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[post_content] => Mapetherm Tile System S e XL sono i sistemi Mapei per l’applicazione di rivestimenti in ceramica e gres su cappotto termico, ideali per interventi di riqualificazione e nuove costruzioni.
La diffusione sempre più capillare dei sistemi a cappotto, adottati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, apre nuove possibilità progettuali nel campo delle finiture esterne. In risposta a queste esigenze, Mapei ha sviluppato Mapetherm Tile System S e Mapetherm Tile System XL, due soluzioni complete che consentono di posare rivestimenti in ceramica, clinker, laterizio e gres porcellanato direttamente su superfici isolate termicamente.
Questi sistemi rappresentano un’alternativa estetica e funzionale alle finiture minerali tradizionali, garantendo prestazioni termiche elevate, resistenza meccanica e durabilità nel tempo, senza rinunciare alla libertà progettuale.
Mapetherm Tile System S
Mapetherm Tile System S è il sistema Mapei pensato per l’installazione di rivestimenti in gres porcellanato di piccolo formato, listelli in clinker o laterizio, applicati direttamente su facciate dotate di cappotto termico.
Il sistema è progettato per supportare:
listelli di clinker o laterizio in formato 5,5x25 cm,
gres porcellanato fino a 30x60 cm con spessore di 8-10 mm.
Oltre a offrire una posa efficace e duratura, Mapetherm Tile System S consente di:
realizzare un isolamento termico continuo, contribuendo alla riduzione dei ponti termici;
migliorare la protezione dell’involucro edilizio contro le escursioni termiche esterne;
rispettare i criteri normativi per la certificazione energetica degli edifici.
Una soluzione ideale per chi cerca efficienza, estetica e compatibilità normativa in progetti di riqualificazione o nuova costruzione.
Mapetherm Tile System XL
Mapetherm Tile System XL nasce per rispondere alle esigenze della progettazione contemporanea, che sempre più spesso prevede l’utilizzo di grandi formati ceramici. Il sistema è in grado di supportare:
lastre in gres porcellanato fino a 100x150 cm,
formati tradizionali fino a 60x120 cm con spessore di 8-10 mm.
Grazie alla sua composizione, questo sistema garantisce:
massima versatilità nell’impiego di materiali ceramici di diverso formato e spessore;
isolamento termico continuo e riduzione dei ponti termici;
piena conformità con le normative sul risparmio energetico, sia per edifici di nuova costruzione che in interventi di riqualificazione.
Mapetherm Tile System XL si rivolge ai progettisti che cercano prestazioni tecniche elevate senza rinunciare alla possibilità di personalizzazione delle finiture architettoniche.
I sistemi Mapetherm Tile S e XL esprimono l’approccio integrato di Mapei alla sostenibilità in edilizia. Entrambe le soluzioni rappresentano un connubio tra efficienza energetica e valorizzazione estetica dell’involucro, offrendo prestazioni certificate e compatibilità con gli attuali standard del settore.
[post_title] => Mapetherm Tile System S e XL: isolamento termico e rivestimenti ceramici in un unico sistema
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[post_content] => Dursilite Equilibra è l'idropittura professionale per interni firmata Mapei che unisce performance tecniche avanzate, estetica e sostenibilità, offrendo una soluzione efficace contro muffa e condensa negli ambienti domestici.
La soluzione, che amplia la gamma Mapei per la finitura murale, rispondere alle esigenze delle abitazioni contemporanee e si distingue per l'integrazione di tecnologie evolute che la rendono anticondensa, antimuffa, termoregolante e traspirante, garantendo un miglioramento tangibile della qualità dell’aria indoor e del benessere abitativo.
Una risposta tecnologica alle sfide dell’edilizia moderna
La crescente efficienza energetica degli edifici di nuova generazione – favorita da serramenti performanti e sistemi costruttivi sempre più ermetici – comporta una significativa riduzione del ricambio d’aria. Questa condizione, se non opportunamente gestita, può generare la formazione di condensa e, di conseguenza, favorire la proliferazione di muffe, con effetti negativi sul comfort e sulla salubrità degli ambienti.
Dursilite Equilibra risponde a queste criticità grazie a una formulazione basata su microsfere polimeriche a bassa conducibilità termica, che creano una barriera isolante capace di mitigare gli sbalzi di temperatura tra pareti e ambiente interno. Questo effetto termoregolante contribuisce a limitare la formazione di condensa sulle superfici murarie, rendendo il prodotto ideale per locali umidi o scarsamente ventilati, come bagni, cucine o ripostigli.
La pittura Mapei integra inoltre la tecnologia BioBlock, studiata per inibire la crescita di muffe sulle superfici trattate. BioBlock agisce creando un ambiente sfavorevole allo sviluppo di microrganismi, offrendo una protezione di lunga durata anche in condizioni di umidità elevata.
Sul piano estetico, Dursilite Equilibra assicura un effetto opaco e vellutato, perfettamente in linea con i trend dell’interior design contemporaneo. L’aspetto raffinato e l’uniformità cromatica rendono il prodotto adatto non solo ad ambienti residenziali, ma anche a spazi commerciali e pubblici, dove è richiesto un connubio tra funzionalità e design.
Infine, in un’ottica di sostenibilità, Mapei ha ottenuto per Dursilite Equilibra la certificazione A+ relativa alle emissioni di COV (Composti Organici Volatili). Questo significa che la pittura rilascia quantità minime di sostanze volatili, contribuendo attivamente alla tutela della qualità dell’aria interna e alla sicurezza degli ambienti abitati.
[post_title] => Dursilite Equilibra: idropittura contro condensa e muffe
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DYNAMON RW - Fluidificante a lungo mantenimento della lavorabilità specifico per calcestruzzi confezionati con cementi di tipo III e tipo IV
Dynamon RW è un additivo a base di polimeri acrilici modificati ideato per calcestruzzi preconfezionati, in particolare per le miscele confezionate con cementi di tipo III e IV.
Viene utilizzato principalmente negli impianti di betonaggio per la produzione di calcestruzzi fluidi a cui è richiesto un prolungato mantenimento della lavorabilità e consente di trasportare il calcestruzzo per lunghe distanze rendendo agevole poi la posa in opera in cantiere.
Dynamon RW disperde efficacemente i granuli di cemento e ne controlla il processo di idratazione.
L’utilizzo adeguato di Dynamon RW consente di raggiungere alcuni evidenti vantaggi tecnici:
miglioramento della lavorabilità;
aumento delle resistenze meccaniche;
prolungata lavorabilità;
riduzione del bleeding superficiale;
migliorata impermeabilità del calcestruzzo.
DYNAMON RW fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
DYNAMON RT POWDER - Additivo in polvere per il ripristino della lavorabilità del calcestruzzo
Dynamon RT Powder è un additivo in polvere a base di polimeri acrilici modificati, ideato per il ripristino della lavorabilità nel calcestruzzo preconfezionato.
E' caratterizzato da un elevato potere fluidificante e da praticità d’uso, risultando adatto per i calcestruzzi sottoposti a un prolungato tempo di trasporto o nei casi in cui un imprevisto di cantiere abbia potuto determinare la perdita della consistenza prescritta; risulta, inoltre, idoneo per il ripristino della lavorabilità in cantiere immediatamente prima del getto.
Il prodotto viene fornito nella sua confezione immediatamente pronto all’uso.
Per i calcestruzzi che devono essere trattati si consiglia di procedere nel seguente modo:
assicurarsi che la classe di consistenza del calcestruzzo a cui aggiungere il prodotto sia S3 o inferiore;
aggiungere dalla bocca di carico della betoniera la busta idrosolubile direttamente sul calcestruzzo;
attendere che la miscelazione distribuisca omogeneamente il prodotto all’interno del calcestruzzo;
il tempo di miscelazione potrà essere ridotto nelle betoniere non a pieno carico
DYNAMON RT POWDER fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
DYNAMON PW - Superfluidificante a lungo mantenimento della lavorabilità specifico per calcestruzzi confezionati con cementi di tipo III e tipo IV
Questo additivo è costituito da polimeri acrilici modificati e viene studiato specificamente per il mercato del calcestruzzo preconfezionato, in particolare nelle miscele confezionate con cementi di tipo III e IV.
L'utilizzo riguarda nello specifico impianti di betonaggio per la produzione di calcestruzzi fluidi a cui è richiesto un prolungato mantenimento della lavorabilità.
Dynamon PW è caratterizzato da una speciale formulazione che consente di trasportare il calcestruzzo per lunghe distanze e rendere agevole poi la posa in opera in cantiere; inoltre riduce la coesività del calcestruzzo, facilitando notevolmente la messa in opera mediante pompaggio.
Dynamon PW disperde efficacemente i granuli di cemento e ne controlla il processo di idratazione.
L’utilizzo adeguato di Dynamon PW consente di raggiungere alcuni evidenti vantaggi tecnici:
miglioramento della lavorabilità;
aumento delle resistenze meccaniche;
prolungata lavorabilità;
riduzione del bleeding superficiale;
migliorata impermeabilità del calcestruzzo.
DYNAMON PW fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Scarica qui la scheda tecnica di DYNAMON PW
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[post_content] => Dynamon MS 100 è un additivo composto da polimeri acrilici modificati, ideato per calcestruzzi confezionati con aggregati caratterizzati da elevati contenuti di fini o dalla presenza di minerali potenzialmente problematici.
Grazie alla speciale formulazione può contrastare l’effetto negativo generato dagli aggregati, ottimizzando le caratteristiche complessive dell’impasto e rendendo più efficace l’utilizzo dell’additivo.
Può essere utilizzato per la realizzazione di:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
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[post_content] => DYNAMON HAA è un additivo, esente da cloruri, impiegato per accelerare la fase di indurimento di calcestruzzi.Questo additivo permette di raggiungere altissime resistenze meccaniche a breve stagionatura, anche con basse temperature.
Modalità d'impiego:
prefabbricazione: se utilizzato in abbinamento ad un additivo superfluidificante della gamma Dynamon SP, conferisce altissime resistenze meccaniche in assenza di maturazione a vapore, anche durante i mesi invernali, con temperature ambiente inferiori a +10°C;
accelerazione dei tempi di sformatura e di movimentazione nella produzione di calcestruzzi vibrocompressi quali solai alveolari, autobloccanti, cordoli, ecc;
combinazione con un additivo superfluidificante della gamma Dynamon SR o Dynamon SX, per accorciare i tempi di maturazione e quindi i tempi di scassero per getti in clima freddo.
DYNAMON HAA fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Acceleranti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Accelerators / Antifreezers
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[post_content] => DYNAMON LZ 551 è un superfluidificante a base acrilica modificata.
Questo superfluidificante universale a base di polimeri acrilici modificati conferisce al calcestruzzo una eccellente conservazione della lavorabilità.
Dynamon LZ 551 è particolarmente indicato per:
calcestruzzo fluido;
calcestruzzo autocompattante;
calcestruzzo faccia a vista;
calcestruzzo ad alte prestazioni;
elementi in calcestruzzo prefabbricati;
pavimenti in calcestruzzo;
calcestruzzi conformi alla prescrizione delle “vasche bianche”.
DYNAMON LZ 551 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
La gamma di prodotti DYNAMON HS è idonea per il confezionamento di calcestruzzi autocompattanti.
In questo caso i prodotti Dynamon HS possono essere utilizzati in combinazione con Viscofluid SCC/10 o con Viscostar 3K, additivi modificatori di viscosità, in grado di prevenire problemi di segregazione e garantire l’omogeneità delle miscele anche con spandimenti molto elevati.
DYNAMON HS 2010 - Superfluidificante accelerante di indurimento per calcestruzzi da prefabbricazione
Dynamon HS 2010 è un additivo specifico ideato per l'applicazione nel settore della prefabbricazione, che risulta essere idoneo anche per il confezionamento di calcestruzzi autocompattanti, in quanto garantisce un’elevata fluidità e accelera lo sviluppo delle resistenze meccaniche del calcestruzzo.
Campi di applicazione:
produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm² e ottimo facciavista;
produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da un’ottima meccanica a compressione, al taglio dei trefoli e ottimo facciavista;
produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da un elevato grado di lavorabilità e di finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista in opera.
DYNAMON HS 2020 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
Dynamon HS 2020 è un superfluidificante altamente efficace, ideato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
Grazie alle caratteristiche fisico-chimiche, migliora le prestazioni del calcestruzzo durante le fasi di posa in opera e incrementa le resistenze meccaniche e i processi di presa nella fase di indurimento.
Campi di applicazione:
confezionamento di calcestruzzi convenzionali e autocompattanti;
DYNAMON HS 2030 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
Dynamon HS 2030 è un superfluidificante a base di polimeri acrilici modificati in soluzione acquosa, completamente privi di formaldeide, impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
Dynamon HS 2030 migliora le prestazioni del calcestruzzo durante le fasi di posa in opera e incrementa le resistenze meccaniche e i processi di presa nella fase di indurimento.
DYNAMON HS 2040 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
Dynamon HS 2040 è un superfluidificante impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
E' particolarmente indicato per la produzione di calcestruzzi che richiedono un’elevata riduzione d’acqua, per il mantenimento della lavorabilità compatibile con i tempi di lavorazione degli impianti di prefabbricazione e per il rapido sviluppo delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature necessarie ad accorciare i tempi dei cicli produttivi.
Campi di applicazione:
confezionamento di calcestruzzi convenzionali e autocompattanti;
DYNAMON HS 2050 - Superfluidificante accelerante di indurimento per calcestruzzi da prefabbricazione
Dynamon HS 2050 è un additivo specifico per il settore della prefabbricazione che permette di produrre calcestruzzi estremamente fluidi, di facile posa in opera allo stato fresco e con elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito alle brevi stagionature.
Campi di applicazione:
produzione di elementi in cemento armato precompresso in cui è richiesta una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm²;
situazioni in cui sia richiesto un mantenimento della lavorabilità almeno di 30-45 minuti anche in climi caldi;
produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da una buona finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista.
Scarica la scheda tecnica di DYNAMON HS 2050
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[post_content] => La gamma di additivi DYNAMON FLOOR garantisce una posa in opera dei calcestruzzi confezionati semplificata allo stato fresco e registra elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito.
Le prestazioni di questo prodotto sono nettamente superiori rispetto ai tradizionali superfluidificanti acrilici per pavimenti di prima generazione; tutto ciò grazie al maggior potere di riduzione d’acqua e all'efficacia data dall'accelerazione dei tempi di frattazzatura.
DYNAMON FLOOR 10 - Superfluidificante accelerante di presa ad alta efficacia per la realizzazione di pavimenti sia interni che esterni a basse temperature
Dynamon Floor 10 è un additivo superfluidificante a base acrilica ideato appositamente per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo di elevata qualità.
Questo additivo è esente da cloruri e conforme alla norma europea EN 934-2 ed alla norma ASTM C494; inoltre risulta essere compatibile con tutti i tipi di cemento previsti dalla normativa italiana.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni ad alte prestazioni meccaniche
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni durevoli in funzione delle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni in classe di resistenza caratteristica Rck 30-50 N/mm².
L’azione deflocculante di Dynamon Floor 10 può essere vantaggiosamente utilizzata in tre modi:
per ridurre l’acqua rispetto al calcestruzzo non additivato a pari lavorabilità;
per incrementare la lavorabilità rispetto al calcestruzzo non additivato a pari rapporto acqua/cemento;
per ridurre sia l’acqua che il cemento in modo da lasciare inalterato sia il rapporto acqua/cemento sia la lavorabilità rispetto al calcestruzzo non additivato.
DYNAMON FLOOR 15 - Superfluidificante accelerante a base acrilica per pavimenti in calcestruzzo
Dynamon Floor 15 è un additivo superfluidificante a base acrilica ideato per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo di altissima qualità, caratterizzato da un'efficace dispersione dei granuli di cemento, favorendo un rapido sviluppo dei primi prodotti d’idratazione del cemento.
La composizione di DYNAMON FLOOR 15 non presenta traccia di cloruri, è conforme alla norma europea EN 934-2 ed alla norma ASTM C494 ed è affine a tutti i tipi di cemento previsti dalla normativa italiana.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni durevoli in funzione delle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1;
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni in classe di resistenza caratteristica Rck 30-50 N/mm².
DYNAMON FLOOR 20 - Superfluidificante a base acrilica per pavimenti in calcestruzzo in clima estivo
Come tutti i prodotti della gamma anche Dynamon Floor 20 è privo di cloruri, è conforme alla norma europea EN 934-2 e ASTM C494 ed è compatibile con tutti i tipi di cemento previsti dalla normativa italiana.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni in clima estivo;
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni ad alte prestazioni meccaniche;
calcestruzzo preconfezionato per pavimentazioni durevoli in funzione delle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1.
L’azione deflocculante di Dynamon Floor 20 può essere vantaggiosamente utilizzata in tre modi:
per ridurre l’acqua rispetto al calcestruzzo non additivato a pari lavorabilità;
per incrementare la lavorabilità rispetto al calcestruzzo non additivato a pari rapporto acqua/cemento;
per ridurre sia l’acqua che il cemento in modo da lasciare inalterato sia il rapporto acqua/cemento sia la lavorabilità rispetto al calcestruzzo non additivato
DYNAMON FLOOR 25 - Superfluidificante a base acrilica per pavimentazioni industriali in calcestruzzo
Dynamon Floor 25 è un additivo a base di polimeri acrilici modificati specificamente studiato per la realizzazione di pavimentazioni industriali, capace di migliorare la reologia dell’impasto di calcestruzzo riducendo il rischio di bleeding e facilitando le operazioni di posa in opera e di lavorazione del calcestruzzo allo stato fresco.
Campi di applicazione:
impianti di betonaggio per la produzione di calcestruzzi destinati alla realizzazione di pavimentazioni industriali.
DYNAMON EW - Superfluidificante a base acrilica modificata
Dynamon EW è un additivo a base di polimeri acrilici modificati che prolunga il mantenimento della lavorabilità nei calcestruzzi, senza ritardare lo sviluppo delle resistenze meccaniche.
Campi di applicazione:
calcestruzzi preconfezionati quando è richiesta un’estensione dei tempi di lavorabilità o un prolungato mantenimento della consistenza
produzione di calcestruzzi speciali quali:
-calcestruzzi fluidi
-calcestruzzi autocompattanti
-calcestruzzi ad alte prestazioni
-calcestruzzi faccia a vista.
Questo additivo è costituito da polimeri acrilici modificati in soluzione acquosa, completamente privi di formaldeide, che vengono rilasciati gradualmente nel sistema cementizio mantenendo la stessa fluidità per un tempo prolungato.
Esaurita l’azione dei polimeri e una volta iniziata la presa, il processo di indurimento del calcestruzzo avviene senza subire ritardi e mantenendo inalterate le resistenze alle brevi stagionature.
Scarica la scheda tecnica di DYNAMON EW
DYNAMON EW fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
DYNAMON EW PLUS - Superfluidificante a base acrilica modificata
Dynamon EW Plus è un superfluidificante universale a base di polimeri acrilici modificati, sviluppato per conferire al calcestruzzo una eccellente conservazione della lavorabilità.
Campi di applicazione:
calcestruzzo fluido
calcestruzzo autocompattante
calcestruzzo faccia a vista
calcestruzzo ad alte prestazioni
elementi in calcestruzzo prefabbricati
pavimenti in calcestruzzo
calcestruzzi conformi alla prescrizione delle “vasche bianche”.
Mapetard ES è un additivo ritardante liquido, da impiegare per aumentare la lavorabilità di malte cementizie a presa rapida per calcestruzzo, specifico per Planitop Rasa & Ripara e Planitop Rasa & Ripara R4.
Mapetard ES è particolarmente indicato nel caso in cui, a causa di particolari esigenze di cantiere o in presenza di elevate temperature, vi sia la necessità di aumentare il tempo di lavorabilità di Planitop Rasa & Ripara e Planitop Rasa & Ripara R4.
E' uno speciale additivo liquido in soluzione acquosa, esente da cloruri, costituito da prodotti attivi, secondo una formula sviluppata nel Laboratori di Ricerca & Sviluppo MAPEI, in grado di ritardare l'idratazione del cemento e di conseguenza aumentare il tempo di lavorabilità delle malte cementizie a presa rapida.
Malta cementizia bicomponente elastica per la protezione di grandi opere in calcestruzzo, soggette ad elevate sollecitazioni.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: 3 parti di MAPELASTIC GUARD comp. A con 1 parte di MAPELASTIC GUARD comp. B.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 2 mm per strato.
Classificazione: EN 1504-2 - rivestimento (C) principi PI, MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi (comp. A); 24 mesi (comp. B).
Applicazione: spatola o a spruzzo con intonacatrice.
Consumo:
– circa 1,7 kg/m² per mm di spessore (a spatola);
– circa 2,2 kg/m² per mm di spessore (a spruzzo).
Confezioni:
kit da 32 kg:
– sacchi da 24 kg (comp. A);
– taniche da 8 kg (comp. B).
Malta tissotropica a ritiro compensato a presa rapida per il ripristino corticale del calcestruzzo, applicabile in spessore variabile da 1 a 40 mm, in una sola mano.
DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,5 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 400 con 15-16 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 10 min. (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 4 cm per strato.
Classificazione: EN 1504-3 - malta strutturale di classe R3.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: spatola o cazzuola.
Consumo: 18,5 kg/m² per cm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg; scatole da 20 kg (4 sacchetti da 5 kg).
PLANITOP 100
Malta fine di colore grigio chiaro a presa rapida per la riparazione e la rasatura di calcestruzzi ed intonaci. Planitop 100 si usa per riparare localmente elementi in calcestruzzo prefabbricato rotti a causa della movimentazione e per regolare difetti superficiali quali nidi di ghiaia e macroporosità. Può, inoltre, essere utilizzato per la rasatura di intonaci ed uniformare calcestruzzi trattati con i prodotti della linea Mapegrout. Miscelando Planitop 100 con acqua si ottiene una malta facilmente applicabile a spatola, sulla superficie pulita, solida e precedentemente saturata con acqua, nello spessore massimo di 5 mm.
DATI TECNICI: Dimensione massima dell’aggregato: 0,2 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 100 con 26-27 parti di acqua.
Durata dell’impasto: 20-30 min. (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm per strato.
Classificazione: EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: spatola.
Consumo: 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 200
Rasatura cementizia idrofuga a tessitura civile fine per calcestruzzi, rivestimenti plastici, vetrosi e porcellanato. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 200 con 20-23 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h e 30 min. (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm (6 mm in 2 mani con interposta MAPENET 150).
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg..
PLANITOP 207
Rasatura cementizia idrofuga a tessitura civile media per calcestruzzi, rivestimenti plastici, vetrosi e porcellanato. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,7 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 207 con 17-19 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm (6 mm in 2 mani con interposta MAPENET 150).
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,5 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 210
Rasatura cementizia idrofuga a tessitura civile fine per calcestruzzi e rivestimenti plastici. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 210 con 21-24 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm (6 mm in 2 mani con interposta MAPENET 150).
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 217
Rasatura cementizia idrofuga a tessitura civile grossa per calcestruzzi e rivestimenti plastici. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 1 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 217 con 19-22 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm (6 mm in 2 mani con interposta MAPENET 150).
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 510
Rasatura calce-cemento a tessitura civile fine per intonaci. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 510 con 28-31 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm.
Classificazione: EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS II.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 517 Rasatura calce-cemento a tessitura civile grossa per intonaci. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 1 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 517 con 20-22 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm.
Classificazione: EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS III.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,3 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 530
Rasatura calce-cemento a tessitura civile fine per intonaci e calcestruzzi. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 530 con 24-27 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm.
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,25 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 540 Rasatura cementizia idrofuga a tessitura civile fine per intonaci e calcestruzzi. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 540 con 24-26 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm.
Classificazione:
– EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV;
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: grigio e bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,2 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANITOP 560 Rasatura calce-cemento a tessitura finissima per intonaci. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: < 0,1 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 560 con 39-43 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 2 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 2 mm.
Classificazione: EN 998-1 - malta tipo GP categoria CS IV.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 1,1 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 20 kg.
PLANITOP 580 Rasatura calce-gesso per intonaci interni. DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: < 0,1 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di PLANITOP 580 con 60 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 50 min. (a +23°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 3 mm.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Colore: bianco.
Applicazione: spatola.
Consumo: circa 0,8 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 15 kg.
PLANITOP FAST 330
Malta cementizia fibrorinforzata livellante a presa rapida per interni ed esterni, a parete e pavimento, per la regolarizzazione in spessori da 3 a 30 mm. DATI TECNICI:
Campi di applicazione: a parete e pavimento, in interno ed esterno, per rivestimenti in ceramica e pietre naturali.
Tempo di lavorabilità: circa 20 minuti.
Spessore di applicazione: da 3 a 30 mm.
Tempo di attesa prima della posa di ceramica e pietre naturali: 4 ore, variabile in funzione delle condizioni di temperatura.
Applicazione: spatola liscia.
Colori: grigio.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Consumo: 1,45 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
Malta cementizia monocomponente a presa normale per la rasatura del calcestruzzo. Monifinish si usa per regolarizzare piccole imperfezioni di getti in calcestruzzo e per uniformare superfici dopo la ricostruzione volumetrica con malte della Linea Mapegrout. Miscelando Monofinish con acqua pulita, si ottiene una malta plastica spatolabile che si applica su superfici sane, compatte e prive di olio disarmante o altri inquinanti. Eventuali vecchie verniciature dovranno essere asportate completamente. Prima dell'applicazione di Monofinish è indispensabile saturare la superficie con acqua.
DATI TECNICI: Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di MONOFINISH con 18-19 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 2-3 mm per strato.
Classificazione:
– EN 1504-3 - malta non strutturale di classe R2.
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: spatola.
Consumo: 1,4 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 22 kg.
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[post_content] => MAPESIL 300°C
Sigillante siliconico acetico per alte temperature.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 20%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,60 N/mm².
Durezza Shore A: 20.
Lavorabilità: 6’ (+23°C - 50% U.R.).
Colore: nero.
Applicazione: pistola.
Consumo: 3,0 metri lineari per cartuccia da 300 ml (sezione 10x10).
Confezione: cartucce da 300 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPESIL AC
Sigillante siliconico acetico puro resistente alla muffa, per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
DIN 18545
ASTM C 920
TT S 00230C
TT S 001543A
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,35 N/mm2.
Durezza Shore A: 20.
Lavorabilità: 10’.
Colori: 30 colori e trasparente.
EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione.
Applicazione: pistola.
Consumo: 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 310 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPESIL BM
Sigillante siliconico neutro per lattoneria, per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
ISO 11600 G 25 LM
SNJF
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,35 N/mm2.
Durezza Shore A: 25.
Lavorabilità: 15’.
Colore: trasparente, grigio, rame, testa di moro.
EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione.
Applicazione: pistola.
Consumo: 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 310 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPESIL GP
Sigillante siliconico neutro per edilizia, resistente alla muffa, per movimenti fino al 20%.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 20%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,37 N/mm2.
Durezza Shore A: 24.
Lavorabilità: 35’.
Colore: trasparente, bianco, bianco-grigio, grigio, rame, testa di moro.
Applicazione: pistola.
Consumo: 2,8 metri lineari per cartuccia da 280 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 280 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPESIL LM
Sigillante siliconico neutro per pietra, resistente alla muffa, con tecnologia BioBlock® per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
ISO 11600 G 25 LM
ASTM C 1248
DIN 18540
DIN 18545
BS 5889
TT S 00230C
TT S 001543A
ISO 16938
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,35 N/mm2.
Durezza Shore A: 21.
Lavorabilità: 15’.
Colori: trasparente, bianco 100, grigio 110, grigio 111, grigio 112, grigio cemento 113, grigio 114, nero 120, jasmine 130, beige 132 (vedi cartella “Fughe colorate MAPEI”).
EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione.
Applicazione: pistola.
Consumo: 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 310 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPESIL Z PLUS
Sigillanti siliconici acetici resistenti alla muffa per sanitari, per movimenti fino al 20%.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 20%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,36 N/mm2.
Durezza Shore A: 18.
Lavorabilità: 25’.
Colori: trasparente, bianco, grigio 111, grigio 113, jasmine 130.
EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione.
Applicazione: pistola.
Consumo: 2,8 metri lineari per cartuccia da 280 ml (sezione 10x10 mm)
Confezione: cartucce da 280 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
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[post_content] => Cordoncino di schiuma polietilenica estrusa a cellule chiuse di supporto ai sigillanti elastomerici per il corretto dimensionamento dei giunti elastici.
Viene fornito in matasse di lunghezza proporzionata al diametro.
DATI TECNICI:
Densità: 40 kg/m3.
Resistenza a trazione: 30 N/mm2.
Assorbimento di acqua: nullo.
Colore: grigio.
Temperatura in esercizio: da -40°C a +80°C.
Confezioni: Ø 6 mm scatole 550 m
Ø 10 mm ” 550 m
Ø 15 mm ” 550 m
Ø 20 mm ” 350 m
Ø 25 mm ” 200 m
Ø 30 mm ” 160 m
Scarica la scheda tecnica del prodotto
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[post_content] => MAPEFLEX AC4Sigillante acrilico effetto liscio verniciabile per movimenti fino al 12,5%.
ISO 11600 F 12,5 P up
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 12,5%.
Modulo elastico al 50% di allungamento: 0,20 N/mm2.
Durezza Shore A: 10.
Lavorabilità: 10’.
Colori: bianco e grigio.
Applicazione: pistola, spatola, pompa pneumatica.
Consumo: 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 310 ml e salsicciotti da 550 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX AC-FRSigillante acrilico resistente al fuoco verniciabile per movimenti fino al 12,5%.
Resistenza al fuoco fino a 212 minuti.
EN 1366-4
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 12,5%.
Modulo elastico al 50% di allungamento: 0,12 N/mm2.
Durezza Shore A: 25.
Lavorabilità: 10’.
Colore: grigio.
Applicazione: pistola per salsicciotti.
Consumo: 5,5 metri lineari per salsicciotto da 550 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: salsicciotti da 550 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX AC-PSigillante acrilico effetto intonaco verniciabile per movimenti fino al 12,5%.
ISO 11600 F 12,5 up
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 12,5%.
Modulo elastico al 50% di allungamento: 0,11 N/mm2.
Durezza Shore A: 15.
Lavorabilità: 15’.
Colore: bianco.
Applicazione: pistola, spatola.
Consumo: 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 310 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX BLACKFILL
Sigillante bituminoso.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: prodotto plastico.
Residuo secco 90%.
Allungamento a rottura: 65%.
Colore: nero.
Applicazione: pistola, spatola.
Consumo: 3,0 metri lineari per cartucce da 300 ml (sezione 10x10).
Confezione: cartucce da 300 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX FIRESTOP 1200°CStucco refrattario.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: nullo.
Lavorabilità: 6’ (+23°C - 50% UR).
Indurimento completo: 4 mm/24 h.
Colore: grigio.
Applicazione: pistola, spatola.
Consumo: 3,0 metri lineari per cartucce da 300 ml (sezione 10x10).
Confezione: cartucce da 300 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX MS45Sigillante ed adesivo ibrido ad alto modulo elastico, verniciabile, per movimenti fino al 20%.
ISO 11600 F 20 HM
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 20%
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,66 N/mm2.
Durezza Shore A: 36.
Lavorabilità: 30’ (+23°C - 50% U.R.).
Colori: bianco, grigio 113.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Certificazioni: certificato polacco per contatto con acqua potabile.
Applicazione: pistola.
Consumo: 3,0 metri lineari per cartucce da 300 ml (sezione 10x10).
Confezione: cartucce da 300 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PB25Sigillante bicomponente poliuretanico tissotropico a basso modulo elastico resistente agli idrocarburi, per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,30 N/mm2.
Durezza Shore A: 20.
Lavorabilità: 30’.
Transitabile: 24 h.
Colore: nero.
Applicazione: spatola, pistola.
Consumo: 0,14 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).Confezione: fustini da 10 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PB27
Sigillante bicomponente poliuretanico colabile a basso modulo elastico resistente agli idrocarburi, per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,35 N/mm2.
Durezza Shore A: 12.
Lavorabilità: 45’.
Transitabile: 24 h.
Colore: nero.
Applicazione: colatura.
Consumo: 0,14 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).
Confezione: fustini da 10 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU20
Sigillante bicomponente epossi-poliuretanico colabile ad alta resistenza chimica e meccanica, per movimenti fino al 10%.
ISO 11600 F 7,5 P
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 10%.
Durezza Shore A: 50.
Lavorabilità: 45’.
Transitabile: 24-36 h.
Colore: grigio 113.
Applicazione: colatura.
Consumo: 0,14 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).
Confezione: fustini da 5 kg e 10 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU21
Sigillante bicomponente epossi-poliuretanico colabile ad alta resistenza meccanica, per movimenti fino al 5%.
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 5%.
Durezza Shore A: 65.
Lavorabilità: 45’.
Transitabile: 24-36 h .
Colore: grigio 113.
Applicazione: colatura.
Consumo: 0,15 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).
Confezione: fustini da 5 kg e 10 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU30
Sigillante bicomponente epossi-poliuretanico tissotropico ad alta resistenza chimica e meccanica, per movimenti fino al 10%.
ISO 11600 F 7,5 P
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 10%.
Durezza Shore A: 65.
Lavorabilità: 35’.
Transitabile: 24-36 h .
Colore: grigio 113.
Applicazione: spatola, pistola.
Consumo: 0,15 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).
Confezione: fustini da 5 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU40Sigillante poliuretanico a basso modulo elastico, con movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 25%.
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,3 N/mm2.
Durezza Shore A: 20.
Lavorabilità: 4 h.
Colore: bianco, grigio (altri colori a richiesta).
Applicazione: pistola.
EMICODE: EC1 R - a bassissima emissione.
Consumo:
3,0 metri lineari per cartuccia da 300 ml;
6,0 metri lineari per salsicciotto da 600 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 300 ml, salsicciotti da 600 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU45Sigillante ed adesivo poliuretanico ad alto modulo elastico, per movimenti fino al 20%.
ISO 11600 F 20 HM
DATI TECNICI:
Movimento di lavoro: 20%
Modulo elastico al 100% di allungamento: 0,80 N/mm2.
Durezza Shore A: 40.
Lavorabilità: 1 h.
Colori:
bianco, grigio (111), grigio (113), nero (cartuccia da 300 ml);
grigio (111), grigio (113), nero (salsicciotto da 600 ml).
Certificazioni: ISO 11600 F 20 HM, GEV EMICODE EC1 R, certificato polacco per contatto con acqua potabile.
Applicazione: pistola.
Consumo:
3,0 metri lineari per cartuccia da 300 ml;
6,0 metri lineari per salsicciotto da 600 ml (sezione 10x10 mm).
Confezione: cartucce da 300 ml, salsicciotti da 600 ml.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU50 SL
Sigillante poliuretanico colabile a basso modulo elastico, per movimenti fino al 25%.
ISO 11600 F 25 LM
DATI TECNICI:
Allungamento a rottura: > 1000%.
Movimento in esercizio: ± 25%.
Pedonabilità: in funzione della profondità del giunto.
Messa in esercizio: in funzione della profondità del giunto.
Durezza shore A: 22.
Colore: grigio 111.
Applicazione: per colatura mediante pistola.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Consumo: 6,0 metri lineari per salsicciotto da 600 ml (sezione 10x10 mm).
Confezioni: scatole da 20 pz. (salsicciotti da 600 ml).
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPEFLEX PU65
Sigillanti bicomponenti poliuretanico colabili per giunti stradali a filo di pavimentazione caricabile con sabbia QUARZO 0,5 fino al rapporto 1:1 in peso.
Possibilità di accelerare presa ed indurimento mediante aggiunta di specifico accelerante liquido.
DATI TECNICI:
Durezza Shore A: 80.
Lavorabilità: 15’.
Transitabilità: 2-3 ore.
Colore: nero.
Applicazione: per colatura.
Consumo: 0,12 kg/metro lineare (sezione 10x10 mm).
Confezione: fustini da 10 kg (A+B).
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => SIGILLANTI PER CERAMICA E MATERIALI LAPIDEI - GAMMA MAPEFLEX
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[post_content] => KERACOLOR FF
Malta cementizia preconfezionata ad alte prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect®, per la stuccatura di fughe fino a 6 mm.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: ca. 2 ore.
Tempo di attesa prima della finitura: 10-20 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 7-10 giorni.
Colori: 17.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI o racla.
Finitura: spugna MAPEI o tampone in Scotch-Brite®.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi (sacchi da 22-25 kg), 24 mesi (sacchi da 5 kg).
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: sacchi da 25-22 kg e scatole
da 4x5 kg secondo il colore.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERACOLOR GG
Malta cementizia preconfezionata ad alte prestazioni, modificata con polimero, per la stuccatura di fughe da 4 a 15 mm.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: ca. 2 ore.
Tempo di attesa prima della finitura:
10-20 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 7-10 giorni.
Colori: 17.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI o racla.
Finitura: spugna MAPEI o tampone in Scotch-Brite®.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi (sacchi da 22-25 kg), 24 mesi (sacchi da 5 kg).
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: sacchi da 25 kg e scatole da 4x5 kg secondo il colore.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERACOLOR PPN
Malta pozzolanica a bassissimo assorbimento d’acqua e ad elevate resistenze meccaniche, a presa rapida, per la stuccatura di lastricati con fughe da 5 a 30 mm soggetti a sollecitazioni pesanti e traffico intenso.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 20 minuti.
Pedonabilità: 1 ora.
Messa in esercizio: 3 gg per traffico leggero/medio, 7 gg per traffico pesante.
Colore: 113 grigio cemento.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI o racla.
Pulizia: spugna MAPEI o tampone in Scotch Brite® (o macchina a mono-disco rotante equipaggiata con gli speciali feltri in disco abrasivo tipo Scotch Brite®). In alternativa, idropulitrice ad indurimento iniziato.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Consumo: secondo larghezza fughe e dimensione lastre.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERACOLOR SFMalta cementizia bianca superfine ad alte prestazioni, per la stuccatura di fughe fino a 4 mm.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: ca. 2 ore.
Tempo di attesa prima della finitura: 10-20 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 7 giorni.
Colori: bianco.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI o racla.
Finitura: spugna MAPEI o tampone in Scotch-Brite®.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi (sacchi da 22 kg), 24 mesi (sacchi da 5 kg).
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: sacchi da 22 kg e scatole da 4x5 kg secondo il colore.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => MALTA PER FUGHE - GAMMA KERACOLOR
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[post_content] => Additivo polimerico liquido per KERACOLOR FF, KERACOLOR GG e KERACOLOR SF.
DATI TECNICI:
FUGOLASTIC + KERACOLOR:
Durata dell’impasto: ca. 2 ore.
Tempo di attesa prima della finitura: 10-20 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 7-10 giorni.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI o racla.
Finitura: spugna MAPEI o tampone in Scotch-Brite®.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Teme il gelo.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: taniche da 25 - 10 - 5 kg e confezioni da 12x1 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
IDROSILEX è un idrofugo di massa per malte cementizie in polvere o liquido, utilizzato per l'impermeabilizzazione di cantine, vasche, canali e protezione di pareti in calcestruzzo, mattoni e pietra esposte
all’azione degli agenti atmosferici. [ez-toc]
Alcuni esempi di applicazione:
Intonaco e battuto impermeabile di cantine, garage e locali interrati in genere.
Intonaco impermeabile di canali, piscine, etc.
Intonaco esterno di facciata.
Impermeabilizzazione di fosse ascensori e sottopassi.
IDROSILEX fa parte delle linee:
Prodotti per impermeabilizzare - Impermeabilizzazione di strutture interrate e sotterraneo - Sistemi cementizi
Prodotti per impermeabilizzare - Ripristino dell'impermeabilizzazione di strutture interrate - Sistemi cementizi
Gamma completa IDROSILEX
IDROSILEX PRONTO RPF
Idrosilex Pronto RPF è una rasatura appositamente formulata per la finitura dei piedritti all’interno delle gallerie e agisce in modo ottimale anche in presenza di forte umidità.
Grazie alla colorazione bianca e alla bassissima presa di sporco, è particolarmente indicata come trattamento protettivo finalizzato all'incremento della luminosità all’interno delle strutture in sotterraneo (gallerie stradali, ferroviarie, idrauliche, pozzi, cunicoli, caverne, ecc.).
IDROSILEX PRONTO RPF fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Rasature - Calcestruzzo
IDROSILEX PRONTO RPG
Idrosilex Pronto RPG è una rasatura appositamente formulata per la finitura a spessore dei piedritti all’interno delle gallerie anche con presenza di forte umidità.
E' caratterizzata da un colore bianco e da una bassa presa di sporco che la rendono particolarmente indicata come trattamento protettivo atto ad incrementare la luminosità all’interno delle strutture in sotterraneo (gallerie stradali, ferroviarie, idrauliche, pozzi, cunicoli, caverne, ecc.).
IDROSILEX PRONTO RPG fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Rasature - Calcestruzzo
PLANISEAL 88 (Ex Idrosilex Pronto)
Malta cementizia osmotica idonea al contatto con acqua potabile, usata per l’impermeabilizzazione di strutture in muratura ed in calcestruzzo.Dati tecnici:
Consistenza: polvere.
Durata dell’impasto: circa 1 h.
Classificazione: EN 1504-2.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Consumo: 1,5 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
PLANISEAL 88 fa parte delle linee:
Prodotti per impermeabilizzare - Impermeabilizzazione di strutture interrate e sotterraneo - Sistemi cementizi
Prodotti per impermeabilizzare - Ripristino dell'impermeabilizzazione di strutture interrate - Sistemi cementizi
[post_title] => IDROSILEX: additivi impermeabilizzanti gamma
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[post_content] => Mapelastic, da oltre trentanni, è la gamma di malte cementizie bi-componenti elastiche prodotte da Mapei, resistenti fino a -20°C e particolarmente indicate per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazze, bagni e piscine.Indice:
La formula compositiva di Mapelastic, studiata e sviluppata nei laboratori di ricerca Mapei, prevede l'impiego di leganti cementizi, aggregati selezionati a grana fine, additivi speciali e polimeri sintetici in dispersione acquosa.
L'impasto ottenuto risulta essere scorrevole e quindi di facile applicazione, sia per superfici orizzontali che in verticale realizzando 2 mm di spessore in una sola mano.
L'elasticità mantenuta da Mapelastic dopo l'indurimentoè garantita dall'elevato contenuto di resine sintetiche di ottima qualità, proprietà che rimane invariata in tutte le condizioni ambientali riuscendo a contrastare l'eventuale aggressione chimica di sali disgelanti, solfati, cloruri e anidride carbonica e l'azione degradante dei raggi U.V..Mapelastic aderisce perfettamente a tutte le superfici solide ed adeguatamente pulite, siano esse in calcestruzzo, muratura, ceramica o marmo.
Mapelastic: vantaggi
Mapelastic è la malta semplice da applicare, resistente e flessibile anche a basse temperature e capace di aderire su ogni tipo di superficie, esistente o nuova, purché solida e adeguatamente pulita.
[caption id="attachment_642311" align="aligncenter" width="600"] Elasticità garantita con Mapelastic[/caption]
Si contraddistingue per l'elevato valore di traspirabilità, grazie agli ottimi valori di permeabilità al vapore acqueo, e per la flessibilità che si mantiene in tutte le condizioni ambientali registrando ottimi valori di crack-bridging statico e dinamico; inoltre sono visibili elevati valori di resistenza ai raggi UV, alle aggressioni da cloruri e da sostanze inquinanti e a climi particolarmente rigidi con impedimento, per oltre 50 anni, della carbonatazione del calcestruzzo causata dalla penetrazione di CO2.
Mapelastic è certificato EN 1504-2 per la riparazione, manutenzione e protezione delle strutture in calcestruzzo e EN 14891 come prodotto impermeabilizzante da applicare sotto un rivestimento.
L'affidabilità della malta cementizia elastica di Mapei è provata da oltre 300 milioni di mq impermeabilizzati con successo in oltre 30 anni.
Mapelastic fa parte delle linee:
Prodotti per ceramica e materiali lapidei - Impermeabilizzanti
Finiture murali colorate e protettive - Rasature di superfici in calcestruzzo e di intonaci
Prodotti per impermeabilizzare - Impermeabilizzazione di strutture fuori terra - Sistemi cementizi
Prodotti per il rinforzo strutturale - Preparazione dei supporti in calcestruzzo e mattoni
Prodotti per l'industria navale - Impermeabilizzanti - Impermeabilizzanti cementizi
Malta cementizia bicomponente ad elevata elasticità (con crack-bridging> 2 mm), da applicare a spatola o a rullo, per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazze, bagni e piscine.
Caratteristiche tecniche:
Consistenza dell’impasto: fluida-pennellabile.
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 2 : 1.
Durata dell’impasto: circa 1 h.
Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +40°C.
Spessore minimo di applicazione: 2 mm in due mani.
Classificazione: EN 1504-2 - rivestimento (C) principi PI, MC e IR, prodotto in accordo alla normativa EN 14891.
Mapelastic Smart fa parte delle linee:
Prodotti per ceramica e materiali lapidei - Impermeabilizzanti
Finiture murali colorate e protettive - Rasature di superfici in calcestruzzo e di intonaci
Prodotti per impermeabilizzare - Impermeabilizzazione di strutture fuori terra - Sistemi cementizi
Prodotti per il rinforzo strutturale - Preparazione dei supporti in calcestruzzo e mattoni
Malta cementizia bicomponente elastica a rapido asciugamento, anche a basse temperature e con sottofondi non perfettamente asciutti, per l’impermeabilizzazione di terrazzi e balconi.
Caratteristiche tecniche:
Consistenza dell’impasto: fluida.
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 1 : 0,8.
Durata dell’impasto: oltre 45’.
Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C.
Spessore minimo di applicazione: 2 mm in due mani con interposta armatura.
Classificazione: EN 1504-2 - rivestimento (C) principi PI, MC e IR, prodotto in accordo alla normativa EN 14891.
Mapelastic Turbo fa parte delle linee:
Prodotti per impermeabilizzare - Impermeabilizzazione di strutture fuori terra - Sistemi cementizi
Scarica la scheda tecnica del prodotto
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[post_content] => Il sistema Ultratop di Mapei è costituito da una serie di specifici prodotti, quali primer e sistemi di protezione appositi, impiegati per la realizzazione di pavimentazioni cementizie autolivellanti in contesti industriali e civili.Grazie al sistema Ultratop è possibile realizzare pavimenti continui finiti impiegando prodotti per la finitura e la protezione appositamente formulati e conferendo alla superficie differenti effetti estetici.
Il must della gamma è Ultratop, la malta autolivellante costituita da speciali leganti idraulici ad indurimento ultrarapido, impiegata per dare forma a pavimentazioni resistenti all'abrasione in uno spessore compreso tra 5 e 40 mm.
[caption id="attachment_643037" align="aligncenter" width="373"] Malta autolivellante Mapei Ultratop[/caption]
Disponibile in 6 colorazioni per rispondere a ogni esigenza decorativa risulta essere facilmente applicabile a mano o a macchina e viene impiegata puro come pavimento industriale.
Ultratop deve essere trattato con prodotti di finitura, trasparenti o colorati, oppure con prodotti della linea Mapefloor per la protezione e l'incremento della resistenza chimica e all’abrasione.
Assume funzione decorativa per la realizzazione di pavimentazioni all’interno di ambienti civili e può essere levigato a secco, per ottenere un effetto simile alle pietre naturali, oppure
miscelato con Dynastone Color per ottenere pavimentazioni tipo “terrazzo alla veneziana”.
Scarica la scheda tecnica
Gamma di prodotti Ultratop
Ultratop Base Coat
Ultratop Base Coat è specificatamente formulato per realizzare la mano di fondo prima dell’applicazione delle finiture trasparenti protettive dei sistemi di rivestimento in Ultratop, Ultratop Living e Ultratop Loft
Ultratop Base Coat è un formulato acrilico monocomponente, trasparente, in dispersione acquosa, secondo una formula sviluppata nei laboratori di R&S MAPEI, da utilizzarsi come mano di fondo con funzione di regolatore dell’assorbimento e turapori prima dell’applicazione dei trattamenti protettivi trasparenti della gamma Mapefloor Finish su rivestimenti in Ultratop, Ultratop Living e Ultratop Loft.
Scarica la scheda tecnica
Ultratop Color Paste
[caption id="attachment_643074" align="aligncenter" width="368"] Pasta colorante per la pigmentazione del sistema Ultratop Loft[/caption]
Ultratop Color Paste è la pasta colorata impiegata in aggiunta a Ultratop Loft F e a Ultratop Loft W, grazie alla quale è possibile ottenere molteplici varianti cromatiche nella realizzazione di rivestimenti spatolati all’interno di esercizi commerciali, ambienti residenziali, bar, caffetterie, ristoranti, spazi wellness, hall di hotel e locali per esposizioni sia su superfici orizzontali che su superfici verticali.
Scarica la scheda tecnica
Ultratop Easycolor
I pigmenti predispersi Ultratop Easycolor vengono impiegati in aggiunta ai formulati cementizi Ultratop Loft F e Ultratop Loft W e permettono di ottenere innumerevoli varianti cromatiche.
Questi pigmenti vengono utilizzati per colorare Ultratop Loft F e Ultratop Loft W, sia nella base bianca che nella base natural, e si adattano a tutti gli ambienti dell’edilizia civile, residenziale, commerciale e nell’ambito del retail.
Scarica la scheda tecnica
Ultratop Living
Questa malta autolivellante è realizzata utilizzando speciali leganti idraulici ad indurimento ultrarapido per dare forma a pavimentazioni indoor caratterizzati da elevata resistenza meccanica e resistenti all'abrasione, in uno spessore compreso tra 5 e 15 mm.
Ultratop Living offre infinite soluzioni per la realizzazione di pavimentazioni destinate al settore decorativo dell’edilizia civile pubblica, privata, commerciale e residenziale.
Viene impiegata come pavimento finito all’interno di ambienti civili, generando superfici lisce e planari posate su sottofondi di nuova realizzazione o preesistenti in calcestruzzo o in ceramica.
Scarica la scheda tecnica
Ultratop Loft
[caption id="attachment_643071" align="aligncenter" width="600"] Pasta cementizia spatolabile Ultratop Loft F e Loft W[/caption]
Ultratop Loft è disponibile in due varianti:
Ultratop Loft F, pasta cementizia spatolabile a grana grossa
Ultratop Loft W, pasta cementizia spatolabile a grana fine
Queste paste cementizie sono impiegate per la realizzazione di pavimentazioni decorative e di rivestimenti a parete con marcato effetto materico.
Caratterizzate da facilità di impiego, versatilità ed elevata resistenza all’abrasione, si adattano alla realizzazione di pavimentazioni sottoposte ad intenso traffico pedonale come esercizi commerciali, negozi, ristoranti, hall, residenze private, caffetterie, hotel, sale espositive e, in generale, in tutti gli ambienti attinenti al settore decorativo dell’edilizia civile.
Prevedono un limitato spessore di applicazione e possono essere utilizzate anche per superfici verticali, in combinazione a svariate gamme cromatiche.
Scarica la scheda tecnica di Loft FScarica la scheda tecnica di Loft W
Ultratop Stucco
Questo stucco, costituito da speciali leganti idraulici, viene utilizzato per sigillare le microporosità formatesi in seguito alla prima fase di levigatura del rivestimento Ultratop, generando superfici perfettamente planari, lisce e riflettenti.
Scarica la scheda tecnica
[post_title] => Mapei Ultratop: malta per pavimenti in resina o cemento
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Legante idraulico speciale per massetti a presa normale, ad asciugamento veloce (4 giorni) ed a ritiro controllato.
DATI TECNICI:
Rapporto di impasto consigliato: 200÷250 kg di TOPCEM con 1 m3 di aggregati (diametro da 0 a 8 mm) e con 120-140 kg di acqua per aggregati essiccati.
Tempo di lavorabilità: 40÷60 minuti.
Pedonabilità: dopo 12 ore.
Tempo di attesa prima della posa: 24 ore per ceramica, 2 giorni per pietre naturali, 4 giorni per resilienti e legno.
Umidità residua dopo 4 giorni: inferiore al 2%.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: per battitura e staggiatura.
Consumo: 2-2,5 kg/m2 per cm di spessore.
Confezioni: sacchi da 20 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoTOPCEM PRONTOMalta premiscelata pronta all’uso a presa normale con ritiro controllato per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento (4 giorni).
DATI TECNICI:
Rapporto di miscelazione: 1 sacco di TOPCEM PRONTO da 25 kg con 1,7 l di acqua.
Tempo di lavorabilità: 40-60 minuti.
Pedonabilità: dopo 12 ore.
Tempo di attesa prima della posa: 24 ore per ceramica, 2 giorni per pietre naturali, 4 giorni per resilienti e legno.
Umidità residua dopo 4 gg.: inferiore al 2%.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: per battitura e staggiatura.
Consumo: 18-20 kg/m2 per cm di spessore in funzione del grado di costipamento.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
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[post_content] => MAPECEMLegante idraulico speciale per massetti a presa ed asciugamento rapidi (24 ore) a ritiro controllato.
DATI TECNICI:
Rapporto di impasto consigliato: 350÷450 kg di MAPECEM con 1 m3 di aggregati (diametro da 0 a 8 mm) e con 80-160 kg di acqua secondo l’umidità degli inerti.
Tempo di lavorabilità: 20-30 minuti.
Pedonabilità: dopo 2-3 ore.
Tempo di attesa prima della posa:
3 ore per ceramica e pietre naturali;
24 ore per resilienti e legno.
Umidità residua dopo 24 ore: inferiore al 2%.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: per battitura e staggiatura.
Consumo: 3,5-4,5 kg/m2 per cm di spessore.
Confezioni: sacchi da 20 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoMAPECEM PRONTOMalta premiscelata pronta all’uso per massetti a presa e ad asciugamento rapidi (24 ore) a ritiro controllato.
DATI TECNICI:
Rapporto di miscelazione: 1 sacco di MAPECEM PRONTO da 25 kg con ca. 2,2 litri di acqua.
Tempo di lavorabilità: 20-30 minuti.
Pedonabilità: dopo 2-3 ore.
Tempo di attesa prima della posa:
3 ore per ceramica e pietre naturali;
24 ore per resilienti e legno.
Umidità residua dopo 24 h.: inferiore al 2%.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: per battitura e staggiatura.
Consumo: 20 kg/m2 per cm di spessore.
Confezioni: sacchi da 25 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => LEGANTE PER MASSETTI - GAMMA MAPECEM
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[post_content] => KERAPOXYMalta per fughe ed adesivo epossidico antiacido bicomponente ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo, per la posa e la stuccatura di piastrelle ceramiche e materiale lapideo (larghezza minima delle fughe 3 mm).
La conformità di Kerapoxy è comprovata dal certificato ITT n° 25040322/Gi (TUM) emesso dal laboratorio Technische Universität München (Germania) e dai certificati ITT n° 2008-B-2748/7.1, 2008-B-2748/8.1 e 2008-B-2748/9.1 emessi dall’Istituto MPA Dresden (Germania).
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Tempo aperto: 30 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 4 giorni.
Dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 23.
Applicazione: spatola adeguata all’uso.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo:
come stuccatura: secondo le dimensioni del giunto;
come adesivo: 2-4 kg/m2.
Confezioni: unità da 10-5 kg e scatole 12x2 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY ADHESIVEAdesivo epossidico bicomponenente a scivolamento verticale nullo, per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
La conformità di Kerapoxy Adhesive è comprovata dal certificato ITT n° 25070399/Gi (TUM) emesso dal laboratorio Technische Universität München (Germania) e dai certificati ITT n° 2008-B-2748/4.1, 2008-B-2748/5.1 e 2008-B-2748/6.1 emessi dall’Istituto MPA Dresden (Germania).
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Tempo aperto: 60 minuti.
Pedonabilità: ca. 10-12 ore.
Messa in esercizio: 2 giorni.
Colori: grigio e bianco.
Applicazione: spatola dentata adeguata all’uso.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: 1,5 kg/m2 per mm di spessore.
Confezioni: unità da 10 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => ADESIVI PER CERAMICA E MATERIALI LAPIDEI - GAMMA KERAPOXY
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Gli additivi della gamma DYNAMON NRG presentano caratteristiche fisico-chimiche che migliorano le prestazioni del calcestruzzo durante le fasi di posa in opera e incrementano le resistenze meccaniche e i processi di presa nella fase di indurimento.Questi additivi si adattano alla produzione di calcestruzzi che necessitano di una elevata riduzione d’acqua e un rapido sviluppo delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature, compatibilmente con i tempi di lavorazione degli impianti di prefabbricazione.
Dynamon NRG 1018 riduce e a volte elimina la maturazione accelerata a vapore dei getti di prefabbricazione, anche con temperature esterne molto basse.
DYNAMON NRG 1010 - Superfluidificante accelerante di indurimento per calcestruzzi da prefabbricazione a scassero rapido
I calcestruzzi confezionati con DYNAMON NRG 1010 sono caratterizzati da elevata lavorabilità e, di conseguenza, da una facile posa in opera allo stato fresco; denotano, inoltre, elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito.
Dynamon NRG 1010 elimina completamente la maturazione accelerata dei getti in prefabbricazione, anche con temperature esterne molto basse, e risulta essere idoneo anche per il confezionamento di calcestruzzi autocompattanti, poiché garantisce un’elevata fluidità e nello stesso tempo accelera lo sviluppo delle resistenze meccaniche del calcestruzzo alle brevi stagionature.
I maggiori campi di applicazione sono il confezionamento di calcestruzzi:
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm² e ottimo facciavista;
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da tempi di scassero inferiori alle 12 ore e ottimo facciavista;
per la produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da un elevato grado di lavorabilità e di finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista in opera.
DYNAMON NRG 1010 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1012 - Superfluidificante accelerante per scassero rapido (16-18 ore) senza maturazione a vapore
Questo additivo è specifico per il settore della prefabbricazione e facilita la posa dei calcestruzzi confezionati, conferendo, inoltre, elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito.
I maggiori campi di applicazione di Dynamon NRG 1012 sono il confezionamento di calcestruzzi:
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm² e ottimo facciavista;
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da un mantenimento della fluidità di 30-45 minuti anche in climi caldi e ottimo facciavista;
per la produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da un elevato grado di lavorabilità e di finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista in opera.
DYNAMON NRG 1012 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1014 - Superfluidificante accelerante di indurimento integratore di fini per calcestruzzi da prefabbricazione
Dynamon NRG 1014 è un additivo specifico per il settore della prefabbricazione che facilita la posa in opera dei calcestruzzi confezionati allo stato fresco e conferisce elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito.
Grazie alle sue caratteristiche risulta essere idoneo anche al confezionamento di calcestruzzi autocompattanti dal momento che fornisce un’eccezionale stabilità della miscela abbinata all’elevata fluidità e nello stesso tempo produce una forte accelerazione dello sviluppo delle resistenze meccaniche del calcestruzzo alle brevi stagionature.
Dynamon NRG 1014 evita i rischi di segregazione e garantisce l’omogeneità delle miscele anche con spandimenti (slump-flow) molto elevati.
Maggiori campi di applicazione:
produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm² e ottimo facciavista;
produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, anche con miscele carenti di parti fini;
produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da un elevato grado di lavorabilità e di finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista in opera;
produzione di calcestruzzi autocompattanti che possono essere posti in opera senza alcuna vibrazione, con un’elevata velocità di getto grazie alle proprietà di scorrevolezza e di resistenza alla segregazione.
DYNAMON NRG 1014 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
DYNAMON NRG 1015 - Superfluidificante accelerante di indurimento per calcestruzzi da prefabbricazione
Dynamon NRG 1015 è un additivo specifico per il settore della prefabbricazione ideato per fluidificar calcestruzzi e per facilitarne la posa in opera allo stato fresco, con il raggiungimento di elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito alle brevi stagionature.
Dynamon NRG 1015 può essere utilizzato con successo nel confezionamento di calcestruzzi:
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso in cui è richiesta una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm²;
dove è richiesto un mantenimento della lavorabilità almeno di 30-45 minuti anche in climi caldi;
per la produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da una buona finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista.
DYNAMON NRG 1015 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1015 S - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione
Questo superfluidificante è caratterizzato da un'elevata efficacia e viene impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità nel settore della prefabbricazione.
L’utilizzo di Dynamon NRG 1015 S è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1015 S fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo-Calcestruzzi prefabbricati
Questo superfluidificante ad elevata efficacia presenta un effetto accelerante ed è impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
L’utilizzo di Dynamon NRG 1018 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1018 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
I maggiori campi di applicazione di Dynamon NRG 1020 sono il confezionamento di calcestruzzi:
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da una resistenza meccanica a compressione Rckj minima, al taglio dei trefoli, di 35 N/mm² e ottimo facciavista;
per la produzione di elementi in cemento armato precompresso, caratterizzati da alti valori di lavorabilità, da un’ottima meccanica a compressione, al taglio dei trefoli e ottimo facciavista;
per la produzione di pannelli di tamponamento, caratterizzati da un elevato grado di lavorabilità e di finitura superficiale in combinazione ad un ottimo facciavista in opera.
DYNAMON NRG 1020 fa parte delle linee
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
DYNAMON NRG 1022 - Superfluidificante estivo per calcestruzzi da prefabbricazione
Questo superfluidificante ad elevata efficacia è impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
L’utilizzo di Dynamon NRG 1022 è adatto per impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1022 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
DYNAMON NRG 1024 - Superfluidificante accelerante d’indurimento integratore di fini per calcestruzzi da prefabbricazione
Questo superfluidificante è impiegato per la realizzazione di calcestruzzi caratterizzati da un basso tenore di fini
L’utilizzo di Dynamon NRG 1024 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1024 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1030 - Super-plasticiser for pre-cast concrete
Questo additivo ad elevata efficacia è impiegato per la realizzazione di calcestruzzi di qualità destinati al settore della prefabbricazione.
L’utilizzo di Dynamon NRG 1030 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles
DYNAMON NRG 1030 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
Dynamon NRG 1034 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
L’utilizzo di Dynamon NRG 1034 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
Dynamon NRG 1034 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo-Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1035 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
L’utilizzo di Dynamon NRG 1035 è adatto per i sistemi di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1035 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1037 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
L’utilizzo di Dynamon NRG 1037 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1037 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
DYNAMON NRG 1039 - Superfluidificante per calcestruzzi da prefabbricazione ad elevato sviluppo delle resistenze alle brevi stagionature
L’utilizzo di Dynamon NRG 1039 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles.
DYNAMON NRG 1039 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Superfluidificanti ad elevate prestazioni per prefabbricazione
L’utilizzo di Dynamon NRG 1044 è consigliato negli impianti di calcestruzzo da prefabbricazione e soprattutto per la produzione di elementi in calcestruzzi armati quali:
travi precompresse;
pannelli di tamponamento;
conci prefabbricati;
predalles
DYNAMON NRG 1044 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi prefabbricati
[post_title] => Superfluidificante per calcestruzzo DYNAMON NRG
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[post_content] => Grazie all'immediata reazione chimica con il vapore acqueo, la schiuma poliuretanica MapePUR, quando estrusa, reagisce immediatamente con l’umidità dell’aria e del supporto, espandendo di volume e riempiendo vuoti e discontinuità anche difficilmente accessibili dall'operatore.La schiuma poliuretanica è ideale per l’isolamento dal calore, freddo, rumore, perché pratica e di facile utilizzo. Una volta indurita forma una massa isolante e adesiva, leggera ma consistente, facilmente rifinibile e modellabile, che protegge da calore, freddo e rumore, aumentando la sensazione di benessere abitativo.
Prodotti schiuma poliuretanica MapePUR
Sono 4 i prodotti MapePUR, confezionati in bombolette aerosol per applicazione manuale o a pistola:
MapePUR Universal Foam, schiuma universale (per applicazione manuale o pistola) autoespandente multifunzione per riempimento ed isolamento termo-acustico.
MapePUR Roof Foam, schiuma per tetti (per applicazione manuale o pistola) autoespandente adesiva per incollaggio, riempimento ed isolamento termo-acustico.
MapePUR Fire Foam, schiuma resistente al fuoco (per applicazione manuale) autoespandente adesiva per riempimento ed isolamento termo-acustico, certificata per resistenza al fuoco fino a EI 240.
MapePUR Cleaner, pulitore per schiuma poliuretanica
MAPEWRAP 11 - Stucco epossidico bicomponente con normali tempi di presa, a consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1.
Tempo di lavorabilità: 40 min. (a +23°C).
Adesione al calcestruzzo: > 3 N/mm² (dopo 7 gg a +23°C - rottura del supporto).
Classificazione: EN 1504-4.
Applicazione: spatola.
Consumo: 1,55 kg/m² per mm di spessore.
MAPEWRAP 12 - Stucco epossidico bicomponente a presa lenta, di consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1.
Tempo di lavorabilità: 60 min. (a +23°C).
Adesione al calcestruzzo: > 3 N/mm² (dopo 7 gg a +23°C - rottura del supporto).
Classificazione: EN 1504-4.
Applicazione: spatola.
Consumo: 1,55 kg/m² per mm di spessore.
MAPEWRAP 21 - Resina epossidica bicomponente superfluida per l’impregnazione con “sistema ad umido” di MAPEWRAP.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 4 : 1.
Tempo di lavorabilità: 40 min. (a +23°C).
Adesione al calcestruzzo: > 3 N/mm² (dopo 7 gg a +23°C - rottura del supporto).
Viscosità Brookfield: 300 mPa•s (rotore 1 - giri 10).
Classificazione: EN 1504-4.
Consumo: in funzione del tipo di tessuto e dell’altezza.
MAPEWRAP 31 - Adesivo epossidico bicomponente di media viscosità per l’impregnazione con “sistema a secco” di MAPEWRAP.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 4 : 1.
Tempo di lavorabilità: 40 min. (a +23°C).
Adesione al calcestruzzo: > 3 N/mm² (dopo 7 gg a +23°C - rottura del supporto).
Viscosità Brookfield: 7.000 mPa•s (rotore 3 - giri 5).
Classificazione: EN 1504-4.
Consumo: in funzione del tipo di tessuto e dell’altezza.
MAPEWRAP B UNI-AX - Tessuto unidirezionale in fibra di basalto ad alta resistenza. Il tessuto è disponibile con due grammature ed un’unica altezza.
DATI TECNICI:
Grammature: 400-600 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,143-0,214 mm.
Resistenza a trazione: > 4.840 N/mm².
Modulo elastico a trazione: 89 GPa.
Larghezza: 40 cm.
Allungamento a rottura: 2%.
Confezioni: rotoli da 50 m.
MAPEWRAP C BI-AX - Tessuto bidirezionale bilanciato in fibra di carbonio ad alta resistenza.
DATI TECNICI:
Grammature: 230-360 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,064-0,10 mm.
Resistenza a trazione: > 4.800 MPa.
Modulo elastico a trazione: 230 GPa.
Larghezza: 20-40 cm.
Allungamento a rottura: 2,1%.
Confezioni: rotoli da 50 m.
MAPEWRAP C FIOCCO - orda in fibre di carbonio da impregnare con MAPEWRAP 21 (resina epossidica bicomponente superfluida).
DATI TECNICI:
Dimetri disponibili: 6, 8, 10, 12 mm.
Area equivalente di tessuto secco:
diam. 6 mm 15,70 mm²;
diam. 8 mm 21,24 mm²;
diam. 10 mm 26,79 mm²;
diam. 12 mm 31,40 mm².
Modulo elastico: 230.000 N/mm².
Resistenza a trazione: 4.830 N/mm².
Allungamento a rottura: 2%.
Confezioni: rotoli da 10 m.
MAPEWRAP C QUADRI-AX - Tessuto quadriassiale bilanciato in fibra di carbonio ad alta resistenza.
DATI TECNICI:
Grammature: 380-760 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,053-0,106 mm.
Resistenza a trazione: > 4.800 MPa.
Modulo elastico a trazione: 230 GPa.
Larghezza: 30-48,5 cm.
Allungamento a rottura: 2,1%.
Confezioni: rotoli da 50 m.
MAPEWRAP C UNI-AX - Tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza ed elevato modulo elastico (252.000 ± 2% N/mm²).
DATI TECNICI:
Grammature: 300-600 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,164-0,331 mm.
Resistenza a trazione: ≥ 4.900 N/mm².
Modulo elastico a trazione: 252.000 ± 2% N/mm².
Allungamento a rottura: ≥ 2%.
Larghezza: 10 - 20 - 40 cm.
Confezioni: rotoli da 50 m.
MAPEWRAP EQ ADHESIVE - Adesivo monocomponente pronto all’uso a base di dispersione poliuretanica all’acqua a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC) per l’impregnazione del tessuto bidirezionale apprettato in fibra di vetro MAPEWRAP EQ NET.
DATI TECNICI:
Consistenza: gel.
Colore: bianco lattiginoso.
Immagazzinaggio: 12 mesi (teme il gelo).
Tempo di indurimento finale: 24 ore.
EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione.
Consumo: 0,5-0,6 kg/m².
Confezioni: fustini da 6 kg
MAPEWRAP EQ NET - Tessuto bidirezionale in fibra di vetro apprettato per il presidio sismico delle partizioni secondarie degli edifici.
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: fibra di vetro tipo E apprettata.
Grammatura: 286 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,057 mm.
Resistenza a trazione: > 1600 N/mm².
Modulo elastico a trazione: 42 GPa.
Larghezza: 100 cm.
Allungamento a rottura: 4%.
Confezioni: rotoli da 50 m.
MAPEWRAP G FIOCCO - Corda in fibre di vetro da impregnare con MAPEWRAP 21 (resina epossidica bicomponente superfluida).
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: vetro Type E.
Dimetri disponibili: 6, 8, 10, 12 mm.
Area equivalente di tessuto secco:
diam. 6 mm 16,34 mm²;
diam. 8 mm 21,45 mm²;
diam.10 mm 27,58 mm²;
diam.12 mm 32,69 mm².
Modulo elastico: 80.700 N/mm².
Resistenza a trazione: 2.560 N/mm².
Allungamento a rottura: > 3%.
Confezioni: rotoli da 10 m
MAPEWRAP G QUADRI-AX - Tessuto quadriassiale bilanciato in fibra di vetro.
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: vetro Type E.
Grammatura: 1140 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,1096 mm.
Resistenza a trazione: 2.600 MPa.
Modulo elastico a trazione: 73 GPa.
Larghezza: 30-48,5 cm.
Allungamento a rottura: 3,5-4%.
Confezioni: rotoli da 50
MAPEWRAP G UNI-AX - Tessuto unidirezionale in fibra di vetro.
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: vetro Type E.
Grammature: 300-900 g/m².
Spessore equivalente di tessuto secco: 0,16-0,48 mm.
Resistenza a trazione: 2.560 N/mm².
Modulo elastico a trazione: 80,7 GPa.
Allungamento a rottura: 3-4%.
Larghezza: 30-60 cm.
Confezioni: rotoli da 50
MAPEWRAP PRIMER 1 - Primer epossidico bicomponente specifico per il sistema MAPEWRAP.
DATI TECNICI:
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1.
Tempo di lavorabilità: 90 min. (a +23°C).
Adesione al calcestruzzo: > 3 N/mm² (dopo 7 gg a +23°C - rottura del supporto).
Viscosità Brookfield: 300 mPa•s (rotore 1 - giri 10).
Consumo: 250-300 g/m
MAPEWRAP S FABRIC - Tessuto unidirezionale in fibra di acciaio galvanizzato ad alta resistenza per il rinforzo strutturale.
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: fibra di acciaio galvanizzato.
Grammatura (solo fibre metalliche): 2100 g/m².
Area resistente per unità di larghezza: 373,80 m²/m.
Resistenza a trazione: > 2.845 N/mm².
Modulo elastico a trazione: 210.000 N/mm².
Allungamento a rottura: > 2,6%.
Larghezza: 30 cm.
Confezioni: rotoli da 25,00 m.
MAPEWRAP S FIOCCO - Corda in fibre di acciaio ad alta resistenza per il rinforzo strutturale.
DATI TECNICI:
Tipo di fibra: acciaio al carbonio ad alta resistenza.
Dimetri disponibili: 10, 12 mm.
Area resistente per unità di larghezza:
diam.10 mm 4300 mm ² /m;
diam.12 mm 5200 mm ² /m.
Carico massimo per unità di larghezza:
diam.10 mm 8.969,8 kN/m;
diam.12 mm 10.847,2 kN/m.
Spessore:
diam.10 mm 4,30 mm;
diam.12 mm 5,20 mm.
Modulo elastico: 210.000 N/mm ² .
Resistenza a trazione: 2.086 N/mm ² .
Allungamento a rottura: 2%.
Confezioni: rotoli da 10 m.
ULTRABOND ECO P992 1K - Adesivo monocomponente poliuretanico, pronto all’uso, elastico e senza solvente, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), per tutti i tipi di parquet su massetti realizzati con MAPECEM, MAPECEM PRONTO, TOPCEM e TOPCEM PRONTO, massetti cementizi, vecchi pavimenti in legno, ceramica, marmo, marmette, ecc. Idoneo per sottofondi riscaldanti.
ULTRABOND ECO S945 1K - Adesivo monocomponente a base di polimeri sililati, senza solvente e isocianati, per l’incollaggio di parquet prefinito multistrato, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
ULTRABOND ECO S955 1K - Adesivo monocomponente a base di polimeri sililati, senza solvente e isocianati, per tutti i tipi di parquet, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
ULTRABOND P902 2K - Adesivo epossipoliuretanico bicomponente per l’incollaggio di parquet di qualunque formato e specie su massetti realizzati con MAPECEM, MAPECEM PRONTO, TOPCEM e TOPCEM PRONTO, massetti cementizi, vecchi pavimenti in legno, ceramica, marmo, marmette, ecc. Idoneo per sottofondi riscaldanti.
ULTRABOND P980 1K - Adesivo monocomponente poliuretanico, senza solvente, per l’incollaggio di parquet prefinito multistrato, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
ULTRABOND P990 1K - Adesivo monocomponente a base di resina poliuretanica igroindurente pronto all’uso, elastico e senza solvente, per tutti i tipi di parquet e laminati.
ULTRABOND P-R9 - Adesivo poliuretanico monocomponente igroindurente espansivo da iniezione per il fissaggio e la riparazione di elementi in parquet non perfettamente ancorati al sottofondo.
ULTRABOND S965 1K - Adesivo monocomponente a base di polimeri sililati, senza solvente e isocianati, per tutti i tipi di parquet, anche parquet per esterno, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
ULTRABOND S997 1K - Adesivi monocomponente a base di polimeri sililati, tissotropico, pronto all’uso, elastico e senza solvente, per la posa e mosaico di parquet.
LIGNOBOND - Adesivi per pavimenti poliuretanico a 2 componenti totalmente esenti da solventi per la posa di parquet anche in listoni e legni sensibili all’umidità. Utilizzabile anche su vecchi pavimenti o sottofondi non assorbenti. Grazie alla sua speciale formula, Lignobond è inattaccabile da muffa e batteri. Disponibile nei colori chiaro e scuro, in fustini da 10 e 5 kg (consumo 800-1000 g/m2).
ADESIVIL D3 - Adesivi per pavimenti galleggianti in legno prefiniti od aminoplastici rigidi melaminici e laminati. In particolare è adatto all'incollaggio degli incastri fra i singoli elementi dei pavimenti in legno prefinito in posa libera, all'incollaggio di piccoli elementi in legno in generale e per lavori di bricolage. Si presenta sottoforma di pasta fluida bianca da estrudere attraverso il beccuccio della confezione, in flacone da 0,5 kg (consumo 25g/ml o 100-180 g/m2).
PLANOBOND - Adesivo cementizio autobagnante a media deformabilità per pavimenti ceramici interni ed esterni. Campi di applicazione: Incollaggio di pavimenti all’esterno ed all’interno di piastrelle di ceramica (di tutti i tipi e di medio e grande formato), di pietre naturali (purché stabili all’umidità e non soggette ad efflorescenze) di cotto e di marmette in cemento su vecchi pavimenti (ceramica, pietre naturali, marmette, cemento), massetti cementizi e pavimenti riscaldanti. Particolarmente adatto per la posa in condizioni di temperatura elevata in quanto l’impasto mantiene l’effetto autobagnante per diverse ore.
Conforme alla norma europea prEN 12004.
LATEX PLUS - Additivo elasticizzante da miscelare con Keraquick, per migliorarne la deformabilità, e con Nivorapid, per migliorarne la deformabilità ma anche l’adesione su superfici difficili. Campi di applicazione: Miscelato con Keraquick genera un adesivo ultrarapido ad elevata deformabilità per la posa all’interno e all’esterno di piastrelle ceramiche, materiali lapidei, pannelli isolanti, cartongesso, ecc. Miscelato con Nivorapid genera una rasatura cementizia ultrarapida con deformabilità e adesione tale da essere utilizzabile su superfici interne ad alta deformabilità (legno, lamiera, PVC, gomma, ecc.). Latex Plus deve essere utilizzato in sostituzione totale dell’acqua di impasto.
KERASET - Adesivo in polvere a base cementizia per piastrelle ceramiche (spessore dell’adesivo fino a 5 mm). Campi di applicazione: Incollaggio all’esterno ed all’interno di piastrelle e mosaici ceramici in monocottura o bicottura a pavimento, parete e soffitto; incollaggio a punti di materiali isolanti come polistirolo espanso, poliuterano espanso, lana di roccia o di vetro, pannelli fonoassorbenti, ecc. Impastato con acqua si trasforma in una malta di facile lavorabilità, tale da poter essere applicato in verticale senza colare e senza lasciar scivolare le piastrelle. Indurisce senza subire ritiri apprezzabili fino ad assumere una buona resistenza, aderendo perfettamente a tutti i materiali di normale uso in edilizia. Conforme alla norma europea prEN 12004.
KERAQUICK -Adesivo in polvere a discreta deformabilità a presa ultrarapida per piastrelle ceramiche (spessore dell’adesivo fino a 5 mm). Campi di applicazione: Incollaggio all’esterno ed all’interno a parete e pavimento di piastrelle ceramiche di ogni tipo (bicottura, monocottura, grès porcellanato, ecc.) su: vecchi pavimenti e rivestimenti (ceramica, pietra naturale, marmette, cemento) purché solidi e perfettamente puliti; calcestruzzo di getto, pannelli in Cls prefabbricati purché sufficientemente stagionati (4 mesi), pannelli riscaldanti, pannelli in fibro-cemento, gesso cartonato, legno o derivati sufficientemente vincolati. Particolarmente indicato in lavori di rifacimento dove sia richiesto un rapido utilizzo. Conforme alla norma europea prEN 12004.
KERAFLOOR - Adesivo in polvere a base cementizia per piastrelle ceramiche, con spessore dell'adesivo fino a 15 mm, non deformabile, colori grigio e bianco. Campi di applicazione: incollaggio all’interno e all’esterno di piastrelle e listelli (grès, klinker, monocottura), con rovescio molto incavato o profilato; incollaggio all’interno e all’esterno di piastrelle (bicotture, monocotture, cotto toscano, piastrelle formate a mano) anche se di spessore disuniforme o incurvate. Conforme alla norma europea prEN 12004.
Gli adesivi cementizi Keraflex sono caratterizzati da alte prestazioni e da un’estrema versatilità d’utilizzo nell'ambito della posa di piastrelle in ceramica e materiale lapideo, mostrandosi idonei alla posa di prodotti grande formato e alla realizzazione di grandi superfici.
Questi adesivi per superfici in ceramica e materiale lapideo rispettano i principi di sostenibilità ambientale grazie alla bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
Gli adesivi Mapei della gammaKeraflex, indicati per essere utilizzati sia in ambienti interni che esterni, permettono di posare piastrelle ceramiche di ogni tipo e superfici in pietra naturale, permettendo di effettuare la sovrapposizione di piastrelle in ceramica su pavimenti esistenti; inoltre garantiscono la tenuta di pavimentazioni sottoposte a traffico intenso e a forti sollecitazioni.
[caption id="attachment_645090" align="aligncenter" width="374"] Adesivo cementizio Keraflex ad alte prestazioni per piastrelle in ceramica e materiale lapideo[/caption]
Keraflex è caratterizzato da un'elevata capacità di adesione, discreta deformabilità e scivolamento verticale nullo. Questo adesivo cementizio è utilizzatonei seguenti campi di applicazione: incollaggio all’esterno e all’interno di piastrelle ceramiche, materiale lapideo e mosaici di ogni tipo a pavimento, parete e soffitto su supporti tradizionali.Scarica la scheda tecnica del prodotto
Gamma di adesivi cementizi
Keraflex Easy S1
[caption id="attachment_645094" align="aligncenter" width="369"] Adesivo cementizio con elevata capacità bagnante e di facile applicazione Keraflex Easy S1[/caption]
Questo adesivo cementizio a tempo aperto allungato si presenta come una polvere grigia o bianca a base di cemento, sabbie di granulometria selezionata, resine sintetiche e additivi speciali.
E' caratterizzato da elevato trasferimento sul rovescio delle piastrelle e facile applicazione e impiegato per la posa di piastrelle in ceramica e materiale lapideo, in particolare grés porcellanato di grandi formati su superfici a pavimento in spessori fino a 10 mm.
Presenta una bassissima emissione di sostanze organiche volatili che permette di salvaguardare al massimo la qualità dell’aria e la salute del posatore.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
Keraflex Maxi S1
[caption id="attachment_645095" align="aligncenter" width="365"] Adesivo cementizio Keraflex Maxi S1 con tecnologia Low Dust[/caption]
Adesivo a base cementizia indicato per spessori da 3 a 15 mm, caratterizzato da un'elevata adesione, buona deformabilità e scivolamento verticale nullo.
Impiegato per l'incollaggio all’esterno e all’interno di pavimenti e rivestimenti in ceramica e pietre naturali su supporti tradizionali come: massetti cementizi e pavimenti riscaldanti, intonaco cementizio o a malta bastarda, cartongesso, pareti di mattoni e di blocchi, calcestruzzo con stagionatura superiore ai 4 mesi.
Si adatta all’incollaggio di piccoli e grandi formati su supporti sconnessi e alla posa di piastrelle anche di elevato peso; inoltre, è idoneo alla realizzazione di sovrapposizioni su pavimenti e rivestimenti esistenti e all’incollaggio di materiali isolanti come polistirolo espanso, poliuretano espanso, lana di roccia o di vetro, pannelli fonoassorbenti, ecc.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
Keraflex Maxi S1 zerø
[caption id="attachment_645092" align="aligncenter" width="600"] Adesivo deformabile ad altissima adesione e ottima lavorabilità Keraflex Maxi S1 zerø[/caption]
Adesivo cementizio grigio ad alte prestazioni, nato da un attento studio all'interno dei laboratori Mapei e ad effetto climalterante nullo.
Questo adesivo, caratterizzato da scivolamento verticale nullo e tecnologia Low Dust, è indicato per la posa di piastrelle in ceramica e materiale lapideo di grandi formati.
Si contraddistingue per la bassissima emissione di sostanze organiche volatili e per l'emissione residua di gas a effetto serra compensata.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
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[post_content] => Keracrete è un additivo in lattice da miscelare con sabbia ocemento per la realizzazione di adesivi per l'incollaggio di piastrelle ceramiche e materiale lapideo e per malte da rasatura.Keracrete è impiegato in aggiunta a Keracrete Polvere bianco e grigio o miscelato con sabbia e cemento per dar forma all'impasto adesivo.
L'impasto adesivo ottenuto è impiegato per l'incollaggio in esterno e in interno, a parete e a pavimento, di piastrelle di ceramica di ogni tipo, mosaico vetroso, pietre naturali di buona stabilità. L'incollaggio degli elementi può avvenire su tutti i supporti tradizionali, solidi e puliti, su calcestruzzo di getto, pannelli in calcestruzzo prefabbricati sufficientemente stagionati, pannelli riscaldanti ecc.
Si adatta, inoltre, a vecchi pavimenti purché solidi e perfettamente puliti ed è particolarmente indicato per la posa di rivestimenti in piscine, vasche ecc.
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KERABOND - Adesivo in polvere a base cementizia per piastrelle ceramiche (spessore dell'adesivo fino a 5 mm). Campi di applicazione: Incollaggio all'esterno ed all'interno di piastrelle e mosaici ceramici di ogni tipo, a pavimento, parete e soffitto su supporti tradizionali (intonaci e massetti cementizi, pareti di mattoni o di blocchi ecc.) purché solidi, puliti e stabili. Può essere miscelato con Isolastic per ottenere un adesivo elastico. Conforme alla norma europea prEN 12004.
ISOLASTIC - Lattice elasticizzante da miscelare con Kerabond e Kerafloor per migliorarne le prestazioni e la deformabilità, fino a soddisfare i requisiti della classe C2 (adesivo cementizio migliorato) secondo EN 12004 e quelli della classe S2 (adesivo altamente deformabile) secondo EN 12002. Adatto per piastrelle di ogni tipo e pietre naturali su supporti tradizionali.
GRANIRAPID - Sistema adesivo a 2 componenti a presa ed idratazione rapida per ceramica, pietre naturali e artificiali (spessore dell’adesivo fino a 10 mm). Campi di applicazione: Incollaggio in esterno e in interno a parete e a pavimento di piastrelle ceramiche di ogni tipo, pietre naturali o ricomposte di buona stabilità su: tutti i supporti tradizionali purché solidi, puliti; calcestruzzo di getto, anche di vasche e piscine, pannelli in Cls prefabbricati stagionati (4 mesi), pannelli riscaldanti, ecc. per piastrelle non superiori a 900 cm2; vecchi pavimenti (ceramica, pietra naturale, cemento, marmette) solidi e perfettamente puliti. Indicato in lavori di rifacimento dove sia richiesto un rapido asciugamento ed utilizzo e per pavimentazioni soggette a traffico pesante. Conforme alla norma europea prEN 12004.
MAPEWRAP 31 - Adesivi epossidici di media viscosità per l’impregnazione con “sistema a secco” di MapeWrap.
MapeWrap 31 è un prodotto bicomponente a base di resine epossidiche, di consistenza pastosa ed esente da solventi appositamente formulato per l’impregnazione in opera con il metodo a secco di tessuti MapeWrap. Per la preparazione, versare il Componente B nel Componente A e mescolare con trapano dotato di agitatore fino a completa omogeneità della resina. Rapporto di miscelazione: 4 parti in peso di Componente A e 1 parte in peso di Componente B. Dopo la miscelazione il prodotto rimane lavorabile per circa 40 minuti a +23°C. L’applicazione di MapeWrap 31 deve essere effettuata direttamente su MapeWrap 11 o MapeWrap 12 ancora freschi, mediante pennello o rullo a pelo corto. Successivamente deve essere posto in opera il tessuto sull’elemento in calcestruzzo da riparare o rinforzare senza lasciare alcuna grinza.
Consumo da 0,1 a 1,8 kg/m secondo il tipo di tessuto impiegato.
Confezioni kg 5 (A+B); kg 2,5 (A+B).
DYNAMON EASY 11 - Superfluidificante a base acrilica modificata per calcestruzzi preconfezionati
Campi di applicazione:
confezionamento di calcestruzzo preconfezionato:
- con lunga conservazione della lavorabilità e buone prestazioni meccaniche a breve stagionatura, in climi freddi
- destinato ad opere impermeabili e durevoli nelle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1
Sviluppa la massima azione disperdente se aggiunto dopo gli altri componenti dell’impasto (cemento, aggregati, aggiunte minerali o filler ed almeno l’80% dell’acqua dell’impasto).
Consumo:
Dosaggio in volume da 0,5 a 2 l per ogni 100 kg di cemento.
Confezioni:
Tanica da 25 kg.
Fusto da 200 l.
Cisternetta da 1000 l.
Su richiesta è disponibile la fornitura del prodotto sfuso.
DYNAMON EASY 11 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
DYNAMON EASY 21 - Superfluidificante polifunzionale ritardante per bassi rapporti A/C e con buon mantenimento della lavorabilità
L'elevata lavorabilità, anche con temperature ambientali elevate, garantisce ai calcestruzzi confezionati una facile posa in opera allo stato fresco ed elevate prestazioni allo stato indurito.
Campi di applicazione:
settore del calcestruzzo preconfezionato e ovunque esista la necessità di una buona riduzione d’acqua
getti in clima caldo o situazioni con necessità di trasporto del calcestruzzo per lunghe distanze
produzione di calcestruzzo preconfezionato:
-con buone prestazioni meccaniche e lunga conservazione della lavorabilità
-destinato ad opere impermeabili e durevoli nelle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1.
Caratteristiche tecniche:
soluzione acquosa di polimeri acrilici capaci di disperdere efficacemente i granuli di cemento e di favorire un lento sviluppo dei primi prodotti d’idratazione del cemento.
DYNAMON EASY 21 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
DYNAMON EASY 31 - Superfluidificante polifunzionale ritardante per bassi rapporti A/C e con ottimo mantenimento della lavorabilità
Garantisce al calcestruzzo un eccezionale mantenimento della lavorabilità nelle diverse classi di consistenza, anche con temperatura ambientale è elevata.
E' particolarmente vantaggioso quando si devono effettuare getti in clima caldo o quando si ha la necessità di trasportare il calcestruzzo per lunghe distanze.
Campi di applicazione:
settore del calcestruzzo preconfezionato e ovunque vi sia necessità di una buona riduzione d’acqua
produzione di calcestruzzo preconfezionato:
-con buone prestazioni meccaniche e lunghissima conservazione della lavorabilità, in clima caldo
-destinato ad opere impermeabili e durevoli nelle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1.
Caratteristiche tecniche: D
soluzione acquosa di polimeri acrilici capaci di disperdere efficacemente i granuli di cemento e di favorire un lento sviluppo dei primi prodotti d’idratazione del cemento.
DYNAMON EASY 31 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
ULTRALITE S2 - Monocomponente che alleggerisce la posa dei grandi formati.
L'adesivo cementizio viene utilizzato a pavimento ed a parete, all'interno ed all'esterno, di qualsiasi tipo di ceramica (bicottura, monocottura, gres porcellanato) e pietre naturali stabili e non sensibili all'umidità.
Particolarmente indicato per la posa in opera del gres porcellanato sottile con e senza rete di rinforzo di grandi formati anche in facciate esterne e permette di ottenere un'ottima bagnatura fra retro lastra e supporto.
L'utilizzo dell'adesivo cementizio, oltre che per le tradizionali pose su massetti ed intonaci cementizi, massetti in anidrite e intonaci a base gesso (previa applicazione di Primer G o Eco Prim T), pose in sovrapposizione, è particolarmente indicato in tutte le situazioni dove viene richiesto l'utilizzo di un prodotto ad adesioni migliorate ed altamente deformabile ad esempio:
- Posa di ceramica a spessore tradizionale, pietra naturale non sensibile all’umidità e gres porcellanato sottile su facciata esterna
- Posa su membrane impermeabilizzanti tipo Mapelastic, Mapelastic Smart, Mapelastic AquaDefense, Monolastic, Mapegum WPS
- Posa su supporti deformabili senza calcestruzzo, massetti riscaldanti, cartongesso, ecc.
- Posa di gres porcellanato sottile, gres a spessore tradizionale e pietre naturali non sensibili all'umidità su sistema di isolamento a cappotto Mapetherm Tile System.
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Isolamento termico a cappotto MAPETHERM E SILEXCOLOR
MAPETHERM AR1 GG
Malta cementizia monocomponente a grana grossa per l’incollaggio e la rasatura di pannelli termoisolanti e per sistemi di isolamento “a cappotto”.
ETA10/0024
ETA10/0025
Dati tecnici:
Consistenza: polvere.
Colori: bianco e grigio
Massa volumica (g/cm³): 1,4.
Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C.
Rapporto di miscelazione: 20-24% con acqua (in peso).
Pulizia: acqua.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: spatola.
Consumo: 1,35-1,55 kg/m² per mm di spessore come rasatura (consigliato: circa 4 mm in 2 mani).
Confezioni: 25 kg.
MAPETHERM M. WOOL
Pannello isolante in lana di vetro ad alta densità per sistema di isolamento termico a cappotto.
ETA 10/0024
Dati tecnici:
Composizione: lana di vetro ad alta densità.
Colore: giallo.
Spessori disponibili mm.: 40, 50, 60, 80, 100.
Dimensioni pannello mm.: 1200 x 600.
Confezioni: da 2,88 a 7,2 m² (secondo lo spessore).
MAPETHERM NET
Rete in fibra di vetro resistente agli alcali idonea all’esecuzione di rasature armate, per il ripristino di facciate o per l’esecuzione dei sistemi d’isolamento termico a cappotto MAPETHERM.
ETA 10/0024
ETA 10/0025
ETA 04/0061
Dati tecnici:
Composizione: 100% fibra di vetro.
Colore: bianco.
Dimensione delle maglie (mm): 4,15 x 3,8.
Peso rete apprettata (g/m²): ca. 150.
Immagazzinaggio: illimitato.
Confezioni: rotoli da 50 x 1 metro.
SILEXCOLOR BASE COAT
Fondo ai silicati pigmentato, per esterni ed interni, uniformante, riempitivo e traspirante a norma DIN 18363.
ETA10/0024
ETA10/0025
Dati tecnici:
Consistenza: liquido pastoso.
Colore: bianco o tinte ottenibili con sistema di colorazione automatico ColorMap®.
Massa volumica (EN ISO 2811-1) (g/cm³): ca. 1,61.
Residuo secco: (EN ISO 3251) (%): ca. 66.
Rapporto di diluizione: tal quale o 5% di acqua.
Tempi di attesa tra una mano e l’altra: 24 ore.
Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C.
Pulizia: acqua.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: pennello, rullo o spruzzo.
Consumo: 0,3-0,5 kg/m² per mano.
Confezioni: 20 kg.
SILEXCOLOR GRAFFIATO
Rivestimento ai silicati graffiato per esterni ed interni, ad elevata traspirabilità e mascherante.
ETA10/0024
ETA10/0025
Dati tecnici:
Consistenza: pastoso.
Colore: bianco o tinte ottenibili con sistema di colorazione automatico ColorMap®.
Massa volumica (EN ISO 2811-1) (g/cm³): ca. 1,7-1,8 (a seconda della granulometria).
Residuo secco: (EN ISO 3251) (%): ca. 80.
Rapporto di diluizione: pronto all’uso.
Tempi di attesa tra una mano e l’altra: 24 ore.
Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C.
Pulizia: acqua.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: spatola.
Disponibile nelle seguenti granulometrie:
Consumo:
- 1,2 mm: 1,9-2,3 kg/m²;
- 1,8 mm: 2,4-2,8 kg/m².
Confezioni: 20 kg.
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Mapesilent Band R e Mapesilent Tape
Mapesilent Band R è una fascia adesiva ad L in polietilene espanso a cellule chiuse da applicare alle pareti perimetrali e sul perimetro di elementi che attraversano il massetto al fine di evitare la formazione di ponti acustici.
Scarica la scheda tecnica di Mapesilent Band R
Mapesilent Tape è un nastro adesivo in polietilene espanso a cellule chiuse impiegato per sigillare rotoli e pannelli dell’intera gamma MAPESILENT.
Grazie all'applicazione di questo nastro si impedisce la formazione di ponti acustici garantendo la continuità del sistema fonoisolante.Scarica la scheda tecnica di Mapesilent Tape
Mapesilent Comfort
Mapesilent Comfort è la soluzione ideata per isolare acusticamente la pavimentazione dai rumori di calpestio, in conformità ai requisiti acustici passivi imposti dal DPCM 5-12-97.
Caratterizzato da semplicità di movimentazione ed utilizzo e da uno spessore molto contenuto è l'ideale per la realizzazione di massetti galleggianti perfettamente desolidarizzati dal supporto, sopra i quali è possibile applicare ogni tipo di pavimentazione.Scarica la scheda tecnica di Mapesilent Comfort
Mapesilent Panel
Mapesilent Panel è il sistema di isolamento acustico ideato da Mapei e costituito da quadrotte che donano elevate prestazioni fonoisolanti alla pavimentazione, isolando dai rumori di calpestio.
Questa soluzione consente di rispettare i requisiti acustici passivi degli edifici imposti dal DPCM 5-12-97 e di raggiungere le più alte classi di efficienza acustica stabilite dalla normativa UNI 11367.
Grazie alle sue caratteristiche Mapesilent Panel è il prodotto ideale per la realizzazione di massetti galleggianti perfettamente desolidarizzati dal supporto, sopra i quali è possibile applicare ogni tipo di pavimentazione.
Mapesilent Panel riesce ad incrementare anche l’isolamento termico ed il potere fonoisolante del solaio, inoltre presenta un'elevata resistenza a lacerazioni e urti, evitando danneggiamenti durante le attività di cantiere.
Mapesilent Panel viene impiegato in combinazione con Mapesilent Band R e Mapesilent Tape per evitare fenomeni di formazione di ponti acustici.Scarica la scheda tecnica di Mapesilent Panel
Mapesilent Roll
Mapesilent Roll è una membrana elastoplastomerica accoppiata a fibra di poliestere impiegata per l'isolamento acustico della pavimentazione contro i rumori da calpestio e conforme ai requisiti acustici passivi degli edifici imposti dal DPCM 5-12-97.
Grazie a questa soluzione è possibile raggiungere le più alte classi di efficienza acustica stabilite dalla normativa UNI 11367; inoltre il ridotto spessore ed la semplicità di installazione permettono di realizzare massetti galleggianti perfettamente desolidarizzati dal supporto, sopra i quali è possibile applicare ogni tipo di pavimentazione in legno, ceramica, pietra naturale, resiliente e tessile, resina.
Mapesilent Roll viene fornita in rotoli ed è caratterizzata da un'elevata resistenza a lacerazioni ed urti, evitando il potenziale danneggiamento durante le attività di cantiere.
Scarica la scheda tecnica di Mapesilent Roll
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Materassino fonoisolante di facile installazione. Il sistema fonoisolante sottopavimento di basso spessore è in grado di contrastare la trasmissione del rumore da calpestio dei solai in accordo a quanto previsto dal DPCM 5-12-97.
[caption id="" align="aligncenter" width="433"] Mapesonic CR - sistema FONOISOLANTE[/caption]
Mapesonic CR è stato specificamente studiato per essere utilizzato negli edifici esistenti dove si intende migliorare l'isolamento acustico senza prevedere la rimozione della vecchia pavimentazione e del sottostante massetto.
Il suo utilizzo è, pertanto, particolarmente indicato in tutti gli edifici (residenze, alberghi, uffici, case di cura, scuole, ecc) soggetti a ristrutturazione.
Esempi tipici di applicazione
Mapesonic CR può essere usato:
• al di sotto di pavimentazioni resilienti (PVC, gomma, linoleum);
• al di sotto di parquet multistrato;
• su sottofondi a base cemento;
• su vecchie pavimentazioni in ceramica e pietra naturale.
Caratteristiche tecniche
I teli di Mapesonic CR sono realizzati con sughero e gomma ricomposta, legata tramite un composto poliuretanico di alta qualità, per un elevato isolamento acustico, fonoisolante
Vantaggi
• Riduce efficacemente il rumore di calpestio.
• Di facile e rapida installazione.
• Applicabile subito prima della posa del nuovo rivestimento.
• Di ridotto spessore.
• A bassissima emissione di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1).
• Applicabile al di sopra di pavimentazioni radianti.
• Certificato secondo le norme vigenti.
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[post_content] => KERAPOXYMalta per fughe ed adesivo epossidico antiacido bicomponente ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo, per la posa e la stuccatura di piastrelle ceramiche e materiale lapideo (larghezza minima delle fughe 3 mm).
La conformità di Kerapoxy è comprovata dal certificato ITT n° 25040322/Gi (TUM) emesso dal laboratorio Technische Universität München (Germania) e dai certificati ITT n° 2008-B-2748/7.1, 2008-B-2748/8.1 e 2008-B-2748/9.1 emessi dall’Istituto MPA Dresden (Germania)
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Tempo aperto: 30 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 4 giorni.
Dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 23.
Applicazione: spatola adeguata all’uso.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo:
come stuccatura: secondo le dimensioni del giunto;
come adesivo: 2-4 kg/m2.
Confezioni: unità da 10-5 kg e scatole 12x2 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY CQRiempitivo epossidico bicomponente antiacido di facile applicazione ed ottima pulibilità, batteriostatico con tecnologia BioBlock®, ideale per la stuccatura di fughe tra piastrelle ceramiche e mosaici. Utilizzabile anche come adesivo.
Prodotto certificato dall’Università di Modena (Italia) secondo la norma ISO 22196:2007 come stuccatura protetta dalla formazione e proliferazione di microorganismi.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 21.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI.
Finitura: spugna di cellulosa MAPEI.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: unità da 3 kg o da 10 kg per i colori 283 blu mare, 290 crema e 100 bianco.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY DESIGNMalta epossidica bicomponente, decorativa, translucida antiacida per la stuccatura di mosaico vetroso, piastrelle ceramiche e materiale lapideo di particolare valore estetico da impiegare anche in combinazione con MAPEGLITTER.
Utilizzabile anche come adesivo.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Tempo aperto (come adesivo): 30 minuti.
Tempo di registrazione (come adesivo): 60 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 25.
Applicazione: spatola adeguata all’uso.
Finitura: spugna di cellulosa MAPEI.
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: unità da 3 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY IEGMalta epossidica bicomponente ad altissima resistenza chimica, per la stuccatura di fughe di almeno 3 mm.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 4 giorni.
Dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 113 e 130.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI.
Finitura: tampone in Scotch Brite® e spugna MAPEI (o macchina a mono-disco rotante equipaggiata con gli speciali feltri in disco abrasivo tipo Scotch Brite® e racla di gomma).
EMICODE: EC1 R Plus - a bassissima emissione.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: unità da 10 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY PMalta epossidica bicomponente antiacida, di facile applicazione e buona pulibilità, per fughe di almeno 3 mm.
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 45 minuti.
Pedonabilità: ca. 24 ore.
Messa in esercizio: 4 giorni.
Dopo 4 giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: 113.
Applicazione: spatola in gomma MAPEI.
Finitura: tampone in Scotch Brite® e spugna MAPEI (o macchina a mono-disco rotante equipaggiata con gli speciali feltri in disco abrasivo tipo Scotch Brite® e racla di gomma).
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: unità da 10 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodottoKERAPOXY SPMalta epossidica a tre componenti ad elevata resistenza chimica, per la stuccatura di piastrelle ceramiche (larghezza minima delle fughe 5 mm).
DATI TECNICI:
Durata dell’impasto: 20 minuti.
Pedonabilità: ca. 6 ore.
Messa in esercizio: 24 ore.
Dopo 24 ore le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico.
Colori: neutro.
Applicazione: cazzuolino e ferro a costipare.
Finitura: straccio inumidito con alcool etilico e monospazzola.
Immagazzinaggio: 24 mesi.
Consumo: secondo le dimensioni del giunto.
Confezioni: unità da 10 kg.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => MALTA PER FUGHE - GAMMA KERAPOXY
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[post_content] => Le malte cementizie tixotropiche, fibrorinforzate e a presa rapida Planitop Rasa & Ripara e Rasa & Ripara R4 vengono impiegate per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo.Nello specifico si tratta di prodotti particolarmente indicati per la riparazione strutturale e non strutturale di superfici in calcestruzzo, siano esse orizzontali o verticali, interne ed esterne, e si dimostrano la soluzione ideale per strutture esposte sia all’aria o a contatto permanente con acqua.
Queste malte cementizie sono certificate secondo la norma EN 1504-2, relativa alla protezione del calcestruzzo, e secondo la EN 1504-3 riferita al ripristino del calcestruzzo.
Planitop Rasa & Ripara e Planitop Rasa & Ripara R4 presentano una bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC) e sono caratterizzati da una lavorabilità di circa 15 minuti che può essere incrementata nel caso di particolari esigenze attraverso l'aggiunta di Mapetard ES, speciale additivo ritardante liquido in soluzione acquosa.
Esempi di applicazione di Planitop Rasa & Ripara e Planitop Rasa & Ripara R4:
Ripristino rapido di parti degradate in calcestruzzo, spigoli di travi, pilastri, pannelli di tamponamento, cornicioni e frontalini di balconi.
Riparazione e regolarizzazione delle modanature in calcestruzzo presenti nell’edilizia civile, come fasce marcapiano, elementi sporgenti e decorativi.
Regolarizzazione rapida dei difetti superficiali presenti nei getti in calcestruzzo, come nidi di ghiaia, fori dei distanziatori, riprese di getto ecc., prima della successiva pitturazione.
Membrana impermeabilizzante liquida elastica pronta all'uso ad asciugamento estremamente rapido per impermeabilizzare all’interno e all’esterno.
CAMPI DI APPLICAZIONE
Impermeabilizzazione, prima della posa di rivestimenti ceramici, lapidei e mosaici, di:
• balconi e terrazzi;
• bagni e docce;
• lavanderie;
• saune ed ambienti umidi in genere.
Mapelastic® AquaDefense può essere utilizzato su:
• calcestruzzo;
• massetti cementizi o a base di leganti speciali (Topcem, Topcem Pronto, Mapecem, Mapecem Pronto);
• cartongesso (solo ad uso interno);
• rivestimenti esistenti in ceramica, marmette, materiale lapideo;
• intonaci cementizi.
VANTAGGI
Mapelastic® AquaDefense, membrana impermeabilizzante, consente:
• il non utilizzo di trapano e frusta in quanto pronto all’uso;
• di resistere all’acqua piovana dopo 1 ora dall’applicazione della prima mano e dopo 3 ore dalla seconda;
• la posa dei rivestimenti ceramici dopo solo 4 ore (i tempi si riferiscono a una temperatura di +23°C e ad un’umidità relativa delll’aria del 50%, con prodotto applicato su massetti asciutti con umidità residua inferiore al 3%).
CARATTERISTICHE TECNICHE
Mapelastic® AquaDefense è una pasta monocomponente di colore celeste, pronta all’uso totalmente priva di solventi, a base di resine sintetiche in dispersione acquosa, ad asciugamento estremamente rapido.
Mapelastic® AquaDefense permette una facile applicazione a rullo a pelo lungo, pennello o spatola su superfici orizzontali, inclinate e verticali. Dopo il rapido asciugamento, Mapelastic® AquaDefense si trasforma in una guaina elastica, non appiccicosa, resistente ad un leggero pedonamento già solo dopo 3 ore ed offre un’ottima superficie di aggrappo agli adesivi per la posa di ceramica, materiale lapideo e mosaici di ogni tipo. L’elasticità di Mapelastic® AquaDefense permette di sopportare i normali movimenti di dilatazione e ritiro del substrato dovuti agli sbalzi di temperatura e alle vibrazioni.
Pavimentazioni e rivestimenti impermeabilizzati con Mapelastic® AquaDefense, posati in opera con gli adesivi MAPEI di classe C2F (es. Granirapid, Elastorapid, ecc.) e stuccati con Ultracolor Plus possono essere sottoposti al traffico pedonale dopo solo circa 12 ore dall’inizio dei lavori.
I tempi sono riferiti a condizioni di temperatura e umidità prima indicati.
Mapelastic® AquaDefense è resistente all’acqua, all’acqua di calce (ph > 12), all’acqua contenente cloro e ai comuni detergenti utilizzati nelle abitazioni.
La gamma di idropitture Dursilite consente di formulare infiniti colori personalizzati per generare ambienti più sani e di pregio e risolvere problematiche e criticità normalmente riscontrabili nel caso di interventi di verniciatura.
La gamma è composta da uno smalto murale e tre idropitture capaci di rispondere a diverse richieste, quali la resistenza alla formazione di muffe su tutte le superfici interne, un'elevata opacità e una bassa presa di sporco o la possibilità di ottenere un’ottima copertura anche nel caso di tinte vivaci, unita a una perfetta adesione su tutti i tipi di supporto, siano essi cementizi, a base calce, gesso, vecchi, nuovi o già verniciati.
Caratteristiche delle soluzioni della gamma:
Elevata copertura in grado di nascondere colori scuri e vivaci o macchie di sporco difficili;
Ottima adesione, anche su supporti critici ed estrema pulibilità;
Basso valore delle emissioni VOC in ambienti interni, con classificazione A+ secondo la norma francese “Grenelle Environnement”;
Bassa presa di sporco che permette alle superfici di rimanere pulite più a lungo;
Tutti i prodotti della famiglia Dursilite hanno ottenuto le dichiarazioni EPD.
Dursilite
Pitturazione di tutte le superfici interne vecchie, nuove o già verniciate dove si vuole conferire al supporto un piacevole aspetto estetico liscio vellutato, opaco, con bassa ritenzione dello sporco e con elevato punto di bianco.
Verniciatura esterna di superfici parzialmente coperte e protette dall'esposizione diretta della luce solare e della pioggia.
La speciale formulazione del prodotto lo rende particolarmente adatto alla verniciatura di tutti i supporti cementizi, a base calce o gesso, superfici alle quali si vuole conferire ottima e durevole protezione unita ad un’eccellente permeabilità al vapore e buona lavabilità.Scarica la scheda tecnica del prodotto
Dursilite Gloss
Idropittura della linea “Interni d’Autore” è in grado di risolvere i problemi quotidiani di pulizia dalle macchie di alimenti o bevande, anche i più resistenti come caffè o marmellata. La speciale formula a base di resine acriliche e poliuretaniche permette di ottenere una finitura resistente al lavaggio e all’ingiallimento, durevole e inodore, con un aspetto finale elegante e semilucido. DURSILITE GLOSS si applica su tutti i tipi di supporto, opportunamente trattati.Scarica la scheda tecnica del prodotto
Dursilite Base Coat
Impiegato per la preparazione di fondo delle superfici prima dell'applicazione di finiture colorate come regolatore dell'assorbimento del supporto e promotore di adesione. Può essere utilizzato per omogeneizzare la superficie uniformandone l'aspetto e coprendo le disomogeneità cromatiche.
Applicato bianco o in colorazione simile a quello della tinta finale risulta essere di notevole aiuto ad integrazione del ciclo di finitura colorato quando sono richiesti toni vivaci che normalmente sono poco coprenti.Scarica la scheda tecnica del prodotto
Dursilite Matt
Pitturazione di tutte le superfici interne vecchie, nuove o già verniciate dove si vuole conferire al supporto un piacevole aspetto estetico liscio, opaco, con bassa ritenzione dello sporco ed elevato punto di bianco. Protezione e decorazione di tutti i supporti cementizi, a base di calce o gesso, per conferire ottima permeabilità al vapore e buona lavabilità.Scarica la scheda tecnica del prodotto
Dursilite Plus
Pitturazione di tutte le superfici interne vecchie, nuove o già verniciate dove si vuole conferire al supporto resistenza alla crescita delle muffe abbinando un piacevole aspetto estetico liscio, opaco, con bassa ritenzione dello sporco ed elevato punto di bianco.
Scarica la scheda tecnica del prodotto
[post_title] => Dursilite: idropittura murale ad alta copertura Mapei
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[post_content] => MAPECURE è la gamma di additivi da aggiungere alla miscela del calcestruzzo per migliorare la resistenza meccanica e all'usura e minimizzare la polvere in superficie, nonché le fessurazioni da ritiro.[ez-toc]
Gamma di additivi MAPECURE
MAPECURE CA
MAPECURE CA è ideato per la protezione antievaporante a solvente di intonaci, malte cementizie e calcestruzzi freschi, affinché si riduca il rischio di microfessurazioni durante la fase plastica o a causa della rapida evaporazione dell’acqua d’impasto dovute all’azione del sole e del vento.
MAPECURE CA fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Disarmanti e stagionanti
Additivi per calcestruzzo - Stagionanti
MAPECURE E
Questo prodotto è utilizzato per proteggere il calcestruzzo fresco dalla rapida evaporazione dell’acqua dovuta all’azione del sole e del vento e ridurre la formazione di fessurazioni superficiali.
MAPECURE E fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Disarmanti e stagionanti
Additivi per calcestruzzo - Stagionanti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Curing agents
MAPECURE E 30
MAPECURE E 30è ideato per la protezione del calcestruzzo fresco dalla rapida evaporazione dell’acqua dovuta all’azione del sole e del vento e ridurre la formazione di fessure superficiali.
MAPECURE E 30 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Stagionanti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Curing agents
MAPECURE S
Questo stagionante è ideato per la protezione antievaporante a solvente di intonaci, malte cementizie e calcestruzzi freschi, per minimizzare il rischio di microfessurazioni, durante la fase plastica o a causa della rapida evaporazione dell’acqua d’impasto, dovute all’azione del sole e del vento.
MAPECURE S fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Disarmanti e stagionanti
Additivi per calcestruzzo - Stagionanti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete concrete - Curing agents
MAPECURE SRA
Viene miscelato con le malte da ripristino della linea Mapegrout, con leganti tipo Stabilcem e Stabilcem SCC e con ogni tipo di calcestruzzo al fine di consentire a tali materiali di espandere anche all’aria durante i primi giorni di stagionatura.
Riduce la comparsa di microfessurazioni e garantisce al contempo un bassissimo valore di ritiro idraulico finale.
MAPECURE SRA fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Additivi per malte
Additivi per calcestruzzo - Riduttori ritiro
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete concrete - Curing agents
MAPECURE SRA 20
Mapecure SRA 20 è un additivo liquido ad effetto fluidificante ideato per ridurre i fenomeni di ritiro idraulico nei conglomerati cementizi.
MAPECURE SRA 20 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Riduttori ritiro
MAPECURE SRA 25
Additivo liquido per la riduzione del ritiro del calcestruzzo
MAPECURE SRA 25 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Riduttori ritiro
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete concrete
ADESILEX F57
Adesivo a base di resine sintetiche in alcool per pavimenti e rivestimenti
tessili.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• pavimenti tessili agugliati normali, latticizzati;
• moquettes tessute e tufted con rovescio latticizzato, in lattice espanso, juta naturale, tessuto non tessuto in poliestere;
• pavimenti in cocco naturale.
Consumo
300-550 g/m2 (600 g/m2 per sedie a rotelle).
Confezioni
fustini da 19 e 9 kg.
ADESILEX LP
Adesivo policloroprenico in solvente a doppia spalmatura per pavimenti e rivestimenti vinilici e in gomma.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• pavimenti e rivestimenti in gomma e PVC dove è richiesta una presa immediata;
• battiscopa, zoccolini e profilati in gomma e PVC.
Consumo
200-350 g/m2.
Confezioni
fustini da 10 - 5 - 1 kg.
AQUACOL T
Adesivo in dispersione acquosa per pavimenti e rivestimenti tessili, a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC).
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• pavimenti tessili agugliati con rovescio normale e latticizzati;
• moquettes tessute;
• moquettes floccate ecc. con rovescio in juta naturale, sintetica, nonwoven sintetico;
• pavimenti in cocco con rovescio latticizzato;
• moquettes con rovescio in lattice compatto ed espanso, juta naturale, juta polipropilenica (Action Bac®), nonwoven sintetico;
• rivestimenti murali tessili quali agugliati, agugliati su schiuma o latticizzati, moquettes murali.
Consumo
300-550 g/m2.
Confezioni
fusti da 25 - 12 - 5 kg.
MAPECRYL ECO
Adesivo acrilico in dispersione acquosa per pavimenti tessili.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno su supporti assorbenti di:
• moquettes con retro in lattice compatto od espanso, in poliuretano espanso, in juta naturale o sintetica e polipropilene (Action-Bac®) od in non woven sintetico;
• agugliati normali e latticizzati;
• pavimenti in cocco naturale e con rovescio latticizzato.
Consumo
250-450 g/m2.
Confezioni
fustini da 25 - 12 - 5 kg.
MAPETACK
Adesivo e fissativo in dispersione acquosa per pavimenti tessili di facile asportazione.
Campi di applicazione:
• Come adesivo (a fresco):
incollaggio all’interno di pavimenti tessili con retro in juta naturale o sintetica od in lattice compatto od espanso.
• Come fissativo (asciutto):
permanentemente autoadesivo, fissa le quadrotte di pavimenti autoadagianti evitandone lo scorrimento su pavimenti esistenti dai quali all’occorrenza può essere facilmente rimosso mediante lavaggio con acqua.
Consumo
a spatola: 150-350 g/m2.
Confezioni
fustini da 9 - 5 - 2,5 kg.
ROLLCOLL
Adesivo acrilico universale in dispersione acquosa per pavimenti e rivestimenti tessili.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• moquettes con retro in lattice compatto ed espanso, in poliuretano espanso, in juta naturale, sintetica e polipropilenica (Action-Bac®), in tessuto non tessuto di poliestere;
• agugliati normali, latticizzati;
• pavimenti in cocco naturale e con rovescio latticizzato.
Consumo
a spatola: 300-400 g/m2;
a rullo: 220-380 g/m2;
a spruzzo: 250-300 g/m2.
Confezioni
fustini da 25 - 12 - 5 - 1 kg.
ULTRABOND ECO 185
Superadesivo in dispersione acquosa ad elevata presa iniziale, a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC) per pavimenti e rivestimenti tessili.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• pavimenti tessili con rovescio normale, in schiuma o latticizzato;
• moquettes con rovescio in
juta naturale o in propilene (Action Bac®);
• moquette con rovescio in lattice compatto ed espanso;
• pavimenti in cocco naturale o con rovescio latticizzato;
• rivestimenti murali tessili.
Consumo
220-450 g/m2.
Confezioni
fustini da 16 kg.
ULTRABOND ECO FIX
Adesivo in dispersione acquosa ad appiccicosità permanente per pavimenti in quadrotte autoposanti a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC). Permette di staccare e riattaccare le quadrotte più volte.
Campi di applicazione:
Incollaggio all’interno di:
• quadrotte autoadagianti in moquettes con rovescio di ogni tipo;
• passatoie.
Consumo
160-200 g/m2.
Consumo
160-200 g/m2.
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[post_content] => Mapetard è un additivo ritardante realizzato da Mapei e utilizzato come fluidificante per calcestruzzi e malte. La gamma Mapetard include una serie di additivi ad azione ritardante di alta qualità.Mapetard viene impiegato per ritardarei tempi di presa del cemento e risulta essere particolarmente indicato nelle situazioni di clima estivo per la conservazione della lavorabilità dell’impasto; inoltre è particolarmente adatto per tutte quelle applicazioni che richiedono una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature.
Mapetard è particolarmente idoneo per:
calcestruzzo preconfezionato di qualità;
calcestruzzo per getti massivi dove occorre ridurre i gradienti termici derivanti dallo sviluppo del calore di idratazione: dighe, fondazioni, platee, ecc.;
malte preconfezionate utilizzabili anche dopo 24-48 ore dal confezionamento
Mapetard CBS 1 è un additivo ritardante liquido impiegato per migliorare il mantenimento della lavorabilità del calcestruzzo e capace di prolungare il tempo di presa degli
impasti cementizi fino a 72 ore.
La sua formula è specificatamente studiata e formulata per l'utilizzo in calcestruzzi convenzionali al fine di garantire il prolungamento della lavorabilità anche in climi molto caldi.
Mapetard CBS 1 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Ritardanti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixture for RCC concrete
Questo additivo ritardante liquido in soluzione acquosa proposto da Mapei ha lo scopo di aumentare la lavorabilità di malte cementizie a presa rapida per calcestruzzo; in particolare è indicato specificatamente per Planitop Rasa & Ripara e Planitop Rasa & Ripara R4.
[caption id="attachment_645002" align="aligncenter" width="338"] Additivo ritardante per malte cementizie a presa rapida Mapetard ES[/caption]
Mapetard ES viene utilizzato per far fronte a particolari esigenze di cantiere o in presenza di elevate temperature, qualora vi sia la necessità di aumentare il tempo di lavorabilità del calcestruzzo.
La formula esente da cloruri e costituita da prodotti attivi viene sviluppata nel Laboratori di Ricerca & Sviluppo MAPEI ed è in grado di ritardare l’idratazione del cemento e di conseguenza aumentare il tempo di lavorabilità delle malte cementizie a presa rapida.
Mapetard ES fa parte delle linee:
Mapetard Plus è un additivo ritardante liquido, impiegato per migliorare il mantenimento della lavorabilità del calcestruzzo, prolungando i tempi di presa della miscela cementizia che può raggiungere anche le 72 ore dal confezionamento dell’impasto.
Specificatamente studiato e formulato per essere impiegato in calcestruzzi convenzionali trova applicazione nella tecnologia del calcestruzzo RCC, garantendo l’adesione degli strati di calcestruzzo messi in opera in tempi diversi in modo da evitare la formazione di giunti freddi.
Mapetard Plus fa parte delle linee:
Questo additivo viene utilizzato con funzione di ritardante liquido per calcestruzzi e malte a bassa perdita di lavorabilità, utilizzato nelle situazioni che richiedono un’elevata conservazione della lavorabilità o una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature.
Mapetard SD2000 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Ritardanti
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Stabilizer
ANTIGELO S - privo di cloruri si usa per confezionare malte e calcestruzzi, anche armati, con temperatura ambiente fino a -10 °C. Antigelo S è particolarmente idoneo per ottenere un notevole incremento, anche a bassa temperatura, delle resistenze meccaniche iniziali a 3 giorni, disarmi più rapidi e sicuri e l'eliminazione dei pericoli di gelo sul calcestruzzo.
La linea Mapewood consente il ripristino delle testate di travi ammalorate, l’incremento delle capacità portanti di capriate e colonne, l’irrigidimento di solai in legno. I vantaggi derivanti dal suo utilizzo sono:
- interventi poco invasivi, poiché l’elemento strutturale non necessita di essere sostituto ma può essere riparato in sito;
- facilità e velocità di esecuzione;
- ridotti costi di intervento;
- elevata durabilità nel tempo;
- compatibilità estetica, fisica e meccanica con le specie legnose maggiormente utilizzate in edilizia.
La linea Mapewood è composta da tre prodotti.
MAPEWOOD PRIMER 100 - Impregnante epossidico di consistenza fluida, in dispersione acquosa, per il consolidamento di elementi strutturali in legno (travi, pilastri e capriate) interessati da carie (funghi) o degradati e per la primerizzazione, dopo la rimozione della parte degradata, dei terminali degli elementi strutturali che devono essere ricostruiti mediante l’incollaggio di nuove protesi.
MAPEWOOD GEL 120 - Adesivo epossidico in forma di gel per il restauro di elementi strutturali in legno; si usa per il riempimento di fori realizzati nelle strutture che devono essere ripristinate e nella protesi allo scopo di ancorare barre o piastre di collegamento.
MAPEWOOD PASTE 140 - Adesivo epossidico a consistenza tissotropica per il restauro degli elementi strutturali in legno; si usa per il riempimento di fori realizzati nelle strutture che devono essere ripristinate e nella protesi allo scopo di ancorare barre o piastre di collegamento oppure di effettuare incollaggi legno/legno.
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ANTIPLUVIOL
Idrorepellente siliconico in soluzione acquosa, Antipluviol si usa per la protezione, dall'azione della pioggia battente, di superfici verticali o inclinate in materiali assorbenti quali ad esempio calcestruzzo a vista, intonaco cementizio, mattoni da rivestimento e pietre naturali.
Antipluviol è disponibile in taniche da 5 e 25 kg.
ANTIPLUVIOL S
Impregnante idrorepellente incolore a base di resine silossaniche. Si usa per la protezione, dall'azione della pioggia battente, di superfici verticali o inclinate (facciate) in calcestruzzo a vista, intonaco cementizio, mattoni da rivestimento e pietre naturali.
Antipluviol S è caratterizzato da una elevata capacità di penetrazione nel supporto. Il trattamento con questo prodotto non crea pellicola e quindi non modifica sostanzialmente la permeabilità al vapore acqueo del materiale trattato, ne altera l'aspetto estetico.
Antipluviol S è disponibile in fustini da kg 10.
ANTIPLUVIOL W
Antipluviol W è una dispersione lattescente a base di silani e silossani in emulsione acquosa, caratterizzata da un’elevata capacità di impregnare tutti i materiali minerali assorbenti impiegati in edilizia rendendoli idrorepellenti. Antipluviol W penetra in profondità e reagisce con la naturale umidità presente all’interno dei supporti per formare uno strato idrofobo all’interno dei pori e dei capillari, che respinge l’acqua. Antipluviol W è un efficace protettivo contro gli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera e trasportati all’interno dei manufatti dall’acqua piovana.
Antipluviol W è disponibile in taniche da kg 10.
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[post_content] => Mapei ha sviluppato soluzioni che permettono di realizzare interventi di impermeabilizzazione sicuri, come la gamma di cementi impermeabilizzanti per terrazzi, balconi, bagni o impalcati stradali, vasche e serbatoi.
MAPELASTIC - Malta cementizia bicomponente elastica che crea una membrana impermeabile per le superfici di balconi, terrazzi, locali bagno, piscine ecc. Applicare in almeno due strati di spessore uniforme e sottile (max 2 mm per strato) incorporando nel primo una rete in fibra di vetro. Disponibile in confezioni kit da 32 kg (Parte A 24 kg + Parte B 8 kg).
IDROSILEX PRONTO - Malta cementizia osmotica pronta all'uso contro umidità di ogni tipo. Idrosilex Pronto si usa per impermeabilizzare muri di fondazione, cantine, seminterrati, vani ascensore, piscine, canali e serbatoi di acqua anche potabile. Composto da leganti cementizi e speciali additivi idrofuganti, Idrosilex Pronto si prepara miscelando un sacco da kg 25 con 6-6,25 litri di acqua pulita.
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[post_content] => MAPE-ANTIQUE - Malte deumidificanti premiscelate per gli edifici in muratura. Fanno parte della line Mape-Antique malte e leganti da intonaco formulati per gli interventi di deumidificazione da effettuarsi su murature, anche di interesse storico, grazie alla totale assenza di cemento.
MAPE-ANTIQUE ALLETTAMENTO - Malta da muratura resistente ai sali, a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, per la stilatura e l'allettamento di murature "faccia a vista".
Realizzazione di nuove murature portanti e di tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti.
Scarica la scheda tecnicaMAPE-ANTIQUE RINZAFFO - Malta adesiva “sali resistente”, premiscelata, esente da cemento, composta da leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica, sabbie naturali, speciali additivi e fibre sintetiche, da applicare prima di realizzare intonaci deumidificanti con Mape-Antique MC, Mape-Antique CC e Mape-Antique LC su supporti in pietra, mattone e tufo. Mape-Antique Rinzaffo è particolarmente indicato, applicato come primo strato, per il restauro dei vecchi edifici in pietra, tufo e mattoni, degradati dalla forte presenza di cloruri. Il suo impiego è particolarmente adatto per migliorare l’adesione e la resistenza chimico-fisica ai sali solubili di intonaci macroporosi da eseguirsi con Mape-Antique MC, Mape-Antique CC e Mape-Antique LC. Mape-Antique Rinzaffo, grazie alle sue caratteristiche, evita il trasferimento nell’intonaco macroporoso di sali solubili, quali ad esempio i cloruri che, a causa della loro igroscopicità, possono dare origine in ambienti non sufficientemente aerati, a fenomeni di umidità localizzata.
Scarica la scheda tecnicaMAPE-ANTIQUE MC - Malta premiscelata deumidificante di colore chiaro, esente da cemento, composta da leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica, sabbie naturali, speciali additivi e fibre sintetiche, per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo. Mape-Antique MC è particolarmente indicato per il risanamento di edifici in pietra, mattone e tufo deteriorati dall’umidità di risalita capillare e per il recupero di strutture degradate da sali solfatici. Mape-Antique MC, applicato dopo Mape-Antique Rinzaffo, è idoneo per il restauro degli edifici degradati dalla forte presenza di cloruri.
Scarica la scheda tecnicaMAPE-ANTIQUE CC - Malta premiscelata deumidificante di colore cocciopesto, esente da cemento, composta da leganti idraulici speciali e reattività pozzolanica, sabbie naturali, speciali additivi e fibre sintetiche, per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo. Mape-Antique CC è particolarmente indicato per il risanamento di edifici in pietra, mattone e tufo deteriorati dall’umidità di risalita capillare e per il recupero di strutture degradate da sali solfatici. Mape-Antique CC, applicato dopo Mape-Antique Rinzaffo, è idoneo per il restauro degli edifici degradati dalla forte presenza di cloruri.
Scarica la scheda tecnicaMAPE-ANTIQUE LC - Legante, privo di cemento, per malte chiare deumidificanti di edifici storici. Mape-Antique LC, legante premiscelato resistente ai solfati, si usa per produrre malte da allettamento e intonaci deumidificanti con i quali restaurare murature umide a causa dell'acqua di risalita o danneggiate dai sali solubili presenti nel terreno, nell'acqua di falda e nei materiali da costruzione. Mape-Antique è un legante pronto di colore bianco, a base di speciali materiali idraulici a reazione pozzolanica, pigmentabile in cantiere con ossidi inorganici, fibre sintetiche ed additivi. La malta prodotta con Mape-Antique LC deve essere applicata dopo Mape-Antique Rinzaffo; è idonea per il restauro degli edifici degradati dalla forte presenza di cloruri. Per sfruttare il più possibile le proprietà deumidificanti, gli intonaci prodotti con Mape-Antique LC non devono avere uno spessore inferiore ai 20 mm.
Scarica la scheda tecnicaMAPE-ANTIQUE FC e FC/R - Malta fine chiara, priva di cemento, per edifici storici. Mape-Antique FC, malta premiscelata resistente ai solfati, si usa per la finitura di intonaci deumidificanti a tessitura più grossa quali Mape-Antique MC e Mape-Antique LC. Mape-Antique FC è disponibile anche nella versione FC/R di colore cocciopesto per la finitura dell'intonaco Mape-Antique CC. Mape-Antique FC e FC/R sono malte pronte a base di leganti idraulici a reazione pozzolanica, speciali additivi e sabbie naturali di granulometria fine.
Scarica la scheda tecnicaMAPEANTIQUE F21 - Legante idraulico fillerizzato superfluido per il consolidamento mediante iniezione di strutture in pietra, mattoni e tufo. Mape-Antique F21 è particolarmente indicato per il consolidamento di edifici in mattoni, pietra e tufo, di muri o volte di edifici storici, di intonaci civili fessurati e/o affrescati. Mape-Antique F21 impastato con il 60% di acqua e mescolato in un miscelatore ad alta turbolenza o con un trapano munito di frusta, produce una boiacca fluida e stabile, capace di riempire le cavità delle strutture da consolidare e di indurire gradualmente attraverso una reazione pozzolanica, senza interagire, mediante reazioni pericolose, con i mattoni, le pietre e le malte preesistenti anche se interessati dalla presenza di sali solubili (es. solfati).
Scarica la scheda tecnicaMAPEANTIQUE I - Legante per iniezioni in muratura di edifici storici. Mape-Antique I, legante premiscelato resistente ai solfati, si usa per ottenere boiacche da iniezione per consolidare murature a sacco e per riempire cavità, fessure e porosità interne presenti nelle strutture antiche in pietra e mattone. Mape-Antique I è un legante pronto a base di materiali inorganici a reazione idraulica, speciali additivi e cariche ultrafini. Per la preparazione, miscelare con trapano dotato di agitatore un sacco da 20 kg di Mape-Antique I con 8,0 litri di acqua fino a completa omogeneità. Mape-Antique I si applica con pompa da iniezione tipo “Clivio” manuale o automatica.
Scarica la scheda tecnicaLe finiture per Mape-Antique - L'elevata traspirabilità al vapore delle finiture è fondamentale. Per questo sono consigliati i prodotti della gamma SILEXCOLOR, che garantiscono:
- Perfetta aderenza al supporto;
- Elevata traspirabilità al vapore;
- Aumento della capacità del supporto di respingere l'acqua piovana;
- Insensibilità all'azione disgregante delle piogge acide;
- Possibilità di ottenere innumerevoli effetti estetico/decorativi dall'abbinamento prodotto/colore.
Silexcolor è il ciclo di protezione e decorazione traspirante a base di silicato, idoneo per la finitura degli intonaci a base di MAPE-ANTIQUEe impiegatoper intonaci a base cementizia o calce, all’esterno e all’interno.
Il ciclo Silexcolor si usa per pitturare superfici verticali porose all’interno o all’esterno dove è richiesta una protezione dagli agenti atmosferici (pioggia, gelo) e dove è richiesta una elevata traspirabilità.
Dopo il completo asciugamento, forma un rivestimento senza formazione di pellicola permeabile al passaggio del vapore e, nel contempo, grazie alla disponibilità di una gamma di 34 colori assicura un gradevole aspetto estetico.
Fanno parte del ciclo i prodotti Silexcolor Primer, Silexcolor Pittura, Silexcolor Tonachino e Silexcolor Marmorino
Silexcolor Primer
Fissativo a base di silicato modificato in soluzione acquosa, specifico per uniformare l’assorbimento del supporto che deve ricevere SILEXCOLOR; da applicare a pennello, rullo, spruzzo.
Silexcolor Pittura
Pittura monocomponente a base di silicato modificato, cariche selezionate e pigmenti resistenti alla luce naturale per superfici verticali esterne ed interne:
dopo la reazione di silicatizzazione forma con il supporto un corpo unico fissando gli elementi costitutivi e quindi non produce fenomeni di sfogliamento;
dopo il completo asciugamento, forma un rivestimento senza formazione di pellicola, permeabile al passaggio del vapore.
Possiede ottima resistenza all'invecchiamento, al gelo e ai sali disgelanti e fornisce alle superfici trattate una bassissima ritenzione dello sporco. Disponibile in 34 colori e 3 effetti diversi.
Silexcolor Tonachino
Rivestimento minerale monocomponente a base di silicato di potassio modificato, cariche selezionate e pigmenti resistenti alla luce naturale, per superfici verticali esterne ed interne; applicabile a spatola.
Tonachino Silexcolor si usa per proteggere e decorare intonaci calce-cemento, intonaci deumidificanti o come finitura del Mape-Antique MC, Mape-Antique LC e Mape-Antique CC.
Tonachino Silexcolor forma, ad essiccamento avvenuto, un corpo unico col supporto non modificandone sensibilmente la traspirabilità. È in grado di mascherare le disomogeneità del sottofondo costituendo al tempo stesso un piacevole effetto estetico. Disponibile in 34 colori e 2 effetti.
Silexcolor Marmorino
Rivestimento minerale in pasta ai silicati rasato fine altamente decorativo, traspirante per interni ed esterni, applicabile a spatola.
Marmorino Silexcolor si usa su superfici interne ed esterne quando, unitamente ad una elevata traspirabilità viene richiesta una finitura anticata tipica dei marmorini. Essendo a base di silicati fa corpo unico col supporto non modificandone la permeabilità al vapore ed è resistente agli aggressivi ambientali tipo le piogge acide. Marmorino Silexcolor è la finitura ideale per i cicli deumidificanti a base di Mape-Antique. Disponibile in 10 colori e 3 effetti.
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[post_content] => Mapeplast è una delle linee di additivi per calcestruzzo sviluppata da Mapei. Le soluzioni Mapeplast nascono dalla costante ricerca che hanno permesso di fornire soluzioni atte a soddisfare le esigenze costruttive più varie.La gamma di additivi per calcestruzzo Mapeplast è caratterizzata da una serie di prodotti ad alte prestazioni, liquidi o in polvere, impiegati nell'impasto per ottimizzarne le caratteristiche, come fluidità, tempi di presa e resistenza.
Gli additivi possiedono, infatti, la capacità di modificare le proprietà chimiche e fisiche del calcestruzzo fresco e indurito, ottimizzandone le prestazioni.
Mapeplast: gamma di prodotti
Mapeplast FV
Mapeplast FV è un additivo liquido utilizzato nell'impasto per migliorare la compattazione ed il faccia a vista del calcestruzzo eliminando le bolle d’aria e le disomogeneità dalla superficie causata generalmente dai getti.
[caption id="attachment_645009" align="aligncenter" width="420"] Additivo Mapeplast FV per il miglioramento della compattazione e del faccia a vista[/caption]
Questo additivo aiuta a migliorare il grado di compattazione sotto vibrazione del calcestruzzo e può essere utilizzato per la realizzazione di calcestruzzi con qualsiasi classe di consistenza prevista dalla EN 206.
Scarica la scheda tecnica
Mapeplast LA
Mapeplast LA è un additivo liquido o in polvere ad azione schiumogena utilizzato per la sua capacità di inglobare elevati volumi di aria negli impasti cementizi; questo favorisce nella matrice cementizia la formazione di un sistema di microbolle d’aria opportunamente spaziate che danno il via alla produzione di malte e calcestruzzi leggeri ad elevata stabilità e coesione.
Grazie alla ridotta massa volumica della matrice cementizia viene eliminato il “galleggiamento” degli aggregati leggeri sulla superficie dei getti.
Scarica la scheda tecnica di LA liquidoScarica la scheda tecnica di LA in polvere
Mapeplast N10
Mapeplast N10 è un additivo liquido ad effetto fluidificante realizzato per calcestruzzi di media resistenza meccanica e particolarmente adatto per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature.
Questo additivo agisce con potere deflocculante e può essere utilizzato in tre modi:
riduzione dell'acqua dal 5% al 10% con conseguenti aumenti di resistenza meccanica, riduzione di permeabilità all’acqua ed incrementi di durabilità
incremento della lavorabilità da 50 a 100 mm di slump
riduzione di acqua e di cemento in eguali proporzioni dal 5% al 10% per mantenere invariati sia il rapporto acqua/cemento che la lavorabilità con conseguenti vantaggi economici e tecnici
Mapeplast Pavi è disponibile nelle versioni 01 e 02 e viene impiegato per la produzione di conglomerato bituminoso modificato grazie alla particolare miscela di polimeri termoplastici che lo compongono.
Questo additivo migliora significativamente le prestazioni del legante in esercizio facilitando le operazioni di produzione, stesura e addensamento rispetto ai tradizionali bitumi modificati; questo perché conferisce al bitume un maggiore intervallo di elastoplasticità, una minore suscettibilità termica e una maggiore resistenza alle deformazioni permanenti, alla fatica e all’invecchiamento.
Scarica la scheda tecnica di Pavi 01Scarica la scheda tecnica di Pavi 02
Mapeplast PMX
Mapeplast PMX è un additivo in forma liquida con azione coadiuvante di pompaggio, utilizzato per migliorare la pompabilità dei calcestruzzi confezionati con bassi dosaggi di cemento o con aggregati carenti di parti fini e finissime.
Aiuta a ridurre, inoltre, la tendenza alla segregazione e la formazione di bleeding superficiale, conferendo alla pasta cementizia un elevato potere coesivo.
Scarica la scheda tecnica
Mapeplast PZ300
Mapeplast PZ300 è una speciale polvere a base di minerali di dimensioni micrometriche, appositamente studiata e formulata per realizzare calcestruzzi a basso calore di idratazione ed elevata durabilità.
Questo additivo in aggiunta al calcestruzzo ne incrementa le caratteristiche prestazionali soddisfacendo i requisiti fisici e meccanici richiesti.
Scarica la scheda tecnica
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MAPEQUICK è la gamma di additivi utilizzati come acceleranti di presa nella miscela del calcestruzzo.
Gamma di additivi MAPEQUICK
MAPEQUICK AF2000
Mapequick AF2000 è un accelerante di presa liquido da aggiungere alla miscela già idratata prima dell’uscita dalla lancia. Si utilizza per accelerare la presa di calcestruzzi e malte da spruzzare per via umida, senza ridurre le prestazioni meccaniche del conglomerato cementizio rispetto al calcestruzzo non accelerato.
Mapequick AF2000 è idoneo per essere utilizzato sia con il sistema di spruzzo per via umida, sia con il sistema per via secca e grazie al suo potere accelerante ed all'assenza di alcali è particolarmente adatto per la realizzazione di calcestruzzi spruzzati di qualità per lo sviluppo delle resistenze meccaniche sia alle brevissime (0-60 minuti), sia alle brevi (60 minuti 24 ore), che alle lunghe stagionature (> 24 ore).
MAPEQUICK AF1000
Mapequick AF100 è un accelerante liquido da aggiungere alla miscela già idratata prima dell'uscita dalla lancia, usato per accelerare la presa di calcestruzzi e malte da spruzzare per via umida, senza ridurre significativamente le prestazioni meccaniche del conglomerato cementizio.
DMA 2000 - Disarmante ad azione chimico-fisica per casseri metallici pronto all’uso.
Dati tecnici:
Applicazione: pennello o spruzzo.
Consumo: 20-40 g/m² in relazione al tipo di cassaforma impiegata.
Confezioni: taniche da 23 e 4,5 kg.
Campi di applicazione: trattamento antiadesivo di casseforme in ferro, alluminio, legno e in materiale plastico (resine epossidiche, fenoliche, poliestere, poliuretaniche).
Vantaggi:
migliore finitura faccia a vista
assenza di polvere superficiale
assenza di macchie di unto
riduzione delle operazioni di pulizia delle casseforme
MAPEFLUID AC 3 - Superfluidificante polifunzionale neutro per bassi rapporti A/C e con buon mantenimento della lavorabilità
Questo additivo liquido superfluidificante per calcestruzzi è adatto per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede un’alta lavorabilità ed un basso rapporto acqua/cemento.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato ;
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa;
calcestruzzo per pavimenti riscaldanti
MAPEFLUID AC 3 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
MAPEFLUID N100 - Superfluidificante per calcestruzzi con leggero effetto ritardante
Mapefluid N100 è particolarmente indicato per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato;
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa;
calcestruzzo per pavimenti riscaldanti.
MAPEFLUID N100 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
MAPEFLUID N100/KSA - Superfluidificante ritardante per calcestruzzi
Mapefluid N100/KSA è un additivo liquido superfluidificante particolarmente idoneo per:
calcestruzzo preconfezionato destinato ad opere impermeabili: vasche di depurazione, serbatoi, canali, gallerie, ecc;
calcestruzzo preconfezionato destinato ad opere in c.a. e c.a.p. esposte agli agenti aggressivi: travi, pilastri, impalcati di ponti e viadotti;
calcestruzzo preconfezionato di qualità destinato ad opere con Rck maggiore di 25 N/mm²;
calcestruzzo per getti massivi dove occorre ridurre i gradienti termici derivanti dallo sviluppo del calore di idratazione: dighe, fondazioni, platee, ecc.
MAPEFLUID N100/KSA fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Scarica qui la scheda tecnica di MAPEFLUID N100/KSAMAPEFLUID N200 - Additivo superfluidificante a base di naftalensolfonato, per calcestruzzo. Permette una notevole riduzione dell’acqua di impasto, con un sensibile aumento delle resistenze meccaniche anche a breve stagionatura.
Mapefluid N200 è un additivo liquido superfluidificante per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede un’alta lavorabilità ed un basso rapporto acqua/cemento.
Campi di applicazione:
calcestruzzo preconfezionato;
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa.
MAPEFLUID N200 fa parte delle linee:
Prodotti per ceramica e materiali lapidei - Preparazione dei supporti
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Prodotti per parquet - Leganti per massetti, lisciature ed additivi
MAPEFLUID N220 - Superfluidificante in polvere per calcestruzzi
Mapefluid N220 è un additivo superfluidificante in polvere per calcestruzzi che, grazie all’elevata lavorabilità senza eccedere nell’acqua di impasto, permette al calcestruzzo trattato di essere posato in opera quando è fresco e di fornire elevate prestazioni quando è indurito.
I campi di applicazione sono:
calcestruzzo prefabbricato;
calcestruzzo preconfezionato;
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa
MAPEFLUID N220 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Prodotti per costruzioni in sotterraneo (UTT) - Technologies for shotcrete & concrete - Admixtures for shotcrete and concrete
MAPEFLUID N280 - Superfluidificante ritardante per calcestruzzi
Mapefluid N280 è un additivo liquido superfluidificante particolarmente adatto per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede una moderata velocità di idratazione del cemento alle brevi stagionature.
I maggiori campi di applicazione sono:
calcestruzzo preconfezionato;
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa
Mapefluid N280 è particolarmente idoneo per:
calcestruzzo preconfezionato destinato ad opere impermeabili: vasche di depurazione, serbatoi, canali, gallerie, ecc;
calcestruzzo preconfezionato destinato ad opere in c.a. e c.a.p. esposte agli agenti aggressivi: travi, pilastri, impalcati di ponti e viadotti;
calcestruzzo preconfezionato di qualità destinato ad opere con Rck maggiore di 25 N/mm²;
calcestruzzo per getti massivi dove occorre ridurre i gradienti termici derivanti dallo sviluppo del calore di idratazione: dighe, fondazioni, platee, ecc.
MAPEFLUID N280 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
Scarica qui la scheda tecnica di MAPEFLUID N280MAPEFLUID PZ500 - Superfluidificante in polvere ad attività pozzolanica per malte e calcestruzzi di alta qualità.
Mapefluid PZ500 è un additivo in polvere ad attività pozzolanica combinata ad azione superfluidificante.
Il suo impiego riguarda:
calcestruzzi di altissima qualità, capaci di resistere in servizio alle aggressioni ambientali più severe;
calcestruzzi dotati di particolari caratteristiche reologiche, capaci di assicurare elevata tixotropia al momento della loro messa in opera
MAPEFLUID PZ500 fa parte delle linee:
Prodotti per ceramica e materiali lapidei - Preparazione dei supporti
Additivi per calcestruzzo - Silica Fume
Scarica qui la scheda tecnica di MAPEFLUID PZ500MAPEFLUID PZ504 - Superfluidificante in polvere ad attività pozzolanica per malte e calcestruzzi di alta qualità e bassa perdita di lavorabilità.
Questo additivo è prodotto per il confezionamento di calcestruzzi speciali di altissima qualità e con lungo mantenimento della lavorabilità anche in climi caldi.
Esistono diversi esempi applicativi per l’impiego di Mapefluid PZ504:
nuove costruzioni: viadotti, ponti, pavimenti, garage, opere stradali, autostradali ed aeroportuali esposte ai sali disgelanti nei periodi invernali;
riparazione massiva di strutture marittime ed autostradali degradate dall’attacco dei solfati e dei cloruri (bacini di carenaggio, solette autostradali, ecc.);
getti subacquei di elevatissima coesione congiunta ad altissima fluidità per impedire il dilavamento del calcestruzzo fresco;
calcestruzzo proiettato (spritz beton) di altissima qualità per rivestimenti di gallerie.
MAPEFLUID PZ504 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Silica Fume
Scarica qui la scheda tecnica di MAPEFLUID PZ504MAPEFLUID R104 - Additivo superfluidificante ritardante per calcestruzzi, particolarmente adatto in climi estivi per la conservazione della lavorabilità dell’impasto.
Mapefluid R104 è un additivo liquido superfluidificante per calcestruzzi a bassa perdita di lavorabilità.
I maggiori campi di applicazione sono:
calcestruzzo preconfezionato (particolarmente in climi caldi);
calcestruzzo pompabile;
calcestruzzo per getti di massa.
MAPEFLUID R104 fa parte delle linee:
Additivi per calcestruzzo - Calcestruzzi preconfezionati
ADESILEX P10 - Adesivo bianco a base cementizia, ad alta adesione e scivolamento verticale nullo, per rivestimenti in mosaico vetroso, ceramico e di marmo. Campi di applicazione: Incollaggio a parete e pavimento, all’interno e all’esterno e in piscina di mosaici vetrosi e ceramici montati su carta o su rete. Adatto anche all’incollaggio di piastrelle ceramiche di ogni tipo, cotto, materiale lapideo (purché stabile ed insensibile all’umidità) su supporti tradizionali come: Intonaco cementizio o a malta bastarda; Cartongesso; Membrane impermeabilizzanti tipo Mapelastic; Massetti cementizi. conforme alla norma europea prEN 12004.
ADESILEX P4 - Adesivo cementizio autobagnante a presa rapida e media deformabilità per piastrelle ceramiche. Campi di applicazione: Incollaggio di pavimenti all’esterno e all’interno di piastrelle di ceramica di tutti i tipi di medio e grande formato, pietre naturali (purché stabili all’umidità e non soggette ad efflorescenze), cotto toscano, marmette in cemento. Adatto alla posa su: vecchi pavimenti (ceramica, pietre naturali, marmette, cemento) purché solidi e perfettamente puliti; massetti cementizi e pavimenti riscaldanti. conforme alla norma europea prEN 12004.
ADESILEX P9 - Adesivo a base cementizia, ad alta adesione e scivolamento verticale nullo, per piastrelle ceramiche. Campi di applicazione: Incollaggio all’esterno e all’interno di piastrelle ceramiche e mosaici di ogni tipo a pavimento, parete e soffitto su supporti tradizionali (intonaci e massetti cementizi anche riscaldanti, pareti di mattoni, di blocchi, cartongesso). Idoneo anche per sovrapposizioni con piastrelle di medio formato (fino a 900 cm2) e per l’incollaggio a punti di materiali isolanti come polistirolo espanso, poliuretano espanso, lana di roccia o di vetro, Eraclit®, pannelli fonoassorbenti, ecc. Conforme alla norma europea prEN 12004.
Gamma di malte per la stuccatura di fughe e di sigillanti per giunti di dilatazione
FUGOLASTIC - Additivo liquido polimerico per Keracolor FF e GG. Fugolastic si usa in sostituzione dell’acqua, per impastare le malte cementizie Keracolor FF e GG, al fine di migliorarne la compattezza e la resistenza all’abrasione e diminuirne le porosità e l’assorbimento di acqua. Particolarmente indicato per la stuccatura dei pavimenti soggetti a traffico intenso, piscine, terrazzi, balconi e facciate. N.B. Non adoperare Fugolastic nell’impasto di Keracolor FF o GG per la stuccatura di pavimenti in cotto o superfici porose o rugose. Per la stuccatura di gres porcellanato levigato eseguire una prova preliminare per verificare la pulibilità.
KERACOLOR FF - Malta cementizia per la stuccatura di fughe fino a 6 mm. Stuccatura liscia e compatta di pavimenti e rivestimenti in ceramica di ogni tipo (bicottura, monocottura, klinker, grès porcellanato, ecc.), cotto, materiale lapideo (pietre naturali, marmo, granito, agglomerati, ecc.), mosaico vetroso e di marmo, di facile applicazione e finitura. Indicato per la stuccatura di fughe di piscine, bagni, cucine e pavimenti con superficie particolarmente liscia e lucida. Keracolor FF miscelato con Fugolastic migliora le proprie caratteristiche finali, raggiungendo resistenze adeguate anche a severe condizioni di esercizio.
KERACOLOR GG - Malta cementizia per la stuccatura di fughe da 4 a 15 mm. Stuccatura all’interno e all’esterno di pavimenti e rivestimenti in ceramica di ogni tipo (bicottura, monocottura, klinker, grès porcellanato ecc.), cotto, mattoni faccia a vista e materiale lapideo (pietre naturali, marmo, granito, agglomerati ecc.). Indicato per la stuccatura di fughe di facciate esterne, balconi, terrazze, piscine, bagni, cucine e pavimenti con finitura rustica. Keracolor GG miscelato con Fugolastic migliora le proprie caratteristiche finali raggiungendo resistenze adeguate anche a severe condizioni di esercizio.
KERAPOXY - Malta epossidica antiacida a due componenti per la stuccatura di fughe con larghezza minima di 3 mm. Disponibile in 26 colori. Stuccatura antiacida di pavimenti e rivestimenti, all’interno e all’esterno, in piastrelle di ceramica e pietre naturali. Particolarmente indicato per stuccatura di piastrelle in industrie alimentari, piscine termali, vasche di acque aggressive, piani di lavoro di cucine, ospedali, supermercati ed in tutti gli ambienti in cui sia necessaria una totale igienicità e resistenza alla maggior parte degli aggressivi chimici. Per la stuccatura di grandi superfici a pavimento si consiglia l’utilizzo di Kerapoxy P.
KERAPOXY SP - Sigillante epossidico a tre componenti ad elevata resistenza chimica per la stuccatura di piastrelle ceramiche antiacide. Sigillature antiacide per pavimenti in ceramica ad altissima resistenza. Particolarmente indicato per la resistenza all’acido oleico ed agli idrocarburi aromatici (fugatura di ceramica nei prosciuttifici, salumifici, oleifici).
MAPEFLEX AC4 - Sigillante acrilico in dispersione acquosa monocomponente. Sigillatura di giunti di frazionamento in rivestimenti di facciate in ceramica, marmo o pietre naturali. Sigillatura di giunti di dilatazione e contrazione soggetti a movimenti di media grandezza. Formazione di guarnizioni elastiche fra elementi costruttivi in edilizia. Mapeflex AC4 si può applicare su tutte le superfici porose quali calcestruzzo, legno, gesso, intonaco, mattoni, cemento espanso, pietre naturali ecc. Le sigillature ottenute con Mapeflex AC4 hanno elevata resistenza alle intemperie, si mantengono flessibili fino a –30°C e resistono fino a +80°C.
MAPEFLEX PU21 - Sigillante poliuretanico a due componenti autolivellante, per giunti orizzontali sottoposti ad allungamento di esercizio non superiore al 5%. Sigillatura elastica di giunti di movimento (dilatazione, desolidarizzazione, controllo ecc.) nei pavimenti di ceramica, calcestruzzo, legno ecc., sia all’interno che all’esterno, soggetti a traffico intenso e pesante quali magazzini, autorimesse, supermercati ecc.
MAPEFOAM - Cordoncino di schiuma polietilenica estrusa a cellule chiuse di supporto ai sigillanti elastomerici per il corretto dimensionamento dello spessore dei giunti elastici. Viene fornito in matasse di lunghezza proporzionata al diametro. Viene alloggiato nella sede dei giunti di movimento (dilatazione, desolidarizzazione controllo, strutturale ecc.) in posizione leggermente forzata in modo da consentire un perfetto riempimento con i prodotti elastomerici per lo spessore previsto consentendo il completo riempimento ed una buona adesione sui bordi del giunto.
MAPESIL AC - Sigillante siliconico a reticolazione acetica resistente alle muffe, esente da solventi, disponibile in 26 colori e trasparente. Sigillatura di giunti di dilatazione soggetti a movimenti di ±il 20% della dimensione iniziale, nei pavimenti e rivestimenti ceramici, sia all’interno che all’esterno, in piscine, bagni, docce. Mapesil AC può essere anche utilizzato per formare una guarnizione perfettamente elastica fra elementi costruttivi nel settore edile, meccanico, navale, automobilistico ecc. N.B. Mapesil AC aderisce perfettamente su vetro, ceramica e alluminio anodizzato. Previo trattamento con Primer FD l’adesione è buona anche su calcestruzzo, legno, metalli, superfici verniciate, materie plastiche, gomma ecc.
MAPESIL LM - Sigillante siliconico monocomponente a reticolazione neutra a basso modulo per giunti con movimento fino al 25% della larghezza. Campi di applicazione: Sigillatura elastica di giunti di dilatazione dei rivestimenti ceramici sia all’interno che all’esterno ma anche di vetri, specchi, metallo, PVC, policarbonato ecc. Adatto anche a sigillare questi stessi materiali fra loro con legno e con calcestruzzo ecc. Particolarmente adatto per la sigillatura elastica di facciate esterne anche di pietre calcaree sensibili all’azione acida. Non provoca alonature. Non adatto per immersione continua in acqua.
MARMOCOLOR - Malta speciale per materiali lapidei a presa ed asciugamento rapido per fughe da 0 a 5 mm; non produce efflorescenze. Marmocolor è idoneo all’applicazione all’interno e all’esterno, a parete e a pavimento, nelle fughe tra lastre di pietra naturale, marmo, granito e materiale lapideo ricomposto. Si consiglia anche per la stuccatura di lastre accostate ed è particolarmente adatto per la fugatura di lastre prelucidate.
ULTRACOLOR - Malta per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa ed asciugamento rapido, disponibile in 26 colori; non produce efflorescenze. Stuccatura all’interno ed esterno di pavimenti e rivestimenti in ceramica di ogni tipo (bicottura, monocottura, klinker, grès porcellanato, ecc.), cotto, materiale lapideo (pietre naturali, marmo, granito, agglomerati, ecc.), mosaico vetroso e di marmo. Assicura un’assoluta uniformità di colore, non genera efflorescenze in superficie, asciuga rapidamente e permette quindi un rapido utilizzo del pavimento e del rivestimento. Ideale per la stuccatura di fughe di facciate esterne, balconi, terrazze, piscine, bagni e cucine; particolarmente indicato per la stuccatura di pavimenti in supermercati, autogrill, ristoranti, aeroporti e locali pubblici.
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ANTIGRAFFITI WALLGARD GRAFFITI
WallGard Graffiti BARRIER - Barriera protettiva reversibile antigraffiti per superfici di ogni tipo. WallGard Graffiti Barrier si usa per la protezione di facciate di marmo, granito o pietre naturali in genere, da scritte eseguite con bombolette di vernice spray convenzionali, pastelli a cera, pennarelli ecc. WallGard Graffiti Barrier si usa anche per la protezione di superfici cementizie faccia a vista. WallGard Graffiti Barrier, una volta applicato, si trasforma in una pellicola che colma i pori della superficie senza impedirne la traspirabilità, creando una barriera repellente agli oli e all’acqua che non consente ai graffiti di penetrare in profondità nel supporto. WallGard Graffiti Barrier non modifica in modo percettibile l’aspetto della superficie. WallGard Graffiti Barrier si applica a pennello, a rullo oppure con pistola a spruzzo o con airless, su superficie perfettamente pulita e solida, anche se leggermente umida.
WallGard Graffiti REMOVER GEL - Detergente di consistenza gelatinosa per la pulizia di superfici danneggiate con graffiti. WallGard Graffiti Remover Gel si usa per la pulizia di superfici, di ogni tipo, non preventivamente protette, da scritte eseguite con bombolette di vernice spray convenzionali. WallGard Graffiti Remover Gel è di consistenza gelatinosa e contiene dei solventi non nocivi e biodegradabili. WallGard Graffiti Remover Gel una volta applicato e lasciato agire per 5-10 minuti consente di rimuovere, con l’ausilio di una idropulitrice ogni tipo di graffito. In ambienti dove non è possibile operare con acqua in pressione WallGard Graffiti Remover Gel si rimuove facilmente con acqua corrente aiutandosi con una spazzola a setole dure. WallGard Graffiti Remover Gel si applica a pennello senza richiedere nessuna preparazione del supporto.
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Malte deumidificanti per il risanamento - POROMAP
POROMAP - Malte deumidificanti premiscelate indicate per il risanamento di edifici in muratura dove è consentito l'utilizzo di sistemi che contengono cemento.
POROMAP RINZAFFO - Malta premiscelata, in polvere, costituita da leganti idraulici resistenti ai solfati, additivi speciali, agenti porogeni e aggregati naturali di appropriata granulometria.
Il suo impiego è consigliato per migliorare l'adesione del successivo intonaco deumidificante ed evitare il trasferimento, nell'intonaco, di sali solubili.
Utilizzarlo sempre prima di effettuare l'intonaco con Poromap Intonaco.
POROMAP INTONACO - Malta premiscelata, costituita da un legante idraulico resistente ai solfati, aggiuntivi pozzolanici, additivi speciali, agenti porogeni e aggregati naturali e leggeri di appropriata granulometria.
Dopo l'indurimento l'intonaco è molto permeabile al vapore e, quindi, consente lo smaltimento dell'umidità che risale dalle fondazioni.
Le finiture per Poromap - La soluzione consigliata per questo ciclo di intervento prevede l'impiego delle finiture che appartengono alla gamma SILANCOLORFiniture trasparenti per Poromap - Se si preferisce mantenere l'intonaco o la rasatura a vista nel colore originale, la tinteggiatura può essere sostituita da un'impregnazione con ANTIPLUVIOL S, idrorepellente a base silossanica che non modifica l'estetica degli intonaci Poromap, pur conferendo agli stessi la massima idrorepellenza per respingere l'acqua piovana.
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[post_content] => Silancolor è la pittura murale con funzione di finitura e protezione, che conferiscono al supporto un gradevole effetto estetico liscio, opaco, vellutato al tatto. La gamma è corredata anche da Primer Silancolor.La pitturaSilancolor è costituita da resina siliconica in dispersione acquosa per esterni ad alta traspirabilità e idrorepellenza e aderisce perfettamente su tutti i tipi di intonaci tradizionali, deumidificanti e su vecchie pitture ben aderite.
Grazie alla natura idrorepellente protegge il supporto dall’aggressione chimica, conferendo bassissima ritenzione dello sporco; gode, inoltre, di elevata resistenza alla lavabilità e di durabilità grazie all’ottima resistenza agli alcali, al lavaggio, ai raggi U.V. e all’invecchiamento, mantenendo inalterate nel tempo tutte le sue caratteristiche.
Silancolor Pittura è disponibile in un’ampia gamma di colori ottenibili col sistema di colorazione automatico ColorMap®.
Silancolor Pittura è adatto anche per applicazione in interno su gesso o vecchie pitture purché ben aderenti al supporto, non sfarinanti, previa applicazione di Silancolor Primer.
Silancolor fa parte delle linee:
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Silancolor
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - traspiranti, deumidificanti e strutturali
Silancolor Primer è un fondo a base di resina siliconica in dispersione acquosa impiegato per uniformare l’assorbimento del supporto prima dell’applicazione di Silancolor Pittura, assieme alla quale permette di pitturare superfici interne o esterne garantendo la protezione dei supporti murali dall’aggressione chimica, dai raggi U.V. e dall’umidità in genere.
L'azione di Silancolor Primer unita a Silancolor Pittura mantiene inalterata la traspirabilità del supporto, conferendo un’elevata idrorepellenza che non è possibile ottenere con cicli di pitturazione tradizionali.
Silancolor Primer fa parte delle linee:
Finiture murali colorate e protettive - Primers
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Silancolor
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - traspiranti, deumidificanti e strutturali
Malta cementizia MAPETHERM AR1 è un monocomponente per incollaggio di pannelli termoisolanti in genere (polistirene espanso/estruso, poliuretano espanso, fibre minerali, sughero, ecc.) a parete o a soffitto direttamente su intonaco, muratura o calcestruzzo.
Rasatura di pannelli termoisolanti con interposta rete di rinforzo in fibra di vetro su pareti interne ed esterne (isolamento a cappotto).Alcuni esempi di applicazione:
Incollaggio e rasatura all’interno di pannelli termoisolanti e di sistemi di isolamento esterno a cappotto su:
• intonaco cementizio o in malta bastarda;
• calcestruzzo;
• blocchetti in calcestruzzo.
Idoneo anche per l’incollaggio e la rasatura di sistemi di:
• coibentazione delle nicchie dei termosifoni;
• isolamento sottotegola;
• isolamento del pavimento di locali sottotetto;
• isolamento dall’interno delle pareti dei locali fuori terra;
• isolamento dall’interno delle pareti controterra nei vani cantinati;
• isolamento dall’interno dei tetti a mansarda;
• isolamento dall’esterno di facciate ventilate.
Caratteristiche tecniche
Mapetherm AR1 è una polvere grigia, composta da cemento, sabbie di granulometria fine selezionata, resine sintetiche ed additivi speciali secondo una formulazione studiata nei laboratori di ricerca MAPEI.
Impastato con acqua si trasforma in una malta con le seguenti caratteristiche:
• bassa viscosità e quindi facile lavorabilità;
• elevata tissotropia: Mapetherm AR1 può essere applicato in verticale senza colare e senza lasciar scivolare i pannelli isolanti, anche se di grosse dimensioni;
• perfetta adesione a tutti i materiali di normale uso in edilizia;
• indurisce senza ritiri apprezzabili.
Per scaricare la brochure tecnica informativa CLICCA QUI
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Indice:
Legante idraulico speciale per massetti ad asciugamento rapido a ritiro controllato. Si utilizza nella formazione di massetti sia galleggianti che aderenti, su vecchie e nuove solette per la posa di pavimenti sensibili all’umidità (legno, PVC, linoleum, moquette, gomma) o qualsiasi altro pavimento ove occorra un asciugamento rapido o una posa immediata. Mapecem si miscela sempre con inerti.
Per i massetti aderenti (meno di 35 mm di spessore) ed i rappezzi, richiede la stesura di boiacca di Mapecem e Planicrete. Per i massetti galleggianti (almeno 4 cm di spessore) si interpone un foglio di polietilene; per spessori di 4-5 cm gli aggregati devono essere assortiti da 0 a 8 mm di diametro.
Topcem
Legante idraulico speciale a presa normale e ad asciugamento veloce (7 giorni). Si utilizza per le stesse applicazioni del prodotto precedente. È adatto per interni ed esterni.
Topcem, miscelato con inerti di granulometria adeguata ed acqua, ha la capacità di indurire nel giro di 24 ore e di asciugare perfettamente in qualunque spessore nel giro di 7 giorni.
Topcem Pronto
Malta premiscelata pronta all’uso a presa normale con ritiro controllato per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento (4 giorni) nelle stesse applicazioni dei due prodotti precedenti. Topcem Pronto è pronto all’uso e lo si deve mescolare solo con acqua.
Risulta particolarmente indicato nelle situazioni in cui risulti difficile l’approvvigionamento di inerti di buone qualità e di corretta granulometria o nel caso di interventi in situazioni, quali centri storici, dove ci sono difficoltà di trasporto e di preparazione con i leganti tradizionali. È adatto per massetti fino ad uno spessore di 60 mm in ambienti interni ed esterni.
L’esecuzione di massetti aderenti e di rappezzi (spessori inferiori a 40 mm) richiede la preventiva stesura di una boiacca di Topcem Pronto e Planicrete mentre i massetti galleggianti (spessori superiori a 40 mm) debbono essere posati in opera su fogli di polietilene.
Ultratop
Speciale legante idraulico autolivellante, ad indurimento ultrarapido per realizzare
pavimentazioni resistenti all’abrasione in uno spessore compreso tra 3 e 40 mm.
Ultratop si usa all’interno di edifici civili ed industriali, per livellare e lisciare, in uno spessore compreso tra 3 a 40 mm, sottofondi nuovi o preesistenti in calcestruzzo ed in ceramica allo scopo di renderli idonei a sopportare anche l’intenso traffico pedonale di centri commerciali, uffici, negozi, esposizioni e di veicoli con ruote gommate.
Per le sue elevate resistenze meccaniche e all’abrasione, Ultratop può rimanere a vista come pavimento finito.
Ultratop è, inoltre, particolarmente adatto per sopportare il traffico di sedie a rotelle e per pavimenti riscaldanti.
La resistenza all’abrasione e le proprietà estetiche di Ultratop vengono ulteriormente migliorate da un trattamento superficiale con Mapefloor Finish 50.
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CARBOPLATE - Linea di lamine pultruse in fibre di carbonio, preimpregnate con resina epossidica, ad alta resistenza e alto modulo elastico, da utilizzare nel placcaggio di strutture in conglomerato cementizio armato, precompresso e in quelle in acciaio. Carboplate consente di sostituire, negli interventi di placcaggio, le tradizionali lastre di acciaio (beton plaquè). Carboplate viene utilizzato per il ripristino e l’adeguamento statico di travi e solai sottodimensionati per resistere alla flessione, per la riparazione di strutture danneggiate da incendio e da eventi sismici, per il rinforzo di solette di viadotti a seguito dell’incremento di carichi statici e/o dinamici, di strutture industriali e/o commerciali a seguito di un aumento di carichi statici apportati da nuove apparecchiature e macchinari, di rampe carrabili in edifici civili ed industriali. Inoltre viene impiegato per il rinforzo di elementi portanti in edifici il cui sistema strutturale viene modificato a causa di nuove esigenze architettoniche o di utilizzo (cambiamento di destinazione d’uso) e per l’adeguamento antisismico di strutture a volta senza aumento delle masse sismiche e senza pericolo di percolamento di liquidi verso la superficie intradossale.
Le lamine della linea Carboplate sono prodotte con due diversi moduli elastici e ciascuna lamina con differenti altezze:
- Carboplate E 170/50 (rotoli da 50 m x 50 mm);
- Carboplate E 170/100 (rotoli da 50 m x 100 mm);
- Carboplate E 170/150 (rotoli da 50 m x 150 mm );
- Carboplate E 250/50 (rotoli da 50 m x 50 mm);
- Carboplate E 250/100 (rotoli da 50 m x 100 mm);
- Carboplate E 250/150 (rotoli da 50 m x 150 mm).
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[post_content] => Lisciatura autolivellante di massetti di sottofondo e pavimenti preesistenti ULTRAPLAN - Lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido (12 ore) per spessori da 1 a 10 mm. Campi di applicazione: - Lisciatura all’interno di sottofondi nuovi e pre-esistenti per renderli idonei a ricevere pavimenti di ogni tipo dove sia richiesta un’elevata resistenza al traffico ed ai carichi purché non soggetti a umidità. - Lisciatura di pavimenti esistenti purché solidi, asciutti e puliti. Si applica fino a 10 mm per mano. Per la posa di pavimenti in legno lo spessore minimo è di 3 mm. Su pavimenti di legno usare una mano preventiva di Mapeprim SP ed una armatura di rete di fibra di vetro graffata ed incorporata in uno spessore di almeno 5 mm.
ULTRAPLAN ECO - Lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido (12 ore) per spessori da 1 a 10 mm, a basso contenuto di sostanze organiche volatili (VOC).
Campi di applicazione: - Lisciatura all'interno di sottofondi nuovi e preesistenti per renderli idonei a ricevere pavimenti di ogni tipo dove sia richiesta un'elevata resistenza al traffico ed ai carichi purché non soggetti a umidità. - Lisciatura di pavimenti esistenti purché solidi, asciutti e puliti. Si applica fino a 10 mm per mano con spatola o pompa. Per la posa di pavimenti in legno lo spessore minimo è di 3 mm. Su pavimenti di legno usare una mano preventiva di Mapeprim SP ed una armatura di rete di fibra di vetro graffata ed incorporata in uno spessore di almeno 5 mm.
ULTRAPLAN MAXI - Lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm.
Campi di applicazione: - Lisciatura all’interno di sottofondi nuovi o pre-esistenti per renderli idonei a ricevere pavimenti di ogni tipo dove sia richiesta una elevata resistenza meccanica, purché non soggetti a presenza di umidità. - Lisciatura di pavimenti esistenti purché solidi, asciutti e puliti. Si applica da 3 a 30 mm per mano.
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ADESILEX PG1 - Adesivo epossidico a consistenza tissotropica per incollaggi strutturali. Adesilex PG1 è un prodotto a due componenti a base di resine epossidiche, speciali induritori, inerti selezionati a grana fine ed additivi speciali. Adesilex PG1 indurisce in poche ore per sola reazione chimica, senza ritiro trasformandosi in un composto di eccezionale adesione e resistenza meccanica. Adesilex PG1 può essere usato per rinforzi strutturali come incollaggio di lastre di acciaio al calcestruzzo, per l'incollaggio strutturale rigido di elementi in calcestruzzo prefabbricato e la sigillatura di fessure di grosse dimensioni. Adesilex PG1 può essere inoltre impiegato per la riparazione di spigoli dei giunti nelle pavimentazioni industriali soggette a traffico intenso. Per la preparazione versare il Componente B (bianco) nel Componente A (nero) e mescolare con trapano munito di agitatore a bassa velocità fino a perfetta omogeneizzazione (colore grigio uniforme). Consumo 1,55 kg/m2 per mm di spessore. Confezioni kg 6 (A+B) e kg 2 (A+B).
ADESILEX PG2 - Adesivo epossidico tissotropico con lungo tempo di lavorabilità. Adesilex PG2 è un prodotto bicomponente a base di resine epossidiche, inerti selezionati a grana fine e speciali additivi. Adesilex PG2 si usa per rinforzi strutturali come incollaggio di lastre di acciaio di calcestruzzo, per l’incollaggio strutturale rigido di elementi in calcestruzzo prefabbricato e la sigillatura di fessure di grosse dimensioni. I suoi lunghi tempi di lavorabilità lo rendono particolarmente indicato per applicazioni con temperature superiori ai +20°C. Per la preparazione versare il Componente B nel Componente A e mescolare con trapano munito di agitatore a bassa velocità fino a completa omogeneizzazione. Consumo 1,6 kg/m2 per mm di spessore.Confezioni kg 6 (A+B).
ADESILEX P4 - Rasatura cementizia a rapido indurimento per interni ed esterni da 3 a 20 mm. Campi di applicazione: Rasatura all’interno ed all’esterno di tutti i normali supporti presenti in edilizia purché puliti, quali solette di calcestruzzo, massetti cementizi, vecchi pavimenti di ceramica, marmette, pietre naturali. Si applica da 3 a 10 mm per mano.
NIVORAPID - rasatura cementizia tissotropica per applicazione anche in verticale ad asciugamento ultrarapido. Campi di applicazione: Rasatura all’interno di tutti i supporti normali presenti in edilizia purché non soggetti a presenza di umidità e puliti, quali: pareti e solette di calcestruzzo, muratura, intonaci e massetti cementizi, ecc.; adatto anche su vecchi pavimenti e rivestimenti di ceramica, pietre naturali, graniglia. È indicato per il ripristino o livellatura di gradini, spigoli di pilastri, avvallamenti e buche di pavimenti, pareti e plafoni. Particolarmente consigliato quando i supporti devono essere rivestiti in tempi brevi.
PIANOCEM FINE - Livellante cementizio per pareti e pavimenti per spessori fino a 2 mm. Campi di applicazione: Stuccatura di pareti e plafoni di calcestruzzo, rasatura di piccoli dislivelli, finitura di superfici di aspetto ruvido, rasatura di vecchie pareti di ceramica mosaico e finitura di rasature eseguite con PIANOCEN MEDIO, PIANOCEN GROSSO e NIVOPLAN. Pianocen Fine grigio è utilizzato a pavimento e parete. Pianocen Fine bianco è utilizzato quasi esclusivamente per rasatura di pareti.
PIANOCEM MEDIO - Livellante cementizio per pavimenti e pareti per spessori da 1 a 5 mm per PIANOCEM MEDIO e da 2 a 15 mm per PIANOCEM GROSSO. Campi di applicazione: Lisciatura all’interno di sottofondi nuovi e preesistenti rendendoli idonei a ricevere rivestimenti sottoposti a traffico normale. Lisciatura di pavimenti esistenti di cemento bocciardato, marmette e lisciature di pareti in intonaco civile, cemento espanso, ceramica, vecchie pareti.
NIVOPLAN – Malta livellante per pareti per spessori da 2 a 30 mm. Campi di applicazione: Lisciature anche all’esterno di pareti fuori piombo, intonaci sconnessi o rovinati, muri in mattoni (ad esempio prima di posare piastrelle ceramiche). È adatto per eseguire intonaci di piccolo spessore su tutti i normali supporti (calcestruzzo, malta bastarda e cementizia, ecc.). Per migliorare l’aderenza o la consistenza di piccoli spessori, additivare con Planicrete in quantità di 2 o 3 l per sacco.
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MAPEFER Malta cementizia anticorrosiva bicomponente per la protezione dei ferri d’armatura e per il risanamento del calcestruzzo.
DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,5 mm.
Rapporto dell’impasto: comp. A : comp. B = 3 : 1.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 2 mm.
Tempo di attesa tra due mani successive: circa 2 h.
Tempo di attesa prima di applicare la malta: 6-24 h.
Classificazione: EN 1504-7.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: a pennello in due mani.
Consumo: 120 g/m per un tondino da 8 mm (2 mm di prodotto applicato).
Confezioni: kit da 2 kg:
– sacchetti da 1,5 kg (comp. A);
– flacone da 0,5 kg (comp. B).
MAPEFER 1K Malta cementizia anticorrosiva monocomponente per la protezione dei ferri d’armatura e per il risanamento del calcestruzzo.
DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,5 mm.
Rapporto dell’impasto: 100 parti di MAPEFER 1K con 20-22 parti di acqua.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 2 mm.
Tempo di attesa tra due mani successive: circa 2 h.
Tempo di attesa prima di applicare la malta: 6-24 h.
Classificazione: EN 1504-7.
Immagazzinaggio: 12 mesi.
Applicazione: a pennello in due mani.
Consumo: 100 g/m per un tondino da 8 mm (2 mm di prodotto applicato).
Confezioni: scatole con 4 sacchetti da 5 kg.
LEGANTE E ADDITIVO PER MALTE E INTONACI PLANICRETE
PLANICRETE - lattice di gomma sintetica per malte cementizie per migliorarne l’adesione e le resistenze meccaniche.
Campi di applicazione
Additivo per migliorare le caratteristiche meccaniche e di adesione di impasti cementizi per massetti, intonaci, rasature di basso spessore ecc.
Additivo per realizzare boiacche di adesione a base cementizia per l’esecuzione di massetti aderenti per il riempimento di avvallamenti o ricostruzione di parti di massetti, pavimenti cementizi ecc.
Additivo per l’aggrappo di intonaci.
Non usare tal quale come ponte di adesione, miscelarlo sempre con cemento portland o, se richiesto, con Mapecem o Topcem.
Scarica la scheda tecnica di PLANICRETE
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[post_content] => MAPEI propone Mapegrout, la linea completa di malte cementizie, colabili e tissotropiche per il risanamento del calcestruzzo ammalorato, come frontalini di balconi e spigoli di travi e pilastri.
Gamma completa di malte Mapegrout
Mapegrout BM
Malta cementizia bicomponente a basso modulo per il risanamento del calcestruzzo usata per il ripristino corticale di strutture in calcestruzzo ammalorato, soggette a piccole deformazioni sotto carico, a cicli termici o esposte a condizioni climatiche particolarmente avverse.
Questa malta è idonea per il ripristino di travi da ponte e pilastri, frontalini di balconi, e di strutture prefabbricate, possiede un’ottima impermeabilità per cui è adatto per riparazioni di canali e vasche e più in generale di opere idrauliche e, grazie ad un basso modulo elastico, è adatta per riparazioni di calcestruzzi con media resistenza meccanica.
[caption id="attachment_677215" align="aligncenter" width="651"] Malta Mapegrout T40[/caption]
Malta tissotropica a media resistenza (40 MPa) usata per il ripristino corticale di strutture in calcestruzzo ammalorato, come frontalini di balconi e spigoli di travi e pilastri. Mapegrout T40 è idoneo per il ripristino di gallerie, canali ed opere idrauliche in genere e può essere utilizzata, inoltre, per la riparazione di superfici permanentemente a contatto con acqua potabile.
Mescolata con circa il 16% di acqua, si trasforma in una malta molto lavorabile, di consistenza tissotropica, facilmente applicabile su superfici verticali senza bisogno di casserature.
Malta tissotropica fibrorinforzata resistente ai solfati per il risanamento del calcestruzzo, usata per il ripristino corticale di strutture in calcestruzzo ammalorato, come frontalini di balconi e spigoli di travi e pilastri. Questa malta è altresì idonea per il ripristino di gallerie, canali ed opere idrauliche in genere.
Mescolata con circa il 16% di acqua, si trasforma in una malta molto lavorabile, di consistenza tissotropica, facilmente applicabile su superfici verticali senza bisogno di casserature.
Malta a ritiro controllato fibrorinforzata usata per tutte le operazioni di risanamento del calcestruzzo come ricostruzione di copriferro, riparazione di spigoli, di travi e pilastri e di frontalini di balconi danneggiati a seguito dell'ossidazione dei ferri di armatura.
Mapegrout Tissotropico, per le elevate caratteristiche meccaniche, può essere impiegato per ripristini strutturali, è composto da leganti cementizi, inerti selezionati, speciali additivi e fibre sintetiche e si prepara miscelando un sacco da kg 25 con 3,9-4,3 litri d'acqua.
Si applica a spatola, cazzuola o intonacatrice a spruzzo su supporti solidi, privi di parti incoerenti, ruvidi e precedentemente saturati a rifiuto con acqua.
Malta a ritiro controllato fibrorinforzata usata in tutte le operazioni di risanamento del calcestruzzo, come integrazione di travi in cemento armato, pilastri, restauro di pavimentazioni in cemento, dove particolari situazioni impongono l'impiego di malte fluide.
E' composta da leganti cementizi, inerti selezionati, speciali additivi e fibre sintetiche e si prepara mescolando un sacco da kg 25 con 3,6÷4 litri d'acqua a seconda della consistenza desiderata. L'impasto così ottenuto si cola nelle casseforme opportunamente sigillate avendo cura di favorire la fuoriuscita dell'aria per evitare l’inglobamento di bolle interne.
Con Mapegrout Colabile si possono eseguire ripristini fino a 2 cm di spessore. Per spessori maggiori si consiglia l'aggiunta di inerti di granulometria appropriata.
Malta cementizia colabile, fibrorinforzata con fibre inorganiche, a ritiro compensato, per il ripristino di strutture in calcestruzzo dove è richiesta una maggiore duttilità.
Malta cementizia colabile a ritiro compensato, fibrorinforzata con fibre rigide in acciaio, ad elevata duttibilità per il risanamento del calcestruzzo.
Malta cementizia tissotropica bicomponente, a basso modulo elastico, fibrorinforzata e additivata con inibitore di corrosione a base organica, per il ripristino del calcestruzzo in spessore da 3 a 20 mm, in una sola mano.
Malta tissotropica bicomponente a ritiro compensato resistente ai solfati, da rinforzare con fibre flessibili in lega metallica particolarmente indicata per il ripristino di strutture in calcestruzzo dove è richiesta una maggiore duttilità.
Viene usata per il ripristino di strutture in calcestruzzo ammalorato quali gallerie, viadotti autostradali, stradali e ferroviari, sfioratori, canali, pavimenti industriali e rampe.
Se miscelata con le Fibre FF (fibre flessibili inossidabili composte da una speciale lega metallica amorfa di ferro-cromo) ed impastata con acqua, si trasforma in una malta di facile lavorabilità e tissotropica, tale da poter essere applicata in verticale senza colare anche in forti spessori e senza bisogno di casserature.
Le Fibre FF sono fornite in sacchetti idrosolubili dal peso netto di 375 g ciascuno. Il rapporto di miscelazione è di un sacchetto di Fibre FF per ogni sacco da 25 kg di prodotto in polvere.
Mapegrout FMR si applica a cazzuola o a spruzzo con intonacatrice, tipo Turbosol o Putzmeister, previa saturazione del supporto, in uno spessore massimo per strato non superiore ai 50 mm.
Malta colabile a ritiro compensato, a presa ed indurimento rapidi, per la riparazione del calcestruzzo ed il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali ed arredi urbani.
Malta tissotropica a ritiro compensato, a presa ed indurimento rapidi, per la riparazione del calcestruzzo ed il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali ed arredi urbani.
Malta cementizia colabile a ritiro compensato, fibrorinforzata con fibre rigide in acciaio, a presa ed indurimento rapidi e ad elevata duttibilità, per applicazioni fino a -5°C per il risanamento del calcestruzzo.
DYNAMON BT2 - Superfluidificante per calcestruzzi a bassa perdita di lavorabilità
Additivo liquido superfluidificante per calcestruzzi di qualità con perdite di lavorabilità notevolmente ridotte, costituito da polimeri acrilici non solfonati e completamente privo di formaldeide.
Caratteristiche tecniche:
soluzione acquosa di polimeri acrilici
assenza di formaldeide
capacità di disperdere efficacemente i granuli del cemento con componenti secondari
miglioramento della coesione e della pompabilità del calcestruzzo
Campi di applicazione:
calcestruzzi ad alta resistenza meccanica a compressione, impermeabili e durevoli alle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1
calcestruzzi preconfezionati ad alte prestazioni meccaniche e conservazione della lavorabilità in climi caldi e/o per trasporti lunghi
DYNAMON BT4 - Superfluidificante per calcestruzzi preconfezionati
Additivo liquido superfluidificante per calcestruzzi di qualità con perdite di lavorabilità ridotte, a base di polimeri acrilici e completamente privo di formaldeide.
Caratteristiche tecniche:
soluzione acquosa di polimeri acrilici
assenza di formaldeide
capacità di disperdere efficacemente i granuli del cemento con componenti secondari
incremento della coesione e della pompabilità del calcestruzzo
Campi di applicazione:
calcestruzzi ad alta resistenza meccanica a compressione, impermeabili e durevoli alle classi di esposizione previste dalla norma UNI EN 206-1
calcestruzzi preconfezionati ad alte prestazioni meccaniche e buona conservazione della lavorabilità
EXPANCRETE - Additivi esapansivi in polvere per confezionare calcestruzzi armati e malte a ritiro compensato.
Expancrete è idoneo per getti impermeabili e per getti nei quali si richiede un contrasto al ritiro igrometrico del calcestruzzo (vasche, tubazioni, pavimenti, ecc.). Consumo 5÷8 kg ogni 100 kg di cemento. Confezioni fustini 20 kg. Sacchetti idrosolubili da 10 kg.
Su richiesta, è disponibile la fornitura del prodotto in sacconi o sfuso.
EXPANFLUID - Additivi in polvere con azione superfluidificante ed espansiva per il confezionamento di boiacche fluide da iniezione ad elevata fluidità e prolungato mantenimento della lavorabilità.
Expanfluid si usa per confezionare boiacche per il riempimento delle guaine dei cavi di post tensione, per l’ancoraggio di armature, tiranti o chiodi nel calcestruzzo o nella roccia e per il riempimento di fessure e cavità nei calcestruzzi degradati e nella roccia. L’utilizzo di Expanfluid consente di produrre boiacche per le iniezioni nelle guaine di elementi in cemento armato precompresso rispondenti alla normativa italiana (legge n. 1086) ed alle raccomandazioni europee (CEB FIP).
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Campi di applicazione Realizzazione di riprese di getto monolitiche tra calcestruzzo fresco e calcestruzzo vecchio. Incollaggio di elementi prefabbricati in calcestruzzo o calcestruzzo-acciaio quando è richiesta una giunzione rigida fra elementi collaboranti della struttura.
Sigillatura rigida di lesioni o fessurazioni di massetti, pavimenti in cemento ecc. Quando è necessario ricostituirne la monoliticità, applicare Eporip miscelato su superfici pulite e non bagnate. La riparazione delle crepe deve essere eseguita per colatura quando i massetti hanno completato i ritiri che hanno originato le crepe.
Consumo
Il consumo varia in funzione delle irregolarità presenti nel sottofondo e del metodo utilizzato per l’applicazione. Indicativamente: riprese di getto con sottofondo rugoso: 0,5÷0,7 kg/m²; riprese di getto con sottofondo molto irregolare: 1,0÷2,0 kg/m²; sigillature di fessure: 1,35 kg/dm³ di cavità da riempire; incollaggio di elementi prefabbricati in calcestruzzo o calcestruzzo-acciaio: 1,35 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni
Confezioni da kg 10 (componente A kg 7,5 + componente B kg 2,5) e da kg 2 (componente A kg 1,5 + componente B kg 0,5).
MAPEFINISH - malte cementizie bicomponenti per la finitura del calcestruzzo. Mapefinish si usa per regolarizzare le piccole imperfezioni nei getti in calcestruzzo ed uniformare la superficie dopo il ripristino. Idoneo per superfici permanentemente a contatto con acqua potabile. Con Mapefinish si possono eseguire rasature fino a 2-3 mm di spessore in una sola mano.
DATI TECNICI:
Dimensione massima dell’aggregato: 0,4 mm.
Rapporto dell’impasto: 4 parti di MAPEFINISH comp. A con 1 parte di MAPEFINISH comp. B.
Durata dell’impasto: circa 1 h (a +20°C).
Spessore minimo di applicazione: 1 mm.
Spessore massimo di applicazione: 2-3 mm per strato.
Classificazione:
– EN 1504-3 - malta non strutturale di classe R2.
– EN 1504-2 - rivestimento (C) principi MC e IR.
Immagazzinaggio: 12 mesi (comp. A); 24 mesi (comp. B).
Applicazione: spatola.
Consumo: 2 kg/m² per mm di spessore.
Confezioni:
kit da 30 kg:
– sacchi da 24 kg (comp. A);
– taniche da 6 kg (comp. B).
Elastocolor Net è una rete in fibra di vetro resistente agli alcali e impiegata per l’armatura di rasanti in pasta a granulometria fine, in particolare di Elastocolor rasante ed Elastocolor rasante SF.
[caption id="attachment_648587" align="aligncenter" width="600"] Rete in fibra di vetro per l’armatura di rasanti in pasta a granulometria fine[/caption]
Le fibre di vetro della rete vengono trattate con uno speciale appretto che conferisce resistenza agli alcali, generando un’armatura ideale per ostacolare la propagazione delle microfessurazioni del supporto sottostante.
Elastocolor Net fa parte delle linee:
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Elastocolor
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Elastocolor Pittura è una pittura elastomerica protettiva antifessurazione, impiegata sia per esterni che per interni e caratterizzata da elasticità permanente ed elevata resistenza chimica.
[caption id="attachment_648591" align="aligncenter" width="429"] Elastocolor Pittura è una pittura monocomponente a base di resine acriliche in dispersione acquosa[/caption]
Questo prodotto è particolarmente indicato per la pitturazione di facciate assoggettate a problemi di fessurazioni e di strutture in calcestruzzo soggette a deformazioni.
Elastocolor Pittura fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Pitture - Acriliche
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Elastocolor
Prodotti per il rinforzo strutturale - Preparazione dei supporti in calcestruzzo e mattoni
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Elastocolor Primer è il fondo fissativo consolidante a solvente, dotato di potere uniformante e caratterizzato da elevata penetrazione.
[caption id="attachment_648593" align="aligncenter" width="467"] Fondo fissativo trasparente consolidante a solvente[/caption]
Questo fondo è impiegato per il trattamento fissativo di supporti sfarinanti e polverosi, quali intonaci cementizi e superfici in calcestruzzo, e precede l'applicazione di Elastocolor Pittura. Funge, inoltre, da protettivo antievaporante della superficie fresca delle malte da ripristino della linea Mapegrout.
Elastocolor Primer fa parte delle linee:
Prodotti per l'edilizia - Disarmanti e stagionanti
Prodotti per l'edilizia - Pitture - Acriliche
Finiture murali colorate e protettive - Primers
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Elastocolor
Prodotti per il rinforzo strutturale - Preparazione dei supporti in calcestruzzo e mattoni
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Elastocolor Rasante è una finitura riempitiva elastomerica fibrorinforzata, indicata per applicazioni sia esterne che interne e caratterizzata da elevata elasticità, nonché da potere mascherante.
[caption id="attachment_648597" align="aligncenter" width="429"] Finitura riempitiva Elastocolor Rasante[/caption]
Elastocolor Rasante può essere applicata a spatola, se utilizzata senza aggiunte, oppure diluita al 5÷10% con acqua e applicata a pennello, rullo o a spruzzo. L'applicazione di questo prodotto migliora l’omogeneità del supporto e l’elasticità della finitura Elastocolor, adattandosi all'utilizzo su intonaci nuovi o ripristinati, calcestruzzo e vecchi rivestimenti plastici, anche se cavillati, purché aderenti.
Elastocolor Rasante fa parte delle linee:
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Elastocolor
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
Elastocolor Rasante SF è una finitura elastomerica fibrorinforzata ad alto spessore, indicata sia per impieghi esterni che interni, caratterizzata da elasticità e ad elevato riempimento.
[caption id="attachment_648598" align="aligncenter" width="429"] Finitura elastomerica fibrorinforzata ad alto spessore[/caption]
Questa rasatura intermedia riempitiva si presenta pronta all’uso, applicabile a spatola, ed è particolarmente adatta per l’annegamento della rete d’armatura Elastocolor Net e per rendere maggiormente omogeneo il supporto e l’elasticità della finitura Elastocolor.
Elastocolor Rasante SF fa parte delle linee:
Finiture murali colorate e protettive - Sistema Elastocolor
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura - Protezione e decorazione di intonaci - tradizionali, a base calce-cemento o cementizi
ADESILEX LC/RP - Adesivo in emulsione acquosa per l’incollaggio del parquet su massetti cementizi in MAPECEM, MAPECEM PRONTO, TOPCEM, TOPCEM PRONTO, sottofondi in legno, pannelli truciolari e pavimenti riscaldanti.
ADESILEX LC/R - Adesivi in emulsione acquosa a presa rapida per l’incollaggio di pavimenti in legno sugli stessi tipi di supporto utilizzati dall'Adesilex L/C. Disponibile in fustini da 25 e 12 kg (consumo 600 - 700 g/m2).
ADESILEX PA - Adesivi a base di resine sintetiche in alcool per l’incollaggio di pavimenti in legno su massetti di anidrite e asfalto colato a caldo, massetti cementizi, sottofondi in legno, pannelli truciolari, pannelli di masonite, pavimenti riscaldanti. Disponibile in fustini da 16 kg (consumo 600-1200 g/m2).
RINFORZI IN FIBRE DI CARBONIO PER STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO
CARBOPLATE - linea di lamine pultruse in fibre di carbonio, preimpregnate con resina epossidica, ad alta resistenza e alto modulo elastico, da utilizzare nel placcaggio di strutture in conglomerato cementizio armato, precompresso e in quelle in acciaio. Carboplate consente di sostituire, negli interventi di placcaggio, le tradizionali lastre di acciaio (beton plaquè). Carboplate viene utilizzato per il ripristino e l’adeguamento statico di travi e solai sottodimensionati per resistere alla flessione, per la riparazione di strutture danneggiate dall’incendio e da eventi sismici, per il rinforzo di solette di viadotti a seguito dell’incremento di carichi statici e/o dinamici, di strutture industriali e/o commerciali a seguito di un aumento di carichi statici apportati da nuove apparecchiature e macchinari, di rampe carrabili in edifici civili ed industriali. Inoltre viene impiegato per il rinforzo di elementi portanti in edifici il cui sistema strutturale viene modificato a causa di nuove esigenze architettoniche o di utilizzo (cambiamento di destinazione d’uso) e per l’adeguamento antisismico di strutture a volta senza aumento delle masse sismiche e senza pericolo di percolamento di liquidi verso la superficie intradossale. Le confezioni "Le lamine" della linea Carboplate sono prodotte con due diversi moduli elastici e ciascuna lamina con differenti altezze:
Carboplate E 170/50 (rotoli da 50 m x 50 mm)
Carboplate E 170/100 (rotoli da 50 m x 100 mm)
Carboplate E 170/150 (rotoli da 50 m x 150 mm )
Carboplate E 250/50 (rotoli da 50 m x 50 mm)
Carboplate E 250/100 (rotoli da 50 m x 100 mm)
Carboplate E 250/150 (rotoli da 50 m x 150 mm)
MAPEWRAP C UNI-AX - tessuto in fibre di carbonio unidirezionali, caratterizzato da un elevato modulo elastico ed elevatissima resistenza meccanica a trazione. È indicato per la riparazione di elementi in cemento armato danneggiati da azioni fisico-meccaniche, per il confinamento a pressoflessione di elementi in calcestruzzo e per l’adeguamento antisismico di strutture poste in zone a rischio. Può essere posto in opera con due differenti tecniche: sistema ad umido e sistema a secco utilizzando una specifica e completa linea di resine epossidiche composta da Mapewrap Primer 1 per la primerizzazione del sottofondo, Mapewrap 11 o Mapewrap 12 per la rasatura, Mapewrap 21 (sistema ad umido) e Mapewrap 31 (sistema a secco) per l’impregnazione del tessuto. Le confezioni "Il tessuto" sono disponibili con due grammature e ciascun tipo con differenti altezze:
Mapewrap C UNI-AX 300/10 - rotoli da 50 m x 10 cm (300 g/m2)
Mapewrap C UNI-AX 300/20 - rotoli da 50 m x 20 cm (300 g/m2)
Mapewrap C UNI-AX 300/40 - rotoli da 50 m x 40 cm (300 g/m2)
Mapewrap C UNI-AX 600/10 - rotoli da 50 m x 10 cm (600 g/m2)
Mapewrap C UNI-AX 600/20 - rotoli da 50 m x 20 cm (600 g/m2)
Mapewrap C UNI-AX 600/40 - rotoli da 50 m x 40 cm (600 g/m2).
MAPEWRAP C BI-AX - Tessuto bidirezionale bilanciato in fibra di carbonio ad alta resistenza. MapeWrap C BI-AX è un tessuto in fibre di carbonio bidirezionale, caratterizzato da un elevato modulo elastico ed elevatissima resistenza meccanica a trazione. È indicato per la riparazione di strutture in calcestruzzo e l’integrazione della sezione resistente a flessione e al taglio di elementi in cemento armato danneggiati da azioni fisico-meccaniche, per il confinamento a compressione di elementi in calcestruzzo e per l’adeguamento antisismico di strutture poste in zone a rischio. Può essere posto in opera con due differenti tecniche: sistema ad umido e sistema a secco utilizzando una specifica e completa linea di resine epossidiche composta da MapeWrap Primer 1 per la primerizzazione del sottofondo, MapeWrap 11 o MapeWrap 12 per la rasatura, MapeWrap 21 (sistema ad umido) e MapeWrap 31 (sistema a secco) per l’impregnazione del tessuto. Confezioni Il tessuto è disponibile con due grammature e ciascun tipo con differenti altezze:
MapeWrap C BI-AX 230/20 - rotoli da 50 m x 20 cm (230 g/m2)
MapeWrap C BI-AX 230/40 - rotoli da 50 m x 40 cm (230 g/m2)
MapeWrap C BI-AX 360/20 - rotoli da 50 m x 20 cm (360 g/m2)
MapeWrap C BI-AX 360/40 - rotoli da 50 m x 40 cm (360 g/m2).
MAPEWRAP C QUADRI-AX - tessuto in fibre di carbonio quadriassiale, caratterizzato da un elevato modulo elastico (paragonabile a quello dell’acciaio) ed elevatissima resistenza meccanica a trazione. È indicato per la riparazione e l’adeguamento statico di strutture in cemento armato danneggiate dove sia difficoltoso prevedere l’andamento puntuale delle isostatiche a trazione, per il confinamento a compressione di elementi in calcestruzzo e per l’adeguamento antisismico di strutture poste in zone a rischio. Può essere posto in opera con due differenti tecniche: sistema ad umido e sistema a secco utilizzando una specifica e completa linea di resine epossidiche composta da Mapewrap Primer 1 per la primerizzazione del sottofondo, Mapewrap 11 o Mapewrap 12 per la rasatura, Mapewrap 21 (sistema ad umido) e Mapewrap 31 (sistema a secco) per l’impregnazione del tessuto. Le confezioni "Il tessuto" sono disponibili con due grammature e ciascun tipo con differenti altezze:
Mapewrap C Quadri-AX 380/30 - rotoli da 50 m x 30 cm (380 g/m2)
Mapewrap C Quadri-AX 380/48 - rotoli da 50 m x 48,5 cm (380 g/m2)
Mapewrap C Quadri-AX 760/3 - rotoli da 50 m x 30 cm (760 g/m2)
Mapewrap C Quadri-AX 760/48 - rotoli da 50 m x 48,5 cm (760 g/m2).
Per approfondire l'utilizzo di questi prodotti vai a FRP System di Mapei
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La ricerca industriale e le sollecitazioni ambientaliste hanno ridefinito il comparto delle vernici per la casa e amplificato la sensibilità dei progettisti verso di esse. Nelle pitture per interni c’è una grande varietà tra cui scegliere e in fase progettuale i criteri sono molteplici, non si tratta più solo di cercare le giuste tonalità cromatiche e di ottenere abbinamenti decorativi, le quinte di un interno favoriscono relazioni, tra chi le vive e tra ambiente interno e contesto esterno. La chimica è molto attenta al ciclo di vita e propone prodotti prodotti ecologici al 100% o bio based, rispettosi della direttiva europea in materia di VOC, facili da applicare e da manutenere, prodotti specifici per i diversi ambienti della casa, che concorrono alla qualità dell’ambiente domestico e di quello naturale, combattono l’umidità e la muffa grazie all’alto coefficiente di traspirabilità e collaborano al risparmio energetico.
E ulteriori innovazioni arrivano dalle materie prime naturali.
Nell’era della transizione ecologica, in edilizia, anche le pitture per interni hanno ridefinito la propria funzione e il proprio ruolo e le novità in materia aprono a soluzioni differenti: alle idropitture e alle idrorepellenti lavabili si affiancano le pitture isolanti e termoriflettenti, i prodotti a base di calce, colla vegetale, resine naturali.
Dipingere casa nel 2025 non è solo una questione estetica, ma anche etica.
Le vernici ecologiche, tra salubrità dell’aria e impegno per la sostenibilità
Il desiderio di connettersi con la natura e ritrovare il proprio equilibrio quando varchiamo la soglia di casa non è solo deputato a fattori estetici, ma, parlando di materiali per architettura, è spesso il riflesso di precise scelte etiche. Le vernici ecologiche sono diventate la scelta preferita di molti consumatori, non solo per l’impegno ambientale che comportano, ma anche per la loro salubrità. Le vernici tradizionali, infatti, possono contenere solventi e sostanze chimiche volatili, che rilasciano vapori nocivi per la salute e l’ambiente. Al contrario, le vernici ecologiche sono realizzate con ingredienti naturali o a bassa tossicità, riducendo l’impatto sull’aria interna e sull’ambiente.
Caratteristiche delle pitture ecologiche
Le autentiche vernici ecologiche sono quelle che sono composte esclusivamente da elementi naturali, quindi oli vegetali, resine naturali e minerali. Questi componenti non solo riducono l’impatto sull’ambiente, ma spesso offrono una qualità di finitura superiore rispetto alle vernici tradizionali. Se non assenti del tutto, i COV, ovvero composti organici volatili devono presentarsi in bassissima percentuale: le vernici ecologiche sono formulate per ridurre al minimo queste sostanze nocive, rendendo l’ambiente domestico più salubre. In merito alla durabilità e alla manutenzione, le vernici ecologiche non solo sono più sicure, ma offrono anche una maggiore resistenza. Molti produttori propongono soluzioni che non necessitano di frequenti ritocchi, riducendo così la necessità di nuove applicazioni e il consumo di risorse. A fronte dei bassi contenuti di sostanze chimiche, molte vernici ecologiche sono, inoltre, ipoallergeniche. Per valutare questi parametri è utile verificare quali certificazioni possiedono: diverse vernici ecologiche sono certificate da enti indipendenti, come Blue Angel (tedesca) e Green Seal (americana), che garantiscono l’aderenza a rigorosi standard ambientali e di salute.
[caption id="attachment_711245" align="aligncenter" width="600"] Weber - webercote calcecover L[/caption]
La pittura traspirante a calce webercote calcecover L del marchio Weber di Saint Gobain è una soluzione colorata in pasta a base di grassello di calce, ad effetto nuvolato o marmorino. E' adatta in particolare per l’applicazione con intonaci da risanamento e per edifici di interesse storico. Assicura un effetto estetico "nuvolato" tipico dei prodotti alla calce.
Come scegliere le pitture ecologiche
La scelta della vernice ecologica giusta dipende da diversi fattori, tra cui la superficie da trattare, il tipo di ambiente e il risultato estetico desiderato. Le pareti di gesso, legno o muratura richiedono prodotti specifici, le vernici a base di calce o silicato, ad esempio, sono perfette per superfici porose, mentre quelle a base di resine naturali sono ideali per le pareti più lisce.
[caption id="attachment_732088" align="aligncenter" width="748"] Boero - Painting Natural Protective[/caption]
La linea di Boero, di cui fanno parte Sanya Smalto Murale e Sanya Pittura, è composta da elementi igienizzanti batteriostatici a base di ioni d’argento che penetrano nel nucleo delle cellule batteriche che si depositano sulle superfici trattate e ne bloccano i sistemi di sopravvivenza, impedendo la crescita e la riproduzione.Lo smalto murale è indicato per ambienti in cui è richiesto un alto grado di igiene: ospedali, cliniche, ambienti medici, case di riposo e scuole, negozi, ma anche camerette dei bambini, studi, ingressi, corridoi. Può utilizzare il sistema tintometri, ottenendo colori personalizzati.
La scelta dei colori dipende poi dalla stanza in cui si intende applicare la vernice, per esempio, nei bagni e nelle cucine, è importante optare per vernici che siano resistenti all’umidità e facili da pulire. Inoltre, le vernici ecologiche sono disponibili in diverse finiture, da quelle opache a quelle lucide, le finiture opache sono ideali per ambienti più rilassanti, mentre quelle lucide offrono maggiore luminosità e sono più facili da pulire.
[caption id="attachment_748022" align="aligncenter" width="1200"] Le pitture ecologiche de La Banca della Calce - Credit @Elenora Ondola e Carlo Favero[/caption]
Calcelatte è una linea di pitture ecologiche de La Banca della Calce a calce per interni ed esterni a base di ingredienti naturali e grassello di calce invecchiato. La pittura a calce elimina le muffe e i batteri, non rilascia sostanze tossiche e rispetta l’ambiente, perché la calce nel suo processo di carbonatazione assorbe CO2.
Le certificazioni ecologiche
Le certificazioni ecologiche delle pitture per interni sono strumenti che attestano l’impatto ambientale ridotto di un prodotto, garantendo che siano stati rispettati criteri di sostenibilità, salute e sicurezza. Queste certificazioni sono particolarmente importanti per chi vuole ridurre l’esposizione a sostanze chimiche nocive e per chi cerca prodotti più sostenibili, sia in fase di produzione che di utilizzo. Ecco quali sono le principali.
Ecolabel UE (EU Ecolabel)
È uno dei marchi più riconosciuti in Europa per prodotti a basso impatto ambientale. Certifica i bassi livelli di emissione di sostanze nocive del prodotto e i processi di produzione responsabili dal punto di vista ambientale. Un prodotto certificato Ecolabel quindi presenta bassi livelli di emissioni di composti organici volatili e deriva da un processo produttivo etico.
Nordic Swan
È un marchio di certificazione ecologica nordico che si concentra su un ciclo di vita del prodotto sostenibile. Le pitture con questo marchio devono rispettare severi criteri ambientali e di salute. Il Nordic Swan valuta l’intero ciclo di vita della pittura, dal processo produttivo fino al fine vita del prodotto, considerando la composizione e la biodegradabilità.
Green Seal
Green Seal è un organismo di certificazione statunitense che si concentra sulla sostenibilità dei prodotti e dei servizi, tra cui le pitture. Le pitture devono rispettare limiti rigorosi sui COV e altre sostanze dannose. Negli Stati Uniti è un marchio autorevole e conosciuto, e garantisce che il prodotto sia sicuro per l’ambiente e per la salute.
Cradle to Cradle (C2C)
Questo standard certifica che un prodotto sia stato progettato per essere completamente sicuro per l’ambiente e la salute, oltre che per favorire il riciclo completo dei materiali a fine vita. Le pitture che ottengono questa certificazione devono essere prive di sostanze tossiche e in grado di essere riutilizzate o riciclate senza impatti negativi sull'ambiente. Si tratta di un approccio alla progettazione che contempla lo smaltimento delle diverse componenti del prodotto ancor prima che sia ultimata la sua realizzazione.
Blaue Engel
È un marchio tedesco che certifica prodotti a basso impatto ambientale, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza.
Scendendo ancora più a fondo nelle sigle delle etichette, laddove sia segnalato, EPD è una dichiarazione ambientale certificata di prodotto, che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025. Si basa su uno studio LCA (Life Cycle Assessment), che definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’am- biente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. E PEF (Product Environment Footprint), indica le prestazioni ambientali di un prodotto durante il suo ciclo di vita.
Comunicazione commerciale e green claim
È importante verificare la presenza delle certificazioni ecologiche per sapersi orientare in un mercato che spesso abusa del “green claims”, ovvero della pubblicità a sfondo ambientale, utilizzando termini e diciture talvolta fuorvianti e poche indicative dei prodotti.
Per venire in aiuto dei consumatori Assovernici si è fatta portavoce di una campagna informativa che mira a distinguere le informazioni reali del prodotto da quelli che sono invece i messaggi promozionali.
Vernici resistenti all’umidità: la grande sfida
Nel settore delle pitture, tra le sfide più difficili c’è quella della resistenza all’umidità, una delle principali cause di degrado delle superfici. L’umidità, infatti, può compromettere l’integrità dei materiali, causando macchie, deformazioni e, nei casi più gravi, la formazione di muffa e funghi. In questo contesto, le vernici resistenti all’umidità emergono come soluzioni cruciali per garantire la durata e la bellezza delle superfici in ambienti particolarmente soggetti a condense o esposizione a umidità elevata, come bagni, cucine, soffitte, scantinati e spazi esterni.
[caption id="attachment_748023" align="aligncenter" width="933"] SICURA G3[/caption]
SICURA G3 di Fassa Bortolo è una idropittura decorativa ultra opaca, con basso contenuto di VOC e assenza di formaldeide in formulazione; crea un film protettivo alla formazione delle muffe. Inoltre, grazie alla certificazione secondo norma UNI 11021:2002, è idonea anche per ambienti con presenza di alimenti e rispetta i requisiti minimi ambientali richiesti dal decreto CAM Edilizia. Presenta, inoltre attestato EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), che fotografa il ciclo di vita del prodotto.
Come funzionano le vernici resistenti all’umidità
Le vernici resistenti all’umidità si basano su formulazioni avanzate che impediscono l’assorbimento di acqua e la penetrazione di umidità nelle superfici trattate. Queste vernici non solo proteggono le pareti e le strutture da danni causati dall’umidità, ma agiscono anche come barriera protettiva contro la formazione di muffa, che è frequentemente causata dalla condensa in ambienti umidi. Una delle caratteristiche di queste vernici è l’utilizzo di resine speciali, come quelli a base di silicone o acrilico, che offrono una protezione duratura e che, a differenza delle vernici tradizionali, sono altamente impermeabili. Questi materiali creano uno strato invisibile e traspirante, che permette all’umidità di evaporare senza compromettere l’aspetto o l’integrità del supporto.
[caption id="attachment_748025" align="aligncenter" width="1024"] Linea di idropitture Dursilite di Mapei[/caption]
Le formulazioni delle idropitture Dursilite di Mapeisono state ottimizzate per ridurre al minimo le emissioni di componenti organici volatili e, come prevede il protocollo 2.5.13 dei CAM (Criteri Minimi Ambientali) per le pitture e vernici, le idropitture Dursilite sono prive di metalli pesanti, quali arsenico, piombo, mercurio.
Tipologie di vernici resistenti all’umidità
Le vernici a base di silicone sono ideali per ambienti con alta esposizione all’umidità, come esterni o bagni. Sono pitture durature e resistenti alle condizioni climatiche più avverse, e creano una superficie che respinge l’acqua, mantenendo però la traspirabilità.
Un’altra tipologia sono le vernici acriliche, molto comuni per applicazioni interne, in ambienti come cucine e lavanderie. Offrono una buona resistenza all’umidità, pur rimanendo relativamente economiche rispetto ad altre soluzioni più specialistiche. La loro versatilità le rende adatte anche per ambienti domestici a rischio di condensa. Molti prodotti vernicianti sono arricchiti con agenti antimuffa, che prevengono la formazione di muffa sulle pareti. Queste vernici sono particolarmente utili in ambienti chiusi con scarsa ventilazione, come scantinati, dove l’umidità può facilmente causare problemi a lungo termine.
Vantaggi delle vernici resistenti all’umidità
Oltre alla resistenza e alla durabilità, le vernici idrorepellenti conferiscono alle pareti altri vantaggi, come la facilità di manutenzione di queste, che risultano meno soggette alle infiltrazioni e quindi allo sporco; inoltre le vernici resistenti all’umidità fungono anche da isolanti, impedendo la penetrazione di acqua e la formazione di condensa e favoriscono quindi il risparmio energetico.
[caption id="attachment_748026" align="aligncenter" width="1000"] Linea Abitare il Benessere di San Marco[/caption]
Linea Abitare il Benessere di San Marco, composta da pitture inodori ed esenti da VOC. Ne fanno parte Sildomus Sana, Arum, Antica Calce e Antica Calce Elite, tutte certificate con il riconoscimento Eurofins Indoor Air Comfort Gold (dimostra la conformità del prodotto con criteri di bassa emissione di VOC stabiliti in Europa).
[caption id="attachment_748027" align="aligncenter" width="1200"] Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens[/caption]
Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens. Certificati: test emissioni IAC Gold; contenuto VOC; test assenza metalli pesanti. Il prodotto è coerente con i diversi requisiti ambientali richiesti dai protocolli di sostenibilità degli edifici, quali LEED, BREEAM e WELL, e i criteri ecologici obbligatori nelle procedure di gare d’appalto pubbliche (Criteri Ambientali Minimi - CAM Edilizia).
FAQ Pitturare casa
Come scegliere la giusta pittura?
Il supporto è fondamentale per la scelta della vernice giusta, come sottolinea il manuale di Assovernici “Pitture e Vernici per Edilizia”. Se la parete è nuova non ci sono particolari restrizioni alla scelta della pittura, solo utilizzare per il primo strato un prodotto con abbondante quantità di legante, in quanto questo primo strato fungerà da base per un numero indeterminato di successivi interventi manutentivi che faranno affidamento, per l’adesione alla parete, su questa applicazione iniziale.
Per le pareti in cartongesso sono ideali le idropitture formulate con una buona quantità di legante. È consigliabile, pertanto, utilizzare prodotti particolarmente “riempitivi” ed opachi, nei quali la presenza di cariche non finissime contribuisce a dare “struttura” al film finale.
Se invece siamo in presenza di un supporto in gesso, essendo un materiale molto assorbente, è opportuno tinteggiare le pareti con prodotti di qualità e a granulometria fine. Lo stesso per le pareti a stucco.
Nel caso, invece di ristrutturazioni, quindi di supporti già trattati, bisogna fare un’analisi delle materie preesistenti, ma l’ideale è pulire a fondo il supporto (carteggiatura e stuccatura) e riportalo alle sue condizioni originali.
Se il supporto ha una morfologia disomogenea è consigliato effettuare cicli a “spessore” in grado di uniformare l’aspetto e mascherare i difetti più evidenti presenti sulla superficie. Si fa ricorso a trattamenti con prodotti fondo/finitura di granulometria medio-alta (fino a 700/800 μm) o a effetti decorativi dotati delle stesse caratteristiche.
Come si sceglie la pittura a seconda della stanza?
Oltre all’etichetta e al supporto nella fase di scelta si si deve far riferimento alle caratteristiche del contesto. Per i locali di servizio sono indicate le tempere, sono le più economiche e sono più soggette all’usura; per il bagno e la cucina, invece, sono più appropriate le idropitture traspiranti, che combattono la formazione della muffa. Per gli ambienti asciutti, soggiorno e camere sono molto adatte le pitture lavabili. Per tutte le superfici a contatto con l’acqua sono ideali anche le pitture idrorepellenti, utilizzate anche negli ambienti che ospitano attività di gruppo, come le camerette dei bambini, possono essere, infatti, facilmente pulite con un panno umido. Anche le acriliche (in finitura lucida o opaca), grazie all’alto fattore coprente sono utilizzate in bagno e in cucina al posto delle piastrelle. E in questi stessi ambienti si possono utilizzare le pitture autopulenti.
Quanto costa mediamente pitturare una casa di dimensioni standard?
Il range di prezzo per pitturare casa è molto ampio, dipende sostanzialmente da tre varianti: qualità dei prodotti, dimensioni della struttura e condizioni della casa.
Una buona pittura standard lavabile ha un costo medio di 7 euro al mq, quindi un appartamento di 100 mq può essere pitturato al costo di circa 700 euro. Per gli smalti il costo sale di qualche euro (10/12 euro al mq).
Le pitture a tempera sono le più economiche, si aggirano intorno a 2 euro al mq; mentre poco più costose sono le idropitture: 2/5euro al mq e possono salire fino a 7/8 euro al mq se offrono funzione antimuffa. Al costo dei prodotti si aggiunge quello dell’imbianchino che si attesta intorno ai 10 euro al mq.
4/09/2023
Guida passo passo per pitturare casa da soli
Pitture multifunzione che decorano, proteggono, concorrono all’economia domestica, rispettano i principi del lifecycling e permettono di tinteggiare facilmente e con rapidità gli interni. Ecco come rinfrescare gli ambienti di casa con prodotti innovativi, che guardano all’ambiente
C'è bisogno di preparare le pareti prima di pitturare?
Il primo passaggio quando si pittura casa da soli (dopo essersi procurati gli strumenti necessari e i prodotti in base alla dimensione della superficie da tinteggiare) è quello di preparare l’ambiente: togliere lampade, arredi e complementi oppure proteggerli accuratamente con appositi teli di plastica. Sono, inoltre, da mettere in sicurezza tutte le parti che non devono essere pitturate, come le porte e i telai delle finestre (si può usare lo scotch carta). A questo punto va preparata la superficie: deve essere liscia e pulita, quindi deve essere stroninata bene con la carta vetrata e poi ripulita con un panno per non lasciare residui; bisogna accertarsi anche che sia ben asciutta. Adesso sono necessari altri due passaggi per la preparazione: la copertura di eventuali fori o irregolarità con lo stucco e, successivamente, l’applicazione di un prodotto antimuffa se il contesto lo prevede.
Preparazione del prodotto
Sempre nel manuale di Assovernici si specifica che la preparazione del prodotto è fondamentale per una eccellente resa finale dell’opera, in particolare il passaggio della diluizione che oggi avviene a base di acqua con quasi tutte le pitture: “Le diluizioni devono essere chiaramente indicate dal produttore e devono essere scrupolosamente seguite allo scopo di non incorrere in problematiche applicative o post applicative. Oltre alla documentazione cartacea, molti produttori permettono la consultazione e il download di materiale tecnico direttamente dal sito web aziendale. Generalmente, le pitture richiedono una diluizione maggiore rispetto ai prodotti a spessore in pasta, i quali sono solitamente pronti all’uso o necessitano di una minima diluizione”.
Come si passa la vernice?
Se si utilizza il rullo si procede dall’alto verso il basso, dal soffitto al pavimento. Il movimento con il rullo deve essere obliquo, come tracciando una V.
Quante mani di vernice si passano?
Si applicano generalmente due mani di vernice, facendo passare alcune ore tra l’una e l’altra (bisogna assicurarsi che la prima sia perfettamente asciutta, dipende quindi dal clima dal fattore di areazione, dalla temperatura).
Quanto tempo ci vuole per completare la pittura di una casa?
Le tempistiche dipendono da tanti fattori: dalla stagione, dal tipo di vernice, dal numero di mani che si applicano. Possiamo approssimativamente dire che tinteggiare un appartamento di 80/100 mq richiede mediamente una settimana.
Quali sono le precauzioni di sicurezza da seguire durante il lavoro di pittura?
Quando si utilizza il rullo è importante non saturarlo di vernice, quindi assicurarsi che non perda gocce e non fare troppa pressione sulla parete, per non lasciare segni.
Quali attrezzi sono necessari per pitturare casa in modo professionale?
Gli strumenti di base per pitturare casa sono: la vernice, lo stucco, un prodotto antimuffa, pennelli di diverse dimensioni (quelli più piccoli sono molto utili per gli angoli), una scala, uno scotch di carta, un rullo.
Articolo aggiornato
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[post_excerpt] => Pitturare casa: la scelta delle pitture per le pareti va ponderata attentamente tenendo conto di diversi fattori, tra cui lo stile personale, le dimensioni della stanza, la luminosità e, sempre più spesso, la qualità degli elementi che compongono le pitture.
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Notre-Dame torna a risplendere. L'iconica cattedrale francese ha riaperto ufficialmente domenica 8 dicembre, segnando il primo ingresso del pubblico dopo il devastante incendio del 2019 che aveva quasi distrutto il monumento, custode di 861 anni di storia. Il restauro, completato in soli cinque anni, rappresenta un'impresa straordinaria per una struttura la cui costruzione richiese quasi due secoli.
Scopriamo i principali passi del restauro e le innovazioni apportate alla copertura dell'iconica cattedrale, con anche una presenza italiana tra le aziende che hanno partecipato ai lavori.
La storia del monumento e l’incendio
Costruita tra il XII e il XIV secolo, è uno dei massimi esempi di architettura gotica e dal 1991 è inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco. La cattedrale è celebre per i suoi elementi distintivi, tra cui le due torri frontali alte 69 metri, che ospitano le campane, la slanciata guglia collocata sulla crociera e i magnifici rosoni in vetro colorato.
Il 15 aprile 2019, tuttavia, un devastante incendio, presumibilmente causato da un cortocircuito elettrico, anche se le cause precise non sono mai state del tutto chiarite, distrusse la copertura in legno della cattedrale. Le fiamme portarono al crollo della storica guglia, danneggiarono gravemente i rosoni e distrussero circa i due terzi del tetto.
L'incendio fu contenuto solo dopo quasi nove ore di intervento da parte dei vigili del fuoco.
I dettagli del restauro del secolo
Il restauro di Notre-Dame è stato ufficialmente avviato il 9 dicembre 2021, a seguito dell'approvazione dell'ente francese competente. Questo ambizioso progetto è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario di numerosi cittadini privati, oltre che a fondi pubblici, garantendo progressi costanti verso il completamento dell'opera. Il maxi cantiere è costato 700 milioni, ma c’è anche chi parla di 860 milioni.
[caption id="attachment_746507" align="aligncenter" width="1200"] Il cantiere durante i lavori di restauro - Credit Romaric Toussaint[/caption]
Nella prima fase dei lavori, durata circa due anni, è stato essenziale mettere in sicurezza la cattedrale, che aveva subito gravi danni strutturali ed era esposta al rischio di crollo. Gli archi rampanti, che fungevano da contrafforti per le alte pareti gotiche, sono stati sostenuti da grandi centine.
Un tetto provvisorio impermeabile è stato installato per proteggere la struttura dalle intemperie, mentre l'ingente impalcatura metallica utilizzata per il restauro della guglia è stata progressivamente rimossa, aprendo la strada al restauro delle strutture.
Parallelamente, è iniziata una meticolosa operazione di pulizia e restauro delle superfici, svolta in condizioni operative particolari a causa del rischio di contaminazione da piombo nell'area. Questo lavoro è stato accompagnato dal consolidamento di tutti gli spazi interni: dalla navata centrale a quelle laterali, dalle gallerie alle cappelle, fino al deambulatorio del coro e alla sagrestia.
La protezione al fuoco
La ricostruzione ha integrato un avanzato sistema antincendio, suddiviso in componenti attive e passive. Per quanto riguarda quella attiva, un sistema di tubature distribuisce acqua tramite una rete di ugelli posizionati sotto la copertura. Questo sistema entra in funzione automaticamente grazie al monitoraggio continuo dell'aria interna alla cattedrale.
Ulteriori precauzioni includono l’uso di termocamere per il controllo delle aree più sensibili, come la nuova guglia.
Per il lato passivo, invece, gli elementi strutturali della copertura sono stati ispessiti di 15 mm oltre i requisiti standard, aumentando la resistenza al calore. Inoltre, una compartimentazione interna, realizzata con travature reticolari, permette di isolare eventuali incendi e rallentarne la propagazione, garantendo maggiore protezione alla struttura.
La ricostruzione del tetto e della guglia
Obiettivo del restauro era quello di ricreare la guglia sul tetto, fedele all’originale distrutta nel 2019, con i suoi 96 metri di altezza. Basata sui disegni storici, è stata realizzata utilizzando legno proveniente da circa 2.000 alberi. Il processo, articolato in quattro fasi principali, ha richiesto un meticoloso assemblaggio sul posto, culminato con la creazione di un’ossatura composta da 11 anelli concentrici in legno.
La nuova copertura è rifinita in piombo, mentre il punto più alto della guglia conserva reliquie salvate dall’incendio del 2019. Una delle maggiori sfide è stata rappresentata dal sistema di impalcature utilizzato, alto fino a 100 metri e dal peso di 600 tonnellate.
Il contributo di Mapei
Anche Mapeiha preso parte al progetto di restauro della cattedrale di Notre-Dame de Paris.
L’azienda italiana ha applicato le proprie competenze avanzate nel rinforzo strutturale; i lavori di ricostruzione delle volte sono iniziati nella primavera del 2022, dopo aver formato muratori e scalpellini sull’uso corretto della soluzione scelta dall'azienda.
[caption id="attachment_746508" align="aligncenter" width="1200"] Credit Mapei France[/caption]
Con l'obiettivo di ripristinare la situazione pre-incendio, Mapei ha fornito una malta premiscelata a base di calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, rinforzata con una rete di fibra di vetro. Questa soluzione è stata sviluppata appositamente per il consolidamento di opere storiche e approvata da un team di tre architetti esperti in monumenti storici: Philippe Villeneuve, Rémi Fromont e Pascal Prunet, con la collaborazione dell'architetto italiano Carlo Blasi per le strutture. La soluzione proposta è stata sottoposta a un anno di test, sia in laboratorio che in situ, prima di ottenere l’approvazione definitiva da parte degli architetti coinvolti nel progetto.
“Questo intervento strutturale, agendo come un vero e proprio guscio, restituisce alle volte in muratura la loro originaria forma e resistenza – dichiara Thomas Briac, ingegnere addetto ai lavori dell’azienda Lefèvre – mitigando gli effetti di futuri movimenti ed evitando fratture nei giunti con le adiacenti zone ricostruite. Il ricorso alle tecnologie più innovative è di grande aiuto perché un progetto sul patrimonio non è per questo un progetto fuori dal suo tempo”.
Gli altri lavori in programma
Seppure i lavori principali di restauro siano ormai conclusi, ulteriori interventi continueranno nei prossimi anni, con la previsione che l’immenso cantiere di Notre-Dame non sarà completamente terminato prima del 2030. A partire dal 2025, avrà inizio una nuova fase di restauri che coinvolgerà gli esterni della cattedrale, con interventi sulla facciata, sulla copertura della sagrestia, sugli archi rampanti e sul capocroce — tutte aree che avrebbero già dovuto essere restaurate prima dell’incendio. Questa parte del restauro sarà finanziata con 140 milioni di euro.
Inoltre, lo scorso ottobre, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato l’avvio dei lavori per un nuovo allestimento del sagrato e dei giardini di Notre-Dame. Questo progetto, che prenderà il via nell’autunno del 2025 e durerà almeno tre anni, sarà finanziato interamente dalla città di Parigi, con una cifra di 50 milioni di euro destinata alla sua realizzazione.
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[post_excerpt] => L'8 dicembre 2024 ha riaperto la Cattedrale di Notre-Dame. I principali passi del restauro e le innovazioni apportate alla copertura. L'intervento di Mapei.
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I materiali per l’isolamento acustico sono utilizzati negli interventi per il miglioramento e l’ottimizzazione delle prestazioni acustiche di un immobile. L’isolamento acustico garantisce il massimo comfort da un punto di vista sonoro ed è un tema di grande rilievo sia in contesti residenziali, che lavorativi, in quando rumore e cattivo isolamento possono compromettere il benessere e, anche, la possibilità di svolgere in modo adeguato una serie di attività.
Basti pensare alla difficoltà di svolgere lavori che richiedono concentrazione in uffici molto disturbati, o ancora, le problematiche che spesso si creano in condominio, quando vicini rumorosi compromettono il comfort all’interno di casa.
Per evitare questo genere di criticità, quindi, è fondamentale scegliere i giusti materiali isolanti, da applicare in modo corretto in corrispondenza di pareti, solai e impianti rumorosi.
FAQs isolamento acustico
Cosa si intende per isolamento acustico?
L'isolamento acustico rappresenta uno dei passaggi fondamentali da ottimizzare quando si ristruttura un ambiente. Questo campo della tecnica si concentra sulla limitazione della diffusione del suono e del rumore, utilizzando varie tecniche di isolamento acustico e materiali specifici.
L'obiettivo principale è ridurre i disturbi sonori provenienti dall'esterno, come il rumore del traffico, o da altre fonti interne all'edificio, come il calpestio dai piani superiori. Per raggiungere un efficace isolamento acustico pareti, pavimenti e soffitti vengono trattati con materiali fonoassorbenti innovativi, come pannelli fonoassorbenti ad alta prestazione. Le soluzioni variano da approcci più economici, come l'isolamento acustico economico con materiali di base, a sistemi più sofisticati utilizzati per l'isolamento acustico di studi di registrazione, dove la qualità sonora è di primaria importanza.
Quando è necessario l’isolamento acustico?
L’isolamento acustico è necessario per ridurre disagi dovuti a rumori e suoni sgraditi negli ambienti domestici e in quelli dedicati al lavoro.
L'isolamento acustico diventa indispensabile in diverse situazioni, soprattutto in ambienti residenziali, lavorativi e pubblici dove è fondamentale ridurre il rumore per garantire comfort e privacy. È necessario, ad esempio, in edifici situati in zone ad alta densità di traffico o in prossimità di infrastrutture rumorose come aeroporti e ferrovie.
Allo stesso modo, l'isolamento acustico è essenziale in condomini e uffici per limitare la trasmissione del rumore tra diverse unità abitative o spazi di lavoro, migliorando la qualità della vita e la produttività. Anche teatri, studi di registrazione e sale conferenze richiedono trattamenti acustici specifici per ottimizzare l'ascolto e prevenire interferenze sonore. Inoltre, in linea con le normative vigenti, come il DPCM 5 dicembre 1997, è obbligatorio intervenire per garantire che gli edifici rispettino i requisiti minimi di isolamento acustico per il benessere abitativo e la protezione dai disturbi esterni.
[caption id="attachment_744779" align="aligncenter" width="682"]Isolmant IsolTile è la soluzione per l’isolamento acustico a basso spessore (2 mm) per applicazioni sotto massetto e sotto pavimento[/caption]
L’isolamento va previsto sia in corrispondenza delle strutture che confinano con l’esterno, che nei divisori e nei solai interni. Una precauzione necessaria per proteggere l’edificio dai rumori esterni, ma anche dal passaggio di suoni tra diversi appartamenti o tra locali adibiti a differenti funzioni (parliamo in questo caso di isolamento acustico interno).
Quali sono i vantaggi dell'isolamento acustico nelle abitazioni?
L'isolamento acustico per case sta diventando sempre più rilevante per il benessere nelle nostre abitazioni, rispondendo a una crescente esigenza di tranquillità e privacy in un mondo sempre più rumoroso.
In primo luogo, l'isolamento acustico garantisce una maggiore privacy, permettendo agli abitanti di vivere liberamente senza preoccuparsi di disturbare o essere disturbati. Un vantaggio fondamentale dell'isolamento acustico è il miglioramento della qualità del sonno. Nelle aree urbane, dove il caos della città è una costante, optare per delle ottimali soluzioni di isolamento acustico che possono aiutare nella riduzione del rumore del traffico può garantire un ambiente confortevole e riposante.
Per le famiglie con bambini, l'isolamento acustico crea un ambiente più adatto allo studio e al gioco, favorendo la concentrazione e lo sviluppo. Allo stesso modo, per chi lavora da casa o ha necessità di spazi dedicati come home theater, l'isolamento acustico diventa un elemento essenziale per godere appieno di queste aree senza interferenze.
Qual è la differenza tra isolamento acustico e isolamento termico?
L'isolamento termico regola il flusso di calore tra interno ed esterno dell'edificio, contribuendo a mantenere una temperatura costante e piacevole in ogni stagione. Oltre a ridurre i costi energetici, previene problemi come muffa e condensa, migliorando la salubrità degli spazi interni.
L'isolamento acustico, invece, crea una barriera contro i rumori indesiderati, sia esterni che interni, garantendo un ambiente tranquillo e rilassante.
La scelta dei materiali e delle tecniche per entrambi i tipi di isolamento richiede un'attenta analisi delle esigenze specifiche dell'abitazione e del contesto in cui essa si trova. Non esiste una soluzione universale: ogni situazione richiede un approccio su misura. È quindi indispensabile effettuare uno studio dettagliato che consideri fattori come la struttura dell'edificio, l'esposizione, il clima locale e le fonti di rumore circostanti.
Quanto costa l'isolamento acustico?
Il costo dell'isolamento acustico di un edificio è una questione complessa che dipende da numerosi fattori, rendendo difficile fornire una stima universale. La varietà di materiali disponibili sul mercato offre un'ampia gamma di opzioni, ciascuna con le proprie caratteristiche, prestazioni e fasce di prezzo.
Mentre online si possono trovare stime indicative che partono da circa 60 euro al metro quadrato per l'insonorizzazione di una parete, con costi potenzialmente più elevati per interventi sul soffitto, è importante sottolineare che questi sono solo punti di riferimento generici. Il costo effettivo può variare significativamente in base a fattori quali la qualità e il tipo di materiali scelti, la complessità dell'intervento, le dimensioni dell'area da trattare e le specifiche esigenze acustiche dell'ambiente.
Data la complessità della materia e l'importanza di un isolamento acustico efficace per il comfort abitativo, il consiglio più saggio è quello di rivolgersi a professionisti o aziende specializzate nel settore. Un esperto può effettuare una valutazione accurata dell'immobile, considerando aspetti come la struttura dell'edificio, l'ambiente circostante e le specifiche necessità degli occupanti.
Le caratteristiche dei materiali per l’isolamento acustico
Esistono diverse tipologie di materiali per l’isolamento acustico utilizzabili in edilizia, che si distinguono per caratteristiche, prestazioni e costi differenti. Una varietà ampia, che permette di rispondere a differenti esigenze e situazioni, sia che si tratti di nuove costruzioni, che di riqualificazioni dell’esistente.
In ogni caso, ciò che accomuna tutti questi materiali è la capacità di isolare gli ambienti e renderli adeguati considerando qualità sonora e comfort.
Una prima distinzione da fare, quando si parla di caratteristiche degli isolanti, riguarda i materiali fonoisolanti e i materiali fonoassorbenti. I primi sono funzionali agli interventi di isolamento acustico, finalizzati ad impedire alle onde sonore di passare da un ambiente ad un altro. I materiali per l’isolamento acustico sono capaci di ridurre la pressione sonora rispetto ad una sorgente, tanto che si parla di indice di riduzione del suono, grazie alla loro struttura.
I secondi, invece, hanno uno scopo differente, che riguarda il comfort in relazione a suoni e rumori prodotti direttamente all’interno di quell’ambiente. In questo caso, si parla di assorbimento acustico, ossia della capacità di assorbire e attutire le onde sonore generate, migliorando notevolmente l’acustica interna di un locale.
Le onde sonore, infatti, colpiscono tutte le superfici circostanti e, se non sono adeguatamente assorbite, generano un effetto riverbero, in quanto continuano a muoversi in quell’ambiente, “rimbalzando” da una superficie ad un’altra. In ambito si tende ad intervenire per favorire l’isolamento acustico tra differenti unità immobiliari, mentre in un luogo pubblico o di lavoro è essenziale anche assicurare un buon livello di assorbimento acustico.
Qual è il miglior isolante acustico
Per rispondere alla domanda “qual è il miglior isolante acustico” è necessario fare una doverosa premessa: le prestazioni di un materiale sono oggettivamente misurabili, ma la giusta scelta dipende anche da fattori connessi al locale o all’edificio su cui questi prodotti devono essere installati. Scegliere il miglior isolante acustico, significa anche capire quale è il prodotto che in quella specifica circostanza può rispondere al meglio a tutte le necessità che si presentano. Banalmente, gli isolanti acustici si possono distinguere anche per dimensioni e consistenze, che li rendono più o meno adatti a diverse applicazioni, al di là del loro potere isolante.
Oltre al tema del fonoassorbimento e dell’isolamento acustico, un’altra differenziazione che si può fare riguarda la composizione dei materiali, che possono avere natura minerale, vegetale, sintetica. Inoltre, si trovano isolanti in pannelli, in rotoli o anche in forma sfusa. La scelta, quindi, deve essere fatta in modo attento rispetto alla tipologia di installazione da effettuare e al problema da risolvere.
Le tipologie di isolanti acustici
Scegliere il materiale giusto per l’isolamento acustico è importante per ottenere le giuste prestazioni e assicurare un buon risultato a seguito dell’intervento, che deve sempre essere progettato nella sua complessità. Una delle prime scelte da fare, ad esempio, dipende dal fatto che si abbia bisogno di un materiale isolante o fonoassorbente. Valutando i materiali, quindi, si dovranno prendere in considerazione caratteristiche come il tempo di riverberazione e il coefficiente di assorbimento.
Volendo distinguere i materiali isolanti in categorie, se ne possono principale trovare 3, sulla base della loro composizione:
Materiali isolanti minerali, molto utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico e hanno anche ottime proprietà di isolamento termico. Ne sono un esempio la lana di roccia e la lana di vetro, disponibili in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli o materassini, che rendono questi materiali porosi una buona scelta in diverse circostanze, oltre al fatto che sono tendenzialmente abbastanza economici, durevoli nel tempo, resistenti a muffa e umidità, biodegradabili e sicuri anche in caso di incendio. Questi prodotti sono spesso scelti per i solai, il sottotetto, le coperture e le pareti perimetrali in quanto offrono anche ottime prestazioni in termini di isolamento termico. Si tratta di una soluzione durevole nel tempo e “green”: scegliere questi minerali significa optare per una soluzione eco sostenibile, riciclabile e biodegradabile in linea con i principi della bioedilizia, senza contare che anche il loro costo è competitivo. Sotto forma di rotoli e feltri, si usano molto anche per i pavimenti.
La lana di vetro è ottenuta dal vetro che durante la lavorazione viene legato alla sabbia, da qui poi si formano le fibre. Il prodotto subisce poi successive lavorazioni ad alta temperatura e con l’ultimo processo di surriscaldamento, acquisisce le proprietà di resistenza e stabilità, che lo fanno diventare un ottimo isolante acustico oltre che termico. La lana di vetro la si trova sia in rotoli che in pannelli.
Altri esempi sono i feltri minerali, adeguati per i pavimenti, con capacità antivibranti e un’elevata resistenza alla compressione. In generale, comunque, tutti i materiali minerali sono molto durevoli nel tempo e resistenti, anche a muffe e funghi.
Materiali vegetali, come il sughero e la fibra di legno, sono generalmente porosi e fibrosi e hanno ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Ne sono degli esempi i pannelli in fibra di legno, la lana di pecora, la canapa o il sughero. Anche in questo caso, la maggior parte dei materiali offre buone proprietà di isolamento termico, permettendo allo strato isolante installato di svolgere contemporaneamente una doppia funzione. Questi prodotti si distinguono indubbiamente per la loro naturalezza, riciclabilità e compatibilità con l’ambiente, senza rinunciare a durevolezza e resistenza. Le applicazioni sono diverse, tra cui pareti, coperture e solai per prevenire i rumori da calpestio, oltre al fatto che vi sono prodotti esteticamente pensati per essere installati a vista, come elementi decorativi.
Il sughero è un materiale riciclabile, leggero, compatto e nonostante la sua naturalezza, è resistente alla formazione di muffe e umidità. Viene utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore, in quanto la sua struttura gli garantisce la capacità di assorbire le onde sonore e migliorare il comfort acustico. La fibra di legno si compone di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno ed è completamente riciclabile e biodegradabile. Questo materiali viene generalmente usato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento per il rumore da calpestio.
Materiali sintetici, che derivano dalla lavorazione del petrolio. Alcuni esempi molto utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene che si distinguono per un costo particolarmente vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Vengono spesso utilizzati per riempire le intercapedini e il poliuretano è particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.
Tutti questi prodotti, infine, possono distinguersi anche per la propria densità, che incide notevolmente sulle prestazioni garantite. Il consiglio, in conclusione, è quello di affidarsi sempre a tecnici competenti, che si occupino di una corretta progettazione acustica dell’intervento e che guidino la committenza nella scelta del miglior materiale per l’isolamento.
Come isolare acusticamente una parete o un solaio
Per isolare acusticamente un ambiente e assicurare il massimo comfort è necessario analizzare in prima battuta le fonti di eventuali rumori indesiderati e la tipologia di costruzione, così da procedere con la progettazione del corretto isolamento. In base alla problematica rilevata e alle caratteristiche dell’edificio, quindi, si procede con la scelta del giusto materiale isolante per qualla specifica installazione.
Ad esempio, nel caso si intervenga su costruzioni esistenti, il modo più diffuso per isolare le pareti è quello di realizzare una controparete con del materiale fonoisolante, così da ridurre al massimo il passaggio dei suoni da una stanza all’altra. Si possono utilizzare prodotti quali la lana di vetro o di roccia, in pannelli, da posare direttamente a ridosso della parete. Nel caso dei nuovi edifici, lo strato isolante fa parte del pacchetto tecnologico che compone la parete e può essere posizionato anche all’interno, in un’intercapedine. Nel caso si realizzi un nuovo cappotto esterno, invece, si consiglia di scegliere l’isolante termico anche in base alle prestazioni acustiche, così da proteggere l’edificio dai rumori esterni. Per isolare i solai si possono realizzare dei controsoffitti, mentre per limitare i rumori dovuti al calpestio è possibile intervenire sul pavimento. Generalmente, infatti, si inserisce del materiale isolante, sottoforma di materassini e feltri, al di sotto dello strato di finitura, dando vita ad una sorta di pavimento galleggiante.
Per isolare gli impianti tecnici, infine, che possono essere un vettore di trasporto del rumore, si possono utilizzare materassini flessibili o anche isolanti sottoforma di schiuma, come avviene nel caso del poliuretano. Si parla di impianti di climatizzazione o areazione, ma anche idrici o meccanici, come gli ascensori e i montacarichi.
Materiali fonoassorbenti per studi di registrazione
Come migliorare l’isolamento acustico di uno studio di registrazione? Insonorizzare uno studio di registrazione è un passo essenziale per garantire una qualità del suono professionale, ma è importante ricordare che i suggerimenti che offriamo qui sono generici e devono essere adattati alle specifiche esigenze dello spazio. L'obiettivo principale è ridurre al minimo i rumori indesiderati provenienti dall'esterno, come il traffico o i suoni ambientali, e ottimizzare l'acustica interna per evitare eco o riverberi. Un metodo comune per migliorare l'isolamento acustico è ispessire le pareti. Aggiungere massa e densità ai muri aiuta a "bloccare" la propagazione del suono. Un'opzione efficace è l'uso di lana di roccia, inserita tra il muro esistente e una nuova parete in cartongesso, creando una barriera che assorbe il rumore. A questo si possono aggiungere pannelli fonoassorbenti o tappetini in schiuma, che riducono il rumore interno e impediscono anche a quello esterno di influire sulle registrazioni.
10/06/2022
Isolamento acustico: come progettarlo
L’isolamento acustico è fondamentale per assicurare il comfort interno, tanto quanto l’isolamento termico. Per un risultato efficace e proteggere le persone dai rumori esterni o provenienti da ambienti confinanti, è necessaria una buona progettazione e la scelta del giusto materiale considerando il tipo di rumore e l’elemento strutturale su cui si interviene
a cura de La RedazioneIndice degli argomenti:
L’isolamento acustico, che ha lo scopo di limitare il trasferimento delle onde sonore negli ambienti, è importante per assicurare il comfort interno. Proprio come per l’isolamento termico, anche la progettazione dell’isolamento acustico e la scelta dei materiali sono fondamentali per un risultato efficace. I rumori che possono disturbare la nostra tranquillità sono molti, alcuni esempi tipici sono il rumore del traffico urbano, il calpestio proveniente dai piani superiori suoni causati dal funzionamento degli impianti o dalla presenza di vicini nell’appartamento accanto al nostro.
Ma come si propagano le onde sonore? Quando l’onda incontra una parete, una parte si propaga di là dalla parete colpita, un’altra viene nell’ambiente da cui proviene e infine parte dell’onda è assorbita dalla parete sotto forma di energia termica.
Isolamento acustico: normativa di riferimento
La normativa di riferimento parla di inquinamento acustico e di requisiti acustici passivi minimi degli edifici, affrontando la materia nella Legge 447/1995 e nel DPCM del 5 dicembre 1997. Le prestazioni che un edificio deve garantire, secondo queste norme, dipendono dalla sua destinazione d’uso e, a seconda della tipologia di rumore, si definiscono anche i valori minimi e massimi in Decibel.
Le principali grandezze e gli indici introdotti dalla normativa sono:
R’w: indice di potere fonoisolante apparente delle partizioni (pareti divisorie e solai interni);
D2m,ntw: indice dell’isolamento acustico normalizzato della facciata;
L’nw: indice del livello di pressione sonora da calpestio;
LASmax: livello massimo di pressione sonora prodotto da impianti tecnologici a servizio discontinuo;
LAeq: livello equivalente di pressione sonora prodotta da impianti ad uso continuo, come il riscaldamento.
Per rispettare i valori stabiliti dalla normativa, si ricorre all’isolamento acustico che, appunto, impedisce il propagarsi delle onde sonore grazie all’uso di materiali specifici, che si distinguono in pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti.
Nel primo caso, l’isolante ha la capacità di riflettere il suono che lo colpisce, impedendone il passaggio e proteggendo gli ambienti dai rumori esterni I pannelli fonoassorbenti, invece, sono in grado di assorbire l’energia sonora e di ridurre il riverbero (quindi l’effetto eco), grazie ad alcune caratteristiche come la loro geometria, la porosità e la densità.
Detrazioni fiscali per l’isolamento acustico degli edifici
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali destinate a chi è intenzionato a procedere con interventi di isolamento acustico degli edifici, ci sono diverse possibilità.
La principale riguarda sicuramente il Bonus Ristrutturazione, previsto per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazioni, restauri e risanamenti. Anche per il 2022, si conferma la percentuale di detrazione del 50% e il massimale di spesa pari a 96.000 euro. Riconfermato anche l’Ecobonus 65% per gli interventi di efficientamento energetico, come ad esempio la posa di un cappotto. La percentuale cresce e arriva all’85% per i condomini. In questi casi, l’isolamento acustico deve necessariamente assicurare anche requisiti di isolamento termico e migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
Restando sempre nel campo dell’isolamento termoacustico, un’ultima possibilità è quella di optare per il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio, per il quale l’isolamento termico (e quindi anche acustico, se coincidono) è proprio un intervento trainante. Attenzione, in questo caso, alle scadenze. Per gli edifici residenziali unifamiliari la scadenza è per il 31 dicembre 2022, ma solo se si effettua il 30% dei lavori entro giugno. Tempi più rilassati per i condomini, che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023.
L’isolamento acustico delle pareti
Isolare le pareti significa fare in modo che il rumore non si propaghi attraverso di esse. Nel caso delle pareti divisorie interne lo scopo dell’isolamento acustico è quello di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti..
Questo tipo di intervento non è invasivo, garantisce l’insonorizzazione delle pareti e molto spesso è combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.
Nel caso delle pareti perimetrali, invece, è importante scegliere bene l’isolante termico quando si decide di installare un cappotto, in quanto svolgerà la doppia funzione di isolamento termico e acustico.
Spesso, soprattutto nei condomini costruiti prima del DPCM 5/97 (che stabilisce che le partizioni verticali che separano le unità immobiliari devono essere dimensionate con un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB per la classe III – prestazione acustica “di base” e rispettivamente di 53 e 56 dB per le classi II e I - prestazioni acustiche “buone” e “molto buone”), non c’è un buon isolamento tra le pareti confinanti e gli inquilini sono disturbati dai rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.
Nel caso di nuove costruzioni l’utilizzo di blocchi di muratura fonoassorbenti aiuta a rispettare i requisiti necessari, sia per l’isolamento acustico che per quello termico.
L’isolamento acustico del solaio: soffitto e pavimento
Isolare il solaio significa risolvere problemi quali il rumore da calpestio e la trasmissione di suoni tra differenti piani dell’edificio. Un aspetto spesso trascurato, ma essenziale per il comfort interno.
In questi casi, le opzioni sono principalmente due: isolare il soffitto o/e il pavimento, quindi intervenendo a intradosso o a estradosso del solaio.
Per isolare il pavimento è necessario predisporre appositi materiali isolanti, generalmente disponibili in rotoli, al di sotto del pavimento e del massetto. Si tratta di materassini assorbenti a basso spessore, di cui esistono tipologie adeguate ai diversi pavimenti (ad esempio ci sono prodotti specifici per il parquet).
Se, invece, si decide di intervenire per l’isolamento acustico del soffitto, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine
[caption id="attachment_649005" align="aligncenter" width="600"] I pannelli Phonolook di Eterno Ivica correggono le problematiche legate al riverbero acustico negli ambienti chiusi Sono disponibili in tante combinazioni di forme, colori e personalizzazioni.[/caption]
Realizzare un controsoffitto significa ridurre l’altezza dei locali e questo non sempre è possibile. In questi casi, si valutano dei pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero. Sicuramente, si tratta di una soluzione veloce e reversibile.
Le migliori soluzioni per l'isolamento acustico
Eterno Ivica - Biwood
[caption id="attachment_668074" align="aligncenter" width="600"] Eterno Ivica - Biwood[/caption]
Il pannello BIWOOD fa parte della linea Acusticadi Eterno Ivica e assicura ottime prestazioni anche negli ambienti dalle problematiche particolarmente difficili. E' formato da un doppio strato di fibra di legno, ha uno spessore di 10 mm e contiene un elemento fonoassorbente in fibra poliestere riciclata dello spessore 20 mm. E' adatto in particolare alla realizzazione di pareti stratificate con laterizi pesanti. E' traspirante e leggero e, a parità di ingombro, assicura isolamenti acustici superiori rispetto al solo utilizzo di materiali fibrosi.
Fassa Bortolo - Gypsotech Duplex dB
[caption id="attachment_696677" align="aligncenter" width="680"] Gypsotech Duplex dB di Fassa[/caption]
Gypsotech Duplex dBche fa parte del Sistema Cartongesso di Fassa è una lastra di cartongesso ad alte prestazioni, accoppiata ad un pannello di poliuretano riciclato di 10mm di spessore, rivestito su entrambi i lati con un tessuto non tessuto. La lastra è particolarmente adatta per la formazione di contropareti e controsoffitti, garantendo ottime prestazioni acustiche in un minimo spessore.
Ferri - Intonaci acustici
[caption id="attachment_696678" align="aligncenter" width="300"] Intonaco acustico FS68 Sonophone di Ferri[/caption]
Ferri propone una gamma di intonaci speciali nell'ambito del sistema FerriMix ad elevate performance. Nell'immagine l'intonaco acustico FS68 Sonophone a base di gesso e cellulosa ad alto assorbimento, adatto in particolare per la correzione di ambienti riverberanti.
Fornaci Laterizi Danesi - Normablok® Più
[caption id="attachment_668078" align="aligncenter" width="600"] Normablok® Più di Danesi[/caption]
Danesi propone Normablok® Più, la linea di blocchi isolanti che si caratterizza per ottime prestazioni termoacustiche, resistenza statica, isolamento acustico e protezione dal fuoco. I blocchi sono adatti alla realizzazione di pareti monostrato portanti o di tamponamento nelle diverse zone sismiche e mantengono le prestazioni inalterate nel tempo.
Isolmant TOP
[caption id="attachment_744782" align="aligncenter" width="576"] Isolmant TOP[/caption]
Isolmant TOP è il materassino isolante in materiale viscoelastico termoconduttivo ad alta densità, ideale per l’installazione flottante di parquet e laminati, compresi quelli su pavimenti radianti a bassa inerzia e ridotto spessore. È rivestito con uno strato di PET alluminizzato che funge da barriera contro l’umidità ascendente.
Il sistema acustico Isolmant Top è stato concepito appositamente per l’installazione flottante di pavimenti rigidi come laminati e parquet. Si tratta di una soluzione di elevata qualità, progettata per attenuare il rumore da calpestio e quello riflesso. Isolmant TOP è studiato per proteggere i sistemi di incastro di queste pavimentazioni anche sotto carichi elevati.
Rockwool -Acoustic 225 Plus
[caption id="attachment_586393" align="aligncenter" width="500"] Rockwool - Acoustic 225[/caption]
Acoustic 225 Plus è un pannello rigido in lana di roccia proposto da Rockwool, adatto per l’isolamento termico e acustico. E' disponibile in diversi spessori e vanta un valore di conduttività λD=0,033 W/(mK); grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia assicura inoltre un aumento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui viene installato.
Saint Gobain - Ecophon Solo™
[caption id="attachment_696679" align="aligncenter" width="600"] Saint Gobain - Ecophon Solo[/caption]
La famiglia di pannelli fonoassorbenti Ecophon Solo™- marchio distribuito da Saint-Gobain Italia - in lana di vetro ad alta densità, è formata da una ricca gamma di unità libere sospese utilizzate in particolare per l’isolamento acustico di edifici in cui sia difficile la realizzazione del controsoffitto da parete a parete o nei casi in cui sia necessario mantenere il volume originario. Il sistema con pannelli sospesi , dallo spessore da 40 mm, è disponibile in diverse forme, colori e dimensioni. Le unità libere sono disponibili anche in tessuto nella versione Ecophon Solo™ Textile e nella gamma Akutex HS resistente all’acqua.
Sogimi - Fonosphera
[caption id="attachment_668141" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Fonosphera[/caption]
Fonosphera® di Sogimi è un composito formato da una massa a base polimerica e cariche minerali accoppiata ad uno strato di polietilene a calotte sferiche che ottimizza le performance di isolamento acustico nell’unione con altri materiali ed evita l'insorgere di ponti acustici durante il montaggio. E' particolarmente indicato per l’isolamento acustico per via aerea e per l’attenuazione delle vibrazioni su strutture metalliche, in vetroresina, laminati plastici, multistrati lignei e muratura.
STIFERITE - Pannelli in schiuma polyiso
[caption id="attachment_668664" align="aligncenter" width="680"]STIFERITE GT in schiuma polyiso[/caption]
I pannelli STIFERITEin schiuma polyiso garantiscono, in spessori inferiori rispetto a quelli previsti da materiali meno performanti, efficienza, sicurezza e durata nel tempo. Disponibili in un'ampia gamma, in grado di soddisfare le diverse necessità, assicurano ottimo isolamento termico e acustico. Lo spessore ridotto inoltre garantisce diversi vantaggi, tra cui maggiore spazio abitativo, minori costi di trasporto e messa in opera.
I pannelli STIFERITE sono leggeri e quindi non contribuiscono in modo significativo alla massa delle strutture, che rappresenta, per quelle monolitiche, il parametro principale per l’isolamento acustico. Nonostante ciò ricerche ed analisi di laboratorio, condotte su strutture edilizie mediamente leggere, hanno evidenziato come gli isolanti termici STIFERITE possano essere performanti, anche per la protezione acustica, in funzione della stratigrafia considerata.
URSA TERRA 70 SPRING
[caption id="attachment_696680" align="aligncenter" width="680"] URSA TERRA 70 SPRING[/caption]
URSA TERRA 70 SPRING è un pannello idrofobo semirigido idrorepellente realizzato in lana minerale trattata con speciali resine termoindurenti. Fa parte della gamma URSA TERRA, che si caratterizza per alte performance e attenzione alla sostenibilità grazie al legante ecocompatibile a base organica di origine vegetale. 70 SPRING nasce per l’edilizia dei sistemi a secco ed è particolarmente indicato per gli interventi di isolamento termico e acustico di pareti esterne, pareti interne di separazione e divisorie, controsoffitti, garantendo anche un ottimo livello di protezione passiva al fuoco.
Xella - Y-ACU
[caption id="attachment_668140" align="aligncenter" width="659"] Xella - Y-ACU[/caption]
Il blocco in calcestruzzo aerato autoclavato Y-ACUdi Xella, un elemento per muratura sottile (sp.10, 12 e 15 cm, di densità 600 kg/m3), vanta prestazioni acustiche eccezionali testate in laboratorio.
Il nuovo sistema di pareti divisorie tra differenti unità immobiliari, massimizza il modello “massa-molla-massa” tramite l’uso di due murature dotate di diverso spessore e di diversa densità, con interposizione di un materassino isolante Y-ACUBOARD che smorza le frequenze del rumore che lo attraversa. L’uso del blocco Y-ACU ad alta densità, unito al blocco classico Ytong Y-PRO, permette di evitare l’intonaco interno tra le murature.
Prove di laboratorio hanno dimostrato che le pareti in calcestruzzo cellulare vantano prestazioni acustiche insuperabili.
Guarda il convegno organizzato da Infoweb "La corretta progettazione dell'isolamento acustico"
https://www.youtube.com/watch?v=cSL1e-WK_RM&ab_channel=Infobuild.it
Articolo aggiornato
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Le nuove superfici ceramiche vedono il gres porcellanato quale vero e proprio protagonista, materia prima dalle ottime performance tecniche, ma soprattutto, ormai, dall’inedita qualità espressiva. Grazie infatti alla costante innovazione tecnica dei processi produttivi, le proprietà mimetiche o originali del gres porcellanato stanno raggiungendo livelli estremamente raffinati, capaci di riproporre non solo i più tradizionali legno, marmo, cemento, ma anche diversi ulteriori e inediti materiali, tra cui la carta da parati, l’intonaco a calce, le trame tessili… Il tutto con inaspettate texture tridimensionali alla vista e al tatto, ottenute con le ultime versioni della stampa digitale.
Che cosa è il gres porcellanato
Il gres porcellanato si ottiene mediante la sinterizzazione (ovvero un particolare processo di lavorazione ad elevata temperatura) di argille ceramiche e di altri ingredienti (in genere feldspati), macinati e atomizzati in una polvere dalla granulometria adatta alla pressatura.
Compatto, resistente, igienico e non poroso, ha una elevatissima resistenza all’abrasione e nel contempo risulta di semplice pulizia e manutenzione, rendendolo un materiale adatto al rivestimento delle superfici architettoniche, sia interne sia esterne.
La nuova ceramica a Cersaie 2024
Cersaie, Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, giunto quest’anno alla 41a edizione, è il luogo dove scoprire tendenze e novità. Con i suoi 145.000 metri quadrati espositivi, occupati da oltre 600 aziende di settore, di cui oltre la metà rappresentanti del comparto delle piastrelle ceramiche, ha infatti registrato più di 95.300 presenze, tra distributori, progettisti, operatori.
Numeri rilevanti, nonostante la complessa situazione di mercato, che hanno dato vita a una rassegna internazionale delle più recenti innovazioni di prodotto.
Senza dimenticare i tanti appuntamenti a calendario, tra cui i Café della stampa, che ha visto anche Casaoggidomani.it tra i suoi protagonisti, gli incontri del programma Costruire, Abitare, Pensare e la lectio magistralis dell’architetto, vincitore del Pritzker Prize, Riken Yamamoto.
Novità e tendenze del gres porcellanato
Tra gli stand della manifestazione bolognese i trend del settore delle superfici ceramiche si sono rivelati sostanzialmente tre, esprimibili come matericità e mimetismo, effetto “scatola ceramica”, sostenibilità.
Una varietà di soluzioni che rivela la sapienza del know-how made in Italy: “la ceramica italiana – come ha infatti confermato a Cersaie 2024 anche il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi – continua ad essere leader sui mercati mondiali, grazie al valore assoluto del proprio design e a caratteristiche distintive quali sostenibilità e rispetto dei diritti delle persone”.
Matericità e mimetismo delle superfici di gres
Le superfici ceramiche di gres porcellanato non abbandonano la ricerca di un mimetismo sempre più avanzato dei materiali di origine naturale (legno in primis, marmo, pietra), ma si aprono nuove prospettive estetiche. Si punta a fare emergere le qualità formali “in purezza” del materiale, reinterpretando in modo originale l’aspetto dei componenti comunque naturali del gres – tra cui ovviamente in primis l’argilla – e declinandone le nuance calde e avvolgenti, mutuate dalle terrecotte, dalle polveri di pietra, dalla calce.
Così, accanto a venature e texture decisamente espressive, si affiancano superfici più omogenee ma al contempo sorprendenti, grazie a rilievi tridimensionali, inclusioni materiche, granulosità differenti.
Versilia di Ceramiche Keope
Versilia di Ceramiche Keope trae ispirazione dalle cave di marmo della Toscana, riproducendo fedelmente sfumature, venature e texture del Bardiglio, della Breccia, del Blu San Nicola.
[caption id="attachment_744585" align="aligncenter" width="1200"] Versilia di Ceramiche Keope, colore Fiorito Ivory[/caption]
La serie di gres porcellanato è declinata in tre cromie – Bardiglio Silver, grigio-blu, Fiorito Ivory, calda, Nuvolato Grey, grigio intenso –, in quattro finiture (Lappato, Silky, Spazzolato 10, Strutturato R11, ideale per gli esterni) e in altrettanti formati, con l’aggiunta di decori Flute 3D e Mosaici.
LOG Cansei di Atlas Concorde
Nata da una collaborazione con ITLAS, azienda di prodotti di legno naturale, la collezione LOG Cansei di Atlas Concorde traduce con il gres porcellanato la naturalità e l’unicità del legno di rovere più pregiato.
[caption id="attachment_744577" align="aligncenter" width="960"] LOG Cansei di Atlas Concorde[/caption]
Le lastre si ispirano infatti alle texture del faggio della foresta del Cansiglio, una delle più grandi d’Europa, spaziando nei formati e negli effetti decorativi per rivestire pavimentazioni interne ed esterne e superfici verticali.
Terrae di Casalgrande Padana
La collezione Terrae di Casalgrande Padana fonde l’essenza della terracotta tradizionale con l’innovazione del gres porcellanato. Dai colori caldi e materici, in sei tonalità - Beige, Bianco, Caramel, Mattone, Tabacco, Tortora - richiama la produzione artigianale e le sfumature naturali, in vari formati e spessori.
[caption id="attachment_744578" align="aligncenter" width="1200"] Terrae di Casalgrande Padana, color Tortora[/caption]
Grazie alla superficie R10 e alle versioni antiscivolo è ideale anche in esterno, per ambientazioni in continuità, e include decori geometrici, mosaici e cannettature, per originali effetti tattili e visivi.
Calcecreta di Ceramiche Marca Corona
La serie Calcecreta di Ceramiche Marca Corona, dall’aspetto naturale e di deciso impatto espressivo, si ispira alla pittura a calce, esprimendone la bellezza data dall’imperfezione della posa manuale.
[caption id="attachment_744579" align="aligncenter" width="1200"] Calcecreta di Ceramiche Marca Corona, cromia Selva[/caption]
La densità materica delle superfici ceramiche è declinata in cinque cromie – Spuma, Argilla, Bisque, Terracotta, Selva –, disponibili in nove formati diversi.
Plein Air di FAP Ceramiche
Nodi, venature, imperfezioni sono la cifra della collezione Plein Air di FAP Ceramiche, che propone un legno ceramico tattile, in grado di unire alla resistenza e all’affidabilità del gres la bellezza del legno.
[caption id="attachment_744580" align="aligncenter" width="1200"] Plein Air di FAP Ceramiche, tonalità Gold[/caption]
La finitura True Touch restituisce la matericità alle superfici ceramiche, con una estetica fedelissima al vero in quattro tonalità: Light, Beige, Gold, Nut, tutte disponibili in due formati oltre al tradizionale Chevron, a spina di pesce, per un tocco maggiormente retrò, e anche con superficie R11 da esterno. Completano la serie i Macromosaici e la boiserie, decori a listello ceramico effetto legno.
SensiTerre di FLORIM
Colori caldi variegati e superfici materiche dell’argilla caratterizzano la collezione SensiTerre di FLORIM, concepita in collaborazione con Matteo Thun: una gamma cromatico-tridimensionale che riproduce fedelmente differenti texture del componente naturale, in tonalità vibranti e polverose (Cotone, Sabbia, Rosato, Mattone, Amaranto, Carbone).
[caption id="attachment_744581" align="aligncenter" width="1200"] SensiTerre di FLORIM[/caption]
Ulteriori elementi chiave la modularità e le configurazioni multiple di piccoli e grandi formati, per dare vita a superfici ceramiche sempre diverse e personalizzate.
Glomera di Cerdisa
La collezione Glomera di Cerdisa (GCR Gruppo Cerdisa Ricchetti) richiama materiali come il cemento e la terra, senza imitarli pedissequamente: i pattern delle superfici ceramiche sono infatti astratti e stilizzati, creando un nuovo linguaggio grafico.
[caption id="attachment_744582" align="aligncenter" width="1200"] Glomera di Cerdisa, colore Graphite[/caption]
Sei i colori disponibili (Frost, Dust, Tan, Graphite, Jade, Sienna, gli ultimi due d’accento, i primi neutri), due i pattern pop e altrettanti gli effetti cassaforma, che grazie alla tecnologia T2D Touch to Digital danno una inedita sensazione tattile.
Victorian Stone di Iris Ceramica
L’essenza della roccia inglese, modellata da acqua e vento, rivive nelle superfici di gres porcellanato Victorian Stone di Iris Ceramica, che combinano aspetto naturale con innovazione tecnica.
[caption id="attachment_744584" align="aligncenter" width="1200"] Victorian Stone di Iris Ceramica, decorazione Forest Green[/caption]
Cinque le colorazioni disponibili – Baycliff Black, Silver Grey, Forest Green, Limestone Beige, Moon Cream – in più formati e due spessori (6 e 8 mm), nelle finiture Natural Plus, Fled, leggermente bocciardata, Structured, lievemente segnata da incisioni parallele verticali e adatta a rivestire anche le pareti. In aggiunta, anche la versione outdoor, dallo spessore maggiorato (20 mm) e dalla finitura Antislip (R11).
I Naturali di Laminam
La collezione I Naturali di Laminam, superfici ceramiche di grandi dimensioni ispirate ai materiali estratti nel nostro paese e adatte in interno e esterno, amplia la gamma di texture con Calacatta Viola.
[caption id="attachment_744597" align="aligncenter" width="543"] I Naturali di Laminam[/caption]
Una variazione che cattura l’essenza del marmo, dalle fitte ed evidenti venature purpuree.
Par-Ker® London di Porcelanosa
Par-Ker® London di Porcelanosa abbina il calore del rovere alla durata della ceramica: nel formato a doga (19,3 x 200 cm), per riprendere la disposizione a pavimento del legno, è disponibile in cinque tonalità (Arce, Camel, Nogal, Roble, Sand) morbidamente tonalizzate, ispirate alle texture più pregiate di questa essenza lignea.
[caption id="attachment_744587" align="aligncenter" width="1200"] Par-Ker® London di Porcelanosa[/caption]
Effetto “scatola ceramica”
Le superfici ceramiche non rivestono più solamente le pavimentazioni, interne ed esterne, ma si espandono verticalmente, sulle pareti, per ricreare un inaspettato effetto “scatola ceramica”.
Se infatti fino ad ora era consuetudine ottenere un simile risultato solo negli ambienti tecnici della casa, come cucina e bagno, la bellezza dei nuovi materiali convince ad utilizzarli anche nella zona giorno o in quella notte, per dare carattere a specchiature sempre più materiche.
Le grandi dimensioni delle lastre – sempre più sottili, in questo caso – permettono di ridurre sensibilmente la griglia delle fughe, al fine di rendere la ceramica molto simile alla carta da parati, non solo dal punto di vista decorativo.
Colorama di Ceramica Bardelli
La collezione di piastrelle di gres porcellanato Colorama di Ceramica Bardelli, focalizzata sul concetto di total look in formati di medie e grandi dimensioni, è declinata in tre proposte – Color, Stick, Decor – per includere tutti gli aspetti della materia: rispettivamente colore, tridimensionalità, decorazione grafica (realizzata con una nuova tecnologia di stampa digitale a freddo e ispirata alla logica della carta da parati).
[caption id="attachment_744588" align="aligncenter" width="1200"] Colorama di Ceramica Bardelli[/caption]
La collezione comprende diversi formati e spessori, per soddisfare ogni esigenza progettuale e stilistica.
BIOTERRE di Ceramica Del Conca
Nata dalla reinterpretazione dell’antica tecnica costruttiva detta del Pisé, che prevede l’utilizzo di terre battute, poco umide, compattate strato dopo strato internamente a delle casseforme, BIOTERRE di Ceramica del Conca è declinata in colorazioni delicate e naturali (calce, soia, argilla, terra, artico, amla).
[caption id="attachment_744589" align="aligncenter" width="807"] BIOTERRE di Ceramica Del Conca [/caption]
Due le superfici decorative: Stratum, dalla texture tipica del Pisé, con granulometrie realistiche in tonalità calda Argilla o fredda Artico, e Shapes, ideale come effetto wallpaper, nelle medesime tinte.
Arialuce di Ceramiche Marca Corona
La collezione di gelosie di terracotta estrusa Arialuce di Ceramiche Marca Corona, nate dalla collaborazione con la storica fornace S.Anselmo, è il primo progetto con cui l’azienda si spinge oltre il rivestimento per sperimentare la tridimensionalità.
[caption id="attachment_744590" align="aligncenter" width="649"] Arialuce di Ceramiche Marca Corona[/caption]
Tre gli elementi della serie – Pertuse, Curve, Asole – che composte creano setti reticolari dal gioco di pieni e vuoti che lascia filtrare la luce. Il disegno dei moduli è studiato per accordarsi ad alcuni decori già presenti nell’archivio del marchio e attualmente a catalogo.
Upside di Ceramiche Refin
Rielaborazione in veste attuale del progetto Beside di Massimiliano Adami, Upside di Ceramiche Refin è caratterizzata da un pattern geometrico quadrettato, originariamente ripreso dal reticolo strutturale presente sul retro delle piastrelle.
[caption id="attachment_744591" align="aligncenter" width="1200"] Upside di Ceramiche Refin[/caption]
Un reticolo di linee a rilievo che si intersecano e diventano decorazione, proposto oggi in grande formato e come mosaico o brick, per potenziarne la valenza estetica e visiva, grazie anche alle colorazioni decise (Black, Blue, Green, Pink, Ruby, Sky, White, Yellow).
Arketipo di Cotto d’Este
Materiale ceramico “in purezza” (ovvero che non rimanda all’estetica tipica di altri materiali naturali), Arketipo di Cotto d’Este crea un insieme innovativo di texture, grafiche e cromatismi. Vengono ripresi i processi artigianali che prevedono frammenti di materia eterogenea, pressati e miscelati con malte cementizie, per dare vita a una superficie compatta ma dall’aspetto variegato.
[caption id="attachment_744592" align="aligncenter" width="733"] Arketipo di Cotto d’Este[/caption]
Due le versioni, declinate in più formati e finiture superficiali: lastre di 14 mm (20 mm da esterno) e lastre sottili Kerlite, disponibili in cinque colori (Lumen, Pulvis, Creta, Arena, Cotto) e, nel secondo caso, anche in sei ulteriori tinte d’accento (Carminio, Avio, Nives, Helios, Silva, Nox).
Wă di Decoratori Bassanesi
La collezione di rivestimenti di gres porcellanato a tutta massa Wă di Decoratori Bassanesi nasce da uno studio di Federica Biasi sulla curvatura delle tegole dei tetti delle pagode cinesi.
[caption id="attachment_744593" align="aligncenter" width="667"] Wă di Decoratori Bassanesi[/caption]
I pattern delle loro sovrapposizioni, quando impilate, da suggestione si trasformano in struttura geometrica, dando vita ad elementi dall’estetica regolare, che unisce decoro e funzionalità. Quattro le cromie naturali per una trama simile a quella del mosaico.
Intense di Lea Ceramiche
Intense di Lea Ceramiche riproduce realisticamente le caratteristiche estetiche e materiche del limestone calcareo, pietra sedimentaria ricca di granulosità e micro inclusioni fossili, dalla superficie tridimensionale e tattile.
[caption id="attachment_744594" align="aligncenter" width="1200"] Intense di Lea Ceramiche, colore Toffee[/caption]
Cromie calde – Toffee, Beige, Clair, Perle, Crete – e varietà di formati sono declinate in una serie di formati, spessori, finiture, decori, mosaici che permettono la posa sia a pavimento sia a parete.
Surround di Panaria Ceramica
Surround di Panaria Ceramica prende ispirazione dalla commistione di due pietre calcaree, jura e limestone, dalle intrusioni fossili, per un effetto contemporaneo e di forte identità. I colori riproducono cinque nuance sia calde sia fredde (Draft, Sketch, Shape, Row, Outline), mentre le superfici Naturale Safetouch e Soft rendono la collezione adatta da ogni ambiente della casa, oltre che in esterno.
[caption id="attachment_744595" align="aligncenter" width="1200"] Surround di Panaria Ceramica[/caption]
Ad arricchire la gamma anche le decorazioni, pensate per rivestire le pareti con una tridimensionalità più marcata. Inoltre, la tecnologia Protect® a ioni d’argento elimina fino al 99,9% dei batteri.
Grey Antique e Papyrus Wood di RAK Ceramics
Visivamente simili ad agglomerati di marmo e pietra, le lastre Grey Antique di RAK Ceramics evocano la bellezza naturale delle formazioni geologiche e sono pensate per rivestimenti ma anche piani d’appoggio e pavimentazioni. Grazie alla tecnologia FlakeSet si integrano scaglie materiche nel corpo di argilla delle lastre, in modo omogeneo e uniforme, al fine di replicare l’aspetto della pietra naturale.
[caption id="attachment_744596" align="aligncenter" width="1200"] Papyrus Wood di RAK Ceramics[/caption]
Papyrus Wood ripropone invece le venature e i colori del legno, ricreati fedelmente (anche nella tridimensionalità) con tecnologia digitale avanzata.
Superfici ceramiche sostenibili
Quarto paese esportatore di ceramica di qualità al mondo (le esportazioni valgono infatti l’80% della produzione totale), l’Italia ha un tessuto produttivo di settore estremamente specializzato, ora sempre più rivolto anche alla sostenibilità. Il tema della decarbonizzazione e del risparmio energetico risulta nell’agenda di gran parte delle aziende, che investono su processi e prodotti rispettosi, sia dell’ambiente sia della salute umana.
Non per nulla, come ricordato sempre a Cersaie da Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, “questo settore sa benissimo quanto sia centrale l’ambiente, avendo investito negli ultimi due anni complessivamente due miliardi di euro per arrivare al 100% del riciclo delle acque e degli scarti produttivi”. Cifre importanti, rivelate dalle qualità delle nuove lastre ceramiche, sottili, leggere, richiedenti minore quantità di materia prima, di energia, di spazio per la movimentazione e lo stoccaggio.
Slate di Laminam
Superfici ceramiche di soli 2 mm di spessore, nate da un brevetto depositato, le lastre della collezione Slate del brand twO by Laminam hanno la struttura tridimensionale, pur restando sottilissime e leggere. Una scelta nel segno della sostenibilità, dato che richiede minor impiego di materie prime e ottimizza l’intero ciclo di vita del prodotto, portando un impatto ambientale positivo sull’intera filiera.
[caption id="attachment_744586" align="aligncenter" width="567"] Slate di Laminam, colore grigio[/caption]
Slate, dalla decisa matericità, è declinata in cinque nuances – Alaska, Amazzonia, Ankara, Burgundy, Vulcano – e si completa con i colori della serie Gemini, prima applicazione twO by Laminam.
Skin di FLORIM
Con uno spessore di soli 3 mm (rinforzato con fibra di vetro apprettata) e in unico grande formato (120x300 cm), Skin di FLORIM consente di ottenere superfici ceramiche continue, in un’ampia gamma estetica.
[caption id="attachment_744598" align="aligncenter" width="1200"] Skin di FLORIM[/caption]
La leggerezza data dalla sottigliezza non pregiudica la resistenza delle lastre, che vengono prodotte riducendo le materie prime e l’energia necessarie, nonché i volumi di stoccaggio e di trasporto, di conseguenza ottimizzando l’impatto ambientale. Inoltre, gli stabilimenti produttivi recuperano il 100% sia degli scarti crudi di produzione sia delle acque reflue, sfruttando elettricità autoprodotta (o, quando non bastante, da fonti rinnovabili certificate). E la gamma Skin rientra nel progetto CarbonZero, che compensa tutta la CO2 emessa durante il ciclo di vita del prodotto.
Come pulire il gres porcellanato
Materiale resistente e semplice da manutenere, il gres porcellanato richiede poche accortezze per mantenere intatto il suo aspetto nel tempo. La pulizia regolare delle superfici ceramiche può essere fatta con acqua tiepida e un detergente neutro specifico per questo tipo di rivestimenti, che non risulti aggressivo. Per questo è meglio evitare sistemi abrasivi (come spugne metalliche o detersivi acidi), ma anche cere e brillantanti, che creano un film capace di trattenere lo sporco.
Cleaner Pro di FILA Solutions
Ideale per il gres porcellanato, oltre che per tutti i rivestimenti, Cleaner Pro di FILA Solutions deterge delicatamente rispettando le superfici, sia trattate sia delicate.
[caption id="attachment_744599" align="aligncenter" width="1000"] Cleaner Pro di FILA Solutions[/caption]
Con ingredienti biodegradabili, non richiede risciacquo ed è pet friendly e usato con regolarità per la pulizia ordinaria preserva da stratificazioni opacizzanti di agenti brillantanti o profumanti, mantenendo nel tempo l’aspetto originario delle superfici.
UltraCare di Mapei
La gamma UltraCare di Mapei si arricchisce dei due nuovi prodotti Finish Lucida e Finish Opaca, per la finitura e la protezione duratura dei pavimenti di cotto, pietra, marmo non lucidato, marmo ricomposto, graniglia e similari, sia in interno che in esterno coperto.
[caption id="attachment_744600" align="aligncenter" width="1200"] UltraCare di Mapei[/caption]
Cere liquide antiusura, ad effetto rispettivamente lucido o opaco, a seconda del materiale e delle esigenze, creano un filtro protettivo per una vasta tipologia di macchie domestiche, come quelle di natura grassa (oli vegetali e animali), acida (limone, aceto, bevande zuccherate), alcolica (vino, inchiostro, pennarelli).
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[post_excerpt] => Materiale protagonista dei rivestimenti di interni ed esterni, il gres porcellanato delle nuove superfici ceramiche rivela le sue innumerevoli declinazioni a Cersaie 2024
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Chiunque abbia mai affrontato una ristrutturazione o una nuova costruzione ha sentito parlare di massetto e sottofondo, due differenti strati che insieme ad altri elementi strutturali compongono i solai, che spesso vengono confusi o utilizzati, almeno per nome, in modo equivalente.
Per realizzare correttamente un solaio è fondamentale conoscere adeguatamente tutti gli elementi che lo compongono e assicurare le migliori prestazioni in termini di resistenza, stabilità, sicurezza e isolamento.
Ma cosa sono esattamente massetto e sottofondo? Quando e dove vengono utilizzati? Perché sono così importanti? In questo articolo cercheremo di capire a cosa servono e come scegliere il tipo giusto per le proprie esigenze.
Che cosa sono il massetto e il sottofondo?
La principale differenza tra massetto e sottofondo consiste proprio nel fatto che le due parole hanno un significato differente e indicano due strati diversi della struttura del solaio.
Il massetto è uno strato di materiale cementizio, spesso realizzato con cemento, sabbia e additivi, applicato sopra il sottofondo per creare una superficie piana e stabile su cui posare il pavimento definitivo. Il sottofondo, invece, è lo strato inferiore, che si trova tra la componente strutturale e il pavimento e funge da base strutturale, garantendo stabilità e isolamento.
In generale, si parla di sottofondo bistrato quando si sovrappongono proprio il sottofondo e un massetto, monostrato quando invece questi due strati diventano un unico elemento.
Entrambi gli elementi massetto e sottofondo possono avere spessori differenti, a seconda del solaio e delle caratteristiche strutturali dello stesso. Infine, quando si interviene su un edificio esistente, spesso si consiglia di demolire e ripristinare il massetto, per poi procedere con la posa di una pavimentazione.
Il sottofondo, invece, viene generalmente lasciato inalterato. Ma ora, vediamo nel dettaglio entrambi gli elementi.
Sottofondo: che cos'è e a cosa serve
Il sottofondo, spesso definito come la base o strato di supporto e posizionato tra la struttura grezza dell'edificio e il massetto, è un elemento fondamentale nel settore delle costruzioni, essenziale per garantire la stabilità, l'isolamento e la durabilità dell'intero pavimento.
La funzione del sottofondo non è strutturale, ma la sua funzione primaria è quella di distribuire uniformemente il carico della struttura sovrastante, prevenendo cedimenti e garantendo la sicurezza e la durabilità dell'edificio.
Il motivo per cui viene realizzato è principalmente quello di livellare in modo adeguato il solaio, oltre che favorire l’isolamento termico (contribuisce infatti a mantenere una temperatura interna confortevole, riducendo i costi di riscaldamento e raffreddamento), ospitare eventuali elementi impiantistici, senza gravare sul peso della struttura.
Il sottofondo può anche essere progettato per migliorare l'isolamento acustico, riducendo il rumore tra i piani di un edificio. Si parla, molto spesso anche di strato di alleggerimento o di compensazione. Il compito del sottofondo è anche quello di distribuire il peso del massetto e del pavimento, oltre che di pareggiare tutte le eventuali irregolarità del solaio e permette la miglior posa possibile di massetto e pavimento.
[caption id="attachment_743037" align="aligncenter" width="903"]RÖFIX 831 è un sottofondo alleggerito, termoisolante e fonoassorbente. E' formato da un legante speciale, un inerte leggero e da alcuni additivi che ne migliorano la lavorazione[/caption]
Un sottofondo ben progettato aiuta a prevenire la risalita dell'umidità dal terreno, proteggendo il massetto e il pavimento finale da danni legati all'umidità, come muffa e deterioramento. Materiali impermeabili o barriere al vapore possono essere integrati nel sottofondo per migliorare questa funzione.
Nel sottofondo possono essere alloggiate diverse tipologie di tubazioni, ad esempio dell’impianto elettrico, piuttosto che della distribuzione dell’acqua calda sanitaria. Fanno eccezione, invece, le tubazioni dei sistemi di riscaldamento radiante. In questo caso, i pannelli radianti sono posti al di sopra del sottofondo, che funge da valido e importante supporto.
In ogni caso, anche se non ha funzione strutturale, è importante realizzare il sottofondo nel modo corretto, in quanto potrebbe causare problematiche sia da un punto di vista tecnico, ma anche termico. Uno strato, quindi, che non deve essere sottovalutato.
Come si realizza un sottofondo e che materiali si devono scegliere
La scelta dei materiali per la realizzazione del sottofondo dipende proprio dalle prestazioni che questo strato deve assicurare. Scegliere il sottofondo giusto dipende da diversi fattori, tra cui le esigenze di isolamento termico e acustico, il tipo di pavimento finale, e le condizioni strutturali dell'edificio.
Ecco, allora, che una prima caratteristica importante riguarda sicuramente il peso dei materiali, in quanto il sottofondo deve assicurare leggerezza. Inoltre, vanno attentamente prese in considerazione anche le capacità isolanti, escludendo i buoni conduttori di calore. Chiaramente, poi, hanno il loro peso anche aspetti quali l’economicità di un prodotto e la facilità di posa in opera. La scelta dello spessore di questo strato dipende dall’intera stratigrafia del solaio, in quanto è necessario assicurare un minimo spessore tra la struttura del solaio e la pavimentazione, bilanciando gli elementi intermedi.
[caption id="attachment_743033" align="aligncenter" width="523"]FZ300 ACUMIX di Ferri è un sottofondo acustico alleggerito termoacustico già miscelato. E' formato da polimeri riciclati e legante cementizio.[/caption]
Il sottofondo si presenta come un prodotto fluido premiscelato. La maggior parte dei prodotti è a base cementizia, anche se si sono sperimentate soluzioni alternative, ad esempio con l’argilla. Il sottofondo può contenere anche dell’isolante, per ridurre la conducibilità termica del solaio e favorire il livello di isolamento. Il sottofondo è spesso considerato un manufatto minore, che non merita particolari attenzioni nell’esecuzione in opera; se eseguito male, però, può arrecare inconvenienti o compromettere la funzionalità di tutti i sistemi associati ad esso.
[caption id="attachment_743034" align="aligncenter" width="845"]PERLICAL® è il sottofondo alleggerito termoisolante premiscelato di Perlite, a base di perlite espansa[/caption]
Tipologie di sottofondi
Tra le diverse tipologie di sottofondi possiamo trovare:
sottofondo in sabbia e cemento: questo tipo di sottofondo è realizzato in sabbia e cemento è utilizzato per raggiungere rapidamente la quota di progetto e procedere alla posa del pavimento vero e proprio;
sottofondo autolivellante: questo sottofondo speciale permette, in maniera più accentuata rispetto agli altri sottofondi, di garantire una distribuzione equa e il livello alla quota desiderata;
Sottofondo isolante - Progettato specificamente per migliorare l'isolamento termico e acustico dell'edificio
sottofondo alleggerito: questa soluzione, in cemento cellulare e con ottimo isolamento termoacustico, è ideale per quei pavimenti nei quali verrà inserito il sistema di riscaldamento degli stessi. Esistono diverse varianti di sottofondo alleggerito con l’aggiunta di diversi materiali, come sughero, polistirolo o perlite, che valorizzano alcune caratteristiche tecniche;
sottofondo industriale: è realizzato in calcestruzzo ed è indicato per i pavimenti dei capannoni industriali e dei piazzali.
sottofondo a secco, realizzato senza leganti o acqua, realizzato in differenti materiali, tra cui anche lastre di ripartizione di carico. Molto utilizzato nelle case prefabbricate in legno, ma anche nel caso delle ristrutturazione degli edifici storici.
Che cos’è il massetto e che spessore deve avere
Quando si parla di massettosi intende quell’elemento utilizzato subito sopra al sottofondo, per assolvere diverse funzioni tecniche e creare una superficie piana e stabile su cui posare il pavimento definitivo. In linea di massima, il massetto ha uno spessore variabile tra i 4 e gli 8 cm e viene gettato al di sopra del sottofondo.
Qualunque tipo di rivestimento si scelga, il massetto deve essere liscio, planare, pulito, privo di fessure, compatto, stagionato, dimensionalmente stabile e meccanicamente resistente. Può essere chiamato ‘di finitura’ e quindi essere supportato da uno strato di alleggerimento-isolamento compensazione.
Il massetto è composto principalmente da una miscela di cemento, sabbia e acqua. A seconda delle necessità specifiche del progetto, possono essere aggiunti vari additivi per migliorare determinate proprietà, come l'elasticità, la resistenza all'acqua o la capacità di isolamento termico e acustico.
Il massetto alleggerito viene utilizzato soprattutto negli interventi di riqualificazione, quando sono necessari bassi spessori e tempi di lavoro abbastanza rapidi. In questo caso va posto uno strato superiore rinforzato, in grado di sopportare le varie sollecitazioni meccaniche.
[caption id="attachment_666383" align="aligncenter" width="601"] Massetto a base cementizia FASSAFLOOR THERM di Fassa ad alta resistenza meccanica e conducibilità termica, a presa ed essiccazione veloce. E' indicato sia in ambienti interni che esterni. E' adatto per l’applicazione su impianti di riscaldamento/raffrescamento senza l’utilizzo di additivi aggiuntivi[/caption]
In alcuni casi si sceglie di realizzare dei massetti desolidarizzati o galleggianti. Questi termini, innanzitutto, indicano che l’ultima parte di solaio – composta appunto da massetto e pavimentazione – è svincolata dal resto della struttura.
I solai desolidarizzati possono essere realizzati mediante l’interposizione di uno strato aggiuntivo che separa il solaio dal sottofondo, ad esempio tramite un telo in PVC che può fungere anche da barriera al vapore. Un solaio galleggiante, invece, prevede la posa di uno strato isolante al di sotto del massetto, sia termico che acustico. Questa soluzione viene spesso utilizzata nei solai interpiano per eliminare le problematiche dovute al rumore di calpestio.
[caption id="attachment_743036" align="aligncenter" width="1200"]Weberplan MR81 metal è il massetto premiscelato di Weber (Saint-Gobain Italia) costituito da fibre di metallo ad elevata conducibilità termica specifico per applicazioni su impianti radianti a pavimento.[/caption]
In ogni caso, è importante fare attenzione alla posa del massetto per evitare eventuali rotture e incollare il pavimento una volta che il massetto è completamente maturato. Inoltre bisogna conoscere i tempi di asciugatura del massetto scelto: un massetto non completamente asciutto può compromettere la qualità del pavimento finale.
Il massetto assolve diverse importanti funzioni:
livellamento del pavimento: Una superficie perfettamente piana è fondamentale per la posa corretta del pavimento finale, sia esso in piastrelle, parquet, laminato o altri materiali
aiuta a distribuire uniformemente il carico delle strutture sovrastanti
aiuta a proteggere gli impianti sottostanti, come tubazioni, cavi elettrici e sistemi di riscaldamento a pavimento
a seconda del tipo di massetto e degli additivi utilizzati, il massetto può anche contribuire all'isolamento termico e acustico dell'edificio
[caption id="attachment_743039" align="aligncenter" width="600"]Topcem Pronto di Mapei è una malta premiscelata pronta all’uso, a elevata conducibilità termica che asciuga più rapidamente dei normali massetti sabbia-cemento.[/caption]
Tipologie di massetti
Tra le diverse tipologie di massetti troviamo:
massetto a base naturale: è realizzato con calce pura naturale, ideale per le ristrutturazioni di edifici storici;
massetto autolivellante: si tratta di un prodotto realizzato con cemento, sabbia e additivi chimici, che, unito all’acqua, diventa molto fluido e facilmente livellabile;
massetto a secco: è quella tipologia di massetto che garantisce le medesime prestazioni dei massetti tradizionali, ma con un consumo energetico più basso.
massetto in sabbia e cemento: è il massetto classico realizzato direttamente in cantiere con sabbia, cemento e acqua;
massetto in argilla espansa: è un prodotto premiscelato molto leggero che assicura un’ottima resa sia a livello acustico che termico.
E' ovvio, ma vale la pena ripeterlo, che affidarsi a un professionista per la scelta e l'applicazione di massetti e sottofondi è fondamentale. Un esperto può valutare correttamente le esigenze specifiche del proprio progetto e consigliare le soluzioni migliori.
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[post_excerpt] => Massetto e sottofondo sono elementi distinti che assolvono diverse funzioni e, quindi, richiedono e possiedono differenti caratteristiche.
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Mapeinon ha bisogno di molte presentazioni: azienda leader nel settore dei prodotti chimici per l'edilizia, è conosciuta in tutto il mondo per l'ampia gamma di soluzioni innovative e sostenibili, pensate per migliorare la qualità delle costruzioni.
Motore della crescita dell'azienda è anche l'attività di Ricerca & Sviluppo, perché per Mapei la strada per l'innovazione passa innanzitutto dalla ricerca, dedicando massima attenzione all'impatto sull'ambiente e alla salute degli utilizzatori.
A proposito di innovazione Mapei ha di recente lanciato “Mapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato”, un tool gratuito nato con l'obiettivo di semplificare il lavoro dei progettisti e dei professionisti del settore edile.
[caption id="attachment_741406" align="aligncenter" width="1200"] Mapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato: a colloquio con Giulio Morandini[/caption]
Con Giulio Morandini Corporate Product Line Director - Building di Mapei ho parlato dei vantaggi e delle potenzialità di questo innovativo strumento. Ecco cosa mi ha raccontato.
In che modo la facilità di uso di questo software aiuta la produttività dei professionisti dell'edilizia?
"Mapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato è un tool molto utile, veloce e di facile utilizzo, in grado di semplificare il lavoro quotidiano dei progettisti proprio perché permette loro di scaricare tutta la documentazione attraverso un semplice percorso guidato attraverso un menù a tendina. E ha il grande vantaggio di poter scaricare i documenti in qualsiasi formato editabile utile per l'attività dei professionisti".
Quali sono i vantaggi diMapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato considerando la collaborazione con Acca Software?
"Si tratta di una collaborazione strategica che ci ha permesso di sviluppare un tool che è in grado di offrire ai progettisti per ogni lavorazione una serie di informazioni non solo editabili ma soprattutto in costante aggiornamento. Praticamente in tempo reale ogni aggiornamento che faremo verrà riversato sull'utente che utilizzerà il tool".
Qual è il valore aggiunto che questo strumento offre ai professionisti?
"Sicuramente il portale è uno strumento utile sul mercato per tanti motivi. Come abbiamo detto prima è un grande contenitore che ha all'interno dei tool di progettazione. Mapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato è uno strumento unico, non solo perché in automatico il progettista può scaricare i documenti in formato editabile con tanti differenti formati, ma è anche un riferimento ai principali prezziari regionali. Ha dunque una doppia opzione: si può scegliere se utilizzare la voce analisi prezzo di Mapei, piuttosto che l'analisi prezzo equivalente presente nei maggiori prezziari regionali italiani".
Tutte queste caratteristiche velocizzano la partecipazione a gare d'appalto?
"Sicuramente sì, soprattutto in questo momento in cui i progettisti con i fondi del PNRR sono obbligati a redigere capitolati e progetti con una certa velocità".
Quali software di lavoro utili per i progettisti sono presenti sulla piattaforma Mapei Pro?
"Mapei Pro contiene una serie di strumenti digitali che aiutano il professionista, non solo nella computazione dei propri progetti, ma anche nella progettazione degli stessi. All'interno del tool sono presenti una serie di software, tra cui per esempio Mapetherm Planner, che permette di valutare la coibentazione dei nostri edifici con i sistemi a cappotto; il software Mapei Structural Design, che consente di valutare il rinforzo delle strutture esistenti con materiali compositi; Mapei Design Fix per il calcolo degli ancoraggi chimici. E questo solo per citarne alcuni".
Mapei Pro – Analisi prezzi e voci di capitolato è stato ormai lanciato ormai da qualche settimana. Qual è la risposta dei professionisti?
"Con mia grande soddisfazione devo dire che la risposta è al di sopra di ogni più rosea aspettativa: tantissimi progettisti si sono registrati e stanno utilizzando il tool, il che conferma che si tratta di un utile strumento per per tutti gli operatori dell'edilizia".
Conoscendo Mapei immagino che ci saranno aggiornamenti. State già lavorando a qualcosa?
"I progettisti ci hanno indicato qualche dettaglio che è da migliorare e lo stiamo già facendo. Abbiamo già lanciato la seconda release che include altre linee di prodotto, con l'obiettivo di arrivare a breve a tutte quelle presenti nella gamma Mapei".
[post_title] => Mapei Pro: il nuovo tool che sta trasformando il lavoro dei progettisti
[post_excerpt] => Ho incontrato Giulio Morandini Direttore del settore edilizia di Mapei e abbiamo parlato Mapei Pro, il nuovo software per l'analisi prezzi e voci di capitolato.
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[post_content] => L’elemento edilizio che sta tra la struttura portante orizzontale e la pavimentazione assolve alcune importanti funzioni. In base alla tecnica costruttiva e alle norme, quattro sono le tipologie: desolidarizzati, galleggianti, aderenti e radianti. I prodotti Mapei da impiegare nei diversi casi.Indice degli argomenti:
Il massetto è un elemento edilizio che contribuisce a formare una pavimentazione e che funge da strato intermedio tra l’elemento portante e la pavimentazione stessa.
È un elemento costruttivo di spessore variabile, che assolve a differenti funzioni. Serve infatti a rendere planare il piano di posa, ripartire i carichi sovrastanti, ricevere la pavimentazione superficiale finale.
Viene anche impiegato per raccordare le quote dei vari ambienti di cui si compone un edificio. Di norma, lo spessore del massetto varia da 4 a 8 centimetri.
Generalmente è composto di tre elementi, utilizzati in opportune proporzioni: legante (cemento o anidride o leganti speciali), inerte (sabbia e/o ghiaia) e acqua.
Il dosaggio degli elementi varia in relazione all'ambiente esterno e all’uso. Spesso vengono usati additivi o altri materiali in aggiunta a quelli tradizionali.
Le quattro tipologie di massetto
In base alla normativa e alla tipologia costruttiva, i massetti sono classificati in quattro differenti categorie:
desolidarizzati;
galleggianti;
aderenti;
radianti (o riscaldanti).
I massetti desolidarizzati
Si definisce desolidarizzato il massetto svincolato dalla struttura mediante l’interposizione, tra la stessa e il massetto, di un elemento separatore (un foglio di polietilene a doppio strato o un isolante acustico).
Anche lungo il perimetro delle pareti e attorno ai pilastri va posizionato uno strato di materiale comprimibile (tipo polistirolo espanso). Il massetto desolidarizzato deve avere uno spessore minimo di circa 4 centimetri.
Diversi i vantaggi che si ottengono con questo tipo di massetto: le pavimentazioni sono svincolate dalla struttura e risentono meno delle deformazioni strutturali; i teli di polietilene e di Pvc (laddove impiegati e se di adeguato spessore) creano una barriera al vapore che impedisce la risalita dell’umidità dal sottofondo.
Massetto galleggiante
Quello galleggiante è un massetto desolidarizzato posizionato però su di uno strato comprimibile, come ad esempio l’ isolamento termico (pannelli di polistirene o polistirolo espanso) o acustico.
Differisce dal massetto desolidarizzato in quanto viene realizzato al di sopra di un materiale comprimibile ed è sempre rinforzato mediante rete elettrosaldata.
Lo spessore del massetto e le dimensioni della rete zincata posizionata nella sua mezzeria, sono funzione della classe di comprimibilità del materiale utilizzato per l’isolamento termico/acustico.
La realizzazione del massetto galleggiante è una soluzione efficace per il rispetto dei limiti di legge previsti per il fonoisolamento contro i rumori di calpestio.
Massetto aderente
Il massetto aderente viene invece incollato direttamente alla struttura. In presenza di cemento armato e calcestruzzo il massetto viene incollato mediante l’impiego di resine epossidiche.
Quando il massetto non viene sottoposto a carichi estremi è possibile impiegare una miscela di lattice, cemento e acqua. In generale, lo spessore del massetto non può essere inferiore al centimetro.
Le soluzioni radianti
Il massetto radiante (o riscaldante) incorpora l’impianto di riscaldamento. Per questo, tra i diversi tipi, rappresenta un’eccezione, in quanto si tratta di un impianto vero e proprio.
Dal punto di vista tecnico il massetto deve avere, al di sopra dell’impianto, uno spessore minimo di 3 centimetri. Prima di procedere alle successive lavorazioni, per verificare il comportamento del massetto allo shock termico, occorre procedere all’accensione dell’impianto di riscaldamento.
Lo spessore del massetto
Lo spessore del massetto, che viene gettato sopra al sottofondo, cambia a seconda della tipologia dell'edificio ma, in linea di massima, va da 4 cm a 8 cm. Abbiamo pubblicato su Infobuild.it l'articolo "Massetto e sottofondo, a cosa servono e come sceglierli" in cui abbiamo approfondito il tema dello spessore del massetto e delle caratteristiche del massetto tradizionale e del massetto alleggerito, più utilizzato negli interventi di riqualificazione.
Attenzione alla posa
È importante eseguire la posa in luoghi non soggetti a sbalzi di temperatura, forte umidità e gelo, perché ciò comporterebbe la rottura di zone della pavimentazione. In genere si procede all'incollaggio del pavimento una volta che il massetto è completamente maturato.
[caption id="attachment_649573" align="aligncenter" width="396"] Posa malta premiscelata Topcem Pronto di Mapei[/caption]
Il massetto può essere è soggetto a crepe, che possono formarsi per diversi motivi: eccessivi sbalzi di temperatura durante la sua realizzazione, mancanza di adeguati rinforzi nei punti deboli del massetto (in prossimità dei pilastri o degli spigoli dei muri); mancata realizzazione di idonei giunti di dilatazione per contenere i movimenti del massetto e della pavimentazione soprastante.
Massetti Mapei
Topcem Pronto
È una malta premiscelata pronta all’uso, a elevata conducibilità termica, a presa normale con ritiro controllato per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento (4 giorni). Il rapporto di miscelazione prevede un sacco da 25 kg con 1,7 litri d’acqua.Il tempo di lavorabilità varia da 40 a 60 minuti. La pedonabilità si ottiene dopo 12 ore. Il tempo di attesa prima della posa è di 24 ore per la ceramica, 2 giorni per le pietre naturali, 4 giorni per pavimenti resilienti e in legno.
L’umidità residua dopo 4 giorni è inferiore al 2%. L’applicazione avviene per battitura e staggiatura. Il consumo è di 18-20 kg/mq per centimetro di spessore in funzione del grado di costipamento.
La conducibilità termica è di 2,008 W/mK. Le confezioni di Topcem Pronto sono in sacchi da 25 kg.
Mapecem Pronto
È una malta premiscelata pronta all’uso per massetti a presa e ad asciugamento rapido (24 ore) a ritiro controllato. Il rapporto di miscelazione è pari a un sacco di Mapecem Pronto da 25 kg con circa 2,2 litri d’acqua.
Il tempo di lavorabilità è di 20-30 minuti. La pedonabilità è di 2-3 ore. Il tempo di attesa prima della posa è di 3 ore per ceramica e pietre naturali, di 24 ore per resilienti e legno.
L’umidità residua dopo 24 ore è inferiore al 2%. L’applicazione avviene per battitura e staggiatura. Il consumo è di 20 kg/mq per centimetro di spessore. La confezione di Mapecem Pronto è in sacchi da 25 kg.
Novoplan Maxi
È un livellante cementizio a elevata fluidità, alta conducibilità termica, fibro-rinforzato, a rapido indurimento per spessore da 3 a 40 millimetri, specifico per pavimentazioni riscaldanti-raffrescanti.
Si utilizza a saturazione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento a pavimento a basso spessore e per livellare pavimenti riscaldanti esistenti di ogni tipo.
Il tempo di lavorabilità è di 30-40 minuti. Lo spessore applicabile per mano è da 3 a 40 millimetri. La pedonabilità si ottiene in 3 ore.
I tempi di attesa prima dell’incollaggio sono di 12-24 ore per pavimenti ceramici e in pietra naturale non sensibili all’umidità, 2 giorni per ogni centimetro di spessore realizzato per pavimenti sensibili all’umidità.
L’applicazione avviene mediante spatola, racla, staggia livellatrice, pompa. Il rapporto di miscelazione è di 16-18 parti di acqua per 100 parti di peso. Il consumo è di 1,8 kg/mq per millimetro di spessore. La conducibilità termica è di 1,727 W/mK. La confezione è in sacchi da 25 kg.
Ultraplan Maxi
Lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 40 millimetri. Viene applicata per pavimentazioni interne, rivestimenti in ceramica, materiali lapideo, resilienti e legno.
Il tempo di lavorabilità è di 30-40 minuti. Lo spessore di applicazione varia da 3 a 40 millimetri. La pedonalità si ottiene in circa 3-12 ore in funzione dello spessore.
Il tempo di attesa prima della posa varia da 3-4 ore a 12 ore per ceramica e pietre naturali stabili e non sensibili all’umidità, da 12 a 72 ore per resilienti e legno, sempre in funzione dello spessore.
L’applicazione avviene a spatola o a pompa. È di colore grigio. Il consumo è di 1,7 kg/mq per millimetro di spessore. La confezione di Ultraplan Maxi è in sacchi da 25 kg.
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[post_content] => Il degrado del calcestruzzo e dei ferri di armatura di strutture e infrastrutture è un problema sempre più presente nel panorama delle costruzioni. Per intervenire in modo efficace occorre conoscere le corrette tecniche di ripristino e i materiali da impiegare. I prodotti Mapei per un’edilizia di qualitàIndice degli argomenti:
Il tema del degrado delle strutture in cemento armato e in calcestruzzo è un tema di grande attualità: il degrado di ponti, viadotti, pilastri, balconi, grondaie assume caratteristiche sempre più preoccupanti. Se poi consideriamo che la fetta più rilevante del patrimonio residenziale esistente è stata realizzata nel Dopoguerra in concomitanza con l’affermarsi della tecnica del cemento armato, possiamo immaginare come la tematica del degrado e del suo ripristino rappresenti, da diversi punti di vista, un problema rilevante per la produzione edilizia del nostro Paese.
Un problema con il quale aziende e imprese del settore si trovano sempre più spesso a fare i conti, vista la necessità di ripristinare la funzionalità di calcestruzzi ammalorati e di ferri di armatura sottoposti a processi di ossidazione e quindi di corrosione.
Per queste operazioni occorre impiegare prodotti di qualità e scegliere il ciclo di ripristino più adatto. In questa scelta è bene considerare alcune variabili, che prima dell’avvio dei lavori in cantiere devono essere valutate.
Il primo aspetto riguarda il tempo a disposizione per realizzare l’opera, il secondo il contesto ambientale in cui si opera, il terzo le modalità di effettuazione dei lavori. Valutazioni indispensabili per realizzare un lavoro a regola d’arte e privo di conseguenze indesiderate.
Per l’ampiezza del tema, in questo articolo ci si limiterà a descrivere in sintesi i cicli di ripristino del calcestruzzo e dei ferri di armatura, a partire dalle tipologie di malte che possono essere impiegate secondo i casi.
Preparazione del supporto
Prima di procedere alla descrizione dei cicli di intervento è bene ricordare alcune attività che devono essere svolte prima di procedere con la stesura della malta, che per evitare soprese indesiderate occorre rispettare alla lettera.
Prima di intervenire con l’uso di una malta adeguata occorre procedere a una completa rimozione meccanica del calcestruzzo esistente. Se la superficie su cui si interviene è di piccole dimensioni, sono sufficienti mazzetta e scalpello; per superfici di grandi dimensioni invece occorre utilizzare il martello pneumatico oppure l’idroscarificatrice.
Successivamente occorre procedere a un’accurata pulizia dei ferri d’armatura, con asportazione della ruggine dei ferri con sistemi meccanici. Alle volte, per tale operazione, si utilizzano prodotti chimici: una scelta da sconsigliare in quanto si ipotizza che l’uso di tali prodotti possa rendere meno efficace l’azione delle malte verranno impiegate.
Le malte corticali
Per quanto riguarda le malte corticali, l’impiego è consigliato in presenza di ammaloramenti di dimensioni contenute; in questo caso la scelta dei prodotti Mapei è ampia. Tutte quante però sono accumunate dal fatto che si tratta di malte fibrorinforzate, a ritiro controllato e, nella maggioranza dei casi, sono tissotropiche a scivolamento verticale, per cui possono essere applicate a plafone o in verticale senza che vi siano colature di materiale.
Per il trattamento del ferro, Mapei ha in catalogo Mapefer: una malta cementizia bicomponente per la protezione dei ferri di armatura, che ne inibisce la corrosione. È una malta liquida che va applicata con un pennello sul ferro pulito. Una volta asciugata è possibile posare la malta per il ripristino.
Una delle più impiegate è Planitop Rasa & Ripara: è una malta cementizia tissotropica di classe R2 (disponibile anche nella versione R4), fibrorinforzata, a presa rapida e a ritiro compensato, che indurisce in 4-5 ore.
Planitop Rasa & Ripara è certificato secondo le norme EN 1504-2 (protezione del calcestruzzo) e EN 1504-3 (ripristino del calcestruzzo); è a bassissima emissione di sostanza organiche volatili (Voc), Emicode EC1plus. Ha una lavorabilità di circa 15 minuti e, in caso di necessità di cantiere, il prodotto può essere addittivato con Mapetard ES, che consente di prolungare la lavorabilità e il tempo di presa di ulteriori 15-20 minuti.
Planitop Rasa & Ripara si applica con spessore spessore massimo per mano di 35 millimetri. Come dice il nome, svolge una doppia funzione: ripristino e rasatura del calcestruzzo. La rasatura è indicata in presenza di ripristini di dimensioni limitate.
La pratica di cantiere consiglia che il fondo su cui si applica la malta sia resistente (privo cioè di parti deboli) e scabro, con un’irregolarità superficiale di almeno 5 millimetri. Dopo aver inumidito la superficie, occorre procedere con la stesura della malta, avendo un’accortezza: non procedere alla stesa completa della malta, ma procedere, soprattutto se si interviene a plafone e in verticale, con una prima stesura di pochi millimetri avendo cura di fare pressione con la cazzuola sullo strato appena steso. Questo per evitare il formarsi di lame d’aria, sempre possibili agendo con un’unica mano.
In alternativa al Planitop Rasa & Ripara è possibile utilizzare il Mapegrout T40. Con questo prodotto non è possibile procedere contemporaneamente alla rasatura: infatti occorre utilizzare un prodotto specifico. Nel caso si renda necessario realizzare una rasatura al di sopra del ripristino realizzato con Mapegrout (normalmente in previsione dell’applicazione di una pittura), in molti casi la rasatura stessa dovrà essere armata con una sottile rete in fibra di vetro.
Entrambe le malte risultano poco assorbenti, sono resistenti alle infiltrazioni di acqua e degli agenti atmosferici.
La scelta tra Planitop Rasa & Ripara e Mapegrout dipende dalle caratteristiche del cantiere oltre che dalle abitudini e dalle preferenze dell’impresa.
Le malte strutturali
Questa famiglia di prodotti è indicata per il ripristino di tutti quegli elementi in calcestruzzo armato che necessitano di recuperare parte della loro capacità strutturale. Si tratta di malte a elevata resistenza meccanica, classificate R4 dalla normativa di settore. In questa famiglia abbiamo Mapegrout Colabileo Mapegrout Tissotropico, ad esempio. Entrambe le malte sono fibrorinforzate e a ritiro compensato e si caratterizzano per un’elevata resistenza alla compressione (700 kg/cmq).
Tra le malte strutturali troviamo anche Planitop Rasa & Ripara R4, una malta cementizia tissotropica strutturale, fibrorinforzata, a presa rapida e a ritiro compensato (anche per questa malta valgono le stesse caratteristiche normative, tecniche e di utilizzo specificate per la malta superficiale corticale Planitop Rasa & Ripara).
I prodotti Mapei per il ripristino di calcestruzzo e ferri di armatura
Mapefer
È una malta cementizia monocomponente anticorrosiva per la protezione dei ferri d’armatura. La dimensione massima dell’aggregato è di 0,5 millimetri. La durata dell’impasto è di circa un’ora (a +20°C). Lo spessore minimo di applicazione è di circa 2 millimetri. Il tempo di attesa tra due mani successive è di circa 2 ore; il tempo di attesa prima di applicare la malta è di 6-24 ore. L’applicazione avviene a pennello in due mani. Il consumo è di 120 grammi/metro per un tondino da 8 millimetri (2 millimetri di prodotto applicato). La confezione si compone di un kit di 2 kg (sacchetto di 1,5 kg per il composto A e 0,5 kg per il composto B).
Planitop Rasa & Ripara
È una malta cementizia tissotropica di classe R2, fibrorinforzata, a presa rapida e a ritiro compensato da applicare in uno spessore compreso tra 3 e 40 millimetri, in una sola mano. La dimensione massima dell’aggregato è di 0,4 millimetri. Il rapporto dell’impasto è di 100 parti di Planitop Rasa & Ripara con 17-19 parti di acqua. La durata dell’impasto è di circa 15 minuti a una temperatura compresa tra +10°C e +25°C. La durata dell’impasto può essere prolungata di 15-20 minuti con l’aggiunta dell’additivo ritardante Mapetard ES. Lo spessore minimo di applicazione è di 3 millimetri; lo spessore minimo di applicazione è di 4 centimetri per strato. L’applicazione avviene a spatola o con la cazzuola. Il consumo è di circa 15 kg/mq per centimetro si spessore. La confezione è in sacchi in polietilene sottovuoto da 25 kg; scatole da 20 kg (quattro sacchetti da 5 kg).
Mapegrout Tissotropico
È una malta a ritiro compensato fibrorinforzata. La dimensione massima dell’aggregato è di 2,5 millimetri. Il rapporto dell’impasto è di 100 parti di Mapegrout Tissotroipico con 15,5-16,5 parti di acqua. La durata dell’impasto è di circa un’ora (a +20°C). Lo spessore minimo di applicazione è di 1 centimetro; lo spessore massimo di applicazione è di 5 centimetri per strato. L’applicazione avviene con la cazzuola o con la macchina intonacatrice. Il consumo è pari a 19 kg/mq per centimetro di spessore. La confezione è in sacchi di polietilene sottovuoto da 25 kg.
Mapegrout Colabile
È una malta a ritiro compensato fibrorinforzata colabile. La dimensione massima dell’aggregato è di 2,5 millimetri. Il rapporto dell’impasto è di 100 parti di Mapegrout Colabile con 13-14 parti di acqua e 0,25% di Mapecure SRA. La durata dell’impasto è di circa un’ora (a +20°C). Lo spessore minimo di applicazione è di 1 centimetro; lo spessore massimo è di 5 centimetri per strato. L’applicazione avviene per colatura con cassero. Il consumo è di circa 21 kg/mq per centimetro di spessore. Le confezioni è in sacchi di polietilene sottovuoto da 25 kg.
Planitop Rasa & Ripara R4
È una malta cementizia tissotropica strutturale di classe R4, fibrorinforzata, a presa rapida e a ritiro compensato da applicare in uno spessore compreso tra 3 e 40 mm, in una sola mano. La dimensione massima dell’aggregato è di 0,4 millimetri. Il rapporto dell’impasto è di 100 parti di Planitop Rasa & Ripara R4 con 16,5-17,5 parti di acqua. La durata dell’impasto è di circa 15 minuti a una temperatura compresa tra +10°C e +25°C. La durata dell’impasto può essere prolungata di 15-20 minuti con l’aggiunta dell’additivo ritardante Mapetard ES. Lo spessore minimo di applicazione è di 3 millimetri; lo spessore massimo è di 4 centimetri per strato. L’applicazione avviene con la spatola o la cazzuola. Il consumo è di circa 17 kg/mq per centimetro di spessore. La confezione è in sacchi di polietilene sottovuoto da 25 kg.
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[post_content] => Apparentemente facile, la stuccatura delle fughe di una pavimentazione o di un rivestimento è operazione che comporta un certo grado di complessità. Occorre conoscere i materiali e le loro caratteristiche. Ecco come realizzare al meglio stuccature e giunti con l’impiego di prodotti Mapei
[caption id="attachment_645762" align="aligncenter" width="600"] Ristorante Cracco a Milano, posa e fugatura di ceramica[/caption]
Indice degli argomenti:
Sembra facile. In realtà, eseguire la stuccatura delle fughe di una pavimentazione richiede conoscenze dei materiali impiegati, delle loro caratteristiche tecniche e della loro reazione agli agenti fisico-chimici. Insomma, per realizzare le stuccature delle fughe di un pavimento servono competenze adeguate e attenzioni che non possono mancare a un buon posatore.
Occorrerà prestare attenzione alla forma e alle dimensioni delle piastrelle, alla tipologia del supporto, alla destinazione d’uso su cui si interviene, al colore della pavimentazione e a diversi altri fattori ancora, come l’igienicità, la resistenza agli aggressivi chimici e ai carichi pesanti.
Le variabili sono dunque numerose ed è per questo motivo che questa operazione possiede in realtà un certo grado di complessità, nonché diverse insidie.
Le stuccature con sigillanti a base cementizia
La stuccatura delle fughe di un pavimento di piastrelle avviene con materiali sigillanti a base cementizia o con resine.
I prodotti cementizi sono molto apprezzati dal mercato in quanto facili da applicare. Ma essendo prodotti a base cementizia occorre prestare molta attenzione alla quantità di acqua utilizzata: con un dosaggio eccessivo il rischio è ottenere un colore della stuccatura non omogeneo e una fuga di scarsa consistenza.
Le verifiche svolte per casi di questo tipo dimostrano che un risultato non brillante dell’operazione di stuccatura dipende spesso dalla quantità di acqua utilizzata o nell’impasto o nella fase di pulizia finale della stuccatura stessa. È stato anche verificato che una cattiva riuscita della stuccatura può dipendere dalla non perfetta asciugatura del massetto, all’origine di possibili modificazioni del suo colore o della presenza di sali sul rivestimento.
Insomma, la fluidità del materiale, proprietà apprezzata nella fase di posa in quanto accelera i tempi di esecuzione, rischia di produrre problemi circa la buona riuscita dell’operazione.
Le soluzioni di Mapei
L’offerta Mapei in questo specifico settore di attività prevede una gamma completa di stuccature, sia per interni che per esterni, per pavimenti e rivestimenti in ceramica di ogni tipo, come cotto, materiali lapidei, mosaici vetrosi.
[caption id="attachment_645764" align="aligncenter" width="600"] Ristorante Under in Norvegia[/caption]
In particolare, le fughe cementizie sono indicate per utilizzi in campo residenziale (bagni, cucine, piscine, facciate esterne, balconi e terrazzi), commerciale (ristoranti, aeroporti e locali pubblici) e industriale.
Per pavimenti e rivestimenti di ogni tipo viene utilizzato Ultracolor Plus, una malta ad alte prestazioni per fughe da 2 a 20 millimetri. Per fughe fino a 4 millimetri di ampiezza viene proposta la serie Keracolor SF, per fughe fino a 6 millimetri Keracolor FF e da 4 a 15 millimetri Keracolor GG.
Mapei produce e commercializza anche Fuga Fresca, una vernice polimerica per rinnovare il colore delle fughe cementizie che è disponibile in 26 colori, e Keranet, un pulitore a base acida per piastrelle ceramiche con fughe cementizie.
Le stuccature epossidiche
Grazie alle loro caratteristiche tecniche i riempitivi per fughe epossidiche sono indicati quando sono richiesti particolari requisiti di igienicità e resistenza agli aggressivi chimici.
Sono pertanto utilizzati in ambienti residenziali e commerciali, per garantire prestazioni adeguate e un elevato valore estetico, sia in tutti gli ambienti industriali per i quali sono richieste altissime resistenze chimiche emeccaniche, nonché resistenza agli acidi, come ad esempio per le pavimentazioni delle industrie alimentari.
Mapei produce e commercializza diversi prodotti a base epossidica.
Kerapoxy è una malta bicomponente antiacida per fughe di almeno 3 millimetri, particolarmente adatta per ambienti commerciali. Kerapoxy IEG è ad altissima resistenza chimica e meccanica e indicata per pavimentazioni in ceramica delle industrie alimentari.
Kerapoxy Design ha un elevato valore estetico ed è impiegata per le pavimentazioni dove l’aspetto estetico è preponderante, come ad esempio per le piastrelle di mosaico vetroso.
Kerapoxy CQ è una malta bicomponente per fughe di almeno 3 millimetri e per pavimenti e rivestimenti ceramici industriali a elevata resistenza meccanica e igienicità. In questo caso il colore della stuccatura è definito dall’aggregato (sabbia fine colorata) che compone il prodotto, caratteristica questa che permette una stabilità del colore molto elevata. Kerapoxy P è una malta bicomponente antiacida per fughe di almeno 3 millimetri adatta per pavimenti e rivestimenti ceramici industriali di superficie estesa. Kerapoxy SP è una malta tricomponente antiacida per fughe di almeno 6 millimetri, adatta per pavimenti ceramici industriali.
I prodotti a base di resine non sono normalmente utilizzati per le stuccature di pavimenti e rivestimenti con superficie porosa, come il cotto e il marmo travertino in particolare, in quanto il prodotto impiegato verrebbe assorbito nelle porosità delle piastrelle e sarebbe difficilmente rimovibile.
I giunti elastici
Per giunto elastico si intende l’elemento deformabile posizionato a determinate distanze per permettere alla pavimentazione di adattare i propri movimenti e di essere deformabile, evitando così le tensioni fisico-meccaniche dovute alle dilatazioni termiche o ai movimenti degli elementi strutturali e portanti.
Mapei ha una gamma completa di sigillanti per applicazioni di facile esecuzione, rapide e sicure.
Qui vengono presentati solo alcuni dei prodotti della gamma che per le loro caratteristiche hanno un’applicazione specifica nelle pavimentazioni in ceramica, pietre naturali e vetro.
Mapesil Ac è un sigillante siliconico acetico puro, senza solventi, a basso modulo elastico, resistente alle muffe e a elevata resistenza termica, chimica e meccanica. È disponibile in 26 colori e trasparente. È indicato per vetro, ceramiche, sanitari e superfici verniciate. È ideale per giunti di pavimenti e rivestimenti ceramici, in ambienti umidi e piscine. Previo trattamento con primer FD, può essere utilizzato anche su calcestruzzo, legno, metallo, plastiche e gomma.
Mapesil LM è un sigillante siliconico neutro, inodore, a elevata adesione su molti supporti anche senza primer. Resiste alle intemperie e all’invecchiamento, è disponibile nei colori bianco (100), grigio Manhattan 2000 (110), grigio medio (112), antracite (114), nero (120), beige 2000 (132) e trasparente. Ideale per pietre naturali e piastrelle ceramiche in facciata.
Nella gamma dei sigillanti Mapei troviamo anche Mapefles PU40, PU50 SL, PU20, PU45, PU30 e PU21.
Box Prodotti
Ultracolor Plus
È una malta modificata con polimero, anti efflorescenze, per stuccature di fughe da 2 a 20 mm, a presa ed asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect e resistente alla muffa con la tecnologia BioBlock. La durata dell’impasto è di 20-25 minuti, il tempo di attesa prima delle finitura è di 15-30 minuti, la pedonabilità di circa 3 ore, la messa in esercizio dopo 24 ore (48 per vasche e piscine). È disponibile in 34 colori, viene applicato a spatola in gomma. Le confezioni sono in sacchi da 23 kg, scatole da 4x5 kg Alupack e 8x2 kg Alupack secondo il colore.
Kerapoxy CQ
È un riempitivo epossidico bicomponente antiacido di facile applicazione e ottima pulibilità, batteriostatico con tecnologia BioBlock, ideale per la stuccatura di fughe tra piastrelle ceramiche e mosaici. Utilizzabile anche come adesivo. La durata dell’impasto è di 45 minuti; la pedonabilità dopo circa 24 ore; dopo 4 giorni di messa in esercizio le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico. È disponibile in 19 colori, in confezioni da 3 o 10 kg per i colori 113 grigio cemento, 114 antracite, 132 beige 2000, 282 grigio bardiglio, 283 blu mare e 100 bianco.
Kerapoxy Design
È una malta epossidica bicomponente, decorativa, traslucida, antiacida per la stuccatura di mosaico vetroso, piastrelle ceramiche e materiale lapideo o di particolare valore estetico da impiegare anche in combinazione con Mapeglitter. È utilizzabile come adesivo. La durata dell’impasto è di 45 minuti; la pedonabilità di circa 24 ore; dopo quattro giorni le superfici possono essere sottoposte ad attacco chimico. È disponibile in 32 colori, le confezioni di 3 kg.
Mapesil AC
È un sigillante siliconico acetico puro, resistente alla muffa con tecnologia BioBlock per movimenti fino al 25%. Il modulo elastico al 100% di allungamento è di 0,35 N/mmq. È disponibile in 34 colori e anche trasparente. Si applica con la pistola. Il consumo è di 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x10 mm). Le cartucce sono da 310 ml.
Mapesil LM
È un sigillante siliconico neutro per pietra, resistenza alla muffa, con tecnologia BioBlock per movimenti fino al 25%. Il modulo elastico al 100% di allungamento è di 0,35 N/mmq. È disponibile in diversi colori: trasparente, bianco 100, grigio 110, grigio 111, grigio 112, grigio cemento 113, grigio 114, nero 120, jasmine 130, beige 132. L’applicazione avviene con pistola. Il consumo è di 3,1 metri lineari per cartuccia da 310 ml (sezione 10x100 mm). La confezione è in cartucce da 310 ml.
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[post_content] => Sempre più utilizzate, le piastrelle ceramiche di grande formato hanno bisogno di prodotti ad alte prestazioni per una posa accurata. Gli adesivi cementizi Mapei rispondono alle esigenze di committenti, progettisti e posatori grazie alle eccellenti performance tecniche.
Indice degli argomenti:
Da tempo il settore ceramico è in grado di proporre al mercato piastrelle di grandi dimensioni e di ridotto spessore. Sono i cosiddetti "grandi formati", prodotti che, per dimensioni e caratteristiche, suscitano l’interesse di committenti e di architetti sempre più orientati verso questo trend. Coprono infatti grandi superfici, riducono le interruzioni tecniche del rivestimento (fughe e giunti) e accelerano i tempi di posa.
Ma cosa si intende per piastrelle grandi formati?
La norma Uni 11493-1 del 2016 (che ha modificato la 11493 del giugno del 2013 che contiene le linee guida per la posa di ceramica “Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete. Istruzioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione”) definisce di grande formato le piastrelle con un lato di lunghezza superiore a 60 centimetri (com’è noto, sono presenti sul mercato piastrelle che superano i 3 metri di lunghezza e possiedono spessori ridottissimi: da 3 a 6 millimetri; nda).
Nella posa delle piastrelle di grande formato, per impedire la flessione delle lastre, occorre prestare molta attenzione ad alcune operazioni, come la loro movimentazione in cantiere, che avviene mediante carrelli, ventose o strutture fisse.
Altro aspetto cruciale per una corretta posa in opera riguarda la cura del sottofondo: queste lastre, proprio in relazione al loro ridotto spessore, esigono un sottofondo perfettamente planare e privo di irregolarità. Inoltre, serve prestare attenzione alla stesura dell’adesivo, che deve avvenire con una doppia spalmatura, sia sul sottofondo sia sul retro della lastra, ciò per evitare la presenza di vuoti al di sotto della superficie del materiale. L’adesivo deve essere steso con spatole adeguate, tale da trasferire la giusta quantità. Una volta posata, la lastra ceramica va compressa manualmente o con una piastra meccanica vibrante per assicurare il massimo contatto lastra-adesivo-supporto.
Vanno sempre realizzate, nonostante si sia in presenza di lastre di grandi dimensioni, le fughe tra un elemento e l’altro, come peraltro prescrive la normativa. Le fughe vanno poi riempite con materiale da scegliersi in funzione delle caratteristiche del rivestimento.
Per la posa dei grandi formati, come stabilisce la norma 11493 del 2013 e le sue successive modifiche (la 11493-1 e la 11493-2 entrambe del 2016) occorre impiegare un adesivo deformabile. È preferibile impiegare un adesivo di classe ad alta deformabilità, classificato come S1 o S2 in accordo alla normativa EN12004 (Classificazione degli adesivi). Tali indicazioni sono stampate sui sacchetti delle confezioni del prodotto e sulle schede tecniche dei materiali.
Le soluzioni Mapei
Per questo tipo di posa, è possibile utilizzare la famiglia degli adesivi Ultralite. Si tratta di adesivi a base cementizia, monocomponenti e alleggeriti. Utilizzando materiale riciclato alleggerito, la confezione del prodotto pesa 15 chilogrammi, contro i 25 del prodotto tradizionale.
Oltre alla diminuzione di peso, la presenza di materiale alleggerito nell’impasto conferisce una maggiore fluidità all’adesivo, che scorre quindi più facilmente sotto la spatola durante la posa.
Terzo vantaggio riguarda il consumo: il prodotto alleggerito permette, infatti, di coprire una superficie di posa più ampia rispetti ai sistemi non alleggeriti.
La combinazione di queste caratteristiche e dei relativi vantaggi si rivela molto più utili nel caso dei grandi formati, per la posa dei quali la stessa normativa stabilisce che non vi debbano essere dei vuoti tra sottofondo e lastra. Proprietà e caratteristiche che si ritrovano nei prodotti Mapei Ultralite S1 e S2.
[caption id="attachment_644002" align="aligncenter" width="386"] Ultralite S2[/caption]
Come indicato nella stessa normativa, la posa dei grandi formati richiede la doppia spalmatura di adesivo, sia sul fondo, mediante una spatola dentata, sia sul retro della lastra a zero millimetri. Una volta posata la lastra, la stessa va fatta aderire e comprimendola a mano o a macchina.
Le medesime operazioni si applicano anche per la posa di piastrelle in verticale. In questo caso, l’utilizzo degli adesivi Ultralite S1 e Ultralite S2 aiutano a contenere il peso di ogni singolo elemento di rivestimento.
Un’ulteriore distinzione va operata per quanto riguarda gli adesivi rapidi e non. Questi ultimi infatti richiedono tempi di asciugatura piuttosto lunghi, secondo i casi da dieci a quindici giorni. Gli adesivi rapidi invece hanno tempi di asciugatura più contenuti: anche solo tre giorni.
Il Keraquick Maxi S1 è un adesivo rapido, deformabile e viene utilizzato nei casi in cui occorre operare rapidamente o quando si deve incollare una pietra naturale.
[caption id="attachment_644001" align="aligncenter" width="600"] Keraquick Maxi S1[/caption]
Infine, anche per quanto riguarda la posa dei grandi formati, occorre provvedere alla realizzazione delle fughe, così come peraltro stabilisce la normativa di riferimento.
Gli adesivi adatti per grandi formati e materiali lapidei
Ultralite S1
È un adesivo cementizio monocomponente, alleggerito, ad alte prestazioni, deformabile, a scivolamento verticale nullo e tempo aperto allungato, con tecnologia Low Dust, ad alta resa, facile spatolabilità, adatto per piastrelle di ceramica e materiale lapideo.
Ha un alto contenuto di materiale riciclato, bassa emissione di sostanze organiche volatili e produce meno polveri in fase di impasto. Ha un’alta resa e un peso minore delle confezioni: caratteristiche che permettono di ridurre i consumi e i costi di trasporto.
Ultralite S1 grazie alla sua deformabilità di Classe S1 ha una buona capacità di assorbire i movimenti del sottofondo o le variazioni dimensionali delle piastrelle riducendo quindi possibili fenomeni di distacco. Inoltre l’adesivo Ultralite S1 grazie alle sue proprietà tissotropiche è indicato per la posa di piastrelle anche a parete. La durata dell’impasto è di oltre 8 ore, il tempo aperto di 30 minuti. Può essere reso pedonabile in circa 24 ore, mentre la messa in esercizio è di circa 14 giorni. Disponibile nei colori grigio e bianco. L’applicazione avviene a spatola (4-5-6-10), il consumo è pari a 1,5-2,5 kg/mq, le confezioni sono in sacchi da 15 kg.Ultralite S2
È un adesivo cementizio monocomponente, alleggerito, ad alte prestazioni, altamente deformabile, a tempo aperto allungato, con elevata capacità bagnante sul retro della piastrella, alta resa e facile spatolabilità.
Adatto per piastrelle in ceramica e materiale lapideo e per la posa di grès porcellanato di grande formato e a basso spessore, anche in facciata esterna o su isolamento a cappotto.
Ultralite S2, con deformazione trasversale superiore ai 5 mm, ha un’ottima capacità di compensare eventuali movimenti del sottofondo, dilatazioni termiche o variazioni dimensionali delle piastrelle senza causare il distacco delle stesse. L’impasto ha una durata di 8 ore e tempo aperto maggiore di 30 minuti.
Può essere reso pedonabile in circa 24 ore, mentre la messa in esercizio è di circa 14 giorni. Disponibile nei colori grigio e bianco. L’applicazione avviene a spatola (4-5-6-10), il consumo è pari a 0,8 kg/mq per millimetro di spessore ed è pari a 1,5-2,5 kg/mq, le confezioni sono in sacchi da 15 kg.Keraquick Maxi S1
È un adesivo cementizio ad alte prestazioni, a presa e idratazione rapida e scivolamento verticale nullo, deformabile, per piastrelle in ceramica e particolarmente indicato per materiale lapideo anche di grande formato.
Ha basse emissioni di sostanze organiche volatili. Idoneo per spessore di adesivo fino a 15 millimetri. La durata dell’impasto è di 45 minuti, il tempo aperto di 20.
Può essere reso pedonabile in 2-3 ore, mentre la messa in esercizio è di 24 ore (3 giorni per vasche e piscine). Disponibile nei colori grigio e bianco. Il consumo è pari a 1,2 kg/mq per millimetro di spessore, le confezioni sono in sacchi da 25 e 23 kg, le scatole pesano da 4 x 5 kg Alupack.
La norma UNI 11493
La norma Uni 11493 è stata introdotta nel 2013 e regolamenta la posa delle piastrelle ceramiche a pavimento e a parete, interne ed esterne, installate principalmente con adesivi, ma anche con malta cementizia o con altri sistemi.
La norma, valida a livello nazionale, regola la scelta dei materiali, la progettazione, l'installazione, l'impiego e la manutenzione e specifica quali sono le soluzioni da adottarsi per assicurare il raggiungimento di un alto livello qualitativo e il suo mantenimento nel tempo. Sebbene non costituisca testo di legge, la norma Uni 11493 si pone comunque come testo di riferimento per il settore, in quanto viene sempre più spesso utilizzata nella stesura dei capitolati d'appalto, oltre a essere adottata come paradigma di un lavoro svolto o meno a regola d'arte nel caso si rendano necessarie perizie tecniche nel corso di un contenzioso.
La norma basa la qualità di una piastrellatura ceramica sulla conformità ai requisiti di regolarità, durabilità, manutenibilità, sicurezza e sostenibilità.
La conformità a tali requisiti deve essere conseguita con il contributo indispensabile di tutte le figure coinvolte nella progettazione, installazione, utilizzo e manutenzione della piastrellatura. Tali funzioni sono chiaramente definite all’interno della norma stessa (committente, progettista, direttore lavori, posatore, produttori e venditori dei diversi materiali).
Le piastrelle di ceramica, utilizzate per il rivestimento superficiale di pavimenti e pareti, hanno due funzioni fondamentali: una funzione tecnica, cioè resistere alle sollecitazioni di esercizio (chimico-fisiche, meccaniche, termiche e igrometriche) garantendo la sicurezza delle persone e dell’ambiente, e una funzione estetica. Entrambe le funzioni sono fondamentali per la soddisfazione dell’utilizzatore e nessuna delle due può essere sacrificata. Le prescrizioni contenute nella norma considerano le piastrelle essenzialmente nella loro funzione tecnica, come un materiale da costruzione e non come componente di arredo.
Nel giugno del 2016 è stata pubblicata la prima revisione della norma 11493, elaborata dal Gruppo di lavoro Uni.
La modifica si è resa necessaria per correggere alcune imprecisioni della norma originaria: non era del tutto chiaro, ad esempio, il dimensionamento delle campiture su superfici esterne verticali e di facciata o le caratteristiche tecniche dei profili preformati per giunti di dilatazione. Inoltre, sono state meglio specificate le caratteristiche minime dei massetti su cui è possibile effettuare la posa di piastrellature ceramiche, in funzione delle diverse classi di esposizione. Nella versione precedente si raccomandavano sottofondi con almeno 40 MPa di resistenza alla compressione per posa a pavimento in esterno, indipendentemente dal tipo di traffico a cui erano sottoposti; tale valore è stato corretto in 30 MPa per superfici soggette a solo traffico pedonale.
Nell’occasione, l’Uni propose al gruppo di lavoro anche di predisporre una nuova norma riguardante la figura del posatore, da cui è scaturita la Uni 11493-2.
Più precisamente ora sono disponibili l’Uni 11493-1: 2016 dal titolo “Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete - Parte 1: Istruzioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione” (che sostituisce la norma Uni 11493: 2013) e la Uni 11493-2: 2016 “Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete - Parte 2: requisiti di conoscenza, abilità e competenza per posatori di piastrellature ceramiche a pavimento e a parete”.
Fonti Mapei e Assoposa
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[post_content] => Al via una serie di articoli tecnici che descrivono nel dettaglio come realizzare lavorazioni a regola d’arte con prodotti di qualità. Si parte con l’impermeabilizzazione di balconi e terrazzi che soffrono di infiltrazioni e distacchi e che trovano soluzione con l’impiego di prodotti Mapei.
A cura di Pietro MezziIndice degli argomenti:
È frequente, soprattutto nell’edilizia degli anni Sessanta e Settanta (e anche Ottanta), imbattersi in patologie edilizie frutto sia della scarsa qualità delle costruzioni sia di tecniche di posa approssimative e sia del progressivo, naturale degrado delle strutture edilizie, in particolare di quelle maggiormente esposte agli agenti atmosferici.
Uno dei casi più frequenti che si possono riscontrare anche solo attraverso un rapido sguardo all’edilizia del Dopoguerra di casa nostra, riguarda le infiltrazioni di acqua e umidità da balconi e terrazzi, che danno vita a patologie più o meno gravi secondo i casi.
Per eliminare il degrado che tali vizi costruttivi determinano spesso si interviene senza una perfetta analisi dei fenomeni e soprattutto senza una approfondita conoscenza delle modalità corrette di intervento. Serve invece conoscere i fenomeni e le tecniche per interventi a regola d’arte.
Impermeabilizzazione terrazzi e balconi
Prendiamo, ad esempio, l’intervento su di un balcone (ma l’esempio potrebbe adattarsi anche all'impermeabilizzazione di un terrazzo, bagni e vasche d’acqua di grandi dimensioni), su cui si è intervenuti per eliminarne le infiltrazioni. I sistemi che utilizzeremo nella descrizione sono prodotti e tecniche di intervento indicati da Mapei.
Partiamo, nella descrizione, dalla creazione di un massetto per esterni di un balcone (o di un terrazzo) per il quale occorre realizzare una nuova impermeabilizzazione.
La prima attenzione da considerare riguarda il rispetto dei tempi di asciugatura e stagionatura del massetto una volta realizzato, tempi indicati nella scheda tecnica del prodotto. Rispettata la tempistica, si può procedere all’impermeabilizzazione.
Il prodotto più utilizzato per questo genere di interventi in casa Mapei è Mapelastic: una malta bicomponente che ha una lunga storia di applicazioni alle spalle, pienamente attuale e indicata per questo tipo di interventi. La malta, composta di cemento e lattice tra loro miscelati nei dosaggi previsti, si trasforma in una malta impermeabile ed elastica.
Prima però di procedere alla sua stesura occorre compiere un’altra importante operazione. Serve cioè posare, lungo tutto il perimetro del manufatto che si intende impermeabilizzare (che sia un balcone, un terrazzo o una vasca d’acqua), su angoli, spigoli, giunti e cambi di pendenza, una bandella di rinforzo. Si tratta di applicare uno strato di gomma, ricoperta di tessuto di fibra, il Mapeband, che garantisce la perfetta adesione alla malta. L’operazione viene effettuata con un pennello o una spatola.
Una volta conclusa tale operazione si può procedere con il Mapelastic. In questo modo è possibile risolvere anche i punti più critici esistenti.
Terminata questa operazione, con l’utilizzo di una spatola dentata (numero 5), viene posato il primo strato della malta bicomponente. Si tratta di uno strato di 2-3 millimetri: uno spessore sufficiente per realizzare una successiva operazione, vale a dire la posa di una rete in fibra di vetro, flessibile e resistente agli alcali, utile al rinforzo del sistema impermeabilizzante.
Posata la rete, sulla stessa occorre esercitare una certa pressione, necessaria a immergerla completamente nello strato di Mapelastic appena steso, che, attraverso i fori della rete, deve poter emergere completamente.
In linea teorica, l’operazione di impermeabilizzazione sarebbe terminata. Ma la realtà di cantiere è cosa differente dalla teoria e dagli esperimenti di laboratorio. Per cui, se la rete, sottoposta a pressione, non viene completamente ricoperta significa che l’operazione non è andata a buon fine. Ciò può dipendere dal sottofondo non perfettamente realizzato, perché disomogeneo.
Per ovviare a tale inconveniente occorre procedere alla stesura di un altro strato di Mapelastic, a copertura totale della rete, a zero spessore o al massimo di un millimetro, utilizzando una spatola liscia. Questa operazione serve per disporre di una superficie finale omogenea. Ma attenzione, questa ultima operazione deve essere realizzata il giorno successivo alla stesura del primo strato.
In definitiva, il sistema Mapei per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazzi e vasche d’acqua, si compone di tre elementi fondamentali:
malta cementizia Mapelastic,
rete in fibra di vetro,
bandella di rinforzo per giunti e discontinuità della superficie.
Per evitare che vi possa essere un’infiltrazione sul frontalino di balconi e terrazzi, occorre procedere con un altro accorgimento tecnico, che consiste nel far risvoltare lo strato di Mapelastic sui frontali. Una volta realizzato, il frontalino di può essere pitturato, ma solo con pitture elastiche deformabili.
Ultimate tutte le operazioni e trascorsi alcuni giorni (almeno 2-3 secondo i casi), è possibile iniziare a posare, sullo strato di Mapelastic, con le normali colle, le piastrelle: i tempi di attesa della posa dipendono dalle temperature.
Di Mapelstic esiste anche la versione Turbo: una malta, a presa rapida, che asciuga molto rapidamente, addirittura in 6-7 ore e fino a un massimo di 24 ore.
Impermeabilizzazione balconi con i prodotti Mapei
Mapelastic
È una malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazze, bagni e piscine. Il rapporto dell’impasto è di 3:1 e la durata dell’impasto di circa un’ora.La temperatura di applicazione permessa varia da +5 a +35° centigradi. Lo spessore minimo di applicazione è di 2 mm in due mani. L’applicazione può essere a spatola o a spruzzo. Il consumo a spatola è di 1,7 kg/mq per mm di spessore; a spruzzo di 2,2, kg/mq per mm di spessore. Le confezioni sono di unità di 32 kg (sacchi da 24 kg più taniche da 8) e da 16 kg (due sacchetti da 6 kg più una tanica da 4 kg).
Mapelastic Turbo
Malta cementizia bicomponente elastica, a rapido asciugamento, anche a basse temperature e con sottofondi non perfettamente asciutti, per l’impermeabilizzazione di terrazzi e balconi.
Il rapporto dell’impasto è di 1:0,8, la durata di oltre 45’. La temperatura di applicazione permessa varia da +5 a 35° centigradi. Lo spessore minimo di applicazione è di 2 mm, in due mani con interposta armatura in fibra di vetro. L’applicazione avviene a spatola. Il consumo è di 2,4 kg/mq (per due mani di prodotto con interposta armatura).
Le confezioni sono da kit da 36 kg (sacchi da 20 kg più taniche da 16 kg) e kit da 18 kg (sacchi da 10 kg più taniche da 8 kg).
Mapeband
È un nastro gommato con feltro resistente agli alcali per sistemi impermeabilizzanti cementizi e guaine liquide. La temperatura di esercizio varia da - 30 a + 60°C. Le confezioni sono in rotoli da 50 m e 120 mm di larghezza totale; rotoli da 10 m e 120 mm di larghezza totale; angolari da 90 e 270°; mascherine per fori passanti da 120 per 120 mm e 400 per 400 mm; pezzi speciali a croce e a T.
Mapeband Easy
Nastro in gomma per raccordi elastici di sistemi impermeabilizzanti, rivestito su entrambi i lati con tessuto non tessuto in polipropilene. Lo spessore è di 0,68 mm. La larghezza del nastro è di 130 mm. La resistenza a trazione è pari a 45 N/15 mm. L’allungamento a rottura è del 315%. Le confezioni sono rotoli da 30 m e rotoli da 10 m; angolari da 90 e 270°; quadrotti per fori passanti da 200 per 200 mm e 400 p.
Altri articoli tecnici realizzati in collaborazione con MapeiFughe e giunti a regola d’arteCeramica e grande formato. Quale adesivo?Tutto quello che c’è da sapere sul massettoCome ripristinare il calcestruzzo
[post_title] => Impermeabilizzazione terrazzi e balconi: realizzarla con prodotti Mapei
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[post_content] => Sono terminati i lavori di restauro della Galleria Vittorio Emanuele II. Dopo 50 anni il “salotto di Milano” si è rifatto il look. Progettata nel 1865 dall’architetto Giuseppe Mengoni, la Galleria si trovava in uno stato di degrado tale da richiedere un intervento massiccio e cospicuo.
“In soli 200 giorni abbiamo restituito alla città uno spazio celebre in tutto il mondo”, ha commentato l’assessore alla Casa e lavori pubblici Lucia Castellano, aggiungendo: “E’ un lavoro molto prestigioso, fatto con grande impegno da tutti coloro che vi hanno preso parte, dal Comune di Milano all’impresa esecutrice”.
“Milano ritrova oggi una delle sue vetrine migliori e un rinnovato asse turistico che raccorda le due principali attrazioni storico-culturali, Scala e il Duomo. Questo restauro ha permesso di recuperare il piacere della celebre passeggiata in Galleria, con il suo fascino tra storia arte e stile tutto italiano”, ha detto l’assessore al Commercio, attività produttive, turismo e marketing territoriale Franco D’Alfonso.
L’intervento di restauro conservativo della pavimentazione della Galleria Vittorio Emanuele II è stato effettuato dall’Amministrazione comunale con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano, in coordinamento con l’Unione del Commercio e l’Associazione Salotto di Milano.
I lavori sono iniziati il 4 maggio 2011: la pavimentazione della Galleria è stata portata a termine in 210 giorni, secondo un crono-programma ben dettagliato che ha consentito di rendere il più veloce possibile il piano degli interventi. I lavori non hanno pregiudicato la fruizione del salotto di Milano.
Mapei ha contribuito a questo progetto collaborando sin dal 2007 con il settore tecnico culturale del Comune di Milano attraverso indagini diagnostiche che hanno consentito di individuare e testare le soluzioni tecniche più adeguate. L’intervento, eseguito su progetto dell’Amministrazione comunale a firma degli architetti Silvia Volpi (Responsabile del procedimento) e Pasquale Mariani Orlandi (progettista, direttore dei lavori e coordinatore della Sicurezza), è stato eseguito dall’impresa Trivella con i prodotti Mapei e il supporto tecnico continuo in cantiere da parte dei tecnici Mapei, sotto la direzione dei tecnici del Comune di Milano.
Le operazioni di restauro sono state eseguite conservando i materiali presenti e le tracce storiche che il tempo aveva impresso sulla pregevole pavimentazione.
Il lavoro svolto dai mosaicisti e dai restauratori specializzati dell’impresa Trivella è stato di assoluta professionalità: di pari passo con la direzione lavori, è stato necessario gestire situazioni di degrado con un’attenta ed oculata fase di studio e preparazione, prima di poter metter mano alla fase operativa. Tutti i lavori sono stati eseguiti senza mai interrompere la fruizione degli spazi della Galleria, in condizioni disagiate per l’affluenza del pubblico e per le condizioni climatiche, con operazioni richiedenti pazienza ed estrema delicatezza. La ristrutturazione è stata eseguita su tutta la pavimentazione e si è concentrata in particolare sulla parte centrale, dove sono stati effettuati il maggior numero di interventi conservativi.
L’intervento ha previsto più fasi con diversi prodotti Mapei:
- Il ripristino dei rosoni e dei petali con EPORIP, MAPEGROUT T40, KERALASTIC T,
MAPESIL AC
- Il consolidamento e il reintegro del sottofondo degradato, con l’utilizzo dei prodotti NIVORAPID e LATEX PLUS, MAPECEM PRONTO, MAPEGROUT SV FIBER, PRIMER 3296, EPORIP
- La posa del mosaico e delle lastre in pietra, con l’utilizzo di ELASTORAPID
- La posa di elementi vitrei, con l’utilizzo di ELASTORAPID e KERAPOXY
- Le sigillature elastiche, con l’utilizzo di MAPESIL AC e MAPESIL LM
Grazie alle soluzioni Mapei utilizzate, è stato ottimizzato il tempo di posa dei materiali permettendo quindi di usufruire in breve tempo della nuova pavimentazione.
Mapei ancora una volta si pone al servizio della cultura, contribuendo con i suoi prodotti e con personale altamente qualificato, mettendo la propria esperienza a disposizione per mantenere vivo un luogo di particolare rilievo strategico, culturale e affettivo per la città di Milano.
La superficie già restaurata della Galleria è di 4.050 mq. A questo intervento seguirà la sistemazione della pavimentazione dei portici settentrionali e meridionali con termine nell’aprile 2012, per una superficie complessiva restaurata di 6.300 mq. Il costo totale dell’opera ammonta a 1.970.000 euro.
I restauri sono stati condotti su tre turni lavorativi, con un impegno costante 24 ore su 24 e una presenza media giornaliera di 35 artigiani. È stato un vero e proprio “cantiere evento”, in quanto l’impiego di cesate trasparenti con descrizioni sintetiche delle opere ha consentito a tutti i passanti e ai turisti di assistere ed essere sempre partecipi all’iniziativa.
[post_title] => Conclusi i lavori di restauro della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano
[post_excerpt] => Si sono conclusi i lavori di restauro conservativo voluti dal Comune di Milano che hanno restituito ai milanesi e a tutti i turisti che visitano quotidianamente questo fulcro di vita cittadina una rinnovata pavimentazione della Galleria Vittorio Emanuele II.
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[post_content] => Già nell’antichità gli uomini sfruttavano l’energia eolica dei mulini a vento per ricavarne energia meccanica per diversi usi, dalla macinazione del grano al pompaggio dell’acqua.
I moderni generatori eolici, o aerogeneratori, sono costituiti da un palo di sostegno che ha sulla sommità la cosiddetta gondola, o navicella, che è in grado di ruotare rispetto al sostegno per mantenere l’asse della macchina sempre parallelo alla direzione del vento.
All’estremità della gondola è fissato il rotore, sul quale sono montate le pale in fibra di vetro. La forma delle pale è disegnata in modo che il flusso dell’aria che le investe azioni il rotore; dal rotore l’energia cinetica del vento viene trasmessa a un generatore di corrente collegato a sistemi che regolano la produzione di elettricità.
I generatori eolici possono avere una, due o tre pale di varie lunghezze: il tipo più diffuso è l’aerogeneratore di taglia media, alto oltre 50 metri, con due o tre pale lunghe circa 20 metri, posato su un basamento di calcestruzzo.
Il gruppo spagnolo Iberdrola Renovables nel 2008 ha iniziato a costruire a Kisigmànd, nel nord ovest dell’Ungheria, il più grande parco di stazioni eoliche, formato da 62 aerogeneratori di 2 MW di capacità. Nella prima fase – terminata nel febbraio 2009 - sono state costruite 25 turbine eoliche, mentre l’intero parco è stato consegnato nel 2010. Il secondo gruppo di stazioni eoliche è localizzato nelle vicinanze dell’autostrada.
Costruire una base
L’Assistenza Tecnica Mapei è stata contattata dall’impresa incaricata di realizzare le basi in calcestruzzo del secondo gruppo di generatori, sulle quali sono stati innestati i pali di sostegno dei rotori.
L’impresa aveva già avuto modo di lavorare con Mapei in un precedente cantiere nel quale era stato utilizzato DYNAMON SR31, additivo superfluidificante a base acrilica modificata, specifico per il calcestruzzo preconfezionato, che è stato scelto anche per questa particolare realizzazione. Il prodotto è riuscito a fornire un calcestruzzo di elevata lavorabilità che ha permesso una facile posa in opera allo stato fresco e con elevate prestazioni quando si è indurito. Inoltre DYNAMON SR31 è stato in grado di garantire al calcestruzzo della base un buon mantenimento della lavorabilità iniziale nelle varie classi di consistenza, anche quando la temperatura esterna era elevata. I tecnici dell’impresa incaricata sono riusciti ad assicurare una fornitura continua nelle quantità richieste, mentre il costante controllo delle diverse fasi di intervento e il lavoro preciso si sono dimostrati di primaria importanza ai fini dell’alta qualità del calcestruzzo.
Per la costruzione di ogni base sono state necessarie dalle 6 alle 8 ore di lavoro.
Il dosaggio dell’additivo superfluidificante ha richiesto grande attenzione per conservare la consistenza finale: per questo motivo sono stati effettuati frequenti controlli di laboratorio.
Le condizioni meteorologiche hanno rappresentato un’altra sfida: qualità ed esatto mix design dovevano essere mantenuti costanti anche con i cambiamenti termici in estate come in inverno.
Durante i periodi di grande caldo è stato consigliato l’utilizzo del fluidificante ritardante MAPETARD, particolarmente adatto per tutte quelle applicazioni nelle quali si richiede un’alta conservazione della lavorabilità.
Con l’aggiunta di MAPETARD non ci sono interruzioni neppure nel caso di lavori di grande volume, e il prodotto è adatto anche a trasporti molto lunghi. Per realizzare la base di aggancio del palo è stato utilizzato l’additivo MAPEPLAST N11, ideale per preparare il calcestruzzo dove è necessario un moderato effetto ritardante e un buon mantenimento della lavorabilità (il prodotto è commercializzato solo in Ungheria. In Italia il corrispettivo è MAPEPLAST N10).
La collaborazione tra l’Assistenza Tecnica Mapei e gli addetti di Holcim Zrt., impresa che ha fornito il calcestruzzo per le basi dei generatori eolici, si è conclusa con soddisfazione di entrambi grazie alla fornitura di un ottimo additivo per calcestruzzo, che ha risposto a tutti i requisiti necessari all’istallazione dei generatori eolici.
Scheda tecnica
• Base in calcestruzzo per aerogeneratori, Kisigmànd, Ungheria
• Periodo di costruzione: 2009-2010
• Periodo di intervento: 2009-2010
• Intervento Mapei: fornitura di additivi per il confezionamento del calcestruzzo
• Committente: Iberdrola Renovables
• Impresa esecutrice: Gropius Zrt.
• Fornitore del calcestruzzo: Holcim Zrt.
• Distributore Mapei: Holcim Zrt.
• Coordinamento Mapei: Szautner Csaba, Vilmos Ovàri, Tamàs Dròth, Mapei Kft
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[post_excerpt] => L’energia eolica è un’importante fonte rinnovabile: non richiede infatti alcun tipo di combustibile, ma utilizza l’energia cinetica del vento, convertendola prima in energia meccanica e poi in elettrica; è inoltre un’energia “pulita”, perché non provoca emissioni dannose per l’ambiente.
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[post_content] => In tale ambito le necessità del restauro “sostenibile”, anche finalizzato alla correzione delle carenze costruttive e delle caratteristiche intrinseche della muratura stessa, generano l’esigenza di studiare materiali e tecnologie innovative di rinforzo strutturale che siano meglio compatibili con le caratteristiche fisico-meccaniche della muratura e con la sua intrinseca durabilità.
I recenti sviluppi del sistema normativo nel nostro paese, con l’adozione delle Norme Tecniche per le Costruzioni e la recente Direttiva del P.C.M. per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale,
prevedono, tra l’altro, anche la possibilità di interventi con materiali innovativi per fronteggiare eventuali carenze che dovessero emergere dalla valutazione della struttura.
Tra essi è prevista anche la tecnica di rinforzo basata sull’utilizzo di materiali compositi. Tali materiali offrono
una serie di vantaggi rilevanti in presenza di un patrimonio edilizio di carattere storico-monumentale.
La loro applicazione consente di sopperire alla carenza di resistenza a trazione delle murature e di conferire maggiore duttilità al comportamento globale delle strutture.
In questo ambito si colloca il sistema di consolidamento tecnologicamente innovativo con materiali compositi a
matrice inorganica sviluppato da Mapei.
Esso è costituito da una rete a maglia quadrata in fibra di vetro alcali-resistente (A.R.) pre-apprettata, posta in opera mediante una malta premiscelata bicomponente ad
elevata duttilità a base di calce idraulica (NHL) ed Eco-Pozzolana.
In questo articolo sono illustrate le modalità applicative del sistema di rinforzo e presentati i risultati di una campagna sperimentale di prove condotta su quattro campioni costituiti da pannelli in muratura di tufo giallo napoletano sottoposti a prove di compressione diagonale.
I risultati dei test indicano che il sistema di rinforzo presenta notevoli benefici in termini di incremento della resistenza a taglio e della duttilità, godendo di diffusa capacità ridistributiva in grado di limitare comportamenti
post-picco estremamente fragili per l’elemento rinforzato e ciò con significativi vantaggi in caso di evento sismico.
(1). Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
(2). Mapei S.p.A., Milano
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[post_title] => Comportamento sperimentale di muratura di tufo rinforzata con FRG
[post_excerpt] => Le tematiche connesse alla conservazione, al consolidamento ed alla mitigazione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio di interesse storico-monumentale, così diffusamente presente in Italia, sono oggetto di crescente interesse presso la comunità scientifica.
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[post_content] => Negli ultimi due anni il mercato cinese è stato caratterizzato da una forte crescita economica: il PIL cinese è aumentato di oltre l’11%, gli investimenti nel settore edile di oltre il 14%, i consumi di piastrelle del 9,0% e l’export di piastrelle di almeno il 20%. A questa forte espansione del settore delle costruzioni ha ovviamente contribuito in maniera determinante l’intensa preparazione, negli ultimi anni, della città di Pechino per la prossima edizione delle Olimpiadi, che inizierà l’8 agosto 2008 (data considerata particolarmente fausta secondo le credenze locali) e terminerà il 24 dello stesso mese.
E’ evidente che in Cina si è lavorato duramente per impressionare il pubblico internazionale con ambiziosi progetti architettonici: originali strutture sportive, commerciali, residenziali e turistiche, nonché maestose infrastrutture per i trasporti e la viabilità.
La città, e tutto il Paese, stanno dunque sfruttando al massimo le Olimpiadi come occasione di apertura al mondo e di rinnovamento a breve e lungo termine: 43 miliardi di euro (provenienti da fondi pubblici e privati) sono stati investiti, solo nel 2007, in infrastrutture, imprese e servizi.
Prova evidente della volontà cinese di stupire il mondo, presentandosi come nazione all’avanguardia, sono alcune opere architettoniche avveniristiche, realizzate nella capitale, per lo più a firma di famosi studi stranieri come Herzog & de Meuron, Paul Andreu e OMA: lo Stadio Nazionale (il “Nido”), il Teatro Nazionale (l’“Uovo”), la nuova sede dell’emittente televisiva nazionale (le “Torri pendenti”).
Segno della volontà di investire nel futuro sono anche alcuni complessi destinati a ospitare eventi sportivi ed esposizioni anche nei prossimi cinque anni, e numerose strutture indoor e outdoor realizzate per incoraggiare il diffondersi delle attività sportive tra i cittadini della capitale.
L’edilizia del settore turistico ha anch’essa conosciuto una forte crescita: 290.000 sono le nuove camere (di cui 800 in hotel di alta categoria e 4000 in alberghi di vario livello, ostelli e centri sportivi) recentemente completate per alloggiare gli spettatori e gli atleti attesi per le Olimpiadi.
Mapei e i Giochi
Già dagli anni ’70 in occasione delle Olimpiadi e di avvenimenti sportivi internazionali, Mapei ha fornito i propri prodotti per la realizzazione di piscine, piste di atletica e strutture sportive in interno ed in esterno. E’ particolarmente significativa la collaborazione che si è instaurata tra Mapei e Mondo - azienda specializzata per la produzione di pavimentazioni per le strutture sportive - che ha portato alla realizzazione delle più prestigiose piste di atletica e che hanno siglato accordi di fornitura esclusiva con il Comitato Organizzatore dei Giochi.
Per Pechino 2008, ancora una volta in collaborazione con Mondo, i prodotti Mapei sono stati impiegati in ben dieci edifici. Le soluzioni proposte hanno trovato impiego nei lavori di costruzione o rinnovamento di diverse strutture sportive che ospiteranno i Giochi, di complessi destinati all’accoglienza di atleti e turisti da tutto il mondo, così come di infrastrutture quali ponti, viadotti, tunnel, strade, ecc., opere che rientrano nel piano di ammodernamento previsto dalle autorità cinesi in vista delle Olimpiadi.
Progetti cui ha partecipato Mapei
Stadio Nazionale (nido d’uccello) a Pechino
Quest’imponente e originale complesso architettonico, ormai divenuto uno dei simboli più conosciuti a livello mondiale delle Olimpiadi di Pechino 2008, è stato progettato dal prestigioso studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron e realizzato in cinque anni con un investimento di 320 milioni di euro. Il complesso occupa una superficie di 250.000 m2 ed è in grado di accogliere ben 91.000 spettatori su tre livelli. Ospiterà la cerimonia di apertura e quella di chiusura dei Giochi, oltre a 57 gare di diverse specialità di atletica, sollevamento pesi, calcio e baseball. L’intricata struttura di pilastri d’acciaio visibili dall’esterno le ha guadagnato il soprannome di “Nido d’uccello”. Il tetto previsto nel progetto originale non è mai stato realizzato per eccessivi costi e per le difficoltà nel mantenere gli standard di sicurezza antisismica. La principale pista di atletica per le gare e quella per il riscaldamento, così come i pavimenti delle aree interne di circolazione e di vari locali di servizio (sale di chiamata, zone per il controllo anti-doping, ecc.), sono stati realizzati in gomma rossa (fornita dall’azienda Mondo) e posati con l’adesivo ADESILEX G19 (con catalizzatore rapido per rispettare gli strettissimi tempi previsti per i lavori di posa).
Scheda tecnica
• Intervento: posa di piste sportive e pavimenti in gomma
• Committente: National Stadium Co. Ltd
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Progetto: Herzog & de Meuron (Svizzera) e China Architecture Design Institute
• Materiali posati: rivestimento in gomma (Mondotrack FTX) fornito e posato da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Stadio Coperto di Basket Wukesong a Pechino
Lo stadio, progettato dallo studio svizzero Burckhardt + Partner, ha un corpo centrale cubico le cui pareti esterne dovevano essere originalmente ricoperte da enormi schermi televisivi a cristalli liquidi. Dopo che le autorità cinesi hanno disposto una completa revisione del progetto per ridurne i costi e l’impatto ambientale, i progettisti hanno deciso di realizzare delle facciate in vetro sostenute da una struttura portante in lega di alluminio.
L’edificio, dotato di 18.000 posti, è situato all’interno del Centro di Sport e Cultura Wukesong che si estende su di una superficie di 50.000 m2 e comprende anche il campo da baseball Wukesong e un ulteriore parco sportivo.
I pavimenti in gomma delle aree di circolazione sono stati realizzati con rivestimenti della Mondo incollati con ADESILEX G19.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti in gomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: Wukesong Culture & Sports Centre Co Ltd e BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Progetto: Beijing Institute of Architectural Design (Huyue Studio e Second Design Studio) e Burckhardt + Partner (Svizzera)
• Imprese appaltatrici: Urban Engineering Group e Zhongguancun Construction Associates
• Materiali posati: pavimenti sportivi in materiali vinilici (Mondosport) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Palestra dell’Università di Tecnologia a Pechino
Questo complesso, dall’imponente tetto a cupola dal diametro di 93 m, ospiterà le gare di badminton e ginnastica ritmica. Occupa una superficie di 24.383 m2 ed è in grado di offrire posto ad oltre 6.000 spettatori. L’adesivo Mapei ADESILEX G20 è stato usato per incollare i pavimenti del campo in materiali vinilici e di quelli in gomma delle aree di passaggio, entrambi forniti da Mondo.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti vinilici e ingomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Punti, Futura) e in materiali vinilici (Mondosport) forniti e posati da Mondo
• Prodotto Mapei: Adesilex G20
Stadio Nazionale Coperto a Pechino
Lo Stadio Nazionale Coperto si distingue per il profilo aggraziato del suo tetto d’acciaio ondulato (che ricorda la forma degli antichi ventagli cinesi), posto sulla sommità di un corpo cubico centrale delimitato da una facciata in vetro. Il progetto architettonico è improntato alla massima praticità: si tratta del più esteso stadio polifunzionale di Pechino, in grado di ospitare fino a 20.000 spettatori delle gare di ginnastica artistica e pallamano di quelle di basket su sedia a rotelle durante le Paraolimpiadi.
Gli Istituti di Design d’Architettura e di Ricerca Architettonica e Design di Pechino, in collaborazione con Munich Group, hanno realizzato un complesso di 80.000 m2, che si estende su 4 piani. Anche in questo caso, particolare attenzione è stata rivolta all’impiego di tecnologie, sistemi e materiali eco-compatibili, che assicurassero un rilevante risparmio energetico e un ridotto impatto ambientale.
Per la posa dei pavimenti in gomma dei campi da pallamano, sono stati usati i collanti Mapei ADESILEX G19 e ADESILEX G20.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti in gomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: Guocao Investment Development Co. Ltd e BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Progetto: Munich Group (Germania), Beijing Institute of Architectural Design e Beijing Urban Engineering Design and Research
• Impresa appaltatrice: Beijing Urban Engineering Group
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Mondoflex) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotti Mapei: Adesilex G19 e Adesilex G20
Stadio Olimpico di Tiro a Segno a Pechino
Questa struttura è stata progettata dall’Università Qinghua di Pechino, in collaborazione con lo studio australiano di architettura OSA Architect Agency, con una particolare attenzione alla sua integrazione nell’ambiente circostante, all’utilizzo di tecnologie eco-sostenibili e all’impiego di sistemi che consentano un consistente risparmio energetico. E’ in grado di accogliere ben 8.954 spettatori e include i campi per le gare di qualificazione e le finali di tiro a segno, oltre a spazi accessori per il riscaldamento e le attività ricreative degli atleti. I prodotti Mapei sono stati usati per la realizzazione del campo da tennis in un’area al coperto, dove i sottofondi sono stati trattati con PRIMER G e poi livellati con ULTRAPLAN, prima dell’applicazione di 4 strati di rivestimento acrilico per pavimenti.
Anche nella costruzione della piscina hanno trovato uso le soluzioni Mapei: l’adesivo GRANIRAPID è stato impiegato per incollare le piastrelle di ceramica della vasca, le cui fughe sono poi state stuccate con KERACOLOR GG, miscelato con l’additivo FUGOLASTIC.
Inoltre, circa 5.000 m2 di pavimenti sportivi in materiali vinilici sono stati, anche in questo caso, forniti da Mondo e posati con l’adesivo Mapei ADESILEX G19.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti sportivi vinilici; trattamento dei sottofondi del campo da tennis; posa di ceramica nelle piscine
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: General Administration of Sports of China e BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Progetto: Architectural Design & Research Institute of Qinghua University, OSA Architect Agency (Australia) e China Sports Facility Design Center
Posa di ceramica nelle piscine e trattamento dei sottofondi del campo da tennis:
• Impresa appaltatrice: CSFC (China Sports Facility Construction)
• Impresa esecutrice: CSFC
• Prodotti Mapei: , Primer G e Ultraplan (per i sottofondi dei campi da tennis); Granirapid e Keracolor GG+Fugolastic (per la posa di ceramiche nelle piscine)
Coordinamento Mapei: Peter Jew (Mapei Far East)
Posa dei pavimenti vinilici:
• Materiali posati: pavimenti sportivi in materiali vinilici (Mondosport) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Palestra del Centro Sportivo Olimpico a Pechino
Il Centro è stato recentemente allargato per ospitare le partite di qualificazione e le finali di pallamano durante le Olimpiadi e gli allenamenti di pallacanestro, scherma e rugby durante le Paraolimpiadi. Si estende su di un’area di oltre 47.000 m2 e può ospitare 6.300 spettatori. I pavimenti dei campi da pallamano sono stati realizzati con gomma fornita da Mondo e posata con ADESILEX G20.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti sportivi in gomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Impresa esecutrice: Mondo
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Mondoflex) forniti e posati da Mondo
• Prodotto Mapei: Adesilex G20
Università dello Sport a Pechino
Questo campus universitario, dove gli studenti cinesi dal 1953 si specializzano in
discipline sportive, sarà anche lo scenario degli allenamenti pre-gara, nel corso
delle Olimpiadi, sia per la squadra italiana che per quella cinese. Varie piste di gomma delle aree outdoor e indoor sono state fornite da Mondo e incollate con ADESILEX G19.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di piste sportive in gomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Sportflex Super X) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Stadio di Shanghai a Shanghai
Questo stadio polifunzionale, costruito nel 1997 in occasione dell’ottava edizione dei Giochi sportivi della Repubblica Popolare Cinese, può ospitare circa 80.000 persone. È uno degli stadi più grandi del mondo e il secondo in Cina (dopo lo Stadio Nazionale) e qui si disputeranno varie partite di qualificazione di calcio dei Giochi Olimpici.
La nuova pista in gomma fornita da Mondo è stata incollata su circa 16.000 m2 con ADESILEX G19. Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti in gomma
• Periodo di intervento: 2007
• Committente: BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Sportflex Super X) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Stadio di Shenyang a Shenyang
Questa struttura può oggi accogliere fino a 60.000 spettatori ed è stata costruita in poco più di un anno, in tempo per ospitare alcune partite di qualificazione di calcio delle Olimpiadi.
La pista in gomma fornita da Mondo è stata incollata su circa 16.000 m2 con ADESILEX G19.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di pavimenti in gomma
• Committente: Shenyang Wulihe Sports Development Co. Ltd e BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Progetto: Shanghai Institute of Architectural Design & Research co. Ltd e Ingerosec Corporation (Giappone)
• Impresa appaltatrice: China State Construction First Division Construction & Developing Co. Ltd
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Sportflex Super X) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
Stadio del Centro Olimpico a Tianjin
Lo stadio, la cui costruzione è iniziata nel 2003, si estende su una superficie di 78.000 m2 e offre posto a 60.000 spettatori. Il progetto è stato elaborato dallo studio giapponese Axs Sawto Inc. secondo i criteri di rispetto per l’ambiente e di impiego di altissima tecnologia imposti dalla committenza.
All’interno di questa maestosa struttura, che illuminata di notte ricorda l’occhio di un uccello, saranno ospitate le partite di qualificazione di calcio.
La pista in gomma è stata fornita dalla Mondo e incollata su circa 12.700 m2 con ADESILEX G19.
Scheda tecnica
• Intervento: posa di piste sportive in gomma
• Periodo di intervento: 1° semestre 2008
• Committente: BOCOG (Beijing Organizing Committee for the Games of the XXIX Olympiad)
• Materiali posati: pavimenti sportivi in gomma (Sportflex Super X) forniti e posati da Mondo (Italia)
• Prodotto Mapei: Adesilex G19
I prodotti Mapei utilizzati
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per la posa di resilienti, tessili e legno” e “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei”.
Adesilex G19: adesivo epossipoliuretanico a 2 componenti, a monospalmatura, per l’incollaggio di pavimenti resilienti su sottofondi assorbenti e non assorbenti all’interno e all’esterno. Disponibile anche nella versione rapida.
Adesilex G20: adesivo epossipoliuretanico a due componenti a monospalmatura e bassa viscosità per l’incollaggio di pavimenti resilienti su sottofondi assorbenti e non assorbenti all’interno e all’esterno.
Fugolastic: additivo polimerico liquido per Keracolor FF, GG e SF.
Granirapid (C2F, S1): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, deformabile, a presa e idratazione rapida, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo (spessore dell’adesivo fino a 10 mm).
Keracolor GG (CG2): malta cementizia preconfezionata ad alte prestazioni, modificata con polimero, per la stuccatura di fughe da 4 a 15 mm.
Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC).
Ultraplan: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm.
[post_title] => Le Olimpiadi di Mapei
[post_excerpt] => Come già nelle precedenti edizioni dei Giochi Olimpici, sin da Monaco 1972, Mapei – maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo - ha contribuito alla costruzione di numerose strutture sportive che ospiteranno le Olimpiadi di Pechino 2008
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[post_content] => L’indurimento dei prodotti cementizi avviene a causa dell’idratazione, a seguito della quale essi sviluppano progressivamente le caratteristiche meccaniche desiderate. Le reazioni di idratazione inducono anche delle variazioni volumetriche, causate dal fatto che il volume del cemento idratato è minore della somma dei volumi del cemento e dell’acqua prima dell’idratazione.
Una delle conseguenze pratiche più indesiderate di tali variazioni volumetriche è la formazione di crepe che possono verificarsi nei prodotti in fase di indurimento. La formazione di crepe è legata al fatto che il cemento è molto resistente a compressione, ma piuttosto debole nei confronti di sforzi di trazione. E’ quindi chiaro che è di estrema importanza essere in grado di controllare le variabili che provocano tali variazioni di volume.
Questo argomento è assolutamente cruciale per quanto riguarda i prodotti autolivellanti, in cui la formazione di crepe è un problema ben noto e che desta sempre notevoli preoccupazioni in fase di applicazione. Peraltro le crepe non sono l’unico inconveniente indotto dalle variazioni volumetriche negli autolivellanti, dato che queste possono anche generare delle tensioni eccessive, che possono causare il distacco del prodotto dal sottofondo.
Le foto 1 e 2 sono piuttosto espressive e raffigurano il verificarsi di questi due eventi, distacco e crepe, in condizioni reali di cantiere.
I laboratori di ricerca Mapei hanno dedicato a tali questioni un’attenzione particolare, con lo scopo di sviluppare dei prodotti autolivellanti che fornissero garanzie speciali rispetto ai problemi descritti sopra. E’ comunemente noto che negli autolivellanti è necessario utilizzare particolari composizioni della fase legante che permettano di ottenere delle espansioni in grado di compensare almeno in parte i movimenti di ritiro. Ciò viene solitamente ottenuto utilizzando delle miscele di cemento Portland, cemento alluminoso e solfato di calcio che per idratazione formano una specie chimica detta ettringite, che provoca un’espansione della matrice cementizia.
La foto 3 mostra una bella immagine dell’ettringite ottenuta al microscopio elettronico a scansione ambientale, che è uno strumento che rende disponibili informazioni fondamentali sulla morfologia di questa specie così importante nel determinare le proprietà applicative dei prodotti autolivellanti. La formazione dell’ettringite avviene solitamente entro alcune decine di minuti dalla miscelazione del prodotto con acqua.
I fenomeni di contrazione della matrice cementizia intervengono successivamente, in tempi più lunghi: in un buon prodotto autolivellante espansione iniziale e ritiro all’incirca si compensano e il movimento totale è di conseguenza piuttosto piccolo. Un aspetto tuttavia spesso trascurato dai produttori di autolivellanti e su cui viceversa Mapei ha focalizzato la propria attenzione è il fatto che la fase del processo di idratazione, durante il quale si forma l’ettringite, è comunque uno stadio critico nel ciclo di vita del prodotto.
La formazione massiva di ettrigite, infatti, avviene mentre il prodotto sta andando in presa: in questa fase esso quindi subisce delle notevoli variazioni dimensionali e contemporaneamente attraversa una profonda trasformazione delle proprie caratteristiche meccaniche, passando da uno stato fluido a uno stato solido. E’ necessario quindi che la composizione chimica dell’autolivellante sia tale che questa fase avvenga in maniera ben controllata: solo in questo modo il prodotto è in grado di garantire un’assoluta sicurezza in fase di posa.
Per poter meglio focalizzare lo studio di questa fase, la ricerca Mapei ha recentemente implementato dei nuovi metodi di indagine servendosi di strumenti che permettono di approfondire lo studio dei movimenti dei prodotti, estendendo la finestra sperimentale fino ai primi attimi di vita del prodotto impastato, la cosiddetta “fase plastica”.
Il metodo convenzionale per misurare i movimenti per i prodotti autolivellanti, rappresentato dal cosiddetto metodo dei ritiri igrometrici, consente infatti di misurare la variazione dimensionale di un provino solo successivamente al suo indurimento. Il valore di riferimento della misura, quindi, corrisponde all’istante in cui questo viene estratto da uno stampo, cosa che avviene almeno tre ore dopo la sua miscelazione con acqua. Di conseguenza il metodo dei ritiri igrometrici non permette di monitorare interamente la fase espansiva.
Il primo di questi nuovi strumenti è costituito da una piccola cassaforma d’acciaio di sezione triangolare, dotata di pareti laterali mobili, in cui viene versato il prodotto subito dopo la miscelazione con acqua. Le due pareti si muovono per effetto delle variazioni volumetriche del materiale e i loro spostamenti vengono misurati da due trasduttori sommando le misure dei quali si ottiene il movimento totale (foto 4).
A tale strumento è stato affiancato l’uso di una sonda termica con l’intento di monitorare le variazioni di temperatura che si verificano nel campione, provocate dalle reazioni di idratazione che sviluppano calore.
L’importanza delle informazioni acquisite con questa tecnica d’indagine può essere compresa con un esempio.
Un prototipo “A” di un autolivellante in fase di sviluppo in laboratorio aveva dato risultati in specifica ed i movimenti registrati con i classici ritiri igrometrici - rappresentati dalla linea bianca in fig. 1 - non si discostavano di molto da quelli di prodotti presenti sul mercato.
Durante la realizzazione delle prove erano state però riscontrate delle crepe sui provini abitualmente utilizzati per la caratterizzazione meccanica.
Il prodotto in questione presentava un lento asciugamento ed era stato possibile estrarre i campioni per i ritiri igrometrici solo 5 ore dopo la miscelazione.
L’analisi dei movimenti in fase plastica ha finalmente permesso di individuare la causa dell’anomalia, poiché il prodotto presentava in queste 5 ore un’espansione eccessiva (fig. 1) provocando poi le crepe nei provini.
In generale gli andamenti dei vari prodotti autolivellanti misurati con il rilevatore dei movimenti in fase plastica presentano una sequenza di stadi qualitativamente simili: una prima fase in cui il prodotto non fa registrare movimenti apprezzabili o mostra un lieve ritiro, che ha luogo interamente in fase plastica; una seconda fase di massiccia espansione che si svolge durante l’indurimento del prodotto e una successiva fase di ritiro dovuta all’asciugamento. Tuttavia l’entità di tali fasi può variare notevolmente a seconda della formula e delle materie prime utilizzate. Una serie di prove realizzate nei laboratori Mapei mostra che è necessario mantenere contenuto il valore dell’espansione iniziale; è anche preferibile che questa avvenga nelle prime ore dopo la miscelazione, quando il prodotto non ha ancora sviluppato le proprie resistenze meccaniche ed è in grado di assorbire più facilmente le sollecitazioni dovute a variazioni volumetriche.
Lo sviluppo delle tecniche d’analisi per i movimenti dei prodotti e le informazioni estrapolate da una lunga serie di test realizzati, hanno fornito al laboratorio R&S di Mapei un ausilio sostanziale nell’introduzione di variazioni formulative di alcuni dei prodotti autolivellanti che hanno permesso di migliorare significativamente le proprietà applicative, dove un’attenzione speciale è stata dedicata al controllo dei movimenti del prodotto. Un particolare progresso nelle performance degli autolivellanti della serie Ultraplan è stato ottenuto grazie all’introduzione della tecnologia Dynamon come agente fluidificante.
I superfluidificanti acrilici per calcestruzzo hanno confermato la loro efficacia anche in formulazioni complesse come quelle degli autolivellanti, consentendo l’ottenimento di prodotti opportunamente ottimizzati in termini di lavorabilità e controllo dei movimenti.
Il confronto delle curve rappresentate in figura 2 evidenzia il notevole miglioramento conseguito sulla formula dell’Ultraplan con l’introduzione della tecnologia Dynamon. Sebbene l’ Ultraplan con la vecchia formula presentasse già movimenti più contenuti rispetto alla maggioranza dei prodotti concorrenti - di cui in figura sono riportati due esempi - l’introduzione dei superfluidificanti Dynamon ha consentito di ridurre l’entità dell’espansione, accorciando il tempo necessario per terminare tale espansione.
Aggiungiamo che peraltro il prodotto nella nuova formula ha un ritiro igrometrico ai 28 gg molto contenuto, pari a circa 0.3 mm, molto ben compensato dall’espansione in fase plastica.
La differenza di comportamento in fase plastica tra l’ Ultraplan e i prodotti della concorrenza è amplificata nelle prove eseguite sul secondo degli strumenti implementati nei laboratori Mapei per misurare i movimenti degli autolivellanti in fase plastica, denominato “Film Sottile” (foto 5).
Nel film sottile il campione viene colato su un film di polietilene, supportato da una base rigida e contenuto da una cornice di gomma, deformabile per non ostacolare i movimenti, la cui altezza è variabile per poter simulare spessori applicativi differenti. Sul campione vengono poi sistemati due cubetti di polistirolo, che galleggiano sulla superficie. Questi cubetti riflettono dei raggi laser e ne misurano il tempo di volo, la cui variazione è un indice delle espansioni e dei ritiri del prodotto.
I movimenti osservabili con tale tecnica si discostano notevolmente da quelli misurati con la cassaforma a pareti mobili. La diversa geometria dei campioni, molto vicina alle condizioni reali d’applicazione di un autolivellante, con un maggior rapporto superficie/ volume, produce infatti movimenti in ritiro molto più marcati sia nel periodo precedente che in quello successivo alla fase di indurimento. Questo test, molto selettivo, permette di apprezzare l’eccellente compensazione tra espansione e ritiro nel prodotto Mapei, mentre i prodotti della concorrenza appaiono completamente sbilanciati, con movimenti di ritiro decisamente eccessivi, come si può osservare dal grafico di figura 3. La netta differenza di comportamento dei prodotti è facilmente intuibile anche osservando i campioni a fine test. I provini ottenuti con gli autolivellanti della concorrenza si deformano, sollevando i bordi verso l’alto, a causa dell’eccessivo ritiro (foto 6), che invece è molto più contenuto con l’Ultraplan (foto 7). E’ necessario sottolineare che tra film sottile e applicazione reale esiste una differenza sostanziale, cioè che nel test il prodotto non aderisce al supporto, provocando dei movimenti molto più elevati rispetto a quelli che verosimilmente si verificano in cantiere. Tuttavia il metodo del film sottile consente di mettere in evidenza ed apprezzare differenze prestazionali tra i prodotti non rilevabili con i metodi convenzionali. Risulta in ogni caso ancora una volta dimostrato come l’applicazione di nuove tecniche sperimentali abbia consentito a Mapei di ottimizzare opportunamente le caratteristiche dei propri autolivellanti.
La sinergia tra scienza formulativa e nuovi metodi sperimentali ha permesso di confermare e consolidare l’eccellenza tecnologica dei prodotti Mapei, particolarmente apprezzabile in prodotti quali gli autolivellanti che nelle applicazioni possono presentare situazioni di particolare criticità.
Per concludere, le metodologie sperimentali sopra esposte hanno permesso di migliorare le già eccellenti proprietà di Ultraplan, Ultraplan Eco ed Ultraplan Maxi.
Infatti l’uso di autolivellanti di maggiore stabilità volumetrica consente una posa in opera più sicura, limitando rischi di distacchi e fessurazioni specialmente quando applicati, anche ad elevato spessore, in condizioni particolari come ad esempio: massetti con superficie poco compatta, superfici molto lisce come vecchi pavimenti in piastrelle di ceramica o marmo, preesistenti adesivi utilizzati per la posa di vecchi pavimenti in moquette, ecc.
Oltre a quanto sopra esposto, l’introduzione della tecnologia Dynamon ha permesso di migliorare le proprietà autolivellanti delle rasature che risultano di più facile applicazione e di ottenere superfici finali più lisce, con notevole vantaggio nel caso di posa di pavimentazioni resilienti (gomma, PVC ecc.).
[post_title] => Autolivellanti, mai più crepe
[post_excerpt] => Tutti i prodotti a base cementizia sono segnati da un destino un po’ particolare: le loro caratteristiche prestazionali devono essere garantite per tempi di esercizio molto lunghi, ma sono influenzate indelebilmente da reazioni chimiche di idratazione che avvengono nel giro di poche decine di minuti immediatamente successivi alla miscelazione del prodotto con acqua
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[post_content] => Inaugurata nelle isole Svalbard, la più grande banca fitogenetica del mondo, la banca mondiale di semi (la Globalseed vault) che ospita duplicati di varietà uniche delle colture mondiali più importanti.
Secondo Jacques Diouf presidente della FAO che l’ha inaugurata, la banca genetica sarà “una garanzia a livello mondiale per affrontare le sfide future”.
La banca dei semi è stata costruita all’interno di una montagna ghiacciata nei pressi del villaggio di Longyearbyen, nell’arcipelago a circa mille chilometri a nord dalle coste norvegesi. Il permafrost e la roccia, spiega l’organizzazione dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione, faranno sì che anche senza elettricità il materiale genetico conservato nel caveau potrà rimanere congelato e protetto.
Anche Mapei ha contribuito, con la sua consociata Rescon Mapei, alla realizzazione di questa importante costruzione destinata a sfidare il tempo. Infatti, la banca nasce soprattutto per poter affrontare le sfide future dei cambiamenti climatici.
Già dalla primavera del 2007 Rescon Mapei è stata fortemente coinvolta nella realizzazione del tunnel di ingresso al caveau, scavato nella roccia ghiacciata. Un’impresa sfidante, quella di costruire nel permafrost, che Rescon Mapei ha affrontato ricorrendo agli innovativi prodotti del gruppo progettati appositamente per condizioni climatiche estreme e, in più, con l’obiettivo di garantire una durata pressoché eterna alla costruzione stessa.
La struttura consiste in tre camere sotterranee che sono state rinforzate con calcestruzzo speciale. Il tema della temperatura del materiale era quindi una delle sfide maggiori alle quali Rescon Mapei ha saputo rispondere con soluzioni di alta tecnologia e prodotti davvero speciali, tra i quali:
MAPEQUICK AF-2000, accellerante di presa privo di alcali per calcestruzzi proiettati;
MAPETARD SD-2000, ritardante liquido per calcestruzzi e malte a bassa perdita di lavorabilità;
DYNAMON SX-N, additivo nanostrutturale di ultima generazione, appartenente alla evolutissima famiglia di prodotti DYNAMON, caratterizzato da una forte capacità di riduzione dell’acqua e da una ottimizzazione dei tempi di mantenimento della lavorabilità e dello sviluppo delle resistenze meccaniche.
Risultati eccezionali resi possibili anche da un team dedicato a questo specifico settore il cui motto è: “Al tuo fianco in galleria dall’inizio alla fine dei lavori”.
Si tratta dell’UTT Mapei (Underground Technology Team): la task force internazionale di Mapei (con capacità di intervento ovunque nel mondo in 24/36 ore) preparata a risolvere le esigenze di chi opera nel mondo delle costruzioni in sotterraneo.
Il frutto dell’impegno nella ricerca per lo sviluppo di una linea completa di prodotti specifici e della dedizione delle persone del team che uniscono professionalità ed esperienza.
È per questo che, ancora una volta, Mapei si è proposta come un interlocutore risolutivo per contribuire a rendere durevole nel tempo ciò che l’uomo costruisce.
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[post_excerpt] => E' stata inaugurata in Norvegia, lo scorso 27 febbraio, la straordinaria opera “Banca Mondiale dei Semi”, realizzata anche grazie a Mapei
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[post_content] => L’evoluzione tecnologica
L’evoluzione, nei settori di alta tecnologia come quelli legati all’elettronica, è diventata così rapida che obbliga a una continua innovazione dei prodotti e dei sistemi.
Ho visto i primi passi dei pavimenti conduttivi moderni, ne ho seguite le evoluzioni e le vicissitudini e posso asserire che essi, oltre ad essere in grado di risolvere i problemi attuali connessi con la protezione elettrostatica degli ambienti, saranno in grado di farlo ottimamente anche a fronte delle esigenze, sempre più impegnative, che si porranno in un prossimo futuro.
E’ ormai accertato che nei processi produttivi dell’industria elettronica i problemi legati all’elettrostatica vanno gestiti con grande attenzione.
Il rischio dei guasti che le scariche elettrostatiche (ESD) possono arrecare ai prodotti è preponderante, al punto che tutte le normative e le raccomandazioni che riguardano la protezione del “sistema” per le zone EPA (ESD Protected Area - aree protette elettrostaticamente), vanno rigidamente adottate.
Tutte le norme attualmente in vigore, prevedono, nell’ambito della “Protezione Passiva” in EPA, che il pavimento, quando impiegato quale sistema primario di messa a terra, debba ottemperare alla funzione di dissipare le cariche elettrostatiche presenti sulla sua superficie o con le quali viene a contatto (per esempio il personale o parti mobili quali sedie ecc.). Esso dovrà quindi avere, oltre alle normali caratteristiche di resistenza al traffico, di comfort, pulibilità ecc. anche la capacità di gestire le cariche elettrostatiche attraverso la propria “conducibilità”, unita a quella dell’adesivo, fino ai nodi equipotenziali di terra.
Cenni storici
I pavimenti cosiddetti tradizionali, quali i cementizi e i lapidei, che, nel passato, erano resi conduttivi secondo necessità usando cariche di carbon black e mediante l’inserimento nel loro getto di reti metalliche, sono stati definitivamente abbandonati.
La principale ragione del loro abbandono è stata la difficoltà di mantenere costante e omogenea la loro conducibilità, che, essendo affidata a un’esecuzione molto empirica del cantiere, era sempre imprecisa e richiedeva ulteriori “aggiustamenti” con interventi di bagnatura o deumidificazione con i conseguenti rischi di eccesso o difetto di conducibilità.
Attualmente, i pavimenti che meglio si prestano a tale funzione per la loro calibrata e costante capacità di dissipazione delle cariche, appartengono, in larga misura, alla categoria dei pavimenti “resilienti”, che, sottoposti a controlli molto accurati già in fase di produzione, quando sono applicati e mantenuti correttamente, garantiscono una conduttività costante molto precisa.
Questi pavimenti, che sono di basso spessore (dell’ordine di pochi millimetri), sono così classifi cati perché la loro caratteristica di base è la “resilienza”, ovvero la capacità di “ritorno” che si accompagna alla loro “deformabilità” quando sono sottoposti a un “carico dinamico”.
Le garanzie di funzionalità
La durata dei pavimenti resilienti è un altro aspetto rilevante. I numerosi esempi di pavimenti resilienti posati da oltre venti o trenta anni in ospedali, aeroporti, scuole, metropolitane ecc. soggetti a gran traffico e usura e tuttora in perfetta efficienza, devono tranquillizzare chiunque circa la loro durata e la loro funzionalità.
Nei pochi casi in cui il loro impiego non è stato pari alle attese, gli inconvenienti emersi non sono stati causati quasi mai da un’errata scelta del tipo di pavimento e mai dalle sue scadenti caratteristiche fisico meccaniche.
E’ da quasi 50 anni, per esempio, che questi pavimenti, nella versione “conduttiva”, sono stati adottati nelle sale operatorie con specifiche molto severe (vedi CEI 64-4) a causa del rischio di deflagrazione di gas anestetici.
Di queste applicazioni (e dei problemi connessi) esiste una notevole casistica, che la mia memoria fa partire dai primi anni ‘50, con una statistica sugli incidenti nelle sale operatorie in Inghilterra (dove a quell’epoca furono adottati) e posso garantire che la conoscenza di questi fatti (e misfatti) convincerebbe chiunque a prendere in seria considerazione il problema.
Nel passato, anche recente, cariche elettrostatiche di una certa intensità hanno provocato inconvenienti che andavano dal fastidioso shock al chirurgo (magari durante un delicato intervento) al possibile scoppio, o incendio, di miscele detonanti e infiammabili dei gas usati per l’anestesia.
L’abbandono di questa tecnica ha ridotto notevolmente tali rischi, rimasti attuali solo per gli ambienti super ossigenati (dove cioè avviene la somministrazione di ossigeno).
Per quanto riguarda, poi, la durata e l’effi cacia della capacità di dissipare cariche dell’intero sistema, l’esperienza dimostra che, nei rari casi in cui si è riscontrato un inaccettabile incremento dei parametri resistivi, esso è stato quasi esclusivamente causato da una errata o inadeguata manutenzione e pulizia del pavimento e, solo raramente, da un’interruzione del contatto di terra.
Criteri di selezione e relativi requisiti fondamentali
L’analisi di un materiale/prodotto è un aspetto rilevante e a tale proposito, per la determinazione della resistenza d’isolamento, secondo le recenti norme (vedi, per esempio, la seconda edizione 2003 della CEI IEC 61340 – 4 -1), è stato previsto l’uso di tensioni diverse in base alle resistenze da valutare, sia sul materiale di pavimentazione che sul pavimento finito.
La tensione di 500 Volts, prevista dalle vecchie norme per determinare qualunque resistenza, rimane idonea solo per quelle superiori a 1x1011 Ohm (10.000 MO) oppure per verifiche della resistenza di isolamento (test a umido per applicazioni esposte a problemi di sicurezza). Le resistenze fra 1x106 e 1x1011 Ohm dovranno essere misurate con una tensione ridotta a 100 Volts, mentre quelle inferiori a 1x106 (1 MO) dovranno addirittura essere provate con una tensione di solo 10 Volts.
La scelta di un pavimento in relazione alla capacità di minimizzare e dissipare cariche elettrostatiche dovrà quindi sempre essere riferita alla soglia di sensibilità dei componenti “ESD sensitive” presenti. A tale proposito, vale la pena di ricordare che le cariche triboelettriche accumulate dal corpo umano in movimento (HBV, Human Body Voltage), i cui effetti raggiungono facilmente diverse migliaia di Volts, possono essere scaricate attraverso il pavimento solo usando calzature conduttive che, per applicazioni elettroniche, devono essere di classe 1 (entro i requisiti degli standard in condizioni di Umidità Relativa “UR” del 12%).
E’ pertanto possibile asserire che il pavimento resiliente ideale per una zona EPA soggetta a un traffico intenso dovrà sommare a una efficace resistenza meccanica anche una ben definita conducibilità elettrica; il materiale dovrà essere posato su di un sottofondo piano, consistente, solido, asciutto e resistente ai carichi previsti mediante un adesivo conduttivo dalla minore resistenza ohmica possibile e collegato stabilmente a terra.
Criteri di progettazione ed esecuzione del pavimento
La garanzia della funzionalità e della durata nel tempo di un buon pavimento, in grado di esercitare l’eliminazione delle cariche elettrostatiche, anche molto basse, che già possono riuscire dannose ai componenti elettronici di classe “0”, 1A e 1B, richiede, oltre ad un’adeguata conducibilità (spesso superiore alle calzature ESD in uso, che per ragioni di sicurezza, devono normalmente evidenziare valori maggiori di 50 Kohm), anche il rispetto di alcuni accorgimenti e “regole” esecutive, che si possono così riassumere:
1. l’adozione di un’efficace e durevole barriera di isolamento del supporto dallo strato sottostante;
2. l’esecuzione di un supporto di consistenza e spessore adeguati ai carichi sia statici che dinamici cui il pavimento sarà sottoposto;
3. l’utilizzo di un adesivo di elevate e durevoli prestazioni meccaniche e conduttive;
4. un efficace collegamento verso nodi equipotenziali “specifici”.
Approfondiamo di seguito i punti qui sopra esposti:
1. Strato di isolamento e/o separazione
Esso è fondamentale quando il massetto portante è realizzato su di un sottofondo non isolato dal terreno, su di un vespaio non sufficientemente aerato, su porticati aperti o su locali umidi o su un sottofondo alleggerito, perché deve impedire il passaggio di umidità dagli strati sottostanti.
Quando il massetto poggia su una struttura portante, si evita, inoltre, che i movimenti della struttura interferiscano con il pavimento.
2. Supporto
Normalmente è costituito da un massetto in calcestruzzo, di spessore costante (non inferiore a 4-5 cm), con una classe di resistenza adeguata al carico che dovrà sopportare. Esso dovrà essere asciutto (con umidità residua minore o uguale a 2%) e con superficie liscia, solida e compatta.
Eventuali operazioni di rettifica della planarità dovranno essere eseguite con prodotti cementizi di uguale resistenza meccanica. Superfici molto estese (superiori a 60 m²), dovranno essere ridotte con giunti di “ritiro controllo” il cui interasse non deve superare 8 m, che vengono predeterminati con la formazione del getto. La presenza sul mercato di premiscelati cementizi a presa ed asciugamento rapidi, tipo Mapecem Pronto e Topcem Pronto, permette di realizzare un supporto per pavimenti in zone EPA utilizzabile rispettivamente dopo solo 24 ore o 4 giorni dal loro getto.
3. Adesivo di ottime conduttività e resistenza meccanica
La continuità del collegamento del pavimento conduttivo verso terra deve essere garantita da adesivi conduttivi la cui bassa resistenza ohmica (nell’ordine dei 5x104 ÷ 1,5x105O) deve rimanere costante nel tempo, senza influire negativamente sulla capacità adesiva che dovrà essere elevata (= 1 N/mm).
La bassa resistenza d’isolamento di tali pavimenti, in un recente passato indicati anche come ECF (elettrostatici conduttivi) o DIF (statico dissipativi), è in grado di garantire una sempre maggiore protezione passiva di tutte le zone EPA, sia per la maggiore precisione delle misure che per la loro integrazione con informazioni complementari come il Decay Time (tempo di decadimento della carica) e la misura della tensione corporea HBV generata dal semplice pedonamento del personale addetto.
Questa ultima verifica, fatta con il sistema “Walking test HBV”, mette in evidenza l’assoluta necessità dell’uso di scarpe o calzari conduttivi nelle zone EPA.
4. Collegamento a terra
L’intero sistema dovrà essere stabilmente ed efficacemente collegato con un nodo equipotenziale (punto di terra) almeno ogni 30 - 40 m2 di superficie.
Il collegamento, eseguito con elementi di rame, darà la massima garanzia se sarà esteso e incorporato nell’adesivo conduttivo, meglio se con bandelle di basso spessore (1/10 di mm) e 10 o 15 mm di larghezza, poste trasversali ai teli o sotto ogni fila di piastrelle (se il pavimento è in piastre).
Aspetti operativi e suggerimenti utili per una buona esecuzione dei pavimenti
Per ottenere buoni e duraturi risultati, è importante eseguire una posa corretta e accurata, tenendo presenti alcuni elementi basilari che indichiamo qui di seguito.
In primo luogo è sempre consigliabile, prima dell’esecuzione del massetto, realizzare uno strato di separazione; quando questo è eseguito con un foglio di polietilene di almeno 3/10 di mm di spessore e completato con uno strato comprimibile (p.e. polistirolo espanso di circa 1 cm) contro ogni elemento in elevazione (muri di contenimento, pilastri, ecc.), svincola il pavimento da tutti i movimenti strutturali e dinamici dell’edificio; lo strato di separazione, in questo caso, con il foglio di polietilene risvoltato verso l’alto contro le pareti per lo spessore del massetto, assume anche la funzione di impermeabilizzazione dall’umidità di risalita.
Quando il massetto di calcestruzzo sarà definitivamente asciutto, se presenta delle lesioni dovrà essere riparato mediante colatura, nelle lesioni aperte e pulite, di resina epossidica bicomponente esente da solventi (tipo Eporip), a media viscosità (Brookfield rotore 5, giri 20) e perfezionato nei piani con una lisciatura autolivellante tipo Ultraplan a indurimento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm, pedonabile a 3 ore e con una resistenza a compressione di 30 N/mm a 28 gg.
Per la posa delle bandelle di rame, nei pavimenti conduttivi realizzati sia in gomma che in PVC, saranno usati i relativi adesivi nella versione conduttiva.
La loro scelta resta, quindi, vincolata alle diverse esigenze applicative: resistenze meccaniche, rapidità di presa ecc. Normalmente Adesilex VZ Conduttivo per le bandelle di rame, Adesilex G19 Conduttivo per i pavimenti di gomma o vinilici soggetti a traffico pesante o Ultrabond ECO V4 Conduttivo per pavimenti resilienti a traffico intenso.
Per situazioni particolari sono disponibili, oltre ai classici adesivi conduttivi già menzionati, anche delle “paste conduttive tipo Mapelectric CP1, in grado di conferire un’ottima conducibilità ESD anche a prodotti privi di tale caratteristica.
L’aggiunta dell’additivo, nella quantità/ percentuale prescritta, ad adesivi, primer e prodotti cementizi, purché compatibili con l’acqua contenuta nell’additivo, consentirà di ridurre la loro resistività fi no a 100.000/200.000 O, (1÷2•105 ohm).
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[post_content] => Per risolvere questi inconvenienti, Mapei ha messo ha punto sistemi di impermeabilizzazione e di posa della ceramica, garantiti e duraturi, per ambienti interni umidi, con l'impiego di prodotti di facile uso, altamente tecnologici e che permettono, al contempo, di soddisfare anche molteplici esigenze di carattere estetico.
Materiali appositamente studiati e un'ampia varietà di colori, consentono, così di centrare i due obiettivi fondamentali per questi particolari ambienti: impermeabilizzare e decorare.
Dalla posa delle piastrelle e la rasatura delle pareti, dalla stuccatura delle fughe e la finitura delle parti di parete non piastrellate, fino alla sigillatura dei giunti.
Mapei cresce e con lei si evolvono i prodotti e i sistemi di prodotto che l'Azienda, di continuo, propone a un mercato che è sempre più esigente.
Sistemi e modalità di applicazione che, come quelli che qui presentiamo, sono sempre più innovativi e sempre più in linea con le attuali necessità che prevedono ambienti sicuri e confortevoli ma, anche, necessariamente belli.
Realizzazione di bagni residenziali
- Impermeabilizzazione della zona doccia mediante applicazione di MAPEBAND, nastro di tessuto poliestere gommato, in corrispondenza di angoli, pilette di scarico e giunti di dilatazione e successiva stesura di MAPEGUM WPS, membrana liquida elastica a rapido asciugamento.
- Posa di piastrelle con KERAFLEX.
- Stuccatura delle fughe con ULTRACOLOR PLUS, malta ad alte prestazioni antiefflorescenze, idrorepellente con tecnologia DropEffect® e antimuffa con BioBlock®.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di ULTRACOLOR PLUS, previa applicazione di PRIMER FD.
- Finitura colorata delle parti di parete non piastrellate con SILEXCOLOR MARMORINO, rivestimento in pasta ai silicati, previa applicazione di SILEXCOLOR PRIMER.
Posa di piastrelle in infrastrutture sportive
- Impermeabilizzazione di pareti e pavimenti mediante applicazione in corrispondenza di angoli, pilette di scarico e giunti di dilatazione di MAPEBAND; successiva stesura di MAPELASTIC, malta cementizia bicomponente elastica applicabile a spatola, con inserimento nel primo strato ancora fresco della RETE IN FIBRA DI VETRO.
- Posa di piastrelle ceramiche con KERAFLEX MAXI e successiva stuccatura con KERAPOXY, malta epossidica antiacida.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di KERAPOXY, previa applicazione di PRIMER FD.
Rivestimento di centri benessere
- Per pareti realizzate con polistirene da cappotto non lucido o lucido (previa carteggiatura) procedere all'impermeabilizzazione mediante stesura di MAPELASTIC, previa applicazione di MAPEBAND in corrispondenza di angoli, pilette di scarico e giunti di dilatazione.
- Posa di mosaico con ADESILEX P10 miscelato con ISOLASTIC diluito in rapporto 1:1 con acqua.
- Stuccatura delle fughe con ULTRACOLOR PLUS, malta ad alte prestazioni antiefflorescenze, idrorepellente con tecnologia DropEffect® e antimuffa con BioBlock®.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di ULTRACOLOR PLUS, previa applicazione di PRIMER FD.
Rivestimento di piscine
- Impermeabilizzazione della vasca mediante applicazione in corrispondenza di angoli, pilette di scarico e giunti di dilatazione di MAPEBAND e successiva stesura di MAPELASTIC, applicabile a spatola, e di MAPELASTIC SMART, applicabile a rullo o pennello, nei punti di più difficile applicazione (canaline, sguscie).
- Posa di piastrelle ceramiche con ELASTORAPID e successiva stuccatura con KERAPOXY.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di KERAPOXY, previa applicazione di PRIMER FD.
Rivestimento di bagni prefabbricatiCon strutture modulari prefabbricate
- Impermeabilizzazione della zona doccia con MAPELASTIC.
- Posa delle piastrelle con ULTRAMASTIC III o ULTRAFLEX S2 MONO.
- Stuccatura delle fughe con KERACOLOR FF o GG, malta cementizia per la stuccatura delle fughe, idrorepellente con tecnologia DropEffect®.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di ULTRACOLOR PLUS, previa applicazione di PRIMER FD.
- Rasatura delle parti di parete non piastrellate con PLANITOP 560, rasatura bianca a base di calce-cemento.
- Rasatura delle pareti esterne della struttura modulare con PLANITOP 540, rasatura a civile a base cementizia.
Con cellule bagno prefabbricate
- Confezionamento del calcestruzzo additivato con DYNAMON SP1 e SP3, superfluidificanti a base acrilica.
- Impermeabilizzazione della zona doccia con MAPELASTIC.
- Posa delle piastrelle con KERACRETE + KERACRETE POLVERE.
- Stuccatura delle fughe con ULTRACOLOR PLUS, malta ad alte prestazioni antiefflorescenze, idrorepellente con tecnologia DropEffect® e antimuffa con BioBlock® .
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, disponibile negli stessi colori di ULTRACOLOR PLUS, previa applicazione di PRIMER FD.
- Rasatura delle pareti esterne della cellula con PLANITOP 540, rasatura a civile a base cementizia.
- Sigillatura dei giunti con MAPESIL BM, sigillante siliconico a reticolazione neutra, inodore a basso modulo elastico.
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[post_excerpt] => L’impermeabilizzazione di ambienti umidi come bagni, box doccia, piscine, centri benessere si rende necessaria in quanto spesso, per praticità e velocità di messa in opera, vengono utilizzati materiali da costruzione sensibili all'acqua, come ad esempio il gesso, il cartongesso, o il legno.
Inoltre, le infiltrazioni d'acqua tra le piastrelle in box doccia, vasche, lavandini, sanitari, ecc. causano gravi danni alle strutture, oltre che la comparsa di antiestetiche e antigieniche macchie di umidità.
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[post_content] => Svolgendo un ruolo di connessione tra il passato e presente, gli ambienti storici vengono inseriti nel contesto urbano, rappresentando di solito le parti più vitali della città.
Purtroppo, gli edifici patrimonio culturale non sono stati concepiti per resistere ai carichi da terremoto.
Sono stati costruiti con materiali e con sistemi che resistono ai carichi gravitazionali, ma la loro capacità di resistenza alle sollecitazioni orizzontali provocate dai terremoti è solitamente inadeguata.
In alcuni casi gli edifici storici sono stati conservati in un cattivo stato e sono deteriorati a causa degli effetti del tempo e dei cambiamenti ambientali.
Di conseguenza, il comportamento sismico inadeguato delle strutture vecchie è stata la causa della maggior parte dei danni agli edifici e del tasso di mortalità durante gli ultimi terremoti in Europa. Fondamentale è rafforzare adeguatamente gli edifici negli ambienti storici soggetti alla sismica, in modo tale che questi possano essere conservati come un patrimonio storico di grande valore. Nella maggior parte dei casi, edifici tradizionali urbani e rurali sono rappresentati da case in mattoni non lavorati e muratura in pietra.
Nel caso della muratura in pietra, viene utilizzato pietrisco locale disposto in due strati esterni di pietre più grandi, con un tamponamento interno composto da pezzi di pietra più piccoli mischiati a malta.
La qualità della malta è solitamente scarsa. I pavimenti sono di legno e i tetti sono talvolta pesanti con tegole di ceramica posate su calce.
Negli ultimi decenni, il comportamento sismico di tali edifici è stato ampiamente studiato: ne sono stati definiti i meccanismi e sono state determinate le cause del danno sulla base dell'osservazione dei danni prodotti dal terremoto e dalle successive ricerche sperimentali.
È stato scoperto che, alla base dei danni causati agli edifici storici, vi sono una inadeguata integrità strutturale, un inadeguato layout strutturale, una inadeguata resistenza strutturale ed un inadeguato sistema di fondamenta: tali fattori agiscono singolarmente o in maniera combinata.
Come è stato osservato dopo recenti terremoti, la resistenza sismica di strutture storiche è bassa. Inadeguata connessione tra le strutture murarie e la scarsa capacità delle murature di sopportare il carico/peso, riducono la resistenza nella maggioranza dei casi.
Di conseguenza, negli ultimi decenni sono state sviluppate e verificate sperimentalmente delle misure tecniche per migliorare la resistenza sismica dei beni culturali.
Si è scoperto che le strutture negli ambienti storici possono essere rafforzate in modo da poter resistere ai terremoti.
Generalmente parlando, esistono delle metodologie e tecnologie capaci di rafforzare gli edifici storici fino al grado richiesto dalla nuova costruzione/edilizia.
Tuttavia, poiché in diversi casi i metodi applicati devono essere compatibili con i requisiti di restauro e conservazione dei beni culturali, la scelta dei metodi e quindi la loro efficacia, è limitata.
Per questo motivo, è stata suggerita una riduzione dei carichi sismici di design negli specifici casi di riabilitazione sismica su larga scala.
La scelta di metodi per l’adeguamento sismico dipende da numerosi criteri, tra cui i costi di intervento, la disponibilità di metodi e di mano d'opera, il controllo di qualità e molti altri.
Oltre alla determinazione del rischio sismico, che è solitamente espresso in termini di accelerazione di progetto (DGA, design ground acceleration) in sito, la procedura di adeguamento sismico degli edifici storici può comprendere una valutazione strutturale e una analisi dell'edificio, la scelta del metodo adeguato, la riprogettazione sismica e infine l’attuazione dei lavori. Sulla base di indagini di laboratorio e in situ, sono state proposte migliorate tecnologie di rafforzamento di cui è stata verificata l'efficacia.
Sulla base dell'analisi dell'osservazione del danno da terremoto e dei risultati sperimentali, è stato calcolato il rapporto tra la quantità di danno apportato ai muri e i tipici stati limite che definiscono il comportamento sismico, ed è stato determinato un livello accettabile di danno da considerare nella valutazione dei parametri della prestazione sismica.
In base ai risultati delle prove su tavola vibrante di modelli di tipici edifici storici in muratura, e tenendo conto dei requisiti di limitazione dei danni, sono stati proposti i valori di duttilità di progetto e i fattori relativi alla sicurezza dei materiali in conformità alla filosofia della Eurocodice 8, che regola la progettazione di strutture antisismiche, oltre alla valutazione e al consolidamento di edifici esistenti.
La relazione tra danno osservato, ricerca sperimentale e i risultati degli studi parametrici della resistenza sismica degli edifici storici, disponibile applicando le misure tecniche impiegate più frequentemente, ha portato ad una proposta per la riduzione dei carichi sismici di progetto nel caso di riprogettazione.
*Miha Tomaževic è Presidente della Sezione di Ingegneria Sismica ed Ex-Direttore del Slovenian National Building e dell'Istituto di Ingegneria Civile a Ljubljana, è laureato alla Facoltà di Ingegneria Civile e in Geodesia all'Università di Ljubljana, Slovenia, dove ha ottenuto il suo Sc.D. nel 1995.
La ricerca del Prof. Tomaževic sulla resistenza delle costruzioni murarie ai terremoti, di cui una parte significante è dedicata al retrofit e riabilitazione delle strutture esistenti, lo ha condotto alla pubblicazioni di circa 350 documenti tecnici e 6 libri.
Il suo libro, intitolato “Il disegno della resistenza delle strutture murarie ai terremoti”, è stato pubblicato dall’Imperial College Press nel 1999.
Egli ha svolto corsi e seminari, sia in Slovenia,sia all'estero, sul disegno della resistenza delle strutture murarie ai terremoti.
Sulla base della sua esperienza, ottenuta in Slovenia durante le attività di mitigazione riguardanti disastri provocati dai terremoti, è stato Membro del Gruppo Interdisciplinare Centrale dopo il terremoto nel Friuli nel 1976 ed ha prestato servizio al governo del Messico come consulente, come pure per UNIDO e The World Bank.
È membro Associato dell'Accademia Slovacca delle Scienze e delle Arti, dell'Accademia Slovacca di Ingegneri e di varie organizzazioni nazionali e internazionali professionali.
È beneficiario di diverse premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Tratto dal Seminario Internazionale relativo alla conservazione dei beni culturali in zona sismica, organizzata dalla HD System e da Tassullo.
[post_title] => La riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici storici in muratura
[post_excerpt] => Oltre ai monumenti, gruppi di edifici situati in ambienti urbani vecchi e rurali rappresentano un patrimonio culturale architettonico di grande importanza storica, che contribuisce ad offrire un valore aggiuntivo alle più moderne città europee.
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[post_content] => Mapei FRP System è una gamma completa di materiali compositi a base di fibre ad alta ed altissima resistenza meccanica e resine polimeriche appositamente formulate per il rinforzo e l’adeguamento statico di strutture in calcestruzzo armato, precompresso e in acciaio.Il termine FRP è l’acronimo di Fiber Reinforced Polymer, ossia, “materiale polimerico fibrorinforzato”. Gli FRP appartengono alla vasta famiglia dei “compositi strutturali”, ossia, di quei materiali (fra cui possiamo annoverare anche il cemento armato) che sono costituiti da due fasi:
il rinforzo, presente in forma discontinua e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche
la matrice, identificabile come un elemento continuo e, di solito, meccanicamente più debole
La caratteristica peculiare dei compositi strutturali è quella di fornire prestazioni meccaniche migliori o, perlomeno, più “complete” di quelle che sarebbero fornite dalle singole fasi componenti. Nei compositi a matrice polimerica (gli FRP per l'appunto) la matrice è generalmente costituita da una resina epossidica mentre i rinforzi sono costituiti da fibre di carbonio.
Gli FRP sono materiali utilizzati già da parecchi anni in settori come quello navale, aeronautico, astronautico e militare dove vengono sfruttati per la loro ineguagliabile resistenza specifica (intesa come resistenza meccanica a trazione per unità di peso).
La notevole riduzione dei costi, in particolare delle fibre di carbonio, dovuta alla loro maggiore diffusione e ad un’ottimizzazione dei processi produttivi, ha consentito recentemente l’introduzione degli FRP anche nel settore delle costruzioni edili.
Gli FRP in edilizia
L’utilizzo degli FRP nell’industria delle costruzioni riguarda essenzialmente il settore del restauro statico delle strutture degradate o danneggiate e quello dell’adeguamento statico, in particolare, in campo antisismico.
In questo settore, le tecniche di intervento basate sull’utilizzo dei materiali tradizionali presentano non poche difficoltà operative e diversi dubbi sulla durabilità futura dell’intervento stesso.
In quest’ottica, un intervento di ripristino basato sull’utilizzo di compositi ad alte prestazioni, risulta più economico di quelli tradizionali se si estende la valutazione economica relativa ai tempi e alle attrezzature necessarie per l’intervento, ai costi derivanti da eventuali interruzioni dell’esercizio della struttura e alla stima della vita utile della struttura stessa a seguito dell’intervento.
I materiali FRP, infatti, grazie all’estrema leggerezza, vengono messi in opera senza l’ausilio di particolari attrezzature e macchinari, da un numero limitato di operatori, in tempi estremamente brevi e, spesso, senza che risulti necessario interrompere l’esercizio della struttura.
Esempi di interventi specifici in cui risulta vantaggioso l’uso degli FRP sono:
la fasciatura esterna di elementi compressi o pressoinflessi come pilastri, pile da ponte tubazioni, ciminiere ecc.
il rinforzo di elementi inflessi mediante placcaggio esterno delle zone sollecitate a trazione
il ripristino di strutture localmente danneggiate da urti come, ad esempio, travi da ponte impattate da mezzi fuori sagoma
il rinforzo e l’adeguamento sismico di archi e volte in muratura mediante placcaggi all’estradosso anche in presenza di affreschi sulla superficie dell'intradosso e senza pericolo che, come nel caso delle tecniche tradizionali di intervento basate sul getto di una calotta in calcestruzzo all’estradosso, ci sia percolamento di liquidi attraverso la muratura della volta
Che tipo di FRP usare in edilizia?
Il parametro principale che definisce le caratteristiche di un rinforzo fibroso in FRP non è la resistenza a trazione, che risulta sempre enormemente maggiore dei tassi di lavoro cui sono soggetti i rinforzi in FRP, ma il modulo elastico. Più è elevato il modulo elastico delle fibre, più alto è il contributo irrigidente che esse potranno fornire.
Le fibre più adatte ad essere utilizzate nel restauro delle strutture in cemento armato sono quelle di carbonio a media resistenza (carico rottura a trazione > 2000 MPa) e medio-alto modulo elastico (E = 170-250 Gpa).
Per il restauro degli edifici in muratura e delle strutture in legno, caratterizzate da un modulo elastico più basso è, invece, più opportuno ricorrere all’uso di compositi fibrosi caratterizzati da un valore del modulo di elasticità più basso del carbonio. In questo caso, quindi è bene ricorrere all’uso di compositi a base di fibre aramidiche, caratterizzate da un modulo elastico inferiore agli 80 GPa.
Per quanto riguarda la matrice polimerica, le resine epossidiche sono da preferire a quelle in poliestere soprattutto per la loro maggiore capacità di aderire al supporto cementizio.
I compositi strutturali vengono utilizzati nel restauro delle costruzioni sottoforma di:
tessuti unidirezionali, o pluridirezionali (biassiali o quadriassiali) che possono essere impregnati a piè d’opera con il “sistema ad umido“ o in opera con il “sistema a secco”
elementi rigidi già impregnati con la resina, ottenuti per mezzo di un processo industriale di estrusione sotto trazione che prende il nome di pultrusione. Quest’ultimi, utilizzati sottoforma di lamelle, vengono incollati alla struttura da restaurare mediante l’utilizzo di resine tissotropiche.
Mapei Carbo System
Mapei Carbo System è un sistema completo di prodotti a base di fibre in carbonio e resine epossidiche per il ripristino e l’adeguamento statico di elementi strutturali in cemento armato, normale e precompresso.
La linea Mapei Carbo System comprende i seguenti prodotti:
Mapewrap C Ampia gamma di tessuti uniassiali, biassiali e quadriassiali in fibre di carbonio, disponibili in varie grammature, da impregnare a piè d’opera con il “sistema ad umido “ oppure direttamente in opera con il “sistema a secco” per la riparazione e l’integrazione della sezione resistente a flessione e a taglio di elementi in calcestruzzo degradati
Mapewrap Linea completa di resine per la preparazione del supporto, l’impregnazione e l’incollagio dei tessuti. La gamma comprende i seguenti prodotti:
-Mapewrap Primer 1 Primer epossidico per il trattamento del supporto
-Mapewrap 11 Stucco epossidico con normali tempi di presa, a consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.
-Mapewrap 12 Stucco epossidico a presa lenta, di consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.
-Mapewrap 21 Resina epossidica superfluida per l’impregnazione con il “sistema ad umido“ dei tessuti.
-Mapewrap 31 Adesivo epossidico di media viscosità per l’impregnazione con “sistema a secco“ dei tessuti.
Carboplate Lamine flessibili in fibra di carbonio preimpregnate con resina epossidica mediante un procedimento di “pultrusione” da incollare in opera con resine tissotropiche per il placcaggio a flessione di travi e solai.
Adesilex PG1 Adesivo epossidico di consistenza tissotropica, con normali tempi di presa, per incollaggi strutturali.
Adesilex PG2 Adesivo epossidico di consistenza tissotropica, a presa lenta, per incollaggi strutturali.
Campi d'impiego di Mapei Carbo System
I prodotti della linea Mapei Carbo System sono applicabili al ripristino e all’adeguamento statico di tutti i tipi di strutture in calcestruzzo armato e precompresso, di quelle in acciaio, in alternativa ai metodi tradizionali di intervento e in particolare, in quei casi in cui questi sono inapplicabili o comportano l’insorgere di problemi aggiuntivi.
Mapei Carbo System, inoltre, si pone come valida alternativa alla tecnica di rinforzo mediante incollaggio di piastre in acciaio nota come beton plaqué.
Alcuni esempi di interventi di ripristino eseguibili con i prodotti della linea Mapei Carbo System sono:
la fasciatura di elementi compressi o pressoinflessi quali pilastri, pile da ponte, ciminiere per aumentarne il carico di rottura a compressione o la duttilità
la fasciatura di elementi cilindrici cavi soggetti a pressione idrostatica come tubi, sili, serbatoi
la placcatura di nodi trave-pilastro in zona sismica, per incrementare la duttilità e la capacità di dissipare energia
il rinforzo a flessione e taglio di elementi inflessi quali travi, solette e solai in alternativa alla tecnica del beton plaqué
I vantaggi offerti dal sistema
I vantaggi connessi con l’utilizzo dei prodotti della linea Mapei Carbo System rispetto alle tecnologie tradizionali di ripristino sono molteplici, tra questi i più evidenti sono:
semplicità e velocità di posa in opera: i prodotti della linea Mapei Carbo System, grazie alla loro estrema leggerezza, si applicano e vengono messi in opera, senza l’ausilio di particolari attrezzature e macchinari, da un numero limitato di operatori, in tempi estremamente brevi e, spesso, senza che risulti necessario interrompere l’esercizio della struttura
elevata durabilità; nessun problema di corrosione dei rinforzi applicati a differenza di quanto avviene per le piastre di acciaio utilizzate negli interventi di ripristino realizzati con la tecnica del beton plaquè
nessun incremento delle masse in gioco: gli interventi eseguiti con Mapei Carbo System non aumentano la massa degli elementi strutturali rinforzati. Quest’aspetto risulta di estrema importanza soprattutto in campo sismico dove le sollecitazioni sono proporzionali alle masse in gioco
completa reversibilità dell’intervento: gli interventi eseguiti con Mapei Carbo System sono completamente reversibili in quanto i rinforzi e gli strati di adesivo possono essere asportati fino a ripristinare completamente la situazione precedente l’intervento. Questa caratteristica risulta di particolare importanza nel caso si eseguano interventi temporanei di messa in sicurezza, soprattutto su edifici di particolare interesse storico.
Procedura applicativa dei sistemi MAPEWRAP C
Preparazione del supporto
Innanzituto occorre valutare se il supporto su cui deve essere effettuato il rinforzo è sano oppure degradato. Nel primo caso si procede ad una pulizia da oli, grassi e depositi superficiali mediante sabbiatura o idropulizia.
Nel secondo caso si deve procedere alla scarifica di tutte le parti incoerenti o degradate del supporto, pulire le armature metalliche da eventuali tracce di ruggine e ripristinare la sezione con i prodotti della linea Mapegrout.
Quest’operazione è estremamente importante in quanto la riuscita dell’intervento dipende innanzitutto dalla qualità del supporto sul quale viene incollato il rinforzo. Quindi, si procede alla “smussatura” di tutti gli spigoli vivi in corrispondenza dei quali si intende eseguire un risvolto del tessuto. È preferibile eseguire uno smusso con raccordo curvilineo avente raggio di curvatura non inferiore a 2 cm.
Applicazione di Mapewrap C con il “sistema ad umido”
Stendere a pennello o a rullo, una mano omogenea di Mapewrap Primer 1 sulla superficie in calcestruzzo pulita ed asciutta. Attendere circa 1 ora e quindi effettuare una rasatura di circa 1-2 mm di spessore con Mapewrap 11 o Mapewrap 12, in funzione della temperatura.
Procedere all’impregnazione a piè d’opera del tessuto con Mapewrap 21 immergendolo direttamente in una vaschetta di forma rettangolare. Togliere il tessuto dalla vaschetta, lasciarlo sgocciolare e quindi premerlo tra le mani protette da guanti impermeabili di gomma, allo scopo di rimuovere completamente la resina in eccesso.
In alternativa l’impregnazione può essere fatta con una attrezzatura dotata di vaschetta e di una serie di rulli che consente agli operatori di effettuare sia l’operazione di saturazione, sia quella di sgocciolamento.
Porre in opera Mapewrap C avendo cura di stenderlo senza lasciare alcuna grinza. Pressare il tessuto dapprima con un rullo di gomma rigida e poi con un rullo in alluminio a vite senza fine in modo da eliminare completamente eventuali bolle d’aria occluse durante le precedenti operazioni.
Applicazione di Mapewrap C con il “sistema a secco”
Stendere a pennello o a rullo una mano omogenea di Mapewrap Primer 1 sulla superficie in calcestruzzo pulita ed asciutta. Attendere circa 1 ora, quindi effettuare una rasatura di circa 1-2 mm di spessore con Mapewrap 11 o Mapewrap 12, in funzione della temperatura.
Applicare una prima mano, a pennello o a rullo, di Mapewrap 31 e procedere immediatamente alla posa in opera di Mapewrap C. Spianarlo con cura con le mani protette da guanti impermeabili di gomma e poi applicare una seconda mano di Mapewrap 31. Pressare il tessuto utilizzando dapprima un rullo di gomma rigida e poi un rullo in alluminio a vite senza fine.
Procedura applicativa di Carboplate
Stendere, sul sottofondo in calcestruzzo pulito ed asciutto, uno strato di 1-2 mm di spessore di Adesilex PG1 o di Adesilex PG2, in funzione della temperatura.
Rimuovere dalla lamina di Carboplate la pellicola di plastica che viene posta in fase di produzione allo scopo di proteggere il lato che dovrà essere incollato. Dopo la rimozione della protezione, applicare uno strato di adesivo anche sulla lamina di carbonio.
Porre in opera Carboplate esercitando una pressione uniforme. Rimuovere con una spatola la resina in eccesso. Attendere almeno 24 ore e quindi procedere all’applicazione di un rivestimento protettivo resistente ai raggi U.V.
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RINFORZA CON I SISTEMI MAPEI CERTIFICATI CIT
I primi sistemi Mapei ad aver ottenuto il CIT includono i tessuti in fibra di carbonio della gamma MAPEWRAP e le lamine pultruse in fibra di carbonio della gamma CARBOPLATE.
Diverse grammature di tessuti nei formati e nelle configurazioni a te più congeniali e un’intera serie di lamine a prestazioni meccaniche crescenti per permetterti di scegliere la soluzione migliore per il tuo progetto.
Mapei continua la qualifica dei suoi prodotti, includendo sempre più soluzioni per offrirti sempre più possibilità di intervento.
La divisione di Rinforzo strutturale è a tua disposizione per fornirti tutta l’assistenza di cui hai bisogno per la progettazione del rinforzo con software di calcolo gratuiti e consulenza per l’avvio cantiere.
IL CIT: COS’È E PERCHÉ È RICHIESTO
Le Norme Tecniche per le Costruzioni attualmente vigenti (NTC 2008 – D.M. 14 gennaio 2008) prescrivono all’art. 11.1 che tutti i materiali e prodotti da costruzione per uso strutturale, quando non marcati CE ai sensi del Regolamento (UE) n.305/2011 o tramite Benestare Tecnico Europeo (ETA), devono essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego (CIT) rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
I materiali sprovvisti di tali certificati non posso essere utilizzati.
La Linea Guida emanata dal CSLL.PP. (Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti) con il DPCS LL.PP. n. 220 del 9.7.2015 è il documento che fornisce le indicazioni su come identificare, qualificare e controllare i sistemi FRP che vengono impiegati negli interventi di rinforzo strutturale. Essa è indirizzata principalmente ai Produttori di tali sistemi, che devono provare la validità delle soluzioni da loro proposte, e ai Direttori dei Lavori, che hanno la responsabilità di controllare e accettare il materiale in cantiere.
Tale Linea Guida sostituisce le prescrizioni per l’identificazione, la qualificazione e l’accettazione contenute in quella precedente, datata 2009 (Linee guida per la Progettazione, l'Esecuzione ed il Collaudo di Interventi di Rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie mediante FRP) la quale aveva integrato sotto forma di norma le esistenti Istruzioni CNR-DT 200/2004 (oggi CNR-DT 200 R1/2013)Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati - Materiali, strutture di c.a. e di c.a.p., strutture murarie, rimaste ad oggi pienamente valide come indicazioni per la progettazione degli interventi di rinforzo con FRP.
La nuova Linea Guida è valida solo ed esclusivamente per i sistemi FRP composti da “fibre lunghe e continue di vetro, carbonio o arammide, ed immerse in una matrice polimerica termoindurente” (cfr. Linea Guida cap. 2). Sono quindi esclusi dal processo di qualifica i rinforzi realizzati con fibre di diversa natura (per esempio basalto e acciaio) o con matrici di diversa natura (per esempio malte).
La linea Guida fa riferimento a due tipologie di sistemi FRP:
Sistemi di rinforzo preformati (precured systems):costituiti principalmente da elementi a forma di lastre sottili (lamine o nastri) preparati in stabilimento mediante pultrusione, o altri processi produttivi di comprovata validità tecnologica, e successivamente incollati in cantiere alla membratura da rinforzare con collanti forniti dallo stesso Produttore. Sono escluse le barre e gli elementi di altre sezioni, differenti da quella rettangolare sottile.
Sistemi di rinforzo impregnati in situ (wet lay-up systems):costituiti da fogli o tessuti di fibre uni o multi-direzionali, impregnati direttamente in cantiere con resina polimerica, che può fungere anche da adesivo al substrato interessato dall’intervento di rinforzo.
Attenzione: non a caso la Linea Guida parla di qualifica di sistema e non di singoli prodotti. Un rinforzo strutturale con FRP può essere effettuato solo utilizzando fibre e matrici tra loro compatibili commercializzate dallo stesso Fornitore, il quale ne attesta, mediante le numerose prove richieste dalla Linea Guida stessa, l’efficacia.
Per ogni tipologia di sistema, le LG individuano una serie di classi, distinte in funzione dei valori minimi nominali di modulo elastico e resistenza a trazione per natura della fibra, che forniscono una prima distinzione prestazionale tra le svariate soluzioni proposte dal mercato. All’interno di tali classi, trovano però spazio soluzioni con caratteristiche meccaniche e prestazioni anche molto differenti tra loro. Per meglio distinguerle, quindi, vengono lasciati in chiaro all’interno degli stessi certificati CIT le specifiche proprietà meccaniche (medie e caratteristiche) dei sistemi. In questo modo il Progettista che studia l’intervento di rinforzo può decidere di progettare o secondo la classe o secondo le effettive prestazioni del sistema prescelto.
Il Produttore dei sistemi di rinforzo FRP deve rispettare le prescrizioni contenute nella Linea Guida per la qualificazione dei suoi sistemi, quali:
prove meccaniche di qualifica a condizioni standard, a cicli gelo-disgelo e a invecchiamento;
prove e controlli periodici sulla produzione;
identificazione e rintracciabilità dei singoli componenti.
Il Direttore dei Lavori ha invece l’obbligo di rispettare tutte le prescrizioni riguardanti l’accettazione in cantiere dei singoli prodotti componenti i sistemi. In particolare, anche se con alcune differenze tra sistemi preformati e sistemi realizzati in situ, il DL deve:
campionare lamine, tessuti e resine per ogni lotto fornito;
in caso di sistemi realizzati in situ, deve far preparare direttamente in cantiere un campione di tessuto impregnato seguendo le istruzioni di corretta realizzazione fornite dal Produttore stesso e quindi inviarlo al Laboratorio incaricato;
fare eseguire le prove da un Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR 380/2001, con comprovata esperienza e dotato di strumentazione adeguata ed entro 30 giorni dalla fornitura;
prevedere eventuali prove aggiuntive se i valori meccanici dei provini non rientrano nei valori tabellari delle classi corrispondenti;
verificare la completezza della documentazione di accompagnamento della fornitura nonché la corrispondenza della stessa ai prodotti effettivamente pervenuti in cantiere;
richiedere all’Applicatore i documenti di sua competenza.
La documentazione, predisposta dal Produttore, che deve accompagnare la fornitura controllata dal DL è la seguente:
Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego (CIT) specifico per il sistema fornito;
Dichiarazione di Conformità del sistema a quanto previsto dalla Linea Guida;
Scheda Tecnica del sistema;
Manuale di preparazione e applicazione del sistema;
Documento di trasporto (DDT) attestante l’appartenenza del prodotto fornito al sistema coperto da CIT.
Scheda Tecnica di sistema e Manuale devono inoltre essere scaricabili direttamente dal sito del Produttore.
Ulteriori prescrizioni della Linea Guida (e del CIT) riguardano infine gli Applicatori. Essi devono:
applicare il rinforzo in FRP seguendo le indicazioni contenute nelle Schede Tecniche e nei Manuali di preparazione e applicazione forniti e redigere una dichiarazione di conformità dell’installazione a tali documenti;
possedere un attestato di qualificazione che comprovi la loro capacità di esecuzione di tali tipologie di interventi.
Le migliori soluzioni per il risanamento e la deumidificazione degli edifici in muratura degradati dall’umidità di risalita
Un problema che può presentarsi nell’edilizia, sia di recente costruzione che storica, è quello del degrado delle murature dovuto all’esposizione dell’edificio ad agenti atmosferici o alle azioni disgreganti interne prodotte dai sali e dall’umidità. Queste strutture richiedono adeguate operazioni di risanamento. È necessario pertanto, individuare con precisione le cause che hanno determinato il problema attraverso un’attenta analisi visiva, accompagnata, se necessario, da opportune indagini diagnostiche e, conseguentemente, adottare il corretto intervento, nonché la giusta tecnologia.
Consapevole di queste esigenze Mapei ha studiato una linea di prodotti, denominata Mape-Antique, completamente esente da cemento, a base di calce ed Eco-Pozzolana, ideale per consolidare, risanare, deumidificare e intonacare edifici in muratura esistenti, anche di pregio storico e artistico sotto tutela delle Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Ambientali.
L’uso della calce nelle malte da muratura e da intonaco risale ai tempi antichi, in cui dapprima i Fenici ne hanno scoperto le potenzialità e, successivamente, i Romani ne hanno fatto largo impiego per realizzare strade, ponti e acquedotti, oltre a ville e monumenti, opere ammirabili ancora oggi.
I prodotti della linea Mape-Antique possiedono caratteristiche elasto-meccaniche del tutto simili a quelle delle malte da muratura e da intonaco impiegate in passato e, quindi, risultano essere compatibili con qualsiasi tipo di muratura originale. Al contempo, presentano elevate resistenze chimico-fisiche alle azioni aggressive sia ambientali che interne alle murature, prodotte dai sali solubili e dall’umidità di risalita.
La gamma dei prodotti Mape-Antique, frutto degli studi Mapei nel campo del consolidamento e risanamento delle murature degli edifici, è ampia e articolata, in grado di soddisfare sia le moderne esigenze applicative, che i principi fondamentali di eco-sostenibilità, a salvaguardia dell’ambiente, e di bio-compatibilità, a tutela della persona e della sua salute, in termini di traspirabilità, porosità, conducibilità termica e bassissima emissione di composti organici volatili (VOC).
Appartengono a questa linea Mape-Antique Rinzaffo, Mape-Antique MC e Mape-Antique MC Macchina, prodotti indicati per la realizzazione di intonaci deumidificanti macroporosi da applicare su murature interessate da umidità di risalita capillare e dove sono presenti efflorescenze saline. L’utilizzo di questi prodotti è consigliato per edifici posti anche in zone lagunari o in prossimità del mare, dove è presente un’elevata azione dell’aerosol marino. Inoltre possono essere impiegati per la ricostruzione di quelli esistenti a base calce, su murature in pietra, mattoni, tufo e miste di edifici, anche di pregio storico e artistico sotto tutela.
Mapei propone inoltre un’altra linea di prodotti, denominata PoroMap, per risanare e deumidificare superfici e ambienti sia dell’edilizia moderna che di recente costruzione, interessati dall’umidità e dai sali solubili. Questa linea si contraddistingue per essere a base di leganti idraulici a reattività pozzolanica, oltre che per avere una bassa conducibilità termica, tale da conferire un discreto potere isolante.
La linea PoroMap si compone delle sole malte per intonaci deumidificanti macroporosi e isolanti, da applicare a cazzuola (PoroMap Rinzaffo e PoroMap Intonaco) o con intonacatrice (PoroMap RinzaffoMacchina e PoroMap Intonaco Macchina, oltre a una finitura a tessitura fine (PoroMap Finitura).
I prodotti di entrambe le linee sono in accordo alla norma EN 998-1, malte per intonaci interni ed esterni. Inoltre sono malte eco-sostenibili, in quanto sono certificate dal GEV Institut come EC1 R Plus, per essere a a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
Le schiume poliuretaniche MapePUR, una barriera insuperabile
Prodotti per l’isolamento termico e acustico
A completamento della gamma di adesivi - sigillanti elastici Mapesil e Mapeflex e di fissaggi chimici Mapefix, Mapei lancia sul mercato la nuova gamma MapePUR, schiume poliuretaniche autoespandentiper riempimenti di vuoti e cavità.
Gli edifici sono costituiti da differenti elementi edili che tra loro formano inevitabilmente vuoti, intercapedini e discontinuità.Per migliorare l’isolamento termo-acustico di un edificio, nuovo o esistente, è necessario ridurre o eliminare questi vuoti fonte di ponti termici e acustici, agendo anche sul loro riempimento. Le schiume poliuretaniche sono i prodotti ideali per l’isolamento dal calore, freddo, rumore, perché pratici e di facile utilizzo.
Grazie alla loro immediata reazione chimica con il vapore acqueo, le schiume MapePURquando estruse, reagiscono immediatamente con l’umidità dell’aria e del supporto, espandendo di volume e riempiendo vuoti e discontinuità anche difficilmente accessibili dall’operatore.
Una volta indurite le schiume poliuretaniche formano una massa isolantee adesiva, leggera ma consistente, facilmente rifinibile e modellabile, che protegge da calore, freddo e rumore, aumentando la sensazione di benessere abitativo.
Mapei oggi semplifica la scelta degli utilizzatori finali attraverso una gamma che con soli 4 prodotti -confezionati in bombolette aerosol per applicazione manuale o a pistola - soddisfano le esigenze di tutti gli artigiani e professionisti dell’edilizia:
MapePUR Universal Foam, schiuma universale(per applicazione manuale o pistola)
MapePURRoofFoam, schiuma per tetti(per applicazione manuale o pistola)
MapePURFireFoam, schiuma resistente al fuoco(per applicazione manuale)
MapePURCleaner, pulitore per schiuma poliuretanica
Con la nuova gamma MapePUR, si completa l’offerta Mapei di prodotti in cartuccia e bomboletta per sigillare, incollare, fissare e riempire, indispensabili per soddisfare le esigenze di tecnici ed artigiani che pretendono il massimo anche dei materiali di finitura.
MapePUR, una barriera insuperabile contro caldo, freddo, rumore.
Una selezione di colori per fugature con un effetto senza pari
Dalla ricerca Mapei, 14 colori per la stuccatura di piastrelle ceramiche dall’effetto naturale per un abbinamento perfetto. Un ambiente di design che non ti aspetti.
Una bellezza che resiste a tutto.
Una linea di riempitivi per fughe, per interni ed esterni, di alta qualità, estremamente funzionale e ricca di colori. Senza solventi, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e certificati secondo i più severi standard internazionali. Ideali per pavimenti e rivestimenti di ogni tipo e formato: ceramica, cotto, materiale lapideo, mosaico e metallo. Disponibili nella versione cementizia ed epossidica. Fughe Colorate Mapei. Una scelta che completa ogni progetto. Da Mapei, leader mondiale nella produzione di fugature e adesivi.
Mapei amplia la gamma degli adesivi monocomponenti alleggeriti con due nuovi prodotti di classe C2FT S1 e C2FE S2 conformi alla norma europea EN 12004, specifici per piastrelle di grande formato, che riducono l’impatto sull’ambiente e tutelano la salute degli operatori. Si tratta di ULTRALITE S1 QUICK e ULTRALITE S2 QUICK.
Cosa sono
Ultralite identifica una famiglia di adesivi cementizi alleggeriti, unici ed innovativi, ideali per la posa di ceramica di tutti i tipi, mosaico, pietre naturali e in modo particolare per la posa del gres porcellanato sottile. Sono versatili, con caratteristiche che agevolano e facilitano il lavoro del posatore in cantiere.
Caratteristiche e vantaggi:
Più facili da applicare rispetto agli adesivi tradizionali.
Minor sensazione di fatica grazie alla speciale formulazione e alla presenza di microsfere di vetro che ne agevolano la spatolabilità.
Sacchi più leggeri (15 kg) e di facile trasportabilità grazie alla nuova confezione con maniglia.
Resa fino all’80% maggiore rispetto ad adesivi di pari classificazione.
Eccellente bagnatura del retro della piastrella anche senza doppia spalmatura.
Monocomponenti deformabili (S1) ed altamente deformabili (S2) secondo le norme EN 12004 e ISO 13007-1.
Perfetta adesione su tutti i supporti normalmente utilizzati in edilizia.
Riduzione dei costi di trasporto.
Contengono più del 20% di materiale riciclato.
Contribuiscono all’ottenimento di crediti Leed.
Eccezionale punto di bianco.
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Dopo anni di abbandono, la Vela di Calatrava a Tor Vergata torna a nuova vita grazie a un imponente progetto di riqualificazione sostenuto da un investimento di 80 milioni di euro. L’opera, firmata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, era stata concepita come cuore della “Città dello Sport” in occasione dei Mondiali di nuoto del 2009, ma i lavori non furono mai ultimati. Oggi, a distanza di oltre vent’anni, la struttura è stata completata e riconsegnata alla Capitale in tempo per ospitare il Giubileo dei Giovani del 2025, che si è svolto il 2 e 3 agosto. Protagonista di questo grande intervento è anche Mapei, azienda leader nelle soluzioni chimiche per l’edilizia, che ha fornito materiali e tecnologie avanzate per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità.
La storia della Vela e il progetto di rigenerazione
La Vela di Calatrava è un’opera architettonica di grande impatto scenografico: una struttura imponente alta oltre 75 metri e caratterizzata da un gioco di linee bianche che richiamano la forma di una vela spiegata. Inserita nel cuore del quartiere di Tor Vergata a Roma, l’arena può ospitare fino a 15.000 spettatori e si propone come polo di riferimento per eventi sportivi, culturali e religiosi.
Per anni, tuttavia, l’edificio è stato simbolo di incompiutezza, con la sua struttura incompleta che dominava lo skyline della periferia sud-est di Roma. Dopo diversi tentativi falliti di recupero, il progetto ha trovato nuovo slancio grazie all’impegno del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’Agenzia del Demanio e della Struttura Commissariale per il Giubileo. La riqualificazione non ha interessato solo l’arena, ma l’intera area circostante di 48 ettari, trasformata in un parco urbano con oltre 460 alberi, 300 siepi e più di 6.000 arbusti.
Il nuovo ponte carrabile che sovrasta l’autostrada Roma-Napoli, collegato direttamente con Tor Vergata, ha migliorato sensibilmente la viabilità e l’accessibilità, integrando la Vela in un progetto urbano che guarda a sport, cultura, benessere e ambiente. La Vela riqualificata restituisce valore a un intero quartiere e si apre alla città in un’ottica di inclusione e sostenibilità.
Il contributo di Mapei: innovazione e sostenibilità
Il ruolo di Mapei nella riqualificazione è stato determinante. L’azienda ha fornito un ampio ventaglio di soluzioni che hanno permesso di affrontare le diverse esigenze del cantiere, dalla protezione delle superfici in calcestruzzo all’impermeabilizzazione delle tribune e degli spalti. Particolare attenzione è stata rivolta alle pavimentazioni, per le quali sono stati impiegati rivestimenti in resina con finiture antiscivolo, garantendo sicurezza e durabilità nel tempo.
Gli interventi hanno compreso anche la sigillatura e la regolarizzazione dei gradoni delle tribune, oltre all’applicazione di sistemi di protezione in poliurea, scelti per la loro resistenza e affidabilità. Tutti i materiali sono stati selezionati in un’ottica di sostenibilità, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la resilienza dell’opera.
Mapei, presente a Roma con una sede commerciale e a Latina con uno stabilimento produttivo, ha così rafforzato il proprio legame con il territorio, confermandosi partner tecnico di primo piano in progetti di grande rilevanza pubblica. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a un intervento che restituisce a Roma un’opera architettonica di valore e che incarna i principi di qualità, sicurezza e sostenibilità che guidano il nostro lavoro quotidiano” ha commentato l’azienda.
La Vela di Calatrava è oggi pronta a ospitare eventi di portata internazionale.
[post_title] => La Vela di Calatrava rinasce con Mapei: un simbolo di rigenerazione urbana per Roma
[post_excerpt] => Mapei protagonista nella riqualificazione della Vela di Calatrava a Roma, icona urbana che ha ospitato il Giubileo dei Giovani 2025. Scopri di più.
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[post_content] => Mapei, tra le più importanti aziende al mondo nell'ambito delle soluzioni per l'edilizia, in collaborazione con ACCA Software, punto di riferimento italiano nel campo del software per l'edilizia e l'ingegneria, ha sviluppato "Mapei Pro - Analisi prezzi e voci di capitolato", innovativo tool che ha l'obiettivo di semplificare il lavoro dei progettisti e dei professionisti del settore edile.
Questo strumento digitale gratuito, accessibile online attraverso la piattaforma Mapei Pro, offre un modo chiaro e rapido per ricercare e scaricare analisi prezzi e voci di capitolato per tutte le lavorazioni di cantiere. Grazie alla collaborazione tra l'esperienza consolidata di Mapei nel settore e la tecnologia avanzata di ACCA Software, i tecnici possono infatti accedere a utili informazioni con pochi click, risparmiando tempo e migliorando l'efficienza del proprio lavoro.
Facilità di utilizzo e accesso
Una delle caratteristiche principali di "Mapei Pro - Analisi prezzi e voci di capitolato" è la sua facilità d'uso. Attraverso la sezione dedicata alle analisi prezzi e voci di capitolato, gli utenti possono navigare rapidamente tra le lavorazioni necessarie e scaricare i file in diversi formati (DCF, XPWE, EXCEL, PDF), per integrarli per il computo metrico e il capitolato nei propri software di lavoro, come per esempio PriMus.
Ogni voce di capitolato è accompagnata da precise e chiare descrizioni sull'utilizzo dei prodotti Mapei, per aiutare i progettisti a realizzare i propri progetti in modo efficiente e conforme alle normative, considerando anche i costi dei materiali, della manodopera, dei noli e dei trasporti.
Aggiornamenti continui e vantaggi per il settore
Giulio Morandini, direttore linea edilizia Mapei spiega che il tool è stato sviluppato coerentemente con la filosofia aziendale di essere un partner affidabile per i professionisti: "Da oggi semplifichiamo ancora di più il lavoro di progettisti e professionisti mettendo a disposizione il tool di analisi prezzi e voci di capitolato. Un vero e proprio strumento di lavoro che verrà implementato con nuovi rilasci per arrivare ad avere, nei prossimi mesi, l’analisi prezzi completa di tutti i prodotti dell’offerta Mapei”.
"Mapei Pro - Analisi prezzi e voci di capitolato" non è infatti uno strumento statico, ma un servizio in continua evoluzione. Grazie al servizio “Prezzari on line” e alla tecnologia PriMus di ACCA software, implementati nel tool, la piattaforma è in grado di offrire prezzi costantemente aggiornati, che rispecchiano le condizioni di mercato in tempo reale e permettono di fare stime precise per le gare d'appalto. Si tratta di un importante valore aggiunto, considerando - sottolinea Guido Cianciulli, Ceo di ACCA software - "che i cambiamenti tecnologici e variazioni nei costi delle materie prime influenzano frequentemente i prezzi".
Oltre alle analisi prezzi e voci di capitolato la piattaforma Mapei Pro offre diversi strumenti di lavoro come software di calcolo, tools, BIM, brochure tecniche e la formazione Mapei Academy con rilascio di crediti formativi.
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[post_excerpt] => Scopri il nuovo strumento gratuito Mapei Pro - Analisi prezzi e voci di capitolato, sviluppato in collaborazione con ACCA Software. Facile da usare, con aggiornamenti continui e vantaggi per il settore.
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[post_content] => Dalla partnership tra Mapei ed Elettrondata nasce Mapei Concrete Industry Solutions, garanzia di un maggior controllo della qualità del calcestruzzo trasportato e di una crescente sostenibilità per la filiera.Mapei Concrete Industry Solutions racchiude innovazione, tecnologia, sostenibilità e passione e le mette al servizio dell’industria del calcestruzzo.
Come? Grazie all'unione delle competenze di Mapei, leader nella produzione di materiali chimici e soluzioni per l'edilizia, ed Elettrondata, leader nei sistemi di automazione per la gestione, la produzione e il controllo degli impianti di calcestruzzo preconfezionato.
Mapei Concrete Industry Solutions per la filiera del calcestruzzo
Le due aziende hanno, infatti, siglato un accordo di partnership pluriennale per mettere a disposizione strumenti e servizi per il controllo della qualità, della produzione e del trasporto del calcestruzzo preconfezionato e ricercare, al contempo, la neutralità di CO2.Mapei Concrete Industry Solutions offre un significativo contributo al raggiungimento di un'economia circolare e lo fa proponendo prodotti che integrano materie prime, additivi per calcestruzzo, fibre e soluzioni digitali in un processo circolare di qualità e sostenibilità.
Attraverso l'analisi dell’intero ciclo di vita del calcestruzzo si incrementa il valore della filiera e si riduce l'impronta di carbonio, Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di prodotti di alta qualità e all’automazione dei processi.
Ma non è tutto. Grazie al nuovo sistema ED SM II, anche la fase di consegna del Calcestruzzo rientra ora nel processo di qualità.
Le parole di Marco Squinzi e Leonardo Nigro
Marco Squinzi, Amministratore Delegato di Mapei, afferma: “Mapei punta su un'industria del calcestruzzo sostenibile. La partnership con Elettrondata rappresenta una combinazione vincente per i nostri clienti grazie al riuscito mix di hardware e software collaudati, robusti e di facile utilizzo e i nostri prodotti e le nostre soluzioni chimiche. Come fornitore leader mondiale di additivi e fibre per calcestruzzo, abbiamo sviluppato una gamma completa di prodotti ausiliari per supportare tutte le fasi della produzione e dell'utilizzo del calcestruzzo. L’offerta di ED SM II fa parte di questa visione di Total Quality e sostenibilità, focalizzata sulla produzione di calcestruzzo da materie prime, il mix design, la produzione, il trasporto, la fusione e polimerizzazione e il riciclaggio”.
Leonardo Nigro AD di Elettrondata dichiara: “La partnership con Mapei è per noi fonte di orgoglio e stimolo per continuare a innovare. Da oltre quindici anni abbiamo studiato e implementato il sistema SM per il controllo del calcestruzzo trasportato. Oggi abbiamo più di tremila sistemi SM installati su altrettante autobetoniere. Attraverso la collaborazione con Mapei è nato ED SM II, il nuovo sistema per il controllo del calcestruzzo trasportato che integra il sistema SM e arricchito di ulteriori funzionalità, per fornire al produttore di calcestruzzo tutti i dati in tempo reale e agire tempestivamente”.
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[post_content] => E' stato recentemente inaugurato il nuovo angolo verde di via Jenner, realizzato nei pressi della sede di Mapei e con la collaborazione della stessa. Questo prezioso contributo alla sostenibilità nasce nell’ambito dell’iniziativa “Cura e adotta il Verde Pubblico”.Mapei, la cui attività è da sempre legata ai temi di sostenibilità ambientale, ha contribuito alla realizzazione del nuovo angolo verde di via Jenner. L'azienda è intervenuta seguendo il progetto realizzato dall’architetto paesaggista Franco Giorgetta, dando vita a un piccolo spazio verde con una fontana zampillante.
Un progetto che rientra nell’iniziativa del Comune di Milano “Cura e adotta il Verde Pubblico”.
“Siamo molto orgogliosi di avere realizzato questo progetto di riqualificazione che desideriamo dedicare ai nostri Giorgio e Adriana Squinzi che lo avevano fortemente voluto - ha commentato Veronica Squinzi, Amministratore Delegato di Mapei -. Da loro abbiamo imparato che l’impresa deve avere un ruolo attivo all’interno della comunità. Siamo legatissimi a Milano, la città che ci ha visto nascere e crescere. Contribuire al suo mantenimento e abbellimento è per noi un piccolo, seppur significativo, gesto di partecipazione e condivisione. Ringraziamo l’Amministrazione che ci ha dato l’opportunità di farlo con questa bellissima iniziativa di responsabilità sociale”. “Ringraziamo la famiglia Squinzi per averci proposto un intervento che rigenera un tratto di viale Jenner attraversato ogni giorno da moltissimi milanesi - dichiara l'assessore all'Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran - Con l'eliminazione dell'impianto dell'acquedotto volevamo restituire qualità estetica e ambientale al parterre e il progetto che inauguriamo oggi soddisfa appieno questa esigenza, dimostrando ancora una volta come la sinergia tra pubblico e privato sia fondamentale per la cura della città”.
Il progetto dell'angolo verde
Il progetto dell'angolo verde di via Jenner è opera dell’architetto paesaggista Franco Giorgetta e interessa uno spazio di circa 700 mq, per anni occupato da impianti tecnici e parcheggi.
Un intervento che offre, oggi, la possibilità di godere di una piacevole area verde ricca di specie vegetali disposte e organizzate seguendo un disegno geometrico formato da una serie di figure triangolari e trapezoidali di colori diversi, ottenuti impiegando erbe e tappeti erbosi di colori differenti e contrastanti.
La nuova vegetazione si affianca ai platani esistenti. Tra questi sono inserite graminacee a foglia e stelo lungo come il Pennisetum alopecuroides, il Miscanthus sinensis, mentre in testa sorge un filare di Festuca glauca.
Il contributo di Mapei
Ad arricchire il tutto una fontana a zampillo verticale, installata su una piattaforma triangolare.
E' proprio la realizzazione della piattaforma che ha visto il contributo attivo di Mapei, fornitrice del sistema per pavimentazioni in calcestruzzo architettonico Mapei Color Paving.
Il contesto è reso ancora più suggestivo dalla presenza di alcune magnolie da fiore dal colore molto marcato, completando il quadro verde.
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[post_content] => Mapei rinnova anche per il 2019 il sostegno al progetto “We playground together”, lanciato lo scorso anno dal Comune di Milano per la riqualificazione dei campi di basket di quartiere. In particolare l'azienda fornirà il sistema in resina MAPECOAT TNS MULTISPORT COMFORT per pavimentazioni sportive nella riqualificazione del campo di Viale Sarca e l'assistenza tecnica in cantiere
Danilo Gallinari, cestista italiano tra i più famosi al mondo, e l’Assessore al Turismo e Sport del Comune di Milano hanno lanciato nel 2018 il progetto “We playground together”, coordinato da Michele Ponti, per la riqualificazione dei campi di basket di quartiere, alcuni dei quali versavano in pessime condizioni, con l'obiettivo che tornassero ad essere un punto di incontro, gioco, divertimento e integrazione in nome dello sport.
Il progetto prevede l’acquisto di nuovi tabelloni e canestri, il riallestimento dei campi da gioco e delle pavimentazioni, la ristrutturazione delle panchine e il rinnovo di strutture adiacenti.
L'iniziativa è partita nel 2018 con la riqualificazione del campo del Parco Marinai d’Italia o Parco Vittorio Formentano, per il quale sono state rifatte la pavimentazione, il canestro e le panchine.
Si prosegue quest'anno con la riqualificazione dell'area di Viale Sarca che comprende un campo da basket e un campo da calcio a 5.
Mapei da sempre sensibile al mondo dello sport, negli anni ha sviluppato innovative soluzioni per l’installazione di ogni tipologia di pavimentazione sportiva, dal consolidamento del sottofondo fino all’applicazione delle bande di giunzione, curando in particolare il comfort, la resistenza, l’estetica e la sicurezza di gioco. L'azienda che ha aderito già nello scorso anno a questo progetto, ha deciso di rinnovare la propria collaborazione e in particolare fornirà il sistema in resina MAPECOAT TNS MULTISPORT COMFORT per il rifacimento della pavimentazione del campo di Viale Sarca.
Si tratta di un sistema multistrato elastico a base di resine acriliche in combinazione con il tappetino di gomma granulare MAPECOMFORT adatto per campi da basket e pavimentazioni sportive polivalenti (volley, pallamano, calcio a 5) all’interno di aree pubbliche come parchi, aree sportive e scolastiche.
E' idoneo all'uso sia in interno che su superfici outdoor, su supporti in conglomerato bituminoso o cementizio e garantisce la realizzazione di superfici uniformi al rimbalzo della palla, con ottime caratteristiche di resistenza, che assicurano cambi della palla veloci e sicuri, elasticità e durabilità. Inoltre grazie alla vasta disponibilità di colori delle resine acriliche di finitura MAPECOAT TNS COLOR, realizzabili con il sistema tintometrico ColorMap® soddisfa le diverse richieste di installazione, tra cui quelle di Garage Italia, officina per la customizzazione di auto, moto, aerei e barche, che sta seguendo la riqualificazione dei campi sportivi di Milano.
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[post_content] => Mapei intende, attraverso crescoaward, premiare il Comune che si propone di realizzare progetti di prevenzione e riduzione dei danni a cose e/o persone derivanti da fenomeni sismici di rilevante intensità tramite impiego di protocolli e presidi adeguati.
Il premio
Il Comune vincitore potrà usufruire di una consulenza tecnica specialistica per valutare quali ulteriori iniziative si possono attuare per ridurre i rischi derivanti da movimenti sismici. La consulenza permetterà di individuare i presidi adeguati da adottare presso gli edifici di pubblica utilità per garantire elevati standard di sicurezza e di sostenibilità sociale.
La Sicurezza e la Prevenzione del Rischio Sismico negli edifici pubblici è un presupposto imprescindibile quando si ha come obiettivo la Sostenibilità Sociale.
Un territorio ad alto rischio sismico, come quello italiano, non può che porsi come imperativo la prevenzione attraverso specifici presidi indispensabili, soprattutto negli edifici di pubblica utilità. Ospedali, teatri, scuole, luoghi di culto ed ogni altro contenitore, fruito da gruppi di cittadini, deve garantire, anche in caso di evento sismico, adeguato indice di sicurezza.
Occorre assicurare, quindi, non solo elevati standard alle strutture portanti (come previsto dalla normativa vigente), ma anche adeguate vie di fuga, sgombere da macerie, e scongiurare crolli di soffitti e ribaltamento delle tramezzature che sono tra le maggiori cause di perdite di vite umane.
Questo obiettivo è raggiungibile attraverso la progettazione di adeguati presidi, tecnologicamente avanzati, che consentono di intervenire anche su edifici esistenti senza mutare l’architettura dei luoghi o variare la rigidezza dei singoli elementi.
La Prevenzione come Sostenibilità Sociale (ed anche Economica) costituisce il nuovo obiettivo della Smart City.
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Alla consociata tedesca del Gruppo Mapei GmbH, è stato assegnato l’Innovation Award – premio per l’Innovazione – da FFN (Fachverband Fliesen & Naturstein), associazione tedesca che riunisce i professionisti che operano nel settore della ceramica e della pietra naturale. Il riconoscimento premia i prodotti e i processi più innovativi.
Come il Sistema BDC di Mapei GmbH, che ha vinto il premio: un sistema completo per la posa di ceramica e pietra naturale.
[post_title] => Mapei vince l'Innovation Award in Germania
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[post_content] => Mapei SpA ha sottoscritto un finanziamento di Euro 45.000.000 che verrà erogato direttamente dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), della durata di 6 anni, e che verrà utilizzato per sostenere tutti i principali progetti di ricerca nel territorio europeo per i prossimi 5 anni.
L'attività di ricerca costituisce una fondamentale componente del successo del Gruppo Mapei che dedica a questo importante settore un notevole impegno finanziario e di risorse umane.
Nell'anno 2014 il Gruppo Mapei ha sviluppato un giro d'affari di 1,940 miliardi di Euro, distribuito nei cinque continenti, ove sono presenti 66 siti produttivi, con l'impiego di oltre 7.600 addetti oltre all'indotto.
Per portare a termine con successo l'operazione, Mapei SpA si è avvalsa della collaborazione di Mittel Advisory Debt & Grant SpA per l'organizzazione e dello Studio Squinzi & Associati in qualità di advisor legale.
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[post_content] => Si svolgerà dal 17 al 19 settembre presso il Palazzo dei Congressi di Ravenna il convegno “L’internazionalizzazione delle imprese italiane nel settore delle costruzioni”. Studiosi ed esperti di caratura internazionale forniranno gli strumenti conoscitivi necessari alle imprese che intendono rivolgersi ai mercati esteri. I temi:
- La formazione del contratto di appalto: standard internazionale e discipline nazionali;
- La gestione del contratto d’appalto: la gestione dei rischi, la gestione del contenzioso, garanzie e coperture assicurative;
- Le politiche per il settore dell’industria delle costruzioni all’estero.
Mapei sarà sponsor del convegno. L’iscrizione è gratuita. Il programma, gli aggiornamenti e il link per le iscrizioni sono disponibili su www.icst-ravenna.org.
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[post_content] => Il Gruppo Mapei - con la casa madre Mapei Spa e la consociata statunitense Mapei Corp. - è sponsor del Padiglione USA a Expo Milano 2015.
L'azienda ha partecipato a questo progetto innovativo fornendo le soluzioni più adatte ed ecosostenibili per rispondere alle varie problematiche che si sono presentate nella costruzione del padiglione.
“Mapei Corp. è orgogliosa di sponsorizzare il Padiglione USA” ha detto Luigi Di Geso, Presidente e CEO di Mapei Americas. “Questa Esposizione Universale sottolinea l’importanza fondamentale di avere cibo in abbondanza. Mapei supporta appieno gli sforzi tra le nazioni per lavorare insieme al fine di nutrire il pianeta, contribuendo con prodotti adatti per gli edifici in cui cibi e bevande si lavorano, si distribuiscono e si consumano.”“Il Padiglione USA è un edificio unico nel suo genere. Si tratta di una struttura multi-piano caratterizzata da spazi aperti, trasparenza, accessibilità. Evoca le linee del tradizionale granaio Americano – commenta Charlie K. Faas, Amministratore delegato degli Amici del Padiglione USA ad Expo 2015 -Guidando i visitatori in una serie di spazi e percorsi stimolanti, e di esposizioni, il Padiglione USA è un’esperienza di ‘edutainment’ volta a intrattenere e ad informare. Ogni elemento del Padiglione racconta storie e vicende di innovazione, tecnologia, varietà ed ingegno americani, comunicando la storia, intensa e diversificata, dell’agricoltura nazionale. Per questo il sostegno di un’azienda internazionale come Mapei, impegnata in un continuo processo di innovazione di materiali e soluzioni per l’edilizia è per noi importante.”Mapei in America
Il progetto di espansione di Mapei negli Stati Uniti è stato delineato negli anni ’80 da Giorgio Squinzi, e affidato a Nick Di Tempora, quando venne costruito il primo stabilimento a Tempe, in Arizona nel 1983.
Nel corso degli ultimi 30 anni Mapei Corp. è cresciuta moltiplicando in maniera esponenziale il proprio fatturato sotto la guida, prima di Nick Di Tempora, poi, a partire dal 2013, di Luigi Di Geso.
Negli Stati Uniti, Mapei Corp. si è impegnata per diventare leader nel settore delle finiture per l’industria delle costruzioni, fornendo prodotti per la preparazione delle superfici, adesivi per la posa di pavimenti e impermeabilizzanti. Negli ultimi anni, l’Azienda ha iniziato a fornire sistemi per il recupero del calcestruzzo e prodotti per il rinforzo strutturale, e ora anche pitture protettive nel mercato dell’edilizia e delle infrastrutture. Nel 2014, l’aggiunta di due ulteriori stabilimenti produttivi per gli additivi per calcestruzzo ha sottolineato l’intenzione da parte dell’Azienda di crescere ulteriormente anche in questo settore.
In occasione del premio Transatlantic Award, assegnato a Mapei dalla Camera di Commercio americana in Italia lo scorso dicembre, per l’acquisizione di GRT, Giorgio Squinzi ha dichiarato “Siamo stati molto soddisfatti di aver potuto aggiungere GRT nella famiglia Mapei. Ci tengo a evidenziare che con questa acquisizione Mapei ha piantato un’altra pietra miliare nella sua presenza nelle Americhe, investimento che renderà il Gruppo Mapei un importante protagonista nel mercato degli additivi per calcestruzzo.”
Mapei Corp. rappresenta una parte fondamentale delle attività internazionali del Gruppo, per le opportunità strategiche che il mercato americano può offrire a Mapei anche dal punto di vista della Ricerca e dello Sviluppo.
Infatti su un fatturato globale del Gruppo del 2014 di 2,3 miliardi di euro gli Stati Uniti hanno fatturato circa 400 milioni.
Veronica Squinzi, Responsabile dello Sviluppo Globale del Gruppo e che fa parte del Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Americana, ha aggiunto:“Siamo estremamente orgogliosi di essere presenti negli Stati Uniti da molti anni. Per noi il mercato americano rappresenta una costante opportunità di sviluppo aziendale, e il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere rafforzando la nostra presenza sul territorio americano.Inoltre, la nostra presenza in quasi tutti i Paesi del mondo ci rende un Gruppo internazionale, ma non solo. Mapei è Glocal: un’Azienda che punta sull’internazionalizzazione per lo sviluppo globale del Gruppo e che stringe forti legami con il territorio in cui si trova, per essere vicina alle esigenze dei propri clienti e del mercato locale. Ci sentiamo così italiani in Italia, americani in America e così via.”
Negli Stati Uniti il Gruppo Mapei opera attraverso: Mapei Corp. con 8 stabilimenti produttivi, sede centrale a Deerfield Beach in Florida, due laboratori di Ricerca e Sviluppo e una divisione - la North American Adhesives - dedicata alle colle per piastrelle; GRT con due stabilimenti produttivi; Oltre a Mapei Corp operano Polyglass USA – dedicata alla produzione di membrane bituminose e pitture protettive - con 3 stabilimenti, sede centrale a Deerfield Beach e un laboratorio di R&S - che ha recentemente acquisito KM Coating, sempre per la produzione di pitture protettive, con 1 stabilimento; Vinavil Americas Corporation, per la produzione di resine acetoviniliche, con uno stabilimento e sede a Deerfield Beach.
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[post_content] => Grazie anche al contributo di Mapei, a partire dal 2 maggio – il giorno seguente l’inaugurazione di Expo 2015 e in occasione dell’inaugurazione del nuovo museo del Castello, la Pietà Rondanini sarà nuovamente visibile a tutti i milanesi e turisti che vorranno visitarla.
Infatti, dopo 60 anni nella Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco di Milano, l’opera postuma di Michelangelo realizzata nel XVI secolo è stata spostata in una delle sale dell’ex Ospedale Spagnolo, sempre all’interno delle mura del Castello, proprio in vista della Manifestazione Universale.
La nuova dimora della Pietà – allestita da Michele De Lucchi, come tutto il restauro dell’Ospedale Spagnolo – ha previsto la realizzazione di un’avanzata pedana tecnologica in grado di sostenere l’opera proteggendola da qualsiasi tipo di vibrazione.
Mapei ha preso parte a questo importante progetto mettendo in campo la propria competenza e tecnologia per posare a pavimento il pregiato legno in rovere bistellato fornito da Margaritelli.
Ed in particolare, per quanto riguarda la regolarizzazione del sottofondo, Mapei ha contribuito con ULTRAPLAN MAXI, la lisciatura autolivellante ad indurimento rapido, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1 R Plus), per spessori da 3 a 30 mm.
Per la posa del parquet Mapei ha in seguito fornito ULTRABOND ECO S968 1K, l’adesivo di nuova generazione, monocomponente a base di polimeri sililati, conforme alla EN 14293 nella categoria “hard adhesives”, completamente esente da solventi e plastificanti, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1 R Plus), certificato Der Blaue Engel.
Questo intervento si aggiunge a una serie di progetti di restauro di opere d’arte del patrimonio culturale milanese che sono stati decisi nell’ambito dei lavori di riqualificazione della città, a cui anche Mapei ha voluto partecipare per dare il proprio contributo, in occasione dell’apertura di Expo 2015.
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[post_content] => Da oggi al 9 novembre 2015, la Collezione Peggy Guggenheim presenta, in anteprima assoluta europea, la mostra Jackson Pollock, Murale. Energia resa visibile, a cura di David Anfam, Senior Consulting Curator del Clyfford Still Museum di Denver e Direttore del Research Center, tra i massimi esperti dell’Espressionismo astratto.
Si tratta di un’esposizione itinerante dedicata al monumentale Murale (1943, University of Iowa Museum of Art, Iowa City) che Jackson Pollock realizzò per l’appartamento newyorkese di Peggy Guggenheim, committente dell’opera, tra l’estate e l’autunno del 1943.
Con i suoi 6 metri di lunghezza, il Murale è oggi considerato, da una parte della critica, il dipinto americano più importante del XX secolo e forse la prima opera caratterizzata da quel modus laborandi, che quattro anni dopo, sarebbe sfociato nella tecnica del dripping, o meglio pouring: un lungo e unico tempo di esecuzione dal quale l’autore era totalmente assorbito, come fosse lui stesso ‘parte integrante del quadro’.
Dopo un importante intervento di conservazione e pulitura a cui è stato sottoposto presso il Getty Conservation Institute, e dopo essere stato esposto al J. Paul Getty Museum, Los Angeles e al Sioux City, Iowa, il Murale arriva per la prima volta in Italia, per la mostra a Palazzo Venier dei Leoni. David Anfam ha costruito intorno all’enorme opera un’esposizione che, con un’attenta selezione di una ventina di lavori, che includono anche artisti come David Smith, Clyfford Still e Barbara Morgan, intende leggere il dipinto sia nell’ambito della carriera di Pollock che della più ampia storia dell’evoluzione della pittura murale americana nella New York degli anni ‘40. Dopo la tappa veneziana, il Murale sarà esposto alla Deutsche Bank Kunsthalle di Berlino (25 novembre 2015 - 10 aprile 2016) e successivamente al Museo Picasso di Malaga.
La mostra è organizzata dall’University of Iowa Museum of Art.
[caption id="attachment_537364" align="aligncenter" width="608"] Murale (1943, University of Iowa Museum of Art, Iowa City)[/caption]
Mapei ha aderito fin dal 2008 al progetto Intrapresæ Collezione Guggenheim: il primo e più conosciuto programma italiano di sostegno privato a un museo, che vede coinvolte le più importanti realtà imprenditoriali nazionali e internazionali.
Aziende che condividono la passione per l’arte e credono nell’investimento a sostegno della cultura, distinguendosi per l’attenzione a progetti culturali e di responsabilità sociale. Una vera e propria collaborazione strategica che si è consolidata nel tempo, grazie anche al coinvolgimento di Mapei nel restauro di due importanti “luoghi dell’arte Guggenheim” (Museo Solomon R. Guggenheim New York e Collezione Peggy Guggenheim Venezia).
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[post_content] => Mapei ha appena terminato l’intervento di restauro dei Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico che si è appena concluso restituendo alla città di Milano un’importante e significativa opera d’arte presente nei giardini della Triennale.
I Bagni Misteriosi sono un complesso scultoreo policromo realizzato nel 1973 su progetto di Giorgio De Chirico nel Parco Sempione di Milano in occasione della mostra Contatto Arte Città.
Dopo l’intervento del 1997, che si limitò a riassemblare e mettere al sicuro le sculture, l’opera era stata restaurata con un intervento conclusosi nel 2010 al quale Mapei aveva contribuito.
Il secondo ciclo di lavori è stato necessario per riparare ai danni che le intemperie avevano causato alle colorazioni fatte con materiali ad acquarello utilizzati nel primo intervento, non essendo state protette.
Per quest’ultimo intervento, su richiesta della Responsabile del Laboratorio di restauro della Triennale, sono stati utilizzati prodotti acrilici in grado di resistere anche all’esterno e che hanno riportato tutte le sculture presenti nella fontana ai colori vivaci, secondo il progetto dell’artista, opportunamente mappati dal Laboratorio Colore Mapei a mezzo di spettrofotometria strumentale.
E’ stata poi ripristinata l’acqua nella fontana dopo che quest’ultima è stata opportunamente impermeabilizzata e trattata.
Il restauro attuale ha previsto la realizzazione del massetto del fondo con TOPCEM PRONTO, il legante idraulico speciale per massetti a presa normale, asciugamento veloce e ritiro controllato; l’impermeabilizzazione della base delle statue con TRIBLOCK FINISH, malta epossidica cementizia tricomponente tissotropica per la rasatura di supporti, MAPECOAT I600W, primer epossidico trasparente bicomponente in dispersione acquosa ed ELASTOCOLOR WATERPROOF, pittura acrilica per il contatto permanente con acqua.
Questo intervento rientra in una serie di progetti di restauro di opere d’arte del patrimonio culturale milanese che sono stati decisi nell’ambito dei lavori di riqualificazione della città in vista dell’apertura di Expo 2015 a cui anche Mapei ha voluto partecipare per dare il proprio contributo con le proprie tecnologie altamente avanzate, frutto di un’attenta e costante ricerca, e con i propri prodotti.
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[post_content] => Lo scorso 19 febbraio 2015, alle ore 16.00 presso Piazza Duomo 21 a Milano, si è tenuto l’opening di Town House Duomo by Seven Stars, il nuovissimo boutique hotel situato nel cuore di Milano e creato con particolare attenzione all’arredamento, in modo da far sentire l’ospite come a casa propria.
Il progetto, curato da diversi architetti italiani e supervisionato dalle Belle Arti di Milano, ha previsto la realizzazione di 14 Suites, 12 delle quali si affacciano direttamente su Piazza del Duomo con vista della Cattedrale.
Mapei ha contribuito a questa importante opera mettendo in campo tutta la propria competenza e i propri prodotti per la costruzione di parte degli ambienti all’interno dell’hotel.
L’Azienda ha infatti partecipato alla realizzazione della Suite n. 10, intitolata “Swan Room” e progettata dall’Arch. Simone Micheli – con il quale Mapei intrattiene rapporti di collaborazione da lunga data.
Proprio come ricordato dal nome della camera, la Suite è caratterizzata da una grande parete in mosaico che rappresenta un cigno. Il mosaico ha richiesto una particolare competenza per la sua esecuzione, vista la delicatezza del disegno.
Mapei ha quindi proposto come soluzione per la posa del mosaico, ELASTORAPID bianco, l’adesivo cementizio bicomponente, altamente deformabile ad elevate prestazioni, a presa e idratazione rapida e a scivolamento verticale nullo; la fugatura del mosaico è stata in seguito realizzata con ULTRACOLOR PLUS bianco, la malta ad alte prestazioni, antiefflorescenze, a presa ed asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect® e resistente alla muffa grazie alla tecnologia BioBlock.
Un ulteriore contributo è stato dato anche per la posa del parquet dei corridoi delle parti comuni. Mapei ha infatti proposto ULTRABOND ECO P909 2K chiaro, l’adesivo poliuretanico bicomponente, senza solventi a bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1 R), ideale per tutti i tipi di parquet.
Mapei si affianca ancora una volta ad un progetto innovativo – che intende valorizzare gli edifici storici della città di Milano, città in continua evoluzione, pronta ad accogliere i visitatori di Expo 2015 – contribuendo con le proprie tecnologie altamente avanzate, frutto di un’attenta e costante ricerca, e con i propri prodotti che rappresentano l’eccellenza in edilizia in generale, ed in particolare, nel settore alberghiero.
Fondata nel 1937 a Milano, Mapei oggi è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo ed è anche specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici. Attualmente il Gruppo industriale è composto da 67 aziende consociate con 64 stabilimenti produttivi operanti in 31 paesi nei cinque continenti.
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[post_content] => Quest'oggi, 9 febbraio alle ore 14.00, presso la Triennale – Teatro dell’Arte a Milano, sarà presentato il libro Nei cantieri dell’arte redatto grazie ai materiali raccolti nell’ambito della manifestazione Milano nei cantieri dell’arte, di cui Mapei è stata Main Sponsor per diversi anni.
Il convegno prevede diversi interventi tra i quali quello del Prof. Amilcare Collina, Responsabile dei rapporti con le comunità scientifiche, Gruppo Mapei.
PROGRAMMA
ore 14.00 Registrazione partecipanti
ore 14.30 I promotori di Milano nei cantieri dell’arte:
Claudio De Albertis Presidente, Assimpredil Ance
Carlo Sangalli Presidente, Camera di Commercio di Milano
Alberto Artioli Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi,
Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
Mons. Luca Bressan Vicario Episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale, Arcidiocesi di Milano
ore 15.15 Il valore del passato per il nostro futuro
Ne discutono: Antonio Calabrò Consigliere Delegato, Fondazione Pirelli; Philippe Daverio Storico dell’arte; Massimiliano de Adamich Responsabile Assimpredil Ance del progetto Milano nei cantieri dell’arte e Coordinatore del Comitato Tecnicoscientifico; Stefano Della Torre Ordinario di Restauro e Direttore del Dipartimento ABC, Politecnico di Milano; Amilcare Collina Responsabile dei rapporti con le comunità scientifiche, Gruppo Mapei
I Giovani, il lavoro e la cultura Testimonianza di uno studente del corso Fondazione ITS Cantieri dell’Arte
ore 16.15 Testimonianze:
Caterina Bon Valsassina Direzione Generale Educazione e Ricerca, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Mons. Erminio De Scalzi Vicario Episcopale per gli Eventi e gli Incarichi Speciali, Arcidiocesi di Milano; Cristina Cappellini Assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Regione Lombardia; Ada Lucia De Cesaris Vice Sindaco, Comune di Milano
ore 17.00 Conclusioni:
Dario Franceschini Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
CONVEGNO "NEI CANTIERI DELL'ARTE"
9 FEBBRAIO ORE 14.00
TRIENNALE DI MILANO, TEATRO DELL'ARTE
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[post_content] => L’American Chamber of Commerce in Italy, guidata da Simone Crolla, nel corso della nona edizione del “Transatlantic Award Gala Dinner” che si è tenuta lunedì 1 dicembre a Milano, ha premiato le aziende statunitensi e italiane che hanno operato i maggiori investimenti sull’asse transatlantico tra Italia e Stati Uniti.
«La nona edizione del Gala Dinner, che precede quella che celebrerà il centenario dalla nascita dell’organizzazione, è di grande significato – afferma Stefano Venturi, Presidente di AmCham Italy e Amministratore delegato di HP Italia – vista la prossimità di Expo 2015, evento che ci vede impegnati in prima linea nel Padiglione USA. La grande partecipazione al Gala, sia in termini di sponsor che di persone, dimostra il rilievo che questo evento ha nella business community italiana ed americana – continua Stefano Venturi – e sancisce una volta di più la forza e l’importanza delle relazioni economiche, sociali, culturali e politiche che intercorrono tra gli Stati Uniti e l’Italia».
«Nel 2013 gli investimenti italiani in USA sono cresciuti del 15% circa, raggiungendo i 25,4 miliardi di dollari, mentre quelli americani in Italia sono rimasti inalterati raggiungendo i 27,6 miliardi di dollari (contro i 27,5 miliardi di dollari del 2012) – afferma Simone Crolla, Consigliere delegato di AmCham Italy ed Executive Vice President del consorzio “Friends of the USA Pavilion. L’interscambio commerciale complessivo è pari a 55,2 miliardi di dollari, con l’Italia che esporta beni e servizi verso gli USA per 38,7 miliardi di dollari (+4,6% rispetto al 2012) e gli USA che esportano beni e servizi verso l’Italia per 16,5 miliardi di dollari (+2,6% rispetto al 2012). In qualità di membro del consorzio che gestirà la presenza USA ad Expo posso affermare che – continua Simone Crolla – lo USA Pavilion, unico ad essere interamente finanziato da fondi privati, rappresenta un ulteriore investimento diretto americano in Italia, a dimostrazione della fiducia che gli Stati Uniti hanno nel nostro paese. Noi, come AmCham Italy, siamo ormai divenuti un riferimento strategico per le imprese che ambiscono a penetrare con successo nel mercato americano, a dimostrazione della forza e delle potenzialità del rapporto economico e politico tra i nostri due paesi».
L’edizione di quest’anno ha visto la presenza di 8 Gala Sponsors: Carnelutti Studio Legale Associato, Coca-Cola Italia, Discovery Italia, Dow, Google Italia, Kedrion, HP e Philip Morris Italia.
I Transatlantic Awards 2014 sono stati consegnati alle seguenti aziende:
ACCENTURE
per l’acquisizione di i4C Analytics, eccellenza digitale italiana che viene proiettata su una dimensione globale, continuando a sviluppare competenza e talenti sul territorio italiano.
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BLACKROCK
per l’attività svolta da 15 anni al servizio degli investitori domestici e per gli investimenti compiuti sul mercato azionario e obbligazionario, che rendono BlackRock uno dei principali investitori presenti sul mercato finanziario italiano.
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IBM
CrossIdeas è un’azienda italiana che opera nell’area della sicurezza e che in pochi anni ha sviluppato soluzioni estremamente avanzate di Identity and Access Governance (IAG) già adottate da importanti imprese e istituzioni nel nostro Paese e in campo internazionale.
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PHILIP MORRIS
per l’impegno economico e sociale in Italia e per l’avvio nel 2014 di un investimento del valore di circa € 500 milioni a Crespellano (BO) per la costruzione di uno stabilimento destinato alla fabbricazione di prodotti del tabacco innovativi a potenziale rischio ridotto.
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WHIRLPOOL
per l’acquisizione di Indesit Company con un’operazione del valore di oltre un miliardo di euro, che rafforza la presenza di Whirlpool in Italia e che permetterà sostanziali investimenti in innovazione salvaguardando le competenze sviluppate da Indesit negli anni.
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BREMBO
per la decisione di investire $ 99 milioni (€ 77 milioni) per l’ampliamento dello stabilimento di Homer (Michigan) e per la costruzione di una nuova fonderia di ghisa.
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CHIESI FARMACEUTICI
per il completamento dell'acquisizione dell'americana Cornerstone Therapeutics, azienda focalizzata sulla commercializzazione di prodotti ospedalieri e per la medicina specialistica negli Stati Uniti, rafforzando la presenza globale del Gruppo Chiesi e portando una maggiore flessibilità per lo sviluppo delle proprie attività di R&D finalizzate alla continuazione della propria crescita mondiale.
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MAPEI
per l’acquisizione di General Resource Technology Inc., azienda americana attiva nel settore degli additivi per calcestruzzo con due siti produttivi a Minneapolis e a St. Louis, che consentirà a Mapei di aumentare la propria posizione strategica sul mercato americano, canadese e messicano.
«Siamo stati molto soddisfatti di aver potuto accogliere GRT nella famiglia Mapei» dice Giorgio Squinzi.
«Il Gruppo Mapei è da molto tempo presente a livello mondiale nel business degli additivi per calcestruzzo e GRT ci darà una forte spinta per acquisire quote di mercato nelle Americhe. Infatti, grazie alle sinergie con le sue linee di prodotto, ci attendiamo di aumentare le nostre quote di mercato sia a est sia a ovest degli Stati Uniti, come pure al nord in Canada e al sud in Messico.
Inoltre, con l’implementazione nel nostro Gruppo di una produzione di additivi per calcestruzzo basata direttamente nelle Americhe, la quota di crescita della nostra linea di sistemi per calcestruzzo aumenterà più velocemente. Ma non solo, poiché la nostra divisione Underground Tunneling Technology si sta espandendo sempre più, GRT metterà a disposizione un’importante fonte di prodotti altamente specializzati per questo importante mercato delle grandi opere a livello mondiale.
Nelle Americhe operano per il Gruppo 23 siti produttivi, compresi i due siti di GRT, e 2 centri di distribuzione, più le sedi centrali di Mapei Corporation e Polyglass Usa a Deerfield Beach, Florida. Mapei è un produttore attento all’ambiente - la società è infatti membro del U.S. Green Building Council dal 2001 e del Canadian Green Building Council dal 2008. Mapei Americas è fornitore accreditato al programma AIA/CES e offre anche formazione attraverso una struttura dedicata, il Mapei Technical Institute. La maggior parte delle strutture Mapei sono certificate ISO 9001 per il Sistema di Qualità nonché Leed.
Ci tengo a evidenziare che con l’acquisizione di GRT Mapei ha piantato un’altra pietra miliare nella sua presenza nelle Americhe, investimento che renderà il Gruppo Mapei un importante protagonista nel mercato degli additivi per calcestruzzo».
Da sempre attenta all'arte, al sociale, alla cultura in genere, quest'anno Mapei è sponsor del concerto “Uno Stradivari per il Duomo”, il prossimo Sabato 21 dicembre 2013 - Ore 21.00, presso il Duomo di Modena.
Un credo aziendale che ha radici lontane nel tempo e nasce dalla ferma convinzione che il lavoro “non possa mai essere separato dall’arte e dalla passione”.
Un rapporto che, in questa occasione, vede Mapei supportare un’operazione artistica e culturale capace di unire, attraverso l’universalità della musica, la peculiarità di uno strumento prezioso come il prezioso violino “Antonio Stradivari 1715 ex Bazzini”, al virtuosismo di un artista di fama mondiale come Matteo Fedeli, accompagnato da Orchestra e Coro da Camera dell’Accademia concertante d’archi di Milano, dal Coro Città di Milano e dal maestro Mauro Ivano Benaglia (Concertmaster e piano).
Tutto questo con lo scopo benefico di favorire, con la raccolta fondi che si terrà la sera del concerto, il progetto di ricostruzione delle Microresidenze ASP Area Nord Modena.
Questa finalità benefica si inserisce anche nell’attenzione che Mapei ha da sempre per i problemi sociali, in particolare quando si presentano situazioni difficili, come adesso quella della Regione Emilia Romagna per il terremoto o situazioni di disagio in cui sono coinvolti soprattutto i bambini o le categorie più deboli in Italia e all’estero.
Ed è anche il segno di una sempre più stretta vicinanza di Mapei con il territorio modenese al quale è da sempre legata. Qui vivono e operano numerosissimi amici, dipendenti e collaboratori dell’Azienda e a Sassuolo è attivo uno degli impianti industriali italiani strategici per Mapei. Senza naturalmente dimenticare il vasto tessuto di relazioni col distretto della ceramica.
Un’adesione che esprime così anche la sua diretta attività nel settore delle costruzioni, un mondo in continua evoluzione, al quale Mapei fornisce il proprio contributo con soluzioni e sistemi all’avanguardia, contribuendo ad innovare e anticipare le tecnologie future, sempre con un rigoroso rispetto per l’ambiente.
Anche in questa occasione, il rapporto che lega Mapei ai principali luoghi dove si celebra l’arte e la cultura è la manifestazione più evidente di un legame che è parte integrante del vivere aziendale quotidiano nel quale la materia prima che più conta è quella che sta nella testa dei suoi ricercatori.
È queso il motivo delle ingenti risorse investite ogni anno in Ricerca e Sviluppo, un ramo aziendale strategico e aperto alla comunità scientifica globale, che consente all’Azienda di essere competitiva a livello internazionale, offrendo i prodotti migliori per ogni necessità di cantiere.
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[post_content] => All'interno dell’iniziativa “Milano nei cantieri dell’arte”, di cui Mapei è Main Sponsor, è prevista una seconda parte – dopo quella svoltasi a maggio - di convegni e visite guidate dedicate ai lavori di restauro eseguiti sul nostro territorio.
La manifestazione è promossa da Assimpredil Ance, Camera di Commercio di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Milano, Arcidiocesi di Milano, e patrocinata da Expo Milano.
L’edizione 2013 è rivolta al patrimonio storico e artistico dell’800 e ‘900 nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza e affronta la storia dell’architettura moderna proponendo da un lato l’evoluzione delle tecniche costruttive e dei materiali edili dal Movimento Moderno alla ricostruzione del Secondo Dopo Guerra, dall’altro la tipologia e l’evoluzione degli interventi di restauro e conservazione eseguiti sui manufatti di questo periodo storico.
Dopo la prima sessione tenutasi dal 28 al 31 maggio, si svolge ora una seconda parte che comprende una serie di appuntamenti dal 17 al 29 ottobre.
Da evidenziare il convegno “L’uso e riuso del cemento armato e del ferro nelle costruzioni civili ed industriali”, in programma venerdì 18 ottobre dalle ore 9.30 presso la sede di Assimpredil Ance, in via San Maurilio 21 a Milano. In particolare si segnala l’intervento sui “Ponti di accesso all’aeroporto della Malpensa” dell’Ingegner Massimo Seregni della Divisione Grandi Progetti Mapei.
Tra le altre testimonianze della giornata, l’intervento relativo al “Consolidamento delle volte della Stazione Centrale” da parte dell’Ingegner Dominica Carbotti, dell’Assistenza Tecnica Linea Rinforzo Strutturale Mapei.
Parallelamente è in corso dal 19 al 26 ottobre anche la manifestazione “Monza nei cantieri dell’arte”, dedicata agli edifici di interesse storico e culturale della città di Monza.
Mapei è già stata Main Sponsor delle precedenti edizioni che hanno avuto come focus per l’edizione 2010 la riscoperta delle architetture del ‘400 e del ‘500, e per le edizioni 2011 e 2012 i monumenti e cantieri del restauro del ‘600 e ‘700.
Il supporto di Mapei al progetto “Milano nei cantieri dell’arte” è segno distintivo del costante impegno che l’Azienda, ad oggi leader mondiale nel settore degli adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia, dedica al mondo dell’Arte e della Cultura, elementi fondamentali per il credo aziendale che vede l’arte come caposaldo imprescindibile del proprio essere.
Per il programma dettagliato e per le prenotazioni, gratuite e obbligatorie, ai diversi appuntamenti consultare il sito www.milanoneicantieridellarte.it
Lunedì 11 Marzo la Ermanno Tedeschi Gallery di Roma inaugura “ Disegni architettonici di Daniel Libeskind”, la prima mostra con i disegni architettonici dell’artista di fama mondiale. La mostra, che sarà aperta al pubblico della Capitale fino 30 aprile, riunisce 52 disegni originali che risalgono a 8 diversi progetti di Libeskind realizzati per la Germania, l’Italia, la Polonia, gli Usa e l’Inghilterra, inclusi i lavori più rappresentativi dell’artista, ossia il Museo Ebraico di Berlino (2001) e il Master Plan di Ground Zero (2003). Come in un vero tour, dopo la chiusura della mostra a Roma i lavori di Libeskind saranno esposti alla Ermanno Tedeschi Gallery di Milano (maggio), di Torino (settembre) di Tel Aviv (novembre), per poi tornare a New York per un grande evento di chiusura del progetto curato da Ermanno Tedeschi, in collaborazione con la Mapei.
I 52 disegni mettono in mostra un’ampia gamma di stili e tecniche dal classico disegno a linea, fino ai vividi acquarelli a colori e agli schizzi a mano libera. Ciò che li accomuna, è una connessione tra le idee filosofiche sottostanti uno specifico progetto e le caratteristiche estetiche di quel progetto stesso- il suo particolare colore, animo, postura e tensione. Dalla maestosità del rotolo che raffigura la visione per il Masterplan del World Trade Center di New York, presso Ground Zero, all’intimità che caratterizza gli schizzi per il Museo Ebraico di Berlino, il visitatore è accompagnato da Daniel Libeskind in un percorso personale tramite alcuni tra suoi progetti più noti.
I progetti
1. 18.36.54 House (casa privata, Connecticut, USA; 2010)
2. City Edge Competition (Piano di sviluppo urbano; Berlino; 1987)
3. Fiera di Milano (Residenziale, sviluppo di uffici e commercio in dettaglio, Milano; 2015)
4. Ground Zero Master Plan (New York City; 2003)
5. Museo Ebraico di Berlino (Berlino; 2001)
6. Museo di Storia Militare (Estensione; Dresden; 2011)
7. Museo di Victoria e Alberto (Estensione proposta; Londra; 1996)
8. Zlota 44 (Appartamenti; Warsaw; 2013)
La filosofia
Nel suo memoriale del 2004 “Breakind Ground: Adventures in Life and Architecture”, Libeskind tratta in modo eloquente il tema della centralità del disegno nel suo processo creativo. “L’atto fisico di disegnare con una mano – spiega Libeskind - è una parte importantissima del processo architettonico. Un architetto ha bisogno di sapere come disegnare, senza una connessione tra occhio, mano e mente, il disegno dell’edificio perderebbe l’anima umana che lo caratterizza e diventerebbe esercizio astratto. Sostengo inoltre che solo disegnando, gli architetti raggiungono i cosiddetti momenti Proustiani, quegli istanti in cui accidentalmente inciampano in pietre della mente, innescando ricordi che magicamente sbloccano quelle visioni che conducono alla vera arte.”
Prima di iniziare la sua prima costruzione, il Museo Ebraico di Berlino, Libeskind ha oltrepassato i limiti del disegno architettonico. Le sue prime raccolte di disegni, “Micromegas” e “Chamberworks” che vanno dal 1970 al 1980, sfidano il significato di architettura contemporanea e allo stesso tempo portando avanti l’idea Rinascimentale per cui il disegno non è solo un mero strumento per raggiungere lo scopo, ma è fine a se stesso, è il vero cuore, la linfa dell’architettura.
A dire il vero, la passione per il disegno di Libeskind risale alla sua infanzia, quando il suo “disegno ossessivo” preoccupava “la sua brillante e audace mamma, Dora, una profonda influenza nella mia vita”, scrive l’artista in “Breakind Ground”.
“Una tarda notte, ha versato del the a entrambi e si è seduta con me attorno al tavolo della cucina, dove stavo disegnando compulsivamente. “E quindi vuoi diventare un’artista?” mi chiese, come se stesse per fare una battuta, ma era seria in quel momento. “Vuoi finire affamato in una soffitta da qualche parte, senza soldi sufficienti per comprarti una matita? E’ questa la vita a cui aspiri? Diventa un architetto. L’architettura è un mercato e una forma d’arte”. E poi, disse qualcosa che dovrebbe rallegrare ogni architetto: “ Tu puoi sempre fare dell’arte nell’architettura, ma non puoi fare architettura nell’arte. In questo modo, prenderai due pesci con un amo.” Come dimostrano i disegni della mostra, l’artista prese davvero in considerazione il consiglio della madre.Ermanno Tedeschi e la Mapei portano le opere di Daniel Libeskind in “tour” per l’Italia
“E’ con grande gioia che annuncio la prima mostra a Roma dei disegni architettonici di Libeskind”, ha detto Ermanno Tedeschi. “La visione di Daniel è davvero convincente. Con questa mostra, il pubblico avrà la rara possibilità di ammirare i lavori di questo incredibile artista da un punto di vista completamente nuovo”. La mostra di Libeskind sarà un vero e proprio tour espositivo per l’Italia attraverso le Ermanno Tedeschi Gallery e grazie al prezioso contributo della Mapei, che da sempre sposa progetti di alto profilo culturale. All’inaugurazione di Roma seguiranno le esposizioni di Milano, nel prossimo maggio, e di Torino, nel prossimo settembre. Infine, il tour terminerà in Israele, alla Ermanno Tedeschi Gallery di Tel Aviv. Le opere torneranno poi a New York per una mostra complessiva. Quello del gallerista Ermanno Tedeschi e della Mapei è un progetto culturale di grande prestigio, che grazie ai tre spazi espositivi in Italia darà vita al primo tour italiano delle opere di uno dei più importanti architetti del mondo.
Disegni architettonici di Daniel LibeskindROMA, 11 Marzo – 30 Aprile
Ermanno Tedeschi Gallery (Via del Portico d'Ottavia 7, 00186 Roma; +39 06 45551063)
Lunedì-venerdì: h. 10:00 - 13:00 e 15:00 - 19:00
Sabato e domenica su appuntamento
mostra.libeskind@gmail.com
Dopo la Metropolitana Linea 1 Rossa, la Linea 2 Verde e la Linea 3 Gialla, Mapei è presente con i propri prodotti anche per la realizzazione della Linea 5 Lilla, aperta al pubblico lo scorso 10 febbraio 2013 con la piena entrata in funzione della prima tratta che garantisce l’interscambio con la Linea 3 e permette ai cittadini di utilizzare l’intero network cittadino, da Bignami a Zara.
In particolare, nel periodo 2008-2011, per la realizzazione del calcestruzzo nel tratto Garibaldi-Bignami sono stati forniti i prodotti Mapei Dynamon SX 32 e Dynamon SX 34.
Si segnala che il tratto Garibaldi-San Siro è in fase di realizzazione.
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[post_content] => Mapei è Sponsor del ciclo di convegni e conferenze che si terranno a partire da ottobre 2012 fino a febbraio 2013, in contemporanea alla mostra “L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi” a cura di Alberto Ferlenga presso la Triennale di Milano.
La mostra partirà dal 9 ottobre 2012 fino al 10 febbraio 2013 con un percorso che vede partecipi giovani architetti e ricercatori del settore che illustreranno le opere più significative in atto nelle principali città del mondo.
Il settore delle costruzioni è in continua evoluzione e Mapei fornisce il proprio contributo con soluzioni e sistemi all’avanguardia contribuendo ad innovare e ad anticipare le tecnologie future, sempre con un rigoroso rispetto per l’ambiente. Una progettazione attenta è infatti sempre più basata sulla qualità dei materiali: Mapei risponde a tutte le esigenze degli esperti del settore per ogni tema progettuale, mantenendo un approccio culturale che non può prescindere dalla durabilità e dalla sostenibilità dell’intervento.
Mapei apporta le proprie conoscenze ai temi trattati intervenendo nei diversi convegni con i propri esperti.
L’Azienda ha consolidato negli anni un ruolo di Partner attenta e presente nei Grandi Progetti, a supporto delle imprese, dei progettisti e dei contractor.
Oltre 1400 prodotti tecnologicamente avanzati per ogni progetto, partendo dalle fondamenta fino ad arrivare al tetto. I prodotti Mapei sono dovunque negli ambienti in cui viviamo: sotto i pavimenti, nel calcestruzzo dei pilastri, sulle superfici degli edifici storici. Ma sono anche e soprattutto presenti nelle Grandi Opere in Italia e nel Mondo:
il Teatro alla Scala di Milano, il Guggenheim di Venezia, la linea ferroviaria Alta Velocità di Torino-Milano-Salerno, il Ponte di Carlo a Praga, il Fram Museet ad Oslo, il Parco Ferrari World ad Abu Dhabi e l’Olympic Stadium a Londra, per citarne alcuni. Le soluzioni Mapei sono anche presenti nei grandi cantieri in lavorazione nel mondo, come il secondo Canale di Panama, City Life e il cantiere Porta Nuova a Milano.
Mapei organizza periodicamente anche convegni per progettisti e responsabili di cantiere con la collaborazione dei singoli Ordini professionali con lo scopo di colloquiare di continuo con tutti gli operatori del settore in uno scambio sinergico di professionalità. La formazione ha un ruolo importante per l’Azienda che promuove, in tutto il mondo, corsi di aggiornamento e di perfezionamento delle tecniche di posa dei propri prodotti. È una grande opportunità per essere vicini a chi quotidianamente opera nel settore dell’edilizia e vuole essere costantemente aggiornato sulle più avanzate soluzioni disponibili.
Mapei per i convegni della mostra “L’architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi.”
Triennale di Milano, 9 ottobre 2012 - 10 febbraio 2013
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[post_content] => Un evento culturale di assoluta importanza la mostra che si tiene al Guggenheim di Venezia, che vede come centro focale l’opera “Al velodromo” di Jean Metzinger, il dipinto che raffigura il vincitore dell’edizione del 1912 della famosa corsa ciclistica Parigi-Roubaix.
E Mapei è Sponsor principale della mostra sostenendo con piacere ancora una volta il mondo dell’arte e della cultura per tanti e coerenti motivi. In primo luogo per via del consolidato rapporto con la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e con il Museo Guggenheim di New York, luoghi della cultura mondiale che Mapei ha contribuito a restaurare, in secondo luogo per lo specifico tema dell’evento che vede come protagonista, tra gli sport, proprio il ciclismo con una delle sua gare più rappresentative e a cui Mapei è particolarmente legata.
Mapei è da sempre sostenitrice nella conservazione del patrimonio artistico, contribuendo a restaurare con i propri prodotti e la propria tecnologia i grandi luoghi della cultura internazionale ma anche italiana: tra gli altri ricordiamo il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro San Carlo di Napoli ed il Museo Archeologico di Palermo “Antonio Salinas”. Contributi questi che consacrano la passione di Mapei per l’arte e ne rafforzano il già forte connubio con la cultura.
Per quanto riguarda l’ambito sportivo è da notare che dal 1993 al 2002 Mapei è stata fortemente presente nel ciclismo professionistico con una squadra sempre ai vertici delle classifiche internazionali. I corridori Mapei hanno ottenuto la vittoria in cinque edizioni della Parigi-Roubaix, in particolare in quelle del 1996, del 1998 e del 1999 piazzandosi al primo, secondo e terzo posto.
La passione per il ciclismo fu trasmessa dal fondatore di Mapei, Rodolfo Squinzi, al figlio Giorgio, attuale Amministratore Unico.
Si è venuto a creare così negli anni un forte legame tra l’Azienda ed il mondo dello sport: un forte connubio che nasce dalla condivisione degli stessi valori quali fatica, impegno, volontà e la consapevolezza che ogni vittoria è il frutto di una coscienziosa programmazione e del costante lavoro di gruppo.
La presenza di Mapei continua ancora oggi in forme differenti attraverso la sponsorizzazione di squadre ed eventi. Mapei è Main Sponsor dei Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada (Varese 2008, Mendrisio 2009, Melbourne 2010, Copenhagen 2011 e Limburg 2012) che hanno da sempre coinvolto un pubblico internazionale e ciclisti di spicco, molti dei quali usciti dal vivaio del Centro Mapei Sport, il Centro Ricerche con sede a Castellanza (VA), nato nel 1996 con lo scopo di promuovere la ricerca in ambito medico-sportivo con particolare riguardo alla fisiologia dell’esercizio.
Mapei, oltre a sostenere le manifestazioni sportive-culturali, contribuisce con i suoi prodotti e le sue tecnologie alla realizzazione di impianti sportivi indoor e outdoor in tutto il mondo, in particolare di quasi tutte le piscine, le piste di atletica e più in generale le infrastrutture nelle quali si sono svolti negli ultimi decenni i Giochi Olimpici e i grandi incontri sportivi europei e mondiali in Italia e all’estero. L’Azienda sta anche fornendo, attraverso la società Mondo, gli adesivi per le piste di atletica e per gli impianti sportivi e di accoglienza per le Olimpiadi di Londra 2012.
Sport, gare e una forte passione: questi gli elementi che accomunano il tema della mostra e la filosofia aziendale Mapei. Come dichiara lo stesso Giorgio Squinzi nel testo introduttivo del catalogo della mostra: “ Il ciclismo è passione, amore, che altro non è che chimica, materia che io conosco bene. Ma è anche dinamica e movimento. È anche matematica: numeri e tabelle di allenamento. È fisica. Per noi di Mapei il ciclismo è il cubismo della Roubaix, il futurismo del record dell’ora, ma è anche scomposizione che rende possibile una visione di un soggetto fermo lungo una “quarta dimensione” esclusivamente spaziale. Fermi, dai nostri laboratori cogliamo i movimenti del mondo: dalla scienza alla ricerca, che per me è parola d’ordine imprescindibile, che si parli di industria, che si tratti di sport.”
Il Gruppo attualmente conta 68 aziende consociate con 60 stabilimenti operanti nei cinque continenti, è oggi il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo e specialista in altri prodotti chimici come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici, finiture murali speciali.
Mapei è Sponsor principale della Mostra “Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger”.
Dal 9 giugno al 16 settembre 2012 - Collezione Peggy Guggenheim –Venezia
Scarica l'invito
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[post_content] => E' stato inaugurato a Modena, lo scorso Sabato 10 marzo, il Museo Casa Enzo Ferrari, al termine di un importante intervento che ha visto la collaborazione tra la Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari e Mapei.
Il nuovo complesso museale, che comprende la casa dove il grande costruttore modenese nacque nel 1898 ed una nuova struttura sportiva progettata dallo Studio londinese Future Systems, è stato realizzato grazie alla sponsorizzazione tecnica di Mapei che ha fornito prodotti e soluzioni tecnologicamente avanzate, con un costante supporto tecnico in cantiere.
Si tratta di un progetto di grande spessore socio-culturale e di marketing territoriale, e Mapei, ancora una volta, è stata protagonista di grande rilievo .
Infatti, da sempre Mapei si rivolge all’arte e alla cultura, basti ricordare gli interventi al Teatro alla Scala di Milano, al Petruzzelli di Bari, al San Carlo di Napoli, al Museo Guggenheim di New York.
L'intervento
L’intervento ha previsto due aree ben definite: la prima è l’abitazione originaria dove si è intervenuti con un restauro, la seconda è la nuova struttura costruita al suo fianco progettata dall’Architetto Jan Kaplicky e seguita dall’Architetto Andrea Morgante.
Casa originaria
- Esecuzione del massetto di posa mediante l'utilizzo di TOPCEM PRONTO inglobato nelle serpentine del riscaldamento, armato con rete zincata 5x5 filo 2 mm a metà dello spessore.
- Applicazione del rivestimento finale in resina stendendo PRIMER SN a spatola i due mani con interposta rete in fibra di vetro MAPENET 150 e spolvero dello stesso ancora fresco con Sabbia al Quarzo 0,5.
- Stesura delle due mani a spatola di MAPEFLOOR I 500 W miscelato con MAPECOLOR PASTE RAL 9003.
- Applicazione di due mani a rullo (per conferire ulteriore resistenza all'usura e un aspetto satinato) di MAPEFLOOR FINISH 56 sempre di colore bianco RAL 9003.
Nuova costruzione
- La pavimentazione consiste in un pavimento industriale realizzato con MAPECRETE SYSTEM che ha consentito di ridurre drasticamente le dimensioni dei giunti di dilatazione, eseguiti con MAPEFLEX PU 45 BIANCO previa stesura di PRIMER AS. A questo supporto è stato applicata la pavimentazione realizzata con lo stesso ciclo di resinatura della “casa originaria”.
- Nella zona dei bagni il rivestimento in verticale è stato eseguito utilizzando il seguente ciclo:
dopo aver steso a spatola una mano di TRIBLOCK P si è proceduto all'applicazione di due mani sempre a spatola americana liscia di MAPEFLOOR FINISH 500W miscelato con MAPECOLOR PASTE RAL 9003. Dopo aver carteggiato l'ultima mano si e' proceduto alla pitturazione finale sempre con MAPEFLOOR FINISH 56 di colore bianco RAL 9003.
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[post_content] => La Start Cup Milano Lombardia è l'appuntamento annuale che individua e valorizza i migliori progetti d'impresa altamente innovativi, promosso da sei università lombarde - Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Commerciale Luigi Bocconi, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi Milano-Bicocca, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM – e dal Centro Promozione Start-up USI/SUPSI – Lugano.
Partner strategico dell’iniziativa, per sostenere e incoraggiare la giovane imprenditorialità, è Vodafone Italia.
Una giuria di esperti selezionerà i migliori progetti imprenditoriali. In palio premi in denaro (10.000, 7.000 e 5.000 €) e la possibilità di chiedere l’accesso a uno degli incubatori delle università organizzatrici.
Verranno conferiti anche sette premi speciali: quattro premi locali, ai progetti che si distingueranno nell’area milanese, in quella lecchese, in quella comasca e nel Canton Ticino; il Premio Speciale Accenture; il Premio Speciale IBM e il Premio Speciale “Bright Future Ideas Award”, conferito dal Consolato Generale britannico a Milano al progetto con maggiore propensione internazionale.
I primi cinque classificati parteciperanno, inoltre, al Premio Nazionale per l’Innovazione, la finalissima delle diciannove Start Cup locali che si svolgerà a Perugia il 3 e 4 dicembre.
Nel corso della finale si terrà un dibattito incentrato sul fare impresa oggi, ospiti Gianmaria Gros-Pietro, Presidente di Autostrade per l’Italia S.p.A. e Mauro Del Rio, fondatore e Presidente di Buongiorno S.p.A.
Coordina l’evento Oscar Giannino, giornalista ed economista.
Programma
Ore 10.30
Registrazione dei partecipanti
Ore 11.00
Introducono
Giulio Ballio, Rettore, Politecnico di Milano Giampio Bracchi, Presidente, Fondazione Politecnico di Milano
COORDINA
Oscar Giannino, Giornalista ed economista
Ore 11.15
Edizione 2009 della Start Cup Milano Lombardia
Giuseppe Serazzi, Delegato del Rettore per l’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano
Ore 11.30
Elevator Pitch dei dieci migliori progetti imprenditoriali
Ore 12.10
Fare impresa tra innovazione e sviluppo
Gianmaria Gros-Pietro, Presidente, Autostrade per l’Italia S.p.A.
Mauro Del Rio, Fondatore e Presidente, Buongiorno S.p.A.
Ore 12.40
Proclamazione dei vincitori
Premiazione dei primi cinque classificati
Assegnano i premi speciali
Alessandro Spada, Consigliere, Camera di Commercio di Milano Premio speciale alla migliore idea imprenditoriale dell’area milanese
Vico Valassi, Presidente, Camera di Commercio di Lecco Premio Speciale alla migliore idea imprenditoriale dell’area lecchese
Giorgio Carcano, Presidente, ComoNExT
Premio Speciale alla migliore idea imprenditoriale dell’area comasca
Eugenio Brianti, Direttore generale, BSI SA - Private Banking Svizzera Premio Speciale alla migliore idea imprenditoriale del Canton Ticino
Giovanni Casi, Recruiting Director, Accenture Premio Speciale Accenture
Danielle Allen, Head of Inward Investment, UK Trade & Investment Milan Premio Speciale “Bright Future Ideas Award”
Guido Gerlotti, Vice Presidente, ibm.com Global Web Sales, IBM Italia Premio Speciale IBM
Annunciano il premio per l’edizione nazionale Alessandra Saita, Responsabile Relazioni Istituzionali Locali Nord Ovest, Vodafone Italia Laura Grasso, Responsabile Employer Branding, Vodafone Italia
SEGUIRÀ RINFRESCO
La partecipazione all’evento è gratuita.
Per ulteriori informazioni
www.fondazionepolitecnico.it
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[post_excerpt] => L’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la Fondazione Politecnico di Milano organizzano la finale della VII edizione della Start Cup Milano Lombardia, che si terrà martedì 27 ottobre 2009 alle ore 10.30 presso il Politecnico di Milano, in P.zza Leonardo da Vinci, 32.
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[post_content] => Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano “Leonardo da Vinci”, in partnership con Mapei e Vinavil, con il contributo di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano, ha inaugurato la nuova area interattiva, all’interno del Dipartimento Materiali, Sezione Materiali Polimerici, dedicata alle Sostanze Adesive.
Sono intervenuti Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei SpA e CEO del Gruppo Mapei, Zaverio Rovea, Amministratore delegato di Vinavil, Lionello Marco Pagnoncelli, Sottosegretario del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per le Relazioni con gli Enti locali e le Rappresentanze socio-economiche, Luca Squeri, Consigliere della Camera di Commercio di Milano, Francesca Olivini, Curatrice del Dipartimento Materiali del Museo.
"Grazie a questa nuova partnership il Dipartimento Materiali si arricchisce di una tematica molto importante dal punto di vista scientifico, tecnologico e sociale – sottolinea Fiorenzo Galli – che si aggiunge alle recenti aperture delle sezioni Gomma, Ciclo di vita dei prodotti e Materie Plastiche e degli i.lab Materiali e Chimica. Il nostro obiettivo è dare ai visitatori consapevolezza, condivisione e partecipazione per fare scelte democratiche e coscienti per il futuro. Obiettivo che diventa possibile, per un museo come il nostro che si autofinanzia all’80%, grazie anche a queste occasioni di collaborazione con le istituzioni e con il meglio del sistema d’impresa".
"Con la realizzazione di questa nuova area del Museo – spiega Giorgio Squinzi – desideriamo mettere a disposizione le nostre competenze nel settore degli adesivi per l’edilizia per coinvolgere un pubblico più vasto di quello degli addetti ai lavori. Uno dei nostri obiettivi, infatti, è quello di illustrare e divulgare, soprattutto ai giovani, quanto siano strette le relazioni che intercorrono fra la chimica e gli oggetti che ci circondano".
Al Museo è possibile effettuare visite alle sezioni storiche, svolgere percorsi interattivi e assistere a spettacoli di teatro scientifico.
In particolare nella nuova area Sostanze Adesive insieme a un animatore scientifico si possono utilizzare exhibit, svolgere attività sperimentali e osservare oggetti storici. Il tema delle sostante adesive è inoltre affrontato anche nell’i.lab (laboratorio interattivo) Materiali.
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”
Via San Vittore, 21 – Milano
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[post_content] => La mostra Progetti e Paesaggi, nell’ambito di Saie Spring, (Bologna, 12-15 marzo) è un’occasione di prestigio, in un’area tradizionalmente legata al mondo delle costruzioni.
Mapei ha scelto di essere lo Special Partner di Progetti e Paesaggi per presentarsi ai professionisti della progettazione quale Azienda di riferimento per i materiali e le soluzioni più innovative, tecnologicamente avanzate ed esteticamente versatili.
Mapei ha infatti la capacità di proporre, per ogni progetto, le soluzioni più opportune e adatte a soddisfare le esigenze specifiche, valutando e soddisfacendo le esigenze tecniche ed insieme articolando l’effetto decorativo.
All’interno delle quattro aree della mostra questo concetto diventa tangibile: i sistemi MAPEI sono stati messi a disposizione degli architetti e dei designers, e le soluzioni proposte non si limitano all’aspetto tecnico, bensì di volta in volta risultano contestualizzate ed esteticamente compatibili al progetto esposto.
Le Finiture MAPEI in Hotel IN&Out di Giulio Cappellini
Ben 2 soluzioni diverse proposte da Mapei per poter sottolineare la possibilità, da parte del progettista, di creare finiture ad hoc, studiate di volta in volta a seconda delle esigenze:
- Linea PLANITOP 100 + velatura
- TONACHINO + MAPEGLITTER
I prodotti Mapei garantiscono non solo l’uso del prodotto ma anche la gestione della materia prima che, combinata con altri elementi, è in grado di creare effetti estetici preziosi e sofisticati.
I sistemi di Impermeabilizzazione MAPEI nel Bosco Verticale di Boeri Studio
La foresta metropolitana è viva: contribuisce alla costituzione di un microclima, assorbe CO2 e polveri sottili, genera ossigeno.
Contemporaneamente, i sistemi di impermeabilizzazione MAPEI, tra i quali il prodotto Elastocolor, proteggono l’edificio e ne garantiscono la durata nel tempo.
Il concetto di impermeabilizzazione viene ripreso anche nell’area Mapei con Mapelastic.
L’Ecosostenibilità di MAPEI ne La città degli orti di Cibic Workshop
La metropoli si riequilibra con la natura attraverso prodotti ecocompatibili. Mapei è presente anche in questo senso con colle ECO per parquet e sistemi di impermeabilizzazione su legno per posa di ceramica (Mapelastic, Ultracolor Plus).
I pavimenti in resina MAPEI in Luoghi e non luoghi di Studio TOPOTEK
La creazione di un’atmosfera dove gli spazi sconfinano uno nell’altro vengono interpretati da Mapei con due sistemi di finiture:
- Murali (Colorite + lucido)
- Pavimentazioni in resina (Mapefloor system)
Le pareti e il pavimento formano un tutt’uno grazie al loro reciproco scambio e annullamento dei confini.
I visitatori che desiderino maggiori informazioni potranno inoltre visitare lo Spazio MAPEI, un’area specifica di 150 m2. In questo spazio dedicato alle finiture murali, alle pavimentazioni in resina e alle fughe colorate, Mapei ha scelto di presentare numerose lastre “in progress” che non solo mettono perfettamente in risalto il concetto di colore e le diverse texture dei prodotti. Le lastre “in progress” infatti illustrano in modo molto chiaro i sistemi proposti per trattare in maniera adeguata l’aspetto tecnico, in modo da garantire che il risultato estetico finale sia duraturo e soddisfacente.
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[post_content] => Si svolgerà martedì 26 settembre prossimo, dalle ore 14:00 alle ore 18:00, presso il Centro Congressi Serena Majestic dell’Hotel Residence di Montesilvano (PE), il convegno organizzato dalla Tenax S.p.a. intitolato “I geosintetici come soluzione nelle opere di difesa del suolo con particolare riguardo ai manufatti in terra rinforzata”.
Tenax produce una vasta gamma di geosintetici utilizzati in applicazioni d’ingegneria ambientale e geotecnica: da oltre quattro decenni, infatti, segue la filosofia di una costante e continua ricerca tecnologica e la scoperta di nuovi campi di applicazione ne rappresenta l’impegno.
Attraverso la collaborazione con Istituti Universitari e specialisti del settore, Tenax ha sviluppato un ampio e diversificato know-how e ha promosso soluzioni sempre più innovative, con particolare riguardo per l’ambiente e la sua tutela.
Scopo di questo incontro è quello di far conoscere le potenzialità dei geosintetici nella realizzazione di opere in terra e nelle applicazioni d’ingegneria naturalistica attraverso alcuni progetti realizzati in Abruzzo.
Il programma del seminario sarà il seguente
14:00 Registrazione dei partecipanti
14:30 Introduzione al Seminario
Dott. Edmondo Motto - Responsabile Marketing – Divisione Geosintetici, Tenax SpA
14:45 I geosintetici nelle opere di ingegneria civile e naturalistica: definizioni, funzioni e procedure di prova
Ing. Francesco Maesi - Technical Sales - Engineer Divisione Geosintetici, Tenax SpA
15:15 Geogriglie per il rinforzo dei pendii: aspetti teorici e metodi di calcolo
Ing. Piergiorgio Recalcati - Direttore Tecnico Geosynthetics Technical Office, Tenax SpA
15:45 Case History: consolidamento scarpata del fosso Valle dell’Inferno - Chieti
Dott. Geol. Ermenegildo Rossetti – Libero professionista, Chieti
16:15 Terre rinforzate con geogriglie: procedure di posa in opera e applicazioni
Ing. Francesco Maesi - Technical Sales Engineer Divisione Geosintetici, Tenax SpA
16:45 Case History: sistemazione di un versante a Tollo, Chieti
Ing. Edoardo Perenich - Libero professionista, Chieti
17:15 La stabilizzazione di sottofondi cedevoli con geogriglie biorientate o geocompositi
Ing. Piergiorgio Recalcati - Direttore Tecnico Geosynthetics Technical Office, Tenax SpA
17:45 Conclusioni e dibattito
Per ulteriori informazioni
www.tenax.net
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[post_content] => Il 3 Novembre 2025, dalla 15.30 alle 19.00 si terrà presso l'Auditorium Mapei S.p.A., a Milano, il convegno Qualità nel progettare e costruire: un convegno sul futuro dell’edilizia.
Il settore delle costruzioni è in continua evoluzione, con una crescente attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all’efficienza dei processi. Il convegno, organizzato da Mapei in collaborazione con il Collegio Ingegneri e Architetti di Milano (CIAM), si propone come un’occasione di aggiornamento per i professionisti del settore, affrontando tematiche cruciali per il futuro della progettazione e costruzione.
Un programma ricco di interventi da parte di esperti di settore e leader dell’industria offrirà approfondimenti sulle migliori pratiche nella progettazione, nella costruzione e nella scelta dei materiali.
Il convegno è valido per il rilascio di 3 crediti formativi professionali per i soli iscritti all’albo degli ingegneri.
Programma
15.30: Welcome Coffee
Saluti istituzionali e apertura lavori da parte della Direzione Mapei S.p.A., Claudio Sangiorgi, Presidente del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, e Massimiliano Pulice, MRICS Past President RICS in Italia.
16.30: Qualità nel progettare e nel costruire: origini e propositiAlberto Girino, RICS Member e Socio Onorario CIAM
16.45: Qualità e tecnica nel progettare per costruireClaudio Sangiorgi, Presidente CIAM
17.15: Abitare il futuro: il valore dei materiali sostenibiliMikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager
17.45: Efficienza e ruoli in cantiere – Il nuovo Standard Construction RICSMichele Serra, MRICS International Managing Director di KORUS Group
18.15: Riflessioni conclusive: prestazioni uguali qualità?Claudio Sangiorgi, Presidente CIAM
19.00: Aperitivo finale
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La partecipazione all’evento è gratuita.
Per informazioni 02 376 73.1
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[post_content] => Mapei organizza il 31 maggio a Cavenago di Brianza il seminario tecnico “Sistemi e soluzioni innovative per le impermeabilizzazioni di edifici e strutture con membrane poliureiche a spruzzo”
Il convegno, la quale partecipazione è gratuita, si svolgerà presso il Devero Hotel & SpA, Sala Plenaria Tower Largo Kennedy 1 dalle ore 14.20 alle ore 18.00. L’iscrizione è obbligatoria.
Ai Geometri partecipanti al convegno verranno riconosciuti 2 Crediti Formativi.
L’evento è accreditato dal CNAPPC con 3 CFP. Al fine del corretto riconoscimento dei CFP i Geometri e gli Architetti devono obbligatoriamente effettuare l’iscrizione sul sito www.mapei.it.
Agli Ingegneri partecipanti al convegno verranno riconosciuti nr 3 Crediti Formativi. Al fine del corretto riconoscimento dei CFP gli Ingegneri obbligatoriamente necessitano effettuare l’iscrizione da www.ordineingegneri.mb.itProgramma
14.00 Registrazione dei partecipanti e distribuzione del materiale tecnico illustrativo.
14.20 Saluti di benvenuto dei Presidenti degli Ordini Professionali Presentazione dell’evento Ing. Fiorella Rodio - Divisione Grandi Progetti
14.30 Verifica della conformità dei sistemi impermeabili secondo la regola dell’arte ai fini della loro garantibilità ed assicurabilità Arch. Antonio Broccolino - Specialista nella progettazione e nella verifica di sistemi impermeabili - libero professionista
15.30 Innovazione nelle impermeabilizzazioni: Linea Purtop Impermeabilizzazione di grandi superfici Sistemi poliureici a spruzzo per coperture, impalcati di ponte e strutture idrauliche Dino Vasquez - Product Manager Linea Impermeabilizzazioni Fabio Messina - Specialista Linea Impermeabilizzazioni
16.30 Progettare con Mapei - Linee Guida alla progettazione - Definizione di un capitolato Ing. Fiorella Rodio - Divisione Grandi Progetti
17.00 Dimostrazioni applicative Dino Vasquez - Product Manager Linea Impermeabilizzazioni Fabio Messina - Specialista Linea Impermeabilizzazioni
18.00 Considerazioni finali, dibattito e chiusura lavori
Consegna degli attestati
Segue Aperitivo
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Partecipazione gratuita. E’ gradita cortese conferma.
Scarica la scheda di iscrizione
Il seminario si terra' Martedì 3 Marzo 2015, dalle ore 17:00
Presso Cantina Rotaliana di Mezzolombardo,
Via Trento 65/B - Mezzolombardo (TN)
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Ampliato, su progetto di Daniel Libeskind, uno dei più grandi musei militari del mondo
Nell’ottobre del 2011, dopo quasi 7 anni di lavori di ampliamento e rinnovo, il Museo della Storia Militare delle Forze Armate Tedesche ha riaperto le porte al pubblico. L’edificio, che si trova a nord della città vecchia di Dresda, è stato completamente riprogettato dall’architetto americano Daniel Libeskind e la sua struttura è oggi attraversata da un cuneo di metallo e calcestruzzo.
Il Museo si trova nel distretto di Albertstadt di Dresda. Il suo nucleo originario è stato costruito nel XIX secolo e, dal 1994, è diventato il principale centro espositivo delle Forze Armate Tedesche. Con i suoi circa 1,2 milioni di pezzi esposti è uno dei più grandi musei militari al mondo. Il repertorio museale attraversa 6 secoli di storia militare tedesca, dal tardo Medioevo a oggi ed espone armi, munizioni, artiglieria pesante, uniformi, medaglie, bandiere e altro. In mostra anche pezzi provenienti dall’Arsenale Reale della Sassonia e dal repertorio dell’esercito della Repubblica Democratica Tedesca, oltre a pezzi da collezione di aeronautica, come il dispositivo di atterraggio dell’astronave che venne utilizzata nella missione spaziale Sojus 29 e la tuta di Sigmud Jähn (il primo aeronauta tedesco nello spazio), entrambi datati 1978. Si trova insomma un po’ di tutto, dal bottone dell’uniforme al sottomarino. Un ampliamento spettacolare per un radicale cambio di orientamento L’intervento di ampliamento progettato da Daniel Libeskind ha rappresentato un radicale cambiamento per il museo. una nuova struttura si inserisce, come un cuneo, nell’ordine spaziale dell’edificio pre-esistente. Secondo Libeskind il Museo “ci fornisce lo spazio per riflettere sulla violenza umana e allontanarci dalla continuità dei conflitti militari, ponendoci di fronte a questioni antropologiche di base”-
L’enfasi non è più sulle uniformi, sulle armi o su altro equipaggiamento militare ma piuttosto su una prospettiva umana della storia militare: cosa provoca la violenza? dove comincia? come possiamo superarla? Inoltre la struttura ampliata offre una vista spettacolare del centro storico di Dresda, poiché si eleva al di sopra dei tetti della città vecchia: all’esterno simbolo di rinnovamento, dall’interno una finestra sulla città.
La nuova facciata dell’edificio costituisce un elemento di contrasto rispetto alla città vecchia. Le sue caratteristiche di apertura e trasparenza sono proprio l’esatto contrario del senso di chiusura e solidità emanato dalla struttura preesistente. Il vecchio edificio rappresenta dunque il rigore e l’autoritarismo delle epoche passate in cui fu costruito, mentre la nuova struttura incarna, nell’intenzione del progettista, l’apertura mentale di una società democratica e il rinnovato utilizzo delle forze militari al suo interno. Questa correlazione continua all’interno, con stanze nuove che coesistono con altre già esistenti, mentre nella nuova struttura lo spazio privo di colonne fa da contrasto alla rete di colonne del vecchio edificio. Le pareti di calcestruzzo a vista che si inclinano in diverse direzioni sono state incorporate nella struttura preesistente e sono un elemento ricorrente nelle opere architettoniche progettate da Libeskind.
Pavimenti di qualità posati con esperienza
Al progetto ha partecipato anche Mapei, fornendo soluzioni e prodotti che hanno permesso di realizzare un’area eco-sostenibile dedicata alle funzioni amministrative.
Mentre nelle sale espositive dominano i pavimenti in materiali “solidi” come il calcestruzzo, negli uffici e nella sala conferenze dell’area amministrativa sono stati posati circa 3500 m2 di pavimenti resilienti e tessili. progettisti e posatori si sono trovati d’accordo sulla scelta di prodotti professionali della linea Mapei per la posa di questo tipo di pavimenti. prima dell’incollaggio, il sottofondo è stato adeguatamente preparato con soluzioni Mapei adatte a questo tipo di applicazione. Il primer a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRIMER G, a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC), è stato usato per il trattamento preliminare generico dei sottofondi. PRIMER MF, un prodotto epossidico, bicomponente, privo di solventi, è stato invece utilizzato per consolidare e sigillare i sottofondi cementizi. per il livellamento delle superfici è stato impiegato ULTRAPLAN. Questo livellante, oltre ad essere un prodotto a bassa emissione di VOC, è caratterizzato da facilità d’uso e rapidità di presa e permette la realizzazione di una superficie resistente adatta a ogni tipo di rivestimento. I rivestimenti resilienti per i pavimenti erano costituiti per la maggior parte di gomma naturale. All’interno del Museo di Storia Militare di Dresda sono stati posati con ULTRABOND ECO V4 SP, un adesivo ad elevate prestazioni, a bassa emissione di VOC e in dispersione acquosa, particolarmente adatto al’incollaggio di pVC omogeneo e non omogeneo, oltre che di rivestimenti vinilici in generale e in gomma. In alcune sezioni sono stati invece posati dei pavimenti in gomma naturale e conduttivi, in grado di offrire adeguata protezione dalle scariche elettrostatiche ai componenti e agli impianti elettrici. L’adesivo scelto in questo caso è stato ULTRABOND ECO V4 SP CONDUCTIVE, in dispersione acquosa e a bassa emissione di VOC, particolarmente adatto alla posa di pavimenti conduttivi vinilici, in gomma o tessili su sottofondi adeguatamente preparati.
Infine sono stati posati i pavimenti tessili, caratterizzati da elevata versatilità e resistenza all’abrasione. L’adesivo scelto in questo caso è stato AQUACOL T, adesivo a base di polimeri sintetici in dispersione acquosa a presa ultrarapida, senza solventi, a bassissima emissione di VOC, ideale per la posa di pavimenti tessili e linoleum.
[caption id="attachment_485579" align="aligncenter" width="600"] Schizzo di Libeskind[/caption]
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[caption id="attachment_485581" align="aligncenter" width="600"] Pavimenti resilienti e tessili posati con prodotti Mapei[/caption]
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[post_content] => Nel 2004 Future Systems e’ nominato vincitore del concorso internazionale indetto per la progettazione di un nuovo museo a Modena.
Dedicato alla figura leggendaria di Enzo Ferrari, il museo si compone di due spazi museali distinti, utilizzando la Casa Natale, l’edificio di inzio ottocento dove Ferrari nacque nel 1898, ed un nuovo edifico adiacente al manufatto storico.
A seguito della scomparsa di Jan Kaplický nel 2009, lo studio Future Systems viene dissolto¹. Andrea Morgante, che fu Direttore Associato dello studio, ed ora fondatore di Shiro Studio, viene incaricato della Direzione Artistica dei lavori in cantiere. La nuova Galleria e’ stata costruita secondo i disegni di Kaplický, e’ sensibile al contesto storico, coniuga le piu’ recenti tecnologie di risparmio energetico e ingaggia a livello visivo con il linguaggio estetico proprio delle vetture da competizione. Il restauro e la conversione a Museo della Casa Natale, allestimento progettato dall’architetto Andrea Morgante, estende l’offerta culturale della Galleria adiacente.
La Galleria
La copertura gialla scultorea con le sue dieci aperture, disegnate intenzionalmente per sottolineare l’anaolgia con le prese d’aria di un cofano- permettendo l’ingresso di ventilazione e luce naturale- celebrano il valore estetico del car-design modenese.
La copertura, composta da 3,300 metri quadrati di doghe in alluminio doppiamente curvato, rappresenta un primato architettonico su una tale larga scala. Sviluppato inizialmente insieme ad un cantiere nautico, abituato al raggiungimento di forme organiche e a tenuta d’acqua, si basa su un brevetto per l’assemblaggio in sito di tali estrusioni.
Il giallo utilizzato e’ il Giallo Modena, non solo il colore ufficile di fondo della scuderia Ferrari, ma anche uno dei due colori istituzionali della municipalita’ di Modena.
Kaplický ha voluto instaurare un dialogo sensibile fra i due edifici che potesse riflettere il rispetto per la presenza della Casa Natale di Ferrari e nel contempo riuscisse ad unire in modo organico un complesso composto da diversi elementi.
La vista dall’interno della Galleria, attraverso la facciata vetrata inquadra in modo spettacolare la Casa Natale, mentre dall’esterno e’ facilemnte possibile intravvedere all’interno della Galleria il suo contenuto espositivo.
L’altezza del nuovo edificio di 12 metri e’ quasi identica a quella della Casa Natale, ed il suo volume si espande per la meta’ sotto la quota di terreno. Anche in pianta la Galleria, grazie alle curve descritte dalla Facciata, abbraccia delicatamente la casa Natale in un gesto di rispetto e simbiosi culturale.
La facciata vetrata è doppiamente curva in pianta ed e’ inclinata con un angolo di 12.5 gradi rispetto al terreno. Ogni lastra di vetro-camera e’ sorretta da cavi pre-tensionati in acciaio capaci ognuno di sopportare 40 tonnellate di tensione.
La tecnologia del sistema portante di facciata e’ finalizzata alla massima trasparenza visiva e funzionalita’. Nei mesi estivi dei termo-sensori attivano gli infissi posti in copertura, permettendo l’ingresso dell’aria piu’ fresca nelle ore notturne.
Meta’ del volume interno della galleria e’ posto sotto la quota di terreno e l’utilizzo di geotermia garantisce notevoli risparmi energetici per il raffrescamento e riscaldamento interno. Questo e’ il primo museo pubblico in Italia ad utilizzare la geotermia su vasta scala. L’edificio inoltre utilizza energia fotovoltaica e riciclo delle acque.
La vista per i visitatori che entrano nella Galleria si presentera’ interrotta e panoramica su tutta l’esposizione; un ampio, continuo spazio bianco, dove i muri perimetrali ed il pavimento si uniscono in modo organico per restituire un’unica superficie omogenea. Una membrana bianca translucida posta in sommita’ diffonde la luce proveniente dai lucernari in modo uniforme e diffuso, mentre i giunti intervallati fra i vari teli, in cui l’aria e’ libera di corcolare, restituiscono ulteriormente il linguaggio estetico all’interno delle vetture storiche da competizione. Il bar-ristorante ed il booskshop sono collocati in un lato all’ingresso, metre i servizi per i visitatori sono collocati sul lato opposto. Entrambe le superfici di questi due volumi interni sono verniciate con lo stesso Giallo Modena della copertura.
Il pavimento e’ composto da una serie di rampe inclinate che gentilemente accompagnano il visitatore dal piano terra al piano interrato; lungo le rampe saranno esposte le vetture, sollevate da terra di circa 40 cm, grazie a delle piattafrome speciali disegante da Morgante, che non solo elevano simbolicamente le auto a veri pezzi d’arte ma permetteranno la vista delle vetture da diverse angolazioni. La Galleria puo’ esporre contemporaneamente un massimo di 21 vetture.
Materiale espositivo complementare viene ospitato in teche perimetrali rivestite in eco-pelle. Posti alla fine del percorso espositivo si trovano il locale congressi, il locale didattico e la stanza video-proiezioni.
La Casa Natale
La Casa natale, disposta su due piani, ed il volume annesso dell’officina, furono costruiti da Alfredo Ferrari, padre di Enzo, a partire dal 1830. Durante la fase di restuaro tutte le superfetazioni successive sono state rimosse, introducendo solo due strutture metalliche al fine di aggiornare la pre-esistenza alle ultime normative anti-sismiche e consolidarla strutturalmente.
Lo spazio espositivo principale e’ ospitato nel doppio volume dell’officina; qui Morgante ha progettato e realizzato un innovativo sistema espositivo in grado di incorporare illuminazione, proiezioni digitali e teche espositive contenenti oggetti appartenuti a Enzo Ferrari.
L’intero sistema e’ stato concepito come un libro a grande scala, che permette al visitatore la lettura biografica di Ferrari attraverso dei capitoli espositivi arricchiti da diversi sistemi espositivi. Un’installazione permanente tridimensionale incentrata sulla vita di Enzo Ferrari.
L’allestimento e’ un muro sinuoso suddiviso da pagine verticali; questo permette al visitatore di scoprire in modo graduale ogni pagina e capitolo della mostra, senza poter intravvedere il capitolo successivo. Questo paesaggio tridimensionale, illuminato in modo tenue, occupa l’intera lunghezza dell’officina (40 metri), rendendo lo spazio interno intimo, nonostante l’imponente dimensione del manufatto.
All’estremita’ del percorso si trova il nucleo in origine abitativo, dove al piano terra l’allestimento prosegue in due stanze piu’ piccole, mentre il resto dei locali al piano primo e’ utilizzato dagli uffici della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari.
Foto Studio Cento29 e Andrea Morgante
________________________________________
L'intervento Mapei
I prodotti Mapei sono statui utiizzati sia nell recupero della casa natale, sia nella nuova costruzione della galleria.
Casa originaria
- Esecuzione del massetto di posa mediante l'utilizzo di TOPCEM PRONTO inglobato nelle serpentine del riscaldamento, armato con rete zincata 5x5 filo 2 mm a metà dello spessore.
- Applicazione del rivestimento finale in resina stendendo PRIMER SN a spatola i due mani con interposta rete in fibra di vetro MAPENET 150 e spolvero dello stesso ancora fresco con Sabbia al Quarzo 0,5.
- Stesura delle due mani a spatola di MAPEFLOOR I 500 W miscelato con MAPECOLOR PASTE RAL 9003.
- Applicazione di due mani a rullo (per conferire ulteriore resistenza all'usura e un aspetto satinato) di MAPEFLOOR FINISH 56 sempre di colore bianco RAL 9003.
Nuova costruzione
- La pavimentazione consiste in un pavimento industriale realizzato con MAPECRETE SYSTEM che ha consentito di ridurre drasticamente le dimensioni dei giunti di dilatazione, eseguiti con MAPEFLEX PU 45 BIANCO previa stesura di PRIMER AS. A questo supporto è stato applicata la pavimentazione realizzata con lo stesso ciclo di resinatura della “casa originaria”.
- Nella zona dei bagni il rivestimento in verticale è stato eseguito utilizzando il seguente ciclo:
dopo aver steso a spatola una mano di TRIBLOCK P si è proceduto all'applicazione di due mani sempre a spatola americana liscia di MAPEFLOOR FINISH 500W miscelato con MAPECOLOR PASTE RAL 9003. Dopo aver carteggiato l'ultima mano si e' proceduto alla pitturazione finale sempre con MAPEFLOOR FINISH 56 di colore bianco RAL 9003.
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[post_content] => Milano sta velocemente cambiando volto.
Con l’apertura di nuovi grandi cantieri e il rinnovamento di numerose opere esistenti, la città si modernizza ancora di più per rimanere fedele alla sua vocazione di metropoli internazionale.
Mapei è parte di questo cambiamento; con i suoi prodotti altamente tecnologici e le sue soluzioni innovative garantisce a progettisti e costruttori risultati esteticamente eccellenti e destinati a durare nel tempo.
Una delle recenti opere che ha visto protagonista l’Azienda con i suoi uomini e i suoi prodotti di punta è il restyling della stazione Garibaldi FS della linea metropolitana M2, conosciuta anche come linea “verde”.
Questa stazione sotterranea della linea M2 fu inaugurata nel 1971, e servì da capolinea ovest della linea 2 fino al 1978, quando i primi treni poterono percorrere la nuova tratta fino alla stazione Cadorna FNM.
La stazione metropolitana è in corrispondenza con la stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi ed è servita dai treni regionali per Domodossola, Lecco (via Molteno) e Varese, e da numerose linee suburbane, alcune delle quali transitano sul passante ferroviario sotterraneo. Attualmente è in costruzione una nuova linea metropolitana, la M5, che passerà per Garibaldi FS incrociando la linea M2 a una quota inferiore.
Area Garibaldi-Repubblica
Le aree nevralgiche tra la Stazione Garibaldi e Piazza Repubblica sono da lungo tempo in fase di
trasformazione. Porta Garibaldi nasce come parte del complesso sistema delle mura spagnole, edificate nel Cinquecento a difesa della città di Milano.
Essa rappresenta un’apertura in direzione di Como, da cui il nome originario: Porta Comasina. Nel 1860 viene dedicata all’eroe nazionale e diventa Porta Garibaldi.
L’area gode oggi di un’accessibilità molto alta grazie alla presenza di importanti infrastrutture di trasporto pubblico come le Ferrovie dello Stato, il Passante Ferroviario e, appunto, la Metropolitana.
Per la loro forte accessibilità queste aree venivano indicate già negli anni Quaranta come “nuovo centro” di Milano, ribattezzato “centro direzionale” negli anni Cinquanta quando vi si vuole realizzare un polo terziario per ridurre la pressione sul centro storico.
Le stesse aree sono oggetto nel 1991 di un concorso di idee vinto dal gruppo dell’architetto Pierluigi Nicolin.
Nel 2000 il Comune di Milano promuove il progetto “Città della moda, del design e della comunicazione.
Nuovo polo delle istituzioni”, che amplia ulteriormente l’area d’intervento prevedendo uffici pubblici e privati, spazi espositivi, commercio, servizi e un grande giardino centrale.
Il progetto di restyling
Il restyling della stazione metropolitana di Porta Garibaldi FS rientra in un programma di ampia portata avviato dall’ATM-Azienda Trasporti Milanesi che intende rinnovare e riqualificare le principali stazioni metropolitane milanesi.
L’intervento che ha riguardato la Stazione Garibaldi e che ha visto l’utilizzo di numerosi prodotti Mapei, da un punto di vista progettuale ha avuto come fonte di ispirazione le passerelle della moda, la cifra stilistica della città di Milano a livello internazionale.
Il progetto, ideato dall’architetto milanese Davide Bruno, ha puntato alla riorganizzazione e alla razionalizzazione degli spazi. Il risultato finale è stato un ambiente più accogliente, dove le persone si possono muovere con un maggiore senso di sicurezza.
Gli spazi hanno acquistato nuove forme e nuovi colori e i percorsi sono diventati più luminosi.
C’è stata una valorizzazione sia in orizzontale che in verticale.
La pavimentazione ha subìto importanti modifiche sia funzionali sia estetiche: strisce di resina trasparente nelle quali è immerso del tessuto colorato (verde, rosso, giallo, blu, magenta e arancio) intersecano ora la pavimentazione in gres per rendere individuabili, all’interno della stazione, percorsi e aree di interesse.
I soffitti del mezzanino sono dotati di controsoffitti in lamiera intagliata, al cui interno è stato inserito il nuovo sistema di illuminazione.
La struttura è stata così valorizzata dal gioco tra la differenziazione della forma e la dimensione dei tagli che variano la quantità di luce emessa, dando vita a un percorso a intensità luminosa variabile.
Le pareti sono state rivestite da pannelli di alluminio texturizzato e i frontoni delle scale di discesa ai binari sono diventate superfici per interventi artistici.
Nella stazione è stato inoltre inserito anche un nuovo punto di informazione e vendita ATM Point a servizio dei clienti e l’area informativa è stata arricchita con una parete in vetro che delimita lo spazio d’attesa.
Pavimentazioni e pareti: Mapei in cantiere
Entriamo ora in cantiere e vediamo da vicino quale è stato il contributo di Mapei.
Una prima fase dei lavori ha riguardato il rifacimento delle pavimentazioni. La rasatura delle superfici è stata effettuata utilizzando ADESILEX P4.
Questa malta cementizia a rapido asciugamento per interni ed esterni garantisce una superficie livellata e meccanicamente resistente per ricevere un rivestimento.
Al termine di quest’operazione, si è provveduto alla posa di due diversi tipi di pavimentazione (gres porcellanato e gomma), che hanno interessato sia la zona delle banchine sia quella del mezzanino.
Per l’ampia superficie di oltre 2.000 m2 dove è stato posato il gres porcellanato di formato 30x60 cm, il prodotto prescelto è stato ADESILEX P9.
Questo adesivo cementizio ad alte prestazioni, estremamente performante e versatile, consente una perfetta adesione su tutti i materiali di normale uso in edilizia ed è di facile lavorabilità, con un tempo aperto allungato e ha un indurimento senza ritiri apprezzabili.
L’operazione finale di fugatura della nuova pavimentazione posata ha visto l’impiego di KERACOLOR FF, la malta cementizia ad alte prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect®, per la stuccatura di fughe fino a 6 mm.
Per la posa della gomma, il prodotto utilizzato è stato l’adesivo epossi-poliuretanico a 2 componenti ADESILEX G19 ad alta tenacità ed elasticità. È il prodotto ideale per l’incollaggio, all’interno e all’esterno, di pavimenti in gomma, PVC, tessili, agugliati, linoleum, pannelli di polistirolo e poliuretano, fibrocemento, legno, lamiere metalliche e laminati plastici.
Un capitolo a parte va dedicato al trattamento effettuato sugli oltre 19.000 m2 di superficie delle pareti della stazione.
L’operazione preliminare è stata, dopo l’idrolavaggio delle vecchie pareti di intonaco plastico, la loro rasatura utilizzando la malta cementizia monocomponente, a elevata adesione PLANITOP 200.
Questo prodotto per la rasatura di superfici irregolari e la finitura (con effetto civile) di pareti, all’interno e all’esterno, è stato applicato con “spatolabilità a vista”.
Una volta rasate, le pareti sono state primerizzate con MALECH, il fondo a base di resine acriliche micronizzate in dispersione acquosa.
La fase finale del lavoro di finitura ha visto protagonista la versione di colore argento e a effetto metallico della COLORITE PERFORMANCE.
La pittura a base di resina acrilica pura in dispersione acquosa in questa particolare finitura effetto metallico è stata realizzata appositamente per questo cantiere e voluto per soddisfare le esigenze estetiche richieste dal progetto dell’architetto Bruno.
Al termine di numerose prove nei Laboratori di Ricerca e Sviluppo Mapei, questo originale prodotto si è rivelato idoneo per essere applicato a spruzzo non con il metodo “air-less”, ma con aria a bassa pressione, consentendo, come richiesto dal progettista, una più uniforme distribuzione della pittura. Infine, per valorizzare al massimo i nuovi effetti creati dalla nuova illuminazione ideata dal progettista, gli sfondati del soffitto che ospitano le luci sono stati trattati utilizzando COLORITE PERFORMANCE, la pittura a base di resina acrilica pura in dispersione acquosa che protegge il supporto conferendogli un gradevole effetto seta.
È stato il tocco finale di un lavoro dove gli aspetti estetici hanno saputo coniugarsi perfettamente con quelli di carattere funzionale che, come in questo cantiere, mirano a centrare obiettivi sempre più articolati.
Un concetto ben espresso dall’architetto Davide Bruno che lo ha sottolineato in una sua dichiarazione affermando: “nelle scelte progettuali abbiamo ridotto la rumorosità, abbassato del 50% il consumo energetico, facilitato la pulizia, ridotto le violenze e gli atti vandalici con delle precise soluzioni progettuali. La società contemporanea ci impone di fare le cose con regole diverse rispetto al passato”.
PRODOTTI MAPEI
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per edilizia”, “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei”, “Prodotti per la posa di resilienti, tessili e legno” e “Prodotti per finiture”. Le relative schede tecniche sono disponibili nel sito www.mapei.com. Tutti gli adesivi Mapei per ceramica e materiali lapidei sono conformi alla norma EN 12004 e hanno ottenuto la marcatura CE in conformità all’annesso ZA alla norma EN 12004. Tutte le malte per fughe Mapei per ceramica e materiali lapidei sono conformi alla norma EN 13888. Le malte premiscelate per massetti e le lisciature Mapei il ripristino Mapei hanno ottenuto la marcatura CE in conformità alla norma EN 1504. Le lisciature, gli autolivellanti e le malte premiscelate per massetti Mapei sono conformi alla norma EN 13813 e hanno ottenuto la marchiatura CE in conformità all’annesso ZA alla norma 13813. I prodotti Mapei della linea Eco sono provvisti della certificazione e marcatura EMICODE EC1 “a bassissima emissione di sostanze organiche volatili” riconosciuta da GEV.
Posa dei pavimenti in gomma
Adesilex G19: adesivo epossipoliuretanico a due componenti per pavimenti in gomma, PVC e linoleum.
Rasatura dei sottofondi
Adesilex P4 (C2F, CE EN 12004, EC1 R): malta cementizia ad alte prestazioni autobagnante a presa rapida, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo; malta per muratura in blocchi.
Posa e fugatura del gres porcellanato
Adesilex P9 (C2TE, CE EN 12004, EC1 R): adesivo cementizio ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, per piastrelle ceramiche.
Keracolor FF (CG2, EC1 R): malta cementizia ad alte prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect, per la stuccatura di fughe fino a 6 mm.
Finitura superfici pareti
Colorite Performance (CE EN 1504-2 rivestimento (c), principi PI, MC e IR): pittura a base di resina acrilica pura in dispersione acquosa per la protezione e decorazione di superfici esterne e interne.
Malech: fondo a base di resine acriliche micronizzate in dispersione acquosa.
Planitop 200 (CE EN 1504-2, CE EN 998-1 rivestimento (c), principi MC e IR, tipo GP cat. CS IV): malta cementizia monocomponente, a elevata adesione, per la rasatura di superfici irregolari e la finitura (con effetto civile) di pareti, all’interno e all’esterno.
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[post_content] => Costruita dal cardinale Angelo Maria Durini, probabilmente su un progetto di Pellegrino Tibaldi, alla fine del XVIII secolo, la villa del Balbianello sorge all’estremità della penisola di Lenno di fronte a Bellagio.
Una delle posizioni più suggestive del lago di Como.
Il cardinale aveva voluto affiancare alla villa del Balbiano, che già possedeva, un’altra dimora in una zona paesaggisticamente molto bella e con il passare del tempo il nuovo edificio fu indicato come Balbianello.
Il cardinale, attratto dalla vista sul lago, fece anche costruire un elegante loggiato affiancato da due saloni, una biblioteca e la sala della musica.
Alla morte di Durini la villa ebbe diversi proprietari sino al 1974 quando fu acquistata dal conte Guido Monzino che restaurò l’edificio e il giardino, arredò la villa con mobili inglesi e francesi, e all’interno delle sale collocò le sue numerose collezioni d’arte, la biblioteca, i cimeli e i ricordi delle proprie spedizioni, in particolare quella sull’Everest nel 1973 e al Polo Nord.
Nel 1988, alla sua morte, Monzino lasciò il Balbianello al FAI, Fondo Ambiente Italiano, che tutt’oggi la gestisce e che nel 2008 iniziò un impegnativo intervento di conservazione degli edifici con il contributo della Regione Lombardia, della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, di Friends of FAI e di Mapei che ha messo a disposizione la propria assistenza tecnica e i suoi prodotti. La villa si compone di due edifici residenziali, una chiesa e un portico aperto sul porticciolo dove fu inciso il motto “Fay ce que voudras” (Fa ciò che vuoi).
Da qui una ripida scaletta a picco sul lago conduce alla villa, leggermente più in alto. La loggia, che il cardinal Durini volle edificare appena sopra la casa, è la vera invenzione architettonica del Balbianello; allineata con la penisola, consente di ammirare contemporaneamente gli opposti paesaggi della Tremezzina e dell’isola Comacina.
Restauro e conservazione delle facciate esterne
Gli interventi conservativi delle superfici delle facciate del complesso architettonico che compone la Villa del
Balbianello (intonaci, materiali lapidei, cemento decorativo, ecc.) sono stati eseguiti nel rispetto prioritario della consistenza materica del costruito e con l’obiettivo di minimizzare la quantità e l’estensione, dove possibile, delle demolizioni e delle rimozioni, ad eccezione di quelle parti risultate irreversibilmente degradate.
Si è cercato di orientare i principi per la conservazione dei materiali alla massima tutela della loro integrità materica, anche nell’individuazione di quelle operazioni volte a rallentare il deterioramento delle superfici di rivestimento e degli elementi architettonici in materiale lapideo naturale e artificiale.
Finiture esterni della Villa
Il restauro degli intoaci esterni è stato articolato in diverse fasi e lavorazioni: sono stati eliminati gli effetti dei fenomeni di degrado del manufatto dovuti alla presenza di vegetazione rampicante, all’esposizione delle superfici tinteggiate agli agenti atmosferici, al progressivo deterioramento della tinteggiatura a base vinilica e al deposito di particellato. In accordo con la Committenza e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, nella personadell’arch. Barbara Mazzali, la scelta di intervento in merito alla vegetazione, che inizialmente ricopriva la quasi totalità dei fronti della Villa del Balbianello, è stata quella di estirpare la vite canadese e l’edera.
A seguito di quest’operazione le superfici che presentavano degradi causati da microrganismi biodeteriogeni, da depositi humiferi e da presenza di vegetazione rampicante, sono state trattate con SILANCOLOR CLEANER PLUS, prodotto biocida in grado di eliminare gli apparati vegetali ancorati all’intonaco.
Il gelsomino e il Ficus Repens sono stati invece conservati.
Dati gli obiettivi dell’intervento è stata eseguita la raschiatura dei rivestimenti (strati di finitura) e la raschiatura parziale di tinte e pitture dove lo strato di finitura era irrimediabilmente ammalorato, e la rimozione, mediante azione manuale o meccanica, dei rappezzi cementizi realizzati in occasione dell’intervento degli anni ’70 e di vecchie operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Dove lo stato di conservazione delle superfici era buono si è proceduto a una semplice pulitura con idrolavaggio a pressione controllata con acqua demineralizzata o deionizzata, eventualmente additivata con specifici detergenti, spruzzata sulla superficie per asportare depositi idrosolubili, il tutto accompagnato da una leggera spazzolatura manuale.
Per quanto riguarda gli intonaci si è proceduto a un’accurata battitura manuale delle superfici al fine di verificare e perpetrare le aree di distacco, individuando di volta in volta gli interventi di conservazione mediante operazioni di consolidamento o di rimozione e rifacimento degli strati.
Il consolidamento in profondità ha interessato le zone dell’intonaco dove erano presenti parti distaccate dalla superficie muraria, previa asportazione delle vecchie malte decorse. Sono state così eseguite microiniezioni consolidanti mirate e localizzate di miscela nelle aree dove sono stati individuati distacchi dell’interfaccia dell’intonaco con MAPE-ANTIQUE F21, legante idraulico fillerizzato superfluido, resistente ai sali a base di calce ed Eco-Pozzolana, totalmente esente da cemento. Tale legante è stato additivato con LATEX PLUS in non più del 5% in acqua deionizzata.
Le lesioni di media entità presenti sulle superfici a intonaco sono state trattate mediante stuccature e sigillature eseguite con MAPE-ANTIQUE MC, malta da intonaco, esente da cemento, composta da un legante idraulico resistente ai solfati (calce aerea ed Eco-Pozzolana), additivi speciali, agenti porogeni e aggregati di appropriata granulometria.
Miscelata con acqua dà origine a un intonaco con caratteristiche fisico-meccaniche del tutto simili a quelle delle malte impiegate in passato e, quindi, risulta essere più compatibile con qualsiasi tipo di muratura originale.
La ricostruzione dell’intonaco è avvenuta dapprima mediante la demolizione delle parti distaccate o disgregate e successivamente tramite l’esecuzione di rappezzature con una malta avente caratteristiche simili e compatibili agli intonaci esistenti. Nelle zone interessate dalla rimozione dell’intonaco fino al vivo della muratura si è proceduto poi all’esecuzione di un nuovo intonaco applicando a cazzuola inizialmente MAPE-ANTIQUE RINZAFFO, malta costituita da sabbie selezionate di granulometria adeguata a base di calce ed Eco- Pozzolana; poi, su supporto preventivamente e accuratamente bagnato, di un primo strato di MAPE-ANTIQUE MC.
La rasatura finale è stata effettuata con MAPE-ANTIQUE FC. Le superfici trattate mediante la raschiatura dei rivestimenti sono state preparate per le successive operazioni attraverso l’esecuzione di un intonachino
di regolarizzazione, costituito da una rasatura tirata in piano, impiegando MAPE-ANTIQUE FC, malta da rasatura, di colore chiaro, resistente ai solfati, per la finitura di intonaci a base calce, anche deumidificanti.
Tale prodotto ha avuto la funzione di uniformare le varie superfici consentendo di ottenere un supporto adatto a ricevere i successivi interventi di finitura. In alcuni casi si è proceduto con la rasatura completa delle superfici effettuata con MAPEANTIQUE.
Finiture esterni della Loggia
Rispetto a quanto previsto in fase di progettazione, su tutti i prospetti della Loggia è stato necessario rimuovere totalmente il rivestimento realizzato durante l’ultimo intervento di manutenzione straordinaria.
Tale rivestimento si presentava distaccato, decoeso e variamente degradato ed è stato rimosso manualmente con spatole piatte e martelline.
Il trattamento sugli intonaci si è concluso con la tinteggiatura. Nella Casa del Custode e nella Loggia tale operazione è stata realizzata mediante applicazione di SILEXCOLOR PRIMER, fondo a base di silicato di potassio in soluzione acquosa utilizzato come promotore di adesione e per uniformare l’assorbimento del supporto prima dell’applicazione della pittura a base di silicato di potassio SILEXCOLOR PITTURA.
Nella Villa, per garantire la compatibilità con le tinteggiature conservate, è stata utilizzata la pittura a base di resina siliconica SILANCOLOR PITTURA, preceduta dalla stesura di un fondo a base di resina siliconica in dispersione acquosa per uniformare l’assorbimento del supporto SILANCOLOR PRIMER.
Questo tipo di prodotto per la tinteggiatura delle superfici intonacate soddisfa le due principali caratteristiche richieste a una pittura per esterni: il limitato assorbimento di acqua meteorica e l’ottima traspirabilità al vapor d’acqua.
Si è proceduto con la stesura di un ulteriore strato di protezione applicando l’impregnante idrorepellente incolore a base di silani e silossani in emulsione acquosa ANTIPLUVIOL W.
L’applicazione di uno specifico prodotto idrorepellente sulle facciate dell’edificio aumenta le caratteristiche di durabilità della tinteggiatura applicata.
L’intervento sulle colonne della Loggia è stato limitato alle sole porzioni non ricoperte di vegetazione: è stata eseguita la rimozione meccanica delle stuccature sia degradate che cementizie, la successiva iniezione delle cavità con MAPE-ANTIQUE F21.
Per le zone dove è presente come rivestimento il semplice rinzaffo si è deciso di procedere con una pulitura mediante idrolavaggio a pressione controllata con acqua demineralizzata o deionizzata, spruzzata sopra la superficie per asportare depositi idrosolubili ed eseguendo una spazzolatura manuale.
Interventi sulle decorazioni esterneCornici
Le cornici aggettanti realizzate in intonaco tinteggiato (cornici angolari, marcapiano, cornici finestre, cornicione, cornici angolari a bugnato) presentavano in generale gli stessi degradi riscontrati sulle superfici intonacate delle facciate. Queste modanature sono state restaurate attraverso la medesima sequenza di operazioni prevista sui rivestimenti a intonaco.
Si è eseguita la sola pulitura a umido delle cornici in buono stato di conservazione; la raschiatura parziale di tinte e pitture in quegli elementi dove era stata individuata l’esfoliazione e il queste ultime eseguite in occasione di precedenti interventi.
La sigillatura delle fessure è stata effettuata con una “maltina” appositamente formulata con calce idraulica naturale (NHL), sabbie lavate molto fini VA-GA 208 (fornite da Vaga, società del Gruppo Mapei che produce inerti di elevato standard qualitativo), carbonato di calcio, lattice LATEX PLUS fino ad un massimo del 5%.
Il tutto opportunamente colorato con terre e pietre macinate, così da ottenere un aspetto finale simile, per tessitura e tono cromatico, a quello degli elementi lapidei. L’intervento è continuato condistacco del solo strato di tinteggiatura; la raschiatura dei rivestimenti nelle zone dove sono stati riscontrati distacchi, rigonfiamenti e anche disgregazione dello strato di finitura.
Le aree che presentavano degradi derivati da microrganismi biodeteriogeni sono state sottoposte a pulitura applicando SILANCOLOR CLEANER PLUS, una soluzione base acquosa antialga e antimuffa.
Per le lesioni di media entità presenti sull’intonaco si è proceduto con stuccature e sigillature eseguite con malta da intonaco esente da cemento, a base di calce ed Eco-Pozzolana MAPEANTIQUE MC.
Il consolidamento in profondità è stato eseguito intervenendo con microiniezioni di MAPE-ANTIQUE F21.
Il trattamento finale sulle cornici si è concluso con la tinteggiatura.
Le cornici della Loggia sono state precedentemente trattate con SILEXCOLOR PRIMER, fondo a base di silicato di potassio, prima dell’applicazione finale di SILEXCOLOR PITTURA.
Per quello che riguarda il trattamento finale effettuato sulle cornici della Villa, per garantire la compatibilità con le tinteggiature della facciata è stato utilizzato SILANCOLOR PITTURA a base di resina siliconica, preceduto dalla stesura del fondo SILANCOLOR PRIMER.
Anche in questo caso l’intervento di restauro si è concluso con l’applicazione di un ulteriore strato protettivo idrorepellente e incolore impiegando ANTIPLUVIOL S sulle superfici tinteggiate con pittura a base di silicato; mentre è stato usato ANTIPLUVIOL W sulle superfici con pittura a base di resina siliconica. Entrambi i prodotti sono protettivi rispettivamente a solvente e in dispersione acquosa.
Cornici in pietra naturale
Le cornici in materiale lapideo naturale poste sulle aperture della facciata della chiesa sono state inizialmente sottoposte a un’attenta pulitura effettuata manualmente.
La sigillatura delle fessure è avvenuta utilizzando una “maltina” appositamente formulata con calce idraulica naturale (NHL), sabbie lavate molto fini VA-GA 208 (fornite da Vaga), carbonato di calcio, lattice LATEX PLUS fino a un massimo del 5%.
L’impasto è stato colorato con terre e pietre macinate, così da ottenere un aspetto finale simile, per tessitura e tono cromatico, a quello degli elementi lapidei.
L’intervento è continuato con la successiva iniezione delle cavità con MAPEANTIQUE F21. La protezione di queste superfici è stata ottenuta con l’applicazione di ANTIPLUVIOL W.
Cornici dei portali a bugnato
Per le cornici a bugnato dei portali della Villa è stata prevista una semplice pulitura a umido con lavaggio manuale o, dove necessaria in relazione alla consistenza del supporto e alla natura dello sporco da eliminare, tramite idrolavaggio a pressione. In fase di cantiere, in accordo con la Soprintendenza, si è invece deciso di rimuovere lo strato di finitura realizzato durante il restauro condotto da Monzino negli anni ’70.
Tale rimozione ha permesso di riportare a vista la pietra naturale, Rosso di Verona, con cui sono state realizzate le bugne.
Davanzali in pietra
Su tutti i davanzali in materiale lapideo naturale si è operato mediante pulitura a umido seguita da un trattamento di protezione superficiale.
Dopo la pulitura manuale, le porzioni interessate da depositi o macchie di difficile asportazione sono state trattate con l’applicazione dell’antialga e antimuffa SILANCOLOR CLEANER PLUS. La protezione delle superfici in pietra è stata eseguita con l’applicazione a spruzzo di ANTIPLUVIOL W.
Cornici dipinte
Il finto bugnato e le cornici marcapiano, dipinte sulle facciatedella Villa rivolte verso il lago nell’angolo nord-est, risultavano particolarmente dilavate e la loro conservazione si presentava estremamente difficile, considerando anche il degrado dovuto alla presenza di vegetazione infestante.
Su questa decorazione sono state eseguite le medesime operazioni di pulitura proposte per i rivestimenti a intonaco.
L’esame ravvicinato di queste decorazioni ha permesso di individuare le originarie incisioni di preparazione dello schema geometrico delle finte bugne e delle cornici.
Si è scelto quindi di seguire questo schema e di riprendere la decorazione con tinte ai silicati con introduzione di più colori a chiaro–scuro, impiegando SILEXCOLOR PITTURA, previa stesura di SILEXCOLOR PRIMER.
Finte balaustre
La decorazione plastica a intonaco, che riproduce le colonnine di una balaustra al di sotto delle monofore
delle torri della chiesa in buono stato di conservazione, è stata inizialmente pulita a umido. Nelle zone dove invece si presentava il distacco del solo strato di tinteggiatura è stata eseguita la raschiatura parziale di tinte e pitture; la rimozione degli strati di intonaco è stata compiuta solo nei punti dove si rilevavano distacchi, rigonfiamenti e disgregazioni.
Le aree che presentavano degradi derivati da microrganismi biodeteriogeni e da depositi humiferi sono state pulite con SILANCOLOR CLEANER PLUS.
Per le lesioni di media entità presenti sulle superfici a intonaco si è proceduto con stuccature e sigillature eseguite con MAPE-ANTIQUE MC miscelata con il lattice LATEX PLUS.
Nei punti dove il modellato necessitava della ricostruzione della geometria della colonnina si è proceduto alla riparazione dell’intonaco. Quest’operazione è stata realizzata mediante la demolizione delle parti di intonaco distaccate e successiva esecuzione di riprese dell’intonaco con MAPE-ANTIQUE MC, avente caratteristiche simili e compatibili a quelle degli intonaci esistenti.
Il trattamento finale sulle balaustre è stato effettuato con l’applicazione di SILANCOLOR PRIMER e SILANCOLOR PITTURA.
Anche in questo caso l’intervento di restauro si è concluso con la stesura di un ulteriore strato protettivo con ANTIPLUVIOL W.
Merlatura
La merlatura a coronamento delle torri della chiesa aveva bisogno di interventi di pulitura e di raschiatura parziale delle tinte o totale deirivestimenti.
La scelta degli interventi ha seguito, sia nelle fasi lavorative che nell’applicazione dei prodotti, quella effettuata sulle cornici dipinte descritta sopra.
Elemento angolare in copertura della Villa
Nelle basi rivestite a intonaco la sequenza degli interventi di restauro e l’applicazione dei prodotti Mapei è stata la medesima delle restanti superfici ad intonaco dei rivestimenti delle facciate e degli elementi decorativi: pulitura; raschiatura o rimozione degli strati di finitura degradati; stuccature e sigillature;rifacimento degli strati rimossi e riparazione degli intonaci degradati mediante malta con caratteristiche simili e compatibili agli intonaci esistenti; tinteggiatura e protezione finale.
I vasi in cemento decorativo sono stati trattati sia con la pulitura a umido sia con la pulitura a impacco per asportare i depositi particolarmente resistenti, croste nere, macchie di ossidi di rame, ferro e simili.
Le aree che presentavano degradi derivati da microrganismi biodeteriogeni e da depositi humiferi sono state trattate - anche in questo caso - con l’antialga e antimuffa SILANCOLOR CLEANER PLUS.
Le operazioni sono state eseguite, previa rimozione di stuccature e integrazioni cementizie, con MAPEANTIQUE MC.
L’intervento si è conclusocon l’esecuzione della velatura cromatica per uniformare la cromia dei cementi decorativi realizzata con SILANCOLOR PRIMER e SILANCOLOR PITTURA, seguita dall’applicazione del protettivo idrorepellente ANTIPLUVIOL S.
Orologio
L’orologio sulla torre ovest della Villa è stato completamente pulito dal deposito superficiale, eseguendo una prima pulitura a umido con un lavaggio manuale effettuato con acqua demineralizzata o deionizzata, spruzzata sulla superficie così da asportare i depositi idrosolubili, ed eseguendo contemporaneamente una spazzolatura manuale con spazzole morbide di saggina.
Successivamente è stato eliminato lo strato lucido e ingiallito di pittura protettiva presente sul quadrante dell’orologio e di origine non ben definita.
Tutte le parti metalliche del quadrante dell’orologio e dei supporti sono state accuratamente trattate e sono
stati ridipinti lo sfondo del quadrante, i numeri romani e alcune porzioni con doratura.
Alla fine è stato applicato come protettivo l’impregnante ANTIPLUVIOL W per poter conservare e proteggere maggiormente l’orologio posizionato su un lato della torre, particolarmente esposto alla pioggia e con una scarsa esposizione ai raggi del sole nei mesi invernali.
Fastigio della Villa
L’apparato in cemento decorativo sul prospetto ovest della Villa, realizzato durante i restauri eseguiti negli anni ’70, prima di una generale pulitura a umido e di puliture a impacco per asportare depositi particolarmente resistenti, croste nere, macchie di ossidi di rame e ferro, è stato trattato con SILANCOLOR CLEANER PLUS.
Sono state eseguite le operazioni di stuccatura, dopo la rimozione delle stuccature e delle integrazioni cementizie, e la ricostruzione dei modellati con MAPE-ANTIQUE MC. Gli interventi di consolidamento delle pietre artificiali sono stati realizzati con applicazione del CONSOLIDANTE 8020, la cui quantità da applicare per unità di superficie è stata determinata in seguito a prove per verificare le capacità di assorbimento del materiale. Questi elementi sono stati finiti con una velatura cromatica realizzata con SILANCOLOR PRIMER e SILANCOLOR PITTURA e protetta con ANTIPLUVIOL W.
Nelle specchiature del fastigio si è provveduto alla ricostruzione della geometria mediante riparazione dell’intonaco. Quest’operazione è stata eseguita previa demolizione delle parti di intonaco distaccate e successiva esecuzione di rappezzature con la malta MAPEANTIQUE MC con caratteristiche tecniche simili e compatibili a quelle degli intonaci esistenti.
Questo elemento decorativo presentava aree dove i ferri di armatura erano completamente a vista e risultavano in avanzato stato di corrosione. E’ stato necessario perciò procedere, dopo un’accurata pulizia, al loro trattamento passivante con la malta cementizia anticorrosiva MAPEFER 1K. Il trattamento finale degli sfondati e delle cornici è continuato con la tinteggiatura delle superfici con SILANCOLOR PITTURA, preceduta dalla stesura del fondo a base di resina siliconica in dispersione acquosa SILANCOLOR PRIMER per uniformare l’assorbimento del supporto.
Fastigio della Loggia
I fastigi in cemento decorativo del XIX secolo, posti a coronamento dei prospetti sud e nord della Loggia, sono stati trattati con SILANCOLOR CLEANER PLUS, eseguendo una generale pulitura a umido e localizzate puliture a impacco per asportare i depositi particolarmente resistenti, croste nere, macchie di ossidi di rame e ferro.
Gli altorilievi in cemento decorativo sono stati sottoposti a operazioni di stuccatura, previa rimozione delle stuccature e delle integrazioni cementizie preesistenti e la ricostruzione dei modellati, così come il consolidamento delle pietre, sono stati impiegati i prodotti menzionati nel precedente paragrafo. Si è inoltre provveduto alla velatura cromatica degli altorilievi in cemento decorativo con SILANCOLOR PRIMER e SILANCOLOR PITTURA, seguita dall’applicazione del protettivo idrorepellente ANTIPLUVIOL W.
Si è proceduto anche alla stilatura dei conci del basamento con impasto realizzato con inerti affini per aspetto cromatico e morfologia miscelati con MAPE-ANTIQUE MC.
Nei basamenti dei vasi e nelle specchiature centrali del fastigio è stata eseguita la ricostruzione della geometria mediante riparazione dell’intonaco.
Quest’operazione è stata preceduta dalla demolizione delle parti di intonaco distaccate e dalla successiva esecuzione di rappezzature con MAPE-ANTIQUE RINZAFFO e MAPE-ANTIQUE MC.
Il trattamento sui basamenti e sugli sfondati si è concluso con l’applicazione di un fondo a base di silicato di potassio modificato in soluzione acquosa SILEXCOLOR PRIMER, prima dell’applicazione finale della pittura monocomponente a base di silicato modificato SILEXCOLOR PITTURA.
Fontana
La fontana in pietra della Loggia è stata precedentemente trattata con SILANCOLOR CLEANER PLUS per eliminare muffa e alghe, seguita da una pulitura generale a umido eseguita a mano con spazzole morbide di saggina. Da ultimo la protezione dellasuperficie in pietra è stata eseguita con ANTIPLUVIOL W.
L’intervento è stato ripetuto, nelle stesse modalità e con gli stessi prodotti, sui balconi della Villa, sulla scala di accesso dalla darsena, sul pavimento in pietra naturale dell’atrio della darsena.
L’intervento sulla copertura e i camini
L’intervento di manutenzione ordinaria dei manti di copertura in marsigliesi (tegola laterizia piana) ha portato alla rimozione e sostituzione delle tegole rotte e al riposizionamento di quelle scivolate, compreso il rifacimento in alcune zone dei colmi eliminando tutti i possibili punti di infiltrazione delle acque meteoriche.
In particolare è stato eseguito un intervento di smontaggio localizzato delle tegole in corrispondenza dei camini per realizzare una nuova impermeabilizzazione, con successivo posizionamento di nuove tegole.
I camini in cotto sul corpo della Villa sono stati tutti restaurati mediante un intervento di consolidamento strutturala realizzato con iniezioni di resina epossidica EPOJET.
Sono state anche effettuate iniezioni consolidanti per la messa in sicurezza del fusto eseguite tra il manufatto in cotto e la superficie interna cementizia.
Questo intervento ha visto l’utilizzo dell’adesivo epossidico EPORIP e la successiva esecuzione di sigillature con malte policrome a base di coccio pesto e calce idraulica naturale, additivata con LATEX PLUS al 5% in acqua deionizzata. Si è inoltre provveduto all’adeguamento cromatico delle ricostruzioni e delle sigillature.
L’intervento si è concluso con l’applicazione del consolidante finale ad azione idrorepellente ANTIPLUVIOL S.
_____________________________________________
SCHEDA TECNICAVilla del Balbianello Lenno (CO)
Progettista probabilmente la Villa fu costruita su disegno di Pellegrino Tibaldi
Periodo di costruzione 1787
Intervento Mapei fornitura di prodotti per il restauro e la conservazione delle facciate esterne della Villa, della Loggia e della Casa del Custode, restauro e conservazione delle decorazioni esterne della Villa e della Loggia
Responsabile del procedimento ing. Giorgio Rigone (Ufficio Tecnico FAI)
Direttore lavori arch. Federica Carlini
Coordinatore Sicurezza EffeBi Consulting Srl - ing. Angelo Buzzini
Coordinamento Mapei Davide Bandera, Franco Maestrelli, Federico Quaglio, Fabrizio Comizzoli, Mapei SpA
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[post_content] => Il ponte strallato Cesare Cantù, realizzata dal Gruppo Vitali SpA – azienda leader in Italia nel settore delle grandi infrastrutture, nelle demolizioni speciali e sviluppi immobiliari - ha visto Mapei partecipare con i suoi prodotti più evoluti e fornire gli additivi per il calcestruzzo utilizzato nelle varie fasi di lavorazione.Indice:
Il ponte a scavalco, intitolato allo storico e letterato lombardo Cesare Cantù, è il settimo carrabile che attraversa l’Adda nel territorio provinciale di Lecco ed è stato progettato dall’ingegner Angelo Valsecchi, responsabile del settore Viabilità della Provincia. La costruzione di un ponte, a livello infrastrutturale, rappresenta una delle spinte al rilancio economico e al miglioramento della qualità della vita dell’intera area di influenza.
La realizzazione di una nuova connessione carrabile tra le due sponde del fiume Adda ha come obiettivi il decongestionamento del traffico - in particolare quello dei centri urbani interessati - e il miglioramento delle principali arterie di traffico funzionali allo sviluppo dell’area lecchese-bergamasca.
Il ponte, a luce unica, è stato progettato senza pile in alveo, e ciò consente di minimizzare l’impatto ambientale sul territorio e di evitare la collocazione di innaturali ostacoli permanenti al normale regime di deflusso fluviale.La progettazione dell’intervento ha prestato un’attenta cura alla definizione dei dettagli geometrici strutturali del nuovo ponte, la cui tipologia, appunto del tipo strallato, vuole esprimere la dinamicità di evoluzione di tali strutture presenti lungo l’Adda.
Le caratteristiche dell’opera
Tra le caratteristiche generali del nuovo ponte vanno ricordate la lunghezza complessiva di 223 m, la campata centrale, che scavalca l’alveo del fiume, la lunghezza di 110 m e le due campate laterali o di riva con uno sviluppo di 56,5 m ciascuna. Il ponte presenta due antenne laterali che sostengono l’impalcato a mezzo di un sistema di strallatura. L’altezza complessiva di ogni antenna è di 38,4 m rispetto all’estradosso del plinto di fondazione; esse sono connesse in sommità da una struttura reticolare in profili tubolari d’acciaio che realizza il controvento trasversale superiore.Dalla sommità di ogni fusto d’antenna si dipartono a ventaglio - sia anteriormente sia posteriormente - i 12 stralli di ogni fusto che trovano il loro ancoraggio superiore in un dispositivo scatolare in carpenteria metallica alto 9 m e ancorato al corpo dell’antenna sia alla base sia lungo le lame trasversali laterali del dispositivo.
Sull’impalcato le testate inferiori degli stralli si ancorano in corrispondenza di traversi ripetuti a interassi regolari, che debordano lateralmente dalla sagoma di 1,25 m per lato. La larghezza complessiva d’impalcato è pari a 11,5 m, dei quali i 10,5 m centrali sono utili al transito degli autoveicoli in marcia.
Il cantiere
Dopo uno stadio preliminare ai lavori principali, durante il quale sono state condotte le indispensabili attività di bonifica bellica (l’area insiste nell’adiacenza al vecchio ponte ferroviario) e le indagini conoscitive delle caratteristiche geotecniche-geologiche del substrato in cui ammorsare le fondazioni profonde su pali, il cantiere ha vissuto una prima fase operativa, interessata dall’esecuzione delle attività di scavo, movimentazione e formazione necessarie per realizzare la viabilità di accesso al ponte. Operazioni eseguite dai mezzi tecnologicamente all’avanguardia del Gruppo Vitali.Considerevole è stata l’attività che ha caratterizzato la fase di analisi e durante la quale è stata sviluppata una soluzione resa possibile da un’accurata organizzazione tecnico–logistica, che ha permesso di convogliare l’alveo del fiume all’interno di sette condotte in acciaio ondulato a sezione ribassata e di dimensione considerevole (ampiezza della sezione libera di passaggio pari a 7 m).
Il compimento della prima fase dei lavori è coinciso con l’approntamento dei pali prova e le connesse prove di carico.
Queste hanno suffragato l’ipotesi progettuale di conferire ai pali di grande diametro il sostentamento delle pile portanti il ponte strallato. Si pensi che sono state confezionate vere e proprie piramidi costituite da blocchi in calcestruzzo di altezza pari a 10 m e del peso di circa 850 ton cadauna (carico di contrasto pari a 2.5 volte il carico massimo previsto per i pali di progetto).Per raggiungere l’obiettivo è stato necessario predisporre un dispositivo di sostegno del carico di contrasto costituito da un’orditura di travi in acciaio principali e secondarie di ripartizione, impostate su fondazioni di caratteristiche adeguate e dotate di un dispositivo per il trasferimento del carico sul palo di prova a mezzo di attuatori oleodinamici.
L’intervento di Mapei
La seconda fase dei lavori è iniziata nell’autunno 2006 con l’esecuzione dei pali di fondazione definitivi. La metodica d’esecuzione ha rispecchiato fedelmente quella adottata per i pali prova precedentemente realizzati, consolidata e affinata sulla scorta delle considerazioni scaturite dai risultati forniti dall’intensa attività di monitoraggio condotta prima e contestualmente all’esecuzione delle prove di carico a cui questi ultimi sono stati assoggettati.
In concomitanza con questa fase si è proceduto con l’infissione di palancole metalliche a delimitazione dell’impronta delle fondazioni delle antenne, vicino alla falda acquifera. Quest’ultima anche in considerazione dell’adiacenza dell’alveo dell’Adda che la alimenta e del fatto che in quel periodo essa era particolarmente superficiale e di conseguenza impediva di eseguire le operazioni di costruzione delle fondazioni stesse con metodologie “tradizionali”.
A seguito della predisposizione dello scavo di fondazione relativo è stata installata la gabbia d’armatura delle rispettive fondazioni dell’antenna lato Calolziocorte, costituita da un parallelepipedo in calcestruzzo di volume pari a circa 1.000 m3.
Mapei ha contribuito attivamente come partner tecnico dell’impresa Vitali SpA nella realizzazione di questa importante infrastruttura contribuendo al confezionamento di calcestruzzi a elevate prestazioni meccaniche prodotti dalla stessa impresa esecutrice, nel rispetto delle normative vigenti e di standard qualitativi di altissimo livello.
Su un volume complessivo di calcestruzzo di 11.894 m3, il quantitativo totale di calcestruzzo confezionato con gli additivi Mapei è stato di 11.588 m3. Grandi numeri, ma anche qualità ad altissimo livello. Infatti, le prescrizioni progettuali, abbinate alla complessità dell’opera, prevedevano l’utilizzo di calcestruzzi a elevate prestazioni meccaniche (RcK 40 e Rck 50 N/m2), facilità di posa in opera senza segregazione (calcestruzzi con classe di consistenza S4 e S5), basso calore di idratazione e lungo tempo di lavorabilità, ma con limitato ritiro idrometrico.
Per ottenere contemporaneamente queste performance, sono state messe a punto nei laboratori Ricerca & Sviluppo Mapei, in collaborazione con lo staff tecnico e scientifico del Gruppo Vitali, miscele specifiche con gli additivi acrilici di nuova generazione DYNAMON SR21 e DYNAMON SR41. Sono additivi a base acrilica modificata specifici per il calcestruzzo preconfezionato appartenenti al sistema DYNAMON SR, basato sulla tecnologia DPP (Designed Performance Polymer), una nuova chimica di processo elaborata da Mapei che permette, attraverso la completa progettazione dei monomeri, di modulare le caratteristiche dell’additivo in relazione alle specifiche prestazioni richieste per il calcestruzzo.
E in questo caso erano richieste proprio elevate prestazioni meccaniche allo stato indurito, possibili da ottenere solo con una forte riduzione dell’acqua di impasto e il mantenimento di un lungo tempo di lavorabilità nelle diverse condizioni ambientali. Un risultato ottenuto grazie anche alla stretta collaborazione con Vitali SpA, alla preparazione tecnica dei suoi collaboratori e all’avanzata tecnologia dei suoi impianti di produzione del calcestruzzo.
La seconda fase
Nei mesi successivi si è passati all’esecuzione della seconda fondazione dell’antenna sulla sponda orografica destra (con le stesse modalità della precedente), nonché alla realizzazione delle opere di carpenteria attinenti alle fondazioni delle spalle.
Completata l’esecuzione delle spalle, si è dato corso all’approntamento delle operazioni preliminari di costruzione dell’impalcato, che ha avuto origine dalle campate laterali (contenute idealmente tra spalla e antenna reciprocamente in sponda orografica sinistra e destra), convergendo quindi verso la sezione di mezzeria posta sull’alveo del fiume Adda.
Le lavorazioni per la realizzazione dell’impalcato hanno riguardato nell’ordine la posa dei casseri di contenimento e dell’armatura lenta, il montaggio delle guaine e dei cavi di post-tensione e, infine, i getti a conci successivi, con completamento dell’intera struttura a sviluppo orizzontale agli inizi del 2008.
Nell’arco temporale di esecuzione dell’impalcato, a partire dall’autunno 2007 si sono approntati per conci successivi i quattro fusti che costituiscono le antenne il cui sviluppo verticale ha raggiunto un’altezza di circa 29 m rispetto alla fondazione precedentemente eseguita, attestandosi alla quota d’imposta dei dispositivi metallici. Tale attività, culmine della lavorazione in questione, ha avuto compimento con il posizionamento dei quattro “scatolari metallici” in sommità ai fusti delle antenne con la funzione di aggancio degli stralli a sostegno dell’impalcato.
Per i getti più complessi e più importanti da realizzare, come quelli relativi alle antenne porta stralli, è stato utilizzato l’additivo a base acrilica modificata, DYNAMON SP1.
È un prodotto che ha prestazioni nettamente superiori rispetto ai tradizionali superfluidificanti ed è un additivo particolarmente indicato nel settore della prefabbricazione e dove è richiesta una forte riduzione di acqua, accompagnata da un’accelerazione delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature.
La fase finale
Terminata la costruzione dell’impalcato ed effettuate le operazioni di post compressione delle strutture, vi era la necessità di sigillare le relative tombinature, costruendo la solettina alla loro sommità, e realizzare getti di completamento da collegare alle strutture costruite precedentemente.
A questo scopo, in accordo e con il supporto dei tecnici e dei laboratori dell’impresa esecutrice dei lavori, Gruppo Vitali, è stata messa a punto una miscela di calcestruzzo a ritiro compensato confezionato con l’additivo EXPANCRETE, un prodotto inorganico in polvere che, miscelato nel calcestruzzo con gli altri ingredienti, permette di “compensare” l’effetto del ritiro idrometrico della matrice cementizia e, quindi, di generare una “precompressione” nel calcestruzzo, finalizzata a impedire che le sollecitazioni di trazione indotte nel conglomerato, per effetto del ritiro idrometrico, superino la resistenza a trazione del materiale stesso ed evitando così la fessurazione del calcestruzzo.
Nei primi mesi del 2008, a maturazione avvenuta del calcestruzzo dell’impalcato e delle antenne, si è provveduto alla tesatura per fasi successive dei cavi di precompressione longitudinali e trasversali e alla messa in opera degli stralli e di tutti i complementi necessari alla loro tesatura. La strallatura dell’impalcato è stata effettuata nell’estate del 2008 attraverso fasi successive che minimizzassero lo sbilanciamento delle antenne durante il transitorio di esecuzione.
Ultimati i lavori di auto sostentamento dell’impalcato, si è dato corso ai lavori di completamento della viabilità di accesso al ponte, relativamente alla formazione di quattro rotatorie sul territorio di Olginate e Calolziocorte che consentissero l’innesto della nuova viabilità (denominata S.P.74) sulle viabilità esistenti, e cioè la S.P.72 nel comune di Olginate e la S.S.639 nel comune di Calolziocorte.
Ulteriori lavorazioni hanno riguardato l’allargamento della strada esistente nella zona industriale di Olginate e il completamento, con opere accessorie a servizio dei fondi, dei rilevati di accesso alla struttura di attraversamento del fiume Adda.
In ultimo, i lavori hanno interessato l’esecuzione delle pavimentazioni bituminose, eseguite sempre dal Gruppo Vitali, e la messa in sicurezza del nuovo asse viario con l’installazione delle barriere guardavia, della segnaletica e l’esecuzione delle opere di mitigazione ambientale.
Per diverse lavorazioni accessorie come le sigillature terminali di finitura di elementi in calcestruzzo sono state infine utilizzate la malta bicomponente a basso modulo elastico MAPEGROUT BM ed EPOJET LV, resina epossidica bicomponente, a bassissima viscosità, per l’iniezione in microfessure.
La riduzione dei tempi di percorrenza per collegare le importanti zone industriali poste alla destra e sinistra orografica del fiume Adda ha avuto un innegabile effetto positivo sulla qualità della vita dei cittadini.
È il risultato di questa recente opera d’ingegneria, alla quale Mapei ha contribuito con i suoi prodotti più innovativi e la sua continua assistenza tecnica sul campo per risolvere, nei tempi previsti, tutte le necessità progettuali che si sono via via presentate in questo impegnativo cantiere.
I numeri del cantiere
Lunghezza complessiva: 223 m
Distanza tra le antenne: 110 m
Altezza antenne: 38,40 m
Numero stralli: 48
Larghezza impalcato sezione filante: 11,50 m
Volume calcestruzzo complessivo: 11.894,00 m3
Peso acciaio armatura lenta: 1.713.270,00 kg
Peso acciaio cavi di post-tensione: 111.000,00 kg
Peso acciaio per stralli: 59.000,00 kg
Peso acciaio per carpenterie metalliche: 173.000,00 kg
Scheda tecnica
Ponte sull’Adda “Cesare Cantù”, collega i comuni di Olginate e Calolziocorte (LC)
Periodo di costruzione: 2005-2009
Periodo di intervento: 2006-2009
Intervento: fornitura di prodotti e di assistenza per il confezionamento di calcestruzzi a elevate prestazioni meccaniche per la realizzazione del ponte
Committente: Provincia di Lecco
Progettista e direzione lavori: ing. Angelo Valsecchi, settore Viabilità, Provincia di Lecco
Impresa esecutrice: Vitali SpA
Coordinamento Mapei: Stefano Barachetti, Andrea Siboni, Paolo Banfo, Mapei SpA
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La Bulgaria è ormai divenuta a pieno titolo un Paese europeo che richiama turisti e businessman da tutto il mondo.
Perciò da alcuni anni si è fatta sentire, in particolare nella sua capitale Sofia, la necessità di offrire agli ospiti stranieri, e non solo, un’accoglienza di alto livello, grazie ad alberghi in grado di competere, per materiali e finiture, con le altre capitali europee.
Fra questi si distingue per originalità e modernità l’hotel Les Fleurs, inaugurato nel giugno del 2007.
Questo albergo, raffinato e dal design contemporaneo, è situato in un’area centrale di Sofia e propone un comfort di standard elevatissimo.
L’hotel Les Fleurs offre 31 camere, un ristorante e negozi alla moda in un’atmosfera unica ed esclusiva, caratterizzata da ampie campiture di colore che decorano pavimenti e pareti e mosaici a grandi fiori colorati, sia all’esterno che all’interno, che nel soggetto richiamano il nome dell’albergo.
Per progettare la struttura è stato contattato uno studio italiano, lo Studio Lucchese, che si è avvalso della collaborazione di progettisti bulgari; anche per la decorazione e il lay-out interno è stato chiamato un interior designer italiano.
Resine a pavimento
Come già accennato, le finiture dovevano essere di ottimo livello, sia per le prestazioni tecniche sia per gli effetti decorativi.
Per questa ragione i progettisti hanno proposto al committente di realizzare buona parte dei pavimenti in resina, utilizzando i sistemi per pavimentazioni decorative di Mapei. Questo specifico tipo di rivestimento è spesso utilizzato in ambienti lavorativi e privati per le sue particolari caratteristiche di elevata resistenza al traffico e agli agenti chimici, la facile pulizia e la possibilità di avere grandi superfici in continuo.
I pavimenti in resina, inoltre, sono sempre più apprezzati dai progettisti per il loro effetto decorativo.
La possibilità di colorare la miscela direttamente in cantiere in un’ampia gamma di colori consente inoltre all’artista-posatore di scegliere i colori assecondando la sua libertà creativa.
L’Assistenza Tecnica Mapei ha coadiuvato i progettisti proponendo i prodotti del sistema DECOR SYSTEM 70 per realizzare circa 1000 metri quadrati di pavimenti in resina nella zona ristorante, nella hall, nei corridoi su cui si affacciano le camere degli ospiti e nello showroom Frank Muller localizzato al pianoterra dell’hotel. DECOR SYSTEM 70, che appartiene alla grande famiglia MAPEFLOOR SYSTEM, è un sistema a base di resine epossidiche esente da solvente con cui si ottengono pavimentazioni decorative con effetto spatolato o nuvolato in ambienti sottoposti a traffico medio come abitazioni, showroom, negozi ecc.
Gli ambienti oggetto di questo importante intervento, sono l’esempio della versatilità di questo innovativo sistema Mapei che può contare su prodotti specifici per soddisfare ogni esigenza sia funzionale sia estetica.
La hall
Dopo un opportuno sopralluogo in cantiere, i tecnici Mapei hanno consigliato al progettista e all’impresa esecutrice di iniziare con l’applicazione sul supporto di PRIMER SN*, un primer bicomponente a base di resine epossidiche prive di solventi che viene utilizzato per preparare il sottofondo e migliorare l’adesione dei prodotti che saranno successivamente stesi.
Sulla superficie apprettata ancora fresca è stato spolverato del QUARZO 0,5*.
Quest’operazione consente una perfetta adesione del rivestimento decorativo, realizzato mediante l’applicazione di due mani di MAPEFLOOR DECOR 700*, una pasta epossidica bicomponente idrodispersa priva di solvente.
MAPEFLOOR DECOR 700*, fornito in un colore neutro, è stato colorato direttamente in cantiere con MAPECOLOR PASTE*, colorante in pasta concentrato, scelto, per questo ambiente, nella tinta Rame.
Infine, per conferire alla superficie profondità e brillantezza è stato utilizzato MAPEFLOOR I300 SL TRP*, un formulato epossidico bicomponente, privo di solventi, particolarmente indicato come finitura di pavimentazioni decorative sottoposte a traffico pedonale.
Il prodotto, oltre che impermeabile ai liquidi, possiede anche una buona resistenza meccanica e all’abrasione, è trasparente e a basso ingiallimento.
Lo spessore medio applicato di tutto il sistema è stato di 3 mm. L’utilizzo del sistema in resina DECOR SYSTEM 70 ha consentito di realizzare una pavimentazione in continuo senza la presenza di giunti e questo ha permesso di dare una forte caratterizzazione a tutti gli ambienti in cui è stato applicato.
Il ristorante
La zona ristorante è situata in un seminterrato con superfici senza barriera vapore. Era perciò necessario utilizzare come primer un prodotto che garantisse una buona permeabilità al vapore d’acqua e che permettesse di utilizzare gli stessi prodotti usati per i rivestimenti ai piani superiori.
L’Assistenza Tecnica Mapei perciò ha consigliato, in questo caso particolare, di utilizzare anche prodotti diversi da quelli che compongono il ciclo applicativo classico di DECOR SYSTEM 70, ma sempre appartenenti alla Linea MAPEFLOOR.
Così è stato deciso di trattare il supporto cementizio con la finitura bicomponente MAPECOAT I600 W* – utilizzata in questo caso come primer – miscelata con acqua nel rapporto di 1:1 e stesa a rullo sulla superficie. Sul supporto ancora fresco è stato spolverato a rifiuto QUARZO 0,25*. Dopo l’indurimento è stato applicato sulla superficie MAPEFLOOR I500 W*, formulato epossidico bicomponente idrodisperso e anch’esso permeabile al vapore acqueo; il prodotto è stato steso con l’apposita spatola dentata nello spessore di 2 mm.
A questo punto è stato possibile procedere con l’applicazione di MAPEFLOOR DECOR 700*. Per ottenere anche qui l’effetto esteticamente raffinato che caratterizza tutti gli spazi dell’hotel Les Fleurs, MAPEFLOOR DECOR 700* è stato colorato, anche in questo caso, con MAPECOLOR PASTE* Rame. Per la finitura della superficie, infine, sul pavimento del ristorante è stato utilizzato MAPEFLOOR I300 SL TRP*.
I corridoi delle stanze
L’hotel si sviluppa su sei piani e i progettisti hanno deciso di utilizzare anche per i corridoi su cui si affacciano le camere degli ospiti le pavimentazioni in resina. Seguendo la procedura del sistema DECOR SYSTEM 70, sul supporto perfettamente pulito è stato applicato uno strato di PRIMER SN* e sulla superficie ancora fresca è stato spolverato a rifiuto il QUARZO 0,5*. Anche nei corridoi il pavimento è stato realizzato con l’applicazione di due mani di MAPEFLOOR DECOR 700* nello spessore medio di 3 mm.
Per questa zona il progettista ha scelto di inserire delle venature dorate sul colore rame del fondo: per ottenere questo effetto decorativo sono state combinate le tinte Rame e Gold di MAPECOLOR PASTE*. Per la finitura è stato applicato il formulato MAPEFLOOR I300 SL TRP*.
Lo showroom
Per i pavimenti dello showroom Frank Muller si è proceduto prima con la stesura di PRIMER SN* e poi con l’applicazione di due mani di MAPEFLOOR DECOR 700* (spessore medio 3 mm) colorato con MAPECOLOR PASTE* Gold. Per la finitura anche qui si è usato MAPEFLOOR I300 SL TRP*.
Colore anche alle paretiI corridoi
Per decorare le pareti dei corridoi delle scale, dopo aver trattato le superfici con il primer isolante SILANCOLOR PRIMER*, è stato applicato SILANCOLOR TONACHINO*. Questo rivestimento in pasta a base di resina siliconica permette al supporto sottostante un’elevata traspirabilità, omogeneità nella tinta e un’elevata idrorepellenza, oltre alla garanzia di una lunga durata e protezione nel tempo.
SILANCOLOR TONACHINO*, disponibile in un’ampia cartella colori, per questo intervento è stato scelto nella tonalità marrone.
La facciata esterna
L’esterno dell’albergo è caratterizzato da superfici a nastro poste sugli angoli dell’edificio e decorate da grandi fiori realizzati a mosaico. Per la stuccatura delle fughe è stata utilizzata la malta epossidica bicomponente antiacida KERAPOXY*.
Il ristorante e i bagni delle camere
Anche l’interno è caratterizzato da decorazioni floreali in mosaico a parete che sono state realizzate nella zona ristorante, nei bagni delle camere e nella hall.
In tutti questi ambienti, la stuccatura delle fughe è stata effettuata con ULTRACOLOR PLUS*.
Questo prodotto è una malta ad alte prestazioni grazie alle tecnologie DropEffect® e BioBlock® che assicurano nel tempo un’alta idrorepellenza e l’assenza di muffe.
Anche le scale che portano al ristorante nel seminterrato sono state caratterizzate con colori e decori, utilizzando le stesse soluzioni, tecniche e decorative, impiegate per gli altri ambienti dell’hotel.
Le alzate dei gradini sono infatti rivestite in mosaico, con lo stesso motivo floreale che appare sulle pareti della hall, mentre le pedate sono state realizzate utilizzando anche qui il sistema in resina DECOR SYSTEM 70 con finitura color oro.
*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per pavimenti”, “Prodotti per finiture” e “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei”.
Gli adesivi e le finiture Mapei sono conformi alle norme EN 12004, EN 12002 ed EN 13888.
Kerapoxy (RG): malta epossidica bicomponente antiacida, disponibile in 26 colori per fughe di almeno 3 mm. Utilizzabile anche come adesivo.
Mapecoat I600 W: finitura trasparente epossidica bicomponente in dispersione acquosa.
Mapefloor Decor 700: pasta epossidica bicomponente idrodispersa, priva di solventi, per la realizzazione di pavimenti con effetto spatolato o nuvolato.
Mapecolor Paste: sistema per la colorazione dei prodotti Mapefloor.
Mapefloor I300 SL TRP: rivestimento epossidico bicomponente, trasparente, a basso ingiallimento, da utilizzare come finitura su sistemi resinosi epossidici nello spessore di 1 mm.
Mapefloor I500 W: formulato epossidico bicomponente idrodisperso multiuso e permeabile al vapore per pavimentazioni industriali di colore neutro.
Primer SN: primer epossidico bicomponente fillerizzato senza solventi.
Quarzo 0,25 - 0,5: quarzo sferico grigio di origine alluvionale per sistemi Mapefloor e Triblock P.
Silancolor Primer: primer isolante a base di resina siliconica in dispersione acquosa.
Silancolor Tonachino: rivestimento in pasta a base di resina siliconica in dispersione acquosa, per esterni, applicabile a spatola ad alta traspirabilità e idrorepellenza.
Ultracolor Plus (CG2): malta ad alte prestazioni, modificata con polimero, antiefflorescenze, per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa ed asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect® e antimuffa con tecnologia BioBlock®.
Design italiano
VENINI. Lampade appese realizzate in vetro soffiato di Murano e molti di loro sono stati appositamente progettati dall’architetto Lucchese. MOLTENI. Tutti i pezzi speciali di mobili imbottiti progettati dallo Studio Lucchese: letti, divani, poltrone, sedie. MAPEI. Resine e fiiture superficiali delle pareti. STILE. Il parquet delle camere scolpito da motivi floreali. RUBELLI. Tutti i tessili (tende, coperte, rivestimenti in tessuto). BMOOD prodotto originale rotondo cabine doccia, lavabi e lavandini. HATRIA. Fornitura di lavabi dela serie Happy Hour e la You & Me sanitari, tutti recanti il marchio Francesco Lucchese. COLOMBO DESIGN. Fornitura Blazer serrature e accessori per bagno di Francesco Lucchese’s Yoga serie. A + DESIGN. Rubinetteria della serie Liscio e Stream basato sulla progettazione di Studio Lucchese. FABBIAN. Illuminazione serie Venere. 3M. Prodotti che coprono la facciata del palazzo. ALULIFE. Alluminio della scala a chiocciola che collega la hall con il ristorante. DE CASTELLI. Vasi di acciaio appositamente progettato dallo Studio Lucchese.
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[post_content] => Paragon, il nuovo polo scientifico e tecnologico della McLaren nel Sussex, in Gran Bretagna, visto dall’alto è un grande simbolo del Tao disegnato su uno sfondo verde. Questo simbolo orientale, ormai familiare a molti anche in occidente, è quello di un cerchio attraversato da una sinuosa linea curva che lo divide
esattamente in due. Lo spazio bianco e quello nero che formano il cerchio si abbracciano e si fondono. Il principio a cui rimanda il simbolo è quello dell’Unità raggiunta dall’equilibrio delle differenze.
È, per la filosofia cinese, l’eterna contrapposizione fra lo yin e lo yang, fra il principio maschile e quello femminile. È il dualismo su cui poggia il mondo e che dobbiamo riconoscere operante anche dentro di noi e in tutte le cose che ci circondano.
Paragon sembra essere stato concepito pensando proprio al simbolo del Tao anche per l’articolazione degli elementi che lo compongono. Una metà di acqua e una metà di terra. Situato in una zona verde, si integra nella natura sfruttando al meglio la luce naturale e l’irraggiamento solare, utilizzando le risorse energetiche in un’ottica di risparmio. Se poi consideriamo che il cuore segreto di Paragon è la galleria del vento, dove vengono gestiti progettualmente i moti dell’aria per consentire il massimo rendimento energetico ai potentissimi motori a scoppio della Formula 1, troviamo fusi i quattro elementi costitutivi del mondo secondo il Tao: l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco.
Mapei: i motivi di una scelta
Il nuovo polo tecnologico della McLaren, progettato dal celebre architetto Norman Foster, è costituito da un centro per i laboratori di ricerche sperimentali, una galleria del vento che può testare modelli con grandezza pari al 50% del reale, spazi per la produzione oltre a uffici, sale convegni e diverse altre attività che venivano prima svolte dai circa 1000 dipendenti in diciotto sedi diverse sparse per la Gran Bretagna.
Mapei ha contribuito alla realizzazione del centro McLaren perché ha da subito compreso la rilevanza tecnologica del progetto e le strategie di fondo che lo hanno sorretto. La richiesta di McLaren era quella di realizzare spazi di ottimo livello qualitativo per creare una sede rappresentativa di prestigio, ricercando fornitori che potessero garantire, oltre ai prodotti, anche un’assistenza adeguata. E’ stato un eccezionale campo di prova che ha testato soluzioni innovative in molteplici campi:è stata innovativa la gestione della commessa che ha portato alla realizzazione del polo, lo sono le tecnologie e i materiali per l’architettura utilizzati, all’interno di un contesto ambientale ottimale. E’ innovativo anche il modo con cui si lavora all’interno di Paragon, che è strutturato in modo da combinare la produttività e l’efficienza con il benessere del personale. L’attenzione all’ambiente di lavoro è sempre stata un punto di eccellenza per numerose case automobilistiche: la Ferrari a Maranello e l’edificio Wolkswagen a Dresda sono esempi molto noti dove le opportunità lavorative dei dipendenti sono privilegiate insieme alla ricerca e allo sviluppo.
Innovazione, nuove tecnologie, lavoro di team, rispetto dell’ambiente e ricerca della qualità per il luogo di lavoro: sono questi i contesti nei quali a Mapei piace muoversi. Il committente McLaren ha riproposto in questo progetto un modello vincente della Formula 1, quello del “teamwork”. Una stretta relazione tra progettisti, specialisti e futuri utenti dove la ricerca di una perfetta sinergia dei diversi attori in campo è il segreto per ottenere il miglior risultato.
Questo modello è improntato su una accurata scelta preventiva dei fornitori che vengono cooptati non solo in base al prezzo proposto per il singolo appalto, ma prevedendo un rapporto di partnership duraturo nel tempo, come richiesto da McLaren.
Nella Formula 1, dove la qualità deve diventare eccellenza, la delicata fase della costituzione di una squadra che deve essere per forza di cose “vincente”, prevede che il team elabori nel tempo miglioramenti continui.
Rispetto al settore edilizio dove, per esempio, la costruzione di un unico edificio non richiede una continuità di rapporti tra i vari fornitori, nel settore automobilistico questo tipo di fidelizzazione è connaturata all’ottenimento di risultati e innovazioni sempre maggiori.
Il teamwork è stato anche un’importante occasione per rafforzare e stringere direttamente sul campo le relazioni, non solo con il committente McLaren, ma anche con l’azienda progettista, la Foster & Partners, e tutti i prestigiosi membri della squadra: tra questi le aziende Faram (mobili e partizioni interne), Targetti (illuminazione) e Schüco (facciate).
La formula vincente
Mapei, da sempre vicina al mondo dello sport e alle concrete logiche che lo animano, ha voluto ancora una volta rafforzare questo legame comprendendo immediatamente la propria affinità con questo modo di operare.
Mapei ha siglato un accordo di collaborazione con Tag McLaren Holding Ltd. (questa la denominazione integrale della famosa azienda automobilistica) per la fornitura dei materiali necessari alla realizzazione del centro.
Grazie a questo accordo i progettisti hanno potuto avvalersi dei prodotti Mapei: dagli additivi per calcestruzzo, agli impermeabilizzanti, agli adesivi per ceramica e pavimenti leggeri. Numerose sono le soluzioni utilizzate nella costruzione di Paragon, che è articolato su due livelli e prevede un edificio principale con un perimetro di 880 metri, collegato da un tunnel lungo 150 metri a un struttura complementare a pianta circolare.
Internamente è scandito da percorsi strutturati come dita di una mano, ai quali sono collegati gli spazi di lavoro.
Un polo espositivo di forma sferica, collegato con passerelle al corpo centrale, è stato progettato per accogliere auto d’epoca e manifestazioni temporanee.
Il complesso è circondato da un bacino artificiale, utilizzato per convogliare le acque di scarto utilizzate nello stabilimento produttivo, da riciclare all’interno dell’edificio attraverso pompe di calore.
Una struttura così complessa, nell’articolazione interna, nella scansione delle superfici esterne e nell’alternanza di zone ipogee e apogee, era una vera e propria sfida per la scelta di materiali ottimali per la sua realizzazione.
Una sfida alla quale Mapei ha potuto aderire con grande serenità, consapevole della vasta gamma di soluzioni della quale dispone. Per esempio Mapecem, il legante idraulico speciale ad asciugamento rapido a ritiro controllato, ha risolto le problematiche relative ai massetti; Ultraplan, la lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm per mano, è stato scelto come ottimale nella livellatura delle pavimentazioni in tutti gli ambienti di servizio e nell’avveniristica zona dove si condiziona l’aerazione. Ultraplen è stato trattato con Mapecoat I 24, la vernice epossidica per il rivestimento antiacido e atossico di superfici in calcestruzzo; ancora, le malte cementizie ad alte prestazioni per la stuccatura delle fughe Keracolor FF e Keracolor GG, unite a Fugolastic, l’additivo liquido polimerico, sono state la migliore soluzione come sigillante e riempitivo per le fughe;molte delle piastrelle di Paragon sono state installate grazie all’uso di Granirapid, l’adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni a presa e idratazione rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo, e di Kerapoxy, la malta epossidica bicomponente antiacida per fughe di almeno 3 mm, disponibile in 26 colori. Negli ambienti sopraelevati e nel passaggio a ponte sopra la strada, dopo il preventivo trattamento di lisciatura con Ultraplan, sono stati posati rivestimenti tessili in alcuni casi con Mapefix e in altri con Ultrabond Eco 185. Entrambi i prodotti sono adesivi in dispersione acquosa. Mapefix, caratterizzato da un’appiccicosità permanente e utilizzato per pavimenti tessili in quadrotte autoposanti, è stato oggi sostituito da Ultrabond Eco Fix, che unisce alle caratteristiche sopra citate una bassissima emissione di sostanze organiche volatili.
Ultrabond Eco 185 ha un’elevata presa iniziale, oltre a una ridottissima emissione di sostanze organiche volatili.
Grandi superfici, vetrate, volumi. E grande è stato l’impegno e il contributo di Mapei. Ma il punto di forza di Paragon non è evidente: è la galleria del vento lunga 145 metri, costruita con 400 tonnellate di acciaio, una piattaforma lunga 115 metri e larga 30 sorretta da pilastri per assorbire le vibrazioni.
Quando è in funzione, richiede fino a 35 megawatt di elettricità. Un motore potente come si richiede alla Formula 1. Questa costruzione ad altissimo livello tecnologico è stata la prima a essere completata, tanto è importante lo studio dell’aerodinamica nella Formula 1. Il team McLaren verifica qui gli effetti del vento sulle prestazioni dei nuovi modelli di auto.
La pavimentazione della galleria del vento è stata realizzata con gres porcellanato nero, incollato con Granirapid e fugato con Kerapoxy nero.
Anche Mapei ha contribuito a realizzare il cuore ventoso di Paragon con soluzioni adatte a reggere le vibrazioni e sollecitazioni nell’ambiente della galleria che, per ovvi motivi di sicurezza e segretezza, è il meno visibile al pubblico.
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[post_content] => Inaugurato il primo luglio del 2004, il Santuario Padre Pio è costato tra i 25 e i 35 milioni di euro, in buona parte offerte provenienti dai fedeli di tutto il mondo. I lavori per la costruzione sono cominciati alla fine del luglio 1994 e ogni giorno vi hanno lavorato 150 operai.Indice:
San Giovanni Rotondo, località in provincia di Foggia, deve il suo nome alla chiesetta della Rotonda, un antichissimo battistero a pianta circolare che, dice la leggenda locale, fu costruito su un tempio dedicato a Giano. Ora però il suo nome si identifica con il convento di Santa Maria delle Grazie dove, nel 1916 entrò, per rimanervi fino alla morte, un frate chiamato Padre Pio.
Oggi il piccolo convento, risalente al 1500, e la chiesetta annessa sono visitati da sette milioni di pellegrini all'anno, che ne hanno fatto il santuario più frequentato d'Europa, secondo nel mondo solo a quello di Santa Maria de Guadalupe in Messico.
Nel 1994 i Frati Cappuccini che gestiscono il Santuario - al quale si affiancano altre opere volute direttamente da Padre Pio come la "Casa di sollievo della sofferenza", l'imponente ospedale aperto nel 1956, e la monumentale Via Crucis illustrata dalle figure di bronzo di Francesco Messina - hanno deciso di edificare, dietro il convento originale, una nuova chiesa.La struttura sacra, dalla forma semplice e avveniristica di una chiocciola, è stata progettata dall’architetto Renzo Piano ed è in grado di accogliere migliaia di fedeli sia all’interno che nel piazzale antistante.
Nella cripta situata nella parte sottostante dell'aula liturgica della nuova chiesa verrà presto trasferito il sarcofago di marmo scuro del frate.
Il sarcofago attualmente si trova nella cripta della piccola chiesa dove Padre Pio pregò e ricevette le stimmate; questa piccola chiesa è inglobata in un'altra più grande costruita alla fine degli anni 50 per accogliere i devoti sempre più numerosi giorno dopo giorno.
Peraltro, accanto alla piccola chiesa si trova anche il convento che accoglie la cella dove visse Padre Pio (la cella n. 5) che è stata recentemente ristrutturata.
Santuario Padre Pio: dal progetto all'inaugurazione
Per realizzare l’imponente costruzione sono stati usati 30mila metri cubi di cemento armato, 22 archi in pietra dei quali 17 portanti, 1.320 blocchi in pietra di Apricena, 60mila chili di acciaio, 500 metri quadrati di vetro.
Come capienza, la grande chiesa è inferiore solo alla Basilica di San Pietro, e contiene al suo interno 6.500 fedeli seduti su 1.682 banchi e all’esterno, sul sagrato, possono stare 30-40mila persone in piedi, ma tutti in grado di poter guardare l’officiante tra le quinte formate dagli archi in pietra di Apricena.Per arrivare al Santuario bisogna percorrere un viale pedonale largo 8 metri affiancato da un doppio filare di cipressi, ai cui lati sono stati costruiti terrazzamenti di aree a verde attrezzati per il riposo dei pellegrini. L'attenzione di chi si reca al Santuario viene attirata dall'imponente muro che regge il lato esterno del grande sagrato, ed è questo muro che i pellegrini si trovano a costeggiare mentre s'incamminano su per la collina.
Nel suo tratto più alto il muro raggiunge un'altezza di 25 metri. I pilastri portanti del muro creano un colonnato e fra le prime nove colonne sono alloggiate otto campane in fila orizzontale.
L’ingresso principale è posto all’incrocio tra il viale pedonale e l’inizio del colonnato: questo “snodo” è caratterizzato da un’imponente croce in pietra di Apricena alta 40 metri e con braccia di 10 metri, sempre firmata da Renzo Piano.
All’esterno il complesso è stato progettato in modo che in qualsiasi punto del sagrato (anch’esso rivestito in lastre in pietra di Apricena) il visitatore si trovi, sono sempre visibili solo tre punti fissi: la chiesa con la sua imponente copertura in rame preinverdito, il cielo e la pianura lungo la quale si snodano le vie di accesso al luogo di pellegrinaggio.
Attraverso l’imponente arco dell'ingresso, che svolge anche le funzioni di grande vetrata luminosa senza la quale l'interno della chiesa rimarrebbe al buio, si accede all’aula liturgica. Quest’ultima è caratterizzata da un doppio ordine di archi, uno esterno e uno interno, allineati su di un unico centro geometrico, dove si trova l’altare sormontato da un crocifisso sospeso.
Lo studio preparatorio per il posizionamento degli archi ha coinvolto uno staff di geologi: la struttura sorge infatti in una zona a rischio sismico e potrà sopportare sollecitazioni sei volte maggiori all'intensità dei terremoti registrati finora in questa parte della Puglia.
Gli archi sono progressivamente decrescenti in luce e altezza e il loro insieme definisce la pianta dell’aula, che ha la forma di una spirale. Sempre realizzati in pietra di Apricena, gli archi sostengono, attraverso un sistema di puntoni in acciaio inox, la copertura costituita da un complesso di travi radiali e anulari in legno lamellare. Il pavimento, sopraelevato rispetto al sottostante solaio in cemento armato così da permettere il passaggio delle canalizzazioni provenienti dalle centrali di trattamento aria, è in pietra di Apricena, con le stesse caratteristiche geometriche e di finitura di quello del sagrato.
Il pavimento ha una curvatura concava con le file circolari di posti a sedere disposte a gradini in salita che girano intorno all'altare maggiore e assicurano la visibilità dell’altare da ciascuno dei settori in cui lo spazio interno è virtualmente suddiviso dagli archi in pietra.
Retrostanti all’area del presbiterio sono ubicate la sacrestia e la cappella dell’Adorazione. Dall’aula liturgica è possibile accedere per mezzo di ascensori, scalinate e una rampa anulare direttamente alla cripta sotterranea, posta esattamente sotto l’area presbiteriale. In questo spazio sarà collocato il sarcofago di Padre Pio. Qui sono localizzati anche la penitenzeria e gli spazi di accoglienza.
L’intervento Mapei
Quest’opera maestosa progettata dal noto architetto Renzo Piano ha visto la partecipazione di molte aziende leader nel proprio settore, tra cui Mapei, che ha dato il proprio contributo partendo dai calcestruzzi, passando per le pavimentazioni e finendo con i trattamenti protettivi della pietra di Apricena.
Mapei fu contattata nel 1999 dall’impresa costruttrice per progettare e realizzare un calcestruzzo a ritiro compensato da impiegare per la costruzione delle velette di collegamento degli otto grandi archi in pietra di Apricena, situati lungo il perimetro esterno della grande aula liturgica.
Il Laboratorio di Ricerca e Sviluppo Mapei, in stretta collaborazione con la propria Assistenza Tecnica, sono riusciti a mettere a punto e realizzare il mix design del calcestruzzo a ritiro compensato avvalendosi di Mapefluid N100, un additivo superfluidificante con leggero effetto ritardante per calcestruzzi impermeabili, durabili e meccanicamente resistenti, in combinazione con Expancrete, un agente espansivo per il controllo del ritiro igrometrico del calcestruzzo.
Oltre alla realizzazione del calcestruzzo i prodotti Mapei hanno accompagnato la costruzione dell’opera in tutte le sue fasi di lavorazione, a cominciare dall’utilizzo di:
Eporip adesivo epossidico fluido utilizzato per le riprese di getto, di Adesilex PG1, adesivo epossidico tissotropico utilizzato per incollaggi strutturali,
Mapegrout T40, malta tissotropica fibrorinforzata utilizzata per la regolarizzazione di vespai e nidi di ghiaia,
Mapegrout Colabile, a cui sono state aggiunte le Fibre FF, così da ottenere una malta cementizia a ritiro compensato rinforzata con fibre in lega metallica amorfa di ferrocromo, utilizzata per la realizzazione di alcune travi che dovevano avere un’elevata resistenza a flessione e alta duttilità.
L’elemento principale che ha contraddistinto la realizzazione di questa grande idea progettuale è costituito dall’utilizzo della pietra locale, la pietra di Apricena, con cui sono stati realizzati tutti gli archi, il colonnato, la grande croce, il sagrato e tutte le pavimentazioni.
Diversi ambienti tra cui l’aula liturgica, la sacrestia, la cappella dell’Adorazione, la penitenzeria, per un totale di circa 12mila metri quadrati, sono stati pavimentati con listelli sempre in pietra di Apricena bocciardata (formato 48x8x4 cm) posati con Keraflex bianco, adesivo cementizio ad alte prestazioni a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato per piastrelle in ceramica e materiale lapideo, di classe C2TE secondo Norma Europea EN 12004.
Le fughe sono state stuccate con Marmocolor, malta ad alte prestazioni a presa e asciugamento rapido, esente da efflorescenze per la stuccatura di fughe fino a 5 mm, di classe CG2 secondo Norma Europea EN 13888.
In questi spazi i rivestimenti sono stati realizzati con lastre in pietra di Apricena levigata (formato 98x48x3 cm) e sono stati posati con Keraflex Maxi grigio, adesivo cementizio ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo, a tempo aperto allungato, deformabile, particolarmente indicato per la posa di grès porcellanato e pietre naturali di grande formato, di classe C2TE secondo la Norma Europea EN 12004, ed S1 secondo la Norma Europea EN 12002.
Tutti i locali tecnici, per un totale di circa 4mila metri quadrati, sono stati pavimentati con piastrelle in grès porcellanato spessorato antiscivolo (formato 20x20x1,2 cm) posato con Keraflex bianco, e fugato con Keracolor GG, malta cementizia ad alte prestazioni per la stuccatura di fughe fino a 6 mm, di classe CG2 secondo la Norma Europea EN 13888.
La pavimentazione del sagrato e della Chiesa superiore per un totale di circa 20mila metri quadrati è stata realizzata con listelli in pietra di Apricena bocciardata (formato 48x8x6 cm), posata con il sistema tradizionale e fugata con Marmocolor.
Le grandi lastre in pietra di Apricena utilizzate per il rivestimento della base degli archi sono state posate utilizzando Granirapid bianco, adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, a presa e idratazione rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo di classe C2F secondo la Norma Europea EN 12004.
Le sigillature di tutti i giunti orizzontali e verticali sono state realizzate con Mapesil LM, sigillante siliconico a reticolazione neutra inodore, a basso modulo elastico per giunti di dilatazione.
Inoltre nel corso della realizzazione del cantiere sono stati utilizzati in quantità più piccole anche:
l’adesivo cementizio ad alte prestazioni Adesilex P9 grigio, utilizzato per la posa del rivestimento in pietra di Apricena sulle scale di accesso alla Chiesa inferiore;
la lisciatura autolivellante Ultraplan Maxi, preceduta dalla stesura dell’appretto Primer G, utilizzata per livellare alcune differenze di quota nella pavimentazione interna della grande aula liturgica;
la malta anticorrosva Mapefer è stata applicata sui ferri d’attesa nei calcestruzzi esterni;
il sigillante siliconico Mapesil LM è stato usato per la sigillatura delle canalette di raccolta dell’acqua situate nella pavimentazione del sagrato;
il sigillante acrilico Mapeflex AC4 è stato utilizzato per sigillare i giunti verticali sulle pareti prefabbricate;
La pietra di Apricena utilizzata per la costruzione degli archi, del colonnato dove sono alloggiate le 8 campane in bronzo e della grande croce a "bilancia" è stata oggetto di particolare studio da parte del Laboratorio di Ricerca e Sviluppo Mapei per poter individuare il prodotto che meglio potesse soddisfare le esigenze di protezione dall’aggressione degli agenti atmosferici.
Alla fine è stato deciso di intervenire utilizzando Antipluviol S, un impregnante protettivo idrorepellente incolore a base di resine silossaniche, utilizzato massicciamente per la protezione di tutte le parti esterne in pietra di Apricena.
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[post_content] => L’Auditorium Parco della Musica, su progetto dell’architetto Renzo Piano, sin dalla sua inaugurazione si è rivelato non solo una grande opera ma anche uno straordinario esempio di collaborazione tra progettisti, imprese e Comune di Roma.Infatti, dalla demolizione avvenuta nel 1936 del Teatro Augusteo, la città non era riuscita ad offrire un’adeguata sede ad una delle più antiche istituzioni musicali del mondo: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
L’Auditorium Parco della Musica è veramente un’opera straordinaria sia per le forme che per le dimensioni, e lo si intuisce scorrendo alcune cifre:
55mila m² di area,
40mila m² di piazze e giardini,
7600 posti a sedere totali,
696 posti autocoperti,
350mila m³ di costruito.
Un discorso a parte meritano gli spazi dedicati alla musica inseriti in un giardino pensile di 3 ettari:
la Sala Grande per concerti sinfonici da 2700 posti;
la Sala Media, pensata sia per concerti che per spettacoli multimediali, con 1200 posti;
la Sala Piccola, un teatro polifunzionale da 700 posti;
la Cavea all’aperto da 3.000 posti.
Le tre sale concertistiche hanno un rivestimento esterno in sottilissime lastre di piombo, la scocca in cemento con la struttura della copertura in pino austriaco, mentre l’interno delle sale è in ciliegio americano che offre un’ottima insonorizzazione.
Interventi di realizzazione dell'Auditorium Parco della Musica
Realizzazione dei massetti e rasature delle sale
Anche Mapei ha collaborato al progetto dell'Auditorium Parco della Musica intervenendo con i propri tecnici e fornendo una vasta gamma di prodotti, sia per il ripristino dei calcestruzzi e il rinforzo delle strutture sia per l’esecuzione di massetti e rasature su tutta la superficie delle tre sale per concerti, della sala prove e di altri ambienti.
Per quest’ultimo intervento il ciclo dei lavori eseguiti è partito dalla pulizia a pressione del supporto con l’idropulitrice, è stato poi applicato a pennello l’adesivo epossidico Eporip con funzione di primer di adesione e barriera vapore.
Per l’esecuzione del massetto è stata utilizzata la malta premiscelata Topcem Pronto, ideale per la formazione di massetti su nuove e vecchie solette dove è richiesto un asciugamento veloce e una posa in tempi brevi.
La rasatura dei gradoni delle sale è stata eseguita con Nivorapid, particolarmente consigliato proprio per la livellatura di gradini, spigoli e buche di pavimento, per uno spessore di 2 cm.
Ripristino dei calcestruzzi e rinforzo delle strutture dell'Auditorium Parco della Musica
Per quello che riguarda il ripristino dei calcestruzzi, Mapei è intervenuta nei primi mesi del 2001, effettuando delle iniezioni con la resina epossidica Epojet per ripristinare alcune fessure venutesi a creare e per il rinforzo strutturale, e intervenendo con la malta fluida Mapefill per ancorare i nuovi ferri d’armatura sui pilastri esistenti.
Su buona parte dell’intradosso delle travi e delle solette piene di calcestruzzo è stato eseguito, direttamente dagli addetti della Impregilo su indicazione dei tecnici Mapei, la scarificazione delle superfici per renderle ruvide, seguita poi da un trattamento a pennellodei ferri di armatura con la malta anticorrosiva Mapefer.
Dopo l’asciugamento si è proceduto all’applicazione della malta di ripristino: si sono utilizzati diversi prodotti della linea Mapegrout, scelti in base alle necessità che presentava il lavoro.
Perciò si è proceduto con Mapegrout Tissotropico dalle elevate caratteristiche meccaniche; con Mapegrout T40, molto lavorabile e facilmente applicabile sulle superfici verticali; con Mapegrout Rapido, ideale dove era necessaria una presa molto rapida e infine con Mapegrout Colabile, quando le condizioni del lavoro hanno imposto l’impiego di una malta particolarmente fluida.
In alcuni casi è stato necessario intervenire anche con la resina Eporip come primer di adesione. Per riempire cavità e fessure è stato utilizzato Stabilcem mentre Mapefinishè stato usato per finire e rasare le superfici.
Mapei ha effettuato anche un intervento di rinforzo strutturale nella Sala Grande dell'Auditorium Parco della Musica (capienza 2700 posti) per adeguare le pareti in cemento armato a livello delle fondazioni, sottoposte a nuovi carichi provocati dai solai sovrastanti e per evitarne eventuali fessurazioni.
Per questo è stato necessario intervenire applicando, su quasi tutto il perimetro delle pareti, tessuti in fibre di carbonio per un’altezza di circa 1,5 m.
Con la consulenza del prof. Balsamo e del prof. Braga, i tecnici Mapei hanno elaborato i disegni esecutivi per il dimensionamento corretto dei tessuti e per fornire alle ditte esecutrici, la Speco di Napoli e l’Addessi Service di Itri, le istruzioni operative per la posa.
L’intervento è consistito nella posa in opera, con il sistema a secco, del tessuto unidirezionale Mapewrap C UNI-AX applicato a due strati sovrapposti posati longitudinalmente sulle facce sia interne che esterne delle pareti.
In corrispondenza degli spigoli interni delle pareti è stato applicato in verticale il tessuto quadriassiale Mapewrap C QUADRI-AX, con funzione di confinamento dei tessuti longitudinali.
I tessuti quadriassiali sono stati a loro volta confinati con l’inserimento di barre in carbonio del diametro di 10 mm, inserite per tutta la larghezza del tessuto nelle pareti in calcestruzzo per una profondità di 2 cm.
Prima di posare i tessuti le superfici sono state trattate con Mapewrap Primer 1, su cui è stato steso lo stucco epossidico Mapewrap 11 o Mapewrap 12 (preferibile durante i periodi estivi grazie alla sua lavorabilità) e subito dopo Mapewrap 31 un adesivo appositamente formulato per l’impregnazione con il metodo a secco dei tessuti MapeWrap.
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Grazie al progetto di riqualificazione affidato all’ATI, composta da Sac SpA e Natura e Architettura Srl, e reso possibile da un investimento di 80 milioni di euro, l’imponente struttura progettata dall’architetto Santiago Calatrava torna a essere protagonista del panorama architettonico e urbano della Capitale.
Situata nel quartiere di Tor Vergata, la Vela era originariamente concepita come fulcro della “Città dello Sport” in occasione dei Mondiali di nuoto del 2009. Rimasta per anni simbolo di incompiutezza, oggi si prepara ad accogliere eventi sportivi, culturali e religiosi, a partire dal Giubileo dei Giovani del 2025.
Mapei, presente sul territorio con una sede commerciale a Roma e uno stabilimento produttivo a Latina, ha messo a disposizione un’ampia gamma di soluzioni sostenibili e innovative.
Gli interventi hanno riguardato la protezione delle superfici in calcestruzzo, la sigillatura e regolarizzazione dei gradoni delle tribune, l’impermeabilizzazione degli spalti, il rivestimento in resina delle pavimentazioni e l’applicazione di finiture antiscivolo in poliurea.
La riqualificazione ha interessato un’area di 48 ettari trasformata in spazio pubblico multifunzionale. Attorno all’arena sono stati realizzati un parco urbano con 460 alberi, 300 siepi e oltre 6.000 arbusti e inaugurato un ponte carrabile sopra l’autostrada Roma-Napoli con svincolo diretto verso Tor Vergata, migliorando la fruibilità e l’accessibilità dell’area.
La Vela di Calatrava si propone così come nuovo simbolo di rigenerazione urbana, un luogo inclusivo e accessibile che unisce sport, cultura, ambiente e ricerca. Mapei esprime il proprio orgoglio per aver contribuito a questo importante intervento, mettendo al servizio della città di Roma competenza e impegno per un’edilizia di qualità e sostenibile.
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[post_excerpt] => La Vela di Calatrava a Roma è stata finalmente completata e restituita alla città. L’intervento ha visto il contributo di Mapei.
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Questa aggiunta rappresenta un importante ampliamento della libreria tecnica messa a disposizione di chi opera nel settore delle costruzioni: oltre alle lavorazioni già presenti, è ora possibile ricercare e scaricare analisi prezzi e voci di capitolato specifiche per le lavorazioni di impermeabilizzazione con membrane bituminose Polyglass.
Il tool “Mapei PRO – Analisi prezzi e voci di capitolato”, sviluppato in collaborazione con ACCA software, è stato pensato per semplificare il lavoro quotidiano di progettisti e tecnici, offrendo una libreria completa e costantemente aggiornata di voci tecniche, analisi prezzi e specifiche d’uso per numerosi interventi di cantiere.
Con tale integrazione, Polyglass, società del Gruppo Mapei e realtà di riferimento a livello internazionale nel settore delle impermeabilizzazioni, rende ancora più accessibile l’impiego delle proprie soluzioni bituminose nei capitolati tecnici di progettazione. Questo consente ai professionisti di disporre di un supporto concreto per la redazione di computi metrici e stime economiche precise e sempre aggiornate.
Un alleato digitale per progettisti e imprese
Il tool digitale “Mapei PRO – Analisi prezzi e voci di capitolato” mette a disposizione diverse funzionalità operative:
consente di selezionare rapidamente le lavorazioni da inserire nel proprio progetto,
visualizzare le analisi prezzi complete di materiali, manodopera, noli e trasporti,
scaricare le voci di capitolato nei formati DCF, XPWE, EXCEL o PDF e
importare facilmente i dati nei principali software di computo come PriMus.
Inoltre, ogni voce è corredata da una descrizione dettagliata e da riferimenti chiari ai prodotti consigliati per l’intervento, con la possibilità di accedere direttamente al sito Polyglass per scaricare la proposta tecnica collegata all’analisi prezzi.
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[post_excerpt] => Le soluzioni impermeabilizzanti Polyglass entrano a far parte del tool digitale gratuito “Mapei PRO – Analisi prezzi e voci di capitolato”.
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Una delle priorità dell’edilizia di oggi è intervenire per migliorare la capacità portante dei solai o adeguarle sismicamente, senza compromettere gli aspetti architettonici o aumentare troppo i carichi aggiuntivi sulla struttura.
Mapei ha sviluppato una soluzione che risponde perfettamente a queste richieste: Planitop HPC Floor, una malta strutturale fibrorinforzata con fibre di acciaio di tecnologia FRC (Fibre Reinforced Concrete) ad elevatissime prestazioni meccaniche. Garantisce una lavorazione facile e veloce grazie alla sua fluidità e alla riduzione di materiale da movimentare in cantiere, soprattutto nei contesti di centri storici dove l’approvvigionamento del materiale è normalmente più difficoltoso.
Il prodotto è pensato per il rinforzo estradossale dei solai attraverso cappe collaboranti in basso spessore, anche senza necessità di rete di armatura. Nel caso in cui la cappa sia già presente è possibile anche evitare l’inserimento dei connettori a taglio, semplificando ulteriormente il lavoro.
La soluzione certificata per il rinforzo
Planitop HPC Floor si distingue per le sue prestazioni meccaniche elevate, l’applicazione semplice e la grande versatilità.
Oltre che per i solai in laterocemento, calcestruzzo armato, legno e putrelle-laterizio, può essere utilizzato anche per adeguamenti sismici su elementi fortemente sollecitati, per il ripristino di pavimentazioni in calcestruzzo (industriali, stradali, aeroportuali), per la ricostruzione dei pulvini e baggioli di viadotti.
La malta unisce cementi ad alte prestazioni, aggregati selezionati, additivi speciali e fibre metalliche.
In linea con l’impegno di Mapei verso un’edilizia sempre più sostenibile e responsabile, Planitop HPC Floor presenta la dichiarazione EPD (Environmental Product Declaration) in grado di fornire dettagli riguardo la composizione del prodotto e l’impatto ambientale durante la sua produzione e il suo utilizzo. La soluzione è anche certificata con CVT (Certificato di Valutazione Tecnica) rilasciato dal STC del CSLLPP per l’uso strutturale.
Un supporto digitale per la progettazione
Planitop HPC Floor viene impastato con acqua e si applica per colaggio in spessori da 1,5 a 4 cm, senza rischio di segregazione. Non richiede usualmente rete elettrosaldata né connessioni metalliche. Questo consente di ridurre i tempi di posa e i carichi aggiuntivi sulla struttura. Il rinforzo realizzato ha uno spessore medio di 2,5 cm e un peso complessivo di circa 60 kg/m², molto inferiore rispetto alle soluzioni tradizionali in calcestruzzo.
Per accompagnare progettisti e tecnici nella definizione degli interventi, Mapei ha sviluppato Mapei Structural Design, un software di calcolo gratuito per il dimensionamento dei sistemi di rinforzo. Nato in collaborazione con Eucentre, centro internazionale di riferimento per l’ingegneria sismica, il programma integra le principali normative e consente una progettazione precisa, veloce e completamente digitale.
Utilizzabile online da qualsiasi dispositivo (PC, tablet o smartphone), il software è già stato scelto da oltre 10.000 professionisti in tutto il mondo per più di 25.000 progetti. L’accesso è semplice: basta registrarsi sul sito Mapei e iniziare subito a progettare.
Planitop HPC Floor rappresenta una soluzione tecnica avanzata, certificata, leggera e pensata per affrontare le sfide del consolidamento strutturale con efficienza e affidabilità.
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[post_title] => Planitop HPC Floor: la soluzione Mapei che semplifica il consolidamento dei solai
[post_excerpt] => Mapei presenta Planitop HPC Floor: la soluzione ad alte prestazioni che semplifica il consolidamento dei solai, anche nei contesti più complessi.
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[post_content] => Monolastic Turbo Zero e Mapelastic AquaDefense Zero fanno parte della Linea Zero, e garantiscono prestazioni elevate, riducono i tempi di posa e compensano le emissioni di CO₂.
Monolastic Turbo Zero è una malta cementizia monocomponente per balconi e terrazzi che permette l'applicazione su supporti anche leggermente umidi, con asciugatura rapida che consente di posare rivestimenti ceramici dopo circa quattro ore. Si applica facilmente creando uno strato impermeabile di 2 mm, resistente agli agenti atmosferici anche in condizioni difficili.
Mapelastic AquaDefense Zero è una membrana liquida pronta all'uso per ambienti interni umidi come bagni e lavanderie. La sua elevata elasticità copre fessure fino a 3,2 mm. In condizioni standard, la seconda mano può essere applicata dopo un'ora e i rivestimenti dopo quattro ore dall'ultima applicazione.
Per entrambi i prodotti è fondamentale una corretta preparazione delle superfici. Per i raccordi, Mapei consiglia l'uso delle bandelle Mapeband, completabili con gli scarichi della gamma Drain e i profili Profilpas.
La gamma di soluzioni cementizie per l'impermeabilizzazione include anche Monolastic Zero, malta bicomponente elastica per balconi e terrazzi, Mapelastic Turbo Zero, ideale anche a basse temperature e con sottofondi non perfettamente asciutti, e Mapelastic Zero, elastica fino a -20 gradi. Tutti i prodotti fanno parte della linea Zero, pensata per alte prestazioni e sostenibilità ambientale.
La gamma si distingue per l'impegno verso l'ambiente, compensando le emissioni di CO₂ associate al ciclo di vita dei prodotti. Attraverso l'acquisto di crediti di carbonio certificati, Mapei contribuisce a progetti di riforestazione e conservazione della biodiversità per una costruzione più sostenibile.
[post_title] => Le soluzioni Mapei per l'impermeabilizzazione
[post_excerpt] => Per rispondere alle moderne esigenze di impermeabilizzazione, Mapei propone Monolastic Turbo Zero e Mapelastic AquaDefense Zero.
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Linea Zero si amplia
Mapei accresce ulteriormente Linea Zero, la linea di prodotti a CO₂ interamente compensata.
Bau 2025 sarà l'occasione per presentare al mercato estero due soluzioni dalle alte prestazioni e durabilità, già commercializzate in Italia: Monolastic Turbo Zero e Mapelastic AquaDefense Zero.
Monolastic Turbo Zero è la malta cementizia monocomponente a presa rapida, contraddistinta da facilità di applicazione e perfetta per interventi che necessitano di tempi di lavorazione ridotti.
Mapelastic AquaDefense Zero è invece la membrana liquida pronta all’uso, pensata per l’impermeabilizzazione di spazi umidi quali bagni, docce, lavanderie e balconi.
Ancora più prodotti per la gamma UltraCare
Si espande anche la famiglia di prodotti UltraCare: soluzioni intelligenti destinate alla pulizia, alla protezione, alla manutenzione e alla finitura di tutti i tipi di superfici.
Presso il proprio stand a BAU 2025 Mapei porterà UltraCare Finish Lucida e UltraCare Finish Opaca. Entrambi i prodotti sono progettati per offrire una protezione che duri nel tempo e un aspetto impeccabile a tutti i pavimenti in cotto, pietre, marmi, graniglie e similari in interni o esterni coperti.
Un nuovo formato per Kerapoxy Easy Design
Fra le proposte Mapei esposte a BAU ci sarà anche il nuovo formato da 1,5 kg di Kerapoxy Easy Design.
La malta epossidica bicomponente, contraddistinta da facilità di applicazione e pulizia e ideata per la stuccatura di piastrelle ceramiche e mosaici vetrosi, sarà infatti disponibile in una versione più compatta.
La scelta di affiancare al fustino tradizionale da 3 kg uno più piccolo trova ragione nell'uso crescente di piastrelle grandi, che richiedono meno stucco. Per questo, al fine di evitare sprechi, Mapei risponde alle esigenze del mercato con il formato ridotto.
Mapecoat: più colori per sport e città
Presso l'appuntamento fieristico di Monaco i visitatori potranno anche conoscere i prodotti Mapecoat TNS, disponibili in 35 colori standard e personalizzabili.
Resistenti ai raggi UV e all’usura, Mapecoat TNS Fast e Mapecoat TNS Extreme sono soluzioni versatili, perfette per l'impiego in superfici sportive, skatepark, aree urbane e piste ciclabili.
Posa semplificata grazie a Mapei
Mapei porterà a BAU anche numerose tecnologie per gli adesivi e per gli accessori per la posa.
Fra queste Ultrabond ECO MS Easy, l'adesivo in cartuccia per la posa di pannelli in PVC, SPC e LVT rigidi a parete; Mapecontact Plus, la banda bi-adesiva armata per la posa di profili, zoccolini, sgusce, rivestimenti resilienti e tessili su gradini; e Mapelevel Peg, l'indicatore di spessore per prodotti autolivellanti.
Profilpas: nuove soluzioni e finiture
Infine, un ampio spazio sarà riservato alle novità di Profilpas, azienda del Gruppo Mapei specializzata nella produzione di profili per pavimenti, rivestimenti e complementi per la posa.
Fra le proposte vi sarà Mapei Color, la gamma di finiture speciali creata per assicurare continuità cromatica tra profilo e fughe Mapei; PP Drain Varioguard, la canalina di scarico per docce che unisce flessibilità ed estetica; e PP level GRID, il sistema per pavimentazioni sopraelevate da esterno che garantisce stabilità in caso di rottura delle piastrelle ceramiche.
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Il progetto, di cui si è occupato l'architetto Alaa Negm, riguarda una casa indipendente situata a Corsico, nell’hinterland milanese.
L’innovazione, la sostenibilità e le prestazioni tecniche delle collezioni Dekton contraddistinguono tutte le superfici indoor e outdoor andando a interessare facciate e rivestimenti, pavimentazioni e scale, terrazze e ballatoi, loggia e patio esterni, piscina e area spa, bagni e cucina.
Dekton House ha visto il contributo anche di Mapei, fra le principali aziende del settore dei prodotti chimici per l’edilizia, con soluzioni all'avanguardia per costruire in modo sostenibile.
Cuore del progetto è la compenetrazione tra spazi interni ed esterni: il linguaggio progettuale definisce soluzioni che creano continuità visiva tra indoor e outdoor, massimizzando la connessione fra la casa e il giardino.
Il verde, l’acqua e la luce, in abbinamento ai materiali utilizzati, sono i protagonisti della realizzazione. Le grandi terrazze, i ballatoi, la loggia esterna e le ampie vetrate offrono un importante affaccio sul paesaggio circostante, dando luce agli interni; mentre la zona piscina e gli spazi outdoor sono pensati come zone living a cielo aperto.
Le lastre Dekton, grazie alla vasta gamma di formati e spessori e alle proprietà altamente performanti, si sono rivelate la scelta ideale per rispondere efficacemente alle esigenze progettuali.
Le superfici assicurano sostenibilità, qualità, durata e design. Nelle applicazioni indoor, specialmente negli ambienti bagno e cucina, sono progettate per contrastare la formazione di macchie, graffi e calore.
In oudoor invece garantiscono resistenza a raggi UV, pioggia, temperature estreme e gelo.
La bassissima porosità di Dekton® e l’elevata resistenza all’idrolisi e agli shock termici ne fanno inoltre il rivestimento perfetto per piscine e aree spa.
L'architetto Alaa Negm spiega: "La versatilità delle superfici Dekton ha permesso di creare grandi superfici senza giunture, garantendo una continuità visiva che amplifica la percezione dello spazio. Inoltre le proprietà tecniche delle lastre assicurano che la villa mantenga la sua bellezza estetica nel tempo, anche negli spazi esterni, dove materiali meno resistenti potrebbero deteriorarsi. Infine, la sostenibilità del prodotto e del processo produttivo riflette il nostro impegno verso l'architettura sostenibile e responsabile."
La collezione Dekton nel progetto
Le lastre Laurent, con il loro intenso marrone scuro impreziosito da venature dorate, definiscono la facciata.
La pavimentazione esterna, il patio, la piscina e le terrazze si contrappongo invece con le tonalità chiare date dalle lastre Kraftizen Nacre, che richiamano le spatolate dello stucco veneziano con un delicato gioco di luci.
Negli spazi interni Nacre caratterizza la pavimentazione dell’ingresso, del living e della cucina, mentre i bagni presenti al primo piano presentano le superfici marmorizzate Onirika Neural e le lastre Pietra kode Sabbia. Per il bagno padronale si è scelto invece Marmorio.
Il contributo di Mapei
Molte le tecnologie Mapei utilizzate nella realizzazione. Il sistema Mapelastic Turbo ha impermeabilizzato le pavimentazioni esterne, le terrazze e la piscina. Le lastre sono invece state fissate con l'adesivo cementizio per grandi formati Ultralite S2 Flex, mentre per la gronda si è scelto l’adesivo poliuretanico bicomponente ad alte prestazioni Ultrabond ECO PU 2K.
La malta Ultracolor Plus è stata invece adoperata per la stuccatura, Mapesil AC per la sigillatura dei giunti di controllo, Mapelevel EASYWDG per livellare le superfici e Ultracare Keranet come pulitore concentrato liquido a base acida.
Il progetto di Dekton House si completa infine delle opere astratte della pittrice Michelle Gagliano, che abbelliscono gli ambienti rievocando attraverso forme ed elementi la natura. L'uso di inchiostri fatti a mano, carboncini e pigmenti naturali riconferma la vocazione sostenibile di tutta la realizzazione.
[post_title] => Cosentino inaugura la prima Dekton House
[post_excerpt] => Cosentino apre la prima Dekton House. La realizzazione testimonia le numerose potenzialità e applicazioni delle lastre ultracompatte Dekton.
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[post_content] => Mapei ha recentemente svelato l'identità della straordinaria opera scultorea che si trova presso la sede aziendale in Viale Jenner, a Milano. Si tratta di un David risalente al '500, proveniente dal Duomo e adottato dall'azienda nell'ambito dell'iniziativa "Adotta una Statua" promossa dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano.
Mapei per il progetto Adotta una Statua
Scopo del progetto è quello di valorizzazione alcune sculture che, per ragioni conservative, non possono più essere lasciate in opera sul Duomo e vengono, quindi, depositate presso il Cantiere Marmisti. Si procede, quindi, con il recupero di questi pezzi storici, offrendoli ad aziende e privati in temporaneo prestito in cambio di un contributo finalizzato ai restauri della Cattedrale.La scultura è stata trasportata presso l'headquarter dopo essere stata completamente restaurata e rimarrà nella sede per un anno offrendo alle persone che transitano nell’atrio d’ingresso la possibilità di ammirare da vicino tutta la sua bellezza.
L’opera è stata svelata alla presenza di Elena Buscemi, presidente del Consiglio del Comune di Milano, Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, e Fulvio Pravadelli, direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
“Questo piccolo impegno ha per me una grande valenza simbolica – ha dichiarato Veronica Squinzi - Ogni giorno, tutti noi, andando al lavoro, passeremo davanti a questa statua e ricorderemo con orgoglio quanto fatto finora da Mapei sulla strada della ricerca, dell’innovazione e dell’impegno sociale. Ma, soprattutto, saremo stimolati a continuare a dare un aiuto concreto alla conservazione e trasmissione del patrimonio storico, artistico e architettonico per le generazioni future”. Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, ha colto l'occasione per ricordare che “l’indimenticabile Giorgio Squinzi volle che Mapei adottasse una guglia del Duomo” per poi sottolineare un impegno da parte dell'azienda che non è mai venuto meno: “Oggi, sono molto felice che sempre Mapei, grazie alla sensibilità di Veronica Squinzi, prosegua in questo impegno filantropico per il patrimonio culturale di Milano, aderendo a Adotta una Statua e testimoniando quanto il privato continui a essere molto importante per il Duomo, simbolo della città nel mondo”.
Il rapporto con la Veneranda Fabbrica del Duomo
Il rapporto tra Mapei e la Veneranda Fabbrica del Duomo ha avuto inizio nel 2016 con l'entrata di Giorgio Squinzi, amministratore unico dell’azienda, nel Consiglio di Amministrazione. Due anni dopo, nel 2018, Mapei ha aderito al progetto "Adotta una Guglia" contribuendo al restauro delle 135 guglie della cattedrale e associando il proprio nome a quella del Giovane Santo.
Un gesto che ha riconfermato l’attenzione di Mapei nei confronti del patrimonio artistico della città e, in particolare, del Duomo, inaugurando il percorso di partnership con la Veneranda Fabbrica.
La statua del David con l'arpa
Il David con l'arpa ospitato presso la sede di Mapei è una scultura risalente alla prima metà del XVI secolo, realizzata da uno scultore lombardo attivo tra le maestranze della Veneranda Fabbrica del Duomo. Il soggetto dell'opera è tratto dall’Antico Testamento e le sue gesta sono narrate nei due libri di Samuele, nelle Cronache e in alcuni Salmi.
L'opera è stata collocata fino agli anni Sessanta su di una mensola nel braccio di croce del transetto meridionale del Duomo per poi essere rimossa e sostituita con una copia realizzata tra il 1966 ed il 1968 nel Cantiere marmisti.
E' possibile, oggi, ammirare l’originale presso la sede Mapei.
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[post_title] => Un David del '500 direttamente dal Duomo: Mapei per il progetto Adotta una Statua
[post_excerpt] => Mapei ha aderito al progetto "Adotta una Statua" rafforzando ancora di più il legame con la città e con il Duomo. L'opera scultorea, situata all'entrata della sede, è un David con del '500.
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[post_content] => L'impiego delle soluzioni messe a punto da Mapei per realizzare interventi di ristrutturazione non solo garantisce qualità e massima resa, ma permette di beneficiare degli incentivi e delle detrazioni fiscali previste dai Bonus Casa.Grazie alla consulenza di tecnici qualificati e a un'ampia gamma di prodotti, riqualificare la propria abitazione sarà un gioco da ragazzi.
Le soluzioni Mapei impiegate nei progetti di riqualificazione permettono di beneficiare degli incentivi previsti da Ecobonuse Super Ecobonus, per interventi di coibentazione delle superfici disperdenti, Bonus Ristrutturazioni, per la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo e interventi di ristrutturazione edilizia, Sismabonus e Super Sismabonus, per interventi antisismici su edifici ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, Eco-Sismabonus, per interventi antisismici su edifici in zone sismiche 1, 2 e 3 volti anche alla riqualificazione energetica dell’involucro dell’edificio, Bonus Facciate, per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, e Bonus Verde, per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi e interventi di realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Supporto Mapei: documentazione e consulenza
Per far fronte alle difficoltà legate alla complessità che risiede nell'utilizzo delle detrazioni, Mapei mette a disposizione figure con competenze specifiche non solo tecniche, ma anche giuridiche, fiscali ed economiche e capaci di offrire la giusta consulenza mostrando le possibilità di combinazione delle detrazioni all’interno dello stesso intervento.
Ma non è tutto. Per agevolare i professionisti nella scelta delle soluzioni tecniche più idonee e garantire il massimo supporto Mapei mette a disposizione la documentazione “Mapei e i Bonus Casa”offrendo una panoramica sui diversi Bonus Casa e una guida sintetica e immediata che evidenzia le aliquote, gli anni di fruizione, i soggetti interessati, le detrazioni limite per unità immobiliare, le tipologie di immobile, gli interventi agevolati, detrazioni cedibili e sconti in fattura; inoltre, per ogni tipologia di intervento il documento presenta le soluzioni Mapei più indicate.
Con Mapei è possibile realizzare tutti gli interventi di riqualificazione servendosi di prodotti certificati, tecnologicamente all’avanguardia e perfettamente integrabili in sistemi omogenei per rispondere alle necessità dei progettisti e garantire la massima qualità a committenti e utenti finali.
Mapei offre la possibilità di richiedere una consulenza tecnica gratuita iscrivendosi o accedendo al proprio account. In questo modo i professionisti potranno consigliare i clienti guidandoli nella scelta delle soluzioni e dei sistemi più adatti all’intervento che andranno a realizzare.
Mapei lavora da sempre a fianco del cliente, per questo mette a disposizione un network di sedi e Specification Centre in tutto il territorio italiano al fine di informare e formare i propri clienti invitandoli a sperimentare nuove soluzioni, studiate nei laboratori di Ricerca & Sviluppodell'azienda.
[post_title] => Bonus casa: i vantaggi della riqualificazione con Mapei
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[post_content] => Fondazione Arché, Onlus fondata a Milano nel 1991 da Padre Giuseppe Bettoni, ha utilizzato le tecnologie e i sistemi del marchio Mapei per la realizzazione della nuova struttura di Quarto Oggiaro destinata a nuclei di madri e bambini avviati all’autonomia. Mapei dimostra ancora una volta il suo impegno nell’ambito dei progetti di solidarietà e responsabilità sociale.La Corte di Quarto è un edificio costituito da 14 residenze per madri e bambini che, dopo aver affrontato un percorso di comunità, sono avviati all’autonomia e a cittadini solidali.
La realizzazione della nuova struttura, che si affianca all’esistente CasArché di via Lessona 70, ha visto come protagonisti i sistemi e le tecnologie Mapei applicate sia negli ambienti interni che nelle zone esterne.
Mapei, che da alcuni anni sostiene le iniziative promosse dalla Fondazione Arché con contributi di beneficienza e la fornitura gratuita di prodotti e Assistenza Tecnica, ha deciso anche in questa occasione di condividere l’impegno nell’offrire a madri e bambini cure, attenzione e supporto.
Negli anni l’Azienda ha infatti sostenuto diverse iniziative promosse dalla Fondazione, con contributi di beneficenza e la fornitura gratuita di prodotti e Assistenza Tecnica per la realizzazione di strutture che ospitano famiglie in difficoltà.Tra le iniziative sostenute da Mapei negli anni ricordiamo la raccolta fondi organizzata durante i passati eventi del Mapei Day, la cena benefica Convivio volta a finanziare le iniziative di accoglienza e a sostenere famiglie vulnerabili e in difficoltà e la donazione dei prodotti impiegati per la realizzazione di CasArché, ex asilo trasformato in una comunità educativa.
Le soluzioni Mapei per la Corte di Quarto
Posa dei pavimenti
Per la posa dei pavimenti interni in gres porcellanato si è optato per l’impiego dell’adesivo cementizio ad alte prestazioni KERAFLEX MAXI S1 ZERO e della malta ULTRACOLOR PLUS, con tecnologia DropEffect® e BioBlock®, per la stuccatura delle fughe.
Questa pavimentazione poggia su un massetto realizzato con malta premiscelata TOPCEM PRONTO e isolato acusticamente dai rumori di calpestio col sistema sotto-massetto MAPESILENT, costituito da una membrana elastoplastomerica accoppiata a fibra di poliestere.
Impermeabilizzazione dei balconi
Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione dei balconi sono stati impiegati il nastro autoadesivo butilico con tessuto non tessuto MAPEBAND SA, atto a proteggere tutte le discontinuità e i raccordi tra superfici verticali e orizzontali, e la malta cementizia MAPELASTIC ad elevata elasticità, per la protezione del massetto dall’acqua in combinazione con la rete in fibra di vetro MAPENET 150 resistente agli alcali.
Successivamente all’impermeabilizzazione delle superfici si è realizzato lo strato di finitura mediante la posa delle piastrelle, fissante con l’adesivo KERAFLEX MAXI S1 ZERO, le cui fughe sono state stuccate con ULTRACOLOR PLUS.
Trattamento delle ringhiere
Le ringhiere in ferro a contorno dei balconi hanno subito un trattamento con smalti all’acqua della linea DURSILAC in abbinamento al primer DURSILAC NO RUST, fondo antiruggine per prevenire la corrosione.
Finitura delle pareti
Proseguendo verso l’interno i lavori hanno richiesto una finitura delle pareti per le quali si è scelto di utilizzare una pittura ad elevata opacità, copertura e punto di bianco: DURSILITE MATT.
La scelta ha preso in considerazione, inoltre, SILEXCOLOR PITTURA a base di silicati che, in abbinamento al relativo fondo SILEXCOLOR PRIMER, ha permesso di rifinire alcune parti del nuovo edificio.
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[post_content] => L’utilizzo dell’intonaco deumidificante viene raccomandato per risanare muraturedegradate dalla presenza di umidità di risalita capillare e dall’azione disgregante prodotta dai sali solubili quali solfati, cloruri e nitrati. Vediamo come è possibile intervenire.
Indice degli argomenti:
L’umidità di risalita (o capillare) è una delle cause più frequenti di degrado delle murature. Davide Bandera - Product Manager della Linea Prodotti per il risanamento degli edifici in muratura di Mapei ci spiega come intervenire e i prodotti più performanti.
Quali sono i principali intonaci da utilizzare per il risanamento di murature soggette ad umidità di risalita?
Per il risanamento di tali murature si può prevedere l’utilizzo di un intonaco deumidificante. Mapei ha sviluppato due diversi sistemi:
Sistema tradizionale: composto da un prodotto per la realizzazione di un rinzaffo (Mape-Antique Rinzaffo o in alternativa Mape-Antique Eco Rinzaffo) più un ulteriore prodotto per la realizzazione dell’intonaco (Mape-Antique MC o Mape-Antique MC Macchina o in alternativa Mape-Antique Eco Risana).
Sistema monoprodotto/monostrato: composto da un unico prodotto (Poromap Deumidificante) con il quale è possibile realizzare l’intero sistema di risanamento.
Indipendentemente dal sistema prescelto, occorre completare l’intervento con adeguate finiture e pitture che non ostacolino in alcun modo l’evaporazione dell’umidità presente nella muratura.
Quali sono le caratteristiche principali degli intonaci deumidificanti Mapei e, in particolar modo, quelle del sistema monoprodotto?
I sistemi deumidificanti Mapei si basano su tre caratteristiche principali: macroporosità, in grado di “favorire” l’evaporazione dell’umidità contenuta nelle murature, resistenza ai sali, per intervenire in modo durevole, e compatibilità con le caratteristiche chimico fisiche e prestazionali della muratura sulla quale si sta intervenendo.
Il sistema monoprodotto Mapei è caratterizzato inoltre dalla possibilità di realizzare l’intero sistema di risanamento con l’utilizzo di un unico prodotto: Poromap Deumidificante, una malta premiscelata in polvere per intonaci deumidificanti macroporosi e isolanti, composta da leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica e resistenti ai sali solubili, sabbie naturali, aggregati leggeri, speciali additivi, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1R Plus).
Le caratteristiche e i benefici principali del prodotto sono:
monoprodotto e monostrato;
alleggerito e fibrato;
ideale per tutti i tipi di murature;
altissima traspirabilità e porosità;
miscelabile anche con frusta;
applicabile in interno ed esterno.
Quali sono i passi fondamentali da svolgere nell’uso degli intonaci deumidificanti monoprodotto?
Rimuovere completamente gli intonaci degradati, manualmente o con attrezzi meccanici, per un’altezza di circa 50 cm al di sopra della zona in cui si è manifestato il degrado e, comunque, per un’altezza non inferiore al doppio dello spessore del muro. Rimuovere anche tutto il materiale incoerente, friabile, polvere, muffe e quant’altro possa pregiudicare l’adesione di Poromap Deumidificante, fino a ottenere un supporto pulito, sano e compatto.
Procedere al lavaggio con acqua a bassa pressione della muratura, al fine di eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili nella muratura. All’occorrenza, ripetere più volte quest’ultima operazione.
Eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura dovranno essere ripristinati tramite la tecnica della “rincocciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari, con una delle malte da muratura della linea Mape-Antique.
Procedere alla saturazione con acqua del supporto, al fine di impedire che il substrato possa sottrarre acqua alla malta, pregiudicandone le caratteristiche prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere eliminata, in modo che la muratura risulti satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). Per facilitare e accelerare tale operazione può essere utilizzata aria compressa. Qualora il supporto non possa essere saturato con acqua è consigliabile, comunque, inumidirlo, per consentire la corretta adesione delle malte impiegate.
Applicare Poromap Deumidificante in uno spessore non inferiore a 20 mm, partendo dalla parte bassa della muratura. Nel caso in cui lo spessore da riportare sia superiore a 30 mm, Poromap Deumidificante deve essere applicato in più mani, avendo l’accortezza di realizzare i diversi strati successivi, su quello precedente non frattazzato e grezzo.
Dopo l’applicazione attendere alcuni minuti prima di procedere alla livellatura con staggia di alluminio ad “H” o a coltello, con passaggi in senso orizzontale e verticale, sino a ottenere una superficie piana. Rimuovere le guide verticali, qualora utilizzate, riempiendo i vuoti con lo stesso prodotto. La finitura della superficie dell’intonaco può essere eseguita con frattazzo di plastica, di legno o di spugna già dopo alcune ore dall’applicazione e, comunque, in funzione della temperatura e delle condizioni ambientali. In ogni caso evitare di pressare la superficie di Poromap Deumidificante per non ridurne la porosità e, di conseguenza, non ostacolare l’evaporazione dell’umidita presente nella muratura.
Nel caso in cui si desideri avere una superficie con una tessitura più fi ne rispetto a quella ottenuta frattazzando Poromap Deumidificante, si può procedere alla stesura di Poromap Finitura Civile o in alternativa Poromap Finitura Granello, da scegliersi in funzione dell’effetto estetico desiderato.
Per la pitturazione impiegare prodotti a base di Silicato di potassio (Linea Silexcolor) o a base Silossanica (Linea Silancolor).
Quando preferire un sistema monoprodotto ad un sistema tradizionale?
Il sistema monoprodotto Mapei può essere preferito al sistema tradizionale, soprattutto laddove si volesse puntare a ottenere un ciclo di risanamento facile e veloce, garantendo comunque all’intervento le sopra menzionate caratteristiche di macroporosità e resistenza ai sali.
[post_title] => Un unico prodotto per il risanamento delle murature
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[post_content] => Mapei lancia un nuovo strumento digitale particolarmente utile perché aiuta a determinare la corretta prescrizione da adottare per l’utilizzo di calcestruzzi nelle più moderne opere strutturali, in armonia con le NTC 2018Mapei ha presentato in questi giorni sul mercato il primo e unico strumento digitale per la corretta prescrizione del calcestruzzo da utilizzare in opere strutturali di ingegneria civile e industriale, coerentemente con leNorme Tecniche per le Costruzioni del 2018.
Il nuovo Tool è uno strumento molto utile per professionisti e operatori del settore che, a partire dal tipo di elemento/struttura che si vuole progettare e dalla destinazione d'uso, saranno guidati nel determinare la corretta prescrizione del calcestruzzo da utilizzare, in maniera conforme alle prestazioni richieste dalle diverse casistiche di progettazioni strutturali civili e industriali.
Lo strumento digitale Mapei fa riferimento alle principali normative in materia di costruzioni e calcestruzzo:
Le Norme Tecniche per le Costruzioni, NTC, DM del 2009;
La UNI EN 206:2016, Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità;
UNI 11104:2016, Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità – Istruzioni complementari per l’applicazione della EN 206;
Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Servizio Tecnico Centrale, gennaio 2018;
Linee Guida per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Servizio Tecnico Centrale, gennaio 2018;
Norme UNI a completamento dei riferimenti normativi elencati.
Mapei propone una serie di incontri e corsi di formazione, organizzati anche in collaborazione con diversi ordini professionali e associazioni di categoria, con l'obiettivo di aiutare i professionisti a conoscere i sistemi, le tecnologie e le soluzioni più innovative sviluppate dall'azienda, oltre a offrire aggiornamenti sulle normative e le buone pratiche di utilizzo dei prodotti Mapei per la realizzazione di opere e strutture in calcestruzzo durevoli e affidabili.
[post_title] => Da Mapei nuovo tool per la corretta prescrizione del calcestruzzo
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[post_content] => Mapei ha contribuito con la qualità dei suoi prodotti alla realizzazione della Casa di Quartiere di Via Cirié e della Casa dell’Affettività, importanti interventi di rigenerazione urbana previsti dal programma G124 realizzato dall’architetto Renzo Piano.
A cura di Fabiana Murgia
L’iniziativa del noto architetto rappresenta un progetto di rigenerazione urbana che interessa le periferie coinvolgendo 12 ragazzi borsisti selezionati dalle Università di Milano, Padova, Roma e Catania.
I progetti previsti dal programma G124 hanno potuto contare sul contributo di alcune aziende tra cui Mapei che si è offerta donatrice di una serie di prodotti di elevata qualità.
Riqualificazione della Casa di Quartiere di Via Cirié a Milano
Tra le attività previste dal programma G124 la riqualificazione della Casa di Quartiere di Via Cirié, ex-scuola ubicata nel quartiere di Niguarda a Milano già sede di associazioni e attività collettive.
Credit Alessandro Lana
L’intervento di Mapei ha permesso di realizzare finiture murali colorate a scopo decorativo e protettivo per la riverniciatura degli ambienti interni, includendo l’atrio e la sala auditorium; inoltre sono stati sottoposti a trattamento alcuni elementi quali i caloriferi e le porte in plastica.
La proposta degli interventi di riqualificazione nasce dalle idee di giovani architetti del Politecnico di Milano, coordinati dalla professoressa Raffaella Neri, e l’esecuzione di questi interventi ha potuto godere del contributo di aziende sponsor, tra cui Mapei.
Credit Alessandro Lana
Un ottimo lavoro di squadra che ha permesso di donare alla Casa di Quartiere di Via Cirié una nuova organizzazione degli spazi, rendendola un centro di aggregazione aperto all’intero quartiere con ambienti sinora inutilizzati fruibili per le diverse associazioni.
Prodotti Mapei per la Casa di Quartiere di Via Cirié
Come già detto, la realizzazione di questo intervento è stata possibile anche grazie al contributo di Mapei, che ha selezionato una serie di prodotti di elevata qualità per la finitura delle superfici e la decorazione dei complementi d’arredo.
Per la realizzazione della finitura delle superficiMapei ha selezionato i seguenti prodotti:
Malech, fondo acrilico all’acqua, uniformante e promotore di adesione;
Dursilite Base Coat, fondo acrilico liscio pigmentato, uniformante e promotore di adesione;
Dursilite, idropittura murale lavabile per interni a bassa presa di sporco e ottima lavabilità;
Elastocolor Pittura, pittura elastomerica protettiva antifessurazione, per esterni ed interni, ad elasticità permanente ed elevata resistenza chimica.
Per la decorazione dei complementi di arredo, invece, sono stati messi a disposizione:
Dursilac Base Filler, fondo riempitivo acrilico all’acqua per interni ed esterni, di elevata copertura e potere uniformante;
Dursilac Satin, smalto acril-uretanico all’acqua per interni ed esterni, con ottima distensione ed elevata durezza superficiale.
Realizzazione della Casa dell’Affettività a Roma
Il contributo di Mapei si è dimostrato fondamentale anche per un secondo intervento dal nome “M.A.MA”, Modulo per l’Affettività e la Maternità, che ha interessato la costruzione della Casa dell’Affettività del Penitenziario Femminile del Carcere di Rebibbia a Roma.
Credit Pisana Posocco
Il progetto è stato realizzato dagli architetti dell’Università La Sapienza di Roma, coordinati dalla professoressa Pisana Posocco, e sostenuto economicamente dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia; fondamentale anche la di collaborazione di alcuni detenuti e detenute.
Per questo progetto, finalizzato alla realizzazione di un edificio ubicato nella sezione femminile del Carcere di Rebibbia e dedicato agli incontri tra le detenute e i familiari, Mapei ha donato alcuni prodotti mediante i quali è stato possibile impermeabilizzare gli ambienti, decorare le pareti e trattare il legno.
Credit Pisana Posocco
Grazie a questo intervento si cerca di accrescere l’intimità degli incontri tra le detenute e i familiari mediante una serie di espedienti, riproducendo, ad esempio, la dimensione domestica, in un ambiente protetto. Di fatto l’edificio assume una forma iconica di rimando all’idea di abitazione traducendosi in una struttura lignea di dimensioni ridotte (28 mq) ma di carattere intimo, nella quale poter trascorrere tempo insieme, cucinare e consumare un pasto.
Credit Pisana Posocco
L’intento generato è quello di restituire alle detenute un ruolo portante all’interno del nucleo familiare e favorirne la riabilitazione e la reintegrazione.
Il contributo di Mapei
Mapei ha contribuito alla realizzazione del progetto fornendo una serie di prodotti per l’impermeabilizzazione degli ambienti, la decorazione delle pareti e il trattamento del legno:
Mapelastic Smart, malta cementizia bicomponente ad elevata elasticità, per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazze, bagni e piscine;
Mapeband Easy, nastro in gomma per raccordi elastici di sistemi impermeabilizzanti, rivestito su entrambi i lati con tessuto non tessuto;
Mapetex Sel, tessuto non tessuto macroforato in polipropilene, per l’armatura di membrane impermeabili;
Eco Prim Grip, primer promotore di adesione universale, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), pronto all’uso per intonaci, rasature e adesivi per ceramica;
Elastocolor Pittura, pittura elastomerica protettiva antifessurazione, per esterni ed interni, ad elasticità permanente ed elevata resistenza chimica;
Ultracoat Top Deck Oil, finitura a olio per il trattamento di pavimenti esterni in legno.
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[post_content] => In questa edizione 2019 di MADE Expo, Mapei presenta nuove soluzioni e sistemi per l'abitare dedicati a tutti gli operatori del settore Mapei tra il 13 e il 16 marzo sarà tra i protagonisti di MADE Expo, manifestazione dedicata a costruzioni e architettura in programma nella prestigiosa cornice di Fiera Milano Rho.
L'azienda proporrà innovative soluzioni e nuovi sistemi dedicati all'edilizia e all'arredo urbano, con interessanti novità per l’interior design, con proposte che coniugano design, tecnologia e rispetto dell'ambiente, caratteristica quest'ultima cui Mapei è particolarmente attenta, attraverso per esempio la certificazione dei propri prodotti, le dichiarazioni ambientali EPD e l'adesione a protocolli di edilizia green di tutto il mondo .
Quest’anno, nel rinnovato stand A01 C10, Padiglione 6 Mapei celebra insieme ai visitatori più di 80 anni di esperienza nel mondo dell’edilizia; nei giorni della fiera sono previstedimostrazioni dei prodotti, per la corretta applicazione dei materiali e esclusivi tour guidati da esperti dell'azienda che aiuteranno i visitatori a scoprire le peculiarità delle soluzioni.
Per partecipare ai tour è necessario iscriversi o acceder con il proprio account, selezionando la sessione del tour nella data e orario di preferenza.
In fiera si potranno toccare con mano le principali linee prodotto destinate a progettisti e architetti per un'edilizia di qualità.
Spazio dunque alle soluzioni e sistemi per un’impermeabilizzazione a perfetta tenuta di coperture, terrazzi e balconi, con la gamma di prodotti poliuretanici pronti all’uso PURTOP EASY. Naturalmente si potranno conoscere i prodotti dedicati al risanamento, sia negli interventi di nuove costruzioni che negli interventi di ristrutturazione di edifici esistenti, tra cui le malte cementizie per calcestruzzo e muratura; segnaliamo in particolare MAPEGROUT ANCORA & RIPARA, la nuova malta a ritiro compensato fibrorinforzata di classe R4 per il risanamento del calcestruzzo e l’ancoraggio di strutture metalliche.
Non possono mancare i sistemi contro l'umidità di risalita, saranno in particolare proposti due diversi cicli di prodotti e una barriera chimica specifici per interventi diversi. Per il rinforzo strutturale degli edifici Mapei ha sviluppato prodotti ad hoc e innovativi e al MADE proporrà la nuova malta a microarmatura diffusa, completamente esente da cemento PLANITOP INTONACO ARMATO per il rinforzo delle murature esistenti senza l’ausilio di reti.
Nell’ambito dei prodotti per l’arredo urbano Mapei vanta diversi sistemi molto conosciuti e apprezzati per flessibilità applicativa, design, durata e sicurezza. Tra questi ricordiamo Mapestone, per il ripristino, la posa e la stuccatura di pavimentazioni architettoniche monolitiche in pietra e Mapei Color Paving per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo architettonico effetto lavato, dalle eccezionali prestazioni meccaniche ed elevata durabilità. Grazie alla vasta disponibilità di granulati e pigmenti colorati rappresenta la perfetta soluzione per la realizzazione di pavimentazioni, sia pedonabili sia carrabili, perfettamente integrabili con lo spazio urbano in cui si collocano.
Tra le novità proposte in fiera ULTRATOP EASYCOLOR, il nuovo sistema di colorazione di ULTRATOP LOFT, il rivestimento cementizio continuo per interior living di design, realizzabile con il sistema tintometrico ColorMap®. Il sistema è disponibile in oltre 200 tonalità per la realizzazione di superfici continue personalizzate da toni, texture e cromie.
Per tutte le superfici, interne ed esterne, Mapei propone la nuova e aggiornatissima Master Collection. Composta da più di 1000 colori, la nuova collezione di tinte esclusive Mapei può esaudire le richieste dei progettisti più creativi e clienti finali più esigenti, nonché le specifiche esigenze di ogni singolo progetto, grazie al sistema tintometrico ColorMap®.
In particolare Mapei propone la la nuova famiglia DURSILAC, gli smalti all’acqua per interni ed esterni a base di pigmenti finissimi e innovative resine acril-uretaniche, pensati per la protezione e la decorazione di supporti in legno, ferro e PVC rigido.
Mapei propone inoltre la collezione di fughe colorate SET THE MOOD disponibili in 50 colori, oltre alla versione trasparente, per aiutare progettista e committente a scegliere la soluzione più giusta.
Ma non finisce qui, allo stand del MADE si potranno scoprire i nuovi materiali per la posa, gli adesivi e i sigillanti di ultima generazione, i prodotti per il parquet e molto molto altro.
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[post_content] => Quale appuntamento migliore di Klimahouse di Bolzano per presentare tutte le innovative soluzioni targate Mapei, certificate per il risparmio energetico?
L’edilizia sostenibile e ad alta efficienza energetica è ormai un must dal quale non si può prescindere.
Lo sa bene Mapei tra le più importanti realtà a livello internazionale del mondo dell’edilizia. L’azienda propone a Klimahouse, in programma a Bolzano da domani al 26 gennaio, le proprie soluzioni certificate per l’efficientamento energetico e il miglior comfort abitativo.
Studiati dal reparto R&S, i prodotti Mapei rispettano i più severi protocolli internazionali per la realizzazione di edifici ad alto risparmio energetico (LEED®, BREEAM, WELL) e, naturalmente i Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia, previsti dalla normativa italiana.
In fiera si potranno conoscere da vicino caratteristiche e vantaggi dei principali sistemi per l’isolamento termico, le soluzioni per risolvere i problemi di umidità e muffe, la gamma di prodotti per il rinforzo strutturale e la riduzione del rischio sismico, fino alle collezioni di colori MAPEI MASTER COLLECTION che comprendono più di 1.000 tinte originali Mapei.
I sistemi proposti sono tanti e rispondono a tutte le esigenze dei professionisti per costruzioni sostenibili ed efficienti.
Da MAPETHERM SYSTEM, sistema completo di isolamento a cappotto per interventi di coibentazione su nuove costruzioni o per l’efficientamento di edifici esistenti, alle soluzioni integrate per la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli immobili, che danno diritto alle detrazioni fiscali fino all’85% per interventi congiunti (Sisma Bonus + Eco Bonus).
Dalle finiture murali Mapei pensate per gli ambienti interni ed esterni che, grazie alle loro caratteristiche, proteggono le superfici assicurandone una maggior durata nel tempo, a quelle speciali, per interni ed esterni, formulate con tecnologia BioBlock®, contro la proliferazione di muffe e funghi.
Questo e molto altro allo stand Mapei a Klimahouse!
Bolzano, 23/26 gennaio
Stand A05/20
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[post_content] => Mapei partecipa ad Ecomondo di Rimini, dal 6 al 9 novembre, con i nuovi prodotti dellalinea RE-CON, i calcestruzzi nati dal recupero e riutilizzo di aggregati provenienti da demolizioni di edifici
Tra le aziende protagoniste di Ecomondo, il salone per l’economia circolare in programma a Rimini dal 6 al 9 novembre, ci sarà anche Mapei che proporrà in particolare i nuovi prodotti della linea di calcestruzzo sostenibileRE-CON, per un'edilizia più green e attenta ai principi dell'economia circolare.
I calcestruzzi della gamma RE-CON utilizzano infatti gli aggregati che provengono da demolizioni di edifici, che vengono recuperati e riutilizzati, rispondendo perfettamente a quanto previsto dai CAM per l’Edilizia (Criteri Minimi Ambientali), introdotti con D.M. dell’11 gennaio 2017. I prodotti della linea RE-CON inoltre sono studiati per la produzione di calcestruzzi con aggregati che contengono argilla e per il recupero degli scarti del calcestruzzo stesso che derivano dal processo produttivo.
Fra le soluzioni proposte RE-CON ZERØ EVO è un prodotto bicomponente in polvere per il recupero integrale dei resi di calcestruzzo in autobetoniera che, trasformati in aggregato, possono venire utilizzati senza scarti di lavorazione in parziale sostituzione dell’aggregato naturale, nel confezionamento dei calcestruzzi ordinari, o integralmente, come materiale per la realizzazione di rilevati o sottofondi.
Mapei propone inoltre due soluzioni per il confezionamento di calcestruzzi prodotti conaggregati contenenti argilla e/o aggregati di riciclo provenienti da demolizioni:
- l'additivo liquido inibitore di assorbimento RE-CON AGG100: grazie alla combinazione con un additivo superfluidificante della linea DYNAMON assicura di controllare la maggiore richiesta di acqua legata all’uso di aggregati di riciclo e/o aggregati contenenti argilla, ripristinando il rapporto A/C di progetto.
- l'additivo superfluidificante e inibitore di assorbimento RE-CON AGG200: grazie all’azione combinata di elevata riduzione d’acqua e capacità di controllo dell’assorbimento garantisce di diminuire la maggior richiesta di acqua dovuta all’uso di aggregati di riciclo e/o aggregati contenenti argilla ripristinando il rapporto A/C di progetto.
Vantaggi della gamma RE-CON
- vantaggi di tipo tecnologico: utilizzo di materiali di riciclo, in accordo con i CAM, e/o di aggregati che contengono argilla, con ottima qualità del calcestruzzo prodotto;
- vantaggi di tipo ambientale: diminuzione dei rifiuti destinati alla discarica, riduzione della quantità delle materie prime estratte e lavorate, produzione di calcestruzzi ad elevata sostenibilità ambientale;
- vantaggi di tipo economico: eliminazione dei costi di smaltimento del calcestruzzo reso.
Durante Ecomondo Mapei parteciperà mercoledì 7 novembre al workshop organizzato da ANEPLA – Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei ed Affini, su “Economia circolare applicata all’attività estrattiva e mineraria: sottoprodotti e materie prime alternative e soluzioni per il riciclo degli inerti” con un intervento sul recupero del calcestruzzo reso e i prodotti della linea RE-CON.
Mapei ad Ecomondo
Rimini, dal 6 al 9 novembre
Padiglione C4, Stand 18
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[post_content] => Mapei torna a Cersaie, dal 24 al 28 settembre con le proprie soluzioni e i sistemi innovativi per l'edilizia e in particolare la ceramica Con Mapei è tutto OK! Questo il claim della nuova campagna pubblicitaria della nota azienda milanese, che è racconta perfettamente il senso della partecipazione a Cersaie 2018, in programma a Bologna dal 24 al 28 settembre.
In fiera saranno infatti presentate le soluzioni sicure e i sistemi di posa completi per il settore turistico, l’edilizia residenziale, gli spazi commerciali e l’arredo urbano; si potranno inoltre vedere i prodotti e i testimonial dei nuovi spot, tra cui la famiglia di adesivi cementizi Keraflex, la malta cementizia Mapelastic e le idropitture ad alta copertura, dalle elevate prestazioniDursilite. Ma non solo, in fiera spazio anche a nuovi prodotti specifici per il mondo della ceramica, dei resilienti e del parquet.
La presenza di Mapei al Cersaie sarà caratterizzata dall'attenzione ai temi della sostenibilità in edilizia, coerentemente con la filosofia aziendale. Proprio per questo ci saranno alcuni pannelli che racconteranno l'impegno dell'azienda nei confronti della sostenibilità, a partire dal controllo dell'impatto dei suoi prodotti sull’ambiente durante tutto il loro ciclo di vita e la certificazione dei risultati attraverso le EPD (Environmental Product Declaration).
Ad oggi sono oltre 400 i prodotti certificati EMICODE EC1Plus a bassissime emissioni di VOC (composti organici volatili). Mapei è particolarmente attenta a sviluppare prodotti privi di materie prime considerate nocive per la salute dell’applicatore e degli utilizzatori, secondo la normativa REACH.
Al Cersaie, in uno stand rinnovato le soluzioni Mapei saranno proposte nei diversi ambienti, considerando i contesti d’uso, tra hôtellerie, edilizia residenziale, spazi commerciali e arredo urbano. I professionisti dell’Assistenza Tecnica offriranno supporto e dimostrazioni pratiche sull'utilizzo dei vari prodotti tutti i giorni della fiera, alle ore 11:00, 12:30, 14:00 e 15:30..
Le novità Mapei a Cersaie 2018
In fiera verranno presentati nuovi prodotti dedicati al mondo della ceramica:
Keraquick Maxi S1 è il nuovo adesivo cementizio di classe C2FTS1 secondo EN 12004, ad alte prestazioni, rapido per la posa di ceramica, marmo e pietra naturale, anche di grande formato e alto spessore elevato, adatto per spessori di adesivo fino a 15 mm. Dopo 24 ore dalla posa la pavimentazione può essere sottoposta a traffico intenso.L’adesivo cementizio Adesilex P9 Express, di classe C2FE secondo EN 12004, ad alte prestazioni, a presa rapida, è particolarmente adatto per la posa di ceramica e materiale lapideo e pensato soprattutto per un utilizzo in locali commerciali, nel caso di riparazione delle pavimentazioni, in cui sia necessaria la messa in esercizio in poco tempo: i pavimenti sono pedonabili dopo solo 4 ore.
Ultrabond Eco S958 1K, è un adesivo a base di polimeri sililati monocomponente hard-elastic, completamente privo di solventi, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (EMICODE EC1 RPlus) specifico per la posa di parquet solido e prefinito, formato su qualsiasi tipologia di sottofondo, inclusi massetti riscaldanti.
Ultraplan Renovation, la lisciatura autolivellante fibrorinforzata ad asciugamento rapido, per spessori da 3 a 40 mm per mano, applicabile su diversi supporti nuovi o esistenti in ambienti commerciali e residenziali. Sui sottofondi regolarizzati con Ultraplan Renovation si può poi posare di pavimento in locali dove è richiesta un’ottima resistenza ai carichi e al traffico.
Ultraplan Renovation può essere utilizzato anche per la saturazione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento a pavimento a basso spessore e per livellare pavimenti riscaldanti esistenti di ogni tipo.
Mapei al Cersaie 2018
Bologna, 24/28 settembre
Galleria Mapei, Pad. 25-26
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[post_content] => Entro dicembre 2018 dovrebbero terminare i lavori di messa in sicurezza dell’importante luogo di culto reso inagibile dal sisma del 2016. Mapei partner tecnico
La chiesa della Madonna dell'Ambro, importante luogo di culto marchigiano che fa parte del complesso Santuario della Madonna dell'Ambro e si trova a Montefortino, è stata fortemente danneggiata durante il terremoto del 24 Agosto 2016, tanto che il complesso è stato dichiarato inagibile. La Cassa di Risparmio di Fermo, a giugno dello scorso anno, ha promosso l’intervento di messa in sicurezza e di miglioramento sismico della chiesa di proprietà dell'arcidiocesi di Fermo, per riottenere l’agibilità funzionale.
Mapei partecipa all’intervento di restauro conservativo e miglioramento sismico della Chiesa del Santuario della Madonna dell’Ambro, in qualità di partner tecnico, mettendo a disposizione i propri sistemi e tecnologie per il recupero post-sisma e la migliore Assistenza Tecnica.
L’azienda è particolarmente sensibile a queste tematiche e, negli ultimi anni sin dal terremoto a L’Aquila nel 2009, si è impegnata in interventi di recupero e nella fornitura di Assistenza Tecnica e di prodotti, nelle diverse fasi, dal progetto al cantiere, fornendo assistenza sia nelle attività di messa in sicurezza che nella realizzazione di nuovi progetti. Per esempio in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava Mapei ha contribuito alla realizzazione di 4 nuovi plessi scolastici a Cascia e a Norcia per gli alunni rimasti senza scuola dopo il sisma.
Per quanto riguarda il restauro del Santuario dell’Ambro a Montefortino, i cui lavori dovrebbero concluderis a dicembre 2018, Mapei realizzerà diversi interventi:
Per il consolidamento estradossale delle volte esistenti sarà utilizzato un sistema di rinforzo composto da:
matrice inorganica a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, PLANITOP HDM RESTAURO;
rete in fibra di basalto, resistente agli alcali, MAPEGRID B250;
connessioni strutturali in fibre di basalto ad alta resistenza, MAPEWRAP B FIOCCO con relativi fissaggi chimici a base di resina epossidica pura per carichi strutturali, MAPEFIX EP 470 SEISMIC;
legante idraulico resistente ai sali, a base di calce ed Eco-Pozzolana per l’iniezione all’interno di murature e intonaci, anche affrescati, MAPE-ANTIQUE F21.
Per il rinforzo delle murature il gruppo di progettazione ha deciso l'utilizzo di un intonaco armato con una malta traspirante a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, MAPE-ANTIQUE STRUTTURALE NHL, rete in fibra di vetro alcali resistente, MAPENET EM40, connettori preformati a “L” in fibra di vetro alcali resistente e resina termoindurente di vinilestere-epossidico, MAPENET EM CONNECTOR.
Nella zona dell’abside sarà inoltre realizzato un piccolo intervento di cerchiatura con sistemi compositi, con il tradizionale ciclo FRP System, composto da:
MAPEWRAP C UNI-AX, tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza con elevato modulo elastico;
MAPEWRAP PRIMER, primer epossidico specifico per il sistema MAPEWRAP;
MAPEWRAP 11, stucco epossidico per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo e per l’incollaggio strutturale;
MAPEWRAP 31, adesivo epossidico di media viscosità per l’impregnazione con sistema a secco di MAPEWRAP;
MAPEWRAP C FIOCCO, corda in fibre di carbonio ad alta resistenza per la realizzazione di connessioni strutturali.
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[post_content] => Con la certezza che “il lavoro non possa mai essere separato dall’arte e dalla passione”, Mapei sostiene da sempre grandi iniziative legate all’arte e alla cultura in generale.
Quest’anno l'azienda ha scelto di sostenere un’importante mostra dedicata all’Art Déco, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, dopo essere già stata partner nel 2016 della mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”.
L’esposizione, che ha una declinazione prevalentemente italiana, intende mostrare quanto nel decennio 1919-1929 la produzione artistica di quegli anni fu influenzata da stile Déco: eclettico, mondano e internazionale.
L’esposizione ha anche un risvolto sociale: il ricavato della vendita dei biglietti della mostra sarà devoluto dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì a Mediafriends per sostenere i progetti della Fabbrica del Sorriso, in favore della ricerca, prevenzione e cura dei tumori infantili.
Mapei è da sempre coinvolta in iniziative volte a sostenere la ricerca. Supporta infatti da anni grandi eventi culturali e importanti serate musicali dedicate alla ricerca scientifica e alla beneficenza, tra cui quelle organizzate dalla Fondazione Negri Weizmann per la ricerca contro le malattie, dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, e dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana. A queste serate musicali si aggiunge la serata promossa da Andrea Bocelli a favore della Celebrity Fight Night.
Recentemente Mapei ha confermato il suo impegno in attività di responsabilità sociale. Ne è un esempio il sostegno al premio Cresco Award Città Sostenibili, promosso da Fondazione Sodalitas e ANCI. L’iniziativa, volta a promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori, ha premiato i comuni più sostenibili attraverso il coinvolgimento e contributo di diverse aziende leader nel proprio settore di riferimento, tra cui anche Mapei.
In tale occasione è stato selezionato il progetto forlivese “Rigenerazione dell’ex deposito delle Corriere” che è sostenuto da Mapei con prodotti e consulenza tecnica specialistica.
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Inaugurati i nuovi spazi Mapei Benelux s.a. nella sede di Grâce-Hollogne
[caption id="attachment_565905" align="aligncenter" width="600"] Giorgio Squinzi, presidente MAPEI[/caption]
Dopo alcuni mesi di lavoro i nuovi spazi Mapei sono ora in grado di rispondere ai crescenti bisogni degli operatori del mondo dell’edilizia.
Un magazzino con una capacità di stock triplicata, un laboratorio per calcestruzzo, un centro di formazione e uno showroom sono le novità che apporteranno un valore aggiunto in termini di qualità ai servizi Mapei offerti ai professionisti. Anche gli uffici hanno subito un restyling per offrire un ambiente di lavoro più confortevole a tutti i dipendenti utilizzando prodotti Mapei sia per la realizzazione di pareti che di pavimenti.
Tuttavia le vere novità della filiale Mapei Benelux s.a. a Grâce-Hollogne sono il centro di formazione e lo showroom dove sono esposte a grandezza naturale le lastre dei sistemi di prodotto. Il nuovo spazio di formazione può accogliere fino a 50 persone per corsi teorici e dimostrazioni di prodotto.
Secondo Jean-Michel Grégoire, Direttore Generale, «È un’opportunità fantastica. Questo nuovo centro di formazione ci permette di accogliere i nostri clienti, professionisti del mondo dell’edilizia, in un ambiente confortevole, sereno e di qualità. Durante i corsi di formazione, rilasceremo certificazioni Mapei per la posa e l’utilizzo dei nostri prodotti.»
All’evento hanno partecipato circa 500 tra clienti e committenti. Tutto il team di Mapei Benelux s.a. ha partecipato attivamente all’inaugurazione. «I lavori ci hanno richiesto molto impegno ma oggi siamo fieri di presentarli a tutti i clienti e committenti invitati.» Questo progetto di espansione si inserisce perfettamente nel piano di sviluppo del Gruppo Mapei che nel 2015 ha registrato una crescita del 13%.
Hanno accolto gli ospiti, oltre a Jean-Michel Grégoire, Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei S.p.A. e neo Presidente del Gruppo 24 Ore, Marco Squinzi, Direttore Ricerca e Sviluppo, e Veronica Squinzi, Global Development Director.
Ha presenziato il Vice-Presidente del Governo e Ministro dell’Economica e dell’Innovazione, Jean-Claude Marcourt, che ha tenuto a sottolineare l’importanza di questo ambizioso investimento: «Mapei cresce grazie a continui sviluppi e diversificazione delle sue infrastrutture, dei suoi servizi e dei suoi prodotti. Sono felice di poter contribuire a questo dinamismo positivo, dinamismo che influenza tutto il territorio.»
Grazie a tutti questi strumenti Mapei Benelux s.a. non seguirà la tendenza, la creerà : New Spirit, New Possibilities.
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[post_content] => Anche per questa edizione, Mapei si presenta alla fiera SAIE Smart House: presso il proprio stand, Padiglione 25-26, propone soluzioni per i diversi tipi di interventi in edilizia: dai prodotti per il rinforzo strutturale ai sistemi per la valorizzazione degli edifici degradati; dai sistemi con tecnologia Fast Track Ready, per interventi di costruzione e riqualificazione in tempi rapidi, ai sistemi impermeabilizzanti, dai sottoquota ai tetti. Presso lo Stand Mapei sono presentati inoltre gli additivi per calcestruzzo, disponibili oggi anche presso i rivenditori, il sistema Mapesoil, per l’installazione dei campi in erba, Mapetherm Flex RP, che completa la linea degli isolamenti termici a cappotto e infine soluzioni per pavimentazioni in resina e cementizie.
Nella famiglia dei sigillanti Mapei introduce Mapeflex MS Crystal per la sigillatura di superfici e materiali in vetro.
Tecnologia Fast Track Ready
Il tempo è denaro, e Mapei sa quanto costa oggi ai committenti non poter fruire della propria casa o della propria attività per lungo tempo. Per questo ha studiato e prodotto i sistemi con tecnologia Fast Track Ready. I prodotti rapidi sono stati pensati per venire incontro alle esigenze dei clienti che, per motivi di contenimento dei costi e di impossibilità di chiusura dell’attività, hanno bisogno di sistemi che riducono i tempi di lavorazione negli edifici privati, commerciali, industriali e di pregio artistico e storico.
Il vantaggio di usare prodotti formulati con tecnologia Fast Track Ready sta nel fatto che l’asciugatura rapida consente l’agibilità della struttura in poche ore, riducendo il disagio dovuto all’inabitabilità degli ambienti. Un record!
Rinforzo Strutturale
L’alto rischio sismico in Italia impone alle aziende costruttrici di adottare tecnologie e sistemi di rinforzo strutturale nella costruzione di nuovi edifici o ristrutturazione di edifici danneggiati, in muratura e calcestruzzo.
I prodotti proposti da Mapei sono stati studiati per prevenire la caduta degli intonaci e dei muri di tamponamento durante le prime scosse e aumentare così il tempo di evacuazione dagli edifici.
La “carta da parati” antisismica MapeWrap EQ Net applicata sulla superficie con l’adesivo MapeWrap EQ Adhesive determina una ripartizione più uniforme delle sollecitazioni dinamiche, sia in ambienti interni che esterni.
Mapei propone a SAIE 2015 l’innovativa soluzione per il rinforzo del solaio: Planitop HPC Floor.
La malta cementizia ad elevatissime prestazioni fibrorinforzata Planitop HPC Floor permette con uno spessore di soli 3 cm il rinforzo del solaio, senza l’installazione della rete metallica tipica dei sistemi tradizionali. È indicato nel rinforzo di solai in latero-cemento, legno e putrelle in acciaio-laterizio.
Impermeabilizzanti Mapei
Tra i prodotti impermeabilizzanti proposti a SAIE 2015, evidenziamo Mapelastic Turbo e Aquaflex Roof Plus studiati rispettivamente per impermeabilizzare terrazze e balconi, e tetti e strutture in esterno.
Mapelastic Turbo, della linea Mapelastic, è una malta cementizia bicomponente elastica formulata con tecnologia Fast Track Ready, indicata per tutte le stagioni, con temperature di applicazione fino a +5°. Inoltre si caratterizza per un’elevata resistenza chimica ai sali disgelanti, solfati, cloruri e anidride carbonica. Il successo di Mapelastic Turbo è dato dalla facilità e rapidità di messa in opera e che consente la pedonalità in pochissime ore.
Aquaflex Roof Plus, è una membrana impermeabilizzante pronta all’uso, elastica, priva di componenti organiche volatili, in accordo con South Coast Air Quality Dept., e resistente ai raggi UV. È indicata nell’impermeabilizzazione di tetti terrazzati e coperture piane nuove o esistenti. La variante Aquaflex Roof Plus HR, si distingue per l’elevata riflettenza ed emissività termica. La copertura Cool Roof che si viene a creare sulla superficie consente una riduzione dell’effetto “isola di calore” e della temperatura di esercizio della copertura stessa, garantendo un maggior comfort abitativo.
La membrana a base di poliurea pura Purtop 1000, che è parte del Sistema Purtop Roof, è anche indicata per l’impermeabilizzazione di tetti giardino e tetti rovescio grazie all’eccellente resistenza alla lacerazione e alla riflettenza.
Valorizzazione degli Edifici Civili e di Pregio Storico
Interpretando il trend del mercato, Mapei dispone di prodotti in grado di risanare e valorizzare gli edifici ammalorati dal tempo e dai sali e dall’umidità. I prodotti della linea Mape-Antique consentono la riqualificazione dell’edificio attraverso un’offerta ampia di leganti, malte e intonaci. I prodotti della linea Mape-Antique sono esenti da cemento e a base di calce ed Eco-Pozzolana. I prodotti Mape-Antique presentano le stesse caratteristiche delle malte usate in passato e grazie alla loro formulazione che li rende elastici sono compatibili con qualsiasi tipo di muratura originale.
Inoltre i prodotti della linea Mape-Antique sono eco-sostenibili in quanto rispettano la qualità dell’aria e la salute dell’applicatore grazie alle bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) in fase di miscelazione.
Per il risanamento delle murature portanti e di tamponamento in laterizio, mattone, pietra, tufo e miste di edifici esistenti, anche di pregio Mapei propone la linea Mapewall, a base di calce idraulica naturale e composti reattivi inorganici. Le malte Mapewall sono eco-sostenibili in quanto sono certificate dal GEV Institut come EC1 R Plus, per essere a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC)
Interior Living
Per l’arredo degli ambienti interni Mapei propone Ultratop Loft, pasta cementizia spatolabile dall’effetto materico e ricercato. Appartengono a questa linea due prodotti: Ultratop Loft F e Ultratop Loft W, il primo a grana grossa e il secondo a grana fine per realizzare i più svariati effetti e soddisfare le richieste del pubblico più sofisticato e i progettisti più creativi. Per un arredo particolarmente di design Ultratop Loft può essere applicato oltre che a pavimento , sulle pareti e sugli elementi d’arredo per dare una continuità uniforme agli ambienti.
Sigillatura TrasparenteMapeflex MS Crystal è il nuovo arrivato della famiglia sigillanti e si contraddistingue per la trasparenza cristallina che lo rende idoneo per la sigillatura e l’incollaggio di materiali in vetro e superfici a specchio senza alterarne l’estetica.
Come sigillante può essere applicato in caso di crepe e fessure, giunti di raccordo e dilatazione soggetti a movimenti fino a 20%. Come adesivo Mapeflex MS Crystal può essere utilizzato per tutte le superfici edili e in particolar modo per incollaggio di elementi in vetro e plastica.
Una Galleria di Ceramica
In occasione della costruzione della Variante di Valico, realizzata per il potenziamento dell’Autostrada A1, cui Mapei ha partecipato fornendo i propri prodotti dalla fase di scavo fino alle finiture interne, l’Azienda ha fornito adesivi per la posa di circa 170.000 m2 di lastre in gres porcellanato di grande formato e di basso spessore per il rivestimento della Galleria di Base.
L’intervento ha richiesto l’utilizzo dell’adesivo Keraflex Maxi S1, estremamente flessibile e altamente performante. Per la stuccatura delle piastrelle è stato successivamente utilizzato il riempitivo epossidico
Kerapoxy CQ.
Additivi per Calcestruzzo
La grande novità che Mapei propone quest’anno è rendere disponibile la tecnologia Mapei per calcestruzzi, tra cui l’additivo superfludificante tradizionale MapeFluid N200 e l’additivo superfluidificante a base acrilica.
Dynamon SX, utilizzata finora da centrali di betonaggio e grandi imprese di costruzione, ai piccoli consumatori.
Oggi infatti i prodotti per calcestruzzi e massetti sono a disposizione nelle rivendite per tutti colore che vogliono ottenere il massimo anche nei più piccoli interventi.
Sistemi Mapei per gli Impianti Sportivi
La proposta di Mapei è amplia e articolata. Sistemi e soluzioni altamente innovative sono utilizzati per la realizzazione e manutenzione di strutture e impianti sportivi indoor e outdoor. Negli ultimi decenni, nei luoghi dove si sono svolti i Giochi Olimpici e i grandi incontri sportivi europei e mondiali, Mapei ha fornito prodotti e assistenza nella realizzazione di quasi tutte le piscine, piste di atletica e in generale delle infrastrutture.
Quest’anno Mapei ha partecipato ai lavori di ristrutturazione dello Stadio L. Ferraris di Genova fornendo il sistema Mapesoil per il drenaggio della superficie di gioco, regolamentandolo così secondo i più elevati standard qualitativi imposti dalla massima serie di calcio italiana. In un più ampio progetto di riqualificazione degli stadi di calcio italiani si inserisce anche il restyling del Mapei Stadium di Reggio Emilia, che ospita le partite di Serie A di Sassuolo Calcio e la finale di Champions League femminile a maggio 2016.
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[post_content] => Anche quest'anno Mapei si presenta al Cersaie, forte di un know-how che l’ha resa leader in tutto il mondo nella produzione di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia, proponendo, in questa edizione, soluzioni di rapida installazione per la posa di piastrelle ceramiche, sistemi per gli ambienti destinati all’industria alimentare e prodotti certificati ed eco-sostenibili per la posa di ogni tipo di piastrelle, anche quelle di nuova generazione, di grande formato e di basso spessore.
Consapevole della crescente domanda di materiali complementari alla ceramica come parquet e pavimenti di design - in resina o cementizi - Mapei propone in questa edizione di Cersaie anche soluzioni e prodotti innovativi per questi materiali per soddisfare le nuove richieste dei consumatori e progettisti più esigenti.
Presso la Galleria Mapei, Padiglione 25-26, saranno disposte diverse isole che raccontano la mission dell’Azienda, i prodotti e i sistemi, l’impegno e il contributo di Mapei per la realizzazione dei padiglioni ad Expo Milano 2015.
INTERNAZIONALITÀUna crescita costante
Mapei, fondata nel 1937 da Rodolfo Squinzi, ha sede a Milano, ma ha un’identità internazionale.
A partire dagli anni Sessanta, Mapei fa della crescita internazionale la sua filosofia ed oggi il Gruppo Mapei può contare 70 consociate, 66 stabilimenti produttivi e 18 centri principali di ricerca e sviluppo in 31 paesi nei cinque continenti.
Competitività attraverso l’incremento della produzione e l’abbattimento dei costi e offerta di soluzioni coerenti con le esigenze locali sono alla base di questa strategia. Chiave del successo di Mapei è un efficiente Management locale, coordinato con le strategie corporate del Gruppo. In questo senso la ricerca continua di talenti in tutto il mondo è un altro impegno costante di Mapei.
RICERCA&SVILUPPO E SOSTENIBILITÀGli investimenti Mapei in R&S sempre più Green Oriented
La tradizionale attenzione di Mapei sulla sostenibilità dei suoi prodotti si è focalizzata negli ultimi due anni sulla lotta al “green washing”, cercando di dare ancora maggior trasparenza alla sua azione con la creazione di una funzione ad hoc dedicata alla valutazione dell’impatto ambientale durante tutto il ciclo di vita dei prodotti.
A questo scopo, fra le varie iniziative legate alla sostenibilità a cui partecipa Mapei evidenziamo il “Bando Pubblico per l’Analisi dell’Impronta di Carbonio nel Ciclo di Vita dei Prodotti di Largo Consumo”, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a cui Mapei ha aderito nel 2013.
La partecipazione al Bando ha permesso di analizzare l’emissione di CO2, il principale gas che contribuisce all’effetto serra, nell’intero ciclo di vita dell’adesivo KERAFLEX MAXI S1 ZERØ, al fine di individuare le best practices di “Carbon Management”.
È risultato dallo studio che KERAFLEX MAXI S1 ZERØ è il primo adesivo in Italia ad avere un impatto climalterante nullo in quanto l’emissione residua del gas a effetto serra CO2 è compensata dall’acquisto di crediti ambientali-sociali certificati, che gli hanno permesso di ottenere la carbon neutrality. Idoneo per la posa di pavimentazioni e rivestimenti in ceramica e materiale lapideo, KERAFLEX MAXI S1 ZERØ è inoltre a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), ed è certificato EC1 R PLUS dall’associazione tedesca GEV. Sviluppato con tecnologia Low Dust, che limita la dispersione di polvere in fase di miscelazione, l’adesivo cementizio KERAFLEX MAXI S1 ZERØ rispetta la salute dei posatori. È indicato nella posa di piastrelle ceramiche e materiale lapideo di grande formato negli ambienti interni ed esterni.
L’impegno di Mapei nella salvaguardia dell’ambiente non si ferma qui. Infatti sono molti i prodotti e le tecnologie certificate che contribuiscono alla salvaguardia dell’ecosistema, della salute degli applicatori e degli utenti finali. L’istituto tedesco GEV certifica il bassissimo livello di composti organici volatili (VOC) che vengono rilasciati nell’aria dai prodotti Mapei. La certificazione DER BLAUE ENGEL, invece, certifica la qualità dell’aria per i posatori e gli utilizzatori finali. I prodotti Mapei contribuiscono infine a far acquisire punti per il conseguimento di certificazioni LEED, GREENSTAR, GREENMARK e BREAM per progetti eco-sostenibili.
VARIANTE DI VALICOMapei Partner Tecnico di grandi cantieri
In occasione della costruzione della Variante di Valico, realizzata per il potenziamento dell’Autostrada A1 nella tratta appenninica tra Bologna Casalecchio e Barberino del Mugello, cui Mapei ha partecipato fornendo i propri prodotti dalla fase di scavo fino alle finiture interne, Mapei ha fornito adesivi per la posa di circa 140.000 m2 di piastrelle ceramiche in gres porcellanato di grande formato (1x1 m e 1x3 m) e di basso spessore per il rivestimento della Galleria di Base.
L’intervento ha richiesto l’utilizzo di un adesivo estremamente flessibile e altamente performante. La scelta dei tecnici Mapei è caduta su KERAFLEX MAXI S1 per la sua facilità di applicazione e per l’estrema tenuta delle piastrelle applicate sulle superfici verticali e curve della Galleria di Base. Per la stuccatura delle piastrelle è stato utilizzato il riempitivo epossidico KERAPOXY CQ. La stuccatura realizzata garantisce durabilità, pulibilità e resistenza chimica da muffe e batteri, grazie alla tecnologia BioBlock®.
TECNOLOGIA FAST TRACK READY
Sistemi Mapei per la posa rapida di pavimenti e rivestimenti
La soddisfazione del cliente e delle sue richieste spinge Mapei a studiare e produrre nuovi prodotti e nuove tecnologie ogni anno. I prodotti sviluppati con la tecnologia Fast Track Ready sono stati pensati per venire incontro alle esigenze dei clienti che, per motivi di contenimento dei costi e di impossibilità di chiusura dell’attività, hanno bisogno di sistemi per il ripristino in tempi rapidissimi di pavimenti e rivestimenti nelle attività commerciali, di ristorazione e non solo.
L’ampia proposta di Mapei risolve le diverse esigenze di cantiere e dei diversi materiali da posare. Il sistema rapido per la posa di pavimentazione in ceramica si compone di malte per massetti, adesivi e fugature a presa e asciugamento rapidi. Il vantaggio di usare prodotti formulati con tecnologia Fast Track Ready sta nel fatto che l’asciugatura rapida consente la pedonalità sulla pavimentazione in poche ore, riducendo il disagio dovuto all’inagibilità degli ambienti. Un record!
I prodotti rapidi con tecnologia Fast Track Reay presentati al Cersaie sono: ECO PRIM T, ULTRACOLOR PLUS, ADESILEX P4, NOVOPLAN MAXI, ULTRALITE S1 QUICK, MAPELASTIC TURBO, PLANITOP RASA&RIPARA, PLANITOP FAST 330, ULTRALITE FLEX, MAPECEM PRONTO, TOPCEM PRONTO, NIVORAPID, GRANIRAPID, TOPCEM, MAPECONTACT RELEASE, ELASTORAPID, MAPEFIX EP 470 SEISMIC, MAPEFIX VE SF, PLANIPATCH, MAPELASTIC AQUADEFENSE + MAPEBAND, ULTRABOND MS RAPID, MAPELASTIC AQUADEFENSE, MAPETHERM FLEX RP + MAPETHERM NET.ADESIVI PER PARQUETAdesivi eco per la qualità dell’abitare
Sempre più rivenditori di articoli e prodotti complementari per ceramiche propongono adesivi e soluzioni per la posa del parquet. In questo settore Mapei si è specializzata ed oggi propone una vasta gamma di prodotti per la posa, la protezione e la manutenzione del legno. I prodotti della linea ULTRABOND ECO, sono stati formulati nel rispetto dell’ambiente e della salute degli applicatori. Gli adesivi Mapei sono a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC) e sono certificati GEV e Blauer Engel. Gli adesivi ULTRABOND ECO sono a base di polimeri sililati ed esenti da solventi. Sono adatti per la posa di tutti i parquet, anche su vecchia pavimentazione.
L’ampia gamma di prodotti per parquet investe anche la protezione e la manutenzione del parquet. A base di acqua ed esenti da solvente N-metil-2-pirrolidone (NMP), i prodotti della linea ULTRACOAT sono certificati e di facile applicazione. Appartengono a questa linea fondi, vernici, oli e cere. I prodotti ULTRACOAT sono stati testati presso l’istituto Tedesco T.F.I. ottenendo la conformità alle severe norme europee: resistenza chimica, deformabilità e adesione.
ULTRATOP LOFTL’arredo materico firmato Mapei
Per l’arredo degli ambienti interni Mapei propone ULTRATOP LOFT, pasta cementizia spatolabile dall’effetto moderno e ricercato per gli spazi indoor. Appartengono a questa linea due prodotti: ULTRATOP LOFT F e ULTRATOP LOFT W, il primo a grana grossa e il secondo a grana fine per realizzare i più svariati effetti e soddisfare le richieste del pubblico più sofisticato e i progettisti più creativi.
ASSOPOSAAssociazione per la posa della ceramica
L’Associazione per i professionisti della posa della ceramica è un’organizzazione nata per poter regolamentare la professione e per offrire corsi di formazione e qualificazione agli operatori del settore, specialmente stranieri.
Assoposa certifica la qualità del lavoro dei piastrellisti attraverso l’offerta di corsi teorici e pratici per la qualifica di piastrellista e mastropiastrellista.
Fin dalla sua costituzione, Mapei sostiene Assoposa nel riconoscimento della qualità del lavoro dei posatori. Come Partner Tecnico di Assoposa Mapei fornisce adesivi e prodotti complementari per la posa della ceramica per i corsi organizzati, offre assistenza tecnica e consulenza e infine partecipa ai dibattiti sul tema, offrendo opinioni di esperti e tecnici.
A Cersaie Assoposa farà dimostrazioni di posa qualificata al Padiglione 49 – Stand 10.
EXPO MILANO 2015Mapei interpreta il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”
La partecipazione di Mapei ad Expo Milano 2015 è un altro dei temi presentati a Cersaie 2015. Attraverso sponsorizzazioni, fornitura di prodotti e consulenze della propria Assistenza Tecnica, Mapei ha contribuito alla realizzazione di oltre 65 padiglioni, cluster e opere complementari, in moltissimi dei quali sono state usate piastrelle in ceramica di vario tipo e formato.
Expo Milano 2015 ha rappresentato un’importante occasione di visibilità per Mapei. Infatti è sponsor del Consorzio Orgoglio Brescia con la fornitura di prodotti ai fini della realizzazione dell’Albero della Vita, icona dell’Esposizione Universale e simbolo dell’artigianalità e imprenditoria italiana. Per realizzare la base dove poggia la struttura, Mapei ha fornito adesivi per la posa di porfido e marmo Botticino ed impermeabilizzanti.
Mapei ha contribuito inoltre alla realizzazione del padiglione “The Waterstone” di Intesa Sanpaolo con l’impiego dell’adesivo KERAFLEX MAXI S1 per la posa della ceramica. In questo spazio ha sede il ciclo di incontri “Ecco la Mia Impresa” che vede protagonisti imprenditori italiani nei settori merceologici affini ai temi di Expo.
Mapei è tra le 400 aziende selezionate per presentare la storia del proprio successo.
Parallelamente Mapei è stata coinvolta nella realizzazione dell’unica opera d’arte presente ad Expo 2015, il “Seme dell’Altissimo” di Emilio Isgrò. Il seme d’arancia, ingrandito un miliardo e cinquecento milioni di volte, è realizzato in marmo Altissimo, ricavato dalle Alpi Apuane. Per questa scultura Mapei ha fornito l’adesivo cementizio KERAFLEX MAXI S1 ZERO e la fugatura ad alte prestazioni, idrorepellente e resistente alla muffa, ULTRACOLOR PLUS.
L’Azienda, insieme alla consociata Mapei Corp, è sponsor del Padiglione USA. Il Padiglione è stato progettato dall’architetto James Bieber secondo una strategia sostenibile, strategia affine per utilizzo di materiali a quella perseguita da Mapei nella proposta di soluzioni e sistemi adatti per gli edifici in cui cibi e bevande si lavorano, si distribuiscono e si consumano.
Mapei, da sempre coinvolta ed impegnata nei progetti di riqualificazione urbana della città di Milano, è intervenuta nell’esecuzione di molte opere parallele ad Expo 2015 per rendere omaggio alla sua città in occasione di questa importante Esposizione Universale che la vede per sei mesi al centro del mondo.
Per maggiori informazioni sulla partecipazione di Mapei ad Expo Milano 2015 visitare il sito www.mapeifood.comMAPEI A CERSAIE 2015 - PADIGLIONE 25-26
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[post_content] => Sviluppo e innovazione sono alla base del settore della riqualificazione edilizia e richiedono livelli standard qualitativi elevati sia nelle procedure che nei materiali e nelle tecnologie proposte.
Da anni oramai il Gruppo Mapei - e in special modo la divisione R&S - è coinvolto nella messa a punto di prodotti all’avanguardia in grado di rispondere con le soluzioni migliori alle difficoltà e alle richieste dei cantieri impegnati in interventi di riqualificazioni sia in interno che in esterno.
L’azienda investe ogni anno il 5% del fatturato in ricerca e impiega, in questo settore, circa il 12% di tutti i dipendenti. Anche la sostenibilità deve essere considerata uno strumento per innovare, tutti i prodotti e i sistemi devono rispondere alle più importanti e severe certificazioni di qualità, di ambiente e di sicurezza, sapendo che una maggiore durabilità equivale a un minore utilizzo di materiali e risorse energetiche, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita.
In quest’ottica Mapei ha sviluppato la linea di rasature Planitop a base cementizia e a base calce cemento, le quali, caratterizzate da un elevato potere adesivo a qualsiasi tipo di sottofondo e da un’ottima scorrevolezza, rendono questi prodotti in grado di soddisfare tutte le esigenze applicative.
Appartengono a questa gamma di prodotti PLANITOP RASA & RIPARA e PLANITOP RASA & RIPARA R4.
Planitop Rasa & Ripara: malta cementizia tissotropica di classe R2, fibrorinforzata e a presa rapida per il ripristino non strutturale e la rasatura di superfici in calcestruzzo, orizzontali e verticali, interne ed esterne esposte all’aria e/o in contatto permanente con acqua. Particolarmente indicato per il ripristino rapido di parti degradate in calcestruzzo, cornicioni e frontalini di balconi. Si caratterizza per una bassa permeabilità all’acqua e una bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC). Grazie all’elevata stabilità dimensionale, Planitop Rasa & Ripara riduce i rischi di fessurazioni e cavillature sia in fase plastica che indurita.
Planitop Rasa & Ripara R4: malta cementizia tissotropica strutturale di classe R4, fibrorinforzata e a presa rapida indicata per il ripristino strutturale e la rasatura di superfici in calcestruzzo, orizzontali e verticali, interne ed esterne e per il ripristino di strutture esposte all’aria e/o in contatto permanente con acqua. Planitop Rasa & Ripara si caratterizza per una bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), un’ottima scorrevolezza nella stesura e facilità di finitura di tipo civile con frattazzino di spugna. Idoneo per il ripristino rapido del calcestruzzo degradato di travi, pilastri ed elementi strutturali per i quali è richiesta una malta ad elevate prestazioni meccaniche (R4).
I prodotti PLANITOP RASA & RIPARA e PLANITOP RASA & RIPARA R4 sono caratterizzati da un’alta versatilità in quanto l’aggiunta di Mapetard ES, consente di prolungare la già ottima lavorabilità della malta di ulteriori 15-20 minuti, e un’ottima adesione, sia al vecchio calcestruzzo che ai ferri di armatura.
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[post_content] => A completamento della gamma di adesivi - sigillanti elastici Mapesil e Mapeflex e di fissaggi chimici Mapefix, Mapei lancia sul mercato la nuova gamma MapePUR, schiume poliuretaniche autoespandenti per riempimenti di vuoti e cavità.
Le schiume poliuretaniche MapePUR di Mapei, sono una barriera unica per risolvere i problemi di isolamento termico e acustico.
Gli edifici sono costituiti da differenti elementi edili che tra loro formano inevitabilmente vuoti, intercapedini e discontinuità. Per migliorare l’isolamento termo-acustico di un edificio, nuovo o esistente, è necessario ridurre o eliminare questi vuoti fonte di ponti termici e acustici, agendo anche sul loro riempimento.
Le schiume poliuretaniche sono i prodotti ideali per l’isolamento dal calore, freddo, rumore, perché pratici e di facile utilizzo.
Grazie alla loro immediata reazione chimica con il vapore acqueo, le schiume MapePUR quando estruse, reagiscono immediatamente con l’umidità dell’aria e del supporto, espandendo di volume e riempiendo vuoti e discontinuità anche difficilmente accessibili dall’operatore.
Una volta indurite le schiume poliuretaniche formano una massa isolante e adesiva, leggera ma consistente, facilmente rifinibile e modellabile, che protegge da calore, freddo e rumore, aumentando la sensazione di benessere abitativo.
Con la nuova gamma MapePUR, si completa l’offerta Mapei di prodotti in cartuccia e bomboletta per sigillare, incollare, fissare e riempire, indispensabili per soddisfare le esigenze di tecnici ed artigiani che pretendono il massimo anche dei materiali di finitura.
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[post_content] => Nel cuore della grande manifestazione dedicata all’edilizia e a meno di due mesi dall’Esposizione Universale che vedrà Milano e l’Italia al centro dell’attenzione mondiale, il “Mondo Mapei” presentato a Made 2015, affianca una ricca galleria d’immagini - con le referenze internazionali più recenti, certificate eco-sostenibili secondo i più elevati standard internazionali -a momenti di incontro con tutti i protagonisti dell’edilizia per presentare, insieme alle novità di prodotto, tutta l’ampia gamma di soluzioni che compongono le sue 15 linee di prodotto.
Lo stand - su due piani e con una superficie di circa 600 m2 - si presenta come luogo d’incontro fra tutti gli operatori del settore, dai produttori ai progettisti e applicatori, sino agli utenti finali.
Mapei è presente nei progetti più importanti del mondo a 360°. Scegliere Mapei, offre il vantaggio di interfacciarsi con un “interlocutore unico in cantiere”: per decidere velocemente le soluzioni integrate più efficaci da adottarecon la sicurezza di poter realizzare, a regola d’arte, ogni tipo d’intervento destinato a durare nel tempo.
La sostenibilità come mission aziendale, non come moda
Numerosi prodotti Mapei sono certificati EMICODE EC1 (a bassissima emissione di sostanze organiche volatili) e sono conformi ai requisiti previsti da diversi sistemi internazionali di valutazione di eco-sostenibilità. L’Azienda investe da oltre 30 anni in ricerca eco-sostenibile, impiegando considerevoli risorse per lo sviluppo di soluzioni innovative che rispettano l’ambiente. I prodotti Mapei, frutto dei 18 laboratori di Ricerca e Sviluppo del Gruppo, sono formulati con materie prime innovative, riciclate e ultraleggere, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e sviluppate per ridurre il consumo energetico.
Inoltre l’impegno green di Mapei è in continua evoluzione. Nel 2013 l’Azienda ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente un co-finanziamento per l’analisi dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti.Il progetto rientra nell’ambito del “Programma nazionale per la valutazione dell’impronta ambientale” e prevede l’analisi dell’impronta di carbonio degli adesivi Mapei a base di leganti idraulici per la posa di piastrelle ceramiche, con risultati a norma ISO TS 14067 certificata da Certiquality. I primi adesivi per piastrelle in ceramica e materiale lapideo a emissione residua di gas a effetto serra azzerata tramite compensazione certificata sono KERAQUICK S1 ZERØ grigio e KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio (prodotti e distribuiti solo in Italia e disponibili in altri paesi nelle versioni senza ZERØ). La loro compensazione è stata ottenuta, per gli anni 2012 e 2013, con l’acquisto di crediti ambientali - certificati da EcoWay - acquisiti attraverso progetti di produzione di energia eolica in India. (Ulteriori dettagli sono disponibili al link http://www.mapei.com/IT-IT/carbon-footprint.asp). KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio e KERAQUICK S1 ZERØ grigio sono adesivi innovativi, migliorati, rispettivamente di classe C2TE S1 e C2FT S1, conformi alla norma europea EN 12004, ideali per la posa di piastrelle in ceramica e materiale lapideo, anche di grandi formati. Hanno bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) ed emissione residua di gas a effetto serra azzerata tramite compensazione. La presa rapida che contraddistingue KERAQUICK S1 ZERØ grigio permette di sviluppare un’elevata adesione già 2-3 ore dopo la posa. L’innovativa tecnologia Low Dust di KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio aiuta invece a ridurre la polvere in cantiere contribuendo a soddisfare i requisiti eco-sostenibili relativi alla qualità interna dell’aria, rendendo più agevole e sicuro il lavoro del posatore.
Aspettando Expo 2015
A poche settimane dal 1° maggio, il giorno nel quale apriranno i cancelli di Expo 2015, Mapei presenta con orgoglio, nel suo stand di Made Expo, una panoramica del suo contributo alla costruzione di questo grande evento fornendo i suoi prodotti alle imprese impegnate nella realizzazione dei padiglioni nazionali, dei cluster, dei servizi e delle vie di accesso. Senza naturalmente dimenticare il suo supporto alla realizzazione dell’Albero della Vita e quanto è stato fatto negli ultimi anni per abbellire e rendere più funzionale Milano e l’ampia area che la circonda.
Expo 2015: sistemi di prodotto per il food & beverage
“Nutrire il pianeta, energia per la vita”: Mapei declina il tema di Expo 2015 proponendo i suoi sistemi di prodotto per chi opera nel settore food & beverage. Prodotti altamente evoluti ed ecosostenibili per le industrie alimentari e per tutti quei luoghi dove la sicurezza di chi vi lavora e la bontà di quanto viene prodotto o distribuito sono parte integrante di un processo volto a garantire la genuinità di cibi e bevande. Come dal sistema di pavimentazione a base di poliuretano-cemento per rivestimenti nell’industria del latte e del vino a elevate resistenze chimiche, a quello di pavimentazioni a base poliuretano-cemento per pavimenti industriali a elevate caratteristiche antiscivolo, Mapei, anche in questo ambito, viene scelta per la sua “eccellenza edilizia”.
Tecnologia FastTrack Ready
Oltre alla gestione dei costi, oggi, anche quella del tempo gioca un ruolo molto importante e, soprattutto nelle ristrutturazioni, scegliere Mapei significa avere completezza e velocità di esecuzione.
A Made Expo, in evidenza la TECNOLOGIA FAST TRACK READY SYSTEM messa a punto da Mapei per accelerare ogni fase del costruire. A seconda delle esigenze di cantiere e del tipo di materiale da posare, Mapei offre un’ampia gamma di prodotti FastTrack Ready.
Risanamento del calcestruzzo
Tra i prodotti in evidenza a Made Expo 2015 per il ripristino rapido del calcestruzzo, la malta PLANITOP RASA & RIPARA R4 è una malta cementizia tissotropica, fibrorinforzata a presa rapida per il ripristino strutturale e la rasatura del calcestruzzo. Particolarmente indicata per la riparazione di superfici in calcestruzzo, orizzontali e verticali, interne ed esterne, è idonea per strutture esposte sia all’aria sia in contatto permanente con acqua. Additivata con MAPETARD ES, consente di prolungare la lavorabilità e il tempo di presa di ulteriori 15-20 minuti.
Recupero degli edifici in muratura
A Made Expo i prodotti della linea MAPE-ANTIQUE, a base di Eco-Pozzolana ed esenti da cemento, particolarmente indicati nelle strutture degli edifici storici ma ideali anche negli edifici di nuova costruzione. In questa linea, presentato in anteprima a Made Expo MAPEWALL MURATURA FINE, la malta da muratura traspirante, a elevate prestazioni meccaniche, a base di calce idraulica naturale, a bassissima emissione di VOC, per interventi di allettamento, anche “armati, “rincocciatura” e “scuci-cuci”, all’interno e all’esterno, su murature portanti e di tamponamento in pietra, laterizio, mattone, tufo e miste, anche di pregio.
MAPEWALL MURATURA FINE è indicato per la realizzazione di nuove murature portanti e di tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti, anche in zona sismica e la realizzazione di giunti di allettamento, anche “armati”, per il consolidamento e il rinforzo di murature esistenti, meccanicamente deboli.
Le schiume poliuretaniche della nuova Linea MapePUR
Gli edifici sono costituiti da differenti elementi edili che tra loro formano inevitabilmente vuoti, intercapedini e discontinuità̀. Per migliorare l’isolamento termo-acustico di un edificio, nuovo o esistente, è necessario ridurre o eliminare i vuoti, fonte di ponti termici e acustici, agendo anche sul loro riempimento.
Le schiume poliuretaniche sono i prodotti ideali per l’isolamento dal calore, dal freddo e dal rumore, perché́ pratici e di facile utilizzo.
Mapei oggi semplifica la scelta degli utilizzatori finali attraverso una nuova gamma che, con soli 3 prodotti, disponibili per applicazione manuale o per pistola, soddisfano le esigenze di tutti gli artigiani e professionisti dell’edilizia:
MapePUR Universal Foam, schiuma universale
MapePUR Roof Foam, schiuma per tetti
MapePUR Fire Foam, schiuma resistente al fuoco
MapePUR Cleaner, pulitore per schiuma poliuretanica.
Grout Selection, l’evoluzione del colore
In tema di fugature in grande risalto Grout Selection, la nuova cartella cromatica di riempitivi per fughe. Una selezione di 14 colori, di cui 7 nuovi e 7 già in gamma, per caratterizzare la texture di una parete o di un pavimento in ceramica, cotto, materiale lapideo o mosaico. L’alto valore estetico dei riempitivi colorati per fughe Mapei, li rende particolarmente adatti alla stuccatura di piastrelle “effetto natura” ed “effetto legno”, nuovi trend in tema di rivestimenti ceramici. Tutte le fugature Mapei hanno un bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e sono certificate secondo i più severi standard internazionali.
La nuova selezione di colori è disponibile come fugatura nella versione cementizia ULTRACOLOR PLUS e nella versione epossidica KERAPOXY DESIGN.
Posa e cura del parquet
Per completare i sistemi di posa dei materiali che vivono accanto alla ceramica, Mapei presenta a Made Expo diverse soluzioni in grado di risolvere con successo ogni esigenza di cantiere. Tra queste, il nuovo adesivo monocomponente ad alte prestazioni ULTRABOND ECO S968 1K, conforme alla normativa EN 14293 nella categoria Hard, ideale per la posa di qualsiasi specie legnosa di vario formato su qualsiasi tipo di sottofondo anche riscaldante.
La formulazione dei prodotti ULTRACOAT permette di realizzare sistemi rapidi ad alta e altissima protezione del parquet, potendo così proteggere anche pavimenti con destinazione d’uso ad altissimo transito.Di facile lavorabilità e studiato per incollare perfettamente e in tempi rapidi ogni tipo di legno di qualsiasi formato, anche ULTRABOND ECO S948 1K, è ideale per tutti i pavimenti stratificati e parquet massiccio. In evidenza a Made Expo anche i sistemi di protezione per il parquet della LINEA ULTRACOAT composta da prodotti all’acqua a bassa emissione di VOC ed esenti da NMP.
Posa rapida ed ecosostenibile dei resilienti
In questo ambito, presentato a Made Expo ULTRAPLAN FAST TRACK, la lisciatura autolivellante ad asciugamento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm, ULTRABOND ECO FAST TRACK, adesivo in dispersione acquosa ad alte prestazioni, presa rapida, per il ripristino di pavimenti resilienti e per l'installazione di zoccolini, sgusce e profili e ULTRABOND ECO 550, adesivo a rapida e forte presa, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili, per tutti i tipi di linoleum.
In luce anche ULTRABOND ECO V4 SP FIBER, adesivo universale in dispersione acquosa con fibre, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), per pavimenti resilienti, a tempo aperto molto lungo.
L’impermeabilizzazione mette il turbo
In mostra a Made Expo il nuovo impermeabilizzante cementizio bicomponente elastico MAPELASTIC TURBO, ideale per tutte le stagioni, anche con temperature rigide fino a -5°. La sua forza è nella rapidità di messa in opera, garantita dalla tecnologia Fast Track Ready: in normali condizioni ambientali, bastano solo 4 ore per piastrellare la superficie.
In evidenza anche MAPELASTIC SMART, la malta cementizia bicomponente ad elevata elasticità (con crack-bridging > 2 mm), da applicare a spatola o a rullo, per l’impermeabilizzazione di balconi, terrazze, bagni e piscine.
Leggeri, tenaci, eco-sostenibili i prodotti più evoluti per la posa della ceramica
Dalla Ricerca Mapei nascono prodotti evoluti, in grado di stare al passo coi tempo e, tra le novità proposte a Made Expo 2015 c’è il nuovo ULTRALITE FLEX, della famiglia ULTRALITE, un adesivo leggero ma tenace, per i lavori di tutti i giorni. Con ULTRALITE FLEX si possono posare tutti i tipi di ceramiche; dai mosaici al gres porcellanato sottile (senza rete di rinforzo), al materiale lapideo dimensionalmente stabile, senza escludere tutti i supporti tradizionali, in sovrapposizione, su sottofondi riscaldati e cartongesso. ULTRALITE FLEX, rispetto agli adesivi di pari classificazione permette una resa del 55% in più e consente la posa di circa gli stessi m2 di piastrelle di un sacco di adesivo tradizionale da 25 kg. In fase d’impasto ha una formazione di polvere fortemente limitata, grazie alla tecnologia Low Dust.
Della stessa famiglia e con prestazioni altrettanto eccezionali anche ULTRALITE S1 QUICK, l’adesivo cementizio monocomponente alleggerito ad alte prestazioni, deformabile, a presa e idratazione rapida, scivolamento verticale nullo, ad altissima resa, facile spatolabilità, elevata capacità bagnante, con tecnologia Fast Track Ready, per piastrelle in ceramica, materiale lapideo e piastrelle in grès porcellanato a basso spessore.
Con le stesse caratteristiche, ma con un tempo aperto più allungato, in evidenza a Made Expo anche ULTRALITE S2 QUICK.
Pavimentazioni cementizie e in resina
A Made, particolare attenzione viene data a ULTRATOP LOFT, il nuovo sistema ad alto valore tecnico che si sposa alla perfezione con un notevole impatto estetico per rivestire pavimenti e pareti, ma anche complementi di arredo (mobili, scale), che consente di avere superfici continue, dal forte effetto materico. Il tutto accompagnato da elevate caratteristiche prestazionali di resistenza meccanica e all’abrasione. ULTRATOP LOFT è una pasta cementizia spatolabile, che grazie alla consistenza cremosa consente di realizzare particolari effetti decorativi come i caratteristici spatolati o nuvolati, dalle innumerevoli sfumature di colore. ULTRATOP LOFT è applicabile in verticale e in orizzontale nello spessore di circa 2 mm, in ambienti interni anche sottoposti a intenso traffico pedonale quali esercizi commerciali, ristoranti, hall di hotel, showroom, abitazioni, gallerie e musei.ULTRATOP LOFT si compone di due specifici prodotti: ULTRATOP LOFT F, pasta cementizia spatolabile a grana grossa e ULTRATOP LOFT W, pasta cementizia con granulometria più fine.Entrambi i prodotti sono conformi alla norma europea EN 13813 e possono essere impiegati sia come mano di fondo che come mano di finitura a seconda dell’aspetto estetico che si intende evidenziare sulla superficie finita.Dopo circa 24 ore dall’applicazione dell’ultima mano di ULTRATOP LOFT F o di ULTRATOP LOFT W, la superficie deve essere protetta e resa non assorbente attraverso l’impiego di uno dei prodotti di finitura della gamma MAPEFLOOR FINISH. ULTRATOP LOFT F e ULTRATOP LOFT W sono forniti nei colori bianco e natural (beigetendente al marrone chiaro). Entrambi i prodotti possono essere miscelati con ULTRATOP COLOR PASTE, in modo da ottenere molteplici varianti cromatiche.
Nuove finiture ad alto valore aggiunto
Sono due le novità presentate in anteprima a Made Expo che vanno ad arricchire l’ampia Linea Finiture di Mapei. A cominciare da DURSILITE PLUS, l’idropittura murale igienizzante per interni lavabile, traspirante e resistente alle muffe con tecnologia BioBlock®. È ideale per le superfici interne vecchie, nuove o già verniciate dove si vuole conferire al supporto resistenza alla crescita delle muffe abbinando un piacevole aspetto estetico liscio, opaco, con bassa ritenzione dello sporco ed elevato punto di bianco.
L’altra new entry è QUARZOLITE HF PLUS, pittura acrilica igienizzante con quarzo granulare e con tecnologia BioBlock®, per esterni e interni, durevole, riempitiva e indicata per la finitura di pareti dove per condizioni ambientali particolari è facilitata la crescita di alghe, muffe e funghi.
New entry tra i prodotti della gamma MAPETHERM
La Linea di prodotti per l’isolamento termico a cappotto di edifici Mapetherm si presenta a Made Expo con un nuovo prodotto: è MAPETHERM FLEX RP, rasante elastico in pasta, fibrato, esente da cemento, alleggerito, resistente alle aggressioni biologiche, per esterni e interni, applicabile a spatola, con tecnologia Fast Track Ready.
Colorabile e disponibile in due granulometrie (mm 0,5 e mm 1,5) è la risposta giusta per la rasatura armata di pannelli isolanti e sistemi d’isolamento termico a cappotto e utilizzabile anche per il recupero di sistemi d’isolamento termico degradati.
VA.GA. e Polyglass, le consociate Mapei a Made Expo
Presenti, a Made Expo anche due società che fanno parte del Gruppo Mapei:
VA.GA. azienda specializzata nella produzione di sabbie e ghiaie silicee, presenta all’interno dello stand Mapei tre nuovi prodotti: VAGALighTher, la malta da intonaco super leggera, particolarmente indicata per la realizzazione di sistemi termoisolanti e di intonaci protettivi antincendio; RASA+, rasatura cementizia idrofuga monocomponente a granulometria fine e VAGAQUARZ, miscela pronta all’uso a base di inerti minerali naturali (quarzi), di elevata durezza, idonea a proteggere le pavimentazioni in calcestruzzo.
POLYGLASS, azienda specialista nella produzione di membrane impermeabilizzanti e sistemi isolanti per l’edilizia - nello stand C05-D10 al Padiglione 6 - espone tutta la sua gamma completa di prodotti con soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze di impermeabilizzazione: membrane bituminose, manti sintetici in PVC-P e FPO, membrane autoadesive e superleggere.
Mapei con Avisa
Mapei è presente a Made Expo, con un proprio spazio e propri tecnici, anche presso lo stand di AVISA - Padiglione 06 - Stand G35 P.zza AVISA - l'Associazione di settore di Federchimica che rappresenta le imprese produttrici di adesivi e sigillanti, inchiostri da stampa e serigrafici, pitture e vernici.
MAPEI A MADE EXPO 2015
Fiera Milano Rho, 18-21 marzo 2015
Padiglione 6 – Stand A01-C10
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[post_content] => “The Best Combination” per costruire una qualità unica al mondo. “La combinazione migliore”, la sinergia vincente, è quella fra Mapei e gli applicatori, i progettisti, i contractor, gli architetti e tutti coloro che la scelgono in tutto il mondo per ottenere i più grandi risultati nel mondo dell’edilizia.
Un key claim per sottolineare anche che la leadership internazionale di Mapei nel settore degli adesivi e dei prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo nasce da un know-how senza paragoni. Qui si combinano molteplici valori: specializzazione nel mondo dell’edilizia, internazionalizzazione, ricerca e sviluppo di prodotti sempre più evoluti, servizio personalizzato alla clientela, lavoro d’équipe, attenzione all’ambiente e alla salute degli applicatori e utilizzatori, cura delle risorse umane. Pilastri che sostengono il successo dell’Azienda e che vengono messi in luce a Domotex 2015, nella Hall 7 – Stand A28.
Al centro della più importante manifestazione internazionale dedicata ai rivestimenti di pavimenti tessili, resilienti e legno, moquette e tappeti, il “Mondo Mapei” è uno spazio espositivo nel quale il visitatore può apprezzare l’esposizione di sistemi di prodotto studiati per rispondere a ogni esigenza del professionista dell’edilizia.
Caratterizzato dalle illustrazioni di Carlo Stanga, dalle referenze internazionali - certificate eco-sostenibili secondo i più severi standard internazionali - e dai più evoluti prodotti che oggi offre l’Azienda, lo stand si presenta come luogo d’incontro fra tutti gli operatori del settore, dai produttori ai progettisti e applicatori, sino agli utenti finali.
La sostenibilità come priorità, non come moda
Numerosi prodotti Mapei sono certificati EMICODE EC1 (a bassissima emissione di sostanze organiche volatili) e risultano conformi ai requisiti previsti da diversi sistemi internazionali di valutazione di eco-sostenibilità. L’Azienda investe da oltre 30 anni in ricerca eco-sostenibile, impiegando considerevoli risorse per lo sviluppo di soluzioni innovative che rispettano l’ambiente. I prodotti Mapei, frutto dei 18 laboratori di Ricerca e Sviluppo del Gruppo, sono formulati con materie prime innovative, riciclate e ultraleggere, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e sviluppate per ridurre il consumo energetico.
Persone reali per promuovere prodotti forti, evoluti e… vincenti
Le immagini della campagna pubblicitaria di specifici prodotti, che sostengono il concetto “The Best Combination”, hanno come protagonisti persone reali, per testimoniare in modo diretto ed emotivamente efficace il rapporto sempre più stretto e di successo tra l’Azienda e i suoi molteplici interlocutori.
A Domotex 2015, Mapei presenta tutti i suoi nuovi prodotti di punta: forti, evoluti e…vincenti!
La giuria del premio Innovations@Domotex 2015 presieduta dal noto designer industriale Stefan Diez, ha assegnato a Mapei, tra i 46 partecipanti alla gara nella categoria “Applicazioni e Installazioni”, tre premi: due relativi ai prodotti ULTRABOND ECO S968 1K e ULTRABOND ECO V4 SP FIBER e uno al contenitore particolare MAPEBOX, per l’innovativa tecnologia che li contraddistingue.
Sistemi completi per ogni esigenza
A Domotex Mapei espone tutti i suoi sistemi completi garantiti nel tempo e in grado di risolvere ogni problema di cantiere. Si va dai Sistemi in resina per le pavimentazione sportive, ai primer, gli adesivi e le finiture che compongono il Sistema per la posa del legno con il Sistema di isolamento acustico per la posa delle pavimentazioni di legno; dal Sistema di autolivellanti e rasature tissotropiche a bassissima emissione di sostanze organiche volatili, al Sistema per la preparazione di massetti durabili nel tempo; dal Sistema di primer e adesivi per l’installazione di materiali resilienti e tessili, al Sistema per l’installazione dell’erba artificiale nei campi sportivi.
TecnologiaFastTrack Ready
In luce a Domotex è anche la tecnologia FastTrack Ready messa a punto da Mapei e che riduce il tempo e il numero di operazioni necessarie per completare la posa di un rivestimento o di un pavimento. A seconda delle esigenze di cantiere e del tipo di materiale da posare, Mapei offre un’ampia gamma di prodotti FastTrack Ready. A Domotex, tra i prodotti che consentono la messa in opera di pavimentazioni resilienti in poche ore, in primo piano Planiprep Fast Track, Ultraplan Fast Track, Mapecontact Release, Ultrabond Eco Fast Track.Nuovi adesivi affidabili e garantiti nel tempo Gli adesivi per parquet Mapei permettono una posa eco-sostenibile; infatti, in questo ambito di applicazione è in evidenza al Domotex il nuovo adesivo monocomponente ad alte prestazioni ULTRABOND ECO S968 1K, conforme alla normativa EN 14293 nella categoria Hard, ideale per la posa di qualsiasi specie legnosa di vario formato su qualsiasi tipo di sottofondo anche riscaldante.
Di facile lavorabilità estudiato per incollare perfettamente e in tempi rapidi ogni tipo di legno di qualsiasi formato, anche ULTRABOND ECO S948 1K, è ideale per tutti i pavimenti stratificati e parquet massiccio.
Per la posa rapida ed ecosostenibile dei resilienti sono numerose le novità :
PLANIPREP FAST TRACK, rasatura cementizia tissotropica fine ad asciugamento ultrarapido, idonea per livellare e rasare all’interno di sottofondi nuovi o preesistenti, rendendoli idonei a ricevere in tempi molto rapidi ogni tipo di pavimentazione, inclusi resilienti e tessili;
ULTRAPLAN FAST TRACK, lisciatura autolivellante ad asciugamento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm;
ULTRABOND ECO FAST TRACK, adesivo in dispersione acquosa ad alte prestazioni, presa rapida, per il ripristino di pavimenti resilienti e per l'installazione di zoccolini, sgusce e profili;
ULTRABOND ECO 550, adesivo a rapida e forte presa, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili, per tutti i tipi di linoleum;
ULTRABOND ECO VS 90 PLUS, adesivo universale in dispersione acquosa per la posa di pavimenti resilienti;
PLANITEX D15, autolivellante a bassissima emissione di sostanze organiche volatili, con eccellenti proprietà di scorrimento e di asciugatura particolarmente adatto per essere utilizzato in edifici di grandi dimensioni.
Pur non essendo una novità di quest’anno, una menzione particolare va al premiato ULTRABOND ECO V4 SP FIBER, adesivo universale in dispersione acquosa con fibre, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), per pavimenti resilienti, a tempo aperto molto lungo.
MAPEBOX, l'innovativo contenitore Mapei
Presentato e subito premiato a Domotex 2015, MAPEBOX è il moderno contenitore flessibile che contiene 800 kg di malta secca facilmente pompabile permettendo non solo una rimozione del prodotto senza polvere, ma anche un risparmio di tempo, evitando la miscelazione particolarmente faticosa dei singoli sacchi di prodotto in cantiere. Ideale per riempire grandi aree dai 130 m2 in su con 3 mm di spessore, vengono oggi fornite delle ricariche di ULTRAPLAN ECO PLUS, PLANITEX D10 e ULTRAPLAN MAXI in contenitori di cartone usa e getta.
MAPEI A DOMOTEX 2015
Hannover (Germania), 17-20 Gennaio 2015
Hall 7 – Stand A28
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[post_content] => La mostra Grattanuvole - Un secolo di grattacieli a Milano inaugurata oggi e aperta fino al prossimo 6 dicembre presso la Fondazione Riccardo Catella, è sponsorizzata, fra gli altri, da Mapei.
Ideata dal Politecnico di Milano e dalla Fondazione Riccardo Catella e curata da Alessandra Coppa, è dedicata a un secolo di storia del costruire in alto a Milano, dal 1914 ad oggi, con oltre 80 grattacieli tra torri e abitazioni alte. Fulcro dell’esposizione il nuovo skyline tratteggiato dai grattacieli di Porta Nuova.
Nei mesi di novembre e dicembre la mostra Grattanuvole sarà supportata da tre eventi collaterali. Il 15 novembre, presso la Fondazione Catella, si svolgerà il laboratorio per bambini Grattanuvole LEGOLabKids. Il 20 novembre, dalle 9.30 alle 13.30 presso il Politecnico di Milano, si terrà un Convegno Scientifico, mentre il 4 dicembre, dalle 18.30 alle 20.30 presso l’Urban Center Galleria Vittorio Emanuele di Milano è previsto un dibattito pubblico.
Con la mostra Grattanuvole, Mapei sponsorizza ancora una volta iniziative e progetti che “puntano in alto”. Negli anni, infatti, l’Azienda si è resa protagonista delle più prestigiose referenze “costruite in altezza”, sia nel mondo (Victoria Towers di Hong Kong, Burj Khalifa di Dubai, Marina Bay Sands di Singapore) sia in Italia, e in particolare nella città di Milano.
Mapei, con i suoi prodotti e sistemi, contribuisce da sempre alla valorizzazione e al progresso edilizio del capoluogo lombardo. Pensiamo per esempio al grattacielo Pirelli, in zona stazione Centrale, alla cui realizzazione nel 1956 partecipò anche Mapei, con la fornitura di prodotti per la rasatura e gli adesivi per la messa in opera dei pavimenti sopraelevati, progettati dall’architetto Giò Ponti. Nello stesso edificio, Mapei ha dato nel 2002 il suo contributo all’intervento di restauro con prodotti per il rinforzo strutturale e per le finiture delle superfici interne ed esterne.
L’Azienda si è resa inoltre protagonista di innovativi progetti come la Torre Isozaki, dell’architetto Arata Isozaki, che con i suoi 200 metri svetta sul quartiere City Life, e alla cui realizzazione Mapei ha contribuito con la fornitura, fra gli altri, degli additivi per calcestruzzo; o al progetto Residenze City Life, degli architetti Zaha Hadid e Daniel Libeskind, realizzato con i prodotti Mapei sin dai getti di calcestruzzo. In particolare, per City Life, esempio di progettazione eco-sostenibile, l’Azienda ha fornito prodotti della linea additivi, sistemi per la posa di parquet e ceramica per pavimenti e rivestimenti e sistemi per il risparmio energetico, con le finiture e i sistemi di impermeabilizzazione. Inoltre la continuità di collaborazione con l’architetto Daniel Libeskindha coinvolto Mapei nel sostegno al convegno Problematiche del costruire in altezza che si è tenuto a novembre 2012. L’incontro si è svolto all’Università IUAV di Venezia ed è stato un’occasione di confronto e dibattito tra i diversi soggetti che operano nel mercato delle costruzioni. Una giornata di studio che si è conclusa con la lectio magistralis di Libeskind. Mapei ha partecipato al convegno in qualità di sostenitore, ma anche di relatore con un intervento sui materiali innovativi.
Mapei ha partecipato anche alla realizzazione di Palazzo Lombardia (161,3 metri di altezza), nuova sede della Regione, progettato da Pei Cobb Freed & Partners-New York con Caputo Partnership e Sistema Duemila-Milano, dove sono stati usati prodotti per la rasatura delle superfici e la posa di alcuni rivestimenti; e dell’imponente progetto Porta Nuova, un quartiere che ha cambiato il volto dello skyline di Milano e che lancia nuove sfide costruttive. Le soluzioni Mapei più innovative sono state usate nel Quartier Generale Unicredit, a Porta Nuova Garibaldi, progettato da Pelli Clarke Pelli Architects, composto da tre edifici a torre di cui uno a 231 m di altezza, dove l’Azienda ha fornito i prodotti per l’impermeabilizzazione e la posa delle piastrelle; nel Bosco Verticale, a Porta Nuova Isola, progettato da Boeri Studio e caratterizzato da un ricco ecosistema vegetale, dove Mapei ha fornito i prodotti per la posa delle piastrelle; negli Edifici E1/E2 a Porta Nuova Garibaldi, progettato da Studio Piuarch, dove l’Azienda ha fornito i prodotti per la realizzazione e la verniciatura della pavimentazione in resina sui corridoi e sulle scale; e infine nelle torri Solea, Solaria e Aria, progettate da archh Bernardo Fort-Brescia e Laurinda Spear di Arquitectonica e dall’arch. Paolo Caputo di Caputo Partnership, un complesso residenziale nel cuore del quartiere Porta Nuova Varesine, dove Mapei ha fornito i prodotti per la realizzazione di massetti galleggianti fonoisolanti, della posa del parquet e di lastre in pietra.
Una curiosità? All’interno dell’area Garibladi/Cimitero monumentale, Mapei ha partecipato agli interventi di riqualificazione di un monumento-simbolo del quartiere: la Torre dell’Acqua, conosciuta anche come Torre Arcobaleno, su progetto di ODD Design. Un progetto degli Anni ’90 che, con i suoi colori, è diventato icona dei mondiali di calcio.
Ricordiamo inoltre che Mapei, tra il 2012 e il 2013, è stata protagonista di un altro importante progetto residenziale del quartiere Maciachini: la Giax Tower, degli architetti De Architectura srl, Stefania Beltrame & Sandra Gelmetti Architetti Ass. L’edificio a torre di via Imbonati, a Milano, è composto da 106 appartamenti e 25 piani fuori terra. Per la realizzazione della struttura, Mapei ha fornito i prodotti per la realizzazione dei massetti galleggianti fonoisolanti, per la posa e la stuccatura di piastrelle in gres porcellanato e per la posa del parquet.
La partnership Mapei con progettisti, imprese, applicatori e committenti impegnati in grandi progetti, parte dalla radicata convinzione che l’architettura di qualità non può prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente e dalla tutela della salute degli operatori professionali. L’Azienda infatti promuove concretamente la sostenibilità, aderendo a programmi e organizzazioni internazionali. Molti prodotti hanno il marchio EMICODE EC1 (a bassissima emissione di VOC) ed EMICODE EC1 PLUS (a bassissima emissione di composti organici volatili-PLUS), entrambi rilasciati dall’Istituto tedesco GEV (Gemeinschaft Emissionskontrollierte Verlegewerkstoffe, Klebstoffe und Bauprodukte e.V.), di cui Mapei è membro. Altri prodotti sono certificati DER BLAUE ENGEL, marchio tedesco che garantisce ai posatori e agli utilizzatori finali una buona qualità dell’aria. Le soluzioni Mapei possono inoltre contribuire all’assegnazione di punti validi per il conseguimento di certificazioni per progetti eco-sostenibili come: LEED, “The Leadership in Energy and Environmental Design”, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (per il Nord America e parte dell’Europa); GREEN STAR, in accordo con il Green Building Council Australia; GREEN MARK, promosso dalla Building and Construction Authority di Singapore, per Singapore, BREEAM “BRE Environmental Assessment Method” per il Regno Unito e la Scandinavia. Le avanzate soluzioni tecnologiche Mapei contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’applicatore e dell’utilizzatore.
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[post_content] => Un cantiere grande come il mondo. Per costruire una qualità unica al mondo. La leadership Mapei scaturisce da un know-how senza paragoni: specializzazione nel mondo dell’edilizia, internazionalizzazione, ricerca e sviluppo di prodotti sempre più evoluti, servizio personalizzato alla clientela, lavoro d’équipe, attenzione alla salute degli applicatori e fruitori, cura delle risorse umane. Pilastri che sostengono il successo dell’Azienda e che vengono messi in luce a Cersaie 2014, in uno spazio espositivo di oltre 800 m2, nella Galleria della fiera di Bologna sopra i padiglioni 25-26.
Nel cuore della più importante manifestazione internazionale dedicata alla ceramica, il mondo Mapei è scandito dalle illustrazioni di Carlo Stanga, dalle referenze internazionali più recenti - certificate eco-sostenibili secondo i più severi standard internazionali - e dai più evoluti prodotti che offre oggi l’Azienda. Spazio anche al grande sport di serie A, con pannelli dedicati al Sassuolo Calcio di cui Mapei è proprietaria e Main sponsor e alla Pallacanestro Reggiana, di cui l’Azienda è co-sponsor. Entrambe le squadre sono impegnate nella nuova stagione di campionato 2014-2015.
Ad accogliere i visitatori un percorso multimediale e multisensoriale che pone al centro cinque “isole”, ciascuna dedicata a un tema o a una novità sugli innovativi sistemi Mapei: le fugature della GROUT SELECTION con focus su KERAPOXY CQ, gli adesivi ULTRALITE con focus su ULTRALITE FLEX, i rivestimenti cementizi decorativi ULTRATOP LOFT, gli impermeabilizzanti MAPELASTIC con focus su MAPELASTIC TURBO. Una quinta “isola” è dedicataalla sostenibilità in edilizia. Ad arricchire lo stand, pannelli ed espositori tridimensionali che ricreano gli ambienti tipici di un cantiere dove progettisti, applicatori, operatori di settore e utenti finali possono apprezzare l’esposizione di una gamma completa di prodotti con sistemi studiati per rispondere a ogni esigenza del professionista del mondo dell’edilizia: tanto nelle aree industriali e commerciali quanto in quelle residenziali, venendo incontro alle esigenze del piccolo intervento fino al grande cantiere. Sono molti e in ogni parte del mondo, infatti, i progetti realizzati che confermano come la qualità Mapei è preferita nei diversi settori costruttivi.
Eventi:
- Martedì 23 settembre, 10.00-11.30, Colazione da Mapei. Presentazione alla stampa dei prodotti novità. Evento su invito.
Eventi collaterali:
- A Cersaie 2014, Mapei sostiene la Città della Posa, la mostra/laboratorio collocata nel padiglione 34, che ospiterà lezioni teoriche e pratiche di taglio e posa di piastrelle ceramiche utilizzando prodotti Mapei. L’iniziativa è rivolta sia ai posatori sia ad architetti e progettisti che vogliono conoscere le tecniche per l’utilizzo delle diverse tipologie di piastrelle (grande formato, supersottile, ecc.)
La sostenibilità non è una modaCompensiamo al 100% le emissioni di CO2Per Mapei la sostenibilità è un impegno, non una moda. L’Azienda investe da oltre 30 anni in ricerca eco-sostenibile, impiegando considerevoli risorse per lo sviluppo di soluzioni innovative che rispettano l’ambiente. I prodotti Mapei, frutto dei 18 laboratori di Ricerca e Sviluppo del Gruppo, sono formulati con materie prime innovative, riciclate e ultraleggere, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e sviluppate per ridurre il consumo energetico. L’Azienda promuove concretamente la sostenibilità, aderendo a programmi e organizzazioni internazionali. Molti prodotti hanno il marchio EMICODE EC1 (a bassissima emissione di VOC) ed EMICODE EC1 PLUS (a bassissima emissione di composti organici volatili-PLUS), entrambi rilasciati dall’Istituto tedesco GEV (Gemeinschaft Emissionskontrollierte Verlegewerkstoffe, Klebstoffe und Bauprodukte e.V.), di cui Mapei è membro. Altri prodotti sono certificati DER BLAUE ENGEL, marchio tedesco che garantisce ai posatori e agli utilizzatori finali una buona qualità dell’aria. Le soluzioni Mapei possono inoltre contribuire all’assegnazione di punti validi per il conseguimento di certificazioni per progetti eco-sostenibili come: LEED, “The Leadership in Energy and Environmental Design”, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (per il Nord America e parte dell’Europa); GREEN STAR, in accordo con il Green Building Council Australia; GREEN MARK, promosso dalla Building and Construction Authority di Singapore, per Singapore, BREEAM “BRE Environmental Assessment Method” per il Regno Unito e la Scandinavia. Le avanzate soluzioni tecnologiche Mapei contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’applicatore e dell’utilizzatore.
L’impegno green di Mapei è in continua evoluzione. Nel 2013 l’Azienda ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente un co-finanziamento per l’analisi dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti. Il progetto, ancora in corso, rientra nell’ambito del “Programma nazionale per la valutazione dell’impronta ambientale” e prevede l’analisi dell’impronta di carbonio degli adesivi Mapei a base di leganti idraulici per la posa di piastrelle ceramiche, con risultati a norma ISO TS 14067 certificata da Certiquality. I primi adesivi per piastrelle in ceramica e materiale lapideo a emissione residua di gas a effetto serra azzerata tramite compensazionecertificata sono KERAQUICK S1 ZERØ grigio e KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio (prodotti e distribuiti solo in Italia e disponibili in altri paesi nelle versioni senza ZERØ). La loro compensazione è stata ottenuta, per gli anni 2012 e 2013, con l’acquisto di crediti ambientali - certificati da EcoWay - acquisiti attraverso progetti di produzione di energia eolica in India. (Ulteriori dettagli sono disponibili al link http://www.mapei.com/IT-IT/carbon-footprint.asp).
KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio e KERAQUICK S1 ZERØ grigio sono adesiviinnovativi, migliorati, rispettivamente di classe C2TE S1 e C2FT S1, conformi alla norma europea EN 12004, ideali per la posa di piastrelle in ceramica e materiale lapideo, anche di grandi formati. Hanno bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) ed emissione residua di gas a effetto serra azzerata tramite compensazione. La presa rapida che contraddistingue KERAQUICK S1 ZERØ grigio permette di sviluppare un’elevata adesione già 2-3 ore dopo la posa. L’innovativa tecnologia Low Dust di KERAFLEX MAXI S1 ZERØ grigio aiuta invece a ridurre la polvere in cantiere contribuendo a soddisfare i requisiti eco-sostenibili relativi alla qualità interna dell’aria, rendendo più agevole e sicuro il lavoro del posatore.
Grout Selection, l’evoluzione del colore
Le fughe sono una scelta di personalizzazione che completa ogni progetto, in interni come in esterni. La novità Mapei a Cersaie 2014 è Grout Selection, la nuova cartella cromatica di riempitivi per fughe. Una selezione di 14 colori, di cui 7 nuovi e 7 già in gamma, per caratterizzare la texture di una parete o di un pavimento in ceramica, cotto, materiale lapideo o mosaico. All’interno dello stand, nell’ “isola” dedicata, ogni colore è abbinato a una piastrella, ciascuna fornita per l’occasione da un produttore di ceramica. L’alto valore estetico dei riempitivi colorati per fughe Mapei, li rende particolarmente adatti alla stuccatura di piastrelle “effetto natura” ed “effetto legno”, nuovi trend in tema di rivestimenti ceramici. Tutte le fugature Mapei hanno un bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e sono certificate secondo i più severi standard internazionali. Grazie alle innovative tecnologie BioBlock e DropEffect, impediscono la formazione di muffe e riducono l’assorbimento di acqua superficiale. Grout Selection è un’evoluzione della già ampia gamma di Fughe Colorate Mapei. La nuova selezione di colori è disponibile come fugatura nella versione cementizia ULTRACOLOR PLUS e nella versione epossidica KERAPOXY DESIGN. ULTRACOLOR PLUS è una malta ad alte prestazioni, modificata con polimero, antiefflorescenze, per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa e asciugatura rapidi, idrorepellente e resistente alla muffa, disponibile in 30 colori. KERAPOXY DESIGN è una malta epossidica bicomponente, decorativa (disponibile in 25 colori), translucida antiacida per la stuccatura di mosaico vetroso, piastrelle ceramiche e materiale lapideo di particolare valore estetico da impiegare anche in combinazione con MAPEGLITTER, glitter colorati metallizzati a base di poliestere, alluminio e resina epossidica. Grout Selection è disponibile anche come sigillante nella versione MAPESIL AC, sigillante siliconico a reticolazione acetica, resistente alle muffe ed esente da solventi, per sigillare vetro, ceramica e alluminio anodizzato. Da oggi disponibile in 30 colori, più trasparente.
KERAPOXY CQ, la fugatura batteriostatica
Per il settore industriale, Mapei ha sviluppato soluzioni speciali di riempitivi epossidici per fughe: la gamma KERAPOXY, particolarmente indicata per l’incollaggio e la stuccatura di piastrelle in ambienti che richiedono un’elevata resistenza chimica. In mostra a Cersaie 2014 KERAPOXY CQ, il riempitivo epossidico antiacido e batteriostatico,disponibile in 21 colori. Le sue proprietà batteriostatiche sono garantite dalla tecnologia BioBlock Mapei e sono certificate dall’Università di Modena in conformità alla norma ISO 22196:2007.Leggeri, tenaci, eco-sostenibili. Abbiamo i prodotti più evoluti per la posa della ceramica
Il mondo della ceramica è da tempo impegnato a realizzare piastrelle sempre più sottili, di grande formato e con linee produttive sempre più rispondenti a requisiti eco-sostenibili. Dalla Ricerca Mapei nascono prodotti evoluti, in grado di stare al passo coi tempi. Oltre agli innovativi adesivi cementizi ZERØ, tra le novità proposte a Cersaie 2014 c’è il nuovo ULTRALITE FLEX, della famiglia ULTRALITE. Un adesivo leggero ma tenace, per i lavori di tutti i giorni. Ottime le sue prestazioni e con un prezzo molto competitivo. Con ULTRALITE FLEX si possono posare tutti i tipi di ceramiche; dai mosaici al gres porcellanato sottile (senza rete di rinforzo), al materiale lapideo dimensionalmente stabile, senza escludere tutti i supporti tradizionali, in sovrapposizione, su sottofondi riscaldati e cartongesso. ULTRALITE FLEX è classificato C2TE secondo le norme EN 12004, ha bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) - certificatoEMICODE EC 1 R PLUS dal GEV - e contribuisce all’ottenimento di crediti LEED. Rispetto agli adesivi di pari classificazione permette una resa del 55% in più. Il pratico sacco con maniglia, di soli 15 kg (grazie alla tecnologia Ultralite), consente la posa di circa gli stessi m2 di piastrelle di un sacco di adesivo tradizionale da 25 kg. In fase di impasto ha una formazione di polvere fortemente limitata, grazie alla tecnologia Low Dust.
L’impermeabilizzazione mette il “turbo”
In mostra a Cersaie 2014 il nuovo impermeabilizzante cementizio bicomponente elastico MAPELASTIC TURBO, ideale per tutte le stagioni, anche con temperature rigide fino a +5°. La sua forza è nella rapidità di messa in opera, garantita dalla tecnologia Fast Track Ready. MAPELASTIC TURBO si applica anche in caso di alta umidità ambientale e con sottofondi non perfettamente asciutti, per impermeabilizzare terrazzi e balconi, sia su massetti di nuova realizzazione che in sovrapposizione al rivestimento esistente, prima della posa di rivestimenti ceramici, lapidei o mosaici. In normali condizioni ambientali, bastano solo 4 ore per piastrellare la superficie. In combinazione con ELASTORAPID, GRANIRAPID o ULTRALITE S1 QUICK e ULTRACOLOR PLUS, MAPELASTIC TURBO rende più veloci l’impermeabilizzazione, la posa delle piastrelle e la successiva stuccatura. Ciò con notevoli vantaggi per l’applicatore, che ha a disposizione un sistema: facilmente lavorabile, applicabile in tutte le stagioni, con elevata produttività giornaliera, lavorabilità nel secchio superiore a 45 minuti, massima resa (1 kit=15 m2) e ridotti tempi di attesa. MAPELASTIC TURBO è marcato CE in accordo alle normative EN 14891 ed EN 1504-2.
Soluzioni certificate, oltre la ceramica
Per completare i sistemi di posa dei materiali che vivono accanto alla ceramica, Mapei presenta a Cersaie diverse soluzioni in grado di risolvere con successo ogni esigenza di cantiere. Da quelle per la posa e la cura dei pavimenti in legno, ai sistemi per la realizzazione di pavimentazioni cementizie e in resina, senza escludere gli innovativi sistemi per il benessere abitativo, il rinforzo strutturale, le finiture murali e l’arredo urbano.
Posa e cura del parquet
La novità per la posa del parquet prefinito presentata in questa edizione di Cersaie è ULTRABOND ECO S940 1K. Un adesivo monocomponente a base di polimeri sililati, ideale per la posa di tutti i pavimenti in legno prefiniti multistrato e pavimenti in legno massiccio di medio formato, con larghezza massima di 9 cm. Senza solventi, ha bassissime emissioni di sostanze organiche volatili (VOC) ed è certificato EMICODE EC1 R PLUS dal GEV.
Rivestimenti cementizi e in resina
Un alto valore tecnico che si sposa alla perfezione con un notevole impatto estetico. Sono queste le caratteristiche del rivestimento cementizio ULTRATOP LOFT. Un nuovo sistema per rivestire pavimenti e pareti, ma anche complementi di arredo (mobili, scale), che consente di avere superfici continue, dal forte effetto materico. Il tutto accompagnato da elevate caratteristiche prestazionali di resistenza meccanica e all’abrasione. ULTRATOP LOFT è una pasta cementizia spatolabile, che grazie alla consistenza cremosa consente di realizzare particolari effetti decorativi come i caratteristici spatolati o nuvolati, dalle innumerevoli sfumature di colore. ULTRATOP LOFT è applicabile in verticale e in orizzontale nello spessore di circa 2 mm, in ambienti interni anche sottoposti a intenso traffico pedonale quali esercizi commerciali, ristoranti, hall di hotel, showroom, abitazioni, gallerie e musei. ULTRATOP LOFT si compone di due specifici prodotti: ULTRATOP LOFT F,pasta cementizia spatolabile a grana grossa e ULTRATOP LOFT W, pasta cementizia con granulometria più fine. Entrambi i prodotti sono conformi alla norma europea EN 13813 e possono essere impiegati sia come mano di fondo che come mano di finitura a seconda dell’aspetto estetico che si intende evidenziare sulla superficie finita. Dopo circa 24 ore dall’applicazione dell’ultima mano di ULTRATOP LOFT F o di ULTRATOP LOFT W, la superficie deve essere protetta e resa non assorbente attraverso l’impiego di uno dei prodotti di finitura della gamma MAPEFLOOR FINISH. ULTRATOP LOFT F e ULTRATOP LOFT W sono forniti nei colori bianco e natural (beige tendente al marrone chiaro). Entrambi i prodotti possono essere miscelati con ULTRATOP COLOR PASTE, in modo da ottenere molteplici varianti cromatiche.
Rinforzo strutturale
In Italia i problemi connessi alla conservazione e alla prevenzione sismica del patrimonio edilizio ordinario (tra cui molti edifici scolastici) e di pregio storico-monumentale sono oggetto di crescente attenzione. In alternativa ai materiali e alle tecniche di rinforzo tradizionali, Mapei ha messo a punto MAPEWRAP EQ SYSTEM l’innovativo sistema di protezione sismica, sotto forma di “carta da parati”, che permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di terremoto. Una delle criticità maggiori degli edifici colpiti da sisma, infatti, sta proprio nella difficoltà per le persone di lasciare i locali per effetto dei danni provocati nei confronti degli elementi strutturali e non. Fanno parte della famiglia MAPEWRAP, l’adesivo all’acqua pronto all’uso MAPEWRAP EQ ADHESIVE e il tessuto bidirezionale in fibra di vetro apprettato MAPEWRAP EQ NET per il presidio sismico delle partizioni secondarie degli edifici.
L’evoluzione di MAPEWRAP EQ SYSTEM è la “seismic wallpaper” EQ DEKOR. Un’idea esclusiva Mapei per Inkiostro Bianco - Creative Thinkin, lanciata con successo a Cersaie 2013 e apprezzata, lo scorso aprile, alla 53a edizione del Salone del Mobile. EQ DEKOR rappresenta la rivoluzione antisismica nella decorazione d’interni.Un vero e proprio “airbag” che evita il collasso o il ribaltamento delle ripartizioni secondarie fuori dal piano durante un sisma. Coperto da brevetto mondiale, EQ DEKOR rappresenta una delle soluzioni esclusive Mapei dedicate all’Ingegneria Strutturale. EQ DEKOR sarà protagonista a Cersaie 2014 non solo nello spazio espositivo Mapei, ma anche nello stand Inkiostro Bianco del padiglione 22.
Benessere abitativo
- Isolamento acustico
Mapei offre tecnologie avanzate per ogni tipo di pavimentazione isolata acusticamente anche su pavimenti riscaldanti, garantendone stabilità, eccellente deformabilità e durabilità nel tempo.Mapei ha messo a punto MAPESILENT SYSTEM e MAPESONIC CR, gli eccellenti sistemi di isolamento acustico per pavimentazioni in ceramica, pietre naturali e parquet, contro il rumore da calpestio, facili da progettare e applicare.
- Isolamento termico
I nuovi progetti in ambito edile prevedono sempre più l’applicazione di soluzioni termiche che garantiscano performance molto elevate, con particolare attenzione all’aspetto estetico.
Mapei, da sempre anticipatrice con soluzioni innovative e all’avanguardia, ha messo a punto MAPETHERM TILE SYSTEM, il sistema di isolamento a cappotto per la coibentazione esterna degli edifici che permette l’applicazione di rivestimenti ceramici ed in particolare dei grandi formati a spessore sottile. L’applicazione al settore dei rivestimenti di facciata dei materiali e delle competenze sviluppati dall’Azienda nell’ambito del rinforzo strutturale, hanno consentito di sviluppare un sistema di rivestimento e di posa su pannelli in EPS o XPS caratterizzato da elevate resistenze meccaniche e basso modulo elastico, in grado di sostenere il peso e le sollecitazioni generate dai rivestimenti e dalle dilatazioni termiche.
Finiture murali
Per Mapei, così come per i progettisti, affidabilità ed esigenze estetiche coinvolgono ogni aspettodel costruire. Per questo, anche le finiture murali Mapei si distinguono dagli altri prodotti presenti sul mercato per la loro elevata qualità tecnica e le alte prestazioni. Le linee QUARZOLITE, SILANCOLOR, SILEXCOLOR, COLORITE, ELASTOCOLOR e DURSILITE offrono infatti un’ottima copertura, facilità d’uso, riempimento, idrorepellenza, elasticità, resistenza ai raggi UV, traspirabilità e pulibilità.
Tra i prodotti in evidenza SILANCOLOR AC PITTURA, la pittura acril-silossanica per interni ed esterni, idrorepellente ad alta resistenza agli UV e SILANCOLOR AC TONACHINO, il rivestimento acril-silossanico a spessore per interni ed esterni, idrorepellente ad elevato riempimento, certificato secondo la norma EN 15824 per rivestimenti plastici a spessore, che prevede il rispetto degli standard minimi obbligatori per garantire alte prestazioni dei prodotti impiegati.
Arredo urbano
Per la posa di pavimentazioni destinate a “durare una vita”, Mapei propone il Sistema MAPESTONE, ilsistema di posa per pavimentazioni in porfido e in lastre a spacco più veloce e facile da posare. MAPESTONE è fino a 50 volte più resistente dei sistemi tradizionali, più resistente ai cicli di gelo-disgelo, ai sali disgelanti e alle sollecitazioni del traffico pesante. MAPESTONE è il prodotto ideale per pavimentazioni che richiedono meno manutenzione e riducono la rumorosità e il rischio di incidenti.
Il Cafè del Peggy Guggenheim rinnova la propria immagine e lo fa in grande stile, anche grazie a Mapei. L’Azienda leader mondiale nel campo dei prodotti chimici per l’edilizia ha infatti partecipato nella primavera di quest’anno ai lavori di ristrutturazione della caffetteria del Museo. Mapei ha fornito i prodotti per la tinteggiatura delle pareti e in particolare: la pittura acrilica ELASTOCOLOR WATERPROOF, impermeabile e di facile pulibilità, per interni ed esterni; il rivestimento acrilico a spessore per interni ed esterni QUARZOLITE TONACHINO, a elevata protezione e riempimento; il rivestimento minerale ai silicati rasato fine SILEXCOLOR MARMORINO, altamente decorativo e a elevata resistenza chimica. I visitatori saranno così accolti in un luogo completamente rinnovato dove concedersi una pausa all’altezza di una cornice unica al mondo.
Il progetto di rinnovo conferma ancora una volta il legame tra l’Azienda e la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Mapei ha infatti aderito anche quest’anno, come dal 2008 ormai, al progetto Intrapresæ Collezione Guggenheim: il primo e più conosciuto programma italiano di sostegno privato a un museo, che vede coinvolte le più importanti realtà imprenditoriali nazionali e internazionali. Aziende che condividono la passione per l’arte e credono nell’investimento a sostegno della cultura, distinguendosi per l’attenzione a progetti culturali e di responsabilità sociale. Una vera e propria collaborazione strategica che si è consolidata nel tempo grazie al coinvolgimento di Mapei nel restauro di due importanti “luoghi dell’arte Guggenheim”.
Nel 2008, i prodotti Mapei sono stati usati per il restauro del Museo Solomon R. Guggenheim di New York. L’edificio di Frank Lloyd Wright, aggredito nel tempo dagli agenti atmosferici, presentava numerose fessurazioni. La riqualificazione ha tenuto conto della necessità di mantenere una certa elasticità della superficie dell’edificio, per evitare la formazione di nuove fessure.
Nel 2009, Mapei ha contribuito al restauro del Museo di Venezia. L’intervento ha interessato sia la facciata in pietra d’Istria di Palazzo Venier dei Leoni che dà sul Canal Grande, sia il risanamento della facciata su Rio delle Torreselle, dove si trova l’entrata del museo.
Inoltre, nel 2012, Mapei è stata Sponsor ufficiale della mostra Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger, realizzata dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per rendere omaggio al vincitore dell’edizione del 1912 della famosa corsa ciclistica Parigi-Roubaix, una delle gare più rappresentative, alla quale Mapei è particolarmente legata.
Mapei sostiene da sempre la conservazione del patrimonio artistico, contribuendo a restaurare con i propri prodotti e la propria tecnologia i grandi luoghi della cultura internazionale e italiana. Tra gli altri ricordiamo: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro San Carlo di Napoli e il Museo Archeologico di Palermo “Antonio Salinas”.
A conferma di questo grande impegno per l’arte e la cultura, l’Azienda ha aderito quest’anno come Sponsor tecnico alla mostra Temi & Variazioni. L’impero della luce, formula curatoriale ideata nel 2002 da Luca Massimo Barbero per le opere e gli spazi della Collezione Peggy Guggenheim, che si è tenuta dal 1° febbraio al 14 aprile a Palazzo Venier a Venezia. Mapei ha fornito i prodotti per la tinteggiatura delle pareti della sala. Protagonista dell’intervento DURSILITE, idropittura murale lavabile, a bassa presa di sporco, in grado di conferire un’eccellente permeabilità al vapore e una buona lavabilità unita a un’ottima e durevole protezione.
Mapei ha ottenuto un finanziamento diretto da International Finance Corporation (IFC), membro del Gruppo della Banca Mondiale con sede a Washington.
Il contratto è stato sottoscritto a Parigi da Giorgio Squinzi, Chief Executive Officer del Gruppo Mapei, e da Atul Mehta, Global Manufacturing Director di IFC.
IFC è un organismo costituito dalla Banca Mondiale per favorire l’espansione economica nei Paesi in via di sviluppo.
Mapei si è impegnata ad utilizzare il finanziamento per ampliare ed ammodernare, con strutture tecnologicamente avanzate, alcuni stabilimenti. In modo particolare quelli situati in Cina, Egitto, India, Malesia, Messico, Panama, Russia e Turchia.
Il Gruppo, che nel 2013 ha sviluppato un giro d’affari consolidato di oltre 1,820 miliardi di euro, è presente nei cinque continenti con 64 siti produttivi ed occupa oltre 7000 addetti.
Per finalizzare l’operazione Mapei si è avvalsa della collaborazione di Mittel Advisory Debt and Grant Spa.
“Milano nei cantieri dell’arte”, I cantieri dell’arte dell’ ‘800 e del ‘900, manifestazione promossa da Assimpredil Ance, Camera di Commercio di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Milano, Arcidiocesi di Milano ed Expo 2015 Tavoli Tematici, vede quest’anno Mapei come Main Sponsor.
Il progetto, quest’anno alla sua 10a edizione, prevede una serie di convegni e visite guidate dal 28 maggio al 7 giugno: un lungo percorso dedicato al restauro del patrimonio storico e artistico dell’ ‘800 e del ‘900 nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
Ricordiamo che l’edizione del 2010, sempre sponsorizzata da Mapei, ha avuto come focus la riscoperta delle architetture del ‘400 e del ‘500, le edizioni del 2011 e del 2012 sono state dedicate ai monumenti e cantieri del restauro del ‘600 e ‘700, mentre l’edizione del 2013 si è incentrata sull’arte dell’ ‘800 e ‘900.
Dopo il grande successo degli ultimi anni, l’edizione 2014 approfondirà le tematiche essenziali dell’architettura moderna - in particolare del ‘900 - come la compatibilità del restauro con le energie alternative e l’efficienza energetica. L’iniziativa porrà inoltre in evidenza concrete problematiche dei cantieri di restauro riscontrate in complessi d’eccellenza: dalla chiesa di Bollate di Mangiarotti e Morassuti, a Casa Rustici di Terragni a Milano, affrontando temi di attualità come il progetto che riguarda il Museo della Shoah di Milano.
In particolare segnaliamo il convegno “Recupero ed efficientamento energetico: un binomio possibile?” programmato per oggi 4 giugno presso Assimprendil Ance a Milano, a partire dalle 9.30.
Dalle ore 10:45 verranno affrontati gli aspetti e le problematiche del restauro, attraverso esempi di interventi particolarmente significativi per la città di Milano. Tra questi, la Galleria Vittorio Emanuele II, la cui pavimentazione ha subito qualche anno fa un intervento di tipo conservativo, curato da Mapei.
Di grande attualità anche l’intervento dal titolo “LEED e edifici storici: il contributo di Mapei”, che sarà tenuto dalla dottoressa Mikaela Decio del Laboratorio Ricerca e Sviluppo di Mapei SpA. Il tema è molto caro a Mapei. Infatti, l’Azienda è socio di GBC (Green Building Council) Italia, l’ente che si occupa di uniformare le norme locali al protocollo originale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) americano. I prodotti e sistemi Mapei sono LEED compliant, soddisfano cioè le necessità dell’industria di costruzioni, fornendo supporti accessibili e la documentazione necessaria per le imprese che vogliano ottenere tale certificazione sui loro progetti. Inoltre, gli stabilimenti Mapei più recenti, in tutto il mondo, hanno ottenuto la certificazione LEED.
Il supporto di Mapei al progetto “Milano nei cantieri dell’arte” è segno del costante impegno che l’Azienda, ad oggi leader mondiale nel settore degli adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia, dedica al mondo dell’Arte e della Cultura, elementi fondamentali per il credo aziendale che vede l’arte come caposaldo imprescindibile del proprio essere.
Milano nei cantieri dell’arte
I cantieri dell’arte dell’ ‘800 e del ‘900
28 maggio - 7 giugno 2014
Per il programma dettagliato e per le prenotazioni, gratuite e obbligatorie, ai diversi appuntamenti consultare il sito www.milanoneicantieridellarte.it
Mapei, aggiudicandosi l’asta giudiziaria per l'acquisto del Mapei Stadium "Città del Tricolore", conferma il proprio impegno sul territorio reggiano, portando avanti il progetto iniziato questa estate innanzitutto con la scelta di Reggio Emilia e del suo stadio per le partite casalinghe e successivamente con la titolazione della struttura e con i lavori di sistemazione dell’impianto e di adeguamento agli standard imposti dalla Lega Calcio Serie A.
L'investimento di Mapei sottolinea la continuità con il territorio non solo come U.S. Sassuolo ma anche e soprattutto attraverso l’attività del Gruppo Mapei, da diversi anni già operativo localmente con le sue unità produttive e commerciali in continua crescita.
L’acquisto del Mapei Stadium “Città del Tricolore” può essere considerato un risultato importante non solo per l’U.S. Sassuolo ma anche per l’A.C. Reggiana 1919 S.p.A. e la città di Reggio Emilia.
Con le migliorie apportate, il Mapei Stadium “Città del Tricolore” si è dimostrato in grado di soddisfare le esigenze di entrambi i club di casa e di ospitare la Nazionale Italiana di Calcio Under 21, ed eventi sportivi di rilievo come il Trofeo TIM.
L’importante ulteriore investimento di Mapei, confermato quest’oggi, garantirà una struttura all’avanguardia di cui continueranno a beneficiare le realtà sportive presenti e l’economia locale, e punterà a rendere lo stadio un luogo di aggregazione per la città, sempre più accogliente, sicuro e aperto a tutti gli appassionati di calcio e dello sport in generale.
In questa prospettiva, continuerà ad avere un ruolo di rilievo la stretta collaborazione già avviata tra U.S. Sassuolo e A.C. Reggiana 1919 S.p.A., che sarà rafforzata in modo importante secondo logiche di sviluppo e di investimento che verranno a breve condivise tra le due società.
Non una semplice rassegna di prodotti, ma un percorso espositivo che affianca una ricca galleria di immagini - con le referenze internazionali più recenti, certificate eco-sostenibili secondo i più elevati standard internazionali – a momenti di formazione tecnica.
È con questi principi che Mapei ha colto la sfida fieristica di Saie 2013, nel suo nuovo spazio espositivo di oltre 800 mq, nella Galleria sopra i padiglioni 25-26.
Un’area nella quale il visitatore è invitato a fermarsi per approfondire e a guardarsi intorno per conoscere meglio come il “Mondo Mapei” - raccontato visivamente dalle illustrazioni di Carlo Stanga - sappia “trasformare un mondo di piccoli e grandi sogni in realtà”.
Internazionalizzazione, innovazione, completezza di gamma, eco-sostenibilità certificata in tutto il mondo.
Su questi pilastri portanti Mapei propone sistemi studiati per rispondere a ogni esigenza del professionista del mondo dell’edilizia: tanto nelle aree industriali e commerciali quanto in quelle residenziali, venendo incontro alle esigenze del piccolo intervento fino al grande cantiere.
Perché Mapei offre al progettista, sin dalla prima fase progettuale, la possibilità di realizzare opere che riguardano il residenziale fino agli spazi pubblici, dal settore industriale e commerciale, per arrivare alle grandi opere e infrastrutture.
A Saie 2013, Mapei vuole trasmettere tutto il suo sapere in edilizia e lo fa - in un’ampia area del suo spazio espositivo nell’arco delle prime tre giornate fieristiche - con un ricco programma di convegni tecnici e seminari dedicati ai temi più rilevanti del mondo dell’edilizia. Appuntamenti tecnico-scientifici per far conoscere tutta la sua più evoluta tecnologia in questo ambito e per instaurare un rapporto sempre più stretto con chi opera in questo settore.
Mapei sarà presente anche a ExpoTunnel (Padiglione 19 - stand D6), il nuovo Salone Professionale delle Tecnologie per il Sottosuolo che si terrà il 17, 18 e 19 ottobre - con l’UTT (Underground Technology Team), la divisione del gruppo Mapei specializzata in sistemi innovativi per le costruzioni in sotterraneo.
Sistemi certificati per realizzare progetti eco-sostenibili in tutto il mondo
Il Gruppo Mapei ha sviluppato e continua a sviluppare la più ampia gamma di prodotti innovativi che non solo rispettano i regolamenti più severi, ma aiutano anche i progettisti e i contractor a realizzare progetti innovativi certificati in tutto il mondo dalle principali organizzazioni internazionali che forniscono gli standard di misura per valutare le costruzioni ambientalmente sostenibili.
I prodotti Mapei aiutano i progettisti a realizzare progetti innovativi che possono contribuire all’assegnazione, tra gli altri, di preziosi punti: LEED, “The Leadership in Energy and Environmental Design”, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (per il Nord America e parte dell’Europa); GREEN STAR, in accordo con il Green Building Conuncil Australia; GREEN MARK, promossa dalla Building and Construction Authority di Singapore, per Singapore e BREEAM “BRE Environmental Assessment Method” per la Gran Bretagna, la Germania e la Scandinavia.
I prodotti e i sistemi Mapei in evidenza a Saie 2013:
sistemi rapidi e duraturi per la riqualificazione della città
soluzioni per il risparmio energetico
soluzioni per il benessere abitativo
sistemi per la riqualificazione delle costruzioni in muratura
sistemi di riparazione e protezione delle strutture in calcestruzzo
sistemi di impermeabilizzazione con membrane liquide
soluzioni innovative per il ripristino del e il rinforzo strutturale
sistemi per pavimentazioni industriali e commerciali
sistemi rapidi per la posa della ceramica
sistemi per costruzioni in sotterraneo
Linea per il rinforzo strutturale del calcestruzzo e delle murature
Mapei presenta MAPEWRAP EQ SYSTEM, l’innovativo sistema di rinforzo passivo degli edifici nei confronti delle azioni sismiche. Il sistema si presenta sottoforma di “Seismic wallpaper”, una “carta da parati” che permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di sisma. MAPEWRAP EQ SYSTEM è di facile e sicura applicazione indoor e outdoor con il massimo rispetto per l’ambiente e aderisce perfettamente anche ai supporti intonacati. A Saie 2013 viene presentata un a recente evoluzione di questo sistema: si tratta di EQ DEKOR, la rivoluzione antisismica nella decorazione d’interni dove arte e tecnologia si uniscono per creare pavimenti e rivestimenti che arredano la casa in modo sensoriale.
Sempre nell’ottica del rinforzo e consolidamento strutturale del calcestruzzo Mapei propone una gamma completa di prodotti tecnologicamente innovativi a base di fibre di basalto, riciclabili al 100% che riducono il consumo di energia durante il ciclo di produzione con una minore emissione di CO 2. Tra questi vengono proposti MAPEWRAP B UNI-AX, il tessuto unidirezionale in fibra di basalto ad alta resistenza, e MAPEGRID B 250, la rete in fibra di basalto apprettata alcali resistente, per il rinforzo strutturale “armato” di supporti in calcestruzzo e muratura.
Linea per il risanamento del calcestruzzo
Mapei, per il settore civile, propone PLANITOP RASA & RIPARA, la malta cementizia tissotropica fibrorinforzata, a presa e ritiro compensato, applicabile in uno spessore variabile da 2 a 40 mm in una sola mano. Un solo prodotto per rasare e ripristinare il calcestruzzo, versatile e dal risultato durevole e certificato.
Da ricordare anche la linea MAPESHIELD, la protezione catodica galvanica di Mapei, costituita da anodi sacrificali di zinco puro, che protegge e previene dalla corrosione le strutture in calcestruzzo armato e quelle metalliche esposte agli agenti aggressivi. Gli anodi MAPESHIELD sono applicabili sia alle strutture da ripristinare che a quelle di nuova costruzione, e prolungano di ben 38 anni la durata del calcestruzzo armato di nuova costruzione, e di 20 anni la durata dell’intervento di ripristino
Additivi speciali per calcestruzzo
Nell’ambito del costruire sostenibile Mapei propone un prodotto innovativo ed eco-sostenibile: RE-CONZERØ, il prodotto innovativo per il recupero sostenibile del calcestruzzo reso. La produzione mondiale di calcestruzzo, ad oggi, è di circa 10 miliardi di m3/anno. Di questi, circa 50 milinoni di m3 non vengono posti in opera ma sono restituiti all’impianto di produzione. Ogni anno devono essere trattati quindi 5 milioni di m3 di calcestruzzo reso con un pesante aggravio per l’impianto in termini di impatto sull’ambiente.
RE-CONZERØ trasforma il materiale granulare che può così essere riutilizzato come aggregato per calcestruzzo con enormi vantaggi ambientali, sociali ed economici: non produce rifiuti, viene aggiunto in autobetoniera e non richiede impianti di trattamento.
Linea per il risanamento degli edifici in muratura
I prodotti della linea MAPE-ANTIQUE - a base di Eco- Pozzolana e completamente esenti da cemento – non sono solo particolarmente indicati nelle strutture degli edifici storici per i quali sono richiesti (da parte delle Sovrintendenze ai Beni Culturali) prodotti specifici, ma risultano anche indicati per edifici di nuova costruzione sia per interni che per esterni. La linea MAPE-ANTIQUE – ideale per chi progetta, facile e risolutivo per chi lo utilizza - è un sistema completo che parte dalla malta da rinzaffo fino ad arrivare alla finitura murale di protezione della muratura.
Mapei, con questa linea, mette in opera la differenza tra essere e benessere: prodotti ideali per consolidare, deumidificare, risanare e intonacare in modo ecosostenibile.
Fanno parte della linea: MAPE-ANTIQUE INTONACO NHL e MAPE-ANTIQUE STRUTTURALE NHL.
MAPE-ANTIQUE INTONACO NHL è l’intonaco di fondo traspirante a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, da applicare su murature esistenti, anche di pregio storico, o di nuova costruzione.
MAPE-ANTIQUE STRUTTURALE NHL è la malta per intonaci traspiranti e da muratura, ad elevate prestazioni meccaniche, a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, particolarmente indicata per realizzare intonaci “armati” ed allettamenti.
La linea MAPE-ANTIQUE si completa oggi con MAPE-ANTIQUE COLABILE, la nuova malta da muratura, resistente ai sali, a base di calce ed ECO-POZZOLANA, per la rigenerazione e il consolidamento di murature.
Prodotti per impermeabilizzare
Mapei propone una soluzione per ogni esigenza: una gamma completa di prodotti specifici e sistemi affidabili per proteggere dall’acqua strutture interrate, dighe, viadotti, coperture, balconi, terrazze, centri benessere, piscine e bagni.
Insieme a MAPEGUM WPS, la membrana liquida elastica a rapido asciugamento per impermeabilizzazioni all’interno (bagni, vani doccia, cucine ecc), tutta la gamma della famiglia MAPELASTIC viene presentata a Made Expo come la soluzione più duratura contro i danni da infiltrazione d’acqua: MAPELASTIC, MAPELASTIC SMART, MAPELASTIC AQUADEFENSE rappresentano un valido aiuto contro il disagio dell’umidità, formando una vera e propria barriera contro l’acqua. Oltre agli impermeabilizzanti cementizi (MAPELASTIC e MAPELASTIC SMART) che da più di un ventennio sono utilizzati con successo in tutto il mondo, particolare attenzione viene data a MAPELASTIC AQUADEFENSE, la membrana liquida elastica pronta all’uso, ad asciugamento rapido, ideale per un’impermeabilizzazione pratica e veloce di balconi, bagni, docce, saune e ambienti umidi, prima della posa di rivestimenti ceramici, lapidei e mosaici. Pensata per grandi e piccoli cantieri, MAPELASTIC AQUADEFENSE è il sistema di impermeabilizzazione più facile e rapido per interni ed esterni.
Sono due le novità presentate riguardanti questa linea: MAPEBAND SA, nastro autoadesivo butilico con tessuto non tessuto alcali resistente per sistemi impermeabilizzanti elastici e MAPECOAT PU 15, finitura poliuretanica alifatica bicomponente, a base solvente, resistente all’usura ed ai raggi ultravioletti.
Tra gli altri prodotti in evidenza della linea MAPELASTIC, Mapei è presente in fiera con MAPELASTIC FOUNDATION, la malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione di superfici interrate soggette a spinta idraulica positiva e negativa e AQUAFLEX ROOF HR, la membrana liquida fibrata, in emulsione acquosa, ad alta riflettenza e remissività termica con indice di riflessione solare (SRI) 105. AQUAFLEX ROOF HR riduce di oltre il 50% la temperatura superficiale del tetto rispetto ad una copertura scura, è facile e pratico da applicare e ha un’eccellente adesione a molteplici supporti. Per la stessa linea ricordiamo AQUAFLEX ROOF, la membrana elastica liquida con fibre, pronta all’uso per impermeabilizzare in continuo superfici esterne da lasciare a vista.
A Saie 2013 troviamo anche la linea PURTOP: le membrane a base di poliurea pura e poliureiche ibride, prive di solventi, impermeabili e rapide da applicare a spruzzo. Queste membrane permettono l’immediata impermeabilità e pedonabilità e non necessitano di alcuna armatura di rinforzo. Le membrane della linea PURTOP possiedono eccellenti qualità di resistenza, elasticità, rapidità e durabilità.
Linea per pavimenti in resina e cementizi
Nello showroom Mapei, a Saie 2013, è possibile visionare i due sistemi all’avanguardia per pavimenti in resina e cementizi: MAPEFLOOR SYSTEM e ULTRATOP SYSTEM, i sistemi ad elevate prestazioni meccaniche adatti per la realizzazione di pavimentazioni in resina e a base cementizia, resistenti alle aggressioni chimiche e a basso contenuto di VOC.
La linea MAPEFLOOR SYSTEM si arricchisce di quattro nuovi prodotti specifici per le finiture:
Mapefloor Finish 50 N, finitura trasparente poliuretanica alifatica bicomponente per superfici assorbenti;
Mepefloor Finish 451, finitura poliuretanica alifatica bicomponente elastica, resistente all’usura e ai raggi ultravioletti;
Mapefloor Finish 55 Fast, finitura poliuretanica alifatica bicomponente a rapida essiccazione e a elevato grado di elasticità, resistente all’usura e ai raggi uv per la protezione di membrane elastiche poliuretaniche.
Linea per pavimenti industriali
Le superfici in calcestruzzo sono caratterizzate da un’accentuata porosità superficiale e tendono ad assorbire l’acqua e i liquidi con cui vengono a contatto. Diventa quindi indispensabile intervenire ed eseguire specifici trattamenti della superficie con formulati resinosi in grado di penetrare all’interno della matrice cementizia senza alterarne la traspirabilità e la colorazione originali. La LINEA MAPECRETE di protezione delle superfici in calcestruzzo risponde a queste esigenze con sistemi consolidanti, idrorepellenti e antimacchia. La linea è composta da: MAPECRETE CREME PROTECTION, MAPECRETE STAIN PROTECTION e MAPECRETE LI HARDENER.
Linee per la posa e la fugatura della ceramica
Il mondo della ceramica è da tempo impegnato a realizzare piastrelle sempre più sottili, di grande formato e con linee produttive sempre più rispondenti a requisiti eco-sostenibili. Mapei, incontrastata leader mondiale di mercato in questo ambito, non è da meno ed è grande il suo impegno in questo settore. Negli anni ha infatti studiato e messo a punto sistemi specifici per garantire la massima affidabilità in tutte le condizioni di posa: in interno e in esterno; a pavimento, su supporti riscaldanti o in sovrapposizione a piastrelle esistenti; in facciata per grandi formati o per formati medi e così via. Tutto questo con sempre più attenzione al rispetto dell’uomo e dell’ambiente,proponendo soluzioni eco-sostenibili certificate in tutto il mondo.
Il nuovo catalogo presentato a Saie 2013 annovera la famiglia degli adesivi alleggeriti ULTRALITE la scelta sostenibile che alleggerisce la posa.
Tra questi, in evidenza ULTRALITE S1 e ULTRALITE S2 che contengono il 30% di materiali riciclati: rapidi, leggeri e performanti, ideali per la posa di tutti i tipi di ceramica, gres porcellanato a basso spessore e materiali lapidei.
L’innovativa tecnologia Low Dust, che contraddistingue le malte KERAFLEX MAXI S1 e ULTRALITE S1, aiuta poi a ridurre la polvere contribuendo a soddisfare i requisiti eco-sostenibili relativi alla qualità interna dell’aria rendendo più agevole e più sicuro il lavoro del posatore. Per non parlare del sistema di coibentazione a cappotto MAPETHERM TILE SYSTEM che, isolando dal caldo e dal freddo, permette un risparmio energetico oltreché economico. Un sistema che permette anche l’applicazione di rivestimenti ceramici ed in particolare dei grandi formati a spessore sottile.
Senza dimenticare l’ampia gamma di fugature rispondenti ai più severi standard di eco-sostenibilità come ULTRACOLOR PLUS, la fugatura sicura, a prova di muffa, ne previene la formazione negli ambienti umidi ed è anti efflorescenze e la gamma KERAPOXY, particolarmente indicata per l’incollaggio e la stuccatura di piastrelle in ambienti speciali, che richiedono un’elevata resistenza chimica.
Tra questi KERAPOXY CQ, il riempitivo più versatile in assoluto disponibile in 21 colori - certificato dall’Università di Modena secondo la norma ISO 22196:2007 come stuccatura protetta dalla formazione e proliferazione di microorganismi. Le sue particolarità sono l’estrema facilità di applicazione, l’elevata pulibilità anche durante l’applicazione, la sua igienicità e l’estrema resistenza.
La gamma KERAPOXY permette la realizzazione di superfici in ceramica conformi al sistema HACCP e ha i requisiti del regolamento CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari.
Ideale per il settore domestico e commerciale, presentato in fiera anche KERAPOXY DESIGN, la malta epossidica decorativa bicomponente antiacida per fughe, disponibile in una vasta gamma di colori, ideale per il mosaico vetroso e utilizzabile anche come adesivo. Questo stucco decorativo epossidico può essere miscelato con MAPEGLITTER, glitter colorati metallizzati, particolarmente apprezzati dai progettisti perché permettono di realizzare effetti particolari. In un mondo così attento al design, dove si dà sempre più enfasi alla ricerca sul colore e alla personalizzazione degli ambienti, KERAPOXY DESIGN è la risposta giusta.
Sigillanti
A Saie 2013 la gamma completa e certificata dei sigillanti colorati Mapei, ideali per sigillare e incollare con facilità e sicurezza ogni dettaglio costruttivo. I sigillanti Mapei sono prodotti per tutti i professionisti della posa. La gamma si divide in: siliconi acetici e neutri, in poliutretanici, acrilici e bituminosi, e ibridi.
Sono tre le novità di linea presentate in fiera: Mapefix EP 470 Seismic, fissaggio chimico a base di resina epossidica pura per carichi strutturali (certificato per barre filettate, ferri di ripresa, carichi sismici C2); Mapesil GP, sigillante siliconico neutro per edilizia, resistente alla muffa, per movimentifino al 25%.
E, infine, Mapetape, il nastro autoadesivo a freddo per sigillature ed impermeabilizzazione a sormonto di giunti e fessure. Disponibile in differenti larghezze (50, 100, 150 e 200 mm) e finiture colorate (alluminio, piombo, rame nuovo).
Benessere abitativo
Isolamento termico:
I nuovi progetti in ambito edile prevedono sempre più l’applicazione di soluzioni termiche che garantiscano performance molto elevate, con particolare attenzione all’aspetto estetico.
Dalla ricerca Mapei, i due sistemi che garantiscono e assicurano l’isolamento termico a cappotto: MAPETHERM SYSTEM, il sistema che assicura l’isolamento con finiture murali come SILANCOLOR e SILEXCOLOR e MAPETHERM TILE SYSTEM, il sistema di isolamento a cappotto che permette l’applicazione di rivestimenti ceramici ed in particolare dei grandi formati a spessore sottile. L’applicazione al settore dei rivestimenti di facciata dei materiali e delle competenze sviluppati dall’Azienda nell’ambito del rinforzo strutturale hanno consentito di sviluppare un sistema di rivestimento e di posa su pannelli in EPS o XPS caratterizzato da elevate resistenze meccaniche e basso modulo elastico, in grado di sostenere il peso e le sollecitazioni generate dai rivestimenti e dalle dilatazioni termiche.
A Saie 2013, questa linea si accresce di due nuovi prodotti: MAPETHERM NET, rete in fibra di vetro resistente agli alcali, idonea all’esecuzione di rasature armate, per il ripristino di facciate o per l’esecuzione dei sistemi d’isolamento termico a cappotto MAPETHERM. E poi MAPETHERM AR1 LIGHT, la malta cementizia monocomponente alleggerita per l’incollaggio e la rasatura di pannelli termoisolanti e per sistemi di isolamento a cappotto.
Isolamento acustico:
Mapei ha sviluppato MAPESILENT SYSTEM e MAPESONIC CR, gli eccellenti sistemi di isolamento acustico per pavimentazioni in ceramica, pietre naturali e parquet, contro il rumore da calpestio, facili da progettare e applicare.
Mapei offre tecnologie avanzate per ogni tipo di pavimentazione isolata acusticamente anche su pavimenti riscaldanti, garantendone stabilità, eccellente deformabilità e durabilità nel tempo.
Sistemi per la manutenzione stradale
Anche in questo campo Mapei presenta prodotti di alta qualità, con sistemi adatti per una corretta e duratura manutenzione stradale. Nella famiglia dei MAPEGROUT troviamo MAPE-ASPHALT REPAIR 0/8, l’asfalto reattivo monocomponente pronto all’uso, da applicare a freddo, per la riparazione di buche stradali e pavimentazioni industriali. Grazie a questo prodotto riparare strade e autostrade è più semplice, senza interruzione del traffico, con notevoli vantaggi economici e sociali.
Arredo urbano
Per la posa di pavimentazioni destinate a “durare una vita”, Mapei propone il SISTEMA MAPESTONE, l’innovativo sistema di posa per pavimentazioni in porfido e in lastre a spacco veloce e durevole. MAPESTONE è fino a 50 volte più resistente dei sistemi tradizionali, più resistente ai cicli di gelo-disgelo, ai sali disgelanti e alle sollecitazioni del traffico pesante. MAPESTONE è il prodotto ideale per pavimentazioni che richiedono meno manutenzione e riducono la rumorosità e il rischio di incidenti.
Sistemi per la manutenzione stradale
Anche in questo campo Mapei presenta prodotti di alta qualità, con sistemi adatti per una corretta e duratura manutenzione stradale. Nella famiglia dei MAPEGROUT troviamo MAPE-ASPHALT REPAIR 0/8, l’asfalto reattivo monocomponente pronto all’uso, da applicare a freddo, per la riparazione di buche stradali e pavimentazioni industriali. Grazie a questo prodotto riparare strade e autostrade è più semplice, senza interruzione del traffico, con notevoli vantaggi economici e sociali.
Soluzioni per impianti sportivi
Mapei presenta prodotti all’avanguardia anche per gli impianti sportivi realizzati per qualunque tipo di sport, e in occasione delle più importanti manifestazioni sportive mondiali (dal calcio al tennis all’atletica leggera).
In evidenza MAPESOIL100, un prodotto innovativo per la realizzazione di sottofondi di superfici sportive in erba artificiale e il riutilizzo del vecchio manto sintetico e ULTRABOND TURF, la linea di adesivi poliuretanici ad alte prestazioni per campi in erba artificiale.
Per le pavimentazioni sportive in resina Mapei propone, a Made Expo 2013, MAPECOAT TNS SYSTEM: MAPECOAT TNS PROFESSIONAL (per campi da tennis), MAPECOAT TNS MULTISPORT COMFORT (per campi multisport) e MAPECOAT TNS URBAN, il rivestimento colorato a base di resina acrilica in dispersione acquosa e cariche selezionate, per il rivestimento di piste ciclo-pedonali e aree ad arredo urbano. MAPECOAT TNS URBAN ha un’ottima resistenza all’abrasione e garantisce lunga durabilità alle superfici, anche se soggette a uso frequente.
Da non dimenticare anche ADESILEX G19, l’adesivo ad alte prestazioni per le piste di atletica di tutto il mondo e utilizzato, tra l’altro, anche per le piste di atletica dell’Olympic Stadium di Londra ai Giochi Olimpici 2012.
Costruzioni in sotterraneo
Mapei sarà presente anche a ExpoTunnel (Padiglione 19 - stand D6-E7), il nuovo Salone Professionale delle Tecnologie per il Sottosuolo che si terrà il 17, 18 e 19 ottobre - con l’UTT (Underground Technology Team), la divisione del gruppo Mapei specializzata in sistemi innovativi per le costruzioni in sotterraneo.
Sarà l’occasione per incontrare i tecnici di questa divisione di eccellenza di Mapei e conoscere da vicino i suoi avanzati sistemi di prodotto quali gli acceleranti per calcestruzzo proiettato, i prodotti per lo scavo meccanizzato, i sistemi d'iniezione e consolidamento e impermeabilizzazione.
I SEMINARI ORGANIZZATI NELLA “GALLERIA MAPEI”, SOPRA I PADIGLIONI 25-26
MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE 2013
h. 10,00-11,00LA PROGETTAZIONE DI PAVIMENTAZIONI IN CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO Gianluca Bianchin – MAPEI S.p.A.
Geom. Livio Pascali – MAPEI S.p.A.
h. 11,30-12,30LA TECNOLOGIA PER IL RECUPERO DI PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI
Piercarlo Rocca – MAPEI S.p.A.
Arch. Giovanna Novella - MAPEI S.p.A.
h. 14,00-15,00LA TECNOLOGIA DEL CAPPOTTO
Paolo Sala – MAPEI S.p.A.
Marco Grossi – MAPEI S.p.A.GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2013
h. 11,00-12,00LA TECNOLOGIA PER IL RINFORZO STRUTTURALE (Mapewrap EQ System)
Ing. Giulio Morandini - MAPEI S.p.A.VENERDÌ 18 OTTOBRE 2013
h. 10,00-11,00LA PROTEZIONE CATODICA GALVANICADELLE ARMATURE NEL CALCESTRUZZO
Pasquale Zaffaroni – MAPEI S.p.A.
Ing. Federico Laino – MAPEI S.p.A.
h. 11,30-12,30LA DURABILITA' DELLE OPERE IN CLS ATTRAVERSO LA PROTEZIONE CON MEMBRANE ELASTICHE
Pasquale Zaffaroni – MAPEI S.p.A.
Ing. Stefano Ambrosi – MAPEI S.p.A.
h. 14,00-15,00L’IMPERMEABILIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE, OPERE IDRAULICHE E COPERTURE CON SISTEMI POLIUREICI, ALTAMENTE FLESSIBILI E RAPIDI DELLA LINEA PURTOP
Dino Vasquez – MAPEI S.p.A.MAPEISAIE 2013Galleria sopra i Padiglioni 25-26
Internazionalizzazione, innovazione, completezza di gamma, eco-sostenibilità certificata in tutto il mondo: sono questi i pilastri che fondano il successo di Mapei e che vengono messi in luce dall’Azienda a Cersaie 2013, in un nuovo spazio espositivo di oltre 800 m2, nella Galleria sopra i padiglioni 25-26.
Nel cuore della più importante manifestazione internazionale dedicata alla ceramica, il mondo Mapei è scandito dalle illustrazioni di Carlo Stanga, dalle referenze internazionali più recenti - certificate eco-sostenibili secondo gli standard internazionali - e dai più evoluti prodotti che offre oggi l’Azienda.
Tutto questo per evidenziare non solo la propria leadership internazionale nel settore degli adesivi e dei prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo, ma anche per promuovere l’incontro fra tutti gli operatori del settore, dal progettista all’applicatore, sino all’utente finale.
Uno spazio multimediale e multisensoriale nel quale il visitatore può apprezzare l’esposizione di una gamma completa di prodotti, con sistemi studiati per rispondere a ogni esigenza del professionista del mondo dell’edilizia: tanto nelle aree industriali e commerciali quanto in quelle residenziali, venendo incontro alle esigenze del piccolo intervento fino al grande cantiere.
Soluzioni certificate per progetti eco-sostenibili in tutto il mondo
Dal progetto al prodotto, dalla formulazione in laboratorio all’applicazione in cantiere, pensando anche al riciclo e alla riduzione dell’impatto sull’ambiente. Senza trascurare gli effetti sulla salute di posatori e utilizzatori finali: un impegno a 360° in favore della sostenibilità dei suoi prodotti.
Tutto questo creando prodotti che garantiscano una vita utile prolungata al manufatto, sia che si tratti di un edificio o di una struttura, di una nuova realizzazione o di un intervento di ripristino/restauro. Ben sapendo che la durabilità è una condizione necessaria della sostenibilità.
In questo percorso, il Gruppo ha sviluppato e continua a sviluppare la più ampia gamma di prodotti innovativi che non solo rispettano i regolamenti più severi, ma aiutano anche i progettisti e i contractor a realizzare progetti all’avanguardiacertificati in tutto il mondo dalle principali organizzazioni internazionali che forniscono gli standard di misura per valutare le costruzioni ambientalmente sostenibili.
I prodotti Mapei aiutano i progettisti a realizzare progetti innovativi che possono contribuire all’assegnazione, tra gli altri, di preziosi punti: LEED, “The Leadership in Energy and Environmental Design”, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (per il Nord America e parte dell’Europa); GREEN STAR, in accordo con il Green Building Conuncil Australia; GREEN MARK, promosso dalla Building and Construction Authority di Singapore, per Singapore e BREEAM “BRE Environmental Assessment Method” per la Gran Bretagna, la Germania e la Scandinavia.Contributi ed Eventi:
All’interno di Cersaie 2013, Mapei sostiene la Città della Posa, la mostra/laboratorio collocata nel pad. 34, che ospiterà lezioni teoriche e pratiche di taglio e posa di piastrelle ceramiche utilizzando prodotti Mapei. L’iniziativa è rivolta sia ai posatori sia ad architetti e progettisti che vogliono conoscere le tecniche per l’utilizzo delle diverse tipologie di piastrelle (grande formato, supersottile, ecc.)
Il “fuorisalone”di Cersaie 2013, in occasione dell’evento “La casa sartoriale”, vede protagonista Mapei con la presentazione di EQ dekor. Da un’idea esclusiva Mapei per Inkiostro Bianco – Creative Thinkin – con EQ dekor nasce la rivoluzione antisismica nella decorazione d’interni. Arte e tecnologia uniti per creare pavimenti e rivestimenti che arredano la casa in modo sensoriale.
I più evoluti prodotti per la posa della ceramica EQ dekor è un’evoluzione di MAPEWRAP EQ SYSTEM, l’innovativo sistema di rinforzo passivo degli edifici nei confronti delle azioni sismiche. Il sistema si presenta sottoforma di “Seismic wallpaper”, una “carta da parati” che permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di sisma: un vero e proprio “airbag” che evita il collasso o il ribaltamento delle ripartizioni secondarie fuori dal piano durante un sisma. Coperto da brevetto mondiale, rappresenta una delle soluzioni esclusive Mapei dedicate all’Ingegneria Strutturale.Il mondo della ceramica è da tempo impegnato a realizzare piastrelle sempre più sottili, di grande formato e con linee produttive sempre più rispondenti a requisiti eco-sostenibili. Mapei non è da meno ed è grande il suo impegno in questo ambito. Il catalogo annovera la famiglia degli adesivi alleggeriti ULTRALITE,la scelta sostenibile che alleggerisce la posa.
Tra questi, in evidenza ULTRALITE S1 e ULTRALITE S2 che contengono il 30% di materiali riciclati:rapidi, leggeri e performanti, ideali per la posa di tutti i tipi di ceramica, gres porcellanato a basso spessore e materiali lapidei.
L’innovativa tecnologia Low Dust, che contraddistingue le malte KERAFLEX MAXI S1 e ULTRALITE S1, aiuta poi a ridurre la polvere contribuendo a soddisfare i requisiti eco-sostenibili relativi alla qualità interna dell’aria rendendo più agevole e più sicuro il lavoro del posatore. Per non parlare del sistema di coibentazione a cappotto MAPETHERMTILE SYSTEM che, isolando dal caldo e dal freddo, permette un risparmio energetico oltreché economico. Un sistema che permette anche l’applicazione di rivestimenti ceramici ed in particolare dei grandi formati a spessore sottile.
Senza dimenticare l’ampia gamma di fugature rispondenti ai più severi standard di eco-sostenibilità come ULTRACOLOR PLUS, la fugatura sicura, a prova di muffa, ne previene la formazione negli ambienti umidi ed è anti efflorescenze e la gamma KERAPOXY, particolarmente indicata per l’incollaggio e la stuccatura di piastrelle in ambienti speciali, che richiedono un’elevata resistenza chimica.
Tra questi KERAPOXY CQ, il riempitivo più versatile in assolutodisponibile in 21 colori - certificato dall’Università di Modena secondo la norma ISO 22196:2007 come stuccatura protetta dalla formazione e proliferazione di microorganismi. Le sue particolarità sono l’estrema facilità di applicazione, l’elevata pulibilità anche durante l’applicazione, la sua igienicità e l’estrema resistenza.
Soluzioni certificate, oltre la ceramica
Per completare i sistemi di posa dei materiali che vivono accanto alla ceramica, Mapei presenta a Cersaie diverse soluzioni in grado di risolvere con successo ogni esigenza di cantiere. Da quelle per la posa a regola d’arte del parquet prefinito con la Linea ULTRABOND e la Linea ULTRACOAT, per una protezione duratura del legno nel tempo, alle finiture murali con le linee QUARZOLITE, SILANCOLOR, SILEXCOLOR, COLORITE, ELASTOCOLOR e DURSILITE (presente a Cersaie 2013 con una rinnovata cartella colori).
In mostra a Cersaie anche la linea completa e certificata dei sigillanti colorati Mapei, ideali per creare finiture e dettagli che esaltano la qualità del lavoro realizzato e gli impermeabilizzanti, con tutta la gamma della famiglia MAPELASTIC.
In fiera anche i sistemi di isolamento acustico MAPESILENT SYSTEM e MAPESONIC CR, per pavimentazioni in ceramica, pietre naturali e parquet, contro il rumore da calpestio, facili da progettare e applicare.
Per finire con il Sistema MAPESTONE, per la posa di pavimentazioni in porfido e in lastre a spacco destinate a “durare una vita”.
Mapei e il Regolamento Europeo per i Prodotti da costruzione (CPR 305/2011)
Con l’entrata in vigore il 1° luglio delle nuove norme del Regolamento Europeo per i Prodotti da Costruzione (CPR 305/2011) che prevede la marcatura CE e i relativi documenti (DoP), Mapei è stata tempestiva nell’aggiornare l’etichettatura degli imballaggi e le schede tecniche.
Sul sito www.mapei.it è possibile scaricare la dichiarazione DoP (Dichiarazione di Prestazione) per i diversi prodotti, mentre i relativi CD vengono consegnati su richiesta. I nuovi strumenti sono validi in Italia e in tutta Europa, con tempi e modi di attuazione differenti da Paese a Paese.
Poiché le norme armonizzate restano invariate, non vi sono cambiamenti nelle tipologie di prodotto soggetti a marcatura: ad oggi si tratta di circa 400 prodotti tra gli oltre 1.400 del catalogo Mapei. Prodotti da costruzione molto diffusi, quali fughe per piastrelle in ceramica, adesivi per resilienti e parquet, stagionanti per calcestruzzo, ecc., NON sono attualmente soggetti a marcatura CE e, per essi, è impossibile emettere le relative DoP.
Mapei, un mondo di adesivi: è questo lo slogan aziendale che sottolinea come Mapei sia l’incontrastata leader mondiale di mercato in questo ambito. Negli anni ha infatti studiato e messo a punto sistemi specifici per garantire la massima affidabilità in tutte le condizioni di posa: in interno e in esterno; a pavimento, su supporti riscaldanti o in sovrapposizione a piastrelle esistenti; in facciata per grandi formati o per formati medi e così via.
Tutto questo con sempre più attenzione al rispetto dell’uomo e dell’ambiente proponendo soluzioni eco-sostenibili certificate in tutto il mondo.
In luce, a Cersaie 2013, la famiglia degli adesivi alleggeriti ULTRALITE, la scelta sostenibile che alleggerisce la posa.
Tra questi, in evidenza ULTRALITE S1 e ULTRALITE S2: rapidi, leggeri e performanti, ideali per la posa di tutti i tipi di ceramica, gres porcellanato a basso spessore e materiali lapidei.ULTRALITE S1 QUICK è deformabile, a presa e idratazione rapida, scivolamento verticale nullo, ad altissima resa, facile spatolabilità, elevata capacità bagnante per piastrelle in ceramica e materiale lapideo e gres porcellanato anche a basso spessore.
ULTRALITE S2 QUICK, oltre alle caratteristiche del primo, si caratterizza per un tempo aperto più allungato e una maggiore deformabilità.
Fugature
Le fugature rappresentano un imprescindibile aspetto tecnico che completa una posa delle piastrelle a regola d’arte.
Da esse dipende il valore estetico tecnico ed economico di una superficie piastrellata. Nulla può essere affidato al caso ed è necessario che si stabilisca anche il tipo di materiale di riempimento da utilizzare: pochi millimetri di differenza possono produrre effetti estetici molto diversi e, se le fughe vengono riempite con materiale non adatto, potrebbero rovinare l'intero lavoro.
La linea si compone di fugature cementizie, fugature epossidiche e prodotti in pastapronti all’uso utilizzati in tutti ambientiabitativi, commerciali e industriali. Mapei propone una linea di riempitivi per fughe, per interni e per esterni, di alta qualità, estremamente funzionale e ricca di colori. Senza solventi, a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) e certificati secondo i più severi standard internazionali, questi prodotti sono ideali per pavimenti e rivestimenti di ogni tipo e formato: ceramica, cotto, materiale lapideo, mosaico e metallo. Nel settore residenziale il prodotto di eccellenza è il riempitivo per fughe cementizie ULTRACOLOR PLUS, la fugatura sicura, a prova di muffa, ne previene la formazione negli ambienti umidi ed è anti efflorescenze. Per le sue caratteristiche risulta un prodotto senza rivali. Mapei ha sviluppato per il settore industriale una gamma speciale di riempitivi epossidici per fughe: la gamma KERAPOXY, particolarmente indicata per l’incollaggio e la stuccatura di piastrelle in ambienti speciali, che richiedono un’elevata resistenza chimica. Tra questi KERAPOXY CQ, il riempitivo più versatile in assolutodisponibile in 21 colori - certificato dall’Università di Modena secondo la norma ISO 22196:2007 come stuccatura protetta dalla formazione e proliferazione di microorganismi. Le sue particolarità sono l’estrema facilità di applicazione, l’elevata pulibilità anche durante l’applicazione, la sua igienicità e l’estrema resistenza. KERAPOXY CQ è indicato per i pavimenti e i rivestimenti con piastrelle ceramiche in ambienti commerciali e domestici oltre che in ambienti industriali dove è richiesta elevata resistenza agli attacchi acidi (cucine industriali, mattatoi, caseifici, ecc.). Insieme a KERAPOXY CQ rientrano in questa gamma anche KERAPOXY IEG e KERAPOXY P, tutti prodotti con un’eccellente resistenza agli acidi e agli olii e con un’ottima pulibilità.
La gamma KERAPOXY permette la realizzazione di superfici in ceramica conformi al sistema HACCP e ha i requisiti del regolamento CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari.
Ideale per il settore domestico e commerciale KERAPOXY DESIGN, la malta epossidica decorativa bicomponente antiacida per fughe, disponibile in una vasta gamma di colori, ideale per il mosaico vetroso e utilizzabile anche come adesivo. Questo stucco decorativo epossidico può essere miscelato con MAPEGLITTER, glitter colorati metallizzati, particolarmente apprezzati dai progettisti perché permettono di realizzare effetti particolari. In un mondo così attento al design, dove si dà sempre più enfasi alla ricerca sul colore e alla personalizzazione degli ambienti, KERAPOXY DESIGN è la risposta giusta.
In mostra a Cersaie anche la gamma completa e certificata dei sigillanti colorati Mapei, ideali per creare finiture e dettagli che esaltano la qualità del lavoro realizzato.
Tra i prodotti in evidenza MAPESIL AC, silicone acetico puro ideale per giunti di pavimenti e rivestimenti ceramici, disponibile in 27 colori e MAPESIL LM, silicone neutro per giunti di dilatazione su facciate e pavimenti in marmo, granito e pietra, che non macchia le superfici trattate, disponibile in 9 colori.
Benessere abitativo
- Isolamento acustico
Mapei ha messo a punto MAPESILENT SYSTEM e MAPESONIC CR, gli eccellenti sistemi di isolamento acustico per pavimentazioni in ceramica, pietre naturali e parquet, contro il rumore da calpestio, facili da progettare e applicare.
Mapei offre tecnologie avanzate per ogni tipo di pavimentazione isolata acusticamente anche su pavimenti riscaldanti, garantendone stabilità, eccellente deformabilità e durabilità nel tempo.
- Isolamento termico
I nuovi progetti in ambito edile prevedono sempre più l’applicazione di soluzioni termiche che garantiscano performance molto elevate, con particolare attenzione all’aspetto estetico.
Mapei, da sempre anticipatrice con soluzioni innovative e all’avanguardia, ha messo a punto MAPETHERM TILE SYSTEM, il sistema di isolamento a cappotto per la coibentazione esterna degli edifici che permette l’applicazione di rivestimenti ceramici ed in particolare dei grandi formati a spessore sottile. L’applicazione al settore dei rivestimenti di facciata dei materiali e delle competenze sviluppati dall’Azienda nell’ambito del rinforzo strutturale, hanno consentito di sviluppare un sistema di rivestimento e di posa su pannelli in EPS o XPS caratterizzato da elevate resistenze meccaniche e basso modulo elastico, in grado di sostenere il peso e le sollecitazioni generate dai rivestimenti e dalle dilatazioni termiche.
Insieme a MAPEGUM WPS, la membrana liquida elastica a rapido asciugamento per impermeabilizzazioni all’interno (bagni, vani doccia, cucine ecc), tutta la gamma della famiglia MAPELASTIC viene presentata a Cersaie come la soluzione più duratura contro i danni da infiltrazione d’acqua: MAPELASTIC, MAPELASTIC SMART, MAPELASTIC AQUADEFENSErappresentano un valido aiuto contro il disagio dell’umidità, formando una vera e propria barriera contro l’acqua. Oltre agli impermeabilizzanti cementizi (MAPELASTIC e MAPELASTIC SMART) che da più di un ventennio sono utilizzati con successo in tutto il mondo, particolare attenzione viene data a MAPELASTIC AQUADEFENSE, la membrana liquida elastica pronta all’uso, ad asciugamento rapido, ideale per un’impermeabilizzazione pratica e veloce di balconi, bagni, docce, saune e ambienti umidi, prima della posa di rivestimenti ceramici, lapidei e mosaici. Pensata per grandi e piccoli cantieri, MAPELASTIC AQUADEFENSE è il sistema di impermeabilizzazione più facile e rapido per interni ed esterni.
Arredo urbano
Per la posa di pavimentazioni destinate a “durare una vita”, Mapei propone il Sistema MAPESTONE, ilsistema di posa per pavimentazioni in porfido e in lastre a spacco più veloce e facile da posare. MAPESTONE è fino a 50 volte più resistente dei sistemi tradizionali, più resistente ai cicli di gelo-disgelo, ai sali disgelanti e alle sollecitazioni del traffico pesante. MAPESTONE è il prodotto ideale per pavimentazioni che richiedono meno manutenzione e riducono la rumorosità e il rischio di incidenti.
Per Mapei, così come per i progettisti, affidabilità ed esigenze estetiche coinvolgono ogni aspetto del costruire. Per questo, anche le finiture murali Mapei si distinguono dagli altri prodotti presenti sul mercato per la loro elevata qualità tecnica e le alte prestazioni. Le linee QUARZOLITE, SILANCOLOR, SILEXCOLOR, COLORITE, ELASTOCOLOR e DURSILITE (presente a Cersaie 2013 con una rinnovata cartella colori), offrono infatti un’ottima copertura, facilità d’uso, riempimento, idrorepellenza, elasticità, resistenza ai raggi UV, traspirabilità e pulibilità.
Tra i prodotti in evidenza SILANCOLOR AC PITTURA, la pittura acril-silossanica per interni ed esterni, idrorepellente ad alta resistenza agli UV e SILANCOLOR AC TONACHINO, il rivestimento acril-silossanico a spessore per interni ed esterni, idrorepellente ad elevato riempimento, certificato secondo la norma EN 15824 per rivestimenti plastici a spessore, che prevede il rispetto degli standard minimi obbligatori per garantire alte prestazioni dei prodotti impiegati.
Per completare i sistemi di posa dei materiali che vivono accanto alla ceramica, Mapei presenta a Cersaie le soluzioni per una posa a regola d’arte del parquet prefinito con la linea ULTRABOND.
Tra gli adesivi in risalto ULTRABOND ECO S945 1K, ULTRABOND S965 1K e ULTRABOND ECO S955 1K, gli adesivi monocomponenti certificati EC 1R PLUS, a base di polimeri sililati, pronti all’uso, di facile applicazione, facili da pulire dalle superfici e dalle mani, idonei per tutti i tipi di parquet, su qualsiasi tipo di sottofondo, anche riscaldante. Questi prodotti sono certificati secondo le normative vigenti. Per quel che riguarda le vernici, ricordiamo anche la Linea ULTRACOAT, per una protezione duratura del legno nel tempo.
MAPEI A CERSAIE 2013
Bologna-Quartiere Fieristico 23 - 27 settembre 2013
Galleria sopra i padiglioni 25-26
Il 28 maggio prenderà il via a Milano, la manifestazione di tre giorni "Milano nei cantieri dell’arte - I cantieri dell’arte dell ’800 e del ‘900" della quale Mapei sarà nuovamente Main Sponsor.
Promossa da Assimpredil Ance, Camera di Commercio di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Milano, Arcidiocesi di Milano, e patrocinata da Expo Milano, prevede una serie di convegni e visite guidate dal 28 al 31 maggio: quattro giornate dedicate interamente al restauro del patrimonio storico e artistico dell’800 e del ‘900 nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
La passata edizione del 2010, sempre sponsorizzata da Mapei, ha avuto come focus la riscoperta delle architetture del ‘400 e del ‘500, mentre le ultime due del 2011 e 2012 sono state dedicate ai monumenti e cantieri del restauro del ‘600 e ‘700.
Dopo il grande successo degli ultimi anni, l’edizione 2013 affronta la storia dell’architettura moderna proponendo da un lato l’evoluzione delle tecniche costruttive e dei materiali edili dall’Eclettismo al Liberty, dal Movimento Moderno alla ricostruzione del Secondo Dopo Guerra, dall’altro la tipologia e l’evoluzione degli interventi di restauro e conservazione eseguiti sui manufatti di questo periodo storico.
In particolare segnaliamo il convegno “Milano: dall’Eclettismo al Liberty” programmato per martedì 28 maggio presso Palazzo Turati a Milano, a partire dalle ore 9.00.
Dalle ore 14.30 verranno affrontati gli aspetti e le problematiche del restauro: oggetto della discussione alcuni esempi di interventi di restauro particolarmente significativi per la città di Milano.
Tra questi, di particolare rilevanza è la Galleria Vittorio Emanuele II, la cui pavimentazione ha subito recentemente un intervento di tipo conservativo.
Mapei ha contribuito a questo progetto collaborando sin dal 2007 con il settore tecnico culturale del Comune di Milano attraverso indagini diagnostiche che hanno consentito di individuare e testare le soluzioni tecniche più adeguate. Il lavoro, conclusosi nel dicembre 2011, è stato eseguito dall’impresa Trivella con i prodotti Mapei e il supporto tecnico continuo in cantiere da parte dei tecnici Mapei, sotto la direzione dei tecnici del Comune di Milano.
Al convegno interverranno Pasquale Mariani Orlandi del Comune di Milano, Virginio Trivella della Trivella S.p.A. e Paolo Giglio dell’Assistenza Tecnica Mapei, che sarà disponibile ad illustrare il delicato lavoro svolto dall’Azienda che ha messo la propria esperienza a disposizione per mantenere vivo un luogo di particolare rilievo strategico, culturale e affettivo per la città di Milano.
Durante la giornata di venerdì 31 maggio a partire dalle ore 10.00 sarà anche possibile effettuare una visita guidata alla Galleria, con la partecipazione sempre di Paolo Giglio, che illustrerà il restauro effettuato con i prodotti Mapei.
Il supporto di Mapei al progetto “Milano nei cantieri dell’arte” è segno del costante impegno che l’Azienda, ad oggi leader mondiale nel settore degli adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia, dedica al mondo dell’Arte e della Cultura, elementi fondamentali per il credo aziendale che vede l’arte come caposaldo imprescindibile del proprio essere.
Per ulteriori informazioni
www.milanoneicantieridellarte.it
Il 10 maggio 2013 è stato ufficialmente aperto il secondo stabilimento di produzione di Mapei Polonia a Barcin, nell’ambito della strategia di crescita del Gruppo in Polonia.
“La Polonia è sempre stata un importante mercato per il Gruppo Mapei oltre che per le sue dimensioni anche per il potenziale di crescita e l’apertura del mercato a prodotti di alta qualità e tecnologicamente avanzati.
Lo stabilimento che inauguriamo oggi, il secondo che soddisfa la richiesta dei clienti di Mapei Polonia, è in realtà il quarto stabilimento polacco del Gruppo che si aggiunge a quello di Mapei Polonia a Gliwice, della consociata Sopro Polonia a Nowiny, della cementeria Górka Cement a Trzebinia, che ha recentemente festeggiato il centesimo anniversario” - ha detto Giorgio Squinzi, CEO del Gruppo Mapei e Presidente di Confindustria.
La filiale polacca del Gruppo Mapei è nata nel 2000. Nel 2003 è stato aperto il primo stabilimento produttivo a Gliwice nella Zona Economica Speciale di Katowice, che nei 4 anni successivi ha raddoppiato la propria capacità produttiva e il proprio deposito prodotti. Grazie alla costante crescita delle vendite, nel 2010 si è deciso di aprire un nuovo sito produttivo, scegliendo come area la Zona Economica Speciale della Pomerania. La collocazione in Barcin, situata nel centro-nord della Polonia, è strategica in quanto permette di migliorare il servizio logistico ai clienti.
Gli uffici direzionali continuano ad essere a Varsavia.
Con due stabilimenti, la capacità produttiva totale di prodotti in polvere di Mapei Polonia raggiunge le 420.000 tonnellate all’anno, alle quali si aggiunge la linea di produzione di additivi liquidi per calcestruzzo e di macinazione del cemento, recentemente realizzata a Gliwice.
Il nuovo stabilimento di 9.700 m2 è situato su un’area di 48.000 m2 che potrà accogliere futuri ampliamenti.
La sua capacità di produzione è di 150.000 tonnellate annue di prodotti in polvere, che comprendono adesivi per piastrelle e isolamento termico, autolivellanti, malte per il ripristino e l’impermeabilizzazione.
“Il Gruppo Mapei si amplia perseguendo una strategia di crescita ecosostenibile.
I nostri prodotti sono studiati per ridurre il consumo di energia e l’emissione di VOC e sono pertanto sicuri per l’ambiente, per gli addetti alla produzione, per gli applicatori e per gli utilizzatori finali. Il nostro impegno per la salvaguardia dell’ambiente e della salute si esprime anche nel nostro agire quotidiano - come costruire stabilimenti con materiali locali ed ecosostenibili, vicino ai nostri clienti e fornitori di materie prime in modo da ridurre le distanze di trasporto e i costi” dice Veronica Squinzi, Responsabile Internazionalizzazione e Sviluppo del Gruppo Mapei e Membro del Consiglio Direttivo di Mapei Polonia.
Vale la pena di sottolineare che lo stabilimento di produzione di Barcin è tra i 17 esclusivi progetti polacchi che hanno ricevuto la certificazione LEED dall’U.S. Green Building Council, come i più recenti stabilimenti del Gruppo nel mondo.
La costante introduzione di nuove linee di prodotti ha permesso a Mapei Polonia di essere conosciuta non solo come leader nel mercato degli adesivi e fugature per ceramica, ma anche di giocare un ruolo importante nel mercato dell’edilizia con prodotti per la posa di resilienti, tessili e pavimenti in legno, pavimenti in resina e cementizi, sistemi per l’isolamento termico, pitture protettive e decorative, additivi per calcestruzzo, impermeabilizzanti così come soluzioni specifiche per la protezione e il rinforzo del calcestruzzo e delle strutture in muratura, sia moderne sia storiche.
Da notare inoltre che, in termini di peso, il 96,3% dei prodotti Mapei venduti sul mercato polacco è prodotto localmente (a Gliwice e a Barcin) e il restante 3,7 % viene importato dall’Italia, in particolare dallo stabilimento di Robbiano di Mediglia, trattandosi di specialità del settore della chimica per edilizia.
Il team di Mapei Polonia è cresciuto significativamente nel corso degli anni, sia in esperienza sia in numero: dai 48 dipendenti al momento dell’apertura dello stabilimento di Gliwice nel 2003 ai 290 attualmente impiegati.
“L’investimento di Barcin è un risultato diretto della nostra crescita e della nostra forte intenzione di essere più vicino possibile ai nostri clienti per fornire loro il miglior servizio possibile” - dice Veronica Squinzi, Responsabile Internazionalizzazione e Sviluppo del Gruppo Mapei e Membro del Consiglio Direttivo di Mapei Polonia - “In tempi di difficoltà economica, cerchiamo di ottimizzare i processi interni per essere più efficienti globalmente e localmente: grazie al costante inserimento di nuove linee di prodotto, siamo in grado di crescere anche in situazioni non favorevoli”.
Alla cerimonia ufficiale di apertura è seguita la visita nel cuore dello stabilimento produttivo: la linea di produzione e il laboratorio di controllo qualità.Sono stati visitati anche gli altri settori, come ad esempio l’Assistenza Tecnica che aiuta sul campo i professionisti a definire la migliore soluzione da utilizzare in cantiere e si occupa della formazione agli utilizzatori, con l’ausilio anche di due veicoli completamente attrezzati per la formazione tecnica itinerante e di due laboratori mobili per il supporto sui cantieri che utilizzano il calcestruzzo.
Hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione Giorgio Squinzi, Veronica Squinzi, Marco Squinzi e le maestranze che hanno seguito la nascita del nuovo stabilimento; erano inoltre presenti 150 ospiti tra i quali Riccardo Guariglia, Ambasciatore d’Italia, Teresa Kamińska, Presidente della Zona Economica Speciale della Pomerania e autorità locali come Michal Pḙziak, Sindaco del Distretto di Barcin, Edward Hartwich, Vicemaresciallo a Kujasko-Pomorskie Voivodship e Zbigniew Jaszczuck, del Distretto di Znin.
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In principio era il ciclismo, ora il Centro Mapei sarà la casa dello sport: di tutti gli sport.
Venerdì pomeriggio scorso, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Centro Mapei per lo Sport che da Castellanza si è trasferito ad Olgiate Olona, sempre in provincia di Varese, Giorgio Squinzi, CEO del Gruppo Mapei nonché presidente di Confidustria, ha annunciato l’allargamento degli orizzonti nel mondo della ricerca nello sport. Da alcuni anni, infatti, Mapei Sport mette a disposizione la propria ricerca e la propria conoscenza anche per discipline come il calcio e l’atletica leggera; con questa nuova disposizione e questa ampliata organizzazione di lavoro il Centro voluto fortemente nel ’96 da Giorgio Squinzi e dal Prof. Aldo Sassi, guarderà con personale altamente qualificato a tutti gli sport di resistenza e non solo: dallo sci alpino al tennis, dal golf agli sport motoristici, passando dal basket alla pallavolo.
All’inaugurazione di venerdì erano presenti un allenatore che ha contribuito a fare grande il Sassuolo calcio e l’attuale tecnico dei neroverdi: Massimiliano Allegri (oggi al Milan) ed Eusebio Di Francesco (Sassuolo calcio). Con loro anche Giuseppe Marotta, Direttore Generale dell’area sportiva e Amministratore Delegato della Juventus, che da due stagioni si avvale della collaborazione del Centro Mapei Sport.
Erano presenti anche campioni legati alla Mapei del calibro di Gianni Bugno, Paolo Bettini, Andrea Tafi, Oscar Freire Gomez e il noto apneista italiano detentore di innumerevoli record Gianluca Genoni.
MapeiSpA – Gruppo leader mondiale nel business dei prodotti chimici per l’edilizia, con più di 1.400 prodotti e più di 55.000 clienti in tutto il mondo, è ora presente con 63 stabilimenti in 31 paesi nei 5 continenti, grazie alla recentissima acquisizione del 100% della Società turca Wallmerk Construction Chemicals Building Industry and Trade Inc.
Nata nel 2007, Wallmerk Construction è situata nella città di Polatli in Turchia e più precisamente nell’Area Industriale di Polatli OSB, una delle più importanti zone industriali vicino ad Ankara che rappresenta un’area strategica per la Turchia. La Società si sviluppa su una superficie di 23.000 metri quadri di cui 5.000 coperti: si occupa della produzione e commercializzazione di prodotti chimici per il settore delle costruzioni, con un range di più di 200 prodotti, tra cui impermeabilizzanti, malte speciali e per ancoraggi, adesivi per piastrelle e fugature, materiali per l’isolamento termico, pitture per interni ed esterni, pavimentazioni industriali e altri materiali da costruzione.
Nel 2012 la Società ha avuto un fatturato di oltre 10 milioni di euro.
“Siamo molto orgogliosi di questa operazione – dichiara Veronica Squinzi, Responsabile Internazionalizzazione e Sviluppo di Mapei – che ci consente di entrare operativamente nel mercato turco, che già oggi serviamo – anche se marginalmente - tramite l’importazione di prodotti da noi realizzati in altri Paesi europei. La nostra strategia di internazionalizzazione si basa sui principi della maggiore vicinanza alle esigenze locali e della riduzione al minimo dei costi di trasporto, mantenendo costantemente l’eccellenza garantita dai nostri centri di Ricerca e Sviluppo. L’acquisizione di Wallmerk va in questa direzione: servire un mercato molto attivo e dinamico, come quello turco, che rappresenta inoltre un importante “ponte” commerciale tra l’Europa e l’Asia.
Solo qualche numero: la Turchia è il terzo paese più popolato in Europa dopo Russia e Germania ed è la sedicesima potenza economica mondiale con l’obiettivo di essere tra i primi 10 Paesi economicamente più grandi del pianeta entro il 2023. La Turchia è il secondo più grande mercato della ceramica in Europa, il primo Paese produttore ed esportatore di cemento in Europa, e il terzo nel mondo.
In questo momento sono previsti molti investimenti non solo in edilizia residenziale, commerciale e industriale ma anche in grandi opere infrastrutturali. Inoltre i contractors turchi che operano sui mercati internazionali sono tra i più attivi anche a livello mondiale. Era naturale per Mapei entrare in questo mercato: il nostro obiettivo è quello di diventare un attore importante nel mondo dell’edilizia turco grazie ai nostri prodotti tecnologicamente all’avanguardia, e ad una forte e sempre costante attenzione verso l’ambiente. Siamo pronti a cogliere questa nuova sfida con grande entusiasmo.”
La costante internazionalizzazione del Gruppo Mapei, iniziata già dal 1978, è direttamente collegata alla crescita del fatturato avvenuta negli ultimi 20 anni: nel 1990 il fatturato aggregato era di 150 miliardi di lire, nel 2012 ha superato i 2 miliardi di euro, di cui il 70% proveniente da mercati internazionali.
Cresce il fatturato e cresce anche il numero delle sedi e degli stabilimenti di produzione Mapei: tra gli investimenti del 2012 il nuovo sito produttivo in India, il terzo stabilimento in Francia e il secondo in Polonia.
Per perseguire la sua strategia di crescita e internazionalizzazione, il Gruppo ha costantemente investito in Ricerca e Sviluppo, che rappresenta il suo fiore all’occhiello e a cui si dedica il 12% circa dei dipendenti totali (7.500 unità nel 2012). Inoltre va sottolineato che il 70% degli investimenti viene destinato allo sviluppo di prodotti eco-sostenibili che rispettano gli standard ufficiali più severi e che soddisfano i requisiti internazionali di sostenibilità in edilizia.
Le tecnologie e la qualità Mapei sono scelte da un numero sempre crescente di clienti e sono impiegate nella realizzazione di progetti di importanza mondiale, tra i quali: il Nuovo Canale di Panama, la diga GIBE III di Addis Abeba (la più grande diga mai costruita al mondo), le gallerie Arroyo Maldonado di Buenos Aires, il Burj Khalifa di Dubai, l’aeroporto di Heathrow così come gli impianti sportivi indoor, outdoor e le infrastrutture dei Giochi Olimpici degli ultimi decenni (Beijin, Londra e prossimamente Sochi). Tra i progetti italiani le metropolitane di Roma e Milano, la linea ferroviaria Alta Velocità di Torino-Milano-Salerno e City Life.
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Il sistema si presenta sottoforma di “Seismic wallpaper”, una “carta da parati” che permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di sisma.
MAPEWRAP EQ SYSTEM è di facile e sicura applicazione indoor e outdoor con il massimo rispetto per l’ambiente e aderisce perfettamente anche ai supporti intonacati.
MAPEWRAP EQ SYSTEM rappresenta un vero e proprio “airbag” che evita il collasso o il ribaltamento delle ripartizioni secondarie fuori dal piano durante un sisma. Coperto da brevetto mondiale, rappresenta una delle soluzioni esclusive Mapei dedicate all’Ingegneria Strutturale.
Sempre nell’ottica del rinforzo e consolidamento strutturale del calcestruzzo Mapei propone una gamma completa di prodotti tecnologicamente innovativi a base di fibre di basalto, riciclabili al 100% che riducono il consumo di energia durante il ciclo di produzione con una minore emissione di CO 2. Tra questi vengono proposti MAPEWRAP B UNI-AX, il tessuto unidirezionale in fibra di basalto ad alta resistenza, e MAPEGRID B 250, la rete in fibra di basalto apprettata alcali resistente, per il rinforzo strutturale “armato” di supporti in calcestruzzo e muratura.
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[post_content] => Dopo la prima sessione svoltasi in aprile, è prevista una seconda parte di workshop, convegni e visite guidate dedicate ai monumenti e ai cantieri del restauro del ‘600 e ‘700 nelle province di Milano, Lodi, Monza e
Brianza in programma dal 20 settembre al 1° ottobre, parallelamente alle Giornate Europee del Patrimonio.
In particolare segnaliamo la visita guidata presso il Palazzo di Delizia dei Marchesi Calderari, a Turano Lodigiano sabato 29 settembre dalle ore 15.00, alla quale interverrà l’Arch. Davide Bandera, Product Manager della Linea Risanamento di edifici storici Mapei per illustrare i lavori svolti.
Evidenziamo inoltre la giornata dedicata al convegno “Materiali innovativi per il restauro. La ricerca scientifica alla base dell’innovazione dei prodotti per il recupero, la conservazione e la manutenzione di edifici monumentali”, che ha come obiettivo la presentazione al pubblico di alcuni tra i più innovativi interventi di restauro effettuati su monumenti ed edifici storici del nostro territorio.
Il convegno è programmato per lunedì 1° ottobre presso la Sala Parlamentino di Palazzo Giureconsulti in Piazza Mercanti 2 a Milano a partire dalle ore 09.00.
Nell’ambito della sessione delle ore 12.00 “Consolidamento di murature mediante l’iniezione di boiacche. Caso esemplare: oratorio della Passione – Basilica di Sant’Ambrogio a Milano” è previsto l’intervento dell’Arch. Davide Bandera dal titolo:“Boiacche da iniezione per il consolidamento di murature e intonaci anche affrescati.”
Nella parte riguardante i “Rinforzi strutturali con materiali compositi - Caso esemplare: Palazzo Belgioioso a Milano” delle ore 15.30, si terrà invece l’intervento dell’Ing. Giulio Morandini, Product Manager Linea Rinforzo Strutturale Mapei che svilupperà l’argomento “Materiali compositi a matrice inorganica per il rinforzo degli edifici in muratura”.
Si ricorda che Mapei è già stata Main Sponsor delle precedenti edizioni del 2010 e 2011 del progetto “Milano nei cantieri dell’arte” che prevedevano anch’esse una prima parte del programma in aprile, nell’ambito della settimana della Cultura, ed un’altra nel mese di settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.
Continua così l’impegno dell’Azienda, ad oggi leader internazionale nel settore degli adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia, nel mondo dell’Arte e della Cultura, elementi fondamentali per il credo aziendale che vede nell’arte un caposaldo imprescindibile del proprio essere.
Per il programma dettagliato della manifestazione e per le prenotazioni, gratuite e obbligatorie, ai diversi appuntamenti consultare il sito www.milanoneicantieridellarte.itMilano nei cantieri dell’arte
I cantieri dell’arte tra ’600 e ’700
20 settembre / 1 ottobre - Milano e provincia
SCARICA L'INVITO IN PDF
[post_title] => Mapei Main Sponsor di "Milano nei cantieri dell’arte"
[post_excerpt] => Continua l’impegno di Mapei come Main Sponsor della manifestazione “Milano nei cantieri dell’arte”,
promossa da Assimpredil Ance, Camera di Commercio di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
e Arcidiocesi di Milano.
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[post_content] => Mapei organizza a Reggio Emilia mercoledì 25 luglio un Convegno sul ripristino e consolidamento strutturale degli edifici.
L’incontro si pone l’obiettivo di fornire un prezioso “supporto” agli edifici terremotati. Mapei è da 20 anni che opera attivamente sul tema del “rinforzo/consolidamento strutturale” e quindi “scende in campo” in qualità di esperto nel risolvere questo tipo di criticità.
Programma
• 14,30 Registrazione dei partecipanti e distribuzione del materiale didattico
• 15,00 Saluto di benvenuto da parte dei Presidenti degli Ordini Professionali ed Associazioni aderenti alla iniziativa. Presentazione del Gruppo Mapei e coordinamento lavori. (Claudio Menabue - Area Manager Mapei S.p.a.)
• 15,30 Consolidamento e rinforzo strutturale di edifici in muratura mediante l’impiego di materiali compositi. (Prof.Ing. Alberto Balsamo - Università degli Studi di Napoli, Federico II Dip. Ingegneria Strutturale)
• 16,30 Cofee break
• 16,45 Sperimentazione e applicazioni di tecnologie e prodotti innovativi. (Prof.Ing. Alberto Balsamo - Università degli Studi di Napoli, Federico II Dip. Ingegneria Strutturale)
• 17,15 Le esperienza MAPEI nel consolidamento delle strutture in c.a. e muratura con sistemi compositi FRP e FRG. (Ing. Giuseppe Melcangi- Assistenza Tecnica Linea Materiali Compositi Mapei S.p.a.)
• 18,00 Dibattito e chiousura lavori
Mercoledì 25 Luglio 2012 presso Classic Hotel
Sala Melato Via Pasteur 121 c (Via Emilia per Modena) S. Maurizio - Reggio Emilia
Scarica la scheda di iscrizione
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[post_content] => Domenica 27 maggio verrà riaperta al pubblico la Chiesa di San Donato in Polenta a Bertinoro (FC) al termine dell’accurato restauro che ha richiesto oltre tre anni di lavori realizzati grazie al contributo di Mapei, oltre che della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, della Diocesi di Forlì-Bertinoro, del Comune di Bertinoro, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
La costruzione della Chiesa dedicata a San Donato, vescovo e martire, protettore di Arezzo e della sua Diocesi, risale all’arte longobarda del VII-VIII secolo. Grande risonanza fu data alla Chiesa dall’ode La chiesa di Polenta scritta nel 1897 da Giosuè Carducci, in cui il poeta ricorda l’ospitalità offerta da Guido da Polenta a Dante Alighieri, con un conseguente interessamento di molte altre autorità e uomini di cultura che portò ad un importante restauro negli anni 1890-1900.
Il progetto di risanamento, restauro conservativo e consolidamento ha avuto come scopo di accrescere il grado di sicurezza dell’intero complesso per ridurne la vulnerabilità sismica ed ha visto in tutte le fasi dell’intervento l’assistenza tecnica continua di Mapei, che ha collaborato con i progettisti e gli addetti ai lavori per l’individuazione delle migliori soluzioni tecniche, contribuendo anche alla formazione del personale operativo per il corretto utilizzo dei singoli materiali, e ha fornito i prodotti gratuitamente.
Sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di RA-FE-FC-RN, si sono effettuati i lavori di risanamento e rafforzamento delle strutture interessate al grave dissesto strutturale nel quale la Chiesa si trovava. In particolare gli interventi eseguiti per assicurare la stabilità dell’insieme hanno garantito, in una prima fase dei lavori, i collegamenti fra le pareti verticali dell’edificio e la copertura, eliminando gli indebolimenti locali costituiti da muratura di scarsa consistenza e gravemente lesionata.
Per far ciò si è utilizzato il sistema di materiali compositi a matrice organica FRG, composto da: una rete in fibra di vetro apprettata ad elevata resistenza, MAPEGRID G220, e una malta bicomponente a base di calce ed eco-pozzolana ad elevata duttilità e basso modulo elastico, PLANITOP HDM RESTAURO.
Le lesioni più significative delle murature sono state risarcite con tubi pultrusi in fibra di carbonio preimpregnati con resina epossidica, CARBOTUBE, e con iniezioni di boiacche fillerizzate superfluide, resistenti ai sali, a base di calce ed Eco-Pozzolana, MAPE-ANTIQUE I.
Grazie a questo sistema sono state ridotte anche le spinte generate dalle volte in muratura della cripta.
Per il consolidamento delle fondazioni sono stati realizzati dei cordoli e pali a contrasto in calcestruzzo, realizzato con superfluidificanti di natura acrilica tipo MAPEFLUID AC3, per contribuire al miglioramento statico e dinamico del complesso.
Su tutte le pareti interne della Chiesa sono stati realizzati anche dei nuovi intonaci deumidificanti utilizzando MAPE-ANTIQUE RINZAFFO e MAPE-ANTIQUE MC, fino ai primi due metri d’altezza, e al di sopra di questa zona un intonaco traspirante a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, MAPE-ANTIQUE INTONACO NHL.
Al fine di uniformare tutte le superfici ripristinate si è proceduto poi con la stesura finale di una malta da rasatura traspirante a tessitura fine, MAPE-ANTIQUE FC CIVILE.
Una volta terminati gli interventi sopra descritti è stata nuovamente posata la vecchia pavimentazione in cotto con un adesivo specifico ADESILEX P9 e sono state eseguite le stuccature con il riempitivo KERACOLOR FF.
Prosegue così l’impegno di Mapei per l’arte con un contributo che fa tornare a risplendere un monumento con più di mille anni e che racchiude in sé un importante valore storico-cuturale.
Le tecnologie Mapei, frutto di un’attenta e costante ricerca, sono da sempre impiegate in opere di grande rilievo sociale ed in edifici storici del patrimonio architettonico, parte inscindibile del bagaglio artistico di ogni paese.
Fondata nel 1937 a Milano, Mapei oggi è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo ed è anche specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici. Attualmente il Gruppo industriale è composto da 68 aziende consociate con 60 stabilimenti produttivi operanti in 29 paesi nei cinque continenti.
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[post_content] => Il 13 e il 20 aprile si terranno, rispettivamente a Nagoya e a Tokyo, due concerti di canto e musica lirica all’interno dell’iniziativa culturale “Lirica italiana nella fertile cultura italiana”.
Questi concerti, sponsorizzati da Mapei, sono stati organizzati per la solidarietà con il Paese Giappone che sta affrontando il progetto della ricostruzione.
I fondi raccolti da questa iniziativa saranno infatti totalmente devoluti a questo scopo, tramite l’UNICEF.
Questa fratellanza è stata di recente sottolineata anche dal Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione delle commemorazioni del primo anniversario delle sopracitate calamità giapponesi.
"Nella solidarietà di fronte alle avversità” ha affermato, “Giappone e Italia hanno rinnovato e rinsaldato un'antica amicizia.”
Nei concerti, che si svolgeranno con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Giappone e il contributo di MAPEI, si esibiranno il tenore Renato Cazzaniga, la mezzo soprano Yoko Kamimura e il pianista Masahiro Saitoh, eseguendo un repertorio composto in gran parte da arie di maestri italiani come Puccini, Verdi, Tosti e Giordano.
La presenza di artisti italiani e giapponesi incarna uno dei valori cardine di questa iniziativa: la collaborazione tra Italia e Giappone, nazioni che, pur vantando rapporti privilegiati di lunga data, hanno rinforzato i loro legami dopo i disastri naturali del terremoto, lo tsunami del marzo 2011 e la distruzione della centrale atomica di Fukushima.
L’Azienda è infatti da sempre vicina al mondo dell’arte e della cultura, sia come sostenitore di istituzioni ed eventi prestigiosi in tutto il mondo, sia attraverso i suoi prodotti, come fornitore di soluzioni innovative per il recupero del patrimonio architettonico danneggiato da disastri naturali. Ne è un esempio il terremoto de L’Aquila del 2009 ed il successivo e significativo contributo di Mapei al restauro di numerosi edifici, chiese e monumenti di questa zona. Per un’impresa che si occupa da tempo di “ricostruzione” è dunque impensabile lasciar cadere l’opportunità di dare il proprio contributo anche in Giappone, dove, tra l’altro, Mapei ha già fornito prodotti per la realizzazione di importanti cantieri.
Fondata nel 1937 a Milano, Mapei oggi è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo ed è anche specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici. Attualmente il Gruppo industriale è composto da 68 aziende consociate con 60 stabilimenti produttivi operanti in 29 paesi nei cinque continenti.
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[post_excerpt] => Mapei sarà Sponsor, come segno solidale per un Paese che sta affrontando la ricostruzione, in seguito alle svariate calamità che l’hanno investito.
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[post_content] => Singapore, stato del Sud-Est asiatico costituito da 63 isole e posizionato sulla punta più a Sud della penisola malese, è uno dei principali centri finanziari mondiali e il suo porto è tra i primi cinque più trafficati del mondo. Fino a qualche anno fa a Singapore era vietato aprire casinò, ma dal 2006 il governo ha voluto puntare anche sul turismo e sulle esposizioni internazionali e per questo ha promulgato una nuova legge governativa che ha permesso l’apertura delle case da gioco all’interno degli alberghi. Per questo sono stati costruiti due grandi resort e, per la realizzazione di uno di essi - il Marina Bay Sands Resort -, dopo una “agguerrita” competizione, è stata scelta nel 2006 la società americana Las Vegas Sands Co. e il progetto è stato firmato dall’architetto israeliano Moshe Safdie.
Situato nel centro di Singapore e con una spettacolare vista panoramica sulla baia, il resort è costituito da tre torri, ognuna di 55 piani che ospitano 2560 stanze di lusso. Le tre torri sono collegate dal Sands SkyPark, uno skygarden di proporzioni enormi (circa 10.000 m2 posto a 200 m da terra), dal quale si ha una vista completa della città. Sulla terrazza trovano spazio giardini tropicali, ristoranti, percorsi jogging e una grande piscina infinity con il bordo a sfioro (150 m di lunghezza). Ciascuna delle torri è costituita alla base da due “gambe” che si uniscono formando un corpo unico all’altezza del 23° piano. Il complesso ospita inoltre un museo di arte e scienza, che nelle forme ricorda un fiore di loto, e due teatri da 2000 posti (che saranno inaugurati prossimamente), un grande centro commerciale con showroom prestigiosi e decine di ristoranti, un centro congressi, un casinò con ben 669 tavoli da gioco e 1500 slot machine accessibili solo con invito esclusivo, due padiglioni (i Crystal Pavillions), appoggiati sull’acqua della baia e destinati a ospitare negozi e night club, e un parcheggio con 4000 posti auto.
Il contributo di Mapei
Il progetto del Marina Bay Sands Resort si è presentato complesso nei problemi e impegnativo nella loro risoluzione, a cominciare dall’esigenza del committente di terminare gli interventi entro la data prevista e di realizzare edifici in grado di offrire elevate prestazioni sia per ciò che riguardava la struttura portante sia la qualità delle finiture. Grazie alla sua consociata di Singapore, oltre a quelle presenti in Cina, Malesia e Vietnam, Mapei è conosciuta e apprezzata nelle regioni dell’Estremo Oriente dove ha già contribuito a realizzare altri imponenti progetti architettonici e, a maggior ragione, non poteva mancare il suo contributo alla realizzazione del Marina Bay Sands Resort fornendo prodotti e soluzioni all’avanguardia.
I prodotti Mapei sono stati utilizzati con successo in diversi spazi all’interno delle tre torri, nel centro commerciale, nel casinò, nell’area ristoranti e sul Sands SkyPark.
Posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica e materiale lapideo nelle torri
Per la posa di lastre in marmo e di piastrelle in gres porcellanato (rispettivamente di dimensioni 60x30x1 cm e 30x30x2 cm) sui pavimenti delle aree riservate al personale dell’albergo nelle torri 1 e 3 e per quelli dei 742 bagni e degli ingressi delle camere nella torre 2 è stato utilizzato l’adesivo cementizio ad alte prestazioni e a scivolamento verticale nullo KERAFLEX MAXI (N.B. il prodotto è stato sostituito sul mercato italiano da KERAFLEX MAXI S1 con tecnologia Low Dust).
Le lastre in marmo (dimensioni 80x80x2 cm) sui pavimenti degli ascensori, sull’area antistante gli ascensori e nella lobby della torre 3 sono state incollate con l’adesivo cementizio, bicomponente, altamente deformabile e a elevate prestazioni ELASTORAPID.
Le lastre in marmo (dimensioni 18x22x3 cm, 25x15x3 cm) con supporto in alluminio alveolare sui pavimenti e sulle pareti degli bagni e nella hall delle camere, su suggerimento dell’Assistenza Tecnica Mapei, sono state posate con l’adesivo epossidico bicomponente a scivolamento verticale nullo KERAPOXY. Tutte le fughe sono state stuccate, a pavimento e a parete, con la malta cementizia bianca superfine ad alte prestazioni KERACOLOR SF.
Atrio e aree ascensori: posa di marmo, bambù e ardesia
Nella grande hall comune a tutte e tre le torri e negli spazi antistanti gli ascensori, le lastre in marmo Jura, in ardesia e i listelli in bambù sono stati posati con l’adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni deformabile, a presa e idratazione rapida, GRANIRAPID. Per la stuccatura delle fughe è stata utilizzata la malta KERACOLOR SF.
Impermeabilizzare i sottofondi nel ristorante Rise
All’interno del ristorante Rise la zona dedicata alla cottura dei cibi non è separata da quella del ristoro, così da consentire ai clienti di assistere alla preparazione dei loro piatti. Prima della posa del rivestimento in marmo (dimensioni 60x60x2 cm) con ELASTORAPID, i pavimenti sopraelevati in cartongesso della cucina sono stati impermeabilizzati con la malta cementizia bicomponente MAPELASTIC. Per conferire al sistema impermeabile una maggiore resistenza alle tensioni del supporto, MAPELASTIC è stato armato con RETE IN FIBRA DI
VETRO, prodotto ora sostituito sul mercato italiano da MAPENET 150. Nella zona ristoro è stato posato il legno di bambù a listelli con GRANIRAPID e KERACOLOR SF per la stuccatura delle fughe.
Posa dei pavimenti in ceramica e marmo nel Sands SkyPark
Per la posa delle piastrelle in gres porcellanato sulle pareti e sui pavimenti dei bagni e delle zone di accesso agli ascensori posti sulla grande terrazza è stato utilizzato KERAFLEX MAXI. Per l’incollaggio delle lastre in marmo sui pavimenti e sulle pareti dei ristoranti sono stati scelti KERACRETE e KERABOND+ISOLASTIC.
Per la stuccatura delle fughe è stato usato KERACOLOR SF, eccettuato che per i pavimenti in gres porcellanato dei bagni dove è stata utilizzata la malta cementizia ad alte prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect®, KERACOLOR FF.
Posa dei pavimenti e rivestimenti nell’area shopping e nel casinò La zona dedicata allo shopping, divisa su tre piani, è stata pavimentata con lastre di marmo, ardesia e granito posate con GRANIRAPID.
All’interno del casinò è stato utilizzato GRANIRAPID per incollare il marmo sui pavimenti della sale da gioco Vip. Per posare il gres porcellanato (dimensioni 30x30x1 cm) sulle pareti dei bagni è stato usato KERAFLEX MAXI, anche sui pavimenti dell’ingresso è stato posato marmo, incollato però con KERAFLEX.
Tutte le stuccature delle fughe sono state eseguite, sia a parete che a pavimento, con KERACOLOR SF.
Ripristino strutturale: fessure a secco
Alcune parti strutturali del complesso Marina Bay Sands Resort presentavano porzioni di calcestruzzo degradate e da recuperare.
Grazie alla sua lunga esperienza in questo settore, Mapei è stata scelta dall’impresa costruttrice per fornire una serie di prodotti in grado di ripristinare il calcestruzzo e risolvere i problemi che si erano presentati in un secondo tempo.
Durante i sopralluoghi effettuati dai tecnici sono state evidenziate delle fessure sulle murature e sui soffitti e il consiglio è stato quello di sigillarle utilizzando l’adesivo bicomponente tissotropico ed epossidico ADESILEX PG2 SP, particolarmente adatto a soddisfare le esigenze legate a questo intervento. La formulazione del prodotto è stata appositamente studiata per il mercato di Singapore.
Contemporaneamente, dove erano presenti delle microfessure sono stati applicati degli iniettori nelle porzioni di muratura interessate dal fenomeno di degrado; successivamente vi è stata iniettata la resina epossidica bicomponente a bassissima viscosità EPOJET LV, in grado di sigillare anche fessurazioni molto piccole. Per verificare l’efficacia e la tenuta dell’intervento di sigillatura sui soffitti è stato condotto un test di allagamento: la soletta dei pavimenti, situati al di sopra del soffitto dove erano presenti le fessure, è stata delimitata con dei cordoli e riempita di acqua stagnante. Dopo alcuni giorni il risultato del test è risultato positivo e nessun versamento d’acqua è stato riscontrato in prossimità delle fessurazioni sigillate.
In seguito, sono stati rimossi gli iniettori e si è proceduto a levigare meccanicamente la superficie.
Ripristino strutturale: fessure con venute d’acqua
Oltre a fenomeni di fessure a secco, sulle strutture in calcestruzzo del Marina Bay Sands Resort sono state rilevate anche fessure con perdita d’acqua. In questo caso è stato consigliato l’utilizzo di RESFOAM 1 KM, una resina poliuretanica monocomponente, a consistenza superfluida, per l’impermeabilizzazione di strutture soggette a percolazione d’acqua anche intensa. Come nell’intervento precedente, sui soffitti dove è stato riscontrato il fenomeno sono stati applicati una serie di iniettori attraverso cui è stata inserita la resina direttamente nelle fessure. Grazie alla sua elevata fluidità, RESFOAM 1 KM è in grado di penetrare nelle microfessure e sigillarle, prevenendo così le infiltrazioni d’acqua. Il prodotto reagisce con l’umidità presente nel calcestruzzo permettendo di rimuovere l’umidità dalla struttura.
Una volta risolto il problema delle infiltrazioni d’acqua, è stato possibile procedere con l’utilizzo di ADESILEX PG2 e EPOJET LV nelle modalità già descritte per le fessurazioni a secco.
Iniezione a pressione di malte cementizie
In alcuni casi il degrado del calcestruzzo aveva portato alla luce i ferri di armatura ed è stato necessario intervenire per proteggerli dalla corrosione. Inizialmente i ferri sono stati puliti e sgrassati, quindi sono stati trattati con due mani della malta cementizia anticorrosiva MAPEFER, stesa a pennello in uno spessore medio di circa 2 mm. Per la ricostruzione delle parti in calcestruzzo è stato consigliato l’utilizzo della malta espansiva a consistenza superfluida MAPEFILL SP, la cui formulazione è stata appositamente studiata per il mercato di Singapore. Il prodotto si applica sia attraverso l’iniezione a pressione che per colaggio.
Nel caso del Marina Bay Sands Resort sono stati utilizzati entrambi i metodi: mediante iniezione nella maggior parte delle aree interessate dai fenomeni di degrado e tramite colaggio nei casi più urgenti e dove lo spazio lo rendeva possibile.
Nel primo caso, a MAPEFILL SP è stata aggiunta acqua fino a ottenere un impasto omogeneo e sufficientemente fluido da poter essere applicato tramite iniezione a pressione attraverso i tubi che fuoriuscivano dalla cassaforma posizionata sulla struttura.
Dove invece erano presenti ampie-cavità da ripristinare, all’inizio le porzioni di calcestruzzo degradato sono state rimosse portando alla luce i ferri di armatura, che sono stati accuratamente puliti; a questo punto le superfici in calcestruzzo sono state saturate con acqua pulita e sui ferri è stato applicato MAPEFER attorno alla struttura è stata montata una cassaforma delimitata da una rete, riempita con aggregati di 20 mm; quindi è stato applicato a pressione MAPEFILL SP.
Nel caso delle applicazioni a colaggio, MAPEFILL SP è stato miscelato nella giusta quantità con acqua e ghiaietto fino a ottenere un composto omogeneo, poi
colato per gravità. Ripristino con malte cementizie
Per le altre superfici in calcestruzzo che necessitavano di un intervento di risanamento è stato invece scelto un sistema composto da MAPEFER, PLANICRETE SP e MAPEGROUT TISSOTROPICO.
MAPEFER è stato applicato sui ferri di armatura, mentre il lattice in gomma sintetica PLANICRETE SP (la cui formulazione è stata appositamente studiata per il mercato di Singapore) è stato mescolato al cemento per migliorarne l’adesione e le resistenze meccaniche.
Il composto così ottenuto è stato utilizzato come boiacca di adesione per favorire la successiva applicazione della malta a ritiro controllato fibrorinforzata MAPEGROUT TISSOTROPICO sulla superficie in calcestruzzo.
Quest’ultimo prodotto ha permesso di ottenere una superficie regolare e uniforme.
I prodotti consigliati dall’Assistenza Tecnica Mapei hanno assicurato al committente una rapida e soddisfacente esecuzione degli interventi di posa e di ripristino.
Simili soluzioni sono attualmente utilizzate anche per i lavori di posa all’interno del Museum of ArtScience e dei teatri che verranno inaugurati entro pochi mesi.
Ancora una volta, come nel caso della Macao Veneziana o di City of Dreams di Macao (per queste referenze si veda rispettivamente Realtà Mapei n. 89 e n. 100), un imponente complesso, simbolo dell’Asia moderna, è stato portato a termine anche grazie al contributo di Mapei.
[post_title] => Marina Bay Sands Resort, il contributo di Mapei
[post_excerpt] => il Marina Bay Sands Resort è un avveniristico progetto che ha contribuito a cambiare lo skyline di Singapore
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[post_content] => La collaborazione tra La Triennale e Mapei si estende nel mondo.
Mapei infatti contribuisce anche con i propri prodotti, tra cui la stessa vernice usata negli uffici di Milano, e la propria assistenza tecnica ai lavori di restauro delle parti interne dell’edificio che diventerà la nuova sede della Triennale di New York, che sarà inaugurata nei prossimi mesi.
Un rapporto arrivato sino in Cina.
La Triennale ha infatti curato l’allestimento della mostra La città dell’Uomo – Vivere all’italiana, realizzata all’interno del Padiglione Italia dell’Expo di Shanghai costruito con i prodotti Mapei per i massetti, le finiture murali, gli adesivi e le fugature e sigillanti per la posa di pavimenti in ceramica.
Tra i più prestigiosi progetti realizzati insieme, ricordiamo anche la sponsorizzazione tecnica di Mapei, con le sue tecnologie e i suoi prodotti, dell’intervento di risanamento e restauro conservativo dei Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico – nei giardini della Triennale di Milano - che ha restituito alla città un’importante e significativa opera d’arte, inaugurata lo scorso gennaio.
La missione che Mapei ha da sempre perseguito e che ha decretato il suo successo in tutto il mondo è ancor oggi quella trasmessa dal fondatore, Rodolfo Squinzi, al figlio Giorgio Squinzi, attuale Amministratore Unico: “l’arte e la passione del lavoro”.
Questa radicata convinzione si è espressa nel tempo con un’attenzione costante ed una maestria crescente, verso le esigenze dei “luoghi dell’arte”. Che si tratti di intervenire in un grande museo o di rendere più sicura una basilica medievale, le competenze e le tecnologie, frutto della ricerca Mapei, hanno contribuito a rendere vitali e duraturi alcuni dei luoghi più importanti dell’arte e della cultura, nel nostro come in altri Paesi. Un’attività internazionale che, tuttavia, non ha mai allontanato Mapei dall’attenzione particolare verso il territorio che l’ha vista crescere: Milano.
Per la sua città ha contribuito al restauro di edifici del patrimonio storico culturale tra i quali il Teatro alla Scala, le sponde dei Navigli, la Basilica di Sant’Ambrogio, il Duomo, Palazzo Reale
Per ulteriori informazioni
www.mapei.it
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[post_excerpt] => Mapei ha contribuito alla realizzazione della pavimentazione dei nuovi uffici della Triennale Design Museum con la fornitura dei prodotti per la finitura della pavimentazione in legno.
Si consolida così il rapporto di collaborazione tra La Triennale e Mapei che ha già visto lo sviluppo di altri importanti progetti.
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[post_content] => Una società ad hoc per il trattamento e la bonifica di terreni e sedimenti contaminati, i cosiddetti brownfield.
È MAPINTEC Srl, la società nata dalla partnership fra Mapei, leader mondiale nel settore dei prodotti per l’edilizia, e In.T.Ec. (Ingegnerie e Tecnologie Ecologiche S.r.l.), azienda del gruppo AcquaTeam con sede a Mestre (VE), specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi per la raccolta e il trattamento di reflui e rifiuti civili e industriali.
MAPINTEC realizzerà gli impianti che verranno resi disponibili in affitto agli operatori della bonifica, ai quali verranno anche forniti gli additivi Mapei necessari per il trattamento, e darà in licenza d’uso la tecnologia HPSS (High Performance Solidification/Stabilization), sviluppata da Mapei ed industrializzata da In.T.Ec., e protetta da due brevetti.
La tecnologia HPSS consiste in un processo industriale integrato di trattamento in situ, in grado di rimuovere i contaminanti volatili e semivolatili e di fissare stabilmente i metalli pesanti in una matrice cementizia realizzata secondo i principi dei calcestruzzi ad alta prestazione. Il risultato finale è la trasformazione del terreno e del sedimento contaminato in un materiale granulare durevole e di buone proprietà meccaniche, riutilizzabile per molteplici applicazioni (riempimenti, rinterri, calcestruzzi non strutturali, ecc).
Costi inferiori rispetto ad altri trattamenti e allo smaltimento in discarica (attualmente si spendono 170 € per ogni m3 di terra contaminata rimosso); un’applicazione modulare e flessibile sul luogo stesso oggetto dell’intervento di bonifica; adattabilità al tipo di contaminazione e agli obiettivi della bonifica; basso impatto ambientale, dal momento che non produce emissioni: questi i vantaggi assicurati dal sistema HPSS.
La prima applicazione su scala industriale della tecnologia HPPS (grazie alla quale Mapei ha ottenuto nel maggio scorso il premio ‘Oscar Masi 2008’ per l’innovazione industriale) è stata sull’isola di Murano (VE), per il trattamento dell’area delle “ex-Conterie”, sulla quale fino al 1990 sorgeva una fabbrica per la produzione di vetro artistico. Conclusa la bonifica del primo lotto di 6.000 m3, dal 2008 è in corso il trattamento di altri 18.000 m3 di terreno. L’intervento si concluderà quest’anno con la bonifica di un terzo lotto di altri 6.000 m3. La destinazione finale del sito prevede la realizzazione di residenze studentesche, turistiche e centri commerciali.
In Italia sono 54 i Siti Inquinati di Interesse Nazionale (SIN), per una superficie totale di 674.000 ettari di aree contaminate che presentano elevati rischi sanitari ed ambientali. Di questi, almeno 24.000 ettari si riferiscono ad aree industriali, situate per il 23% nelle regioni del Centro-Nord e per il 77% circa nel Sud Italia.
“Questa nuova società è un esempio concreto di cosa significhi porre la ricerca al servizio dell’ambiente - ha dichiarato Amilcare Collina, presidente MAPINTEC e responsabile Mapei per i rapporti con la comunità scientifica in Italia e all'estero. Campo d’azione di MapIntec SpA sarà il territorio nazionale, ma non solo. La problematica della messa in sicurezza e riqualificazione dei ‘brownfield’, infatti, ha iniziato di recente a essere tema di attualità in Italia, come in altri Stati. Insieme al nostro partner, abbiamo già individuato alcuni grandi progetti da realizzare”.
[post_title] => Nasce MAPINTEC Srl: una partnership fra MAPEI e In.T.Ec. per la bonifica dei brownfield
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[post_content] => Sono passati più di novant’anni da quella mattina miracolosa.
Era il 13 maggio del 1917 quando tre bambini, Lucia de Jesus dos Santos (di 10 anni), Francisco Marto (di 9 anni) e Jacinta Marto (di 7 anni), affermarono di aver visto la Madonna a Cova da Iria - una frazione di Fatima, in Estremadura, Portogallo.
Una “Signora più brillante del sole”, sopra un piccolo leccio (dove ora sorge la Cappellina delle Apparizioni).
La fulgida apparizione si ripeté più volte, in quella lontana estate, e il 13 ottobre a Cova da Iria erano presenti circa 50.000 persone e molti affermarono di aver visto il cosiddetto “miracolo del sole”, promesso dalla Madonna ai tre bambini in luglio e settembre. Un afflusso di pellegrini che non si è mai più arrestato e che ha reso presto troppo piccola la Basilica sorta negli anni ’30 e sempre più affollata la spianata antistante, diventata luogo di assemblee e di grandi celebrazioni.
Grazie alla crescente centralità di Fatima nella vita ecclesiastica, sia nazionale sia internazionale, il numero dei pellegrini si aggira oggi sui 4/5 milioni ogni anno.
Il progetto di una nuova chiesa
Da molto tempo si sentiva quindi l’esigenza di realizzare un nuovo e più ampio luogo di culto di fronte alla storica Basilica costruita negli anni ‘30, per poter ospitare le migliaia di pellegrini e offrire loro un riparo sia dal freddo dell’inverno sia dal caldo dell’estate.
Alla metà degli anni ’90 è stato lanciato un Concorso Internazionale per definire un progetto adeguato per la nuova chiesa di Fatima. La scelta è stata molto accurata e anche difficile. Realizzare un’aula celebrativa capace di ospitare 10.000 persone non è cosa semplice, né è facile inserirla nel contesto rispettando l’esistente e armonizzandosi con esso.
Vincitore del concorso è stato l’architetto greco Alexandros Tombazis con un progetto molto innovatore per una chiesa, ma perfettamente in armonia con l’atmosfera del Santuario.
L’idea di base del progetto è stata quella di non sovrastare il luogo e, malgrado l’inevitabile monumentalità, di riuscire a non imporsi. La piazza, che da decenni è calcata dai pellegrini di tutto il mondo, doveva mantenere le sue caratteristiche e la sua centralità.
Tombazis ha scelto di ubicare il nuovo edificio sulla spianata che continua il sagrato della Basilica esistente, nella Piazza Pio XII.
La nuova costruzione ha una forma circolare, di 125 metri di diametro, ed è sostenuta da due pilastri orizzontali sui quali poggia tutta la copertura, una soluzione che ha evitato di ricorrere a colonne all’interno del tempio. Con un volume di quasi 130.000 metri cubi e un’altezza media di 15 metri, la nuova Chiesa della Santissima Trinità di Fatima (questo il suo nome) è caratterizzata da una navata centrale che accoglie circa 8.500 posti a sedere.
L’edificio ha 13 porte: 12 laterali in bronzo dedicate agli Apostoli e una porta centrale di 64 metri quadrati dedicata al Cristo. Il piano inferiore dell’edificio è ornato da un pannello di piastrelle opera di Alvaro Siza Viera sul tema della Galilea e degli Apostoli San Pietro e San Paolo.
Questo atrio contiene due specchi d’acqua, uno dedicato al Battesimo (con acqua che cade dall’alto) l’altro alla Creazione (con acqua che sorge), e dà accesso a varie cappelle, ai confessionali e alle sacrestie. L’architetto Tombazis ha voluto chiaramente creare un legame tra il Santuario esistente e la Chiesa della Santissima Trinità, delimitando fisicamente il cammino con due pareti di cemento bianco sulle quali appoggiano i due pilastri che supportano tutta la struttura.
La costruzione della Chiesa della Santissima Trinità è iniziata alla fine del 2003 con la posa della prima pietra, un frammento del tumulo dell’Apostolo San Pietro che il Rettore del Santuario di Fatima ha ricevuto dalle mani dell’allora Pontefice Papa Giovanni Paolo II. La nuova chiesa è stata inaugurata il 13 ottobre 2007, nell’ambito delle commemorazioni del 90º anniversario della prima apparizione della Madonna. La realizzazione del progetto, stimata inizialmente in 40 milioni di euro, è costata più di 60 milioni di euro.
Il contributo di Mapei
Mapei ha iniziato a lavorare in questa grande opera in seguito a una espressa richiesta degli ingegneri responsabili del cantiere, dopo che i fornitori delle pietre utilizzate per i pavimenti e per i rivestimenti hanno manifestato alcuni dubbi circa la compatibilità dei loro prodotti con gli adesivi proposti per il fissaggio. In questo senso, Mapei è stata chiamata per presentare una soluzione per la posa, la fugatura e la sigillatura dei pavimenti, rivestimenti e delle scalinate interni ed esterni della nuova chiesa di Fatima.
Tutte le pietre utilizzate provengono da cave locali e sono tutte di origine calcarea; si tratta di:
- Vidraço de Ataíja crema: pietra calcarea grigia e grigio azzurrato, indicata per le cantarias (cornici decorative intorno alle finestre), i pavimenti e i rivestimenti esterni
- Vidraço de Ataíja azzurro: pietra calcarea crema-grigiastra chiara, indicata per cantarias, pavimenti e rivestimenti interni ed esterni
- Branco do Mar (conosciuta anche come Semi-Rijo do Arrimal): pietra calcarea bianca che, per la sua minore durezza, è indicata per essere utilizzata per cantarias e rivestimenti interni.
Per rispondere adeguatamente alle richieste del committente, l’Assistenza Tecnica Mapei ha deciso di realizzare un’analisi preventiva dei materiali nel Laboratorio di R&S di Milano, in modo da definire scientificamente i loro comportamenti dimensionali e la loro compatibilità con gli adesivi, le fughe e i sigillanti che sarebbero serviti per il fissaggio. Questo processo si è dimostrato fondamentale, oltre che per la corretta definizione delle caratteristiche dei materiali, anche per la scelta del sistema di posa più adeguato, nonché per la decisione di avere Mapei come unico fornitore di questi prodotti.
I sistemi indicati da Mapei sono stati i seguenti. Nella realizzazione di tutto il pavimento della navata centrale della chiesa (di oltre 8.600 m2), delle “Cappelle della Riconciliazione”, del refettorio, dei corridoi e delle scalinate interne sono state utilizzate le pietre di Vidraço de Ataíja, color crema e azzurro. Le analisi eseguite nel Laboratorio Mapei hanno consigliato la scelta di ADESILEX P9, un adesivo cementizio ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo e tempo aperto allungato. Per la fugatura degli stessi pavimenti, la scelta è caduta su KERACOLOR FF, malta cementizia a elevate prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect® (che rende i prodotti resistenti all’acqua e più lisci). Per trattare i giunti di dilatazione è stato indicato MAPEFLEX PU30, un sigillante poliuretanico bicomponente tissotropico, il cui colore è stato appositamente affinato per l’occasione, in modo da diventare uguale alla fuga.
La realizzazione degli zoccoli perimetrali di grande formato per tutti gli ambienti sopra citati ha visto ancora protagoniste le pietre di Vidraço de Ataíja, color crema e azzurro. La posa ha richiesto ELASTORAPID, un adesivo cementizio bicomponente con elevate prestazioni e tempo aperto allungato, a presa e idratazione rapida e scivolamento verticale nullo, altamente deformabile.
Inoltre, proprio per il fatto di essere molto stabile, ELASTORAPID è stato scelto per tutte le composizioni di pietra Branco do Mar. Infine, le pietre di Vidraço de Ataíja, color crema e azzurro, sono state utilizzate anche per la realizzazione delle scalinate esterne. Prima della posa, è stata eseguita l’impermeabilizzazione con MAPELASTIC, malta cementizia bicomponente impermeabilizzante, dopo di che per l’incollaggio delle lastre lapidee l’adesivo indicato è stato ancora una volta ELASTORAPID, mentre per la fugatura è stato scelto KERACOLOR FF.
Un mosaico indimenticabile
Una decisione dell’ultima ora, ha fatto sì che il contributo di Mapei a questa opera sia indimenticabile e inconfondibile.
Quasi al termine del cantiere, infatti, si è compreso che questa grande navata mancava di un punto di riferimento di forte impatto visivo ed emotivo.
Padre Marko Ivan Rupnik ha così progettato, per la parete dietro l’altare, un grande pannello in terracotta e oro di 500 m2 che rappresenta il messaggio di Fatima, inspirandosi al capitolo 22 dell’Apocalisse di San Giovanni. L’opera è stata eseguita su una struttura simile a quella già realizzata per la volta della cappella privata di Papa Giovanni Paolo II in Vaticano.
Per ottenere il migliore risultato, oltre all’eccellente lavoro dell’équipe dell’Atelier dell’Arte Spirituale del Centro Aletti di Roma, è stata determinante la collaborazione tra l’Assistenza Tecnica di Lusomapei S.A. e di Mapei SpA che hanno optato per le soluzioni già sperimentate per la Cappella del Vaticano. Per la rasatura del supporto, costituito da rete di metallo fissata meccanicamente su una struttura tubolare in acciaio, è stato utilizzato NIVOPLAN, una malta livellante costituita da cemento, inerti selezionati e resine sintetiche speciali, additivato con PLANICRETE, lattice di gomma sintetica per malte cementizie, e acqua, per migliorarne l’adesione e le resistenze meccaniche. Per la livellatura della superficie realizzata, è stato indicato ancora NIVOPLAN, ma questa volta additivato con ISOLASTIC - lattice elasticizzante per malte cementizie per migliorare l’aderenza a tutti i supporti, la deformabilità e l’impermeabilità - e acqua, incorporando una rete in fibra di vetro di 5x5 millimetri e 160 g/m2 di trattamento antialcalino.
L’associazione di tutti questi prodotti ha permesso la realizzazione di una parete continua, con appena 5 cm di spessore, senza necessità di inserire giunti di frazionamento.
Per la posa dei frammenti di terracotta utilizzati per la realizzazione del mosaico, la soluzione indicata è stata KERABOND + ISOLASTIC, una miscela che dà origine a un adesivo cementizio migliorato e con tempo aperto allungato, di classe C2E secondo la norma EN 12004 e altamente deformabile, di classe S2 secondo la norma EN 12002. Poiché questo tipo di mosaico non è stato stuccato, era fondamentale, inoltre, che il colore che traspariva dalle fughe fosse il più “neutro” possibile. Un’esigenza perfettamente soddisfatta, con grande soddisfazione della committenza, utilizzando proprio KERABOND bianco + ISOLASTIC.
Di notevole interesse per creatività ed efficacia di applicazione è stato, infine, l’impiego di NIVOPLAN bianco miscelato con PLANICRETE nelle zone in cui non è stato applicato il mosaico. Si è ottenuto così un effetto a stucco spatolato che ha visto poi una conclusiva finitura a pittura. È stato l’ultimo tocco artistico per un’opera originale che ha visto, ancora una volta, i prodotti Mapei esprimere il meglio della loro poliedricità di utilizzo.
Scheda tecnica
Chiesa della Santissima Trinità di Fatima, Portogallo
Intervento: posa e stuccatura dei pavimenti e rivestimenti, interni ed esterni, in pietra naturale locale; impermeabilizzazione delle scalinate esterne; preparazione del supporto e posa del mosaico in terracotta della parete dietro l’altare
Periodo di costruzione: 2003-2007
Committente: Santuario di Fatima
Progettista: arch. Alexandro Tombazis
Ideazione e realizzazione del mosaico: Centro Ezio Aletti del Pontificio Istituto Orientale, sotto la guida di Padre Marko Ivan Rupnik
Impresa edile: Somague Engenharia S.A.
Impresa di posa: Somague Engenharia S.A.
Coordinamento Mapei: Roger Moita (Lusomapei S.A.), Andrea Aliverti e Pino Mancini (Mapei SpA)
Articolo tratto dal n. 3 di “Realtà Mapei”, rivista edita da Lusomapei S.A.
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[post_content] => Il Museo Solomon R. Guggenheim, situato a New York sulla Fifth Avenue, ha lo scopo di promuovere la comprensione e l’apprezzamento dell’arte moderna e contemporanea.
È uno dei tre musei (insieme al Museo Peggy Guggenheim sul Canal Grande di Venezia e il Museo Guggenheim Hermitage a Las Vegas) appartenenti alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, istituzione fondata nel 1937 e dedita alla collezione, conservazione e studio dell’arte dei nostri tempi. Ma lo stesso edificio che ospita il Museo di New York, progettato dall’architetto americano Frank Llyod Wright e completato nel 1959 ad un anno dalla sua morte, può essere considerato un’opera d’arte. Wright era un “visionario” dell’architettura che cercava di esplorare l’inesplorato, allontanandosi dai metodi progettuali tradizionali e forzando il più possibile i limiti dell’ingegneria.
Per il Museo Guggenheim di New York ha creato una struttura circolare, realizzata interamente in calcestruzzo, concepita come una rampa a spirale che si innalza per sei piani fino a raggiungere un lucernario di vetro di due piani sulla sommità. La forma a spirale, con pendenza del 3%, permette al visitatore, salito al settimo piano in ascensore, di percorrere la rampa in discesa, ammirando le opere dei vari livelli fino a trovarsi poi direttamente all’uscita alla fine della visita.
Un design anticonvenzionale
L’edificio che ospita il Museo Solomon R. Guggenheim è stato costruito con metodi anticonvenzionali, diversi da quelli comunemente usati allora e al giorno d’oggi. La struttura è stata realizzata in calcestruzzo proiettato, posizionando delle casseforme in compensato all’esterno dell’edificio. Dopo aver posto i ferri di armatura e le travi a T, l’intera struttura è stata costruita spruzzando dall’interno un calcestruzzo caratterizzato da un basso rapporto di acqua/cemento e appositamente formulato per garantire un’elevata resistenza a compressione, un contenuto ritiro e, conseguentemente, un’elevata durabilità.
In vista del cinquantesimo anniversario dell’edificio, che si celebrerà nel 2009, e considerata l’“età avanzata” del complesso, tale da far comunque ritenere necessario un intervento di restauro, la Fondazione Guggenheim ha affidato a vari esperti, quali architetti e ingegneri, il compito di effettuare un’iniziale diagnosi delle cause che hanno generato il degrado, di studiare tecniche e metodi di intervento per poi elaborare un definitivo progetto di restauro.
Era indispensabile che i metodi impiegati consentissero all’edificio di mantenere intatti i suoi tratti più peculiari, come l’impronta delle casseforme e alcune irregolarità (come, ad esempio, le rugosità delle superfici) causate da problemi sorti durante le operazioni di spruzzo e che oggi fanno ormai parte delle caratteristiche distintive dell’edificio.
Un’azienda globale con soluzioni locali
Dopo un’accurata ricerca, da parte dell’istituto di ricerca americano ICR (Integrated Conservation Resources) di società qualificate a prendersi in carico un intervento di restauro di queste dimensioni e dopo accurate prove di laboratorio sui singoli materiali, Mapei è stata scelta per proporre una soluzione di restauro conservativo adatta a questo prestigioso edificio. Il sistema proposto, e garantito dall’Azienda per dieci anni, è stato sottoposto a ulteriori prove di laboratorio e quindi approvato.
La definizione di tale sistema è stata resa dalla possibile continua collaborazione e dal fruttuoso scambio di informazioni tra la casa madre del Gruppo, Mapei SpA, e la consociata americana, Mapei Corp., così come tra i Laboratori di Ricerca & Sviluppo di Milano e quelli di Fort Lauderdale.
La soluzione a sfide artistiche e tecniche
A causa del metodo di costruzione particolarmente innovativo e della totale mancanza di giunti di dilatazione, nell’edificio che ospita il Museo Guggenheim si sono generate, sin dall’inizio, delle fessure che negli anni hanno permesso agli agenti aggressivi di “attaccare” con facilità la struttura.
L’ossigeno che, insieme all’acqua e agli agenti aggressivi, è penetrato nelle fessure, ha provocato un processo di corrosione dei ferri di armatura che, a sua volta, ha portato alla formazione di ruggine sui ferri e, conseguentemente, all’espulsione del copriferro, danneggiando la struttura.
Dopo che l’impresa incaricata di effettuare i lavori ha rimosso i vari strati di finitura applicati sulle superfici esterne dell’edificio nel corso degli anni, i tecnici dell’ICR e gli strutturisti hanno tracciato una mappa delle fessurazioni presenti, distinguendo tra di esse quelle soggette a movimento (e divenute dunque giunti di dilatazione) e quelle causate dal ritiro del calcestruzzo. Era evidente che i differenti tipi di fessurazioni dovevano essere trattati con diversi metodi di intervento.
Più in generale, Mapei è stata incaricata di prendersi cura delle problematiche strutturali dell’edificio.
Le soluzioni di Mapei
Per quest’intervento Mapei ha elaborato una proposta concreta, frutto dell’esperienza maturata negli ultimi venti anni col restauro di opere prestigiose in tutto il mondo.
1a Fase
Demolizione meccanica e pulizia delle superfici mediante l’impiego di sistemi che fossero in grado di rispettare l’originale aspetto delle stesse.
Descrizione dell’intervento
La rimozione meccanica è stata effettuata con martelline pneumatiche, dopo aver definito e inciso l’area di intervento con dischi diamantati fino al completo scoprimento dei ferri di armatura.
La pulizia delle superfici è stata poi eseguita con l’innovativo sistema “sponjet” che non intacca in profondità le superfici, mantenendone intatto l’aspetto superficiale originale. Questo sistema utilizza una polvere di ossido di alluminio rivestita di schiuma poliuretanica, che consente di limitare l’abrasività del materiale, nonostante la sua elevata durezza.
2a Fase
Riparazione localizzata delle sezioni demolite dei ferri di armatura mediante l’impiego di un sistema che garantisce un’efficace protezione da ulteriore degrado.
Descrizione dell’intervento
Sui ferri di armatura precedentemente puliti è stato applicato MAPEFER 1K, prodotto anticorrosivo a base cementizia, monocomponente, con inibitori di corrosione, che permette di ripristinare attorno ai ferri un ambiente fortemente alcalino che impedisce la formazione della ruggine.
MAPEFER 1K si è dimostrato una soluzione vantaggiosa per gli applicatori perché offriva un’eccellente lavorabilità ed era facilmente applicabile a pennello.
Questo prodotto altamente innovativo, che è resistente alla penetrazione di cloruri e agenti aggressivi presenti nell’atmosfera, è conforme alla norma DIN 50021 (relativa alla prova di resistenza alla nebbia salina) e ha superato il test B117 (anch’esso relativo a questa proprietà dell’ASTM (American Society of Testing and Materials).
Dopo l’asciugamento di MAPEFER 1K si è proceduto alla riparazione di numerose sezioni di calcestruzzo degradato con PLANITOP XS, speciale malta tissotropica monocomponente, a presa normale, prodotta negli stabilimenti americani di Mapei Corp. e distribuita sul mercato americano dalla consociata locale del Gruppo Mapei.
La malta monocomponente PLANITOP XS è super versatile e si è dimostrata adatta ad ogni tipo di recupero: per riparazioni superficiali o profonde, su superfici piccole o grandi, verticali, orizzontali o sopraelevate, ecc.
Diversamente dalle tradizionali malte utilizzate per il risanamento delle strutture in calcestruzzo, PLANITOP XS può essere impiegata per spessori da 0 a 10 cm per strato, senza bisogno di ricorrere all’esecuzione di molteplici strati e riducendo così il tempo di applicazione.
Questo prodotto è caratterizzato da un’eccellente lavorabilità e da un lungo mantenimento di tale lavorabilità.
Questa caratteristica ha consentito ai restauratori di ricreare con facilità, e con ottimo risultato finale, le forme originali dell’edificio e di rimodellare le imperfezioni del sottofondo, come indicato dai progettisti.
3a Fase
Intervento sulle fessure soggette a movimenti con sigillante elastico sovraverniciabile.
Descrizione dell’intervento
Le fessure, che si sono generate a causa della mancanza di giunti dando origine a vari giunti accidentali, non potevano essere sigillate con sistemi rigidi, pena la loro ricomparsa in zone limitrofe all’originale.
Per scegliere il prodotto adeguato è stata eseguita un’indagine che registrasse e definisse i movimenti subiti dalle fessure nel corso dell’anno.
La scelta è caduta su MAPEFLEX AC4, sigillante acrilico monocomponente, applicato nelle fessure dopo averle precedentemente allargate e dopo aver inserito sul fondo del giunto il cordoncino di schiuma polietilenica MAPEFOAM.
In alcuni casi, le fessure soggette a movimenti più ridotti sono state sigillate con ELASTOCOLOR RASANTE SF, fondo elastomerico fibrorinforzato, ad alto riempimento, additivato con sabbia fine.
4a Fase
Protezione di tutte le superfici esterne dell’edificio con una malta flessibile.
Descrizione dell’intervento
L’intervento è stato eseguito con MAPELASTIC, uno dei prodotti Mapei più venduti al mondo e impiegato con successo da circa 20 anni a livello globale.
Si tratta di una malta cementizia bicomponente, impermeabile all’acqua e all’anidride carbonica, deformabile, capace di coprire fessurazioni soggette a movimenti fino a 0,6 mm di ampiezza.
Sviluppata per offrire la massima flessibilità, MAPELASTIC è ideale per strutture in calcestruzzo che, come il Guggenheim, sono soggette a movimenti dovuti a forti escursioni termiche o a vibrazioni.
In quest’intervento il prodotto è stato applicato a spruzzo, con una particolare lancia per rasature, in modo tale da lasciare appositamente visibili le imperfezioni del cassero.
MAPELASTIC, in alcune zone dell’edificio particolarmente sollecitate, è stato rinforzato con MAPETEX SEL, tessuto macroforato in polipropilene, che conferisce al prodotto maggiore resistenza a trazione.
5a fase
Realizzazione di finitura elastomerica dal colore identico all’originale.
Descrizione dell’intervento
Considerati i notevoli movimenti a cui è soggetta la struttura del Museo Guggenheim, così come già nel caso della protezione, era necessario che anche la finitura fosse flessibile.
Si è dunque scelto di impiegare ELASTOCOLOR RASANTE, rasatura colorata fibroriforzata, applicata in questo caso a spruzzo con airless.
Dopo l’asciugamento, ELASTOCOLOR RASANTE forma uno strato continuo che, grazie anche alla presenza di fibre, è in grado di seguire, senza fessurare, le dilatazioni del supporto.
6a Fase
Protezione delle superfici a piano strada con pittura elastica e sistema antigraffiti.
Descrizione dell’intervento
Sulle superfici dei muretti antistanti alla rotonda è stata applicata ELASTOCOLOR WATERPROOF, pittura elastica a base di resina acrilica in dispersione acquosa, idonea al contatto costante e diretto con l’acqua e che garantisce una protezione durevole nel tempo. Il prodotto è particolarmente adatto alla pitturazione di tutte le superfici impermeabilizzate, come in questo caso, con MAPELASTIC o MAPELASTIC SMART.
ELASTOCOLOR WATERPROOF ha dunque garantito la protezione delle superfici, rendendole resistenti a tutte le condizioni climatiche, all’aggressione dello smog e dei raggi solari e conferendo loro, al tempo stesso, un gradevole aspetto liscio e uniforme.
E’ in programmazione un’ulteriore successiva protezione con l’impiego di WALLGARD GRAFFITI BARRIER, una barriera che protegge le superfici da scritte fatte con bombolette di vernice spray, pastelli a cera, pennarelli, ecc.
A 5 decenni dalla realizzazione del Guggenheim, per mezzo di quest’edificio il genio di Frank Lloyd Wright si fa ancora notare a livello mondiale.
Mapei è grata alla Direzione del Museo per aver avuto l’opportunità di mettere a frutto la propria esperienza tecnologica per contribuire al restauro di questo capolavoro.
La collaborazione con gli altri operatori di questo cantiere ha portato a instaurare contatti e relazioni che potranno in futuro dimostrarsi utili per il recupero di ulteriori strutture che richiedano soluzioni innovative dal punto di vista della tecnologia.
A restauro ultimato, il Museo Solomon R. Guggenheim è stato ufficialmente riaperto al pubblico il 22 settembre 2008, in tempo per celebrare, l’anno prossimo, il 50° anniversario della sua costruzione.
Il 6 novembre questo edificio ha inoltre ospitato un evento speciale organizzato da Mapei e dedicato in primo luogo ad architetti, designer, ingegneri e rappresentanti della stampa del settore, ai quali sono stati illustrati nel dettaglio le fasi, i risultati e i vari “attori” dell’intervento di restauro ormai concluso.
L’edificio, ora riportato al suo splendore originale, può continuare a essere fiero dell’ammirazione mondiale di cui è oggetto da anni.
Scheda tecnica
Solomon R. Guggenheim Museum, New York (USA)
• Anno di costruzione: 1959
• Periodo di intervento: 2007-2008
• Progetto originale: Frank Lloyd Wright
• Intervento: protezione dei ferri di armatura; recupero di numerose sezioni di superfici in calcestruzzo degradato; impermeabilizzazione e protezione delle superfici esterne in calcestruzzo con una finitura elastomerica
• Committente: Solomon R. Guggenheim Foundation, New York
• Progettista: Wank Adams Slavin Associates e Robert Silman Associates, New York
• Direttore lavori: FJ Sciame, New York
• Consulenza sui materiali: Integrated Conservation Resources, New York
• Consulente per la Tecnologia del Calcestruzzo: Prof. Norman Weiss, Columbia University, New York
• Impresa esecutrice: Nicholson and Galloway Inc., New York
• Coordinamento Mapei: Pasquale Zaffaroni, Bruce Burton e Paolo Sala
Prodotti Mapei
Elastocolor Rasante, Elastocolor Rasante SF, Elastocolor
Waterproof, Mapefer 1K, Mapefoam, Mapelastic, Mapetex Sel, Mapeflex AC4, Planitop XS, WallGard Graffiti Barrier.
Articolo tratto e rielaborato da “Realtà Mapei Americas” n. 7, il periodico pubblicato da Mapei Corp, la consociata nord-americana del Gruppo Mapei
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[post_excerpt] => La conservazione di un capolavoro d’architettura: i sistemi Mapei per il restauro, certificato LEED, del Museo Guggenheim di New York
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[post_content] => Quello della Stazione Centrale di Milano è di uno dei più importanti interventi di restauro conservativo di architettura civile in Italia. L’architettura ferroviaria vive oggi una nuova stagione di rinascita e, come afferma Mauro Moretti, Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato: “le stazioni tornano a essere i soggetti privilegiati che riflettono il percorso di trasformazione degli spazi urbani e degli scenari economici e sociali”.
Milano Centrale è la seconda stazione italiana per grandezza e volume di traffico, ad essa fanno capo 500 treni al giorno, due linee della metropolitana, la prossimità con il Passante Ferroviario, il terminal di diverse linee di autobus e tram urbani, oltre che delle navette per gli aeroporti. Il potenziamento infrastrutturale complessivo del principale nodo ferroviario lombardo rappresenta, dunque, la risposta alla crescente domanda di mobilità metropolitana e regionale e, al contempo, la riqualificazione della Stazione Centrale diventa un’opera fondamentale in vista dello straordinario evento che Milano si appresta a vivere, l’Esposizione Universale del 2015.
Il progetto di restauro
“L’idea che anima il progetto globale di recupero della Stazione Centrale” afferma Fabio Battaggia, Amministratore Delegato Grandi Stazioni SpA, “prende le mosse dalla forte valenza architettonica che il complesso riveste: la stazione è prima di tutto un patrimonio artistico, i cui pregi saranno tutelati e, in molti casi, esaltati e riportati all’antico splendore”.
Progettata da Ulisse Stacchini nei primi anni del ventesimo secolo, è un caleidoscopio di marmi policromi, un susseguirsi di ambienti monumentali, dove la luce naturale gioca con il travertino, mettendo in risalto fregi, decorazioni, stucchi decorativi di rara bellezza e intensità espressiva. Parte integrante del progetto di ristrutturazione della stazione è stato un programma intensivo di restauro conservativo dei manufatti originali, redatto in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni Culturali. Ogni superficie è stata pulita, consolidata, restaurata con i materiali originari e, ove fosse impossibile, con materiali di costituzione e aspetto simili, e infine protetta dalle intemperie e dall’attacco del tempo.
“La sfida del progetto” ha affermato il progettista, l’architetto Marco Tamino “è quella dell’innovazione che si sviluppa senza disperdere l’identità del luogo e il fascino che anima questa cattedrale storica del movimento, anzi ne accresce il carattere e l’energia”. Seguendo questo indirizzo, una delle linee guida seguite dal progettista è stata quella del minimo impatto progettuale. Infatti, come ha sottolineato Tamino: ”le forme, le linee e le tecnologie costruttive dei nuovi elementi architettonici inseriti sono decise e innovative, ma evitano ingombranti intrusioni e rivalità formali nei confronti dell’architettura preesistente.
Si tratta invece di una scelta culturale e un atto di rispetto per un ambiente di grande valore e ricchezza formale”.
La prima parte dei lavori è terminata e ha riguardato il lavoro più impegnativo rappresentato dal consolidamento delle volte della stazione, partendo dalla Galleria delle Carrozze, per arrivare all’Atrio della Biglietteria, per finire nella Galleria Centrale.
Dopo aver consolidato le principali strutture architettoniche, la seconda fase dei lavori prevede la riorganizzazione delle percorrenze interne. Ad ogni area chiusa sono stati istituiti dei percorsi alternativi, permettendo all’utenza di fruire del servizio ferroviario, limitando al minimo i disagi.
Il programma di lavori continua giorno e notte e opera in condizioni logistiche assolutamente uniche: ristrutturare
un terminal come la Stazione Centrale senza intaccare lo svolgimento del traffico ferroviario e l’erogazione dei servizi.
Una serie di strutture provvisorie e un attento piano di cantierizzazione stanno consentendo l’avanzamento dei
lavori, limitando al minimo il disagio per gli oltre trecentocinquantamila frequentatori giornalieri. Questi risultati logistici di eccellenza sono resi possibili dagli studi di progettazione che si svolgono quotidianamente sul campo da parte dello staff tecnico di cantiere dell’impresa mandataria Rizzani De Eccher. Dopo gli ultimi lavori di pulitura delle volte in Galleria delle Carrozze e in
quella di Testa della stazione Centrale, si comincia a intravedere l’effetto finale del restauro. Basta infatti alzare lo sguardo per ammirare il contrasto tra le parti restaurate e quelle sulle quali non si è ancora intervenuti.
Vediamo ora da vicino i diversi cicli di intervento che hanno visto sempre protagonisti i prodotti e i sistemi di prodotti Mapei.
A- Opere di rinforzo strutturale riguardanti il rinforzo statico delle volte della Galleria delle Carrozze nella parte dell’estradosso
Si è provveduto inizialmente a una accurata pulizia di tutta la superficie, allo scopo di eliminare le eventuali parti incoerenti e lo sporco depositatosi sulle volte.
La ricostruzione delle porzioni di calcestruzzo rimosse in seguito alla fase di preparazione dell’intervento, con conseguente regolarizzazione della superficie, è stata eseguita mediante MAPEGROUT T60, malta cementizia monocomponente fibrorinforzata per il ripristino del calcestruzzo. Tale prodotto è stato applicato fresco su fresco sulla resina epossidica EPORIP preventivamente stesa a rullo o pennello sulle parti interessate dall’intervento.
Terminate queste operazioni, e una volta stagionata la malta, si è potuto intervenire con il rinforzo effettivo con i prodotti della linea MAPEWRAP.
Il ciclo ha previsto l’efficace impiego preliminare di MAPEWRAP PRIMER 1, primer epossidico per la preparazione dei supporti oggetto del rinforzo statico.
La necessaria regolarizzazione delle superfici prima del posizionamento del tessuto in fibra di carbonio, è stata eseguita mediante MAPEWRAP 12, stucco epossidico bicomponente di consistenza tissotropica.
Il tessuto unidirezionale in fibra di carbonio scelto per questo intervento è stato MAPEWRAP C UNI AX; il tessuto è stato posizionato mediante impregnazione con MAPEWRAP 31, l’adesivo
epossidico bicomponente specifico per questo tipo di incollaggio. In previsione della tinteggiatura finale, la resina ancora fresca sulla superficie è stata accuratamente cosparsa di quarzo.
Un intervento delicato e importante ha interessato la sigillatura e l’impermeabilizzazione dei giunti presenti sul calcestruzzo.
I giunti di dilatazione sono stati impermeabilizzati posizionando nella loro sezione il nastro impermeabilizzante MAPEBAND TPE (Termoplastiche Poliolefine Elastomeriche), incollato mediante ADESILEX PG4, adesivo epossidico bicomponente a reologia modificata per incollaggi strutturali. La sigillatura dei giunti è stata effettuata con MAPEFLEX PB25, sigillante elastico bicomponente, di consistenza tissotropica, a base di polimeri poliuretanici modificati con resine idrocarburiche, previa posizionamento di MAPEFOAM, il cordoncino di schiuma polietilenica estrusa per il corretto dimensionamento dei giunti.
In corso d’opera, si è constatato che le condizioni di corrosione di un certo numero di tiranti erano tali da richiedere un rinforzo o addirittura la sostituzione degli stessi.
Anche i rosoni sono stati interessati e rinforzati con i fiocchi. Nei casi dove si è proceduto al rinforzo, si è utilizzato un fiocco speciale in fibra di carbonio denominato MAPEWRAP C FIOCCO (utilizzato nel diametro di 12 mm). Al termine di questi lavori strutturali, c’è stata l’esigenza di effettuare la tinteggiatura di tutta la superficie con un prodotto che consentisse di effettuare, nel corso del tempo, agevoli interventi di pulizia.
Dopo aver eseguito varie campionature, l’opera di tinteggiatura è stataeffettuata utilizzando COLORITE PERFORMANCE, pittura a base di resina acrilica pura in dispersione acquosa in grado di conferire una protezione durevole nel tempo.
B - Restauro di parte del cemento decorativo nella Galleria delle Carrozze e di parte dell’intradosso e decorazione protettiva delle superfici
Questo intervento è stato eseguito effettuando, in via preliminare, la rimozione delle parti inconsistenti e ammalorate. I ferri di armatura sono stati completamente ripuliti dalla ruggine e poi trattati con l’inibitore di corrosione MAPEFER.
La ricostruzione del calcestruzzo è stata quindi eseguita mediante la malta fibrorinforzata a ritiro controllato MAPEGROUT T60. Per uniformare esteticamente l’aspetto del ripristino eseguito, e nondimeno proteggerlo, si è provveduto, infine, alla colorazione delle parti ripristinate con SILANCOLOR PITTURA preceduta dalla indispensabile stesura di SILANCOLOR PRIMER*
Il ciclo a base di resina siliconica, SILANCOLOR PRIMER e SILANCOLOR PITTURA, è stato convenientemente usato anche per la tinteggiatura e protezione degli intonaci nell’ampia zona d’ingresso ai treni. Con l’idrorepellente ANTIPLUVIOL W si sono invece protette specificamente le zone in cemento decorativo.
C - Opere di pavimentazione in pietra e gres porcellanato all’ingresso della nuova zona della metropolitana e mezzanino I settori interessati da queste lavorazioni sono stati l’ingresso della nuova zona della metropolitana e il mezzanino.
In queste zone è stato necessario prevedere anche la preparazione dei sottofondi. La procedura d’intervento preliminare è stata una scarifica della superficie mediante azione meccanica in modo da rendere il fondo idoneo a ricevere il successivo massetto.
La posa del massetto è stata effettuata in aderenza, incollando il massetto stesso al sottofondo mediante una boiacca di adesione confezionata con PLANICRETE, lattice di gomma sintetica, acqua e TOPCEM, speciale legante cementizio ad alte prestazioni.
Il getto del massetto in TOPCEM PRONTO (malta premiscelata pronta all’uso a presa normale con ritiro controllato per la realizzazione di massetti a veloce asciugamento) è stato effettuato quando la boiacca di adesione era ancora fresca (tecnica “fresco su fresco”). In alcune zone dove è stato necessario regolare le quote o vi era l’esigenza di una superficie estremamente liscia e planare, è stato utilizzato con successo ULTRAPLAN MAXI, rasatura a indurimento ultrarapido a base cementizia autolivellante per spessori da 3 a 30 mm per mano.
Sui sottofondi così realizzati, si è poi proceduto alla posa della pavimentazione.
L’incollaggio delle lastre di Perlato di Sicilia formato 30x60 con spessore di 3 cm, è stato eseguito mediante l’utilizzo di ADESILEX P4 (adesivo cementizio migliorato a presa rapida) e KERAFLEX (adesivo cementizio migliorato tissotropico a presa normale) di colore bianco a seconda degli spessori da compensare e in base alla necessità di avere tempi rapidi di messa in esercizio delle pavimentazioni.
La stuccatura è stata effettuata mediante la malta cementizia per stuccatura KERACOLOR FF.
Infine, è stata eseguita la posa del gres porcellanato a bolle (per i non vedenti) utilizzando ADESILEX P4.
D - Opere di impermeabilizzazione sull’estradosso dei copponi della Galleria Carrozze
La preparazione dei supporti, anche in questo caso, ha previsto l’importante fase di rimozione meccanica delle parti instabili e di pulizia delle superfici sporche.
L’impermeabilizzazione dei giunti in pietra decorativa è stata realizzata con MAPEBAND TPE, incollato al fondo mediante la resina epossidica ADESILEX PG4. Il dimensionamento del giunto, al fine di consentire la massima deformazione in esercizio del sigillante siliconico, anche qui, è stato realizzato con MAPEFOAM e la sigillatura finale è stata realizzata mediante MAPESIL BM, sigillante siliconico inodore a reticolazione neutra con basso modulo per giunti con movimento fino al 25% della larghezza. Per mascherare l’intervento si è provveduto a dare una mano di tinteggiatura elastomerica con ELASTOCOLOR PITTURA, previa la stesura di ELASTOCOLOR PRIMER, per regolarizzare gli assorbimenti. In alcuni punti particolarmente critici è stato applicato anche MAPELASTIC SMART.
E - Opere di sistemazione vecchia pavimentazione in beola nella zona esterna della Galleria delle Carrozze al piano terra (ex sosta dei taxi)
In questa zona i lavori si sono protratti a lungo per diverse ragioni: i vecchi pavimenti sono stati completamente rimossi, le solette sono state demolite e gli scavi hanno interessato un’area molto ampia.
Infatti, in questa zona verrà realizzato un nuovo sbarco della metropolitana, con tapis roulant che porteranno i passeggeri verso la biglietteria della stazione. In questa zona troveranno spazio anche alcune attività commerciali.
I primi risultati si sono visti quando si è provveduto ad armare le nuove solette e si è gettato il calcestruzzo.
Va rilevato che i pannelli in legno delle casseforme sono stati trattati con DISARMANTE DMA 1000 e che il getto di calcestruzzo della Monvilbeton è stato additivato con DYNAMON SX 14 e con MAPEPLAST PMX per aumentare la coesività dell’impasto e renderlo più omogeneo e compatto.
Si è provveduto, infine, all’impermeabilizzazione della struttura con il metodo tradizionale, mentre la sistemazione delle beole è avvenuta su un letto di sabbia e cemento. Per la stuccatura, la sabbia vagliata è stata fornita della consociata Mapei VA.GA.
F - Impermeabilizzazione dell’ex area parcheggio sotterraneo, ora destinata ad archivio
In questa vasta area sotterranea si è proceduto all’impermeabilizzazione col sistema bentonitico MAPEPROOF. I getti esistenti sono stati preliminarmente regolarizzati utilizzando MAPEGROUT T60.
Successivamente il telo bentonitico è stato fissato meccanicamente al fondo con dei chiodi e sovrapposto, tra un telo e l’altro, di 15 cm. In adiacenza delle zone perimetrali è stato inserito il cordone bentonitico idroespandente IDROSTOP B25.
Al termine di queste operazioni, si è proceduto al getto armato del calcestruzzo additivato con DYNAMON SX 14, per uno spessore complessivo di 20 cm.
G - Le aperture ellittiche verso il nuovo accesso alla metropolitana
Nella Galleria delle Carrozze, il disegno delle nuove aperture per i tapis roulant che condurranno alla metropolitana, segue le linee morbide dei flussi architettonici che lo circondano e le geometrie monumentali delle volte. Il granito di Montorfano che riveste le superfici ellittiche delle aperture assume un aspetto anch’esso morbido: è il risultato, quasi incredibile, del complesso lavoro di macchine a controllo
numerico ad alta tecnologia che hanno modellato il marmo seguendo geometrie tronco coniche continuamente
variabili. Anche in questo caso i prodotti Mapei sono stati all’altezza della situazione. I marmi sono stati posati, infatti, utilizzando ADESILEX P4 e sigillati con MAPESIL AC.
Scheda tecnica
• Stazione Centrale di Milano
• Periodo di costruzione: 1925-1931 su progetto di Ulisse Stacchini del 1913
• Periodo di intervento: 2005-2008
• Committente: Grandi Stazioni Spa
• Direttore dei lavori: Ing. Antonio Acerbo
• Direttori operativi: Luigi Berti, Maria Cannatelli, Paola Cappellini, Antonella Flores, Leopoldo Freyrie, Gabriele Salvatoni, Nadir Bisan
• Responsabile dei lavori: Stefano D’Ambrosio
• Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori: CO.DI.ME.
• Progetto definitivo architettonico: Arch. Marco Tamino
• Progetto definitivo strutture: Massimo Antonelli
• Progetto definitivo impianti: Lorenzo Pagnoncelli
• Comunicazione di Cantiere: Sabina Passacantilli
• Progetto Grafico: Alessandro Cardinali
• Impresa Appaltatrice: A.T.I.
• Mandataria: Rizzani De Eccher Spa
• Mandanti: Busi Impianti Spa – Elyo Italia Srl
• Imprese di posa: Donelli Srl - Legnano (MI), Platter Edilizia & Restauri Srl - Ora (BZ), Europav Srl - Limito di Pioltello (MI) So.Tema - San Gemini (TR)
• Responsabile di Commessa: Mauro Turrini
• Direttore di cantiere: Corrado Caldera
• Coordinamento Mapei: Paolo Baldon, Giulio Morandini, Massimiliano Nicastro, Igor Pellegri, Massimo Seregni, Francesco Stronati, Dino Vasquez
[post_title] => Stazione Centrale di Milano: terminata la prima fase di restauro
[post_excerpt] => Dopo il Teatro alla Scala, il grattacielo Pirelli e la Basilica di Sant’Ambrogio si compie, nel cuore di Milano, un’altra grande opera di restauro e riqualificazione con il contributo di Mapei. Si tratta della Stazione Centrale di Milano che, al termine dei lavori iniziati nel 2005, che dovrebbero concludersi nell’inverno 2008-09, tornerà ad essere un nodo cruciale della vita della città. Da monumento urbano trascurato a centro vitale dove il rinnovamento funzionale e la riorganizzazione si propongono di riqualificare l’intera area
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[post_content] => La storia della Venaria Reale, splendida residenza sabauda e trionfo del barocco piemontese, inizia nel 1660, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia decide di costruire a pochi chilometri da Torino un complesso dedicato allo svago e alla caccia al cervo, passatempo prediletto dell’epoca.
Il progetto è ambizioso e mira a creare un modello di reggia che verrà imitato e ammirato anche all’estero: Venaria è, per magnificenza degli spazi e grandiosità architettonica, la Versailles italiana, un biglietto da visita con cui i Savoia intendono porsi allo stesso livello delle grandi monarchie europee.
Carlo Emanuele II non bada perciò a spese e gran parte del bilancio statale (più di 4 milioni di lire dell’epoca su un totale di entrate di circa 7 milioni) viene investito nella costruzione. Il risultato è uno straordinario complesso di circa 80.000 m2 di superficie, con edifici di valore inestimabile riccamente decorati con marmi preziosi, stucchi, dipinti e finemente arredati a cui lavorano in fasi diverse i maggiori architetti del tempo (tra cui Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove, Benedetto Alfieri e Filippo Juvarra). Con l’occupazione napoleonica del Piemonte (è il 1798) inizia per la Venaria Reale un periodo buio di saccheggi, devastazioni e spoliazioni. Al ritorno dei Savoia dall’esilio in Sardegna (1814) la reggia viene trasformata in caserma, per essere definitivamente abbandonata durante la seconda guerra mondiale e subire i bombardamenti nazisti; sarà la popolazione poi, stremata dalla guerra, a completare la devastazione, facendo degli arredi, delle porte e dei serramenti legna da ardere.
In questo stato miserevole versa la perla delle residenze sabaude negli anni Novanta, tanto che lo storico dell’arte Federico Zeri, dopo una visita nel 1996, dichiarerà: ”E’ grave, inconcepibile, inammissibile che un capolavoro architettonico come la Reggia di Venaria Reale sia stato lasciato degradare in questo modo: è necessario subito, senza esitazioni, intraprenderne l’opera di recupero”.
Proprio il 1996 è l’anno decisivo per l’inizio della rinascita. L’alleanza bipartisan tra Walter Veltroni, allora ministro dei Beni Culturali, e l’amministrazione regionale di centro-destra, permette di definire il programma di quello che diventerà il più grande cantiere su un bene culturale a livello europeo.
Nel 1997 la reggia viene dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, e nel 1999 inizia la parte più consistente dei lavori. La filosofia alla base del restauro, coordinato dal Soprintendente Francesco Pernice, è stata la ricostruzione puntuale e sensibile della “materia mancante”; con materiali uguali a quelli originali sono stati rifatti intonaci, marmorini, finti mattoni e integrati gli affreschi.
Interventi di alta qualità che hanno finalmente riportato la reggia allo splendore di un tempo (il Nobel per la letteratura Orhan Pamuk l’ha definita in una recente visita “il paradiso del Barocco”), restituendola all’ammirazione dei visitatori (se ne attendono circa un milione ogni anno) che fino al 30 marzo 2008 potranno godere anche della mostra “La reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea”.
Percorrere le diverse parti del complesso monumentale, appoggiando i piedi sugli oltre 25.000 m2 di pavimenti interni, è esperienza, oggi possibile, di straordinaria intensità. Proviamo a farlo utilizzando i prodotti Mapei come guida.
Reggia di Diana
La cosiddetta Reggia di Diana è l’ala del complesso di Venaria che separa la Corte d’Onore, di cui è il fondale, dai grandi giardini del complesso dei Savoia.
E’ il fulcro del complesso piemontese, realizzato tra il 1660 e il 1663 su progetto di Amedeo di Castellamonte. In gran parte conservato anche nei successivi interventi, ha un impianto simmetrico con al centro il Salone dedicato a Diana. Nelle sale della Reggia di Diana, tra il 2000 e il 2004, il contributo di Mapei è stato fondamentale per la posa di circa 700 m2 di pavimenti in cotto – formato 25 per 25 cm – prodotti a mano.
La complessità del lavoro non era legata esclusivamente all’estrema qualità del materiale di finitura, bensì al sottofondo: la scelta progettuale è stata infatti quella di utilizzare un pavimento riscaldato costituito da lastre di metallo radianti e non in cemento.
Su questo sottofondo, per certi versi complesso e con notevoli problemi di adesione, e con l’obiettivo di contenere gli spessori, andavano incollate le piastrelle in cotto.
La scelta della direzione lavori è caduta sul sistema Mapetex, sistema completamente removibile per la posa di piastrelle di ceramica, cotto e materiali lapidei.
E’ costituito da Mapetex, telo di tessuto non tessuto, e Mapetex Strip, rotolo autoadesivo aggrappante.
Mapetex può essere usato, in combinazione con Mapetex Strip, come supporto removibile per la posa di nuovi rivestimenti e pavimenti su sottofondi costituiti da truciolare, parquet, pvc, linoleum, ceramica, materiale lapideo e su massetti cementizi e riscaldanti; consente inoltre di sostituire le piastrelle sui pannelli delle sale esposizione rapidamente e senza rovinarle.
Nel cantiere della Reggia di Diana Mapetex è stato incollato con Keraquick+Latex Plus. Il primo è un adesivo cementizio a discreta deformabilità a presa ultrarapida per piastrelle ceramiche; adeguatamente miscelato con Latex Plus (additivo per migliorare l’elasticità e l’adesione su superfici difficili) acquista una deformabilità superiore (classe S2 secondo EN 12002) senza compromettere le caratteristiche fondamentali del prodotto, permettendo così l’agevole adesione sul metallo. I pavimenti in cotto sono stati quindi incollati sul Mapetex con Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida).
Laddove non era presente il pavimento riscaldante, il cotto è stato incollato direttamente sul massetto con Granirapid. Il pavimento in cotto è stato poi stuccato con una malta preparata in cantiere.
Limitatamente ad alcune aree, nella realizzazione del massetto ci si è avvalsi di Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato).
Rondò e Piccola Galleria Alfieriana
La Piccola Galleria Alfieriana attraversa la breve manica che Benedetto Alfieri erige fra il 1751 e il 1752 per unire il padiglione garoviano di Sud-Est e la Cappella di Sant’Uberto, al fine di collegare lo spazio religioso ai nuovi appartamenti.
L’occasione offre modo di ripensare la facciata della Chiesa, che viene inquadrata fra due torri-Belvedere, di cui ne viene realizzata una sola. Questa emerge dal corpo di fabbrica e segna l’angolo retto che, caratterizzato all’interno da un Rondò - dove sono collocate le statue raffiguranti le quattro stagioni - piega il percorso della Reggia verso le Scuderie e la Citroniera. La Piccola Galleria e il Rondò nascono adorni di decorazioni a stucco e sono completati da un pavimento in mosaico di marmo con un motivo stellato.
I marmi pregiati Bianco Carrara e Verde Alpi sono stati posati utilizzando i prodotti Mapei. La zona di pavimentazione interessata è ampia circa 500 m2.
I pavimenti, di notevole valore e qualità compositiva, sono stati posati su un massetto realizzato con Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato), utilizzando per la posa Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida, idoneo per la posa di piastrelle ceramiche e materiale lapideo).
Galleria Alfieriana di collegamento alle Scuderie
Nella parte del complesso alle spalle della Chiesa di Sant’Uberto, verso i giardini, si trova la cosiddetta Galleria Alfieriana di collegamento alle Scuderie.
Si tratta di un percorso realizzato da Benedetto Alfieri per collegare proprio la Chiesa di Sant’Uberto con la Citroneria e la Scuderia Grande.
Questi spazi sono parte del rinnovato percorso espositivo-museale della Venaria Reale, in cui trova sede anche il bookshop, oggetto di lavori che si sono conclusi recentemente.
Anche in questo caso Mapei è stata chiamata a fornire soluzioni per la posa dei pavimenti, costituiti in piccola parte da marmi e principalmente da cotto “mattonata Ballatore” posato a listoni (dall’effetto simile al mattone). Il massetto è stato gettato con l’ausilio di Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato). Per quanto riguarda la piccola porzione pavimentata con marmo, il manto di finitura è stato incollato con Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida).
Il cotto invece è stato posato con metodo tradizionale, a malta.
Padiglioni di Garove
Un’altra importante zona del complesso di Venaria Reale, dove sono stati utilizzati con efficacia i prodotti Mapei, sono i cosiddetti Padiglioni di Garove, dal nome di uno degli architetti che qui lavorò, Michelangelo Garove. Si tratta di due volumi realizzati a partire dal 1700 sul lato meridionale della Corte d’Onore, pensati per dare maggiori spazi e comodità al complesso della Reggia.
In particolare, ecco le aree nelle quali si è lavorato. Negli spazi dedicati alle aree di servizio (bagni e cucine pavimentati in ceramica), il fondo è stato preventivamente trattato con Mapelastic, malta
cementizia bicomponente elastica per la protezione impermeabile del calcestruzzo, piscine e balconi.
Più recente, concluso nell’estate del 2007, è, sempre all’interno dei Padiglioni di Garove, l’intervento sui circa 300 m2 delle sale ristorante, all’ultimo piano.
La particolarità dell’intervento consiste nel fatto che, anche in questo caso, si dovevano fare i conti con un pavimento riscaldato (non tramite un sistema tradizionale, bensì attraverso resistenze elettriche) e con un manto di finitura in marmo verde piemontese trattato con rete e resina nella parte inferiore.
Le condizioni hanno spinto i tecnici Mapei, dopo numerose prove di adesione per cercare la soluzione più idonea, a proporre Keraquick+ Latex Plus (soluzione già adottata con successo nella Reggia di Diana). Come autolivellante è stato utilizzato Ultraplan Maxi (lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm). Per favorire l’adesione di Ultraplan Maxi alla soletta esistente è stato applicato uno strato di Eporip (adesivo epossidico bicomponente), sabbiato a saturazione con quarzo per ottenere una superficie molto ruvida e solida.
Scuderie
Decisamente più lontano nel tempo è l’intervento sulle due Scuderie, situate all’opposto della Galleria Alfieriana, verso il borgo di Venaria, costruite tra il 1758 e il 1760 e ortogonali rispetto alla Scuderia Grande di Juvarra.
Ristrutturate tra il 2000 e il 2001, le due ali del complesso ospitano oggi i locali del Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, un istituto di grande importanza a livello nazionale.
A differenza che nelle altre zone descritte in precedenza, la pavimentazione scelta è di tipo resiliente, un linoleum. Misurata l’umidità del supporto, si è proceduto eseguendo dapprima la primerizzazione antipolvere con Livigum (additivo in dispersione acquosa per lisciature e malte cementizie), quindi la “sgrossatura” con Nivorapid (rasatura cementizia tissotropica per applicazione anche in verticale ad asciugamento ultrarapido per spessori da 3 a 20 mm) e da ultimo la finitura con Ultraplan (lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido, 12 ore, per spessori da 1 a 10 mm). Alla fine della lavorazione si è quindi applicato, per l’incollaggio della pavimentazione, l’adesivo Adesilex F57 (adesivo a base di resine sintetiche in alcool per pavimenti in linoleum).
La Reggia guarda al futuro
Come ha affermato Francesco Rutelli, Ministro per i Beni e le Attività Culturali: “Il recupero della Reggia è una storia di successo molto significativa per il nostro Paese e rappresenta senza dubbio il più rilevante programma di conservazione e valorizzazione di un bene culturale in Europa”.
Oggi, anche grazie a Mapei, questo luogo storico risplende di nuova luce e diventa accessibile al grande pubblico che potrà ora goderne l’atmosfera partecipando a eventi e spettacoli.
E questo a cominciare dalla mostra di inaugurazione, in programma fino al 30 marzo 2008. In occasione della riapertura della Reggia, infatti, attraverso la presentazione di 450 opere d’arte provenienti dai musei internazionali più prestigiosi, da venti musei italiani e dalle principali residenze sabaude, sono evocate l’arte, la magnificenza e la storia della dinastia sabauda tra il Cinquecento e il Settecento.
Al termine della mostra, con l’aggiunta di nuove opere provenienti dalle principali residenze sabaude, la Reggia di Venaria e il suo allestimento permanente si configureranno come una sorta di portale storico, artistico e architettonico dell’intero sistema delle residenze sabaude.
Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei” e “Prodotti per la posa di resilienti, tessili e legno”. Le relative schede tecniche sono contenute nel DVD “Mapei Global Infonet” e nel sito www.mapei.com
Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004, 12002 ed EN 13888.
Adesilex F57: adesivo a base di resine sintetiche in alcool per pavimenti e rivestimenti tessili.
Eporip: adesivo epossidico bicomponente, esente da solventi, per la sigillatura monolitica di fessure nei massetti.
Granirapid (C2F, S1): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, deformabile, a presa ed idratazione rapida, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Keraquick (C2FT, S1; impastato con Latex Plus diventa di classe S2): adesivo cementizio ad alte prestazioni, a presa rapida e scivolamento verticale nullo, deformabile, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Latex Plus: lattice elasticizzante da miscelare con Keraquick.
Livigum: additivo in dispersione acquosa per lisciature e malte cementizie.
Mapelastic: malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione del calcestruzzo e di balconi, terrazze, bagni e piscine.
Mapetex System: sistema completamente removibile per la posa di piastrelle di ceramica e materiale lapideo; composto da Mapetex, telo di tessuto non tessuto, e Mapetex Strip (rotolo adesivo aggrappante). Utilizzabile anche come strato di desolidarizzazione e antifrattura.
Nivorapid: rasatura cementizia tissotropica per applicazione anche in verticale ad asciugamento ultrarapido.
Topcem: legante idraulico speciale per massetti a presa normale e ad asciugamento veloce (4 giorni), a ritiro controllato.
Ultraplan: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido.
Ultraplan Maxi: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm.
Scheda tecnica
Reggia di Venaria Reale, Venaria (Torino)
Intervento: ripristino delle pavimentazioni in diversi ambienti (preparazione dei sottofondi e posa di vari materiali: marmo, cotto, ceramica e linoleum); impermeabilizzazione dei pavimenti nelle aree di servizio
Anno di costruzione: 1660 - 1760
Anni di intervento: 1998 - 2007
Committente: Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Torino
Progettista: ing. Francesco Pernice (Soprintendente)
Imprese esecutrici: Schiavina Adanti (Bologna), Guerrini (Torino), de.ga. (Torino)
Imprese di posa: per il linoleum: Roggero (TO), per cotto e marmo : Sanicer (Alba - TO), stesura dell’autolivellante: Ver-pont (San Gillio – TO)
Rivenditore Mapei:
per i resilienti: Roggero (Torino),
per i lapidei, cotto e ceramica: Sanicer
(Alba - TO)
Coordinamento Mapei: Valerio Mandelli e
Francesco Stronati
Le foto pubblicate sono state fornite dal Centro Documentazione del Progetto la Venaria Reale www.lavenaria.it
[post_title] => La Venaria Reale torna all’antico splendore
[post_excerpt] => Dal Paradiso all’Inferno e ritorno. C’è voluto un enorme lavoro di restauro (8 anni, 30 cantieri, quasi 1000 persone coinvolte, circa 200 milioni di euro pubblici di investimento) per riportare alla bellezza seicentesca la reggia di Venaria Reale, oggi tutelata dall’Unesco, riaperta lo scorso 13 ottobre. Anche Mapei, ha fornito un significativo contributo con i propri prodotti alla realizzazione del restauro
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[post_content] => Divisa tra spiaggia - con un litorale di 9 km di sabbia finissima - e bellezze naturali, come la pineta, il parco naturale e le aiuole fiorite, Milano Marittima di anno in anno si conferma come una delle città turistiche e balneari più alla moda del nostro Paese.
Il passare del tempo non sembra farla invecchiare ma, al contrario, di stagione in stagione il suo aspetto architettonico si mostra sempre più gradevole e attraente.
Interventi mirati di riqualificazione come quello del condominio “Centrale” che ha visto protagonista anche Mapei, sono la conferma che Milano Marittima sia sempre più una vera capitale della vacanza attiva, un’oasi dove passare momenti di relax e una città ai vertici nazionali per le strutture ricettive e di servizio, come pure per le opportunità di svago e di divertimento. La nascita e lo sviluppo di Milano Marittima sono, tuttavia, relativamente recenti e risalgono ai primi anni del Novecento.
L’inizio della sua storia è anzi legata a una data precisa. È quella del primo giugno 1911, quando venne costituita la “Società Milano Marittima per lo sviluppo della spiaggia di Cervia”, della quale faceva parte, tra gli altri, il pittore e cartellonista Giuseppe Palanti. E fu proprio lo stesso Palanti che riprese in quel tempo, e fece accettare, le teorie di Ebenezer Howard riguardanti la “Garden City”, la “Città Giardino”, un progetto urbanistico molto originale, che disegnava lo sviluppo di una città nuova in cui le residenze turistiche dovevano fondersi perfettamente con la natura circostante.
Il progetto
Milano Marittima cresce e si rinnova di continuo e anche Mapei contribuisce a questo processo virtuoso. È stata, infatti, parte attiva nel progetto di riqualificazione dell’area di pertinenza del condominio “Centrale” di Milano Marittima. Un intervento che, ispirato a quell’originaria idea urbanistica, si è collocato nel quadro più ampio del ridisegno complessivo degli spazi e dei percorsi qualificanti la parte di città più rappresentativa del centro urbano.
L’area interessata si trova, infatti, a occupare il ruolo fondamentale di “cerniera” all’interno del sistema dei luoghi centrali, costituendo una sorta di “fulcro” per la fruizione e la valorizzazione degli spazi che qui si affacciano.
Il progetto – concepito dagli architetti Tiziano Conti e Stefania Baruzzi - ha avuto come obiettivo principale la realizzazione di un filtro, una barriera permeabile e al contempo di grande attrazione per l’utente, che separasse lo spazio pubblico della passeggiata, dei negozi e della rappresentatività, dallo spazio più privato del parcheggio condominiale, senza per questo creare fronti o retri. Per interpretare questo è stato scelto un elemento naturalistico specifico del luogo: la duna, ovvero il bordo della pineta su cui si trova insediata Milano Marittima. La duna si è trasformata, dunque, in un elemento architettonico impreziosito dalla presenza dell’acqua e dei mosaici. L’acqua come rimando immediato e costante al luogo e i mosaici dorati come elemento “prezioso”, con richiami decorativi ispirati alle composizioni astratte del primo Novecento, che esaltano le composizioni architettoniche dalla duna alle cascatelle, fino alla fontana che ridisegna il porticato su viale Gramsci.
Le versatili soluzioni Mapei
Nell’ambito della valorizzazione dell’area di pertinenza al condominio “Centrale” di Milano Marittima, Mapei ha giocato un ruolo fondamentale, fornendo i suoi prodotti migliori per realizzare e posare i mosaici che sono andati a ricoprire una grande vasca e una serie di piccole fontane. Tutti questi mosaici artigianali e artistici (tessere in pasta vitrea e oro tagliate a mano) sono stati realizzati in bottega, a Ravenna, e successivamente collocati nel complesso residenziale.
Eseguiti dagli studenti della Cooperativa Mosaicisti di Ravenna, sotto la guida del loro direttore artistico Marco Santi, i mosaici hanno visto l’applicazione di due differenti tecniche sia per quanto riguarda la realizzazione sia per la loro messa in opera.
La grande vasca di circa 50 m2 è stata preliminarmente impermeabilizzata con la malta cementizia bicomponente elastica Mapelastic e, successivamente, i singoli pezzi costituenti l’opera musiva – montati in bottega su fogli di carta - sono stati incollati sulla struttura muraria con Adesilex P10 miscelato con Isolastic.
L’adesivo, fatto fuoriuscire dalle fughe, è servito anche per la loro stuccatura; a questo scopo il prodotto era stato in precedenza pigmentato con ossidi di colore giallo-ocra che assicurassero la tonalità voluta per le fughe.
Adesilex P10, impastato con il lattice elasticizzate per adesivi cementizi Isolastic (diluito 1:1 con acqua), consente un incollaggio perfetto all’interno e all’esterno, sia a pavimento sia a parete, di mosaici di vetro o ceramici, montati su carta o su rete, anche se molto pesanti e, soprattutto, immersi in acqua come in questo caso.
Le fontane di struttura metallica, di dimensioni più piccole e dalle forme più diverse, sono invece state rivestite da veri e propri tappeti elastici in mosaico, realizzati incollando le tessere su un supporto costituito da due strati di Keralastic che includevano una Rete in Fibra di Vetro con funzione di rinforzo.
In questo caso, per ogni fontana i mosaici erano già stati realizzati in bottega nella loro forma completa, in un unico pezzo; questa tecnica consente di realizzare rivestimenti in mosaico anche di grandi dimensioni. L’incollaggio di questi particolari tappeti sul metallo
delle fontane, precedentemente trattato con un primer, è stato eseguito sempre con Keralastic, adesivo poliuretanico a due componenti per piastrelle ceramiche e materiali lapidei.
Keralastic è particolarmente indicato per l’incollaggio di pietre naturali e sintetiche a elevata deformabilità e, applicato in strato continuo, realizza una perfetta impermeabilizzazione.
La stuccatura delle fughe, in questo caso eseguita successivamente, è stata realizzata con Kerapoxy, la malta epossidica ideale per la stuccatura impermeabile, antiacida di pavimenti e rivestimenti, all’interno e all’esterno, in piastrelle di ceramica e pietre naturali; questo prodotto viene utilizzato soprattutto dove è necessaria una totale igienicità e resistenza alla maggior parte degli aggressivi chimici.
Precisione, efficacia e creatività nel loro utilizzo: sono questi i requisiti degli evoluti prodotti Mapei. Materiali tecnologicamente avanzati che aiutano artisti e progettisti a tradurre in realtà i loro progetti e a rendere, come in questo caso, ancora più bella una città.
Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alla linea "Prodotti per ceramica e materiali lapidei”.
Le relative schede tecniche sono contenute nel DVD “Mapei Global Infonet” e nel sito www.mapei.com.
Gli adesivi e le fugature sono conformi alle norme EN 12004, EN 12002 ed EN 13888.
Adesilex P10 (C2TE, impastato con Isolastic rientra in classe S1): adesivo cementizio bianco ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, per rivestimenti in mosaico vetroso, ceramico e di marmo.
Isolastic: lattice elasticizzate per adesivi cementizi.
Keralastic (R2): adesivo poliuretanico bicomponente ad alte prestazioni per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Kerapoxy (RG): malta epossidica bicomponente antiacida (disponibile in 26 colori) per fughe di almeno 3 mm. Utilizzabile anche come adesivo.
Mapelastic: malta cementizia bicomponente elastica per la protezione e l’impermeabilizzazione di superfici in calcestruzzo, balconi, bagni e piscine.
Rete in Fibra di Vetro: rete in fibra di vetro resistente agli alcali per l’armatura di protezioni impermeabili, membrane antifrattura e rivestimenti a cappotto.
Scheda tecnica
- Condominio “Centrale” - “La via delle dune dorate”, Milano Marittima (RA)
- Intervento: posa di mosaici in una grande vasca e in fontane di diverse dimensioni
- Anno di intervento: 2006
- Direttore Artistico: Marco Santi
- Progettisti e Direzione lavori: arch. Tiziano Conti e arch. Stefania Baruzzi
- Impresa: Centro Servizi Casa snc - Ravenna
- Impresa di posa: Cooperativa Mosaicisti Ravenna
- Coordinamento Mapei: Fabio Costanzi
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[post_excerpt] => A Milano Marittima la tradizione del mosaico ravennate e la tecnologia Mapei rinnovano un importante condominio e abbelliscono la città
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[post_content] => Ogni giorno all’aeroporto Sky Harbor di Phoenix, in Arizona, arrivano e partono ben 1.498 aerei, transitano 108.200 passeggeri e circolano 913 tonnellate di merci, il tutto per un giro d’affari quotidiano stimabile intorno ai 72 milioni di dollari.
Nell’ultimo ventennio la struttura ha visto aumentare notevolmente queste cifre: ad esempio, dal 1990 ad oggi i passeggeri sono aumentati del 32% e il traffico merci del 69%. Ciò ha reso necessario un intervento di ampliamento ed ammodernamento dell’aeroporto comprendente ben 78 distinti progetti, molti dei quali ancora in corso, per un costo complessivo di 619 milioni di dollari.
Un Terminal rimesso a nuovo
I lavori hanno coinvolto anche il terminal 4, costruito nel 1990 e comprendente inizialmente cinque sale, a cui ne sono poi state aggiunte due nel 2000, e che vanterà un’ottava sala tra qualche anno.
Qui si trovano gli arrivi e le partenze internazionali, con dei servizi di controllo in grado di ispezionare fino a 800 passeggeri all’ora e 3 piste di atterraggio di circa 3 km ciascuna.
Il dipartimento per gli affari aerei della città di Phoenix ha dunque incaricato lo studio d’architettura Transystem Corporation del progetto di rinnovamento e l’impresa Chanen/Jacobs dell’esecuzione dei lavori (il cui costo è pari a 280 milioni di dollari) relativi al terminal 4.
Il complesso include una struttura principale di sette piani, un parcheggio con 3.400 posti auto su 4 piani, due edifici di tre piani che danno accesso ciascuno a 28 gate, due edifici di due piani per ulteriori 32 gate e un secondo parcheggio in grado di ospitare 700 auto a noleggio.
Animali e piante dell’Arizona in aeroporto
Per garantire la consegna nei tempi stabiliti alle autorità municipali locali, i lavori sono stati suddivisi in 14 grandi “pacchetti” e assegnati a tre distinte imprese appaltatrici.
Una parte importante del progetto, affidata all’impresa Weitz Company di Phoenix, ha riguardato la posa di piastrelle su oltre 30.000 m2 di pavimenti e circa 4.600 m2 di pareti in varie aree del terminal 4.
A questo scopo sono state usate oltre 35 diverse tipologie di piastrelle di gres porcellanato, fornite da 8 produttori italiani.
Nel 70% dei casi le piastrelle sono state tagliate in loco, in dimensioni diverse comprese tra i 10x10 ed i 46x46 cm, e disposte secondo svariati schemi grafici. Sui pavimenti delle aree antistanti i quattro set di ascensori sono stati invece realizzati quattro medaglioni in gres porcellanato, rappresentanti rispettivamente un cactus, un eloderma (ovvero una lucertola velenosa anche chiamata “mostro di Gila”), un nasua (o coati, un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei procionidi) ed uno scorpione.
Con questi motivi, richiamati anche dai rivestimenti di pavimenti e pareti delle varie sale, si è voluta ricordare la flora e la fauna dell’Arizona.
Le pareti esterne dei vani ascensori sono state invece rivestite di piastrelle ceramiche smaltate, nella tipologia “Natural Elements” e nelle dimensioni di 13x13 cm, fornite dall’impresa statunitense Facings of America. Sulle superfici esterne delle colonne delle varie sale sono state posate oltre 7.000 m2 di lastre di pietra naturale “Arizona Flagstone”, selezionate in due tonalità di colore che ricordano il paesaggio del Grand Canyon in Arizona; sulle pareti dei bagni sono state incollate lastre di gres.
Prodotti adatti a sfide impegnative
I lavori di posa, affidati alla Scuderi Tile, sono risultati particolarmente complessi, sia per l’elevata quantità di materiali da rivestimento impiegati, sia per la necessità di svolgere le operazioni senza interrompere le attività del terminal.
Mentre venivano installati i pavimenti e i rivestimenti delle varie sale, 800 passeggeri l’ora continuavano a transitare attraverso i posti di controllo, i gate, le aree arrivi e partenze.
Porzioni di 600 (o al massimo 1.200) m2 di pavimento venivano escluse a turno dal traffico pedonale.
Per assicurare la riuscita di un progetto così ambizioso, la Scuderi Tile ha deciso di impiegare materiali e tecnologie all’avanguardia ed affidabili come i sistemi di posa Mapei, di cui aveva già fatto ampio uso in passato e che Anthony Scuderi, della Scuderi Tile, ha definito come “la Cadillac” dei prodotti per la posa, gli unici in grado di affrontare le sfide di un lavoro tanto complesso.
Le basi di una nuova posa
Proprio per questo Scuderi, sin dal momento della preparazione del sottofondo, ha lavorato in stretta collaborazione con il rappresentante commerciale e l’Assistenza Tecnica di Mapei Corp., che ha eseguito un’accurata analisi del preesistente substrato, rilevando chiazze di gesso e residui di adesivo e di materiali epossidici.
Di conseguenza ha consigliato, per alcune sezioni dei pavimenti del terminal, la stesura delle rasature cementizie a presa rapida Planipatch o Planipatch Plus per ripristinare, livellare e rasare le superfici.
La preparazione dei supporti ha, per tutte le aree, previsto l’applicazione, dopo un’opportuna scarificazione, dell’autolivellante a presa rapida per sottofondi in calcestruzzo Ultraplan M20, previa primerizzazione con Planibond EBA. Successivamente si è proceduto alla stesura sulle superfici del primer Mapelastic SM Primer e della membrana anti-fessurazione Mapelastic SM. Quest’ultimo è un prodotto estremamente innovativo, in grado di contrastare movimenti fino a 4 cm ed evitare il trasferirsi delle fessure dal sottofondo al rivestimento ceramico in caso di vibrazioni o movimenti connessi al traffico aereo.
Animali e colori “posati”a regola d’arte
Data la complessità delle operazioni di posa delle piastrelle, è stato deciso di fare ricorso alla tecnologia informatica.
I posatori hanno seguito uno schema elaborato a computer, che riproduceva i motivi grafici da realizzare sul pavimento. Un sistema di triangolazione a laser ha permesso di accertarsi che gli schemi riprodotti fossero effettivamente corretti.
Circa il 70% delle piastrelle del pavimento sono state incollate con il sistema Kerabond+Keralastic , che negli Stati Uniti ha già riscosso ampio successo negli ultimi venti anni.
Questa combinazione associa ad un adesivo in polvere a base cementizia (Kerabond) un lattice elasticizzante, Keralastic , corrispettivo, per il mercato americano, di Isolastic, disponibile nel resto del mondo.
Nelle aree del servizio sicurezza e controllo passeggeri, poiché c’era necessità di un incollaggio particolarmente veloce, si è fatto invece ricorso a Granirapid, adesivo con un’elevata resistenza meccanica e a presa ed idratazione rapide. Lo stesso adesivo è stato impiegato per posare in verticale le lastre di pietre naturali sulle colonne del terminal. Il sistema Kerabond+Keralastic è stato usato anche per l’incollaggio di piastrelle in gres porcellanato sulle pareti e sui pavimenti delle toilette (dopo che sulla superficie dei muri era stata applicata la membrana cementizia impermeabilizzante elastica Mapelastic 315), così come per posare le piastrelle smaltate sulle pareti esterne degli ascensori.
Per ognuno dei pavimenti di fronte ad ogni set di ascensori è stato scelto un rivestimento ceramico di colore diverso, ciascuno abbinato ad uno dei motivi dei quattro medaglioni del pavimento: il giallo richiama il coati, il rosso lo scorpione, il blu il mostro di Gila, il verde il cactus.
Il suggello di un buon lavoro
Per la stuccatura di tutte le fughe di pavimenti e rivestimenti la scelta è caduta sulla malta modificata con polimero Keracolor S, disponibile in un’ampia gamma di colorazioni.
Nonostante i materiali dei rivestimenti fossero di moltissimi e svariati colori, è stato comunque deciso di usare questo prodotto solo nelle gradazioni cromatiche camoscio (una tonalità chiara di marrone) e carbone, per far maggiormente risaltare i toni delle piastrelle e i motivi grafici.
Alla fine dei lavori un consulente esterno, Jim Petty della Pelican West Consulting, ha esaminato lo stato delle superfici installate, verificando che la posa fosse stata eseguita a regola d’arte.
Una volta che Petty ha steso la sua relazione e compilato il modulo apposito, Mapei ha rilasciato una garanzia di 10 anni, in relazione a questi lavori di posa, che ha ampiamente soddisfatto il dipartimento per le questioni aeree della città di Phoenix.
L’alta qualità di questo intervento è confermata anche da un riconoscimento ufficiale: infatti nel corso dell’ultima edizione di Coverings, ai lavori di posa eseguiti allo Sky Harbor Airport è stata assegnata una Menzione d’Onore nel Ceramic Tiles of Italy Design Competition Award, il concorso promosso da Confindustria Ceramica e ICE.
Scheda tecnica
- Terminal 4, aeroporto Sky Harbor, Phoenix, Arizona (USA)
- Intervento: posa di pavimenti e rivestimenti nelle sale e nelle toilette del terminal
- Anni: 2004-2005
- Committente: Dipartimento degli affari aerei della città di Phoenix
- Progetto: Transystem Corporation, Phoenix
- Impresa esecutrice:Weitz Company, Phoenix
- Impresa di posa: Scuderi Tile, Phoenix
- Materiali posati: piastrelle di gres porcellanato, ceramica smaltata e pietre naturali
- Rivenditore Mapei: Daltile, Phoenix
- Coordinamento Mapei: Jennifer Vagen e Kirk Bailey,Mapei Corp.
- Prodotti Mapei: Granirapid, Kerabond+Keralastic (N.B. Keralastic è il corrispettivo, per il mercato americano, di Isolastic, disponibile nel resto del mondo), Keracolor S, Mapelastic 315, Mapelastic SM, Mapelastic SM Primer, Planibond EBA, Planipatch, Planipatch Plus,Ultraplan M20.
Questi prodotti sono realizzati e distribuiti sul mercato americano da Mapei Corp. (USA) e Mapei Inc. (Canada).
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[post_excerpt] => Con i prodotti Mapei sono stati posati originali pavimenti e rivestimenti nel terminal 4 dell’aeroporto Sky Harbor di Phoenix
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[post_content] => Per festeggiare il 70° anniversario della fondazione dell’azienda milanese, lo stand Mapei ha ospitato una suggestiva e particolare mostra “storica” voluta da Giorgio Squinzi per condividere con i professionisti del mondo della ceramica, i clienti e gli amici tutta l’emozione ed i ricordi di 70 anni di storia.
Quella di Mapei è infatti una storia concreta, la storia di un successo che dal 1937 è arrivato ad oggi e si appresta ad entrare nel futuro sempre coerente con tre principi fondamentali: la specializzazione, l’internazionalità e soprattutto la ricerca.
A partire dal 1937, la storia Mapei si dipana evidenziando le tappe più importanti e le pietre miliari conquistate, decennio per decennio, attraverso un significativo percorso parallelo tra conquiste dell’azienda e del mondo.
E’ un viaggio nel tempo con uno svolgimento ad isole in cui è stata ricreata l’atmosfera propria di ogni periodo, per un’emozione multimediale di grande impatto.
Un po’ di storia, dunque:
1937-1946: Nel mondo Picasso dipinge il Guernica, nello stadio di Chicago avviene la prima fissione dell’atomo; e nel 1937 nasce la Mapei, allora Materiali Autarchici per l’Edilizia e l’Industria, che nonostante la guerra amplia costantemente la propria produzione. Nell’allestimento della mostra Silexcolor, il primo prodotto Mapei nato nel 1937, utilizzato nella costruzione dell’Ospedale Maggiore di Milano, era presente nel suo imballo originale, mentre una radio diffondeva la musica dell’epoca.
1947-1956: La A di Mapei, da Autarchici diventa Ausiliari, in riferimento ai materiali prodotti. Arriva la televisione, Coppi vince il giro d’Italia, il paese è in grande sviluppo e fermento e Mapei non fa eccezione proponendo nuovi prodotti di successo, dalla Pianolina una rasatura a base di gesso magnesiaco pronta all’uso, ad Adesilex P, il primo adesivo per piastrelle a base di solvente.
1957-1966: E' il decennio del boom economico: Yuri Gagarin va nello spazio, Kennedy è Presidente USA, nasce la pop-art e contemporaneamente Giorgio Squinzi, da poco in Mapei, propone una serie di prodotti innovativi a livello internazionale, partendo dall’Adisilex P5, un adesivo bituminoso in solvente per i pavimenti in piastrelle, supportato poi da tutti i successori. Nell'"isola" della mostra dedicata a questo decennio, una TV in bianco e nero trasmetteva le immagini di Carosello, di Fausto Coppi, dei Beatles, e del Grattacielo Pirelli, uno dei più prestigiosi cantieri dell’epoca curati da Mapei.
1967-1976: Sono gli anni della contestazione e quelli in cui Neil Amstrong e Buzz Aldrin vanno sulla luna, sono gli anni dei Pink Floyd e del disco a 45 giri. E sono gli anni in cui anche Mapei si proietta nel futuro: per esempio con Kerabond, il primo adesivo cementizio senza polimero o con Isolastic, il primo lastice elasticizzante per adesivi cementizi.
1977-1986: Nel mondo arriva la tecnologia dei computer e dei videoregistratori, l’Italia vince i mondiali e Mapei conquista l’America, viene fondata prima la Mapei Inc. in Canada e poi Mapei Corp negli Stati Uniti. Mapei presenta Keraquick, un adesivo a presa veloce in grado di consentire la posa di un pavimento, anche in sovrapposizione, permettendo l’uso dopo solo 24 ore.
1987-1996: Il mondo cambia, cade il muro di Berlino e con esso molti dei regimi comunisti e Mapei rivoluziona la propria produzione con prodotti innovativi: da Mapecem, un legante a presa ed asciugamento rapido a nuovi prodotti per il recupero del calcestruzzo (Mapegrout, Mapefer) e degli edifici in muratura (Mape Antique). La sensibilità ambientalista Mapei crea Eco, la linea senza soventi volatili che ingrandisce la famiglia dei resilienti. Nello sport spopolano Alberto Tomba, Deborah Compagnoni e Diego Maradona, nasce la squadra Mapei di ciclismo professionistico e viene fondato il Mapei Sport Service.
1997-2006: Decennio segnato dalla tecnologia di Windows, della televisione satellitare e del telefono cellulare. Contemporaneamente in casa Mapei nascono prodotti estremamente innovativi, da Adesilex P4 e Planbond, adesivi autobagnanti che rendono la posa più facile e veloce a Elastorapid, l’adesivo cementizio bicomponente caratterizzato da una più elevata deformabilità, tempo aperto più lungo, scivolamento verticale più lungo e maggior facilità di applicazione. Arriva l’Euro e le prime manifestazioni no global e una nuova formula del sistema a cappotto Mapetherm, che protegge la casa dal caldo e dal freddo con conseguente risparmio energetico.
2007
Mapei oggi è sempre più impegnata nella ricerca di un’edilizia sostenibile attraverso l’uso di tecnologie sempre più avanzate. Per questo al Cersaie ha presentato l’innovativa tecnologia Dust Free, sviluppata nei laboratori R&S, che garantisce un drastico abbattimento del rilascio di polvere in fase di miscelazione, di lavorazione e di utilizzo.
Questa tecnologia migliora la vita di cantiere, liberando da molte fastidiose problematiche soprattutto durante i lavori di ristrutturazione. Infatti, da test dimostrati, i prodotti “Dust Free” di Mapei, sono in grado di abbattere il 90% della polvere che verrebbe normalmente rilasciata durante la fase di produzione, di miscelazione, di lavorazione e di utilizzo di un prodotto in polvere. E’ quindi un grande contributo di Mapei alla salute, in conformità all’impegno Responsible Care, ISO 14001 e OHSAS 18001. Infatti, meno polvere rilasciata significa meno polvere respirata e più salvaguardia dell’ambiente.
Caratteristiche
• Meno polvere durante l’operazione di versamento
• Meno polvere durante la fase di miscelazione
• Meno polvere diffusa nell’ambiente del cantiere, sia che si tratti di lavori nuovi che di ristrutturazione in ambienti già abitati.
La nuova tecnologia Dust Free verrà applicata a tutta la gamma dei prodotti in polvere per la posa di ceramica e marmo, a partire da Keraflex Maxi S1. Questo adesivo cementizio di classe C2TE (ovvero adesivo cementizio migliorato a scivolamento verticale nullo, con tempo aperto allungato secondo la norma EN 12004) e deformabile di classe S1 secondo la norma EN 12002, da oggi diventa anche Dust Free.
La tecnologia Dust Free è già stata introdotta nei maggiori stabilimenti di produzione del Gruppo Mapei.
[post_title] => Mapei a Cersaie 2007: 70 anni da ricordare
[post_excerpt] => Mapei, azienda leader mondiale nella produzione di adesivi per ceramica, ha partecipato alla XXVa edizione di Cersaie, Salone Internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, con un evento davvero unico e speciale
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[post_content] => L’impianto originario fu costruito per l’Expo dell’Impero Britannico del 1924 e venne inaugurato nel 1923 da Giorgio V con il nome di Empire Stadium.
Lo stesso giorno si svolse la finale della FA Cup (la coppa nazionale di calcio inglese) e durante l’evento ospitò 126.945 spettatori, un vero record rimasto imbattuto.
Lo stadio era una struttura all’avanguardia per i tempi, costituito da un unico grande anello di gradinate capace di ospitare 100.000 spettatori, 45.000 dei quali seduti, con una tribuna in parte coperta in cui si trovava il palco reale. Wembley era (e lo è tuttora il nuovo impianto) uno dei pochi stadi inglesi ad avere anche una pista di atletica, qui infatti si tennero le Olimpiadi del 1948.
Nel 2003 il vecchio impianto è stato demolito ed è oggi sostituito dal nuovo stadio di Wembley, che è stato ufficialmente inaugurato lo scorso 24 marzo con l’amichevole fra la nazionale inglese Under 21 e la controparte italiana.
Inoltre il 19 maggio, dopo diversi anni, lo stadio ha ospitato la combattuta finalissima tra Manchester Utd e Chelsea, che ha conquistato la sua prima FA Cup nel nuovo stadio. Il nuovo Wembley è lo stadio più costoso mai costruito – 798 milioni di sterline – ed è stato pensato come un unico grande catino in grado di ospitare 90.000 spettatori, tutti con posto a sedere (è il secondo stadio per capienza in Europa dopo il Camp Nou di Barcellona).
Nonostante sia stato progettato per le partite di calcio, di rugby e per i concerti, il nuovo stadio - come quello precedente - è in grado di ospitare anche manifestazioni internazionali di atletica.
Per garantire la visibilità la pista di atletica verrà montata solo quando necessario coprendo una parte del terreno di gioco e dei posti a sedere – che vengono ridotti a 60.000 - e rimossa quando l’evento è terminato.
Il nuovo stadio, progettato dallo studio Foster & Partners, è ben rappresentato dall’imponente arco in acciaio costruito sopra il North Stand, alto 133 metri e lungo 315, che sorregge la copertura dello stadio; questa è divisa in tre sezioni che, in caso di pioggia, si chiudono in circa 40 minuti. Per costruire la struttura sportiva sono stati necessari 90.000 metri cubi di cemento e 23.000 tonnellate di acciaio; nel cantiere, in alcuni periodi, hanno lavorato più di 3.500 addetti.
L’intervento Mapei
I prodotti Mapei sono stati utilizzati in diversi ambienti all’interno dell’intera struttura sia per la realizzazione dei sottofondi di posa che per rivestire con piastrelle pavimenti e pareti.
Pavimenti
Per la realizzazione delle superfici dei grandi atrii, di tutti i ristoranti, dei bagni per gli spettatori (che sono ben 2.618) e degli spogliatoi per gli atleti è stata utilizzata la lisciatura autolivellante ULTRAPLAN ECO, ideale per sottofondi destinati a ricevere pavimenti sottoposti
a un intenso traffico pedonale e a carichi; questo prodotto è inoltre caratterizzato da un bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili.
Per migliorare l’adesione della rasatura alla superficie in cemento è stato steso l’appretto in dispersione acquosa ECO PRIM R, anch’esso a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili.
Prima di posare le piastrelle in queste zone è stato necessario formare uno strato di desolidarizzazione e antifrattura utilizzando il sistema MAPETEX SYSTEM: Il tessuto non tessuto MAPETEX è stato incollato al supporto con KERAQUICK* miscelato con LATEX PLUS. Per incollare le grandi piastrelle in ceramica (formato 60x60 cm e 60x40 cm) sui pavimenti degli atrii, dei ristoranti, dei bagni, degli spogliatoi per gli atleti e delle scale (formato 1,4 mx2 cm) è stato utilizzato l’adesivo cementizio KERAQUICK miscelato con il lattice LATEX PLUS. Questa soluzione ne migliora la deformabilità sino a soddisfare i requisiti della classe S2 (adesivo altamente deformabile) secondo EN 12002. Per la stuccatura delle fughe è stata utilizzata la malta cementizia KERACOLOR GG col. Antracite. Per sigillare i giunti è stato utilizzato MAPESIL AC nello stesso colore.
Pareti
Negli spogliatoi destinati agli atleti per posare mosaico di gres porcellanato (formato 20x20 mm) sulle pareti è stato utilizzato sempre l’adesivo KERAQUICK miscelato con LATEX PLUS; la stuccatura delle fughe è stata effettuata con KERACOLOR FF, sempre in colore Antracite così come i giunti in MAPESIL AC. Gli stessi prodotti sono stati utilizzati per posare il mosaico di gres porcellanato anche nei bagni per gli spettatori (formato 50x50x5 mm). Grazie all’ampia cartella cromatica Mapei il colore delle fughe e dei giunti è stato abbinato a quello delle piastrelle.
Scheda tecnica
- Anni di intervento: 2005-2006
- Realizzazione sottofondi, posa e stuccatura delle piastrelle a rivestimento di pavimenti e pareti negli spogliatoi, nei bagni, nelle zone ristorante e sulle scale
- Committente: Wembley National Stadium Ltd – concessione a The Football Association
- Progetto: Foster & Partners, HOK Sport
- Impresa esecutrice: Multiplex
- Impresa di posa: WB Simpson & Sons Ltd
- Rivenditore Mapei: Domus Tiles, Londra
- Coordinamento Mapei: Phil Breakspear, Mapei UK
- Prodotti Mapei usati: Eco Prim R, Keracolor FF, - Keracolor GG, Keraquick, Latex Plus, Mapesil AC, Mapetex System
Clicca il tasto sottostate per ulteriori informazioni sui prodotti Mapei
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[post_excerpt] => Inaugurato quest’anno lo stadio di Wembley che prende il nome dal sobborgo di Londra in cui si trova ed è uno degli stadi di calcio più famosi al mondo
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[post_content] => Nella piazza principale di Milano, a fianco del Duomo, sorge una reggia che vanta più di 900 anni di storia e che sin dal basso Medioevo è stata centro del potere politico cittadino. È Palazzo Reale, teatro di fastose scene di vita di corte e luogo di residenza delle Signorie Torriani, Visconti e Sforza, così come di re e imperatori, come Maria Teresa d’Austria, Napoleone e i Savoia.
L’edificio è stato oggetto di numerosi interventi di ampliamento e di trasformazione architettonica ma il suo attuale stile risente in primo luogo della trasformazione neoclassica attuata da Giuseppe Piermarini a fine ‘700.
Ed è stato proprio questo (e in particolare la Sala delle Cariatidi) il luogo scelto da Mapei per accogliere numerosi suoi ospiti, il 15 febbraio scorso, a un “dopo teatro” a seguito dello spettacolo alla Scala.
Ma non è certo questa la prima volta che Mapei e Palazzo Reale si incontrano.
L’Azienda può infatti vantarsi di aver contribuito alla conservazione e al recupero del patrimonio artistico e architettonico di quest’importante edificio.
Arte e lavoro, anche in questo caso, sono stati indissolubilmente legati.
Una posa all’altezza del luogo
Già nel 2005 Mapei aveva partecipato al cantiere per l’adattamento a nuovo uso di alcuni interni al secondo piano del Palazzo, dove erano state impiegate svariate soluzioni dell’Azienda per realizzare un pavimento in parquet nelle sale destinate ad ospitare un museo.
Sulla preesistente soletta in lamiera è stato eseguito un primo getto di sottofondo alleggerito.
Sulle superfici sono stati stesi teli di polietilene, sormontati e nastrati tra un foglio e l’altro, su cui è stato formato un massetto desolidarizzato autoportante, realizzato con la malta premiscelata pronta all’uso TOPCEM PRONTO*, incorporante una rete elettrosaldata.
Prima di procedere con la posa del legno, sul sottofondo è stato applicato l’appretto epossidico bicomponente PRIMER MF* per impermeabilizzare il supporto.
Successivamente, il rivestimento in parquet è stato incollato con l’adesivo epossipoliuretanico bicomponente ULTRABOND P902 2K* nella tonalità chiara.
Tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 una nuova serie di lavori edili, suddivisi in numerosi lotti, ha interessato vari interni del Palazzo e ha previsto anche la realizzazione di nuovi pavimenti in legno e in cotto.
In diversi locali, prima di procedere con l’installazione dei nuovi pavimenti, è stato necessario eseguire un intervento strutturale fissando una rete elettrosaldata sul sottofondo preesistente in lamiera.
Successivamente è stato gettato il calcestruzzo formulato con sabbia e con il legante cementizio espansivo superfluido STABILCEM*.
In altri interni,come le sale conferenze e alcune stanze dalle pareti affrescate del secondo piano dell’ala ovest, la posa della nuova pavimentazione in legno (rovere massiccio in formato listone) è stata preceduta dal ripristino e dal trattamento dei preesistenti sottofondi in sabbia e cemento.
Poiché le analisi con igrometro a carburo hanno evidenziato una consistente presenza di umidità residua nel massetto, è stato impiegato anche questa volta l’appretto epossidico bicomponente PRIMER MF*, particolarmente adatto per impermeabilizzare e consolidare i supporti.
Al momento dell’applicazione della prima mano, il prodotto è stato diluito con PRIMER KL*, diluente per PRIMER MF*, per aumentarne la fluidità e, conseguentemente, la penetrazione nelle porosità del massetto.
I sottofondi così preparati sono risultati pronti per la posa già dopo 48 ore. Il pavimento in parquet è stato incollato con l’adesivo bicomponente epossipoliuretanico ULTRABOND P902 2K*.
Al primo piano, all’interno dei locali destinati alla Sopraintendenza alle Belle Arti, è stato invece posato un pavimento in cotto toscano dopo aver, anche in questo caso, eseguito un intervento di rinforzo con STABILCEM*.
La posa è stata preceduta dall’applicazione della lisciatura ULTRAPLAN MAXI* per livellare e lisciare le differenze di spessore del sottofondo.
Le lastre di cotto, delle dimensioni di 20x40 cm, sono state incollate con KERAFLEX MAXI*, adesivo cementizio deformabile (di classe S1 secondo la norma EN 12002) e ad alte prestazioni.
Grazie alla possibilità di essere applicato in spessori fino a 15 mm, questo prodotto ha consentito di compensare le differenze di spessore esistenti tra le varie lastre di cotto.
La stuccatura delle fughe è stata eseguita per mezzo di una mistura di calce, cemento bianco 3.25 e polvere di cotto ottenuta frantumando alcune lastre.
Con questo procedimento si è potuto realizzare una stuccatura dello stesso colore del rivestimento per assicurare l’uniformità cromatica della pavimentazione.
Le piastrelle in gres porcellanato posate nei bagni,delle dimensioni di 30x30 cm, sono state anch’esse posate con l’adesivo KERAFLEX MAXI*.
Palazzo Reale, Milano1a fase dei lavori:Intervento: posa di pavimenti in parquet
Anno di intervento: 2005
Committente: Comune di Milano
Impresa esecutrice: Cotea Srl,Roma
Impresa di posa: Woodline (Concorezzo)
Rivenditore Mapei: Bema (Milano)
Coordinamento Mapei: Massimiliano Nicastro
2a fase dei lavori:
Intervento: rinforzo strutturale,posa di pavimenti in parquet e in cotto
Anni di intervento: 2006-2007
Committente: Comune di Milano
Impresa esecutrice: Cotea Srl
Impresa di posa del parquet: Woodline
Rivenditore Mapei: Bema
Coordinamento Mapei: Angelo Giangiulio, Massimiliano Nicastro e Andrea Peli
Prodotti Mapei: i prodotti citati appartengono alle linee “Prodotti per ceramica e materiali lapidei”, “Prodotti per pavimenti e rivestimenti resilienti, tessili e legno” e “Prodotti per edilizia”.
Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888.
Keraflex Maxi (C2TE): adesivo a base cementizia per spessori da 3 a 15 mm,ad alta adesione, buona deformabilità e scivolamento verticale nullo per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
Mapecem: legante idraulico speciale per massetti, a presa ed asciugamento rapidi (24 ore), a ritiro controllato.
Primer KL: promotore di adesione per superfici non assorbenti e diluente per Primer MF.
Primer MF: appretto epossidico bicomponente esente da solventi da utilizzare come promotore di adesione dei prodotti della linea Mapefloor e per consolidare e impermeabilizzare supporti cementizi.
Stabilcem: legante cementizio espansivo superfluido per ottenere boiacche da iniezione, malte,betoncini e calcestruzzi.
Topcem Pronto: malta premiscelata pronta all’uso per massetti ad asciugamento veloce (4 giorni) e a presa normale, a ritiro controllato.
Ultrabond P902 2K: adesivo epossipoliuretanico bicomponente per pavimenti in legno.
Ultraplan Maxi: lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm.
DidascalieFoto 1, 2 e 3.
I pavimenti in cotto toscano sono stati incollati con Keraflex Maxi.
Foto 4, 5 e 6.
I pavimenti in legno sono stati posati con Ultrabond P902 2K, dopo aver trattato il sottofondo con l’appretto epossidico Primer MF.
Foto 7.
Un dettaglio del pavimento dopo la fine dei lavori.
Per ulteriori informazioni
www.mapei.com
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[post_excerpt] => Proponiamo, a seguire, uno tra i grandi e prestigiosi lavori effettuati ad opera della Mapei.
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[post_content] => L’intervento ha riguardato inizialmente il risanamento del ponte in calcestruzzo.
Questa struttura era la più urgente da ripristinare, perché consente il passaggio e l’attraversamento del fiume Duero a macchine e camion.
In una seconda fase si è proceduto al restauro anche dell’antico ponte in pietra, oramai chiuso al traffico e distante dal primo solo pochi metri. Le due strutture presentavano problemi diversi che sono stati risolti applicando diverse e specifiche soluzioni, sempre però “firmate” dai prodotti Mapei.
L’intervento sul ponte in pietra
Il ponte in pietra sul fiume Duero risale al VI secolo d.C. ed è composto da sette archi.
Il ponte è riservato solo al passaggio pedonale e al traffico leggero.
Di questi archi i due centrali erano completamente distrutti.
L’analisi effettuata sul campo dall’Assistenza Tecnica Ibermapei ha individuato una serie di problemi che rendevano il ponte pericoloso per il passaggio, principalmente a causa dello stato di abbandono generale in cui si trovava la struttura che si era fatto via via più grave con il passare degli anni.
Inoltre,con il tempo, alla base dei pilastri che sostengono il ponte si era accumulato del materiale di scarto e nelle giunture tra le pietre era cresciuta della vegetazione selvatica che aveva sgretolato la vecchia malta.
I tecnici hanno rilevato poi ulteriori danni: delle crepe nei pilastri che sostengono gli archi; la mancanza di sigillatura tra le pietre su alcune porzioni di muro e la presenza di fessure sulle volte di alcuni archi che avevano causato il distacco di blocchi di pietra.
L’intervento sulla struttura in pietra del ponte è stato diviso in due fasi distinte.
La prima fase è partita con un’accurata pulizia delle superfici del ponte, eseguita con un’idropulitrice ad alta pressione.
Successivamente sono state riposizionate le pietre mancanti o danneggiate, dopo di che è stata realizzata la stilatura tra i corsi delle pietre con il legante deumidificante MAPE-ANTIQUE LC mescolato con sabbia fine della zona.
MAPEANTIQUE LC è un legante pronto a base di speciali materiali idraulici a reazione pozzolanica, fibre sintetiche e additivi, resistente ai solfati e particolarmente adatto al restauro di murature umide a causa dell’acqua di risalita o danneggiate dai sali solubili.
La riparazione delle fessure sulle volte degli archi è stata effettuata con la malta tissotropica MAPEGROUT T40 e la stilatura è stata realizzata sempre con il legante MAPE-ANTIQUE LC.
Si è proceduto poi con l’intervento di consolidamento di tutti gli archi del ponte, eccetto che dei due centrali, mediante l’iniezione del legante idraulico MAPE-ANTIQUE I.
Le iniezioni con MAPE-ANTIQUE I hanno lo scopo di consolidare e riempire cavità, fessure e porosità interne presenti nelle strutture antiche in pietra e in mattone.
Il giorno precedente all’iniezione del legante è stato necessario saturare con acqua la struttura interna da consolidare, utilizzando gli stessi fori attraverso cui è stato poi iniettato MAPE-ANTIQUE I, un legante premiscelato resistente ai solfati che si usa per ottenere boiacche da iniezione per consolidare
murature a sacco e per riempire cavità, fessure e porosità interne presenti nelle strutture antiche in pietra e mattone.
Il prodotto è a base di materiali inorganici a reazione idraulica, speciali additivi e cariche ultrafini.
Nella seconda fase è stato necessario rinforzare le basi dei due pilastri distrutti che si trovano a contatto con l’acqua del fiume Duero con uno zoccolo in cemento armato (questa fase è ancora in corso) per poi ricostruire i pilastri e le volte in pietra.
L’intervento sul ponte in calcestruzzo
Il ponte che permette al traffico su gomma di attraversare il fiume Duero è stato realizzato in calcestruzzo ed è caratterizzato da grandi arcate rafforzate da pilastrini laterali, da un piano di scorrimento veicolare sostenuto da travi sottostanti e da parapetti di sicurezza in ferro.
Un’attenta analisi tecnica ha portato alla luce una serie di problemi che “affliggevano” il ponte: i ferri di armatura in alcuni tratti, causa il distacco di porzioni di calcestruzzo, erano a vista e presentavano segni evidenti di ossidazione.
La situazione si presentava piuttosto grave soprattutto nei pilastri inferiori degli archi e nelle travi sotto il piano di scorrimento.
Inoltre l’uso, durante la costruzione del ponte, di una ghiaia di granulometria inadeguata non ha permesso al calcestruzzo una buona coesione al supporto e durante il sopralluogo i tecnici hanno rilevato anche la mancanza di un drenaggio adeguato sulla superficie di scorrimento.
L’aumento di sollecitazioni dovute alla crescita del traffico su gomma, non previste in fase di progetto della struttura, e la mancanza di una manutenzione adeguata nel tempo hanno fatto il resto.
Il ponte perciò non rispondeva più ai livelli di sicurezza richiesti e aveva bisogno di un intervento di risanamento. Dopo aver riscontrato i problemi, l’Assistenza Tecnica di Ibermapei ha definito e suggerito al cliente una serie di interventi da effettuare con prodotti studiati per strutture e materiali come quelli utilizzati per questo ponte.
Per prima cosa è stata effettuata una pulizia generale delle superfici da trattare mediante l’uso di un’idropulitrice ad alta pressione.
Poi sono state rimosse meccanicamente le porzioni di calcestruzzo ammalorato o in fase di distacco e sono stati portati in superficie i ferri di armatura in cattivo stato. I ferri sono stati poi spazzolati per eliminare la ruggine e le parti incoerenti e, successivamente, sono stati trattati con la malta anticorrosiva bicomponente a base di polimeri in dispersione acquosa MAPEFER.
Dopo l’asciugamento di MAPEFER le parti della struttura da cui era stato rimosso il calcestruzzo degradato sono state ripristinate con la malta a consistenza tissotropica MAPEGROUT T40.
Per finire, le superfici ricostruite sono state rasate con la malta cementizia monocomponente a presa normale MONOFINISH.
La riparazione e la sigillatura dei giunti di dilatazione della superficie di scorrimento sono state effettuate con la malta a ritiro compensato fibrorinforzato MAPEGROUT COLABILE e l’applicazione di una membrana in pvc con spessore di 1,2 mm armata con una rete di poliestere.
Terminato l’intervento di ristrutturazione l’intera superficie del ponte è stata trattata con la vernice elastica ELASTOCOLOR PITTURA.
Oltre a dare alla struttura un aspetto piacevole e omogeneo, la vernice permette l’impermeabilizzazione e la protezione delle superfici in calcestruzzo dagli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera.
I prodotti citati in questo articolo, tratto da Realtà Mapei, appartengono alla linea “Prodotti per edilizia”.
Elastocolor Pittura: vernice elastica protettiva e decorativa per calcestruzzo a base di resine acriliche in dispersione acquosa.
Mape-Antique LC: legante, esente da cemento, per malte chiare deumidificanti per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique I: legante idraulico fillerizzato esente da cemento per il consolidamento, mediante iniezione, di strutture in pietra, mattoni e tufo.
Mapefer: malta cementizia anticorrosiva bicomponente per la protezione dei ferri di armatura.
Mapegrout T40: malta tissotropica a media resistenza (40 N/mm2) per il risanamento del calcestruzzo.
Mapegrout Colabile: malta a ritiro compensato fibrorinforzata per il risanamento del calcestruzzo.
Monofinish: malta cementizia monocomponente a presa normale per la rasatura del calcestruzzo.
Scheda tecnica
Ponti sul fiume Duero, nel tratto tra Peñafiel e Pesquera de Duero (Valladolid – Spagna)
Intervento
per il ponte in calcestruzzo: trattamento dei ferri di armatura, ricostruzione delle parti ammalorate, rasatura e finitura colorata;
per il ponte in pietra: consolidamento strutturale, sostituzione delle pietre mancanti e stilatura dei corsi
Anno di intervento: 2005
Committente: Junta de Castilla y Leon
Impresa appaltatrice: Constructora Hispànica S.A.
Impresa esecutrice: Evotec
Coordinamento Mapei: Manuel Angel López, Ibermapei
Per ulteriori informazioni
www.mapei.com
[post_title] => Diversi i ponti, diverso il restauro
[post_excerpt] => Nel marzo del 2005, l’organo regionale Junta de Castilla y Leon ha deciso di intervenire sui due ponti, uno in calcestruzzo e l’altro in pietra,che permettono l’attraversamento del fiume Duero nel tratto tra Peñafiel e Pesquera de Duero, località nella provincia spagnola di Valladolid.
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[post_content] => Dei due campanili che caratterizzano la Basilica di S.Ambrogio, quello dei Monaci, a destra, è il più antico (probabilmente si tratta della torre campanaria più antica di Milano) ed è stato edificato nel IX secolo dalla comunità benedettina qui insediatasi fin dal 789.
A sinistra si trova il Campanile dei Canonici, eretto diversi anni più tardi, nel 1128, e rimasto incompiuto fino al 1889 quando fu ultimata la cella campanaria.
Il Campanile dei Monaci, oggetto dell’intervento descritto in queste pagine, tratte da Realtà Mapei Magazine, rivista bimestrale della Mapei, si presenta a pianta quadrata con fusto liscio, aperto solo dalle arcate della parte superiore dove si trova ancora una campana di bronzo.
Probabilmente la struttura doveva avere in origine una struttura più articolata perché al suo interno sono visibili antiche bifore murate.
Intervento di ripristino e restauro
Nel 2005 il Campanile dei Monaci della Basilica di S. Ambrogio è stato oggetto di un intervento di ripristino e di restauro a cui hanno contribuito Mapei e Zambon Group, che hanno voluto continuare la loro opera di sponsor (vedi box nella pagina accanto).
Oltre a essere sponsor, Mapei ha contribuito all’intervento sia con la fornitura di prodotti e soluzioni tecniche all’avanguardia che con la continua assistenza tecnica sul cantiere.
In particolare, sono stati utilizzati diversi prodotti appartenenti alla linea MAPEANTIQUE, soluzioni totalmente esenti da cemento, a base di calce ed Eco-Pozzolana, prodotto quest’ultimo di colore molto chiaro, particolarmente ricco di silice amorfa e ad alta reattività, specificatamente formulato da Mapei per il recupero di edifici storici in muratura.
Analisi dell’intervento
I lavori descritti in queste pagine hanno interessato la torre campanaria e l’atrio di ingresso antistante il campanile.
L’obiettivo di questo delicato intervento era la realizzazione di un nuovo bookshop che avrebbe sostituito il vecchio banco di vendita di materiale librario e fotografico collocato all’ingresso della Basilica, in prossimità del portale destro, in una posizione ingombrante e tale da disturbare la fruizione e il silenzio della chiesa.
Secondo gli architetti incaricati Matteo Tartufoli e Nicola Berlucchi, il progetto era improntato su alcune linee guida: gli arredi e le opere riguardanti il bookshop dovevano essere realizzate nel rispetto delle murature originarie e perciò completamente reversibili; le demolizioni previste riguardavano i vecchi impianti di riscaldamento obsoleti e non più in uso o tamponamenti di aperture preesistenti.
Inoltre le operazioni di restauro dovevano risultare puramente conservative e finalizzate alla pulitura delle superfici, all’asportazione dei vecchi soppalchi intermedi e alla conservazione delle strutture lignee e in pietra, oltre al restauro, all’integrazione e alla valorizzazione degli intonaci esistenti. I nuovi impianti, elettrici e meccanici, dovevano essere inseriti nei nuovi arredi (semplicemente appoggiati) o applicati esternamente alle superfici murarie così da non interferire con il monumento stesso.
In ultima analisi era previsto anche il recupero delle campane.
Esecuzione dell’intervento
Gli interventi effettuati hanno interessato contemporaneamente due zone tra loro distinte: l’interno della torre campanaria e l’atrio di ingresso antistante il campanile, ma per una maggior comprensione dei passaggi tecnici abbiamo preferito una descrizione separata.
Torre campanaria
All’interno della torre campanaria si è proceduto alla rimozione dei soppalchi realizzati in legno e in ferro, ormai adibiti solo a deposito.
Successivamente si è provveduto alla chiusura dei vuoti lasciati nella muratura dalle travi metalliche di sostegno dei soppalchi; a questo scopo sono stati impiegati dei mattoni che presentavano caratteristiche fisico-meccaniche simili a quelle dei materiali impiegati in origine e, come malta di allettamento, MAPE-ANTIQUE MC, malta chiara deumidificante e traspirante.
Si è proceduto poi alla demolizione del muro realizzato in tempi recenti a chiusura di un passaggio originario tra la torre e la cappella attigua, situata all’interno della Basilica. L’intervento di demolizione è stato effettuato manualmente per non provocare eccessive vibrazioni sulla muratura che, dal lato della cappella, presenta degli affreschi.
Il rifacimento parziale delle spallette della nuova porta di accesso è stato eseguito con MAPEANTIQUE MC e il lavoro è stato rifinito con MAPE-ANTIQUE FC, finitura chiara, opportunamente pigmentata in cantiere per ottenere un effetto cromatico il più possibile simile a quello del tonachino preesistente.
Le murature interne in mattoni sono state accuratamente idrolavate al fine di rimuovere completamente le parti polverulenti e i depositi superficiali accumulatisi durante gli anni.
Grazie all’utilizzo di microscalpelli e martelletti si è provveduto alla scarnitura dei giunti di allettamento tra i mattoni, realizzati in passato con prodotti cementizi o in malta bastarda.
La stilatura dei giunti è stata eseguita con MAPE-ANTIQUE MC e rifinita successivamente con MAPE-ANTIQUE FC; anche in questo caso la malta da finitura è stata pigmentata in loco.
L’ulteriore trattamento finale della parte inferiore del paramento murario è stato effettuato mediante la tecnica della “scialbatura” con latte di calce.
Questa operazione si è resa necessaria per ripristinare la situazione originaria e omogeneizzare le zone in cui si è intervenuto.
Il ripristino ha riguardato la riquadratura dell’imbotte della finestra, eseguita solo dopo aver spazzolato accuratamente le superfici ed averle pulite a secco con spugnette “wishab”.
E’ stata poi ripristinata la quadratura degli spigoli e del davanzale della finestra con MAPE-ANTIQUE MC e MAPE-ANTIQUE FC.
Il ritocco del disegno pittorico è stato realizzato con l’impiego di acquerelli e tinte a calce nelle campiture di fondo secondo i colori definiti dalla Direzione Lavori.
E’ stato anche sostituito il vecchio serramento con uno nuovo motorizzato ad anta unica.
Il solaio in legno soprastante è stato inizialmente lavato utilizzando acqua e tensioattivi e successivamente spazzolato.
In seguito è stato stuccato con una pasta di legno ottenuta miscelando RAVEMUL 017, omopolimero acetovinilico in dispersione acquosa prodotto da Vinavil - società appartenente al Gruppo Mapei - con segatura. Il composto così ottenuto è stato applicato per sigillare gli spazi tra gli assiti e le fessure presenti lungo le travi di sostegno.
L’ultima fase ha interessato il trattamento antiparassitario consolidante e la mordenzatura finale.
Inizialmente le stuccature cementizie tra le lastre in pietra della pavimentazione e dei gradini che collegano l’atrio di ingresso con il campanile, sono state rimosse manualmente con degli scalpelli, previa pulitura delle superfici con spazzole di saggina e successivi lavaggi a pressione con acqua e tensioattivi.
Dopo di che è stata effettuata la stuccatura delle fughe con MAPEGROUT SV, malta a presa e indurimento rapidi, opportunamente pigmentata fino a raggiungere il colore originario.
Atrio di ingresso antistante il campanile
La zona antistante l’ingresso al campanile si presentava con intonaci degradati di colore grigiastro, polverulenti e poco coesivi.
L’intervento è stato eseguito mediante l’asportazione delle parti incoerenti e la rimozione del vecchio impianto di riscaldamento ad aria. Il riempimento dei piccoli vuoti lasciati da queste lavorazioni e la ricostruzione della modanatura della cornice sottostante la volta e la lunetta, sono stati effettuati con i prodotti della linea MAPE-ANTIQUE.
In particolar modo la ricostruzione dell’intonaco è stata effettuata con l’applicazione a cazzuola della malta premiscelata “sali resistente” esente da cemento MAPE-ANTIQUE RINZAFFO; la malta è stata stesa in uno spessore di circa 5 mm.
Questo strato sottile di fondo è in grado di migliorare l’aggrappo del successivo prodotto da intonaco e, allo stesso tempo, permette di formare una barriera resistente ai sali che eventualmente dovessero essere presenti nella muratura.
Si è proceduto poi all’applicazione a cazzuola di MAPE-ANTIQUE MC in uno spessore di circa 2 cm. Infine tutte le superfici, comprese quelle dell’imbotte del passaggio tra l’atrio e il campanile, sono state rasate con MAPE-ANTIQUE FC e poi trattate con una pittura a base di calce beige chiaro, colore indicato dalla Direzione Lavori.
Nella zona angolare destra, al di sopra del passaggio, è stata ricostruita geometricamente la porzione di lesena mancante.
L’operazione è stata compiuta posizionando dapprima delle barre pultruse in fibra di vetro (MAPEROD G) creando una sorta di “struttura a castelletto” e, successivamente, mediante l’applicazione dei prodotti della linea MAPE-ANTIQUE.
Anche in questo caso la superficie è stata trattata con la stessa pittura a base calce descritta in precedenza.
Restauro dell’affresco ritrovato
Durante le fasi preliminari di pulitura degli affreschi ottocenteschi, presenti sia sulla volta che sulla lunetta dell’atrio antistante la torre campanaria, è stato rinvenuto un pregevole panneggio pittorico realizzato precedentemente a quello visibile.
Il ritrovamento ha spinto la Sovrintendenza BB.AA. di Milano e il responsabile per la Curia, arch. Capponi, a verificare tramite ulteriori indagini la qualità e i soggetti rappresentati nell’affresco sottostante.
Le operazioni di pulitura hanno evidenziato così la presenza su tutta la zona di affreschi in buono stato di conservazione e di particolare bellezza pittorica, realizzati con la tecnica “del buon fresco“ su intonachino appartenente all’originaria cappella del Santissimo, prima della costruzione dell’attuale porta di accesso al campanile.
E’ stato perciò rimosso totalmente, con delicate tecniche manuali, lo strato di tonachino affrescato sovrastante.
Sono emerse due figure alate a grandezza naturale che campeggiano su semplici elementi architettonici e incorniciano, nella parte centrale dell’intradosso, “L’Eterno in Gloria”, un tema già presente nella cappella della Vergine, situata nella navata laterale sinistra di S. Ambrogio. Sulla lunetta invece sono rappresentati dei putti tra le nubi, deturpati però da una serie di lacune a causa della presenza di elementi architettonici in aggetto.
IL PRECEDENTE INTERVENTO DI RESTAURO DELL’ORATORIO DELLA PASSIONE
La Basilica di Sant’Ambrogio era stata realizzata per volere del Santo a cui è intitolata e forse, insieme al Duomo, è quella più amata dai milanesi e la più conosciuta dai turisti che visitano la città. Proprio per onorare il significato profondo che riveste l’edificio sacro per la comunità cittadina, alcuni anni fa Mapei e Zambon Group hanno deciso di dare un contributo alla sua rinascita.
E’ nato così il progetto di restauro dell’Oratorio della Passione, annesso alla Basilica e consegnato sia alla diocesi ambrosiana che alla città di Milano nel 2004.
L’importanza dell’evento è stata sottolineata anche dalla pubblicazione dell’opera monografica “Oratorio della Passione in Sant’Ambrogio a Milano”, realizzato da Mapei e Zambon Group. Nel 2005 i due sponsor hanno voluto continuare la collaborazione impegnandosi nell’intervento di restauro effettuato sul Campanile dei Monaci.
Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alla linea “Prodotti per edilizia”. Le relative schede tecniche sono contenute nel CD/DVD “Mapei Global Infonet” e nel sito internet www.mapei.comMapegrout SV: malta colabile a ritiro controllato, a presa ed indurimento rapidi, per la riparazione del calcestruzzo e il fissaggio di pozzetti, chiusini stradali e arredi urbani.
Mape-Antique Rinzaffo: malta premiscelata “sali resistente”, di colore chiaro, esente da cemento, da applicare prima di realizzare intonaci deumidificanti con Mape-Antique MC su supporti in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique MC: malta premiscelata deumidificante di colore chiaro, esente da cemento, per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique FC: malta fine priva di cemento di colore chiaro per la finitura di intonaci deumidificanti applicati su muratura in pietra, mattone e tufo.
Disponibile anche nella versione Mape-Antique FC/R di colore cocciopesto.
Maperod G: barre pultruse in fibre di vetro, per il rinforzo strutturale di elementi in calcestruzzo armato e muratura.
Ravemul 017: dispersione acquosa di un omopolimero acetovinilico al 50% di solidi, non plastificato, a media densità. (prodotto da Vinavil SpA, società del Gruppo Mapei).
Scheda Tecnica
Campanile dei Monaci della Basilica di S.Ambrogio, Milano.
Intervento: risanamento degli intonaci, protezione e decorazione delle superfici murarie.
Anno di intervento: 2005
Committente: Parrocchia di S.Ambrogio (Monsignore De Scalzi, arch.Capponi)
Direzione lavori: Sovrintendenza BB.AA. di Milano (arch. Artioli e arch.Corrieri)
Progetto: Studio Nicola Berlucchi, M2P Associati
Impresa esecutrice: Acep Restauri Civili e Monumentali
Capo restauratore: Leonida Pelagalli
Coordinamento Mapei: Pasquale Zaffaroni, Davide Bandera, Roberto Belluco
Per ulteriori informazioni sui prodotti MAPEI
www.mapei.com
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[post_content] => La storia della chiesa di San Pedro Apóstol in Versalles inizia nel marzo del 1860 quando la Commissione di Statistica de La Habana informò le autorità ecclesiastiche che Versalles aveva 380 case e 2750 abitanti e oramai aveva bisogno di una chiesa.
Versalles è un quartiere di Matanzas, uno dei venti municipi che compongono la provincia omonima a Cuba.
II 22 di agosto dello stesso anno il vescovo promulgò l’atto di erezione della parrocchia, dandole come titolo e patrono San Pedro Apóstolo in Versalles e diede l’incarico di progettarla e seguirne i lavori all’architetto italiano Daniele Dall’Aglio.
L’architetto nel 1867 presentò al vescovo i progetti e il preventivo di spese per la costruzione della chiesa. Il 14 maggio del 1870, Don Antonio María Pereira, Arcidiacono della Cattedrale de La Habana, benedisse il tempio e vi ripose il Santissimo Sacramento.
Per quanto riguarda la struttura architettonica della chiesa, Dall’Aglio la concepì come un tempio composto da tre navate ampie e corte con la navata centrale caratterizzata da una volta “a canna di cannone”; sopra la crociera si trova una piccola cupola.
Le due torri laterali che incorniciano la facciata principale, anche se non molto slanciate, sono perfettamente proporzionate e si sviluppano in base a una concezione plastica graduale e ascendente in cui, alla parte inferiore completamente liscia, fa seguito la parte centrale decorata da riquadri e ovali, per terminare con pilastrini e frontoni addossati che, a loro volta, fanno da base alla copertura piramidale.
Molti studiosi dell’architettura cubana sono d’accordo nel considerare la chiesa di San Pedro Apóstol in Versalles, dal punto di vista costruttivo, uno dei monumenti religiosi più importanti dell’intero Paese e un ottimo esempio di architettura ispanica coloniale.
L’intervento di Mapei
Alcuni anni fa i frati francescani dell’ordine dei Frati Minori Conventuali che custodiscono attualmente la chiesa,considerato lo stato di degrado in cui versava,decisero di intraprendere un intervento di risanamento e restauro sia all’interno che all’esterno dell’edificio.
L’operazione, per problemi tecnici ed economici, si presentava piuttosto complessa e i frati chiesero l’assistenza dei tecnici Mapei.
Dopo un’analisi accurata che aveva portato alla luce lo stato d deterioramento generale in cui versava l’intera struttura, i tecnici insieme ai frati hanno deciso di eseguire il restauro a tappe partendo dalla cupola e dal tetto, per poi continuare con la facciata principale e le torri, con gli interni e con le facciate laterali sino a terminare i lavori con interventi di ristrutturazione negli ambienti comuni usati dai religiosi.
Cupola e tetto
La cupola presentava un deterioramento molto accentuato, con distacchi del materiale di rivestimento provocati dalle infiltrazioni d’acqua all’interno della chiesa nel corso degli anni.
Per prima cosa si è proceduto a rimuovere il materiale in cattivo stato o in fase di distacco; successivamente la superficie della cupola è stata pulita per preparare adeguatamente il supporto a essere trattato con i prodotti del Sistema Mape-Antique.
Inizialmente è stato applicato uno strato della malta “sali-resistente” indicata per il restauro di vecchi edifici in pietra, tufo e mattoni degradati Mape-Antique Rinzaffo,stesa in uno spessore di circa 5 mm.
A questa operazione è seguita la stesura sulla cupola della malta deumidificante di colore chiaro Mape-Antique MC*,in uno spessore tra 1 e 3 cm, per regolarizzare la superficie.
L’intervento è stato completato con l’utilizzo della malta fine Mape-Antique FC* di colore chiaro, a base di leganti idraulici a reazione pozzolanica, particolari additivi e sabbie naturali di granulometria fine.
Per proteggere e impermeabilizzare la cupola l’intervento è terminato con l’applicazione di due strati di Mapelastic rosso (questa particolare tonalità è stata studiata appositamente per riprodurre il colore del cotto dei tetti cubani e prodotta dallo stabilimento Mapei di Latina).
Mapelastic è una membrana cementizia che permette di eseguire dei rivestimenti impermeabili e protettivi con un’elevata flessibilità.
La cupola è stata finita con uno strato di Silexcolor Pittura, scelta nel colore rosso più simile possibile all’originale.
Oltre a decorare e a proteggere le superfici dagli agenti atmosferici, la pittura permette anche un’ottima traspirabilità.
Insieme alla cupola anche la copertura del tetto presentava un’erosione accentuata; il deterioramento in diversi punti del rivestimento protettivo aveva provocato fessure e crepe che avevano permesso all’umidità di penetrare nei muri perimetrali e nella navata sottostante.
Dopo avere pulito a fondo la superficie del tetto, è stato steso uno strato di Mapelastic rosso.
Per migliorare le già alte prestazioni di Mapelastic, quando viene applicato su superfici particolarmente fessurate o sollecitate come in questo caso, il primo strato, ancora fresco, è stato armato con la Rete in fibra di vetro.
La rete è stata poi coperta da un altro strato di Mapelastic rosso.
Torri e facciata principale
Durante gli anni l’incuria e la difficoltà di manutenzione avevano permesso agli arbusti di crescere sulle torri laterali e le radici ne avevano compromesso la stabilità.
Perciò prima di operare sulla superficie è stato necessario intervenire sulla struttura delle due costruzioni.
Questo è stato possibile effettuando una serie di iniezioni direttamente nelle mura di sostegno con il legante idraulico Mape-Antique I, con la resina epossidica Epojet e con la colatura dell’adesivo epossidico Eporip, a seconda dello spessore e dei danni riscontrati.
Come rinforzo strutturale è stato utilizzato anche Adesilex PG1.
Sono state rimosse le porzioni di calcestruzzo ammalorato o in fase di distacco portando alla luce i ferri di armatura.
I ferri sono stati puliti e poi trattati con la malta anticorrosiva a base di polimeri in dispersione acquosa Mapefer.
Si è proceduto poi alla ricostruzione delle parti rimosse con la malta tissotropica facilmente applicabile su superfici verticali senza bisogno di casserature fisse Mapegrout T60*.
Per migliorarne l’adesione al sottofondo e le resistenze meccaniche, al cemento utilizzato per la rasatura è stato aggiunto il lattice Planicrete.
Per proteggere e impermeabilizzare la copertura delle torri è stato utilizzato ancora Mapelastic rosso, armato tra i due strati con una Rete in fibra di vetro.
Per riportare la facciata principale alla sua originaria bellezza e proteggerla dall’umidità, i tecnici hanno consigliato anche in questo caso l’utilizzo del Sistema Mape-Antique: dopo la pulizia della superficie d’intervento, sulla facciata è stato applicato uno strato dello spessore di 5 mm di Mapeantique Rinzaffo, seguito poi dall’applicazione della malta Mape-Antique CC* adatta al restauro degli edifici degradati dalla forte presenza di cloruri.
Per finire è stata stesa la malta fine per intonaci deumidificanti Mape-Antique FC/R* di colore cocciopesto, scelto come colore finale per la facciata.
Interni
L’interno della chiesa era caratterizzato da diversi tipi di rivestimenti e finiture - cemento, gesso e pietra - anche a causa di interventi posteriori alla costruzione.
In modo generalizzato le pareti perimetrali, sino a un’altezza di 150 cm, erano interessate da fenomeni di deterioramento e degrado per la presenza permanente e abbondante di sali che, nel tempo, avevano rovinato e sfarinato la pittura originale.
L’intervento è partito scrostando l’intonaco deteriorato; successivamente le superfici sono state lavate con acqua e sono stati poi utilizzati gli stessi prodotti della linea Mape-Antique già impiegati per la facciata (Mape-Antique Rinzaffo, Mape-Antique CC e Mape-Antique FC/R) per deumidificare le pareti.
Per la protezione finale delle murature, prima è stato steso SIilexcolor Primer, seguito poi dalla pittura protettiva e decorativa Silexcolor Pittura , scelta in una tonalità simile all’originale.
Lo stesso trattamento di risanamento e finitura è stato effettuato anche sugli archi e le volte,che negli anni avevano subito un degrado a causa delle infiltrazioni di acqua. Inoltre sulle strutture murarie interne,dove necessario, i tecnici hanno consigliato un intervento di consolidamento con Epojet, Eporip e Adesilex PG1.
Facciate laterali
Le facciate laterali sono state trattate con prodotti a base di cemento e finite con l’intonaco colorato in massa Mapefront Raspat (prodotto commercializzato da Ibermapei, la consociata Mapei in Spagna), scelto in una tonalità simile a quella della facciata principale.
Altre zone
Nei bagni, nelle cucine e nelle altre zone private usate dai frati, sono state posate delle piastrelle con gli adesivi cementizi Keraset e Adesilex P9 bianco, mentre per la stuccatura delle fughe sono stati utilizzati Keracolor FF e Ultracolor.
Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888.
Adesilex P9 (C2TE): adesivo cementizio ad alte prestazioni,a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, per piastrelle ceramiche.
Adesilex PG1: adesivo epossidico a consistenza tissotropica per incollaggi strutturali.
Epojet: resina epossidica bicomponente superfluida per iniezioni.
Eporip: adesivo epossidico bicomponente per riprese di getto e per la sigillatura monolitica delle fessure nei massetti.
Keracolor FF (CG2): malta cementizia ad alte prestazioni, modificata con polimero, idrorepellente con DropEffect®, per la stuccatura di fughe fino a 6 mm.
Keraset (C1): adesivo cementizio per piastrelle ceramiche.
Mape-Antique CC: malta premiscelata deumidificante di colore cocciopesto, esente da cemento,per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique FC e Mape-Antique FC/R: malte fini prive di cemento, disponibili rispettivamente nelle colorazioni chiara e cocciopesto, per la finitura di intonaci deumidificanti applicati su muratura in pietra, mattoni e tufo.
Mape-Antique I: legante idraulico fillerizzato esente da cemento per il consolidamento, mediante iniezione, di strutture in pietra, mattoni e tufo.
Mape-Antique MC: malta premiscelata deumidificante di colore chiaro, esente da cemento, per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique Rinzaffo: malta premiscelata,“sali-resistente”, di colore chiaro, esente da cemento, da applicare prima di realizzare intonaci deumidificanti con
Mape-Antique MC, Mape-Antique CC e Mape-Antique LC su supporti in pietra, mattone e tufo.
Mapefer: malta cementizia anticorrosiva bicomponente per la protezione dei ferri di armatura.
Mapefront Raspat: malta monocomponente per il rivestimento delle facciate commercializzata da Ibermapei (Spagna) nei Paesi di lingua spagnola.
Mapegrout T60: malta tissotropica fibrorinforzata resistente ai solfati per il risanamento del calcestruzzo.
Mapelastic: malta cementizia bicomponente elastica per la protezione impermeabile del calcestruzzo, piscine e balconi.
Planicrete: lattice di gomma sintetica per migliorare l’adesione delle malte cementizie.
Rete in Fibra di Vetro: rete in fibra di vetro resistente agli alcali per l’armatura di rasature all’interno e all’esterno.
Silexcolor Primer: primer a base di silicato di potassio modificato in soluzione acquosa.
Silexcolor Pittura: pittura di protezione e decorazione traspirante a base di silicato, per intonaci a base cementizia o calce, all’esterno o all’interno.
Ultracolor (CG2): malta ad alte prestazioni per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm,
a presa e asciugamento rapidi, disponibile in 26 colori, non produce efflorescenze.
N.B.:Oggi il prodotto è sostituito da Ultracolor Plus.
Tutti i prodotti utilizzati per quest’intervento sono stati forniti da Mapei SpA tranne
Mapefront Raspat, che è stato fornito da Ibermapei (Spagna).
Scheda Tecnica
San Pedro Apóstol de Versalles a Matanzas (Cuba)
Intervento: risanamento, impermeabilizzazione e finitura della cupola e del tetto; consolidamento, risanamento e finitura delle torri laterali e della facciata principale; risanamento e finitura delle facciate laterali e degli interni; posa e stuccatura delle piastrelle negli spazi comuni.
Anno di intervento: 2003
Progetto: Frati Minori Conventuali (pp. Silvano, Fernando e Roberto)
Committente: Frati Minori Conventuali
Rivenditore Mapei: Arca ’99 (Cuba)
Coordinamento Mapei: Pedro Graniela (Arca ’99) e Renato Soffi (Mapei SpA)
Per ulteriori informazioni
www.mapei.com
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[post_content] => In una città artistica e dalla storia antica come Firenze, il recupero delle mura cittadine che la circondavano è stato lungo e complesso.
Infatti nel 2005,dopo quasi un anno di lavori, è stata terminata la complessa operazione di restauro dei settantacinque metri di mura risalenti al XIV secolo che vanno dal Torrino di Verzaia alla porta di San Frediano.
La Porta di San Frediano è stata costruita nel 1334, forse su disegno di Andrea Pisano, e su di essa sono conservati ancora gli antichi battenti chiodati, gli anelli in ferro e sulla sommità dell'arco di entrata è inserito un giglio, simbolo di Firenze,in marmo bianco che il restauro ha riportato al suo antico splendore.
Le mura, o almeno quello che dopo secoli ne è rimasto, facevano parte dell'ultima cerchia della città e gli storici pensano siano state costruite in due distinte fasi: la prima durante l'assedio di Enrico VII nel 1312 e la seconda alcuni anni dopo, intorno al 1325.
L'intervento conservativo non è stato semplice, visto lo stato di degrado in cui versavano le mura monumentali, e ha riguardato principalmente il consolidamento della struttura esistente, in particolare sui merli dove la malta più antica era divenuta inconsistente, così come quella dei filareti in pietra del paramento esterno; è stata inoltre necessaria un'attenta pulitura delle pietre e il loro consolidamento superficiale per evitare sfoliazioni.
Secondo il metodo utilizzato dai progettisti dell'epoca, la tecnica di costruzione delle mura vedeva la combinazione di sassi, ghiaia e calcina di sabbia proveniente dall'Arno e dal Mugnone, i due fiumi fiorentini, così da creare una specie di muratura a secco.
Successivamente il muro di contenimento veniva realizzato con filari di bozze regolari.
L'intervento è stato preceduto da accurate analisi di laboratorio su campioni prelevati dalle antiche mura, che hanno permesso di poter disporre di un'ampia documentazione sull'originaria muratura in pietra, edificata nel primo quarto del 1300.
Si tratta principalmente di una muratura in pietra (pietra forte e pietra alberese sbozzata o squadrata) posta in opera su corsi orizzontali e paralleli, con frequenti raddoppi dei corsi.
Le pietre sono in genere di medie e grandi dimensioni, con giunti e letti di medio spessore, privi di zeppe.
Il legante originario era costituito da una malta biancastra, molto fine, friabile e di buona aderenza, mescolata ad aggregati inferiori ai 3 mm.
Si trova anche una muratura realizzata in pietra forte e pietra alberese, sbozzata o squadrata e posta in opera su corsi orizzontali e paralleli, in tutto simile a quella precedente ma con pietre di medie dimensioni.
E' impiegata nei merli originari che erano dotati di feritoia centrale presso la base.
Si individua poi il sistema di cucitura delle sezioni di muro in fase di cantiere.
E' realizzata mediante blocchi colleganti corsi doppi oppure, in corrispondenza di corsi di blocchi particolarmente alti, da uno stesso elemento del corso che si lega all'adiacente corso doppio.
Questo tipo è caratterizzato verticalmente da un andamento scalare.
L'intervento Mapei
Ai giorni nostri questa porzione della vecchia cinta muraria di Firenze ha ormai la funzione di
delimitare il centro storico.
L'intervento di restauro è avvenuto su quella parte di mura localizzate nel quartiere di San Frediano, che prende il nome dall'omonima Porta e dove si dice nascano i fiorentini doc.
E' la parte più piccola del centro storico fiorentino, perché la vicinanza delle colline e del fiume Arno hanno compresso naturalmente nel tempo l'espansione del quartiere.
Infatti al visitatore San Frediano si presenta come un insieme di strade piccole e strette affiancate da semplici abitazioni che contrastano con le grandi piazze, le chiese e gli imponenti palazzi dei Lungarni poco lontani.
Tutta la zona, comprese le mura, è vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e l'obiettivo dell'intervento conservativo, che alcuni anni fa aveva riguardato un'altra porzione di mura e in cui erano stati sempre utilizzati prodotti Mapei, è stato quello di riportare alla bellezza che gli competeva il tratto di mura che va da Porta San Frediano al Torrino di Verzaia.
L'intervento prevedeva in una prima fase un accurato lavoro di pulizia e la preparazione dei supporti, seguito poi dal ripristino della stilatura tra il pietrame misto che compone la struttura muraria, realizzata a suo tempo con sistemi tradizionali a calce.
Anni prima erano già stati fatti degli interventi di recupero parziale, utilizzando però sistemi e materiali tradizionali, ma in quell’occasione il risultato dell’intervento non aveva soddisfatto la committenza, in particolare per il colore della malta. Perciò questa volta la Direzione Servizio Tecnico Belle Arti del Comune di Firenze ha preferito contattare l'Assistenza Tecnica Mapei.
Quest'ultima, oltre ad analizzare il manufatto, su di esso ha testato e campionato alcuni prodotti appartenenti alla linea MAPE-ANTIQUE, una linea composta da malte e leganti da intonaco appositamente formulati per essere impiegati per interventi di deumidificazione da effettuarsi anche su murature di grande valore storico.
Questi prodotti presentano una formulazione priva di cemento, alta resistenza ai sali, elevata traspirabilità e caratteristiche fisico-meccaniche simili a quelle delle malte usate nel passato. Inizialmente il colore della malta consigliata MAPE-ANTIQUE MC*, additivata con ossidi appositamente scelti, non soddisfaceva le esigenze del committente.
Alla fine però sono stati considerati i grandi vantaggi offerti da una malta di questo tipo, nonché il fatto che, con il passare del tempo, il prodotto avrebbe subito un inevitabile scurimento e quindi si è deciso l'utilizzo della soluzione proposta da Mapei.
MAPE-ANTIQUE MC* è una malta pronta priva di cemento, costituita da un legante idraulico resistente ai solfati (è composto da calce aerea ed EcoPozzolana),additivi speciali,agenti porogeni e aggregati di appropriata granulometria.
La malta viene miscelata con acqua e dà origine a un intonaco poco penetrabile dall'acqua piovana e allo stesso tempo molto permeabile al vapore, in modo da poter progressivamente smaltire l'umidità che risale dalle fondazioni.
Grazie alla presenza dei macropori, l'intonaco realizzato con MAPEANTIQUE MC* è in grado di annullare le tensioni causate dalla cristallizzazione dei sali trascinati dall'acqua di risalita.
L'intervento è partito da un'accurata pulizia delle fughe, effettuata con l'utilizzo di mezzi meccanici come l'idropulitrice a pressione; successivamente si è provveduto a “ristuccare” tutte le commettiture tra le pietre con MAPE-ANTIQUE MC*.
La malta in fase di indurimento è stata spazzolata in modo da lasciare intravedere piacevolmente l'inerte più grosso che la compone e dando così un tocco di rustico all'intervento.
Ultimato il lavoro,è stato effettuato un altro accurato lavaggio a pressione che ha “nascosto” le fibre presenti all'interno di MAPE-ANTIQUE MC* e ha ripulito definitivamente le pietre anche dagli ultimi residui di malta.
Scheda tecnica
Antiche Mura cittadine, Firenze
Intervento: restauro delle antiche mura nel tratto tra Porta San Frediano e Torrino di Verzaia
Anno di intervento: 2004-2005
Committente: Comune di Firenze - Direzione Cultura
Servizio Tecnico Belle Arti
Progettista: arch. Claudio Cestelli;
collaboratori: arch. Lucia Mugnaini, geom.Pietro Di Tore; dis. Claudio Trimarco
Coordinamento della sicurezza progettazione e della sicurezza esecuzione: arch.Maresco Messini
Direttore del cantiere: geom.Stefano Sancilio
Direttore lavori Servizio Tecnico Belle Arti: arch. Claudio Cestelli
Direttore operativo: arch. Lucia Mugnaini
Ispettore di cantiere: geom.Pietro Di Tore
Responsabile del cantiere: Leonardo Mugelli, Mugelli costruzioni
Impresa: Mugelli Costruzioni, Firenze
Imprese subappaltatrici: Colaci Ponteggi, Barberino
Mugello (FI); Edildomus Tre,Campi Bisenzio (FI)
Rivenditore Mapei: Paolo Bigazzi & C., Firenze
Coordinamento Mapei: Davide Bandera e Massimo Lombardi
Per ulteriori informazioni
www.mapei.it
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[post_excerpt] => Le antiche mura che circondavano Firenze sono state protagoniste di un intervento conservativo attento e delicato
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[post_content] => Il comune di Paderno Dugnano dal 1886 è l'unione amministrativa di un insieme di centri - precisamente Incirano, Cassina Amata e Palazzolo, oltre naturalmente a Paderno e Dugnano - che da almeno un millennio sono insediati vicino al corso del fiume Seveso.
Oggi, con l'estendersi della cerchia urbana, fanno parte della zona metropolitana milanese e sono ben collegati al centro di Milano grazie alle Ferrovie Nord e alla superstrada.
Nonostante questo le piazze storiche del paese sono ancora ben definite e rammentano al visitatore le residenze di rappresentanza che i nobili dell'epoca edificarono in questa zona con l'ambizione di competere con quelle che le famiglie nobiliari milanesi avevano in città.
Infatti in questa zona a nord di Milano, non lontana dai colli della Brianza, la costruzione di residenze per la villeggiatura andò accentuandosi soprattutto nell'ultimo decennio del Seicento e nella prima metà del secolo successivo.
La costruzione più antica, cioè Villa Asnaghi, prese il nome da una di queste famiglie locali e tuttora conserva la tipica struttura a blocco del XVI secolo.Villa Asnaghi si trova proprio lungo la Comasina, di fronte alla parrocchiale dedicata a S. Ambrogio, ed è considerata la più antica casa signorile di Paderno Dugnano. Infatti fu costruita verso il 1680, quando la frazione di Cassina Amata era un piccolo paese a ridosso della Comasina.
Quando fu realizzata, la villa era un edificio elegante e signorile; poi nel corso degli anni l'incuria e l'abbandono, oltre al trascorrere del tempo e all'aggiunta di alcuni particolari architettonici, hanno inciso pesantemente sul suo aspetto originale.
Tanto che,prima del restauro esterno, era quasi impossibile riconoscere nel vecchio edificio abbandonato le fattezze di quella che fu una delle più belle dimore della zona.
L'intervento di Mapei
La villa è composta da un blocco lineare disposto su tre piani e, allineato con la palazzina padronale, c'è un fabbricato più basso adibito a zona servizi oggetto della ristrutturazione.
Per ridare nuova vita a questa costruzione e farla tornare all'aspetto originale, alcuni anni fa don Luigi Alberio, parroco della frazione e responsabile dell'edificio, decise di promuoverne il restauro.
L'intervento ha assunto così due funzioni importanti: da un lato quella di riportare alla bellezza originale un edificio che nel corso degli anni aveva perso la sua eleganza, ripristinandone gli antichi colori e la struttura originaria (i fronti di questi corpi secondari presentano pregevoli cornici barocche in rilievo), dall'altro rivitalizzarla come centro di aggregazione e punto di ritrovo per gli anziani.
Da alcuni anni la Cooperativa di Consumo che occupava questo fabbricato non vi esercitava
più la sua attività e aveva abbandonato i locali del piano terreno.
Per questa ragione gli spazi situati su questo piano e il piccolo cortile che si affaccia su via Reali sono rimasti completamente vuoti e abbandonati, mentre gli appartamenti situati al primo piano continuavano ad essere utilizzati dagli abitanti residenti.
La decisione di destinare i locali a nuovo centro per anziani ha spinto la proprietà a prendere in considerazione il progetto di far tornare Villa Asnaghi al suo aspetto originario.
I tecnici interpellati hanno analizzato la costruzione nel suo insieme e i sopralluoghi effettuati hanno rivelato che la struttura architettonica risultava sensibilmente compromessa, tanto da sembrare quasi irriconoscibile dalla strada sia per le modifiche subite nel corso degli anni, sia per il pessimo stato di conservazione.
Tra i diversi problemi rilevati anche il deterioramento dell'intonaco della facciata, che mostrava sgretolamenti evidenti e distacchi, soprattutto sui due prospetti principali che si affacciano su via Pasubio e via Reali.
Risultavano perciò necessari una serie di interventi urgenti di pulitura, sostituzione e deumidificazione degli intonaci delle murature esterne.
E' stata così interpellata l'Assistenza Tecnica Mapei, che è intervenuta in cantiere per quello che riguardava la ristrutturazione della facciata.
L'intervento è iniziato con la totale rimozione meccanica e manuale dei vecchi intonaci deteriorati; successivamente la muratura è stata sottoposta al lavaggio per rimuovere le parti incoerenti oppure in fase di distacco.
Terminate le operazioni di pulitura si è proceduto all'applicazione della malta premiscelata MAPE-ANTIQUE RINZAFFO* in uno spessore di circa 5 mm.
L'utilizzo di MAPE-ANTIQUE RINZAFFO* è particolarmente adatto per migliorare l'adesione e la resistenza chimico-fisica ai sali solubili di intonaci macroporosi eseguiti con le malte della linea Mape-Antique (Mape-Antique CC e Mape-Antique LC, oltre che Mape-Antique MC impiegata in questo intervento).
Infatti i tecnici Mapei hanno consigliato di utilizzare per la formazione dell'intonaco la malta premiscelata MAPE-ANTIQUE MC*, ideale per il restauro di edifici degradati dalla forte presenza di cloruri.
Per la finitura colorata delle murature esterne l'intervento è partito dalla stesura sulle superfici di SILEXCOLOR PRIMER*, un fondo in soluzione acquosa a base di silicato di potassio da utilizzare prima dell'applicazione dei prodotti della linea SILEXCOLOR.
Dopo il completo asciugamento del primer, tutta la superficie da trattare è stata sovraverniciata con il rivestimento protettivo colorato SILEXCOLOR TONACHINO*.
L'intervento è terminato con l'applicazione della finitura a effetto velato SILEXCOLOR PITTURA* applicata a pennello.
Il colore di SILEXCOLOR PITTURA* è stato attentamento studiato dagli esperti del Gruppo Finiture Mapei che hanno effettuato in cantiere una serie di prove di applicazione per ottenere il particolare effetto velato deciso dal progettista.
Per quello che riguarda gli spazi interni Mapei è intervenuta realizzando l'intonaco con la malta fine priva di cemento MAPE-ANTIQUE FC*,mentre la finitura colorata è stata eseguita con SILEXCOLOR PITTURA*.
*Prodotti Mapei: I prodotti citati in questo articolo appartengono alla linea “Prodotti per edilizia”.
Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “Mapei Global Infonet” e nel sito internet www.mapei.com.
Mape-Antique FC: malta fine priva di cemento di colore chiaro, per la finitura di intonaci deumidificanti applicati su muratura in pietra, mattone e pietra.
Disponibile anche nella versione Mape-Antique FC/R di colore cocciopesto.
Mape-Antique MC: malta premiscelata deumidificante di colore chiaro, esente da cemento, per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone e tufo.
Mape-Antique Rinzaffo: malta premiscelata,“sali resistente”, di colore chiaro, esente da cemento, da applicare prima di realizzare intonaci deumidificanti con Mape-Antique MC, Mape-Antique CC e Mape-Antique LC su supporti in pietra, mattone e tufo.
Silexcolor Pittura: pittura di protezione e decorazione traspirante a base di silicato, per intonaci a base cementizia o calce, all'esterno e all'interno.
Silexcolor Primer: primer a base di silicato di potassio modificato in soluzione acquosa.
Silexcolor Tonachino: rivestimento minerale in pasta a base di silicato di potassio modificato, applicabile a spatola.
Scheda tecnica
Fabbricato affiancato a Villa Asnaghi, Paderno Dugnano (MI)
Intervento: recupero murature esterne e interne
Anno di intervento: 2004
Impresa: Teknè (Geom. Ronchetti)
Progetto e direzione lavori: arch. Antonio Rossetti
Coordinamento Mapei: Andrea Peli
Foto 1
L'edificio dopo la ristrutturazione e poco prima dell'inaugurazione, avvenuta il 7 dicembre 2004
Foto 2 e 3
Lo stato di abbandono in cui versava l'edificio addossato a Villa Asnaghi prima del recupero, nel 1920 e nel 2003
Foto 4 e 5
L'intervento di risanamento è iniziato con la totale rimozione meccanica e manuale dei vecchi intonaci deteriorati dalle superfici
Foto 6
Dopo la pulizia è stata applicata la malta Mape-Antique Rinzaffo in uno spessore di 5 mm.
Successivamente per la formazione dell'intonaco è stata utilizzata la malta Mape-Antique MC
Foto 7
Su tutte le superfici da trattare è stato steso il fondo in soluzione acquosa Silexcolor Primer; dopo il completo asciugamento del primer, è stato applicato il rivestimento protettivo colorato Silexcolor Tonachino
Foto 8
L'ultimo intervento è avvenuto con la stesura della finitura a effetto velato Silexcolor Pittura applicata a pennello
Foto 9
Altra vista del complesso ristrutturato
Per ulteriori informazioni
www.mapei.com
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[post_excerpt] => Un edificio abbandonato da tempo è stato restaurato e riportato a nuova vita diventando un centro di aggregazione per anziani.
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[post_content] => Milano e le imprese, Milano e l'architettura. Milano è una città che si definisce anche così, per “binomi” e, quando si mette vicino al suo nome quello di uno dei tanti settori che qui crescono e si sviluppano, viene da dire che “suona bene”.
Così come suona bene accostare Milano, Mapei e Renzo Piano: infatti c'è un legame quasi affettivo tra la città, questa importante industria e il grande architetto, che nel capoluogo lombardo ha lasciato un segno rilevante, e ha condiviso più volte la scena proprio con Mapei, come, per esempio, è accaduto recentemente per il Nuovo Polo Fieristico di Rho-Pero.
In questo caso l'attenzione di Piano e Mapei si è concentrata su una delle caratteristiche per le quali Milano è famosa ovunque: l'imprenditoria. Per offrire una casa a importanti aziende con sede nella metropoli lombarda Renzo piano ha concepito un city center di avveniristica concezione in Via Monte Rosa.
Qui si trovava già un edificio dalla lunga storia industriale: aveva ospitato l'Isotta Fraschini e poi la Sit Siemens, che negli anni Settanta sarebbe diventata Italtel.
L'edificio si presentava come una grande “O”di cemento armato, composto da cinque blocchi rettangolari disposti intorno a un cortile.
In questa sede si è spostato anche l'emblema italiano della comunicazione finanziaria: il Sole 24 Ore.
La redazione del giornale stava cercando casa già dal 1998 ma, da allora, il nome “Il Sole 24 Ore” ha ampliato il proprio significato.
Non più soltanto carta stampata ma anche radio e televisione; naturale, quindi, la scelta di raggruppare tutte queste attività di comunicazione in una nuova e funzionale sede, quella di viale Monte Rosa, nel quartiere a nord ovest della città e a poca distanza dal Polo Urbano di Fiera Milano.
E anche altre due importanti aziende hanno adesso qui la loro sede principale: la Pellegrini S.p.A. e la Price Waterhouse Coopers.
Piano ha progettato la ristrutturazione del vecchio edificio seguendo un'idea “per sottrazione”.
Obiettivo era realizzare spazi di lavoro individuali e comuni ma anche aree pubbliche: una libreria, centri per convegni e formazione e un auditorium.
Il primo intervento è stato quello di eliminare le ali laterali verso sud dell'edificio preesistente, così da renderlo più esposto alla luce.
Il secondo è stato quello di scoprire la sezione centrale, trasformandola in un parco di 10.000 metri quadrati che sembra aprirsi al contesto urbano, come quegli spazi verdi un po' nascosti che si scoprono dietro ai portoni dei palazzi cittadini più antichi.
Questo nuovo city center - che ha mantenuto il telaio in cemento armato dell'edificio pre-esistente - si presenta con aree distribuite in strati: gli spazi pubblici occupano il livello dell'ingresso e quello del giardino più in basso,mentre i quattro piani superiori (ne sono stati aggiunti due) sono destinati alla redazione e agli uffici amministrativi.
Qualche numero rende ulteriormente l'idea della vastità del progetto: 45.000 metri quadrati sono stati destinati agli uffici e 700 metri quadrati agli studi televisivi nel seminterrato.
Il parco consiste in una grande collina, una sorta di onda di verde che ospita la mensa, l'auditorium per 270 persone, un garage per 450 auto e altri servizi.
Quella perseguita da Piano è un'idea di “souk” assolutamente mediterranea, di gente che va e viene, di persone che si incontrano in un giardino che diventa un luogo di convergenze.
Dall'interno del parco si vede la lunghezza dell'edificio di 160 metri, scandita da elementi verticali, delle vere e proprie torri, che hanno funzioni di servizio e circolazione.
Per evitare un effetto ermetico all'edificio si è creato un gioco fra trasparenza, luce e opacità: la facciata del vecchio edificio è stata abbattuta e i quattro piani superiori sono stati rivestiti con una “pelle”di vetro.
Quando il cielo diventa più scuro l'edificio brilla all'interno come una lanterna magica, mostrando così, il lavoro 24 ore su 24 del giornale e illuminando il paesaggio circostante.
Dalla facciata si intravede facilmente il verde del parco mentre sulle ali laterali, i piani più bassi sono più opachi e realizzati cromaticamente con mattoni di terracotta e intonaco color ocra, tanto frequente nella tradizione milanese, all'opposto delle squillanti tende color verde mela che schermano i vetri.
Un leggero tetto di metallo ricopre l'edificio e ricorda un tappeto volante o un grande ombrello parasole,e l'effetto complessivo è di un edificio leggero, che gioca con la luce e da questa si fa penetrare come è tanto evidente nella “lanterna magica” che ogni sera si accende sulla città:“La luce naturale, spesso diffusa dall'alto, è una caratteristica costante dei miei lavori - ha detto Piano -.
La luce non ha soltanto una intensità, ma anche una vibrazione, che è capace di increspare un materiale liscio, o di dare una terza dimensione a una superficie piatta.Luce, colore e tessitura sono parte di un paziente 'work in progress' del mio studio”.
L'intervento di Mapei
I prodotti di Mapei hanno contribuito a rendere quest'opera ancora più funzionale e innovativa dal punto di vista costruttivo.
Nel cantiere di via Monte Rosa i prodotti Mapei sono stati utilizzati in diverse aree dell'edificio; gli interventi eseguiti sono stati principalmente i seguenti: il rinforzo delle colonne con MAPEGROUT T60*, malta tissotropica fibrorinforzata resistente ai solfati per il risanamento del calcestruzzo; l'inghisaggio delle piastre attorno ai pilastri dell'edificio con MAPEFILL*, malta fluida espansiva per ancorare nel calcestruzzo, tra l'altro, strutture metalliche prefabbricate; un prodotto caratterizzato da elevate resistenze meccaniche anche a breve scadenza (24 ore) e da un'alta aderenza all'acciaio e al calcestruzzo.
Mapei è anche intervenuta anche nella fase della pavimentazione: prima della posa dei pavimenti, i sottofondi sono stati lisciati con ULTRAPLAN*, lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido, e trattati con PRIMER G*, appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa a basso contenuto di sostanze organiche volatili (VOC).
L'intervento più significativo realizzato in questo cantiere con i prodotti Mapei è stato però il rinforzo strutturale con impregnazione sottovuoto delle travi, realizzato all'ultimo piano dell'edificio.
Per quest'intervento sono stati utilizzati tre prodotti della Linea FRP System, una linea completa per il rinforzo di strutture in calcestruzzo,composta da tessuti, lastre pultruse in carbonio e resine epossidiche per la loro applicazione.
Questo sistema rappresenta una soluzione innovativa rispetto alle tradizionali tecniche di consolidamento, in quanto richiede una più semplice posa in opera e tempi più brevi di esecuzione; inoltre non è invasivo e consente una rapida messa in esercizio.
A fronte di questi vantaggi,assicura elevate proprietà meccaniche (superiori all'acciaio nel caso di utilizzo dei tessuti in fibre di carbonio).
In particolare, i prodotti usati in quest'intervento sono stati: MAPEWRAP 11, stucco epossidico a consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo; MAPEWRAP 31, adesivo epossidico di media viscosità appositamente formulato per l'impregnazione in opera,con “sistema a secco”,di tessuti MapeWrap; MAPEWRAP C UNI-AX, tessuto in fibre di carbonio unidirezionali ad alta resistenza con elevato modulo elastico, indicato per la riparazione di elementi in cemento armato danneggiati da azioni fisico-meccaniche, per il confinamento a pressoflessione di elementi in calcestruzzo e per l'adeguamento antisismico di strutture poste in zone a rischio.
L'incollaggio dell'FRP “sotto vuoto”
Il rinforzo strutturale delle travi in questo intervento è stato realizzato con una particolare tecnica da S.C.A.-Sistemi Costruttivi Avanzati SpA.
Si tratta di un sistema per l'incollaggio di rinforzi strutturali in materiali compositi tramite impiego del vuoto (il ciclo di applicazione è illustrato nelle foto da 5 a 13 nelle pagine precedenti).
I materiali compositi utilizzati sono a matrice resinosa e fibre di carbonio, vetro o di altra natura.
Il sistema può essere applicato alle strutture in cemento armato, legno, ferro e altro materiale.
I problemi che vengono risolti con il sistema di incollaggio “sottovuoto” sono i seguenti:
1) formazione di bolle d'aria nelle fibre e nell'incollaggio con decadimento delle prestazioni meccaniche;
2) formazione di sacche d'aria intorno agli angoli e agli spigoli in quanto la fibra tende a ritornare diritta e a non conformarsi all'elemento da rinforzare;
3) distacco per caduta (gravità) delle fibre dell'elemento da rinforzare (nel caso di utilizzo di tessuti con elevata grammatura) prima dell'indurimento della resina se il rinforzo è posto in posizione capovolta.
Non utilizzando questa tecnica si avrebbe, inoltre, una minor resistenza meccanica del rinforzo che, per questo motivo, risulterebbe più povero di fibra e, quindi, a parità di spessore, meno resistente.
La messa in opera dell'FRP comporta, normalmente, un elevato uso di resina che è necessaria per poter garantire una sufficiente bagnatura e saturazione delle fibre.
Con una lavorazione tradizionale si avrebbero pertanto, per unità di volume del prodotto finito, delle percentuali di fibra piuttosto basse (30-40%), in quanto sarebbe richiesto un elevato consumo di resina in relazione alla quantità di fibre utilizzate.
Tutte queste problematiche vengono perfettamente risolte tramite l'applicazione della polimerizzazione sottovuoto con l'utilizzo di tessuti aeranti e distaccanti che permettono la saturazione della fibra tramite l'effetto di schiacciamento creato dal vuoto e l'estrazione dell'aria normalmente contenuta dalle fibre secche.
L'aria viene così sostituita dalla resina che penetra per l'effetto di depressione in tutti gli spazi interstiziali delle fibre.
L'eccesso di resina viene estratto dall'impianto del vuoto attraverso il tessuto distaccante ed eliminato a polimerizzazione avvenuta, lasciando così solo la quantità di resina necessaria a ricoprire le fibre.
La percentuale di fibra per unità di volume risulta essere più alta (60-70%), a tutto vantaggio della resistenza, durabilità ed efficacia del rinforzo nel tempo.
Scheda tecnicaCity Center, Viale Monte Rosa, Milano
Proprietà: Fondo Unicredito Immobiliare 1
Committenti: Pioneer Investment Management
Anno di intervento: 2000-2004
Intervento: rinforzo strutturale delle travi dell'ultimo piano e delle colonne dell'edificio; inghisaggio delle piastre attorno ai pilastri; preparazione dei sottofondi per la posa delle pavimentazioni
Progettisti: Piano Building Workshop - A.Chaaya, partner in charge
Direzione artistica: Renzo Piano Building Workshop
Responsabile lavori: ing.Michele Masnaghetti, Il Sole 24 Ore
Direzioni lavori generale: Studio ing. Giorgio Ceruti
Impresa: CMB,Carpi (MO); responsabile di commessa ing. Dario Motta; direttore di commessa geom. Alberto Toretti; coordinatore attività di cantiere geom. Mauro Meccugni
Applicazione rinforzi strutturali: SCA SpA Sistemi Costruttivi Avanzati, Milano - ing.Paolo Stella
Coordinamento Mapei: Giulio Morandini, Massimiliano Nicastro
Prodotti Mapei UtilizzatiMapefill: malta fluida espansiva per ancoraggi.
Mapegrout T60: malta tissotropica fibrorinforzata resistente ai solfati per il risanamento del calcetruzzo.
MapeWrap 11: stucco epossidico con normali tempi di presa, a consistenza tissotropica per la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.
MapeWrap 31: adesivo epossidico di media viscosità per l'impregnazione con “sistema a secco” di MapeWrap.
MapeWrap C UNI-AX: tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza con elevato modulo elastico.
Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa.
Ultraplan: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm per mano.
Foto: Alberto Emanuele Piovano
Per ulteriori informazioni sui prodotti Mapei
www.mapei.com
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[post_content] => Il palazzo Berlaymont è una costruzione dalle proporzioni imponenti e dalla linea moderna e originale grazie alla sua forma a croce irregolare con un 'perno centrale'. Edificato a Bruxelles negli anni 60 per ospitare la sede della Commissione Europea (per la precisione il cantiere durò dal 1963 al 1967 quando l'edificio fu inaugurato ufficialmente), era stato voluto dal governo belga che preferiva che un organismo così importante per l'Unione Europea fosse situato non lontano dal centro della città. Fu acquisito così un parco di due ettari situato all'estremità di rue de la Loi.
Il sito ospitava precedentemente le religiose dell'Ordine di Sant'Agostino, proprietarie del convento delle Dames du Berlaymont, da cui il nome che l'edificio porta ancora oggi.
Su questo terreno venne costruito il palazzo Berlaymont, ideato dall'architetto De Vestel in collaborazione con gli architetti Jean Gilson e Jean et André Polak che presentarono un progetto architettonicamente ardito costituito da un nucleo centrale da cui si dipartono quattro ali di diverse misure.
La costruzione si sviluppa su oltre 240mila metri quadrati, distribuiti su 16 livelli, ed è caratterizzata da un'architettura considerata rivoluzionaria per l'epoca e che costituì una vera e propria prodezza tecnica: infatti l'intera struttura è sospesa per mezzo di tiranti d'acciaio a delle travi precompresse che poggiano sul perno centrale in cemento armato.
Ai tempi della sua costruzione l'edificio era destinato ad accogliere 3mila funzionari europei e, oltre agli uffici, erano disponibili alcune sale per riunioni e per conferenze, un bar, un ristorante, studi televisivi, negozi, magazzini e un parcheggio in grado di ospitare oltre mille auto.
Inoltre, nelle immediate vicinanze era stata realizzata una serie di infrastrutture per facilitare gli spostamenti dei funzionari europei che, attraverso una rete di collegamenti sotterranei, potevano accedere ai tunnel stradali, alla metropolitana e alla stazione ferroviaria.
Il grande palazzo stava intanto diventando per dimensione, forma e specificità il simbolo dell'Europa a Bruxelles.
I primi addetti si installarono nell'edificio nel 1967 e vi restarono fino al 1991.
Con il trascorrere del tempo, infatti, l'edificio e le sue strutture cominciarono progressivamente a invecchiare e finirono per non essere più adeguate ai nuovi standard qualitativi; inoltre, agli inizi degli anni 90, in considerazione delle ingenti quantità di amianto presenti nella struttura metallica, sorse anche l'esigenza di bonificare tutto l'edificio.
Nel frattempo a seguito dell'allargamento della Comunità, passata dapprima da sei a nove membri, poi a dodici e infine a quindici nel 1995, i servizi erano aumentati.
Già nel 1991 il Berlaymont ospitava soltanto una parte dei lavori della Commissione, i Commissari, i loro Gabinetti e i servizi più strettamente legati a essi, mentre le altre funzioni erano già state spostate negli edifici vicini.
Di conseguenza venne presa la decisione di mettere in cantiere la ristrutturazione completa di palazzo Berlaymont.
La Commissione Europea lasciò il Berlaymont alla fine del 1991 per permettere di procedere agli interventi necessari.
Come per molti edifici costruiti negli anni 60, nelle strutture del Berlaymont si fece ricorso all'amianto, una sostanza minerale fibrosa inalterabile al fuoco, allora all'avanguardia come valida protezione contro gli incendi. Perciò ingenti quantità di amianto erano state "floccate" - ovvero proiettate - sulla struttura metallica per proteggerla dal fuoco.
Gli effetti cancerogeni delle polveri di amianto respirate in grandi quantità sono stati scoperti e resi noti solamente negli anni 70 e il floccaggio dell'amianto sulle strutture metalliche fu vietato in Belgio agli inizi del 1980.
L'utilizzo di questo materiale non avrebbe presentato nessun pericolo fino a quando l'amianto contenuto fosse rimasto inglobato all'interno del materiale di costruzione. Tuttavia lo sprigionamento della polvere di amianto avrebbe potuto verificarsi sia per cause accidentali, in caso di un incendio per esempio, sia in occasione di lavori o di trasformazioni di parti dell'edificio, diventando molto pericoloso.
Quasi 30 anni dopo la sua costruzione, l'edificio non rispondeva più alle esigenze gestionali della Commissione Europea e la sua ristrutturazione era diventata indispensabile, ma sarebbe stato impossibile intervenire senza procedere prima alla rimozione dell'amianto usato.
Intervento che si sarebbe comunque reso necessario anche se fosse stato deciso di demolire la costruzione.
Ipotesi scartata perché una demolizione simile avrebbe fatto scomparire dal paesaggio urbano della capitale belga un edificio divenuto il simbolo dell'Europa.
Fu quindi deciso di conservare il Berlaymont nella sua struttura simbolica e di suddividere l'intervento conservativo in due fasi: bonifica dall'amianto prima e ristrutturazione poi.
La bonifica dall'amianto, iniziata nel 1995, costituì un intervento particolarmente importante in tutta Europa, sia per la vasta superficie dell'edificio su cui intervenire (oltre 200mila metri quadrati), sia per la quantità di amianto da eliminare, che era stata valutata all'inizio dei lavori in almeno 1.300 tonnellate di amianto floccato.
Sulle armature metalliche, l'asbesto era floccato in uno spessore variabile in modo da proteggere la struttura dal collassamento in caso di incendio.
In questa fase, in quattro dei 16 piani (per una superficie complessiva di 66mila metri quadrati) è stato effettuato l’intervento di bonifica dall’amianto sui pavimenti utilizzando i prodotti Mapei.
È stato applicato preventivamente l'appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRIMER G*, così da fissare le diverse polveri e i residui di amianto che si trovavano sui supporti; dopo questa operazione, è stata applicata in uno spessore di 25-30 mm la lisciatura autolivellante ULTRAPLAN MAXI* con lo scopo di ripristinare una planarità perfetta del supporto. Successivamente è stata applicata la vernice epossidica MAPECOAT I24 SQ* (un prodotto con elevata resistenza al fuoco appositamente messo a punto per questo intervento).
Tutti i prodotti utilizzati in questa fase sono stati precedentemente sottoposti a severi test in laboratori controllati poiché dovevano rispondere ai criteri di resistenza all'usura e al fuoco.
Successivamente su tutte le superfici dei quattro piani in cui è stato eseguito il risanamento, è stato installato un pavimento sopraelevato.
In altre zone (hall, percorso interno, ascensori, uffici, cucine, parcheggi) si è proceduto alla posa di rivestimenti tradizionali.
Hall
Per la posa delle lastre in pietra naturale inglese Yorkstone (formato 60x60x4 cm) sui pavimenti delle hall (superficie totale di 4.800 metri quadrati) è stato usato GRANIRAPID*, un adesivo cementizio bicomponente indicato per la posa di materiale lapideo moderatamente instabile all'umidità, come richiesto in questo caso, e particolarmente idoneo per l'incollaggio di pavimenti sottoposti a traffico pesante.
Percorso interno
Per pavimentare il percorso interno (superficie totale di 1.800 metri quadrati) che costituisce il passaggio tra il ristorante e la reception e che gira intorno alla sala dove si riunisce la Commissione, sono state scelte piastrelle in grès porcellanato color giallo (formato 60x60 cm) posate con l'adesivo ADESILEX P4*.
Un prodotto raccomandato non solo per la presa rapida, ma ideale per posare grandi formati senza dover ricorrere alla doppia spalmatura.
Ascensori
Nel progetto di ristrutturazione dell'edificio sono stati previsti 47 ascensori e 12 scale mobili, molti di più rispetto al progetto precedente. Sul pavimento degli ascensori (superficie totale 650 metri quadrati) sono state posate delle lastre in granito (formato 30x30 cm) con l'adesivo KERAFLEX*.
Sulle pareti (superficie totale 809 metri quadrati) sono state preferite piastrelle in grès porcellanato (formato 60x120 cm) posate con l'adesivo KERABOND* impastato con il lattice ISOLASTIC* in sostituzione dell'acqua così da migliorarne le prestazioni e la deformabilità.
La scelta di un adesivo molto flessibile è stata necessaria a causa del movimento continuo compiuto dall'ascensore.
Gli sbarchi in uscita dagli ascensori (superficie totale 4.376 metri quadrati) sono stati pavimentati sempre con piastrelle in grès porcellanato (formato 30x30 cm) posate con KERAFLEX*.
Cucine
Il ristorante self service è in grado di servire 2.700 pasti al giorno suddivisi su tre turni di 900 pasti ciascuno.
Alle cucine (superficie totale 3.500 metri quadrati), disposte su diversi piani e adeguate a un ritmo sostenuto come questo, era necessario garantire l'impermeabilizzazione completa dei muri e dei pavimenti. L'intervento è stato preceduto da un'accurata pulizia delle superfici in gesso, su cui è stato poi applicato l'appretto PRIMER G*.
Successivamente per assicurare l'impermeabilizzazione delle superfici prima della posa dei rivestimenti è stata utilizzata la membrana liquida MAPEGUM WPS* e il nastro di tessuto poliestere MAPEBAND*.
Per finire, sui pavimenti e sulle pareti sono state posate le piastrelle in grès porcellanato (formato 28,5x28,5 cm) con KERAFLEX*, mentre per le fughe è stato scelto KERAPOXY*, malta epossidica bicomponente antiacida.
Zona uffici
La zona riservata agli uffici offre ora un comfort climatico e visivo particolarmente studiato per rispondere a criteri e standard qualitativi all'avanguardia.
Sui pavimenti degli uffici sono stati installati pavimenti sopraelevati rivestiti con quadrotte tessili (formato 60x60 cm) con un rovescio bituminoso.
Per posarle (superficie totale di 40mila metri quadrati) è stato utilizzato ULTRABOND ECO FIX*, un adesivo a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC) e proprio per questo ideale per l'incollaggio in ambienti chiusi.
Zona parcheggi
I parcheggi in superficie sono stati soppressi a eccezione delle zone d'attesa VIP.
Gli oltre mille posti auto sono stati così distribuiti sui 4 piani sotterranei (superficie totale 40mila metri quadrati). A un primo sopralluogo il supporto in calcestruzzo appariva degradato.
L'intervento, eseguito inizialmente con altri prodotti, ha dato un risultato poco soddisfacente e visto che era indispensabile ottenere una planarità perfetta, i tecnici Mapei hanno proposto l'utilizzo della malta autolivellante ULTRATOP*, particolarmente consigliata per realizzare pavimenti ad alto traffico pedonale e veicolare.
Dopo una prova i progettisti e i committenti, più che soddisfatti del risultato finale, hanno deciso all'unanimità di optare per questo prodotto.
L'operazione ha previsto un trattamento meccanico di pallinatura del supporto, seguito poi dall'aspirazione della polvere.
Si è poi proceduto con l'applicazione di due mani di appretto PRIMER G*.
L'impasto di ULTRATOP* di colore rosso è stato steso meccanicamente con una pompa in uno spessore di 7/8 mm. Inoltre, per garantire una protezione ulteriore contro le tracce di olio e di pneumatici causate del passaggio continuo di auto sulla superficie realizzata con ULTRATOP*, è stata applicata la resina epossidica bicomponente permeabile al vapore MAPEFLOOR I 500W*.
I lavori intrapresi hanno così restituito al Berlaymont, dal 1967 simbolo dell'Europa a Bruxelles, comfort, sicurezza per le persone e rispetto per l'ambiente, risultati conseguiti grazie sia alle tecniche sia ai materiali scelti per l'intervento.
Scheda tecnica
Palazzo Berlaymont sede della Commissione Europea, Bruxelles (Belgio)
Anno di costruzione: 1963-67
Anno di intervento: inizio lavori nel 2000, termine a fine 2004
Committente: Régie des Batiments, Bruxelles
Direzione lavori: Bouygues (Bruxelles); Strabag (Anvers- Belgio)
Imprese di posa: per le piastrelle:De Tegelal (Wolvertem-Belgio); Tegelhuis Van Canegem (Aalst-Belgio); Carisel (Braine l'Alleud-Belgio); per i rivestimenti lapidei: Marbrerie Allard (Bruxelles); per le quadrotte tessili: CBRS (Bruxelles); Rinaldi (Flemalle/Liège-Belgio)
Impresa per la bonifica dall'amianto: Emb Miot (Bruxelles)
Coordinamento Mapei: Aristide Mariotti di Mapei Benelux e Pasquale Zaffaroni di Mapei Italia
Coordinamento testo e foto Aristide Mariotti, Mapei Benelux
Foto di: Le Photographie CL.Volponi - Bruxelles e Vito Pedretti (Mapei SpA)
Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per edilizia”, “Prodotti per pavimenti e rivestimenti resilienti, tessili e legno” e “Prodotti per ceramica e materiali lapidei”.
Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “Mapei Global Infonet” e nel sito internet www.mapei.com
Gli adesivi e le fugature rispondono alle norme EN12004 ed EN13888.
Per la bonifica dall'amiantoPrimer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC).
Mapecoat I24 SQ: vernice epossidica con elevata resistenza al fuoco.
Questo prodotto è stato messo a punto appositamente per questo intervento.
Ultraplan Maxi: lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm per mano.
Per la posa dei rivestimenti in ceramicaAdesilex P4 (C2F): adesivo cementizio ad alte prestazioni, autobagnante, a presa rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Granirapid (C2F): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, a presa ed idratazione rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Isolastic: lattice elasticizzante da miscelare con Kerabond, Kerafloor e Adesilex P10.
Kerabond (C1), mescolato con Isolastic diventa C2) adesivo cementizio per piastrelle ceramiche.
Keraflex (C2TE): adesivo cementizio ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
Kerapoxy (RG): malta epossidica bicomponente antiacida, disponibile in 26 colori, per fughe di almeno 3 mm. Utilizzabile anche come adesivo.
Per l'impermeabilizzazioneMapeband: nastro di tessuto poliestere gommato per la sigillatura e impermeabilizzazione elastica di giunti di dilatazione all'interno e all'esterno.
Mapegum WPS: membrana liquida elastica a rapido asciugamento per impermeabilizzazioni all'interno.
Per la posa dei pavimenti tessili:
Ultrabond Eco Fix: adesivo in dispersione acquosa ad appiccicosità permanente per pavimenti in quadrotte autoposanti a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC).
Permette di staccare e riattaccare le quadrotte più volte.
Per la realizzazione dei pavimenti cementizi Mapefloor I 500 W: formulato epossidico bicomponente idrodisperso multiuso e permeabile al vapore per pavimentazioni industriali di colore neutro.
Ultratop: malta autolivellante a base di speciali leganti idraulici, a indurimento ultrarapido per realizzare pavimentazioni resistenti all'abrasione in uno spessore compreso tra 5 a 40 mm.
Per ulteriori informazioni
www.mapei.com
[post_title] => Il parlamento europeo si mette in regola
[post_excerpt] => A 30 anni dalla sua costruzione, il palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, è stato sottoposto a un imponente intervento di ristrutturazione per adeguarlo alle nuove esigenze e agli attuali standard qualitativi.
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[post_content] => Dalla collaborazione di tre aziende, Velux, in qualità di produttore di finestre per tetti, White Design, studio di progettazione e Willmott Dixon, impresa edile, nasce il progetto re-thinking space.
Molti i valori del progetto re-thinking space.
Esprimere e creare valore sia tangibile che intangibile.
Basso impatto ambientale: progettazione sostenibile e costi di costruzione contenuti.
Semplicità costruttiva ed estetica attraente: scelta dei materiali e tecniche costruttive innovative.
Un modello da prendere come esempio per qualità della luce, distribuzione, temperatura.
Struttura in evidenza: semplicità strutturale, materiali di qualità, poca manutenzione.
Logica progettuale evidente: comfort e flessibilità nel tempo.
Rapidità costruttiva.
Re-Thinking space rappresenta una famiglia di edifici di elevato valore sociale, commerciale e ambientale.
Il progetto ha compreso la sede Velux in Gran Bretagna adibita a uffici e centro di formazione – 2001, la sede della Kingsmead Primary School, scuola elementare nel comune di Cheshire – 2004 e in fase progettuale Sittingbourne Cultural Centre - Shopping and City Centre.
Per scaricare la presentazione del progetto, i disegni, le fotografie, i dettagli in formato PDF
clicca qui
Per ulteriori informazioni
www.velux.it
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[post_content] => L’Oratorio della Passione si trova “costretto” tra la Basilica di S. Ambrogio (alla destra) e un edificio ora destinato a usi abitativi (alla sinistra). Il complesso è separato dalla via pubblica da un portico e da un piccolo cortile che ricordano i chiostri monastici. La facciata risente della sistemazione del novecento, sia per il motivo geometrico in cotto a vista, sia per la “geometrizzazione” dello stesso fronte della facciata.
L’interno è ad aula unica, con una piccola abside a base rettangolare. Sul lato sinistro si apre una porta che collega, tramite un corridoio, l’aula con l’edificio ad uso abitativo. A destra due piccole aperture mettono in comunicazione dei vani delimitati dal muro della basilica e coperti, ciascuno, da una bassa volta a botte.
Le pareti laterali dell’aula riportano degli affreschi sbiaditi, databili ai primi anni del ‘900. La facciata interna è stata, in anni recenti, dipinta con pitture “moderne” coprenti. La copertura a volte della navata è affrescata con decori a tinte rosse su campo nero e policrome su campo giallo, databili al secolo XVII.
Già durante il primo sopralluogo emergevano le conseguenze dei bombardamenti della seconda guerra mondiale (1943), marcatamente visibili dalle plurime e ampie risarciture a cemento che “segnavano”, in modo irrimediabile, l’intero sviluppo delle volte affrescate. Così pure risultavano visibili le ampie cadute di colore ed efflorescenze saline dovute a precedenti infiltrazioni d’acqua dal tetto. All’estradosso è stata realizzata di recente una cappetta in cemento armato. L’abside è l’unico ambiente che testimonia il ricco apparato decorativo del primo ‘500 attribuibile al Luini. L’intero complesso pittorico è stato restaurato ripetutamente nei differenti passaggi di proprietà.
Il restauro del complesso monumentale dell’Oratorio della Passione ha interessato quasi completamente il portico e l’edificio affrescato, eccetto l’area absidale. In quest’ultima zona (parte alta del presbiterio) gli affreschi sono già stati restaurati dal noto restauratore Pelliccioli negli anni ’60.
Nella fascia inferiore delle pareti e per tutto il perimetro dell’aula, per un’altezza di 30-50 cm, sono stati rimossi completamente gli intonaci fino alla muratura sottostante, in quanto presentavano le consuete manifestazioni di degrado dovute alla risalita di umidità. Non è stato possibile rimuovere l’intonaco per un’altezza superiore, in quanto vi erano delle zone affrescate. Il ripristino di tali intonaci è stato effettuato, previa accurata pulizia del supporto, mediante l’impiego di Mape-Antique Rinzaffo (malta premiscelata “sali resistente”, di colore chiaro, esente da cemento, da applicare prima di realizzare gli intonaci deumidificanti) e Mape-Antique MC (malta premiscelata deumidificante, di colore chiaro, esente da cemento).
Le caratteristiche principali dei prodotti della Linea Mape-Antique sono:
- resistenza ai solfati
- stabilità dimensionale raggiunta in tempi molto brevi
- resistenza ai fenomeni di efflorescenza
Queste caratteristiche sono la diretta conseguenza dei bassi livelli di calce presenti nel sistema. Già dopo una settimana, infatti, la concentrazione di calce è irrilevante a differenza dei normali leganti in cui il livello di calce resta elevato anche per anni.
Su entrambe le pareti laterali (quattro grandi lunette dell’aula) sono state condotte diverse stratigrafie in profondità che non hanno evidenziato alcuna testimonianza del corredo iconografico della scuola del Luini, probabilmente staccato e venduto. Il ripristino di tali zone è stato effettuato mediante lavaggio con acqua deionizzata, spugne naturali e bruschini morbidi. Si è poi provveduto a riconferire la giusta coloritura a tutte le superfici mediante applicazione di Silancor Pittura, opportunamente spugnato al fine di ottenere un effetto omogeneo con quello delle poche parti ancora affrescate. Sono state riproposte anche alcune delle partiture geometriche. Silancolor Pittura è un prodotto a base di resine siliconiche in dispersione acquosa, ad alta traspirabilità e idrorepellenza.
Tutte le risarciture delle volte effettuate in passato con prodotti cementizi sono state completamente rimosse mediante l’impiego di idonei attrezzi meccanici, facendo attenzione a non danneggiare gli intonaci affrescati circostanti. Anche in questo caso si è proceduto ad un accurato lavaggio di tutte le parti con acqua deionizzata, spugne naturali e bruschini morbidi. Si è proceduto al successivo prefissaggio delle porzioni di pellicola pittorica leggermente decoesa e/o polverulenta, mediante l’applicazione “diaframmata” da carta di riso, di Vinavil 8020 S in diluizione (copolimero vinilversatico in soluzione di acetato di metile al 50% di solidi). La risarcitura delle volte è stata effettuata mediante applicazione di Mape-Antique Rinzaffo, Mape-Antique MC e Mape-Antique FC (malta fine, esente da cemento, per la finitura di intonaci deumidificanti). In questa operazione si è proceduto anche al fissaggio di tubicini di plastica non rigidi, mediante i quali è stato iniettato Mape-Antique F21, al fine di consolidare al supporto murario porzioni di intonaco affrescato non perfettamente aderenti. Mape-Antique F21 è un legante idraulico fillerizzato, esente da cemento, per il consolidamento mediante iniezione di strutture in pietra, mattoni e tufo, particolarmente indicato per murature affrescate. Rimozione successiva dei tubicini e sigillatura dei fori con Mape-Antique MC e, successiva, “lisciatura” con Mape-Antique FC.
Dissalazione completa degli intonaci, mediante ripetuti impacchi con acqua deionizzata effettuata su veline di carta di riso, supportata da un triplo strato di carta assorbente. Ricostruzione grafica accurata degli stilemi, porzioni di cornici e partiture geometriche, effettuata con colori stabili in tempera reversibile.
Per quanto riguarda gli intonaci del portico e della facciata principale dell’Oratorio della Passione sono stati rimossi fino alla muratura sottostante, per un’altezza di 150-170 cm. La ricostruzione è stata effettuata mediante l’impiego di Mape-Antique Rinzaffo, Mape-Antique MC e Mape-Antique FC, previo accurato lavaggio del supporto.
Previa accettazione dei colori da parte della Direzione Lavori, sono stati applicati sulle pareti e sulle volte del portico Silancolor Primer (primer isolante a base di resina siliconica, in dispersione acquosa) e, successivamente, Silancolor Pittura (bianco con un effetto velatura sulle volte, beige scuro sulle pareti del portico e beige chiaro su tutta la facciata dell’edificio).
Per informazioni sui prodotti Mapei:
www.mapei.it
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[post_excerpt] => Nel corso del 2003 l’Oratorio della Basilica di S. Ambrogio, a milano, è stato oggetto di un particolareggiato intervento di restauro a cui hanno contribuito, in qualità di sponsor, il Gruppo Mapei e il Gruppo Zambon. Mapei ha inoltre partecipato all’intervento con la fornitura di prodotti, frutto della costante ricerca nei suoi laboratori, e con una continua assistenza tecnica sul cantiere.
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[post_content] => Il giorno 8 dicembre 2003 è stata inaugurata la nuova stazione "Maciachini" della terza linea metropolitana.
Per i trasporti pubblici cittadini si tratta di una rivoluzione, non solo per i nuovi collegamenti possibili ma anche per la radicale riorganizzazione della rete urbana che tra soppressioni, cambi di percorso, limitazioni o prolungamenti coinvolgerà 25 linee di tram o bus.
La Linea Gialla è stata allungata di 1 chilometro e 200 metri; il progetto iniziato nel 1999 è terminato alla fine del 2003 ed è costato 92 milioni di Euro.
Mapei, multinazionale leader al mondo nel settore degli adesivi e prodotti chimici per l’edilizia, ha dato un contributo notevole per la realizzazione dei calcestruzzi con l’additivo Mapefluid N100 e per l’incollaggio dei rivestimenti in pietra naturale all’interno della nuova stazione metropolitana con l’adesivo Keraquick.
Perché Mapefluid N100
Le specifiche del capitolato Metropolitana Milanese, prescrivevano ben definite condizioni per il calcestruzzo da utilizzarsi in quanto, trattandosi di un lavoro pubblico, particolare attenzione era dedicata alla durata nel tempo dell’opera nel suo complesso.
Le strutture in cemento armato (platee di fondazione, calotte, muri controterra), esposte a condizioni di umidità e attacco chimico particolari, dovevano essere poste in opera con calcestruzzi confezionati con cementi specifici (altoforno/pozzolanico). Tutto ciò comportava l’utilizzo di miscele in cui l’additivo utilizzato garantisse il rapporto A/C previsto e la relativa classe di resistenza.
Mapefluid N100, testato in prove preliminari di laboratorio, ha permesso di rispettare le specifiche richieste, ed è stato utilizzato con successo per le strutture descritte.
Scheda InterventoLinea 3 Gialla: tratto Zara – Maciachini
Intervento: costruzione galleria e stazione Maciachini
Inizio lavori: 1999
Committente: Comune di Milano
Concessionaria dell’opera, Progetto e Direzione Lavori: Metropolitana Milanese
Impresa aggiudicataria: Astaldi S.p.A.
Fornitura CLS: Ambrosiana calcestruzzi impianto di via Sassetti Milano
Tipologia CLS e quantità: Rck 30/35; mc 40.000 circa
Perché Keraquick
Per rivestire le pareti interne con lastre di granito 60x30 con uno spessore di 2 cm all’interno della stazione metropolitana, è stato scelto l’adesivo Mapei Keraquick Grigio. Le lastre sono state posate per circa 2000 metri quadrati ricoprendo praticamente tutte le pareti della struttura. La scelta di tale adesivo altamente tecnologico è stata fatta in relazione ai tempi e al tipo di rivestimento da posare. Le caratteristiche di Keraquick infatti hanno soddisfatto perfettamente le esigenze di cantiere: considerato il peso delle lastre di granito da posare era necessario utilizzare una colla rapida a scivolamento verticale nullo. L’adesivo cementizio Keraquick ha assicurato quindi delle ottime prestazioni in tempi strettissimi.
Scheda InterventoLinea 3 Gialla: tratto Zara – Maciachini
Intervento: incollaggio lastre di granito su pareti
Inizio lavori: 2003
Committente: Comune di Milano
Concessionaria dell’opera, Progetto e Direzione Lavori: Metropolitana Milanese
Impresa aggiudicataria: Cooperativa Lavoranti Muratori
Fornitura e posa granito: Ettore Bosisio
Tipologia granito e quantità: Granito Sardo Rosa Beta 60x30 con spessore di 2cm; 2000mq
Per informazioni sui prodotti Mapei:
www.mapei.it
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[post_content] => Dopo quasi tre anni di lavoro, nel marzo del 2002 il Traforo del Monte Bianco è stato riaperto: una teoria costante e inarrestabile di veicoli leggeri e commerciali ha ripreso a trasferire senza interruzioni, dalla Valle di Aosta a quella di Chamonix e viceversa, centinaia di migliaia di persone e milioni di tonnellate di merci, riaprendo all’economia italiana opportunità di sviluppo e capacità competitive in ampi mercati.
L’incidente che il 24 marzo 1999 provocò la chiusura del tunnel, pareva averne decretata la prematura e imprevedibile morte, ponendo fine a un sogno, addirittura precedente la rivoluzione francese, realizzato nel 1965 e che per 35 anni aveva visto transitare lungo i suoi 11.600 metri di percorso oltre 46 milioni di veicoli.
All'origine dell'incidente un camion belga carico di farina e margarina con un principio di incendio, che entrò dalla parte francese arrestandosi in fiamme a metà percorso.
Un inferno di fumo e di fuoco coinvolse, incendiandoli, decine di altri veicoli accodatisi al camion e in pochi minuti nonostante i tempestivi tentativi di soccorso morirono 39 persone.
Il calore fortissimo che portò la temperatura del tunnel a 1000°C e lo sviluppo di fumi tossici prodotti dalla combustione dei materiali provocarono danni notevolissimi all’opera.
Fin dalle prime indagini fu chiaro che il calore aveva danneggiato anche le opere sotterranee di ingegneria, minandone la sicurezza.
Un’indagine di esperti italo-francesi espresse, nel luglio dello stesso anno, 41 raccomandazioni da rispettare e realizzare quali condizioni per la riapertura della galleria: ripristino del calcestruzzo degradato della volta e dei piedritti della volta stessa; interventi di captazione e convogliamento delle venute d’acqua diffuse e puntuali in volta, sui piedritti e nei canali di ventilazione e, tra i più importanti, la ristrutturazione del sistema di ventilazione e di evacuazione dei fumi in caso d'incendio con una portata di 150 m3/secondo su una zona di 600 m. Il tunnel, definitivamente sbloccato dalla magistratura di Bonneville (l'incidente si verificò nel tratto a gestione italiana ma in territorio francese) nell’estate del 2000, venne dapprima decontaminato e successivamente venne rafforzata la parte danneggiata.
Sono stati ricostruiti 1.350 metri di galleria, utilizzando materiali speciali ed introducendo tutti i sistemi di sicurezza suggeriti dagli esperti, tanto che alla sua riapertura, avvenuta il 9 marzo 2002, i tecnici hanno assicurato che il Traforo del Monte Bianco può essere considerato, tra i bidirezionali, in assoluto il più sicuro d’Europa. Gli interventi di ripristino non hanno riguardato solo le strutture del tunnel, ma sono stati integrati da opere che hanno permesso di innalzare la sicurezza della galleria ai massimi livelli attraverso sistemi di controllo e di intervento innovativi. Quattro serbatoi antincendio, 116 nicchie S.O.S. con telefoni di emergenza, 37 rifugi antincendio ventilati e pressurizzati, 116 bocche di aspirazione collocate una ogni 100 metri, 116 nuove condutture di aspirazione dei fumi in caso d'incendio.
In attesa di cominciare i lavori di ingegneria civile per il ripristino del Traforo, dopo alcune prove, compresa la resistenza al fuoco richieste dall’autorità giudiziaria francese, la Società Italiana Traforo del Monte Bianco dette in appalto alla Società Condotte d’Acqua l'ampliamento e la costruzione di 12 rifugi antincendio e di 3 garage nel solo tratto italiano; lavori rapidamente conclusi in pochi mesi nel 2000. Toccò al Raggruppamento italo-francese Scetauroute ed alla Spea Ingegneria Europea presentare il progetto di tutti i lavori di ripristino e di potenziamento della sicurezza, intervenendo prima su tutti i servizi e le reti (impianti radio, elettricità, telefonici). I lavori, pur rispettando le indicazioni del progetto elaborato insieme da Scetauroute/Spea per tutto il tunnel, iniziarono prima per la parte italiana appaltati all’impresa Cossi Costruzioni e a metà ottobre per la parte francese del traforo da parte del Consorzio Bonygues TP/GTM Dumez/Impregilo. Tutti gli interventi hanno dovuto essere realizzati seguendo precisi “piani di sicurezza”, “controllo di qualità e “protezione ambientale” concordati tra società committenti; le imprese specializzate subappaltatrici direttamente coinvolte e quelle vincitrici degli appalti dei lavori, ne garantivano l'esecuzione a regola d'arte, la qualità del lavoro stesso e la più ampia sicurezza delle maestranze impegnate nei cantieri.
Interventi di ripristino
Tra le aziende che hanno fornito i materiali per l’intervento anche Mapei, che ha messo a punto negli anni una serie di soluzioni proposte proprio per il settore delle costruzioni in sotterranea che trovano applicazione sia nella realizzazione di nuove opere sia nel recupero di manufatti degradati, anche pesantemente come in questo caso, attraverso l’analisi del problema effettuate sul luogo, prove chimiche e fisiche sui materiali e lo studio specifico delle miscele di calcestruzzo testate direttamente nei laboratori aziendali.
Nella fase iniziale è stato necessario eseguire un approfondito studio preliminare per acquisire i dati indispensabili alla progettazione dell’intervento, tra cui il quadro idrogeologico del tunnel in modo da valutare con esattezza le venute d’acqua all’interno della galleria e le sue caratteristiche chimiche, un’attenta valutazione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali utilizzati per costruire il tunnel così da poterne valutare il possibile rischio di degrado ed il loro comportamento in caso di incendio, la mappatura dei distacchi e del quadro delle lesioni presenti all’interno del tunnel.
Dopo l’analisi delle condizioni in cui si presentava il tunnel, si è proceduto alla pulitura delle superfici in calcestruzzo con la idroscarifica per rimuovere tutto lo strato di calcestruzzo degradato dall’incendio e pesantemente danneggiato anche dal dilavamento causato dalle infiltrazioni dell’acqua. Lo spessore del calcestruzzo rimosso è dipeso dall’entità del degrado e anche dalla necessità di ripristinare la sagoma
della galleria ad un’altezza di 4,30 m in corrispondenza dei marciapiedi, che ha comportato in alcune zone la rimozione
integrale di tutto lo spessore del rivestimento.
La necessità di asportare integralmente o superficialmente il rivestimento in calcestruzzo ha reso necessaria la messa a punto di interventi differenziati da parte dei tecnici Mapei. Inoltre, in presenza di abbondanti quantità d'acqua, il rivestimento è stato ripristinato tramite l'impiego nel calcestruzzo dell'additivo antidilavamento RESCON T*.
Asportazione integrale del rivestimento
Per le zone in cui il rivestimento in calcestruzzo è stato integralmente asportato, dopo l’idroscarifica, si è proceduto al necessario consolidamento delle rocce.
Questo è avvenuto attraverso le chiodature ancorate alla roccia effettuate con iniezioni di boiacche cementizie additivate con EXPANFLUID*, un additivo in polvere che consente di realizzare boiacche cementizie caratterizzate da bassi rapporti acquacemento, di consistenza fluida, prive di segregazione e con ritiro idrometrico nullo.
Dopo questa operazione è stato ricostruito il rivestimento della galleria applicando adeguate reti elettrosaldate e poi con la spruzzatura del calcestruzzo. Per ottenere un calcestruzzo durevole, con bassi rapporti acqua/cemento, di elevate proprietà meccaniche, impermeabile e di consistenza fluida sono stati impiegati due diversi additivi, MAPEFLUID N200* e MAPEFLUID X404*. Per consentire una presa immediata del calcestruzzo dopo la sua applicazione a spruzzo, evitando che questo venisse dilavato da eventuali infiltrazioni di acqua ma soprattutto permettendo che si autosostenesse, senza cadere a terra distaccandosi dal supporto, sono stati utilizzati gli acceleranti di presa MAPEQUICK AF1000* e MAPEQUICK AF2000*. Questi prodotti sono degli acceleranti di presa alkali-free che permettono di realizzare calcestruzzi di elevate prestazioni meccaniche, la cui applicazione consente di mettere in sicurezza lo scavo e anche di realizzare un rivestimento definitivo. Inoltre, per aumentare la durabilità del calcestruzzo proiettato, è stato aggiunto nella miscela base MAPEPLAST SF*, un additivo ad attività pozzolanica costituito da fumi di silice attivati e compattati. Dopo la fase della spruzzatura, il lavoro è proseguito con la riprofilatura della galleria attraverso il getto di un altro strato di calcestruzzo reso particolarmente fluido grazie all’aggiunta dei superfluidificanti.
MAPEFLUID X404* e MAPEFLUID IF328*, utilizzati durante il periodo invernale per accelerare i tempi di presa e di indurimento del calcestruzzo. Per l’inghisaggio dei chiodi che sostengono le reti elettrosaldate è stato utilizzato
ADESILEX PG1*, mentre per la stagionatura del calcestruzzo si è ricorsi a MAPECURE E*, un antievaporante in emulsione acquosa, che, spruzzato sulle superfici in calcestruzzo, le protegge dalla rapida evaporazione dell’acqua d'impasto.
La rasatura che ha completato l’intervento dove era necessario regolarizzare le superfici, è stata eseguita con PLANITOP 100*, una malta fine colore grigio chiaro a presa rapida.
Asportazione parziale del rivestimento
Nelle zone in cui il rivestimento è stato scarificato solo superficialmente è stato adottato un diverso intervento di
ripristino, partito con la demolizione del calcestruzzo e con la pulizia delle barre di armatura dalla ruggine. In seguito su tutte le barre di armatura sono state applicate a pennello due mani di MAPEFER*, un trattamento protettivo anticorrosione, e si è proceduto poi con la ricostruzione del
rivestimento attraverso l’applicazione a spruzzo di MAPEGROUT T60*, una malta cementizia fibrorinforzata a ritiro controllato di consistenza tissotropica.
L’intervento si è concluso con l’applicazione di MONOFINISH*, una malta cementizia a presa normale per la rasatura del calcestruzzo.
Il ripristino dei tunnel di aerazione
Nel nuovo progetto i “canali” di aerazione collocati sotto l'impalcato stradale sono stati riconvertiti in sicure vie di fuga e per ripristinare il copriferro è stato utilizzato MAPEGROUT BM*, una malta cementizia bicomponente a basso modulo elastico per il risanamento del calcestruzzo. Per altre zone della galleria, invece, il ripristino del rivestimento è stato realizzato utilizzando del calcestruzzo a ritiro controllato additivato con l’espansivo per calcestruzzi e malte EXPANCRETE*, oppure applicando a spruzzo MAPEGROUT T60* che, grazie alle sue particolari proprietà, ha permesso di riempire perfettamente tutti i vuoti lasciati dall’operazione di idroscarifica.
Altri interventi
Anche parte della soletta in calcestruzzo dell'impalcato stradale prima è stata scarificata superficialmente e i ferri sono stati trattati con MAPEFER*, poi è stata ricostruita attraverso l’applicazione di MAPEGROUT TISSOTROPICO*, una malta a ritiro controllato fibrorinforzata. Per migliorarne l’adesione al supporto, anche in previsione dei carichi che essa avrebbe dovuto sopportare, è stata effettuata una preventiva applicazione di EPORIP*, un adesivo epossidico per riprese di getto a pennello. Su questo strato ancora fresco, è stato applicato MAPEGROUT TISSOTROPICO* a ricostruzione della sezione originaria della soletta. In seguito tutto è stato ricoperto con asfalto.
I lavori seguiti da Mapei hanno compreso anche l’impermeabilizzazione, prima della costruzione del marciapiede, della connessione tra la soletta ed i piedritti con l’applicazione di IDROSILEX PRONTO*, una malta cementizia osmotica ideale contro l’umidità di ogni tipo. Questa operazione è stata preceduta dal bloccaggio delle venute di acqua grazie all’utilizzo dei leganti idraulici LAMPOCEM*, antiritiro a presa rapida, e LAMPOSILEX*, a presa e indurimento rapidissimi. Per maggior sicurezza è stata anche fissata una canalina metallica per la raccolta dell’acqua che eventualmente dovesse colare alla base dei piedritti. Per fissare la canalina al supporto si è ricorsi al profilo in gomma idrofila espandente IDROSTOP* e all’adesivo monocomponente per la posa del profilo IDROSTOP MASTIC*.
Un altro intervento, infine, ha riguardato la rasatura superficiale delle pareti in calcestruzzo dei rifugi, realizzate con l’applicazione di MAPELASTIC* di colore chiaro.
Sono stati necessari tre anni di duro e coraggioso lavoro, un’autentica sfida alla natura, alle lentezze burocratiche e giudiziarie, talvolta incoraggiate da malintesi scrupoli di ordine ambientale e di sicurezza, dal timore di assumere rischi difficilmente calcolabili. Dei circa 700 miliardi di vecchie lire spesi per ripristinare il traforo, l’85% è stato investito in impianti di controllo del traffico in galleria, impiegando quanto di più moderno e sofisticato offre il mercato tecnologico mondiale. Il Traforo del Monte Bianco ha assunto le caratteristiche di un “prototipo”; è oggetto di studio e di comparazione; è dimostrazione concreta del patrimonio progettuale e realizzatore dell’imprenditoria e del lavoro italiano, un’opera dell’ingegno che onora il nostro Paese.
Scheda tecnica
Traforo del Monte Bianco
Intervento: consolidamento, risanamento e impermeabilizzazione delle superfici interne del tunnel
Anno di intervento: 2000-2001
Committente: Società Italiana Traforo del Monte Bianco, Roma
Progettista: Spea Ingegneria Europea, Milano e Scetauroute (Francia)
Direttore lavori: ing. A. Selleri, Spea Ingegneria Europea
Impresa: Cossi Costruzioni, Sondrio
Prodotti Mapei: ADESILEX PG 1, EPORIP, EXPANCRETE, EXPANFLUID, IDROSILEX PRONTO, IDROSTOP, IDROSTOP MASTIC, LAMPOCEM, LAMPOSILEX, MAPECURE E, MAPEFER, MAPEFILL, MAPEFLUID N200, MAPEFLUID IF328, MAPEFLUID X404, MAPEGROUT BM, MAPEGROUT T60, MAPEGROUT TISSOTROPICO, MAPELASTIC, MAPELAST SF, MAPEQUICK AF2000, MONOFINISH, PLANITOP 100, RESCON T
Coordinamento Mapei: Mapei Underground Technology Team.
I prodotti citati in questo articolo appartengono alla linea "Underground Technology".
Le relative schede tecniche sono contenute nel sito internet www.mapei.com
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[post_excerpt] => Sotto la vetta più alta d’Europa, ormai da un anno il Traforo del Monte Bianco ha ripreso a svolgere, confortevole e sicuro, il ruolo di insostituibile via di comunicazione tra l’Italia, la Francia e tutto il Nord europeo.
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[post_content] => Tutto è bene quel che finisce bene….questa naturale aspirazione del committente nell’affrontare un qualsiasi lavoro di ripristino che riguardi anche le “coloriture” è spesso vanificata dalla parcellizzazione dell’intervento tecnologico. Due fondamentalmente le figure specialistiche: il tecnologo del paramento murale - intonaci e malte di ripristino - e il tecnologo delle finiture colorate. Raramente quindi la facciata da ripristinare viene vissuta nella sua naturale unicità supporto/finitura producendo come frequente risultato una bassa durabilità dell’intervento.
La mancanza di una “visione di insieme “ che giustifichi tecnologicamente le scelte dei materiali proposti, disorienta il committente, che non comprendendo l’estrema varietà di prodotti disponibili sul mercato, spesso si orienta verso i materiali più poveri facendo della motivazione economica la ragione guida.
Altre volte non avendo oggettivi motivi di scelta ci si limita ad enfatizzare la sola funzione estetica trascurando quella che dovrebbe essere la più importante funzione di una finitura: la protezione del supporto.
Proteggere il supporto, oltre che abbellirlo con corretti cromatismi, significa fare scelte “ tecnologicamente coerenti” tra intonaci/malte di ripristino e finiture. Conoscere in modo approfondito il comportamento di questi due materiali sia dal punto di vista chimico/fisico che prestazionale significa in genere identificare un’insieme univoco di prodotti che congiuntamente concorrano a ottenere un intervento di ripristino efficace e duraturo, oltre che bello esteticamente.
Peraltro, condizioni ambientali sempre più esasperate, basti pensare alla gravità devastante per le nostre facciate del fenomeno delle piogge acide legate all’inquinamento ambientale, e la lievitazione dei costi di intervento, inducono ad avvalersi sempre più di strumentazioni di indagine sperimentale in grado di verificare teorie e costruire modelli attendibili di previsione comportamentale nel tempo, dei vari materiali.
Fondamentale diventa l’apporto di laboratori adeguatamente attrezzati dove ipotesi di formulazioni e di durabilità possano essere indagate e verificate.
Tre, per le finiture, le formulazioni principali che soddisfano, con le loro specificità prestazionali, i molti casi che le facciate da ripristinare propongono.
Ciclo acrilico elastomerico ELASTOCOLOR che ha come peculiarità :
- Adesione al supporto
- Resistenza ai raggi ultravioletti
- Elasticità permanente
- Resistenza alla CO2
Ciclo ai silicati SILEXCOLOR che ha come peculiarità :
- Corpo unico col supporto
- Elevata traspirabilità
- Elevata resistenza chimica
- Bassa presa di sporco
- Funzione estetica
Ciclo ai silossani SILANCOLOR che ha come peculiarità :
- Idrorepellenza
- Traspirabilità
- Adesione vecchie pitture
- Gamma colori
Ognuna di queste famiglie viene coniugata in differenti tipi di finiture, lisce e a spessore, in modo da soddisfare le diverse esigenze estetico/progettuali.
Infine discorso a parte, ma fondamentale per le finiture, è quello del colore. Spesso il committente/progettista si trova a dover scegliere tra i limiti delle cartelle colori e i relativi prodotti.
COLORMAP, il sistema automatico di dispensazione del colore, abbinato al software di colorimetria strumentale, libera da ogni vincolo che non sia quello della durabilità, integrando prodotti e metodologie compatibili tra loro.
Con il progetto “Oltre la protezione" MAPEI offre al problema della manutenzione delle facciate la risposta più sicura perché entrando nel campo delle finiture, e ancor più in quello del colore, chiude al meglio cicli operativi omogenei per efficacia, durata e bellezza.
[post_title] => Le soluzioni Mapei per le finiture superficiali colorate
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[post_content] => Fondata nel 1937 a Milano, Mapei è uno tra i maggiori produttori mondiali di prodotti chimici per l’edilizia ed ha contribuito alla realizzazione delle più importanti opere architettoniche e infrastrutturali a livello globale.
Con 96 consociate distribuite in 57 Paesi e 93 stabilimenti produttivi operanti in 36 nazioni, il Gruppo occupa oltre 12.500 dipendenti in tutto il mondo. Nell’anno 2023 il Gruppo Mapei ha registrato un fatturato consolidato di 4,2 miliardi di euro. Alla base del successo dell’azienda: la specializzazione, l’internazionalizzazione, la ricerca e sviluppo e la sostenibilità.
[ez-toc]
La produzione Mapei si riassume in questi dati: 4,2 miliardi di euro è il fatturato del 2023; 12.500 sono i dipendenti del Gruppo.
Mapei ha costruito la sua strategia su tre linee guida: specializzazione, ricerca e sviluppo e internazionalizzazione.
L'offerta riguarda una vasta gamma di prodotti specifici, tecnologicamente avanzati, che cercano di soddisfare la maggior parte delle esigenze dei propri clienti nel settore dell’edilizia.
L'attenzione di Mapei verso ricerca e sviluppo
Mapei investe ogni anno circa il 5% del fatturato e destina circa il 12% dei propri addetti alla ricerca.
Oltre agli 81 laboratori di controllo qualità, Mapei dispone di 31 laboratori centrali: Milano, Villadossola, Ponte di Piave, Fiorano Modenese, Sassuolo, San Cesaro sul Panaro (Italia), Laval (Canada), Deerfield Beach (2), Garland, Eagan e Dalton (Stati Uniti), Zimapan (Messico), Buenos Aires (Argentina), Sagstua (Norvegia), Wiesbaden e Augustdorf (Germania), Feldbach e Langenwang (Austria), Sorens (Svizzera), Trzebinia (Polonia), Saint-Alban (Francia), Dubai (Emirati arabi) e Baroda (India), Singapore (Singapore), Rawang Nilai (Malesia), Guangzhou Canton (Cina), CheoAn (Corea), Wacol (Australia), Medellin (Colombia), Barcellona (Spagna).
[caption id="attachment_642167" align="aligncenter" width="800"] Ricerca e sviluppo costanti, il segreto della qualità Mapei[/caption]
Internazionalizzazione
A partire dagli anni ‘60 Mapei ha iniziato la sua strategia di internazionalizzazione per avere una maggiore vicinanza alle esigenze locali e riduzione al minimo dei costi di trasporto.
Al fine di assicurare correttezza e trasparenza e promuovere comportamenti conformi anche alle aspettative di ecosostenibilità di tutti i componenti della propria organizzazione, Mapei ha formulato il Codice Etico del Gruppo che comprende anche un apposito sistema di gestione della responsabilità amministrativa e sociale, valido in tutto il mondo e ai sensi del DLgs n.231/2001 italiano.
Attualmente il Gruppo industriale Mapei è composto da 87 consociate, con 81 stabilimenti produttivi operanti in 35 paesi nei cinque continenti.
Inoltre Mapei ha sviluppato una capillare rete tecnico-commerciale in tutti i più importanti paesi del mondo e mette a disposizione un valido servizio di assistenza tecnica e consulenza sui cantieri, particolarmente apprezzato dai progettisti e dai professionisti della posa.
Mapei e la sostenibilità
Mapei lavora costantemente per offrire le soluzioni migliori e più innovative, atte alla progettazione e alla costruzione ecosostenibili.
Tutto ciò avviene grazie alla forte responsabilità e alla capacità di fare scelte concrete dedicate a progettisti, imprese, applicatori e committenti, permettendo loro di impiegare prodotti sicuri, affidabili, duraturi nel tempo e a basso impatto sull'ambiente.
Ecco che la salvaguardia dell'ambiente e della salute acquisiscono un ruolo centrale e, grazie a un'azione costante di ricerca e sviluppo, concorrono assieme alla realizzazione di architetture di qualità e durevoli basate sull'impiego di prodotti formulati con materie prime innovative, riciclate e ultraleggere.
I prodotti Mapei sono sviluppati per ridurre il consumo energetico e presentano bassissime emissioni di composti organici volatili; non manca lo sviluppo di prodotti le cui prestazioni meccaniche risultano essere sempre più ottimizzate per permettere un più lungo ciclo di vita dei manufatti, riducendo rifiuti e consumo di materiali e di energia per la ricostruzione.
[caption id="attachment_570076" align="aligncenter" width="800"] Il gruppo aziendale[/caption]
Dal 2012 Mapei è riuscita a compensare più di 50.000 tonnellate di CO2 associate alla produzione italiana di Keraflex Maxi S1 Zero, primo e unico adesivo per ceramica a effetto climalterante totalmente compensato, acquistando crediti ambientali certificati, mentre nel 2017 sono stati acquistati crediti per un progetto di riforestazione in un'area disboscata e degradata dell'Uruguay.
Premio per lo sviluppo sostenibile 2019
Mapei ha ricevuto il Premio Economia Circolare, nell'ambito del Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2019, grazie al contenuto innovativo di RE-CON ZERO EVO, l’additivo ideato per il recupero integrale dei resi di calcestruzzo in autobetoniera.
Il premio è stato consegnato giovedì 7 novembre, nel corso di una cerimonia che ha visto, inoltre, l'assegnazione del Primo Premio Green City e del Primo Premio Energie Rinnovabili.
Questo premio ha lo scopo di promuovere e far conoscere le buone pratiche e le tecnologie di successo legate al mondo della green economy italiana e RE-CON ZERO EVO ben si presta come esempio affine ai principi dell'economia circolare in quanto contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica e di materie prime estratte e lavorate, aspetto fondamentale che genera una conseguente diminuzione delle energie e della CO2.
RE-CON ZERO EVO nasce da una speciale formula che permette di recuperare in autobetoniera il calcestruzzo reso trasformandolo in aggregato che può essere utilizzato, in parziale sostituzione dell’aggregato naturale, nel confezionamento di calcestruzzi ordinari o, integralmente, come materiale per la realizzazione di rilevati o sottofondi.
La produzione Mapei
La produzione Mapei è composta da queste linee:
Adesivi per pavimenti e rivestimenti in ceramica e pietre naturali
Riempitivi per fughe e sigillanti elastici
Adesivi per pavimenti e rivestimenti resilienti e tessili
Prodotti per la preparazione di tutti i supporti in edilizia
Additivi per malte e calcestruzzi
Finiture murali e protettive per esterni
Pavimentazioni cementizie e in resina
Prodotti per la posa, la finitura e la manutenzione del parquet
Prodotti per costruzioni in sotterraneo
Leganti idraulici speciali
Malte preconfezionate e prodotti speciali per il recupero delle strutture in calcestruzzo
Malte e leganti per il recupero degli edifici in muratura
Acceleranti per spritz-beton
Impermeabilizzanti e protettivi contro l’umidità
Sistemi per l’isolamento acustico
Sistemi per l’isolamento termico a cappotto
Additivi di macinazione
Prodotti per l’industria navale
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Info dalle aziende - Il restauro del Campanile dei Monaci in Sant’Ambrogio - INFOBUILD