Il parlamento europeo si mette in regola

MAPEI

Il palazzo Berlaymont è una costruzione dalle proporzioni imponenti e dalla linea moderna e originale grazie alla sua forma a croce irregolare con un ‘perno centrale’. Edificato a Bruxelles negli anni 60 per ospitare la sede della Commissione Europea (per la precisione il cantiere durò dal 1963 al 1967 quando l’edificio fu inaugurato ufficialmente), era stato voluto dal governo belga che preferiva che un organismo così importante per l’Unione Europea fosse situato non lontano dal centro della città. Fu acquisito così un parco di due ettari situato all’estremità di rue de la Loi.
Il sito ospitava precedentemente le religiose dell’Ordine di Sant’Agostino, proprietarie del convento delle Dames du Berlaymont, da cui il nome che l’edificio porta ancora oggi.
Su questo terreno venne costruito il palazzo Berlaymont, ideato dall’architetto De Vestel in collaborazione con gli architetti Jean Gilson e Jean et André Polak che presentarono un progetto architettonicamente ardito costituito da un nucleo centrale da cui si dipartono quattro ali di diverse misure.
La costruzione si sviluppa su oltre 240mila metri quadrati, distribuiti su 16 livelli, ed è caratterizzata da un’architettura considerata rivoluzionaria per l’epoca e che costituì una vera e propria prodezza tecnica: infatti l’intera struttura è sospesa per mezzo di tiranti d’acciaio a delle travi precompresse che poggiano sul perno centrale in cemento armato.
Ai tempi della sua costruzione l’edificio era destinato ad accogliere 3mila funzionari europei e, oltre agli uffici, erano disponibili alcune sale per riunioni e per conferenze, un bar, un ristorante, studi televisivi, negozi, magazzini e un parcheggio in grado di ospitare oltre mille auto.
Inoltre, nelle immediate vicinanze era stata realizzata una serie di infrastrutture per facilitare gli spostamenti dei funzionari europei che, attraverso una rete di collegamenti sotterranei, potevano accedere ai tunnel stradali, alla metropolitana e alla stazione ferroviaria.
Il grande palazzo stava intanto diventando per dimensione, forma e specificità il simbolo dell’Europa a Bruxelles.
I primi addetti si installarono nell’edificio nel 1967 e vi restarono fino al 1991.
Con il trascorrere del tempo, infatti, l’edificio e le sue strutture cominciarono progressivamente a invecchiare e finirono per non essere più adeguate ai nuovi standard qualitativi; inoltre, agli inizi degli anni 90, in considerazione delle ingenti quantità di amianto presenti nella struttura metallica, sorse anche l’esigenza di bonificare tutto l’edificio.
Nel frattempo a seguito dell’allargamento della Comunità, passata dapprima da sei a nove membri, poi a dodici e infine a quindici nel 1995, i servizi erano aumentati.
Già nel 1991 il Berlaymont ospitava soltanto una parte dei lavori della Commissione, i Commissari, i loro Gabinetti e i servizi più strettamente legati a essi, mentre le altre funzioni erano già state spostate negli edifici vicini.
Di conseguenza venne presa la decisione di mettere in cantiere la ristrutturazione completa di palazzo Berlaymont.
La Commissione Europea lasciò il Berlaymont alla fine del 1991 per permettere di procedere agli interventi necessari.

Come per molti edifici costruiti negli anni 60, nelle strutture del Berlaymont si fece ricorso all’amianto, una sostanza minerale fibrosa inalterabile al fuoco, allora all’avanguardia come valida protezione contro gli incendi. Perciò ingenti quantità di amianto erano state “floccate” – ovvero proiettate – sulla struttura metallica per proteggerla dal fuoco.
Gli effetti cancerogeni delle polveri di amianto respirate in grandi quantità sono stati scoperti e resi noti solamente negli anni 70 e il floccaggio dell’amianto sulle strutture metalliche fu vietato in Belgio agli inizi del 1980.
L’utilizzo di questo materiale non avrebbe presentato nessun pericolo fino a quando l’amianto contenuto fosse rimasto inglobato all’interno del materiale di costruzione. Tuttavia lo sprigionamento della polvere di amianto avrebbe potuto verificarsi sia per cause accidentali, in caso di un incendio per esempio, sia in occasione di lavori o di trasformazioni di parti dell’edificio, diventando molto pericoloso.
Quasi 30 anni dopo la sua costruzione, l’edificio non rispondeva più alle esigenze gestionali della Commissione Europea e la sua ristrutturazione era diventata indispensabile, ma sarebbe stato impossibile intervenire senza procedere prima alla rimozione dell’amianto usato.
Intervento che si sarebbe comunque reso necessario anche se fosse stato deciso di demolire la costruzione.
Ipotesi scartata perché una demolizione simile avrebbe fatto scomparire dal paesaggio urbano della capitale belga un edificio divenuto il simbolo dell’Europa.
Fu quindi deciso di conservare il Berlaymont nella sua struttura simbolica e di suddividere l’intervento conservativo in due fasi: bonifica dall’amianto prima e ristrutturazione poi.

La bonifica dall’amianto, iniziata nel 1995, costituì un intervento particolarmente importante in tutta Europa, sia per la vasta superficie dell’edificio su cui intervenire (oltre 200mila metri quadrati), sia per la quantità di amianto da eliminare, che era stata valutata all’inizio dei lavori in almeno 1.300 tonnellate di amianto floccato.
Sulle armature metalliche, l’asbesto era floccato in uno spessore variabile in modo da proteggere la struttura dal collassamento in caso di incendio.
In questa fase, in quattro dei 16 piani (per una superficie complessiva di 66mila metri quadrati) è stato effettuato l’intervento di bonifica dall’amianto sui pavimenti utilizzando i prodotti Mapei.
È stato applicato preventivamente l’appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa PRIMER G*, così da fissare le diverse polveri e i residui di amianto che si trovavano sui supporti; dopo questa operazione, è stata applicata in uno spessore di 25-30 mm la lisciatura autolivellante ULTRAPLAN MAXI* con lo scopo di ripristinare una planarità perfetta del supporto. Successivamente è stata applicata la vernice epossidica MAPECOAT I24 SQ* (un prodotto con elevata resistenza al fuoco appositamente messo a punto per questo intervento).
Tutti i prodotti utilizzati in questa fase sono stati precedentemente sottoposti a severi test in laboratori controllati poiché dovevano rispondere ai criteri di resistenza all’usura e al fuoco.
Successivamente su tutte le superfici dei quattro piani in cui è stato eseguito il risanamento, è stato installato un pavimento sopraelevato.
In altre zone (hall, percorso interno, ascensori, uffici, cucine, parcheggi) si è proceduto alla posa di rivestimenti tradizionali.

Hall
Per la posa delle lastre in pietra naturale inglese Yorkstone (formato 60x60x4 cm) sui pavimenti delle hall (superficie totale di 4.800 metri quadrati) è stato usato GRANIRAPID*, un adesivo cementizio bicomponente indicato per la posa di materiale lapideo moderatamente instabile all’umidità, come richiesto in questo caso, e particolarmente idoneo per l’incollaggio di pavimenti sottoposti a traffico pesante.

Percorso interno
Per pavimentare il percorso interno (superficie totale di 1.800 metri quadrati) che costituisce il passaggio tra il ristorante e la reception e che gira intorno alla sala dove si riunisce la Commissione, sono state scelte piastrelle in grès porcellanato color giallo (formato 60×60 cm) posate con l’adesivo ADESILEX P4*.
Un prodotto raccomandato non solo per la presa rapida, ma ideale per posare grandi formati senza dover ricorrere alla doppia spalmatura.

