Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: cosa cambia tra prima e seconda casa, scadenze e lavori ammessi 01/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Indice degli argomenti Toggle Differenza tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinariaOpere esterne: cosa detrarre con il Bonus RistrutturazioneGli interventi da svolgere in casa e ammessi al Bonus Ristrutturazione Il Bonus Ristrutturazione, confermato fino al 2024, permette di ottenere delle agevolazioni per la ristrutturazione degli edifici esistenti, sottoforma di detrazioni fiscali. Nello specifico, si possono eseguire diverse opere di manutenzione straordinaria, con lo scopo di rendere l’edificio più performante, sicuro e adeguato alle necessità di chi lo vive. Si tratta di un bonus ammesso solo nei casi di immobili residenziali e la detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Questo articolo chiarisce quali sono gli interventi bonus ristrutturazione ammissibili, i requisiti necessari e le modalità per accedere al bonus, offrendo una guida completa e aggiornata per massimizzare i vantaggi offerti da questa misura. Dalla ristrutturazione edilizia all’adeguamento degli impianti, passando per l’efficientamento energetico, scopriamo come sfruttare al meglio il Bonus Ristrutturazione per valorizzare il proprio immobile e ridurre i costi di intervento. Ricordiamo che, salvo ulteriori proroghe con la Legge di Bilancio, dal 1 gennaio 2025 il Bonus Ristrutturazione passerà dal 50% al 36%, con il limite di 48.000 euro di spesa. Differenza tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria La prima questione da definire quando si parla di Bonus ristrutturazione è la distinzione tra opere ordinarie e straordinarie. La detrazione, infatti, è ammessa per la ristrutturazione edilizia e per la manutenzione straordinaria, che a differenza degli interventi ordinari richiedono anche specifici titoli abilitativi prima di iniziare i lavori. La distinzione si ritrova anche nel Testo Unico dell’Edilizia, che all’articolo 3 specifica proprio la classificazione degli interventi edilizi, distinguendo tra manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. La manutenzione ordinaria è l’insieme di interventi necessari alla riparazione, al rinnovamento e alla sostituzione delle finiture esistenti, oltre che le opere di mantenimento degli impianti tecnologici. Ne sono alcuni esempi la sostituzione dell’intonaco, la realizzazione di controsoffitti, l’installazione di nuovi sanitari. Le opere di manutenzione straordinaria, invece, riguardano modifiche necessarie a rinnovare o sostituire parti anche strutturali dell’edificio e degli impianti igienico sanitari e tecnologici. Questi interventi non portano a un cambio di volumetria complessiva e non sono causa di cambio di destinazione d’uso. Alcuni esempi possono essere opere di consolidamento, la realizzazione di nuove aperture, il rifacimento degli impianti idro sanitari o della copertura. Opere esterne: cosa detrarre con il Bonus Ristrutturazione Una volta compresa la distinzione tra le tipologie di interventi e ribadito che è possibile accedere al Bonus Ristrutturazione (anche detto Bonus Casa) per la sola manutenzione straordinaria o la ristrutturazione edilizia, si entra ora nel dettaglio sul cosa è possibile realizzare beneficiando degli incentivi. Partendo dall’esterno dell’edificio, grazie al Bonus Ristrutturazione è possibile procedere con: Eliminazione le barriere architettoniche (anche all’interno di casa), favorendo così la risoluzione di una problematica particolarmente diffusa negli edifici costruiti decenni fa. Sono ammesse tutte le opere, inclusa l’installazione di montacarichi e ascensori. Si tratta di interventi di primaria importanza e, per questo motivo, per i lavori effettuati entro il 31 dicembre 2025 il bonus è pari al 75% delle spese sostenute. Rifacimento di scale e rampe o una loro nuova installazione, nel caso sia necessario modificare le pendenze, mettere in sicurezza, consolidare quanto esistente o modificare la loro struttura. Realizzazione di verande, sia che si tratti di nuove installazioni, che di trasformazioni di balconi esistenti in verande, finalizzate al risparmio energetico e al miglioramento del comportamento dell’edificio. Rifacimenti di balconi e terrazzi, con carattere diverse rispetto a quanto esistente, in termini di materiali, finiture e colori. Sono ammesse anche le nuove costruzioni. Costruzione di box auto esterni, purché siano di pertinenza all’edificio esistente e in totale rispetto di tutte le normative, anche urbanistiche. Rifacimento della facciata, non necessariamente in modo integrale, anche solo parziale e modificando le caratteristiche rispetto a quella esistente, ad esempio ricorrendo ad altri materiali e colori. Se si tratta della sola tinteggiatura, però, rientra nelle opere di manutenzione ordinaria e quindi non è detraibile con il Bonus Ristrutturazione. Rifacimento o ristrutturazione della copertura o del lastrico solare, con caratteristiche materiche e prestazionali che si possono distinguere da quanto esistente. Il bonus è previsto anche per il cambio pendenza, con o senza aumento di volume. Il rifacimento può riguardare anche solo le travi e non il manto esterno. Ristrutturazione delle pavimentazioni esterne, costruendone di nuove o anche sostituendo quella esistente, con materiali e soluzioni differenti. Si tratta di un intervento utile per garantire sempre la massima sicurezza dei camminamenti esterni e la giusta fruibilità degli spazi pertinenti all’edificio. Oltre alle pavimentazioni, è possibile sostituire anche le recinzioni, sia in muratura che no. Modifiche a piscine esistenti, incluse le opere strutturali necessarie a modificare le caratteristiche di quanto già in essere. Gli interventi da svolgere in casa e ammessi al Bonus Ristrutturazione Non mancano, chiaramente, anche gli interventi che si possono attuare all’interno di casa per godere delle detrazioni fiscali. Di seguito i principali. Modifiche a porte e finestre, anche nel caso si tratti di aprire nuove aperture, con la relativa demolizione di porzioni di murature per adeguare gli interni a nuove esigenze emerse. Sono ammesse anche le realizzazioni di nuove aperture finalizzate all’unione di due unità immobiliari comunicanti e unite. Prevista la detrazione anche per l’apertura di lucernari in mansarda. Stesso discorso vale per la sostituzione dei serramenti, con nuovi modelli più performanti, così come per l’installazione delle inferriate. Domotica e cablatura dell’edificio, con interventi significativi sull’impianto elettrico e con lo scopo di adeguare l’edificio alle nuove tecnologie. La casa intelligente piace sempre di più agli utenti e intervenire sugli edifici esistenti per integrare la domotica offre diversi vantaggi, dal risparmio energetico al maggior comfort. Interventi sugli impianti, come quello elettrico, idraulico o termico, includendo anche la realizzazione di appositi vani tecnici. Per gli impianti termici è bene valutare quale bonus risulti essere più conveniente, in quanto nel caso di nuovi impianti altamente performanti è possibile accedere anche all’Ecobonus al 65%. In ogni caso, gli interventi devono prevedere risultati in termini di innovazione e performance. Parlando di impianti, poi, vale la pena citare anche l’inclusione nel bonus anche dell’installazione di impianti di videosorveglianza e di sicurezza. Interventi per migliorare le prestazioni acustiche degli edifici, installando sistemi di isolamento e certificando secondo standard di legge i risultati ottenuti. Modifiche agli ambienti interni, ad esempio con opere edilizie che riguardano la demolizione e la ricostruzione di murature esistenti. Oltre al rifacimento delle pareti, è possibile intervenire anche sulle scale interne esistenti, rifacendole o spostandole in nuove posizioni, piuttosto che installandone di nuove. Anche i soppalchi possono rientrare in questo genere di interventi, sia nel caso si tratti di innovazioni di quanto esistente, che di nuove realizzazioni. Opere strutturali, che possono ad esempio riguardare i solai esistenti, anche con modifiche delle quote interne; opere di sicurezza statica ed antisismica; la realizzazione di vespai o il loro rifacimento. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento