Cantieri temporanei o mobili

Cantieri temporanei o mobili

Il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro ha assegnato ai Coordinatori per la sicurezza una funzione e, di conseguenza, una posizione di garanzia di estremo rilievo, posizione che è stata, a più riprese, confermata dalla giurisprudenza di merito e di legittimità la quale ha sancito, a chiare lettere e con toni anche forti, il ruolo centrale svolto da questi soggetti e dagli adempimenti che questi devono svolgere per effetto degli obblighi di legge. Tra questi prioritari adempimenti, spiccano la redazione ed il successivo aggiornamento del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) che, negli intendimenti del legislatore, nasceva come il documento principale per la valutazione di quei rischi che, essendo collegati alla compresenza ed all’interferenza mutua tra i molti soggetti presenti nel cantiere, non potevano essere immediatamente percepiti né dal committente né dalle stesse imprese partecipanti alle lavorazioni. La pressante tempistica che caratterizza il moderno “mondo” dell’edilizia ha inciso, purtroppo, sulla qualità di questo documento che, col tempo, è divenuto per molti un “semplice obbligo formale” a cui adempiere magari attraverso l’utilizzo di schede precompilate o supporti informatici che, generalmente, non possono rispecchiare la realtà del cantiere. Secondo gli autori, per ridurre sensibilmente gli infortuni sul lavoro, occorre porre l’accento sulla corretta stesura dei piani di sicurezza che devono essere stilati non in maniera automatizzata sulla base del solo elenco dei lavori o dei computi metrici, prestando invece attenzione allo specifico cantiere. Nella pratica infatti i PSC precompilati si sono rivelati un fallimento e sono mal tollerati dagli organi di vigilanza perché il più delle volte denotano un approccio formale, ma non meditato, e quindi vano. La norma precisa che il Piano di Sicurezza e Coordinamento deve essere redatto, specificatamente per ogni singolo cantiere, tenendo conto di quanto richiesto, in termini di contenuti minimi, dall’allegato XV al Testo unico per la Sicurezza sul Lavoro. Questo allegato, però, risulta essere spesso “nebuloso” e di non immediata leggibilità anche a causa dei numerosi richiami ed “intrecci” attraverso i quali si sviluppa.
Questo testo si propone di fornire una semplice ed efficace “chiave di lettura” dell’allegato XV, istituendo una metodologia di redazione del PSC fluida ed immediatamente fruibile dai professionisti impegnati nel settore. Lo schema a blocchi di sintesi, frutto di un capillare lavoro di analisi e verifica effettuato dagli autori, consente un rapido accorpamento degli argomenti da trattare e delle situazioni interferenziali da considerare per una efficace redazione del PSC che, in questo modo, diviene un vero e proprio manuale dei rischi dovuti all’interazione tra le molte imprese o lavoratori autonomi presenti nel cantiere. Il Cd-Rom allegato contiene utilissime tracce – suddivise per capitoli – da cui prendere l’avvio alla realizzazione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento realmente “aderente” alla specificità del cantiere, sia che si tratti di un lavoro di semplice manutenzione/ristrutturazione di un immobile o di una copertura, sia che si tratti della costruzione di un grande fabbricato.