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[post_content] => Flatrock 70 Plus è il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, caratterizzato da elevata resistenza a compressione e calpestabile.Questo pannello è usato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di tetti piani e, grazie al valore di carico distribuito σ10 ≥ 70 kPa e carico puntuale Fp ≥ 750 N, è indicato per applicazioni in cui si desideri coniugare prestazioni termiche ed elevate proprietà meccaniche .Flatrock 70 Plus è raccomandato per applicazioni a tetto caldo di grandi dimensioni con impermeabilizzazione realizzata mediante uso di membrane sintetiche o bituminose.
I vantaggi offerti sono moltepici:
elevata resistenza a carico puntuale e a compressione,
calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione della copertura, che ai fini manutentivi,
ottimo comfort abitativo, sia invernale che estivo,
stabilità dimensionale al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente,
miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della copertura su cui il pannello viene installato grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia,
se esposto a fiamme libere non genera né fumo né gocce, aiuta a prevenire la propagazione del fuoco e contribuisce ad incrementare le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo in cui è installato,
grazie ad un valore di μ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”.
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[post_content] => Hardrock 1000 è il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, caratterizzato da un'elevata resistenza a compressione e calpestabile.Hardrock 1000 è indicato per l'isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di coperture piane. Nello specifico, è raccomandato per applicazioni a tetto caldo in cui l'impermeabilizzazione è realizzata con membrane sintetiche o bituminose e per coperture in cui è prevista l'installazione di pannelli fotovoltaici.
Proprietà del pannello Hardrock 1000
Hardrock 1000 presenta un'elevata resistenza a carico puntuale (Fp ≥ 1000 N) e assicura una calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione della copertura che ai fini manutentivi.
La combinazione di conduttività termica e densità assicura un ottimo comfort abitativo, sia invernale che estivo; inoltre,il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell'ambiente.
Grazie alla composizione con struttura a celle aperte della lana di roccia Hardrock 1000 contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della copertura e se esposto a fiamme libere non genera né fumo né gocce.
Aiuta a prevenire la propagazione del fuoco e contribuisce ad incrementare le prestazioni di resistenza al fuoco dell'elemento costruttivo in cui è installato. Infine, grazie ad un valore di µ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura "traspiranti".
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[post_content] => Frontrock Pro è un pannello rigido in lana di roccia realizzato da ROCKWOOL mediante un trattamento specifico nel processo produttivo che lo rende idoneo alle severe condizioni di utilizzo tipiche dell’isolamento all’esterno. Il pannello Frontrock Pro è caratterizzato da un ottimo valore di conduttività λD=0,034 W/(mK) ed è particolarmente indicato per la realizzazione di involucri edilizi ad alta efficienza.
Grazie alla sua leggerezza e alle dimensioni di 1200x600 mm garantisce una maggior facilità di posa e velocità durante la fase d’installazione; inoltre, la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui il pannello viene installato.
A tutte queste caratteristiche si aggiunge l'ottimo comportamento al fuoco di Frontrock Pro che risulta essere incombustibile e, se esposto a fiamme libere, non genera fumo o gocce, contribuendo a contenere la propagazione del fuoco.
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[post_content] => Dalla combinazione dei pannelli in lana di roccia ROCKWOOL e dei pannelli ROCKPANEL nasce REDAir, la soluzione per l'isolamento e il rivestimento di facciate ventilate caratterizzata da elevate prestazioni, versatilità e molteplici configurazioni estetiche.Si tratta di una soluzione sostenibile ed ecocompatibile, adatta per essere impiegata sia nelle nuove costruzioni che nell'ambito di interventi di ristrutturazione, garantendo, oltre alle elevate prestazioni di isolamento termico e acustico, un'impeccabile finitura estetica.
L'applicazione di REDAirincrementa la durabilità della facciata ventilata grazie ai rivestimenti ROCKPANEL, che mantengono il colore delle finiture invariato nel tempo, e ai pannelli isolanti ROCKWOOL, la cui consistenza e stabilità al variare delle condizioni igrometriche riducono il rischio di degrado; inoltre garantisce protezione dal fuoco.
Finiture di REDAir
REDAir è disponibile in 6gamme di finiture estetiche, lavorabili in svariati formati, decorati o ad effetto bugnato, con possibilità di montaggi planari o curvi, e in innumerevoli configurazioni. Dall’effetto legno o metallico alle brillanti sfumature di colore, permette di realizzare ogni tipo di progetto, valorizzando ulteriormente l'impatto estetico grazie al rivestimento in velo minerale sui pannelli isolanti retrostanti ROCKWOOL.Gamme di finitura disponibili:
Rockpanel Colours per dare colore alla creatività
Rockpanel Woods per un design effetto legno
Rockpanel Metals per ricreare giochi di luce
Rockpanel Chameleon uno strato cangiante e camaleontico
Rockpanel Natural per un effetto del tutto naturale
Rockpanel Stones con le sfumature e l’effetto materico della pietra naturale
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[post_content] => Fixrock 33 VF è il pannello rigido in lana di roccia a media densità, caratterizzato da rivestimento sottile di minerale nero su un lato, avente funzione estetica, impiegato per l’isolamento termico, acustico e la messa in sicurezza di facciate ventilate in caso di incendio.Questo pannello permette di installare l’isolamento in facciata conferendo un particolare effetto estetico grazie alla presenza del rivestimento in velo minerale nero; inoltre, rappresenta una soluzione sicura per la protezione dal fuoco, fattore che risulta essere importante soprattutto nel caso di facciate ventilate nelle quali un eventuale incendio potrebbe divampare rapidamente a causa del cosiddetto “effetto camino”.
Proprietà del pannello Fixrock 33 VF:
Comportamento al fuoco: il pannello risulta essere incombustibile e in caso di esposizione a fiamme libere non contribuisce all’incendio e non genera né fumo né gocce.
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui il pannello viene installato.
Prestazioni termiche: grazie all’ottimo valore di conduttività λD = 0,033 W/(mK) il pannello è ideale per la realizzazione di involucri edilizi ad alta efficienza.
Permeabilità al vapore: il pannello, grazie ad un valore di μ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
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[post_content] => Airrock 33 Kraft è il pannello rigido in lana di roccia a media densità, impiegato per l’isolamento termico e acustico di pareti perimetrali e caratterizzato da rivestimento in foglio di carta kraft politenata su un lato con funzione di freno al vapore.Grazie alla bassa conduttività termica si ottiene un ottimo isolamento disponibile in un’ampia gamma di spessori per rispondere alle diverse esigenze di progetto; inoltre la combinazione del freno al vapore con il pannello isolante regola il comportamento igrometrico della parete.
Proprietà del pannello isolante Airrock 33 Kraft:
Prestazioni termiche: grazie al valore di conduttività λD = 0,033 W/mK il pannello permette di realizzare chiusure ad elevata resistenza termica.
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete.
Controllo del vapore: la carta kraft politenata, applicata su un lato del pannello, svolge la funzione di freno al vapore.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni igrometriche dell’ambiente.
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[post_content] => Airrock 33 Alu è un pannello isolante rigido realizzato in lana di roccia a media densità e rivestito su un lato da un foglio di alluminio rinforzato mediante impiego di una rete in fibra minerale avente funzione di barriera al vapore.La combinazione tra pannello rigido e foglio in alluminio con funzione di barriera al vapore permette di regolare il comportamento igrometrico delle pareti in qualsiasi condizione.
Proprietà del pannello isolante Airrock 33 Alu:
Prestazioni termiche: il valore di conduttività λD = 0,033 W/(mK) permette al pannello, disponibile in un'ampia gamma di spessori, di realizzare chiusure ad elevata resistenza termica.
Proprietà acustiche: grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia è possibile migliorare significativamente le prestazioni fonoisolanti della parete in cui il pannello viene installato.
Controllo del vapore: funzionalità svolta dall’alluminio che ricopre un lato del pannello
Comportamento al fuoco: se esposto a fiamme libere il pannello non genera né fumo né gocce e aiuta a prevenire la propagazione del fuoco incrementando le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo in cui è installato.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni igrometriche dell’ambiente.
Floorrock Acoustic CP3 è il pannello resiliente in lana di roccia non rivestito caratterizzato da alta densità e impiegato nell’isolamento acustico e termico dei sistemi di pavimentazione galleggiante. Grazie all'impiego di questo pannello, provvisto di marcatura CE secondo la norma EN 13162, è possibile smorzare i rumori impattivi garantendo un’efficace desolidarizzazione tra massetto e partizioni orizzontali; il prodotto è, inoltre, raccomandato per applicazioni in cui si desideri coniugare proprietà acustiche e proprietà meccaniche.
Applicazioni di Floorrock Acoustic CP3
Floorrock Acoustic CP3 viene utilizzato per l’isolamento acustico e termico dei sistemi di pavimentazione galleggiante. È indicato per destinazioni d’uso caratterizzate da sovraccarichi elevati come uffici, ospedali, scuole, ecc.
Proprietà di Floorrock Acoustic CP3
Proprietà acustiche: la struttura della lana di roccia consente di ottenere solai caratterizzati da elevate prestazioni di abbattimento del rumore, sia da calpestio che aereo.
Prestazioni termiche: grazie all’ottimo valore di conducibilità, λ = 0,034 (W/mK), il pannello incrementa la resistenza termica del solaio in cui viene applicato.
Prestazioni meccaniche: il pannello può essere utilizzato per sovraccarichi fino a 5 kPa imposti sul massetto che deve garantire un'adeguata resistenza meccanica in funzione delle reali condizioni di posa e di carico.
Comportamento al fuoco: il pannello, incombustibile, se esposto a fiamme libere non genera nè fumo nè gocce; aiuta inoltre a prevenire la propagazione del fuoco e contribuisce ad incrementare le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo in cui è installato.
Integrabilità impiantistica: il prodotto può essere utilizzato in combinazione con pannelli di supporto per sistemi di riscaldamento o raffrescamento radiante.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
Facilità di posa: il prodotto consente una semplice e rapida installazione.
Floorrock Acoustic CP5 è il pannello resiliente in lana di roccia ideato per l’isolamento acustico e termico dei sistemi di pavimentazione galleggiante.
Questo pannello riesce a smorzare rumori impattivi garantendo un’efficace desolidarizzazione tra massetto e partizioni orizzontali; inoltre, si distingue in termini di proprietà meccaniche grazie ai valori di bassa comprimibilità e scorrimento viscoso a compressione nel tempo.
Applicazioni:
Realizzazione di sistemi di pavimentazione galleggiante a secco
Strutture in legno
Destinazioni d’uso caratterizzate da sovraccarichi elevati.
Proprietà:
Proprietà acustiche: la struttura della lana di roccia consente di ottenere solai caratterizzati da elevate prestazioni di abbattimento del rumore, sia da calpestio che aereo.
Prestazioni termiche: il pannello incrementa la resistenza termica del solaio in cui viene applicato.
Prestazioni meccaniche: il pannello può essere utilizzato per sovraccarichi fino a 2 kPa imposti sul massetto che deve garantire adeguata resistenza meccanica in funzione delle resistenza meccanica in funzione delle reali condizioni di posa e di carico.
Comportamento al fuoco: il pannello, incombustibile, se esposto a fiamme libere non genera nè fumo nè gocce; aiuta inoltre a prevenire la propagazione del fuoco e contribuisce ad incrementare le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo in cui è installato.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali e prestazionali alla permanenza di carichi nel tempo anche in condizioni estremamente gravose. Il valore di compressive creep (scorrimento viscoso a compressione) è dichiarato a DoP.
Facilità di posa: il prodotto consente una semplice e rapida installazione.
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[post_content] => Con le soluzioni per controsoffitti acustici Rockfonè possibile creare in maniera semplice e rapida ambienti eleganti e confortevoli.I sistemi, resistenti e facili da installare, proteggono dal rumore e dalla diffusione degli incendi, contribuendo in maniera costruttiva a un futuro sostenibile.
Tutti i controsoffitti Rockfon vantano una superficie bianca, con finitura liscia o a buccia d’arancia. Rockfon® Blanka™ si pregia di una superficie bianchissima e liscia per gli ambienti più esigenti.
Rockfon offre superfici adatte anche agli ambienti più esigenti, come ad esempio le scuole, in cui si richiedono materiali resistenti agli urti, o le strutture sanitarie, in cui i requisiti di manutenzione ordinaria e di igiene sono elevatissimi.
[caption id="attachment_568670" align="aligncenter" width="800"] Pannelli per isolamento acustico Rockfon[/caption]
La scelta del colore può avere un impatto considerevole sull’atmosfera di un locale, può trasmettere sensazioni, e identificare una funzione o un ambiente. La gamma Color-all, con 34 colori esclusivi, risponde alle tendenze architettoniche attuali e consente la creazione di ambienti confortevoli e unici.
Rockfon propone un’ampia gamma di soluzioni e bordi che consente di dare al controsoffitto, all’isola o al baffle l’effetto desiderato. Si tratta del più importante fornitore di soluzioni per controsoffitti acustici in lana di roccia e sistemi di sospensione metallici.
Rockfon offre ai clienti una gamma completa di sistemi per controsoffitti: pannelli in lana di rocciaRockfon e sistemi di sospensione Chicago Metallic.
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[post_content] => REDArt®, il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL®, è caratterizzato da oltre 200 tonalità di colore e diversi tipi di finitura e coniuga le caratteristiche tecniche e le ottime proprietà isolanti della lana di roccia con l'estetica.Indice:
Grazie all’ampia gamma di prodotti REDArt® garantisce la massima libertà di progettazione adattandosi a ogni tipo di edificio, sia per supporto tradizionale che per edifici in legno.
L'importanza del sistema a cappotto
L'isolamento a cappotto rappresenta il rivestimento esterno di una parete opaca di facciata ed è costituito da pannelli isolanti installati tramite incollaggio e fissaggio meccanico sui quali è applicata una rasatura con interposizione di rete di armatura in fibra di vetro antialcalina. Su questa rete vengono applicati, in una seconda fase, fissativo e finitura granulometrica colorata.
Realizzare un sistema a cappotto genera molteplici vantaggi che dipendono in larga misura dalla qualità dei componenti scelti per la realizzazione e dall'accuratezza della posa in opera che deve avvenire predisponendo uno strato continuo di isolante sull’intera superficie della facciata, con una particolare attenzione ai raccordi con serramenti e coperture in modo da ridurre, se non eliminare, tutti i ponti termici.
La corretta posa di un sistema a cappotto ottimizza il fabbisogno energetico dell’intero edificio e garantisce il comfort abitativo degli ambienti interni.
Caratteristiche di REDArt
I sistemi a cappotto permettono di massimizzarne il comfort abitativo, sia dal punto di vista termico che acustico, ed esaltano la sostenibilità dell'edificio, permettendo di soddisfare le sempre più esigenti normative in ambito energetico, sia nel caso di interventi di riqualificazione, sia in quelli di nuova realizzazione.
REDArt offre, per la realizzazione dei sistemi a cappotto, prodotti studiati e ottimizzati per garantire alte prestazioni e modalità di posa in opera ideali, adattandosi a diverse tipologie di edifici, residenziali e non, e a particolari configurazioni geometriche.
ROCKWOOL® ha sviluppato un pacchetto specifico di isolamento a cappotto:
REDArt Plus: ciclo completo di prodotti adatto ad ogni tipologia di edificio
I sistemi di isolamenti a cappotto REDArt si adattano in maniera ottimale agli edifici realizzati mediante l'impiego di tecnologie costruttive in legno. L’abbinamento di lana di roccia e legno consente di ottenere ottime prestazioni dal punto di vista termico, acustico e di protezione dal fuoco.
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[post_content] => Acoustic 225 Plus è il pannello rigido in lana di roccia a media densità non rivestito, per l’isolamento termico e acustico. Questo pannello contribuisce in modo significativo all’incremento delle prestazioni acustiche e di sicurezza in caso di incendio.
Proprietà del pannello Acoustic 225 Plus:
Prestazioni termiche: Acoustic 225 Plus gode di ottime prestazioni termiche, garantite dal valore di conduttività λD=0,033 W/(mK), ed è disponibile in un'ampia gamma di spessori (fino a 250 mm) per la realizzazione di chiusure ad elevata resistenza termica.
Proprietà acustiche: grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia che costituisce il pannello si registra un significativo incremento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui il pannello viene installato.
Comportamento al fuoco: Acoustic 225 Plus si caratterizza anche per l'esemplare comportamento al fuoco in quanto il pannello incombustibile non genera né fumo né gocce in caso di incendio e aiuta a prevenire la propagazione del fuoco. In questo modo le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo che accoglie il pannello risultano maggiorate.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni igrometriche dell’ambiente.
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[post_content] => Durock Energy Plus è il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, caratterizzato da elevata resistenza a compressione e calpestabile.
Questo pannello è impiegato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di coperture inclinate e piane (tetto caldo).
Applicazioni di Durock Energy Plus:
Coperture inclinate: l'applicazione su tetti in legno e ventilati apporta un significativo incremento delle prestazioni acustiche e del comfort invernale ed estivo.
Coperture piane: particolarmente indicata l'applicazione su coperture in cui l’impermeabilizzazione è realizzata con membrane sintetiche o bituminose.
Proprietà di Durock Energy Plus:
Prestazioni termiche: la combinazione di conduttività termica e densità assicura un ottimo comfort abitativo sia invernale che estivo.
Proprietà meccaniche: il pannello è caratterizzato da un’elevata resistenza a compressione che lo rende un solido appoggio per l’orditura di supporto del manto di copertura, garantendo l’isolamento con continuità e assicurando una calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione delle coperture, che ai fini manutentivi.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
Proprietà acustiche: grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia si registra un incremento delle prestazioni fonoisolanti della copertura su cui il pannello viene installato.
Comportamento al fuoco: il pannello è incombustibile e non contribuisce all'incendio in alcun modo; inoltre, se viene esposto a fiamme libere, non genera né fumo né gocce e aiuta a prevenire la propagazione del fuoco, caratteristica particolarmente importante in caso di tetti ventilati.
Permeabilità al vapore: il pannello è caratterizzato da un valore di μ pari a 1, consentendo di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”.
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[post_content] => Frontrock Max Plus è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, impiegato per l'isolamento termico ed acustico di sistemi termoisolanti a cappotto.
Il pannello Frontrock Max Plus viene trattato appositamente per resistere alle condizioni di utilizzo tipiche dell’isolamento esterno ed è disponibile in un’ampia gamma di spessori che si adattano alla realizzazione di edifici passivi.
Il prodotto correttamente installato presenta il lato a densità superiore, caratterizzato da apposita marchiatura, rivolto verso l'esterno.
Proprietà:
Prestazioni termiche: il valore di conducibilità λD=0,035 W/(mK) rende il pannello ideale per la realizzazione di involucri edilizi ad alta efficienza.
Facilità e rapidità di installazione: il pannello è leggero e maneggevole, caratteristiche che consentono una maggior facilità di posa.
Proprietà acustiche: grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia si ottengono elevate prestazioni fonoisolanti della parete.
Permeabilità al vapore: il valore di μ pari a 1 permette di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente e questo permette una maggiore durabilità nel tempo.
Comportamento al fuoco: il pannello risulta essere incombustibile e in caso di incendio non genera né fumi tossici né gocciolamento e ostacola il propagarsi dell'incendio.
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[post_content] => Pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, caratterizzato da elevata resistenza a compressione, calpestabile, impiegato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di coperture inclinate.All’interno della gamma per coperture inclinate, Hardrock Energy Plus si distingue in termini di prestazioni termiche, grazie al valore di conduttività termica λD = 0,035 W/(mK). Particolarmente indicato nel caso di tetti in legno e ventilati dove apporta un significativo incremento delle prestazioni acustiche e del comfort abitativo.
Il prodotto correttamente installato presenta il lato a densità superiore, caratterizzato da apposita marchiatura, rivolto verso l'esterno.
Caratteristiche
Prestazioni termiche: la combinazione di conducibilità termica e densità media assicura un ottimo comfort abitativo estivo ed invernale.
Proprietà meccaniche: l’elevata resistenza a compressione (carico puntuale) del pannello lo rende un solido appoggio per l’orditura di supporto del manto di copertura e permette di realizzare l’isolamento con continuità (senza l’interposizione di listelli di contenimento), assicurando inoltre una calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione delle coperture, che ai fini manutentivi.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della copertura su cui il pannello viene installato. Sono disponibili prove di isolamento acustico di laboratorio.
Comportamento al fuoco: il pannello, incombustibile, in caso di incendio non genera né fumi tossici né gocciolamento; aiuta inoltre a prevenire la propagazione del fuoco, caratteristica particolarmente importante in caso di tetti ventilati.
Permeabilità al vapore: il pannello, grazie ad un valore di µ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”.
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[post_content] => Questo pannello isolante è raccomandato per applicazioni in cui l’impermeabilizzazione è realizzata con membrane bituminose.Questo pannello rigido in lana di roccia ad alta densità è caratterizzato da elevata resistenza a compressione, è calpestabile e rivestito su un lato da uno strato di bitume con film di prolipropilene termofusibile in superficie, impiegato per l’isolamento termico e acustico di coperture piane (tetto caldo).
Proprietà
Prestazioni termiche: la combinazione di conducibilità termica ed alta densità assicura un ottimo comfort abitativo, in particolare durante il periodo estivo.
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti dei pacchetti in cui il pannello viene installato.
Proprietà meccaniche: l’elevata resistenza a compressione del pannello assicura una calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione delle coperture che ai fini manutentivi.
Rivestimento: lo strato di bitume funge da primer per l’applicazione a caldo delle membrane bituminose.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
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[post_content] => Pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, impiegato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio di facciate ventilate.Ventirock Duo prevede l'installazione con il lato a densità superiore, caratterizzato da apposita marchiatura, rivolto verso l'esterno.
Proprietà
Comportamento al fuoco: il pannello, incombustibile, non contribuisce all’incendio e, se viene esposto a fiamme libere, non genera né fumo né gocce. Ventirock Duo aiuta a prevenire la propagazione del fuoco, aspetto essenziale in presenza di un’intercapedine ventilata.
Resistenza alle intemperie: grazie alla presenza di una crosta superficiale più densa, il pannello Ventirock Duo resiste all’azione dell’acqua piovana e del vento, non essendo soggetto a fenomeni di sfibramento.
Facilità di posa: la doppia densità del prodotto ne assicura resistenza (crosta superficiale del pannello) e flessibilità (strato inferiore del pannello), rendendone facile e agevole la posa.
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui il pannello viene installato. Sono disponibili test acustici di laboratorio.
Prestazioni termiche: il prodotto, disponibile in un’ampia gamma di spessori (fino a 200 mm), grazie al valore di conducibilità consente di realizzare chiusure ad elevata resistenza termica, garantendo un ottimo comfort abitativo invernale ed estivo.
Permeabilità al vapore: il pannello, grazie ad un valore di μ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusure “traspiranti”.
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente.
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Ogni edificio “comunica” e si relaziona con l’esterno attraverso le facciate. L’isolamento termico e acustico, la quantità di luce e aria, dipendono dalla conformazione delle facciate, che hanno proprio lo scopo di proteggere e regolare i rapporti tra “dentro” e “fuori”. Esistono diverse tecnologie per realizzare l’involucro esterno, ciascuna con i propri pregi e difetti.
Le facciate ventilate sono una soluzione tecnologica efficiente per gli involucri edilizi, in quanto assicurano elevate prestazioni e durabilità nel tempo. Proprio per questo motivo sono spesso scelte per le riqualificazioni e le ristrutturazioni degli edifici esistenti, oltre che per la realizzazione di nuove e performanti costruzioni. Efficienza energetica, comfort abitativo, durabilità e qualità estetica sono combinati in modo vincente in questa soluzione ormai nota e sempre più diffusa.Opzione moderna e performante, offre diversi vantaggi, tra cui anche una grande libertà di espressione progettuale, grazie alla varietà di sistemi e di finiture oggi disponibili sul mercato.
Che cos’è una facciata ventilata?
Una facciata ventilata è un sistema di rivestimento esterno per edifici che prevede la realizzazione di un’intercapedine d’aria tra il rivestimento esterno e la parete portante dell’edificio. Questo spazio consente una ventilazione naturale che migliora le prestazioni termo-igrometriche dell’edificio. Il sistema è adatto sia per le nuove costruzioni che per gli interventi di riqualificazione dell’esistente.
Per realizzare una facciata ventilata è necessario, pertanto, costruire un’apposita struttura e un sistema di fissaggio per il rivestimento esterno, da distanziare rispetto alla parete principale. Un ulteriore strato per l’isolamento termo-acustico, protetto da materiale impermeabile traspirante, è posizionato in aderenza alla costruzione. Proprio questo, infatti, è lo strato visibile dall’esterno e in grado di definire anche esteticamente e formalmente l’identità dell’edificio. Allo stesso tempo, però, è essenziale per creare lo strato d’aria responsabile della ventilazione dell’intero sistema. La camera d’aria dovrebbe avere uno spessore di pochi centimetri, senza eccedere, per evitare di annullare i moti d’aria. Abitualmente si parla di 3-5 centimetri. Il sistema di fissaggio viene realizzato con staffe, strutture e ancoraggi che permettono il montaggio a secco del rivestimento.
Le facciate ventilate sono definite come sistemi a sbalzo in quanto lo strato di finitura è indipendente dalla parete, alla quale è vincolato tramite appositi sistemi di ancoraggio e sospensione, che possono essere a vista o a scomparsa. Questi dispositivi hanno lo scopo di distanziare lo strato di finitura della facciata, per creare la camera d’aria delle giuste dimensioni, e allo stesso tempo sorreggerlo.
A seconda della facciata, si utilizzano montanti e traverse piuttosto che staffe, generalmente in acciaio o leghe leggere. In alcuni casi, soprattutto per edifici di dimensioni contenute e nel campo della bioedilizia, è possibile che il sistema di ancoraggio sia realizzato in legno. L’intercapedine ha abitualmente una larghezza compresa tra i 3 e i 5 cm, senza ostacoli interni che impediscano il flusso d’aria, permesso da apposite griglie di aerazione poste ai piedi della facciata e alla sua sommità.
Considerazioni di progetto delle facciate ventilate
Il design di una facciata ventilata richiede considerazioni ad hoc, riguardanti analisi e dimensionamento di tutte le parti – rivestimento esterno, intercapedine d’aria, strato isolante impermeabile, fori di aerazione –, selezione del sistema di aggancio alla struttura primaria dell’edificio e dei materiali (che devono rispondere a precisi requisiti di resistenza al fuoco, agli agenti atmosferici, al carico), previsione delle fasi e delle modalità di intervento manutentivo.
Vantaggi di un sistema di facciata ventilata
Gli aspetti positivi di una facciata ventilata sono sicuramente rilevanti, poiché, oltre al miglioramento estetico implicano un sostanziale upgrade dell’efficienza e della durata nel tempo della costruzione.
In sintesi i vantaggi di una facciata sono:
efficienza energetica, poiché l’aria nell’intercapedine isola l’involucro sottostante, riducendo di conseguenza l’impegno di risorse ed economico per riscaldamento e raffrescamento degli ambienti interni;
durata nel tempo di un edificio, dato che la facciata ventilata protegge la struttura retrostante dagli agenti atmosferici;
manutenzione ridotta, poiché dopo l’installazione non sono necessarie azioni particolari o impegnative;
Eliminazione dei problemi di condensa superficiale e di umidità;
Valore architettonico ed estetico delle facciate, gestite liberamente dal progettista, sia in termini cromatici, che materici.
Ci sono svantaggi nell’optare per una facciata ventilata?
I contro sono davvero ridotti, rispetto ai pro di una facciata ventilata e si possono ricondurre essenzialmente alle fasi iniziali di scelta e di posa in opera. Una soluzione di questo tipo infatti ha un costo iniziale maggiore, rispetto a gran parte delle proposte di rivestimento e/o di isolamento tradizionale, e richiede sia una progettazione accurata sia da ultimo una posa professionale, ad opera di personale qualificato.
Quali materiali si usano per le facciate ventilate?
Per realizzare una facciata ventilata si possono utilizzare differenti materiali. A partire dalla struttura portante: non importa che si tratti di una parete in muratura, in cemento o in legno, è sempre possibile realizzare un pacchetto tecnologico che sfrutti i benefici della ventilazione naturale. La struttura che sorregge il rivestimento e dà origine all’intercapedine viene generalmente realizzata tramite sistemi metallici.
Anche per quanto riguarda i materiali isolanti, non vi sono vincoli particolari, per quanto generalmente si ricorra a materiali sottoforma di pannelli, ad esempio in lana di roccia o in fibra di vetro. Infine, il rivestimento può essere scelto sulla base del gusto estetico personale e dello stile che si vuole ricercare per l’edificio. Si possono valutare rivestimenti ceramici, in pietra, ma anche in legno o in materiali metallici.
Per schematizzare, generalmente vengono scelti:
ceramica e gres, in lastre anche di grandi dimensioni che riprendono l’estetica di molti materiali naturali pur garantendo una ottima resistenza alle intemperie;
metallo(in particolare alluminio e zinco, ma anche zinco-titanio), lavorato in elementi da agganciare con graffe, a scandola o a doghe. I pannelli generalmente sono disponibili in diversi colori e lavorazioni, con effetti luminosi dalla grande valenza estetica. L’alluminio in particolare è un materiale che dona uno stile inconfondibilmente contemporaneo agli edifici. Tra le sue caratteristiche più importanti ricordiamo la durezza, la leggerezza e la duttilità.
pietra naturale o ricostituita, in lastre di diverse misure (le seconde anche molto grandi). La pietra è una materiale naturale, adatta per gli esterni in quanto è impermeabile e resistente. Anche in questo caso sono svariati i colori, le forme e le texture tra cui scegliere. Anche il cotto si presta ai rivestimenti per esterno, garantendo un aspetto contemporaneo e naturale all’edificio.
laterizio, di elevata resa espressiva e in continuità stilistica con la tradizione costruttiva.
Materiale naturale per eccellenza, il legno viene appositamente trattato per essere installato all’esterno, per evitare problemi legati all’invecchiamento e all’esposizione agli agenti atmosferici, garantendo efficienza e grande impatto estetico. Offre un ottimo isolamento termico e acustico, è resistente alle sollecitazioni e, opportunamente trattato, è in grado di durare a lungo se esposto alle intemperie
La scelta materica dipende comunque dalle esigenze funzionali del progetto specifico, oltre che ovviamente estetiche.
Normativa di riferimento
Quando si parla di facciate ventilate, è fondamentale considerare il quadro normativo che ne regola la progettazione, l’installazione e le prestazioni. Il primo e principale riferimento è la norma UNI 11018:2023 “Facciate ventilate - Parte 1: Caratteristiche prestazionali e terminologia”.
La norma definisce le caratteristiche prestazionali delle facciate ventilate, con particolare attenzione a sicurezza, resistenza agli agenti atmosferici, isolamento termico e acustico e sostenibilità ambientale. Fornisce terminologia, descrizione dei componenti, criteri di misurazione e linee guida per la progettazione. Si applica sia a edifici nuovi sia esistenti, anche con superfici curve o inclinate, purché compatibili con il tipo di rivestimento.
La norma UNI 11108 definisce la facciata ventilata come un:
“tipo di facciata a schermo avanzato, in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termo-energetiche complessive”.
Le altre normative di riferimento, come per tutti i sistemi edilizi, riguardano l’efficienza energetica, la prevenzione incendi, la sicurezza strutturale e la marcatura CE per tutti i materiali in uso.
Da luglio 2022 è invece in vigore un nuovo decreto ministeriale sulle norme tecniche di prevenzione incendi. La RTV (regola tecnica verticale) si pone l’obbiettivo di limitare la propagazione di incendio, sia internamente sia esternamente agli edifici, attraverso “le chiusure d’ambito” (l’involucro esterno di una architettura, ovvero fronti e coperture), e la caduta a causa del fuoco di elementi di tali chiusure. Vengono classificati gli edifici a seconda del rischio e indicati, per le costruzioni più pericolose, precisi requisiti di reazione al fuoco di tutti i componenti delle facciate, incluse quelle ventilate. Per le quali sono previste prescrizioni ad hoc, come ad esempio l’interruzione a ogni piano dell’intercapedine con elementi a tenuta fumi o la protezione da irraggiamento da fiamma della pelle interna.
Quanto è spessa una parete ventilata?
La norma UNI 11018 (relativa a Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate a montaggio meccanico - Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione - Rivestimenti lapidei e ceramici) segnala che l’intercapedine d’aria di una parete ventilata per funzionare correttamente non deve avere spessore inferiore a 2 cm (al fine di far defluire correttamente l’acqua meteorica).
Il suo dimensionamento deriva tuttavia da un rapporto matematico tra larghezza della facciata da rivestire e tipo di ventilazione desiderata (debole o forte), considerando anche la resistenza termica dell’intercapedine in base al flusso d’aria sulla facciata.
Lo spessore di un pacchetto finito, ovvero comprendente tutte le componenti agganciate a secco alla struttura primaria (inclusa intercapedine), può così arrivare fino a 30 cm e oltre, a seconda di quelli di rivestimento esterno, intercapedine, strato isolante. Se poi si desideri rendere ispezionabile il vuoto in cui circola l’aria (per consentire il passaggio di tecnici e operatori addetti alla manutenzione), allora il pacchetto finale può avere spessori importanti, anche superiori a 60 cm.
Come funziona una facciata ventilata
Il principio che sta alla base del funzionamento di una facciata ventilata è il l’effetto camino. I meccanismi che si innescano durante le differenti stagioni sono differenti, proprio a causa delle diverse temperature del periodo estivo e invernale.
Durante l’estate il sole scalda il rivestimento esterno, provocando il riscaldamento dell’aria nella camera d’aria. L’aria calda, essendo più leggera, tende a salire, richiamando aria fresca dal basso. Questo continuo flusso ascensionale d’aria crea una ventilazione naturale che permette di ottenere alcuni interessanti vantaggi, quali l’eliminazione dell’umidità in eccesso e la riduzione del surriscaldamento della struttura.
Anche durante l’inverno, non mancano i punti di forza di questa soluzione, in quanto migliora l’isolamento termico complessivo della parete. È possibile valutare anche di chiudere le griglie di ventilazione nella parte alta della parete, lasciando aperte quelle della parte inferiore.
Questa circolazione naturale dell’aria aiuta a regolare la temperatura interna dell’edificio, fungendo, inoltre, da barriera a umidità e possibili infiltrazioni d’acqua.
Inoltre, il rivestimento permette di proteggere la struttura portante dell’edificio, con un importante aumento anche della durata dei materiali da costruzione.
Come abbiamo visto, in corrispondenza dell’intercapedine viene aggiunto uno strato isolante. Le prestazioni garantite dalle facciate ventilate sono ottime, proprio per queste caratteristiche, cui si aggiunge la flessibilità architettonica che offrono, proprio per questo questa tecnologia è sempre più diffusa nell’architettura contemporanea.
Ventilazione naturale o meccanica
Le facciate ventilate possono avere flusso d’aria sia naturale sia meccanico. Il primo, sistema più comune in questo tipo di doppie pelli architettoniche, si basa esclusivamente sul movimento fisico dell’aria: quella calda, più leggera, sale e fuoriesce da appositi fori di espulsione, quella fredda entra dal basso. Più economica di quella meccanica, la ventilazione naturale richiede anche una minore manutenzione del sistema, ma può essere poco efficace in alcune condizioni climatiche.
La ventilazione meccanica invece è gestita mediante apparecchi – ventilatori, appunto – che la rendano performante in modo costante. Efficaci e automatici, questi sistemi di ventilazione implicano però l’utilizzo di energia per il suo funzionamento e programmi di manutenzione più frequenti.
La scelta tra i due tipi di facciata ventilata dipende da più fattori, tra cui, come abbiamo visto, il clima difficile di un luogo, la complessità volumetrico-dimensionale di un edificio e il budget a disposizione per la realizzazione.
Differenze tra facciata ventilata e facciata tradizionale con cappotto
Facciata ventilata e facciata tradizionale con cappotto sono soluzioni che nascono per proteggere l’edificio e renderlo performante dal punto di vista energetico. La differenza sostanziale è però la presenza o meno dell’aria: i sistemi per le facciate ventilate sfruttano infatti una intercapedine arieggiata per isolare e preservare l’involucro costruttivo di un edificio, mentre le facciate tradizionali con cappotto hanno invece il materiale coibente in aderenza alla struttura architettonica.
Una opzione, questa seconda, più semplice da progettare e da installare, a patto tuttavia che si rispettino alcune regole nel processo di installazione, relative alla completa eliminazione di ponti termici tra esterno e interno (per non inficiare il risultato dell’intero lavoro).
Prestazioni e vantaggi delle facciate ventilate: efficienza energetica e comfort
I vantaggi assicurati dalle facciate ventilate sono interessanti, soprattutto in relazione agli obiettivi dell’edilizia contemporanea, che ricerca un livello di sostenibilità, efficienza e qualità sempre maggiore. Prima di tutto, infatti, spicca l’elevata efficienza energetica assicurata dalla presenza dell’intercapedine ventilata, responsabile del flusso naturale d’aria che aiuta a regolare la temperatura interna dell’edificio in modo passivo. Ciò si traduce in un uso più razionale del riscaldamento e del condizionamento, con conseguenti risparmi economici ed energetici.
Ma il comfort non è solo termico: le facciate ventilate offrono anche un ottimo isolamento acustico. Lo strato di materiali isolanti abbinato alla camera d’aria permette di attenuare sensibilmente i rumori provenienti dall’esterno, rendendo gli ambienti più silenziosi e vivibili, specialmente in contesti urbani ad alta densità.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la durabilità. Il sistema protegge la struttura portante dagli agenti atmosferici, come pioggia, gelo e radiazioni UV, evitando infiltrazioni e degrado dei materiali. Inoltre, il rivestimento esterno può essere facilmente ispezionato e, in caso di necessità, sostituito in modo localizzato, riducendo tempi e costi di manutenzione.
Le facciate ventilate offrono anche una grande flessibilità estetica, consentendo agli architetti di scegliere tra una vasta gamma di materiali, texture, colori e moduli compositivi. Questo permette di realizzare progetti originali, innovativi o in armonia con il contesto storico, senza rinunciare alle prestazioni tecniche.
Manutenzione e durabilità
La corretta manutenzione di una facciata ventilata è essenziale per garantirne una più lunga conservazione, senza inficiare le performance di materiali e componenti. Del resto, le facciate sono gli elementi più esposti agli agenti atmosferici e all’usura, per cui è importantissimo occuparsi di loro. La norma UNI 11018 offre indicazioni anche in merito alla corretta manutenzione, in relazione alle più comuni forme di degrado.
In generale, comunque, è possibile procedere esaminando nel tempo le condizioni del rivestimento, monitorando l’eventuale comparsa di segni di deterioramento, tra cui anche crepe o fessurazioni. Si tratta di un controllo visivo che può eseguire l’utente stesso. Infine, si dovrebbero ispezionare anche le aperture di ventilazione della camera d’aria, garantendo l’assenza di ostruzioni. Il suggerimento è quello di rispettare le indicazioni fornite dal produttore.
FAQ Facciate ventilate
Qual è la differenza tra cappotto termico e facciata ventilata?
Il cappotto termico è un rivestimento isolante continuo che corre lungo tutto le facciate dell’edificio, che può essere rifinito con diversi materiali, tra cui anche l’intonaco. Una facciata ventilata, invece, aggiunge un ulteriore pezzo: oltre a prevedere l’isolamento delle pareti, si realizza un’intercapedine d’aria e un rivestimento esterno distanziato.
Quanto costa una facciata ventilata al mq?
Il costo di una facciata ventilata può variare molto in base alle dimensioni dell’edificio, ma anche e soprattutto in virtù dei materiali e delle tecnologie selezionati. Il consiglio è quello di richiedere sempre dei preventivi con costi al mq, così da poterli confrontare. Tra le voci che concorrono al prezzo ci sarà anche la manodopera necessaria all’installazione.
Una facciata ventilata ha bisogno di manutenzione?
Poiché le facciate ventilate sono sistemi di rivestimento esterno che prevedono una separazione tra finitura esteriore e involucro retrostante hanno numerosi vantaggi anche per quanto riguarda la manutenzione.
Che risulta relativamente semplice, con il controllo periodico – generalmente annuale - di tutti gli elementi architettonici al fine di evidenziarne l’integrità e assicurarsi che non vi siano difetti, come crepe e fessurazioni, infiltrazioni, impedimenti alla ventilazione nell’intercapedine.
In tal caso, oltre alla pulizia delle lastre di finitura da smog e polvere (a cadenza biennale o triennale), è meglio sostituire o riparare le parti ammalorate, al fine di garantire il medesimo grado di efficienza iniziale del pacchetto e una maggiore resistenza ai fenomeni meteorologici. Tutte operazioni che conviene affidare a esperti professionisti del settore.
Quanto migliora l’efficienza energetica con una facciata ventilata?
Il preciso contributo che offre una facciata ventilata all’efficienza energetica è complesso da calcolare e soprattutto è difficile generalizzare. In ogni caso, è certo che migliorino le prestazioni, proprio grazie alla presenza dell’intercapedine d’aria, che combatte il surriscaldamento estivo e supporta l’isolamento termico invernale.
Come funziona la facciata ventilata?
Il principio alla base di qualsiasi sistema a facciata ventilata è la convezione dell’aria, ovvero il suo movimento in funzione della temperatura all’interno di una apposita intercapedine, in tal caso creata posando il rivestimento esterno a distanza dall’involucro primario sottostante: quella fredda entra nella cavità dal basso, mentre la calda esce superiormente.
