Circolo Filologico milanese: verso una nuova giovinezza

Circolo Filologico milanese: verso una nuova giovinezza

Un’interessante soluzione di partnership tra un’antica istituzione, due affermati studi di progettazione e un pool di aziende aventi per mission la qualità: è questa l’inedita e interessante formula con cui il Circolo Filologico milanese ha avviato il percorso di riqualificazione dei propri spazi.La meravigliosa sala Liberty del circolo filologico milanese“Vogliamo che il Circolo diventi ritrovo della gente colta, garbata e studiosa e de’ forestieri che bramano imparare la nostra lingua”. Eugenio Torelli Viollier, 21 marzo 1871 (fondatore del Circolo Filologico milanese e poi fondatore de “Il Corriere della Sera”).

Il Circolo Filologico Milanese di via Clerici 10, fondato nel 1872, è la più antica associazione culturale del capoluogo lombardo e una delle prime in Italia. Scopo statutario da sempre è quello di “promuovere e diffondere la cultura e particolarmente lo studio delle lingue e delle civiltà straniere”; compito scrupolosamente assolto dall’ente, come testimoniano i numerosi e prestigiosi riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni.

Ente morale per Regio Decreto del 1905; premiato nel 1962 con la Medaglia d’Oro di Benemerenza del Comune di Milano (l’Ambrogino); Ente Culturale di interesse regionale con Decreto del 1995.

E’ poi del gennaio 2008 il prestigioso riconoscimento del Comune di Milano Assessorato alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione che assegna al Circolo Filologico, unitamente ad altri cinque istituti milanesi, il ruolo storico di caposaldo della formazione linguistica a Milano; mentre nel 2010 la Provincia gli assegna il Premio Isimbardi.

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La storica sede del Circolo Filologico milanese, in Via Clerici 10 a Milano, in occasione dell’allestimento della mostra “Art Aquarium” del Maestro giapponese Kimura.

Un’importanza ulteriormente confermata dall’autorevolezza dei suoi soci, tra cui si sono annoverate alcune fra le più note e stimate figure del panorama milanese del ‘900. Basti qui solo ricordare: Giuseppe Giacosa, Tommaso Gallarati Scotti, Luigi Mangiagalli, Stefano Jacini, Gino Rocca, Guido Belinzaghi, Alessandro Casati, Severino Pagani, Carlo Emilio Gadda e molti altri. Non potendosi, inoltre, non citare quanti hanno invece portato il loro contributo di collaborazione culturale al Circolo Filologico milanese, quali personalità del calibro di: Arturo Labriola, Gaetano Salvemini, Achille Ratti (Papa Pio XI), Padre Agostino Gemelli, Giovanni Gentile, Alfredo Panzini, Mario Hazon, Tatiana Tolstoj, Rabindranath Tagore, Indro Montanelli, Carlo Castellaneta.

La sede di Via Clerici 10 a Milano Inaugurata il 3 maggio 1908, la storica sede di via Clerici fu realizzata su progetto dell’Architetto Luigi Perrone, ai tempi in carica presso l’Ufficio Regionale per la conservazione dei monumenti della Lombardia, e dell’Ingegnere Luigi Macchi.

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La sala lettura: qui generazioni di Milanesi hanno studiato e si sono aperti alle novità dal mondo.

Si tratta di un edificio chiaramente connotato dal gusto dell’epoca, in cui su un impianto di solida partitura eclettica, si innestano significativi e pregevoli episodi Liberty, che trovano nel grande velario cattedrale della sala convegni del piano rialzato, e nelle balconate in ferro battuto del piano primo, che su di essa si affacciano, il loro momento di più suggestivo e arioso fascino.

Ma, in generale è tutto lo stabile a risultare degno di attenzione, anche perché interessante esempio primi ‘900 di tipologia specialistica vocata alla funzione culturale-didattica cui destinata (aule, sala convegni, la bellissima sala lettura-studio, archivio biblioteca, uffici della direzione e della segreteria, servizi ancillari).

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Alcuni momenti di eventi organizzati presso la sala Liberty del Circolo.

Significativa anche del radicamento nel contesto meneghino, la curiosità che il simbolo del Circolo Filologico milanese, con le iniziali sovrapposte CFM, ispirò per certo direttamente i fondatori dell’Internazionale Football Club, il cui scudo ne ricalca la tipica grafica mutuata dai club inglesi.

Come sovente accade con strutture del genere, poi, la naturale versatilità per dimensioni e altezza degli spazi, felicemente unita alla collocazione centralissima nel tessuto cittadino (Piazza della Scala e Piazza del Duomo sono a neanche 5 minuti a piedi), ne hanno determinato, al di là delle attività statutaria, una nuova stagione di potenziale valorizzazione quale location per eventi sempre di spessore culturale (Fuori Salone, Expo 2015), come nel caso della recente mostra di grandissimo successo “Art Aquarium” del Maestro Giapponese Hidetomo Kimura.

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Alcuni momenti di eventi organizzati presso la sala Liberty del Circolo.

E’ proprio per venire incontro a queste nuove esigenze, oltre che per rifunzionalizzare lo stabile alla luce anche delle più recenti normative, che il Circolo Filologico milanese ha deciso di intraprendere un iter di messa a punto del progetto di restauro della propria sede, affidando l’incarico di elaborare financo la formula di attivazione delle risorse economiche indispensabili agli studi Luraschi Coordinamenti Tecnici (referente per il progetto, Ing. Davide Luraschi) e PiùdiTre (con il suo titolare, Arch. Claudio Sangiorgi), con specifica esperienza nel campo degli interventi di recupero/restauro ed entrambi docenti a contratto dell’Area Tecnologica presso le Scuola di Architettura del Politecnico di Milano.

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L’allestimento della sala Liberty in occasione della mostra “Art Aquarium” del Maestro Kimura.

Una partnership vincente

In questo contesto, Davide Luraschi e Claudio Sangiorgi hanno elaborato un disciplinare di rapporto con aziende del settore, che ha trasformato l’occasione del progetto in una partnership di sperimentazione al vero di soluzioni applicative nel campo del restauro dimostrandosi, a un tempo, capace di concorrere alla definizione di una community in grado di mettere a sistema le proprie eccellenze anche in vista di futuri impegni.

“La vecchia formula della sponsorizzazione, non funziona più”, ci dicono convinti i due protagonisti; “l’elargizione di denaro, con solo ritorno di immagine, non ha più grande interesse per le aziende. Serve invece un progetto che vada al di là della singola occasione, che sia momento di test e di verifica – e di crescita – delle proprie skill tecnico-gestionali d’impresa, e che consenta di mettere in rete know-how e competenze settoriali, per creare una rete attivabile anche su altre iniziative. In questo senso, abbiamo inteso anche il nostro stesso contributo, che si configura a un tempo quale organizzativo, tecnico, e di coordinamento”.

“In accordo a questi principi”, proseguono all’unisono, “non ci siamo rivolti indifferenziatamente a qualsivoglia soggetto, ma abbiamo ricercato rapporti con realtà altamente qualificate, vuoi caratterizzate come aziende leader dettanti lo standard nei relativi mercati di riferimento, vuoi che si ponessero quali ditte di tradizione artigiana rappresentative dell’eccellenza del made in Italy. Un progetto di restauro e adeguamento normativo, infatti, implica sempre un connubio e una stretta sinergia tra tecnologie e sistemi di certificata prestazione industriale e produzioni ad hoc, legate alla manualità pratica del saper fare della tradizione, pur innovata nei metodi e nelle procedure. Peraltro è nostra intima convinzione disciplinare, che proponiamo da tempo anche nei moduli didattici dei nostri insegnamenti presso il Politecnico, che il progetto contemporaneo debba costruirsi intorno al dialogo e al rapporto con la produzione, per metter in campo il sapere tecnico di dettaglio che questa detiene, ponendolo a sistema con la visione d’insieme dei responsabili della progettazione”.

I protagonisti del progetto

“Seguendo queste linee metodologiche, grazie anche ai preziosi consigli dell’amico Mauro De Feudis di Baustoff Metall, siamo così arrivati a individuare un pool di aziende di assoluta eccellenza di profilo, con le quali nei prossimi mesi – avendo come traguardo di consegna dei nostri elaborati dicembre 2016 – collaboreremo alla redazione del progetto di rifunzionalizzazione della storica sede del Circolo”.

Un impegno culturale e tecnico-organizzativo, al servizio di un’eccellenza istituzionale milanese, che ha trovato il plauso e la condivisione di un’altra antica e milanesissima istituzione, come testimoniato dalla concessione del patrocinio all’iniziativa da parte del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano.

L’iniziativa gode del patrocinio del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano
L’iniziativa gode del patrocinio del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano

Ecco, dunque, a partire dagli studi di progettazione, i protagonisti dell’interessante iniziativa, che sarà presentata – a stampa, operatori del settore e profili istituzionali – nel corso di una serata dedicata mercoledì 25 maggio, a partire dalle ore 18.00, presso la sala Liberty del Circolo Filologico milanese, Studio Luraschi – Coordinamenti Tecnici (Ingegnere Davide Luraschi), fondato più di cento anni fa, riferimento di spicco nel campo dell’antincendio e della progettazione integrata,.

Lo Studio Luraschi vanta un’esperienza unica nel campo del restauro/recupero, con progetti quali: la nuova sede Nazionale dell’ADI – Compasso d’Oro e del ristorante Contraste in palazzo storico di Piazza Meda a Milano, la riqualificazione e rifunzionalizzazione dei Palazzi Borromeo dell’omonima piazza a Milano, il Palazzo Borromeo ad Arona, la Rocca di Angera e le Isole Borromeo sul lago Maggiore, così come la consulenza antincendio per la nuova sede della Fondazione Feltrinelli (arch. Herzog e de Meuron) e di vari ospedali (San Carlo, San Paolo, Casa di cura Madonnina Auxologico e Columbus…), teatri (Donizetti Bergamo), e auditorium (BCC Carate), oltre che per Expo 2015.

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Davide Luraschi (Studio Luraschi – Coordinamenti Tecnici), docente a contratto del Politecnico di Milano, Scuola di Architettura.

Quasi un destino, poi, il fatto che all’inizio della sua più che centenaria attività, nei primi del ‘900, lo Studio abbia fattivamente contribuito all’affermarsi proprio del linguaggio Liberty a Milano e in Italia; stile che connota ancor oggi la sede di Via Clerici.

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Palazzi Borromeo a Milano, intervento di restauro dello studio Luraschi.
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Ristorante Contraste a Milano, progetto Davide Luraschi (Photo Credits: Guido De Bortoli).

Studio “Più di Tre” (Architetto Claudio Sangiorgi): Giunto quest’anno al ventesimo della sua fondazione, lo studio “Più di Tre” ha maturato un specifico profilo nel campo degli interventi di recupero, negli studi di messa in valore dell’identità di immobili e compendi di pregio, nella consulenza tecnica attinente investimenti di settore.

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Claudio Sangiorgi (Studio “Più di Tre”), docente a contratto del Politecnico di Milano, Scuola di Architettura.

Tra i suoi progetti più significativi: la partecipazione alla riqualificazione del percorso delle Merlate del Castello Sforzesco di Milano, l’analogo contributo nel restauro delle Scuole di Via Galvani (Architetto Camillo Boito), il restauro della Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo, le soluzioni di interni dei Palazzi Borromeo di Piazza Borromeo, il coordinamento per la sicurezza svolto per la nuova sede Zurich al Maciachini Center.

Centro Parco Dogana a Tornavento, intervento di restauro dello studio “Più di Tre”, congiuntamente a studio Architetti Colombo.
Centro Parco Dogana a Tornavento, intervento di restauro dello studio “Più di Tre”, congiuntamente a studio Architetti Colombo.

Lo studio, poi, da sempre è attivo nel campo della progettazione in aree di vincolo paesaggistico-ambientale, con realizzazioni nel Parco del Ticino, sul Lago di Iseo (Centro “La Casa di Nicola” a Tavernola Bergamasca), in aree alpine (Gressoney) e appenniniche (progetto villaggio Neolis) e lungo il fiume Oglio (Centrale idroelettrica Seva, museo Casa dell’Acqua e relative sistemazioni ambientali a Pontoglio).

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Residenza privata in Palazzo Fidia a Milano, progetto Claudio Sangiorgi con studio Pietrobelli e Zizioli.

Aziende per il circolo filologico milanese

Artemide

Il Gruppo Artemide è uno dei leader mondiali nel settore dell’illuminazione residenziale e professionale d’alta gamma, con un’ampia presenza distributiva internazionale, in cui spiccano gli showroom monomarca nelle più importanti città del mondo e gli shop in shop nei più prestigiosi negozi di illuminazione e di arredamento.

Italmarble Pocai

Italmarble Pocai è una società del distretto marmifero versiliese con più di 40 anni di esperienza, operativa in tutto il mondo con i propri materiali e con il proprio sapere tecnico, che la rende ideale consulente tecnico – prima che solo semplice fornitore – per i grandi studi di progettazione e per iniziative immobiliari in cui i materiali lapidei siano protagonisti.

Paral

Paral è una struttura di ricerca, selezione e servizio di posa di sistemi di rivestimento in legno, attiva da decenni a Milano e Crema con altrettanti showroom, e punto di riferimento di primo piano – in questo specifico settore – per la cultura progettuale lombarda e non solo.

Porcelanosa

Con oltre 40 anni di esperienza, nel mondo della ceramica e non solo, Porcelanosa Grupo è presente in circa 100 Paesi in tutto il mondo, grazie ad un modello di attività commerciale vincente, sul quale si sostiene una forte strategia imprenditoriale. 

Promat

Promat è una società del gruppo Etex specializzata nella progettazione, produzione e vendita di materiali e sistemi per la protezione passiva all’incendio, con un proprio centro di ricerca e sperimentazione di eccellenza, nei cui laboratori testare soluzioni e approfondire la conoscenza della cause e degli effetti di eventi dannosi legati al fuoco.

Siniat

Siniat fa analogamente parte del gruppo Etex, azienda multinazionale nel settore dei materiali da costruzione, di cui rappresenta la divisione “Gesso” per i mercati di Europa, Africa e Sud America.

Stannah

Stannah non è solo l’azienda leader di mercato nei montascale, ma soprattutto è sinonimo di mantenimento della qualità del vivere e della piena autonomia funzionale; indipendentemente dal passare degli anni e per centinaia di migliaia di persone nel mondo.

Vetreria Landi

Vetreria Landi è  un’azienda leader del settore della lavorazione del vetro, capace di allargare il proprio mercato al di fuori dell’Italia e di imporsi quale partner affidabile presso il mondo degli studi di architettura e di interior design.

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