Le Corbusier, dipinti di un grande architetto

Le Corbusier nella veste inedita di pittore sarà in mostra a Palazzo Monferrato di Alessandria dall’1 dicembre al 30 marzo, in una grande esposizione che ne ricostruirà il lungo percorso creativo.
Provenienti dalla Fondazione Le Corbusier e da numerose collezioni private, le opere allestite spazieranno dai lavori puristi degli anni ’20 ai celebri collage a un arazzo mai esposto fino a oggi.
Con il titolo Le Corbusier. Dipinti e disegni, la rassegna e’ stata curata da Achille Bonito Oliva in collaborazione con Erich Mouchet e Vincenzo Sanfo e vuole porre l’accento sull’aspetto più intima della ricerca di uno dei più grandi architetti del ‘900, quell’attività figurativa certamente poco nota al pubblico e agli stessi studiosi.

Eppure Le Corbusier, al secolo Charles-Edouard Jeanneret (1887-1965), iniziò la sua carriera proprio come pittore fondando, insieme a Amedee Ozenfant, il movimento purista, che, derivato da una forma tutta particolare di cubismo, vagheggiava appunto la purezza delle forme e la loro incidenza formale.
Si trattava, in definitiva, della stessa pulizia delle forme che poi avrebbe caratterizzato anche le geometrie primarie della sua progettazione, dove, in nome dell’architettura funzionale alle esigenze di vivibilità dell’uomo e della società urbana, erano negate estetica e decorazione.
Nonostante il successivo abbandono della pittura, Le Corbusier riservò ancora molto tempo e risorse a quel linguaggio espressivo e coltivava la propria passione riempiendo centinaia di fogli di schizzi e dipinti, il cui insieme arriva a definire uno stile decisamente personale e riconoscibile.
Come le forme sinuose delle bagnanti, le nature morte, le osservazioni di piante e animali, che si traducono ad esempio nel bellissimo ciclo dedicato ai Tori, tra gli aspetti più rilevanti della sua opera.

Non a caso nel 1953 scriveva: “Il fondo della mia ricerca e della mia produzione intellettuale ha il suo segreto nella pratica ininterrotta della pittura…
Disegni, quadri, sculture, libri, case e progetti, per quanto mi riguarda personalmente, non sono che una sola e identica manifestazione creatrice”.
Questa sua vocazione pittorica, oltre ad aver generato alcuni straordinari carnet di viaggio, ha rappresentato quindi anche una valvola di sfogo e spesso un motivo di ispirazione per i progetti architettonici.
L’uso libero e gioioso del colore, così come la libertà delle forme, è una costante della sua arte che ne fa, anche in questo campo, uno dei protagonisti dell’arte figurativa del suo tempo, al pari di celebrati compagni di strada quali Picasso, Mirò e Leger.

La mostra alessandrina propone dunque un percorso inedito su Le Corbusier pittore riunendo opere che vanno dagli anni ’20 sino alla morte.
Esposte in particolare le opere puriste del primo periodo, tra cui figurano Nature Morte Puriste Verticale del 1922, autentico capolavoro, o Femme dans l’embrassure d’une porte del 1933, che ritrae la moglie Yvonne in occasione di un vacanza a Vezelay.
Presenti anche lavori quali Mains, buste e coquillage del 1954, che fa parte dei celebri collages a cui Le Corbusier dedicò buona parte del suo impegno figurativo.
Oltre alle opere pittoriche, tra le quali anche alcuni oli su tela di grandi dimensioni, e ai disegni, la mostra presenterà alcune sculture e un grande arazzo finora mai esposto.

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