Le forature permettono di personalizzare gli edifici e grazie al rivestimento di reti le facciate vibrano giocando sugli effetti di luci e ombre, trasformando la percezione del materiale.
L’applicazione dello zinco ben si adatta alle esigenze che riguardano il comfort interno e il risparmio di energia. Materiale opaco per natura, grazie alla foratura lo zinco può trasformarsi in rete, merletto, velo per l’involucro esterno dell’edificio.
Di giorno, lo zinco forato VMZINC offre leggerezza e dinamicità all’opera; di notte, si annulla per lasciare intravedere il cuore illuminato dell’edificio o animare il
rivestimento esterno con le retroilluminazioni.
I brise-soleil filtrano il calore, pur conservando la luce naturale all’interno dell’edificio, riparando anche gli inquilini dagli sguardi esterni.
Grazie alla funzione autoprotettiva lo zinco forma una patina naturale, in un arco di tempo compreso tra 6 mesi e due anni, eliminando il rischio di corrosione sui bordi tagliati, garantendo la durata del progetto.
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[post_content] => VMZ Scandole è il sistema di facciata e di copertura composto da pannelli agganciati tra loro e posati su un supporto di legno.
La scandola è un prodotto tradizionale presente fin dalla nascita di VMZINC e la cui gamma si è ampliata nel corso degli anni per proporre oggi diversi formati e aspetti estetici diversificati.
Le scandole sono disponibili nelle forme quadrate, rettangolari, lisce oppure ornamentate, losanghe o elementi studiati su misura per rispondere a qualsiasi esigenza progettuale.
Vantaggi di VMZ Scandole:
La sua posa è semplice e rapida grazie a un principio di incastro facilitato. La facciata in zinco viene classificata Euroclasse A1 e A2s1d0; inoltre, lo zinco può essere applicato in molti contesti a condizione che vengano rispettate le regole specifiche di progettazione e installazione proprie a ciascun edificio.
Le sottostrutture sono fissate alla struttura portante tramite staffe regolabili in acciaio galvanizzato o alluminio, utilizzando viti e fissaggi adatti al supporto.
Offre molteplici vantaggi tra cui:
VMZINC Doppia aggraffatura si adatta a tutti i tipi di copertura, sia per costruzioni nuove che per ristrutturazioni, anche con forme complesse e per grandi dimensioni.
Il fissaggio avviene mediante l'impiego di linguette fisse e scorrevoli VMZINC® in acciaio inossidabile, posate a distanza massima di 40 cm ed inserite nelle aggraffature del rivestimento, mentre la posa, effettuabile su tavolato in legno compatibile con lo zinco, Delta VMZINC e pannelli sandwich isolanti, prevede l'utilizzo di lastre di lunghezza massima fino a 13 m, previa profilatura ed aggraffatura meccanica.
VMZINC Doppia aggraffatura include una gamma completa di accessori per tutti i tipi di finitura (pluviali, gronde, colmi..).
Vantaggi:
Indice:
Il sistema a Pannelli piani VMZINC® ha posa orizzontale, verticale o angolata del rivestimento ed è adatto anche a coperture a forte pendenza e superfici curve.
Questo sistema di rivestimento prevede la posa di pannelli piani, assemblati tra loro mediante giunto piatto laterale con fissaggio a scomparsa, su sottostruttura discontinua lignea o su lamiera grecata.
L’ancoraggio alla sottostruttura avviene tramite speciali linguette di fissaggio VMZINC® in acciaio inox.
Il sistema consente l’isolamento termico a cappotto facoltativo e la ventilazione della facciata.
Il sistema a pannelli piani VMZINC® può essere utilizzato sia per nuove costruzioni sia per ristrutturazioni.
I pannelli vengono normalmente forniti con pellicola protettiva e si adattano a qualsiasi condizione climatica e di vento; inoltre, può essere utilizzato su facciate piane o ad ampia curvatura.
La struttura portante, nuova o preesistente, può essere in cemento armato, in laterizio, in acciaio o in legno.
Il sistema consente di posare elementi in rilievo, a seconda degli schemi di posa, con particolari effetti di ombre e luci oltre che di colori, che rendono la facciata una superficie scolpita e permettono di ottenere molteplici combinazioni con un alto grado di personalizzazione da parte dei progettisti.
Il sistema si contraddistingue per le caratteristiche di eco-sostenibilità e per l’assenza di manutenzione, grazie a una patina auto-protettiva che si forma in modo naturale sulla sua superficie a contatto con l’atmosfera.
Mozaïk® risulta adatto sia per la realizzazione di nuovi progetti che per le ristrutturazioni, prevede la posa di cassette in senso orizzontale con giunti allineati o sfalsati, le quali vengono composte in base al risultato estetico che il progettista desidera ottenere.
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Sala polivalente realizzata con sistema di cassette modulari VMZ Mozaik[/caption]
Grazie a un sistema di piegatura che garantisce la definizione della fuga e un incastro automatico, la posa è semplice e veloce. Posate su una sottostruttura metallica, le cassette vengono fissate con avvitamento semplice, senza attrezzatura specifica.
Le fughe omogenee rendono totalmente invisibile l’assemblaggio degli elementi.
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[post_content] => VMZINC Compact è la copertura compatta a tetto caldo utilizzabile per costruzioni nuove o per restauri, adatta agli elementi portanti in lamiera grecata in acciaio, cemento o legno. Si basa sulla costruzione di un complesso di copertura senza fissaggi meccanici passanti.
Il sistema di copertura compatta VMZINC Compact, consigliato per edifici con coefficiente igrometrico molto elevato, associa una copertura in QUARTZ-ZINC PLUS a doppia aggraffatura e un isolante in vetro cellulare FOAMGLAS®.
Vantaggi:
Le gronde, oltre a svolgere la funzione di protezione dei basamenti, delle facciate e dei pedoni da schizzi e sgocciolamenti, assumono anche un ruolo decorativo e di abbellimento per le coperture. Per questo motivo VMZINC le propone nelle versioni semicircolari, sagomate o quadrate, con differenti sviluppi e colori, per rispondere a ogni esigenza estetica.
L’offerta VMZINC comprende, inoltre, un’ampia gamma di accessori quali: raccordi, angoli di gronda, imbuti, gomiti ecc.
I prodotti VMZINC hanno saputo distinguersi presso imprese e coperturisti grazie alle qualità intrinseche dello zinco, che è caratterizzato da un’eccezionale resistenza e si autoprotegge creando una patina naturale che lo rende eccezionalmente resistente alla corrosione.
Grazie alle sue caratteristiche meccaniche permette al sistema di evacuazione delle acque piovane di sopportare le più violente intemperie, come la grandine, i forti sbalzi di temperatura o i raggi UV nelle zone molto soleggiate; inoltre, lo zinco non necessita di alcuna manutenzione particolare ed è un materiale molto malleabile che si presta facilmente a lavorazioni e piegature che rispondono alle diverse e molteplici esigenze progettuale.
Questo rivestimento metallico è caratterizzato da un assemblaggio ingegnoso e da semplicità di posa, offrendo un’impermeabilizzazione totale e duratura.
La rigidezza dell’elemento dopo l’installazione viene garantita da un supporto di polistirene PSE incollato sul lato inferiore dell’elemento.
Essendo un sistema completo, ADEKA® è fornito di una vasta gamma di accessori che permette di risolvere ogni problematica costruttiva.
Vantaggi del rivestimento metallico ADEKA:
Scarica la galleria delle realizzazioni
Scarica la scheda tecnica di ADEKA [post_title] => Rivestimento metallico per coperture e facciate ADEKA® [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => sistema-di-coperture-metalliche-adeka [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2025-03-24 16:58:54 [post_modified_gmt] => 2025-03-24 15:58:54 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.infobuild.it/prodotti/sistema-di-copertura-adeka/ [menu_order] => 0 [post_type] => prodotti [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [11] => WP_Post Object ( [ID] => 368961 [post_author] => 1 [post_date] => 2012-10-09 17:22:08 [post_date_gmt] => 2012-10-09 15:22:08 [post_content] => Sinus è il sistema di facciata in zinco titanio VMZINC® a pannelli ondulati su retro-struttura in legno o metallica, caratterizzato da una molteplicità di tipologie del profilo a sezione sinusoidale e da possibilità di installazione orizzontale, verticale o inclinata.
Sinus si adatta a tutte le tipologie edilizie, industriale, terziario, residenziale, e include una gamma di accessori standard sviluppata appositamente per risolvere il trattamento di alcune finiture.
Il fissaggio di ogni pannello avviene tramite particolari viti autoforanti a vista, fornite nello stesso colore della lamiera prescelta, inserite al centro di ogni appoggio in cresta d'onda per il profilo 43/180 e di un appoggio su due per gli altri profili.
Il sistema è utilizzato per:
VMZINC PLUS® è specifico per coperture non ventilate e supporti non compatibili.; consente, inoltre, di realizzare forme architettoniche complesse, normalmente non realizzabili con stratigrafie ventilate tradizionali.
Vantaggi:
I profili sono assemblati l’uno con l’altro tramite giunto maschio-femmina con fissaggio a scomparsa, mentre l’ancoraggio alla sottostruttura avviene tramite speciali clips VMZINC® in acciaio inox.
Il sistema consente l’isolamento termico a cappotto e la ventilazione della facciata e le doghe sono realizzate in zinco titanio rame secondo lo standard europeo EN 988 e disponibili con finiture: NATURALE, QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®, PIGMENTO®, BILACCATO, AZENGAR.
Caratteristiche:
Indice:
Nella versione Naturale VMZINC® all'uscita dal laminatoio, lo zinco presenta un aspetto metallico brillante, che si modifica nel tempo per lasciar posto a una patina naturale (ossidazione) di un tono grigio chiaro semi opaco.
Nella versione Prepatinati VMZINC® la superficie protettiva patinata è ottenuta attraverso un processo di fosfatazione a seguito dell'immersione dello zinco naturale in una soluzione che modifica la struttura cristallina del metallo, per uno spessore minimo di un micron. Tale superficie è stabile nel tempo, non subisce mutamenti cromatici e costituisce già la patina definitiva.
La gamma di laminati in zinco titanio VMZINC® è disponibile nei colori: QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®, PIGMENTO® Verde Lichene, PIGMENTO® Rosso Terra, PIGMENTO® Blu Cenere, PIGMENTO® Marrone Corteccia.
I laminati VMZINC® sono specificamente studiati per rivestimenti edili quali:
Finitura di facciata in AZENGAR Vmzinc[/caption]
AZENGAR® è lo zinco grezzo più opaco e chiaro sul mercato, caratterizzato da una superficie eterogenea che conferisce una nuova immagine allo zinco.
La superficie eterogenea riesce a catturare la luce conferendo ai progetti un aspetto vivo ed espressivo; inoltre, AZENGAR è un materiale eco-compatibile durante tutte le fasi del suo sviluppo e della sua industrializzazione in quanto riduce il consumo d’acqua , di acidi e di effluenti e il numero di fasi di produzione.
Tecnica cassette in facciata e copertura Compatta -Finitura Quartz Zinc®[/caption]
Zinco titanio prepatinato grigio chiaro dall'aspetto molto simile a quello dello zinco naturale patinato, così come si presenta dopo molti anni d'esposizione.
Luminoso, caldo, di colore intenso richiama l'immagine di una trama vellutata evocante l'universo minerale, caratterizzandosi per l'elevata qualità estetica, l'omogeneità superficiale e la stabilità nel tempo.
QUARTZ-ZINC® è utilizzato per la realizzazione di facciate, coperture, interior design, accessori per lo smaltimento delle acque piovane, in tutti i settori dell'edilizia anche in combinazione con altri materiali.
Utilizzo di ANTHRA-ZINC in facciata[/caption]
Prepatinato grigio scuro prende il nome dal suo colore grigio antracite, simile al colore dell'ardesia naturale a cui è spesso associato.
ANTHRA-ZINC® è completo di verniciatura T.O.C. (Thin Organic Coating) neutra e trasparente, che protegge l'aspetto della superficie durante le fasi di installazione e ne aumenta la durata nel tempo, ed è particolarmente adatto per rivestimenti di facciata di edifici moderni e interior design.
[ez-toc]
Ogni edificio “comunica” e si relaziona con l’esterno attraverso le facciate. L’isolamento termico e acustico, la quantità di luce e aria, dipendono dalla conformazione delle facciate, che hanno proprio lo scopo di proteggere e regolare i rapporti tra “dentro” e “fuori”. Esistono diverse tecnologie per realizzare l’involucro esterno, ciascuna con i propri pregi e difetti.
Le facciate ventilate sono una soluzione tecnologica efficiente per gli involucri edilizi, in quanto assicurano elevate prestazioni e durabilità nel tempo. Proprio per questo motivo sono spesso scelte per le riqualificazioni e le ristrutturazioni degli edifici esistenti, oltre che per la realizzazione di nuove e performanti costruzioni. Efficienza energetica, comfort abitativo, durabilità e qualità estetica sono combinati in modo vincente in questa soluzione ormai nota e sempre più diffusa.
Opzione moderna e performante, offre diversi vantaggi, tra cui anche una grande libertà di espressione progettuale, grazie alla varietà di sistemi e di finiture oggi disponibili sul mercato.
Per realizzare una facciata ventilata è necessario, pertanto, costruire un’apposita struttura e un sistema di fissaggio per il rivestimento esterno, da distanziare rispetto alla parete principale. Un ulteriore strato per l’isolamento termo-acustico, protetto da materiale impermeabile traspirante, è posizionato in aderenza alla costruzione. Proprio questo, infatti, è lo strato visibile dall’esterno e in grado di definire anche esteticamente e formalmente l’identità dell’edificio. Allo stesso tempo, però, è essenziale per creare lo strato d’aria responsabile della ventilazione dell’intero sistema. La camera d’aria dovrebbe avere uno spessore di pochi centimetri, senza eccedere, per evitare di annullare i moti d’aria. Abitualmente si parla di 3-5 centimetri. Il sistema di fissaggio viene realizzato con staffe, strutture e ancoraggi che permettono il montaggio a secco del rivestimento.
Le facciate ventilate sono definite come sistemi a sbalzo in quanto lo strato di finitura è indipendente dalla parete, alla quale è vincolato tramite appositi sistemi di ancoraggio e sospensione, che possono essere a vista o a scomparsa. Questi dispositivi hanno lo scopo di distanziare lo strato di finitura della facciata, per creare la camera d’aria delle giuste dimensioni, e allo stesso tempo sorreggerlo.
A seconda della facciata, si utilizzano montanti e traverse piuttosto che staffe, generalmente in acciaio o leghe leggere. In alcuni casi, soprattutto per edifici di dimensioni contenute e nel campo della bioedilizia, è possibile che il sistema di ancoraggio sia realizzato in legno. L’intercapedine ha abitualmente una larghezza compresa tra i 3 e i 5 cm, senza ostacoli interni che impediscano il flusso d’aria, permesso da apposite griglie di aerazione poste ai piedi della facciata e alla sua sommità.
In sintesi i vantaggi di una facciata sono:
Anche per quanto riguarda i materiali isolanti, non vi sono vincoli particolari, per quanto generalmente si ricorra a materiali sottoforma di pannelli, ad esempio in lana di roccia o in fibra di vetro. Infine, il rivestimento può essere scelto sulla base del gusto estetico personale e dello stile che si vuole ricercare per l’edificio. Si possono valutare rivestimenti ceramici, in pietra, ma anche in legno o in materiali metallici.
Per schematizzare, generalmente vengono scelti:
La norma UNI 11108 definisce la facciata ventilata come un:
“tipo di facciata a schermo avanzato, in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termo-energetiche complessive”.Le altre normative di riferimento, come per tutti i sistemi edilizi, riguardano l’efficienza energetica, la prevenzione incendi, la sicurezza strutturale e la marcatura CE per tutti i materiali in uso. Da luglio 2022 è invece in vigore un nuovo decreto ministeriale sulle norme tecniche di prevenzione incendi. La RTV (regola tecnica verticale) si pone l’obbiettivo di limitare la propagazione di incendio, sia internamente sia esternamente agli edifici, attraverso “le chiusure d’ambito” (l’involucro esterno di una architettura, ovvero fronti e coperture), e la caduta a causa del fuoco di elementi di tali chiusure. Vengono classificati gli edifici a seconda del rischio e indicati, per le costruzioni più pericolose, precisi requisiti di reazione al fuoco di tutti i componenti delle facciate, incluse quelle ventilate. Per le quali sono previste prescrizioni ad hoc, come ad esempio l’interruzione a ogni piano dell’intercapedine con elementi a tenuta fumi o la protezione da irraggiamento da fiamma della pelle interna.
Anche durante l’inverno, non mancano i punti di forza di questa soluzione, in quanto migliora l’isolamento termico complessivo della parete. È possibile valutare anche di chiudere le griglie di ventilazione nella parte alta della parete, lasciando aperte quelle della parte inferiore.
Questa circolazione naturale dell’aria aiuta a regolare la temperatura interna dell’edificio, fungendo, inoltre, da barriera a umidità e possibili infiltrazioni d’acqua.
Inoltre, il rivestimento permette di proteggere la struttura portante dell’edificio, con un importante aumento anche della durata dei materiali da costruzione.
Come abbiamo visto, in corrispondenza dell’intercapedine viene aggiunto uno strato isolante. Le prestazioni garantite dalle facciate ventilate sono ottime, proprio per queste caratteristiche, cui si aggiunge la flessibilità architettonica che offrono, proprio per questo questa tecnologia è sempre più diffusa nell’architettura contemporanea.
Una casa monofamiliare abbandonata in fase costruttiva e situata nella campagna fuori dal centro abitato di Benevento, con un ampio giardino mediterraneo, è stata completamente ridisegnata e riqualificata dagli architetti Laura Lampugnale e Rosanna Giallonardo per renderla funzionale e contemporanea.
La ricchezza materica delle nuove facciate di pietra naturale, di intonaco bianco e a doghe WPC – Wood Plastic Composite esalta i volumi architettonici, organizzati su due piani abitativi. L’involucro è stato reso energeticamente prestazionale grazie al sistema termoisolante composito Isotec Parete di Brianza Plastica: un pannello di poliuretano espanso rigido, rivestito con lamina di alluminio su entrambi i lati, dotato di correntino metallico asolato preassemblato industrialmente che funziona sia da supporto al rivestimento finale sia da elemento per creare una camera di ventilazione.
Posato a secco, in orizzontale (qui con passo di 65,2 e di 40 cm), asseconda le scelte estetico-progettuali garantendo elevati vantaggi in termini di contenimento energetico.
Il progetto di riqualificazione di questo edificio a destinazione mista, sia commerciale sia residenziale, si è focalizzato sulla sostituzione di una facciata ventilata preesistente – installata una quindicina di anni fa – con una pelle, sempre ventilata, più leggera e performante.
La soluzione datata mostrava infatti problemi statici, dovuti anche al peso delle lastre di rivestimento di pietra naturale Calacatta. Per ovviare a tutto ciò, garantendo un risultato sicuro ma soprattutto efficiente, si è optato per una finitura in lastre ultra-compatte Dekton® di Cosentino, frutto di una miscela affinata di materie prime in grado di resistere ai raggi UV, alle macchie, alle temperature estreme e di garantire la stabilità sia dimensionale sia cromatica nel tempo.
Ogni unità, spessa 12 mm e pesante 50 kg, nella tonalità Entzo della serie Natural Collection, ispirata proprio al marmo Calacatta Gold, riprende l’effetto del materiale in natura, come richiesto per un intervento di sostituzione in centro storico. E posa di sottostruttura della parete ventilata, strato isolante e rivestimento ha richiesto solo due settimane di lavoro di tre operai.
Rispettoso dell’orografia collinare del sito in cui è ubicato, questo edificio monofamiliare costruito oltre vent’anni fa a Castelnuovo di Porto è stato totalmente trasformato nell’aspetto e nelle prestazioni energetiche dall’architetto Sergio Iaquinta grazie a una nuova facciata ventilata ROCKWOOL REDAir® per la superficie convessa del volume.
In tinta antracite a contrasto con le altre finiture, è realizzata con pannelli di lana di roccia Fixrock 33 VF abbinati esteriormente a pannelli precompressi Rockpanel Colours Special, sempre di lana di roccia.
Materiale scelto anche per isolare a cappotto le restanti facciate e la copertura, date le proprietà eco-compatibili e reversibili a fine vita, oltre che incombustibili (dato che ci si trova in un bosco), degli elementi. I lavori, che includono nuovi impianti di climatizzazione a pompa di calore, pannelli fotovoltaici e serramenti performanti, hanno portato l’edificio dalla classe energetica D alla classe A4, riducendo i consumi energetici annui da 146,33 kWh/mq a 14,48 kWh/mq.
I fronti dell’edificio destinato ai corsi di laurea in geologia del complesso universitario padovano sono ventilati e isolati con il sistema STIFERITE Fire B, dall’elevato livello di sicurezza nei confronti degli incendi. I pannelli isolanti in schiuma poliuretanica polyiso sono rivestiti con un velo di vetro mineralizzato sulla superficie maggiormente esposta al rischio di incendio e con un velo di vetro addizionato con fibre minerali denominato STIFERITE Fire B facer® sull’altra.
[caption id="attachment_733968" align="aligncenter" width="1200"]
Stratigrafia del sistema STIFERITE Fire B[/caption]
In tal modo si raggiunge l’euro-classe di reazione al fuoco B s1 d0, che rappresenta il grado di sicurezza più elevato ottenibile con un materiale organico. Il colore nero dello strato isolante lo rende “invisibile” in presenza di giunti ampi tra gli elementi di facciata.
Fascino di un borgo, vantaggi di una città: da queste prerogative è nato il complesso residenziale Triborgo in zona Bicocca, nel capoluogo milanese, progettato dallo studio UNO-A e votato alla sostenibilità e al benessere abitativo. I tre corpi indipendenti che compongono il sito – Tree, case con giardino, appartamenti e “ville urbane sui tetti”, Tower, quattrodici piani con unità di diverso taglio, Town, per l’abitare temporaneo –, e che includono anche destinazioni commerciali al piano terra, si distinguono per le facciate ottimizzate.
Sia lapidei sia trasparenti, con volumi rientranti o in aggetto, i fronti ventilati sono stati studiati in collaborazione con Sto Italia, che ha ridotto i carichi termici estivi del sistema parete, favorendo anche una illuminazione diurna indiretta e aumentando il comfort interno agli edifici, migliorando le prestazioni termiche generali dell’involucro.
L'immobile prima dell'intervento di riqualificazione[/caption]
Vincitore del riconoscimento South West Building of the Year 2022 per il Royal Institure of British Architects (RIBA), il progetto a firma dello studio di architettura inglese CaSA – Contemporary and Sustainable Architecture ha riportato a nuova vita una abitazione monofamiliare originale degli anni ’60.
[caption id="attachment_733939" align="aligncenter" width="1200"]
L'edificio dopo l'intervento di riqualificazione[/caption]
Completamente rivisitato, sia internamente dal punto della qualità degli spazi e delle prestazioni degli impianti, sia esternamente con un nuovo involucro ventilato, al fine di massimizzare gli obbiettivi sostenibili pur con un budget contenuto, l’edificio stilisticamente si ispira alle abitazioni locali di mattoni scuri.
Facciata e copertura ventilate, che isolano l’intero volume, sono infatti finite con lastre ceramiche nere e blu, mentre tutti i serramenti sono stati sostituiti con modelli a triplo vetro in alluminio composito e la struttura portante originaria resa ulteriormente ermetica da una membrana isolante ma traspirante.
Per l’estensione della scuola elementare EB Joaquim de Almeida nella cittadina portoghese di Montijo, lo studio di architettura lisbonese Falanstério ha progettato un nuovo volume cubico, destinato a mensa e aree di lavoro, di vetro e alluminio, protetto da una facciata ventilata con finitura in solid surface HIMACS.
Il disegno del rivestimento esterno, forato da incisioni triangolari che ne dinamizzano la superficie e lasciano passare sufficiente luce naturale, si ispira allo stile decorativo tradizionale del Portogallo.
I pannelli in tonalità Alpine White (nella versione S728 certificata ETA – European Technical Approval) e Black, scelti per la resistenza agli agenti atmosferici, sono fissati a secco con tasselli sulla struttura portante.
Rivestimento di facciata con gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin[/caption]
Materiale inerte completamente riciclabile, ottenuto da componenti naturali, ignifugo, il gres porcellanato in lastra di Ceramiche Refin – qui Orobica, che reinterpreta l’omonima pietra estratta alle pendici del monte Clemo, sulla sponda nord-occidentale del lago d’Iseo, dai caratteristici clasti (sassi) di diversa grandezza – è perfetto per i sistemi di facciate ventilate.
La resistenza agli sbalzi termici e agli agenti atmosferici, così come al passare del tempo, assicura infatti elevate prestazioni tecniche, con l’aggiunta di una grande libertà di formati, colori, texture. L’aggancio a secco con elementi di acciaio alla struttura portante di lega di alluminio può essere di diversi tipi: a profilo visibile e a scomparsa, con fori o intagli Keil.
credit img Gunnar Sverrisson[/caption]
Nel cuore della capitale islandese, l’Iceland Parliament Hotel progettato da THG Arkitektar - di cui è socio l’architetto italiano Paolo Gianfrancesco – si compone di sette edifici, sia nuovi sia storici, tra cui la vecchia sede delle telecomunicazioni, la prima scuola femminile islandese e la Independence Hall. I fronti dei nuovi corpi accostano la pietra diorite dei volumi più vecchi a materiali contemporanei, come la pelle di zinco in diverse gradazioni cromatiche della facciata ventilata – soluzione performante in termini di resistenza, durata, pregio estetico – dell’espansione dedicata alle camere dell’albergo, il rivestimento ceramico di gres effetto pietra Quarzite tinta ghiaccio di FMG Fabbrica Marmi e Graniti (Iris Ceramica Group), il cemento armato.
Il pannello isolante è fornito in dimensioni standard di 600 x 1200 mm ed è disponibile negli spessori da 30 a 160 mm. La reazione al fuoco è la migliore per un isolante organico ovvero B s1 d0.
Nel rispetto della norma europea EN 13165 dichiara i seguenti valori:
Brianza Plastica - Isotec+Elycem[/caption]
La lastra porta-intonaco Elycem, in abbinamento al pannello Isotec Parete, ha una funzione schermante dai raggi solari, protegge inoltre l’involucro edilizio dalle intempere e garantisce un’elevata resistenza agli urti.
[caption id="attachment_670630" align="aligncenter" width="680"]
Facciata Ventilata Brianza Plastica in un edificio a Riese[/caption]
Ma non solo: questo pannello, leggero e facilmente lavorabile, dalle ottime prestazioni termo-igrometriche, permette una posa in opera economica e veloce, garantendo che la parete sia perfettamente isolata, duratura e resistente, con l’estetica tipica delle tradizionali murature intonacate.
EQUITONE per il Centro per la scienza e l'innovazione di Boston[/caption]
EQUITONE si contraddistingue per il suo aspetto naturale ed elegante, la sua durabilità e la grande flessibilità progettuale: i pannelli possono essere tagliati in qualunque forma e misura, incisi e forati, per dare vita a facciate dallo stile moderno e di grande impatto architettonico.
[caption id="attachment_670585" align="aligncenter" width="680"]
Etex - Equitone, nella nuova tonalità grigio scuro[/caption]
Qualità che vengono particolarmente valorizzate nella nuova tonalità grigio scuro della gamma EQUITONE, il TE85 Grafite: questa finitura, colorata in massa e con sottili linee di levigatura, ha un aspetto naturale ed è particolarmente apprezzata da architetti e progettisti. Le facciate ventilate realizzate con EQUITONE sono sottili e leggere, prodotte con un utilizzo minimo di materie prime.
ROCKPANEL METALLICS[/caption]
Il sistema è particolarmente adatto nei casi in cui sia necessaria una grande attenzione alla finitura estetica: per esempio hotel, edifici commerciali, edifici plurifamiliari, strutture sanitarie, scuole ecc.
[caption id="attachment_670632" align="aligncenter" width="680"]
REDAir è stato utilizzato nella riqualificazione di un condominio di dieci piani a Cologno Monzese[/caption]
Grazie ai parametri tecnici e alla natura fibrosa a celle aperte dei pannelli isolanti ROCKWOOL, REDAir assicura ottime prestazioni a livello di isolamento termico e acustico, garantendo ottimo comfort abitativo. Tra i molti plus il sistema di facciata ventilata mantiene le proprie caratteristiche nel tempo: i rivestimenti ROCKPANEL non perdono il colore delle finiture e il rischio di degrado dei pannelli isolanti ROCKWOOL è ridotto grazie alla loro consistenza e alla stabilità al variare delle condizioni igrometriche.
Rapido e facile da installare, REDAir protegge dal fuoco, è sostenibile ed ecocompatibile.
REDAir è disponibile in 7 gamme di finitura lavorabili in diversi formati, decorati o ad effetto bugnato, con possibilità di montaggi planari o curvi.
Saint Gobain - Sistema Glasroc® X e pannello Isover X60 VN[/caption]
I pannelli sono compatibili sia con i rivestimenti di facciata più comuni (marmo, ceramica, vetro, legno, alluminio) che con gli innovativi sistemi a secco in lastre per esterno.
Il pannello è rivestito su una faccia con un velo di vetro nero e vanta ottime prestazioni di incombustibilità e idrorepellenza che lo rendono particolarmente adatto per installazioni su pareti perimetrali, dall’esterno, in intercapedine ventilata. Il pannello è conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi).
[caption id="attachment_670598" align="aligncenter" width="174"]
Pannello Isover X60 VN[/caption]
La lastra in gesso fibrorinforzata Glasroc® X adatta per applicazioni in esterno assicura i vantaggi costruttivi e prestazionali della facciata ventilata abbinando una finitura con intonachino di tipo tradizionale.
Sogimi - Alucobond[/caption]
I suoi plus? È robusto, resiste agli urti e grazie alla verniciatura PVDF resiste molto bene all’attacco degli agenti atmosferici. Ricordiamo che la doppia lamina di alluminio rende la superficie estremamente piana.
STIFERITE FIRE B[/caption]
Realizzato in schiuma polyiso STIFERITE FIRE B, è costituito da un lato da un rivestimento in velo vetro mineralizzato, dall'altro, quello maggiormente esposto al rischio incendi, dal velo vetro addizionato da fibre minerali STIFERITE FIRE B facer®.
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Hotel Beach International – Lignano Sabbiadoro (UD)[/caption]
La scelta del colore nero per il rivestimento rende “invisibile” lo strato isolante, anche nel caso di giunti relativamente ampi tra gli elementi che formano la facciata continua, non rendendo necessaria la posa di teli scuri, con risparmio di tempi e costi.
Tra le altre caratteristiche assicura ottime prestazioni isolanti durature nel tempo.
I pannelli STIFERITE FIRE B sono conformi ai CAM - Criteri Ambi8entali Minimi - e accedono alle agevolazioni fiscali dell'Ecobonus 110% previste per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Nell'intervento di riqualificazione energetica NZeb di Palazzo Mandela, Piazza Catena - Asti, la terracotta Terreal, Piterak Slim, è usata in lastre, con tecnologia in facciata ventilata, a secco, pensata per la rapidità e l’elevata possibilità di razionalizzazione[/caption]
Il sistema di facciata ventilata Terreal viene montato completamente a secco, è infatti formato da elementi in cotto estrusi messi in opera con l'aiuto di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico.
Il sistema è disponibile in una vasta gamma di prodotti in terracotta a doppia pelle: le 3 finiture di superficie (liscio, sabbiato e rigato) sono disponibili in diversi colori e tonalità.
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Facciate ventilate in cotto Terreal - Piterak Slim[/caption]
Piterak® Slim, di design elegante e contemporaneo, è un nuovo prodotto doppia pelle di grandi dimensioni a giunto orizzontale chiuso che garantisce un’ottima schermatura alla pioggia, e presenta eccellenti caratteristiche tecniche, pur avendo peso e spessore ridotti (30 mm per 48 kg/mq).
VM Zinc - Sistema di facciata ventilata a doghe[/caption]
Il sistema permette l’isolamento termico a cappotto e la ventilazione della facciata.
Le doghe sono disponibili in diverse finiture: QUARTZ-ZINC®, ANTHRA-ZINC®, PIGMENTO® (rosso terra, blu cenere, verde lichene o marrone corteccia) e zinco grezzo AZENGAR®
[ez-toc]
La copertura è uno dei principali componenti che compone l’edificio ed assolve il fondamentale compito di proteggere l’interno dalle intemperie, garantendo per gli occupanti dell’edificio sicurezza e comfort. Le coperture degli edifici devono essere progettate e realizzate in modo da resistere alle sollecitazioni esterne, come quella del vento o del carico della neve. La copertura deve quindi svolgere diverse funzionalità ed avere adeguate caratteristiche in relazione al potere isolante, all’impermeabilità, alla resistenza meccanica e all’aspetto estetico che si vuole ottenere.
In fase di costruzione dell’edificio i progettisti dovrebbero prestare particolare attenzione alla copertura, valutando materiali, tecnologie e soluzioni migliori per lo specifico contesto. Tra gli obiettivi ci sono, senza alcun dubbio, anche la resistenza e la durevolezza nel tempo della struttura e del manto di finitura. Per quanto si scelgano in modo opportuno i materiali e si faccia manutenzione ordinaria periodica, però, è molto probabile che nel corso degli anni sia comunque necessario un intervento di manutenzione straordinaria. Quando si riqualifica un edificio esistente, infatti, il tetto è generalmente una delle parti oggetto di intervento e, anche quando non si interviene sull’intero fabbricato, potrebbe essere necessario aggiornare la struttura o ammodernare almeno parte di essa.
In ogni caso, che si tratti di una nuova costruzione o di una ristrutturazione, la costrizione (o ricostruzione) di un tetto passa per alcuni passaggi fondamentali, da valutare in fase progettuale.
Infine, tutte le coperture hanno un elemento di finitura, che sormonta l’intero pacchetto e riveste il tetto. Tra le soluzioni più diffuse ci sono ancora le tegole e i coppi per le coperture a falda. Non sono da sottovalutare nemmeno tutti i componenti accessori, come il sistema per lo smaltimento delle acque meteoriche, generalmente costituito da grondaie e pluviali.
In ogni caso, la costruzione di un nuovo tetto è un intervento che richiede specifiche autorizzazioni e deve essere redatto un progetto da un tecnico abilitato. La costruzione vera e propria viene fatta da aziende specializzate, secondo le fasi richieste dalla tecnologia utilizzata.
Il tetto a falde si compone di piani inclinati, con una pendenza variabile, che rende adeguato a diversi climi: quando pioggia e neve sono abbondanti, l’inclinazione delle falde aumenta, per far defluire facilmente l’acqua. Un particolare tipo di tetto a falda è il tetto a padiglione, costituito da più falde inclinate che ricoprono l’intero edificio, in cui l’acqua defluisce su tutti i lati del tetto. Se le falde sono solo due, invece, si parla di tetto a capanna.
L’alternativa è realizzare il tetto piano, che anche se ha una storia antica, viene spesso collegato al Movimento Moderno che ha caratterizzato l’architettura del secolo scorso. In molti casi si sceglie di realizzare un tetto piano per “regalare” all’edificio un piano in più, una vera e propria terrazza. Ovviamente, per quanto detto prima sulla pendenza delle falde, si tratta di una soluzione sconsigliata nelle località con clima rigido in inverno. Infatti, anche se tutti i tetti piani sono realizzati con una pendenza minima per lo smaltimento dell’acqua piovana, diventa complicato far defluire quantità importanti. Inoltre, il peso della neve graverebbe notevolmente sulla struttura.
I tetti piani possono essere anche non praticabili, per quanto siano sempre accessibili agli addetti ai lavori in caso di manutenzione. La scelta della forma del tetto, se sono rispettati i principali requisiti funzionali e se si è considerato il vincolo del clima locale, può dipendere anche dal gusto della committenza.
Isotec di Brianza Plastica è un sistema di isolamento termico in poliuretano espanso rigido autoestinguente ad elevate prestazioni, per l'isolamento ventilato delle coperture a falda. E' compatibile con tutti i tipi di manto e si può installare su qualsiasi struttura portante, anche con pendenze della falda molto basse. Grazie alla ventilazione naturale sottocopertura si smaltisce velocemente l'umidità in inverno e l'aria calda in estate, attenuando il calore dovuto all'irraggiamento diretto.[/caption]
Il tetto ventilato è una tipologia di copertura che si è diffusa negli ultimi decenni, andando man mano a sostituire i tetti non ventilati nei nuovi edifici o nelle ristrutturazioni. La circolazione dell’aria è dovuta alle differenze di temperatura tra interno (camera d’aria) ed esterno. D’estate, i moti convettivi si innescano in modo naturale nell’intercapedine e “allontano” l’aria calda, che altrimenti attraverserebbe gli strati sottostanti del tetto, fino all’interno dell’edificio. È una soluzione più costosa rispetto a un tetto tradizionale non ventilato, ma i vantaggi sono davvero interessanti, tanto che si sono prodotti alcuni modelli di tegole, le cosiddette tegole traspiranti, che favoriscono la ventilazione e un conseguente abbassamento della temperatura del manto di copertura, riducendo il fenomeno dell’isola di calore e favorendo l’abbassamento delle temperature sottotetto.
La struttura del tetto viene generalmente costruita in cemento armato o in legno. Il legno è un materiale naturale, che sta riscoprendo una nuova diffusione grazie alla bioedilizia. Realizzare il tetto in legno significa godere di buone prestazioni di isolamento termico e antisismiche. Realizzare il tetto in cemento armato, invece, garantisce ottima resistenza ed è generalmente meno costoso rispetto alla realizzazione con legno. Il cemento armato, inoltre, si presta per realizzare tetti di forme e dimensioni differenti, anche se implica tempi di costruzione più lunghi.
Il manto di copertura, la parte del tetto effettivamente visibile, può essere realizzato in laterizi, pietra, con materiali metallici o plastici. La scelta dipende dalle caratteristiche tecniche di ciascun prodotto, ma in grande parte anche dal gusto dei proprietari di casa.
Il sistema di copertura ADEKA di VMZINC unisce le caratteristiche dello zinco VMZINC a un design moderno e facilità di installazione. L'impermeabilità completa è garantita da una sovrapposizione di 5 cm tra gli elementi con una scanalatura nella parte superiore e un bordo nella scanalatura inferiore.[/caption]
Tra le coperture per tetti più tradizionali, usate ancora in molti contesti produttivi, ci sono le lamiere grecate e i pannelli coibentati, realizzati direttamente in fabbrica.
Coppo Piemonte di Terreal Italia è l’evoluzione naturale del coppo: la sua struttura ne migliora la funzionalità e garantisce una posa più sicura e agevole, il colore Ticino lo rende particolarmente adatto all’inserimento in contesti naturalistici di pregio.[/caption]
Esistono in commercio tegole in PVC che permettono di realizzare il tetto e conferirgli allo stesso tempo leggerezza e resistenza. Generalmente la base di superficie dove si posano le tegole è costituita da uno strato di isolamento impermeabile bituminoso il cui costo (compresa la posa), è di circa 25 euro/mq. L’aspetto di queste tegole può richiamare quello dei prodotti più tradizionali in laterizio, permettendo di realizzare coperture per tetti con migliori prestazioni in termini di isolamento termico.
Vi sono, infine, alcune soluzioni tecnologiche ed innovative che richiamano l’immagine di questi elementi tradizionali per le coperture per tetti. Ne sono un esempio le tegole fotovoltaiche che integrano uno strato fotovoltaico e permettono la massima integrazione architettonica di questa tecnologia.
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Wevolt di Wienerberger è il pannello fotovoltaico color terracotta integrato al tetto che si può installare al posto delle normali tegole. Si caratterizza per tenuta d’acqua, resistenza al fuoco e al vento e ottimo rendimento.[/caption]
Proprio l’assenza di isolamento termico è spesso motivo di intervento sui tetti esistenti: anche se la struttura è in buone condizioni e non richiede particolari interventi, se è assente lo strato di coibentazione potrebbe essere opportuno intervenire. Realizzare un tetto ex novo permette di posare la coibentazione all’estradosso della copertura, invece, se si decide di ristrutturare un tetto esistente, ma senza toccare la struttura, è possibile intervenire e posizionare l’isolamento anche sul lato interno della copertura o al di sopra dell’ultimo solaio sotto la copertura, quando il sottotetto non è abitato. La scelta dipende dalle caratteristiche dell’edificio, dal budget, dal materiale scelto e dalla progettazione dell’intero isolamento. Anche nel caso di un tetto piano l’isolamento non può mancare.
In sostanza, quindi, la selezione dell’isolante è influenzata dalla sua posizione (e quindi la resistenza che di conseguenza deve avere) e dalla capacità isolante ricercata. I materiali isolanti possono poi essere caratterizzati sulla base della loro composizione, in isolanti di origine sintetica oppure naturali, ovvero di origine minerale, vegetale o animale. Tra i più utilizzati ci sono la fibra di legno, il sughero, la lana di roccia, la lana di vetro o anche prodotti non naturali come il polistirene espanso estruso.
POLIISO® VV è un pannello isolante per coperture in poliuretano espanso di Ediltec, formato da una schiuma polyiso rigida a celle chiuse, di colore giallo, espansa fra due supporti di velovetro.[/caption]
Per garantire che il tetto svolga al meglio la propria funzione di protezione della casa non bisogna prestare attenzione solo alle coperture per tetti, ma è molto importante che ci sia anche un’ottima coibentazione.
Scegliere un isolante naturale comporta vantaggi in termini di sostenibilità e di benessere, i prodotti privi di sostanze chimiche infatti hanno un impatto ambientale ridotto e sono sicuri per la salute, in quanto privi di inquinanti.
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Il pannello in lana di roccia per coperture inclinate Hardrock Energy Plus di Rockwool è caratterizzato da alta resistenza a compressione, calpestabile, ed è impiegato per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio[/caption]
La lana di roccia è un prodotto molto utilizzato per la realizzazione degli isolamenti delle coperture. Questo materiale ha elevate prestazioni isolanti e grande resistenza al fuoco, è adatto ai contesti di edilizia sostenibile, in quanto si caratterizza per il ridotto livello delle emissioni di VOC ed è privo di formaldeide, grazie ad un legante derivato da materie prime di origine vegetale
Ogni tetto verde è costituito da una stratigrafia che prevede una struttura portante e strati funzionali come l’isolante termico, uno strato di tenuta all’acqua, una barriera al vapore e una barriera “antiradice”. Chiaramente la struttura dovrà essere adeguatamente dimensionata e i costi di realizzazione non sono trascurabili. Anche la manutenzione richiesta da un tetto verde è superiore rispetto a quanto avviene in un tetto tradizionale.
La presenza di un green roof, però, permette di migliorare la qualità dell’aria nell’area circostante, in quanto sono assorbite sostanze come la CO2; migliora le prestazioni termiche dell’edificio; riduce l’effetto isola di calore; favorisce lo sviluppo della biodiversità urbana e rimedia all’elevato consumo di suolo.
In generale, comunque, è possibile dire che un costo medio per il rifacimento del tetto si aggira intorno a 150/200 euro/mq, mentre è maggiore per la realizzazione di un tetto ventilato, che può costare circa 220 euro/mq.
Il costo di questi interventi, quindi, può essere anche molto importante ed è per questo che per agevolare la manutenzione e l’efficientamento energetico lo Stato ha predisposto appositi incentivi e detrazioni fiscali. Fino a dicembre 2024, il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus permettono un notevole vantaggio economico per chi decide di ristrutturare casa. Nel primo caso si tratta di una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per il rifacimento del tetto, con una spesa massima ammissibile di 96.000 euro. L’Ecobonus, invece, ha un’aliquota variabile a seconda della tipologia di intervento che si esegue. La spesa per la coibentazione dell’involucro può essere detratta fino al 65%, anche se generalmente questo intervento si combina con altre opere finalizzate all’effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio. In entrambi i casi, si tratta di detrazioni Irpef, suddivise in 10 quote annuali di uguale importo. Con la nuova Legge di Bilancio, i bonus verranno rivisti: resta il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per le prime case e l'ecobonus, anch'esso solo per le prime case, scende al 50%. Visto che nel momento in cui scriviamo la LdB non è ancora stata pubblicata in Gazzetta, potrebbe ancora cambiare completamente il ventaglio di possibilità per chi decide di intervenire sul proprio tetto.
Scegli un rivestimento in zinco titanio VMZINC
Per un esclusivo design progettuale
Produttore nr.1 nel mondo, da 200 anni leader sul mercato
VMZINC è il marchio di riferimento dei laminati in zinco titanio per sistemi di copertura, facciata e interni. Materiale duttile, versatile, naturale e rispettoso dell’ambiente, che sa interpretare le esigenze architettoniche convertendo le idee in forme.
Rivestire un tetto o una facciata di un colore particolare? Creare effetti di luce giocando con forme e texture forate? Sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni, VMZINC offre all’architetto le carte vincenti per firmare e caratterizzare i propri progetti.
Scegli il tuo colore con PIGMENTO a richiesta
Oltre ai tradizionali sistemi di facciata e copertura, VMZINC amplia la propria gamma proponendo un’offerta personalizzata, che si articola in una gamma di colori personalizzabili a richiesta e in svariate possibilità architettoniche.
Zinco forato su misura
VMZINC propone forature di forme e dimensioni diverse. Lo zinco si trasforma così da materiale opaco per natura, in retina, merletto o velo, personalizzando l’involucro dell’edificio. Le soluzioni forate dei rivestimenti in VMZINC rappresentano un buon equilibrio tra luce naturale, prestazioni termiche e comfort degli utenti.
Yenikapı Etkinlik Çadır Alanı, Istanbul (Turchia)
Maricopa County, Phoenix Arizona (Usa)
Centro Commerciale Palladium, Mumbai (India) | Ampliamento studio di architettura, Hoboken (Usa)
Casa privata, Austria
Asilo Francoise Dolto, Saint Savine (Francia)
Brown University Granoff Center for Creative Arts, Providence Rhode Island (Usa)
Osservatorio Gemma, Southern New Hampshire (Usa)
RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI O LA NOSTRA CAMPIONATURA
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Le forature rappresentano un nuovo modo di personalizzare gli edifici. L’involucro edilizio si riveste di reti e le facciate vibrano giocando sugli effetti di luci e ombre, trasformando la percezione del materiale. Di giorno, lo zinco forato VMZINC offre leggerezza e dinamicità all’opera. Di notte, si annulla per lasciare intravedere il cuore illuminato dell’edificio o animare il rivestimento esterno con le retroilluminazioni.
Uffici dell’Università Politecnico di Cartagena (Spagna) - Architetto : José Manuel Chacon Bulnes - Tecnica : Lastra forata in QUARTZ-ZINC®
COMFORT TERMICO
I sistemi di facciata forati VMZINC applicati in corrispondenza delle aperture migliorano la prestazione termica degli edifici limitando considerevolmente l’uso della climatizzazione, a favore di una regolazione naturale della temperatura. I brise-soleil filtrano il calore, pur conservando la luce naturale all’interno dell’edificio. Una tenda filtrante che ripara anche gli inquilini dagli sguardi esterni.
Lo zinco forato fornisce una protezione solare e contribuisce all’efficienza energetica degli edifici, soprattutto sulle facciate esposte.
Contribuisce al benessere interno e permette alla luce naturale di diffondersi negli spazi comuni preservando l’intimità degli occupanti.
MATERIALE IDEALE
Grazie alla sua capacità di auto-proteggersi, lo zinco forato si patina naturalmente. Non ci sono rischi di corrosione sui bordi tagliati. Le qualità intrinseche dello zinco ne fanno un materiale ideale per i sistemi di rivestimento forati. Il valore estetico del progetto e la sua durata di vita sono quindi garantiti a lungo.
La sua patina si forma in un arco di tempo tra i 6 mesi e i due anni dalla posa, a seconda del clima, dell’esposizione del sito e dell’aggressività dell’atmosfera.
OFFERTA VMZINC
Sono realizzabili diverse forature standard o su misura fino al 67% di vuoto.
Esempi di forature standard
Esempi di forature a richiesta
Esempio di foratura d’immagine pixellata
Le facciate forate sono disponibili in tutti gli aspetti superficiali (QUARTZ-ZINC, ANTHRA-ZINC, PIGMENTO, AZENGAR) e con tutti i sistemi di facciata proposti da VMZINC (VMZ Aggraffatura, VMZ Pannelli piani, VMZ Sinus, VMZ Profilo a doghe, VMZ Mozaik, VMZ Composite)

Novira plaza office building, Estonia
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Sistemi di facciata VMZINC: innovazione, durabilità, malleabilità, estetica e prestigio.
Diversi sono i sistemi di facciata proposti da VMZINC. Dai sistemi più tradizionali: un rivestimento a doghe, sistema modulare adatto alle più svariate esigenze e anche per interni; un rivestimento a pannelli piani o con l'aggraffatura angolare, sistema ideale per superfici di notevoli dimensioni.
Villa privata, Torino - Studio Ing.Amato - Installatore: Cunto Alessandro - copyright Pier Mario Ruggeri
A sistemi più particolari come il sistema SINUS, a pannelli ondulati, un profilo sinusoidale di notevole impatto estetico; il sistema CLIN, economico e dalla posa semplice, grazie a un principio di aggancio facilitato e infine il sistema a scandole ADEKA, con elementi a forma di rombo, che uniscono le qualità di durata dello zinco VMZINC a un’estetica moderna e una facilità di installazione.
Stabilimento Tessil Trading - Arch.Alberto Bertasa - Installatore Suppa Antonio - copyright Pier Mario Ruggeri
Centre Medico Social La Meinau, Strasburgo (Francia) - Arch. Baussan Palanché - copyright Paul Kozlowski Maison du departement, Saint Lo (Francia) - Arch.Boscher Didier - copyright Paul Kozlowski
*Immagine di testata: Cantina Vitivinicola S.Margherita, Portogruaro (Ve) - Studio Westway Architects - Installatore: Chiesura srl - copyright Pier Mario Ruggeri
Per maggiori informazioni sui sistemi di facciata in zinco titanio compila la form qui accanto
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Sistema di facciata ventilata su sottostruttura metallica o lignea
Maison de la Gentiane – Riom es Montagne (Francia) | Arch. Trinh et Laudat | copyright foto: Paul Kozlowski
Questo sistema di rivestimento, montato su supporto discontinuo, è utilizzabile sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni. Esso prevede la posa di profili ad incastro VMZINC su una sottostruttura di metallo o legno ancorata alla struttura portante, al tamponamento o alla carpenteria primaria.
I profili sono assemblati l’uno con l’altro tramite giunto maschio-femmina con fissaggio a scomparsa. L’ancoraggio alla sottostruttura avviene tramite speciali clips VMZINC in acciaio inox.
Il sistema consente l’isolamento termico a cappotto e la ventilazione della facciata. I profili a doghe vengono normalmente forniti con pellicola protettiva.
Vantaggi
Senso di posa
I profili possono essere posati in orizzontale o in verticale. La scelta della direzione di posa implica effetti estetici e soluzioni tecniche di finitura differenti. Se posati orizzontalmente, i profili sono richiusi alle due testate.
Casa privata – Los Angeles (USA) | Arch. Andrew Liang | copyright foto: Andrew Liang
Casa U2 – Murgia (Spagna) | RDM Arquitectos | copyright foto: Paul Kozlowski
Casa privata – Mosman Sydney (Australia) | Arch. Nigel Parsons, Envirospace | copyright foto: Matthew Sterland
Ospedale S.Anna – Como (Italia) | Arch. Luca Ramello | copyright foto: Pier Mario Ruggeri
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[post_content] => VMZINC® lancia AZENGAR®, il primo zinco grezzo sul mercato e conferma con questa nuova finitura il suo posto di leader.
Una nuova finitura espressiva e originale, diversa dall’aspetto tradizionale dei prepatinati, che «trascende» l’immagine dello zinco e ne rinnova l’aspetto estetico. Nato da un processo industriale inedito, AZENGAR® è lo zinco più chiaro e opaco sul mercato. Si distingue per la sua superficie eterogenea ricca di asperità, che gioca con la luce e conferisce ai progetti un aspetto vivo ed espressivo.
AZENGAR® è il risultato di un’indagine di mercato condotta presso 400 architetti a livello internazionale, dalla quale è emerso il desiderio di avere texture «vive» e «grezze», rese ancora più interessanti con il passare del tempo.
MATERIALE ARCHITETTONICO
Il nome AZENGAR® deriva dalla dicitura ZANGAR, ovvero zinco in persiano. Un nome evocativo, simbolo di un ritorno alle origini dello zinco e alla sua autenticità, che incarna le caratteristiche fondamentali di questa nuova gamma di zinco laminato grezzo. La sua texture leggermente ruvida cattura la luce e declina sottili sfumature di grigio chiaro secondo l’intensità dei raggi del sole.
Test di esposizione, condotti da un anno su AZENGAR®, confermano che l’evoluzione della sua tonalità avverrà in modo lento e che il materiale conserverà la sua eterogeneità originale. A lungo termine, il suo colore rimarrà vicino a quello della patina naturale dello zinco.
MATERIALE ECO-COMPATIBILE
Conforme alla normativa EN 988, AZENGAR® nasce come materiale eco-compatibile durante tutte le fasi del suo sviluppo e della sua industrializzazione.
MATERIALE FACILE DA INSTALLARE
Facile da lavorare, piegare e saldare, AZENGAR® possiede tutte le proprietà naturali dello zinco e si presta a un’applicazione semplice e rapida. La sua superficie anti-impronte, consente di creare anche elementi di lattoneria curati, per i sistemi di facciata e di raccolta delle acque piovane.
VMZINC® REINVENTA I COLORI DELLO ZINCO
Innovatore dal 1837, VMZINC® non ha mai smesso di sviluppare il proprio materiale e i propri prodotti. La gamma attuale comprende 4 famiglie di prodotti: i PREPATINATI, I LACCATI, GLI ZINCO TECNICI E IL PRIMO ZINCO GREZZO. Partendo dallo ZINCO NATURALE, il marchio VMZINC® si è evoluto per rispondere alle esigenze di architetti e di installatori e favorire un’ampia possibilità di scelte architettoniche sia per la costruzione che per la ristrutturazione e una grande libertà di accostamento ad altri materiali. Con più di 2,7 miliardi di m² di zinco installati nel mondo, VMZINC® è un marchio di fama internazionale.
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La Biblioteca, che nasce con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento per la cittadinanza quale luogo del sapere e di diffusione della cultura e dell'informazione, nonché struttura per la socializzazione, richiama questa sua vocazione con sinuosi lembi verdi, ampie vetrate e aperture circolari che mostrano alla comunità gli spazi interni.
Un grande viale, che attraversa il parco e connette via Bondanello con via Ilaria Alpi, funge sia da porta di accesso alla Biblioteca che da luogo catalizzatore di tutte le iniziative qui organizzate: attività e funzioni trasformano il boulevard in un fulcro attrattivo e in una grande piazza per la collettività.
Il design lineare e contemporaneo ritorna anche negli spazi interni dove dominano tinte chiare e tenui. Gli ambienti, arredati con elementi che ne enfatizzano la funzione aperta alla città, sono vivacizzati dalla presenza di finiture con contrasti cromatici e di giochi creati dalla luce naturale, proveniente dalle grandi aperture e modulata dagli elementi frangisole.
Con la sua estetica peculiare e la sapiente continuità che stabilisce tra natura ed architettura, la nuova Biblioteca di Castel Maggiore rappresenta un potente elemento di riqualificazione urbana, in grado di comunicare il proprio ruolo di struttura al servizio della socialità e dell'aggregazione.
Per il rivestimento della struttura esterna è stato scelto lo zinco titanio con il sistema a doppia aggraffatura di VMZINC, nelle finiture Quartz-zinc e Anthra-zinc.
Lo studio di progettazione S.B.ARCH. BARGONE ASSOCIATI, che si è occupato del progetto, ha optato per la soluzione VMZINC per la sua qualità estetica, per il colore e la vibrazione superficiale, oltre che per le caratteristiche proprie del materiale quali duttilità e durabilità, e la perfetta integrazione nel paesaggio naturale.
Il materiale è stato posato dalla ditta INVOLUCRO S.P.A., installatore partner della rete VMZINC AT WORK.
Cappella Madonna di Fatima - img by planohumanoarquitec
img by planohumanoarquitectos.com[/caption]
Lunga complessivamente 12 metri, la cappella è orientata sull’asse est/ovest, permettendo all'alba di illuminare il suo spazio interno, e al tramonto di esaltarne i colori, i toni caldi del legno e dell’ambiente naturale che la circondano.
All’interno, spazio a materiali semplici e naturali: l'altare, la fontana e il percorso dell'acqua, sono elementi fissi dell'edificio, e sono fatti di pietra. La sedia, l'ambone, il supporto alla candela, la base della statua della Madonna di Fatima e le sedie sono in legno massello, lavorato in modo semplice, quasi crudo, con pochissime finiture.
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All'interno materiali semplci e naturali - img by planohumanoarquitectos.com[/caption]
L'illuminazione artificiale è discreta, ben distribuita, in grado di evidenziare le caratteristiche dell'edificio quando cala la notte, senza disturbare l’illuminazione naturale delle stelle.
La cappella dedicata alla Madonna di Fatima, nasce dal cuore dell'esperienza scoutistica: vita all'aria aperta, sobrietà, semplicità, forme e materiali naturali invitano ad uno stile di vita semplice e a contatto con la natura, proprio come vuole lo spirito del movimento scout.
Il progetto è stato premiato all’ottava edizione del Trofeo Archizinc di VMZINC nella categoria “Edifici pubblici” e agli ABA Awards 2018 nella categoria “Edifici religiosi e monumenti” e “Architettura+Legno”.
[post_title] => Semplicità e design in puro stile scout per la Cappella Madonna di Fatima
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[post_content] => Rivestire per (r)innovare. Tecnologie, soluzioni e applicazioni per le facciate ventilate.
Il primo appuntamento di una serie di seminari tecnici è a Desenzano del Garda con “Rivestire per (r)innovare. Tecnologie, soluzioni e applicazioni per le facciate ventilate”, in collaborazione con tre aziende leader del settore: VMZINC, Fundermax e SFS intec
L’iniziativa, definita «La manifattura del progetto» e promossa da Il Giornale dell’Architettura, si propone come una serie di seminari tecnici che intendono essere strumento di approfondimento progettuale, mettendo a confronto gli addetti ai lavori: da un lato le aziende specializzate con lunga esperienza in uno specifico settore; dall’altro i progettisti alla ricerca di occasioni di aggiornamento.
La presentazione di esperienze e casi studio sarà preceduta da un’introduzione scientifica sullo stato dell’arte in materia di facciate ventilate, a cura dell’architetto Carlo Micono.
RIVESTIRE PER (R)INNOVARE: TECNOLOGIE, SOLUZIONI E APPLICAZIONI PER FACCIATE VENTILATE
Giovedì 23 novembre, ore 14.30-18
Palace Hotel – Desenzano del Garda (Brescia)
PROGRAMMA
Ore 14,30-14,45 Registrazione partecipanti
Modera: Luca Gibello (direttore del Giornale dell’Architettura)
Ore 14,45-15,15 Introduzione
Carlo Micono (Politecnico di Torino; partner AI Studio): Facciate ventilate: lo stato dell’arte tra performance prestazionali e ricerca architettonica
Ore 15,15-16,15 Presentazioni
Giulio Paoli (VMZINC) / Gian Luca Pollara (Fundermax) / Elena Bonaldo (SFS intec)
Ore 16,15-16,45 Coffee break
Ore 16,45-17,45 Casi studio
Antonio Chioccola (VMZINC) / Gianluca Pollara (Fundermax) / Davide Zotti (SFS intec)
Ore 17,45-18 Dibattito
La partecipazione al seminario è gratuita previa iscrizione.
Per iscrizioni CLICCA QUI
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[post_content] => Lo scorso 29 settembre, UMICORE ha concluso la vendita della propria divisione Building Products, operante sotto il marchio riconosciuto a livello mondiale VMZINC®, al gruppo Fedrus International.
Questa impresa belga, che produce e distribuisce materiali da costruzione, in particolare membrane impermeabilizzanti per tetti piani, sistemi di smaltimento delle acque piovane e rivestimenti di facciata, così come accessori per l’involucro edilizio, persegue un’ambiziosa strategia di crescita.
A cominciare da oggi, l’attività di VMZINC® opererà con la nuova ragione sociale VM BUILDING SOLUTIONS. Il prefisso « VM » sottolinea la volontà di proseguire e amplificare la prestigiosa storia di « Vieille Montagne », che festeggia quest’anno i suoi 180 anni. I termini « BUILDING SOLUTIONS » confermano il futuro orientamento verso soluzioni globali nell’ambito dell’involucro edilizio.
La gamma di prodotti e servizi resta inviariata e continuerà ad essere distribuita con il marchio VMZINC® in tutto il mondo. L’organizzazione manterrà invariata anche la struttura attuale, per quanto riguarda i team di vendita, produzione, logistica e assistenza.
Le attività di Fedrus International sono complementari a quelle di VMZINC® in termini di gamma di prodotti e posizionamento geografico.
« Fedrus International rappresenta un quadro ideale a supporto della nostra prossima tappa di sviluppo. Spinti da un’energia e una passione comuni, intravediamo grandi opportunità di crescita delle nostre due entità e la possibilità di diventare, insieme, la referenza nel campo dell’involucro edilizio» sottolinea FRANCK MARTINELLI, Direttore commerciale di VMZINC®.
[post_title] => VMZINC® si unisce al Gruppo Fedrus International
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[post_content] => Quarta edizione del concorso “Costruire intorno a ..”, valorizzazione e riqualificazione di un edificio esistente.
Anche per questo anno accademico 2016-2017 il concorso riscuote sempre molto interesse.
Sicuramente la tematica è di grande attualità: andare contro all’urbanizzazione generalizzata, a tutela del patrimonio abitativo esistente intervenendo con innovazione (progettuale e sociale) attraverso l’architettura “durevole”
Lo scopo finale è quello di riqualificare un edificio residenziale collettivo allo scopo di migliorare in maniera significativa il confort abitativo dei residenti. In particolare si fa riferimento all’ottimizzazione della performance energetica creando nuovi spazi, privati o comuni, attraverso:
Primo premio Archizinc 2015[/caption]
I partecipanti dovranno immaginare il proprio progetto in un sito a scelta, tra gli edifici esistenti e in particolare con caratteristiche di abitazione collettiva, dove è possibile prevedere innalzamenti o estensioni laterali.
La giuria, composta da progettisti e docenti di fama internazionale, valuterà i lavori, che dovranno pervenire entro il 12 giugno 2017, basandosi su alcuni criteri basilari come la sostenibilità, l’innovazione architettonica e tecnica nell’uso dello zinco, l’integrazione con il contesto urbano e, per finire, la qualità della presentazione.
Data ultima per l’invio dei progetti 12 giugno 2017
Consegna dei premi ottobre 2017
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[post_content] => Penultima tappa del tour di workshop sull’involucro efficiente, promosso da Brianza Plastica, CemTech, EmilCeramica, Mimik e VMZINC.
Grande interesse da parte dei progettisti che hanno partecipato alle prime tappe di Modena, Firenze e Milano. E' infatti un importante ciclo di formazione che rientra in un più ampio progetto di “promozione della cultura dell’involucro efficiente”
In particolare, i temi trattati riguardano le Facciate ventilate: caratteristiche dei sistemi, requisiti e prestazioni, tipologie di utilizzo, flessibilità compositiva e collegamento tra involucro opaco e trasparente, modalità di posa, collegamento tra foro finestra e isolanti con approfondimenti tecnico-applicativi.
Anche nella tappa di Cuneo è prevista una sezione più “interattiva” attorno al prototipo di casetta realizzato con i vari materiali presentati dalle cinque aziende partner. VMZINC presenta il sistema a doghe di zinco titanio in facciata e le lastre posate in doppia aggraffatura in copertura. I partecipanti potranno così avere percezione diretta e immediata dei materiali, dei particolari costruttivi, degli accorgimenti di posa nei nodi critici e della relazione funzionale fra le componenti in gioco, privilegiando un approccio che leghi strettamente i temi teorici alla “materialità” e un approccio “cantieristico” dei temi trattati.
VMZINC presenterà nella sede di Cuneo, il 27 ottobre, le caratteristiche dello zinco titanio e tutte le possibilità applicative di questo metallo, per la massima libertà progettuale.
Tutti i dettagli e le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito www.sistemidifacciata.it dedicato all’iniziativa dove è possibile trovare approfondimenti e casi studio, oltre a una guida alle soluzioni per l'involucro efficiente e di design.
“SISTEMIDIFACCIATA 2016”
27 ottobre
Hotel Langhe Cherasco
Via Savigliano 116 – Cherasco (CN)
Orario: 14:30/18:30
La prossima ed ultima tappa si svolgerà a Padova, il prossimo 17 novembre.
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[post_content] => Sono stati premiati a Parigi i vincitori dell'ultima edizione di Trophée Archizinc, concorso che premia i progetti che meglio interpretano le possibilità offerte dallo zinco VMZINC
Per questa settima edizione del Trophée Archizinc, il concorso biennale promosso da VMZINC, sono stati premiato 12 progetti e 12 studi di architettura provenienti da tutto il mondo. Il concorso ha confermato la sua capacità di unire culture, tipologie e stili architettonici differenti intorno a un materiale nobile, naturale e riciclabile come lo zinco. Un materiale che consente di esprimere la creatività dei progettisti attraverso svariati tipi di applicazioni e aspetti superficiali, in costruzioni nuove o in ristrutturazioni.
I progetti vincitori si distinguono, oltre che per lo stile architettonico, per l'innovazione nell'utilizzo dello zinco, per la funzionalità e l’approccio ecosostenibile.
Tutti i progetti sono stati valutati da una giuria di nove professionisti internazionali del mondo dell'architettura e delle costruzioni presieduta da Nicola eonardi, direttore della rivista The Plan, che ha assegnato i premi alle quattro categorie e tre Special Awards.
Per la categoria “Abitazioni unifamiliari” premiata la realizzazione Casa Golf a Hondarribia (Spagna) di Rehabite.
Due le menzioni speciali: Publilettre House a Bordeaux (Francia) di Fabre/De Marien Et Lesgourgues e Private House a Hohenems (Austria) di Marc Hoffenscher.
Per la categoria “Progetti residenziali” è stato premiato l’edificio Canopée Residence, Ginko Eco-district a Bordeaux (Francia) di Brochet Lajus Pueyo.
Per la categoria “Edifici commerciali” è stato premiato The 82 Bank Learning Center a Nagano (Giappone) di Nikken Sekkei Ltd. La menzione speciale è stata assegnata a Abdoun Fashion Atrium, Amman (Giordania) di Symbiosis Designs Ltd.
Per la categoria “Edifici pubblici” una la realizzazione premiata, Museum of Fine Arts a Oviedo (Spagna) di Mangado Y Asociadoss S.L., due invece le menzioni: Il Daoiz y Velarde Cultural Center a Madrid (Spagna) di Rafael de La-Hoz Arquitectos e Santa-Maria Monastery a Armenteira (Spagna) di Rodríguez + Pintos Arquitectos.
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Locandina del 7 aprile[/caption]
Prende il via giovedì 7 aprile a Modena il ciclo di workshop sull’involucro efficiente, organizzato dalle aziende Brianza Plastica, CemTech, EmilCeramica, Mimik e VMZINC.
Il tour “Sistemidifacciata 2016”, è un importante ciclo di eventi formativi che rientra in un più ampio progetto di “promozione della cultura dell’involucro efficiente”, un programma di ampio respiro, finalizzato a veicolare quanto più possibile le buone pratiche della progettazione e realizzazione di involucri abitativi energeticamente efficienti e altamente confortevoli.
Si parlerà di esperienze tecnico-applicativi dedicate al sistema di facciata ventilata quale modalità altamente efficace ed esteticamente versatile per la riqualificazione prestazionale degli edifici.
Gli incontri sono pensati per offrire a progettisti, tecnici e operatori del settore l’opportunità di approfondire il tema delle facciate ventilate focalizzando l’attenzione su molteplici aspetti: caratteristiche e strati funzionali del sistema, requisiti e prestazioni, tipologie di utilizzo, aspetti normativi, flessibilità compositiva e collegamento tra involucro opaco e trasparente.
Interverranno, in qualità di relatori, professionisti qualificati del mondo produttivo, progettisti accreditati da enti di certificazione per il risparmio energetico e ricercatori universitari. Peculiarità del tour è la partnership fra le aziende promotrici: l’obiettivo comune e condiviso è quello di offrire al mercato soluzioni sinergiche, altamente performanti e complete, per realizzare involucri energeticamente efficienti.
Per ogni tappa è prevista una sezione più “interattiva” attorno al prototipo di casetta realizzato con i vari materiali presentati dalle cinque aziende partner; VMZINC con le doghe in facciata in zinco titanio e le lastre posate in doppia aggraffatura in copertura. I partecipanti potranno così avere percezione diretta e immediata dei materiali, dei particolari costruttivi, degli accorgimenti di posa nei nodi critici e della relazione funzionale fra le componenti in gioco, privilegiando un approccio che leghi strettamente i temi teorici alla “materialità” e un approccio “cantieristico” dei temi trattati.
Nella prima tappa del 7 aprile, l’ing. Giulio Paoli, direttore generale di Umicore Buildings Products Italia, illustrerà la leadership dello zinco titanio VMZINC con i suoi 200 anni di storia, la lega di zinco, le caratteristiche principali come la durabilità e i vari campi di applicazione. L’intervento dell’ing. Antonio Chioccola, sales manager VMZINC, sarà invece più tecnico con l’illustrazione di case histories legate al materiale.
Le tappe di “Sistemidifacciata 2016”:
Il progetto vincitore[/caption]
La sfida creativa di questa terza edizione, intitolata “La densificazione urbana: la città sulla città, costruire al di sopra”, è stata, infatti, la progettazione della sopraelevazione di un edificio contenente appartamenti unifamiliari per combattere l'espansione urbana incontrollata. Novità: la libera scelta del sito e la combinazione, nel rivestimento esterno, di zinco e legno, materiali nobili e durevoli.
Oggi lo sfruttamento dei sottotetti a fini abitativi è un'opportunità per lo sviluppo delle città che può offrire una visione diversa dello spazio urbano, che si intensifica e diventa più compatto. VMZINC, con questo concorso, ha voluto incoraggiare quelle soluzioni che abbinano il costruire sostenibile con l’innovazione architettonica.
Gli studenti hanno immaginato il loro progetto in una città di oltre 100.000 abitanti e selezionato un edificio o gruppo di edifici con qualità strutturali necessarie a ospitare appartamenti nel sottotetto. Gli appartamenti, distribuiti su 1 o 2 livelli, potevano essere dotati di terrazze. Carpenteria ed elementi portanti erano in legno, mentre i rivestimenti esterni in zinco e legno.
Una giuria composta da architetti e docenti di fama internazionale, ha valutato i lavori, basandosi sulla rispondenza ad alcuni criteri fondamentali: la sostenibilità, l’innovazione architettonica e tecnica nell’uso dello zinco titanio abbinato al legno, l’integrazione con il contesto urbanistico e, infine, la qualità della presentazione.
[post_title] => Premiazione della terza edizione del concorso Campus Archizinc
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[post_content] => Trophée Archizinc, il concorso biennale lanciato da VMZINC, riparte per la settima edizione.
Nella scorsa edizione l'evento ha visto l’adesione di ben 116 progetti provenienti da tutto il mondo e ha premiato i 14 migliori: tale successo lascia presagire una bella edizione 2016 e conferma la posizione di spicco di questo concorso nel panorama architettonico internazionale.
Per partecipare, gli architetti sono invitati a scaricare i dossier d’iscrizione dal sito internet dedicato. I dossier dovranno essere inviati debitamente compilati entro il 31 dicembre 2015. I progetti, valutati per la loro creatività e per l’applicazione dello zinco, saranno premiati in quattro categorie:
Il Trophée Archizinc conferma la volontà di riunire una varietà di siti, tipologie di edificio e stili architettonici attorno a un materiale elegante, naturale e riciclabile quale lo zinco titanio. Ancora una volta, la prova del legame che si crea tra gli architetti e VMZINC, gli attori della filiera edilizia e lo zinco.
La Giuria, composta da professionisti internazionali del mondo dell’architettura e dell’edilizia, valuterà le realizzazioni sulla base di diversi criteri: la qualità e l’originalità architettonica dei progetti, l’innovazione nell’applicazione dello zinco, la funzionalità e il rispetto dell’ambiente. La cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo giugno. I progetti vincitori saranno anche pubblicati sull’edizione speciale della rivista FOCUS ON ZINC, diffusa in tutto il mondo in 60.000 copie.
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[post_content] => Sono stati premiati a Parigi i vincitori della sesta edizione del Trophée Archizinc, il concorso che premia i progetti che meglio interpretano le possibilità offerte dallo zinco VMZINC
Il concorso biennale promosso da VMZINC, marchio del Gruppo Umicore, quest’anno ha premiato 14 progetti provenienti da tutto il mondo.
Con 116 domande presentate da 20 paesi, il concorso ha confermato la sua capacità di unire culture, tipologie e stili architettonici differenti intorno a un materiale nobile, naturale e riciclabile come lo zinco.
I progetti vincitori si distinguono, oltre che per lo stile architettonico, per l'innovazione nell'utilizzo dello zinco, per la funzionalità e l’approccio ecosostenibile.
Tutti i progetti sono stati valutati da una giuria di nove professionisti internazionali del mondo dell'architettura e delle costruzioni presieduta da Nicola Leonardi, direttore della rivista The Plan, che ha assegnato i premi alle quattro categorie e tre "Special Price".
Per la categoria “Abitazioni unifamiliari” due le realizzazioni premiate, entrambe dal Belgio: come vincitore la casa a Wondelgem, vicino Gand di Dirk De Meyer e casa Bouckaert a Roulers di Bernard Declerck come menzione speciale.
Per la categoria “Progetti residenziali” è stato premiato l’edificio Tchécoslovaquie a Nantes (Francia) di Vincent Le Garrec; due le menzioni speciali assegnate a Jean Baptiste Pietri per Le Carré en Seine a Issy Le Moulineaux (Francia) e a Tom Boogaert per Den Travoo a Hoeilaart (Belgio).
Per la categoria “Edifici commerciali” è stata premiata la sede di Makro a Madrid (Spagna). Le due menzioni speciali sono state assegnate a Greenland Clubhouse a Chongqing (Cina) di Alan Xiaojiang Huang e a un centro medico a Freiberg (Germania) progettato da Eckard Bürling.
Per la categoria “Edifici pubblici” tre realizzazioni premiate di cui un vincitore, la biblioteca universitaria di Wuppertal (Germania) di Suzanne Schamp e Richard Schmalöer e due menzioni: il centro comunale per l’impiego e la formazione a Rodez (Francia) di Jacques Lacombe e Michel De Florinier e il centro di accoglienza per il pubblico a Stonehenge, Amesbury (Regno Unito) di Angela Dapper.
Tre i premi speciali: il “Premio Edilizia Sostenibile” è stato assegnato alla biblioteca Boisé a Montreal (Canada) di Eric Pelletier e Cardinal Hardy, il “Premio Speciale della Giuria” al centro civico e culturale di Palencia (Spagna) di José Maria Tabuyo Rodriguez, Eduardo Delgado Orusco e Angel Sevillano Martin, il “Premio degli Internauti” è andato alla casa unifamiliare di Isla Colunga (Spagna) progettata da Antia Rey Babarro.[caption id="attachment_517740" align="aligncenter" width="600"]
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[caption id="attachment_492412" align="aligncenter" width="600"]
E’ composto da quartieri disparati. Il piano urbanistico di Champ-Fleuri, anch’esso quartiere eterogeneo, si contraddistingue per diversi grandi complessi. Classificato in ZUS (Zona Urbana Sensibile), il quartiere costituisce una priorità per il comune. Oggetto di questa proposta degli studenti è un insieme composto da quattro edifici, disposti a specchio che formano un’isola nel centro. Questi edifici a 7 piani sono costituiti da 28 appartamenti ciascuno, da monolocali a quadrilocali. La sottostruttura in cemento, emblema dell’architettura post bellica, offre strutturalmente un vero potenziale di fattibilità del progetto.
La proposta non è propriamente un programma di densificazione. Si tratta piuttosto di immaginare spazi supplementari privati sia interni che esterni.
Integrata alle facciate cieche degli appartamenti, ogni « unità in più » offre 9 m2 per finalità multiple e una gamma di modularità diverse. Tali estensioni consentono di avvicinarsi alle evoluzioni sociali degli abitanti del quartiere : famiglie che nascono o si ricompongono, lavoratori da casa, telelavoro... Adattare queste nuove unità abitative è anche un modo per minimizzare il sovraffollamento urbano, migliorando la qualità della vita in città. La risposta si fonda su 3 elementi : ulteriore spazio interno riscaldato, la terrazza e il ballatoio.
Le nuove unità danno ritmo alle facciate. Il loro isolamento esterno è protetto da cassette in zinco VMZ MOZAÏK. Le forature circolari favoriscono la ventilazione naturale nel quadro del rinnovamento energetico globale degli edifici. Le persiane pieghevoli e le balaustre, anch’esse in zinco forato, completano l’insieme. Il variare della luce arricchisce l’involucro. Le forature di zinco sono anche fonte di riparo per una vegetazione rampicante, che modifica l’aspetto dell’edificio di stagione in stagione. E’ stato scelto l’aspetto superficiale PIGMENTO rosso terra. Il colore scuro entra in netto contrasto con il nuovo rivestimento bianco minerale dell’involucro esistente, creando un effetto di luce e maggior dinamismo all’insieme.
L’intervento su un sito occupato richiedeva un piano esecutivo preciso, per minimizzare il tempo di costruzione. Le estensioni consistono in moduli indipendenti prefabbricati. Le scatole isolate e impermeabili si legano alla struttura esistente secondo un processo che consente di ridurre il tempo di posa e l’inquinamento ad esso associato (rumore, polvere...). Gli studenti hanno coinvolto fin da principio gli abitanti, per attenuare i loro timori e proporre una risposta adeguata secondo i bisogni di ciascuno.
LA VALUTAZIONE DELLA GIURIA DEL PREMIO ARCHIZINC
La giuria ha apprezzato l’analisi approfondita delle esigenze degli utenti, resa possibile da un sondaggio diretto agli abitanti. Sono state molto apprezzate anche l’analisi preliminare del sito e dei bisogni sociali ad esso legati, così come l’intenzione di migliorare considerevolmente e profondamente il loro stile di vita.
Da evidenziare anche l’utilizzo pertinente dello zinco forato come protezione mobile alla luce del sole. La vegetalizzazione delle facciate lato corte consente di creare un giardino nel cuore dell’isolotto. Il progetto, ben studiato, è realistico nella sua economia di mezzi e materiali e garantisce la riproducibilità del metodo.
3° Premio, progetto «AN EXTRA ROOM», gruppo francese della Scuola Nazionale Superiore di Architettura (ENSA) di Lione.
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[post_content] => Riqualificazione funzionale, ma anche estetica per un ex stabilimento produttivo legato all’industria del tessile, come molti nella provincia bergamasca.
L’edificio, situato a Mornico al Serio, doveva essere recuperato e utilizzato per deposito e stoccaggio di materiale tessile.
L’architetto Alberto Bertasa, che ha curato il progetto, ha pensato a un intervento più votato al riuso che alla ricostruzione ex novo.
A rafforzare questa tesi ha contribuito il fatto che l’edificio (seppur dismesso) era, sia sotto l’aspetto edilizio sia sotto l’aspetto distributivo, in buone condizioni, quindi facilmente recuperabile.
Il progetto ha previsto anche un potenziamento degli spazi terziari che sono stati ripensati funzionalmente (open space, sale riunioni) per meglio rispondere alle esigenze dell’utenza.
Il recupero dell’immagine è un aspetto progettuale tutt’altro che secondario perché ha avuto il compito di comunicare la rinascita dell’attività produttiva.
A questo recupero ha contribuito in maniera notevole la scelta di rivestire l’intero edificio con una facciata ventilata realizzata con i pannelli ondulati VMZ Sinus di VMZINC, finitura QUARTZ ZINC® caratterizzata da un colore grigio quarzo.
L’involucro della “macchina” produttiva contrasta volutamente con la naturalità del luogo anche se ne rispetta la valenza grazie a un rigore formale di estrema semplicità.
Sulla facciata continua i pannelli VMZ Sinus sono fissati su retro-struttura metallica con posa dell’onda in orizzontale. Il sistema di rivestimento è proposto su tutti i prospetti, riducendo al minimo le aperture perimetrali del contenitore. La facciata del blocco uffici e dei servizi annessi presenta invece tamponamenti vetrati più ampi, dotati di frangisole orientabili, e si distingue nettamente dal prospetto ovest per sottolinearne la diversa destinazione d’uso e potenziare la concezione di interazione tra interno ed esterno.
Le diverse altezze che caratterizzavano l’opificio sono state annullate e uniformate dal rivestimento, realizzato tutto alla quota più alta; ciò ha favorito, oltre alla percezione più unitaria dell’edificio, l’installazione di macchinari-impianti in copertura.
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Particolare di facciata in zinco titanio di Vmzinc[/caption]
Rinnovato completamente nell'aspetto il grande edificio a destinazione alberghiera, che costituisce il centro prospettico di Piazza Medaglie d’Oro, di fronte alla Stazione Centrale di Bologna, grazie all’intervento di recladding delle facciate in zinco titanio, su progetto dello Studio Associato di Ingegneria Gagliardi-Vincenzi.
Tre facciate dell’edificio, progettato e costruito nel dopoguerra e da qualche anno sede dell’hotel NH BOLOGNA De La Gare, sono state completamente rivestite con un sistema di facciata ventilata in doghe di zinco titanio VMZINC con lo scopo di mantenere il disegno originale delle facciate (lesene verticali e marcapiani orizzontali) attraverso al formazione di fughe tra i pannelli, bloccare il fenomeno di distacco del rivestimento in lastre di marmo e mattonelle in cotto e migliorare l’isolamento termico generale con un notevole risparmio sui consumi energetici.
Il sistema utilizzato è costituito da: pannelli sandwich di lamiera grecata (6 cm di spessore) con strato isolante di polistirolo espanso, fissati alle travi e pilastri in c.a. tramite profonde fiorettature che bloccano sia le lastre di marmo sia il tamponamento in listelli di cotto; orditura di listelli di multistrato fenolico per costituire la camera d’aria di 2,5 cm di spessore; un rivestimento esterno a doghe in lastre di zinco titanio VMZINC con finitura PIGMENTO® ROSSO TERRA, che ripropone il colore tipico delle facciate degli edifici del centro storico del capoluogo emiliano.
Lo zinco titanio laminato VMZINC viene fornito in dodici differenti aspetti superficiali suddivisi in tre tipologie.
In particolare, la finitura PIGMENTO® della tipologia dei Prepatinati presenta uno strato superficiale, che agisce da ulteriore protezione anticorrosione aumentando notevolmente la resistenza alla ruggine bianca.
Il Gruppo Umicore è una realtà internazionale con specifica competenza nei metalli e nei materiali in genere.
Con un giro d’affari di 14,5 miliardi di Euro nel 2011 (2,3 miliardi escluso il costo del metallo), si avvale della collaborazione di 14.600 dipendenti, con una presenza commerciale e industriale in più di 30 Paesi dei 5 continenti.
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La facciata dell'hotel[/caption]
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[post_content] => La riqualificazione delle aree industriali dismesse è una delle grandi opportunità per il recupero del patrimonio edilizio esistente e la sua valorizzazione in termini architettonici. E' il caso del capannone all’interno dell’area fra via Marelli e via Goldoni a Cerro Maggiore, nel milanese, che è stato trasformato dal punto di vista estetico e funzionale nella sede di una nuova attività produttiva di ricerca, sviluppo e assistenza in campo informatico (hardware e software), su progetto dell’architetto Fabrizio Monza.
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Facciata principale degli ex edifici industriali a Cerro Maggiore[/caption]
L'edificio oggetto di demolizione-ristrutturazione risale agli anni ’50 ed è costituito da un parallelepipedo a base leggermente trapezoidale di circa 21,5 metri di lunghezza per 12 metri di profondità sormontato da una volta a botte. In base all’analisi e alle verifiche eseguite che ne hanno evidenziato l’avanzato stato di degrado, si è proceduto alla sostituzione quasi integrale della struttura del corpo principale mantenendone il sedime originario e riducendone in parte l'impatto volumetrico, per consentire una nuova percezione degli spazi e un miglioramento complessivo delle relazioni visuali pubbliche.La relazione diretta tra la strada e l'edificio è stata rinnovata attraverso la realizzazione di una quinta geometrica e marcata che sottolinea il carattere orizzontale dell'edificio svuotandolo in parte della “corposità” originale attraverso l'arretramento del piano primo e l'uso delle parti vetrate (fronte di via Goldoni). Operazione enfatizzata dall'eliminazione dei volumi esterni spostando al piano terra del capannone principale tutta la superficie esistente a destinazione produttiva, che ha consentito di sgombrare il cortile, realizzare posti auto e aumentare lo spazio verde alberato.
[caption id="attachment_490898" align="aligncenter" width="600"]
Vista prospettica degli edifici a Cerro Maggiore[/caption]
Dal punto di vista distributivo interno è stato inserito un nuovo piano (dove è stata trasferita l’unità residenziale esistente) sfruttando la grande altezza presente con la realizzazione di un apposito solaio ed è stato recuperato il sottotetto a fini abitativi, al quale è asservito il box al piano terra.
Per quanto riguarda invece la conformazione planivolumetrica e la composizione architettonica e materica appare netta la separazione fra il piano terra e il piano primo. L’edificio si presenta composto al piano terra da un parallelepipedo rivestito in doghe di zinco titanio QUARTZ-ZINC®, su cui s’innesta il volume arretrato del piano primo con rivestimento ad intonaco. Su tutto il “segno” della copertura a botte dell'ex capannone industriale, attualmente rivestito in zinco titanio QUARTZ-ZINC® con la tecnica della doppia aggraffatura.
[caption id="attachment_490899" align="aligncenter" width="600"]
Rivestimento in zinco titanio di VM ZINC[/caption]
“La decisione di utilizzare un materiale come lo zinco titanio QUARTZ-ZINC® - come sottolinea l’architetto Fabrizio Monza - è nata subito, avendo deciso che era necessario differenziare il nuovo organismo edilizio dal contesto urbano nonché rinnovare completamente la percezione consolidata dell’edificio preesistente. Nel dettaglio si è scelto di esaltare la forma allungata dell’edificio mediante doghe orizzontali con fuga accentuata che trovano riscontro formale e linguistico nella copertura anch’essa caratterizzata da una modularità (ma in senso verticale).”
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[post_content] => Dopo il restauro di Palazzo Grassi, nel 2006, seguito da quello di Punta della Dogana, inaugurata nel 2009, il recupero del Teatrino segna, nel 2013, la terza tappa del grande progetto culturale di François Pinault a Venezia.
Questa operazione, curata e condotta da Tadao Ando si inscrive in una logica di continuità architettonica rispetto ai restauri precedenti. Con il Teatrino, l’insieme Palazzo Grassi-Punta della Dogana rafforza ulteriormente la propria presenza nella vita artistica e culturale della città lagunare e si dota di un nuovo spazio, interamente dedicato a conferenze, incontri, proiezioni e concerti.
Con una superficie di 1.000 metri quadri, il Teatrino è infatti dotato di un auditorium con una capacità di 225 posti, completo di foyer e di aree tecniche.
Dalla sua costruzione nel 1961, l’edificio non è mai stato modificato né strutturalmente né architettonicamente e, dal 1983, era in completo stato di abbandono. Partendo dalla pianta dell’edificio esistente, l’architetto Tadao Ando ha mantenuto inalterate esternamente sia la posizione del perimetro murario sia la sua consistenza. Internamente ha invece inserito un volume completamente nuovo che definisce il vero e proprio ambito teatrale e di proiezione e, allo stesso tempo, sagoma architettonicamente lo spazio, contraddistinguendolo come un’opera nuova, che viene di fatto inserita in un contesto storico e che con esso si confronta.
La copertura è stata regolarizzata e trasformata con un’unica pendenza uniforme ed è stata realizzata con lamine continue in lega di zinco titanio che riprendono l’antica tipologia dei tetti storici in lamine di piombo. La ditta Monetti ha installato le lastre di VMZINC, finitura QUARTZ-ZINC®, con la tecnica della doppia aggraffatura. Le lastre sono state agganciate meccanicamente al supporto rigido e continuo con linguette VMZINC in acciaio inossidabile, posate a distanza massima di 40 cm e inserite nelle aggraffature del rivestimento. La stratigrafia del tetto è composta da una lamiera grecata, su carpenteria metallica, su cui è stato posato un doppio strato isolante in polistirene estruso da 80 mm su cui è stata applicata una barriera al vapore; l’applicazione di un listello in legno da 10 cm crea un’intercapedine non ventilata; la posa di un tavolato e di una stuoia traspirante in filamenti poliammidici ha infine permesso l’aggraffatura delle lastre di VMZINC.
Le lastre VMZINC si adattano a qualunque tipo di copertura (curva, piana, concava, convessa, a cupola ecc.), garantiscono la massima impermeabilizzazione, prestando particolare attenzione alla realizzazione di tutti i dettagli (colmi, faldali, gronde ecc.), e consentono tempi di posa veloci. Permettono anche la realizzazione di coperture ventilate e microventilate per un perfetto comfort interno.[caption id="attachment_499995" align="aligncenter" width="600"]
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[caption id="attachment_459274" align="aligncenter" width="600"]
[caption id="attachment_459275" align="aligncenter" width="600"]
[caption id="attachment_459276" align="aligncenter" width="600"]
Il complesso sorge nelle prossimità della città di Forlì, dentro un’area produttiva che la zonizzazione urbanistica ha individuato al confine dell’antica centuriazione romana.
L’area di intervento si trova vicino al casello autostradale e a pochi chilometri dal centro storico, un punto fortemente strategico ma privo di linguaggio architettonico: il paesaggio è infatti dominato solo da un monotono susseguirsi di capannoni prefabbricati.
Il progetto, curato da tisellistudio architetti, si inserisce dunque in un contesto che non offre spunti o vincoli, e ha dovuto tenere conto solo del rigido programma funzionale presentato dalla cooperativa, riassumibile in tre punti:
Il Sidera presenta orizzontalmente una lunghezza di 100 metri e un’altezza di 33, che si sviluppa da un basamento di terreno alto circa 3 metri. La superficie esterna è contraddistinta dalla presenza di tre materiali: alluminio (sei chilometri di pinne verticali), cemento pigmentato nero e vetro (circa 5000 metri quadrati di superficie vetrata in facciata).
L'alluminio naturale scelto per le lamelle svolge un ruolo da protagonista in quanto riflette elegantemente la luce naturale e assume sfumature e colorazioni diverse in base al cambiamento delle ore del giorno e delle condizioni atmosferiche. Questo, unito al ritmo serrato con cui sono state inserite le pinne frangisole, crea un piacevole effetto ottico: circumnavigando il Sidera si percepisce l’edificio come un blocco opaco o trasparente, a seconda dell'angolazione da cui lo si guarda.
Il concetto di involucro non riguarda solo le superfici perimetrali ma si estende anche alla copertura, concepita quale quinto prospetto, in vista del fatto che, grazie agli strumenti di navigazione contemporanei come Google Earth, siamo ormai abituati a guardare e percepire lo spazio dall’alto.
Questa consapevolezza si traduce nella necessità di fornire una chiave di lettura architettonica anche da questa nuova visuale. Si è preferito un tetto a falde, inedito in un contesto industriale: sei falde inclinate si articolano sul territorio sfruttando i tre grandi lucernai come anelli di congiunzione, alla ricerca di un dialogo con lo skyline dei vicini appennini.
La scelta del materiale è ricaduta in questo caso sullo zinco titanio, un materiale morbido e vivo che si presta facilmente alla lavorazione e alla piegatura. Riveste in modo armonioso le forme e le strutture dell’edificio e grazie alla sua patina naturale risulta un materiale nobile che migliora con gli anni e che si contraddistingue per un’eccellente durata.
La copertura è stata rivestita con lastre aggraffate in zinco titanio finitura Azengar, posate dalla ditta Steel Pool Cantieri. Azengar, la finitura più chiara tra quelle proposte da VMZINC, spicca per la sua superficie eterogenea e grezza, che cattura la luce, conferendo al progetto un aspetto vivo ed espressivo.
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[post_excerpt] => L’edificio Sidera è il nuovo headquarter di Cia Conad, una struttura proiettata al benessere dei dipendenti attraverso il ricorso alla neuroarchitettura.
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L'evento, tenutosi nella splendida sede del Castello di Montaldo, ha visto la partecipazione del team di VMZINC Italia, che ha riunito anche quest’anno gli installatori partner della rete VMZINC AT WORK.
Grande la partecipazione: durante il meeting infatti, che si è svolto nel pomeriggio del 25 ottobre, hanno presenziato numerosi affiliati, ai quali si è aggiunta anche una new entry: l’azienda sarda PINNA GRONDAIE di Marcello Pinna e Marcello Perra.
VMZINC AT WORK opera sul territorio italiano da diversi anni, e accresce ogni anno in modo significativo il numero di aziende partner. In tal modo, l'azienda incentiva e rafforza la collaborazione e cooperazione tra le stesse.
L'adesione alla rete VMZINC consente agli esperti di posa dello zinco di beneficiare di un'importante opportunità per fare networking, scambiare informazioni ed entrare in contatto con nuove aziende con cui poter collaborare.
Inoltre, offre ai professionisti un canale preferenziale per conoscere le novità di prodotto, nonché gli ultimi progetti e iniziative messi in campo da VM BUILDING SOLUTIONS.
Tramite un team tecnico-commerciale esperto, VMZINC forma e supporta i nuovi operatori del settore, mettendo a loro disposizione anche corsi di aggiornamento sulle tecniche di posa del materiale.
Oltre ad essere stato un importante momento di incontro fra professionisti e partner, il meeting ha rappresentato l'occasione per illustrare la nuova gamma di laminati di alluminio Nordic Copper di Aurubis, recentemente entrata a far parte del portfolio aziendale.
[post_title] => VMZINC AT WORK: il meeting per gli installatori certificati VMZINC
[post_excerpt] => VMZINC ha riproposto il suo meeting VMZINC AT WORK, l'appuntamento annuale dedicato alla rete italiana degli installatori certificati VMZINC.
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L'Ospedale Villa Bellombra, fondato negli anni 20, dal 1980 è una Casa di Cura a indirizzo medico geriatrico.
Il modello insediativo è peculiare e identifica la parte sanitaria esclusivamente al piano terreno. Il progetto declina il concetto tradizionale di ospedale in OSPEDALE PARCO: ampie superfici a verde attrezzato e diffuso circondano infatti la struttura, donando all'edificio un aspetto distintivo.
L'importante presenza di verde si inserisce quale aiuto alla riabilitazione dei degenti, politraumatizzati gravi che devono "rimettersi in piedi" grazie al sostegno del personale medico, delle attrezzature e dello stimolo dato dalla struttura stessa e dalla sua progettazione biofilica.
Il volume si compone di tre piani, ognuno dei quali collegato da un lato alla propria palestra, dall’altro al blocco devoluto ai servizi.
Al piano terra si trovano gli spazi per gli ambienti principali quali magazzini, cucina, piscinetta, atrio e accoglienza, mentre il primo e il secondo piano, volumetricamente identici, sono destinati alle stanze predisposte come ambulatori, spogliatoi, spazio servizi e sale corsi.
Infine, un ulteriore volume ospita gli impianti e comprende pannelli fotovoltaici.
Il fronte nord è dotato di una particolare parete, che svolge la funzione di barriera anti rumore.
Per il complesso ospedaliero si è optato per un rivestimento in zinco-titanio, scelta ottimale viste le sue caratteristiche intrinseche e la sua durabilità nel tempo. Lo studio di progettazione GBa dell'architetto Gianluca Brini, che si è occupato della realizzazione, ha scelto come rifinitura la QUARTZ-ZINC di VM Building Solutions. Della posatura in aggraffatura del materiale si è occupata la ditta Steel Pool Cantieri.
[post_title] => Le soluzioni VM Building Solutions nella struttura ospedaliera Villa Bellombra
[post_excerpt] => Per il progetto di rinnovamento dell'ospedale Villa Bellombra è stato scelto il rivestimento in zinco-titanio, optando per la finitura QUARTZ-ZINC.
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La sede dell’azienda Italcoppie a Cremona si presenta come un vasto edificio industriale che occupa una superficie di 1300 mq e spicca per il dinamismo originale delle sue facciate.
Il progetto, che porta la firma degli architetti Giovanni Musoni e Paolo Gaudenzi, prevedeva una facciata materica, metallica e che richiamasse la lavorazione dell'acciaio inox dell'azienda proprietaria.
Le tre finiture, posate dalla ditta L.S.I. installatore partner della rete VMZINC at Work, hanno permesso di passare dal chiaro allo scuro, creando un complessivo effetto di movimento.
Il concept della facciata si sposa perfettamente con il sistema del profilo a doghe scelto come sistema realizzativo della finitura. La doga accompagna il disegno di tutti i prospetti, sia sui lati est ed ovest, dove conferisce dinamicità al volume, sia sui lati nord e sud, dove dialoga con gli elementi finestrati e direttamente con la luce mediante un sistema frangisole che da continuità al disegno delle facciate laterali.
Credit foto: Pier Mario Ruggeri
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Dalla pianta rettangolare-romboidale scaturisce un volume compatto che si inserisce in posizione trasversale al lotto, con orientamento secondo asse Nord - Sud, organizzato su 3 piani tra loro sfalsati per ottenere verso la vallata una terrazza coperta alla quota del soggiorno.
La struttura è interamente realizzata in cemento armato gettato in opera. In questo modo è stato possibile ottenere un solido monolitico in grado di sostenere, con la sola integrazione di due pilastri metallici al piano del soggiorno, la grande luce a sbalzo del secondo piano.
L’accesso alla proprietà è collocato sul lato Est, all’estremità del lotto, e prosegue con un percorso che corre aderente al dislivello esistente con il lotto confinante per mimetizzarsi con le curve di livello del terreno, fino a raggiungere la villa.
L’obiettivo del progettista è stato duplice: impegnare la minor porzione possibile del terreno e ottenere il più gradevole impatto paesistico lasciando in sede la maggior parte delle alberature esistenti.
Per realizzazione il rivestimento esterno la scelta è ricaduta sulla facciata ventilata in aggraffatura angolare di VMZINC nella finitura Pigmento rosso terra, caratterizzata da differenti larghezze alternate e perfettamente integrata con il paesaggio della valle e i suoi estesi vigneti.
Credit foto: Pier Mario Ruggeri
[post_title] => VMZINC per una villa unifamiliare dalla bellezza senza tempo [post_excerpt] => VMZINC ha contribuito alla realizzazione di una suggestiva villa unifamiliare situata nel Comune di Lasino, nelle vicinanze di Trento. [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => vmzinc-villa-unifamiliare-bellezza-senza-tempo [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-02-23 14:21:08 [post_modified_gmt] => 2024-02-23 13:21:08 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.infobuild.it/?post_type=info_dalle_aziende&p=735005 [menu_order] => 0 [post_type] => info_dalle_aziende [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 732976 [post_author] => 26 [post_date] => 2023-09-22 03:00:18 [post_date_gmt] => 2023-09-22 01:00:18 [post_content] =>
VM BUILDING SOLUTIONS, che crede fortemente nei valori della condivisione, dello scambio e della presenza, ha deciso di riproporre VMZINC AT WORK, l'incontro che coinvolge la rete degli installatori partner a favore delle relazioni interpersonali, oggi sempre più sfuggenti.
Il meeting, che si svolge con cadenza annuale, coinvolge i partner e li invita a riunirsi per trascorrere momenti di condivisione e approfondimento tecnico, nonché di convivialità e calore umano.
Il meeting si è tenuto lo scorso 8 settembre nel fantastico scenario siciliano e ha visto la partecipazione di alcune aziende partner dell’intero territorio nazionale, lo staff tecnico, commerciale e marketing dell’azienda, con a capo il responsabile marketing Knut König.
Si è trattato di un incontro formativo e piacevole durante il quale i partecipanti sono stati coinvolti in un intervento tecnico sul sistema della guaina Delta per le coperture in zinco titanio ed è stata testata la loro conoscenza del materiale e dell’azienda. Il più veloce e preparato si è portato a casa un premio utile per la professione del lattoniere.
Ai partner sono stati poi consegnati gli attestati annuali di partnership.
[post_title] => VMZINC AT WORK: il meeting annuale degli installatori certificati VMZINC
[post_excerpt] => Anche quest'anno si è tenuto VMZINC AT WORK, il meeting che ogni anno raccoglie la rete italiana degli installatori certificati VMZINC. Il meeting si è svolto presso il Grand Hotel Baia Verde di Catania.
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Come ogni anno VMZINC ITALIA accoglie i nuovi membri e crea un’occasione di ritrovo con i partner più consolidati, rafforzando la propria rete di partner certificati.
Nello specifico, lo scorso 21 ottobre l’azienda ha creato un'occasione di network incontrando gli installatori partner presso l’hotel Esplanade di Viareggio e ha approfittato di questo evento per presentare il nuovo sito online e scambiare proposte e idee per valorizzare insieme il brand e la partnership.
Antonio e Silvia del team italiano hanno presentato la nuova azienda partner, ITALCOVER di Asiago e insieme al marketing manager Knut König hanno illustrato i benefici reciproci che si possono trarre nel fare network e nel condividere insieme proposte, soluzioni progettuali e materiale di comunicazione.
Andreas e Vito, i tecnici svizzeri, hanno contribuito al successo dell’evento, illustrando diverse case history e rispondendo con piacere alle domande degli installatori su casi specifici.
Per l'occasione sono stati numerosi gli interventi tenuti da professionisti dell'azienda, che hanno illustrato diverse nuove opportunità e collaborazioni, il tutto accompagnato da un'atmosfera conviviale e divertente.
Gli installatori partner hanno ricevuto il loro attestato di partnership a rinnovare la collaborazione con l'azienda e già si preparano alla prossima edizione, con nuove sorprese!
Acclamato dagli architetti, Trofeo ARchizinc è un concorso a cadenza biennale che raccoglie ogni edizione più consensi a livello internazionale.
Si è conclusa l’ottava edizione che ha preso il via a settembre 2017, a cui hanno partecipato 120 progetti provenienti da 18 paesi, nei quali lo zinco ha un ruolo da protagonista. Si tratta di realizzazioni di diverso genere, da quelle più esclusive, come la Piscina Kennedy Town a Hong Kong, a quelle più tradizionali come il Centro Nazionale per la Conservazione in Scozia, a quelle in cui ci sia un uso originale delle soluzioni VMZINC® come le scaglie in facciata per una casa ristrutturata a Bordeaux o la superficie multicolor che personalizza un edificio di housing sociale a Siviglia.
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Per il progetto di housing sociale a Siviglia sono stati utilizzati ZINCO NATURALE, QUARTZ-ZINC, ANTHRA-ZINC E PIGMENTO BLU, ROSSO E VERDE.[/caption]
Il TROFEO ARCHIZINC rafforza l’immagine internazionale di VMZINC® e la sua capacità di riunire diverse culture, tipologie di edifici e stili architettonici basati sullo zinco. Questo materiale nobile, naturale e riciclabile, viene posato in molteplici tipi di applicazioni e aspetti superficiali, sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni.
Il TROFEO ARCHIZINC di VMZINC® testimonia anche la forza delle relazioni intessute dagli architetti, gli attori della filiera edilizia e il marchio.
La giuria, formata da 7 esperti internazionali provenienti dal mondo dell’architettura e presieduta da Paul Finch, ha valutato i progetti sulla base di 4 principi: la qualità architettonica, l’innovazione nelle applicazioni dello zinco, la funzionalità e il rispetto dell’ambiente.
14 i progetti premiati:
- 4 premi e 7 menzioni nelle categorie “Abitazioni unifamiliari”, “Edifici residenziali”, “Edifici commerciali” ed “Edifici pubblici”, 3 premi speciali nelle sezioni “Edilizia sostenibile”, “Premio degli internauti” e “Gran premio della giuria”.
[post_title] => Ecco i vincitori dell'8a edizione del TROFEO ARCHIZINC di VMZINC®
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[post_content] => La struttura dell'ACI Torino è un progetto importante di architettura urbana ad opera dello Studio Camerana & Partners.
L’AC Torino, all’epoca RACI (Regio ACI), era stato il primo ad aprire in Italia nel 1898. Il nuovo centro, fortemente voluto da Piergiorgio Re e da Adalberto Lucca, riunisce in un unico edificio gli uffici per il pubblico, una scuola guida con simulatori di guida, uno spazio commerciale e l’officina per la revisione. Il progetto, sviluppato con AI Engineering, è un segno dei nostri tempi: in parte è il recupero di un capannone produttivo esistente, in parte è un volume completamente nuovo. Come le migliori istituzioni, ACI persegue una strategia vincente nell’Italia d’oggi, combinando la prudenza del riuso con la ricerca della trasformazione.
Il nuovo volume, con la grande vetrata di ingresso, segna il punto di arrivo del lungo asse di corso Galileo Ferraris. Dato il tema automobilistico di base, per la facciata il progettista ha utilizzato un linguaggio formalmente innovativo: un design fluido e mosso, una carrozzeria in zinco titanio che
dialoga in modo forte con il contesto anche tecnologico di via Filadelfia. Il confronto visivo più diretto è con il Palaisozaki e la piscina di Isozaki: anch’essi rivestiti in zinco titanio, non sono però occasione di una facile mimesi ma piuttosto di uno scambio linguistico tra architettura contemporanee.
Aperto al pubblico nell’ottobre 2016 e con una superficie di 61.000 mq, il nuovo “Shopping District Docks Bruxsel” rappresenta la prima pietra di una metamorfosi urbana auspicata dalla capitale belga.
Situato a Nord di Bruxelles, l’edificio progettato dallo studio ART & BUILD ARCHITECTS è composto da diversi blocchi ognuno con una propria architettura.
Tre di questi, dalle forme organiche, sembrano sassi rivestiti da una pelle composta da 19.340 scaglie in zinco VMZINC® su misura, per un totale di 6.650 mq.
Il primo, che ospita una sala per eventi da 5.000 mq, segna l’entrata della città. Gli altri due, protetti da un’ampia vetrata, inglobano un complesso cinematografico di 8 sale.
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Scaglie in zinco VMZINC®[/caption]
Lo studio di progettazione ART & BUILD ARCHITECTS ha condotto una profonda riflessione sui materiali (zinco, legno, vetro…), alla ricerca di una continuità tra la parte a cielo aperto e le parti interne. Grezzi e nobili, i materiali scelti ricordano la vocazione industriale storica del quartiere. Per lo zinco, la scelta è caduta sulla finitura AZENGAR, l’ultimo aspetto superficiale della gamma VMZINC®, unico sul mercato.
“Cercavamo una texture allo stesso tempo opaca, eterogenea e luminosa. La finitura AZENGAR® ci ha stregati. Il suo aspetto chiaro e naturalmente prepatinato evoca lo stile dei tetti parigini”, spiega l’architetto LILIA POPTECHEVA.
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Il sasso di zinco domina il progetto[/caption]
Perenne e riciclabile, AZENGAR® è un materiale eco-compatibile in tutte le fasi del suo sviluppo e del suo processo industriale. Un approccio ecosostenibile che corrisponde alla filosofia degli architetti, come testimonia la certificazione internazionale “BREEAM EXCELLENT” (fase design) ottenuta per il “SHOPPING DISTRICT”: utilizzo dell’acqua del canale, recupero del calore dall’inceneritore vicino, sole continuo dalle vetrate, pannelli fotovoltaici installati sui tetti…
I tre volumi rivestiti interamente in zinco entrano in contrasto con gli altri edifici e caratterizzano fortemente il “SHOPPING DISTRICT”, che raggruppa diversi negozi e ristoranti, un museo dedicato alla storia del luogo, otto sale cinematografiche e 7.000 mq di attività produttive.
Il marchio all’origine dello zinco laminato, che nel 1837 si chiamava « SOCIETA’ DELLE MINIERE E FONDERIE DI ZINCO DELLA VIEILLE MONTAGNE* », ha saputo sviluppare costantemente la propria gamma di prodotti, soluzioni, servizi e aspetti superficiali. Una cultura dell’innovazione, un know-how unico e una solida conoscenza delle proprietà naturali dello zinco hanno permesso al marchio di anticipare le tendenze nel corso dei decenni e di rispondere alle esigenze tecniche ed estetiche di architetti, committenti, artigiani e installatori, esaltando questo materiale originale.
Perenne, malleabile e adatto alle più svariate forme, lo zinco laminato VMZINC® può essere utilizzato in molteplici applicazioni, in copertura, in facciata, nei sistemi di smaltimento delle acque piovane e per gli ornamenti. Contribuisce così direttamente alla funzionalità e all’espressività di ogni edificio. Materiale nobile, si è sempre messo al servizio delle « continuità pertinenti », quelle ricercate in architettura nel passaggio dalla copertura alla facciata, dal vecchio al nuovo, dal centro-città alla periferia, dalle città europee alle grandi metropoli mondiali. Con 2,7 miliardi di m² installati nel mondo dalla sua nascita, oggi il marchio ha raggiunto una diffusione mondiale.
* Dal nome della prima miniera.
Se i chimici dell’antichità e del medioevo già cercavano di maneggiare lo zinco, meglio conosciuto con il nome di « stagno delle Indie », è solo con la rivoluzione industriale e l’inizio del 19esimo secolo che si comincia a produrlo su larga scala. Pioniere è l’abate e chimico JEANJACQUES DONY con un suo processo originale di raffinazione, messo a punto a Liegi tra il 1806 e il 1810. Sfrutta rapidamente il ricco giacimento minerario di zinco, nella località denominata Altenberg (Vieille Montagne), vicino a Aix-la-Chapelle. Qualche anno dopo, il 24 maggio 1837, viene creata la SOCIATA’ DELLE MINIERE E FONDERIE DI ZINCO DELLA VIEILLE MONTAGNE. Forte della sua immagine di « nuovo prodotto industriale » e delle sue proprietà di morbidezza, durabilità e di resistenza alla corrosione, lo zinco arriva a Parigi quando il BARONE HAUSSMANN da inizio alla sua radicale trasformazione.
L’azienda viene unita al GRUPPO UNION MINIERE nel 1989, ribattezzato UMICORE nel 2003. In questo intervallo di tempo, nel 1994, il marchio VIEILLE MONTAGNE diventa VMZINC®, un nome internazionale e più corto, che conserva le famose lettere « V » et « M ». 180 anni dopo, VMZINC® dimostra di aver saputo attraversare il tempo adattandosi a ogni epoca, grazie alle qualità del suo materiale, alla competenza delle proprie squadre e al supporto di professionisti del settore come i coperturisti dello zinco.
Impresa WIEDEMANN E FIGLI e responsabile tecnico regionale VMZINC[/caption]
VMZINC® non sarebbe VMZINC® senza le decine di migliaia di donne e uomini che si sono succeduti nella storia dell’azienda e senza coloro che oggi lavorano lo zinco in fabbrica, nelle officine o sui tetti.
Il loro impegno e il loro orgoglio permettono di tramandare e far evolvere le professioni legate allo zinco da quasi 200 anni.
Il DNA di VMZINC® si fonda su valori umani, che gli hanno permesso di costruire relazioni vere e durature con i suoi collaboratori e i suoi clienti. Ed è fatto anche di tecnologie, innovazioni e senso commerciale.
www.vmzinc180years.com
In occasione dei suoi 180 anni, VMZINC® ha creato anche un sito internet dedicato alla ricorrenza, in cui si ripercorre la storia del marchio in immagini.
Un vero e proprio libro d’oro, che consente a collaboratori, architetti, imprese di posa, artigiani...di mettere in rete testimonianze scritte, in immagini o video. Le troverete nella rubrica «Festeggiate con noi ».
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[post_content] => MAKE IT YOURS: la nuova offerta di VMZINC.
VMZINC amplia la propria offerta, proponendo una gamma di PIGMENTO su richiesta del progettista.
Sfumature di colore diverse e possibili, per rispondere a qualsiasi gusto ed esigenza progettuale.
La gamma PIGMENTO è realizzata a partire dal substrato di QUARTZ-ZINC al quale sono aggiunti i pigmenti minerali. Come tutte le tonalità della gamma VMZINC, anche i nuovi colori mantengono le caratteristiche proprie dello zinco titanio: resistenza alla corrosione, stabilità della tonalità nel tempo, proprietà anti-impronte. Lo zinco titanio è un materiale duraturo, eco-compatibile e conforme alla normativa EN 988.
I nuovi colori sono adatti a tutti i tipi di edificio, per nuove costruzioni o ristrutturazioni, in copertura e in facciata e con tutti i sistemi proposti da VMZINC.
La gestione è molto semplice: la creazione di un nuovo colore è possibile per progetti di almeno 3 tonnellate (di uno stesso spessore: 0,70 - 0,80 - 1 mm), ovvero tra i 300 e i 500 mq a seconda del
sistema richiesto.
La scelta del colore può basarsi su un colore ex novo scelto dal progettista o partendo da uno dei colori della gamma PIGMENTO già prodotto. Si procede poi con la creazione di una serie di campioni prototipi del nuovo colore scelto, che verranno validati dal progettista. Dopo l’approvazione, il laminatoio di Viviez in Francia procederà con la produzione e lo zinco laminato nel colore approvato sarà disponibile in 8 settimane.
Un’ulteriore dimostrazione di come il know-how di VMZINC nel trattamento degli aspetti superficiali sia al passo coi tempi e sempre in crescita da 40 anni.
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[post_content] => VMZINC porta avanti con orgoglio il consueto appuntamento annuale per gli installatori certificati della rete VMZINC AT WORK, con l'ingresso di 2 nuovi affiliati.
Nella cornice del Centro Eventi Il Maggiore di Verbania si è svolto il 27 marzo il consueto appuntamento dedicato alla rete di installatori partner VMZINC AT WORK, una rete di qualità attiva dal 2014, che supporta installatori e professionisti del settore offrendo assistenza tecnica, commerciale e marketing, attraverso la collaborazione attiva di tutte le parti in causa.
Un programma intenso e una location di rilievo hanno reso l’evento molto interessante e apprezzatissimo da tutti i partner. Due nuovi partner sono entrati nella rete, Montagnoli Rino srl per la Lombardia e Lattoneria Lazazzera srl per la Puglia.
VMZINC ha presentato diverse novità per quanto riguarda l’offerta di prodotti e sistemi.
In programma la presentazione di due progetti importanti: Palazzo Gorani a Milano e la riqualificazione di una villa familiare a Brenna (Como). Due progetti di natura ed entità diversa, ma entrambi con una storia e peculiarità molto interessanti. Per il primo sono intervenuti l’architetto Cecchi dello Studio Cecchi e Lima, firma del progetto e Alessandro Asti, ditta Asti srl installatore partner VMZINC AT WORK da diversi anni, che ha eseguito minuziosamente l’elegante copertura in aggraffatura, spiegandone dettagli e criticità. Per la seconda realizzazione hanno preso la parola l’arch. Cassina dello Studio Cassina - Spinelli e Guido Corti della ditta Grippi Anna & C snc. installatore partner VMZINC AT WORK dal 2016, che ha seguito la posa dello zinco titanio col sistema ondulato VMZ Sinus su parte dell’intervento.
Lo staff di VMZINC è molto fiero di questa rete di qualità, formata da professionisti del settore che beneficiano dei vantaggi offerti dal network e che al contempo aiutano l’azienda a mantenere una solida reputazione nel campo dei sistemi di copertura e facciata in zinco titanio.
Tra i vantaggi di cui godono gli installatori partner c’è la possibilità di accedere ai corsi di formazione che l’azienda organizza regolarmente, la possibilità di creare fruttuose sinergie con altri membri della rete e soprattutto l’estensione a 30 anni della garanzia sul prodotto da proporre al cliente finale. Inoltre, VMZINC mette a loro disposizione numerose occasioni di visibilità, attraverso la sezione dedicata sul sito internet e le pubblicazioni (newsletter, e-magazine) che raggiungono i target di interesse.
lI Gruppo Umicore è una realtà internazionale con specifica competenza nei metalli e nei materiali in genere. Con un giro d’affari di 10,4 miliardi di Euro nel 2015, si avvale della collaborazione di oltre 10.000 dipendenti, con una presenza commerciale e industriale in più di 30 Paesi dei 5 continenti.
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Rivestimento in zinco e titanio. molto elegante. per la sede di G&B Fissaggi[/caption]
Come dimostra la riqualificazione della sede G&BFissaggi di Villastellone (To), per migliorare l’immagine di un’azienda e ottenere ottimi risultati dal punto di vista energetico, non è necessario costruire nuovi edifici, ma basta lavorare sull’esistente affidandosi anche a materiali esteticamente belli e dalle indubbie qualità come lo zinco titanio VMZINC.
Dopo l’intervento di restyling della facciata, a opera dei progettisti di Oba Studio, l’edificio si presenta più omogeneo ed elegante, sia nelle gradazioni di colore che nell’aspetto estetico. L’obiettivo di committenti e progettisti era quello di migliorare architettonicamente il complesso, comprendente la palazzina uffici e il magazzino risalente agli anni 70, donandogli un tocco di modernità tramite l’uso di materiali e tecniche costruttive all’avanguardia.
Particolare della facciata in zinco titanio[/caption]
Il dialogo fra colori e materiali
La pelle di facciata, prevalentemente rappresentata dalla scelta della lamiera in zinco titanio, è stata poi integrata, in alcune parti, con il rivestimento delle murature strutturali (pilastri e colonna ascensore) in gres ceramico di grande formato in grado di rapportarsi e dialogare con lo zinco titanio e le sue sfumature di grigio, variabili a seconda delle condizioni ambientali e di luce e poi di contrapporsi con le residuali murature intonacate trattate con differenti e studiate tonalità di colore. Il colore viene quindi ad assumere un’importanza assoluta nella percezione finale dell’edificio ristrutturato secondo uno studiato processo di scelta che va a completarsi nei particolari di facciata come la scala metallica a “tubo” in lamiera traforata smaltata, nella particolarità dei displuvi metallici smaltati, nella particolarità di posa delle pavimentazioni esterne, nelle aree a verde delle aree residuali con particolari inserimenti a “giardino zen”, nella scelta della serramentistica in alluminio e nella progettazione puntuale delle ringhiere esterne in acciaio inox di forte caratterizzazione formale.
L’uso dello zinco titanio
Tutto quanto descritto è stato determinato dalla scelta base del progetto di utilizzare diffusamente le lastre in zinco titanio VMZINC differenziate per tipologie e forma per le varie funzioni assegnate alle stesse (coperture, rivestimenti di facciata, lattoneria e particolari costruttivi di completamento, finitura e di integrazione impiantistica). In particolare, in copertura le lastre sono state posate in doppia aggraffatura, mentre il rivestimento in facciata è a doghe, tutto con finitura QUARTZ-ZINC.
«La scelta dello zinco titanio VMZINC – spiega l’architetto Gattoni - è derivata dalla conoscenza del materiale e della sua elevata qualità, nonché della sua particolare patinatura che gli conferisce un aspetto grigio quarzo, ideale da inserire in contrapposizione alle altre scale cromatiche di facciata, e infine per la conoscenza diretta della Ditta Galavotti (installatore partner certificato VMZINC AT WORK n.d.r.) di comprovata capacità tecnica e operativa e di totale adattabilità alle esigenze progettuali».
[post_title] => Progetto di ampliamento e ristrutturazione in Zinco Titanio
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[post_content] => Un contesto di pregio, quello delle colline torinesi, per questo intervento di riqualificazione di una villa plurifamiliare che assume un nuovo volto grazie alle facciate rivestite in zinco titanio VMZINC abbinato a materiali nobili come il marmo di Carrara e il mogano Meranti.
Distanza e irrinunciabile connessione con la città più densamente abitata. Tra permanenze e trasformazioni, la struttura e l’immagine della residenza collinare torinese sono state segnate negli anni da questa dicotomia; la connessione è visiva e funzionale, la distanza verticale e psicologica. Lo studio torinese mg2architetture ha indagato lucidamente sugli stili di vita in un contesto ambientale di pregio, a partire da un frammento di urbanizzazione collinare risalente alla seconda metà del Novecento.
In questo intervento residenziale sul costruito viene sperimentata una strategia di frazionamento, densificazione e radicamento, introducendo una varietà di moduli abitativi ed esaltando la tensione fisica e visiva tra edificio e paesaggio.
Il preesistente blocco residenziale si articolava su quattro piani fuori terra, con struttura in cemento armato e copertura doppia falda a pendenze sfalsate; alcuni archetipi costruttivi ascrivono l’edificio alle realizzazioni architettoniche degli anni Cinquanta e Sessanta. Caratterizzanti i tre setti a tutta altezza rivestiti in marmo di Carrara, le fasce di balconi sovrapposte e i terrazzamenti verdi in affaccio sul parco fluviale del Po.
Tecnologie costruttive e consistenza materica degli spazi
Setti portanti in cemento armato a vista e un taglio vetrato a tutta altezza definiscono il nucleo centrale scala-ascensore, vera e propria dorsale dei percorsi interni. Vengono preservate le falde (a eccezione di quella sud alla quale si sostituisce un terrazzo
panoramico) ed enfatizzati i tre setti in marmo bianco, come traccia dell’originaria consistenza materica ed elementi ordinatori della rinnovata concezione volumetrica.
La sofisticazione tecnologica dell’involucro riconduce un organismo inizialmente frammentato e incoerente a un’unità visiva di geometrie integrate e riconoscibili.
Pannelli in lamiera di zinco titanio VMZINC si compongono sovrapposti con differenti altezze, vibrando e ritmando i prospetti su toni scuri e metallici. Nelle terrazze orientate a sud-ovest i pannelli brise-soleil scorrevoli su telai rendono dinamica l’alternanza di pieni e vuoti nelle facciate; il confine tra volume edilizio e spazio esterno diventa più rarefatto nel terrazzo a est, dove il lungo parapetto in cristallo è quasi invisibile e la fascia rivestita in pregiatissimo legno di mogano Meranti spezza orizzontalmente la continuità delle superfici in lamiera.
«L’esigenza di intervenire sul costruito, nella quale l’unico materiale mantenuto nel progetto fosse il marmo bianco di Carrara dei setti - spiegano gli architetti Paolo Mariani, Alessandro e Fabio Guida, soci di mg2architetture –, ha indirizzato la scelta verso un materiale dalla spiccata connotazione contemporanea sia materica che cromatica. L’esigenza di individuare un rivestimento senza soluzione di continuità e che allo stesso tempo vibrasse alla luce come un materiale naturale ha portato all’utilizzo del laminato in zinco titanio VMZINC nella variante cromatica ANTHRA-ZINC. Per accentuare il gioco di riflessi di luce e ombre il materiale è stato posato a doghe verticali di quattro larghezze differenti su corsi orizzontali di diverse altezze per valorizzare le geometrie delle specchiature e dei volumi. Alcune doghe sono state montate in “negativo” creando una sorta di basso rilievo per rendere ancora più dinamico il ritmo della facciata disegnata grazie a ogni suo singolo elemento».
copyright foto: Pier Mario Ruggeri
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[post_content] => Un arco di cerchio adagiato sulle rive di un bacino, così si presenta quest’opera architettonica per la quale sono stati messi in opera 12.000 mq di soluzioni VMZINC: lastre in zinco titanio che rivestono senza soluzione di continuità copertura e fianchi, creando un guscio omogeneo.
È appena stato aperto al pubblico il nuovo e avveniristico Museo Aeroscopia di Blagnac, vicino a Tolosa, nel cuore di un vasto territorio dedicato all’aeronautica mondiale (qui si trova l’officina di assemblaggio dell’Airbus A380). Vero e proprio spazio culturale, manifesta con la sua presenza lo sviluppo del turismo industriale nella regione. Una superficie espositiva di 6.000 mq e 4.000 mq di aree esterne, ospita più di 80 aeromobili e velivoli sia civili che militari. Progettato da Cardete Huet Architectes, questo sinuoso edificio è una vera prodezza architettonica per la quale sono stati messi in opera 12.000 mq di soluzioni su misura VMZINC.
La dimensione ludica del museo si manifesta anche grazie alla forma oblunga della struttura, caratterizzata da linee curve e ondulate che creano un arco di cerchio adagiato sulle rive di un piccolo bacino, trasformato in “piazza d’acqua” che riflette l’immagine dell’edificio e diventa luogo di sosta e parte del percorso delle aree per le mostre all’aperto.
L’edificio è interamente rivestito in lastre di zinco titanio VMZINC che ha permesso la realizzazione di un guscio omogeneo e continuo in cui copertura e facciate si fondono e confondono. Le lastre, finitura ANTHRA-ZINC la cui opacità evita i riverberi tipici dei rivestimenti metallici, sono protette in superficie da una laccatura a caldo.
La parte superiore dell’edificio è costituita da 10.000 mq di copertura strutturale VMZINC in doppia aggraffatura, una soluzione composta da lastre di ZINC PLUS e da un isolante in lana minerale rigida dello spessore di 120 mm, il tutto fissato su un supporto in acciaio con barriera al vapore tramite delle clips di fissaggio che permettono di ottimizzare i tempi di posa. La clip è fissata su una piastra di acciaio, inserita direttamente nell'elemento isolante. Facile da installare sulle lastre di zinco prima della piegatura, ne consente la libera dilatazione.
I vantaggi di questo tipo di copertura per l’edificio sono stati notevoli; oltre a garantire l’isolamento termico e la riduzione dei ponti termici, il sistema ha permesso la realizzazione di una struttura estremamente leggera e modellabile su forme complesse ed eleganti.
Sui fianchi dell’edificio, invece, sono stati posati circa 2.000 mq di lastre in zinco titanio VMZINC, finitura ANTHRA-ZINC, sempre in doppia aggraffatura, posate su un telaio in legno. Questa tecnica ha garantito una giunzione “invisibile” fra rivestimento delle facciate e della copertura, generando un insieme continuo e armonioso.
La tecnica della doppia aggraffatura, un metodo tradizionale e artigianale tramite apposite pinze, ha permesso una posa agevole e rapida. Sulle forti pendenze, aggraffature intermedie limitano la lunghezza degli elementi prefabbricati di zinco, facilitandone la movimentazione. Lo zinco è stato consegnato in bobine e tagliato in officina dall’impresa grazie a uno schema di posa progettato a monte. Morbido e flessibile, questo materiale ha permesso di gestire facilmente la particolare copertura a doppia curvatura del Museo.
Foto Cardete Huet Architectes
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[post_content] => A Sesto San Giovanni i progettisti Cino Zucchi Architetti con Zucchi & Partners, sono stati chiamati alla realizzazione della chiesa della Resurrezione di Gesù affrontando il difficile tema della progettazione di un edificio di culto contemporaneo senza indulgere in esibizionismi strutturali o in ricerche figurative “libere”.
Le quantità richieste dal programma funzionale del concorso e i vincoli dati dagli edifici preesistenti e dagli spazi aperti di pertinenza hanno costretto i progettisti a pensare a una soluzione spaziale compatta.
Il volume della chiesa e degli ambienti accessori è così scavato a generare degli spazi coperti di accoglienza della comunità verso la strada a sud e verso i filari a ovest che bordano il campo di calcio esistente. La facciata su strada, il campanile, le nuove recinzioni e gli elementi accessori configurano un profilo concavo che “abbraccia” il sagrato, punto di contatto fra la chiesa e la città.
Intorno al volume principale dell’aula un corpo più basso, coperto da un tetto a falda, rivestito in lastre di zinco titanio VMZINC posate con la tecnica della doppia aggraffatura,ospita gli ambienti di servizio e di vita sociale del complesso parrocchiale.
L’interno dell’aula liturgica è uno spazio sereno, mistico ma non teatrale, quotidiano ma non prosaico. La sua architettura è contemporanea, ma in essa si fondono i due grandi paradigmi tipologici delle chiese storiche: quello longitudinale ad aula unica, con un percorso assiale centrato sul presbiterio, e quello a pianta centrale raccolto intorno all’altare. Il soffitto dell’aula rettangolare è ritmato dalla tettonica primaria”delle fitte nervature trasversali che contengono i lucernari. Due leggere “vele” - sulla cui superficie in stucco chiaro appaiono le tracce lievi dei simboli della tradizione cristiana - dipartono dalle pareti per chiudersi verso il centro; un grande lucernario sulla parete di fondo porta la luce da nord sopra il presbiterio.
L’involucro
Il rivestimento esterno della chiesa si caratterizza per le fasce verticali di larghezze, colori e materiali diversi che ritmano l’intero edificio.
Lo studio Cino Zucchi Architetti ha scelto di alternare lastre di quarzite grigia con altre in pietra di Trani e con pannelli in zinco titanio VMZINC. Si creano così striature in differenti gradazioni di grigio che sono la caratteristica distintiva di tutto il complesso.
Le finiture scelte per i pannelli in zinco titanio VMZINC sono QUARTZ-ZINC e ANTHRA-ZINC.
QUARTZ-ZINC è uno uno zinco prepatinato grigio quarzo. La sua patina protettiva nasce da un processo di trattamento della superficie dello zinco naturale, ottenuto tramite fosfatazione. Il suo colore si sposa perfettamente con gli altri materiali per l’edilizia, come la pietra. Anche la superficie di ANTHRA-ZINC nasce da un processo di trattamento della superficie dello zinco naturale, ottenuto tramite fosfatazione. Presenta un aspetto grigio antracite e la sua patina è molto omogenea e cambia poco nel tempo, accentuando la sua tinta scura.
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[post_content] => L'edificio, che si trova a Caselle Torinese (To), è costituito da due unità immobiliari distinte: l’una si sviluppa su quattro livelli (interrato, piano terra, primo e mansarda), l’altra su due (interrato e primo piano).
La distinzione delle due unità immobiliari è ben evidenziata dalla composizione volumetrica che origina dall’intersezione spaziale di due prismi irregolari che, incernierati sul corpo scala comune, poggiano su un unico volume regolare di impronta minore. Ciascun volume si distingue per diversità di colori e materiali: i corpi in aggetto e la copertura sono rivestiti in lastre di zinco titanio VMZINC, mentre il volume di base è rivestito in pietra di Luserna a spacco naturale.
Il progetto dell'involucro edilizio ha previsto l'utilizzo di materiali e tecniche volti ad abbattere, ampiamente oltre i limiti imposti dall'attuale normativa regionale, i consumi per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Svariati, quindi, gli accorgimenti architettonici messi in campo dal progettista, ingegner Antonio Maria Amato, per ottenere questo risultato: le facciate sul lato nord presentano finestrature di dimensioni contenute, mentre sui fronti sud e ovest assumono la massima ampiezza consentita dalla maglia strutturale, aprendo la vista sul giardino. L’ombreggiamento è ovunque garantito dall’aggetto del piano superiore o dal loggiato; laddove necessario sono predisposte schermature esterne avvolgibili. Le aree residenziali sono dotate di doppi tendaggi interni (schermatura totale e filtro solare). I ponti termici sono stati risolti grazie all'utilizzo di un rivestimento a cappotto su tutte le facciate; tutti i balconi presentano un isolamento in lastre di polistirene estruso sia all’estradosso che all’intradosso. Pannelli solari per la produzione di acqua calda, la ventilazione meccanica controllata e una caldaia a condensazione alimentata a gas metano completano il quadro.
La struttura portante dell’edificio è stata realizzata interamente in cemento armato in opera, tranne le rampe delle scale. Le porzioni aggettanti del primo piano risultano appese alle travi ribassate del solaio di copertura, mediante tiranti in acciaio, talvolta lasciati a vista.
Le murature esterne sono ovunque costituite da Poroton 30 cm e cappotto esterno in polistirene espanso da 16 cm; alternativamente è poi presente una finitura in tonachino bianco (loggiati), pietra di Luserna a spacco (zoccolatura del piano terra), e parete ventilata rivestita in lastre in zinco titanio VMZINC nelle finiture QUARTZ-ZINC e ANTHRA-ZINC che ben si abbinano con il colore grigio della pietra.
In facciata le lastre sono posate con aggraffatura ad angolo, una tecnica ideale per superfici di notevoli dimensioni che offre la massima impermeabilizzazione, movimenta i prospetti con le sue linee orizzontali e garantisce la continuità con la copertura. Anche qui è stato scelto un rivestimento in lastre di zinco titanio posato però con la tecnica della doppia aggraffatura, attraverso apposite clips di fissaggio in acciaio inox fornite da VMZINC.
QUARTZ-ZINC è uno zinco prepatinato grigio quarzo. La sua patina protettiva nasce da un processo di trattamento della superficie dello zinco naturale, ottenuto tramite fosfatazione. Il suo colore si sposa perfettamente con gli altri materiali per l’edilizia, come la pietra. Anche la superficie di ANTHRA-ZINC nasce da un processo di trattamento della superficie dello zinco naturale, ottenuto tramite fosfatazione. Presenta un aspetto grigio antracite e la sua patina è molto omogenea e cambia poco nel tempo, accentuando la sua tinta scura.
In allegato immagini in formato jpg (copyright foto: Pier Mario Ruggeri)
Il Gruppo Umicore è una realtà internazionale con specifica competenza nei metalli e nei materiali in genere. Con un giro d’affari di 9,8 miliardi di Euro nel 2013, si avvale della collaborazione di 14.000 dipendenti, con una presenza commerciale e industriale in più di 30 Paesi dei 5 continenti.
foto: Pier Mario Ruggeri
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[post_content] => Una casa di vacanza sul Lago Maggiore, progettata mettendo in risalto la splendida posizione del terreno adagiato direttamente sulle rive del lago, con una vista spettacolare sulle Prealpi. Il tessuto urbano in cui è inserita la costruzione non ha richiami storici ai quali gli architetti Forni e Gueli si potessero riferire nella progettazione e, per questo, si è optato per una architettura che, pur essendo molto rigorosa e pulita, è libera da rimandi storici.
La costruzione si presenta in forma cubica, costituita da un corpo su due piani. Al piano terreno trovano posto l’ampia zona pranzo e il soggiorno. Al secondo piano una camera matrimoniale, altre due camere da letto e un‘ampia stanza da bagno, tutte esposte sul ballatoio che si affaccia sulla doppia altezza della cucina sottostante. L’orientamento dell’edificio determina la posizione delle aperture esterne, situate verso la riva del lago. All’esterno, la piscina rettangolare costeggia tutta la lunghezza della facciata laterale dell’edificio esposta maggiormente al sole. Un giardino in pendio sul retro funge da accesso alla proprietà dalla strada principale.
L’intera costruzione ha una struttura portante di cemento armato, isolato termicamente e rivestito con lastre piegate in zinco titanio di VMZINC, finitura ANTHRA-ZINC® di colore nero.
Per le facciate e per il tetto è stato scelto questo unico rivestimento per dare all’edificio un aspetto monolitico.
Il sistema di rivestimento per facciate ventilate a pannelli piani VMZINC nasce come evoluzione della tecnica tradizionale di rivestimento a scandole. È formato da pannelli trasformati in fabbrica che si uniscono lateralmente fra loro mediante incastri semplici e incastri a giunto piatto e che s’installano su un supporto ligneo o metallico continuo, tramite fissaggi a scomparsa avvitati.
La finitura ANTHRA-ZINC® è il primo zinco prepatinato lanciato 30 anni fa da VMZINC. Si tratta di uno zinco antracite che si sposa bene con l’ardesia, alla quale viene spesso associato. La sua patina protettiva nasce da un processo di trattamento della superficie dello zinco naturale, ottenuto tramite fosfatazione. Questo processo di prepatinatura conferisce allo zinco un aspetto nero particolare. Il pannello è ricoperto su entrambi i lati da una resina organica sottile che gli garantisce una protezione e gli conferisce un aspetto estetico unico. La sua patina è molto omogenea e cambia poco nel tempo, accentuando la sua tinta scura.
Per gli esterni della villa è stato invece usato un rivestimento di pietra naturale per il pavimento e per la piscina per dare a questi elementi una sensazione naturale di continuità con il paesaggio.
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[post_content] => Il Gruppo Umicore, per l’anno accademico 2014-2015, organizza la terza edizione del concorso rivolto agli studenti delle Facoltà di Architettura e di Ingegneria edile di tutta Europa. Tema di questa edizione: lo sfruttamento dei sottotetti a fini abitativi.
Dopo il successo della scorsa edizione, che aveva raggruppato 90 studenti delle Facoltà europee di architettura e ingegneria edile, VMZINC ripropone il premio Campus Archizinc, quest’anno con il titolo: “La densificazione urbana: la città sulla città, costruire al di sopra”.
La sfida creativa di questa terza edizione, che ha già aperto le iscrizioni, è la progettazione della sopraelevazione di un edificio che ospiti appartamenti unifamiliari per combattere l'espansione urbana incontrollata. Novità: la libera scelta del sito e la combinazione, nel rivestimento esterno, di zinco e legno, materiali nobili e durevoli.
Oggi lo sfruttamento dei sottotetti a fini abitativi è un'opportunità per lo sviluppo delle città che può offrire una visione diversa dello spazio urbano, che si intensifica e diventa più compatto. VMZINC, con questo concorso, vuole incoraggiare quelle soluzioni che abbinano il costruire sostenibile con l’innovazione architettonica.
Gli studenti devono immaginare il loro progetto in una città di oltre 100.000 abitanti e selezionare un edificio o gruppo di edifici con qualità strutturali necessarie a ospitare appartamenti nel sottotetto. Gli appartamenti dovranno essere distribuiti su 1 o 2 livelli e potranno essere dotati di terrazze. Carpenteria ed elementi portanti saranno in legno, mentre i rivestimenti esterni saranno in zinco e legno.
Una giuria, presieduta dall’architetto Françoise Helene Jourda e composta da architetti e docenti di fama internazionale, valuterà i lavori, giunti entro il 28 febbraio 2015, basandosi sulla rispondenza ad alcuni criteri fondamentali: la sostenibilità, l’innovazione architettonica e tecnica nell’uso dello zinco titanio abbinato al legno, l’integrazione con il contesto urbanistico e, infine, la qualità della presentazione.
SCADENZE
Inizio delle iscrizioni www.campus-archizinc.com settembre 2014
Data ultima per l’invio dei progetti 28 febbraio 2015
Decisione della giuria maggio-giugno 2015
Consegna dei premi settembre 2015
Per informazioni campus.archizinc@umicore.com
www.campus-archizinc.com
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Si distingue per la sua superficie eterogenea ricca di asperità, che gioca con la luce e conferisce ai progetti un aspetto originale e unico, vivo ed espressivo.
Test di “esposizione”, condotti da un anno su AZENGAR®, confermano infatti che l’evoluzione della sua tonalità avverrà in modo lento e che il materiale conserverà la sua eterogeneità originale. Sul lungo periodo, il suo colore si avvicinerà a quello della patina naturale dello zinco.
AZENGAR® è il risultato di un’indagine di mercato condotta a livello internazionale su quattrocento architetti, dalla quale è emerso il desiderio dei progettisti di avere texture vive e grezze, rese ancora più interessanti ed espressive dal passare del tempo.
Materiale ecocompatibile già dal processo di industrializzazione, AZENGAR® è conforme alla normativa EN 988.
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[post_content] => Per il rivestimento esterno degli uffici direzionali della Pal di Ponte di Piave (Tv), sono state scelte doghe in zinco titanio VMZINC, che conferiscono un’immagine nuova e stilisticamente omogenea all'intera struttura.
Sempre più spesso le aziende, per regalare una nuova immagine alle proprie sedi, optano per la ristrutturazione degli uffici esistenti, piuttosto che per una costruzione ex-novo. La ragione è da ricercare sicuramente in ovvi motivi di risparmio economico, ma anche nelle nuove possibilità offerte da materiali come lo zinco titanio che permettono di cambiare completamente l’immagine di un edificio e di renderlo energeticamente efficiente con un dispendio minimo di tempo e denaro, rispetto a una nuova costruzione.
Èd è proprio questa la scelta fatta nella ristrutturazione e ampliamento degli uffici direzionali dell’azienda Pal S.r.l. di Ponte di Piave (Tv) a firma dello studio di architettura Furlan e Lorenzon.
L’edificio per uffici si sviluppa su tre livelli: a piano terra la hall/reception che funge da attesa e collegamento funzionale tra le aree, la sala riunioni, gli uffici amministrativi; al primo piano trovano ubicazione le aree tecniche destinate alla progettazione, alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie industriali; al secondo piano si trovano infine gli uffici commerciali, la presidenza e la direzione.
Gli spazi interni sono concepiti per una flessibilità d’uso nel tempo, collegati tra loro da un vano scale ampio e luminoso, fortemente riconoscibile in facciata. Il volume, a sviluppo longitudinale, è marcato nei diversi fronti da ampie aperture che regalano il beneficio della luce naturale diretta e indiretta agli ambienti di lavoro.
La soluzione progettuale prevede una composizione di facciata che, pur conservando le aperture nella parte esistente, conferisce un’immagine nuova e stilisticamente omogenea a tutto il corpo di fabbrica.
Le strutture dell’edificio sono in cemento armato, i tamponamenti in muratura di laterizio accoppiato a materiale termoisolante, con camera d’aria di separazione dal rivestimento esterno.
La “pelle” dell’edificio è formata da doghe in zinco titanio VMZINC, finitura QUARTZ ZINC® caratterizzate da un colore grigio quarzo, posate in orizzontale dalla ditta Gela, che poggiano su un basamento in lastre di granito nero; una pensilina addossata all’edificio, a protezione delle aperture a piano terra, separa i due materiali. Una ulteriore pensilina in zinco titanio è posta a copertura del percorso d’ingresso principale.
Si tratta di un sistema di facciata ventilata che prevede la posa di profili a incastro VMZINC su una sottostruttura discontinua in metallo, ancorata alla muratura perimetrale dell'edificio. I profili sono assemblati l'uno con l'altro tramite giunto maschio-femmina con fissaggio a scomparsa
Il rivestimento in doghe di zinco titanio avvolge tutto l’edificio come un involucro protettivo, lasciando spazio alle superfici vetrate, quasi a esprimere un contenitore che si apre a scrutare l'esterno.
In questo contesto, il rivestimento di facciata assume un ruolo di particolare rilievo, sia sotto il profilo compositivo che figurativo: un materiale rigoroso, la cui valenza formale contribuisce a creare un'immagine d'insieme marcata e riconoscibile e che offre indubbi vantaggi per il progettista (modularità e flessibilità) e per il committente (durabilità).
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[post_content] => In un’area a vocazione storicamente artigianale come quella situata nelle vicinanze del centro storico di Mapello (Bg), caratterizzata da un paesaggio composto da costruzioni con tetti a falde, la copertura della nuova sede della società di ingegneria e architettura Ar.Tech spicca per la sua forma tondeggiante che ricorda un hangar e che va ad abbracciare tutto l’edificio.
Ottenuto dalla ristrutturazione di una vecchia costruzione artigianale con l’utilizzo di materiali innovativi, l’edificio affronta in chiave moderna il tema del recupero dei fabbricati di archeologia industriale che negli anni hanno perso la loro vocazione manifatturiera senza più trovare una destinazione d’uso adatta a una collocazione in un’area a prevalenza residenziale. L’edificio, unico nella zona ad avere una copertura a volta ribassata con tiranti in calcestruzzo, costituito da murature in laterizio intonacato e finestre a “nastro” è stato sottoposto a un intervento radicale.
L’andamento curvo della volta ribassata della copertura esistente è stato prolungato all’esterno dell’edificio originario creando un volume cilindrico “puro” sospeso da terra. Per la realizzazione della sottostruttura, è stata costruita una intelaiatura in acciaio adatta a sostenere la centina in legno del volume cilindrico, ricoperta infine da un rivestimento costituito da lastre in zinco titanio QUARTZ-ZINC PLUS di VMZINC, posato con la tecnica della doppia aggraffatura, con sottostante pacchetto termoisolante in vetro cellulare FOAMGLAS® con funzione di barriera al vapore.
Non ci sono fissaggi meccanici passanti, caratteristica che riduce i ponti termici integrati. L’impermeabilità totale al vapore acque lo rende un sistema ideale per edifici con coefficiente igrometrico molto elevato. Inoltre, le lastre in zinco titanio sono estremamente duttili, perfette quindi per interventi sul patrimonio edilizio esistente.
La stratigrafia della copertura
Sul supporto in cemento è stato posato lo strato isolante FOAMGLAS® nel quale vengono annegate a caldo le placchette non passanti in acciaio zincato con funzione di punto di ancoraggio per le clips di fissaggio del rivestimento QUARTZ ZINC PLUS. Successivamente è stato steso uno strato di guaina bituminosa e uno strato separatore in materiale geotessile sul quale sono poi state posate le lastre in zinco titanio e fissate con le clips. La doppia aggraffatura è realizzata con clips fissate alle placchette in acciaio zincato tramite viti di tipo "SPEDEC" (SFS) fornite da VMZINC.
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[post_content] => VMZINC AT WORK è la nuova iniziativa VMZINC per creare una rete di installatori competenti che garantisca al progettista e al committente una corretta posa in opera dei prodotti in zinco titanio.
Sedici installatori, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti il 31 marzo nella sede milanese del Gruppo Umicore per dare vita a questa novità.
Una garanzia di qualità ulteriore per il committente e il progettista che scelgono i prodotti in zinco titanio di VMZINC.
E per i professionisti il vantaggio commerciale di avvalersi del sostegno di un marchio leader, con la possibilità di accedere in modo efficace e permanente a nuovi progetti e cantieri, beneficiando di strumenti promozionali e di accompagnamento tecnico.
L’ingegner Giulio Paoli, direttore generale e amministratore delegato di Umicore Buildings Products Italia, ha presentato l’iniziativa mettendo l’accento sui vantaggi di cui può usufruire l’utente finale avvalendosi degli installatori partner , tra i quali l’estensione a 30 anni della garanzia sul prodotto.
Numerose le opportunità per gli installatori che aderiscono all’iniziativa come la possibilità di accedere ai corsi di formazione che l’azienda organizza regolarmente per i posatori dei propri prodotti.
Inoltre, VMZINC mette a loro disposizione numerose occasioni di visibilità, attraverso il sito internet (che avrà una sezione dedicata a VMZINC AT WORK) e le pubblicazioni (newsletter e magazine e-flash) che raggiungono i target di interesse.
Nel corso dell’evento sono anche stati presentati in anteprima alcuni prodotti VMZINC di prossima uscita sul mercato italiano che hanno riscontrato il generale interesse di tutti gli installatori presenti, i quali hanno interagito in modo attivo con i rappresentanti dell’azienda, a dimostrazione del fatto che VMZINC AT WORK è un’iniziativa tutta da costruire attraverso la collaborazione attiva di tutte le parti in causa con il comune obiettivo di garantire qualità.[caption id="attachment_509384" align="aligncenter" width="600"]
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Parete ventilata in zinco titanio di VMZINC[/caption]
L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica giustapposti: il primo, posto a sud, è una grande spina monolitica alta circa 45 metri (lunga 46 e larga circa 8 metri) rivolta e aggettante verso la strada di accesso e caratterizzata da pareti trapezie realizzate con una facciata ventilata rivestita in zinco titanio VMZINC nella finitura ANTHRA-ZINC® prepatinato grigio scuro. Il secondo verso nord, un volume trasparente e regolare, realizzato con facciate vetrate a montanti e traversi e rivestito di frangisole orientabili.
La grande spina si innesta sulla strada di accesso (via Torino) con uno dei lati corti, caratterizzato, sia in pianta che in alzato, da uno spigolo inclinato che aumenta la percezione in altezza dell’edificio. E’ costituita da nove piani fuori terra e al suo interno si trovano l’accoglienza e gli spazi distributivi dell’intervento; l’ultimo piano è riservato ai vani tecnici la cui ventilazione è garantita dalla presenza di lamelle che si confondono con il rivestimento di facciata.
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Scorcio del trapezio in zinco titanio di VMZINC[/caption]
L‘aspetto monolitico dell’intero corpo di fabbrica è sottolineato dal rivestimento in zinco titanio VMZINC nella finitura ANTHRA-ZINC® prapatinato grigio scuro e dalle finestre poste a filo esterno con vetri dello stesso colore del rivestimento.
L’involucro edilizio è costituito da facciata ventilata con isolamento a cappotto in polistirene e rivestimento in zinco titanio grigio scuro 8/10, posto in opera a fasce orizzontali a passo variabile con la tecnica dell’aggraffatura.
La compattezza e monoliticità della grande lama nera è interrotta a livello del piano terra da un tunnel, delimitato da piani inclinati, che ha la funzione di comprimere percettivamente lo spazio e di condurre nella grande e luminosa hall passante.
Hall organizzata su due livelli e con tripla altezza vetrata, dove trovano collocazione il bar caffetteria, le aule studio per gli studenti, l’accesso alla biblioteca, uno degli accessi all’auditorium e alle sale conferenza.
Il volume trasparente, appoggiato alla spina principale, si estende fuori terra per sette piani e ospita tutte le funzioni principali tra cui l’auditorium, una “scatola” racchiusa all'interno
dell'edificio con un’imponente parete inclinata rivestita con vetri smaltati in oro che caratterizza la tripla altezza all'ingresso dell'edificio.
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Disponibile in un'ampissima gamma di finiture e colori, i campi di applicazione dei laminati VMZINC spaziano dalle coperture all'interior design, dai rivestimenti di facciata ai sistemi di smaltimento acque piovane.