Salone del Mobile, ci vediamo nel 2021

Salone del Mobile, ci vediamo nel 2021

E’ arrivata questa sera la conferma ufficiale di una notizia che rimbalza sui social da tutto il giorno: il Salone del Mobile a causa della situazione di emergenza dovuta al coronavirus nel 2020 non ci sarà. Appuntamento ad aprile 2021, quando si celebrerà il 60° anniversario di una delle fiere più importanti del mondo che coinvolgerà l’intero settore

Salone del Mobile, ci vediamo nel 2021

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La notizia che tutti quanti ci aspettavamo e che ufficiosamente già da questa mattina girava on line, è arrivata questa sera. Il Salone del mobile di Milano, la più importante fiera al mondo che celebra la creatività e il design, a causa dell’emergenza coronavirus per la prima volta viene annullato. Il Covid-19 è un dramma globale che sta coinvolgendo sempre più paesi con troppe incertezze sul medio periodo. Inevitabile dunque la decisione, seppur immaginiamo assai sofferta, dei vertici del Salone del Mobile.Milano di annullare la manifestazione.

Appuntamento dunque al 2021, dal 13 al 18 aprile quando si celebrerà il 60° anniversario in un’edizione che sarà speciale per diversi motivi e coinvolgerà tutto il settore del design in una settimana di rilancio per tutta la filiera.

Per la prima volta infatti, si svolgeranno, insieme al Salone Internazionale del Mobile, al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, a Workplace3.0, S.Project e al SaloneSatellite, tutte le biennali, oltre a Euroluce, già prevista per il prossimo anno saranno presenti, EuroCucina, con il suo evento collaterale FTK – Technology for the Kitchen e il Salone Internazionale del Bagno.


26/2/20

Coronavirus, saltano le principali fiere di edilizia e design

Il Covid-19 rischia di mettere in ginocchio l’economia del paese. Posticipate a giugno e settembre Salone del Mobile e Mostra Convegno Expocomfort. Il Sindaco Sala invita alla calma e a lavorare per il bene comune

a cura di Raffaella Capritti

Coronavirus, saltano le principali fiere di edilizia e design

Sono giorni complicati per tutto il paese ma certo i cittadini milanesi, sempre operativi e produttivi, stanno vivendo in prima linea l’emergenza coronavirus. E’ una città che si fatica a riconoscere la Milano di questi giorni, con i mezzi pubblici praticamente vuoti, il poco traffico e i locali degli aperitivi con le serrande abbassate.

E naturalmente serpeggia la preoccupazione, non tanto di ammalarsi, ma per l’impatto economico che il nord Italia in ginocchio potrebbe provocare nel medio termine su tutto il paese, Lombardia Veneto infatti rappresentano circa il 30% del Pil Italiano. Le borse di tutto il mondo in calo, con il crollo di lunedì 24 di Milano del 5,4% e ieri ancora la chiusura a -1,44 nonostante l’apertura in positivo, il numero di contagiati in aumento e l’incertezza sulla durata dell’emergenza, non fanno che gettare benzina sul fuoco. Va detto che in questi giorni importanti virologi invitano a mantenere la calma ricordando che si tratta di un virus molto contagioso, ma poco più aggressivo di una normale influenza. Walter Ricciardi dell’Oms ha spiegato che “80 su 100 malati guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo e di questi il 3%, con patologie pregresse, muore”.

La preoccupazione per l’economia

Confprofessioni, Confederazione italiana Libere Professioni, in un comunicato sottolinea che c’è il rischio che l’emergenza economica sia più grave di quella sanitaria e che è necessario “predisporre per tempo protocolli adeguati per rilanciare l’attività delle imprese e degli studi professionali colpiti dalle conseguenze del Coronavirus” e pensare anche alla delicata fase post emergenza, concentrandosi prima di tutto sugli studi professionali più colpiti: solo nella zona rossa il coronavirus  ha coinvolto oltre 700 liberi professionisti. Confprofessioni sollecita il Governo a estendere la proroga degli adempimenti fiscali e previdenziali a tutte le zone colpite dal virus e la riattivazione della Cig in deroga anche per i lavoratori degli studi professionali. Il presidente di Confprofessioni Lombardia, Enrico Vannicola ha sottolineato che gli studi professionali di tutta la Lombardia sono stati colpiti dall’emergenza di questi giorni e dalle decisioni, seppur condivisbili di Regione Lombardia per tutelare la salute pubblica, in molti casi gli Studi hanno interrotto il lavoro, anche perché non tutti sono organizzati per operare in smartworking e quindi l’impatto operativo è stato ed è importante. “Inoltre, se consideriamo il periodo caratterizzato da scadenze fiscali (IVA, Certificazioni Uniche) e contributive (denuncia annuale Inail) a cui vi sarà da aggiungere l’assistenza alle imprese in questa fase critica (ricorso ad ammortizzatori sociali), è comprensibile come il rischio di paralisi dell’attività diventi molto concreto”.

