Italia viaggia su rinnovabili e rifiuti. Ancora da lavorare su emissioni e suolo

Il quadro delineato dal nuovo ‘Rapporto Ambiente‘ del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa). Analisi in 21 punti, con indicatori utili a monitorare gli obiettivi del Green deal europeo, dell’Agenda 2030, della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.

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Rapporto ambiente SNPA: bene rinnovabili, male consumo suolo

L’Italia dell’ambiente viaggia a buon ritmo sulle rinnovabili e sulla raccolta differenziata, mentre deve ancora lavorare sulla riduzione del consumo di suolo e sull’abbattimento delle emissioni di gas serra. E’ il quadro che emerge dal nuovo ‘Rapporto Ambiente‘ del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), presentato a Roma.

Secondo il documento, nonostante gli obiettivi della qualità dell’aria siano “lontani dai livelli raccomandati dall’Oms'” continua un “lento miglioramento”, soprattutto delle polveri sottili “PM2.5”. Buoni risultati anche per “l’agricoltura biologica”.

La situazione peggiora se si guarda alle emissioni di gas serra, alla produzione di rifiuti speciali e alla riduzione del consumo di suolo. Resta invece “stabile” la situazione dei Piani di adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione delle aree protette.

L’analisi – in 21 punti e dedicata allo stato dell’ambiente in Italia – contempla gli indicatori utili a monitorare gli obiettivi fissati dal Green deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’ottavo programma d’azione ambientale.

Rinnovabili

Nel periodo 2004-2020 l’uso delle energie rinnovabili è aumentato e la quota è quasi triplicata: dal 6,3% del 2004 al 20,4% del 2020, con un valore superiore all’obiettivo del 17% assegnato all’Italia. Si registra un calo al 19% nel 2021.

Rapporto Ambiente di SNPA: bene le rinnovabili

Raccolta differenziata

Crescita della raccolta differenziata anche nel 2022 con l’aumento di un punto percentuale a livello nazionale rispetto al 2021, arrivando al 65%. Tra i rifiuti differenziati, l’organico è la frazione più raccolta in Italia pari al 38,3% del totale, al secondo posto carta e cartone (19,3%), il vetro (12,3%). Nel 2022, la più alta percentuale di raccolta differenziata è stata conseguita dalla regione Veneto, con il 76,2%, seguita da Sardegna, con il 75,9%.

Rifiuti 

Rifiuti urbani 

Rispetto all’obiettivo di ridurre in modo significativo la quantità totale di rifiuti urbani prodotti entro il 2030, la situazione nazionale è sostanzialmente stabile. Nel 2022 la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a 29,1 milioni di tonnellate, in diminuzione dell’1,8% rispetto al 2021. Anche la produzione pro-capite diminuisce passando da 502 kg per abitante a 494 kg per abitante.

Rapporto Ambiente di SNPA: bene la raccolta rifiuti urbani
Rifiuti in discarica

In discesa la quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Dal 63,1% del 2002 si è passati al 17,8% del 2022. Il numero delle discariche operative è pari a 117 impianti: 50 al Nord, 25 al Centro, 42 al Sud. La normativa europea prevede un target non superiore al 10% entro il 2035. Nel 2022 a livello regionale, la più bassa percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica è della Campania con l’1,1%; segue la Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, e Trentino-Alto Adige. Tutte le altre Regioni sono al di sopra del 10%.

Rifiuti speciali

Sono 165 milioni di tonnellate nel 2021, pari a 98 tonnellate per 1 milione di euro di Pil (erano 80 tonnellate per 1 milione di euro nel 2010). Rispetto al 2020, a fronte di una crescita del Pil pari al 7%, la produzione di rifiuti speciali segna un aumento del 12,2%.

Qualità dell’aria

L’Italia è lontana dai livelli sulla qualità dell’aria raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Rapporto Ambiente di SNPA: male la qualità dell'aria

In particolare sulle polveri sottili, PM10 e PM2.5, la situazione non è buona: sul PM10 è “lontanissimo l’obiettivo di raggiungere i livelli raccomandati dall’Oms”, così come “sembra piuttosto difficile” rispettare il target previsto dalla normativa; sul PM2.5 si fa presente che “risulta superato”, in oltre il 99% “delle stazioni di monitoraggio, il valore di riferimento annuale dell’Oms”.

Clima

Nel 2021 le Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici approvate sono 4, due in più rispetto al 2018. Una lieve tendenza positiva ma “ancora del tutto insufficiente”.

Il dato non è confortante anche alla luce del fatto che la Strategia nazionale è invece approvata dal 2015. L’unico Piano approvato, come nel 2018, è quello della Regione Lombardia. Quindi nessun segnale di crescita ma “stabilità a livelli insoddisfacenti”.

Emissioni gas serra

Si riducono del 20% rispetto al 1990, ma la diminuzione non è sufficiente: pur superando l’obiettivo europeo fissato per il 2020, sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere i nuovi obiettivi al 2030. Dopo la battuta d’arresto dovuta al periodo pandemico, nel 2021 i gas serra hanno visto un incremento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. L’andamento “non va nella direzione auspicabile dal punto di vista ambientale”.

Consumo suolo

Dal 2006 al 2022 è aumentato il consumo di suolo in Italia di oltre 120mila ettari. Nell’ultimo anno, il consumo di suolo netto registrato in Italia è stato in media di oltre 21 ettari al giorno pari a 2,4 metri quadrati al secondo.

Agricoltura biologica

Nel 2022 l’agricoltura biologica interessa il 18,7% della Superficie agricola utilizzata (Sau) e il 7,3% del numero di aziende agricole. Negli ultimi 32 anni l’andamento è stato crescente sia in termini di operatori sia di superficie coltivata, in controtendenza rispetto allo storico declino della superficie agricola.

Aree protette

L’obiettivo Ue è tutelare almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% dei suoi mari entro il 2030. In Italia, ad oggi, la copertura nazionale di superficie protetta a terra è di 6.530.473 pari al 21,7% del territorio italiano. Circa 4 milioni di ettari quelli a mare, pari all’11,2% delle acque territoriali e Zpe (Zone di protezione ecologica) italiane.

Stato chimico di laghi e fiumi

Nel periodo 2016-2021 a livello nazionale il 78% dei fiumi è in stato chimico buono, il 13% non buono e il 9% non è stato classificato. Per i laghi, il 69% è in stato buono, il 11% non buono e il 20% non è stato classificato.

Stato chimico delle acque sotterranee

A livello nazionale nel periodo 2016-2021 i corpi idrici sotterranei classificati in stato chimico buono raggiungono il 70% del totale (rispetto al 58% del 2010-2015), con una percentuale di corpi idrici in stato scarso del 27%. A livello di distretto, le percentuali di corpi idrici sotterranei che raggiungono lo stato chimico buono variano dal 56% registrato nel distretto Sicilia all’85% nel distretto Alpi Orientali.

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