbati.
Esistono diverse tipologie di muffa, esattamente tre tipi tra cui troviamo l’umidità di risalita, da condensa e da infiltrazione. Vediamo brevemente di cosa si tratta.
Nel primo caso facciamo riferimento ad un tipo di umidità che sfrutta la naturale porosità delle pareti per risalire (da qui il nome “umidità di risalita”). La causa di questo fenomeno è da ricondurre alla mancanza di uno strato impermeabilizzante che isoli in maniera accurata l’edificio.
Quando parliamo di umidità da condensa ci stiamo riferendo a quella tipologia di proliferazione di microrganismi che deriva dalla condensazione del vapore acqueo. È chiaro che il bagno, specie quello cieco, sia il luogo in cui questa tipologia di umidità è più tenace.
Infine parliamo di umidità da infiltrazione: l’acqua penetra nel solaio (o nei muri della casa) creando delle antiestetiche macchie scure. Le cause possono essere molteplici: dal tubo idraulico che si rompe alla cattiva impermeabilizzazione dell’edificio.
Come prevenire l’umidità nel bagno cieco? Le soluzioni
Dopo questo excursus riguardante le tipologie di umidità, passiamo ai rimedi pratici da mettere in campo per prevenirne la formazione nel bagno cieco.
Per evitare di compromettere la salute delle mura negli ambienti di servizio privi di aperture non è sufficiente tenere la porta aperta. Sono consigliati alcuni accorgimenti. Dall’uso dell’idropittura, passando per la scelta dei rivestimenti in ceramica o gres, nonché dei pannelli isolanti in fase di ristrutturazione: abbiamo stilato un vademecum essenziale dedicato proprio ai suggerimenti per combattere l’umidità e prevenire il cattivo odore.
Le soluzioni per l'isolamento
Un ottimo intervento, in fase di costruzione o ristrutturazione, è isolare pavimenti e soffitto con pannelli in polistirene estruso.
Perché scegliere il polistirene estruso per isolare il bagno? Questo materiale è impermeabile all’acqua e garantisce una tenuta ottima per quanto riguarda le infiltrazioni. I pannelli di polistirene sono particolarmente adatti all’isolamento termico delle abitazioni, non a caso vengono impiegati nei solai, coperture piane e inclinate e per le pareti.
[caption id="attachment_618467" align="aligncenter" width="600"]URSA XPS NIII-I è il pannello di polistirene estruso con superfici lisce e bordi laterali diritti. Conforme alla norma UNI EN 13164. Si impiega nell’isolamento termico sotto pavimento e sotto pavimento radiante.[/caption]
In alternativa, anche lastre in cartongesso con ridotta capacità di assorbimento totale d'acqua e di assorbimento superficiale.
[caption id="attachment_618468" align="aligncenter" width="600"]Gypsotech AQUA TIPO DEH2 è uno strato di gesso (Solfato di Calcio bi-idrato CaSO4∙2H2O) arricchito con additivi specifici e sostanze idrorepellenti che ne riducono la capacità di assorbimento d'acqua, incorporato fra due fogli di cartone speciale ad alta resistenza. Si utilizza per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti.[/caption]
La scelta dei rivestimenti
Scegliere il tipo di rivestimenti da adottare in casa non va a ridursi al semplice impatto estetico: il giusto materiale aiuta nella lotta alla muffa. Quali soluzioni scegliere per un bagno cieco? Sicuramente un prodotto che sia idrorepellente e resistente nel tempo. Un valido esempio è quello del gres porcellanato (oppure della ceramica): posizionate le lastre di gres in modo uniforme evitando le fughe che possono creare problemi in fase di pulizia.
Il gres porcellanato, oltre ad avere delle ottime qualità tecniche, offre un’ampia possibilità di personalizzazione: le piastrelle sono in grado di imitare materiali naturali e caldi come il legno, oppure eleganti e classici come il marmo. Con qualche piccolo accorgimento è possibile conferire carattere e stile anche ad un bagno cieco.
[caption id="attachment_618469" align="aligncenter" width="600"]Back è la collezione di pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato di Ceramiche Keope che propone abbinamenti inediti fra formati colori e superfici per una nuova flessibilità progettuale.[/caption]
Un’alternativa interessante e molto originale a livello estetico è il rivestimento in terra cruda: un materiale sano e anallergico dalle caratteristiche uniche come la capacità di regolare l’umidità e la temperatura, proprietà antistatiche, assenza di esalazioni tossiche, capacità di assorbire suoni e odori, resistenza al fuoco.
Utilizzare l’idropittura
In alternativa al rivestimento in gres si possono utilizzare le idropitture. In commercio è possibile trovare numerose formulazioni, tra cui alcuni prodotti specificatamente anti condensa e antimuffa.
L’idropittura è una vernice lavabile resistente alla formazione di condensa: di fatto si tratta di una preziosa alleata per evitare la proliferazione dei batteri in bagno.
[caption id="attachment_683648" align="aligncenter" width="600"]weberpaint di Saint Gobain è linea di idropitture per interni, caratterizzata da versatilità e facilità di impiego, che include numerose tinte adatte non solo ai professionisti, ma anche al privato che desidera ottenere finiture di qualità.[/caption]
La vernice di alta qualità anticondensa agisce in quelle situazioni dove si forma il vapore acqueo a causa della scarsa circolazione d’aria. Tali pitture vanno ad agire sulle cause che comportano la formazione della muffa nel bagno grazie a delle componenti (generalmente microsfere di vetro o ceramica) che riducono la formazione della condensa in prossimità dei ponti termici e di conseguenza la formazione di muffa. Possono essere applicate a rullo o a pennello e funzionano in maniera ottimale se si applicano in due mani spesse. La resa varia a seconda della ruvidità, della porosità e dell’assorbimento della superficie.
Le pitture antimuffa, al contrario, intervengono direttamente sul fenomeno: questo tipo di prodotti contiene dei biocidi il cui scopo è quello di attaccare ed eliminare la muffa.
Aspiratore bagno cieco
Una soluzione sicuramente imprescindibile in un bagno cieco è un sistema di aspirazione controllata che riduce le dispersioni termiche e aiuta a combattere la formazione di umidità e il proliferare dei batteri nel bagno. Gli aspiratoriper bagni di ultima generazione hanno dimensioni molto contenute, un design curato e consumi ridotti.
Per il bagno cieco è possibile installare aspiratori elicoidali i quali muovono grandi quantità di aria con una pressione bassa. L'installazione di questo tipo di condotto è indicata in luoghi in cui l'aria deve essere trasportata in condotte non lunghe.
Vi basterà azionare l’aspiratore dopo la doccia per catturare il vapore ed evitare che si crei condensa. Il meccanismo alla base di un aspiratore è il seguente: lo strumento aspira e porta fuori dall’abitazione il vapore, abbassando il tasso di umidità presente in bagno.
Articolo aggiornato
[post_title] => Umidità nel bagno cieco: come prevenirla?
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[post_content] => Un rivestimento composto da pannelli applicabili su pareti esterne o interne: il cappotto termico garantisce il più efficiente isolamento termico e, in alcuni casi, anche acustico.Indice:
Un nome, una garanzia: l’isolamento a cappotto funziona proprio come uno strato protettivo che abbraccia l’involucro edilizio, applicato all’esterno in caso di nuove costruzioni e all’interno in caso di riqualificazione dell’esistente.
Il cappotto termico permette di ottimizzare la prestazione termica di un edificio, proteggendolo in ogni stagione sia dalle temperature troppo alte che da quelle troppo basse, oltre ad aiutare nel controllo dell’umidità e proteggendo l’edificio dall’inquinamento acustico.
La conseguenza diretta è una minore dispersione termica e, quindi, un contenimento nei costi in bolletta sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Ma i vantaggi non finiscono qui e passano dai requisiti tecnici legati all’efficienza energetica al comfort abitativo.
[caption id="attachment_580625" align="aligncenter" width="651"] Un sistema particolarmente efficiente viene proposto da Rockwool. Il sistema RedArt ha alla base la lana di roccia ROCKWOOL, che garantisce resistenza al fuoco, comfort acustico e durabilità nel tempo, diventando la scelta ideale per i progetti di riqualificazione così come per le nuove costruzioni.[/caption]
Cappotto termico: i vantaggi
La qualità dell’involucro: il giudizio sulla qualità di un edificio passa proprio attraverso lo studio dei sistemi di isolamento che gli sono stati applicati. Perché è proprio in funzione dell’efficienza dell’isolamento che vengono dimensionati altri elementi di progetto: dai sistemi impiantistici alle finiture. Se, infatti, l’involucro non è stato correttamente isolato, anche un impianto di riscaldamento di ultimissima generazione o un sistema di ventilazione meccanica controllata non riusciranno ad essere efficienti, colpa delle dispersioni termiche, dello studio superficiale dei ponti termici, dell’umidità fuori controllo. Un sistema a cappotto con un corretto dimensionamento e una corretta posa in opera, dunque, permetterà di alzare la qualità dell’involucro raggiungendo certificazioni di primo livello.
Comfort residenziale: l’inquinamento indoor è fra i primi imputati per quanto riguarda il comfort abitativo. Variazioni di temperatura e di umidità sono conseguenza di disagio per l’equilibrio del corpo umano e un corretto isolamento delle pareti perimetrali consente di mantenere il equilibrio la temperatura e l’energia interna di un corpo.
Risparmio energetico ed economico: secondo quanto registrato da Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto, il cappotto termico abbatte di almeno il 45% la quantità di combustibile necessaria per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni. Una percentuale consistente, responsabile anche della riduzione, provata, dei costi in bolletta.
Impatto ambientale: conseguenza diretta del contenimento dei consumi e della collaborazione nel combattere l’inquinamento indoor è la salvaguardia dell’ambiente. Sempre secondo gli studi di Cortexa, l’isolamento a cappotto fa risparmiare all’ambiente almeno 630 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
[caption id="attachment_580085" align="aligncenter" width="500"] Realizzato con materiali di origine minerale, come calce, sabbia e acqua, l pannello Multipor, di Xella garantisce un contenimento nei consumi energetici e il massimo comfort abitativo. Fa parte del sistema di isolamento a cappotto Etics.[/caption]
Cappotto esterno
In caso di nuova edificazione, la libertà progettuale legata all’inserimento di uno strato di isolamento a cappotto è chiaramente maggiore rispetto a quanto succede negli interventi di ristrutturazione. Il limite di spessore dei pannelli isolanti da applicare sui prospetti esterni non c’è, tanto che la normativa consente di andare in deroga rispetto alle distanze dai confini.
[caption id="attachment_659302" align="aligncenter" width="600"]X-FOAM® WAFER di Ediltec è una lastra isolante in polistirene estruso altamente resistente e adatta per la realizzazione di sistemi di isolamento a cappotto[/caption]
Dal punto di vista pratico, il cappotto termico esterno è composto da una serie di pannelli, disponibili in diversi materiali isolanti, applicati alle pareti con colle o specifici sistemi di fissaggio e ancoraggio. Una volta applicati i pannelli, verranno coperti da una rasatura armata e dalla finitura scelta.
[caption id="attachment_580642" align="aligncenter" width="600"]Isotec Linea di Brianza Plastica, realizzato in schiuma di poliuretano rigido autoestinguente, è la soluzione per l’isolamento termico delle facciate, che abbina in un unico prodotto un efficace sistema termoisolante e la struttura di supporto per il rivestimento di facciata in lastre metalliche o fibrocementizie. Ideale sia per edifici di nuova costruzione, che per interventi di ristrutturazione.[/caption]
Cappotto interno
Soprattutto in caso di riqualificazione dell’esistente e di tutela dei prospetti esterni, il cappotto viene istallato sulle pareti interne. Si tratta di un’operazione forse più laboriosa, ma che garantisce altrettanti vantaggi rispetto al cappotto per esterni. I pannelli proposti dal mercato variano dai 3 agli 11 centimetri circa e, pur “rubando” superficie abitabile possono essere installati in singoli appartamenti, ad esempio, e non sull’intero condominio, permettendo un contenimento della spesa e l’indipendenza dei condomini.
[caption id="attachment_580128" align="aligncenter" width="525"]Stiferite- Class SK Class SK è un pannello sandwich composto da una componente isolante in schiuma polyiso e rivestito, su entrambe le facce, con un velo di vetro saturato. È particolarmente adatto per i sistemi di isolamento a cappotto per esterni.[/caption]
I materiali del cappotto termico
La scelta fra i materiali che compongono i pannelli di isolamento è molto ampia e le possibilità spaziano fra materiali di origine naturale, fra cui sughero, canapa, fibra di lego e cellulosa e schiume e lane minerali, polistirene espanso sinterizzato, polistirene estruso o poliuretano.
[caption id="attachment_580129" align="aligncenter" width="500"]Fassatherm di Fassa Bortolo, è un sistema a cappotto completo, composto da tre modalità di isolamento con lastre di diversa tipologia, da applicare in funzione dell’isolamento richiesto. Il sistema è composto da pannelli isolanti, collanti e rasanti e rivestimenti.[/caption]
Le detrazioni fiscali
La Legge di Stabilità 2016 comprende la proroga per tutto il 2016 della detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficienza energetica degli edifici, il cosiddetto Ecobonus. Fra gli interventi incentivati, vi è anche la coibentazione di pareti con particolari prestazioni di isolamento (fino a 60.000 euro di detrazione fiscale).
Per ottenere la detrazione è necessario presentare una documentazione che comprenda fatture e ricevute comprovanti le spese sostenute (comprendendo anche le ricevute dei bonifici), l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti, l’attestato di certificazione o di qualificazione energetica.
[post_title] => Cappotto termico: protetti in tutte le stagioni
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[post_content] => Abbiamo intervistato Antonio Nardi, Direzione Commerciale - Responsabile Ufficio Marketing Fassa Bortolo, per capire le strategie, gli impegni e le prossime novità di un'azienda da sempre impegnata nella sostenibilità
Da sempre Fassa è impegnata nella sostenibilità ambientale. Quanto è importante, oggi, puntare sull’architettura sostenibile e quali vantaggi si possono ottenere?
La salvaguardia e il rispetto dell’ambiente sono sempre stati punti fondamentali della filosofia Fassa Bortolo. La sostenibilità della nostra Azienda si manifesta nella ricerca che per noi significa sviluppo tecnologico e progresso scientifico, investendo risorse ed energie, sempre però nel pieno e reale rispetto dell’ambiente. Anni fa, quando ancora la parola “bio” non era una moda, siamo stati i primi a proporre un intonaco bio, il KB 13 al quale poi sono seguiti altri prodotti ed altre linee di prodotto come la linea PURACALCE o la linea GREEN VOCation composta da prodotti per interni esenti da solventi e formulati con un bassissimo contenuto di VOC, sostanze organiche volatili. Tutti prodotti che certificano il nostro impegno nella continua ricerca di materie prime innovative. Ma la vocazione BIO dell’Azienda si manifesta in tutti i nostri prodotti. Essere Green significa avere dei processi produttivi che lo siano.
Dall’estrazione delle materie prime al prodotto finale. Prendiamo ad esempio l’ultimo stabilimento nato, quello di Asti dove produciamo cartongesso: l’estrazione avviene direttamente all’interno dello stabilimento, quindi trasporto del materiale zero, e viene lavorato in un impianto tecnologicamente all’avanguardia. Persino il colore dello stabilimento ha richiesto lunghi studi per minimizzare l’impatto con l’ambiente circostante. É questo che caratterizza la nostra azienda: l’attenzione ad ogni minimo particolare e l’attenzione a tutto ciò che ha a che vedere con l’impatto ambientale. La nostra ultima campagna pubblicitaria si ispira all’emergente blu economy a sottolineare questo impegno serio e costante: “In edilizia il vero green è blu”. Blu come il colore del nostro logo.
[caption id="attachment_571586" align="aligncenter" width="555"] Pothos di GreenVocation[/caption]
Dalla calce al cartongesso, dalle soluzione decorative ai prodotti bio: diversificare è la parola chiave?
Siamo leader in Italia nel mercato degli intonaci premiscelati. Da qualche anno, anzi più precisamente da quando è iniziata la crisi, l’Azienda ha saputo rinnovarsi e ha saputo trasformarsi profondamente. Non è stato semplice ma i valori che caratterizzano la nostra realtà sono sempre stati qualità, attenzione, rispetto per l’uomo e per l’ambiente e innovazione. Innovare per noi significa anche diversificare l’offerta. Diversificare può essere la parola chiave se accompagnata però da qualità e rispetto. Il rispetto per chi condivide con noi un percorso tutti i giorni.
Il cliente va rispettato e l’attenzione per lui deve essere massima.
Come detto, negli ultimi anni molto è cambiato. Siamo l’unica Azienda in Italia che può vantare una gamma di prodotti così ampia: dagli intonaci ai collanti, dal Sistema a Cappotto ai colori, dal cartongesso ai prodotti per il ripristino del calcestruzzo e per il risanamento e molto altro. Diversificare quindi è strategico. Siamo entrati ad inizio 2010 in un mercato che non ci apparteneva come quello del cartongesso, un mercato che aveva già delle dinamiche radicate, scontrandoci con importanti multinazionali. Posso affermare che anche in quel settore siamo diventati, a distanza di 5 anni, una delle Aziende di riferimento. Differenziare l’offerta per noi è importante ma altrettanto importante deve essere percepire tutte queste linee di prodotto come un unico grande Sistema: il nostro Sistema Integrato, dove i prodotti sono coerentemente studiati e formulati per coesistere perfettamente tra di loro.
[caption id="attachment_571600" align="aligncenter" width="486"] Risana Facile, sistema deumidificante di Fassa[/caption]
Crescere, innovare ed investire nella ricerca e nella tecnologia. Quali le strategie di Fassa?
Come detto, uno dei punti fermi della nostra filosofia è sempre stato investire nella ricerca, fattore imprescindibile per qualunque Azienda che voglia migliorare costantemente i propri risultati. E Fassa Bortolo non ne è da meno. Da anni abbiamo avviato un nostro Centro di ricerche, che fa perno sui laboratori chimici e sul consolidarsi di personale e di attrezzature scientifiche e specializzate all’avanguardia nella sperimentazione e nello studio di nuovi materiali. Dotato dei più avanzati strumenti di ricerca (dalla fluorescenza alla diffrazione ai raggi X, dalla microscopia elettronica alla granulometria laser), il nostro Laboratorio ha ottenuto altresì la certificazione ISO 9001:2008, ma soprattutto è protagonista nella realizzazione di tutti i nuovi prodotti e sistemi di costruzione.
Nel nostro Centro Ricerche, il controllo di ogni fase è rigoroso, selezioniamo le formulazioni che più garantiscono la qualità dei prodotti e che, riallacciandomi al tema green, garantiscano il minor impatto sull’ambiente e sulla sicurezza delle persone.
In questo delicato momento del mercato delle costruzioni, è necessario puntare sulla riqualificazione per rimettere in moto tutta la filiera. Quanto l’Azienda punta sugli interventi di ripristino e ristrutturazione?
Il mercato oggi è praticamente formato da cantieri di sola riqualificazione.
Quello delle nuove costruzioni, per tutto quello che è stato fatto negli anni passati e per tutta un’altra serie di fattori, è fermo e anche per quest’anno è prevista un’ulteriore contrazione. La ricerca è concentrata sullo sviluppo di prodotti per la riqualificazione. A tale proposito ricordiamo il recente rilancio del Sistema Ripristino del calcestruzzo - Consolidamento e Rinforzo strutturale: in particolare con Geoactive, la nuova linea dedicata alle diverse tipologie di intervento e coerente con i principi che da sempre ispirano l’attività dell’azienda.
Prodotti linea Geoactive
Cosa significa Made in Italy oggi, per un’Azienda che ha sedi e filiali anche all’estero?
L’Azienda fonda la sua storia in Italia ma negli ultimi anni si sta internazionalizzando. Abbiamo uno stabilimento in Portogallo, filiali commerciali in Spagna, Francia, Svizzera, Inghilterra ed esportiamo in molti altri paesi. Il concetto del Made in Italy esiste e credo lo stiamo spendendo bene, traducendolo in appeal, stile, flessibilità, velocità nell’agire. Si tratta di caratteristiche riconosciute e ricercate. Abbiamo tantissimi argomenti per promuovere il nostro prodotto all’estero, sta a noi trovare la chiave di comunicazione per metterli in evidenza.
A riprova del legame di Fassa con l’architettura sostenibile, troviamo anche l’omonimo Premio Fassa Bortolo giunto alla sua XII edizione. L’impegno continua?
Certamente, si sono concluse mesi fa le candidature per l’edizione in corso dedicata quest’anno a tesi di laurea, dottorati, master post-laurea. Ideato e promosso in collaborazione con l’Università di Ferrara, il Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo nasce dalla volontà di premiare e far conoscere a un ampio pubblico progetti che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l'ambiente, che siano pensati per le necessità dell’uomo, anche in rapporto al consumo di risorse e all’inquinamento, salvaguardando i bisogni delle generazioni future. Ma l’impegno non finisce qui. Sempre in ottica di innovazione e di cultura, è attivo dal 2010 anche il Premio Domus Restauro e Conservazione. Quest’ultimo è dedicato a far conoscere ad un ampio pubblico restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i princìpi conservativi, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee. L’edizione appena conclusa ha visto un’ulteriore novità: il “Premio Speciale Fassa Bortolo” dedicato alle opere realizzate con prodotti del Sistema Integrato Fassa.
Tutto questo perché il valore dell’azienda è anche cultura, confronto, innovazione, per dare un contributo importante all’evoluzione dell’edilizia.
[caption id="attachment_571587" align="aligncenter" width="682"] Intervento di restauro nella chiesa dell’Arciconfraternita della Misericordia a Torino. Premio domus 2016 medaglia d’oro ex-aequo e premio Speciale Fassa Bortolo[/caption]
Quali le prossime novità che vedremo sul mercato?
Ci saranno novità importanti per quanto concerne le finiture per interni dove siamo usciti da poco con SFIDE D’ARTE™, la nuova linea di finiture decorative firmata Fassa Bortolo. Siamo partiti con 3 prodotti alla calce e proporremo a breve altri 5 prodotti dagli effetti moderni. É un altro importante punto di svolta per la nostra Azienda che fino ad oggi ha visto i suoi sforzi concentrati soprattutto nei rivestimenti per esterni piuttosto che in una linea decorativa vera e propria. Parlando di esterni ci saranno delle novità anche per quanto riguarda il Sistema a Cappotto. Nuovi prodotti anche per il sistema Cartongesso Gypsotech® con nuove lastre e soluzioni particolari. Senza contare il Sistema Posa e i sistemi Deumidificante e Ripristino del Calcestruzzo.
[caption id="attachment_571592" align="aligncenter" width="600"] SFIDE D’ARTE, la nuova linea di finiture decorative firmata Fassa Bortolo[/caption]
[post_title] => Ricerca, sviluppo, innovazione: le parole chiave di un'azienda di successo
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[post_content] => Il Premio ideato e promosso dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara e dell'azienda Fassa Bortolo, intende riportare l'attenzione sulla necessità di riesaminare il rapporto tra processo edilizio e qualità dell'habitat attraverso il perseguimento della compatibilità tra produttività economica, tutela delle risorse e qualità dell'ambiente.
A tal proposito, in occasione della decima edizione del premio, ne abbiamo parlato con l’Architetto Gianluca Minguzzi, che da sempre collabora per l’organizzazione del premio e ha visto crescere l’iniziativa nel corso degli anni.
· Il premio è giunto alla 10° edizione e sta consegue ndo un apprezzamento sempre maggiore. Com’è nata l’idea della collaborazione tra Università di Ferrara e Fassa Bortolo tanti anni fa?
La crescita del Premio nel corso di questi anni è stata esponenziale grazie al sempre più elevato livello di internazionalizzazione, garantito dalla presenza di Membri di Giuria di prestigio mondiale, che ha richiamato la partecipazione di opere da tutti i continenti. Anche per la X edizione, le cui iscrizioni sono aperte fino al 31 Dicembre
2012, la Giuria sarà di livello assolutamente internazionale, grazie alla presenza, fra gli altri, del Prof. Arch Thomas Herzog in qualità di Presidente e del Prof. Arch. Glenn Murcutt, vincitore del prestigioso Pritzker Prize nel 2002.
La collaborazione tra la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara e l’azienda Fassa Bortolo è iniziata più di un decennio fa e rappresenta l’incontro felice fra una giovane istituzione accademica che è da sempre consapevole dell’importanza di un rapporto concreto fra università e realtà produttive, e un’azienda, fra le più prestigiose del settore edilizio, che crede nel valore della ricerca e della formazione.
Tale sodalizio si è rafforzato nel corso degli anni attraverso iniziative come quella del Premio Internazionale Architettura Sostenibile, del Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione e di innumerevoli attività di ricerca e divulgazione scientifica altamente qualificata.
· Quanto è importante per l’edilizia, in un momento difficile come questo, puntare sull’architettura sostenibile? Quali vantaggi può dare credere in queste soluzioni innovative per l’edilizia?
Nel momento storico attuale un approccio sostenibile alla progettazione e realizzazione di opere edilizie risulta essere un percorso oramai ineludibile per svariate ragioni di carattere etico, sociale, ambientale nonché economico. Credere nella sostenibilità rappresenta un investimento importante per il presente e soprattutto per il futuro, per tutti gli aspetti sopracitati. Le normative europee in materia degli ultimi anni confermano l’importanza strategica di un percorso che miri a uno sviluppo sostenibile.
· Nel corso degli anni il premio si è evoluto introducendo la sezione “Tesi di Laurea”. La presenza di neolaureati che concorrono al premio è cresciuta in maniera sostanziosa nelle ultime edizioni, sintomo che le nuove generazioni stanno avendo una maggiore attenzione verso questi argomenti?
L’aumento di una consapevolezza diffusa dei valori legati allo sviluppo sostenibile è permeata gradualmente in questi anni anche nella didattica universitaria, portando alla formazione di nuovi e preparati professionisti che parteciperanno allo sviluppo futuro della nostra società. Fondamentale è stato, e sarà sempre di più, il ruolo delle Facoltà di Architettura e Ingegneria. La nostra Facoltà in tal senso è stata un precursore in quanto, sin dalla sua istituzione vent’anni or sono, ha sempre basato i propri piani di studio sui temi della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica.
· Tra i tantissimi lavori realizzati per il Premio Internazionale Architettura Sostenibile, ce n’è uno in particolare che l’ha colpita in queste nove edizioni?
La possibilità di poter analizzare e valutare centinaia e centinaia di opere e progetti prevenuti in tutti questi anni di Premio, ha rappresentato per me una situazione di osservazione privilegiata. L’aspetto forse più interessante è stato quello di poter
constatare come la sostenibilità abbracci di fatto una ampia molteplicità di temi e di come il perseguimento di obiettivi virtuosi quali quelli che l’approccio sostenibile sottintende, possa condurre ad un’assoluta pluralità di risultato architettonico. Individuare quindi un progetto in particolare risulterebbe davvero difficile!
Vi presentiamo SICURA G3, un’idropittura ad elevata resa estetica che, grazie all’effetto ultra-opaco, conferisce un aspetto vellutato e più caldo ad ogni colore.
A colpire è la grande resa estetica di questa finitura, l’effetto ultra-opaco che conferisce un aspetto vellutato e più caldo ad ogni colore.
Il nome SICURA G3 fa riferimento a una serie di proprietà invisibili che rendono unica questa pittura: infatti, i tecnici del Fassa I-Lab hanno studiato un’originale formulazione per potenziare le caratteristiche tradizionali tipiche di una pittura per interni, creando un prodotto di altissima qualità, pronto all’uso, con un’ottima dilatazione e facilità di applicazione.
SICURA G3 è tinteggiabile con il Sistema Tintometrico ColorLife nell’ampia gamma di tinte di trends for interiors, la nuova mazzetta colore da interni, realizzata per proporre armonie cromatiche in cui ognuno può riconoscersi.
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Più sicura per le persone, per la casa, per l’ambiente
Si chiama SICURA G3 l’ultima nata tra le proposte del Sistema Colore di Fassa Bortolo, ed è un’idropittura decorativa ultra opaca ad elevata qualità per interni.
A colpire è la grande resa estetica di questa finitura, l’effetto ultra opaco che conferisce un aspetto vellutato e più caldo ad ogni colore.
Il nome SICURA G3 fa riferimento a una serie di proprietà invisibili che rendono unica questa pittura: infatti, i tecnici del Fassa I-Lab hanno studiato un’originale formulazione per potenziare le caratteristiche tradizionali tipiche di una pittura per interni, creando un prodotto di altissima qualità, pronto all’uso, con un’ottima dilatazione e facilità di applicazione.
SICURA G3 si caratterizza inoltre per un’elevata profondità cromatica e per una vasta scelta di toni saturi e molto profondi, dal marrone al blu, al rosso, al giallo, al verde che, a seconda della combinazione con altri colori e con lo stile dell’ambientazione, permettono di ottenere soluzioni dal forte impatto visivo ed emozionale. SICURA G3 è tinteggiabile con il Sistema Tintometrico ColorLife nell’ampia gamma di tinte di trends for interiors, la nuova mazzetta colore da interni, realizzata per proporre armonie cromatiche in cui ognuno può riconoscersi.
Sicura per le persone, perché, oltre a un bassissimo contenuto di VOC e l’assenza di formaldeide aggiunta in formulazione, il film è protetto dallo sviluppo di un ampio spettro di specie di muffe, assicurando un ambiente più salubre.
Sicura per la casa, perché ha un effetto protettivo superiore rispetto alle tradizionali idropitture, sia in termini di durata nel tempo che di bassa presa di sporco, valorizzando più a lungo l’estetica dell’edificio.
Sicura per l’ambiente, perché è munita di EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), la dichiarazione che arriva a fotografare il ciclo di vita del prodotto, testimoniando un’attenzione a 360° che va dall’approvvigionamento delle materie prime fino alla realizzazione del prodotto finito. SICURA G3 è anche la prima pittura per interni di Fassa Bortolo confezionata in una latta in plastica riciclata certificata PSV, con solo il coperchio in plastica vergine, per garantire la tenuta meccanica e le proprietà del prodotto nel tempo.
Fassacol Easylight S2 è un prodotto altamente performante, la sua formulazione esclusiva gli garantisce un’elevata lavorabilità e capacità bagnante. Altamente deformabile, è in grado di supportare la posa di grandi formati e lastre sottili fino a 320x160 cm, inoltre la sua resa è fino all’80% superiore rispetto agli altri adesivi bicomponenti S2.
È un adesivo adatto all’impiego su piastrelle ceramiche di ogni tipo e formato, ricomposti a base cemento, materiale lapideo (insensibile all’umidità e alla macchiatura). Adatto anche alla posa in ambienti ad alto traffico, con forti sollecitazioni meccaniche, termiche o vibrazioni, è infine perfetto per la posa su qualsiasi parete o pavimento, interni od esterni.
FASSACOL EASYLIGHT S2 è un prodotto che rispetta gli standard più severi in materia di emissioni nocive, garantendo una maggiore salubrità dell’aria sia per gli operatori che per l’utente finale, poiché assicura bassissime emissioni di composti organici volatili nell’aria (VOC), come certificato dall’ottenimento del marchio GEV EMICODE EC 1Plus e dalla Classificazione A+ riportati nella confezione.
Un prodotto innovativo anche nell’imballo: sacchi leggeri da 15 kg, dotati di una pratica maniglia integrata, così da essere maneggiati più facilmente.
Gypsotech® GypsoCOMETE è una linea di prodotti Fassa Bortolo costituiti da lastre di cartongesso con un profilo centrale in alluminio, che consente di creare tagli di luce, giochi e disegni su pareti, contropareti e controsoffitti.
Fassa Bortolo mette a disposizione due versioni per interno, GypsoCOMETE e GypsoCOMETE XL che si distinguono per la larghezza del taglio luminoso, rispettivamente da 18 o da 40 mm. E una versione adatta all’applicazione su superfici in esterno, purchè protette dagli agenti atmosferici, GypsoCOMETE GALAXY. Tutte le versioni sono disponibili in 4 conformazioni (LINE, ANGLE, CROSS, STAR) per adattarsi a qualsiasi necessità progettuale, persino con la possibilità di realizzare disegni con tagli di luce misti.
Il sistema a secco quindi, da sistema costruttivo, diventa l’ideale per ridare forma e carattere all’ambiente, incorporando nella sua struttura la luce.
AP 71 PERFORMANCE, grazie alla sua formulazione, è particolarmente indicato per la posa, sia in interno che in esterno, su pareti e pavimenti, di piastrelle in ceramica, mosaico ceramico, klinker, gres, gres porcellanato, cotto e pietre naturali non sensibili alla macchiatura e stabili all’umidità. Idoneo per la posa di formati fino a 3600 cm2 con lato maggiore inferiore a 90 cm, su massetti e/o intonaci con impianto di riscaldamento/raffrescamento ed in caso di sovrapposizione su pavimento ceramico o lapideo esistente.
AQUAZIP® FAST: guaina elastica cementizia bicomponente a rapido asciugamento, caratterizzata da adesione ed elasticità anche in caso di basse temperature.
PLUS:
Resistente a spinta idrostatica positiva e negativa
Piastrellabile dopo sole 4 ore dall’applicazione
Idonea per la protezione, il controllo dell’umidità e l’aumento della resistività di strutture in CLS
Idonea anche su sottofondi nuovi ancora umidi, purché stagionati
AQUAZIP® FLOOR&WALL: guaina cementizia per l’impermeabilizzazione di superfici in calcestruzzo sottoposte a pressione idrostatica positiva e negativa fino a 1,5 atm e per la protezione del calcestruzzo dalla carbonatazione e dall’ingresso di cloruri e solfati.
PLUS:
Resistente a spinta idrostatica positiva e negativa
Idoneo per la protezione, il controllo dell’umidità e l’aumento della resistività di strutture in CLS
È l’innovativa guaina elastica cementizia a rapido asciugamento, caratterizzata da adesione ed elasticità anche in caso di basse temperature.
La sua particolare formulazione permette una facile applicazione e la rende adatta ad ogni tipo di intervento come impermeabilizzazione di lastrici solari, terrazzi e balconi, strutture idrauliche (piscine, serbatoi, canali, bacini), pareti in calcestruzzo soggette a pressione idrostatica positiva e negativa o soggette a moderate sollecitazioni strutturali e deformazioni flessionali.
AQUAZIP FAST soddisfa i requisiti prestazionali delle norme EN 1504-9 e EN 1504-2 (protezione e riparazione di strutture in calcestruzzo) e della norma EN 14891 (impermeabilizzanti applicati liquidi – classe CM-01P).
Può essere utilizzata su svariati supporti quali calcestruzzo, malte, massetti, vecchie pavimentazioni, pietra, ceramica, mattoni e multistrato marino.
AQUAZIP FAST è, inoltre, sicurezza per l’utilizzatore, assicurando bassissime emissioni di composti organici volatili nell’aria (VOC), come certificato dall’ottenimento del marchio GEV EMICODE EC 1Plus e dalla Classificazione A+.
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Il Premio Internazionale DOMUS Restauro e Conservazione Fassa Bortolo, promosso da Fassa S.r.l. e dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, raggiunge la sua X edizione, confermando la centralità del restauro come pratica culturale, tecnica e architettonica. L’iniziativa – che si concentra quest’anno sulla sezione “Opere realizzate” – sostiene e diffonde esempi virtuosi di interventi capaci di valorizzare le preesistenze storiche, restituendole alla contemporaneità senza comprometterne autenticità, stratificazione e complessità.
Il premio si rivolge a progettisti, studi multidisciplinari e imprese di costruzione che hanno concluso, negli ultimi dieci anni, opere di restauro capaci di esprimere una chiara consapevolezza metodologica. L’obiettivo non è solo premiare eccellenze progettuali, ma alimentare un dibattito internazionale sulle modalità con cui la conservazione si innesta nei processi di rigenerazione del patrimonio costruito.
“Il restauro è un atto critico prima ancora che un’operazione tecnica: richiede responsabilità nell’interpretare ciò che la storia ci consegna e coraggio nel dialogare con il presente”, sottolinea la direzione del Premio.
La X edizione dedicata alle opere realizzate
La decima edizione del Premio si concentra sulla categoria “Opere realizzate”, alternata ogni biennio con la sezione dedicata alle tesi di laurea.
La Giuria assegnerà:
una medaglia d’oro accompagnata da un premio da 5.000 euro;
due medaglie d’argento del valore di 2.500 euro ciascuna;
eventuali menzioni speciali e shortlist dedicate ai progetti giudicati meritevoli.
Il valore culturale del riconoscimento si accompagna a una significativa opportunità di visibilità: i progetti premiati saranno presentati pubblicamente a Ferrara durante le “Giornate del Restauro e del Patrimonio Culturale – VIII edizione” (marzo 2026) e saranno pubblicati su riviste scientifiche e canali editoriali dedicati, ampliando la loro diffusione nel contesto internazionale.
Per quanto riguarda la documentazione, i partecipanti dovranno inviare due tavole A1 verticali e una tavola 100×70 orizzontale, elaborate secondo il template ufficiale; relazioni tecniche e descrittive; set fotografici che includano stato di fatto, cantiere e opere completate ed elaborati grafici e materiali di progetto storici e contemporanei.
Questa impostazione consente alla Giuria di valutare non solo il risultato finale, ma anche il percorso metodologico, la qualità tecnica e la coerenza tra approccio conservativo e soluzioni adottate.
Requisiti di partecipazione e scadenze
Possono candidarsi professionisti singoli, raggruppamenti temporanei, studi di architettura e ingegneria, imprese di costruzione che abbiano realizzato l’opera. È possibile presentare un solo progetto per candidato e l’intervento deve essere stato ultimato entro dieci anni dalla pubblicazione del bando.
Le principali scadenze:
Invio degli elaborati digitali: entro il 14 gennaio 2026, tramite posta elettronica dedicata.
Quota di iscrizione: 120 euro, richiesti dopo la chiusura delle candidature.
Gli esiti saranno comunicati entro marzo 2026 e pubblicati attraverso il sito ufficiale del Premio e i canali di Fassa Bortolo.
Il Premio Speciale Fassa Bortolo
Accanto alla sezione principale, si conferma anche il Premio Speciale Fassa Bortolo, istituito dalla quinta edizione e dedicato all’uso consapevole dei sistemi Fassa. Questo riconoscimento – del valore di 3.000 euro – è rivolto ai progetti che hanno utilizzato in maniera esemplare il Sistema Integrato Fassa Bortolo, valorizzando prodotti e tecnologie dell’azienda (intonaci, cappotti, sistemi colore, posa, ripristino, cartongesso e soluzioni connesse) all’interno di un impianto conservativo coerente.
La candidatura a questa sezione richiede documentazione certificata sull’impiego dei sistemi; fotografie di dettaglio delle lavorazioni e indicazione delle imprese applicatrici coinvolte.
Si tratta di un riconoscimento che premia non solo la qualità del progetto, ma la capacità di integrare materiali innovativi in contesti storici delicati, mantenendo un equilibrio consapevole tra compatibilità materica, sostenibilità e qualità architettonica.
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La campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente arriva in Lombardia accendendo i riflettori su un esempio virtuoso di industria edile capace di rinnovarsi in chiave sostenibile. A Sala al Barro, in provincia di Lecco, un impianto produttivo di proprietà di Fassa Bortolo, che da quasi vent’anni investe in recupero dei materiali, innovazione e tecnologie pulite, viene oggi riconosciuto come uno dei migliori casi nazionali nel percorso verso un’edilizia a basso impatto.
Con una resa produttiva superiore del 20% rispetto a uno stabilimento tradizionale e una progettazione attenta all’integrazione con il territorio, il sito conferma la maturità di un modello industriale fondato su riciclo, efficienza e responsabilità.
Un modello industriale fondato su riciclo, tecnologie pulite e progettazione attenta
L’impianto di Sala al Barro, inaugurato nel 2006 e sviluppato su 14.000 m², rappresenta un hub di innovazione per la produzione di materiali destinati al settore edile. Il suo percorso si basa su tre linee strategiche ormai consolidate.
Riciclo e recupero come driver produttivi
La struttura utilizza una quota significativa di materie prime riciclate provenienti da processi industriali metallurgici e chimici. Nei massetti autolivellanti, il contenuto di materiale riciclato raggiunge il 35%.
Questo approccio permette di ridurre il prelievo da cava; valorizzare sottoprodotti industriali e polveri filtrate; limitare gli scarti di processo grazie al riutilizzo interno e destinare le pedane in legno a una segheria locale per la trasformazione in nuovi pallet.
Una filiera che ridisegna il ciclo dei materiali, riducendo sprechi ed emissioni correlate.
Tecnologie pulite per ridurre consumi ed emissioni
Lo stabilimento è dotato di filtri d’aria di ultima generazione, con emissioni fino a cinque volte inferiori ai limiti normativi.
A ciò si affiancano:
barriere fonoassorbenti per contenere l’impatto acustico;
sistemi di miscelazione automatizzati e computerizzati;
ottimizzazione dei turni di lavoro (due al giorno anziché tre), con benefici sul benessere dei lavoratori e degli abitanti.
L’insieme delle tecnologie contribuisce a una significativa riduzione dei consumi energetici e a una qualità costante del prodotto finale.
Progettazione integrata e riconversione industriale
Lo stabilimento nasce dalla trasformazione di un vecchio sito dedicato alla produzione della calce, acquisito nel 2000 da Fassa Bortolo.
Il progetto è stato sviluppato con grande attenzione all’inserimento nel territorio, scegliendo soluzioni capaci di dialogare con il paesaggio circostante. La torre di miscelazione, ad esempio, riprende le tonalità della roccia del Monte Barro, creando una continuità visiva che ne attenua la presenza. Attorno allo stabilimento sono state realizzate nuove aree verdi e piantumazioni pensate per ridurre l’impatto visivo e valorizzare l’ambiente. Anche gli interventi di riqualificazione hanno seguito questa logica, privilegiando percorsi che mantenessero un legame naturale con il contesto, senza interruzioni o elementi in contrasto con il paesaggio.
Il risultato è un modello che unisce sostenibilità ambientale, qualità del lavoro e rigenerazione del territorio. Oltre il 60% dei dipendenti opera nello stabilimento da più di dieci anni, segno di un ambiente professionale stabile e attento al capitale umano.
La tappa lombarda dei cantieri della transizione ecologica
La 35ª tappa della campagna nazionale di Legambiente ha portato a Sala al Barro una riflessione più ampia sul futuro dell’industria delle costruzioni. Nel corso della conferenza stampa, i rappresentanti dell’associazione hanno ribadito l’importanza di accelerare l’adozione di modelli fondati su circolarità, innovazione e riduzione degli impatti.
L'associazione ha evidenziato la necessità di consolidare gli strumenti normativi già introdotti — tra cui il decreto end of waste — e rendere più competitivo l’utilizzo di materiali da riciclo rispetto alle materie prime vergini.
Come sottolineato da Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente: “Innovazione, tecnologie pulite e conoscenze adeguate rappresentano la chiave per accelerare il percorso di transizione nel settore dell’edilizia, riducendo il materiale estratto in cava e valorizzando soluzioni circolari già oggi disponibili”.
Lo stabilimento di Sala al Barro è oggi un nodo strategico per Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e una parte della Svizzera.
Con una doppia linea di miscelazione e sistemi di controllo avanzati, l’impianto è diventato negli anni un punto di riferimento per imprese e operatori edili, contribuendo alla competitività e alla qualità della filiera
"L’impianto di Sala al Barro - commentano da Fassa Bortolo - è un ottimo esempio di cosa intendiamo in Fassa per progettazione intelligente e sostenibile. Un impianto nato guardando all’intero ciclo di vita dei nostri prodotti: approvvigionamento di materia prima (il più possibile riciclata), quantità e qualità del prodotto finito, gestione degli scarti e delle emissioni. Pianificando fin da principio tutti e tre questi aspetti abbiamo creato un sistema integrato con l’ambiente e le persone, che rappresenta al tempo stesso un punto di riferimento per il settore edile di tutto il Nord-Ovest”.
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Organizzata da Senaf, la manifestazione ha riunito 31.728 visitatori professionali, con un incremento del 24% rispetto al 2023, e oltre 500 aziende espositrici, confermandosi un punto di riferimento per imprese, progettisti, enti e associazioni di categoria.
Con 80 partner istituzionali e 147 eventi tra convegni e workshop, l’edizione 2025 ha evidenziato l’efficacia del format itinerante che alterna le sedi di BolognaFiere e Fiera del Levante, valorizzando così la filiera nazionale delle costruzioni da Nord a Sud.
Dopo il successo pugliese, SAIE tornerà a Bologna dal 7 al 10 ottobre 2026, per poi fare nuovamente tappa a Bari nel 2027.
Innovazione, dialogo e territorio al centro
Come sottolineato da Ivo Nardella, Presidente di Senaf/SAIE, questa edizione è stata la più ampia e partecipata di sempre. A Bari si sono riunite tutte le anime del costruire: dalla progettazione all’impiantistica, dai materiali per l’edilizia alle soluzioni per l’efficienza energetica e la digitalizzazione, SAIE si è confermata un palcoscenico capace di coniugare esposizione e approfondimento, rappresentando un luogo di confronto e di crescita per l’intera filiera.
Un comparto in salute: i numeri del Rapporto Federcostruzioni e dell’Osservatorio SAIE-Nomisma
Tra i momenti di maggiore rilievo, la presentazione del nuovo Rapporto Federcostruzioni, che ha confermato il ruolo trainante del comparto per l’economia nazionale. La filiera conta oggi 3,3 milioni di addetti, con una crescita di 156.000 unità rispetto al 2023, e un valore complessivo della produzione che raggiunge 643 miliardi di euro. Un trend positivo confermato anche dall’Osservatorio SAIE-Nomisma, da cui emerge un clima di fiducia diffuso: il 43% delle imprese del settore prevede un aumento del fatturato nel 2025.
L’inaugurazione di SAIE Bari ha offerto l’occasione per un confronto di alto livello, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del mondo delle associazioni, tra cui Federica Brancaccio (Presidente ANCE), Giovanna Iacovone (Vicesindaca di Bari), Gianna Elisa Berlingerio (Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia) e Paola Marone, Presidente uscente di Federcostruzioni.
In occasione di SAIE si è tenuta inoltre l’Assemblea elettiva di Federcostruzioni, che ha designato Emanuele Ferraloro, Amministratore Delegato di Ferraloro S.p.A., nuovo Presidente della Federazione.
Premiazioni, competizioni e approfondimenti: la community del costruire in primo piano
La fiera ha ospitato anche la finale nazionale di Ediltrophy, la gara di arte muraria organizzata da Formedil, che nel nuovo PalaFormedil ha visto competere squadre provenienti da ogni regione d’Italia. Grande attenzione è stata riscontrata poi dalla cerimonia dei Cassa Edile Awards, i riconoscimenti destinati a imprese, intermediari e lavoratori che si sono distinti per l’impegno etico, la sicurezza e la sostenibilità nelle pratiche costruttive.
Tra gli eventi più seguiti anche la presentazione del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2025 redatto da ENEA e CTI – Comitato Termotecnico Italiano. Dallo studio emerge un segnale incoraggiante: gli edifici residenziali più efficienti (classi A4-B) hanno raggiunto il 20% del totale, mentre quelli meno performanti (classi F-G) sono scesi al 45,3%, con un miglioramento di oltre due punti percentuali in un solo anno.
Focus su sicurezza e innovazione normativa
Tra i temi più sensibili affrontati a SAIE 2025, la sicurezza nei luoghi di lavoro ha avuto un ruolo centrale grazie al workshop“Innovazioni Normative e Tecnologiche per la Gestione del Rischio”, promosso dalla Fondazione Scuola Europea di Industrial Engineering and Management, in collaborazione con Politecnico di Bari e FormaSicuro. All’incontro, a cui ha preso parte anche il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, è stata presentata una proposta di modifica al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza, insieme a un’innovazione tecnologica per la prevenzione del rischio incendio sviluppata dal Politecnico di Bari con un’impresa del territorio.
SAIE Bari 2025 ha riconfermato la forza di un format che unisce esposizione, dimostrazioni pratiche e formazione professionale. Quattro i grandi percorsi tematici – Sostenibilità, Innovazione, Infrastrutture e Persone al Centro – che hanno guidato i visitatori tra spazi espositivi, aree demo, masterclass e workshop con esperti, università e centri di ricerca.
Le aziende protagoniste a SAIE Bari
Plastbau® New Classic di Bioisotherm: un sistema innovativo per i solai
Tra le soluzioni tecnologiche presentate a SAIE Bari 2025 si è distinto Plastbau® New Classic di Bioisotherm, un sistema per la realizzazione di solai autoportanti che coniuga leggerezza, isolamento termico e resistenza meccanica.
Il pannello-cassero, frutto di una progettazione attenta alle esigenze dell’edilizia contemporanea, è realizzato in polistirene espanso sinterizzato (EPS) con profili metallici zincati sagomati e forati, che ne garantiscono rigidità e autoportanza. Nonostante il peso ridotto è in grado di sostenere agevolmente i carichi come calcestruzzo fresco, ferri d’armatura e operatori in cantiere.
Grazie alla sua innovativa tecnologia, Plastbau® rende possibile la personalizzazione in fase produttiva sia dello spessore degli elementi che dell’altezza del travetto strutturale: il risultato è un solaio performante, capace di eliminare i ponti termici e garantire comfort abitativo e risparmio energetico. Inoltre, la presenza di specifiche finiture dell’intradosso permette al sistema di raggiungere prestazioni antincendio certificate, a conferma della sua idoneità per edifici residenziali e pubblici ad alte prestazioni.
Hardware Analist Group: strumenti precisi e versatili a supporto dei professionisti
All'interno del panorama delle proposte hardware Analist Group ha conquistato l’attenzione dei professionisti grazie a soluzioni integrate per il rilievo digitale e la gestione intelligente dei cantieri. Dimostrazioni pratiche, casi d’uso e momenti formativi hanno radunato numerosi partecipanti presso lo stand dell'azienda, mettendo in luce come la trasformazione digitale stia rivoluzionando le modalità di rilievo, progettazione e gestione del costruito.
Diverse le soluzioni hardware presentate, tutte pensate per offrire strumenti precisi, versatili e facili da integrare nei flussi di lavoro quotidiani:
Matterport Pro3, il Laser Scanner LiDAR in grado di acquisire ambienti complessi in pochi secondi e restituire automaticamente nuvole di punti e modelli BIM accurati;
GPS ProTRACK, il Rover RTK multifunzione progettato e prodotto da Analist Group che assicura rilievi rapidi e precisi anche in condizioni operative complesse e consente di effettuare rilievi GPS direttamente da smartphone;
SLAM Eagle, lo Scanner Mobile ideale per mappature in movimento e rilievi in ambienti difficili, senza l’uso di punti di riferimento esterni.
Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo: l'evoluzione dell'isolamento termico
Fra le novità presentate a SAIE Bari anche il sistema Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo, vera e propria evoluzione nell’isolamento termico esterno. Grazie a una combinazione di intonaci ad alte prestazioni e complementi tecnologici avanzati, Fassatherm® DNA ridefinisce gli standard dei sistemi a cappotto, superando i limiti tecnici tradizionali, come la resistenza agli urti e le restrizioni nelle scelte decorative.
Grazie alla sua struttura irrobustita, ammette l'applicazione di qualsiasi tipo di finitura superficiale, dai rivestimenti ceramici e in pietra a intonaci lisci e decorativi, fino a colori scuri e materiali naturali, mettendo a disposizione dei professionisti del settore una nuova flessibilità progettuale che non pone limiti alla creatività né compromette la qualità del sistema.
Accanto all’elevata resistenza meccanica, che conferisce al sistema una protezione superiore contro urti accidentali e fenomeni atmosferici, Fassatherm® DNA migliora il comportamento termico degli edifici, riducendo il bisogno di raffrescamento e favorendo un risparmio energetico significativo.
Inoltre, riduce la formazione di condense superficiali, che, combinato con la capacità termica degli intonaci, evita la formazione di muffe e alghe sulle facciate esterne.
Thrakon di Xella: una proposta completa per l’involucro edilizio
In occasione dell'appuntamento fieristico, Xella Italia ha annunciato l'ampliamento della propria offerta, introducendo nuove linee di prodotti a marchio Thrakon e segnando un ulteriore passo avanti nell’integrazione delle soluzioni per l’edilizia professionale attraverso una gamma completa di soluzioni per posa, finitura e impermeabilizzazione.
L'inserimento della proposta Thrakon nel portfolio di Xella permette di mettere a disposizione dei professionisti sistemi edili altamente performanti e perfettamente compatibili tra loro, semplificando la progettazione e migliorando le prestazioni complessive degli edifici.
Una delle principali novità della gamma è rappresentata dai rivestimenti e pitture Thrakon che, con basi silossaniche e acril-silossaniche, risultano ideali per il rivestimento di sistemi di isolamento e per superfici esposte agli agenti atmosferici, garantendo protezione, stabilità cromatica e traspirabilità nel tempo.
Nel campo della posa e finitura decorativa, gli adesivi Thrakon assicurano eccellente aderenza e resistenza anche in ambienti umidi o per grandi formati; le resine decorative, invece, consentono la realizzazione di superfici continue resistenti e di grande impatto estetico sia in esterni che interni. Completano l'offerta gli impermeabilizzanti Thrakon una linea professionale che include tecnologie poliuretaniche, cementizie e acriliche, ideali per proteggere terrazze, coperture e balconi ad alta esposizione all’acqua.
Lovato T-FAST: efficienza, igiene e sostenibilità per la produzione di acqua calda sanitaria
Lovato ha partecipato a SAIE Bari 2025 presentando la serie T-FAST, che ha riscontrato successo fra progettisti e operatori grazie alle sue prestazioni elevate e alla costruzione in acciaio inox, che garantisce durabilità, resistenza alla corrosione e igiene nel tempo.
Pensata per rivoluzionare la produzione di acqua calda sanitaria (ACS), la gamma risponde in maniera immediata ed efficace alle esigenze di edifici residenziali, commerciali e industriali.
Gli scambiatori a piastre in acciaio inossidabile assicurano un’elevata efficienza e una lunga durata anche in condizioni di utilizzo intensivo, mentre la progettazione modulare consente di adattare i sistemi a diverse portate e fonti di calore, incluse pompe di calore e impianti a bassa temperatura.
Disponibile in quattro versioni - T-FAST Mini, T-FAST IT PRO, T-FAST IE PRO e BIG T-FAST - la serie di Lovato è studiata per massimizzare l’efficienza energetica, con una riduzione dei consumi fino al 44%, e semplificare installazione e manutenzione, abbattendo tempi e costi di gestione.
T-FAST contrasta infine il rischio di legionella, evitando ristagni d’acqua e mantenendo costanti i parametri igienici.
ROCKWOOL: le novità per il segmento HVAC & Fire Protection
Tra le aziende protagoniste di questa edizione della fiera anche ROCKWOOL, che ha introdotto un ampio ventaglio di proposte in lana di roccia dedicate al comfort, alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici moderni. Le novità della multinazionale hanno messo in luce l’importanza di proporre sul mercato materiali capaci di unire prestazioni termiche, isolamento acustico e protezione antincendio in un’unica risposta tecnologica.
Per il comparto HVAC, ROCKWOOL ha realizzato soluzioni in grado di soddisfare le necessità di edifici residenziali, commerciali e industriali grazie a una lana di roccia che garantisce stabilità dimensionale e resistenza all’umidità, contribuendo a mantenere condizioni interne ottimali in ogni stagione. Fra queste, il Sistema Teclit® offre isolamento per tubazioni e condotte di riscaldamento e refrigerazione, operando in un intervallo di temperatura tra 0°C e 250°C, resistendo fino a -16°C in condizioni intermittenti e assicurando elevate prestazioni anche in ambienti con umidità relativa fino all’80%.
Per la protezione passiva dal fuoco, invece, ROCKWOOL introduce Fire Protection, una gamma di soluzioni specifiche per la protezione di strutture in acciaio, condotte metalliche di ventilazione e facciate ventilate. La linea include Prolit® Lamella Mat, un feltro lamellare in lana di roccia rivestito da un foglio di alluminio rinforzato con rete in fibra minerale che assicura conduttività termica e isolamento termico e acustico di condotte di ventilazione e componenti impiantistiche.
Isolkappa SILENCE: la nuova frontiera del comfort termoacustico
Tra le novità più apprezzate al SAIE anche la nuova Linea SILENCE di Isolkappa, una gamma di soluzioni termoacustiche in EPS elasticizzato che rappresenta un’evoluzione nel modo di concepire il comfort abitativo, ed progettata per rispondere alla crescente domanda di edifici più efficienti, silenziosi e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei della Direttiva Case Green.
Cuore della linea è la tecnologia basata su un innovativo processo di elasticizzazione dell’EPS, che modifica la struttura interna del materiale riducendone la rigidità dinamica senza comprometterne le eccellenti prestazioni termiche: il risultato è un sistema leggero, performante e facilmente installabile, ideale sia per nuove costruzioni che per interventi di riqualificazione interna.
Disponibile in tre varianti - i-GREY ECO Floor, i-GES G ECO Silence e i-GREY XL ECO Silence - questa proposta garantisce una conducibilità termica di 0,030 W/mK e prestazioni in linea con le principali normative tecniche, tra cui la UNI EN 13163 per i pannelli in EPS, la UNI 11367:2010 per l’isolamento acustico e i Criteri Ambientali Minimi (CAM).
Inoltre, SILENCE si distingue per il suo contributo alla sostenibilità ambientale: l’EPS è composto per il 98% da aria, è 100% riciclabile e contribuisce alla riduzione della carbon footprint nel ciclo di vita dell’edificio.
Impermeabilizzazione autoadesiva: Polyglass rinnova la linea ADESO®
In tema di impermeabilizzazione, Polyglass, realtà leader di settore, ha dedicato la propria presenza all'appuntamento barese ai festeggiamenti di un traguardo importante: i 25 anni della tecnologia autoadesiva ADESO®.
Per l’occasione, lo stand ha visto l'allestimento di una demo area, dove i visitatori hanno potuto scoprire da vicino le caratteristiche e i vantaggi delle membrane simbolo di affidabilità, sicurezza e innovazione continua, nonché conoscere ELASTOFLEX SA P. Vera evoluzione dell’impermeabilizzazione autoadesiva, questa soluzione sfrutta la tecnologia SEALLap®, grazie alla quale assicura giunzioni perfette e sovrapposizioni sicure, offrendo un’applicazione semplice, pulita e adatta a diverse tipologie di superfici.
Contraddistinta dall'utilizzo di materiali di alta qualità e da un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, le membrane autoadesive ADESO riducono l’uso di fiamme libere durante la posa, migliorando la sicurezza.
Ediltec Insulation: innovazione e alte prestazioni per l’isolamento termico con POLIISO® FB
Presso il proprio stand Ediltec Insulation ha presentato ai professionisti che hanno partecipato alla fiera le proprie ultime soluzioni in tema di efficienza energetica e isolamento termico.
Tra le novità più apprezzate vi è stato POLIISO® FB, un pannello in schiuma polyiso rigida a celle chiuse, espansa senza CFC o HCFC, progettato per offrire massime prestazioni termiche, sicurezza e sostenibilità ambientale. Il pannello è composto da due supporti, un velovetro addizionato con fibre minerali sul lato esposto al rischio di incendio e un velovetro saturato e mineralizzato sul lato opposto, grazie ai quali raggiunge alta stabilità dimensionale e una classe di reazione al fuoco B s1 d0, la più alta ottenibile per un isolante organico.
Proposto in diversi spessori, ha valori di conducibilità termica dichiarata (λD) ai vertici di categoria e offre versatilità di impiego e massima adattabilità a differenti configurazioni costruttive.
Le principali applicazioni includono la parete ventilata, dove garantisce eccellente isolamento termico e sicurezza al fuoco; il tetto caldo con impianto fotovoltaico, per un’integrazione ottimale con i sistemi solari; e il tetto caldo con membrane bituminose o sintetiche fissate a freddo, assicurando compatibilità con i più comuni sistemi di impermeabilizzazione.
Levostab 99: la proposta Saint-Gobain per pavimentazioni ecocompatibili
Tra le soluzioni portate a SAIE Bari, Saint-Gobain Construction Chemicals – attraverso il brand Chryso Italia – ha presentato lo stabilizzante naturale per pavimentazioni ecocompatibili Levostab 99: una soluzione all’avanguardia per la realizzazione di strade bianche, piste ciclabili, aree pedonali, parchi e siti archeologici che offre un perfetto equilibrio tra integrazione paesaggistica, durabilità e rispetto ambientale.
Levostab 99 migliora le caratteristiche fisiche e meccaniche del terreno, aumentando la portanza e la resistenza ai cicli di gelo e disgelo. Grazie alla sua composizione minerale, il prodotto sfrutta l’umidità naturale del suolo per attivare un processo di idratazione degli ossidi che consolida le microporosità e riduce la plasticità del terreno. Il risultato è una superficie compatta, stabile e durevole, capace di mantenere nel tempo le proprie prestazioni anche in condizioni ambientali variabili.
Completamente ecocompatibile e privo di additivi cementizi, Levostab 99 non altera le caratteristiche cromatiche del terreno, offrendo la possibilità di realizzare pavimentazioni naturali e perfettamente integrate con l’ambiente circostante. Inoltre, le fasi di posa – miscelazione, stesura, rullatura e finitura – sono semplici e realizzabili con le normali attrezzature da cantiere.
Airzone: qualità dell’aria e comfort intelligente grazie ad AirQ Sensor
Airzone ha mostrato il proprio approccio evoluto alla gestione del comfort ambientale con AirQ Sensor, un dispositivo intelligente che misura costantemente la qualità dell’aria interna e ne regola i parametri in modo automatico.
Il sensore analizza in tempo reale le variabili che influenzano il benessere indoor – tra cui CO₂, composti organici volatili (COV) e particolato – calcolando un Indice di Qualità dell’Aria Interna (IAQ).
Quando l’aria non rispetta i livelli ottimali, AirQ Sensor attiva automaticamente la ventilazione o la ionizzazione, migliorando la salubrità e prevenendo gli effetti negativi legati all’accumulo di inquinanti interni, come irritazioni, calo delle prestazioni cognitive o disturbi respiratori. Il sistema garantisce così una qualità dell’aria costante, adattandosi alle variazioni di occupazione e di uso degli ambienti, e contribuisce al risparmio energetico attivando i sistemi di trattamento solo quando realmente necessario.
Completamente integrabile nei principali sistemi di climatizzazione e gestione domotica (BMS), AirQ Sensor può essere gestito da remoto tramite Airzone Cloud ed è disponibile anche in versione Wi-Fi stand-alone, ideale per la gestione indipendente della qualità dell’aria in spazi residenziali, commerciali e direzionali.
Ermetika: porte e controtelai che ridefiniscono il design d’interni
Protagonista di SAIE Bari 2025 anche Ermetika, che ha presentato le sue più recenti innovazioni nel campo delle porte filo muro e dei controtelai per porte scorrevoli, confermando la propria vocazione per un design essenziale, integrato e tecnologicamente evoluto. Le nuove proposte fondono funzionalità, estetica e libertà progettuale, offrendo a progettisti e interior designer strumenti inediti per la personalizzazione degli spazi.
Tra i prodotti di punta spicca Absolute Swing con boiserie, la porta a battente filo muro che si integra perfettamente nella parete, per una continuità visiva assoluta. La ricerca di pulizia formale prosegue con le nuove maniglie minimal, caratterizzate da linee geometriche e finiture raffinate, concepite per armonizzarsi con tutte le soluzioni filo muro della gamma.
Sul fronte dei controtelai, EvoKart rappresenta l’evoluzione ideale per l’edilizia moderna: un sistema scorrevole a scomparsa per pareti in cartongesso, dotato di scorrimento fluido e silenzioso, pensato per unire comfort e precisione estetica.
Infine, xREVERx XL amplia le potenzialità della porta a battente filo muro reversibile con un'altezza di 2400 mm, con un effetto scenografico e una libertà di progettazione senza precedenti. La possibilità di invertire verso e lato di apertura direttamente in cantiere rende questo modello un elemento architettonico versatile e altamente personalizzabile.
[post_title] => SAIE Bari 2025: un successo che conferma la centralità del comparto delle costruzioni
[post_excerpt] => Si è chiusa con successo SAIE Bari 2025, che ha trasformato la Fiera del Levante in un laboratorio sull’innovazione e la cultura del costruire.
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Lo stabilimento Fassa di Calliano (AT) nel cuore del Basso Monferrato, rappresenta un modello virtuoso di integrazione tra innovazione tecnologica, economia circolare e rispetto per l’ambiente.
Inserito tra i “Cantieri della transizione ecologica” di Legambiente, il polo produttivo di Calliano dimostra come l’industria possa essere protagonista del cambiamento, abbracciando processi sostenibili lungo l’intera filiera.
L’estrazione sotterranea: un approccio sostenibile e innovativo
Caratteristica principale dello stabilimento di Calliano, inaugurato nel 2010 e che si sviluppa in un’area di circa 81.000 m² è la cava sotterranea limitrofa da cui viene estratto il gesso. Un metodo, denominato “per camere e diaframmi,” che consiste nella realizzazione di vuoti - vere e proprie gallerie - intervallati da diaframmi di roccia, che consente di accedere alla parte più pura del giacimento, evitando contaminazioni da argille o marne, tipiche delle estrazioni a cielo aperto.
Grazie all’uso di frese elettroidrauliche (roadheader), si riducono notevolmente l’impatto ambientale e i rischi per i lavoratori, garantendo al contempo una maggiore stabilità del giacimento. Ma l’aspetto davvero innovativo è la logistica: il gesso estratto raggiunge direttamente l’area produttiva attraverso un sistema di gallerie interne, eliminando la necessità di trasporti su strade pubbliche. Questo approccio riduce le emissioni di CO2, minimizza il traffico locale e garantisce un impatto minimo sul territorio.
“Il gesso - commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – è uno dei più antichi materiali da costruzione, oggi utilizzato per la produzione di cartongesso, per l’isolamento acustico e termico, per stucchi e rasanti. Con l’estrazione e la coltivazione in cave in sotterranee si è aperta una importante frontiera che si basa su un minor impatto ambientale e paesaggistico".
Il polo produttivo: economia circolare e certificazioni green
Lo stabilimento di Calliano è un esempio concreto di economia circolare applicata all’edilizia. La produzione delle lastre in cartongesso Gypsotech® segue un ciclo virtuoso che ottimizza l’utilizzo delle risorse e riduce gli sprechi.
[caption id="attachment_747259" align="aligncenter" width="1200"] La produzione sostenibile delle lastre Gypsotech: il cartone è composto al 100% da carta riciclata, gli scarti della lavorazione vengono reimmessi nel ciclo produttivo, per migliorare l’adesione del gesso si utilizzano quasi esclusivamente materiali naturali e l’acqua utilizzata per la produzione viene recuperata.[/caption]
I vantaggi per l'ambiente sono diversi . Prima di tutto l'uso di materiali riciclati: il cartone utilizzato per rivestire le lastre è composto al 100% da carta riciclata, mentre gli scarti di produzione vengono reimmessi nel ciclo produttivo. Importante anche il tema del recupero dell’acqua: l’impianto recupera circa il 35% dell’acqua utilizzata durante i processi produttivi, attraverso sistemi avanzati di trattamento e condensazione del vapore. A livello di efficienza energetica, grazie a un cogeneratore di ultima generazione, l’impianto produce energia elettrica e calore con una significativa riduzione delle emissioni.
Le lastre Gypsotech®, certificate per il contenuto di materiale riciclato, contribuiscono all’ottenimento di crediti per certificazioni di sostenibilità degli edifici come LEED, BREEAM e WELL. Ogni lastra è sottoposta a rigorosi controlli di qualità e, in caso di non conformità, viene frantumata e riutilizzata, evitando inutili sprechi di risorse.
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[post_excerpt] => A Calliano la cava sotterranea e polo produttivo di Fassa per la produzione di Gypsotech uniscono tecnologia, sostenibilità ed economia circolare.
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Torna il Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo dedicato quest'anno alle opere realizzate. Il Premio, ideato e promosso nel 2003 da Fassa e dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, rappresenta un'occasione importante per architetti e progettisti di tutto il mondo attenti alla sostenibilità. Un’edizione che assume un significato speciale, non solo per il 20° anniversario del concorso, ma anche per il contesto globale in cui si colloca, caratterizzato da rapidi cambiamenti climatici e nuove sfide urbane.
L’obiettivo rimane chiaro: premiare opere di nuova costruzione, riqualificazione, ampliamento di edifici esistenti e interventi sul paesaggio che incarnano i principi dell’architettura sostenibile. La visione si amplia verso la progettazione di spazi flessibili, reversibili e adattabili nel tempo, favorendo il riuso e il recupero dei materiali, in linea con le esigenze di un mondo in continua evoluzione.
Un premio che guarda al futuro
Il Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo promuove progetti attenti a un’architettura responsabile, capace di rispondere ai bisogni attuali senza compromettere le risorse delle generazioni future. In vent’anni di attività, il concorso ha raccolto oltre 1.000 candidature provenienti da più di 30 Paesi, dando visibilità a progetti iconici che hanno ridefinito il concetto di sostenibilità su scala globale.
L’edizione 2025 pone l’accento su temi contemporanei come la flessibilità e la reversibilità, aspetti fondamentali per affrontare le sfide dell’urbanizzazione e dell’impatto ambientale. In quest’ottica, le opere selezionate dovranno dimostrare un’integrazione armoniosa tra ambiente naturale e costruito, con soluzioni innovative che garantiscano la durabilità e il riutilizzo dei materiali nel tempo.
Il Premio si rivolge a singoli professionisti o team che abbiano completato progetti negli ultimi cinque anni. Spazio dunque a una pluralità di visioni e a una panoramica ampia e diversificata sulle tendenze architettoniche sostenibili a livello globale.
Giuria, premi e scadenze
La Giuria della XVI edizione del Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo sarà presieduta dalla Prof.ssa Marianne Burkhalter, affiancata da due esperti internazionali scelti dal Comitato Scientifico, sotto la guida del Prof. Arch. Thomas Herzog, e da un docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara.
Saranno assegnati tre premi consistenti in Medaglie d’Oro e d’Argento, a discrezione della Giuria, ai progetti giudicati più significativi.
Oltre al premio principale, è previsto il Premio Speciale Fassa Bortolo del valore di 3.000 euro, riservato a quei progetti che, oltre a rispecchiare i principi di sostenibilità, abbiano integrato le soluzioni del Sistema Integrato Fassa Bortolo o tecnologie affini.
Calendario
Iscrizione al concorso: entro il 3 marzo 2025
Invio degli elaborati: entro il 14 aprile 2025
Entro settembre saranno scelti i vincitori. I progetti vincitori e quelli ritenuti meritevoli di menzione saranno pubblicati in un fascicolo dedicato all'edizione del Premio e sul sito del Premio.
Per maggiori dettagli e per consultare il bando completo, è possibile visitare il sito ufficiale premioarchitettura.it.
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[post_excerpt] => Al via la XVI edizione del Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, dedicato alle opere realizzate che abbracciano innovazione e ambiente.
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[post_content] => II Premio Internazionale di Restauro Architettonico promosso e progettato da Fassa insieme con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, alla sua IX edizione, nasce con l'obiettivo di dare visibilità a un vasto pubblico su tesi e interventi di restauro architettonico in grado di interpretare i più importanti principi conservativi, considerando anche forme espressive contemporanee.
Il Premio è diviso in due sezioni che si alternano ogni biennio:
Sezione “Opere realizzate”, dedicata ai progettisti del settore privato o pubblico e alle Ditte di restauro che hanno realizzato le opere, che vengono premiati con con medaglie d’oro e d’argento;
Sezione “Progetti elaborati come Tesi”, protagonista dell'edizione 2022, che prevede la premiazione con medaglie d’oro e d’argento ai progetti ritenuti particolarmente meritevoli.
Dalla V Edizione, è stato inoltre inserito il Premio Speciale Fassa Bortolo, rivolto ai progettisti che abbiano utilizzato le soluzioni che fanno parte del Sistema Integrato Fassa Bortolo o i principali Sistemi a esso connessi, nel rispetto dei principi conservativi, della sostenibilità e della qualità architettonica
Premio Internazionale sul Restauro in Architettura: edizione 2023
Per questa edizione la categoria in concorso sarà quella definita come “Opere realizzate” e il montepremi complessivo sarà di 10.000€ così distribuito:
un premio (e medaglia d’oro) al vincitore pari a 5.000€;
due premi (e medaglie d’argento) ai secondi classificati pari a 2.500€ ciascuno;
Premio speciale Fassa Bortolo: il montepremi è di 3.000€
Potranno essere individuate a insindacabile giudizio della Giuria, ulteriori Menzioni Speciali e la distribuzione del montepremi nel caso la giuria lo ritenesse opportuno, potrà essere definita in maniera diversa.
I professionisti premiati saranno invitati da Fassa Bortolo S.r.l. a Ferrara, dove potranno presentare il proprio lavoro a un vasto pubblico nell'ambito dei "Giornate del Restauro e del Patrimonio Culturale - VI edizione" nel marzo 2024.
Le candidature al Premio possono essere presentate da singoli partecipanti o in raggruppamento, studi di architettura e imprese di costruzione che abbiano ultimato il lavoro entro 10 anni dalla data di pubblicazione del bando 2023.
Deadline per iscrizione al concorso 6/12/23 compilando l’apposito form elettronico presente nel sito www.premiorestauro.it. Gli elaborati andranno consegnati entro il 20/12/23 e gli esiti della selezione con l’individuazione dei vincitori e l’assegnazione dei riconoscimenti speciali di questa edizione saranno comunicati a tutti i partecipanti entro il mese di marzo 2024.
I progetti vincitori e quelli considerati meritevoli saranno pubblicati in un apposito fascicolo.
23/03/2022
I vincitori dell'VIII edizione del premio Domus Restauro e Conservazione di Fassa
[caption id="attachment_692998" align="aligncenter" width="680"] Restauro e valorizzazione del tempio di Venere e Roma e delle Curiae Veteres nell’area del parco archeologico del Colosseo[/caption]
Ideato e promosso da Fassa Bortolo e dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, il premio si pone l'obiettivo di selezionare i restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i princìpi conservativi riconosciuti dalla comunità scientifica, anche adottando forme espressive contemporanee.
II premio non coinvolge solo progettisti, ma anche imprese specializzate impegnate nella realizzazione di lavori di restauro.
VIII Premio DOMUS Restauro e Conservazione: i riconoscimenti
La medaglia d'oro di questa edizione è stata vinta da Daniela Borgese per il progetto di restauro e valorizzazione del tempio di Venere e Roma e delle Curiae Veteres nell’area del parco archeologico del Colosseo.
Le due medaglie d’argento, invece, sono state assegnate a Carlo Luigi Ostorero, per il Restauro dell'ex biblioteca Nino Colombo a Beinasco, e al gruppo composto da Martina Bonora, Livia Burini, Federica Bartalini e Maria Marcella Barigozzi per il Restauro delle facciate di palazzo Bevacqua Costabili a Ferrara.
La Giuria ha voluto inoltre assegnare, per particolari meriti e attenzioni, anche cinque menzioni d’onore e segnalare sei progetti degni di nota.
Il Premio Speciale Fassa Bortolo
Il Premio Speciale Fassa Bortolo, assegnato ai progetti di restauro che hanno impiegato soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo nel rispetto dei principi conservativi, della sostenibilità e della qualità architettonica, ha riconosciuto come vincitori Paolo Brambilla e Eugenio Castiglioni per il progetto di restauro dell’Alpeggio Petosan vicino ad Aosta.
L’evento di premiazione
L’evento di premiazione sarà inserito all’interno del programma delle Giornate del Restauro e del Patrimonio Culturale, manifestazione organizzata dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara in coordinamento con la XXVII edizione di Restauro - Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali.
Articolo aggiornato
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[post_excerpt] => Al via la IX edizione del Premio Internazionale “Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo" destinato quest'anno alle Opere realizzate.
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[post_content] => Il Premio Italiano Architettura Sostenibile è rivolto a persone singole o gruppi che abbiano discusso Tesi di Laurea, Specializzazione, Dottorato, Master e corsi di Formazione Post-Laurea negli ultimi 3 anni presso atenei italiani.
Un altro dei requisiti essenziali è che i progetti presentati abbiano come oggetto di studio edifici di nuova realizzazione, interventi di riqualificazione e/o ampliamenti di edifici esistenti, interventi di progettazione urbana e del paesaggio, nonché elementi e oggetti di design appartenenti a qualsiasi altro campo progettuale che rivesta un significato concreto in termini di sostenibilità.
I progetti saranno valutati da una Giuria composta da soli membri stranieri di chiara fama accademica nel settore in modo da garantire la più assoluta imparzialità. Il montepremi totale della presente edizione è di 9.000 euro.
Categorie premiate
Saranno assegnati tre Premi, uno per ciascuna delle seguenti categorie:
Architettura e tecnologie sostenibili
Progettazione urbana e paesaggistica sostenibili
Design sostenibile di componenti o oggetti
La deadline per l’iscrizione al concorso è fissata per l'08 febbraio 2022 e quella per l’invio digitale degli elaborati per il 29 marzo 2022.
Scarica il Bando 2022
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[post_content] => Iscrizioni entro il 21 gennaio 2021 al premio biennale organizzato da Fassa in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Ferrara, destinato a Opere realizzate che si sappiano rapportare in maniera equilibrata con l'ambiente, rispondendo alle necessità dell'uomo ed evitando il consumo eccessivo delle risorse
La XIV Edizione del “Premio Internazionale Architettura Sostenibile" ideato e promosso dal 2003 da Fassa S.r.l. e dal Dipartimento di Architettura di Ferrara, dedicato ogni due anni alle Opere realizzate, è aperta a nuovi progetti, interventi di restauro, riqualificazioni, ampliamento di edifici esistenti, interventi a scala urbana e di paesaggio, in ogni caso realizzati con attenzione alla sostenibilità.
Obiettivo del riconoscimento, che nel tempo ha coinvolto più di 1000 progetti realizzati in oltre di 30 paesi dei cinque continenti, è premiare progetti realizzati nel rispetto dell'ambiente, rispondendo alle necessità dell’uomo, senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l'inquinamento prodotto, i bisogni delle generazioni future.
Possono partecipare al Premio Internazionale Architettura Sostenibileprofessionisti singoli o studi di architettura o ingegneria con un solo progetto che dovrà essere stato realizzato nell'arco degli ultimi 5 anni. Sono esclusi progetti che abbiano già partecipato ad altre edizioni del concorso.
Non è richiesto l'utilizzo di materiali da costruzione Fassa Bortolo.
La Giuria, composta da Thomas Herzog (Presidente) Marianne Burkhalter, Sami Rintala e Nicola Marzot assegnerà tre premi in Medaglie d’Oro e d’Argento e, a sua discrezione, ulteriori Menzioni d’Onore.
E' inoltre previsto un Premio Speciale Fassa Bortolo, con un montepremi di di € 3.000,00, destinato a coloro che nel rispetto dei principi della sostenibilità e della qualità architettonica abbiano utilizzato le soluzioni del Sistema Integrato Fassa Bortolo o i principali Sistemi costruttivi e materiali a esso connessi.
E' possibile partecipare con propri progetti a entrambe le sezioni del Premio.
Le candidature dovranno avvenire entro il 11/01/21 tramite il sitowww.premioarchitettura.it.
Gli elaboratori dovranno pervenire in formato digitale entro l'08/02/2021. A maggio saranno comunicati gli esiti del concorso.
Scarica il Bando del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo
26/06/2019
PLUG architecture vince il Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa 2019
Palazzo Tassoni a Ferrara ospita oggi la cerimonia di Premiazione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo giunto alla sua tredicesima edizione. 101 i progetti partecipanti provenienti da più di 25 paesi
Come di consueto Ferrara ospita la cerimonia di Premiazione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo organizzato dal 2003 dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e dall’azienda Fassa, con l'obiettivo di proporre architetture che sappiano rispettare l'ambiente in cui sono realizzate, rispondendo ai bisogni dell'uomo, senza prevedere un eccessivo consumo di suolo, pensando anche alle necessità delle generazioni future.
Un evento sempre più internazionale, all'edizione 2019 dedicata alle opere realizzate da professionisti per la realizzazione di nuovi edifici, ristrutturazioni, interventi a scala urbana e paesaggistica, progetti nei quali siano chiaramente espressi i principi di sostenibilità, hanno infatti partecipato 101 i progetti provenienti da più di 25 paesi europei ed extraeuropei tra cui Cina, Giappone, Tailandia, India, USA e Messico.
La commissione, presieduta dall’Arch. Thomas Herzog, si è riunita presso la sede del Dipartimento di Architettura dell’Università ed era composta dall’arch. francese Anne Lacaton, l’arch cinese Xu Tiantian, l’arch. Theo Zaffagnini e l’arch. Nicola Marzot.
I vincitori:
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MEDAGLIA D’ORO: Patio infiltrato - PLUG architecture - Mérida, Messico (2016)
MEDAGLIA D’ARGENTO:
Corte di Giustizia a Balaguer - ARQUITECTURIA - Balaguer, Spagna (2016)
Opificio Golinelli - Diverserighestudio - Bologna (2015)realizzati seguendo i principi della sostenibilità
PREMIO SPECIALE FASSA BORTOLO: dedicato a progetti realizzati secondo i principi della sostenibilità architettonica e che hanno usato soluzioni del “Sistema Integrato Fassa Bortolo” o degli altri sistemi ad esso connessi: Darsena pop up Officina meme architetti, Ravenna (2017)
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[post_content] => L’intervento edilizio di recupero di Villa Morelli, a Monopoli, condotto dall’architetto Francesco Longano, ha cambiato radicalmente l’originale destinazione d’uso dell’edificio trasformandolo nella sede per gli uffici privati dell’Immobiliare Longano. La struttura è stata completamente spogliata per arrivare al tufo delle murature originarie trattate poi con materiali specifici dell’azienda Fassa Bortolo.
a cura di Silvia GiacomettiVilla Morelli è da considerarsi una delle ville storiche più belle presenti sul nostro territorio italiano, e precisamente in Via Arezzana, a Monopoli (Puglia). Dato però lo stato di abbandono e di degrado in cui versava da tempo l’intero edificio, si è deciso di intervenire con un progetto di recupero storico trasformando non solo la parte strutturale, ma anche la destinazione d’uso.
Costruita sul finire dell’800, era originariamente composta da un piano rialzato destinato ad uso residenziale e da un piano sottostante che invece veniva sfruttato per le attività legate all’agricoltura.
Il progetto di restauro e ristrutturazione, condotto dall’architetto Francesco Longano di Monopoli, ha permesso di dare nuova vita a questo edificio di pregio, intervenendo nel complesso della struttura, dagli intonaci ai pavimenti, dai serramenti all’illuminotecnica, dalla domotica fino alla completa sistemazione dell’area esterna in cui sono state introdotte ampie zone verdi e parcheggi.
Ma non solo. L’intervento edilizio di recupero è stato portato avanti nel rispetto dell’impianto architettonico originario che ha previsto anche il recupero delle finiture dell’epoca, cambiando la destinazione d’uso e quindi trasformando la villa nella sede per gli uffici privati dell’Immobiliare Longano. Il progetto ha portato alla realizzazione di due ambienti di lavoro separati, uno al piano terra e uno al primo piano.
La struttura originaria è stata spogliata completamente per arrivare al tufo, materiale costruttivo utilizzato all’epoca. Proprio le murature in tufo preesistenti presentavano problemi di umidità di risalita, per i quali si è reso necessario adottare accorti cicli applicativi con prodotti risolutivi.
Grazie alla attenzione data alla cura dei particolari e delle finiture messe in opera dopo un’attenta scelta dei materiali di impiego, il risultato finale è un elegante connubio tra antico e moderno che ridanno vita all’antica villa, con il contributo anche degli arredi, che uniscono in modo sapiente gusto classico e raffinato di un tempo con arredi più attuali e contemporanei. Il progetto ha reso oggi la villa corredata da tutti i più moderni impianti tecnologici che vanno dalla climatizzazione con sistema a irraggiamento messo in opera sulle originarie volte a padiglione, con ricambio automatico dell’aria e deumidificazione controllata, a un sofisticato impianto elettrico gestito completamente da un sistema di domotica.
L’intervento di Fassa Bortolo
La prima azione intrapresa è stata quella di lavare il tufo con acqua a pressione e in seguito lasciarlo asciugare all’aria. I sali cristallizzati sono stati successivamente rimossi. Si è poi passati all’accurata rimozione meccanica delle parti sfarinanti in modo da garantire la perfetta aderenza dei prodotti da applicare in seguito.
Sia per gli esterni che per gli interni sono stati utilizzati i prodotti Fassa Bortolo appartenenti alla Linea Ex Novo Bio-Restauro Storico: una gamma completa di prodotti a base di calce idraulica naturale NHL, pensata per interventi di restauro e di recupero di pareti intaccate e compromesse dall’umidità, e particolarmente idonei per un edificio di carattere storico in quanto compatibili con i materiali e le tecniche costruttive del patrimonio edilizio esistente.
Esternamente il recupero è iniziato con l’utilizzo di Rinzaffo 720, bio-rinzaffo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 per il risanamento di murature umide, applicato in un unico strato a spessori di almeno 5 mm. Il Rinzaffo 720 coadiuva l’azione antisale dell’Intonaco Macroporoso 717, bio-intonaco di fondo anch’esso a base di calce idraulica naturale NHL 3,5, applicato successivamente con uno spessore di almeno 30 mm, fino alla quota di 2 m di altezza. Oltre questa altezza è stato utilizzato Intonaco 700, bio-intonaco di fondo sempre a base di calce idraulica NHL 3,5. A completa maturazione dell’intonaco, per la finitura è stato usato Finitura 750, bio-intonaco a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 ad effetto marmorino e a elevata traspirabilità. Quest’ultimo è stato applicato in due strati, tra i quali è stata interposta Fassanet160, rete di armatura da 160 g/m2 in fibra di vetro alcali-resistente. Infine, il ciclo è stato concluso con l’applicazione di PS 403, pittura altamente traspirante dall’aspetto minerale, previa applicazione del fondo silossanico fissativo FS 412, che conferisce alle superfici esterne un’elevata traspirabilità e una buona idrorepellenza.
Anche per le pareti interne sono stati utilizzati prodotti appartenenti alla Linea Ex Novo Bio-Restauro Storico. La prima applicazione è stata quella di uno strato di Rinzaffo 720 con spessore di almeno 5 mm, a cui è seguita l’applicazione dell’Intonaco 700, bio-intonaco di fondo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5. Come avvenuto per gli esterni, per la finitura è stata applicata Finitura 750, bio-intonaco con valori di traspirabilità molto elevati. Il prodotto è stato applicato in due mani, fresco su fresco, interponendo tra il primo e il secondo strato la rete di armatura in fibra di vetro alcali-resistente Fassanet 160, con lo scopo di ridurre le possibili cavillature. A completamento del ciclo è stata utilizzata l’idropittura LV 207 Velvet, superlavabile e vellutata, previa applicazione del fondo fissativo per sistemi acrilici FA 249.
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[post_content] => Al via la XIV edizione del Premio organizzato da Fassa in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Ferrara, e destinato quest'anno alle tesi di Laurea o dottorato discusse negli ultimi 3 anni su tutto il territorio italiano. Candidature entro il 3 febbraio 2020
Pubblicato il Bando della XIV edizione del “Premio Internazionale Architettura Sostenibile", ideato e promosso nel 2003 da Fassa S.r.l. e dal Dipartimento di Architettura di Ferrara, con l'obiettivo di valorizzare e proporre a un vasto pubblico i progetti capaci rispettare l’ambiente, rispondendo alle necessità dell’uomo e delle future generazioni, evitando il consumo eccessivo delle risorse e limitando in più possibile l'inquinamento.
Quest'edizione è rivolta alle tesi di Laurea, Specializzazione, Dottorato, Master o Corsi di Formazione Post-Laurea, discusse presso Atenei italiani e dedicate a edifici di nuova realizzazione, interventi di riqualificazione e/o ampliamento di edifici esistenti, interventi di progettazione urbana e del paesaggio, o elementi di design attenti alla sostenibilità.
Le Tesi devono essere state discusse negli ultimi 3 anni, a partire da febbraio 2017 e non devono aver partecipato a precedenti edizioni del premio.
Saranno assegnati 3 premi nelle seguenti categorie:
Architettura e tecnologie sostenibili
Progettazione urbana e paesaggistica sostenibili
Design sostenibile
La Giuria assegnerà una una medaglia d’oro per ogni vincitore e a propria discrezione potrà assegnare anche una medaglia d'argento per ogni categoria ed eventuali menzioni d'onore. Inoltre è previsto un montepremi complessivo di € 9.000,00 che la Giuria potrà dividere a propria scelta tra tutti i progetti vincitori.
I progetti vincitori insieme a tutti quelli ritenuti onorevoli di menzione saranno pubblicati in un fascicolo dedicato all'edizione del Premio che sarà distribuito durante la cerimonia di premiazione prevista a Ferrara.
Le candidature vanno inviate entro il 3 febbraio attraverso il sito dedicato www.premioarchitettura.it e il termine per l'invio degli elaborati è il 2 marzo 2020.
Gli esiti della selezione con la scelta dei vincitori e l'assegnazione dei riconoscimenti d’onore saranno comunicati a tutti i partecipanti entro la fine del mese di giugno 2020.
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[post_content] => Si è conclusa la sesta edizione del Premio Internazionale DOMUS Fassa Bortolo che ha visto la partecipazione di 105 interventi provenienti da tutto il mondo. Cerimonia di premiazione in occasione dell'apertura del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle imprese Culturali
Si è conclusa la sesta edizione del Premio Internazionale DOMUS Fassa Bortolo, ideato dall’azienda in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, diviso in due sezioni che si alternano annualmente. Una riservata alle tesi di laurea, master e dottorato, l’altra, protagonista di questa edizione, dedicata alle opere realizzate da professionisti.
Domus è un importante riconoscimento internazionale e un prezioso momento d’incontro tra le eccellenze nel campo del restauro, della riqualificazione e del recupero architettonico e paesaggistico.
Quest’anno la partecipazione, per la prima volta aperta a tutti i continenti, ha visto concorrere 105 contributi provenienti per il 40% dall’Italia e per il resto da diversi paesi europei ed extraeuropei, tra cui anche Cina, Giappone, Singapore, India, Brasile, USA e Australia.
La commissione, presieduta dall’Arch. Riccardo Dalla Negra, ordinario di restauro dell’Università di Ferrara, affiancato dai tre membri esterni, la Prof.ssa Maria Adriana Giusti (Politecnico di Torino), il Prof. Francisco Javier Gallego Roca (Università di Granada) e l’architetto Maria Piccarreta (Soprintendente per l’Archeologia le belle arti e il paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto) coordinati dal Prof. Marcello Balzani, Vice-Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Direttore del centro DIAPReM TekneHub, (rete alta tecnologia Emilia Romagna) ha selezionato la rosa dei vincitori.
Medaglia d’oro allo studio spagnolo dell’architetto Toni Girones per il progetto di recupero delle rovine romane di Can Tacò (nell'immagine di apertura) realizzato in maniera davvero suggestiva.
Tre medaglie d’argento ex aequo per gli studi italiani di Maura Manzelle e di Carafa-Guadagno e lo studio californiano di Marcy Wong e Donn Logan.
[caption id="attachment_604129" align="aligncenter" width="600"] Medaglia d'argento del Premio internazionale DOMUS allo studio Carafa-Guadagno[/caption]
[caption id="attachment_604136" align="aligncenter" width="600"] Medaglia d'argento della sesta edizione del premio internazionale Fassa Bortolo allo studio di Marcy Wong e Donn Logan[/caption]
8 le menzioni d’onore assegnate a progetti internazionali provenienti oltre che dall’Italia anche da Germania, Spagna, India, Brasile e Irlanda e dagli ulteriori 10 progetti entrati nella shortlist finale (da Italia, Danimarca, Cina, Francia, Portogallo e Spagna).
Il Premio Speciale Fassa Bortolo, è stato assegnato alle due medaglie d’argento italiane per i due interventi in Veneto di Manzelle e Puglia di Carafa-Guadagno, con la motivazione che “nel rispetto dei principi conservativi, della sostenibilità e della qualità architettonica abbiano saputo utilizzare le soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo ovvero ai principali Sistemi a esso connessi”.
[caption id="attachment_604133" align="aligncenter" width="600"] Medaglia d'argento della sesta edizione del Premio Internazionale DOMUS Fassa Bortolo allo studio italiano Maura Manzelle[/caption]
La cerimonia di Premiazione si svolgerà il 21 Marzo 2018 alle ore 18.00, in occasione dell’apertura del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle imprese Culturali presso Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.
Nell’occasione i vincitori delle quattro medaglie potranno presentare le caratteristiche dei propri interventi.
Il 22 Marzo alle ore 10.00 la giuria presenterà presso il Salone stesso (Fiera di Ferrara), i progetti vincitori.
Inoltre tutti i progetti in concorso saranno contestualmente esposti presso uno stand allo stesso Salone dal 21 al 23 Marzo 2018.
I vincitori della sesta edizione del Premio Internazionale DOMUS Fassa Bortolo
MEDAGLIA D’ORO
Adaptation of the roman ruins of Can Tacó - Montmeló, Montornès del Vallès, Barcelona, Spain
Estudi d’Arquitectura Toni GironèsMEDAGLIE D’ARGENTO EX-AEQUO
Restauro e recupero del castello di Ugento - Ugento (LECCE)
Studio Associato Di Architettura Carafa E Guadagno
Ford Assembly Building - Richmond, California, U.S.A.
Marcy Wong Donn Logan Architects
Residenza per anziani nel Pio Loco delle Penitenti - Venezia
Arch. Maura ManzelleMENZIONI D’ONORE EX-AEQUO
Chiea Longobarda di San Martino - Vicenza
Angela Blandini e Gabriele ZorzettoMonastery of San Juan Roof - Burgos, Spain
Jose Manuel Barrio and Alberto Sainz De AjaHawa Mahal Palace of Winds - Badi Chopar, Jaipur, Rajasthan, India
Minakshi Jain, Kulbhushan Jain, Vijay Arya, Meghal AryaRestauro delle mura urbane di Pisa, del sistema fortificato e delle aree limitrofe - Pisa
Marco Guerrazzi Medieval mile museum -Kilkenny, Ireland
Mccullough Mulvin ArchitectsCastor Delgado residence - São Paulo, Brazil
José Armênio De Brito Cruz, Piratininga Arquitetos Associados Casa del Condestable Pamplona, Spain
Tabuenca & Leache, ArquitectosUNESCO World Heritage Site Cloister Lorsch -Lorsch (Hesse), Germany
TOPOTEK 1 + HG Merz ArchitektenPREMIO SPECIALE FASSA BORTOLO EX-AEQUO
Restauro e recupero del castello di Ugento Ugento (LECCE)
Studio Associato Di Architettura Carafa E GuadagnoResidenza per anziani nel Pio Loco delle Penitenti Venezia
Arch. Maura Manzelle
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[post_content] => Il giorno 4 ottobre 2017 alle ore 16,00, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, si svolgerà la Cerimonia di consegna del “Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo”, evento promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ferrara, dalla Fondazione degli Architetti di Ferrara e realizzato con il patrocinio del Comune di Ferrara.
Il Premio, ideato e promosso dall’Azienda Fassa Bortolo e dall'Università degli Studi di Ferrara attraverso il Dipartimento di Architettura, giunge alla sua dodicesima edizione con una spinta evolutiva del termine “Sostenibilità”, incentivando e promuovendo progetti di architettura che sappiano rispettare e coesistere con l’ambiente circostante.
Il Premio si compone di due esperienze distinte, che si alternano con cadenza biennale: una Sezione dedicata alle “Tesi di Laurea, Master e Dottorato” sviluppate nel territorio italiano, che ha avuto le sue prime edizioni nel 2014 e nel 2016, denominata “Premio Italiano Architettura Sostenibile”, e una Sezione delle “Opere realizzate”, in premiazione quest’anno, che ha visto ancora una volta la partecipazione di 83 Studi di Architettura e Ingegneria di tutto il mondo. Gli iscritti dell’attuale edizione provengono infatti da Italia, Spagna, Corea del Sud, Kuwait, USA, Singapore, Finlandia, Austria, Cina, Danimarca, Francia, Messico, Germania, Russia, Olanda, Tailandia, Ghana, Norvegia, Turchia, Islanda, Polonia, India, Belgio, Giappone, Portogallo, Repubblica del Mali, Svizzera, e Etiopia.
L’internazionalizzazione del Premio continua a crescere e a richiamare sempre più progettisti stranieri (ben il 69% del totale dei partecipanti) anche grazie ai nomi dei giurati, ampiamente conosciuti tra i migliori professionisti del settore.
La Giuria è stata presieduta anche quest’anno da Thomas Herzog (Thomas Herzog Architekten, Monaco di Baviera) e composta da Louisa Hutton (Sauerbruch Hutton, Berlino), da Diébédo Francis Kéré (Kéré Architecture, Berlino) e Roberto Di Giulio (Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara). I membri di Giuria sono stati coordinati dal segretario Nicola Marzot (Professore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara).
Dalla presente edizione è stato inoltre introdotto il Premio Speciale Fassa Bortolo, un riconoscimento che viene assegnato a coloro che nel rispetto dei principi di sostenibilità e qualità architettonica abbiano saputo utilizzare le soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo ovvero ai principali Sistemi a esso connessi.
I progetti vincitori di questa dodicesima edizione sono stati:MEDAGLIA D'ORO
JIGIYA SO centro di riabilitazione psicomotoria
Progettisti: Caravatti_Caravatti architetti
Localizzazione: Kati (Repubblica del Mali)
MEDAGLIE D’ARGENTO EX-AEQUO
Edificio per la nuova sede Norvento
Progettista: Francisco Mangado
Localizzazione: Lugo (Spagna)
Corte Suprema dei Paesi Bassi
Progettisti: KAAN Architecten (Kees Kaan, Vincent Panhuysen, Dikkie Scipio)
Localizzazione: L’Aia (Paesi Bassi)
Rivitalizzazione del fiume Aire, Ginevra, Svizzera
Progettisti: Superpositions [Georges Descombes Architect, Atelier Descombes & Rampini Architects, B+C Ingénieurs Hydraulic engineering, Biotec Applied biology, ZS Ingénieurs civils Structure
engineering] Localizzazione: Ginevra (Svizzera)
Sono state inoltre assegnate sette Menzioni d’Onore a progetti di elevato livello, provenienti da Italia (2), Austria, Olanda (2), Australia e Giappone.
PREMIO SPECIALE FASSA BORTOLO
Podernuovo a Palazzone cantina Bulgari
Progettisti: Alvisi Kirimoto + Partners Srl
Localizzazione: San Casciano dei Bagni - Siena (Italia)
Per maggiori informazioni, sull’iniziativa e sui progetti dell’ampia shortlist finale stilata dalla Giuria, è possibile visitare il sito www.premioarchitettura.it.
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[post_content] => Fassa Bortolo sarà presente al FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2016 con le più innovative e tecnologiche soluzioni per la protezione passiva dal fuoco.Verranno presentate le proposte Fassa più innovative e tecnologiche per la protezione passiva dal fuoco e si potrà partecipare ad un interessante Seminario Tecnico sulle soluzioni costruttive resistenti al fuoco.
In programma nei giorni 21 e 22 Settembre, si svolge quest’anno nell’ambito del “Safety Expo 2016”, presso Fiera Bergamo.
Due giorni di confronto tra professionisti, aziende, esperti, istituzioni e mercato, attraverso convegni, focus di approfondimento, corsi di formazione e seminari tecnici.
Presso lo Stand 33 della XII Edizione del FORUM di PREVENZIONE INCENDI Fassa propone il Sistema Cartongesso Gypsotech® che è in grado di rispondere alle esigenze di prevenzione incendi e allo stesso tempo fornisce alte caratteristiche di isolamento acustico e termico.
L’Azienda presenta inoltre diverse proposte tecniche rivolte alla protezione passiva dal fuoco, rivolgendo un’attenzione particolare alle grandi altezze, alle protezioni strutturali, ai soffitti autoportanti e ai sistemi antisfondellamento: tutti sistemi classificati in base a prove di resistenza al fuoco realizzate da diversi laboratori autorizzati (nazionali ed internazionali) ed eseguite secondo i metodi riportati nelle Norme UNI EN 1363-1 e UNI EN 13501-2.
Inoltre, mercoledì 21 Settembre, nella Sala A, dalle ore 12.45 alle ore 13.45, si terrà un interessante Seminario Tecnico con il Dott. Vincenzo De Astis della Direzione Ricerca e Sviluppo Fassa che approfondirà le “Soluzioni costruttive resistenti al fuoco: prove di laboratorio e realizzazioni in opera”.
FASSA BORTOLO al FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2016Safety Expo - Bergamo, 21 e 22 Settembre - Stand 33
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[post_content] => Il 27 settembre avrà luogo a Ferrara la Cerimonia di Premiazione: altissima, anche in questa edizione 2016 la partecipazione.
Si è appena conclusa la XII edizione del Premio ideato e promosso da Fassa in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara. Quest’anno l’iniziativa era dedicata alle proposte italiane nell’ambito della sezione “Tesi di Laurea, Dottorato, Specializzazione e Master Post-Laurea”.
L’evento, volto a promuovere e incentivare la ricerca sul tema della sostenibilità, ha visto la partecipazione di 120 candidati, provenienti dai Dipartimenti e dalle Facoltà di Architettura, Design, Ingegneria e Pianificazione Territoriale di tutto il paese.
La rosa dei vincitori verrà premiata ufficialmente martedì 27 settembre nella splendida cornice di Palazzo Tassoni Estense a Ferrara.
Tre le categorie in concorso:
Architettura e Tecnologie Sostenibili
Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili
Design Sostenibili.
Per ciascuna era possibile affrontare il tema in maniera diversa a seconda dei contesti e delle scale progettuali. Unico l’obiettivo: quello di presentare la miglior soluzione per una convivenza equilibrata tra architettura e ambiente, nel rispetto delle risorse disponibili. In particolare i Giurati hanno apprezzato le proposte per l’approfondita definizione, l’ordinata esposizione e la chiara visione programmatica di medio-lungo periodo, frutto di un’accurata e corretta analisi dello stato di fatto.
Quest’anno la Giuria internazionale del Premio 2016 era composta da:
• Prof. Arch. Víctor López Cotelo (Spagna, Presidente di Giuria) Professore Emerito alla TUM Munich - Design and Conservation of Historical Buildings
• Prof. Arch. Dirk Sijmons (Paesi Bassi) Professore alla TU Delft - Landscape Architecture
• Prof. Arch. Fritz Frenkler (Germania) Professore alla TUM Munich - Industrial Design
Per ulteriori informazioni www.premioarchitettura.it
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“DOMUS Restauro e Conservazione Fassa Bortolo”, il premio ideato dall’Università degli Studi di Ferrara e promosso da Fassa
Fin dai suoi albori ha rappresentato un importante momento d’incontro tra le eccellenze nel campo del restauro, della riqualificazione e del recupero architettonico e paesaggistico a livello internazionale. Quest’anno il panorama dei progetti che hanno preso parte alle selezioni si è esteso a tutte le parti del mondo.
Dopo il successo ottenuto nelle prime quattro edizioni si è reputato opportuno suddividere in due momenti distinti il premio: in modo biennale si alternano la sezione relativa ai progetti elaborati come Tesi di Laurea, Master, Dottorato e Specializzazione, ai quali viene quindi dato maggior valore con una giuria ed una premiazione assestanti, e l’anno seguente quella relativa alle Opere Realizzate. Il 2016 ha visto in gara progetti costruiti negli ultimi 10 anni con la partecipazione di 84 progetti, provenienti oltre che dall’Italia, Germania, Svizzera e Spagna, anche da altri paesi extraeuropei, tra i più lontani Cile, Giappone, Brasile. Nel mese di febbraio, la commissione, presieduta dall’Arch. Riccardo Dalla Negra, ordinario di restauro dell’Università di Ferrara, si è riunita presso la sede del Dipartimento di Architettura dell’Università.
Come per la sezione “Tesi” 2015, la giuria era composta dall’Arch. Carla Di Francesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dall’Arch. Camilla Mileto, Professore dell’Università Politecnica di Valencia insieme all’Arch. Gisella Capponi, Dirigente dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e dall’Arch. Marcello Balzani, Vicedirettore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Direttore del centro DIAPReM TekneHub, (rete alta tecnologia Emilia Romagna).
Dopo tre giorni di appassionanti discussioni sui diversi indirizzi teorici sui quali il restauro si sta indirizzando a livello globale e locale, la commissione ha delineato la rosa dei vincitori, forte anche del diverso background dei giurati che caratterizza da sempre il premio.
Vista la grande omogeneità qualitativa dei migliori lavori, la giuria ha deciso di suddividere il premio in diversi ex aequo, che si rispecchiano nella scelta di tre progetti per l’oro e quattro per l’argento: tale particolarità delinea l’importante livello comune dei progetti, differenti nelle soluzioni e nelle realizzazioni, negli intenti e nelle problematiche, alle quali sono state applicate diverse tipologie di risposte.
Da quest’anno, c’è un’importante novità: il premio accoglie al suo interno anche il nuovo Premio Speciale Fassa Bortolo, indirizzato verso coloro che “nel rispetto dei principi conservativi, della sostenibilità e della qualità architettonica abbiano saputo utilizzare le soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo ovvero ai principali Sistemi a esso connessi”. La coccarda in questione è stata proprio assegnata ad uno dei progetti aggiudicatisi l’oro del complessivo Premio Domus. Questo ad evidenza della qualità del partner aziendale dell’iniziativa, Fassa Bortolo.
La cerimonia di Premiazione, prevista il 6 Aprile 2016 alle ore 18.30, per l’apertura di Restauro: Salone dell'economia, della Conservazione delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali avrà luogo nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara con il Patrocinio del Comune di Ferrara, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara e della Fondazione degli Architetti di Ferrara. Durante la premiazione saranno invitati a partecipare i vincitori e tutti i membri della giuria. Come ogni anno tale momento è visto come un’importante opportunità di discussione e condivisione sui temi onnicomprensivi del restauro architettonico e della riqualificazione urbana, con focus sui progetti realizzati.
Il giorno seguente, 7 Aprile alle ore 10.30 presso il Salone del Restauro, Sala Ariostea del padiglione 5 della Fiera di Ferrara, verranno presentati i progetti vincitori con un intervento diretto dei vincitori nell’ambito del Convegno dal titolo “Il Restauro Consapevole”.
Le medaglie d'oro consegnate saranno tre:
Carlo Luigi Ostorero ‐ Studio Dedalo, Patrizia Bagliano
Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia sotto il Santo Titolo di San Giovanni Battista Decollato
Torino
Baukunst GmbH
Restauro delle stanze dei principi della Fortezza Hohensalzburg
Salisburgo, Austria
Del Curto – Menini
Il museo dei sanatori
Sondalo, Sondrio
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[post_content] => Fassa Bortolo prosegue nel suo impegno nella ricerca e nell'innovazione, anche nel campo dell'isolamento acustico.
Recentemente sono stati svolti ulteriori test sul sistema Gypsotech®, che hanno confermato le alte prestazionali del Sistema e in alcuni casi hanno addirittura evidenziato un significativo miglioramento.
L’isolamento acustico degli edifici oggi è ancora regolato dal D.P.C.M. del 05/12/1997, nonostante sia in corso l’aggiornamento a seguito del recepimento della Normativa Tecnica UNI 11367 del 22/07/2010; in tale decreto vengono indicate le grandezze di riferimento con la classificazione degli edifici e i relativi valori limite in opera.
Negli anni Fassa Bortolo ha redatto numerosi Rapporti di Prova (secondo Norma UNI EN ISO 717-1) per diverse tipologie costruttive con lastre Gypsotech STD e GypsoHD. In aggiunta, nel corso dell’ultimo anno, con la proposta della nuova lastra GypsoLIGNUM (classificata DEFH1IR secondo EN 520), sono state sviluppate circa una quindicina di nuove soluzioni specifiche per la realizzazione di pareti, contropareti, controsoffitti e massetti a secco.
Grazie a queste nuove soluzioni si è raggiunto un ottimo compromesso tra spessori ridotti e plus acustici estremamente elevati: il tutto interponendo
materiali con bassa densità a lastre GypsoLIGNUM, caratterizzate invece da elevati valori di densità.
Un esempio ne sono le nuove soluzioni a parete che permettono di arrivare a valori di potere fonoisolante fino a 60 dB in uno spessore di 15 cm.
Sempre in ambito GypsoLIGNUM, Fassa Bortolo ha voluto testare la qualità dei propri sistemi utilizzando questa lastra anche per soluzioni a controsoffitto, con ottimi risultati sia per l’abbattimento del rumore aereo sia per il calpestio: infatti, nel caso di un solaio in latero-cemento intonacato, con un valore di calpestio pari a Lnw = 80 dB, utilizzando un sistema a controsoffitto si sono ottenuti valori migliorati pari a Lnw = 47 dB, in uno spessore di 21 cm.
[caption id="attachment_554618" align="aligncenter" width="590"] Soluzione Controsoffitto[/caption]
Tale soluzione risulta ottimale nel caso di riqualificazioni di edifici esistenti dove non sussiste la possibilità di intervenire con tappetini anticalpestio all’intradosso del solaio: questo permette inoltre di risolvere il problema acustico in modo immediato e poco invasivo.
Si è voluto anche testare una soluzione per parete esterna chiamata GypsoEXTRA, che rappresenta un sistema assolutamente innovativo.
[caption id="attachment_554619" align="aligncenter" width="500"] Soluzione per Parete Esterna[/caption]
Infatti, essendo un sistema di tamponamento esterno, oltre a garantire un elevato isolamento termico ed una elevata resistenza meccanica, consente di ottenere ottime prestazioni acustiche in spessori limitati, permettendo elevati valori di comfort e di conseguenza maggior benessere negli ambienti
interni.
Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito www.gypsotech.it e scaricare dalla sezione "Documentazione" tutto il materiale tecnico comprensivo di Prove di Isolamento Acustico, Schede Tecniche, Dichiarazioni di Conformità e DoP.
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[post_content] => Fassa Bortolo, da sempre attenta al benessere dell’uomo e alla qualità della vita, è costantemente rivolta alla creazione allo sviluppo di nuove soluzioni per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente.
Partner GBC Italia (Green Building Council) e CasaClima, Fassa Bortolo si è sempre dimostrata attenta ai temi dell'efficienza, del risparmio e del rispetto per l'ambiente. Un impegno che coinvolge sia i processi produttivi, rispettosi delle più rigide normative europee, sia l’utilizzo di materie prime selezionate secondo criteri di ecosostenibilità.
In quest’ottica, l’Azienda nel 2013 ha aderito volontariamente al “Programma italiano per la valutazione dell’impronta ambientale” sviluppato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per determinare l’Impronta di Carbonio nel Ciclo di Vita dei prodotti.
La Valutazione del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment) è un metodo oggettivo che valuta l’impatto di un prodotto sull’ambiente, nell’intero ciclo di vita: sono quindi incluse le fasi di estrazione delle materie prime, la lavorazione, il trasporto, le fasi di utilizzo e la fine di vita del prodotto stesso.
All'interno dell'LCA, particolare importanza viene rivolta all'analisi della produzione di anidride carbonica CO2 (seguendo le indicazioni della Norma UNI ISO/TS 14067:2013), che rappresenta l'Impronta di Carbonio (Carbon FootPrint).
Questa analisi consente di rendere confrontabile e misurabile l’impatto ambientale generato dai diversi processi produttivi, misurandoli in kg di CO2 equivalenti, per:
- individuare quelli a maggior impatto;
- dimostrarne le performance ambientali con un dato il più possibile oggettivo;
- compensare la CO2 prodotta;
- cercare di ridurne le emissioni alla fonte.
Lo studio rappresenta quindi per l’Azienda un momento fondamentale per analizzare il sistema produttivo e migliorarlo ulteriormente in termini di riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Nello specifico sono stati presi in considerazione quattro diversi prodotti Fassa Bortolo:
K1710, intonaco di fondo a base di pura nano-calce naturale, nano-polveri ad azione pozzolanica, fibrorinforzato, particolarmente indicato per interventi di restauro in generale;
RisanaFacile, rinzaffo e intonaco di fondo a base di calce naturale, legante idraulico resistente ai solfati, idrofugo, utilizzato per il risanamento di murature umide;
AT99 (attuale AT99 MAXYFLEX), nella versione di colore grigio, adesivo per la posa in esterno e in interno di pavimenti e rivestimenti a base di cemento Portland grigio, resine sintetiche, sabbie selezionate, utilizzato per la posa su pavimenti esistenti e su pavimenti riscaldati, per il mosaico vetroso e per piastrelle in piscine, per pietre naturali non soggette a deformazioni e non sensibili a fenomeni di macchiatura superficiale;
B525 (attuale GEOACTIVE TOP B525), betoncino cementizio, composto da speciali cementi solfato resistenti, sabbie classificate, fibre sintetiche, usato negli interventi di rinforzo e di riparazione di elementi in cemento armato come travi e pilastri, frontalini di balconi e copriferri.
Il Programma per determinare l’Impronta di Carbonio nel Ciclo di Vita è caratterizzato da tre fasi principali:
- l’individuazione della produzione di anidride carbonica dei prodotti presi in esame;
- l’individuazione delle possibili misure da attuare per ridurre le emissioni durante l’intero Ciclo di Vita dei prodotti;
- l’individuazione delle possibili misure da seguire per neutralizzare le emissioni.
Dai risultati ottenuti emerge chiaramente che il maggior contributo e quindi l’impatto ambientale più evidente, relativo al Ciclo di Vita di tutti i prodotti considerati, è determinato dalle fasi di estrazione e di lavorazione delle materie prime (circa il 90% per tutti e quattro i prodotti considerati) rispetto al contributo delle successive fasi di trasporto, distribuzione del prodotto finito, uso e smaltimento finale.
In seguito ai dati emersi dall’analisi, Fassa Bortolo ha deciso di mettere in atto per il futuro alcune azioni concrete:
- puntare alla progressiva riduzione delle confezioni in sacco dei prodotti K1710 e GEOACTIVE TOP B525, attraverso la distribuzione del prodotto sfuso in silos, risparmiando in termini di packaging e di attività di lavorazione in cantiere;
- sviluppare un progetto di studio legato alla possibile modifica dell'impianto di produzione della calce (calce idrata e grassello di calce), e volto al recupero del calore sia dei fumi di cottura del calcare sia del vapore generato nella fase di idratazione dell'ossido di calcio.
- sviluppare un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dello Stabilimento di Ravenna, che potrebbe soddisfare tutti i servizi elettrici ausiliari dello stesso stabilimento.
Lo studio è quindi per Fassa Bortolo un punto di partenza fondamentale per analizzare il sistema produttivo e puntare al continuo miglioramento in termini di riduzione di impatto sull’ambiente.
Il “Rapporto di attività per il calcolo del Carbon FootPrint”, denominato ECR External Communication Report, è disponibile in versione integrale nel sito Fassa Bortolo, al link www.fassabortolo.com/ambiente.
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[post_content] => Domani, 6 maggio 2015, alle ore 18,30, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, si svolgerà la Cerimonia di consegna del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “DOMUS RESTAURO E CONSERVAZIONE”, evento realizzato con il Patrocinio del Comune di Ferrara, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara e della Fondazione degli Architetti di Ferrara.
Il Premio, voluto ed ideato dall'Università degli Studi di Ferrara attraverso il Dipartimento di Architettura e promosso dall’Azienda Fassa Bortolo, è ormai giunto alla sua quinta edizione e rappresenta la prima iniziativa del settore che vuole far conoscere al grande pubblico interventi e progetti di restauro architettonico, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee.
Dopo il successo delle prime quattro edizioni si è deciso di suddividere in due momenti temporali differenti le diverse Sezioni del Premio, separando quello dedicato alle “Opere realizzate” da quello dei “Progetti elaborati come tesi”, per riuscire a dare una maggiore rilevanza a questi ultimi. Questa quinta edizione, le cui candidature sono state oltre 190, ha visto come protagonisti esclusivi i progetti sviluppati come Tesi di Laurea, Master, Dottorato e Specializzazione.
Quest’anno il Premio ha rappresentato un importante momento di confronto tra i diversi indirizzi teorici che oggi si presentano sul tema del restauro architettonico, con articolazioni sempre più complesse che derivano dalla vitale contaminazione delle diverse “scuole” e dall’estensione del valore testimoniale, sia dal punto di vista temporale che di tipologia, dei “prodotti” architettonici del passato. Il Premio quindi è stato un momento di verifica dei percorsi formativi attraverso i quali i diversi allievi arrivano a dare concretezza ai principi conservativi nei quali si riconoscono. La Giuria è stata presieduta dall’Arch. Riccardo Dalla Negra, Professore Ordinario di Restauro Architettonico presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, e composta dall’Arch. Carla Di Francesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dall’Arch. Camilla Mileto, Professore dell’Università Politecnica di Valencia, dall’Arch. Gisella Capponi, Dirigente dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e dall’Arch. Marcello Balzani, Vicedirettore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Direttore del Centro DIAPReMTekneHub (rete alta tecnologia Emilia Romagna).
Vista la grande omogeneità qualitativa dei migliori lavori, la Commissione, dopo un difficile, ma interessante dibattito, ha deciso all’unanimità di premiarne tre proposte come Medaglie d’Oro exaequo e tre come Medaglie d’Argento ex-aequo; inoltre a queste si aggiungono sei menzioni. Ricordiamo che oltre a essere premiati gli studenti autori dei progetti, vengono consegnati riconoscimenti anche ai rispettivi relatori.
Il giorno seguente, 7 maggio 2015, alle ore 10,30 presso il Salone del Restauro, Sala Ariostea – Pad. 5, Fiera di Ferrara, nell’ambito del Convegno “IL RESTAURO CONSAPEVOLE. Scuole e percorsi formativi a confronto” verranno presentati i progetti vincitori sviluppati come Tesi, con un intervento diretto dei rispettivi relatori.
Tutti i Progetti saranno presentati presso il Pad. 5 – Stand A3 del Salone del Restauro.
Medaglie d’Oro ex-aequo
DA FORTIFICAZIONE A PALAZZO, DA MONASTERO A POLO CULTURALE: PALAZZO “VICI” A STRONCONE TRA ANTICHE FUNZIONI E NUOVE POTENZIALITÀ.
Studente: Elisa Fidenzi
Relatore: Arch. Marina Docci
Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Architettura
Il restauro è condotto con rigore e saldi principi metodologici che emergono in ogni fase dello studio e della proposta d’intervento; inoltre il progetto affronta le diverse scale di rapporto (edificiopaesaggio, edificio-borgo) ed elabora un sistema articolato di accessi e percorsi che collegano le nuove funzioni con l’abitato.
Le tracce delle vicende conservative e dei diversi usi, reinterpretate con attenta e misurata dimensione, diventano elementi di valorizzazione dell’intero complesso; la rilettura del suo vissuto storico assume valore di memoria trasferita all’interno del nuovo polo culturale.
VIVERE IL MODERNO AL TEMPO DELLA ROVINA. PROGETTO PER IL RIUSO COLLETTIVO DI VILLA “MUGGIA” A IMOLA.
Studente: Manuela Senese
Relatore: Arch. Andrea Ugolini - Correlatori: Arch. José Ignacio Linazasoro, Arch. Tessa Matteini
Università di Bologna, Facoltà di Architettura “Aldo Rossi”
La tesi affronta il tema del restauro dell'architettura moderna con la consapevolezza che il tempo o gli avvenimenti possono provocare trasformazioni della materia e anche la perdita irreversibile di parti, anche significative. Con questo presupposto, la tesi propone sapientemente la reintegrazione di volumi e superfici senza mai cedere alla tentazione ripristinatoria”, diversamente da quanto normalmente si opera in casi simili: il progetto non ricostruisce il grande salone d'ingresso trasformandolo in uno spazio espositivo all'aperto, ma fornisce una convincente reinterpretazione di un “rudere” di età moderna.
LA CATTEDRALE DI “SAN CERBONE” A MASSA MARITTIMA: STORIA, SICUREZZA E CONSERVAZIONE.
Studente: Francesco Spandre
Relatori: Arch. Anna De Falco, Arch. Marco Giorgio Bevilacqua, Arch. Pietro Ruschi Università di Pisa, Dipartimento di Ingegneria Edile-Architettura
Il progetto di restauro propone da un lato una serie d'interventi, molto calibrati, atti a migliorare le debolezze statiche e la resistenza sismica dell'edificio, utilizzando modelli di analisi strutturale; dall'altro lato propone un’attenta pulitura delle superfici unita alla ricerca di una omogeneità figurativa della superficie lapidea, ottenuta attraverso una raffinata velatura delle porzioni disomogenee.
L’edificio è dunque considerato nella sua organicità ed appare con chiarezza il metodo didattico utilizzato, il quale pone la conoscenza storica e materica alla base di ogni scelta operativa.
Medaglie d’Argento ex-aequo
LA COLLINA STORICA DI PATERNÒ. RIQUALIFICAZIONE, RESTAURO E RIUSO.
Studente: Alfio Caltabiano, Maria Carmela Lombardo
Relatore: Arch. Maria Rosaria Vitale - Correlatore: Arch. Eugenio Magnano di San Lio Università di Catania, Dipartimento di Architettura
La tesi si segnala per il rigore e l’accuratezza con cui si affrontano l’indagine conoscitiva dell'evoluzione storica del borgo, la stratificazione delle strutture abitative, i caratteri costruttivi, l’identificazione dei problemi conservativi dei fabbricati e l'analisi della situazione urbanistica attuale con le sue problematiche. Indica attentamente le linee guida per gli interventi alle diverse scale: dai volumi ai prospetti esterni con i loro elementi costruttivi, dalle tecniche dei materiali alle possibili funzioni da inserire nel borgo, definendo le quote di trasformabilità degli interni delle unità abitative.
STUDIO DI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA. PROGETTO SPERIMENTALE IN UN ISOLATO DEL CENTRO STORICO DI FELTRE.
Studenti: Sara Dalla Riva, Alice D’Ambros
Relatore: Arch. Francesco Doglioni - Correlatore: Arch. Michele Bondanelli
Università IUAV di Venezia, Dipartimento di Architettura
La tesi affronta lo studio di un significativo aggregato edilizio, al fine di individuare gli interventi necessari per la riduzione della vulnerabilità sismica. Approfondisce la lettura, analitica e correlata, del complesso delle lesioni e deformazioni manifestate dalle strutture murarie, oggetto di accurato rilievo. Ne scaturisce un quadro delle vicende strutturali degli edifici di grande chiarezza, con il quale si arriva a proporre interventi mirati e calibrati nei confronti degli edifici riconosciuti effettivamente vulnerabili. Il principio del minimo intervento non è astrattamente enunciato, ma applicato alla fine di un percorso metodologico attento ad ogni dettaglio espresso, con grande lucidità, negli elaborati.
LUOGO DI CONFINE: RESTAURO E NUOVE FUNZIONI PER LA EX DISTILLERIA DI BARLETTA.
Studenti: Raffaella Claudia Mele, Noemi Ortolano
Relatore: Arch. Claudio Varagnoli - Correlatore: Arch. Clara Verazzo
Università degli Studi “G. D´Annunzio” di Chieti-Pescara, Dipartimento di Architettura
Il lavoro recupera una vocazione urbana integrata al vasto complesso industriale dell’ex distilleria. Il complesso, sorto isolato dal contesto urbano, è oggi rinsaldato alla città per la nuova espansione edilizia in una posizione di ingresso che ne legittima l’utilizzo proposto quale “Urban Center”.
Gli strumenti del recupero del complesso, riconosciuto di interesse culturale e sottoposto a tutela, sono mutuati dalle metodologie proprie della conservazione che vengono con rigore applicate a materiali e strutture, analizzati e riletti anche nelle trasformazioni indotte dal tempo e dalle vicende conservative.
Fassa Bortolo, marchio storico nel mondo dell'edilizia, leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale, con una vasta ed articolata gamma di prodotti e soluzioni asseconda tutte le esigenze degli operatori del settore. Ma la qualità Fassa Bortolo si esprime ben oltre i prodotti perché si tratta di
un'Azienda attiva anche nelle iniziative culturali: come si evidenzia con lo stesso Premio Internazionale “DOMUS Restauro e Conservazione” e con numerose altre attività, tra le quali il Premio Internazionale “Architettura Sostenibile”, il restauro degli affreschi del “Palazzo dei 300”, sede storica del Consiglio Comunale di Treviso e quello delle pitture murali di alcune botteghe in “Via dell'Abbondanza” a Pompei, in collaborazione con la locale Soprintendenza Archeologica e con la Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara, la collaborazione con la Fondazione Canova per il supporto al restauro della “Danzatrice con i Cembali” e delle “Tre Grazie”.
Per maggiori informazioni
www.premiorestauro.itInvito al Convegno in PDFInvito alla Cerimonia in PDF
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[post_content] => Fassa Bortolo organizza due seminari tecnici, uno a Padova e l'altro a Sondrio, rispettivamente il 26 e 27 novembre prossimi.
PROGETTAZIONE COORDINATA - DALLE TECNOLOGIE INNOVATIVE DI RISANAMENTO AL RECUPERO STRUTTURALE è il seminario che si svolgerà Mercoledì 26 Novembre 2014 ore 15.00, presso Fornace Carotta Via Siracusa, 61 Padova, organizzato con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova e la Fondazione Ingegneri di Padova
Programma
ore 15.00 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI E DISTRIBUZIONE MATERIALE INFORMATIVO
ore 15.15 INTRODUZIONE AI LAVORI
Milo Bellucco - Area Manager - Fassa S.r.l.
ore 15.20 SALUTO DI BENVENUTO
Ing. Pasqualino Boschetto - Presidente pro tempore dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova Ing. Marco Favaretti - Presidente della Fondazione Ingegneri di Padova
ore 15.30 SOLUZIONI PER IL RISANAMENTO E IL RIPRISTINO: UNA SCELTA CONSAPEVOLE DEI MATERIALI
Ing. Fulvio Bianchi - Consulente - Fassa S.r.l.
ore 16.30 IL RECUPERO STRUTTURALE DEGLI EDIFICI ESISTENTI
Prof. Ing. Claudio Modena - Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - Scuola di Ingegneria - Università degli Studi di Padova
ore 17.30 PAUSA CAFFÈ
ore 17.45 PRESENTAZIONE DI UN INTERVENTO DI RISANAMENTO A PADOVA: FACCIATA DELLA CHIESA PARROCCHIALE S. BENEDETTO ABATE
Arch. Paolo Rossettini - Studio Rossettini - Padova
ore 18.30 PECULIARITÀ E PRESTAZIONI DEL SISTEMA A SECCO GYPSOTECH®
Dott. Vincenzo De Astis - Responsabile Tecnico Sistema a secco Gypsotech® - Fassa S.r.l.
ore 19.15 DIBATTITO E CONCLUSIONE DEI LAVORI
Informazioni Organizzazione:
One Communication S.r.l., Tel. 0422 420095
Informazioni Tecniche: Agenti di zona Fassa S.r.l.
Michele Beggiato, Cell. 335 7791918
Michele Busatta, Cell. 335 5959122
Daniele Rigato, Cell. 335 7000031
Francesco Mozzo, Cell. 392 9415646
Sebastiano Saorin, Cell. 340 1674261
SCARICA L'INVITO AL SEMINARIO DI PADOVA IN PDF
_________________________________________________________________________
PROGETTAZIONE COORDINATA - DALLE TECNOLOGIE INNOVATIVE DI RIPRISTINO E RINFORZO STRUTTURALE AL COMPLETAMENTO ESTETICO è invece il seminario che si svolgerà Giovedì 27 Novembre 2014 ore 14.15, nella Sala Polifunzionale “Arturo Succetti” presso il Centro Servizi Imprese - Confartigianato, Largo dell’Artigianato, 1 – Sondrio, ed è Co-organizzato con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Sondrio vi invita al Seminario Tecnico
Programma
ore 14.15 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI E DISTRIBUZIONE MATERIALE INFORMATIVO
ore 14.30 INTRODUZIONE AI LAVORI
Simone Lorenzi - Area Manager - Fassa S.r.l.
ore 14.35 SALUTO DI BENVENUTO
Ing. Marco Scaramellini - Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio
Arch. Giovanni Vanoi - Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Sondrio
ore 14.45 SOLUZIONI PER IL RISANAMENTO E IL RESTAURO STRUTTURALE. DALLA DIAGNOSI ALLA SCELTA CONSAPEVOLE DEI MATERIALI
Ing. Fuvio Bianchi - Consulente - Fassa S.r.l.
ore 16.00 Pausa caffè
ore 16.15 RIQUALIFICAZIONE SOSTENIBILE DEL PATRIMONIO EDILIZIO
Prof. Ing. Giovanni Plizzari – Ordinario di Tecnica delle Costruzioni – Università di Brescia
ore 17.00 SOLUZIONI PER IL RIFACIMENTO DI FACCIATE DI EDIFICI RESIDENZIALI
Dott. Alberto Moroni - Assistenza Tecnica Prodotti - Fassa S.r.l.
ore 18.15 CONCLUSIONI E DIBATTITO
Informazioni Organizzazione:
One Communication S.r.l., Tel. 0422 420095
Informazioni Tecniche: Agente di zona Fassa S.r.l.
Marco Gobbo, Cell. 342 3893094
SCARICA L'INVITO AL SEMINARIO DI SONDRIO IN PDF
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[post_content] => Il prossimo martedì 14 ottobre, nella splendida location di Palazzo Tassoni, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, avrà luogo la Cerimonia di assegnazione del Premio Italiano “Architettura Sostenibile”, appuntamento patrocinato dal Comune di Ferrara, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara e dalla Federazione degli Ordini degli Architetti, P.P. e C. dell’Emilia Romagna.
L'evento, giunto alla sua undicesima edizione, ideato e promosso dal Dipartimento di Architettura dall'Università degli Studi di Ferrara e dall’Azienda Fassa Bortolo, vuole riportare l’attenzione sulla necessità di riesaminare il rapporto tra processo edilizio e qualità dell’habitat attraverso il perseguimento della compatibilità tra produttività economica, tutela delle risorse e qualità dell’ambiente riconoscendo alle opere di architettura il ruolo fondamentale di qualificazione ambientale, educazione e promozione sociale, nonché il compito di rappresentare l’espressione concreta dello sviluppo culturale e degli interessi collettivi di una società. Solo la tenacia e la ferma convinzione di contribuire a sviluppare un momento di conoscenza e confronto hanno permesso il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di essere identificato come uno dei premi sulla sostenibilità più prestigiosi a livello internazionale.
L’iniziativa, a partire da questa edizione, è stata divisa in Premio Italiano “Architettura Sostenibile” (Sezione riservata a tesi di laurea, dottorato, master post laurea e specializzazione svolte presso Università italiane) e Premio Internazionale “Architettura Sostenibile” (Sezione dedicata alle opere realizzate da professionisti), che si alterneranno con cadenza biennale. Attraverso tale divisione si è voluto concentrare l’attenzione sulle due diverse sezioni che hanno caratterizzato il Premio in questi anni, per incentivare la partecipazione, nel primo, di neo laureati italiani e, nel secondo, per proseguire la tradizione del noto Premio rivolto a progettisti di paesi europei ed extraeuropei che attraverso le loro opere possono fornire un contributo fondamentale allo sviluppo e alla diffusione di una cultura sostenibile nelle costruzioni edili.
La Cerimonia di consegna del Premio Italiano “Architettura Sostenibile” è un’importante occasione di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali attraverso la presentazione di progetti ed esperienze che permettono di divulgare ad un ampio pubblico i risultati della ricerca nel campo delle costruzioni civili.
La giuria di questa undicesima edizione del Premio, definita sulla base delle indicazioni fornite dal Comitato Scientifico del Premio presieduto dal Prof. Thomas Herzog (una delle massime autorità mondiali del settore), è composta da Presidente Victor López Cotelo, Prof. di Progettazione e conservazione degli edifici storici presso la Technische Universität München di Monaco, dal Prof. Erik Bystrup, fondatore dello studio Bystrup Architecture, Design, Engineering di Copenhagen e dal
Prof. Werner Lang, docente e direttore del Centro per l'Efficienza energetica e la progettazione sostenibile presso la Technische Universität München di Monaco.
La giuria ha apprezzato tutti i lavori realizzati dai partecipanti (oltre 150 sono stati i progetti presentati) e li ha valutati e giudicati prendendo in considerazione le qualità sociali, economiche, tecnologiche e architettoniche dei progetti.
Per la prima volta il Premio è stato suddiviso in tre sezioni (Architettura e Tecnologie Sostenibili, Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili, Design Sostenibile). Nella sezione Design Sostenibile si è registrata una partecipazione limitata a solo una decina di progetti; tali progetti, a dispetto dell’esiguo numero, spaziavano dal design di componenti edilizi innovativi, al design di prodotto, al design di elementi per la mobilità urbana e al design di sistemi infrastrutturali. Questa ampia varietà di temi è stata molto apprezzata; tuttavia, pur presentando quasi tutti spunti interessanti, la Giuria ha ritenuto che nessuno di questi progetti è stato capace di sviluppare in maniera integrale un design realmente innovativo, sostenibile e tale da giustificare un pieno di riconoscimento attraverso l’attribuzione di una medaglia.
Architettura e Tecnologie Sostenibili – Medaglia d’Oro
- Luigi Castelli Gattinara, Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Architettura, “Centro d’accoglienza, lavoro e promozione sociale a Lukobe, Tanzania”. Premiato come esempio efficace di come il concetto di sostenibilità possa essere in grado di permeare la realizzazione di un’architettura in maniera integrale e olistica, coinvolgendo una molteplicità di aspetti; il progetto, infatti, affronta i temi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, fornendo per ciascuno di essi una risposta convincente e fattiva.
Architettura e Tecnologie Sostenibili – Medaglia d’Argento
- Cristina Labianca, Alberto Menozzi,IED – Istituto Europeo di Design – Torino, “Terra sottratta – Una scuola 0 CO2 per Gaza, Israele”. Un intervento che presenta un approccio interessante in un contesto difficile, dal punto di vista sociale e climatico, come quello della Striscia di Gaza; l’idea progettuale individua nell’edilizia scolastica uno strumento di coesione e sviluppo sociale, un’occasione di riscatto per l’intera comunità di Um al Nasser.
Architettura e Tecnologie Sostenibili – Menzioni d’Onore
- Maurizio Barberio, Nicola Boccadoro, Micaela Colella, Giovanni Debernardis, Tamara Mazzelli, Angela Nitti,Politecnico di Bari - Facoltà di Architettura, “Nuova Bari Centrale”. Il lavoro affronta un progetto di elevata complessità, risolvendo in maniera coerente le tipiche necessità di funzionamento di un’infrastruttura ferroviaria; il richiamo alle suggestioni delle grandi stazioni ottocentesche vuole sottolineare l’importanza strategica del progetto per la città di Bari.
- Elia Canclini, Stefano Perossi, Alessandro Regazzoni,Politecnico di Milano - Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura, “E2BRERA: ricerca, progettazione e applicazione di un pannello aerogel; sperimentazione e sviluppo della metodologia BIM in un edificio tecnologicamente innovativo”. Il progetto risolve in maniera estremamente professionale l’inserimento di un nuovo edificio in un contesto urbano già consolidato e con un’identità ben definita; il sistema di facciata è innovativo per il disegno e l’uso di materiali e tecnologie di ultima generazione capaci di garantire elevati livelli di prestazioni energetiche.
Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili – Medaglia d’Oro
- Giovanni Formentin, Massimo Gatti, Gianluca Stefani, IUAV di Venezia - Facoltà di Architettura, “EcoTurismo per Machu Picchu: ambiente e società come elementi morfogenetici per un’architettura sostenibile“. La tesi definisce un ammirevole percorso progettuale di carattere paesaggistico ed architettonico finalizzato a preservare l’area di Matchu Picchu dall’eccessiva pressione turistica registrata negli ultimi anni; il progetto mira ad un approccio turistico più responsabile attraverso un pieno coinvolgimento della comunità locale nello sviluppo e nella gestione del turismo, realizzando una rete di centri ecoturistici autosufficienti dal punto di vista alimentare ed energetico.
Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili – Medaglia d’Argento
- Giorgia Pirrioni e Massimo Plazzer,IUAV di Venezia - Facoltà di Architettura, “Nuove fonti d’acqua per le genti del lago Ciad”. L’intervento propone un’interessante strategia di azioni per contrastare la desertificazione dell’area subsahariana nei pressi del lago Ciad attraverso la realizzazione di nuovi villaggi; ciascun nuovo insediamento viene concepito come struttura in grado di accumulare e conservare l’acqua piovana della stagione delle piogge, ridistribuirla nei periodi di siccità per l’irrigazione dei campi favorendo una maggiore produttività agricola e migliorando di conseguenza la qualità della vita.
Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili – Menzioni d’Onore
- Sara Dughetti,Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Architettura, “Transitions. Proposte d’intervento per la trasformazione sostenibile di un’area ex-industriale a Hong Kong”. La ricerca definisce un approccio sostenibile per la gestione e il trattamento delle acque reflue urbane; il tema dell’acqua viene visto come elemento strategico e infrastruttura per guidare la trasformazione e il rilancio urbano di un’area della baia di Kwun Tong oggi in parte degradata a causa dell’abbandono seguito alla delocalizzazione di attività industriali.
- Federico Orsini,Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Architettura, “I_COOL. Proposta per un modello di valutazione del comfort termico negli spazi urbani aperti”. La ricerca parte dalla consapevolezza delle potenzialità dello spazio pubblico come strumento di rigenerazione urbana, ed è pertanto guidata dalla volontà di analizzare l’incidenza delle scelte progettuali nella definizione della qualità e vivibilità degli spazi urbani aperti.
Per ulteriori informazioni
www.premioarchitettura.it
[caption id="attachment_522728" align="aligncenter" width="600"] Centro d’accoglienza, lavoro e promozione sociale a Lukobe, Tanzania[/caption]
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[post_content] => E' previsto per il giorno 16 settembre 2014, alle ore 15,00, presso il Teatro Phenomenon di Fontaneto d'Agogna, in provincia di Novara, il Seminario Tecnico dal titolo
PROGETTAZIONE COORDINATA - DALLE TECNOLOGIE INNOVATIVE DI RIPRISTINO E RINFORZO STRUTTURALE AL RECUPERO DEGLI EDIFICI STORICI.
L'evento è organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Novara, dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e dall'Ordine degli Architetti PPC delle Province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola con la Collaborazione di Fassa Bortolo.
Per maggiori informazioni scarica il programma
Al seguente link http://www.fassabortolo.com/Seminario-Tecnico-PROGETTAZIONE-COORDINATA-16-09-2014.html# è possibile anche compilare la *versione editabile del pdf.
E' sufficiente scrivere i propri dati, salvare il pdf ed inviarlo a congressi@fassabortolo.it
PROGETTAZIONE COORDINATA DALLE TECNOLOGIE INNOVATIVE DI RIPRISTINO E RINFORZO STRUTTURALE AL RECUPERO DEGLI EDIFICI STORICI
Martedì 16 Settembre 2014, ore 15.00
Teatro Phenomenon, Strada Statale 229, n.10 - Fontaneto d’Agogna (NO)
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[post_content] => L'azienda Fassa S.r.l. insieme con il Collegio dei Geometri e Geometri laureati della Provincia di Savona organizza il seminario "Una Progettazione Coordinata. Tecnologie innovative di ripristino e rinforzo strutturale degli edifici".
L'evento si svolgerà presso l’Ente Scuola Edile della provincia di Savona giovedì 26 giugno – ore 14.30. Verranno attribuiti n.4 crediti formativi.
Programma
ore 14.30
registrazione partecipanti e distribuzione materiale informativo
ore 14.50
Saluto di benvenuto
Geom. Anselmo Domenico - Presidente collegio Geometri
ore 14.55
INTRODUZIONE AI LAVORI
Oktay Altunterim - Fassa S.r.l. - Responsabile commerciale di zona
ore 15.00
il RECUPERO STRUTTURALE DELL’EX OSPEDALE SAN PAOLO DI SAVONA
Arch. Di Donato Paolo - Rappresentante società “San Paolo S.p.A.”
ore 15.15
OBIETTIVI PROGETTO ARCHITETTONICO
Arch. Pierluigi Feltri - Una 2 architetti associati Genova
ore 16.00
PROBLEMATIC HE E SOLUZIONI RELATIVE ALLE STRUTTURE ESISTENTI
Ing. Giovanni Botta - Botta progetti s.r.l. Cuneo
ore 16.45 - Pausa
ore 17.00
soluzioni per il ripristino e rinforzo strutturale. Una scelta consapevole dei materiali.
Dott. Alberto Moroni - Fassa S.r.l. - Assistenza prodotti
ore 17.45
PECULIARITÀ E PRESTAZIONI DEL SISTEMA A SECCO GYPSOTECH®
Dott. Vincenzo De Astis- Fassa S.r.l. - Responsabile Tecnico Sistemi a Secco Gypsotech®
ore 18.30 - Dibattito
ore 19.00 - Conclusione dei lavori
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 23 giugno.
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[post_content] => Si è chiusa, con la cerimonia di assegnazione dei premi, la quarta edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “DOMUS Restauro e Conservazione”, evento realizzato con il Patrocinio del Comune di Ferrara, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti
e Conservatori della Provincia di Ferrara e della Federazione degli Ordini degli Architetti, P.P. e C. dell’Emilia Romagna.
Il 26 marzo 2014, infatti, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, si è svolta la Cerimonia di assegnazione del premio, promosso dall’Azienda Fassa Bortolo e ormai giunto alla sua quarta edizione;
Il Premio è stato pensato con il fine di selezionare e promuovere al grande pubblico le opere di restauro che siano riuscite a meglio interpretare i principi condivisi dalla comunità scientifica, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee; inoltre questo premio vuole attestare anche la fondamentale importanza rivestita dal rapporto tra i professionisti e le imprese coinvolte nei lavori arrivando a premiare i Progettisti del settore privato o pubblico e le stesse Ditte di restauro che hanno realizzato le opere.
Particolare interesse è rivolto anche nei confronti dei lavori di progettazione elaborati nell’ambito delle tesi di laurea presso le diverse Università, per i quali sono stati premiati anche i relatori.
Le candidature a questa quarta edizione del Premio sono state oltre 100, provenienti per la maggior parte da paesi europei, ma anche da Sud America e Asia. Il progressivo aumento della partecipazione di concorrenti di provenienza non italiana, rispecchia un sempre più diffuso interesse verso la conservazione degli edifici storici e inoltre sottolinea l’importanza che il Premio “DOMUS Restauro e Conservazione” ormai ricopre nell’ambito del restauro del panorama internazionale.
La giuria, presieduta anche quest’anno dal Prof. Arch. Giovanni Carbonara, Ordinario di Restauro Architettonico e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio all’Università la “Sapienza” di Roma, è stata composta dal Prof. Arch. spagnolo Fernando Vegas, Professore dell’Università Politecnica di Valencia, dall’Arch. Francesco Scoppola, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria, dal Prof. Arch. Riccardo Dalla Negra, Ordinario di Restauro Architettonico presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e dal Prof. Arch. Marcello Balzani, Direttore del Centro DIAPReM, Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura, e Responsabile scientifico del TekneHub laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara afferente alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna.
Vista la grande omogeneità qualitativa delle migliori proposte nella Sezione Opere Realizzate, la Commissione, dopo un difficile, ma interessante dibattito, ha deciso all’unanimità di premiare tre diversi progetti come Medaglie d’Oro ex-aequo e due come Medaglie d’Argento.
[caption id="attachment_508584" align="aligncenter" width="569"] Le cinque medaglie della quarta edizione (sezione opere realizzate)[/caption]
Opere Realizzate – Medaglie d’Oro
Le Medaglie d’Oro vanno a:
- Studio Sergio Sebástian Architects, Spagna, per la valorizzazione di uno Spazio Archeologico a Daroca, Saragozza, spazio ipogeo dedicato a funzioni culturali, hall per conferenze, sale riunioni, piccolo museo;
- Arch. Leonardo Angelini per il restauro del Torchio e del Mulino di Baresi, Bergamo, che si dimostra come un intervento che ha avuto un forte impatto sociale che lo qualifica per la potenzialità di offrire spunti all'identificazione col patrimonio locale;
- Arch. Patrizia Valle per il restauro delle Mura di Cittadella, Padova, un’opera di restauro volta al recupero degli elementi significativi delle mura urbane nella loro attuale consistenza materica e valorizzata da due interventi ‘reintegrativi’.
Opere Realizzate – Medaglie d’Argento
Le due Medaglie d’Argento arrivano invece in Estonia grazie allo Studio KOKO Architects per il recupero del Porto per idrovolanti di Talllin, in pochi mesi il museo più visitato dell’Estonia, un intervento che si inserisce in un quadro di grande attenzione al restauro in tutta la città, nelle sue diverse parti e differenti epoche, e in Spagna per premiare il lavoro dei Progettisti Jansana, De La Villa, De Paauw, Arquitectes + AAUP Jordi
Romero i Associats volto al recupero delle Batterie antiaeree di Turó de la Rovira, Barcellona, un progetto che si qualifica anche e non secondariamente per la sua rarità e originalità anche sotto il profilo della tutela del ‘patrimonio immateriale’.
Opere Realizzate – Menzioni Speciali
Nella stessa Sezione Opere Realizzate la Giuria ha inoltre ritenuto opportuno segnalare come Menzioni Speciali sei diverse opere: quattro provenienti dall’Italia, una dalla Svizzera e una dall’India.
Tra questi sei contributi molto interessante è la proposta dell’Arch. Carlo Blasi per il restauro della Cittadella di Damasco, in Siria, un intervento sostanzialmente aggiuntivo ed eterogeneo rispetto alla struttura architettonica e urbanistica sulla quale si interviene.
Un’opera che testimonia una padronanza del progetto è quella dell’Arch. Michele Bondanelli nel suo progetto di restauro della Chiesa di San Zeno ad Argenta, Ferrara.
L’Arch. Andrea Oliva si segnala come menzione speciale per la riqualificazione e il riuso di un capannone per il Tecnopolo di Reggio Emilia, un intervento che ha avuto il merito di affrontare temi dai quali non si ricava particolare notorietà, ma che sono temi sui quali investire attenzioni. Per quanto riguarda la menzione andata al progetto dell’Albergo RAAS di Jodhpur (degli Studi Lotus + PRAXiS), nello stato indiano del Rajasthan, occorre dire che l’occasione del restauro e riadattamento di un complesso di valore storico, si è trasformata in un’esperienza di progettazione partecipata in maniera pluridisciplinare, aperta ad un intelligente recupero e reinterpretazione delle tecniche tradizionali dalla pietra, ai metalli, al legno.
Il progetto di ristrutturazione del Monastero di Santa Maria dei progettisti svizzeri Durisch + Nolli Architects si distingue invece per l’attenzione al trattamento delle superfici esterne, per il rispetto della volumetria storica e, di conseguenza, per la qualità del rapporto col paesaggio. Una ulteriore menzione speciale è stata assegnata all’Arch. Roberto Castellani per il restauro del Museo di storia naturale di Siena, un’opera che si segnala per la delicatezza e l’eleganza delle relative soluzioni architettoniche, curate fino nei minimi dettagli.
Progetti Elaborati come Tesi di Laurea
Nella Sezione Progetti Elaborati come Tesi di Laurea la Medaglia d’Oro va invece a Vincenzo Fresta dell’Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Ingegneria, (relatori Prof. Pietro Ruschi, Prof.ssa Ewa J. Karwacka, Prof. Marco Giorgio Bevilacqua) per la proposta di restauro, recupero e valorizzazione del Complesso di San Silvestro, Pisa. In questa sezione come Medaglie d’Argento i pari merito sono stati ben sei provenienti da diverse Università Italiane (Catania, Roma Tre, IUAV, Politecnico di Bari) ma anche dal Brasile e dal Portogallo, evidenziando come il Premio DOMUS sia ormai ben conosciuto anche all’estero.
Per maggiori informazioni
www.premiorestauro.it
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[post_content] => FASSA BORTOLO organizza per il prossimo 14 Novembre a Mirandola il convegno “Restauro Recupero Riqualificazione – Il Progetto contemporaneo nel contesto storico.
Il patrimonio storico-monumentale dell'Emilia ha subito forti traumi a seguito del sisma dello scorso 2012.
Dopo la prima fase dedicata all’emergenza e alla messa in sicurezza occorre ora pensare alla ricostruzione sia delle emergenze architettoniche, sia dei tessuti storici edilizi.
I centri storici sono i più colpiti ed i più fragili, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche conoscitivo e gestionale, generando problematiche che coinvolgono non solo i saperi tecnologici ed operativi, ma anche metodologie di analisi e ricerca tipologica, architettonica e paesaggistica.
Focus R, attraverso un dibattito cosciente e consapevole sul ruolo del progetto che si confronta con la necessaria istanza conservativa del “testo architettonico”, sarà l’occasione per ampliare gli ambiti di applicazione contenuti all’interno delle diverse tipologie di architettura, di tessuti, di luoghi e di offrire a ciascuno di essi la propria possibilità di progetto, che sia un Restauro, un Recupero o una Riqualificazione nel quadro complesso della Ricostruzione.
Programma
ORE 15.00 INTERVENTI
Il recupero del patrimonio architettonico nel sisma dell’Emilia-Romagna: esempi e problemi Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia- Romagna
Le banche dati 3D per l’innovazione del progetto e la gestione dell’architettura diffusa e monumentale Marcello Balzani Referente Scientifico, Piattaforma C o s t ruzioni Rete Alta Tecnologia E-R
Costruire col sistema a secco: peculiarità e prestazioni Vincenzo De Astis - Responsabile tecnico sistemi a secco Gypsotech, Fassa S.p.A.
ORE 16.30 TAVOLA ROTONDA
Il patrimonio edilizio tra Restauro e Recupero: una questione di valori dei tessuti urbani e del territorio
Convegno “Restauro Recupero Riqualificazione – Il Progetto contemporaneo nel contesto storico”
Giovedì 14 Novembre – Ore 14.45
La Fenice - Mirandola (MO)
Per ricevere la documentazione tecnica e il volume in omaggio è necessario confermare la propria presenza entro Mercoledì 13 Novembre 2013 alla segreteria organizzativa: eventimkt@unimark4.it - fax 059356096
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[post_content] => Il Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, creato in collaborazione con l’Università di Ferrara è un’iniziativa che vuole incentivare e promuovere architetture che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente, che siano pensate per le necessità dell’uomo e che siano capaci di soddisfare i bisogni delle nostre generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l’inquinamento prodotto, quello delle generazioni future. Esattamente in linea con le scelte operative di Fassa Bortolo, che vedono in primissimo piano la sostenibilità.
Con la premiazione del 18 giugno presso Palazzo Tassoni Estense a Ferrara, sono stati resi noti i nomi dei vincitori. Quest’anno, proprio gli aspetti ambientali e climatici sono stati ritenuti fondamentali dalla Giuria nella valutazione della qualità delle opere e nella formulazione dei giudizi. Una giuria sempre guidata dalla competenza ed esperienza di Thomas Herzog, con un membro d’eccezione: l’architetto australiano Glenn Murcutt (Premio Pritzker 2002) nel panel giurati per selezionare i migliori progetti dell’edizione assieme al danese Erik Bystrup e ai docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara Nicola Marzot e Antonello Stella.
Per tale motivo sono stati premiati progetti che hanno saputo raggiungere elevate qualità formali anche attraverso l’analisi accurata delle variabili ambientali, definendo edifici pienamente integrati nel contesto d’intervento.
Per la categoria delle Opere Realizzate la Giuria ha selezionato per la valutazione finale 10 progetti di cui 3 sono risultati vincitori di medaglie d’oro e d’argento e 7 ritenuti valevoli dell’assegnazione di una menzione d’onore.
Il primo premio va quest’anno all’opera di Rahul Mehrotra di Mumbai (RMA architects)
L’affascinante progetto è un complesso residenziale per elefanti e i loro custodi, un intervento capace di riqualificare il territorio circostante ricreando un delicato senso di comunità.
[caption id="attachment_487675" align="aligncenter" width="400"] Rehaul Mehrotra, vincitore del primo premio[/caption]
Le due medaglie d’argento ex-aequo premiano invece gli interventi di María González and Juanjo López de la Cruz (Sol89) per la realizzazione di una scuola di cucina in un antico macello e il milanese DAP studio (Elena Sacco, Paolo Danelli) + Paola Giaconia per il centro civico Roberto Gritti.
Ampio respiro internazionale anche per le menzioni d’onore provenienti da Cile, Austria, Giappone, Spagna, Australia e Stati Uniti.
Per la categoria delle Tesi di Laurea invece sono stati selezionati 5 progetti di cui 3 premiati con medaglie d’oro e d’argento e 2 ritenuti rimarchevoli per alcuni aspetti particolari e quindi menzionati con onore.
L’oro è andato a un lavoro di un numeroso gruppo di neo laureati del Politecnico di Bari (Alberto Maria Ficele, Francesco Garofoli, Sara Lagna, Vincenzo Salierno, Daniele Spirito, Francesco Vurchio) grazie all’elaborazione di un progetto per la riqualificazione del territorio delle saline della città di Cagliari.
[caption id="attachment_487676" align="aligncenter" width="527"] Saline di Cagliari, primo premio Tesi di Laurea[/caption]
I due argenti hanno premiato Alessandra Alimonti e Vincenza De Vincenziis dell’Università Gabriele D’annunzio di Chieti-Pescara (Strategie di riqualificazione dei quartieri ATER Pescara) e Irene Toselli con un lavoro prodotto alla Harvard Graduate School of Design, USA, (ricucitura urbana dell’area portuale e industriale della città di Brindisi).
La Cerimonia di Premiazione si è tenuta a Ferrara il pomeriggio del 18 giugno alla presenza di tutti i premiati e della giuria dell’edizione.
Il giorno seguente invece, mercoledì 19 giugno alle ore 11.00, per celebrare i dieci anni di attività del Premio ha avuto luogo il Simposio Internazionale: “Responsible Architecture, Sustainability as a challenge for the present, a necessity for the future.”L’evento previsto nella mattina si è concluso nel pomeriggio presso Palazzo Tassoni Estense a Ferrara ed è stato arricchito delle esperienze portate dai numerosi relatori attraverso le presentazioni dei loro lavori ed è stato un’irrinunciabile occasione di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali. Gli ospiti internazionali che hanno accettato l'invito a prendere parte all'incontro e a presentare i propri lavori sono Thomas Herzog (Germania), Glenn Murcutt (Australia), Michael Hopkins (UK), Rahul Mehrotra (India), Peter Rich (Sud Africa), Erik Bystrup (Danimarca) e Harald Stuehlinger (Svizzera).
Un evento che dimostra come il Premio Internazionale Architettura Sostenibile sia ormai un punto di riferimento mondiale per la diffusione di una architettura sempre più responsabile.
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Avrà luogo presso Palazzo Tassoni Estense - Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile decima edizione 2013; un'occasione importante di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali attraverso la presentazione di progetti ed esperienze internazionali.
Programma
ore 16.00 Inizio CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Roberto Di Giulio, Direttore del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara
Paolo Fassa, Presidente Fassa S.p.A.
Gianni Pirani, Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara
ore 16.30 PREMIAZIONE
Marcello Balzani, Direttore del DIAPReM, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara
PREMIO INTERNAZIONALE ARCHITETTURA SOSTENIBILE decima edizione 2013
Martedì 18 GIUGNO 2013 ore 16.00
Palazzo Tassoni Estense - Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara Via della Ghiara, 36
Il 19 Giugno a Ferrara il Simposio Internazionale “Responsible Architecture”
Il Premio Internazionale Architettura Sostenibile compie dieci anni.
L’iniziativa fondata nel 2003 dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e dall’azienda Fassa Bortolo vuole incentivare e promuovere architetture (costruite o elaborate in tesi di laurea, dottorato e specializzazione) che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente e il contesto sociale.
La crescita dell’iniziativa è stata esponenziale, un decennio che ha visto il Premio arricchirsi anno dopo anno di partecipanti sempre crescenti in numero e internazionalità.
La manifestazione è infatti negli anni riuscita ad attrarre tra i suoi iscritti alcuni importanti nomi del panorama mondiale come Dominique Parrault, Baumschlager & Eberle, Sauerbruch Hutton, Eduardo Souto de Moura, Kengo Kuma, Shigeru Ban, Christoph Ingenhoven, Georg Reinberg, Alejandro Aravena, Philippe Samyn, Diener & Diener, solo per citare i più famosi.
Anche i nomi dei giurati che si sono susseguiti in questa decade densa di progetti sono di altissimo valore e vanno a formare una community rimasta vicina alla manifestazione con l’apporto di contributi e spunti culturali legati alla divulgazione dell’architettura sostenibile.
Tra questi troviamo nomi del calibro di Thomas Herzog, Erik Bystrup, Glenn Murcutt, Peter Rich, Li Xiaodong, Francisco Mangado, Francine Houben, Françoise Hélène Jourda, Sir Michael Hopkins, Juhani Pallasmaa, Alexandros Tombazis, Wilfried Wang, Hermann Kaufmann, Matteo Thun, Luigi Prestinenza Puglisi, Brian Ford, Mario Cucinella.
Dopo l’enorme successo della Lecture a Ferrara del premio Pritzker Glenn Murcutt dello scorso Marzo, l’iniziativa continua a festeggiare i suoi primi dieci anni con il Simposio Internazionale “Responsible Architecture, Sustainability as a challenge for the present, a necessity for the future”.
L’evento avrà luogo la mattina di mercoledì 19 giugno presso Palazzo Tassoni Estense a Ferrara e vivrà delle esperienze portate dai numerosi relatori attraverso le presentazioni dei loro lavori.
Gli ospiti internazionali che hanno accettato l'invito a prendere parte all'incontro e a presentare i propri lavori sono Thomas Herzog (Germania), Glenn Murcutt (Australia), Michael Hopkins (UK ), Rahul Mehrotra (India), Peter Rich (Sud Africa) e Erik Bystrup (Danimarca) moderati da Harald Stuehlinger (Svizzera).
La giornata si dividerà tra una mattinata dove i singoli speaker presenteranno tre propri progetti legati al tema della sostenibilità e in un pomeriggio di tavola rotonda dove gli stessi discuteranno di tematiche particolarmente attuali quali i differenti approcci alla sostenibilità, l’importanza del contesto in architettura, architettura “riciclabile” vs architettura di lunga durata, tradizione e tecnologia in architettura e altri interessanti aspetti.
Un evento che dimostra come il Premio Internazionale Architettura Sostenibile sia ormai un punto di riferimento mondiale per la diffusione di una architettura sempre più responsabile.
Data la disponibilità limitata di posti si invita la prenotazione al simposio (specificando se per il mattino o per il pomeriggio o entrambi) all’indirizzo presente nell’invito.
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[post_content] => Il 20 marzo 2013, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni, sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, si è svolta la cerimonia di assegnazione della terza edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”, nell’ambito di Restauro-Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Nato dalla volontà di far conoscere l’opera di progettisti ed imprese specializzate, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservatori nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche in questa terza edizione, i risultati hanno superato le aspettative. Si sono registrati quasi duecento concorrenti, con una presenza significativa di progettisti stranieri nella sezione Opere realizzate.
Il progressivo aumento della partecipazione di concorrenti di provenienza non italiana, rispecchia un sempre più diffuso interesse verso la conservazione degli edifici storici nel panorama internazionale. Anche la giuria ha espresso grande soddisfazione per la qualità, oltre che per la quantità, dei progetti presentati, sottolineando l’importanza che il Premio ricopre nell’ambito del restauro, all’interno del panorama internazionale.
Ha presieduto la commissione il Prof. Arch. Giovanni Carbonara, Ordinario di Restauro Architettonico e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio all’Università la “Sapienza”; affiancato dal vice-presidente l’Arch. Laura Moro, Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, all’interno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Gli altri membri sono stati la Prof.ssa Beatriz Mugayar (Università di San Paolo – Brasile, Facoltà di Architettura e Urbanistica), Prof. Arch. Riccardo Dalla Negra (Ordinario di Restauro Architettonico e Direttore del Labo.R.A. – Laboratorio di Restauro Architettonico, del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara ed il Prof. Arch. Marcello Balzani, Responsabile scientifico del TekneHub laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara afferente alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna e Direttore del DIAPReM – Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Ferrara.
La giuria quest’anno ha premiato, con la medaglia d’oro, due casi di restauri ad alta complessità, nei quali l’attenzione conservativa si è coniugata ad una rilevante qualità architettonica e figurale. Le medaglie d’argento hanno premiato tre casi diversi fra loro, ma tutti connotati da pari rigore metodologico: un ottimo esempio di “restauro del nuovo”, uno di moderna sistemazione liturgica di una cattedrale storica, infine un esempio di messa in sicurezza strutturale e di scavo archeologico sfociata in una suggestiva sistemazione museale. Le quattro menzioni segnalano casi di restauro aperti su nuovi e significativi fronti della tutela, con attenzione ai valori partecipativi, sociali e comunitari, ai temi della manutenzione conservativa e del “restauro timido”, a quelli, infine, della vigilanza costante, esercitata, per così dire, “dal basso” sul patrimonio ancora privo di un’adeguata moderna utilizzazione.
Sezione Opere realizzate
Le due opere che si sono distinte tra tutte aggiudicandosi la medaglia d’oro nella sezione Opere realizzate sono il progetto e intervento di restauro dell’Arch. Andrea Bruno sulla Cattedrale di Bagrati, in Georgia (imprese esecutrici: Ltd. Restavratorebi & Co.; Ltd. Magi Style) e il restauro di Punta della Dogana a Venezia, realizzato dal noto studio Tadao Ando Architect & Associates.
La medaglia d’argento è stata assegnata a tre opere, due delle quali straniere. In particolare, è stata premiato lo studio di Jabornegg&Pálffy, che ha presentato il progetto di Altenburg Abbey Museum (Austria).
La seconda medaglia d’argento viene assegnata a Cannatá & Fernandes Arquitectos, per aver presentato il restauro della pousada di Picote, una delle opere più significative dell’architettura moderna portoghese.
L’ultima medaglia d’argento va all’arch. Mauro Severi per il restauro della Cattedrale di Reggio Emilia.
Menzione speciale per le seguenti opere: il Puente inka de Q’eswachaka , presentato dal Patronato de Cultura di Machupicchu, scelto poiché rappresenta una testimonianza di un modo di affrontare oggi il rapporto con gli elementi della tradizione storica, in un approccio vivo e partecipato; Villa Mensa, opera di Patrimonio Copparo s.r.l, menzionato per essere l’esempio di un intervento minimale, teso a dare una risposta a uno spazio storico di proprietà pubblica, attualmente in attesa di rifunzionalizzazione. Menzione anche all’atelier giapponese Ryo Abe per l’intervento di recupero edilizio SHIMA Kitchen che, attraverso un disegno estremamente raffinato, crea un elemento di grande forza espressiva e minimo impatto ambientale, riscattando l’immagine di un luogo in decadenza. L’ultima menzione viene assegnata all’arch. Marco Ermentini per il restauro delle coperture della Chiesa di Santa Maria in Bressanoro, il cui punto di forza è la cura costante del manufatto storico al centro della riflessione teorica e degli sforzi applicativi.
Sezione Progetti elaborati come Tesi di Laurea
Quest’anno numerosi progetti presentati hanno come tema il restauro di edifici novecenteschi; tra di essi si è distinto il lavoro dal titolo: Archeologia Industriale in Abruzzo. La conservazione integrata dell’ex-zuccherificio di Avezzano,che si è aggiudicato il primo premio. Questa tesi, realizzata dalle studentesse Sara Susi e Alessandra Salciccia, dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara ‘G. D’Annunzio’.
Sono state infine assegnate sei medaglie d’argento alle tesi che maggiormente si sono distinte per il rigore programmatico, l’accuratezza delle analisi storiche e del sito su cui intervengono, il rispetto dimostrato verso l’integrità materiale e la cura nella scelta delle destinazioni d’uso più appropriate.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.premiorestauro.it.
[caption id="attachment_476658" align="aligncenter" width="600"] Restauro di Punta della Dogana a Venezia, realizzato dal noto studio Tadao Ando Architect & Associates.[/caption]
[caption id="attachment_476659" align="aligncenter" width="600"] Cattedrale di Bagrati, in Georgia, ad opera dell’Arch. Andrea Bruno[/caption]
[post_title] => “Domus Restauro e Conservazione”: premiati i vincitori
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[post_content] => Fassa Bortolo e il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara organizzano la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione” terza edizione.
Mercoledì 20 Marzo 2013
ore 18.30
Palazzo Tassoni Estense - Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara
Scarica il programma in PDF
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[post_content] => Venerdì 28 settembre 2012 dalle ore 16.00 alle ore 17.30 Fassa Bortolo - marchio storico nel mondo dell’edilizia, leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale -
presenta il convegno on-line: "Soluzioni Fassa Bortolo per l’isolamento acustico in edilizia".
Interventi:
• Elementi di acustica, concetti generali di isolamento e assorbimento, livello di calpestio, indici di valutazione.
Sig. Albano Bertolini - Responsabile Massetti – Tecnico in acustica
• Soluzioni per l’isolamento acustico in edilizia: i Sistemi Fassa Bortolo .
Dott. Vincenzo De Astis - Responsabile Tecnico Sistema Gypsotech.
La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi compilando il seguente modulo on line entro le ore 14.00 del 28 settembre.
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[post_content] => Sono stati resi noti i nomi dei vincitori dell’edizione 2012 del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, che si è conclusa con la premiazione del 25 giugno presso Palazzo Tassoni Estense a Ferrara.
Il concorso, giunto alla IXa edizione, è oggi una manifestazione dal forte carattere internazionale: lo dimostra il numero sempre maggiore dei contributi, provenienti da diversi paesi, che si sono distinti per la loro eterogeneità.
Ben 155 gli iscritti, di cui 64 per la sezione Opere Realizzate e 91 per la sezione Tesi di Laurea: nella sezione Opere Realizzate hanno concorso progetti provenienti da ben 17 nazioni, di tutti i continenti.
Come sottolinea il presidente di giuria Thomas Herzog “… Il soggetto era ed è sempre quello: l’importanza sempre crescente di economizzare le risorse limitate del nostro pianeta. Dopo decenni dedicati all’argomento - iniziando dai primi anni ‘70 con gruppi più piccoli e poi con la nascita di circoli politici - oggi la questione è arrivata al cuore della società.
È un fenomeno globale, non limitato ai paesi occidentali. Questo è quanto si riflette nella giuria di quest’anno. Per la prima volta la giuria è composta in parte da membri non europei, quali il Prof. Peter Rich per il Sudafrica e il Prof. Li Xiaodong per la Cina …”
La giuria di questa edizione si compone di personalità di spicco dal differente background culturale, a garanzia di una scelta neutrale, esente da qualsiasi influenza stilistica.
L’unico criterio: premiare l’architettura di qualità, tenendo conto di collocazione, compito e utilizzo di mezzi sostenibili. Accanto al presidente, Thomas Herzog, Peter Rich (Sud Africa), LI Xiaodong (Cina), il Prof. Nicola Marzot (Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara) e Gianluca Minguzzi (segretario del Premio).
Come di consueto hanno preso parte alla manifestazione i professionisti che hanno realizzato progetti di bioarchitettura negli ultimi cinque anni e neolaureati che abbiano improntato la propria tesi sul tema della sostenibilità e del rapporto equilibrato tra edilizia ed ambiente.
Nella sezione OPERE REALIZZATE DA PROFESSIONISTI la medaglia d'oro è stata assegnata a Paredes Pedrosa arquitectos per la Scuola UPI (Spagna).
La scuola UPI costituisce, con la sua essenzialità concettuale e costruttiva, uno straordinario esempio di architettura. Il progetto prevede la preservazione delle essenze arboree preesistenti e
la loro valorizzazione in qualità di elementi strategici della composizione architettonica e del funzionamento bioclimatico, realizzando un riuscito inserimento del nuovo edificio all’interno di un parco urbano.
Due le medaglie d’argento assegnate: ai progettisti Ingenhoven architects + Architectus per l’opera 1 Bligh (Australia) e a LAN Architecture per l’opera Cento archivi EDF (Francia).
Tre i progetti segnalati:
- Risanamento Torre Weberstrasse (Svizzera)
Burkhalter Sumi Architekten GmbH
- Centro Commerciale Lustenauerstrasse (Austria)
Architekten Hermann Kaufmann ZT GmbH
- Riqualificazione di edificio per uffici (Belgio)
Philippe SAMYN and PARTNERS sprl, architects & engineers
Nella sezione TESI DI LAUREA due i vincitori ex aequo: “GAAY NAGAR (COW DISTRICT): progetto insediativo di rialloggiamento per un design inclusivo”, tesi di Laura Marcheggiano (Facoltà di Architettura - “Sapienza” Università di Roma), e “Impariamo da Nauru”, tesi di Jemima Retallack e Mitchell Thompson (Facoltà dell’Ambiente Costruito - University of New South Wales, Sydney).
Una medaglia d’argento è stata assegnata alla tesi “The Childhood Unit. Microdecentramento urbano e architettura per l’infanzia” di Sara Montanari e Laura Montermini (Facoltà di Architettura - Istituto Universitario di Architettura IUAV di Venezia).
Le menzioni speciali sono andate a:
- Sviluppo di nuovi alloggi per lavoratori Bawal, India
di Tanya Chandra (Facoltà di Architettura – Manipal University – India)
- Radicamento dell’urbanistica alimentare
di Bhairavi Dhoot, Annie Roussou, Athanasia Vasdeki (Edinburgh College of Art - University of Edinburgh)
- Riqualificazione sostenibile di residenze sociali, Reggio Emilia, Italia
di Valentino Gareri (Facoltà di Architettura – Istituto Universitario di Architettura IUAV di Venezia)
- Rete Bio-Culturale
di Daniel Jiménez Ruiz (Facoltà di Architettura - E.T.S.A. Granada)
La cerimonia è stata preceduta alle ore 15.30 dalla lectio magistralis di Christoph Ingenhoven. Ingenhoven ha fondato il suo studio “Ingenhoven architects” a Düsseldorf nel 1985, da allora ha realizzato progetti nei cinque continenti, ottenendo premi e riconoscimenti e ha partecipato come giurato a numerosi concorsi di architettura e tenuto lezioni in tutto il mondo.
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[post_content] => La cerimonia di consegna del Premio Internazionale Architettura Sostenibile, che si svolgerà il prossimo 25 giugno, vuole essere un’importante occasione di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali attraverso la presentazione di progetti ed esperienze internazionali.
16.30 SALUTO DI BENVENUTO
Pasquale Nappi, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Ferrara
Roberto Di Giulio, Direttore del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara
Paolo Fassa, Presidente Fassa S.p.A.
Gianni Pirani, Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara
ore 17.00 PREMIAZIONE DELLA NONA EDIZIONE DEL PREMIO E PRESENTAZIONE DELLA DECIMA EDIZIONE
Marcello Balzani, Responsabile Scientifico del TekneHub,
Tecnopolo dell’Università degli Studi di Ferrara, Piattaforma Costruzioni Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
PREMIO INTERNAZIONALE ARCHITETTURA SOSTENIBILE
PROGETTI E COSTRUZIONI CON CRITERI ECOCOMPATIBILI
LUNEDÌ 25 GIUGNO 2012 ore 16.30
Palazzo Tassoni Estense - Facoltà di Architettura di Ferrara, Via della Ghiara, 36
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[post_content] => Il prossimo 4 giugno dalle 16 alle 17.30 Fassa Bortolo organizza il convegno on line "Soluzioni per l'isolamento acustico in edilizia" in cui si discuteranno gli elementi di acustica, isolamento e assorbimento e le migliori soluzioni per l’edilizia con i Sistemi Fassa Bortolo.
2 gli interventi previsti:
• Elementi di acustica, concetti generali di isolamento e assorbimento, livello di calpestio, indici di valutazione
Interverrà il Sig. Albano Bertolini - Responsabile Massetti - Tecnico in acustica
• Soluzioni per l'isolamento acustico in edilizia: i Sistemi Fassa Bortolo Interrà il Sig. Vincenzo De Astis - Responsabile Tenico Sistema Gypsotech
A seguire i relatori risponderanno alle domande degli utenti collegati.
La partecipazione al convegno è gratuita previa iscrizione, ma i posti sono limitati.
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[post_content] => Il recupero e la rigenerazione urbana richiedono di definire modelli, competenze professionali, contenuti normativi, strategie economiche, finanziarie e comunicazionali.
Il problema non è solo a scala urbana o di città ma si condensa anche nell’edificio e nel sistema che può proporre (tecnologia costruttiva e di filiera).
La moderna prassi professionale nel campo del progetto architettonico, strutturale ed impiantistico è fortemente influenzata dal nuovo corpus normativo e dall’ampliata disponibilità di soluzioni offerte da materiali innovativi e soluzioni impiantistiche aggiornate.
L’immagine dell’involucro edilizio rappresenta e sintetizza questi valori riassumendoli in una sempre più sofisticata articolazione di stratigrafie, associazioni di materiali e di subsistemi, mettendo in luce le richieste di prestazioni termoacustiche, antincendio e comfort abitativo.
La partecipazione attiva di tutte le componenti in questo processo non si riduce al semplice ottenimento del comfort secondo parametri quantitativi, ma si colloca in collaborazione strategica per il miglioramento delle prestazioni, della durabilità e del risparmio energetico.
HOUSING E RIGENERAZIONE EDILIZIA -
L’APPROCCIO SOSTENIBILE E L’EVOLUZIONE DEL PROCESSO COSTRUTTIVO INTEGRATO
Giovedì 24 maggio 2012
Ore 14.30
Aula Magna Ente Scuola Edile
Via Al Molinero, 4R
SAVONA
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[post_content] => Il 28 marzo 2012, nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni, sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, si è svolta la cerimonia di assegnazione della seconda edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”.
Il Premio, promosso da Fassa Bortolo in collaborazione con la facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, è nato dalla volontà di far conoscere l’opera di progettisti ed imprese specializzate, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservatori nei quali la comunità scientifica si riconosce.
Anche in questa seconda edizione, i risultati hanno superato le aspettative: hanno preso parte alla manifestazione ben 90 partecipanti (39 professionisti per la sezione “opere realizzate” e 51 neo-laureati per la sezione “tesi di laurea, dottorato o specializzazione”) provenienti da numerosi paesi.
La partecipazione di paesi europei ed extraeuropei, dove il restauro architettonico è ancora una pratica poco esplorata, costituisce un motivo d’orgoglio per la manifestazione, che si accinge ad affermarsi come punto di riferimento del settore in ambito internazionale. A testimonianza della buona espansione della manifestazione, si contano per la prima volta esponenti del restauro asiatici con interessanti proposte provenienti dall’India e da Singapore.
Ha presieduto la commissione il Prof. Giovanni Carbonara (Direttore della “Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio” dell’Università di Roma), affiancato da rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Arch. Gisella Capponi) e del mondo accademico (Prof. Ascensión Hernàndez Martínez, Prof. Riccardo Dalla Negra, Prof. Marcello Balzani) con l’intenzione di rappresentare al meglio la molteplicità di istanze presenti nel mondo della disciplina.
L’intervento vincitore per la sezione opere realizzate è il restauro della Torre Bofilla a Bétera, a Valencia (Spagna), condotto da Fernando Vegas e Camilla Mileto e dall’impresa di restauro UTE Freyssinet-Blauverd.
Le medaglie d’argento assegnate: per la conservazione del complesso del Nagaur Fort, Rajastha (India), per l’intervento presso Il vecchio Archivio Nazionale a Stoccolma (Svezia) ed infine per gli interventi di restauro e musealizzazione nella basilica di Santo Stefano Rotondo, a Roma.
Altre 4 menzioni speciali qualificano l’alto livello degli interventi pervenuti.
La partecipazione delle tesi di laurea al concorso ha consentito di apprezzare una realtà composta da neoarchitetti e neoingegneri che, con distinte sensibilità ed approcci differenti, hanno saputo confrontarsi presentando contributi originali.
Il bilancio è senz’altro positivo sia in termini di partecipazione che rispetto ai risultati attesi: i progetti selezionati hanno il merito di presentare in modo chiaro il processo analitico svolto, secondo un metodo che con coerenza si mostra aggiornato alle riflessioni della disciplina.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.premiorestauro.it
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[post_content] => Con la premiazione del 30 giugno 2010 si è conclusa la VII edizione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, il prestigioso concorso ideato e promosso dal 2003 da Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura di Ferrara.
Un’edizione dal carattere internazionale, che si è distinta per le numerose richieste di partecipazione con ben 184 progetti tra opere realizzate e tesi di laurea, provenienti da 30 nazioni differenti.
Alla cerimonia, che si è tenuta presso Palazzo Tassoni, sede della Facoltà di Architettura di Ferrara, hanno preso parte i progettisti premiati che hanno avuto la possibilità di illustrare al pubblico presente le proprie opere.
La giuria, presieduta dal Prof. Thomas Herzog coadiuvato dall’Architetto greco Alexandros Tombazis (Grecia), l’Architetto finlandese Juhani Pallasma, dal Prof. Nicola Marzot della Facoltà di Architettura di Ferrara e dal segretario del Premio, Prof. Gianluca Minguzzi, ha voluto sottolineare l’alto livello di tutti i progetti partecipanti, e la crescente importanza che il tema della sostenibilità sta acquisendo, anche nei corsi universitari di progettazione.
Thomas Herzog, nel suo discorso introduttivo ha voluto evidenziare che “La giuria non ha avuto alcun problema ad individuare i contributi migliori, in nessuna delle due categorie. Al contrario, è stato molto più difficile per noi determinare la sequenza dei vincitori nella fase finale di valutazione. … non abbiamo scelto progetti "senza difetti", che sarebbe una pretesa illusoria e comunque lontana dalla realtà, bensì progetti che ci hanno persuaso ed in parte anche emozionato con la loro riconoscibile grande qualità complessiva.”
Nella sezione OPERE REALIZZATE DA PROFESSIONISTI la medaglia d'oro è stata assegnata ai progettisti Kyeong Sik Yoon (KACI International) + Shigeru Ban (Shigeru Ban Architects) per la realizzazione Haesley Nine Bridges Club House (Yeoju, Corea del Sud).
Il progetto è stato scelto poiché “fornisce un reale contributo per lo sviluppo di un nuovo impiego del legno in edilizia; il sistema costruttivo risolve in maniera integrata i molteplici aspetti funzionali richiesti, assolvendo al contempo a compiti di carattere statico, architettonico e impiantistico”.
Il celebre architetto giapponese Sigheru Ban ha avuto inoltre l’incarico di aprire i lavori con un’attesissima lecture intitolata "Works and Humanitarian Activities".
Le medaglie d’argento della sezione Opere realizzate sono state assegnate all’arch. Andrea Oliva per l’opera Casa sulla Morella e allo studio norvegese TYIN Tegnestue per La casa delle farfalle.
In questa sezione hanno ricevuto una segnalazione diverse opere: la Wall House di Santiago del Cile, progetto di FAR frohn&rojas; la Sede del servizio ambiente di Saragozza, Spagna progetto di Magén Arquitectos; il Centro equestre professionale di Zenotz progetto di Francisco José Mangado Beloqui; la Copertura della stazione ferroviaria di Lovanio, Belgio progetto di Philippe Samyn and Partners architects and engineers; il Complesso residenziale per il personale medico del Salam Centre di Soba, Khartoum, Sudan progetto di Tamassociati ed EBG - Stazione biologica di Garducho Mourão, Portogallo progetto di Ventura Trindade architects.
Nella sezione TESI DI LAUREA, sono stati premiati con il primo posto due progetti ex aequo: l’IN/OUT Campus, progettato da Ignazio Amico e Damiano Caruso di Palermo e L'energia di un vigneto, progetto di Juan Antonio Serrano Garcia di Granada (Spagna).
Anche per questa sezione sono state attribuite delle menzioni speciali, assegnate alla tesi di Federica Cortesini (Università La Sapienza, Roma) per “Sperimentazione progettuale di ecosostenibilità per l'housing sociale”; “Strutture pneumatiche adattabili” di Amin Sadeghy, Mehran Gharleghi (Politecnico di Torino); “PCM Igloo” di Gergely Völler (Università di Pécs, Ungheria) e “Quartiere residenziale ipogeo” di Marco Zanini (Politecnico di Milano).
La prestigiosa manifestazione guarda già al futuro, valicando i confini del concorso per diventare un’occasione di dialogo e confronto tra gli attori del mondo dell’edilizia sostenibile ed i futuri professionisti. La cerimonia di premiazione è stata infatti l’occasione per presentare il bando dell’Edizione 2011 del premio: come di consueto potranno prendervi parte i professionisti che abbiano realizzato progetti di bioarchitettura negli ultimi cinque anni e neolaureati che abbiano improntato la propri tesi di laurea sul tema della sostenibilità e del rapporto equilibrato tra edilizia ed ambiente.
Per ulteriori informazioni
www.premioarchitettura.it www.fassabortolo.com
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[post_content] => Fassa Bortolo organizza per il prossimo 5 maggio, a Roma, il convegno "Grandi Infrastrutture: problematiche tecniche e progettuali".
Programma
Introduzione
Ing. Alessandro Ranzo
Prof. Emerito La Sapienza Roma
SESSIONE I
Moderatore Ing. Angelo Pezzati
Collegio Ingegneri Ferroviari
ore 10.30 Ing. Luca Valzasina
Qualitalia - Il controllo tecnico di terza parte
ore 11.00 Ing. F. Sacchi
Italferr - Dir. Tecnica, UO Corpo stradale e Geotecnica, Responsabile
Ing. B. Del Principe
Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento Ingegneria Strutturale
Analisi delle prestazioni strutturali dei viadotti ferroviari in zona sismica: valutazione ed ipotesi di isolamento
ore 11.30 Prof. Ing. G. Benzoni
Direttore laboratorio di Sismica Università di S.Diego (USA) - Risposta di dispositivi antisismici a scala reale per strutture da ponte.
ore 12.00 Ing. Giacomo Rigoni
Tec Eurolab - L’acciaio per impieghi strutturali
ore 12.30 PAUSA PRANZO
SESSIONE II
Moderatore Prof. G. Benzoni
ore 14.30 Prof. Ing. Claudio Modena
Univ. Padova - Vulnerabilità sismica e priorità di adeguamento dei ponti nell’ambito delle reti di trasporto
ore 15.00 Prof. Ing. Carlo Castiglioni
POLIMI - I fenomeni di fatica negli impalcati da ponte - I cambiamenti introdotti dal D.M.14.1.08
ore 15.30 Prof. Ing Roberto Felicetti
POLIMI - Diagnostica e ripristino delle infrastrutture in c.a.
ore 16.00 Dott. Daniele Botteon
Direttore Laboratorio Fassa Bortolo
Materiali per ripristini strutturali:considerazioni alla luce delle nuove norme tecniche delle costruzioni
ore 16.30 Geom. Amantini
RFI - Intervento su ponte ferroviario in muratura
ore 17.00 DIBATTITO
ore 18.00 CONCLUSIONI
Grandi Infrastrutture: problematiche tecniche e progettuali
Roma 05.05.2010 ore 10.00
Centro Congressi Cavour
Via Cavour 50/a - Roma
Per maggiori informazioni contattare la segreteria organizzativa al numero 0422 722453
oppure
www.fassabortolo.com
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[post_content] => II Premio Internazionale di Restauro Architettonico denominato “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo”, ideato e promosso nel 2010 da Fassa S.p.A., titolare del marchio “Fassa Bortolo”, e dalla Facoltà di Architettura di Ferrara, in occasione del Ventennale della propria fondazione, nasce dalla volontà di premiare e far conoscere ad un ampio pubblico restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i princìpi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee.
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com
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[post_content] => Fassa S.p.A. e l’Ufficio Marketing del Comune di Venezia organizzano un incontro tecnico di aggiornamento dal titolo: “Caratteristiche dei leganti in formulazioni destinate ai prodotti di risanamento e consolidamento” rivolto ai tecnici dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune e ai loro collaboratori.
L’incontro, previsto per il 2 Luglio presso Ca’ Farsetti, sarà incentrato principalmente sui temi del risanamento e del restauro con prodotti specifici nonché delle finiture colorate, temi particolarmente vicini alla realtà della città lagunare e a cui l’azienda Fassa, leader in Italia per i prodotti e le soluzioni innovative per l’edilizia, ha rivolto particolare attenzione: anche a seguito dell’accordo di collaborazione che lega Fassa Bortolo e il Comune di Venezia dal dicembre 2006, Fassa è presente non solo nelle iniziative culturali della città, ma anche con attività di ricerca nel settore dell’edilizia: il Centro Ricerche dell’azienda infatti dispone di attrezzature all’avanguardia per offrire a tutti gli operatori del settore un supporto per la ricerca e l’analisi dei materiali.
Ad aprire l’incontro sarà il Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari con un saluto di benvenuto ai partecipanti, gli interventi saranno poi di natura prettamente tecnica trattando di teoria e pratiche dei leganti in edilizia con presentazione di realizzazioni pratiche con particolari casistiche.
Anche questa iniziativa rientra nell’ambito dell’intensa attività di informazione che la Fassa Bortolo sostiene insieme ad autorevoli esponenti del settore edile ed agli enti ed istituzioni presenti nel territorio per promuovere la cultura dell’innovazione nell’edilizia e stimolare nuove opportunità di sviluppo.
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[post_content] => Si svolgerà a Fiuggi, il prossimo 7 maggio, il convegno “HOUSING, il progetto dell’abitare tra innovazione, sostenibilità, efficienza energetica” indetto dall’azienda Fassa Bortolo con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti P.P. e C. e dell’Ordine degli Ingegneri delle province di Frosinone e Latina, e del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Frosinone.
L’iniziativa rientra nell’ambito dell’intensa attività convegnistica che la Fassa Bortolo, leader in Italia nel settore delle soluzioni innovative per l’edilizia, sostiene insieme ad autorevoli esponenti del settore edile ed agli enti ed istituzioni presenti nel territorio per promuovere la cultura dell’innovazione nell’edilizia e stimolare nuove opportunità di sviluppo.
Il progetto dell’abitare è oggi un importante ambito della sperimentazione, dell’innovazione di prodotto per un abitare sicuro, confortevole e sostenibile. Pensare alla qualità del costruito, significa porsi domande sulla forma del tessuto urbano, sulla tipologia edilizia, sui modelli costruttivi, sulla sostenibilità e sulla gestione dell’intervento per un risparmio di risorse (materiali, energia, impianti, ecc.) nel tempo.
L’Housing costituisce un ambito fondamentale dell’esperienza progettuale, non solo perché per ogni figura tecnica è il primo confronto con la professione e la committenza, ma anche perché disegnare case significa entrare responsabilmente nel cuore dell’innovazione progettuale e tecnologica, in contatto diretto con le strategie e le richieste del mercato immobiliare.
L’appuntamento sarà un momento per entrare nel merito di diverse tematiche del progetto architettonico, scorrere e navigare nei tanti modelli di architettura realizzata da importanti architetti e progettisti.
La partecipazione al convegno è gratuita.
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com
Per scaricare l'invito in PDF
clicca quiGiovedì 7 Maggio 2009, ore 15.00
Grand Hotel Palazzo della Fonte a Fiuggi
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[post_content] => E’ stato pubblicato da Skira il secondo volume dedicato al Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo dal titolo "ARCHITETTURA SOSTENIBILE. Una scelta responsabile per uno sviluppo equilibrato".
Il volume contiene i progetti e le tesi di laurea che hanno partecipato al Premio nelle edizioni 2007 e 2008 ed è il proseguimento della prima edizione pubblicata nel 2006 intitolata “Architettura Sostenibile - Processo costruttivo e criteri biocompatibili”.
Il Premio, giunto alla sesta edizione, è un’iniziativa ideata e promossa dall’azienda Fassa Bortolo, leader nel settore delle soluzioni innovative per l’edilizia, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara. Il Premio ha cadenza annuale e viene assegnato all'opera progettata da professionisti singoli o studi di architettura o ingegneria che meglio esprime i principi fondamentali su cui si basa il Premio. Inoltre, una seconda sezione del premio è dedicata ai neo-laureati che hanno discusso la Tesi di Laurea presso una Facoltà di Architettura o Ingegneria, o Istituti di Formazione equivalenti a livello internazionale.
Il volume, curato dal Prof. Gianluca Minguzzi, è suddiviso in tre parti: la prima parte è dedicata agli interventi di autorevoli personaggi relativamente a tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile; nella seconda parte i progetti sono raggruppati per tipologia funzionale mentre la terza parte, oltre all’approfondimento dei progetti e delle tesi premiate, riporta anche tutti i progetti partecipanti alle due edizioni.
I testi sono in italiano ed inglese e il volume sarà disponibile dai primi mesi di quest’anno presso le maggiori librerie italiane e straniere.
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[post_content] => Il Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo nasce con l’obiettivo di creare un nuovo esclusivo punto d'incontro per i professionisti del settore e per far conoscere a un pubblico il più ampio possibile l'opera dei progettisti e dei costruttori impegnati nella ricerca del migliore equilibrio tra l'uomo e l'ambiente.
Si tratta di un’importante iniziativa promossa da Fassa Bortolo - azienda leader negli intonaci premiscelati - e dalla Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara per stimolare soluzioni innovative nell'ambito della bioarchitettura.
Il Premio ha cadenza annuale ed è diviso in due sezioni. Una dedicata ai professionisti e agli studi di architettura e ingegneria che negli ultimi cinque anni abbiano realizzato progetti di architettura sostenibile. Dal 2007 è stata introdotta una specifica sezione dedicata ai neo-laureati che possono partecipare con la propria tesi di laurea.
Il Prof. Herzog, architetto tedesco di fama mondiale, decano della Facoltà di Architettura della Technische Universität di Monaco di Baviera, progettista di numerosi edifici ad alto contenuto tecnologico ed elevata efficienza energetica, ha accettato l'invito di svolgere il ruolo di Presidente di Giuria anche per l'edizione 2009. La giuria sarà composta anche da 2 architetti stranieri di fama internazionale, un docente della Facoltà di Architettura di Ferrara ed un segretario.
Saranno assegnati per ciascuna sezione un Premio al primo classificato e due Menzioni Speciali alle opere e ai progetti ritenuti, a giudizio della giuria, meritevoli per aspetti particolari.
Dal mese di dicembre è disponibile il 2° volume dedicato all'architettura sostenibile ed al Premio, pubblicato da Skira. Il tema dell'architettura sostenibile viene approfondito tramite i saggi scritti da illustri docenti e progettisti; la sezione del volume destinata al premio illustra i progetti e le realizzazioni di tutti i partecipanti alle edizioni 2007 e 2008.
Le iscrizioni vanno effettuate entro il 31 dicembre 2008, mentre la documentazione richiesta deve essere inviata entro il 31 gennaio 2009. La cerimonia di premiazione è prevista, ormai come di consueto, nel mese di giugno 2009.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando e la domanda di partecipazione
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Si svolgerà questa mattina alle ore 11 presso il Palazzo Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, la conferenza di presentazione della Nuova Linea per restauro “EX NOVO” Fassa Bortolo.
Parteciperanno alla conferenza stampa il Sindaco di Venezia, Prof. Massimo Cacciari, la Soprintendente ai Beni Architettonici di Venezia e Laguna, Arch. Renata Codello, e per l’azienda Fassa Bortolo, il Presidente Paolo Fassa, per dare un saluto agli intervenuti, mentre le caratteristiche della nuova Linea verranno illustrate dall’Arch. Sara Bottesini, Responsabile Prodotto, e dal Dr. Daniele Botteon, Responsabile del Laboratorio di Ricerca.
Sono passati quasi due anni, da quando Fassa Bortolo è entrata a far parte del club degli “Amici di Venezia”: in quella occasione, Paolo Fassa aveva dichiarato l’impegno a sviluppare nuovi prodotti ad alte prestazioni studiate per il restauro anche in condizioni estreme come quelle riscontrabili nella città di Venezia.
In quest’ultimo periodo, è stata studiata la nuova Linea EX NOVO a base di Calce Idraulica Naturale NHL 3,5 per il restauro di edifici storici e monumentali, che si affianca alla già ampia gamma di soluzioni per costruire e risanare le murature con materiali naturali dell’azienda Fassa Bortolo.
Per ottenere dei prodotti con caratteristiche ottimali, il reparto di ricerca ha studiato delle formulazioni specifiche selezionando le migliori materie prime: la Calce Idraulica Naturale NHL 3,5 certificata, il Cocciopesto e le Sabbie Calcaree Classificate caratterizzano questa nuova Linea di prodotti bio-compatibili.
Le confezioni della linea EX NOVO riportano una composizione grafica di due foto del Ponte di Rialto, una storica ed una recente, proprio per trasmettere il seguente messaggio: “Conservare il passato, preservando il futuro”.
La nuova linea è composta da 10 prodotti: malte per muratura, rinzaffo, intonaci, anche di cocciopesto, finiture e legante per iniezioni.
Il programma di presentazione prevede, oltre ad un’intensa attività di informazione mediante convegni con le sovrintendenze ed i professionisti delle principali città italiane, anche una continua verifica delle prestazioni dei nuovi prodotti direttamente in cantiere: questa attività è già iniziata in alcuni cantieri pilota.
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[post_content] => Fassa Bortolo e la Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara presentano la VI edizione del Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo. Il premio ideato nel 2003 e organizzato con cadenza annuale, è promosso con l’obiettivo di stimolare un nuovo punto d'incontro per i professionisti del settore, soluzioni innovative nell'ambito della bioarchitettura e di far conoscere a un vasto pubblico l'opera dei progettisti e dei costruttori impegnati nella ricerca del migliore equilibrio tra l'uomo e l'ambiente.
Il Premio è suddiviso in due sezioni:
- opere realizzate da professionisti e studi di architettura e ingegneria che negli ultimi cinque anni abbiano realizzato progetti di architettura sostenibile.
Il monte premi complessivo è di 10.000,00 Euro così distribuito: un premio al vincitore pari a 5.000,00 Euro; due premi alle Menzioni Speciali pari a 2.500,00 Euro ciascuno.
- progetti elaborati come Tesi di Laurea: le candidature al Premio possono essere presentate da persone singole o gruppi che abbiano discusso la Tesi di Laurea negli ultimi 2 anni, ottenendo una votazione non inferiore a 100/110 o equivalente.
Per la sezione dei "progetti elaborati come Tesi di Laurea" il monte premi complessivo è di 8.000,00 Euro così distribuito: un premio al vincitore pari a 4.000,00 Euro; due premi alle Menzioni Speciali pari a 2.000,00 Euro ciascuno.
La domanda di partecipazione deve essere presentata entro il 31/12/2008 compilando l'apposito form elettronico presente nel sito www.premioarchitettura.it
Gli elaborati dovranno pervenire, in un plico chiuso e protetto, alla segreteria del Premio (presso la Facoltà di Architettura di Ferrara, Via Quartieri 8, 44100 Ferrara) entro il 31/1/2009.
La giuria sarà composta da:
- un presidente;
- due architetti di chiara fama nel settore;
- un prof. arch. della Facoltà di Architettura di Ferrara;
- un segretario.
II giudizio della giuria sarà inappellabile ed insindacabile.
Gli esiti della selezione con l'individuazione dei vincitori e l'assegnazione dei riconoscimenti speciali saranno comunicati a tutti i partecipanti entro il mese di maggio 2009.
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[post_content] => La Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Fassa Bortolo organizzano il 4 giugno presso il teatro La Fenice a Venezia, la cerimonia di consegna del Premio Internazionale Architettura Sostenibile 2008, giunto alla V edizione.
Il riconoscimento rappresenta un’importante occasione di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali attraverso la presentazione di progetti ed esperienze nazionali ed europee.
Il Premio, ideato e promosso da Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura di Ferrara, è nato dalla volontà di far conoscere ad un ampio pubblico architetture che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente e che siano pensate per le necessità dell’uomo.
Programma- ore 15.30 Saluto di benvenuto
Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia
Paolo Fassa, Presidente Fassa Bortolo
Antonio Gatto, Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Venezia
Vito Saccarola, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia
- ore 16.00 Premiazione e presentazione della sesta edizione del premio
Marcello Balzani, Direttore del DIAPReM, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara
- ore 16.30 presentazione progetti vincitori e progetti menzionati
Thomas Herzog, Architetto Libero Professionista, Presidente Giuria Premio Internazionale Architettura Sostenibile
Motivazioni delle scelte di giuria e conferimento dei premi
Opere realizzate
Vincitori ex aequo:
- Heelis, nuovi uffici centrali della National Trust - Progettista Feilden Clegg Bradley Studios - Swindon (GB)
- Centro anziani e Servizi sociali - Progettista Gil Torres Carmen - Madrid (E)
- Centro di aviazione Lufthansa - Progettista Ingenhoven Architekten - Francoforte (D)
- Recupero, restauro e ridestinazione turistica dell’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio
Progettista Orianoassociati Architetti - Santo Stefano di Sessanio, L’Aquila (I)
- Casa in terra battuta - Progettista Rauch Martin & Boltshauser Roger - Schlins (A)
Menzioni speciali:
- Scuola materna in Schukowitzgasse - Progettista Architekturbüro Reinberg - Vienna (A)
- Istituto svizzero di scienze e tecnologie acquatiche (eawag) - Progettista BGP Architekten - Dübendorf (CH)
- Complesso residenziale passivo "Samer Mösl” - Progettista SPS-Architekten - Salisburgo (A)
- Nuovo Palazzo di Giustizia - Progettista Studio Nicoletti Associati - Arezzo (I)
- Edificio residenziale sulle rive del fiume Piave Vecchia - Progettista Studio RBA - Musile di Piave, Venezia (I)
Tesi di laurea
Vincitore:
- Architettura di terra
Progettista Oikonomou Ioannis - Aristotle University of Thessaloniki (GR) - Facoltà di Ingegneria - Architettura
Relatore Zoidis George - Correlatore Georgiadou Elli
Menzioni:
- Fattoria energetica - modelli per una trasformazione “energetica” del territorio nella regione di Lausitz
Progettista Lieschke Thomas - BTU Cottbus (D) - Facoltà di Architettura
Relatore Oestreich - Correlatore Thorsten Klooster
- Edificio per uffici a Fano
Progettista Mariotti Andrea - Università di Firenze (I) - Facoltà di Architettura
Relatore Marco Sala - Correlatore Cosimo Carlo Buccolieri
- Recupero dell'ex-Sanatorio Banti a Pratolino, Firenze
Progettisti Morelli Paolo e Pontarelli Andrea - Università di Firenze (I) - Facoltà di Architettura
Relatore Marco Sala - Correlatore Giorgio Raffellini
ore 18.30 Conclusioni
Tutti i partecipanti riceveranno una copia delle pubblicazioni:
Pompei.
Via dell’abbondanza. Ricerche, restauri e nuove tecnologie.
Giuria
Presidente: Thomas Herzog
Membri: Wilfried Wang, Hermann Kaufmann, Nicola Marzot
Segretario: Gianluca Minguzzi
L’iscrizione dà diritto all’accesso ai lavori e alla documentazione tecnica. A tal fine è necessario confermare la propria presenza entro venerdì 30 maggio 2008 alla segreteria organizzativa: fax 059 356096 - e-mail: unimark@tsc4.comArchitettura Sostenibile
progetto e costruzione con criteri ecocompatibili
Mercoledì 4 giugno 2008, ore 15.30
Teatro La Fenice, Sale Apollinee
Campo San Fantin
San Marco 1965 – Venezia
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[post_content] => Sono aperte le iscrizioni al Primo congresso Regionale di Domotica e Building Automation "Lo stato dell'Arte" che si svolgerà a Jesi il 18 aprile 2008.
L'incontro, gratuito ed organizzato da ABB Sace in collaborazione con Living Automation, ha l'obiettivo di introdurre le nuove tecnologie dell'integrazione impiantistica, a partire dalla singola abitazione per arrivare alla gestione automatica e digitale di interi edifici.
"Lo Stato dell'Arte" è quindi un punto di partenza per offrire ai tecnici un solido punto di riferimento nel lavoro quotidiano, mirato all'innovazione, alla crescita ed alla cultura del risparmio energetico.
L'evento si rivolge a Ingegneri, Architetti, Periti, Costruttori, Installatori, appassionati di ogni genere. Proprio i progettisti infatti sono chiamati ora più che mai a progettare soluzioni integrate, volte al risparmio energetico, alla flessibilità, alla scalabilità, alla facilità di gestione.
I relatori dell'evento presenteranno i traguardi raggiunti, i prossimi obiettivi e le attuali tecnologie.
Un appuntamento formativo e di confronto unico nel suo genere, organizzato, sponsorizzato e patrocinato da aziende ed enti leader nel settore.
Primo congresso Regionale di Domotica e Building Automation "Lo stato dell'Arte"
JESI (An), Hotel Federico II, 18 Aprile 2008
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[post_content] => Giovedì 31 gennaio 2008 dalle ore 15.00 Fassa, con il patrocinio di Ordine Degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle Province di Lucca e Massa Carrara, ordine degli Ingegneri della Provincia di Lucca, Collegio dei Geometri delle Province di Lucca e Massa Carrara, organizza a Viareggio, presso Centro Congressi Principe di Piemonte, il convegno "Come progettare l’efficienza energetica dell’involucro edilizio. Valutazione dei sistemi e delle soluzioni nella nuova edificazione e nella ristrutturazione".
L'incontro rappresenta un’importante occasione di confronto sulle tematiche del risparmio energetico.
Dopo l'introduzione del D. Lgs. 192/05 modificato con il D. Lgs. 311/06, cambia la metodologia sostenibile delle tecniche costruttive, la loro valutazione di validità nel percorso della certificazione energetica degli edifici e dei "nuovi" costi.
Programma
-ore 15.00
Registrazione e distribuzione materiale tecnico informativo
- ore 15.15 saluto ai partecipanti e introduzione ai lavori
Giovanni Bartolini
Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lucca
Paolo G. De Santi
Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lucca
Antonio Tonelli
Presidente Collegio dei Geometri della Provincia di Lucca
InterventiEsempi e metodologie progettuali applicati per il contenimento energetico
- Forma e sostenibilità, integrazione progettuale di sistemi per il risparmio energetico nella composizione architettonica contemporanea
Carlo Ostorero, Dottore di Ricerca in Architettura, Politecnico di Torino e Facoltà di Architettura di Parma
- Verifica delle soluzioni di cantiere
Alberto Moroni, Assistenza Tecnica Fassa Bortolo
Il rilancio dell'efficienza energetica nell'edilizia per edifici nuovi ed esistenti
- Esemplificazioni alla luce delle recenti normative tecniche e finanziarie
Fabio Fantozzi, Docente di Termofisica dell’edificio e Impianti, Dip. Energetica, Facoltà di Ingegneria di Pisa
- Edilizia residenziale a basso consumo energetico: risoluzione di problematiche indotte dalla nuova progettazione e dall’edilizia esistente
Chiara Cristiani, Dottorando di Ricerca in Scienze e Tecniche dell’Ingegneria Civile
con particolare riferimento alla risoluzione di problematiche energetiche
ore 18.30 dibattito - Seguirà aperitivo
La partecipazione al convegno è gratuita. Per ricevere la documentazione tecnica in omaggio è necessario confermare la propria presenza entro martedì 29 gennaio 2008 alla segreteria organizzativa fax 059 356096 - e-mail: unimark@tsc4.com
Gli intervenuti riceveranno documentazione sul “premio internazionale Architettura sostenibile”, Premio, ideato e promosso da Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura di Ferrara, nato dalla volontà di riconoscere e far conoscere ad un ampio pubblico architetture che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente e che siano pensate per le necessità dell’uomo.
Per maggiori informazioni
www.premioarchitettura.itwww.xfaf.it
Come progettare l’efficienza energetica dell’involucro edilizio
31-1-2008 - h. 15.00
Centro Congressi Principe di Piemonte
Sala Puccini - Viareggio (LU) Viale Marconi, 130
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[post_content] => Fassa Bortolo organizza il 22 Novembre a Castellamare di Stabia il Convegno Architettura, colore e trasformazione dell’immagine urbana. Emergenze architettoniche e innovazione tecnologica. Dalla lettura dell’architettura alla gestione e controllo degli interventi di recupero.
Il seminario, importante occasione di aggiornamento professionale per Funzionari delle Amministrazioni Pubbliche, Professionisti e Progettisti operanti nelle Imprese Edili, si pone come efficace strumento per comunicare metodiche più aggiornate nel campo dei materiali, della diagnostica e delle normative in vigore.
A chi opera nel settore del recupero dell’edilizia storica e contemporanea è sempre più richiesta una vasta competenza, che deve necessariamente comprendere numerose conoscenze specialistiche.
Per la redazione del progetto di restauro, è necessario considerare in modo approfondito l’opera architettonica (atto conoscitivo) e questo comporta non solo un’approfondita analisi, ma anche la cognizione dei materiali costitutivi, del loro attuale stato di degrado e delle opere necessarie da adottare per la loro salvaguardia.
Operare oggi nel vasto campo del recupero dell’edilizia storica risulta certamente laborioso e complesso; quando parliamo di coloriture e intonaci, tutti coloro che lavorano in questo settore sanno bene quanto sia difficile affrontare questo tema, dalla “fase della verifica” alla redazione del piano d’intervento, sino al controllo dei singoli interventi.
Programma
- ore 15.15 Registrazione e distribuzione materiale tecnico informativo
- ore 15.30 Saluto
Salvatore Vozza Sindaco di Castellammare di Stabia
- ore 15.45 Introduzione
Paolo Pisciotta
Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia
Luigi Vinci
Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli
- ore 16.00
Relazioni
- Coloriture e intonaci per l'edilizia storica e l'architettura monumentale: metodi, strumenti ed esemplificazioni per la definizione del progetto di restauro
Nicola Santopuoli, Direttore Laboratorio Progetto Restauro Architettonico, Facoltà di Architettura Valle Giulia dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma
- Dal recupero al ripristino di superfici esterne: interventi con intonaci e finiture colorate
Nicola Ravagli, Assistenza Tecnica Fassa Bortolo
- Rilievo 3D e banche dati morfologiche per il progetto e il restauro
Marcello Balzani, Direttore del DIAPReM, Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara
- ore 18.00 Conclusioni e dibattito
Pasquale Sommese, Presidente Commissione Urbanistica, Regione Campania
Gabriella Cundari, Assessore all’Urbanistica, Regione Campania
- ore 19.00 Seguirà aperitivo
In occasione del convegno saranno consegnati, il volume “Pompei. Via dell’Abbondanza. Ricerche, restauri e nuove tecnologie” e i due Cd-rom contenenti le attività di ricerca e i casi studio realizzati dal DIAPReM.
La partecipazione al convegno è gratuita. Per ricevere la documentazione tecnica in omaggio è necessario confermare la propria presenza entro lunedì 19 novembre 2007 alla segreteria organizzativa.
"Architettura, colore e trasformazione dell’immagine urbana"
Giovedì 22 Novembre 2007 - ore 15.30
Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast
Castellammare di Stabia (NA)
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[post_content] => "Tecniche costruttive tradizionali a confronto: esperienze italiane ed europee di utilizzo di materiali della bioedilizia" è un evento, organizzato dalla Scuola Edile e da ProMo, che si inserisce nel progetto promosso dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna "Vetrina internazionale per uno sviluppo sostenibile": una esposizione itinerante di prodotti, servizi e tecnologie ambientalmente sostenibili dei territori di Modena, Graz (A), Langenthal (CH) e L_neburg (D), che si terrà a Modena dal 30 maggio al 30 settembre 2003, presso la sede di ProMo.
L'incontro prevede lo svolgimento di alcune dimostrazioni pratiche.
Venerdì 30 maggio ore 16,00, presso la Scuola Edile, Via dei Tipografi, 24 - Modena.
Programma
ore 16,00
"Tecniche di costruzione tradizionali e impiego di materiali di bioedilizia" di Umberto Menicali;
Dimostrazioni pratiche
ore 16,30-19,00
RED - Rolf Eggersgloss (D)
Impresa edile artigianale che da 12 anni si occupa di tecniche di costruzione con la terra cruda e intonaci argillosi, specializzata in bagni con intonaci in stile marocchino e coperture di tetti in paglia pressata.
LIVOS (D)
Azienda specializzata nella produzione di colori e smalti ecologicamente compatibili.
L'ARCA snc - Gabriele Beccantini (I) Applicazione di intonaci e coloriture tradizionali.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa:www.promonline.it ; info@promonline.itProgetti e realizzazioni per la qualità dell'abitare: un convegno a Montesilvano
Il convegno, organizzato dal Comune di Montesilvano, nell'ambito delle iniziative dell'Ecosportello (punto informativo su ambiente, risparmio energetico ed architettura bioecologica), ha come obiettivo la sensibilizzazione alle tematiche legate all'Architettura Sostenibile, attraverso la presentazione di esperienze concrete già in atto in diverse parti d'Italia.
L'esame del P.R.G. di Montesilvano, l'analisi di progetti e lo studio di alcune significative esperienze nel settore della bioedilizia, saranno gli argomenti trattati nel convegno.
Mercoledì 4 giugno 2003 ore 10.00 18.00, Comune di Montesilvano (Pescara) - sala consiliare.
Interventi previsti
- arch. Ronaldo Canale, dirigente settore urbanistica del comune di Montesilvano
- ing. Franco Marinelli, direttore generale Istituto Nazionale Bioarhitettura
- ing. Carlo Galimberti. libero professionista, collaboratore Co.c.e.a. Abruzzi
- arch. Mauro Masi, funzionario IACP della provincia di Roma
- arch. Maria Maselli, Servizio gestione del territorio, ufficio urbanistica del comune di Calenzano (FI)
- arch. Giovanni Vaccarini, dottore di ricerca in composizione architettonica
- ing. Giacomo De Vito, dirigente area tecnica ASL 2 Lecce
- ing. Roberto Teneggi, libero professionista
Fonte: Anab e.news
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[post_content] => CMP Sinoexpo e Reed Exhibitions hanno definito il cambio del nome all’importante evento fieristico per l’edilizia “Batimat China”: l'edizione 2003 è stata pertanto l’ultima con questo brand. A partire dal 2004, la fiera di riferimento del mercato cinese si chiamerà "Expo Build China".
"Expo Build China" si svolgerà a Shanghai dal 6 al 9 aprile 2004.
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[post_content] => Fassa Bortolo propone un ciclo di webinar dedicati ad architetti, progettisti ed imprese edili che avranno l'occasione di approfondire argomenti di particolare interesse in merito a consolidamento, sistema cappotto, posa pavimenti, ecc. I webinar sono strutturati per blocchi tematici per poter sviluppare al meglio tutti gli aspetti teorici, pratici e burocratici relativi ad ogni argomento e offrono la possibilità di un confronto diretto con gli esperti dell’Assistenza Tecnica Fassa.
Il ciclo di webinar relativo al sistema di consolidamento e rinforzo strutturale include i seguenti incontri:
23 NOVEMBRE 2021 - Il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti in muratura mediante la tecnica dell’intonaco armato CRM
25 NOVEMBRE 2021 - Il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti in calcestruzzo armato mediante compositi fibrorinforzati FRP
29 NOVEMBRE 2021 - Interventi per il consolidamento strutturale nell’ambito del Super Sismabonus 110%
14 DICEMBRE 2021 - Webinar applicativo su rinforzo di pilastro
16 DICEMBRE 2021 - Ripristino, consolidamento strutturale e protezione di strutture in calcestruzzo armato
Per iscriversi cliccare qui
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[post_content] => Il seminario "Il sistema integrato per una progettazione coordinata" organizzato dall'Ordine degli Architetti e dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trieste con la Sponsorizzazione di Fassa Bortolo, previsto per il giorno 4 novembre 2015, alle ore 14,00, presso il MIB, School of Management a Trieste.
Il programma verterà sui seguenti punti:
ore 14.00
REGISTRAZIONE PARTECIPANTI
ore 14.15
INTRODUZIONE AI LAVORI
Pierfilippo Colombera - Area Manager - Fassa S.r.l.
SALUTO DI BENVENUTO
Arch. Paolo Vrabec - Presidente Ordine degli Architetti PPC della
Provincia di Trieste
Ing. Salvatore Noè- Presidente Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Trieste
ore 14.30
I SISTEMI A SECCO A BASE GESSO: I LORO COMPONENTI,
LE DIVERSE TIPOLOGIE E I CAMPI APPLICATIVI.
Arch. Marco De Pieri e Arch. Andrea Vincenzi - Specialisti
Assistenza Tecnica - Direzione Assistenza Tecnica - Fassa S.r.l.
ore 16.00
Pausa caffè
ore 16.15
PECULIARITÀ E PRESTAZIONI DEL SISTEMA A SECCO: PROTEZIONE
PASSIVA DAL FUOCO E ISOLAMENTO TERMO-ACUSTICO.
Dott. Vincenzo De Astis - Responsabile Tecnico Linea Cartongesso -
Direzione Ricerca e Sviluppo e Sistema Qualità - Fassa S.r.l.
ore 17.45
DIBATTITO
ore 18.00
CHIUSURA LAVORI
Scarica la locandina informativa
Mercoledì, 4 novembre 2015
Ore 14.00
MIB, School of Management
Conference Hall Ferdinandeo
L.go Caduti di Nassirya, 1 - Trieste
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Fassa S.r.l. e il Collegio dei Geometri e Geometri laureati della Provincia di Savona sono lieti di invitarvi al seminario "Una progettazione coordinata tecnologie innovative di ripristino e rinforzo strutturale degli edifici".
Verrranno rilasciati n. 4 crediti formativi.
Seminario Giovedì 26 giugno - ore 14.30
Ente Scuola Edile
della Provincia di Savona
Via Molinero, 4R - Savona
Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 23 giugno.
Per ulteriori informazioni e per partecipare scarica il programma completo e la scheda di adesione.
Per informazioni:
congressi@fassabortolo.it
Al corso "Riqualificazione acustica degli edifici" verranno trattati gli aspetti nomativi, le prestazioni dei componenti e le soluzioni tecnologiche.
Saranno illustrati anche casi stusio.
I relatori saranno l'arch. Alessia Griginis e il dott. Vincenzo De Astis.Venerdì 15 marzo 2013
dalle ore 9.00 alle ore 18.00
c/o sede della Immergas Spa
Via Cisa ligure n° 95
Brescello (Reggio Emilia)Per la pre-iscrizione compila il form
Per maggiori informazioni e per iscrizioni tel. 342 5735349
oppure scarica il programma qui di seguito
Programma corso 15 marzo 2013
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[post_content] => Le origini della città di Rodi Garganico sono molto antiche e le fonti storiche attribuiscono la fondazione del primo nucleo abitativo del borgo al popolo dei Rodii Argivi, approdati sulle coste garganiche nel VIII secolo a. c. Oggi Rodi Garganico è un caratteristico borgo mediterraneo immerso in una natura lussureggiante, contornata da oliveti ed agrumeti.
Facilmente raggiungibile grazie al casello autostradale di Poggio Imperiale sulla A14, ed ai collegamenti delle Ferrovie del Gargano e dell'aeroporto Gino Lisa di Foggia, il Marina di Rodi vanta ad oggi il primato di Porto Turistico Italiano più vicino alla Croazia e grazie al primo IBS YACHTING POINT in Adriatico, il porto assicurerà durante l'anno servizi di assistenza meccanica ed elettronica e manutenzioni per barche a vela e a motore, carburanti, videosorveglianza e guardiania H24.
La marina di Rodi Garganico è un porto turistico situato nella città di Rodi Garganico (FG), nel litorale settentrionale del Promontorio del Gargano, all'interno del territorio del Parco Nazionale del Gargano. Reca il nome di Madonna SS della Libera, in onore della protettrice della cittadina garganica che, secondo la legenda, scelse proprio il mare per approdare a Rodi Garganico e di fatto rappresenta la protettrice dei naviganti.
Il porto "Madonna SS. della Libera" è stato inaugurato nel 2009.
L’INTERVENTO
Tecnicamente il porto è costituito da un braccio di sottoflutto sito a Est e uno di sopraflusso, ubicato a Ovest, che costituisce la diga frangiflutto; esso si estende, con andamento curvilineo, per circa 700 metri, fino a raggiungere una distanza di circa 300 metri dalla costa.
Il bacino interno è di circa 60.000 mq. ed è protetto dai venti Nord-Occidentali prevalentinella zona. Il porto "Madonna SS. della Libera" è stato costruito dall'Impresa Cidonio in 775 giorni, con la posa della prima pietra avvenuta nel maggio del 2007 ed inaugurazione del 25 luglio 2009. La capienza attuale del porto è di 310 posti barca, che possono avere dimensioni variabili dagli 8 ai 45 metri.
La torre di controllo è il simbolo della grandezza del porto, è ubicata nella parte estrema del porto in posizione d'avvistamento delle barche. Tali fabbricati sono stati tutti rifiniti con prodotti della Ditta Fassa Bartolo - linea Linea Restauro EX NOVO. Nello specifico si è usato il RINZAFFO 720, INTONACO DI FONDO 700 e FINITURA IDROFUGATA 756. La muratura perimetrale, in laterizio antisismico da 30 cm., è stata trattata con RINZAFFO 720, per favorire l'adesione tra la muratura e l’INTONACO DI FONDO 700. Sia il rinzaffo che l'intonaco di fondo sono stati applicati con macchina intonacatrice. Successivamente le pareti dei vari manufatti sono stati ultimati applicando la FINITURA IDROFUGATA 750 a faccia vista, materiale molto traspirante. Tutti i prodotti applicati sono a base di Calce Idraulica Naturale NHL 3,5 conforme alla norma UNI EN 459-1, adatti quindi sia per interventi di restauro, che per nuove costruzioni nell’ambito della bioedilizia.
I prodotti utilizzati nel cantiere fanno parte della Linea Restauro Ex Novo, gamma completa di prodotti a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 e cocciopesto, caratterizzata anche da prodotti specifici per il risanamento di murature umide, in cui si concretizza l’attenzione alla qualità di Fassa Bortolo. Per ottenere i migliori risultati, Fassa Bortolo ha realizzato accurate indagini sulle proprietà, i dosaggi e l’applicazione dei materiali antichi come la calce idraulica e il cocciopesto, in modo da individuare prodotti in grado di contribuire sia al mantenimento dell’esistente sia al rifacimento di nuove superfici, attingendo dalle ricette originali prese dagli antichi trattatisti. I materiali della Linea Restauro EX NOVO si possono considerare “eccellenti” in quanto vantano Indici di Radioattività inferiori ai limiti imposti dalla Commissione Europea. I prodotti della Linea Restauro EX NOVO hanno ottenuto inoltre il certificato di conformità ANAB-ICEA in base allo standard ANAB dei materiali per la bioedilizia.
Prodotti Fassa Bortolo impiegati
RINZAFFO 720
INTONACO DI FONDO 700
FINITURA IDROFUGATA 756
Documentazione Fotografica e Storica : Arch. Domenico Zezza
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[post_content] => L’Hotel Galvani, situato a Torri del Benaco, nella splendida cornice del Lago di Garda, è attivo fin dal 1960, composto da 5 piani e da un totale di 32 stanze.
L’intervento ha visto la modifica della distribuzione interna delle camere dell’hotel.
Al piano terra sono state realizzate due nuove camere, mentre al primo e al secondo piano alcune delle camere esistenti sono state eliminate.
Ciò è dovuto all'esigenza di ricavarne altre con caratteristiche e standard di comodità molto elevati, per il maggiore confort degli ospiti.
Particolare attenzione è stata posta all'acustica dei locali, intervenendo con presidi e materiali opportuni tali da garantire il massimo confort acustico richiesto dalle strutture ricettive.
Le pareti divisorie interne delle camere e dei servizi igienici sono state realizzate in cartongesso con Sistema-Parete MODUS WA5 2x75/230 LR composto da doppia struttura da 75 mm, lana di roccia spessore 60 mm con densità 40 Kg/mc all'interno delle strutture metalliche, 5 lastre Gypsotech STD e un’intercapedine d’aria di 17,5 mm.
L’altro Sistema-Parete utilizzato è MODUS WDI6 2x75/230 LR con doppia Gypso HD centrale per migliorare ulteriormente la già elevatissima prestazione del sistema ottenendo così una maggiore resistenza meccanica e all'impatto e si dimostra ottimale per soluzioni con particolari esigenze di isolamento acustico, ad esempio tra la camera e gli spazi comuni.
Per quanto riguarda i locali con particolari condizioni igrometriche, ad esempio i bagni e le cucine, è stata utilizzata la lastra Gypsotech AQUA la quale, grazie alla composizione del nucleo, ha un minor assorbimento d’acqua e umidità.
Per soddisfare le esigenze di resistenza al fuoco come prescritto dalla normativa vigente, nelle zone interessate sono state utilizzati sistemi con resistenza al fuoco EI 120 minuti i quali sono formati da lastre Gypsotech FOCUS composte da gesso con aggiunta di vermiculite e materiali che le rendono maggiormente resistenti al fuoco.
L’utilizzo di questi materiali per la divisione degli spazi interni, oltre l’indubbia comodità e velocità di posa, permette la realizzazione di tutti gli impianti tecnologici, limitando sensibilmente l’onerosità delle assistenze alle pose da parte delle imprese.
Prodotti Fassa Bortolo impiegati
Parete MODUS WA5 2x75/230 LR
Parete MODUS WDI6 2x75/230 LR con GypsoHD (lana di roccia sp. mm. 60 densità 40 Kg/mc)
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[post_content] => A Marina Grande di Sorrento il condominio torna splendente Far tornare a splendere un edificio importante che si affaccia sul mare è senza dubbio una delle attività più importanti per un paese ricco di storia e arte come l’Italia. Fassa Bortolo è intervenuto su un condominio sito nel Comune di Sorrento, in via Marina Grande N°170, su un edificio che si erge su sei livelli fuori terra compreso il piano terra, per eliminare le carenze causate principalmente dalla mancanza di manutenzione. I criteri adottati nella scelta degli interventi del complesso sono scaturiti dalle caratteristiche del manufatto sotto il profilo architettonico, strutturale e della destinazione d’uso nonché per le gravi condizioni di degrado che investono ogni elemento architettonico e decorativo del peculiare edificio per cui si sono rese improcrastinabili. Inoltre gli interventi sono stati tali da non aver prodotto modifiche nel comportamento strutturale globale dell’edificio. In particolare si sono eseguite le seguenti opere:
- Demolizione del cornicione e relativa sostituzione con uno prefabbricato, realizzato fuori opera e cavo, sorretto da gattoni in cls;
- Sostituzione dei gattoni di sostegno dei balconi identici per forma e dimensione;
- Demolizione del tetto esistente mediante lo smontaggio del manto di tegole marsigliesi;
- Sostituzione delle cornici laterali infissi con prefabbricate di identica forma e dimensione
- Ciclo intonacatura con utilizzo dei prodotti: S 650 bio-rinzaffo, KB 13 bio-intonaco a base calce, S 605 finitura bio-ecologica, S 639 bio-intonaco;
- Tinteggiatura;
- Opere complementari di finitura.
Il tutto ha regalato al fabbricato realizzato intorno agli inizi del secolo scorso, il suo antico splendore, necessario in un luogo splendido come Sorrento.
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[post_content] => L’Italia è riconosciuta nel Mondo come patria di grandi valori artistici e culturali, capaci di resistere nel tempo anche a momenti difficili come le guerre.
Alcune volte questi patrimoni vanno aiutati a tornare al loro antico splendore attraverso delle opere di risanamento e ristrutturazione.
Questo è il caso della Chiesa Parrocchiale San Benedetto Abate di Padova, risalente al 1195 che al suo interno ospita il corpo del fondatore Beato Giordano Forzatè, la quale dopo un attento esame effettuato da Fassa Bortolo ha rivelato diverse tipologie di degrado sull’intera facciata, sulle statue, sulla croce di ferro, sul timpano e sul portale in pietra d’Istria.
Ristrutturata in stile barocco nel 1612, la Chiesa rischiò di essere demolita duecento anni più tardi, fino ad essere bombardata nel 1944 dagli attacchi angloamericani, che causarono la perdita di opere di grande valore artistico. La ristrutturazione effettuata per regalare l’antico splendore a questa Chiesa è partita dalla facciata, in cui l'intonaco era particolarmente degradato a causa delle risalite d'umidità, demolendo l'intonaco danneggiato esistente, applicando il rinzaffo e un intonaco a mano risanante.
Per la ricostruzione di dentelli e cornicioni, particolarmente rovinati dall’infiltrazione dell’acqua al suo interno, si è proceduto ad una pulizia e poi al rinnovamento con appositi perni.
La linea di prodotti Fassa Bortolo utilizzata è stata quella Restauro EX-NOVO, che si compone di Bio-malte, Bio-intonaci e prodotti specifici per la costruzione e il risanamento di murature umide, tutti materiali a base di calce idraulica naturale NHL 3,5.
Infine, per quanto riguarda le statue, la materia degradata è stata rimossa e rifatta successivamente, mentre nella parte retrostante, l'intonaco già mancante è stato steso ex novo.
Una chiesa rimessa a nuovo e riportata al suo antico splendore è sempre un vanto per il nostro paese, che in un momento come questo deve prestare ancora maggiore attenzione alle sue tradizioni.
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[post_content] => Prima di diventare un accogliente albergo, l’hotel Il Campanile si chiamava “Il Palazzo delle Anime”: un nome molto suggestivo, che indicava un luogo di ritiro e di esercizi spirituali, edificato nel 1765.
Teatro di vicende storiche importanti, come l’occupazione delle truppe napoleoniche nel 1834, il convento è stato custodito da vari parroci.
Nel 1875 Carlo Balocco, noto pittore della zona, “specializzato” in ex voto e in sacre raffigurazioni, venne invitato ad affrescare le sale principali della struttura, dove le sue opere rimangono ancora oggi testimoni della fede, nelle stanze dedicate all’accoglienza degli ospiti e agli eventi.
Dal 1977 nessuno ha più abitato all’interno della struttura, e il passare del tempo ha reso inagibile l’edificio.
Nel 2004 la struttura è stata acquistata dalla società Palazzo delle Anime srl, che avviato i lavori di recupero e messo in sicurezza il fabbricato.
Successivamente è iniziata l’opera di restauro, tesa da una parte a ripristinare la dignità della struttura e riparare a danni dovuti principalmente a problemi di umidità, dall’altra a dotare il complesso di quegli elementi indispensabili per la trasformazione in struttura recettiva.
L’INTERVENTO
Il degrado maggiore è stato riscontrato sulle pareti, provocato dall’umidità di risalita causata dalle acque meteoriche e aggravata dalla mancanza di estese porzioni della copertura.
Per eliminare questi problemi si è provveduto all’inserimento di un vespaio aerato, al di sotto del pavimento del pian terreno.
Gli intonaci presentavano fenomeni di dilavamento, rigonfiamento e distacco di vari strati, oltre a macchie dovute alla presenza di inferiate metalliche.
Per porre rimedio a questi danni sono stati utilizzati i prodotti del Sistema Risanamento Fassa Bortolo.
Per prima cosa è stato applicato su tutte le parti il rinzaffo antisale S 641, successivamente uno strato con spessori variabili da 2 a 4 cm di intonaco macroporoso risanante S 627, che aumenta la velocità di evaporazione dell’acqua verso l’esterno e favorisce la cristallizzazione dei sali nei macropori dell’intonaco, prevenendo la formazione di tensione e quindi rotture in superficie.
Trascorsa una settimana, è stato applicata su tutte le parti risanate la bio-finitura 750 della linea Ex Novo, a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 e appositamente studiata per il risanamento di murature umide grazie alle sue elevate proprietà traspiranti.
In tutte le restanti parti dell'edificio (cucine, camere, corridoi) sono stati utilizzati l’intonaco calce/cemento KC 1 e l’intonaco calce/cemento fibrato KD 2, sui quali è stata applicata successivamente la bio-finitura 750 che, come tutti i prodotti della linea Ex Novo, ha ottenuto la certificazione ANAB-ICEA.
Prodotti impiegati
Sistema Risanamento: Rinzaffo S 641, Intonaco macroporoso S 627
Linea Restauro Ex Novo: Bio intonaco di finitura traspirante 750
Intonaci calce/cemento: KC 1, KD 2
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[post_content] => La chiesa di Santa Giustina, situata in Piazza Duomo a Ravenna, fu fondata nel 1747 su progetto di Gian Francesco Buonamici, “architetto di grido” del ‘700.
L’attuale chiesa fu costruita per conto della Confraternita del SS Sacramento della comunità di Ravenna.
La struttura, di pianta circolare, ha un diametro di circa 13 metri ed è caratterizzata dalle belle linee settecentesche e dal rivestimento esterno di mattoni faccia vista.
L’interno, portato a termine nel 1750, è un organismo a pianta centrale sul quale è innestato l’abside, secondo uno schema molto usato in epoca barocca e tardo barocca.
L’aula centrale ha forma poligonale, ed è dominata da alti muri che, per mezzo di lesene binate inframmezzate da nicchie, sostengono la trabeazione su cui poggiano tamburo e cupola.
La cupola è ripartita in dodici spicchi disuguali che si raccordano al centro in un medaglione poligono, che è frutto di un intervento nell’’800 per sostituire la lanterna originale.
Dopo la seconda guerra mondiale Santa Giustina è stata sede delle celebrazioni diocesane e delle funzioni religiose della Metropolitana.
In seguito, scomparsi gli ultimi confratelli, la gestione della chiesa è passata alla Curia Arcivescovile di Ravenna.
Alla chiusura del cantiere (metà ‘700) la chiesa era rimasta grezza e disadorna all’esterno: l’abbellimento della facciata è iniziato nel 1856.
A fianco della chiesa sono presenti due case gemelle, costruite contemporaneamente per esigenze di servizio: a destra quella del cappellano, a sinistra quella del priore (ora sede della Caritas Dioscesana).
L’INTERVENTO
In prima battuta sono state effettuate indagini volte a valutare lo stato di conservazione e la stabilità del fabbricato, la resistenza degli elementi strutturali, il grado di umidità della muratura, i degradi degli intonaci e delle superfici interne ed esterne.
Gli interventi, svolti secondo modalità rispettose e ponderate, hanno permesso all’edificio di tornare a vivere, riportando il complesso all’originale splendore e garantendone la piena fruibilità.
La struttura del campanile, particolarmente esile, era rovinata da alcuni crolli e da una fessurazione diffusa, ed evidenziava l’esigenza di un consolidamento sia del tetto sia delle pareti. Inoltre la muratura esterna presentava una finitura superficiale in forte stato di deterioramento che necessitava di essere ripristinata.
L’intervento sulla copertura della chiesa è stato l’opera più lunga e onerosa del restauro: l’edificio infatti si stava aprendo dall’alto, come era visibile dalle numerose crepe e lesioni. Inoltre le arcate dell’abside erano sfondate e facevano penetrare l’acqua piovana. Per ripristinare la copertura è stato realizzato un cordolo in fibra di carbonio.
Dopo la rimozione del tetto, è stato possibile verificare le condizioni dell’apparato strutturale e della volta dell’abside. La struttura era stata realizzata costruendo una centina in legno, a filari doppi e tripli, e stuoie di canne intrecciate assicurate mediante chiodature e cordicelle alla centinatura, che necessitavano di sostituzione.
Successivamente è stato effettuato il consolidamento dell’arcata tramite l’utilizzo di lamine di carbonio.
I prodotti del Sistema Risanamento Fassa Bortolo, certificati per la Bioedilizia (ANAB-ICEA) e conformi alla normativa dell’Unione Europea sono stati impiegati per ripristinare la zoccolatura interna della chiesa, le pareti esterne delle case gemelle ed il retro della sacrestia. Il ciclo è stato applicato anche per alcune riprese interne alla chiesa, laddove era stato eseguito il cuci scuci della muratura e ad altezze inferiori ai 3 metri (es. area coro) e nelle pareti interne dei locali della sacrestia, interessati in maniera diffusa da fenomeni di umidità di risalita capillare.
In una prima fase è stato applicato il bio rinzaffo S 650 e successivamente uno strato di intonaco risanante macroporoso S 639. Il tutto è stato rifinito con la bio finitura S 605.
Per il consolidamento dell’arco nell’aula centrale, del campanile e del cordolo in carbonio sul tetto dell’abside è stata impiegata la malta fibrorinforzata tixotropica B 550 M, che fa parte del Sistema Ristrutturazione Fassa Bortolo.
B 550 M è una malta specifica per ripristini di murature ammalorate, composta da speciali
cementi solfatoresistenti, sabbie classificate, fibre sintetiche ed additivi per migliorare la lavorazione e l'adesione. Il prodotto è stato utilizzato come base sulla quale stendere ed applicare le lamine di carbonio, e, nel campanile, per il fissaggio di tutti gli ancoraggi in acciaio collocati negli angoli nella sommità della cella campanaria.
Scheda tecnica
Progetto Architettonico e Direzione Lavori
Arch. Annalisa Barbieri
Progetto e direzione lavori strutturali, sicurezza:
Ing. Riccardo Ulisse Padovani
Progetto e direzione lavori impianti
Studio Associato p.i. Weiner Pierantoni e p.i. Ivan Navarra
Prodotti Fassa Bortolo impiegati:
Sistema Risanamento
- rinzaffo biologico S650
- risanante biologico (intonaco) S639
- finitura per risanamento S605
Sistema Ristrutturazione
- Malta fibrorinforzata tixotropica B 550 M
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[post_content] => Il convento di Santa Teresa e la chiesa annessa (ora chiusa al culto) sorsero nella seconda metà del XVII secolo, su progetto di Andrea Cominelli, collaboratore di Baldassarre Longhena - un architetto e scultore della Repubblica di Venezia fra i più celebri e rappresentativi del suo tempo. Fondata da Maria Terrazzo per ospitarvi le Carmelitane - dette poi Terese - la costruzione sorge di fronte alla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. Il complesso edilizio è molto ampio e si sviluppa intorno ad un unico grande chiostro, caratterizzato da portici e logge ad arcate. Le due ali del monastero racchiudono la facciata della chiesa.
L’edificio è ora una sede universitaria che ospita la Facoltà di Design e Arti dello IUAV. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila, il fabbricato è stato sottoposto ad un intervento di restauro, comprendente un’opera di ristrutturazione e di adeguamento architettonico. L’uso dell’edificio è stato mantenuto compatibile alle caratteristiche formali, distributive e strutturali del complesso, tramite una rigorosa conservazione della struttura conventuale seicentesca.
L’INTERVENTO
In prima battuta sono state effettuate indagini volte a valutare lo stato di conservazione del fabbricato, il grado di umidità della muratura, i degradi degli intonaci e delle superfici interne ed esterne. Le indagini hanno evidenziato che la struttura presentava un degrado dovuto ad infiltrazioni piovane e umidità ascendente.
Gli interventi, svolti secondo modalità rispettose e ponderate, hanno permesso di riportare il complesso all’originale splendore, garantendone la piena fruibilità.
Per una buona riuscita del risanamento della struttura, le operazioni sono state definite in modo puntuale. In fase iniziale è stato necessario rimuovere preventivamente tutto l’intonaco esistente dalle pareti verticali e dalle volte del chiostro. In seguito, le superfici sono state sottoposte ad un lavaggio ad acqua con idropulitrice e ad una desalinizzazione a spruzzo. La superficie muraria è stata così adeguatamente preparata per essere trattata con i prodotti della Linea Restauro Ex Novo Fassa Bortolo, a base di calce idraulica naturale NHL 3,5. I prodotti sono stati impiegati per il ripristino dell’intonacatura esterna del convento, a dimostrazione di come la Linea Restauro Ex Novo sia in grado di rispondere a tutte le esigenze del restauro e del recupero di pareti intaccate e compromesse dall’umidità.
In una prima fase è stato applicato il RINZAFFO 720 - una bio-malta secca resistente ai solfati - in modo da coprire completamente il supporto esistente. Successivamente, si è passati alla stesura dell’ intonaco MACROPOROSO 717, specifico per il risanamento di murature umide. Il tutto è stato completato con la FINITURA 750 ad elevata traspirabilità.
La Linea Restauro EX NOVO Fassa Bortolo è costituita da una gamma completa di prodotti pensata appositamente per interventi di restauro e recupero.
La gamma comprende tutto il necessario per interventi completi, compresi prodotti specifici per il risanamento di murature umide a base di calce idraulica naturale NHL 3,5: quindi risultata particolarmente indicata per l’intervento sull’ex convento di Santa Teresa a Venezia, un edificio seicentesco che presentava particolari problematiche legate all’umidità di risalita.
Prodotti Fassa Bortolo impiegati:
LINEA RESTAURO EX NOVO
- RINZAFFO 720
- INTONACO MACROPOROSO 717
- FINITURA 750
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[post_content] => Il 23 febbraio si è svolta a Montichiari presso l’avveniristico Velodromo, alla presenza delle autorità comunali, la cerimonia di ufficializzazione dell’intitolazione del Velodromo a Fassa Bortolo che sponsorizzerà la struttura per i prossimi tre anni. L’azienda è presente a Montichiari dal 2006, con uno stabilimento all’avanguardia dedicato alla produzione di calce di altissima qualità.
Voluto fortemente dall’amministrazione comunale, che nel 2004 vide la posa della prima pietra, il Velodromo Fassa Bortolo è l’unica struttura coperta per il ciclismo presente in Italia.
Il Sindaco di Montichiari Elena Zanola e il vicesindaco Gianantonio Rosa, nel corso dell’evento hanno sottolineato “Questa meravigliosa tecnologia è stata resa possibile grazie a tutti coloro che hanno profuso impegno e lavoro continui, diretti verso un unico obiettivo: dare alla comunità monteclarense, bresciana, italiana, una struttura capace di ospitare manifestazioni di rilievo internazionale e porsi come punto di riferimento per tutto il mondo del ciclismo”.
L’avveniristica architettura, firmata dall’Ing Eliseo Papa, richiama la forma di un casco da ciclista. All’interno, la copertura in geotedico è formata da un reticolo di oltre 6.000 tubi in ferro di diametro diverso, collegati tra loro in un disegno geometrico di grande effetto visivo.
Il montaggio della struttura reticolare ha richiesto 2 mesi di lavoro, a 21 metri di altezza per infilare 6.528 profili tubolari su 1.605 nodi sferici.
La struttura – che ha richiesto in investimento di circa 15 milioni di euro – si sviluppa su una superficie di 9.200 metri quadrati, con una volumetria di 105.000 metri cubi, spogliatoi di un altro migliaio di metri quadrati e altrettanti di sale per stampa, conferenze, vip e bar.
Può ospitare fino a 2.000 spettatori, di cui 1.400 seduti.
La pista è lunga 250 metri, con una pendenza massima del 43%, che richiede agli atleti una velocità di almeno 38 chilometri orari, che permette di mantenere l’equilibrio.
La velocità massima raggiungibile è di 87 chilometri all'ora.
Per la pista, lunga 250 mt, sono state utilizzate 370 travi in legno lamellare, posate sotto a raggera ed un fasciame in listelli in pino siberiano, fissati all’interno con circa 200.000 chiodi.
L’Ing. Papa ha sottolineato che sotto il profilo ingegneristico si sono dovute affrontare alcune difficoltà: “Anzitutto il rispetto sostanziale di quanto era già stato costruito (una parte della tribuna e altri getti in C.A.) che entrava in conflitto con una geometria della pista che avrebbe dovuto essere un po’ meno ovale di quella che era stata tracciata nel corso dei lavori precedenti.
Poi la struttura reticolare in acciaio dalla forma stilizzata di un casco da ciclista, con la complicazione di un curvatura progressivamente variabile. Infine la pista in legno che doveva avere una geometria delle curve e delle inclinazioni tale da poter sviluppare senza strappi velocità superiori a 85 km/h”.
Il velodromo ospita appuntamenti di livello internazionale e ha trasformato Montichiari nella capitale assoluta di questa disciplina.
In un solo anno, dall’inaugurazione avvenuta a metà 2009 ad oggi, l’impianto infatti ha già ospitato eventi di primissimo rilievo tra i quali i Mondiali juniores dello scorso agosto che hanno visto oltre 40 nazioni ed oltre 400 atleti presenti sulla pista cittadina.
E per il 2011 non mancheranno altri appuntamenti per tutti gli appassionati di ciclismo a partire dai Mondiali Paralimpici di marzo passando per la Sei Giorni sino ai Campionati Europei Master, momenti di richiamo di assoluto prestigio.
Non di solo agonismo, però, vive il Velodromo perché da sempre la gestione dei fratelli Piero e Ciso Bregoli, sotto la supervisione dell’amministrazione comunale, ha inteso utilizzare la struttura per avvicinare i più giovani al mondo delle due ruote: le scuole, in particolare, avranno uno spazio sempre più importante e già per la prossima estate non mancheranno incontri riservati ai ragazzi con gare e lezioni assieme a campioni del ciclismo.
Paolo Fassa, Presidente di Fassa S.P.A. ha così spiegato la scelta di legare il nome dell’azienda al Velodromo “I tempi duri che stiamo vivendo hanno imposto di tagliare molte sponsorizzazioni.
Facciamo molto volentieri questa eccezione perché questa provincia per me è molto importante – abbiamo in questa zona 2 stabilimenti e 4 cave - ma anche perché è in qualche modo un ritorno al passato. Fra il 2000 e il 2005 abbiamo infatti avuto una squadra ciclistica, che ha coinvolto fino a 26 atleti e mi sembra di tornare a quel mondo che tanto mi appassiona”.
Infine il Dott. Eugenio Cervato, marketing manager della Fassa S.P.A - ha concluso anticipando che durante l’anno certamente Fassa organizzerà un paio di manifestazioni, una rivolta ai clienti dell’azienda e l’altra aperta invece ai campioni del ciclismo su strada che avranno così modo di provare l’avveniristica pista.
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[post_content] => Nuovi metodi per massimizzare l’utilizzo di strutture di legno come materiale più sostenibile.
Questa clubhouse localizzata all’interno di un campo da golf, dista un’ora di auto da Seoul.
E’ composta da tre edifici diversi, uno per i membri regolari, un altro per VIP members e l’ultimo per local VIP members.
Ogni singolo edificio é composto di tre sistemi diversi nella struttura.
La struttura dell’edificio dei membri regolari é composto da una conchiglia a maglia esagonale di legno, una struttura ecologica e ventilata naturalmente che segue il disegno dei tradizionali cuscini estivi coreani (chiamati “moglie del Bamboo”).
L’edificio per i VIP locali ha invece una struttura di acciaio di piccolo passo quasi a scala residenziale mentre l’edificio per i VIP members presenta una struttura di cemento armato.
In ogni edificio si trova una riproposizione in chiave moderna delle tecniche costruttive tradizionale della Corea del sud.
Innovazione e sostenibilità
La principale peculiarità della struttura della copertura dell’edificio principale è che la maglia esagonale è interamente realizzata in legno.
Questa struttura di legno è resistente al fuoco e tetto e colonne si trovano a vista nello spazio interno.
Nelle costruzioni contemporanee si trovani principalmente tre tipi di materiali: acciaio, cemento e legno ma soltanto quest’ultimo è l’unico rinnovabile.
Il professore Klaus Richter dei Swiss Federal Labaratories ha fatto alcuni test sui tre materiali diversi : acciao, cemento e legno dimostrando un risultato interessante sul contenuto di CO2 per ogni materiale attraverso processo di lenocinio per i materiali che compongono un edificio.
Qui sotto si può verificare il risultato di tali test.
Si vede chiaramente nel diagramma che il contenuto totale di CO2 che è creato dal legno per la costruzione, è la metà di quello di una costruzione di cemento e che è un terzo di quello delle costruzioni in acciaio.
Il progetto utilizza una struttura in legno come come struttura principale in un nuovo modo.
Grazie all’utilizzo di avanzate tecnologie e di precise macchine da taglio, si è potuto trovare un’ottima forma per la struttura arrivando anche a ridurre sprechi durante il processo di assemblaggio e la quantità di legname necessaria.
Questo nuovo sistema di struttura portante che abbiamo sviluppato è ora utilizzato da molti architetti, ingegneri e clienti per le loro realizzazioni future di edifici sostenibili.
Medaglia d'oro al Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo
L’intervento fornisce un reale contributo per lo sviluppo di un nuovo impiego del legno in edilizia; il sistema costruttivo risolve in maniera integrata i molteplici aspetti funzionali richiesti, assolvendo al contempo a compiti di carattere statico, architettonico e impiantistico.
Lo sviluppo della struttura lignea infatti sorregge l’involucro edilizio, consente un’elevata luminosità naturale e artificiale degli ambienti interni e si prefigura come elemento di canalizzazione dei movimenti naturali di aria. La struttura stessa, nella sua essenzialità ed eleganza, crea la luce e il colore degli ambienti interni definendo pertanto l’atmosfera degli spazi e l’identità dell’architettura.
La realizzazione della costruzione sfrutta appieno le potenzialità offerte dalle avanzate tecnologie di lavorazione del legno con sistemi computerizzati di calcolo, disegno e taglio, riuscendo ad ottenere una configurazione che riduce al minimo la quantità di legname necessario per la struttura, semplificando inoltre il processo di assemblaggio dei componenti modulari.
La concezione costruttiva, pur se risolta attraverso ricerche innovative, si basa su principi funzionali desunti da un’attenta analisi dei riferimenti della tradizione costruttiva locale, richiamando alcuni aspetti dell’architettura vernacolare locale.
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => L'opera presentata è tra le vincitrici del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile organizzato dalla Fassa Bortolo.
Il premio, giunto quest'anno alla quinta edizione, ha visto premiati ben 5 progetti.
Il borgo di S. Stefano di Sessanio
Per comprendere a pieno l’intervento sull’antico borgo di S. Stefano di Sessanio sarebbe necessario descrivere il paesaggio naturale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed i suoi poco conosciuti patrimoni architettonici cosidetti minori o marginali, testimonianze del rapporto millenario stretto ed indissolubile, tra paesaggio naturale e paesaggio antropico e della diffusa presenza dell’uomo in tutto il territorio.
La complessa storia evolutiva dell’uomo in S.Stefano di Sessanio ed in generale all’interno del Parco, è più evidentemente rappresentata nel periodo compreso tra le prime forme di incastellamento (XII - XIII secolo) e l’Unità d’Italia.
Dall’archeologia del territorio: campi aperti, stazzi, mandre, terrazzamenti a secco, stanzie, elle più elementari forme di ricovero ed insediamento: capanne in varie forme, casette, grotte, pagliare, fino agli insediamenti più evoluti: villaggi rurali, piccoli borghi e paesi fortificati.
Tali insediamenti raccontano la storia della sopravvivenza nel territorio, legata all’agricoltura di sussistenza e alla pastorizia.
La storia del potere, dal canto suo è testimoniata, dalle importanti dimore storiche, dai conventi, dalle abbazie, dai castelli e dalle torri fortificate.
Entrambe le storie, quelle della sopravvivenza quotidiana e quelle del potere, sono legate al destino dell’economia armentizia. Il crollo della ricchezza dei mercati della lana, ha consegnato inesorabilmente queste le popolazioni ad un destino di povertà e con esso al progressivo abbandono del territorio, fino alle grandi emigrazioni.
Dalle testimonianze di questo passato nasce il progetto di recupero dell’antico borgo di S.Stefano Di Sessanio, borgo medievale semiabbandonato fino a pochi anni fa, rappresenta in modo emblematico il paesaggio insediamentale degli abitati d’altura nel periodo centrale del medioevo.
Nel periodo feudale, Santo Stefano fa parte del dominio politico-territoriale della Baronia di Carapelle, appartenuto tra l’altro ad alcune illustri famiglie toscane: i Piccolomini prima ed i Medici poi, attratte dall’’importanza mercantile della materia prima prodotta dall’industria armentizia. Caratteristica peculiare di questo e di altri borghi all’interno del Parco, è la straordinaria fusione con il contesto ambientale e la omogeneità urbanistico-architettonica frutto piu’ dell’abbandano che di concrete politiche di tutela.
La grande emigrazione oltreoceano, senza ritorno, da un lato ha inibito ogni forma di ripresa economica del paese, dall’altra lo ha preservato da interventi invasivi.
IL PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E RIDESTINAZIONE, muove dalla convinzione della priorità, rispetto ad ogni altra esigenza, della conservazione rigorosa: conservazione delle complesse articolazioni spaziali dei vani, delle loro caratteristiche dimensionali, dei materiali, delle cromie, delle patine e perchè no, delle emozioni che questi luoghi sanno evocare.
Tale convinzione ha impedito che la diffusa abitudine del fare invasivo “moderno” cancellasse la traccia, anche la piu’ povera, del fare antico, dalle porzioni di murature, degli intonaci, dei manufatti minuti (camini, stipi, dispense, infissi ecc).
Recuperare, quindi, senza derogare da rigorosi principi di tutela per assecondare sterili funzionalismi o peggio ancora, effimeri modernismi, gli uni e gli altri, troppo spesso sostenuti da ignoranza o da interessi incongrui con il recupero del patrimonio architettonico antico.
Il soddisfacimento dei requisiti di conservazione e di quelli prestazionali ha suggerito l’adozione di una impiantistica tanto evoluta quanto congruente con la conservazione dei luoghi:
- impianto di riscaldamento alimentato in teledistribuzione con sistema a pannelli radianti sottopavimento (ampie superfici e basse temperature consentono di sostenere un elevato benessere termoigrometrico, stante la rilevante permeabilità all’aria degli infissi)
- impianto elettrico caratterizzato dalla distribuzione dei segnali a bassissima tensione e collegamenti mediante fibra ottica di tutti gli ambienti, con la conseguenza di:
- facilità di controlli in remoto dei segnali provenienti da ogni ambiente;
- collegamenti intranet ed internet in ogni zona;
- l’eliminizione degli elementi classici di comando (interruttori, deviatori, invertitori), con unico comando a video touch screen, di basso impatto e ad elevate prestazioni e funzionalità.
Il cantiere è stato condotto rispettando le antiche e consolidate tecniche, l’impiego di materiali di recupero compatibili, l’adozione di tecnologie evolute a servizio del recupero.
Le azioni a sostegno del progetto di recupero e ridestinazione sono:
- la riattivazione di botteghe dell’artigianato tradizionale secondo disciplinari dettati da istituzioni di
tutela della cultura materiale locale;
- la promozione di eventi culturali ed artistici di alto profilo qualitativo con il dichiarato obiettivo di
evitare folclorismi di maniera tanto diffusi in troppi centri storici alla ricerca di facili consensi dei turisti.
- la promozione del concetto di qualità globale e tolleranza zero ai detrattori, mediante azioni congiunte tra privato-comune-parco (CARTA DEI VALORI PER S.STEFANO DI SESSANIO) per l’avvio ed il sostegno di programmi di tutela e valorizzazione della bellezza urbanistica ed architettonica e ambientale del borgo e del suo territorio.
Per scaricare la scheda e i particolari tecnici del Palazzo della Loggia
clicca qui
Per ulteriori informazioni sul Premio di Architettura Fassa Bortolo
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Il nuovo Centro di Aviazione Lufthansa si trova in corrispondenza dello snodo europeo più importante per i trasporti, tra l'aeroporto di Francoforte, la rete autostradale e le linee ferroviarie ad alta velocità.
Il Centro di Aviazione Lufthansa è un edificio certificato a basso consumo energetico, dal momento che necessita di appena un terzo dell'energia di un tradizionale fabbricato per uffici.
Il progetto è stato ideato secondo criteri di semplicità, chiarezza e leggibilità. In pianta l'edificio ha la forma di un doppio pettine a dieci ali. In mezzo a queste ali, disposti su ciascun lato di un passaggio centrale, si trovano degli atrii progettati a mo' di giardini, che isolano l'edificio da rumori ed emissioni. I giardini di tali atrii sono realizzati con piante provenienti da cinque continenti a simboleggiare la rete di collegamenti Lufthansa in tutto il mondo.
Tutte le 1.850 postazioni di lavoro sono dotate di vista sui giardini e di ventilazione naturale. L'edificio è coperto da un tetto di 55.000 metri quadrati che ricorda la forma di un parapendio.
Il fabbisogno di riscaldamento del Centro di Aviazione è inferiore del 60% rispetto al limite prefissato dalle normative tedesche sull'energia per edifici simili per destinazione d’uso e dimensioni.
Questo ne fa una costruzione assimilabile alle abitazioni a basso consumo energetico. Inoltre, un'illuminazione efficiente unita a un sistema meccanico ottimale di circolazione dell'aria nonché a un impianto di riscaldamento / raffrescamento integrato nella soletta contribuiscono a ridurre il consumo energetico dell'edificio.
Gli atrii sono naturalmente ventilati e agiscono da "zone tampone" per mantenere una temperatura confortevole negli uffici in ogni periodo dell’anno.
Le volte a botte poste sopra gli atrii sono composte da profilati rettangolari in acciaio saldati resistenti alla piegatura e collegano l'edificio alto 25 metri attraverso una campata di circa 18 metri di larghezza.
Un elemento strutturale multifunzione posto all'interno delle volte funge da scolo per il tetto e contemporaneamente da condotto di ventilazione e scarico fumi per gli atrii.
La struttura del tetto è stata ottimizzata in senso aerodinamico attraverso esperimenti di meccanica dei fluidi.
Sono stati aggiunti dei deflettori per mantenere una zona a pressione costantemente neutra sopra il tetto.
Senza tali deflettori, il vento eserciterebbe una pressione sulle superfici del tetto e spingerebbe l'aria nonché il fumo in caso d'incendio all'interno degli atrii.
A seconda delle condizioni atmosferiche, la struttura del tetto può essere aperta o
chiusa mediante un flap a motore.
Le facciate interne delle ali che ospitano gli uffici sono costituite da strutture prefabbricate in legno e vetro con i vani porta disposti secondo la griglia dell'edificio.
I balconi avvolgenti creano un collegamento spaziale con i giardini e hanno anche una funzione di piattaforme per la pulizia della facciata.
Criteri di economia ed ecologia sono integrati e bilanciati in un'ottica di responsabilità orientata al futuro.
La struttura minima del nuovo Centro di Aviazione è estremamente efficiente in termini di materiali e consumo di energia primaria.
Con le sue ali modulari, l'edificio può essere ampliato in fasi successive fino a triplicare le dimensioni attuali.
Una volta completata la seconda fase di costruzione, l'edificio accoglierà 4.500 dipendenti, e sarà costituito da un numero di ali tali da racchiudere un totale di 28 giardini.
Il nuovo Centro di Aviazione è stato progettato per essere trasparente, garantire un livello elevato di comfort all'utente e soddisfare molteplici parametri.
Le strutture flessibili degli uffici consentono una reversibilità illimitata come pure postazioni di lavoro non discriminanti.
Le condizioni di lavoro suggeriscono molteplicità, creatività, spirito di squadra, comunicazione e motivazione. Il lavoro non viene effettuato solo nelle postazioni tradizionali, ma si incoraggiano la comunicazione e l'interazione spontanea grazie alle zone aperte.
Tutti i giardini sono liberamente accessibili, offrono spazi relax e perfino piccole sale riunioni.
L'opera fa parte dei ben 5 progetti vincitori nella sezione “opere realizzate” del Premio di Architettura Sostenibile 2008, di Fassa Bortolo.
Per ulteriori informazioni sul Premio di Architettura Fassa Bortolo
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => L'opera fa parte dei ben 5 progetti vincitori nella sezione “opere realizzate” del Premio di Architettura Sostenibile 2008, di Fassa Bortolo.
Heelis è un esemplare complesso di uffici che sta imponendo nuovi standard nel Regno Unito in materia di sostenibilità dei luoghi di lavoro. Si è guadagnato numerosi riconoscimenti per il suo carattere innovativo e per la sua capacità di coniugare pressanti esigenze ambientali con la qualità del design e il comfort per l'utente.
La sostenibilità era al centro delle aspirazioni del National Trust per la sua nuova sede di Swindon.
Il brief richiedeva un edificio che potesse rientrare in un budget di fondi istituzionali, con un finanziamento supplementare per misure innovative chiaramente ammortizzabili in un tempo non superiore a 20 anni. L'attenta gestione del progetto e della relativa realizzazione ha ottenuto un punteggio BREEAM ‘Excellent’ (Building Research Establishment Environmental Assessment Method, ossia metodo di valutazione della qualità ambientale degli edifici).
L'edificio dimostra che è possibile conseguire notevoli miglioramenti nella sostenibilità dei fabbricati di uffici con un incremento contenuto dei costi.
Il team di progettazione ha lavorato alla messa a punto di una matrice che definisse le possibili opzioni per migliorare la sostenibilità attraverso la classificazione del risparmio energetico e dei periodi di recupero dell’investimento; ciò ha agevolato il processo decisionale del comitato responsabile del progetto e ha dimostrato di essere uno strumento talmente valido che da quel momento è stato utilizzato per l'intera procedura.
La conformazione dell'edificio è stata ispirata dal desiderio di assicurare un'eccellente illuminazione naturale nonché una ventilazione ottimale su tutto il piano, massimizzando al contempo solai e connettività. Il tetto, in effetti la parte elevata principale, è costituito
da falde a shed con orientamento nord-sud per catturare meglio la luce naturale e solare attraverso i pannelli fotovoltaici montati sul tetto medesimo, che forniscono il 35% dell'energia necessaria all'edificio.
Le elevazioni sono state studiate per ridurre al minimo l'accumulo termico mediante parti vetrate dall'orientamento attentamente studiato, alette in mattoni sporgenti e schermature in alluminio.
I lucernari sono schermati dai pannelli fotovoltaici che
superano la linea di colmo e il sistema di "ugelli" per la ventilazione, i quali eliminano la luce proveniente da est e da ovest.
All'interno, gli ambienti sono naturalmente illuminati e ventilati: un fattore di luce diurna del 5% al pianoterra e del 10% al primo piano riduce il fabbisogno di illuminazione artificiale.
Se necessario, il sistema interamente dimmerabile è comandato tramite sensori di luce diurna e movimento.
La ventilazione naturale in ingresso è garantita dalle
prese d’aria poste in corrispondenza delle elevazioni mentre in uscita passa attraverso i condotti di estrazione sul tetto.
Gli "ugelli" potenziano l'effetto camino, permettendo così ai venti che soffiano da qualsiasi direzione di incrementare la ventilazione.
La perdita di calore attraverso i condotti in inverno farebbe aumentare notevolmente il consumo
energetico generale, ma un sistema di ventilazione meccanica consente di recuperare il calore, garantendo una buona qualità dell'aria e riducendo al minimo il fabbisogno di energia.
Il tamponamento della struttura in acciaio realizzato con calcestruzzo a vista agevola la circolazione dell'aria e, insieme al raffrescamento notturno garantito dai condotti esterni controllati via BMS, elimina la necessità di sistemi di condizionamento nella gran parte delle aree.
I materiali sono stati selezionati per assicurare sostenibilità in fase di produzione, uso e smaltimento.
I mattoni fabbricati nel Regno Unito sono posati con malta di calce.
L'alluminio prodotto in loco (92% riciclato) è alla base delle prese d’aria per il raffrescamento notturno.
Il legno proveniente dai terreni del National Trust è stato usato per il rivestimento verso le corti esterne e all'interno dell'atrio.
La lana delle pecore Herdwick allevate nelle fattorie del National Trust è stata usata per il tappeto, contribuendo così a incrementare il valore di un prodotto coinvolto di recente nella crisi dell'afta epizootica.
Un'attenta eliminazione dei composti organici volatili ha dato come risultato un'eccellente qualità dell'aria. L'ubicazione è stata scelta perché ottimamente collegata con la rete dei trasporti pubblici: un "green travel plan" (piano di trasporto ecologico) limita l'uso del parcheggio auto locale ai car sharer.
Abbiamo effettuato una valutazione post-abitativa completa dell'edificio, finanziandola tramite il denaro ricevuto con il premio RIBA Sustainability Award, il che ha prodotto risultati molto positivi.
Per ulteriori informazioni sul Premio di Architettura Fassa Bortolo
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Con la casa in terra battuta realizzata dalla società "Lehm Ton Erde Baukunst GmbH" (società di architettura a responsabilità limitata per costruzioni in argilla e terra), si è voluto compiere un tentativo di visualizzare un ciclo consapevole all'interno di un particolare contesto industriale.
La comparazione tra il valore del lavoro dell'uomo con l'uso dell'energia e il valore dei materiali impiegati nei metodi di costruzione industriale che si stanno rapidamente propagando in tutto il mondo può costituire un argomento interessante per studi di approfondimento.
Il tema ispiratore del progetto è incentrato su una modesta casa di terra adattata a esigenze e standard di vita europei.
Si tratta di una versione tradizionale della casa di terra in tutta la sua evidente semplicità, con un impiego adeguato di materiali puliti e naturali, adattata ai moderni standard di vita.
Il ruolo dell'architettura di terra in Austria e altri paesi europei assimilabili da un punto di vista economico è fondamentalmente diverso rispetto al ruolo della stessa nei paesi a basso reddito.
Mentre in questi ultimi paesi le costruzioni in terra battuta rappresentano una tecnica di costruzione economicamente conveniente, in Europa la terra battuta è interessante soprattutto come strumento di design; questo si spiega con la diversità dei sistemi economici, specie del valore del lavoro umano confrontato all'uso dell'energia.
Negli edifici in terra, il valore aggiunto viene conferito dall'abilità dell'artigiano, non dai materiali o dall'energia.
Dati del progetto
L'edificio è situato a Schlins, piccolo paese dell'Austria occidentale.
La progettazione è stata eseguita dall'Arch. Roger Boltshauser di Zurigo e dall'Arch. Martin Rauch di Schlins.
L'edificio in terra è composto da una superficie di circa 140 mq con vani da 30 mq.
Il volume è pari a 120 mc di terra battuta suddiviso in tre piani realizzati con un sistema di struttura portante.
Lo spessore delle pareti è di 45 cm più 10 cm di isolamento realizzato con canne sul lato interno delle parete.
A sua volta, lo strato isolante è rivestito da un intonaco di argilla di 3 cm nel quale sono inseriti i tubi del riscaldamento.
Il soffitto è sostenuto con travi di legno. Riguardo alla statica, in ogni pavimento è presente un anello di sostegno realizzato con calce trass armata (un tipo di calcestruzzo a basso consumo energetico) come l'architrave.
Tecnica di costruzione e architettura
Grazie all'eccellente composizione del terreno locale (roccia dolomitica sedimentata), è stato possibile impiegare direttamente il materiale di scavo come materiale da costruzione nelle sue naturali condizioni di umidità, senza ulteriori trattamenti.
Di conseguenza, questo materiale è stato solo vagliato, dal momento che non si è reso necessario miscelarlo. In questo modo, il pozzo di scavo ha fornito il 100% del materiale da costruzione impiegato.
Per effetto dell'elevato grado di compattazione del materiale, ottenuto con un moderno sistema potenziato di casseratura, è stato possibile incrementare la capacità di carico statico.
Nelle costruzioni di terra, la protezione dall'umidità è ovviamente prioritaria.
In questo progetto, anche le parti a contatto con il terreno (principalmente lo scantinato) sono state realizzate in terra e impermeabilizzate con un rivestimento esterno di bitume.
In questa parte del mondo, spesso le strutture in terra non sono visibili come tali da fuori.
Si usava coprire la terra con intonaco o un rivestimento, non solo a scopo di protezione contro gli agenti atmosferici, ma anche volutamente per ragioni di immagine perché "la terra è il materiale da costruzione dei poveri".
Ciò nonostante, è noto che la terra possiede caratteristiche eccellenti per la regolazione del clima interno.
La sua importanza sta crescendo non solo per motivi ecologici bensì anche per l'esigenza sempre più sentita di vivere in un ambiente sano.
Le considerazioni di natura ecologica nonché estetica sono i fattori determinanti connessi alle diverse tecniche di costruzione con la terra.
I principi architettonici riguardanti i materiali impiegati prevedono che le case di terra siano riconoscibili come tali, anche dall'esterno, indipendentemente dalla loro esposizione al clima e agli agenti atmosferici.
Il moderno linguaggio architettonico ricorre spesso ad ampie finestrature, realizzabili in combinazione con il calcestruzzo.
Una combinazione consapevole di materiali impiegati in maniera adeguata, con ciascun materiale riservato alla sua migliore applicazione, amplia le possibilità architettoniche.
La giusta combinazione dei due materiali, basata sui loro elevati valori di attrito, aumenta la resistenza antisismica dell'edificio.
Il progetto presentato, è uno dei 5 vincitori del Premio di Architettura Sostenibile 2008 della Fassa Bortolo.
Per ulteriori informazioni sul Premio di Architettura Fassa Bortolo
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Il progetto di seguito presentato, è uno dei 5 vincitori del Premio di Architettura Sostenibile 2008 della Fassa Bortolo.