Una facciata ventilata basa il suo funzionamento sul movimento d’aria che si innesca all’interno della camera d’aria. Si tratta di un moto convettivo naturale, che dipende dalla differenza di temperatura che si crea tra interno ed esterno dell’intercapedine.
Come scegliere il tipo di facciata ventilata più adatto?
La scelta della tipologia di facciata ventilata dipende dall’effetto architettonico finale desiderato (più o meno high-tech, tradizionale, espressivo), dalle condizioni climatiche del sito, da eventuali vincoli specifici del progetto e non da ultimo dal budget di spesa disponibile. Un progettista specializzato o un consulente esperto può valutare caso per caso e determinare quale opzione sia la più indicata per il risultato voluto.
Una facciata ventilata migliora l’efficienza di un edificio?
Un sistema che sfrutti la ventilazione naturale nell’involucro esterno può migliorare le prestazioni di un edificio in diversi modi: aiuta a ridurre la dispersione di calorein inverno e il suo accumulo d’estate, creando nel contempo una barriera al vapore che inibisce la formazione di condensa e di conseguenza di muffa e di ammaloramenti delle componenti architettoniche. Inoltre, questa soluzione migliora anche l’isolamento acustico del complesso.
In particolare, dal punto di vista dei benefici in termini di risparmio energetico di una facciata ventilata, si riducono i consumi: nella stagione fredda l’intercapedine d’aria diventa uno strato isolante che trattiene il calore all’interno dell’edificio, riducendo la necessità di accendere il riscaldamento; d’estate, al contrario, la convezione naturale dissipa il calore verso l’esterno, allontanandolo dalla struttura portante e così diminuendo il bisogno di raffrescamento. Gli sbalzi termici vengono eliminati e il comfort degli ambienti interni risulta ottimale.
Un risultato che deriva tuttavia da alcuni fattori importanti nella realizzazione della facciata ventilata, ovvero la qualità dei materiali e della componentistica, della progettazione iniziale, dell’assemblaggio e non da ultimo di una manutenzione regolare.
Esempi di progetti con facciate ventilate
Recupero villa a Benevento
Una casa monofamiliare abbandonata in fase costruttiva e situata nella campagna fuori dal centro abitato di Benevento, con un ampio giardino mediterraneo, è stata completamente ridisegnata e riqualificata dagli architetti Laura Lampugnale e Rosanna Giallonardo per renderla funzionale e contemporanea.
La ricchezza materica delle nuove facciate di pietra naturale, di intonaco bianco e a doghe WPC – Wood Plastic Composite esalta i volumi architettonici, organizzati su due piani abitativi. L’involucro è stato reso energeticamente prestazionale grazie al sistema termoisolante compositoIsotec Parete di Brianza Plastica: un pannello di poliuretano espanso rigido, rivestito con lamina di alluminio su entrambi i lati, dotato di correntino metallico asolato preassemblato industrialmente che funziona sia da supporto al rivestimento finale sia da elemento per creare una camera di ventilazione.
Posato a secco, in orizzontale (qui con passo di 65,2 e di 40 cm), asseconda le scelte estetico-progettuali garantendo elevati vantaggi in termini di contenimento energetico.
Riqualificazione edificio commerciale e residenziale a Bergamo
Il progetto di riqualificazione di questo edificio a destinazione mista, sia commerciale sia residenziale, si è focalizzato sulla sostituzione di una facciata ventilata preesistente – installata una quindicina di anni fa – con una pelle, sempre ventilata, più leggera e performante.
La soluzione datata mostrava infatti problemi statici, dovuti anche al peso delle lastre di rivestimento di pietra naturale Calacatta. Per ovviare a tutto ciò, garantendo un risultato sicuro ma soprattutto efficiente, si è optato per una finitura in lastre ultra-compatte Dekton® di Cosentino, frutto di una miscela affinata di materie prime in grado di resistere ai raggi UV, alle macchie, alle temperature estreme e di garantire la stabilità sia dimensionale sia cromatica nel tempo.
Ogni unità, spessa 12 mm e pesante 50 kg, nella tonalità Entzo della serie Natural Collection, ispirata proprio al marmo Calacatta Gold, riprende l’effetto del materiale in natura, come richiesto per un intervento di sostituzione in centro storico. E posa di sottostruttura della parete ventilata, strato isolante e rivestimento ha richiesto solo due settimane di lavoro di tre operai.
Riqualificazione villa a Castelnuovo di Porto (Roma)
Rispettoso dell’orografia collinare del sito in cui è ubicato, questo edificio monofamiliare costruito oltre vent’anni fa a Castelnuovo di Porto è stato totalmente trasformato nell’aspetto e nelle prestazioni energetiche dall’architetto Sergio Iaquinta grazie a una nuova facciata ventilata ROCKWOOL REDAir® per la superficie convessa del volume.
In tinta antracite a contrasto con le altre finiture, è realizzata con pannelli di lana di roccia Fixrock 33 VF abbinati esteriormente a pannelli precompressi Rockpanel Colours Special, sempre di lana di roccia.
Materiale scelto anche per isolare a cappotto le restanti facciate e la copertura, date le proprietà eco-compatibili e reversibili a fine vita, oltre che incombustibili (dato che ci si trova in un bosco), degli elementi. I lavori, che includono nuovi impianti di climatizzazione a pompa di calore, pannelli fotovoltaici e serramenti performanti, hanno portato l’edificio dalla classe energetica D alla classe A4, riducendo i consumi energetici annui da 146,33 kWh/mq a 14,48 kWh/mq.
Polo Scienze della Terra dell’Università di Padova
I fronti dell’edificio destinato ai corsi di laurea in geologia del complesso universitario padovano sono ventilati e isolati con il sistema STIFERITE Fire B, dall’elevato livello di sicurezza nei confronti degli incendi. I pannelli isolanti in schiuma poliuretanica polyiso sono rivestiti con un velo di vetro mineralizzato sulla superficie maggiormente esposta al rischio di incendio e con un velo di vetro addizionato con fibre minerali denominato STIFERITE Fire B facer® sull’altra.
[caption id="attachment_733968" align="aligncenter" width="1200"] Stratigrafia del sistema STIFERITE Fire B[/caption]
In tal modo si raggiunge l’euro-classe di reazione al fuoco B s1 d0, che rappresenta il grado di sicurezza più elevato ottenibile con un materiale organico. Il colore nero dello strato isolante lo rende “invisibile” in presenza di giunti ampi tra gli elementi di facciata.
Complesso residenziale Triborgo a Milano
Fascino di un borgo, vantaggi di una città: da queste prerogative è nato il complesso residenziale Triborgo in zona Bicocca, nel capoluogo milanese, progettato dallo studio UNO-A e votato alla sostenibilità e al benessere abitativo. I tre corpi indipendenti che compongono il sito – Tree, case con giardino, appartamenti e “ville urbane sui tetti”, Tower, quattrodici piani con unità di diverso taglio, Town, per l’abitare temporaneo –, e che includono anche destinazioni commerciali al piano terra, si distinguono per le facciate ottimizzate.
Sia lapidei sia trasparenti, con volumi rientranti o in aggetto, i fronti ventilati sono stati studiati in collaborazione con Sto Italia, che ha ridotto i carichi termici estivi del sistema parete, favorendo anche una illuminazione diurna indiretta e aumentando il comfort interno agli edifici, migliorando le prestazioni termiche generali dell’involucro.
Riqualificazione edificio monofamiliare a Bristol (Inghilterra)
[caption id="attachment_733940" align="aligncenter" width="750"] L'immobile prima dell'intervento di riqualificazione[/caption]
Vincitore del riconoscimento South West Building of the Year 2022 per il Royal Institure of British Architects (RIBA), il progetto a firma dello studio di architettura inglese CaSA – Contemporary and Sustainable Architecture ha riportato a nuova vita una abitazione monofamiliare originale degli anni ’60.
[caption id="attachment_733939" align="aligncenter" width="1200"] L'edificio dopo l'intervento di riqualificazione[/caption]
Completamente rivisitato, sia internamente dal punto della qualità degli spazi e delle prestazioni degli impianti, sia esternamente con un nuovo involucro ventilato, al fine di massimizzare gli obbiettivi sostenibili pur con un budget contenuto, l’edificio stilisticamente si ispira alle abitazioni locali di mattoni scuri.
Facciata e copertura ventilate, che isolano l’intero volume, sono infatti finite con lastre ceramiche nere e blu, mentre tutti i serramenti sono stati sostituiti con modelli a triplo vetro in alluminio composito e la struttura portante originaria resa ulteriormente ermetica da una membrana isolante ma traspirante.
Ampliamento scuola elementare a Montijo (Portogallo)
Per l’estensione della scuola elementare EB Joaquim de Almeida nella cittadina portoghese di Montijo, lo studio di architettura lisbonese Falanstério ha progettato un nuovo volume cubico, destinato a mensa e aree di lavoro, di vetro e alluminio, protetto da una facciata ventilata con finitura in solid surfaceHIMACS.
Il disegno del rivestimento esterno, forato da incisioni triangolari che ne dinamizzano la superficie e lasciano passare sufficiente luce naturale, si ispira allo stile decorativo tradizionale del Portogallo.
I pannelli in tonalità Alpine White (nella versione S728 certificata ETA – European Technical Approval) e Black, scelti per la resistenza agli agenti atmosferici, sono fissati a secco con tasselli sulla struttura portante.
Casa singola
[caption id="attachment_733949" align="aligncenter" width="750"] Rivestimento di facciata con gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin[/caption]
Materiale inerte completamente riciclabile, ottenuto da componenti naturali, ignifugo, il gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin – qui Orobica, che reinterpreta l’omonima pietra estratta alle pendici del monte Clemo, sulla sponda nord-occidentale del lago d’Iseo, dai caratteristici clasti (sassi) di diversa grandezza – è perfetto per i sistemi di facciate ventilate.
La resistenza agli sbalzi termici e agli agenti atmosferici, così come al passare del tempo, assicura infatti elevate prestazioni tecniche, con l’aggiunta di una grande libertà di formati, colori, texture. L’aggancio a secco con elementi di acciaio alla struttura portante di lega di alluminio può essere di diversi tipi: a profilo visibile e a scomparsa, con fori o intagli Keil.
Iceland Parliament Hotel a Reykjavik
[caption id="attachment_733961" align="aligncenter" width="1200"] credit img Gunnar Sverrisson[/caption]
Nel cuore della capitale islandese, l’Iceland Parliament Hotel progettato da THG Arkitektar - di cui è socio l’architetto italiano Paolo Gianfrancesco – si compone di sette edifici, sia nuovi sia storici, tra cui la vecchia sede delle telecomunicazioni, la prima scuola femminile islandese e la Independence Hall. I fronti dei nuovi corpi accostano la pietra diorite dei volumi più vecchi a materiali contemporanei, come la pelle di zinco in diverse gradazioni cromatiche della facciata ventilata – soluzione performante in termini di resistenza, durata, pregio estetico – dell’espansione dedicata alle camere dell’albergo, il rivestimento ceramico di gres effetto pietra Quarzite tinta ghiaccio di FMG Fabbrica Marmi e Graniti (Iris Ceramica Group), il cemento armato.
Facciata ventilata: le soluzioni proposte dalle aziende
Abbiamo approfondito in precedenza le caratteristiche delle facciate ventilate e quali sono i vantaggi di questo sistema. Ma quali sono le novità proposte dalle aziende in questo campo? Ecco un breve excursus sui materiali e sulle soluzioni più all’avanguardia.
Ediltec - POLIISO® FB
POLIISO® FB di Ediltec è un pannello in schiuma polyiso rigida a celle chiuse caratterizzato da una faccia superiore in velovetro addizionato con fibre minerali e da una faccia inferiore in velovetro saturato mineralizzato, ideale per la realizzazione dell'isolamento della facciata ventilata.Il pannello isolante è fornito in dimensioni standard di 600 x 1200 mm ed è disponibile negli spessori da 30 a 160 mm. La reazione al fuoco è la migliore per un isolante organico ovvero B s1 d0.
Nel rispetto della norma europea EN 13165 dichiara i seguenti valori:
λD pari a 0,027 W/mK per spessori fino a 40 mm,
λD pari a 0,026 W/mK per spessori da 50 a 90 mm,
λD pari a 0,025 W/mK per spessori superiori.
Brianza Plastica - Isotec+Elycem
L'innovativa soluzione di Brianza Plastica Isotec + Elycem permette la realizzazione di una facciata ventilata con finitura rasata ad intonaco tradizionale.
[caption id="attachment_640578" align="aligncenter" width="600"] Brianza Plastica - Isotec+Elycem[/caption]
La lastra porta-intonaco Elycem, in abbinamento al pannello Isotec Parete, ha una funzione schermante dai raggi solari, protegge inoltre l’involucro edilizio dalle intempere e garantisce un’elevata resistenza agli urti.
[caption id="attachment_670630" align="aligncenter" width="680"] Facciata Ventilata Brianza Plastica in un edificio a Riese[/caption]
Ma non solo: questo pannello, leggero e facilmente lavorabile, dalle ottime prestazioni termo-igrometriche, permette una posa in opera economica e veloce, garantendo che la parete sia perfettamente isolata, duratura e resistente, con l’estetica tipica delle tradizionali murature intonacate.
Etex - Equitone
EQUITONEè la linea di rivestimenti in fibrocemento ecologico per facciate ventilate. I pannelli, prodotti negli stabilimenti di Etex Group in Belgio e Germania, sono disponibili in diverse finiture, colorate in massa o verniciate, con superficie liscia o sabbiata, ed in varie colorazioni.
[caption id="attachment_670586" align="aligncenter" width="680"] EQUITONE per il Centro per la scienza e l'innovazione di Boston[/caption]
EQUITONE si contraddistingue per il suo aspetto naturale ed elegante, la sua durabilità e la grande flessibilità progettuale: i pannelli possono essere tagliati in qualunque forma e misura, incisi e forati, per dare vita a facciate dallo stile moderno e di grande impatto architettonico.
[caption id="attachment_670585" align="aligncenter" width="680"] Etex - Equitone, nella nuova tonalità grigio scuro[/caption]
Qualità che vengono particolarmente valorizzate nella nuova tonalità grigio scuro della gamma EQUITONE, il TE85 Grafite: questa finitura, colorata in massa e con sottili linee di levigatura, ha un aspetto naturale ed è particolarmente apprezzata da architetti e progettisti. Le facciate ventilate realizzate con EQUITONE sono sottili e leggere, prodotte con un utilizzo minimo di materie prime.
Rockwool - REDAir™
Per l'isolamento e il rivestimento di facciate ventilate, sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di ristrutturazione, Rockwoolpropone REDAir, soluzione che unisce le ottime caratteristiche prestazionali dei pannelli in lana di roccia ROCKWOOL alla versatilità e alle diverse configurazioni estetiche garantite dai pannelli ROCKPANEL.
[caption id="attachment_670633" align="aligncenter" width="680"] ROCKPANEL METALLICS[/caption]
Il sistema è particolarmente adatto nei casi in cui sia necessaria una grande attenzione alla finitura estetica: per esempio hotel, edifici commerciali, edifici plurifamiliari, strutture sanitarie, scuole ecc.
[caption id="attachment_670632" align="aligncenter" width="680"]REDAir è stato utilizzato nella riqualificazione di un condominio di dieci piani a Cologno Monzese[/caption]
Grazie ai parametri tecnici e alla natura fibrosa a celle aperte dei pannelli isolanti ROCKWOOL, REDAir assicura ottime prestazioni a livello di isolamento termico e acustico, garantendo ottimo comfort abitativo. Tra i molti plus il sistema di facciata ventilata mantiene le proprie caratteristiche nel tempo: i rivestimenti ROCKPANEL non perdono il colore delle finiture e il rischio di degrado dei pannelli isolanti ROCKWOOL è ridotto grazie alla loro consistenza e alla stabilità al variare delle condizioni igrometriche.
Rapido e facile da installare, REDAir protegge dal fuoco, è sostenibile ed ecocompatibile.
REDAir è disponibile in 7 gamme di finitura lavorabili in diversi formati, decorati o ad effetto bugnato, con possibilità di montaggi planari o curvi.
Saint Gobain - Sistema Glasroc® X e pannello Isover X60 VN
Saint Gobain propone un sistema per l’isolamento termico e acustico della facciata ventilata composto dalla lastra Glasroc® X e da un pannello autoportante Isover X60 VN in lana di vetro G3 di dimensioni 60x140 cm e spessore variabile.
[caption id="attachment_670591" align="aligncenter" width="548"] Saint Gobain - Sistema Glasroc® X e pannello Isover X60 VN[/caption]
I pannelli sono compatibili sia con i rivestimenti di facciata più comuni (marmo, ceramica, vetro, legno, alluminio) che con gli innovativi sistemi a secco in lastre per esterno.
Il pannello è rivestito su una faccia con un velo di vetro nero e vanta ottime prestazioni di incombustibilità e idrorepellenza che lo rendono particolarmente adatto per installazioni su pareti perimetrali, dall’esterno, in intercapedine ventilata. Il pannello è conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi).
[caption id="attachment_670598" align="aligncenter" width="174"] Pannello Isover X60 VN[/caption]
La lastra in gesso fibrorinforzata Glasroc® X adatta per applicazioni in esterno assicura i vantaggi costruttivi e prestazionali della facciata ventilata abbinando una finitura con intonachino di tipo tradizionale.
Sogimi - Alucobond
Per quanto riguarda i rivestimenti, un brand di riferimento è Sogimi. Il rivestimento di facciata Alucobond è costituito da due lamine di alluminio accoppiate a un nucleo minerale.
[caption id="attachment_670584" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Alucobond[/caption]
I suoi plus? È robusto, resiste agli urti e grazie alla verniciatura PVDF resiste molto bene all’attacco degli agenti atmosferici. Ricordiamo che la doppia lamina di alluminio rende la superficie estremamente piana.
STIFERITE FIRE B
Il pannello STIFERITE FIRE Bper l’isolamento di facciate ventilate vanta ottime prestazioni di resistenza al fuoco, raggiungendo infatti l’euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0, ovvero il livello di sicurezza più alto ottenibile con un materiale organico.
[caption id="attachment_670587" align="aligncenter" width="680"] STIFERITE FIRE B[/caption]
Realizzato in schiuma polyiso STIFERITE FIRE B, è costituito da un lato da un rivestimento in velo vetro mineralizzato, dall'altro, quello maggiormente esposto al rischio incendi, dal velo vetro addizionato da fibre minerali STIFERITE FIRE B facer®.
[caption id="attachment_670589" align="aligncenter" width="680"] Hotel Beach International – Lignano Sabbiadoro (UD)[/caption]
La scelta del colore nero per il rivestimento rende “invisibile” lo strato isolante, anche nel caso di giunti relativamente ampi tra gli elementi che formano la facciata continua, non rendendo necessaria la posa di teli scuri, con risparmio di tempi e costi.
Tra le altre caratteristiche assicura ottime prestazioni isolanti durature nel tempo.
I pannelli STIFERITE FIRE B sono conformi ai CAM - Criteri Ambi8entali Minimi - e accedono alle agevolazioni fiscali dell'Ecobonus 110% previste per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Terreal - Facciate ventilate in terracotta
Terreal propone soluzioni di facciata ventilata in terracotta, materiale al 100% naturale e traspirante, bello da vedere, che garantisce diversi vantaggi tra cui ottimo comportamento termo-igrometrico ed energetico, protezione dall'acqua e dagli agenti atmosferici, isolamento termico e acustico. Inoltre i vari elementi costruttivi possono essere facilmente smontati e il sistema non necessita di manutenzione nel tempo.
[caption id="attachment_670604" align="aligncenter" width="680"] Nell'intervento di riqualificazione energetica NZeb di Palazzo Mandela, Piazza Catena - Asti, la terracotta Terreal, Piterak Slim, è usata in lastre, con tecnologia in facciata ventilata, a secco, pensata per la rapidità e l’elevata possibilità di razionalizzazione[/caption]
Il sistema di facciata ventilata Terreal viene montato completamente a secco, è infatti formato da elementi in cotto estrusi messi in opera con l'aiuto di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico.
Il sistema è disponibile in una vasta gamma di prodotti in terracotta a doppia pelle: le 3 finiture di superficie (liscio, sabbiato e rigato) sono disponibili in diversi colori e tonalità.
[caption id="attachment_670603" align="aligncenter" width="600"] Facciate ventilate in cotto Terreal - Piterak Slim[/caption]
Piterak® Slim, di design elegante e contemporaneo, è un nuovo prodotto doppia pelle di grandi dimensioni a giunto orizzontale chiuso che garantisce un’ottima schermatura alla pioggia, e presenta eccellenti caratteristiche tecniche, pur avendo peso e spessore ridotti (30 mm per 48 kg/mq).
VM Zinc - Sistema di facciata ventilata a doghe
Il sistema di facciata ventilata a doghe di VMZinc è adatto sia per nuove costruzioni che per interventi di ristrutturazione. Prevede la posa di profili ad incastro su una sottostruttura di metallo o legno ancorata alla struttura portante, al tamponamento o alla carpenteria primaria.
[caption id="attachment_670605" align="aligncenter" width="680"] VM Zinc - Sistema di facciata ventilata a doghe[/caption]
Il sistema permette l’isolamento termico a cappotto e la ventilazione della facciata.
Le doghe sono disponibili in diverse finiture: QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®, PIGMENTO® (rosso terra, blu cenere, verde lichene o marrone corteccia) e zinco grezzo AZENGAR®Data creazione articolo 3 settembre 2019 – Articolo aggiornato
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L’isolamento acustico è essenziale per il benessere delle persone ed è uno dei fattori che incide sul comfort interno percepito, sia negli edifici residenziali, che in quelli dedicati al lavoro. Il rumore, infatti, può essere causa di criticità, può ad esempio compromettere la capacità di concentrazione, impedire il rilassamento e il riposo, ma anche causare disturbi come il mal di testa.
L’isolamento acustico previene queste problematiche, proteggendo le persone e gli spazi da loro vissuti non solo dai rumori provenienti dall’esterno, ma anche da quelli provenienti dall’interno dell’edificio. È sufficiente pensare a un condominio con molti appartamenti per comprendere l’importanza dell’isolamento acustico interno.
Perché isolare acusticamente gli spazi interni è oggi fondamentale?
L’isolamento acustico degli edifici è essenziale per garantire ambienti silenziosi e protetti dal rumore, incidendo in modo significativo sul benessere psicofisico delle persone.
Proprio per la sua rilevanza, la questione è gestita in modo specifico anche a livello normativo, a partire dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 1995. Stabilisce che la responsabilità di adottare regolamenti specifici per la tutela dall’inquinamento acustico sia dei Comuni. Segue, poi, il DPCM 5 dicembre 1997, che stabilisce i requisiti acustici passivi minimi degli edifici e delle unità immobiliari. Tale decreto fissa i limiti di isolamento dai rumori aerei e da calpestio, il livello massimo di rumore degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo, e altri parametri fondamentali per garantire una corretta vivibilità degli spazi.
L’isolamento acustico, pertanto, è obbligatorio e importante per tutelare le persone. Dal punto di vista neuropsicologico, infatti, la protezione dal rumore può fare la differenza: la qualità acustica degli ambienti incide direttamente sullo stato di salute mentale. Il rumore incide sul livello di stress, sulla qualità del sonno, sulla concentrazione e sulla produttività, soprattutto negli ambienti di lavoro o di studio.
Progettare correttamente l’isolamento acustico, pertanto, non è solo una questione di tecnica, ma si tratta di sviluppare un vero e proprio strumento per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono gli edifici.
Isolamento acustico vs fonoassorbimento: cosa sapere per scegliere la giusta soluzione
Isolamento acustico e fonoassorbimento non sono la stessa cosa, anche se molto spesso vengono confusi, soprattutto dai non addetti ai lavori. L’isolamento acustico ha l’obiettivo di impedire al suono dipropagarsi tra differenti ambienti. Si crea una barriera fisica al passaggio del suono, come pareti stratificate, infissi ad alte prestazioni o pannelli fonoisolanti. È una tecnica particolarmente indicata negli ambienti residenziali, soprattutto in contesti condominiali, ma anche in scuole e uffici. Banalmente, è utile per evitare fastidi dovuti al rumore esterno.
Il fonoassorbimento, invece, serve a ridurre la riflessione e la riverberazione del suono all’interno di uno stesso ambiente, migliorandone la qualità acustica. Si ottiene con materiali porosi o fibrosi che assorbono parte dell’energia sonora, evitando fastidiosi rimbombi.
Le soluzioni fonoassorbenti, utili a migliorare l’acustica di un locale, sono riescono a smorzare il riflesso sonoro, impedendo che le onde rimbalzino sulle pareti creando un fastidioso riverbero.
È molto più utilizzato in spazi come uffici open space, per ridurre il rumore di fondo e facilitare la concentrazione, piuttosto che all’interno di aule o in ambienti in cui si svolgono attività che sono fonte di rumore.
I migliori materiali per l’isolamento acustico interno
In realtà non esistono materiali migliori in assoluto per l’isolamento acustico interno, quanto soluzioni adatte ad esigenze diverse. Pertanto è importante selezionare il materiale più adatto all’obiettivo che ci si prefigge, valutando, anche con l’aiuto di un professionista abilitato, tutti i fattori in gioco, come dimensioni e caratteristiche dei luoghi, fonte sonora e emissione da abbattere, tipo di superfici da isolare. In base a ciò è possibile capire se sia necessaria un’azione isolante o fonoassorbente e di conseguenza scegliere il tipo di materiale più corretto.
[caption id="attachment_728833" align="aligncenter" width="578"]Isolmant IsolGypsum Duo è un pannello di Isolmant per l’isolamento acustico delle pareti divisorie o perimetrali. E' formato da una lastra in cartongesso accoppiata al manto Isolmant Telogomma unito alla speciale Fibra Fibtec di Isolmant riciclata che garantisce ottime prestazioni acustiche e termiche.[/caption]
Esistono differenti materiali che si possono utilizzare per l’isolamento acustico interno degli edifici, che possono essere distinti sulla base della propria natura e classificabili in tre categorie: minerali, vegetali, sintetici. Ciascuno si caratterizza per proprietà e vantaggi e la scelta dipende molto dal contesto specifico di applicazione.
Materiali minerali per l’isolamento acustico
I materiali minerali per l’isolamento acustico si caratterizzano per una struttura fibrosa e sono in grado di attenuare la trasmissione dei rumori aerei e da calpestio, garantendo un elevato comfort abitativo.
Oltretutto, sono generalmente anche buoni isolanti termici e sono resistenti al fuoco. Vengono utilizzati all’interno di pareti divisorie, contropareti, controsoffitti e solai. Sono materiali traspiranti, durevoli e riciclabili, quindi in linea con i criteri di sostenibilità ambientale.
Tra i più utilizzati ci sono la lana di roccia e la lana di vetro, in pannelli o in rotoli a seconda della superficie da isolare e della tipologia di intervento previsto. Per il calpestio, invece, una buona soluzione è rappresentata dai feltri minerali.
Materiali vegetali a elevate prestazioni
I materiali vegetali, come sughero e fibre di legnoderivate da scarti di lavorazione, rappresentano una soluzione naturale ed ecologica per l’isolamento acustico. Assorbono efficacemente il suono e riducono la trasmissione del rumore tra ambienti. Il sugheroè particolarmente indicato per pavimenti e pareti, la fibra di legno, è disponibile in pannelli rigidi o semirigidi, ideali per contropareti e coperture. Entrambi biodegradabili e totalmente riciclabili, si distinguono per la leggerezza e per gli spessori ridotti. Il sughero poi evita la formazione di muffe e umidità.
Oltre al comfort acustico, questi materiali garantiscono traspirabilità, isolamento termico elevato e sostenibilità ambientale, in quanto sono rinnovabili, biodegradabili e riciclabili. Hanno inoltre una buona capacità di regolazione igrometrica, contribuendo alla salubrità degli ambienti.
Materiali sintetici per l’isolamento
I materiali sintetici per l’isolamento acustico, come poliuretano, polistirenee PET, sono apprezzati per la loro leggerezza, versatilità e buone prestazioni fonoisolanti. Sono disponibili in diversi formati e con proprietà e caratteristiche anche molto differenti.
Questi materiali sono resistenti all’umidità, facili da installare e duraturi nel tempo. Tuttavia, sono meno traspiranti rispetto ai materiali naturali e possono avere un impatto ambientale maggiore, soprattutto se non provenienti da fonti riciclate. Sono ideali per contesti industriali, commerciali e alcune applicazioni in edilizia residenziale.
Come si isola acusticamente una parete, un soffitto o un pavimento?
L’isolamento acustico interno può essere realizzando in differenti modi, da valutare in base alle necessità e alle caratteristiche dell’edificio. Il consiglio, pertanto è sempre quello di chiedere consiglio a progettisti esperti, affidandosi a loro.
Per isolare le pareti di un edificio esistente, ma non solo, la soluzione più efficace consiste nella realizzazione di una controparete: si costruisce una struttura (metallica o in legno) indipendente dalla parete esistente, nella quale si inseriscono materiali isolanti, rivestiti infine con lastre in cartongesso.
L’isolamento acustico interno di una parete – ai fini di preservarla dai rumori delle unità immobiliari o delle camere adiacenti – si ottiene applicando sulla sua superficie pannelli e/o strati del materiale scelto nello spessore adatto a risolvere il problema. Maggiore è quest’ultimo, migliore è la performance, ma si deve considerare anche che, seppur minimamente, la superficie della stanza si riduce.
La posa può avvenire direttamente sul muro, per incollaggio, oppure con struttura portante metallica, utile a sostenere il materiale isolante contro la parete preesistente e nel contempo a portare pannelli di finitura esterna, come ad esempio quelli di cartongesso. Nel primo caso si stuccheranno e raseranno direttamente i pannelli, successivamente verniciati; nel secondo queste lavorazioni verranno fatte sugli elementi esterni di finitura.
Se si desidera invece solamente migliorare l’acustica di una stanza, è necessario rivestire la parete di materiali fonoassorbenti. Oggi le soluzioni sono molteplici, belle da vedere e anche semplici da posare (addirittura con calamite o velcro), poiché si tratta di spessori molto ridotti e i materiali con cui si realizzano i prodotti – PET e sughero in primis – sono particolarmente leggeri. Tra l’altro in questo caso si può lavorare anche sull’arredamento, oltre che sulle superfici strutturali, poiché sul mercato esistono apparecchi per l’illuminazione, arredi e complementi fonoassorbenti.
Per quanto riguarda il soffitto, l’isolamento serve sia a contenere i rumori provenienti dal piano superiore, come passi o trascinamento di sedie, sia a impedire che i suoni si diffondano verso l’alto. Anche in questo caso si può ricorrere a un controsoffitto, secondo la logica vista per le contropareti.
Un’alternativa per l’isolamento dei solai prevede di intervenire direttamente a livello del pavimento del piano superiore, inserendo materiali come un materassino isolante, sotto il massetto o sotto il pavimento finito, in caso di ristrutturazioni. In tutti i casi, la progettazione deve essere accurata e la posa in opera eseguita con attenzione, perché anche il miglior materiale, se applicato male, non garantisce un buon risultato acustico.
Nuove soluzioni per l’isolamento acustico interno
Rivestimento Isolspace Skin di Isolmant
Il rivestimento Isolspace Skin di Isolmantmigliora il comfort degli ambienti indoor grazie a un corretto assorbimento del riverbero. Composto da moduli accostabili, di colori e geometrie differenti, ha una superficie tridimensionale dal cuore fonoassorbente di Fibtec, speciale fibra di poliestere, atossica e anallergica, ottenuta da PET riciclato. Di grande effetto scenico, per superfici che coinvolgano vista, tatto, udito, è assolutamente green, dato che anche il tessuto esterno può essere riciclato al 100% e ha già meritato diverse menzioni speciali in premi di design internazionali.
Isover AcustiPAR 4+
Il pannello Isover PAR 4+ di Saint-Gobain (marchio Isover) è particolarmente adatto per pareti divisorie, contropareti e controsoffitti sia in edilizia residenziale che commerciale. Si tratta di un pannello arrotolato in lana di vetro 4+, prodotto in Italia con almeno l'80% di vetro riciclato e un legante brevettato a base di materie prime rinnovabili, che assicura ottimo isolamento acustico, qualità dell'aria interna e protezione dal fuoco.
Acoustic 225 Plus di Rockwool
[caption id="attachment_751098" align="aligncenter" width="600"] Acoustic 225 Plus di Rockwool[/caption]
Il pannello Acoustic 225 Plus di Rockwool è una soluzione rigida in lana di roccia non rivestita e a media densità, pensata per l’isolamento termo-acustico di pareti divisorie e perimetrali leggere (sistemi a secco) e pareti massive. Fornisce un contributo importante in termini di comfort acustico, resistenza termica e sicurezza antincendio. La struttura a celle aperte della lana di roccia migliora significativamente le prestazioni fonoisolanti della parete. E' classificato in Euroclasse A1, è incombustibile, non gocciola e non emette fumi tossici. Contribuisce alla resistenza al fuoco degli elementi costruttivi. solamento termico: con λD=0,033 W/m·K, è ideale per costruzioni che richiedono elevata efficienza energetica. Il pannello è realizzato secondo standard ambientali elevati, è riciclabile e conforme alle normative per il comfort abitativo e la sicurezza.
Pannello luminoso fonoassorbente Integral di Caimi
In due diverse dimensioni, il pannello luminoso fonoassorbente Integral (design Bartoli Design) di Caimipuò essere accessoriato con illuminazione a led per potenziare la funzione primaria di miglioramento dell’acustica. Agganciato a parete in aderenza con piastre magnetiche oppure distanziato in presenza di fonte luminosa, per un risultato wall-washing, può anche essere sospeso a soffitto con cavi regolabili in altezza, con o senza led, per aggiungere luce indiretta rivolta al soffitto. Il materiale fonoassorbente con cui è realizzato è il Fiber0, tessuto acustico brevettato declinabile in tanti colori.
Sospensione fonoassorbente Etnia di Fabbian
Presentata al Salone del Mobile.Milano 2023, la lampada a sospensione Etnia (design Minelli Fossati) di Fabbianè frutto di una ricerca sulla qualità degli ambienti, dal punto di vista anche sonoro. È composta da un elemento lineare luminoso, a luce led diretta e indiretta, con diffusori di polimetilmetacrilato opalino e micro-prismato, e da un pannello intercambiabile, profilato di alluminio. Ogni pannello è foderato di tessuto fonoassorbente ottenuto da PET riciclato (disponibile in diversi colori) e può essere completato con finiture personalizzate. L’effetto finale mixa texture, colore, luce in un gioco dinamico capace di sintetizzare in un solo apparecchio tecnica e decorazione.
Pareti divisorie fonoassorbenti di Floema
Soluzione ideale quando si abbia necessità di ridurre il rumore in modo rapido e funzionale, magari per ricreare angoli di privacy o di relax senza ulteriori strutture portanti, le pareti divisorie di Floema uniscono stile e praticità. Il materiale con cui sono prodotte, il Phonotamburato® - sottile (4 mm) strato esterno di mdf microforato con fibra interna termo-isolante su telaio portante di legno –, infatti garantisce un elevato comfort acustico. Le onde sonore attraversano la superficie del pannello, grazie ai buchini, e vengono assorbite fino al 95%, con un abbattimento del rumore fino a 53 dB. Prodotte con diverse geometrie di microforature e finiture superficiali (laminato, legno, laccato, pittura), possono essere realizzate anche su misura di esigenze speciali, fisse o scorrevoli.
Sistema a soffitto Plaid di Turf
Ideale per open space e loft dalle altezze considerevoli, il sistema a soffitto Plaid di Turf sfrutta la sua geometria a griglia per migliorare l’isolamento acustico degli ambienti. Un “cappello” leggero di feltro di PET (spessore 9 mm) modulare ed espandibile nello spazio, che riduce il riverbero e volendo può essere anche chiuso con appositi elementi superiori, per ricreare un effetto controsoffitto tradizionale.
Qual è il miglior materiale per insonorizzare una stanza?
Non esiste un unico materiale che, a priori, possa essere considerato il miglior isolante termico. La scelta dipende da fattori differenti, quali le caratteristiche dell’edificio e il budget a disposizione. Il consiglio è quello di affidarsi ad esperti del settore, dando molta importanza anche al tema della sostenibilità del materiale.
Si può isolare una parete senza perdere spazio?
Per evitare di perdere spazio prezioso all’interno degli ambienti, quando possibile, si ricorre alla scelta di isolare la parete inserendo del materiale isolante all’interno dell’intercapedine. Nel caso di edifici esistenti non è sempre possibile, pertanto si consiglia di ricorrere a materiali altamente performanti e con spessori ridotti, riducendo al minimo lo spazio occupato dall’isolante.
L’isolamento acustico aumenta il valore dell’immobile?
L’isolamento acustico aumenta il valore dell’immobile in quanto è un fattore essenziale per il benessere delle persone ed è indice di qualità edilizia elevata. Oggi, infatti, tutti i nuovi edifici sono correttamente isolati, con lo scopo di garantire alle persone il massimo benessere possibile.
Quanto costa isolare acusticamente un ambiente?
Isolare acusticamente un ambiente può avere costi variabili in base alla dimensione dell’ambiente e alla tipologia di materiale scelto, la quantità di opere necessarie alla sua posa, l’estensione della superficie e il posizionamento.. I prezzi dell’isolante, generalmente, sono al metro quadro. Se l’impegno economico della manutenzione nel tempo è praticamente ininfluente, la spesa iniziale può essere relativamente alta, soprattutto se, ai fini di un risultato ottimale, si aggiungano opere accessorie, come ad esempio la sostituzione di finestre e porte con infissi di ultima generazione antirumore.
In un preventivo vanno infatti contemplate tutte le opere che si rendano necessarie (spostamento terminali dell’impianto elettrico o idraulico se coperti dall’isolamento, eventuali indagini acustiche preliminari...).
In generale, per quanto riguarda i materiali isolanti, i meno costosi sono quelli sintetici. Altro discorso però se queste materie prime di derivazione chimica (pur riciclate o ottenute da scarti di lavorazione) sono utilizzate per soluzioni fonoassorbenti di design: in tal caso il prezzo risulta molto più elevato.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 2023
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“Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli.” (Wikipedia)
A partire da questa definizione iniziamo a parlare di muffe, descrivendole come un agglomerato di miceli il cui aspetto e colore variano in relazione alla tipologia di spore coinvolte e alle condizioni ambientali in cui avviene tale proliferazione.
La formazione della muffa sui muri è da ricondursi alla migrazione di minuscole spore prodotte da funghi che, trasportate dall’aria principalmente in estate e in autunno, si depositano sulle superfici di ambienti per loro “ospitali”, caratterizzati da umidità in eccesso e scarsa ventilazione.
È in queste condizioni che le spore, dopo essersi stabilite, germinano e danno inizio al processo di moltiplicazione mostrando inizialmente una serie di puntini scuri che degenerano, successivamente, in macchie scure e spugnose, dette miceli.
Sebbene l’abitudine ci porti a pensare principalmente alla formazione di muffasulle pareti della casa è importante sapere che questi microrganismi sono capaci di adattarsi a ogni tipo di superficie che presenti le giuste condizioni, come indumenti, libri, divani ecc.
È bene, quindi, cercare di arginare il fenomeno dell’umidità, o eliminarlo qualora sia manifesto, onde evitare che possa diffondersi in maniera incontrollata aggravando le condizioni di comfort ambientale e quindi di salute per gli inquilini.
Un’altra importante considerazione riguarda la capacità delle muffe di insediarsi in profondità, compromettendo seriamente la qualità e la durabilità degli oggetti, ma soprattutto degli edifici.
Umidità e conseguente crescita di muffa sono problematiche abbastanza diffuse nelle case, data la correlazione tra ambienti ad elevata percentuale di vapore acqueo nell’aria e proliferazione di microrganismi fungini.
Come identificare la presenza di muffa in casa?
Una quantità costante di umidità nell’aria superiore al 50-60% riduce il grado di comfort abitativo, ma soprattutto favorisce la formazione di muffe fungine e la proliferazione di colonie batteriche sulle superfici. L’umidità, a contatto di zone dalla temperatura più fredda – ad esempio quelle di intersezione tra murature e solai –, infatti condensa e si deposita, formando un velo d’acqua: la condizione ideale per lo sviluppo della muffa. Che, oltre ad essere inestetica, causa problemi alle vie respiratorie (infiammazioni, asma, reazioni allergiche) e alla pelle delle persone stabilmente occupanti un ambiente umido.
Le superfici architettoniche si ricoprono così di macchie scure e di aloni, mentre l’alternanza ciclica di bagnamento e di asciugatura dei materiali ne accelera il processo di degrado, favorendo inoltre l’eventuale rilascio di sostanze nocive per l’uomo.
[caption id="attachment_735124" align="aligncenter" width="1029"] Home Gateway di Gewiss[/caption]
La placca terminale dell’impianto elettrico di ultima generazione Ego Smart di Gewissè programmabile e gestibile da remoto con la app Home Gateway. In continuo dialogo con i dispositivi e i sensori smart della casa, permette di rilevare stato e funzionamento di impianti e livello di comfort, inclusa la percentuale di umidità, segnalando eventuali anomalie.
Isolamento termico e condensa
La presenza di aree superficiali significativamente più fredde, rispetto ad altre, all’interno di una abitazione, nella gran parte dei casi dipende dai cosiddetti “ponti termici”, ossia “discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)” come riporta il Dlgs 192 del 2005 relativamente al contenimento dei consumi energetici degli edifici. Zone, spesso localizzate sui muri perimetrali e/o all’intersezione tra questi ultimi e la soletta superiore, caratterizzate da materiali costruttivi dal coefficiente di conduzione del calore significativamente maggiore rispetto a quello circostante.
Esemplari in tal caso gli elementi strutturali di cemento armato oppure i tamponamenti poco isolati: se non opportunamente coibentati, infatti, durante la stagione fredda non riescono ad evitare il raffreddamento della superficie interna all’edificio, su cui condensa l’umidità in eccesso.
È necessario risolvere, quindi, le dispersioni in questi punti critici per poter conseguire un maggiore risparmio energetico, tradotto in minori spese di riscaldamento e raffrescamento, e un risparmio sulle spese di manutenzione dovuto a un incremento della durata della struttura e dei suoi elementi esenti dal degrado causato dall’umidità.
Per evitare il fenomeno, portatore sul lungo termine di muffa, antiestetica e insalubre, è necessario agire sull’involucro architettonico. Grazie all’analisi termica del sistema costruttivo – attuabile con una strumentazione specifica (termografi, lettori a infrarossi delle temperature superficiali) si possono evidenziare i nodi cruciali su cui intervenire, che solitamente, oltre ai ponti termici, includono gli infissi. I primi si correggono con cappotto o intonaco termoisolante e traspirante esterno, oltre che con pittura interna isolante; i secondi vanno invece migliorati dal punto di vista delle prestazioni, aumentandone l’isolamento con telai a taglio termico e vetri ad hoc (doppi, tripli, selettivi).
[caption id="attachment_668485" align="aligncenter" width="600"] Testo - Kit Muffa[/caption]
Il kit per muffa di Testoè costituito dagli strumenti della linea Smart Probes che permettono di individuare facilmente il rischio di muffa, prevenendone la formazione. Il kit comprende il Termoigrometro testo 605i e il Termometro a infrarossi testo 805i per misurare la temperatura ambiente, l’umidità relativa e la temperatura di superficie.
Il Termoigrometro testo 605i può essere utilizzato in abbinamento a una termocamera come testo 872 che garantisce ottima sensibilità termica e offre immagini di altissima qualità.
[caption id="attachment_668467" align="aligncenter" width="367"] Saint Gobain - webersan thermo evoluzione[/caption]
webersan thermo evoluzione, del marchio Weber di Saint Gobain, è un intonaco termo-deumidificante di ultima generazione per il risanamento e l'isolamento termico di murature, che svolge la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante. Utilizzabile in interno, esterno e in ambienti interrati. Unisce infatti l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico, migliorando le prestazioni termiche della muratura umida ed evitando così la formazione di condensa superficiale.
Consigli per case senza muffa
Ridurre il contenuto di umidità nell’aria è indispensabile per prevenire la formazione della muffa.
Il metodo più immediato consiste nell’agiredirettamente sulla qualità dell’aria interna, sfruttando i deumidificatori, che modificano un solo parametro, o in alternativa i climatizzatori, che regolano umidità e temperatura.
In base alle probabili cause tuttavia, esistono delle soluzioni preventive più efficaci.
Ventilazione forzata contro l’umidità
Per ovviare a un insufficiente ricambio d’aria all’interno dei locali, si devono aprire con più frequenza le finestre durante il giorno (azione che grazie alla domotica può essere programmata nel tempo senza la nostra presenza).
Le soluzioni più avanzate demandano il tutto all’automatizzazione: appositi sistemi di ventilazione meccanica controllata sono infatti in grado di immettere sempre aria nuova, in base alle condizioni interne, e di espellere quella esausta, regolando nel contempo umidità, temperatura e qualità ambientale.
[caption id="attachment_735127" align="aligncenter" width="606"] Sistemi MORE di RBM[/caption]
I sistemi integrati per la gestione e il controllo del clima interno MORE (divisione di RBM) si focalizzano su temperatura, umidità, qualità dell’aria, al fine di andare oltre anche ai benefici della ventilazione meccanica controllata. Silenziosi e mirati al comfort, risolvono l’insalubrità di ambienti dalle buone performance energetiche ma dall’ermeticità tale da portare problemi di muffa, condensa, accumulo di sostanze inquinanti.
Attenzione alle infiltrazioni d’acqua
L’umidità da infiltrazione può essere di diversi tipi e, nonostante possa essere causata dalla presenza di acqua nel terreno a contatto con le murature esterne, è bene fare attenzione a non confonderla con l’umidità di risalita.
Come già detto una delle cause riguarda il contatto diretto dei piani seminterrati, non adeguatamente impermeabilizzati, con terreno contenente acqua; vi sono, poi, altri fattori scatenanti, come l’esposizione alla pioggia degli edifici posti a piano terra o eventuali rotture o perdite di condotte idrauliche che agiscono negativamente sulle pareti a causa dei fenomeni di umidità che ne derivano. In sintesi il fattore scatenante è da ricondurre alla penetrazione dell'acqua nei muri o nel solaio.
Anche in caso di umidità da infiltrazione si potrà notare l’insorgenza di macchie scure sui muri dei piani interrati, con conseguente formazione di muffa ed evidenti danni alle pareti, o sollevamenti, ossidazioni e zone opache sulla pavimentazione.
Ovviamente, per prevenire la formazione di muffa derivante da umidità da infiltrazioni d’acqua da tubazioni danneggiate o da guaine impermeabilizzanti ammalorate di terrazzi, balconi, coperture, bisogna considerare periodiche indagini diagnostiche (e successive eventuali opere di riqualificazione sia degli impianti sia dei componenti guasti).
[caption id="attachment_735128" align="aligncenter" width="1200"] Pluvia di Geberit[/caption]
Lo scarico delle acque piovane per tetti Pluvia di Geberit evita problemi di infiltrazioni e necessità di pendenza grazie a un sistema sifonico che sfrutta il principio della depressione generata tra differenza di altezza tra tetto e punto di scarico. In questo modo il flusso di scarico è molto maggiore pur con diametri di tubazioni inferiori, che si riempiono completamente creando una colonna di acqua piena aspirata dal tetto appunto per depressione. Inoltre, l’elevata velocità di portata assicura una autopulizia del sistema.
Risalita capillare di umidità
Indagini ed eventuali lavori di risanamento valgono anche per l’umidità da risalita, ma la questione risulta più insidiosa e non di così immediata soluzione.
Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nelle modalità di costruzione dell’edifico che viene spesso lasciato in contatto diretto con il terreno, senza la posa di un adeguato strato impermeabilizzante nel solaio contro terra. Vi sono, poi, casi di abitazioni non ventilate al piano terreno o collocate a piani interrati privi di scannafosso.
L’umidità di risalita si manifesta mediante la formazione di muffa sull’intonaco e distacco dello stesso, minacciando la stabilità dell’edificio e generando problemi per la salute e danni economici dovuti alla dispersione di calore.
[caption id="attachment_604422" align="aligncenter" width="600"] Volteco - Triplezero[/caption]
TRIPLEZERO di Voltecoè un’emulsione cremosa pronta all'uso particolarmente indicata in caso di umidità di risalita perché forma uno scudo che funge da barriera chimica. E' un sistema veloce ed economico adatto sia all’uso esterno che interno, per superfici in mattoni, pietra, tufo, cls e legno.
La muffa in tal caso si manifesta alla base di setti murari affondati nel terreno, privi di adeguato isolamento.
Un problema il più delle volte tecnicamente complicato (e oneroso) da risolvere con la medesima tecnica e per il quale si possono attuare strategie differenti:
realizzazione di una barriera fisica alla base del muro, interposta longitudinalmente, o chimica (imbibendo la muratura con apposite soluzioni idrorepellenti, metodo meno efficace del primo ma più sicuro dal punto di vista statico) a interromperne la continuità e dunque il passaggio capillare dell’acqua;
rifacimento dell’intonaco al piede dell’edificio, con prodotti in grado di bloccare la migrazione salina e nel contempo di aumentare la traspirazione e l’evaporazione dell’umidità in eccesso (mediante sottostante rinzaffo particolarmente poroso e strati successivi a base calce, da stendere a regola d’arte e fino ad una altezza ponderata con un tecnico per un risultato ottimale);
posa in opera di una barriera elettrofisica, che grazie alle onde elettromagnetiche inibisce la capillarità di risalita.
Come eliminare muffa e umidità dai muri interni
Cosa fare in presenza di muffa sui muri? Una volta che la muffa inizia a comparire sulle pareti, la soluzione più semplice e immediata per rimuovere le macchie superficiali (ma non la successiva riformazione) è quella di usare un panno (o una spugna) imbevuto di una soluzione di acqua e candeggina, risciacquando con acqua pulita al termine dell’operazione.
Esistono tuttavia diverse ulteriori opzioni, in base soprattutto all’entità della muffa stessa: per lievi quantità sono perfetti i rimedi naturali, per gradi invasivi maggiori meglio rivolgersi a un tecnico professionista, che utilizzerà prodotti chimici più efficaci.
Rimedi naturali contro la muffa sui muri
Tra gli agenti naturali per rimuovere la muffa rientrano l’aceto bianco, antifungino e antibatterico, il bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino, e l’acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione, tutti da diluire con l’acqua e da passare con un panno, poi risciacquando e lasciando asciugare.
Rimedi chimici
Queste soluzioni si trovano comunemente in commercio al dettaglio e vanno utilizzate seguendo le istruzioni riportate sulle diverse etichette. Se però il problema è diffuso e importante, bisogna coinvolgere un tecnico, fornito delle conoscenze e delle attrezzature più adatte per debellare definitivamente la muffa.
[caption id="attachment_747911" align="aligncenter" width="546"] Sistema Active di FILA Solutions[/caption]
Il sistema Active di FILA Solutions mantiene pulito e salubre ogni ambiente. Il detergente specifico Active1 rimuove la muffa grazie alla formula a base di cloro attivo e tensioattivi: viscoso, quindi adatto anche ad applicazioni in verticale o a soffitto, evita la dispersione delle spore, prevenendo eventuali proliferazioni altrove. Active2, a base acqua, invece ne ostacola la riformazione, con una protezione attiva e preventiva applicato anche dopo aver tinteggiato.
Come intervenire in presenza di umidità di risalita
L’umidità di risalita definisce una situazione di criticità importante in quanto potrebbe compromettere la stabilità dell’edificio; per questo motivo si consiglia il tempestivo intervento di professionisti che possano mettere in atto la soluzione più adeguata.
Per combattere l’umidità di risalita è possibile procedere con la realizzazione di una barriera chimica generata mediante iniezione nel muro di miscele chimiche che formano uno strato protettivo che rappresenta una vera e propria barriera contro l’acqua, ostacolandone la risalita e proteggendo i muri.
Un'altra possibile soluzione è l’intervento con l’elettrosmosi; una soluzione che, mediante l’inserimento di due o più elettrodi all’interno della muratura, permette di applicare un campo magnetico opposto rispetto a quello naturale imponendo la migrazione dell’acqua infiltrata verso il polo negativo; generando, quindi l’attrazione verso il terreno e l’allontanamento dalla muratura.
Infine per contrastare l’umidità di risalita è possibile scegliere l’applicazione di un vespaio areato: questo approccio prevede la realizzazione di un’intercapedine orizzontale disposta in corrispondenza delle fondazioni così da bloccare la risalita di umidità e al tempo stesso ridurre lo sbalzo termico.
Rimedi contro l'umidità da infiltrazione
Come già detto l’umidità da infiltrazione può essere causata da perdite d’acqua causate dalla rottura o dalla perdita di impianti sanitari o di riscaldamento; in queste situazioni è necessario richiedere l’intervento di professionisti che saneranno i danni riscontrati.
È bene prevenire queste situazioni scegliendo materiali resistenti e posando adeguatamente gli isolanti durante le fasi di realizzazione o ristrutturazione dell’edificio.
Nel caso in cui i problemi di infiltrazione interessino il piano terra è possibile evitare l’attacco di muffe realizzando un vespaio dotato di intercapedini vuote permettendo la corretta areazione del pavimento.
Come intervenire in presenza di umidità da condensa
Dal momento che tra le principali cause dell’umidità da condensa figura la presenza di ponti termici strutturali l’indicazione più corretta è l’intervento di realizzazione di un adeguato cappotto termico per arginare la dispersione di calore.
Tuttavia è possibile attuare approcci meno invasivi quali l'utilizzo di intonaci macroporosi, la stesura di tinteggiature impermeabili al vapore, in grado di proteggere e risanare i muri con eccesso di umidità, o l’incremento della ventilazione d’aria mediante installazione di un impianto di ventilazione forzata o di deumidificazione.
[caption id="attachment_668487" align="aligncenter" width="700"] Rehau - AIR MICRO[/caption]
La nuova gamma AIR MICRO di Rehauper la VMC a doppio flusso con recupero di calore, è una soluzione specifica per residenziale in unità abitative di piccole dimensioni, garantisce infatti massimo comfort abitativo e un costante ricambio di aria. Il sistema previene la formazione di muffa grazie all’attento controllo del grado di umidità relativa ed è disponibile in due modelli adatti per abitazioni di 70/80 mq.
Prevenire la ricomparsa della muffa dopo la sua rimozione
Una volta rimossa meccanicamente, la muffa può ricomparire se non si eliminano le cause che hanno portato alla sua formazione. Controllo della percentuale di umidità presente negli ambienti, ventilazione costante, eventuale deumidificazione, asciugatura della condensa su strutture architettoniche e arredamento sono i primi passi per rendere più salubre un ambiente umido in modo efficace.
[caption id="attachment_668486" align="aligncenter" width="517"] Fassa - Active one + Home Active[/caption]
Fassaper risolvere il problema della muffa in casa propone la combinazione di 2 prodotti. Active one è una soluzione acquosa per la pulizia della superficie sia in interno che in esterno laddove ci siano macchie. FASSA HOME ACTIVE è un'idropittura traspirante per interni che contiene un legante in emulsione acquosa, cariche fini attentamente selezionate, biossido di titanio e particolari additivi, che aumentano l'idrorepellenza superficiale alle pareti e aiutano a proteggere dallo sviluppo di muffe.
In aiuto vengono anche appositi prodotti antimuffa, da applicare alle pareti, che ne impediscono il ritorno; alcune pitture poi, particolarmente coprenti, risolvono gli inestetismi delle macchie comunque rimaste dopo la pulizia.
[caption id="attachment_735131" align="aligncenter" width="643"] Sfera Plus e Idrosan K Plus di Univer[/caption]
Sfera Plus di Univerè una pittura anti-condensa opaca che, grazie alla speciale formulazione con microsfere di vetro, riduce la formazione di condensa sulle pareti. Certificata da GFC Chimica, può essere stesa successivamente a uno strato di Idrosan K Plus, soluzione pretrattante per superfici murali contaminate da muffe o alghe.
Sistemi di VMC e recuperatori di calore rappresentano un aiuto sia per combattere la muffa che per prevenirne la formazione.
[caption id="attachment_750316" align="aligncenter" width="1200"] I recuperatori di calore VORT MONO di VORTICE assicurano la ventilazione delle singole stanze e ricambio dell'aria senza dispersione energetica. Disponibili in 8 i modelli, sono facili da installare e aiutano a prevenire umidità, muffa e microrganismi nocivi per la salute.[/caption]
L'umidità in casa può danneggiare l’arredamento?
Una percentuale troppo elevata di umidità non solo risulta dannosa per la salute, ma anche pericolosa per gli arredi, soprattutto se realizzati con materiali naturali, come il legno. Questo materiale infatti può gonfiarsi, deformando mobili, complementi e addirittura parquet.
Una vulnerabilità alla condensa da umidità che caratterizza anche altre materie prime sempre di origine naturale, come pelle, carta, tessuto.
Più resistenti in tal senso gli arredi di plastica e di vetro o i tessili sintetici, che tuttavia la muffa può annerire o macchiare.
[caption id="attachment_735132" align="aligncenter" width="1200"] Zero.Drip di Faber[/caption]
Con i nuovi piani a induzione, che scaldano velocemente le pentole creando uno shock termico sulle superfici di pensili e cappe, il tasso di umidità cresce e si forma della condensa che alla lunga può intaccare la bellezza della cucina. La soluzione Zero.Drip di Faberla raccoglie in un vassoio apposito integrato nella cappa, impedendo che ricada sul piano cottura, o, nella versione Plus, la fa evaporare al contatto con una apposita termo-resistenza.
I materiali per l’edilizia più resistenti all'umidità
Come per ogni manufatto, di origine sia naturale sia artificiale, anche per i materiali da costruzione ciò che determina la resistenza all’umidità è la bassa permeabilità all’acqua. Quanto più è elevata infatti la capacità di non assorbimento, minore è la possibilità che si formino muffa e funghi, oltre che inizino fenomeni di degrado del materiale stesso.
I materiali più prestazionali in tal caso sono quelli sintetici, utilizzati anche come barriera stessa al passaggio dell’acqua e per questo particolarmente resistenti anche agli agenti atmosferici: polivinilcloruro, polietilene, polipropilene, solo per fare degli esempi, che troviamo soprattutto in forma di tubi e di guaine impermeabilizzanti.
A seguire i prodotti ceramici – piastrelle e lastre di gres porcellanato – di pavimentazioni e rivestimenti, che, grazie alla superficie non porosa, impediscono all’acqua di penetrare.
Anche la pietra e il marmo hanno una bassa permeabilità, il cui grado dipende molto però dalla struttura del materiale (più è compatta meglio è) e dalla lavorazione superficiale.
La resistenza all’umidità di un materiale si può anche aumentare, trattandolo o mutandone la composizione con prodotti ad hoc: esemplare il legno (generalmente teak, dalla struttura di per sé compatta e resistente) utilizzato nella nautica, che impregnanti e vernici impermeabilizzanti rendono adatto anche al contatto continuativo con l’acqua salata. Oppure i mix cementizi, resi impermeabili con speciali additivi o con trattamenti superficiali una volta in opera.
[caption id="attachment_735140" align="aligncenter" width="1200"] Rockpanel di Rockwool[/caption]
I pannelli di rivestimento esterno Rockpanel sono composti da basalto naturale, roccia vulcanica sostenibile poiché facilmente disponibile in natura, compresso e con un legante organico. Combinando i vantaggi della roccia con la lavorabilità del legno, risultano estremamente stabili dimensionalmente, insensibili alle variazioni di temperatura e di umidità
FAQ - Umidità e muffa in casa: cause e rimedi
Quali sono le principali cause dell'umidità in casa?
L’umidità, ovvero la quantità di acqua presente nell’aria di un ambiente, ha conseguenze negative per tutti, oltre che per l’involucro architettonico e l’arredamento, se presente in quantità non adeguate.
L'eccesso di umidità, infatti, può causare la formazione di muffa sulle pareti durante i mesi invernali, con il raggiungimento in questo periodo di percentuali elevate a causa della marcata differenza di temperatura tra interno ed esterno. Ne consegue la formazione di punti di condensa che causano la formazione di goccioline di acqua sulle murature.
Quali sono, quindi, i valori accettabili di umidità nell'aria? Il range ideale di umidità dovrebbe rientrare tra il 50-60%, misurabile con un igrometro, apparecchio che può, a seconda della tipologia, rilevarne la percentuale nell’aria oppure individuare la presenza di condensa e la quantità di acqua in un materiale. Informazioni che, unitamente alla temperatura sia dell’aria sia delle superfici, risultano indispensabili per conoscere l’origine dell’umidità.
Le cause di formazione di muffa non sono, comunque, riconducibili alle sole temperature invernali più rigide; infatti, l'eccesso di umidità, nello specifico, può derivare da diverse cause:
ricambio d’aria insufficiente, in particolare in ambienti come cucina e bagno, dove si crea il vapore acqueo derivato dalla preparazione dei cibi, dall’asciugatura dei vestiti, da docce e vasche ristagni;
infiltrazioni d’acqua da impianti danneggiati o da superfici impermeabilizzate ammalorate di coperture e terrazzi;
risalita per capillarità sulle murature, quando queste (solitamente perimetrali) si trovano a contatto del terreno senza adeguato isolamento.
Quali sono i rischi per la salute causati dalla muffa?
I rischi per la salute umana associati alla muffa sono principalmente di natura respiratoria.
Le spore delle muffe, infatti, possono essere inalate, provocando reazioni allergiche o infezioni ai polmoni. Ai sintomi più blandi, simili a quelli di un raffreddore, possono però aggiungersi anche asma, polmonite, bronchite, soprattutto nelle persone più fragili (come bambini e anziani) e dal sistema immunitario indebolito.
La muffa può inoltre dare problemi alla pelle, causando dermatiti con intensi pruriti ed eruzioni cutanee, e provocare congiuntiviti con infiammazioni e lacrimazione eccessiva degli occhi.
Possono, inoltre, manifestarsi malesseri più generalizzati con mal di testa, affaticamento, nausea e difficoltà di concentrazione.
Quali materiali favoriscono l'umidità nelle case?
L'utilizzo di materiali caratterizzati da una maggiore percentuale di porosità favorisce la presenza di umidità all’interno delle pareti domestiche. Ma quali sono questi materiali? Per lo più malte, laterizi, mattoni e altri tipi di pietre che si trovano, però, alla base della costruzione di opere murarie.
Questi materiali, a causa della loro struttura, favoriscono in particolar modo il movimento ascendente dell’acqua, causando umidità di risalita nei locali situati al piano terra o al piano interrato.
La soluzione, ovviamente, non risiede nella sostituzione di questi materiali fondamentali per la realizzazione di opere di edilizia, ma nella corretta progettazione dei manufatti con adeguata realizzazione di fondazioni dotate di vespaio aerato e isolamenti, sia orizzontali che verticali, correttamente dimensionati e posati a regola d'arte.
Ricordiamo, inoltre, che è fondamentale praticare una corretta e regolare ventilazione degli ambienti della casa per scongiurare l'accumulo di una eccessiva umidità nell'aria e la conseguente formazione di muffa.
Esistono metodi naturali per combattere l'umidità e la muffa?
Come già detto sopra, tra i metodi utilizzati per la rimozione della muffa, esistono anche rimedi naturali come l'utilizzo di:
aceto bianco, caratterizzato da proprietà antifungine e antibatteriche,
bicarbonato di sodio, sbiancante e antifungino,
acqua ossigenata, ossidante in grado di bloccare la proliferazione.
Tutti questi rimedi sono da utilizzarsi previa diluizione con acqua e, successivamente, vanno passati sulle zone interessate con un panno. La fase finale prevede risciacquo e asciugatura.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 23 febbraio 2017
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La coibentazione della casa serve per migliorare le prestazioni della stessa assicurando una maggior efficienza energetica grazie alla riduzione dei consumi necessari a riscaldarla e rinfrescarla.
L’isolamento, infatti, permette di ridurre le dispersioni di calore, limitando il passaggio di quest’ultimo tra interno ed esterno dell’edificio.
Il tetto coibentato, e il sottotetto coibentato, sono necessari per generare risparmio energetico e garantire comfort all'interno della casa e possono essere realizzati con diverse soluzioni e materiali, da valutare caso per caso. E' importante studiare sempre una soluzione ottimale per la coibentazione della copertura, attraverso la quale avviene gran parte delle dispersioni di calore.
Un tetto coibentato, quindi, riduce le dispersioni termiche, migliorando il comfort abitativo e prevenendo danni all'edificio, prolungandone la vita utile e aumentandone il valore; aiuta, inoltre, a mantenere una temperatura costante all'interno degli ambienti, limitando l'uso di impianti di riscaldamento e raffrescamento e, di conseguenza, abbattendo i costi energetici.
Anche se spesso si pensa subito alle pareti verticali, la coibentazione del tetto e del sottotetto sono altrettanto fondamentali ed esistono sul mercato diverse soluzioni e materiali isolanti da applicare sia in caso di interventi di riqualificazione che per le nuove costruzioni, all’esterno o all’interno della struttura.
L’isolamento di questi elementi permette di proteggere gli ambienti interni sia dal freddo, che dal surriscaldamento estivo, tant’è che senza la coibentazione locali come mansarde e sottotetti sono spesso poco confortevoli.
[caption id="attachment_688296" align="aligncenter" width="800"] Isolamento termico con pannelli Isotec di Brianza Plastica[/caption]
Coibentazione tetto: come scegliere i materiali giusti
Generalmente, i principali criteri su cui basare la scelta del materiale isolante per la coibentazione del tetto e del sottotetto sono riconducibili alle sue prestazioni. Oltre ovviamente alla conducibilità termica, vanno considerati anche la densità del materiale, la sua resistenza meccanica, la traspirabilità, il comportamento al fuoco e il potere fonoassorbente. Non sono da meno anche aspetti legati ai costi dell’isolante, alla sicurezza e alla salubrità, alla modalità con cui si deve effettuare la posa e la sostenibilità dei prodotti. Del resto, i materiali isolanti devono garantire differenti caratteristiche oltre alla capacità di limitare le dispersioni di calore.
Il Regolamento Prodotti da Costruzione (UE) n. 305/2011, che ha sostituito la Direttiva 89/106/CEE, fissa precise condizioni in merito la commercializzazione dei prodotti da costruzione. In Italia il Regolamento è stato recepito dal D.Lgs 106/2017. I materiali per l’edilizia inclusi gli isolanti, devono essere marcati CE e quindi garantire una serie di requisiti minimi. Questo significa documentare le prestazioni anche in termini di sicurezza, intesa come resistenza al fuoco, salute e igiene per gli abitanti che vi entrano in contatto per l’intero ciclo di vita del prodotto.
Per quanto riguarda la sostenibilità dei materiali, invece, si fa riferimento al DM 11 ottobre 2017, il cosiddetto decreto CAM (Criteri Ambientali Minimi), che definisce le prescrizioni ambientali in caso di appalti pubblici.
Isolanti per tetti: i materiali più utilizzati
I materiali isolanti per il tetto coibentato e il sottotetto coibentato si possono distinguere in base alla loro composizione e alla forma con cui sono commercializzati. Gli isolanti per tetti possono essere naturali o sintetici. A loro volta, i materiali naturali possono essere di origine vegetale, animale o minerale.
Inoltre, a seconda dell’isolante scelto, i prodotti per la coibentazione sono disponibili in pannelli o in forma sfusa, come schiume o fiocchi per l’insufflaggio.
Isolamento in lana minerale
L'isolamento in lana minerale, prodotto a partire da materiali naturali, è il più utilizzato in quanto semplice da utilizzare e caratterizzato da un buon rapporto qualità-prezzo. Ne distinguiamo due differenti tipologie:
lana di roccia, prodotta a partire dal basalto, una roccia vulcanica completamente incombustibile, e in grado di offrire buon isolamento termico e acustico e un'ottima resistenza all’umidità;
lana di vetro, ottenuta dalla silice, non è infiammabile e permette di isolare termicamente e acusticamente tetti, pareti divisorie e pavimenti;
Isolamento in polistirene
Si tratta di un isolante efficace dal punto di vista termico, economico e compatto, fornito in forma di lastre caratterizzate da celle chiuse che contengono aria e ottimizzano la resistenza ai carichi.
Sul mercato ne esistono due tipologie: polistirene espanso (EPS), più diffuso, e polistirene estruso (XPS), di migliore qualità.
Questo isolante non può essere catalogato come ecologico in quanto la sua realizzazione avviene a partire dal petrolio.
Isolamento in poliuretano
Il poliuretano, fornito sotto forma di lastre compatte, è un isolante sintetico impermeabile e resistente che contiene un gas a bassa conducibilità termica in grado di offrire un'elevata capacità coibente.
Anche in questo caso la produzione non è classificabile come ecologica e un eventuale riciclo è possibile solo tramite trattamenti chimici.
Isolanti naturali
La scelta più ecologica è rappresentata dagli isolanti naturali ottenuti a partire da materiali rinnovabili, di origine vegetale o animale che ne permettono lo smaltimento o il riciclo totale. Questi isolanti offrono un buon isolamento termico perché contengono naturalmente aria nelle loro fibre e ne distinguiamo diverse tipologie:
fibra di legno, isolante in fascia di prezzo alta che, però, non si degrada nel tempo, anche se richiede trattamenti contro insetti xilofagi, e isola molto bene sia termicamente che acusticamente;
sughero, offre un isolamento acustico di qualità, resiste al fuoco e all’acqua ed è durevole e leggero;
lana di pecora, materiale leggero e di facile installazione utilizzato grezzo o misto a fibre sintetiche sotto forma di rotoli o pannelli. Anche in questo caso è necessario trattare l'isolante contro tarme e insetti; inoltre si sconsiglia l'utilizzo in ambienti umidi.
lana di canapa, isolante dalle ottime prestazioni termoacustiche fornito come rotoli o pannelli e mescolato con il 15% di fibre di poliestere per una maggiore compattezza.
Isolamento dei tetti a falde
Tra le principali soluzioni per la coibentazione del tetto, distinguiamo tra coibentazione a estradosso e a intradosso della copertura a falda. Differente ancora la scelta di isolare l’ultimo solaio al di sotto delle falde, nel caso in cui il sottotetto non sia abitato e non si voglia intervenire direttamente sulla copertura.
Coibentazione a estradosso della copertura a falda
La coibentazione a estradosso della copertura a falda avviene con posa dell’isolante sottotegola, esternamente alla struttura del tetto. Questa soluzione è indicata quando il sottotetto è abitato e riscaldato, in quanto protegge la struttura dagli sbalzi termici. In questi interventi, un aspetto fondamentale è la corretta ventilazione dello strato isolante, che permette la fuoriuscita del vapore.
Per questo si realizza un’intercapedine con apposita struttura, generalmente in legno. Questo tipo di coibentazione del tetto è possibile anche per gli edifici esistenti (se la struttura è in buone condizioni), rimuovendo e poi ripristinando il manto di copertura.
Coibentazione a intradosso della copertura a falda
La coibentazione a intradosso della copertura a falda avviene con posa dello strato di coibentazione all’interno. Questo intervento prevede la realizzazione di una sorta di controsoffitto isolato sulla falda inclinata ed è fattibile solo se si garantisce il il rispetto delle altezze del locale. In questo caso si possono usare pannelli isolanti rigidi o rotoli di isolante, ad esempio in lana, purché con elevata traspirabilità.
I pannelli possono essere posati direttamente sul solaio (ad esempio incollati) oppure appesi tramite una struttura di sostegno. È necessario, inoltre, fare attenzione ad eventuali interferenze con impianti tecnologici o corpi illuminanti.
La coibentazione a intradosso della copertura con posa dell’isolante sull’ultimo solaio orizzontale prevede la coibentazione del tetto dall’interno, ma il materiale isolante è posizionato sul pavimento del sottotetto in modo continuo. Il prodotto deve essere selezionato considerando la resistenza meccanica e al calpestio, nel caso in cui il solaio debba poter essere calpestato.
Isolamento tetto piano
Isolamento a estradosso del tetto piano: tetto rovescio e tetto caldo
Nel caso di tetto rovescio la coibentazione è posta al di sopra dello strato impermeabile. Questa soluzione è consigliata se c’è uno strato impermeabile esistente continuo in buone condizioni e quando si vuole favorire il comportamento estivo della struttura. I pannelli isolanti sono esposti agli agenti atmosferici e al sole, devono avere una certa resistenza, i più indicati sono il poliuretano, che vanta ottime caratteristiche di resistenza termica e isolamento, e il vetro cellulare.
Un tetto caldo, invece prevede di posare lo strato isolante al di sotto di quello impermeabile, che quindi lo protegge. Per prevenire la condensa, si posa una barriera al vapore tra isolante e strato impermeabile e per sicurezza è sempre meglio scegliere dei pannelli isolanti resistenti all’acqua.
Isolamento del tetto piano dall’interno
L'isolamento del tetto dall’interno, con controsoffitto isolato, è simile a quello visto per la copertura a falda. Da un punto di vista tecnologico e funzionale non presenta grandi differenze. Anche in questo caso si devono rispettare dei vincoli di altezza.
Prezzi coibentazione tetto
Il costo della coibentazione del tetto varia in base alle dimensioni della copertura, ai materiali che si vogliono posare, ma anche alla tipologia di strutture di cantiere che è necessario predisporre.
Il costo per il materiale isolante non dipende dalla soluzione tecnologica scelta, ma dalla sua composizione e dalla dimensione delle superfici da isolare.
In generale quello più economico è il poliuretano, mentre hanno un costo maggiore quelli di origine naturale, come la fibra di legno. In merito alla tipologia di intervento, invece, quello più costoso è l’isolamento a estradosso sottotegola, per le strutture di cantiere e la manodopera necessarie, soprattutto se operato su un edificio esistente, mentre è più economico l’isolamento del tetto dall’interno, specialmente se effettuato tramite insufflaggio di isolante. A questi costi si aggiungono quelli per le pratiche burocratiche.
In ogni caso, prima di scegliere la soluzione per la coibentazione del tetto, che può arrivare a costare anche 130 euro/mq, è sempre opportuno richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato.
Chi è intenzionato a procedere con la coibentazione del tetto e del sottotetto, però, può contare sulle detrazioni fiscali. A seconda della tipologia di intervento è possibile accedere a misure come l’Ecobonus, che permette di detrarre il 65% delle spese sostenute per l’efficientamento energetico dell’edificio.
Coibentazione tetto: prodotti e tecnologie
Brianza Plastica - Isotec
Brianza Plastica propone, per l’isolamento ventilato di tutte le tipologie di coperture a falda, il sistema termoisolante ISOTEC in poliuretano espanso, ad elevate prestazioni. Il pannello è dotato di un correntino asolato funzionale alla creazione della camera di ventilazione e al supporto degli elementi di copertura. Il sistema Isotec è compatibile con tutti i tipi di manto e installabile su qualsiasi struttura portante. Adatto sia negli interventi di riqualificazione che nelle nuove costruzioni, Isotec contribuisce a creare ambienti abitativi perfettamente isolati, confortevoli e salubri. La ventilazione naturale sottocopertura consente di smaltire velocemente l'umidità in inverno e di far defluire rapidamente l'aria calda in estate, attenuando il calore dovuto all'irraggiamento diretto.
Ediltec - Poliiso SB
Il pannello isolante POLIISO® SB di Ediltec in poliuretano espanso, formato da una schiuma polyiso (poliuretano espanso) rigida a celle chiuse, di colore giallo, espansa fra due supporti, è indicato per l'isolamento del tetto caldo sotto guaina bituminosa, tetto caldo giardino, tetto a falde sotto guaina ventilato.
Rockwool - Durock Energy Plus
Durock Energy Plus di Rockwool è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza di coperture inclinate e piane (tetto caldo). Si caratterizza per alta resistenza a compressione, stabilità dimensionale, ottime proprietà termiche e acustiche, è calpestabile e incombustibile.
Saint Gobain - Isover SUPERBAC Roofine® G3
Prodotti dal marchio Isover, i pannelli in lana di vetro G3 ad altissima densità, idrorepellente, trattata con resina termoindurente a base di componenti organici e vegetali, sono indicati per l'isolamento termico e acustico di coperture piane e a falda. Le fibre Roofine® assicurano alta resistenza meccanica e protezione dal fuoco.
Il pannello è rivestito con uno strato di bitume, armato con un velo di vetro e con un film di polipropilene bianco che permette di diminuire la temperatura superficiale del pannello di circa 30° C.
STIFERITE Class B
STIFERITE Class B è un pannello sandwich per l'isolamento di coperture sotto manti impermeabili bituminosi. E' formato da isolante in schiuma polyiso, espansa senza utilizzo di CFC o HCFC, e rivestito sulla faccia superiore con velo di vetro bitumato accoppiato a PP, per l’applicazione tramite sfiammatura, e su quella inferiore con fibra minerale saturata.
URSA WOODLITH
URSA WOODLITHè la linea di pannelli URSA ideati per l’isolamento termoacustico in estradosso delle coperture a falda. Nell'immagine WOODLITH S, realizzato inlana di legno mineralizzata (50% – abete rosso) legata con cemento Portland (50%), che si caratterizza per stabilità, resistenza, compattezza e durata nel tempo.
FAQ - Coibentazione tetto e sottotetto: definizione, importanza e materiali
Cos'è la coibentazione del tetto?
Quanto si parla di coibentazione del tetto si fa riferimento all'utilizzo di soluzioni in grado di isolare la copertura in modo che questa non disperda calore verso l’esterno in inverno e non si surriscaldi in estate. La corretta coibentazione del tetto, assieme a quella delle pareti dell'edificio, evita che vi siano sprechi di energia contenendo le spese in bolletta e incrementando il comfort dei locali interni, soprattutto quelli mansardati.
La coibentazione del tetto è ottenuta mediante una stratigrafia di materiali tra cui l’isolante, che rappresenta il componente principale. Questi materiali possono essere posati sia all'esterno che all'interno della copertura.
La posa sull’estradosso della struttura è indicata nel caso di edifici dotati di sottotetti abitati, e deve essere realizzata dopo aver rimosso le tegole. L'isolamento dell'intradosso, invece, si ottiene realizzando una sorta di controsoffitto isolato, facendo attenzione a non ridurre le altezze interne dei locali.
Qual è il miglior isolante per il sottotetto?
L'isolamento del sottotetto consiste nell'applicazione di uno strato isolante in grado di bloccare il passaggio di calore tra i locali dell'abitazione e il sottotetto stesso e a seconda dell'utilizzo che se ne fa è possibile prevedere l'utilizzo di materiali isolanti calpestabili o meno.
Esistono diversi materiali da utilizzare per isolare il sottotetto quali lana di roccia o minerale, cellulosa, poliuretani a spruzzo o schiume isolanti. E' difficile stabilire quale sia il migliore in quanto la scelta è condizionata dall'utilizzo che viene fatto del locale sottotetto.
Nel caso in cui il sottotetto venga utilizzato è necessario scegliere pannelli termoisolanti a bassa compressione e resistenti al calpestio come il polistirene estruso (XPS), caratterizzato da una struttura a celle chiuse e da maggiore densità rispetto all'EPS.
Articolo aggiornato
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La copertura è uno dei principali componenti che compone l’edificio ed assolve il fondamentale compito di proteggere l’interno dalle intemperie, garantendo per gli occupanti dell’edificio sicurezza e comfort. Le coperture degli edifici devono essere progettate e realizzate in modo da resistere alle sollecitazioni esterne, come quella del vento o del carico della neve. La copertura deve quindi svolgere diverse funzionalità ed avere adeguate caratteristiche in relazione al potere isolante, all’impermeabilità, alla resistenza meccanica e all’aspetto estetico che si vuole ottenere.
In fase di costruzione dell’edificio i progettisti dovrebbero prestare particolare attenzione alla copertura, valutando materiali, tecnologie e soluzioni migliori per lo specifico contesto. Tra gli obiettivi ci sono, senza alcun dubbio, anche la resistenza e la durevolezza nel tempo della struttura e del manto di finitura. Per quanto si scelgano in modo opportuno i materiali e si faccia manutenzione ordinaria periodica, però, è molto probabile che nel corso degli anni sia comunque necessario un intervento di manutenzione straordinaria. Quando si riqualifica un edificio esistente, infatti, il tetto è generalmente una delle parti oggetto di intervento e, anche quando non si interviene sull’intero fabbricato, potrebbe essere necessario aggiornare la struttura o ammodernare almeno parte di essa.
In ogni caso, che si tratti di una nuova costruzione o di una ristrutturazione, la costrizione (o ricostruzione) di un tetto passa per alcuni passaggi fondamentali, da valutare in fase progettuale.
Come realizzare un tetto passo dopo passo: gli elementi principali della copertura
Quando si deve realizzare una nuova copertura il primo passo è quello di valutare la struttura più idonea per l’edificio. La struttura portante ha il computo di reggere l’intero pacchetto di copertura e può distinguersi per geometria e tecnologia (che variano anche in base al fatto che il tetto sia piano o a falda) e materiali (legno, calcestruzzo e acciaio principalmente).
Il dimensionamento deve essere effettuato in modo attento dallo strutturista, anche in base a tutti gli altri elementi che lo compongono, oltre al fatto che i carichi da considerare possono variare molto nel caso di un tetto piano, soprattutto se praticabile. All’orditura principale, se ne affianca una secondaria, che sorregge a sua volta strati quali l’impermeabilizzazione e l’isolante termico. La posa dei differenti componenti, come anticipato, varia molto a seconda della soluzione tecnica scelta dai progettisti. Nel caso dei tetti piani potrebbero esserci ulteriori elementi significativi se si opta per una copertura verde, che richiede anche uno strato drenante e del terriccio per ospitare la vegetazione.
Infine, tutte le coperture hanno un elemento di finitura, che sormonta l’intero pacchetto e riveste il tetto. Tra le soluzioni più diffuse ci sono ancora le tegole e i coppi per le coperture a falda. Non sono da sottovalutare nemmeno tutti i componenti accessori, come il sistema per lo smaltimento delle acque meteoriche, generalmente costituito da grondaie e pluviali.
In ogni caso, la costruzione di un nuovo tetto è un intervento che richiede specifiche autorizzazioni e deve essere redatto un progetto da un tecnico abilitato. La costruzione vera e propria viene fatta da aziende specializzate, secondo le fasi richieste dalla tecnologia utilizzata.
Differenze tra tetto a falde e tetto piano
Come accennato nel precedente paragrafo, un aspetto importante da prendere in considerazione per realizzare il tetto è proprio la sua forma.
Il tetto a falde si compone di piani inclinati, con una pendenza variabile, che rende adeguato a diversi climi: quando pioggia e neve sono abbondanti, l’inclinazione delle falde aumenta, per far defluire facilmente l’acqua. Un particolare tipo di tetto a falda è il tetto a padiglione, costituito da più falde inclinate che ricoprono l’intero edificio, in cui l’acqua defluisce su tutti i lati del tetto. Se le falde sono solo due, invece, si parla di tetto a capanna.
L’alternativa è realizzare il tetto piano, che anche se ha una storia antica, viene spesso collegato al Movimento Moderno che ha caratterizzato l’architettura del secolo scorso. In molti casi si sceglie di realizzare un tetto piano per “regalare” all’edificio un piano in più, una vera e propria terrazza. Ovviamente, per quanto detto prima sulla pendenza delle falde, si tratta di una soluzione sconsigliata nelle località con clima rigido in inverno. Infatti, anche se tutti i tetti piani sono realizzati con una pendenza minima per lo smaltimento dell’acqua piovana, diventa complicato far defluire quantità importanti. Inoltre, il peso della neve graverebbe notevolmente sulla struttura.
I tetti piani possono essere anche non praticabili, per quanto siano sempre accessibili agli addetti ai lavori in caso di manutenzione. La scelta della forma del tetto, se sono rispettati i principali requisiti funzionali e se si è considerato il vincolo del clima locale, può dipendere anche dal gusto della committenza.
Tetto ventilato vs non ventilato
Un’altra importante differenziazione, quando si parla di copertura, è la presenza di un’intercapedine d’aria nel pacchetto tecnologico che compone il tetto. Infatti, si parla di tetto ventilato quando la copertura prevede che tra il manto di finitura e la struttura sottostante vi sia un’intercapedine, che ha la funzione di garantire il passaggio di aria, con importanti benefici in termini energetici e di riduzione dell’umidità.
[caption id="attachment_745825" align="aligncenter" width="690"]Isotecdi Brianza Plastica è un sistema di isolamento termico in poliuretano espanso rigido autoestinguente ad elevate prestazioni, per l'isolamento ventilato delle coperture a falda. E' compatibile con tutti i tipi di manto e si può installare su qualsiasi struttura portante, anche con pendenze della falda molto basse. Grazie alla ventilazione naturale sottocopertura si smaltisce velocemente l'umidità in inverno e l'aria calda in estate, attenuando il calore dovuto all'irraggiamento diretto.[/caption]
Il tetto ventilato è una tipologia di copertura che si è diffusa negli ultimi decenni, andando man mano a sostituire i tetti non ventilati nei nuovi edifici o nelle ristrutturazioni. La circolazione dell’aria è dovuta alle differenze di temperatura tra interno (camera d’aria) ed esterno. D’estate, i moti convettivi si innescano in modo naturale nell’intercapedine e “allontano” l’aria calda, che altrimenti attraverserebbe gli strati sottostanti del tetto, fino all’interno dell’edificio. È una soluzione più costosa rispetto a un tetto tradizionale non ventilato, ma i vantaggi sono davvero interessanti, tanto che si sono prodotti alcuni modelli di tegole, le cosiddette tegole traspiranti, che favoriscono la ventilazione e un conseguente abbassamento della temperatura del manto di copertura, riducendo il fenomeno dell’isola di calore e favorendo l’abbassamento delle temperature sottotetto.
Materiali migliori per rifare un tetto
Le coperture per tetti rappresentano lo strato più esterno dell’edificio e svolgono la funzione di protezione degli spazi interni, impedendo alla pioggia di permeare e agli animali di introdursi all’interno e resistendo alle sollecitazioni del vento e al carico della neve; inoltre contribuiscono alla diminuzione della dispersione termica, migliorando l’isolamento dell’edificio. Hanno dunque un ruolo fondamentale e possono essere realizzate con diversi materiali.
La strutturadel tetto viene generalmente costruita in cemento armato o in legno. Il legnoè un materiale naturale, che sta riscoprendo una nuova diffusione grazie alla bioedilizia. Realizzare il tetto in legno significa godere di buone prestazioni di isolamento termico e antisismiche. Realizzare il tetto in cemento armato, invece, garantisce ottima resistenza ed è generalmente meno costoso rispetto alla realizzazione con legno. Il cemento armato, inoltre, si presta per realizzare tetti di forme e dimensioni differenti, anche se implica tempi di costruzione più lunghi.
Il manto di copertura, la parte del tetto effettivamente visibile, può essere realizzato in laterizi, pietra, con materiali metallici o plastici. La scelta dipende dalle caratteristiche tecniche di ciascun prodotto, ma in grande parte anche dal gusto dei proprietari di casa.
Le coperture per tetti in metallo
Le coperture per tetti in metallo, originariamente utilizzate soprattutto nel mondo industriale, hanno ormai trovato ampia diffusione anche in contesti commerciali e residenziali.
Quando si parla di manto di copertura in metallo, in realtà, si fa riferimento ad un’intera famiglia di prodotti, realizzati con forme e materiali differenti. Ci sono elementi per le coperture per tetti in acciaio, in alluminio, in zinco, in rame e a loro volta i metalli possono essere sia utilizzati al naturale, che preverniciati.
[caption id="attachment_745827" align="aligncenter" width="1120"] Il sistema di copertura ADEKAdi VMZINC unisce le caratteristiche dello zinco VMZINC a un design moderno e facilità di installazione. L'impermeabilità completa è garantita da una sovrapposizione di 5 cm tra gli elementi con una scanalatura nella parte superiore e un bordo nella scanalatura inferiore.[/caption]
Tra le coperture per tetti più tradizionali, usate ancora in molti contesti produttivi, ci sono le lamiere grecate e i pannelli coibentati, realizzati direttamente in fabbrica.
Pannelli copertura prefabbricati
Per quanto riguarda le coperture per tetti residenziali, invece, nella maggior parte dei casi si ricorre a pannelli prefabbricati, lastre o elementi di dimensioni ridotte (ad esempio simili ai coppi o a scandole) che vengono assemblati e montati a secco direttamente in cantiere.
I rivestimenti metallici assicurano flessibilità, buone prestazioni e una resa estetica ottima, con la possibilità di scegliere tra forme, colori e texture differenti. Inoltre, è possibile installare una copertura per tetti in metallo che richiama l’immagine del coppo tradizionale.
L’alluminio, oltre ad offrire spiccate proprietà tecniche, consente di realizzare il tetto conferendogli un alto coefficiente estetico. Inoltre, è un materiale molto resistente ma anche estremamente leggero e duttile e quindi molto versatile per diverse applicazioni in edilizia e architettura.
Tegola per tetto: tipologie in commercio
Una delle soluzioni più utilizzate per realizzare le coperture per tetti prevede l’installazione delle tegole portoghesi, con una parte curva e una piana che si incastrano. Possono essere realizzate in laterizio o cemento e l’applicazione su superfici in pendenza consente l’espulsione dell’acqua.
Le tegole marsigliesi non si discostano molto come prezzo, sono realizzate in laterizio e hanno una forma piana, che si contraddistingue per la presenza di solchi che facilitano il defluire dell’acqua. Leggermente più costose sono le tegole canadesi, realizzate con un composto di materiali organici e pietre naturali. Sono dette anche bituminose, perché naturalmente impermeabilizzate grazie alla presenza di bitume. Sono molto resistenti e leggere e si applicano al tetto con chiodi o colla.
[caption id="attachment_685228" align="aligncenter" width="700"]Coppo Piemonte di Terreal Italia è l’evoluzione naturale del coppo: la sua struttura ne migliora la funzionalità e garantisce una posa più sicura e agevole, il colore Ticino lo rende particolarmente adatto all’inserimento in contesti naturalistici di pregio.[/caption]
Esistono in commercio tegole in PVC che permettono di realizzare il tetto e conferirgli allo stesso tempo leggerezza e resistenza. Generalmente la base di superficie dove si posano le tegole è costituita da uno strato di isolamento impermeabile bituminoso il cui costo (compresa la posa), è di circa 25 euro/mq. L’aspetto di queste tegole può richiamare quello dei prodotti più tradizionali in laterizio, permettendo di realizzare coperture per tetti con migliori prestazioni in termini di isolamento termico.
Vi sono, infine, alcune soluzioni tecnologiche ed innovative che richiamano l’immagine di questi elementi tradizionali per le coperture per tetti. Ne sono un esempio le tegole fotovoltaiche che integrano uno strato fotovoltaico e permettono la massima integrazione architettonica di questa tecnologia.
[caption id="attachment_745832" align="aligncenter" width="1200"]Wevolt di Wienerbergerè il pannello fotovoltaico color terracotta integrato al tetto che si può installare al posto delle normali tegole. Si caratterizza per tenuta d’acqua, resistenza al fuoco e al vento e ottimo rendimento.[/caption]
Isolare il tetto: tutte le possibilità
Le dispersioni di calore attraverso il tetto incidono pesantemente sui consumi energetici dell’edificio, con conseguenti sprechi di energia per riscaldare/raffrescare l’edificio e costi più elevati. Per questo motivo, uno degli elementi fondamentali di una nuova copertura è proprio l’isolamento termico, che ne migliora in modo significativo le performance, sia nei mesi invernali, che in quelli estivi. Infatti, durante l’inverno si previene la perdita di energia, limitando le dispersioni di calore verso l’esterno, a temperature molto inferiori rispetto a quelle interne a casa. Durante l’estate, invece, si riduce il problema del surriscaldamento, facilitando il mantenimento di temperature miti in casa e, in ogni caso, riducendo il fabbisogno energetico per il raffrescamento.
Proprio l’assenza di isolamento termico è spesso motivo di intervento sui tetti esistenti: anche se la struttura è in buone condizioni e non richiede particolari interventi, se è assente lo strato di coibentazione potrebbe essere opportuno intervenire. Realizzare un tetto ex novo permette di posare la coibentazione all’estradosso della copertura, invece, se si decide di ristrutturare un tetto esistente, ma senza toccare la struttura, è possibile intervenire e posizionare l’isolamento anche sul lato interno della copertura o al di sopra dell’ultimo solaio sotto la copertura, quando il sottotetto non è abitato. La scelta dipende dalle caratteristiche dell’edificio, dal budget, dal materiale scelto e dalla progettazione dell’intero isolamento. Anche nel caso di un tetto piano l’isolamento non può mancare.
Scegliere il materiale isolante
La scelta del materiale e del formato dell’isolanteper realizzare il tetto coibentato dipende principalmente dal progettista, che valuterà aspetti quali lo spazio disponibile, la necessità di calpestio, l’importanza di usare materiali più o meno naturali, le caratteristiche del materiale (come resistenza, conducibilità e traspirabilità).
In sostanza, quindi, la selezione dell’isolante è influenzata dalla sua posizione (e quindi la resistenza che di conseguenza deve avere) e dalla capacità isolante ricercata. I materiali isolanti possono poi essere caratterizzati sulla base della loro composizione, in isolanti di origine sintetica oppure naturali, ovvero di origine minerale, vegetale o animale. Tra i più utilizzati ci sono la fibra di legno, il sughero, la lana di roccia, la lana di vetro o anche prodotti non naturali come il polistirene espanso estruso.
Il manto impermeabile
Il manto impermeabile si differenzia in continuo e discontinuo:
i manti continui rappresentano uno strato uniforme e ininterrotto, ne sono un esempio i manti bituminosi o sintetici e le coperture metalliche a giunto drenante;
i manti discontinui presentano, invece, una soluzione di continuità tra gli elementi di copertura e necessitano di pendenze superiori a 5°, tra i più diffusi manti discontinui ricordiamo le coperture con tegole, lamiere grecate e i pannelli coibentati.
Inoltre, è proprio questo strato che definirà l’aspetto del tetto, a seconda del materiale scelto.
[caption id="attachment_666632" align="aligncenter" width="600"]POLIISO® VV è un pannello isolante per coperture in poliuretano espanso di Ediltec, formato da una schiuma polyiso rigida a celle chiuse, di colore giallo, espansa fra due supporti di velovetro.[/caption]
Per garantire che il tetto svolga al meglio la propria funzione di protezione della casa non bisogna prestare attenzione solo alle coperture per tetti, ma è molto importante che ci sia anche un’ottima coibentazione.Scegliere un isolante naturale comporta vantaggi in termini di sostenibilità e di benessere, i prodotti privi di sostanze chimiche infatti hanno un impatto ambientale ridotto e sono sicuri per la salute, in quanto privi di inquinanti.
[caption id="attachment_745833" align="aligncenter" width="587"] Il pannello in lana di roccia per coperture inclinate Hardrock Energy Plusdi Rockwool è caratterizzato da alta resistenza a compressione, calpestabile, ed è impiegato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio[/caption]
La lana di roccia è un prodotto molto utilizzato per la realizzazione degli isolamenti delle coperture. Questo materiale ha elevate prestazioni isolanti e grande resistenza al fuoco, è adatto ai contesti di edilizia sostenibile, in quanto si caratterizza per il ridotto livello delle emissioni di VOC ed è privo di formaldeide, grazie ad un legante derivato da materie prime di origine vegetale
Realizzare il tetto ecologico: i tetti verdi
I tetti verdi sono una particolare tipologia di copertura e sono una soluzione che offre molti vantaggi ambientali ed energetici. Realizzare il tetto verde significa parlare di verde pensile, in quanto questa tipologia di tetto prevede lo sviluppo di uno strato vegetale al di sopra della copertura, che può arrivare anche ad ospitare alberi di dimensioni importanti (tetto verde intensivo).
Ogni tetto verde è costituito da una stratigrafia che prevede una struttura portante e strati funzionali come l’isolante termico, uno strato di tenuta all’acqua, una barriera al vapore e una barriera “antiradice”. Chiaramente la struttura dovrà essere adeguatamente dimensionata e i costi di realizzazione non sono trascurabili. Anche la manutenzione richiesta da un tetto verde è superiore rispetto a quanto avviene in un tetto tradizionale.
La presenza di un green roof, però, permette di migliorare la qualità dell’aria nell’area circostante, in quanto sono assorbite sostanze come la CO2; migliora le prestazioni termiche dell’edificio; riduce l’effetto isola di calore; favorisce lo sviluppo della biodiversità urbana e rimedia all’elevato consumo di suolo.
Costo e detrazioni per rifare il tetto
Definire in modo preciso il costo del rifacimento di un tetto non è semplice, in quanto le varianti che influiscono sui costi sono diverse, come ad esempio i materiali scelti, la località in cui ci si trova e il costo della manodopera, lo stato del tetto esistente, ecc…
In generale, comunque, è possibile dire che un costo medio per il rifacimento del tetto si aggira intorno a 150/200 euro/mq, mentre è maggiore per la realizzazione di un tetto ventilato, che può costare circa 220 euro/mq.
Il costo di questi interventi, quindi, può essere anche molto importante ed è per questo che per agevolare la manutenzione e l’efficientamento energetico lo Stato ha predisposto appositi incentivi e detrazioni fiscali. Fino a dicembre 2024, il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus permettono un notevole vantaggio economico per chi decide di ristrutturare casa. Nel primo caso si tratta di una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per il rifacimento del tetto, con una spesa massima ammissibile di 96.000 euro. L’Ecobonus, invece, ha un’aliquota variabile a seconda della tipologia di intervento che si esegue. La spesa per la coibentazione dell’involucro può essere detratta fino al 65%, anche se generalmente questo intervento si combina con altre opere finalizzate all’effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio. In entrambi i casi, si tratta di detrazioni Irpef, suddivise in 10 quote annuali di uguale importo. Con la nuova Legge di Bilancio, i bonus verranno rivisti: resta il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per le prime case e l'ecobonus, anch'esso solo per le prime case, scende al 50%. Visto che nel momento in cui scriviamo la LdB non è ancora stata pubblicata in Gazzetta, potrebbe ancora cambiare completamente il ventaglio di possibilità per chi decide di intervenire sul proprio tetto.
Coperture ed energia rinnovabile
Il rifacimento del tetto potrebbe essere l’occasione per installare e integrare un sistema per la produzione di energia rinnovabile in copertura, come un impianto fotovoltaico.
Il tetto, infatti, è la superficie adatta per sfruttare l’energia solare e produrre elettricità, in quanto è quella maggiormente esposta alla luce. In occasione di rifacimento, però, si dovrebbe cogliere l’occasione per favorire l’integrazione architettonica di queste tecnologie con l’architettura dell’edificio, optando per soluzioni innovative ed efficienti, che si fondano con gli elementi della costruzione. È questo il caso delle tegole o dei coppi fotovoltaici, ma non è l’unico esempio.
FAQ Realizzazione e rifacimento tetto
Quanto costa rifare un tetto?
Il costo per rifare un tetto varia molto in base alla tipologia di intervento che si vuole realizzare. Ricostruire interamente una copertura esistente, infatti, richiede di smantellare e sostituire in modo integrale la struttura esistente. I materiali, le dimensioni del tetto, l’accesso all’edificio sono tutti fattori che incidono sui costi. Il consiglio è quello di chiedere più preventivi accurati, così da avere tutte le informazioni necessarie per procedere. Mediamente, comunque, si parte dai 150 euro al metro quadro.
Quali sono i materiali migliori per realizzare un tetto?
I materiali per realizzare un tetto sono diversi a seconda dei componenti di cui si parla. Le strutture sono principalmente realizzate in calcestruzzo, laterizi o legno. I materiali isolanti possono essere naturali o sintetici, anche se quelli naturali come la fibra di legno, il sughero e la lana di roccia sono sempre più diffusi proprio perché sostenibili e meno impattanti sull’ambiente. L’isolante può essere scelto anche in base alla tipologia di posa. Infine, per il manto di copertura si possono valutare tegole in laterizio o in pietra naturale, piuttosto che pannelli coibentati o prodotti più tecnologici e innovativi, come le citate tegole fotovoltaiche. Al di là di quali siano i materiali da scegliere, comunque, i migliori sono quelli resistenti, durevoli nel tempo, sicuri per le persone e per l’ambiente.
Come ottenere le detrazioni fiscali per il rifacimento del tetto?
Per usufruire delle detrazioni fiscali, è necessario effettuare lavori di ristrutturazione o opere che migliorino l'efficienza energetica. È fondamentale rivolgersi a un tecnico abilitato, che si dovrà occupare di redigere un progetto e impostare la pratica secondo quanto necessario per ottenere le detrazioni. Vi sono poi alcune specifiche regole da rispettare, a seconda del bonus a cui si vuole accedere, come ad esempio i bonifici parlanti per il Bonus Casa.
Per beneficiare delle detrazioni per l’efficienza energetica è necessario dimostrare il miglioramento delle prestazioni dell’edificio, intervenendo ad esempio sullo strato isolante della copertura. Per il Superbonus ci sono alcuni requisiti in più.
Innanzitutto, l’intervento di efficientamento energetico attuato sulla copertura è ammesso se in questo modo si è toccato almeno il 25% della superficie lorda dell’edificio. Inoltre, la somma degli interventi deve assicurare un miglioramento di almeno due classi energetiche rispetto a quella attuale, verificabile attraverso l'APE.
Articolo aggiornato
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I materiali per l’isolamento acustico sono utilizzati negli interventi per il miglioramento e l’ottimizzazione delle prestazioni acustiche di un immobile. L’isolamento acustico garantisce il massimo comfort da un punto di vista sonoro ed è un tema di grande rilievo sia in contesti residenziali, che lavorativi, in quando rumore e cattivo isolamento possono compromettere il benessere e, anche, la possibilità di svolgere in modo adeguato una serie di attività.
Basti pensare alla difficoltà di svolgere lavori che richiedono concentrazione in uffici molto disturbati, o ancora, le problematiche che spesso si creano in condominio, quando vicini rumorosi compromettono il comfort all’interno di casa.
Per evitare questo genere di criticità, quindi, è fondamentale scegliere i giusti materiali isolanti, da applicare in modo corretto in corrispondenza di pareti, solai e impianti rumorosi.
FAQs isolamento acustico
Cosa si intende per isolamento acustico?
L'isolamento acustico rappresenta uno dei passaggi fondamentali da ottimizzare quando si ristruttura un ambiente. Questo campo della tecnica si concentra sulla limitazione della diffusione del suono e del rumore, utilizzando varie tecniche di isolamento acustico e materiali specifici.
L'obiettivo principale è ridurre i disturbi sonori provenienti dall'esterno, come il rumore del traffico, o da altre fonti interne all'edificio, come il calpestio dai piani superiori. Per raggiungere un efficace isolamento acustico pareti, pavimenti e soffitti vengono trattati con materiali fonoassorbenti innovativi, come pannelli fonoassorbenti ad alta prestazione. Le soluzioni variano da approcci più economici, come l'isolamento acustico economico con materiali di base, a sistemi più sofisticati utilizzati per l'isolamento acustico di studi di registrazione, dove la qualità sonora è di primaria importanza.
Quando è necessario l’isolamento acustico?
L’isolamento acustico è necessario per ridurre disagi dovuti a rumori e suoni sgraditi negli ambienti domestici e in quelli dedicati al lavoro.
L'isolamento acustico diventa indispensabile in diverse situazioni, soprattutto in ambienti residenziali, lavorativi e pubblici dove è fondamentale ridurre il rumore per garantire comfort e privacy. È necessario, ad esempio, in edifici situati in zone ad alta densità di traffico o in prossimità di infrastrutture rumorose come aeroporti e ferrovie.
Allo stesso modo, l'isolamento acustico è essenziale in condomini e uffici per limitare la trasmissione del rumore tra diverse unità abitative o spazi di lavoro, migliorando la qualità della vita e la produttività. Anche teatri, studi di registrazione e sale conferenze richiedono trattamenti acustici specifici per ottimizzare l'ascolto e prevenire interferenze sonore. Inoltre, in linea con le normative vigenti, come il DPCM 5 dicembre 1997, è obbligatorio intervenire per garantire che gli edifici rispettino i requisiti minimi di isolamento acustico per il benessere abitativo e la protezione dai disturbi esterni.
[caption id="attachment_744779" align="aligncenter" width="682"]Isolmant IsolTile è la soluzione per l’isolamento acustico a basso spessore (2 mm) per applicazioni sotto massetto e sotto pavimento[/caption]
L’isolamento va previsto sia in corrispondenza delle strutture che confinano con l’esterno, che nei divisori e nei solai interni. Una precauzione necessaria per proteggere l’edificio dai rumori esterni, ma anche dal passaggio di suoni tra diversi appartamenti o tra locali adibiti a differenti funzioni (parliamo in questo caso di isolamento acustico interno).
Quali sono i vantaggi dell'isolamento acustico nelle abitazioni?
L'isolamento acustico per case sta diventando sempre più rilevante per il benessere nelle nostre abitazioni, rispondendo a una crescente esigenza di tranquillità e privacy in un mondo sempre più rumoroso.
In primo luogo, l'isolamento acustico garantisce una maggiore privacy, permettendo agli abitanti di vivere liberamente senza preoccuparsi di disturbare o essere disturbati. Un vantaggio fondamentale dell'isolamento acustico è il miglioramento della qualità del sonno. Nelle aree urbane, dove il caos della città è una costante, optare per delle ottimali soluzioni di isolamento acustico che possono aiutare nella riduzione del rumore del traffico può garantire un ambiente confortevole e riposante.
Per le famiglie con bambini, l'isolamento acustico crea un ambiente più adatto allo studio e al gioco, favorendo la concentrazione e lo sviluppo. Allo stesso modo, per chi lavora da casa o ha necessità di spazi dedicati come home theater, l'isolamento acustico diventa un elemento essenziale per godere appieno di queste aree senza interferenze.
Qual è la differenza tra isolamento acustico e isolamento termico?
L'isolamento termico regola il flusso di calore tra interno ed esterno dell'edificio, contribuendo a mantenere una temperatura costante e piacevole in ogni stagione. Oltre a ridurre i costi energetici, previene problemi come muffa e condensa, migliorando la salubrità degli spazi interni.
L'isolamento acustico, invece, crea una barriera contro i rumori indesiderati, sia esterni che interni, garantendo un ambiente tranquillo e rilassante.
La scelta dei materiali e delle tecniche per entrambi i tipi di isolamento richiede un'attenta analisi delle esigenze specifiche dell'abitazione e del contesto in cui essa si trova. Non esiste una soluzione universale: ogni situazione richiede un approccio su misura. È quindi indispensabile effettuare uno studio dettagliato che consideri fattori come la struttura dell'edificio, l'esposizione, il clima locale e le fonti di rumore circostanti.
Quanto costa l'isolamento acustico?
Il costo dell'isolamento acustico di un edificio è una questione complessa che dipende da numerosi fattori, rendendo difficile fornire una stima universale. La varietà di materiali disponibili sul mercato offre un'ampia gamma di opzioni, ciascuna con le proprie caratteristiche, prestazioni e fasce di prezzo.
Mentre online si possono trovare stime indicative che partono da circa 60 euro al metro quadrato per l'insonorizzazione di una parete, con costi potenzialmente più elevati per interventi sul soffitto, è importante sottolineare che questi sono solo punti di riferimento generici. Il costo effettivo può variare significativamente in base a fattori quali la qualità e il tipo di materiali scelti, la complessità dell'intervento, le dimensioni dell'area da trattare e le specifiche esigenze acustiche dell'ambiente.
Data la complessità della materia e l'importanza di un isolamento acustico efficace per il comfort abitativo, il consiglio più saggio è quello di rivolgersi a professionisti o aziende specializzate nel settore. Un esperto può effettuare una valutazione accurata dell'immobile, considerando aspetti come la struttura dell'edificio, l'ambiente circostante e le specifiche necessità degli occupanti.
Le caratteristiche dei materiali per l’isolamento acustico
Esistono diverse tipologie di materiali per l’isolamento acustico utilizzabili in edilizia, che si distinguono per caratteristiche, prestazioni e costi differenti. Una varietà ampia, che permette di rispondere a differenti esigenze e situazioni, sia che si tratti di nuove costruzioni, che di riqualificazioni dell’esistente.
In ogni caso, ciò che accomuna tutti questi materiali è la capacità di isolare gli ambienti e renderli adeguati considerando qualità sonora e comfort.
Una prima distinzione da fare, quando si parla di caratteristiche degli isolanti, riguarda i materiali fonoisolanti e i materiali fonoassorbenti. I primi sono funzionali agli interventi di isolamento acustico, finalizzati ad impedire alle onde sonore di passare da un ambiente ad un altro. I materiali per l’isolamento acustico sono capaci di ridurre la pressione sonora rispetto ad una sorgente, tanto che si parla di indice di riduzione del suono, grazie alla loro struttura.
I secondi, invece, hanno uno scopo differente, che riguarda il comfort in relazione a suoni e rumori prodotti direttamente all’interno di quell’ambiente. In questo caso, si parla di assorbimento acustico, ossia della capacità di assorbire e attutire le onde sonore generate, migliorando notevolmente l’acustica interna di un locale.
Le onde sonore, infatti, colpiscono tutte le superfici circostanti e, se non sono adeguatamente assorbite, generano un effetto riverbero, in quanto continuano a muoversi in quell’ambiente, “rimbalzando” da una superficie ad un’altra. In ambito si tende ad intervenire per favorire l’isolamento acustico tra differenti unità immobiliari, mentre in un luogo pubblico o di lavoro è essenziale anche assicurare un buon livello di assorbimento acustico.
Qual è il miglior isolante acustico
Per rispondere alla domanda “qual è il miglior isolante acustico” è necessario fare una doverosa premessa: le prestazioni di un materiale sono oggettivamente misurabili, ma la giusta scelta dipende anche da fattori connessi al locale o all’edificio su cui questi prodotti devono essere installati. Scegliere il miglior isolante acustico, significa anche capire quale è il prodotto che in quella specifica circostanza può rispondere al meglio a tutte le necessità che si presentano. Banalmente, gli isolanti acustici si possono distinguere anche per dimensioni e consistenze, che li rendono più o meno adatti a diverse applicazioni, al di là del loro potere isolante.
Oltre al tema del fonoassorbimento e dell’isolamento acustico, un’altra differenziazione che si può fare riguarda la composizione dei materiali, che possono avere natura minerale, vegetale, sintetica. Inoltre, si trovano isolanti in pannelli, in rotoli o anche in forma sfusa. La scelta, quindi, deve essere fatta in modo attento rispetto alla tipologia di installazione da effettuare e al problema da risolvere.
Le tipologie di isolanti acustici
Scegliere il materiale giusto per l’isolamento acustico è importante per ottenere le giuste prestazioni e assicurare un buon risultato a seguito dell’intervento, che deve sempre essere progettato nella sua complessità. Una delle prime scelte da fare, ad esempio, dipende dal fatto che si abbia bisogno di un materiale isolante o fonoassorbente. Valutando i materiali, quindi, si dovranno prendere in considerazione caratteristiche come il tempo di riverberazione e il coefficiente di assorbimento.
Volendo distinguere i materiali isolanti in categorie, se ne possono principale trovare 3, sulla base della loro composizione:
Materiali isolanti minerali, molto utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico e hanno anche ottime proprietà di isolamento termico. Ne sono un esempio la lana di roccia e la lana di vetro, disponibili in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli o materassini, che rendono questi materiali porosi una buona scelta in diverse circostanze, oltre al fatto che sono tendenzialmente abbastanza economici, durevoli nel tempo, resistenti a muffa e umidità, biodegradabili e sicuri anche in caso di incendio. Questi prodotti sono spesso scelti per i solai, il sottotetto, le coperture e le pareti perimetrali in quanto offrono anche ottime prestazioni in termini di isolamento termico. Si tratta di una soluzione durevole nel tempo e “green”: scegliere questi minerali significa optare per una soluzione eco sostenibile, riciclabile e biodegradabile in linea con i principi della bioedilizia, senza contare che anche il loro costo è competitivo. Sotto forma di rotoli e feltri, si usano molto anche per i pavimenti.
La lana di vetro è ottenuta dal vetro che durante la lavorazione viene legato alla sabbia, da qui poi si formano le fibre. Il prodotto subisce poi successive lavorazioni ad alta temperatura e con l’ultimo processo di surriscaldamento, acquisisce le proprietà di resistenza e stabilità, che lo fanno diventare un ottimo isolante acustico oltre che termico. La lana di vetro la si trova sia in rotoli che in pannelli.
Altri esempi sono i feltri minerali, adeguati per i pavimenti, con capacità antivibranti e un’elevata resistenza alla compressione. In generale, comunque, tutti i materiali minerali sono molto durevoli nel tempo e resistenti, anche a muffe e funghi.
Materiali vegetali, come il sughero e la fibra di legno, sono generalmente porosi e fibrosi e hanno ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Ne sono degli esempi i pannelli in fibra di legno, la lana di pecora, la canapa o il sughero. Anche in questo caso, la maggior parte dei materiali offre buone proprietà di isolamento termico, permettendo allo strato isolante installato di svolgere contemporaneamente una doppia funzione. Questi prodotti si distinguono indubbiamente per la loro naturalezza, riciclabilità e compatibilità con l’ambiente, senza rinunciare a durevolezza e resistenza. Le applicazioni sono diverse, tra cui pareti, coperture e solai per prevenire i rumori da calpestio, oltre al fatto che vi sono prodotti esteticamente pensati per essere installati a vista, come elementi decorativi.
Il sughero è un materiale riciclabile, leggero, compatto e nonostante la sua naturalezza, è resistente alla formazione di muffe e umidità. Viene utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore, in quanto la sua struttura gli garantisce la capacità di assorbire le onde sonore e migliorare il comfort acustico. La fibra di legno si compone di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno ed è completamente riciclabile e biodegradabile. Questo materiali viene generalmente usato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento per il rumore da calpestio.
Materiali sintetici, che derivano dalla lavorazione del petrolio. Alcuni esempi molto utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene che si distinguono per un costo particolarmente vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Vengono spesso utilizzati per riempire le intercapedini e il poliuretano è particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.
Tutti questi prodotti, infine, possono distinguersi anche per la propria densità, che incide notevolmente sulle prestazioni garantite. Il consiglio, in conclusione, è quello di affidarsi sempre a tecnici competenti, che si occupino di una corretta progettazione acustica dell’intervento e che guidino la committenza nella scelta del miglior materiale per l’isolamento.
Come isolare acusticamente una parete o un solaio
Per isolare acusticamente un ambiente e assicurare il massimo comfort è necessario analizzare in prima battuta le fonti di eventuali rumori indesiderati e la tipologia di costruzione, così da procedere con la progettazione del corretto isolamento. In base alla problematica rilevata e alle caratteristiche dell’edificio, quindi, si procede con la scelta del giusto materiale isolante per qualla specifica installazione.
Ad esempio, nel caso si intervenga su costruzioni esistenti, il modo più diffuso per isolare le pareti è quello di realizzare una controparete con del materiale fonoisolante, così da ridurre al massimo il passaggio dei suoni da una stanza all’altra. Si possono utilizzare prodotti quali la lana di vetro o di roccia, in pannelli, da posare direttamente a ridosso della parete. Nel caso dei nuovi edifici, lo strato isolante fa parte del pacchetto tecnologico che compone la parete e può essere posizionato anche all’interno, in un’intercapedine. Nel caso si realizzi un nuovo cappotto esterno, invece, si consiglia di scegliere l’isolante termico anche in base alle prestazioni acustiche, così da proteggere l’edificio dai rumori esterni. Per isolare i solai si possono realizzare dei controsoffitti, mentre per limitare i rumori dovuti al calpestio è possibile intervenire sul pavimento. Generalmente, infatti, si inserisce del materiale isolante, sottoforma di materassini e feltri, al di sotto dello strato di finitura, dando vita ad una sorta di pavimento galleggiante.
Per isolare gli impianti tecnici, infine, che possono essere un vettore di trasporto del rumore, si possono utilizzare materassini flessibili o anche isolanti sottoforma di schiuma, come avviene nel caso del poliuretano. Si parla di impianti di climatizzazione o areazione, ma anche idrici o meccanici, come gli ascensori e i montacarichi.
Materiali fonoassorbenti per studi di registrazione
Come migliorare l’isolamento acustico di uno studio di registrazione? Insonorizzare uno studio di registrazione è un passo essenziale per garantire una qualità del suono professionale, ma è importante ricordare che i suggerimenti che offriamo qui sono generici e devono essere adattati alle specifiche esigenze dello spazio. L'obiettivo principale è ridurre al minimo i rumori indesiderati provenienti dall'esterno, come il traffico o i suoni ambientali, e ottimizzare l'acustica interna per evitare eco o riverberi. Un metodo comune per migliorare l'isolamento acustico è ispessire le pareti. Aggiungere massa e densità ai muri aiuta a "bloccare" la propagazione del suono. Un'opzione efficace è l'uso di lana di roccia, inserita tra il muro esistente e una nuova parete in cartongesso, creando una barriera che assorbe il rumore. A questo si possono aggiungere pannelli fonoassorbenti o tappetini in schiuma, che riducono il rumore interno e impediscono anche a quello esterno di influire sulle registrazioni.
10/06/2022
Isolamento acustico: come progettarlo
L’isolamento acustico è fondamentale per assicurare il comfort interno, tanto quanto l’isolamento termico. Per un risultato efficace e proteggere le persone dai rumori esterni o provenienti da ambienti confinanti, è necessaria una buona progettazione e la scelta del giusto materiale considerando il tipo di rumore e l’elemento strutturale su cui si interviene
a cura de La RedazioneIndice degli argomenti:
L’isolamento acustico, che ha lo scopo di limitare il trasferimento delle onde sonore negli ambienti, è importante per assicurare il comfort interno. Proprio come per l’isolamento termico, anche la progettazione dell’isolamento acustico e la scelta dei materiali sono fondamentali per un risultato efficace. I rumori che possono disturbare la nostra tranquillità sono molti, alcuni esempi tipici sono il rumore del traffico urbano, il calpestio proveniente dai piani superiori suoni causati dal funzionamento degli impianti o dalla presenza di vicini nell’appartamento accanto al nostro.
Ma come si propagano le onde sonore? Quando l’onda incontra una parete, una parte si propaga di là dalla parete colpita, un’altra viene nell’ambiente da cui proviene e infine parte dell’onda è assorbita dalla parete sotto forma di energia termica.
Isolamento acustico: normativa di riferimento
La normativa di riferimento parla di inquinamento acustico e di requisiti acustici passivi minimi degli edifici, affrontando la materia nella Legge 447/1995 e nel DPCM del 5 dicembre 1997. Le prestazioni che un edificio deve garantire, secondo queste norme, dipendono dalla sua destinazione d’uso e, a seconda della tipologia di rumore, si definiscono anche i valori minimi e massimi in Decibel.
Le principali grandezze e gli indici introdotti dalla normativa sono:
R’w: indice di potere fonoisolante apparente delle partizioni (pareti divisorie e solai interni);
D2m,ntw: indice dell’isolamento acustico normalizzato della facciata;
L’nw: indice del livello di pressione sonora da calpestio;
LASmax: livello massimo di pressione sonora prodotto da impianti tecnologici a servizio discontinuo;
LAeq: livello equivalente di pressione sonora prodotta da impianti ad uso continuo, come il riscaldamento.
Per rispettare i valori stabiliti dalla normativa, si ricorre all’isolamento acustico che, appunto, impedisce il propagarsi delle onde sonore grazie all’uso di materiali specifici, che si distinguono in pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti.
Nel primo caso, l’isolante ha la capacità di riflettere il suono che lo colpisce, impedendone il passaggio e proteggendo gli ambienti dai rumori esterni I pannelli fonoassorbenti, invece, sono in grado di assorbire l’energia sonora e di ridurre il riverbero (quindi l’effetto eco), grazie ad alcune caratteristiche come la loro geometria, la porosità e la densità.
Detrazioni fiscali per l’isolamento acustico degli edifici
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali destinate a chi è intenzionato a procedere con interventi di isolamento acustico degli edifici, ci sono diverse possibilità.
La principale riguarda sicuramente il Bonus Ristrutturazione, previsto per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazioni, restauri e risanamenti. Anche per il 2022, si conferma la percentuale di detrazione del 50% e il massimale di spesa pari a 96.000 euro. Riconfermato anche l’Ecobonus 65% per gli interventi di efficientamento energetico, come ad esempio la posa di un cappotto. La percentuale cresce e arriva all’85% per i condomini. In questi casi, l’isolamento acustico deve necessariamente assicurare anche requisiti di isolamento termico e migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
Restando sempre nel campo dell’isolamento termoacustico, un’ultima possibilità è quella di optare per il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio, per il quale l’isolamento termico (e quindi anche acustico, se coincidono) è proprio un intervento trainante. Attenzione, in questo caso, alle scadenze. Per gli edifici residenziali unifamiliari la scadenza è per il 31 dicembre 2022, ma solo se si effettua il 30% dei lavori entro giugno. Tempi più rilassati per i condomini, che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023.
L’isolamento acustico delle pareti
Isolare le pareti significa fare in modo che il rumore non si propaghi attraverso di esse. Nel caso delle pareti divisorie interne lo scopo dell’isolamento acustico è quello di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti..
Questo tipo di intervento non è invasivo, garantisce l’insonorizzazione delle pareti e molto spesso è combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.
Nel caso delle pareti perimetrali, invece, è importante scegliere bene l’isolante termico quando si decide di installare un cappotto, in quanto svolgerà la doppia funzione di isolamento termico e acustico.
Spesso, soprattutto nei condomini costruiti prima del DPCM 5/97 (che stabilisce che le partizioni verticali che separano le unità immobiliari devono essere dimensionate con un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB per la classe III – prestazione acustica “di base” e rispettivamente di 53 e 56 dB per le classi II e I - prestazioni acustiche “buone” e “molto buone”), non c’è un buon isolamento tra le pareti confinanti e gli inquilini sono disturbati dai rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.
Nel caso di nuove costruzioni l’utilizzo di blocchi di muratura fonoassorbenti aiuta a rispettare i requisiti necessari, sia per l’isolamento acustico che per quello termico.
L’isolamento acustico del solaio: soffitto e pavimento
Isolare il solaio significa risolvere problemi quali il rumore da calpestio e la trasmissione di suoni tra differenti piani dell’edificio. Un aspetto spesso trascurato, ma essenziale per il comfort interno.
In questi casi, le opzioni sono principalmente due: isolare il soffitto o/e il pavimento, quindi intervenendo a intradosso o a estradosso del solaio.
Per isolare il pavimento è necessario predisporre appositi materiali isolanti, generalmente disponibili in rotoli, al di sotto del pavimento e del massetto. Si tratta di materassini assorbenti a basso spessore, di cui esistono tipologie adeguate ai diversi pavimenti (ad esempio ci sono prodotti specifici per il parquet).
Se, invece, si decide di intervenire per l’isolamento acustico del soffitto, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine
[caption id="attachment_649005" align="aligncenter" width="600"] I pannelli Phonolook di Eterno Ivica correggono le problematiche legate al riverbero acustico negli ambienti chiusi Sono disponibili in tante combinazioni di forme, colori e personalizzazioni.[/caption]
Realizzare un controsoffitto significa ridurre l’altezza dei locali e questo non sempre è possibile. In questi casi, si valutano dei pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero. Sicuramente, si tratta di una soluzione veloce e reversibile.
Le migliori soluzioni per l'isolamento acustico
Eterno Ivica - Biwood
[caption id="attachment_668074" align="aligncenter" width="600"] Eterno Ivica - Biwood[/caption]
Il pannello BIWOOD fa parte della linea Acusticadi Eterno Ivica e assicura ottime prestazioni anche negli ambienti dalle problematiche particolarmente difficili. E' formato da un doppio strato di fibra di legno, ha uno spessore di 10 mm e contiene un elemento fonoassorbente in fibra poliestere riciclata dello spessore 20 mm. E' adatto in particolare alla realizzazione di pareti stratificate con laterizi pesanti. E' traspirante e leggero e, a parità di ingombro, assicura isolamenti acustici superiori rispetto al solo utilizzo di materiali fibrosi.
Fassa Bortolo - Gypsotech Duplex dB
[caption id="attachment_696677" align="aligncenter" width="680"] Gypsotech Duplex dB di Fassa[/caption]
Gypsotech Duplex dBche fa parte del Sistema Cartongesso di Fassa è una lastra di cartongesso ad alte prestazioni, accoppiata ad un pannello di poliuretano riciclato di 10mm di spessore, rivestito su entrambi i lati con un tessuto non tessuto. La lastra è particolarmente adatta per la formazione di contropareti e controsoffitti, garantendo ottime prestazioni acustiche in un minimo spessore.
