Ritardi per la Norma 3274

A seguito dell’ultimo rinvio, la normativa sismica 3274 doveva entrare in vigore l’8 ottobre; ma purtroppo, sembra che ci saranno nuovi ed ulteriori ritardi.
Il rinvio era nato con lo scopo di permettere l’entrata anticipata del Nuovo Testo Unico “Norme Tecniche per le Costruzioni”.
Per l’entrata in vigore di una nuova norma, sono necessari 30 giorni dalla pubblicazione, e non essendoci, ad oggi, nessuna pubblicazione, è ormai impossibile che le nuove norme tecniche possano entrare in vigore prima della suddetta data.
A questo punto si presentano una duplice possibilità:
– l’ennesimo rinvio (a data da destinarsi) della 3274 in modo da permettere l’entrata in vigore delle nuove norme tecniche, o meno probabilmente l’emissione di un’ordinanza d’urgenza che riduca il termine dei 30 giorni.
In questo caso la 3274 sarebbe probabilmente affossata (quasi) definitivamente. Infatti dalla data di pubblicazione in gazzetta ufficiale delle nuove “Norme Tecniche per le Costruzioni” trascorreranno 30 giorni per l’effettiva entrata in vigore. Una volta in vigore il nuovo testo unico ci saranno 18 mesi in cui si potranno applicare ancora le vecchie normative. Questo comunque ad eccezione dei casi riportati nei decreti regionali, che prevedono obbligatoriamente l’adempimento alla 3274 per alcune categorie di edifici. Trascorsi i 18 mesi non scatterà automaticamente l’obbligo di applicazione della 3274 in quanto il nuovo testo delle norme tecniche dovrebbe essere di tipo prestazionale e lasciare dunque la possibilità di utilizzare altre normative (ad esempio l’eurocodice 8).
– l’entrata in vigore della 3274 indipendentemente dalle nuove norma tecniche.
In questo secondo caso l’8 ottobre diventerà obbligatoria, da subito, l’applicazione della normativa sismica 3274, salvo poi trovarsi in una situazione tragicomica all’eventuale entrata in vigore delle nuove norme tecniche. A quel punto infatti non si comprenderebbe più il significato del periodo di 18 mesi di transizione, al termine dei quali la 3274 da obbligatoria diventerebbe facoltativa (!).Si prospetta quindi il classico “pasticcio all’italiana” di cui naturalmente stanno facendo le spese soprattutto i progettisti (che non sapranno fino all’ultimo momento come comportarsi) e le software house, che hanno investito tempo e denaro per inseguire i cambiamenti di umore di tecnici e politici.

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