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[post_content] => weberpaint gypsum fa parte della gamma di idropitture per interne ideata da Weber (marchio Saint- Gobain), pensata appositamente per andare incontro alle necessità di professionisti e privati.
Tutti i prodotti della nuova linea di idropitture weberpaint di Weber risultano versatili, di facile impiego e con una vasta gamma di colori, ideali anche per chi vuole ottenere risultati di alto livello.
Caratteristiche principali:
weberpaint gypsum è una idropittura specificamente formulata per applicazioni su superfici in gesso. Ideale per interni, questa vernice garantisce una finitura liscia e uniforme, esaltando l'estetica degli ambienti domestici e professionali. Grazie alla sua composizione di alta qualità, weberpaint gypsum offre un'eccellente copertura e durata nel tempo.
Finitura: liscia e opaca
Copertura: elevata copertura con una sola mano
Essiccazione: Rrpida essiccazione, pronto per una seconda mano dopo 2 ore
Resistenza: alta resistenza alle abrasioni e ai graffi
Facile Applicazione: formula facilmente lavorabile, ideale per professionisti e fai-da-te
Compatibilità: perfetta aderenza su superfici in gesso e intonaci
Specifiche Tecniche:
Composizione: resine acriliche in emulsione acquosa
Colore: disponibile in una vasta gamma di colori personalizzabili
Peso Specifico: 1.30 ± 0.05 kg/L
Viscosità: 10,000 - 12,000 mPas
Diluizione: pronta all'uso, diluibile con acqua fino al 10% per la prima mano
Consumo: 8-10 m²/L per mano
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[post_content] => weberpaint defence si distingue come un prodotto innovativo nel panorama delle vernici protettive, offrendo una combinazione senza pari di prestazioni e estetica.
weberpaint defence è formulato per offrire una protezione superiore alle superfici esterne contro gli agenti atmosferici avversi come pioggia, sole e inquinamento atmosferico. La sua resistenza alle muffe e alle alghe contribuisce a mantenere le superfici pulite e protette nel tempo.
Grazie alla sua formulazione avanzata e alla tecnologia di ultima generazione, weberpaint defence garantisce una lunga durata e una resistenza eccezionale all'usura, assicurando che le superfici trattate mantengano la loro bellezza e integrità nel tempo.
Finiture personalizzata e una grandissima facilità di applicazione
Disponibile in una vasta gamma di colori e finiture, weberpaint defence offre la flessibilità necessaria per soddisfare una varietà di esigenze estetiche e funzionali. Dalle finiture opache alle finiture lucide, ogni scelta riflette l'attenzione al dettaglio e il desiderio di eccellenza.
Progettato per semplificare il processo di applicazione, weberpaint defence offre un'esperienza utente senza problemi. La sua consistenza fluida e la facile aderenza consentono una copertura uniforme e un'applicazione senza sforzo, riducendo al minimo il tempo e lo sforzo richiesti per ottenere risultati sorprendenti.
Applicazioni Ideali per l'idropittura weberpaint defence
weberpaint defence è ideale per una vasta gamma di applicazioni, tra cui:
Rivestimenti esterni di edifici residenziali e commerciali
Recinzioni e cancelli
Porte e persiane esterne
Muri di contenimento e pareti divisorie esterne
[post_title] => Idropittura weberpaint defence - l'idropittura che protegge e valorizza le superfici esterne
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[post_content] => Gyproc Wallboard ECO 13 è una lastra in gesso rivestito prodotto da Gyproc, parte del prestigioso gruppo Saint-Gobain, rinomato per la sua eccellenza nel settore dei materiali da costruzione. Questo prodotto rappresenta una scelta ideale per chi cerca soluzioni sostenibili, efficienti e di alta qualità per la realizzazione di pareti, contropareti e soffitti interni. Con un impegno verso la sostenibilità ambientale e la facilità di installazione, Gyproc Wallboard ECO 13 si distingue come un prodotto versatile e innovativo nel panorama edilizio moderno
Le caratteristiche principali della lastra in gesso Gyproc Wallboard ECO 13
Composizioni e struttura
Nucleo in gesso naturale: la lastra è costituita da un nucleo in gesso naturale, materiale conosciuto per le sue proprietà isolanti e di resistenza. Questo conferisce al prodotto una solidità e una durabilità che lo rendono adatto a diverse applicazioni edilizie.
Rivestimento in carta speciale: entrambi i lati del pannello sono rivestiti con carta speciale, garantendo durabilità e una finitura uniforme. La carta speciale aiuta a prevenire danni superficiali e facilita la preparazione per la finitura finale.
Dimensioni
Spessore standard di 13 mm: con uno spessore di 13 mm, Gyproc Wallboard ECO 13 offre un equilibrio perfetto tra resistenza e facilità d'uso. Questo spessore è ideale per la maggior parte delle applicazioni interne, fornendo robustezza senza aggiungere peso eccessivo.
Ecosostenibilità
Materiali riciclati: la lastra in gesso è prodotta utilizzando materiali riciclati, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e all'uso sostenibile delle risorse. Questo aspetto è fondamentale in un'epoca in cui la sostenibilità ambientale è una priorità per molte aziende e consumatori.
Processi produttivi a basso impatto ambientale: la produzione del Gyproc Wallboard ECO 13 rispetta rigorosi standard ecologici, minimizzando l'impatto ambientale. L'impegno di Gyproc per l'ecosostenibilità si riflette in ogni fase del processo produttivo, dall'approvvigionamento delle materie prime al prodotto finito.
Applicazione e montaggio della lastra in gesso
Progetti residenziali e commerciali: ideale per la creazione di pareti divisorie interne in una vasta gamma di edifici, dalle case agli uffici. La versatilità del prodotto lo rende adatto per nuove costruzioni così come per progetti di ristrutturazione, offrendo soluzioni flessibili per ogni esigenza progettuale.
Installazioni a Soffitto: Perfetto per la realizzazione di controsoffitti che richiedono leggerezza e resistenza. Il Gyproc Wallboard ECO 13 garantisce una finitura liscia e uniforme, ideale per soffitti decorativi e funzionali.
Isolamento Migliorato: Utilizzato per migliorare l'isolamento termico e acustico delle pareti esistenti, rendendo gli ambienti più confortevoli e silenziosi. Le contropareti realizzate con questo prodotto possono aumentare l'efficienza energetica degli edifici e migliorare la qualità della vita degli occupanti.
Supporti in Metallo o Legno: La lastra viene montata su strutture di supporto realizzate in metallo o legno, garantendo stabilità e sicurezza. La scelta del tipo di supporto dipende dalle specifiche esigenze del progetto, ma in entrambi i casi, Gyproc Wallboard ECO 13 offre una performance eccellente.
Viti per Cartongesso: Le lastre vengono fissate alla struttura con viti specifiche, assicurando un montaggio solido e duraturo. L'utilizzo di viti appropriate è essenziale per garantire la sicurezza e la stabilità delle installazioni.
Nastro e Stucco: Le giunzioni tra le lastre vengono trattate con nastro e stucco, creando una superficie uniforme e pronta per le finiture finali. Questo processo assicura che le pareti e i soffitti siano privi di imperfezioni e pronti per la decorazione.
[post_title] => Gyproc Wallboard ECO 13 - la lastra in gesso sostenibile per pareti e soffitti interni
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[post_content] => Saint-Gobain ha sviluppato PLANITHERM® INFINITY ORAÉ® per finestre, il primo vetro al mondo a bassa impronta di carbonio.Questo vetro nasce dall'unione del substrato ORAÉ®, prodotto riducendo del 42% le emissioni di CO2 nel processo produttivo, e di PLANITHERM® INFINITY, la gamma di punta Saint-Gobain dedicata al mercato residenziale.
Il substrato ORAÉ® ha un’impronta di carbonio di soli 6,64 kg di CO2 equivalente per metro quadro, risultato raggiunto grazie alla collaborazione tra Saint-Gobain Italia e i suoi fornitori nella filiera del vetro; collaborazione che ha permesso di raggiungere una percentuale di rottame di vetro da riciclo pari al 64% immessa nel forno fusorio.
Tutto ciò ha comportato una riduzione significativa del prelievo di materie prime e del consumo di energia.
Saint-Gobain Italia : per ORAÉ® produzione totalmente sostenibile
L’energia elettrica impiegata nella produzione di ORAÉ® proviene interamente da fonti rinnovabili in virtù del contributo dell’impianto ORC (Organic Rankine Cycle), inaugurato nel 2019.
L'impianto recupera l’energia esausta contenuta nei fumi provenienti dal forno fusorio, mentre per la restante richiesta energetica l'azienda si approvvigiona esclusivamente con energia certificata verde.
ORAÉ® è il primo e unico vetro piano a bassa impronta di carbonio dotato di Certificazione Ambientale di Prodotto per lo spessore di 4mm. Il vetro è conforme a tutti i Protocolli e Standard di Sostenibilità Ambientale (LEED, BREEAM, WELL, CAM).
[post_title] => PLANITHERM® INFINITY ORAÉ®: vetro piano per finestre basso-emissive
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[post_content] => Gyproc Hydro è la lastra speciale di tipo H2 del marchio Gyproc, caratterizzata da un ridotto assorbimento d’acqua e da un’eccellente tenuta in presenza di elevati livelli di umidità.La lastra specialeGyproc Hydro si identifica per il colore verde del rivestimento in cartone sulla faccia a vista e il suo utilizzo è indicato negli ambienti in cui la produzione di umidità è particolarmente frequente, come bagni, cucine e lavanderie, e nelle zone climatiche interessate da tassi di umidità particolarmente elevati.
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[post_content] => Gyproc Evoplus Pasta è lo stucco in pasta pronto all'uso del marchio Gyproc, impiegato per la stuccatura e la finitura delle lastre in gesso rivestito.Gyproc Evoplus Pasta è composto da una miscela di gesso e resine speciali ottimizzata per la fase di finitura.
Caratteristiche prestazionali
Pronto all’uso
Livello di finitura: Q2, Q3, Q4
Ottima scorrevolezza
Facile e veloce da utilizzare, consente di realizzare finiture eccellenti
Applicazione a mano o airless
Facilmente carteggiabile
Colore bianco antico, crea una superficie ideale per la fase decorativa
Scarica la scheda tecnica di Gyproc Evoplus Pasta
[post_title] => Gyproc Evoplus Pasta: stucco in pasta pronto all'uso
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[post_content] => Gyproc Habito® Forte Hydro è la lastra in gesso rivestito di tipo speciale del marchio Gyproc, caratterizzata da un'incrementata densità del nucleo e da gesso additivato con un quantitativo elevato di fibre di vetro.Questa lastra di tipo H1 si distingue per l'elevato grado di durezza superficiale, di resistenza meccanica e di portata ai carichi e contribuisce ad incrementare la resistenza al fuoco e le prestazioni di fonoisolamento nei sistemi in cui è installata.
Grazie alla speciale carta dalla colorazione particolarmente bianca della faccia a vista garantisce un'ottima resa estetica dei sistemi e agevola le operazioni di finitura delle lastre.
Gyproc Habito® Forte Hydro è adatta anche per impieghi in ambienti caratterizzati da elevati livelli di umidità in quanto presenta un ridottissimo assorbimento d’acqua.
Gyproc Habito® Forte Hydro: caratteristiche e sostenibilità
Caratteristiche prestazionali:
Elevata portata ai carichi
Elevato isolamento acustico
Isolamento termico
Ambienti umidi
Elevata durezza superficiale
Soluzione antisismica
Resistenza al fuoco
Elevata finitura estetica
Resistenza all'effrazione
Gyproc Habito® Forte Hydro è una lastra sostenibile, prodotta in Italia con materiali naturali e caratterizzata dall'assenza di VOC, formaldeide e altre sostanze dannose per la salute e conforme ai requisiti CAM imposti dal D.M. 11 Ottobre 2017.
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[post_content] => Gyproc EvoPlus è la gamma completa di stucchi per giunti del marchio Gyproc, disponibile nei tre diversi formati in polvere da 30, 60 e 120, e nel formato in pasta.
Queste soluzioni assicurano ad ogni applicatore una scorrevolezza ancora superiore e una lavorabilità migliorata, per un’applicazione ottimale.
Vantaggi offerti dagli stucchi Gyproc EvoPlus:
maggiore lavorabilità
elevata velocità di riempimento
finitura eccellente
packaging ergonomico
Livelli di qualità superficiale degli stucchi Gyproc EvoPlus
La gamma include soluzioni con livello di qualità superficiale Q1, Q2, Q3 e Q4. Qual è la differenza tra i diversi livelli di qualità?
Il livello di qualità Q1 è indicato per superfici che non devono soddisfare richieste di finiture decorative; la qualità Q2 è lo standard per ottenere la planarità tra la superficie del giunto e quella della lastra, in modo da fornire una continuità tra le due superfici; il livello di qualità superficiale Q3 è indicato per ottenere una qualità del giunto superiore; infine, la qualità Q4 è lo standard qualitativo più elevato e prevede la copertura totale della lastra.
La linea Gyproc EvoPlus è disponibile nei diversi formati in polvere da:
30
60
120
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Scarica la brochure degli stucchi Gyproc
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[post_content] => Bituver Ecopriver BS è il primer del marchio Isover a base bitume e solventi organici selezionati da utilizzare come mano di fondo su strutture cementizie di viadotti, ponti, muri di fondazione, coperture di edifici civili e industriali.
Questa soluzione può essere impiegata anche come primer fissativo consolidante per superfici in cemento, legno e metallo e nella preparazione di superfici metalliche o di legno.
Vantaggi:
Blocca la polverosità e la porosità del calcestruzzo.
Rapida essiccazione del film.
Facilita la stesura di membrane bitume-polimero.
Ottima adesione e penetrazione su tutte le superfici cementizie asciutte.
Non cola alle alte temperature e non infragilisce alle basse.
Assenza di sostanze oleose superficiali residue.
Scarica la scheda tecnica di Bituver Ecopriver BS
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[post_content] => Bituver Total-Tex sono membrane impermeabilizzanti del marchio Isover particolarmente indicate per la posa a freddo e realizzate con mescola elastoplastomerica APAO a base di resine metalloceniche.Queste soluzioni impermeabilizzanti sono disponibili nella versione:
liscia, con entrambe le facce della membrana realizzate con finitura TEX, per una perfetta adesione del collante al supporto e la possibilità di verniciare immediatamente la membrana se utilizzata a vista.
Mineral, con finitura superiore caratterizzata da scaglie di ardesia.
Tutte le versioni sono certificate per impiego mono strato e dotate di doppia armatura in tessuto non tessuto in poliestere e velo vetro rinforzato per conferire elevate caratteristiche meccaniche ed eccellente stabilità dimensionale.
Scarica la scheda tecnica di Bituver Total-Tex
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[post_content] => Bituver Monoplus sono membrane impermeabilizzanti del marchio Isover realizzate con mescola elastoplastomerica APAO a base di resine metalloceniche.
Queste membrane sono caratterizzate da un'armatura in tessuto non tessuto di poliestere ad altissima grammatura con filo continuo rinforzato in fibra di vetro. Inoltre, sono disponibili nelle versioni da 4 mm sia mineral che lisce, certificate per impiego monostrato, e nella versione California con ardesia bianca riflettente* SRI medium wind 55 – Solar Reflectance 0,48.
Le membrane impermeabilizzanti Bituver Monoplus possono essere utilizzate su coperture di qualsiasi tipo e sono idonee come sottostrati, strati a finire, monostrati e per l'impermeabilizzazione di strutture interrate, muri controterra e fondazioni.
Scarica la scheda tecnica di Bituver Monoplus
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[post_content] => I feltri Isover IBR N 4+ sono prodotti dal marchio Isover costituiti da lana di vetro italiana 4+ realizzata con legante brevettato a base di materie prime rinnovabili, offrendo un contributo positivo alla qualità dell’aria interna.
I feltri Isover IBR N 4+ sono disponibili in due versioni: rivestiti con carta kraft bitumata su una faccia o senza rivestimento.
Caratteristiche:
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[post_content] => I pannelli isolanti Isover SUPERBAC Roofine® G3 sono prodotti dal marchio Isover, realizzati in lana di vetro G3 ad altissima densità e impiegati per coperture piane e a falda.
Questa soluzione idrorepellente è trattata con resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali e con almeno l'80% di vetro riciclato; inoltre, le fibre Roofine® conferiscono un’elevata resistenza meccanica.
I pannelli Isover SUPERBAC Roofine® G3 sono rivestiti con uno strato di bitume, armato con un velo di vetro e con un film di polipropilene.
Caratteristiche:
Classe di reazione al fuoco: Euroclasse F
Conducibilità termica λD: 0,037
Meccanica - Resistenza alla compressione con deformazione del 10%: 50
Resistenza alla diffusione del vapore acqueo μ: 20
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[post_content] => Isover X60 VN G3 è il pannello isolante autoportante in lana di vetro G3 del marchio Isover , impiegato per l'isolamento termoacustico di facciate ventilate.Si tratta di una soluzione idrorepellente, trattata con resina termo indurente a base di componenti organici e vegetali e con almeno l'80% di vetro riciclato, rivestita su una faccia con un velo di vetro nero che aiuta lo smaltimento
di eventuali gocce d’infiltrazione d’acqua e neutralizza il colore di eventuali paramenti esterni traslucidi.
Il pannello Isover X60 VN G3 è conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) secondo quanto indicato nel D.M. 11 ottobre 2017, art. 2.4.2.9.
Vantaggi offerti:
Isolamento termico e acustico in un solo prodotto
Reazione al fuoco Euroclasse A1
Traspirabilità (μ=1)
Idrorepellenza
Ecosostenibilità
Valore di conducibilità termica λ pari a 0,032 W(m K)
Stabilità dimensionale, tenuta meccanica e durata nel tempo
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[post_content] => Isover AcustiPAR 4+ è il pannello isolante in lana di vetro del marchio Isover impiegato per l'isolamento termoacustico di pareti in gesso rivestito e di contropareti di pareti in laterizio.
Si tratta di una soluzione idrorepellente, priva di rivestimento e caratterizzata dal 95% di materie prime e riciclate. Inoltre, si contraddistingue per l'esclusivo legante brevettato di origine naturale, che garantisce la massima qualità dell’aria interna.
Vantaggi offerti:
Ottimo isolamento acustico
Protezione dal fuoco
Resistenza alla diffusione del vapore acqueo
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[post_content] => webersan evoluzione 220 è l'intonaco deumidificante bianco del marchio Weber, utilizzato per il risanamento della muratura umida, sia interna che esterna, e ottimizzato per l'applicazione a macchina intonacatrice 380V e 220V per una facile e rapida esecuzione.Si tratta di un intonaco macroporoso alleggerito e fibrato, certificato secondo la UNI EN 998-1 tipo R e impiegato per la deumidificazione di murature saline di qualsiasi natura e spessore, degradate dal fenomeno di umidità di risalita capillare.
L’applicazione a macchina intonacatrice permette una facile e rapida esecuzione del sistema a 2 mani:
rinzaffo con funzione antisale
intonaco traspirante.
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[post_content] => webercolor premium è lo stucco cementizio colorato del marchio Weber, ideale per fughe fino a 15 mm, caratterizzato da elevate prestazioni e idrorepellenza e resistente a batteri, muffe e funghi.L'aggiunta di questo additivo all'interno di intonaci, malte e calcestruzzi permette di bloccare la penetrazione di acqua nei materiali e di proteggerli dagli effetti dell'umidità.
webercolor premium è adatto a qualsiasi tipologia di ceramica, marmi, mosaico vetroso e ceramico, materiali compositi artificiali e in particolare per la sigillatura di:
qualsiasi pavimentazione in ambiente residenziale, industriale e commerciale soggetta anche a traffico intenso
piscine e ambienti umidi soggetti ad elevato utilizzo
pavimentazioni radianti
terrazze e rivestimenti in facciata
Tecnologia PROTECT3 e PURE CLEAN
webercolor premium è caratterizzato da tecnologia PROTECT3, speciale formulazione con
additivi a base di ioni d’argento incorporati, che svolge la funzione di barriera antibatterica e impedisce la proliferazione di batteri, funghi e microrganismi.
Inoltre, grazie alla tecnologia PURE CLEAN, basata sulla combinazione di additivi idrorepellenti e impermeabilizzanti, garantisce un'elevata resistenza alle macchie.
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[post_content] => webercem RS350 è il rasante cementizio del marchio Weber a finitura civile fine traspirante, disponibile nei colori bianco o grigio e adatto sia per applicazioni esterne che interne.webercem RS350 è caratterizzato da ottima lavorabilità e facilità di ripresa e viene impiegato per rifinire e livellare irregolarità su intonaci tradizionali o premiscelati, vecchi e nuovi, su edifici ad uso abitativo, terziario, commerciale ed industriale.
Caratteristiche e vantaggi:
Traspirante, applicabile sugli intonaci da risanamento
Grande lavorabilità e facilità di ripresa
Ottima frattazzabilità e gradevole finitura
Applicabile anche a macchina
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[post_content] => webercote calcecover L è la pittura traspirante a calce del marchio Weber adatta per la protezione e decorazione di superfici esterne e interne.
Si tratta di una soluzione colorata in pasta a base di grassello di calce, ad effetto nuvolato o marmorino, ideale per l'applicazione con intonaci da risanamento e per edifici di interesse storico e architettonico grazie ai particolari effetti cromatici tipici delle antiche pitture alla calce.
webercote calcecover L contiene pigmenti ad elevata stabilità (HSP: High Stability Pigments) testati secondo la normativa di riferimento UNI EN ISO 11341.
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[post_content] => webercote AcSilcover R-M-TRAMA è il rivestimento acril-silossanico del marchio Weber indicato per murature esterne e cappotti termici e caratterizzato da facilità applicativa ed elevata pulibilità.Si tratta di una soluzione idrorepellente resistente ad alghe muffe e funghi, disponibile in una vasta gamma di colori stabili alla luce per la protezione e decorazione di superfici esterne ed interne di tutte le tipologie edilizie.
webercote AcSilcover R-M-TRAMA è il frutto di una combinazione di leganti di natura organica e silossanica e garantisce traspirabilità e resistenza agli agenti atmosferici esterni, dimostrando di essere la soluzione ideale nei sistemi di isolamento termico a cappotto. Contiene, inoltre, pigmenti ad elevata stabilità (HSP: High Stability Pigments) testati secondo la normativa di riferimento UNI EN ISO 11341.
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[post_content] => Gyproc Acoustical Plastic è l'intonaco isolante premiscelato a base di gesso, vermiculite, leganti inorganici, resine e additivi specifici.Questa soluzione è formulata da Saint Gobain Gyproc per garantire elevate performance estetiche e funzionali in termini di isolamento acustico.
L'intonaco isolante premiscelato Gyproc Acoustical Plastic garantisce elevate performance acustiche fornendo il giusto tempo di riverberazione ad aule scolastiche e palestre, un'ottima correzione acustica di cinema, teatri, auditorium, chiese e l'abbassamento del livello di rumorosità di tessiture, opifici, ristoranti.
Scarica la scheda tecnica di Gyproc Acoustical Plastic
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[post_content] => Gyproc Duragyp ECO Activ'Air® è la lastra in cartongesso di tipo speciale del marchio Gyproc, caratterizzata da un elevato contenuto di materiale riciclato e da un'incrementata densità del nucleo.Il gesso che compone la lastra è additivato con fibre di vetro e fibre di legno che conferiscono un elevato grado di durezza superficiale e di resistenza meccanica oltre a un ridotto assorbimento di acqua e a un’eccellente tenuta in presenza di elevati livelli di umidità.
Il basso valore di permeabilità al vapore rende Gyproc Duragyp ECO Activ'Air® adatto all’utilizzo in ambiente esterno protetto. La lastra, inoltre, contribuisce ad incrementare la resistenza al fuoco nei sistemi in cui è installata.
Caratteristiche di Gyproc Duragyp ECO Activ'Air®:
composizione con 35% di materiale riciclato certificato, proveniente da scarti di cartongesso
tecnologia Activ’Air® che permette di assorbire e neutralizzare fino al 70% della formaldeide presente nell’aria
certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold (livello massimo) e conformità ai più severi standard in termini di ridottissime emissioni di VOC
superamento dei requisiti minimi imposti dal D.M. 11 ottobre 2017 sui Criteri Ambientali Minimi (CAM)
Scarica le che schede tecniche di Gyproc Duragyp ECO Activ'Air
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[post_content] => Isover Clima34 G3 è il pannello in lana di vetro G3 ad alta densità del marchio Isover, impiegato per l'isolamento termico e acustico dall’esterno di pareti e solai.
Questo pannello idrorepellente viene trattato con resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali ed è privo di rivestimenti.
Saint-Gobain opera con una forte attenzione alla sostenibilità, per questo il pannello Isover Clima34 G3 viene prodotto in Italia impiegando almeno l'80% di vetro riciclato e una resina termoindurente di nuova generazione a base di componenti organici e vegetali.
Questa composizione permette di minimizzare le emissioni di sostanze inquinanti come formaldeide e altri composti organici volatili (VOC) dannosi per la salute.
Vantaggi del pannello in lana di vetro Isover Clima34 G3:
Elevato valore di lambda
Naturale
Traspirante
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Scarica la scheda tecnica di Isover Clima34 G3
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[post_content] => webertherm robusto universal è il sistema di isolamento termicoesterno del marchio Weber che coniuga le prestazioni del cappotto termico con la robustezza e la solidità di una muratura tradizionale.Questo sistema isolante è caratterizzato da un'estrema versatilità dei componenti grazie ai quali è possibile realizzare ogni tipo di finitura e ottenere la massima libertà estetica.
webertherm robusto universal permette di applicare rivestimenti pesanti in pietra o ceramica, tinteggiare con le pitture tradizionali, decorare con rivestimenti a spessore o applicare prodotti minerali o alla calce idraulica naturale.
I rivestimenti scelti possono contribuire ad accentuare la traspirabilità e la reazione al fuoco; inoltre, utilizzando un pannello in lana minerale vengono esaltate le proprietà di isolamento acustico e termico.
Il sistema può essere installato direttamente su cappotti esistenti registrando un notevole risparmio in termini di tempo e di costi di smaltimento.
Componenti del sistema
Pannelli isolanti
Il sistema include un'ampia scelta di pannelli isolanti caratterizzati da spessori che spaziano da 4 a 24 mm, adattandosi a ogni esigenza.
Pannelli di natura sintetica EPS, EPS grafitato:
webertherm F100-F100 TR
webertherm F120
webertherm G70-G100
Pannelli di natura minerale con lana di vetro:
webertherm LV034
webertherm RP20
Pannello ad alte prestazioni termiche con resina fenolica:
webertherm PF022
Pannello di origine naturale con sughero bruno tostato:
webertherm S125
Rete in acciaio zincato
Il sistema è caratterizzato dalla rete metallica webertherm RE1000, zincata a caldo dopo la saldatura e dotata di maglie quadrate di dimensione 19 x 19 mm.
Questa rete sopporta un carico massimo di rottura unitario pari a 500- 550 N/mm2 e possiede una resistenza della saldatura pari al 75% del carico massimo di rottura del filo.
Sistemi di fissaggio
L’ancoraggio è costituito da tasselli differenti in funzione del tipo di supporto:
webertherm TA8 tassello ad avvitamento in polietilene ad alta densità con vite in acciaio galvanizzato;
webertherm TA9 tassello ad avvitamento con testa in poliammide e vite in acciaio galvanizzato.
A completamento webertherm R-S corona separatrice in poliammide 6.6 e il distanziatore a clip in polietilene webertherm R-D/40.
Intonaci speciali
Gli intonaci appositamente sviluppati per il sistema presentano prestazioni superiori e appaiono resistenti ai cicli di gelo-disgelo, caratterizzati da un'elevata adesione al supporto e da flessibilità migliorata.
E' possibile rispondere alle specifiche esigenze scegliendo tra l'intonaco cementizio webertherm into, l'intonaco cementizio a resistenze meccaniche maggiorate webertherm into HP e l'intonaco alla calce idraulica NHL webertherm intocal.
Elementi di finitura
Gli elementi di finitura appartengono alla gamma webercote che include
pitture organiche, silossaniche, ai silicati, elastomeriche e alla calce;
rivestimenti colorati a spessore,
rivestimenti ceramici o in pietra naturale ricostituita
doghe in legno e metallo.
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[post_content] => webertherm x-light 042 è l'intonaco termo-acustico alleggerito del marchio Weber costituito da microsfere di EPS e adatto sia per applicazione all'interno dell'edificio che all'esterno.Questo intonaco è impiegato per l'isolamento termico e acustico di murature presenti in vecchi o nuovi edifici e permette l’eliminazione delle dispersioni causate dalla presenza di ponti termici, assicurando la traspirabilità delle pareti perimetrali.
webertherm x-light 042 rappresenta un'ottima alternativa al tradizionale sistema di isolamento termico a cappotto ed è conforme alla certificazione ETA secondo ETAG 004.
Caratteristiche di webertherm x-light 042:
Eccellente potere isolante (λ = 0,042)
Ottima traspirabilità (μ ≤ 5)
Grande leggerezza e facilità applicativa
Proprietà acustiche
Conforme a ETAG 004
Scarica la scheda tecnica di webertherm x-light 042
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[post_content] => webertec ripara60 è una malta tixotropica del marchio Weber impiegata per ripristinare, riparare e proteggere elementi strutturali in calcestruzzo armato ammalorato.Questa malta appare costituita da leganti cementizi ad alta resistenza, aggregati selezionati, microfibre sintetiche e additivi speciali al fine di garantire un’adesione perfetta al supporto e ai ferri d’armatura.
L'impiego di webertec ripara60 permette di creare un ambiente alcalino dopo la stagionatura atto a proteggere i ferri d’armatura; inoltre la bassa porosità della matrice cementizia funge da schermo dalle aggressioni degli inquinanti atmosferici.
Caratteristiche di webertec ripara60:
Ottima lavorabilità anche per applicazioni sopra testa senza fenomeni di spanciamento, colature, distacco
Caratteristiche meccaniche similari a quelle del calcestruzzo
Ottima adesione al supporto
Anti ritiro per prevenire le cavillature
Buona finitura superficiale se lavorato con frattazzo di spugna in fase plastica
Applicazione meccanizzata per interventi localizzati
Scarica la scheda tecnica di webertec ripara60
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[post_content] => weberdry elasto1 top è la guaina elasto-cementizia monocomponente impermeabilizzante del marchio Weber.Questa guaina impermeabilizzante liquida è utilizzata per l'applicazione sotto piastrella mediante impiego di adesivi.
Nello specifico weberdry elasto1 top è impiegata per l'impermeabilizzazione di balconi, terrazze, box doccia, vasche e piscine, prima della posa di rivestimenti ceramici.
Inoltre, è un rivestimento flessibile che assume la funzione di protezione per intonaci, massetti, superfici in calcestruzzo microfessurati e strutture prefabbricate, nonché del cls dagli effetti dei sali disgelanti, dagli attacchi di gelo-disgelo e dalla carbonatazione.
Caratteristiche di weberdry elasto1 top:
Applicazione a spatola/rullo/pennello
Ottima flessibilità anche alle basse temperature (-20°C)
Resiste a fessurazione oltre 2 mm come i migliori prodotti bicomponenti
Può rimanere a vista
Piastrellabile dopo 24 ore
Resistente alla controspinta
Fibrato, applicabile anche senza rete
Aderisce anche a supporti umidi, non bagnati
Protettivo del calcestruzzo, per aumentarne la durabilità
Scarica la scheda tecnica di weberdry elasto1 top
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[post_content] => weberplan MR81 metal è il massetto ad essiccazione medio-rapida del marchio Weber caratterizzato da un'elevata conducibilità termica.Si tratta di un massetto premiscelato costituito da fibre di metallo ad elevata conducibilità termica, adatto per la realizzazione di:
massetti per la copertura di impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento
massetti per la posa di ceramiche, cotto, marmi e pietre naturali
massetti idonei alla posa di parquet
Caratteristiche di weberplan MR81 metal:
Adatto per impianti di riscaldamento/raffrescamento a pavimento
Fibrorinforzato con fibre metalliche
A ritiro compensato
Finitura compatta
Scarica la scheda tecnica di weberplan MR81 metal
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[post_content] => Weberfloor 4150 è l'autolivellante cementizio del marchio Webera densità costante ideato per applicazioni interne e applicabile con spessori tra 1-30 mm in adesione al supporto per ripristinare o livellare sottofondi.
Grazie a questa soluzione è possibile livellare sottofondi di calcestruzzo, ceramica, sottofondi a base cemento, anidrite e magnesiaci dopo aver utilizzato l’impregnante weberfloor 4716 Primer. Weberfloor 4150 è particolarmente indicato per essere applicato su sistemi di riscaldamento a basso spessore opportunamente sagomati e forati.
Caratteristiche e vantaggi:
Applicabile a macchina
Basso ritiro
Ideale per impianto radiante forato a basso spessore
Rapido
Elevata fluidità
Scarica la scheda tecnica di Weberfloor 4150
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[post_content] => webercol UltraGres 400 è l'adesivo cementizio del marchio Webercaratterizzato da alta deformabilità e da elevata capacità bagnante che garantisce un incollaggio ad alta resistenza.webercol UltraGres 400 è adatto sia per la posa all'interno degli edifici che all'esterno e può essere utilizzato per l'applicazione a parete e a pavimento di ceramiche, gres, mosaico, pietre naturali, marmi stabili e materiali ricomposti.
webercol UltraGres 400 è particolarmente indicato in caso di:
superfici a continuo contatto con acqua
facciata
sovrapposizione
guaine di separazione in polietilene opportunamente sagomate
massetto con impianto radiante
pavimentazioni destinate a traffico intenso
contemporanea posa e sigillatura del mosaico (rivestimento pareti in interno)
Caratteristiche e vantaggi:
Doppia consistenza (tixo o fluida)
Adesioni elevate anche su sottofondi critici
Scivolamento verticale nullo
Scarica la scheda tecnica di webercol UltraGres 400
https://www.youtube.com/watch?v=kygjsGKdSXo&ab_channel=Saint-GobainItalia
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[post_content] => Isover T è la linea di isolanti dall'ottima conducibilità termica, impiegati per l’isolamento dei tetti in legno e grazie ai quali è possibile raggiungere le prestazioni termiche richieste dalla normativa vigente DM | 26/06/2015.
Questi isolanti garantiscono elevate prestazioni di efficienza energetica e sono facilida tagliare e da posare. Tutti i prodotti della gamma sono privi di rivestimenti, costituiti da materie prime naturali e riciclate e da un legante a base di componenti organici e vegetali.
Il loro impiego assicura un eccellente isolamento termico e acustico ed è indicato per l'isolamento di coperture sia civili che industriali.
La gamma di isolanti include tre proposte:
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[post_content] => Isover Insulsafe33 è la lana di vetro in fiocchi made in Italy del marchio Isover. Si caratterizza per il colore bianco ed è costituita da vetro riciclato, senza resina.La lana di vetro Isover InsulSafe33 è compressa in sacchi e viene impiegata mediante insufflaggio meccanico.
Caratteristiche di Isover Insulsafe33:
Eccellente isolamento termico
Eccellente isolamento acustico
Non assorbe l’umidità
Inalterabile nel tempo
Incombustibile
Prodotto in Italia
Prodotto sostenibile (100% riciclato)
Tra le applicazioni idonee Isover Insulsafe33 può essere impiegata per ridurre la dispersione termica di coperture a falde tra il sottotetto e gli ambienti sottostanti.
La lana di vetro viene insufflata all'interno di fori nel solaio interpiano o nella copertura per garantire l'isolamento termo-acustico dei locali sottotetto difficilmente accessibili.
Allo stesso modo è possibile isolare l'intercapedine dei muri.
Scarica la scheda tecnica di Isover Insulsafe33
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[post_content] => Isover Climaver è il sistema 2 in 1 per l'isolamento dei canali dedicati alla distribuzione dell’aria, grazie al quale vengono garantiti un ottimo isolamento acustico e un eccellente comportamento di reazione al fuoco.La gamma di condotti autoportanti e preisolati del marchio Isover include una serie di proposte specifiche a seconda della tipologia di applicazione.
Vantaggi del sistema:
Massimo assorbimento acustico nei condotti
Diminuzione del numero di silenziatori/setti acustici
Riduzione delle vibrazioni provenienti dalle macchine
Migliore classe di perdite d’aria
Incombustibilità del prodotto, con il minimo livello di generazione fumi
Ottima capacità batteriostatica e fungistatica
Facilità di pulizia per garantire igiene e qualità dell’aria interna
Gamma Isover Climaver
Climaver Plus R
Climaver Plus R è il pannello in lana di vetro ad alta densità rivestito esternamente da uno strato di alluminio+maglia di rinforzo+kraft e internamente da alluminio+kraft.
Questo pannello viene utilizzato per impieghi standard ed è caratterizzato da un'ottima versatilità di impiego oltre che da un'elevata resistenza dovuta alla rigidezza del velo di vetro presente su entrambe i lati.
Scarica la scheda tecnica di Climaver Plus R
Climaver A2 Plus
Climaver A2 Plus è il pannello in lana di vetro ad alta densità impiegato per le eccellenti prestazioni di protezione dal fuoco (Euroclasse A2 – S1,d0).
Questo pannello è rivestito su entrambe le facce con un composto di alluminio rinforzato con maglia di vetro per conferire maggiore rigidità.
Scarica la scheda tecnica di Climaver A2 Plus
Climaver A2 Neto
Climaver A2 Neto è il pannello in lana di vetro ad alta densità impiegato per le più alte prestazioni di isolamento acustico di tutta la gamma (ΔL=5dB/m).
[caption id="attachment_653347" align="aligncenter" width="600"] Pannello in lana di vetro Climaver A2 Neto[/caption]
Il pannello è rivestito esternamente da uno strato di alluminio rinforzato con maglia di vetro e sulla faccia interna con tessuto di vetro Neto nero ad alta resistenza meccanica. Il velo di vetro applicato sui due lati del pannello conferisce maggiore rigidità.
Scarica la scheda tecnica di Climaver A2 Neto
Climaver A2 Deco
Climaver A2 Deco è il pannello rigido in lana di vetro impiegato per condotti a vista grazie alla spiccata valenza estetica accentuata dalla disponibilità di un'ampia gamma di colori.
[caption id="attachment_653348" align="aligncenter" width="600"] Pannello Climaver A2 Deco per condotti a vista[/caption]
Il rivestimento sulla faccia esterna con un tessuto in lana di vetro è disponibile in 5 colori diversi e si accompagna a un foglio di alluminio che ostacola il passaggio di vapore. La faccia interna è rivestita, invece, con un tessuto Neto di vetro rinforzato di colore nero ad elevata resistenza meccanica.
Scarica la scheda tecnica di Climaver A2 Deco
Climaver Star
Questo pannello in lana di vetro ad alta densità viene utilizzato per la costruzione di canali ad uso esterno ed è rivestito da un composto di alluminio goffrato plastificato, impermeabile e resistente ai raggi UV.
La faccia interna è caratterizzata da un rivestimento in tessuto di vetro di colore nero ad alta resistenza meccanica.
Scarica la scheda tecnica di Climaver Star
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[post_content] => Isover Arena è la ricca gamma di pannelli sostenibili in lana minerale, prodotti da Saint-Gobain con ilmarchio Isover,caratterizzati da elevate prestazioni di isolamento termico, acustico e di protezione dal fuoco.
Indice:
Lavorabilità al top, il pannello è facile e veloce da maneggiare, tagliare e posare.
Massimo comfort, si presenta piacevole al tatto e rilascia poca polvere
Resistenza, il pannello è flessibile e robusto
Facile da trasportare e da stoccare, il trasporto è facilitato dalla leggerezza che permette di spostare più pannelli per confezione e di occupare meno spazio per lo stoccaggio.
Prestazioni eccellenti, garantisce elevate prestazioni di isolamento termo-acustico e protezione dal fuoco
Sostenibilità, il pannello è realizzato in maniera ecologica, sana e sicura.
Questo pannello è realizzato in lana minerale di nuova generazione senza rivestimenti, mediante l'impiego di un legante a base di componenti organici e vegetali.
Disponibile anche nelle versioni:
Arena31 K rivestito su una faccia con carta kraft.
Arena31 Alu rivestito su una faccia con carta alluminio retinata.
Rappresenta la soluzione ideale per l’isolamento interno sia con i moderni sistemi a secco (pareti divisorie interne, contropareti interne, pareti perimetrali esterne, strutture in legno, controsoffitti) sia con i sistemi tradizionali (intercapedine di pareti interne o perimetrali).
Scarica la scheda tecnica di Isover Arena 31
Isover Arena 32
Si tratta di un pannello in lana minerale di nuova generazione privo di rivestimenti che impiega un legante a base di componenti organici e vegetali, ideale per l’isolamento interno dei moderni sistemi a secco e dei sistemi tradizionali.
Disponibile anche nelle versioni:
Arena32 K rivestito su una faccia con carta kraft.
Arena32 Alu rivestito su una faccia con carta alluminio retinata.
Pannello in lana minerale senza rivestimenti, realizzato con un legante a base di componenti organici e vegetali, ideale per l’isolamento interno, per l’impiego sia con i moderni sistemi a secco, sia con i sistemi tradizionali.
Scarica la scheda tecnica di Isover Arena 34
[post_title] => Isover Arena: gamma di pannelli isolanti in lana minerale
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[post_content] => Isover PAR 4+ è un pannello idrorepellente rivestito su una faccia con un velo di vetro, costituito da lana di vetro italiana 4+, realizzata mediante l'impiego di un legante brevettato a base di materie prime rinnovabili.
Il pannello Isover PAR 4+ è realizzato da Saint-Gobain con ilmarchio Isoverper l'isolamento termico e acustico di pareti in gesso rivestito e di contropareti di pareti tradizionali in laterizio.
Vantaggi di Isover PAR 4+:
Ottimo isolamento acustico
Ottima reazione al fuoco
Velocità di posa
Facilità di movimentazione
Riduzione dello spazio occupato durante trasporto e stoccaggio
Riduzione degli scarti in cantiere
Questo pannello è caratterizzato da agevole manipolazione e taglio, è meccanicamente resistente, resistente all’insaccamento, imputrescibile e inattaccabile dalle muffe.
La gamma Minerval® comprende tra le proposte di controsoffitti economici e performanti Minerval® A 22 e Minerval® A 12, mentre la gamma Tonga® include i controsoffitti performanti Tonga® A 22 e Tonga® A 40.
Gamma Minerval®
Minerval® A 22 e Minerval® A 12 sono pannelli rigidi autoportanti in lana di roccia, caratterizzati da un velo di vetro decorativo di colore bianco e da un rinforzo ottenuto con velo di vetro naturale sul retro.
Questi pannelli sono installabili su una struttura T15 - T24.
I pannelli rigidi autoportanti Tonga® A 22 e Tonga® A 40 sono realizzati in lana di roccia e caratterizzati da velo decorativo sulla faccia a vista e velo di vetro naturale di rinforzo sul retro.
Entrambe le soluzioni sono installabili su una struttura T15 - T24.
Vantaggi di Tonga® A 22:
Assorbimento acustico: alpha w = 1
Reazione al fuoco: Euroclasse A1 (colore bianco) e A2-s1, d0 (colori e motivi)
Riflessione della luce: > 87% per il bianco
100% resistente all'umidità
Riduzione del fabbisogno di illuminazione artificiale
Apporto di luce naturale > 6% per il bianco
Oltre 600 combinazioni di formati e finiture
QAI: classe A+
Vantaggi di Tonga® A 40:
Assorbimento acustico: αw = 1
Reazione al fuoco: A1 per il colore bianco e A2- s1, d0 per i colori
Riflessione della luce: coefficiente 87%
100% piano con qualsiasi grado igrometrico
Resistenza termica: 1.1 m². K/W
Riduzione del fabbisogno di illuminazione artificiale
Apporto di luce naturale di 6%
Pannello ad alta densità
Oltre 600 combinazioni di formati e finiture
Garanzia di 15 anni
Scarica la scheda tecnica del pannello Tonga A 22Scarica la scheda tecnica del pannello Tonga A 40
[post_title] => Eurocoustic Minerval® e Tonga®: pannelli per controsoffitti
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[post_content] => Gyproc Glasroc® X è una lastra ad elevate prestazioni realizzata da Saint-Gobain con il marchio Gyproc e caratterizzata da un nucleo in gesso contenente additivi speciali grazie ai quali resiste a muffa e umidità.Le facce della lastra Gyproc sono armate mediante tessuto in fibra di vetro e rifinite con un rivestimento resistente ai raggi UV rendendolaparticolarmente adatta per essere impiegata in ambienti umidi.
[caption id="attachment_652120" align="aligncenter" width="600"] Realizzazione di controsoffitto con Glasroc X[/caption]
Caratteristiche prestazionali di Glasroc® X di Gyproc
Resistenza all’umidità e alla formazione di muffe
Resistenza agli urti
Resistenza al fuoco
Portata ai carichi
Flessibilità
Acustica
Vantaggi di Glasroc® X di Gyproc
Facile da incidere e tagliare
Facile da maneggiare
Facile inserimento delle viti
Alta produttività in cantiere
Applicazioni di Gyproc Glasroc® X
La lastra Glasroc® X di Gyproc viene utilizzata come base per le applicazioni esterne di tipo ETICS o per la finitura con rasatura cementizia e rivestimento colorato a spessore e, grazie alle elevate prestazioni, è particolarmente indicata per aree che richiedono un'elevata impermeabilità.
Glasroc® X di Gyproc è la soluzione perfetta per i sistemi costruttivi a secco, le facciate ventilate e i controsoffitti.Scarica la scheda tecnica di Glasroc® X di Gyproc
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[post_content] => Gyproc Habito® Forte è una lastra in gesso di tipo speciale realizzata da Saint-Gobain con il marchio Gyproc per la realizzazione di pareti divisorie e contropareti.Questa lastra è caratterizzata da un'incrementata densità del nucleo (tipo D) e costituita da gesso additivato con un quantitativo elevato di fibre di vetro per conferire un elevato grado di durezza superficiale, di resistenza meccanica e di portata ai carichi oltre a un'elevata resistenza agli urti.
Gyproc Habito® Forte contribuisce ad incrementare la resistenza al fuoco nei sistemi in cui è installata; inoltre, grazie alla speciale carta di colore bianco agevola le operazioni di finitura.
[caption id="attachment_652102" align="aligncenter" width="492"] Sistema per pareti interne Gyproc Habito Forte[/caption]
Le lastre in gesso Gyproc Habito® Fortepossono essere impiegate in ogni ambito costruttivo, sia per il mercato residenziale che per tutti gli ambiti del settore terziario, conformandoli alle stringenti prescrizioni normative.
Caratteristiche prestazionali di Gyproc Habito® Forte:
Resistenza ai carichi anche con normali viti da legno
Elevata durezza superficiale
Resistenza all'effrazione
Riduzione tempi di posa
Facilità di posa
Resistenza al fuoco
Elevato isolamento acustico
Elevata finitura estetica
Scarica la scheda tecnica di Gyproc Habito® Forte
[post_title] => Gyproc Habito® Forte: lastra in gesso rivestito fibrato
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[post_content] => Ecophon Akusto™ One è la linea di pannelli fonoassorbenti in lana di vetro ad alta densità del marchio Ecophon, impiegati per applicazioni a parete e disponibili nelle forme di quadrato, rettangolo e cerchio.I pannelli Ecophon Akusto™ One vengono applicati a parete per incrementare il livello di assorbimento acustico degli ambienti interni, divenendo veri e propri complementi di design grazie a diversi formati e colori tra cui scegliere, con un peso tra 2,0 e 4,5 kg.
[caption id="attachment_652093" align="aligncenter" width="600"] Pannelli fonoassorbenti Ecophon Akusto™ One nella forma rettangolare[/caption]
I pannelli fonoassorbenti Akusto™ One possono essere installati con sistema Connect™ One trim, Connect™ One hook fixing o Connect™ One fixing. La superficie visibile dei pannelli in lana di vetro è costituita da un tessuto in fibra di vetro Texona, mentre il lato nascosto è coperto con fibra di vetro.
Scarica la scheda tecnica di Ecophon Akusto™ One
Ecophon Akusto™ Wall C Extra Bass
Ecophon Akusto™ Wall è disponibile anche nella versione Ecophon Akusto™ Wall C Extra Bass caratterizzata da griglia nascosta, bordi smussati e una stretta scanalatura tra i pannelli. Questo pannello fonoassorbente a parete presenta eccellenti qualità di assorbimento acustico sia alle basse che alle alte frequenze sonore.
[caption id="attachment_692540" align="aligncenter" width="680"] Pannello fonoisolante Ecophon Akusto™ Wall C Extra Bass[/caption]
Caratteristiche di Ecophon Akusto™ Wall C Extra Bass:
Classe di fonoassorbimento A
Eccellente fonoassorbimento anche alle basse frequenze
Sistema da 80 mm con un profilo ad effetto ombra, di cui 40 mm visibili
Scarica la scheda tecnica di Ecophon Akusto™ Wall C Extra Bass
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[post_content] => Ecophon Solo™ è la gamma di pannelli fonoassorbenti in lana di vetro ad alta densità, disponibili come unità libere sospese e baffle in diverse forme e dimensioni. Grazie alla massima libertà di design, permettono di creare nuove espressioni straordinarie nell'ambito dell'architettura sostenibile. Le unità libere sono disponibili anche in tessuto nella versione Ecophon Solo™ Textile e nella gamma Akutex HS resistente all'acqua.La gamma Ecophon Solo™ del marchio Ecophon è costituita da soluzioni in classe di fonoassorbimento A caratterizzate da dimensioni, colori e forme differenti.
Le soluzioni Ecophon Solo™ sono utilizzate negli edifici che ricorrono alla tecnologia TABS come sistema di raffrescamento.
Gamma di unità libere sospese Ecophon Solo™
La famiglia di pannelli fonoassorbenti Ecophon Solo™ è caratterizzata da una ricca gamma di unità libere sospese generalmente impiegate per l'isolamento acustico di edifici in cui risulta difficile la realizzazione del controsoffitto da parete a parete o nei casi in cui sia necessario mantenere il volume originario.
[caption id="attachment_651997" align="aligncenter" width="600"] Unità libere sospese a forma di rettangolo Ecophon Solo™ Rectangle[/caption]
Le unità Ecophon Solo™ sono prive di telaio e caratterizzate da superficie Akutex™ FT su entrambi i lati; offrono una ricca disponibilità di forme e soluzioni di installazione e tre modalità di sospensione:
Adjustable wire hangers,
One-point fixing,
Absorber brackets, in combinazione con Connect Absorber anchor.
Gamma di unità libere sospese Ecophon Solo™:
Ecophon Solo™ Square, unità libera sospesa a forma di quadrato (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Rectangle, unità libera sospesa a forma di rettangolo (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Circle, unità libera sospesa di forma circolare (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Circle XL, unità libera sospesa di forma circolare formata da due setucerchi. Questa soluzione è dotata di ganci regolabili che si attaccano ai travetti Connect™ e in combinazione con l'ancoraggio Connect™ Absorber permette di creare diversi livelli (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Freedom, unità libera sospesa dalla forma personalizzabile (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Rectangle Line, unità libera sospesa con apparecchio di illuminazione Line incassato, ideale per applicazioni in ambienti open-plan, sale di ristoranti o sale per conferenze e meeting (scheda tecnica)
Unità libera Ecophon Solo™ Textile in tessuto
Ecophon Solo™ Textile è l'unità libera sospesa rivestita in tessuto che offre la possibilità di realizzare soluzioni acustiche caratterizzate da eleganza ed espressività.
[caption id="attachment_651995" align="aligncenter" width="600"] Unità libere sospese rivestite in tessuto Ecophon Solo™ Textile[/caption]
Il tessuto di qualità Ecophon Textile, caratterizzato da una superficie strutturata liscia, unisce alle nuove richieste dei trend di design le proprietà acustiche di cui necessitano gli ambienti di lavoro, garantendo la piena sostenibilità.
Scarica la scheda tecnica di Textile
I pannelli fonoassorbenti della gamma Akutex HS sono adatti per l'installazione in aree quali piscine, aree ad elevata umidità, corrosività e acqua diretta occasionale.
[caption id="attachment_652008" align="aligncenter" width="600"] Pannelli fonoassorbenti della gamma Akutex HS Circle[/caption]
Gamma di pannelli fonoassorbenti resistenti all'acqua:
Ecophon Solo™ Circle Akutex HS, unità libera indipendente resistente all'acqua a forma di cerchio (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Square Akutex HS, unità libera indipendente resistente all'acqua, a forma di quadrato (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Rectangle Akutex HS, unità libera indipendente resistente all'acqua, a forma di rettangolo (scheda tecnica)
Gamma Ecophon Solo™ Baffle
I baffle Ecophon Solo ™ sono pannelli fonoassorbenti ideali nelle situazioni in cui non sia possibile installare i controsoffitti da parete a parete, in presenza di luce filtrante dai lucernari o come opzione quando viene usata la tecnologia TABS come sistema di raffreddamento.
[caption id="attachment_651998" align="aligncenter" width="600"] Baffle installati verticalmente senza telaio[/caption]
Esistono diverse modalità di sospensione di questi pannelli fonoassorbenti che prevedono l'impiego di profilo Connect ™ Baffle, Connect Adjustable wire hanger o sistema a griglia Connect.
Gamma di baffle Ecophon Solo™:
Ecophon Solo™ Baffle, baffle installati verticalmente senza cornici (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Baffle Wave, baffle installati verticalmente senza telaio con forma ondulata (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Baffle ZigZag, baffle installati verticalmente senza telaio con andamento zigzagato (scheda tecnica)
Ecophon Solo™ Baffle Wall, baffle installati verticalmente senza telaio per applicazione a parete (scheda tecnica)
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[post_content] => Gyptone® è il sistema per controsoffitti del marchio Gyproc di Saint-Gobain caratterizzato da pannelli ispezionabili, lastre monolitiche e doghe in gesso rivestito, sia forati che lisci.I controsoffitti Gyptone® vengono impiegati specificamente per il miglioramento del comfort acustico di grandi superfici quali teatri, cinema, auditorium, scuole, uffici, ecc., assolvendo anche una funzione estetico-decorativa e di eccellente protezione al fuoco.
Tutti i prodotti, tranne i tipi Base non forati, hanno un tessuto antipolvere fonoassorbente di colore bianco applicato sul retro e contengono l’esclusivo sistema Activ’Air® per l'assorbimento e la riduzione fino al 70% della formaldeide presente nell’aria degli ambienti interni.
La gamma Gyptone®offre varie combinazioni di formati e di decori estetici:
Sixto – L’esclusiva foratura esagonale offre un aspetto estetico originale ed elevate prestazioni di assorbimento acustico
Quattro – Caratterizzato da perforazioni e microperforazioni quadrate distribuite in vari modi, ideali per realizzare controsoffitti con ottimo fonoassorbimento
Line – Foratura lineare, per un aspetto sobrio ed elegante
Point – La classica foratura regolare rotonda consente di ottenere un buon assorbimento acustico ed un’estetica omogenea
Base – Superficie uniformemente liscia, non forata, in grado di garantire un’ elevata riflessione e diffusione della luce nell’ambiente
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Esistono diverse tipologie di rivestimento per l’edilizia, da selezionare sulla base degli obiettivi progettuali e delle caratteristiche dell’edificio. In particolare, oggi ci si orienta prevalentemente su un’edilizia sostenibile, alla continua ricerca di soluzioni che permettano di raggiungere elevati livelli qualitativi, pur contenendo il proprio impatto ambientale.
Rivestire una facciata, infatti, richiede di garantire funzionalità, protezione, durabilità, ma anche di valutare aspetti legati all’efficienza energetica e alla sostenibilità. I rivestimenti non solo determinano l’aspetto visivo di un edificio, ma contribuiscono significativamente alla protezione degli elementi costruttivi contro l’azione degli agenti atmosferici. Sul mercato sono disponibili diverse soluzioni, in alcuni casi realizzate anche tramite materiali quali legno o metallo. La soluzione più tradizionale e utilizzata, però, è quella che prevede di realizzare un intonaco da rivestire con finiture di differenti colori.
Cosa si intende per rivestimenti organici e minerali
I rivestimenti per facciate possono essere realizzati con differenti componenti. I leganti, in particolare, sono uno degli elementi principali che compone le pitture per esterno e hanno lo scopo di mantenere insieme i pigmenti e gli additivi, così da garantire resistenza, stabilità, durabilità e una buona adesione al supporto.
A seconda dei leganti possono cambiare anche le prestazioni e le caratteristiche fisiche e meccaniche del prodotto; pertanto, è bene scegliere con attenzione la pittura. In base alla natura dei leganti i rivestimenti possono essere suddivisi tra quelli di origine organica e minerale. Nel primo caso, si tratta principalmente di resine, mentre sono leganti minerali prodotti a base di calce o di silicati.
Rivestimenti a base di calce: caratteristiche e applicazioni
La calceè un legante minerale ottenuto per cottura di calcari puri e successiva idratazione. È uno dei materiali da costruzione più antichi utilizzati dall’uomo, risalente a epoche pre-romane, e possiede una serie di proprietà uniche. La sua traspirabilità e la sua compatibilità con la maggior parte dei materiali, inclusi quelli tradizionali, la rendono un ottimo ingrediente per rivestimenti sostenibili e sicuri per ogni edificio.
[caption id="attachment_752346" align="aligncenter" width="680"]ROFIXpropone una gamma completa di rivestimenti murali a base calce per la protezione delle facciate e la valorizzazione estetica delle pareti.[/caption]
Con la calce si realizzano sia degli intonaci, con inerti selezionati in base alle caratteristiche finali che si vogliono ottenere, che delle pitture, a cui si aggiungono pigmenti per la colorazione. Anche i pigmenti possono essere naturali, così da garantire un prodotto di qualità e rispettoso dell’ambiente. Molto spesso, infatti, si opta per soluzioni di questo tipo proprio per la loro sostenibilità.
Rivestimenti ai silicati, massima adesione al supporto
Le pitture per esterno ai silicati ricorrono al silicato di potassio come legante, che reagisce chimicamente con il substrato e assicura un ancoraggio chimico, oltre che meccanico. Il loro principale punto di forza, infatti, risiede principalmente nell’adesione al supporto e sono interessanti anche le caratteristiche di permeabilità al vapore acqueo e la resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Assicurano, inoltre, una durata elevata.
Questi prodotti, poi, sono compatibili anche gli edifici storici e sono utilizzati anche per opere di ristrutturazione e recupero dell’architettura esistente. Attenzione, però, a verificare l’entità del supporto o dei rivestimenti posati in precedenza, in quanto è necessario assicurarsi che i prodotti siano compatibili.
Rivestimenti organici silossanici
Tra i rivestimenti per esterni organici, di natura sintetica, ci sono le pitture silossaniche, che si distinguono per altra traspirabilità, idrorepellenza e resistenza agli agenti atmosferici. Il legante utilizzato, in questo caso, è la resina silossanica. Generalmente sono utilizzati per le finiture di nuovi edifici, anche in contesti in cui gli agenti esterni, come il sole, il vento o anche la salsedine possono essere pericolosi per le superfici esterne.
[caption id="attachment_752347" align="aligncenter" width="768"]Saint-Gobain propone, con il marchio Weber, la pittura colorata ai silossani webercote siloxcover L, resistente ad alghe muffe e funghi , idrorepellente, ad azione antimuffa, ad alta pulibilità, adatta per murature esterne e interne, disponibile in una vasta gamma di colori stabili alla luce.[/caption]
Inoltre, la loro stabilità e compattezza permette anche di mantenere il colore nel tempo. Non è detto che non possano essere la scelta adatta anche in caso di recupero di facciate esistenti, ma è essenziale verificare la compatibilità e preparare in modo adeguato il supporto.
Come scegliere il rivestimento giusto per la facciata
La scelta del rivestimento più adatto per la facciata di un edificio richiede un’attenta valutazione di diversi fattori, a partire dalla natura del supporto, dalle condizioni ambientali in cui si trova l’edificio e dai requisiti di prestazione ricercati.
In presenza di supporti storici, come murature miste o in pietra naturale, è consigliabile orientarsi verso rivestimenti compatibili con le caratteristiche fisiche e igroscopiche di strutture tradizionali, in grado di garantire traspirabilità e durabilità nel rispetto del patrimonio edilizio.
Per contro, nelle nuove costruzioni dotate di sistemi di isolamento termico a cappotto, è preferibile optare per soluzioni elastiche, capaci di assecondare i movimenti termici del sistema senza compromettere l’adesione o causare fessurazioni. Le condizioni ambientali giocano un ruolo determinante, visto che l’umidità può impattare sulla durabilità e sulla conservazione del rivestimento. Il consiglio, quindi, è quello di rivolgersi sempre a esperti del settore, che possano consigliare il prodotto migliore, ma anche assicurare una posa adeguata, prevenendo criticità successive.
FAQ Rivestimenti organici e minerali
Che cos’è un legante organico?
Un legante organico è uno dei principali componenti di alcuni prodotti per il rivestimento delle facciate esterne. Si tratta, principalmente di resine, che assicurano ai prodotti flessibilità e resistenza, fondamentali soprattutto in alcuni contesti, come ad esempio quelli in cui il clima risulta essere una criticità per la conservazione delle superfici.
I rivestimenti minerali sono sempre preferibili a quelli organici?
I rivestimenti minerali (come calce o silicati) sono ottimi prodotti e particolarmente indicati in alcuni contesti, come nel caso di edifici storici, ma non sono necessariamente sempre i migliori. I rivestimenti organici offrono elasticità, resistenza all’acqua e facilità di applicazione, risultando altrettanto interessanti. L’ideale, quindi, è fare una valutazione specifica per ogni caso.
Qual è il rivestimento più duraturo per esterni?
Tra i rivestimenti più duraturi, ci sono quelli a base di silicati, che grazie alla loro reazione chimica con il supporto minerale e alla loro eccellente resistenza ai raggi UV, all’inquinamento e agli agenti atmosferici, sono molto resistenti. Tuttavia, la loro efficacia dipende dalla corretta preparazione del fondo e dall’applicazione su supporti compatibili. Anche i rivestimenti silossanici garantiscono lunga durata, unendo buona resistenza meccanica a proprietà idrorepellenti e traspiranti.
[post_title] => Rivestimenti organici e minerali: dalla calce ai silicati, caratteristiche e vantaggi
[post_excerpt] => I rivestimenti per facciate, a seconda della loro composizione, distinguendo principalmente tra leganti organici e minerali, possono assicurare prestazioni adeguate a ogni necessità.
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Ogni edificio “comunica” e si relaziona con l’esterno attraverso le facciate. L’isolamento termico e acustico, la quantità di luce e aria, dipendono dalla conformazione delle facciate, che hanno proprio lo scopo di proteggere e regolare i rapporti tra “dentro” e “fuori”. Esistono diverse tecnologie per realizzare l’involucro esterno, ciascuna con i propri pregi e difetti.
Le facciate ventilate sono una soluzione tecnologica efficiente per gli involucri edilizi, in quanto assicurano elevate prestazioni e durabilità nel tempo. Proprio per questo motivo sono spesso scelte per le riqualificazioni e le ristrutturazioni degli edifici esistenti, oltre che per la realizzazione di nuove e performanti costruzioni. Efficienza energetica, comfort abitativo, durabilità e qualità estetica sono combinati in modo vincente in questa soluzione ormai nota e sempre più diffusa.Opzione moderna e performante, offre diversi vantaggi, tra cui anche una grande libertà di espressione progettuale, grazie alla varietà di sistemi e di finiture oggi disponibili sul mercato.
Che cos’è una facciata ventilata?
Una facciata ventilata è un sistema di rivestimento esterno per edifici che prevede la realizzazione di un’intercapedine d’aria tra il rivestimento esterno e la parete portante dell’edificio. Questo spazio consente una ventilazione naturale che migliora le prestazioni termo-igrometriche dell’edificio. Il sistema è adatto sia per le nuove costruzioni che per gli interventi di riqualificazione dell’esistente.
Per realizzare una facciata ventilata è necessario, pertanto, costruire un’apposita struttura e un sistema di fissaggio per il rivestimento esterno, da distanziare rispetto alla parete principale. Un ulteriore strato per l’isolamento termo-acustico, protetto da materiale impermeabile traspirante, è posizionato in aderenza alla costruzione. Proprio questo, infatti, è lo strato visibile dall’esterno e in grado di definire anche esteticamente e formalmente l’identità dell’edificio. Allo stesso tempo, però, è essenziale per creare lo strato d’aria responsabile della ventilazione dell’intero sistema. La camera d’aria dovrebbe avere uno spessore di pochi centimetri, senza eccedere, per evitare di annullare i moti d’aria. Abitualmente si parla di 3-5 centimetri. Il sistema di fissaggio viene realizzato con staffe, strutture e ancoraggi che permettono il montaggio a secco del rivestimento.
Le facciate ventilate sono definite come sistemi a sbalzo in quanto lo strato di finitura è indipendente dalla parete, alla quale è vincolato tramite appositi sistemi di ancoraggio e sospensione, che possono essere a vista o a scomparsa. Questi dispositivi hanno lo scopo di distanziare lo strato di finitura della facciata, per creare la camera d’aria delle giuste dimensioni, e allo stesso tempo sorreggerlo.
A seconda della facciata, si utilizzano montanti e traverse piuttosto che staffe, generalmente in acciaio o leghe leggere. In alcuni casi, soprattutto per edifici di dimensioni contenute e nel campo della bioedilizia, è possibile che il sistema di ancoraggio sia realizzato in legno. L’intercapedine ha abitualmente una larghezza compresa tra i 3 e i 5 cm, senza ostacoli interni che impediscano il flusso d’aria, permesso da apposite griglie di aerazione poste ai piedi della facciata e alla sua sommità.
Considerazioni di progetto delle facciate ventilate
Il design di una facciata ventilata richiede considerazioni ad hoc, riguardanti analisi e dimensionamento di tutte le parti – rivestimento esterno, intercapedine d’aria, strato isolante impermeabile, fori di aerazione –, selezione del sistema di aggancio alla struttura primaria dell’edificio e dei materiali (che devono rispondere a precisi requisiti di resistenza al fuoco, agli agenti atmosferici, al carico), previsione delle fasi e delle modalità di intervento manutentivo.
Vantaggi di un sistema di facciata ventilata
Gli aspetti positivi di una facciata ventilata sono sicuramente rilevanti, poiché, oltre al miglioramento estetico implicano un sostanziale upgrade dell’efficienza e della durata nel tempo della costruzione.
In sintesi i vantaggi di una facciata sono:
efficienza energetica, poiché l’aria nell’intercapedine isola l’involucro sottostante, riducendo di conseguenza l’impegno di risorse ed economico per riscaldamento e raffrescamento degli ambienti interni;
durata nel tempo di un edificio, dato che la facciata ventilata protegge la struttura retrostante dagli agenti atmosferici;
manutenzione ridotta, poiché dopo l’installazione non sono necessarie azioni particolari o impegnative;
Eliminazione dei problemi di condensa superficiale e di umidità;
Valore architettonico ed estetico delle facciate, gestite liberamente dal progettista, sia in termini cromatici, che materici.
Ci sono svantaggi nell’optare per una facciata ventilata?
I contro sono davvero ridotti, rispetto ai pro di una facciata ventilata e si possono ricondurre essenzialmente alle fasi iniziali di scelta e di posa in opera. Una soluzione di questo tipo infatti ha un costo iniziale maggiore, rispetto a gran parte delle proposte di rivestimento e/o di isolamento tradizionale, e richiede sia una progettazione accurata sia da ultimo una posa professionale, ad opera di personale qualificato.
Quali materiali si usano per le facciate ventilate?
Per realizzare una facciata ventilata si possono utilizzare differenti materiali. A partire dalla struttura portante: non importa che si tratti di una parete in muratura, in cemento o in legno, è sempre possibile realizzare un pacchetto tecnologico che sfrutti i benefici della ventilazione naturale. La struttura che sorregge il rivestimento e dà origine all’intercapedine viene generalmente realizzata tramite sistemi metallici.
Anche per quanto riguarda i materiali isolanti, non vi sono vincoli particolari, per quanto generalmente si ricorra a materiali sottoforma di pannelli, ad esempio in lana di roccia o in fibra di vetro. Infine, il rivestimento può essere scelto sulla base del gusto estetico personale e dello stile che si vuole ricercare per l’edificio. Si possono valutare rivestimenti ceramici, in pietra, ma anche in legno o in materiali metallici.
Per schematizzare, generalmente vengono scelti:
ceramica e gres, in lastre anche di grandi dimensioni che riprendono l’estetica di molti materiali naturali pur garantendo una ottima resistenza alle intemperie;
metallo(in particolare alluminio e zinco, ma anche zinco-titanio), lavorato in elementi da agganciare con graffe, a scandola o a doghe. I pannelli generalmente sono disponibili in diversi colori e lavorazioni, con effetti luminosi dalla grande valenza estetica. L’alluminio in particolare è un materiale che dona uno stile inconfondibilmente contemporaneo agli edifici. Tra le sue caratteristiche più importanti ricordiamo la durezza, la leggerezza e la duttilità.
pietra naturale o ricostituita, in lastre di diverse misure (le seconde anche molto grandi). La pietra è una materiale naturale, adatta per gli esterni in quanto è impermeabile e resistente. Anche in questo caso sono svariati i colori, le forme e le texture tra cui scegliere. Anche il cotto si presta ai rivestimenti per esterno, garantendo un aspetto contemporaneo e naturale all’edificio.
laterizio, di elevata resa espressiva e in continuità stilistica con la tradizione costruttiva.
Materiale naturale per eccellenza, il legno viene appositamente trattato per essere installato all’esterno, per evitare problemi legati all’invecchiamento e all’esposizione agli agenti atmosferici, garantendo efficienza e grande impatto estetico. Offre un ottimo isolamento termico e acustico, è resistente alle sollecitazioni e, opportunamente trattato, è in grado di durare a lungo se esposto alle intemperie
La scelta materica dipende comunque dalle esigenze funzionali del progetto specifico, oltre che ovviamente estetiche.
Normativa di riferimento
Quando si parla di facciate ventilate, è fondamentale considerare il quadro normativo che ne regola la progettazione, l’installazione e le prestazioni. Il primo e principale riferimento è la norma UNI 11018:2023 “Facciate ventilate - Parte 1: Caratteristiche prestazionali e terminologia”.
La norma definisce le caratteristiche prestazionali delle facciate ventilate, con particolare attenzione a sicurezza, resistenza agli agenti atmosferici, isolamento termico e acustico e sostenibilità ambientale. Fornisce terminologia, descrizione dei componenti, criteri di misurazione e linee guida per la progettazione. Si applica sia a edifici nuovi sia esistenti, anche con superfici curve o inclinate, purché compatibili con il tipo di rivestimento.
La norma UNI 11108 definisce la facciata ventilata come un:
“tipo di facciata a schermo avanzato, in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termo-energetiche complessive”.
Le altre normative di riferimento, come per tutti i sistemi edilizi, riguardano l’efficienza energetica, la prevenzione incendi, la sicurezza strutturale e la marcatura CE per tutti i materiali in uso.
Da luglio 2022 è invece in vigore un nuovo decreto ministeriale sulle norme tecniche di prevenzione incendi. La RTV (regola tecnica verticale) si pone l’obbiettivo di limitare la propagazione di incendio, sia internamente sia esternamente agli edifici, attraverso “le chiusure d’ambito” (l’involucro esterno di una architettura, ovvero fronti e coperture), e la caduta a causa del fuoco di elementi di tali chiusure. Vengono classificati gli edifici a seconda del rischio e indicati, per le costruzioni più pericolose, precisi requisiti di reazione al fuoco di tutti i componenti delle facciate, incluse quelle ventilate. Per le quali sono previste prescrizioni ad hoc, come ad esempio l’interruzione a ogni piano dell’intercapedine con elementi a tenuta fumi o la protezione da irraggiamento da fiamma della pelle interna.
Quanto è spessa una parete ventilata?
La norma UNI 11018 (relativa a Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate a montaggio meccanico - Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione - Rivestimenti lapidei e ceramici) segnala che l’intercapedine d’aria di una parete ventilata per funzionare correttamente non deve avere spessore inferiore a 2 cm (al fine di far defluire correttamente l’acqua meteorica).
Il suo dimensionamento deriva tuttavia da un rapporto matematico tra larghezza della facciata da rivestire e tipo di ventilazione desiderata (debole o forte), considerando anche la resistenza termica dell’intercapedine in base al flusso d’aria sulla facciata.
Lo spessore di un pacchetto finito, ovvero comprendente tutte le componenti agganciate a secco alla struttura primaria (inclusa intercapedine), può così arrivare fino a 30 cm e oltre, a seconda di quelli di rivestimento esterno, intercapedine, strato isolante. Se poi si desideri rendere ispezionabile il vuoto in cui circola l’aria (per consentire il passaggio di tecnici e operatori addetti alla manutenzione), allora il pacchetto finale può avere spessori importanti, anche superiori a 60 cm.
Come funziona una facciata ventilata
Il principio che sta alla base del funzionamento di una facciata ventilata è il l’effetto camino. I meccanismi che si innescano durante le differenti stagioni sono differenti, proprio a causa delle diverse temperature del periodo estivo e invernale.
Durante l’estate il sole scalda il rivestimento esterno, provocando il riscaldamento dell’aria nella camera d’aria. L’aria calda, essendo più leggera, tende a salire, richiamando aria fresca dal basso. Questo continuo flusso ascensionale d’aria crea una ventilazione naturale che permette di ottenere alcuni interessanti vantaggi, quali l’eliminazione dell’umidità in eccesso e la riduzione del surriscaldamento della struttura.
Anche durante l’inverno, non mancano i punti di forza di questa soluzione, in quanto migliora l’isolamento termico complessivo della parete. È possibile valutare anche di chiudere le griglie di ventilazione nella parte alta della parete, lasciando aperte quelle della parte inferiore.
Questa circolazione naturale dell’aria aiuta a regolare la temperatura interna dell’edificio, fungendo, inoltre, da barriera a umidità e possibili infiltrazioni d’acqua.
Inoltre, il rivestimento permette di proteggere la struttura portante dell’edificio, con un importante aumento anche della durata dei materiali da costruzione.
Come abbiamo visto, in corrispondenza dell’intercapedine viene aggiunto uno strato isolante. Le prestazioni garantite dalle facciate ventilate sono ottime, proprio per queste caratteristiche, cui si aggiunge la flessibilità architettonica che offrono, proprio per questo questa tecnologia è sempre più diffusa nell’architettura contemporanea.
Ventilazione naturale o meccanica
Le facciate ventilate possono avere flusso d’aria sia naturale sia meccanico. Il primo, sistema più comune in questo tipo di doppie pelli architettoniche, si basa esclusivamente sul movimento fisico dell’aria: quella calda, più leggera, sale e fuoriesce da appositi fori di espulsione, quella fredda entra dal basso. Più economica di quella meccanica, la ventilazione naturale richiede anche una minore manutenzione del sistema, ma può essere poco efficace in alcune condizioni climatiche.
La ventilazione meccanica invece è gestita mediante apparecchi – ventilatori, appunto – che la rendano performante in modo costante. Efficaci e automatici, questi sistemi di ventilazione implicano però l’utilizzo di energia per il suo funzionamento e programmi di manutenzione più frequenti.
La scelta tra i due tipi di facciata ventilata dipende da più fattori, tra cui, come abbiamo visto, il clima difficile di un luogo, la complessità volumetrico-dimensionale di un edificio e il budget a disposizione per la realizzazione.
Differenze tra facciata ventilata e facciata tradizionale con cappotto
Facciata ventilata e facciata tradizionale con cappotto sono soluzioni che nascono per proteggere l’edificio e renderlo performante dal punto di vista energetico. La differenza sostanziale è però la presenza o meno dell’aria: i sistemi per le facciate ventilate sfruttano infatti una intercapedine arieggiata per isolare e preservare l’involucro costruttivo di un edificio, mentre le facciate tradizionali con cappotto hanno invece il materiale coibente in aderenza alla struttura architettonica.
Una opzione, questa seconda, più semplice da progettare e da installare, a patto tuttavia che si rispettino alcune regole nel processo di installazione, relative alla completa eliminazione di ponti termici tra esterno e interno (per non inficiare il risultato dell’intero lavoro).
Prestazioni e vantaggi delle facciate ventilate: efficienza energetica e comfort
I vantaggi assicurati dalle facciate ventilate sono interessanti, soprattutto in relazione agli obiettivi dell’edilizia contemporanea, che ricerca un livello di sostenibilità, efficienza e qualità sempre maggiore. Prima di tutto, infatti, spicca l’elevata efficienza energetica assicurata dalla presenza dell’intercapedine ventilata, responsabile del flusso naturale d’aria che aiuta a regolare la temperatura interna dell’edificio in modo passivo. Ciò si traduce in un uso più razionale del riscaldamento e del condizionamento, con conseguenti risparmi economici ed energetici.
Ma il comfort non è solo termico: le facciate ventilate offrono anche un ottimo isolamento acustico. Lo strato di materiali isolanti abbinato alla camera d’aria permette di attenuare sensibilmente i rumori provenienti dall’esterno, rendendo gli ambienti più silenziosi e vivibili, specialmente in contesti urbani ad alta densità.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la durabilità. Il sistema protegge la struttura portante dagli agenti atmosferici, come pioggia, gelo e radiazioni UV, evitando infiltrazioni e degrado dei materiali. Inoltre, il rivestimento esterno può essere facilmente ispezionato e, in caso di necessità, sostituito in modo localizzato, riducendo tempi e costi di manutenzione.
Le facciate ventilate offrono anche una grande flessibilità estetica, consentendo agli architetti di scegliere tra una vasta gamma di materiali, texture, colori e moduli compositivi. Questo permette di realizzare progetti originali, innovativi o in armonia con il contesto storico, senza rinunciare alle prestazioni tecniche.
Manutenzione e durabilità
La corretta manutenzione di una facciata ventilata è essenziale per garantirne una più lunga conservazione, senza inficiare le performance di materiali e componenti. Del resto, le facciate sono gli elementi più esposti agli agenti atmosferici e all’usura, per cui è importantissimo occuparsi di loro. La norma UNI 11018 offre indicazioni anche in merito alla corretta manutenzione, in relazione alle più comuni forme di degrado.
In generale, comunque, è possibile procedere esaminando nel tempo le condizioni del rivestimento, monitorando l’eventuale comparsa di segni di deterioramento, tra cui anche crepe o fessurazioni. Si tratta di un controllo visivo che può eseguire l’utente stesso. Infine, si dovrebbero ispezionare anche le aperture di ventilazione della camera d’aria, garantendo l’assenza di ostruzioni. Il suggerimento è quello di rispettare le indicazioni fornite dal produttore.
FAQ Facciate ventilate
Qual è la differenza tra cappotto termico e facciata ventilata?
Il cappotto termico è un rivestimento isolante continuo che corre lungo tutto le facciate dell’edificio, che può essere rifinito con diversi materiali, tra cui anche l’intonaco. Una facciata ventilata, invece, aggiunge un ulteriore pezzo: oltre a prevedere l’isolamento delle pareti, si realizza un’intercapedine d’aria e un rivestimento esterno distanziato.
Quanto costa una facciata ventilata al mq?
Il costo di una facciata ventilata può variare molto in base alle dimensioni dell’edificio, ma anche e soprattutto in virtù dei materiali e delle tecnologie selezionati. Il consiglio è quello di richiedere sempre dei preventivi con costi al mq, così da poterli confrontare. Tra le voci che concorrono al prezzo ci sarà anche la manodopera necessaria all’installazione.
Una facciata ventilata ha bisogno di manutenzione?
Poiché le facciate ventilate sono sistemi di rivestimento esterno che prevedono una separazione tra finitura esteriore e involucro retrostante hanno numerosi vantaggi anche per quanto riguarda la manutenzione.
Che risulta relativamente semplice, con il controllo periodico – generalmente annuale - di tutti gli elementi architettonici al fine di evidenziarne l’integrità e assicurarsi che non vi siano difetti, come crepe e fessurazioni, infiltrazioni, impedimenti alla ventilazione nell’intercapedine.
In tal caso, oltre alla pulizia delle lastre di finitura da smog e polvere (a cadenza biennale o triennale), è meglio sostituire o riparare le parti ammalorate, al fine di garantire il medesimo grado di efficienza iniziale del pacchetto e una maggiore resistenza ai fenomeni meteorologici. Tutte operazioni che conviene affidare a esperti professionisti del settore.
Quanto migliora l’efficienza energetica con una facciata ventilata?
Il preciso contributo che offre una facciata ventilata all’efficienza energetica è complesso da calcolare e soprattutto è difficile generalizzare. In ogni caso, è certo che migliorino le prestazioni, proprio grazie alla presenza dell’intercapedine d’aria, che combatte il surriscaldamento estivo e supporta l’isolamento termico invernale.
Come funziona la facciata ventilata?
Il principio alla base di qualsiasi sistema a facciata ventilata è la convezione dell’aria, ovvero il suo movimento in funzione della temperatura all’interno di una apposita intercapedine, in tal caso creata posando il rivestimento esterno a distanza dall’involucro primario sottostante: quella fredda entra nella cavità dal basso, mentre la calda esce superiormente.
Una facciata ventilata basa il suo funzionamento sul movimento d’aria che si innesca all’interno della camera d’aria. Si tratta di un moto convettivo naturale, che dipende dalla differenza di temperatura che si crea tra interno ed esterno dell’intercapedine.
Come scegliere il tipo di facciata ventilata più adatto?
La scelta della tipologia di facciata ventilata dipende dall’effetto architettonico finale desiderato (più o meno high-tech, tradizionale, espressivo), dalle condizioni climatiche del sito, da eventuali vincoli specifici del progetto e non da ultimo dal budget di spesa disponibile. Un progettista specializzato o un consulente esperto può valutare caso per caso e determinare quale opzione sia la più indicata per il risultato voluto.
Una facciata ventilata migliora l’efficienza di un edificio?
Un sistema che sfrutti la ventilazione naturale nell’involucro esterno può migliorare le prestazioni di un edificio in diversi modi: aiuta a ridurre la dispersione di calorein inverno e il suo accumulo d’estate, creando nel contempo una barriera al vapore che inibisce la formazione di condensa e di conseguenza di muffa e di ammaloramenti delle componenti architettoniche. Inoltre, questa soluzione migliora anche l’isolamento acustico del complesso.
In particolare, dal punto di vista dei benefici in termini di risparmio energetico di una facciata ventilata, si riducono i consumi: nella stagione fredda l’intercapedine d’aria diventa uno strato isolante che trattiene il calore all’interno dell’edificio, riducendo la necessità di accendere il riscaldamento; d’estate, al contrario, la convezione naturale dissipa il calore verso l’esterno, allontanandolo dalla struttura portante e così diminuendo il bisogno di raffrescamento. Gli sbalzi termici vengono eliminati e il comfort degli ambienti interni risulta ottimale.
Un risultato che deriva tuttavia da alcuni fattori importanti nella realizzazione della facciata ventilata, ovvero la qualità dei materiali e della componentistica, della progettazione iniziale, dell’assemblaggio e non da ultimo di una manutenzione regolare.
Esempi di progetti con facciate ventilate
Recupero villa a Benevento
Una casa monofamiliare abbandonata in fase costruttiva e situata nella campagna fuori dal centro abitato di Benevento, con un ampio giardino mediterraneo, è stata completamente ridisegnata e riqualificata dagli architetti Laura Lampugnale e Rosanna Giallonardo per renderla funzionale e contemporanea.
La ricchezza materica delle nuove facciate di pietra naturale, di intonaco bianco e a doghe WPC – Wood Plastic Composite esalta i volumi architettonici, organizzati su due piani abitativi. L’involucro è stato reso energeticamente prestazionale grazie al sistema termoisolante compositoIsotec Parete di Brianza Plastica: un pannello di poliuretano espanso rigido, rivestito con lamina di alluminio su entrambi i lati, dotato di correntino metallico asolato preassemblato industrialmente che funziona sia da supporto al rivestimento finale sia da elemento per creare una camera di ventilazione.
Posato a secco, in orizzontale (qui con passo di 65,2 e di 40 cm), asseconda le scelte estetico-progettuali garantendo elevati vantaggi in termini di contenimento energetico.
Riqualificazione edificio commerciale e residenziale a Bergamo
Il progetto di riqualificazione di questo edificio a destinazione mista, sia commerciale sia residenziale, si è focalizzato sulla sostituzione di una facciata ventilata preesistente – installata una quindicina di anni fa – con una pelle, sempre ventilata, più leggera e performante.
La soluzione datata mostrava infatti problemi statici, dovuti anche al peso delle lastre di rivestimento di pietra naturale Calacatta. Per ovviare a tutto ciò, garantendo un risultato sicuro ma soprattutto efficiente, si è optato per una finitura in lastre ultra-compatte Dekton® di Cosentino, frutto di una miscela affinata di materie prime in grado di resistere ai raggi UV, alle macchie, alle temperature estreme e di garantire la stabilità sia dimensionale sia cromatica nel tempo.
Ogni unità, spessa 12 mm e pesante 50 kg, nella tonalità Entzo della serie Natural Collection, ispirata proprio al marmo Calacatta Gold, riprende l’effetto del materiale in natura, come richiesto per un intervento di sostituzione in centro storico. E posa di sottostruttura della parete ventilata, strato isolante e rivestimento ha richiesto solo due settimane di lavoro di tre operai.
Riqualificazione villa a Castelnuovo di Porto (Roma)
Rispettoso dell’orografia collinare del sito in cui è ubicato, questo edificio monofamiliare costruito oltre vent’anni fa a Castelnuovo di Porto è stato totalmente trasformato nell’aspetto e nelle prestazioni energetiche dall’architetto Sergio Iaquinta grazie a una nuova facciata ventilata ROCKWOOL REDAir® per la superficie convessa del volume.
In tinta antracite a contrasto con le altre finiture, è realizzata con pannelli di lana di roccia Fixrock 33 VF abbinati esteriormente a pannelli precompressi Rockpanel Colours Special, sempre di lana di roccia.
Materiale scelto anche per isolare a cappotto le restanti facciate e la copertura, date le proprietà eco-compatibili e reversibili a fine vita, oltre che incombustibili (dato che ci si trova in un bosco), degli elementi. I lavori, che includono nuovi impianti di climatizzazione a pompa di calore, pannelli fotovoltaici e serramenti performanti, hanno portato l’edificio dalla classe energetica D alla classe A4, riducendo i consumi energetici annui da 146,33 kWh/mq a 14,48 kWh/mq.
Polo Scienze della Terra dell’Università di Padova
I fronti dell’edificio destinato ai corsi di laurea in geologia del complesso universitario padovano sono ventilati e isolati con il sistema STIFERITE Fire B, dall’elevato livello di sicurezza nei confronti degli incendi. I pannelli isolanti in schiuma poliuretanica polyiso sono rivestiti con un velo di vetro mineralizzato sulla superficie maggiormente esposta al rischio di incendio e con un velo di vetro addizionato con fibre minerali denominato STIFERITE Fire B facer® sull’altra.
[caption id="attachment_733968" align="aligncenter" width="1200"] Stratigrafia del sistema STIFERITE Fire B[/caption]
In tal modo si raggiunge l’euro-classe di reazione al fuoco B s1 d0, che rappresenta il grado di sicurezza più elevato ottenibile con un materiale organico. Il colore nero dello strato isolante lo rende “invisibile” in presenza di giunti ampi tra gli elementi di facciata.
Complesso residenziale Triborgo a Milano
Fascino di un borgo, vantaggi di una città: da queste prerogative è nato il complesso residenziale Triborgo in zona Bicocca, nel capoluogo milanese, progettato dallo studio UNO-A e votato alla sostenibilità e al benessere abitativo. I tre corpi indipendenti che compongono il sito – Tree, case con giardino, appartamenti e “ville urbane sui tetti”, Tower, quattrodici piani con unità di diverso taglio, Town, per l’abitare temporaneo –, e che includono anche destinazioni commerciali al piano terra, si distinguono per le facciate ottimizzate.
Sia lapidei sia trasparenti, con volumi rientranti o in aggetto, i fronti ventilati sono stati studiati in collaborazione con Sto Italia, che ha ridotto i carichi termici estivi del sistema parete, favorendo anche una illuminazione diurna indiretta e aumentando il comfort interno agli edifici, migliorando le prestazioni termiche generali dell’involucro.
Riqualificazione edificio monofamiliare a Bristol (Inghilterra)
[caption id="attachment_733940" align="aligncenter" width="750"] L'immobile prima dell'intervento di riqualificazione[/caption]
Vincitore del riconoscimento South West Building of the Year 2022 per il Royal Institure of British Architects (RIBA), il progetto a firma dello studio di architettura inglese CaSA – Contemporary and Sustainable Architecture ha riportato a nuova vita una abitazione monofamiliare originale degli anni ’60.
[caption id="attachment_733939" align="aligncenter" width="1200"] L'edificio dopo l'intervento di riqualificazione[/caption]
Completamente rivisitato, sia internamente dal punto della qualità degli spazi e delle prestazioni degli impianti, sia esternamente con un nuovo involucro ventilato, al fine di massimizzare gli obbiettivi sostenibili pur con un budget contenuto, l’edificio stilisticamente si ispira alle abitazioni locali di mattoni scuri.
Facciata e copertura ventilate, che isolano l’intero volume, sono infatti finite con lastre ceramiche nere e blu, mentre tutti i serramenti sono stati sostituiti con modelli a triplo vetro in alluminio composito e la struttura portante originaria resa ulteriormente ermetica da una membrana isolante ma traspirante.
Ampliamento scuola elementare a Montijo (Portogallo)
Per l’estensione della scuola elementare EB Joaquim de Almeida nella cittadina portoghese di Montijo, lo studio di architettura lisbonese Falanstério ha progettato un nuovo volume cubico, destinato a mensa e aree di lavoro, di vetro e alluminio, protetto da una facciata ventilata con finitura in solid surfaceHIMACS.
Il disegno del rivestimento esterno, forato da incisioni triangolari che ne dinamizzano la superficie e lasciano passare sufficiente luce naturale, si ispira allo stile decorativo tradizionale del Portogallo.
I pannelli in tonalità Alpine White (nella versione S728 certificata ETA – European Technical Approval) e Black, scelti per la resistenza agli agenti atmosferici, sono fissati a secco con tasselli sulla struttura portante.
Casa singola
[caption id="attachment_733949" align="aligncenter" width="750"] Rivestimento di facciata con gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin[/caption]
Materiale inerte completamente riciclabile, ottenuto da componenti naturali, ignifugo, il gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin – qui Orobica, che reinterpreta l’omonima pietra estratta alle pendici del monte Clemo, sulla sponda nord-occidentale del lago d’Iseo, dai caratteristici clasti (sassi) di diversa grandezza – è perfetto per i sistemi di facciate ventilate.
La resistenza agli sbalzi termici e agli agenti atmosferici, così come al passare del tempo, assicura infatti elevate prestazioni tecniche, con l’aggiunta di una grande libertà di formati, colori, texture. L’aggancio a secco con elementi di acciaio alla struttura portante di lega di alluminio può essere di diversi tipi: a profilo visibile e a scomparsa, con fori o intagli Keil.
Iceland Parliament Hotel a Reykjavik
[caption id="attachment_733961" align="aligncenter" width="1200"] credit img Gunnar Sverrisson[/caption]
Nel cuore della capitale islandese, l’Iceland Parliament Hotel progettato da THG Arkitektar - di cui è socio l’architetto italiano Paolo Gianfrancesco – si compone di sette edifici, sia nuovi sia storici, tra cui la vecchia sede delle telecomunicazioni, la prima scuola femminile islandese e la Independence Hall. I fronti dei nuovi corpi accostano la pietra diorite dei volumi più vecchi a materiali contemporanei, come la pelle di zinco in diverse gradazioni cromatiche della facciata ventilata – soluzione performante in termini di resistenza, durata, pregio estetico – dell’espansione dedicata alle camere dell’albergo, il rivestimento ceramico di gres effetto pietra Quarzite tinta ghiaccio di FMG Fabbrica Marmi e Graniti (Iris Ceramica Group), il cemento armato.
Facciata ventilata: le soluzioni proposte dalle aziende
Abbiamo approfondito in precedenza le caratteristiche delle facciate ventilate e quali sono i vantaggi di questo sistema. Ma quali sono le novità proposte dalle aziende in questo campo? Ecco un breve excursus sui materiali e sulle soluzioni più all’avanguardia.
Ediltec - POLIISO® FB
POLIISO® FB di Ediltec è un pannello in schiuma polyiso rigida a celle chiuse caratterizzato da una faccia superiore in velovetro addizionato con fibre minerali e da una faccia inferiore in velovetro saturato mineralizzato, ideale per la realizzazione dell'isolamento della facciata ventilata.Il pannello isolante è fornito in dimensioni standard di 600 x 1200 mm ed è disponibile negli spessori da 30 a 160 mm. La reazione al fuoco è la migliore per un isolante organico ovvero B s1 d0.
Nel rispetto della norma europea EN 13165 dichiara i seguenti valori:
λD pari a 0,027 W/mK per spessori fino a 40 mm,
λD pari a 0,026 W/mK per spessori da 50 a 90 mm,
λD pari a 0,025 W/mK per spessori superiori.
Brianza Plastica - Isotec+Elycem
L'innovativa soluzione di Brianza Plastica Isotec + Elycem permette la realizzazione di una facciata ventilata con finitura rasata ad intonaco tradizionale.
[caption id="attachment_640578" align="aligncenter" width="600"] Brianza Plastica - Isotec+Elycem[/caption]
La lastra porta-intonaco Elycem, in abbinamento al pannello Isotec Parete, ha una funzione schermante dai raggi solari, protegge inoltre l’involucro edilizio dalle intempere e garantisce un’elevata resistenza agli urti.
[caption id="attachment_670630" align="aligncenter" width="680"] Facciata Ventilata Brianza Plastica in un edificio a Riese[/caption]
Ma non solo: questo pannello, leggero e facilmente lavorabile, dalle ottime prestazioni termo-igrometriche, permette una posa in opera economica e veloce, garantendo che la parete sia perfettamente isolata, duratura e resistente, con l’estetica tipica delle tradizionali murature intonacate.
Etex - Equitone
EQUITONEè la linea di rivestimenti in fibrocemento ecologico per facciate ventilate. I pannelli, prodotti negli stabilimenti di Etex Group in Belgio e Germania, sono disponibili in diverse finiture, colorate in massa o verniciate, con superficie liscia o sabbiata, ed in varie colorazioni.
[caption id="attachment_670586" align="aligncenter" width="680"] EQUITONE per il Centro per la scienza e l'innovazione di Boston[/caption]
EQUITONE si contraddistingue per il suo aspetto naturale ed elegante, la sua durabilità e la grande flessibilità progettuale: i pannelli possono essere tagliati in qualunque forma e misura, incisi e forati, per dare vita a facciate dallo stile moderno e di grande impatto architettonico.
[caption id="attachment_670585" align="aligncenter" width="680"] Etex - Equitone, nella nuova tonalità grigio scuro[/caption]
Qualità che vengono particolarmente valorizzate nella nuova tonalità grigio scuro della gamma EQUITONE, il TE85 Grafite: questa finitura, colorata in massa e con sottili linee di levigatura, ha un aspetto naturale ed è particolarmente apprezzata da architetti e progettisti. Le facciate ventilate realizzate con EQUITONE sono sottili e leggere, prodotte con un utilizzo minimo di materie prime.
Rockwool - REDAir™
Per l'isolamento e il rivestimento di facciate ventilate, sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di ristrutturazione, Rockwoolpropone REDAir, soluzione che unisce le ottime caratteristiche prestazionali dei pannelli in lana di roccia ROCKWOOL alla versatilità e alle diverse configurazioni estetiche garantite dai pannelli ROCKPANEL.
[caption id="attachment_670633" align="aligncenter" width="680"] ROCKPANEL METALLICS[/caption]
Il sistema è particolarmente adatto nei casi in cui sia necessaria una grande attenzione alla finitura estetica: per esempio hotel, edifici commerciali, edifici plurifamiliari, strutture sanitarie, scuole ecc.
[caption id="attachment_670632" align="aligncenter" width="680"]REDAir è stato utilizzato nella riqualificazione di un condominio di dieci piani a Cologno Monzese[/caption]
Grazie ai parametri tecnici e alla natura fibrosa a celle aperte dei pannelli isolanti ROCKWOOL, REDAir assicura ottime prestazioni a livello di isolamento termico e acustico, garantendo ottimo comfort abitativo. Tra i molti plus il sistema di facciata ventilata mantiene le proprie caratteristiche nel tempo: i rivestimenti ROCKPANEL non perdono il colore delle finiture e il rischio di degrado dei pannelli isolanti ROCKWOOL è ridotto grazie alla loro consistenza e alla stabilità al variare delle condizioni igrometriche.
Rapido e facile da installare, REDAir protegge dal fuoco, è sostenibile ed ecocompatibile.
REDAir è disponibile in 7 gamme di finitura lavorabili in diversi formati, decorati o ad effetto bugnato, con possibilità di montaggi planari o curvi.
Saint Gobain - Sistema Glasroc® X e pannello Isover X60 VN
Saint Gobain propone un sistema per l’isolamento termico e acustico della facciata ventilata composto dalla lastra Glasroc® X e da un pannello autoportante Isover X60 VN in lana di vetro G3 di dimensioni 60x140 cm e spessore variabile.
[caption id="attachment_670591" align="aligncenter" width="548"] Saint Gobain - Sistema Glasroc® X e pannello Isover X60 VN[/caption]
I pannelli sono compatibili sia con i rivestimenti di facciata più comuni (marmo, ceramica, vetro, legno, alluminio) che con gli innovativi sistemi a secco in lastre per esterno.
Il pannello è rivestito su una faccia con un velo di vetro nero e vanta ottime prestazioni di incombustibilità e idrorepellenza che lo rendono particolarmente adatto per installazioni su pareti perimetrali, dall’esterno, in intercapedine ventilata. Il pannello è conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi).
[caption id="attachment_670598" align="aligncenter" width="174"] Pannello Isover X60 VN[/caption]
La lastra in gesso fibrorinforzata Glasroc® X adatta per applicazioni in esterno assicura i vantaggi costruttivi e prestazionali della facciata ventilata abbinando una finitura con intonachino di tipo tradizionale.
Sogimi - Alucobond
Per quanto riguarda i rivestimenti, un brand di riferimento è Sogimi. Il rivestimento di facciata Alucobond è costituito da due lamine di alluminio accoppiate a un nucleo minerale.
[caption id="attachment_670584" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Alucobond[/caption]
I suoi plus? È robusto, resiste agli urti e grazie alla verniciatura PVDF resiste molto bene all’attacco degli agenti atmosferici. Ricordiamo che la doppia lamina di alluminio rende la superficie estremamente piana.
STIFERITE FIRE B
Il pannello STIFERITE FIRE Bper l’isolamento di facciate ventilate vanta ottime prestazioni di resistenza al fuoco, raggiungendo infatti l’euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0, ovvero il livello di sicurezza più alto ottenibile con un materiale organico.
[caption id="attachment_670587" align="aligncenter" width="680"] STIFERITE FIRE B[/caption]
Realizzato in schiuma polyiso STIFERITE FIRE B, è costituito da un lato da un rivestimento in velo vetro mineralizzato, dall'altro, quello maggiormente esposto al rischio incendi, dal velo vetro addizionato da fibre minerali STIFERITE FIRE B facer®.
[caption id="attachment_670589" align="aligncenter" width="680"] Hotel Beach International – Lignano Sabbiadoro (UD)[/caption]
La scelta del colore nero per il rivestimento rende “invisibile” lo strato isolante, anche nel caso di giunti relativamente ampi tra gli elementi che formano la facciata continua, non rendendo necessaria la posa di teli scuri, con risparmio di tempi e costi.
Tra le altre caratteristiche assicura ottime prestazioni isolanti durature nel tempo.
I pannelli STIFERITE FIRE B sono conformi ai CAM - Criteri Ambi8entali Minimi - e accedono alle agevolazioni fiscali dell'Ecobonus 110% previste per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Terreal - Facciate ventilate in terracotta
Terreal propone soluzioni di facciata ventilata in terracotta, materiale al 100% naturale e traspirante, bello da vedere, che garantisce diversi vantaggi tra cui ottimo comportamento termo-igrometrico ed energetico, protezione dall'acqua e dagli agenti atmosferici, isolamento termico e acustico. Inoltre i vari elementi costruttivi possono essere facilmente smontati e il sistema non necessita di manutenzione nel tempo.
[caption id="attachment_670604" align="aligncenter" width="680"] Nell'intervento di riqualificazione energetica NZeb di Palazzo Mandela, Piazza Catena - Asti, la terracotta Terreal, Piterak Slim, è usata in lastre, con tecnologia in facciata ventilata, a secco, pensata per la rapidità e l’elevata possibilità di razionalizzazione[/caption]
Il sistema di facciata ventilata Terreal viene montato completamente a secco, è infatti formato da elementi in cotto estrusi messi in opera con l'aiuto di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico.
Il sistema è disponibile in una vasta gamma di prodotti in terracotta a doppia pelle: le 3 finiture di superficie (liscio, sabbiato e rigato) sono disponibili in diversi colori e tonalità.
[caption id="attachment_670603" align="aligncenter" width="600"] Facciate ventilate in cotto Terreal - Piterak Slim[/caption]
Piterak® Slim, di design elegante e contemporaneo, è un nuovo prodotto doppia pelle di grandi dimensioni a giunto orizzontale chiuso che garantisce un’ottima schermatura alla pioggia, e presenta eccellenti caratteristiche tecniche, pur avendo peso e spessore ridotti (30 mm per 48 kg/mq).
VM Zinc - Sistema di facciata ventilata a doghe
Il sistema di facciata ventilata a doghe di VMZinc è adatto sia per nuove costruzioni che per interventi di ristrutturazione. Prevede la posa di profili ad incastro su una sottostruttura di metallo o legno ancorata alla struttura portante, al tamponamento o alla carpenteria primaria.
[caption id="attachment_670605" align="aligncenter" width="680"] VM Zinc - Sistema di facciata ventilata a doghe[/caption]
Il sistema permette l’isolamento termico a cappotto e la ventilazione della facciata.
Le doghe sono disponibili in diverse finiture: QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®, PIGMENTO® (rosso terra, blu cenere, verde lichene o marrone corteccia) e zinco grezzo AZENGAR®Data creazione articolo 3 settembre 2019 – Articolo aggiornato
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I pannelli fonoassorbenti decorativi rappresentano una soluzione ad alte prestazioni per chi desidera migliorare il comfort acustico degli ambienti senza sacrificare l’estetica. Grazie all’integrazione di materiali tecnici e design avanzato, questi elementi diventano veri e propri elementi architettonici in grado di ridurre il tempo di riverbero (RT60), attenuare il rumore ambientale e valorizzare lo stile dello spazio. Che si tratti di uffici open space, ristoranti o zone living dal forte imprinting estetico, il pannello fonoassorbente è oggi una scelta strategica per progettisti, architetti e interior designer.
Grazie alla vasta scelta di materiali, spessori e design, è possibile trovare l’abbinamento giusto per ogni progetto, con un investimento che varia in base all’esigenza acustica e all’effetto desiderato.
Come funzionano e le proposte delle aziende
Un chiarimento necessario: i pannelli fonoassorbenti e fonoisolanti non sono la stessa cosa. I primi riducono il riverbero all’interno di uno spazio, gli altri, invece, bloccano il suono tra ambienti.
I pannelli fonoassorbenti agiscono sull’acustica ambientale attenuando il riverbero attraverso un processo di assorbimento sonoro.
La loro efficacia si misura attraverso il coefficiente di assorbimento acustico αw o NRC (Noise Reduction Coefficient), e dipende da parametri tecnici come lo spessore e porosità del materiale, la densità specifica (kg/m³) e il trattamento superficiale e tipologia di installazione (a parete o sospesi).
Tra i materiali più diffusi troviamo PET riciclato termoformato, fibre minerali, legno microforato, schiume melaminiche, MDF e lana di roccia. Le onde sonore impattando su queste superfici perdono energia che viene convertita in calore, contribuendo così all’abbattimento del tempo di riverbero e al miglioramento dell’intelligibilità del parlato.
Le proposte più evolute, come i pannelli Snowsound Up di Caimi Brevetti, uniscono anche design innovativo e versatile.
[caption id="attachment_751795" align="aligncenter" width="1000"] Pannelli Snowsound Up di Caimi Brevetti[/caption]
Il sistema brevettato, design Caimi Lab, è composto da una struttura a soffitto che permette la configurazione di composizioni diverse a seconda delle necessità. Il sistema può ospitare elementi fonoassorbenti rigidi Snowsound e Industrial oppure flessibili realizzati con tessuti Snowsound Fiber, oltre che apparecchi per l’illuminazione, accessori e segnaletica.
Un altro esempio concreto è BAUX, azienda svedese che ha trasformato pannelli in legno riciclato in oggetti acustici decorativi di grande impatto visivo e ambientale. Ha esordito con le linee Acoustic Wood Wool in legno-lana, acqua e cemento, con tinte ispirate al paesaggio nordico create dallo studio Form Us With Love. Nel 2020 ha introdotto Acoustic Pulp, pannelli 100 % biomassa vegetale; nel 2021 FlexFelt, feltro di poliestere ottenuto da scarti tessili svedesi certificati; nel 2022 ha completato la gamma con i soffitti Acoustic Wood Wool Ceilings. Grazie a queste soluzioni BAUX firma progetti internazionali coniugando design, alte prestazioni acustiche e sostenibilità.
[caption id="attachment_751796" align="aligncenter" width="1200"] Acoustic Wood Wool - img by BAUX[/caption]
Rockfonoffre soluzioni su misura per uffici e strutture pubbliche. I pannelli Rockfon Color-all® sono moduli a soffitto in lana di roccia proposti in trentaquattro tonalità curate per dialogare con i cromatismi d’arredo contemporanei. La superficie liscia, opaca e uniforme è rivestita da un velo colorato, mentre il retro è protetto da un controvelo tecnico che migliora stabilità e durata.
Il sistema offre massima libertà compositiva grazie ai bordi a vista, semi-nascosti o totalmente nascosti e a un’ampia scelta di formati, consentendo soluzioni acustiche che diventano parte integrante del concept di interior design.
I pannelli Phonolook di Eterno Ivica sono elementi fonoassorbenti pensati per ridurre il riverbero nei locali interni: la linea Design unisce comfort acustico ed eleganza con moduli dalle forme ricercate e finiture curate, adatti a ristoranti, auditorium, uffici open space e ambienti di rappresentanza; la linea Solution è realizzata in fibra di poliestere rivestita di tessuto e lavora soprattutto sulle frequenze del parlato, portando praticità e facilità di posa in scuole, sale riunioni e spazi frequentati.
[caption id="attachment_751798" align="aligncenter" width="680"] Riqualificazione acustica presso l’Ordine degli Architetti con Phonolook Design Eco [/caption]
Entrambe le collezioni possono essere personalizzate con stampa ink-jet ad alta definizione su tessuto, anche con immagini a mosaico su più pannelli, offrendo così un trattamento acustico che diventa parte integrante del progetto estetico.
Pannelli fonoassorbenti decorativi: tipologie e costi
I pannelli variano esteticamente e tecnicamente: è possibile optare per superfici uniformi in feltro, moduli tridimensionali o doghe in legno, disponibili in vari spessori fino a 5 cm o più. Se si cercano soluzioni di qualità con elevata resistenza al fuoco e all’umidità, è preferibile optare per materiali certificati come l’MDF trattato o il poliestere riciclato.
Il prezzo parte da circa 30 €/m² per soluzioni base in feltro, arrivando ai 120–300 €/m² per modelli di design e finiture di pregio. L’installazione da parte di un professionista può richiedere un supplemento tra 10 e 30 €/m².
Investire in pannelli acustici conviene in tutte le situazioni in cui il rumore compromette comfort, produttività o l’ascolto di musica. Non solo home office o sale prove, ma anche ristoranti, open space e zone living di design. In alcuni progetti, come showroom o studi professionali, la scelta di pannelli design è diventata elemento distintivo.
[caption id="attachment_751799" align="aligncenter" width="800"] Ecophon Akusto™ Freedom[/caption]
Ecophon Akusto™ Freedom di Saint-Gobain amplia il concetto di pannello a parete dando al progettista la libertà di disegnare forme personalizzate – triangoli, esagoni o sagome su misura – che possono essere incollate o sospese con effetto 3D. Realizzato in fibra di vetro ad alta densità, raggiunge l’assorbimento classe A, presenta bordo verniciato nello stesso colore della superficie e si offre in decine di finiture Texona e Akutex per accompagnare qualunque palette cromatica d’interni. In questo modo l’elemento acustico diventa un vero gesto grafico, capace di coniugare comfort sonoro e identità visiva in uffici, scuole o spazi retail.
La Silhouette Collection - Design a cura di ODEON DESIGN STUDIO - di Isolmant è una linea di pannelli fonoassorbenti bifacciali che coniuga l’eleganza geometrica del cerchio con la leggerezza di sagome ovali e sinuose. Tre formati differenti, pensati per lavorare in autonomia ma progettati per esprimere il massimo del potenziale compositivo se combinati in configurazioni modulari.
[caption id="attachment_751823" align="aligncenter" width="1200"] Silhouette Collection[/caption]
Silhouette rilegge forme iconiche del design con un approccio contemporaneo, offrendo soluzioni versatili per l’integrazione acustica in qualsiasi contesto: parete (wall), sospensione verticale (baffle), soffitto (ceiling), scrivania (desk) e autoportante (stand).
Declinata in tre palette tessili esclusive, la collezione invita a scoprire texture, colori e composizioni capaci di elevare il comfort acustico e il linguaggio visivo degli spazi.
Come calcolare la superficie necessaria di pannelli fonoassorbenti
La determinazione della superficie ottimale da trattare con pannelli fonoassorbenti dipende da due fattori principali: le caratteristiche geometriche e materiali del locale (volume, superfici riflettenti) e l'obiettivo acustico desiderato (es. RT60 target, intelligibilità del parlato, riduzione del riverbero).
Formula di stima rapida: una regola empirica valida per ambienti con problemi di riverbero è trattare almeno il 20–40% della superficie totale tra soffitto e pareti.
Per risultati affidabili e interventi calibrati sugli obiettivi progettuali, è sempre raccomandabile richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato a un tecnico specializzato in acustica edilizia che potrà misurare il tempo di riverbero attuale, valutare i materiali esistenti, e indicare la superficie fonoassorbente realmente necessaria per raggiungere il livello di comfort acustico desiderato.
Tendenzialmente, in ambienti con arredi morbidi, tende e tappeti richiederanno meno trattamento rispetto a locali vuoti o con superfici dure (vetro, cemento, ceramica).
Arredo fonoassorbente: quando l’acustica incontra il design
L’arredo fonoassorbente rappresenta una delle evoluzioni più significative dell’interior design contemporaneo: elementi funzionali all’assorbimento acustico che assumono la forma di arredi veri e propri, capaci di integrarsi con il concept estetico dello spazio.
Questi prodotti, che vanno dai pannelli decorativi modulari ai divisori acustici autoportanti, fino a sedute, lampade o librerie fonoassorbenti, uniscono materiali tecnici come il PET riciclato termoformato, il feltro ad alta densità o la lana di roccia a linee di design curate da importanti studi internazionali.
