Sicurezza sismica del ponte sullo stretto: le preoccupazioni del WWF e le lacune progettuali

La sicurezza sismica del Ponte sullo Stretto è al centro delle preoccupazioni del WWF Italia, che denuncia la mancanza di studi adeguati e richiama l’attenzione sulle carenze progettuali segnalate dalla Commissione VIA. La richiesta, prima del voto della Camera di conversine del DL 89/2024, è di non procedere con la cantierizzazione per fasi costruttive separate senza un progetto esecutivo completo e certificato.

Sicurezza sismica del Ponte sullo Stretto, l'allarme del WWF

Img by Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il WWF Italia esprime forte preoccupazione per la sicurezza sismica del progetto del ponte sullo stretto di Messina. Nel contesto della conversione del decreto-legge n. 89/2024, che prevede l’approvazione e la possibilità di cantierizzazione per fasi costruttive separate del ponte sullo stretto di Messina, l’Associazione ambientalista ha inviato una nota ai deputati italiani, sollevando seri dubbi sulla completezza e l’adeguatezza degli studi sismici associati al progetto. 

Il WWF Italia ha messo in evidenza come, per ammissione degli stessi progettisti, manchino test fondamentali per il progetto esecutivo. Senza questi test, non è possibile garantire la completa realizzabilità dell’opera. La Commissione nazionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ha richiesto ulteriori integrazioni al progetto, evidenziando carenze essenziali in relazione al rischio sismico e idrogeologico.

Le richieste della Commissione VIA

Ad aprile 2024, la Commissione VIA ha chiesto un aggiornamento della documentazione geologica e sismica.

Nella richiesta di integrazioni del 15 maggio 2024, la Commissione ha sottolineato la necessità di aggiornare la documentazione tramite:

  1. Studio geologico strutturale: un congruente studio geologico strutturale, comprensivo di studi di microzonazione sismica e definizione delle aree suscettibili alla liquefazione.
  2. Cartografia dettagliata: restituzione cartografica a scala 1:5000 di tutti i sistemi di faglia attivi, con distinzione delle faglie capaci.
  3. Modelli di pericolosità: elaborazione di modelli di pericolosità “da maremoto dell’area dello Stretto di Messina, partendo dall’identificazione delle sorgenti potenziali simiche e non sismiche (frane sottomarine e/o costiere con evoluzione in mare, attività vulcanica, etc.), l’elaborazione di modelli di pericolosità a scala di bacino e/o regionale, al fine di arrivare alla definizione di dettagliati scenari di inondazione e la relativa valutazione dell’impatto a terra”.

Già nel 2013, la Commissione VIA aveva segnalato la mancanza di cartografia dettagliata e la coerenza tra le carte geologiche e geomorfologiche. Inoltre, era stato evidenziato che i sistemi di faglia erano considerati attivi, ma mancava uno studio strutturale dedicato alla loro caratterizzazione. Purtroppo dal 2013 ad oggi tali mancanze non sono state risolte.

Il WWF sottolinea come le carenze progettuali rappresentino un problema pregiudiziale per i deputati chiamati a votare la conversione del decreto-legge. Senza una valutazione positiva da parte della Commissione VIA, è rischioso procedere con la cantierizzazione del progetto. 

Le richieste di integrazioni da parte della Commissione VIA e le segnalazioni del WWF evidenziano dunque la necessità di ulteriori studi e valutazioni. Approvare la cantierizzazione del Ponte sullo Stretto senza queste garanzie rappresenterebbe un rischio non solo per la realizzazione dell’opera, ma anche per la sicurezza della popolazione.

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