Diario di un’officina creativa, New Generations Festival

Diario di un’officina creativa, New Generations Festival

Sono stati oltre 1200 i visitatori che hanno partecipato alla prima edizione del New Generations Festival, che dal 28 al 30 Novembre ha attivato la città di Milano, trasformando La Fabbrica del Vapore in un luogo di incontro per i giovani architetti di tutta Europa.
Momento culminante della ricerca condotta da Itinerant Office volta ad analizzare l’impatto della crisi sulla professione dell’architetto, il Festival ha visto la partecipazione di oltre cinquanta studi under 40 con base in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Olanda, Portogallo, Romania, Stati Uniti, Spagna e Turchia. Un appuntamento internazionale tra storie, discipline e sguardi diversi che, oltre a essere una finestra importante sul panorama architettonico contemporaneo, è stato soprattutto un’officina creativa.
In parallelo una mostra nella prestigiosa location dello Urban Center ha registrato un’affluenza di oltre 400 persone, raccontando la genesi del progetto nato attorno al formato della video-intervista e basato sulla collaborazione e lo scambio culturale.

Una programmazione continua di 20 Minutes Lecture, che ha visto alternarsi giovani studi già affermati come .FABRIC (nl), Subarquitectura (e) e bam! (it), di quattro Shared Lecture fra cui “Spam Correspondences” di Denieuwegeneratie (nl) con Estudio SIC (e) e “Supersized Porn” di B22 (it) con Disguincio (it), che hanno concentrato l’attenzione sul nuovo formato collaborativo di presentazione sviluppato ad-hoc dai curatori del Festival Gianpiero Venturini e Carlo Venegoni, e due serate Pecha Kucha aperte a architetti, designer, fotografi e creativi, hanno alimentato il Festival, permettendo al pubblico di incontrare i protagonisti e di partecipare attivamente alla creazione di contenuti.

COMMUNITY AND BUILD WORKSHOP
Il primo workshop del New Generations Festival è legato alla sfera della collaborazione come punto di forza generativo ed è proprio questo l’obiettivo che nei tre giorni hanno sviluppato i tutor del Community and Build, studioWOK (it) architetti legati alla ricerca sullo spazio pubblico dall’interior design alla dimensione urbanistica; Estudio SIC (e) studio focalizzato sulla multidisciplinarietà come punto di forza del loro lavoro e ateliermob (pt) collettivo di designer in grado di fondere in modo orizzontale architettura, design e urban planning.
Gli studenti sono stati indirizzati fin da subito a riflettere sul concetto di costruzione di una comunità attraverso l’uso di un materiale, il legno, e di uno spazio aperto a loro disposizione, La Cattedrale de La Fabbrica del Vapore con la sua piazza pubblica esterna.
E’ così che le risposte sono arrivate da un punto centrale di attenzione, il fuoco, elemento di convivialità per eccellenza, e da una composizione radiale di travi dove sedersi e attivare la comunità in modo algoritmico (molte altre panchine potrebbero essere aggiunte per ampliare e sviluppare nuovi centri di condivisione).
Durante la presentazione finale, lo spazio non delimitato e potenzialmente infinito dell’installazione ha concentrato e chiamato tutti i protagonisti del festival a riflettere sull’importanza di uno strumento primitivo e di un materiale artigiano come elementi di unione e come incubatori di idee per il futuro.

COLLABORATIVE ARTS WORKSHOP
Collaborative Arts, il secondo workshop del New Generations Festival è stato guidato e curato da un collettivo di tutor provenienti da realtà creative diverse: Pac-Man Arquitectura (e), architetti e designer che studiano il rapporto fra identità collettiva e paesaggio urbano; Giampiero Sanguigni (it), architetto, curatore e autore di numerosi testi di architettura; ZEDZ (nl), street artist con una passione per la scena urbana a tutto tondo ed IfIcan’tdance (it), gruppo di danza contemporanea in grado leggere il movimento come generatore di spazio.
Obiettivo del workshop è stato esplorare le possibilità di collaborazione tra diverse discipline come architettura, design, arti grafiche, moda e danza, per arrivare a un risultato inclusivo.
Dopo una fase di brainstorming in cui gli studenti sono stati invitati a liberarsi dagli schemi del proprio ambito professionale e ad assumere un punto di vista ibrido, sono stati condotti degli esperimenti sul binomio leggerezza – gravità che hanno portato alla realizzazione di alcuni totem fluttuanti suscettibili al movimento dell’aria e dei corpi. Le sacche-totem di tnt, cucite e gonfiate ad elio di diverse forme e dimensioni con un diametro tale da consentire a una persona di entrare al loro interno, sono state protagoniste di una live performance che ha coinvolto studenti, tutor e pubblico, ricordando che è l’interazione il motore di tutte le collaborazioni.

CRISIS & INNOVATION WORKSHOP
Crisis & Innovation è l’ultimo dei workshop del New Generations Festival che ha dato vita a una due giorni ricca di tavole rotonde, dibattiti e interventi sul tema della crisi come punto di partenza per nuove ricerche. Il workshop è stato guidato da Snark – space making (it), che fa della discussione lo strumento principale del suo lavoro, e da Itinerant Office (it) che ha messo sul tavolo le domande e le risposte nate dalle video-interviste.
La struttura orizzontale della discussione grazie alla mediazione di figure come Lucy Bullivant (uk), Anne Miltenburg (nl) e Domenico Di Siena (e/it), ha coinvolto il pubblico nella produzione di parole chiave, testi e disegni, sintetizzati poi in quattro poster, uno per ogni tavolo di discussione, manifesti del workshop stesso.
Le tematiche discusse vanno dal concetto di designer come produttore di valore a modelli di economia auto-sostenibili e indipendenti, dalla crisi del modello istruttivo tradizionale alle nuove scuole e accademie virtuali fino ad arrivare alla rete intesa come elemento di disturbo positivo per l’attivazione di nuovi livelli semantici.
La documentazione live tramite Twitter e l’hashtag #crisisandinnovation è alla base di una nuova piattaforma wiki che raccoglierà e continuerà a sviluppare in futuro un manifesto sempre più ampio accessibile a tutti.
Il network di New Generations ha allargato la sua portata mettendo le basi per nuove video-interviste ad alcuni dei protagonisti del festival stesso e includendo la vincitrice della Open Call lanciata due mesi fa, Alison Killing (Killing Architects, uk/nl).

Diario di un’officina creativa, New Generations Festival
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