Indice degli argomenti Toggle Quali sono le principali cause dell’umidità in casa?Come identificare la presenza di muffa in casa?Isolamento termico e condensaQuali rischi per la salute sono associati alla muffa?Come prevenire la formazione di muffa in casaRicambio d’aria insufficienteInfiltrazioni d’acquaRisalita capillare di umiditàQuali sono i metodi più efficaci per eliminare la muffa dalle pareti?Rimedi naturali e chimiciCome intervenire in presenza di umidità di risalitaCome intervenire in presenza di umidità da infiltrazioneCome intervenire in presenza di umidità da condensaPrevenire la ricomparsa della muffa dopo la sua rimozioneL’umidità in casa può danneggiare l’arredamento?I materiali per l’edilizia più resistenti all’umidità “Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli.” (Wikipedia) A partire da questa definizione iniziamo a parlare di muffe, descrivendole come un agglomerato di miceli il cui aspetto e colore variano in relazione alla tipologia di spore coinvolte e alle condizioni ambientali in cui avviene tale proliferazione. La formazione della muffa sui muri è da ricondursi alla migrazione di minuscole spore prodotte da funghi che, trasportate dall’aria principalmente in estate e in autunno, si depositano sulle superfici di ambienti per loro “ospitali”, caratterizzati da umidità in eccesso e scarsa ventilazione. È in queste condizioni che le spore, dopo essersi stabilite, germinano e danno inizio al processo di moltiplicazione mostrando inizialmente una serie di puntini scuri che degenerano, successivamente, in macchie scure e spugnose, dette miceli. Sebbene l’abitudine ci porti a pensare principalmente alla formazione di muffa sulle pareti della casa è importante sapere che questi microrganismi sono capaci di adattarsi a ogni tipo di superficie che presenti le giuste condizioni, come indumenti, libri, divani ecc. È bene, quindi, cercare di arginare il fenomeno dell’umidità, o eliminarlo qualora sia manifesto, onde evitare che possa diffondersi in maniera incontrollata aggravando le condizioni di comfort ambientale e quindi di salute per gli inquilini. Un’altra importante considerazione riguarda la capacità delle muffe di insediarsi in profondità, compromettendo seriamente la qualità e la durabilità degli oggetti, ma soprattutto degli edifici. Umidità e conseguente crescita di muffa sono problematiche abbastanza diffuse nelle case, data la correlazione tra ambienti ad elevata percentuale di vapore acqueo nell’aria e proliferazione di microrganismi fungini. Quali sono le principali cause dell’umidità in casa? L’umidità, ovvero la quantità di acqua presente nell’aria di un ambiente, non è, come nel caso della temperatura, un parametro la cui percezione risulti soggettiva. Il suo eccesso infatti ha conseguenze negative per tutti, oltre che per l’involucro architettonico e l’arredamento. Per questo motivo è più frequente il manifestarsi della muffa sulle pareti durante i mesi invernali, quando l’umidità raggiunge percentuali elevate a causa della marcata differenza di temperatura tra interno ed esterno; questa differenza genera punti di condensa causando la formazione di goccioline di acqua sulle murature. Il range ideale di umidità dovrebbe rientrare tra il 50-60%, misurabile con un igrometro, apparecchio che può, a seconda della tipologia, rilevarne la percentuale nell’aria oppure individuare la presenza di condensa e la quantità di acqua in un materiale. Informazioni che, unitamente alla temperatura sia dell’aria sia delle superfici, risultano indispensabili per conoscere l’origine dell’umidità. Sensore ambientale BRA.VO S di Vortice Il sensore ambientale BRA.VO S di Vortice monitora la qualità dell’aria indoor, declinato in quattro versioni capaci di monitorare parametri come temperatura, umidità relativa e inquinanti, tra cui composti organici volatili (VOC), microparticolato, e anidride carbonica. La luce dell’apparecchio segnala se tutto è nella norma e in caso di superamento delle soglie di benessere viene inviata una notifica al proprio smartphone. Gestibile da remoto, si collega via wi-fi con gli altri apparecchi della serie BRA.VO, ovvero recuperatore di calore mono-stanza, aspiratori, recuperatori di calore centralizzati che può modulare in automatico. Un eccesso di umidità può derivare da diverse cause: ricambio d’aria insufficiente, in particolare in ambienti come cucina e bagno, dove si crea il vapore acqueo derivato dalla preparazione dei cibi, dall’asciugatura dei vestiti, da docce e vasche ristagni; infiltrazioni d’acqua da impianti danneggiati o da superfici impermeabilizzate ammalorate di coperture e terrazzi; risalita per capillarità sulle murature, quando queste (solitamente perimetrali) si trovano a contatto del terreno senza adeguato isolamento. Come identificare la presenza di muffa in casa? Una quantità costante di umidità nell’aria superiore al 50-60% riduce il grado di comfort abitativo, ma soprattutto favorisce la formazione di muffe fungine e la proliferazione di colonie batteriche sulle superfici. L’umidità, a contatto di zone dalla temperatura più fredda – ad esempio quelle di intersezione tra murature e solai –, infatti condensa e si deposita, formando un velo d’acqua: la condizione ideale per lo sviluppo della muffa. Che, oltre ad essere inestetica, causa problemi alle vie respiratorie (infiammazioni, asma, reazioni allergiche) e alla pelle delle persone stabilmente occupanti un ambiente umido. Le superfici architettoniche si ricoprono così di macchie scure e di aloni, mentre l’alternanza ciclica di bagnamento e di asciugatura dei materiali ne accelera il processo di degrado, favorendo inoltre l’eventuale rilascio di sostanze nocive per l’uomo. Home Gateway di Gewiss La placca terminale dell’impianto elettrico di ultima generazione Ego Smart di Gewiss è programmabile e gestibile da remoto con la app Home Gateway. In continuo dialogo con i dispositivi e i sensori smart della casa, permette di rilevare stato e funzionamento di impianti e livello di comfort, inclusa la percentuale di umidità, segnalando eventuali anomalie. Isolamento termico e condensa La presenza di aree superficiali significativamente più fredde, rispetto ad altre, all’interno di una abitazione, nella gran parte dei casi dipende dai cosiddetti “ponti termici”, ossia “discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)” come riporta il Dlgs 192 del 2005 relativamente al contenimento dei consumi energetici degli edifici. Zone, spesso localizzate sui muri perimetrali e/o all’intersezione tra questi ultimi e la soletta superiore, caratterizzate da materiali costruttivi dal coefficiente di conduzione del calore significativamente maggiore rispetto a quello circostante. Esemplari in tal caso gli elementi strutturali di cemento armato oppure i tamponamenti poco isolati: se non opportunamente coibentati, infatti, durante la stagione fredda non riescono ad evitare il raffreddamento della superficie interna all’edificio, su cui condensa l’umidità in eccesso. È necessario risolvere, quindi, le dispersioni in questi punti critici per poter conseguire un maggiore risparmio energetico, tradotto in minori spese di riscaldamento e raffrescamento, e un risparmio sulle spese di manutenzione dovuto a un incremento della durata della struttura e dei suoi elementi esenti dal degrado causato dall’umidità. Per evitare il fenomeno, portatore sul lungo termine di muffa, antiestetica e insalubre, è necessario agire sull’involucro architettonico. Grazie all’analisi termica del sistema costruttivo – attuabile con una strumentazione specifica (termografi, lettori a infrarossi delle temperature superficiali) si possono evidenziare i nodi cruciali su cui intervenire, che solitamente, oltre ai ponti termici, includono gli infissi. I primi si correggono con cappotto o intonaco termoisolante e traspirante esterno, oltre che con pittura interna isolante; i secondi vanno invece migliorati dal punto di vista delle prestazioni, aumentandone l’isolamento con telai a taglio termico e vetri ad hoc (doppi, tripli, selettivi). Testo – Kit Muffa Il kit per muffa di Testo è costituito dagli strumenti della linea Smart Probes che permettono di individuare facilmente il rischio di muffa, prevenendone la formazione. Il kit comprende il Termoigrometro testo 605i e il Termometro a infrarossi testo 805i per misurare la temperatura ambiente, l’umidità relativa e la temperatura di superficie. Il Termoigrometro testo 605i può essere utilizzato in abbinamento a una termocamera come testo 872 che garantisce ottima sensibilità termica e offre immagini di altissima qualità. Saint Gobain – webersan thermo evoluzione webersan thermo evoluzione, del marchio Weber di Saint Gobain, è un intonaco termo-deumidificante di ultima generazione per il risanamento e l’isolamento termico di murature, che svolge la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante. Utilizzabile in interno, esterno e in ambienti interrati. Unisce infatti l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico, migliorando le prestazioni termiche della muratura umida ed evitando così la formazione di condensa superficiale. Quali rischi per la salute sono associati alla muffa? I rischi per la salute umana associati alla muffa sono principalmente di natura respiratoria. Le spore delle muffe, infatti, possono essere inalate, provocando reazioni allergiche o infezioni ai polmoni. Ai sintomi più blandi, simili a quelli di un raffreddore, possono però aggiungersi anche asma, polmonite, bronchite, soprattutto nelle persone più fragili (come bambini e anziani) e dal sistema immunitario indebolito. La muffa può inoltre dare problemi alla pelle, causando infezioni, ed essere causa di un malessere più generalizzato, con mal di testa, affaticamento, nausea. Come prevenire la formazione di muffa in casa Ridurre il contenuto di umidità nell’aria è indispensabile per prevenire la formazione della muffa. Il metodo più immediato consiste nell’agire direttamente sulla qualità dell’aria interna, sfruttando i deumidificatori, che modificano un solo parametro, o in alternativa i climatizzatori, che regolano umidità e temperatura. In base alle probabili cause tuttavia, esistono delle soluzioni preventive più efficaci. Ricambio d’aria insufficiente Per ovviare a un insufficiente ricambio d’aria all’interno dei locali, si devono aprire con più frequenza le finestre durante il giorno (azione che grazie alla domotica può essere programmata nel tempo senza la nostra presenza). Le soluzioni più avanzate demandano il tutto all’automatizzazione: appositi sistemi di ventilazione meccanica controllata sono infatti in grado di immettere sempre aria nuova, in base alle condizioni interne, e di espellere quella esausta, regolando nel contempo umidità, temperatura e qualità ambientale. Sistemi MORE di RBM I sistemi integrati per la gestione e il controllo del clima interno MORE (divisione di RBM) si focalizzano su temperatura, umidità, qualità dell’aria, al fine di andare oltre anche ai benefici della ventilazione meccanica controllata. Silenziosi e mirati al comfort, risolvono l’insalubrità di ambienti dalle buone performance energetiche ma dall’ermeticità tale da portare problemi di muffa, condensa, accumulo di sostanze inquinanti. Infiltrazioni d’acqua L’umidità da infiltrazione può essere di diversi tipi e, nonostante possa essere causata dalla presenza di acqua nel terreno a contatto con le murature esterne, è bene fare attenzione a non confonderla con l’umidità di risalita. Come già detto una delle cause riguarda il contatto diretto dei piani seminterrati, non adeguatamente impermeabilizzati, con terreno contenente acqua; vi sono, poi, altri fattori scatenanti, come l’esposizione alla pioggia degli edifici posti a piano terra o eventuali rotture o perdite di condotte idrauliche che agiscono negativamente sulle pareti a causa dei fenomeni di umidità che ne derivano. In sintesi il fattore scatenante è da ricondurre alla penetrazione dell’acqua nei muri o nel solaio. Anche in caso di umidità da infiltrazione si potrà notare l’insorgenza di macchie scure sui muri dei piani interrati, con conseguente formazione di muffa ed evidenti danni alle pareti, o sollevamenti, ossidazioni e zone opache sulla pavimentazione. Ovviamente, per prevenire la formazione di muffa derivante da umidità da infiltrazioni d’acqua da tubazioni danneggiate o da guaine impermeabilizzanti ammalorate di terrazzi, balconi, coperture, bisogna considerare periodiche indagini diagnostiche (e successive eventuali opere di riqualificazione sia degli impianti sia dei componenti guasti). Pluvia di Geberit Lo scarico delle acque piovane per tetti Pluvia di Geberit evita problemi di infiltrazioni e necessità di pendenza grazie a un sistema sifonico che sfrutta il principio della depressione generata tra differenza di altezza tra tetto e punto di scarico. In questo modo il flusso di scarico è molto maggiore pur con diametri di tubazioni inferiori, che si riempiono completamente creando una colonna di acqua piena aspirata dal tetto appunto per depressione. Inoltre, l’elevata velocità di portata assicura una autopulizia del sistema. Risalita capillare di umidità Indagini ed eventuali lavori di risanamento valgono anche per l’umidità da risalita, ma la questione risulta più insidiosa e non di così immediata soluzione. Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nelle modalità di costruzione dell’edifico che viene spesso lasciato in contatto diretto con il terreno, senza la posa di un adeguato strato impermeabilizzante nel solaio contro terra. Vi sono, poi, casi di abitazioni non ventilate al piano terreno o collocate a piani interrati privi di scannafosso. L’umidità di risalita si manifesta mediante la formazione di muffa sull’intonaco e distacco dello stesso, minacciando la stabilità dell’edificio e generando problemi per la salute e danni economici dovuti alla dispersione di calore. Volteco – Triplezero TRIPLEZERO di Volteco è un’emulsione cremosa pronta all’uso particolarmente indicata in caso di umidità di risalita perché forma uno scudo che funge da barriera chimica. E’ un sistema veloce ed economico adatto sia all’uso esterno che interno, per superfici in mattoni, pietra, tufo, cls e legno. La muffa in tal caso si manifesta alla base di setti murari affondati nel terreno, privi di adeguato isolamento. Un problema il più delle volte tecnicamente complicato (e oneroso) da risolvere con la medesima tecnica e per il quale si possono attuare strategie differenti: realizzazione di una barriera fisica alla base del muro, interposta longitudinalmente, o chimica (imbibendo la muratura con apposite soluzioni idrorepellenti, metodo meno efficace del primo ma più sicuro dal punto di vista statico) a interromperne la continuità e dunque il passaggio capillare dell’acqua; rifacimento dell’intonaco al piede dell’edificio, con prodotti in grado di bloccare la migrazione salina e nel contempo di aumentare la traspirazione e l’evaporazione dell’umidità in eccesso (mediante sottostante rinzaffo particolarmente poroso e strati successivi a base calce, da stendere a regola d’arte e fino ad una altezza ponderata con un tecnico per un risultato ottimale); posa in opera di una barriera elettrofisica, che grazie alle onde elettromagnetiche inibisce la capillarità di risalita. Quali sono i metodi più efficaci per eliminare la muffa dalle pareti? Una volta che la muffa inizia a comparire sulle pareti, la soluzione più semplice e immediata per rimuovere le macchie superficiali (ma non la successiva riformazione) è quella di usare un panno (o una spugna) imbevuto di una soluzione di acqua e candeggina, risciacquando con acqua pulita al termine dell’operazione. Esistono tuttavia diverse ulteriori opzioni, in base soprattutto all’entità della muffa stessa: per lievi quantità sono perfetti i rimedi naturali, per gradi invasivi maggiori meglio rivolgersi a un tecnico professionista, che utilizzerà prodotti chimici più efficaci. Rimedi naturali Tra gli agenti naturali per rimuovere la muffa rientrano l’aceto bianco, antifungino e antibatterico, il bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino, e l’acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione, tutti da diluire con l’acqua e da passare con un panno, poi risciacquando e lasciando asciugare. Rimedi chimici Queste soluzioni si trovano comunemente in commercio al dettaglio e vanno utilizzate seguendo le istruzioni riportate sulle diverse etichette. Se però il problema è diffuso e importante, bisogna coinvolgere un tecnico, fornito delle conoscenze e delle attrezzature più adatte per debellare definitivamente la muffa. Sistema Active di FILA Solutions Il sistema Active di FILA Solutions mantiene pulito e salubre ogni ambiente. Il detergente specifico Active1 rimuove la muffa grazie alla formula a base di cloro attivo e tensioattivi: viscoso, quindi adatto anche ad applicazioni in verticale o a soffitto, evita la dispersione delle spore, prevenendo eventuali proliferazioni altrove. Active2, a base acqua, invece ne ostacola la riformazione, con una protezione attiva e preventiva applicato anche dopo aver tinteggiato. Come intervenire in presenza di umidità di risalita L’umidità di risalita definisce una situazione di criticità importante in quanto potrebbe compromettere la stabilità dell’edificio; per questo motivo si consiglia il tempestivo intervento di professionisti che possano mettere in atto la soluzione più adeguata. Per combattere l’umidità di risalita è possibile procedere con la realizzazione di una barriera chimica generata mediante iniezione nel muro di miscele chimiche che formano uno strato protettivo che rappresenta una vera e propria barriera contro l’acqua, ostacolandone la risalita e proteggendo i muri. Un’altra possibile soluzione è l’intervento con l’elettrosmosi; una soluzione che, mediante l’inserimento di due o più elettrodi all’interno della muratura, permette di applicare un campo magnetico opposto rispetto a quello naturale imponendo la migrazione dell’acqua infiltrata verso il polo negativo; generando, quindi l’attrazione verso il terreno e l’allontanamento dalla muratura. Infine per contrastare l’umidità di risalita è possibile scegliere l’applicazione di un vespaio areato: questo approccio prevede la realizzazione di un’intercapedine orizzontale disposta in corrispondenza delle fondazioni così da bloccare la risalita di umidità e al tempo stesso ridurre lo sbalzo termico. Come intervenire in presenza di umidità da infiltrazione Come già detto l’umidità da infiltrazione può essere causata da perdite d’acqua causate dalla rottura o dalla perdita di impianti sanitari o di riscaldamento; in queste situazioni è necessario richiedere l’intervento di professionisti che saneranno i danni riscontrati. È bene prevenire queste situazioni scegliendo materiali resistenti e posando adeguatamente gli isolanti durante le fasi di realizzazione o ristrutturazione dell’edificio. Nel caso in cui i problemi di infiltrazione interessino il piano terra è possibile evitare l’attacco di muffe realizzando un vespaio dotato di intercapedini vuote permettendo la corretta areazione del pavimento. Come intervenire in presenza di umidità da condensa Dal momento che tra le principali cause dell’umidità da condensa figura la presenza di ponti termici strutturali l’indicazione più corretta è l’intervento di realizzazione di un adeguato cappotto termico per arginare la dispersione di calore. Tuttavia è possibile attuare approcci meno invasivi quali l’utilizzo di intonaci macroporosi, la stesura di tinteggiature impermeabili al vapore, in grado di proteggere e risanare i muri con eccesso di umidità, o l’incremento della ventilazione d’aria mediante installazione di un impianto di ventilazione forzata o di deumidificazione. Rehau – AIR MICRO La nuova gamma AIR MICRO di Rehau per la VMC a doppio flusso con recupero di calore, è una soluzione specifica per residenziale in unità abitative di piccole dimensioni, garantisce infatti massimo comfort abitativo e un costante ricambio di aria. Il sistema previene la formazione di muffa grazie all’attento controllo del grado di umidità relativa ed è disponibile in due modelli adatti per abitazioni di 70/80 mq. Prevenire la ricomparsa della muffa dopo la sua rimozione Una volta rimossa meccanicamente, la muffa può ricomparire se non si eliminano le cause che hanno portato alla sua formazione. Controllo della percentuale di umidità presente negli ambienti, ventilazione costante, eventuale deumidificazione, asciugatura della condensa su strutture architettoniche e arredamento sono i primi passi per rendere più salubre un ambiente umido in modo efficace. Fassa – Active one + Home Active Fassa per risolvere il problema della muffa in casa propone la combinazione di 2 prodotti. Active one è una soluzione acquosa per la pulizia della superficie sia in interno che in esterno laddove ci siano macchie. FASSA HOME ACTIVE è un’idropittura traspirante per interni che contiene un legante in emulsione acquosa, cariche fini attentamente selezionate, biossido di titanio e particolari additivi, che aumentano l’idrorepellenza superficiale alle pareti e aiutano a proteggere dallo sviluppo di muffe. In aiuto vengono anche appositi prodotti antimuffa, da applicare alle pareti, che ne impediscono il ritorno; alcune pitture poi, particolarmente coprenti, risolvono gli inestetismi delle macchie comunque rimaste dopo la pulizia. Sfera Plus e Idrosan K Plus di Univer Sfera Plus di Univer è una pittura anti-condensa opaca che, grazie alla speciale formulazione con microsfere di vetro, riduce la formazione di condensa sulle pareti. Certificata da GFC Chimica, può essere stesa successivamente a uno strato di Idrosan K Plus, soluzione pretrattante per superfici murali contaminate da muffe o alghe. L’umidità in casa può danneggiare l’arredamento? Una percentuale troppo elevata di umidità non solo risulta dannosa per la salute, ma anche pericolosa per gli arredi, soprattutto se realizzati con materiali naturali, come il legno. Questo materiale infatti può gonfiarsi, deformando mobili, complementi e addirittura parquet. Una vulnerabilità alla condensa da umidità che caratterizza anche altre materie prime sempre di origine naturale, come pelle, carta, tessuto. Più resistenti in tal senso gli arredi di plastica e di vetro o i tessili sintetici, che tuttavia la muffa può annerire o macchiare. Zero.Drip di Faber Con i nuovi piani a induzione, che scaldano velocemente le pentole creando uno shock termico sulle superfici di pensili e cappe, il tasso di umidità cresce e si forma della condensa che alla lunga può intaccare la bellezza della cucina. La soluzione Zero.Drip di Faber la raccoglie in un vassoio apposito integrato nella cappa, impedendo che ricada sul piano cottura, o, nella versione Plus, la fa evaporare al contatto con una apposita termo-resistenza. I materiali per l’edilizia più resistenti all’umidità Come per ogni manufatto, di origine sia naturale sia artificiale, anche per i materiali da costruzione ciò che determina la resistenza all’umidità è la bassa permeabilità all’acqua. Quanto più è elevata infatti la capacità di non assorbimento, minore è la possibilità che si formino muffa e funghi, oltre che inizino fenomeni di degrado del materiale stesso. I materiali più prestazionali in tal caso sono quelli sintetici, utilizzati anche come barriera stessa al passaggio dell’acqua e per questo particolarmente resistenti anche agli agenti atmosferici: polivinilcloruro, polietilene, polipropilene, solo per fare degli esempi, che troviamo soprattutto in forma di tubi e di guaine impermeabilizzanti. A seguire i prodotti ceramici – piastrelle e lastre di gres porcellanato – di pavimentazioni e rivestimenti, che, grazie alla superficie non porosa, impediscono all’acqua di penetrare. Anche la pietra e il marmo hanno una bassa permeabilità, il cui grado dipende molto però dalla struttura del materiale (più è compatta meglio è) e dalla lavorazione superficiale. La resistenza all’umidità di un materiale si può anche aumentare, trattandolo o mutandone la composizione con prodotti ad hoc: esemplare il legno (generalmente teak, dalla struttura di per sé compatta e resistente) utilizzato nella nautica, che impregnanti e vernici impermeabilizzanti rendono adatto anche al contatto continuativo con l’acqua salata. Oppure i mix cementizi, resi impermeabili con speciali additivi o con trattamenti superficiali una volta in opera. Rockpanel di Rockwool I pannelli di rivestimento esterno Rockpanel sono composti da basalto naturale, roccia vulcanica sostenibile poiché facilmente disponibile in natura, compresso e con un legante organico. Combinando i vantaggi della roccia con la lavorabilità del legno, risultano estremamente stabili dimensionalmente, insensibili alle variazioni di temperatura e di umidità Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 23 febbraio 2017 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento