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Palazzo Sidera Conad: tra i top mondiali, architettura innovativa

VMZINC

L’edificio Sidera è il nuovo headquarter di Cia Conad, una struttura proiettata al benessere dei dipendenti attraverso un progetto che ha fatto ricorso ai principi della neuroarchitettura.

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Palazzo Sidera Conad: tra i top mondiali, architettura innovativa

Il complesso sorge nelle prossimità della città di Forlì, dentro un’area produttiva che la zonizzazione urbanistica ha individuato al confine dell’antica centuriazione romana. 

L’area di intervento si trova vicino al casello autostradale e a pochi chilometri dal centro storico, un punto fortemente strategico ma privo di linguaggio architettonico: il paesaggio è infatti dominato solo da un monotono susseguirsi di capannoni prefabbricati.

Il progetto, curato da tisellistudio architetti, si inserisce dunque in un contesto che non offre spunti o vincoli, e ha dovuto tenere conto solo del rigido programma funzionale presentato dalla cooperativa, riassumibile in tre punti:

  • massima flessibilità nella configurazione degli uffici, evitando la formula dell’open space a favore di spazi  lavorativi esclusivi per 1 o 2 persone;
  • progettazione, per ciascuno dei sei dipartimenti in cui si articola l’azienda, di un livello dedicato;
  • realizzazione di una sala assemblee da 200 posti e di uno spazio refettorio, convertibile in un ambiente per ufficio qualora necessario.

Fin dalle prime fasi, si è scelto di non privilegiare la ricerca formale in sé ma lasciare che l’edificio si svelasse adattando le sue linee alle esigenze funzionali e logistiche. La forma finale della struttura è il risultato di un processo creativo mirato a restituire la razionalità e il pragmatismo della cooperativa, trasformando l’headquarter in una rappresentazione del rigore scientifico dell’azienda.  

Palazzo Sidera Conad

Il Sidera presenta orizzontalmente una lunghezza di 100 metri e un’altezza di 33, che si sviluppa da un basamento di terreno alto circa 3 metri. La superficie esterna è contraddistinta dalla presenza di tre materiali: alluminio (sei chilometri di pinne verticali), cemento pigmentato nero e vetro (circa 5000 metri quadrati di superficie vetrata in facciata). 

L’alluminio naturale scelto per le lamelle svolge un ruolo da protagonista in quanto riflette elegantemente la luce naturale e assume sfumature e colorazioni diverse in base al cambiamento delle ore del giorno e delle condizioni atmosferiche. Questo, unito al ritmo serrato con cui sono state inserite le pinne frangisole, crea un piacevole effetto ottico: circumnavigando il Sidera si percepisce l’edificio come un blocco opaco o trasparente, a seconda dell’angolazione da cui lo si guarda.

Il concetto di involucro non riguarda solo le superfici perimetrali ma si estende anche alla copertura, concepita quale quinto prospetto, in vista del fatto che, grazie agli strumenti di navigazione contemporanei come Google Earth, siamo ormai abituati a guardare e percepire lo spazio dall’alto.

Questa consapevolezza si traduce nella necessità di fornire una chiave di lettura architettonica anche da questa nuova visuale. Si è preferito un tetto a falde, inedito in un contesto industriale: sei falde inclinate si articolano sul territorio sfruttando i tre grandi lucernai come anelli di congiunzione, alla ricerca di un dialogo con lo skyline dei vicini appennini.

La scelta del materiale è ricaduta in questo caso sullo zinco titanio, un materiale morbido e vivo che si presta facilmente alla lavorazione e alla piegatura. Riveste in modo armonioso le forme e le strutture dell’edificio e grazie alla sua patina naturale risulta un materiale nobile che migliora con gli anni e che si contraddistingue per un’eccellente durata.

La copertura è stata rivestita con lastre aggraffate in zinco titanio finitura Azengar, posate dalla ditta Steel Pool Cantieri. Azengar, la finitura più chiara tra quelle proposte da VMZINC, spicca per la sua superficie eterogenea e grezza, che cattura la luce, conferendo al progetto un aspetto vivo ed espressivo.

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