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli in un intervista al Giornale ha spiegato che se l’emergenza dovesse proseguire oltre aprile-maggio, è prevedibile un calo del Pil per il 2020 – stima prudenziale – intorno allo 0,3-0,4%, che significa la perdita di 5-7 miliardi di Pil con una concreta probabilità di entrare in recessione già nella prima parte dell’anno. Sangalli traccia inoltre le principali linee di azione da mettere subito in pratica: “rinviare le scadenze dei pagamenti dei principali adempimenti fiscali e contributivi, aprire un confronto con il sistema bancario per una moratoria sui mutui, utilizzare tutti gli strumenti di cassa integrazione e il fondo di integrazione salariale per le micro e piccole imprese che ordinariamente non ne sono interessate, prevedere un sistema di indennità per i lavoratori autonomi”.

Confesercenti parla di 15.000 piccole imprese e 60.000 posti di lavoro a rischio in tutti i settori, con una possibile perdita di circa 3,9 miliardi di euro di consumi. Servono interventi straordinari: al tavolo del Mise con il Ministro Stefano Patuanelli,  abbiamo chiesto di “trattare tutte le imprese turistiche come se fossero nella zona rossa, estendendo loro la sospensione dei pagamenti, dai versamenti contributivi a muti e bollette, e pensando a forme di welfare per non lasciare a terra i lavoratori e gli imprenditori. Ma bisogna prepararsi a misure d’emergenza anche per ristoranti ed attività commerciali”.

Il coronavirus impatta sulle fiere di edilizia e architettura

Da domenica 23 febbraio si susseguono in redazione comunicati che annunciano la posticipzione, se non l’annullamento, di convegni e manifestazioni, parliamo di piccoli eventi locali e di fiere internazionali.

Da Myplant & Garden – il più importante salone professionale del verde in Italia, in programma proprio in questi giorni a Rho, rinviata probabilmente a settembre, anche se le date non sono state ancora comunicate, a Light+Building, fiera mondiale dedicata all’illuminazione in programma a Francoforte dall’8 al 13 marzo, spostata a fine settembre.

E, come era ovvio aspettarsi, nella giornata di ieri è arrivata la decisione di posticipare i due principali appuntamenti dei prossimi mesi: Mostra Convegno Expocomfort e il Salone del Mobile.

Reed Exhibitions Italia considerando l’evoluzione del Covid-19 e le direttive emanate dalle Autorità competenti, ha annunciato ieri la posticipazione all’8/11 settembre sempre a Rho-Fiera Milano di MCE – Mostra Convegno Expocomfort, principale appuntamento dedicato a impiantistica civile e industriale, climatizzazione ed energie rinnovabili e BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO, pianificate dal 17 al 20 marzo.

“Non è stata una decisione presa con facilità, considerando l’immenso lavoro da parte di tutti nell’organizzazione della manifestazione ma, per quanto ci dispiaccia dover posticipare, è essenziale per noi dare priorità massima alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che sono coinvolti – ha dichiarato Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia –  Nelle prossime settimane, lavoreremo affinché la nostra community resti sempre connessa, supportandola nel superare questo difficile periodo”.

E’ stato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ad annunciare in un video, insieme al presidente del Salone del Mobile Claudio Luti e al presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini la decisione, saggia certamente, del Consiglio di Amministrazione di Federlegno Arredo Eventi di rinviare la 59a edizione del Salone del Mobile, principale appuntamento al mondo dedicato a arredo e design, in programma dal 21 al 26 aprile e posticipato dal 16 al 21 giugno. “Io sto chiedendo agli amici del settore dell’arredamento e del mobile uno sforzo perché in questo momento Milano non può fermarsi. Dobbiamo oggettivamente lavorare perché questo virus non si diffonda, ma non si deve nemmeno diffondere il virus della sfiducia”, così il sindaco Sala.

Salone del mobile di Milano posticipato dal 16 al 21 giugno. Il video del sindaco Sala

Si è messa in moto una macchina che chiede la collaborazione di tutti, istituzioni, albergatori, imprese e visitatori, per superare questo momento e arrivare a un Salone a giugno rappresentativo della creatività di tutto il mondo.

Bisogna ricordare che Salone di Milano significa anche Fuorisalone, con le centinaia di eventi già pianificati e ora da riorganizzare, e un giro di affari importantissimo che coinvolge a 360° il capoluogo meneghino.

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