Facciata ventilata o cappotto termico?

La facciata ventilata e il cappotto termico sono soluzioni tecnologiche per migliorare le prestazioni degli edifici. Si possono realizzare sia nel caso di nuove costruzioni, che in fase di ristrutturazione. Per scegliere, è importante conoscere tutti i vantaggi di entrambe le soluzioni.

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Facciata ventilata o cappotto termico? Differenze e vantaggi dei due sistemi

La facciata ventilata e il cappotto termico sono due soluzioni tecnologiche per l’involucro esterno accomunate dallo scopo di rendere l’edificio più confortevole e performante. Questo, del resto, è un obiettivo primario per ogni nuovo edificio e per tutti gli interventi di ristrutturazione, considerato anche che la direzione presa a livello europeo è chiara: il patrimonio edilizio deve necessariamente diventare più sostenibile ed efficiente.

La riqualificazione edilizia, perciò, sarà protagonista nel mondo delle costruzioni per i prossimi anni.

Facciata ventilata: come è fatta

La facciata ventilata si realizza tramite un rivestimento esterno dell’edificio posto a una certa distanza dalla struttura portante, creando un’intercapedine in cui, appunto, è possibile far circolare in modo naturale l’aria.

Facciata ventilata: come è fatta e quali vantaggi assicura

Il fenomeno fisico alla base dell’efficacia della facciata ventilata, infatti, è quello dei moti convettivi naturali, che si creano per differenze di temperature tra interno ed esterno dell’intercapedine. Nei mesi estivi, grazie all’effetto camino, si riduce la temperatura della facciata, mentre in inverno si mantiene stabile la temperatura e si riduce l’umidità.

Per costruire una facciata ventilata è possibile scegliere tra prodotti e materiali differenti, in quanto il mercato offre ormai un ampio ventaglio di soluzioni.

Per quanto riguarda la realizzazione, si installa una struttura per distanziare il rivestimento dal muro portante, ad esempio con appositi profili metallici; dopo di che, si fissano i pannelli rigidi necessari a costruire la facciata e all’interno dell’intercapedine si posiziona del materiale isolante. Per quanto riguarda la finitura esterna, invece, può essere realizzata con ciò che si ritiene più opportuno, dal metallo, al legno, alla pietra.

Cappotto termico per edifici esistenti e nuovi

L’isolamento termico a cappotto, ormai noto anche ai non addetti ai lavori, permette di realizzare uno strato di isolamento esterno e aderente alle pareti dell’edificio.

Cappotto termico per edifici esistenti e nuovi

Si crea una coibentazione continua lungo tutto il perimetro del volume oggetto di intervento. Si possono usare materiali differenti, sia per conducibilità termica, che spessori, formati e caratteristiche tecniche. La posa del cappotto, oggi, è tra le soluzioni più utilizzate per l’isolamento termico dei nuovi edifici e anche di quelli ristrutturati. La realizzazione dell’intervento deve essere realizzata ad opera d’arte per non inficiare i risultati che si possono ottenere e la posa avviene utilizzando specifici collanti e dei tasselli, per quanto ogni opera venga valutata in modo specifico.

Facciata ventilata o cappotto termico: che vantaggi offrono le due soluzioni

Sia le facciate ventilate, che il cappotto termico, sono soluzioni vincenti per riqualificare gli edifici esistenti, così come per costruirne di nuovi ad elevate prestazioni.

Facciata ventilata o cappotto termico: che vantaggi offrono le due soluzioni

Tra i vantaggi comuni, quindi, ci sono il risparmio energetico assicurato, oltre che la risoluzione dei principali ponti termici esistenti. Scegliendo in modo opportuno i materiali, inoltre, si migliora notevolmente anche l’isolamento acustico, proteggendo gli ambienti interni dai rumori esterni.

Per quanto riguarda l’aspetto e l’estetica dell’edificio è bene sottolineare che in entrambi i casi è possibile ricercare la massima libertà compositiva.

La facciata ventilata, inoltre, protegge molto la struttura dagli agenti atmosferici e ha prestazioni ottimali quando si parla di eliminare condensa superficiale e umidità. Tutto ciò, però, senza interagire con il comportamento igrometrico della stratigrafia della struttura verticale, come invece fa il cappotto. 

Quale scegliere allora?

Non c’è dubbio che se l’obiettivo è migliorare l’isolamento termico di un edificio e quindi il comfort interno, sia il cappotto che la facciata ventilata possono essere valide soluzioni. Detto ciò, però, è bene sottolineare che ogni progetto andrebbe valutato in modo dettagliato, bilanciando obiettivi e vincoli.

Ad esempio, per posare il cappotto su un edificio esistente è necessario che la parete sia piana e regolare. La posa di una facciata ventilata, invece, risulta essere adeguata anche in caso di irregolarità superficiali e, anzi, permette una completa riqualificazione della facciata.

Allo stesso tempo, però, è vero che per realizzare il cappotto termico è necessario meno spazio e i costi sono inferiori, di conseguenza questo potrebbe rappresentare la scelta giusta in tutti quei casi in cui la riqualificazione di un edificio è vincolata dal budget a disposizione.

Inoltre, se si realizza una facciata ventilata è essenziale scegliere in modo molto attento i materiali (che devono essere incombustibili e autoestinguenti), in quanto si aumenta il rischio di propagazione delle fiamme in caso di incendio.

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