Le potenzialità del “digital Twin” per edifici efficienti
La tecnologia Digital Twin sarà uno dei principali focus dell’agenda della COP26 in programma a Glasgow, dal 31 ottobre al 12 novembre. Si prevede infatti che i “gemelli digitali” avranno un ruolo importante nel contrastare l’attuale crisi climatica
Digital twin o gemello digitale è una tecnologia nata nel 2002, ed è letteralmente una replica digitale di un’entità fisica. Trova applicazione in diversi settori, da quello aerospaziale, fino alla gestione di edifici e smart city. Le due componenti sono connesse in modo da scambiarsi informazioni.
Secondo studiosi ed esperti i “gemelli digitali” avranno un ruolo importante nel contrastare l’attuale crisi climatica e nel raggiungimento degli obiettivi della COP 26 in programma a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre.
Come sappiamo una delle principali sfide della COP26 è quella di garantire le zero emissioni entro la metà del secolo e di mantenere un aumento della temperatura globale di 1,5°C. I singoli paesi dovranno stabilire obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni per il 2030 per allinearsi a questi target, eliminando gradualmente l’uso del carbone, accelerando il passaggio alla mobilità elettrica, riducendo la deforestazione, decarbonizzando gli ambienti urbani e aumentando gli investimenti in energie rinnovabili e riqualificazione efficiente degli edifici.
I ricercatori segnalano che nonostante si stiano facendo progressi, questi non sono sufficienti a garantire le 0 emissioni al 2050.
Considerando che gli edifici sono responsabili del 70% delle emissioni mondiali di carbonio, è evidente che le città e le aree urbane sono il focus su cui i Governi devono intervenire.
Un recente rapporto di Ernst & Young, stima che grazie alle Digital Twins si potrebbero ridurre le emissioni di carbonio del 50-100% all’interno degli edifici, i costi operativi del 35% e aumentare la produttività del 20%. Già ora in molte città si sta adottando questa tecnologia per monitorare, gestire e ridurre le emissioni all’interno dell’ambiente costruito.
Secondo gli esperti si potrebbe intervenire su questo, insieme a un’accelerazione della deforestazione, usando una rete o una piattaforma globale Digital Twin che misuri, mappi, tracci e premi le azioni sostenibili.
Arnildo Schildt, studioso di Harvard che ha sviluppato un nuovo modello per proteggere le foreste pluviali utilizzando crediti di carbonio e compensazioni legate a una piattaforma internazionale Digital Twin spiega che ci sono voluti due anni di lavoro “per sviluppare un modello con i governi, l’ONU, le banche internazionali, gli accademici, i partner industriali e gli investitori per sfruttare la potenza della tecnologia Digital Twin per risolvere contemporaneamente due sfide enormi per il nostro ambiente”.
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