Legambiente contro Lunardi

L’associazione critica aspramente il Ministro e le sue grandi opere. Il famoso Piano-Lunardi, sarebbe, per Legambiente, generatore di nuovi ecomostri ed allontanerebbe, di fatto, l’Italia dall’Europa e da Kyoto. Ermete Realacci, presidente di Legambiente, non usa mezzi termini: “Una dichiarazione di guerra nei confronti dell’ambiente. Un’accozzaglia di ecomostri tenuti insieme dal conflitto di interessi del Ministro progettista… una lista di autentici scempi ambientali ed economici che porteranno l’Italia sempre più lontano dagli accordi di Kyoto: è prevedibile un aumento delle emissioni di CO2 del 7-8% da qui al 2010… un elenco che in 10 anni porterà a realizzare 1.500 km di autostrade, mentre nessuna nuova ferrovia vedrà la luce”.
L’associazioni critica la legge senza possibilità di appello puntando il dito anche sui reali costi che le opere avrebbero. Nonostante la disponibilità di soli 15mila miliardi (questa la cifra indicata dalla Finanziaria per le Infrastrutture della Legge obiettivo) le infrastrutture contemplate nel piano ne costerebbero, sempre secondo Legambiente, ben 100mila e solo considerando le 14 “prioritarie”.
Una delle maggiori carenze del sistema risiederebbe nella valutazione di impatto ambientale condotta solo sul progetto preliminare e senza la partecipazione dei Comuni.
Legambiente denuncia inoltre come molte delle opere indicate come strategiche per il Pese vedono il ministro Lunardi in una posizione di evidente conflitto di interessi. Corridoio Tirreno-Brennero (autostrada Parma-Mantova-Verona e autostrada Livorno-Civitavecchia, ferrovia pontremolese), passante di Mestre, autostrada Aosta-Monte Bianco, autostrada Val Trompia-Brescia-Lumezzane, autostrada Salerno-Reggio Calabria, terzo traforo del Gran Sasso: queste le infrastrutture che vedono coinvolta, nella progettazione o nel controllo dei lavori, la Rocksoil, società intestata alla moglie e alle figlie del Ministro.

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