Tra i vantaggi l’arredo fonoassorbente riduce il riverbero senza interventi murari invasivi, è rimodulabile e spesso mobile, adatto a spazi flessibili, aggiunge valore estetico e identitario al progetto e può essere personalizzato in forma, colore, texture e stampa
Ideale in ambienti open space, showroom, reception, sale d’attesa, coworking o zone relax, l’arredo fonoassorbente trasforma la necessità tecnica in opportunità progettuale, diventando un vero e proprio dispositivo architettonico.
I materiali fonoassorbenti certificati e sostenibili, come il feltro da scarti tessili, si combinano a palette cromatiche neutre o vibranti per definire spazi multisensoriali dove comfort acustico e design dialogano in armonia.
ETNIA F68, è la sospensione progettata da MinelliFossati design studio per Fabbian. Interpreta il concetto di comunità visiva attraverso un corpo illuminante a luce diretta e indiretta, integrato da pannelli fonoassorbenti intercambiabili rivestiti in tessuto. Disponibili in diverse finiture e colori personalizzabili, questi elementi in PET riciclato non solo migliorano il comfort acustico, ma interagiscono attivamente con la luce, restituendo dinamismo e profondità visiva all’ambiente.
[caption id="attachment_751824" align="aligncenter" width="1200"] ETNIA F68[/caption]
La sospensione è composta da struttura in alluminio anodizzato nero, i diffusori sono in PMMA: opalino superiore e micro-prismatizzato inferiore, il LED integrato, disponibile in versione ON/OFF o con controllo separato up/down tramite sistemi PUSH 1–10V, DALI o taglio di fase. Alimentatore integrato, ripple-free e ad alta efficienza
FAQ domande sui pannelli fonoassorbenti decorativi
Quanto pannello serve per un buon effetto acustico?
La quantità ideale dipende dalle dimensioni e dalla durezza del locale: mediamente occorre coprire il 20–40% della superficie tra pareti e soffitto per percepire un miglioramento sensibile.
E' possibile installarli da solo?
Sì, molte soluzioni autocollanti o kit modulari in MDF/feltro permettono il fai‑da‑te. Tuttavia, per pannelli integrati o sospesi, è consigliabile un installatore per garantire l’efficacia.
I pannelli fonoassorbenti isolano dal rumore esterno?
No. I pannelli fonoassorbenti non isolano: agiscono sulla qualità acustica interna assorbendo il suono riflesso. Per bloccare la trasmissione sonora tra ambienti (es. pareti divisorie), occorrono interventi di fonoisolamento con materiali ad alta densità e sistemi a stratificazione massa-molla-massa.
Che manutenzione richiedono?
Basta una spolverata periodica e, in ambienti particolari, un panno umido. Se la fibra è di poliestere riciclato o certificata, si evitano problemi di allergie o muffe.
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[post_excerpt] => Come scegliere i migliori pannelli fonoassorbenti decorativi per migliorare il comfort sonoro senza rinunciare allo stile. Materiali, prezzi, installazione e casi reali per ogni esigenza progettuale.
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L’isolamento acustico è essenziale per il benessere delle persone ed è uno dei fattori che incide sul comfort interno percepito, sia negli edifici residenziali, che in quelli dedicati al lavoro. Il rumore, infatti, può essere causa di criticità, può ad esempio compromettere la capacità di concentrazione, impedire il rilassamento e il riposo, ma anche causare disturbi come il mal di testa.
L’isolamento acustico previene queste problematiche, proteggendo le persone e gli spazi da loro vissuti non solo dai rumori provenienti dall’esterno, ma anche da quelli provenienti dall’interno dell’edificio. È sufficiente pensare a un condominio con molti appartamenti per comprendere l’importanza dell’isolamento acustico interno.
Perché isolare acusticamente gli spazi interni è oggi fondamentale?
L’isolamento acustico degli edifici è essenziale per garantire ambienti silenziosi e protetti dal rumore, incidendo in modo significativo sul benessere psicofisico delle persone.
Proprio per la sua rilevanza, la questione è gestita in modo specifico anche a livello normativo, a partire dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 1995. Stabilisce che la responsabilità di adottare regolamenti specifici per la tutela dall’inquinamento acustico sia dei Comuni. Segue, poi, il DPCM 5 dicembre 1997, che stabilisce i requisiti acustici passivi minimi degli edifici e delle unità immobiliari. Tale decreto fissa i limiti di isolamento dai rumori aerei e da calpestio, il livello massimo di rumore degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo, e altri parametri fondamentali per garantire una corretta vivibilità degli spazi.
L’isolamento acustico, pertanto, è obbligatorio e importante per tutelare le persone. Dal punto di vista neuropsicologico, infatti, la protezione dal rumore può fare la differenza: la qualità acustica degli ambienti incide direttamente sullo stato di salute mentale. Il rumore incide sul livello di stress, sulla qualità del sonno, sulla concentrazione e sulla produttività, soprattutto negli ambienti di lavoro o di studio.
Progettare correttamente l’isolamento acustico, pertanto, non è solo una questione di tecnica, ma si tratta di sviluppare un vero e proprio strumento per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono gli edifici.
Isolamento acustico vs fonoassorbimento: cosa sapere per scegliere la giusta soluzione
Isolamento acustico e fonoassorbimento non sono la stessa cosa, anche se molto spesso vengono confusi, soprattutto dai non addetti ai lavori. L’isolamento acustico ha l’obiettivo di impedire al suono dipropagarsi tra differenti ambienti. Si crea una barriera fisica al passaggio del suono, come pareti stratificate, infissi ad alte prestazioni o pannelli fonoisolanti. È una tecnica particolarmente indicata negli ambienti residenziali, soprattutto in contesti condominiali, ma anche in scuole e uffici. Banalmente, è utile per evitare fastidi dovuti al rumore esterno.
Il fonoassorbimento, invece, serve a ridurre la riflessione e la riverberazione del suono all’interno di uno stesso ambiente, migliorandone la qualità acustica. Si ottiene con materiali porosi o fibrosi che assorbono parte dell’energia sonora, evitando fastidiosi rimbombi.
Le soluzioni fonoassorbenti, utili a migliorare l’acustica di un locale, sono riescono a smorzare il riflesso sonoro, impedendo che le onde rimbalzino sulle pareti creando un fastidioso riverbero.
È molto più utilizzato in spazi come uffici open space, per ridurre il rumore di fondo e facilitare la concentrazione, piuttosto che all’interno di aule o in ambienti in cui si svolgono attività che sono fonte di rumore.
I migliori materiali per l’isolamento acustico interno
In realtà non esistono materiali migliori in assoluto per l’isolamento acustico interno, quanto soluzioni adatte ad esigenze diverse. Pertanto è importante selezionare il materiale più adatto all’obiettivo che ci si prefigge, valutando, anche con l’aiuto di un professionista abilitato, tutti i fattori in gioco, come dimensioni e caratteristiche dei luoghi, fonte sonora e emissione da abbattere, tipo di superfici da isolare. In base a ciò è possibile capire se sia necessaria un’azione isolante o fonoassorbente e di conseguenza scegliere il tipo di materiale più corretto.
[caption id="attachment_728833" align="aligncenter" width="578"]Isolmant IsolGypsum Duo è un pannello di Isolmant per l’isolamento acustico delle pareti divisorie o perimetrali. E' formato da una lastra in cartongesso accoppiata al manto Isolmant Telogomma unito alla speciale Fibra Fibtec di Isolmant riciclata che garantisce ottime prestazioni acustiche e termiche.[/caption]
Esistono differenti materiali che si possono utilizzare per l’isolamento acustico interno degli edifici, che possono essere distinti sulla base della propria natura e classificabili in tre categorie: minerali, vegetali, sintetici. Ciascuno si caratterizza per proprietà e vantaggi e la scelta dipende molto dal contesto specifico di applicazione.
Materiali minerali per l’isolamento acustico
I materiali minerali per l’isolamento acustico si caratterizzano per una struttura fibrosa e sono in grado di attenuare la trasmissione dei rumori aerei e da calpestio, garantendo un elevato comfort abitativo.
Oltretutto, sono generalmente anche buoni isolanti termici e sono resistenti al fuoco. Vengono utilizzati all’interno di pareti divisorie, contropareti, controsoffitti e solai. Sono materiali traspiranti, durevoli e riciclabili, quindi in linea con i criteri di sostenibilità ambientale.
Tra i più utilizzati ci sono la lana di roccia e la lana di vetro, in pannelli o in rotoli a seconda della superficie da isolare e della tipologia di intervento previsto. Per il calpestio, invece, una buona soluzione è rappresentata dai feltri minerali.
Materiali vegetali a elevate prestazioni
I materiali vegetali, come sughero e fibre di legnoderivate da scarti di lavorazione, rappresentano una soluzione naturale ed ecologica per l’isolamento acustico. Assorbono efficacemente il suono e riducono la trasmissione del rumore tra ambienti. Il sugheroè particolarmente indicato per pavimenti e pareti, la fibra di legno, è disponibile in pannelli rigidi o semirigidi, ideali per contropareti e coperture. Entrambi biodegradabili e totalmente riciclabili, si distinguono per la leggerezza e per gli spessori ridotti. Il sughero poi evita la formazione di muffe e umidità.
Oltre al comfort acustico, questi materiali garantiscono traspirabilità, isolamento termico elevato e sostenibilità ambientale, in quanto sono rinnovabili, biodegradabili e riciclabili. Hanno inoltre una buona capacità di regolazione igrometrica, contribuendo alla salubrità degli ambienti.
Materiali sintetici per l’isolamento
I materiali sintetici per l’isolamento acustico, come poliuretano, polistirenee PET, sono apprezzati per la loro leggerezza, versatilità e buone prestazioni fonoisolanti. Sono disponibili in diversi formati e con proprietà e caratteristiche anche molto differenti.
Questi materiali sono resistenti all’umidità, facili da installare e duraturi nel tempo. Tuttavia, sono meno traspiranti rispetto ai materiali naturali e possono avere un impatto ambientale maggiore, soprattutto se non provenienti da fonti riciclate. Sono ideali per contesti industriali, commerciali e alcune applicazioni in edilizia residenziale.
Come si isola acusticamente una parete, un soffitto o un pavimento?
L’isolamento acustico interno può essere realizzando in differenti modi, da valutare in base alle necessità e alle caratteristiche dell’edificio. Il consiglio, pertanto è sempre quello di chiedere consiglio a progettisti esperti, affidandosi a loro.
Per isolare le pareti di un edificio esistente, ma non solo, la soluzione più efficace consiste nella realizzazione di una controparete: si costruisce una struttura (metallica o in legno) indipendente dalla parete esistente, nella quale si inseriscono materiali isolanti, rivestiti infine con lastre in cartongesso.
L’isolamento acustico interno di una parete – ai fini di preservarla dai rumori delle unità immobiliari o delle camere adiacenti – si ottiene applicando sulla sua superficie pannelli e/o strati del materiale scelto nello spessore adatto a risolvere il problema. Maggiore è quest’ultimo, migliore è la performance, ma si deve considerare anche che, seppur minimamente, la superficie della stanza si riduce.
La posa può avvenire direttamente sul muro, per incollaggio, oppure con struttura portante metallica, utile a sostenere il materiale isolante contro la parete preesistente e nel contempo a portare pannelli di finitura esterna, come ad esempio quelli di cartongesso. Nel primo caso si stuccheranno e raseranno direttamente i pannelli, successivamente verniciati; nel secondo queste lavorazioni verranno fatte sugli elementi esterni di finitura.
Se si desidera invece solamente migliorare l’acustica di una stanza, è necessario rivestire la parete di materiali fonoassorbenti. Oggi le soluzioni sono molteplici, belle da vedere e anche semplici da posare (addirittura con calamite o velcro), poiché si tratta di spessori molto ridotti e i materiali con cui si realizzano i prodotti – PET e sughero in primis – sono particolarmente leggeri. Tra l’altro in questo caso si può lavorare anche sull’arredamento, oltre che sulle superfici strutturali, poiché sul mercato esistono apparecchi per l’illuminazione, arredi e complementi fonoassorbenti.
Per quanto riguarda il soffitto, l’isolamento serve sia a contenere i rumori provenienti dal piano superiore, come passi o trascinamento di sedie, sia a impedire che i suoni si diffondano verso l’alto. Anche in questo caso si può ricorrere a un controsoffitto, secondo la logica vista per le contropareti.
Un’alternativa per l’isolamento dei solai prevede di intervenire direttamente a livello del pavimento del piano superiore, inserendo materiali come un materassino isolante, sotto il massetto o sotto il pavimento finito, in caso di ristrutturazioni. In tutti i casi, la progettazione deve essere accurata e la posa in opera eseguita con attenzione, perché anche il miglior materiale, se applicato male, non garantisce un buon risultato acustico.
Nuove soluzioni per l’isolamento acustico interno
Rivestimento Isolspace Skin di Isolmant
Il rivestimento Isolspace Skin di Isolmantmigliora il comfort degli ambienti indoor grazie a un corretto assorbimento del riverbero. Composto da moduli accostabili, di colori e geometrie differenti, ha una superficie tridimensionale dal cuore fonoassorbente di Fibtec, speciale fibra di poliestere, atossica e anallergica, ottenuta da PET riciclato. Di grande effetto scenico, per superfici che coinvolgano vista, tatto, udito, è assolutamente green, dato che anche il tessuto esterno può essere riciclato al 100% e ha già meritato diverse menzioni speciali in premi di design internazionali.
Isover AcustiPAR 4+
Il pannello Isover PAR 4+ di Saint-Gobain (marchio Isover) è particolarmente adatto per pareti divisorie, contropareti e controsoffitti sia in edilizia residenziale che commerciale. Si tratta di un pannello arrotolato in lana di vetro 4+, prodotto in Italia con almeno l'80% di vetro riciclato e un legante brevettato a base di materie prime rinnovabili, che assicura ottimo isolamento acustico, qualità dell'aria interna e protezione dal fuoco.
Acoustic 225 Plus di Rockwool
[caption id="attachment_751098" align="aligncenter" width="600"] Acoustic 225 Plus di Rockwool[/caption]
Il pannello Acoustic 225 Plus di Rockwool è una soluzione rigida in lana di roccia non rivestita e a media densità, pensata per l’isolamento termo-acustico di pareti divisorie e perimetrali leggere (sistemi a secco) e pareti massive. Fornisce un contributo importante in termini di comfort acustico, resistenza termica e sicurezza antincendio. La struttura a celle aperte della lana di roccia migliora significativamente le prestazioni fonoisolanti della parete. E' classificato in Euroclasse A1, è incombustibile, non gocciola e non emette fumi tossici. Contribuisce alla resistenza al fuoco degli elementi costruttivi. solamento termico: con λD=0,033 W/m·K, è ideale per costruzioni che richiedono elevata efficienza energetica. Il pannello è realizzato secondo standard ambientali elevati, è riciclabile e conforme alle normative per il comfort abitativo e la sicurezza.
Pannello luminoso fonoassorbente Integral di Caimi
In due diverse dimensioni, il pannello luminoso fonoassorbente Integral (design Bartoli Design) di Caimipuò essere accessoriato con illuminazione a led per potenziare la funzione primaria di miglioramento dell’acustica. Agganciato a parete in aderenza con piastre magnetiche oppure distanziato in presenza di fonte luminosa, per un risultato wall-washing, può anche essere sospeso a soffitto con cavi regolabili in altezza, con o senza led, per aggiungere luce indiretta rivolta al soffitto. Il materiale fonoassorbente con cui è realizzato è il Fiber0, tessuto acustico brevettato declinabile in tanti colori.
Sospensione fonoassorbente Etnia di Fabbian
Presentata al Salone del Mobile.Milano 2023, la lampada a sospensione Etnia (design Minelli Fossati) di Fabbianè frutto di una ricerca sulla qualità degli ambienti, dal punto di vista anche sonoro. È composta da un elemento lineare luminoso, a luce led diretta e indiretta, con diffusori di polimetilmetacrilato opalino e micro-prismato, e da un pannello intercambiabile, profilato di alluminio. Ogni pannello è foderato di tessuto fonoassorbente ottenuto da PET riciclato (disponibile in diversi colori) e può essere completato con finiture personalizzate. L’effetto finale mixa texture, colore, luce in un gioco dinamico capace di sintetizzare in un solo apparecchio tecnica e decorazione.
Pareti divisorie fonoassorbenti di Floema
Soluzione ideale quando si abbia necessità di ridurre il rumore in modo rapido e funzionale, magari per ricreare angoli di privacy o di relax senza ulteriori strutture portanti, le pareti divisorie di Floema uniscono stile e praticità. Il materiale con cui sono prodotte, il Phonotamburato® - sottile (4 mm) strato esterno di mdf microforato con fibra interna termo-isolante su telaio portante di legno –, infatti garantisce un elevato comfort acustico. Le onde sonore attraversano la superficie del pannello, grazie ai buchini, e vengono assorbite fino al 95%, con un abbattimento del rumore fino a 53 dB. Prodotte con diverse geometrie di microforature e finiture superficiali (laminato, legno, laccato, pittura), possono essere realizzate anche su misura di esigenze speciali, fisse o scorrevoli.
Sistema a soffitto Plaid di Turf
Ideale per open space e loft dalle altezze considerevoli, il sistema a soffitto Plaid di Turf sfrutta la sua geometria a griglia per migliorare l’isolamento acustico degli ambienti. Un “cappello” leggero di feltro di PET (spessore 9 mm) modulare ed espandibile nello spazio, che riduce il riverbero e volendo può essere anche chiuso con appositi elementi superiori, per ricreare un effetto controsoffitto tradizionale.
Qual è il miglior materiale per insonorizzare una stanza?
Non esiste un unico materiale che, a priori, possa essere considerato il miglior isolante termico. La scelta dipende da fattori differenti, quali le caratteristiche dell’edificio e il budget a disposizione. Il consiglio è quello di affidarsi ad esperti del settore, dando molta importanza anche al tema della sostenibilità del materiale.
Si può isolare una parete senza perdere spazio?
Per evitare di perdere spazio prezioso all’interno degli ambienti, quando possibile, si ricorre alla scelta di isolare la parete inserendo del materiale isolante all’interno dell’intercapedine. Nel caso di edifici esistenti non è sempre possibile, pertanto si consiglia di ricorrere a materiali altamente performanti e con spessori ridotti, riducendo al minimo lo spazio occupato dall’isolante.
L’isolamento acustico aumenta il valore dell’immobile?
L’isolamento acustico aumenta il valore dell’immobile in quanto è un fattore essenziale per il benessere delle persone ed è indice di qualità edilizia elevata. Oggi, infatti, tutti i nuovi edifici sono correttamente isolati, con lo scopo di garantire alle persone il massimo benessere possibile.
Quanto costa isolare acusticamente un ambiente?
Isolare acusticamente un ambiente può avere costi variabili in base alla dimensione dell’ambiente e alla tipologia di materiale scelto, la quantità di opere necessarie alla sua posa, l’estensione della superficie e il posizionamento.. I prezzi dell’isolante, generalmente, sono al metro quadro. Se l’impegno economico della manutenzione nel tempo è praticamente ininfluente, la spesa iniziale può essere relativamente alta, soprattutto se, ai fini di un risultato ottimale, si aggiungano opere accessorie, come ad esempio la sostituzione di finestre e porte con infissi di ultima generazione antirumore.
In un preventivo vanno infatti contemplate tutte le opere che si rendano necessarie (spostamento terminali dell’impianto elettrico o idraulico se coperti dall’isolamento, eventuali indagini acustiche preliminari...).
In generale, per quanto riguarda i materiali isolanti, i meno costosi sono quelli sintetici. Altro discorso però se queste materie prime di derivazione chimica (pur riciclate o ottenute da scarti di lavorazione) sono utilizzate per soluzioni fonoassorbenti di design: in tal caso il prezzo risulta molto più elevato.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 2023
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[post_excerpt] => Unitamente a quello termico, l’isolamento acustico riveste un’importanza rilevante per rendere gli spazi abitativi confortevoli e gradevoli, oggi anche alla vista.
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Scegliere la migliore pittura per esterni non è semplice, soprattutto perché esiste una grande varietà di prodotti, ciascuno con le proprie caratteristiche. In ogni caso, si tratta di una scelta che, prima o poi, deve essere fatta, in quanto le facciate degli edifici sono esposte agli effetti degli agenti atmosferici, del sole e del passaggio del tempo, tutti fattori che causano il loro graduale deterioramento.
Quando si tratta di rinnovare la facciata di una casa o di un edificio, la scelta della pittura per esterni è fondamentale non solo per l’estetica, ma anche per la durata nel tempo e la protezione dalle intemperie. Oltre alla funzione decorativa, infatti, la pittura per esterni è una barriera protettiva contro gli agenti atmosferici, la polvere, l’umidità e i raggi UV.
Effettuare una corretta e regolare manutenzione delle facciate e della loro finitura è fondamentale per assicurare l’integrità dello strato più superficiale, necessario a preservare le strutture dell’edificio e a caratterizzarlo da un punto di vista estetico. Il periodo dell’anno perfetto per questi interventi è la bella stagione, quando tinteggiare le pareti esterni risulta più semplice ed efficace.
Una volta deciso di effettuare l’intervento, però, arriva il momento della scelta della pittura. Scegliere la pittura per esterni, infatti, è una decisione che dipende dalle caratteristiche che ricerchiamo e dal contesto in cui dobbiamo applicarla.
Ecologiche, lavabili, traspiranti, ad oggi esistono in commercio un’infinità di pitture specifiche, e spesso risulta difficile distinguere un prodotto dall’altro e soprattutto capire quali caratteristiche possiede e in quali situazioni è più indicato utilizzarlo.
In questo articolo, esploreremo le diverse tipologie di pitture per esterni, come scegliere la più adatta alle proprie esigenze, e daremo uno sguardo ai costi aggiornati nel 2025.
Le migliori pitture per facciate esterne
La scelta della migliore pittura per esterni dipende da fattori legati alla facciata oggetto di intervento e dalle prestazioni che si ricercano nel prodotto di rivestimento.
[caption id="attachment_751027" align="aligncenter" width="1200"] Sistema fassaColour® di Fassa Bortolo[/caption]
Il sistema fassaColour® di Fassa Bortolo va incontro alle richieste, sempre più numerose, di tinte per esterni particolarmente intense, nei toni neutri del grigio e del marrone, quando non addirittura del nero e accessi del rosso o del giallo. FASSADVANCE PROTECTION è una finitura per esterni ad alta protezione, sviluppata per poter scegliere quei colori saturi e di particolare impatto che, proprio per queste caratteristiche, tendono a subire un degrado più rapido a causa dell’azione del sole. Salvaguarda le facciate e garantisce una maggiore resistenza all’azione degradante degli agenti atmosferici, quali irraggiamento solare, pioggia e gelo. L’elevata idrorepellenza consente, inoltre, alle gocce d’acqua di defluire più facilmente, penetrando in misura minore ed asciugando così più velocemente la parete.
Le pitture per facciate esterne devono rispondere a criteri di resistenza, traspirabilità e protezione dagli agenti atmosferici.
Ecco i principali tipi tra cui scegliere
La pittura a base di calce è un prodotto naturale, perfetto per gli edifici storici e la bioedilizia. Si usa moltissimo tempo, è traspirante e resiste a muffe e parassiti.
Le pitture ai silicati offrono una protezione durevole e sono indicate per edifici storici o in zone con alte temperature. Questo tipo di pittura è in grado di traspirare e resistere all’umidità, ma è più adatta a superfici minerali.
La pittura al quarzo è un prodotto a base di polimeri organici, molto versatile e adatto a qualsiasi tipologia di intonaco. È idrorepellente e resistente, in quanto le particelle di quarzo permettono di uniformare le superfici e resistere agli agenti atmosferici.
Lepitture silossaniche sono altamente traspiranti, resistenti all’umidità e agli agenti atmosferici e quindi ideali per le zone più umide o per gli edifici esposti a condizioni climatiche severe
La pittura elastomerica è un prodotto riempitivo e si distingue per l’elevata elasticità, che le permette di resistere alle sollecitazioni meccaniche e di temperatura.
Le pitture acriliche, anch’esse molto resistenti e facili da applicare, ideali per ambienti dove è necessaria una buona protezione all’umidità, pur rimanendo esteticamente gradevoli.
Pitture speciali, ad esempio quelle mangia smog, pitture fotocatalitiche in grado di eliminare gli inquinanti presenti in atmosfera, o quelle autopulenti, che creano particolari film protettivi sulla facciata. Alcune di queste pitture realizzano un particolare film protettivo sulla parete che impedisce allo smog di depositarsi sulla facciata, così da farlo lavare via facilmente dall’acqua e mantenerle pulite più a lungo. Inoltre, alcuni prodotti sfruttano l’azione fotocatalitica delle particelle che contengono e sono in grado di ridurre in modo attivo il livello degli inquinanti in atmosfera. Le sostanze nocive sono trasformate in altri prodotti innocui, grazie solo ai raggi solari.
[caption id="attachment_751020" align="aligncenter" width="667"] Pitture per esterno Little Greene[/caption]
Disponibili in tutta la palette cromatica di Little Greene, le finiture includono pitture gloss e eggshell per legno e metallo, disponibili sia in sistemi a base d’olio che a base d’acqua, nonché Limewash tradizionale e Masonry Paint per mattoni, pietra e intonaco. Le tendenze decorative per gli esterni seguono molto da vicino quelle che osserviamo negli interni, con toni ricchi, caldi e marroni, e colori naturali terrosi, accolti accanto ai più tradizionali blu costieri e verdi marini. Anche l’uso di verdi foresta, smeraldo e foglia, come ‘Hopper’, ‘Goblin’ e ‘Mid Azure Green’, sta crescendo, con spazi di transizione e aree giardino immersi in splendidi verdi. Usare il verde come sfondo per le piante consente di estendere e amplificare la sensazione di essere avvolti dal mondo naturale.
Come scegliere la pittura per esterni
Pitture silossaniche o ai silicati: quali scegliere?
Entrambe le pitture sono ideali per esterni, ma differiscono per le loro caratteristiche tecniche. La pittura silossanica è particolarmente adatta per ambienti con umidità elevata, in quanto respinge l’acqua pur permettendo alla superficie di “respirare”.
Le pitture silossanichesono composte da resine ricavate dalla silice – tramite polimerizzazione – e resine siliconiche, o in alternativa altri prodotti organici, a seconda della specificità che si vuole ottenere dal prodotto.
[caption id="attachment_699140" align="aligncenter" width="650"]Saint-Gobain propone, con il marchio Weber, la pittura colorata ai silossani webercote AcSilcover L ad elevata resa specifica che garantisce un’ottima traspirabilità ed un elevato grado di resistenza agli agenti atmosferici. E' impermeabile e si caratterizza per facilità applicativa e vasta gamma di colori stabili alla luce.[/caption]
La peculiarità di queste pitture è proprio l’elevata idrorepellenza combinata alla traspirabilità: grazie alla particolare struttura reticolare questa pittura impedisce le infiltrazioni d’acqua dall’esterno, assicurando il passaggio del vapore attraverso la parete.
[caption id="attachment_699130" align="aligncenter" width="610"]Kerakover Kompact Pittura è una idropittura di Kerakolla base acrilica e silossani idrofobizzanti, riempitiva ad effetto compatto, organica minerale, coprente e opaca. Kerakover Kompact Pittura con additivi antibiodeteriogeni, è superlavabile, riempitiva, di pregiato aspetto estetico, con ottima copertura. Tra i plus assicura alta idrorepellenza ed è resistente agli agenti atmosferici.[/caption]
Hanno inoltre una buona resistenza alla corrosione dovuta all’inquinamento o all’attacco di muffe e microrganismi, resistono alle piogge acide e ai raggi ultravioletti e sono stabili agli sbalzi termici.
D’altro canto, la pittura ai silicati è più stabile nel tempo e offre un aspetto più naturale, ma è adatta solo alle superfici minerali come calcestruzzo o intonaco. La pittura per esterni ai silicati è adatta sia in caso di ristrutturazione che di nuova costruzione ed è contemporaneamente traspirante e idrorepellente, permeabile al vapore e impermeabile all’acqua, il che la rende maggiormente resistente agli agenti atmosferici e più duratura nel tempo. La componente chimica della pittura per esterni ai silicati non la rende sempre adatta agli interventi sugli edifici storici, che vanno attentamente valutati sulla base della natura dei materiali su cui si effettua l’applicazione.
La scelta dipende quindi dalle condizioni ambientali della zona e dalla tipologia di supporto da trattare.
Naturalezza e sostenibilità: pittura per esterni alla calce
La pittura a calce è un prodotto naturale privo di elementi plastici e agenti chimici, utilizzato in edilizia da moltissimo tempo, forse è la più antica forma di tinteggiatura per gli edifici architettonici. L’assenza totale di elementi plastici o tossici rende questa pittura un materiale totalmente naturale. Proprio per questo è la soluzione adatta quando si realizzano interventi di bioedilizia o quando si vuole prestare particolare attenzione ad aspetti come la salubrità, la sostenibilità e la naturalezza della propria casa.
L’elemento di base di questa pittura per esterni è il grassello di calce, ottenuto dallo “spegnimento” della calce viva, a cui si uniscono acqua, borace, caseina e terre naturali. È altamente traspirante, resiste agli sbalzi di temperatura ed è un biocida naturale, resistente a muffe e parassiti, risulta quindi molto indicata per l'isolamento delle pareti.
La pittura a calce spesso viene scelta per gli interventi di ristrutturazione degli edifici storici, in quanto non è aggressiva ed è compatibile con la maggior parte delle superfici architettoniche, pur adattandosi con maggior facilità a supporti porosi come intonaci a calce, pietre naturali o laterizi.
È una pittura adatta sia agli ambienti interni che esterni e può essere applicata sulla maggior parte delle superfici architettoniche, pur adattandosi con maggior facilità a supporti porosi come intonaci a calce, pietre naturali o laterizi.
Durabilità e facilità di applicazione: pittura al quarzo per esterni
Le pitture al quarzo sono ideali se si cerca un prodotto resistente alle intemperie, facile da applicare e che abbia una buona durata nel tempo. La pittura al quarzo per esterni sono composte da piccolissimi granelli di quarzo, resine sintetiche ed acqua.
Sono proprio le particelle di quarzo a rendere la pittura resistente e a darle una capacità riempitiva in grado di uniformare le eventuali irregolarità presenti sulla superficie. Questo tipo di pittura per esterni possiede inoltre ottime caratteristiche di idrorepellenza. Per queste sue proprietà la pittura al quarzo viene spesso scelte per la finitura di terrazze, balconi e cornicioni. Facile da applicare, questa pittura per esterni è altamente coprente e si ancora ad ogni tipo di supporto, garantendo una lunga durata nel tempo.
Differenze tra pittura acrilica e quarzo per esterni
La pittura acrilica è uno dei prodotti più versatili per esterni: offre una buona protezione, è facile da applicare e resiste all'umidità. D’altro canto, la pittura al quarzo è composta da una base di resina e sabbia, che la rende molto resistente agli urti e ai graffi, oltre ad essere particolarmente durevole nel tempo. La pittura acrilica è una soluzione resistente ma economica; la pittura al quarzo, invece, rappresenta una protezione extra e, pur essendo più costosa, offre una maggiore durata.
Aderenza alle pareti e proprietà riempitive: pitture elastomeriche
Le pitture elastomeriche sono a base di speciali polimeri elastomerici in dispersione acquosa e sono particolarmente indicate per la loro capacità di riempire fessure, micro fessure e crepe.
[caption id="attachment_564619" align="aligncenter" width="450"] La pittura elastomerica PE 224 ELAST fa parte della gamma del Sistema Elastomerico di Fassa Bortolo particolarmente adatta per interventi di manutenzione e ripristini e per minimizzare eventuali microcavillature delle facciate.[/caption]
La loro peculiarità è quella di possedere un’elevata elasticità, grazie alla quale sono in grado di subire sollecitazioni elastiche e di temperatura senza deformarsi. Sono anche molto resistenti e garantiscono un’aderenza al supporto eccezionale. Il rivestimento elastico che si forma sulle superfici ha inoltre un ottimo potere riempitivo ed un’alta resistenza alle microscrepolature. È un materiale idrorepellente, con un’elevatissima resistenza agli agenti atmosferici ed agli alcali, oltre che molto duraturo.
Come pitturare l’esterno casa fai da te
È possibile pitturare l’intonaco della propria abitazione in autonomia, ma è necessario seguire precisi passaggi.
Preparazione
Per prima cosa è necessario pulire bene la facciata e rimuovere eventuali tracce di muffa o sporco e ovviamente riparare eventuali crepe se presenti.
Scelta della pittura
La scelta della pittura per esterni in Italia dipende molto dal clima e dalle condizioni ambientali della zona geografica. Le caratteristiche da considerare includono umidità, esposizione al sole, salsedine, escursione termica e inquinamento.
Per il nord Italia i tipi di pitture consigliate sono le pitture silossoniche, con elevata traspirabilità e resistenti a umidità e muffe; le pitture ai silicati, ideali per climi freddi e muri minerali (es. case in pietra); e addittivi antimuffa e antialga da aggiungere alla pittura. Nelle aree centrali, con clima temperato ed escursioni termiche più moderate, si possono utilizzare le pitture acril-silossaniche, buon compromesso tra traspirabilità e resistenza e le pitture elastomeriche, consigliate per pareti con microfessure. Infine al sud, dove l’esposizione ai raggi UV è molto elevata, si possono utilizzare le pitture acriliche UV-resistenti, con ottima resistenza ai raggi solari; le pitture al quarzo: molto coprenti e resistenti agli agenti atmosferici, ma anche i rivestimenti elastomerici, per proteggere da crepe dovute alla dilatazione termica. E nelle zone costiere sono indicate le pitture resistenti alla salsedine.
Altri elementi da valutare sono le piogge, se molto abbondanti è opportuno utilizzare pitture silossaniche o ai silicati, finiture idrorepellenti e traspiranti e trattamenti antimuffa e antialga preventivi. Per la scelta dei colori, sono da preferire le tnalità chiare nelle zone molto soleggiate (riflettono il calore). E nelle zone esposte al traffico e all’inquinamento, si possono prediligere le pitture autopulenti o resistenti allo smog
Applicazione
È opportuno utilizzare un pennello o un rullo per stendere la pittura in modo uniforme, lavorando in sezioni. Se necessario, applicare due mani per una copertura ottimale.
[caption id="attachment_751023" align="aligncenter" width="1200"] Alpha BL Top Farbe, di Sikkens[/caption]
Alpha BL Top Farbe, di Sikkens, è una pittura murale all’acqua per esterno, particolarmente indicata per la realizzazione di tinte scure, brillanti, sature; a base di resina acrilica in dispersione acquosa, inerti silicei fini e pigmenti solidi alla luce ed agli alcali. Presenta un’ottima resistenza agli agenti atmosferici. Ha aspetto opaco ed è applicabile sia su prospetti intonacati che su cemento armato. Rappresenta, inoltre, una buona protezione contro la crescita di funghi e alghe.
Tipologie e caratteristiche delle pitture per esterni
Il primo passo da compiere è quello di valutare lo stato di conservazione della facciata. Infatti, le vernici sono prodotti di finitura, da utilizzare solo come ultimo strato a protezione dell’intonaco, e prima di tinteggiare è necessario assicurarsi dell’integrità del supporto sottostante. Coprire crepe, evidenti segni di umidità o altre forme di degrado semplicemente con un nuovo strato di pittura per esterni, senza indagarne cause e motivi, non è la scelta migliore. In questi casi, il supporto deve essere ripristinato.
Dopo di che, si valutano le caratteristiche e le prestazioni offerte dalla pittura, in base al risultato che si vuole ottenere e alla tipologia di facciata da rivestire. Ad esempio, se prevalgono sugli altri problemi di umidità si userà una pittura diversa rispetto a quando la principale criticità è quella dell’accumulo di polvere e sporco. In sostanza, per rispondere alla domanda qual è la migliore pittura per esterni, si può solo dire che la scelta giusta è il prodotto adeguato alle proprie necessità. Per ogni facciata, esiste una pittura per esterni perfetta.
Pitture traspiranti per esterni umidi
Per le zone ad alta umidità, è fondamentale scegliere pitture traspiranti che permettano al muro di “respirare”, evitando la formazione di muffa e condensa. Le pitture silossaniche e ai silicati sono le più adatte in questi casi, in quanto non sigillano la superficie ma la lasciano traspirare, mantenendo un ambiente sano e asciutto. Nel panorama dei rivestimenti murali per esterni, le pitture silossaniche e quelle ai silicati rappresentano due soluzioni di alta gamma, particolarmente apprezzate nell’ambito dell’architettura contemporanea e nel restauro di edifici storici, grazie alle loro eccellenti proprietà tecniche e alla compatibilità con i supporti minerali.
Come abbiamo visto la scelta tra pittura silossanica e ai silicati dipende fortemente dal contesto architettonico, dalle condizioni ambientali e dalla natura del supporto. Le silossaniche offrono una soluzione versatile e performante per edifici nuovi o ristrutturazioni in ambito urbano. Le pitture ai silicati, invece, restano il riferimento per interventi conservativi e bioarchitettura, grazie alla loro origine minerale e alla totale compatibilità con i materiali tradizionali.
[caption id="attachment_751024" align="aligncenter" width="489"] Façade Topcoat Matt di Sigma Coatings[/caption]
Da Sigma Coatings, Façade Topcoat Matt con tecnologia Quick Rain Resistance che già dopo soli 20 minuti dall’applicazione, protegge la superficie dal passaggio dell’acqua delle precipitazioni. A differenza delle pitture tradizionali, il prodotto è applicabile in tutte le stagioni (tra 2°C e 35°C), anche senza utilizzo di primer, ed è estremamente resistente agli agenti atmosferici. Il prodotto ha di recente sviluppato la propria formulazione introducendo materie riciclate e riducendo le emissioni di CO2.
Pittura bianca per esterno resistente
La pittura bianca per esterni è una delle opzioni più popolari per la sua capacità di riflettere la luce, mantenendo freschi gli ambienti interni. Una pittura bianca di buona qualità, come quella silossanica o acrilica, offre anche una resistenza eccellente agli agenti atmosferici e all’inquinamento.
È importante scegliere una vernice resistente ai raggi UV, per evitare che il colore svanisca nel tempo.
Pitture termoriflettenti per esterni
Le pitture termoriflettenti sono una novità interessante nel mercato delle pitture per esterni. Questi prodotti sono progettati per riflettere i raggi solari, riducendo l’assorbimento di calore e migliorando l’efficienza energetica degli edifici. Ideali per climi caldi, le pitture termoriflettenti possono ridurre il fabbisogno di aria condizionata e contribuire a mantenere l’ambiente interno più fresco.
[caption id="attachment_751026" align="aligncenter" width="500"] THERMOGEL PAINT di Ama Composites[/caption]
Ama Composites propone THERMOGEL PAINT, una linea di vernici formate da pitture termoriflettenti a base di Aerogel e altri pregiati componenti nanotecnologici. Si tratta di particolari vernici che riescono a ridurre i ponti termici e la formazione di muffe.
Costo del rifacimento della facciata con pittura
Il rifacimento completo di una facciata con pittura può variare in base alla tipologia di pittura e alla superficie da trattare. In generale, il costo totale per il rifacimento di una facciata con pittura professionale oscilla tra 30 e 60 euro al mq, a seconda dei materiali utilizzati e della difficoltà del lavoro. È importante affidarsi a professionisti esperti, in quanto la preparazione del muro è cruciale per un risultato duraturo.
Colori delle facciate nell’architettura attuale
Nel design moderno, i colori delle facciate stanno diventando sempre più audaci, con tendenze che vanno dal bianco e grigio per le case più minimaliste, ai toni pastello o naturali per un effetto più caldo e accogliente. Il grigio antracite, il beige sabbia, il blu navy e il bianco puro sono tra le scelte più popolari per una facciata elegante e contemporanea.
[caption id="attachment_751017" align="aligncenter" width="707"] Acrisyl Light di San Marco: protagonisti i colori Palermo e Trento della palette Deep Beauty, parte dei nuovi Color Trends 2025[/caption]
Contraddistinto da un’inedita leggerezza e indicato sia per superfici nuove che su vecchi intonachini, Acrisyl Light di San Marco è formulato con una materia prima alleggerente che garantisce alte prestazioni. Disponibile in due grane diverse, questa soluzione per esterni è caratterizzata da una speciale struttura microcellulare che determina un peso specifico inferiore rispetto ad un intonachino di pari grana. Il comportamento elastico di Acrisyl Light permette una maggiore compressione ed un migliore assorbimento degli urti; il rivestimento dona inoltre una texture molto compatta, indicata anche per le superfici disomogenee grazie al suo alto potere uniformante. Acrisyl Light assicura anche ottima idrorepellenza e traspirabilità al vapore acqueo: ostacola così l’assorbimento dello sporco, regalando esterni e facciate curate e pulite nel tempo.
Di recente il brand ha inoltre presentato Acrisyl Stone, che permette di riprodurre sulle facciate un'ampia gamma di effetti materici dal forte impatto visivo. Questa particolare soluzione consente infatti di replicare finiture strutturate che evocano la matericità della pietra e i toni della terra e, in combinazione con altri prodotti del brand, dare vita a scenografici effetti.
FAQ Pitture per esterni
Quali sono i colori più resistenti alla luce solare?
I raggi UV del sole possono danneggiare i colori, facendoli sbiadire più rapidamente rispetto a quelli meno resistenti. La scelta del colore giusto è quindi fondamentale non solo per l’aspetto estetico, ma anche per la sua durata nel tempo. I colori più resistenti alla luce solare sono generalmente quelli chiari e neutri, ma ci sono alcune sfumature da considerare: bianco e toni chiari, i colori chiari, come il bianco, il beige e il grigio chiaro, riflettono la luce solare e tendono a resistere meglio al calore e ai danni da UV. Sebbene tendano a sporcarsi più facilmente, i loro effetti di rifrazione aiuteranno a ridurre l’accumulo di calore sulla facciata; toni neutri, grigio, sabbia, crema e altri colori neutri sono anche resistenti ai raggi UV e ben tollerati dal calore. Questi colori si adattano facilmente alla maggior parte degli stili architettonici e rimangono esteticamente gradevoli nel tempo; colori scuri, seppure l’uso di colori scuri come il blu navy, il verde scuro o il marrone possa sembrare esteticamente interessante, questi tendono a sbiadire più rapidamente quando esposti alla luce diretta del sole. I pigmenti scuri assorbono maggiormente il calore, accelerando il processo di deterioramento della pittura.
È possibile pitturare esternamente in inverno e in estate?
Le temperature estreme e l’umidità possono influire sulla qualità e sulla durabilità della pittura. Pitturare in estate può sembrare una scelta ovvia, grazie alle temperature più calde e ai cieli sereni. Tuttavia, è importante evitare giornate troppo calde (oltre i 30°C), poiché il calore eccessivo può asciugare troppo rapidamente la vernice, impedendo una stesura uniforme. Inoltre, l’eccessiva esposizione alla luce solare diretta può compromettere l’adesione della vernice alla superficie. L’ideale è pitturare durante le prime ore del mattino o la sera, quando le temperature sono più miti.
Anche se la stagione invernale può sembrare poco adatta per i lavori di pittura, in alcune zone più temperate, questo periodo può essere ideale. L’umidità elevata o la presenza di piogge frequenti possono ostacolare il processo di asciugatura e compromettere la qualità della pittura. Tuttavia, con le giuste precauzioni, come l’utilizzo di vernici specifiche per basse temperature (dai 5°C ai 10°C), è possibile pitturare anche in inverno. L’importante è evitare di dipingere in condizioni di umidità troppo alta o con temperature sotto lo zero, che potrebbero danneggiare la vernice.
In generale, la primavera e l’autunno sono le stagioni più adatte per pitturare gli esterni, poiché le temperature sono moderate e l’umidità è sotto controllo.
Quanto costa far pitturare una casa esterna da un professionista?
Il costo per pitturare l’esterno di una casa varia significativamente in base a diversi fattori: le dimensioni della superficie da trattare, il tipo di pittura utilizzata, la complessità dell’operazione e la zona geografica in cui si trova l’edificio. In media, il costo di pittura esterna si aggira tra i 15 e i 30 euro per metro quadrato, ma i prezzi possono salire per lavori complessi o per pitture di alta qualità. La vernice resistente ai raggi UV, ad esempio, è più costosa rispetto alle pitture tradizionali. Se la casa richiede una preparazione preliminare, come la pulizia della facciata, la rimozione della vecchia vernice o la riparazione di crepe e fessure, i costi aumenteranno. Inoltre, se sono necessari lavori di edilizia, come il ripristino di intonaci, si dovrà aggiungere il costo dei materiali e della manodopera. Le pitture di alta qualità, resistenti ai raggi UV e alle intemperie, sono ovviamente più costose rispetto a quelle standard. È importante valutare il rapporto qualità-prezzo, considerando che una pittura di alta qualità avrà una durata maggiore, risparmiando così su interventi futuri di manutenzione.
Nel complesso, pitturare l’esterno di una casa da parte di un professionista può costare tra i 2.000 e i 5.000 euro, ma è sempre consigliabile richiedere preventivi personalizzati per avere un'idea precisa dei costi, in base alla superficie da trattare e alla tipologia di pittura scelta.
Articolo aggiornato
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Il controsoffitto è una struttura che, mobile o fissa, si trova sopra il soffitto originale di un edificio, nasce principalmente con lo scopo di “nascondere” impianti elettrici, idraulici, di illuminazione e di ventilazione, o di migliorare l'estetica, le caratteristiche e le performance della struttura esistente.
Nel mondo delle costruzioni, il controsoffitto è una delle opere che spesso solleva dubbi in merito alle detrazioni fiscali perché può rientrarvi ma a condizione che venga realizzato nell’ambito di una ristrutturazione edilizia. Se il controsoffitto è destinato a migliorare la funzionalità dell’immobile o ad aumentare la sua efficienza energetica, è possibile beneficiare delle detrazioni previste dal Bonus Ristrutturazioni o da altre misure fiscali specifiche.
Il controsoffitto è una componente fondamentale nella progettazione di ambienti moderni e ben funzionali. Le sue principali funzioni vanno dall’isolamento acustico e termico, al miglioramento estetico, fino alla protezione degli impianti tecnologici e al miglioramento della sicurezza.
Con l’evoluzione delle tecnologie e dei materiali, il controsoffitto si conferma una soluzione molto efficace in edilizia: risponde alle esigenze sempre più sofisticate di comfort, efficienza energetica e design. Inoltre, in un’epoca in cui la sostenibilità e la funzionalità sono al centro della progettazione architettonica, il controsoffitto rappresenta una scelta strategica per ottenere ambienti migliori, più isolati, ben illuminati e più sicuri.
Tipologie di controsoffitti
Il controsoffitto è formato da una struttura orizzontale, posta ad una quota inferiore del solaio o aderente ad esso, che nasconde la struttura a cui si fissa e diventa il “soffitto visibile” di un ambiente. Può assolvere diverse funzioni e comporta una riduzione dell’altezza della stanza, che comunque non può essere inferiore a 2,70 metri.
Costruire un controsoffitto non comporta lavori invasivi, può essere infatti realizzato in qualsiasi momento, anche dopo la realizzazione dell’edificio. La posa del controsoffitto è abbastanza semplice e veloce, così come lo è la sua rimozione, anche nel caso di un controsoffitto fisso. Si tratta dunque di un intervento non invasivo che offre interessanti vantaggi.
Vi sono diverse tipologie di controsoffitti: il controsoffitto in cartongesso è il più comune e versatile, è adatto a qualsiasi tipo di ambiente, con una finitura liscia che può essere verniciata o decorata a piacere.
Il controsoffitto in pannelli, composto da pannelli modulari, spesso in materiali fonoassorbenti, è principalmente utilizzato in uffici e sale conferenze per migliorare l'acustica. Il controsoffitto metallico, utilizzato per la sua robustezza e resistenza, è ideale per ambienti industriali o commerciali dove la sicurezza e l'estetica sono fondamentali. Il controsoffitto in legno, viene impiegato per creare un’atmosfera calda e accogliente, molto apprezzato in ambienti residenziali e di design.
Cartongesso per controsoffitti
Come dicevamo, per quanto riguarda gli elementi di tamponamento, è la tipologia più diffusa e versatile, realizzata con pannelli in cartongesso rivestiti da una lastra in gesso e utilizzata sia per ragioni estetiche, abbassando il livello del solaio per limitare l’ambiente, che funzionali per l'inserimento degli impianti e principalmente per la realizzazione di sistemi continui. Questa tipologia, che è fissa, è quella più utilizzata nei casi dell’edilizia civile, in quanto esteticamente più gradevole e uniforme al resto dell’ambiente e il controsoffitto in questo caso può essere intonacato in modo uniforme al resto delle superfici che delimitano gli ambienti.
[caption id="attachment_749574" align="aligncenter" width="1200"] Saint Gobain - Gyproc 4Pro®[/caption]
Gyproc 4Pro® di Saint-Gobain è una lastra in gesso rivestito, ideale sia per la nuova edilizia che per le ristrutturazioni, grazie alle proprietà di isolamento acustico, di resistenza al fuoco e ai vantaggi applicativi. È costituita da quattro bordi assottigliati, nel confronto con le tradizionali lastre, la presenza del ribassamento anche sui bordi trasversali evidenzia importanti vantaggi pratici ed estetici. Nella preparazione dei giunti, i bordi longitudinali e trasversali assottigliati di Gyproc 4Pro® sono già pronti ad accogliere lo stucco, senza richiedere operazioni preliminari quali la svasatura. Inoltre, il riempimento del giunto e l’applicazione del nastro di armatura risultano agevoli e veloci, non necessitando di aggiunte di materiale.
Tra i vari vantaggi i controsoffitti in cartongesso assicurano isolamento termico e acustico se accoppiati a materiali isolanti, nascondono cavi e tubazioni, possono ospitare punti luce, sistemi audio e permettono grande versatilità di posa. Lo svantaggio è quello di avere una struttura più difficilmente ispezionabile. I controsoffitti in cartongesso si caratterizzano per estrema leggerezza e flessibilità e possono essere tinteggiati con varie tecniche.
Il controsoffitto con componenti in gesso può essere: a orditura semplice (aderente), ovvero una singola applicazione, aderente al soffitto, generalmente utilizzata in ambienti piccoli; ad orditura doppia, detta anche sospesa, pannelli posati in modalità ortogonale, che di solito ribassano l’altezza degli ambienti e sono utilizzati soprattutto per migliorare le prestazioni isolanti; autoportanti, ossia realizzati su guide di metallo laterali.
Il controsoffitto in cartongesso viene intonacato e può assumere forme e colori diversi, così come i pannelli prefabbricati possono avere caratteristiche materiche e cromatiche in base alle necessità. Un’alternativa è il controsoffitto trasparente o leggero, grazie all’uso di pannelli coibentati forati o grigliati. In questo caso è possibile creare particolari soluzioni di illuminazione, scegliendo moduli trasparenti che diventano luminosi grazie alla luce che li trapassa.
Il costo al mq varia a seconda delle finiture scelte (liscio, decorato, ecc.) e della complessità della struttura, ma in generale si aggira intorno ai 30/50 euro/mq.
L'installazione di un controsoffitto in cartongesso è un processo che richiede precisione e attenzione ai dettagli. Bisogna misurare con precisione l'area del soffitto dove verrà installato il controsoffitto, quindi fissare le guide perimetrali ai muri lungo la linea segnata e i montanti verticali ai soffitti, distanziandoli di circa 60 cm l'uno dall'altro; vanno poi installati i profili trasversali tra i montanti per creare una griglia di supporto stabile; naturalmente i pannelli di cartongesso vanno fissati alla struttura metallica con viti per cartongesso, posizionate a circa 20-30 cm di distanza l'una dall'altra; si stende poi lo stucco per cartongesso sulle giunzioni e sui fori delle viti, una volta asciugato lo si leviga con una carta abrasiva fine per ottenere una superficie liscia. Una volta asciutto e levigato, il controsoffitto è pronto per essere dipinto o decorato secondo le proprie preferenze
Controsoffitti antisismici
Il controsoffitto è un elemento non strutturale degli edifici, tuttavia, il suo danneggiamento durante gli eventi sismici si riflette su ingenti perdite economiche. Alcune aziende hanno pertanto ideato speciali sistemi antisismici.
[caption id="attachment_749579" align="aligncenter" width="1200"] Knauf Sisma[/caption]
Knauf Sisma e Knauf Sisma Plus sono due sistemi antisismici omposti da un elemento verticale rigido (puntone) e quattro elementi obliqui (che lavorano a trazione) posizionati diagonalmente. I due sistemi sono versatili e flessibili. Utilizzando gli stessi accessori e variando solo la tipologia di diagonali si ottengono due diverse soluzioni tecnologiche pensate per adattarsi alle esigenze progettuali e di installazione.
Materiali e tipologie dei controsoffitti: come scegliere
Ogni controsoffitto è costituito da due elementi principali: la struttura di sostegno e il tamponamento. Questi due componenti possono essere realizzati con diversi materiali, a seconda delle caratteristiche che si vogliono ottenere e dell’aspetto che si vuole abbia il controsoffitto.
La struttura di sostegno, che può essere fissata direttamente al solaio o appesa ad esso, viene generalmente realizzata con dei profili metallici o in legno.
Il materiale scelto per il tamponamento definisce la percezione del controsoffitto e dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi si tratta di elementi opachi, che possono essere neutrali oppure introdurre elementi formali e cromatici particolari.
Oltre ai sistemi continui esistono i controsoffitti discontinui e mobili, che sono molto utilizzati sia in ambienti industriali che in attività dedicate al terziario, come gli uffici. Si ricorre ad appositi moduli, disponibili sul mercato in diversi materiali, che vengono montati a secco e possono essere facilmente rimossi quando necessario. L’ispezionabilità in questi luoghi ha un peso maggiore, in quanto generalmente il controsoffitto ospita impianti più complessi e maggiori anche in numero. In ogni caso, è importante ricordare che il colore, la texture e il materiale che si scelgono per un controsoffitto determinano la percezione che si ha dell’intero ambiente e sono quindi da valutare in base al luogo in cui ci si trova.
Requisiti per ottenere la detrazione del controsoffitto
Per ottenere la detrazione del controsoffitto, è necessario che l’intervento rientri nelle categorie previste dalla normativa fiscale. In particolare, deve trattarsi di una ristrutturazione edilizia e deve essere finalizzato al miglioramento delle condizioni abitative o alla conservazione dell’immobile. È fondamentale che i lavori siano eseguiti da imprese specializzate, che vengano rispettati i requisiti di legge e che le fatture siano regolarmente emesse e pagate tramite bonifico bancario o postale.
“La legge di Bilancio 2025 ha stabilito che per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2033 l’aliquota di detrazione è ridotta al 30%, mentre è pari al 50% per le spese per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione. Tuttavia, per le spese sostenute nel 2025, la detrazione spetta nella misura del 50% in caso di abitazione principale e 36% per le seconde case su un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare; invece, per quelle degli anni 2026 e 2027, la detrazione è del 30% (36% in caso di abitazione principale), sempre su un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Da questo trattamento sono esclusi gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”. - Fonte Agenzia delle Entrate
La detrazione per il controsoffitto rientra nel Bonus Ristrutturazioni?
Il Bonus Ristrutturazioni include le spese per il rifacimento del controsoffitto, purché l’intervento sia effettuato all’interno di un progetto di ristrutturazione edilizia. La detrazione fiscale è pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro. La detrazione è spalmata su 10 anni e può riguardare anche la realizzazione di controsoffitti in cartongesso o con materiali isolanti.
Per richiedere la detrazione fiscale per il controsoffitto, è necessario fornire una serie di documenti, tra cui: la fattura o il documento equivalente che attesti l’effettivo pagamento delle spese; la certificazione di conformità dei lavori eseguiti; la dichiarazione di pagamento tramite bonifico bancario o postale con causale specifica. In alcuni casi (dipende dalle amministrazioni territoriali), è necessario fornire anche una comunicazione di inizio lavori (CIL) o una dichiarazione di fine lavori, a seconda della tipologia di intervento.
Quando il controsoffitto è considerato manutenzione straordinaria
Un aspetto fondamentale per poter usufruire delle detrazioni fiscali riguarda la tipologia di intervento. Se il lavoro di installazione del controsoffitto viene effettuato nell’ambito di una manutenzione straordinaria, si può accedere al Bonus Ristrutturazioni. La manutenzione straordinaria include, infatti, tutti quegli interventi che vanno oltre la semplice riparazione o rinnovamento, e che incidono sul miglioramento e sull’adeguamento funzionale degli spazi.
In generale, se l’intervento implica una modifica significativa della struttura e degli impianti, e se il controsoffitto è parte di un’opera di ristrutturazione, si può considerare come manutenzione straordinaria.
Bonus Edilizio per controsoffitto con illuminazione LED
Un’opportunità interessante riguarda il Bonus Edilizio per l’installazione di illuminazione a LED integrata nei controsoffitti. Questo tipo di impianto, oltre a essere altamente efficiente dal punto di vista energetico, rientra nelle categorie di intervento che possono beneficiare delle detrazioni fiscali. La combinazione di controsoffitto e illuminazione LED consente di migliorare l’efficienza energetica della casa, con conseguenti vantaggi anche in termini di risparmio sui consumi elettrici.
L’integrazione di sistemi di illuminazione intelligenti nei controsoffitti può rientrare nel Bonus Ristrutturazioni se l’intervento viene effettuato in un contesto di riqualificazione energetica. I benefici fiscali per questo tipo di lavoro sono legati anche al tipo di impianto e alla documentazione che certifica il risparmio energetico derivante dall’intervento.
Come funziona la detrazione per il controsoffitto in un immobile commerciale?
La detrazione per il controsoffitto in un immobile commerciale segue gli stessi principi applicati agli immobili residenziali, ma con alcune differenze. Nel caso di immobili ad uso commerciale, le agevolazioni fiscali possono variare in base alla tipologia di intervento. Se il controsoffitto è parte di una ristrutturazione che migliora l’efficienza energetica o la funzionalità del locale, è possibile usufruire delle detrazioni, ma è necessario che l’intervento rispetti le normative fiscali e che vengano eseguiti tutti i pagamenti tramite strumenti tracciabili.
Perché realizzare un controsoffitto
Il controsoffitto è una soluzione architettonica che ha guadagnato popolarità negli ultimi decenni, grazie alla sua capacità di migliorare l’estetica, l’efficienza energetica e la funzionalità degli spazi interni. Esso svolge diverse funzioni cruciali che vanno oltre il semplice aspetto estetico nella progettazione di ambienti moderni.
[caption id="attachment_749582" align="aligncenter" width="1200"] Che sia a gole o a velette, il controsoffitto in cartongesso è una soluzione così versatile che permette di risolvere innumerevoli situazioni, estetiche e funzionali, è per questo che è così frequente nelle ristrutturazioni. L’architetto Gianluca Bugeia (GB+S | Gianluca Bugeia Studio), è una soluzione che utilizza molto nei suoi progetti, per nascondere le imperfezioni, isolare gli ambienti, donare un tocco di originalità.[/caption]
Estetica e design
Una delle funzioni più evidenti del controsoffitto è quella estetica. Grazie alla varietà di materiali, finiture e design disponibili, il controsoffitto contribuisce a migliorare l’aspetto di un ambiente, creando linee pulite e moderne. È particolarmente utile per nascondere impianti tecnici, come cavi elettrici, condotti di ventilazione, tubature e sistemi di illuminazione. Questo permette di mantenere l’ambiente ordinato e privo di elementi visivamente ingombranti, dando un aspetto più elegante e uniforme agli spazi. Può uniformare il soffitto ma anche ritmarne lo sviluppo in maniera da compattare visivamente lo spazio, se necessario (controsoffitto frammentato). Inoltre può servire a migliorare l’equilibrio architettonico e le proporzioni dello spazio.
[caption id="attachment_749583" align="aligncenter" width="1200"] La tecnica detta affresco digitale è stata ideata da Demart per realizzare decorazioni artistiche di alta qualità, replicando e sostituendosi alla tecnica pittorica dell’a-fresco. Si tratta del trasferimento diretto del colore alla superficie, è una tecnica utilizzata negli interni e ha una durata illimitata.[/caption]
Sempre più spesso i controsoffitti vengono realizzati in ambienti esterni, è per esempio il caso di piani pilotis, pensiline, porzioni di edificio aggettanti, loggiati, sotto balconi. In questi casi è molto importante scegliere sistemi capaci di resistere alle diverse condizioni atmosferiche, di vento, umidità ed esposizione ad agenti corrosivi.
Si tratta dunque di una soluzione versatile e semplice da realizzare, che permette di risolvere diverse necessità, la tecnologia esistente offre soluzioni per ogni esigenza, più o meno ispezionabili. Non va infine dimenticato che il controsoffitto può essere utilizzato per creare effetti di design, come forme, colori o texture, per arricchire l'estetica dell'ambiente e creare un'atmosfera unica.
Isolamento Acustico
Un’altra funzione fondamentale del controsoffitto è quella di migliorare l’isolamento acustico. In ambienti in cui il rumore è un problema, come uffici, sale riunioni o luoghi pubblici, il controsoffitto può essere progettato con materiali fonoassorbenti che riducono la propagazione del suono. L’uso di pannelli acustici aiuta a limitare l’inquinamento acustico, migliorando il comfort e la qualità dell’ambiente di lavoro o residenziale.
Isolamento Termico
Il controsoffitto svolge anche una funzione di isolamento termico, contribuendo a migliorare l’efficienza energetica degli ambienti. L’installazione di materiali termoisolanti può ridurre la dispersione di calore in inverno e mantenere gli ambienti freschi in estate. Questo non solo migliora il comfort termico, ma può anche portare a una significativa riduzione dei consumi energetici, con vantaggi economici per l’utente finale e per l’ambiente.
Nascondere impianti e cavi
Una delle funzioni più pratiche del controsoffitto è quella di nascondere impianti tecnologici e strutturali, come tubature, cavi elettrici, condotti di climatizzazione e sistemi di sicurezza. Questo permette di migliorare l’estetica senza compromettere la funzionalità. Inoltre, il controsoffitto rende più facili gli interventi di manutenzione, poiché i pannelli possono essere rimossi facilmente per accedere agli impianti nascosti.
Sicurezza antincendio
I controsoffitti possono anche essere progettati per rispondere a specifiche normative di sicurezza antincendio. I materiali ignifughi e i sistemi di protezione contro il fuoco contribuiscono, infatti, a rallentare la diffusione delle fiamme, aumentando la sicurezza degli edifici. Alcuni controsoffitti sono dotati di caratteristiche speciali per garantire che in caso di incendio, l’ambiente sia protetto per un periodo sufficiente a consentire l’evacuazione in sicurezza.
Ottimizzazione dell’illuminazione
Il controsoffitto offre la possibilità di integrare sistemi di illuminazione in modo strategico. Utilizzando luci incassate o sospese, si possono ottenere effetti luminosi che migliorano l’illuminazione complessiva dell’ambiente. Inoltre, i controsoffitti con particolari caratteristiche riflettenti possono ottimizzare la distribuzione della luce, riducendo il consumo energetico associato all’illuminazione artificiale.
[caption id="attachment_749584" align="aligncenter" width="1200"] Progetto dell’architetto Maurizio Grassi nel settore contract e hotelerie che integra nel cartongesso le componenti per l’illuminazione.[/caption]
Facilità di manutenzione e accesso
Molti controsoffitti sono progettati per consentire un facile accesso agli impianti sottostanti. Ciò facilita interventi di manutenzione e riparazioni senza la necessità di danneggiare le strutture o gli elementi decorativi dell’ambiente. I pannelli rimovibili, ad esempio, rendono semplice l’accesso ai cavi e ai condotti, evitando lavori invasivi e costosi.
Sostenibilità ambientale
L’adozione di controsoffitti in materiali sostenibili, come pannelli in fibra di legno riciclato, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale degli edifici: grazie alle funzioni di isolamento termico e acustico, i controsoffitti possono contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, riducendo la necessità di riscaldamento o raffreddamento artificiale e quindi abbattendo le emissioni di CO2.
FAQ Controsoffitto
Che cosa si intende per controsoffitto?
Un controsoffitto è una struttura installata sotto il soffitto originale di un edificio, con l’obiettivo di ottenere una serie di vantaggi funzionali, estetici e tecnici. Questo tipo di soluzione viene adottata in vari ambienti, sia residenziali che commerciali, e viene realizzata con una varietà di materiali, tra cui cartongesso, materiali fonoassorbenti, legno, metallo, e tessuti.
Quali sono le principali funzioni del controsofitto?
Estetica e design: il controsoffitto consente di migliorare l’aspetto estetico di un ambiente, nascondendo impianti, cablaggi elettrici, condotti di ventilazione e altri sistemi tecnici visibili. Questo tipo di finitura consente di creare linee pulite e moderne, o di personalizzare gli spazi secondo specifici stili.
Isolamento acustico: una delle funzioni più importanti di un controsoffitto è l’assorbimento del suono. In ambienti come uffici, studi, teatri o sale riunioni, un controsoffitto ben progettato aiuta a ridurre il rumore e migliorare la qualità acustica dell’ambiente.
Isolamento termico: i controsoffitti possono offrire un’ulteriore barriera termica, contribuendo a mantenere una temperatura stabile nell’ambiente sottostante, specialmente se combinati con materiali ad alta capacità di isolamento termico.
Impianti tecnologici e sicurezza: in molte situazioni, il controsoffitto viene utilizzato per occultare impianti tecnologici (come impianti di climatizzazione, luci, cablaggi elettrici) e per ospitare sistemi di protezione contro incendi. È un’ottima soluzione per un’installazione ordinata e sicura.
Manutenzione e accessibilità: la struttura del controsoffitto consente di avere un facile accesso agli impianti e ai cablaggi, facilitando la manutenzione e la riparazione senza dover intervenire direttamente sul soffitto originale o distruggere pareti.
Il rifacimento di un controsoffitto rientra nelle agevolazioni edilizie?
Il rifacimento di un controsoffitto può rientrare nelle agevolazioni edilizie, ma solo se l’intervento è classificato come ristrutturazione edilizia. Se il lavoro riguarda la semplice manutenzione ordinaria, potrebbe non essere detraibile, mentre in caso di interventi più invasivi o mirati al miglioramento energetico o funzionale dell’immobile, è possibile usufruire delle detrazioni fiscali previste.
Qual è l’aliquota della detrazione per un controsoffitto?
L’aliquota della detrazione per il controsoffitto è pari al 50%, come stabilito dal Bonus Ristrutturazioni. Ciò significa che, per esempio, se l’importo è di 10.000 euro per il rifacimento del controsoffitto, si può ottenere una detrazione di 5.000 euro, suddivisa in dieci rate annuali da 500 euro ciascuna.
Il controsoffitto con isolamento termico è detraibile?
Sì, il controsoffitto con isolamento termico può beneficiare della detrazione fiscale. Infatti, se l’intervento di ristrutturazione include l’installazione di un controsoffitto che migliora l’efficienza energetica dell’edificio, l’intervento può rientrare nel Bonus Ristrutturazioni. La detrazione spetta nella misura del 50% per le spese sostenute nell’anno in corso.
Il controsoffitto in cartongesso è detraibile?
Il controsoffitto in cartongesso è detraibile, purché rientri in un progetto di ristrutturazione edilizia. Il cartongesso, infatti, è uno dei materiali più utilizzati per realizzare controsoffitti, e se l’intervento è finalizzato al miglioramento della funzionalità o dell’aspetto dell’immobile, si può beneficiare delle detrazioni fiscali previste dal Bonus Ristrutturazioni.
Quanto costa il controsoffitto al mq?
Il costo per la realizzazione di un controsoffitto dipende da una serie di fattori come la dimensione, il materiale e la tipologia di struttura che si decide di costruire. Ad esempio, un controsoffitto fisso in cartongesso avrà un costo inferiore rispetto ad uno mobile con moduli prefabbricati. In generale, comunque, la costruzione di un controsoffitto può avere un costo che oscilla tra i 30 e i 60 euro al metro quadro, inclusa la manodopera.
Qualsiasi sia la soluzione che fa al proprio caso, è sempre opportuno rivolgersi ad un’impresa specializzata, in modo che l’installazione e lo studio dell’opera siano fatti con la giusta professionalità, così da essere certi dei risultati che si otterranno.
Pannelli per controsoffitti? Ecco i migliori
Af Systems - AF Cover Light
[caption id="attachment_690451" align="aligncenter" width="600"] AF Cover Light[/caption]
AF COVER LIGHT è una protezione flessibile per la riqualificazione di controsoffitti in fibra minerale REI 120 collaboranti, facile da applicare, studiata da AF Systems e certificata secondo la norma EN 1365-2. E' formata da un tessuto di vetro, la parte esterna alluminizzata, quella interna trattata con una speciale vernice intumescente.Tale protezione permette l’inserimento di punti di illuminazione su controsoffitti EI, assicurando la resistenza al fuoco, migliorando inoltre l’isolamento termico e acustico del controsoffitto.
Semplice da applicare, è disponibile in forme e misure differenti in grado di adattarsi a plafoniere e faretti di varie forme e misure. E' inoltre facile da rimuovere e reinstallare.
Eterno Ivica - Pannelli Quadro+
[caption id="attachment_724065" align="aligncenter" width="1200"] Pannelli Quadro+[/caption]
I pannelli Quadro+ fanno parte della gamma di pannelli fonoisolanti Phonolook Design Eco di Eterno Ivica, sono studiati per risolvere il problema del riverbero acustico negli ambienti chiusi e sono particolarmente indicati per applicazioni a controsoffitto garantendo un originale effetto estetico e di design, ottimi livelli di fonoassorbimento e facile posa.
L'installazione prevede la rimozione dei pannelli del controsoffitto esistente e la loro sostituzione con i pannelli Quadro Plus che vengono semplicemente inseriti nel vano preposto grazie alle apposite alette di ancoraggio.
Quadro è formato da un telaio in legno, un’anima in fibra di poliestere e il rivestimento di tessuto in Trevira CS su entrambe le facce, che si può personalizzare su richiesta con una stampa inkjet ad alta risoluzione.
Sono disponibili in diversi spessori (3, 5 e 7mm) a seconda delle performance di fonoassorbimento ed effetto estetico desiderati.
Fassa Bortolo - Sistema GYPSOTECH
[caption id="attachment_724033" align="aligncenter" width="1200"] Fassa Bortolo - Sistema GYPSOTECH[/caption]
Tra le soluzioni per i controsoffitti, sia in ottica funzionale sia con obiettivo antisfondellamento, disponibili online nel manuale tecnico per l’uso del sistema GYPSOTECH® per interni, Fassa Bortolo propone un controsoffitto antisfondellamento in aderenza a singola orditura e singolo rivestimento.
Protagonista di questo intervento è la lastra in cartongesso a coesione del nucleo di gesso GYPSOTECH® FOCUS BA 15 (tipo DFI secondo EN 520), con prestazioni migliorate nei confronti dell'incendio, grazie agli additivi speciali presenti nel nucleo di gesso, fibra di vetro e vermiculite.
L’orditura metallica viene realizzata con profili metallici in lamiera d’acciaio zincato da 6/10 di spessore conformi a UNI EN 14195.
Le guide orizzontali a U 28/16/28 mm sono solidarizzate meccanicamente sul perimetro tramite accessori di fissaggio posti a interasse massimo di 400 mm. I montanti a C 15/48/15 mm, sono posti a interasse massimo di 400 mm e posizionati perpendicolarmente al senso dei travetti.
[caption id="attachment_724035" align="aligncenter" width="1200"] Controsoffitto antisfondellamento in aderenza[/caption]
Le orditure vengono poi fissate mediante ganci distanziatori foro passanti posti in alternanza sui travetti o ad un interasse non superiore a 1000 mm e vengono fissati al solaio con idonei tasselli a seconda del tipo di supporto.
Nel caso si volesse ribassare il sistema è possibile utilizzare le staffe registrabili da controsoffitto in sostituzione ai ganci distanziatori con lo stesso interasse. Si possono usare viti autoperforanti fosfatate poste ad interasse massimo di 200 mm e idonei tasselli in base al tipo supporto per la sospensione del controsoffitto al solaio.
Fassa consiglia anche l’utilizzo dello stucco FASSAJOINT, conforme a UNI EN 13963 (per il trattamento dei giunti e la stuccatura degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura) e il nastro di rinforzo in carta GYPSOTECH® per il trattamento dei giunti.
In caso di ambienti con particolari condizioni igrometriche, è possibile sostituire la lastra FOCUS BA 15 con la GypsoLIGNUM BA 15, che oltre alle proprietà antincendio (classificata come DEFH1IR secondo la norma EN 520), vanta una ridotta capacità di assorbimento dell’acqua e una resistenza meccanica migliorata.
Rockfon Color-all®
[caption id="attachment_672734" align="aligncenter" width="680"] Rockfon Color-all - courtesy of Rockfon[/caption]
“Rockfon Colours of Wellbeing”, è la palette di colori sviluppata da Rockfon per l'interior design, da cui è nata la gamma di pannelli e controsoffitti Rockfon Color-all®, indicata per i settori uffici, commercio, sport e tempo libero, e sanitario.
La serie comprende 34 nuovi colori ispirati alla natura che offrono soluzioni acustiche a soffitto e a parete, capaci di regalare sensazioni di benessere e comfort acustico negli spazi interni e completano le esigenze stilistiche nel design e in architettura.
[caption id="attachment_672735" align="aligncenter" width="680"] Rockfon Color-all® tendenza Colours of Wellbeing Biophilic Awareness - courtesy of Rockfon[/caption]
Rockfon Color-all® è una linea di pannelli in lana di roccia dai toni tenui e attuali, con finitura liscia e opaca, che si abbinano con armonia con i colori e i materiali dei moderni arredi.
E' possibile dar libero sfogo alla creatività grazie alla vasta gamma di bordi e alla possibilità di fare abbinamenti cromatici tra pannelli o tra pannelli e strutture.
I pannelli fonoassorbenti Rockfon Color-all® sono certificati per le ottime prestazioni di assorbimento acustico, e sono disponibili in molti colori contemporanei, che aiutano nella progettazione di interni confortevoli, capaci di migliorare la creatività e la produttività nei luoghi di lavoro e di apprendimento, oppure ridurre i tempi di ricovero in ambito sanitario.
Data creazione articolo luglio 2019 - Articolo aggiornato
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La ricerca industriale e le sollecitazioni ambientaliste hanno ridefinito il comparto delle vernici per la casa e amplificato la sensibilità dei progettisti verso di esse. Nelle pitture per interni c’è una grande varietà tra cui scegliere e in fase progettuale i criteri sono molteplici, non si tratta più solo di cercare le giuste tonalità cromatiche e di ottenere abbinamenti decorativi, le quinte di un interno favoriscono relazioni, tra chi le vive e tra ambiente interno e contesto esterno. La chimica è molto attenta al ciclo di vita e propone prodotti prodotti ecologici al 100% o bio based, rispettosi della direttiva europea in materia di VOC, facili da applicare e da manutenere, prodotti specifici per i diversi ambienti della casa, che concorrono alla qualità dell’ambiente domestico e di quello naturale, combattono l’umidità e la muffa grazie all’alto coefficiente di traspirabilità e collaborano al risparmio energetico.
E ulteriori innovazioni arrivano dalle materie prime naturali.
Nell’era della transizione ecologica, in edilizia, anche le pitture per interni hanno ridefinito la propria funzione e il proprio ruolo e le novità in materia aprono a soluzioni differenti: alle idropitture e alle idrorepellenti lavabili si affiancano le pitture isolanti e termoriflettenti, i prodotti a base di calce, colla vegetale, resine naturali.
Dipingere casa nel 2025 non è solo una questione estetica, ma anche etica.
Le vernici ecologiche, tra salubrità dell’aria e impegno per la sostenibilità
Il desiderio di connettersi con la natura e ritrovare il proprio equilibrio quando varchiamo la soglia di casa non è solo deputato a fattori estetici, ma, parlando di materiali per architettura, è spesso il riflesso di precise scelte etiche. Le vernici ecologiche sono diventate la scelta preferita di molti consumatori, non solo per l’impegno ambientale che comportano, ma anche per la loro salubrità. Le vernici tradizionali, infatti, possono contenere solventi e sostanze chimiche volatili, che rilasciano vapori nocivi per la salute e l’ambiente. Al contrario, le vernici ecologiche sono realizzate con ingredienti naturali o a bassa tossicità, riducendo l’impatto sull’aria interna e sull’ambiente.
Caratteristiche delle pitture ecologiche
Le autentiche vernici ecologiche sono quelle che sono composte esclusivamente da elementi naturali, quindi oli vegetali, resine naturali e minerali. Questi componenti non solo riducono l’impatto sull’ambiente, ma spesso offrono una qualità di finitura superiore rispetto alle vernici tradizionali. Se non assenti del tutto, i COV, ovvero composti organici volatili devono presentarsi in bassissima percentuale: le vernici ecologiche sono formulate per ridurre al minimo queste sostanze nocive, rendendo l’ambiente domestico più salubre. In merito alla durabilità e alla manutenzione, le vernici ecologiche non solo sono più sicure, ma offrono anche una maggiore resistenza. Molti produttori propongono soluzioni che non necessitano di frequenti ritocchi, riducendo così la necessità di nuove applicazioni e il consumo di risorse. A fronte dei bassi contenuti di sostanze chimiche, molte vernici ecologiche sono, inoltre, ipoallergeniche. Per valutare questi parametri è utile verificare quali certificazioni possiedono: diverse vernici ecologiche sono certificate da enti indipendenti, come Blue Angel (tedesca) e Green Seal (americana), che garantiscono l’aderenza a rigorosi standard ambientali e di salute.
[caption id="attachment_711245" align="aligncenter" width="600"] Weber - webercote calcecover L[/caption]
La pittura traspirante a calce webercote calcecover L del marchio Weber di Saint Gobain è una soluzione colorata in pasta a base di grassello di calce, ad effetto nuvolato o marmorino. E' adatta in particolare per l’applicazione con intonaci da risanamento e per edifici di interesse storico. Assicura un effetto estetico "nuvolato" tipico dei prodotti alla calce.
Come scegliere le pitture ecologiche
La scelta della vernice ecologica giusta dipende da diversi fattori, tra cui la superficie da trattare, il tipo di ambiente e il risultato estetico desiderato. Le pareti di gesso, legno o muratura richiedono prodotti specifici, le vernici a base di calce o silicato, ad esempio, sono perfette per superfici porose, mentre quelle a base di resine naturali sono ideali per le pareti più lisce.
[caption id="attachment_732088" align="aligncenter" width="748"] Boero - Painting Natural Protective[/caption]
La linea di Boero, di cui fanno parte Sanya Smalto Murale e Sanya Pittura, è composta da elementi igienizzanti batteriostatici a base di ioni d’argento che penetrano nel nucleo delle cellule batteriche che si depositano sulle superfici trattate e ne bloccano i sistemi di sopravvivenza, impedendo la crescita e la riproduzione.Lo smalto murale è indicato per ambienti in cui è richiesto un alto grado di igiene: ospedali, cliniche, ambienti medici, case di riposo e scuole, negozi, ma anche camerette dei bambini, studi, ingressi, corridoi. Può utilizzare il sistema tintometri, ottenendo colori personalizzati.
La scelta dei colori dipende poi dalla stanza in cui si intende applicare la vernice, per esempio, nei bagni e nelle cucine, è importante optare per vernici che siano resistenti all’umidità e facili da pulire. Inoltre, le vernici ecologiche sono disponibili in diverse finiture, da quelle opache a quelle lucide, le finiture opache sono ideali per ambienti più rilassanti, mentre quelle lucide offrono maggiore luminosità e sono più facili da pulire.
[caption id="attachment_748022" align="aligncenter" width="1200"] Le pitture ecologiche de La Banca della Calce - Credit @Elenora Ondola e Carlo Favero[/caption]
Calcelatte è una linea di pitture ecologiche de La Banca della Calce a calce per interni ed esterni a base di ingredienti naturali e grassello di calce invecchiato. La pittura a calce elimina le muffe e i batteri, non rilascia sostanze tossiche e rispetta l’ambiente, perché la calce nel suo processo di carbonatazione assorbe CO2.
Le certificazioni ecologiche
Le certificazioni ecologiche delle pitture per interni sono strumenti che attestano l’impatto ambientale ridotto di un prodotto, garantendo che siano stati rispettati criteri di sostenibilità, salute e sicurezza. Queste certificazioni sono particolarmente importanti per chi vuole ridurre l’esposizione a sostanze chimiche nocive e per chi cerca prodotti più sostenibili, sia in fase di produzione che di utilizzo. Ecco quali sono le principali.
Ecolabel UE (EU Ecolabel)
È uno dei marchi più riconosciuti in Europa per prodotti a basso impatto ambientale. Certifica i bassi livelli di emissione di sostanze nocive del prodotto e i processi di produzione responsabili dal punto di vista ambientale. Un prodotto certificato Ecolabel quindi presenta bassi livelli di emissioni di composti organici volatili e deriva da un processo produttivo etico.
Nordic Swan
È un marchio di certificazione ecologica nordico che si concentra su un ciclo di vita del prodotto sostenibile. Le pitture con questo marchio devono rispettare severi criteri ambientali e di salute. Il Nordic Swan valuta l’intero ciclo di vita della pittura, dal processo produttivo fino al fine vita del prodotto, considerando la composizione e la biodegradabilità.
Green Seal
Green Seal è un organismo di certificazione statunitense che si concentra sulla sostenibilità dei prodotti e dei servizi, tra cui le pitture. Le pitture devono rispettare limiti rigorosi sui COV e altre sostanze dannose. Negli Stati Uniti è un marchio autorevole e conosciuto, e garantisce che il prodotto sia sicuro per l’ambiente e per la salute.
Cradle to Cradle (C2C)
Questo standard certifica che un prodotto sia stato progettato per essere completamente sicuro per l’ambiente e la salute, oltre che per favorire il riciclo completo dei materiali a fine vita. Le pitture che ottengono questa certificazione devono essere prive di sostanze tossiche e in grado di essere riutilizzate o riciclate senza impatti negativi sull'ambiente. Si tratta di un approccio alla progettazione che contempla lo smaltimento delle diverse componenti del prodotto ancor prima che sia ultimata la sua realizzazione.
Blaue Engel
È un marchio tedesco che certifica prodotti a basso impatto ambientale, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza.
Scendendo ancora più a fondo nelle sigle delle etichette, laddove sia segnalato, EPD è una dichiarazione ambientale certificata di prodotto, che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025. Si basa su uno studio LCA (Life Cycle Assessment), che definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’am- biente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. E PEF (Product Environment Footprint), indica le prestazioni ambientali di un prodotto durante il suo ciclo di vita.
Comunicazione commerciale e green claim
È importante verificare la presenza delle certificazioni ecologiche per sapersi orientare in un mercato che spesso abusa del “green claims”, ovvero della pubblicità a sfondo ambientale, utilizzando termini e diciture talvolta fuorvianti e poche indicative dei prodotti.
Per venire in aiuto dei consumatori Assovernici si è fatta portavoce di una campagna informativa che mira a distinguere le informazioni reali del prodotto da quelli che sono invece i messaggi promozionali.
Vernici resistenti all’umidità: la grande sfida
Nel settore delle pitture, tra le sfide più difficili c’è quella della resistenza all’umidità, una delle principali cause di degrado delle superfici. L’umidità, infatti, può compromettere l’integrità dei materiali, causando macchie, deformazioni e, nei casi più gravi, la formazione di muffa e funghi. In questo contesto, le vernici resistenti all’umidità emergono come soluzioni cruciali per garantire la durata e la bellezza delle superfici in ambienti particolarmente soggetti a condense o esposizione a umidità elevata, come bagni, cucine, soffitte, scantinati e spazi esterni.
[caption id="attachment_748023" align="aligncenter" width="933"] SICURA G3[/caption]
SICURA G3 di Fassa Bortolo è una idropittura decorativa ultra opaca, con basso contenuto di VOC e assenza di formaldeide in formulazione; crea un film protettivo alla formazione delle muffe. Inoltre, grazie alla certificazione secondo norma UNI 11021:2002, è idonea anche per ambienti con presenza di alimenti e rispetta i requisiti minimi ambientali richiesti dal decreto CAM Edilizia. Presenta, inoltre attestato EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto), che fotografa il ciclo di vita del prodotto.
Come funzionano le vernici resistenti all’umidità
Le vernici resistenti all’umidità si basano su formulazioni avanzate che impediscono l’assorbimento di acqua e la penetrazione di umidità nelle superfici trattate. Queste vernici non solo proteggono le pareti e le strutture da danni causati dall’umidità, ma agiscono anche come barriera protettiva contro la formazione di muffa, che è frequentemente causata dalla condensa in ambienti umidi. Una delle caratteristiche di queste vernici è l’utilizzo di resine speciali, come quelli a base di silicone o acrilico, che offrono una protezione duratura e che, a differenza delle vernici tradizionali, sono altamente impermeabili. Questi materiali creano uno strato invisibile e traspirante, che permette all’umidità di evaporare senza compromettere l’aspetto o l’integrità del supporto.
[caption id="attachment_748025" align="aligncenter" width="1024"] Linea di idropitture Dursilite di Mapei[/caption]
Le formulazioni delle idropitture Dursilite di Mapeisono state ottimizzate per ridurre al minimo le emissioni di componenti organici volatili e, come prevede il protocollo 2.5.13 dei CAM (Criteri Minimi Ambientali) per le pitture e vernici, le idropitture Dursilite sono prive di metalli pesanti, quali arsenico, piombo, mercurio.
Tipologie di vernici resistenti all’umidità
Le vernici a base di silicone sono ideali per ambienti con alta esposizione all’umidità, come esterni o bagni. Sono pitture durature e resistenti alle condizioni climatiche più avverse, e creano una superficie che respinge l’acqua, mantenendo però la traspirabilità.
Un’altra tipologia sono le vernici acriliche, molto comuni per applicazioni interne, in ambienti come cucine e lavanderie. Offrono una buona resistenza all’umidità, pur rimanendo relativamente economiche rispetto ad altre soluzioni più specialistiche. La loro versatilità le rende adatte anche per ambienti domestici a rischio di condensa. Molti prodotti vernicianti sono arricchiti con agenti antimuffa, che prevengono la formazione di muffa sulle pareti. Queste vernici sono particolarmente utili in ambienti chiusi con scarsa ventilazione, come scantinati, dove l’umidità può facilmente causare problemi a lungo termine.
Vantaggi delle vernici resistenti all’umidità
Oltre alla resistenza e alla durabilità, le vernici idrorepellenti conferiscono alle pareti altri vantaggi, come la facilità di manutenzione di queste, che risultano meno soggette alle infiltrazioni e quindi allo sporco; inoltre le vernici resistenti all’umidità fungono anche da isolanti, impedendo la penetrazione di acqua e la formazione di condensa e favoriscono quindi il risparmio energetico.
[caption id="attachment_748026" align="aligncenter" width="1000"] Linea Abitare il Benessere di San Marco[/caption]
Linea Abitare il Benessere di San Marco, composta da pitture inodori ed esenti da VOC. Ne fanno parte Sildomus Sana, Arum, Antica Calce e Antica Calce Elite, tutte certificate con il riconoscimento Eurofins Indoor Air Comfort Gold (dimostra la conformità del prodotto con criteri di bassa emissione di VOC stabiliti in Europa).
[caption id="attachment_748027" align="aligncenter" width="1200"] Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens[/caption]
Idropittura lavabile Alphacryl Pure Mat SF di Sikkens. Certificati: test emissioni IAC Gold; contenuto VOC; test assenza metalli pesanti. Il prodotto è coerente con i diversi requisiti ambientali richiesti dai protocolli di sostenibilità degli edifici, quali LEED, BREEAM e WELL, e i criteri ecologici obbligatori nelle procedure di gare d’appalto pubbliche (Criteri Ambientali Minimi - CAM Edilizia).
FAQ Pitturare casa
Come scegliere la giusta pittura?
Il supporto è fondamentale per la scelta della vernice giusta, come sottolinea il manuale di Assovernici “Pitture e Vernici per Edilizia”. Se la parete è nuova non ci sono particolari restrizioni alla scelta della pittura, solo utilizzare per il primo strato un prodotto con abbondante quantità di legante, in quanto questo primo strato fungerà da base per un numero indeterminato di successivi interventi manutentivi che faranno affidamento, per l’adesione alla parete, su questa applicazione iniziale.
Per le pareti in cartongesso sono ideali le idropitture formulate con una buona quantità di legante. È consigliabile, pertanto, utilizzare prodotti particolarmente “riempitivi” ed opachi, nei quali la presenza di cariche non finissime contribuisce a dare “struttura” al film finale.
Se invece siamo in presenza di un supporto in gesso, essendo un materiale molto assorbente, è opportuno tinteggiare le pareti con prodotti di qualità e a granulometria fine. Lo stesso per le pareti a stucco.
Nel caso, invece di ristrutturazioni, quindi di supporti già trattati, bisogna fare un’analisi delle materie preesistenti, ma l’ideale è pulire a fondo il supporto (carteggiatura e stuccatura) e riportalo alle sue condizioni originali.
Se il supporto ha una morfologia disomogenea è consigliato effettuare cicli a “spessore” in grado di uniformare l’aspetto e mascherare i difetti più evidenti presenti sulla superficie. Si fa ricorso a trattamenti con prodotti fondo/finitura di granulometria medio-alta (fino a 700/800 μm) o a effetti decorativi dotati delle stesse caratteristiche.
Come si sceglie la pittura a seconda della stanza?
Oltre all’etichetta e al supporto nella fase di scelta si si deve far riferimento alle caratteristiche del contesto. Per i locali di servizio sono indicate le tempere, sono le più economiche e sono più soggette all’usura; per il bagno e la cucina, invece, sono più appropriate le idropitture traspiranti, che combattono la formazione della muffa. Per gli ambienti asciutti, soggiorno e camere sono molto adatte le pitture lavabili. Per tutte le superfici a contatto con l’acqua sono ideali anche le pitture idrorepellenti, utilizzate anche negli ambienti che ospitano attività di gruppo, come le camerette dei bambini, possono essere, infatti, facilmente pulite con un panno umido. Anche le acriliche (in finitura lucida o opaca), grazie all’alto fattore coprente sono utilizzate in bagno e in cucina al posto delle piastrelle. E in questi stessi ambienti si possono utilizzare le pitture autopulenti.
Quanto costa mediamente pitturare una casa di dimensioni standard?
Il range di prezzo per pitturare casa è molto ampio, dipende sostanzialmente da tre varianti: qualità dei prodotti, dimensioni della struttura e condizioni della casa.
Una buona pittura standard lavabile ha un costo medio di 7 euro al mq, quindi un appartamento di 100 mq può essere pitturato al costo di circa 700 euro. Per gli smalti il costo sale di qualche euro (10/12 euro al mq).
Le pitture a tempera sono le più economiche, si aggirano intorno a 2 euro al mq; mentre poco più costose sono le idropitture: 2/5euro al mq e possono salire fino a 7/8 euro al mq se offrono funzione antimuffa. Al costo dei prodotti si aggiunge quello dell’imbianchino che si attesta intorno ai 10 euro al mq.
4/09/2023
Guida passo passo per pitturare casa da soli
Pitture multifunzione che decorano, proteggono, concorrono all’economia domestica, rispettano i principi del lifecycling e permettono di tinteggiare facilmente e con rapidità gli interni. Ecco come rinfrescare gli ambienti di casa con prodotti innovativi, che guardano all’ambiente
C'è bisogno di preparare le pareti prima di pitturare?
Il primo passaggio quando si pittura casa da soli (dopo essersi procurati gli strumenti necessari e i prodotti in base alla dimensione della superficie da tinteggiare) è quello di preparare l’ambiente: togliere lampade, arredi e complementi oppure proteggerli accuratamente con appositi teli di plastica. Sono, inoltre, da mettere in sicurezza tutte le parti che non devono essere pitturate, come le porte e i telai delle finestre (si può usare lo scotch carta). A questo punto va preparata la superficie: deve essere liscia e pulita, quindi deve essere stroninata bene con la carta vetrata e poi ripulita con un panno per non lasciare residui; bisogna accertarsi anche che sia ben asciutta. Adesso sono necessari altri due passaggi per la preparazione: la copertura di eventuali fori o irregolarità con lo stucco e, successivamente, l’applicazione di un prodotto antimuffa se il contesto lo prevede.
Preparazione del prodotto
Sempre nel manuale di Assovernici si specifica che la preparazione del prodotto è fondamentale per una eccellente resa finale dell’opera, in particolare il passaggio della diluizione che oggi avviene a base di acqua con quasi tutte le pitture: “Le diluizioni devono essere chiaramente indicate dal produttore e devono essere scrupolosamente seguite allo scopo di non incorrere in problematiche applicative o post applicative. Oltre alla documentazione cartacea, molti produttori permettono la consultazione e il download di materiale tecnico direttamente dal sito web aziendale. Generalmente, le pitture richiedono una diluizione maggiore rispetto ai prodotti a spessore in pasta, i quali sono solitamente pronti all’uso o necessitano di una minima diluizione”.
Come si passa la vernice?
Se si utilizza il rullo si procede dall’alto verso il basso, dal soffitto al pavimento. Il movimento con il rullo deve essere obliquo, come tracciando una V.
Quante mani di vernice si passano?
Si applicano generalmente due mani di vernice, facendo passare alcune ore tra l’una e l’altra (bisogna assicurarsi che la prima sia perfettamente asciutta, dipende quindi dal clima dal fattore di areazione, dalla temperatura).
Quanto tempo ci vuole per completare la pittura di una casa?
Le tempistiche dipendono da tanti fattori: dalla stagione, dal tipo di vernice, dal numero di mani che si applicano. Possiamo approssimativamente dire che tinteggiare un appartamento di 80/100 mq richiede mediamente una settimana.
Quali sono le precauzioni di sicurezza da seguire durante il lavoro di pittura?
Quando si utilizza il rullo è importante non saturarlo di vernice, quindi assicurarsi che non perda gocce e non fare troppa pressione sulla parete, per non lasciare segni.
Quali attrezzi sono necessari per pitturare casa in modo professionale?
Gli strumenti di base per pitturare casa sono: la vernice, lo stucco, un prodotto antimuffa, pennelli di diverse dimensioni (quelli più piccoli sono molto utili per gli angoli), una scala, uno scotch di carta, un rullo.
Articolo aggiornato
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[post_excerpt] => Pitturare casa: la scelta delle pitture per le pareti va ponderata attentamente tenendo conto di diversi fattori, tra cui lo stile personale, le dimensioni della stanza, la luminosità e, sempre più spesso, la qualità degli elementi che compongono le pitture.
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“Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli.” (Wikipedia)
A partire da questa definizione iniziamo a parlare di muffe, descrivendole come un agglomerato di miceli il cui aspetto e colore variano in relazione alla tipologia di spore coinvolte e alle condizioni ambientali in cui avviene tale proliferazione.
La formazione della muffa sui muri è da ricondursi alla migrazione di minuscole spore prodotte da funghi che, trasportate dall’aria principalmente in estate e in autunno, si depositano sulle superfici di ambienti per loro “ospitali”, caratterizzati da umidità in eccesso e scarsa ventilazione.
È in queste condizioni che le spore, dopo essersi stabilite, germinano e danno inizio al processo di moltiplicazione mostrando inizialmente una serie di puntini scuri che degenerano, successivamente, in macchie scure e spugnose, dette miceli.
Sebbene l’abitudine ci porti a pensare principalmente alla formazione di muffasulle pareti della casa è importante sapere che questi microrganismi sono capaci di adattarsi a ogni tipo di superficie che presenti le giuste condizioni, come indumenti, libri, divani ecc.
È bene, quindi, cercare di arginare il fenomeno dell’umidità, o eliminarlo qualora sia manifesto, onde evitare che possa diffondersi in maniera incontrollata aggravando le condizioni di comfort ambientale e quindi di salute per gli inquilini.
Un’altra importante considerazione riguarda la capacità delle muffe di insediarsi in profondità, compromettendo seriamente la qualità e la durabilità degli oggetti, ma soprattutto degli edifici.
Umidità e conseguente crescita di muffa sono problematiche abbastanza diffuse nelle case, data la correlazione tra ambienti ad elevata percentuale di vapore acqueo nell’aria e proliferazione di microrganismi fungini.
Come identificare la presenza di muffa in casa?
Una quantità costante di umidità nell’aria superiore al 50-60% riduce il grado di comfort abitativo, ma soprattutto favorisce la formazione di muffe fungine e la proliferazione di colonie batteriche sulle superfici. L’umidità, a contatto di zone dalla temperatura più fredda – ad esempio quelle di intersezione tra murature e solai –, infatti condensa e si deposita, formando un velo d’acqua: la condizione ideale per lo sviluppo della muffa. Che, oltre ad essere inestetica, causa problemi alle vie respiratorie (infiammazioni, asma, reazioni allergiche) e alla pelle delle persone stabilmente occupanti un ambiente umido.
Le superfici architettoniche si ricoprono così di macchie scure e di aloni, mentre l’alternanza ciclica di bagnamento e di asciugatura dei materiali ne accelera il processo di degrado, favorendo inoltre l’eventuale rilascio di sostanze nocive per l’uomo.
[caption id="attachment_735124" align="aligncenter" width="1029"] Home Gateway di Gewiss[/caption]
La placca terminale dell’impianto elettrico di ultima generazione Ego Smart di Gewissè programmabile e gestibile da remoto con la app Home Gateway. In continuo dialogo con i dispositivi e i sensori smart della casa, permette di rilevare stato e funzionamento di impianti e livello di comfort, inclusa la percentuale di umidità, segnalando eventuali anomalie.
Isolamento termico e condensa
La presenza di aree superficiali significativamente più fredde, rispetto ad altre, all’interno di una abitazione, nella gran parte dei casi dipende dai cosiddetti “ponti termici”, ossia “discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)” come riporta il Dlgs 192 del 2005 relativamente al contenimento dei consumi energetici degli edifici. Zone, spesso localizzate sui muri perimetrali e/o all’intersezione tra questi ultimi e la soletta superiore, caratterizzate da materiali costruttivi dal coefficiente di conduzione del calore significativamente maggiore rispetto a quello circostante.
Esemplari in tal caso gli elementi strutturali di cemento armato oppure i tamponamenti poco isolati: se non opportunamente coibentati, infatti, durante la stagione fredda non riescono ad evitare il raffreddamento della superficie interna all’edificio, su cui condensa l’umidità in eccesso.
È necessario risolvere, quindi, le dispersioni in questi punti critici per poter conseguire un maggiore risparmio energetico, tradotto in minori spese di riscaldamento e raffrescamento, e un risparmio sulle spese di manutenzione dovuto a un incremento della durata della struttura e dei suoi elementi esenti dal degrado causato dall’umidità.
Per evitare il fenomeno, portatore sul lungo termine di muffa, antiestetica e insalubre, è necessario agire sull’involucro architettonico. Grazie all’analisi termica del sistema costruttivo – attuabile con una strumentazione specifica (termografi, lettori a infrarossi delle temperature superficiali) si possono evidenziare i nodi cruciali su cui intervenire, che solitamente, oltre ai ponti termici, includono gli infissi. I primi si correggono con cappotto o intonaco termoisolante e traspirante esterno, oltre che con pittura interna isolante; i secondi vanno invece migliorati dal punto di vista delle prestazioni, aumentandone l’isolamento con telai a taglio termico e vetri ad hoc (doppi, tripli, selettivi).
[caption id="attachment_668485" align="aligncenter" width="600"] Testo - Kit Muffa[/caption]
Il kit per muffa di Testoè costituito dagli strumenti della linea Smart Probes che permettono di individuare facilmente il rischio di muffa, prevenendone la formazione. Il kit comprende il Termoigrometro testo 605i e il Termometro a infrarossi testo 805i per misurare la temperatura ambiente, l’umidità relativa e la temperatura di superficie.
Il Termoigrometro testo 605i può essere utilizzato in abbinamento a una termocamera come testo 872 che garantisce ottima sensibilità termica e offre immagini di altissima qualità.
[caption id="attachment_668467" align="aligncenter" width="367"] Saint Gobain - webersan thermo evoluzione[/caption]
webersan thermo evoluzione, del marchio Weber di Saint Gobain, è un intonaco termo-deumidificante di ultima generazione per il risanamento e l'isolamento termico di murature, che svolge la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante. Utilizzabile in interno, esterno e in ambienti interrati. Unisce infatti l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico, migliorando le prestazioni termiche della muratura umida ed evitando così la formazione di condensa superficiale.
Consigli per case senza muffa
Ridurre il contenuto di umidità nell’aria è indispensabile per prevenire la formazione della muffa.
Il metodo più immediato consiste nell’agiredirettamente sulla qualità dell’aria interna, sfruttando i deumidificatori, che modificano un solo parametro, o in alternativa i climatizzatori, che regolano umidità e temperatura.
In base alle probabili cause tuttavia, esistono delle soluzioni preventive più efficaci.
Ventilazione forzata contro l’umidità
Per ovviare a un insufficiente ricambio d’aria all’interno dei locali, si devono aprire con più frequenza le finestre durante il giorno (azione che grazie alla domotica può essere programmata nel tempo senza la nostra presenza).
Le soluzioni più avanzate demandano il tutto all’automatizzazione: appositi sistemi di ventilazione meccanica controllata sono infatti in grado di immettere sempre aria nuova, in base alle condizioni interne, e di espellere quella esausta, regolando nel contempo umidità, temperatura e qualità ambientale.
[caption id="attachment_735127" align="aligncenter" width="606"] Sistemi MORE di RBM[/caption]
I sistemi integrati per la gestione e il controllo del clima interno MORE (divisione di RBM) si focalizzano su temperatura, umidità, qualità dell’aria, al fine di andare oltre anche ai benefici della ventilazione meccanica controllata. Silenziosi e mirati al comfort, risolvono l’insalubrità di ambienti dalle buone performance energetiche ma dall’ermeticità tale da portare problemi di muffa, condensa, accumulo di sostanze inquinanti.
Attenzione alle infiltrazioni d’acqua
L’umidità da infiltrazione può essere di diversi tipi e, nonostante possa essere causata dalla presenza di acqua nel terreno a contatto con le murature esterne, è bene fare attenzione a non confonderla con l’umidità di risalita.
Come già detto una delle cause riguarda il contatto diretto dei piani seminterrati, non adeguatamente impermeabilizzati, con terreno contenente acqua; vi sono, poi, altri fattori scatenanti, come l’esposizione alla pioggia degli edifici posti a piano terra o eventuali rotture o perdite di condotte idrauliche che agiscono negativamente sulle pareti a causa dei fenomeni di umidità che ne derivano. In sintesi il fattore scatenante è da ricondurre alla penetrazione dell'acqua nei muri o nel solaio.
Anche in caso di umidità da infiltrazione si potrà notare l’insorgenza di macchie scure sui muri dei piani interrati, con conseguente formazione di muffa ed evidenti danni alle pareti, o sollevamenti, ossidazioni e zone opache sulla pavimentazione.
Ovviamente, per prevenire la formazione di muffa derivante da umidità da infiltrazioni d’acqua da tubazioni danneggiate o da guaine impermeabilizzanti ammalorate di terrazzi, balconi, coperture, bisogna considerare periodiche indagini diagnostiche (e successive eventuali opere di riqualificazione sia degli impianti sia dei componenti guasti).
[caption id="attachment_735128" align="aligncenter" width="1200"] Pluvia di Geberit[/caption]
Lo scarico delle acque piovane per tetti Pluvia di Geberit evita problemi di infiltrazioni e necessità di pendenza grazie a un sistema sifonico che sfrutta il principio della depressione generata tra differenza di altezza tra tetto e punto di scarico. In questo modo il flusso di scarico è molto maggiore pur con diametri di tubazioni inferiori, che si riempiono completamente creando una colonna di acqua piena aspirata dal tetto appunto per depressione. Inoltre, l’elevata velocità di portata assicura una autopulizia del sistema.
Risalita capillare di umidità
Indagini ed eventuali lavori di risanamento valgono anche per l’umidità da risalita, ma la questione risulta più insidiosa e non di così immediata soluzione.
Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nelle modalità di costruzione dell’edifico che viene spesso lasciato in contatto diretto con il terreno, senza la posa di un adeguato strato impermeabilizzante nel solaio contro terra. Vi sono, poi, casi di abitazioni non ventilate al piano terreno o collocate a piani interrati privi di scannafosso.
L’umidità di risalita si manifesta mediante la formazione di muffa sull’intonaco e distacco dello stesso, minacciando la stabilità dell’edificio e generando problemi per la salute e danni economici dovuti alla dispersione di calore.
[caption id="attachment_604422" align="aligncenter" width="600"] Volteco - Triplezero[/caption]
TRIPLEZERO di Voltecoè un’emulsione cremosa pronta all'uso particolarmente indicata in caso di umidità di risalita perché forma uno scudo che funge da barriera chimica. E' un sistema veloce ed economico adatto sia all’uso esterno che interno, per superfici in mattoni, pietra, tufo, cls e legno.
La muffa in tal caso si manifesta alla base di setti murari affondati nel terreno, privi di adeguato isolamento.
Un problema il più delle volte tecnicamente complicato (e oneroso) da risolvere con la medesima tecnica e per il quale si possono attuare strategie differenti:
realizzazione di una barriera fisica alla base del muro, interposta longitudinalmente, o chimica (imbibendo la muratura con apposite soluzioni idrorepellenti, metodo meno efficace del primo ma più sicuro dal punto di vista statico) a interromperne la continuità e dunque il passaggio capillare dell’acqua;
rifacimento dell’intonaco al piede dell’edificio, con prodotti in grado di bloccare la migrazione salina e nel contempo di aumentare la traspirazione e l’evaporazione dell’umidità in eccesso (mediante sottostante rinzaffo particolarmente poroso e strati successivi a base calce, da stendere a regola d’arte e fino ad una altezza ponderata con un tecnico per un risultato ottimale);
posa in opera di una barriera elettrofisica, che grazie alle onde elettromagnetiche inibisce la capillarità di risalita.
Come eliminare muffa e umidità dai muri interni
Cosa fare in presenza di muffa sui muri? Una volta che la muffa inizia a comparire sulle pareti, la soluzione più semplice e immediata per rimuovere le macchie superficiali (ma non la successiva riformazione) è quella di usare un panno (o una spugna) imbevuto di una soluzione di acqua e candeggina, risciacquando con acqua pulita al termine dell’operazione.
Esistono tuttavia diverse ulteriori opzioni, in base soprattutto all’entità della muffa stessa: per lievi quantità sono perfetti i rimedi naturali, per gradi invasivi maggiori meglio rivolgersi a un tecnico professionista, che utilizzerà prodotti chimici più efficaci.
Rimedi naturali contro la muffa sui muri
Tra gli agenti naturali per rimuovere la muffa rientrano l’aceto bianco, antifungino e antibatterico, il bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino, e l’acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione, tutti da diluire con l’acqua e da passare con un panno, poi risciacquando e lasciando asciugare.
Rimedi chimici
Queste soluzioni si trovano comunemente in commercio al dettaglio e vanno utilizzate seguendo le istruzioni riportate sulle diverse etichette. Se però il problema è diffuso e importante, bisogna coinvolgere un tecnico, fornito delle conoscenze e delle attrezzature più adatte per debellare definitivamente la muffa.
[caption id="attachment_747911" align="aligncenter" width="546"] Sistema Active di FILA Solutions[/caption]
Il sistema Active di FILA Solutions mantiene pulito e salubre ogni ambiente. Il detergente specifico Active1 rimuove la muffa grazie alla formula a base di cloro attivo e tensioattivi: viscoso, quindi adatto anche ad applicazioni in verticale o a soffitto, evita la dispersione delle spore, prevenendo eventuali proliferazioni altrove. Active2, a base acqua, invece ne ostacola la riformazione, con una protezione attiva e preventiva applicato anche dopo aver tinteggiato.
Come intervenire in presenza di umidità di risalita
L’umidità di risalita definisce una situazione di criticità importante in quanto potrebbe compromettere la stabilità dell’edificio; per questo motivo si consiglia il tempestivo intervento di professionisti che possano mettere in atto la soluzione più adeguata.
Per combattere l’umidità di risalita è possibile procedere con la realizzazione di una barriera chimica generata mediante iniezione nel muro di miscele chimiche che formano uno strato protettivo che rappresenta una vera e propria barriera contro l’acqua, ostacolandone la risalita e proteggendo i muri.
Un'altra possibile soluzione è l’intervento con l’elettrosmosi; una soluzione che, mediante l’inserimento di due o più elettrodi all’interno della muratura, permette di applicare un campo magnetico opposto rispetto a quello naturale imponendo la migrazione dell’acqua infiltrata verso il polo negativo; generando, quindi l’attrazione verso il terreno e l’allontanamento dalla muratura.
Infine per contrastare l’umidità di risalita è possibile scegliere l’applicazione di un vespaio areato: questo approccio prevede la realizzazione di un’intercapedine orizzontale disposta in corrispondenza delle fondazioni così da bloccare la risalita di umidità e al tempo stesso ridurre lo sbalzo termico.
Rimedi contro l'umidità da infiltrazione
Come già detto l’umidità da infiltrazione può essere causata da perdite d’acqua causate dalla rottura o dalla perdita di impianti sanitari o di riscaldamento; in queste situazioni è necessario richiedere l’intervento di professionisti che saneranno i danni riscontrati.
È bene prevenire queste situazioni scegliendo materiali resistenti e posando adeguatamente gli isolanti durante le fasi di realizzazione o ristrutturazione dell’edificio.
Nel caso in cui i problemi di infiltrazione interessino il piano terra è possibile evitare l’attacco di muffe realizzando un vespaio dotato di intercapedini vuote permettendo la corretta areazione del pavimento.
Come intervenire in presenza di umidità da condensa
Dal momento che tra le principali cause dell’umidità da condensa figura la presenza di ponti termici strutturali l’indicazione più corretta è l’intervento di realizzazione di un adeguato cappotto termico per arginare la dispersione di calore.
Tuttavia è possibile attuare approcci meno invasivi quali l'utilizzo di intonaci macroporosi, la stesura di tinteggiature impermeabili al vapore, in grado di proteggere e risanare i muri con eccesso di umidità, o l’incremento della ventilazione d’aria mediante installazione di un impianto di ventilazione forzata o di deumidificazione.
[caption id="attachment_668487" align="aligncenter" width="700"] Rehau - AIR MICRO[/caption]
La nuova gamma AIR MICRO di Rehauper la VMC a doppio flusso con recupero di calore, è una soluzione specifica per residenziale in unità abitative di piccole dimensioni, garantisce infatti massimo comfort abitativo e un costante ricambio di aria. Il sistema previene la formazione di muffa grazie all’attento controllo del grado di umidità relativa ed è disponibile in due modelli adatti per abitazioni di 70/80 mq.
Prevenire la ricomparsa della muffa dopo la sua rimozione
Una volta rimossa meccanicamente, la muffa può ricomparire se non si eliminano le cause che hanno portato alla sua formazione. Controllo della percentuale di umidità presente negli ambienti, ventilazione costante, eventuale deumidificazione, asciugatura della condensa su strutture architettoniche e arredamento sono i primi passi per rendere più salubre un ambiente umido in modo efficace.
[caption id="attachment_668486" align="aligncenter" width="517"] Fassa - Active one + Home Active[/caption]
Fassaper risolvere il problema della muffa in casa propone la combinazione di 2 prodotti. Active one è una soluzione acquosa per la pulizia della superficie sia in interno che in esterno laddove ci siano macchie. FASSA HOME ACTIVE è un'idropittura traspirante per interni che contiene un legante in emulsione acquosa, cariche fini attentamente selezionate, biossido di titanio e particolari additivi, che aumentano l'idrorepellenza superficiale alle pareti e aiutano a proteggere dallo sviluppo di muffe.
In aiuto vengono anche appositi prodotti antimuffa, da applicare alle pareti, che ne impediscono il ritorno; alcune pitture poi, particolarmente coprenti, risolvono gli inestetismi delle macchie comunque rimaste dopo la pulizia.
[caption id="attachment_735131" align="aligncenter" width="643"] Sfera Plus e Idrosan K Plus di Univer[/caption]
Sfera Plus di Univerè una pittura anti-condensa opaca che, grazie alla speciale formulazione con microsfere di vetro, riduce la formazione di condensa sulle pareti. Certificata da GFC Chimica, può essere stesa successivamente a uno strato di Idrosan K Plus, soluzione pretrattante per superfici murali contaminate da muffe o alghe.
Sistemi di VMC e recuperatori di calore rappresentano un aiuto sia per combattere la muffa che per prevenirne la formazione.
[caption id="attachment_750316" align="aligncenter" width="1200"] I recuperatori di calore VORT MONO di VORTICE assicurano la ventilazione delle singole stanze e ricambio dell'aria senza dispersione energetica. Disponibili in 8 i modelli, sono facili da installare e aiutano a prevenire umidità, muffa e microrganismi nocivi per la salute.[/caption]
L'umidità in casa può danneggiare l’arredamento?
Una percentuale troppo elevata di umidità non solo risulta dannosa per la salute, ma anche pericolosa per gli arredi, soprattutto se realizzati con materiali naturali, come il legno. Questo materiale infatti può gonfiarsi, deformando mobili, complementi e addirittura parquet.
Una vulnerabilità alla condensa da umidità che caratterizza anche altre materie prime sempre di origine naturale, come pelle, carta, tessuto.
Più resistenti in tal senso gli arredi di plastica e di vetro o i tessili sintetici, che tuttavia la muffa può annerire o macchiare.
[caption id="attachment_735132" align="aligncenter" width="1200"] Zero.Drip di Faber[/caption]
Con i nuovi piani a induzione, che scaldano velocemente le pentole creando uno shock termico sulle superfici di pensili e cappe, il tasso di umidità cresce e si forma della condensa che alla lunga può intaccare la bellezza della cucina. La soluzione Zero.Drip di Faberla raccoglie in un vassoio apposito integrato nella cappa, impedendo che ricada sul piano cottura, o, nella versione Plus, la fa evaporare al contatto con una apposita termo-resistenza.
I materiali per l’edilizia più resistenti all'umidità
Come per ogni manufatto, di origine sia naturale sia artificiale, anche per i materiali da costruzione ciò che determina la resistenza all’umidità è la bassa permeabilità all’acqua. Quanto più è elevata infatti la capacità di non assorbimento, minore è la possibilità che si formino muffa e funghi, oltre che inizino fenomeni di degrado del materiale stesso.
I materiali più prestazionali in tal caso sono quelli sintetici, utilizzati anche come barriera stessa al passaggio dell’acqua e per questo particolarmente resistenti anche agli agenti atmosferici: polivinilcloruro, polietilene, polipropilene, solo per fare degli esempi, che troviamo soprattutto in forma di tubi e di guaine impermeabilizzanti.
A seguire i prodotti ceramici – piastrelle e lastre di gres porcellanato – di pavimentazioni e rivestimenti, che, grazie alla superficie non porosa, impediscono all’acqua di penetrare.
Anche la pietra e il marmo hanno una bassa permeabilità, il cui grado dipende molto però dalla struttura del materiale (più è compatta meglio è) e dalla lavorazione superficiale.
La resistenza all’umidità di un materiale si può anche aumentare, trattandolo o mutandone la composizione con prodotti ad hoc: esemplare il legno (generalmente teak, dalla struttura di per sé compatta e resistente) utilizzato nella nautica, che impregnanti e vernici impermeabilizzanti rendono adatto anche al contatto continuativo con l’acqua salata. Oppure i mix cementizi, resi impermeabili con speciali additivi o con trattamenti superficiali una volta in opera.
[caption id="attachment_735140" align="aligncenter" width="1200"] Rockpanel di Rockwool[/caption]
I pannelli di rivestimento esterno Rockpanel sono composti da basalto naturale, roccia vulcanica sostenibile poiché facilmente disponibile in natura, compresso e con un legante organico. Combinando i vantaggi della roccia con la lavorabilità del legno, risultano estremamente stabili dimensionalmente, insensibili alle variazioni di temperatura e di umidità
FAQ - Umidità e muffa in casa: cause e rimedi
Quali sono le principali cause dell'umidità in casa?
L’umidità, ovvero la quantità di acqua presente nell’aria di un ambiente, ha conseguenze negative per tutti, oltre che per l’involucro architettonico e l’arredamento, se presente in quantità non adeguate.
L'eccesso di umidità, infatti, può causare la formazione di muffa sulle pareti durante i mesi invernali, con il raggiungimento in questo periodo di percentuali elevate a causa della marcata differenza di temperatura tra interno ed esterno. Ne consegue la formazione di punti di condensa che causano la formazione di goccioline di acqua sulle murature.
Quali sono, quindi, i valori accettabili di umidità nell'aria? Il range ideale di umidità dovrebbe rientrare tra il 50-60%, misurabile con un igrometro, apparecchio che può, a seconda della tipologia, rilevarne la percentuale nell’aria oppure individuare la presenza di condensa e la quantità di acqua in un materiale. Informazioni che, unitamente alla temperatura sia dell’aria sia delle superfici, risultano indispensabili per conoscere l’origine dell’umidità.
Le cause di formazione di muffa non sono, comunque, riconducibili alle sole temperature invernali più rigide; infatti, l'eccesso di umidità, nello specifico, può derivare da diverse cause:
ricambio d’aria insufficiente, in particolare in ambienti come cucina e bagno, dove si crea il vapore acqueo derivato dalla preparazione dei cibi, dall’asciugatura dei vestiti, da docce e vasche ristagni;
infiltrazioni d’acqua da impianti danneggiati o da superfici impermeabilizzate ammalorate di coperture e terrazzi;
risalita per capillarità sulle murature, quando queste (solitamente perimetrali) si trovano a contatto del terreno senza adeguato isolamento.
Quali sono i rischi per la salute causati dalla muffa?
I rischi per la salute umana associati alla muffa sono principalmente di natura respiratoria.
Le spore delle muffe, infatti, possono essere inalate, provocando reazioni allergiche o infezioni ai polmoni. Ai sintomi più blandi, simili a quelli di un raffreddore, possono però aggiungersi anche asma, polmonite, bronchite, soprattutto nelle persone più fragili (come bambini e anziani) e dal sistema immunitario indebolito.
La muffa può inoltre dare problemi alla pelle, causando dermatiti con intensi pruriti ed eruzioni cutanee, e provocare congiuntiviti con infiammazioni e lacrimazione eccessiva degli occhi.
Possono, inoltre, manifestarsi malesseri più generalizzati con mal di testa, affaticamento, nausea e difficoltà di concentrazione.
Quali materiali favoriscono l'umidità nelle case?
L'utilizzo di materiali caratterizzati da una maggiore percentuale di porosità favorisce la presenza di umidità all’interno delle pareti domestiche. Ma quali sono questi materiali? Per lo più malte, laterizi, mattoni e altri tipi di pietre che si trovano, però, alla base della costruzione di opere murarie.
Questi materiali, a causa della loro struttura, favoriscono in particolar modo il movimento ascendente dell’acqua, causando umidità di risalita nei locali situati al piano terra o al piano interrato.
La soluzione, ovviamente, non risiede nella sostituzione di questi materiali fondamentali per la realizzazione di opere di edilizia, ma nella corretta progettazione dei manufatti con adeguata realizzazione di fondazioni dotate di vespaio aerato e isolamenti, sia orizzontali che verticali, correttamente dimensionati e posati a regola d'arte.
Ricordiamo, inoltre, che è fondamentale praticare una corretta e regolare ventilazione degli ambienti della casa per scongiurare l'accumulo di una eccessiva umidità nell'aria e la conseguente formazione di muffa.
Esistono metodi naturali per combattere l'umidità e la muffa?
Come già detto sopra, tra i metodi utilizzati per la rimozione della muffa, esistono anche rimedi naturali come l'utilizzo di:
aceto bianco, caratterizzato da proprietà antifungine e antibatteriche,
bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino,
acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione.
Tutti questi rimedi sono da utilizzarsi previa diluizione con acqua e, successivamente, vanno passati sulle zone interessate con un panno. La fase finale prevede risciacquo e asciugatura.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 23 febbraio 2017
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La coibentazione della casa serve per migliorare le prestazioni della stessa assicurando una maggior efficienza energetica grazie alla riduzione dei consumi necessari a riscaldarla e rinfrescarla.
L’isolamento, infatti, permette di ridurre le dispersioni di calore, limitando il passaggio di quest’ultimo tra interno ed esterno dell’edificio.
Il tetto coibentato, e il sottotetto coibentato, sono necessari per generare risparmio energetico e garantire comfort all'interno della casa e possono essere realizzati con diverse soluzioni e materiali, da valutare caso per caso. E' importante studiare sempre una soluzione ottimale per la coibentazione della copertura, attraverso la quale avviene gran parte delle dispersioni di calore.
Un tetto coibentato, quindi, riduce le dispersioni termiche, migliorando il comfort abitativo e prevenendo danni all'edificio, prolungandone la vita utile e aumentandone il valore; aiuta, inoltre, a mantenere una temperatura costante all'interno degli ambienti, limitando l'uso di impianti di riscaldamento e raffrescamento e, di conseguenza, abbattendo i costi energetici.
Anche se spesso si pensa subito alle pareti verticali, la coibentazione del tetto e del sottotetto sono altrettanto fondamentali ed esistono sul mercato diverse soluzioni e materiali isolanti da applicare sia in caso di interventi di riqualificazione che per le nuove costruzioni, all’esterno o all’interno della struttura.
L’isolamento di questi elementi permette di proteggere gli ambienti interni sia dal freddo, che dal surriscaldamento estivo, tant’è che senza la coibentazione locali come mansarde e sottotetti sono spesso poco confortevoli.
[caption id="attachment_688296" align="aligncenter" width="800"] Isolamento termico con pannelli Isotec di Brianza Plastica[/caption]
Coibentazione tetto: come scegliere i materiali giusti
Generalmente, i principali criteri su cui basare la scelta del materiale isolante per la coibentazione del tetto e del sottotetto sono riconducibili alle sue prestazioni. Oltre ovviamente alla conducibilità termica, vanno considerati anche la densità del materiale, la sua resistenza meccanica, la traspirabilità, il comportamento al fuoco e il potere fonoassorbente. Non sono da meno anche aspetti legati ai costi dell’isolante, alla sicurezza e alla salubrità, alla modalità con cui si deve effettuare la posa e la sostenibilità dei prodotti. Del resto, i materiali isolanti devono garantire differenti caratteristiche oltre alla capacità di limitare le dispersioni di calore.
Il Regolamento Prodotti da Costruzione (UE) n. 305/2011, che ha sostituito la Direttiva 89/106/CEE, fissa precise condizioni in merito la commercializzazione dei prodotti da costruzione. In Italia il Regolamento è stato recepito dal D.Lgs 106/2017. I materiali per l’edilizia inclusi gli isolanti, devono essere marcati CE e quindi garantire una serie di requisiti minimi. Questo significa documentare le prestazioni anche in termini di sicurezza, intesa come resistenza al fuoco, salute e igiene per gli abitanti che vi entrano in contatto per l’intero ciclo di vita del prodotto.
Per quanto riguarda la sostenibilità dei materiali, invece, si fa riferimento al DM 11 ottobre 2017, il cosiddetto decreto CAM (Criteri Ambientali Minimi), che definisce le prescrizioni ambientali in caso di appalti pubblici.
Isolanti per tetti: i materiali più utilizzati
I materiali isolanti per il tetto coibentato e il sottotetto coibentato si possono distinguere in base alla loro composizione e alla forma con cui sono commercializzati. Gli isolanti per tetti possono essere naturali o sintetici. A loro volta, i materiali naturali possono essere di origine vegetale, animale o minerale.
Inoltre, a seconda dell’isolante scelto, i prodotti per la coibentazione sono disponibili in pannelli o in forma sfusa, come schiume o fiocchi per l’insufflaggio.
Isolamento in lana minerale
L'isolamento in lana minerale, prodotto a partire da materiali naturali, è il più utilizzato in quanto semplice da utilizzare e caratterizzato da un buon rapporto qualità-prezzo. Ne distinguiamo due differenti tipologie:
lana di roccia, prodotta a partire dal basalto, una roccia vulcanica completamente incombustibile, e in grado di offrire buon isolamento termico e acustico e un'ottima resistenza all’umidità;
lana di vetro, ottenuta dalla silice, non è infiammabile e permette di isolare termicamente e acusticamente tetti, pareti divisorie e pavimenti;
Isolamento in polistirene
Si tratta di un isolante efficace dal punto di vista termico, economico e compatto, fornito in forma di lastre caratterizzate da celle chiuse che contengono aria e ottimizzano la resistenza ai carichi.
Sul mercato ne esistono due tipologie: polistirene espanso (EPS), più diffuso, e polistirene estruso (XPS), di migliore qualità.
Questo isolante non può essere catalogato come ecologico in quanto la sua realizzazione avviene a partire dal petrolio.
Isolamento in poliuretano
Il poliuretano, fornito sotto forma di lastre compatte, è un isolante sintetico impermeabile e resistente che contiene un gas a bassa conducibilità termica in grado di offrire un'elevata capacità coibente.
Anche in questo caso la produzione non è classificabile come ecologica e un eventuale riciclo è possibile solo tramite trattamenti chimici.
Isolanti naturali
La scelta più ecologica è rappresentata dagli isolanti naturali ottenuti a partire da materiali rinnovabili, di origine vegetale o animale che ne permettono lo smaltimento o il riciclo totale. Questi isolanti offrono un buon isolamento termico perché contengono naturalmente aria nelle loro fibre e ne distinguiamo diverse tipologie:
fibra di legno, isolante in fascia di prezzo alta che, però, non si degrada nel tempo, anche se richiede trattamenti contro insetti xilofagi, e isola molto bene sia termicamente che acusticamente;
sughero, offre un isolamento acustico di qualità, resiste al fuoco e all’acqua ed è durevole e leggero;
lana di pecora, materiale leggero e di facile installazione utilizzato grezzo o misto a fibre sintetiche sotto forma di rotoli o pannelli. Anche in questo caso è necessario trattare l'isolante contro tarme e insetti; inoltre si sconsiglia l'utilizzo in ambienti umidi.
lana di canapa, isolante dalle ottime prestazioni termoacustiche fornito come rotoli o pannelli e mescolato con il 15% di fibre di poliestere per una maggiore compattezza.
Isolamento dei tetti a falde
Tra le principali soluzioni per la coibentazione del tetto, distinguiamo tra coibentazione a estradosso e a intradosso della copertura a falda. Differente ancora la scelta di isolare l’ultimo solaio al di sotto delle falde, nel caso in cui il sottotetto non sia abitato e non si voglia intervenire direttamente sulla copertura.
Coibentazione a estradosso della copertura a falda
La coibentazione a estradosso della copertura a falda avviene con posa dell’isolante sottotegola, esternamente alla struttura del tetto. Questa soluzione è indicata quando il sottotetto è abitato e riscaldato, in quanto protegge la struttura dagli sbalzi termici. In questi interventi, un aspetto fondamentale è la corretta ventilazione dello strato isolante, che permette la fuoriuscita del vapore.
Per questo si realizza un’intercapedine con apposita struttura, generalmente in legno. Questo tipo di coibentazione del tetto è possibile anche per gli edifici esistenti (se la struttura è in buone condizioni), rimuovendo e poi ripristinando il manto di copertura.
Coibentazione a intradosso della copertura a falda
La coibentazione a intradosso della copertura a falda avviene con posa dello strato di coibentazione all’interno. Questo intervento prevede la realizzazione di una sorta di controsoffitto isolato sulla falda inclinata ed è fattibile solo se si garantisce il il rispetto delle altezze del locale. In questo caso si possono usare pannelli isolanti rigidi o rotoli di isolante, ad esempio in lana, purché con elevata traspirabilità.
I pannelli possono essere posati direttamente sul solaio (ad esempio incollati) oppure appesi tramite una struttura di sostegno. È necessario, inoltre, fare attenzione ad eventuali interferenze con impianti tecnologici o corpi illuminanti.
La coibentazione a intradosso della copertura con posa dell’isolante sull’ultimo solaio orizzontale prevede la coibentazione del tetto dall’interno, ma il materiale isolante è posizionato sul pavimento del sottotetto in modo continuo. Il prodotto deve essere selezionato considerando la resistenza meccanica e al calpestio, nel caso in cui il solaio debba poter essere calpestato.
Isolamento tetto piano
Isolamento a estradosso del tetto piano: tetto rovescio e tetto caldo
Nel caso di tetto rovescio la coibentazione è posta al di sopra dello strato impermeabile. Questa soluzione è consigliata se c’è uno strato impermeabile esistente continuo in buone condizioni e quando si vuole favorire il comportamento estivo della struttura. I pannelli isolanti sono esposti agli agenti atmosferici e al sole, devono avere una certa resistenza, i più indicati sono il poliuretano, che vanta ottime caratteristiche di resistenza termica e isolamento, e il vetro cellulare.
Un tetto caldo, invece prevede di posare lo strato isolante al di sotto di quello impermeabile, che quindi lo protegge. Per prevenire la condensa, si posa una barriera al vapore tra isolante e strato impermeabile e per sicurezza è sempre meglio scegliere dei pannelli isolanti resistenti all’acqua.
Isolamento del tetto piano dall’interno
L'isolamento del tetto dall’interno, con controsoffitto isolato, è simile a quello visto per la copertura a falda. Da un punto di vista tecnologico e funzionale non presenta grandi differenze. Anche in questo caso si devono rispettare dei vincoli di altezza.
Prezzi coibentazione tetto
Il costo della coibentazione del tetto varia in base alle dimensioni della copertura, ai materiali che si vogliono posare, ma anche alla tipologia di strutture di cantiere che è necessario predisporre.
Il costo per il materiale isolante non dipende dalla soluzione tecnologica scelta, ma dalla sua composizione e dalla dimensione delle superfici da isolare.
In generale quello più economico è il poliuretano, mentre hanno un costo maggiore quelli di origine naturale, come la fibra di legno. In merito alla tipologia di intervento, invece, quello più costoso è l’isolamento a estradosso sottotegola, per le strutture di cantiere e la manodopera necessarie, soprattutto se operato su un edificio esistente, mentre è più economico l’isolamento del tetto dall’interno, specialmente se effettuato tramite insufflaggio di isolante. A questi costi si aggiungono quelli per le pratiche burocratiche.
In ogni caso, prima di scegliere la soluzione per la coibentazione del tetto, che può arrivare a costare anche 130 euro/mq, è sempre opportuno richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato.
Chi è intenzionato a procedere con la coibentazione del tetto e del sottotetto, però, può contare sulle detrazioni fiscali. A seconda della tipologia di intervento è possibile accedere a misure come l’Ecobonus, che permette di detrarre il 65% delle spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’edificio.
Coibentazione tetto: prodotti e tecnologie
Brianza Plastica - Isotec
Brianza Plastica propone, per l’isolamento ventilato di tutte le tipologie di coperture a falda, il sistema termoisolante ISOTEC in poliuretano espanso, ad elevate prestazioni. Il pannello è dotato di un correntino asolato funzionale alla creazione della camera di ventilazione e al supporto degli elementi di copertura. Il sistema Isotec è compatibile con tutti i tipi di manto e installabile su qualsiasi struttura portante. Adatto sia negli interventi di riqualificazione che nelle nuove costruzioni, Isotec contribuisce a creare ambienti abitativi perfettamente isolati, confortevoli e salubri. La ventilazione naturale sottocopertura consente di smaltire velocemente l'umidità in inverno e di far defluire rapidamente l'aria calda in estate, attenuando il calore dovuto all'irraggiamento diretto.
Ediltec - Poliiso SB
Il pannello isolante POLIISO® SB di Ediltec in poliuretano espanso, formato da una schiuma polyiso (poliuretano espanso) rigida a celle chiuse, di colore giallo, espansa fra due supporti, è indicato per l'isolamento del tetto caldo sotto guaina bituminosa, tetto caldo giardino, tetto a falde sotto guaina ventilato.
Rockwool - Durock Energy Plus
Durock Energy Plus di Rockwool è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza di coperture inclinate e piane (tetto caldo). Si caratterizza per alta resistenza a compressione, stabilità dimensionale, ottime proprietà termiche e acustiche, è calpestabile e incombustibile.
Saint Gobain - Isover SUPERBAC Roofine® G3
Prodotti dal marchio Isover, i pannelli in lana di vetro G3 ad altissima densità, idrorepellente, trattata con resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali, sono indicati per l'isolamento termico e acustico di coperture piane e a falda. Le fibre Roofine® assicurano alta resistenza meccanica e protezione dal fuoco.
Il pannello è rivestito con uno strato di bitume, armato con un velo di vetro e con un film di polipropilene bianco che permette di diminuire la temperatura superficiale del pannello di circa 30° C.
STIFERITE Class B
STIFERITE Class B è un pannello sandwich per l'isolamento di coperture sotto manti impermeabili bituminosi. E' formato da isolante in schiuma polyiso, espansa senza utilizzo di CFC o HCFC, e rivestito sulla faccia superiore con velo di vetro bitumato accoppiato a PP, per l’applicazione tramite sfiammatura, e su quella inferiore con fibra minerale saturata.
URSA WOODLITH
URSA WOODLITHè la linea di pannelli URSA ideati per l’isolamento termoacustico in estradosso delle coperture a falda. Nell'immagine WOODLITH S, realizzato inlana di legno mineralizzata (50% – abete rosso) legata con cemento Portland (50%), che si caratterizza per stabilità, resistenza, compattezza e durata nel tempo.
FAQ - Coibentazione tetto e sottotetto: definizione, importanza e materiali
Cos'è la coibentazione del tetto?
Quanto si parla di coibentazione del tetto si fa riferimento all'utilizzo di soluzioni in grado di isolare la copertura in modo che questa non disperda calore verso l’esterno in inverno e non si surriscaldi in estate. La corretta coibentazione del tetto, assieme a quella delle pareti dell'edificio, evita che vi siano sprechi di energia contenendo le spese in bolletta e incrementando il comfort dei locali interni, soprattutto quelli mansardati.
La coibentazione del tetto è ottenuta mediante una stratigrafia di materiali tra cui l’isolante, che rappresenta il componente principale. Questi materiali possono essere posati sia all'esterno che all'interno della copertura.
La posa sull’estradosso della struttura è indicata nel caso di edifici dotati di sottotetti abitati, e deve essere realizzata dopo aver rimosso le tegole. L'isolamento dell'intradosso, invece, si ottiene realizzando una sorta di controsoffitto isolato, facendo attenzione a non ridurre le altezze interne dei locali.
Qual è il miglior isolante per il sottotetto?
L'isolamento del sottotetto consiste nell'applicazione di uno strato isolante in grado di bloccare il passaggio di calore tra i locali dell'abitazione e il sottotetto stesso e a seconda dell'utilizzo che se ne fa è possibile prevedere l'utilizzo di materiali isolanti calpestabili o meno.
Esistono diversi materiali da utilizzare per isolare il sottotetto quali lana di roccia o minerale, cellulosa, poliuretani a spruzzo o schiume isolanti. E' difficile stabilire quale sia il migliore in quanto la scelta è condizionata dall'utilizzo che viene fatto del locale sottotetto.
Nel caso in cui il sottotetto venga utilizzato è necessario scegliere pannelli termoisolanti a bassa compressione e resistenti al calpestio come il polistirene estruso (XPS), caratterizzato da una struttura a celle chiuse e da maggiore densità rispetto all'EPS.
Articolo aggiornato
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L’utilizzo dell’intonaco accompagna la realizzazione degli edifici da molti decenni e nel corso del tempo, grazie alle innovazioni che hanno interessato il mondo dell'architettura, il mercato ha accolto sempre più varianti con spessori, costi e tempi di posa anche molto differenti, da scegliere in base alle necessità dell’edificio oggetto di intervento.
Che cos’è l’intonaco?
Quando si parla di intonaco si fa riferimento allo strato di rivestimento più esterno del pacchetto che definisce la muratura.
Si tratta di un materiale composto da più sostanze, essendo una miscela di acqua, leganti e inerti, e per la sua realizzazione si usano generalmente sabbia, acqua, calce e cemento a cui si possono aggiungere differenti additivi capaci di alterarne e modificarne prestazioni e funzioni.
Ogni quantità deve essere attentamente rispettata, per ottenere un impasto adeguato alla posa, che si presenti morbido e pastoso.
A rappresentare la parte predominante è, comunque, l’inerte, costituendo il 65-70% della miscela. La sua presenza è fondamentale in quanto permette di frenare il fenomeno del ritiro e riduce il rischio della formazione di crepe.
Intonaci per interno e intonaci per esterno
Per comprendere l’importanza delle diverse proprietà che possono avere gli intonaci, basti pensare a quanto sia diverso posare un intonaco all’esterno di un edificio, piuttosto che al suo interno.
Le proporzioni dei componenti che costituiscono l’intonaco devono essere attentamente definite e una variazione o l’aggiunta di un additivo, può portare a risultati anche molto differenti.
Gli intonaci possono essere classificati in base agli utilizzi o anche in base alla composizione, ricordando che questi due aspetti sono strettamente connessi tra loro.
[caption id="attachment_746157" align="aligncenter" width="680"]Xella Italia propone Ytong LR100, un intonaco alleggerito fibrorinforzato e idrofugato per applicazioni esterne, composto da materiali naturali.[/caption]
Partendo da una macro-categorizzazione, è appunto possibile distinguere innanzitutto tra:
Intonaci da esterno, che devono essere resistenti agli agenti atmosferici e proteggere la muratura sottostante.
Intonaci da interno, a cui non è richiesta la resistenza agli agenti atmosferici e il cui scopo è quello di dar vita a superfici levigate per stendere la finitura finale. Si usa molto spesso un intonaco a base di gesso per la rasatura del muro.
Quando si sceglie quale intonaco posare, quindi, è molto importante assicurarsi che il prodotto selezionato sia adeguato al contesto di posta.
Come intonacare un muro
L’applicazione dell’intonaco richiede innanzitutto la preparazione della superficie, che deve risultare pulita, e in alcuni casi può essere necessario procedere anticipatamente con la stesura di un primer, per favorire l’adesione.
E’ importante applicare correttamente l'intonaco per evitare l’insorgere di problemi come scarsa consistenza o compattezza, che renderebbero difficile la stesura, resistenza delle pitture di finitura, screpolature da ritiro, distacchi tra i vari strati o efflorescenze.
La stesura dell'intonaco classico avviene mediante utilizzo di cazzuola, mentre l'intonaco a gesso viene steso utilizzando il frattazzo di metallo o sistemi a spruzzo con pompe e miscelatori automatici.
L’intonaco è applicato in più strati:
Primo strato - Si tratta del rinzaffo, strato a contatto diretto con la muratura che serve proprio a permettere l’adesione alla parete e viene applicato dal basso verso l'alto riempiendo attentamente giunti e fessure;
Secondo strato - Il secondo strato è costituito dall’arriccio, con spessore maggiore dello strato precedente, ed è necessario al livellamento della parete e alla copertura delle irregolarità. L’arriccio ha resistenza meccanica maggiore ed è resistente all’acqua.
Strati di finitura - Gli ultimi strati sono finiture più sottili, detti intonachino o rasatura, e definiscono la superficie finale desiderata, liscia e uniforme, mediante una granulometria più fine ed esteticamente più gradevole. Lo strato di finitura deve essere applicato a rasare e lisciato con frattazzo in senso circolare.
La finitura dell’intonaco può essere realizzata mediante una tinteggiatura, che ne determina un miglior aspetto estetico. Prima di procedere, spesso si eseguono operazioni quali lisciatura e spazzolatura.
Intonacare muro esterno
Se si vuole intonacare un muro esterno occorre prestare attenzione al rapporto tra malta e miscela di leganti, che deve essere di 1 a 3, e alle tipologie di cemento e calce utilizzate.
E’ possibile scegliere tra differenti tipi di calce:
calce mista a cemento per assicurare la massima protezione contro la pioggia e la grandine,
calce e pozzolana per garantire resistenza all’umidità,
calce mista ad argilla per ottimizzare l’adesione e garantire massima protezione contro gli sbalzi di temperatura.
Anche la scelta del tipo di cemento ha un’influenza sulla resa finale dell'intonaco incrementando o riducendo la resistenza che si desidera ottenere.
L’applicazione della miscela prevede, come nel caso dell’intonaco per interni, la posa di tre strati di prodotto da lisciare con il frattone in sequenza lasciando solidificare prima di passare al successivo.
Il primo strato funge da base, il secondo costituisce lo spessore e il terzo rappresenta la finitura in tre strati.
La posa e la lisciatura dello strato di finitura sono finalizzate ad ottenere effetti decorativi mediante utilizzo di pennello, spatola da decoratore o spatola dentata per ottenere differenti effetti e disegni.
Intonaco premiscelato: di cosa si tratta?
L’intonaco premiscelato garantisce una granulometria costante grazie alla macinazione delle sabbie e, al contempo, una riproducibilità e una continuità d'applicazione.
A differenza dell’intonaco civile tradizionale, infatti, l’intonaco premiscelato è fornito in sacchi pronti all’uso. In questi casi, quindi, non è necessario realizzare al momento l’intonaco, ma è sufficiente mescolare all’acqua quanto presente nella confezione.
Si tratta di un prodotto adatto a tutti i tipi di muratura e il mercato ne propone diverse tipologie che differiscono per le caratteristiche in grado di rispondere alle varie necessità degli edifici.
I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’intonaco premiscelato riguardano la rapidità di esecuzione e la semplicità di utilizzo, nonché il mantenimento delle medesime caratteristiche per tutta la durata dell’utilizzo sulle diverse murature, dal momento che la malta in polvere non varia nel tempo.
Anche da un punto di vista dei costi l’intonaco premiscelato risulta essere più vantaggioso del tradizionale intonaco civile; i prezzi sono molto accessibili e il suo utilizzo permette di risparmiare notevole tempo sul cantiere e, di conseguenza, di risparmiare su ulteriori costi.
Prezzi intonaci al mq
Il costo dell’intonacatura al mq utilizzando un intonaco tradizionale e tenendo conto del costo medio di posa comprensivo di materiale e rasatura oscilla generalmente tra i 12 e i 18€.
Se si utilizza un intonaco premiscelato, invece, il costo varia dai 10 ai 12€/mq.
Nel caso di intonaci premiscelati che offrono particolari prestazioni, come intonaci deumidificanti o fonoassorbenti, i prezzi salgono considerevolmente, superando i 20€/mq.
Tipi di intonaco e loro utilizzi
A seconda della composizione principale e degli additivi inseriti è possibile ottenere diverse tipologie di intonaco che, in base alle loro funzioni, si prestano per differenti ambiti e utilizzi.
Sulla base del legante utilizzato, è possibile fare una prima distinzione tra intonaci a base di calce, cementizi e a base di gesso.
Intonaco di cemento
E' il più comune e viene realizzato miscelando sabbia, acqua e cemento. È molto resistente, dura a lungo ed è adatto anche alle applicazioni in esterno.
Intonaco a base di calce
Si presenta flessibile e adeguato ad usi anche in ambito storico, poiché assicura traspirazione delle pareti e compatibilità con i materiali esistenti. Ha ottime prestazioni anche in ambienti umidi.
[caption id="attachment_746159" align="aligncenter" width="875"]KB13 EVOLUTION è il biointonaco di fondo a base di calce aerea di Fassa Bortolo, ad effetto marmorino, per interni ed esterni.[/caption]
Intonaco di gesso
Come anticipato viene usato solo in ambienti interni, può essere levigato e dipinto molto facilmente. Inoltre, la sua composizione e la sua densità, gli permettono di agire come “correttore acustico”.
Intonaco termoisolante
Ha proprietà isolanti e viene utilizzato in quegli edifici in cui è necessario limitare le dispersioni di calore. Non è sicuramente equiparabile a un reale strato di coibentazione, ma può essere utile in alcuni contesti in cui non si può procedere in altro modo o per rafforzare le performance di un sistema esistente. Le proprietà isolanti sono date dall’inserimento nella miscela di materiali isolanti quali il polistirene espanso.
Questi intonaci possono essere utilizzati sia per edifici esistenti che di nuova costruzione, completando ad esempio un sistema di isolamento a cappotto, e sono generalmente composti da leganti idraulici, fibre e additivi speciali.
Intonaco deumidificante
Si caratterizza per un’elevata traspirabilità, grazie alla quale permette di disperdere l’umidità contenuta in una parete. Chiaramente, se applicato su un muro bagnato, non sarà in grado di asciugarlo, a semplicemente non blocca l’umidità. In ogni caso, è un prodotto perfetto in quegli ambienti in cui si hanno problemi di umidità o anche all’esterno, quando a causa del contatto con il suolo si hanno problemi di umidità di risalita.
L’intonaco deumidificante garantisce l’evaporazione dell’acqua presente nel muro e blocca l’umidità di risalita. Prima dell’applicazione è importante rimuovere l’intonaco esistente, pulire le murature e asciugarle.
Va specificato, inoltre, che l’intonaco ha la capacità di favorire il risanamento della muratura, ma non può eliminare la causa che provoca la formazione di umidità. Per un intervento efficace, quindi, è necessario prima intervenire sul problema della formazione di umidità e poi risanare le murature.
[caption id="attachment_746160" align="aligncenter" width="1200"] L'intonaco deumidificante bianco del marchio Weber di Saint Gobain, webersan evoluzione 220, nasce per il risanamento della muratura umida, sia interna che esterna[/caption]
Intonaco ignifugo
Un intonaco resistente al fuoco ha la funzione di proteggere le murature – e in generale le strutture – da possibili incendi. L’intonaco ignifugo, grazie ai componenti utilizzati per la sua produzione, ha la capacità di mantenere più a lungo nel tempo delle caratteristiche meccaniche delle strutture, aumentando la resistenza al fuoco. Si tratta di rivestimenti protettivi, assolutamente privi di qualsiasi sostanza tossica o che possa emanare gas o produrre fumo.
L’intonaco ignifugo deve garantire sicurezza e resistenza meccanica, evitando possibili crepe o rotture, che possono portare anche a distacchi pericolosi.
[caption id="attachment_746163" align="aligncenter" width="602"]Intonaco ignifugo FS67 premiscelato a base di gesso anidro e perlite di Ferri per la protezione dal fuoco. Specifico per incrementare la resistenza al fuoco di elementi strutturali in acciaio, laterizio, cemento armato normale e precompresso[/caption]
Intonaco mangia smog
Grazie all’inserimento di speciali additivi è in grado di eliminare le particelle inquinanti presenti nell’aria, principalmente grazie a reazioni fotocatalitiche.
Intonaco fibrorinforzante
Perfetto per il ripristino delle murature esistenti e applicabile sia all’interno, che all’esterno. Questi intonaci speciali, che contengono additivi e sostanze che permettono una miglior distribuzione degli sforzi, sono indicati principalmente per quelle situazioni in cui è necessario ripristinare l’intonaco esistente e la parete è soggetta a sollecitazioni, che portano a fessurazioni e rotture.
Un’alternativa è l’intonaco armato, in cui viene inserita un’armatura a contatto con la parete, composta da una rete a maglie fitte. Questa rete permette di contenere eventuali distacchi o rotture dell’intonaco ed è particolarmente indicata nel caso di interventi di ristrutturazione.
Intonaco impermeabile
Gli intonaci impermeabilizzanti proteggono le strutture dall’acqua, impedendone il ristagno o bloccando l’umidità di risalita. Si tratta di intonaci che contengono dell’acqua e appositi componenti chimici, necessari a rendere impermeabile la superficie.
Oltre che per le pareti, questi prodotti sono spesso utilizzati anche per altri elementi strutturali, come le fondazioni, le strutture interrate o i solai.
[caption id="attachment_746161" align="aligncenter" width="1208"]CALIBRO NHL e CALIBRO Plus Evaporation di Volteco permettono di risanare murature umide creando una barriera anti-umidità.[/caption]
Intonaci fonoassorbenti
Gli intonaci fonoassorbenti sono un’ottima soluzione per quando si ristruttura casa e si vuole migliorare il comfort acustico. Gli intonaci fonoassorbenti sono prodotti premiscelati composti da leganti idraulici ed inerti che garantiscono le proprietà fonoassorbenti e fonoisolanti.
Questi prodotti favoriscono la riduzione del riverbero, in quanto assorbono parte dell’onda sonora. Le proprietà degli intonaci fonoassorbenti li rendono molto adatti anche a luoghi destinati al lavoro o agli eventi.
Intonaci completamente naturali per la bioedilizia
Quando si parla di bioedilizia si intendono tutti quegli edifici costruiti facendo ricorso a materiali e tecniche a basso impatto ambientale.
Nel caso degli intonaci, ci sono diverse soluzioni completamente naturali e che offrono ottime prestazioni. Gli intonaci per la bioedilizia sono completamente privi di sostanze chimiche e si compongono di materiali come la calce, la sabbia e l’acqua, aggiungendo poi altri elementi naturali o anche derivanti da scarti di diverso tipo.
Si possono aggiungere all’impasto elementi come vecchi cocci polverizzati, la canapa, scarti dall’agricoltura come la lolla di riso o anche la carta da riciclare. In molti casi, la scelta di questi materiali segna anche un ritorno alla tradizione dell’intonaco di calce idraulica naturale e dell’argilla.
FAQ - Guida alla scelta dell'intonaco giusto per ogni esigenza
A cosa serve l’intonaco?
Scegliere l’intonaco è un’operazione importante anche per assicurare il benessere della casa. Intonacare una parete permette di proteggere le strutture dagli agenti atmosferici, come vento, acqua e sole, ma anche di renderla più stabile e uniforme, risolvendo eventuali vuoti o disomogeneità che si hanno sugli elementi al rustico.
L’intonaco, inoltre, ha lo scopo di definire l’aspetto estetico dell’edificio, grazie alla scelta di texture e colori che più piace.
Le funzionalità, però, possono essere molte altre, soprattutto quando si ricorre ad intonaci con particolari proprietà e caratteristiche. Per questo è fondamentale porsi sempre la domanda su qual è l’intonaco migliore da scegliere ogni volta.
Esistono intonaci rinforzati, resistenti al fuoco, isolanti e molti altri con altrettante peculiarità e per scegliere dobbiamo capire qual è la nostra esigenza.
Che tipo di intonaco usare per interni?
Per intonacare un muro interno è necessario preparare un impasto composto da 10 parti di sabbia fine, tre di calce ed una di cemento; dopo aver mescolato queste componenti asciutte si aggiunge l'acqua.
Gli intonaci da interno non devono possedere caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, ma il loro scopo è realizzare superfici levigate sulle quali stendere la finitura finale.
Generalmente per l’applicazione all’interno dell'edificio si utilizzano intonaci a base di gesso che, grazie alla struttura cristallina a micro e macro pori, regolano l'umidità dell'aria in base alle necessità e funzionano ome correttore acustico.
Cosa si intende per intonachino?
L’intonachino è una pasta pigmentata, già pronta per l'utilizzo, contenente additivi specifici, terre coloranti, inerti di vario spessore e fini granulati di marmo, applicabile su intonaci civili o su vecchie pitture a calce con fini decorativi.
Questa miscela può contenere al suo interno anche del cocciopesto che conferisce un caratteristico colore rosato e favorisce l’indurimento della calce. Ne risulta un composto più resistente all’umidità e all’azione degli agenti atmosferici.
L’intonachino è un prodotto colorato che assume caratteristiche differenti in base alla sua applicazione all’interno o all’esterno dell’edificio.
Nello specifico l’intonachino colorato applicato all’interno è altamente traspirante e piuttosto poroso, mentre quello prodotto per uso esterno è altamente resistente agli agenti atmosferici e protegge le pareti permettendo loro di respirare.
Quanti anni dura l’intonaco?
La durata di un intonaco applicato con le giuste modalità e tecniche, privo di rigonfiamenti o crepe, è di circa 20-25 anni.Articolo aggiornato, prima pubblicazione 22 dicembre 2020
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I materiali per l’isolamento acustico sono utilizzati negli interventi per il miglioramento e l’ottimizzazione delle prestazioni acustiche di un immobile. L’isolamento acustico garantisce il massimo comfort da un punto di vista sonoro ed è un tema di grande rilievo sia in contesti residenziali, che lavorativi, in quando rumore e cattivo isolamento possono compromettere il benessere e, anche, la possibilità di svolgere in modo adeguato una serie di attività.
Basti pensare alla difficoltà di svolgere lavori che richiedono concentrazione in uffici molto disturbati, o ancora, le problematiche che spesso si creano in condominio, quando vicini rumorosi compromettono il comfort all’interno di casa.
Per evitare questo genere di criticità, quindi, è fondamentale scegliere i giusti materiali isolanti, da applicare in modo corretto in corrispondenza di pareti, solai e impianti rumorosi.
FAQs isolamento acustico
Cosa si intende per isolamento acustico?
L'isolamento acustico rappresenta uno dei passaggi fondamentali da ottimizzare quando si ristruttura un ambiente. Questo campo della tecnica si concentra sulla limitazione della diffusione del suono e del rumore, utilizzando varie tecniche di isolamento acustico e materiali specifici.
L'obiettivo principale è ridurre i disturbi sonori provenienti dall'esterno, come il rumore del traffico, o da altre fonti interne all'edificio, come il calpestio dai piani superiori. Per raggiungere un efficace isolamento acustico pareti, pavimenti e soffitti vengono trattati con materiali fonoassorbenti innovativi, come pannelli fonoassorbenti ad alta prestazione. Le soluzioni variano da approcci più economici, come l'isolamento acustico economico con materiali di base, a sistemi più sofisticati utilizzati per l'isolamento acustico di studi di registrazione, dove la qualità sonora è di primaria importanza.
Quando è necessario l’isolamento acustico?
L’isolamento acustico è necessario per ridurre disagi dovuti a rumori e suoni sgraditi negli ambienti domestici e in quelli dedicati al lavoro.
L'isolamento acustico diventa indispensabile in diverse situazioni, soprattutto in ambienti residenziali, lavorativi e pubblici dove è fondamentale ridurre il rumore per garantire comfort e privacy. È necessario, ad esempio, in edifici situati in zone ad alta densità di traffico o in prossimità di infrastrutture rumorose come aeroporti e ferrovie.
Allo stesso modo, l'isolamento acustico è essenziale in condomini e uffici per limitare la trasmissione del rumore tra diverse unità abitative o spazi di lavoro, migliorando la qualità della vita e la produttività. Anche teatri, studi di registrazione e sale conferenze richiedono trattamenti acustici specifici per ottimizzare l'ascolto e prevenire interferenze sonore. Inoltre, in linea con le normative vigenti, come il DPCM 5 dicembre 1997, è obbligatorio intervenire per garantire che gli edifici rispettino i requisiti minimi di isolamento acustico per il benessere abitativo e la protezione dai disturbi esterni.
[caption id="attachment_744779" align="aligncenter" width="682"]Isolmant IsolTile è la soluzione per l’isolamento acustico a basso spessore (2 mm) per applicazioni sotto massetto e sotto pavimento[/caption]
L’isolamento va previsto sia in corrispondenza delle strutture che confinano con l’esterno, che nei divisori e nei solai interni. Una precauzione necessaria per proteggere l’edificio dai rumori esterni, ma anche dal passaggio di suoni tra diversi appartamenti o tra locali adibiti a differenti funzioni (parliamo in questo caso di isolamento acustico interno).
Quali sono i vantaggi dell'isolamento acustico nelle abitazioni?
L'isolamento acustico per case sta diventando sempre più rilevante per il benessere nelle nostre abitazioni, rispondendo a una crescente esigenza di tranquillità e privacy in un mondo sempre più rumoroso.
In primo luogo, l'isolamento acustico garantisce una maggiore privacy, permettendo agli abitanti di vivere liberamente senza preoccuparsi di disturbare o essere disturbati. Un vantaggio fondamentale dell'isolamento acustico è il miglioramento della qualità del sonno. Nelle aree urbane, dove il caos della città è una costante, optare per delle ottimali soluzioni di isolamento acustico che possono aiutare nella riduzione del rumore del traffico può garantire un ambiente confortevole e riposante.
Per le famiglie con bambini, l'isolamento acustico crea un ambiente più adatto allo studio e al gioco, favorendo la concentrazione e lo sviluppo. Allo stesso modo, per chi lavora da casa o ha necessità di spazi dedicati come home theater, l'isolamento acustico diventa un elemento essenziale per godere appieno di queste aree senza interferenze.
Qual è la differenza tra isolamento acustico e isolamento termico?
L'isolamento termico regola il flusso di calore tra interno ed esterno dell'edificio, contribuendo a mantenere una temperatura costante e piacevole in ogni stagione. Oltre a ridurre i costi energetici, previene problemi come muffa e condensa, migliorando la salubrità degli spazi interni.
L'isolamento acustico, invece, crea una barriera contro i rumori indesiderati, sia esterni che interni, garantendo un ambiente tranquillo e rilassante.
La scelta dei materiali e delle tecniche per entrambi i tipi di isolamento richiede un'attenta analisi delle esigenze specifiche dell'abitazione e del contesto in cui essa si trova. Non esiste una soluzione universale: ogni situazione richiede un approccio su misura. È quindi indispensabile effettuare uno studio dettagliato che consideri fattori come la struttura dell'edificio, l'esposizione, il clima locale e le fonti di rumore circostanti.
Quanto costa l'isolamento acustico?
Il costo dell'isolamento acustico di un edificio è una questione complessa che dipende da numerosi fattori, rendendo difficile fornire una stima universale. La varietà di materiali disponibili sul mercato offre un'ampia gamma di opzioni, ciascuna con le proprie caratteristiche, prestazioni e fasce di prezzo.
Mentre online si possono trovare stime indicative che partono da circa 60 euro al metro quadrato per l'insonorizzazione di una parete, con costi potenzialmente più elevati per interventi sul soffitto, è importante sottolineare che questi sono solo punti di riferimento generici. Il costo effettivo può variare significativamente in base a fattori quali la qualità e il tipo di materiali scelti, la complessità dell'intervento, le dimensioni dell'area da trattare e le specifiche esigenze acustiche dell'ambiente.
Data la complessità della materia e l'importanza di un isolamento acustico efficace per il comfort abitativo, il consiglio più saggio è quello di rivolgersi a professionisti o aziende specializzate nel settore. Un esperto può effettuare una valutazione accurata dell'immobile, considerando aspetti come la struttura dell'edificio, l'ambiente circostante e le specifiche necessità degli occupanti.
Le caratteristiche dei materiali per l’isolamento acustico
Esistono diverse tipologie di materiali per l’isolamento acustico utilizzabili in edilizia, che si distinguono per caratteristiche, prestazioni e costi differenti. Una varietà ampia, che permette di rispondere a differenti esigenze e situazioni, sia che si tratti di nuove costruzioni, che di riqualificazioni dell’esistente.
In ogni caso, ciò che accomuna tutti questi materiali è la capacità di isolare gli ambienti e renderli adeguati considerando qualità sonora e comfort.
Una prima distinzione da fare, quando si parla di caratteristiche degli isolanti, riguarda i materiali fonoisolanti e i materiali fonoassorbenti. I primi sono funzionali agli interventi di isolamento acustico, finalizzati ad impedire alle onde sonore di passare da un ambiente ad un altro. I materiali per l’isolamento acustico sono capaci di ridurre la pressione sonora rispetto ad una sorgente, tanto che si parla di indice di riduzione del suono, grazie alla loro struttura.
I secondi, invece, hanno uno scopo differente, che riguarda il comfort in relazione a suoni e rumori prodotti direttamente all’interno di quell’ambiente. In questo caso, si parla di assorbimento acustico, ossia della capacità di assorbire e attutire le onde sonore generate, migliorando notevolmente l’acustica interna di un locale.
Le onde sonore, infatti, colpiscono tutte le superfici circostanti e, se non sono adeguatamente assorbite, generano un effetto riverbero, in quanto continuano a muoversi in quell’ambiente, “rimbalzando” da una superficie ad un’altra. In ambito si tende ad intervenire per favorire l’isolamento acustico tra differenti unità immobiliari, mentre in un luogo pubblico o di lavoro è essenziale anche assicurare un buon livello di assorbimento acustico.
Qual è il miglior isolante acustico
Per rispondere alla domanda “qual è il miglior isolante acustico” è necessario fare una doverosa premessa: le prestazioni di un materiale sono oggettivamente misurabili, ma la giusta scelta dipende anche da fattori connessi al locale o all’edificio su cui questi prodotti devono essere installati. Scegliere il miglior isolante acustico, significa anche capire quale è il prodotto che in quella specifica circostanza può rispondere al meglio a tutte le necessità che si presentano. Banalmente, gli isolanti acustici si possono distinguere anche per dimensioni e consistenze, che li rendono più o meno adatti a diverse applicazioni, al di là del loro potere isolante.
Oltre al tema del fonoassorbimento e dell’isolamento acustico, un’altra differenziazione che si può fare riguarda la composizione dei materiali, che possono avere natura minerale, vegetale, sintetica. Inoltre, si trovano isolanti in pannelli, in rotoli o anche in forma sfusa. La scelta, quindi, deve essere fatta in modo attento rispetto alla tipologia di installazione da effettuare e al problema da risolvere.
Le tipologie di isolanti acustici
Scegliere il materiale giusto per l’isolamento acustico è importante per ottenere le giuste prestazioni e assicurare un buon risultato a seguito dell’intervento, che deve sempre essere progettato nella sua complessità. Una delle prime scelte da fare, ad esempio, dipende dal fatto che si abbia bisogno di un materiale isolante o fonoassorbente. Valutando i materiali, quindi, si dovranno prendere in considerazione caratteristiche come il tempo di riverberazione e il coefficiente di assorbimento.
Volendo distinguere i materiali isolanti in categorie, se ne possono principale trovare 3, sulla base della loro composizione:
Materiali isolanti minerali, molto utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico e hanno anche ottime proprietà di isolamento termico. Ne sono un esempio la lana di roccia e la lana di vetro, disponibili in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli o materassini, che rendono questi materiali porosi una buona scelta in diverse circostanze, oltre al fatto che sono tendenzialmente abbastanza economici, durevoli nel tempo, resistenti a muffa e umidità, biodegradabili e sicuri anche in caso di incendio. Questi prodotti sono spesso scelti per i solai, il sottotetto, le coperture e le pareti perimetrali in quanto offrono anche ottime prestazioni in termini di isolamento termico. Si tratta di una soluzione durevole nel tempo e “green”: scegliere questi minerali significa optare per una soluzione eco sostenibile, riciclabile e biodegradabile in linea con i principi della bioedilizia, senza contare che anche il loro costo è competitivo. Sotto forma di rotoli e feltri, si usano molto anche per i pavimenti.
La lana di vetro è ottenuta dal vetro che durante la lavorazione viene legato alla sabbia, da qui poi si formano le fibre. Il prodotto subisce poi successive lavorazioni ad alta temperatura e con l’ultimo processo di surriscaldamento, acquisisce le proprietà di resistenza e stabilità, che lo fanno diventare un ottimo isolante acustico oltre che termico. La lana di vetro la si trova sia in rotoli che in pannelli.
Altri esempi sono i feltri minerali, adeguati per i pavimenti, con capacità antivibranti e un’elevata resistenza alla compressione. In generale, comunque, tutti i materiali minerali sono molto durevoli nel tempo e resistenti, anche a muffe e funghi.
Materiali vegetali, come il sughero e la fibra di legno, sono generalmente porosi e fibrosi e hanno ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Ne sono degli esempi i pannelli in fibra di legno, la lana di pecora, la canapa o il sughero. Anche in questo caso, la maggior parte dei materiali offre buone proprietà di isolamento termico, permettendo allo strato isolante installato di svolgere contemporaneamente una doppia funzione. Questi prodotti si distinguono indubbiamente per la loro naturalezza, riciclabilità e compatibilità con l’ambiente, senza rinunciare a durevolezza e resistenza. Le applicazioni sono diverse, tra cui pareti, coperture e solai per prevenire i rumori da calpestio, oltre al fatto che vi sono prodotti esteticamente pensati per essere installati a vista, come elementi decorativi.
Il sughero è un materiale riciclabile, leggero, compatto e nonostante la sua naturalezza, è resistente alla formazione di muffe e umidità. Viene utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore, in quanto la sua struttura gli garantisce la capacità di assorbire le onde sonore e migliorare il comfort acustico. La fibra di legno si compone di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno ed è completamente riciclabile e biodegradabile. Questo materiali viene generalmente usato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento per il rumore da calpestio.
Materiali sintetici, che derivano dalla lavorazione del petrolio. Alcuni esempi molto utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene che si distinguono per un costo particolarmente vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Vengono spesso utilizzati per riempire le intercapedini e il poliuretano è particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.
Tutti questi prodotti, infine, possono distinguersi anche per la propria densità, che incide notevolmente sulle prestazioni garantite. Il consiglio, in conclusione, è quello di affidarsi sempre a tecnici competenti, che si occupino di una corretta progettazione acustica dell’intervento e che guidino la committenza nella scelta del miglior materiale per l’isolamento.
Come isolare acusticamente una parete o un solaio
Per isolare acusticamente un ambiente e assicurare il massimo comfort è necessario analizzare in prima battuta le fonti di eventuali rumori indesiderati e la tipologia di costruzione, così da procedere con la progettazione del corretto isolamento. In base alla problematica rilevata e alle caratteristiche dell’edificio, quindi, si procede con la scelta del giusto materiale isolante per qualla specifica installazione.
Ad esempio, nel caso si intervenga su costruzioni esistenti, il modo più diffuso per isolare le pareti è quello di realizzare una controparete con del materiale fonoisolante, così da ridurre al massimo il passaggio dei suoni da una stanza all’altra. Si possono utilizzare prodotti quali la lana di vetro o di roccia, in pannelli, da posare direttamente a ridosso della parete. Nel caso dei nuovi edifici, lo strato isolante fa parte del pacchetto tecnologico che compone la parete e può essere posizionato anche all’interno, in un’intercapedine. Nel caso si realizzi un nuovo cappotto esterno, invece, si consiglia di scegliere l’isolante termico anche in base alle prestazioni acustiche, così da proteggere l’edificio dai rumori esterni. Per isolare i solai si possono realizzare dei controsoffitti, mentre per limitare i rumori dovuti al calpestio è possibile intervenire sul pavimento. Generalmente, infatti, si inserisce del materiale isolante, sottoforma di materassini e feltri, al di sotto dello strato di finitura, dando vita ad una sorta di pavimento galleggiante.
Per isolare gli impianti tecnici, infine, che possono essere un vettore di trasporto del rumore, si possono utilizzare materassini flessibili o anche isolanti sottoforma di schiuma, come avviene nel caso del poliuretano. Si parla di impianti di climatizzazione o areazione, ma anche idrici o meccanici, come gli ascensori e i montacarichi.
Materiali fonoassorbenti per studi di registrazione
Come migliorare l’isolamento acustico di uno studio di registrazione? Insonorizzare uno studio di registrazione è un passo essenziale per garantire una qualità del suono professionale, ma è importante ricordare che i suggerimenti che offriamo qui sono generici e devono essere adattati alle specifiche esigenze dello spazio. L'obiettivo principale è ridurre al minimo i rumori indesiderati provenienti dall'esterno, come il traffico o i suoni ambientali, e ottimizzare l'acustica interna per evitare eco o riverberi. Un metodo comune per migliorare l'isolamento acustico è ispessire le pareti. Aggiungere massa e densità ai muri aiuta a "bloccare" la propagazione del suono. Un'opzione efficace è l'uso di lana di roccia, inserita tra il muro esistente e una nuova parete in cartongesso, creando una barriera che assorbe il rumore. A questo si possono aggiungere pannelli fonoassorbenti o tappetini in schiuma, che riducono il rumore interno e impediscono anche a quello esterno di influire sulle registrazioni.
10/06/2022
Isolamento acustico: come progettarlo
L’isolamento acustico è fondamentale per assicurare il comfort interno, tanto quanto l’isolamento termico. Per un risultato efficace e proteggere le persone dai rumori esterni o provenienti da ambienti confinanti, è necessaria una buona progettazione e la scelta del giusto materiale considerando il tipo di rumore e l’elemento strutturale su cui si interviene
a cura de La RedazioneIndice degli argomenti:
L’isolamento acustico, che ha lo scopo di limitare il trasferimento delle onde sonore negli ambienti, è importante per assicurare il comfort interno. Proprio come per l’isolamento termico, anche la progettazione dell’isolamento acustico e la scelta dei materiali sono fondamentali per un risultato efficace. I rumori che possono disturbare la nostra tranquillità sono molti, alcuni esempi tipici sono il rumore del traffico urbano, il calpestio proveniente dai piani superiori suoni causati dal funzionamento degli impianti o dalla presenza di vicini nell’appartamento accanto al nostro.
Ma come si propagano le onde sonore? Quando l’onda incontra una parete, una parte si propaga di là dalla parete colpita, un’altra viene nell’ambiente da cui proviene e infine parte dell’onda è assorbita dalla parete sotto forma di energia termica.
Isolamento acustico: normativa di riferimento
La normativa di riferimento parla di inquinamento acustico e di requisiti acustici passivi minimi degli edifici, affrontando la materia nella Legge 447/1995 e nel DPCM del 5 dicembre 1997. Le prestazioni che un edificio deve garantire, secondo queste norme, dipendono dalla sua destinazione d’uso e, a seconda della tipologia di rumore, si definiscono anche i valori minimi e massimi in Decibel.
Le principali grandezze e gli indici introdotti dalla normativa sono:
R’w: indice di potere fonoisolante apparente delle partizioni (pareti divisorie e solai interni);
D2m,ntw: indice dell’isolamento acustico normalizzato della facciata;
L’nw: indice del livello di pressione sonora da calpestio;
LASmax: livello massimo di pressione sonora prodotto da impianti tecnologici a servizio discontinuo;
LAeq: livello equivalente di pressione sonora prodotta da impianti ad uso continuo, come il riscaldamento.
Per rispettare i valori stabiliti dalla normativa, si ricorre all’isolamento acustico che, appunto, impedisce il propagarsi delle onde sonore grazie all’uso di materiali specifici, che si distinguono in pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti.
Nel primo caso, l’isolante ha la capacità di riflettere il suono che lo colpisce, impedendone il passaggio e proteggendo gli ambienti dai rumori esterni I pannelli fonoassorbenti, invece, sono in grado di assorbire l’energia sonora e di ridurre il riverbero (quindi l’effetto eco), grazie ad alcune caratteristiche come la loro geometria, la porosità e la densità.
Detrazioni fiscali per l’isolamento acustico degli edifici
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali destinate a chi è intenzionato a procedere con interventi di isolamento acustico degli edifici, ci sono diverse possibilità.
La principale riguarda sicuramente il Bonus Ristrutturazione, previsto per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazioni, restauri e risanamenti. Anche per il 2022, si conferma la percentuale di detrazione del 50% e il massimale di spesa pari a 96.000 euro. Riconfermato anche l’Ecobonus 65% per gli interventi di efficientamento energetico, come ad esempio la posa di un cappotto. La percentuale cresce e arriva all’85% per i condomini. In questi casi, l’isolamento acustico deve necessariamente assicurare anche requisiti di isolamento termico e migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
Restando sempre nel campo dell’isolamento termoacustico, un’ultima possibilità è quella di optare per il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio, per il quale l’isolamento termico (e quindi anche acustico, se coincidono) è proprio un intervento trainante. Attenzione, in questo caso, alle scadenze. Per gli edifici residenziali unifamiliari la scadenza è per il 31 dicembre 2022, ma solo se si effettua il 30% dei lavori entro giugno. Tempi più rilassati per i condomini, che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023.
L’isolamento acustico delle pareti
Isolare le pareti significa fare in modo che il rumore non si propaghi attraverso di esse. Nel caso delle pareti divisorie interne lo scopo dell’isolamento acustico è quello di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti..
Questo tipo di intervento non è invasivo, garantisce l’insonorizzazione delle pareti e molto spesso è combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.
Nel caso delle pareti perimetrali, invece, è importante scegliere bene l’isolante termico quando si decide di installare un cappotto, in quanto svolgerà la doppia funzione di isolamento termico e acustico.
Spesso, soprattutto nei condomini costruiti prima del DPCM 5/97 (che stabilisce che le partizioni verticali che separano le unità immobiliari devono essere dimensionate con un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB per la classe III – prestazione acustica “di base” e rispettivamente di 53 e 56 dB per le classi II e I - prestazioni acustiche “buone” e “molto buone”), non c’è un buon isolamento tra le pareti confinanti e gli inquilini sono disturbati dai rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.
Nel caso di nuove costruzioni l’utilizzo di blocchi di muratura fonoassorbenti aiuta a rispettare i requisiti necessari, sia per l’isolamento acustico che per quello termico.
L’isolamento acustico del solaio: soffitto e pavimento
Isolare il solaio significa risolvere problemi quali il rumore da calpestio e la trasmissione di suoni tra differenti piani dell’edificio. Un aspetto spesso trascurato, ma essenziale per il comfort interno.
In questi casi, le opzioni sono principalmente due: isolare il soffitto o/e il pavimento, quindi intervenendo a intradosso o a estradosso del solaio.
Per isolare il pavimento è necessario predisporre appositi materiali isolanti, generalmente disponibili in rotoli, al di sotto del pavimento e del massetto. Si tratta di materassini assorbenti a basso spessore, di cui esistono tipologie adeguate ai diversi pavimenti (ad esempio ci sono prodotti specifici per il parquet).
Se, invece, si decide di intervenire per l’isolamento acustico del soffitto, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine
[caption id="attachment_649005" align="aligncenter" width="600"] I pannelli Phonolook di Eterno Ivica correggono le problematiche legate al riverbero acustico negli ambienti chiusi Sono disponibili in tante combinazioni di forme, colori e personalizzazioni.[/caption]
Realizzare un controsoffitto significa ridurre l’altezza dei locali e questo non sempre è possibile. In questi casi, si valutano dei pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero. Sicuramente, si tratta di una soluzione veloce e reversibile.
Le migliori soluzioni per l'isolamento acustico
Eterno Ivica - Biwood
[caption id="attachment_668074" align="aligncenter" width="600"] Eterno Ivica - Biwood[/caption]
Il pannello BIWOOD fa parte della linea Acusticadi Eterno Ivica e assicura ottime prestazioni anche negli ambienti dalle problematiche particolarmente difficili. E' formato da un doppio strato di fibra di legno, ha uno spessore di 10 mm e contiene un elemento fonoassorbente in fibra poliestere riciclata dello spessore 20 mm. E' adatto in particolare alla realizzazione di pareti stratificate con laterizi pesanti. E' traspirante e leggero e, a parità di ingombro, assicura isolamenti acustici superiori rispetto al solo utilizzo di materiali fibrosi.
Fassa Bortolo - Gypsotech Duplex dB
[caption id="attachment_696677" align="aligncenter" width="680"] Gypsotech Duplex dB di Fassa[/caption]
Gypsotech Duplex dBche fa parte del Sistema Cartongesso di Fassa è una lastra di cartongesso ad alte prestazioni, accoppiata ad un pannello di poliuretano riciclato di 10mm di spessore, rivestito su entrambi i lati con un tessuto non tessuto. La lastra è particolarmente adatta per la formazione di contropareti e controsoffitti, garantendo ottime prestazioni acustiche in un minimo spessore.
Ferri - Intonaci acustici
[caption id="attachment_696678" align="aligncenter" width="300"] Intonaco acustico FS68 Sonophone di Ferri[/caption]
Ferri propone una gamma di intonaci speciali nell'ambito del sistema FerriMix ad elevate performance. Nell'immagine l'intonaco acustico FS68 Sonophone a base di gesso e cellulosa ad alto assorbimento, adatto in particolare per la correzione di ambienti riverberanti.
Fornaci Laterizi Danesi - Normablok® Più
[caption id="attachment_668078" align="aligncenter" width="600"] Normablok® Più di Danesi[/caption]
Danesi propone Normablok® Più, la linea di blocchi isolanti che si caratterizza per ottime prestazioni termoacustiche, resistenza statica, isolamento acustico e protezione dal fuoco. I blocchi sono adatti alla realizzazione di pareti monostrato portanti o di tamponamento nelle diverse zone sismiche e mantengono le prestazioni inalterate nel tempo.
Isolmant TOP
[caption id="attachment_744782" align="aligncenter" width="576"] Isolmant TOP[/caption]
Isolmant TOP è il materassino isolante in materiale viscoelastico termoconduttivo ad alta densità, ideale per l’installazione flottante di parquet e laminati, compresi quelli su pavimenti radianti a bassa inerzia e ridotto spessore. È rivestito con uno strato di PET alluminizzato che funge da barriera contro l’umidità ascendente.
Il sistema acustico Isolmant Top è stato concepito appositamente per l’installazione flottante di pavimenti rigidi come laminati e parquet. Si tratta di una soluzione di elevata qualità, progettata per attenuare il rumore da calpestio e quello riflesso. Isolmant TOP è studiato per proteggere i sistemi di incastro di queste pavimentazioni anche sotto carichi elevati.
Rockwool -Acoustic 225 Plus
[caption id="attachment_586393" align="aligncenter" width="500"] Rockwool - Acoustic 225[/caption]
Acoustic 225 Plus è un pannello rigido in lana di roccia proposto da Rockwool, adatto per l’isolamento termico e acustico. E' disponibile in diversi spessori e vanta un valore di conduttività λD=0,033 W/(mK); grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia assicura inoltre un aumento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui viene installato.
Saint Gobain - Ecophon Solo™
[caption id="attachment_696679" align="aligncenter" width="600"] Saint Gobain - Ecophon Solo[/caption]
La famiglia di pannelli fonoassorbenti Ecophon Solo™- marchio distribuito da Saint-Gobain Italia - in lana di vetro ad alta densità, è formata da una ricca gamma di unità libere sospese utilizzate in particolare per l’isolamento acustico di edifici in cui sia difficile la realizzazione del controsoffitto da parete a parete o nei casi in cui sia necessario mantenere il volume originario. Il sistema con pannelli sospesi , dallo spessore da 40 mm, è disponibile in diverse forme, colori e dimensioni. Le unità libere sono disponibili anche in tessuto nella versione Ecophon Solo™ Textile e nella gamma Akutex HS resistente all’acqua.
Sogimi - Fonosphera
[caption id="attachment_668141" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Fonosphera[/caption]
Fonosphera® di Sogimi è un composito formato da una massa a base polimerica e cariche minerali accoppiata ad uno strato di polietilene a calotte sferiche che ottimizza le performance di isolamento acustico nell’unione con altri materiali ed evita l'insorgere di ponti acustici durante il montaggio. E' particolarmente indicato per l’isolamento acustico per via aerea e per l’attenuazione delle vibrazioni su strutture metalliche, in vetroresina, laminati plastici, multistrati lignei e muratura.
STIFERITE - Pannelli in schiuma polyiso
[caption id="attachment_668664" align="aligncenter" width="680"]STIFERITE GT in schiuma polyiso[/caption]
I pannelli STIFERITEin schiuma polyiso garantiscono, in spessori inferiori rispetto a quelli previsti da materiali meno performanti, efficienza, sicurezza e durata nel tempo. Disponibili in un'ampia gamma, in grado di soddisfare le diverse necessità, assicurano ottimo isolamento termico e acustico. Lo spessore ridotto inoltre garantisce diversi vantaggi, tra cui maggiore spazio abitativo, minori costi di trasporto e messa in opera.
I pannelli STIFERITE sono leggeri e quindi non contribuiscono in modo significativo alla massa delle strutture, che rappresenta, per quelle monolitiche, il parametro principale per l’isolamento acustico. Nonostante ciò ricerche ed analisi di laboratorio, condotte su strutture edilizie mediamente leggere, hanno evidenziato come gli isolanti termici STIFERITE possano essere performanti, anche per la protezione acustica, in funzione della stratigrafia considerata.
URSA TERRA 70 SPRING
[caption id="attachment_696680" align="aligncenter" width="680"] URSA TERRA 70 SPRING[/caption]
URSA TERRA 70 SPRING è un pannello idrofobo semirigido idrorepellente realizzato in lana minerale trattata con speciali resine termoindurenti. Fa parte della gamma URSA TERRA, che si caratterizza per alte performance e attenzione alla sostenibilità grazie al legante ecocompatibile a base organica di origine vegetale. 70 SPRING nasce per l’edilizia dei sistemi a secco ed è particolarmente indicato per gli interventi di isolamento termico e acustico di pareti esterne, pareti interne di separazione e divisorie, controsoffitti, garantendo anche un ottimo livello di protezione passiva al fuoco.
Xella - Y-ACU
[caption id="attachment_668140" align="aligncenter" width="659"] Xella - Y-ACU[/caption]
Il blocco in calcestruzzo aerato autoclavato Y-ACUdi Xella, un elemento per muratura sottile (sp.10, 12 e 15 cm, di densità 600 kg/m3), vanta prestazioni acustiche eccezionali testate in laboratorio.
Il nuovo sistema di pareti divisorie tra differenti unità immobiliari, massimizza il modello “massa-molla-massa” tramite l’uso di due murature dotate di diverso spessore e di diversa densità, con interposizione di un materassino isolante Y-ACUBOARD che smorza le frequenze del rumore che lo attraversa. L’uso del blocco Y-ACU ad alta densità, unito al blocco classico Ytong Y-PRO, permette di evitare l’intonaco interno tra le murature.
Prove di laboratorio hanno dimostrato che le pareti in calcestruzzo cellulare vantano prestazioni acustiche insuperabili.
Guarda il convegno organizzato da Infoweb "La corretta progettazione dell'isolamento acustico"
https://www.youtube.com/watch?v=cSL1e-WK_RM&ab_channel=Infobuild.it
Articolo aggiornato
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[post_excerpt] => I materiali per l’isolamento acustico si distinguono per natura, caratteristiche e forma. La scelta del giusto prodotto è fondamentale per assicurare il comfort acustico interno.
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Negli ultimi anni è ormai evidente che il clima sta cambiando, con impatti innegabili anche sulla conservazione e sulla sicurezza degli edifici.
Le coperture, soprattutto, sono a messe sempre più a dura prova. Infatti, oggi, la lotta ai cambiamenti climatici impone all’uomo di agire e modificare abitudini e prassi consolidate negli ultimi decenni, ma le conseguenze si stanno già pagando. Le variazioni del clima sono significative e a lungo termine ed è stato necessario tempo perché i primi cambiamenti fossero concreti e percepibili. Si stanno innalzando le temperature medie globali, i fenomeni atmosferici sono imprevedibili e di intensità maggiore. Le cause di tutto ciò sono in parte naturali, ma la responsabilità nell’uomo consiste nell’aver aggravato il fenomeno, con attività che per un paio di secoli hanno causato inquinamento e impatti ambientali.
Tempeste, forti piogge e uragani: i cambiamenti climatici e gli impatti sul costruito
A causa dei cambiamenti climatici, in Italia stiamo vivendo forti cambiamenti, con modifiche alle stagioni, intensificazione di fenomeni quali tempeste, piogge e uragani. Gli sbalzi di temperatura sono molto elevati, il caldo intenso e l’inverno sempre meno freddo. Si alternano periodi con scarse piogge, che causano siccità, a fenomeni piovosi così intensi che il terreno non è in grado di assorbire l’acqua in totale sicurezza.
Tutto ciò ha inevitabile impatto sul costruito, mettendo a rischio edifici e infrastrutture. Diventa fondamentale, quindi, attuare strategie mirate per preservare edifici e tetti, con tecniche di costruzione e manutenzione appositamente pensati, favorendo la resilienza dei fabbricati. Altrettanto fondamentali sono i sistemi di drenaggio dell’acqua, così come la capacità, soprattutto nelle aree urbane, di assorbire anche grandi quantità di acqua.
L’obiettivo, in sostanza, è quello di proteggere quanto possibile gli edifici, ridurre eventuali costi straordinari di riparazione e manutenzione dei tetti e proteggere le persone che li vivono.
Partendo dalla copertura, quindi, la progettazione e la riqualificazione mirate sono la chiave per evitare di vivere tutte le criticità che si sono conosciute in questi ultimi due anni di bombe d’acqua, caldo da record, tempeste e trombe d’aria. Infatti, il calore nel corso del tempo indebolisce e causa il degrado di materiali e strutture, l’acqua può provocare infiltrazioni e umidità, la grandine rotture e danni significativi. Purtroppo, la situazione non migliorerà in fretta, tant’è che l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR segnala un trend con un incremento del 30% di grandinate intense ed estreme.
Coperture resistenti ai cambiamenti climatici
A seguito dei cambiamenti climatici, molti produttori hanno iniziato a sviluppare soluzioni e materiali specifici per aumentare le prestazioni dei tetti in termini di impermeabilizzazione, resistenza alla grandine e al calore. In sostanza, i tre principali nemici per la salute di una copertura.
In aggiunta, è possibile installare dei sistemi di monitoraggio della copertura, che grazie alle nuove tecnologie riescono a mantenere sotto controllo la copertura e i suoi componenti, prevenendo guasti e intercettando immediatamente criticità relative, ad esempio, alle infiltrazioni d’acqua. Funzionano grazie all’installazione in copertura di specifici sensori, che raccolgono e inviano dati a un software, che rielabora le informazioni e restituisce tutto quanto necessario da sapere per mantenere conservata la copertura.
Resistenza e resilienza in risposta alla grandine
Per quanto riguarda la grandine, sono sempre di più i coppi e le tegole ad elevata resistenza meccanica, in grado di non rompersi anche in occasione di grandinate intense.
[caption id="attachment_743548" align="aligncenter" width="851"] Le tegole Edilians si caratterizzano per alta resistenza agli impatti delle intemperie e della grandine. Nell'immagine copertura realizzata con Omega 10 Ste Foy, con classe di resistenza testata dall’Institut für Brandschutztechnik und Sicherheitsforschung (IBS) di Linz HIR 5[/caption]
Per le coperture piane, invece, si sono sviluppate specifiche membrane, che assicurano al contempo anche massima impermeabilizzazione. Esiste, oltretutto, una norma di riferimento, la UNI EN 13583:2012 “Membrane flessibili per impermeabilizzazione - Membrane bituminose, di materiale plastico e gomma per impermeabilizzazione di coperture - Determinazione della resistenza alla grandine”.
Le membrane possono essere utilizzate anche in tetti a falda, al di sotto delle tegole, così da evitare infiltrazioni d’acqua a seguito dei danni al manto di copertura. Inoltre, tutti questi prodotti non solo resistono maggiormente, ma sono anche più facilmente riparabili, con interventi rapidi di ripristino. Si parla, quindi, di resilienza delle coperture.
[caption id="attachment_743555" align="aligncenter" width="1133"] Isover, marchio di Saint-Gobain Italia, propone soluzioni che assicurano impermeabilizzazione e resistenza alla grandine e al calore. Nell'immagine Saint-Gobain Roof System Ice Protection: copertura piana con isolante minerale e membrana impermeabilizzante in doppio strato. Lo strato isolante è formato dal pannello Isover Superbac Roofine G3, l’elemento di tenuta è costituto dalla membrana elastomerica Bituver Fleximat 4 mm Mineral che assicura una flessibilità a freddo fino a -25° ed è stata sottoposta a test di resistenza alla grandine.[/caption]
Combattere il caldo: isola di calore, riflettanza e coperture verdi
Un secondo tema cruciale riguarda, come detto, la gestione del calore sempre più intenso, che causa problemi sia ai materiali che compongono la copertura, che al benessere delle persone. In città, infatti, l’effetto isola di calorearriva ad aumentare anche di 5°C la temperatura rispetto alle aree rurali aperte e permeabili. Per combattere questo fenomeno si possono mettere in campo più azioni, tra cui sicuramente la scelta di materiali con un indice SRI (Solar Reflection Index)adeguato, ossia con la capacità di riflettere la radiazione solare, senza assorbirla. Quando si progetta la copertura, quindi, si dovrebbero preferire materiali ad elevata riflettanza. Questo permette un maggior controllo della temperatura e aiuta a combattere il fenomeno dell’isola di calore, oltre che ridurre il consumo energetico degli edifici durante la stagione estiva.
Un’alternativa è la realizzazione di una copertura verde, ossia di un tetto giardino che, grazie proprio allo strato di terreno e vegetazione installati, è in grado di dissipare il calore e combattere l’isola di calore. Oltretutto, incide in modo molto positivo sulle prestazioni dell’edificio regolando la temperatura e migliorando anche l’isolamento termico. I benefici, infine, sono importanti anche in ottica di lotta all’inquinamento, visto che alberi e piante sono in grado di assorbire CO2 e produrre ossigeno.
Sistemi di drenaggio e impermeabilizzazione per combattere l’acqua
Un ultimo grande tema è quello della prevenzione dei danni dovuti alle precipitazioni abbondanti. Sempre più spesso, infatti, l’acqua arriva all’improvviso e in modo intenso, con fenomeni concentrati in poche ore. Tutto ciò rende complesso lo smaltimento dell’acqua e causa più facilmente infiltrazioni nella copertura. Sono essenziali, per evitare criticità, i sistemi di drenaggio e lo strato di impermeabilizzazione delle coperture. Canali di scolo e grondaie devono essere dimensionati correttamente, anche alla luce dei recenti cambiamenti, favorendo il deflusso più rapido possibile dell’acqua. Fondamentale, poi, la continua manutenzione e ispezione di pozzetti e tubazioni sotterranee, a rischio intasamento.
Inoltre, si stanno utilizzando anche nuovi materiali, da un lato per aumentare la sostenibilità dell’edificio, come nel caso della plastica riciclata, dall’altro per migliorarne le prestazioni, ad esempio sostituendo l’alluminio con acciai che resistono maggiormente a fenomeni quali la corrosione. Per ridurre l’impatto sul sistema fognario, poi, i tetti possono convogliare l’acqua in bacini e sistemi di raccoltadell’acqua piovana, eventualmente prevedendo anche il riutilizzo per scopi non potabili.
Infine, è fondamentale progettare correttamente la copertura e installare un sistema di impermeabilizzazione efficace e resistente nel tempo. Nella maggior parte dei casi si usano specifiche guaine o membrane, ad esempio in materiali polimerici.
Attenzione anche i componenti e alle tecnologie integrate: fotovoltaico e solare termico a rischio?
Oltre alla sicurezza del tetto e alla sua protezione, è bene ricordare che le stesse attenzioni sono da prestare a ogni componente e tecnologia installato in copertura. Ne sono un esempio i pannelli fotovoltaici e solari termici, che nella scorsa estate sono stati vittime di forti grandinate, con danni considerevoli a interi impianti. Si possono danneggiare le superfici dei pannelli, ma anche i componenti dell’impianto e le strutture di sostegno.
Per questo motivo, sono sempre di più le aziende impegnate nella ricerca di soluzioni resistenti alla grandine, testando i pannelli prima dell’immissione sul mercato. Si utilizza il vetro temprato e si possono installare delle reti antigrandine. Il consiglio, valido anche per tutti gli altri componenti della copertura, è quello di sottoscrivere specifiche polizze assicurative, che coprano le spese in caso di danneggiamento.
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[post_excerpt] => I cambiamenti climatici impattano anche sul costruito, per esempio sui tetti degli edifici. Esistono soluzioni che rendono gli edifici più resistenti agli agenti atmosferici.
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Il cartongesso, diffusosi prima negli Stati Uniti e poi nel Nord Europa, è ormai uno dei protagonisti dell’edilizia anche in Italia. È un materiale di cui sentiamo parlare molto in edilizia, ma spesso ci sfuggono i suoi molteplici utilizzi e di certo non immaginiamo in quanto di ciò che ci circonda, negli spazi che viviamo e frequentiamo ogni giorno, sia presente.
Che cos’è il cartongesso? Introduzione al cartongesso e alla sua composizione
Il cartongesso è un materiale da costruzione utilizzato per la realizzazione di differenti elementi costruttivi ed è spesso protagonista dell’edilizia a secco, che prevede di costruire tramite fissaggi meccanici e non attraverso leganti idraulici. Il termine cartongesso viene utilizzato per indicare prodotti che, in commercio, sono disponibili sotto forma di lastre e pannelli, composti da un “cuore” di gesso contenuto tra particolari fogli di cartone.
Lo spessore di queste lastre varia, anche se tra i più utilizzati ci sono quelli da 12-13 mm, così come le loro caratteristiche. Sono spesso abbinate ad altri materiali, come ad esempio degli isolanti, per la realizzazione di elementi quali contropareti o controsoffitti, ma anche pareti divisorie e componenti d’arredo, come librerie a muro o piccole nicchie.
La composizione e lo spessore delle lastre, quindi, possono variare in base all’utilizzo previsto e alle prestazioni che si vogliono garantire con il prodotto, in quanto oltre all’isolamento termico, possono essere necessarie particolari prestazioni in termini di isolamento acustico, resistenza all’acqua e all’umidità, resistenza meccanica o ancora antincendio.
Sono solo alcuni esempi, in quanto l’utilizzo del cartongesso in edilizia è ormai davvero consolidato e questo materiale è usato per molti scopi eterogenei.
Il successo di questo materiale da costruzione dipende dalle sue caratteristiche, oltre che dal prezzo contenuto, dalla facilità e velocità di posa: si applica velocemente e facilmente può essere rimosso, costa poco e ai progettisti piace molto perché è estremamente versatile e può essere modellato, assecondando così l’aspetto creativo del loro linguaggio. Inoltre si tratta di un materiale apprezzato anche per le buone caratteristiche termoisolanti.
L’evoluzione del cartongesso in edilizia
Il cartongesso non è un materiale da costruzione di recente introduzione, anzi. Il gesso è utilizzato in edilizia da moltissimo tempo, tant’è che anche le popolazioni più antiche ne facevano largo uso per applicazioni decorative o per realizzare intonaci e leganti per le costruzioni.
L’abbinamento al cartone, che ha dato origine al cartongesso, è un’idea nata negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, grazie anche alla diffusione delle tecniche di produzione industriale. Non è un caso che la nascita di questo prodotto avvenga proprio in un luogo in cui l’edilizia a secco vanta una lunga e consolidata tradizione.
Dopo di che, la versatilità del prodotto ha fatto sì che la sua diffusione aumentasse in modo esponenziale in tutto il mondo, fino al vero e proprio brevetto delle lastre in cartongesso, nei primi decenni del secolo scorso. Nel tempo, si sono susseguite ricerche e innovazioni, che hanno portato allo sviluppo di materiali diversi e con prestazioni sempre migliori. Inoltre per soddisfare tutte le esigenze del mercato, esistono anche produzioni ad hoc che rendono possibile la realizzazione di superfici curve e di forme irregolari e personalizzate. La costante ricerca di innovazione ha infatti contribuito ad apportare continue migliorie nel prodotto, agevolando ancor più la posa in opera da parte del cartongessista. Naturalmente è possibile dipingerlo o carteggiarlo per ottenere una finitura liscia e uniforme.
Al momento, sono molti i produttori presenti sul mercato che propongono soluzioni che, negli anni, hanno sempre cercato di rispondere alle nuove esigenze del settore. Una tendenza particolarmente significativa, ad esempio, è quella della sostenibilità, che porta le aziende ad investire su prodotti a impatto ambientale ridotto. Il cartongesso, in questo senso, ha buone prospettive di sviluppo, in quanto parte già da una composizione che prevede l’utilizzo di materiali naturali. Le prestazioni di sostenibilità possono essere ulteriormente migliorate, ad esempio ricorrendo al riuso e al riciclo dei materiali, sfruttando a pieno le cosiddette materie prime seconde.
Le applicazioni principali del cartongesso
Il cartongesso può essere utilizzato come materiale da costruzione per differenti scopi, tra cui i più diffusi sono sicuramente quelli connesse alla realizzazione di pareti divisorie, contropareti, controsoffitti. In tutte queste applicazioni, le lastre in cartongesso sono posate a secco e spesso combinate ad altre materiali, come isolanti termici ed acustici.
Si tratta di un prodotto da costruzione che può offrire importanti vantaggi sia nella realizzazione di nuovi edifici, che in caso di ristrutturazioni. Le pareti in cartongesso sono posate mediante la predisposizione di una struttura metallica di sostegno a cui fissare le lastre, mentre le intercapedini possono essere utilizzate sia per contenere dell’isolante, che per ospitare gli impianti, realizzando pareti o controsoffitti attrezzati. Le applicazioni cartongesso, però, non si limitano a quelle relative alla costruzione dell’edificio, in quanto questo materiale viene spesso utilizzato anche per realizzare elementi d’arredo, come ad esempio librerie e ripiani. Permette di ottenere ottimi risultati, donando agli ambienti interni un aspetto moderno ed elegante.
Infine, grazie all’evoluzione tecnologica, si sono sviluppate lastre in cartongesso adatte anche alle applicazioni in ambienti esterni, che ampliano ulteriormente il ventaglio di possibilità offerte da questo prodotto.
I vantaggi del cartongesso nell’edilizia moderna
Il cartongesso viene utilizzato tanto proprio in virtù dei numerosi vantaggi che offre, molti dei quali sono proprio riconducibili all’edilizia a secco. Il cartongesso vanta una facilità di posa considerevole, che permette applicazioni molto veloci e non richiede l’impiego di manodopera particolarmente specializzata. Questo non significa che chiunque sia in grado di posare correttamente le lastre, ma che non sono richieste competenze eccessivamente specialistiche. Per un lavoro svolto adeguatamente, è chiaramente essenziale rivolgersi ad operatori del settore.
Grazie a questo materiale da costruzione si possono ottenere superfici lisce e pronte per essere rifinite in tempi molto brevi. Inoltre, tra i vantaggi del cartongesso ci sono senza dubbio anche la sua leggerezza e la sua flessibilità, tanto che può essere utilizzato anche per la realizzazione di superfici curve.
Si tratta di un materiale naturale e proprio per questo suo essere ecologico viene spesso utilizzato anche per la realizzazione di edifici ecosostenibili.
In aggiunta, soprattutto se prevista la combinazione con altri materiali, assicura anche buoni livelli di isolamento acustico e termico. Infine, come anticipato, è composto da materiali sostenibili, così da poter essere utilizzato senza problemi anche nei progetti di bioedilizia.
Le lastre cartongesso sono utilizzate anche per ridurre i problemi di umidità, migliorando il microclima interno. Oltre a tutti questi vantaggi, va indicato anche il principale limite di questo materiale da costruzione, ovvero la scarsa resistenza meccanica a reggere elementi come mensole o altri oggetti d’arredo. Proprio per questo alcune aziende hanno sviluppato pannelli fibrorinforzati che vantano ottima resistenza meccanica.
E' interessante ricordare che è possibile nascondere nelle pareti o soffitti in cui viene utilizzato il cartongesso impianti elettrici, idraulici e di climatizzazione. Una parete in cartongesso offre il vantaggio di poter realizzare un divisorio di spessore contenuto, in quanto questa struttura raggiunge generalmente gli 8-10 cm.
Le lastre di gesso rivestite di cartone (le cosiddette lastre sandwich, dagli Stati Uniti, principale paese produttore e commercializzatore) sono alte 2 o 3 metri e larghe 1,2 metri.
Normative e standard per l'utilizzo del cartongesso
Quando si parla di cartongesso e normative, è possibile distinguere tra le indicazioni relative alla fabbricazione e posa del prodotto e quelle connesse alle opere edili che si vogliono realizzare.
Per quanto riguarda il materiale, infatti, esistono delle norme UNI tecniche di riferimento per gli operatori del settore, a partire dalla EN 520 “Lastre di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova”.
Vi sono poi la UNI 13195 “Pannelli prefabbricati di lastre di cartongesso con nido d'ape di cartone - Definizioni, requisiti e metodi di prova”, che specifica caratteristiche, prestazioni dei pannelli prefabbricati in cartongesso con cartone a nido d’ape per l’edilizia e modalità di prova.
O ancora, la UNI 11424:2015 “Gessi - Sistemi costruttivi non portanti di lastre di gesso rivestito (cartongesso) su orditure metalliche - Posa in opera” relativa proprio alla realizzazione dei manufatti con le lastre di gesso rivestito su orditure metalliche.
Se, invece, l’attenzione si posta sulle opere che si vogliono realizzare con il cartongesso, allora si parla di titoli abilitativi, tipici dell’edilizia. Ad esempio, realizzare una libreria con il cartongesso rientra nell’edilizia libera e non richiede permessi, ma costruire delle pareti divisorie interne è più complesso. Si parla, in questo caso, di manutenzione straordinaria, che in alcuni casi può richiedere una CILA o in altri una SCIA.
Faq Cartongesso
Quali sono le tipologie di pannelli in cartongesso?
Lo spessore cambia in base alla tipologia:
cartongesso termoacustico, con un lato di polistirolo o polistirene in diversi spessori;
cartongesso idrorepellente, lastre a bassissimo assorbimento di acqua per cucine, bagni, lavanderie;
cartongesso per isolamento acustico, lastre con all’interno speciali colle antiacustiche, per camere d’albergo, ospedali, uffici, scuole;
cartongesso resistente ai carichi, speciali lastre che servono per strutture resistenti ai carichi (controsoffitti portanti, piani lavello o tramezzi);
Ci sono anche lastre cartongesso additivate di fibre di vetro e legno; cartongesso flessibile, lastre con spessore ridotto con particolari caratteristiche di flessibilità, per realizzare superfici curve. Tanto per citarne alcune. Ed esiste anche il cartongesso per esterno, ovvero lastre realizzate con cemento alleggerito per strutture all’aperto.
Come abbiamo anticipato questo materiale viene anche utilizzato per la realizzazione di pareti divisorie che permettono di risolvere problemi di spazio o semplicemente ricavare utili nicchie.
Come si fissa il cartongesso al muro?
Per quanto sia sempre consigliabile affidarsi a un professionista, realizzare una parete in cartongesso è abbastanza semplice.
Per realizzare una parete interna in cartongesso, si posa una struttura metallica (generalmente in acciaio zincato) di sostegno, a cui fissare le lastre con apposite viti. Una volta fissate, le lastre vengono rifinite con intonaco. L’intercapedine che si crea tra le due lastre, viene spesso riempita con del materiale isolante.
Un altro uso diffuso è quello che prevede la realizzazione di contropareti attrezzate, che possono ospitare impianti, cavi e tubi di diversa misura. In questo caso, le lastre vengono fissate direttamente alla parete esistente ad una distanza che risponda alle esigenze del caso.
Questo fissaggio viene effettuato con apposite colle o con giunzioni metalliche. Anche nel caso dei controsoffitti, è necessario realizzare un telaio di sostegno in alluminio che, formando una griglia, regge i pannelli. Molto spesso, oltre a migliorare l’isolamento termico e acustico e ad ospitare gli impianti, i controsoffitti in cartongesso vengono integrati con sistemi di illuminazione composti di faretti e punti luce di diversa natura.
Quanto costano i pannelli in cartongesso?
Le opere in cartongesso hanno un costo minore rispetto a quelle realizzate con materiali più tradizionali, in quanto sono contenute le spese sia per la materia prima, che per la manodopera del cartongessista. I pannelli possono essere facilmente realizzati in diverse forme e la loro posa semplice non richiede grandi investimenti per la manodopera necessaria all’esecuzione dei lavori.
Il costo di una struttura in cartongesso dipende dall’acquisto del materiale e e dalle dimensioni delle pareti o dei soffitti in cui verrà utilizzato. Se di dimensioni standard e senza particolari trattamenti di eventuali materiali isolanti e dei supporti metallici per il fissaggio dei pannelli, si aggira intorno ai 20 euro al mq. A questi costi, va poi aggiunta la manodopera. In generale, una parete in cartongesso base può costare tra i 30 e i 40 euro al metro quadro. I costi aumentano nel caso di pareti isolanti, anti-umidità o REI.
Cartongesso, lastre e pannelli. Rassegna prodotti
Bioisotherm - BioGips
[caption id="attachment_721874" align="aligncenter" width="600"] Bioisotherm - BioGips[/caption]
Le lastre prefabbricate in gessofibrato BioGips di Bioisotherm vengono utilizzate per la realizzazione di pareti divisorie autoportanti e contropareti, con ottime caratteristiche termiche, acustiche e di protezione al fuoco (raggiungono la prestazione al fuoco EI 120/180).
Sono formate da gesso ceramico fibrorinforzato, con incastro maschio/femmina presente su tutti i bordi perimetrali e assicurano ottime prestazioni meccaniche e resistenza agli urti.
La lastra, nella versione standard o idrorepellente, è particolarmente adatta agli ambienti più umidi.
Tra i vantaggi il sistema è realizzato in gesso, materiale 100% naturale in grado di assorbire l'umidità e che svolge funzione antibatterica. La posa è facile e veloce.
BioGips si può utilizzare sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione con isolamento dall'interno.
Ediltec - GIBITEC PLUS
Il pannello semisandwich prefabbricato GIBITEC PLUS di Ediltec è formato da una lastra di cartongesso di spessore 13 (o 10) mm accoppiata ad un pannello POLIISO PLUS® rivestito in carta metallizzata multistrato. E' indicato per l'isolamento di pareti e soffitti dall'interno.
I pannelli hanno dimensioni standard pari a 1200 x 3000 mm (o 2000 mm) e sono disponibili in vari spessori.
Eterno Ivica: GIPSLINE TXT
Acustica è la linea di Phonolook Acoustics by Eterno Ivica dedicata al fonoisolamento. Grazie all’esperienza pluriennale acquisita nel mercato la linea Acustica propone prodotti innovativi e durevoli di elevata qualità, assicurata anche dall'approfondita conoscenza dei materiali. I prodotti della linea Acustica coprono diverse funzioni: anticalpestio, sottopavimento, pannelli intercapedine e altri accessori.
[caption id="attachment_742019" align="aligncenter" width="837"] Lastra fonoisolante GIPSLINE TXT[/caption]
Una parete sottile può essere isolata facilmente? L’ultima tendenza negli interventi di ristrutturazione impone la costruzione di pareti divisorie leggere e di ridottissimo spessore, e la stessa esigenza si ripresenta per pareti e solai esistenti che devono essere risolti in pochi centimetri.
La lastra fonoisolante GIPSLINE TXT, marcata CE secondo la norma UNI EN 14190, è adatta per la realizzazione di contropareti e controsoffitti in cartongesso al fine di migliorare l’isolamento acustico di pareti e solai; può essere utilizzata sia in aderenza che con apposite strutture metalliche.
[caption id="attachment_742012" align="aligncenter" width="583"] Lastra fonoisolante GIPSLINE TXT[/caption]
Il prodotto è composto da una lastra SOUNDBLOCK, pannello in gesso rivestito a bordi assottigliati, con cuore ad alta densità e rinforzato con fibre di vetro, di spessore 12,5 mm e da un elemento fonoimpedente in TXT. Svolge funzione fonoisolante ma anche estetica grazie al rivestimento di una faccia con cartoncino color bianco, tanto da essere spesso utilizzata come finitura a vista del pacchetto acustico.
Il prodotto TXT con uno spessore di 7 mm, sovrapposto al SOUNDBLOCK, è realizzato in materia prima riciclata e nuovamente riciclabile a fine vita del fabbricato; è costituito da cascame di tessuti di colore bianco, ottenuto da una miscela igienizzata e sterilizzata di filamenti di cotone, lino e lana, mantenuto in lastre per mezzo di collante polipropilenico.
Per migliorare l’isolamento acustico di pareti esistenti in laterizio e ristrutturare un’abitazione, GIPSLINE TXT è la soluzione più semplice ed efficace nell’applicazione di lastre fonoisolanti accoppiate a cartongesso in aderenza alla muratura, senza struttura metallica, prestando attenzione nella verifica del supporto: che sia continuo, piano e privo di asperità.
Il prodotto è dotato di certificazione secondo Italian CAM Edilizia e French VOC Regulation che ne convalida le bassissime emissioni di VOC in ottica di un’elevata qualità dell’aria nell’ambiente interno.
Gypsotech® GypsoSIMPLY di Fassa Bortolo
La nuova lastra di Fassa Bortolo è frutto di una speciale formulazione che la rende estremamente leggera: pesa 7,8 kg/m2, ossia il 15% in meno di un prodotto standard. Una caratteristica che la rende ancora più maneggevole da parte degli operatori, sia in fase di movimentazione, che di montaggio.
[caption id="attachment_742009" align="aligncenter" width="1200"] Lastra Gypsotech® GypsoSIMPLY di Fassa Bortolo[/caption]
Operazioni facilitate anche grazie ai bordi assottigliati che assicurano un’avvitatura più facile e resistente. Gypsotech® GypsoSIMPLY, inoltre, ha una durezza superficiale migliorata e prestazioni meccaniche pari di una lastra marcata NF, è conforme ai CAM ed è sostenibile, anche perché per realizzarla serve un minore consumo energetico.
Tra i punti di riferimento del settore col suo sistema Gypsotech®, Fassa Bortolo offre anche una serie di interessanti soluzioni dedicate ai sistemi a secco per esterni.
Gli involucri stratificati a secco non solo soddisfano puntualmente i requisiti prestazionali standard (meccanico, termico, acustico antincendio), ma permettono di ottenere elevati livelli di efficienza energetica, sostenibilità economica ed ambientale, oltre a comportare indubbi vantaggi costruttivi.
Ad esempio, un involucro a secco pesa circa 1/3 rispetto a una parete in laterizio e abbatte i costi delle opere di fondazione, dei volumi di scavo e di getto.
L’elevato isolamento termo-acustico assicura prestazioni energetiche e di comfort molto elevati. Grazie all’industrializzazione del processo edilizio i tempi di costruzione si abbattono del 50 – 60%; trattandosi di una costruzione a secco sono eliminati i quotidiani problemi ed i lunghi tempi di asciugatura e maturazione, e anche gli impianti vengono integrati più facilmente nelle intercapedini che caratterizzano il sistema. L’involucro è altamente personalizzabile ed aggiornabile nel tempo a fronte di nuove esigenze (ad esempio il cambio della destinazione d’uso).
Per semplificare l’approccio di progettisti e applicatori a questa tecnica costruttiva, Fassa Bortolo ha recentemente pubblicato anche un manuale tecnico per l’uso del sistema GYPSOTECH® per esterni, scaricabile gratuitamente del sito dell’azienda, una guida dettagliata per la scelta e la posa in opera dei sistemi a secco, in grado di fugare qualsiasi dubbio.
Una prima sezione del manuale è dedicata alle norme e alle certificazioni, fondamentali per gli appalti pubblici, ma importanti anche per gli utenti sempre più attenti alle tematiche ambientali.
Segue una descrizione del sistema per esterni con la presentazione delle tipologie di lastre e componenti disponibili e la proposta delle soluzioni tecniche specifiche per pareti, contropareti e controsoffitti esterni, ricche di utili dettagli su prestazioni e comparazione tra le varie soluzioni, in modo da scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. C'è infine un'ultima parte dedicata a istruzioni operative e procedure di installazione.
IsolGypsum Special di Isolmant
IsolGypsum Special è la soluzione di Isolmantspecifica per il risanamento termico e acustico in basso spessore delle pareti, composto da una lastra in cartongesso accoppiata su un lato con Isolmant Special 10 mm colore #rossoisolmant. Grazie alla tecnologia “salvamuro” agisce migliorando l’efficienza acustica della parete e diminuendo il rischio di formazione di condensa e muffa, aumentando così anche la prestazione energetica e la salubrità dell’ambiente.
[caption id="attachment_742010" align="aligncenter" width="1200"] IsolGypsum Special di Isolmat[/caption]
Le sue caratteristiche tecniche e di salubrità assicurano il rispetto dei CAM-Edilizia per i materiali per l’isolamento acustico e termico. La sua ampia versatilità la rende adatta sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.
Disponibile anche nella versione Isolmant Special Super Green: un’innovativa lastra in cartongesso con una percentuale di riciclato del 35% (la più alta presente sul mercato) accoppiata a Isolmant Special Fossil Free (lo speciale polietilene Isolmant di origine non fossile).
Saint-Gobain – Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®
[caption id="attachment_721657" align="aligncenter" width="640"] Saint-Gobain – Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®[/caption]
Saint-Gobain è un'azienda particolarmente attenta all'ambiente e alla sostenibilità, oltre che alla qualità dei prodotti: la lastra in cartongesso Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air® del marchio Gyproc, si caratterizza per il più alto contenuto sul mercato di materiale riciclato certificato. Il 35% della lastra ad alte prestazioni, proviene infatti dagli scarti di cartongesso. Ma non solo, coerentemente con la filosofia aziendale di attenzione all'economia circolare, la lastra è riciclabile al 100% limitando in questo modo il proprio impatto lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.
Gli utilizzi della lastra sono molteplici, in soluzioni a parete, controparete e controsoffitti, garantendo in caso di parete divisoria ottime prestazioni in termini di potere fonoisolante Rw = 58 dB, resistenza al fuoco di EI 90 (Hmax=5 m) e resistenza agli urti .
[caption id="attachment_721656" align="aligncenter" width="1200"] La parete divisoria Gyproc SA 125/75 L DG ECO STD è formata da due lastre Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®, due lastre in gesso rivestito Gyproc Wallboard e uno strato di materiale isolante in lana di vetro Isover AcustiPAR 4+, da inserire nell’intercapedine tecnica tra i montanti della struttura metallica.[/caption]
Activ’Air®, la tecnologia di cui è dotata la Gyproc DuraGyp ECO, garantisce alla lastra l'assorbimento e la neutralizzazione fino al 70% della formaldeide che si trova negli ambienti interni. Activ’Air® è in grado di metabolizzare e rendere inerti a lungo le sostanze chimiche senza che poi vengano rimesse in ambiente.
In termini di rispetto ambientale, la lastra è certificata Eurofins Indoor Air Comfort Gold in quanto rispetta i più rigidi standard europei ed internazionali di ridotte emissioni nell’aria di VOC. E' inoltre conforme ai requisiti fissati dal D.M. 11 ottobre 2017 sui Criteri Ambientali Minimi e si può dunque utilizzare nelle costruzioni green. La lastra concorre a ottenere i crediti per raggiungere i principali standard e protocolli di sostenibilità ambientale degli edifici, quali LEED, WEEL e BREEAM.
STIFERITE RP
[caption id="attachment_721709" align="aligncenter" width="1200"] Pannelli STIFERITE RP per l'isolamento termico a soffitto o parete da interno[/caption]
STIFERITE ha sviluppato un prodotto specifico per risolvere gli eventuali problemi che possono sorgere negli interventi di riqualificazione quando sia necessario l’isolamento termico dall’interno di pareti o soffitti. Si tratta di interventi che provocano una riduzione dei volumi e delle superfici utili che è necessario limitare il più possibile con soluzioni efficienti.
STIFERITE RP è un pannello formato da una lastra in cartongesso da 13 mm di spessore accoppiata ad uno strato isolante in schiuma polyiso che, sul lato caldo a contatto della lastra in cartongesso, è dotato di un rivestimento che funziona da schermo al vapore, che evita la formazione di condense interstiziali, mentre dall’altro lato la schiuma è protetta da un rivestimento adatto all’incollaggio diretto sui vari materiali che si possono usare per le pareti.
STIFERITE RP assicura ottime prestazioni isolanti e valori di conducibilità termica molto bassi (lD = 0,022 W/mK) che garantiscono, a parità di isolamento ottenuto, di limitare in maniera significativa lo spessore di isolante utilizzato. Più nel dettaglio il pannello assicura la medesima prestazione termica dei materiali isolanti alternativi ma con spessori del 30-40% inferiori.
Tra i molti vantaggi i pannelli STIFERITE RP sono leggeri e vengono forniti già accoppiati a lastre in cartongesso. La posa in opera, sia a parete che a soffitto, è semplice e veloce, anche tramite incollaggio diretto senza l’utilizzo di orditure metalliche. Inoltre è possibile realizzare i pannelli con la medesima altezza delle superfici da coibentare, limitando in questo modo il numero dei giunti e i tempi di lavorazione per la loro sigillatura.
I Pannelli sono realizzati nel rispetto ambientale e sono conformi ai CAM - Criteri Ambientali Minimi, garantiscono ottime prestazioni di reazione al fuoco con classificazione B s1 d0.
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[post_excerpt] => Il cartongesso è un materiale versatile e molto utilizzato in edilizia, che offre diversi vantaggi, tra cui leggerezza, semplicità di installazione e versatilità.
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[post_content] => Il bagno cieco è una necessità nelle case che dispongono di una superficie ridotta. Ma spesso questo ambiente è colpito dall’umidità e dalla formazione di muffe. Come fare per prevenire l’umidità? Nel corso di questo approfondimento tratteremo proprio il problema della formazione della muffa in un bagno cieco, dando alcuni pratici suggerimenti per combatterla ed eliminarla.
Indice:
Acquistare una casa è il sogno di molti, specie quando si parla di un appartamento di moderna costruzione. Molto spesso le abitazioni costruite in tempi recenti hanno spazi sempre più ridotti in questi casi l’ottimizzazione diventa una virtù preziosa da mettere in campo per poter sfruttare la superficie disponibile nel modo più funzionale possibile.
Una delle esigenze più incalzanti per una famiglia è di avere a disposizione un secondo bagno: un nuovo ambiente da bagno è un’ancora di salvezza che facilita molto l’iter quotidiano di una famiglia. Ma come fare se i mq sono pochi? In molte abitazioni per guadagnare spazio utile per le altre camere si tende a realizzare un bagno privo di finestre, in altre parole il famoso “bagno cieco”.
Avere a disposizione poco spazio non significa rinunciare al sogno e alle comodità di una casa moderna: proprio per questo il bagno cieco diventa una delle soluzioni pratiche e funzionali per dotare la propria abitazione di un ambiente bagno in più.
Garantire la circolazione di aria
Un bagno cieco per definizione non ha le finestre. Ma è possibile migliorare la circolazione d’aria in questo ambiente chiuso. Cercate di lasciare aperta la porta del bagno ogni giorno per fare in modo che la condensa evapori. Alla stessa maniera ricordatevi di aprire le ante del box doccia così da consentire alle pareti di asciugarsi. Ovviamente non si tratta di una soluzione definitiva, ma i piccoli gesti (specie se ripetuti quotidianamente), possono dare una mano a prevenire la formazione della muffa in bagno.
Un altro suggerimento è quello di avere a disposizione un deumidificatore, uno strumento utile per aumentare il flusso di aria in un bagno cieco e ridurre la formazione di muffa.
Non possiamo fare a meno di considerare in questo frangente una soluzione meno immediata, ma estremamente efficace: la ventilazione meccanica controllata.
[caption id="attachment_669064" align="aligncenter" width="680"]AIR MICRO di REHAU è il sistema di ventilazione meccanica residenziale a doppio flusso con funzione di recupero di calore ad alto rendimento.[/caption]
Questa soluzione prevede l'installazione di un impianto completo a servizio dell'intera abitazione, atto a garantire salubrità in tutta la casa e, di conseguenza anche nel bagno cieco, e a preservare la salute degli abitanti della casa, con il massimo dell’efficienza energetica.
Muffa e umidità, grandi nemici del bagno cieco
Come anticipato, ogni bagno cieco deve purtroppo combattere contro un grande “nemico”: l’umidità. La configurazione di un bagno di questa tipologia prevede che non vi siano finestre che garantiscono il naturale ricambio di aria. La mancanza di aerazione comporta la formazione di muffe e di cattivo odore, dei problemi sgradevoli che purtroppo affliggono la maggior parte delle case.
La muffa: cause e tipologie
Prima di passare ai suggerimenti pratici, è necessario comprendere la nascita del “fenomeno muffa”, il fastidioso organismo pluricellulare che intacca i nostri ambienti domestici.
La muffa nasce e prolifera laddove sono presenti ambienti umidi, con insufficiente isolamento termico e con scarsa ventilazione, un esempio su tutti è proprio quello del bagno cieco, locale che per antonomasia non prevede finestre. I locali umidi sono terreno fertile per le spore che si stabiliscono e germinano fino ad intaccare inesorabilmente le pareti dell’abitazione. La presenta di ponti termici complica ancora di più questa situazione: diventa necessario individuarne la presenza per risolvere in modo efficace le dispersioni termiche legate alla presenza di tali punti critici.La formazione di muffa in casa, oltre a rovinare pareti e mobilio, è un rischio per la salute da non sottovalutare. Ecco perché diventa fondamentale arginare la formazione di umidità per evitare che i batteri proliferino indisturbati.
Esistono diverse tipologie di muffa, esattamente tre tipi tra cui troviamo l’umidità di risalita, da condensa e da infiltrazione. Vediamo brevemente di cosa si tratta.
Nel primo caso facciamo riferimento ad un tipo di umidità che sfrutta la naturale porosità delle pareti per risalire (da qui il nome “umidità di risalita”). La causa di questo fenomeno è da ricondurre alla mancanza di uno strato impermeabilizzante che isoli in maniera accurata l’edificio.
Quando parliamo di umidità da condensa ci stiamo riferendo a quella tipologia di proliferazione di microrganismi che deriva dalla condensazione del vapore acqueo. È chiaro che il bagno, specie quello cieco, sia il luogo in cui questa tipologia di umidità è più tenace.
Infine parliamo di umidità da infiltrazione: l’acqua penetra nel solaio (o nei muri della casa) creando delle antiestetiche macchie scure. Le cause possono essere molteplici: dal tubo idraulico che si rompe alla cattiva impermeabilizzazione dell’edificio.
Come prevenire l’umidità nel bagno cieco? Le soluzioni
Dopo questo excursus riguardante le tipologie di umidità, passiamo ai rimedi pratici da mettere in campo per prevenirne la formazione nel bagno cieco.
Per evitare di compromettere la salute delle mura negli ambienti di servizio privi di aperture non è sufficiente tenere la porta aperta. Sono consigliati alcuni accorgimenti. Dall’uso dell’idropittura, passando per la scelta dei rivestimenti in ceramica o gres, nonché dei pannelli isolanti in fase di ristrutturazione: abbiamo stilato un vademecum essenziale dedicato proprio ai suggerimenti per combattere l’umidità e prevenire il cattivo odore.
Le soluzioni per l'isolamento
Un ottimo intervento, in fase di costruzione o ristrutturazione, è isolare pavimenti e soffitto con pannelli in polistirene estruso.
Perché scegliere il polistirene estruso per isolare il bagno? Questo materiale è impermeabile all’acqua e garantisce una tenuta ottima per quanto riguarda le infiltrazioni. I pannelli di polistirene sono particolarmente adatti all’isolamento termico delle abitazioni, non a caso vengono impiegati nei solai, coperture piane e inclinate e per le pareti.
[caption id="attachment_618467" align="aligncenter" width="600"]URSA XPS NIII-I è il pannello di polistirene estruso con superfici lisce e bordi laterali diritti. Conforme alla norma UNI EN 13164. Si impiega nell’isolamento termico sotto pavimento e sotto pavimento radiante.[/caption]
In alternativa, anche lastre in cartongesso con ridotta capacità di assorbimento totale d'acqua e di assorbimento superficiale.
[caption id="attachment_618468" align="aligncenter" width="600"]Gypsotech AQUA TIPO DEH2 è uno strato di gesso (Solfato di Calcio bi-idrato CaSO4∙2H2O) arricchito con additivi specifici e sostanze idrorepellenti che ne riducono la capacità di assorbimento d'acqua, incorporato fra due fogli di cartone speciale ad alta resistenza. Si utilizza per la formazione di pareti, contropareti e controsoffitti.[/caption]
La scelta dei rivestimenti
Scegliere il tipo di rivestimenti da adottare in casa non va a ridursi al semplice impatto estetico: il giusto materiale aiuta nella lotta alla muffa. Quali soluzioni scegliere per un bagno cieco? Sicuramente un prodotto che sia idrorepellente e resistente nel tempo. Un valido esempio è quello del gres porcellanato (oppure della ceramica): posizionate le lastre di gres in modo uniforme evitando le fughe che possono creare problemi in fase di pulizia.
Il gres porcellanato, oltre ad avere delle ottime qualità tecniche, offre un’ampia possibilità di personalizzazione: le piastrelle sono in grado di imitare materiali naturali e caldi come il legno, oppure eleganti e classici come il marmo. Con qualche piccolo accorgimento è possibile conferire carattere e stile anche ad un bagno cieco.
[caption id="attachment_618469" align="aligncenter" width="600"]Back è la collezione di pavimenti e rivestimenti in grès porcellanato di Ceramiche Keope che propone abbinamenti inediti fra formati colori e superfici per una nuova flessibilità progettuale.[/caption]
Un’alternativa interessante e molto originale a livello estetico è il rivestimento in terra cruda: un materiale sano e anallergico dalle caratteristiche uniche come la capacità di regolare l’umidità e la temperatura, proprietà antistatiche, assenza di esalazioni tossiche, capacità di assorbire suoni e odori, resistenza al fuoco.
Utilizzare l’idropittura
In alternativa al rivestimento in gres si possono utilizzare le idropitture. In commercio è possibile trovare numerose formulazioni, tra cui alcuni prodotti specificatamente anti condensa e antimuffa.
L’idropittura è una vernice lavabile resistente alla formazione di condensa: di fatto si tratta di una preziosa alleata per evitare la proliferazione dei batteri in bagno.
[caption id="attachment_683648" align="aligncenter" width="600"]weberpaint di Saint Gobain è linea di idropitture per interni, caratterizzata da versatilità e facilità di impiego, che include numerose tinte adatte non solo ai professionisti, ma anche al privato che desidera ottenere finiture di qualità.[/caption]
La vernice di alta qualità anticondensa agisce in quelle situazioni dove si forma il vapore acqueo a causa della scarsa circolazione d’aria. Tali pitture vanno ad agire sulle cause che comportano la formazione della muffa nel bagno grazie a delle componenti (generalmente microsfere di vetro o ceramica) che riducono la formazione della condensa in prossimità dei ponti termici e di conseguenza la formazione di muffa. Possono essere applicate a rullo o a pennello e funzionano in maniera ottimale se si applicano in due mani spesse. La resa varia a seconda della ruvidità, della porosità e dell’assorbimento della superficie.
Le pitture antimuffa, al contrario, intervengono direttamente sul fenomeno: questo tipo di prodotti contiene dei biocidi il cui scopo è quello di attaccare ed eliminare la muffa.
Aspiratore bagno cieco
Una soluzione sicuramente imprescindibile in un bagno cieco è un sistema di aspirazione controllata che riduce le dispersioni termiche e aiuta a combattere la formazione di umidità e il proliferare dei batteri nel bagno. Gli aspiratoriper bagni di ultima generazione hanno dimensioni molto contenute, un design curato e consumi ridotti.
Per il bagno cieco è possibile installare aspiratori elicoidali i quali muovono grandi quantità di aria con una pressione bassa. L'installazione di questo tipo di condotto è indicata in luoghi in cui l'aria deve essere trasportata in condotte non lunghe.
Vi basterà azionare l’aspiratore dopo la doccia per catturare il vapore ed evitare che si crei condensa. Il meccanismo alla base di un aspiratore è il seguente: lo strumento aspira e porta fuori dall’abitazione il vapore, abbassando il tasso di umidità presente in bagno.
Articolo aggiornato
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Linee guida per la progettazione di edifici acusticamente efficienti
Il nuovo Manuale Tecnico di Saint-Gobain Italia è il riferimento per la progettazione di edifici acusticamente efficienti.
Ecco cosa troverai nel nuovo documento:
Concetti di acustica generale: principali caratteristiche acustiche, introduzione all’acustica in termini di fenomeno percettivo, acustica negli ambienti confinati e tempo di riverberazione.
Riferimenti normativi: panoramica delle principali leggi e norme tecniche vigenti relative all’acustica (valori di riferimento per il progetto e per il collaudo).
Acustica in edilizia: approfondimento di tutti gli aspetti legati all’acustica in edilizia, dall’isolamento acustico (fonoisolamento, facciata, livello sonoro di calpestio) al comfort acustico, sia in fase di progettazione di nuovi edifici sia in fase di ristrutturazione di edifici esistenti.
Impianti: approfondimento sulla progettazione acustica e l’isolamento degli impianti.
Soluzioni costruttive certificate (prove di laboratorio e in opera): adatte ad ogni esigenza e idonee per ogni tipologia di ambito costruttivo (residenze, scuole, ospedali, alberghi, uffici ed edifici commerciali).
Referenze: esempi di realizzazioni in cui sono state impiegate le soluzioni costruttive Saint-Gobain Italia per l’isolamento e il comfort acustico.
Il nuovo Manuale Tecnico di Saint-Gobain Italia costituisce un supporto per i professionisti del settore: una guida per un approfondimento dei concetti generali di acustica in edilizia e nella scelta della soluzione più idonea per i progetti in ogni ambito costruttivo, con tutte le informazioni relative agli aspetti tecnici e normativi.
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Tutte le soluzioni Saint-Gobain Italia a marchio Gyproc e Isover per l’impermeabilizzazione e l’isolamento termo-acustico in edilizia di coperture, pareti, facciate e controsoffitti.
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Soluzioni costruttive: le principali schede di sistema.
Schede Prodotto: tutti i prodotti divisi per tipologia: lastre, controsoffitti, stucchi, strutture metalliche, intonaci e rasanti, isolanti per interni ed esterni, impermeabilizzanti.
Consigli di posa: istruzioni di montaggio dei sistemi costruttivi descritti.
Volumi di facile consultazione, per avere sempre a portata di mano tutte le nozioni tecniche sui prodotti e le soluzioni Saint-Gobain Italia.
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Il fenomeno di umidità da risalita capillare è una delle cause più comuni del degrado degli edifici, ed è tanto più accentuato, quanto più ci si avvicina a zone ad elevata umidità come quelle costiere o in prossimità di falde acquifere.
Il fenomeno, dovuto alla risalita dell'acqua presente nel sottosuolo dalle fondamenta dell'edificio, si manifesta sotto forma di efflorescenze (sali presenti sulla superficie dell’intonaco), sub-efflorescenze (sali presenti nell’interfaccia tra muro ed intonaco), distacchi e sbollature.
Il livello di risalita è differente a seconda della porosità e della capacità di assorbimento dei materiali edili utilizzati, ma generalmente si attesta in una fascia d’altezza compresa tra 1 - 2 m dal terreno.
Per contrastare gli inevitabili danni che l’umidità di risalita comporta, come il disfacimento dell’intonaco, della malta da muratura e della pietra, il rigonfiamento e lo scrostamento delle pitture, è opportuno ricorrere ad un intonaco deumidificante macroporoso dalla elevata traspirabilità, capace di garantire l’evaporazione dell’acqua dal muro verso l’esterno, ma soprattutto che permetta la formazione di una barriera all'umidità di risalita. Anche l’ isolamento termico dell’edificio risulterà compromesso, per questo è importante intervenire per ristabilire un equilibrio termo-igrometrico della muratura.
webersan thermo evoluzione è il prodotto monocomponente che combina l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico al fine di migliorare le prestazioni termiche della muratura umida ed evitare così la formazione di condensa superficiale. Si tratta di un intonaco termo-deumidificante di ultima generazione che svolge la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante, utilizzabile in interno, esterno e in ambienti interrati.
webersan thermo evoluzione si va ad inserire all’interno di una gamma Weber già ricca di soluzioni specifiche e altamente efficaci per risolvere in maniera duratura il problema dell’umidità delle murature.
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Organizzata da Senaf, la manifestazione ha riunito 31.728 visitatori professionali, con un incremento del 24% rispetto al 2023, e oltre 500 aziende espositrici, confermandosi un punto di riferimento per imprese, progettisti, enti e associazioni di categoria.
Con 80 partner istituzionali e 147 eventi tra convegni e workshop, l’edizione 2025 ha evidenziato l’efficacia del format itinerante che alterna le sedi di BolognaFiere e Fiera del Levante, valorizzando così la filiera nazionale delle costruzioni da Nord a Sud.
Dopo il successo pugliese, SAIE tornerà a Bologna dal 7 al 10 ottobre 2026, per poi fare nuovamente tappa a Bari nel 2027.
Innovazione, dialogo e territorio al centro
Come sottolineato da Ivo Nardella, Presidente di Senaf/SAIE, questa edizione è stata la più ampia e partecipata di sempre. A Bari si sono riunite tutte le anime del costruire: dalla progettazione all’impiantistica, dai materiali per l’edilizia alle soluzioni per l’efficienza energetica e la digitalizzazione, SAIE si è confermata un palcoscenico capace di coniugare esposizione e approfondimento, rappresentando un luogo di confronto e di crescita per l’intera filiera.
Un comparto in salute: i numeri del Rapporto Federcostruzioni e dell’Osservatorio SAIE-Nomisma
Tra i momenti di maggiore rilievo, la presentazione del nuovo Rapporto Federcostruzioni, che ha confermato il ruolo trainante del comparto per l’economia nazionale. La filiera conta oggi 3,3 milioni di addetti, con una crescita di 156.000 unità rispetto al 2023, e un valore complessivo della produzione che raggiunge 643 miliardi di euro. Un trend positivo confermato anche dall’Osservatorio SAIE-Nomisma, da cui emerge un clima di fiducia diffuso: il 43% delle imprese del settore prevede un aumento del fatturato nel 2025.
L’inaugurazione di SAIE Bari ha offerto l’occasione per un confronto di alto livello, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del mondo delle associazioni, tra cui Federica Brancaccio (Presidente ANCE), Giovanna Iacovone (Vicesindaca di Bari), Gianna Elisa Berlingerio (Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia) e Paola Marone, Presidente uscente di Federcostruzioni.
In occasione di SAIE si è tenuta inoltre l’Assemblea elettiva di Federcostruzioni, che ha designato Emanuele Ferraloro, Amministratore Delegato di Ferraloro S.p.A., nuovo Presidente della Federazione.
Premiazioni, competizioni e approfondimenti: la community del costruire in primo piano
La fiera ha ospitato anche la finale nazionale di Ediltrophy, la gara di arte muraria organizzata da Formedil, che nel nuovo PalaFormedil ha visto competere squadre provenienti da ogni regione d’Italia. Grande attenzione è stata riscontrata poi dalla cerimonia dei Cassa Edile Awards, i riconoscimenti destinati a imprese, intermediari e lavoratori che si sono distinti per l’impegno etico, la sicurezza e la sostenibilità nelle pratiche costruttive.
Tra gli eventi più seguiti anche la presentazione del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2025 redatto da ENEA e CTI – Comitato Termotecnico Italiano. Dallo studio emerge un segnale incoraggiante: gli edifici residenziali più efficienti (classi A4-B) hanno raggiunto il 20% del totale, mentre quelli meno performanti (classi F-G) sono scesi al 45,3%, con un miglioramento di oltre due punti percentuali in un solo anno.
Focus su sicurezza e innovazione normativa
Tra i temi più sensibili affrontati a SAIE 2025, la sicurezza nei luoghi di lavoro ha avuto un ruolo centrale grazie al workshop“Innovazioni Normative e Tecnologiche per la Gestione del Rischio”, promosso dalla Fondazione Scuola Europea di Industrial Engineering and Management, in collaborazione con Politecnico di Bari e FormaSicuro. All’incontro, a cui ha preso parte anche il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, è stata presentata una proposta di modifica al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza, insieme a un’innovazione tecnologica per la prevenzione del rischio incendio sviluppata dal Politecnico di Bari con un’impresa del territorio.
SAIE Bari 2025 ha riconfermato la forza di un format che unisce esposizione, dimostrazioni pratiche e formazione professionale. Quattro i grandi percorsi tematici – Sostenibilità, Innovazione, Infrastrutture e Persone al Centro – che hanno guidato i visitatori tra spazi espositivi, aree demo, masterclass e workshop con esperti, università e centri di ricerca.
Le aziende protagoniste a SAIE Bari
Plastbau® New Classic di Bioisotherm: un sistema innovativo per i solai
Tra le soluzioni tecnologiche presentate a SAIE Bari 2025 si è distinto Plastbau® New Classic di Bioisotherm, un sistema per la realizzazione di solai autoportanti che coniuga leggerezza, isolamento termico e resistenza meccanica.
Il pannello-cassero, frutto di una progettazione attenta alle esigenze dell’edilizia contemporanea, è realizzato in polistirene espanso sinterizzato (EPS) con profili metallici zincati sagomati e forati, che ne garantiscono rigidità e autoportanza. Nonostante il peso ridotto è in grado di sostenere agevolmente i carichi come calcestruzzo fresco, ferri d’armatura e operatori in cantiere.
Grazie alla sua innovativa tecnologia, Plastbau® rende possibile la personalizzazione in fase produttiva sia dello spessore degli elementi che dell’altezza del travetto strutturale: il risultato è un solaio performante, capace di eliminare i ponti termici e garantire comfort abitativo e risparmio energetico. Inoltre, la presenza di specifiche finiture dell’intradosso permette al sistema di raggiungere prestazioni antincendio certificate, a conferma della sua idoneità per edifici residenziali e pubblici ad alte prestazioni.
Hardware Analist Group: strumenti precisi e versatili a supporto dei professionisti
All'interno del panorama delle proposte hardware Analist Group ha conquistato l’attenzione dei professionisti grazie a soluzioni integrate per il rilievo digitale e la gestione intelligente dei cantieri. Dimostrazioni pratiche, casi d’uso e momenti formativi hanno radunato numerosi partecipanti presso lo stand dell'azienda, mettendo in luce come la trasformazione digitale stia rivoluzionando le modalità di rilievo, progettazione e gestione del costruito.
Diverse le soluzioni hardware presentate, tutte pensate per offrire strumenti precisi, versatili e facili da integrare nei flussi di lavoro quotidiani:
Matterport Pro3, il Laser Scanner LiDAR in grado di acquisire ambienti complessi in pochi secondi e restituire automaticamente nuvole di punti e modelli BIM accurati;
GPS ProTRACK, il Rover RTK multifunzione progettato e prodotto da Analist Group che assicura rilievi rapidi e precisi anche in condizioni operative complesse e consente di effettuare rilievi GPS direttamente da smartphone;
SLAM Eagle, lo Scanner Mobile ideale per mappature in movimento e rilievi in ambienti difficili, senza l’uso di punti di riferimento esterni.
Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo: l'evoluzione dell'isolamento termico
Fra le novità presentate a SAIE Bari anche il sistema Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo, vera e propria evoluzione nell’isolamento termico esterno. Grazie a una combinazione di intonaci ad alte prestazioni e complementi tecnologici avanzati, Fassatherm® DNA ridefinisce gli standard dei sistemi a cappotto, superando i limiti tecnici tradizionali, come la resistenza agli urti e le restrizioni nelle scelte decorative.
Grazie alla sua struttura irrobustita, ammette l'applicazione di qualsiasi tipo di finitura superficiale, dai rivestimenti ceramici e in pietra a intonaci lisci e decorativi, fino a colori scuri e materiali naturali, mettendo a disposizione dei professionisti del settore una nuova flessibilità progettuale che non pone limiti alla creatività né compromette la qualità del sistema.
Accanto all’elevata resistenza meccanica, che conferisce al sistema una protezione superiore contro urti accidentali e fenomeni atmosferici, Fassatherm® DNA migliora il comportamento termico degli edifici, riducendo il bisogno di raffrescamento e favorendo un risparmio energetico significativo.
Inoltre, riduce la formazione di condense superficiali, che, combinato con la capacità termica degli intonaci, evita la formazione di muffe e alghe sulle facciate esterne.
Thrakon di Xella: una proposta completa per l’involucro edilizio
In occasione dell'appuntamento fieristico, Xella Italia ha annunciato l'ampliamento della propria offerta, introducendo nuove linee di prodotti a marchio Thrakon e segnando un ulteriore passo avanti nell’integrazione delle soluzioni per l’edilizia professionale attraverso una gamma completa di soluzioni per posa, finitura e impermeabilizzazione.
L'inserimento della proposta Thrakon nel portfolio di Xella permette di mettere a disposizione dei professionisti sistemi edili altamente performanti e perfettamente compatibili tra loro, semplificando la progettazione e migliorando le prestazioni complessive degli edifici.
Una delle principali novità della gamma è rappresentata dai rivestimenti e pitture Thrakon che, con basi silossaniche e acril-silossaniche, risultano ideali per il rivestimento di sistemi di isolamento e per superfici esposte agli agenti atmosferici, garantendo protezione, stabilità cromatica e traspirabilità nel tempo.
Nel campo della posa e finitura decorativa, gli adesivi Thrakon assicurano eccellente aderenza e resistenza anche in ambienti umidi o per grandi formati; le resine decorative, invece, consentono la realizzazione di superfici continue resistenti e di grande impatto estetico sia in esterni che interni. Completano l'offerta gli impermeabilizzanti Thrakon una linea professionale che include tecnologie poliuretaniche, cementizie e acriliche, ideali per proteggere terrazze, coperture e balconi ad alta esposizione all’acqua.
Lovato T-FAST: efficienza, igiene e sostenibilità per la produzione di acqua calda sanitaria
Lovato ha partecipato a SAIE Bari 2025 presentando la serie T-FAST, che ha riscontrato successo fra progettisti e operatori grazie alle sue prestazioni elevate e alla costruzione in acciaio inox, che garantisce durabilità, resistenza alla corrosione e igiene nel tempo.
Pensata per rivoluzionare la produzione di acqua calda sanitaria (ACS), la gamma risponde in maniera immediata ed efficace alle esigenze di edifici residenziali, commerciali e industriali.
Gli scambiatori a piastre in acciaio inossidabile assicurano un’elevata efficienza e una lunga durata anche in condizioni di utilizzo intensivo, mentre la progettazione modulare consente di adattare i sistemi a diverse portate e fonti di calore, incluse pompe di calore e impianti a bassa temperatura.
Disponibile in quattro versioni - T-FAST Mini, T-FAST IT PRO, T-FAST IE PRO e BIG T-FAST - la serie di Lovato è studiata per massimizzare l’efficienza energetica, con una riduzione dei consumi fino al 44%, e semplificare installazione e manutenzione, abbattendo tempi e costi di gestione.
T-FAST contrasta infine il rischio di legionella, evitando ristagni d’acqua e mantenendo costanti i parametri igienici.
ROCKWOOL: le novità per il segmento HVAC & Fire Protection
Tra le aziende protagoniste di questa edizione della fiera anche ROCKWOOL, che ha introdotto un ampio ventaglio di proposte in lana di roccia dedicate al comfort, alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici moderni. Le novità della multinazionale hanno messo in luce l’importanza di proporre sul mercato materiali capaci di unire prestazioni termiche, isolamento acustico e protezione antincendio in un’unica risposta tecnologica.
Per il comparto HVAC, ROCKWOOL ha realizzato soluzioni in grado di soddisfare le necessità di edifici residenziali, commerciali e industriali grazie a una lana di roccia che garantisce stabilità dimensionale e resistenza all’umidità, contribuendo a mantenere condizioni interne ottimali in ogni stagione. Fra queste, il Sistema Teclit® offre isolamento per tubazioni e condotte di riscaldamento e refrigerazione, operando in un intervallo di temperatura tra 0°C e 250°C, resistendo fino a -16°C in condizioni intermittenti e assicurando elevate prestazioni anche in ambienti con umidità relativa fino all’80%.
Per la protezione passiva dal fuoco, invece, ROCKWOOL introduce Fire Protection, una gamma di soluzioni specifiche per la protezione di strutture in acciaio, condotte metalliche di ventilazione e facciate ventilate. La linea include Prolit® Lamella Mat, un feltro lamellare in lana di roccia rivestito da un foglio di alluminio rinforzato con rete in fibra minerale che assicura conduttività termica e isolamento termico e acustico di condotte di ventilazione e componenti impiantistiche.
Isolkappa SILENCE: la nuova frontiera del comfort termoacustico
Tra le novità più apprezzate al SAIE anche la nuova Linea SILENCE di Isolkappa, una gamma di soluzioni termoacustiche in EPS elasticizzato che rappresenta un’evoluzione nel modo di concepire il comfort abitativo, ed progettata per rispondere alla crescente domanda di edifici più efficienti, silenziosi e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei della Direttiva Case Green.
Cuore della linea è la tecnologia basata su un innovativo processo di elasticizzazione dell’EPS, che modifica la struttura interna del materiale riducendone la rigidità dinamica senza comprometterne le eccellenti prestazioni termiche: il risultato è un sistema leggero, performante e facilmente installabile, ideale sia per nuove costruzioni che per interventi di riqualificazione interna.
Disponibile in tre varianti - i-GREY ECO Floor, i-GES G ECO Silence e i-GREY XL ECO Silence - questa proposta garantisce una conducibilità termica di 0,030 W/mK e prestazioni in linea con le principali normative tecniche, tra cui la UNI EN 13163 per i pannelli in EPS, la UNI 11367:2010 per l’isolamento acustico e i Criteri Ambientali Minimi (CAM).
Inoltre, SILENCE si distingue per il suo contributo alla sostenibilità ambientale: l’EPS è composto per il 98% da aria, è 100% riciclabile e contribuisce alla riduzione della carbon footprint nel ciclo di vita dell’edificio.
Impermeabilizzazione autoadesiva: Polyglass rinnova la linea ADESO®
In tema di impermeabilizzazione, Polyglass, realtà leader di settore, ha dedicato la propria presenza all'appuntamento barese ai festeggiamenti di un traguardo importante: i 25 anni della tecnologia autoadesiva ADESO®.
Per l’occasione, lo stand ha visto l'allestimento di una demo area, dove i visitatori hanno potuto scoprire da vicino le caratteristiche e i vantaggi delle membrane simbolo di affidabilità, sicurezza e innovazione continua, nonché conoscere ELASTOFLEX SA P. Vera evoluzione dell’impermeabilizzazione autoadesiva, questa soluzione sfrutta la tecnologia SEALLap®, grazie alla quale assicura giunzioni perfette e sovrapposizioni sicure, offrendo un’applicazione semplice, pulita e adatta a diverse tipologie di superfici.
Contraddistinta dall'utilizzo di materiali di alta qualità e da un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, le membrane autoadesive ADESO riducono l’uso di fiamme libere durante la posa, migliorando la sicurezza.
Ediltec Insulation: innovazione e alte prestazioni per l’isolamento termico con POLIISO® FB
Presso il proprio stand Ediltec Insulation ha presentato ai professionisti che hanno partecipato alla fiera le proprie ultime soluzioni in tema di efficienza energetica e isolamento termico.
Tra le novità più apprezzate vi è stato POLIISO® FB, un pannello in schiuma polyiso rigida a celle chiuse, espansa senza CFC o HCFC, progettato per offrire massime prestazioni termiche, sicurezza e sostenibilità ambientale. Il pannello è composto da due supporti, un velovetro addizionato con fibre minerali sul lato esposto al rischio di incendio e un velovetro saturato e mineralizzato sul lato opposto, grazie ai quali raggiunge alta stabilità dimensionale e una classe di reazione al fuoco B s1 d0, la più alta ottenibile per un isolante organico.
Proposto in diversi spessori, ha valori di conducibilità termica dichiarata (λD) ai vertici di categoria e offre versatilità di impiego e massima adattabilità a differenti configurazioni costruttive.
Le principali applicazioni includono la parete ventilata, dove garantisce eccellente isolamento termico e sicurezza al fuoco; il tetto caldo con impianto fotovoltaico, per un’integrazione ottimale con i sistemi solari; e il tetto caldo con membrane bituminose o sintetiche fissate a freddo, assicurando compatibilità con i più comuni sistemi di impermeabilizzazione.
Levostab 99: la proposta Saint-Gobain per pavimentazioni ecocompatibili
Tra le soluzioni portate a SAIE Bari, Saint-Gobain Construction Chemicals – attraverso il brand Chryso Italia – ha presentato lo stabilizzante naturale per pavimentazioni ecocompatibili Levostab 99: una soluzione all’avanguardia per la realizzazione di strade bianche, piste ciclabili, aree pedonali, parchi e siti archeologici che offre un perfetto equilibrio tra integrazione paesaggistica, durabilità e rispetto ambientale.
Levostab 99 migliora le caratteristiche fisiche e meccaniche del terreno, aumentando la portanza e la resistenza ai cicli di gelo e disgelo. Grazie alla sua composizione minerale, il prodotto sfrutta l’umidità naturale del suolo per attivare un processo di idratazione degli ossidi che consolida le microporosità e riduce la plasticità del terreno. Il risultato è una superficie compatta, stabile e durevole, capace di mantenere nel tempo le proprie prestazioni anche in condizioni ambientali variabili.
Completamente ecocompatibile e privo di additivi cementizi, Levostab 99 non altera le caratteristiche cromatiche del terreno, offrendo la possibilità di realizzare pavimentazioni naturali e perfettamente integrate con l’ambiente circostante. Inoltre, le fasi di posa – miscelazione, stesura, rullatura e finitura – sono semplici e realizzabili con le normali attrezzature da cantiere.
Airzone: qualità dell’aria e comfort intelligente grazie ad AirQ Sensor
Airzone ha mostrato il proprio approccio evoluto alla gestione del comfort ambientale con AirQ Sensor, un dispositivo intelligente che misura costantemente la qualità dell’aria interna e ne regola i parametri in modo automatico.
Il sensore analizza in tempo reale le variabili che influenzano il benessere indoor – tra cui CO₂, composti organici volatili (COV) e particolato – calcolando un Indice di Qualità dell’Aria Interna (IAQ).
Quando l’aria non rispetta i livelli ottimali, AirQ Sensor attiva automaticamente la ventilazione o la ionizzazione, migliorando la salubrità e prevenendo gli effetti negativi legati all’accumulo di inquinanti interni, come irritazioni, calo delle prestazioni cognitive o disturbi respiratori. Il sistema garantisce così una qualità dell’aria costante, adattandosi alle variazioni di occupazione e di uso degli ambienti, e contribuisce al risparmio energetico attivando i sistemi di trattamento solo quando realmente necessario.
Completamente integrabile nei principali sistemi di climatizzazione e gestione domotica (BMS), AirQ Sensor può essere gestito da remoto tramite Airzone Cloud ed è disponibile anche in versione Wi-Fi stand-alone, ideale per la gestione indipendente della qualità dell’aria in spazi residenziali, commerciali e direzionali.
Ermetika: porte e controtelai che ridefiniscono il design d’interni
Protagonista di SAIE Bari 2025 anche Ermetika, che ha presentato le sue più recenti innovazioni nel campo delle porte filo muro e dei controtelai per porte scorrevoli, confermando la propria vocazione per un design essenziale, integrato e tecnologicamente evoluto. Le nuove proposte fondono funzionalità, estetica e libertà progettuale, offrendo a progettisti e interior designer strumenti inediti per la personalizzazione degli spazi.
Tra i prodotti di punta spicca Absolute Swing con boiserie, la porta a battente filo muro che si integra perfettamente nella parete, per una continuità visiva assoluta. La ricerca di pulizia formale prosegue con le nuove maniglie minimal, caratterizzate da linee geometriche e finiture raffinate, concepite per armonizzarsi con tutte le soluzioni filo muro della gamma.
Sul fronte dei controtelai, EvoKart rappresenta l’evoluzione ideale per l’edilizia moderna: un sistema scorrevole a scomparsa per pareti in cartongesso, dotato di scorrimento fluido e silenzioso, pensato per unire comfort e precisione estetica.
Infine, xREVERx XL amplia le potenzialità della porta a battente filo muro reversibile con un'altezza di 2400 mm, con un effetto scenografico e una libertà di progettazione senza precedenti. La possibilità di invertire verso e lato di apertura direttamente in cantiere rende questo modello un elemento architettonico versatile e altamente personalizzabile.
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[post_excerpt] => Si è chiusa con successo SAIE Bari 2025, che ha trasformato la Fiera del Levante in un laboratorio sull’innovazione e la cultura del costruire.
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La 19ª edizione del Global Award for Sustainable Architecture™ è organizzata su un tema particolarmente attuale nel dialogo internazionale sull’architettura sostenibile: Architecture Is Transformation. I vincitori saranno annunciati il 15 aprile 2026 presso la Mimar Sinan Fine Arts University di Istanbul, città simbolo dell’incontro tra culture, tradizioni e innovazione. Il premio, fondato nel 2006 dall’architetta e ricercatrice Jana Revedin, è patrocinato dall’UNESCO e sostenuto dall’Unione Internazionale degli Architetti (UIA).
Per il terzo anno consecutivo, Saint-Gobain sarà Partner Ufficiale dell’iniziativa, confermando il proprio impegno nel promuovere un’architettura etica e responsabile.
Laboratorio di idee per la trasformazione
Dopo l’edizione 2025 dedicata al tema Architecture Is Construction, che ha indagato i processi costruttivi come luoghi di innovazione e adattamento, l'edizione 2026 pone l’accento sulla trasformazione come motore del cambiamento urbano, sociale e ambientale. A Istanbul, città sospesa tra Oriente e Occidente, il Global Award offrirà una piattaforma di confronto tra architetti, urbanisti e paesaggisti impegnati a ridefinire la disciplina in chiave sostenibile e inclusiva.
“L’architettura sostenibile costruisce ponti tra culture, tecnologie e comunità”, si legge nel comunicato stampa. “È una pratica che nasce dal dialogo e dall’ascolto, capace di generare nuove forme di coesione e consapevolezza collettiva”.
Il simposio di aprile 2026 sarà l’occasione per annunciare i cinque vincitori internazionali, figure che si sono distinte per un approccio responsabile, innovativo e profondamente umano. Nel tempo, il Global Award ha premiato 95 professionisti provenienti da tutto il mondo, dando vita a una comunità internazionale che considera l’architettura non solo come arte del costruire, ma come strumento di rigenerazione, ricerca e impegno sociale.
Il valore del premio si riflette anche nel percorso dei suoi vincitori: cinque di loro sono stati successivamente insigniti del Pritzker Prize: Wang Shu, Alejandro Aravena, Balkrishna Doshi, Anne Lacaton & Jean-Philippe Vassal e Diébédo Francis Kéré, confermando la capacità del Global Award di anticipare le tendenze e valorizzare le pratiche più avanzate del panorama mondiale.
Saint-Gobain, un partner per l’innovazione sostenibile
La collaborazione con Saint-Gobain, che rinnova per il terzo anno consecutivo la sua partnership ufficiale con il Global Award for Sustainable Architecture™, conferma che industria e ricerca possano convergere verso obiettivi comuni di sostenibilità e innovazione.
Da oltre tre secoli, Saint-Gobain progetta soluzioni per l’edilizia e l’industria orientate al comfort abitativo, all’efficienza energetica e alla riduzione dell’impatto ambientale. La partecipazione al Global Award conferma l’impegno del Gruppo nel sostenere un’architettura che sia al tempo stesso performante, resiliente e culturalmente consapevole.
L’edizione 2026 si inserisce in un percorso che guarda già al futuro: durante l’evento di Istanbul sarà infatti presentato anche il bando 2027, dedicato al tema Architecture Is Equity (candidature entro il 30 gennaio 2026). La ventesima edizione del premio, in programma a Venezia presso l’Università IUAV, inviterà progettisti e studiosi a interrogarsi sul ruolo dell’architettura come catalizzatore di uguaglianza, partecipazione e circolarità.
Come recita la mission del Global Award, “l’architettura del futuro sarà quella capace di connettere responsabilità ambientale, coesione sociale e innovazione tecnologica”.
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[post_excerpt] => La 19ª edizione del Global Award for Sustainable Architecture si terrà a Istanbul. Saint-Gobain partner ufficiale per il terzo anno.
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Il settore delle costruzioni si trova oggi a un bivio. La crescente consapevolezza delle sfide climatiche e della necessità di una gestione responsabile delle risorse naturali spinge governi, aziende e professionisti del settore a cercare soluzioni concrete per costruire un futuro sostenibile e accelerare la transizione.
La transizione verso un’edilizia realmente sostenibile non è più una promessa, ma una necessità condivisa e sempre più concreta. Lo conferma la terza edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile, presentato da Saint-Gobain e realizzato in collaborazione con Occurrence–Ifop.
Un’analisi che, quest’anno, ha coinvolto oltre 4.000 stakeholder del settore edile e 27.000 cittadini in 27 Paesi. Numeri che mostrano chiaramente una sensibilità crescente, una consapevolezza più matura e la voglia di trasformare le buone intenzioni in progetti reali, capaci di ridisegnare le città in chiave resiliente, inclusiva e a basso impatto ambientale.
Come ha dichiarato Benoit Bazin, Presidente e CEO del Gruppo Saint-Gobain, «Il momento di agire è adesso. Affinché la costruzione sostenibile diventi la norma, deve essere compresa a fondo e integrata nelle aspettative di cittadini e professionisti».
Tendenze globali: tra urgenze e ostacoli formativi
Dal Barometro 2025 emerge con chiarezza un senso di urgenza globale. Il 69% degli stakeholder ritiene prioritaria la realizzazione di edifici sostenibili, mentre il 95% dei cittadini intervistati riconosce l’importanza del tema per il futuro delle comunità. Tuttavia, questa consapevolezza ancora fatica a diventare azione concreta. Molti professionisti, pur riconoscendo l’impatto positivo dell’edilizia green, lamentano una formazione ancora insufficiente: solo il 35% ha seguito corsi specifici e meno di un terzo applica sistematicamente criteri di valutazione delle emissioni di carbonio nei propri progetti.
Le differenze regionali restano significative. In Asia-Pacifico e Africa cresce l’attenzione verso la resilienza degli edifici, in America Latina si fa strada la priorità di utilizzare materiali a ridotto impatto ambientale, mentre l’Europa si distingue per l’interesse verso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In Nord America, invece, emerge come prioritaria la questione dell’accessibilità economica degli immobili, segno che la sostenibilità passa anche dalla possibilità di rendere le case efficienti ed economicamente abbordabili.
Cresce del 21% rispetto alla precedente edizione l'attenzione al tema della resilienza di fronte ai rischi climatici.
Nonostante ciò, la percezione del valore “umano” dell’edilizia sostenibile resta marginale: solo il 15% associa la costruzione green al benessere degli abitanti. Un dato che apre una riflessione importante per chi progetta ambienti di vita: la sfida non è solo ambientale, ma anche sociale e di salute pubblica.
Focus Italia: tra consapevolezza e nuove responsabilità
L’Italia mostra segnali incoraggianti. Rispetto all’anno scorso, la familiarità degli stakeholder con la costruzione sostenibile è cresciuta di ben 14 punti percentuali, arrivando al 76%, a riprova di una cultura del costruire più attenta a clima, materiali e salute. L’efficienza energetica continua a dominare la definizione di edilizia sostenibile per oltre la metà degli intervistati, ma cresce anche la percezione dell’impatto positivo sulla salute degli abitanti, oggi riconosciuto dall’11% del campione.
Interessante è anche la fiducia riposta negli attori di filiera. In Italia, architetti e studi di ingegneria sono ritenuti i principali promotori della transizione green, seguiti da istituzioni pubbliche, che nel nostro Paese giocano un ruolo chiave per facilitare incentivi, normative e percorsi di formazione dedicati. Le aziende private, invece, sono chiamate a rafforzare la loro proposta di materiali e soluzioni innovative, per rispondere a una domanda di sostenibilità che non è più solo un trend, ma una condizione necessaria per competere.
Come sottolinea Gaetano Terrasini, Amministratore Delegato di Saint-Gobain Italia e Grecia, «I dati mostrano che la sensibilità è aumentata, ma tutti devono unire gli sforzi per trasformare questa consapevolezza in azioni concrete». In questo senso, l’Osservatorio della Costruzione Sostenibile, lanciato da Saint-Gobain nel 2023, rappresenta un punto di incontro tra analisi di settore, formazione e buone pratiche internazionali.
Il percorso è segnato: progettisti, istituzioni e imprese hanno oggi l’opportunità di far crescere un’edilizia che migliori non solo l’ambiente, ma anche la qualità di vita delle persone. La vera sfida sarà far sì che i dati di questa edizione del Barometro non restino statistiche, ma diventino la base di un’azione corale, radicata nelle specificità locali e aperta a una visione globale.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione ottobre 2024
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[post_excerpt] => Il Barometro della costruzione sostenibile di Saint-Gobain evidenzia le principali sfide e opportunità per la transizione ecologica nel settore edilizio.
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Si è conclusa la fase nazionale dell’Architecture Student Contest 2025 promosso da Saint-Gobain, e a vincere è stato un team tutto al femminile dell’Università de L’Aquila. Le studentesse Ilaria Sebastiani e Ludovica Piccione, coordinate dai docenti Chiara Marchionni e Francesco Giancola, hanno conquistato il primo posto con il progetto MOD.net, che è stato particolarmente apprezzato per la profondità d’analisi e l'approccio metodologico.
Alla premiazione, tenutasi il 3 aprile presso la sede di Saint-Gobain Italia a Milano, hanno partecipato 23 studenti provenienti da facoltà di Architettura e Ingegneria Edile. Il progetto vincente ha saputo interpretare in modo originale il task lanciato quest’anno: progettare un’area residenziale per studenti e docenti a Villefontaine e riqualificare un ex edificio scolastico a Chimilin, trasformandolo in uno spazio multifunzionale. Ai partecipanti è stato richiesto l'uso di soluzioni che sappiano coniugare sostenibilità, efficienza energetica e funzionalità.
«MOD.net è una strategia che risponde alle esigenze, in continua evoluzione, di chi abita lo spazio», spiegano le vincitrici. Il progetto si fonda su una modularità capace di adattarsi nel tempo, garantendo flessibilità, accessibilità e sostenibilità. Spazi dinamici che si evolvono insieme a chi li vive, in un’ottica di lungo termine e integrazione armoniosa con l’esistente.
La giuria, composta dagli esperti Architetto Daniela Baldo – Founding Partner, COO (Studio Marco Piva) –, Ingegnere Alessio Pierdomenico – Senior Façade Specialist (Deerns Italia Spa) –, Architetto Valentina Roj (Progetto CMR Engineering Integrated Services S.r.l.), Ingegnere Fabio Marchiori – Managing Director Atelier Milano - Project Manager (Atelier(s) Femia) –, Architetto Michele Versaci Architect – Engineer/Strategy and Proposal Coordinator (Park Associati) – e Architetto Patrizia Malatesta (Business Development Manager Saint-Gobain Italia) ha evidenziato l’“ottima rappresentazione grafica” e la “maturità dell’indagine”, sottolineando come “l’approccio metodologico e il lessico tecnico-professionale abbiano completato a 360 gradi l’obiettivo progettuale”.
Un podio che racconta il futuro dell’architettura
Oltre a MOD.net, sul podio si sono distinti anche altri due team: al secondo posto “RACINE” del Politecnico di Milano e al terzo posto “SLITHERPATH”, anch’esso dell’Università de L’Aquila.
A questi team sono stati assegnati premi di 1.500 € e 1.000 €. Il primo classificato, invece, riceverà 2.500 € e rappresenterà ufficialmente l’Italia alla Fase Internazionale, in programma dal 16 al 18 giugno 2025 a Nord-Isère, Francia.
Come da tradizione, i progetti vincitori delle fasi nazionali si sfideranno di fronte a una giuria internazionale per aggiudicarsi i premi finali: 5.000 € al primo classificato, 3.000 € al secondo e 1.500 € al terzo, oltre a un Premio Speciale degli Studenti e un Premio degli Insegnanti, entrambi da 1.000 €.
«Essere promotori di un'iniziativa come l'Architecture Student Contest, giunta ormai alla 20ª edizione, è per noi fonte di grande orgoglio», ha commentato Gaetano Terrasini, CEO di Saint-Gobain Italia. «Siamo convinti che le nuove generazioni possano offrire un contributo importante grazie alla loro naturale inclinazione verso l’innovazione e alla crescente attenzione ai temi della sostenibilità».
Le vincitrici si preparano a portare il proprio progetto su un palcoscenico globale, con la consapevolezza di rappresentare non solo la loro università, ma una nuova visione dell’abitare, flessibile, consapevole e in continua evoluzione.
13/02/2025
Al via l'Architecture Student Contest 2025 di Saint-Gobain
L’edizione 2025 dell'Architecture Student Contest 2025 di Saint-Gobain si svolgerà in Francia, nella regione del Nord-Isère: i partecipanti dovranno progettare una nuova area residenziale per studenti e docenti a Villefontaine, e ristrutturare un edificio scolastico storico a Chimilin
Il Concorso Architecture Student Contest è stato lanciato nel 2004 da Saint-Gobain, azienda specializzata nelle soluzioni per l'edilizia efficiente e sostenibile. Il contest, che negli ultimi anni si è rinnovato, è destinato agli studenti dei corsi di laurea di Architettura e Ingegneria, iscritti dal 1° al 6° anno dell’anno accademico 2024/2025, chiamati a pensare a un intervento di riqualificazione di un'area urbana, diversa in ogni edizione. Lo scopo principale del concorso è diffondere la cultura, propria del Gruppo, del costruire sostenibile e in modo energeticamente efficiente e attento al comfort.
Le città protagoniste delle ultime edizioni del Contest sono state Milano (nel 2019), Parigi (fra il 2020 e il 2021), Varsavia Lisbona e Helsinki nel 2024 (edizione cui hanno partecipato 1.300 studenti provenienti da 29 Paesi). Quest'anno è stata scelta la zona del Nord-Isère in Francia.
I progetti presentati negli anni si sono spesso distinti per l’alto livello e per lo spirito innovativo nell’utilizzo delle soluzioni Saint Gobain.
Nell’ultima edizione, svoltasi a Helsinki, ha vinto il team della Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto, che ha impressionato la giuria con il progetto SIENI PARK. In Italia, il successo è andato a un team del Politecnico di Milano, che ha vinto la fase nazionale con il progetto VIHREÄ.
L'Architecture Student Contest è diviso in due fasi:
Fase Nazionale, durante la quale vengono presentati i progetti delle università di ciascun Paese, a cui ci si può iscrivere fino al 14 marzo 2025 e che si svolgerà il 3 aprile presso la sede di Saint-Gobain Italia a Milano.
Fase Internazionale, alla quale accedono solo i vincitori di ciascuna fase nazionale, che si svolgerà nella regione del Nord-Isère in Francia dal 16 al 18 giugno 2025 e si concluderà con la premiazione dei vincitori assoluti a livello globale scelti da una giuria internazionale.
L'edizione 2025 del contest vedrà i partecipanti impegnati nella progettazione di una nuova area residenziale per studenti e docenti a Villefontaine, oltre alla ristrutturazione di un edificio scolastico storico a Chimilin.
Gli studenti potranno partecipare individualmente o in team da massimo tre componenti. L'iscrizioni alla fase nazionale va fatta esclusivamente online sul sito ufficiale del contest.
Architecture Student Contest: come partecipare e montepremi
Il team che si classificherà primo alla fase nazionale, scelto da una giuria formata da 5 esperti , oltre a partecipare alla fase finale e sfidare gli studenti di ogni parte del mondo, si aggiudicherà un premio di 2.500€. Al secondo e terzo classificato sarà riconosciuto un premio rispettivamente di 1.500€ e 1.000€.
I vincitori assoluti del contest internazionale, invece, si aggiudicheranno un premio di 5.000€, mentre i secondi e i terzi classificati verranno premiati con una somma, rispettivamente, di 3.000€ e 1.500€. E' inoltre previsto un Premio Speciale Premio Speciale degli Studenti, e uno per i Docenti, ciascuno del valore di 1.000€.
Calendario fase nazionale:
14 marzo 2025: termine per l’iscrizione online sul sito ufficiale del contest;
24 marzo 2025: scadenza per l’invio dei materiali richiesti nel regolamento;
3 aprile 2025: evento finale a Milano, presso la sede di Saint-Gobain Italia.
Scarica il bando
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[post_excerpt] => MOD.NET, il progetto sviluppato dalle studentesse dell’Università de L’Aquila, ha vinto la fase italiana dell'Architecture Student Contest 2025.
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[post_content] => Aggiornamento dell'articolo del 20 ottobre 2020
Il Team composto da Natalia Pemper Prodanov e Cecilia Chiara Cainarca del Politecnico di Milano rappresenterà l'Italia alla fase finale del concorso promosso da Saint-Gobain, che si svolgerà a Parigi il prossimo Giugno
[caption id="attachment_666507" align="aligncenter" width="680"] Parisian Atmosphere[/caption]
Natalia Pemper Prodanov e Cecilia Chiara Cainarca del Politecnico di Milano con il progetto “Parisian atmosphere" hanno vinto la medaglia d'oro della fase nazionale del MULTI COMFORT Student Contest, promosso da Saint-Gobain e dedicato alla riqualificazione dell’area periferica Saint Denis di Parigi, attraverso la realizzazione di edifici residenziali, scolastici e ricreativi, con attenzione ai valori fondanti di Saint-Gobain di efficienza energetica, comfort e costruire sostenibile e rispettando le caratteristiche del luogo.
Il concorso giunto alla sua sedicesima edizione e rivolto agli studenti di Architettura e Ingegneria Edile delle università di tutto il mondo, ha visto negli anni aumentare l’interesse e la partecipazione: nel 2019 hanno infatti partecipato 2.200 studenti di Architettura e Ingegneria Edile provenienti da 35 Paesi di tutto il mondo.
Alle vincitrici, oltre al premio di € 2.500, la possibilità di partecipare alla fase finale del contest, in programma a Parigi a giugno. La giuria ha scelto il progetto “Parisian atmosphere" apprezzando "l’appropriatezza e la coerenza nel contesto cittadino, che viene trattato con eleganza e rispetto. La sostenibilità è stata ricercata in termini di socialità, ambiente ed economia, e, altrettanto importanti, sono risultati l’approccio e l’analisi multiscalare dell’area del quartiere Saint-Denis di Parigi, non solo nell’ambito puramente urbanistico ma anche del panorama normativo".
[caption id="attachment_666509" align="aligncenter" width="680"] Dettagli del progetto Parisian Atmosphere[/caption]
Sempre a un team del Politecnico di Milano, con un riconoscimento di 1500 euro la medaglia d'argento, mentre un gruppo dell’Università degli Studi Federico II di Napoli vince il terzo premio e un riconoscimento in denaro di 1000 euro.
Ricordiamo che il concorso è diviso in due fasi, a quella nazionale appena conclusa segue ora la fase internazionale che decreterà i vincitori assoluti durante un evento finale che si terrà a Parigi dal 9 al 12 giugno 2021. E' aperto ai team vincitori dei contest nazionali che potranno presentare alla giuria il proprio progetto.
I vincitori del contest internazionale si aggiudicheranno, oltre ad una somma in denaro simbolica (€ 1.500, € 1.000 e € 750), uno stage presso un prestigioso studio di architettura.
I progetti finalisti saranno consegnati alla Municipalità che potrà decidere se utilizzarli.
20/10/20
Parigi protagonista dell'edizione 2020 del MULTI COMFORT Student Contest
A causa dell'emergenza sanitaria è stato modificato il calendario per l'iscrizione e successiva consegna dei progetti all’edizione 2020 del concorso internazionale “MULTI COMFORT Student Contest 2020”
[caption id="attachment_651848" align="aligncenter" width="561"] Area Saint Denis di Parigi[/caption]
Saint-Gobain promuove il concorso internazionale “Multi Comfort Student Contest 2020” aperto agli studenti delle facoltà di architettura e ingegneria edile, cui è chiesto di riqualificare un’area del quartiere Saint-Denis di Parigi, zona industriale con una forte presenza operaia, che conta più di 109.000 abitanti.
Giunto alla sua sedicesima edizione il concorso, che ogni anno si svolge in un paese diverso, si basa sui principi del programma MULTI COMFORT di Saint-Gobain, ovvero efficienza energetica, sostenibilità, comfort e benessere.
Protagonista dell’edizione 2020 è Parigi, ai partecipanti è infatti richiesto di riqualificare un’area del quartiere Saint-Denis nella periferia a Nord di Parigi, trasformandola in una zona attrattiva e vivace, in cui siano presenti complessi residenziali, scolastici e ricreativi, realizzati con attenzione a sostenibilità e comfort abitativo, nel rispetto sia della storicità dell’area che delle esigenze della cittadinanza.
Il concorso è diviso in due fasi, la prima destinata agli studenti universitari dei singoli paesi, mentre la seconda, di respiro internazionale, è aperta ai vincitori delle competizioni nazionali.
La fase nazionale
Le iscrizioni alla fase nazionale termineranno il 13 novembre 2020; entro il 9 dicembre 2020 dovranno essere inviati i progetti partecipanti; la premiazione avverrà, online, il 14 dicembre 2020.
E’ possibile partecipare singolarmente o in gruppi – formati da massimo 3 componenti. Iscrizioni on line
Il team primo classificato potrà partecipare alla fase finale sfidando gli studenti di tutto il mondo e si aggiudicherà un premio di € 2.500, al secondo e terzo classificato sarà riconosciuto un premio in denaro di € 1.500 e € 1.000.
La giuria della fase nazionale è formata dall’architetto Adolfo Suarez, partner e director di L22 Retail e co-director L22 Living; dall’ingegner Elena Stoppioni, presidente di Save The Planet onlus; dall’architetta Erika Morbelli, consigliere presso l’Ordine Architetti della Provincia di Torino e responsabile della Fondazione dell’Architettura della Provincia di Torino, oltre che dagli interni di Saint-Gobain Italia Sergio Palumbo, technical training manager, e Dario Cassani, product manager Malte, Intonaci e Rasanti, nonché secondo classificato per due anni consecutivi nelle passate edizioni del Multi Comfort Student Contest.
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[post_content] => Sono aperte dal 1° ottobre le iscrizioni per partecipare al concorso di Saint-Gobain Italia #bealifeupgrader dedicato a tutti gli amanti del Fai da te: in palio 3000 euro in buoni Amazon e una fornitura di prodotti Saint-Gobain Italia del valore di 500€
Saint Gobain lancia il concorso #bealifeupgrader destinato a tutti gli appassionati del bricolage e del fai da te che hanno la possibilità di vincere buoni Amazon e una fornitura di prodotti Saint-Gobain Italia, a marchio Gyproc, Isover e Weber, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021.
Partecipare è semplicissimo: è sufficiente iscriversi gratuitamente tramite il sito e caricare entro il 31 ottobre contenuti, in una delle due categorie, video e fotografici, dei propri lavori creativi, opere edilizie e progetti di interior design, con l'unico vincolo che siano terminati, e non work in progress. Non è necessario l'uso di prodotti a marchio Saint-Gobain Italia, ma non dovranno essere visibili marchi di aziende competitor.
Dal 1 al 30 novembre gli utenti registrati al concorso voteranno e sceglieranno i 10 finalisti in ognuna delle due categorie, i cui lavori saranno valutati da una giuria tecnica di qualità, formata da 3 componenti e nominata da Saint-Gobain Italia S.p.A. che, entro il 30/04/2021, sceglierà i 3 vincitori per ogni categoria.
Al primo classificato della categoria video andrà un buono Amazon da 3000 euro, 2000 al secondo, 1000 al terzo. Per tutti una fornitura di prodotti Saint-Gobain Italia da 500 euro. I 3 vincitori della categoria foto riceveranno rispettivamente 1800, 1200 e 500 euro in buoni amazon e 500, 300 e 200 euro in prodotti Saint-Gobain Italia.
Inoltre saranno estratti a sorte 10 vincitori e 3 riserve tra tutti i votanti, che riceveranno 100 euro di buoni Amazon, assegnati casualmente da un software.
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[post_content] => Fondata nel 1987 e con sede a Verdellino, Isoltech è riconosciuta per le sue soluzioni innovative che offrono eccellenti prestazioni in termini di isolamento termico e acustico, resistenza al fuoco, riciclabilità e permeabilità al vapore e all’acqua.
I prodotti Isoltech sono ampiamente impiegati nei mercati del calcestruzzo preconfezionato, del prefabbricato e dei massetti.
Con questa acquisizione, l’azienda potrà beneficiare dell’esperienza e delle competenze in Ricerca & Sviluppo di Chryso, parte del Gruppo Saint-Gobain, per sviluppare materiali a basse emissioni di carbonio e ampliare la propria presenza a livello internazionale.
L’operazione si inserisce nella strategia “Grow & Impact” del Gruppo Saint-Gobain, mirata a consolidare la leadership globale dell’azienda e a stimolare la crescita attraverso l’ampliamento dell’offerta di soluzioni per l’edilizia sostenibile.
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[post_excerpt] => Saint-Gobain rafforza il proprio portafoglio di prodotti chimici per l’edilizia con l’acquisizione di Isoltech.
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Lo stabilimento inaugurato dalla multinazionale a Lavis (TN) è un laboratorio idrodinamico tecnologicamente all’avanguardia, destinato all’esecuzione di test, analisi e dimostrazioni volti a valutare le prestazioni delle valvole di sezionamento, regolazione e protezione delle reti idriche all'interno di scenari controllati.
Parte dei 13 stabilimenti siderurgici di Saint-Gobain presenti in Europa dedicati alla produzione di tubazioni e raccordi in ghisa sferoidale per reti idriche e fognarie, il sito di Lavis rappresenta un’eccellenza, essendo riconosciuto in tutto il mondo quale punto di riferimento per la creazione e l’esportazione di valvole e accessori per il sezionamento, la regolazione e la protezione delle reti.
Obiettivo del nuovo laboratorio idrodinamico è quello di rafforzare ulteriormente le credenziali qualitative, di sicurezza e affidabilità delle valvole prodotte a Lavis, già conformi ai più stringenti standard produttivi e alle normative europee ed internazionali.
Grazie alla struttura, realizzata predisponendo sofisticati sistemi di controllo e di analisi dei dati, sarà possibile condurre test e simulazioni con il massimo livello di accuratezza.
Inoltre, il laboratorio include una Control Room, un'area riservata all’accoglienza e alla formazione dei clienti pensata per offrire ai visitatori di Saint-Gobain PAM un'esperienza diretta e in totale trasparenza del funzionamento delle valvole.
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[post_excerpt] => Con l'apertura del nuovo laboratorio Saint-Gobain conferma il proprio ruolo d'eccellenza anche nei sistemi di canalizzazione per il ciclo idrico integrato.
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Saint-Gobain, azienda specializzata nella produzione di materiali per l’edilizia sostenibile, ha recentemente fatto un importante investimento nello stabilimento di Chieti, confermando l'importanza di formazione e territorio. Nell'anno in cui il Gruppo celebra i 360 anni è stata infatti inaugurata una nuova linea produttiva di impermeabilizzanti liquidi. Sempre nello stesso stabilimento è stata rinnovata la Saint-Gobain Academy, un centro di formazione d’eccellenza per i professionisti del settore.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione del Sindaco di Chieti, Diego Ferrara, che ha sottolineato l’importanza di un progetto che sappia coniugare sviluppo economico e sostenibilità: “La nostra Amministrazione ha posto la sostenibilità al centro della propria visione. L’investimento di Saint-Gobain va proprio in questa direzione, con un modello produttivo attento all’ambiente e una formazione che garantisce competenze qualificate per il futuro del settore edilizio”.
Con questo intervento, che ho potuto visitare, Saint-Gobain ribadisce la centralità del sito di Chieti nella propria strategia industriale, e dell'importanza della sostenibilità, investendo su tecnologie all’avanguardia e su un approccio circolare per ridurre l’impatto ambientale della produzione.
Il polo dell’impermeabilizzazione efficiente e sostenibile
Lo stabilimento di Chieti, già punto di riferimento nella produzione di membrane impermeabilizzanti bitume-polimero, si arricchisce della nuova linea produttiva focalizzata sugli impermeabilizzanti liquidi, primer, collanti e pitture protettive. Uno sviluppo che si inserisce in un quadro più ampio di innovazione industriale, con particolare attenzione alla circolarità e al recupero degli scarti.
L’impianto è progettato, infatti, secondo un modello produttivo a zero scarti, in cui vengono reintrodotti nel ciclo di produzione materiali di recupero provenienti da altri stabilimenti Saint-Gobain e da cantieri di riqualificazione. Le guaine bituminose sono recuperate da progetti di riqualificazione e da terze parti per essere re-immesse nei cicli produttivi e stabilimento recupera i propri scarti immettendoli nuovamente nella produzione, garantendo così un basso impatto ambientale. Questo approccio consente di ridurre il consumo di materie prime vergini, minimizzando gli sprechi e promuovendo un’economia circolare virtuosa.
“La nuova linea rappresenta un passo concreto nel nostro percorso di innovazione e sostenibilità”, ha dichiarato Gaetano Terrasini, Amministratore Delegato di Saint-Gobain Italia.
“Non si tratta solo di un ampliamento produttivo, ma di un progetto che rafforza il legame con il territorio e offre nuove opportunità di sviluppo per l’intero settore”.
L’integrazione tra tecnologia, sostenibilità e produttività fa del sito di Chieti un modello di riferimento per l’industria dell’impermeabilizzazione, con soluzioni sempre più performanti e a ridotto impatto ambientale.
Saint-Gobain Academy: focus sulla formazione professionale
Accanto al potenziamento della capacità produttiva, Saint-Gobain ha rinnovato anche il proprio polo formativo, Saint-Gobain Academy, punto di riferimento per la formazione tecnica nel settore edilizio.
La struttura, ora dotata di una Scuola di Posa realizzata con la tecnologia InnovaLight X®, permette ai professionisti di acquisire competenze avanzate sulle soluzioni multimateriali di Saint-Gobain. Questo sistema costruttivo innovativo unisce leggerezza strutturale, sicurezza sismica e velocità di esecuzione, rispondendo ai più alti standard di comfort abitativo e sostenibilità.
“La formazione è un elemento chiave per l’evoluzione dell’edilizia”, spiegano i responsabili di Saint-Gobain Academy.
“Offrire a progettisti, applicatori e imprese strumenti innovativi e tecniche aggiornate significa contribuire concretamente alla crescita del settore”.
La combinazione tra alta formazione e tecnologie costruttive d’avanguardia rende la Saint-Gobain Academy un hub strategico per lo sviluppo delle competenze nel mondo dell’edilizia sostenibile.
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A fare da scenario all'edizione di quest'anno sarà la zona francese del Nord-Isère, dove i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con una sfida ambiziosa e innovativa.
L'iniziativa è aperta, in maniera gratuita, agli studenti di Architettura e Ingegneria (iscritti all’anno accademico 2024/2025 – dal 1° al 6° anno), i quali possono partecipare singolarmente o in gruppi di massimo 3 persone.
L’Architecture Student Contest include una prima fase nazionale, a cui è possibile iscriversi fino al 14 marzo 2025 e che avrà luogo il 3 aprile presso la sede di Saint-Gobain Italia a Milano.
Una giuria composta da cinque esperti del settore valuterà i progetti, selezionando le tre migliori proposte e decretando il vincitore. I team arrivati primi, secondi e terzi riceveranno un premio in denaro, il primo classificato, inoltre, avrà accesso alle fase internazionale del concorso, che si terrà nella regione del Nord-Isère in Francia dal 16 al 18 giugno 2025.
I vincitori di ciascuna fase nazionale presenteranno i propri lavori a una giuria internazionale. I tre progetti vincitori di questa selezione riceveranno 5.000 €, 3.000 € e 1.500 €, oltre a un Premio Speciale degli Studenti di 1.000 € e un Premio Speciale previsto da quest’anno e dedicato ai docenti di 1.000 €.
Il task su cui gli studenti si dovranno confrontare riguarda lo sviluppo di un’area residenziale destinata a ospitare studenti e docenti visitatori a Villefontaine, in prossimità dei Grands Atelies, e la ristrutturazione di un antico edificio scolastico a Chimilin, al fine di trasformarlo in uno spazio multifunzionale.
Ai partecipanti è richiesta l'ideazione di soluzioni che armonizzino il recupero dell’edificio esistente con la creazione di una nuova struttura, dando risalto a sostenibilità, efficienza energetica e design innovativo.
Per aderire all'edizione italiana è necessario iscriversi online sul sito ufficiale del contest.
L’Architecture Student Contest
Dalla sua prima edizione, nel 2004, il concorso si è affermato nel panorama internazionale fra i più importati premi rivolti a studenti di architettura e ingegneria di matrice privata.
Il suo obiettivo è quello di promuovere la cultura del costruire sostenibile, sicuro ed energeticamente efficiente, contribuendo in modo concreto all'ideazione di spazi in grado di migliorare la vita quotidiana.
La scelta di realizzare questa competizione rispetta l'impegno di Saint-Gobain nel promuovere lo sviluppo di un'edilizia sostenibile. Per questo, pone al centro il coinvolgimento delle giovani generazioni, coloro le quali plasmeranno il futuro dell’abitare.
Per conoscere il regolamento e avere maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul sito Saint-Gobain.
[post_title] => Parte la 20° edizione del Saint-Gobain Architecture Student Contest
[post_excerpt] => Saint-Gobain inaugura la 20ª edizione dell'Architecture Student Contest: il concorso internazionale che mette alla prova le competenze degli studenti.
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L’intervento di Saint-Gobain Italia è il più recente step di un percorso iniziato tre anni fa, avviato con l'adesione dell'azienda alla Fondazione Il Talento all’Opera e la partecipazione a numerose iniziative a sostegno di giovani talenti.
Gaetano Terrasini, Amministratore Delegato di Saint-Gobain Italia, afferma: "Siamo particolarmente orgogliosi di aver partecipato a questo progetto perché è la sintesi perfetta di due dei nostri valori fondanti: la sostenibilità e la valorizzazione del talento dei giovani. Grazie alle altre realtà che hanno lavorato al nostro fianco, siamo riusciti a riportare alla vita un convento del XIV secolo, trasformandolo in un campus all’avanguardia che ospiterà studenti e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, rispettando i più innovativi criteri del costruire sostenibile".
In linea con l'attenzione che da sempre riserva ai temi della sostenibilità e della sicurezza degli edifici, Saint-Gobain Italia ha inoltre fornito soluzioni innovative, a base di calce naturale e per la protezione passiva dal fuoco, che hanno reso possibile effettuare un restauro conservativo del complesso secondo i più alti e attuali standard costruttivi.
La nuova struttura destinata al collegio si estende su una superficie di 3.400 metri quadrati e andrà ad ospitare 69 posti letto. In questo modo sarà possibile sostenere concretamente i giovani talenti, fornendo loro una sistemazione adeguata durante il percorso di studi presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il collegio Santa Croce, che sarà anche sede di eventi culturali e scientifici, è stato inaugurato venerdì 13 dicembre alla presenza della Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti, il Sindaco di Pisa Michele Conti, la Presidente della Fondazione Il Talento all’Opera Patrizia Alma Pacini, il Presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso e l’Amministratore Delegato di Saint-Gobain Italia Gaetano Terrasini.
[post_title] => Saint-Gobain riqualifica la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
[post_excerpt] => Saint-Gobain Italia ha contribuito allo sviluppo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa occupandosi della riqualificazione del nuovo Collegio Santa Croce.
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Lo sede scelta per la nuova realizzazione dispone di uno spazio di circa 100 mq complessivi, ed è situato in viale Francesco de Blasio 21, accanto all’attuale deposito di Saint-Gobain Italia a Bari.
Gaetano Terrasini, CEO di Saint-Gobain Italia, commentando l'apertura di questa nuova Academy, che rappresenta la 12esima sede in Italia, afferma: “La promozione di un’edilizia innovativa e sostenibile attraverso la formazione è per noi un pilastro fondamentale. Con l’inaugurazione dello Spazio Academy a Bari vogliamo avvicinarci ai professionisti locali del settore delle costruzioni con le nostre competenze e le nostre soluzioni”.
I locali di Saint-Gobain nel capoluogo pugliese nascono come deposito destinato alle lastre di vetro prodotte a Pisa, diventando poi sito di stoccaggio per altri materiali prodotti in Italia a marchio Gyproc, Isover e Weber e importante hub di distribuzione del Sud.
Saint-Gobain Italia rafforzerà la propria presenza sul territorio, grazie anche all'avviamento, entro il 2024, di un nuovo impianto per la produzione di premiscelati tecnici, che consentirà al Gruppo di servire in maniera ottimale il mercato locale e le regioni limitrofe.
Come spiega Terrasini, Bari è stata subito individuata quale città ottimale per la realizzazione del 27° sito produttivo italiano visti molteplici aspetti: la sua ricca storia industriale, la sua posizione strategica e il suo spirito di evoluzione, rafforzato negli ultimi anni anche grazie al supporto di un’amministrazione locale attiva e dinamica.
Seguendo la filosofia aziendale "MAKING THE WORLD A BETTER HOME" Saint-Gobain Italia continua il suo impegno nel garantire prossimità e formazione.
Con questo scopo nascono le Academy di Saint-Gobain Italia: spazi destinati a delineare l’edilizia del futuro, attraverso corsi teorici e teorico-dimostrativi pensati per progettisti, tecnici e imprese e corsi di posa per applicatori. La formazione si rivolge anche ad architetti e ingegneri, che possono partecipare a corsi per l’ottenimento di crediti formativi.
La sede Bari prevede già un importante calendario di incontri, che si arricchirà ulteriormente nel corso del 2024.
[post_title] => Saint-Gobain Italia accresce il proprio impegno in Puglia
[post_excerpt] => Saint-Gobain Italia ha inaugurato a Bari – alla presenza delle principali Istituzioni locali – il suo nuovo centro Academy.
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Tuttavia, nel corso del tempo, anche il calcestruzzo può subire danni derivanti da fattori come l'usura, l'esposizione agli agenti atmosferici e le continue sollecitazioni dovute ai carichi ai quali gli elementi sono sottoposti. In questa prospettiva, il ripristino del calcestruzzo diventa cruciale per garantire la sicurezza e la longevità delle strutture.
Cause del deterioramento del calcestruzzo
Per affrontare in modo efficace il ripristino del calcestruzzo, è fondamentale comprendere le specifiche cause del suo deterioramento, così da intervenire nel modo corretto.
Le cause principali del deterioramento del calcestruzzo sono:
Corrosione delle armature. La corrosione delle armature di rinforzo può verificarsi a causa dell'esposizione prolungata ad agenti atmosferici o all’esposizione in ambienti chimicamente aggressivi. Il processo di corrosione può compromettere la struttura stessa del calcestruzzo e la sicurezza dell’edificio.
Fessurazioni. Le fessurazioni possono manifestarsi a causa di vari fattori, tra cui carichi eccessivi, cedimenti del terreno o variazioni termiche. Queste crepe possono diventare vie d'accesso per le infiltrazioni d’acqua, che accelerano il deterioramento delle strutture.
Cattive esecuzioni. La cattiva esecuzione è una delle cause più diffuse in Italia del deterioramento del calcestruzzo, spesso legata alla scelta di materiali economici di bassa qualità o a una scarsa cura nelle varie fasi di lavorazione, come per esempio la mancanza di copriferro di adeguato spessore.
Carichi strutturali eccessivi. I carichi non correttamente calcolati possono creare fessurazioni e deformazioni del calcestruzzo, compromettendo la stabilità delle strutture.
A seconda della tipologia e dell’entità dei danni è possibile definire con quale tipologia di ripristino procedere:
ripristino corticale: pensato per intervenire sui danni più superficiali, come crepe e ammaloramenti superficiali. In questo modo ci si concentra sulla superficie, migliorando l’estetica e proteggendo il calcestruzzo dagli agenti atmosferici;
ripristino strutturale: volto a ripristinare la funzione strutturale degli elementi, più propriamente legato alla corrosione delle armature, alle fessurazioni e ammanchi più profondi e alla perdita di resistenza in genere. Interventi di questo tipo sono fondamentali per garantire stabilità e sicurezza delle costruzioni e degli edifici.
Tecniche di ripristino del calcestruzzo
Una volta definite le cause e compresa l’identità del danno, grazie a ispezioni approfondite, è possibile procedere con le fasi di ripristino.
Pulizia e preparazione della superficie
Il processo di ripristino inizia con la pulizia accurata della superficie danneggiata. Questa prima fase permette di rimuovere il materiale deteriorato, pulire le armature e preparare la superficie per l'applicazione di nuovi materiali per il ripristino. La pulizia approfondita è essenziale per garantire l'adesione ottimale dei nuovi materiali al calcestruzzo esistente.
Riparazione delle fessurazioni
A seconda della tipologia e della profondità dei danni, sono disponibili diverse soluzioni, come le iniezioni di resine epossidiche o l’utilizzo di malte specializzate per il ripristino dell'integrità strutturale del calcestruzzo. Queste soluzioni contribuiscono non solo a riparare le crepe esistenti ma anche a prevenire ulteriori danni, garantendo la resistenza a lungo termine della struttura.
Protezione anticorrosiva
Nel caso della corrosione delle armature, una volta ripulite le armature dalla ruggine, l'utilizzo di malte anticorrosive e l'applicazione di rivestimenti protettivi o possono impedire e limitare la diffusione della corrosione. Queste misure contribuiscono a preservare la robustezza della struttura nel tempo.
webertec ripara ultra: malta innovativa per il ripristino del calcestruzzo
La scelta di prodotti di qualità è fondamentale in fase di ripristino del calcestruzzo ammalorato, perché permette agli interventi di avere durabilità e resistenza nel tempo.
webertec ripara ultra è l’innovativa malta Saint-Gobain specifica per il ripristino del calcestruzzo che non richiede la passivazione del ferro grazie a speciali inibitori di corrosione.
Composta da leganti cementizi ad alta resistenza, aggregati selezionati, microfibre sintetiche, additivi speciali ed inibitori di corrosione, webertec ripara è una malta tixotropica R4 a presa medio-rapida formulata per:
resistere all’aggressione solfatica;
garantire un’adesione perfetta al supporto e ai ferri d’armatura senza produrre fessurazioni tra le parti ricostruite ed esistenti;
garantire la compatibilità termica ai cicli gelo-disgelo superando le prove da normativa;
creare, dopo la stagionatura, un ambiente alcalino per proteggere i ferri d’armatura dalla ossidazione;
avere una bassa permeabilità all’acqua come protezione dalle aggressioni degli inquinanti atmosferici.
La sostenibilità è un tema centrale per Saint-Gobain. Come si declina questa attenzione nei prodotti presentati in fiera?
“Per Saint-Gobain la sostenibilità è parte fondamentale della ragion d’essere “making the world a better home”, che risponde all’attenzione di tutto il Gruppo ad agire quotidianamente per rendere il mondo un posto migliore e più sostenibile in cui vivere”.
Il che si declina con un’attenzione a 360° su tutte le attività e in ogni aspetto del ciclo produttivo, a partire dai materiali per poi arrivare alla soluzione finale, con l’obiettivo di permettere all’edificio di risparmiare in termini di CO2.
“Il materiale rappresenta, infatti, un elemento che immette nell’ambiente CO2 – l’embodied carbon comprende tutte le emissioni di CO2 emesse durante la produzione dei materiali da costruzione, il loro trasporto e la successiva costruzione. Noi cerchiamo di ridurre al massimo queste emissioni, prima di arrivare alle soluzioni”.
Tante le novità viste allo stand
“Abbiamo presentato i massetti e le colle della gamma newlife a marchio Weber, nei quali il cemento portland è stato sostituito con dei leganti alternativi ottenuti delle materie prime seconde che permettono un abbattimento della CO2 anche di oltre il 50%”.
[caption id="attachment_734939" align="aligncenter" width="1057"] webercol Ultragres newlife e weberplan MR81 newlife contribuiscono a limitare l’impatto ambientale[/caption]
Per quanto riguarda il vetro una grande novità firmata Glass è il nuovo substrato ORAÉ®, a bassa impronta di carbonio che, ci spiega Antonio Radaelli "grazie all’utilizzo di vetro riciclato per almeno il 64% e del 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili, ci permette di abbattere di oltre il 40% le emissioni di CO2 che il vetro di per sé si porta dietro. Si tratta di un impatto molto importante, considerato che un vetro standard disperde nell’ambiente 10/12 kg di CO2 per m2. In questo caso arriviamo a poco più di 6 kg e, se per esempio pensiamo alle grandi facciate, una differenza di 4 kg di CO2 significa un risparmio davvero notevole”.
[caption id="attachment_734940" align="aligncenter" width="1200"] PLANITHERM INFINITY ORAÉ® è il primo vetro al mondo a basse emissioni di carbonio. Adatto sia per il mercato residenziale sia per quello terziario in cui continuano ad aumentare le dimensioni delle finestre[/caption]
Passando in casa Gyproc era presente in fiera la nuova lastra in gesso rivestito Gyproc Wallboard ECO 13 con un contenuto di riciclato che permette, anche attraverso un nuovo processo produttivo che considera l’intero ciclo di vita della lastra, di consumare meno acqua in produzione e di emettere meno CO2 nell’ambiente, garantendo ottime performance. Inoltre, è anche più leggera, facilitando dunque l’installazione.
[caption id="attachment_734941" align="aligncenter" width="1200"] Le prestazioni tecniche della Gyproc Wallboard ECO13 garantiscono ottimo isolamento acustico e resistenza al fuoco, eccellente lavorabilità in termini di facilità di taglio, adesione della carta e flessibilità[/caption]
Si tratta di un prodotto che fa parte della gamma AgireSostenibile di Saint-Gobain, che comprende le soluzioni Saint-Gobain Italia che danno dei benefici secondo 2 linee: better for the planet, attraverso ad esempio il riutilizzo di materie prime, l’abbattimento di CO2, il contenimento degli sprechi di acqua, e better for the people, in termini di salute e sicurezza sia in cantiere, con l’obiettivo di alleggerire i materiali per una movimentazione più confortevole da parte degli applicatori, sia negli ambienti indoor per garantire comfort a chi abita gli edifici.
Uno stand all'insegna della sostenibilità e del design
installazione di contropareti per la protezione dal fuoco,
impiego di controsoffiti esterni,
inserimento di cavedi tecnici.
Saint-Gobain Italia per la sicurezza della Torre dei Moro
Per la ricostruzione della Torre dei Moro sono state proposte soluzioni a marchio Saint-Gobain conformi e migliorative della sicurezza rispetto ai requisiti minimi previsti dalla Regola Tecnica Verticale (RTV) sulle Chiusure d’ambito degli edifici civili (capitolo v.13).
Queste soluzioni permettono di limitare la propagazione degli incendi originati all’interno e all’esterno degli edifici civili residenziali, attraverso le chiusure d’ambito.
L'utilizzo di pannelli in lana in vetro a marchio Isover di Saint-Gobain Italia per l'isolamento del vecchio edificio ha dimostrato come questo materiale giochi un ruolo chiave nella non propagazione delle fiamme, proteggendo la struttura. I pannelli erano, infatti, in classe A2-s1,d0 di reazione al fuoco, classificati come incombustibili e non infiammabili.
Isolamento a cappotto con webertherm comfort G3
Oltre a garantire sicurezza antincendio si punta molto sulla sostenibilità con il sistema d'isolamento a cappotto webertherm comfort G3 che garantisce prestazioni di alto livello e contribuisce al rispetto dell'ambiente.
Questo pannello in lana di vetro è prodotto per oltre l'80% da materiale riciclato ed è caratterizzato da elevata elasticità, tipica dei materiali fibrosi, che si traduce in un notevole potere fonoisolante e in un'ottima resistenza agli urti occasionali.
Saint-Gobain a MADE Expo 2023
Sarà possibile scoprire le soluzioni di Saint-Gobain in occasione della prossima edizione di MADE Expo, rinominato ME, evento dedicato al mondo dell’architettura e delle costruzioni in Italia che si terrà dal 15 al 18 novembre.
Saint-Gobain sarà presente con due stand: uno presso il Padiglione Involucro, dove saranno esposte soluzioni di design per il vetro firmate Logli e Glass, e l’altro presso il padiglione Costruzioni, per mostrare le principali soluzioni dedicate all’edilizia moderna a marchio Gyproc, Isover, Weber e Glass.
Focus di entrambe gli stand sarà la sostenibilità, da sempre al centro della strategia del Gruppo per costruire edifici più efficienti dal punto di vista energetico e per ridurre consumi ed emissioni inquinanti.
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[post_excerpt] => Saint-Gobain Italia, in occasione del Milano Fire Summit e in qualità di sponsor e speaker, ha partecipato alla conferenza dedicata alle modalità di progettazione antincendio degli edifici.
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[post_content] => Saint-Gobain Italia è da sempre attenta alla sostenibilità dei propri prodotti e al rispetto dell’ambiente, con l’obiettivo di raggiungere i target climatici fissati dall’Europa e la carbon neutrality entro il 2050.
A conferma di questo impegno nasce Gyproc Wallboard ECO 13, ultima lastra in gesso rivestito proposta dai laboratori dell’azienda specializzata in edilizia sostenibile, che vanta il minor impatto ambientale.
Grazie, infatti, a un’innovativa tecnologia, il processo produttivo per realizzare la lastra Gyproc Wallboard ECO 13 ne considera l’intero ciclo di vita, limitando in questo modo il consumo delle risorse naturali e aumentando l’uso di materie seconde, nell’ottica di economia circolare e riciclo.
Rispetto ambientale e massime prestazioni
Il nucleo di gesso ottimizzato assicura ottime prestazioni a minor consumo per l’ambiente, garantendo molti vantaggi per l’applicatore:
Risparmio di energia complessivo del -12% e miglior efficienza energetica del processo produttivo.
Ridotte emissioni di CO2 in fase di produzione e trasporto -11%.
Minore utilizzo di materie prime non rinnovabili -15%.
Minore consumo di acqua -12%.
3 tonnellate in meno per carico completo di CO2 in fase di trasporto, il che significa -11% emissioni.
Più di 130 kg in meno sollevati dall'applicatore per ogni pallet di lastre installato, il che aiuta anche a ridurre i tempi di lavoro e a risparmiare sui costi di trasporto.
Le lastre Gyproc Wallboard ECO 13 assicurano inoltre eccellenti prestazioni di isolamento acustico e resistenza al fuoco, ottima lavorabilità per quanto riguarda la semplicità di taglio, l’adesione della carta e la flessibilità.
La lastra è conforme ai protocolli ambientali CAM e ha ottenuto la certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold.
La nuova lastra Gyproc Wallboard ECO 13, insieme a Gyproc DuraGyp ECO Activ’Air®, fa parte del progetto sviluppato da Saint-Gobain che prevede obiettivi ambientali ambiziosi al 2030.
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[post_excerpt] => Gyproc Wallboard ECO 13 è la nuova lastra in gesso rivestito lanciata da Saint-Gobain Italia che unisce ottime prestazioni al minor impatto ambientale.
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InnovaLight X è il sistema costruttivo completo e certificato ideato da Saint-Gobain Italia e Manni Green Tech per contribuire allo sviluppo dell'edilizia sostenibile. Si tratta di una struttura portante in acciaio realizzata con tecnologia Light Steel Frame di Manni Green Tech integrata a soluzioni tecniche Saint-Gobain ad elevate prestazioni.
Sicurezza, comfort, sostenibilità ambientale
La combinazione tra la tecnologia di Manni Green Tech e le soluzioni tecniche di Saint-Gobain permette di rispondere ai più elevati standard di sicurezza, comfort, sostenibilità ambientale e qualità dell’abitare.
La struttura portante, sviluppata appositamente per il sistema InnovaLight X, è costituita da montanti e traversi Manni Green Tech ed è realizzata con un profilo formato a freddo in acciaio zincato ZN140 (o superiore) ad elevate prestazioni, con un contenuto di riciclato fino all’80%.
Sui profili sono fissate lastre in gesso fibrorinforzato Saint-Gobain Gyproc Glasroc®X 15, caratterizzate da un rivestimento in fibra di vetro inorganico che conferisce un'elevata resistenza agli agenti esterni. Queste lastre assumono una funzione meccanica di controvento.
A completamento del sistema, nell’intercapedine del telaio, è inserito il pannello isolante termo-acustico Saint-Gobain Isover Arena 34 in lana minerale prodotta con un legante a base di componenti organici e vegetali e con una quota di vetro riciclato fino all’80%.
Tutti i vantaggi di InnovaLight X
Velocità di esecuzione
InnovaLight X permette di eseguire parte delle lavorazioni off-site e un montaggio completamente a secco, riducendo di più della metà i tempi esecutivi del sistema in Light Steel Frame rispetto al sistema tradizionale e offrendo certezza dei tempi di realizzazione.
Leggerezza strutturale e sicurezza sismica
Il sistema costruttivo è circa 10 volte più leggero rispetto ad un sistema tradizionale, permettendo un rapporto resistenza-peso fino a 4 volte maggiore in caso di sisma.
Sostenibilità ambientale
Tutti i componenti sono sviluppati secondo un approccio di eco-design, dalle lastre in gesso, agli isolanti in lana minerale, fino ai profili in acciaio, riciclabili al 100% e certificati. Una sostenibilità che si traduce in:
maggiore controllo della qualità,
efficienza nell’uso delle risorse,
approccio circolare,
ottimizzazione logistica.
Spessori ridotti e massime performance
La tecnologia a secco offre massima flessibilità e possibilità di comporre le soluzioni secondo esigenze specifiche, assicurando il massimo delle prestazioni termo-igrometriche, acustiche e di resistenza al fuoco e riducendo di oltre il 20% gli ingombri rispetto al sistema tradizionale.
Tutte le prestazioni offerte dal sistema costruttivo InnovaLight X sono state sottoposte a test di laboratorio e certificate con:
certificazioni meccaniche rilasciate dall’Università Federico II di Napoli,
certificazioni di resistenza al fuoco da CSI e Istituto Giordano,
certificazioni acustiche di isolamento da calpestio e isolamento da rumore aereo da Istituto Giordano.
Inoltre, sono stati eseguiti test sperimentali e modelli di calcolo con l’obiettivo di certificare il contributo strutturale della lastra per esterni Saint-Gobain Gyproc Glasroc® X 15, eliminando i controventi diagonali in acciaio.
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[post_excerpt] => Dalla collaborazione tra Saint-Gobain Italia e Manni Green Tech nasce InnovaLight X, il sistema costruttivo a secco dalle elevate prestazioni che definisce l'abitare del futuro improntato sulla sostenibilità.
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[post_content] => Il progetto è stato realizzato in collaborazione con DEAR - Design Around Onlus e Fondazione per l'architettura/Torino coinvolgendo i genitori dei bambini ricoverati e i professionisti della sanità, dell’architettura e dell’arte per definire una struttura dotata di tutti gli spazi necessari.
Da parte sua Saint-Gobain Italia ha seguito la progettazione fin dalle prime fasi dei lavori permettendo ai professionisti di esercitarsi su casi concreti e di creare nuovi spazi volti ad incrementare il benessere di chi li vive.
Il progetto è stato inaugurato nel 2018 con un contest tra squadre di professionisti che hanno effettuato un sopralluogo e trascorso una giornata con medici, infermieri e associazione delle famiglie dei neonati per comprendere al meglio ciò di cui l'ospedale avesse bisogno.
A questa prima fase ha fatto seguito una parte formativa durante la quale sono stati approfonditi materiali e soluzioni per l’edilizia ospedaliera, con una particolare attenzione alle lastre in gesso rivestito e agli isolanti in lana minerale.Il progetto porta il nome degli architetti Grazia Giulia Cocina e Giacomo Mulas dello studio SPAZIARE e ha previsto uno spazio di accoglienza iniziale ed una sala relax con luce modulabile che garantiscono sia privacy che vicinanza e possibilità di socializzazione, a seconda delle necessità. E' stata, poi, ricavata un’area per incontri/colloqui con gli operatori sanitari.
Per la prima volta i genitori dei neonati, i medici e gli infermieri hanno lavorato insieme ad architetti e designer dell’edilizia sostenibile per ridisegnare “a misura di famiglia” gli spazi di accoglienza, nell’ambito di un modello di “social design” esportabile anche in altri Centri.
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[post_excerpt] => Saint-Gobain Italia ha contribuito alla realizzazione della nuova Terapia Intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute ubicato a Torino.
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[post_content] => Quello dell'acustica è un tema di fondamentale importanza per gli ambienti scolastici, luoghi nei quali è necessario garantire il massimo comfort al fine di ottimizzare il rendimento di insegnanti e studenti. Saint-Gobain lo sa bene, per questo ha sviluppato, tramite la divisione dedicata Ecophon, la soluzione ideale per l'isolamento acustico Akusto™ Wall C Extra Bass.Dopo la lunga fase di didattica a distanza è importante garantire non solo un ritorno alla normalità, ma anche un miglioramento delle prestazioni offerte dagli ambienti scolastici. Tra i fattori che spesso compromettono il comfort nelle aule spiccano i livelli di rumorosità elevati.
Studiare all'interno di spazi caratterizzati da pessime prestazioni acustiche, infatti, è fonte di scarso apprendimento e provoca stress; lo dimostrano anche numerosi report e studi svolti sul patrimonio edilizio scolastico italiano, dimostrando che i rumori più fastidiosi percepiti dagli alunni sono interni nelle aule.
Soluzioni Ecophon per migliorare l'acustica nelle scuole
Per ovviare a queste problematiche il marchio Ecophon del Gruppo Saint-Gobain ha sviluppato il sistema fonoassorbente Akusto™ Wall C Extra Bass a parete per le basse frequenze, specifico per l'ottimizzazione dell'acustica nelle scuole. Grazie al “doppio strato” fonoassorbente, il pannello è in grado di correggere anche le frequenze tra i 125 e i 250 Hz e contribuisce al miglioramento dell'intellegibilità del parlato nelle aule.
[caption id="attachment_692551" align="aligncenter" width="680"] Risultati dei test di assorbimento del suono secondo la EN ISO 354. Classificazione secondo la EN ISO 11654 e, valutazione dei singoli valori per il Coefficeinte di riduzione del rumore , NRC , e della Media d' assorbimento del suono , SAA , secondo la ASTM C 423 .[/caption]
Ecophon lavora costantemente per fornire soluzioni in grado di soddisfare molteplici esigenze in termini di acustica, progettate specificamente per ogni ambiente scolastico e supportate da guide e studi specifici sugli impatti del rumore su insegnanti e studenti.
Le soluzioni messe a punto da Saint-Gobain rispondono alla nuova normativa sull’acustica relativa alle scuole, la UNI 11532-2, offrendo l’opportunità di migliorare le condizioni acustiche delle scuole nel rispetto delle norme vigenti.
5 consigli per realizzare un ambiente ottimale a scuola
Ecco i 5 consigli di Saint-Gobain che permettono di realizzare un ambiente ottimale a scuola:
Informare gli studenti sui risultati della ricerca rendendoli consapevoli degli effetti del rumore e dell’impatto generato
Incoraggiare l'interazione rispettosa tra i bambini favorendo la creazione di un ambiente salubre
Misurare l'ambiente sonoro a scuola per monitorare i livelli sonori e identificare margini di miglioramento
Installare soluzioni per l'ottimizzazione acustica come controsoffitti acustici, pannelli a parete fonoassorbenti e isolanti acustici
Usare il modello Universal Design for Learning (UDL) come linea guida offrendo a tutti gli alunni pari opportunità di apprendimento.
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[post_content] => Saint-Gobain Italia lancia webercolor premium, il sigillante cementizio perfetto per realizzare pavimentazioni eleganti e resistenti, sposandosi perfettamente con le tonalità e l’aspetto materico delle piastrelle di ultima generazione.webercolor premium esalta l'importanza della stuccatura colorata, fase finale della posa di un pavimento o di un rivestimento, assolvendo non solo alla funzione tecnica, ma anche a quella estetica, valorizzando le piastrelle e diventando un vero dettaglio di design.
Caratteristiche del sigillante webercolor premium
webercolor premium è caratterizzato da una formulazione innovativa che permette di ottenere una granulometria finissima ed elevate resistenze meccaniche.
Grazie all'ampia gamma cromatica costituita da 28 tonalità, declinabili in base alle superfici per creare abbinamenti creativi monocolore tono su tono o a contrasto, questo sigillante si adatta perfettamente alle piastrelle di ultima generazione.
Ne risulta la massima adattabilità a ogni ambiente e a ogni tipologia di piastrella:
i grigi sono perfetti per le ceramiche che richiamano marmi e pietre;
il bianco assoluto e l’avorio si sposano con i marmi più pregiati nei rivestimenti dei bagni;
la gamma dei beige e dei marroni richiama il legno e per offrire un effetto materico al pavimento.
I vantaggi offerti dai nuovi sigillanti
La gamma di sigillanti webercolor premium è adatta per ogni esigenza e mantiene una colorazione stabile nel tempo, più intensa e uniforme, rendendo la superficie compatta e resistente all’abrasione, ai raggi UV e al contatto con sostanze chimiche come i detergenti.
Grazie al trattamento anti-macchia Pure Clean non corre il rischio di sporcarsi ed è impermeabile, rendendo le superfici facili da pulire e salve da aloni causati da bevande, cibo o sostanze chimiche.
Infine, i sigillantiwebercolor premium sono resi antibatterici e anti muffa mediante un trattamento antibatterico Protect3 agli ioni d’argento, incorporati nell’argilla dello stucco, generando una barriera protettiva duratura sia contro la produzione di batteri e micro-organismi che contro muffe e funghi in ambienti umidi.
Scarica qui il documento completo
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[post_content] => Saint-Gobain ha contribuito, con la qualità delle sue soluzioni, al prestigioso restauro della cappella reale di Versailles, conclusosi dopo tre anni di lavori accurati.La sua realizzazione risale al periodo prossimo alla fine del regno di Luigi XIV, del quale diviene testimonianza architettonica, e rappresenta l’ultima grande trasformazione della reggia del sovrano.
Per la realizzazione delle finestre il Re Sole pretese l'utilizzo di un vetro difficile e costoso da produrre, sviluppato dalla Manufacture des Glaces mediante un sofisticato processo di fusione e colatura su un tavolo di metallo, per proseguire, poi, con la laminazione da un rullo. Ne risultarono delle dimensioni potenziali del vetro più larghe e una qualità superiore.
La storia di Saint-Gobain è strettamente legata alla Reggia di Versailles, ed è per questo che “il Gruppo è orgoglioso di contribuire alla conservazione, promozione e riscoperta di questa parte importante della nostra eredità, la Cappella Reale del Castello di Versailles” ha dichiarato Pierre-André de Chalendar, Chairman e CEO di Saint-Gobain.L'attenzione nell'ambito di questo intervento di restauro ricade sulle finestre, elementi dalla forma snella che inondano di luce l’interno della Cappella Reale, creando un’atmosfera resa possibile solo dalla manifattura del vetro, spesso, trasparente e otticamente perfetto.
L'articolazione dei vetri colorati che compongono le finestre è resa possibile dalla presenza di una struttura metallica che per l'intervento è stata completamente smantellata. Il restauro non ha interessato solo le vetrate, ma anche le campate, che sono state nuovamente dorate, e le serrature.
Sono state inoltre condotte analisi approfondite sulle finestre per distinguere precisamente il vetro originale da quello installato durante gli ultimi restauri. Analisi che sono state di un aiuto inestimabile per i lavori e hanno permesso allo stesso tempo di approfondire la conoscenza sull’eccezionale struttura vetrata.
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[post_content] => Saint-Gobain ha lanciato la nuova Guida Weber 2021 dedicata ai professionisti del comparto edile. Si tratta di un vero e proprio vademecum per il settore ed è gratuito e consultabile sia online che presso le rivendite specializzate.La Guida Weber è parte del ventaglio di strumenti di consultazione sempre aggiornati e allineati alle continue evoluzioni del mercato dell’edilizia professionale che Saint-Gobain mette a disposizione dei professionisti.
La guida torna in una nuova versione aggiornata per il 2021 e ricchissima di suggerimenti, dimostrando di non essere un semplice catalogo di prodotti, ma un’accurata raccolta di soluzioni per i problemi che gli operatori possono incontrare nella propria attività.
Le novità della Guida Weber 2021
Per questa nuova edizione la guida contiene:
presentazione di tutti i sistemi a cappotto per il Superbonus 110%;
focus sul consolidamento e il rinforzo delle strutture;
ampio spazio ai sistemi poliuretanici per l’impermeabilizzazione;
prodotti innovativi per la posa di pavimenti e rivestimenti;
presentazione della linea calce per il restauro e la bioedilizia;
nuova linea di pitture da interno;
packaging più riconoscibile per le pitture e rivestimenti da esterno.
In totale oltre 500 pagine di soluzioni, servizi e prodotti dove l’offerta Weber è suddivisa in 7 macro-aree:
sottofondi, colle, sigillanti;
intonaci, malte, prodotti alla calce;
rasanti, intonaci e finiture per il risanamento;
pitture e rivestimenti per interni ed esterni;
malte per il ripristino del calcestruzzo, il consolidamento e il rinforzo delle strutture;
Saint-Gobain Italia ha lanciato MyPlanner, la piattaforma digitale dedicata al mondo della progettazione, al servizio di operatori della filiera e clienti privati che hanno la possibilità di essere sempre aggiornati sulle continue evoluzioni del settore delle costruzioni.MyPlanner si basa su un approccio integrato di sistemi e soluzioni multi-materiali, dedicando un'attenzione particolare ai temi del comfort termo-acustico, del risparmio energetico, della sicurezza, dell’estetica e della qualità dell’aria.
Come funziona MyPlanner
Grazie al suo utilizzo è possibile ricercare e selezionare i prodotti desiderati in maniera semplice e intuitiva e una volta individuato il giusto configuratore tra gli 11 proposti, attraverso un percorso personalizzato, è possibile individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
A questo punto MyPlanner fornisce tutti i dettagli tecnici necessari per realizzare il progetto quali voci di capitolato, schede tecniche, disegni in dwg, certificati, assessment report, oggetti BIM e molto altro.
Area personalizzata per le proprie esigenze
Per accedere a MyPlanner e visualizzare la documentazione necessaria è necessario registrarsi e accedere alla propria area personale.
Qui è possibile salvare le soluzioni configurate, organizzarle in cartelle progetto, condividerle con il proprio team di lavoro e rivederle in qualsiasi momento, creando un vero e proprio spazio personalizzato, in linea con il proprio progetto!
Inoltre, nell’area dedicata ai tool di calcolo è possibile effettuare in autonomia l’analisi dei parametri termici invernali, estivi e igrometrici relativi alle strutture opache del progetto.
L'importanza di MyPlanner spiegata dal CEO di Saint-Gobain Italia
“La crisi mondiale del 2020, a seguito della pandemia, ha reso evidente come la trasformazione digitale non sia più una questione di scelta ma un elemento imprescindibile – commenta Gaetano Terrasini, CEO del Gruppo in Italia. – Il mondo delle costruzioni è da sempre legato al tradizionalismo, ma allo stesso tempo l’innovazione tecnologica ricopre un ruolo centrale, di conseguenza “il digitale” diventa lo strumento principale con cui programmare il prossimo futuro, che coinvolge sia il modo di produrre sia quello di lavorare. Per un Gruppo come il nostro, che considera l’innovazione costante uno degli assi strategici, offrire al mercato uno strumento di supporto tecnico all’avanguardia per la progettazione è un fatto naturale, che ci rende naturalmente orgogliosi”.
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[post_content] => I pannelli in lana di vetro Isover Clima34 G3 di Saint-Gobain Italia sono stati scelti per l'efficientamento dell'università La Sapienza di Roma. Nello specifico le soluzioni isolanti di Saint-Gobain sono state impiegate nell'ambito dell'ampliamento della Facoltà di Medicina e Psicologia, offrendo il massimo delle prestazioni e della sostenibilità.Indice:
L’intervento di espansione dell'università La Sapienza si è concentrato sull'adozione di soluzioni che fossero sostenibili ed efficienti; per questo la scelta è ricaduta sui pannelli in lana di vetro realizzati da Saint-Gobain con oltre il 75% di materiale riciclato.
Intervento di ampliamento e soluzioni sostenibili
Il progetto, che porta la firma degli architetti Maurizio Costa e Paola Di Bisceglie e dello studio A.B.D.R. Architetti Associati di Roma, ha permesso la realizzazione di una sede moderna e funzionale, caratterizzata da una superficie coperta di circa 40.000 mq che ospita 17 aule, 21 laboratori, un’aula multimediale, 2 segreterie didattiche, 3 “skill lab”, 2 spazi di coworking, 10 uffici dipartimentali e 7 uffici di presidenza.Le facciate dell'edificio sono caratterizzate da un sistema continuo di bucature orizzontali, interrotto a sud da una pensilina sorretta da una serie di pilastri irregolari, che segnano l’accesso principale all’edificio, e a nord da una seconda pensilina di dimensioni minori a indicare l’accesso del parcheggio.
I due prospetti di accesso sono arricchiti da un rivestimento di brise-soleil a tubolari schermando a sud alcune bucature e mascherando a nord la scala esterna di emergenza.
Al fine di garantire il massimo comfort all'interno degli ambienti le facciate del complesso sono state rivestite con pannelli in lana di vetro Saint-Gobain Isover Clima34 G3.Si tratta di soluzioni ad elevata densità, idrorepellenti, estremamente fonoassorbenti e incombustibili, grazie alle quali è garantito il miglior isolamento termo-acustico dei locali interni.
Saint-Gobain, una garanzia per l'accesso al Superbonus 110%
I pannelli in lana di vetro Saint-Gobain Isover Clima34 G3 sono realizzati prestando la massima attenzione alla sostenibilità ambientale; trattati con una resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali, garantiscono la riduzione delle emissioni inquinanti nell’aria e sono conformi ai CAM.Grazie al rispetto dei requisiti richiesti dai Criteri Ambientali Minimi i pannelli in lana di vetro realizzati da Saint-Gobain consentono l'accesso alle agevolazioni previste dal Superbonus 110%.
“Siamo orgogliosi di avere partecipato con le nostre soluzioni alla realizzazione di un edificio di pubblica utilità e di grande importanza come questo” – commenta il CEO del Gruppo Saint-Gobain in Italia, Gaetano Terrasini. “Per Saint-Gobain la sostenibilità nasce dalla progettazione e dalla capacità di prevedere e gestire ogni fase di vita degli edifici, integrando materiali in grado di ridurre il più possibile l’impatto ambientale nel tempo e garantire i più alti livelli di comfort. E cosa c’è di più sostenibile di un materiale che nasce proprio da un sistema di riciclo”.
Il ruolo di Saint-Goabin nella riduzione dell'impatto ambientale
Terrasini sottolinea l'importanza che gioca il ruolo di Saint-Goabin nella concreta riduzione dell’impatto ambientale, non solo per quanto riguarda le prestazioni offerte dalle soluzioni, ma anche in termini di attività industriali.
L'azienda, infatti, svolge la sua attività produttiva concentrandosi anche sulla valorizzazione dei rifiuti, sulla riduzione dei consumi energetici e su un minor utilizzo di quantitativi di materie prime.
Una metodologia produttiva che rappresenta per il Gruppo uno dei focus irrinunciabili per stimolare la crescita senza impattare irreversibilmente sull’ambiente; un modo di agire che vuole essere anche un esempio per le nuove generazioni che, più di tutti, subiranno le conseguenze degli stili di vita passati.
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Per la nona volta Saint-Gobain si ritrova ad essere una tra le 100 imprese più innovative al mondo. Lo dice la classifica “Derwent Top 100 Global Innovators” 2020 stilata da Clarivate Analytics.Sulla base del numero totale di brevetti, della percentuale di brevetti rilasciati, del numero di brevetti depositati, della portata globale del portafoglio-brevetti e dell'impatto relativo "Derwent Top 100 Global Innovators" seleziona le aziende ed istituzioni più innovative del mondo e anche quest'anno Saint-Gobain si aggiudica il posto.
Ad essere premiato è l’impegno che il Gruppo Saint-Gobain pone costantemente nell'innovazione, nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per l'edilizia sempre più sostenibili e all'avanguardia, attività resa efficiente dalla rete globale di 8 Centri interfunzionali e da numerose Unità dedicate.
“Questa organizzazione ci consente di innovare costantemente con i nostri partner e clienti, siano essi giovani start-up o aziende affermate, e con il mondo accademico. Per il Gruppo significa aumentare la competitività e la crescita, e per i nostri dipendenti è motivo di grande orgoglio ", ha affermato Pierre-André de Chalendar, Presidente e Amministratore Delegato di Saint-Gobain.
L'attività di Saint-Gobain in Italia
L'impegno di Saint-Gobain nell'ambito della ricerca e dello sviluppo permette di inserire nel mercato molti nuovi prodotti e di depositare oltre 400 brevetti ogni anno.
In Italia Saint-Goabin è presente da oltre 130 anni e ad oggi conta 27 siti produttivi in cui operano circa 2.000 addetti, proponendosi come polo tecnologico di riferimento per i propri mercati.
I prodotti, i sistemi e le soluzioni dell'azienda sono realizzati per il 90% in Italia, con particolare attenzione ai temi del comfort termo-acustico, del risparmio energetico, della sicurezza, dell'estetica e della qualità dell’aria.
“Le aziende del Gruppo che operano nel nostro Paese sono orgogliose del contributo che l’Italia apporta alla rete mondiale di Ricerca & Sviluppo – ha commentato Gaetano Terrasini, dal 1° luglio nuovo CEO di Saint-Gobain in Italia. – Oltre a soluzioni ad alte prestazioni tecniche prodotte avvalendoci di tecnologie sviluppate a livello mondiale, abbiamo adattato i materiali per la costruzione ai nostri sistemi italiani, producendone il 90% sul nostro territorio.”
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[post_content] => Sappiamo bene quanto siano stati duri gli ultimi mesi per la nostra nazione che finalmente si appresta ad uscire dalla fase di emergenza per riprendersi la quotidianità, ma sappiamo anche quanto sia importante rispettare le regole in questa fase delicata e al contempo individuare e mettere a punto interventi strutturali rapidi che scongiurino un’ondata di ritorno del virus.L’individuazione di interventi efficaci prescinde sicuramente da un importante investimento nella ricerca ed è per questo che Saint-Gobain, leader mondiale dell’edilizia sostenibile e riferimento per l’edilizia italiana, ha deciso di sostenere, insieme a Fondazione Sodalitas, il progetto di ricerca “Covid-19: oltre l’emergenza”.
Il progetto “Covid-19: oltre l’emergenza” nasce per offrire al Sistema Sanitario Nazionale risposte sempre più efficaci per poter contrastare ipotetici nuovi focolai che potrebbero tornare a colpirci in un futuro non troppo lontano.
Il progetto “Covid-19: oltre l’emergenza”
Il progetto è stato definito insieme al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano e include una prima parte dedicata alla tracciatura epidemiologica molecolare del Covid-19, con l’obiettivo di studiarne il patrimonio genetico, e una seconda fase durante la quale si studieranno le risposte farmacologiche adeguate.
La prima fase di tracciatura risulta essere di fondamentale importanza per ricostruire l’origine dell’epidemia definendone l’andamento e le traiettorie di dispersione nel Nord Italia e verrà svolta attraverso la mappatura molecolare del virus stesso, isolando e sequenziando ceppi ottenuti da pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere con successiva ricostruzione dell’albero filogenetico e filogeografico, evidenziando così i percorsi dell’epidemia.
Durante la seconda fase si procederà mettendo a punto le possibili risposte farmacologiche sulla base di una serie di composti antivirali, testando direttamente l’efficacia in vitro.
Il progetto si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza del virus per poter avere le giuste risposte farmacologiche in caso di nuovi futuri focolai, sviluppando una visione efficace e sostenibile in una prospettiva di lungo termine. Un approccio fondamentale per evitare che l’Italia possa ritrovarsi nuovamente travolta da un’emergenza sanitaria, sociale ed economica.
Il contributo di Saint-Gobain
Saint-Gobain, da sempre attenta alle esigenze di benessere e attiva in ambito sociale, anche questa volta offre il suo contributo positivo.
La sensibilità aziendale nei confronti delle esigenze sociali è testimoniata dai diversi progetti realizzati in questi anni in tutto il mondo e dalla Fondazione Saint-Gobain Initiatives, nata nel 2008 e sostenuta dall’impegno di dipendenti ed ex dipendenti Saint-Gobain in pensione chiamati a proporre, promuovere e sostenere progetti di solidarietà.
E proprio in virtù di questo spirito di solidarietà e responsabilità sociale, non sono mancati piccoli e grandi gesti per aiutare chi in questo particolare momento storico è stato maggiormente colpito.
Tra le tante iniziative di Saint-Gobain gli stabilimenti di Francia e Brasile, seguiti da Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna e Nord America hanno trasformato la loro produzione per realizzare mascherine, scudi facciali, vestiario e piccole componenti di apparecchiature mediche, anche grazie alla tecnologia della stampa 3D.
In molti Paesi sono state donate, inoltre, scorte di DPI alle autorità sanitarie regionali o agli ospedali locali, e sono state organizzate da parte dei dipendenti delle collette per supportare le strutture sanitarie.
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[post_content] => Saint-Gobain Italia, leader nella produzione di materiali ecocompatibili per il mercato delle costruzioni e dell’edilizia sostenibile, propone una linea di stucchi completa e rinnovata per soddisfare ogni esigenza, anche nelle situazioni più difficili.Grazie alla linea completa di stucchi del marchio Saint-Gobain Italia è possibile rispondere a ogni esigenza soddisfacendo ogni tipologia di lavorazione che spazia dal riempimento dei giunti alle riparazioni di piccole fessure delle lastre in gesso rivestito, dalla rasatura di intere pareti di cartongesso, fino ad applicazioni speciali in ambienti esposti ai raggi X.
Saint-Gobain Italia ha maturato una ricca esperienza specializzandosi nella produzione e distribuzione di sistemi costruttivi per l’edilizia moderna e sostenibile, esperienza che ha portato a sviluppare la nuova linea di stucchi Gyproc EvoPlus dedicata alla risoluzione dei giunti.
La linea Gyproc EvoPlus è disponibile nella versione in polvere o sotto forma di pasta, entrambe appositamente pensate per incrementare la produttività e la qualità finale dell’opera, anche nelle situazioni più critiche. Questi formati assicurano ad ogni applicatore una scorrevolezza ancora superiore e una lavorabilità migliorata, per un’applicazione ottimale.
I vantaggi offerti da Gyproc EvoPlus
Grazie alla nuova generazione di stucchi Gyproc EvoPlus è possibile godere di molteplici vantaggi quali:
Maggiore lavorabilità garantita dall’impasto cremoso e privo di grumi ottenibile con facilità
Elevata velocità di riempimento del giunto per un incremento della produttività
Finitura eccellente grazie a un punto di bianco elevato
Massimo rispetto della salute garantito dalla certificazione A+ derivante dalle bassissime emissioni VOC
Packaging ergonomico e sostenibile con i formati da 5 kg e 10 kg dotati di maniglia per facilitare la movimentazione e realizzati con il 50% di plastica riciclata.
Con la gamma completa di stucchi Gyproc EvoPlus è possibile soddisfare completamente tutti i 4 livelli di qualità (dal Q1 al Q4) disciplinati dalla norma UNI 11424 relativa alla posa dei sistemi costruttivi a secco, articolata in tre categorie di lavorazioni: stucchi per giunti, stucchi per finitura e stucchi per applicazioni speciali.
[post_title] => Sei alla ricerca dello stucco giusto? Vai sul sicuro con Gyproc EvoPlus
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[post_content] => Saint-Gobain Italia mette a disposizione la nuova “Guida Weber 2020” che fornisce alla clientela strumenti di consultazione aggiornati e in linea con le continue evoluzioni del mercato dell’edilizia professionale.La “Guida Weber 2020” rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per l’intero comparto dell’edilizia grazie ai contenuti sempre aggiornati e alla presenza di suggerimenti estremamente utili.
Al suo interno sono contenuti soluzionie prodotti a disposizione dei clienti che rappresentano per lo più attori professionisti nel mondo dell’edilizia.
La “Guida Weber 2020” non è solo un catalogo di prodotti ma si presenta come un’accurata raccolta di soluzioni capaci di risolvere le problematiche che spesso devono essere affrontate dagli operatori nel corso dell’attività quotidiana.
La guida si è evoluta significativamente nel corso degli anni e, in particolare, negli ultimi due anni si è arricchita di una sezione di 10 progetti per la casa incentrati su temi quali i modi di rinnovare l’ambiente bagno, il risanamento degli edifici affetti da umidità di risalita o i metodi di isolamento, protezione e rinnovo della facciata di un edificio.
Caratterizzata da una lettura semplice e scorrevole, include uno schema espositivo che si apre con una breve introduzione alla quale segue l’analisi dell’intervento, per poi focalizzarsi sull’esecuzione e l’individuazione dei prodotti più idonei.
La “Guida Weber 2020”, disponibile in forma completamente gratuita, conta 450 pagine di prodotti, soluzioni e servizi, suddividendo l’offerta in sei macro-aree:
sottofondi, colle, sigillanti;
intonaci, malte, prodotti alla calce;
rasanti, intonaci e finiture per il risanamento;
pitture e rivestimenti per interni ed esterni;
malte per il ripristino del cls, il consolidamento e il rinforzo delle murature, soluzioni per l’impermeabilizzazione;
Saint-Gobain Italia progetta, produce e distribuisce materiali innovativi pensati per realizzare spazi abitativi d’eccellenza e migliorare la qualità della vita quotidiana, diventando nel corso degli anni un riferimento importante in tutti i settori in cui opera, in particolare in quello dell’edilizia sostenibile
[caption id="attachment_725500" align="aligncenter" width="1200"] Headquarters Saint-Gobain Italia - Credit: Roberto Conte e PRINCIPIOATTIVO Architecture Group[/caption]
In Italia la storia del Gruppo è iniziata nel 1889 con la costruzione dello stabilimento di Pisa per la produzione del vetro. Oggi annovera marchi noti nel settore delle costruzioni quali:
Glass (vetro piano),
Gyproc (sistemi a secco e intonaci a base gesso),
Isover (isolanti termo-acustici e impermeabilizzanti),
Weber (sistemi a base premiscelati per varie applicazioni – ad esempio soluzioni per la facciata e cappotto –, intonaci e rasanti, pitture, impermeabilizzanti, massetti, colle).
Saint-Gobain Italia si propone come polo tecnologico di riferimento, grazie ad un approccio integrato di sistemi e soluzioni multimateriali prodotti per il 90% in Italia, e ad un’attenzione particolare ai temi di efficienza energetica, sicurezza, comfort e design. La presenza capillare sul territorio nazionale, con unità produttive e centri logistici, non è solo un orientamento di business, ma è in linea con la politica del Gruppo di sostenibilità ambientale per ridurre al minimo i trasporti e limitare le emissioni.
Marchi Saint-Gobain Italia
Saint-Gobain Italia è la società del gruppo che opera nel settore dei materiali per le costruzioni con noti marchi quali:
Gyproc - Sistemi a secco in cartongesso, controsoffitti, intonaci e rasanti a base gesso,
Isover - Isolanti per l’edilizia, impermeabilizzanti e isolamento tecnico,
Weber - Sistemi a cappotto e soluzioni per la facciata, intonaci e rasanti a base cemento, pitture per interno, impermeabilizzanti, massetti, colle e sigillanti per piastrelle,
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Info dalle aziende - InnovaLight X, il sistema costruttivo per la sostenibilità - INFOBUILD