AI e ambiente costruito: l’intelligenza artificiale può aiutarci a decarbonizzare il settore edile? 26/06/2024
Indice degli argomenti Toggle Tecniche di conservazione degli edifici storiciLa procedura generale per il restauro degli edifici storiciMateriali: dal calce al silicato, ma anche rimedi naturali ed energeticiEsempi di edifici storici ristrutturatiProcuratie Vecchie in Piazza San MarcoBasilica di Santa Maria di Collemaggio I centri delle città italiane sono pieni di edifici storici di grande valore artistico e culturale, ma molti di essi risultano spesso fatiscenti e abbandonati da anni. Questo comporta non solo un grosso danno all’immagine dei quartieri più antichi, ma anche uno spreco di spazi che potrebbero essere riqualificati e utilizzati al meglio. Secondo i dati ISTAT relativi al 2015, il patrimonio immobiliare nel nostro paese rappresenta l’88% della ricchezza detenuta da famiglie, società e amministrazioni pubbliche. Buona parte di questi edifici sono però lasciati all’incuria e all’abbandono, rischiando di dequalificare intere zone. Il restauro degli edifici storici assume un ruolo di importanza cruciale nella salvaguardia del nostro ricco patrimonio culturale e architettonico. È un processo intricato e sensibile, che necessita di una conoscenza approfondita delle tecniche costruttive e dei materiali impiegati in epoche precedenti. Per questo può essere molto semplice commettere errori e arrecare danni, in alcuni casi, irreparabili. Tecniche di conservazione degli edifici storici Prima di analizzare come conservare gli edifici storici, è utile capire le differenze tra le varie tecniche di conservazione. La conservazione degli edifici storici richiede una combinazione di tecniche che variano in base alle esigenze specifiche dell’edificio. Le principali tecniche di conservazione includono il restauro, il rinforzo strutturale e il restauro delle superfici. Il restauro è il processo di riportare l’edificio alle sue condizioni originali, ripristinando materiali e dettagli architettonici originali. Questo può richiedere l’uso di antichi metodi di costruzione e l’impiego di artigiani specializzati. Il rinforzo strutturale è fondamentale per garantire la stabilità e la sicurezza degli edifici storici. Questa tecnica comporta l’aggiunta di supporti strutturali moderni, come travi in acciaio o rinforzi in fibra di vetro, per preservare l’integrità dell’edificio. Il restauro delle superfici coinvolge la pulizia e il ripristino delle superfici esterne dell’edificio, inclusi muri, facciate e decorazioni. Questo processo può coinvolgere la rimozione di strati di sporco, pittura scrostata e graffiti, riportando l’edificio alla sua bellezza originale. La procedura generale per il restauro degli edifici storici Il restauro di un edificio storico è un processo complesso che richiede una metodologia accurata e un approccio attento per preservare la sua autenticità e valore storico. Qui di seguito illustreremo una procedura generale per il restauro di edifici storici, che comprende diverse fasi chiave: Rilievo dell’edificio e diagnosi dei fenomeni di degrado La prima fase del restauro di un edificio consiste nel rilievo dell’edificio. Questo passo è essenziale per comprendere lo stato attuale dell’immobile e per fornire una base solida per le fasi successive. Il rilievo può essere eseguito manualmente o con l’ausilio di strumenti digitali. I dati raccolti comprendono informazioni sulle dimensioni, la struttura, i materiali e i problemi di degrado. Studio storico e analisi delle tecniche costruttive e dei materiali La seconda fase coinvolge uno studio approfondito della storia dell’edificio, la sua origine, le modifiche apportate nel corso del tempo e il contesto storico, così da comprendere meglio l’edificio e le sue esigenze. Infine, è necessario effettuare analisi approfondite delle condizioni strutturali, dei materiali e delle lesioni dell’edificio per identificare i problemi principali. Progettazione degli interventi di restauro e recupero Una volta completata l’analisi preliminare, si procede con la progettazione degli interventi di restauro e recupero. Questa fase implica l’identificazione delle aree che richiedono interventi specifici per migliorare le condizioni dell’edificio. Gli interventi possono riguardare la riparazione di danni strutturali, il ripristino di elementi decorativi o la modernizzazione di sistemi come l’impianto elettrico e idraulico. La progettazione deve essere guidata dalla conservazione dell’aspetto storico e architettonico dell’edificio. Realizzazione degli interventi di restauro La fase di realizzazione coinvolge l’attuazione degli interventi di restauro pianificati. Durante questa fase, è fondamentale prestare particolare attenzione alla sicurezza, sia per quanto riguarda l’opera stessa che