La scelta inusuale di nominare ben 5 progetti vincitori nella sezione “opere realizzate” è dovuta innanzitutto all’alto livello delle opere realizzate ed al fatto che non vi era tra questi un singolo progetto che emergeva rispetto agli altri ma una serie di eccellenti soluzioni capaci di riassumere l’effettiva complessità e diversità con cui l’approccio al tema sostenibilità può manifestarsi. Pertanto, la giuria ha deciso di premiare più opere che enfatizzano, nel loro complesso, la diversità dei temi di progetto e che presentano, in ciascun caso, la risoluzione più idonea, a dimostrazione di come ogni specificità necessiti di soluzioni peculiari. La scelta è stata fatta indipendentemente dall’origine degli autori ma è interessante notare dal risultato che provengono da cinque diversi paesi europei.
L'opera
Nel progettare questo edificio, ci si è apertamente impegnati a soddisfare l’esigenza generale di creare energia pulita in città, nella certezza che tale nuova necessità, ben lungi dall'ostacolare il risultato architettonico, costituisse in realtà un arricchimento del progetto stesso; dall'l'installazione dei dispositivi volti a produrre energia pulita, abbiamo ottenuto alcuni elementi di composizione interessanti.
Il progetto riguarda la costruzione di un edificio pubblico di proprietà della giunta comunale di Madrid, il cui obiettivo consiste nell'assumersi la responsabilità come amministrazione di fornire un esempio positivo con la progettazione dei propri edifici. In questo progetto, l'installazione di lastre fotovoltaiche nella facciata è stata scelta per illustrare le opportunità architettoniche offerte da tale tecnologia, sia in città sia negli edifici più rappresentativi.
Di conseguenza, l'edificio pubblico persegue i propri fini sociali in più modi:
- servizio pubblico per i cittadini tramite la funzione che svolge;
- solidarietà nella produzione di energia elettrica gratuita non inquinante, la quale viene immessa
nella rete pubblica per coprire i consumi della città, dal momento che ne verrà prodotta in quantità
maggiore rispetto al fabbisogno dell'edificio;
- aspetto simbolico dell'edificio pubblico la cui immagine, ben lungi dall'esserne danneggiata, è rafforzata dall'uso delle lastre quale elemento architettonico;
- costruzione della città secondo parametri qualitativi accettabili da un punto di vista architettonico;
- esempio funzionale per gli edifici privati, che incoraggia l'installazione di questo sistema ovvero di sistemi simili.
L'edificio a cui si fa riferimento, commissionato dall'Ufficio Servizi Sociali del Comune, svolgerà le diverse funzioni di seguito riportate:
- centro servizi sociali dedicato all’assistenza e al servizio per i cittadini, la cui concezione prevede sostanzialmente uffici nonché sale d'attesa e sale riunioni;
- centro diurno per persone anziane con disabilità fisiche o affette da morbo di Alzheimer, appositamente progettato con molte sale dove potersi sedere e spazi dove poter camminare.
L'edificio si trova sul confine del centro storico di Madrid, all'interno di un quartiere recentemente ristrutturato e di una zona a traffico limitato.
Il lotto sul quale si sta costruendo ha forma trapezoidale e confina con lotti residenziali su tre lati.
La sua facciata è una sorta di linea interrotta che si affaccia su uno spazio pubblico e su una piazza.
La necessità di separare le due funzioni principali, ossia i servizi sociali e il centro anziani, come pure la complessità geometrica del lotto hanno fatto in modo che venissero ideati due volumi indipendenti correlati in termini di spazio ma di diversa tipologia, ciascuno adeguato ai programmi e agli utenti cui sarà destinato.
In questo modo si è riusciti anche a ricavare un'eccellente superficie per la facciata, il che si traduce nella possibilità di ottimizzare aperture, luce e ventilazione.
Il volume destinato ai servizi sociali è costituito da un edificio elevato adatto all’assetto urbano, costruito a ridosso dell'edificio residenziale confinante, con il quale condivide un muro divisorio per l'intera altezza.
Gli uffici e gli altri spazi sono distribuiti attorno a un'apertura centrale illuminata dal vano dell'ascensore in vetro, che polarizza la pianta quadrata della torre.
Il volume destinato agli anziani, invece, deve evitare spostamenti in verticale; di conseguenza, è costituito da soli quattro piani ed è situato sul lato del lotto dove non è necessario nascondere muri divisori.
Si sviluppa in forma circolare, con il nucleo per le comunicazioni al centro del piano e una composizione lineare il cui scopo è consentire agli anziani di individuare il percorso nel modo più semplice.
Nell'ottica di realizzare una costruzione sostenibile, si è pensato ad assicurare la massima illuminazione naturale nonché un perfetto controllo dell'irraggiamento solare; per questo, tutte le sale, comprese le aree di camminamento, sono provviste di aperture sulla facciata.
Nell'edificio più elevato le aperture sono state progettate sotto la soletta superiore ma sopra i soffitti degli uffici per condurre la luce obliquamente all'interno e aumentare così l'illuminazione dell'atrio.
Lo spazio dedicato agli anziani, che deve essere più caldo, è esposto a sud ed è aperto attraverso un muro divisorio dove i pannelli solari possono avere anche una funzione di schermatura.
Per scaricare le piante del piano terra e del piano primo
clicca quiclicca qui
Per scaricare la sezione AA
clicca qui
Per scaricare la sezione BB
clicca qui
Per ulteriori informazioni sul Premio di Architettura Fassa Bortolo
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => C'è un pezzo di storia del Piemonte, nel castello di Tagliolo.
E anche un pezzo di cuore degli abitanti di questo suggestivo e affascinante borgo dell'alto Monferrato, dominato dai 38 metri dell'imponente torre: il castello, nel suo insieme, rappresenta un notevole esempio di architettura fortificata e costituisce un documento essenziale della storia, ancora perfettamente integrato con l'ambiente circostante.
Risalente al X secolo, fu costruito all'epoca della dominazione dei Marchesi del Bosco; distrutto in parte durante le lotte tra Genova, i Malaspina e gli Sforza, fu successivamente ricostruito e più volte ampliato. Dell'epoca più antica rimangono oggi parte del torrione trecentesco e le caditoie del ponte levatoio medievale; le rimanenti parti risalgono ai secoli XVI, XVII e XVIII. Nelle sue antiche cantine vengono prodotti, oggi come un tempo, i vini pregiati frutto delle colline che circondano il borgo.
Da anni infatti la proprietà, i Marchesi Pinelli Gentile, che lo utilizza comunque come residenza, porta avanti una politica di riuso dell'immobile al servizio dell'attività vitivinicola che ha reso il proprio prodotto noto non solo in ambito nazionale ma anche all'estero, con l'individuazione di una funzione di riutilizzo degli spazi non adibiti a residenza che fosse compatibile con l'edificio antico e con il contesto storico in cui esso ricade.
Per questo non bastava ristrutturare e risanare l'edificio con un attento restauro portato avanti ormai da anni; si voleva, si doveva valorizzarlo appieno, migliorandone la fruibilità.
A tal fine sono stati individuati nell'antica bigattiera i locali idonei a creare uno spazio di rappresentanza al servizio sia della residenza che dell'attività vitivinicola riportando all'antico splendore una parte del castello da tempo in disuso.
Non a caso sono stati scelti i prodotti della Linea Bio-architettura FASSA.
Un ciclo completo, creato per rendere più salubre e vivibile qualsiasi realtà abitativa, per costruire e ristrutturare "a misura di natura".
Una linea la cui qualità è certificata dal marchio di tre prestigiosi istituti europei (ANAB, IBO, IBN), che ne attesta la piena rispondenza ai canoni dell'architettura biologica.
Soluzioni che hanno consentito il perfetto recupero dei saloni della bigattiera, adattandosi ottimamente alle caratteristiche peculiari dell'edificio nel suo complesso. L'intervento di recupero ha consentito la realizzazione di un vasto spazio di rappresentanza, utilizzabile per convegni, mostre e concerti con la possibilità di renderlo fruibile anche per ricevimenti e catering, composto da due locali di diversa ampiezza.
Nel più piccolo, data la notevole umidità (dal 30% al 92%), è stato utilizzato un ciclo completo deumidificante: S 639 e S 650 fino a metà parete, S 605 per la rifinitura. Nel locale più grande gli stessi prodotti sono stati utilizzati soltanto sul lato a contatto con il terrapieno, mentre per i restanti muri, più asciutti, è stato impiegato il bio-intonaco KB 13, rifinito con S 605.
L'intervento, progettato e diretto dall'arch. Paola Mascherini e realizzato dall'impresa 'Società Costruzioni Novesi', contribuisce al mantenimento ed alla valorizzazione di un patrimonio storico ed architettonico di grande pregio che va conservato e reso fruibile. Iniziative come questa arricchiscono l'offerta turistica del nostro paese e premiano l'impegno di chi, come i Marchesi Pinelli Gentile, ha saputo mantenere inalterato lo splendido borgo dominato dal castello, un vero gioiello del Piemonte.
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[post_content] => La progettazione della casa si è basata, fin dal primo incontro tra tecnico e committenza, su un preciso obiettivo: che l’abitazione fosse la più salutare possibile per gli abitanti e che i materiali utilizzati e gli impianti fossero di tipo “biocompatibile”.
Grazie ad una approfondita ricerca svolta dalla committenza e cominciata tre anni prima dell’incarico, ed alla proposta del progettista di riferirsi ad alcune icone dell’architettura moderna come le “Usonian houses” di F.L.Wright e la “Villa Savoje” di Le Corbusier, è stato possibile definire alcune “linee guida”che hanno poi ispirato la progettazione e la realizzazione dell’edificio.
Di fatto, rispetto alle tecniche costruttive prevalenti nel mercato ed alle logistiche adottate per gli interni e l’impiantistica sono stati riconsiderati in modo alternativo molti elementi fondamentali in modo che:
- il lotto avesse caratteristiche geologiche soddisfacenti ed un buon orientamento;
- il corpo di fabbrica fosse ampiamente ventilato;
- il cemento armato fosse limitato alle fondazioni con appropiate messe a terra;
- il volume abitativo avesse solai e struttura in legno;
- gli isolamenti esterni, nelle strutture portanti ed interni fossero in materiale vegetale;
- l’illuminazione naturale fosse pensata secondo gli orientamenti;
- l’illuminazione artificiale così come tutte le fonti di tensione fosse monitorata in senso “domotico”;
- l’impianto elettrico fosse di tipo “a stella” e non ad “anello” e regolato da disgiuntori bipolari;
- il riciclo d’aria all’interno fosse a recupero di calore;
- l’aspirazione delle polveri interne fosse centralizzato;
- i serramenti fossero al massimo della bassoemissività;
- la copertura piana fosse agibile con giardino;
- le finiture e le pitture fossero eseguite con prodotti naturali;
- i pavimenti e rivestimenti fossero in legno e pietra;
- l’arredamento fosse realizzato con materiali e trattamenti naturali;
- i solai fossero complanari e gli accessi possibili in un ottica di “design for all”;
- la struttura prefabbricata riducesse i tempi ed i costi di cantiere;
- il riscaldamento fosse alimentato a “biomassa” e non a “fossile”;
- i costi finali dell’opera, tenuto conto degli ammortamenti nel tempo, fossero pari o minori a quelli di una casa tradizionale;
- i materiali costruttivi fossero riciclabili dall’origine fino al loro futuro smaltimento.
La struttura portante è realizzata con elementi prefabbricati bidimensionali in legno, mentre l’uso del cemento è limitato alle componenti di fondazione con appropriata messa a terra dell’armatura metallica, per evitare l’insorgere di alterazioni del campo elettromagnetico.
L’edificio risulta sopraelevato rispetto al terreno, creando un vuoto aerato utile a eliminare problemi di umidità generalmente presenti nei solai a terra e favorire l’evacuazione di eventuale gas radon proveniente dal suolo.
Analogamente, il solaio piano di copertura, pur essendo in parte praticabile, è strutturato con un’intercapedine ventilata in grado di eliminare il surriscaldamento degli ambienti interni dovuto all’irraggiamento estivo della copertura.
Le pareti perimetrali sono concepite per offrire elevati gradi di isolamento termico, attraverso l’impiego di materiale coibente vegetale nelle parti opache e di vetrate di tipo bassoemissivo nelle aperture.
L’illuminazione artificiale, così come tutte le fonti di tensione elettrica, sono gestite da un sistema demotico; l’impianto elettrico è stato inoltre realizzato con circuiti configurati “a stella” anziché “ad anello” e regolato da disgiuntori bipolari per limitare l’inquinamento elettromagnetico degli ambienti.
Il ricambio d’aria è garantito da un sistema di ventilazione a recupero di calore e l’aspirazione delle polveri interne è del tipo centralizzato.
Le finiture, sia interne che esterne, sono state eseguite con prodotti naturali, così come i pavimenti e i rivestimenti, oltrechè i componenti di arredo sono realizzati con materiali e trattamenti esneti dal rilascio di sostanze nocive.
Per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento, questo consiste principalmente in una grande stufa in pietra ollare posta al centro della abitazione che da sola supporta il fabbisogno di calore.
E’ stato predisposto, ad integrazione, un impianto a pannelli radianti a parete che può essere alimentato da una caldaia a biomassa.
Detta caldaia aziona anche uno scalda acqua.
Inoltre è stato previsto lo sfruttamento dell’energia solare con la predisposizione per una futura infrastruttura fotovoltaica nel tetto piano praticabile.
Il processo progettuale ha inoltre previsto il calcolo di ammortamento nel tempo dei costi iniziali aggiuntivi rispetto ai processi costruttivi tradizionali, stimando un rientro economico nell’arco di circa un decennio.
Il progetto ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile, edizione 2006, promosso dalla Facoltà di Architettura di Ferrara e dalla azienda Fassa Bortolo.
La menzione di Casa Baccichetto è stata assegnata per l’approccio metodologico complessivo che risulta globalmente e rigorosamente improntato alla filosofia più aggiornata dell’architettura sostenibile.
Adottando soluzioni legate all’uso di materiali naturali (con calcestruzzo limitato alle fondazioni), riciclo dell’aria, riscaldamento a biomassa e non fossile, isolamento a mezzo di materiali vegetali, serramenti con caratteristiche di bassoemissività, finiture naturali, elementi e sistemi costruttivi riciclabili.
Lo stesso approdo formale della residenza è testimonianza di esiti architettonici aggiornati con riferimenti espliciti alla ricerca del Moderno e in particolare alle usonian houses di F.L.Wright.
Curriculum del Progettista
1957 : nato a S.Donà di Piave (VE).
1983 : laurea in architettura a Venezia.
1984-2006 : Dal 1984 è libero professionista e svolge prevalentemente attività di progettista e designer/RS per aziende operanti nel campo dell’ arredamento.
Numerosi i lavori (tra i quali alcuni premiati) sia in Italia che all’estero, principalmente:
1987: “World Tile Exposition – Los Angeles” , 1° premio per allestimento e direzione artistica
1988: “Premio Internazionale di Architettura A. Palladio” – Basilica Palladiana, Vicenza (finalista)
1992: “International competition for a new public square in Nagoya” – Giappone (3°premio)
1998-2000 interiors dell’ ex “Royal College of Organists”, Londra
2002: interni del Teatro la Fenice, Venezia (coll.con G.Lovato).
Numerose le mostre personali e collettive sulla propria ricerca a Venezia, Vicenza, Parma, Trento, Torino, Milano, Cortina, Zurigo, Nagoya, New York.
E’ iscritto all’Ordine degli Architetti di Venezia dal 1984 e per molti anni è stato membro dell’ADI e del BEDA.
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[post_content] => Obbiettivo principale dell’intervento Polis ove si inserisce questo progetto é la riqualificazione urbana attraverso la creazione di un sistema ambientale creato intorno al torrente (nuovo parco urbano lineare).
Le condizionanti del Piano Particolareggiato rispetto alla localizzazione del nuovo edificio sono principalmente l’area di impiantazione, l’area e la esigenza di un piano terra libero, esigenza questa dettata dal livello massimo di piene del torrente esistente.
Obbiettivi
Molti gli obiettivi che i progettisti hanno voluto perseguire:
- creare zone distinte con vari livelli di privacy, tra spazi pubblici, semi-pubblici e privati; creare facili accessibilità all’edificio fisicamente e visualmente;
- creare una continuità visuale tra il parco e il giardino dell’asilo;
- scegliere un orientamento solare che privilegi la zone delle classi orientandole quindi a sud relazionandole allo stesso tempo con il giardino e il parco;
- operare la divisione delle zone funzionali (classi e zone di appoggio) attraverso un corridoio centrale che permette una chiara interpretazione degli spazi;
- utilizzare sistemi di climatizzazione passiva.
Programma
Al pian terreno, un volume ritmato da aree opache e translucide separa la zona pubblica degli accessi e del parcheggio da quella privata del giardino dei bambini.
Contiene gli accessi verticali (scale e ascensore) e le aree técniche.
Glia accessi convergono nei due piani in un hall che é direttamente legato al corridoio centrale che distribuisce a sud alle classi e a nord alle aree di appoggio ed uffici.
Al primo piano troviamo il programma dell'asilo (segreteria palestra e sala di lettura) ove le classi hanno una relazione diretta con il giardino, attraverso le passerelle che vi comunicano direttamente.
Al secondo piano le classi del doposcuola (in Portogallo diviso in turni mattutini e pomeridiani) ed altri appoggi. Due volumi si distinguono nei due piani: i bagni.
Materiali e Sostenibilità
L'edificio é costruito in cemento bianco, armato, gettato in cantiere, essendo a sud rivestito con pannelli di agglomerato cementizio e segatura pigmentato di colore nero con volumi aggettanti che permettono il controllo solare oltre ad offrire uno spazio peculiare per le attività scolari.
L'interno di questa struttura é rivestita, quasi come una seconda pelle con isolamento térmico, una terza pelle in mattone ed intonaco protegge l'isolamento e garantisce l'inerzia termica all'interno dell'asilo.
Il sistema di riscaldamento basato su un sistema misto di pannelli solari e caldaia a gas fornisce acqua calda per uso normale e al pavimento radiante.
La ventilazione dell'edificio é indotta per differenza di pressione dall'estrazione forzata dell'aria, nei moduli dei bagni, entrando nell'edificio attraverso i sistemi di griglia presenti negli infissi termici in alluminio.
Il sistema di raccolta delle acque piovane converge in un deposito che le raccoglie e le ridistribuisce nelle cassette di scarico dei bagni e per innaffiare il giardino.
Il deposito, in assenza di pioggia, é alimentato dalle rete pubblica.
Gli autori
Nadir Bonaccorso nasce a Milano nel 1967.
Si laurea presso il Politecnico di Milano, Facoltà d'Architettura nel 1993.
Collabora a Lisbona presso lo studio dell'Architetto João Luis Carrilho da Graça dal 1993 al 1996.
Nel 1997 apre lo studio (nbAA) a Lisbona. Lavora nell'integrazione delle tecniche solari passive estendendo la sua area di lavoro alle scenografie, allestimenti espositivi e design.
Sónia Silva nasce a Lisbona nel 1973.
Si Laurea presso la Universidade Lusiada a Lisbona nel 1996. É assistente presso la Universidade da Lusiada dal 1997. Master in Teoria dell'Architettura presso la stessa Universitá nel 2003. Si associa alla nbAA nel 2001.
Primo premio nel concorso europan-polis per giovani architetti per il Centro di monitoraggio ed interpretazione ambientale a Gaia; primo premio nel concorso dell'asilo popolare a Cacém.
Vari progetti individuali e congiunti pubblicati : caderno 3 independente 1999; arquitectura e vida 2002 riv. nº22; Jornal dos Arquitectos nº173 España; Umran – nº14 2004 Arabia Saudita;arquitectura em Lisboa e Sul Portugal ed. Blau 2005.
Esposizioni individuali e congiunte: esposizione collettiva Geração 90 Lisbona e Portogallo 1999-2000 ; esposizione collettiva Centro Cultural de Belém, 2002; sala de projecto (individuale) presso l'Ordine degli Architetti a Lisbona 2002; 5ª biennale internazionale d'Architettura a San Paulo (Brasile) 2003; esposizione itinerante “ architetti italiani in Portogallo” 2005; Esposizione itinerante NIB ICAR travelling exhibition 2005-2006.
Per scaricare l'assonometria in PDF
clicca qui
Per scaricare la pianta del piano terra in PDF
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Per scaricare la pianta del piano primo in PDF
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Per scaricare la pianta del piano secondo in PDF
clicca qui
Per scaricare il prospetto nord in PDF
clicca qui
Per scaricare il prospetto sud in PDF
clicca qui
Per scaricare lo schema delle acque piovane in PDF
clicca qui
Per scaricare lo schema della climatizzazione in PDF
clicca qui
Per scaricare lo schema dell'isolamento termico in PDF
clicca qui
Per ulteriori informazioni sulla azienda Fassa
www.fassabortolo.it
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[post_content] => Il fabbricato è una scatola di legno interrata.
I magazzini, i locali tecnici, il ricovero dei mezzi agricoli sono ricavati nella collina. Unico elemento emergente è una quinta bianca che uscendo dalla collina organizza e riordina gli spazi esterni necessari alla manovra degli automezzi.
La voglia di progettare degli spazi e non un edificio appare ancora più evidente nel corpo di fabbrica che emerge oltre la "scatola di legno" e la sovrasta sullo spigolo sud-ovest.
Una gabbia rada e leggera di pilastri e travi in cemento bianco che come un pergolato nasce dalla vigna e si appoggia in modo quasi provvisorio sopra il corpo interrato.
Una maglia bianca che trattiene come una rete il paesaggio circostante riempiendosi via via di eventi legati alla produzione e alla commercializzazione del vino ma anche alla promozione del territorio.
Uno spazio opposto ma complementare al solido ventre ricostruito della collina che trasforma e gelosamente protegge il suo prezioso prodotto, uno spazio pulsante di attività legate alla conoscenza del vino, alla degustazione, ai suoi approfondimenti scientifici e conviviali.
La grande “scatola” di legno della cantina di Collemassari alterna i pieni e i vuoti lungo un percorso interno-esterno conseguente al funzionamento produttivo del fabbricato che ricalca esattamente le fasi del processo enologico.
Un processo che, come prevedono le più avanzate teorie, trasforma le uve in vino mediante un procedimento “a caduta” per semplice gravità senza mai l’ausilio di pompe elettromeccaniche.
Un percorso che, partendo dalla grande terrazza-tetto dove i trattori scaricano l’uva, scende per 13 mt fino alla barricaia interrata aprendosi via via al paesaggio naturale, scandendone le altimetrie mediante uscite in quota funzionali alla produzione, mostrando le coltivazioni e il paesaggio naturale in un continuo interagire con l’intero complesso.
Le soluzioni bioclimatiche che regolano temperature e ventilazione hanno sicuramente guidato il progetto caratterizzando l'opera nel suo insieme.
Un'ossatura in calcestruzzo per contrastare la pressione della collina e i sovraccarichi dei mezzi che scaricano l'uva sulla copertura della cantina.
Pareti ventilate in legno là dove l'inerzia termica va protetta, guidata e riequilibrata.
Legno naturale a doghe per filtrare la luce diretta del sole.
Lastre di zinco titanio per la protezione all'acqua.
Vetrate acidate a bassa emissività per bilanciare la luce naturale.
Bandito l'estetismo formalistico e il progetto architettonico ad ogni costo, la cantina di Collemassari è tuttavia frutto di un'alta densità progettuale dove concetti come risparmio energetico, bioedilizia, qualità del posto di lavoro, ingegneria bioclimatica hanno guidato la progettazione e l'accurata scelta di ogni singolo componente e materiale.
Particolare attenzione va data alla complessità della trama superficiale che caratterizza un edificio dove gli spazi esterni si mescolano e si confondono con quelli interni in una complessa interrelazione funzionale attiva e passiva tra energie naturali e lavoro dell'uomo.
Contesto
A circa 20 km da Grosseto, adagiata sul crinale di una estesa separazione collinare nella usuale conformazione dell’entroterra toscano - di pregio orografico l’area e l’ampiezza della percezione circostante.
Scheda tecnica
Collaboratore: Laura Pizzi, Paolo Vimercati
Direzione Lavori: Edoardo Milesi e Archos srl, Bergamo
Calcolo strutturale: Uberto Coppetelli
Impianti speciali: Tecnoprogett s.a.s.
Indagini geologiche: Franco Duranti
Tecnico di cantina: Maurizio Grassi
Enologo: Maurizio Castelli
Foto di Paolo Da Re, Francesca Perani, Corrado Bonomo
Materiali impiegati
Strutture in cls bianco con inerte in marmo di Carrara e legante cemento tipo Aquila Italcementi.
Tamponamenti in termolaterizio Wienerberger. cm 38, impastato con farina di legno.
Pareti ventilate in cedro rosso canadese.
Struttura di copertura in larice lamellare.
Isolamento di copertura in lana di vetro spessore cm 8 con soprastante ventilazione.
Manto di copertura e lattonerie di Rheinzink.
Infissi di acciaio: profilato Jansen a taglio termico della ditta R&T
Infissi in legno larice lamellare naturale: ditta Capoferri.
Pavimentazione in pietra etrusca del Monte Amiata.
Impianti di climatizzazione a pompa di calore: ditta Iacopozzi.
Pavimentazione tecnica in gres antiacido tipo Buchtal: ditta Tecnopavimenti.
Vetrate stratificate basso emissive sp. 4+4/12/3+3.
Frangisole in legno di cedro canadese: ditta Merlo.
Impianti elettrici: ditta Minocci.
Opere in ferro: ditta Acquaroli.
Premio Architettura Sostenibile
Edoardo Milesi, con il progetto qui presentato, è il vincitore della terza edizione del premio internazionale “Architettura Sostenibile” organizzato dall’Università di Ferrara e dalla Fassa Bortolo..
Per ulteriori informazioni sul Premio Architettura Sostenibile della Fassa
www.premioarchitettura.itL'autore
Nato a Bergamo nel 1954, studia presso l’IUAV e si laurea al Politecnico di Milano nel 1979.
Esperto in materia di tutela paesistico-ambientale, ha conseguito numerose specializzazioni tra le quali Ecologia dell’Architettura, Architettura navale, Architettura religiosa e Arte dei giardini.
Vince numerosi concorsi di progettazione promossi da enti pubblici per edifici scolastici e sociali. Realizza restauri e residenze private con particolare attenzione agli aspetti costruttivi e ai modi di intervento rispetto alle preesistenze.
Si occupa di urbanistica con particolare interesse per i piani attuativi integrati. Dal 1990 al 2001 collabora con Olivetti Italia nel settore terziario avanzato.
Tra i principali lavori pubblici e privati in Italia e all'estero: il Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio dell’Amiata finanziato dal Ministero dei Lavori Pubblici, la riqualificazione urbanistica del nucleo storico di Ponteranica, il campus scolastico e il teatro di Lallio a Bergamo, un centro polifunzionale nel parco dei Colli a Bergamo, il nuovo monastero benedettino della Comunità di Siloe, la ristrutturazione dei castelli medievali di ColleMassari e di Vicarello, industrie enologiche in Toscana e Umbria, il recupero a scopo ricettivo di un vecchio mulino in area archeologica a Vetulonia di Grosseto, una scuola multietnica in Albania, un’area turistico-naturalistica in Tanzania, il restauro conservativo del castello di Levignacq nelle Lande, nuove unità abitative a Kota Kinabalu nel Borneo Malese.
Lo studio con sede a Bergamo e Grosseto è costituito da un gruppo di lavoro che raccoglie architetti, designer e grafici.
Per scaricare la pianta del piano medio e interrato in PDF
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Per scaricare la pianta del piano terra e seminterrato in PDF
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Per scaricare il prospetto a valle in PDF
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Per scaricare il prospetto nord-est in PDF
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Per scaricare il prospetto sud-est in PDF
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Per scaricare lo schema di climatizzazione della barricaia a prese d'aria chiuse in PDF
clicca qui
Per scaricare lo schema di climatizzazione della barricaia a prese d'aria aperte in PDF
clicca qui
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[post_content] => Una casa a tre corti dedicata a Mies van der Rohe o una reinterpretazione delle Prairie houses di Wright? Un volume puro Lecorbuseriano o la scomposizione Ritveldiana della scatola? La trasformabilità è il tema centrale di questa modesta casa di campagna. Le grandi pareti perimetriche scorrevoli e le coperture mobili esterne offrono molteplici configurazioni possibili. Una casa chiusa su se stessa, introversa che all’improvviso si apre, integrandosi totalmente nel paesaggio; pareti scorrevoli che sono allo stesso tempo schermi cinematografici visibili da tutti gli angoli della casa, barriere contro il forte vento di Sicilia, filtri contro gli sguardi dei passanti. L’immagine è quella di un’architettura orizzontale con una pelle scura all’esterno ed una bianca all’interno. Il rapporto interno/esterno è praticamente invertito: tutte le porte si aprono verso le corti, che a loro volta possono essere coperte nei giorni più caldi o nei giorni di pioggia. Al centro di questa architettura c’è il disegno dei limiti dei vuoti (delle corti), il modo di conferirgli un’atmosfera, un’anima. L’orientamento delle grandi vetrate a Nord e l’installazione di vaporizzatori lungo le corti, permettono un raffreddamento naturale degli spazi interni. L’inverno un camino idraulico e dei pannelli solari offrono un’autonomia a livello energetico nel rispetto dei principi di un’architettura ecologica.
Progettista: arch. Ernesto Mistretta
Data di costruzione: aprile 2003 - dicembre 2004.La giuria
Il progetto esplora in maniera convincente la tipologia della casa corte interpretandola in chiave contemporanea pur mantenendo in maniera chiara i principi fondamentali: il grande muroperimetrale e la grande corte interna. Il progetto integra in maniera coerente alcuni principi ambientali fondamentali come l’esposizione a nord delle vetrate, la protezione a sud con un grande muro e le pareti est-ovest che hanno del le piccole aperture, elementi tipici dell’architettura tradizionale. Interessante è anche l’interpretazione della corte come uno spazio pubblico aperto della casa con la possibilità di una chiusura verticale e orizzontale che si trasforma in un luogo protetto privato. La semplicità dell’intervento è coerente con le strategie energetiche e con un corretto rapporto con il clima. Viene premiata la corrispondenza delle strategie e dell’approccio ambientale alla scala dell’intervento che lascia premunire una sensibilità e un’attenzione al contesto sia storico che climatico.
Per ulteriori informazioni
www.premioarchitettura.it
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L’azienda trevigiana, che quest'anno festeggia i 30 anni dall’apertura del suo storico colorificio con nuovi prodotti e un tour che interessa tutta l'Italia, rinnova AT 99 MAXYFLEX, il superadesivo monocomponente ad elevata elasticità specifico per la posa di pavimenti e rivestimenti di tutte le dimensioni.
Come certificato dalle due nuove classificazioni C2TES1 e C2ES1, presenti anche nel packaging, il prodotto offre oggi prestazioni ancora più elevate grazie al potenziamento delle sue proprietà, riuscendo a soddisfare in modo perfetto diverse esigenze di applicazione in funzione della quantità d’acqua addizionata, garantendo sempre un risultato ottimale.
La classificazione C2TES1, che sta a indicare una predilezione per la consistenza tissotropica (miscelandolo col 26-28% di acqua nella versione bianca, 28-30% in quella grigia), certifica la compatibilità dell'uso dell'adesivo per applicazioni orizzontali e verticali su grandi formati. La C2ES1, che indentifica invece una consistenza più fluida e cremosa (31-33% di acqua nella versione bianca, 32-34% in quella grigia), conferma la possibilità di utilizzare l'adesivo per pose orizzontali.
A contraddistinguere AT 99 MAXYFLEX sul mercato sono gli altissimi standard prestazionali, l'eccellente lavorabilità e la buona deformabilità della sua formulazione. A questi plus si aggiunge inoltre l'elevata capacità bagnante, indispensabile nelle operazioni di posa di lastre di grande formato e nelle applicazioni in esterno. Infatti, la sua peculiare reologia - ovvero la modalità con cui il materiale si deforma a seguito delle sollecitazioni - agevola l'applicazione di strati più spessi di adesivo, così da evitare che vi sia necessità di una doppia spalmatura.
Con AT 99 MAXYFLEX e le sue caratteristiche senza pari di versatilità, aderenza ed elasticità, FASSA BORTOLO conferma il proprio impegno verso la proposta di soluzioni di alta qualità, capaci di soddisfare pienamente le sfide dell’edilizia moderna, assicurando risultati efficaci e duraturi.
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[post_excerpt] => Fassa Bortolo migliora ulteriormente uno dei prodotti di punta della Linea Adesivi FASSACOL: il super adesivo AT 99 MAXYFLEX è oggi ancora più performante.
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Duplex dB-Power HD è una lastra speciale in cartongesso, che presenta sul retro una membrana polimerica antivibrante ad alta densità, rivestita sul lato a vista con tessuto non tessuto.
Questa soluzione consente di ridurre in modo significativo la trasmissione delle vibrazioni e, in maniera proporzionale all’aumento della massa, accresce il potere fonoisolante dell’intero sistema.
Prove sperimentali di laboratorio su contropareti hanno infatti dimostrato un incremento del potere fonoisolante pari a + 23 dB rispetto alla sola parete di laterizio.
Duplex dB-Power HD di Fassa Bortolo si compone di un nucleo di gesso arricchito con additivi specifici che ne ottimizzano la resistenza meccanica e agli urti, grazie alla fibra di vetro.
Inoltre, contiene sostanze idrorepellenti che ne permettono l’installazione in locali con particolari condizioni igrometriche.
Grazie alle sue proprietà, è la soluzione ideale per la costruzione di pareti, contropareti e controsoffitti dove sono richieste elevate prestazioni di fonoisolamento, ma è adatta anche a tutte le situazioni, come ad esempio quelle lavorative o residenziali, dove l’isolamento acustico rappresenta un elemento importante di privacy e comfort.
Frutto di ricerca costante, Gypsotech Duplex dB-Power HD è una proposta che unisce qualità, efficienza e innovazione; andando ad arricchire ulteriormente la gamma, già vastissima, di Fassa Bortolo per la costruzione a secco.
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[post_content] => La grande famiglia di finiture Fassa Bortolo si allarga con FASSA MATT PRO, ampliando la proposta di finiture attente al benessere abitativo, alla salute degli operatori del settore e alla sostenibilità ambientale. Questa idropittura, che genera un effetto ultra opaco e altamente diffusivo, è realizzata, infatti, con materie prime di nuova generazione.
Benessere e qualità con FASSA MATT PRO
Nel processo di sviluppo di FASSA MATT PRO è stata data particolare importanza alla facilità di applicazione, realizzabile a rullo, a pennello o airless, e alla resa omogenea che, abbinata all’elevata opacità, minimizza eventuali difetti di posa e segni di ritocco, anche su superfici lisce e interni particolarmente illuminati.
FASSA MATT PRO può essere utilizzata all'interno di ogni ambiente abitativo, anche su grandi superfici o in situazioni di pareti con luce radente. Inoltre, è altamente traspirante, caratterizzata da un bassissimo contenuto di COV (Composti Organici Volatili) e priva di solventi organici o plastificanti aggiunti.
Riporta, infatti, in etichetta la classificazione “Emissions dans l’air intérieur: A+” che indica emissioni molto basse secondo la legislazione francese, da oltre 10 anni lo standard di riferimento del settore.
Sostenibilità anche nel packaging
FASSA MATT PRO continua la “nuova tradizione” di Fassa Bortolo e viene fornita in latte di plastica riciclata certificata PSV (“plastica seconda vita”), composte da almeno il 50% di materiale riciclato. Solamente il coperchio è in plastica vergine, per garantire la tenuta meccanica e le proprietà del prodotto nel tempo.
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L'iniziativa "I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale" promossa da Legambiente si inserisce in un panorama segnato dalla necessità di accelerare la decarbonizzazione del settore delle costruzioni in tutte le sue fasi per poter raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati al 2050.
Questo ambizioso obiettivo non può non prescindere dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e dal ripensamento di una nuova edilizia che sia in grado di rispettare l’ambiente, arginando il consumo di suolo e di energia.
La responsabilità del settore delle costruzioni nell'impatto ambientale
A riconoscere la responsabilità del settore delle costruzioni nell'impatto ambientale è anche la 2° edizione del report di Legambiente e Kyoto dal titolo “Decarbonizzare le costruzioni: la nuova sfida del settore edilizio”, secondo cui oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio provenienti dalle nuove costruzioni tra il 2020 e il 2050 saranno dovute al carbonio incorporato, cioè ai materiali e alla fase di costruzione (o ristrutturazione) degli edifici.
L’Italia risulta essere fortemente in ritardo rispetto ad altri Paesi europei sul tema ed è sprovvista di una normativa.
Ad impattare sull'ambiente sono, poi, i materiali da costruzione “tradizionali” fin dalla fase di prelievo. Secondo il Rapporto Cave 2021 di Legambiente (in cui Fassa Bortolo è citata tra le “buone pratiche”) l'Italia registra:
4.168 cave autorizzate,
14.141 cave dismesse o abbandonate,
estrazioni annuali pari a:
29 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia,
26,8 milioni di metri cubi di calcare,
6,2 milioni di metri cubi di pietre ornamentali.
L’esperienza innovativa di Fassa Bortolo
Sulla base di queste considerazioni Legambiente ha deciso di focalizzare la tredicesima tappa della campagna sul restauro sostenibile, raccontando l’esperienza innovativa di Fassa Bortolo.
La tappa si è aperta con la visita allo stabilimento di Spresiano e al Centro di Ricerche Fassa I-Lab e si è conclusa con la conferenza stampa e la visita dello stabilimento di Ceraino di Dolcé precedentemente sottoposto a intervento di revamping impiantistico, tecnologico e gestionale, e alimentato al 100% da polverino di legno, con un conseguente azzeramento della componente CO2 da combustibile di origine fossile.
L’intervento ha permesso di ridurre l’immissione di rumore, la regimazione delle acque piovane e i livelli di emissione, comportando di fatto l’allineamento alle migliori tecnologie disponibili in ambito ambientale oggi vigenti in Europa.
Restauro senza cemento con NOVANTICA®
Un esempio di innovazione in edilizia è rappresentato daNOVANTICA®, la linea di prodotti sviluppati dal Centro Ricerche Fassa I-Lab completamente privi di cemento.Queste soluzioni sfruttano la proprietà della calce aerea in combinazione con materiali pozzolanici, rispondendo all’esigenza di ecocompatibilità e tutela dell’ambiente e adattandosi sia al restauro storico che a interventi di nuova realizzazione in Bio-Architettura.
Grazie alle basse emissioni e alla ridotta impronta ambientale i prodotti della linea NOVANTICA® si avvalgono della dicitura “prodotto consigliato da Legambiente”.
"Accelerare la decarbonizzazione delle costruzioni in tutte le fasi, a partire dalla scelta dei materiali, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050 – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente – Per questo, nel percorso di mitigazione dei cambiamenti climatici, il settore edilizio ha un ruolo da protagonista. L’esempio virtuoso, che raccontiamo in occasione della tredicesima tappa della nostra campagna di mappatura di quei progetti, cantieri e buone pratiche che uniscono innovazione e sostenibilità, dimostra che è davvero possibile immaginare una nuova edilizia che diventi opportunità per la rigenerazione urbana, per migliorare l'efficienza energetica e contrastare la crisi climatica”.
Ricerca al centro: l’attività di Fassa I-Lab
Fassa Bortolo sviluppa soluzioni innovative e sostenibili grazie all’attività del Centro di Ricerche interno Fassa I-Lab che, da oltre vent’anni, analizza la materia a livello microscopico e ne valuta le caratteristiche chimico-fisiche, selezionando le formulazioni più adatte a garantire la qualità dei prodotti e prevedendone il comportamento nelle diverse condizioni ambientali.
L’attenzione dedicata alla ricerca ha portato Fassa Bortolo all’ottenimento di un importante riconoscimento con la Certificazione ISO 9001:2015, a conferma degli elevati standard qualitativi offerti all’edilizia.
“Siamo orgogliosi di far parte del viaggio di Legambiente tra le aziende protagoniste della transizione ecologica – ha aggiunto Paolo Fassa, Presidente di Fassa S.r.l. – Quello con Legambiente è un rapporto ormai di lunga data, improntato alla trasparenza: in un settore in cui è spesso difficile coniugare la crescita (e il benessere di chi lavora nella filiera dell’edilizia) con la salvaguardia dell’ambiente, noi abbiamo sempre lavorato ad un’espressione concreta di sostenibilità. La tecnologia ci aiuta a fare costantemente passi avanti, ad essere efficienti e produttivi, dare lavoro alle persone e salvaguardare al tempo stesso l’ambiente. Per questo lo stabilimento di Ceraino è rappresentativo del nostro modo di operare, che non è mai improntato sul “fare il minimo previsto dai regolamenti”, ma sul “fare il meglio che in quel momento la tecnologia permetta”: in uno stabilimento che era già in regola abbiamo scelto di fare investimenti importanti perché siamo convinti di dover portare costantemente il nostro contributo per un’edilizia e un territorio sempre più sostenibili”.
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[post_title] => I cantieri della transizione ecologica: Legambiente allo stabilimento di Fassa Bortolo
[post_excerpt] => Legambiente ha fatto visita allo stabilimento di Fassa Bortolo segnando la tredicesima tappa della campagna nazionale dedicata ai cantieri della transizione ecologica.
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La promozione di un'edilizia più sostenibile richiede una serie di azioni volte a ridurre le emissioni inquinanti; tra queste è di rilevante importanza l’impiego di materiali bio, quali la calce, caratterizzata da un naturale processo di riassorbimento di CO2 e compatibile con altri materiali nell'ambito di interventi di restauro.
Questi temi sono stati affrontati presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre nel corso del convegno “Decarbonizzazione e circolarità di architettura - Sfide per nuove sinergie tra ambiente e patrimonio artistico”, promosso dall’Università con Fassa Bortolo e Legambiente.
La sinergia con Fassa Bortolo e l’Università degli Studi Roma Tre
“Accelerare la decarbonizzazione delle costruzioni in tutte le fasi, a partire dalla scelta dei materiali, rappresenta un punto chiave per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050 – dichiara Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente – Per questo, nel percorso di mitigazione dei cambiamenti climatici, il settore edilizio deve avere un ruolo da protagonista. La sinergia con Fassa Bortolo e l’Università degli Studi Roma Tre dimostra che oggi è davvero possibile immaginare una nuova edilizia, che diventi opportunità per la rigenerazione urbana, per migliorare l'efficienza energetica e contrastare la crisi climatica”.
Nello specifico sono state presentate una serie di analisi indipendenti effettuate dal Dipartimento di Architettura sull’impatto dei prodotti Novantica di Fassa Bortolo, le cui basse emissioni e la ridotta impronta ambientale hanno portato all'assegnazione della dicitura “prodotto consigliato da Legambiente”, confermando l'impegno concreto dell'azienda nei confronti della sostenibilità.
Come ha spiegato l’Arch. Chiara Tonelli, Professore Ordinario di Tecnologia dell’Architettura, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre: “Gli obblighi legislativi introdotti negli ultimi anni in Italia (come i Criteri Ambientali Minimi per accedere al Superbonus) hanno da un lato sensibilizzato i consumatori e dall’altro hanno spinto le aziende del settore a un importante salto di qualità verso la decarbonizzazione di prodotti e produzione. In questo processo noi entriamo applicando una metodologia di analisi, certificata a livello internazionale, per misurare i miglioramenti, sempre secondo principi di obiettività e trasparenza.”
L’analisi effettuata sulla linea Novantica
Novantica è la linea di prodotti privi di cemento che utilizza una speciale calce con elevate caratteristiche di purezza, eco-pozzolane e inerti selezionati tra le migliori rocce carbonatiche, dimostrando di essere la scelta ideale per il mondo del restauro e della riqualificazione del patrimonio storico.
Questa linea si compone di cinque tipologie di malte specifiche:
Bio-Rinzaffo,
Bio-Intonaco di fondo,
Bio-intonaco fine,
Bio-malta strutturale M10,
LC7 Bioliscio.
Per quantificare l'impatto ambientale della linea Novantica Fassa Bortolo ha intrapreso una collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, sottoponendo i prodotti ad analisi e confrontandoli con prodotti comunemente in uso.
Valutazione dell’impronta ambientale
I ricercatori hanno valutato l’impronta ambientale dei prodotti in ogni fase del ciclo di vita, dall’estrazione dei materiali all’immissione sul mercato, comprese le fasi di trasporto. Per realizzare queste analisi è stato utilizzato un procedimento certificato a livello internazionale ed espresso in termini di GWP (Global Warming Potential).
I test hanno dimsostrato che grazie all'utilizzo di pozzolana nella miscela dei prodotti Novantica, si riduce la percentuale di kgCO2/kg di GWP di oltre l’81%, addirittura dell’89% nel caso di bio-rinzaffo rispetto a un rinzaffo di tipo tradizionale.
Salubrità ambientale del sistema
Una seconda analisi ha preso in considerazione la salubrità ambientale del sistema Novantica, valutando le emissioni su un campione di 50x50cm costituito da tre strati uno sull’altro per simulare l'applicazione del sistema:
Bio-Rinzaffo,
Bio-intonaco di fondo,
Bio-intonaco fine.
E' emerso che le emissioni di composti volatili sono quasi nulle, se non nulle, rientrando non solo nei limiti fissati attualmente dalle normative comunitarie, ma anche da quelle del protocollo Biosafe®, attualmente il più restrittivo sul mercato.
[post_title] => Fassa Bortolo parla di materiali bio e promuove un'edilizia più sostenibile
[post_excerpt] => Nel corso di un convegno organizzato da Fassa Bortolo, Università degli Studi Roma Tre e Legambiente sono stati affrontati temi volti alla promozione di un'edilizia più sostenibile.
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Fassa Bortolo arricchisce l’offerta del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti con la proposta di una nuova gamma di membrane il cui utilizzo offre protezione e maggior durabilità delle superfici.
Gamma FASSA LAMINA SYSTEM
La gamma di membrane FASSA LAMINA SYSTEM è indicata anche per la posa su sottofondi problematici e include tre prodotti innovativi altamente prestanti:
AQUAZIP LAMINA 3D, membrana multifunzione per pavimentazioni interne ed esterne
AQUAZIP ECO-LAMINA 2D, eco-membrana impermeabilizzante per pareti e pavimenti interni
FASSAFLOOR LAMINA TEX, telo antifrattura per pavimenti interni ed esterni
Si tratta di membrane la cui funzione è quella di compensare il comportamento fisicamente diverso del supporto e del rivestimento ceramico o lapideo e di far da ponte sulle fessure in modo che queste non si trasferiscano alla pavimentazione. Oltre a queste funzioni proteggono il massetto da infiltrazioni d’acqua, rendendolo perfettamente impermeabile e incrementandone la durabilità.
AQUAZIP LAMINA 3D
AQUAZIP LAMINA 3D è la membrana con anima centrale in polietilene a bassa densità impiegata per il controllo delle fessurazioni su supporti lesionati, l’impermeabilizzazione dei massetti e il controllo delle tensioni di vapore su sottofondi umidi.L’anima centrale in polietilene, che assicura elevata impermeabilità e funge da barriera al vapore, è circondata da due strati di tessuto non tessuto in polipropilene per un'elevata resistenza agli alcali e una migliore adesione e desolidarizzazione.
AQUAZIP ECO-LAMINA 2D
AQUAZIP ECO-LAMINA 2D è un'eco-membrana impermeabilizzante con anima in polietilene a bassa densità, caratterizzata da un elevato contenuto di prodotto riciclato.
L'anima centrale è avvolta da due strati in TNT di polipropilene per una maggiore coesione con l’adesivo e aiuta a prevenire il rischio di trasferimento di umidità agli ambienti adiacenti e la formazione di macchie e muffe nelle corrispondenti pareti, preservandone la durabilità.
AQUAZIP ECO-LAMINA 2D può essere utilizzata sotto a pavimenti e rivestimenti in piastrelle ceramiche, pietra naturale e mosaici, anche in presenza di sistemi radianti.
FASSAFLOOR LAMINA TEX
FASSAFLOOR LAMINA TEX è la membrana desolidarizzante caratterizzata da uno strato inferiore in polipropilene, particolarmente resistente alle sollecitazioni, e da uno strato superiore in polipropilene e poliestere, per ottimizzare l'adesione e migliorare la posa delle piastrelle.
Questa membrana permette di disaccoppiare e ridurre la tensione tra rivestimenti finiti e sottofondo, anche in presenza di sistemi di riscaldamento a pavimento, ed è indicata nelle situazioni dove l’integrità del rivestimento può essere a rischio a seguito di tensioni nel supporto o negli interventi in sovrapposizione.
Permette, inoltre, di far ponte sulle fessure e agevola l'incollaggio su fondi eterogenei, non completamente stagionati o con microfessurazioni.
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[post_excerpt] => Fassa Bortolo ha realizzato una gamma di membrane desolidarizzanti e impermeabilizzanti per la posa sicura di pavimenti duraturi: stiamo parlandi di FASSA LAMINA SYSTEM.
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[post_content] => Il volume raccoglie 80 progetti organizzati in 11 categorie che mostrano l’evoluzione del concetto di sostenibilità raccontata attraverso gli elaborati dei giovani architetti italiani. Si tratta dei migliori progetti selezionati tra quelli appartenenti alla sezione "progetti non realizzati" del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile di Fassa Bortolo, all'interno della categoria "elaborati di tesi".
Il Premio, istituito nel 2003, promuove lo sviluppo di un’edilizia di qualità e va di pari passo con l’attenzione riservata da Fassa Bortolo nello studiare, ricercare e produrre soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente.
E' a partire dal 2014 che Fassa Bortolo ha deciso aprire la sezione "progetti non realizzati" istituendo la categoria "elaborati di tesi" che raccoglie le tesi sviluppate all'interno di alcune università italiane. L'obiettivo è quello di valorizzare giovani preparati e brillanti che difficilmente riescono a trovare adeguata visibilità, non avendo costruito ancora opere.
Il volume di Fassa Bortolo che racconta la sostenibilità
I migliori progetti non realizzati, premiati con menzioni d’onore e medaglie d’oro e d’argento, sono stati raccolti in un volume, edito da Maggioli Editore e curato dai professori Marcello Balzani e Luca Rossato. Sono 80 dei quasi mille progetti presentati, a conferma del grande interesse che questa tematica suscita nel settore.
Il volume “Giovani progettisti tra ricerca e innovazione” contribuisce a dare ulteriore divulgazione a queste proposte, nonché all’importante lavoro svolto nei luoghi di formazione dei futuri professionisti.
“Questo premio - spiegano i curatori - è il risultato dell’unione della cultura industriale e di quella universitaria che hanno saputo, nel tempo, valorizzare non solo il pensiero creativo, ma anche le più moderne ed efficaci soluzioni costruttive; incentiva e promuove progetti di architettura che sappiano rispettare la natura e coesistere con l’ambiente circostante, che considerino la sostenibilità come punto di partenza dell’azione progettuale, avendo coscienza dell’uso delle limitate risorse del nostro pianeta.”
All'interno della raccolta sono presentati sia i progetti che le motivazioni avanzate dalla giuria nella scelta, permettendo di osservare come è cambiata, negli anni, la declinazione del tema sostenibilità e la consapevolezza in merito a questo tema oggi imprescindibile.
L'organizzazione del volume
I progetti presentati sono organizzati in 11 categorie trasversali; ogni lavoro afferisce a una categoria principale e una o più categorie secondarie:
design,
global south,
modulare,
housing,
paesaggio,
recupero/riuso,
sociale,
tecnologie,
terra/acqua,
urban,
vernacolare.
I progetti, provenienti da università italiane, sono distribuiti in aree geografiche molto diverse, toccando 27 Paesi di cinque continenti e raccontando a 360° l’architettura di oggi e di domani.
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[post_excerpt] => Fassa Bortolo presenta il volume “Giovani progettisti tra ricerca e innovazione”, una raccolta dei migliori elaborati di tesi in architettura dell’Università di Ferrara.
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[post_content] => I sistemi FRCM di Fassa Bortolo hanno ottenuto la certificazione CVT. I Certificati di Valutazione Tecnica (CVT), al momento su base volontaria, saranno obbligatori da luglio 2022.Il Ministero delle Infrastrutture ha emanato nel 2019 una serie di Linee Guida da rispettare nell'ambito dell'utilizzo dei sistemi di rinforzo esterno a basso spessore con compositi FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) per strutture cementizie o in muratura.
Le soluzioni Fassa Bortolo per il rinforzo strutturale hanno ottenuto i nuovi certificati CVT, attraverso un iter di verifica particolarmente lungo. Ce lo spiega Matteo Bianchin, Responsabile Certificazioni di Prodotto Fassa Bortolo: "Siamo i primi ad aver affrontato insieme al Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale dell'Università di Bologna il percorso di applicazione concreta delle linee Guida Ministeriali. Le prove hanno carattere meccanico e riguardano appunto il comportamento del sistema di rinforzo considerato nel suo complesso, ossia malta + rete di rinforzo: dopo i test di trazione, si è proceduto a un invecchiamento artificiale per verificare la tenuta del sistema nel tempo, simulando diverse condizioni climatiche e in particolare ripetuti cicli di gelo/disgelo, immersioni in sali e altri fenomeni che mettono a rischio l'integrità degli interventi, soprattutto su pareti esterne."
I sistemi di rinforzo FRCM di Fassa Bortolo
I sistemi FRCM Fassa Bortolo a basso spessore sono caratterizzati da una matrice inorganica rinforzata mediante una rete o un tessuto in fibra e, se necessario, connettori preformati o a fiocco.
[caption id="attachment_695944" align="aligncenter" width="680"] Fasi di applicazione dei sistemi FRCM di Fassa Bortolo[/caption]
Si utilizzano prevalentemente reti in fibra vetro alcali-resistente ad elevata resistenza e flessibilità o tessuti in acciaio inox, abbinati a malte con cementi solfatoresistenti. Per quanto riguarda gli interventi su murature storiche, si predilige l’utilizzo di malte a base di calce idraulica naturale a grana fine, mantenendo l’equilibrio chimico-fisico dei materiali preesistenti.
I sistemi FRCM certificati di Fassa Bortolo sono, nello specifico:
FASSANET ZR SYSTEM: ideale per distribuire le sollecitazioni statiche e sismiche conferendo alla struttura un’elevata duttilità.
FASSATEX STEEL NHL SYSTEM: sistema di placcaggio a fasce per il rinforzo di elementi in muratura portante.
FASSATEX STEEL SYSTEM: sistema di placcaggio a fasce per il rinforzo di elementi in calcestruzzo armato.
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[post_content] => Fassa Bortolo colora le case del 2022 con una nuova tonalità: Liberty 40, il blu sereno, pacato e riflessivo che evoca serenità all'interno della casa. La scelta ideale per ricreare quella serenità messa in discussione a causa della pandemia.Liberty 40 potrà colorare le case aiutando ad affrontare meglio i prossimi mesi, dopo due anni difficili dal punto di vista personale, emotivo e relazionale. L'obiettivo degli specialisti del colore del Fassa I-Lab è proprio quello di donare sollievo e ricreare un'atmosfera serena all'interno delle abitazioni e per raggiungerlo hanno identificando la sfumatura che risponde meglio alle esigenze del benessere abitativo moderno.
Liberty 40, il colore Fassa 2022
Liberty 40 è un blu riflessivo, con tracce di verde pino, grigio e turchese, sereno e pacato al fine di evocare tranquillità in uno spazio sicuro, ma al tempo stesso di ampio respiro. Questa tonalità ricrea la sensazione che tutti noi vogliamo ritrovare nelle nostre case e genera un legame coi grandi e rilassanti spazi della natura.
Le soluzioni Fassa Bortolo sono finalizzate al benessere abitativo non solo sulla base dell'impiego di materiali senza solventi o a basso contenuto di COV, ma anche attraverso colori in grado di evocare sensazioni ed emozioni che aiutino le persone a stare bene.
I color designer di Fassa hanno pensato anche a una serie di palette colore per offrire abbinamenti e suggestioni eleganti, dai toni del malva e del pervinca a quelli del sabbia e del verde mediterraneo.
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[post_content] => L’Hotel Giardino Marling è un’opera di nuova costruzione, situata a Marlengo, che comprende una SKY SPA situato al terzo piano, una nuova piscina riscaldata posta in terrazza e un’area benessere complessivamente di 1.700 metri quadrati. All’intervento ha partecipato l’azienda Fassa Bortolo fornendo una speciale lastra di gesso additivato facile e sicura da installare.
L’intervento di nuova costruzione che ha interessato l’Hotel Giardino Marling, situato a Marlengo, rappresenta una vera sfida per l’edilizia del futuro in quanto è stato concepito con logiche del cantiere a secco, a tutela della salvaguardia dell’ambiente, con un interessante abbattimento dei costi e dei tempi di realizzazione.
L’edificio oggi comprende una SKY SPA al terzo piano con una nuova piscina riscaldata posta in terrazza e un’area benessere complessivamente di 1.700 m2.
Data la particolare posizione geografica, situata nel cuore delle Alpi, in una posizione in cui domina la valle, esattamente a Marlengo vicino Merano (BZ), l’hotel è stato concepito rispettando un design lineare, con un arredamento moderno e pregiato, privilegiando materiali rustici e tanta luce naturale.
L'intervenuto ha previsto un approccio interoperativo volto a considerare l’intero ciclo di vita dell’opera architettonica, optando per un assemblaggio che utilizza logiche del cantiere a secco. Questa scelta infatti consente di concepire gli elementi costruttivi in funzione della loro facile sostituzione in caso di necessità, aggiornati nella finitura e nelle prestazioni in funzione dei piani di manutenzione e richieste normative di nuova efficienza. Sono state fornite soluzioni prestazionali dedicate all’edilizia alberghiera che hanno visto da protagonista una speciale lastra di gesso additivato con farina di legno a granulometria differenziata e rivestita con carta ultra bianca.
L’intervento di Fassa Bortolo
La speciale lastra utilizzata per il progetto dell’Hotel Girdino è la lastra GYPSOTECH® GypsoLIGNUM, progettata per unire varie peculiarità. E' infatti classificata come DEFH1IR (EN 520), avendo densità superiore a 1000 kg/m3, nucleo con coesione migliorata nei confronti dell’incendio, resistenza all’impatto superficiale, ridotta capacità di assorbimento dell’acqua, e resistenza meccanica migliorata.
Dato che l’unità progettuale base dell’albergo è la camera per gli ospiti - destinata a rispondere a requisiti ormai indiscutibili in termini di isolamento acustico, attrezzabilità impiantistica e prevenzione incendi - le pareti divisorie tra camere sono costituite da doppia orditura metallica e n° 5 lastre di cartongesso. Come strato a vista è stata collocata, ambo i lati, la lastra speciale di gesso additivato con farina di legno a granulometria differenziata e rivestita con carta ultra bianca (tipo DEFH1IR secondo EN 520) da 12,5 mm di spessore. Come strato non a vista sono state posate delle lastre standard (tipo A secondo EN 520) da 12,5 mm di spessore.
La struttura è costituita da doppia orditura metallica in profili di lamiera zincata da 0,6 mm di spessore, nelle cui intercapedini è stato inserito un doppio strato di materiale isolante minerale a bassa densità. Tra le due orditure è stata inserita un’ulteriore lastra standard fissata su una sola orditura, con un potere fonoisolante Rw di 65 dB.
Le pareti divisorie camera/corridoio, contraddistinte da specifiche prescrizioni di prevenzione incendi, prevedono l’inserimento sul lato corridoio della lastra GYPSOTECH® FOCUS ZERO TIPO DFI rivestita da una particolare carta esterna con basso potere calorifico, raggiungendo Euroclasse A1 per reazione al fuoco. Tale lastra, essendo classificata tipo DFI secondo EN 520, è caratterizzata da una elevata densità, da un’alta resistenza all’impatto superficiale e nucleo con coesione migliorata nei confronti dell’incendio. In questo modo risponde alle specifiche esigenze funzionali, essendo il corridoio un’area di transito soggetta ad urti ed elevate spinte. Questa parete divisoria ha un potere fonoisolante Rw di 65 dB.
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[post_content] => Plasma Studio ha realizzato la struttura del Paramount Alma, nella località di Sesto, in provincia di Bolzano, integrandolo in modo armonico con il contesto naturale circostante e in sintonia con il precedente edificio dello Strata Hotel e il successivo del Continuous Extension, costruito quattro anni dopo. L'intervento di Fassa
a cura di Silvia Giacometti
L’edificio Paramount è un residence di struttura leggera, concepita come una estensione dell’esistente residence “Alma”, un complesso composto da sei appartamenti per vacanza situato nella località di Sesto, in provincia di Bolzano. Rispetto alla sua struttura originaria degli anni ‘60, per il nuovo edificio, Plasma Studio ha ideato un’aggiunta tramite una nuova circolazione verticale, collocando inoltre la residenza privata del proprietario ai piani alti.
Questo edificio fa parte di un progetto più esteso che ha visto Plasma Studio impiegato nell’ideazione di un complesso di cui fanno parte anche l’Hotel Strata (2007), e Continuous Extension (2018), nato successivamente e composto da 9 generose suite per vacanze in famiglia e aree comuni. In tutti questi edifici sono stati applicati dei listelli di legno di larice per dare continuità all’intero complesso, formando spazi suggestivi che consentono di incorniciare la vista del paesaggio montano circostante immerso nelle montagne tirolesi.
Paramount Alma nasce quindi con l’obiettivo, condiviso tra proprietari e progettisti, di occupare la minor quantità di spazio possibile e non incidere l’area naturale circondante. Poiché l’edificio è collegato con l’Hotel Strata, si è deciso di riadottare il tema dei listelli in legno precedentemente utilizzati: in questa occasione due bande seguono geometricamente il volume complesso, spingendosi dietro e sopra al cubo bianco preesistente, facendo scomparire i confini tra tetto e facciata, e andando a collegarsi con la topografia circostante.
Gli interni beneficiano degli effetti che si creano grazie ai diversi spazi che si aprono tra il volume e le lamelle. Dall’interno è possibile godere di una vista spettacolare data dall’apertura presente nel soffitto della scala principale e dalle ampie vetrate.
L’edificio è totalmente coibentato e dispone di impianto di riscaldamento a terra. Per la realizzazione del massetto, che funziona quindi come accumulatore di calore, è stato scelto il massetto autolivellante a base cementizia SA 500 di Fassa Bortolo.
Il team di progettazione ha impiegato un software di modellazione parametrica per ottimizzare la densità di queste strisce di legno e la loro sottostruttura metallica, bilanciando budget, estetica e privacy. Un approccio questo che ha consentito notevole flessibilità durante la fase di progettazione con una veloce realizzazione dell’opera.
L’intervento di Fassa Bortolo
Con il Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti, Fassa Bortolo offre ai professionisti dell'edilizia una vasta gamma di soluzioni per tutti i bisogni applicativi delle pavimentazioni ‐ sottofondi, adesivi, impermeabilizzanti e riempitivi per fughe ‐ con prodotti performanti, selezionati e testati nel Centro Ricerche interno e presso centri accreditati, per rispondere così ai requisiti di un'edilizia di sempre maggior qualità e certificata.
In questo progetto, nello specifico, è stato utilizzato SA 500, il massetto autolivellante a base cementizia per pavimenti interni civili.
SA 500, grazie alla particolare formulazione, può essere utilizzato per la realizzazione di massetti in ambienti interni, con la funzione di strato di ripartizione di carico, per la posa di rivestimenti in legno, resilienti (linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma ecc.) e piastrelle di ceramica.
Grazie alle buone prestazioni meccaniche, SA 500 è adatto per le seguenti destinazioni d'uso: ambienti ad uso residenziale (alberghi, locali di abitazione e relativi servizi); uffici privati e pubblici; ambienti pubblici (ristoranti, strutture sanitarie, scuole, palestre ecc.). Particolarmente indicato per l'applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento grazie all'elevata compattezza con conseguente bassa inerzia termica. Rispetta le indicazioni delle principali normative tecniche di posa (UNI 11493-1, UNI 11371, ecc.).
Scheda progetto Paramount - Alma
Luogo: Sesto, Bolzano
Cliente: privato
Progettista: Plasma Studio
Project Architect: Peter Pichler
Design Team: Eva Castro, Ulla Hell, Holger Kehne, Chuan Wang
Aziende partner: Fassa Bortolo
Superficie: 420 m2
Anno: 2011 - 2014
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[post_content] => Dal 17 al 20 ottobre Fassa sarà tra le aziende protagoniste dellafiera di Bologna dedicata alle tecnologie per l’edilizia, con i propri prodotti e le innovative soluzioni per architetti, progettisti e professionistiFassa sarà tra le aziende espositrici del Saie di Bologna, dal 17 al 20 ottobre dove proporrà, presso lo stand stand A70 pad. 26, la propria gamma di prodotti e le tecnologie specifiche per i professionisti dell'edilizia.
Protagonista principale sarà il Sistema Consolidamento e Rinforzo Strutturale, che comprende una serie di soluzioni specifiche sviluppate da Fassa I-Lab contro il degrado statico degli edifici, per il restauro e il consolidamento delle murature ammalorate e sottoposte a sollecitazioni sismiche. Si tratta di sistemi che comprendono malte e diverse tipologie di reti e possono essere utilizzati in maniera semplice e veloce su qualsiasi tipo di muratura sia esterna che interna.
Walter Ganeo, Direttore Assistenza Tecnica Fassa Bortolo sottolinea che l'azienda collabora da molto tempo con professionisti del settore e diversi centri di ricerca di università italiane per fornire loro prodotti sempre più prestazionali in grado di rispondere alle loro esigenze, ma anche per supportarli con test di sistema. "Stiamo sviluppando innovative soluzioni di rinforzo FRCM con fibra di acciaio, basalto e vetro per offrire sistemi certificati che aumentino le garanzie di qualità ed efficacia. Le stesse che da sempre vogliamo in tutti i nostri prodotti.”
Allo stand si potranno conoscere da vicino i nuovi prodotti Sisma del Sistema Consolidamento, inoltre saranno esposti i principali prodotti del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti: Fassafloor Therm, AT 99 Maxyflex, Rapid Maxi S1 e la nuova linea di fuganti Fassafill.
In esposizione anche i modelli di un innovativo progetto sperimentale realizzato da Fassa insieme al CIRI Edilizia e Costruzioni dell'Università di Bologna in grado di misurare il comportamento delle soluzioni Fassa in situazioni sismiche. In particolare i campioni di murature, esplicativi delle diverse tipologie che si trovano nei centri storici, sono stati sottoposti a una serie di compressioni diagonali, sia prima che dopo gli interventi di rinforzo.
