Ex edifici industriali

La riqualificazione delle aree industriali dismesse è una delle grandi opportunità per il recupero del patrimonio edilizio esistente e la sua valorizzazione in termini architettonici. E’ il caso del capannone all’interno dell’area fra via Marelli e via Goldoni a Cerro Maggiore, nel milanese, che è stato trasformato dal punto di vista estetico e funzionale nella sede di una nuova attività produttiva di ricerca, sviluppo e assistenza in campo informatico (hardware e software), su progetto dell’architetto Fabrizio Monza.

Facciata principale degli ex edifici industriali a Cerro Maggiore
Facciata principale degli ex edifici industriali a Cerro Maggiore

L’edificio oggetto di demolizione-ristrutturazione risale agli anni ’50 ed è costituito da un parallelepipedo a base leggermente trapezoidale di circa 21,5 metri di lunghezza per 12 metri di profondità sormontato da una volta a botte. In base all’analisi e alle verifiche eseguite che ne hanno evidenziato l’avanzato stato di degrado, si è proceduto alla sostituzione quasi integrale della struttura del corpo principale mantenendone il sedime originario e riducendone in parte l’impatto volumetrico, per consentire una nuova percezione degli spazi e un miglioramento complessivo delle relazioni visuali pubbliche.La relazione diretta tra la strada e l’edificio è stata rinnovata attraverso la realizzazione di una quinta geometrica e marcata che sottolinea il carattere orizzontale dell’edificio svuotandolo in parte della “corposità” originale attraverso l’arretramento del piano primo e l’uso delle parti vetrate (fronte di via Goldoni). Operazione enfatizzata dall’eliminazione dei volumi esterni spostando al piano terra del capannone principale tutta la superficie esistente a destinazione produttiva, che ha consentito di sgombrare il cortile, realizzare posti auto e aumentare lo spazio verde alberato.

 

Vista prospettica degli edifici a Cerro Maggiore
Vista prospettica degli edifici a Cerro Maggiore

Dal punto di vista distributivo interno è stato inserito un nuovo piano (dove è stata trasferita l’unità residenziale esistente) sfruttando la grande altezza presente con la realizzazione di un apposito solaio ed è stato recuperato il sottotetto a fini abitativi, al quale è asservito il box al piano terra.
Per quanto riguarda invece la conformazione planivolumetrica e la composizione architettonica e materica appare netta la separazione fra il piano terra e il piano primo. L’edificio si presenta composto al piano terra da un parallelepipedo rivestito in doghe di zinco titanio QUARTZ-ZINC®, su cui s’innesta il volume arretrato del piano primo con rivestimento ad intonaco. Su tutto il “segno” della copertura a botte dell’ex capannone industriale, attualmente rivestito in zinco titanio QUARTZ-ZINC® con la tecnica della doppia aggraffatura.

 

Rivestimento in zinco titanio di VM ZINC
Rivestimento in zinco titanio di VM ZINC

“La decisione di utilizzare un materiale come lo zinco titanio QUARTZ-ZINC® – come sottolinea l’architetto Fabrizio Monza – è nata subito, avendo deciso che era necessario differenziare il nuovo organismo edilizio dal contesto urbano nonché rinnovare completamente la percezione consolidata dell’edificio preesistente. Nel dettaglio si è scelto di esaltare la forma allungata dell’edificio mediante doghe orizzontali con fuga accentuata che trovano riscontro formale e linguistico nella copertura anch’essa caratterizzata da una modularità (ma in senso verticale).”



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