5.300 opere per 9,8 miliardi, così riparte l’Italia

5.300 opere per 9,8 miliardi, così riparte l'Italia

Gli spiragli ci sono ma bisogna fare in fretta: mettere in cantiere opere utili in grado di produrre 165 mila posti di lavoro, tutti in Italia, e di favorire un giro di affari per 32 miliardi.
Ma la finestra temporale è breve, sottolinea Buzzetti: “Non abbiamo più tempo da perdere, i cantieri che abbiamo recensito, grazie alla rete delle nostre associazioni, alla collaborazione di tutte le amministrazioni locali e grazie anche al prezioso sostegno delle Associazioni della filiera (CNA Costruzioni, ANAEPA Confartigianato, ACIProduzione e Lavoro e Federcostruzioni) che si sono rese disponibili a questa immensa opera di ricognizione delle cose da fare, sono pronti a partire.
Basta spingere il pulsante giusto.

Spiega Buzzetti che si appella alla politica, Governo e Parlamento, perché “superando ostacoli normativi e burocratici diano finalmente il via a questa grande opera di manutenzione e riqualificazione del Paese che deve segnare una nuova stagione anche in termini di regole. Tempi, regole e costi certi. Un pacchetto di norme che noi proponiamo da tempo e che finalmente si stanno recependo per garantire che le opere si facciano all’insegna della qualità, in tempi giusti e con costi sostenibili”. Si tratta di una grande sfida che dobbiamo vincere: “sono anni che siamo immobili e non riusciamo a reagire”. Ora, sottolinea Buzzetti, le condizioni ci sono tutte e possiamo tornare a “dare il segno che questo Paese c’è ed è in grado di dare risposte”.

Ma di quali opere stiamo parlando^
Interventi per la sicurezza delle scuole (20%);
per migliorare la qualità della vita nelle città (16%);
per contrastare il rischio idrogeologico (13%);
per la manutenzione delle strade (13%).
Il 75% dei progetti segnalati è a un livello di progettazione avanzata che può garantire una rapida cantierabilità!

Come?
Attravesro un decreto per la SEMPLIFICAZIONE E LA TRASPARENZA NEGLI APPALTI
In attesa del recepimento delle nuove direttive UE, anticipare con un decreto legge alcune misure urgenti per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti, tra questi:
1. Prevedere commissioni di gara con membri esterni alla stazione appaltante, estratti per sorteggio da un elenco tenuto dall’ANAC;
2. Vietare l’offerta economicamente più vantaggiosa per i piccoli lavori (sotto i 2,5 milioni di euro) e limitarla, fino a 5 milioni di euro, ai soli lavori complessi;
3. Prevedere l’estrazione, solo dopo la presentazione delle offerte, del metodo di determinazione della soglia di anomalia;
4. Eliminare la sanzione pecuniaria per le dichiarazioni di irregolarità in gara;
5. Tutelare le imprese sane nelle ATI, in caso di crisi aziendali;
6. Affrontare il problema delle categorie specialistiche, in vista della prossima scadenza della norma ponte (art. 12, comma 5, l. 80/2014);
7. Più controlli e responsabilità di risultato: tornare all’ingegnere capo

 

 

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