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La Fiera Virtuale di Infoweb ha avuto successo perché è stata partecipata sia dai relatori che dagli utenti, numerosissimi. Ora vi raccontiamo quello che non avete potuto vedere ma che vale la pena sapere a cura di Andrea Ballocchi C’è un Italia che non vuole fermarsi malgrado l’emergenza coronavirus e che racconta di quanto impegno ci sia nel settore dell’edilizia, delle rinnovabili, dell’impiantistica e componentistica. Sono i comparti rappresentati, sotto forma di aziende, all’iniziativa Fiera Virtuale di Infoweb, editore dei portali Infobuild e InfobuildEnergia e che, attraverso la presentazione delle loro novità tecnologiche, hanno voluto esserci, raccontando e raccontandosi. La fiera MCE 2020 è stata posticipata, come sappiamo dall’8 all’11 settembre, ma intanto già oggi è stato possibile visitare gli stand virtuali e scoprire soluzioni e iniziative di quasi 50 aziende. Il successo della formula conferma più che molte parole: sono stati più di 17.500 gli utenti iscritti, buona parte dei quali hanno seguito gli interventi dei 63 relatori nei 4 giorni di webinar. «È stata un’iniziativa realizzata per offrire un aiuto alle società orfane di MCE che ha superato le nostre aspettative – ha spiegato Alberto Greco, editore e fondatore di Infoweb – Una partecipazione così numerosa ai nostri webinar mi ha confermato ancora una volta quanto le nostre aziende siano sempre attente e attive, pronte a cogliere le opportunità che consentano di esprimere la loro voglia di non fermarsi ne abbattersi anche in momenti assolutamente difficili come questo che stiamo vivendo». Tante le domande ricevute, che mostrano attenzione, curiosità, interesse da parte di chi ha seguito i vari webinar. Ma c’è un aspetto che si è visto online: l’elemento umano, manifestato in diretta, ma che dietro le quinte è stato emozionante. Dato che ho avuto il privilegio di viverlo, provo almeno a raccontarvelo. Fiera Virtuale: il dietro le quinte che vale la pena conoscere Partiamo dal contesto: per la maggior parte dei casi, i relatori erano nella propria abitazione, per necessità contingenti, intenti a fare smart working. Ma come tutti noi che ci siamo ritrovati catapultati in una situazione irreale, la nuova realtà è quella vissuta tra le pareti domestiche. Il momento è difficile, si sa: l’emergenza CoVid-19 è giunta inattesa e ci ha colti impreparati. Ma stiamo reagendo, ci stiamo organizzando. Ecco allora che i “set” dove vanno in onda i relatori mostrano uno spaccato intimo, domestico, autentico. Non vi voglio tediare sull’organizzazione, davvero encomiabile messa in atto dallo staff Infoweb di cui ho avuto il piacere di fare parte, sia pure da giornalista indipendente. Organizzare una mole di collegamenti di questo genere, ottimizzando audio e video, cercando di rendere quanto più ottimale la diretta è stato uno sforzo enorme: il successo dell’iniziativa passa da qui, dalla capacità di fare squadra. Non è così scontato. I relatori mostrano di apprezzare il format e così nel fuori onda si parla sia di aspetti professionali, ma anche della vita quotidiana. C’è chi ci racconta che è isolato dalla propria famiglia, dai propri cari, perché si trova a lavorare a distanza e la contingenza non gli ha permesso di ricongiungersi a loro. C’è anche un ingegnere neo mamma, che ci confessa di aver fatto a tempo a cullare la propria bimba e a farla addormentare, sperando che il sonnellino duri per il tempo del webinar. Ma il bello della diretta si palesa dopo pochi minuti: la mamma-manager non si scompone perché sa che il marito, anche lui lavoratore da casa, interviene prontamente e permette alla moglie di proseguire. L’elemento famigliare è anche nella bimba che va a trovare il papà in diretta o nel Ceo di una società che cerca di trovare il punto migliore della casa dove c’è maggiore linea e luce. Ma il fattore che traspare e che colpisce di più è la voglia di tutti di esserci, di proseguire la propria vita, il desiderio di credere che, nonostante tutto, si vuole andare avanti. Si vuole guardare oltre, anche sotto forma di iniziative alternative che diverse aziende hanno messo in campo per mantenere il contatto con i propri clienti, colleghi, dipendenti. Molte di loro hanno attivato corsi di formazione tramite webinar, tutte hanno dovuto rivedere le strategie di comunicazione per supplire al momento per far buon viso a cattivo gioco. Una fiera come MCE giunge ogni due anni. È un appuntamento importante, strategico. Ma soprattutto è un momento di aggregazione che, in quanto fiera, fa parte integrante dell’uomo fin dall’inizio della civiltà. Nulla può sostituire una stretta di mano, una battuta, un caffè o un momento di vicinanza mentre si vive e si lavora, stringendo accordi, facendo affari, chiudendo ordini. Nessuno nasconde la preoccupazione per quanto accade, per il rischio contagio, per le persone che sono state colpite e si trovano in ospedale, per i tanti caduti. C’è l’idea che il dopo emergenza coronavirus porterà con sé strascichi enormi in termini economici e occupazionali. Ma da tutti i relatori è apparsa la volontà di credere che ce la faremo. Non poteva esserci migliore rappresentazione dello slogan #andràtuttobene. Fino al 15 aprile è possibile rivedere gratuitamente i webinar Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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