Il decreto bollette è pronto, energia meno cara per ora. Ma si guarda alla Manovra

Il decreto bollette è pronto, energia meno cara per ora. Ma si guarda alla Manovra

Il provvedimento è in scadenza il 26 novembre. Vale poco più di 3 miliardi di euro nel 2021. Obiettivo principale del decreto bollette è riuscire a contenere l’impatto dell’aumento dei prezzi di elettricità e gas sulle bollette delle famiglie e delle imprese. La vera novità potrebbe però arrivare dalla legge di Bilancio, dove da più parti viene richiesto un intervento strutturale; in campo su questo fronte l’Arera, ma anche il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

di Tommaso Tetro

Il decreto bollette è pronto, energia meno cara per ora. Ma si guarda alla Manovra

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Il decreto per il contenimento delle bollette energetiche è stato approvato a Palazzo Madama. Il provvedimento deve passare velocemente, per l’approvazione definitiva, alla Camera dei deputati dal momento che è in scadenza il 26 novembre.

Il testo del decreto bollette – dedicato al contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale – vale poco più di 3 miliardi di euro nel 2021. E poi per il prossimo trimestre? Non c’è risposta al momento sugli aumenti che arriveranno senza un intervento calmierante come questo. La vera novità potrebbe però arrivare dalla legge di Bilancio, dove da più parti viene richiesto un intervento strutturale in campo su questo fronte l’Arera, l’Authority per l’energia, l’acqua e i rifiuti, ma anche il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Obiettivo principale del decreto è riuscire a contenere l’impatto dell’aumento dei prezzi di elettricità e gas sulle bollette delle famiglie e delle imprese.  

Il quadro degli aumenti

L’Arera disegna il quadro della situazione dicendosi preoccupata dell’aumento dei prezzi dell’energia negli ultimi sei mesi e del fatto che il rincaro dovrebbe continuare anche nel primo trimestre del 2022, per poi forse trovare una tregua dalla primavera.

Il presidente dell’Authority Stefano Besseghini non gira intorno all’argomento, e fa presente che al netto degli interventi presi dal governo, quanto previsto in legge di Bilancio riesce a coprire un terzo del fabbisogno. Ed è per questo che chiede interventi strutturali. “Il vertiginoso aumento dei costi dell’energia negli ultimi sei mesi preoccupa fortemente l’Autorità – osserva Besseghini nella memoria depositata in commissione in Parlamento – i dati disponibili confermano, pur con una forte volatilità su base settimanale, la tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia attesi per il primo trimestre del prossimo anno”.

Secondo il presidente dell’Arera “le quotazioni di medio periodo lasciano, ad oggi, intravedere un processo ancora lento di riallineamento verso prezzi più bassi, con prezzi del gas naturale superiori ai 40 euro a Megawattora per tutto il 2022, per poi scendere verso i 30 euro a Megawattora solo nel 2023”. E’ per questo che “si profila per il primo quadrimestre 2022 un ulteriore, potenzialmente significativo, aumento dei prezzi per i servizi di tutela”.

 Gli interventi in Legge di Bilancio per la riduzione delle bollette

Il capitolo scritto per la legge di Bilancio riuscirebbe a coprire un terzo del necessario: “La destinazione permanente dell’importo attualmente previsto” dalla Manovra – dice Besseghini – pari a 2.000 milioni di euro, a copertura degli oneri generali di sistema, insieme alla stabile destinazione al medesimo obiettivo dei ricavi delle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di CO2, pari a circa 2.500 milioni di euro, stante gli attuali prezzi della CO2, coprirebbe circa un terzo del fabbisogno”.

L’Authority lancia allora un appello: “La necessità divenuta ormai indifferibile di rendere strutturali le misure previste dai recenti interventi legislativi“, come “la stabile destinazione del gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di CO2 alla riduzione degli oneri generali di sistema, nonché di impiegare strutturalmente fondi del bilancio dello Stato per finanziare gli oneri generali non strettamente afferenti al sistema energetico”.

Sul tema interviene anche Giorgetti: “Serve una riflessione seria sul prezzo dell’energia. E’ urgente e prioritario sterilizzare questi aumenti che rischiano di mettere in ginocchio famiglie e imprese già nelle prossime settimane. Sono molto preoccupato e per questo credo che tutti dovremmo pensare di dirottare una parte delle risorse della Manovra alla riduzione delle bollette energetiche”. Sulla questione sta lavorando Cingolani che – garantendo “il massimo impegno nel monitorare i prezzi e nell’individuazione degli strumenti più idonei” – fa presente che bisogna “mitigare l’impatto” e “scongiurare dinamiche inflattive”. Nello specifico, si sta lavorando con il ministero dell’Economia sulle aliquote Iva per il metano da autotrazione. Ma avverte come la situazione sia più complessa perché non è soltanto nazionale ma riguarda tutta Europa.

L’articolo 1 del provvedimento conferma, anche per il quarto trimestre 2021, la misura già prevista per il terzo trimestre sul contenimento degli adeguamenti delle tariffe del settore elettrico fissate dall’Arera anche con l’abbattimento degli oneri di sistema (che rappresentano circa il 30% dei costi in bolletta).

A questo scopo è prevista la destinazione di una parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2. Inoltre viene contemplato che l’Arera annulli, sempre per il quarto trimestre 2021, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW (kilowatt); in questo caso si tratta delle piccole utenze che comprendono non solo quelle domestiche, ma anche quelle non domestiche in bassa tensione come negozi, piccole e medie imprese, attività artigianali, commerciali o professionali, capannoni e magazzini.

Sul capitolo gas interviene l’articolo 2: è previsto che l’applicazione dell’aliquota Iva del 5% alle somministrazioni di gas metano per gli usi civili e l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema del gas. Viene poi rafforzato, con l’articolo 3, il bonus sociale per il trimestre ottobre-dicembre 2021 con le agevolazioni relative alle tariffe elettriche già riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute. Nel dettaglio l’Arera dovrà rimodulare il bonus sociale elettrico e del gas in misura tale da sterilizzare completamente gli aumenti delle bollette per le categorie più svantaggiate. L’articolo 4 prevede l’abrogazione e modifica di misure sull’adozione di provvedimenti attuativi in diversi settori.

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