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A cura di: Andrea Ballocchi L’impiego di isolanti naturali per la casa è una opportunità da considerare per nuove costruzioni e per la ristrutturazione di edifici esistenti. L’introduzione della direttiva EPBD (conosciuta anche come “direttiva Case green”) richiede che i nuovi edifici siano a emissioni zero a partire dal 2030, anticipando questa caratteristica al 2028 per gli edifici pubblici. Per quanto riguarda gli edifici esistenti si richiede che diventino a emissioni zero entro il 2050. Serve quindi agire fin d’ora. Per ottenere prestazioni energetiche di questo livello sarà necessario puntare su materiali edili dalle spiccate proprietà di isolamento termico. Sul mercato i prodotti esistono già e, tra l’altro, si stanno facendo spazio soluzioni realizzate con scarti di lavorazione derivanti da matrici naturali: così l’economia circolare e la sostenibilità ambientale si uniscono per offrire alternative più che valide a ciò che offre tradizionalmente il mercato. Fibra di erba: dallo sfalcio a isolamento per la casa Creare un pannello isolante dall’erba da sfalcio è un’idea che si fa spazio tra gli isolanti naturali per la casa. L’azienda belga Gramitherm propone un pannello isolante realizzato in erba, una soluzione brevettata caratterizzata da una conducibilità termica dichiarata di 0,041 lambda W/mK (analoga a quella della lana di roccia che può sostituire) e dall’impronta di carbonio negativa. Ciò si deve al fatto che l’anidride carbonica emessa durante le diverse fasi di produzione e vita del prodotto è inferiore a quella catturata dall’erba durante la sua crescita. Un chilogrammo di materiale isolante cattura 1,5 kg di CO2 equivalente. Nel processo produttivo i componenti digeribili dell’erba vengono dissociati per essere riutilizzati per produrre biogas o per l’alimentazione animale. Le fibre vengono sottoposte a un trattamento con una soluzione naturale per assicurare proprietà di resistenza al fuoco e anti fungine. Inoltre, sottraendo i composti organici, il prodotto viene privato da allergeni oltre che da elementi attrattivi per i roditori. È distribuito in Italia da Ecobel. Il pannello isolante? Si realizza con alghe marine e paglia di riso La stessa Ecobel propone anche isolanti composti da alghe marine raccolte dalle spiagge già secche senza essere né piantate né fertilizzate. È il prodotto di scarto della posidonia oceanica, pianta marina endemica del Mar Mediterraneo. Nasce così Neptutherm, materiale isolante brevettato 100% naturale, ecologico e sostenibile. L’italiana Ricehouse da sempre ha fatto della circolarità un suo valore portante. Il pannello isolante semi-rigido in paglia di riso RH50 formato dal 92% di fibre di paglia di riso raccolta dal campo e utilizzata direttamente. Il prodotto trova applicazione in molti spazi della progettazione, per costruzioni nuove e per ristrutturazioni. La fibra vegetale di cui è composto è caratterizzata con una elevata resistenza al deterioramento. Il potere isolante e circolare della cellulosa La fibra di cellulosa, tramite intervento di insufflaggio, si pone come alternativa rispetto al cappotto termico, contando sulle doti di traspirabilità e sulla possibilità di raggiungere punti altrimenti difficilmente raggiungibili con il prodotto in struttura. La fibra di cellulosa dell’italiana Isolacasa è certificata Natur Plus e EPD. Si tratta di un prodotto circolare derivato da carta di giornali invenduti e ritagli di cartiera. La fibra di cellulosa è trattata con additivi ignifughi e antiparassitari per renderla resistente al fuoco e alla formazione di muffe e funghi. È un isolante termico e acustico che si presta particolarmente per sottotetti e per l’involucro perimetrale e rientra negli incentivi previsti per la riqualificazione energetica. Gusci d’uova, lolla di riso e cocciopesto: dagli scarti nasce l’intonaco performante e naturale L’intonaco naturale e circolare Calcedicampo, ideato e brevettato da Calchèra San Giorgio è realizzato interamente con scarti dell’industria agroalimentare e del laterizio, composto da gusci delle, calce pura (costituita da sabbia degli stessi gusci d’uovo realizzata mediante calcinazione a bassa temperatura), lolla di riso (anche sotto forma di cenere) e cocciopesto, quest’ultimo derivato dalla lavorazione del laterizio. Il prodotto è caratterizzato da un’elevata capacità igroscopica: è in grado di assorbire e rilasciare l’umidità e in base a come l’ambiente ne ha bisogno, fornendo il massimo comfort abitativo. Oltre che traspirante e igroscopico, Calcedicampo è anche termoisolante e si pone come naturale difesa dalla formazione di muffa e batteri, esprimendo tra l’altro resistenza al fuoco. Premiato a Klimahouse 2023, oggi vanta già una prima applicazione pratica a Lecce e diversi progetti sia in Italia sia in Germania. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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