Un'apposita area dedicata al "Rinforzo strutturale", realizzata in collaborazione con l'Università di Bologna e CIRI, in cui sarà esposto un mockup in muratura con i diversi esempi di rinforzo strutturale, ospiterà ogni giorno i tecnici Fassa in orari precisi: Mercoledì 17 ottobre ore 14:30 - 15:10; Giovedì 18 ottobre ore 11:30 - 12:10; Venerdì 19 ottobre ore 13:30 - 14:10; Sabato 20 ottobre ore 12:30 - 13:10
Fassa al Saie
Bologna 17/20 Ottobre
stand A70 pad. 26
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[post_content] => L'Italia come sappiamo è un paese a forte rischio sismico: dalla ricerca Fassa le soluzioni più innovative in grado di assicurare prestazioni eccellenti a seconda dell'intervento da realizzareFassa ha sviluppato una gamma di prodotti molto performanti e flessibili a seconda dell’intervento da realizzare in caso di eventi sismici, specifici per il consolidamento e il rinforzo strutturale.
Considerando infatti che l’Italia è un paese soggetto a terremoti anche importanti, il centro ricerche Fassa I-Lab si è dedicato allo sviluppo di soluzioni in grado di rispondere alle diverse esigenze, utilizzate con successo nei lavori di consolidamento post-terremoto.
I prodotti, che fanno parte del Sistema Consolidamento e Rinforzo Strutturale di Fassa Bortolo sono continuamente aggiornati in modo che i progettisti siano certi di trovare la soluzione più adatta agli interventi da realizzare, a seconda che si tratti di strutture antiche o moderne, in muratura o in calcestruzzo.
Fassa ha recentemente presentato tre nuovi prodotti particolarmente adatti ai rinforzi FRCM a basso spessore.
SISMA NHL FINO
Si tratta di una malta di consolidamento a base di calce idraulica naturale, particolarmente indicata per murature storiche o di pregio, che spesso richiedono un intervento non troppo invasivo per non danneggiare in alcun modo il valore del patrimonio storico culturale. E’ adatta per interventi di rinforzo di elementi in muratura di mattoni, pietra o tufo, o nei lavori di ripristino del paramento murario. Può essere utilizzata anche in interventi più complessi quali i rinforzi FRCM per il placcaggio diffuso da usare in unione a reti in fibra di basalto e acciaio oppure per il placcaggio a fasce in unione a tessuti in fibra di acciaio.
SISMA NHL FINO vanta una doppia certificazione: è classificato M15 secondo la norma EN998-2 e GP-CSIV-W2 secondo la norma EN998-1.
SISMA R2
Questa malta cementizia è realizzata con cemento solfato-resistente, sabbie selezionate e speciali additivi che assicurano un’alta adesione ai supporti trattati. E’ indicata sia per il rinforzo di elementi in muratura di mattoni, pietra e tufo, che negli interventi di consolidamento di tamponature in laterizio, nonché per la riparazione di superfici in calcestruzzo e paramenti murari.
Grazie alla sua composizione fibrorinforzata ad elevata adesione SISMA R2 è particolarmente adatta per rinforzi FRCM a basso spessore, soprattutto nel caso di strutture intelaiate e miste.
SISMA R4
E’ una malta strutturale per il rinforzo di strutture in calcestruzzo indicata nelle situazioni in cui sia necessaria la massima resistenza. La sua composizione, assicura un’alta lavorabilità del materiale e aiuta la protezione dagli agenti aggressivi del calcestruzzo.
Viene utilizzata per rinforzi FRCM di elementi in calcestruzzo (come travi, pilastri, pareti, etc.) con tessuti in fibra di acciaio, e per la riparazione di una serie di elementi: grandi infrastrutture come ponti, viadotti, gallerie; elementi strutturali come travi e pilastri; manufatti in calcestruzzo facciavista; elementi più piccoli come cornicioni, frontalini dei balconi, intradosso di solette.
SISMA R4 ha una doppia certificazione EN 1504-3 e 1504-2.
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[post_content] => Fassa Bortolo presenta FASSA HOME 3.0, un’idropittura traspirante per interni, idrorepellente, con un ottimo punto di bianco e dall’aspetto molto opaco.
Grazie alla sua elevata traspirabilità, si può applicare su intonaci macroporosi durante interventi di risanamento di murature umide.
Utilizzabile su qualsiasi supporto murario rifinito a civile e applicabile con facilità anche su ampi spazi, FASSA HOME 3.0 conferisce alle pareti un’ottima omogeneità e risulta performante per semplici ritocchi. Contiene inoltre particolari additivi che agevolano la fase di stesura rendendola ideale anche per soffitti.
Il prodotto va applicato in due mani tramite l’utilizzo di un rullo o di un pennello a pelo corto, oppure ad airless. Viene venduto in confezioni da 14 litri che garantiscono una resa di 70-80 m2.
Di base bianca, può essere colorata con le tinte della mazzetta in-living paints tramite Sistema Tintometrico ColorLife.
La miglior pittura con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
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[post_content] => Un viaggio tra i segreti di Sfide d’arte®.
Da oggi è online il nuovo book digitale: immagini e video applicativi a portata di click La linea SFIDE D’ARTE® si arricchisce di uno strumento straordinario, una guida digitale per
viaggiare nel mondo delle finiture ad elevato valore estetico, capace di coniugare stile, tendenza e bellezza.
Nuovi effetti decorativi, tutti supportati da tutorial che ne svelano le fasi applicative. Basterà infatti un semplice click per conoscere tecniche, attrezzi e materiali necessari a realizzare l’effetto desiderato.
Un book versatile, che grazie ad immagini e video, soddisfa le esigenze di un ampio target di riferimento: dai professionisti dell’interior design ai rivenditori, che possono dialogare con il cliente ed orientarlo nel compiere scelte innovative e personalizzate; dall’utente finale che può trarre ispirazione, all’applicatore che può apprendere tutte le fasi di applicazione.
Una collezione di prodotti decorativi che danno forma all’immaginazione, arricchendo gli ambienti di stile: dagli effetti classici a quelli più di tendenza, ogni gusto può essere appagato.
Scarica la guida per visualizzare immagini e tutorial http://bit.ly/BookSfideArte
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[post_content] => GLITTER SFIDE D'ARTE: l'effetto luminescente del colore.
Fassa Bortolo, al fine di valorizzare l’innovativa famiglia di colori SFIDE D’ARTE®, presenta GLITTER, uno speciale additivo in pasta ad uso interno, da abbinare con i prodotti decorativi della
linea Desideri (Minerale, Cristallo e Luce).
L’applicazione garantisce un risultato materico molto attraente e la parete, grazie alla luminosità dei glitter, si anima attirando l’attenzione. Per ottenere il miglior risultato estetico si consiglia di stendere il prodotto a pennello.
L’effetto luminescente varia a seconda del colore con cui viene addizionato il glitter.
[post_title] => Il colore luccica, con Glitter di Fassa
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[post_content] => In-living paints: il colore per il benessere negli spazi interni da Fassa Bortolo.
Da sempre l'azienda Fassa dedica una particolare attenzione al Sistema Colore ma, per la prima volta, propone una mazzetta colori con una gamma speciale di tinte riservate esclusivamente agli interni dell’abitazione. 9 le sezioni, suddivise in base alla cromaticità: dai colori chiarissimi di “Pure”, a quelli luminosi di “Sunny”, fino a quelli più di tendenza della selezione “Tech”.
Sviluppata con una visione innovativa e con un focus sulla componente estetica del colore, la nuova mazzetta in-living paints segue i trends del gusto, della moda e dello stile abitativo contemporaneo.
[caption id="attachment_594477" align="aligncenter" width="600"] Mazzetta intera inliving paints[/caption]
Un risultato al quale hanno contribuito architetti, interior designer, arredatori e in generale opinion leader del settore.
Lunghezze d’onda diverse, che ci aiutano a vivere meglio: il colore è emozione e in-living paints propone suggestioni ed armonie cromatiche in cui ognuno può riconoscersi, influenzando positivamente il benessere psicofisico.
Con la nuova mazzetta ognuno potrà conferire al proprio ambiente abitativo una caratteristica cromatica distintiva.
La nuova gamma di colori, realizzabile unicamente con il Sistema Tintometrico ColorLife Fassa Bortolo, crea ancora più valore al ventaglio di servizi offerti dai rivenditori, punto di riferimento per professionisti e privati.
La mappa delle rivendite, dove scoprire la mazzetta in-living paints, è disponibile sul sito fassabortolo.it.
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[post_content] => L'azienda trevigiana, marchio storico nel settore dell'edilizia, consolida il suo percorso, acquisendo la trevigiana Impa Spa, le vicentine Calce Barattoni e Vilca, e la veronese Q Mix.
Anno di grande prestigio, il 2017, per Fassa Bortolo, marchio storico nel settore dell'edilizia.
Calce di purissima qualità per due di queste aziende, una delle quali marchio storico in Italia, che saranno oggetto di immediato revamping produttivo per l’utilizzo di combustibili eco-compatibili e l’adeguamento agli standard Fassa degli impianti produttivi, che saranno rivisti in chiave competitiva e dotati delle migliori tecnologie produttive.
Core business per la veronese Q MIX srl, azienda che produce intonaci premiscelati a base di calce idraulica naturale, leganti, e prodotti per bioedilizia.Colori e finiture particolarissime, infine, per la recentissima acquisizione di una delle aziende più qualificate del mercato nazionale delle pitture, smalti e vernici per interni ed esterni sia dell'edilizia che dell'industria, Impa Spa, impresa trevigiana di circa 100 persone con sede a San Pietro di Feletto.
Con l'entrata in portafoglio di queste aziende Fassa Bortolo arriva ad un totale di 5 siti produttivi di calce, con una capacità produttiva di 2500 tonnellate giornaliere ed un ampliamento di servizio e di gamma alla clientela che oggi è, fortunatamente, sempre più esigente. Una strategia sulla cui bontà si è espressa senza indugi anche la Banca Europea degli Investimenti (BEI), che ha offerto un finanziamento di 40 milioni di euro a sostegno degli investimenti e che in parte potrebbero essere utilizzati in questi progetti.
Le politiche di sviluppo di Fassa Bortolo si traducono in una crescita del fatturato che dovrebbe arrivare a fine 2017 con 370 milioni di Euro, per raggiungere poi i 400 milioni nel 2018 mettendo a regime le aziende acquisite.
Confortanti anche le cifre sul fronte dell'occupazione che ha visto un incremento (negli ultimi 2 anni e al netto delle recenti acquisizioni), con 49 nuove assunzioni di cui 29 under 30 per un totale di oltre 1.000 collaboratori che oltrepasseranno i 1.400 se nell'organico si includono anche le aziende acquisite e la forza vendita.
Per il Presidente del Gruppo Paolo Fassa "Nonostante la crisi generalizzata dell'edilizia la nostra azienda ha saputo distinguersi reagendo con professionalità, coraggio e grande determinazione. I nostri clienti ci riconoscono la leadership che ogni giorno ognuno di noi è felice di confermare lavorando seriamente. Le soluzioni, le risposte, la vicinanza ai nostri clienti sono il motore della nostra passione. Ora stiamo mettendo a fuoco altri nuovi progetti all’estero, e siamo convinti che la crescita che abbiamo consolidato in questi nove anni di crisi in Italia ci permetterà di raggiungere altri prestigiosi traguardi".
[post_title] => Fassa Bortolo mette a segno una combinazione virtuosa di acquisizioni mirate, tutte Made in Italy
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[post_content] => Nuovi decorativi firmati Fassa Bortolo: 'Ricordi calce a pennello' e 'Desideri protettivo'.
Nella importante e famosa famiglia “Sfide d’Arte” di Fassa Bortolo, nasce una nuova soluzione decorativa: si tratta di una pittura minerale a base di grassello di calce, materia prima pregiata usata fin dall’antichità per le sue caratteristiche di traspirabilità e resistenza meccanica.
Da questa materia nasce il nuovo prodotto RICORDI CALCE A PENNELLO, una finitura decorativa dall’effetto liscio opaco, dotata di ottime caratteristiche quali l’ottimo punto di bianco, una buona copertura e un’adeguata dilatazione.
L’origine minerale della materia prima impiegata, conferisce alla nuova finitura un’elevata traspirabilità e, grazie all’azione di regolazione igrometrica della calce naturale, RICORDI CALCE A PENNELLO garantisce un miglioramento del benessere e del comfort abitativo negli ambienti dove è applicata.
RICORDI CALCE A PENNELLO può essere utilizzata come finitura minerale, all’interno e all’esterno degli edifici; è una soluzione ideale negli interventi di restauro su palazzi di pregio storico-artistico, in quanto permette di realizzare decorazioni con effetti sfumati e antichizzati.
La nuova decorazione è confezionata e proposta in due formati, rispettivamente di 4 e 14 l.
Per migliorare la qualità e la durabilità di tutti i decorativi Sfide d’Arte, l’azienda suggerisce DESIDERI PROTETTIVO, una finitura trasparente, dall’aspetto satinato e caratterizzata da un’elevata lavabilità. Il prodotto, una volta raggiunta l’essicazione, acquisisce buona durezza e sviluppa un’adeguata resistenza ai normali detergenti domestici, a protezione del prezioso effetto decorativo sotto stante.
Scarica qui la brochure di Ricordi calce a pennello
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[post_content] => Efficienza, qualità, attenzione ai bisogni dei professionisti dell’edilizia: i valori che ispirano la visione della Fassa ogni giorno, sono gli stessi che accompagnano gli utenti nella navigazione del nuovo sito.
Punto di riferimento nell’edilizia, Fassa Bortolo ha rinnovato il proprio sito con un’interfaccia di grande impatto visivo, ma assolutamente user friendly.
Tante le novità da scoprire nel nostro mondo web in cui efficienza, qualità, attenzione alle persone, ovvero quei valori che ispirano quotidianamente il nostro lavoro, sono gli stessi che accompagneranno gli utenti nella navigazione delle pagine.
Il linguaggio adottato e la ricerca ancora più agevole facilitano i fruitori nel reperire sempre le informazioni necessarie.
Totalmente responsive, il nuovo sito permette la navigazione da qualsiasi dispositivo. Grazie al nuovo approccio comunicativo, punta a divenire un importante strumento tecnico e di consulenza, indispensabile per il professionista dell’edilizia.
Il restyling grafico, moderno e pulito, supporta la valorizzazione dell’offerta Fassa attraverso un sapiente equilibrio tra funzionalità ed emozionalità.
Abbiamo voluto creare uno strumento di lavoro funzionale, che metta a disposizione di utenti e professionisti tutta la nostra esperienza, per una navigazione più efficace ed efficiente. In un click!
Uno strumento evoluto, per scoprire il valore di un’azienda che ha saputo affermare un ruolo fondamentale nel settore dell’edilizia.
Scopri il mondo Fassa, scarica il depliant illustrativo
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[caption id="attachment_565678" align="aligncenter" width="500"] Finitura mangia-formaldeide Pothos 003 di Fassa[/caption]
Dai laboratori Fassa Bortolo è nata l’idropittura POTHOS 003, caratterizzata da un elevato contenuto tecnologico, frutto della continua ricerca e sviluppo dell'azienda, che va ben oltre la semplice protezione e la decorazione delle pareti.
I test, eseguiti seguendo la Norma ISO 16000-23 presso un laboratorio indipendente, dimostrano che nel caso in cui le superfici siano trattate con questo prodotto la formaldeide libera presente nell’ambiente si riduce fino al 70%.
Nelle medesime condizioni create durante i test la durata nel tempo della formaldeide si potrebbe quantificare addirittura in circa 10 anni: valore comunque fortemente influenzato dal livello di inquinante presente nell’ambiente, dall’areazione dei locali e dallo spessore della pittura.
La formaldeide, ritenuta sostanza cancerogena, è tra i principali COV presenti all’interno delle abitazioni: abbatterne la concentrazione permette quindi di migliorare la qualità dell’aria, tutto a vantaggio del benessere abitativo.
Per questo POTHOS 003 può essere definita un prodotto “mangia formaldeide”.
Oltre che per il contenuto tecnologico, POTHOS 003 si distingue anche dal punto di vista estetico e di finitura, donando alle superfici trattate un effetto coprente “super matt” e un aspetto opaco e vellutato.
La nuova pittura fa parte della famiglia GREEN VOCation, una Linea caratterizzata da prodotti “solvent free”: un idrosmalto all’acqua EVOC 001 (per ambienti con presenza di alimenti secondo Norma UNI 11021:2002), un fondo fissativo MIKROS 001, due idropitture EOS 001 e OCEAN 001 ed infine un’idropittura SPHAERA 001 (con microsfere di ceramica cave che aumentano l’effetto fonoassorbente e riducono la formazione di condensa superficiale).
Soluzioni innovative e dal ridotto impatto ambientale che testimoniano come da sempre Fassa Bortolo sia sempre sensibile nei confronti delle esigenze di eco-sostenibilità.
POTHOS 003: la formaldeide ha i giorni contati!
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Fassa Bortolo presenta SFIDE D’ARTE, pitture per abitazioni moderne ma di classe
[caption id="attachment_559043" align="aligncenter" width="600"] Finiture decorative minerali[/caption]
Per rispondere alle sempre più sofisticate esigenze di finiture di altissimo valore estetico, Fassa Bortolo presenta la nuova ed originale linea di decorativi, basandosi sull’esperienza acquisita nel settore delle finiture colorate.
Con Sfide d'Arte si possono ottenere superfici originali, che esprimono un carattere ben definito, arricchendo, impreziosendo e migliorando la qualità degli spazi in cui si vive.
RICORDI, che fa parte di SFIDE D’ARTE, è diviso in tre diverse proposte: tutte finiture decorative minerali per interni a base di calce, disponibili in diverse colorazioni, con elevati valori di traspirabilità e che possono essere utilizzate negli interni di edifici storico-artistici di particolare pregio e di architettura moderna di stile.
RICORDI MATERIA in 5 differenti effetti decorativi
Nell’ambito del Sistema Consolidamento e Rinforzo Strutturale, MALTA STRUTTURALE NHL 777 è l’ultimissima novità Fassa Bortolo.
Come parte del Sistema Integrato, è frutto di una sinergia intelligente che concentra tutte le risorse verso un solo obiettivo: soddisfare le esigenze di cantiere, garantendo un servizio ottimale di fornitura, supporto, formazione e assistenza.
Si tratta di una bio-malta fibrorinforzata monocomponente, a base di calce idraulica naturale (NHL), specifica per il rinforzo e il ripristino delle murature.
Conforme alla Norma UNI EN 998-1 (malte per intonaci destinate a opere murarie) e alla Norma UNI EN 998-2 (malte per muratura), è un prodotto che si può utilizzare sia come intonaco sia come malta da muratura. Nello specifico il prodotto è classificato come intonaco GP-CSIV e come malta per muratura M10.
Il prodotto MALTA STRUTTURALE NHL 777 è utilizzato in tutte quelle situazioni nelle quali sono necessari interventi di ripristino, di regolarizzazione e di riparazione di murature deboli oppure in presenza di coperture a volta instabili, entrambe realizzate con diverse tipologie di materiali caratteristici della tradizione edilizia, quali ad esempio laterizio, mattoni, pietra di diversa natura o tufo.
Con il suo utilizzo è possibile ottenere l’antisfondellamento delle pignatte presenti nei solai dove è stato realizzato l’intervento di ripristino.
La sua formulazione permette di raggiungere spessori che possono variare da 2 a 4 cm.
Tutti gli interventi di consolidamento e rinforzo devono sempre essere realizzati utilizzando reti di armatura, metalliche o in fibra di vetro oppure in altri materiali compositi.
Grazie alle sue caratteristiche tecniche, MALTA STRUTTURALE NHL 777 è particolarmente indicato per gli interventi di ripristino, di riparazione e di rinforzo delle murature a seguito di eventuali eventi sismici. Infatti, i valori delle resistenze meccaniche e del modulo elastico rendono il prodotto compatibile con le murature danneggiate.
Una volta utilizzata la bio-malta, è possibile realizzare una finitura a base di calce idrata (S 605) o di calce idraulica (FINITURA 750 o FINITURA 756 della Linea EX NOVO Restauro Storico), annegando nella prima mano una rete in fibra di vetro alcali-resistente (tipo FASSANET 160, ZR 185 o ZR 225); nella fase di lavorazione finale si può utilizzare un frattazzo di spugna per ottenere una finitura del tipo “a civile”, oppure un frattazzo di plastica, per una superficie più liscia e uniforme.
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[post_content] => Con Fassa Bortolo da oggi sarà più semplice arricchire e colorare l’esterno degli edifici: infatti, questa collezione propone una selezione di colori in esclusiva per l’esterno, 365 tinte tutte nuove, che spaziano da quelle più chiare a quelle più scure, da quelle più accese a quelle più spente, coinvolgendo tutte le diverse tonalità.
Questa nuova Mazzetta Colori è il risultato dell’attenzione che Fassa Bortolo ha rivolto ad un progetto dedicato al colore per esterni, avvalendosi del contributo di specialisti del settore che, partendo dai cromatismi ispirati alla tradizione e utilizzati nel restauro, nel ripristino e nel recupero storico, hanno esteso il loro utilizzo anche nell’architettura moderna.
La Mazzetta Colori “365 – a year of colors” è suddivisa in 7 sezioni basate su modelli di utilizzo del colore diversi, per offrire ai progettisti suggerimenti sulle scelte espressive, confrontando tonalità appartenenti alla stessa sezione, valutando l’effetto “tono su tono” e creando possibili armonie cromatiche mixando tinte inserite in sezioni diverse. A ogni sezione è stato attribuito un nome, che evoca ed identifica facilmente le tonalità di colore che in essa si trovano:
Air, tinte pastello leggere e delicate;
Industrial, tinte fredde con esaltazione dei toni del grigio;
Sable, tinte solari di intensità variabile;
Epoque, tinte calde caratterizzate dai toni dell’arancione e del rosso;
Liberty, con sfumature viola, nei toni dell’ametista e della malva, e cromie particolari come il grigio cenere;
British, focalizzato su diverse tonalità di verde;
Tuscany, dove prevalgono le sfumature dal beige al marrone.
Ogni strip riporta 5 cromie in gradazione, identificate da un codice alfanumerico e da un Indice di Riflettanza “Y”, molto importante per i prodotti di finitura utilizzati nel Sistema di Isolamento Termico a Cappotto.
Sul retro della strip sono invece indicati i prodotti specifici nei quali è riproducibile il colore e le relative fasce di prezzo, oltre ad importanti informazioni tecniche necessarie per la scelta e la posa dei medesimi.
Queste 365 tinte sono riproducibili nel Sistema Colore Fassa Bortolo e declinabili nei Sistemi Idrosiliconico, Acril-Silossanico, Acrilico, Elastomerico e ai Silicati: in ogni tipologia di composizione queste nuove tinte garantiscono elevate prestazioni e grande effetto estetico.
“365 – a year of colors” per esterni si affianca a “inliving”, la gamma di tendenza pensata per l’interno delle abitazioni, completando quel mondo di colori che posiziona Fassa Bortolo ai vertici del mercato.
Scarica la brochure di Mazzetta Colori “365 – A YEAR OF COLORS”
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[post_content] => AD 8 grigio, dopo AT 99 MAXY FLEX, è la seconda colla del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti ad aver ottenuto l’importante Certificazione “CERTIFIÉ CSTB CERTIFIED“.
Un'altra prova della qualità delle colle del Sistema Posa che si aggiunge a due altre importanti Certificazioni: LEED e GEV EMICODE.
Il riconoscimento per l'adesivo AD 8, prodotto cementizio monocomponente professionale per la posa di pavimenti e rivestimenti, in interni ed esterni, conferma ancora una volta come Fassa Bortolo presti attenzione alla qualità assoluta e alle elevate prestazioni tecniche dei materiali.
Tale Certificazione è volontaria e si basa sulla Norma Europea NF EN 12004, attestando la classificazione delle performance degli adesivi per piastrelle, la loro messa in opera e la relativa applicazione, con un sistema di controllo della produzione che garantisce la qualità costante dei prodotti per permettere all’utilizzatore di scegliere la soluzione più idonea a seconda dell’intervento da realizzare.
Per ogni destinazione d’uso, inoltre, il Certificato indica il giusto adesivo da utilizzare e le sue condizioni di messa in opera in base al supporto sul quale dovrà essere applicato, oltre a dare eventuali indicazioni complementari.
Scarica il nuovo Certificato "Certifié CSTB Certified" per AD 8 di Fassa Bortolo
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GREEN VOCation, è la Linea di finiture per interni Fassa Bortolo, che risponde alle esigenze di eco-sostenibilità e di basso impatto ambientale, favorendo la creazione di luoghi di vita e di lavoro sani, rispettando le persone che vivono gli ambienti e gli applicatori che utilizzano i prodotti.
Nelle formulazioni non vengono aggiunti solventi organici, plastificanti e donatori di formaldeide: si parla, infatti, di prodotti “solvent free”, che hanno un bassissimo contenuto di COV (Composti Organici Volatili), quali elementi responsabili di forme di inquinamento atmosferico e con effetti nocivi sulla salute.
Particolare attenzione è stata indirizzata alle caratteristiche prestazionali di questi prodotti, ricercando risultati finali di elevata qualità e ottime caratteristiche tecnico-applicative quali: la copertura, la resa, il punto di bianco e la facilità di applicazione.
GREEN VOCation nasce con due idropitture, EOS 001 e OCEAN 001, e un idrosmalto all’acqua, EVOC 001, specifico per ambienti con presenza di alimenti (Normativa UNI 11021:2002) e indicato particolarmente per quelli soggetti a norme igieniche, come quelle determinate da protocollo HACCP (ristoranti, bar, mense, ecc.).
Oggi Fassa Bortolo, sensibile alle crescenti esigenze del mercato, amplia la gamma GREEN VOCation con due nuovi prodotti.
MIKROS 001
MIKROS 001, fondo fissativo idrodiluibile, trasparente e inodore, viene applicato prima dei prodotti di finitura bianchi o colorati; permette di uniformare l’assorbimento del supporto e quindi di ottenere tonalità più omogenee nei prodotti di finitura, di filtrare l’alcalinità del fondo e di facilitare l’applicazione in fase di decorazione.
Grazie alla presenza di particelle polimeriche ultrafini in microemulsione acquosa, si può definire prodotto “nanotecnologico”, ad altissima penetrazione e con proprietà consolidanti.
SPHAERA 001 SPHAERA 001, SPHAERA 001 è una idropittura lavabile per interni di nuova concezione, con buona capacità diffusiva, composta da
leganti in emulsione acquosa, speciali microsfere di ceramica cave, inerti selezionati, biossido di titanio, pigmenti ed additivi idrorepellenti a bassissimo contenuto di composti organici volatili. Nella particolare formulazione, inoltre, non vengono aggiunti solventi organici, plastificanti e donatori di formaldeide.
Inoltre, l’utilizzo di particolari additivi permette di rallentare la proliferazione di muffe sulle pareti, in particolare in ambienti umidi come cucine, bagni, lavanderie, cantine, ecc., contribuendo quindi a migliorare il comfort abitativo.
Con i due prodotti novità, MIKROS 001 e SPHAERA 001, Fassa Bortolo propone pertanto due nuovi Cicli applicativi “solvent free”:
- MIKROS 001 + SPHAERA 001, ciclo di finitura per interni per edifici con ponti termici, che determinano la presenza di muffe, e condense superficiali sulle pareti esposte a nord.
- MIKROS 001 + FAST 299 + EVOC 001, ciclo di finitura superpulibile ad altissimo livello, adatto per ambienti come cucine, alberghi, asili, luoghi sottoposti a lavorazione con alimenti e ad alta frequentazione; FAST 299 si utilizza nel caso di supporti leggermente irregolari, per la stuccatura o la lisciatura.
Prodotti innovativi performanti dal ridotto impatto ambientale, che testimoniano la sensibilità dell’Azienda nei confronti delle esigenze di un mondo che cambia rapidamente.
Oggi sono sempre maggiori le esigenze di comfort, salvaguardia dell'ambiente che ci circonda e risparmio energetico: da sempre Fassa si vede impegnata nel rispondere con prodotti utili sia in campo professionale che nella quotidianità.
Da sempre all'avanguardia nella ricerca di Sistemi Integrati per l’edilizia di qualità ed ecosostenibile, propone importanti novità nel campo dei Sistemi a secco: infatti, in collaborazione con il Politecnico di Torino propone il “Sistema Intesa”, un innovativo sistema costruttivo a secco per l’edilizia del futuro che prevede la realizzazione di pareti di tamponamento perimetrale costituite da lastre, GYPSOTECH®, e da altri materiali, quali i profili e gli accessori, le finiture e i rasanti, i rivestimenti colorati e i materiali isolanti che consentono di raggiungere elevate prestazioni di isolamento termico (bassi valori di trasmittanza ed elevata inerzia termica) e acustico e di ridurre i costi di progettazione e costruzione. Comunque sempre facilmente integrabile con gli altri sistemi edilizi (serramenti e pareti interne), questo sistema di facciata permette di risolvere alcune criticità costruttive inerenti le discontinuità termiche e acustiche causate soprattutto dal passaggio degli impianti. La facciata è altamente personalizzabile a seconda delle prestazioni e degli spessori richiesti in cantiere e in fase di progettazione. I sistemi di costruzione a secco inoltre consentono l’utilizzo di strutture portanti più leggere rispetto a quelle tradizionali; quindi eseguendo una progettazione corretta si possono ridurre i costi in opera.
Proprio nell’ambito del “Sistema Intesa”, Fassa Bortolo presenta la nuova lastra GYPSOTECH® EXTERNA, una lastra in cemento alleggerito rinforzato con rete in fibra di vetro, per interventi in ambienti interni e particolarmente adatta per quelli in esterno. Prodotta secondo la Normativa UNI EN 12467 e posizionata in Euroclasse A1 di reazione al fuoco secondo la Norma Europea UNI EN 13501-1, è adatta per l’applicazione sia in verticale che in orizzontale su pareti e soffitti. Viene installata utilizzando i fissaggi meccanici appropriati a seconda delle diverse applicazioni. E’ disponibile anche GYPSOTECH® EXTERNA LIGHT, la versione che contiene polistirolo che la rende più leggera, ma anche caratterizzata da una conducibilità termica superiore.
Caratteristiche principali di GYPSOTECH® EXTERNA sono:
resistenza
durabilità
mancato deterioramento in presenza di acqua
ideale per applicazioni in ambienti umidi
inattaccabile da funghi e batteri
GYPSOTECH® EXTERNA può essere rivestita seguendo due diversi cicli applicativi a seconda del tipo di intervento che si vuole realizzare e delle prestazioni che si vogliono raggiungere.
Nel “Ciclo applicativo con rasatura” le caratteristiche della lastra Externa si combinano bene con la rasatura accompagnata dall’annegamento della rete in fibra di vetro, per ridurre al massimo i rischi di formazione di cavillature. In una prima fase si trattano i giunti tra lastra e lastra coprendoli con il rasante AN 55, applicando una rete in fibra di vetro alcali-resistente della larghezza di ca. 15 cm e passando una seconda mano di AN 55; si procede quindi alla rasatura completa delle lastre con AN 55, applicando due mani di prodotto e annegando all’interno della prima mano una rete in fibra di vetro alcali resistente da 160 g/m2; si completa il lavoro con l’applicazione della finitura colorata, che può essere scelta, a seconda della sua composizione, tra il Sistema Idrosiliconico o quello Acril-silossanico del Sistema Colore Fassa Bortolo.
[caption id="attachment_516813" align="aligncenter" width="500"] Ciclo applicativo con rasatura[/caption]
Nel “Ciclo applicativo con cappotto” la posa avviene direttamente sui pannelli isolanti del Sistema Cappotto Fassa Bortolo; una volta avvenuto l’indurimento dell’adesivo, si procede con il fissaggio meccanico della lastra Externa, utilizzando appositi tasselli ad avvitamento e assicurando sempre una certa profondità di ancoraggio. Si completa il Ciclo seguendo le fasi applicative proprie del Sistema Cappotto e applicando sempre il rivestimento del Sistema Idrosiliconico o di quello Acril-silossanico del Sistema Colore Fassa Bortolo.
[caption id="attachment_516814" align="aligncenter" width="471"] Ciclo applicativo con cappotto[/caption]
Per le soluzioni più idonee, Fassa Bortolo mette a disposizione di progettisti, architetti e ingegneri un esclusivo servizio di consulenza mirata, con la stesura di relazioni tecniche. Il valore aggiunto di tutti i Sistemi Fassa Bortolo è quello di far parte di un “Sistema Integrato”, con l’esclusivo vantaggio di essere un unico punto di riferimento per qualsiasi tipo di intervento e per qualsiasi operatore nel settore edile.
Per ulteriori info sulla lastra EXTERNA e sul Sistema Gypsotech clicca qui
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Lo studio del colore e l'uso di alcune nozioni base della teoria dei colori sono fondamentali per la realizzazione di ambienti qualitativi in cui vivere e soprattutto stare bene. In qualsiasi spazio il colore ha un ruolo fondamentale perché riesce a personalizzare l’ambiente, rendendolo allo stesso tempo unico e speciale, a definire gli spazi e a influenzare il benessere psicofisico delle persone.
Da sempre Fassa Bortolo ha dedicato una particolare attenzione al Sistema Colore: una vasta gamma di prodotti, in continua evoluzione, di elevata qualità, pronti a soddisfare qualsiasi esigenza, perché garantiscono ottime performance sia tecniche che decorative. Il mondo del Colore Fassa Bortolo fa parte di un “Sistema Integrato” di soluzioni per l’edilizia moderna che permettono agli operatori del settore di dialogare con un unico punto di riferimento per qualsiasi tipo d’intervento.
La ricerca Fassa Bortolo, ha permesso di formulare quasi 2000 tinte presenti nella speciale Mazzetta Colori NCSÒÓ(Natural Color SystemÒÓ) utilizzando il Sistema Tintometrico ColorLife, disponibile presso i rivenditori autorizzati su tutto il territorio nazionale. Il riferimento alla Mazzetta Colori NCSÒÓnon è casuale: essa rappresenta il sistema di ordinamento cromatico più diffuso e utilizzato nel mondo da aziende, architetti e interior designers. Questo sistema codifica i colori secondo il modo in cui ogni tonalità viene percepita dall’occhio umano, sempre nell’ottica del benessere psicofisico.
In particolare oggi Fassa Bortolo rivolge la sua attenzione allo studio e allo sviluppo di un progetto dedicato in modo specifico al colore ed alle finiture per interno, avvalendosi anche del contributo di specialisti del settore quali architetti, interior designers e arredatori.
Il Progetto denominato “in-living” è una selezione di tinte di tendenza, estratte dai colori della mazzetta NCSÒÓrealizzabili con il Sistema Tintometrico ColorLife, che nel pieno rispetto del concetto “colore = emozione = sensibilità individuale” propone suggestioni e armonie cromatiche fra le quali trovare quelle in cui ognuno può riconoscersi.
Negli spazi abitativi interni il colore acquisisce solitamente valori che vanno ben oltre l’aspetto estetico. La cartella colori “in-living” racconta con ambienti distintivi, l’emozione che si può creare scegliendo una delle tonalità esposte, facilitando così la parte emozionale della scelta.
L’Album Colori & Coordinati, che presenta la selezione “in-living” valorizza tutti quegli elementi estetici e visivi che stimolano l’emotività e le sensazioni di benessere psicofisico in chi vive il colore negli ambienti interni, suggerendo le singole esperienze a seconda delle tonalità della gamma proposta.
“Light” racconta come la luce delle cromie riesce a dare una delicata dimensione allo spazio, generando una sensazione di armonia creata dalle sfumature e dalle differenze di tonalità quasi impercettibili.
“Sunny” esprime la gioia del sole e di un calore che circonda la persona rendendo lo spazio interno ricco di rimandi emotivi, tipici di un ambiente tropicale e ricco di profumi di spezie.
“Fragrance” sollecita la parte romantica delle emozioni in un contrasto di chiaroscuri cromaticamente intriganti e ricchi di fascino.
“Fresh” è la gamma cromatica pura come l’acqua, che esalta tutta la freschezza di una brezza marina, in un ambiente rilassante.
“Land” rassicura ogni persona con le tonalità calde della terra che stimolano le suggestioni dei paesaggi naturali radicati nella memoria più antica dell’uomo.
“Natural” è la scelta green che provoca quella sensazione piacevole di calma, generando tranquillità, armonia interiore e piacevole relax.
“Precious” ti coinvolge con una sferzata di energia fatta di sfumature intense, ricche di cromia e di una preziosità orientaleggiante.
“Tech” guarda al futuro, usando il valore della neutralità con cromie che lasciano ad ognuno una libera interpretazione emotiva.
Tutte le tinte della selezione “in-living” ci aiutano a vivere meglio, emozionandoci e offrendoci innumerevoli sensazioni, che ci influenzano in maniera diversa; infatti ogni colore ha la sua propria lunghezza d’onda e produce una specifica energia che ci colpisce fisicamente, emotivamente, mentalmente e condiziona talvolta il nostro umore: a seconda della sua tonalità, ci trasmette sensazioni di allegria, gioia, rilassatezza o calma (ad esempio le tonalità “Fresh” favoriscono concentrazione e calma, le tonalità “Sunny” e “Precious” hanno invece un effetto eccitante, stimolante, energico e intenso).
I colori sono sensazioni, indipendentemente dalla qualità dello spazio o degli oggetti che ci circondano e vengono sempre decodificati in due fasi distinte: una emotiva (“mi piace - non mi piace”) e una razionale (“è blu, è rosso, è giallo, ecc.”).
Il Sistema Colore Fassa Bortolo, prodotto nello Stabilimento di Spresiano (TV), è caratterizzato da diverse linee di prodotto, che garantiscono traspirabilità, resa estetica, affidabilità, durata e flessibilità applicativa. Oltre ai Sistemi Idrosiliconico, Acril-Silossanico, Acrilico, ai Silicati, Decorcalce, Elastomerico, Fassa Bortolo propone GREEN VOCation: una linea di finiture dedicata agli interni, caratterizzata da formulazioni che rispettano i criteri di ecosostenibilità permettendo di avere ambienti più sani e contribuendo al benessere delle persone; benessere psico-fisico raggiungibile anche grazie alla possibilità di riprodurre questi prodotti nelle tinte selezionate della cartella colori “in-living”.
In piena libertà, ogni stile d’arredo e ogni sensazione personale trova nella selezione dei colori per interni “in-living” della Fassa Bortolo una nuova risposta.
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[post_content] => Con la partecipazione al Salone del Restauro, che si è tenuta a Ferrara dal 26 al 29 marzo, Fassa Bortolo conferma la sua attenzione nei confronti dei principi di innovazione, recupero, sostenibilità e rispetto per l’ambiente, applicati al mondo dell’edilizia. Questi principi sono sostenuti anche dalle tante iniziative culturali e scientifiche alle quali Fassa Bortolo partecipa attivamente, come appunto il Premio Internazionale di Restauro Architettonico “DOMUS Restauro e Conservazione”, i cui vincitori sono stati premiati mercoledì 26 marzo, durante la Cerimonia che si è tenuta nella prestigiosa cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.
Tutti i progetti vincitori e quelli menzionati sono stati presentati, all’interno del Salone del Restauro, durante il Convegno “Il Progetto di Restauro Consapevole”, svolto giovedì 27 marzo, presso il Pad. 6 – Sala Diamanti. Il Premio Domus, giunto ormai alla sua quarta edizione, è stato voluto e promosso da Fassa Bortolo in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara ed è stato pensato con il fine di far conoscere opere di restauro che siano riuscite a meglio interpretare i principi di sostenibilità e conservazione, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee. Grazie all’ampia gamma di prodotti che propone, Fassa Bortolo offre un ventaglio completo di soluzioni: un vero e proprio Sistema Integrato in grado di essere punto di riferimento per qualsiasi tipo di intervento edile, completato dall’assistenza ad hoc dei tecnici specializzati Fassa Bortolo e del Centro Ricerche, che mettono a disposizione la propria competenza per una progettazione ed una messa in opera eccellenti.
Novità assoluta, proposta da Fassa Bortolo è il prodotto SISMA, del Sistema Ripristino del Calcestruzzo: una malta monocomponente, fibrorinforzata, solfato resistente e regolarizzante dei supporti, a ritiro controllato, conforme alla normativa europea EN 1504-3, classe R2, specifica per la riparazione e il rinforzo di murature e tamponamenti sottoposti a sisma, per il rinforzo, l’anti-ribaltamento e la messa in sicurezza di murature con adeguata rete di armatura, per la riparazione di elementi in calcestruzzo e muratura
mista. Per tutti gli interventi di restauro e recupero, Fassa Bortolo propone diverse soluzioni per poter soddisfare le molteplici esigenze di intervento.
La Linea Restauro EX NOVO a base di Calce Idraulica Naturale NHL 3,5 con certificazione ANAB-ICEA, che propone anche prodotti specifici per il risanamento di murature umide.
Il prodotto RisanaFacile®, un bio-intonaco 2 in 1, macroporoso, a base di pura calce naturale, per interni ed esterni, utilizzabile sia come rinzaffo che come intonaco di fondo, specifico per il risanamento di murature umide; questo prodotto risponde anche ai rigorosi criteri della certificazione per la bio-edilizia LEED® (Leadership in Energy and Environment Design), che attesta gli edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico, sia da quello del consumo delle risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.
Fassa Bortolo, inoltre, si dimostra molto sensibile anche ai canoni della bio-edilizia con la Linea Bio-Architettura PuraCalce, prima linea certificata ANAB-ICEA in Europa: in
questa Linea una particolare attenzione viene data al prodotto K 1710, l’unico intonaco tradizionale a base di nano-calce ad effetto pozzolanico.
Infine, elemento fondamentale del Sistema Integrato Fassa Bortolo è il Sistema Cartongesso Gypsotech® che rappresenta la soluzione più efficace ed evoluta per separare gli ambienti, creare nuovi spazi, ristrutturare ed isolare perfettamente la propria abitazione con una linea completa di lastre ed accessori per il montaggio.
In particolare vengono presentate la parete del “SISTEMA INTESA” e quella realizzata con la nuova lastra Gypsolignum.
Il “SISTEMA INTESA” Fassa Bortolo è un innovativo Sistema costruttivo a secco per l’edilizia del futuro; prevede la realizzazione di pareti di tamponamento perimetrale costituite da lastre in cartongesso GYPSOTECH® e da altri materiali, dal rasante AN55, da particolari profili in alluminio e da vari accessori, che consentono di raggiungere
performance di isolamento termico e acustico senza precedenti. L’innovazione è da sempre nel DNA di Fassa Bortolo: l’Azienda è, infatti, la prima in Italia a sperimentare e proporre questo tipo di soluzione.
Il Sistema Cartongesso GYPSOTECH® Fassa Bortolo si arricchisce inoltre con la nuova lastra, Gypsolignum tipo DFIH1R secondo Norma EN 520. Lastra ad alta densità e ad elevata durezza superficiale, presenta un nucleo di gesso a coesione migliorata con l’aggiunta di fibre di vetro e vermiculite, per un’ottima resistenza alle alte temperature; è additivata con sostanze idrorepellenti e quindi è caratterizzata da una ridotta capacità di assorbimento di acqua e di umidità; inoltre la presenza di trucioli di legno ne fa un prodotto indispensabile per la bio-edilizia di qualità.
http://www.fassabortolo.com/SALONE-DEL-RESTAURO-26-03-2014.html
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[post_content] => Lo scorso 13 febbraio 2014 nella sala Consiliare del Comune di Montichiari l’Azienda Fassa Bortolo rappresentata dal suo Presidente, il Sig. Paolo Fassa, ha confermato l’accordo di sponsorizzazione dal 2014 al 2016 del Velodromo che porterà il titolo dell’azienda trevigiana per i prossimi tre anni.
L’iniziativa s’inserisce nelle diverse attività istituzionali che l’azienda Fassa Bortolo sviluppa sui territori in cui è presente con una propria struttura produttiva. Proprio a Montichiari, infatti, opera un importante impianto della Fassa Bortolo che produce calce; un impianto che proprio recentemente è stato implementato con l’obiettivo di raddoppiare la produzione.
Nel caso specifico del Velodromo di Montichiari, il rinnovo della sponsorizzazione esprime anche un altro significato più sentimentale, verso un mondo sportivo che ha visto il marchio Fassa Bortolo protagonista internazionale del mondo del ciclismo per alcuni anni.
Questa sponsorizzazione mantiene pertanto vivo quel legame affettivo con uno sport che Il Sig. Paolo Fassa considera tra i più coinvolgenti ed emozionanti con la speranza che in questa meravigliosa struttura intitolata alla sua azienda possa continuare a maturare la parte migliore di questo sport.
Fassa Bortolo ha un’importante storia di oltre tre secoli alle spalle, animata da forte dinamismo e continuo sviluppo: attualmente il Gruppo Fassa è presente con 12 stabilimenti in Italia, il più recente situato a Calliano in provincia di Asti, uno stabilimento in Portogallo, 3 filiali commerciali in Italia, 2 in Svizzera, una in Francia e una in Spagna, con un organico di circa 1.200 collaboratori comprendente dipendenti e forza vendita.
L’Azienda è socia GBC Italia (Green Building Council) e ha stretto un’importante partnership con CasaClima.
la prestigiosa Agenzia, che ha elaborato una serie di protocolli volti a promuovere il concetto di bio edilizia, di eco compatibilità e di certificazione energetica dell’edifici.
Fassa Bortolo, realtà imprenditoriale di eccellenza si pone come punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore, con una gamma completa dalle malte agli intonaci premiscelati, dalle pitture ai rivestimenti colorati, dai massetti ai prodotti per la posa dei pavimenti e rivestimenti fino alle soluzioni per
risanamento delle murature umide, il ripristino del calcestruzzo e l’isolamento termico, oltre ai prodotti bioecologici certificati per costruire secondo i canoni della moderna bioarchitettura e il Sistema Cartongesso GYPSOTECH® con una linea completa di lastre e accessori per il montaggio.
www.facebook.com/FassaBortolowww.youtube.com/user/FassaSpa
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[post_content] => Prosegue la collaborazione di FASSA BORTOLO con la Fondazione Canova di Possagno, e così, dopo il restauro della Danzatrice con i Cembali, viene ridata nuova vita ad un altro capolavoro dell’artista veneto: le Tre Grazie, che saranno visibili al pubblico dal 6 Dicembre 2013 nel museo della Fondazione.
Un’Azienda lungimirante e all’avanguardia che vanta un’importante tradizione di tre secoli, animata da forte dinamismo e in continuo sviluppo.
Una tradizione fatta anche di valori e di sentimenti, che hanno trovato realizzazione negli interventi di restauro delle opere del Canova. e la tutela del patrimonio artistico italiano.
Costruire cultura è per Fassa Bortolo un impegno concreto, che si traduce in energie ed investimenti, per preservare la memoria del passato e stimolare la visione del futuro. L’Azienda vanta una lunga tradizione nel campo delle sponsorizzazioni culturali e da sempre lega la propria immagine ad importanti operazioni di conservazione e tutela del patrimonio architettonico e artistico in partnership con il mondo accademico e scientifico, dando continuità ad un vivace interscambio tra mondo dell’impresa e quello della cultura.
Un percorso che la pone a fianco dei migliori progettisti e architetti nazionali e internazionali - con le Università e le Istituzioni - per sostenere il restauro, la conservazione del patrimonio architettonico mondiale, per promuovere la diffusione della bio-architettura e le più significative fra le nuove progettazioni.
Ed ancora, a fianco del Comune di Venezia nella salvaguardia della città e del Comune dell’Aquila nella ricostruzione del centro storico danneggiato dal sisma del 2009.
Fassa Bortolo, inoltre, promuove importanti Premi Internazionali in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, come il Premio Internazionale Architettura Sostenibile, giunto alla undicesima edizione, e il Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus restauro e conservazione” (4a edizione).
[caption id="attachment_497170" align="aligncenter" width="600"] Linea Restauro Ex Novo[/caption]
[caption id="attachment_497171" align="aligncenter" width="600"] Linea Bio-architettura PURACALCE[/caption]
[caption id="attachment_497174" align="aligncenter" width="600"] Sistema Colore[/caption]
[caption id="attachment_497175" align="aligncenter" width="600"] Sistema Cappotto FassaTherm[/caption]
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[post_content] => Avrà luogo a Crotone, il prossimo 24 ottobre, l'incontro tecnico organizzato da Fassa S.p.A., con il patrocinio dell'Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti e Collegio dei Geometri della provincia di Crotone sul tema dell'Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.
Sarà l'occasione per toccare con mano il sistema Cappotto FassaTherm- tre soluzioni a seconda delle differenti esigenze: Classic, Plus, Eco; per analizzare le certificazioni, scoprire le nuove tipologie di lastre e di sistemi e le Analisi dei cicli applicativi e della scelta della finitura.
Programma
Ore 17,00: Registrazione dei partecipanti
Ore 17,15: Maurizio Perrotta – Fassa S.p.A. - Resp. Commerciale di zona – Saluto di benvenuto
Ore 17,30: Introduzione ai lavori da parte dei rappresentanti degli Ordini e del Collegio
Ore 17,45: Dott. Luca Pasquale Dentuto - Fassa S.p.A - Assistenza Tecnica Prodotti
Il Sistema di Isolamento Termico Fassatherm
Ore 18,45 – Geom. Marasco Piero – Libero Professionista
La scelta giusta per il risparmio energetico
Dibattito e conclusioni Segue rinfresco
La partecipazione è gratuita. E' necessario inviare il modulo di adesione entro il 21/10 a congressi@fassabortolo.itEfficienza energetica e riqualificazione degli edificiGiovedì 24 ottobre 2013 – ore 17,00
presso Hotel Il Gabbiano, Via Punta Alice 2 - Cirò M. (Crotone)
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[post_content] => Fassa Bortolo, da sempre costantemente attenta alla creazione e allo sviluppo di nuove tecnologie per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, propone al mercato Sistemi Integrati, soluzioni all’avanguardia e un servizio di consulenza di eccellenza.
Un impegno che coinvolge non solo i processi produttivi, a basso impatto ambientale, rispettosi delle più rigide normative europee, ma soprattutto l’utilizzo di materie prime selezionate secondo criteri di ecosostenibilità, e la proposta di prodotti “solvent free”.
Tutto questo è GREEN VOCation, una linea di finiture innovative dedicata agli interni, nella quale non vengono aggiunti solventi organici, plastificanti e donatori di formaldeide. Sono a bassissimo contenuto di VOC, composti organici volatili, che, a causa della loro natura chimica, sono responsabili di alcuni fenomeni di inquinamento atmosferico e possono avere effetti nocivi sulla salute.
GREEN VOCation garantisce elevate prestazioni con risultati finali di alta qualità e rappresenta un’eccezionale sintesi delle migliori caratteristiche tecnico-applicative: copertura, resa, punto di bianco, facilità di applicazione e assenza di odore e, a differenza delle idropitture tradizionali, non è necessario areare a lungo i locali prima di soggiornarvi.
La Linea comprende due innovative e versatili idropitture ecosostenibili: EOS 001 e OCEAN 001. La prima si caratterizza per un’elevata traspirabilità ed è applicabile, garantendo un’omogeneità perfetta, in interni su finitura a calce, calce-cemento, gesso e cartongesso, su superfici sia nuove che già tinteggiate; la seconda è di facile applicazione e di buona dilatazione, e conferisce alla superficie applicata un piacevole effetto opaco e vellutato e un’ottima pulibilità. Entrambe, disponibili in tinte chiare e pastello ottenibili attraverso il Sistema Tintometrico ColorLife, sono inodori sia durante l’applicazione che successivamente.
Scopri i prodotti EOS 001 e OCEAN 001Fassa sarà presente al prossimo Cersaie di Bologna, 23-27 Settembre
Area 45 – Stand 32
[caption id="attachment_492303" align="aligncenter" width="600"] GREEN VOCation EOS 001[/caption]
[caption id="attachment_492304" align="aligncenter" width="600"] GREEN VOCation OCEAN 001[/caption]
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[post_content] => La nuova frontiera del cartongesso si chiama Sistema Cartongesso Gypsotech®, di Fassa Bortolo.
Partendo dalla materia prima, il gesso, utilizzata dall'uomo da sempre, Fassa l'ha valorizzata creando un nuovo sistema pensato per gli interni, pensando all’esterno.
Nel modernissimo stabilimento di Calliano (AT), il gesso di qualità superiore viene estratto, lavorato ed unito a carta riciclata attraverso trattamenti complessi.
Si ottengono così lastre accuratamente controllate, in grado di soddisfare, con tutti gli accessori che completano il sistema, ogni esigenza applicativa. Il tutto conforme alle più rigide normative internazionali. Sistema Cartongesso Gypsotech®, la nuova soluzione Fassa Bortolo per i professionisti dell’edilizia.
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[post_content] => Fassa ha presentato al Made una grande novità per il proprio Sistema Risanamento: RisanaFacile®, il 2 in 1 per le murature umide, il primo bio-intonaco macroporoso a base di pura calce naturale per interni ed esterni utilizzabile sia come rinzaffo che come intonaco di fondo per far fronte adeguatamente ai problemi causati dall’umidità.
RisanaFacile® risponde anche ai rigorosi criteri della certificazione per la bio-edilizia LEED® (Leadership in Energy and Environment Design), che attesta gli edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico, sia da quello del consumo delle risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.
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[post_content] => Il mondo sta cambiando. L’inquinamento, i mutamenti climatici, il progressivo esaurimento delle fonti di energia non rinnovabili, con conseguente aumento delle emissioni, danneggiano la salute dell’ambiente in cui viviamo. All'insalubrità dell'ambiente esterno si aggiunge "l'inquinamento indoor", dello spazio interno degli edifici, causato dal concorso di diverse sostanze (componenti VOC, emissioni di alcuni materiali costituenti l'edificio, ecc.). Tutto ciò porta inevitabilmente a compromettere il nostro benessere e quello delle nostre case.
Alla base della filosofia FASSA BORTOLO, c'è l'esigenza di costruire un luogo di vita naturale, in cui l'edificio sia parte integrante dell'ambiente esterno, con massimo rispetto della natura grazie alla scelta dei materiali da costruzione e di finitura non nocivi e traspiranti, per ritrovare l'equilibrio tra uomo e ambiente.
PURACALCE è la nuova linea di prodotti ecocompatibili a base di Calce Idrata Fassa Bortolo, risultato di un’esperienza plurisecolare che l’Azienda vanta nella produzione di calce, dal 1710, anno in cui per la prima volta si attesta la presenza di un membro della famiglia Fassa nel settore dell’edilizia con questo prodotto. Oggi, la calce viene prodotta negli stabilimenti di Spresiano (TV) e Montichiari (BS) con impianti dotati di tecnologie di ultima generazione, che utilizzano gli scarti della lavorazione del legno come combustibile dei forni per la cottura del calcare selezionato e altri sistemi evoluti che consentono l'abbattimento delle emissioni in atmosfera.
Dalla Calce Idrata, materia prima estremamente naturale utilizzata fin dall’antichità, sono stati sviluppati cicli completi di prodotti ad elevata porosità e traspirabilità, che grazie alla loro funzione di regolatore termo-igrometrico, creano un ambiente più salubre e più confortevole. La Linea PURACALCE comprende una gamma completa di prodotti: bio-tradizionali (malte e intonaci), bio-risananti (rinzaffi e intonaci), bio-rivestimenti murali bianchi e colorati con diverse granulometrie e bio-finiture (intonaci e stucchi). Prima linea certificata ANAB-ICEA in Europa, la Linea PURACALCE risponde anche ai rigorosi criteri della certificazione per la bio-edilizia LEED® (Leadership in Energy and Environment Design), che attesta gli edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico, sia da quello del consumo delle risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.
Particolare risalto assume K 1710, il prodotto più innovativo della Linea PURACALCE. Confezionato con pregiati inerti selezionati e classificati, K 1710 è l’unico intonaco tradizionale a base di pura nano-calce ad effetto pozzolanico per interni ed esterni. L’intonaco è composto da nano-calce idrata selezionata superfiore, dalle caratteristiche di purezza e finezza estremamente elevate. Tutto ciò consente di ottenere un impasto lavorabile, con una ridotta tendenza alla formazione di efflorescenze e dalle ottime resistenze meccaniche, proprietà derivanti da un veloce processo di carbonatazione del prodotto. Inoltre, l’aggiunta di fibre di natura esclusivamente inorganica consente una sensibile diminuzione del rischio di formazione di cavillature.
Una risposta concreta ad una nuova filosofia del costruire e dell’abitare che risponde alle esigenze del “bios”, della vita. Soluzioni pregiate per risanare murature con problemi di umidità e per rendere più salubre e vivibile qualsiasi realtà abitativa, sia edifici di nuova costruzione che ristrutturazioni e recuperi.
L'attenzione verso la natura è da sempre presente anche nella lavorazione di tutti gli altri prodotti Fassa Bortolo e coinvolge anche l’ambito professionale, con l'organizzazione di seminari e convegni dedicati alla bio-edilizia per approfondire la conoscenza sulla scelta dei materiali e i diversi orientamenti nazionali ed internazionali, e con la creazione del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile. Ideato da Fassa Bortolo insieme alla Facoltà di Architettura di Ferrara, il premio incentiva progetti architettonici che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente, limitare il consumo di risorse e ridurre l’impatto ambientale.
Fassa Bortolo ha un’importante storia di oltre tre secoli alle spalle, animata da forte dinamismo e continuo sviluppo: attualmente il Gruppo Fassa è presente con 13 stabilimenti in Italia, il più recente situato a Calliano in provincia di Asti, uno stabilimento in Portogallo, 3 filiali commerciali in Italia, 2 in Svizzera e una in Francia, con un organico di 1.250 collaboratori comprendente dipendenti e forza vendita.
L’Azienda si pone come punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore, con una gamma completa dalle malte agli intonaci premiscelati, dalle pitture ai rivestimenti colorati, dai massetti ai prodotti per la posa dei pavimenti e rivestimenti fino alle soluzioni per risanamento delle murature umide, il ripristino del calcestruzzo e l’isolamento termico, oltre ai prodotti bio-ecologici certificati per costruire secondo i canoni della moderna bioarchitettura e il nuovo Sistema Cartongesso GYPSOTECH® con una linea completa di lastre e accessori per il montaggio.
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[post_content] => La pavimentazione riveste un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento dell’edificio, e deve soddisfare requisiti specifici: ridurre la propagazione del suono, migliorare l’isolamento termico e la diffusione del calore (in caso di impianto di riscaldamento a pavimento) e infine proteggere dall’umidità di risalita eventuali rivestimenti sensibili.
Da oltre 300 anni Fassa Bortolo progetta soluzioni per l’edilizia di qualità rivolte al risparmio energetico e al comfort abitativo, nel pieno rispetto dell’ambiente.
L’esperienza dell’Azienda, unita al lavoro del Centro Ricerche Fassa Bortolo, ha dato vita all’esclusivo Sistema Sottofondi, che rappresenta una soluzione completa ed affidabile.
Il sistema presenta soluzioni all’avanguardia, che si adattano alle esigenze di ogni cantiere, e fa uso di tecniche di posa innovative che assicurano elevate performance e velocità di applicazione.
L’offerta è completata dall’assistenza ad hoc dei tecnici specializzati Fassa Bortolo, che mettono a disposizione la propria competenza per una progettazione ed una messa in opera eccellenti.
Il Sistema Sottofondi si compone di quattro strati di prodotti, costituiti da materiali specifici per assolvere alle diverse funzioni.
Il primo strato è composto da un sottofondo alleggerito che permette di pareggiare i dislivelli sul solaio e coprire gli impianti, garantendo uno spessore uniforme e un incremento dell’isolamento termico, oltre a un basso carico statico.
Fassa propone due soluzioni: calcestruzzo cellulare (in silo) o la malta secca premiscelata ST 444 (in sacco).
Il secondo strato prevede la posa di isolanti acustici. Fassa offre un prodotto molto efficace: Silens Sta 10 (polietilene espanso reticolato e tessuto non tessuto in fibra di poliestere) che con la sua struttura elastica crea uno strato fonoisolante tra solaio e pavimento, contrastando il fastidioso problema del rumore da impatto.
L’abbattimento acustico certificato va da 21 a 24 dB.
Completato dal nastro di giunzione Silens NA1 e il giunto perimetrale Silens GP1, il sistema FASSA SILENS è un pacchetto certificato secondo le normative EN ISO 140-8:1999 e EN ISO 717-2:200.
Per il terzo strato il Sistema Sottofondi presenta una linea completa di massetti, progettati per assicurare la massima compattezza e planarità della superficie sulla quale sarà posata la pavimentazione. Sono disponibili innovativi massetti autolivellanti (SA 500, E 439), forniti in silo e facili da applicare, e le più tradizionali soluzioni a consistenza “terra umida” (SR 450, SV 472, SC 420).
Il quarto strato permette di ultimare il lavoro e ottenere un pavimento perfetto e completo: Fassa mette a disposizione adesivi per piastrelle, riempitivi per fughe e prodotti
complementari. Soluzioni innovative, che si caratterizzano per l’ottima lavorabilità e per la grande varietà di scelta.
[post_title] => Sistema Sottofondi Fassa Bortolo, un pacchetto completo di soluzioni di qualità
[post_excerpt] => Nell’edilizia moderna la realizzazione di tutte le componenti costruttive deve essere finalizzata all’eccellenza energetica e ambientale
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[post_content] => Fassa Bortolo è una delle 150 imprese storiche premiate a Roma lo scorso 8 giugno nell’ambito della manifestazione “Italia 150. Le radici del futuro”.
L’evento, organizzato in occasione dei festeggiamenti per i 150 dell’Unità d’Italia, ha voluto valorizzare le imprese Italiane che con la loro longevità testimoniano le trasformazioni più profonde dell’Italia e hanno contribuito significativamente allo sviluppo economico del nostro Paese. In questi esempi “di eccellenza” italiani autorevoli hanno raccontato il passato e il futuro dell’Italia da quattro punti di vista: quello della scienza, della creatività, dell’economia e della cultura.
Soltanto 150 delle oltre duemila Aziende ultracentenarie inserite nel Registro delle imprese Storiche sono state premiate con una medaglia storica di bronzo della Repubblica Italiana, il tricolore e una targa commemorativa: Fassa Bortolo, leader nelle soluzioni di qualità per l’edilizia, è una di queste.
La prima attestazione di un membro della famiglia in questo settore si trova in un estimo del 1710. Una tradizione antica che di generazione in generazione ha saputo rinnovarsi fino a giungere agli attuali vertici di qualità, tecnologia ed attenzione verso l'ambiente.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella suggestiva cornice di Palazzo Colonna, a Roma, alla presenza di Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere e Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola. Sono intervenuti Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera, Giovanna Ferragamo, imprenditrice della moda, Lucia Votano, fisico e direttore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta e numerose personalità del mondo della cultura, dell’economia e della moda, che hanno portato testimonianze dell’evoluzione dell’Italia nei diversi settori.
Madrina dell’evento, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, ambasciatrice di italianità.
Per Fassa Bortolo ha ritirato il premio Sabina Fassa, figlia del Presidente Paolo Fassa, che porta avanti, con la passione di sempre, la tradizione familiare.
Un riconoscimento importante per un’Azienda storica, ma fortemente proiettata verso il futuro, con un impegno nell’innovazione che si concretizza non solo nella produzione, ma anche attraverso le tante iniziative culturali di cui è promotrice.
Fassa Bortolo ha un’importante storia di tre secoli alle spalle, animata da forte dinamismo e continuo sviluppo: attualmente il Gruppo Fassa è presente con 13 stabilimenti in Italia, il più recente dei quali situato a Calliano in provincia di Asti, uno stabilimento in Portogallo, 3 filiali commerciali in Italia e 2 in Svizzera, con un organico di 1.250 collaboratori comprendente dipendenti e forza vendita.
L’Azienda si pone come punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore, con una gamma completa dalle malte agli intonaci premiscelati, dalle pitture ai rivestimenti colorati, dai massetti ai prodotti per la posa dei pavimenti e rivestimenti fino alle soluzioni per risanamento delle murature umide, il ripristino del calcestruzzo e l’isolamento termico, oltre ai prodotti bio-ecologici certificati per costruire secondo i canoni della moderna bioarchitettura e il nuovo Sistema Cartongesso GYPSOTECH® con una linea completa di lastre in cartongesso e accessori per il montaggio.
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[post_excerpt] => Manifestazione “Italia 150. Le radici del futuro”
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[post_content] => In questo intervento si concretizza il valore aggiunto che l’Azienda Fassa Bortolo, leader nelle soluzioni innovative per l’edilizia, offre ai propri interlocutori: non un singolo prodotto, ma soluzioni complete: un vero e proprio Sistema Integrato, che permette di disporre di un unico punto di riferimento per qualsiasi tipo di intervento.
L’Hotel Lido è ubicato sul Lungomare Marconi del Comune di Alba Adriatica (TE), di fronte a una splendida pineta.
La spiccata vocazione turistica della località balneare, le numerose vie di comunicazione quali l’A14, l’A24 e la stazione ferroviaria, hanno suggerito l’intervento di ampliamento, ristrutturazione, sopraelevazione e nuova distribuzione interna dell’hotel, realizzato nel 1970.
L’obbiettivo è stato quello di dare la giusta visibilità all’hotel, enfatizzandone la particolare forma architettonica attraverso geometrie, colori e la splendida illuminazione notturna, nonché la “vela” posta a copertura dell’ingresso.
L’insieme degli elementi rende “riconoscibile” ed “individuabile” la struttura alberghiera, sia di giorno che nelle ore notturne. L’illuminazione notturna è stata realizzata con LED, per esaltare e far emergere le particolari geometrie che caratterizzano l’edificio.
Le strutture in cemento armato sono a telai multipli incrociati con solai realizzati con travetti precompressi e pignatte in parte, e parte in solai gettati sul posto.
La tamponatura perimetrale è costituita da blocchi microporizzati, mentre tutti i divisori interni sono stati realizzati con Sistema Cartongesso Gypsotech® Fassa Bortolo, in particolare con le lastre Standard e Aqua (idrorepellenti a basso assorbimento d’acqua).
