Rifiuti, l’Italia campione in economia circolare con il 72% di riciclo

Il rapporto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Cresce l’industria con 4.800 imprese. A 10 miliardi il valore aggiunto. Oltre 230mila gli occupati, più di 25 milioni di tonnellate di materie prime seconde prodotte. Il tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati è al 21,6%. Il nostro Paese eccellenza per legno, carta, e vetro.

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Rifiuti, l’Italia campione in economia circolare con il 72% di riciclo

Dall’emergenza rifiuti all’eccellenza nel riciclo. Un salto lungo 25 anni quello che ha compiuto l’Italia per diventare oggi il Paese europeo leader nell’economia circolare con il 72% di tutti i rifiuti. E’ il dato principale che emerge dal rapporto ‘Il riciclo in Italia 2022’ realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, e presentato alla Conferenza nazionale dell’industria del riciclo organizzata in collaborazione con il Conai (Consorzio nazionale imballaggi), con ‘Pianeta 2030’ del Corriere della sera, e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Cresce l’industria del riciclo in Italia

L’industria italiana del riciclo è in costante crescita e può contare su 4.800 imprese, 236.365 occupati, oltre 10 miliardi di valore aggiunto, e più di 25 milioni di tonnellate di materie prime seconde prodotte.

La media del 72% di riciclo di tutti i rifiuti – urbani e speciali-industriali – è di circa il 20% sopra la media Ue che è al 53% (al 55% quella della Germania). Il tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati è al 21,6%, anche qui sopra la media Ue che si ferma al 12,8% (13,4% la Germania). Anche per la gestione dei rifiuti d’imballaggio l’Italia è un’eccellenza europea del riciclo con più di 10,5 milioni di tonnellate avviate a riciclo, con un tasso pari al 73,3% nel 2021, superiore non solo al target europeo del 65% al 2025 ma con 9 anni di anticipo anche al target europeo del 70% al 2030.

Cresce l'industria del riciclo in Italia

“Il settore del riciclo, pilastro fondamentale di un’economia circolare – osserva il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi – è strategico per non sprecare risorse preziose, per non riempire il Paese di discariche, per recuperare materiali utili all’economia e ridurre le emissioni di gas serra. Per questo in un momento di congiuntura economica negativa servono misure incisive per rafforzare la domanda di materie prime seconde prodotte col riciclo, e interventi strutturali per affrontare il forte aumento dei costi dell’energia che per l’industria del riciclo costituiscono la quota maggiore dei costi di produzione”.

19 le filiere del riciclo in Italia

Il nostro Paese è eccellenza mondiale, “ad alto tasso di riciclo”, per pannelli truciolari da legno riciclato, carta, e vetro.

19 le filiere del riciclo in Italia tra cui il legno

Il tasso di riciclo degli imballaggi di carta nel 2021 ha raggiunto l’85% e per il vetro il 77% e hanno superato il target europeo al 2030. Nel 2021 il 63% di carta e cartone e il 61,6% di vetro prodotti in Italia provengono da riciclo. Per quanto riguarda gli imballaggi in plastica, al 2021 è stato raggiunto il 56% superando il target del 55% al 2030. Per l’allumino e l’acciaio la percentuale di riciclo degli imballaggi sull’immesso al consumo ha raggiunto il 68% per il primo e il 72% per il secondo. Inoltre si tratta di un settore, quello del riciclo del rottame del ferro, in cui l’Italia è il leader europeo.

Il riciclo degli imballaggi in legno ha raggiunto il 65%, a fronte di una media Ue del 32,4%. Il 97% del materiale legnoso riciclato in Italia viene trasformato in pannelli truciolari, settore dove l’Italia è un’eccellenza mondiale.

Sono state prodotte 1,6 milioni di tonnellate di bioplastiche compostabili (+25% sul 2020). Con il riconoscimento del Consorzio Biorepack, il riciclo organico potrà arrivare a 51,6mila tonnellate nel 2024.

Nel 2020 sono state avviate a riciclo 7,2 milioni di tonnellate di rifiuti organici e sono state ricavate circa 2,2 milioni di tonnellate di compost e circa 130 milioni di metri cubi di biometano. Diventa prioritario – viene spiegato – migliorare gli impianti per produrre compost di qualità e biometano.

Sono state gestite nel 2020 oltre 442mila tonnellate di Pneumatici fuori usa (Pfu) e nel 2021 circa il 52% è stato destinato al recupero di energia e il 48% al recupero di materia. Per far fronte alle possibili limitazioni dell’uso degli intasi di gomma per campi sintetici è atteso il decreto ministeriale per l’utilizzo di polverino per asfalti modificati.

Sono state avviate a trattamento 385mila tonnellate di Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) nel 2021 con un aumento del 5,3% rispetto al 2020; lontano dal target Ue del 65% per il 2019 e non adeguato alla crescita del 16,6% nel 2021 della vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Alcune delle altre filiere: pile e accumulatori, nel 2021 raccolte 10.200 tonnellate, in calo del 7,4% rispetto al 2020; oli minerali esausti, nel 2021 avviate a riciclo 77mila tonnellate (+5% rispetto al 2020); veicoli fuori uso, nel 2020 sono state trattate 1,2 milioni di tonnellate con un calo del 5,8% rispetto all’anno precedente; rifiuti tessili, l’Italia ha anticipato al primo gennaio 2022 l’obbligo della raccolta differenziata per i tessili, stabilito nell’Ue per il 2025; rifiuti inerti, nel 2020 sono stati avviati al recupero 39,1 milioni di tonnellate, il 77,9% di quelli prodotti, oltre il target europeo del 70%; fanghi da depurazione, nel 2020 ha riguardato oltre 3,4 milioni di tonnellate con il 44,1% avviato alle operazioni di recupero; oli minerali, è un primato di eccellenza europeo, con il tasso di recupero dell’olio usato oltre il 46% e la rigenerazione dell’olio raccolto che raggiunge il 98% (al 61% la media Ue).

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