Nel DEF prevista la riforma del Codice Appalti

Nel DEF prevista la riforma del Codice Appalti

Nella nota di aggiornamento del DEF presentata alle Camere è prevista la riforma del Codice Appalti, con procedure semplificate e l’introduzione di un piano per le infrastrutture 

Nel DEF prevista la riforma del Codice Appalti

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018 (NADEF) che è stata presentata alle Camere, con le previsioni economiche e gli obiettivi di finanza pubblica. Una Manovra che continua a non piacere all’UE che esprime serie preoccupazioni per il deficit italiano e che in questi giorni ha portato a rialzi dello spread sopra i 300 punti, ai valori più alti dal 2013.

Tra i capitoli più importanti nell’ambito degli Investimenti pubblici si specifica la necessità di riformare il Codice Appalti, eccessivamente complesso e di introdurre semplificazioni per avviare la realizzazione di opere pubbliche di rilevanza strategica secondo tempi e modalità che rispettino gli standard di efficienza della spesa pubblica.

Il Codice Appalti ha generato eccessive incertezze interpretative e secondo il Governo è dunque necessario aggiornarlo secondo un principio di semplificare delle procedure, promuovendo una maggiore trasparenza dell’amministrazione. La semplificazione riguarderà anche la fase di programmazione relativa alle delibere CIPE, con un collegamento più stretto con il lavoro progettuale delle stazioni appaltanti.

Le modifiche al Codice degli Appalti saranno anche orientate a rendere più efficienti i pagamenti della Pubblica Amministrazione e a semplificare l’estensione della compensazione tra crediti e debiti della PA.

Obiettivo del Governo è anche la valorizzazione del Partenariato Pubblico-Privato (PPP), in particolare il contratto standard PPP, che è già in fase di elaborazione, fornirà la matrice dei rischi e del capitolato di gestione, una guida alle amministrazioni pubbliche per la strutturazione in dettaglio delle operazioni di PPP e la redazione dei relativi atti e documenti negoziali. In questo modo tra i diversi vantaggi verrà assicurata una maggior competitività del Paese, sarà garantito il miglioramento delle capacità tecniche e negoziali delle pubbliche amministrazioni nella gestione delle operazioni di PPP, sarà limitato il ricorso alle varianti in corso d’opera.

Il rilancio degli investimenti è una fra le principali componenti del DEF a sostegno di obiettivi di sviluppo economico sostenibile e della crescita ma è possibile solo se “un favorevole ambiente economico e sociale è assicurato dalla azione normativa e dall’attività della PA”. Il Governo intende dunque avviare una serie di azioni ad ampio raggio volte a rimodulare la spesa pubblica.

Nel DEF sono previste iniziative a sostegno delle Imprese, che vanno dalla fiscalità alla semplificazione amministrativa, dalla tutela delle imprese in crisi al sostegno al Made in Italy, dalla promozione dell’internazionalizzazione delle aziende italiane al rafforzamento  del Piano Impresa 4.0, dalla promozione dell’innovazione tecnologica alla tutela delle PMI, dalla promozione delle start up al sostegno alle energie alternative. Sono inoltre confermati gli strumenti dell’ecobonus e sismabonus.

Le politiche a sostegno delle aziende saranno particolarmente orientate verso le micro e piccole imprese – si legge nel DEF – a questo proposito è prevista la semplificazione normativa e amministrativa. Inoltre le PMI beneficeranno anche della modifica della disciplina degli appalti pubblici, a cui potranno accedere più facilmente.

 

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