Ferri - Intonaci acustici
[caption id="attachment_696678" align="aligncenter" width="300"] Intonaco acustico FS68 Sonophone di Ferri[/caption]
Ferri propone una gamma di intonaci speciali nell'ambito del sistema FerriMix ad elevate performance. Nell'immagine l'intonaco acustico FS68 Sonophone a base di gesso e cellulosa ad alto assorbimento, adatto in particolare per la correzione di ambienti riverberanti.
Fornaci Laterizi Danesi - Normablok® Più
[caption id="attachment_668078" align="aligncenter" width="600"] Normablok® Più di Danesi[/caption]
Danesi propone Normablok® Più, la linea di blocchi isolanti che si caratterizza per ottime prestazioni termoacustiche, resistenza statica, isolamento acustico e protezione dal fuoco. I blocchi sono adatti alla realizzazione di pareti monostrato portanti o di tamponamento nelle diverse zone sismiche e mantengono le prestazioni inalterate nel tempo.
Isolmant TOP
[caption id="attachment_744782" align="aligncenter" width="576"] Isolmant TOP[/caption]
Isolmant TOP è il materassino isolante in materiale viscoelastico termoconduttivo ad alta densità, ideale per l’installazione flottante di parquet e laminati, compresi quelli su pavimenti radianti a bassa inerzia e ridotto spessore. È rivestito con uno strato di PET alluminizzato che funge da barriera contro l’umidità ascendente.
Il sistema acustico Isolmant Top è stato concepito appositamente per l’installazione flottante di pavimenti rigidi come laminati e parquet. Si tratta di una soluzione di elevata qualità, progettata per attenuare il rumore da calpestio e quello riflesso. Isolmant TOP è studiato per proteggere i sistemi di incastro di queste pavimentazioni anche sotto carichi elevati.
Rockwool -Acoustic 225 Plus
[caption id="attachment_586393" align="aligncenter" width="500"] Rockwool - Acoustic 225[/caption]
Acoustic 225 Plus è un pannello rigido in lana di roccia proposto da Rockwool, adatto per l’isolamento termico e acustico. E' disponibile in diversi spessori e vanta un valore di conduttività λD=0,033 W/(mK); grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia assicura inoltre un aumento delle prestazioni fonoisolanti della parete in cui viene installato.
Saint Gobain - Ecophon Solo™
[caption id="attachment_696679" align="aligncenter" width="600"] Saint Gobain - Ecophon Solo[/caption]
La famiglia di pannelli fonoassorbenti Ecophon Solo™- marchio distribuito da Saint-Gobain Italia - in lana di vetro ad alta densità, è formata da una ricca gamma di unità libere sospese utilizzate in particolare per l’isolamento acustico di edifici in cui sia difficile la realizzazione del controsoffitto da parete a parete o nei casi in cui sia necessario mantenere il volume originario. Il sistema con pannelli sospesi , dallo spessore da 40 mm, è disponibile in diverse forme, colori e dimensioni. Le unità libere sono disponibili anche in tessuto nella versione Ecophon Solo™ Textile e nella gamma Akutex HS resistente all’acqua.
Sogimi - Fonosphera
[caption id="attachment_668141" align="aligncenter" width="500"] Sogimi - Fonosphera[/caption]
Fonosphera® di Sogimi è un composito formato da una massa a base polimerica e cariche minerali accoppiata ad uno strato di polietilene a calotte sferiche che ottimizza le performance di isolamento acustico nell’unione con altri materiali ed evita l'insorgere di ponti acustici durante il montaggio. E' particolarmente indicato per l’isolamento acustico per via aerea e per l’attenuazione delle vibrazioni su strutture metalliche, in vetroresina, laminati plastici, multistrati lignei e muratura.
STIFERITE - Pannelli in schiuma polyiso
[caption id="attachment_668664" align="aligncenter" width="680"]STIFERITE GT in schiuma polyiso[/caption]
I pannelli STIFERITEin schiuma polyiso garantiscono, in spessori inferiori rispetto a quelli previsti da materiali meno performanti, efficienza, sicurezza e durata nel tempo. Disponibili in un'ampia gamma, in grado di soddisfare le diverse necessità, assicurano ottimo isolamento termico e acustico. Lo spessore ridotto inoltre garantisce diversi vantaggi, tra cui maggiore spazio abitativo, minori costi di trasporto e messa in opera.
I pannelli STIFERITE sono leggeri e quindi non contribuiscono in modo significativo alla massa delle strutture, che rappresenta, per quelle monolitiche, il parametro principale per l’isolamento acustico. Nonostante ciò ricerche ed analisi di laboratorio, condotte su strutture edilizie mediamente leggere, hanno evidenziato come gli isolanti termici STIFERITE possano essere performanti, anche per la protezione acustica, in funzione della stratigrafia considerata.
URSA TERRA 70 SPRING
[caption id="attachment_696680" align="aligncenter" width="680"] URSA TERRA 70 SPRING[/caption]
URSA TERRA 70 SPRING è un pannello idrofobo semirigido idrorepellente realizzato in lana minerale trattata con speciali resine termoindurenti. Fa parte della gamma URSA TERRA, che si caratterizza per alte performance e attenzione alla sostenibilità grazie al legante ecocompatibile a base organica di origine vegetale. 70 SPRING nasce per l’edilizia dei sistemi a secco ed è particolarmente indicato per gli interventi di isolamento termico e acustico di pareti esterne, pareti interne di separazione e divisorie, controsoffitti, garantendo anche un ottimo livello di protezione passiva al fuoco.
Xella - Y-ACU
[caption id="attachment_668140" align="aligncenter" width="659"] Xella - Y-ACU[/caption]
Il blocco in calcestruzzo aerato autoclavato Y-ACUdi Xella, un elemento per muratura sottile (sp.10, 12 e 15 cm, di densità 600 kg/m3), vanta prestazioni acustiche eccezionali testate in laboratorio.
Il nuovo sistema di pareti divisorie tra differenti unità immobiliari, massimizza il modello “massa-molla-massa” tramite l’uso di due murature dotate di diverso spessore e di diversa densità, con interposizione di un materassino isolante Y-ACUBOARD che smorza le frequenze del rumore che lo attraversa. L’uso del blocco Y-ACU ad alta densità, unito al blocco classico Ytong Y-PRO, permette di evitare l’intonaco interno tra le murature.
Prove di laboratorio hanno dimostrato che le pareti in calcestruzzo cellulare vantano prestazioni acustiche insuperabili.
Guarda il convegno organizzato da Infoweb "La corretta progettazione dell'isolamento acustico"
https://www.youtube.com/watch?v=cSL1e-WK_RM&ab_channel=Infobuild.it
Articolo aggiornato
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[post_excerpt] => I materiali per l’isolamento acustico si distinguono per natura, caratteristiche e forma. La scelta del giusto prodotto è fondamentale per assicurare il comfort acustico interno.
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E' stato inaugurato lo scorso 21 settembre CR² Sinapsi, nuovo polo riabilitativo situato nel Parco del Po e del Morbasco, in provincia di Cremona, che rappresenta un’eccellenza nel campo della riabilitazione dei bambini affetti da disabilità gravi, tra cui malattie genetiche rare e disturbi del neurosviluppo.
Un progetto nato dalla visione della famiglia di Orlando, bimbo affetto da una malattia genetica rara, che si è concretizzato con l'obiettivo di cercare di far vivere nel miglior modo possibile i ragazzi con disabilità.
"Abbiamo trasformato la rabbia in energia", ci ha detto l'Ing. Filippo Ruvioli, papà di Orlando e Coordinatore progettazione della società di Ingegneria STEEL & Co. capofila del progetto.
Il centro riabilitativo, promosso dalla Fondazione Occhi Azzurri Onlus, è stato realizzato grazie a un finanziamento di 1 milione di euro a fondo perduto da parte della Fondazione Cariplo, che ha coperto parte dell'investimento complessivo di circa 3 milioni di euro.
[caption id="attachment_744445" align="aligncenter" width="1200"] Un momento della presentazione del progetto CR² Sinapsi: da sinistra l'Ing. Giorgio Avanzini, il Prof. Marco Imperadori e l'Ing. Filippo Ruvioli[/caption]
La realizzazione di CR² Sinapsi è stata possibile grazie alla collaborazione tra società civile, istituzioni e settore privato. Oltre al fondamentale contributo della Fondazione Cariplo, il progetto ha visto la partecipazione del Comune di Cremona, del Politecnico di Milano, di numerosi partner privati, oltre al coinvolgimento di importanti aziende come Rockwool, che hanno contribuito a rendere questa struttura un esempio virtuoso di sostenibilità e innovazione tecnologica nel settore edilizio.
Questa sinergia tra pubblico e privato ha permesso di sviluppare un modello di riabilitazione all’avanguardia, che mette al centro il benessere dei bambini e delle loro famiglie, un edificio capace di adeguarsi alle necessità dei piccoli pazienti.
[caption id="attachment_744450" align="aligncenter" width="1200"] La scritta Amor mio... sulla facciata fa parte delle “Luminarie d’Artista parlanti” realizzate dalla città di Cremona in omaggio a Mina[/caption]
L'inaugurazione di CR² Sinapsi ha un importante significato per il territorio, sia perché migliorerà significativamente la qualità della vita dei piccoli pazienti, ma anche perché sarà aperto alla comunità e a tutte le persone che vorranno fermarsi semplicemente a bere un caffè o a conoscere da vicino questa meravigliosa realtà.
[caption id="attachment_744457" align="aligncenter" width="1200"] L'ingresso con bar del centro[/caption]
Un'architettura ecosostenibile al servizio della riabilitazione
CR² Sinapsi è un progetto innovativo a 360° che si distingue non solo per l'importanza del servizio che offre, ma anche per la sua architettura innovativa e sostenibile.
L'edificio, progettato dall'Ing. Giorgio Avanzini dello studio Steel&Co, si estende su una superficie di circa 1.600 metri quadrati e include spazi dedicati alla riabilitazione, un poliambulatorio, una ludoteca, una sala multimediale, un laboratorio per attività manuali e piscine terapeutiche che nel tempo potranno essere utilizzate da chiunque abbia bisogno di fare riabilitazione, fisiokinesiterapia e nuoto controcorrente. Inoltre saranno organizzati corsi per la formazione degli addetti ai lavori, i caregiver e le famiglie dei giovani pazienti.
La struttura è stata progettata con un approccio olistico, che mette al centro il benessere psicofisico degli utenti, garantendo un ambiente accogliente, efficiente e rispettoso dell’ambiente circostante. E lo fa attraverso l'utilizzo di tecnologie edilizie a basso impatto ambientale.
[caption id="attachment_744444" align="aligncenter" width="1200"] Il logo di CR² Sinapsi è stato disegnato da Orlando su una lim[/caption]
La scelta di un sistema costruttivo a secco, realizzato attraverso l'unione di più componenti in acciaio fissate tra loro senza l’utilizzo di cemento o mattoni, che riduce al minimo l’impronta energetica e l’impatto ecologico dell’edificio, è stata determinante per ottenere un perfetto isolamento termico e acustico.
L’involucro edilizio (tetto e facciata), realizzato con pannelli sandwich isolati con lana di roccia forniti da ROCKWOOL, assicura un’ottima efficienza energetica, contribuendo a ridurre i consumi sia in estate che in inverno. Questo si traduce in un ambiente confortevole - per i bambini in cura e per gli operatori sanitari - in cui l'attenzione ai dettagli architettonici si sposa con il rispetto delle esigenze terapeutiche.
La struttura portante, in acciaio, supporta pannelli sandwich isolanti in lana di roccia ROCKWOOL con greche esterne per sostenere i rivestimenti decorativi, realizzati in lana di roccia ad alta densità.
Tetto verde: natura e sostenibilità
Il tetto verde estensivo realizzato da DAKU Italia e con il sistema GreenROOF di Isopanha una vegetazione che contribuisce a migliorare l’efficienza termica, riducendo la dispersione del calore e contrastando l'effetto isola di calore. Oltre a questi vantaggi funzionali, il verde sul tetto si integra perfettamente con l'ambiente naturale del Parco, visibile da ogni punto della struttura.
Come per le facciate, la costruzione del tetto verde si basa su un sistema stratificato a secco. La struttura leggera in acciaio è dotata di un telaio in acciaio zincato per il controsoffitto, i cui spazi vuoti sono riempiti con pannelli isolanti in lana di roccia ROCKWOOL. Uno strato di finitura interno completa la superficie del soffitto.
[caption id="attachment_744455" align="aligncenter" width="1200"] Una parte del tetto verde è dotata di pannelli fotovoltaici[/caption]
Gli strati esterni del tetto includono pannelli sandwich sopra il telaio in acciaio, con l’isolamento in lana di roccia che fornisce sia protezione termica che resistenza al fuoco. Un rivestimento esterno in PVC garantisce la durata dei pannelli.
La copertura verde, inoltre, ospita una selezione di piante autorigeneranti, che richiedono una manutenzione minima durante l'anno.
Il contributo di ROCKWOOL: benessere e sostenibilità
ROCKWOOL, azienda specializzata nella produzione di soluzioni per l'isolamento termico e acustico, ha contribuito attivamente alla costruzione del centro, fornendo le proprie soluzioni di altissima qualità che hanno permesso di garantire sicurezza, comfort e sostenibilità.
Nel dettaglio, sono stati impiegati 3.500 m² di isolanti per pareti divisorie e interne, 1.000 m² di pannelli Rockpanel per la facciata ventilata, che si caratterizzano per le ottime prestazioni termiche, acustiche e di sicurezza antincendio, oltre a 600 m² di pannelli fonoassorbenti Rockfon per assicurare il miglior comfort acustico all’interno degli ambienti, 2.500 m² di lana di roccia per pannelli sandwich (ROCKWOOL Core Solutions).
La controparete in acciaio all'interno è riempita di lana di roccia a media densità, in particolare i prodotti Acoustic 225 Plus N e il Pannello 211 N (certificato Eurofins Indoor Air Comfort Gold (per le basse emissioni VOC), assicurano isolamento e sicurezza antincendio, e prevengono l’accumulo di umidità.
Queste soluzioni non solo migliorano le prestazioni energetiche dell’edificio, ma contribuiscono anche alla riduzione dei rumori, creando uno spazio ideale per le terapie e le attività ludiche dei bambini.
L'involucro dell'edificio è stato realizzato da Isopan con il sistema per facciata ventilata ADDWind e rivestimento in pannelli Rockpanel Woods di ROCKWOOL che, con un effetto legno naturale, si inserisce perfettamente nel contesto del Parco del Po, creando una continuità visiva con l’ambiente circostante. I pannelli Rockpanel Woods in roccia basaltica compressa, applicati con tagli, dimensioni e tonalità diverse uniscono ottime caratteristiche di resistenza e durabilità a un design di sicuro impatto.
Inoltre, la lana di roccia utilizzata per l'isolamento termico e acustico garantisce elevate prestazioni anche in termini di resistenza al fuoco, offrendo così un ambiente sicuro e confortevole per i piccoli pazienti e le loro famiglie.
Federico Castelli, Amministratore Delegato di ROCKWOOL Italia ha sottolineato il proprio orgoglio per la partecipazione al progetto "Con le nostre soluzioni, ci auguriamo di portare benefici tangibili in termini di sicurezza, comfort e benessere. Questa collaborazione dimostra il nostro impegno nel supportare iniziative che hanno un impatto positivo e duraturo sulla comunità".
Il contributo del Politecnico di Milano: innovazione e formazione per un progetto all'avanguardia
Il Politecnico di Milano ha giocato un ruolo centrale nello sviluppo del progetto CR² Sinapsi, grazie alla consulenza tecnica e scientifica di Marco Imperadori, Professore del Politecnico, titolare della cattedra di Progettazione e Innovazione Tecnologica presso la Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura.
A lui ho chiesto quale sia stato il contributo dell'Università e in che modo siano stati coinvolti gli studenti:
Come consulente tecnico-scientifico del progetto CR² Sinapsi, quale è stato l'aspetto più innovativo del design e delle tecnologie adottate, e come questi contribuiscono a migliorare il benessere dei piccoli pazienti e la sostenibilità dell'edificio?
"Sinapsi CR2 di Cremona è un edificio estremamente innovativo sotto molti punti di vista. Innanzitutto è la prima Active House di Cremona con obbiettivi di impatto zero e di altissima efficienza energetica. Per ottenere ciò si sono usate tecnologie costruttive di stratificazione a secco con struttura meccanica in acciaio e involucri molto ben isolati e sfasanti in modo da risolvere sia il tema invernale che estivo. Fondamentale anche il tetto piano con verde pensile estivo per mitigare l'irraggiamento zenitale estivo e contenere le bombe d'acqua sempre più frequenti. La luce e la ventilazione naturale sono accuratamente progettate grazie a chiostrine o a finestre zenitali in copertura".
Durante il progetto CR² Sinapsi, ha coinvolto alcuni dei suoi studenti del Politecnico di Milano. Quali competenze pratiche e tecniche hanno avuto modo di sviluppare, e come pensa che questa esperienza influenzerà il loro percorso formativo e professionale?
"Durante lo sviluppo del progetto ho usato una sorta di "metodo Montessori" in cui mi sono fatto affiancare dai miei ricercatori e dottorandi e a scendere da alcuni tesisti. Ognuno ha così potuto apportare al progetto quello che poteva ma soprattutto ha sentito che i propri sforzi, utili per la tesi, sarebbero stati utili per qualcuno che aveva bisogni speciali. Ecco, credo che la vera cifra distintiva sia stata questa, oltre ovviamente a poter veder realizzate delle autentiche innovazioni. Di sicuro utilizzeranno questa esperienza nella loro carriera professionale ma ancora di più saranno donne e uomini migliori perchè il frutto del loro impegno è servito ad uno scopo di valore assoluto per altre persone".
L'impatto sociale di CR² Sinapsi
CR² Sinapsi è davvero un progetto bellissimo: una visione che si è trasformata in realtà. Ancora una volta si conferma che dalla collaborazione possano davvero concretizzarsi le idee più ambiziose e l'augurio è che questo centro possa essere replicabile in altre parti d'Italia. Oltre alla sua valenza architettonica, rappresenta infatti un progetto di enorme rilevanza sociale.
L'obiettivo che ha guidato i lavori dello studio di progettazione è stato quello di offrire ai pazienti cure mediche avanzate, ma anche supporto psicologico e formativo. L'ortoterapia e gli spazi verdi visibili anche dall'interno, infatti, sono parte integrante del percorso riabilitativo, garantendo una connessione diretta con l’ambiente naturale che circonda la struttura.
Il centro fornisce spazi dedicati alle attività ricreative e terapeutiche, dove i piccoli pazienti possono beneficiare di trattamenti innovativi in un ambiente stimolante e accogliente. CR² Sinapsi non è solo un centro di cura, ma anche un simbolo di inclusione e partecipazione sociale. La sua presenza nel Parco del Po e del Morbasco favorisce inoltre l’integrazione con la natura circostante, offrendo agli utenti un’esperienza multisensoriale.
Gli ingegneri di STEEL & Co sperano che si possano creare sinergie con altre realtà simili. Perché mai come in questo caso l'unione tra tecnologia, sostenibilità e solidarietà fa la forza.
Scheda progetto
Anno 2024
Città Cremona
Progettazione: Ing. Giorgio Avanzini, STEEL & Co., consulente tecnico-scientifico Prof. Marco Imperadori, Ing. Grazia Marrone e team studenti del Politecnico di Milano (Dipartimento ABC), Architetto Ruvioli
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[post_content] => La prima classificazione dei materiali isolanti può essere principalmente fatta a partire dalla natura della materia prima utilizzata.
a cura di Cristina Finco
Indice:
Gli isolanti possono essere infatti di origine minerale, vegetale, animale, sintetica e mista. I materiali con struttura cellulare composta da piccole celle, che racchiudono aria immobile al loro interno, sono caratterizzati da bassa conducibilità termica, una proprietà del mezzo il cui valore è indice della capacità di ostacolare i flussi di calore. A loro volta le strutture possono essere fibrose, cellulari minerali, cellulari alveolari, fibrose-alveolari.
Il coefficiente di conducibilità termica rappresenta l’energia che per conduzione attraversa nell’unità di tempo lo spessore unitario del materiale per una differenza unitaria di temperatura.
Quando un materiale ha bassa conducibilità è considerato un buon isolante. Solitamente si considerano isolanti i materiali che hanno una conducibilità termica <0,14 W/mK”. Questa condizione è rilevata in quei materiali, naturali o artificiali, la cui struttura è fibrosa o alveolare.
Isolanti minerali
Lana di roccia
Di origine minerale, la lana di roccia risulta essere un materiale con alte prestazione termiche oltre che ideale per realizzare involucri efficienti. Il pannello Timberock di Rockwoolè stato ideato con l'obiettivo di isolare termicamente ed acusticamente pareti divisorie e perimetrali.
[caption id="attachment_588023" align="aligncenter" width="433"]Timberock, pannello isolante di Rockwool[/caption]
Il materiale isolante deve presentare determinate caratteristiche e prestazioni al fine della loro applicabilità nel campo dell'edilizia, e più precisamente deve essere:
inalterabile nel tempo;
inattaccabile agli agenti chimici;resistente agli sbalzi termici;
Tra gli isolanti minerali si annovera la pomice.
[caption id="attachment_587990" align="aligncenter" width="433"] Utilizzata come inerte nei calcestruzzi, la pomice è spesso impiegata come isolante termico all'interno delle malte, per aumentare le caratteristiche termo- fonoisolanti delle stesse[/caption]
Per ogni singolo requisito è controllabile, sia prima dell’applicazione, attraverso la lettura della scheda di produzione, sia in opera con l’ausilio di specifiche apparecchiature di misura. L’isolamento termico costituisce l’elemento chiave per il miglioramento del comportamento energetico degli edifici.
Isolanti sintetici
Tra i pannelli di origine sintetica, URSA propone il Pannello in Polistirene XPS NIII I
[caption id="attachment_587993" align="aligncenter" width="400"] Pannelli in polistirolo ad alta coibentazione per l’isolamento termico acustico e isolamento a cappotto termico di URSA.[/caption]
L’adozione di materiali isolanti, dal punto di vista termico e termoigrometrico, comporta numerosi benefici, come la riduzione dei flussi termici attraverso l’involucro edilizio (dispersi nel periodo invernale ed entranti nel periodo estivo),il controllo delle temperature superficiali interne (finalizzato al soddisfacimento delle esigenze di comfort termico), il controllo dei fenomeni di condensa superficiale e la riduzione delle fluttuazioni di temperatura in ambienti non climatizzati.
Isolanti in EPS
In EPS sono i pannelliECO POR G031di Isolconfort.
[caption id="attachment_588036" align="aligncenter" width="441"] Pannello realizzato con Neopor® di BASF (polistirene espanso sinterizzato (EPS) additivato di grafite)[/caption]
Fino a qualche tempo fa, i materiali isolanti venivano valutati in base ai benefici apportati soprattutto nel periodo di riscaldamento, mentre ad oggi l’attenzione si è focalizzata anche sulla loro prestazione nel periodo di raffrescamento; questo ha reso importanti altre proprietà termofisiche che caratterizzano la prestazione degli isolanti nelle diverse condizioni, in particolare la massa volumica, la conducibilità termica ed il calore specifico.
Grande attenzione viene, inoltre, oggi posta in relazione alla sostenibilità dei materiali, attraverso valutazioni e confronti svolti secondo la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).
Isolanti misti
Tra i pannelli misti annoveriamo il pannello termoisolante ISOTEC PARETE di Brianza Plastica
[caption id="attachment_588665" align="aligncenter" width="600"] Il pannello Isotec Parete composto da un corpo centrale isolante in poliuretano espanso rigido autoestinguente, ricoperto da un involucro impermeabile, realizzato in lamina di alluminio goffrato e reso portante da un profilo nervato in acciaio protetto.[/caption]
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[post_content] => Un rivestimento composto da pannelli applicabili su pareti esterne o interne: il cappotto termico garantisce il più efficiente isolamento termico e, in alcuni casi, anche acustico.Indice:
Un nome, una garanzia: l’isolamento a cappotto funziona proprio come uno strato protettivo che abbraccia l’involucro edilizio, applicato all’esterno in caso di nuove costruzioni e all’interno in caso di riqualificazione dell’esistente.
Il cappotto termico permette di ottimizzare la prestazione termica di un edificio, proteggendolo in ogni stagione sia dalle temperature troppo alte che da quelle troppo basse, oltre ad aiutare nel controllo dell’umidità e proteggendo l’edificio dall’inquinamento acustico.
La conseguenza diretta è una minore dispersione termica e, quindi, un contenimento nei costi in bolletta sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Ma i vantaggi non finiscono qui e passano dai requisiti tecnici legati all’efficienza energetica al comfort abitativo.
[caption id="attachment_580625" align="aligncenter" width="651"] Un sistema particolarmente efficiente viene proposto da Rockwool. Il sistema RedArt ha alla base la lana di roccia ROCKWOOL, che garantisce resistenza al fuoco, comfort acustico e durabilità nel tempo, diventando la scelta ideale per i progetti di riqualificazione così come per le nuove costruzioni.[/caption]
Cappotto termico: i vantaggi
La qualità dell’involucro: il giudizio sulla qualità di un edificio passa proprio attraverso lo studio dei sistemi di isolamento che gli sono stati applicati. Perché è proprio in funzione dell’efficienza dell’isolamento che vengono dimensionati altri elementi di progetto: dai sistemi impiantistici alle finiture. Se, infatti, l’involucro non è stato correttamente isolato, anche un impianto di riscaldamento di ultimissima generazione o un sistema di ventilazione meccanica controllata non riusciranno ad essere efficienti, colpa delle dispersioni termiche, dello studio superficiale dei ponti termici, dell’umidità fuori controllo. Un sistema a cappotto con un corretto dimensionamento e una corretta posa in opera, dunque, permetterà di alzare la qualità dell’involucro raggiungendo certificazioni di primo livello.
Comfort residenziale: l’inquinamento indoor è fra i primi imputati per quanto riguarda il comfort abitativo. Variazioni di temperatura e di umidità sono conseguenza di disagio per l’equilibrio del corpo umano e un corretto isolamento delle pareti perimetrali consente di mantenere il equilibrio la temperatura e l’energia interna di un corpo.
Risparmio energetico ed economico: secondo quanto registrato da Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto, il cappotto termico abbatte di almeno il 45% la quantità di combustibile necessaria per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni. Una percentuale consistente, responsabile anche della riduzione, provata, dei costi in bolletta.
Impatto ambientale: conseguenza diretta del contenimento dei consumi e della collaborazione nel combattere l’inquinamento indoor è la salvaguardia dell’ambiente. Sempre secondo gli studi di Cortexa, l’isolamento a cappotto fa risparmiare all’ambiente almeno 630 kg di CO2 per abitazione ogni anno.
[caption id="attachment_580085" align="aligncenter" width="500"] Realizzato con materiali di origine minerale, come calce, sabbia e acqua, l pannello Multipor, di Xella garantisce un contenimento nei consumi energetici e il massimo comfort abitativo. Fa parte del sistema di isolamento a cappotto Etics.[/caption]
Cappotto esterno
In caso di nuova edificazione, la libertà progettuale legata all’inserimento di uno strato di isolamento a cappotto è chiaramente maggiore rispetto a quanto succede negli interventi di ristrutturazione. Il limite di spessore dei pannelli isolanti da applicare sui prospetti esterni non c’è, tanto che la normativa consente di andare in deroga rispetto alle distanze dai confini.
[caption id="attachment_659302" align="aligncenter" width="600"]X-FOAM® WAFER di Ediltec è una lastra isolante in polistirene estruso altamente resistente e adatta per la realizzazione di sistemi di isolamento a cappotto[/caption]
Dal punto di vista pratico, il cappotto termico esterno è composto da una serie di pannelli, disponibili in diversi materiali isolanti, applicati alle pareti con colle o specifici sistemi di fissaggio e ancoraggio. Una volta applicati i pannelli, verranno coperti da una rasatura armata e dalla finitura scelta.
[caption id="attachment_580642" align="aligncenter" width="600"]Isotec Linea di Brianza Plastica, realizzato in schiuma di poliuretano rigido autoestinguente, è la soluzione per l’isolamento termico delle facciate, che abbina in un unico prodotto un efficace sistema termoisolante e la struttura di supporto per il rivestimento di facciata in lastre metalliche o fibrocementizie. Ideale sia per edifici di nuova costruzione, che per interventi di ristrutturazione.[/caption]
Cappotto interno
Soprattutto in caso di riqualificazione dell’esistente e di tutela dei prospetti esterni, il cappotto viene istallato sulle pareti interne. Si tratta di un’operazione forse più laboriosa, ma che garantisce altrettanti vantaggi rispetto al cappotto per esterni. I pannelli proposti dal mercato variano dai 3 agli 11 centimetri circa e, pur “rubando” superficie abitabile possono essere installati in singoli appartamenti, ad esempio, e non sull’intero condominio, permettendo un contenimento della spesa e l’indipendenza dei condomini.
[caption id="attachment_580128" align="aligncenter" width="525"]Stiferite- Class SK Class SK è un pannello sandwich composto da una componente isolante in schiuma polyiso e rivestito, su entrambe le facce, con un velo di vetro saturato. È particolarmente adatto per i sistemi di isolamento a cappotto per esterni.[/caption]
I materiali del cappotto termico
La scelta fra i materiali che compongono i pannelli di isolamento è molto ampia e le possibilità spaziano fra materiali di origine naturale, fra cui sughero, canapa, fibra di lego e cellulosa e schiume e lane minerali, polistirene espanso sinterizzato, polistirene estruso o poliuretano.
[caption id="attachment_580129" align="aligncenter" width="500"]Fassatherm di Fassa Bortolo, è un sistema a cappotto completo, composto da tre modalità di isolamento con lastre di diversa tipologia, da applicare in funzione dell’isolamento richiesto. Il sistema è composto da pannelli isolanti, collanti e rasanti e rivestimenti.[/caption]
Le detrazioni fiscali
La Legge di Stabilità 2016 comprende la proroga per tutto il 2016 della detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficienza energetica degli edifici, il cosiddetto Ecobonus. Fra gli interventi incentivati, vi è anche la coibentazione di pareti con particolari prestazioni di isolamento (fino a 60.000 euro di detrazione fiscale).
Per ottenere la detrazione è necessario presentare una documentazione che comprenda fatture e ricevute comprovanti le spese sostenute (comprendendo anche le ricevute dei bonifici), l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti, l’attestato di certificazione o di qualificazione energetica.
[post_title] => Cappotto termico: protetti in tutte le stagioni
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[post_content] => Timberock è un nuovo pannello progettato da Rockwool, che nasce con un obiettivo specifico - l'isolamento termico e acustico di pareti divisorie e perimetrali realizzate con struttura a telaio in legno.
Si tratta di un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità. Oltre alle notevoli prestazioni termiche, che lo rendono il pannello ideale per realizzare involucri ad alta efficienza, Timberock presenta ottime proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce infatti significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete sulla quale viene installato.
Timberock è stato studiato appositamente per adattarsi al caso specifico delle costruzioni in legno a telaio. Infatti le dimensioni del prodotto - disponibile nei formati 1200x565 mm e 1200 x575 mm - sono ottimizzate per la posa tra i montanti della struttura in legno, che può così essere effettuata in modo semplice e rapido. Timberock inoltre non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni igrometriche dell'ambiente ed è incombustibile: in caso di incendio non genera né fumi tossici né gocciolamento, aiuta a prevenire la propagazione del fuoco e contribuisce ad incrementare le prestazioni di resistenza al fuoco dell'elemento costruttivo in cui è installato.
DATI TECNICI
Classe di reazione al fuoco
A1
UNI EN 13501-1
Coefficiente di resistenza alla diffusione di vapore acqueo
μ = 1
UNI EN 13162
Calore specifico
Cp = 1030 J/(kg•K)
UNI EN 12524
Conduttività termica dichiarata
λD = 0,033 W/(m•K)
UNI EN 12667, 12939
Densità nominale
ρa = 70 kg/m3
UNI EN 1602
Coefficiente di dilatazione termica lineare
2x10-6 1/°C
Temperatura di fusione (lana di roccia)
tt > 1,000°C
Formato
1200x565 mm e 1200x575 mm
[post_title] => Pannelli in lana di roccia per costruzioni in legno a telaio
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[post_content] => Alcuni incendi che si verificano negli edifici sono causati da incidenti o altri fattori difficili, se non impossibili, da controllare. In realtà, gran parte degli incendi può essere limitata o prevenuta in quanto conseguenza di difetti di progettazione, lavori di costruzione e installazione a basso costo o usi impropri degli edifici.
Il costo degli incendi
Ogni anno si verificano circa 8 milioni di incendi nel mondo. Si stima che nell’arco di un anno gli incendi causino oltre 30 mila vittime - solo tra Europa, Stati Uniti, Cina e Russia - e circa 800 mila feriti nel mondo. Oltre a causare vittime, gli incendi distruggono proprietà, case, oggetti di valore e – nel caso di edifici pubblici e commerciali – causano la perdita di posti di lavoro.
Il World Safety Council ha stimato che il costo economico approssimativo degli incendi si aggiri intorno all’1% del PIL dei paesi sviluppati e abbia un’incidenza maggiore nei paesi in via di sviluppo.
Inoltre, gli incendi generano ingenti emissioni di CO2, danneggiando così, oltre che la società, anche l’ambiente.
Come si propagano gli incendi
Ogni edificio è soggetto a incendi. Una volta innescato, l’incendio viene alimentato da elementi combustibili costitutivi della struttura stessa degli edifici o da oggetti presenti al loro interno.
Risulta, quindi, fondamentale limitare il numero di elementi che possono contribuire alla propagazione del fuoco, attraverso l'impiego di materiali da costruzione incombustibili. Oltre a non bruciare, questi tipi di materiali agiscono da barriera, rallentando così la propagazione del fuoco all’interno dell’edificio.
Il tempo è un fattore cruciale
Quando un incendio si innesca nulla è più importante del tempo. Gli isolanti incombustibili fanno guadagnare tempo prezioso per l’evacuazione degli occupanti e l’intervento dei vigili del fuoco, salvando il valore della proprietà e minimizzando i danni alla struttura dell’edificio.
Siamo tutti vulnerabili agli incendi: architetti, costruttori, proprietari, inquilini, assicuratori e vigili del fuoco.
Proprietari immobiliari
I proprietari di immobili devono proteggere le proprietà e i beni contenuti al loro interno. Devono, inoltre, assicurarsi che i propri edifici siano sicuri per gli inquilini, poiché in caso di incendio, se un edificio non dovesse essere munito di adeguate protezioni, il proprietario può esserne ritenuto responsabile. Per i proprietari immobiliari, quindi, la protezione antincendio significa proteggere e tutelarsi.
Architetti e costruttori
Come architetti o costruttori si ha una considerevole influenza sulle scelte in materia di sicurezza antincendio di un edificio e sulla qualità dei lavori di realizzazione e installazione. La scelta di materiali da costruzione incombustibili riduce i rischi che si assumono quando s’intraprende un progetto o una realizzazione.
Assicuratori
Un’assicurazione si basa sulla valutazione dei rischi e il successo di un assicuratore dipende dalla capacità di bilanciare rischi e risarcimenti. Promuovere l’utilizzo di materiali da costruzione incombustibili, anche attraverso polizze più convenienti per chi utilizza questo tipo di materiali, può aiutare a mitigare le perdite causate da incendi.
Vigili del fuoco
Per salvaguardare persone, edifici e proprietà – senza compromettere le proprie vite – i vigili del fuoco hanno bisogno di tempo. I materiali da costruzione non combustibili rallentano la propagazione del fuoco, consentendo lo svolgimento di operazioni di soccorso sicure ed efficaci.
Perché scegliere materiali isolanti non combustibili per i propri edifici?
1. Aiutano a prevenire possibili vittime o feriti.
2. Riducono il rischio di danni alle proprietà e ai beni di valore.
3. Possono consentire lo svolgimento di operazioni di soccorso sicure ed efficaci.
4. Possono proteggere beni insostituibili, come oggetti personali o importanti informazioni aziendali. 5. Possono ridurre le responsabilità legate a danni materiali, feriti o vittime.
6. Riducono il rischio di fallimenti aziendali.
Consigli per la protezione passiva
Partendo dal presupposto che eliminare i rischi d’incendio è impossibile, risulta, invece, possibile gestirli attraverso la scelta dei materiali da costruzione più opportuni. Se la protezione attiva – come i rilevatori di fumo, i sistemi sprinkler e gli estintori – è importante per la sicurezza antincendio degli edifici, la protezione passiva, legata all’uso di materiali incombustibili, è un elemento fondamentale di prevenzione.
I proprietari di immobili
E' consigliabile seguire queste semplici linee guida per un’idonea protezione passiva degli edifici:
1. Verificare che nella progettazione sia previsto l'impiego di materiali edili non combustibili ove possibile.
2. Assicurarsi che i materiali siano installati correttamente (ad esempio che non vi siano spazi tra i pannelli isolanti).
3. In caso di ristrutturazione – specialmente nel caso in cui gli edifici vengano adibiti ad attività caratterizzate da rischio d’incendio elevato – installare isolanti incombustibili per aumentare la protezione antincendio.
ROCKWOOL offre tutte le soluzioni.
Il potere protettivo della roccia
Realizzati da materie prime naturali, gli isolantib ROCKWOOL non bruciano, non contribuiscono alla propagazione del fuoco e possono resistere a temperature sino ai 1000° C. Ostacolando il fuoco, ROCKWOOL fa guadagnare tempo per le operazioni di soccorso, mentre protegge l’integrità dell’edificio.
Inoltre, i prodotti ROCKWOOL non contribuiscono all’emissione di fumi tossici – che costituiscono la minaccia maggiore in caso d’incendio. Installare ROCKWOOL propone prodotti isolanti adatti a tutte le parti di un edificio, dalle fondamenta al tetto. La gamma di prodotti comprende anche isolanti per tubazioni e condotti di ventilazione.
Acustica, durabilità e sostenibilità
Oltre alla protezione incendio, gli isolanti ROCKWOOL garantiscono elevate prestazioni di isolamento acustico, riducendo il rumore proveniente dall’esterno e dalle stanze adiacenti, in qualsiasi tipologia di edificio. Gli isolanti ROCKWOOL, grazie alla loro elevata durabilità, non si deteriorano negli anni. Ciò consente ai prodotti di mantenere elevate capacità d’isolamento termico, assicurando, al tempo stesso, una protezione antincendio.
Inoltre, i prodotti ROCKWOOL sono eco-sostenibili, poiché realizzati con materie prime eco-compatibili e conformi ai rigorosi standard ambientali. Gli isolanti ROCKWOOL aiutano, quindi, a proteggere l’ambiente, riducendo il consumo energetico di un edificio e le emissioni di CO2.
Cosa sono i materiali da costruzione non combustibili?
Gli stati membri dell’UE hanno adottato uno standard comune che consente di comparare il comportamento al fuoco dei diversi materiali.
Nota come UNI-EN 13501-1, “Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco”, tale norma descrive il procedimento di classificazione di reazione al fuoco di tutti i prodotti da costruzione compresi quelli contenuti negli elementi da costruzione.
In seguito a prove di laboratorio, a ciascun prodotto testato viene assegnata una delle 7 classi di reazione al fuoco: A1, A2, B, C, D, E e F.
Un’ulteriore classificazione fornisce indicazioni sulla tendenza del prodotto a produrre fumo, gocce e/o particelle ardenti.
[post_title] => L'importanza degli isolanti non combustibili
[post_excerpt] => La DIRETTIVA 89/106/CE ovvero la Construction product directive sancisce che i prodotti da costruzione possano essere immessi sul mercato solo se idonei all’impiego previsto, cioè solo se hanno caratteristiche tali da consentire all’opera in cui devono essere incorporati di soddisfare i requisiti essenziali definiti dalla Direttiva stessa. Tra i 6 requisiti essenziali rientra anche la sicurezza in caso di incendio, elemento chiave da considerare quando si progetta, si costruisce e/o si compra casa.
Un materiale da costruzione per essere certificato CE deve quindi garantire determinati requisiti di sicurezza e in questo caso specifico vige l’obbligo di attestare la classe di reazione al fuoco del materiale.
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[post_content] => Brian May, chitarrista dei Queen, recentemente ha criticato le sale da concerto londinesi, che considera di scarsa qualità, dicendo “È incredibile che Londra, tra tutte le maggiori città europee, non possa vantare grandi sale da concerto degne di nota”, e molti frequentatori di concerti si sono trovati d’accordo.
Effettivamente le "arene" da concerto alla Wembley Arena o a Earl’s Court, sono poco più che capannoni, ergonomicamente scomode e deludenti dal punto di vista acustico.
Quindi Brian May sarà certamente rimasto soddisfatto quando ha sentito della realizzazione della miglior sala da concerto europea proprio a Londra.
Un gioiello da rilanciare
La O2 Arena, da 23.000 posti a sedere, rappresenta lo stato dell’arte tra le sale da concerto. E' realizzata all’interno dell’edificio che era una volta noto come Millennium Dome, ma rivisto e rilanciato come lo O2. Bisogna pensare all’arena concerti come a un edificio dentro l’edificio. Il Dome è sempre stato qualcosa di controverso fin dall’ideazione, avvenuta sotto il governo di John Major.
Fu un’idea del partito dei Conservatori, che i Nuovi Laburisti trovarono ideale cavalcare e sviluppare finchè, raggiunta la spesa di 789 milioni di sterline, il Dome venne abbandonato a prendere polvere, al costo per i contribuenti di altri 30 milioni di sterline.
Ciononostante, lo stesso Dome non è mai potuto essere oggetto di critiche. La costruzione è qualcosa di semplicemente spettacolare: con i suoi 365 metri di diametro, oltre un chilometro di circonferenza ed esteso su un’area di 20 acri, il Dome è una delle tre sole strutture costruite dall’uomo visibili dallo spazio.
Costruito in vetroresina ricoperta con PTFE (meglio conosciuto come Teflon), la struttura del Dome pesa meno dell’aria contenuta al suo interno. Il problema è sempre stata la spazzatura che gli occupanti originali ci mettevano dentro, dandole il nome di 'entertainment'.
Fortunatamente, l’ Anschutz Entertainment Group (AEG) e il gigante delle telecomunicazioni O2 hanno riconosciuto il potenziale della struttura in sé e AEG ha deciso di investire 250 milioni di sterline per fare del Dome uno dei principali luoghi per l’intrattenimento del Regno Unito.
Si tratta di un edificio che rappresenta un’icona, e finalmente l’interno ha preso forma di un villaggio del divertimento, completo di sale da concerto di alta qualità, un super casinò, cinema, bar e ristoranti, tutti sotto un tetto universalmente famoso.
Un’arena sotto la cupola
Ovviamente, il problema principale nell’inserire una sala da concerto da 23.000 posti all’interno della struttura chiusa dell’O2 è che ogni suono che sfugga all’arena sarebbe libero di riverberare in ogni angolo della struttura della cupola e sarebbe certamente di intralcio. Per questo motivo l’isolamento acustico ha avuto un ruolo essenziale nella costruzione della sala, in particolare per quanto riguarda la copertura.
Il soffitto dell’arena è a sua volta una cupola di 15.000 metri quadrati e del peso di 1.005 tonnellate. Per rendere le cose ancora più semplici, la copertura è stata costruita a pochi metri d’altezza dal pavimento, ed è stata tenuta sospesa da otto torri alte 35 metri disposte con regolarità attorno alla circonferenza.
La cupola è stata issata fino all’altezza finale, a 40 metri sul suolo, ed il resto della sala è stato costruito sotto di esso.
La copertura è stata realizzata da una società specializzata, la WWR (UK) che, nel proprio port-folio, può vantare il Lord Cricket’s Ground, il Silverstone Grandstand e il Museo della RAF di Cosford. La società ha un’esperienza notevole per quanto riguarda l’installazione di coperture composite e strutture acustiche, ma l’Arena O2 è stato comunque un progetto decisamente interessante anche per loro. Lee Homewood, Project Manager della WWR, spiega perché: “L’aspetto affascinante di questo progetto è che si tratta di un edificio dentro un edificio. La distanza tra la cupola dell’arena e la sovrastante struttura del Dome, è di soli 4-5 metri. La struttura della copertura è stata costruita al livello del terreno e poi sollevata in due fasi fino alla sua posizione finale, a 40 metri d’altezza”.
Silenzio, si suona
La copertura dell’arena è stata progettata e testata in laboratorio per trovare una soluzione ai rigidi criteri di isolamento acustico richiesti dal team di progettazione. Una squadra composta da 45 tecnici ha lavorato alla sua realizzazione.
Una soletta metallica strutturale da 200 mm forma l’ossatura della copertura dell’arena, insieme a cassettature acustiche interamente perforate assemblate in cantiere, che includono pannelli Rockwool ad alta densità rivestiti su un lato con tessuto, inseriti nel profilato. Le intercapedini dell’ossatura strutturale sono riempite con isolante in lana di roccia a media densità e sopra a questo uno strato di membrana polimerica ad alta densità seguito da un profilato da 500 mm.
I pannelli per coperture HardRock a doppia densità, dotati di ottima resistenza meccanica hanno dato poi il contributo decisivo alla sezione isolante. Sono stati previsti due strati, il primo spesso 100 mm e lo strato superiore da 50 mm. A completare la messa a punto della cupola uno strato di separazione Sarnafil e una membrana di copertura in PVC fissata meccanicamente.
Per gli specialisti coinvolti in questo progetto, pur non essendo la prima volta che lavoravano a soluzioni di coperture ad alta performance acustica, la copertura dell’Arena O2 è stata una sfida unica nel suo genere.
Ed è stato probabilmente uno dei pochi cantieri per coperture nel paese, se non nel mondo, dove la pioggia e le intemperie non hanno rappresentato un problema.
[post_title] => La cupola del millennio è firmata Rockwool
[post_excerpt] => La sala da concerto londinese O2, realizzata all'interno del Millennium Dome, rappresenta una sfida per le grosse dimensioni e per le specifiche richieste
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[post_content] => L'azienda ha presentato, in un volume distribuito gratuitamente in forma cartacea e digitale, la sintesi di Passive-On, un progetto europeo coordinato dal gruppo di ricerca eERG del Politecnico di Milano diretto dal prof. Lorenzo Pagliano.
Lo standard Passivhaus, focalizzato inizialmente su consumi e comfort invernali, è stato esteso in questo progetto ai mesi estivi nei climi del Sud Europa.
I criteri energetici e di comfort del nuovo standard Passivhaus esteso risolvono una serie di problematiche sul fronte del controllo termico degli edifici, anche in funzione del contesto climatico e del microclima nelle zone circostanti l'edificio, applicando analisi di ottimizzazione, di sensitività e di comfort.
Il volume su questo studio riepiloga le strategie e i risultati più significativi per orientarsi nella progettazione dettagliata in funzione del luogo e delle richieste del committente, con esempi specifici di edifici ottimizzati per tre climi italiani (Milano, Roma, Palermo).
L'impegno di Rockwool, che si estende anche alla comunicazione sulle tematiche di risparmio energetico ed ecosostenibilità, ha permesso all'azienda di ottenere il bollino verde dalla rivista La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente.
“Siamo molto soddisfatti del successo ottenuto a Klimahouse 2008, fiera caratterizzata da un pubblico altamente qualificato e molto attento alle problematiche di risparmio energetico in edilizia - commenta Paolo Migliavacca, responsabile marketing di Rockwool Italia - Molti dei visitatori che hanno affollato il nostro stand hanno particolarmente apprezzato, oltre alle soluzioni tecniche esposte, anche le nostre pubblicazioni, tra cui in particolare la novità Passivhaus per il Sud dell'Europa”.
Rispetto alla loro controparte nord-europea, le soluzioni raccolte nel volume presentato da Rockwool Italia si caratterizzano per:
- un elevato isolamento termico (con livelli differenziati per clima e per elemento costruttivo)
- un livello di tenuta all'aria anche leggermente inferiore
- finestre e altre superifici trasparenti dotate di protezioni solari fisse e mobili
- ventilazione estiva notturna naturale o ibrida
- eventuale impianto (passivo o attivo) per la rimozione del carico di raffrescamento residuo.
Pur essendo focalizzata sulle linee guida per la progettazione, questa pubblicazione si rivolge anche alle migliaia di imprenditori, amministratori pubblici e consumatori che, anche a causa dei continui aumenti del prezzo del petrolio, sono consapevoli della necessità di adottare soluzioni edilizie utili a ridurre i costi energetici del comfort (invernale e/o estivo) limitando l’utilizzo di energia fossile o altre fonti convenzionali.
“Rockwool è sempre molto attenta alla ricerca e alla divulgazione di progetti di interesse nazionale e internazionale - conferma Migliavacca - con l'obiettivo di offrire occasioni di formazione e sensibilizzazione non solo agli operatori, ma anche ai non addetti ai lavori”.
Per scaricare l’intero studio in PDF clicca qui
[post_title] => Risparmio energetico per il comfort domestico con il nuovo standard Passivhaus
[post_excerpt] => Rockwool Italia ha presentato, in occasione della recente fiera Klimahouse - fiera dedicata all'efficienza energetica e all'edilizia sostenibile - i risultati dello studio realizzato insieme al gruppo di ricerca eERG del Politecnico di Milano sulla casa passiva, che permette di risparmiare energia non solo di inverno ma anche d'estate e quindi è adatta sia al Nord Italia sia al Centro-Sud
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Organizzata da Senaf, la manifestazione ha riunito 31.728 visitatori professionali, con un incremento del 24% rispetto al 2023, e oltre 500 aziende espositrici, confermandosi un punto di riferimento per imprese, progettisti, enti e associazioni di categoria.
Con 80 partner istituzionali e 147 eventi tra convegni e workshop, l’edizione 2025 ha evidenziato l’efficacia del format itinerante che alterna le sedi di BolognaFiere e Fiera del Levante, valorizzando così la filiera nazionale delle costruzioni da Nord a Sud.
Dopo il successo pugliese, SAIE tornerà a Bologna dal 7 al 10 ottobre 2026, per poi fare nuovamente tappa a Bari nel 2027.
Innovazione, dialogo e territorio al centro
Come sottolineato da Ivo Nardella, Presidente di Senaf/SAIE, questa edizione è stata la più ampia e partecipata di sempre. A Bari si sono riunite tutte le anime del costruire: dalla progettazione all’impiantistica, dai materiali per l’edilizia alle soluzioni per l’efficienza energetica e la digitalizzazione, SAIE si è confermata un palcoscenico capace di coniugare esposizione e approfondimento, rappresentando un luogo di confronto e di crescita per l’intera filiera.
Un comparto in salute: i numeri del Rapporto Federcostruzioni e dell’Osservatorio SAIE-Nomisma
Tra i momenti di maggiore rilievo, la presentazione del nuovo Rapporto Federcostruzioni, che ha confermato il ruolo trainante del comparto per l’economia nazionale. La filiera conta oggi 3,3 milioni di addetti, con una crescita di 156.000 unità rispetto al 2023, e un valore complessivo della produzione che raggiunge 643 miliardi di euro. Un trend positivo confermato anche dall’Osservatorio SAIE-Nomisma, da cui emerge un clima di fiducia diffuso: il 43% delle imprese del settore prevede un aumento del fatturato nel 2025.
L’inaugurazione di SAIE Bari ha offerto l’occasione per un confronto di alto livello, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del mondo delle associazioni, tra cui Federica Brancaccio (Presidente ANCE), Giovanna Iacovone (Vicesindaca di Bari), Gianna Elisa Berlingerio (Direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Puglia) e Paola Marone, Presidente uscente di Federcostruzioni.
In occasione di SAIE si è tenuta inoltre l’Assemblea elettiva di Federcostruzioni, che ha designato Emanuele Ferraloro, Amministratore Delegato di Ferraloro S.p.A., nuovo Presidente della Federazione.
Premiazioni, competizioni e approfondimenti: la community del costruire in primo piano
La fiera ha ospitato anche la finale nazionale di Ediltrophy, la gara di arte muraria organizzata da Formedil, che nel nuovo PalaFormedil ha visto competere squadre provenienti da ogni regione d’Italia. Grande attenzione è stata riscontrata poi dalla cerimonia dei Cassa Edile Awards, i riconoscimenti destinati a imprese, intermediari e lavoratori che si sono distinti per l’impegno etico, la sicurezza e la sostenibilità nelle pratiche costruttive.
Tra gli eventi più seguiti anche la presentazione del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2025 redatto da ENEA e CTI – Comitato Termotecnico Italiano. Dallo studio emerge un segnale incoraggiante: gli edifici residenziali più efficienti (classi A4-B) hanno raggiunto il 20% del totale, mentre quelli meno performanti (classi F-G) sono scesi al 45,3%, con un miglioramento di oltre due punti percentuali in un solo anno.
Focus su sicurezza e innovazione normativa
Tra i temi più sensibili affrontati a SAIE 2025, la sicurezza nei luoghi di lavoro ha avuto un ruolo centrale grazie al workshop“Innovazioni Normative e Tecnologiche per la Gestione del Rischio”, promosso dalla Fondazione Scuola Europea di Industrial Engineering and Management, in collaborazione con Politecnico di Bari e FormaSicuro. All’incontro, a cui ha preso parte anche il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, è stata presentata una proposta di modifica al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza, insieme a un’innovazione tecnologica per la prevenzione del rischio incendio sviluppata dal Politecnico di Bari con un’impresa del territorio.
SAIE Bari 2025 ha riconfermato la forza di un format che unisce esposizione, dimostrazioni pratiche e formazione professionale. Quattro i grandi percorsi tematici – Sostenibilità, Innovazione, Infrastrutture e Persone al Centro – che hanno guidato i visitatori tra spazi espositivi, aree demo, masterclass e workshop con esperti, università e centri di ricerca.
Le aziende protagoniste a SAIE Bari
Plastbau® New Classic di Bioisotherm: un sistema innovativo per i solai
Tra le soluzioni tecnologiche presentate a SAIE Bari 2025 si è distinto Plastbau® New Classic di Bioisotherm, un sistema per la realizzazione di solai autoportanti che coniuga leggerezza, isolamento termico e resistenza meccanica.
Il pannello-cassero, frutto di una progettazione attenta alle esigenze dell’edilizia contemporanea, è realizzato in polistirene espanso sinterizzato (EPS) con profili metallici zincati sagomati e forati, che ne garantiscono rigidità e autoportanza. Nonostante il peso ridotto è in grado di sostenere agevolmente i carichi come calcestruzzo fresco, ferri d’armatura e operatori in cantiere.
Grazie alla sua innovativa tecnologia, Plastbau® rende possibile la personalizzazione in fase produttiva sia dello spessore degli elementi che dell’altezza del travetto strutturale: il risultato è un solaio performante, capace di eliminare i ponti termici e garantire comfort abitativo e risparmio energetico. Inoltre, la presenza di specifiche finiture dell’intradosso permette al sistema di raggiungere prestazioni antincendio certificate, a conferma della sua idoneità per edifici residenziali e pubblici ad alte prestazioni.
Hardware Analist Group: strumenti precisi e versatili a supporto dei professionisti
All'interno del panorama delle proposte hardware Analist Group ha conquistato l’attenzione dei professionisti grazie a soluzioni integrate per il rilievo digitale e la gestione intelligente dei cantieri. Dimostrazioni pratiche, casi d’uso e momenti formativi hanno radunato numerosi partecipanti presso lo stand dell'azienda, mettendo in luce come la trasformazione digitale stia rivoluzionando le modalità di rilievo, progettazione e gestione del costruito.
Diverse le soluzioni hardware presentate, tutte pensate per offrire strumenti precisi, versatili e facili da integrare nei flussi di lavoro quotidiani:
Matterport Pro3, il Laser Scanner LiDAR in grado di acquisire ambienti complessi in pochi secondi e restituire automaticamente nuvole di punti e modelli BIM accurati;
GPS ProTRACK, il Rover RTK multifunzione progettato e prodotto da Analist Group che assicura rilievi rapidi e precisi anche in condizioni operative complesse e consente di effettuare rilievi GPS direttamente da smartphone;
SLAM Eagle, lo Scanner Mobile ideale per mappature in movimento e rilievi in ambienti difficili, senza l’uso di punti di riferimento esterni.
Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo: l'evoluzione dell'isolamento termico
Fra le novità presentate a SAIE Bari anche il sistema Fassatherm® DNA di Fassa Bortolo, vera e propria evoluzione nell’isolamento termico esterno. Grazie a una combinazione di intonaci ad alte prestazioni e complementi tecnologici avanzati, Fassatherm® DNA ridefinisce gli standard dei sistemi a cappotto, superando i limiti tecnici tradizionali, come la resistenza agli urti e le restrizioni nelle scelte decorative.
Grazie alla sua struttura irrobustita, ammette l'applicazione di qualsiasi tipo di finitura superficiale, dai rivestimenti ceramici e in pietra a intonaci lisci e decorativi, fino a colori scuri e materiali naturali, mettendo a disposizione dei professionisti del settore una nuova flessibilità progettuale che non pone limiti alla creatività né compromette la qualità del sistema.
Accanto all’elevata resistenza meccanica, che conferisce al sistema una protezione superiore contro urti accidentali e fenomeni atmosferici, Fassatherm® DNA migliora il comportamento termico degli edifici, riducendo il bisogno di raffrescamento e favorendo un risparmio energetico significativo.
Inoltre, riduce la formazione di condense superficiali, che, combinato con la capacità termica degli intonaci, evita la formazione di muffe e alghe sulle facciate esterne.
Thrakon di Xella: una proposta completa per l’involucro edilizio
In occasione dell'appuntamento fieristico, Xella Italia ha annunciato l'ampliamento della propria offerta, introducendo nuove linee di prodotti a marchio Thrakon e segnando un ulteriore passo avanti nell’integrazione delle soluzioni per l’edilizia professionale attraverso una gamma completa di soluzioni per posa, finitura e impermeabilizzazione.
L'inserimento della proposta Thrakon nel portfolio di Xella permette di mettere a disposizione dei professionisti sistemi edili altamente performanti e perfettamente compatibili tra loro, semplificando la progettazione e migliorando le prestazioni complessive degli edifici.
Una delle principali novità della gamma è rappresentata dai rivestimenti e pitture Thrakon che, con basi silossaniche e acril-silossaniche, risultano ideali per il rivestimento di sistemi di isolamento e per superfici esposte agli agenti atmosferici, garantendo protezione, stabilità cromatica e traspirabilità nel tempo.
Nel campo della posa e finitura decorativa, gli adesivi Thrakon assicurano eccellente aderenza e resistenza anche in ambienti umidi o per grandi formati; le resine decorative, invece, consentono la realizzazione di superfici continue resistenti e di grande impatto estetico sia in esterni che interni. Completano l'offerta gli impermeabilizzanti Thrakon una linea professionale che include tecnologie poliuretaniche, cementizie e acriliche, ideali per proteggere terrazze, coperture e balconi ad alta esposizione all’acqua.
Lovato T-FAST: efficienza, igiene e sostenibilità per la produzione di acqua calda sanitaria
Lovato ha partecipato a SAIE Bari 2025 presentando la serie T-FAST, che ha riscontrato successo fra progettisti e operatori grazie alle sue prestazioni elevate e alla costruzione in acciaio inox, che garantisce durabilità, resistenza alla corrosione e igiene nel tempo.
Pensata per rivoluzionare la produzione di acqua calda sanitaria (ACS), la gamma risponde in maniera immediata ed efficace alle esigenze di edifici residenziali, commerciali e industriali.
Gli scambiatori a piastre in acciaio inossidabile assicurano un’elevata efficienza e una lunga durata anche in condizioni di utilizzo intensivo, mentre la progettazione modulare consente di adattare i sistemi a diverse portate e fonti di calore, incluse pompe di calore e impianti a bassa temperatura.
Disponibile in quattro versioni - T-FAST Mini, T-FAST IT PRO, T-FAST IE PRO e BIG T-FAST - la serie di Lovato è studiata per massimizzare l’efficienza energetica, con una riduzione dei consumi fino al 44%, e semplificare installazione e manutenzione, abbattendo tempi e costi di gestione.
T-FAST contrasta infine il rischio di legionella, evitando ristagni d’acqua e mantenendo costanti i parametri igienici.
ROCKWOOL: le novità per il segmento HVAC & Fire Protection
Tra le aziende protagoniste di questa edizione della fiera anche ROCKWOOL, che ha introdotto un ampio ventaglio di proposte in lana di roccia dedicate al comfort, alla sicurezza e all’efficienza energetica degli edifici moderni. Le novità della multinazionale hanno messo in luce l’importanza di proporre sul mercato materiali capaci di unire prestazioni termiche, isolamento acustico e protezione antincendio in un’unica risposta tecnologica.
Per il comparto HVAC, ROCKWOOL ha realizzato soluzioni in grado di soddisfare le necessità di edifici residenziali, commerciali e industriali grazie a una lana di roccia che garantisce stabilità dimensionale e resistenza all’umidità, contribuendo a mantenere condizioni interne ottimali in ogni stagione. Fra queste, il Sistema Teclit® offre isolamento per tubazioni e condotte di riscaldamento e refrigerazione, operando in un intervallo di temperatura tra 0°C e 250°C, resistendo fino a -16°C in condizioni intermittenti e assicurando elevate prestazioni anche in ambienti con umidità relativa fino all’80%.
Per la protezione passiva dal fuoco, invece, ROCKWOOL introduce Fire Protection, una gamma di soluzioni specifiche per la protezione di strutture in acciaio, condotte metalliche di ventilazione e facciate ventilate. La linea include Prolit® Lamella Mat, un feltro lamellare in lana di roccia rivestito da un foglio di alluminio rinforzato con rete in fibra minerale che assicura conduttività termica e isolamento termico e acustico di condotte di ventilazione e componenti impiantistiche.
Isolkappa SILENCE: la nuova frontiera del comfort termoacustico
Tra le novità più apprezzate al SAIE anche la nuova Linea SILENCE di Isolkappa, una gamma di soluzioni termoacustiche in EPS elasticizzato che rappresenta un’evoluzione nel modo di concepire il comfort abitativo, ed progettata per rispondere alla crescente domanda di edifici più efficienti, silenziosi e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei della Direttiva Case Green.
Cuore della linea è la tecnologia basata su un innovativo processo di elasticizzazione dell’EPS, che modifica la struttura interna del materiale riducendone la rigidità dinamica senza comprometterne le eccellenti prestazioni termiche: il risultato è un sistema leggero, performante e facilmente installabile, ideale sia per nuove costruzioni che per interventi di riqualificazione interna.
Disponibile in tre varianti - i-GREY ECO Floor, i-GES G ECO Silence e i-GREY XL ECO Silence - questa proposta garantisce una conducibilità termica di 0,030 W/mK e prestazioni in linea con le principali normative tecniche, tra cui la UNI EN 13163 per i pannelli in EPS, la UNI 11367:2010 per l’isolamento acustico e i Criteri Ambientali Minimi (CAM).
Inoltre, SILENCE si distingue per il suo contributo alla sostenibilità ambientale: l’EPS è composto per il 98% da aria, è 100% riciclabile e contribuisce alla riduzione della carbon footprint nel ciclo di vita dell’edificio.
Impermeabilizzazione autoadesiva: Polyglass rinnova la linea ADESO®
In tema di impermeabilizzazione, Polyglass, realtà leader di settore, ha dedicato la propria presenza all'appuntamento barese ai festeggiamenti di un traguardo importante: i 25 anni della tecnologia autoadesiva ADESO®.
Per l’occasione, lo stand ha visto l'allestimento di una demo area, dove i visitatori hanno potuto scoprire da vicino le caratteristiche e i vantaggi delle membrane simbolo di affidabilità, sicurezza e innovazione continua, nonché conoscere ELASTOFLEX SA P. Vera evoluzione dell’impermeabilizzazione autoadesiva, questa soluzione sfrutta la tecnologia SEALLap®, grazie alla quale assicura giunzioni perfette e sovrapposizioni sicure, offrendo un’applicazione semplice, pulita e adatta a diverse tipologie di superfici.
Contraddistinta dall'utilizzo di materiali di alta qualità e da un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, le membrane autoadesive ADESO riducono l’uso di fiamme libere durante la posa, migliorando la sicurezza.
Ediltec Insulation: innovazione e alte prestazioni per l’isolamento termico con POLIISO® FB
Presso il proprio stand Ediltec Insulation ha presentato ai professionisti che hanno partecipato alla fiera le proprie ultime soluzioni in tema di efficienza energetica e isolamento termico.
Tra le novità più apprezzate vi è stato POLIISO® FB, un pannello in schiuma polyiso rigida a celle chiuse, espansa senza CFC o HCFC, progettato per offrire massime prestazioni termiche, sicurezza e sostenibilità ambientale. Il pannello è composto da due supporti, un velovetro addizionato con fibre minerali sul lato esposto al rischio di incendio e un velovetro saturato e mineralizzato sul lato opposto, grazie ai quali raggiunge alta stabilità dimensionale e una classe di reazione al fuoco B s1 d0, la più alta ottenibile per un isolante organico.
Proposto in diversi spessori, ha valori di conducibilità termica dichiarata (λD) ai vertici di categoria e offre versatilità di impiego e massima adattabilità a differenti configurazioni costruttive.
Le principali applicazioni includono la parete ventilata, dove garantisce eccellente isolamento termico e sicurezza al fuoco; il tetto caldo con impianto fotovoltaico, per un’integrazione ottimale con i sistemi solari; e il tetto caldo con membrane bituminose o sintetiche fissate a freddo, assicurando compatibilità con i più comuni sistemi di impermeabilizzazione.
Levostab 99: la proposta Saint-Gobain per pavimentazioni ecocompatibili
Tra le soluzioni portate a SAIE Bari, Saint-Gobain Construction Chemicals – attraverso il brand Chryso Italia – ha presentato lo stabilizzante naturale per pavimentazioni ecocompatibili Levostab 99: una soluzione all’avanguardia per la realizzazione di strade bianche, piste ciclabili, aree pedonali, parchi e siti archeologici che offre un perfetto equilibrio tra integrazione paesaggistica, durabilità e rispetto ambientale.
Levostab 99 migliora le caratteristiche fisiche e meccaniche del terreno, aumentando la portanza e la resistenza ai cicli di gelo e disgelo. Grazie alla sua composizione minerale, il prodotto sfrutta l’umidità naturale del suolo per attivare un processo di idratazione degli ossidi che consolida le microporosità e riduce la plasticità del terreno. Il risultato è una superficie compatta, stabile e durevole, capace di mantenere nel tempo le proprie prestazioni anche in condizioni ambientali variabili.
Completamente ecocompatibile e privo di additivi cementizi, Levostab 99 non altera le caratteristiche cromatiche del terreno, offrendo la possibilità di realizzare pavimentazioni naturali e perfettamente integrate con l’ambiente circostante. Inoltre, le fasi di posa – miscelazione, stesura, rullatura e finitura – sono semplici e realizzabili con le normali attrezzature da cantiere.
Airzone: qualità dell’aria e comfort intelligente grazie ad AirQ Sensor
Airzone ha mostrato il proprio approccio evoluto alla gestione del comfort ambientale con AirQ Sensor, un dispositivo intelligente che misura costantemente la qualità dell’aria interna e ne regola i parametri in modo automatico.
Il sensore analizza in tempo reale le variabili che influenzano il benessere indoor – tra cui CO₂, composti organici volatili (COV) e particolato – calcolando un Indice di Qualità dell’Aria Interna (IAQ).
Quando l’aria non rispetta i livelli ottimali, AirQ Sensor attiva automaticamente la ventilazione o la ionizzazione, migliorando la salubrità e prevenendo gli effetti negativi legati all’accumulo di inquinanti interni, come irritazioni, calo delle prestazioni cognitive o disturbi respiratori. Il sistema garantisce così una qualità dell’aria costante, adattandosi alle variazioni di occupazione e di uso degli ambienti, e contribuisce al risparmio energetico attivando i sistemi di trattamento solo quando realmente necessario.
Completamente integrabile nei principali sistemi di climatizzazione e gestione domotica (BMS), AirQ Sensor può essere gestito da remoto tramite Airzone Cloud ed è disponibile anche in versione Wi-Fi stand-alone, ideale per la gestione indipendente della qualità dell’aria in spazi residenziali, commerciali e direzionali.
Ermetika: porte e controtelai che ridefiniscono il design d’interni
Protagonista di SAIE Bari 2025 anche Ermetika, che ha presentato le sue più recenti innovazioni nel campo delle porte filo muro e dei controtelai per porte scorrevoli, confermando la propria vocazione per un design essenziale, integrato e tecnologicamente evoluto. Le nuove proposte fondono funzionalità, estetica e libertà progettuale, offrendo a progettisti e interior designer strumenti inediti per la personalizzazione degli spazi.
Tra i prodotti di punta spicca Absolute Swing con boiserie, la porta a battente filo muro che si integra perfettamente nella parete, per una continuità visiva assoluta. La ricerca di pulizia formale prosegue con le nuove maniglie minimal, caratterizzate da linee geometriche e finiture raffinate, concepite per armonizzarsi con tutte le soluzioni filo muro della gamma.
Sul fronte dei controtelai, EvoKart rappresenta l’evoluzione ideale per l’edilizia moderna: un sistema scorrevole a scomparsa per pareti in cartongesso, dotato di scorrimento fluido e silenzioso, pensato per unire comfort e precisione estetica.
Infine, xREVERx XL amplia le potenzialità della porta a battente filo muro reversibile con un'altezza di 2400 mm, con un effetto scenografico e una libertà di progettazione senza precedenti. La possibilità di invertire verso e lato di apertura direttamente in cantiere rende questo modello un elemento architettonico versatile e altamente personalizzabile.
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[post_excerpt] => Si è chiusa con successo SAIE Bari 2025, che ha trasformato la Fiera del Levante in un laboratorio sull’innovazione e la cultura del costruire.
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L’Italia ha compiuto un primo passo importante verso gli obiettivi della Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive): tra il 2020 e il 2024, il patrimonio abitativo ha registrato una riduzione del 7,4% nei consumi energetici. Un dato che vale metà del target del 16% fissato per il 2030 e che testimonia la validità degli interventi sostenuti da Superbonus e incentivi fiscali.
Ma adesso si apre la partita decisiva: per colmare il gap mancante dell’8,6% servono 115 miliardi di euro e una strategia nazionale strutturata, capace di trasformare un’urgenza climatica in un’opportunità economica e sociale.
“Abbiamo già visto che investire nell’efficienza energetica genera ritorni consistenti in termini di risparmio, occupazione e valore immobiliare. Ora occorre agire su scala nazionale e con continuità,” ha dichiarato ROCKWOOL, promotrice dello studio indipendente "Efficienza energetica del patrimonio abitativo – Scenari e strumenti alla luce della Direttiva UE" realizzato da Nomisma, che ha analizzato scenari, benefici e strumenti per completare con successo la transizione energetica del parco edilizio italiano.
Cosa è stato fatto e cosa resta da fare
La fotografia scattata dallo studio è chiara: grazie ai lavori effettuati su 12,5 milioni di edifici residenziali, l’Italia ha ridotto i consumi annuali di 31.530 GWh. Questo però non basta: entro il 2030 bisognerà riqualificare circa 1,7 milioni di edifici obsoleti (oltre 4,7 milioni di unità abitative), pari al 14% del patrimonio abitativo nazionale. Interventi mirati, soprattutto nelle zone climaticamente più fredde e sulle classi energetiche più basse, permetteranno di ottenere il massimo rapporto costo-beneficio.
Il focus dovrà essere su interventi “hard”, ovvero quelli che agiscono sia sull’involucro che sugli impianti: sono i più onerosi, ma anche quelli con i maggiori vantaggi. Ogni unità abitativa riqualificata richiederà in media 24.000 euro di investimento, con un ritorno economico per ogni euro investito superiore al 23% grazie a un effetto moltiplicatore di 1,23. Il valore degli immobili potrà crescere mediamente di 14.500 euro, con picchi fino al 31% in caso di salti di classe da G ad A nelle zone climatiche E.
Lo studio stima che, completando il piano entro il 2030, si potrà generare un aumento complessivo del valore del patrimonio immobiliare pari a 68,9 miliardi di euro. Un incentivo rilevante anche per i proprietari di casa, oltre che per l’economia nazionale.
Investimenti, lavoro e risparmio: un’opportunità per il sistema Paese
Portare a termine il piano EPBD richiederà investimenti per 28,8 miliardi l’anno dal 2027 al 2030. Di questi, circa 17,3 miliardi dovrebbero essere sostenuti da risorse pubbliche, mentre 11,5 miliardi potrebbero arrivare da capitali privati. È una cifra coerente con gli investimenti già attivati tra il 2014 e il 2020, che dimostra come l’Italia abbia già la capacità di sostenere un simile sforzo finanziario.
I benefici economici sono evidenti: si prevede un incremento annuo di valore aggiunto di 21,3 miliardi, suddiviso tra effetti diretti, indiretti e indotti.
Il settore delle costruzioni ne riceverà il maggior impatto, ma anche consulenza, logistica, commercio e servizi immobiliari ne trarranno vantaggio. Inoltre, l’efficienza energetica genererà circa 370.000 nuovi posti di lavoro ogni anno, di cui quasi la metà direttamente nel comparto edile.
Per le famiglie, il beneficio è altrettanto tangibile. Gli interventi permetteranno un risparmio medio del 36% sulle bollette energetiche, con una riduzione che può arrivare fino a 1.300 euro annui nelle aree più fredde. Non meno importante è la riduzione delle emissioni: si stima una decarbonizzazione pari a 4,6 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, cioè il 10% delle emissioni del comparto residenziale.
A garantire la sostenibilità economica del piano, lo studio presenta tre scenari possibili, a partire dal caso studio di un condominio di medie dimensioni, realizzato prima del 1970 e composto da 28 unità abitative considerando un intervento hard e il passaggio dalla classe energetica G alla A1. Gli scenari integrano crediti d’imposta, incentivi diretti, prestiti agevolati, meccanismi pay-as-you-save e l’intervento delle ESCO. In tutti i modelli, il contributo pubblico previsto varia tra il 50% e il 65%, con un impegno netto compreso tra 4,9 e 8,6 miliardi annui.
Il messaggio è chiaro: “Proseguire verso il target europeo richiede ora uno sforzo condiviso, orientato a massimizzare le risorse disponibili, supportare le famiglie che più ne hanno bisogno e promuovere un’edilizia sicura, moderna e sostenibile”.
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[post_excerpt] => Riqualificazione energetica: Nomisma ci dice che l’Italia è a metà strada. Ecco cosa resta da fare per raggiungere gli obiettivi UE 2030.
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L'interesse per la ristrutturazione delle abitazioni è in crescita in Italia, sono infatti sempre di più i proprietari orientati verso interventi di miglioramento energetico. Tuttavia, lo studio "Verso Case Green tra efficienza energetica e sicurezza dimenticata", realizzato da Nomisma per Rockwool, mette in luce un divario significativo: mentre l'efficienza energetica guadagna consensi, coerentemente con la Direttiva Case Green, la sicurezza antincendio rimane trascurata ed è poco conosciuta anche la classe energetica della propria abitazione .
I risultati, basati su un'indagine condotta a luglio con metodo CAWI su un campione rappresentativo di proprietari di case, mostrano che il comfort abitativo e la riduzione dei consumi sono le principali motivazioni dietro le scelte di ristrutturazione.
Secondo i dati, il 70% dei proprietari di casa pianifica interventi di riqualificazione entro il 2034, mentre il 61% li ha già effettuati negli ultimi dieci anni. In generale sono più propensi a fare interventi i proprietari di villette o case unifamiliari rispetto a chi abita in condominio. Tuttavia, solo il 41% ha valutato la classe energetica della propria abitazione, e appena il 27% è a conoscenza delle norme sulla sicurezza antincendio.
Efficienza energetica e ristrutturazione: una spinta verso il futuro
Le ristrutturazioni in Italia sono sempre più mirate al miglioramento dell'efficienza energetica. Interventi come l'isolamento termico e l'installazione di pannelli fotovoltaici sono i più interessanti per molti proprietari, con il 53% che indica la riduzione dei consumi energetici come una delle principali ragioni per investire nella propria abitazione e 6 proprietari su 10 che segnalano l'attenzione nella scelta dei materiali isolanti. Questo interesse è in parte alimentato dalla disponibilità di incentivi fiscali, come il Bonus Casa, l'Ecobonus e il Superbonus 110%, che hanno rappresentato un'importante leva per il 44% degli intervistati.
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è l'urgenza di migliorare l'efficienza energetica sta gradualmente superando quella di realizzare interventi non più procrastinabili. Questo cambiamento si riscontra soprattutto tra i proprietari di case singole o plurifamiliari. Anche l'età dell'immobile gioca un ruolo chiave: le abitazioni meno recenti presentano una maggiore necessità di interventi e una sensibilità più alta dei proprietari verso i temi della sostenibilità.
Eppure, nonostante la crescente attenzione al risparmio energetico, rimane ancora diffusa la mancanza di consapevolezza riguardo alla classe energetica degli edifici. Il 41% dei proprietari non ha mai effettuato una valutazione energetica della propria casa, che invece rappresenta un'opportunità per capire come migliorare le performance degli immobili e ridurre i costi di gestione.
"Per noi era fondamentale comprendere l’andamento del mercato delle ristrutturazioni e i comportamenti dei proprietari di casa. Abbiamo ancora molta strada da fare per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza antincendio e sull’efficienza energetica delle abitazioni, sottolinea Paolo Migliavacca, Business Unit Director di Rockwool.
Sicurezza antincendio: una preoccupazione troppo spesso ignorata
Mentre l'efficienza energetica sta diventando una priorità per i proprietari di casa, la sicurezza antincendio riceve poca attenzione. Solo il 27% degli intervistati ha dichiarato di conoscere le normative di riferimento, e un preoccupante 24% non ha adottato alcuna misura di prevenzione. Le strategie di protezione più diffuse includono le polizze assicurative (35%), ma il ricorso a soluzioni tecniche avanzate, come l'installazione di materiali ignifughi, resta limitato.
Lo studio di Nomisma per Rockwool evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione: solo il 19% dei proprietari si ritiene informato sul tema, un dato che indica una lacuna da colmare rapidamente, soprattutto considerando le recenti normative europee sulle "Case green". L'adeguamento agli standard EPBD non riguarda infatti solo l'efficienza energetica, ma anche la sicurezza, e la mancanza di conoscenza potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per molti.
Ersilia Di Tullio, Head of Strategic Advisory di Nomisma, afferma: "La sicurezza antincendio è un tema che va portato al centro del dibattito pubblico. Non possiamo pensare al miglioramento delle abitazioni solo in termini di consumi energetici: dobbiamo considerare la protezione delle persone che vi abitano".
Incentivi e agevolazioni: il motore delle ristrutturazioni
Il ruolo degli incentivi nelle ristrutturazioni è stato determinante, il principale ostacolo nel realizzare gli interventi sono ad oggi gli investimenti necessari. Il 78% dei proprietari che intende ristrutturare nei prossimi dieci anni è motivato dalla possibilità di accedere a forme di agevolazione. In questo scenario, i vari Bonus - per i quali vi è parecchia incertezza per il prossimo anno - hanno rappresentato due strumenti particolarmente efficaci nel promuovere il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano. Tuttavia, le politiche future dovranno considerare anche la sicurezza come un criterio di incentivazione, così da favorire un approccio integrato agli interventi edilizi.
Per garantire un futuro realmente sostenibile, è fondamentale che i proprietari di casa siano consapevoli dell'importanza di combinare efficienza energetica e sicurezza. Solo attraverso una maggiore informazione e politiche di sostegno adeguate sarà possibile costruire un patrimonio abitativo all'altezza delle sfide moderne. Come ha affermato Migliavacca, "Educare i proprietari di abitazioni è essenziale per permettere loro di fare scelte informate e sicure per le loro ristrutturazioni".
[post_title] => Verso case green tra ristrutturazione e sicurezza: un binomio ancora incompleto
[post_excerpt] => I trend delle ristrutturazioni in Italia verso case green, tra efficienza energetica e sicurezza antincendio, secondo lo studio Nomisma e Rockwool.
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[post_content] => In Italia, come nel resto d’Europa, nonostante si sia ancora in attesa dell’approvazione del Decreto attuativo, si sta assistendo a una crescente attenzione e sviluppo delle comunità energetiche rinnovabilicome parte integrante della transizione verso la decarbonizzazione dei sistemi energetici. Le CER rappresentano una nuova forma di organizzazione e condivisione delle risorse energetiche, in cui i cittadini, le imprese e le istituzioni si uniscono per produrre, consumare e gestire l'energia in modo più sostenibile e partecipativo.
Una volta approvato il Decreto attuativo ci si attende la realizzazione in Italia di circa 15.000 comunità energetiche rinnovabili.
Ovidio Marzaioli, Vicesegretario Generale di MOVIMENTO CONSUMATORI, spiega che le CER hanno anche un ruolo sociale e ambientale: “Gli impianti fotovoltaici, se realizzati correttamente anche dal punto di vista della sicurezza degli edifici, sono una soluzione utile e concreta nella lotta alla povertà energetica e nell’abbondono delle fonti fossili. Le amministrazioni locali sono chiamate a un ruolo attivo nel promuovere le CER e nel tutelare e valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico e privato”.
Si tratta di un’evoluzione guidata da diversi fattori, che vedrà sicuramente una crescita delle installazioni dei pannelli fotovoltaici sui tetti di case, imprese, parrocchie, PMI…
Le CER rappresentano un importante tassello per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dal piano REPowerEU e dall’Europa che, per quanto riguarda il fotovoltaico, chiedono di raddoppiare la capacità entro il 2025 e di portarla a 600 GW entro il 2030.
Anche in Italia il mercato sta andando bene, anche se siamo molto indietro rispetto agli obiettivi fissati dall’Europa. Secondo i dati del GSE nel 2022 gli impianti fotovoltaici nel nostro paese hanno superato 1,3 milioni di installazioni, con un aumento del +158% rispetto all’anno precedente, portando la potenza installata cumulata a più di 26 GW.
Inoltre entro il 2028 tutti gli edifici pubblici e commerciali e dal 2029 tutti quelli residenziali di nuova costruzione, dovranno essere dotati di impianti fotovoltaici, il che non potrà che aiutare lo sviluppo delle Comunità Energetiche.
Attenzione al rischio incendio nelle coperture con pannelli
Certamente si tratta di una grande opportunità per la crescita sostenibile del nostro paese, ma ci sono aspetti importanti di sicurezza da considerare, in particolare per quanto riguarda la sicurezza antincendio.
I dati forniti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco parlano di circa 2.500 incendi in edifici con impianti fotovoltaici nel periodo 2002-2015. Considerando che negli ultimi anni le installazioni hanno continuato ad aumentare, è un tema importante e complesso, che richiede chiarezza.
Uno studio condotto dall’Università di Edimburgo nel 2022 dedicato alla sicurezza antincendio dei pannelli fotovoltaici, segnala che 51% degli incendi che si verificano sui tetti dotati impianti fotovoltaici è dovuto a guasti elettrici dei loro componenti, in particolare degli isolanti. Spesso i vigili del fuoco segnalano la difficoltà a raggiungere la fonte di innesco e quindi di estinguere l’incendio.
E’ chiaro che sia molto importante incentivare l’utilizzo di materiali incombustibili. A questo proposito Paolo Migliavacca, Business Unit Director Italy & East Adriatic di ROCKWOOL, azienda specializzata nella realizzazione di prodotti e soluzioni sostenibili in lana di roccia e molto impegnata sui temi dell’antincendio, sottolinea: “È imprescindibile definire direttive chiare in Italia per soddisfare le scadenze fissate dall’Unione europea, implementando al contempo standard di sicurezza elevati: la normativa deve quindi necessariamente vietare l’utilizzo di materiale combustibile negli impianti fotovoltaici per minimizzare i rischi e garantire senza compromessi il benessere dei cittadini e l’integrità degli stabili”.
Per sensibilizzare sul tema della sicurezza antincendio e incentivare un proficuo dialogo con le istituzioni CONFABITARE con MOVIMENTO CONSUMATORI e ROCKWOOL hanno siglato un'alleanza che, per esempio, incentiva la scelta di materiali e soluzioni progettuali sicuri e di qualità.
[post_title] => Crescita del fotovoltaico: l'importanza della sicurezza antincendio sui tetti
[post_excerpt] => Crescita delle CER e aumento di installazioni di fotovoltaico sui tetti: attenzione al tema della sicurezza, in particolare ai rischi elettrici e di incendio, scegliendo materiali isolanti incombustibili.
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[post_content] => Dopo il successo delle precedenti edizioni, Politecnico di Milano, Università di Bologna e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco propongono anche per il 2023 il Symposium Day che si svolgerà a Bologna il 25 maggio, sul tema “Innovazione Tecnologica e Sicurezza Antincendio degli Edifici”.
L'evento sponsorizzato da Rockwool e realizzato in collaborazione con gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Bologna, vuole approfondire il legame esistente in edilizia, negli interventi di nuova realizzazione come in quelli di riqualificazione, tra utilizzo soluzioni tecniche innovative, sostenibili e altamente efficienti e sicurezza antincendio. Grazie all'intervento di relatori esperti si cercheranno di approfondire le eventuali criticità e le attenzioni da seguire in fase di progettazione per garantire strutture efficienti e sicure, con focus in particolare sulle facciate, i cui lavori di riqualificazione possono impattare sulla sicurezza antincendio, ma anche su progettazione e installazione degli impianti elettrici. Alla parte teorica seguiranno anche casi pratici.
Nel settore delle costruzioni vengono di anno in anno presentate nuove soluzioni tecniche e innovazioni potenzialmente in grado di rivoluzionare il mercato per quanto riguarda sostenibilità, efficienza energetica, acustica e resistenza sismica. Ma è necessario fare analisi approfondite e un lavoro di prevenzione, per evitare qualsiasi rischio e verificare che tali soluzioni siano attente anche alla sicurezza antincendio.
Un'edizione particolarmente attuale quella di quest'anno, considerando le novità introdotte, nell'ambito del Codice Prevenzione Incendi, dalle recenti RTV 13 e 14 che rendono il ruolo dei professionisti - ingegneri, architetti, tecnici antincendio - sempre più strategico nell'analizzare il rischio di propagazione del fuoco.
Si parte da questo tema il 25 maggio, ovvero dalla capacità dei professionisti di fare le migliori scelte per prevenire il rischio di incendio negli edifici, specialmente per quanto riguarda le attività non soggette ai controlli di prevenzione. In ogni fase del cantiere - dalla progettazione inziale all’asseverazione finale - il professionista deve cercare di capire se le nuove soluzioni tecniche, le prassi progettuali e costruttive che le riguardano e i conseguenti esiti pratici, considerino in maniera corretta anche l'aspetto della prevenzione incendi o se non si debba viceversa approfondire lo studio e l'introduzione di procedure e di strumenti tecnici e normativi per ottimizzare il livello di sicurezza.
Il convegno è rivolto ad architetti, ingegneri, ricercatori, imprese, vigili del fuoco e istituzioni, che potranno confrontare le proprie conoscenze scientifiche, tecniche e pratiche, su un tema così attuale e importante come quello della sicurezza antincendio degli edifici.
Il Symposium Day si svolge giovedì 25 maggio, a partire dalle 9.00 presso l'Aula Magna – Università di Bologna, viale Risorgimento 2 - Bologna
Programma
8.45 Saluti
9.00 Prof. Ing. A. Lucchini
Dpt. ABC Politecnico di Milano - Introduzione ai temi della giornata
9.15 Arch. Lorenzo degli Esposti
Degli Esposti Architetti - Architettura tra norma, sistema e sintassi
9.45 Ing. Vasco Vanzini
Comando di Bologna Corpo Nazionale dei VV.F. - Aggiornamenti del Codice di Prevenzione Incendi: le RTV 13 “Chiusure d’ambito degli edifici civili” e RTV 14 “Edifici di civile abitazione”
10.15 Ing. Calogero Turturici
Comandante Provinciale di Bologna Corpo Nazionale dei VV.F. - Prevenzione del rischio di incendio nella progettazione e installazione degli impianti elettrici
10.45 PAUSA
11.15 Ing. Piergiacomo Cancelliere
Comandante Provinciale di Rimini Corpo Nazionale dei VV.F. - Prevenzione del rischio di incendio nella realizzazione delle coperture
11.45 Prof. Ing. Davide Luraschi
Dpt. ABC Politecnico di Milano - La valutazione del rischio incendio per le attività non soggette ai controlli di prevenzione incendi
12.15 Ing. Samuele Sassi
FSC Engineering S.r.l. - Fire Safety Engineering: teoria e casi di applicazione al progetto di edifici complessi
12.45 Conclusioni e dibattito
[post_title] => IX Symposium Day, il futuro dell'edilizia, tra innovazione e prevenzione antincendio
[post_excerpt] => Le nuove soluzioni tecniche in edilizia devono considerare anche l'aspetto della prevenzione incendi. Se ne parta al Symposium Day a Bologna.
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[post_content] => Un frigorifero difettoso, un corto circuito, e poi le fiamme: è partito così, da un appartamento al quarto piano di un grattacielo di 24, l’incendio della Grenfell Tower di Londra, divampato il 14 giugno 2017. L’episodio, che causò la morte di 72 persone, ha contribuito a far sì che la normativa anticendio in Regno Unito venisse aggiornata.
In UK nel 2018 è stato introdotto il divieto di utilizzo di materiali combustibili su edifici di altezza superiore a 18 metri, come ricorda Rockwool, produttore di prodotti e soluzioni in lana di roccia che ha partecipato attivamente alle consultazioni governative di aggiornamento della normativa. E in Italia?
L’importanza dell’involucro esterno
Come ha insegnato il caso della Grenfell Tower, l’involucro esterno dell’edificio ha un ruolo di primo piano quando si parla di sicurezza antincendio. Nell’episodio del 2017 fu proprio la facciata che, quando ha preso fuoco, ha favorito il propagarsi delle fiamme verso i piani superiori con un effetto camino.
Le cause sono da ricercarsi nella scelta dei materiali utilizzati: i pannelli di rivestimento e la copertura dell'edificio utilizzati erano infatti ad alto rischio di combustibilità. In particolare, pannelli parapioggia in materiale composito di alluminio con anime in polietilene – infiammabile – si comportarono come vero e proprio combustibile consentendo la rapida propagazione delle fiamme.
Sicurezza antincendio in Italia, a che punto siamo
Anche in Italia gli incendi della Torre dei Moro a Milano e del palazzo Lagrange a Torino hanno messo in evidenza l’urgenza del tema sicurezza antincendio.
Un primo passo è stato fatto con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regola Tecnica Verticale, che definisce i requisiti obbligatori per le facciate degli edifici civili. Nonostante questo, resta ancora molta strada da fare per garantire un livello di sicurezza antincendio pari a quello del Regno Unito.
Il Decreto, ad esempio, non prevede l’uso esclusivo di materiale incombustibile per gli edifici più a rischio - quelli alti e sensibili come ospedali, scuole, strutture di cura.
Sarebbe quindi opportuno, secondo il management di Rockwool, guardare l’esempio del Regno Unito colmare il ritardo normativo, prevedendo l’uso esclusivo di materiali incombustibili per gli edifici oltre i 18 metri e quelli ad alto rischio e introducendo requisiti specifici per i materiali sulla base di una matrice di rischio, tenendo conto della tipologia e della destinazione d’uso degli stessi.
[post_title] => Incendio Grenfell Tower, cosa è cambiato in Italia dopo 5 anni
[post_excerpt] => Dopo l'incendio alla Grenfell Tower, in UK nel 2018 è stato introdotto il divieto di utilizzo di materiali combustibili su edifici di altezza superiore a 18 metri. E in Italia?
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[post_content] => La normativa antincendio italiana va adeguata a quella degli altri paesi europei vietando l'uso di materiali combustibili nelle facciate e coperture degli edifici alti. Solo così l'Italia avrà immobili sicuri e sostenibili.
L'incendio del grattacielo "La Torre dei Moro" di Milano, le cui cause non sono ancora del tutto chiarite, ha aperto un dibattito sull'importanza che gli edifici, soprattutto quelli di altezza elevata o ad alto rischio, siano sicuri, oltre che sostenibili. Dalle indagini, che ricordiamo sono ancora in corso, sembra ormai appurato che la presenza di materiale combustibile all’esterno della Torre di Milano, abbia facilitato la rapida diffusione dell'incendio nel palazzo di 20 piani. Il fuoco che è partito dai piani alti si è infatti propagato con molta intensità verso i piani bassi.
Per fortuna nel caso de la Torre del Moro non si è vissuta la terribile tragedia dell'incendio del 2017 alla Grenfell Tower di Londra durante il quale sono morte 72 persone. Dopo quell'evento l'Inghilterra ha inasprito la legge vietando l'utilizzo di qualsiasi materiale combustibile per l’isolamento o il rivestimento delle facciate negli edifici più alti di 18 metri. E' ora che anche l'Italia adegui la propria normativa a quella degli altri paesi europei. Si tratta di una priorità, considerando sia l'incidente del grattacielo di Milano, sia i molti progetti di riqualificazione pianificati nel nostro paese, grazie anche a incentivi e detrazioni fiscali. In particolare il Superbonus 110% ha dato avvio a molti interventi di isolamento delle facciate .
Senza dimenticare che il PNRR - Piano nazionale ripresa e resilienza, ha previsto investimenti importanti volti alla riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici, che dovranno essere realizzati considerando le caratteristiche dei vari edifici e dei loro occupanti (scuole, ospedali, strutture aperte al pubblico...), anche dal punto di vista della sicurezza in caso di incendio.
In questo dibattito è intervenuta anche Rockwool, azienda specializzata nella produzione di soluzioni in lana di roccia per il settore edilizia e industria. L’amministratore delegato Paolo Migliavacca spiega infatti che la normativa oggi permette, anche negli interventi di riqualificazione, "l’uso di materiali combustibili per l’isolamento e il rivestimento delle facciate di edifici", con un conseguente aumento del rischio per la sicurezza delle persone che vivono negli immobili di altezza elevata.
[post_title] => Subito una legge antincendio che vieti l'uso di materiali combustibili negli edifici
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[post_content] => Questo progetto di riqualificazione presenta caratteristiche emblematiche dell'attuale parco edilizio esistente dal punto di vista del rapporto tra qualità delle strutture, consumi energetici e comfort abitativo. Gli obiettivi dell’operazione sono semplici e nello stesso momento ambiziosi.
La situazione precedente all’intervento si presentava con una serie di deficit funzionali relativi al sistema involucro/impianto, quali l’assenza di isolamento delle murature, così come dei serramenti e della copertura, che presentava un manto in fibrocemento contenente amianto, ormai deteriorato e potenzialmente pericoloso, specialmente in un ambiente urbano.
In generale l’edificio, costruito nei primi anni ’60 e destinato ad ospitare laboratori ed uffici, presentava notevoli consumi di energia, necessari per il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti, uniti ad un comfort assolutamente insufficiente.
La decisione di riqualificare l’immobile risponde dunque ad esigenze di tipo funzionale (in quanto l’edificio è un bene strumentale a disposizione dell’Associazione che vi svolge tutte le attività di progettazione e amministrazione dei progetti) e di tipo economico, poiché attraverso la ristrutturazione ed il miglioramento delle prestazioni dell’edificio si verifica un incremento del valore dello stesso, e dunque del prezioso patrimonio dell’associazione.
Si è deciso di agire su tutte le parti dell’edificio che contribuiscono a migliorarne le prestazioni in termini di consumi e di comfort.
L’involucro edilizio è stato riqualificato in tutte le sue componenti, in modo da ridurre drasticamente le esigenze energetiche della struttura. Nello specifico si è previsto la sostituzione del manto di copertura con contestuale isolamento della soletta di copertura con pannelli in lana di roccia di spessore 12 cm.
Particolare attenzione è stata data alle soluzioni tecnologiche specifiche atte ad eliminare oppure a ridurre al minimo i ponti termici ed i problemi di isolamento dovuti alla morfologia della copertura, molto complessa e ricca di discontinuità.
Le murature perimetrali di tamponamento, a cassa vuota senza isolamento, sono state risanate attraverso l'installazione di un cappotto intonacato in lana di roccia dello spessore di 12cm.
Le facciate di testa (est e ovest) sono interessate da un isolamento in doppio strato di lana di roccia (6+6 cm) contenuto in una doppia orditura in listelli di abete trattato in autoclave, protetto da un rivestimento in doghe di larice naturale.
Anche la pavimentazione del piano seminterrato sarà isolata con procedure simili.
I serramenti attuali (sia quelli semplici e tradizionali che la facciata continua sul fronte strada) saranno sostituiti da un sistema di serramenti con struttura in legno placcata all’esterno con profilati in alluminio, dotati di vetrocamera con trattamenti basso emissivi.
Infine, gli interventi sugli impianti completeranno l’opera di riqualificazione del sistema, sfruttando le minori esigenze di energia per riscaldare e raffrescare gli ambienti, dovute agli interventi sull’involucro.
E’ prevista l’istallazione di una pompa di calore ad alto rendimento e di un sistema di condizionamento ottimizzato, progettato facendo attenzione alla possibilità di regolare gli impianti in modalità differenti a seconda delle esigenze di utilizzo degli ambienti.
Necessario coronamento dell’operazione tecnica di riqualificazione globale dell’edificio è l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata, atto a ricambiare con continuità l’aria viziata prodotta dalle persone e dalle macchine presenti negli ambienti di lavoro, senza disperdere all’esterno il calore prodotto per il riscaldamento.
In estrema sintesi questo progetto si pone come laboratorio di verifica per una modalità operativa che ci sembra opportuno privilegiare nel momento storico/sociale attuale: riqualificare il patrimonio edilizio esistente dal punto di vista energetico è una delle chiavi principali per diminuire effettivamente e sensibilmente il consumo di combustibili provenienti da fonti non rinnovabili – molto più che costruire nuovi edifici. Ed è bello anche credere e sperimentare che la qualità del progetto, l’attenzione ai particolari, la sapienza dell’esecuzione responsabile possano produrre risparmio e comfort.
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L’azienda misura i propri progressi sulla base dei sei Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e attraverso due target definiti dalla Science-Based Targets initiative (SBTi). In particolare, ROCKWOOL risulta già in anticipo sugli obiettivi fissati per il 2030 relativi alla riduzione delle emissioni per tonnellata di lana di roccia prodotta, ed è a metà del percorso verso la diminuzione del 38% delle emissioni assolute di gas serra Scope 1 e Scope 2 entro il 2034. L’impegno complessivo dell’azienda punta inoltre a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Elettrificazione e rinnovabili per la decarbonizzazione
Per ridurre in modo significativo le emissioni di CO₂ generate nei propri stabilimenti, ROCKWOOL ha destinato nel 2024 un investimento di 262 milioni di euro per l’elettrificazione dei processi produttivi e l’ammodernamento tecnologico. Un esempio concreto è lo stabilimento di Flums, in Svizzera, dove la sostituzione del forno fusorio a carbone con uno elettrico consentirà di abbattere del 75% le emissioni di CO₂, pari a circa 25.000 tonnellate annue, e di riciclare fino a 15.000 tonnellate di rifiuti. Progetti simili coinvolgeranno presto anche gli stabilimenti nei Paesi Bassi e in Francia, mentre nuove linee produttive basate sulla tecnologia di fusione elettrica sono previste in Romania, Svezia e Stati Uniti.
Accanto all’elettrificazione, ROCKWOOL punta anche sull’integrazione di energie rinnovabili. A Caparosso, in Spagna, l’azienda ha realizzato un impianto fotovoltaico composto da 4.425 pannelli, esteso quanto 1,5 campi da calcio, in grado di generare 2,4 MW di energia all’anno: abbastanza per coprire il 15% del consumo elettrico dello stabilimento. Installazioni simili sono già operative in Svizzera, Malesia e Cina, mentre nuovi progetti fotovoltaici sono stati approvati in Belgio, Croazia, Francia, Germania e Polonia.
Inoltre, alla fine del 2024 ROCKWOOL ha sottoscritto il suo primo Power Purchase Agreement (PPA) per l’acquisto di energia rinnovabile certificata da un produttore esterno: l’accordo garantisce 50 GWh all’anno di energia solare per dieci anni, destinati ad alimentare due linee produttive del sito di Roermond, nei Paesi Bassi.
Economia circolare e recupero degli scarti
In un contesto in cui il settore delle costruzioni è responsabile di una parte significativa dei rifiuti globali, ROCKWOOL ha rinnovato il proprio impegno per ridurre gli scarti di lana di roccia generati nei propri stabilimenti, con l’obiettivo di diminuirli dell’85% entro il 2030.
Nel 2024 l’azienda ha esteso anche al mercato italiano il progetto Rockcycle®, un’iniziativa dedicata al recupero e riciclo degli scarti di materiali in lana di roccia provenienti da cantieri di costruzione, ristrutturazione e demolizione. Grazie a Rockcycle®, gli scarti possono essere riportati a nuova vita come prodotti ROCKWOOL, creando una filiera realmente circolare che riduce l’impatto ambientale e ottimizza i costi di smaltimento per clienti e utilizzatori finali.
Un impegno condiviso
Scegliere i prodotti ROCKWOOL significa aderire a un percorso concreto verso un’edilizia più responsabile e attenta all’ambiente. Grazie a processi produttivi sempre più decarbonizzati, all’uso crescente di energie rinnovabili e a iniziative di economia circolare come Rockcycle®, imprese, progettisti e utenti finali diventano parte attiva di un modello edilizio innovativo, capace di coniugare comfort, sicurezza e sostenibilità.
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La riqualificazione energetica ha interessato una villetta monofamiliare a Cividate Camuno, comune bresciano della Val Camonica in provincia di Brescia.
L’abitazione, risalente a metà degli anni ’80 e già sottoposta a un intervento di ristrutturazione mirato al recupero del secondo piano, presentava un'importante dispersione energetica e un’estetica poco valorizzante, penalizzata da pareti non rifinite e serramenti ormai datati.
Si è quindi deciso di intraprendere un progetto di ammodernamento completo dello stabile, mirato a incrementarne l'efficienza energetica.
Grazie all'installazione di una facciata ventilata e al rinnovamento dell'aspetto estetico, l'intervento ha permesso di migliorare il comfort abitativo e il benessere dei residenti.
Il progetto della villetta monofamiliare
Sull’immobile, sprovvisto di isolamento termico, sono stati effettuati un intervento di efficientamento energetico e una riqualificazione generale, per i quali sono state impiegate le soluzioni ROCKWOOL.
Per l’isolamento delle pareti ventilate è stato scelto Fixrock 33 VF: un pannello rigido in lana di roccia a media densità che presenta, su uno dei lati, un velo minerale nero pensato per una funzione estetica. Questa soluzione è incombustibile, e offre un importante aiuto nella prevenzione della propagazione del fuoco.
Inoltre, grazie alla struttura a celle aperte propria della lana di roccia, incrementa il fonoisolamento della parete in cui viene installato, aumentando il comfort acustico; mentre l'eccellente valore di conduttività termica lo rende perfetto per la realizzazione di involucri edilizi ad alta efficienza energetica.
Fixrock 33 VF ha un'alta permeabilità al vapore e favorisce quindi ambienti indoor più salubri.
Le sue prestazioni e dimensioni rimangono invariante anche con cambiamenti delle condizioni termiche e igrometriche, assicurando una lunga durata nel tempo.
Per i rivestimenti esterni si è fatto invece ricorso a Rockpanel, il brand di ROCKWOOL che arricchisce le potenzialità della lana di roccia compressa con la possibilità di personalizzazione delle facciate.
I prodotti scelti appartengono alla gamma Colours: nella categoria Durable per le pareti, e nella gamma Woods per l'ingresso.
L'armonia estetica è stata garantita dal fissaggio dei pannelli a vista con rivetti in tinta (RAL 7006).
I lavori di riqualificazione dello stabile hanno incluso la pulizia architettonica dei fronti, l'aggiornamento delle ante oscuranti con una versione "a pacchetto", e l'eliminazione di scacchi e rientranze così da rendere possibile un posizionamento del pannello finale che assicurasse maggiore ombreggiamento interno durante l'estate. L'ingresso principale è stato abbellito con un portoncino moderno ed elegante.
L'intervento con le soluzioni Rockwool ha migliorato l'immobile sia dal punto di vista estetico che da quello prestazionale. L'abitazione è passata da una classe energetica D alla B, con un risparmio stimato di 54,28 kWh/m3 annui.
Inoltre, la riqualificazione ha comportato una significativa riduzione della trasmittanza termica, pari al 66%, a beneficio degli aspetti energetico, ambientale, e del comfort.
[post_title] => Rockwool riqualifica una villa monofamiliare a Cividate Camuno
[post_excerpt] => Le soluzioni isolanti in lana di roccia di Rockwool sono state scelte per la riqualificazione di una villa monofamiliare situata a Cividate Camuno.
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Questa discrepanza emerge dai risultati dell’indagine “Verso Case Green tra efficienza energetica e sicurezza dimenticata”.
Lo studio, condotto da Nomisma, è stato commissionato da ROCKWOOL, realtà riconosciuta in tutto il mondo e specializzata nella realizzazione di prodotti e soluzioni sostenibili in lana di roccia.
La ricerca, eseguita secondo il metodo CAWI coinvolgendo un campione rappresentativo della popolazione italiana proprietaria di abitazione, ha indagato attitudini e comportamenti degli italiani in merito alle ristrutturazioni residenziali, e si è focalizzata in modo particolare sui temi dell’efficientamento energetico, della sicurezza antincendio e della Direttiva EPBD.
I risultati della ricerca
in Italia 7 proprietari di casa su 10 prevedono di ristrutturare casa entro dieci anni, e 6 su 10 dichiarano di averlo già fatto;
un'alta percentuale dei proprietari (41%) non conosce la classe energetica della propria abitazione;
1 italiano proprietario di casa su 2 ristruttura casa al fine di migliorare il comfort abitativo;
fra i fattori che incidono sulla scelta dell’abitazione, i proprietari di casa italiani prediligono la qualità dei lavori (84%), l’efficienza energetica (77%) e la qualità dell’isolamento (76%);
gli investimenti necessari alla realizzazione degli interventi sono il principale ostacolo alla ristrutturazione della casa (44% per chi ha già ristrutturato e il 53% per chi ristrutturerà);
il 44% dei proprietari dichiara di aver usufruito di incentivi: i più utilizzati sono stati il Bonus Casa (41%), il Superbonus 110% (32%) e l'Ecobonus (24%). Il 78% degli intervistati dichiara di essere disposto a ristrutturare in presenza di sistemi di incentivazione nei prossimi 10 anni;
la conoscenza delle norme relative alla sicurezza antincendio è limitata al 27% dei proprietari di casa, ed è ancora molto bassa la percentuale dei proprietari che ha già fatto interventi concreti (31%). Il 35% predilige la polizza assicurativa quale strategia di protezione;
1 proprietario di casa su 2 è a conoscenza della Direttiva Europea “Case Green”, quasi la metà non è propenso a effettuare interventi di adeguamento del proprio immobile alla EPBD, circa un quarto si dichiara invece disponibile (26%).
Scopri di più
[post_title] => Italiani e ristrutturazione casa: l'indagine Rockwool
[post_excerpt] => In Italia quello della ristrutturazione della casa è un trend in crescita. Tuttavia, la conoscenza delle norme antincendio e della classe energetica è limitata.
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RockWin è l'iniziativa che premia committenti e progettisti impegnati nella riqualificazione, caratterizzata da due tool di pratico e intuitivo utilizzo e una piattaforma per gestire il network di professionisti ROCKWOOL e la relazione tra committente e progettista.
L'obiettivo dell'iniziativa è quello di promuovere il dialogo e il rapporto diretto tra privati e professionisti che vogliono realizzare un intervento di riqualificazione energetica su edifici indipendenti.
RockWin consente ai committenti di verificare online le eventuali soluzioni per riqualificare la propria casa e di contattare direttamente un professionista del network ROCKWOOL nel caso in cui vogliano realizzare l'intervento. Sia per il committente che per il progettista coinvolti nell’intervento di riqualificazione è previsto il riconoscimento di un premio.
I tool di RockWin
Il potenziale committente ha a disposizione due strumenti online che permettono di valutare in autonomia l’eventuale intervento:
Energy Improvement Tool, calcolatore energetico,
Colouring Tool, simulatore di facciata.
Energy Improvement Tool
Energy Improvement Tool prevede l'inserimento di alcuni dati dell'abitazione per generare un report tecnico in maniera automatica. Nel report sono indicate le dispersioni termiche dell’edificio e le proposte di interventi migliorativi che possono essere realizzati con le soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL.
Vengono, inoltre, indicate le prestazioni energetiche dell’involucro opaco, prima e dopo l’intervento.
Colouring Tool
Il Colouring Tool permette al committente di visualizzare in anteprima l’aspetto estetico finale della facciata al termine dei lavori di ristrutturazione, scegliendo tra le molteplici colorazioni disponibili del sistema a cappotto ROCKWOOL REDArt® e le finiture per facciata ventilata ROCKWOOL REDAir®.
Dopo aver scelto tutte le specifiche dell’intervento, il committente può inviare autonomamente la propria richiesta al network di professionisti qualificati ROCKWOOL, selezionati in base all’area geografica in cui si trova l’edificio da ristrutturare.
RockWin per i progettisti
I progettisti di zona che hanno aderito all’iniziativa RockWin ricevono la richiesta attraverso una piattaforma dedicata che permette di visualizzare il report elaborato dall’Energy Improvement Tool con le informazioni preliminari del committente, la stima della domanda energetica e le soluzioni isolanti proposte.
Può, quindi, decidere di accettare il progetto e avviare un dialogo diretto con il cliente per iniziare l’intervento di riqualificazione energetica. ROCKWOOL crea, quindi, un canale di dialogo diretto tra committente e professionista e premia entrambi.Alla fine dei lavori il committente abiterà in una casa più efficiente e con un fabbisogno energetico ridotto e riceverà un voucher valido per l’acquisto di articoli per la casa; mentre, il progettista otterrà un riconoscimento per aver promosso le soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL.
Il meccanismo di premiazione è basato su punti accumulabili, calcolati in base al numero di ristrutturazioni effettuate e al quantitativo di lana di roccia utilizzata. I dati possono essere visualizzati in un’area dedicata della piattaforma.
[post_title] => ROCKWOOL lancia RockWin, l'iniziativa a premi per la riqualificazione
[post_excerpt] => ROCKWOOL lancia RockWin, l'iniziativa che premia la ristrutturazione destinata a committenti e progettisti impegnati nella riqualificazione di case unifamiliari.
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Il complesso residenziale La Meridiana
Il complesso residenziale è stato ricostruito interamente a partire da un fabbricato preesistente degli anni '80, dal quale sono state ricavate 14 unità abitative disposte su 4 livelli e un piano interrato. Il nuovo edificio appare suddiviso in due blocchi speculari collegati mediante un corpo centrale che ospita il vano scale e l’ascensore.
La struttura è caratterizzata da fondazioni e murature in elevazione in cemento armato per il piano interrato, il primo solaio e il vano scala/ascensore, mentre i piani fuori terra sono stati realizzati con strutture portanti in x-lam e copertura in legno lamellare a tetto doppio.
Per poter garantire il massimo livello di comfort interno l'involucro è stato rivestito con uno strato di cappotto termico, un manto di copertura e lattoneria in lamiera pre-verniciata. La facciata è stata, poi, completata con l'installazione di serramenti in legno e alluminio monoblocco con frangisole a scomparsa.
Ad alleggerire la visione d'insieme una serie di parapetti in vetro temperato stratificato a protezione dei balconi e dei loggiati. Per i parapetti del piano attico, invece, è stato utilizzato un pannello in X-lam pieno, utilizzando un rivestimento analogo a quello scelto per le facciate ventilate.
Progetto degli impianti
Per quanto riguarda il progetto degli impianti è stato adottato un sistema a pannelli radianti a pavimento e dei termo-arredi all'interno dei bagni, mentre sulla copertura ha trovato spazio l’installazione di un impianto fotovoltaico. L'attenzione è ricaduta anche sulla qualità dell'aria, garantita da un impianto di ventilazione meccanica controllata con deumidificazione e condizionamento.
Lana di roccia ROCKWOOL: tra efficienza e design
La struttura portante in legno e la facciata ventilata rispondono perfettamente ai requisiti di efficienza energetica grazie all'utilizzo della lana di roccia ROCKWOOL.
Perché la scelta è ricaduta su questo materiale? Perché è particolarmente adatto per l'applicazione sugli elementi strutturali in legno e consente di ottenere significativi vantaggi in termini di isolamento termoacustico e controllo dell’umidità tra il nucleo in legno, l'interno e l'esterno.
La lana di roccia è, inoltre, incombustibile e resistente e può essere utilizzata in abbinamento a svariati materiali di rivestimento.
ROCKWOOL Ventirock Duo e Rockpanel
In questo caso specifico la scelta è ricaduta sulla lana di roccia a doppia densità ROCKWOOL Ventirock Duo rivestita con il pannello in lana di roccia compressa Rockpanel nella soluzione specifica per facciate ventilate ROCKWOOL REDAir®.
Per la protezione delle strutture portanti sul paramento è stato utilizzato il pannello ROCKWOOL Ventirock Duo nello spessore di 200 mm, fissato alla lastra prefabbricata in CLT e opportunamente rivestito da una barriera al vapore.
Il pacchetto di facciata REDAir è stato rifinito con il pannello Rockpanel, flessibile e facile da lavorare, fissato meccanicamente sulla sottostruttura in legno massello e protetto da un nastro butilico autosigillante, garantendo elevate caratteristiche prestazionali della facciata ventilata e una particolare attenzione alla finitura estetica.
Per questo progetto è stata scelta la finitura Stones caratterizzata da un effetto pietra del pannello che si integra perfettamente con le parti in legno a vista.
Tutte queste scelte hanno permesso di riproporre le caratteristiche cromatiche delle terre tipiche del contesto locale:
tortora per le strutture lignee e per le facciate ventilate,
color panna per i rivestimenti a cappotto,
grigio per la lattoneria e i serramenti.
Il pannello Acoustic 225 Plus e l'isolamento del tetto
Per la controparete interna è stato utilizzato il pannello Acoustic 225 Plus, ideale per l’isolamento termico ed acustico di pareti divisorie grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia che contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della parete.
Anche il tetto è stato isolato con pannelli in lana di roccia ROCKWOOL di 30 cm di spessore all’interno del pacchetto di copertura e al di sotto del manto realizzato in lamiera di zinco-titanio di colore grigio -chiaro.
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[post_excerpt] => Efficienza energetica e massimo comfort per il complesso residenziale La Meridiana con la lana di roccia del marchio ROCKWOOL.
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[post_content] => Immerso in un contesto collinare a terrazzamento, l'edificio in questione, composto da tre appartamenti e quattro garage, è stato interessato da un intervento di adeguamento antisismico e riqualificazione energetica; inoltre, sono stati eseguiti lavori di completamento e di rifinitura del complesso residenziale e degli spazi pertinenziali.
Al momento del sopralluogo la struttura mantiene inalterata l’architettura del passato, con fori finestra e portafinestra definiti solo da una bordatura con tinteggiatura più chiara e la facciata ormai sbiadita dai segni del tempo.
L'adeguamento antisismico
L'adeguamento antisismico è stato eseguito agendo sulla rigidezza del solaio e della copertura, sostituita con un tetto composto da travi e travetti in legno lamellare, un tavolato continuo di irrigidimento sovrastante e un manto in nuove tegole marsigliesi. Per garantire la massima rigidezza la copertura è stata, poi, ancorata al nuovo cordolo in calcestruzzo alleggerito.
L'efficientamento energetico con lana di roccia ROCKWOOL
Per l'intervento di efficientamento energetico è stato realizzato un sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt®, che ha permesso di migliorare i valori di trasmittanza termica dell’involucro opaco, e sono stati sostituiti i serramenti preesistenti con infissi nuovi a taglio termico bianchi e a triplo vetro.L'isolamento a cappotto ROCKWOOL REDArt® garantisce ottime prestazioni termiche e acustiche, incombustibilità, protezione dall’umidità e durabilità nel tempo. Nello specifico, in questo intervento, ha permesso di migliorare il comfort abitativo e la salubrità degli ambienti interni, ma anche l’aspetto architettonico esterno, oltre ad ottimizzare il livello di protezione dal fuoco dell’edificio.
Il salto di classe energetica è stato raggiunto anche grazie alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, modificando parallelamente il sistema di distribuzione, controllo e gestione della temperatura. Infine, sono stati installati tre impianti fotovoltaici al servizio dei tre piani e una colonnina di ricarica per veicoli elettrici.
Consumi ridotti e salto di cinque classi energetiche
Grazie a questo intervento è stato possibile ridurre notevolmente i consumi dell’edificio: la prestazione energetica è passata da una classe F, corrispondente a 279,69 kWh/mq all’anno, a una classe energetica A1, pari a 90,81 kWh/mq.
Dopo l'intervento la temperatura interna si mantiene costante in un range compreso tra 20 e 27 gradi, a fronte di temperature esterne oscillanti tra 0 e 38 gradi, anche con l'assenza o il minimo utilizzo del riscaldamento invernale e del condizionamento estivo. La situazione è migliorata anche in termini di isolamento acustico.
L’intervento ha potuto beneficiare dei vantaggi fiscali del Superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e di posa del cappotto e del bonus ristrutturazione al 50% per la sostituzione dei balconi e delle ringhiere.
[post_title] => La lana di roccia ROCKWOOL e il salto di cinque classi energetiche
[post_excerpt] => ROCKWOOL ha contribuito all'efficientamento energetico di un edificio risalente agli anni '60 fornendo l'isolamento in lana di roccia per un salto di cinque classi energetiche.
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[post_content] => ROCKWOOL ha contribuito alla realizzazione di una nuova struttura ricettiva situata nel cuore del Salento fornendo pannelli Rockpanel per la facciata ventilata. Il risultato? La creazione di spazi di aggregazione sociale sicuri ed esteticamente piacevoli.Questa realizzazione offre spazi di aggregazione sociale in un quartiere caratterizzato da carenze di servizi educativi. Lo scopo del progetto è stato proprio quello di creare un ampio luogo destinato alla socialità e alla formazione per compensare l’assenza di adeguati spazi all’interno della parrocchia di Santa Maria del Popolo, punto di riferimento per la comunità.
Il progetto della nuova struttura
La struttura ricettiva si presenta come un contenitore moderno e attrezzato che assume la funzione di strumento educativo incisivo volto ad affrontare l'evoluzione della società e ad offrire un punto di ritrovo formativo per i cittadini.Il progetto è dell’architetto Ezio Petrelli ed è stato sviluppato sulla base di elementi di leggerezza, trasparenza, possibilità di allungarsi virtualmente verso l’esterno, creazione di spazi liberi da vincoli e dialogo fra le diverse funzioni per ottenere un rapporto visivo continuo tra interno ed esterno.
Il polo di ritrovo comprende un teatro, sette aule e un’accogliente aula studio ed è in gradi di ospitare oltre 400 utenti di tutte le età per offrire loro un luogo in cui riunirsi e ritrovare un senso di appartenenza.
Il contributo dei pannelli Rockpanel
ROCKWOOL ha fornito pannelli Rockpanel in lana di roccia compressa di colore bianco, nella versione Durable Colour e nello spessore 8 mm, per la realizzazione della facciata ventilata della struttura ricettiva, posizionati inclinati rispetto alla verticale per dare luogo a un gioco di slancio sulla struttura che si sviluppa su un unico piano fuori terra.I pannelli Rockpanel sono stati scelti per prestazioni, estetica e facilità d’installazione. Quest'ultima, in particolare, è garantita dalla leggerezza e dalla facilità di lavorazione con strumenti tradizionali, dal momento che combinano la resistenza della roccia con la lavorabilità tipica del legno.
A questi vantaggi si aggiungono anche la resistenza ai raggi UV, all’umidità e allo sporco, con la conseguente scarsa necessità di manutenzione.
Pannelli isolanti Dachrock per la copertura
La lana di roccia ROCKWOOL, essendo un materiale incombustibile, garantisce anche una elevata sicurezza in caso di incendio. Uno dei motivi per i quali si è scelto di utilizzarla anche per la copertura, realizzata con pannelli isolanti Dachrock ad alta densità ed elevata resistenza a compressione.Il risultato? Un ottimo comfort abitativo, sia invernale che estivo, e un miglioramento significativo delle prestazioni fonoisolanti grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia
Dal punto di vista strutturale, realizzando le pendenze della copertura con il solo strato coibente, non è stato necessario realizzare un massetto per il deflusso delle acque, favorendo una maggiore leggerezza del sistema di copertura.
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[post_content] => Ė possibile conciliare un’architettura moderna con la volontà di ridurre il più possibile l’impatto ambientale? La risposta è sì, grazie all'utilizzo di pannelli Rockpanel di Rockwool che hanno rivestito un edificio residenziale in provincia di Caserta perfettamente inserito nel contesto cromatico circostante.Rockwool ha contribuito alla riqualificazione architettonica di un edificio residenziale sito nel contesto bucolico di Castel Morrone, in provincia di Caserta, alle pendici dei monti Tifatin.
L'intervento è stato realizzato considerando gli obiettivi architettonici ed energetici e la necessità di integrare l’abitazione il più possibile nel verde circostante; obiettivo raggiunto grazie alla scelta accurata dei materiali e dei colori delle facciate e all'applicazione di pannelli Rockpanel nella versione Dourable Colour.I pannelli di rivestimento Rockpanel, nella versione Dourable Colour e nello spessore di 8 mm, sono abbinati alle tonalità naturali della finitura Wood Slate Oak e riprendono il contesto cromatico e le colorazioni naturali del verde. Per la loro posa, sono state installate sulla facciata apposite sottostrutture in alluminio create ad hoc.
Questa soluzione riesce a rispondere a ogni necessità cromatica grazie alla disponibilità in oltre 200 varietà di colore e diverse texture, offrendo grande versatilità e possibilità di adattamento a materiali, forme e colori di ogni progetto.
Pannelli Rockpanel in lana di roccia
I pannelli Rockpanel sono realizzati con lana di roccia compressa, materiale sicuro contro gli incendi e stabile dal punto di vista dimensionale, nonché resistente alle condizioni climatiche e facile da lavorare.
Oltra a questi vantaggi i pannelli offrono protezione dall’umidità. Per questo motivo sono stati impiegati nel progetto di riqualificazione per rivestire la camera di ventilazione posizionata sul lato Sud dell’abitazione, contribuendo al risanamento della parete ammalorata dall’umidità di risalita.
Il loro utilizzo come rivestimento di facciata, invece, ha permesso di abbassare la temperatura incidente sulla muratura retrostante, fungendo da schermo.
Grande varietà di finiture per ogni esigenza progettuale
La gamma dei pannelli Rockpanel comprende una grande varietà di finiture per la realizzazione di effetti creativi in facciata:
Woods, per un design effetto legno,
Metallics, per ricreare un effetto metallico,
Chameleon, per ottenere un effetto cangiante,
Natural, per ricreare un effetto naturale,
Lines, per ottenere differenti configurazioni, giocando con le alternanze di linee,
Stones, per ricreare l’effetto pietra,
Colour, per adattarsi a ogni esigenza cromatica.
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[post_content] => Quello della sicurezza degli edifici in caso di incendio è un tema che si è fatto strada nell'ultimo periodo a causa degli incendi che, come ben ricorderete, hanno devastato la Torre del Moro a Milano e il palazzo Lagrange ed edifici attigui a Torino. Quando si progetta un edificio è bene garantire determinati livelli di sicurezza e rispondere ai requisiti stabiliti dalle normative. E' importante, quindi, studiare il comportamento al fuoco degli edifici nella loro interezza e sulla base degli elementi che li compongono, sia strutturali che non.A tale proposito Confabitare, in collaborazione con Movimento Consumatori e Rockwool Italia, ha organizzato un evento con lo scopo di analizzare lo stato della normativa in merito alle facciate, con riferimento alle aree di miglioramento e alla situazione dell'Italia riguardo i fattori di sicurezza.
Nello specifico è stato evidenziato il gap da colmare nella normativa che regola il comportamento al fuoco delle facciate e delle coperture degli edifici.
Comportamento al fuoco degli edifici: serve una normativa chiara
A seguito dei recenti eventi la necessità di una normativa che disciplini in modo chiaro i rischi collegati all’uso di materiali combustibili nelle facciate degli edifici più alti e di quelli ad alto rischio, come scuole e ospedali, si fa sentire sempre più; in particolare in un periodo segnato da un boom di ristrutturazioni edilizie dovuto all'introduzione del Superbonus 110%.Ovidio Marzaioli, Vice Segretario Generale Movimento Consumatori: “L’attenzione necessaria alla tutela dei consumatori in tema di sicurezza delle abitazioni è imprescindibilmente legata alla qualità stessa del patrimonio immobiliare e degli interventi migliorativi previsti nelle norme e nel PNRR, a partire dal bonus 110% per l’efficientamento degli edifici al nuovo piano energetico sull’uso delle fonti rinnovabili. Movimento Consumatori è da sempre attento alle tematiche ambientali e di sicurezza nella prospettiva di un miglioramento complessivo della qualità di vita dei cittadini ed è promotore delle azioni aderenti a tali primari obiettivi”.
La questione è stata posta sul tavolo dai rappresentanti dei consumatori, della politica e del mercato nel corso dell’evento titolato ‘La sicurezza degli edifici: lo stato della normativa sulle facciate e le aree di miglioramento. L’Italia è in ritardo sui fattori di sicurezza?’ promosso da Confabitare, in collaborazione con Movimento Consumatori e Rockwool Italia.
Questa preziosa occasione di discussione e condivisione ha permesso di evidenziare ancora una volta la necessità di una normativa italiana sulla sicurezza antincendioche vieti l’uso di materiali combustibili per facciate e coperture al fine di ridurre al minimo i rischi sia per chi abita l'edificio che per il sistema città, coinvolgendo ospedali, scuole ed edifici pubblici.
La discussione per il miglioramento della normativa
I partecipanti hanno discusso gli elementi di miglioramento della normativa, anche in seguito alla Regola Tecnica Verticale (RTV) emanata dal Comitato centrale tecnico scientifico dei Vigili del Fuoco, ora in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che entrerà a far parte del Codice di prevenzione incendi disciplinando il comportamento al fuoco delle facciate e delle coperture degli edifici.
La normativa prevede l'introduzione di obblighi insufficienti a garantire la sicurezza in caso di incendio, consentendo ancora l’utilizzo di materiali combustibili per l’isolamento o il rivestimento di edifici di altezza elevata e ad alto rischio.
Paolo Migliavacca, amministratore delegato di ROCKWOOL Italia: “Noi ci occupiamo di isolamento in lana di roccia, una soluzione con alte performance in termini di sicurezza, sostenibilità, efficienza energetica. Sulle prestazioni antincendio degli edifici sollecitiamo l’attenzione pubblica degli esperti, progettisti, costruttori ed enti pubblici dal 2016: abbiamo creato un forum tematico insieme al Politecnico di Milano, orientato all’innovazione tecnologica, alla responsabilità in campo normativo e realizzativo, dedicato a tutti gli attori del settore edilizia. Ma oggi l’Italia è ancora indietro rispetto all’Europa e non ha imparato, come hanno fatto Regno Unito e Romania, da alcuni tragici incidenti”. L’Onorevole Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno, ha commentato:“E’ fondamentale che iniziative come queste mettano in luce aspetti normativi tecnici che possano portare a nuovi standard. Oggi in Italia esiste per gli edifici una certificazione energetica ma non esiste una certificazione unica di sicurezza. Non c’è uno standard europeo, nessuno in Europa si è posto questo tema. Sulla Regola Tecnica Verticale stiamo approfondendo il tema. Ci manca la definizione di un nuovo standard ed è bene che oggi se ne parli. Ed abbiamo un punto di riferimento chiaro, il Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione. Intanto con i Vigili del Fuoco siamo già al lavoro sui controlli mirati e sulle prove dei materiali. Il nostro unico focus è la sicurezza dei cittadini”.
[post_title] => Comportamento al fuoco degli edifici: la situazione in Italia
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[post_content] => Esperta nel campo dell'acustica in edilizia, ROCKWOOL ha pubblicato un manuale che riporta teoria, metodi e applicazioni per l’isolamento acustico con lana di roccia e propone un seminario dedicato al tema.Il manuale ROCKWOOL, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, approfondisce tutti gli aspetti legati all’acustica nelle costruzioni attraverso una struttura in sezioni indipendenti per tematiche e contenuti ed è pensato per chi deve affrontare quotidianamente le problematiche acustiche in cantiere.
Include sia temi teorici che aspetti applicativi e di modellazione, nonché un’analisi del contesto normativo, arricchendo cinque capitoli che tracciano un quadro esaustivo delle potenzialità di miglioramento delle prestazioni acustiche, grazie all’utilizzo della lana di roccia, in linea con la nuova norma UNI 11175.
Organizzazione del manuale ROCKWOOL
Nello specifico il primo capitolo introduce i principi base di acustica, mentre i restanti quattro sono dedicati a temi più specifici:
il secondo è interamente incentrato sull’acustica degli edifici, sulle misurazioni dei requisiti prestazionali in opera e in laboratorio e sui materiali utilizzati,
il terzo contiene approfondimenti sui modelli di calcolo previsionale delle prestazioni acustiche degli edifici, con particolare riferimento all’aggiornamento delle norme tecniche UNI EN ISO 12354,
il quarto include la descrizione di un modello previsionale sviluppato per i materiali in lana di roccia ROCKWOOL,
il quinto e ultimo capitolo presenta il quadro legislativo e normativo aggiornato, anche in riferimento ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) acustici e alle relative norme sulla classificazione acustica degli edifici e sul comfort degli ambienti interni.
Il seminario ROCKWOOL dedicato all'acustica in edilizia
Il seminario accreditato dedicato all’isolamento acustico con la lana di roccia si terrà giovedì 24 marzo a Roma ed è organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma.
L'evento ospiterà autorevoli relatori che mostreranno al pubblico il quadro legislativo italiano in materia di acustica, con un focus sulle novità e sugli sviluppi tecnici, mentre il Professor Patrizio Fausti del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara illustrerà le teorie e i metodi per l’isolamento acustico.
Si parlerà, inoltre, delle problematiche acustiche degli ambienti scolastici e verranno presentate alcune interessanti case-history di prove sperimentali su cantieri laziali. Infine, l’Ing. Riccardo Gandolfi, ROCKWOOL Acoustic Knowledge Manager, e l’Arch. Gabriele Russo, ROCKWOOL Project Sales Specialist, mostreranno le nuove prove sperimentali in laboratorio.
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[post_content] => Nell'ambito di un intervento di riqualificazione di una casa monofamiliare degli anni Settanta, ubicata in un comune del Trentino, ROCKWOOL è riuscita ad ottenere un salto di ben cinque classi energetiche, passando da D ad A3, utilizzando isolamento in lana di roccia e un sistema fotovoltaico completo di accumulo. Gli interventi sono stati realizzati sfruttando l'incentivo fiscale del momento: il Superbonus 110%.L'intervento di riqualificazione energetica ha previsto la trasformazione architettonica e impiantistica dell'abitazione, godendo dei benefici fiscali del Superbonus. Si tratta di una chiara testimonianza di come, in alcuni casi, sia sufficiente intervenire sull’isolamento e sulla parte impiantistica per ottenere risultati ben superiori ai requisiti minimi previsti dalle normative.
Lo stato originario dell'abitazione
La villetta, sviluppata su due piani e dotata di sottotetto non abitabile con copertura in legno non isolata e autorimessa, appare caratterizzata da murature esterne in mattone forato di spessore 35 cm. Osservando la situazione dell'edificio è apparso subito evidente il problema dell'assenza di un'adeguata coibentazione, causa di notevoli dispersioni termiche e consumi, che si traducono in elevate spese di riscaldamento.
Al momento del sopralluogo l'abitazione era già dotata di caldaia a condensazione, stufa a pellet, sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore e di alcuni pannelli solari termici. Nonostante ciò, la classe energetica di appartenenza era la D. E' stato, quindi, necessario prevedere l'applicazione di un sistema a cappotto in lana di roccia sulle pareti esterne verticali, la coibentazione dell’ultimo solaio e l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo. Accorgimenti che permettono di minimizzare le dispersioni di calore e massimizzare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e il comfort abitativo.
I lavori di riqualificazione sono stati avviati ad agosto e sono prossimi al termine. Si stima che, grazie all’intervento, l’edificio sarà in grado di fare 5 salti di classe e di ridurre il consumo energetico del 59%, con una spesa complessiva di poco più di 400 euro.
I vantaggi della riqualificazione con Superbonus 110%
Per l'intervento di riqualificazione i proprietari della villetta hanno sfruttato l'incentivo del Superbonus 110%, grazie al quale hanno potuto scegliere materiali di qualità, senza dover affrontare costi aggiuntivi.
Nello specifico si è optato per l'impiego del sistema a cappotto ROCKWOOL REDArt® che ha permesso di isolare le facciate e abbattere i consumi energetici per il riscaldamento. Si tratta di una soluzione che genera risparmi spesso superiori anche al 50% con sensibile miglioramento del comfort invernale ed estivo
Risultano, infatti, ottimizzate sia la coibentazione termica che quella acustica, la protezione da muffe, umidità e dal fuoco (Euroclasse A1) e la durabilità. Scegliere le soluzioni in lana di roccia ROCKWOOL significa, quindi, investire nella valorizzazione del proprio immobile e contribuire alla tutela dell’ambiente.Il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt® è stato qui utilizzato in una finitura che gioca con un’alternanza di colori chiari beige e nocciola, con pannello rigido non rivestito a doppia densità Frontrock Max Plus, specificamente studiato per la coibentazione di edifici ad alta efficienza energetica.
Sulla copertura, invece, è stato installato un impianto fotovoltaico da 6.16 kWp, abbinato ad una batteria da 12.8 kWh di capacità di accumulo.
A completamento dell’intervento verrà, inoltre, coibentato con lana di roccia anche l’ultimo solaio, ostacolando la dispersione del calore attraverso il tetto che rappresenta una parte significativa delle perdite per trasmissione attraverso l’involucro edilizio.
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[post_content] => ROCKWOOL ha contribuito alla riqualificazione di un condominio di dieci piani sito a Cologno Monzese, colpito da degrado dei pannelli in facciata a causa del tempo e dell'azione degli agenti atmosferici. Nello specifico sono stati utilizzati i pannelli del sistema REDAir che hanno permesso di incrementare il livello di efficienza energetica e di sicurezza dell'edificio.L'intervento di riqualificazione ha interessato la facciata di un condominio di dieci piani ubicato a Cologno Monzese, segnata dall'azione del tempo e degli agenti atmosferici.
Le operazioni di ristrutturazione hanno permesso di mettere in sicurezza l'edificio assicurando una maggiore protezione dal fuoco e hanno donato una nuova valenza estetica, oltre a limitare il calore eccessivo degli appartamenti orientati verso sud.
Questi interventi hanno reso il complesso condominiale più efficiente dal punto di vista energetico, permettendo di usufruire delle detrazioni fiscali del 65%.
Danni presenti sulla facciata dell'edificio
Al momento dell'intervento l'edificio appariva caratterizzato dalla presenza di una parete ventilata rivestita da lastre di fibrocemento colorato e auto-clavato e separata dalla muratura mediante uno strato coibente in lana minerale, assicurato alla facciata mediante tassellatura, e una intercapedine d’aria.
Questa parete ventilava mostrava una serie di visibili lesioni in prossimità degli ancoraggi alla sottostruttura e delle fessurazioni molto accentuate vicino agli ancoraggi alla struttura metallica zincata di sostegno.
L'intervento di riqualificazione
L’intervento di riqualificazione, il cui progetto è stato affidato allo Studio di Architettura ANTarchitects, ha previsto la realizzazione di un nuovo sistema di facciata in parte ispirato al carattere originario dell’edificio, mantenendo in corrispondenza del fronte sud la tipologia costruttiva della facciata ventilata, e in parte finalizzato alla risoluzione di una serie problematiche quali la presenza di ponti termici o la totale assenza, in alcune parti della facciata, di griglie per la ventilazione dell’intercapedine aerata.
La scelta dei materiali è dipesa dai valori di isolamento termico, il cui calcolo è stato fondamentale per poter garantire i valori di trasmittanza previsti dalla normativa e l’assenza di condensa interstiziale, con garanzia di accesso alle detrazioni fiscali del 65%.
Altro aspetto non meno fondamentale la protezione dal fuoco che nell'edificio originario era compromessa dalla presenza dell’intercapedine d’aria interposta tra lo stato di rivestimento e lo strato di coibentazione, a favore di una rapida propagazione, in caso di incendio, del fumo e delle fiamme per il cosiddetto “effetto camino”.
A tale proposito il nuovo strato coibente è caratterizzato da un pannello incombustibile.
Sono stati infine presi in considerazione i requisiti acustici, nel rispetto dei quali il rivestimento di facciata favorisce la riflessione delle onde sonore incidenti provenienti dall’esterno grazie all'utilizzo di un materiale fibroso a celle aperte.
Contributo di ROCKWOOL: il sistema isolante e antincendio REDAir
ROCKWOOL ha contribuito alla riqualificazione con REDAir, il sistema che unisce le ottime prestazioni dei pannelli in lana di roccia alle particolari configurazioni estetiche del panello di finitura Rockpanel, soddisfacendo i molteplici requisiti richiesti e offrendo garanzie di qualità e durabilità delle prestazioni.
ROCKWOOL Fixrock 33 VF
Per questo intervento è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia a media densità ROCKWOOL Fixrock 33 VF, particolarmente indicato per l’isolamento termoacustico e la protezione dal fuoco delle facciate ventilate grazie all'ottimo valore di conducibilità termica e di comportamento al fuoco, per il quale si aggiudica la classe A1.
Questo pannello rigido è fonoassorbente e caratterizzato da un'elevata permeabilità al vapore, non subisce variazioni dimensionali ed è idrorepellente e imputrescibile.
Pannello di finitura esterno Rockpanel
Al pannello isolante in lana di roccia Fixrock è stato abbinato il pannello di finitura esterno Rockpanel nella versione Durable Colour di spessore 8 mm, caratterizzato da leggerezza e facilmente lavorabile con strumenti tradizionali grazie alla resistenza della roccia unita alla lavorabilità tipica del legno.Questa soluzione dimostra di essere resistente ai raggi UV, all’umidità e allo sporco, incrementando la durata nel tempo e necessitando di una bassa manutenzione.
La molteplicità di finiture della gamma di pannelli Rockpanel permette di generare effetti creativi in facciata che rispondono a ogni necessità progettuale. Per il condominio di Cologno Monzese è stata scelta la versione Colour di colore blu acceso, riprendendo la tonalità dei vecchi pannelli ammalorati.
Previsione di fine-lavori
I lavori verranno completamente ultimati a metà dicembre. “La fase più lunga e delicata – sottolinea l’architetto Paolo Della Porta, cofondatore dello Studio di Architettura ANTarchitects che ha progettato l’intervento – è stata quella iniziale, per la complessità dell’iter di autorizzazione condominiale. Una volta approvato il progetto, i lavori sono stati eseguiti rapidamente: il montaggio del ponteggio mobile, i rilievi esecutivi, il taglio dei pannelli (avvenuto per velocizzare nelle fabbriche di trasformazione della Franzen Srl, azienda che ha realizzato l'intervento, cosa che ha fatto risparmiare al condominio notevoli disagi in termini di cantiere) e la loro applicazione (effettuata tra l'altro in sole due settimane e mezzo) sono tutte lavorazioni che se non fossero state attentamente pianificate in fase progettuale avrebbero comportato di molto l'allungamento della durata del cantiere con conseguenti disagi per i condomini. Ora siamo nella fase finale e i lavori procedono ininterrottamente. I condomini, che sono diventati parte attiva non solo durante il processo decisionale, ma anche nella fase di cantiere, rappresentati dalla Commissione Lavori istituita ad hoc per il controllo delle lavorazioni man mano che venivano eseguite, sono visibilmente soddisfatti, sia per l’aspetto estetico, sia per la maggior sicurezza della facciata, sia per il comfort termico che la nuova facciata, isolata con la lana di roccia ROCKWOOL garantirà agli appartamenti esposti a sud, particolarmente soggetti alle alte temperature estive.”
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[post_content] => A Marciaga di Costermano sul Garda, una struttura di aggregazione sociale, punto di ristoro per cicloturisti, è stata realizzata per diventare un elemento integrato con la natura. Pannelli colorati ROCWOOL in lana di roccia resistenti, durevoli e sostenibili.Indice degli argomenti:
Nel 2014 l’amministrazione comunale di Marciaga di Costermano sul Garda, comune affacciato sulle sponde dell’omonimo lago, ha deciso di trasformare un’area di sua proprietà in un centro polivalente di aggregazione sociale. La struttura, estesa su 200 mq, è circondata da un’ampia area verde adatta per ospitare attività ludiche, sportive e manifestazioni pubbliche.
Il polivalente viene utilizzato anche come luogo di sosta per i numerosi cicloturisti, una sorta di bicigrill che percorrono questa zona, crocevia di numerosi percorsi ciclabili che si distendono attraverso le colline. Nell’edificio è possibile inoltre noleggiare biciclette per dare la possibilità di visitare il territorio su due ruote, a chi non è attrezzato di bici propria.
Una struttura mimetizzata con la natura
La struttura del polivalente è rivestita con una copertura “a prato” sia per assicurare un’elevata efficienza energetica, ma anche per mimetizzarsi e integrarsi con l’ambiente circostante. Grazie a queste caratteristiche l’impatto ambientale dell’edificio è molto ridotto.
L’edificio si presenta come un volume semi-ipogeo, con un solo piano fuori terra che si affaccia sulla strada, come fosse un naturale innalzamento della balza del terreno che lo ospita.Questo effetto è stato ottenuto grazie a un rivestimento verde e marrone, con pannelli dai colori naturali realizzati da ROCKWOOL, disposti in modo alternato, per richiamare la stratigrafia del terreno.
L’area verde intorno alla struttura, adibita a parco pubblico, è stata valorizzata con la piantumazione di nuove essenze d’alto fusto così da creare una cortina verde intorno alla collina della vicina chiesa. Per minimizzare l’effetto impattante sull’ambiente, la canna fumaria è stata opportunamente rivestita con una schermatura in simil-legno con disegno curvilineo ed è provvista di feritoie illuminate con LED che permettono il passaggio di aria e luce.
Rivestimenti originali e innovativi con Rockpanel
Il perimetro della parte sommitale della struttura è stato rivestito con i pannelli in lana di roccia Rockpanel, adatti per realizzare facciate originali, innovative e dal forte impatto estetico, intrecciando armonia e funzionalità.
I pannelli in lana di roccia Rockpanel di ROCKWOOL permettono di liberare tutto l’estro creativo del progettista che vede applicabile la sua massima libertà di espressione.“E' stata l’idea alla base del progetto a portarmi a questa soluzione” ha dichiarato Michele Zecchini, l’architetto che ha curato la realizzazione del centro polivalente. “La morfologia del terreno presentava un pendio: all’interno doveva essere racchiusa la struttura, che non si svelava subito ad un primo sguardo, ma solo gradualmente, man mano che si percorreva la strada. Per assecondare questo effetto, anche la struttura presenta una forma curvilinea. Questo particolare layout della facciata realizzata con i pannelli Rockpanel Colours produce l’impressione che un lembo di terra si sia sollevato racchiudendo il fabbricato. Per questo motivo avevo la necessità di utilizzare colori in grado di riproporre la stratigrafia del terreno”.Al grande senso estetico dei Rockpanel Colours si aggiungono le elevate prestazioni tecniche: la lana di roccia con cui sono realizzati è un materiale naturale sostenibile, non infiammabile, durevole, facile da lavorare e con poca manutenzione, resistente alle variazioni climatiche.
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[post_content] => Rockwool presenta una nuova gamma di pannelli in lana di roccia che assicurano ottimo isolamento termico ed efficienza energetica
Costruire edifici sostenibili e riqualificare il patrimonio edilizio esistente in maniera efficiente è oggi un obbligo per assicurare contenimento dei consumi e delle emissioni di CO2, con l’obiettivo di rispettare i target climatici fissati dalla COP21 di Parigi, attualmente molto distanti dall’essere raggiunti.
Considerando inoltre che gli edifici contribuiscono per il 30% alle emissioni globali di gas serra, il tema dell’efficienza energetica fa ormai parte del linguaggio comune perché solo costruendo e riqualificando in maniera sostenibile si può sperare di salvare il pianeta, rendere le città più vivibili e sicure.
L’Irena - Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili – sostiene che per limitare gli effetti del cambiamento climatico si debba partire da un buon isolamento degli edifici, che può assicurare un risparmio energetico superiore all'80%.
Rockwool, gruppo che da sempre ha fatto di sostenibilità ed efficienza del patrimonio edilizio i propri punti di forza, propone soluzioni innovative e performanti per l’isolamento efficiente degli edifici nuovi o da ristrutturare, in tutti i settori e con diverse applicazioni: in facciata, nelle partizioni interne, nelle coperture e nelle pavimentazioni.
I nuovi pannelli in lana di roccia Rockwool
I sistemi in lana di roccia di Rockwool, soprattutto se utilizzati nell’ambito di interventi di riqualificazione profonda e di progettazione integrata, garantiscono edifici più belli, isolati termo-acusticamente e con un’ottimizzazione di consumi e prestazioni.
La nuova gamma di pannelli 100% lana di roccia è disponibile in diversi spessori, a seconda delle esigenze progettuali e garantisce ottimo isolamento grazie alla bassa conduttività termica.
I prodotti disponibili:
Fixrock 33 VF, pannello rigido in lana di roccia a media densità, più velo minerale nero che assicura un bell’effetto estetico, per l’isolamento di facciate ventilate. Si può abbinare con le diverse soluzioni Rockpanel. Disponibile anche nelle versione Fixrock 35 VF.
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Airrock 33 Alu, pannello rigido in lana di roccia a media densità rivestito su un lato con un foglio in alluminio con funzione di barriera al vapore, nasce per l’isolamento di pareti perimetrali in ogni condizione. Disponibile anche nelle versione Airrock 35 Alu.
[caption id="attachment_645016" align="aligncenter" width="600"] Airrock 33 Alu[/caption]
Airrock 33 Kraft pannello rigido in lana di roccia a media densità più foglio in carta kraft politenata con funzione di freno al vapore, è adatto per l’isolamento di pareti. Disponibile anche nelle versione Airrock 35 Kraft.
[caption id="attachment_645017" align="aligncenter" width="600"] Airrock 33 Kraft[/caption]
Tutti e tre i nuovi pannelli garantiscono ottima conduttività termica con un valore λD di 0,033 W/mK.
Come tutti i prodotti in lana di roccia Rockwool, i nuovi pannelli tra i molti vantaggi si caratterizzano per ottime proprietà di isolamento termo-acustico, resilienza al fuoco (la lana di roccia resiste infatti a temperature superiori ai 1.000°C e non genera fumi tossici), solidità, estetica, comportamento all’acqua e circolarità.
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[post_content] => Rockwool è stata ingaggiata per la realizzazione di due edifici moderni ubicati a Baronissi, in provincia di Salerno, che ospiteranno alcuni uffici comunali. La scelta dei materiali di rivestimento rompe gli schemi dell’architettura legata alle tradizionali realizzazioni di uffici comunali e vede l’utilizzo di una finitura effetto legno dai caratteri moderni, ma allo stesso tempo eleganti. Stiamo parlando dei pannelli Rockpanel che combinati ai pannelli in lana di roccia generano la soluzione REDAir®.
A cura di Fabiana Murgia
Indice:
Il progetto prevede la realizzazione di due strutture gemelle alte 3 metri e posizionate una di fronte all’altra, la prima delle quali risulta essere già parzialmente completata.
L’involucro esterno appare movimentato da particolari geometrie ottenute grazie all’impiego di una sottostruttura in metallo, rivestita dalla pelle lignea di Rockwool, che ha permesso di dare forma a un porticato largo 1.80 metri che corre perimetralmente fino a incontrare una delle entrate dalla forma inclinata.
I fabbricati prendono forma a partire da una platea in conglomerato cementizio armato sulla quale sono stanziati i pilastri portanti a sezione circolare, anch’essi in cemento armato, che reggono una struttura di travi in acciaio e lamiera metallica coibentata e colorata a formare la copertura piana pendente.
Per la realizzazione delle tamponature sulle facciate Sud e Ovest sono stati posati blocchi di laterizio conformi alla normativa sui consumi energetici, successivamente intonacati e rivestiti.
Per i fronti Est e Nord si è optato per l’installazione di una vetrata continua retta da una struttura portante in acciaio.
Le parti apribili presentano profili in lega di alluminio e tamponamenti vetrati in vetro super silver chiaro, con l'interposizione di almeno 5 porte che si aprono a battente.
Rockwool e i pannelli Rockpanel Woods
I due fabbricati risultano essere avvolti da un moderno involucro ligneo ottenuto impiegando i pannelli in lana di roccia Rockpanel Woods di Rockwool, lavorati riproducendo un “effetto dogato” mediante incisione che nel tempo mostreranno il colore naturale del pannello stesso.Ne risulta una struttura che riproduce le sfumature del legno generando un piacevole effetto estetico accompagnato dai vantaggi della lana di roccia compressa.
I vantaggi di un materiale come Rockpanel sono molteplici, come ha spiegato Angelo Rago, l'ingegnere che con lo staff dello studio tecnico e la supervisione dell'architetto Fiorenzo Manzo ha seguito il progetto dell’opera:
«Rockpanel è il materiale ottimale perché consente di avere in un unico prodotto la lavorabilità del legno, la solidità e la durabilità tipiche della roccia. É stato facile convertirmi all'idea di adottare le soluzioni Rockpanel in questo progetto: per un edificio a destinazione pubblica sarebbe stato impensabile dover prevedere frequenti interventi di manutenzione».
Finiture Rockpanel
I pannelli Rockpanel sono disponibili in una vasta gamma di finiture estetiche che permettono di soddisfare ogni esigenza di progetto, dall'effetto pietra alle sfumature cangianti, dall'effetto metallico al colorato, e possono essere realizzati in diverse configurazioni.Grazie ai molteplici effetti disponibili è possibile dare vita a facciate funzionali e marcate da una forte impronta architettonica.
La combinazione dei pannelli in lana di roccia Rockwool con i pannelli Rockpanel genera REDAir®, la soluzione dedicata alla realizzazione di facciate ventilate di qualità sul piano tecnico, estetico e architettonico.
REDAir di Rockwool
REDAir® è la nuova soluzione ideata per l'isolamento e il rivestimento di facciate ventilate che unisce l’estetica delle particolari configurazioni dei pannelli Rockpanel alle elevate prestazioni dei pannelli in lana di roccia Rockwool.Una soluzione ultra vantaggiosa in termini di comfort abitativo, protezione al fuoco, durabilità, rapidità di installazione, possibilità estetiche e sostenibilità.
Tra i vantaggi derivanti da questo sistema emerge la capacità di adattarsi a differenti tipologie di supporto, sia nelle realizzazioni di nuove costruzioni che in caso di opere di ristrutturazione.
REDAir® è particolarmente indicato per essere installato in edifici che richiedono alte prestazioni energetiche e fascino estetico come hotel, edifici commerciali, edifici plurifamiliari, strutture sanitarie e scuole.
[post_title] => Rockwool propone la wood texture per la realizzazione di uffici moderni a Salerno
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[post_content] => I nuovi strumenti che Rockwool mette a disposizione dei progettisti rispondono alle esigenze della nuova edilizia 4.0: il software e l’app EBA-U e la nuova piattaforma BIM
Il mondo dell'edilizia, così come tutto il settore dell'industria, sta rapidamente evolvendo verso modelli 4.0, sempre più digitalizzati, in grado di semplificare il lavoro in cantiere, rendendolo contemporaneamente più sicuro.
Non è esente da questo cambiamento Rockwool, l'azienda infatti propone due nuovi tool digitali gratuiti, pensati per aiutare nelle varie attività i progettisti e gli esperti del settore.
Software e app E-BAU
Specifico per il calcolo della trasmittanza termica questo software semplifica e velocizza i calcoli e la valutazione dei diversi parametri di riferimento. Il tool di Rockwool è in grado di calcolare velocemente e in modo automatico la trasmittanza termica delle strutture opache e l’eventuale formazione di condensa interstiziale.
La vasta libreria di materiali predefiniti già disponibile al suo interno, può essere facilmente ampliata con nuovi materiali, per adattarla al progetto che si sta realizzando.
Grazie alla comoda APP di E-BAU è possibile monitorare e accedere al software anche dai device in qualsiasi momento
Nuova piattaforma BIM di ROCKWOOL
Come sappiamo il Decreto BIM rappresente per il nostro paese, come nel resto di Europa, una sfida e un'opportunità verso l'innovazione , con la definizione di precisi obblighi normativi sull’utilizzo degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. Dall'applicazione del decreto ci saranno benefici in termini di innovazione e di razionalizzazione delle attività di progettazione, ma anche di trasparenza, efficienza e qualità dei procedimenti costruttivi.
ROCKWOOL ha realizzato una piattaforma, disponibile online per i professionisti che potranno trovare una libreria di oggetti completa chiaramente suddivisa per prodotti e per categorie costruttive, già pronti per essere utilizzati all’interno dei loro progetti.
[post_title] => Più facile il lavoro dei progettisti grazie ai tool Rockwool
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[post_content] => Inizia la stagione ideale per pensare ad interventi di ristrutturazione che consentano di migliorare le prestazioni energetiche di un edificio, eliminando le dispersioni di calore che comportano un aumento dei consumi, dei costi di riscaldamento e di raffrescamento e contemporaneamente anche un incremento delle emissioni di CO2, nocive per l'ambiente. La prestazione energetica di un edificio è tra l'altro diventata ormai un parametro fondamentale e un valore aggiunto in qualsiasi attività di compravendita di immobili.Per migliorare la prestazione energetica è necessario isolare l'edificio a regola d'arte, cercando di ottenere una temperatura ideale dell'aria, dei muri, dei pavimenti e di eliminare la presenza di umidità di condensa, con una minor necessità di ricorrere all'impianto di riscaldamento e di raffrescamento.
Perché il cappotto REDArt?
Il sistema a cappotto REDArt di ROCKWOOL rappresenta una valida alternativa all'isolamento tradizionale, sia perché il "pacchetto" di prodotti che costituiscono appunto il sistema comporta un'applicazione più veloce e quindi una minor durata dell'intervento di riqualificazione, sia perché, a differenza dei sistemi di isolamento convenzionali, i lavori vengono eseguiti all'esterno dei muri perimetrali, senza compromettere le abitudini e le attività di chi abita all'interno e senza quindi obbligare gli inquilini ad abbandonare la propria abitazione.
Altro aspetto importante: se l'intervento di riqualificazione energetica viene effettuato entro il 31 dicembre 2015 si è ancora in tempo per usufruire delle detrazioni fiscali del 65%.
La peculiarità di REDArt consiste nel riunire in un unico sistema performance tecniche e attenzione all'aspetto estetico. Sul piano tecnico REDArt è basato sull'utilizzo del pannello in lana di roccia a doppia densità Frontrock Max E, che assicura comfort abitativo invernale ed estivo, traspirabilità della facciata, protezione dell'edificio dal fuoco, durabilità e applicabilità su molte tipologie di supporto.
RED come il brand, Art perché è davvero un arte
Come sottolinea uno spot incisivo e divertente, recentemente andato in onda su alcune emittenti radiofoniche, REDArt è un sistema completo e performante sia sul piano tecnico che estetico, capace di fare la differenza in virtù delle qualità e del suo tocco “Art” espresso nei suoi oltre 200 colori e differenti tipologie di finiture (ai silicati o siliconiche) e di granulometria, che lasciano campo aperto alle idee creative.
REDart, infatti, è un vero e proprio pacchetto di soluzioni per realizzare un cappotto che comprende, oltre al pannello, anche il collante, i fissaggi meccanici, il rasante, la rete di armatura e la finitura.Introdotto sul mercato italiano da poco più di un anno, REDArt sta già lasciando il segno in numerose realizzazioni con differenti destinazioni d'uso: dalla palazzina situata all'ingresso di Expo, a Porta Triulzia, alla Scuola G.P. Clerici di Gerenzano, in un intervento di recupero finalizzato a farne un edificio scolastico energeticamente autosufficiente.
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[post_content] => Presentazione ufficiale presso il MADE Expo 2013 della pubblicazione nata dalla collaborazione tra ROCKWOOL e il Politecnico di Milano.
I rivestimenti a parete ventilata, specie se abbinati ad uno strato d’isolamento dalle elevate prestazioni, rappresentano una delle principali opzioni di finitura esterna delle moderne chiusure opache. Risultano particolarmente indicati ed impiegati negli edifici di grande dimensione e di elevata altezza, nonché in tutti quelli per i quali la ricerca di funzionalità, immagine, elevate prestazioni, efficienza e sostenibilità al massimo livello dell’involucro architettonico ed edilizio costituisce un primario obiettivo della progettazione.
Per questo specifico campo di impiego, ROCKWOOL si distingue per l'offerta di prodotti specificamente studiati per ottimizzare performances e semplicità di posa in opera, quali i pannelli isolanti Ventirock Duo (pannelli isolanti in lana di roccia a doppia densità) e i pannelli di rivestimento Rockpanel (pannelli sottili compositi in lana di roccia ad alta densità verniciati superficialmente).
E' questo l'ambito di indagine che ha visto affiancati ROCKWOOL e il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, impegnati a ricercare, in sinergia, le configurazioni del sistema a parete ventilata più adatte per applicare questi materiali valorizzandone ed esaltandone l'elevato profilo prestazionale. Dalla collaborazione su specifici e diversificati campi di impiego (edificio di nuova costruzione di tipo convenzionale, riqualificazione architettonica e prestazionale di un edificio anni ’70 e edificio di nuova costruzione in legno) é nata una pubblicazione interamente dedicata alle facciate ventilate, presentata ufficialmente a questa edizione del MADE expo.
Il manuale “Pareti ventilate ad alte prestazioni. Teoria e soluzioni” prende in esame il rivestimento a parete ventilata, analizzandone le principali tematiche tecniche, tra cui il comfort termoigrometrico, l'isolamento acustico e la protezione incendio. Completano la parte teorica cinque schede di approfondimento con dettagli dei principali nodi.
ROCKWOOL ITALIAMADE ExpoPadiglione 6, Stand E25-F22
[caption id="attachment_495382" align="aligncenter" width="600"] Copertina della pubblicazione[/caption]
[caption id="attachment_495383" align="aligncenter" width="600"] Schematizzazione dell'attivazione della ventilazione (fonte Rockwool)[/caption]
[caption id="attachment_495384" align="aligncenter" width="600"] Schematizzazione del funzionamento acustico di una parete ventilata (fonte Rockwool)[/caption]
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[post_content] => Quattro sono le dimensioni di un nuovo modo di progettare il presente, con uno sguardo al futuro, grazie alle caratteristiche peculiari della lana di roccia Rockwool.
Protezione dal fuoco
La lana di roccia Rockwool resiste a temperature superiori a 1000° C.
Per questo protegge dal fuoco e contribuisce a rallentare la propagazione di un incendio: ciò permette di guadagnare tempo prezioso per le operazioni di soccorso e aiuta a preservare la struttura dell'edificio da danni irreversibili.
Inoltre riduce al minimo le emissione di fumi, garantendo maggiore sicurezza in caso di incendio.
Comfort acustico
Molti fonti sonore contribuiscono a determinare l’acustica di una stanza: il traffico, i sistemi di ventilazione, l’interazione delle voci, i rumori meccanici. Gli ambienti con elevati livelli di rumore risultano stressanti e faticosi. Le soluzioni di isolamento offerte, grazie alla struttura a celle aperte della lana di roccia, proteggono dal rumore e permettono di migliorare il comfort e la qualità della vita, sia nelle abitazioni che negli ambienti di lavoro.
Durabilità
I prodotti Rockwool sono progettati per fornire performance durature. La lana di roccia Rockwool rimane stabile nel tempo e resiste a umidità e variazioni di temperatura. Permette inoltre di preservare i materiali e i sistemi di finitura ad essa abbinati.
Eco-compatibilità
Rockwool propone al mercato prodotti e soluzioni create a partire dalla roccia basaltica, elemento naturale, riciclabile e praticamente inesauribile.
I residui dei processi di produzione vengono trasformati e riutilizzati come materie prime. Stanno inoltre implementando sistemi per il recupero e il riciclo degli scarti generati dai cantieri.
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[post_content] => Il Gruppo ROCKWOOL, nato nel 1937 come azienda familiare, oggi è fra i principali player a livello mondiale nella realizzazione di prodotti sostenibili in lana di roccia, materiale ottenuto a partire dalla roccia basaltica.
Queste soluzioni trovano applicazione in diversi settori, dal real estate ai trasporti, dall’orticoltura alla gestione delle risorse idriche.
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Cinque brand con un unico obiettivo
Le soluzioni ROCKWOOL sono progettate per affrontare molte delle criticità attuali legate alla sostenibilità e allo sviluppo, dal consumo di energia all'inquinamento acustico, dalla scarsità di acqua alle inondazioni.
ROCKWOOL, isolamento incombustibile per tutte le tipologie di edifici e applicazioni: isolamento per edifici, isolamento tecnico e Core solutions;
Rockfon, soluzioni per controsoffitti acustici;
Rockpanel, rivestimenti per facciate;
Grodan, coltivazione di precisione per l’orticoltura;
Lapinus, soluzioni composite in lana di roccia per il controllo di vibrazioni e rumori.
Il Gruppo ROCKWOOL è quotato al NASDAQ di Copenaghen dal 1996, conta 12.200 dipendenti distribuiti in oltre 40 Paesi con 79 nazionalità rappresentate e 51 stabilimenti produttivi che operano in tutto il mondo.
ROCKWOOL è presente in Italia dal 1989 con un team di circa 100 dipendenti.
La lana di roccia e le sue proprietà
L'ampio portafoglio di prodotti in lana di roccia ROCKWOOL è in grado di offrire una risposta efficace alle principali sfide in materia di sostenibilità e sviluppo, dal consumo energetico all'inquinamento acustico, dalla scarsità d'acqua alle inondazioni urbane.
Prestazioni termiche
Qualunque sia la temperatura esterna, l’isolamento in lana di roccia favorisce il mantenimento della temperatura interna desiderata. Infatti, l'aria intrappolata tra le fibre di lana di roccia opera come una barriera, rallentando il passaggio di calore tra l'interno e l'esterno dell'edificio.
Questo permette di creare un ambiente indoor maggiormente confortevole e sano, riducendo al tempo stesso il consumo di energia e di conseguenza anche i costi di riscaldamento e raffrescamento.
Inoltre, essendo la lana di roccia particolarmente resistente, le sue prestazioni termiche restano invariate nel tempo.
L'isolamento, se installato correttamente, può contribuire a ridurre il fabbisogno di riscaldamento fino al 70%.
Resilienza al fuoco
I prodotti incombustibili in lana di roccia ROCKWOOL nascono dalla roccia vulcanica e possono resistere a temperature superiori ai 1000° C (1832° F).
Essendo incombustibili non bruciano anche se esposti al fuoco, contribuendo così a prevenire la propagazione di incendi negli edifici.
Repellenza all'umidità
L'impiego della lana di roccia ROCKWOOL, essendo repellente all'umidità, aiuta a prevenire la formazione di muffe e altri danni da condensa, proteggendo l'integrità strutturale e la longevità delle strutture e assicurando agli occupanti spazi sani.
Acustica
Una buona acustica riduce al minimo il rischio di rumori e suoni indesiderati, e ottimizza l'esperienza uditiva di un ambiente.
Grazie alla sua struttura fibrosa, la lana di roccia crea sacche d'aria all'interno del materiale che intrappolano e assorbono le onde sonore, riducendo in modo significativo i livelli di rumore e bloccando il passaggio del suono tra pareti isolate.
Circolarità e durabilità
L'alta resistenza dell'isolamento in lana di roccia ROCKWOOL ne assicura una durata di almeno 65 anni.
Raggiunto tale limite, poiché non contiene ritardanti di fiamma chimici, può essere riciclato più volte senza alcuna perdita di proprietà meccaniche o prestazioni.
Le eccellenti proprietà dell’isolamento ROCKWOOL non si deteriorano nel tempo. Inoltre, l'uso di materiali durevoli fa sì che le realizzazioni in cui è presente si preservino, evitando un inutile consumo di risorse.
Flessibilità di design
L'isolamento in lana di roccia offre ad architetti e costruttori grande flessibilità progettuale, assicurata da prestazioni meccaniche ai vertici di gamma.
Coltivazione di precisione
ROCKWOOL rende possibile la coltivazione di precisione.
Difatti, con i substrati di coltivazione in lana di roccia, leggeri, sterili e riciclabili, è possibile coltivare al chiuso, ovunque e in qualsiasi momento, senza terra, beneficiando di una resa superiore a quella delle coltivazioni tradizionali e richiedendo al contempo una quantità di terra, acqua e fertilizzanti significativamente inferiore.
Diversamente dall'isolamento in lana di roccia, idrorepellente, il substrato di coltivazione in lana di roccia è progettato per assorbire l'acqua.
Gestione dell'acqua
ROCKWOOL propone sia prodotti in lana di roccia per l'edilizia, ingegnerizzati per essere idrorepellenti, sia una gamma adatta all’assorbimento dell'acqua: questa rilascia lentamente l'acqua nel terreno circostante o nella rete fognaria, fornendo un aiuto concreto a quelle aree naturali che non riescono a trattenerla, riducendo la probabilità che le reti fognarie vengano sommerse da piogge estreme.
La doppia densità ROCKWOOL
Avvalendosi di un processo di produzione specializzato, ROCKWOOL ha aperto la strada a questa innovativa tecnologia.
I pannelli si compongono di due strati, uno superficiale ad alta densità, e uno più interno a densità inferiore.
Molti i vantaggi offerti: