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Le città scontano una raccolta differenziata spesso migliorabile. Una startup italiana ha realizzato un sistema brevettato che elimina cassonetti e porta a porta. Risparmiando a cura di Andrea Ballocchi Indice degli argomenti: Raccolta differenziata: la storia di Worm Hardware, software e innovazione: la raccolta differenziata è hi-tech Un servizio, più servizi: dalla raccolta differenziata alla smart city Una ottimale raccolta differenziata dovrebbe essere parte integrante dei servizi garantiti dall’amministrazione della città, piccola o grande che sia. Ma, si sa, la raccolta dei rifiuti urbani, oltre che migliorabile, è in costante aumento: rammenta Ispra nel suo rapporto Rifiuti Urbani 2020 che in Italia si è registrato un incremento del 2,3%. La raccolta differenziata è passata da 488 a 499 chilogrammi/abitante nel biennio 2017-2018, citando Eurostat. Il problema oggi è che la gestione dei rifiuti (e ancor più, la gestione per la riduzione degli impatti ambientali connessi alla produzione e alla gestione dei rifiuti) incontra ostacoli di varia natura, spesso è inefficiente. Non è solo un problema di Roma o Napoli, ma di molte altre città, grandi e piccole. Soprattutto, c’è il problema della raccolta rifiuti nei centri storici, in cui diventa tutto più complicato e, oltre all’apporto dei residenti, c’è da contare quello più considerevole dei turisti. Cosa fare allora? Perché se da una parte bisognerebbe guardare al modello messo in atto dai 598 Comuni Rifiuti Free, ovvero quelli dove ogni cittadino produce annualmente al massimo 75 chili di residuo secco (fonte: Legambiente), in altri migliaia di casi si potrebbe fare di più e meglio. Allora perché non innovare? Perché non mettere in atto un sistema semplice ma efficiente, che combina l’uso della tecnologia a quello dei rapporti umani, in modo da applicare il modello “città in 15 minuti” ideato e attuato da Parigi? Da qui parte la storia di Worm, una startup italiana che ha brevettato un sistema ad hoc, denominato WormApp, permettendo risparmi notevoli in termini di costi di servizio e anche di emissioni evitate. Raccolta differenziata: buone idee e tecnologia. La storia di Worm Quella di Worm è una storia come tante ce ne sono in Italia: una Pmi nata dal comune interesse di due persone, Roberto Pirani e Pietro Garelli, che già dal 2006 hanno messo a punto un sistema, adottato con altro nome negli anni successivi. Nel 2020, dopo aver fatto esperienza – e aver subito vari tentativi di plagio, riconosciuto a livello legale – e averlo presentato a Ecomondo l’anno prima, hanno brevettato la loro idea. Cos’è Worm? Partiamo dal nome, acronimo di Waste Organization and Reduction Management (Gestione dell’Organizzazione e della Riduzione dei Rifiuti). È un piano di gestione della raccolta in cui l’utenza a un orario e giorno fisso si reca in una postazione per un tempo predeterminato in cui staziona un mezzo di raccolta. Qui ognuno può conferire la frazione prevista per quell’ora e giornata. Lo stazionamento nei punti di raccolta è gestito tramite software per le varie apparecchiature elettroniche. Non solo: il servizio può ripetersi anche in diversi orari nella stessa giornata, nella stessa postazione. «Wormapp è una piattaforma tecnologica operativa, fisica e digitale, hardware e software, che gestisce e ottimizza la gestione della raccolta, supplendo alla cronica mancanza di spazio che si ravvisa soprattutto nei centri storici, ma non solo. Valorizza lo spazio pubblico, che diventa uno spazio comune, dove i cittadini trovano un riferimento oltre che un elemento per valorizzare i rapporti umani e creare una maggiore consapevolezza sul servizio pubblico», afferma Roberto Pirani. Nel brevetto WormApp sono utilizzati veicoli, posizionati in orari predefiniti in diverse zone della città. Il veicolo può essere presidiato da un operatore, che si occupa del controllo della correttezza dei rifiuti urbani conferiti e può provvedere ad altri lavori, come lo spazzamento del territorio. In questo modo la raccolta si dematerializza e si sposta dai contenitori fissi o portati dai cittadini sotto casa, un’evoluzione ragionata del servizio porta a porta. Ogni cittadino conta sull’app tramite cui viene informato dell’attività di conferimento rifiuti. Una delle opportunità che offre tale sistema è che rispetto alla media dei porta a porta avviene più spesso: la frequenza è giornaliera e l’orario è studiato per consentire agevolmente i conferimenti di molte frazioni differenziate. Inoltre il sistema è pensato per offrire una certa elasticità in presenza di punte di afflusso turistico. Hardware, software e innovazione: la raccolta differenziata è hi-tech La tecnologia è un aspetto caratterizzante del sistema Wormapp. A partire da mezzo che possiede sensori e attrezzature in grado di far funzionare il sistema. È dotato anche di: antenna di rilevamento dei contenitori degli utenti e sistemi di riconoscimento utente; black box con computer di bordo connesso a internet; antenna GPS che individua soste/stalli e percorsi del mezzo che viene individuato da utenti e gestori; computer/palmare per le operazioni di routine all’operatore. Per il gestore del servizio c’è un software di gestione, mentre l’utente non ha che da scaricare e installare l’app sul proprio smartphone. «Inoltre ogni cittadino è dotato di una busta telata richiudibile, dotata di chip per il riconoscimento dell’utenza, eventualmente riutilizzabile per altri usi. Così si evita di doversi sobbarcare l’incombenza di riportare in casa bidoni e mastelli, decisamente scomodi». Un servizio, più servizi: dalla raccolta differenziata alla smart city Ma Worm è ben di più di un semplice servizio di raccolta differenziata. «Partito nel 2006 per ottimizzare la raccolta dei rifiuti, oggi è una proposta multiservizi a favore delle città. Mi piace pensare a Worm come a una innovazione per gestire servizi nelle smart city – sottolinea Pirani – La nostra finalità è ottimizzare la qualità della vita delle città». Una volta che l’operatore e il mezzo si spostano per conferire i rifiuti nei centri dedicati, l’area cittadina è libera e permette di svolgere altri servizi quali il carico e scarico merci, la consegna della spesa a km zero, la distribuzione di pacchi, evitando così ai furgoni dei corrieri di circolare specie in zone come un centro storico. Ma perché a un’amministrazione comunale dovrebbe pensare di cambiare la propria gestione dei rifiuti e passare a Worm? «Converrebbe a tutti gestire servizi in maniera più snella, riducendo sensibilmente i costi», risponde il fondatore di Worm, che può presentare i risultati di una ricerca commissionata a un tecnico terzo. Il risultato è notevole: «Il nostro sistema costa il 35% in meno rispetto a un servizio di raccolta rifiuti porta a porta». Inoltre, gestendo un’area dedicata a più servizi, è pensabile un’attività che vede coinvolte varie aziende, con maggiori opportunità economiche e di business. 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