Lo studio GBPA degli architetti Antonio Gioli e Federica De Leva si occuperà della progettazione architettonica per la riqualificazione dello storico “Palazzo di Fuoco” a Milano a cura di Fabiana Valentini Un nuovo progetto architettonico che arricchirà la città di Milano: parliamo della riqualificazione dello storico edificio “Palazzo di Fuoco” situato a Piazzale Loreto, di proprietà del Fondo Immobiliare All Star, gestito da Kryalos SGR. A vincere la gara indetta lo scorso settembre è lo studio GBPA, fondato dagli architetti Antonio Gioli e Federica De Leva. Il “Palazzo di Fuoco” risale agli anni 60, a firma degli architetti Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi; un’architettura inusuale per l’epoca perché realizzata interamente con superfici vetrate illuminabili. La facciata di sera si colorava e sul tetto del Palazzo venivano ospitate diverse installazioni tra cui una stazione meteorologica, un nastro dove passavano le notizie quotidiane e quello che un tempo era l’orologio più grande d’Italia. Un progetto davvero unico e ambizioso per quegli anni. L’intervento di riqualificazione di GBPA Luce, colore, permeabilità, incontro tra passato e futuro: Il nuovo “Palazzo di Fuoco” delineerà lo skyline milanese diventando un edificio chiave della città. “La nostra scelta progettuale”, commentano gli architetti Antonio Gioli e Federica De Leva: ”E’ caratterizzata dalla volontà di preservare quanto più possibile l’idea originale e l’unità d’immagine dell’edificio, riprendendo i temi caratterizzanti dell’architettura di Minoletti, riletti e reinterpretati alla luce della realtà contemporanea e delle più moderne tecnologie oggi a disposizione”. Scopriamo nel dettaglio il progetto di GBPA. Gli architetti si occuperanno di sostituire gli infissi esistenti con elementi più performanti, mantenendo però inalterato il carattere originale dell’edificio con gli elementi vetrati a tutt’altezza che assicurano massima illuminazione. Per quanto riguarda le facciate sono ripensate in chiave contemporanea attraverso l’applicazione di tecnologie LED. Grazie a questa scelta tutto l’edificio, la copertura come le facciate, potrà diventare un “mezzo di comunicazione” con i milanesi e i turisti. Verrà creata uno spazio interno coperto che fungerà da luogo di interscambio tra le persone. Verrà realizzata inoltre una corte interna con copertura vetrata e due ingressi che rendono l’edificio accessibile sia da Viale Monza che da Via Padova. Un luogo di scambio e incontro informale per i cittadini di Milano. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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