Il Sistema Cartongesso Gypsotech®, prodotto nello stabilimento di Calliano (AT), è la soluzione più efficace ed evoluta per separare gli ambienti, creare nuovi spazi, isolare, prevede anche la fornitura di accessori metallici e prodotti in polvere indispensabili per il corretto montaggio delle lastre e la realizzazione di controsoffitti, contropareti e pareti: profili, stucchi, nastri, viti, ecc.. Il tutto conforme alle più rigide normative internazionali: oltre alla marcatura CE anche la certificazione francese NF.
Inoltre, per questo intervento è stato utilizzato Sistema Cappotto Fassa Bortolo, in particolare il ciclo con pannelli in EPS, collanti, rasanti, tasselli e finiture specifiche.
La scelta di utilizzare Sistema Cappotto Fassa Bortolo, certificato ETA, deriva dalla necessità di eliminare tutti i ponti termici, nonché di adeguarsi alla vigente normativa sul contenimento dei consumi energetici. La certificazione ETA garantisce la qualità e l’affidabilità dei singoli componenti e dell’intero sistema.
Il Sistema Cappotto, oltre alle lastre di varie tipologie, mette a disposizione speciali collanti, rasanti ed accessori ed è completato da rivestimenti in varie tonalità che fanno parte del Sistema Colore Fassa Bortolo: interamente prodotto nello stabilimento di Spresiano (TV), si suddivide in cinque linee di elevata qualità, che garantiscono traspirabilità, resa estetica, affidabilità, durata e flessibilità applicativa.
Un ventaglio completo di soluzioni che integrano l’affidabilità dei materiali costruttivi tradizionali con le nuove possibilità offerte dal cartongesso, frutto della grande esperienza Fassa Bortolo, presente nel settore da oltre 300 anni.
Hotel Lido – Alba Adriatica (TE)
Progettista e direttore lavori:
Ing. Bruno Zappacosta - Impresa Zappacosta Costruzioni srl (Alba Adriatica, TE)
Esecutore Lavori:
Mel.Deb. srl
Prodotti Fassa Bortolo impiegati:
Sistema Cappotto: pannelli in EPS certificati ETA;
Sistema Cartongesso Gypsotech®: lastre Standard e Aqua e pittura per cartongesso Gypsopaint.
[post_title] => Di fronte alla spiaggia d’Argento, un hotel che si mette in luce
[post_excerpt] => Intervento Fassa Bortolo all'Hotel Lido – Alba Adriatica (TE) in in cui si concretizza il valore aggiunto che l’Azienda offre ai propri interlocutori: non un singolo prodotto, ma soluzioni complete; un vero e proprio Sistema Integrato, che permette di disporre di un unico punto di riferimento per qualsiasi tipo di esigenza
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[post_content] => Il Sistema Integrato Fassa Bortolo mette a disposizione dei propri interlocutori un vantaggio esclusivo: disporre di un unico punto di riferimento per qualsiasi tipo di intervento. Fassa presenta infatti un ventaglio completo di soluzioni, che integrano l’affidabilità dei materiali costruttivi tradizionali con le nuove possibilità offerte dal cartongesso. Prodotti resistenti, sicuri e certificati, frutto della scelta di tecniche estrattive e produttive all’avanguardia e della costante ricerca di un team esperto e qualificato.
Grande risalto viene dato al Sistema Cartongesso Gypsotech® che rappresenta la soluzione più efficace ed evoluta per l’isolamento termo-acustico, la separazione degli ambienti e la creazione di nuovi spazi.
Tale sistema, oltre a varie tipologie di lastre, offre tutti gli accessori necessari per il corretto montaggio e la realizzazione di pareti, contropareti, controsoffitti: profili, stucchi, nastri e viti.
Il tutto conforme alle più rigide normative internazionali: oltre alla marcatura CE anche la certificazione francese NF.
A tematiche di grande attualità come l’isolamento e il risparmio energetico, Fassa risponde con il Sistema Cappotto. Anch’esso disponibile con varie tipologie di lastre (EPS bianco e grafite, lana di roccia apprettata, sughero e il nuovo pannello EPS Colorex), è completato da speciali collanti, rasanti e rivestimenti in varie tonalità.
I Benestari Tecnici Europei ETA 07/0280 e ETA 09/0280 – ottenuti per le lastre in EPS, EPS Colorex e lana di roccia – ne certificano la qualità e l’affidabilità.
Il nuovo Sistema Colore, con una rinnovata veste grafica, comprende una vasta gamma di prodotti di elevata qualità pronti a soddisfare ogni esigenza di tinteggiatura, manutenzione, conservazione e risanamento degli edifici.
Interamente prodotto nello stabilimento di Spresiano (TV), si suddivide in cinque linee di elevata qualità, che garantiscono traspirabilità, resa estetica, affidabilità, durata e flessibilità applicativa: Decorcalce, Acrilica, ai Silicati, Idrosiliconica e il nuovo sistema Acril-silossanico che unisce le tradizionali formulazioni acriliche a quelle idrosiliconiche.
Per i pavimenti, il Sistema Sottofondi Fassa Bortolo rappresenta una soluzione completa ed affidabile, presentando soluzioni all’avanguardia e utilizzando tecniche di posa innovative che assicurano elevate performance e velocità di applicazione.
Le varie tipologie di massetti autolivellanti, grazie alla praticità d'applicazione, permettono di ottenere il massimo risultato in tempi ridotti di realizzazione. Il sistema comprende l'isolante Silens STA 10 per l’isolamento acustico, che contrasta efficacemente il fastidioso problema del rumore da calpestio, preservando il comfort abitativo.
Fassa presenta inoltre l’innovativo Sistema BCF per il rinforzo strutturale, che prevede l’utilizzo di reti in fibra di carbonio che, adeguatamente impregnate con particolari resine epossidiche, danno origine ad un materiale composito, dalle elevate proprietà meccaniche, adatto al rinforzo di costruzioni in calcestruzzo o laterizio. Un sistema ideale per il rinforzo delle travature, per aumentare la capacità portante dei solai e delle volte, e in generale per aumentare rigidità e resistenza di un edificio.
Infine, per gli interventi di restauro e recupero Fassa propone la Linea Restauro EX NOVO, frutto di un accurato lavoro di sperimentazione e studio da parte del centro ricerche dell’Azienda, che ha messo a punto prodotti a base di Calce Idraulica naturale NHL 3,5, compatibili sia con i materiali e le tecniche costruttive del patrimonio esistente, sia con le più attuali esigenze di eco-sostenibilità e tutela dell’ambiente. La linea si compone di Bio-malte, Bio-intonaci e prodotti specifici per il risanamento di murature umide, che hanno ottenuto la certificazione ANAB-ICEA.
L’offerta è completata dall’assistenza ad hoc dei tecnici specializzati Fassa Bortolo, che mettono a disposizione la propria competenza per una progettazione ed una messa in opera eccellenti.
[caption id="attachment_483399" align="aligncenter" width="600"] Sistema Cartongesso Gypsotech®[/caption]
[caption id="attachment_483400" align="aligncenter" width="600"] Sistema Cappotto[/caption]
[caption id="attachment_483401" align="aligncenter" width="600"] Sistema Colore[/caption]
[caption id="attachment_483402" align="aligncenter" width="600"] Sistema Sottofondi[/caption]
[caption id="attachment_483403" align="aligncenter" width="600"] Linea Restauro Ex Novo[/caption]
[post_title] => Fassa Bortolo: Un Sistema Integrato per ogni esigenza
[post_excerpt] => Fassa Bortolo ha presentato a MADE expo 2011 una vastissima gamma di soluzioni innovative, coerenti e complementari fra loro: un vero e proprio Sistema Integrato in grado di essere punto di riferimento per qualsiasi tipo di intervento, con un approccio globale alle esigenze del cantiere
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[post_content] => L’esperienza dell’Azienda nelle soluzioni per l’edilizia di qualità si presenta sul web con una nuova interfaccia completa ed intuitiva.
Tramite un comodo menù si possono selezionare direttamente dall’homepage le diverse aree di approfondimento: la presentazione dell’Azienda, le gamme di prodotto, le realizzazioni, gli eventi in agenda e tutta una serie di utili servizi informativi.
Una sezione specifica consente di visualizzare sia i singoli prodotti Fassa Bortolo sia i vari sistemi che offrono soluzioni “ad hoc” per le diverse esigenze, dall’intonacatura della propria abitazione ad opere di costruzione e ristrutturazione su vasta scala.
Per ogni prodotto viene fornita la scheda tecnica (scaricabile in formato pdf), le certificazioni disponibili, i cicli applicativi a cui appartiene, i diversi esempi di utilizzo, le macchine e le attrezzature per l’applicazione per garantire all’utente un servizio immediato con un notevole risparmio nei tempi di organizzazione.
Per chi vive il cantiere quotidianamente, l’homepage dà accesso immediato alla sezione Fassa Service: una serie di attrezzature e ricambi per i professionisti del settore. Un link permette inoltre di accedere al sito www.gypsotech.com con tutte le informazioni relative al nuovo Sistema Cartongesso Gypsotech® .
www.fassabortolo.comè un sito che realizza un dialogo su più livelli, soddisfacendo sia gli esperti del settore che i semplici navigatori della rete, grazie alla sua facilità di consultazione: una finestra tecnologica per osservare e vivere più da vicino il grande mondo Fassa Bortolo.
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[post_excerpt] => È disponibile on-line il nuovo sito www.fassabortolo.com, uno strumento importante che permette una comunicazione diretta con progettisti, clienti, rivenditori e appassionati della rete, presentando a portata di click l’universo Fassa Bortolo
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[post_content] => La nascita di una linea di prodotti appositamente dedicata al restauro deriva dalla stretta collaborazione che lega Fassa e il comune di Venezia. Particolarmente attiva nelle iniziative culturali, da qualche anno l’Azienda si è impegnata in un’intensa attività di sperimentazione e ricerca per individuare le soluzioni più appropriate per gli interventi di riqualificazione edilizia in un territorio particolarmente “difficile” come quello di Venezia.
Per ottenere i migliori risultati possibili, Fassa ha messo a disposizione il proprio staff tecnico che ha svolto accurate indagini e ricerche sulle proprietà, i dosaggi e l’applicazione della calce e del cocciopesto, in modo da individuare i prodotti più adeguati per contribuire al mantenimento dell’esistente o al rifacimento delle superfici.
Attingendo dalle ricette originali degli antichi trattatisti, Fassa Bortolo è stata in grado di creare prodotti realizzati proprio come all’epoca degli antichi romani, con un occhio di riguardo all’ecocompatibilità e alle moderne esigenze di tutela dell’ambiente.
La base di tutti i prodotti della Linea EX NOVO è la vera Calce Idraulica Naturale NHL, prodotta dalla cottura di calcari argillosi o silicei e successivamente ridotta in polvere mediante spegnimento o macinazione.
La linea EX NOVO si compone di Bio-malte, Bio-intonaci e tutto il necessario per interventi completi, compresi prodotti specifici per il risanamento di murature umide.
Fassa ha un’importante storia di tre secoli alle spalle, animata da forte dinamismo e continuo sviluppo: attualmente il Gruppo Fassa è presente con 13 stabilimenti in Italia, il più recente dei quali situato a Calliano in provincia di Asti, uno stabilimento in Portogallo, 3 filiali commerciali in Italia, 3 in Svizzera e una in Francia, con un organico di 1.200 collaboratori comprendente dipendenti e forza vendita.
L’Azienda si pone come punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore, con una gamma completa dalle malte agli intonaci premiscelati, dalle pitture ai rivestimenti colorati, dai massetti ai prodotti per la posa dei pavimenti e rivestimenti fino alle soluzioni per risanamento delle murature umide, il ripristino del calcestruzzo e l’isolamento termico, oltre ai prodotti bio-ecologici certificati per costruire secondo i canoni della moderna bioarchitettura e il nuovo Sistema Cartongesso GYPSOTECH® con una linea completa di lastre in gesso rivestito e accessori per il montaggio.
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[post_excerpt] => La Linea Restauro EX NOVO Fassa Bortolo è una gamma completa di prodotti a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 e cocciopesto in grado di rispondere a tutte le esigenze del restauro e del recupero.
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[post_content] => Fassa è presente con il Motorhome ed un silo nell’area esterna 14 N: in particolare, la fiera è l’occasione per presentare nel dettaglio la Linea Consolidamento Fassa Bortolo, frutto di un approfondito studio sui materiali effettuato dal centro ricerche Fassa Bortolo, che ha messo a punto prodotti dedicati al consolidamento, ripristino e integrazione di fondazioni esistenti, per la realizzazione di tiranti e micropali e per interventi di riassetto e bonifica del territorio.
Il risultato è una gamma completa ed innovativa, con soluzioni altamente tecnologiche come i betoncini per micropali RS 20, 30 e 40 ed SB 568 per la sistemazione delle volte di gallerie.
I betoncini per micropali Fassa Bortolo, con la loro formulazione particolare e già pronta per l’uso, garantiscono prestazioni elevate, velocità di applicazione e praticità di utilizzo.
Si tratta di malte realizzate con cementi altamente resistenti ai solfati, che possono essere applicate in terreni di diversa composizione e sottoposti alle condizioni di esposizione più severe. L’impasto viscoso assicura una buona resistenza al dilavamento, mentre il tipo di fornitura, in sacco o in silo, garantisce la perfetta omogeneità del materiale.
SB 568 è una miscela cementizia specializzata per il consolidamento di gallerie che con il sistema “Spritz Beton” permette al prodotto di far presa solamente quando entra in contatto con l’area da consolidare, rimanendo liquido nel tragitto tra la pompa e la superficie.
Questo tipo di lavorazione risulta particolarmente indicato nei casi in cui si rende necessario intervenire con rapidità.
Il Motorhome e i consulenti Fassa sono pronti ad accogliere i visitatori per fornire informazioni complete ed esaurienti sulla linea Consolidamento e le tecnologie di applicazione.
Fassa Bortolo a Geofluid
Piacenza, 6-9 ottobre 2010
Stand 14 N - Area scoperta
www.fassabortolo.com
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[post_excerpt] => Fassa Bortolo, azienda leader in Italia nella produzione di intonaci premiscelati e soluzioni per l’edilizia, prenderà parte all’edizione 2010 di GEOFLUID – Mostra Internazionale delle Tecnologie ed Attrezzature per la Ricerca, Estrazione e Trasporto dei Fluidi Sotterranei – che si svolge a Piacenza dal 6 al 9 ottobre
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[post_content] => Fassa Bortolo produrrà nel nuovo impianto una linea di prodotti di particolare successo, appartenente al nuovo Sistema Cartongesso GYPSOTECH®. che le permetterà di rafforzare ulteriormente la leadership sul mercato e di porsi come interlocutore unico per i professionisti del mondo dell’edilizia.
Il nuovo stabilimento Fassa Bortolo di Calliano , si caratterizza per l’attenzione riservata all’impatto ambientale, in linea con la filosofia che da sempre distingue l’Azienda genererà nel territorio oltre 140 nuovi posti di lavoro tra diretti e indotto.
Nel suo saluto agli ospiti, Paolo Fassa, Presidente del Gruppo, ha sottolineato la proficua collaborazione che si è instaurata con i vari enti coinvolti: Regione Piemonte, Soprintendenza ai beni ambientali, Provincia di Asti e Comune di Calliano, evidenziando che “il nuovo sito produttivo rappresenta una tappa importante per lo sviluppo dell’Azienda, realtà dinamica e in continua evoluzione che si pone sempre nuovi obiettivi e ad oggi conta 13 stabilimenti in Italia, uno in Portogallo, tre filiali commerciali in Italia, tre in Svizzera e una in Francia, con un organico di 1.200 collaboratori tra dipendenti e forza vendita. «E ora continueremo ad investire. Crescendo ancora con risorse interne e nel solco della tradizione familiare”.
“L’azienda Fassa festeggia, proprio quest’anno, 300 anni di storia e direi che questo nuovo stabilimento è il miglior modo per celebrare e festeggiare un traguardo che poche aziende al mondo possono vantare. Desidero però ricordare che, fino al 1981, producevamo solo calce e prodotti derivati, poi abbiamo iniziato a produrre intonaci premiscelati e in soli 25 anni, nel 2006, abbiamo raggiunto il secondo posto in Europa in questo importante mercato.
Il processo di diversificazione è continuato nel 1994 con la costruzione del colorificio e del laboratorio di ricerca: abbiamo quindi iniziato a produrre pitture e rivestimenti murali oltre a sviluppare soluzioni e sistemi per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Quindi, in quasi 30 anni, la Fassa Bortolo ha notevolmente esteso la propria offerta di prodotti diventando sempre più un punto di riferimento per il mercato dell’edilizia, soprattutto perché abbiamo sempre puntato a fornire un elevato livello di servizio a tutti i nostri clienti. Per continuare il processo di diversificazione, qualche anno fa abbiamo quindi deciso di entrare nel mercato del cartongesso, mercato in continua crescita anche in Italia sia nelle nuove costruzioni che nel restauro”.
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com
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[post_excerpt] => Alla presenza di oltre 800 ospiti fra Autorità, giornalisti e numerosi clienti, sabato 12 giugno 2010 è stato inaugurato a Calliano, in provincia di Asti, il nuovo stabilimento Fassa Bortolo. Il 3° dell’Azienda nel territorio astigiano e il 4° nella Regione Piemonte.
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[post_content] => Il Premio nasce dalla volontà di premiare e far conoscere l’opera di progettisti ed imprese specializzate che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservatori nei quali la comunità scientifica si riconosce, ed è rivolto non solo ai progettisti, ma anche alle imprese specializzate che hanno realizzato i lavori di restauro, data l’importanza rivestita nel settore dalle competenze imprenditoriali.
Per questa importante iniziativa, Fassa si avvale della prestigiosa collaborazione della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara.
Già promotrice del Premio Internazionale Architettura Sostenibile, giunto ormai alla settima edizione, Fassa Bortolo si dedica quindi ad un’altra importante manifestazione rivolta ad un tema molto caro all’Azienda: il restauro e la salvaguardia del patrimonio culturale.
La presentazione si è svolta il 24 marzo presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara di fronte a un pubblico di sopraintendenti provenienti da varie zone d’Italia, esponenti di enti italiani e non impegnati nella tutela dei beni storici, docenti di importanti atenei nonché stampa di settore.
L’evento si inserisce nell’ambito della collaborazione culturale dell’azienda con i vari enti del territorio ed in particolare con l’Università di Ferrara i cui risultati, come afferma il sig. Paolo Fassa, presidente di Fassa S.p.A. “.. sono stati molto importanti e motivo, per noi, di grande soddisfazione in quanto non si è trattato solo di un’iniziativa di comunicazione, ma di una vera interazione con condivisione di obiettivi e progetti.”
Tra le varie autorità presenti sono intervenuti il Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanea MIBAC Dott. Mario Augusto Lolli Ghetti, il Direttore generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale del MIBAC, Dott. Mario Resca, il Prof. Marcello Balzani, Direttore del Centro DIAPReM (Dip. Architettura Università di Ferrara) e il Prof. Riccardo Dalla Negra, professore ordinario di Restauro Architettonico presso la Facoltà dell’Università di Ferrara.
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com
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[post_excerpt] => Il 24 marzo scorso, in occasione del Salone dell’Arte, del Restauro e della Conservazione di Ferrara, Fassa Bortolo ha presentato ad un pubblico di esperti del settore la prima edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”.
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[post_content] => Per lo stabilimento di Calliano (AT) abbiamo scelto un progetto avanzatissimo, capace di far convivere perfettamente la tecnologia più innovativa con le più severe regole ambientali.
Un grande investimento economico, di cui siamo giustamente orgogliosi. Tutto è stato curato fin nei minimi dettagli, dagli studi preventivi sul paesaggio e sul contesto geomorfologico alle tonalità dello stabilimento, studiate con la Sovrintendenza per armonizzarsi con l’ambiente circostante.
Garantendo contemporaneamente i più elevati standard di sicurezza ai lavoratori e, naturalmente, la miglior resa produttiva dello stabilimento.
L’estrazione del gesso, ad esempio, viene effettuata in sotterraneo con una fresa ad attacco puntuale, evitando così l’utilizzo di esplosivo, e un nastro trasportatore sotterraneo porta direttamente il materiale allo stabilimento.
Anche la viabilità esterna, il percorso dei camion da e per lo stabilimento, è stata studiata per non creare disagi al traffico di zona.
Il Sistema Produttivo
La materia prima del Sistema Cartongesso GYPSOTECH nasce proprio nel cuore del giacimento di Calliano, in provincia di Asti. Al centro di una zona in cui il gesso è particolarmente puro e di qualità molto pregiata.
L’utilizzo di tecnologie realmente innovative per il settore consente a Fassa Bortolo di coltivare la parte più profonda del giacimento, costituito da quattro livelli di gesso cristallino sovrapposti, senza movimenti di materiale a cielo aperto.
Anche per il cartone, altro elemento fondamentale delle lastre in cartongesso, abbiamo privilegiato la sensibilità ambientale: il cartoncino per le lastre GYPSOTECH è infatti composto al 100% da carta riciclata.
Una scelta di ecocompatibilità che si conferma negli additivi rigorosamente non tossici o pericolosi, nell’acqua controllata dall’acquedotto del Monferrato, nell’amido di mais utilizzato per migliorare l’adesione del cartoncino e nella fibra di vetro che garantisce più coesione al gesso.
Dal gesso a Gypsotech, un processo continuo
Un processo produttivo a ciclo continuo, costantemente monitorato perché ogni lastra di cartongesso sia come la vogliono gli utilizzatori finali: semplicemente perfetta.
1. Ricezione, stoccaggio e ripresa del gesso
Il minerale, estratto nelle cave utilizzando apposite macchine, frese roadheader, senza l’impiego di esplosivo, viene trasportato con nastri coperti in un deposito chiuso, da dove poi viene ripreso per l’invio alla fase di cottura.
2. Cottura, macinazione e stoccaggio del gesso
La cottura avviene in un forno/mulino verticale alimentato a gas metano, con sistema “Flash Calcination”.
I gas che fuoriescono dal camino sono composti da vapore acqueo, prodotti della combustione del metano e polveri residue. Il sistema di Monitoraggio delle Emissioni (S.M.E.) sviluppato da Fassa è stato approvato dall’ARPA di Asti, che sarà pertanto in grado di verificare continuamente ed in tempo reale la quantità e la qualità delle emisioni di questi gas.
Dopo la fase di cottura, il gesso viene macinato e depositato, ed in seguito, miscelato con gli altri componenti. A questo punto il gesso è pronto per diventare il “cuore” di una lastra Gypsotech che viene armata con cartone riciclato.
3. Formatura della lastra
La miscela composta da acqua, gesso e altri elementi viene spalmata sul nastro di cartoncino detto “inferiore”; un secondo nastro di cartoncino, detto “superiore”, viene depositato sulla miscela, creando una sorta di “sandwich” carta-gesso-carta.
Viene creato un nastro continuo di dimensioni definite (1200 mm di larghezza, per uno spessore tra 6 e 18 mm) che procede per oltre 200 metri lungo la linea di formatura, dando il tempo alla miscela di gesso di indurirsi per poter passare alle lavorazioni successive.
Il nastro continuo viene tagliato in singole lastre che attraversano, per circa 40 minuti, un essiccatoio dove avviene il trattamento finale.
I gas che fuoriescono sono monitorati dall’ARPA secondo protocollo S.M.E.
4. Controllo qualità e confezionamento
Le lastre sono sottoposte al controllo di qualità durante tutto il processo produttivo, secondo le procedure e le frequenze indicate dalla norma EN 520. In particolare, al termine del ciclo di produzione, le lastre vengono verificate da personale dedicato, nel laboratorio per controllo qualità.
In questa fase, le lastre che non rispettano gli standard vengono frantumate e riutilizzate come materia prima, assieme al minerale di cava, evitando dunque sprechi di risorse. Le lastre conformi ai parametri di qualità vengono confezionate e depositate in magazzino.
Un sistema, completo in ogni sua parte
Oltre alle lastre standard, la linea Gypsotech è composta dalle lastre ignifughe con fibra di vetro (Focus), dalle idrorepellenti a basso assorbimento d’acqua (Aqua) e dalle lastre con barriera vapore in alluminio (Vapor).
Inoltre per aumentare l’isolamento termico e acustico ci sono le lastre accoppiate Duplex, dove il cartongesso è abbinato a diversi materiali isolanti (polistirene espanso ed estruso, lana di vetro, lana di roccia) e il “pannello parete” con anima in cartone a nido d’ape (Alveum).
A tutto ciò si aggiunge la fornitura completa di tutti gli accessori metallici e in polvere necessari per il montaggio delle lastre e la realizzazione di pareti, contropareti e controsoffitti.
[post_title] => Sistema Cartongesso GYPSOTECH®: tecnologia e ambiente
[post_excerpt] => Protagonista a livello internazionale del mondo dell’edilizia e sempre di più azienda orientata al futuro, Fassa si propone come punto di riferimento per i professionisti del settore con il lancio del nuovo Sistema Cartongesso GYPSOTECH®, che completa la già vasta gamma di soluzioni costruttive. L’azienda sta realizzando un nuovo stabilimento a Calliano, in provincia di Asti, dedicato proprio alla produzione delle lastre di cartongesso, costruito secondo le più avanzate tecnologie e con particolare attenzione all’ambiente.
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[post_content] => La cerimonia di consegna del Premio Internazionale Architettura Sostenibile vuole essere un’importante occasione di confronto su tematiche architettoniche innovative e sperimentali attraverso la presentazione di progetti ed esperienze internazionali.
ore 15.00 Cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile
Saluto di benvenuto
Graziano Trippa, Preside della Facoltà di Architettura di Ferrara
Paolo Fassa, Presidente Fassa Bortolo
Riccardo Orlandi, Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara
Alessandro Marata, Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bologna
ore 15.30 Premiazione e presentazione della settima edizione del premio
Marcello Balzani, Direttore del DIAPReM, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara
Il Premio, ideato e promosso da Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura di Ferrara, è nato dalla volontà di premiare e far conoscere ad un ampio pubblico architetture che sappiano rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente e che siano pensate per le necessità dell’uomo.
Premio internazionale di Architettura Sostenibile Mercoledì 27 maggio 2009 ore 15,00
Palazzo Tassoni
Facoltà di Architettura di Ferrara
Via della Ghiara, 36
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com
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[post_content] => Si è conclusa la quinta edizione del Premio Internazionale Architettura Sostenibile Fassa Bortolo, iniziativa con cadenza annuale ideata e promossa dall'azienda Fassa in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara, nata per stimolare soluzioni innovative nell'ambito della bioarchitettura e per far conoscere al pubblico l'opera dei progettisti e dei costruttori impegnati nella ricerca del migliore equilibrio tra l'uomo e l'ambiente.
Gli elaborati sono stati esaminati da una giuria di prestigio internazionale presieduta dal Prof. Thomas Herzog, architetto tedesco di fama mondiale, decano della Facoltà di Architettura dell'Università di Monaco di Baviera, progettista di numerosi edifici ad alto contenuto tecnologico ed elevata efficienza energetica. La giuria era poi composta dal Prof Arch. Wilfried Wang professore presso l'University of Texas a Austin e titolare dello studio "Hoidn Wang" (con l'arch. Barbara Hoidn) a Berlino, dal prof. Arch. Hermann Kaufmann, progettista austriaco, professore presso l'Università di Monaco di Baviera e vincitore del premio "Global Award for Sustainable Architecture 2007", dal Prof. Arch. Nicola Marzot, ricercatore in composizione architettonica della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara e visiting professor presso numerose università internazionali e dall’Arch. Gianluca Minguzzi, professore a contratto presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara e che riveste il ruolo di Segretario del Premio dal 2003, anno di nascita della manifestazione.
Il Premio, ideato e promosso dall’azienda Fassa Bortolo, leader nel settore delle soluzioni innovative per l’edilizia, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, ha cadenza annuale e viene assegnato all'opera progettata da professionisti o studi di architettura o ingegneria che meglio esprime i principi fondamentali su cui si basa il Premio oppure anche ai neo-laureati che, in una separata sezione, possono partecipare con la propria Tesi di Laurea.
Rappresenta molto più di un concorso: il Premio infatti intende riportare l'attenzione sulla necessità di riesaminare il rapporto tra processo edilizio e qualità dell'habitat attraverso il perseguimento della compatibilità tra produttività economica, tutela delle risorse e qualità dell'ambiente.
Anche questa edizione ha confermato la presenza di una forte partecipazione di progettisti a livello europeo (ben 11 paesi europei) e non solo nazionale: 42 progetti nella sezione Opere Realizzate e 35 progetti nella sezione Tesi di Laurea. Ciò conferma l’estesa diffusione del Premio a livello internazionale ed il crescente interesse per un’iniziativa che seppur giovane sta riscuotendo molto successo. Entrambe le sezioni tra l’altro presentano tipologie di architettura diversificate: dall’edilizia privata a quella pubblica, dalle strutture turistiche ai siti produttivi a luoghi pubblici come teatri, musei, stand.
L’edizione 2008 ha nominato vincitori nella sezione “Opere Realizzate” ben 5 progetti a pari merito provenienti da 5 diverse nazioni:
- Feilden Clegg Bradley Studios - Nuovi uffici centrali della National Trust / Heelis, Swindon (Gran Bretagna)
- Gil Torres Carmen - Centro anziani e Servizi sociali Madrid (Spagna)
- Ingenhoven Architekten - Centro di aviazione Lufthansa, Francoforte (Germania)
- Orianoassociati Architetti - Recupero, restauro e ridestinazione turistica dell’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio, L’Aquila (Italia)
- Rauch Martin & Boltshauser Roger - Casa in terra battuta, Schlins (Austria)
La scelta inusuale di nominare ben 5 progetti vincitori è dovuta innanzitutto all’alto livello delle opere realizzate ed al fatto che non vi era tra questi un singolo progetto che emergeva rispetto agli altri, ma una serie di eccellenti soluzioni capaci di riassumere l’effettiva complessità e diversità con cui l’approccio al tema sostenibilità può manifestarsi. Pertanto la giuria ha deciso di premiare più opere che enfatizzano, nel loro complesso, la diversità dei temi di progetto e che presentano, in ciascun caso, la risoluzione più idonea, a dimostrazione di come ogni specificità necessiti di soluzioni peculiari.
Cinque progetti sono stati poi scelti anche per le menzioni speciali della stessa sezione:
- Architekturburo Reinberg - Scuola materna in Schukowitzgasse, Vienna (Austria)
- BGP Architekten - Istituto svizzero di scienze e tecnologie acquatiche (eawag) / Eawag Forum Chriesbach, Dübendorf (Svizzera)
- Sps-architekten - Complesso residenziale passivo "Samer Mösl”, Salisburgo (Austria)
- Studio Nicoletti Associati - Nuovo Palazzo di Giustizia, Arezzo (Italia)
- Studio RBA - Edificio residenziale sulle rive del fiume Piave Vecchia, Musile di Piave, Venezia (Italia)
Nella sezione “Tesi di Laurea” riservata ai neo-laureati è stato assegnato il 1° Premio a Oikonomou Ioannis con la tesi “Architettura di terra” (Aristotle University of Thessaloniki – Grecia) mentre le menzioni speciali sono state assegnate a:
- Lieschke Thomas - Fattoria energetica – modelli per una trasformazione “energetica” del territorio nella regione di Lausitz (BTU Cottbus – Germania)
- Mariotti Andrea - Edificio per uffici a Fano (Università di Firenze – Italia)
- Morelli Paolo e Pontarelli Andrea - Recupero dell'ex-Sanatorio Banti a Pratolino, Firenze (Università di Firenze – Italia)
La cerimonia di conferimento dei premi si svolgerà il 4 giugno presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice a Venezia, una location di prestigio che ospita la manifestazione per la seconda volta. I progettisti premiati potranno presentare i propri progetti a un pubblico qualificato. Verrà inoltre presentata la sesta edizione del premio che da quest’anno sarà aperta ai candidati di tutte le nazioni e non più solo di provenienza europea.
Per ulteriori informazioni
www.premioarchitettura.it
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[post_content] => Sabato 5 aprile è stato inaugurato il tredicesimo stabilimento del Gruppo Fassa Bortolo, leader degli intonaci premiscelati nel mercato italiano.
Lo stabilimento di Bitonto è operativo da gennaio 2008 ed occupa circa 50 dipendenti in una realtà innovativa che si sviluppa su una superficie di 40.000 metri quadrati, ed è dotato di impianti all’avanguardia per la produzione delle più importanti soluzioni della vasta gamma Fassa.
La realizzazione di questo progetto, così come per i precedenti insediamenti produttivi, presenta soluzioni tecniche rivolte non solo alla ricerca dell’innovazione tecnologica ai fini della produzione, ma anche alle migliori soluzioni per il minor impatto ambientale. L’impianto è infatti dotato di sistemi evoluti per il contenimento delle polveri e per l’insonorizzazione dei macchinari.
Situato in posizione strategica all’interno della Zona Industriale A.S.I. (Area di Sviluppo Industriale), poco lontano da Bari, in un’area di grande sviluppo per il mercato dell’edilizia, l’impianto di Bitonto è un punto di riferimento importante per gli operatori dell’edilizia di Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Anche in questo stabilimento è possibile realizzare l’intera gamma Fassa Bortolo: intonaci a base calce e cemento, malte per muratura, massetti autolivellanti, adesivi a base cementizia, prodotti per il risanamento e ristrutturazione, compresa la linea colori che viene gestita in un reparto dedicato dove è anche possibile realizzare su richiesta, grazie al Sistema Tintometrico, forniture di colore partendo dalle basi prodotte nel colorificio situato a Spresiano (TV).
Il nuovo stabilimento assicura una copertura capillare di questo territorio, ottimizzando sia la distribuzione dei prodotti, sia il servizio di assistenza in cantiere che rappresenta un importante valore aggiunto per progettisti, imprese e applicatori. Il Presidente del gruppo Fassa Bortolo, Paolo Fassa, ha infatti sottolineato l’importanza di questo nuovo impianto come “una tappa importante nello sviluppo dell’azienda: è il tredicesimo insediamento produttivo, il dodicesimo in Italia, ed è, soprattutto, l’impianto che ci permetterà di migliorare il servizio nel Sud Italia, realizzando prodotti che assicurino al mercato i massimi standard qualitativi.”
Oltre ai numerosi clienti della zona, alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Bitonto Prof. Nicola Pice, l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Bari, Gianna Mastrini, il Presidente di Confindustria di Bari, Dott. Alessandro Laterza e il Sindaco di Bari e Presidente del Consorzio A.S.I. Dott. Michele Emiliano. Da parte delle autorità presenti, è stato in generale sottolineato con particolare positività il dinamismo dell’azienda ed apprezzata l’attenzione all’impatto ambientale così come l’impegno nelle attività culturali manifestato con le sponsorizzazioni di restauro in importanti siti storici.
Due personaggi amati dal grande pubblico hanno reso l’inaugurazione ancora più speciale: la celebre conduttrice Rossella Brescia, che è stata anche madrina dell’evento, ed il comico Pino Campagna.
Fassa Bortolo ha una storia di quasi tre secoli alle spalle animata da forte dinamismo e continuo sviluppo: attualmente il Gruppo Fassa, la cui sede direzionale è a Spresiano in provincia di Treviso, è presente con dodici stabilimenti in Italia e uno in Portogallo, tre filiali commerciali in Italia e tre in Svizzera con un organico di 1100 collaboratori comprendente sia dipendenti sia forza vendita. Il fatturato dell’anno 2007 si è chiuso a 328 milioni di euro con un incremento del 6,8% rispetto allo stesso dato del 2006. I numeri e l’azienda sono in continua evoluzione: nel 2008 inizieranno i lavori di costruzione di nuovi impianti in Italia ed all’estero, potenziando la struttura esistente ma anche puntando alla diversificazione produttiva.
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[post_content] => Il 17 gennaio le autorità albanesi hanno firmato il provvedimento che autorizza l’azienda Fassa Berberi, controllata per il 74% dal gruppo Fassa e per il rimanente 26% da un socio albanese, alla costruzione di uno stabilimento per la produzione di cemento a Balldren, nel nord dell’Albania.
L’avvio dei lavori è previsto per l’autunno 2008 e sarà il primo passo di un articolato programma di espansione che vedrà il gruppo Fassa, leader in Italia nel settore degli intonaci premiscelati, svilupparsi non solo in Albania, ma in vari paesi del Mediterraneo.
“Ho molto apprezzato la rapidità con cui le autorità albanesi hanno preso questa decisione – afferma il presidente del gruppo Paolo Fassa – e mi auguro che questa collaborazione possa indurre altre importanti aziende italiane ad investire in Albania”.
Il primo ministro dell’Albania, Sali Berisha, ha partecipato alla presentazione tecnica durante la quale sono stati illustrati gli obiettivi e le varie fasi del piano di sviluppo previsto dall’azienda trevigiana nel territorio albanese: il nuovo stabilimento verrà realizzato in circa 2 anni e mezzo, si utilizzeranno le più moderne tecnologie del settore e si stima un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro. Si prevede che sarà necessaria una forza lavoro di oltre 250 dipendenti.
Questo stabilimento sarà il primo cementificio Fassa, ma l’espansione del gruppo all’estero, oltre che in Albania, si rivolge anche in altre direzioni: infatti, inizierà tra qualche mese la costruzione di uno stabilimento per la produzione di calce in Croazia dove, successivamente, verrà realizzato anche un impianto per intonaci premiscelati.
In Italia, il gruppo ha completato, a fine 2007, la costruzione di uno stabilimento a Bitonto, in provincia di Bari, per la produzione di intonaci premiscelati, mentre sempre quest’anno inizieranno i lavori per la realizzazione, in provincia di Asti, di uno stabilimento per la produzione di cartongesso che consentirà all’azienda di ampliare ulteriormente l’offerta di prodotti per l’edilizia.
Questo importante progetto di espansione del gruppo Fassa, la cui sede si trova a Spresiano, in provincia di Treviso, ha delle solide radici in una realtà che ha chiuso il 2007 con un fatturato di 328 milioni di Euro (+6,8% rispetto al 2006). La politica di investimenti degli ultimi 8 anni ha permesso al gruppo di passare da 3 a 13 unità produttive: attualmente infatti la struttura produttiva e distributiva è composta da 12 stabilimenti in Italia ed 1 stabilimento in Portogallo, oltre alle 3 filiali commerciali in Italia e alle 3 in Svizzera.
[post_title] => Nuovo stabilimento produttivo del gruppo Fassa in Albania
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[post_content] => Risale ai primi decenni del '400 l'edificazione di questo palazzo che, con la sua struttura planimetrica, il cortile, la loggia interna, la disposizione simmetrica delle ampie finestre sulle facciate ed altri particolari costruttivi, può ritenersi uno dei primi segnali di avvento del nuovo credo architettonico Rinascimentale in Abruzzo.
Sorto come "Casino di campagna", fu fatto costruire nella prima metà del XV secolo da Andrea Matteo II d'Acquaviva.
Il palazzo, fin dal momento della sua edificazione, si presentava diviso su due livelli, con la camera e la sala di rappresentanza poste in quello superiore, mentre il piano terra era occupato da cantine, stalle e magazzini, con porticati di fondo al cortile centrale impostati su colonne ottagone.
Il palazzo mantenne per circa 250 anni la destinazione d'uso originale.
Nel 1688 la duchessa di Atri, Francesca Caracciolo, donò l'edificio ai francescani di Campli, trasformandolo a sue spese in convento. I religiosi ne presero possesso nel 1694 intitolandolo a "Santa Maria degli Angeli".
Ad esso vennero affiancati degli ambienti, tra cui la sagrestia, per consentire il collegamento con l'adiacente chiesa.
Nel 1864, in seguito alla soppressioni degli ordini religiosi, prima napoleoniche e poi piemontesi, il palazzo passò nelle mani dell'Amministrazione corropolese che lo catalogò come "…convento in pessimo stato detto la Montagnola".
Nel '900 il palazzo ha assolto la funzione di casa colonica, cantina, ricovero per animali e magazzino. All'inizio del secolo un nuovo proprietario ha acquistato il palazzo, commissionando all'Arch. Riccardo Rosati e all'Ing. Ernesto Foschi il delicato progetto di "Recupero Conservativo e Rifunzionalizzazione del palazzo della Montagnola"
Le condizioni del palazzo prima dell'intervento
La struttura presentava al piano terra una distribuzione interna e delle masse murarie che non aveva subito manomissioni rispetto all'impianto medievale, tutti gli ambienti erano caratterizzati dalla presenza di volte in mattoni, in parte intonacati ed in parte a faccia vista.
Il piano primo era la parte che aveva subito, nel corso dei secoli, le maggiori trasformazioni, composto da tre ampi locali con copertura a capriate e con sovrastante orditura in legno e manto di coppi sui lati est-sud-ovest, mentre il lato nord era caratterizzato da ambienti più piccoli e di altezza inferiore.
In generale la struttura del palazzo presentava un ottimo stato di conservazione nonostante le infiltrazioni d'acqua piovana che provenivano dalla copertura in avanzato stato di degrado.
Per quanto riguarda gli intonaci esistenti, soprattutto al piano terra, essi presentavano grossi fenomeni di umidità ascendente quasi su tutto il loro sviluppo, dovuti al fenomeno di risalita capillare nelle masse murarie, causata dal contatto con terreno umido, oltre al fatto che il piano terra era stato utilizzato per anni come ricovero per animali, quindi gli intonaci si presentavano fortemente impregnati di nitriti e nitrati dovuti alle deiezioni solide e liquide degli animali.
Gli intonaci quindi si presentavano ricchi di rigonfiamenti e grossi fenomeni di salificazione.
Il progetto di recupero
L'intervento sull'edificio, con la supervisione della Soprintendenza ai B.A.A.A.S. per l'Abruzzo, si è proposto in generale il perfetto recupero conservativo, mediante il rispetto e la conservazione nonché riproponendo, ove possibile e individuabile l'impianto di fabbrica originario.
Il progetto di restauro, in quanto tale, non ha previsto alcuna variazione tipologica, se non nella realizzazione dei servizi igienici, dell'impianto elettrico, idrico e termico, necessari per la rispondenza alle normative vigenti.
Tutti i materiali usati sono assolutamente identici a quelli presenti nella fabbrica e cioè: laterizio, ciottoli di fiume, travertino, castagno, ferro battuto, calce e pozzolana.
L'intervento si è proposto, ove possibile, la manutenzione degli intonaci originari e dove necessario l'integrazione o la sostituzione con nuovi intonaci a base di calce, nel pieno rispetto dei migliori criteri di restauro.
Il contributo della Fassa
Il supporto tecnico della Fassa è iniziato con la caratterizzazione dell'intonaco esistente mediante carotaggio e conseguente analisi chimico-fisica al microscopio elettronico, determinando così la natura dell'intonaco e la tipologia dei sali responsabili del degrado. In seguito alle analisi effettuate si è ritenuto opportuno applicare il ciclo deumidificante biologico a base calce, con le seguenti modalità:
- asportazione del materiale esistente e pulitura dei mattoni e pietre con idropulitrice ed in seguito con rimozione meccanica dei sali in superfice;
- applicazione del rinzaffo bio anti sale e promotore d'adesione per lo strato di intonaco successivo (S650);
- applicazione dell'intonaco a base di calce bio deumidificante (S639), quindi macroporoso, che riesce a contenere il cristallo di sale trasportato dall'acqua ;
- infine si è applicata una finitura bio a base calce (S605) specifica per cicli deumidificanti.
Al piano superiore, in presenza di riscaldamento a pannelli radianti a parete, il ciclo consigliato è stato il seguente:
- applicazione del rinzaffo bio (S650);
- applicazione dell'intonaco, a forte spessore, biologico a base calce (KB13) armato con rete porta intonaco;
- infine si è applicata la finitura bio (S605).
L'utilizzo dell'intonaco biologico, oltre al rispetto delle precise prescrizioni tecniche e normative specifiche del restauro di beni artistici-monumentali, ha garantito una elevata conducibilità termica a favore del sistema di riscaldamento adottato.
Esternamente oltre ai prodotti S650, S639, KB13, è stata utilizzata come finitura un rivestimento a spessore della linea idrosiliconica, onde garantire un'elevata azione traspirante, idrorepellente, antimuffa ed antialga.
Scheda tecnica
Località cantiere: Corropoli (Teramo)
Tipo di cantiere: Risanamento murature umide e finitura
Tipo di intervento: Restauro
Fine lavori: 10/11/2003
Impresa esecutrice: Zenobi Immobiliare S.r.l.
Progettista: Arch. Riccardo Rosati e Ing. Ernesto Foschi
Azienda fornitrice: Fassa Bortolo
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[post_excerpt] => Il Palazzo della Montagnola rinasce grazie ad un intervento di restauro rispettoso dell'originario stile del monumento
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[post_content] => L'intervento é realizzato nella periferia urbana di Floridia laddove il Piano di Zona prevede insediamenti artigianali.
Rispondere al requisito di qualità é stato uno degli obbiettivi che il progetto per il Centro Servizi ha dovuto soddisfare. Tale condizione é stata ottenuta con il rifiuto dell'acquisizione passiva di un impianto urbanistico dettato a priori dal Piano di Zona, rielaborando ed interpretando il concetto di qualità in rapporto a quella che è la condizione della periferia nella contemporaneità, nonché attraverso due riflessioni.
La prima riguarda la condizione dell'architettura contemporanea e il suo rapporto con il paesaggio; si ritiene in questa occasione di proporre il paesaggio come una entità che non sia il risultato di una raffigurazione restituita da una definizione programmatica, bensì come il risultato dell'azione perpetua di un meccano immateriale (il tempo) il quale agisce sulla modellazione del paesaggio.
Né tanto meno l'edificio del Centro Servizi si può considerare una operazione utopica tendente al restauro del "paesaggio"; rigettando infatti il paesaggio come una entità definibile, é difficile ipotizzare la possibilità di un intervento progettuale che in qualche misura tenda alla ricostituzione di un condizione "originaria".
Questa posizione ha consentito di aderire ad una concezione del progetto architettonico come sistema di fenomeni fisici, in grado di conferire qualità alla disseminazione, alla frammentazione, al consumo e alla dissipazione del territorio e del paesaggio urbano contemporaneo meridionale.
Tale affermazione che sembra essere scontata, quasi banale, in realtà non lo é.
Per lo meno non lo é nella realtà in cui l'intervento si innesta.
La seconda riflessione riguarda il rapporto costitutivo instauratosi, fino a costituirne l'identità, tra paesaggio meridionale e mito.
La direttrice da cui si é mossa la proposta progettuale é stata quella di svincolarsi da tale rapporto cercando,nell'intenzione, di elaborare/costruire, forse invano, un atteggiamento che si renda autonomo da una concezione del passato come rimpianto e del presente come caduta, affinché dall'immaginario della contemporaneità si evolva una nuova e originale visione della grecità e di conseguenza la necessità ormai improcrastinabile di costruire un neo-paesaggio meridiano che riesca a rivendicare ed instaurare un ruolo attivo nella cultura architettonica contemporanea.
La ricerca di un rinnovato rapporto costitutivo con il paesaggio sta alla base delle riflessioni progettuali che motivano il Centro Servizi come neoluogo di aggregazione urbana e come dispositivo "transtipologico" di comunicazione, scardinando la visione riduttiva del Piano e trasformando l'originario impianto ad U in un impianto costituito da un edificio ad L (la parte desti- nata ad uffici) che si relaziona con il terzo edificio (sala espositiva ed auditorium) divenuto soggetto autonomo.
Questa soluzione planimetrica ha consentito l'adozione di una serie di operazioni compositive: il conseguimento di una simmetria instabile e la dissoluzione dell'angolo.
Il tema della dissoluzione dell'angolo di un edificio rientra nella tradizione del Moderno come é possibile riscontrare ad esempio nelle soluzioni di Terragni e Libera che costituiscono una risposta alternativa, ma di pari intensità, alla ricerca De Stijl. Nel caso del Centro Servizi la dissoluzione dell'angolo avviene tramite il ricorso alle inclinate.
L'introduzione della diagonale consente la decostruzione dell'angolo del blocco ad L con il blocco dell'auditorium, ottenendo tensione date dall'accostamento della parete inclinata con la limitrofa parete verticale, dallo scavo in cui si é ricavato l'ingresso e dalla differenza altimetrica dei due corpi.
L'ingresso angolare permette di cogliere nella quasi totalità la complessità dei meccanismi che regolano l'oggetto architettonico, operazione questa che rivede il concetto tradizionale di facciata poiché la soluzione d'angolo fa sì che si possa abbracciare contemporaneamente la quadridimensionalità offerta dallo scorcio prospettico.
La negazione/esaltazione dell'angolo e la convergenza dei piani della facciata realizzano un ossimoro spaziale che destabilizza e insieme esalta la gravità e la leggerezza tridimensionale dei volumi nello spazio.
Per quanto riguarda gli spazi funzionali, questi rispondono ad una richiesta di flessibilità d'uso dell'edificio, per oltre agli uffici si affacciano una caffetteria, un auditorium di 150 posti, una sala espositiva che ha la possibilità di duplicarsi verso lo spazio esterno.
Funzionamento bioclimatico
L'edificio é stato progettato sulla base di alcuni principi:
1. orientamento ottimale;
2. utilizzo di componenti e sistemi in grado di promuovere il risparmio energetico;
3. adeguamento di questa architettura al clima del sito.
A tal fine é stato concepito Il centro servizi con una conformazione planimetrica a U in modo che l'edificio risultasse esposto a nord con solo fronte e aprendosi verso la piazza e il paesaggio stabilendo una integrazione fra spazi interni e spazi esterni.
La latitudine, le condizioni climatiche locali, l'orografia del sito, la relazione con lo spazio naturale ed edificato circostante sono i dati di base che definiscono la 'domanda' di comfort ambientale che l'edificio soddisfa.
L'edificio si presenta con una immagine prevalentemente introversa, chiuso, con poche aperture per proteggersi dall'eccessivo surriscaldamento estivo poiché, come sappiamo, il luogo geografico in cui é collocata l'opera é caratterizzato da un inverno mite e da una estate lunga con temperature elevate trovando in queste condizioni le ragioni della appartenenza dell'edificio al territorio. L'articolazione delle forme con pareti frammentate e oblique, concepite secondo il linguaggio della decostruzione, offrono una maggiore resistenza alla penetrazione diretta dei raggi solari.
Un altro elemento caratterizzante è il percorso di distribuzione tutto rivolto verso la piazza illuminato attraverso facciate continue con doppi vetri riflettenti che ha consentito una migliore gestione della fonte solare nelle varie ore della giornata.
Per migliorare comfort e microclima all'interno dell'involucro edilizio é stata utilizzata pittura elastomerica bianca autopulente come rivestimento esterno delle pareti, affinché si possa ottenere un conteporaneamente elastico della struttura soggetta a dilatazione per i salti termici e al contempo riflettere i raggi solari. Inoltre la presenza di due lucernari in corrispondenza del foyer dell'auditorium, attiva la ventilazione naturale.
Tutti questi aspetti utilizzati come parti integranti del progetto sono entrati nel calcolo del bilancio termico ed energetico dell'edifico.
Progettista: Matrixassociati - Sebastiano Quercio e Angela De Fazio
Collaboratori: Dario Paci, Rosario Provenza
Committente: Comune di Florida (Italia)
Località: Florida (Siracusa)
Realizzazione: 2005
Per scaricare il bando del Premio Architettura Sostenibile 2007 in pdf
clicca qui
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.com www.premioarchitettura.it
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[post_excerpt] => Il progetto presentato ha partecipato al Premio Internazionale di Architettura Sostenibile, edizione 2006, promosso dalla Facoltà di Architettura di Ferrara e dalla azienda Fassa Bortolo.
Il premio è pensato con l’obiettivo di stimolare soluzioni innovative nell'ambito della bioarchitettura, promuovere e valorizzare quelle architetture capaci di dialogare con l'ambiente secondo logiche di equilibrio e di sostenibilità, creare un nuovo esclusivo punto d'incontro per i professionisti del settore.
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[post_content] => “Vignaioli Contrà Soarda” a Bassano del Grappa (Vicenza) realizzata dall’arch. Henry Zilio, rappresenta un intervento in cui concorrono innovazione produttiva vitivinicola, trasformazione del paesaggio, uso di materiali del luogo, sperimentazione di tecnologie costruttive e bioclimatica, ricerca architettonico formale.
L’opera riguarda la costruzione di una cantina per la produzione di vino e olio, la ristrutturazione di una cosa colonica e la realizzazione di un vigneto in una zona collinare della pedemontana veneta.
Grandi lavori di movimento di terra hanno trasformato un’area incolta e abbandonata secondo le più aggiornate tecniche di coltivazione.
Un’accurata modellazione del terreno, con l’adozione di appropriate tecniche di ingegneria ambientale (movimenti di terra, messa a dimora del verde, terre armate, scogliere in pietrame) ha consentito di mitigare l’impatto visivo dei nuovi manufatti oltre che limitare il consumo dello spazio da dedicare all’attività agricola: le attrezzature produttive sono state disposte in uno stretto e poco soleggiato avvallamento non utilizzabile ai fini colturali.
Interventi di bonifica e regimazione delle acque meteoriche di scorrimento superficiale e sotterraneo hanno consentito il controllo e il recupero delle stesse oltre che il loro riutilizzo per l’irrigazione del fondo.
La cantina è costituita da un edificio per lo più sotterraneo in modo da favorire il controllo del microclima interno; si è adottato uno schema funzionale di tipo “verticale”: la vinificazione si effettua dall’alto verso il basso utilizzando la gravità in luogo dei trasferimenti meccanici di uve e vino.
Prendendo spunto da alcuni maestri dell’architettura moderna (Antonì Gaudì ed Eladio Dieste in particolare) si è sviluppata una ricerca sui sistemi voltati a doppia curvatura al fine di conseguire risultati estetico-formali di interesse e rappresentatività oltre che per poter contrastare i rilevantissimi carichi in gioco.
E’ stato utilizzato un materiale non consueto nella formazione delle volte: la pietra a spacco proveniente da vicine cave dell’altopiano d’Asiago.
Ogni blocco, pazientemente spaccato e scalpellinato a mano, è stato accuratamente posizionato su una grande cassaforma costruita in opera, smantellata solo alla fine della posa delle pietre.
A livello impiantistico il tema più importante è stato il controllo del microclima della cantina dove è necessario mantenere temperatura ed umidità costanti.
A tale scopo si è provveduto con la protezione data dal ricoprimento di terra (elemento di regolazione prevalente e di tipo “naturale”) e dalla schermatura dei locali produttivi per mezzo dei corpi di fabbrica ad uso accessorio e degli elementi frangisole.
Si è inoltre adottato un singolare sistema di trattamento dell’aria: usufruendo del sistema drenante predisposto per la bonifica idraulica, l’aria della barricaia viene apirata, fatta passare lungo le tubazioni sotterranee di drenaggio (dove scorre acqua) per uno sviluppo di circa 500 metri e nuovamente immessa nel locale, eventualmente miscelata con aria esterna o aria ambiente.
Gli impianti sono stati ambientalmente integrati: pur trattandosi di edificio produttivo, negli esterni non si percepisce alcun impianto tecnologico fisso.
Henry Zilio nasce nel 1956 a Maracay, in Venezuela.
Si laurea in ingegneria a Padova nel 1980 e in architettura a Venezia (IUAV) nel 2000.
Nei primi anni di professione si occupa di cantieristica e di organizzazione di processi edilizi.
Dal 1983, a Bassano del Grappa (Vi), coordina uno studio attivo nella progettazione architettonica, strutturale, urbanistica ed infrastrutturale.
Lo studio si distingue per lo spirito di laboratorio multidisciplinare rivolto alla ricerca e alla sperimentazione, avvalendosi di specialisti propri di vari settori oltre che dell’esperienza e collaborazione degli artigiani del luogo.
Per scaricare la planimetria delle essenze in PDF
clicca qui
Per scaricare la planimetria generale in PDF
clicca qui
Per scaricare la planimetria livello cantina in PDF
clicca qui
Per scaricare la planimetria livello foresteria in PDF
clicca qui
Per scaricare la sezione longitudinale in PDF
clicca qui
Per scaricare lo schema trattamento aria in PDF
clicca qui
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.it
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[post_excerpt] => Il progetto di seguito presentato ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio Internazionale di Architettura Sostenibile, edizione 2006, promosso dalla Facoltà di Architettura di Ferrara e dalla azienda Fassa Bortolo.
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[post_content] => Oltre 250 persone, sabato 14 ottobre, hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione dello stabilimento Fassa Bortolo di Montichiari, in provincia di Brescia.
Fra gli ospiti illustri – oltre ai vertici dell’azienda – l’assessore regionale al commercio, Franco Nicoli Cristian, l’assessore provinciale all’Ambiente, Enrico Mattinzoli, e il sindaco del Comune di Montichiari, Gianantonio Rosa.
Si tratta del dodicesimo stabilimento dell’azienda leader nel settore degli intonaci premiscelati e punto di riferimento nel mondo dell’edilizia con una gamma completa di prodotti e servizi.
Un impianto all’avanguardia per concezione e innovazione tecnologica, unico nel suo genere in Italia, che produce esclusivamente calce purissima e consente di alimentare gli altri stabilimenti del Gruppo, ma anche di fornire alle industrie che utilizzano la calce nei loro processi produttivi – dalla siderurgia all’agricoltura, dalla depurazione delle acque e dell’aria alle opere di stabilizzazione dei fondi stradali – materiale di primissima qualità.
E la migliore garanzia per i clienti Fassa Bortolo, ha osservato nel suo intervento il signor Paolo Fassa, è data dal fatto che “il nostro migliore cliente siamo noi!”.
“Infatti – ha proseguito – circa il 50% della calce prodotta dai nostri impianti viene utilizzata nei nostri stabilimenti come materia prima, quindi per autoconsumo: pertanto noi stessi siamo interessati ad ottenere un prodotto con caratteristiche superiori, ma soprattutto costanti, ottenibili solo grazie all’elevato e continuo controllo del processo produttivo sia per la tecnologia utilizzata che per l’esperienza delle risorse umane coinvolte”.
Lo stabilimento di Montichiari è all’avanguardia anche per ciò che concerne il rispetto dell’ambiente, in linea con la filosofia che da sempre contraddistingue la Fassa Bortolo. “L’impianto – ha sottolineato il direttore Luca Barbieri – si caratterizza per un sistema di combustione innovativo, ideato per recuperare al massimo il calore e l’energia e per ridurre al minimo le emissioni il cui livello viene monitorato in continuo.
Per la produzione della calce, infatti, i forni solitamente funzionano bruciando idrocarburi.
La Fassa invece, da sempre sensibile alle problematiche ambientali e alla qualità dei propri prodotti, utilizza, qui a Montichiari come anche nello stabilimento di Spresiano, un impianto capace di bruciare combustibile alternativo, come gli scarti del legno, che non contengono zolfo.
Per l’approvvigionamento del combustibile, stiamo ampliando un apposito servizio di raccolta diretto presso le aziende che lavorano il legno”.
L’inaugurazione dell’insediamento di Montichiari costituisce una nuova importante testimonianza del dinamismo della Fassa Bortolo, una realtà in continua crescita a livello nazionale e internazionale.
Ad oggi, infatti, l’azienda dispone di 12 stabilimenti, dei quali 11 in Italia – 3 nella sola Lombardia – e uno in Portogallo; tre filiali commerciali in Italia e una in Svizzera; oltre 1.000 operatori, dei quali 750 dipendenti e 300 agenti di vendita.
“E non ci fermiamo qui – ha concluso il signor Paolo Fassa – Nei prossimi mesi inizieranno i lavori di costruzione di due nuovi impianti per la produzione di intonaci premiscelati a Bari e a Perugia. Inoltre, stiamo chiudendo le trattative per acquisire la prima azienda in Spagna. Siamo un’azienda in continua evoluzione, che si pone obiettivi precisi e punta a conseguirli lavorando ogni giorno con il massimo impegno.
È così che siamo cresciuti nel corso degli anni. Ed è così che continueremo a crescere insieme ai nostri clienti, condividendo con loro sempre nuovi successi”.
Il Gruppo Fassa è presente con 11 stabilimenti in Italia e 1 stabilimento in Portogallo, 3 filiali commerciali in Italia ed 1 in Svizzera. Attualmente l’azienda ha un organico di 750 dipendenti. Il 2005 si è chiuso con un fatturato di 271 milioni di Euro, mentre nel 2006 si prevede di superare i 310 milioni di Euro di fatturato. Gli investimenti, che nell’anno 2005 sono stati pari a 55 milioni di Euro, nell’anno in corso ammonteranno a circa 90 milioni di Euro.
Per ulteriori informazioni
www.fassabortolo.it
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[post_content] => Gli studi, le indagini e i risultati di seguito esposti sono frutto del cantiere di formazione, sperimentazione e restauro attualmente in atto nell’area archeologica di Pompei e riguardante i restauri delle pitture murali di alcuni termopoli (botteghe), gestito, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, dal Centro DIAPReM, dalla Facoltà di Architettura Biagio Rossetti e dalla Facoltà di Architettura Valle Giulia. I fronti interessati dal restauro appartengono all’officina coactiliaria (bottega dei feltrai), all’officina infectoria (tintoria con fornace) e al Termopolio di Asellina (locanda), situati lungo via dell’Abbondanza.
La stretta interazione fra la Soprintendenza Archeologica e le due Università ha consentito la redazione di un importante progetto, che ha avuto come obiettivo primario non solo la salvaguardia delle famose vestigia architettoniche, ma anche la formazione di diverse figure professionali che operano nel campo del restauro.
Dal punto di vista delle caratteristiche e dei comportamenti materiali si può osservare come, generalmente, le murature a Pompei risultino mediocri sotto un rivestimento di livello altissimo, in cui le prescrizioni di Vitruvio risultano ampiamente applicate.
Anticamente, infatti, i blocchi di tufo delle murature erano spesso legati con malta piuttosto debole e grossolana costituita da calce e terra vulcanica, utilizzata anche per il rinzaffo e per l’arriccio. L’intonaco vero e proprio, composto da calce e cristalli di calcite o polvere di marmo (o coccio pesto per l’esterno) presentava invece ottime caratteristiche.
L’uso di malte deboli all’interno delle murature era probabilmente intenzionale, poiché assicurava deformabilità alle strutture e consentiva l’assorbimento dei frequenti movimenti del suolo, mentre l’intonaco doveva presentare caratteristiche di protezione e resistenza all’erosione.
Il punto debole era costituito dall’interazione tra i due sistemi, problema che si è potuto verificare soprattutto nei periodi successivi alle operazioni di scavo, a causa degli sbalzi termici e della fuoriuscita dei sali, causata dall’evaporazione dopo secoli di seppellimento.
Tutti i paramenti murari dei fronti oggetto del cantiere sono eseguiti in tecnica mista in pietra e laterizio; prevalgono i materiali lapidei tipici del luogo, di natura vulcanica, utilizzati anche come inerti e aggregati delle malte, per assicurare la naturale idraulicità conferita dalle ceneri vulcaniche (pozzolana).
Anche per quanto riguarda le malte che caratterizzano i fronti si hanno situazioni di grande eterogeneità; oltre alle malte antiche, probabilmente coeve alla costruzione dei fronti o derivanti da restauri precedenti l’eruzione del Vesuvio, si hanno una serie di malte di restauro recenti, ascrivibili sia agli interventi eseguiti sulle facciate al momento dello scavo, che relative ad interventi successivi.
Si ha quindi la compresenza di malte a base di calce aerea, idraulica e malte a base cementizia.
I fronti del cantiere lungo via dell’Abbondanza si trovano al confine con la zone del sito archeologico non ancora scavata e, nelle zone retrostanti le facciate delle antiche botteghe, sono presenti muri di contenimento del terrapieno di materiale non ancora riportato alla luce; tali murature sono state realizzate al momento dello scavo (primo decennio del XX secolo) e in periodi successivi, utilizzando materiale locale di recupero (materiale lavico, pomici, conci calcarei, ecc): si hanno quindi murature miste in cui i blocchi lapidei sono legati da malta probabilmente di natura cementizia.
Tra le problematiche più ricorrenti nella sperimentazione di malte di restauro nel cantiere di via dell’Abbondanza, oltre alla compatibilità fisico-chimica tra i componenti, vi è la ricerca di materiali che presentino caratteristiche idonee all’applicazione su materiali antichi, soprattutto per quanto concerne il principio della reversibilità, ovvero la possibilità di rimuovere ogni intervento eseguito sulle strutture originali.
Inoltre, pur nel rispetto del principio di distinguibilità, un ulteriore fattore per la buona riuscita di interventi di integrazione è il raggiungimento di una tonalità cromatica atta a raggiungere un soddisfacente risultato dal punto di vista estetico e percettivo.
In particolare, tra le problematiche rilevate nei fronti oggetto d’esame, è da segnalare la presenza di umidità dovuta al contatto diretto delle fasce inferiori delle murature con il muro di contenimento del retrostante terrapieno; la porzione non scavata trattiene e veicola le acque meteoriche, e i cicli secco-umido favoriscono la fuoriuscita dei sali in superficie, rendendo diffuso ed estremamente dannoso il problema dell’efflorescenza.
Su tutte le superfici ancora intonacate e dipinte dei fronti oggetto del cantiere si presenta, inoltre, il problema dei vuoti da risarcire, laddove la malta originale si è polverizzata al di sotto degli intonaci, a causa della forte presenza di umidità e degli interventi non idonei eseguiti in passato (iniezioni, probabilmente a base cementizia, che nel corso del tempo hanno provocato i vuoti).
All’interno del cantiere sono stati effettuati test e prove sperimentali riguardanti le varie operazioni previste per il successivo restauro, come la pulitura ed il trattamento biocida, il consolidamento della superficie e dei distacchi degli strati di intonaco, le prove di malte per le integrazioni e le stuccature, al fine di individuare i prodotti ed i materiali più idonei.
La scelta di tali prodotti è avvenuta associando le prove pratiche in cantiere ai risultati delle analisi di laboratorio eseguite dal geologo Gian Carlo Grillini e dal chimico Dr. Diego Cauzzi, e dal laboratorio scientifico e dal centro ricerche della Fassa Bortolo. Queste analisi hanno comportato il prelievo di alcuni campioni di intonaci e di materiali applicati sulla superficie in passati interventi di restauro, al fine di determinarne l’esatta composizione e di definire la natura degli interventi conservativi precedenti, permettendo di indirizzare la metodologia d’intervento.
Per la sperimentazione delle malte sono state predisposte campionature sulla base di ricette usualmente utilizzate a Pompei, ed altre ancora sono state preparate appositamente dal centro ricerche Fassa Bortolo.
