DDL Autonomi, mancano tutele per i Liberi Professionisti

DDL Autonomi, mancano tutele per i Liberi Professionisti
Per la prima volta il Governo ha messo mano al lavoro autonomo, specificando riconoscimenti anche nei confronti degli iscritti agli Ordini, che sono una grossa fetta dell’intero comparto, che fino ad oggi erano esclusi da qualsiasi tutela.
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Attraverso il DDL LAVORO AUTONOMO che ha beneficiato dell’approvazione del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti, lo scorso 28 gennaio, vengono introdotte importanti novità che riguardano:
  1. il committente non può modificare il contratto con il lavoratore autonomo unilateralmente;
  2. agevolazioni fiscali sulle spese per corsi di aggiornamento, convegni, per la ricerca, estesa a 10 mila euro, mentre prima era possibile dedurre il 50%;
  3. il diritto all’indennità di maternità senza obbligo di astensione dal lavoro;
  4. sospensione dei contributi sociali, in caso di gravi patologie.

Positivi quindi i passi avanti, ma ancora lontani dalla giusta formula che riconosca anche a questo “gruppo” tutte le giuste tutele che spettano: in questo modo, senza opportuni correttivi, questo Decreto Legge inciderà ben poco nella vita professionale e personale dei lavoratori autonomi.

Avevamo già dato voce ai liberi Professionisti iscritti ad Inarcassa, che se da un lato plaudevano alla riforma del Governo sul jobs act per autonomi, ma dall’altro sottolineavano la mancanza di garanzie su compensi equo e sui pagamenti.
Anche il Sindacato Nazionale degli Ingegneri e Architetti – Inarsind aveva scritto al Presidente del Consiglio per evidenziare alcuni limite che vincolano i professionisti, ancora di più della congiuntura economica stessa .
Oggi è l’OAR, l’Ordine degli architetti di Roma, che parla di sostanziali mancanze da parte del Governo di un interesse sul legittimo diritto di contrattazione sulle prestazioni (un compenso equo considerando che ora ad un professionista iscritto all’Ordine degli Architetti si chiedono pochi euro l’ora per progetti rilevanti) e una garanzia sui mancati pagamenti; inoltre molte norme in DDL sono circostritte ai soli professionisti iscritti alla Gestione separata INPS, cosa che limita un decreto che potrebbe avere rilievo e valore maggiore qualora si rivolgesse all’intera platea di professionisti.

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