BIM e bandi pubblici: +17% nel 2020 per progettazioni e servizi tecnici

BIM e bandi pubblici: +17% nel 2020 per progettazioni e servizi tecnici

Il BIM diventa sempre più predominante nell’ambito dei bandi pubblici, della progettazioni e dei servizi tecnici e segna una crescita anche nel 2020, con un +17%. A renderlo noto un nuovo Rapporto realizzato dall’OICE con il contributo di CEAS, che disciplina l’utilizzo della metodologia BIM nell’esecuzione dei progetti di ingegneria e architettura. Già nel 2018 l’OICE aveva reso noto come la tecnologia BIM stesse crescendo nel settore degli appalti e delle gare, mostrando un incremento del 222,9% rispetto all’anno precedente, nel settore delle opere pubbliche. Tra queste il caso della Stazione di Latina.

A cura di Fabiana MurgiaMODELLO BIMIndice:

L’Associazione delle società di ingegneria e architettura sottolinea quanto sia importante investire per l’innovazione dei processi e per la formazione dei tecnici e chiede che si viaggi in questa direzione.

I dati del Rapporto OICE dimostrano un balzo del 17,2% sul totale del numero delle gare del 2019, già segnato da una consistente crescita, ed evidenziano la crescente richiesta di progetti in BIM anche per importanti accordi quadro.

Bandi BIM pubblicati nel 2020

Nel 2020 sono stati pubblicati 560 bandi BIM, traducibili in 711,6 milioni di euro, rispetto al totale di 2.412 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura.

Emerge, però, una diminuzione del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2020 sono stati 94, pari al 16,8% del totale delle gare BIM, contro i 110 del 2019, pari al 23,0% delle gare pubblicate. Questo dimostra che la strada da percorrere è ancora lunga e deve necessariamente essere percorsa con l’acceleratore per rendere maturo il processo di adozione del BIM e obbligatoria l’introduzione dei capitolati informativi.

Tutto ciò richiede “un grande sforzo anche di cultura internamente alle stazioni appaltanti” come afferma Francesca Federzoni, consigliere OICE, che aggiunge “per questo l’OICE è a disposizione per condividere il know how dei propri associati”.

Il Rapporto evidenzia un altro interessante aspetto: la richiesta, negli atti di gara, di figure come BIM Manager e BIM Specialist da inserire nel team di progettazione, a volte anche con richiesta di competenze certificate.

Il punto di vista di OICE

Per il presidente OICE, Gabriele Scicolone: “L’incremento percentuale a doppia cifra dei bandi dimostra che il BIM è una realtà consolidata presso gli operatori economici, siano essi le società di progettazione, o le grandi imprese, o ancora le stazioni appaltanti e committenze, vuoi pubbliche vuoi private, strutturate. Anche quest’anno assistiamo ad un aumento delle gare BIM, con un peso rilevante negli accordi quadro che fanno riferimento ad Anas e RFI. Nel Recovery Plan si parla di digitalizzazione, tema fondamentale che nel nostro settore è realtà da decenni. Adesso occorre fare un salto importante in vista del prossimo anno quando in tutte le gare sopra soglia UE si dovrà chiedere la progettazione BIM: assicurare risorse per l’accelerazione dell’innovazione dei processi e per formare adeguatamente dipendenti pubblici e privati”.

Per Antonio Vettese, coordinatore di Oice Academyi benefici attesi dalla digitalizzazione dei processi di Committenza, di progettazione, di costruzione e di manutenzione e gestione connessi con il ciclo di vita di un ‘opera, sono subordinati ad una efficace connessione tra i processi decisionali e le informazioni sviluppate nelle fasi di progettazione e di costruzione a partire da dati di progetto completi di Committenza rappresentativi di tutte le esigenze da soddisfare con la realizzazione di un’opera, comprese quelle di manutenzione e gestione. Le tentazioni di derive meramente tecnologiche e le suggestioni conseguenti di sovrastrutturazioni della governance del progetto in capo alle varie entità che intervengono nel ciclo di vita, a scapito di un effettivo aumento dell’efficacia e dell’efficienza nei processi, devono essere condizionate dall’applicazione dei principi dell’information management esaustivamente declinati nelle ISO 19650 e dalla cultura di Project Management posta alla base della loro applicazione. La definizione di esaustivi Requirement di Committenza (capitolati informativi/dati di progetto) su schemi univoci e possibilmente basati su standard e best practice internazionali, il rafforzamento del ruolo del Project Manager nella governance dei processi e, in particolare, nell’interconnessione tra informazioni e processi decisionali sono must ineludibili: anche il Codice degli Appalti lo richiede”.


13/06/2019

Rapporto sulle gare BIM 2018 per opere pubbliche

Dopo il rapporto del Cresme, che individua una significativa crescita dei bandi di gara di opere pubbliche con Building Information Modelling, anche l’OICE rende nota la relazione dal titolo “Rapporto sulle gare BIM 2018 per opere pubbliche”.

L’emissione di bandi BIM ha avuto una diffusione omogenea che ha coperto tutte le macroregioni italiane, registrando un picco al Sud.

Sono state le Amministrazioni dello Stato, sia centrali che periferiche, ad emanare la maggiore quantità di bandi BIM nel 2018, alle quali fanno coda i Comuni, le Università e gli istituti di ricerca, le Concessionarie, le Province, gli Ospedali, le ASL, e così via.

La diffusione di questo strumento di progettazione non è stata una mera conseguenza delle normative subentrate, che ne prevedono un obbligo di utilizzo, ma nasce anche dalla consapevolezza creatasi attorno all’utilità di questo modus operandi, che favorisce l’evoluzione del settore della progettazione e delle costruzioni.

La crescita del BIM all’interno dei lavori pubblici ha seguito un andamento esponenziale; ricordiamo, infatti, che nel primo semestre del 2018 la percentuale era del 12%, nel secondo semestre del 20% e nel quarto trimestre del 30%.

L’analisi dell’OICE

L’OICE ha svolto uno studio accurato svolgendo due tipologie di analisi: una quantitativa e una qualitativa.

L’introduzione all’analisi quantitativa ha mostrato l’andamento dei bandi BIM dal 2015 ad oggi, mostrando che nel 2015 i bandi BIM sono stati soltanto 4, nel 2016 sono saliti a 26, nel 2017 hanno raggiunto un numero pari a 86, registrando un incremento del 70%, mentre nel 2018 si sono totalizzati 268 bandi con un balzo del 219,0% sull’anno precedente.

Tuttavia, nonostante il trend positivo del 2018, la crescente diffusione di gare con richiesta di BIM non ha visto una crescita analoga nel mercato dei servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.); ragion per cui l’andamento avuto nel 2018, rapportato allo sviluppo che aveva interessato il biennio 2016-2017, si è mostrato in rallentamento, con un calo nel numero dei bandi S.A.I. e un segno meno nei bandi per i servizi di sola progettazione.

Per quanto riguarda il valore monetario dei bandi BIM per servizi di ingegneria e architettura, posti a base di gara nel 2018, è stato possibile totalizzare ben 161.010.299 euro, di cui 12.775.000 euro corrispondenti al bando pubblicato dalla Giunta regionale della Campania, che risulta essere il più alto dell’anno passato.

bandi-bim-macroregioni
Fonte: indagine OICE sul BIM 2018

È proprio il Sud che detiene una posizione di privilegio nell’emissione dei bandi, totalizzandone 89, pari al 33,2% dell’intera torta, lasciandosi alle spalle le regioni settentrionali e il Centro; mentre la posizione di chiudi-fila se la aggiudicano le regioni isolane che con un 5,6% del totale, calano vertiginosamente abbandonando il 28,9% del 2017.

L’analisi ha mostrato come le stazioni appaltanti più attive nel 2018 corrispondano alle Amministrazioni dello Stato che, con l’emissione di 145 gare, hanno raggiunto il 54,1% del totale.

La tipologia di intervento prediletta per i bandi BIM rilevati nel 2018 risulta essere quella degli interventi di ristrutturazione e risanamento del patrimonio infrastrutturale esistente; aspetto emerso dalla pubblicazione di 199 bandi dedicati alla ristrutturazione, pari al 74,3% del totale, contro i 69 dedicati alle nuove realizzazioni, riferibili al 25,7% del totale.

L’analisi qualitativa si è aperta con una considerazione della questione normativa, già analizzata in un precedente report OICE, in quanto responsabile di aver dato l’input alla diffusione della modellazione BIM nell’ambito delle gare d’appalto.

La normativa ha stabilito che dal primo gennaio 2019 è d’obbligo l’applicazione della modellazione elettronica per “lavori complessi” in termini di opere di importo superiore ai 100 milioni di euro; tuttavia permane la necessità di organizzare un corpo delle conoscenze omogeneo e conforme alle linee seguite a livello internazionale.

L’approccio nei confronti del BIM dimostrato sul territorio nazionale si distanzia dalle modalità di lavoro in atto oltre i confini, poiché manca nel nostro contesto una visione totale sul ciclo di vita del progetto e una risposta informativa della fase di Operation e Maintanance.

Questa lacuna ci impedisce, quindi, di identificare il riferimento necessario per definire le informazioni da produrre in fase di progettazione e di costruzione.

L’esempio applicativo della Stazione Latina

Tra gli esempi riportati dal rapporto dell’OICE citiamo il Case Study del restyling della Stazione Latina realizzato da ETS, la cui complessità progettuale ha trovato nel BIM una libertà espressiva significativa.

STAZIONE-LATINA
Modello BIM realizzato da ETS

La realizzazione del progetto ha previsto una suddivisione in blocchi funzionali definiti da singoli modelli, ognuno dei quali è stato assegnato a uno specifico professionista.

Questa organizzazione ha generato notevoli vantaggi dal punto di vista gestionale e tecnico, individuando con maggiore facilità le incoerenze e definendo file differenti la cui condivisone è stata agevolata dalle adeguate dimensioni di ognuno.

Il risultato sorprendente è stato avere un team che potesse collaborare su un unico modello coordinato e condiviso tramite un ACDat proprietario, con scambio controllato dei dati.

Ecco che il BIM riesce a fare ciò che non era stato possibile prima del suo avvento: costruire l’opera prima della sua realizzazione fisica.

I vantaggi che ne derivano sono molteplici e toccano diversi ambiti, dalla sicurezza, garantita mediante un controllo ed un confronto costante con gli attori del progetto, al rispetto dei vincoli, ottenuto con la creazione di un modello dello Stato di Fatto tramite una Point Cloud, combinando le informazioni storiche disponibili.

Le fasi progettuali successive sono state interessate dalla realizzazione di una libreria parametrica ad hoc, con componenti esclusivi dell’ambito ferroviario generati appositamente per il caso in esame.

L’interoperabilità tra i software ha permesso poi di progettare in 4D le fasi esecutive in cantiere e di stimare con precisione le quantità di approvvigionamento, un aspetto che si traduce in un risparmio dei costi.

Uno dei maggiori risultati raggiunti è stato quello di unificare in un Database informazioni metriche, quantitative, qualitative nonché tecniche, facili da consultare e reperire.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

BIM

Le ultime notizie sull’argomento