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Bourgoin-Jallieu è un agglomerato di più di 50.000 abitanti situato nel dipartimento di Isère. E’ composto da quartieri disparati. Il piano urbanistico di Champ-Fleuri, anch’esso quartiere eterogeneo, si contraddistingue per diversi grandi complessi. Classificato in ZUS (Zona Urbana Sensibile), il quartiere costituisce una priorità per il comune. Oggetto di questa proposta degli studenti è un insieme composto da quattro edifici, disposti a specchio che formano un’isola nel centro. Questi edifici a 7 piani sono costituiti da 28 appartamenti ciascuno, da monolocali a quadrilocali. La sottostruttura in cemento, emblema dell’architettura post bellica, offre strutturalmente un vero potenziale di fattibilità del progetto. La proposta non è propriamente un programma di densificazione. Si tratta piuttosto di immaginare spazi supplementari privati sia interni che esterni. Integrata alle facciate cieche degli appartamenti, ogni « unità in più » offre 9 m2 per finalità multiple e una gamma di modularità diverse. Tali estensioni consentono di avvicinarsi alle evoluzioni sociali degli abitanti del quartiere : famiglie che nascono o si ricompongono, lavoratori da casa, telelavoro… Adattare queste nuove unità abitative è anche un modo per minimizzare il sovraffollamento urbano, migliorando la qualità della vita in città. La risposta si fonda su 3 elementi : ulteriore spazio interno riscaldato, la terrazza e il ballatoio. Le nuove unità danno ritmo alle facciate. Il loro isolamento esterno è protetto da cassette in zinco VMZ MOZAÏK. Le forature circolari favoriscono la ventilazione naturale nel quadro del rinnovamento energetico globale degli edifici. Le persiane pieghevoli e le balaustre, anch’esse in zinco forato, completano l’insieme. Il variare della luce arricchisce l’involucro. Le forature di zinco sono anche fonte di riparo per una vegetazione rampicante, che modifica l’aspetto dell’edificio di stagione in stagione. E’ stato scelto l’aspetto superficiale PIGMENTO rosso terra. Il colore scuro entra in netto contrasto con il nuovo rivestimento bianco minerale dell’involucro esistente, creando un effetto di luce e maggior dinamismo all’insieme. L’intervento su un sito occupato richiedeva un piano esecutivo preciso, per minimizzare il tempo di costruzione. Le estensioni consistono in moduli indipendenti prefabbricati. Le scatole isolate e impermeabili si legano alla struttura esistente secondo un processo che consente di ridurre il tempo di posa e l’inquinamento ad esso associato (rumore, polvere…). Gli studenti hanno coinvolto fin da principio gli abitanti, per attenuare i loro timori e proporre una risposta adeguata secondo i bisogni di ciascuno. LA VALUTAZIONE DELLA GIURIA DEL PREMIO ARCHIZINC La giuria ha apprezzato l’analisi approfondita delle esigenze degli utenti, resa possibile da un sondaggio diretto agli abitanti. Sono state molto apprezzate anche l’analisi preliminare del sito e dei bisogni sociali ad esso legati, così come l’intenzione di migliorare considerevolmente e profondamente il loro stile di vita. Da evidenziare anche l’utilizzo pertinente dello zinco forato come protezione mobile alla luce del sole. La vegetalizzazione delle facciate lato corte consente di creare un giardino nel cuore dell’isolotto. Il progetto, ben studiato, è realistico nella sua economia di mezzi e materiali e garantisce la riproducibilità del metodo. 3° Premio, progetto «AN EXTRA ROOM», gruppo francese della Scuola Nazionale Superiore di Architettura (ENSA) di Lione. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto