Svelato l’edificio del Padiglione Italia a Expo Dubai

Il Padiglione che ha diviso la critica e ha fatto tanto parlare di sé esce allo scoperto e si presenta al pubblico per svelare tutti gli aspetti di dell’architettura riconfigurabile e della circolarità. Stiamo parlando del Padiglione Italia realizzato per Expo Dubai 2020 da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria e ufficialmente inaugurato il 1° ottobre 2021.

Svelato l’edificio del Padiglione Italia a Expo Dubai

Indice:

Composto da tre scafi di navi a copertura della struttura, una facciata multimediale realizzata con 70 chilometri di corde nautiche in plastica riciclata e da un sistema naturale di mitigazione del clima che sostituisce l’aria condizionata, il Padiglione Italia dimostra di essere un’opera unica nel suo genere, capace di catturare l’interesse dei visitatori grazie al forte impatto visivo.La facciata del Padiglione

Nulla è lasciato al caso: archi e catenarie dalle curvature variabili simulano l’andamento delle onde marine, mentre le colonne, concentrate sotto i bordi degli scafi, sono disposte con precisione secondo la regola di Fibonacci.

L’architettura del Padiglione

Per la realizzazione del Padiglione Italia si è scelto di utilizzare l’acciaio come unico materiale secondo una combinazione di telai colonna-arco con comportamento a telaio e tubi calandrati appesi, permettendo di coprire grandi campate senza colonne intermedie.

Nello specifico le colonne piegano alla quota degli scafi di copertura trasformandosi gradualmente in archi, per poi invertire la concavità e diventare catenarie, assumendo il comportamento delle funi appese.

Il risultato? Ampi spazi sul primo impalcato e una copertura leggera sia in termini di peso che di estetica.

I tre scafi delle barche variano in lunghezza dai 40 ai 50 metri e sono sostenuti da più di 150 sottili pilastri verticali in acciaio, alti 27 metri ciascuno. A loro volta, sostengono una membrana del tetto a forma di onda composta da cuscini in ETFE e uno strato di sottili lamiere perforate che filtrano la luce solare.Passerella sospesa a 11 metri dal livello del suoloL’accesso al Padiglione avviene per mezzo di una scala mobile dalla quale si raggiunge una passerella sospesa a 11 metri dal livello del suolo, proprio sotto la prima navata dello scafo. All’interno del Padiglione spicca senza dubbio il Belvedere, una struttura rotonda sormontata da una cupola, ricoperta da erbe spontanee della macchia mediterranea.

La progettazione con BIM

L’utilizzo del BIM (Building Information Modeling), nello specifico del software Revit, ha permesso al team di lavoro di seguire tutto il processo di realizzazione del Padiglione, dalla progettazione alla costruzione finale, in luoghi geograficamente diversi.

Attraverso il BIM è, infatti, possibile attuare una gestione tridimensionale contemporanea di tutti gli utenti, individuando e risolvendo in tempo reale le interferenze tra spazi architettonici, strutture ed impianti. Inoltre, lo strumento ha permesso di stimare con precisione le quantità di materiali impiegati per la costruzione, nonché il costo e i computi metrici estimativi.

In fase di cantierizzazione, la metodologia BIM ha permesso la gestione dell’avanzamento dei lavori, monitorando in tempo reale le operazioni di cantiere.

La progettazione degli impianti

Il progetto ha previsto una completa integrazione tra impianti e strutture. Una scelta mirata che ha permesso di ottimizzare costi e lavorazioni di cantiere e di garantire massimo comfort e accessibilità del padiglione, senza comprometterne l’estetica. Le tubazioni, le linee elettriche e i canali sono alloggiati, infatti, all’interno delle intercapedini degli scafi, nascosti alla vista dei visitatori.

Gli impianti lavorano per monitorare le condizioni termo igrometriche non solo degli spazi interni del Padiglione, ma anche delle zone aperte. Ne è un esempio il piano espositivo, dove il sistema “evaporative cooling” incrementa il comfort delle aree di passaggio e stazionamento dei visitatori mediante raffrescamento ad acqua nebulizzata.

L’impianto di ricambio dell’aria è sviluppato per garantire le ottimali le condizioni del microclima interno e la sicurezza dei visitatori contro il Covid-19.

Infine, un altro esempio di integrazione, è dato dalla facciata, sulla quale è presente una tenda fatta di corde nautiche che incorporano un particolare sistema di LED e che, al termine dell’esposizione, saranno nuovamente riutilizzate, secondo la logica dell’economia circolare.

Il Padiglione Italia e il suo contributo sostenibile

Il Padiglione Italia è stato realizzato seguendo i principi della sostenibilità ambientale, tema sentito all’Expo Dubai 2020.

In che modo?

  • Permettendo il disassemblaggio attento delle strutture e separando i materiali di risulta in base alla tipologia;
  • sviluppando un sistema di recupero delle condense derivanti dalle macchine di condizionamento che vengono reimpiegate per irrigare le aree verdi e le esposizioni vegetali all’interno del padiglione;
  • selezionando componenti impiantistiche che permettono di ottenere la massima efficienza e il minimo impatto ambientale;
  • coltivando una microalga spirulina che consente il trattamento ecologico dell’aria attraverso la biofissazione dell’anidride carbonica emessa dai visitatori.

Foto di Michele Nastasi


20/03/2019

Padiglione Italia per Expo Dubai

Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria firmano il progetto vincitore per il Padiglione Italia all’Expo Dubai 2020: tre scafi di navi capovolte con i colori della bandiera italiana.Expo202020Vista2034Si è concluso il concorso, bandito da Invitalia in qualità Centrale di Committenza, per il progetto del Padiglione Italia alla prossima Esposizione Universale di Dubai in programma dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021 sul tema “Connecting Minds, Creating the Future”, Unire le Menti, Creare il Futuro.

Tra le 19 le proposte arrivate ha vinto il progetto firmato dalla cordata CRA-Carlo Ratti Associati, Italo Rota Building Office, F&M Ingegneria, Matteo Gatto & Associati, una proposta che vuole mettere al centro la creatività e l’innovazione tipicamente italiane, che rappresentano un elemento di connessione tra popoli, talenti e ingegno, patrimonio del passato, da conservare e valorizzare per il futuro.

Il Progetto vincitore

A rappresentare il Padiglione italiano all’Expo Dubai gli scafi di 3 navi italiane capovolti e posti uno accanto all’altro su alti pilastri, a divenire la copertura del progetto.Padiglione Italia a Expo Dubai 2020, 3 scafi di navi capovolteI 3 scafi saranno diversi e dall’alto appariranno come tre petali che formano i colori della bandiera italiana. Si tratta di un’architettura che vuole raccontare la storia del nostro paese e dei numerosi esploratori che nel secolo scorso hanno solcato i mari, sviluppato relazioni con paesi anche molto lontani, creando contaminazioni culturali e connessioni di conoscenze a arte che ancora oggi rendono unica la nostra creatività.

Gli scavi rovesciati vogliono inoltre rappresentare un messaggio di sostenibilità, sostegno all’economia circolare e al riuso, in rispetto di una antica tradizione dei popoli di mare e pescatori d’Europa e del mondo. Coerentemente con questo principio, Carlo Ratti, architetto e ingegnere, socio fondatore dello studio CRA e direttore del Senseable City Lab presso il Massachusetts Institute of Technology, sottolinea che alla fine della manifestazione le imbarcazioni capovolte potranno essere riutilizzate per altri scopi.

Il Padiglione Italia si svilupperà su una superficie di 3.500 metri quadri circa, e sarà alto circa 25 metri. Verrà realizzato, spiega Paolo Glisenti, Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai con il contributo di aziende partner – selezionate tra le realtà che meglio rappresentano  competenza italiana e l’Innovazione tecnologica – “chiamate a fornire le migliori componenti costruttive, impiantistiche, tecnologiche e scenografiche, capaci di dimostrare le competenze più innovative, impegnate oggi nella sostenibilità, nell’economia circolare, nell’architettura digitale”.Rendering Padiglione Italia all'Expo Dubai 2020L’architetto Italo Rota, fondatore di Italo Rota Building Office, spiega che il percorso espositivo è pensato come un’ascesa fino al punto più alto in cui,  con l’aiuto dell’immaginazione, si potrà guardare l’Italia dal cielo. Si passerà dunque dal “Prologo”, con grandi spazi che si inspirano alle forme delle piazze italiane, al “Gran Finale” che sarà quasi come una cattedrale della Natura, della luce, della musica dell’Universo, come il cielo sul Mediterraneo e sul Deserto.

E’ possibile inviare la propria candidatura per diventare Partner tecnici rispondendo alla Request for Proposal pubblicata dal Commissariato Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai sul proprio sito  e da Invitalia sul portale Gare e Appalti.

img by Invitalia

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