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A cura di: Arch. Gaia Mussi Indice degli argomenti Toggle Che cos’è l’umidità di risalitaCome si riconosce l’umidità di risalitaErrori da non commettere quando si combatte l’umidità di risalitaCome risolvere il problema L’umidità è un nemico insidioso per il benessere degli edifici, in quanto è in grado di compromettere le strutture e la salubrità degli ambienti interni, nonché il benessere delle persone. Si tratta di un problema che colpisce molti edifici e, per risolverlo in modo adeguato, la prima cosa è valutare la natura del fenomeno. L’acqua può infiltrarsi in diversi modi all’interno degli edifici e uno di questi è proprio l’umidità di risalita, fonte di degrado a cui prestare molta attenzione. Che cos’è l’umidità di risalita L’umidità di risalita è un fenomeno che si verifica quando l’acqua proveniente dal terreno risale lungo l’edificio, a causa di una mancanza o dell’inadeguatezza del sistema di impermeabilizzazione delle strutture a contatto con esso. Il problema, quindi, parte dalle fondazioni. L’acqua non incontra ostacoli e provoca un’umidità ascendente, favorita dal fenomeno della capillarità. Ciò che causa i maggiori danni, oltre alla presenza di acqua, è il trasporto di sali minerali. L’umidità di risalita, generalmente colpisce le pareti perimetrali del piano terra o dei seminterrati, ma è possibile che interessi anche altre strutture, come ad esempio i solai orizzontali, con conseguenti problemi sulle pavimentazioni. Uno dei casi più comuni è la presenza di umidità all’interno di bagni, cantine e garage. Nei bagni ciò accade perché dopo una doccia calda, il vapore accumulatosi si addensa e filtra nelle pareti. Una continua esposizione a questi vapori porta i muri a riempirsi d’acqua e a generare macchie di umidità e muffe. E’ opportuno infatti far areare la stanza al fine di eliminare tutto il vapore. Se non vi è una finestra è dunque necessario dotarsi di un sistema di aerazione elettronico efficace. Nelle cantine e nei garage il discorso non riguarda il vapore, bensì l’assenza di sole e vento. Essendo queste strutture in genere prive di finestre o posizionate in seminterrati e sotterranei, non sono esposte alla luce. Questa situazione col passare del tempo porta alla creazione di umidità che, soprattutto può rivelarsi molto ostica da trattare. In questi casi ci si può dotare di sistemi di deumidificazione con sale o elettronici. L’altezza a cui può arrivare l’umidità di risalita, inoltre, dipende dal materiale che costituisce la struttura, la cui porosità incide sulla facilità con cui l’acqua percorre le pareti. Ad esempio, nel calcestruzzo è inferiore rispetto ai laterizi, che generalmente assorbono più umidità. Come si riconosce l’umidità di risalita L’umidità si manifesta in diversi modi e forme, proprio per questo per risolvere il problema è importante riconoscere in modo corretto il fenomeno, evitando di fare confusione, ad esempio con problemi dovuti all’umidità di condensa o a infiltrazioni di acqua. L’umidità di risalita, nello specifico, provoca la formazione di fenomeni di degrado nella parti basse delle murature, come ad esempio macchie umide, distacco ed esfoliazione dell’intonaco, efflorescenze e la comparsa di muffe. Soprattutto in quest’ultimo caso bisogna fare molta attenzione in quanto si tratta di funghi che sono potenzialmente dannosi per la salute umana e che possono diffondersi rapidamente nell’ambiente. Ciò che la rende particolarmente dannosa, in realtà, non è l’acqua di per sé, bensì i sali in essa contenuti, che quando l’acqua evapora cristallizzano e aumentano il proprio volume. Per questo motivo l’intonaco si danneggia come detto prima. Errori da non commettere quando si combatte l’umidità di risalita Si è detto che l’umidità di risalita è causata da un problema di impermeabilizzazione delle strutture a contatto con il terreno, come le fondazioni. Questo significa che se si vuole risolvere il problema non è sufficiente ricorrere ad operazioni quali la posa di un intonaco deumidificante. L’unico modo per liberarsi dell’umidità di risalita è risolvere il problema alla radice. Inutile, quindi, anche la realizzazione di una controparete o il semplice ripristino dell’intonaco, in quanto sarebbe solo questione di tempo, il degrado di manifesterà nuovamente. Non è sufficiente nemmeno impermeabilizzare solo la parte perimetrale dell’edificio al di sotto del livello del terreno, in quanto l’acqua continuerebbe a risalire dalle fondazioni. Come risolvere il problema Esistono differenti tipologie di interventi da valutare se si vuole combattere l’umidità di risalita e risolvere realmente il problema. Tra i più conosciuti c’è il ricorso alle barriere chimiche, che si realizzano iniettando all’interno della muratura delle resine speciali. Per fare ciò si procede a forare la parete in modo continuo e lungo una direzione orizzontale, così da riuscire a creare una barriera all’umidità. È un intervento poco invasivo, ma che talvolta può non essere efficace, in quanto se la muratura è troppo umida o il liquido inserito si disperde verso il basso non si crea una barriera continua e uniforme. Un altro dei rimedi per l’umidità di risalita è utilizzare sistemi di aerazione uniti a drenaggi che permettono la completa fuoriuscita dell’acqua presente nella zona interessata. In seguito, quando il muro comincia ad asciugarsi è possibile applicare un intonaco speciale che evita futuri eventi di questo genere. Altre soluzioni per l’umidità di risalita attuabili anche da non esperti sono ad esempio l’iniezione di sostanze a base di silicone all’interno della zona interessata. Il silicone sciolto andrà ad otturare i capillari dei muri, formando una barriera che andrà ad impedire la risalita. Un’altra soluzione prevede il ricorso all’elettrosmosi e inversione di polarità, per cui è necessario ricorrere all’uso di appositi dispositivi in grado di re-indirizzare l’acqua verso il terreno. Si incrementa la pressione osmotica attraverso un campo elettrico opposto a quello naturale. È necessario applicare degli elettrodi lungo la parete e l’asciugatura della parete può richiedere tempo. Molto conosciuto, poi, anche il taglio meccanico della muratura, all’interno della quale viene fisicamente inserito una barriera all’umidità, non è più ammesso, per questioni di sicurezza sismica. L’intervento veniva realizzato di frequente in passato e prevedeva di agire sulla zona bassa del muro, così che la parte che resta al di sotto sia una minima parte della parete oggetto di intervento. In generale, poi, è consigliabile abbinare all’intervento di risanamento anche l’applicazione di un intonaco macro poroso, in grado di far evaporare l’umidità presente all’interno della muratura. Questo intervento non permette, da solo, la risoluzione del problema. In conclusione, va detto che la scelta migliore è sempre quella di affidarsi a professionisti del settore, in grado di procedere tramite analisi e misurazioni dell’umidità, tramite appositi strumenti e secondo normative tecniche europee di riferimento. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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