Molte campionature sono state realizzate su tavelloni in laterizio collocati all’aperto, mentre altre sono state applicate direttamente su parti delle murature di restauro.
Tutte le prove sono state effettuate in condizioni di esposizione agli agenti atmosferici simili a quelle che dovranno sopportare dopo la posa in opera, al fine di testarne le caratteristiche ed il comportamento fisico-meccanico.
Alcune prove sono state eseguite su una porzione del muro di contenimento del terrapieno, composto da materiali lapidei di reimpiego legati con malte a base idraulica, probabilmente cementizia, collocato tra il fronte dell’Officina Infectoria e il Compitum con altare, al fine di saggiarne la tenuta se utilizzata in stuccature effettuate su blocchi calcarei e per risarcire e chiudere le mancanze.
Altre due prove sono state eseguite in una zona distinta del medesimo muro di contenimento. In questo caso è stata utilizzata anche una malta per il risanamento di murature umide a base di leganti resistenti ai solfati messa a punto dal centro ricerche Fassa Bortolo; nelle campionature è stata prevista anche la colorazione in pasta al fine di integrare le lacune presenti nelle zone di intervento con la cromia della superficie.
In tal senso la malta è stata applicata in due prove, una nel colore naturale del prodotto, l’altra pigmentata con terre naturali. Un campione è stato applicato lavorato liscio (per favorire il deflusso dell’acqua), l’altro con superficie finita ruvida.
Solo dopo aver effettuato le prove su tavelloni in laterizio, sui muri di contenimento del terrapieno retrostante e su murature di restauro, si è potuta constatare l’efficacia delle malte sperimentate potendo così decidere di effettuare ulteriori test su una zona del paramento a vista dell’officina infectoria, in corrispondenza della fascia inferiore, sottoposta, nel secolo scorso, a interventi di restauro.
Le campionature sono periodicamente oggetto di campagne di monitoraggio e i risultati serviranno per la definizione del progetto di intervento le cui metodologie, messe a punto insieme al laboratorio della Soprintendenza, confluiranno in una manualistica di riferimento per l’area archeologica.
di Federica Maietti
I prodotti industriali per il restauro degli intonaci dell’antichità
L’apporto dell’azienda Fassa Bortolo per il risanamento.
I fronti di via dell’Abbondanza, oggetto del cantiere di restauro attualmente in fase conclusiva, presentano, per quanto riguarda la presenza di intonaci e malte, situazioni di grande eterogeneità; oltre alle malte antiche, probabilmente coeve alla costruzione dei fronti o derivanti da restauri precedenti l’eruzione del Vesuvio, si hanno una serie di malte di restauro recenti, ascrivibili sia agli interventi eseguiti sulle facciate al momento dello scavo, che relative ad interventi successivi. Si ha quindi la compresenza di malte a base di calce aerea, idraulica e malte a base cementizia.
Le facciate si trovano al confine con la zone del sito archeologico non ancora scavata e, nelle zone retrostanti le facciate delle antiche botteghe, sono presenti muri di contenimento del terrapieno di materiale non ancora riportato alla luce; tali murature sono state realizzate al momento dello scavo (primo decennio del XX secolo) e in periodi successivi, utilizzando materiale locale di recupero (materiale lavico, pomici, conci calcarei, ecc): si hanno quindi murature miste in cui i blocchi lapidei sono legati da malta probabilmente di natura cementizia.
Tra le problematiche più ricorrenti nella sperimentazione di malte di restauro nel cantiere di via dell’Abbondanza, oltre alla compatibilità fisico-chimica tra i componenti, vi è la ricerca di materiali che presentino caratteristiche idonee all’applicazione su materiali antichi, soprattutto per quanto concerne il principio della reversibilità, ovvero la possibilità di rimuovere ogni intervento eseguito sulle strutture originali. Inoltre, pur nel rispetto del principio di distinguibilità, un ulteriore fattore per la buona riuscita di interventi di integrazione è il raggiungimento di una tonalità cromatica atta a raggiungere un soddisfacente risultato dal punto di vista estetico e percettivo.
In particolare, tra le problematiche rilevate nei fronti oggetto d’esame, è da segnalare la presenza di umidità dovuta al contatto diretto delle fasce inferiori delle murature con il muro di contenimento del retrostante terrapieno; la porzione non scavata trattiene e veicola le acque meteoriche, e i cicli secco-umido favoriscono la fuoriuscita dei sali in superficie, rendendo diffuso ed estremamente dannoso il problema dell’efflorescenza.
Su tutte le superfici ancora intonacate e dipinte dei fronti oggetto del cantiere si presenta, inoltre, il problema dei vuoti da risarcire, laddove la malta originale si è polverizzata al di sotto degli intonaci, a causa della forte presenza di umidità e degli interventi non idonei eseguiti in passato (iniezioni, probabilmente a base cementizia, che nel corso del tempo hanno provocato i vuoti).
All’interno del cantiere sono stati effettuati test e prove sperimentali riguardanti le varie operazioni previste per il successivo restauro, come la pulitura ed il trattamento biocida, il consolidamento della superficie e dei distacchi degli strati di intonaco, le prove di malte per le integrazioni e le stuccature, al fine di individuare i prodotti ed i materiali più idonei.
La scelta di tali prodotti è avvenuta associando le prove pratiche in cantiere ai risultati delle analisi di laboratorio eseguite dal geologo Gian Carlo Grillini e dal chimico Dr. Diego Cauzzi, e dal laboratorio scientifico e dal centro ricerche della Fassa Bortolo.
Queste analisi hanno comportato il prelievo di alcuni campioni di intonaci e di materiali applicati sulla superficie in passati interventi di restauro, al fine di determinarne l’esatta composizione e di definire la natura degli interventi conservativi precedenti, permettendo di indirizzare la metodologia d’intervento.
Per la sperimentazione delle malte sono state predisposte campionature sulla base di ricette usualmente utilizzate a Pompei, ed altre ancora sono state preparate appositamente dal centro ricerche Fassa Bortolo.
Molte campionature sono state realizzate su tavelloni in laterizio collocati all’aperto, mentre altre sono state applicate direttamente su parti delle murature di restauro.
Tutte le prove sono state effettuate in condizioni di esposizione agli agenti atmosferici simili a quelle che dovranno sopportare dopo la posa in opera, al fine di testarne le caratteristiche ed il comportamento fisico-meccanico.
Alcune prove sono state eseguite su una porzione del muro di contenimento del terrapieno, composto da materiali lapidei di reimpiego legati con malte a base idraulica, probabilmente cementizia, collocato tra il fronte dell’officina infectoria e il Compitum con altare, al fine di saggiarne la tenuta se utilizzata in stuccature effettuate su blocchi calcarei e per risarcire e chiudere le mancanze.
Altre due prove sono state eseguite in una zona distinta del medesimo muro di contenimento. In questo caso è stata utilizzata anche una malta per il risanamento di murature umide a base di leganti resistenti ai solfati messa a punto dal centro ricerche Fassa Bortolo; nelle campionature è stata prevista anche la colorazione in pasta al fine di integrare le lacune presenti nelle zone di intervento con la cromia della superficie. In tal senso la malta è stata applicata in due prove, una nel colore naturale del prodotto, l’altra pigmentata con terre naturali.
Un campione è stato applicato lavorato liscio (per favorire il deflusso dell’acqua), l’altro con superficie finita ruvida.
Solo dopo aver effettuato le prove su tavelloni in laterizio, sui muri di contenimento del terrapieno retrostante e su murature di restauro, si è potuta constatare l’efficacia delle malte sperimentate potendo così decidere di effettuare ulteriori test su una zona del paramento a vista dell’officina infectoria, in corrispondenza della fascia inferiore, sottoposta, nel secolo scorso, a interventi di restauro.
Pompei, materiali intelligenti per il restauro degli affreschi e delle scritte elettorali di via dell’Abbondanza
Nel cantiere di via dell’Abbondanza a Pompei sono stati messi a punto nuovi dispositivi tecnologici per il restauro delle Venere Pompeiana e degli intonaci delle botteghe, basati su leghe a memoria di forma (SMA), impiegati inizialmente per il settore aerospaziale e medico.
Questa tecnologia è stata sperimentata nel campo del restauro, mediante l’applicazione di leghe nichel-titanio, al fine di realizzare ancoraggi in grado di “memorizzare” una forma, in genere in funzione della temperatura, finalizzata ad una data problematica, altrimenti risolvibile in modo irreversibile o invasivo per il manufatto o l’opera oggetto dell’intervento.
In particolare, le applicazioni che verranno messe a punto per il cantiere di Pompei riguarderanno dispositivi di ancoraggio per le lastre in policarbonato che verranno posizionate a protezione delle pitture murali; i dispositivi a memoria di forma consentirebbero infatti un allungamento o una contrazione degli agganci delle lastre in funzione del microclima.
A temperature elevate corrisponderà un allontanamento della lastra dalla superficie dipinta in modo da consentire la circolazione di aria nell’intercapedine.
La lastra in policarbonato verrà collocata ad una distanza calcolata in modo da ottimizzare il flusso termico nell’intercapedine tra la parete affrescata e la lastra stessa.
Tali dispositivi consentono, inoltre, una manutenzione periodica delle lastre in policarbonato, essendo facilmente removibili.
Altre applicazioni in via di sperimentazione riguardano l’applicazione di questi dispositivi sia come ancoraggi per superfici pittoriche che si presentano distaccate dalla muratura che come “agganci” per le lesioni nelle murature.
I dispositivi saranno infatti sperimentati anche nel caso di porzioni di intonaco distaccate su murature con elevati livelli umidità, e in cui è noto che, in passato, siano stati eseguiti interventi di “riadesione” ma di cui non sono noti tecniche e materiali e che si ipotizza siano stati eseguiti con iniezioni di gesso o cemento.
Il peso dell’intonaco stesso e dell’iniezione, distaccati dalla parete, gravano inoltre su zone sottostanti che sembrano non presentare distacchi evidenti.
Occorre quindi innanzitutto evitare il collasso della porzione di intonaco distaccata.
I dispositivi a memoria di forma potrebbero essere progettati e applicati creando un reticolo che assorba parte del peso dell’intonaco e dell’iniezione.
Per mantenere l’unità visiva della facciata e non alterarne le caratteristiche e per evitare un forte impatto visivo dovuto alla presenza di materiali estranei, il numero dei dispositivi deve essere piuttosto ridotto. Inoltre, fori troppo vicini tra loro indebolirebbero l’intonaco peggiorando maggiormente la situazione già critica.
Nel caso di porzioni di facciata in cui si riscontrino mancanze dell’intonaco o lacune dello strato pittorico e in cui siano quindi presenti integrazioni, come nel caso dell’affresco della Venere Pompeiana, i dispositivi a memoria di forma potrebbero essere inseriti in predeterminati punti dell’affresco per garantire, in caso di eventuali forze esterne (come i terremoti), un “punto di appoggio”.
Nel caso di fessurazoni passanti nelle murature, dovute a cedimenti strutturali, nelle zone non affrescate è possibile intervenire sia nella facciata anteriore che in quella posteriore.
Il dispositivo deve garantire che le due pareti restino nella posizione attuale senza allontanarsi ulteriormente l’una dall’altra e aumentare così le dimensione della frattura.
La sperimentazione di tali dispositivi, che vede la stretta collaborazione con la II Facoltà di Ingegneria (sede di Forlì) dell’Università di Bologna, rientra nell’ambito delle ricerche e degli interventi di restauro in cui l’Università affianca la Soprintendenza Archeologica in una stretta condivisione di obiettivi comuni, anche attraverso il coinvolgimento di aziende private e fondazioni per il finanziamento delle ricerche e dei lavori di restauro, in particolare la Kacyra Family Foundation (Orinda, California, USA) la Fassa Bortolo e la Makrolon (Bayer Sheet Europe GmbH).
Pompei, la protezione degli affreschi e delle scritte elettorali di via dell’Abbondanza
Lo stato conservativo dei celebri dipinti murali che caratterizzano i fronti di via dell’Abbondanza, oggetto del cantiere di restauro attualmente in fase conclusiva, ha risentito, oltre che della diversa esposizione climatica delle pareti su cui essi sono collocati, anche della presenza delle vecchie lastre protettive.
Queste, in vetro e plexiglas, sono rimaste agganciate alle murature delle facciate, in corrispondenza dei dipinti, fino al momento dell’avvio del cantiere: la loro rimozione è stato infatti uno dei primi interventi effettuati.
Le pitture murali dell’officina di Verecundus (la Venere con elefanti), dell’officina infectoria (dipinti delle quattro divinità, della Venere con amorini e della processione di Cibele) e del Termopolio di Asellina risultavano protette da lastre in plexiglas e vetro, fissate mediante ganci in ferro allettati con malta cementizia al paramento murario, mentre sul fronte del Compitum con altare una parte del dipinto murale era protetto mentre risultava mancante la lastra di protezione centrale.
Se le lastre preesistenti per un verso hanno preservato i dipinti dall’azione diretta degli agenti atmosferici - in particolare dal dilavamento da acque meteoriche, erosione eolica diretta (ingenerando comunque il fenomeno della corrasione dovuto alla formazione di mulinelli che trasportano particellato solido nell’interstizio tra lastra e parete) - e dal degrado antropico, per un altro hanno determinato, nell’intercapedine così costituitasi, ciò che si suole definire come “effetto serra”, generando un locale aumento di temperatura sulla superficie murale.
La rimozione della totalità delle lastre preesistenti, a cura dei restauratori del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza e con l’assistenza delle restauratrici della Triade s.r.l., ha permesso la valutazione delle morfologie di degrado, altrimenti offuscata dal deposito di particellato atmosferico sulla superficie interna delle lastre.
Si è potuto constatare, quindi, che il sistema da esaminare non può essere limitato alle due superfici, lastre e intonaco, ma va considerata, in primo luogo, la rilevante presenza del terrapieno nella parte retrostante dell’intonaco, che provoca una forte umidità ed, in secondo luogo, l’influenza delle condizioni ambientali.
In particolare, non possono essere ritenuti trascurabili per il controllo del deterioramento degli affreschi i flussi convettivi che inevitabilmente si producono tra la superficie dipinta e la lastra, in considerazione della differenza di temperatura tra l'intonaco ed il vetro, e così pure l'effetto complessivo di interazione tra questi flussi e quelli di tipo turbolento presenti lungo via dell'Abbondanza a causa dell’azione del vento.
A protezione dei dipinti murali verranno collocate nuove lastre in policarbonato di produzione della Makrolon (Bayer Sheet Europe GmbH) il cui effetto è anche quello di filtrare l’intera radiazione UV e di attenuare l’irraggiamento solare, oltre che di proteggere dagli agenti atmosferici.
Tali lastre verranno posizionate sfruttando i ganci che reggevano le lastre preesistenti.
E’ inoltre in corso una ricerca volta all’utilizzo di dispositivi a memoria di forma come dispositivi di ancoraggio delle lastre stesse, al fine di poter progettare la distanza della lastra dalla muratura, e quindi dal dipinto murale, facendo variare l’intercapedine in funzione della temperatura esterna e dell’irraggiamento solare, controllando il microclima che si viene a creare tra i due sistemi (lastre e sistema parete).
La sperimentazione di tali dispositivi rientra nell’ambito delle ricerche e degli interventi di restauro in cui l’Università affianca la Soprintendenza Archeologica in una stretta condivisione di obiettivi comuni, anche attraverso il coinvolgimento di aziende private e fondazioni per il finanziamento delle ricerche e dei lavori di restauro, in particolare la Kacyra Family Foundation (Orinda, California, USA) la Fassa Bortolo e la Makrolon (Bayer Sheet Europe GmbH).
Scheda CantiereEnti coinvolti:
- Soprintendenza Archeologica di Pompei
- Facoltà di Architettura “Valle Giulia”, Laboratorio Progetto Restauro, Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti -Università degli Studi di Roma "La Sapienza”
- Centro DIAPREM - Facoltà di Architettura Biagio Rossetti - Università degli Studi di Ferrara
- Laboratorio di restauro della Soprintendenza Archeologica di Pompei
Soprintendente archeologo: prof. dr. P. G. Guzzo, Direttore degli scavi: dr. A. d’Ambrosio, Responsabile ufficio restauri: dr. E. De Carolis, Responsabile del laboratorio di restauro: rest. S. Vanacore
Studi, ricerche e sperimentazioni:
- prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” e Laboratorio Progetto Restauro dell’Università di Roma "La Sapienza"- Centro DIAPREM dell'Università di Ferrara)
- arch. F. Maietti, arch. R. Cami, arch. F. Ferrari, rest. L. Tapini, dr. arch. C. Bellan, dr. arch. V. Modugno, arch. C. Assirelli, arch. F. Tassinari, arch. A. L. Furquim Bezerra (Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara - Centro DIAPREM).
- prof. Arch. S. A. Curuni, arch. M. Curuni, arch. F. Broglia, arch. D. Catini, arch. A. Picchione, (Facoltà di Architettura “Valle Giulia”- Laboratorio Progetto Restauro dell’Università di Roma "La Sapienza").
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade srl. – Napoli)
- prof. L. Seccia, prof. ing. F. De Crescenzio, prof. ing. E. Troiani, ing. M. Fantini, ing. V. Virgilli, (II Facolta di Ingegneria, sede di Forlì – Laboratorio di Archeoingegneria dell’Università degli Studi di Bologna)
Campagna di rilievo 3D:
prof. arch. M. Balzani, arch. F. Ferrari, arch. A Grieco, arch. G. Galvani, arch. S. Settimo (Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara – Centro DIAPREM)
Indagini termografiche e misure conduttimetriche delle murature:
dr. M. Fabretti e dr. G. Fabretti (Centre for the Diagnostic in Art , Formello - Roma)
Indagini scientifiche sui materiali:
prof. G. C. Grillini (Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara - Centro DIAPREM)
dr. Diego Cauzzi (Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini)
Analisi scientifiche di laboratorio e campagna di sperimentazione sui materiali:
Laboratorio scientifico della Fassa Bortolo, Spresiano (Treviso)
Progetto di restauro:
Soprintendenza Archeologica di Pompei
- prof. Dr. P. G. Guzzo (Soprintendente), Dr. A. d’Ambrosio, Dr. E. De Carolis, rest. S. Vanacore
- prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” - Laboratorio Progetto Restauro - Centro DIAPREM)
- prof. S. A. Curuni (Facoltà di Architettura “Valle Giulia”)
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade srl – Napoli)
Esecuzione lavori:
Direzione lavori: prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” - Centro DIAPREM)
Servizio Prevenzione e Protezione della Soprintendenza Archeologica di Pompei:
Responsabile: geom. A. Nastri (Soprintendenza Archeologica di Pompei).
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: ing. M. Vitale (Napoli)
Saggi d’intervento e restauro:
- rest. S. Vanacore con l’assistenza di cantiere di: rest. S. Giudice, rest. M. Valentini, rest. V. Serrapica (Laboratorio di restauro della Soprintendenza Archeologica di Pompei).
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade di Napoli)
Sponsorizzazione degli Interventi di restauro delle pitture murali:FASSA BORTOLO, Spresiano (Treviso)
Kacyra Family Foundation (“Foundation”) Orinda (California)
Bayer Sheet Europe GmbH
Tecno Coperture, Cercola (Napoli)
Pubblicità e Comunicazione: Uni Pubblicità & Marketing, Modena.
(*) arch. prof. Nicola Santopuoli
Direttore Laboratorio “PROGETTO RESTAURO”
Facoltà di Architettura Valle Giulia
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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All'intervento di restauro ha contribuito la Fassa Bortolo che, oltre a finanziare il restauro insieme alla fondazione americana Kacyra Family, ha offerto tutta l’esperienza del proprio staff tecnico e la tecnologia dei suoi laboratori per le sperimentazionali analisi scientifiche dei materiali, nell’ottica di creare prodotti specifici per il delicato intervento.
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[post_content] => L’importante progetto “Da Asellina a Verecundus: ricerca, restauro e monitoraggio sulle pitture di alcune celebri botteghe di via dell'Abbondanza a Pompei (Regio IX, Insulae 7 e 11)”, che ha visto la stretta collaborazione fra la Soprintendenza Archeologica di Pompei, la Facoltà di Architettura Valle Giulia dell’Università di Roma La Sapienza, la Facoltà di Architettura e il Centro DIAPREM dell’Università di Ferrara, e la II Facoltà di Ingegneria (sede di Forlì) dell’Università di Bologna, ha avuto come obiettivi primari la salvaguardia delle famose vestigia architettoniche, la sperimentazione di metodologie e materiali nel restauro e la formazione di diverse figure professionali che operano nel campo del restauro.
L’Università affianca la Soprintendenza Archeologica in una stretta condivisione di obiettivi comuni, anche attraverso il coinvolgimento di aziende private e fondazioni per il finanziamento delle ricerche e dei lavori di restauro.
Per gli interventi di restauro hanno contribuito la Kacyra Family Foundation (Orinda, California, USA), la Fassa Bortolo e la Bayer Sheet Europe GmbH.
Il restauro delle pitture e delle iscrizioni di via dell’Abbondanza è infatti un esempio del ruolo che dovrebbero avere i privati, sia aziende che fondazioni, che vogliano legare la propria immagine ad un bene culturale sostenendo la ricerca e la tutela e della possibilità di indirizzare risorse private verso progetti di restauro e di conservazione dell’area archeologica.
Dalla scoperta di Pompei alla conservazione delle strutture archeologiche: una storia lunga due secoli
Pompei è uno dei più famosi siti archeologici del mondo e dal 1763, anno della sua scoperta, ad oggi è stata oggetto di progressive campagne di scavo che hanno interessato oltre 40 ettari, corrispondenti a circa due terzi dell’intera città.
Al di là dell’amplissima mole di risultati, quasi duecentocinquanta anni di scavi ci consentono un’ulteriore affascinante indagine, vale a dire lo studio sullo sviluppo sia della disciplina archeologica sia di quella della conservazione e del restauro.
Inizialmente, l’interesse era unicamente indirizzato al ritrovamento di oggetti di valore e di pitture parietali, da trasportare presso il museo di Napoli; in seguito, l’attenzione si spostò sugli edifici e, quindi, sull’intera città, al fine di comprenderne la storia, lo sviluppo e le trasformazioni.
A partire dal 1828, come scrive Spinazzola , “…si pose mano nuovamente al disseppellimento dell’antica città, e non più questa volta per cunicoli sotterranei, ma, come oggi, all’aperto, ancora una volta un eccellente scavatore, il Bonucci, poté annunziare un fatto, che doveva sembrare un vero miracolo: che le case lì si rinvenivano sul posto, persino con i loro tetti e con i tavolati pressoché intatti, e tali da potersene intraprendere la conservazione.” Carlo Bonucci, architetto direttore degli scavi di Ercolano e Pompei descrive in una lettera del 13 gennaio del 1828 che “…nello scavo della casa ci si trovasse sul piano più elevato e pure nonostante tutto si è d’una conservazione e d’ una solidità affatto straordinaria. Ogni cosa è ancora al suo posto. Le travi spezzate e incarbonite…” In questo momento la cura degli scavi viene suddivisa tra i soprintendenti e gli architetti. I primi svolgono un ruolo di controllo, coordinamento e direzione dei musei, mentre gli architetti sono impegnati direttamente nell’attività di scavo, catalogazione, rilevamento dei reperti e restauro delle vestigia architettoniche.
Con il 1860 vengono intrapresi da Giuseppe Fiorelli scavi sistematici rientranti nella politica culturale del nuovo regno che, secondo la tradizione del tempo, si preoccupò quasi esclusivamente della conservazione dei monumenti più importanti tralasciando il tessuto edilizio.
Soltanto con la nomina di Vittorio Spinazzola alla carica di direttore degli scavi (1910 - 1923), iniziarono ad essere applicati i più moderni metodi d’intervento, in particolare nel disseppellimento del decumano massimo, in seguito battezzato via dell’Abbondanza.
Per questi scavi lo Spinazzola si era posto come obiettivo quello della ricostituzione dei piani superiori (con finestre, balconi e tetti), fino a quel momento trascurati.
In questo periodo furono rimesse in luce e “ricostituite” le facciate degli edifici, gli ingressi dei negozi relativamente alle Insulae 8 e 9.
Dal 1924 Amedeo Maiuri in qualità di soprintendente intensificò gli scavi e, nel contesto del fascismo, Pompei costituì una fonte di orgoglio nazionale e, con la fondazione della Scuola Superiore di Architettura ad opera di Camillo Boito prima e Gustavo Giovannoni poi, vennero confermati in forma ufficiale gli stretti rapporti già esistenti fra architetti e archeologi, che portarono a sistematici interventi di restauro scientifico.
Durante la seconda guerra mondiale l’azione di salvaguardia di Amedeo Maiuri si fece più intensa a causa del pericolo di offese al tessuto storico della città (scoperto e da scoprire) da parte dei belligeranti.
Dal 1962 gli scavi su larga scala subirono un rallentamento in favore degli interventi di conservazione e restauro attentamente documentati.
Da questo momento l’obiettivo principale di ogni scavo intrapreso è stato quello di indagare sulla vita a Pompei nel periodo intercorso tra il grande terremoto del 62 d.C. e la disastrosa eruzione del 24 agosto del 79 d.C.
Gli edifici oggetto dell’intervento e il progetto di restauro
L’intervento ha riguardato alcune facciate poste sul braccio del decumano massimo compreso fra il Foro e porta Sarno (oggi detto via dell’Abbondanza).
Queste facciate sono state riportate alla luce durante le operazioni di scavo condotte nel 1912 dallo Spinazzola e, precisamente:
- dell’officina coactiliaria o bottega dei feltrai di Verecundus (Regio IX, VII, 7-5), con la raffigurazione della Venere Pompeiana sulla quadriga di elefanti, protettrice dei feltrai che vengono rappresentati al lavoro nella bottega, mentre il proprietario Verecundus espone un telo di lana finito;
- di una casa privata (Regio IX, VII, 3) caratterizzata nel suo ingresso da una coppia di interessanti capitelli lapidei;
- dell’officina infectoria o tintoria con fornace (Regio IX, VII, 2), con la presenza nel vano d’ingresso di una caldaia in piombo inserita in una più ampia struttura decorata all’esterno con falli apotropaici in stucco;
-dell’officina coactiliaria o bottega dei feltrai (Regio IX, VII,1).
Sull’architrave dell’ampio vano d’ingresso si trovano le rappresentazioni dei volti dipinti delle divinità protettrici: Sole, Giove, Mercurio e Luna.
Sul piedritto a sinistra è visibile la Venere Pompeiana con amorini mentre a destra è rappresentata una processione augurale in onore di Cibele;
- del compitum con fontana, dedicato alle divinità dell’Olimpo (Regio IX, XI, 1), sulla facciata del quale si trovano, la raffigurazione di dodici divinità, di ministri davanti al fuoco sacro dell’ara con una evidente scena in cui il sacro serpente accoglie le offerte (una pigna e due uova).
- il thermopolium di Asellina, rivendita di bevande calde (Regio IX, XI, 2) con le famose iscrizioni elettorali e la raffigurazione pittorica degli oggetti d’uso quale insegna dell’attività.
Tutti questi fronti sono caratterizzati da importantissime pitture e iscrizioni elettorali, tra le più note e rappresentative di Pompei.
Lo stato conservativo dei fronti e le lastre di protezione dei dipinti murali
Dal 1912 a oggi, per cura della Soprintendenza Archeologica, sono stati eseguiti diversi interventi di manutenzione e restauro.
La particolare situazione ambientale in cui sono collocati i fronti, che, risultano addossati al muro di contenimento dell’area non scavata su cui sorge la Casina dell’Aquila, sottopone continuamente le murature e le pitture a fenomeni di degrado causati soprattutto dall’umidità proveniente dal terrapieno composto da strati di lapillo e polveri vulcaniche.
Pitture ed iscrizioni elettorali presenti sui fronti così pure gli stucchi che decorano la caldaia dell’officina infectoria rappresentano i valori più alti dei fronti e sono stati sottoposti ad interventi di manutenzione e nel secolo scorso sono stati protetti con lastre di vetro e plexiglas.
Le lastre poste a protezione delle superfici nel corso degli anni se da un lato hanno preservato i dipinti dal degrado antropico e dall’azione diretta degli agenti atmosferici - in particolare dal dilavamento da acque meteoriche e dall’erosione eolica diretta-, dall’altro hanno contribuito a provocare:
a) un locale aumento di temperatura sulla superficie murale per effetto serra, con conseguenti fenomeni di rigonfiamento,
b) l’alterazione cromatica per il mancato assorbimento delle radiazioni UV
c) il fenomeno della corrasione dovuto alla formazione di mulinelli che trasportano particellato solido nell’interstizio tra lastra e parete.
Inoltre, il progressivo ingiallimento del plexiglas e il deposito di polveri sulla superficie delle lastre ha progressivamente alterato la lettura delle figurazioni.
La rimozione delle lastre in vetro e plexiglas poste a protezione dei dipinti murali ha permesso la valutazione delle morfologie di degrado, altrimenti offuscata dal deposito di particellato atmosferico sulla superficie interna delle lastre.
Si è potuto constatare, quindi, che il sistema da esaminare non può essere limitato alle due superfici, lastre e intonaco, ma va considerata, in primo luogo, la rilevante presenza del terrapieno nella parte retrostante dell’intonaco, che provoca una forte umidità ed, in secondo luogo, l’influenza delle condizioni ambientali.
In particolare, non possono essere ritenuti trascurabili per il controllo del deterioramento degli affreschi i flussi convettivi che inevitabilmente si producono tra la superficie dipinta e la lastra, in considerazione della differenza di temperatura tra l'intonaco ed il vetro, e così pure l'effetto complessivo di interazione tra questi flussi e quelli di tipo turbolento presenti lungo via dell'Abbondanza a causa dell’azione del vento.
Sono stati raccolti dati sperimentali che hanno riguardato in particolare
- i segni anche apparentemente minori di degrado delle superfici pittoriche
- l'andamento dei flussi ventosi, sia istante per istante, sia mediati in intervalli di tempo opportuni
- le variazioni termiche del contesto urbano considerato e, più specificatamente, dei sistemi lastre-affreschi.
Il monitoraggio avviato ha permesso d'integrare in maniera rilevante, nel corso del tempo e al variare delle condizioni ambientali, la valutazione dello stato di conservazione delle superfici, fornendo un’immagine tanto più realistica quanto più dinamica, contestualizzata anche in senso temporale e suggerendo provvedimenti e soluzioni conservative rispondenti alla durata dei manufatti.
Con i risultati delle sperimentazioni svolte si sono progettate a protezione dei dipinti murali nuove lastre in policarbonato di produzione della Bayer Sheet Europe GmbH il cui effetto è anche quello di filtrare l’intera radiazione UV e di attenuare l’irraggiamento solare, oltre che di proteggere dagli agenti atmosferici.
Tali lastre sono state posizionate sfruttando i ganci che reggevano le lastre preesistenti.
La ricerca, lo studio dei quaderni di scavo e le indagini
La ricerca, condotta presso la biblioteca, l’archivio e l’archivio fotografico della Soprintendenza Archeologica di Pompei e presso altri istituti, è stata di fondamentale importanza perché ha permesso ai giovani tirocinanti di ricostruire con dovizia di particolari ciò che è stato fatto al tempo della scoperta delle preziose vestigia architettoniche.
Si sono potute ripercorrere le vicende archeologiche, la qualità degli interventi allora attuati relativi alla ricostruzione, alla reintegrazione e alla definizione finale dell’aspetto estetico.
Inoltre, si sono potuti riconsiderare tutti quegli interventi che, nel tempo, sono stati adottati per la protezione e manutenzione delle superfici dipinte.
I dati raccolti, integrati dai rilievi e dall’analisi visiva hanno permesso di redigere nell’ambito del progetto più generale, gli approfondimenti tematici, come sintesi dell’insieme delle informazioni raccolte.
Gli studi e le indagini hanno riguardato la ricerca storica archeologica, la conoscenza e la lettura del monumento, la valutazione dello stato conservativo e la mappatura del degrado delle superfici architettoniche e pittoriche.
Progetto di formazione internazionale
Uno dei risultati più significativi, tra i diversi che si sono potuti realizzare nell’ambito del cantiere di restauro, è stata la possibilità di coinvolgere diverse Università e Scuole, a livello internazionale, contribuendo alla formazione di studenti che abbiano intrapreso il loro percorso formativo nell’ambito del restauro e della conservazione e di diverse figure professionali di questo ambito disciplinare.
Il cantiere è stato infatti oggetto di stage didattici che hanno visto coinvolti stagisti e studenti di diverse Facoltà e Scuole di Formazione: Facoltà di Architettura Biagio Rossetti dell’Università di Ferrara, Facoltà di Architettura Valle Giulia, Laboratorio Progetto Restauro e Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti di Roma dell’Università di Roma "La Sapienza", II Facoltà di Ingegneria (sede di Forlì) e Laboratorio di Archeoingegneria dell’Università di Bologna, Corso di Laurea in Conservazione e Restauro del Patrimonio Storico-Artistico dell’Università di Ferrara, Istituto Don Calabria Città del Ragazzo e Scuola Edile Euspe di Ferrara, Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Bologna, Pós-graduação in conservazione restauro [Pontificia Universidade Católica da Paraná di Curitiba (Brasile) e Facoltà di Architettura di Ferrara]; studenti Erasmus (Facoltà di Architettura di Ferrara) dalla Germania, Spagna e Portogallo, Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Napoli, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna) e Scuola per il Restauro della Direzione Generale per il Restauro del Ministero dei Beni Culturali Ellenico, Grecia.
Agli studi e alle ricerche hanno collaborato gli studenti dei corsi di Degrado e Diagnostica dei Materiali nell’Edilizia Storica tenuto dal prof. arch. N. Santopuoli alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara dall’a.a 2002-2003; Restauro Architettonico tenuto dal prof. S. A. Curuni alla Facoltà di Architettura “Valle Giulia” dell’Università di Roma "La Sapienza"dall’a.a 2003-2004; Procedure Automatiche Integrate per l’Analisi dei Monumenti e dell’Edilizia Storica tenuto dal prof. arch. M. Balzani alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara dall’a.a 2004-2005; Statica e Stabilità delle Costruzioni Murarie e Monumentali tenuto dal prof. arch. R. Cami della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara dall’a.a 2004-2005.
I Rilievi
I rilievi delle antiche facciate di via dell’Abbondanza sono stati realizzati raccogliendo i dati metrici dopo un’attenta 'lettura' delle differenti caratteristiche strutturali.
Allo scopo sono stati raccolti numerosi 'appunti' di visione diretta e altrettanti numerosi schemi geometrici.
Una particolare attenzione è stata attribuita alla caratterizzazione degli elaborati finali delle facciate rilevate.
Si è, in sostanza, voluta produrre una documentazione grafica tradizionale e digitale tale da consentire, prima di intervenire direttamente sui fronti, un’agevole trasposizione delle idee progettuale.
Il criterio adottato per l’esecuzione della documentazione fotografica è stato quello della raccolta parallela di immagini documentarie e di fotografie di lavoro.
Nel primo caso ci si è preoccupati di eseguire una sorta di documentario per immagini che permettesse, anche in futuro, la rilettura dello stato di fatto, sia ambientale che delle facciate oggetto d’intervento.
Le foto di lavoro, prodotte in gran quantità e per ogni dettaglio sul quale in seguito avremmo prestato la nostra attenzione progettuale, sono state realizzate e archiviate in ordine cronologico e per argomenti.
Complementare a tale fase è stata l’indagine notturna delle superfici mediante luce radente, l’indagine notturna delle superfici a luce UV e rilievo fotografico ad infrarossi, utilizzando quindi il mezzo fotografico sia come supporto per la documentazione dello stato di conservazione che come strumento di indagine sul campo.
A complemento delle operazioni di rilevamento delle facciate di via dell’Abbondanza, in accordo con la Soprintendenza Archeologica, il Centro DIAPREM dell’Università di Ferrara ha realizzato una campagna di rilevamento mediante laser scanner 3D finalizzata alla strutturazione di una banca dati tridimensionale.
Completato il rilievo grafico e fotografico di tutte le superfici, si sono potute redigere le tavole tematiche su supporto fotografico relative alla totalità degli intonaci dipinti, per la realizzazione di una efficace e completa mappatura, che ha compreso, inoltre, le opere murarie, gli elementi lapidei, lignei e metallici presenti sulle facciate.
In aggiunta alla documentazione realizzata per tutta la superficie dei dipinti, degli intonaci e per le strutture architettoniche, sono stati realizzati lucidi in scala 1:1 dei dipinti del thermopolio di Asellina, sui quali è stata possibile un’agevole computazione delle superfici degradate, dello stato degli intonaci e del quadro fessurativo della pellicola pittorica.
Test e sperimentazione in cantiere
All’interno del cantiere sono stati effettuati test e prove sperimentali riguardanti le varie operazioni previste per il successivo restauro, come la pulitura ed il trattamento biocida, il consolidamento della superficie e dei distacchi degli strati di intonaco, le prove di malte per le integrazioni e le stuccature, al fine di individuare i prodotti ed i materiali più idonei.
La scelta di tali prodotti è avvenuta associando le prove pratiche in cantiere ai risultati delle analisi di laboratorio a cui sono stati sottoposti i campioni di materiale (malte e finiture) prelevati sulla superficie in corrispondenza di zone sottoposte in passato ad interventi di restauro.
Con le analisi di laboratorio è stato possibile determinarne l’esatta composizione dei materiali prelevati per definire la natura degli interventi conservativi realizzati in passato e indirizzare cosi la metotologia degli interventi.
I test di pulitura sono stati predisposti a partire dai trattamenti che hanno interessato in passato le superfici;trattamenti in gran parte di natura cerosa, com’era l’uso manutentivo più diffuso.
Sia prima che dopo l’esecuzione di ogni prova è stato effettuato il rilievo colorimetrico delle zone rappresentative con lo spettrofotometro portatile Minolta CM-2600d, che ha la caratteristica di acquisire dati anche nelle bande più prossime dell’UV e dell’IR: infatti, le misure partono da 360 nm fino a 740 nm.
Attraverso il confronto e l’interpretazione delle curve di riflettanza è stato anche possibile controllare i saggi di pulitura delle pitture ottenendo, pertanto, indicazioni utili per meglio individuare il grado di pulitura.
Si è provveduto, quindi, alla esecuzione delle necessarie operazioni conservative rivelatesi urgenti e non procrastinabili, quali il bendaggio di alcune zone degli intonaci mediante resina acrilica e garza; il consolidamento a iniezione con malta nei casi di distacchi e difetti di adesione tra gli strati preparatori e il trattamento biocida, eseguito su tutte le superfici interessate, sia dipinte sia dei paramenti murari, ove all’attacco biologico era associata la presenza di vegetazione.
Le prove di trattamento biocida sono state effettuate sugli intonaci e sulle murature, per determinare concentrazione necessaria e tempi di applicazione. Sono stati testati i prodotti in commercio a base di sali d’ammonio quaternario e di tributilstagno naftenato attivo, quest’ultimo, sui licheni e adatti quindi alla varietà di crescita biologica presente sulle superfici. Alcune stuccature temporanee a base di calce e polvere di marmo si sono rese necessarie per la conservazione di limitate aree degli intonaci.
Sulla protezione delle pitture murali, dopo una ricerca sul tema, è stata avviata una campagna di sperimentazione a Pompei, mediante l’utilizzo di indagini multispettrali e spettrofotometriche finalizzate alla valutazione dell’efficacia della protezione con lastre in policarbonato. Sono state inoltre eseguite indagini termografiche e misure di contenuto di acqua nelle murature con metodo conduttimetrico e sperimentazioni di malte per il risanamento delle murature e per la stuccatura dei paramenti.
La sperimentazione ha interessato gli aspetti storico critici, le metodologie e i materiali per il restauro, la protezione e la manutenzione delle superfici pittoriche e architettoniche.
Malte e intonaci
Dal punto di vista delle caratteristiche e dei comportamenti materiali si può osservare come, generalmente, le murature a Pompei risultino mediocri sotto un rivestimento di livello altissimo, in cui le prescrizioni di Vitruvio risultano ampiamente applicate .
Anticamente, infatti, i blocchi di tufo delle murature erano spesso legati con malta piuttosto debole e grossolana costituita da calce e terra vulcanica, utilizzata anche per il rinzaffo e per l’arriccio.
L’intonaco vero e proprio, composto da calce e cristalli di calcite o polvere di marmo (o coccio pesto per l’esterno) presentava invece ottime caratteristiche.
L’uso di malte deboli all’interno delle murature era probabilmente intenzionale, poiché assicurava deformabilità alle strutture e consentiva l’assorbimento dei frequenti movimenti del suolo, mentre l’intonaco doveva presentare caratteristiche di protezione e resistenza all’erosione.
Il punto debole era costituito dall’interazione tra i due sistemi, problema che si è potuto verificare soprattutto nei periodi successivi alle operazioni di scavo, a causa degli sbalzi termici e della fuoriuscita dei sali, causata dall’evaporazione dopo secoli di seppellimento .
Tutti i paramenti murari dei fronti oggetto del cantiere sono eseguiti in tecnica mista in pietra e laterizio; prevalgono i materiali lapidei tipici del luogo, di natura vulcanica, utilizzati anche come inerti e aggregati delle malte, per assicurare la naturale idraulicità conferita dalle ceneri vulcaniche (pozzolana).
Anche per quanto riguarda le malte che caratterizzano i fronti si hanno situazioni di grande eterogeneità; oltre alle malte antiche, probabilmente coeve alla costruzione dei fronti o derivanti da restauri precedenti l’eruzione del Vesuvio, si hanno una serie di malte di restauro recenti, ascrivibili sia agli interventi eseguiti sulle facciate al momento dello scavo, che relative ad interventi successivi.
Si ha quindi la compresenza di malte a base di calce aerea, idraulica e malte a base cementizia.
I fronti del cantiere lungo via dell’Abbondanza si trovano al confine con la zone del sito archeologico non ancora scavate e, nelle zone retrostanti le facciate delle antiche botteghe, sono presenti muri di contenimento del terrapieno di materiale non ancora riportato alla luce; tali murature sono state realizzate al momento dello scavo (primo decennio del XX secolo) e in periodi successivi, utilizzando materiale locale di recupero (materiale lavico, pomici, conci calcarei, ecc): si hanno quindi murature miste in cui i blocchi lapidei sono legati da malta probabilmente di natura cementizia.
Tra le problematiche più ricorrenti nella sperimentazione di malte di restauro nel cantiere di via dell’Abbondanza, oltre alla compatibilità fisico-chimica tra i componenti, vi è la ricerca di materiali che presentino un rigidità idonea all’applicazione su materiali antichi, soprattutto per quanto concerne il principio della reversibilità, ovvero la possibilità di rimuovere ogni intervento eseguito sulle strutture originali.
Inoltre, pur nel rispetto del principio di distinguibilità, un ulteriore fattore per la buona riuscita di interventi di integrazione è il raggiungimento di una tonalità cromatica atta ad ottenere un soddisfacente risultato dal punto di vista estetico e percettivo.
In particolare, tra le problematiche rilevate nei fronti oggetto d’esame, è da segnalare la presenza di umidità dovuta al contatto diretto delle fasce inferiori delle murature con il muro di contenimento del retrostante terrapieno; la porzione non scavata trattiene e veicola le acque meteoriche, e i cicli secco-umido favoriscono la fuoriuscita dei sali in superficie, rendendo diffuso ed estremamente dannoso il problema dell’efflorescenza.
Su tutte le superfici ancora intonacate e dipinte dei fronti oggetto del cantiere si presenta, inoltre, il problema dei vuoti da risarcire, laddove la malta originale si è polverizzata al di sotto degli intonaci, a causa della forte presenza di umidità e degli interventi non idonei eseguiti in passato (iniezioni, probabilmente a base cementizia, che nel corso del tempo hanno provocato i vuoti).
Materiali intelligenti per il restauro delle pitture di Pompei
Nel cantiere di via dell’Abbondanza a Pompei sono stati messi a punto nuovi dispositivi tecnologici per il restauro delle pitture murali, realizzati con leghe a memoria di forma (SMA: Shape Memory Alloys) in nichel-titanio, che già vengono estesamente impiegate in molti settori, fra i quali quello medico e aerospaziale.
Questa tecnologia è stata sperimentata solo recentemente nel campo del restauro , mediante l’applicazione di ancoraggi in grado di “memorizzare” una forma, in genere in funzione della temperatura, compatibile con una data problematica, altrimenti risolvibile in modo irreversibile o invasivo per il manufatto oggetto dell’intervento. In particolare, le applicazioni messe a punto per il cantiere di Pompei hanno riguardato dispositivi di ancoraggio per le lastre in policarbonato posizionate a protezione delle pitture murali, all’interno dei quali opportune molle a memoria di forma consentono un allungamento o una contrazione degli agganci delle lastre in funzione delle variazioni di temperatura.
A temperature elevate, determinate mediante un’analisi del microclima basata anche su simulazioni numeriche, corrisponderà un allontanamento della lastra dalla superficie dipinta, in modo da consentire la circolazione di aria nell’intercapedine.
In sintesi, questi dispositivi si possono definire intelligenti in quanto reagiscono autonomamente alle sollecitazioni ambientali, variando nel tempo la distanza della lastra in policarbonato dalla parete dipinta in modo da ottimizzare il flusso termico nell’intercapedine.
Inoltre, questi materiali sono in grado di continuare a funzionare su periodi di vari anni ed, inoltre, i dispositivi sono progettati in modo da consentire una agevole manutenzione periodica, essendo facilmente removibili.
Altre sperimentazioni tuttora in corso riguardano l’applicazione di dispositivi in SMA sia come ancoraggi per superfici pittoriche distaccate dalla muratura, sia come “agganci” per murature con lesioni.
Scheda CantiereEnti coinvolti:
- Soprintendenza Archeologica di Pompei
- Facoltà di Architettura “Valle Giulia”, Laboratorio Progetto Restauro, Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti -Università degli Studi di Roma "La Sapienza”
- Centro DIAPREM - Facoltà di Architettura Biagio Rossetti - Università degli Studi di Ferrara
- Laboratorio di restauro della Soprintendenza Archeologica di Pompei
Soprintendente archeologo: prof. dr. P. G. Guzzo, Direttore degli scavi: dr. A. d’Ambrosio, Responsabile ufficio restauri: dr. E. De Carolis, Responsabile del laboratorio di restauro: rest. S. Vanacore
Studi, ricerche e sperimentazioni:
- prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” e Laboratorio Progetto Restauro dell’Università di Roma "La Sapienza"- Centro DIAPREM dell'Università di Ferrara)
- arch. F. Maietti, arch. R. Cami, arch. F. Ferrari, rest. L. Tapini, dr. arch. C. Bellan, dr. arch. V. Modugno, arch. C. Assirelli, arch. F. Tassinari, arch. A. L. Furquim Bezerra (Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara - Centro DIAPREM).
- prof. Arch. S. A. Curuni, arch. M. Curuni, arch. F. Broglia, arch. D. Catini, arch. A. Picchione, (Facoltà di Architettura “Valle Giulia”- Laboratorio Progetto Restauro dell’Università di Roma "La Sapienza").
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade srl. – Napoli)
- prof. L. Seccia, prof. ing. F. De Crescenzio, prof. ing. E. Troiani, ing. M. Fantini, ing. V. Virgilli, (II Facolta di Ingegneria, sede di Forlì – Laboratorio di Archeoingegneria dell’Università degli Studi di Bologna)
Campagna di rilievo 3D:
prof. arch. M. Balzani, arch. F. Ferrari, arch. A Grieco, arch. G. Galvani, arch. S. Settimo (Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara – Centro DIAPREM)
Indagini termografiche e misure conduttimetriche delle murature:
dr. M. Fabretti e dr. G. Fabretti (Centre for the Diagnostic in Art , Formello - Roma)
Indagini scientifiche sui materiali:
prof. G. C. Grillini (Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara - Centro DIAPREM)
dr. Diego Cauzzi (Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini)
Analisi scientifiche di laboratorio e campagna di sperimentazione sui materiali:
Laboratorio scientifico della Fassa Bortolo, Spresiano (Treviso)
Progetto di restauro:
Soprintendenza Archeologica di Pompei
- prof. Dr. P. G. Guzzo (Soprintendente), Dr. A. d’Ambrosio, Dr. E. De Carolis, rest. S. Vanacore
- prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” - Laboratorio Progetto Restauro - Centro DIAPREM)
- prof. S. A. Curuni (Facoltà di Architettura “Valle Giulia”)
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade srl – Napoli)
Esecuzione lavori:
Direzione lavori: prof. arch. N. Santopuoli (Facoltà di Architettura “Valle Giulia” - Centro DIAPREM)
Servizio Prevenzione e Protezione della Soprintendenza Archeologica di Pompei:
Responsabile: geom. A. Nastri (Soprintendenza Archeologica di Pompei).
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: ing. M. Vitale (Napoli)
Saggi d’intervento e restauro:
- rest. S. Vanacore con l’assistenza di cantiere di: rest. S. Giudice, rest. M. Valentini, rest. V. Serrapica (Laboratorio di restauro della Soprintendenza Archeologica di Pompei).
- dr. rest. E. Concina e rest. D. De Vincenzo (Triade di Napoli)
Sponsorizzazione degli Interventi di restauro delle pitture murali:FASSA BORTOLO, Spresiano (Treviso)
Kacyra Family Foundation (“Foundation”) Orinda (California)
Bayer Sheet Europe GmbH
Tecno Coperture, Cercola (Napoli)
Pubblicità e Comunicazione: Uni Pubblicità & Marketing, Modena.
(*) arch. prof. Nicola Santopuoli
Direttore Laboratorio “PROGETTO RESTAURO”
Facoltà di Architettura Valle Giulia
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
[post_title] => Il cantiere di restauro di Pompei. Prima parte
[post_excerpt] => Da Asellina a Verecundus: ricerca, restauro e monitoraggio sulle pitture di alcune celebri botteghe di via dell'Abbondanza a Pompei (Regio IX, Insulae 7 e 11).
Indagini e campagna di sperimentazione sui materiali, sulle metodologie d'intervento e protezione.
All'intervento di restauro ha contribuito la Fassa Bortolo che, oltre a finanziare il restauro insieme alla fondazione americana Kacyra Family, ha offerto tutta l’esperienza del proprio staff tecnico e la tecnologia dei suoi laboratori per le sperimentazionali analisi scientifiche dei materiali, nell’ottica di creare prodotti specifici per il delicato intervento.
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[post_content] => L'intervento, salvaguardando il più possibile la struttura originaria, ha consentito di adibire i locali, ubicati ora su tre piani, a studio professionale.
Originariamente l'edificio constava di due piani, aveva murature di pietra e sassi e solai di legno, quello di copertura era sorretto da capriate, analogamente alla tipologia costruttiva della zona; in anni più recenti, rispetto all'epoca di costruzione, è stato realizzato un porticato sul fronte principale dell'edificio.
L'intervento, tenendo in considerazione le precarie condizioni statiche dell'edificio, ha comportato il recupero e il rinforzo delle murature perimetrali ma necessariamente il rifacimento del solaio di copertura e di piano.
Si è voluto in ogni caso salvaguardare la tipologia dell'edificio, mantenendo sostanzialmente inalterate le caratteristiche esterne e ricreando nella distribuzione interna la percezione degli spazi originari.
Infatti, pur realizzando un piano in più si è lasciata, attraverso la realizzazione di soppalchi, la percezione della notevole altezza come quando il primo piano era adibito a fienile, e anche il muro di separazione del piano terra è stato ricostruito allo stesso modo e nella stessa posizione dell'originale.
La scelta progettuale di utilizzare una struttura interna in acciaio e legno, per sostenere i solai e realizzare la scala, è stata determinata dal fatto di voler sfruttare, con un ulteriore piano, la cospicua altezza ma soprattutto per conferire una maggiore " leggerezza " alla nuova struttura.
Il progetto, realizzato con materiali di recupero nuovi ma biocompatibili, ha previsto la conservazione e il consolidamento della muratura perimetrale con interventi di cucitura e tirantatura e la rinzaffatura delle malte dove ritenuto necessario, utilizzando i prodoti della Fassa Bortolo.
L'isolamento termico è stato ottenuto con pannelli di sughero e una nuova muratura in laterizio, gli intonaci interni sono stati realizzati con malta di calce così come le pitture.
La Malta di calce MB 60 (malta biologica) è stata anche utilizzata per la nuova parete in mattoni e per la riquadratura d'alcuni nuovi fori in facciata.
Sull'impianto di riscaldamento a pavimento è stato scelto un massetto autolivellante (SA 500).
I solai, realizzati con nuovo legname trattato con prodotti naturali, sono stati pavimentati con tavole di larice.
Si è provveduto poi a recuperare per la copertura le tavelle, utilizzate nel porticato, e i coppi originari.
Sono stati poi montati nuovi serramenti in legno di grandi dimensioni per non alterare la tipologia dei fori esistenti.
L'impianto termico realizzato è del tipo radiante con tubi d'acqua calda posizionati lungo le pareti sotto l'intonaco biologico KB 13 di spessore maggiorato.
Per le finiture, infine, si è scelto di utilizzare l'intonachino alla calce I 133 in diverse tonalità di colore: dal giallo, all'arancio, al verde.
Scheda tecnicaLocalità cantiere: Carpeneto di Pozzuolo del Friuli (UD)
Tipo di intervento: Restauro
Inizio lavori: 01/07/2001
Fine lavori: 31/05/2002
Committente: Studio Artech Associati
Impresa esecutrice: Impresa Costantini Umberto
Progettista: Arch. Annamaria Coccolo
Direttore dei lavori: Arch. Annamaria Coccolo
Coordinamento imprese: P.I. Giuseppe Grosso
Per ulteriori informazioni sui prodotti utilizzati
www.fassabortolo.it
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[post_excerpt] => L'edificio, originariamente adibito a stalla e fienile, è inserito in una corte agricola completamente conservata che comprende altri immobili già restaurati.
L'epoca di costruzione è presumibilmente riferibile al secolo XVIII come l'edificio principale.
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[post_content] => Nel settore delle costruzioni civili ogni giorno si presenta l’esigenza di individuare la soluzione più idonea che permetta di realizzare le diverse scelte progettuali. FASSA con il Sistema Sottofondi propone una soluzione completa e innovativa, creata per garantire il massimo risultato qualitativo nel minor tempo di realizzazione.
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Tre fasi complementari e coordinate, che compongono un pacchetto esclusivo, frutto di tanti anni di esperienza diretta nei cantieri e di sperimentazioni nel Centro Ricerche, il modernissimo laboratorio FASSA dotato di strumenti avanzati per l'analisi chimico-fisica dei materiali e la verifica costante dell'affidabilità di ogni prodotto. Oltre alla completezza, due sono i grandi punti di forza del Sistema Sottofondi FASSA: la varietà delle soluzioni, con la possibilità di scegliere, per ogni strato, il prodotto più adatto alle caratteristiche di ogni cantiere, e l'introduzione di tecniche di preparazione e di posa innovative, che assicurano la massima resa e velocità applicativa. Inoltre, per la scelta delle soluzioni migliori e l'impiego ottimale del Sistema Sottofondi, FASSA offre una consulenza mirata a esigenze concrete, mettendo a disposizione di ogni progettista e applicatore tutta la competenza dei propri tecnici.
I° STRATO - SOTTOFONDI ALLEGGERITIMiscelazione automatizzata, produttività continua, pompaggio diretto al piano di posa.
Il primo strato del Sistema Sottofondi è composto da un sottofondo alleggerito che consente di pareggiare i dislivelli sul solaio, in modo tale che il successivo massetto abbia uno spessore uniforme; inoltre garantisce un incremento dell’isolamento termico e un basso carico statico.
Due le soluzioni FASSA: CALCESTRUZZO CELLULARE o, in alternativa, ST 444.CALCESTRUZZO CELLULARE
Prodotto bicomponente composto da uno speciale legante cementizio (premiscelato in polvere a base di cemento portland) e da un additivo liquido a base di tensioattivi naturali. Fornito in silo direttamente in cantiere.
Lavorazione
La grande novità del Calcestruzzo Cellulare FASSA è nella speciale tecnica di preparazione, che assicura continuità di produzione, dosaggio dei componenti costante, velocità e produttività. Il prodotto, infatti, si
ottiene mescolando i componenti (legante cementizio e additivo liquido) con l'innovativa macchina MC2 FASSA: un sistema completamente automatizzato e facile da usare, composto da un quadro generale di controllo, da un dispositivo che produce la schiuma aerante (mescolando acqua, aria e l'additivo) e da un apparato di miscelazione della schiuma e del cemento. Una volta impostata con i parametri desiderati, la macchina procede da sola e senza interruzioni, garantendo un dosaggio costante e una produttività di ca. 15 m³ all'ora. Il Calcestruzzo Cellulare FASSA viene pompato direttamente al piano di posa, dove, grazie alle sue caratteristiche autolivellanti, si adatta rapidamente al fondo colmando ogni interstizio. A questo punto, per completare la posa, basta rifinire il piano con una barra livellatrice.
Fornitura
Il legante cementizio è fornito sfuso in silo, l'additivo in taniche da 25 kg o in cisternette da 1000 kg.
Caratteristiche tecniche
Densità prodotto fresco: 540 kg/m³ ca.
Densità prodotto indurito: 400 kg/m³ ca.
Dosaggio legante cementizio: 330 kg/m³ ca.
Dosaggio additivo: 2 l/m³ ca.
Resistenza a compressione a 28 gg.: 10 kg/cm² ca.
Conducibilità termica: 0,085 kcal/m h°C ca.
Spessori: 5-20 cm
N.B: Per l’uso corretto dei prodotti consultare le relative schede tecniche.
ST 444
Malta secca premiscelata a base di cemento, polistirolo e additivi per migliorarne la lavorazione.
Lavorazione
ST 444 deve essere impastato in betoniera per almeno 4 minuti con il 60% di acqua (circa 7 litri per ogni sacco da 50 litri). Può essere applicato manualmente o con normali macchine intonacatrici dotate dell'apposito polmone - tipo FASSA i41, PFT, G4, Putzmeister, ecc. - e va rifinito con
la barra livellatrice.
Fornitura
ST 444 è fornito in sacchi da 50 l ca.
Caratteristiche tecniche
Peso specifico della polvere: 350 kg/m³ ca.
Granulometria: inf. 5 mm
Acqua di impasto: 60% ca.
Resa: 1 sacco da 50 l per ogni mq² con spessore di 4 cm
Densità prodotto indurito: 400 kg/m³ ca.
Resistenza a compressione a 28 gg.: min. 5 kg/cm2 ca.
Resistenza a flessione a 28 gg.: 5 kg/cm² ca.
Modulo elastico dinamico a 28 gg.: 8000 kg/cm² ca.
Conducibilità termica: 0,09 kcal/m h°C ca.
Aria inglobata: 30% ca.
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore: µ = 8 ca.
Spessori: min. 4 cm
N.B. - Per l’uso corretto dei prodotti consultare le relative schede tecniche.
2° STRATO - MASSETTIApplicazione rapida, planarità perfetta, elevata stabilità dimensionale.
Per il secondo strato del Sistema Sottofondi, FASSA propone una linea completa di massetti, progettati per
assicurare la massima compattezza e planarità della superficie sulla quale sarà posata la pavimentazione.
È dunque possibile scegliere tra gli innovativi massetti autolivellanti (SA 500, SS 470, E 439), forniti in silo e facili da applicare, e le più tradizionali soluzioni a consistenza "terra umida" (SR 450, SV 472, SC 420).
Prima di posare il massetto è necessario ricoprire il fondo con teli di polietilene, avendo cura di farli risalire sulle pareti per qualche centimetro oltre il nastro e di sovrapporne le giunzioni per almeno 25 cm. Inoltre occorre fissare lungo le pareti perimetrali un nastro di materiale comprimibile, spesso tra 7 e 10 mm e alto tanto quanto lo strato da realizzare. A questo punto il piano è pronto per l'applicazione del massetto.
MASSETTO AUTOLIVELLANTEFornitura in silo
Il massetto autolivellante FASSA è fornito in silo direttamente in cantiere con un automezzo speciale. Un sistema pratico ed efficace, che assicura ordine e pulizia sul luogo di lavoro e, soprattutto, consente di ottimizzare i tempi di preparazione e di posa. Il prodotto così fornito, infatti, è già pronto all'uso: basta collegare l'acqua all'impastatrice.
Pompaggio diretto sul piano di posa
Il massetto viene impastato automaticamente da un mescolatore orizzontale, collegato al silo, e inviato al piano di posa (fino a un'altezza di ca. 40 metri) tramite una pompa a vite continua. L'operatore deve soltanto impostare la macchina, avendo cura di regolare il corretto dosaggio di acqua per ottenere l'impasto della giusta consistenza; poi può raggiungere tranquillamente il punto di applicazione, servendosi di un comando a distanza per accendere e spegnere il dispositivo.
Facilità di applicazione
Il massetto autolivellante si distribuisce uniformemente sul piano di posa e non richiede alcuna operazione di spargitura, staggiatura, battitura e frattazzatura: basta rifinirlo, rimanendo in piedi, con l'apposita barra livellatrice. Il risultato è uno strato perfettamente piano, compatto, senza sfarinature, fessurazioni o crepe, adatto a supportare ogni tipo di pavimentazione ad uso civile.
MASSETTO A CONSISTENZA "TERRA UMIDA"
Accanto alle soluzioni autolivellanti, FASSA offre una gamma completa di massetti a consistenza "terra umida": da quello “tradizionale” ai prodotti ad asciugamento medio e rapido. Questi ultimi, in particolare, riducono di molto i tempi di attesa per la posa della pavimentazione, raggiungendo in pochi giorni un'umidità inferiore al 2%; per questo sono particolarmente adatti all'applicazione di parquet, linoleum e pavimenti resilienti.
3° STRATO - ADESIVI E RIEMPITIVI PER FUGHEElevato potere collante, ampio tempo di registrazione, massima resistenza.
Il Sistema Sottofondi FASSA si completa con una vasta gamma di adesivi per piastrelle, riempitivi per fughe e prodotti complementari. Soluzioni innovative, che si caratterizzano per l'ottima lavorabilità e per la grande varietà di scelta.
Adesivi
Prodotti premiscelati per l'incollaggio di ogni tipo di pavimentazione, sia all'interno che all'esterno: ceramica, gres, klinker, monocottura, marmo, pietre naturali. Una linea completa, creata per rispondere alle esigenze di qualsiasi applicatore, da chi ricerca la massima rapidità di presa a chi vuole lunghi tempi di registrazione.
Prodotti Complementari
Per facilitare la posa e migliorare le caratteristiche degli Adesivi e dei Riempitivi per fughe sono stati sviluppati i seguenti prodotti: un autolivellante di regolarizzazione, un promotore di adesione su supporti a base anidrite, due lattici per migliorare le caratteristiche degli adesivi e dei riempitivi e infine un detergente acido.
Riempitivi per fughe
L'ultimo tocco per un pavimento perfetto: dai sigillanti in polvere a base cementizia per le comuni esigenze costruttive alle formule ad alta resistenza chimica per le realtà industriali e produttive.
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[post_content] => Fassa Bortolo è un marchio storico nel mondo dell’edilizia, tra i più importanti in Italia e tra i più affermati a livello internazionale. Ricerca, innovazione e sostenibilità sono i principi che da sempre guidano l'azienda.Indice degli argomenti:
L’attenzione alla qualità e alle materie prime, la ricerca, l’innovazione e il rispetto per l’ambiente, rappresentano da sempre la vision di Fassa, attraverso un impegno costante nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia per l’evoluzione del settore.
Fassa Bortolo: soluzioni per l'edilizia
La vasta gamma di prodotti si presenta come un Sistema Integrato in grado di soddisfare tutte le esigenze del mercato e rispondere a ogni tipologia di opera, dal piccolo intervento al grande cantiere.
Malte e intonaci premiscelati, prodotti per la pittura, massetti e collanti, adesivi, impermeabilizzanti, riempitivi per fughe, prodotti bio-ecologici, soluzioni per il restauro e il risanamento di murature umide, per il ripristino del calcestruzzo e prodotti per l’isolamento termico, fino alle lastre in cartongesso Gypsotech® e alla linea di decorativi Sfide d’arte®.
Ogni giorno l’Azienda si impegna a garantire qualità e servizi, con una propensione al continuo miglioramento in tutti i settori: dagli impianti estrattivi agli stabilimenti produttivi, fino alla ricerca e all’assistenza.
[caption id="attachment_643161" align="aligncenter" width="600"] Centro Direzionale Fassa di Spresiano (TV)[/caption]
Da anni inoltre investe risorse nella formazione tecnica di chi lavora in cantiere, ma anche di chi progetta, programmando corsi di aggiornamento e convegni per presentare le soluzioni più innovative nel settore dell'edilizia.
Attualmente il Gruppo Fassa è presente con 16 stabilimenti in Italia, uno in Portogallo, uno in Spagna, uno in Brasile, 3 filiali commerciali in Italia, 3 in Svizzera, una in Francia, una in Spagna e una in Gran Bretagna, con un organico di oltre 1.700 collaboratori comprendente dipendenti e forza vendita.
Fassa Bortolo e l'ambiente
Fassa Bortolo opera ponendo massima attenzione al territorio e all’ambiente: ne sono testimonianza le numerose certificazioni ottenute e la partnership stretta con Legambiente per promuovere una serie di attività in materia di economia circolare, tra cui la pubblicazione del Rapporto Cave 2017 e la Guida all’Ecobonus 2018.
Segni tangibili di un’Azienda che rappresenta per il mondo dell’edilizia un importante riferimento sempre in linea con l’evoluzione dei bisogni del mercato e con le esigenze del proprio territorio.
Da oltre 20 anni è stato realizzato in azienda un Centro Ricerche interno, dotato di apparecchi all'avanguardia in grado di analizzare i singoli materiali, valutandone le caratteristiche chimico-fisiche,così da selezionare le migliori soluzioni, considerando anche il comportamento dei prodotti nelle diverse condizioni ambientali.
Fassa è inoltre un'azienda che ha nel proprio DNA l'attenzione alla cultura, un impegno importante confermato da varie iniziative tra cui il Premio Internazionale Architettura Sostenibile e il Premio Internazionale Domus Restauro e Conservazione, realizzati in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara.
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Info dalle aziende - FASSA MATT PRO: idropittura opaca di qualità per interni - INFOBUILD