per la protezione delle persone coinvolte nel processo. L’utilizzo di software dedicati per la pianificazione della sicurezza sul cantiere è di vitale importanza. Documentazione finale e monitoraggio del restauro Una volta che tutti gli interventi sono stati completati, è essenziale procedere con la documentazione finale. Questo include la catalogazione dettagliata di tutti i documenti relativi al restauro, compresi disegni, relazioni fotografiche, piani e rapporti diagnostici. La catalogazione accurata aiuta a garantire che tutte le informazioni siano facilmente accessibili per futuri riferimenti. Inoltre, è importante implementare un sistema di monitoraggio post-restauro per verificare che l’edificio conservi la sua integrità e le condizioni migliorate nel tempo. Materiali: dal calce al silicato, ma anche rimedi naturali ed energetici La scelta dei materiali per il restauro di edifici storici è un processo complesso, guidato dalla natura dell’edificio, dalla sua storia e dalle leggi locali. La calce, la pietra naturale, il legno, i metalli, i mattoni storici, le materie plastiche tradizionali e i vetri artigianali sono spesso utilizzati per preservare l’aspetto autentico degli edifici storici. L’uso di materiali tradizionali come il cocciopesto, l’argilla e le pitture a base di terre colorate può superare in prestazioni i prodotti moderni, mantenendo al contempo la capacità delle superfici di “respirare” e offrendo eccellenti proprietà isolanti termiche. Questi materiali sono particolarmente efficaci nella gestione dell’umidità e dei problemi correlati come le efflorescenze saline e la formazione di muffe. Negli ultimi anni, sono comuni anche lavori di transizione energetica degli edifici storici, come l’aggiornamento dei sistemi di illuminazione a LED, che può portare a significativi risparmi energetici, contribuendo alla sostenibilità complessiva degli edifici storici. Esempi di edifici storici ristrutturati Procuratie Vecchie in Piazza San Marco Durante il convegno REbuild, l’evento per l’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito tenutasi a Riva del Garda nel maggio 2023, Alberto Torsello, Amministratore Unico di TA, e Anna Regioni, Engineer-Senior Designer di ARTELIA Italia, hanno illustrato un esemplare progetto di restauro e riqualificazione delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco. Riqualificazione Procuratie Vecchie – img by Alessandra Chemollo L’edificio ha origini risalenti al XII secolo e inizialmente ospitava i Magistrati della Serenissima. Il progetto, realizzato da David Chipperfield, ha portato al restauro e alla creazione di nuove stanze, migliorando e aggiungendo: gli interni storici del primo e del secondo piano sono stati riportati al loro splendore, con l’installazione di una nuova struttura per la circolazione verticale e la ristrutturazione del terzo piano. Inoltre, è stato aggiunto un nuovo padiglione sul tetto, che offre accesso a terrazze con affacci panoramici sulla skyline della città. Questo è stato realizzato attraverso l’uso di tecniche di costruzione antiche e locali, nonché l’impiego di maestranze artigianali della zona. Ad esempio, al primo e al secondo piano sono stati recuperati pavimenti in terrazzo veneziano storico, soffitti, intonaci e affreschi. Al terzo piano, sono stati messi in mostra i muri di mattoni, rivelando le tracce delle trasformazioni avvenute nel corso di oltre cinquecento anni. Basilica di Santa Maria di Collemaggio La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è considerata una delle chiese più importanti dell’Aquila, di proprietà del Comune della città, icona della storia dell’architettura medievale. Gravemente danneggiata in seguito al sisma del 2009, è stata oggetto di un’importante opera di restauro e ricostruzione, grazie a un modello unico di collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Università italiane e Comune dell’Aquila. Facciata della Basilica di Santa Maria di Collemaggio – img by Wikipedia, Verdenex84 Oltre ai lavori di restauro, come il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, delle murature e dei pilastri della navata, come anche la pavimentazione del transetto e le balaustre, sono stati installati nuovi impianti tecnologici e un sistema di monitoraggio strutturale. Ad esempio, è stato implementato un impianto geotermico per il riscaldamento delle panche utilizzate dai fedeli. La conclusione dei lavori è avvenuta il 13 dicembre 2017. Il lavoro di restauro è stato universalmente riconosciuto come un’eccellenza nel settore, tanto che nel 2020 il restauro è stato premiato dalla Commissione europea e da Europa Nostra con il premio del patrimonio culturale dell’Unione europea (European Heritage Award) nella categoria Conservazione. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento