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In occasione della 4a Giornata della Prevenzione Sismica proposta ieri 14 dicembre, Fondazione Inarcassa, CNI e CNAPPC hanno presentato i dati aggiornati sulla scarsa sicurezza del nostro patrimonio immobiliare e le proposte per pianificare gli interventi e utilizzare al meglio gli strumenti previsti dallo Stato Sono 12 milioni gli edifici a rischio sismico in Italia e purtroppo gli interventi per la messa in sicurezza vanno a rilento. Per approfondire un tema tanto importante e attuale Inarcassa, CNI e CNAPPC hanno organizzato ieri, 14 dicembre, la 4a giornata nazionale della Prevenzione Sismica dal titolo “La Sicurezza inizia dalla Conoscenza“. Partiamo dunque da qualche numero: dal 1968 ad oggi in Italia ci sono state più di 5.000 vittime a seguito di eventi sismici e sono più di 12 milioni gli edifici a rischio. Ma non solo, per gli interventi di ricostruzione post sisma sono state spese cifre altissime, circa 130 miliardi di euro negli ultimi 53 anni, che in parte potrebbero essere risparmiati sensibilizzando sull’importanza della prevenzione. Basti pensare che la spesa ipotizzata per la messa in sicurezza dei 12 milioni di case a rischio è di 93 miliardi di euro. Intanto il sismabonus 110%, rispetto alle altre misure incentivanti, è utilizzato molto poco rispetto alle potenzialità che può esprimere per la messa in sicurezza degli edifici. La misura del superbonus, dopo le iniziali difficoltà burocratiche e interpretative, a causa della complessità degli adempimenti, è decollata, ma il rapporto tra interventi di riqualificazione energetica e quelli antisismici è di 7:1. Da sinistra il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, Armando Zambrano, Francesco Miceli e Franco Fietta. Franco Fietta, presidente Fondazione Inarcassa si augura che l’appuntamento annuale della giornata della Prevenzione Sismica possa diventare una ricorrenza istituzionale, per tracciare la strada per mettere in completa sicurezza il nostro patrimonio utilizzando tutti gli aiuti disponibili. “I dati dell’Agenzia delle Entrate ci dicono che a settembre 2021 i Bonus sismici e il Superbonus sismico al 110% hanno registrato importi complessivamente pari a 1,8 miliardi di euro, meno di un decimo rispetto a tutti gli importi per tutti i Bonus edilizi (pari a 19,3 Mld €); le unità immobiliari coinvolte sono state circa 84.000 contro oltre 2,5 milioni. Confrontando solo i dati del Superbonus, notiamo che gli interventi sismici riguardano 70.400 unità immobiliari, contro 517.000 interessate dal Super ecobonus: la proporzione è 1:7 e i relativi importi impegnati sono un quarto di quelli per motivi energetici”. C’è da dire che non sempre i cittadini sono consapevoli dell’importanza di mettere in sicurezza la propria abitazione e delle soluzioni disponibili. Gli interventi inoltre sono spesso lunghi e invasivi e richiedono che gli inquilini lascino gli appartamenti. Sarebbe in questo senso importante fare cultura della prevenzione che, secondo Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori deve diventare una priorità nel nostro paese: “per questo motivo quest’anno intendiamo promuovere l’utilizzo del Sismabonus sottolineando con forza quelli che sono i suoi vantaggi che devono essere ulteriormente sostenuti, potenziati e messi in risalto in tutte le sedi, diventando strutturali all’interno di una strategia di lungo periodo che abbia al suo centro la rigenerazione urbana sostenibile e partecipata, grazie a interventi integrati”. Il Consiglio Nazionale Ingegneri spiega il suo Presidente Armando Zambrano, insieme a Rete Professioni Tecniche (RPT), ha proposto degli emendamenti alla legge di Bilancio per l’inserimento della verifica sismica dell’edificio e della spesa per il monitoraggio sismico tra gli interventi detraibili. “È inoltre estremamente auspicabile l’istituzione del Fascicolo del Fabbricato che contenga all’interno delle importanti informazioni sulla sua storia tecnica, di manutenzione, autorizzativa e amministrativa anche indicazioni sul grado di classificazione sismica oltre che energetica”. 9/12/21 4a Giornata della Prevenzione Sismica Dalle 10 alle 14 un convegno – organizzato in collaborazione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Dipartimento Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane, Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica ed ENEA ed in collaborazione con ANCE – affronterà il tema della prevenzione sismica, cercando di fare il punto con tutti gli attori interessati, su cosa sia necessario fare per mettere in sicurezza gli edifici presenti sul nostro territorio, tanto bello quanto fragile e soggetto ad eventi calamitosi. Tra i temi di cui si discuterà, dopo una prima sessione di analisi dei dati, le proposte normative per agevolare l’applicazione dei finanziamenti, che gli organizzatori si augurano vengano resi strutturali. Franco Fietta, Presidente Fondazione Inarcassa sottolinea che è molto importante intensificare le azioni di monitoraggio e prevenzione, classificando tutti gli edifici in relazione al rischio sismico. Gli fa eco Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che sottolinea che grazie all’analisi di vulnerabilità sismica si potrebbe conoscere la sicurezza della propria abitazione e programmare gli interventi più urgenti. Si tratta inoltre di un monitoraggio utile per lo Stato che potrebbe avere in questo modo un censimento preciso della sicurezza del patrimonio immobiliare. Il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori cerca di fare cultura con i cittadini rendendoli consapevoli dell’importanza della prevenzione sismica, delle tecnologie e dei bonus disponibili, che devono essere sostenuti e potenziati nell’ambito di un progetto più ampio di riqualificazione delle città. A questo proposito il Presidente del CNAPPC Francesco Miceli sottolinea: “Per quanto riguarda la situazione del nostro patrimonio edilizio sempre più obsoleto ed insicuro, bisogna rilanciare un’azione coordinata, soprattutto all’interno del percorso di transizione ecologica, affinché gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico siano parte di una più ampia strategia di rigenerazione delle città e del territorio in grado di generare un miglioramento sostanziale delle condizioni abitative e di vita nel nostro Paese”. Per quanto riguarda il sismabonus i dati del CNI evidenziano che sia molto meno utilizzato del superbonus: a fine 2021 gli investimenti raggiungeranno infatti solo 350 milioni di euro, contro gli oltre 9 miliardi del Superbonus. Eppure un’analisi dello stesso CNI sull’impatto sociale ed economico dei bonus 110%, stima che in Italia siano 12 milioni le abitazioni che necessitano di interventi di messa in sicurezza sismica, per un investimento di 93 miliardi di euro. Una cifra alta ma comunque inferiore rispetto 135 miliardi di euro spesi dallo Stato dal 1968 ad oggi per opere di ricostruzione post sisma. 4a edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica Martedì 14 dicembre – ore 10.00 – 14.00 Palazzo Ferrajoli Piazza Colonna 335, Roma Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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