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Se si ha un’impresa edile e si allestisce un cantiere, una cosa che non può mancare è il wc chimico per cantieri. È la legge stessa a stabilirlo: uno degli obblighi del datore di lavoro è proprio la predisposizione di dispositivi sanitari mobili, che rispettino le esigenze del lavoratore e le norme igieniche fondamentali Requisiti igienico-sanitari per wc chimico nei cantieri: cosa stabilisce la legge nazionale Il datore di lavoro che predispone un wc chimico in cantiere, che sia quest’ultimo temporaneo o mobile, lo fa nel rispetto del D.lgs n. 81/ 2008, il Testo unico sulla sicurezza. In particolare il datore di lavoro sta applicando l’articolo 96 del suddetto Testo unico; ai sensi del comma 1 lettera a) del D.lgs 81/ 08 e simili, il datore delle imprese affidatarie o esecutrici, anche se nel cantiere a operare sia un’unica impresa, sia anche essa semplicemente un’impresa familiare o con meno di dieci dipendenti, deve adottare le misure conformi alle prescrizioni dell’allegato XIII e in particolare del punto 3 che riporta il titolo “Gabinetti e lavabo”. Dunque stando a questo specifico paragrafo della legge il wc chimico per cantiere deve essere installato e ogni violazione comporta delle sanzioni che vanno dall’arresto fino a due mesi a una multa salata che può oscillare tra i 500 e i 2000 euro. Ovviamente il datore di lavoro può scegliere il wc chimico che preferisce, il modello che più si adatta alle sue esigenze e a quelle dei suoi dipendenti, addirittura esistono dei wc mobili che possono essere attaccati direttamente alla rete fognaria qualora vi fossero le condizioni. Wc chimici per cantieri: requisiti minimi previsti dalla normativa europea Per quanto riguarda il wc chimico nello specifico, sul mercato sono disponibili tipologie differenti; in particolare esiste un wc chimico di ultima generazione molto comodo con sistema di igienizzazione a pedale. Per i cantieri più grandi, con molti lavoratori, è possibile installare più di un wc o addirittura una struttura modulare con due o più cabine, in modo da garantire a tutti l’utilizzo del bagno quando lo necessitano. Un’ultima tipologia di wc chimico adattabile anche al cantiere è quello “alla turca”, che può risultare ancora più comodo e igienico. Anche i costruttori di wc mobili devono rispettare essi stessi la normativa europea “Norma UNI EN 16194”. Tale normativa fornisce i requisiti minimi che il wc chimico deve avere: uno spazio interno di almeno un metro quadro e un’altezza di due metri, visibilità interna sufficiente e ventilazione adeguata. La porta si deve chiudere da sola, deve essere dotata di indicatore libero/ occupato, apribile sia dall’interno che dall’esterno, bloccabile dall’interno, ma sbloccabile anche dall’esterno in caso di emergenza. Ancora all’interno deve essere presente un porta carta e un serbatoio per reflui dotato di tavoletta o altra forma di appoggio che consenta la posizione seduta.Il serbatoio dei reflui deve sfiatare all’esterno e può essere a caduta, a ricircolo o ad acqua pulita (ogni modello a pompa a mano o a pedale). Ogni wc chimico può essere, non obbligatoriamente, dotato di luce al led e un dispenser gel disinfettante o sapone necessario per una più completa e accurata igiene personale. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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