Intervenire sulla Scala

Presa di posizione da parte di Italia Nostra sull’intervento di restauro. L’associazione inoltra al sindaco Albertini alcune richieste già presentate a Mario Botta riguardo i lavori di ristrutturazione del teatro: un fac-simile del progetto riprodotto sui ponteggi, una commissione comunale che segua i lavori e un referendum cittadino per sondare le reazioni. “L’unica preoccupazione del sindaco e’ l’interruzione dei lavori”, eventualità esclusa dall’architetto Ferruzzi di Italia Nostra: ”Il ponteggio e’ comunque necessario per poter cominciare i lavori di demolizione, e lo si potrebbe realizzare mentre si iniziano i lavori di restauro conservativo della sala”. Quanto al costo, ha chiarito, ”dipende dal materiale che si usa. Se e’ carta e legno costerà un centinaio di milioni di lire”. Secondo Milly Moratti (Verdi), si potrebbero raccogliere i finanziamenti necessari offrendo alle case di moda la parte bassa del ponteggio come spazio pubblicitario: ”A noi serve far vedere solo la parte alta”. Quando la simulazione fosse completata, Italia Nostra vorrebbe una sottoscrizione cittadina, perchè ”e’ meglio combattere le ostilità adesso, che un rifiuto dopo”, ha detto il presidente Marco Parini. Dai disegni mostrati oggi dall’Associazione risulta che il parallelepipedo di marmo botticino, che crescerà sul tetto del Teatro, ”penzola gravemente – ha detto l’architetto Ferruzzi, che spera che la simulazione porterà a far rivedere il progetto di Botta – su via Verdi e su via San Giuseppe. Solo da Palazzo Marino l’immagine e’ abbastanza contenuta”. Anche il retro del palcoscenico, che occuperà lo spazio ora occupato dall’ex San Paolo, sarà visibile solo da via San Giuseppe. L’ovale, che ospiterà la mensa dei dipendenti del Teatro, non si vede perche’ e’ arretrato. Dall’alto e’ tutt’altra storia: con gli interventi eseguiti a partire dal 1919, ha commentato Ferruzzi, ”il tetto sembra un intestino scoperto, dove e’ successo di tutto: ridare forma ai volumi piermariniani, come ha voluto Botta, e’ logico ed e’ la premessa di ogni progetto”.
”Il progetto – ha affermato Fulvio Irace del Politecnico – e’ perfettibile e si costruisce sulla dialettica tra architetto e committente”. Un dialogo che, a detta di Italia Nostra, non c’e’: ”Il sindaco – ha concluso Ferruzzi, che ha detto di avere informato anche il sottosegretario Vittorio Sgarbi e che prenderà contatti anche col ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani – e’ la garanzia dell’immagine pubblica della citta’: crei una commissione di architetti, che dialoghi con Botta”.

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