La riqualificazione energetica di un edificio richiede, tra i vari interventi, di isolare termicamente l’involucro opaco, incluse tutte le partizioni orizzontali. L’isolamento del solaio offre diversi vantaggi, tra cui risparmio energetico e un miglior comfort interno. L’intervento sull’esistente richiede attente valutazioni di fattibilità e una posa precisa ed attenta, ma il miglioramento delle prestazioni è notevole. Indice degli argomenti: Come isolare i solai Esempi di isolamento dei solai Isolare solai di copertura I materiali per l’isolamento termico dei solai La riqualificazione energetica di un edificio ha l’obiettivo di migliorarne le prestazioni energetiche, con benefici e vantaggi per l’ambiente e il comfort delle persone. Con i giusti interventi, il risparmio ottenibile può superare anche il 50%. Per riqualificare un immobile è necessario effettuare differenti interventi, sia sulla struttura dell’edificio che sugli impianti in esso installati. Tra tutti, una delle opere irrinunciabili e che offre i maggiori risultati, è l’isolamento termico dell’involucro opaco. Isolare l’involucro opaco, però, non significa concentrarsi solamente sulle pareti dell’edificio, dato che solai e copertura rappresentano spesso punti critici da un punto di vista di dispersioni energetiche. Secondo l’ENEA, negli edifici costruiti prima del 1977 circa un quarto del calore prodotto si disperde proprio attraverso le pareti e i solai. Emerge chiaramente l’importanza di isolare interamente e in modo continuo il volume dell’edificio, così da limitare queste dispersioni, migliorando anche la salubrità degli ambienti interni, riducendo fenomeni di formazione dell’umidità, di muffa e di condense. Come isolare i solai Come isolare termicamente i solai dipende principalmente dalla tipologia di struttura su cui si deve intervenire. Parlare genericamente di isolamento delle partizioni orizzontali, infatti, significa includere diverse casistiche, come interventi su solai che confinano con l’esterno (su pilotis ad esempio), solai che separano un ambiente riscaldato da uno freddo, solai che dividono diverse unità immobiliari o ancora solai confinanti con il terreno. È chiaro che a seconda della situazione, sarà necessario intervenire con un isolante specifico e adeguato, in quanto gli obiettivi e i livelli di isolamento da raggiungere possono essere anche molto diversi. Ma, anche se cambia la tipologia di isolante e lo spessore dello strato di coibentazione, è possibile individuare principalmente due approcci, che vedono lo strato isolante posto all’intradosso o all’estradosso del solaio. Esempi di isolamento dei solai Molto spesso capita di dover isolare il solaio che divide garage e autorimesse dagli appartamenti al piano superiore. Il dove intervenire dipende sia dalla conformazione dell’edificio, che dalle altezze dei locali. Dovendo comunque garantire un’altezza minima di 2,7 metri all’interno dell’edificio, potrebbe essere necessario isolare il solaio sul lato che si affaccia sui garage. È chiaro che in questo caso un requisito fondamentale del materiale scelto dovrebbe essere la resistenza al fuoco. Si possono usare pannelli isolanti da incollare o fissare meccanicamente alla struttura del solaio esistente. Nel caso dei solai su pilotis, invece, l’intervento consigliato è quello di posare l’isolamento sul lato esterno, proseguendo eventualmente il cappotto esterno che ricopre le pareti. In questo modo si assicura continuità e si risolvono tutti i possibili ponti termici. Altre metodologie, soprattutto per isolare i solai interpiano, sono la realizzazione di un controsoffitto isolato o di un pavimento galleggiante. Nel primo caso si realizza una struttura distanziata dal solaio, generalmente in metallo e con pannelli rigidi, all’interno della quale posare il materiale isolante. Nel secondo, invece, si installa uno strato di coibentazione tra il pavimento e il solaio. Questo strato elastico, inoltre, permette anche di ottenere ottime performance di isolante acustico, in quanto elimina i problemi dovuti al rumore da calpestio. Isolare solai di copertura Anche isolare i solai di copertura può essere fatto intervenendo dall’esterno o dall’interno. Un’importante distinzione riguarda la tipologia di copertura, a falde o piana. Il consiglio per le coperture piane è quello di intervenire, se possibile, sempre dall’esterno, risolvendo i punti termici. L’isolante viene posto all’estradosso del solaio e, a seconda della posizione della barriera al vapore e dell’impermeabilizzazione, si può realizzare un tetto caldo, un tetto freddo o un tetto rovescio. Nel caso di un tetto a falda, invece, è possibile procede posando l’isolamento: all’estradosso delle falde, al di sotto del manto di copertura. Se il tetto non è ventilato, il manto protegge direttamente l’isolante; se il tetto è ventilato, si realizza un’intercapedine d’aria tra lo strato isolante e il manto di copertura, mediante apposita struttura a listelli. L’isolante può essere installato rimuovendo temporaneamente il manto di copertura, che poi verrà riposizionato. all’intradosso delle falde, direttamente sul lato interno della struttura. Se il locale sottostante è abitato e non è un sottotetto, si realizza anche uno strato di finitura, similmente a quanto avviene con un controsoffitto isolato di un solaio interpiano. nel sottotetto, senza intervenire sulle falde, ma all’estradosso dell’ultima soletta che separa i locali abitati dal sottotetto. In questi casi, l’intervento ha costi più contenuti ed è semplice da realizzare. Se il sottotetto è praticabile, si dovrà realizzare poi un’ulteriore strato resistente al calpestio, con una pavimentazione. I materiali per l’isolamento termico dei solai I materiali che si possono usare per isolare i solai sono diversi, ognuno con caratteristiche e prestazioni da valutare attentamente. Ad esempio, in alcuni casi l’isolante deve essere rigido, resistente e calpestabile, in altri può essere anche in fiocchi e morbido. La resistenza al vapore, all’umidità o al fuoco possono essere altri aspetti importanti da considerare. Inoltre, cambia la composizione di questi materiali, che possono essere di origine organica, come il sughero o la fibre di legno, o inorganica, come la fibra di vetro e il poliuretano; naturali o artificiali. Anche la forma in cui si presentano gli isolanti varia, in quanto sono disponibili in pannelli più o meno rigidi, materassini, schiume, fiocchi o anche feltri. La scelta deve essere ben ponderata e la cosa migliore da fare è rivolgersi ad un tecnico che, anche tramite una diagnosi energetica, lavora ad un progetto adeguato alle specifiche esigenze del caso. 30/1/2018 Isolamento termico del solaio inferiore: come intervenire A cura di Arch. Gaia Mussi Indice: Isolamento termico del solaio inferiore: quando è necessario? Come isolare il solaio inferiore I vantaggi dell’isolamento termico del solaio inferiore Abbiamo fatto nostri gli obiettivi di qualità per il futuro del mondo delle costruzioni, con la ricerca di soluzioni sempre più performanti, una progettazione sempre più sostenibile e l’abbattimento dei consumi energetici. Per quanto riguarda il patrimonio esistente, è determinante un intervento consapevole e mirato, per attuare un recupero che metta in sicurezza e renda efficienti anche gli edifici costruiti decenni fa. Intervenire sull’esistente, chiaramente, comporta il rispetto di diversi vincoli e la conoscenza approfondita dello specifico manufatto. Tra le azioni più diffuse in ambito di recupero energetico ci sono sicuramente l’isolamento dell’involucro opaco tramite la posa di un cappotto e la sostituzione degli infissi, ma non dovremmo trascurare l’importanza di isolare adeguatamente il solaio inferiore, oltre alla copertura. Del resto chi di noi camminerebbe sulla neve con un paio di infradito? Isolamento termico del solaio inferiore: quando è necessario? Il solaio inferiore ha un’importanza molto spesso sottovalutata e dovrebbe garantire sicurezza, igiene, protezione dal freddo e soprattutto dall’umidità. Quando si realizza un nuovo edificio, esistono diverse soluzioni strutturali in grado di garantire tutti i requisiti citati, ma nel caso si debba intervenire su una costruzione esistente le possibilità si riducono notevolmente. Detto ciò, è comunque importante valutare – anche se minimo – un intervento migliorativo delle prestazioni di questa struttura quando confina con un ambiente non riscaldato come un box o una cantina e con il terreno. Qualsiasi soluzione si scelga di adottare, senza prevedere la demolizione della struttura esistente, il principale vincolo è dato dall’altezza degli ambienti, in quanto devono comunque essere rispettati i requisiti minimi di igiene e salubrità. Inoltre, elevando la quota del piano di calpestio si creano barriere architettoniche, per le quali è opportuno valutare interventi atti a rendere i locali accessibili. Attenzione anche all’interferenza della posa dell’isolante con gli infissi. Isolare il solaio che confina su una cantina permette di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento, ma anche di aumentare le prestazioni termoacustiche dello stesso Come isolare il solaio inferiore Come anticipato, isolare il solaio inferiore di un edificio non è semplicissimo e l’intervento va valutato con attenzione. Fondamentalmente, la principale differenza è tra la scelta di agire al di sopra del pavimento o rimuoverlo e posarne uno nuovo al termine dell’intervento. Lo strato di isolante che si va a posare sulla struttura esistente deve essere realizzato con materiali ad alta resistenza meccanica a compressione. Ad esempio, sono adatti allo scopo, naturali e ad alta densità, i pannelli in lana di roccia o di vetro. Al di sotto dell’isolante è possibile inserire uno strato impermeabile che blocca l’umidità e una barriera al vapore verso l’ambiente riscaldato. Dopo di che, si realizza un piccolo massetto in modo da distribuire in modo uniforme i carichi e si procede con la posa del pavimento. La posa in opera dei materiali scelti deve essere attuata con attenzione, garantendo continuità nello strato isolante e perfetta sigillatura dell’impermeabilizzazione. Prestazioni difformi negli strati, possono addirittura causare un peggioramento delle prestazioni, favorendo infiltrazioni e la diffusione dell’umidità. Pannelli Rockwool in lana di roccia I vantaggi dell’isolamento termico del solaio inferiore L’isolamento a intradosso del solaio inferiore permette di ottenere notevoli vantaggi in termini energetici e di comfort. Lo strato isolante è in grado di ridurre notevolmente le dispersioni di calore verso il terreno (o gli ambienti non climatizzati), con un notevole risparmio energetico per la climatizzazione. Inoltre, questo intervento è utile ad eliminare l’umidità di risalita e a garantire un ambiente salubre, in quanto non è detto che un eventuale strato drenante o un vespaio aerato al di sotto della soletta siano sufficienti. Infine, in assenza di isolamento è possibile che si verifichino fenomeni quali la condensa sul pavimento, a causa della temperatura della struttura troppo bassa rispetto a quella dell’aria riscaldata nell’ambiente interno. Citiamo per ultimo un vantaggio che in realtà sarebbe più corretto chiamare opportunità. Intervenire sulla struttura della soletta è, infatti, l’occasione per ammodernare gli impianti. Esistono dei prodotti che coniugano la funzione coibentante con quella impiantistica, grazie a dei pannelli radianti immersi in materiale isolante, da posare a secco e di spessore limitato. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento