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The Invisible Store of Happiness

The Invisible Store of Happiness

Alla Clerkenwell Design Week (Londra, 19-21 maggio) l’American Hardwood Export Council (AHEC) ha continuato a proporre ad architetti e designer alcune specie di legno di latifoglie americane che in questi anni sono sottoutilizzate e che devono tornare di moda: il ciliegio e l’acero americani.

Alla bella installazione Rotunda Serotina in ciliegio americano presentata con Wallpaper* Handmade in aprile in occasione della settimana del design milanese è seguita la scultura The Invisible Store of Happiness in ciliegio e acero americani, opera del designer e artigiano Sebastian Cox e della scultrice Laura Ellen Bacon.

The Invisible Store of Happiness, alto tre metri, è un inno al legno e all’abilità di lavorarlo. Due dei più brillanti talenti inglesi – il designer e produttore di mobili Sebastian Cox e l’artista Laura Ellen Bacon – hanno impiegato tre mesi per fabbricare questa struttura in legno di latifoglie americane che è stata esposta durante la Clerkenwell Design Week (CDW, 19-21 maggio) sotto l’arcata che dà accesso allo storico Museum of the Order of St John a Londra.
Questa installazione di grande impatto lavorata a mano in ciliegio e acero americani è costituita da una possente struttura curvata a vapore che dà origine a più sottile strisce di legno intrecciate che sono state tagliate e lavorate in modo da piegarsi e confluire in un vortice di forme e di texture.
“Come scultrice, sono stata molto contenta di aver potuto ottenere con questi legni una forma così raffinata, che corrisponde pienamente all’idea che volevo realizzare” dice Laura Ellen Bacon. “So che questo risultato è stato possibile grazie alla piena collaborazione con Sebastian: abbiamo amalgamato i nostri linguaggi espressivi, come si mescolano due colori per ottenere una nuova sfumatura”.

E aggiunge: “Da parte mia, volevo trovare il modo di trasferire l’atto del creare in una forma solida di contenimento, un po’ come si fa quando si crea un nuovo profumo e lo si versa in un contenitore. Lavorando su proporzioni, solidità e precisione abbiamo potuto usare il legno come se fosse un profumo.”
L’American Hardwood Export Council (AHEC) ha sostenuto il progetto per favorire la sperimentazione con questi legni e per valorizzarne il potenziale. Sebastian Cox lavora il legno in un modo diverso da tutti gli altri. E Laura Ellen Bacon, con la sua sensibilità artistica già espressa in tante sculture realizzate in legno di salice, è stata il complemento perfetto all’approccio di Sebastian al legno.

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“Quando il progetto è partito non avevamo idea di dove saremmo arrivati” dice David Venables, direttore europeo dell’AHEC. “Ma sapevamo che il risultato sarebbe stato sicuramente ambizioso, eseguito in modo perfetto e di grande impatto.  Il nostro compito era quello di trovare le persone giuste, dar loro credito e lasciare che il progetto si sviluppasse. Creare è una questione di rapporti e ogni volta che noi seguiamo uno di questi progetti impariamo tutti un po’ di più sulla collaborazione. Io credo che questo sia molto utile.”

Sebastian Cox ha ideato il progetto e, spinto dal suo crescente interesse per l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA), lo ha proposto all’AHEC. Cox è conosciuto soprattutto per la produzione di mobili con utilizzo di legno proveniente dalle foreste inglesi gestite in modo sostenibile, ma era molto interessato alla ricerca che da tempo l’AHEC sta conducendo sulla LCA e per questo si è rivolto a Venables. Ha poi chiesto a Laura Ellen Bacon, di cui conosceva le poetiche sculture in legno di salice, di unirsi a lui in questo progetto.

“The Invisible Store è diventato per me un contenitore di molte cose” dice. “E’ cominciato come un contenitore della nostra passione condivisa del fare, ma mentre il progetto si sviluppava è diventato il contenitore di molto di più: educazione, ambizione, fierezza, lunghe notti di lavoro, vapore, sperimentazione, quantità sconosciute, passione, tazze di tè, imprecazioni e così via! Non avremmo potuto portare a termine il progetto senza la creatività, l’esperienza e la calma di Laura.”

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LA CREAZIONE DELL’ INVISIBLE STORE OF HAPPINESS

L’acero e il ciliegio sono stati sagomati in una cornice di forma ellittica che mostra un’impeccabile lavorazione su larga scala costituita da grandi archi in legno di ciliegio curvato a vapore, connessi fra di loro con giunzioni quasi completamente prive di colla. Mediante una complessa lavorazione a macchina i componenti di questa struttura solida sono stati tagliati a strisce e resi flessibili mediante immersione nell’acqua del Tamigi, che scorre sul retro della falegnameria di Sebastian a Woolwich, quartiere a sud est di Londra. Le strisce sono state energicamente manipolate a mano, ruotandole nello spazio per creare un vortice di forme e texture, e sono trattenute dalla solida struttura esterna dell’installazione.

“La sfida più grande è stato il numero di incognite, alle quali abbiamo fatto fronte settimana dopo settimana usando il pensiero condiviso e una metodologia di risoluzione dei problemi legata al design. C’erano domande tecniche che restavano senza risposta a causa della natura innovativa della scultura.” dice Sebastian Cox. “La curvatura a vapore avrebbe funzionato? Si, dopo la terza settimana e alcuni sostegni metallici. Molti altri interrogativi tecnici si sono presentati e sono stati risolti nel corso delle settimane.”

1.       Final film on The Invisible Store of Happiness: https://www.youtube.com/watch?v=qsz7FxrPxb8 (this can also be found on the project’s website)

2.    A conversation with Sebastian Cox and Laura Ellen Bacon: https://www.youtube.com/watch?v=c8acEHiz-Zw

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CONSIDERAZIONI AMBIENTALI

Le foreste americane di latifoglie sono gestite in modo sostenibile. Inoltre, ormai da alcuni anni, l’AHEC si è concentrata sul profilo ambientale dei suoi progetti producendo per ognuno una valutazione ambientale del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) con l’aiuto degli esperti della società di consulenza Thinkstep (già PE International). Per l’Invisible Store of Happiness è stato stilato un profilo ambientale usando le più recenti tecniche di modellazione LCA.
David Venables dice: “Ora possiamo produrre accurati profili ambientali per ogni progetto di cui ci occupiamo. Il fatto che possiamo raccogliere i dati e trattare con modelli matematici i prodotti in legno è altrettanto importante dei risultati che ne ricaviamo.  Perché? Perché questo mostra all’industria che cosa si può fare e mette anche sull’avviso la comunità dei designer su cosa c’è dietro l’angolo. Io posso immaginare che in un futuro non lontano tutti i prodotti dovranno essere corredati di una valutazione ambientale basata su un’analisi scientifica del loro ciclo di vita.”
Sebastian Cox dice: “ Noi possiamo usare i dati forniti dall’AHEC e dal US Forest Service anche per calcolare in quanto tempo il legno che adoperiamo viene rimpiazzato nelle foreste americane grazie alla rigenerazione naturale. Io credo che tutta la comunità del design dovrebbe essere più consapevole della LCA e che dovremmo dedicarci a misurare l’impatto ambientale delle cose che progettiamo e produciamo. Allo stesso modo, le persone dovrebbero poter conoscere il reale impatto ambientale delle cose che comprano e che tengono in casa.  Progetti come questo dimostrano l’importanza dell’analisi LCA.”

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Per dare un esempio della sostenibilità delle foreste americane di latifoglie possiamo dire che ci sono voluti meno di 2 minuti perché la foresta rimpiazzasse i 100 metri cubi di tronchi di tulipier (American tulipwood) tagliati per produrre i pannelli CLT (cross laminated timber, o X-Lam) con cui è stata costruita la Endless Stair (progetto AHEC al London Design Festival 2013).
Per rimpiazzare l’intera quantità di legno usata nel progetto AHEC The Wish List (London Design Festival 2014) sono bastati 2 secondi.  Naturalmente, è la grande estensione della foresta statunitense, la cui superficie è pari a quella di Inghilterra, Francia e Italia messe insieme, a rendere possibile questo, unitamente al fatto che ogni anno il volume di legno in crescita supera di gran lunga il volume di legno tagliato.
I legni di latifoglie americane hanno un basso impatto ambientale in ogni momento del loro ciclo di vita, a partire dal punto di estrazione. La gestione forestale nel settore non è di tipo intensivo, anche grazie al fatto che la maggior parte delle foreste di latifoglie sono possedute e curate da singoli proprietari, famiglie o piccole aziende e non da grandi corporazioni del legno. Le singole proprietà sono relativamente piccole, di norma sotto i 10 ettari, e questo limita il volume delle operazioni di taglio degli alberi.

La motivazione principale che spinge ad acquistare un pezzo di foresta non è di solito di tipo economico, e neanche l’intenzione di produrre legname, ma semplicemente la soddisfazione di possedere un’area verde. Poichè la produzione di legname e il ritorno economico dell’investimento a favore degli azionisti non sono obiettivi primari, i proprietari di foreste di latifoglie negli Stati Uniti tendono a gestirle in modo meno aggressivo e a far crescere le loro foreste con tempi di rotazione più lunghi. Il taglio selettivo è tipico, e riguarda la rimozione solo di alcuni alberi per ettaro piuttosto che il taglio completo di tutti gli alberi che si trovano su una determinata area.  Dopo il taglio, i proprietari di foreste solitamente fanno affidamento sulla rigenerazione naturale, che è abbondante nei terreni molto fertili delle foreste americane. Non c’è bisogno di aggiungere fertilizzanti chimici e non vengono usate specie esotiche “non native” o geneticamente modificate.

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