Ascensori
Nel progetto di ristrutturazione dell’edificio sono stati previsti 47 ascensori e 12 scale mobili, molti di più rispetto al progetto precedente. Sul pavimento degli ascensori (superficie totale 650 metri quadrati) sono state posate delle lastre in granito (formato 30×30 cm) con l’adesivo KERAFLEX*.
Sulle pareti (superficie totale 809 metri quadrati) sono state preferite piastrelle in grès porcellanato (formato 60×120 cm) posate con l’adesivo KERABOND* impastato con il lattice ISOLASTIC* in sostituzione dell’acqua così da migliorarne le prestazioni e la deformabilità.
La scelta di un adesivo molto flessibile è stata necessaria a causa del movimento continuo compiuto dall’ascensore.
Gli sbarchi in uscita dagli ascensori (superficie totale 4.376 metri quadrati) sono stati pavimentati sempre con piastrelle in grès porcellanato (formato 30×30 cm) posate con KERAFLEX*.

Cucine
Il ristorante self service è in grado di servire 2.700 pasti al giorno suddivisi su tre turni di 900 pasti ciascuno.
Alle cucine (superficie totale 3.500 metri quadrati), disposte su diversi piani e adeguate a un ritmo sostenuto come questo, era necessario garantire l’impermeabilizzazione completa dei muri e dei pavimenti. L’intervento è stato preceduto da un’accurata pulizia delle superfici in gesso, su cui è stato poi applicato l’appretto PRIMER G*.
Successivamente per assicurare l’impermeabilizzazione delle superfici prima della posa dei rivestimenti è stata utilizzata la membrana liquida MAPEGUM WPS* e il nastro di tessuto poliestere MAPEBAND*.
Per finire, sui pavimenti e sulle pareti sono state posate le piastrelle in grès porcellanato (formato 28,5×28,5 cm) con KERAFLEX*, mentre per le fughe è stato scelto KERAPOXY*, malta epossidica bicomponente antiacida.

Zona uffici
La zona riservata agli uffici offre ora un comfort climatico e visivo particolarmente studiato per rispondere a criteri e standard qualitativi all’avanguardia.
Sui pavimenti degli uffici sono stati installati pavimenti sopraelevati rivestiti con quadrotte tessili (formato 60×60 cm) con un rovescio bituminoso.
Per posarle (superficie totale di 40mila metri quadrati) è stato utilizzato ULTRABOND ECO FIX*, un adesivo a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC) e proprio per questo ideale per l’incollaggio in ambienti chiusi.

Zona parcheggi
I parcheggi in superficie sono stati soppressi a eccezione delle zone d’attesa VIP.
Gli oltre mille posti auto sono stati così distribuiti sui 4 piani sotterranei (superficie totale 40mila metri quadrati). A un primo sopralluogo il supporto in calcestruzzo appariva degradato.
L’intervento, eseguito inizialmente con altri prodotti, ha dato un risultato poco soddisfacente e visto che era indispensabile ottenere una planarità perfetta, i tecnici Mapei hanno proposto l’utilizzo della malta autolivellante ULTRATOP*, particolarmente consigliata per realizzare pavimenti ad alto traffico pedonale e veicolare.
Dopo una prova i progettisti e i committenti, più che soddisfatti del risultato finale, hanno deciso all’unanimità di optare per questo prodotto.
L’operazione ha previsto un trattamento meccanico di pallinatura del supporto, seguito poi dall’aspirazione della polvere.
Si è poi proceduto con l’applicazione di due mani di appretto PRIMER G*.
L’impasto di ULTRATOP* di colore rosso è stato steso meccanicamente con una pompa in uno spessore di 7/8 mm. Inoltre, per garantire una protezione ulteriore contro le tracce di olio e di pneumatici causate del passaggio continuo di auto sulla superficie realizzata con ULTRATOP*, è stata applicata la resina epossidica bicomponente permeabile al vapore MAPEFLOOR I 500W*.
I lavori intrapresi hanno così restituito al Berlaymont, dal 1967 simbolo dell’Europa a Bruxelles, comfort, sicurezza per le persone e rispetto per l’ambiente, risultati conseguiti grazie sia alle tecniche sia ai materiali scelti per l’intervento.

Scheda tecnica
Palazzo Berlaymont sede della Commissione Europea, Bruxelles (Belgio)
Anno di costruzione: 1963-67
Anno di intervento: inizio lavori nel 2000, termine a fine 2004
Committente: Régie des Batiments, Bruxelles
Direzione lavori: Bouygues (Bruxelles); Strabag (Anvers- Belgio)
Imprese di posa: per le piastrelle:De Tegelal (Wolvertem-Belgio); Tegelhuis Van Canegem (Aalst-Belgio); Carisel (Braine l’Alleud-Belgio); per i rivestimenti lapidei: Marbrerie Allard (Bruxelles); per le quadrotte tessili: CBRS (Bruxelles); Rinaldi (Flemalle/Liège-Belgio)
Impresa per la bonifica dall’amianto: Emb Miot (Bruxelles)
Coordinamento Mapei: Aristide Mariotti di Mapei Benelux e Pasquale Zaffaroni di Mapei Italia
Coordinamento testo e foto Aristide Mariotti, Mapei Benelux
Foto di: Le Photographie CL.Volponi – Bruxelles e Vito Pedretti (Mapei SpA)

Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per edilizia”, “Prodotti per pavimenti e rivestimenti resilienti, tessili e legno” e “Prodotti per ceramica e materiali lapidei”.
Le relative schede tecniche sono contenute nel CD “Mapei Global Infonet” e nel sito internet www.mapei.com
Gli adesivi e le fugature rispondono alle norme EN12004 ed EN13888.

Per la bonifica dall’amianto
Primer G: appretto a base di resine sintetiche in dispersione acquosa a bassissimo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC).
Mapecoat I24 SQ: vernice epossidica con elevata resistenza al fuoco.
Questo prodotto è stato messo a punto appositamente per questo intervento.
Ultraplan Maxi: lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm per mano.

Per la posa dei rivestimenti in ceramica
Adesilex P4 (C2F): adesivo cementizio ad alte prestazioni, autobagnante, a presa rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Granirapid (C2F): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, a presa ed idratazione rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Isolastic: lattice elasticizzante da miscelare con Kerabond, Kerafloor e Adesilex P10.
Kerabond (C1), mescolato con Isolastic diventa C2) adesivo cementizio per piastrelle ceramiche.
Keraflex (C2TE): adesivo cementizio ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
Kerapoxy (RG): malta epossidica bicomponente antiacida, disponibile in 26 colori, per fughe di almeno 3 mm. Utilizzabile anche come adesivo.

Per l’impermeabilizzazione
Mapeband: nastro di tessuto poliestere gommato per la sigillatura e impermeabilizzazione elastica di giunti di dilatazione all’interno e all’esterno.
Mapegum WPS: membrana liquida elastica a rapido asciugamento per impermeabilizzazioni all’interno.
Per la posa dei pavimenti tessili:
Ultrabond Eco Fix: adesivo in dispersione acquosa ad appiccicosità permanente per pavimenti in quadrotte autoposanti a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC).
Permette di staccare e riattaccare le quadrotte più volte.

Per la realizzazione dei pavimenti cementizi
Mapefloor I 500 W: formulato epossidico bicomponente idrodisperso multiuso e permeabile al vapore per pavimentazioni industriali di colore neutro.
Ultratop: malta autolivellante a base di speciali leganti idraulici, a indurimento ultrarapido per realizzare pavimentazioni resistenti all’abrasione in uno spessore compreso tra 5 a 40 mm.

Per ulteriori informazioni
www.mapei.com

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  • Sistemi per il rinforzo strutturale
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