Riqualificazione verde delle aree esterne aziendali: un’opportunità benefica e sostenibile

Ripensare le aree esterne aziendali con un’accorta riqualificazione verde comporta benefici concreti per chi lavora. Lo conferma Anna Letizia Monti, agronomo del paesaggio

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Riqualificazione verde delle aree esterne aziendali: un’opportunità benefica e sostenibile

La riqualificazione verde delle aree esterne aziendali è una necessità che può generare opportunità importanti per sviluppare buone pratiche per il miglioramento degli spazi di lavoro, per una maggiore sostenibilità ambientale e per elevare anche la qualità della vita dei lavoratori.

Le disposizioni del Green Deal europeo ispirano la riqualificazione delle aree dismesse in una prospettiva sostenibile e la riqualificazione delle aree industriali in Sustainable Industrial Area (SIA), capaci di generare benefici economici, ambientali e sociali.

Questo in teoria, ma in pratica è davvero così? «Il verde ha sempre una connotazione positiva, anche in ambito lavorativo perché migliora il paesaggio e l’ambiente, trasmette serenità e consente di umanizzare anche le aree aziendali più tecnologiche o più vaste.

Anna Letizia Monti, agronoma ed esperta del verde

La pandemia ha messo sotto nuova luce l’importanza di spazi aperti, aree verdi, giardini aziendali e terrazzi green per pause lavorative o ricreative rasserenanti e rigeneranti», afferma Anna Letizia Monti, agronoma ed esperta riconosciuta in ‘Studio e Progettazione del Paesaggio’, oltre che titolare dell’omonimo studio che – tra i lavori sviluppati nel corso degli anni ha molti progetti di valorizzazione ambientale e paesaggistica di aziende, aree degradate e marginali. È stata anche Presidente Nazionale dell’AIAPP – Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio e da oltre 20 anni si occupa di: progettazione di parchi e giardini per amministrazioni pubbliche, enti e committenti privati; valorizzazioni e riqualificazioni paesaggistiche, progettazione di spazi aziendali. Ed è su quest’ultimo punto che vogliamo andare a comprendere quali sono gli aspetti da considerare e le potenzialità aperte per chi decide di rendere più verde e sostenibile la propria impresa.

Dottoressa Monti, che attenzione c’è oggi sulla riqualificazione verde delle aree esterne aziendali?

C’è sicuramente più attenzione, anche se – nei fatti – non così forte come ci si attenderebbe. Talvolta gli imprenditori intervengono per lo più spinti da obblighi pubblici (come quella che può arrivare dall’amministrazione comunale) che da una reale attenzione a rigenerare in modo green gli spazi aziendali adiacenti allo stabilimento produttivo o agli uffici.

Esempio di riqualificazione verde delle aree esterne aziendali

In questo senso le amministrazioni locali possono svolgere un ruolo di stimolo nel richiedere alle aziende particolarmente impattanti di effettuare delle opere compensative, ma ci sono anche tanti imprenditori illuminanti che senza alcun obbligo e/o imposizione dimostrano massima attenzione per la qualità della vita dei lavoratori in ambito aziendale.  Sono certa che la maggior parte degli imprenditori nei prossimi anni rivolgeranno sempre più attenzione al contesto paesaggistico delle loro aziende, comprendendo sempre di più il valore ambientale, etico, sociale e di immagine che il verde ha nella vita quotidiana di tutti.

Cos’è cambiato negli anni?

Una quindicina di anni fa venni coinvolta dall’Assessorato delle attività produttive della Provincia di Bologna e incaricata della valutazione dell’impatto paesaggistico delle aree artigianali e industriali di tutta la provincia di Bologna, richiedendomi poi eventuali ipotesi di interventi per mitigare l’impatto visivo e ambientale. Ci rendemmo conto che mentre le aree artigianali e industriali realizzate nei primi anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo erano più curate, malgrado il tema dell’attenzione paesaggistica fosse ben lungi dall’essere considerato come oggi. C’era una maggiore attenzione agli spazi esterni delle aziende rispetto a quella dei decenni successivi.

Riqualificazione verde delle aree esterne aziendali: un’opportunità benefica e sostenibile

Il motivo è che l’artigiano viveva nell’azienda. Spesso realizzava, a fianco del capannone, la propria abitazione: lo spazio esterno, quindi, era uno spazio vissuto come parte integrante della propria vita e per questo si poneva una certa attenzione. Certo, gli spazi erano più contenuti, ma denotavano una maggiore cura.

Quali sono le opportunità generate da una riqualificazione verde delle aree esterne aziendali?

Innanzitutto, la riqualificazione verde delle aree esterne aziendali crea contesti di lavoro più belli e stimolanti, in grado di mettere nelle condizioni di lavorare meglio, permettendo a tutti di vivere il tempo lavorativo in un ambiente più piacevole, oltre che più salutare, anche quando gli spazi dedicati al progetto paesaggistico sono minimali. 

Segnalo, a tal proposito, l’esempio di un recente incarico del mio studio dalla Fondazione Policlinico Sant’Orsola, per il progetto della terrazza del Padiglione di Geriatria, con l’intento di rendere piacevole il tempo di attesa delle visite dei pazienti e dei loro famigliari.

