Edilizia e lavoro

L’interinale piace al settore dell’edilizia. Sta decollando la sperimentazione interinale per gli operatori edili come previsto dal contratto siglato nel gennaio 2000. L’iniziativa, sino ad ora rimasta sulla carta, ha potuto partire grazie alla risoluzione del problema relativo ai versamenti alle Casse edili. Si è, infatti, chiarito che le agenzie di lavoro interinale debbano effettuare i versamenti presso la Cassa della provincia in cui il lavoratore svolge la sua attività. Altro nodo sciolto, grazie alla firma sul rinnovo contrattuale siglata la scorsa settimana tra Ance e sindacati confederali, è quello relativo alla formazione e all’applicazione del contratto di settore per i lavoratori temporanei. Imprese edili e sindacati hanno accolto positivamente la novità mentre le associazioni fornitrici di lavoro temporaneo appaiono decisamente caute sulle nuove regole contrattuali preoccupate per gli aggravi di costi e di procedure burocratiche. Secondo Edoardo Bianchi, presidente della commissione sicurezza sul lavoro dell’Ance, il lavoro interinale, se utilizzato con le dovute cautele, può essere la soluzione al problema della ricerca di personale specializzato nel settore. Concorda con questa posizione anche Piero Torretta, presidente Assimpredil di Milano che individua nell’interinale uno strumento per debellare la piaga del caporalato

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