Ponte termico: cause, effetti sull’edificio, normativa e soluzioni

I ponti termici sono punti critici dell’edificio, vie di fuga per il calore che viene disperso attraverso di essi. Ciò provoca sprechi energetici, riduzione del comfort e la formazione di muffa e umidità. Sia in estate, che in inverno, possono compromettere le prestazioni energetiche dell’edificio e il comfort interno. Il loro calcolo e lo studio di strategie risolutive sono essenziali. L’alleato più importante per la loro eliminazione è l’isolamento termico.

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Ponte termico: di cosa si tratta, normativa di riferimento, come si risolve il problema

I ponti termici sono nemici dell’efficienza energetica e possono essere responsabili di alcune spiacevoli problematiche che compromettono il comfort interno e il benessere dell’edificio. La verifica e la risoluzione di un ponte termico, pertanto, è un’operazione fondamentale per tutti gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici esistenti.

Nel caso delle nuove costruzioni, invece, il compito di prevenire la loro formazione è dei progettisti, che provvederanno a studiare tutti i nodi potenzialmente critici della struttura, in modo che non si creino vie di dispersione del calore. I ponti termici sono un grande problema per moltissime costruzioni; pertanto, è fondamentale il lavoro di tecnici e progettisti esperti, in grado di attuare tutte le possibili soluzioni per eliminarli.

Come dicevamo in caso di nuove costruzioni si studiano tutti i nodi critici della struttura e si attuano fin dal principio tutte le strategie necessarie a prevenirne la formazione.

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Ponte termico, che cos’è e come si individua

I ponti termici sono punti deboli dell’edificio, ossia a ridotta resistenza termica, attraverso cui il calore trova una facile via di uscitae in loro corrispondenza si generano differenze di temperatura tra i diversi elementi.

La formazione di un ponte termico può avere diverse origini, ma ciò che li accomuna è proprio il fatto che rappresentano una sorta di varco, una fonte di importanti dispersioni termiche, a causa della differenza di temperatura che si registra tra interno ed esterno. Durante l’inverno, quindi, il calore generato dall’impianto di riscaldamento viene in parte sprecato, in quanto costantemente disperso attraverso questi punti deboli dell’edificio, e ciò causa un maggior consumo energetico per garantire il mantenimento della temperatura interna. Al contrario, nei mesi estivi il calore esterno attraverso i ponti termici raggiunge gli ambienti interni, favorendo il surriscaldamento. Anche in questo caso, per mantenere la temperatura più bassa sarà necessaria più energia. Contemporaneamente, anche il comfort interno viene messo a rischio, in quanto le dispersioni di calore potrebbero causare condizioni ambientali meno favorevoli rispetto a quanto si avrebbe in un ambiente ben isolato.

Si possono individuare ponti termici in corrispondenza della copertura, dei solai, dei serramenti o in altri nodi della struttura.

Grazie alla tecnologia, l’indagine sui ponti termici è agevolata. Una delle metodologie più utilizzate per la loro individuazione è la termografia a infrarossi, una tecnica di imaging in grado di misurare la radiazione termica emessa da un corpo fisico, restituendo tramite delle immagini le differenti temperature che caratterizzano quella superficie.

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Come anticipato, i ponti termici sono vie preferenziali per la dispersione del calore e in loro corrispondenza il delta di temperatura è evidente. La temperatura superficiale può essere anche misurata direttamente sulle strutture attraverso strumenti quali termometri a infrarossi o termocoppie. La termografia, però, ha il vantaggio di offrire una risposta immediata e relativa a tutte le superfici dell’edificio. Infine, dato che ai ponti termici si associano problemi di umidità, è possibile individuarli anche tramite semplici ispezioni visive, ricercando gli effetti visibili della loro presenza.

In ogni caso, per condurre in modo efficace tutti questi tipi di indagini è fondamentale possedere adeguate competenze.

Cosa causa i ponti termici

Come mai si crea un ponte termico? In questa sede si elencano semplicemente le condizioni principali che portano alla formazione di un ponte termico, ma ogni edificio andrebbe opportunamente verificato in campo.

In linea di massima, comunque, un ponte termico si verifica quando si crea una discontinuità dei materiali e delle strutture che compongono l’edificio. Si tratta, in sostanza, di “differenze” tra materiali, spessori e forme, tali da ridurre la resistenza termica della struttura. Si parla di discontinuità materica, geometrica e di spessore.

A seconda delle cause, si possono distinguere i ponti termici per geometrie dell’edificio, dovuti ad esempio a sbalzi o terrazza; ponti termici costruttivi, dipendenti proprio dalle strutture e dai materiali che le compongono; ponti termici esecutivi, dovuti ad errori commessi in fase di realizzazione dell’edificio.

I ponti termici possono essere puntuali, quando si creano in un punto specifico dell’edificio, come nel caso della connessione di un pilastro ad un solaio, o lineari, quando si formano lungo elementi sviluppati in forma lineare, come un davanzale.

Le cause dei ponti termici in edilizia

Per fare altri esempi, si verificano interruzioni strutturali in corrispondenza di travi, colonne e giunti di collegamento tra diversi componenti, che sono fisicamente distinti.

Le giunzioni tra elementi costruttivi, nella maggior parte dei casi, vedono anche l’utilizzo di differenti materiali, con caratteristiche e prestazioni termiche tra loro differenti. Anche i serramenti sono punti molto delicati, proprio perché rappresentano per eccellenza il concetto di discontinuità. La situazione è chiaramente più critica quando si usano materiali ad elevata conducibilità termica, come il metallo; così come particolari condizioni climatiche e il degrado dell’edificio, possono causare un peggioramento della situazione, con una dispersione termica sempre più accentuata.

Le conseguenze sull’edificio e come eliminare i ponti termici

La mancata risoluzione dei ponti termici può provocare una serie di conseguenze negative per l’edificio e per i suoi occupanti. Come si è già ribadito più volte, un ponte termico è causa di elevate dispersioni di calore, che si tramutano in un consumo di energia maggiore e bollette più care. Oltre a ciò, si possono creare differenze di temperature e correnti d’aria anche all’interno di casa, con una conseguente riduzione del comfort interno. Infine, il benessere in un edificio può essere compromesso anche dalla formazione di muffe e umidità, che spesso si formano in corrispondenza dei ponti termici, proprio per gli sbalzi di temperatura che si registrano nell’area. Oltre a causare difetti estetici significativi, questi fattori causano problemi sia all’edificio, che al benessere delle persone.

Le conseguenze sull’edificio e come eliminare i ponti termici

Per evitare queste problematiche, è fondamentale eliminare i ponti termici, attraverso soluzioni e strategie che partono da una corretta progettazione e posa in opera di strutture e componenti.

Infatti, la prevenzione di un ponte termico parte proprio dalla fase di ideazione e costruzione di un edificio, che devono essere finalizzate a ridurre le discontinuità prima citate. La maggior parte dei ponti termici può essere risolta in fase progettuale. Dove non è possibile o negli edifici esistenti, una delle soluzioni più efficace consiste nell’utilizzare materiali isolanti di qualità, da installare in modo tale da evitare le dispersioni di calore.

Sistemi di isolamento efficienti per evitare il ponte termico

Ad esempio, la realizzazione di un cappotto termico, continuo su tutte le superfici, risolve la maggior parte di queste criticità. Attenzione anche ai solai, al collegamento con la copertura o a zone come portici e balconi.

Per porte e finestre,  si può installare dell’isolante o valutare la sostituzione con nuovi serramenti efficienti, come nel caso dei serramenti monoblocco, che assicurano un elevato livello di isolamento continuo e nascono anche per ridurre queste criticità. In ogni caso, la fase di progettazione dei dettagli costruttivi e la scelta dei materiali sono essenziali per ridurre al minimo i ponti termici e assicurare la massima efficienza energetica.

Per il calcolo dei ponti termici, sono stati sviluppati secondo le normative di riferimento specifici software, che offrono un valido aiuto.

Software Blumatica Ponti Termici
Blumatica Ponti Termici FEM è il software usato per il calcolo agli elementi finiti e la verifica muffa dei ponti termici.

Normativa di riferimento: calcolo dei ponti termici

Proprio per l’impatto che i ponti termici hanno sull’efficienza energetica dell’edificio e sul comfort interno, la progettazione e la valutazione degli stessi sono state debitamente regolamentate.

Normativa per il calcolo dei ponti termici

Una prima norma di riferimento, infatti, è la UNI EN ISO 14683 “Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento”. Questa norma, la cui ultima edizione è del 2018, individua differenti metodologie per il calcolo dei ponti termici, definendo il relativo grado di incertezza.

Un ulteriore riferimento normativo è la UNI/TS 11300-1:2014 che fornisce un aiuto nella scelta del metodo di calcolo in base alle caratteristiche del ponte termico.

Inoltre, tra i metodi di calcolo, è previsto anche il calcolo numerico conforme a quanto previsto dalla UNI EN ISO 10211: 2018 “Ponti termici in edilizia – Flussi termici e temperature superficiali – Calcoli dettagliati”, che contiene le informazioni necessarie per la costruzione di modelli geometrici tridimensionali e bidimensionali di un ponte termico, di cui calcolare numericamente i flussi termici e le temperature superficiali.


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2023

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