Legno in edilizia: perché va impiegato nelle costruzioni e in città
di: Andrea Ballocchi
Diverse ricerche internazionali mostrano come l’impiego del legno in edilizia garantisca benefici ambientali ed economici. Un progetto UE mette a punto scelte costruttive più efficaci
Indice degli argomenti:
- Legno in edilizia: dagli edifici in legno un taglio a 55 milioni di tonnellate di CO2
- Costruire in legno: una scelta sostenibile e apprezzata dal mercato
- Costruire edifici in legno, una pratica comune: Build-in-Wood insegna come
Aumentare progressivamente l’impiego del legno in edilizia potrebbe contribuire a stoccare un quantitativo di CO2 negli edifici pari a 420 milioni di tonnellate nei prossimi 20 anni.
Lo segnala una ricerca dell’Università di Aalto e dell’Istituto finlandese per l’ambiente, in cui si rileva che il passaggio al legno come materiale da costruzione ridurrebbe sensibilmente l’impatto ambientale dell’edilizia.-
È la prima volta che il potenziale di stoccaggio del carbonio delle costruzioni in legno è stato valutato a livello europeo. A ciò si aggiunge l’esito di una ricerca svolta ad Helsinki che ha il merito di evidenziare come gli edifici a più piani in legno si vendono al 9% circa in più delle altre costruzioni- .
Non solo: anche dagli Stati Uniti emergono evidenze importanti dei benefici di usare il legno in edilizia. In Europa intanto è stato avviato un progetto da più di 10 milioni di euro che intende sviluppare una catena del valore del legno sostenibile e innovativa per la costruzione di edifici in legno multipiano. Tra i 21 partner internazionali ben quattro sono italiani.
Legno in edilizia: dagli edifici in legno un taglio a 55 milioni di tonnellate di CO2
Partiamo dallo studio del team di ricercatori dell’Università di Aalto e dell’Istituto finlandese per l’ambiente. Esso mostra che il passaggio al legno in edilizia o, meglio, del suo impiego come materiale da costruzione ridurrebbe significativamente l’impatto ambientale dell’edilizia. Se l’80% dei nuovi edifici residenziali in Europa fosse realizzato in legno, e il legno fosse usato nelle strutture, nei rivestimenti, nelle superfici e negli arredi delle case, tutti insieme gli edifici immagazzinerebbero 55 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. Questo equivale a circa il 47% delle emissioni annuali dell’industria del cemento in Europa.
Come evidenziato dagli stessi ricercatori, è la prima volta che il potenziale di stoccaggio del carbonio delle costruzioni in legno è stato valutato a livello europeo, in diversi scenari.
Lo studio si basa su 50 casi di studio e su un metodo di ricerca basato sulla suddivisione degli edifici in tre gruppi in base a quanto legno impiegano e, di conseguenza, quanta CO2 immagazzinano.
I ricercatori hanno anche esaminato come l’Europa potrebbe raggiungere l’enorme riduzione di emissioni di biossido di carbonio modellando un percorso per raggiungere il livello di 55 milioni di tonnellate l’anno entro il 2040. Se per esempio, nel 2020, il 10% dei nuovi edifici residenziali fosse realizzato in legno, ciascuno con 100 kg di CO2 al metro quadrato, la quota di edifici in legno dovrebbe crescere costantemente fino all’80% entro vent’anni. Allo stesso tempo lo scenario richiede uno spostamento verso edifici in legno che immagazzinano ancora più CO2, con più edifici che rientrano nel gruppo di immagazzinamento di 200 chili di CO2 per metro quadro, e alla fine in quello di 300 kg di CO2 al mq.
I risultati dello studio mostrano che un edificio in legno di 100 metri quadri ha il potenziale di immagazzinare da 10 a 30 tonnellate di anidride carbonica- .
La premessa è che la costruzione in legno è sostenibile solo se il legno proviene da foreste coltivate in modo sostenibile.
Costruire in legno: una scelta sostenibile e apprezzata dal mercato
L’impiego del legno in edilizia garantisce una decarbonizzazione più sensibile. Lo evidenzia anche uno studio condotto negli Stati Uniti. Austin Himes, del Dipartimento forestale della Mississippi State University e Gwen Busby, managing director della società di investimenti GreenWood Resources, specializzata nell’acquisizione e nella gestione di beni forestali.
Sulla base di 18 confronti condotti in quattro continenti, hanno scoperto che la sostituzione dei materiali da costruzione convenzionali con il legno massiccio riduce le emissioni della fase di costruzione del 69%. Gli studi compresi nell’analisi sono stati unanimi nel mostrare la riduzione delle emissioni quando si costruisce con il legno massiccio rispetto ai materiali convenzionali. Supponendo che il legno massiccio sostituisca i materiali da costruzione convenzionali nella metà delle nuove costruzioni urbane previste, ciò potrebbe contribuire a ridurre fino al 9% le emissioni globali e favorire il raggiungimento degli obiettivi del 2030 di mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 °C.
Impiegare il legno in edilizia non solo è più salutare, ma è anche economicamente fattibile. È quanto emerge da una recente ricerca, sempre condotta dalla Aalto University, da cui emerge che gli edifici multipiano in legno sono venduti mediamente l’8,85% in più rispetto a quelli in altri materiali. Il team ha analizzato i dati statistici delle vendite immobiliari nella capitale finlandese di Helsinki e in due periferie, dal 1999 al 2018. Di queste, le case costruite in legno hanno costituito il 2,23% dei casi. I risultati mostrano che gli edifici a più piani in legno sono stati venduti per una media che sfiora il 9% in più rispetto a quelli in altri materiali.
Come ha spiegato il professor Seppo Junnila, docente di economia immobiliare dell’ateneo finlandese, le abitazioni in legno sono quasi il 10% più costose al metro quadro rispetto a quelle in cemento nella stessa zona. Malgrado il costo maggiore, chi compra un appartamento è più preoccupato della impronta ambientale rispetto a chi lo affitta. Un proprietario in genere investe di più in tecniche per migliorare le prestazioni, come le opzioni di risparmio energetico. Questo principio sembra valere anche in questo caso: gli acquirenti sono disposti a pagare di più per una scelta ecologica, anche se non possono permettersi di vivere nei quartieri più cari della città- .
Mentre l’industria edile finlandese ha esitato a investire nella costruzione in legno, il governo del paese ne vede il potenziale: il Ministero dell’Ambiente mira ad avere il 45% dei nuovi edifici a più piani costruiti in legno entro il 2025.
Costruire edifici in legno, una pratica comune: Build-in-Wood insegna come
Si impegna a rendere il legno in edilizia una scelta naturale per la costruzione di edifici multipiano (di almeno 3 piani) il progetto europeo Build-in-Wood, per il quale l’UE ha stanziato più di 8,5 milioni di euro per un bilancio complessivo da più di 10,2 milioni. L’obiettivo è gettare le basi per progetti di costruzione su larga scala post-progetto utilizzando soluzioni sviluppate dagli stessi partner del progetto.
In questo senso, s’intendono mettere a punto materiali e componenti, oltre a sistemi strutturali ed elementi di facciata per edifici in legno a più piani sia per nuove costruzioni che per applicazioni di riqualificazione. Al termine del progetto, nel 2023, i partner coinvolti intendono proporre metodi costruttivi in legno ottimizzati e convenienti per essere considerati una pratica comune nel settore edile europeo. La finalità di Build-in-Wood è mettere a punto: materiali ottimizzati; una documentazione prestazionale e ambientale di materiali, sistemi e soluzioni specifiche. Inoltre punta a sviluppare una piattaforma per progettare un sistema costruttivo strutturale personalizzabile oltre a linee guida per l’incorporazione di strumenti ICT nel processo di progettazione.
Coordinato dall’istituto tecnologico danese, conta 21 partner di 10 Paesi diversi (Oltre alla Danimarca, ci sono: Norvegia, Svezia, Grecia, Romania, Regno Unito, Spagna, Italia, Austria e l’unico partner extraeuropeo costituito dalla società EllisDon del Canada). L’Italia conta su 4 partner: Università di Siena, Distretto tecnologico trentino, Ergodomus, Rothoblaas.
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