Il “prezzo” dell’efficienza energetica: quanto influisce sul costo di un’abitazione?

Il report della Banca d’Italia rivela che le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico presentano un prezzo media di vendita superiore al 25% rispetto alle meno performanti.

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Il “prezzo” dell’efficienza energetica: quanto influisce sul costo di un’abitazione?

Nel mercato immobiliare italiano, il legame tra efficienza energetica e valore economico delle abitazioni è sempre più evidente. Secondo il report The capitalization of energy labels into house prices. Evidence from Italy elaborato dal team di ricerca della Banca d’Italia, le case classificate come energeticamente efficienti presentano un prezzo medio superiore del 25% rispetto a quelle con una classificazione inferiore. Se da un lato questa scoperta pone una nuova luce sul concetto di sostenibilità abitativa, dall’altro solleva interrogativi sul costo che gli acquirenti sono disposti a sostenere per un’abitazione rispettosa dell’ambiente.

I ricercatori Michele Loberto, Alessandro Mistretta, e Matteo Spuri hanno analizzato l’incidenza della classe energetica sul mercato immobiliare italiano. Utilizzando un vasto archivio di annunci di vendita pubblicati su Immobiliare.it, lo studio fornisce un quadro dettagliato sull’effetto dell’efficienza energetica misurata attraverso l’attestato di prestazione energetica sul valore delle abitazioni a livello provinciale.

L’analisi rivela che, a parità di altre caratteristiche, le abitazioni classificate nelle prime quattro categorie di prestazioni energetiche presentano un prezzo medio di vendita superiore del 25 per cento rispetto alle abitazioni classificate nella categoria più bassa, la decima. La disparità dei prezzi è notevolmente variabile tra le province, suggerendo una correlazione con le diversità nelle condizioni climatiche e nei quadri normativi regionali in materia di efficienza energetica degli edifici.

Migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni, un passo necessario per contrastare il cambiamento climatico

Il contesto del cambiamento climatico e degli sforzi per mitigare le emissioni di gas serra pone l’attenzione sull’importanza di migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali, che in Italia contribuiscono al 12,5 per cento delle emissioni totali di gas serra, secondo dati dell’ISPRA del 2023.

Migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni, un passo necessario per contrastare il cambiamento climatico

A livello europeo, gli edifici residenziali sono responsabili del 9% delle emissioni totali di gas serra, dato che sottolinea l’urgenza di adottare misure efficaci a livello nazionale e continentale per affrontare la crisi climatica.

Il governo italiano, consapevole di questa sfida, ha attuato incentivi finanziari, tra cui l’Ecobonus e il Superbonus 110, per promuovere miglioramenti all’impronta di carbonio ed energetica delle abitazioni. Tuttavia, una domanda chiave rimane senza risposta: quanto l’efficienza energetica è realmente incorporata nei prezzi delle case?

La risposta a questa domanda è cruciale per diversi motivi. In primo luogo, un aumento dell’efficienza energetica dovrebbe riflettersi in un aumento del valore di una casa, poiché si prevede una riduzione delle spese energetiche future. Questo aspetto può influenzare la percezione dei proprietari sul ritorno sugli investimenti in efficienza energetica. In secondo luogo, la comprensione dei benefici privati derivanti da tali investimenti è essenziale per la formulazione di politiche pubbliche efficaci per incentivare adeguamenti energetici nel settore immobiliare. Infine, considerando che le case rappresentano una parte significativa della ricchezza familiare e fungono da garanzia per molti prestiti bancari, l’efficienza energetica può anche avere un impatto diretto sulla stabilità finanziaria.

La correlazione tra etichette energetiche e aumento dei prezzi delle abitazioni

Secondo la ricerca condotta dalla Banca d’Italia, emerge come un tratto distintivo che la gran parte delle abitazioni italiane, ancorate a periodi storici precedenti e spesso trascurate dal punto di vista delle ristrutturazioni, si caratterizzano per prestazioni energetiche deludenti.

Come sottolineato dai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia del 2023, la richiesta energetica degli edifici residenziali in Italia è quasi il doppio di quella del settore terziario, rappresentando il 68% del consumo energetico complessivo degli edifici nel 2021. Nel corso degli ultimi due decenni, il gas naturale ha dominato come principale fonte di energia negli edifici (51% nel 2021), mentre l’elettricità è risultata meno significativa (circa il 27% nel 2021).

La correlazione tra etichette energetiche e aumento dei prezzi delle abitazioni

I risultati della ricerca del team di Banca d’Italia mostrano inoltre una carenza di offerte di abitazioni ad alta efficienza energetica, caratterizzate da prezzi spesso proibitivi. Nel 2022, soltanto circa il 10% delle case in vendita su Immobiliare.it vantava etichette energetiche comprese tra A1 e A4, indicando le classi più efficienti, mentre ben il 65% presentava etichette pari a F o G, identificando le abitazioni meno efficienti dal punto di vista energetico.

In media, nel 2022, il prezzo al metro quadrato di una casa con un’etichetta da A1 a A4 risultava superiore del 40% rispetto a una casa con etichetta F o G, sottolineando l’impatto tangibile dell’efficienza energetica sui costi abitativi.

La differenza tra le diverse aree del Paese

L’analisi dettagliata condotta dalla Banca d’Italia svela interessanti dinamiche riguardo alle differenze di prezzo delle abitazioni ad alta efficienza energetica nel Paese. Attraverso un’analisi di regressione, è emerso un contributo specifico e rilevante delle etichette energetiche sui prezzi delle case, con una chiara correlazione statistica ed economica.

In un contesto “ceteris paribus“, ossia mantenendo tutte le altre variabili costanti, il prezzo di vendita di una casa aumenta proporzionalmente all’etichetta energetica assegnata. Le abitazioni con etichetta energetica A, indicanti le migliori prestazioni energetiche, presentano un prezzo addirittura del 25% superiore rispetto alle abitazioni con le prestazioni energetiche più scarse.

Risulta rilevante notare che questi risultati, benché rappresentino una media a livello nazionale, celano una notevole varietà a livello territoriale. Questa diversificazione si manifesta in modo evidente considerando la distribuzione tra le province del premio di prezzo per le abitazioni con etichetta energetica A: dal 5° percentile, che indica un aumento del 7%, al 95° percentile, caratterizzato da un notevole incremento del 45%.

Il rapporto rivela inoltre che il prezzo per le abitazioni con etichetta A, varia notevolmente in base alle condizioni climatiche. Questo valore oscilla dal 12% nelle zone più calde al 37% nelle zone più fredde. Tale disparità potrebbe essere influenzata dai costi maggiori per la ristrutturazione finalizzata a migliorare l’efficienza energetica nelle zone climatiche più fredde.

Sebbene possano emergere preoccupazioni legate ai costi iniziali superiori, è importante considerare l’efficientamento energetico  come una forma di investimento per il nostro futuro collettivo. Investire oggi in case efficienti non solo contribuirà a mitigare l’impatto ambientale, ma rappresenterà anche un passo fondamentale verso la sostenibilità economica per le famiglie italiane. L’efficienza energetica si traduce in risparmio nei costi di riscaldamento e raffrescamento domestico nel corso degli anni, offrendo un beneficio tangibile e immediato ai residenti.

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