Perché occorre ampliare il verde in città

Il verde urbano è fondamentale per migliorare la qualità della vita in città e contribuire al risparmio energetico e idrico. Ecco gli aspetti da considerare

Perché occorre ampliare il verde in città

Le città sono destinate a crescere sensibilmente nel corso dei prossimi anni. A una maggiore densità di abitanti deve corrispondere un’adeguata qualità della vita. Il verde urbano è chiamato a svolgere una funzione vitale in questo senso. Non solo: i cambiamenti climatici in atto possono essere affrontati e ridotti grazie ad alberi e prati che possono svolgere un’azione benefica in diversi modi.

Ecco perché occorre puntare a modelli di green city. Non si può immaginare una città ecologica che non faccia riferimento a una presenza significativa di verde urbano. «Ciò che invece accade è diverso: molte realtà urbane sono pensate con un approccio teoricamente attento all’ambiente, ma poi si tende a orientare la trasformazione urbana verso la densificazione. Occorre pensare a una naturalizzazione della città sotto forma di spazi verdi individuali e pubblici e immaginare dei sistemi di rete della natura all’interno della città». Lo afferma Paolo Callioni, agronomo e responsabile Comunicazione Anab – Associazione nazionale architettura bioecologica.

Greenway, autostrade verdi in città

Quali sono gli interventi possibili di potenziamento di verde urbano in Italia? Occorre creare spazi green di una certa importanza, parchi e giardini pubblici, ma anche realizzare interventi privati, infrastrutture di verde pensile e verticale e creare elementi infrastrutturali di collegamento tra di essi.

Greenway, autostrade verdi in città

A quest’ultimo proposito è fondamentale dotare le città di greenway: «vanno considerate autentiche “autostrade green” all’interno del tessuto urbano che possono contribuire a migliorare e aumentare la presenza delle piante, creando allo stesso tempo corridoi ecologici, dove specie animali e vegetali possano vivere e muoversi all’interno della città», spiega Callioni, sottolineando però che raggiungere questa idea di progettazione urbana è un processo difficile da realizzare, «specie in Italia, in cui vige un’idea di città piuttosto statica».

In ogni caso il verde è necessario. Perché? La sua presenza non è importante solo per questioni estetiche, ma in realtà ci sono diversi benefici oggettivi.

Il verde come filtro anti smog

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato che per una corretta residenzialità e quindi per una salubrità urbana le persone dovrebbero abitare a non più di 300 metri di distanza da uno spazio verde. «Questo viene applicato, per esempio a Vancouver (Canada) dove è stata realizzata una progettazione dedicata», rileva l’esperto ANAB.

Il green migliora la qualità dell’aria: alberi, foglie e prati lavorano per intercettare le sostanze inquinanti e permette di ridurle. È un ruolo fondamentale, in quanto la “mal aria” è causa di migliaia di decessi. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, le morti premature attribuibili all’esposizione a polveri sottili (PM2,5), ozono e biossido di azoto in Italia sono più di 80mila ogni anno. Una pianta adulta riesce a catturare fino a 250 grammi di polveri sottili dall’aria e un ettaro di piante elimina 20 chilogrammi circa di smog all’anno. Da qui si comprende l’azione benefica del verde, che aiuta a ridurre l’inquinamento acustico, secondo fattore di rischio ambientale più significativo in Europa.

Città green per il risparmio energetico e idrico

Più verde urbano si traduce anche in maggiore risparmio energetico. Le piante, infatti, aiutano a ridurre le temperature estive, attraverso la evapotraspirazione, e il cosiddetto effetto isola di calore. Meno caldo significa minori consumi per raffrescare, d’estate, e in inverno invece il verde mitiga il freddo, limitando la dispersione del calore e l’effetto di inversione termica (il calore disperso per irraggiamento dalla superficie terrestre).

Il verde ha anche un ruolo importante nella regolazione del ciclo dell’acqua. «Negli ultimi decenni la progressiva impermeabilizzazione delle superfici urbane ha inficiato questa possibilità: contare su più spazi green consente un effetto regolatore e inoltre consente di diminuire i tempi di correlazione, ovvero il tempo in cui si sposta una singola goccia d’acqua all’interno della città», sottolinea Callioni. Questo significa ridurre il rischio di alluvione che oggi sono più frequenti con i cambiamenti climatici.

«In particolare occorre puntare al verde pensile, sviluppando in ambito urbano soluzioni di verde pensile estensivo capace di svolgere un ruolo ambientale importante senza gravare sui costi di chi deve realizzarli – spiega ancora – Inoltre permette una filtrazione e una preventiva depurazione delle acque piovane, che possono essere impiegate attraverso sistemi di recupero idrico per usi vari (irrigazione giardini, impianti wc sanitari), evitando così di sprecare acqua potabile».

Le green city fanno bene a salute ed economia

Il verde migliora la qualità stessa della vita, riducendo il degrado e persino la delinquenza: diverse ricerche hanno mostrato una diminuzione significativa dei reati a fronte di un aumento della copertura arborea. Ma ha anche effetti benefici sulla salute, aiutando a recuperarla. «Alcuni Paesi richiedono esplicitamente nella progettazione degli ospedali la presenza di architetti paesaggisti o di agronomi perché ci si è resi conto che esiste una relazione tra la presenza di verde e una più rapida guarigione delle persone rispetto ai luoghi ospedalieri in cui la presenza delle piante è minima o nulla», afferma ancora il tecnico ANAB.

Inoltre, le città più green sono una panacea per l’economia: il patrimonio immobiliare che conta di una buona percentuale di verde ha un valore più elevato.

Come scegliere le specie vegetali per la città

Resta allora da comprendere come va scelto il giusto verde per il tessuto urbano. «Occorre considerare una serie di elementi tecnici nella selezione delle specie utili al verde urbano: il primo criterio deve tenere conto del corretto adattamento ambientale, scegliendo piante autoctone o comunque adatte a vivere in un determinato clima. Inoltre serve scegliere alberi, evitando specie che tendono a uno sviluppo spiccato della chioma o caratterizzate da radici molto pronunciate e invasive. Altrettanta attenzione va posta alla scelta di piante capaci di produrre grandi quantità di polline, causa di allergie alle persone. E’ anche importante ragionare su criteri di scelta in grado di contenere il più possibile i costi di gestione del verde, in termini di manutenzione».

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