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Il progetto di legge completa il processo di riforma del sistema dell’edilizia residenziale in Lombardia, avviato con la Legge regionale 17/2013, che ha significativamente modificato la governance e l’ambito territoriale delle Aler. L’intervento di riforma, che abroga l’attuale testo unico in materia di Erp (Legge regionale 27/2009), regola il nuovo sistema regionale dei servizi abitativi, articolato in servizi abitativi pubblici; servizi abitativi sociali; azioni per sostenere l’accesso e il mantenimento all’abitazione. Tra le principali novità, si osserva l’istituzione di un sistema di accreditamento per cui i servizi abitativi potranno essere forniti, oltre che da Comuni e Aler, anche da operatori accreditati, quali ad esempio soggetti del Terzo settore, cooperative ed imprese edilizie e altri enti anche a partecipazione pubblica. Ulteriori novità riguardano il piano annuale dell’offerta abitativa che i Comuni devono adottare ciascun anno e che rappresenta la base programmatica dei bandi per le assegnazioni degli alloggi sociali, il nuovo sistema delle assegnazioni che distingue le funzioni tra Comuni e gestori, il nuovo sistema di calcolo dei canoni, i piani di controllo annuali, l’accesso ai servizi abitativi pubblici dei nuclei familiari in condizioni di indigenza attraverso la presa in carico da parte dei servizi sociali comunali, la previsione di un contributo regionale di solidarietà sia per nuclei indigenti che e per gli assegnatari in situazioni di temporanea difficoltà economica. I servizi abitativi pubblici sono erogati, dai Comuni, dalle Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale (Aler) e da operatori privati accreditati e comprendono tutti gli interventi diretti alla realizzazione e gestione di alloggi a canone sociale, permanentemente destinati a nuclei familiari in stato di disagio economico, familiare ed abitativo. I servizi abitativi sociali sono erogati da operatori pubblici e privati accreditati e comprendono tutti gli interventi diretti alla realizzazione e gestione di alloggi destinati nuclei familiari che non possono sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato abitativo privato, e al contempo non possono, di fatto, accedere ad un servizio abitativo pubblico. Le azioni per sostenere l’accesso e il mantenimento dell’abitazione riguardano il mercato abitativo privato e i servizi abitativi sociali e comprendono: forme di aiuto ai nuclei familiari in condizioni di morosità incolpevole; azioni volte a favorire la proprietà dell’alloggio nel Comune in cui il richiedente ha la residenza anagrafica; azioni tese a favorire la mobilità nel settore della locazione; azioni per aumentare l’offerta di alloggi in locazione a canone concordato. La nuova legge prevede che, per ampliare l’offerta di servizi abitativi e coordinare le azioni per il contrasto all’emergenza abitativa, i Comuni possano istituire le Agenzie per la casa. Queste agenzie svolgeranno: attività di orientamento rivolte ai cittadini in merito alle opportunità di reperire alloggi in locazione a prezzi inferiori a quelli di libero mercato presenti sul territorio di loro competenza; azioni di sostegno alla locazione; attività di garanzia nei confronti dei proprietari nei casi di morosità incolpevole, garantendo il coordinamento e il migliore utilizzo delle risorse pubbliche e degli strumenti operativi a ciò finalizzati. I beneficiari dei servizi abitativi pubblici devono possedere i seguenti requisiti: cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione europea, ovvero condizione di stranieri titolari di carta di soggiorno o di stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitano una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, come previsto dalla disciplina statale; residenza anagrafica o svolgimento di attività lavorativa in Lombardia per almeno cinque anni nel periodo precedente la data di presentazione della domanda; condizione economica del nucleo familiare da accertarsi sulla base di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali; assenza di titolarità di diritti di proprietà o di altri diritti reali di godimento su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare, ubicati nel territorio italiano o all’estero; assenza di precedenti assegnazioni di alloggi sociali per cui è stata dichiarata la decadenza o disposto l’annullamento; assenza di eventi di occupazione abusiva di alloggio negli ultimi cinque anni. Servizi abitativi pubblici: 20 milioni di euro per contributo di solidarietà regionale nuclei familiari in stato di disagio economico, familiare ed abitativo); 225 milioni per recuperare e riqualificare il patrimonio abitativo pubblico. Servizi abitativi sociali: 80,2 milioni di euro per il rilancio dell’housing sociale. Accesso e mantenimento dell’abitazione: 56 milioni di euro per sostenere le famiglie. Totale complessivo: 381,2 milioni di euro. Riforma dei servizi abitativi 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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