Quali sono le opportunità generate da una riqualificazione verde delle aree esterne aziendali?

La presenza di questo spazio verde è stata accolta benissimo non solo dai pazienti, perché e stato creato un terrazzo che ricorda loro il contesto familiare, ma anche dal personale medico e infermieristico in quanto è diventato “un’oasi di serenità e bellezza” (per riportare una bella definizione che mi ha dato uno dei medici del padiglione) anche per loro durante il lavoro.

In ambito aziendale, interventi anche minimali di rigenerazione verde possono essere percepiti come un significativo elemento positivo e migliorare sensibilmente la qualità di vita di chi lavora.

Penso all’intervento che abbiamo fatto presso un laboratorio analisi di una nota multi utility regionale che ha richiesto in fase di progettazione architettonica un modesto arretramento delle vetrate dell’edificio per la creazione di fioriere larghe 40 cm e profonde un metro. Qui sono state alloggiate piccole piante erbacee, scelte in modo da consentire una continuità di fioriture e colori durante tutto il corso dell’anno, che si vedono da tutti i banchi di lavoro e schermano la vista del capannone di fronte.

Certo, con spazi più ampi da destinare alla vegetazione, con la possibilità di mettere a dimora anche alberi e grandi arbusti nelle aree aziendali ai benefici visivi e psicologici si possono coniugare anche quelli ambientali ed ecologici, con migliore qualità dell’aria, captazione delle polveri e degli inquinanti, ma ogni intervento paesaggistico è importante, anche il più piccolo.

Quali sono gli accorgimenti da considerare negli interventi di rigenerazione verde di spazi aziendali? Ci sono specie di piante preferibili nella scelta?

Partiamo dalla scelta delle piante. In alcuni casi abbiamo lavorato in sinergia con il CNR di Bologna che ha provveduto a fare analisi dettagliate della qualità dell’aria circostante all’azienda prima del nostro progetto. In funzione degli inquinanti maggiormente presenti abbiamo scelto e scegliamo determinate specie piuttosto che altre. In generale, cerchiamo sempre di tenere in massimo conto la biodiversità per progettare e realizzare interventi che realizzino una biocenosi, ossia un’associazione biologica di specie diverse di piante in grado di vivere in reciproca relazione in un determinato ambiente ecologico. Questo equilibrio è particolarmente importante anche per rispondere alle criticità poste da un determinato territorio.

Per quello che riguarda il suolo, nel caso di rimozione degli eventuali inquinanti presenti nel suolo le piante svolgono un’azione fondamentale anche per la bonifica dei siti contaminati, con costi decisamente inferiori ad altre tecniche di bonifica, anche se con tempi più lunghi.

Nell’affrontare i cambiamenti climatici, quanto può essere utile contare sulle piante per fronteggiare le conseguenze degli eventi meteo critici?

Si sono appena conclusi i lavori del Congresso di IFLA Europe (International Federation of Landscape Architects) e AIAPP, dedicato ai paesaggi abbandonati e a come intervenire in questi ambiti, cercando di affrontare la crisi climatica e gli effetti nefasti conseguenti. In risposta alla domanda di come poter riqualificare i territori abbandonati, la risposta passa dalla necessità di inserire piante ovunque sia possibile, con progetti accurati e studiati minuziosamente. Questo criterio è universale e vale anche per i progetti paesaggistici urbani e periurbani, nella valorizzazione e riqualificazione degli spazi esterni aziendali, negli spazi extraurbani.

Elementi imprescindibili, in questo senso, sono gli alberi. Sono “macchine ecologiche” straordinarie, capaci di captare CO2 ed emettere ossigeno, contribuendo notevolmente a ridurre il quantitativo di anidride carbonica presente.

Ogni albero crea ombra e riduce la temperatura. Inoltre produce ossigeno e vapore acqueo: assorbe acqua dal suolo tramite le radici e la trasmette agli apparati fogliari, dove avviene la fotosintesi clorofilliana. Il vapore acqueo prodotto non solo genera refrigerio, ma abbassa anche la temperatura.

Le piante richiedono una manutenzione modesta. La capacità di un professionista di scegliere le piante più adatte a un determinato ambiente passa anche dal loro grado di resilienza e dalla loro richiesta modesta di irrigazione. Le piante devono essere scelte con sufficienti capacità di adattamento alle condizioni locali per vivere in maniera autonoma.

Quali possono essere gli interventi più efficaci e profittevoli per aumentare il verde nelle aree industriali?

Le pareti verdi e i tetti verdi sono infrastrutture importanti ed efficaci, ma che richiedono una notevole manutenzione e costi significativi per essere mantenuti in equilibrio.

Le soluzioni ottimali sono sempre quelle realizzabili in piena terra, che consentono la creazione di spazi capaci di offrire una piena sostenibilità economica e ambientale. Certo, la necessità di realizzare interventi in piena terra richiede spazi aziendali disponibili per queste finalità, ma anche in questo caso l’intervento di un professionista permette di trovare soluzioni interessanti ed innovative anche con esigui spazi a disposizione.

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