Le risorse del Recovery Fund per la rinascita di infrastrutture, città e territori

Le risorse del Recovery Fund per la rinascita di infrastrutture, città e territori

Il Presidente dell’Ance Gabriele Buia in occasione dell’apertura dell’Assemblea annuale pubblica “Ri-generazione Italia” ha detto che è l’ora delle scelte coraggiose per accelerare la rì-partenza di tutto il paese e naturalmente del settore edile. Le risorse del Recovery Fund devono andare a finanziare ri-nascita di infrastrutture, città e territori in chiave green. Bene il Superbonus 110% ma va prorogata la scadenza e sono ancora troppe in Italia le normative incompiute. Stefano Patuanelli: il Superbonus sarà prorogato.

la redazione

Ance: Le risorse del Recovery Fund per la rinascita di infrastrutture, città e territori

L’Italia non può e non deve fermarsi”. Inizia così la relazione del Presidente dell’Ance Gabriele Buia in apertura dell’Assemblea pubblica annuale “Ri-generazione Italia”.

L’Italia sta vivendo, come tutto il mondo, una situazione drammatica, per affrontarla la classe politica deve avere il coraggio di prendere decisioni chiare che aiutino la ri-partenza del paese.

Il Presidente ha espresso apprezzamento per le misure anti crisi attivate dal Governo, ma ha anche sottolineato che si tratta “in gran parte soluzioni tampone, alcune delle quali rimesse in discussione e poi fortemente modificate dagli stessi partiti di maggioranza a poche settimane di distanza”, spesso con attese lunghissime della pubblicazione dei decreti attuativi (ne è un esempio il Superbonus i cui ultimi decreti sono stati pubblicati solo qualche giorno fa).

Inoltre l’Italia, ha sottolineato Buia, lotta con un’infinità di norme incompiute, basti pensare al Codice degli appalti che dopo 4 anni è ancora incompleto.

Ma abbiamo la grande occasione di utilizzare le risorse europee derivanti dal Recovery fund per la ripresa del paese in chiave sostenibile, “i 209 miliardi di euro che arriveranno dall’Europa devono servire a costruire una prospettiva futura, un’opportunità per questa e per le prossime generazioni”. A partire da un piano di prevenzione del rischio idrogeologico e di manutenzione di edifici, territori e infrastrutture.

Nell’ultimo anno, complice naturalmente l’emergenza sanitaria, il settore delle costruzioni ha subito un calo del 13% della produzione, che si aggiunge al -33% degli ultimi 12 anni. Eppure i tempi per far partire i cantieri sono lunghissimi, con rallentamenti soprattutto nella fase precedente la gara, il che rende impensabile utilizzare entro 3 anni il 100% delle risorse del Recovery fund, come richiesto dall’Europa : “Oggi impieghiamo più di 5 anni per aprire un cantiere di un’opera da 5 mln e circa 3 anni per un’opera da 200.000 €”.

Estendere la durata del Superbonus

Si deve partire dal settore delle costruzioni e immaginare un vero progetto di riqualificazione delle città. A questo proposito Buia ha sottolineato che la misura del Superbonus 110% introdotto dal Decreto Rilancio a sostegno della messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici, “è l’unico strumento di rilancio dell’economia messo in campo finora, in grado di produrre investimenti per 6 miliardi di euro, con un effetto complessivo di 21 miliardi sull’economia”. Ma perché possa essere davvero efficace è necessario prorogarne la durata per almeno 2 anni.

Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, intervenendo all’assemblea Ance, ha confermato che l’intenzione del Governo è di prorogare oltre il 2021 il Superbonus 110%, non attraverso la Legge di Bilancio (che prevede la proroga delle altre detrazioni: ecobonus, bonus casa, facciate e verde) ma con il Recovery Fund.

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