Inquinamento indoor: le soluzioni per garantire la salubrità dell’aria

Nell’ambito della scorsa Giornata Tematica, svoltasi mercoledì 24 maggio, si è tenuto il convegno “Inquinamento indoor: le soluzioni per garantire la salubrità dell’aria”, seguito da due webinar aziendali nel pomeriggio ai quali hanno preso parte HELTY e MORE, mostrando le soluzioni che aiutano a migliorare la qualità dell’aria.

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Inquinamento indoor: le soluzioni per garantire la salubrità dell'aria

Maria Chiara Voci e Andrea Dell’Orto hanno aperto e moderato il convegno parlando della necessità di garantire la salubrità dell’aria indoor e delle soluzioni necessarie per perseguire tale obiettivo, introducendo i relatori che si sono susseguiti trattando il tema da punti di vista differenti, da quello medico a quello più tecnico e progettuale.

I rischi dell’inquinamento indoor: il punto di vista di un medico

Il primo intervento è stato tenuto dal Dott. Antonio Maria Pasciuto che ha parlato dei rischi derivati dall’inquinamento indoor offrendo un punto di vista medico e introducendo il concetto di medicina ambientale, branca della medicina che studia l’influenza dei fattori ambientali sull’insorgenza delle patologie.

Partendo dalla definizione di persona come sistema aperto che opera, quindi, un continuo e incessante scambio con l’ambiente circostante risulta immediato rendersi conto che è impossibile godere di una buona salute nel lungo termine se si è inseriti quotidianamente in ambiente malsano.

L’importanza di fare prevenzione

Da questa considerazione l’importanza di fare prevenzione, garantendo la salubrità dell’aria negli spazi chiusi senza dover aspettare che lo stato di salute risulti compromesso. Nonostante il nostro organismo possieda, per fortuna, dei sistemi di compensazione che ci proteggono reagendo a eventuali stimoli nocivi dall’esterno, la continuità di questi stimoli, o fattori di disturbo, può incidere negativamente su tali sistemi indebolendoli.

E’ necessario agire per ridurre tali fattori misurandoli e monitorando l’ambiente e attivando un meccanismo di prevenzione, o addirittura terapia. A livello biochimico, infatti, il contatto con sostanze nocive può causare, tra le cose, un’infiammazione silenziosa che agisce in maniera soft ma continuativa, determinando nel tempo patologie croniche, tra cui il cancro e le patologie neurodegenerative.Il cammino dei pazienti cronici

Ma quali sono queste sostanze?

Quando parliamo di inquinamento indoor da un punto di vista tecnico ci riferiamo alla presenza nell’aria di contaminanti chimici e biologici quali muffe, biocidi e formaldeide. Questi inquinanti possono derivare da materiali da costruzione, ma anche arredi, impianti di riscaldamento e condizionamento, prodotti usati per la casa, rivestimenti ecc..

E’ bene quindi prediligere l’utilizzo di materiali sani e valutare attentamente lo svolgimento delle diverse attività in base agli spazi. La tematica è certamente prioritaria e richiede un approfondimento delle conoscenze e un monitoraggio attento e costante dello stato di salute degli spazi indoor.

Misurazione e monitoraggi della salubrità

Damiano Sanelli, tecnico ambientale e Responsabile tecnico ATTA, ha parlato di misurazione e monitoraggi per garantire la salubrità dell’aria, ricordando che in qualsiasi ambiente in cui ci troviamo, sia un luogo di lavoro o abitativo, siamo costantemente circondati da milioni di microparticelle.Misurazione e monitoraggi della salubritàAll’interno di queste microparticelle, respirate quotidianamente, vi sono allergeni, sostanze chimiche, batteri ecc. che una volta inalate girano all’interno dei nostri vasi sanguigni, influendo sul nostro organismo.

Gli inquinanti maggiormente presenti nei luoghi chiusi sono di tipo biologico, come batteri, muffe e funghi, e chimico, come VOC, formaldeide, benzene ecc., vi sono poi inquinanti fisici, come il radon, e misti, come particolato e polline. Questi ultimi sono classificati come misti in quanto capaci di assorbire altri tipi di inquinanti differenti dalla loro natura.

Come proteggersi realmente da queste sostanze? Bisogna partire dalla consapevolezza del problema, oggi purtroppo carente, per acquisire informazioni e competenze al fine di agire nel modo corretto con una serie di strumenti.

Proteggersi dagli inquinanti biologici 

Gli inquinanti biologici vengono individuati mediante una serie di piastre portate in ambiente per campionare in modo attivo, convogliando il volume di aria sopra alla piastra, o passivo, lasciando la piastra in ambiente e facendovi appoggiare per precipitazione le sostanze presenti.

Da queste analisi emerge spesso anche la presenza di legionella, che si forma generalmente nelle lamelle dietro al filtro dell’impianto di deumidificazione/umidificazione. 

Tra gli strumenti è utilizzato anche il bioluminometro, che permette di verificare istantaneamente la contaminazione microbica sulla superficie mediante una reazione di bioluminescenza. I dati ottenuti vengono, poi, incrociati.

Proteggersi dagli inquinanti chimici

Gli inquinanti chimici sono individuati con una serie di strumenti che hanno una misurazione puntuale o lasciati in loco per un periodo di tempo registrando l’andamento delle attività e delle abitudini per poter capire quali aspetti correggere.

Proteggersi dagli inquinanti fisici

Per campionare il radon è necessario usare dosimetri da posizionare in appositi punti in ambiente e strumenti fissi che registrano un andamento quotidiano delle attività.

Salubrità e protocolli certificativi

L’Arch. Elisa Sirombo, co-founder di GET consulting, parla di salubrità e protocolli certificativi, focalizzandosi sul protocollo WELL.

Anche l’architetto Sirombo ha ricordato che il tempo speso nei luoghi chiusi è pari al 90% e diversi studi hanno dimostrato come il comfort ambientale influenzi salute, benessere e produttività dei lavoratori. E’, quindi, importante investire su stili di vita salutari ed è proprio quello che sta succedendo.

Il protocollo WELL

Sono diversi i protocolli che definiscono il livello di benessere e di comfort negli spazi confinati, in relazione anche alla sostenibilità che contraddistingue l’edificio.

Tra questi fondamentale è il protocollo WELL, un sistema di rating sviluppato da DELOS LCC, gestito da IWBI (International Well Building Institute), che fornisce un percorso per integrare e misurare i temi della salute umana e del benessere nella progettazione, costruzione e gestione di edifici. Il protocollo è stato introdotto in Italia nel 2015 e ad oggi gli edifici certificati o in corso di certificazione sono più di 800. Il protocollo WELLIl protocollo WELL è il risultato dell’integrazione di diverse competenze specialistiche offerte da architetti, ingegneri, psicologi, medici ecc. e si pone l’obiettivo di valutare tutti gli aspetti del benessere, incluso quello emotivo, sociale e psicologico, e della sostenibilità dell’edificio.Il processo di certificazioneWELL Building StandardTM introduce metriche quantitative e qualitative nella valutazione della sostenibilità di un edificio, rispetto ai temi del benessere, lungo l’intero processo edilizio. Rispetto ad altri sistemi questo si focalizza sulla persona e ha introdotto una necessità di monitoraggio e misura costanti dell’immobile, ponendo le basi per una corretta gestione dello stesso. Si tratta di una certificazione che richiede, quindi, un continuo mantenimento nel tempo.

Casi studio di soluzioni impiantistiche per il benessere e la salubrità indoor

L’Ing. Alessandro Giuliani, progettista e consulente CasaClima, ha mostrato alcuni casi studio di soluzioni impiantistiche impiegate per conseguire il benessere e la salubrità indoor.

Perché ci occupiamo della qualità dell’aria e del comfort? Perché la diffusione degli NZEB ha portato a rendere gli edifici sempre più ermetici, rendendo sempre più predominante il tema della qualità dell’aria che si concentra all’interno della casa.

Quando si parla di comfort non ci si riferisce solamente allo stato dell’umidità e della temperatura interne, ma anche a fattori acustici e olfattivi, per esempio. Per garantire comfort è necessario, quindi, soddisfare una serie di requisiti di diverso tipo e natura, ma prima di tutto creare un involucro salubre e ben isolato, per poi occuparsi degli impianti. Tipologie e sistemi di VMCLa prima strategia impiantistica coincide con l’installazione della VMC che mi permette di stabilire i ricambi d’aria con portate variabili a seconda del progetto garantendo al contempo risparmio energetico. Per garantire il giusto comfort è necessario rispettare alcuni accorgimenti:

  • curare la posizione di aspirazione dell’aria, evitando di prelevarla, ad esempio, da fonti trafficate,
  • curare la velocità di immissione dell’aria, 
  • curare la fluidodinamica.

Casa Clima Gold a Carate Brianza

Una delle case history riguarda un edificio Casa Clima Gold situato a Carate Brianza, dotato di impianto di VMC realizzato a partire da un pretemperamento geotermico per evitare il rischio radon o di aria poco pulita.Casa Clima Gold a Carate BrianzaPer raggiungere le altezze di aspirazione dei camini sono stati inseriti degli aspiratori supplementari silenziati per collegamenti in copertura; le tubazioni utilizzate per collegare la macchina ai terminali esterni sono flessibili di tipo silenziato alufonico, mentre quelle che collegano la macchina ai collettori, anch’esse flessibili, sono presilenziate con lana di roccia.

La bocchetta di mandata è caratterizzata da tubazioni con isolamento per evitare perdite di temperatura, mentre nelle bocchette di ripresa le tubazioni non sono isolate. In ottica di salubrità è bene usare tubazioni in polietilene certificato per evitare la formazione di microbi e il trasporto, di conseguenza, di carichi inquinanti.

Oltre ad essere isolati i distributori devono essere ispezionabili e pulibili.

https://www.youtube.com/watch?v=6_d5tExhyjM&t=9148s&ab_channel=Infobuild

La parola alle aziende

Aria sana e risparmio energetico: sistemi VMC per case e scuole salubri ed efficienti 

Enzo Ferraro di HELTY ha parlato di aria sana e risparmio energetico garantiti dai sistemi di VMC, analizzando la situazione attuale del parco immobiliare.

Generalmente si pensa che sia sufficiente aprire le finestre per garantire il corretto ricambio dell’aria, il fatto è che ormai l’aria esterna risulta essere fortemente inquinata. Basti pensare che Brescia e Bergamo presentano il tasso di mortalità da inquinamento più alto in Europa.Aria sana e risparmio energetico: sistemi VMC per case e scuole salubri ed efficienti La VMC riesce a coniugare il rinnovo d’aria, l’igiene e la salubrità della stessa, il comfort e il risparmio energetico. Ne esistono di diversi tipi:

  • VMC centralizzata a doppio flusso con recupero di calore, che include una parte centralizzata con unità di recupero del calore e una serie di canali per diffondere aria pulita nelle diverse stanze,
  • VMC decentralizzata a flusso alternato tra aspirazione e immissione, con recupero di calore,
  • VMC puntuale a doppio flusso con recupero di calore con doppio foro con flusso simultaneo tra aspirazione e immissione.

Perché scegliere HELTY? Per godere della massima efficienza energetica certificata, oltre a risolvere le problematiche legate alla alla presenza di muffa e alla qualità dell’aria. A queste caratteristiche si aggiunge, poi, il comfort acustico con pressione sonora di 18 dB alla prima velocità.Qualità dell'aria indoorHLETY detiene un vasto catalogo di prodotti:

  • VMC a parete, che include 5 soluzioni ideali per interventi non invasivi di riqualificazione energetica,
  • VMC a scomparsa, soluzione a zero ingombro completamente incassata nella parete perimetrale che richiede, quindi, un intervento invasivo, ideale all’interno di nuove costruzioni e priva di canalizzazioni,
  • VMC per riqualificazione con cappotto FLOW Manhattan, una soluzione completamente esterna da installare contestualmente alla posa del cappotto.

Inquinamento Indoor: la sola VMC è sufficiente?

Riccardo Corazza di MORE ha parlato di inquinamento indoor valutando se l’utilizzo della VMC può essere una soluzione sufficiente da sola e considerando l’elevata presenza di inquinanti negli spazi chiusi oggi. Il patrimonio edilizio italiano è per lo più caratterizzato da edifici energivori nonostante il Superbonus 110% e resta, quindi, necessaria un’azione massiva di riqualificazione.Inquinamento Indoor: la sola VMC è sufficiente?Agli edifici datati si oppongono abitazioni sempre più isolate che mostrano una nuova tipologia di problemi: mancanza di ventilazione, formazione di muffe e concentrazione di inquinanti nell’aria interna.

Gli edifici moderni sono sempre più ermetici e sviluppano al loro interno inquinanti generalmente impercettibili e invisibili, ma che esistono e devono essere eliminati. La CO2, per esempio, impatta negativamente sulla concentrazione e sull’apprendimento.

L’inquinamento indoor non dipende unicamente dalla qualità dell’aria, ma anche dall’umidità relativa che, se presente con valori troppo bassi, può dare problemi in termini di salute e maggiore disturbo da polvere e microrganismi, nonché danni alle superficie e all’arredamento.La VMC per garantire qualità dell'aria indoorA tale proposito è bene considerare che la ventilazione meccanica per sua natura non agisce sui valori di umidità e tende ad abbassare l’umidità relativa ad ogni ciclo di immissione durante il periodo invernale.

Da parte sua MORE propone AIRSTATION 100, il recuperatore orizzontale ad altissima efficienza da 100 m³/h che non ha bisogno dello scarico condense, e il sistema igrometrico di umidificazione/deumidificazione e sanificazione che analizza il livello di umidità dell’aria immessa e lo equilibra. Il sistema è MORE DEA, una micro unità di trattamento dell’aria termodinamica con deumidificatore isotermico integrato.

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