Malte: tipologie e utilizzi

La malta è un materiale ampiamente utilizzato da anni in edilizia, per la costruzione di strutture e intonaci. Ne esistono di diverse tipologie, che dipendono proprio dalla sua miscelazione, che prevede la presenza di leganti e inerti.

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Malte: tipologie e utilizzi

La malta è un materiale edilizio utilizzato comunemente per la costruzione di fabbricati. Si compone di una miscela di leganti e inerti, che possono variare a seconda della tipologia di prodotto che si vuole ottenere. Conoscere le tipologie e le caratteristiche delle differenti tipologie di malte è importante per eseguire lavori di qualità e ottenere le massime prestazioni.

Come si compone una malta

La composizione della malta è ciò che determina prestazioni e caratteristiche dei prodotti, che vengono di conseguenza classificati e suddivisi in tipologie. Gli elementi principali sono tre: i leganti, gli inerti e l’acqua.

I leganti sono ciò che determina la presa della malta e la sua resistenza e tra i più utilizzati ci sono il cemento, la calce e il gesso. È evidente che si tratta di materiali inorganici, che mescolati con l’acqua danno vita al composto plastico che caratterizza le malte. Il termine legante deriva proprio dalla necessità di usare un materiale che mantenga unita la miscela, rendendola uniforme.

Gli inerti, invece, occupano gran parte del volume della malta e si distinguono in base alla loro provenienza, che può essere naturale o artificiale, e alla loro granulometria, che incide sulla resistenza meccanica della malta. Si chiamano inerti in quanto, generalmente, non partecipano alla reazione di indurimento della malta.

Questi componenti vengono mescolati tra loro, con aggiunta di acqua, fino ad ottenere una miscela con consistenza omogenea e adatta ad essere lavorata. Anche le proporzioni dei differenti componenti devono essere attentamente gestite, in quanto una loro variazione altera in modo significativo il prodotto finale. Una scelta che, nella maggior parte dei casi, dipende dalle specifiche applicazioni per cui si sta preparando la malta.

Le differenti tipologie di malte

La principale suddivisione che è possibile fare quando si parla di malte, dipende dalla tipologia di legante che viene utilizzato per la sua composizione. Per questo motivo, la principale classificazione riguarda:

  • La malta cementizia, che, come indica il nome, è ottenuta miscelando cemento in polvere, acqua e sabbia;
  • La malta di calce, ricavata da calce e acqua e che a sua volta può distinguersi in malta di calce aerea e malta di calce idraulica;
  • La malta bastarda, che si compongono di più leganti differenti, aggiunti ad acqua e sabbia.
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Un’ulteriore distinzione può riguardare anche le modalità di preparazione delle malte, individuando ad esempio le malte premiscelate, ossia già composte, in modo da semplificare la fase di miscelatura e rendere le proporzioni precise e accurate. Chiaramente possono essere premiscelate diverse tipologie di malte.

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In aggiunta, oltre a quanto già visto, è bene sottolineare che esistono diverse tipologie di additivi che possono essere integrati nell’impasto per donare le caratteristiche desiderate o rendere la malta adatta ad usi speciali.

Sono le cosiddette “malte addittivate”, che ad esempio possono contenere sostanze antigelo, alleggerenti, ritardanti o acceleranti (per alterare i tempi di indurimento), impermeabilizzanti.

Le caratteristiche delle malte e come sceglierle

La scelta della malta dipende principalmente dall’ambito di applicazione, inteso sia da un punto di vista tecnologico, che di contesto ambientale. Per scegliere il prodotto giusto, però, è essenziale conoscerne le caratteristiche.

Le caratteristiche delle malte e come sceglierle

La malta cementizia, ad esempio, ha un’elevata resistenza meccanica ed è molto impermeabile, per cui viene spesso utilizzata per applicazioni esterne o in ambienti che richiedono specifiche caratteristiche. Tende a ritirarsi e spesso viene utilizzata con additivi che ne migliorano la lavorabilità.

La malta di gesso, invece, è al contrario altamente lavorabile e liscia, ha una grana fine e viene spesso scelta per l’esecuzione di opere quali la rifinitura dell’intonaco interno. La sua porosità, però, fa sì che assorba il vapore e l’umidità, per cui è bene tenerne conto quando si deve scegliere la malta per opere in ambienti umidi.

Anche la malta di calce area è plastica e porosa, perfetta per le applicazioni interne, in quanto non resiste alle intemperie e al gelo.

La malta di calce idraulica, invece, ha una maggiore resistenza meccanica, ma è comunque molto lavorabile. Infine, la malta bastarda può presentare diverse caratteristiche, proprio perché la sua composizione può variare di caso in caso. Per usi speciali, come visto in precedenza, si utilizzano le malte addittivate con appositi componenti che ne migliorano le prestazioni.

Per cosa viene utilizzata la malta in edilizia

La malta viene utilizzata per diverse applicazioni in edilizia, tra cui la realizzazione degli intonaci, ma anche come legate per costruire elementi quali pareti e pavimenti. Tra gli usi più diffusi, infatti, c’è proprio quello di utilizzare la malta come legante per i mattoni, quando è necessario costruire una muratura in laterizi, sia essa in ambienti interni che esterni, da rivestire o da lasciare a vista.

Per cosa viene utilizzata la malta in edilizia

Nel caso dei pavimenti, viene utilizzata anche per realizzare i massetti e i sottofondi, strati di alcuni centimetri che precedono lo strato di finitura con le piastrelle o altri materiali. Inoltre, grazie anche agli additivi, vi sono malte specifiche per scopi quali il consolidamento statico, tramite iniezioni in murature e strutture degradate. Allo stesso modo, può essere utilizzata anche per ripristinare gli intonaci esistenti.

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